Lettera del ch. sig. ab. Francesco Cancellieri al ch. sig. D. Sebastiano Ciampi
- 著者
- Francesco Cancellieri
- 初版
- 1821年
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ESTRATTO VITTORIO " DAL VI. FASCICOLO DELL' EFFEMERIDI NAPOLI LETTERARIE DI ROMA MARZO 1821. BIBLIO NAZIONALE TECA 5 1 3
Lettera del ch.Sig. Ab. Francesco Cancellieri al ch. Sig. D. Sebastiano,Ciampi, Canonico Sandomiriense Cavaliere degli Ordini delio Speron d'Oro (1) , e di S. Stanislao (2) , Professore di Filologia nella Regia Università di Varsavia ec. Sopra le sue Feriae Varsavienses , ele Spadede' più celebri Sovrani , e Generali.
(1) Pietro Franc. Bergamaschi Notizie Istoriche de' Cavalieri Aureati dello Speron d' Oro, Torino 1695. 4.
(2) Synopsis vitae S. Stanislai Episc. Cracov. cum Commentario praevio Dan. Papebrochii. T. II. Maii Bolland. p. 198.
201. Vita ejusdem, auctore Io. Longino , seu Dlugosso apud
Surium die 8 Maii p. 107, et T. II. Maii 1. c. p. 202. 280.
BENCHE' dall'Arno essendo passato alla Vistola, tanto più vi siate da me allontanato, assai mi consolo , che nondimeno mi dimostriate con la frequenza delle vostre Lettere , che mi restiate sempre vicino col vostro cuore. Tutte mi sono state sommamente grate, giacchè è verissimo , che epistolis nihil potest esse jucundius ; ma sopra di ogni altra, quella, di cuimiavete onoratocon le stampe nell' anno scorso (3) .
(3) Lettre adressée a M. François Cancellieri , Homme de Lettres , Proscelleur de la S. Penitencerie, Suritendant de l'Imprimerie de la S. C. de Propaganda à Rome 1820 12.
Con essa vi è piaciuto di manifestarmi il vostro compatimento della mia Dissertazione sopra due Iscrizioni delle SS. Martiri Simplicia , ed Orsa , ed intorno ai nomi delle Fiere, e der Bruti , usati dagli antichi Romani , non meno che dagli antichi Cristiani , ed ai segni , che distinguono le Tombe de' Martiri da quelle de semplici Fedeli. Roma 1819. Ivi avete gradito di trovarla confermadella interpetrazione davoi data alla parola Reposio , in una Iscrizione trovata nel Tevere l'anno 1819, davoi spiegata 4 CANCELLIERI per Repositio , nell'illustrazionedatane nelle Notiziedel Giorno num. 2. 13. Gennajo 1820. Manoncontento di avermiricolmato di ⚫logj , avete voluto ancora favorirmi co' vostri doni, avendomi par tecipata l' Isorizione. EVMACHIAE . I. F. SACERDO . PVBL. FVLLONES 1. 1 scoperta negli scavi di Pompeja , unitamente ad unabel lissima Statua di questa Sacerdotessa, e pubblicata nel T. VII. num. XIX. p. 27. della Revue Encyclopedique. Laspiegazione da voi fittane non può essere più eru dita , e le dotte vostre osservazioni sul Collegio de'Ful loni , o de Lavatori , eRipulitoridelle Statuedegli Dei , massime diquelle d'oro , e di argento, daloro custodite conmolto maggior cura di quelle di legno , o di Mar mo , ederisa daS. Giustino M. in Epist. ad Diognit.,-possono servire di supplemento alla Dissertazione , con la quale da Christiano Schoettgenio sono state illustrate Antiquitates Tinctoriae,et Fulloniae. Trajecti adRhenum apudGuill.Kroon 1727.8.,nondovendosirestringereil si gnificato di questo vocabolo aisoli Tintori , e Lavapanni. L'elenco , posto infine diquesta vostra lettera, delle Opere da voi date inluce,dopo il vostro stabilimento in Polonia nel 1817, mi ha veramente sorpreso per la Joro moltiplicità, prodotta in si breve tempo , non me no che per la loro importanza. Mi erano note le Feriae Juveniles Petri Servii, inserite nelle Miscellaneae Anti quitatum Romanarump. 1881; le Feriae Aestivales Pe tri Friderici Arpii , sive suorum scriptorum historia , li ber singularis. Hamburgi impensis Jos. Cph. Kisneri 1726,8. le FeriaeAutumnales Jos.Ant. de Januario post reditum a Republica Jurisconsultorum. Neapoli 1752 , et LETTERA EC. 5 1767, con altre opere di titoloconsimile. Ma quantopin interessanti , e piacevoli mi sono sembrate le Feriae Varsavienses da voi divulgate ne'tre anni consecutivi al vostro arrivo ! Lo stesso Titolo non potea esser piùadattato , per indicare il tempo , ed il luogo , in cui le avete scritte. L'Apostolo Zeno nel T. I. delle Dissertazioni Vossiane p. 268 riferisce , che da Matteo BossoVeronese furono le sue prime Epistole , intitolate , Recuperationes Fesu lanae , dalla Città di Fiesole , dove parte ne scrisse parte ne raccolse; avendo soggiunto alla p. 313, che , c Antonio Panormita avea dato alle sue Lettere il titolo di Gallicae , e di Campanae , per averle scritte in Fran cia , mentre eraalservigiodel Ducadi Milano , equan do trattennesi in Napoli, presso il ReAlfonso. Cosìda Niccolò Perotti , Arcivescovo Sipontino , di cui cihan dato lepiù squisite notizie ilGiornale d'Italia nel T.XIII. p. 439. 468, e l'eruditissimo Sig. Cortallo Gianneili , edito re del Codice Perottino.Napoli 1809, furonodivise indue parti le sue Epistole , l'una col titolo Romanarum, l'al tra con quello Perusinarum ; perchè le prime furon da lui dettate nel soggiorno di Roma , e le altre , mentre eraGovernatore di Perugia , comeha notato il ch. Sig. Cav. Giambattista Vermiglioli , benemerito illustratore delle cose patrie , nelle Memorie di Jacopo Antiquario p. 192; per tralasciarne molti altri esempi , fra i quali oltre l'Accademia delle Notti Vaticane , instituita da S. Carlo Borromeo , ed illustratanelmioMercato p.226. potrebbero specialmente annoverarsi le Vigiliae Noctium Sarmaticarum , stampate in Polonianel 1751 dalloSco lopio P. Ubaldo Mignoni , sopra le qualidiede il suo giudizio il celebre P. Girolamo Lagomarsini al Faccio lati , con un'edizione post Polonicamet Germanicam CANCELLIERI 6 tertia. Bononiae 1783, e nel T. V. degli Opuscoli Calo ger . 435, e nel T. VIII. P. II. della Storia Lettera ria d'Italia. Nelle seconde Feriae Varsavienses davoi pubbli cate nel 1819 , di cui laBiblioteca Italiana ha dato un' onorevole estratto al N. 53 Maggio 1820 p. 248 , oltre la dotta Dissertazione sul cap. X. del Lib.V. della de scrizione della Grecia di Pausania , di cui già da un novennio avete intrapresa l'intiera traduzione , illustrata con note , avantaggio non solo degli eruditi, che de Pittori , e degli Scultori; ho ammirata la vostra eru ditissima illustrazione diun' antica Spada, posseduta dal nobilissimo Sig. Conte Vincenzo Krasinski , di cui avete dato la stampa litografica , e che fu trovata dal Princi pe Labanovo , Generale Russo, inun Castello fraBel grado , e Ruszezuk nella Servia. Benchè le iscrizioni ivi incise sieno intralciate , e scorrette , pure siete giunto a felicemente diciferarle. Poichè , dopo di aver corretto nella parte anteriore i mal espressi nomi de' due Evan gelisti S. Matteo , e S. Giovanni, con i loro Emblemi ivi effigiati , di un Volto umano , e dell'Aquila , ne avete ricavata l'interpetrazione con laleggenda , Christi Rectoris figura trahet ad amorem Regum. Iudicat me, et Principum iras. Nella faccia posteriore , in cui veggonsi scolpite le insegne caratteristiche di S. Marco , e di S. Luca , del , 1 Leone e del Bue (1) , oltre l'Agnello col Nimbo,con ja Croce con Vessillo sventolante, inalberata frale sue gambe, e colvase di sangue a'piedi,ad essi sottoposto, : (1) lust. Wessel Rumpai , Isagoge ad Lectionem Novi Testamenti p. 21. sac. Thomasius de Insignibus quatuor Evan gelistarum. Lipsiae 1667 , et 1672. Dan. Guill. Mollerus de In signibus 4 Evangelistarum. Altdorni 1699 , et 1700. Io. Ihrmann. de Insignibus IV. Evangelistarum. Vpsaliae 1728. Io. de Ayala Pictor Christianus eruditus. Matriti 1730. f. p. 390. LETTERA EC. 7 come agli altridue , avete spiegata l'altra iscrizione con le parole : quicumque haec Christi nomina Dei secum tulit , eiomnino non dabit victoria ullum periculum in Christi nomine. Da queste Iscrizioni , e dal Segno della Croce vi vifica (1), prefisso all' Alpha , e all'Omega (2)nel Pomo , avete giustamente conghietturato , che questa Spada , probabilmentelavorata nel Sec. XII , o XIII , abbiaser vito aqualche Polacco, e sia stata forse usata anche daun Re, odaessopiuttosto donata aqualche guerriero, in pre mio di fedeltà , e di valore, il quale poi se ne siapre valuto in qualche Crociata (3) ; o che sia appartenuta a qualche fratello dell' ordine di Alto pascio (4) , esi stente findal Secolo XI , o de' Templarj (5), Geroso-- (1) L'eruditissimo Mons. Gaetano Marini ne' Papiri Diplo matici p. 281. 307. prova con molti esempi l'uso di premetterlo intutti gli atti e sottoscrizioni. (2) Su questo primo ed ultimo Elemento dell' Alfabeto Greco negli antichi Monumenti , veggansi gli Scrittori da me citati ne' SS. Medici, e Medichesse p. 20. , e nelle Iscrizioni delle SS. MM. Simplicia ed Orsa p. 19. (3) Bened. Accolti de Bello a Christianiscontra Barbaros ge sto pro Christi Sepulchro ,et Judaea recuperandis. Groningae 1531. 8. Storia delle Crociate per la liberazione di Terra Santa del P. Luigi Maimburg , trasportata dal Francese all'Italiano dal P. Ga briele d' Emiliane. Piazzola 1684. T. IV. 12. Gio. Alberto Fa bricio nella Salutaris Lux Evangelii p. 522. 546 , ed il P. Ma macchi Orig.et ant. Christ. T. II. p. 6o. han tessuto il Catalogo degli Scrittori delle Crociate , su le quali può vedersi anche Franc. Gusta , Saggio su le Crociate , e se adattabili alle presenti circo stanze? Ferrara 1794. La loro origine viene da Urbano II. nel Con , cilio di Clermont nel 1095. V. la sua vita. T. II. Novaes p. 298. Eusebii AmortHistoria Indulgentiarum.Venet. 1738. fol. p. 46.67. ela Bibl. Canonica Ferrari in Bulla Cruciatae , ove sono in dicate le Indulgenze accordate , e le tasse per acquistarle. (4) Lami Odaepor. T. I. p. 58. 609, et in T. XVI. De lic. Erudit, Richa T. I. Monum. Eccl. Flor. Hist. Ord. Monast. T. II. p. 290. Hist. Eccles. Lucensis. Diss. Lucae 1817. p. 51. М. Gregoire Recherches Historiques sur les Congregations Hospitalieres des Freres Pontifes. A Paris 1818.8. (5) Pierre Messie des Templiers. dans ses leçons par Cl. Cruzet. Lyon1592.p.185.191. Instituta, etRegulae Ord, Militum 8 CANCELLIERI limitani (1) , Teutonici (2) , Gaudenti (3), del S. Sepol cr (4) , o di altri consimili. Siccome poi in unaparte dellastessa Spada è scol pita un' Aquila coronata, ed alata, avete eruditamente ragionato di quest'insegna degl' Imperadori di Occiden te , e di Germania fino al Secolo XIV ; e della Bici pite , introdotta da' Greci Imperadori perdistinguersi da gli Occidentali , ed adottatanel 1284daAmadeo V. Con te di Savoja, e poi, secondo il Ludevvig nel 1447 , dall Templariorum in Prosp. StellartiiRegulis Ordin. Monastic. Duaca 1625. p. 469. 489. Pierre du Puy Hist. de la condemnation desi Templiers. dans l'Hist. de France. Paris 1700. p. 11. 226 ; a Bru selles Pierre Foppens 1751,et in Iac. Aug. Thuani Opp. T. VII. p. 83. Lond. 1733. f. Ægid. Strauchii Disputatio Historica de Ordine Militum Templi. Witteb. 1669. Io. Chr. Wichmanshausen Disputatio de extinctione Ordinis Templariorum. Lips. 1687. 8. Christ. Thomasii Diss. de Templariorum Equitum Ordine subla to. Halae 1702. Nic. Gurtleri Hist. Templariorum. Amst. Franc. Vander Plants 1703. 8. Godefr. Guil. Leibnitii Mantissa Codicis Iuris Gentium. Hannov. 1708. f. T. II p. 79. Bercastel. Hist. de ' Eglise T. XIII. 262. (1) lac. Bosio Ist. della S. ReligionediS. Gio. Gerosolimita no. Roma Gugl. Facciotto 1594. T. II. f. Rene Aubert de Ver tot. Hist. des Chevaliers Hospitaliers de S. Iean de Ierusalem. Pa ris Rolin 1726 T. IV. Sebast. Pauli Codice Diplomatico del S. Militare Ordine Gerosolimitano. Lucca Marescandoli 1737. Τ. II. fol. (2) Incerti Auctoris Chronicon Equestris Ord. Theutonici ex Ms. Trajectensi, iu T. V. Analect. Veteris aevi Ant. Matthaei Hagaecom. 1738. 4. p. 617. 854. Ray. Duellii Hist. Ord. Equitum Theutonicorum. Vien. Austr. 1725. . Hist. de l'Ordre Teutonique parunchevalier de l'Ordre. Paris le Veuve Valad. 1789. T. VII. Io. Christ. Lunig Spicileg. Eccles. Contin. I. p. 356. Cont. II. p. 318. (3) Dom.M.Federici Storiade' Cavalieri Gaudenti. Ven. 1787. T. II. 4. (4) ! (4) Anciens Statuts de ' Ordre Hospitalier , et Militaire du S. Sepulchre de Jerusalem. Paris 1776. Puoli Cod. Diplom. de' Cavalieri del S. Sepolero p. 252. Giacinto Vincioli Lettera con cernente tre curiosi fatti , il Volo di Gio: Battista Danti , il Bastonedi Moise , e la Residenza de' Cavalieri del Sepolcro in Perugia. Nelle Miscellance del Lazaroni T. III. 451. Il mio Colombo. p. 10. d 1 LETTERA EC. 9 Imperador Wenceslao , oltre variebelle notizie aggiunte sull' Aquila nera degl' Imperadori di Germania , e de' Marchesi di Brandeburgo ; e della Bianca, illustre Ves sillo ed insegna della Repubblica Polacca (1) . Alcuni credono , che l'Aquila con due Teste siasi incominciata ad usare fino da' tempi di Costantino , per dimostrare riunito nella sua persona l'Impero Orientale, ed Occidentale. E perciò Blosio Palladio cantò Picta biceps Aquila hinc Occasum,hinc dum adspicit Ortum Alter, ait , nostri est Caesaris , alter erit. Maniunone ha trattato piùdottamente delDucange nella Dissertazione de Impp. Cp. seu de inferioris aevi , vel Imperii , uti vocant , Numismatibus dal num. XIV al XVIII , ove sidescrive Aquila Imperii symbolum Ro manorum Biceps in nummis Byzantinis , et Occiden talis Imperii. Sono abbastanza notiiversi di LuigiAla manni nell' Ecloga del T. I. delle sue Opere Toscane p. 173 illustrati dal Mazzucchelli ne'Scrittori Italiani T. I. p. 143 , e da Francesco Vettori nel Fiorino d'orop. 80. 81. Questi dimostra p. 114,che le Armi delle Famiglie non possono esser le medesime , ed uguali. Il Cartari nel Lib. V. del Prodromo Gentilizio cap. 2. riporta lo scherzo dell' Ariosto Cant. XXVI. st. 98. dell' Orlando , e la disfida seguita tra Ugone Hardingh Inglese , eGu glielmo Seintlouve Scozzese, i quali per la somiglianza degli stemmi si batterono nella Scozia , avendo il Re Roberto deciso dopo il Duello a favore dell ' Hardingh ; ed accennaanche la guerra accesa tra il Re di Svezia, 1 (1) Jo. Frider. Comitis de Sapieha , Annotationes Histori caede Ordine Equitum Aquilae Albae. Colon. 1730. 4. p. 221. 346. 10 CANCELLIERİ eCristiano III Re di Danimarca , a cagione delle tre Corone , che la Svezia , e la Danimarca ancorausava no per armi. Molte sono le Spade, illustrate dagli Scrittori ;ma non so, se verun' altra meglio di questa. Tralasciando diparlare diquella delgigante Golia , descritta nella Dis sertazione Georg. Alb. Stubneri de Monomachia Davi dis cum Gigante Philistaeo,Altdorfii 1702, 4., e di quella di De Nicastro su laSpada diSalomone.Benev. 1710;gli antichiessendo molto più forti, e robustide' moderni , ne usavano , conmirabile facilità , e destrezza , delle smi surate , e pesanti. Giovanni Bartolini nella Dissertazio ne Historica de Holgero Dano , qui Caroli M. tempore floruit. Hafniae typis Petri Hamboldi 1677 , ed il Du cange T. VI. p.335. attestano ,che Spatham cum fer reo ejus Capulo , absque mucrone , ex Monasterio S.Fa ronis Meldensis , ubi adservatur , ipsimet contrectavi mus ; qua visa , et expenso illius immenso pondere , haud incredibile omnino videri , quod de Godefrido Bul lionensi refert inhunc modum Petrus Tudebertus lib. 3. p. 789,facile persuaderi passus sum. Tunc DuxGode. fridus Christi milespotentissimus , irruens in eos , eva ginato Ense , percussit quemdam gentilem ferocissimum tam viriliter , ut in duas partes ipsum divideret , a ver tice videlicet , usque in sella equi. Post hunc aggressus alium ex obliquo , secuit eum per medium. Ripetono le stesse prodezze Orderico Vitale p. 735 ,Guglielmo Gu jaro Hist. Francor. sub Carolo M., ed AlbertoAquense : lib. 3. c.65, il quale specifica, Lorica indutumdivişit in duas partes. : 11. Conte Bernardino Bernardini nella Descrizione del nuovo Kipartimento de' Rioni diRoma. 1744. p. 74, eM. de la Lande nelVoyage d'Italiep. 639 , riferi LETTERA EC. 11 scono , che il Vicolo presso la Chiesa degli Orfanelli si chiama il Vicolo della Spada di Orlando ,detta dall' Ariosto Durindana; ilquale Orlando ,o Rolando , Conte d'Angers , e Parente di Carlo Magno , fu ucciso nell' an no 1008, tornando di Spagna dalla Battagliadi Ronce vaux. Nelle mie Notizie Danesi p. 56, ho citato Tycho nis Rothe deGladiis veterum , in primis Danorum Sche diasma. Rothen 1752. La Spada deiRe di Danimarca è stata indicata con varj nomi. Racconta Sassone Gram matico lib. 2. Biarco utebatur praestantis acuminis inu sitataeque longitudinis Gladio, quem Lovi vocabat ; e nel lib. 4. Erat Regi inusitati acuminis Gladius Skrep dictus, qui quodlibet obstaculigenus , uno ferientis ictu , per me dium penetrando diffinderet ; e nel lib. 7. Haldenus avi tos a matre gladios recepit , quorumalterLiusingus , al ter Huyntingus , ob collimati acuminis nitorem vocabulum habuit. La Spadadi S. Eduardo Confessore , Re d'Inghil terra (1) chiamavasi Curtana (2). Quella di Arturo Re de' Brettoni , Caliburna, secondo Rogero Hovvedeno in (1) Vita ejus , auctore S. Ealredo in Surii Vitis SS. 5. Ian. p.72. et cum Comm. praevio et not. Bollandi T. I. Ian. 290. 304, e tradotta da Gio. Pietro Maffei, nelle vite di 13. Confessori di Christo. Roma 1601. p. 257. 275. (2) Cosi detta , perchè senza punta , in segno della cle menza da prestarsi dal Re co' suoi Popoli. Matth. Paris de ap paratu Nuptiarum Henrici III. an. 1236. Comite Cestriae Gla dium S. Eduardi, qui Curtem dicitur , ante Regem bajulante. Il Processo per ' Incoronazione del Re dice, che era destinato in quella funzione Dux Lancastriae ad gerendumprincipalem gla dium D. Regis vocatum Curtana. Il Rymero T. III. p. 63. c. 2. de Coronatione Eduardi II. an. 1308. dice. Gladium, qui vocatur Curtens, portavit comes Lancastriae. V. Io. Iac. Nicolai de Ensiferis. Ienae 1783. Conr. Sam. Schurtzfleisch de erdine , quidicitur Ensiferorum. Vit. 1785, 12 CANCELLIERI Riccardo J. Egli la regalò a Tancredi, Re di Sicilia, come attesta Benedetto Abate Petroburgense , in Vita Henrici II. Regis Anglorum T. II.p. 642. Dedit eiGla dium optimum Arturi, nobilis quondamRegis Britonum, quem Britones vocaverunt Caliburnam. Quanteportentosemaraviglie contiene la Triga Dis sertationum Georgii Wallin de, Gladio Magico Gustavi Adolphi Svecorum Regis ( cum figuris).Lipsiae 1726.8. L'Autore Hist.Episcopor.et Comitum Engolism. c.19. racconta , Guillelmum Comitem Sectoremferrihoc nomen sortitum , quia cum Normannis confligens quum veniret solito conflictu deluctans , ense corto , vel scorto duris ismo , quem Walandus Faber condiderat, per medium corpus Loricatum secavit una percussione; comeconfer ma Ademano in Chronico. Con lo stesso vocabolo di durissimo , le Spade , chiamate Durandals, o Duran darts , furono attribuite ne' Romanzi di Garin , e di Ron cevaux , aCarlo Magno. Lo storico di Filippo II. Re de' Franchi, descriven do la sua Coronazione nel 1271 racconta. Et quoniam atempore Caroli M. Regis Franciae , locosamSpatham, } praedicti Caroli Regis , et Imp. indie Coronationis suae, dumcelebratur praedictae Coronationis officium , in me moriam tam victoriosissimi Principis a quodam de no bilioribus ante se facere teneri , et deferri ; illam Ro berto Comiti Atrebatensi consanguineo suo probissimo tradidit illa die deferendam. Aggiunge poi, chequesta Spada, chiamataGiocosa ,conservavasi conle altre Re gie Insegne nella Chiesa di S. Dionisio. Questa stessa Spada presso Turpino c. 18, e Ludovico Moscardo lib.4. Hist. Veron. p. 77. dicesi Spatha invincibilis Caroli M. come notasi dal Ducange in Curtana ,e Durissimus. Benchè si racconti dal Continuatore di Beda lib. 2. 1 : 13 LETTERA EC. c. VIII. , che Enrico l'Uccellatore ebbe da Ugo Re di Francia la Spada , di cui servivasi Costantino il gran de , il quale nell' impagnatura vi aveva inseritouno de' chiodi , onde venne trafitto sulla Croce il nostro Re dentore ; nondimeno nelle Notizie del Chracas de' 9 Lu glio 1808num. 55p. 24 fu riferito , che ilGran Signore avea fatto dono al General Sebastiqni di una Sciabla , che si pretendeva , esser quella stessa di Costantino , e che conservavasi nell' Arsenale Ottomano. La lama era un Damarchino , quasi nulla ricurvo , sul quale vedeasi dauna parte inerostata la figura in oro della B. V. , ę dall' altra quella di S. Michele , con varj eleganti lavori all' Agemina (1) , e con un' Iscrizione Greca, incisa lungo la lama. Ma l'impugnatura era moderna, e tutta guarnita di grossi brillanti. Nella Gazzetta Romana al num. 68 26 Luglio 1808 fu inoltre riportato , che Asker-kan Ambasciadore del Re di Persia , fra i ricchissimi doni tributati all' Im peradore , gli presentò le Sciable di Tamerlano (2), e 1 (1) Vita di Benvenuto Cellini Orefica e Scultore Fiorentino, da lui medesimo scritta. Colonia p. 37. Mauro Boni Notizia di una Cassottina Geografica , opera di commesso d'oro, e di argen to all' Agemina. Ven. 1800. fra le Mem. per servire alla Storia Lett. per ' A. 1799. Sem. 11. P. I. Art. XVII. Daniele Fran cesconi Illustrazione di un' Urna lavorata d'oro , e di vari altri metalli all' Agemina , coll' Iscrizione Paulus Ageminius faciebat. Ven. Stamp. Palese 1800. (2) Petri Perondini , Magui Tamerlanis Scytharum Imp. Vita 1597. Amburgi 1600. 12. Ican duBec Hist. des grand Ta merlan tirèe des monumens antiques des Arabes. A' Lyon , et a Bruxelles 1603. 8. Hist. du grand Tamerlan par Sicur de Pin ctyon. Paris 1629. 1677. Amst. 1678 12. Io. Henr. Boecleri Ti mur, vulgo Tamerlanes, ejusque Historia ex monumentis incor ruptis excerpta. Argent. 1657. 4. et in ejus Diss, Acad. Argent. 1658. Thomas Hyde Specimen Historiae Timeri , in ejusden Syntagmate Diss. edita a Greg. Skarpe. Oxon. 1767. T. II. 4. Histoire de Timur Beg , connu sous le nom du Grand Ta merlan Empereur des Mogolsetdes Tartares , ecrite enPersanpar f 14 CANCELLIERI di Thamas-Koulican (1) . Laprima era ricoperta di per le, gemme , e pietre preziose. Laseconda era sempli cissima. Ambedue però avevano le lame Indiane di una grana finissima, con arabeschi in oro. Enrico IVincontrassegno della sua amicizia , man dò indono alla Repubblica Veneta la sua Spada , di cui egli si era servito , come attestò nellalettera , con cui l'accompagnò, alla battaglia d' Ivry (2). La medesimafu richiesta dal Regnante Luigi XI, mentre si tratte neva in Verona sotto il nome di Conte di Lilla, con quella magnanima risposta, data all' intimazione propo stagli da quel Senato , ai 13 Aprile 1796. Je partirai ; ` mais j' exige , qu'on me presente le livre d'or , pour que c'en efface le nom de ma famille, et qu'on me rende l'armure , dont l'amitié de mon aieul Henri IV avait fait don à la Republique. Monsig. Onorato Gaetani , celebrato nel mio Co lombo p. 376, nell' Elogio Storico di Carlo III. Napoli nella Stamperia Reale 1789. 4. con due Dediche, una aCarlo IV in carattere tondo , e l'altra in corsivo , nella facciata incontro , al Re Ferdinando , fa rilevare alla pag. 70, che il Re Carlo , prima di partir per le Spagne, consegnò nelle mani di questo , quella stessa Spada, che Luigi XIV avea data al Duca d'Angid suo Nipote , allorchè lo fecepassare al Trono di Spagna , Chereffedelin All, traduite par Paris de la Croix. A Delfet. 1723. T. IV. Paris 1724. T. IV. Histoire de Tamerlan Empe reur de Mogols, conquerant de ' Asie. AParis 1739 T. II. 8. Dizion. Istor. de' Monarchi Ottomani . Ven. 1788. T. II. (1) Williams- Iones,Histoire de Thomas Kouli-Kan. Ox ford 1770. Dubtsson Tragedie de Nadir. 1780. (2) Biographie universelle. A Paris Michaud 1817. T. XX. Henri4. An. 1590. p. 100. P. Darù, Histoire de la Republique de Venise. AParis FirminDidot 1819. T. IV. p. 142. Ibid. T. V. p. 196. LETTERA EC. il quale assunse il nome di Filippo V, e ladiede poi al Re Carlo suo figliuolo, allorchè s'inviò al Regnodi Napoli. Egli dunque avverte ,che vierano allora inNa 15 poli , tre Ferri illustri. Questo di LuigiXIV,da lui ve duto nella Guardaroba del Re. Quello di Scanderbegh , regalato a Carlo III dal General Korafa Albanese , e conservato nell'Armeria Reale. Il terzo del Duca Valen tino, posseduto dal Duca di Montallegro . Aquesti però potea aggiugnersi anche il quarto , Ferdinando Francesco di Avalos , Marchese diPescara, 1 alla testa dell' Esercito di Carlo V, avendo superato 'Esercito Francese nella famosa Battaglia de' 24 Feb brajo 1525 , sotto Pavia, si presentò a Francesco I. , gli annunzio, ch'era suo prigioniero. Il Re allora si stacco dal fianco la Spada , e glie la consegno. Fer dinando la portò (1) subito all' Imperadore , che glie la dono. E però questa spada , consimile ad uno de' sei spadoni , che si portano sguainati sulle spalle dagli Svizzeri , per rappresentare isei Cantoni Cattolici (V. imiei Pontificali p. 34) si è conservata , con un Ci miero , ed un Vsbergo di ferro , dello stesso France sco I., presso quella nobilissima casa, fino all' ingres so de' Francesi , in Napoli nel 1806, dopo di cui tut to fu trasferito al palazzo del Sig. Principe della Rot (1) Gir. Catena. Vita di S. PioV. p. 4. Pio Ghisleri. Elo gio di S. Pio V. p. 22. Gli Arazzi della illustre Famigliad'Ava los, de' Marchesi del Vasto , di Pescara, Sonetti IX. del Con F. T. 8. Questi sono sette , disegnati da Tiziano , con tornati sul disegno e di Giulio Romano , ο secondo altri , del Tintoretto ; tessuti a fila di Lana colorata , in oro , ed argento. Carlo V. li fece costruire a bella posta in Fiandra ; e vi fu espressamirabilmente tutta laStoria di quella memorabile Battaglia. Egli , in attestato di gratitudine , ne fece dono al sopraddettoMar chese di Pescara , col magnifico Padiglione di Francesco I. con servandosi tuttora nella Guardaroba di quella Casa gli uni , e 1'altro. CANCELLIERI 16 vella , uno degli Eredi di Cristoforo Saliceti; come ne sono stato assicurato dal mio eruditissimo Amico Sig. Marchese D. Carlo di Villarosu , che amiarichiestane hapresaesatta informazione dal Sig. Giuseppe Menicuc ci, addetto a quella Famiglia. Del resto narrano i numerosi Scrittori della vita di Scanderbegh (1) , che attribuivasi unavirtù soprannatura
(1) Benedetto di Cola dello Marte dello Rione de Ponte nel Cod. 3255. , narra che nel 1466 de Decembre venne in Ro ma Scanderbech Albanese, e del mese di Febbraro 1467 se parti da Roma. Vi ha tradizione , che abitasse in una Casa, nella di cui Facciata si vede tuttora il suo Ritratto nella Piaz zetta , che porta il suo nome , dietro la Datería Apostolica , come nota il Bernardini ne' Rioni di Roma p. 60. Vitae et res gestae Scanderbergii , Principis Epirotarum. Ro mae sineanno , et Typographo fol. Il Vossio de Historicis Latinis p. 574. la crede stampata nel 1506 , e che ne sia stato autore Marino Becichemo , su la fede di Paolo Giovio , che a lui ' at tribuisce ne'suoi Elogi. Ma lo Zono nel T. II. Diss. Vossiane p. 407. ne dimostra autore Mariano Barlezio , soggiungendo , che Filippo Leoniceno aggiunse quest' opra al T. III. della sna rac colta Chronicorum Turcicorum , in quibus vita , indoles, et adversus Turcas res gestae Georgii Castrioti Epirotarum Prin cipis, quipropter egregia,et proeclarą facinora Scanderbeghus, hoc est AlexanderMagnus cognominatus fuit. ( Lib. XIII. ) de scribuntur a Marino Barlezio Scodrensi Sacerdote Т. II.ас cesserunt ejusdem Auct. Lib. III. da Scotra Urbe Epiri nobi lissima a Turcis expugnata. Frf. ad Moenum 1577fol.; cum fig. Questa Istoria fu volgarizata da Pietro Rocca , e stampata . ni Venezia per Fabio, e Agostino Zoppino 1660 8. Ma prima venne alla luce con questo titolo , riferito da Clement Bibl. Cu rieuse T. II. p. 435. De vita, moribus , ac rebus praecipue adver , sus Turcas gestis Geor. Castrioti Cl. Epirotarum principis ,qui propter celeberrima facinora Scanderbegus h. e. Alexander Ma gnus cognominatus fuit. Lib. XIII. per Marinum Berletium Sco drensem conscripti , ac nunc primum in Germania castigatissimo editi. Argentorati apud Cratonem Mylium , mense Octobri , Anno 1537. fol. Gli illustri , e gloriosi gesti ,e vittoriose imprese fatte contro Turchida Giorgio Castriota Scanderdegh Principed'Epiro. Ven. pressoAltobello Salicato 584. 8. Gio Maria Monarda, Vita di Giorg. Cast. detto Scandere bezh. Ven. per il Salicato 1591. La Scanderbeide di Margherita Rcrocchi. Roma 1606. Geor. Bertholdi Pontani a Braintenberg Scnderbeghus, h. e vita, et res strenue feliciterque gestae Geor. Castriotae Epiri Re gis , ob magna facta Scanderbegh dicti , contra Turcarum imma nitatem, et perfidiam : quae omnia e suis orationibus, et brevi hi storia contexta cognoscentur , omnibusque Christianis ad intelligen १ dam detestandam , et debellandam Turcicam rabiem impiis १ simam , praesertim hoc tempore valde inserviunt.Hansviae 1609. 8. Freytag Adparatus Litter. T. I. p. 465. Io. de Bussieres Scanderbeghus, Poema. Lugd, per Guil. Duu hint 1662. Lucas de Meneses Vidade George Castrioto ,clamado Scan derbeg. En Lisboa par M. des Landes 1688. 4. Du Poncet Vita di Gior. Castr. Scanderbegh. 1709. Gio. Mario Biemmi. Istoria di Gior. Castr. detto Scan derbegh. Brescia per Gio. Bat. Bosino 1742. V. Nov. Letter. di Venezia 1742. p. 371. Mazzucchelli T. II. P. II. p. 1211. Richer Pensèes ingenieuses sur les Avantures de Scanderbegh. A. Roven 1750. 8. Dizionario Storico di tutte le Vite de' Monarchi Ottomani. Ven. 1788. T. II. p. 233. Lor. Ignazio Thuelen. Dialoghi nel Regno de' Morti. Dialo go I. fra Gio. Castriota ,detto Scanderbegh , Re d'Albania , e di Epiro , e l'Imp. Carlo M. nel quale si contengono la vita e le geste di questi celebri Personaggi. Brescia 1816. Scanderbergh Principe di Albania. Azione Accademica pel giorno Natalizio di Francesco III. Duca di Modena nel Collegio de'Nobili. Modena 1770 4. Aquesti si può aggiugnere quest' altro rarissimo Libro , rife to dal Clement Bibl. Curieuse T. V. p. 30. Histoire Negroponti que , contenant la vie ,etles amours d' Alexandre Castriota , ar riere Neveu de Scanderbegh , et d' Olimpe , la belle Grecque, de la Maison des Paleologues , tirée des Manuscrits d' Ottavio Finelli , et traduite par Iean Baudovin. A Paris 1631. 8.
le alla sua Sciabla, per la forza straordinaria, che dimostrava con essa in ogni pugna.
Perciò Maometto II. glie a
richiese, e l'ottenne. Ma essendosi accorto , che nulla avea
di particolare, glie la rimandò con disprezzo , facendogli
dire, che ne avea delle migliori , con le quali però
niuno era capace di far le sue prodezze. Egli subito
rispose , che non dovea maravigliarsene ; perchè
avendogli mandata la sua Scimitarra , non gli avea con
essa mandato anche il suo braccio.
Riguardo poi alla Spada del Duca Valentino , Ant.
M. Graziani nell'opera intitolata , Theatrum Historicum
de virtutibus , et vitiis illustrium Virorum et Foeminarum , eorumdemque casibus , maximam partem funestis , opera , et studio Spir. Flechierii Abatis S. Severini. Frf. 1681. 8. trattando de Roderico , et Caesare
Borgiis dice. Nominis sui omen secutus , superbum vexillis Titulum , aut Caesar , aut Nihil , inscribi jussit;
quod Sannazarus versiculis haud tamen satis salsis redarguit ,
Aut nihil , aut Caesar vult dici Borgia. quidni?
Quum simul et Caesar possit , et esse nihil.
Alii item , quum post mortem Patris in vinculis haberetur , suppliciumque ejus cupide a Populo flagitaretur in contumeliam ejus ferebant.
Borgia Caesar erat, factis , et nomine Caesar,
Aut nihil , aut Caesar dixit ; utrumque fuit.
Questo stesso motto, allusivo alle parole della sua Impresa , è inciso da ambe le parti della lama della sua Spada, tutta arabescata , che fu acquistata dal celebre Abate Ferdinando Galiani , Regio consigliere , di cui pubblicò la vita il mio pregiatissimo Amico Sig. Avvocato D. Luigi Diodati in Napoli 1788, presso Vincenzo Orsino. Egli lasciolla in legato per 300 ducati al suddetto Mons. Gaetani , il quale avendo ideato di collocarla nella Rocca di Sermoneta , incaricò il P. Massimiliano Gaetani d' Aragona , de' Duchi di Laurenzana, della Compagnia di Gesù, il quale nel 1790 mi fece l'onore d'indirizzarmi, sotto il finto nome di Emmanuele Alvisiano , una Lettera sopra la Famiglia di Papa Gelasio II. (1) , di formarne l'Iscrizione , ch' egli sottopose alla mia revisione , con questo gentilissimo viglietto , in data de' 14 Ottobre 1787.
(1) Vita Gelasii II. a Pandulpho de Alatro Pisano, in Propilaeo ad Acta SS. Maii Bolland. P. III. p. 93 , et cum notis Costantini Cajetani . Romae 1638 , et in T. III. Rer. Ital. Murator. p. 367. 417. Alia, ex Ms. Nicolai de Rosellis Card. Aragon p. 418. Vita delPontefice Gelasio Il recata dalla Latina favella nella volgare ,da Pietro Pasqualoni. Roma nella Stamp. Gaetani 1802. 4. Adolphi Hartmanni Vita Gelasii II, cum Vita Victoris III. Urbani II. etc, Marburgi 1729. 8.
L'esser dotto , è buona cosa. Ma non è cosa buona tra noi quaggiù , se non con qualche peso , ed incomodo. Così chi è ricco , è anche soggetto al soccorrere i poveri. Non altrimenti chi è fornito di sapere ,
ha la pena di essere interpellato dagl' ignoranti. Mi
son visto in necessità di fare l'Iscrizione sopra la Spada del Valentino , troppo interessante per noi Gaetani,
contro de' quali, come contro degli Orsini , e Colonnesi,
quel mal Uomo impugnò le armi , assediò Sermoneta, fece morire varj della Famiglia. Questo monumento fu già
dal Sig. Consiglier Galiani pattuito a prezzo di ducati
300 con Mons. Gaetani, e in morte confermato il contratto; nè Monsignore volendola per tanto prezzo, si destinava
dal detto Galiani alla Sovrana delle Russie. Monsignore
amante delle antichità risolutamente la vuole. Prego
dunque V. S. Illma a degnarsi di dare un'occhiata a
questa iscrizione, e notare il difettoso , con distribuire
anche le linee , a tenore de' sensi. Io mi protesterò
molto obbligato alla di lei bontà, e sempre più mi farò un piacere di essere ec.
Ecco l'iscrizione, che poi non fu messa in opera, essendo la Spada rimasta presso l' egregio Sig. Duca
D. Enrico Gaetani, erede non meno delle virtù dell'ottimo suo Genitore , Duca D. Francesco, che del suo dottissimo Zio.
GLADIVS. QUEM. HEIC. APPENSVM. HOSPES. ADSPICIS
CAESARIS. BORGIAE. VALENTINI. DVCIS. OLIM. FVIT
SERMONETANORVM. SANGVINE. CRUENTATVS
NE. AMPLIVS. DESAEVIRET
MVLIERVM. CAMMILLAE. QUONDAM. SVAE. VIRTUTEM
AEMVLANTIVM
INGENTES. PRAESTITERE. ANIMI
CVRANTE. AVTEM. HONORATO. CAIETANO
EX. SERMONETAE. DVCIBVS
IN. HVIVS. ARCIS. ARMAMENTARIO. EST. CONLOCATVS
NVLLIBI. MELIVS
VBI. ENIM. SAEVIERAT
IBI. INDECORA. RVBIGINE. CONSUMENDVS
AD. PERENNE. INIQVAE. AGGRESSIONIS. CAESARIANAE
ET. EGREGIAE. SERMONETANORVM
IN. SVOS. CAIETANOS. PRINCIPES. VOLUNTATIS
NONVMENTVM
L' invitto Giovanni III. Subieski , Re di Polonia ,
di cui ho recato le più copiose notizie nel Mercato
p. 260, dopo aver liberata la Capitale di Vienna dall'
assedio de' Turchi , tributò alla B. V. Lauretana la
sua Sciabla , unitamente alla conquistata Bandiera di
Maometto , come si dichiara nelle Notizie del regio
Stendardo Turco mandato dal Re di Polonia alla S.
Casa di Loreto. Ancona 1684. 4 , e si conferma nella
Pastorale di Monsig. Felice Paoli pel ritorno della
Statua di S. M. di Loreto ne 1802 p. 6., ove si accennaila lapide sotto la gran bandiera Turca dedicata a
Maria SS. per la vittoria riportata a di Lei intercessio
ne nel Pontificato d' Innocenzo XI. da Giovanni III.
Sappiamo dal Monitore di Roma de'6Giugno 1798. P.
289, che lasuddetta Sciabla , spogliata però delle pietre
preziose , di cui era guarnita nella sua impugnatura
nella general dispersione di tutte le cose , era venuta
inpotere del Console Liborio Angelucci , il quale la
consegnò nelle mani del Generale Dombrovvski ,
unitamente allo Stendardo , chefu condotto inRoma , con
la scorta di mille Polacchi.
Ma la Spada , che rimarrà piùcelebre di tutte le
altre , sarà quella di Federico II. Re di Prussia , che
ha avuta la sorte di essere immortalata dalle nobilissime ottave del Sig. Cav. Vincenzo Monti , Principe supremo de' moderni Poeti. ( Milano 1806,8.)
Il P. Abate D. Anselmo Costadoni, inuna Dissertazione sopra un'antica Statuetta d'avorio , rappresen
tante un Re assiso in trono , circondato dalle Guardie,
con un Falconesulla mano, nel T. 45. degli Opuscoli
Calogeriani p. 288. dimostra , che negli antichi monumenti rappresentavansi i Sovrani con la Spada sguainatain mano, per segno della loro autorità e diritto
sulla vita de' sudditi; onde canto Godofredo Viterbese
car. XIX. Pistor. Rer. Germanicar. T. II. p. 531.
Praecipitur Gladius vibratus semper haberi ,
Puniat ut subito, potuit quae culpa mereri .
Namsi tardus erit , Pax vacuata perit.
Nelle monete degli Abbati di Ersfeld, incui scorgonsi le immagini di Carto M. col Volatile sulla sinistra,
si osserva , che la destra stringe la Spada alzata.
Christiano Schlegelio de Numis Abbatum Horsfelders.
Gothae 1724. p. 52. produce quelle consimili di Pipino
suo Genitore , e di altri Monarchi dopo i medesimi.E
perciò ho dimostrato nella Diss. delle SS. Simplicia ed
Orsap. 80, che avendo G. C.ammesso sopra di sè , ancor vivo , l'effetto de' Chiodi , con i quali fu conficcatoin Croce, e dopo la sua morte , ancor dellaLancia , che gli aprì il Costato ,volle lasciare al Ferro , che
è l'ordinario , ed ultimo mezzo, di cui la pubblica Potestàsi prevale, per eseguirelemeritate condannedimorte, la sua naturale efficacia ; affinchè le Membra, cioè i
Martiri , che spesso liberòdal fuoco , dalleacque , dalle
Bestie , e da tanti altri tormenti, non fossero superiori, e distinti dal loro Capo ; spiegando così più congruentemente , il quesito proposto dal P. Menochio,
e da Girolamo Baruffaldi , perchè il colpo di Spada,
e di qualunque ferro tagliente non sia stato mai vano , e fallace nel decapitare ,e dar la morte ai Martiri di G. C. in vigore della Poena Gladii ex Legibus
Romanis , spiegata daAgost. Flor. Rivino. Lips. 1727.
e da Gio. Pietro Schedessero de usu Gladii in suppliviis apud Romanos. Frf. 1769.
Il Doederlingio de Nummis Germaniae mediae
quos vulgo Bracteatos seu Cavos adpellant. Norimbergae 1729. p. 69. ne'Sigilli , e nelle Monete de'Vescovi , ede'Principi d' Erbipoli ; il Bruschio de Germaniae
episcopatibus Epit. T. I. p. 153 161. Ludgero Frigio in
Lect. memorab. Centenar. VIII. T. 1. p. 204. in quelle
di Munster, e dell' Abate di Campidona , ne fanno vedere le immagini ,non solo assise in segno dellagiurisdizione spirituale , ma eziandio con la Spada nella
destra, per indicare l'unione del Dominio temporale. Perciò ne derivò il Proverbio.
Herbipolis sola puniat. Ense , stola.
Quindi il Vescovo di Cahors nella Provincia del Quercy, essendo anche Conte di quella Città, quando celebrava , teneva accanto la Mensa dell' Altare una Spada , un Cimiero , la Miccia, e la Manopola, por tando gli stivali, e gli sproni , come ho dimostrato ne' Possessi p. 339 , e nel Mercato p. 124. Il Vescovo di Teramo seguita tuttora a chiamarsi Episcopus Apruti nus , in memoriadel Dominio, che avea di tutta la Provincia di Abruzzo ,di cui Teramo eracapo ,essendo gli però rimasta la facoltàdieleggere nella stessa Città in70sue Ville ilGiudicedelle seconde Cause, il Vice Conte, o ilViceBaronenellasua Contea , eBaronia,dove possiede utrumque Gladium , avendo anche il privilegio, quando fa Pontificale, di tener su laMensa le armi, che sipone anco indosso;come fece Giacomo Saverio , Piccolomini diCelano, nel Sacro Concilio Tridentino.E perciò s' intitola Princeps Terami, Baro Roccae S. Ma riae , ComesBisemnii , ac S. Sedi immediate subjectus. Il Sommo Pontefice , prima d'incominciare il Ma tutino nella notte di Natale, ha il costume , da me illustrato ne' Pontificali p. 12 , con le citazioni di tutti gli Scrittori , che ne han trattato , di benedire uno stocco , guarnito di pomo dorato , ed un cap pello di vellato cremisi , foderato di armellini , fre giato di perle , e cinto di un cordone d'oro, conuna colomba in cima,in simbolo dello Spirito S. Questo Cappello messo su la punta della Spada, vien retto da un Mazziere la notte , in tempo del matutino , da unlato dell' Altare della Cappella , e la mattina a cornu Epistolae della Confessionedi S. Pietro,neltem po del Pontificale, come può osservarsi nel ramedelle 1 CANCELLIERI 24 relazioni antico-moderne del 1726 p. 702 835, e in quellodame aggiunto p. 48. Ogni qualvolta poi vi si è incontrato l' Imperadore , vibrando prima tre volte la Spada , in segno di mostrarsi pronto alla difesa del Vangelo , ha cantato il principio della VII. Lezione Exiit Edictum a Caesare Augusto ; e se vi si è tro vato qualche Re , il principio della] V. Alcuni d' opinione , che l'antico Rito di questa Benedizione sia stato introdotto per indícare ciò ,che si legge nel son Lib. I. de' Maccabei al C. XV. di Giuda (1) , che es sendo pronto a battersi con Nicanore Generale dell' Armata di Antioco , Re della Siria , ebbe la visione del gran Profeta Onia già defunto, che stava pregan do l'Altissimo a favore del Popolo Ebraico, e del Profeta Geremia , che presentava al medesimo Giuda una Spada d'oro , dicendogli, ricevi questa santa Spa da, che Dio ti manda, colla quale distruggerai i ne mici del mio Popolo d' Israello. Nel T. II. de Secretariis p. 832, ove ho trattato della solenne Incoronazione degl' Imperadori , e dell' ultima , eseguita in Bologna , nella Chiesa di S. Pe tronio a' 24. di Febbrajo nel 1530 da Clemente VII. per Carlo V. p. 841 , parlando de Insignium Imperialium • traditione , Manto Collobio , Anulo , Sceptro , Pomo Crucigero , Mitra , ho mostrato che si finiva col Gla dio. Il Ceremoniale del Patrizio cosi descrive questo ri to. Dum cantatur Graduale, Caesar descendens e sug gestu , venit ad pedes SS. D. N. deducentibus eum duobus Diaconibus Card. paratis ; et unus ex Clericis Camera ex altari accipit Gladium cum suavagina , et illum ad Priorem Diaconorum stantem ante Pontificem (1) Conradi Ikenii Observatio de Iuda Maccabeo. In ejusdem Symbolis Likter. T. 1, Patt. 1. p. 170. 194. Bremae 1744. 1 LETTERAEC. 25 addexteram portat , quem Pontifex e vagina extractum de manu ipsius Diaconi accipiens , Imperatori ante se genuflexo , in dextera manu tradit , ipse cum Mitra se dens , et dicens., Accipe Gladium etc. I Codici riporta ti dal Gattico Act. Coerem. p. 131 esibiscono questo stesso rito , usato con gl' Imperadori Carlo IV. Sigi smondo, e Federico III. E' vero però , che in alcuni atti Religiosi dee de porsi la Spada , come provano G. F. Wideburgii , et Dan. Otton. Kegelii Macherologia, seu Disputatio de Gladio in Sacramentorum reverentiam deponendo. Helmst. 1709. 4. Siegeri Coesonis ab Aeminga de Iure circa Gla dii depositionem , praesertim in actu Baptismali a Patri nis , et in Benedictione Sacerdotali a Sponso , Disser tationes tres. Griphys. 1753. 1754. Pompeo Sarnelli , se il Laico che vuol servire la Messa, dee lasciar la Spa da ? T. IX. Lett. Eccl. p. 22. Salvatore di Blasi , Co stume di deporre le Armi , prima di entrare in Chiesa. Nelle Mem. Letter. di Sicilia. Palermo 1756 Т. I. p. 7. : enelle Diss. Eccl. di F. A. Zaccaria T. XIV. p. 316. Ma è tempo , che ancor io le deponga, e che finisca di parlarvene più a lungo, temendo pur trop po di avervi soverchiamente annojato . Gradite non dimeno queste mie osservazioni sopra le Spade an tiche , e rugginose, che non sono già le moderne , da temersi , affilate e taglienti ; come prodotte dall' ecci tamento, che mi handato le vostre , e che vi faranno comprendere , quanto io valuti ' egregie vostre produ zioni. Perciò mi sono anche approfittato delle ultime Feriae Varsavienses , stampate in Milano nel 1820, e meritamente dirette al nostro virtuosissimo Amico Sig. Dottor Giovanni Labus. In esse ho ammirata l'aurea La tinità , con la quale avete trattato de incerta Gram CANCELLIERI 26 maticorum auctoritate , ac de varietate Ortographiae apud Latinos , praesertim in scribenda Praepositione Ab, quando excipitur ab Littera consonanti. Ivi avete fatto conoscere , che non solo vi sono ben notele regole pre scritte dagli antichi Grammatici Latini , Mario Vittori , , , no M. Aurelio Cassiodoro Beda, Agretio Flavio Capro , e Velio Longo ; ma anche daimoderni Giodoco Badio Ascensio ,nell'eleganze di Agostino Dati , Gior gio Valla , Guarino Veronese , Aldo Manuzio , Gir. Cardono , Gio. Passeratio , Claudio Dausquio , Cristoforo Cellario, Corr. Sam. Schurtofleischio , e Gottlieb. Korte nelle due Diss. de usu Ortographiae Latinae. Lips. 4. Del pari mi sono piaciute l'aggiunta Dilucidazione di un passo di Cicerone nell' Epist. XII. ad Familiares del L. V. ad L. Luccaejum ; e dell' Esame Critico del la Lettera di Servio Sulpizio a M. T. Cicerone , in Morte di Tullia ,tra le Famigliari la V. del Libro IV. Le vostre riflessioni mi sono sembrate più giuste delle Adnotationes Casp. Sagittarii in Servit Sulpicii Epi stolam consolatoriam, inter Ciceronianas Familiar. IV.5 da lui unite all' Historia Vitae , et Mortis Tulliae M. Tullii Ciceronis Filiae. lenae Litteris Wertheri 1679 ; benchè questa però siamolto più interessante dell' Hi stoire de Tullie Fille de Ciceron, par une Dame illustre AParis chez Pierre Prault 1720 8; ed anche delle Re marques de Nicolas Hongault sur le Fanum de Tullie. Fille de Ciceron ; dans les Memoires de l' Academie des Inscriptions Amst. T. II. p. 473. Ora che già vi siete addomesticato alla rigidezza di cotesto Clima , ed avete ricuperato l'uso libero della destra , slogata per la caduta fatta su cotesti ghiacci , nella Vigilia dello scorso Natale , vi auguro di cuore 27 , LETTERA EC. la più florida , e prospera salute affinchè possiate ogni anno continuare a farci godere i preziosi frutti delle vostre Ferie , ed a sempre più arricchirci co' vo stri lumi ; assicurandovi , che fra tanti vostri ammirato rì niuno potrà goderne piùdi me che mi pregierd sem pre di non cedere averuno nell' altissima stima , pieno di cui midichiaro vostro , VITTORIO " NAPOLIE Umo Obblmo Servitore ed Amico FRANCESCO CANCELLIERI Roma a' 24 di Febbrajo del 1821. BIBLIOTECA 1410321 IMPRIMATUR Si videbitur Rev. P. Mag. Sac. P. A. Mag. Candidus Maria Frattini Archiep. Philipp. Vicesg. Nihil obstat. Fr. Joseph Faraldi Ord. Praed. IMPRIMATUR Fr. Philippus Anfossi Ord. Praed. Sacri Palatii Apost. Mag. :
記載日
2025年8月7日
更新日
2025年8月7日