Istoria genealogica delle famiglie nobili Toscane et Umbre, Vol. I

著者
Eugenio Gamurrini
初版
1668年
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ISTORIA GENEALOGICA DELLE FAMIGLIE NOBILI TOSCANE , ET VMBRE. 1 i 4 1 ΑΙΣΟΤ21 AVIRKE EN ДОРСКИЕ ЕУИНСГРИСВІГІ ДЕГГЕ СЕИЕѴLOGICY Et uox reddita fertur ad aures DG 2 سنس ISTORIA R GENEALOGICA DELLE FAMIGLIE NOBILI TOSCANE , ET VMBRE. DESCRITTA DAL P. D. EVGENIO GAMVRRINI MonacoCasinense , Nobile Aretino , Accademico Apatista ; Abate , Consigliero , &Elemosiniero Ordinario DELLA MAESTA' CRISTIANISSIMA DILODOVICO XIV. RE DI FRANCIA, E DI NAVARRA Teologo , e Familiare DELL'ALTEZZA SERENISSIMA ; DI COSIMO III. PRINCIPE DI TOSCANA. CONSECRATA ALLA MEDESIMA ALTEZZA. VOLVME PRIMO. IN FIORENZA, NellaStamperiadi Francesco Onofri . 1668. Con licenza de Superiori . : BIBLIOTHECA REGLA MONACENSIS. ... JAG BEL DIEC DIOSaras 3 SERENISSIMO PRINCIPE. ON si potrà già mai dire, che la materiadi questo Libro fia impropria all'indrizzo, a cui vie- ne inalzata , e che la dedicazione si mendichi da Paesi stranieri , e da Principe lontano , men- tre presentando l'Opera vmilmente a V. A. S. : ogn'vno vede , che le Famiglie comprese nel Volume , o ne sono abitatrici , o traggono origine da questo Stato , alla dicui Sourana Coronal'A. V. e il Pri- mogenito della succeffione. Oh quanto bene si conformano ad vnGenio eroicamente generoso questi racconti , i quali conser- uando la memoria di Prosapie ingran parte di loro fuddite , e tutte diuote di questa Sereniss.Casa, gode d'auerne vndisteso memoriale di caratteri espressi , per tenere impressonella memoria contino- ui ricordi , di dispensare , occorrendo, incomparabile benignità , e la tanto praticata beneficenza: Virtùconla quale iPrincipi , più degli altri huomini, si possono rendere molto fimiglianti all'istesso Iddio . Rispetto a me, io dedicando, ho preteso d'auer sodisfatto ( per quanto m'è stato possibile) atutti i numeridel mio debito , e della mia diuozione ; e tanto maggiormente essendo l'A. V. vnita ad vna Principessa del Real Sangue di Francia , i cui Gigli adorna- no i più eleuati penfieridel miocuore , come il GiglioFiorentino inalza i suoi fulgori nel piùbel postodella CoronadiToscana : Ed iomiglorio , che i miei domesticiGamurrini abbiano vestite l'Armi i secoli intieri , seruendo a quella Real Casa , ed a questa Sere- nissima di V. A. Miglorio di portare gli impronti di seruità verso dell'vna , e dell'altra, e di essere stato impiegato in affari importan- ti a quella Maestà , auendone spettatore il duplicato guardo del Li- gustico Giano. Questa dedicazione nelle mani di V. A. dourà a vista di tutta la Posterità , feruire a guisa di prezioso monile , arrici chito chito de pregi di tanti lignaggi,quanti sono iloroCognomi, che fannoin questo foglio vn perpetuo offequio al Trono della gran- dezza dell'A. V. Grandezza, le cui deriuazioni Auguste sortirono le più eccelse , e luminose prerogatiue dalle Paterne , edalle Ma- terne perfezioni , che con sublime maniera si congiunsero , quan- do la prudenza delGranFerdinando impalmò così bella Vittoria . Dopo lunghi viaggi applaudo al felice ritorno di V. A. conquesto Tributo . Viaggi doue portando in tutti i luoghi virtù peregrine , ha più mostrato , che veduto ; e prima di partirsi dal feggio natiuo , eradegna degli Encomj , che meritò il più saggio Eroe de' Greci Guerrieri . Qui mores hominum multorum vidit , & Vrbes . 1 Iointantoriconoscendo in V.A. ristrette le prerogatiue de' Fer- dinandi , de' Cosimi, de' Lorenzi , e di tutti gli Eroici vostri Ascen- denti supplico a compiacersi , che lo Scetro di questa Reggia fia l'appoggio della mia debolezza , e co' piú profondi inchini vmil mente mi sottoscriuo . In Foirenza li 7. Settembre 1668. DiV. A. S. Vmiliss.e fedelifs. feruo, efuddito D.EugenioGamurrini . LETTO- A' LETTORI . : L leggere continuamente diuerse Istorie , ed instemeleGes nealogiedelle famiglie, m'hannofatto (nonvolendo) pi- gliare lapennapercimentarmi allapresente imprefazlaqua- lepereffere,comeogn'vnosà, piùche difficile, s'to non avesse colto nelfegno, meritad'eßere compatito. Seruiràalmeno questocimentoperinuogliar altri a terminarla conmaggiore perfezione ; edone to non ho riportata vittoria , potrebbe forse goderne gli applaufide Trionfi. Hoconosciuto , nello Scriuere queste materie , l'errore di moli'altri Scrittori , iquali nel trattare dell'ori- gine delle Famiglie , hanno cidifatto senza vero fondamento di proua ; Altri Thannoinuentata; Altri refola per tropp'affetto fanolofa, il cheha apportato non appor pocopregiudizio a quelle famiglie , lequali persestesse nonhanno bsogno di fimili chimere ,effendoperse medefimetlluftri , e rifplendenti . Il Ceccherelli , il Sanfo- uino , è molialtri , dirò così, adulatorismaccatifono l'vnico esempio ditaldifordi ne. Altri più sciaccamente, cangetturandoda nomi diCapitani,famosi, ed aggrop- pandoitempi , hannofattooriginare certefamiglieda Principi Longobardı,Gotti , Vnni , e d'altre Nazioni ,éPrincipt Barbari , e finodaquei Regi, che vennerodal- l'Oriente a portartributo al Re dell'Vniuerfos epure per lettere de medesimi certa- mente sò ,non trouarsi in tali Citedscritture autentiche , che arriuino alquartofecolo; eadogni modohannoardito mandar fuoriGenealogie cosilontane, che s'acco- stano all'etàdell'Oro, benchè siano totalmente di quelladel Ferro, anzi delPiombo . Tutti questi inconuenienti cipersuadono a tenerperfermo,che alcunevolte non basta il crederesemplicementeagliAutori , che hannomeßo alla luce memorie de' tempi così lontane , se non hannoper autentica gl'Istromenti ; e questi non adul- terati , non trascritti , mareali , puri , edautentici . Sochegli Oltramontani abbrac ciano volentieri le fauolose, edinuentateGenealogie, douehanno auuto piùspat- cio , adulando in effe i Principi per ritrarre da questi premij , ed onori ; azione da me tanto aborrita , cometuttoilMondo per molte riproue tiene perfermo; E però vedranno i Lettori , che in questo presente Volume non iscrivodi chi dourei prima d'ogn'altro , si in ordine alle dignitàsupreme , siancora per l'antichità della loro famiglia;mabensìdi quelle , delle quali ne ho auuto una prima, eperfetta co- gnizione, lasciando maturare , edaggiustarsi l'altre daltempo , per poternefcriue- re con veritàal poffibile , più che infallibile . Hotralasciato leDonneper non m'in- contrare facilmente nella bugia , auendo per mia Tramontana laveritàfondata nelle wollefcritture publiche , lontanissime a far menzione diquesto seffo , se non per ac- cidentes così hafatto l'Ammirati , il Zuzzera , il Campanile , e qualcun'altro , quando parlano spaffionatamente di quellefamiglie,dalle quali non hanno auuto , nesperato remunerazione alcuna . Ammetto l'appello a tutte quelle famiglie , che fuori della Toscana viuessero , mentre inToscanafifannoeftinte ; si come all'altre , che poffonodalle defcritte eßerdifcefe; promettendo a tutte , che la mia penna non farà d'offequio inferiore di quello, che ha operato nell'altre , aborrendo però l'affa tucarfi per le famiglie estinte, benchè celebri , e chiare fiano state nella Toscana; madi quelle tutte,che o per origine , o per abitazione fienoviuenti Toscane, oVm- tres non tralascerò mai difarneladouutaGenealogia , promettendo in ciascunanno dar fuori vn parto della medesima grandezza del prefente , nonprogiudicando a niuna con l'ordine, e protestanel principioaccennata. Lasciol'emenda alla vostra difcretezza d'Aretinum per araum a car. 32. Puclicius perPublicius a car. 30. fabricato per fabricassero a c. 260. Patrus perPafius a c. 261. Gio: perGasparo nell'albero de' Confidati , Francesco perGironimo nell'- albero de' Guicciardini , edaltri fimeli, chesono una moltitudine; Etanto più Speroperdonodi fifattanegligenza dalla vostra benignità, serifletterete allapro feffione del Monaco, che nonammette perdimento ditempo , mafolosegli concede per giouare altrui di rubare anchequello, che èpiù, che neceffario alla conferuazio- ne umana . Epregandoui in fine d'auer riguardo aquel vertasiero affioma (Che , shi nonfa,nonfalla. ) dal Ciel vi prego ognifelicità. ISTO ! Baverische Bibliothek BAGSRAGTA steotesteale GEN ડિઝાઇમર 8 G ISTORIA GENEALOGICA DELLE FAMIGLIE NOBILI TOSCANE , ET VMBRE. E è vero , com'èverissimo , che l'antichitàdia splendore advna Prouincia, ad vn Regno; la Toscana sopra ogn'altra deuerisplen- dere . Concordano tutti gli Autori , che trattano dell'antichi- tà , nel confessare , chedopo l'vniuerfale Diluuio , e scorso l'an- nocentesimoottauo , comparisse nella Prouincia Tofcana Gia- no, che saluato dall'acque , abitar volesse in queste parti ; edato di mano co'suoiaquantobisognaua per istabilirui va sicuro alloggio ; e poscia eretta quiui la sua Regia , semino in questa Prouincia più Colonie ; onde arricchita d'abitazio- ni ,afsegnolle i suoi limiti , che furono( secondoQ. Fabio cita- todagli Autori primari per huomodottissimo , e diligentissimo ) dalla sponda sinistra del Teuere fino adoue forge l'Arno; e dopo d'auer dichiarato per AutoredellaTofcana Giano, va più oltre discorrendodi quell'età, chechiamossi del secolo d'oro , in cui iPrin- cipi regnanti eranogiustissimi , edediti fuordi modo alla Religione ; e però meritarono datutti effer chiamati Dei , non iscostandosi punto i di loro giudizi dalla giustizia , nè il popolo a loro soggetto dall'innata legge si partina , offeruando la fede, e rettitu- dine senza il timore del gastigo . Nel particolare del nostro AutoteGiano , ci mostra egli essere statol'inuentore del Vino , e del Farro ; equesto fece per l'vso piùtostodel Sa- crificio , edella Religione , che perfaziarne ipropri gusti. Insegnò ello a fabbricareAlta ri , la forma , e modode' Sacrifici , e de' Giardini, per rendergli copiosi di Fiori , per in- ghirlandare quelleTeste , che meritauano . I Sacrifici furono puri , ma necessarj , enon cruenti; e però in essi si offeriua il Vino , e'l Farroda esso inuentati . Asserisce in oltre il medelimo Autore , che Arezia, detta ancora Vesta, fossedi Giano la moglie , fondatrice d'Arezzo; la quale, comeprimaReginade' Sacrifici , diede in guardiaalleVergini il sa crato crato Fuocoperpetuo . Troud pur Giano al conferuamentodelle cose l'oneftd, clas santimonia ; che leporte, ferrature, e chiauisi denominasserodal suonome, come istru mentidelconferuare . Dopo, che ebbe Giano l'Olimpo Regale, &il Tempiodi Tofca- na ,sagro eziandiole 12. Colonie da esso fabbricate , e 12, Giardini , &altrettanti Altari perconferuare le suddette Coloniein quel viuere fincero,epuro; diede a ciaschedura vnaVerga , lo Scetro, laScoriata, e la Scure ; come pur costa appresso gli Autori La- tini : Et il P. fr . Leandro Alberti nella sua descrizione di Toscana corroboraquesta veri- tà ; e quindi n'auuiene , che Gianoli dipinge con laVerga,la Chiaue , esottoa'fuor fie- di 12. Altari , Volle Giano , come riferisce il suddetto Autore, dare qualche regola , forma al gouerno, acciò che dopo di eslo si gouernaffecon quella medefima vnione, epa- ce, chefi manteneua viuente lui . Comando , e decreto , che le 12. Colonieda lui edifi- cate s'vniffero tutte a riconoscere vn folo Re , afsegnando a ciascheduna di effe in Pre- tore , o Littore , che doueffe portare i fafci , e marciare auanti il Re , al quale affegno la fua Corte; e per guardia 24. huomini liberi , e ben'armati . Ammaestrati dunque i Toscani d'vn gouerno regolato da sìgrand'huomo , munitodi tuttequelle Leggi, cheal giusto,&all'onesto sonodirette;poterono bendiffonderle in al- tre partidelMondo,come ferono,nondico a Roma, ma finoa Troia,doueil nostroDardanocomandó . Chediremo de' Riti e delle Scienze si specchino inTageteRedellaToscana , di cui canto Lucano , Non fon fedeile Fibre , perche Tage Dell'Arte trouator si finse questo . : Et il Berofo allib. 5. feguitatoda tutti i Professori dell'antichità , dice , che il Maestro , che insegno a tuttii Tofcanil'arte dell'indouinare fu Tagete; nella cui scienza, oper me gliodire superstizione , e vana ofsferuanza , i Toscani hannosopra tutte le Nazioniotte puto titolo d'eccellenti . Ed in vero non v'è Istoria , che raccontiantichità, e riti de' po- poli, che non affermi effere i Toscani in tal profeffione verfatiffimi ; di cui n'aueuano erettole Scuole, &Accademie fioritillime, con vn concorsodi tutte le Nazioni,&in Ro- ma fu vnico quel Neuio Azzio Toscano ; a cui per eternare la fua memoria eressero į Romani quella Statua così infigne, che raccontaTito Liuio nel principio della fua Istoria . Qual tromba co'l rimbombo del suo suono fin ne'confini dell'Vniuerso va publi- cando legloriede' Romani, Equalpenna non fi eresa stanca in dimostrare , &in defcri- nere le pompe, ele grandezze Romane, tutte piene di Vittorie, e di Trionfi, con isforza- re tutto il Mondo allvbbidienza delle loro Leggi ? Ma , o Roma , con qualispade :Econ quali destre ? Eh, che non poteano oprar tanto , se nonfoffero ftate generate da quelpu- to , e Regiosangue Toscano . G Duefonol'opinioni più certe , e più probabili nella fondazionedi Roma. Laprima è, cheItalo Re della Toscana con la fua figliuola, chiamata Roma, fondasse Roma, e coftituifle questa figliuola quini come Principessa degli Aborigini ; e perchetut te le Città hannoper to più preso il nomeloroda' fuoi Fondatori ; così questa Città pre- se il nomedalla sua Principessa Roma:Che se fosse stata edificata da Romulo , chiama- ta farebbe Romula , Corrobora quest'opinioneManetone Autore antichiffimo , il qua- le proferisce i suoi sentimenti circa la suddetta fondazione , dicendo , che Italo , morto Espero suo fratello,lafciata Romasua figliuola in Capena , Terra da lui fondata fottoil monteAuentino, fondalle Roma, e ritornasse inToscana alla sua Reggia, con latciarui al gouerno la figliuola Roma . QFabio , a cui si dee prestar fede per la grauità fua , confermaquanto fopra , e soggiugne , che Roma regnasse nel Lazio anni 46: Plutarco aderendo a suddetti , publica in questa guisa la sua sentenza : Che questa Roma foffe ti- gliuola d'Italo Re della Tofcana Principessa degli Aborigini ; la quale , benche nondefle quella forma perfetta di Città a Roma, da cui fu così chiamata , come fece Romulo , che lariduffe in forma quadrata , e la ristauro di muraglie ; e che Romulofofle Coedini- catore , non Edificatore , Restauratore , manon Fondatore ; e cheRomafaceffe abita- re questaCittàdamolti popoli, erigendo quiuila sua Reggia . EtAnnio, benche poco ve ridico, esplicando il Berofo al lib.5 . difcorre sopra il Fondatore diRoma,qualfoffe , edo- pomoltesue ponderazioni conclude, che folleRomafigliuolad'Italo, infiemeconito scani, الة عادية 3 scani , fondatricedella Città di Roma; dipoi prorompe in questeprecise parole:Così è manifesto , che gli huominidi Romafurono indigeniti Toscani , che è il più verifimile . Ondesi conclude, che , gloriandosi Roma , maggiormente fi deegloriare laToscana, stando nel detto Ariftotelico , Propter quod vnumquodq; tale, &illud magis . Nè quì mi fermo . Supposto , che nonsia stata Roma figliuola del ReToscano, ma Romulo il Fondatore . Edi qual nazione fu questo Romulo ? VirispondeFabio Pittore al lib.2. dicendo, che Romulo, comeToscano , s'era fatto amiciffimode' Toscani ; con il cui fauore , eprotezione fu il primo Toscano , chefoffe creato Re nel Lazio da' Tosca- ni ; onde Mitridate attribuì nota dibiasimo a' Romanil'auere vnReTolcano; ma Mitridate a torto lacera i Romani , perche nonpoteuano esser Regi , o Duchi in Italia , se non erano Toscani , oda loro alleuati nel Tempiodi Volturno con il Lart , e Lucumoni dellaToscana ; e però Targone Redella Toscana gastigo seueramente l'audaciadi Mar- fia , che si vsurpò il titolo di Re della Campania dopo d'auere a questo imprigionato Cacco suo Ambasciatoredestinato di vbbidienza al suddetto Re Targone . Più oltre . E con qual'Architetto, econ qual'Intendente circondo Romulo Romadi muraglie , se non con l'assistenza di QFabio esule della Toscana , come si mostrada noi nella famiglia FabiaToscana, epoi Romana? Edouesonodunquele glorie de' Romani , fenondependentidalla Toscana ? Eh, cheper fare vna Romacapo del Mondo, nonvi vo- leuano altri stromenti , che quei de' Toscani , che oltre l'inmato valore erano imbeauti d'vn'ottimo gouerno, di riti eminenti , dileggi sante , e di scienze inscrutabili .... Parlapur Romacondisinteressata lingua , ch'io m'assicuro , chenonsaprai negare , ol- tre la formadata al continente conquell'esquisitezza, e magnificenza folitade' Regi To- scani , diedero questi al contenuto , oltre i costumi, gli abiti stessi . Pubblica pure il tutto con la trombadel tuo Tito Liuio , che a gran fiato àfatto rimbombare fino nelle Tar- taree sponde le tue grandezze; ma confessa ancoraconessoal lib.5.e conDiodoroSiculo al lib. 6. che la grandezza Toscana à datola norma a chipoitrionfo dell'Vniuerfo. Con qual'abito i principianti Romani vestirono, senoncon le scede, econle modeToscane? inquellaguisa appunto, che i Francesi ne' correnti tempi dannodi continuo la suamoda d'abbigliarsi a tante nazioni, ancorche nemiche,nonpoffono che imitargli.La Veste Pre- testadaToscani tu data a'Romani;acciò cheda loro teneri fanciulli fino all'età di 15.anni sasse. Leggasi Straboneal 1.5 . Diodoroal 3.e Liuio al 4.che tuttinsieme confefssano,che la Trabea , ornamento , chediftingue il Principe da' sudditi ,segno Reale , &Imperiale, le fu da' Toscaniconferita ; &insieme gli ornamenti de'caualli , le Toghe, abiti graui , &onesti ; e quelle Palmate Vesti , che iRegi, epoi iConsoliportarono: Vn modello, in fine, d'vna formata, eben compostaCorte, con far precedere auanti di loro i Littori con i 12. fafcettidiverghe'; nel cui mezzo legata si vedea vna mannaiola , stromento di giu- stizia . Pigliarono ancora la consuerudine delle trombe, con il seggio Curiale , che si portaua sopra in trionfante Carro , doue fedeuano i Consoli , i Pretori , & i Giudici Edouefilasciano gli ornamenti trionfali , gli auguri , &vnbencomposto coro di Mu- fici , con l'insegne , & altri addobbamenti di Magistrati diuersi? Chepiù ? Erano iToscani in tanta stima appresso iRomani , come raccontano Dio- nisio, eLiuio citati , chea gara ambiuanodi mandareiloro figliuoli nella Toscana; non folo per apprendere le lettere, maancora perfargli imparare i lorocostumi . Ma in qual dominio fu edificataRoma? Non fu ella ancora tra le Colonie diGiano numerata ? Che nell'entrare del Teuere alla parte finistra sbarcaffe ,&iui il lanicolo fab bricaffe? Non arriuò quiui il dominioEtrusco ? Leggasi Liuio al lib. 1. che volendodi- scorrere della potenzaToscana , eparlando degl'Imbri , detti Vmbri , cioè di quei Prin cipidelsangue di Giano , chedominarono auanti i Lucomoni ;perche faluatisi nelle acque aueuano giả fondate piùdi 300. Cittá , che venute poi tutte sotto il dominio de Lucomoni , fierano fatti potentissimi ; e però con ragione dice Linio citato , Vtiamnon terris folum, fedMare, etiampertotam Italia longitudinemab alpibus, ad fretum Sicolum fama nominis Jui impleffent . Nonfurono tributarj de' Toscani i Regni di Corsica , e di Sardegna ? Diodoro al6.ce l'addita; e se Nicio,quel gran Progenitore dell'Anicia famiglia, tenendo loScettro del Re- gnodi Tofcana , sottomesse tutte l'Isole marittime , econfinanti al suo Impero ; Pifeo Tuo successore , vedendosi tant'oltre dilatato il dominioToscano, inuento lo stromento A 2 bellico 4 bellicodella tromba,e facendo fabbricar infinità divascelli,&armatigli delle cose necef- farie ,pensocorseggiare lo spazioso campodel Mare , &in questa foggia conferuare i Regni ifolati,etenerglisottoil suo Impero; epero Diodorocit. dice: Che i Tirreni, per valore egregi, auendo ottenuto grand'Impero ,edificarono molte ricche Citta, &auen- dofignoreggiatolungotempo ilMare di fotto , quellonomaronoTirreno . Noneranonatii Romani , quando iToscani erano fatti eccellenti nella nauigazione; eperòa' Maestri conuiene auere il ricorso , come Dionisio l'attesta al lib. 1. Maximam Naualis difciplina , quod Tyrrem habitaflent , &c. Et a quest'effetto aueuano i Toscani nella cittàdi Luni vnPorto marauiglioso , dett'oggi il Golfo della Spezie , che gira 18. mi- glia ; e parlando di questo Straboneal lib. 5.Multos intra (ePortus amplectens magna profundi- tatis,vniuerfos vfq; adeo , ut omnium qui maristeneant Imperium ,facile fieret receptaculum . Sono piene l'Istoriedel lufio, edella magnificenza de' Tofcani, ch'eccedè quella di qualsiuoglia nazione, sì in pace , come in guerra . Affaticaronsi molto in fabbricare Edifizi , de quali incidentemente parlando Strabone , gli chiama per l'eccellenza semplicemente Edifitias efra questi ilfamofo Laberinto di Chiusi , che pur da' suoivestigi sicomprende quella magnificenza Tofcana, che fu in ammirazione all'Italia tutta ; e più oltre l'istef- so Diodoro parlando de' Toscani, dice : La Patria loro è copiosa , epiú fertile la rendono con la loro industria : Due volte il giorno di delicatissime viuande si cibano ; vestono di abiti , in cui si veggono campeggiare fiori d'ogni forte; vsano vasi , oltre alla vaghezza d'vn puro , e folido'oro , artifiziosamente fabbricati . Eche nondice a propositodegli Edifizi il Vetruuio, in elli molto perito , a cui è neceffario prestare ogni fede, (al lib. 2 . c.8 .)delle mura di mattoni , edaltri belli , evari Edifizi ? va insegnando anche il mododi fabbricargli ( dicendo ) in quella guisa appunto , che sono in più luoghi dell'Armenia ; comequeidiBabilonia ,e di Grecia , e dell'Italia in Arezzo;doue è benissimo fatto il muro di mattoni ben cotti , egroffo; il che viene ancora corroborato da Plinio al lib . 33. cap. 13. In Italia quoque Lateritius murus Aretij , &Meuania &Roma non fiunt talia ædifitia ; quiafex pedalisparies nonplusquam vuam confignationem tollerunt ; certum est, ne communisparies craf- fior fiat. 107 Siami lecito nella mia Patria, econ ragione, vagare, per essere stato Arezzo capo della Tofcana , e delle più potenti come kafferisce Liuio , &il Sigoniode Antiq. Iur. cap.9. noneffendoui horatra le 12. principali Cittàdella Toscana , la più florida , e non maidi- strutta , come segui diPerugia , di Fiesole,edaltre . Edoue più si rimira da' curiofi stra- nieri le vestigie della pompa Toscana ? Non confefferanno forse questi tali d'auer ve- duto in Arezzo il superbo Anfiteatro in forma ouata , posto allora nel mezzo della Città , conie si dirà appreffo ? E benchepiangere douesse questa Città , per mostrare le grandezefuenelleproprie rouine ; però confolare si puó , che vna volta fu ; che ció me gliora la condizione del mai; e l'inuecchiare , benche s'aborrisca , ogn'vno lo brama . Fu, dico, il suddetto Anfiteatro fabbricato daquel Grand'Azzio,sangue, che ammaestrò poinella nascente Roma d'ogni scienza quei popoli , che poida effovenduto dopo molti secoli , per fabbricare in quello in fuperbo Monastero a' MonaciOliuetani , che s'alli- curano, chequei fondamenti nonfaranno mai per crollare ; anzi qualunque scarpello , opalodi ferro s'arrende . Questo superbo vestigio, in fine , viene ammirato come argomentodiquel grande , e tanto pubblicato luffode' Toscani, essendo fatto daquegli antichi per comodità di feste , e di Regie solennità ; in cuicomparire si vedea vn Mare , per il quale scorreuano vascelli,e galere armate, secondo l'vso di que' tempi, ouedopo vnafuperba comparsa,spiegando lebandiere rofleggianti, si vedeuano in due corpi diuifi incontrarsi , e quini attaccarsi vn ben formato combattimentonauale ; in cui si rimi- raua l'agilità della gioventù Aretina , che combattendo nell'acque , e sbalzando quelle nel feno delle loro Dame ammiratrici , accendeuano maggiormente quei fuochi amo- rosi , che nons'ammorzauano se non con il forte legame del Mattimonio , ch'è sempi- terno,quiui l'ardire , e la destrezza s'apprendeua ; il folgore della spada illuminaua il co- raggio loro alla pugna; il tuttoper prouare l'intrepidezza di quei, chedoueuanopoi nelle occasioni difendere la libertàdella lor Patria , econferuarla intatta da ogniscorreria ne- mica . La lunghezza del suddettoAnfiteatro era di 300.piedi,e la larghezza di 210. che, venina a capire sopra 50. mila perfone: Si sono trouati fino a micigiorniquantità grande de' frammentidi canalidi piombo , per cui dauanoben presto l'acque in gran copia , douendo queste sostenere legni armati . Vn'al- 5 Vn'akro Anfiteatro , operdir meglioTeatro , era posto invnmonticello , oue sta oggi posta la Fortezza, la cui forma si vedena quadra, edipietre molto artificiosamentecom- messe; e questo era alfai maggioredell'altro , fatto per la comodità delle rappresentazio- ni Sceniche , de' corside' Canalli , di pugnedi Gladiatori , edi simili inuenzioni degli an- tichi Toscani; e poscia da' Romaninell'imitazioneaggranditi . Oltre di questi , come nferisce Marc'attilioAletli, viuente in quei tempi , si ritrouò negli anni 1544. vnBagno fotterra , fabbricatodi bellitlimimarmi, convnmarauigliofiffimo pauimentodi vetro , che setuì dimodello ad Agrippa . Hor veda il Mondo la magnificenza singolare de'Toscaninegl'Edifizi, comedice Amia- no, il quale è stato poi messo in vsoda Romani, nontantoper allettamento de' Popoli , quantoper nutrire fra le delicatezze la lasciuia,èla gola . Nondeuotacere quegli Altari, che confacrauano all'Idolatria pieni di maesta , iTempi con marauigliola imetria , ne quali furono spesitesori immensi. Non è molto tempo , che nella città d'Arezzo quel Tempio superbissimo già di Gio- ne, il quale,benche oggi sia lontano 300.passidalle muragliedella Città,doueaessere allo- ra,secondo le regole del Vetruuio , in mezzodella Citta fabbricato , nella foggia della Rotondadi Roma, che facilmente a similitudine di questo fu quella fabbricata ; poiche ancora fi feruirono i Romani de' Maestri Toscani, com'è manifesto a tutti, nel fare diuersi Edifizj . Eche moltoprima della Rotonda fosse stato edificato questo d'Arezzo , ce lo mostrano l'antichita delle lettereErrusche , come asserisce Marc Attilio Aletli , che nel frontispizio diesso si vedeuano intagliate. IlPorticodel suddeto Edifizio si posaua in 10 . Colonne di Granati , e due di Porfido , cheoggi auanti la porta della Cattedrale Aretina si vedonospezzate , & auanzate alla rouina di tale Edifizio , causata , per cosí dire , dalla fataledisposizione della detta Città , chepare, che ancora l'inuidi l'istesso nome , dando aterra a tal segnodella sua antica grandezza, veramente regia ; essendo massime auuenu- to questo per capriccio d'vn'huomo folodella famiglia de'Bonucci Aretina, il quale effen- doProuueditoredelle Fortezze , propose al Serenifs. diToscana GranCosimo primo di questonome, che per effère rimasto questoEdifizio fuoridelle muraglie , poteua feruire inoccafione di guerra al nemicod'aguato , se si comportaua di tenerlo in piede ; &effen- dofacilmenteapprouato il dilui consiglio,nèsapendo il Principe la magnificenza didetto Tempio, fu con dolor grandiffimo di tutta la Città gettato a terra l'anno 1574. con ram- marico dopo dell'istesso Principe; edi tale Edifizio se neconferua oggi la figura , omodello in diuerse parti di quella Città . Si sono trouate statue diuerse , che soleuano edere adorate daglı Aretini ,etra l'altre nel poggio di S. Lorenzo , doue furono iprincipi della Città,(come riferisce MarcAttilioAlessi lib.r.)vna statua moltogrande di Bronzo, la qua- leper essere la Dea Pallade conil morione intesta , edi faccia bella sopranaturale, si stima, che in quel luogovi fosse eretto ilsuo Tempio , per vederuisi vn pauimento Musaico bel- liffimo . Fu finalmente trouato in Lionedi Bronzo di giusta , e proporzionata grandez- za, macon due teste di spauentosa vista , l'una è dell'istesso Lione, e l'altra di Capra,for- gendole sopra le spalle; e nella gamba destra d'auanti si vedono alcune lettere intaglia- te; le qualiambedue trasportate aFirenze , vna se ne vede nel Palazzo vecchio ; e l'altra fra le cosedipiù pregio nellaGalleria del Serenifs. Gran Duca . Chepiú grandezze si poteua desiderare inuna Toscana , che quella de' vasi di terra di que' tempifabbricati contanto disegno , econtanta lindezza , che arriuassero per la fua gran perfezionealla valutadi quelli dell'oro stesso : Anzi l'argenterie, e l'orerie, che allora erano ingrand'abbondanza , vollero, che nell'istessa maniera di quellifi facelfero, iquali si chiamauanoper eccellenza , Vasi Aretini , per l'artifizio cotanto marauigliofo , che AmiferatVasisPorfenna fictilibus , comene fa teftimonianza Marziale , e Gio: Villani . Ed i Romani, quando ebbero le delizie di tutto il Mondo, fi aueuano in grandiflima stima , come Plin. all.35.C. 12. Aretina nimis nespernas Vasamonemus . Esi come di ciò ebbero il van- to,Asti inMagonza, e Pergamo, in Afia così Arezo in Italia,secondo il parere diPliniofo- pracitato . Ecco dunque, che iRomanifurono immitatori de Tofcani, ecome figliuo- li di questi , oalmeno allieui , fecero risplendere sopra ogn'altra nazione le lorogloriofe grandezze , e magnificenze . Parloteco, o Roma , e teco, o Romolo . E doue sarebbe stata tanta gloria Romana, fe la Toscana non v'auesse preferuati ? Quella dall'incendio , e questo dal ferro , allora quang 6 quando incitafti advn giusto sdegno i Sabini nel ratto delle lor Donne;egiadalle squa- dre Sabine , restauitu Romatanto aftretta, chebenpresto eri forzatadi renderti; eper il suddetto oltraggio restare nelle tue proprie rouine sepolta . Fermisi qui fisso il Lettore , dico nel famoso rattodelle Donne Sabine . Chet'occor- se, o Roma, per tal cagione? Parla conogniliberta ; t'auuennevna guerra si perigliofa , nonmenche sanguinosa, etale , che'l tuo Romologrondauasangueda ogniparte, e con la sua fuga entrauanoi nimiciper abbatterti , edesolarti . Ma il Toscanotuo Liberato- re , e Conferuatore , con l'indefesso valorediCelioLart, o Re dellaTofcana , accorso al la tua difesa , (che doueui in fine per gloria de' Toscani restare in piede ) sbaraglio , vin- se , ecompose i Sabini di ritornare ne loro Staticon le Bandiere infaccate; come l'afferi- sce Dionisio al lib. 2. Se adiunxerunt multi , &fortes viri , & non contemnendasvires adduxerunt & quodam Duce exHetruria Prefecto, cui nomen erat Celius . Quidam Collis , ubi etiam confedit ab hac fq; atate Celiusvocatur . Etallora i Toscani oltre a quei , che dallaToscanacondusse Ro- molo nel riempirla , e restaurarla, cominciarono a dominareanche in questa parte , che Li gouernaua comeRepublica , benche vifosse il Re. Mapiù oltres erefletta il Lettore per cauarne leglorie Toscane , per le quali gloriosa si chiama quest'Opera. Nonquietando per tanto iSabini alle miuacce infinuateglida' To- scani , poiche pensarono con adunare quietamente vn grosso esercito , d'assalire Roma all'improuuiso , e leuarsi la macchia del rattocon radere quella Città in memoria per- petuadella loro vendetta se di fatto fu vn folgore quest Esercito de'Sabini , che sigettò TopraRoma ; enelbelprincipio s'impadronirono del Campidoglio ; perilche il Tofca- novalore fu da' Romani richiesto al soccorso ; onde mossosi sotto la condotta diGalleri- to Re della Tofcana , n'ando adaiutare Romapericolante; e nel marciare , che faceua conle fue squadre Gallerito , le fu auuisato, come i Sabiniaueuano combattuto , e preso il Campidoglio; il che turbo nonpoco il Lart Toscano, espedì a Romolo,chefitenesse pureindifesa , che in poche hore sarebbe in suofoccorso . Giunto Gallerito , riconob- be l'inimicose giudicò moltoneceffariodi prendere il posto del Quirinale, equiui fortifi- caruifi, come seguì . Ma Romolo vedutogiungere il foccorso Toscano, piglio tale animo , che con le sue squadre affali all'improuista il Campidoglio ; ma eflendo ributta- to,evigorosamente rispinto in maniera, che fu ferito, e facendola ritirata in guisa di fu- ga, poco mancò, che i Sabini, insieme con ifuggitiuiRomani, in Roma entrando , non i rendessero della Citta padroni ; maGallerito , che molto bene dal Quirinale offeruaua l'inimico , per guadagnare occasione opportuna per combatterlo , e ripigliare ilCampi- doglio; scese in continente dalQuirinale, comandandoa' fuoi , cheprocuraflero a tutto poteredi tagliare la strada a' Sabini, accioche effi non poteslero ritornare al posto del Campidoglio ; riuscigli ildisegno , costringendo iSabini di combattere con lorofuan- taggio , i qualipresi in mezzoda Romolo , che accortosidi ciò , voltò ben presto taccia , eriunite le sue forze , fi lanciò pur essodalla sua parte sopra i Sabini in tal maniera , che Mezio fu forzato,benche armato,Capit.de' Sabini, digettarsi, nonpotendo piùrefiftere, co'lCauallo nella Palude; ondefu fatta quiuide' Sabini vna ftrage tanto crudele , che im pietosite le Donne Sabine da' Romanirapite , s'interposero per nonvedere affatto eftin- ti i loro congiunti ; de' quali non ne rimaneua testa , come ogni esperto soldato potra giudicare , mentre squadra, truppa , o armata rimanga in mezzoa' nemici per ferire que- fti , equelli da ogniparte .Ebbero tanta forza di perfuadere queste femmine SabineiRo- mani , che non potendo questi negarealle loro bellezze , benche rapite, oprarono il tutto secondo il lor volere , che fu di fare Roma Patria comune a' Romani , a' Toscaui , ed a Sabini ; alle cui Nazioni fu assegnatoper ciascheduna il loro Quartiere in d. Città di Ro- ma . Onde Romolodiuise questa in tre parti ; quelladi Romolo conteneua l'Elquilino , &il Palatino ; quella de Sabini il Quirinale; equella di Galerito Re de' Toscani ilMon- te Celio , ed il Celiolo , contutto quello spazio di terra , che alli sette Colli foggiace ; i cuisoldati perallargare maggiormenteil loro fito , e renderlo capacedipiù abitanti , che foffe poffibile , fecerovn Sacrifizio aGianoVertunno , per il quale restarono purgatele Paludi , e queste abitarono , che chiamate furonopoi ilVicoToscano , doue ebbero le stanze le più pregiateFamiglie della Toscana; doue pur'oggisi vedonomolti Archi trion fali, con infinite memoried'Imperatori . Ecco Romafatta Coloniade' Vincitori Tosca- ni , ecco le glorie Toscane . ICol. 7 1Colli, che conteneua Roma fonoi seguenti , cioè ilCapitolio, il Quirinale ,PEf quilino , il Palatino , ilCelio , il Geliolo , &il Romuzio, detto poi Auuentino . Inomi delPianosono Libiffo , CercoMaffimo , Foro Tranfitorio ,Argileto disopra , Argilero disotto , Via Sacra , Senacolo, Concordia,Grecostasi, Tempio di Saturno , Vertunnodet- to anche Giano da quattro fronti , Foro Boario, Vico Longo, VicoArniese,Vico Stellatino , Sabatino , Larteniano, dettoanche Veiente , ed il Falisco; i cuinomiebbero origine da' Toscani , che vennero adabitare Roma , secondo l'opinione di molti Au- tori. Eparimente l'Altared'Ercole, oue era l'Olimpo,&ilprincipiodel Sacro Erarioda Gemalia fino a SacraVeia , Il Foro Pifcario, Porta Carmentale , Tempiodella Pudi citia,Rotondad'Ercole, ForoVenale, Laco Curzio, Suburra, Suburbane, Saturnia,do neè il suo Tempio, el'Erario , In finebuona partedi Roma fu de' Toscani , comeAn- repoli ,il lanicolo, il Vaticano , &il Teuere , come il tutto attesta , ecorrobora Q. Fa bioPittore al lib.2 . Nonrimirare, Lettore,Tito Liuio,chepassavolentieri sotto silenzioquesta tanta grandezzaToscana, perche sminuisce la gloria de' Romani , ed il suo fine èdi dimostrare ,. chesolo Romaè gloriofa. Midispiace però , chetanto alla scoperta inuidį le grandezze Toscane; mentre neldescriuerequesto fattocontripartire Roma, I'vna, comeesso spe- cifica , fudata a' Romenfi ; lafecondaa' Tazienfi , nominandoquesti da Tazio Capita- node Sabini,e Romensida Romulo,elaterza ad vna nazione, cheesso confessa fin hora non conofcere . Vorreiscufarequest'Autoreperessere così celebre,manonposso;men- tre io trouo altri Scrittori più antichi dilui , ede suoi Coetanei, qualihanno tutti confessato, eafferito essere la suddetta terza parteassegnataa Toscani , e al loro Lucumone, o LartGallerito . Che più proue ; mentre la ragione troppo chiaramente ce lodi- mostra? Già confeffa Liuio , che tre furonole Parti ,I'vna di Romulo , al quale si conueniua per proprietà; la secondaaLazio,cheebbedi grazia di trouare in Romuloa mifericordia adinstanza delle donneSabine . Mase si concede al Vinto vna parte di Roma, eperche non al Vincitore , come fu GalleritoconisuoiToscani,i qualiperdue volte aueuano liberato la città diRoma, con l'annichilazione di chi ardi affaltarla ? E che bisogna dire la verità nuda,epura nell'istoria , che e l'essenziale , e cantare cong Properzio , Fu Gallerito Lucumone il primo, CheposeliPretori , &ebbe Tazio Tralorgranparte; Taziy , Romani , Luceri FuronleTribù , e con caualli bianchi Romulotrionfòbenquattrofiate , Maper maggior chiarezza di quantodice Properzio, è necessario esplicare laparola Luceri . Varrone più antico di Liuio lodichiara nel primodella lingua latina, con dire, che Romulodiuife in tre parti il terrenoRomano cioèa Tazienti daTazio,a' Rom nenfi da Romulo,e a' Luçeri dal Lucumone; comel'esplica ancora Tolumnio nelle sue Trae gedie Toicane . Etornandoio a T. Liuio , che dice Luceri esser vn nome d'incerta ori- gine , gli darò la risposta conl'ImperatoreCalligula,chefu la seguente . Che Luio si de- uecacciare dalle Librerie , come Istorico negligente , che tacque, ouebisognauadif- fondersi, eche fu çianciatore in cose leggieri . Ognuno supporra sempre , e terrà per indubitato, che vno Scrittore tanto diligente , come è stato Liuio , abbialettoVarrone piú antico di lui , che in vero viene da tutti stimato Autore di gran credito . Tolumnio Tragicoscriue d'auantaggio, che le saddette Nazioni furono chiamatele tre Tribúe che furononominateda vn Principe Toscano , perche tali nomi erano Toscani al parere de' sudetti Autori . QFabio asserisce, che solamente iPrincipi poteuano porre inomi a' luoghi , &a' popoli; bisogneradunquedire, che il LucumoneGallerito foffe in questa diuifione il Principale , &il Capo ; e peronon è marauiglia se ebbe più degli altri in Roma ; econragione questo , percine egli fu il Vincitore nella sopraddetta battaglia , e comeMaggiore pose , e creó i Pretori , e nomino le Tribù , come egregiamente pro- ua Annio , eCatone lo corrobora; edice senza dubbio , che Roma deriuasseda Luce- ri Toscani , o Lucumoni , da' TomanensiAlbani , eda Taziensii Sabini ; il fimile affermanoMacrobio nel primo de'Saturnali, e Ouidio nel primo de' Fasti; ed in fine non. mi curo , che ciòtaciaLiuio,poicheegli viene ben tacciato d'inuidia, e non ditrascus raggine , parte: : 1 3 : : 8 raggine , come appunto loriprendanoCaio , &Antonino Imperatori , dicendo , che Li- uio portó inuidia alle chiare Impresedi Volturna,cioè della Toscana . Stia pur intento il Lettore in queste particolarira, perchedevonoasuoluogo feruire di cognizione ad altre cose , che partoriranno gloria non poca alla Toscana. Ecco dun queRomaripiena de' Toscani, sì nell'edificazione , si nella restaurazione , si nell'istruir la,si nel comporla . In fine Roma in altra maniera nonpotea foggiogaretante nazio ni , darleggi a' Barbari , con far fare l'eccodelle sueglorie a' confinidelMondo . Resta apartediqueste glorie Toscane anche l'Vmbria,la cuiProuincia camminosem- prevnita con laToscana ; anziS.Antoninonella Parte 1. delle sueCronichetit. 1. cap.3. afterifce essere l'Vimbria Prouincia della Toscana , mentre dice , Tuscia pars Italia, Vmbria parsTufcie; manon auendo ioperhora vedutoaltro Archiuiodiquesta Prouincia , che quellod'Afifi, da me ordinato , la quale distaccata dal Ducato diSpoleto, si gouernòda semedesima , esempre interessata con leCittaToscane,descriuerò le famiglie diquesta perche ella, comemene da occasione il CondoloueosopraT. Liuio lib.4. Alisi Colonia antichissima de' Toscani , e Municipiode' Romani ; e d'auantaggio ce lodimoftrasyn antica Cronicadel 1200. riposta nella LibreriadiS. Francesco d'Asisi , essere questaCittà Toscana , mentre afferifce che inAfisi anticamente risedeuano gliAugustalidella To scana ; onde senza pregiudizio dell'altre Cittadell'Vmbriatratterò in quest'Opera de parti feliciffimi, cheàdatoinluce lacittàd'Asisi fondata daElo figliuolod'Eniteo,di cui fu Padre quel Camboblascone Re della Toscana , comeresta da meprouata nell'lito- ria d'Alisi , che composi ad instanza d'amici , mentre in essa io dimoraua . Compatira,(come lo supplico) il Lettore,senontrouerà nelle Famiglie Romanequell eiidenza certa in rinuenire quelgran numerodi Famiglie Toscane , che hanno parto- ritotante glorie a Romani,conla cui forza, ebranurahanfatto stupire l'Vniuerfo: Non lopronoconquell'cuidenza , e chiarezza ; perche camminandosialbuio, deue incol pare foto-quegli , checi poteuanodarlume, che cel'hannoscarseggiato con la loro dap- pocaggine . Eperche si disse,che in compagnia di Romulofosse nella fondazione di Ro- ma quel Fabio Caualiere celebre Toscano , a cui Romulo diede la soprintendenza di cingereRomadi fortiffime muraglie,prendodaquestoil principio dell'impresa, nonfer- uando alcun ordine in descriuere quelle Famiglie, che hannodato splendorealla Tofca- na , e chealla mia cognizione sieno l'origini loro peruenute; lasciando l'altre nel suo este- re senza pregiudicarle ; anzi venendomi somministrate, edameriscontrate , farò sempre prontodi venire advn nuouo cimento, con atterrare però tanti Istorici, che hannopar- lato dellefamiglie con tradizioni inuerisimili , e con fauolosi racconti , non adducendo pur vna minima Scrittura, conle qual , econ iscrizzioni sonoper camminarene'tempi più baffi , comedel900. finoal 1300. che pervenirepoialla nostra eta , sono facilitsime le cognizioni , e ciascuno potrà conle mie radici fabbricare gliAlberidelle loro Genealogie . T : FAMIGLIA, O GENTE FABIA. Ralasciando i Discorsi Accademici , e le Dicerie Romanzesche , che nonfanno a proposito per quest'Opera , verrò alle proue, formando fodi argomenti , per con- cludere, che laGente Fabia fia Toscana, eabbia le prime radici in Roma . Il fattodi Romulonella fondazione di Romace lo proua ; poiche auendo questosen. toredell'esperimentato valoredel Caualiere CelereQFabio ,loelesse suo compagno per si alta , e graue impresa , a cui appoggió la carica di Soprintendentedel fuo pensie- ro , al quale allistè contutto lospirito ; etanto più abbracciò l'Impresa , quantol'essere esule dalla sua Patria lo costringeua . Datodi mano all'opera conesercitarui tutta l'au- torità , fu auuettito , che Remo fratello di Romulo si burlaua di esso; onde eflendo FabioCaualiere risentito , e scordandosi della fratellanza di Romulo, le rispose conla spada in mano , e dopod'auergli rappresentato la carica , cheteneua di Preside , e Duce , gli tiròcolpi tali , chenon potendo Remo riparargli, vi lascio miferabilmente la vita;per il cui caso Fabionon potendosi ricouerare nella sua Patria , ritirossi in Asisi ,della cur Fa- miglia se ne vedono fin' ad oggi le memorie intagliate in più Macigni . Del cui cafo ne.. scriueNafonenel lib.2. de' Fasti: Virum quendam exulemHetruria Romam veniffe , cuius opera ১ taRomulum, &Remumvfos existimant cumde imponendoVrbi nomine contenderent, &c. Questo attribuisce la cauta dell'omicidioper importe il nome , altri alle muraglie , altri adaltro ; manon facendo ciò a proposito nostro; si tralascia, solo prouandolo Toscano, il che ol tre agl'Autori ce neda pienanotizia quella Pietra gentilizia , chetrouò Monfig. Franc. Maria Piccolomini Vescouodi Pienza nella visira,one fece ad Afina lungaTerra della sua Diocesidentro la Chiesa Maggiore didetta Terra , che auendo scrupolodi vederla den- tro , la fece leuare , e collocare perdi fuori nella facciata didetta Chiesa, nella quale stanno incise le seguenti parole. Q. FAEIO ÆQUITI CELERI ARETINO . Non ègran cosa , che in questa Terra gia soggetta a gl'Aretini , e signoreggiata ne primi tempi dalla famiglia Fabia,che insieme con la fam. Licinia consorte dominaua tutta la VallediChiana ,fosse eretta la soprascritta lapide, per eternare la memoriadi co- sìfamoso Caualiere , e Duce; efu esso la cagione , che conseguì poi pertutta la fami- glia il Dominio, eConfolato di Roma , comeil Panuino deAntiquis rerum nominib. che attesta essere stata questa tra le prime elette , ePatritie Romane . Ella fu madre fecondif- Gmad'innumerabili , e famosissime famiglie , comedella GenteCornelia ,della Meru- la, edella Scipiona in memoria diquel famosoScipione fratello diQ. Fabio, che furono amenduefigliuoli di L. Paullo, comeriferisceGruchiode Comitijs lib.t. Della Paulla , edella Pafssennia, cognominatada quelC. PassenniofigliuolodiC.SergioPaullo, come diquesti se ne legge memoria in Afisi có caratteri incisi in antichissimomarmo,che si con- feruano fin'ad oggi appresso gl'Eredi de' Signori Cillenio , e CapitanoBenignoBenigni , dalle quali fi caua essere della suddetta consorteria la famiglia Properzia , per essere iui nominato quelProperzio Bleso, comedelmedesimosangue ,econgiuntodell'istessoC. Passennio:Ebencheil Testoreparlandode'primidica PassenniusPaullussplendidus ÆquesRo manus; ciò nondimenodeueintendersi (comeesplicain molti luoghi della sua storia diPerugia il P.Ciatti) Iure municipali, per il quale eranodetti tutti Romani. Accredita questa veritàC.Plinio 2. nel 6.lib. delle sueEpistole 15. ad Romanum, douescriue , che PassennioPaullo famosoPoeta, splendidoCaualiere Romano , Municipedi Properzio , edi luistrettoParente . PassennusPaullus,splendidus ÆquesRomanus, &in primis eruditusfcribie Elogos,Gentilitiumhocilli eft enimMunicipes Property ,atque etiam interMaioresJuos Propertium nu- merat , &c E nel 1.6.9. Epift.22. ad Seuerum, etaltando il sapere , e icostumiloggiunge. Ma- gna me follicitudine afficit Passenni Paulli valetudo ; &quidem plurimis iustisfimis decaufis Vireftopti- mus, honestissimus nostri amantiffimus præterea in litterisveteres emuletur, exprimit , reddit Propertium inprimis, aquogenns ducit vera Soboles , eaque fimillima illi, in quo illeperfpicuus . Si elegos eius ine manumfumpferis, leges opus tantum , molle iucundum; &planè inPropertij domo fcriptum . Nuper ad Lyrica deflexit, in quibus ita Horatium , ut inillis illum alterum effingi putes . Siquidin Studijs cognatio valet, &buiuspropinquum , magna varietas, magna nobilitas , c. Et il P. Ciatti nella 3. parte allib.4. dellafua Iftoria di Perugia afferma efferede Passenni Paulliil cognomedi Pro- perzio , edi Vibio; fi chè sipuò credere questa famiglia ancoradella medefima conforte- ria , prouata dal P.Ciatti citato per Tofcana Perugina, e da me nell'istoria d'Afifi ,per Misana , e poi Perugina ; auendoquesta godutonella città d'Asisiauanti fosse Romana ruttiiprimiMagiftrati, come cofta chiaroda' frammenti di più lapidi, che fi conferuano ancora oggi in Afifi . Ma ritornando alla nostra famiglia Fabia progenerata secondo. Plutarco nella Vita di Fabio Matlimo , da Fabio figliuolo d'Ercole Principe Toscano, dacui perdiretta lineadifcende Elo Tofcanofondatoredella città d'Asisi da me prouato nell'istoria di detta Cittàcon l'attestazione di Festo , di Macrobio , eparticolarmentedi Gustino, che nelle fueEpitome proferiscel'infrascritte parole . Nam familia Fabiorum Sacra Herculishæreditariahabebat , quæ peculiari colebat veneratione , originem, ve diximus ducebat abHer pole. Tralasciando io di questa ogni fauola, chedaqualcheScrittore per lontananza de tempi vien detta . • Etua,oRoma, la gloria di questa famiglia, figliuola, e allieuade Toscani , e portando- latu in fronte, quafi gemma principale ,risplendere tifa sopra ogn'altra. I trionfi suoi nonhannonumero . IPopoli foggiogati con le loro inuitte destre la confeffano infu- perabile sedessendoquestadiRegia ftirpe Toscana, conta più di48. volte ilConsolatoin casa loro , due volte la Dittatura contante Ambasciarie a Cartaginesi , a' Franzesi, con tutte le carichepiùnobili , che fapeadifpenfareil suoSenato. Tralascio diquesta nostra - B fami 10 " famigliaTofcana, fatta tua, il racconto delle battaglie con le palme gloriose conseguite, che sono in gran numero . Ilgiogo messo a Prouincie, e Regni co'Reginemicifatti pri- gionieri , e condotti in Roma per compimentode' Trionfi . Ju fine questagloriare sipuò tra l'altre , che chiami (o Roma) tue figliuole per auere fatto ereditario il nome , o co gnomediMaflimo nella loroGenealogia , Hannoscritto mille penne l'azzioni gloriose di Cefone Fabio Consule, di Marco Fabio Cefone il fratello , e di Q. Fabio Capi princi. pali di questaGenerazione,che facendo marauiglie del loro valore contro iVeienti , conofcendosi effi numerosi di forze , ardirono d'offerirsi alla Republica Romana di tirare a fine la fuddettaGuerra a propriespese : Delche il Senato Romano stupito , non pote rendere a questa Prosapia, che ringraziamenti con attestazione d'oblighi inestinguibili , che la Republica aurebbe tenuti accesi per eternare a Posteri il loro merito , Ed ottenu tasi in finedalConsole Cesone questa incombenza , che generaua marauiglia in tutte l'altre famiglie , quali furono forzate di confeflare con gran lode de Fabj , che se tra loro vene follero state due altre fimili , che l'vna auesse intrapreso la Guerra de' Volsci , e l'al- tra degl'Equi, potea ben presto la Citta diRomariposare in una tranquilla pace, con. porre il giogo a tutt'i Popoli conuicini . Datol'ordine da sopradetti Fabj che tutti della famiglia veniffero la martina seguente a ritrouarli ; yi furonotutti pronti , e ben'armati , e meglio aguerriti , trouarono questi ilConsole su la porta del suo Palazzo, che gli riceuè contanto applaufo, che,preso coraggio di tal guisa , aurebbe allora domato con effi qua, lunque fiero nemico de Romani, Non fu neceflario il rinouarsi dal Console l'ordinan za;poiche in 606, Giouani Patrizi dell'istessa famiglia nonv'era alcuno, che nonfosse atto agouernare , e a ben condurre yn'armata ; Onde,presoda questi ilConsole in mez , zo, marciarono per la Città diRomacon fiben schierato benche picciolo corpo d'Ar mata, che Roma confesso di non auere maiveduto cosa simile , Non è mia la proua della grandezza di questa famiglia , ma delTarc, lib. 10. raccolta da molti graui Autori Non diro nulla di quel Q. Fabioche ananzò per reliquia de sopraddetti Fabi , che sa, crificarono alla loro Patria le proprie vite al fiume Cremera , e che fu il Genitore degli altri Fabi che cosiben si ammaeltrarononell'eserciziodi Marte , come QFabio Vibu lano Chudio, Fabio Ambusto , Cefone Fabio Ambusto , C. Fabio , M. Fabio Ambu- sto ,Q. Fabio Massimo figliuolo di M.Fabio , che fu tre volte Console , e Dittatore ; Q Fabio fratellodiM. Fabio Celone , che fu poi cognominato il Massimo , che tal titolo acquisto per auere quietato i tumultuofi difordini di Romadel 3664. del Mondo, il che nonaueapotutooftenere in tante vittorie da lui tiportate : Q. FabioGurgite (cosi co gnominato a diftinzione dell'altro) figliuolo di Fabio Massimo . Q. Fabio, che fu poico gnominato Maffimo , e Dittatore nella Guerra contro Anibale Cartagginele ; e Q. Fa biofuofigliuolo cognominato pure Massimo,che fufatto Augure negli annidel Mondo 3766, e del 3779. fu Pretore , e Couernatoredella Sardegna . Q. Fabio Pittore , eQFas bio LabeoneGouernatore dell'armata ; e del 3785. fu ConsoleRomano . Ma del 3800. mancòla linea de suddetti Fabj , pigliandosi poi questo gloriofo cognome con la con- tinuazione di sigloriofa memoria da Q Fabio Emiliano figliuolo di P.Emilio Paullo, che fu Consuledel suddetto anno per essere pare effo , se non del sopraddetto Ramo, deriua todal medesimo albero con iScipioni , il cui cognome portò L. Scipionesuo fratello co- gnominato poi l'Affricano , per auere foggiogato l'Affrica tutta, e postala sotto ildomi nioRomano,da' quali deriuarono QFabio , e P. Fabio Massimo , chetutti vissero fino alla Nascita del nostro Redentore , e più ancora ; de' quali non si vedesolo memorianel ruolo de' Senatori , che di Fabio, cognominato Chilo , aflunto alla dignitàdelConsola- to nel 205. dell'Incarnazione di Giesu Cristo ; che verrebbe ad essere Padre , secondo il computodegl'anni , di quel Fabiano , che fu fuccessore di S.Pietro nel 238, a' 27.diGen naio, di cui l'Vghelli , e il Ciacconiodescriuono le sue sante , e pie azzioni , con le quali accredit offi in tal guisa , che l'Imperatore Filippo con il suo figliuolo Filippo pure Im- peratorevolfero essere battezzati dalle sue sacrate mani , ed oggi trionfa a gloria delle famiglia Fabia tra' Santi in Cielo , Il Volterranoal lib. 16. Vrbano in Atropologia ; di conoeffere il suddetto Santo Pontefice deriuato dalla suddetta famiglia Fabia ; come anche si caua dalla Cronica manoscritta di Gio: Scriniario nella Libreria Vatic: che dice : Faby ex qua FabianusPapa . Nonfi deepaffare sotto filenzioquello, che FuluioOrfini 1 nel suo trattato delleMeda 1 & 1 glic 17 glieparli diquesta samiglia conbreuità ,macon fondamentodifeiMedaglie, che dalla Fabia mostra , con l'autorità ancora d'Antonio Auguftino Vescono llerdense . Dice in fine , che questa famiglia Fabia fi diuidein sei rami ; cioè in Vibulani ,iquali ottenne- rodalla Republica Romana fette Confolati , quattordici Tribunatimilitari , con la po- testa Confolare, cinque volte il Decemuirato , e due volte trionfaron , &Ouationem femel . InAmbusti, che conseguironoperdodici volte la dignità diPontefice Massimo,duevol- te la Ditratura , tre volte il Principato del Senato , ed altretante il Magiurato de' Caua- lieri , duela Censura: Triumphum , &Ouationem , cinque il Consolato , enoue il Tribunatomilitare . In Massimi , che auanti la morte di Cesare Augusto , ebbero quattro volte la Dittatu- ra , dieci voltetrionfarono , cinque fiate conseguirno la censura , tredici il Principato del Senato , ventuno il Confolato , epiù volte il Magistrato de' Caualieri; ed il suddetto Autore si maraaiglia dicendo : Hocfingulare accidit huicfamilie Fabia , vtquatuorPrincipesSe- natus effent , tresMaximi , &vnus Ambustus , Pater , Filius , Nepos , acPronepos ,fiueAbnepos , hi tres primix1 v. Lustris leftifuerint fine vlla interpellatione , Pronepos post duos,quorum alter Fabius, &c. InDorfoni , il cui cognome portò quel C. Fabio, qui capta Vrbe, &Capitolio in Collem Quirinalem ritu Gabinoaccinctus eft adstatum Sacrificium Fabiorum acceffit; &inde in Capitolium re- uerfus estanno 363. Is C. Fabius Dorso appellatus eft ; de' quali duefurono insigniti della digni. taConfolare . In Pittori , chenonmenode' Dorsoni risplenderono con la medesimadignità . In Buteoni , de' quali sopra ogn'altro sirese famosoquelNumerio Fabio M. F. M. Ν. Buteone , che fu Dittatore, Censore , Mastro de' Caualieri , eConsole nel 506. di Roma; e l'altro Buteone suofratello agara correua nelle dignità , ecariche del Senato , l'anno appresso il fratello fu ornato de gl'abiti Confolari . Si trouadi questa famiglia Consolenel 507.di Romaquel M. FabioC. F. M. N. Lici- nio; edi questo il suddetto Autoredice : HuiusfortaffePateris eft, quem paulo ante in Dorfonibus retulimus C. FabiusM.F. quem Eutropius antiquus , &fafti Greci Licinium appellant . ALicinio Licinia familia dicta est ; Del che puntonon mi marauiglio , poiche la Fabia Aretina possedeua infieme con la Licinia tutto il ValdiChiana , doue si rimirauano infinita di Castelli , Terre , essendo però oggi in piede la grossa Terra di Liciniano , oggi detta Lucignano dominiodella famiglia Licinia , comesi dimostrerà appresso , cheper essere Conforti , glidaremo l'infrascritto luogo. L'Orsini chiama il nostro QFabio Caualier Celebre Aretino, Centurionedi Romulo , e che occidesse Remo, eo quodmuros Vrbis tranfgredi au- Jusfuerit . Pone appresso altri Consolidi questafamiglia , che ottennero la suidetta digni- tà , ed altre dopo Cefare Agusto , come fu Paullo Fabio Perfico Confole nel 788. che fu l'anno primo dopo la Resurrezzione di Cristo , sottoTiberio Cesare . C.Fabio Valen- teConsole nel 221. sotto Vitellio Imperatore . Fabio Postumofu Confole nell'849. sotto Nerua . L. FabioGiusto fu Consolenell'863 . sotto Traiano . Q. Fabio Catulli- nofu Confoledell'882 . sotto Adriano Imperatore . L. FabioM. F. Gal. Cilo Septimius Catinius Acilianus Lepidus Fulginianus ,fudue volte Console,cioè nel 945. sottoPertin ice Imperato- re , e la teconda volta , sotto Seuero , e Antonino ; questo ottenne moltecariche , come la Prefettura in Roma , diuerse Legazioni Agustali , Prefettodi molte Prouincie , Prefet- to dell'Erario militare , Proconsole nella Prouincia Narbonense, edaltre . T. Fabio fie ziano fu Console nel997. edi questo nome furono altri quatro Consoli ; cioe il secon- do nel 1088. nel cui anno morì Costantino Imperatore . Il terzo fu nel 1 109. ed il quar- tonel 1142. che fu l'anno di Cristo 391. sotto Valentiniano luniore . Il quinto T. Fabio Tiziano fu Console con l'imperatore Leone Terzo nel 1217. e di Cristo nel 466. Grandezze si numerose , e tali , d'vna famiglia , che queste sono sufficienti a palesare leglorie Toscane senza nominarne dell'altre , perche Roma si è resa famosasolo per la potenza de' Fabj , e formidabilea tutte le Nazioni dell Vniuerso ; ma passiamo pure all altre conforti , ein particolare alla Licinia , che insiemedominauano Val di Chiana . B 2 FA- 12 V FAMIGLIA, O GENTE LICINIA .. FPriuilegiata daT. Liuiofopra ogn'altra famiglia laLiciniaAretina, eper confequen za chiamandola potentiffima , e quello che fa più ammirare il Mondo , meffe terrorequesta solaallafamosaRepublica Romana , ella domino , come si èdetto di sopra , con la Fabia la Valle di Chiana , &anche una buona parte del Casentino, doue fabricò moltiCaftellis e Valenzano à questa gloria d'auere il suo essereaa sigran fami- glia, effendofene vedute le memorie in detto Castello fino del 1376. come nferiscono i CroniftiAretini , che scrifferodi quel tempo, eda meben prouato nell'Istoria d'Arezzo, il qualCastello fu poffeduto fino del 1000.dalla nobiliffima famiglia Grifolina , come a fuoluogo fi moftrera ;ELicignano fipauoneggia di vantaggio , mentre per suovanto, e gloria porta nel suofrontespizio vn'architraueantico, douestanno sco pite lettere affai grandi componendola parola LICINIANUM, II F. Ciatti nelle tue litorie di perugia à creduto che la famiglia Cilnea pure Aretina , sia quella medefima, che T. Liuio nomina potentiflima, echeper erroreabbi dettoLicinia in luogodiCilnia; il che è falfiflimo fu Pifcrizzioni che si vedono in Arezzo , dimostrandoci queste suddette essere due fami- glie diftinte . Cauafi dunque la diuerfita suddettadalla Terra , ed iscrizzione di Lici- niano . Epiù oltredall'infrafcritta lapide che siconferua in Arezzoalla vitta di tutti, che conuince chiaramente l'errore del Ciatti che troppo ingiustamente àpreteso contro Li- uio ; poiche nelbel principio di questa legghiamo . A. MOECENAS. DECVRIONES . Q. ARET. VETERUM LICINIOS EXILIO RESTITVERE . A.Mecenatefufenzadubbioper teftimoniodiTacito, di Silio Italico , editant'altridel la Regia Stirpe Cilnea , onde fi vedonoambedue queste famiglie diftinte in vna medefima lapide . Chequeste due famiglieAretine potessero effer consorti , non si niega ; anzi dala fopraddetta iscrizzione fi argomenta , che tra' Decurioni vi fofle A. Mecenate , che per opera sua si richiamasse in Arezzo tutta la famiglia Licinia efiliata , auendo effo molto ben confiderato , che nonrimettendosi questa , sarebbe stata la cima d Arezzo in continue guerre ; come di già ne auea prouatogli effetti ; percheapena fu Icacciata dallaCittà , e ritiratasi ne' fitoi Castelli, e Terre , e spalleggiata nonfolo da' pa- renti , caderenti , mada altri popoliToscani; fece vna fiera guerra alla città , edominio Aretino; ma venendo in foccorso degl'Aretini i Romani , i Licinj si ricouerarono apprefio i Galli Sennoni, i qualidefiderosidi dilatare i loro confini , e impossessarti delle ricchezzedegl'Aretini , prestarono gratiflime orecchie a gli Efuli, promettendoglipo- tentiffimifoccorsi per rimetterli inpatria ; eperciò chiamarono iGalli Cefalpini occu- patoridella Lombardia, che pureffi allettatidalla graffezza de' campi Aretini circa l'anno 3682. se nescesero questi in Tofcana ; magl Aretini ingroffati da' vicini popoli Tosca- ni , e da' Romani stessi , i quali fotto L. Cecilio Metello , ( da alcuni chiamato Con- fole , e da alrri Pretore) fivnirono, benche tardi, a gl'Aretini , che non seppero , e non potcrono occupargliipaffi, edimpedirgli l'vnione; ondeapenaschieratofida' Toscani, eRomani il loro campo , furono questi da' Licinj , eGalli attaccati sì crudelmente, che combattendofi da tutte le parti con ogni valore , furonoin fine sbaragliati , etrucidati con la morte dell'istesso ConsoleMetello; per le cuivittorie furono rimessi i Licinj, i qua- li ebbero sempre gran parte nel gouerno d'Arezzo . Ed auendo questi più volte mossi i Galli contro i Romani, i quali vedendo la loro potenza ; prouaronodi farsi amica questa famiglia con onorarla dituttele loro cariche . Anzivnavolta venendosi dalle famiglie potenti Aretine advna guerra ciuile ; temè il Senatononpocodi queste mozioni ; e cred per questo affare un Dittatore , chefu Valerio Massimo , che subito s'inuió dal Senato in Arezzo per comporre quelle discordie ; eperche la famiglia Licinia fiera refaper la fua potenza infopportabile alla Plebe, ebbedelledifficoltà non poche il Dittatore ad ag- giustare questa conquella . Non ti vergogni , o Roma, che vna fola famigliaToscana t'abbi forzato a creare vnDittatore , che non soleuiciò fare , se non nelle necessità più estreme? il tuoT. Liuio vi fa reffeffione , e lo confessa con afferire la gran potenza della famiglia , e di questasola frà tant'altre grandi , ne fa elogi , e la diftingue dalle altre , con il titolodi potentiffima ;eperò nonè marauiglia , che da' Romani foste questazatainal 13 zataal gouernodella loro Republica . EdilP. Ciatti al lib. 3.della 2. parte , nomina- ua C. Licinio Lucullo Sacerdote Epulone , i quali Sacerdoti furono istituiti , come dice effo , nel 3375. Ed il Panuinode antiquis rerum nominibus , laponetra le famiglie Confulari auanti CefareAgsto; che diquesta nonnerestasse che pochi rami in Arezzo, è certif- fimo, perche dopo l'austerità di Silla viata controgli Aretini , fu vna di quelle famiglie , che fuggironod'Arezzo con altre potenti , che si fortificaronopoi nel loro doninio di Terre , e Caftelli ; peressersifatti dal medesino Silla nuoui Decurioni con ammettere al gouernola nobil à nuoua . Cicerone arringó talmente controla crudeltàdi Silla, chegl Aretini faron rimessi nel loro primiero stato cõ ritornare i Decurioni della nobiltà vec- chia , comela Cilnea , che essendodi questo A. Mecenate richiamò conaltre la Licinia, efu dichiarato Arezzo città compagna de' Romani con godere tutti i priuilegi ; che godleuano i Romaninatiui, comesie mostrato da me nell'Istoria d'Arezzo, e dall'iscriz- zioni ; e parlandodi queste guerre, Liuio, L. Floro , Tarc. ilCiatti , edaltri , nondeuo, enonposso quidescriuerle, nonessendo luogo apropolito ; mabensidi mostraredopo la potenza , el'originedi questa famiglia , gl'huomini illuftri , checompongonoleGio- rienostre Toscane ;si che dunquedi questa famiglia potèbenessere,che partisseroalcuni rami,sìde l'Azzia, comedella Fabia , ed altre algouernodi Roma fino al tempo , di quel Neuio Azzio AuguroToscano,che fiori nel3355. nelcuitepofiorì quasipoco appreffo C.LicinioSacerdoteEpulone , il cuiofizioera di tenere apparecchiata la sacra mensadi Gioue in Campidoglio, eche fosse questode' primi creati , come l'afferma il Ciatti con la sentenza di molti Autori . P. Licinio Crasso fu Pontefice Matlimo , eConsole con ScipioneAffricano , iqualipassarono con vn'armata compostasolod'amici, econfede- rati nell'Affrica;eperònon è marauiglia , se gli Aretini contribuissero grandissimi aiuti a questi gran Capitani , come raccontano tutte l'Istorie ; poiche il Senato non le volfe concedere , chesolola solita armata per il Gouernodella Sicilia ;e nel 3793. fu Console vn'altra volta con C.Caffio Longinotoccandoadesso la Macedonia , doue prima pu- gnò con la perdita ; madi poi si mantenne con qualche auanzamento , e continuò la guerra afprissimamentepertre anni in Vscania cittàprincipale del RePersia ; mapresa , c poi resa a patti , salue le vite , etutti i suoi . Nel3569. fu creato TribunoconpotestàConfolare P.L.Caluo, comeanchenel3575. che per effer vecchio, le fu sostituito il figliuolo, che si chiamò C.Licinio Caluo,nel cui tempofioriua ancora C. Licinio Stolone , credendolo io fratello , e che perdiftinguerfi, pigliasse il cognome di Stolone , con il qualediede principioad vna famiglia distinta det- ta de' Stoloni , come appresso. Taciol'anbasceriadiC. Licinio ad Anibale Cartaginese con paffareall'anno 3760. nel quale furonocreati Pretori di Roma due diquesta medesi- ma famiglia , che furono P.Licinio Varro , eP. LicinioCrafso , che nel 63. poi fu creato Confole, mentreera Pontefice Massimo , il quale mori poi nel 3785.nontralasciandodi dire , che nell'82. fu anche Pretore di RomaM. Licinio Lucullo , e del 603. di Roma Confole . Chediraffi dell'altro P.Licinio Crafso , che non volle cedere niente alle digni- ràdel suoPredecessore , vedendosi nel soglioConsolare , non folo nel 3797. ma anche nel 3800. che fu di Roma l'anno 586. secondo il Codicedi Giustiniano , ed il Tarc. 1. 24. Non fu d'ordinaria lega , ma di fama , e grido C. Licinio Geta , che non men de gli altri comparsecon le vetti Consulari nel teatro della gloria , la quale pero perseguitaun iP. Li- cinjCraffi , poiche vi fu il terzo , che oltre alle tante confpicue caricheconferitegli dalla Republica Romana fu creatoConfolo nel 3838. che fu di Roma 623. come anche nel 657.enel 659. Staccati omai gloria da' P. Licinį Crafsi , e ritorna ne' Luculli , de' quali fu Consolequel L. Licinio Lucullo nel 680. di Roma , che fu delMondo 3894. Manonbalta a'Craffi tanti Senatori , e Consoli , tra' quali più d'ogni altro fi carico digloria M. Licinio Craffo , che fu Console del 3913. che fu di Roma699.come anche del 724. edel 740. peró si distinse questa famiglia inCraffa , in Luculla , ed in Stolona , che tutte tre ferono maggiormente splendere la nostra famiglia Licinia,che si rendė più gloriosa trà le Roma- ne. Nè qui fi ferinò; poichèanchenegli annidiCristo volfe maneggiare lo Scettro dell' Vniuerfo,che fu l'anno 65. quelM.LicinioCraffo detto Galba , che fu Console , edIm- peratore, quale trouandolfigrauato d'anni fino a 73.adotto per suo figliuolo,esuccessore nell'ImperioPifone Licinianonobilitlimo , e virtuofiffimoGiouanedi 31. anno; maef- fendo conGalbaammazzato Liciniano , non potèquesti goderel'Imperio ; eper vltimo five 14 fivede Console nel 103. di Cristo , Licinio cognominato Sura che coronò diglori tutta lanostra famiglia Licinia , di cui ne parla pure l'Orfinocit. mostrando diquesta 14. Monete , oMedaglie con diuerse impronte, ed in particolare quelle di Licinio Murena , che fu Console del 691. di L.Licinio Triumuiro,di P.Licinio Crasso figliuolo diMarco, al quale comando Cefare , che cum cohortibus Legionarij x1 1. &magno numero equitatus in Aqui- tania proficisciiubet , ne exhis nationibus auxilia in Galliam mittantur , &tante nationes coniungantur, c. Si vede anche in dette Monete. PliniumNeruam , &A. Licinium Neruam , qui anno 592. in Cretamprimo deinde trienniopost in Macedoniam ad exercitus visendosLegatus missus eft . Il suddetto A. Licinio Nerua fu Consolenel759. qui cum P. Iulij filius effet ab A. Licinio Nerua adoptatus est . Della famiglia Stolona , che fu il Genitore quel P.Licinio Stolone Triunuiro , ne parla nell'infrascritta maniera il suddettoOrfino . Licinia Stolonum familia cognomenonde duxerit docetVaro lib. 1. de ReRuftica cap. 20 hisverbis . Nam Stolonis illa lex , quæ vetatplus quingenta iugerahabere Ciuem Romanum ,&qui propter diligen- tiam cultura, Stolorum confirmauit Cognomen,quod nullus in eiusfundo reperiri poterat Stolo , quodeffo diebat circum Arbores è radicantur , quanafcerentur è solo , quos Stolones appellabant eiusdem gentisC. LiciniusTr.Pl. cumeffet post Reges exactos Annis 366.primus populum adleges accipiendas in septem Iugeraforenfia è Comitys eduxit . Si vede anehę in efle Monete. C. Licinium Macrum,qui futt Li- cinj Calui Poeta Pater , che l'vno , el'altro fu Pretore . Come ancora P.Licinio Crafio lu- niano Propretore in Affrica , che per essere natodella famiglia Giugna , fu adottato nella Licinia da P. Licinio . Sonoqueste famiglie delle più pregiate, che abbi veduto Roma; non sonoqueste leglo- rie della Toscana , perche Filiusfapiens eft gloria Patris . Mapassiamoall'altre confortidella Fabia , e Licinia . D FAMIGLIA, O GENTE PAVLLA. 4 Alleproucaddotte nella famiglia Fabia , fi viene in cognizione certa essere la Paulla confortedella Fabia , eper consequenzaToscana , ed anche di Asisi , come ne dimostrano l'Iscrizzioni, che si vedon in quella Città , sì nella Catedrale , comeanche ap- pressogl'Eredi del Capitano Benigno Benignida me sopracitati ; come anche lo confer- ma Ignazio nella vita di Seuero Imperatore , con riferire in teftimonio dell'antichità di questa famiglia vna iscrizzione molto antica , che fin' al tempo di quell'Imperatore si vede inferta invna grandissima Vrna d'argento , che dicena Emilio Paullo Papiniano , Prafecto , Pratorio , Iurisconfulto , qui vixit annos 36. diesx. Menfes III . PapinianusHostilius Eugenia Gracilij , turbato ordine in Senio beù Parentesfecerunt Filio Optimo . Dalla cui Iscrizzione si argomenta, chela famigliaOstilia sia pur essa della medesima consorteria , eperconsequenza nostra Toscana , la quale fu eletta Patrizia Romanada Romolo , come afferma ranuinodeAntiquis rerum nominibus , eche fu detta Ostilia , come egli diceda Oftio Ostilio Capitano di Romolo nella guerra Sabina , che fu l'auo di quel Tullio Ostilio Redi Roma , comeben lo nota l'Orsini da me citato . Hostilia Gentis , quæab Hosto quodam Hostilio Medullino , vt creditur originem duxit , qui Romulo regnante Romanam Ciuita- tem adeptusfuit , crebra est mentio apud Liuium lib. 27. Tubulornm , &Catonum; portarono il co- gnome di Saserna il padre , ed il Figlio , come di ciò si vede in tre monete riferite dall'Or- fini . Ma ritornando io alla famiglia Paulla , dico che fu antichissima , e secondoil Gru- chio fu Madredella Fabia in quella guisa disopra ; diftinguendosi l'vna Fabia dall'altra , come anchedella Scipiona , dell'Emilia , e della passennia . Della paulla furono illuftri L.Emilio paullo , che conseguirono i primi Magistrati di Roma nafcente, essendo essi tra' primi , chegodessero nel SenatoRomano la dignitàdi Confole , comefu L.Emilio paullo; e nel tempo di pompeo il Magnotenne il Contola- toC.paullo con C. Marcello , comeriferiscono molti Scrittori , edin particolare G usti no nell'Epitome , e Gio: Brittanico ne' suoiCommentari sopra Giouenale Satira 2. che fa vnalode, chenonà confine , alla grandezza di questa famiglia ; mabensipone termi- neallamia penna l'inoltrarsida vantaggio . Pauli o Paulli nobilitatem acceperunt ad eo Paulo 4 Ami ٤٤ Emilio quem Pythagora (auctore Plutarco) difcipulum arbitrantur . Duo autcmfuerePaulli , qui ma ximefamiliam illuftrarunt, quorum alter inito pralio apud Cannas Duce Varrone , maluit more ex vulnere quam fugere cum liceret . Alter vero eius filius Perfam Regem Macedonia deuicit , duxitque in Trium phum cum vxore, &liberis . El'Orfinoparla puresso de paulli in quetta guila : Paulloruma Gensquatuorbabuit veteres Infignes Viros , qui Consulatumsexies , Magisterium Equitumsemel . Cen forium bonoremitemfemel , &Triumphos quinque confequutifunt,nel a cui famiglia pur effo con ferma effere statiadottati P. Cornelio Scipione figliuolod'Emilio, e l'altro nella Fabia , che fu P. Cornelio Scipione Emiliano figliuolo di Publio , che fu Q. Fabio . Q. F. Maximo Emiliano,a quo plures Fabij extiterunt . E perche con questa vengonovnite tutte le glorie della¡tamiglia Emilia , pafferemo a questa per narraresuccintamente , ed in qualche partel'imprese , che ridondanoin grandezza , e splendoredellaToscana . FAMIGLIA, O GENTE EMILIA . LAfamiglia Emilia vienposta dal Panuinode antiquis rerumnominibus , tra le più antiche di Roma , benche sia auuentizia , perche fuyna delle elette da Romulo tra le patrizie , e nobili famiglieRomane . Fu questa oriunda diToscana, sì per la consorteriapro- uata di sopra , comeanche ce l'addita il P. Ciatti al lib. 1.della4. parte , della sua Istoria diPerugia , mentre la dichiara Perugina conl'autoritàd'Appiano; ma secondo l'iscrizzioni da me sopra riferite , fu Afifana ancora , edAretina , come accade a molte fami- glie finoa' tempi noftri . Questa in vero non cede ad alcun'altra di Roma, poiche essa agodute tutte le cariche , e dignita di si gran Republica, per quanto si raccogliedalTar- cagnotta, dal Codice di Giustiniano Imperatore , edatuttiglistorici; ed inparticolare quella del Confolato per 32. volte , e per due fiate quella della Dittatura; ma per espri- mere le di lei imprese, vi vorrebbero de' volumi intieri ; essendo innumerabili quelle di L. Emilio, e di T. Emilio ; e l'autorità di M. Emilio ,al non plus vltra peruenuta , come lo teftifica il Tarc. al lib. 12. acquistata con le sue segnalatissime azzioni . Marzio Emi- lio fu Confolenel 344, di Roma,e fi cognominoMamerco, i cui descendenti poi furo no chiamati Mamerci ; onde originatasi da questi vna nuoua famiglia , diede ella alpari di ogni altra parti tali , che illuftrarono di vantaggio la famiglia Emilia, di cui hora fi parlaze seguitando io l'ordine de gli Huomini Illustri mi si presentano a squadre , e non potendo iofare gl'Elogja ciascuno dielli,gli nominero semplicemente, poi che il folo nomespiegatutte le loroazzioni eroiche decantateda penne famose , e diligenti ; rimi- ra folo aquelClaudio Emilio Console , e in fua compagnia a M. Emilio Console , a L. Emilio , aQ.EmilioCeritano Confole , a QEmilioBarbula Confole,a L.Emilio ilDit tatore , a Q. Emilio il Gionane Console , a P.Emilio Paullo , ed a M. Emilio Scauro a di- stinzione di M. Emilio Lepido , da cuipoinacque la famiglia Lepida , che asuo luogo 1. netrattera, e concludi, che tutti i sopraddetti , ed altri , che nonmi sononoti, hanno formato una continuata ferie d'huomini infigni , che nelle prime cariche hanno gouer- natola Monarchia Romana ; e lasciando a Gio: Brittanico alla Satira 8, il parlare di que- fta famiglia, checon nonte d'Emiliana si è poi ne piùvicinitempi conferuata. NamPau. lus Emilius filius eius , qui apud Cannas trucidatus eft . De Liguribus &Perla Rege Macedonumtrium- phauit ; Ex quo natus est filius , quem Scipioni filio Affricani superioris tradidit in adoptionem , qui Emi- lianus est cognominatus : istefun, qui Carthaginem deleuit, Numantiam in Hispania vicit, inde Aphri- canı Inferioris . Numantini cognomen reportauit . Ed Antonio Augustinoda noi sopracitato in confermazione di quantosi è detto, dice ; Emilia fiue Aimilia familia Patricia clarifsima fuit , ab ipfis initys libertatis Reipublicæ Romane, adAugufti tempora multis Illuftribus Viris, Domi , militiaque decorata , Pontificatu Maximo, Diftaturis , Triumphis , Frincipatibus , Senatus , Cenfuris , Conjularibus .Magıllerys Æquitum , &Tribunatus Militum, Confulari potestate , &TriumuiratuRei publice constituende , itafape , vt pauce eam numero vincant , ornata eft . Ista diuidit inquinque precipuas Stirpes , Mamercinorum ,Barbularum , Paullorum , Paporum, Lepidorum , &deniquein Re- gillorum , &in Scaurorum . 09 :: 1 16 : 4 FAMIGLIA SCAVRA LPanuinonon ponenelle famiglie Romanela Scaura ,ed 14 io credo, cheScauro fia statovn fopranome perdiftinguere i nomi, enonla famiglia ; maperche l'Orfini ne auerà trouati più descendenti, adesso miriportocon riferire quello , chedisse a questo propotfio: Scaurorumitem unumInfignem Virum ÆmiliumM.F.L.N. qui Conjul cum M. Cecilio Q.F. Metello An. 728. fu questo invero onoratoditutte le prime cariche della sua Repu blica , esenemostra dall'Orfinį più Monete insegno della loro autorità . C A FAMIGLIA REGILLл. Hequestapure fosse distinta dall'altre suddettebenche figliuola dell'Emilia , l'Orfini loprouaconle sue Medaglie ;e ne mostradefcendenza , benche il panuino non l'annoucri tra l'altre Romane , echequesto Regillo sia vn pronome dell'Emilha ; ma esso Passerisce in questa guifa: Regilli cognomincvnumTriumphalem L. EmiliumM.F. reperio Pre- pretore naualem egiffe deRegeAntioco kal. Feb. An. 564. : FAMIGLIA PAPA, 7 : Lanefamiglia ; ma perche Papa,l'Orsini delPapinoinnominata ladimostra conleMonetealaninotra da essa stampate lefamiglie , si può credere Roma, che vi fosse ; anzi per questo si deue anche credere potente: Paporum Gens ( dice l'Orfino citato) duos habuit clarifsimos Viros, quorum alter Confulbis, &Cenfor ; alter etiam Cenforius, triumphalis , & Confularisfuit, : יי FAMIGLIA BARBVLA. LAfamiglia Barbulatralasciata puredal Panuino nellasuaferiedellefamiglie Roma ne, vienepostacomevnadelle sorgenti dall'Emilia tra le famiglie Romane; mentre diquesta ne mostra le Monete , segnodi autorità , edidominio ; il suddetto citatoOrsini dicendo, Barbula quatuor Confulatus , Diftaturam vnam.Triumphos duos . LA FAMIGLIA MAMERCA, O MAMERTINA. A famiglia Mamerca detta anche Mamertina Tofcana d'origine , è auuentizi Romana , come si è di fopra detto , fu afcritta per quanto ce l'addita il Panuino sopracitato tra le nobili Patrizie Romane dopo il Regno di Numa Pompilio ; edell'ori- ginediquesta ne parlaGiouanniBrittanico ne fuoi Commentari sopra Giouenalealla Satira 8. con l'infrascritte parole . Mamercorum familia antiquissima fuit , quæ nobilitatisprinci. pium accepit ab eo Mamerco Emilio, qui Dictator fidenas, cum defeciffent , debellauit , capitque . Questa pure fu vn Seminariodi Confoli , dopod'auere ottenuto dalla Republica Roma- natutti i gouerni di Citta ,diProuincie , e di Regni; e tra gl'Huomini più illuftri di que- fsta , furono quel L. Emilio Mamerco , che fu tre volte Console ; e T. Emilio per due volte; e l'azzioni eroiche di questi due Campioniessendo state diffusamente descritte dacentopenne , le metto in filenzio, e folo dirò tra tanti Consoli , che ebbero , vi fu quelM.EmilioMamerco , che fu sopra tre volte Console, edautoredella famigliaMa- mertina , cangiandoil cognome di Mamerco in Mamertino , comesi proua dal Codice diGiuftiniano , dal Tarc. ed altri ; el'Orfino citato proferisce di questa l'infrafcritte pa- role : Mamersini obtinuerunt Confulatus duodecim, Diftaturas quinque.Tribunatus militares, cumConfutaripoteftate ,nouemMagisteria Equitumtres,Triumphostres. FAMIGLIA LEPIDA. D Alla sopraddetta famiglia Emilia Toscana ne originò con la Mamerca, la famiglia Lepida ; e progenitore diquesta fu quel M.Emilio Lepido , come ce l'infinua il Tarc. al lib. 24. che fuConsole di Romanel 572. e nel 579. l'altro M.Emilio Lepido ne fu il de scenden ১ 171 Π scendente, vedendosi risedere nella dignità Consolare l'anno 596. eM.Emilio Lepidoco gnominato Porcinna , fu pur Confole nel 617. conmolti altri di questa famiglia , a cui aggiugnere non si può di splendore,senonl'auere questa conseguito l'affolutodominio della monarchia ditutto l'Vniuerfo , la quale si posaua inCefare,in Ottauiano, ed in Marcantonio , iquetitre , per colorire la loro tirannia , si fecero chiamareGouernatori, con creare i foliti Consoli, che furonoM. Emilio Lepido, e L.Munazio Planco loro aderenti , con il cui gouerno ebbero occasione di vendicarsi , comefecero , de' loro ne ni- сі, comediM. TullioCicerone, ediQuinzioil fratello . QLepido Confole illuftrodi vantaggio questa famiglia nel 33. е м. Lepido nel 756. enel753. fece vedere al mondo quantovaleua in aderire al partito diCefare, che con il fauoredi questo arriuo il detto a vn'assoluto Impero . Si contano in questa famiglia 53.Consoli , e quattro Dittatori per quantoòpotuto , e saputoraccoglieredagli Scrittori , chehannoparlatode' fatti Roma- ni ; e l'Orfini sopracitato parla nell'infrascritta forma di questa famiglia. Lepidorum ex qua decem ad M. Lepidum Triu nuirun ; post cum adobitun Casaris Augusti septen Insignes Magistratus honores, acSacerdotio obtinuerunt ; DuoPontificesMaximifuerunt , unusfemel ,alter sex Luftris Prims.s cepsSenatus, vnusTriumuirbis Reipublice constituende , vnus Magister Equitum bis, Cenfores tres , duo Triumphales , ex quibus alter bis vnum Triumphalia ornamenta accepit . Confules quindecim Consulatus obtinuere 18. esette altri Consolidopola morte di Cefare Augusto , il tutto dice l'Orfini. ma ioche è fattoun'estrattoditutti ; trouo essere i suddetti di vantaggio . ма perche questa medesinafamiglia diuisa si vnifce la Scipiona , originatadalla PaullaToscana . •Asisana, conuien tarpassaggioad esla FAMIGLIA, OGENTE SCIPIONA E CORNELLATO LAfamiglia Corneliavnita alla Scipiona , fu secondo il Panuinode antiquis rerum no minibus , annouerata tra le patrizie Romaneda L.Tarquinio nostro Toscano , con portare questa il cognomedi merula , e quello di Scipione in memoriadi quel Scipione fratello di Q.Fabio, che furono figliuolidi L.Paullo, comeriferifce il Gucchio de Comi tüs, e Fuluio Orfini citato mostra 12. monete antiche di queste famiglie condiuerfe ifcrizzioni , dalle quali ne caua, che questa si diuideffe in Blafiones, Lentuli , Scipiones , Ginnes Sifenna, &Sulla. EAntonioAugustino ladiuide in Coili , detti ancoraMalaginenfi , Kuruls,edArujne.. : FAMIGLIA COSSA. i Dilorofitfimo questa grangiouane famiglia, che fuProgenitore essendo Tribuno quel Aumilitare . Cornelio nell'esército Coffo dispostislimo Romano conto , eva-i Veienti Toscani, inuesti illoro LartTolumnio, che lofegiacere ben prestoa' suoi piedi eitinto ;per lacui azzionegenerofa fu portato, benche giouane, al Confolato , come fi raccogliedal Tarcagnotta al lib. 12. Enon menodi lui ifuoi pofteri ascesero a tutte ledi-> gnità , e cariche del Senato , comefecero Gn. Cornelio Cosso , e P. CornelioCosso con tanti altri ; le di loro imprese si vedonocon tanta gloria descritte , che io non ardisco ci- mentarmi, main poche parole dirò con Fuluio Orsini , che questa famiglia Coffa , o Maluginenfe, contaventi Pontefici massimi , tre Dittatori , due Genfori , altretantiDe- cemuiri ,dieci Consoli, eventidueTribuni militariconlapotestà Confolare ; equattro Macitri de' Caualieri , Q FAMIGLIA ARVINA, O RVTILA. 1 Vesta famiglia fu partoritadalConnubio di quel famoso A. Cornelio P. F. A.Ν. CofloAruina, che fuduevoltenastrode Caualieri, duevolteConfole, eDitta tore; e P. Aruina fuo figliuolo ,choseppeben imitarelevestigie delPadre, fu Cenfore,, cper due volte Consolet 1. 2 A 4 C 1 : 18 1. FAMIGLIA LENTVLA FaCV anchegermogliodella famiglia Cornelia la famigliaLentula,essendo statadi que ilGenitore Cornelio Lentulo, efu questa seguace di Cefare contro Pompeo. EPOsini citatodice,che si leggenodella famiglia LentulasediciPontefici Maffimi; Ecic L.Lentulo fu Consolenel426. edopo 7. anni conseguila Dittatura . Ser. LentuloC.N. F. N. fu Confolo nel 450. L. Lentulo, T. F. Ser. N. fu Confole nel 478. etrionfo de Samni- tivede Lucani . L.Lentulo Caudino suo figliuolo fu Console nel 516. eP.LentuloCau- . dinosuo fratello fu pure Console dopo di esso , e trionfo de Liguri . Dopo di questo vi fuC. N. Lentulo . L. F. L. N. nel 552. e L. Lentulo il fratello fu Proconfole nel 553.e nel prolimo annoConsole ; e P. Lentulo suo figliuolo gli succedè nella medesima dignità nel 591. L.Lentulo Lupo fu Console del597. come fuanche ilsuofratello nel 607. C.N. Lentuļo fu purContoledel 656. C. N. Lentulo . C. N.Clodiano fu Console nel 681. il quale per adozzionepasso nella Cornelia : HuiusPater ( come dice Antonio Agostino )? naturalis Manius Aquilius Vir Confolaris, &Triumphalis fuit , quemM.Antonius Orator defendit as P.LentuloPublyPrimcipis Senatus filio adoptatusP. Cornely Lentuli nomen accepit , e dopo Celare Auguftovi furono anche fette Contolil'ultimo de quali fu nel 762. Edaquesta famigha Lentulasi distacca laseguente . 4 • FAMIGLIA MARCELLINA. L : Asuddetta famiglia riconosce per suo ProgenitoreC. N. Lentulo Marcellino ; Aquo (comediceFuluio Orfino) Marcellini originem duxere,&quibushic primus Conjularis fuit: Econquestaviene ad essere della medesimaconforteria ; edaltre cheseguono . : shonions קא isine " אז אס DoorTodos ciFUMIGLIA DOLABELLA. Snoigo Jarp brios PoitoC questa famigliafu l'Autore C. N. Cornelio Dolabella, i cui descendenti furono Det Dolabega della qualfamigliadeparla l'Orfini nella diuifione della tamiglia Corneliadicendo , che iDolabelli ebberofette Consoli , ed il primo fu quelP.Conchor Dólabella Mallimo,chefu ContoleconC. N. DomizioCaluino nel470. che Thonfo de' Galli , eTofcani , eper seguitare la diuifione della famiglia Coinca accennatadal fuddetto Orsinodiremo. FAMIGLIA CETEGA. ? Aqualedistaccatafi dall'altre fue conforti,formovnaGenealogia dall'altra diftint etu onoratadi tutte le cariche , edignità,che conferiua la RepublicaRomanas l'Orfini confefia,che Ceteghi furono pure Conforti de' Cornelj , ed ebbero quattro Confoli,due Cenfori,ed altri . FAMIGLIA CINNA. : D'Ella medefima conforteria de Cornelj fu questa famigliaCinna, conforme l'affer mail fuddettoOrfino, afferendo auerquesta famigliaconseguite tutte le cariche della Republica Romana , etra l'altre cinque volte il Consolato , etutti auantiCelare Augusto, edopo ancoravnodi questa famiglia fu Console nel 757. FAMIGLIA, BALBA. Vestaconl'altre fuddette camminadi paripasso , vanrando la medesima origine , aficgnandosi aquesta per Progenitore L.Cornelio L. F. Balbo , come l'asserisce Fuluio Orfino citato , dicendo più volte : Iulius Capitolinus author eft D. Caisum Balbinum, qui cumM. Clodio PapienoMaximo Imperatorfactus eft;aduerfusMaximinum Imperatorem, Patricium , nobilifsimumque fuisse , quodoriginemfuam aCornelio Balbo Theophane deduceret. Theo phanem PompeiMagni libertum fuissecredo , aliumque a Cornelio Balbo; propinquumtamen fuiffe indicat : 1 Cicero Cicero in oratione pro Balbo,&ab eodemTheophane adoptatum. Refteigitur idem Theophanes Balbus dici potuit;Balbinosvero aBalbis dictos verifimile est. Itaquepotuit;aliquisCorneliusBalbus a Calio ado ptatusCælius Balbinus dici, ut Claudius Marcellus a Lentulo adoptatus,Cornclius LentulusMarcellinus dictusest. ! FAMIGLIA SCIPIONA. S I dissedi sopra, chela famiglia Scipiona abbi preso l'origine dalla Paulla, e fosse nume- ratasu le famiglie diuise della Corneliadall'Orfini citatosquesta controtutte l'altre sueconforti segui il partito di Pompeo con ro Cefarepertrouarfi L.Metello Scipione Suocerodel Inddetto Pompeo , e perciò nonpotè se nonseguire questo partito. Il sud- dettoMetello Scipione portò il cognome diMetello per effere stato adottato da Metello: Pio;mainverita esso defcendeua dall'Afiatico Scipione, della qual famiglianondi- fcorro per nonperire in vnmaredivittorie , malafscerò straccare i Curiosi invna infinita d'Autori ,che spieganocon indicibile grandezza le glorie di questa famiglia Scipiona ; Nonsipossonocontare le cariche, edignità conseguitedaquesta nobiliffima Prosapia, senoncont'immaginazione, figurandoli ognivno, cheTothomines, tot dignitates :poiche ciaschedunodi questa famiglia con la sua destra era atto a tagliare quell'istrigabile nodo diSalomone. Eperò congran ragione l'Imperatore An. Tacito si gloriana con il fra- tello Florianopure Imperatore d'effere disceso da CornelioTacito famosilimo Istorico vnico rampollo di questo antichitsimo , e nobilissimo stipite , e solo per concludere diró con l'Orsini di quel Scipione Affricano, le cuiglorie sole,sono sufficienti d'illustrare non solo la famiglia Scipiona ;ma tutre l'altre di Roma: Quibis Consularis, &Cenforius, acTrium phalis ,ter Princeps Senatus , fratrem habuit Confularem, &Triumphalem ,Nepotem vero filij adoptio- nebis Confularem ,bis Triumphalem, &Censorium , &Auguren , ex fratris Liberis , unus Consularis fuit . Vedansite sue imprese in T. Liuio , nel Tarcagnotta, in Plutarco , e in tutti quegli Autori, chede' Romani hanno scritto . : FAMIGLIA NASSICA L'Orfini doqueita fa diuerfa per suo, eAutore diftintaquel famiglia P.Cornelio , da tutte Nassica l'altre suddette, laNassica, riconoscen ) ; assegnando l'Orfini citato a que stadi splendore due Pontefici Massimi , due Principidel Senato , vnCenfore, e cinque Confoli ; maperche nell'Aufidia diquesta si parla ,non midiffondo divantaggio . FAMIGLIA AVFIDIA . LAfamiglia Aufidia fu anche essa germoglio della famiglia Cornelia,della quale fu Romaquel Gn. Aufidio nel682.di donela proua . ExCaftigationeM. Antonini Philofophi , douedice, Roma che Cornelio ; ed Frontone , fu Ignazioportanfatto Console di Romadue volte dal fuddetto ImperatoreAntonino, e M. Aufidio Fron- tone fu suo Pronepote , eda questo proposito riferisce l'infrascritta Lapide . M. AVFIDIO FRONTONI PRONEPOTI M. CORNELII FRONTONIS ORATORIS CONSVLIS MAGISTRI IMPERATORVM L. ANTONINI NEPOTI AVFIDII VICTORINI PRÆFECTI VRBIS . II. COSS. FRONTO CONSVL FILIO DILECTISSIMO. Eper tornare alla Genealogia della Scipiona Nassica , dico con Plutarconella vita di Scipione Affricano chiamato Cornelio Scipione , che fu figliuolodi P. ScipioneGentil- huomodella nobiliffima famiglia de' Cornelj ; eGn. Scipione fu fuo fratello, quale ebbe per figliuolo P. Cornelio Nassica , da cuinacquero due figliuoli chiamati amendue Sci- pioni, l'vno fu cognominatol'Afiatico , perche soggiogol'Asia , e l'altro perche domò l'Affrica , fu detto Affricano , tutte parole del sopraddetto Plutarco . Onde per concluC dere 2 : 1 20 dere leglorie di questaRegiafamiglia, non posso altro , che aggiungere, che percento volte, epiu àfoftenuto la carica, edignitadelConfolato in tempi difuprema autorna ; èmoltevoltelaDittatura conriportarne immemorabilitrionfi , comeoben'io raccolto da molti Autori vn diligente estratto . Ma per secondare la diuifione della famigliaCor- neha, è neceffario trattare della Ruffina , edella Merula. < B FAMIGLIA RUFFINA. Enche allafamiglia Ruffina alcuniAutorigli assegnino per madre la famiglia Vibia , tutte percio originanodalla Cornelia , come vuole il fopracitato Orfini'; ebenche questa meritasteprivolte il Confolato , risplende pero molto piu in perfona di quell'An- tonino Rufino , memre dominaua con l'Imper ale digriita Adriano, che più vehe percompagno nel gouerno de l'elesle ; E di non inferiore merito fu quel Memmio Rutino,che fa fenza caufafatto morire dall'Imperatore Seueroconvnostuolodi No bilta Romana, comebennota Ignazionella Vita di Seuero fuddetto . Queio cognome diRuffinobenche lo portaitela Vibia , fu però antico della famiglia Cornelia madre fe condiffima delle suddette famiglie Confulari , come anche dell'altre , che appreffofcri- nero , comeben lo nota il P.Ciatti nella sua 1. parte in perfona di quel P. Cornelio Ruf- fino ; e perche questo fu il Progenitore della famiglia Silla , ipone dame qui sotto dies Itintamente . Conta l'Orfini di questa quattro Consoli, edueDittatori 1: FAMIGLIA SILLA 12 12 AfamigliaSillaoriginatadallaCornelia fu potentiflima, ericonosce per fino Antore, eProgenitoreP.Cornelio Ruffino ; Aquo L. Sille Dictator originem duxit , Strenuum Du combis Conjulatu ,&Diftaturafunctum , comece lodimostra PaoloManuzio deLegibus Roma- ms . Equalpenna intraprenderà ildescriuere l'azionid'vnCapitano fi famofo, la cui ta marimbomba nelle più eftreme , e recondite parti del Mondo? e se non sonostate fuffi- cienti più , e varie penne di tanti celebri Autori proffiimi aquei tempi , potra dunque esserela mia cosí remota , e debole ? a cui fol deuebastaredi mostrare questa Toscana , e Genitricediquel Cornelio Silla dato per compagnodal Senatoad A. Sex. Gulio Cefare Confolepermaggiormente accompagnare ilsuo valore nella guerra fociale del 663. di Roma; L. CornelioSilla , che rifede più volte nel Confolato,cioè del 666. e del 674. di Roma ferue per ornamentodi far maggiormente rifplendere questa reale famiglia. Ta cerò quel Seruro Silla dell'ordine Senatorio , che fe vedere a Pompeoquanto fapea ten e la sua spada contro di effo , e fucileguacis ed in fine P. Silla Luogotenente di Cefare , fece prouare a Pompeo come fi maneggianano gl'eserciticon suo graue danno , ed op. preffioneseinfine prouod'auerevn nemicotroppo forre , che impediua tutti i fuorp.o greffi ,ed arrestaua le sue vittorie . Non hannobifogno fimili famiglie delle mie lodi , ci lendo tipiene l'istoric , del valore infinito di qucita gran famiglia ; alle quali mi xi metto... FAMIGLIA MERVLA. L Orsini asserisce essere questa vna famiglia distinta dall'altre , ed originata dalla Cor nelia , che sempreveoquestocognome di Merula , ed il primo , che loportò fu quel L. Cornelio Merula , che fu Confole di Roma nel 561. di Roma, come sinota nelCodice diGiuftiniano , il quale era prima Sacerdote di Gioue , chiamato Flamendiale , come riferifce il Tarcagnotra ;ed in questi tempi pureviuena la Cafa Decimia con riguarde- uole postonella Republica Romana ; ed in Afisigodè questa il Magiftrato del Seiuirato, il qualoffiziononficonferiua , se nona propri , e natiui Alilani . 1 Se questa famiglia abbi origine dalla Cornelia , o fia dittinta , poco importa al mio intento , che èdi mostrarla Tolcana , o Asisana , di cui menefannopiena fede molti marmi , che fi leggono nella Città d'Asisi , edın particolare quello, che fi conferua nel Giardino delSignorVignatid'Afifi , che è del seguente tenore . P. DE P. DECIMIVS. P. L. EROS . MERVLAVIVIR VIAM ACISTERNA: О. AD DOMEM L. MVTI STRAVIT . EX PECUNIA. 1 Questa lapide la proua Afifana perilMagiftrato, chegodeua in Asisi , si del Seiuirato , come anche del Magistrato sopra le strade,ma l'alt a che si ritroua in Casa de'Maurid'Afifi chiaramente dimostra la potenza ericchezza ; cheé dell'infrascritto tenore ره T. DECIMIVSOP DEROS MERVLA MEDICKSO CLINICVS CHIRURGIS strate OOVLARIVS VISIR HIC PRO LIBERTATE DEDITOR HS học, HIC PRO SEIVIRATY IN REMT. DEDIT HS. etocopy HIC IN STATVAS PONENDAS IN ADEM HERCVLIS DEDIT. HS. I II . HIC IN VIAS STERNENDAS IN PVBLICVM DEDIT . HS. 1 .כככ CO. CO. HIC PRIDIE QUAM MORTVVS EST RELIQUIT PATRIMONII . HS. Cl. 1 Di questa Lapideda meveduta in Asisi, ne fa anche menzione Giusto Lipsio nell An notazione sopra Marziale epigr. 75. scriuendo : Medicorum titulus erat Clinicus infcriptio Afisij , &hoc eft quod Plinius ait Hipocratem instituisse Medicinam eam , quæ clinicè vocatur . Delfuddetto Merula ne scriue anche Scipione Mercurino nellib, degliErrori popolari al cap. 4. ma piglia errore nella moneta . Ogni Perito resti informato, che il sopraddet o Merula fio- rua nel tempodi Nerone Imperatore , nelqualtempofuronopriuate molteCtra della liberta , e del Municipio Romano; equestoper la sua ricchezza volle ricuperarla a forza di denaro, che fu 50- m.Selterzi cheè della nostramoneta en milione, e dugento cinquanta mila ducati ; e per l'abbellimento , e rifarcimento del Tempio d'Ercole da me descritto nelistoria d'Alisi, dono alla Cittàd'Afilifua Patria 30. mila Sesterzj, che fono 750, mila ducati , conla qual moneta si fecero in detto Tempio fuperbitlime statue , Dono anche peraccomodare le strade pubbliche della suaCitta d'Alili 37. mil i Seiterzi , che sono sef- Lantafette mila , e 500.fcudi . Econ tutte queste donazioni , nella sua morte poi lasciò dipatrimonio 200. mila Sefterzi , che sono cinque milionidi scadi , ed in memoria di fi granricchezza , emagnificenza gli furono erette da suoi Concittadini piú lapidi, che in vai) luoghi dellaCittà d'Alisi si vedono . Non è damarauigliarsi dunque , se in questa opera mia fileggeranno molte famiglie Afifane, che sono artiuate a godere in vnaRepu- blicaRomana tutte le dignità , ecariche , e ad effer per Romanetenure ;mentre per ric- chezza erano cosi poffenti chepoi in progresso ditempohanno partorito altre fami- glieconfpicue; hannodatospeciale splendore alla Toscana, edaRoma , onde daqueste npigliandodiro. C FAMIGLIA PASSENNIA Heprodottadalla nobiliffima famiglia Paulla ,riconosceper suo Progenitore quel C. Paflennio , che nella Cittàd'Afisitua Parria esercitò tutte le cariche , e in parti- colare quelladel Triumuirato con Sergio Paullo , e con Properzio Bleso, come filegge in vn'antico macigno riferito di sopra, che fi conferua appressogl'eredi del CapitanoBe- nigno Lenigni , dalla cui ifcrizzione sicaua , che i Paflenni , ePaulli erano dell'istella Patria,chei Properzj, cioèd'Afiti, ebenche il Testore parlandodella prima ,dica Paf- Jennus Paullus (plendidus ÆquesRomanus ; cio nondimeno deue intenderfi: Iure Municipali , 7 fer 1 22 perilquale eranodetti rutti Romani; scuopre maggiormentequesta veritàC. Plinio il giouane nel 6. lib, dell'Epistole 15. ad Romanum, oue scriue, che Passenno Paullo famoso Poera , splendido Canaliere Romano , ma Municipe di Properzio , edi lui stretto paren- te; e al 1. 9.epift.22. adSenerum ce lospiega con più chiarezza; ondenon è neceffaria altra proua FAMIGLIA PROPERZIA. DAlle eperfopraddette confequenzanotizie Toscana la famiglia , e Asisana Properzia ; e oltre vieneall'attestazione adirti confortedidella Giufto Pasfenni Lipfio , chelaconfermad'Afisi con l'infrafcritte parolePropertias Vmber exAfifio . Il Giraldı nel 2. tomo dell'Istoria de' Poeti Greci,eLatini ,dice Sextus Aurelius Propertius potius exAfi- fio. Francesco Alunninella sua fabrica del Mondoal lib. 2.proferisce le seguenti parole SextoPropertioAurelio Vmbro d'Asisicitta . Confermato l'istesso Lorenzo Leandro , Ful- uio Orfino ,Cristoforo Safli Perugino, Francesco Maturanzio nell'annotazioni sopra Quidio de Amoribus . Pietro lacopo da Montefalco de cognominibus Deorum . Girolamo Venturellida FossombronedePatria Propertii Ifidoro Antio nella sua Italia . Demetrio Egidj , 11 P. F. Luca Vadingone suoi Annalialla Prefazionedel 1. tomo , e molti altri. Maconuinconosopra ogni altro l'iscrizzioni , che si vedono nella Cittàd'Asisi di que sta famiglia . T PH C ! PROPERTI. T. F. 12 A. L. SEX. TERTII. 1 3 S 6 7 8 9 10 १ T. PROPERTIVS. T. F. GRATUSA CLI C. PROPERTIVS. HACCILIVs MINERVE D. D. f :: C. PROPERTY CRESCENS . ET LIBER BENEMERENT. T. PROPERTIVS R. GRATVS. PROPERTI. A. SEX . L TERTIA. PROPERTIVS . T. F. GRATVS : PROPERTI . T. F. L. SEX. TER. C. PROPERTIVS. C. F. .... RONI . CONSVLAR...... ET TITINIO PETRONIA . CVCO. C. PROPERTIO. CHISIO AMENTIS ARBI . VN .... ET .. .. . Questadecima corrobora essere la famiglia Properzia d'Asisi per vederla ne' primi gouerni , e Magiftratidella medesimaCitta,benchesia questo suddetto marmo sminuz zato per tutti i versi . : : 2 II, PROP 1 23 II. PROP. DE ASI. Questa vndecima sta incisa in vna statua della quale ogginonfi conferuono cheipie di, edè inCasade' Signori Gaugellid'Asisi , e sotto vi sono le sopraddette lettere, che nonpossonodenotare altro , che essere quella en frammentodella statua di Properzio . 11. PRO. D. ASI. Queste suddette lettere si vedono intagliate in vn frammentod'una statua trouato ne! 1500. incircanon lontano dalle muraglie della città d'Asisi nel rifarcire gli acquedotti . Sivedonopoi in manodipriuatepersonepiù difcorsi antichi , che prouano,che Pro- perzioil Poetatanto celebre nel Mondo , foffe d'Asisi , e generato da'sopraddetti cam- pioni;il chesi controuertedagli Spellani,Beuagnati , eda Perugini ; madiquestoaba- stanza ne o scritto nell'istoria , che è composta perdetta Citta con ragioni conuincen ti ,esciolti gli argomentiaddotti in contrario . Q FAMIGLIA , O GENTE VIBIA. ' Vestafamiglia pure viene numerata tra le consorti suddette ;per vedersi questa portareil cognomede' Passenni, come pure riferisce il P.Ciatti , anzi dipiùafferma essere proprio de Vibj il cognominarsi de' Passenni , fra' quali vienmolto celebratodaTrebellioPollionequelC.Vibio Paffienno, che essendo Proconsolo nell'Af- frica, procurò, che Celso si chiamasse l'Imperatore contro Gallieno . Come ancora si vedeper molti marmi anere goduto inAfisiiprimi Magistrati , e nellaRepublica Ro- mana fottogl'antichiImperatorile primedignità, comedel711. diRoma si vede Con- sole C. Vibio sopranominato Panfa , con Au, Ircio , della qualdiscendenza fu quel Vi- bio fondatore , e restauratore dell'antichissima città diPerugia, doue poi si ricouerò que- sta nobiliffima famiglia , che fino a' tempi nostrisi crede viuere, benche sia difficile il prouarlo con le scritture , eperò nonposso, nè deuoatfermarlo . Fu il fauorito dell'Im- peratore DomizianoVibioCrispo ; edel 133. diCristo fu Console di RomaC. Vibio luuenzio , in compagniadiC. GiulioScruilio . Il P. Ciatti per essere questa famiglia Perugina , si dilata in dimostrarele fue grandezze , facendo memoria di C.Vibio Pro- bo, come anche di C.Vibio , figliuolo di C. Poftumo, diA.Vibio , figliuolo diC. L.N. Abito , e di C.Vibio figliuolo di C. Ruffino , tuttiConsoli Romani . Si commendapu- re VibioTrebonianoGallo, perche volendo l'Imperatore Decio andare di perfona con- tro iGotti, elesse perCapitano generale il fopraddettoVibio , valoroso in arme , edi granfede; e aifrontati gli eserciti Romano , e Gottodi la dal Danubio, e venuti a bat- taglia , vn certo Bruto Capitanodi Decio , tradì l'Imperatore , con riuelare isegreti a glinimici; Onde questo fu cagione , che i Romani restassero vinti da'Gotti.con la mortedel figliuolo dell'Imperatore Decio , il quale pure anche efio nongodendo cadere nelle manidi quei Barbari , armato , e a cauallo si getto in vna vicina palude , nella quale non fu mai ritrouato . Per il chesconfitto l'esercito Romano C. Vibio Gallo col suo folito coraggio saluò parte dell'esercito ; onde riconosciuto da suoi soldati ilsuova- lore,fu da lorodichiarato Imperatore C. Vibio Volusiano il figliuolo , come anche poi fa accettato , e confermato dal Senato Romano . Vedanfile memorie diquesti due Imperatori impresse inmonete con questo titolo VirtusAugg. Comincio Gallo l'Imperio nellifoladell'Affrica gia detta Meninge , e daVittore chiamataGirbe , oggi intesaper le Gerbe . Le prime cure di Vibio Gallo, fu il resistere alle forze di Perpenna Ostiliano , che in Italia s'era fatto Imperatore ; ma la peste , la quale in questi tempitumotocrude- le per ruttoilMondo , togliendo la vita adOstiliano, tolse anche la modestia a Gallo , il quałe venutoin Roma , tu riceuuto col figliuolo dal Senato , e sostenne l'Imperio per anni duein tempiinfelici . Vibio Gallo ebbe per moglie A. Finia Gemina Bebiana ,la quale non prima delle fue grandezze lmperiali , davnfuo feruo meritó l'iscrizzione in- citaingretio,eben formato Trauertino,e in vnode' suoi angolivi è vn orcio,oboccale, edall'altro vna Patera da Sacrifici , e per anere nella sommitavnaben rileuata , e capace condaunaper le cenneri, serui grantempoper l'vso dell'acqua Benedetta inS. Gregorio diPerugia, ehorafi confcrua in casade' Sig. Vibj , doue si legge, : A ..... API 24 A. FINIA M. F. GEMINA . BE ..... TIANA. C. L. F. VXORI VIBI GALLI . C. V. VIBIVS THALLYS , PATRONI VXORI. II P.Ciatti citato lospiega inquestosenso . Aula FiniaMarci FiliaGemina Bebiana Clara. fæmina, Vxori Vibiy Galli Clariffimi Viri Vibius Thallus Patroni Vxori . Mail fuddetto Autore igarra ; perche questa fu figliuola diMarcoBebio, che fu del 271. di CriftoPrefetto, del Pretorio, eBebio Lungo chiarissimo Senatore RomanocondiscepolodiMarcantonino il Filosofo fu l'Auo ; e che da questi poi originassequellaBebiana,(come dice il fuddet. to Ciatti) Martire così gloriosa , della cui famiglia a suo Inogodirassi ; eche Vibio Tal- lo poi , o Seruo , o Libertino di VibioGallo , oadottiuo, inalzasse la fopraddetta lapide fepulcrale alla moglie delfuoSignore, il quale per esserechiamatoClarifsimo , damani festosegno,che anche noneraafcesoalla dignita Imperiale . Apprefio i sopraddettu Vi bi di Perugia fi trouavn marmo ८ spezzato drizzato a questo medefimo Imperatore. IMP. CAS. C. VIBIO TREBONIANO GALLO PIO . FOELICI. INVICTO . AVG. PONT. MAX. TR. : : ! 4 POTIF DESIGN COSS , ( : T. T. FLA STAND RUFIC DEVOT. N. NEMA TES . Douesi nota, cheVibioTreboniano Gallodesignato apparisce , che il marmo foffe fattonel finedell'annodiCristo 253. enell'ultimo di Decio , nel quale egli coi figliuola Volutiano fu create Confole, e darò tutto l'anno 254. enell'annofutieguente fa Con. fole Volufianoperlafeconda volta con Mafsimo . Vedesi in oltre in detto marmo it no mediRuffino proprio sopranome de Vibj'; ed in confermazionedi cio Aldo riferifce l'iscrizione di Tiberio eretta nel Confolato di C.Vibio Ruffino , e di M. Coccerier- ua . Vedonsi pure quelle lettere Sianu, parte del nomeVolutiano . Il tuddetto Impera- tore ebbe competitore vn Emilio nato nell' Affrica suo Capitano, il quale intuperonoli della vittoria da lui conquistata de Gotti , eSciti ; econlarghi premi acquistatasila gra- zia de' soldati , vfurpofsiiltitolod'Imperatore , e ritornato in Italia, țu da VibioGallo , e daVibio Volufiano Augustiincontrato nelle pianture di Terni , doue i loro soldati motsi da speranza dipremj maggiori , come quelli , che sapeuano , che Emilianoauea premia- ti larghifsimamente i suoisoldati , nonfolo abbandonaronoGallo , eVolutiano, maan che gli vecifero , come il tutto fi legge nel fuddetto P.Ciatti. FAMIGLIA VOLVSIA. : DAllafopraddetta famiglia Vibia prendela fua origine la famiglia Volufia, notata dal Panuino nella fua ferie delle famiglie Romane , laquale noninferiore all'altre godè la dignita Confolare , che risplende poi in persona di quel L. Volufio Saturnino, chefu fopraquattro volteConfole, comefiraccoglie dal Codicedi Giustiniano; enel 57. dinostra falute fi vedde costituito nel medesimogradoConfolareQ.Volufio Saturnino; enonmen celebre fu A. Volufio Saturniuo , che fu Console con l'ImperatoreT.Flauio Domiziano, come si cauadal Codice citato , dal Tarc. edaIgnazio nella vita d'A driano , : 25 driano, doue fa onorati sima menzione di quel L.Volufio Meziano Iurifconfulto fa- molifsimo, quifidei commissionumfexdecimPublicorum quatuor decim librosfcripferit . : c Sicombatte UDA FAMIGLIA BETVA, ET CILLONA. 2 IcombattedalP. Ciattinella sua IstoriadiPerugiapar. 2. lib. z. questa famigliase sia oPerugina, odaSallo Ferrato;onde inqualunquemodode'tre, òil mio intentodimetterlaconl'altre, chefanno risplendere maggiormenteleglorie Toscane ; e eparlandodi quelC.BetuoCilloneelettoda'rs.Popolidell'Umbria, per Padrone, eMu- nicipe loro, dice,cheponoquesto icognomidiP.LiguuioRuffinoLuguuiano, iqua licifanno credere questo Asisano , edella medesimacasa,chei Ruffini , edell'altre fa- migliedamedisopra scritte;ed essoCiattiin fine conclude, che fossequestoBetuoCit- tadinod'Asisi , odi Sasso Ferrato , ed vnito poialla famiglia Ruffina. E più oltre celo conferma , con afferire , che il cognome di Ruffino era vsatisfsimo a' Vibj , ed essendo questidellaTofcana , come di sopra fi é prouato, non si pone in dubbio la Betua, eÇil- tonanonefferedel medesimoPaese, e Patria . Delfudde toC. Betuofigliuolo diC.Cil Lonedella Tribù Tromentina sitroua in casadeglieredidelsig.Lodouicolacobielli vna ifcrizzione in marmo rossodellinfrascrittotenore, : CaBerno C. FITRO. CILONI. XV. Populorum , Vmbrie,Pa- trono,, Amerini , Asisinates , Foroflaminij , Efes , Fulginates , Hifpcllates,Higuuini , Interamnates , Menenates , Narnienfes , Nucerini , Ocricuiani , Spoletani , Trebiates , Tudertini , &Victorienfes. Vn'altrasenevede in vnabasoinS.FrancescodiPerugia,doue si legge. : 1. 44 C. BETVO. C. TR. : Cilloni ,Minuciano , VelentiAntonio Celer. P. Liguuio ,Ruffino,Li guuiano Edili 11.Vir, Quino Sacerdoti, IIII . LucorumPRE.Vm- * briexv. Populorum 'Patrono,Municipi,BetuaRespectilia Filia Painolo Pyssimo . L. D. D D. br : זי < Questa famigliagodèpure comel'altra ilConsolatoRomano, facendonediciòtesti Amonianzail P. Giatti, par. 3. lib. 3. Che coniparendo MitridateRedi Ponto fatto pri- gione da Eunone Redegli Adorsi , cosilo chiama Tacito , eLiplio feriuendo essere Po-t poli della Scitia , per ordine diClaudio fu condotto in Roma, efu commessoalla cu stodia di GiunioCillone (così leggono i piú accorti) Procuratoredi Ponto, il quale in premiodella sua diligenza riporto l'insegne Confolari ; e le fu commessal'insegna dell' Aquila Petroniana. Siche dunquequesta pietra preziosa incastrata nella Corona della nostraToscana farà anche ilfuoeffetto di far risplendere nelTeatrodel Mondoleglo ziedellaToscana,Madrefeconda di si granCampioni " 37 FAMIGLIA SALVIA. 91 Vesta famiglia ancora fuammeffaerale famiglie Romane auanti l'Imperio diCe 2 fareAugufto, comel'attesta il Panuino de antiquis rerum nominibus ; della cui fami- gira inAfifimoltememorie fileggono, godendo in ella anticamente iprimi Magiftrati , come fu quellEtierio Saluio , eC. Fonio Saluio: e di poi ottenne l'imperio dell Vniuer So, come fi leggein tutte l'Istorie. EFultio Orfino mostra di questa famiglia alcune monete, ecol fondamentodiquelledifcorrediquesta famiglia , dicendo : Satuiamgentem Ferentino oppido , atque exPrincipibus Hetruria , vt inquit Suetonius in Othonem , oriundam , plebeiam principiofuifle ,velex eo intelligere possumus , quodvttraditAppianus lib. 3. Bel. Ciuil. Exeanatus est Saluius, is, quiTR. Pli. An. 710. Ciceronissententia deM. Antonio Hofte iudicando intercessit . Cicero Ep.10. lib.9. ad Varronempoftea inter Patritios a Claudio Imperatore cooptatam fuifleferibit Suetonius inOthonecap. 1. elaMoneta,che mostra il suddettoOisinoalludea M.Saluio OttoneAuo D d'Otto 26 : d'Ottone Imperatore, del qualefcriue Suetonio citato : Auus M. Saluius Otho , Patre Æqui teRomano , Mairehumili incertum an ingenua ,per gratiam Linia Auguste , in cuius como vin bat,Se nator eftfactus , necPratura, gradum excefsit , &c. Riferisce l'Orfino quello , chedice Iacio di questa origine . Tacitus de Otthonis origine eademfcribit. Origo,inquit,illi Municipio ferentinoPa- ter Consularis , Auus Pretorius , Maternumgenus impar, &c. M.Othonis huius filius fuit I. Saluius Otho Conful 785. quemfcribit Suetonins a Claudio Imperatore interPatricios cooptatumfuisse , M. Saluru Othonem, qui poftea Romaimperauit,&L. Saluium OthonemTitianum appellatum genuwsse Tacit.116.17 comepin oltre fi dilata inquesto trattato il suidetto Orlin , ai quale u rumetto; etulo dico, che questa viene originata dalla famiglia Volcafia,oVolcazia , che nelivno neipaltro modoyienenominata ; e questo cognome di Saluio lo porto quel G.Volcafio figliuolodi T. L. Saluio , come appreffonors ΠΑ οι Q FAMIGLIA VOLCASIA OVOLCAZIA...Bombst Vesta fu ammessatra le familie nobili Romane,auantiCefareAugusto.comelato testa il Panuinode antiquisrerum nominibus , eper conseguenza fu auuentizia Romas na ,riconoscendo la loro prima origine d'Alisi , stante che questa godeffecon lainenor bili Afifane , tutti i Magiftrati ; ed in confermazione di cio, aldispetto della fortuna. del tempo, fi leggono pur oggi in marmi antichitlimi le loro cariche inpertena di L.Vol- cafio , edi T. Volcafios anzi il P.Ciattinella 3. parte delle fue Istorie di Perugia la con. tella Asisana ; edoltre alle memoried'Afifi , riferisce l'infrascritta lapides 22 M. VOLCASIVS PROBI aggel Darah M. VOLGASIKS ME Tower ET VOLCASIA . A. MAR. F. TPARENTES FILIO DYLCISSIMO... : Ondesi vede,cheA.Volcafio stana inPerugia con l'officio peCefari.epe'l popoloRo mano,doue perdendoil figliuolo, fu eretta lafopradd. memoria, la quale oggifi ritroua in vn nicchio acconcio, ad effettodiconferuarla da perfona amatrice dell'antichita in vna muragliadellaVille detta la casadegli Alfani , posledura dal Sig. Orazio Alfanı , Marco LelioVolcafio , che viffe in Perugiaaccennaro effere Padre di Aulo Volcafio,fu Confole secondo Frontino nel 718. di Roma; mà secondo il Codice di Giustiniano fu Confole conC.CefareOttauianodel 721. Maaltri ne fatti lo chiamarono L. Volcafio Tullo, che fu tanto amico di Properzio . Vi fu anche L.Volcasio Tullo , che fu Confole due anni auanti il Confolato di Cicerone, il quale molto ripresle la printa congiura di Catelina & così anche Volcafio Gallicano fu Confole cinquevolte, e scriffe le vite de' Ce- fari fino a Diocleziano . SuetonioTranquillo nelle vite degli Oratori Illuftri registra Vol cafio , che egli solo chiama Epidio , il quale fu maestro dell'arte Oratoria diMarcanto nio, e d'Augusto Volcazio Trenziano, che viene notato da Giulio Capitolino, pure Scrit- toredell'Istorie de' suoi tempi . Volcafio Sedigito , che fu così chiamato per auere egli nella mano seidita ;come scriue Plinio lib. 11. c. 43. fu Poeta lambico molto celebre . D'vn'altro Volcasio lurisconsulto , scriue il medesimo Autore lib.8. cap.11. che tornan- dodi Villa , ed incontratosi in vn malandrino, fosse stato difesoda uncane . Ammiano Marcellino lib.21. fa menzioned'vn Ruffino Volcasio molto caro a Giuliano Imperato- re, ingrazia del quale , quel Principe fece Prefetto di RomaMaffimo figliuolo di vna forella di detto Volcasio . Divn'altro L.Volcafio figliuolo di Q. Volcasio vedefi in vna iferizzione nella ' città di Fermo riferita da Aldo fol. 389. edi fuo figliuolo chiamato Volcasiose nevede memoria in vna pietra posta sottol'Altare diS. Feliciano fuoridella porta nuouad'Afifi , che morì iui d'anni 21. In fine questa famiglia illuftro con l'altra fuddettala cittàd'Afisi , ed ebbe le prime caricheperi propri meriti dentro , e fuoridel lafua Patria. a FA 27 FAMIGLIA, O GENTE IGNAZIA. IAfamiglia Ignazia, che fu Perugina, eAsisana, ed annoueratatra le famigliepa trizie Romane, fu confortedella suddetta Volcasia,prendendola sua originedalla nobiliffima famiglia, Saluia , come ben si caua da molte iscrizzioni , che si vedono per la città d'Afifi , ed in particolare quella , che èposta alla fontanadel giardino del Vescouod'Asisi , che èvn Sepolcrode' figliuoli di C.Ignazio Saluio ; come anche in vn'altra fi legge Nerio Ignazio figliuolodiT. Saluiopostasotto iportiçi della Madonna della Minerua nella Piazza d'Asisi; e nel sopracitato giardino si legge C. Ignazio fi gliuolodiCaio , ed altre infinite ; e bencheil Panuino non annoueri questa famiglia fi celebre tra le nobili , eConfolaridi Roma ; nondimeno si caua daaltre notizie , effere stata celebre fra le famiglie Romane; ediciò nefa indubitata fede una lettera familiare di Marco TullioCicerone lib.13. chedice ; L. Ignatio uno Aquite Romano, velfamiliarifsi- me vtor; epiùoltre: Et L. Ignatij mei famılıarifsimi absentis negotia commendo. E T. Liuiopar- landodi quel Capitano famoso Ignazio , affserisce essere stato huomo Confolare; C. IgnazioSex. Edile del Municipato, come si vede per vn marmo, che si legge nella cittadi Perugia, nella quale pure fu la suddetta famiglia nobilitsima , egode , com inAfifi , queiMagistrati supremi , come l'afferma il P. Ciatti , citando in proua alcuni marmi . Diquesta famiglia fu ancora quell'Ignazio, chesaluòbuon numero di caualli nella guerra diM. Craffo, reducendogli a saluamento , come l'afferma Plutarcoscal tuttosi sottoscriueil P.Ciatti , dicendoessere stata questa famigliaConsolare in Roma , ePerugina per l'offizio d'Edile, che in essaesercitò; echenon apporta impedimento ef sere stata questaabitante inAfifi, inPerugia , einNapoli ; mostrandoccio chiaro tan ti esempid'altre famigliedisperse in varieCitta FAMIGLIA FVFFICIA こ ! Vesta famigliaperquantosipuò cognetturare, fu confortedella famigliaGnea, di cui ne fa menzione il Panuino , nel trattato de antiquis rerum nominibus , po- nendolatra le famiglie patrizie Romane , alle quali l'aifocio Tarquinio il Su- perbo ; edi questa fu figliuolo C. Ortauio Rutto , che generò due figlluoli , Caium , Cnaeum; CnnerPosterisummos in Vrbe honores adepti funt . Caij Prature gradum non excefferunt , ex bisAugustus Casardefcendit . Questafamiglia dipoi fu fcritta col G, come notano molti Autori; e neo di TitoGneoCanio ,pervotodegli Dei.edisico quel fontuoso Tem- pio, dedicato alla Dea Minerua , da medescritto nell'Istoria d'Asisi , come ciò si caua dalle vestigie dell'iscrizzione , fatta di metallo prezioso , posta nella facciata del sud- detto Tempio; le quali lettere per la voracità de' PopoliBarbari , furono rubate, e con restaruri concaui in pietra , ospazi delle suddette lettere; da' quali pur oggisi legge il no mediGneo Fafficio, figliuolo diGneo, che fu vno del Magistrato deputato dal Sena- tod'Alisi , a rifare le muraglie della città suddetta d'Asisi , portando ello il prenome, ecognomediGneo, essendo Fufficio nome proprio , come si è da me mostrato nell Istoria d'Anfi , trattandode' Magistrati antichi di dettaCittà . Ebenche il Panuino mo stri queita famiglia auere il suo principio in Velletri ; non repugna però essere stata, Cittadina anched' Asisi , comepure èstata di Sarsina , come l'asserisce Filippo Antoni ni nella tua Istoriadi Sarsina , dicendoessere stata inAsisi , &in Sarsina ; e resterà mag- giormente queka mia opinione consolidata , leggendosidella famiglia Ottauia origina- tadall'AzziaToicana . FAMIGLIA CEREALE. : 2 IAfamiglia Cereale nobileAfifana , per auere essa gaduto in Ai il Magistrato del Seiuirato , fu pur essa partecipe delle dignita , e cariche , che si distribui- uano dalla Republica Romana ; e benche associata alle Romane famiglie , dopo 1 D2 la 28 la nascitadel nostro Saluatore, per il valore di quel PetoCereale , che fuCapitanodi vna Legione in Brettagna fotto il Confole Suetonio Paolino , e comandando poinell' Armeniain armata , fuda' Parthi rotto , comenarra ilTarc. di queitempi, i cuipofteri afcetero alla dignita Confolare fotto l'Imperio di Traiano, come anche sotto l'hampe- riod'Antonino Caracalla, che furono idueCereali ; e non menodi loro merito Nerar zioCereale, che sotto l'imperiode tre fratelli Costantino, Costanzio, e Costantefa illulitátoanche effodel manto Confolare , comehe fannotestimonianza it Tarc.ilCo- dicediGiuftiniano ,ed altri , FAMIGLIA, OGENTE TARQVINIA ... 6 . alch Afamiglia Tarquinia datuttigli Autorifi dice aner il fuo principio inToscana ,fo itenne conPaffoluto Imperio il gouerno della Republica , eporenza Romana , fu difcacciata da Roma, ericordaa Tolcani procuro con le forzedi questi il fuo ritoruo in Roma; e fattesidiuerfebattaglie, doue prouaronoiRomani fortuna auuersa , eper vitimo furono forzati iRomani affediati nellaCittàdi cedere a' loro voleri; ed offerteli moltelarghe condizioni da' Romani, a Tofcani ; anzi carta bianca , acciocche fcri- ueffero in effa quello, che adelli parea , purche desistessero dalla loro pretendenza del ritorno inRomade Tarquinj ; onde vedutisi da Toscani igran vantaggi , accettarono conl'efclufioned'una famiglia Toscana, ilricenimento d'infinite altre Tofoane al go neruodi quella Republica , ed'effer partecipi senza eccezzione alcuna di quel dominio, come foffero statinobili , e natini Romani . Stipulatosi il tutto per contratto; la fami gliaTarquinia (degnatafico' Toscani ,liritiro inAfifi, doue fu annouerata tra lenobili Asisane , godendo , come l'altre , tutti i Magistrati ,comedelTriumuirato , delSeiuirato, e delle strade , ed altri , come in piú marmi conferuati in Afifi , molto bene si legge ; e fi fe chiamare non più Tarquinia , ma 1 arquizia , come si èmostrato da me nell'isitorna di Afifi . Questa famiglia dunque fu nobiliffima , edantichiffima Toscana , come l'affe- rifce Dionifio Alicarniffeode' fatti di Roma allib.4. doue mostra gli errori grani , cheal- tri Autorihannopresonelloscriuere di questa famiglia , facendola da Corinto andare in Tofcana,edipoi a Roma con pocanobiltà,it chetiproua dalfuddetto Autore per fal- fo,effendoella antichitlima Toscana , ed originata da quell'Ercole figliuolo del Prifco RegioTolcano, eda Romaandò a Corinto , tenendo in quella Prouincia la dignita di Dintatore. Passo sotto filenziodi questa famiglia l'imprese , poiche più di centosifono stancati nel raccontodi eff , a'quali totalmente miriporto . Della sua ritirata in Afili, ne parla ilTeatro Serafico , doue moril'erede, e il figliuolodi Sesto Tarquinio. : : : : AfamigliaMaterna Lamiglia 1 FAMIGLIA MATERNA. fu Asisanad'origine auendo questagoduto tutte le cariche, fu onorata dipiùcarichedal Senato Romano, e dagliimperat come si eda meprouatonell'Iftoria d'Afifi , econsegui ,oltre ressere dichiarata nobile Romana ,il Confolato Romano nel 186, della nostra Redenzione, come si legge nelCos dice diGiuftiniano Imperatore . ECacco figliuolo di L. Ser.Materno,meritodal Sena, toRomanodi comandareallaCoorte V.dellaquale fu Prefetto sotto Romulo.comei fileggenella facciatadella Compagniadella morte in un'antico architraue inAfifi. Q : FAMIGLIA PATERNA. : ! 1 Vesta famiglia risplendè tra le nobili Asisane , godendotutti iMagistrati della Cit tả, e fu dell'istessa consorteria della famiglia Materna , doue fi vedono nelle Genealogie dell'vna , e l'altra famiglia spesseggiati iCacchi , ei Lucj ; poiche an- coranella Paterna risplendè tra gli altriCacco figliuolo di L. Ser. Paterno , il quale fu Prefettodella sesta Coorte ; e comandò anche alla Legione con la carica di Tribuno , comefileggedi eilo sottol'Altare di S. Feliciano fuori d'Afifi invnmacigno. : : : : A , : در .) : : FA 9 tanieneuen FAMIGLIERASINIA, E TEZZIANA. Q i Veste due furono conforti, econseguirononella cittád'Asisi tutti iprimi Magistra- ti; efuronoambe affociate alle funig'iepatrizie Romane ; edalla Republica eb- berocarichemoltoriguardeuoli , e conseguirono fin quella di Correttore foli- tadi conferirirdal Senato Romaro anobili della Città di Roma.Eperò riferisce vh Asisanodi Rasinio queste parole . C. Risinius Illustris Afi. C.filius Ser. Tettianus haud a T.Tettianodefcendens dequoT.Liuius lib. z. Historiarum meminit. In infcriptionibus antiquis testaturPrefe. Aus Fabium in cuncta opera eris &ferri maximè obbella, ideòsequitur Præfectus , Cohortum Prator ; quartum vero tangit alios fubordinator officiales , ficut mos est ; Patronus Municipi est figura Zeugma Pa- tronis nomen adiectiuum . Sic Vir. Egl.V. &c. Emostra quella lapide ritrouata in Chiesa di S. Maria della Minerua , della qual famiglia fu quel Saluio Tezziano fratello d'Ottone Im- peratore, che succedea Sergio SulpizioGalba,comeanche quel Saluio Ottone nel 53. di Cristo , e CelioTeziano fu Tutore d'Adriano Imperatore, comel'attesta Ignazio nel- le vitedegli Imperatori;enonfariagrancofa,chequesta famiglia foffe conforte , od'ori- ginedetta Salui Q FAMIGLIE CAPIDIA, ERVFFA. 3 ; e furo- Vestebenchediuisedicognomericonosconoperò amenduevn principio no Afifane , egoderono nella lor Patria tutti i Magistrati , comesenevede la me- moriascolpita in vn marmo, che sta affiffo nella Chiefa Maggiore fotterra- nead'Afisi sottoil Pulpito di quel Ner. Capida ,figliuolo diC. Ruffo, ma partitasi poi di Afifi,eandataaRoma , fu chiamata Minuzia Ruffa, ed inprocesso di tempo godendo il ConsolatoRomano,lasciò il prenomedi Minuzio,riseruandofi folo il cognomediRuf- fo ; della qual famigliase ne sparsero i semi nel Regnodi Napoli , doue sempre ritennero i primigradi; ed il Tarc. allib.25.ne fadi ciòtestimanianza, emostra di questa vna lun ga ferie diConfoli ; manonavendo altre cognizioni, nelascioil giudizio al lettore. FAMIGLIA PRIMA. Vesta fu fra le nobili famiglie Asisane dellepiùricche, epotenti; e volendoPanico Primogenito Fosforo Primo abbellire la sua patria, con alzare en fontuofo Tem- pioaquell'antico Nume Giano , che appresso iToscani, & Vibri , fu fem- prein granvenerazionetenuto, spese in questo resori immenfi , la qual descrizzione è postada menell'Iftoria d'Afifi ;dalla cui magnificenza si può argomentare quantonobi- Je, eantica fosse questa famiglia Prima,da cui nacque quel Nerazio fimoso per dottrina, e così caro ad Adriano Imperatore , come riferisce Ignazio nella vita del suddetto Im- peratore, che fatta Patrizia Romanaper fuoialti meriti risplende tral'akre nobili Romane;eper autentica di quantoodetto,si portaqui l'iscrizzione,che si leggenel fotterranco Altaredi S.Ruttinod'Afifi. B -1- .: PANNICVS PHOSPHORI PRIMOGENITYS PRIMI ARAM... JANI PATRI .. ROSVA PEG F : FAMIGLIA AMENIANA, O AMVNIA. ני Enche questa famiglia nonfosse dichiarata patrizia Romana inquegli antichi secoli , con tuttociò diede , benchetardi,il suo splendore a Roma , nel partirsidalla sua Patria d'Afifi , nella quale per la sua granpotenza , ericchezza eresse con bellitlimi por- tici quell'anticoTempio(da medescritto nell'iftoria d'Afifi) dedicato a GiouePaganico ; cacciocchefefidelledalpopoloAfifano , quei debiti di riuerenza , e d'offequio, gli aflegnò 4.2 30 segnògrosseentrate; il quale daltempo diuoratored'ogni bell'opera restaguasto, nelle cui ronine fu fabricatodagliAsisani quel celebre Conuento di San Francesco d'Afif contriplicataChiesa , doue oggi riposa il corpo di quel SantoPatriarca de' pouerelli ; bencheper moltotemporiteneileil nomequel luogo di montediGioue, come si caua dalla vita diS.Vittorino Vescouod'Asisi . L'iscrizzione s'adduce perverità di quanto si è detto,laquale si legge nelle muraglie della Chiesa di S.Niccolò nellapiazzad'Asisi. 4 IOVI PAGANICO SACR EX INDULGENTIA DOMINORUM, SUCCESSVS PVBLICYS MUNICIPIUM ASISINATIVM SER. AMOENIANVS ÆDEM CVM PORTICIBUS A SOLO SVA PEC. F. ITEM MENSAM ET ARAM . : 2 22 Parla di questa famiglia AldoManuzionella suaOrtografia, chiamandola Amunis comeancheVirgilioal lib. 1. dell'Eneide , eper vltimo nel Teatro Serafico discorre Vata- le di questo Tempiodiffusamente . FAMIGLIA, O GENTE PUBLICIA. LAfamiglia Publicia fu tral'Asisane nobilissima, laquale(al parer mio)fu confortedell' Allia , e fu annouerata anche tra le famiglie Confolari di Roma , come l'attesta il Panuino de antiquis Romanorum nominibus . Che folleAsisana , si caua dalla susseguente iscrizzione posta inSacello S.ConstanziAsisien . : C. PUBLIC. MVNIC. ASISINATIVM LIB. VERECVNDI VI. VIR. C. PVCLICIVS ALLIVS PATRI PIISSIMO... Eciòfi corroboraconl'altradameaddotta parlando di Gneo Fufficio ; einS. Fortu- matod'Asisiviè l'infrafcritta lapide . C. ALLIVS SER. CRISPINVS 111VIR. AND. FONT. ALLIVS CRISPI LIB. PRINCEPS MELIVS. EdAldoManuzio nella sua Ortografia , dice Afisij in foroadnomenFuficius, qui est Vmber Afifinas velut CaiusAllius . Ondeaggiugnere non si puòdigloriaa questa famiglia quasiRe gia , anzidominatrice ditutto il Mondo, mentre per vn tempone tennellatioluto Impe rio , comedimostrano tutte l'Istorie , alle quali mi rimetto . FAMIGLIA NONIA... La fura in AfamigliaNonia fu trà l'Asisane nobile , epotenteper le ricchezze , che congene Tempio d'Ercole , descritto da me nell'Istoria di Afifi ,comebensi prouąda vna lapide, che si conferuanel giardino de' SignoriAmatucci d'Asisi. LUCIVS NONIVS MARTIALIS HERCULIS D. D. Il Panuinode antiquis.Romanorum nominibus, la ponetra lefamiglieConfolari Romane, ela 31 ela fa aquentizia RomanaauantiCefareAugusto, edè celebrato nell'Istorie quel Sex. NonioQuintiliano , che fu Console nel 760. di Roma , eQ Nonio nel 787. e L. Nonio Afprena nel 791.comeben si ritraedalCodicediGiustinianoImperatore ; el'Orfini mottra monete diquel Sex. NonioSuffenas: qui Prator ludos votiuospublicosfecit . FuDittatore, Console, eTribunomilitare conpotestaConfolare , comel'atteita il suddettoOrfini FAMIGLIA, O GENTE AZZIA: AfamigliaAzzia, detta ancheAzziana, fu delle primeeletteda Romulo per patrizia Romana Confolare , come dimostra il Panuino de antiquis rerum nominibus , consentendotutti gli Autori, auer questa iltuo fondamento inToscana ; Ed io soggian- godi vantaggio , chetra le famiglie più celebri , che senza memoria de'tempi , e con illetanobiltà si sonoconferuatein Arezzo,fortunatisi na(oltre ogni credere) è stata in ogni tempo , e si conferua al presente quella degli Azzj , o Azzia ; di cui restano ancora memorie così chiare , certe , ed euidenti , ein publiche scritture , custodite ne' publici Archiuj , e ne' frammenti d'antichissimi marmi , per i quali prouasi la fua descendenza continuata per lontananzade secoli , con ilpoffefso de' medesimi beni allodiali fino al $300. emoltenotizie di feudi , ebaronie diuerse,già daquella comandati per varieparti d'Italia ; etrouandosi sempre ne' documenti publici d'Arezzo i Signori di questa fami- glia con titolodi nobiliflimi per più di 800. anni , e col nomedigentiliziodella famiglia; cosa altrettanto rara in quei secoli , quanto lontana da' costumi de' Barbari; e che folo quelle famiglie, che state grandi sotto l'Imperio Latino , e auanti la venuta de Longo- bardi in Italia con nomi gentilizi , e peculiari delle famiglieloro sidistingueuano. Anzi, chenonfolo questotalnomehanno sempre costantemente ritenuto ipiuvecchi Geni toridi questa famiglia ; maancora la diuisa antica della lor Patria d'Arezzo da tempo immemorabile in qua,che è vno scudodiuisato per il mezzo di bianco , e roffo . Quell anfiteatro maggiore, che oggi chiamanoCuliseofabricato in Arezzo, come si é dame dimostratonell'istoria d'Arezzo , sorto l'Imperio Toscano per comodità delle feste Na. uali , che fu modello , ed esemplare di quel di Roma , fu poffeduto lenza memoriadi tempidagli huomini di questa famiglia fino all'anno 1332. che da loro fu poi venduto , apparendo il contratto nell'Archiuio di Murello d'Arezzo . Cosa similmente notabile tra tanti secoli, nella cui lontananza perturbati , escompostida mutazioni così strane, chefi rendano materie simili , più mirabili, che desiderabiliall'Vniuerfo . Vengali ormai alla proua , come questa discenda incorrottamente dall'antico sangue Tofcano . Diro primieramente, che esaminandosi il nomeAltius , oAccius, che tutto suona l'istesso, co- meben fanno gli Eruditi ; lo troueremo antichifsimo , e proprio dell'Idioma Toscano, in perfonadiquel Neuio Azzio Augure si famoso , venuto dalla Toscana in Roma , a cui Tarquiniofece dirizzarevn Colosso nel Campidoglio , come riferiscono T. Liuio , Dio- nilio , edaltri . Se poi questa medesima vocesia paflata da' Toscani a' Latini , comemol- te altre in qualunque tempo ;gia che l'affermarlo indifferentemente poco mi gioua quanto il negarlo ; questo solo perhora mibasta scriuere , che la parola Actius , quando anche sia paffata a' Latini , a' Franchi ,ea' Longobardi, fu prima senza dubbiodeglian- tichiTolcani. Suppostoquesto per vero,abbiamobastantementeprouatonell'Istoria d'Arezzo, dopoche fu disciolta tra 12. Popoli la comune Republica della Toscana, si mantenne al possessodel proprio dominio Arezzo , come altre , offcruando le proprie leggi,si gouernaua , non ammettendo a suptemiMagiftrati , che gli antichi Aretini , quetto viene bastantemente prouatocon l'autentica di più iscrizzioni in marmi antichi , doue si legge . Decuriones Aretinorum Vcterumposuere ; ed in altri . ExDecreto DecurionumAre- tinorum Veterum. Tutte memorie, che si conferuanoalla publica vista della piazza d'Arez- zo . Edè manifesto ancora , che questi Decurioni Aretini , non solo erano discesi dagli antichi , ed originari della Città ; ma di più , dalle più ehiare , e più pregiate famiglie della Republica Aretina ; già che i Toscanimedefimi , come largamente riferisce Dio- nitio Alicarnifleo , non ammetteuano mai al godimento de' Magistrati fupremi , che la prima nobiltà, escludendonetotalmentela plebe ; fra ipiù celebratiDecurioni , che sotto la grandezza Romana esercitassero in Arezzo la fuddetta carica,& il Magistrato de Duo- uiri , che cioviene a dire di due Confoli all'eso Romano , fu Appio Azzio figliuolo di Lucio 32 Lucio Azzio , a cuiperdegnadimostrazione alfuomerito ,conchedouesse largamen te fouuenirealla Patria , fu da suoiConcittadini a perpetua memoria eretta vnalapide , la quale al dispettodella fortuna , edel tempo ancora fi conferua illeta nella piazzadi 6.Francesco sula facciata verso laChiesadi S.Caterina delle Ruote verso la strada corrente . AP. ACCIPS ACTICEUT NOLOL A Econl'infrascritta ficonferua anchela memoriadi questa famiglia Azzia inflam mentode' già tanti pregiati Vasi Aretini così celebrati da Marziale con Pintrafcritte pa role intagliate di basso rilicno in lettere grandi 4 Big Silgan STABVLVMP SATIRE غاز порого 35 5છછછછછછછછછછછ,૦૯------ Questi suddetti con altri architraui furonogli auanzi , egliascostt fotterra nel sosi quandoafauore della Sereniflima Casa de' Medici seguila penultima ribellione in Arez zo contro lo stato de Fiorentini , che dopo quietato il rumore , il Proueditore diquell annoper iFiorentini ordinò con rigorofibandi, che se li conducessero tutti marmi,ed architraui con iscrizzioni antiche, che si potessero trouare ne' koghipublici , epriuati doue fi leggeuanoper autentura mentoricd'apportare lume , e splendore alle tenebre delladimenticanza, volse, con empieta, che quelle poste in vnaben capace fornac feruiffero per far bianco , e calcina da rifareire (comeegli diceua) le vecchiemura , baluardı d'Arezzo; mapiù veramente per ofcurare quelleglorie, che quantunque lon tanecon gli auanzi, che iriserbauano degliAnici, edAzzi,che comevuole ilCrefcen zj, riconosconouna medema origine ,coni Petronj , iquali goderonoquella deliziofa Villa Petroniana nonpiù lontana d'Arezzo ditre miglia ; edi L. Petronio figliuolodivo altro L.Petronio v'è la memoriaaffissanellecolonnedelle IoggiedArezzo . Ma nons menodell'altre famiglie godeuanon lontanodalla CittàAretina la timiglia Azzia va stitàdi paese ,essendoui fino adoggi la memoriade fertiliffimi canpi degli Azzi , cord rottamente Agazzi , del campo Azzianó , e diSolazz); ed in latine AgerAltiarius , Cam. pusAftianus, &Solium Alty , luoghi tutti, che senza dubbiodalneme gentilizio di que ita famiglia sotto l'ImperioTolcano aueuanoconseguito,fealle memoriecrediamo,che confimili esempi autenticanoper tutto il mondoqueste notizie . Pare,che qualcuno dubiti, chela famiglia Azzia , non fia Aretina , ma ben Aricina , perche si legge in Sue- tonioTranquillo , trattando dell'origine Paterna di quell'Azzia Romana, che tu moglie d'OttauioAugusto;che i Progenisstidi essa difcendefferoper dritta linea d'Aricia , che fu, come è pur troppo vero,Colonia de gloriofiffimi Tofcant ,molti fecol puma del na scimentodi Roma , e che d'Arezzia , e d'Arezzo traesse il nome. Item Augusto , quos ex AltiatuleratAltiaM. Aftio Balbote Iulia Sorore Gafaris genita cft. Balbus paterna ftirpe Aricinus multisinfamilia Senatoris Immaginibus; aMatre MagnumPompeiumAretinum contingebat gradubunc PsquebonorePraturæ inter 20. virosAgrumCampanumPlebi Iulia legedimfio. Non per questo fo prima Aricina , maAretina; e se fu de' Tolcani , e d'Arezzo Colonia , maggiormente fi conferma essere questa d'Arezzo , e con la Colonia abitatrice in Arícia , come anche nellaSabina , doue i Tofcani mandarono per Re della Sabina quell'Atis figliuolo del RedellaToscana , e della famiglia Azzia , come spiega Tito Liuio, echedalprenome, che portaua la casa Azzia d'Appio,descendè la casa Appia (comel'approna Pittesso Li uio , emendatodal Sigonio) ele pietre gentilizie , che fi vedano in Arezzo; e dalle fopracitate , fi viene in cognizione, l'Azzia famiglia Aretina portare il pronomed'Appio? comequelladella Sabina . Fuquesta anche nel Vmbria Prouincia pur de Tofcam , cod me ne fa indubitata fede il Tarcagnotta al lib. 30. nell'elezzione, che fu fatta dell'esercis todi Scipionein Ispagna,mentre si ritrouauadetto Scipioneammalato nella perfona di C. AzzioVmbro , edipoi in Piceno , fignoreggio Ancona , il Ducato diCamerino, moltiCastelli , e Terre ; in Recina , ein Macerata se nevedanoanche le reliquie di que sta famiglia Azzia , come si prouera a suo luogo; eben che il Pannino faccidiftinzione In questa famiglia , diuidendola indue famiglie dinerse,lonacon il cognomediPlautus, l'altra con il cognomedi Nexius ; leua dicióildubbio,che l'Azzia Vmbrafia la me delima 33 desima conl'Azzia Toscana, portando l'vna , e l'altra il cognomedi Neuius , e nondi Plautus, comeportò quel famofo Azzio Augure fuddetto , fu anche questa famiglia Azzia inAfili , douegode i primi Magiftrati di quella Citra Municipe de' Romani , e Co- lonia de Tofcani , comefiedame prouatonell'Istoria d'Asisi ; e di questa più marmi veggono indettaCittà , comequello di QAzzio Q. F. Capito , che fu del Magiftrato foprale strade conGneo Fufficio , che artissosta nella Piazza di detra Città;ed in vn altro , che fi conferua nellaChiesuola di S. Felicianovicino Asisi ,viè intagliato . L. ACTIO IANVARIO . Che drizzò que la memoriaa CoccurnoCelfo, che è necessirio crederlo suo parente; edin casa diBartolomeo Germani , oggi del Caualier Baldaf farriRoffi , fi conferua un'altro macigno , doue è impresso . OPTATVS ATTI. COMI. ANNO 20, Efuoridella Porta Moiana , vi e ilsepolcrodi C. OZZIEDO AZZIANO . COHORT. IX. PRÆTEREA NEVI VIXIT ANNOS XX. MENSES XI. DIES XIIX. SEPTEM VICTOR. Questa famiglia fu madre fecondissima dipiù ,evarie famiglie Regie , e do minatricid'Imper) , come o dimostratocon autorità di molti Autori , e scrittare nella mia Istoria d'Arezzo , doue hanno fempre goduto beni allodiali , e vatti patrimonį . Si dilato poi d'Arezzo in Lombardia, ediquiinGermania , da' quali Azzjsi generò la Se- reniffima famigliaEstense , di cui asuo luogodiffusamente siscriue ; quelladi Vicenza , di Feltro , d'Adria , di Monselice, di Treuiso , di Comacchio , di Ferrara , di Camerino, di Spoleti , di Lucca,diCanoffa, di Piacenza ,diParma , diReggio , di Milano , diGe noua, iContidi Friburg , di Bauiera , di Carintia, di Sardegna, diVerona , di Mantoua, di Sueuia , gli Elettori di Saffonia , iConti PalatinidelRenoElettorali , di Bransuic ,di Luneburgo , diAncona, di Callaone, edella maggior parte del Padouano, e li Marchesi diToscana , e di Camerino . Furono anche della medesima consorteria le famiglie Giulia , Ottauia , Pincia ,Annia , Anicia , che furono madridelle famiglie Petronias Proba , Almachia, Alippia, Graziana , Bassa , Gordiana , Galla , Leona , de' Conti Vi taliani , Conti di Anagni, e di Segnia , Boromei , Brancaleoni , Olibj , Paolini , Anicel- li, Frangipani , Pierleoni , Gibertini, ContiTosculani, dell'Aquila bianca , Giustiniani diVenezia , edi Genoua ,Malespini , eGradelli , edaltre , che pongonogli Autori , del- le qualiparlerò appreffo , mentre vedrò di queste fondamenti reali, non quietandomi foloall'autorità de'Scrittori , mentre nonneabbi altri riscontri . Q: 1.5 FAMIGLIA, O GENTE ANICIAл. ६ Vesta fu patrizia Romana auanti Cefare Augusto , comeben cel'insegna il Panui- node antiquis rerum nominibus ,dichiarandola auuentizia Romana in detto tempo , *della cuiorigine nescriue il Crefcenzj nella prima parte della nobiltà d'Italia narrat. 26. cap. 1. doue conclude conmolti Autori deriuare questa con l'Azzia da' Re della Toscana , especialmente daquel Nicio Re, che fiori ante trecentefimum ab Vr- becondita , i cuipofteri furono Signoridi Preneste, che per comandode' Re di Tofcana , poteroleColonie , e nel Lazio , enella Sabina ; enel 240. ab Vrbecondita Anicio pri- mofu Signore di Preneste , i cuidefcendentitenneroquesto dominio fino a quel Ani- cio, che cedendoPrenestea' Romani ,fu fatto da quella Republica EdileCurule nel 440. eSex. AnicioProbo tu Confole, che portò perarme la Rocca, e fu padrediquelMar- co Anicio , che conduffe le Colonie Romane a Piacenza , efabricò il Castello Ni- ceto , dacui ebbe origine la famiglia Nicella, come at Crefcenzj citato con scritture . eautoritad'altri Scrittori; e fu vero imitatoredelsuo Progenitore Nicio Re della Tofca- na, che fu Capitanoardito , e di granpetro, poiche essoaccorreua in ogniparte , e con suoi Tirreni scaccio i Focensidalla Corsica', douefabrico Nicea Città , con condizio ne, che i Corsi pagassero annualmente il tributo a Toscani , come l'attesta: Diodoro nel6. : Succeffe nel Confolato a M.Anicio M. Accilio Glabrione , che fiorì nel 560. e ful seguentemente L. Anicio Gallo Padre di M. Accilio Anicio , che fioridel 640. dopo questo occupoilgrado di Console M. Glabrione , e le fuccede M. Attilio Glabrione , i cuifigliuoli non mifononoti, maben finel 50. della nostra Redenzione si vede M.Ac- cilio,chericonosce per suoAuo M.Attilio fuddetto , e fu Console , eglifuccedè nel- ladignita SenatoriaM. AccilioGlabrione , che ebbe per figliuoloGlabrione , che fiori E nel 34 nel 130.econseguì il Confolato Romano,che fupadre d'Anicio Glabrione, a cui suc- cedèSex. Aniciopadre di Sergio Anicio , che fiorì del 260. di Cristo ; L.Anicioconsegut pure ilConfolato,che fiori del 300.efu padredi Flauio Anicio Vittore, chegenero Ani- cio FlavioMatsimo,che fu purello Console , e continuò questa dignita in sex. Anicio PetronioProbo, che fiorì nel 400: diCristo;di questo nacquero Faltonio, Probo Alippio, Sex. Anicio Probo,Sex.Anicio Probino seniore, sex.AnicioClodio,Ermoggeniano,Oli- brio, e sex. Anicio PetronioGiuniore , e folo diquesti vltimiduesi vedono generazioni . Di sex. AnicioPetronioGiuniore sivedono figliuoli AnicioGiustiniano Probo senio re , &Anicio probo , i quali fiorirno nel 450. D'AnicioGiustiniano, ne nacqueroAnicio Eutropio probo Riguardatopadre dels.ani cioBenedettoprobo Riguardato patriarca delMonachesimo;anicio Tertullo probosenio. re, che fu padred'Anicio TertulioGiuniore,chegenerò s.placidodifcepolodis.Benedetto; edAnicio sabazio probo, che fu padre d'anicioGermano proboseniore, che generó l'altro AnicioGermanoGiuniore , e diFla. AnicioGiustinianomagno Imperatorepadred'anicio probo. Anicio probo figliuolo disex. an. petronio Giuniore generòanicio Probino Giunio- re , che fu padre d'Anicio Ippazio probo , d'anicioprobo , e d'Anicio Pompeo probo , che fiorirno del 530. dal qual rompeo nacque AnicioGiouanniProbo . Sex. AnicioClodioErmogeniano Olibrio figliuolo di Sex. An. Petronio Probo;gene- rò sex. Fla. AnicioOlibrio Imperatore , che fu padre di Fla. Anicio , che generò quel Leone padre di Mario , diGiorellino , edi Traero , che domino l'Inghilterra ; e Gor- diano Senatore padre di sanGregorio Magno , e di Leone , che generò Pietro padre diMagno Flauio Senatore , che fiori del 670, efupadre di Fla. Anicio FrangipanePro- genitore di tante famiglie , e di Pier Leone , pure Autore di famiglie Regie . Tutto questoAlbero fi cauadal Codice di Giustiniano ,dalTarcagnotta , dal Vuion , daTito Liuio , daS. Girolamo , dal Platina , dal Crefcenzj , &altri infiniti. • Si chedunque la famiglia Anicia fu prima Toscana , e poi Romana ; e la ragione più conuincente è ; chegli Anici abitarono sempre il Vico Toscano , porzione affegna- ta aquesta nazione fino da Romulo, come bennota il Crescenzj , con tanti altri Aue tori da me mostrati nella mia Istoria d'Arezzo. Ed è gloria della nostra Toscana , che questa si famosa riconosca da' Toscani isuoi natali; celebrata da tanti Autori,ed in particolare da S. Girolamo epistola 8. adDemetrium. Nunc mihi Proborum , &Olybriorum repetendasunt nomina , &illuftris Aniciy fanguinis genus , inquo aut nullus , aut rarus est, qui non meruerit Confulatum . Concorda Agostino il santo ne l'epistola 179. Quanto incomparabi- liter gloriofus , acfructuosius babeat ex veftro sangume fæminas Virgines Chriftus , quam viros Confu- les, mundus . Alche si sottoscriue il Baronionel Romano Martirologio a 3. di Maggio : Fuit autem illa familia non tantum illustrata Confulibus , & Imperatoribus , fed etiam nobilitate mar tyribus, Confefforibus . E che non opro quel L. Anicio , che trionfo inCampidoglio del ReGenzio, edell'illirico . Flauio Magnenzio Maslimo figliuolo diGiorellino Leo- ninoAnicio vfurpo quell'Imperio a forza d'arme . Traero, e Mario fratelli di fuo pas dre fignoreggiarono nell'Ifoladi Bertagna col Duca diCloceftria padre di santa Elena Anicia , la quale da Pio Costanzo Cloro Imperatore , che per langue paterno da Re di Troia , e per lo materno era disceso da Claudio Imperatore , genero Flauio Costantino Imperatore il grande, padre di Costantino, di Coftante , e di Costanzo Imperatori . Nella Francia, già molti secoli fono, che vfurpossi insegne dell'impe rio Flauio Vittore Anicio, il cui figliuolo chiamato Flauio Matfimo, tenne loscet- tro dopo Valentiniano Imperatore . Contro Gallieno si arrogò il medesimo Trono Sergio Anicio Balista . Godette anche l'istesso alquanti mesi Flauto Olibrio Anicio suocero dell'Imperatore Valentiniano Terzo . Tre de Gordiani , Flattio Giustino Anicio , Giuftiniano , ed i loro Nipoti , per molti Luftri signoreggiarono l'alma Città di Roma , col titolo di Cefare , e tacendo dell'Imperio dell'Oriente ,doue era il nome d'Anicio famoso , dirò solo quel Gregorio il magno , che reffe con la Liurea del Patriarca S. Benedetto il Pontificato per molti anni ,di cui ne parla ilCiac- conionellasuavita inquestaguila . S.GregoriusMagnus Ecclesie Doctor Gordiani Senatoris, Syl- uiaSanctifsimafæminafilius Romanus exnobilissima , &antiquissima Aniciorum familia Monachus S. Rom. EcclefiaArchidiaconus , &Apocrifarius Constantinopoli ad Imper. Anglorum Apostolus, Impe. 35 ImperatoribusTiberioAnicio, Constantino Flauio, Mauritio , &FlauioPhocaAuge. Sedit annostre/de- cim , &c. Fu questa famiglia losplendore della Cristianita , dando esempio tra le prime delSenato , al seguire l'orme diCristo; per il che diede occasione di cantare a quelPoe- ta, iseguenti verfi . Fertur enim inter aliosgenerosusAnicius Vrbis Illustrasfe caput, fic Romainclyta iactat . Furonodiquesta famiglia coronatidel Martirio sotto l'Imp. di MassinianoCefare, Can- tio,Cantiano,eCantianilla,ex illustri Aniciorum progenia,comesileggenel Martirologio Ro- mano. L'Vuion con molti Autori annouera nella serie de Santidi questa nobilifs.fumi- gliaAnicia, S. Ambr.Dott. della Chiesa,Marcellino, e Satiro suoi fratelli ,Cristina Verg. Paolino Vescouo Nolano, Alippio Vescouo Tragastense,ambele Probe; l'vna, e l'altra Giuliana, Demetriade,Galla,Gordiano,Ansano,Giorgio Mart. gloriofiffimo, FeliceCard. Felice Papa , Benedetto Abb. c Patriarchadel Monachesimo, Scolastica sua sorella ,Emi- liano, Tarasia, Tarsilla, Mauro Abb. Placido Abb. e Mart. conifratelli felicissimo, Pro- bo , Flauia , Vittorino , edEutichio , al cui Padre Tertullo sta eretto ne' SacriChiostri diMonteCasinoil seguente Elogio . TertulloPatricioAnicioinhacBafilica quiescenti,Maiorumsplendore, suis ornamentis nulliRomano rumfecundo: Quatuor filijs Placido, Eutichio , Victorino, &Flauia, clarifsimis Martiribus omniumprimo. D.Benedicto, cuiPlacidumseptemnemMonastica difciplina imbuendum tradidit,propinquitate , amicitia moribus coniunctissimo . ErgaCassinense Domicilium attributis regia prorfus munificentia amplissimisve- tigalibusmunificentissimo , A IIP.Felice Passari nel fuocolto Poema Eroico della vita , eMartiriode suddettiSanti fratelli afferma conautorità dimolti Scrittori ; che Tertullo fosse il primodi Romaper ricchezza, e potenza, per il sanguedegli Anici,de' Flauj, edegliOttauj,nipotedell'Imper. Giustiniano, familiarissimo delRed'Italia; echedonasse a' MonacidiS.Benedetto Monte Casino có40.Città, 1000. Castella, le Ville di Sicilia, un grantrattodimare,le migliaia de ferui, il PortodiMessina,ed immensitesori . Altri con ilP.CostantinoBellotti affermano l'istesso, dandogli per compagnoGordiano, Boezio,Simmaco,Vitaliano,edEquizioSe natori Romani di casa Anicia,nominandonel ricco dono,Aquino,Gaeta,Sulmona,Fon- di,Venafro,Aquauiua,Sora,Arpino, Isernia, Interamnia, Alba, Boiano, Atina, Chieti, Sessa,e Formia coni vicini luoghi.PietroDiaconoscrisse diMonteCasinocon le aggjun- teVille; Leone Ostiensefece memoriadelle 18.Corti di Sicilia. In fine afsseriscono tutti, che foffegrande ildono; ma nontutticonuengononel numerode' luoghi; poiche il P. ScipioniPiacentinofecelol memoria tra tuttequante l'antiche giurifdizioni diMont Calinodi 236. Gastella, 20.Città, 84.Ville,e 1662.Chiese.Efi aggiugnedal P.Ciatti lib... della p. 4. che nel 516. successe all'Imperatore Anastasio FlauioAnicioGiustino Princi- peCattolico , edardentissimo estirpatore dell'eresia , cherisede in Costantinopoli. Onde la Cristianità tutta ,deue auere oblighi infiniti a questagranCasa ,qualecon l'Azzja fu madre anch'essa di molte famiglie illuftri , comede' Borromei , de' Vitaliani , de' Conti d'Aquino, de' Conti dell'Anuentino, de' Marchesi della Pescara,per adoptionem(come fuccesse a gli Aquini) de' Conti di Roma , degliAustriaci , de'Micheli di Venezia , degli Aligeri,detti prima Elisei,de' ContiBregna,edi Modusa,de' Signoridella Tolfa,de Conti d'Astura, de' Contidi Serino, edi S.Valentino , de' Riguardati ContidiNorcia, edaltre famiglie , dellequali il Crescenzj, ed altri Autorine parlano, a' quali miriporto, per non auere di questeveduto nè scritture , nè marmi; soloposso dire con verità , che questa fa- miglia fu in Asisimoltopotente,eche gode in d. Città tutti gli offici,eMagistrati, e fra gli altri degli Anici vi fu quel C. Lello figliuolodi L. Anicio, che fu Edile, edelQuattrouira. to didettaCittà ; la cui memoria si vede incisa in anticomacignoposto nella Madonna : diS. Potentepoco lungid'Asisi . In Arezzo purev'erano di questa marmi, come cel'ad-> ditano iCronisti vecchi di quellaCittà ; maseruirno per dare di biancoalle grandezze Aretiné , comedi sopra si accennò , masolo de' Petroni consortide'suddettiAnici . E Les ! FA 36 i 4 ( FAMIGLIA , O GENTE PETRONIA. Ela famiglia Petronia èunrampollodella famiglia Anicia, secondol'opinione dimole ti Autori , non è marauiglia , questa ritroui in Arezzo , e in Asisi , e in confes guenza Toscana , e poi fatta Romana auanti Cesare Augusto, comela notail Panuing citato , ma moltopiù fu efaltata dall'istesso Gesarein perfona di quel L.Petronio figliuo- lodiL. Petronio, alquale d'ordinepublico della citta d'Arezzo gli fu eretto a perpetua memoria vna gran lapide , doue sono incise tutte le cariche , e dignita conferite a que- hogranperfonaggio, per la quale quella Citta veniua illustrata, e nella medesima foggia che alzaronolapidi, e coloffi a Mecenate , e a tanti altri huomini illustri, che di continuo à quella Città nutriti , edallenati , e final giorno d'oggi si offerua , che oltre all'iscriz- zioni , s'appendono l'effigie delle persone illustri ;comevltimamente per decretopubli covi fu appelo quella del Generale Aleslandro Borri , il quale meritò per le tue imprese, evirtù militari , di essere posto dal Serenitfimo Gran Ducadi Toscana nel ruolo de'titolati condargli il Marchesato del Borro. Questafamiglia Petronia diede il nomesuogenti- lizio alla belliffima , e deliziositlimą Villa Petroniana , diftante d'Arezzo tre migliai enell'Archiuiodella Badia d'Arezzo , si vede finodel 1000. nobile Aretina , con la Signo ria di più Castelli , come di Puglia , di Cagliano , di Petrognano , e diCastel nuouo; fononominati Proceres de Petroniano , come alla Caffetta M. n. 39. ed al n. 42. fi vede rouinato Castel nuouoperle guerre ciuili , il quale fu poirifabricato dall'Abbate Bru none , &ex Proceribus de Petronianó . La sopraddetta lapide si vede ogginelle colonne del le Loggied'Arezzo , ele scritture nell'Archiuio della Badia di detta Città . In Aili . vede in antico macigno l'infrascritta memoria di questa famigiia Petronia , che dice PETRONIO UMBRO IN LOCO PVBLICO SERVA. EX DECRETO DECURIONVM ; e fer l'Azzia fu Toscana ,& Vmbra; così ancora la Petrona fu Toscana , & Vmbra ,con l'Azzia Aniciaynita , come riferisce il Creseenzi nel suo Teatro; e nella tuddetta città d'Afili vi fu la famiglia Petronia , oggi de gl'Amatucci , che fin del 1000. horiua , come in molte serature dell'Archiuio di S.Ruffino si legge , cancora in Siena , portando l'arme medelima.com).jp Benche il Crefcenzi nel suo Anfiteatro Romano , parlando degli Anici alla parte 1. dice, Casa, che poi a Giuli, a gli Ottauj , a gli Annj , a Pinci , a' Petroni , ea Probi vni ta. Non mi costa,che ciò fia , ma chepotla essere; come ben si dimostra de' Petroni , e de Probi , la cui famiglia Proba, non è numerata dal Panuino nell'antiche famigbe patrizic,eContoları Romane; maben fi, che quelle gradi sotto gl'Imperatori Romanis vedendosi Proconsole dell' Afia , quel Folconio Probo fotto l'Imperio di Valerio Aure liano ,comel'artesta Ignazio nella vita di detto Imperatore , che fu creato nel 271. di Cristo ; e nell'anno 69. di Cristo fiori in Gramatica quelValerioProbo cosi famoso, la onde pasteremo alle confortidella famiglia Azzia , ار 7 FAMIGLIE APPIA, ET CLAVDIA. : 1. 1 LAAderiuazione diquesta famiglia ,ogente, si prende da quell'Appio Azzio figling Jo di L.Azzio detto disopra nella famiglia Azzia , il che si proua dal Panuino de an- tiquis verum nominibus , e che quanti Cefare Augusto fuffe ammessa tra le famiglie Con folari Romane; ed il Tarc.all. 12. delle fue Istorie del Mondo,dice, che la famiglia Clau diaveniffe inRomanegli annidel Mondo 3365 , da vna Terra de Sabini , chiamata Re- gillo,edil primo di questa, che stanziatle in Roma , fu vnAppio molto nobile , e poten- tenella Sabina ;epero fu egli fubitaneamente accettato in Roma fra i patrizi Romani , e fu poi chiamatoAppioClaudio ; e che da questo si chiamasle poi tutta la sua posteritá Claudia , nè più Appia ,nè più Azzia ; il cui figliuolo chiamato C. Claudio fu Confole con P.ValerioPublicoladel 3.409. come il Tarc. sopracitato, onde fi viene a rincon- trare , che venendoanche la famiglia Azzia dalla Sabina, ma prima dalla Toscana , la Claudia prouenghi ancora da' medesimiluoghi . Che questa Azzia , Sabina , e Claudia sia la medefima Toscana Azzia , prouenuta da quell'Azzio Augure Toscano ; ce lo spie- ga molto chiaramente il Sigonio nella sua Scolia fatta sopra Tito Liuio , che dice (Atys Capys) Atis exijs nominibus est , quæ litteram , y , respuunt ; quod vetera exemplaria docent , & des : ر rina- 37 rinatiuum nomenAtius.Dequo itaVirgilius.AlterAtis,genus unde AtiyduxereLatini. StatuaAtij capite Delatoin Comitiofuit .Epiu oltre. Variant(trattandodel nostro Toscano Augure Azzio Ne vio) Libri omnes in bocAugure nominando . Namin alijs Actius , inalijs Accius, in alijs Nauius , in alys Nenius appellatur . Verè autem fcripturæ vestigia inueni apud Dionisium, aquohic ... dicitur inquit n. ite....... ideft vocabatur communinomine,&appellatio Nenius,gentilitio veroAttius;più oltre anco xa , Neuius proNeus , &est Pranomen, comenota Valerio, CneusPranomen variafcripturanota- tur . Alij enim Neum , alij Gneum , alij Cneumfcribunt . Il tutto si contiene nel lib.1. Enel lib.2 . esplica per la casa Claudia , dicui si discorre le precife parole . Siue App. Clausum , fiueAp Claudium mauultis legereAttium Clausum : Hacenim est leftio vetustorum librorum . Quæ auctorita- te etiamValerij confirmatur , quiscribit AppiumPranomen ab AftioSabinorum prænomineortum effe . Exquo intelligere poffumus Altium Clausum Sabinum , vbi Romam commigrauit , vtrumquenomenim mutaffe. Perinde alque LucumoTarquiniensis , quife L. Tarquinium appellari voluit . Quod cumita fit ,non eft dubbium , quin mendose Suetonius in Tiberie hunc Tatium vocetpro Attio . Epiù oltre . HicVirAttius Tullius dictus est , ita vt Tullus Prænomen, Attius nomengentis effet , vt in Tullo Hosti Luo . Perle quali cognizioni , che ci da il suddettoSigonio,non resta piùin dubbio , che questa famiglianon sia conforte dell'Azzia originaria di Toscana . Eperò nonmi esten- doin piùproue;folodirò , che illuftrarono questaRegia famiglia quell'Appio Claudio , chedel3518. fu vnode' Decemuiri , e disegnatoConfolenel suddetto anno;enell'anno seguente confermato nel medesimo officio , il che non era concesso a niun'altro, ma le fuequalità , emeriti lo renderono priuilegiato . Questo , fu nipotedi quel C.Claudio , huomod'integrità di vita , edi splendore , come riferisce ilTarcagnotta citato . L'altro AppioClaudio , nipote del Decemuiro suddetto, fu Senatore, benche giouane, il quale portaua consiglitali in Senato , chefaceua marauigliare ipiu vecchi , edi più senfati; ed in particolare quello, che diede controiTribuni della plebe , dicendo, chenon vi era più spedito rimedio per ostare a' Tribuni , quanto opporre loro gl'istessi compagni,benche. essodicesse essere massima di Ap. Claudiosuobisauolo ; perlo che riusci facile l'impre- faal Senato , che fudel339. di Roma. Nonmenode suoi antenati fu di valore Appio Claudio cognominato il Crasso , che fu del 3566. del Mondo creato Tribuno con la potestaConfolare , -Del 3928. del Mondo, che fu il 714. diRoma , T. Claudio sopranominatoilNerone tenne le partidi L.AntoniofratellodiM.Antonionemicodi Cefare; maconcludendosi la pacetra'suddetti,pigliando M.Antonioper moglie Ottauia forella diOtrauianoCe- fare , fa perdonatoal suddetto T. Claudio Nerone, di cui fu figliuolo Druso Nerone .. come anche Tiberio , de' quali ne fu tutore il suddetto Cefare , chegliamo , come foffe-> ro fuoi propri figliuol , auendoesso pretoper moglielaloro madre ; e di farto Cefare: lafciotuosuccessore Tiberionell'Imperios nella cuietàpupillare fudiquesta famiglia ConfoleApp. Claudio sopranominato il Pulcro , che del 3930. e di Romadel 716. 11 fuddetto Tiberio fu mandatodaCefare con l'esercito a visitare le Prouincie dell'Orien- te , che fu del 731. di Roma , edel 732. fu Console con Cefare M. Claudio Marcello suo genero ; alcunivogliono, che questo foffe progenitore della famiglia Marcella ; ma io non l'approuo ,nontrouandotra le famiglie Romane la Marcella; mabensi , che iClau- di portafleroquesto sopranome perdifferenziarsi dagli altri Claudi . Tutta volta poco . importa di ammettere questa tra le famiglie Romaneaquesto nostro proposito , anzi moltiplicarebbero , manon già le glorie;perche queste ridondano nella famigliaClau- : dia ,o vnita , oteparata , che sia dalla Claudia , la Marcella . Mori iffuddetto Marcello pianto da Cefare , chel'auea destinato suo successore; Ondefece, che M. Agrippa re- pudiatle Marcella , della quale il suddetto auuto n'auea un figliuologe gli diede permoglie Giulia tua tighuola , dal cuiconiugio Agrippa ebbe tre figliuoli maschi cioèCaio, Lu Cio , &Agrippa , e duefemmine , Giulia , eAgrippina . Cefare diede poi per moglie Giulia a Tiberio , con pensierodi feruirsene in luogo di M. Agrippa , benche auesse per moglie Agrippina , figliuola di M. Agrippa , della quale n'ebbe un figliuolo chiama- toDrufo,cheCefare lo mandò in Germania , douedomo queipopolise per talazzione eroica si cognomino Germanico , ma infermatoli morì, lafciando va figlinolo chia- mato Germanico ; e Tiberio suo fratello il pianse , e si ritiro in Rodi , dopo due Con- folati , e due Trionfi , a viuere priuatamente . Tiberio fu adottato da Cefare , e Tibe- rio adotto Germanico figliuolo diDrusofuo fratellos il quale fece vnabellissima scena del 38 del suovalorenella Pannonia, doue riportò vnagrandissima vittoria de nemici , nella cui battagliati tegualarono Germanico , eDruso figliuoli di Tiberio . DrufoNeronefu Confole nel745.nel747, ClaudioTiberio, e nel 764. Germanico Cefare; e mortoCefare nel 766. fu creato Imperatore Claudio Tiberio Nerone . Del fo- praddettoGermanico fu figliuolo quelC.Caligola , così chiamato dal portare vna fog- gia,omanieradi calze militari ; e Germanico detto fu figliuolo di Drufo, fratello di Tiberio Cefare fuddetto Imperatore; il qualeGermanicofu Console nel 770. con il det- to Imperatore , che nel medesimoannomando nell'Illirico Drusosuo figliuolo, col fare paffareGermanico nell'Asia , doue fu auuelenato, emorto;lasciandodi se tre figliuoli, Nerone, Drufo, e Caio , cognominatoCaligola ; i primidue furono fatti morire da Cefare, ed il terzogli fuccesse nell'Imperio; ebbe anche tre femmine, Agrippina, Drufil- la,eLiuia; la primatu moglie diGn. DomizioNerone, che tennedopoClaudio l'impe- rio , l'altresurono dal fratello istesso difonorate , ed esso bandito di Roma . Di Drufo fratellodel suddetto Imperatore Tiberio furono figliuoli Caio , eNerone . Nel773. fu Console conC.TiberioCefareDruso suo figliuolo , che fu poi auuclenato daElio Seiano fauorito di Tiberio Cefare . Nell'anno 38. di Cristo fu ImperatoredopoTiberioC.Caligola figliuolo diGermani cosuddetto; e nel 43. morto Caligola,gli fucceffe nell'ImperioTiberio Claudio Cefare fratellodi Germanico , e zio di Caligola fuddetto , che ebbe per figliuolo quelGerma- nico, dettoBrittanico, che fu fatto morire daClaudio Domizio Nerone Imperatore , acciònongli fuccedesse nell'Imperio , comeciò si caua dal Tarcagnotta , da Ignazio , dalCodicedi Giustiniano, daGiustino Istorico , edaltri , iqualitutti confermano quan- toèdetto in compendiod'vna così famosa famiglia in tutto l'Vniuerso, che persua ori- gineconosce lanostraToscana, che anche lei è come materia parziale , per formare il nostro corpo delle glorieToscane . FAMIGLIA LABIENA. ؟ Vesta famiglia deriua dall'Azzia , da noi sopracitata ; eciól'attesta Carlo Patino Qcon il fondamentod'alcune monete, che dimostra nel suo trattato delle Meda- : 2 gliedi Fuluio Orfini, ebenche sia Parigino , è arriuato a conoscere questa no- stra famiglia Azzia in vna moneta d'Azzio Balbo , e dopo tale dimostrazione, dice: AftiaGentis Plebeia duafamilia innummisoccurrunt , Balborum , &Labienorum ; di questa prima , epoi dell'altra fi difcorrera . Il suddetto PatinoMedico Parigino , nell'esplicazione , che fa alla moneta, chetiene impresse l'infrascritte lettere SAR dice : Particula SAR vide- sur aliorem detorquere, quasi legendum effet SardusPater! Sardus autem Herculis filius erat , cui Templum, testePtolomco , dicatumfuerat ,fub hoc titulo SardiPatris Templum , id autem quomodo co per- tineat nonfacile dixerim . Ilcheviene a confermarsimaggiormente la famiglia Azzia To feana , e generata da Ercole , il cui figliuolo Galate domino tutto quel paese , che oggi ! fidice Francia , cheallora si denominodal fuddetto Galate Gallia; essendo esso l'antico Autore , poi che ognipaesedaquello fi nominaua . Si affatica il suddetto Autore Patin in rimostrare , che la famiglia Labienaderiuata dall'Azzia , facci da se stesla nuoua fa- miglia , e perche molto benes'esplica , parnvi a proposito inferire la sua proua. Cnrau- tem LabienumParthicum inhancgentem comecerim , earatio est . Primo constat Labienum nomenfa- milia noneffe ,fed cognomenpotius : nam omniafamiliarum nominain Iusdefinere locuples auctor in pri- mis est Carolus Sigonius ,qui etiam huiusreirationes attulit , quas illuftribus excmplis confirmauit . Certa reseft . Deinde adAtiosreferendumeffe eiusmodi cognomen ea ratio eft . Constat, legem Atiamde Sacer- dotys aTribunoquodamPlebis latam esse: Ea autem Augures , qui antea Collegio creabantur, èple- belegebantur . HanclegemLabieno TribunoPlebis veteres tribuunt. Qua fortassede caufa'Paulus Ma- nutiusnunquam Labieni mentionemfacit , quin nomen Atij addat . Fortaffis etiam hoc a quodam Vete.. rumHiftoricorumhabet , fed mihilegenti , autnusquamoccurrit , aut præter volauit . Di questa fami gha furonodueHuomini illuftri, cioèpadre , e figliuolo; il padre fu T.Labieno , ilquale fu LegatoconQTiturio SabinonelleGalliedel 3910.delMondo, che fu di Roma 696. - enel 701. si vedetenere le partidiCefare, con la medesima carica di Legato; ma nel 707 . disgustatosidaCefare , fi dichiarò per L. Scipione , che si fece capo de' Pompeiani dopo lamorte di PompeoMagno. Q.Labieno fu il figliuolo ,che nella Partiaesercitò la ca... rica -- 39 sicadi Generalecontantovalore, che meritò poid'essere chiamato il Partico per marca d'auerdominato iui , con foggiogare tutti quei popoli . Parlaanchedi questi il suddet. toPatin in questa guisa. ExeafuitT. LabienusTribunus Pl. qui C. RabiriumaCefare fubornatus perdellionis accufauit , quod ciuspatruus Q. Labienus cumSaturnino occifusfuerat. Hic primum Cefaris partesfecutus, Legatns etiam ipfius in Galliafuit . Pompeianus deindefactus , Cingulum oppidum exadi- ficauit . Postremocontra Cesarem dimicans , vincitur. Huius filius fuit Q. Labienus , qui Jecundum buiusTabelladenarium cufit ; eius quidem prænomen nisi antiquushicnummus extaret , penitus ignorare- tur; eius autem ignoratio errandi quibusdamcaufam dedit, qui T.Patrem cum Q. Filio confundentes, eum- demexistimarunt effe Labienum , qui Casaris partium primo , deinde Pompeianorum fuit , cum eo, qui ParthorumDux extitit, quique Parthicuscognominatus est . Q ( FAMIGLIE BALBA, ET ACCILIA. Vesta famigliavienedimostratadal sopraddettoPatin , come deriuata dalla fami gliaAzzia, la quale costituisceda se medesima la famigliaBalba ; eperò di questa neparla nella seguente maniera . At Balborum quidemGens affinitate gentem Ofta- uiamcontingebat , èquatandem ortus estAugustus, cui ut fubpalmare ,Virgil. Atis, inquit ,unde genusAtij duxere Latini . Is M.Atij nepos , &Altia , &Octauio , natusest . M. autem ille Atius IuLiumC.Cafaris Sororem duxerat , ita induasfamilias Imperatorias inferta est . Balhus paternaStirpeAri cinus (inquit Suetonius) multis infamilia Senatorijsimmaginibus, amatreMagnumPompeium arctissimo contingebat gradu . Functusquehonore Pratura , quodindicantinhoc nummolittera PR. inter xx. Viros agrum CampanumPlebi lege Iulia diuifit, &c. La famiglia Accilia portò , come l'Azzia , il cognomedi Balbo , fi credevna medesi ma cosa , e casa ; anzi questa famiglia medesima l'Anicia con l'Azzia , come bene l'à notata essere l'Anicia , el'Azzia vn'istessa famiglia ilCrescenzi nel suo anfiteatro Ro- manopar..e più oltre vuole , che la famiglia Anicia sia confortecon l'Annia , dimoftra tadanoi Toscana , eAretina ; si chedunque nonbisogna dire , che quell'Anicio Accilio Glabrione Fausto collega diTeodosio Iuniorefosse inserto nella famiglia Anicia,maben si,chel'Aniciaprendesse il cognome d'Accilia, in memoria dell'Azzia fua produttrice, edilcognomedi Balbo,proprio dell' Azzia, come si è mostrato; anzicosta chiaramente dall'alberoda me mostrato nella famiglia Anicia ; perche idescendenti, anzi il figliuolo diquelM.Anicio Pretore di Preneste,prese il nomed'Accilio, ediGlabrione. Edi fatto ognunopuò vedere,che la famiglia Accilia nonfi troua,chedel3776.mentre effo prete se il Confolato, che l'ottenne poil'annoseguente, equestosi chiamo AccilioGlabrione, che fu figliuolodiM.AnicioPretore di Preneste, cheebbeperpadre Sesto Anicio Probo Senatore Romano.Enel 3818. che fu di Romal'an. 604. ottenneilla dignità Consolare M. Accilio Balbo. Enel 55.della nostra Redenzionefu pure Console Rom. M.Accilio Auio- Ja: edvn'altro del medesimo nomefu SenatorefottoAdriano Imperatoredel 119. in circa . Questa famiglia Acciliaè annouerata tra lefamiglie Romanedal Panuino de antiquis re- rum nommibus . EAntonio Augustino Vescononelsuolibrodelle famiglieRomane,di ce . Acciliafamilia plebeia ,fednobilis , Confulatibus quinque , &Triumpho vno ante Imperatores fuit , nequepoftea minuit floruit . VigenteRepublica eius Styrpes duæGlabrionum , &Balborum; Confulares ambe fuerunt . Primus GlabrionumM. Accilius C.F. L. N. Conful fuit anno 562. Procon/ul.trium- phauit de Atulis,&Rege Siriæ Antiocho annoproximo . EiusfiliusMarius Consulsuffectus L. Postbu mioAlbino anno fere 600. HicAuus , vel ProanusM.Glabrionis fuit apud quemPretorem de repetun- dis cognofcentem Cicero C. Verrem accufauit, eique in memoriam redigit legisPaternaAccilia, Auique Materi P. Sceuole , ac Soceri M. Scauri , HicM.Accilius M. F.M. N. Conful fuit ann. 686. cum C.Pi- fone Frugi. De' Balbi narra pure le loro grandezze, e dignità . Balborum Primus M. Accilius L. F. K. N. Conful fuit anno 603.cum T. Quintio . T.F. Flaminio , Eius fitius Manius postsex, &triginta annos cum C. Catone . Sub Imperatoribus Patricij . Glabriones fex Confules fuerunt ; cioè tre con il cognome d' Auiola, il quartocon il nome di Ruffo,l'altro di Faustino, e l'altro di Seuero. Maperche il sudd. Autore va cercando di fare de' Glabrioni vna genealogia, eparla sem- pre con il creditur, comeanchedell'inserta degli Accilj negli Anici, che è falfiffimo,come abbiamodisopra dimostrato ; tralascero di raccontarepiù oltrela diceria dell' Augusti- ni ; ecibasteràd'auerprouatoessere questaAccilia insieme conl'Azzia , Anicia ,Balba Gla- 40 Glabriona,edaltre, che fono tutte pietre preziose adare splendore allVniuersotutto congloria vniuerfale di tutta la nostraToscana . Q : 11 FAMIGLIA VETVRIA. ; Vesta viene numerata tra le patrizie Romane, e fu vna delle 100. aggiunte alSenato Romano dal Re L.Tarquinio noftroTotcano cognominato il Superbo, come ne fa indubitata fedeji Panuinode antiquis rerum nominions , eche le suddette furono tutte au- uentizie.in Roma , ed oriunde di I ofcana ,e dell' mbria , epoi associate alle Sabine, Latine , delle quali il fuddetto ReTarquinio volle accrefcere i Senatori , fino al numero di trecento . Ma per stare fermonelmio proposito , che è di mostrare quelle famiglie Toscane , edAfitane , che fi fecero Romane ; é neceflario prouare , se questa folie To- scana , o d'Afifi ; dico dunque eftere la fudderta Afifana, perche molte iscrizzioniin marmi , e trauertini nella città d'Afisi si leggono ; ed in particolare quel trauertino po-- to nella palombaradirincontro ana Chietuoladi S.Feliciano, vicino la porta nuoua d' Afifi; mentre in essosi legge , auere questa famigliagoduto il Magistratodelle strade , e fabriche nella città d' Afifi , la cuicarica nonpoteua godere , se non era nobile Afitana , conforme alla leggemunicipale; questaportó il cognome anche di Filomone , come efplica il fuddettotrauertino , che appunto rincontra con il Panuino sopracitato . Ella godeancora nella RepublicaRomanatutti i Magistrati , e fu la prima , che esercitasse in Romal'officio , edignitá diQuestore , inuentatoda Valerio Publicola ; l'incumbenza de dueQeftori , era d'anere cura dell'Erario ; e fu in perfona diP. Veturiodel 246.di Roma , come l'attesta il Tarcagnotta lib .9. edel 292. in circa, fu Console Romano con L.Lucrezio T. Veturio . EC. Veturio , secondo il citato Autore , ottenneil Confolato nel 399. edel 303. L'anno poiseguente furono creati i Decemuiri , tra' qualifu L.Veturio huomo di gran giudizio , che benseppedalle leggi straniere cauarne , eformarne delle nuous Enon fu puntoad effo inferiore quelM.Veturio,eletto del355. Tribunomilita refolo patrizio Romanonel numerodegli altri , che erano plebei ; econoscendomolto beneloscisina ,che era pernascere nella Republica Romana in mescolare laplebe con lanobiltà oprò con gran fagacità l'abolizione di questo errore col disporre la plebe , al non domandare nell'officiodel Tribunato,senon inobili,e patrizį negli anni venturi, co mesegni . Del422. fu Confolel'altro T,Veturio; come anchedel 433. L.Veturio Le aino; edella medesimadignitàConfolarerisplendèquel L.Veturio Filone , come firacs cogliedalTarcagnotta,dal Codice diGiustiniano , edaltri sauere questa famiglia rife duto sopra otrovoltenel Confolato, tre nel Tribunato, ed vna nel Decemuirato; il tut to agloria della Toscana,edella città d'Afifi madre di si nobili , e gloriofi figliuoli . 1 1 FAMIGLIA ABVRIA. : Vesta famiglia auantiCefare Augufto fu annouerata tra le famiglie Romane , co- Qmenofareitimonianza ilPaquino de antiquisrerum nominibus ; ed auanti fu Afifana , ! godendo in Afiq il Magistrato del Seinirato, ed altri , come in più marmidi questa si leggein perfona di C.Aburio figliuolo di L.aburio, edell'altro C. Aburioco gnominatoCappella , comene'marmı fissi in vna pariete cadente dirimpetto alla Chie- suola di S. Feliciano ruori della porta nuona d'Afifi ;eFulurio Orsini nel suotrattato delle medaglie rimostra di questa molte monete; ed in particolare di M.Aburio , e diC.Abu- rioGem.edice, che questoM.Aburiofu Pretore nel 577. di Roma ; e C. Aburio effere stato mandato dal Senato RomanoAmba ciatore a Maflanilla , ed a Cartaginesis ein S.Pietro d'Asisi nelpauimentodi detta Chiesa , cioè nel Santuario , viè vn marmodiC. Aburio , eilfuoMagiftrato ; mapassiamoauanti. Q FAMIGLIA ALLIA, O AELIA. Vestafamigliafu chiamataAllia , e poi Aelia , comeben rimarca il Panuino des antiquis rerumnominibus, e la pone tra le famiglie afsociate alle Romani Confolari , auantiCefareAugusto. Fudunque questa auuentizia inRoma , ed originaria di To scana , 41 Icana, comelo testifica Ignazionellevite degli Imperatori Romani ; e anche fu delr'an- tichiffime d'afifi , nella qualCittágodei primi magiltrati , come ciò si legge in più mar mi, che fi conferuano in asisi , doue si vede T.Allio essere starodel Magistratodel Qiat trourato, ediquellodi restaurare le muragliedellaCitra ; e cio ita espotto nella publi- capiazzad'Asisi . Fu questa famiglia dopo t'essere stata trapiantata in Roma, adotta- ta nell'adriana , che fu però d'origine ricena , e poi Franzese , ed vltimamente Spa- gnola , che fu madre di molti Imperatori , e Confoli Romani; ma la famiglia Elia Tupera inverodi gran lunga la suddetta Adriana; poiche ella tino del 417. di Roma , gode il Confolatoin perfonadi P. Eliopeto , auendo questa prima ottenuto la dignità diQuestore finodel 345. di cuifu ornato il primo P. Elto . E QElio Ceritano eǝbe il Comolato nel 431. e nel 435. EC. Elionel 467. P. Elio nel 553. eSeltoElionel 556. E P'altro Q.Eliopetonon fu punto inferiore all'altro , che rifplende nella dignità Confo- laredel 587. come anche Q.Elio Tuberone del 743. E furono emalj in questadignita L.Elio Lamia nel755.eSesto Elio Catulo nel 756. ep. Elio Ligure fu purello Confole , comelonotail Tarcagnotta . Esercitaronola Pretura di Roma, ed'altre Città, ePro- uincie , ed anche Ambascerieadiuersi Potentati , come il tutto fi caua da 1. Liuio , dal Tarcagnotta , da Plutarco , edal Codicedi Giustiniano , : EFulaioOrfinimostradi questa famiglia diuerse medaglie,dicendo: Aliam Gentem, fiueAlliam,eamdemesse cum Allia , ex Capitolinis Monumentisaperti fatis intelligimus . Fuit autem Plebera ,sed antiqua , maximisqueGestisMagistratibus, nobilis; e il Vescouo Antonio Auguftini , conferma auere questa molti huomini Confolari , due Cenfori , e due mastri de' Caualieri; e diuidendola in Peti , facendola famigliadistinta , dice che in questa si contano cinque Contoli , dueCensori , duemastri de' Caualieri , e due Dittatori tutti auanti CefareAugusto , e poisoggiugne . PofteaexcademImperatoresfuerunt P. ÆliusAdrianus ,T. lius AntoninusPius. L. EliusAurelius Commodus, Casarverotantum L. ÆliusAdrianifiuusF.An relyVers Linp. Pater. Il tuttoridonda nelleglorie Tofcaue 1 ! FAMIGLIA BEBIA. : L AfamigliaBebia fu annouerata tra lepatrizie , enobili Romaneauanti CefareAu- gusto, econsegui il Confolato inquella Republica,secondo ilPanumo de antiquis rerumnominibus , eil Codicedi Giuftiniano inperfona diquel Cn. BebioPanfilo nel 577- diRoma ; e successiuamente M. Bebio Panfilo ;Enellafecondaguerrade Romanicons troAnibaleCartaginese, fu digrande autorita Q. Bebio mandato dal Senato Romano alfuddettoAnibale ; per fapere con qual autorita , o motino adeffeaffediato, epresoSa- gunto; onde pertale accidente restaua rotta la tregua , cheera tra' Romani , eCartagi- neti; e cheperosel'intimanadalSenato Romanoguerra . M.Bebiofu Pretore, e Lega- to alRe Filippo di Macedonia . EQ. Bebio futribunodella plebe . C.Bedro Panalo, L. Bebio furono ambi Pretori . Gn. Bebio Panfilofu Consoledue voltese G.Bebio Procontole del 665. di Roma . El'altro M.Bebio, fecondoAppiano Mellandrino, fu Ca- pitano generale di Pompeo , edel Senato Romano , e comando anche l'armadimare compotiadi600.naui ; godendoin fine tuttiiMagiftratadi Roma. Imparento queita con i Vibj , che lifecero poi Perugini ,perauereeisiassistiti alla riediticazione di Peru- gia, comecosta nelkistoria del Ciatti ,da' quali ne nacque quell'imperatore C. Vibio Treboniano Gallo,comedifopra abbiamoprouatoneltrattatodella famiglia Vibia; eri ferendosidalsuddettoAutore quell'iscrizzionenonbendaeffoesplicata; duli, cheA.Fi- niaGemina Debiana mogliedel tudd.VibioGallonon ancora Imperatore, fossetigliuola di Macro Bebio, che thorì del 271. di Cr.sto , prefetto del pretorio; eche BebioLun- go chiariflimo Senatore Romano, Condifcepolo di Marcantonino , il Filotofo, folle l'Auo di S. Bebiana ; e che da questi poi nascesse la detta Santa Vergine , e Martire; ondequesta famiglia per sigloriosa donna , con ragione puòportare , tra l'altre danoi defcritte , la palma ,eperche fecondo il ranuino sopracitato , questa famiglia Bebia fu anuentizia Romana , ci è forza credere la sua origine d'altroue;comeineffetto f proua essere d'Afifi, perche questa esercitóini tutti gliOttici,e magiftrati , vedendosidicio F fin fin'adhora molte memorie in Afisi incise in diuerfi macigni, ed in particolare in vn grosso ,egrande travertino , posto nel giardinodell'abbate Commendatario di S. Pietro d'alili auantidetta Chiefa , nel quale legge.A .. .. BABIA. T. BLÆBIVS . T. L. TD. APPOLLONIVS. VI. VIR. : •GiuseppeScaligerofa onoratissima menzionedi quel M.Elpidio Panfilo , che pianto nella Prouincia diGuienna la sua famiglia detta Panfilia ,dalla cui puol essere discesa la famiglia Panfilia diGubbio, che diconoalcuni Autori essere, venuta con CarloMagno in Italia, elasciatoda effoVieario in detta Citta quell'Amanzio Panfilio , fermasse qui- uiquetta profapia Pantilia ,di cui fu InnocenzioX. Papa , ed oggi vine con gran fpien- doreil Principe Panfilioin Roma . Ondenonfarebbe inuerifimile, che questa famiglia Panfilia proueniffe da questo glorioso Sangue Bebiano lasciando tutte le dicerie polte nelPlatina,vltimamente riftampato in Venezia nella vita di Innocenzio X. mentre ab- biamola ficurezza essere questa di Gubbio non diftante d'Afifi , doue ne primisecoli tiori lafamigliaBebia , che portòpoi il cognome di Panfilio ritenutoposcia fino a'no- tritempidalla famiglia Panfilia's la quale fofle in queitempi infeudata dal fopraddetto CarloMagno; editutto ciòalpio lettore lascio la confiderazione. S. Dafrola , e S.De metid, quefalotella,equella madredella fuddetta S.Bebiana, fannorifplendereda van- Taggioconilororaggidi Santità , edel martirio la famigliaBebia Panfilia . 2. Tekst , MIGLIA CILNEWS : ر 1 : TraRale famiglie auuentiziein Roma fatte Romaneil Panuinode antiquis rerum nominibus, pone la Cilnea , la quale senzadubbio venne dalla Toscana , come lo proua il P.Ciattial lib.2. delle fue Istorie di Perugia, dicendo, che il parlare latino fu introdotto nella Toscanada quel Cecina nato dalla famigliaCilnea Aretina, che fra i ReToscani fu numerato ; citandopertestimonj Catone, Gilberto , Genebrando , ed altri . E più oltre il fuddetto Autote dice, chedallelettere Etrufche defcritte nell'architraue della Collegiata wretina , deftala Pieuescombinò in ene la parola Cilnea , cognome della fami- gliadiMecenate, Eallib.6.neldefcriuere amorted'ElbioVviturreno Rede' Foscani. dice che Cecina figliuolodel fuddetto Re, pii conle ricchezze paterne , che con gli ornamenti,etitoli Regi, mantenne inArezzo nella famigliaCilnea grandezza, quafi, chereale ?Quindiè, chemoti AntoriaCecina , ed arPofteri fuoi finoaMecenate dan- notitolodi Re. Tarreno fuccesse adElbio ; Tiro fu figliuoto fuos e daquesto nacque vn'altro Volterrenoyed in Arezzoeranotantiricchi , epollenti , chenontolo em , ma ancheiloro defcendentidellafamiglia Cilneafind aMecenate , iquali da molti Scrit- torivengonochiamati Regidella Toscana , come il tutto viene notatodal fopraddetto Ciatri . Epha; il medesimoAutore amostrando I'Wirina guerra ,che fi fece da Toscanit, acaufade Licingsconi Romani,dice,che dictisPat, libertas dataest, con l'autorità di L.Floro Epit, al lib.42.Varr. Fla.in Tab.capitiAuV. C. che vuoldire ab vrbe condita 472. Iornandes inHist. Plutarc,invild Pytri, &altri . Epoiconclude il fuddertoAutore con P'infrafcritte parole . E di qua fi cogettura, che la Toldananonfoggetta,ma confede- rata folledel popolo Romanoseche conseguentemente l'altreCitta di Toscana,foffero compagne, oMunicipie , Colonie de Romani ; ebenche iltitolo di Regioabolito foffe, il Principarodegli Aretiniperòsemprevine. Tuttoquesto filegge nel sopraci- tato Ciarti ? Arche io non faprei aggiungere per prottare questaAretina, fenonViscriz zionimostrate nella famiglia Licinia , conquell'Etrufca, che ènella Collegiata d'Arez- zo; come anche li aggiugne la residenza di Mecenate in Arezzo conil godimentodella fuaVilla Mecena , detta poi ,per corruzzione , Marcena , del cui Caftello , e Villa ne ferifle Abbate Gironimo Aliotti nel 1465. parlandodi Meernate, chefu Eroc tanto celebre , e nuto all'alma cord diRomachiamato C. Cilneo Metenate Configliero , e Segretario di OttanianoCefare Angusto, thogià sono 1650. anni ;fu tantoda lui amato, etanto da Poeti lodato che allora fiori- Hang 3 uano,Virgilio , Orazio , eProperzio ; il quale discese dallaRegia Stirpe de'Regi Lucumoni, e spesso ri fiedeua inArezzo, enella suacampagnadoue auena unasua Villa , eCastello detto oggiMercena invece diMecena . Diluihanno scritto molti , comeOrazioFlacco nel 1. lib. Ode 1. MæcenasAtauis aditeRegibus 0,&prafidium , &dulce decus meum. EProperzio lib.3. Elog. 8. : Macenas ÆquesHatruscodesanguine Regum Intra fortunam ,qui capis effetuam . 1 EMacrobio ne' Saturnali , doue recitando vnalettera d'Ottauiano Augusto scritta, edalui mandata a Mecenate , racconta , come vna volta seco burlando , nel fine così conchiude , elosaluta . Vale melgentium , LafarAretinum , Cylniorum Smaragde , Tyberinum Margaritum . Nèsolo fu Mecenate in lettere,ein armi chiaro, ma molto ancora liberale,e splendido; ele prouefono il palazzo superbissimo, che aueua in Roma, eil Giardinomedefimo,che Merano , el'vno , e l'altro posti fra l'antiche muragliedi Roma, che ancor oggisiserbano l'orme, enella Città ,chedel Mondo è capo , appariscono . Tutto questo scriue il sudd. AbbateAliotti , che fioriua del 1470. essendoAbbate Commendatario della Badia di S. Fiora, e Lucilla d'Arezzo , che la cedè poi a' Padri Casinensi , ed oggi è Monafterio, che risplendeal pari degli altridi questa Religione . DelfuddettoMecenatene scriuonotutti gli antichi Istorici, e modernizmanongli affe- gnono la patria particolare; mafolo lo confefssano Toscano . Il Tarcagnotta con molti aitrisono arriuati a conofcerela di lui famiglia , che fu laCilnea : ECornelio Tacito lo dichiara scaturitodalla famigliaCilniaAretina , comece lo dimostra la lapide affiffa nelle Colonnedelle loggiedella piazza Aretina . Celo prouaancora Silio Italico , co me pureGiusto Lipsionegl'infrascritti versi . Cylnius Arcti Tirrbenis ortus nitoris Clarum nomen erat . Giugurta ancora lib. 29. descriuendo iProtettori Aretini , afferisce il medesimo; Pietro Angelo da Barganel 7. lib. della sua Siriade doue introducendo vnCapitano , che fu nella guerra facia , e si trouò all'assediodiGerufalem sotto Goffredo Buglione l'anno 1095. ai iurdiffe , ecanto . Tugenus veteriPrifcorum aftirpe Parentum Incedenshumeris longèfupereminet omnes CylniusAonijsprebegratissimaNimphis Aretidecus , &Vatumspes fida bonorum . 50 FGio. Arrigo Meibono nel suo mecenate fiue de C. Cilnij Meccnatisvita moribus , &rebus geftis ,prouacon autorità digrauiffimi Autori , ediscrizzioni mecenate essere della nobilif- lima , epotentiffima famiglia Cilia Aretina . 4 Di questa famigliaCilnea ne èfortito quel grand'Eroe Porsenna , che niun'altro Ca- pitano al mondo fu così generoso, il quale benche scherzando , fece vmiliare il Popo- to Romano, esecondo molti Autorisi proua , che daquestodefcendeffe il suddetto Me- cenate , corroborandolo le parole di macrobio , quando dice Cylneorum Smaragde, Berille Porfenna , parlando di mecenate ; e perche ofta a questa opinione vna ragione in ap- parenza molto forte per la cittàdiChiusipervenire questo chiamatodatutti gli Autori PorfennaClufinus;miconuiene aquesto rifpondere con più ragioni , emostrare, che imol- tis'ingannano ;perchetroppo si torrebbedigloria ad vn Re , chedomòi Romani, con farlo Re di Chiufi ; effendo esso in realtà Re di tutta la Toscana , e di tutte quel- le Prouincie , che in Italia , e fuori d'Italia riconosceuano il dominio Toscano, e feuda- tarieti chiamarono, come benlonota T.Liuionell'occasione , che i Tarquinifcaccia- tadaRoma si rifugiarono ad Lartem Porsennam Clusinum Regem Gentis Hetruria ; onde se dicesse Lucumon Clufinus , si potrebbe credere , che foffe fuo , come Lucumone di Chiusi , e Re della Toscana , che altro non significa la parola Lart . Secondariamente esso si chiamò Clufino perche defcendeua da Clusino Lucumone Aretino , eRedella Toscana , nominandosiquello dal dominio , che auea di Chiufa ; che era la capitale del Cafentino ,fotto la quale Prouincia stauano300.Terre murate ; F2 &il : 4 &il detto Casentino,fa detto Clusino,edopoClasentino,eCafentino, nellacuiPro uincia dominaua la famiglia Cilnea Aretina , della quale Porfenna, come germoglio del Re Clufino , Signore di Chiufinel Cafentino si chiamò ancor efto Clufino , e fu Lart dellaToscana ; Onde Clufino è cognome cauatodaldominio , che auea Clufino Re della Toscana , che lo porto poiPorfenna , comedescendentedel suddetto Re Clafino ; e non che fosse altrimente Re de' Chiusi . Oltre di questa ponderandosi tutte le parole della lettera d'Ottauiano citata ; siconferma maggiormente la mia opinione,parendo- mi , che non si possino elplicare in altro modo, che nel seguente . Fu chiamatodunque daldetto Imperatore Mel Gentium , perche si faceua amare da tutti. Ebur Hetruria ; va dino- strando prima il genere , il che niuno nega, che fofle Toscano , LaferAretinum , viene a dimofiare lafpecie , edil particolare d'eflère Aretina con le proue, &autorira da me sopra addotie . Tyberinum Marglaruum ; viene a denotare la nobita, ed antichità degli Aretini , eflendo questi chiamati finodaGianoTiberini Settentrionali , come si è detto da menell'Iftoria d'Arezzo. Cylneorum Smaragda ; viene a prouare , che fofle della fami glia RegiaCilnea molto antica in Arezzo, della quale nacque Mecenate, di cuinella fa- miglia Elbia fi mostra kalbero . Berilla Porfenna ; vuole fignificare;che egli riconosce per fuo progenitore questogran Campione di Porfenna . Tuttiquesti titoli vannoafetire il paclelanobiltà di ello , l'antichita , la patria speciale , la famiglia , edin fine isuoi Pre- decessori; e però con ragione Orazio, diceMecenasAtauis adite Regibus ; perchenon folo aucal'origine da Porienna Re, ma ancora daClufino, ed altri Regi;e percio difleRegi- bus, In fine fi conclude , che essendo Mecenate Aretino, ancora Porfenna conseguente mente; oltre cheGio: Villani nelle prime impressioni l'afferisce ,lacopo Burali nelle vite de Vescoui Aretini lo conferma ; ed iooveduro nella Sala del Configlio d'Arezzo dipinto in foggia antica a guazzo nella muraglia la fua vera effigie, che rowinandodet ta Sala , ricopiarono in inquadroil suddetto Mecenate , che con altri huomini illuftri, oggi nella fuddetta rifarcita si vede . Donfono queste famiglie Regie ? Le quali diglo. riahanno inuer ogn'altra fuperata , e la Toscana diquella aumentata . 10 FAMIGLIA , O GENTE ELBIA, O ELKIA, 3 auuentizie Romane dal Panuinode antiquisrerum nominibus , e tral'originarie di To scana , e precisamente dalla cittad'Arezzo; riconoscendo questa per suo pro- genitore quell'Eluio Re della Toscana predeceffore deMecenate , la cui genealogia vie- ne descritta da Catone , ed altri Autori nell'infrascritta maniera . Elujo dunque Re dellaToscana (che secondo il Bonamici regno nel 1950. dal Diluuio, fu fucceffore di LiuioFidenate , e diede il cognomea' fuoidefcendenti) genero Turreno , che fu Princi- pedella Toscana, ed ebbe per figliuolo Tito , che genero Vviterreno , nel qual tempo , nacque in Arezzo vn bambinoconvna mano fola , come l'afferisce il Tarcagnotta , Cecina fu figliuolo delfuddettoVvlterreno , chefiori nel tempodi Scipione Nassica , e di AccilioGlabrione , correndo gl'anni delMondo 3777. Questo fu mastro de Carri , Principe degli Auguri moltostimato, e temutoda tutta la Toscana, comel'asserisce Ca- tone fopracitato . Nacque da questo Cecina Menippo , che genero Menedoro; questo fu padre di Mecenate , e quell'Auo , quali tutti furono Toscani , e computati tra Prin cipi de Carri , edelle Legioni , come il tutto confefla Catone. Ilfuddetto Menodoro , cognominato Mena , come dice il Tarc, lib. 39. della 1,parte , fu nelle guerre cinili tra Pompeo , e Cefare ; nelle quali comparse già Capitano in mare , contro sex. Pompeo. che tencuatutto il mare inquieto ; e che quando poisi trattaua la pacetra sex. Pompeo, eOttauio , scriffe vna lettera il nostro Menodoro da Sardegnaa Pompeo , dicendogli , chenonficuraffedi concluder la pace così presto , perche la fame guerreggiana forte afuo fauore , auendo ancora fatto ammazzare in Siragozza Murco, della cui potenza temeua ; il qualeMenodoro poise ne yenne a Pozzuolo con molti fuoilegni; e nell'ab- boccamento , e conclufione di pace fra'suddetti , viiritrouò presente . Per il che setto Pompeodiede vn lautiflimo conuito adOttauio nel fuo legno con molta pompa , ema- gnificenza , facendodrizzare vn ponte,per il quale donea esso paffare , nel qual tempo Menodorosi accosto all'orecchie di sex. Pompeo ,dicendogli , che te gli foffe compia ciuto 45 ciuto,aurebbe esso fatto leuar viatosto il ponte;ecosì in quella guisa si sarebbe con'a morted'Ottauio , ed'Antonio , non folamentedel padre , ma anche del fratello , vendi- cato;ed infignoritosi invn tempo ancodell'imperioRomano. Al che Pompeo rifpo se , chebisognaua, chel'aueffe fatto senza dirglielo; perche egli nonera permancare alla fede , che auea lorodato . Pompeo incominciandodi nuouo adinfestareil nare , per affamare la città di Roma , che risentitasi con Ottauio,deliberò questo di anlargli Topra , e combatterlo, con procurare prima di tirare alsuopartito il fiddetto Menoto- ro, comebengli riuscì ; Onde Menodoro venuto aferuire Ottauio con tutti i f.oflegni, e conl'armata , che auea in Sardegna ,&inCortica ,Ottauio con questo rinforzo ti re- de moltopoderoso . Intesosida Pompeol'armamentod'Ottauio, mando per combatter- JoMenocratesuo Capitano,quale incontratosisopra Cumacon l'armatad'Ottauio , co- mandatadaMenodoro , e Caluisio, siattaccovna tiera battaglia . Ed essendo Menodo, zo, eMenocrate nimici antichi , andarono l'vno , el'altro congrande sdegno ad incon- trarfi , edappiccatasi tradiloro vn'ostinata zuffa ; ed essendo Menocrate nel più bello dellabattaglia mortalmente ferito , e vedendosi perditore , per non diuenir preda , ed accrefcereil trionfo alsuo nemico , si diede al mare , che loseppelli nell'obliuione;per il cheMenodoro restoda questa parte vittorioso, e trionfante . Questo Menodoro (al racconto del Tarcagnotta citato , ed Appiano Alessandrinoal lib. 5. doue tutto il sud- dettodifcorfo fifonda) erail più esperto,&eccellenteCapitano, che fosse inque' tempi . Si che Cefare Ottauianodouea auer grand'obligoa questa cafa , e perciò volendo egli dimostrarne gratitudine,fece Mecenate il figliuolo vnode'suoi più fauoriti, e confidentis eperessere Aretinodouea amarlo da vantaggio; poiche in queste guerre ciuili la citta d'Arezzo fu molto fauoreuole al partitodi Cefare , al quale feruì di piazza d'arme, doue mandoMarcantonio il suo caro sopratutti, accio essodi qui potesse foccorrere da per tutto , comeciò proua il Tarcagnotta lib.39. della prima parteEt al lib.4. racconta, co- mequesto Imperatore Cefare Ottauianodiede tutta l'Italia a C. Mecenate in gouerno . Epiu oltre dice , che Mecenate saluò la vita alsuddettoCefarein una congiura fatta da M. Lepido , dicendo le precise parole . MaC.Mecenate, che essendo ne' negozj vigilan tidimo , e accortiffimo , auea cura della guardia della città di Roma, accortofidalla lun- gadel disegno di questotemerario , con marauigliofa destrezza , e celerita estinse advn trattoconla morte di Lepido solo questa nuoua fiamma , donde poteua ageuolmente vn grande incendio nafcere . EraMecenate per sue rare qualità non menod'Agrippa da C.Ottauio amato ; ma per. che egli d'vn mediocrestatosicontento, non sicuro mai di giugnere aquell'altezza , al- la quale Agrippa afcese , benche egli fosse arbitro independente , edifpofitore assoluto dell'Imperio, edella volontà d'Augusto , che à quasipotuto stancare la sua fama , e stirpe, le più famose , &erudite penne , come furono quelle di Seneca ,di Salustio, di Vergilio , d'Orazio , diDione , di Properzio , e di tanti altri , che sarà forse meglio per metacere di lui , che parlarne ,perche l'aflai in questo oggetto , si stima perpoco . ¡ Di questi afcendentidi Mecenate , ne parla il P. Ciatti lib. 1. p 2. con Silioal lib . 1o.in. queita guisa , che nelle battaglie dellaGalliaCifalpina si celebrano da' Scutori vnaCo- OrtedaCamerino, vn Tullio da Velino , vnCilneodeArezzo, come Silo lo conferma al lib.6. Enella giornatadi Canne ficontatra' mortidelia Gente confedera a a' Romanivn MecenateEtrufco, descendente da' Regi Toscani; il quale stima il P.Ciatti, che foffe quel Mecenate cognominatoMenippo figliuolo di Cecinada me fopranominato , il quale fe- condo il parere d'alcuni Autori è annouerato tra Regidi Toscana , comedi fatto lo po- neSilio Italico al 10. il quale vogliono ifuddetti, che regnasse dopoCecina Vulturreno anni6. edopoquesto regnasse Menodoro granCapitanodi mare da me sopranominato; ondenon é marauiglia ,se esso anea cosìbuona armata in mare , fotto il cui gouerno , dicono i citati Autori, che la Toscana godessevn pocadi quiete fino alla congiura di Catelina , la quale machinata per tutta Italia più , che altroue fu fomentata in To scana , que finalmente fu anche estinta conl'etterminio di Fiesole , econtaccrefcimentodi Fiorenza . Nonfidubita appresso Plutarco contuttiglialtri Autori dell'antichità ,che questa famiglia fia Tofcana ; eben che si sia prouatoessere questa Conforte della Cilnea , e per conteguenzaAretina contutto cio nondeno lafciare indietrorafrontibellitsimi pernon lafciare 46 lasciare inquestadubbiezza alcuna;poichegodendoquestila signoria di molti luoghi nell'Aretino , i quali dalla deriuazionedella famiglia pigliarono il lor nome, come fe la Villa Elbiana , edilCastello Elbiano , diftante sette miglia dalla città d'Arezzo erano am. messia' primigradi della Republica Aretina, comece ne fa indubbitata fede l'infrafcrit talapide, che fi vede fin'ad oggi nella facciata della Chiesa di Peneto diftante due miglia d'Arezzo , י 2 T. HELVIO ARETINO. Sex. VIRI . AVGVSTALI : Questa iscrizzione ci caua d'ogni dubbio, confessandola Aretina ; maperche il Padre Ciatti nellefue Istorie di Perugiasi sforza di mostrare , che quel P. Eluio Pertinace , che dopo la mortediCommodosuccesse nelle ragioni dell'Imperio , fosse di nazione Peru gino , deducendo la ragione della sua credenzadalla nascitadi lui in Piandi Marte presso a' Gioghi Apennini tra le Ville di Preggio , edi Liscano ; come anche dall'auere auuto strettezza diparentela idiluidefcendenti conla famiglia Celere, e con la Vibia; Dalche non fi conclude nulla; poi che egli medefimoconfessa , che Preggio fofle grosio Caftel lo della giurifdizione Aretina , come anche Farneto; il che consta in regestum Pontificum Epift. 335. riferito pure dal Vadingo tom. 1. ma dato , enon concesso , che questo foffe nato in Perugia per accidente ; nonperquesto si deuedalla nafcita di quello argomenta re, che la casaEluia fia Perugina ; eche esso medefimo facendo iCilnj Aretini , vien conseguentemente a fare gli Elujammettendopur esso la genealogia dame fopraddetta dimecenate'; El'auere in parentado inPerugia con la Vibia, eCelere ; per questo l'Eluia non è Perugina; ma senza dubbio Aretina;se egli auesse vedute queste mie memorie, non auerebbedetto , nè scritto quello , cheoggi fi legge; Ed effo à saputo benissimo , che le famiglie antiche si chiamauanoall'usolatino conil pronome di quel personaggio più grande , che auearecato lume, esplendore alle famiglie, come Publio, Tito , Appio , Lucio, e fimili . Ed effendositroppobene saputo daeffo , che pertinace si chiamo an- cor lui con il pronomedi Publio , edi Eluio, non si deueporre in dubbiosefoste Aretino. Si vede anche vn'altra ifcrizzione di questa famiglia Eluia intagllata in vn macigno an- tico posto nella facciata della Chiesa di S. Fiorenzo , lontana due migliadalla città di AICZZO . : : : HELVIA TIGRIS G. HELVIÆ FILIA . FAMIGLIA, O GENTE VALERIA. DAllefopraddette cognizioni , e inparticolaredalpronomedi Publio , tengoper cer to, fecondo la regola apportatadelle case latine di chiamarsi con il nome di quel personaggio piú grande , come fu r.Valerio , abbino isuoi successori , come sono stati Elbj3preto daquesto grand'huomo il pronome; ed il nomeda Elbio in memoria de' Re- giToscani ; poiche il suddetto publio fu il primo Console , chetrionfaslein Roma , il qualefichiamò poi Publicola , essendo stato per quattro volte Console; oltre che il Pan- uinode antiquisrerum nominibus ;ponetra le famiglie Consolari dopo la guerra Sabina, vici tedalla Toscana , la Valeria , nella cuiguerra ebberola maggior parte di Roma iTosca- ni , edesla fu fatta Romana insieme con laCelia ;ondenoné marauiglia , che questa fia conforte con l'Eluia fuddetta ; echequestanel tempodegl'Imperatori portasse il tuo an- ticopronomeda publio in memoriadelsuddettopublicola;eperconferuaniento del Re- giosangue Etrusco quellod'Elbio . Anzi si puo dire senza controuerfia Aretino; poi che fi legge vna iscrizzione in antico marmo , benche sia in fragmenti , nella facciata dell audienza delle Monachedi S.Benedetto d'Arezzo . CLARTIÆ . L, F. P. P...COLA VXORI ET 1.......... : : : Il 47 11 suddetto Publicola ebbepure perfratello quelM.Valerio,che fu creato Console conP.Postumonel 3464. edel 249. di Roma ; i quali vintero i Sabini, e Publicola fuc cefle al fratelloperla quarta volta nelConfolato,cheoltre l'auere vintiiSabini ,prese anche laCittàdi Fidene . 0062 Del 3409. chefu diRomadel 294, fufattoConsoleP.ValerioPublicola il giouane. Edel3514. ediRomadel 296.fu fatto QuestoreM.Valerio,edel 298. fuContole, fu padredi quel L.Valerio Potito,che estinteconla fuaprudenza , e valore leguerre cit uilidiRoma ;peril che meritò di esseredel 305. chefu il3520.del MondoConsole con M.Orazio . Del 339. fu creato tribuno militareC.ValerioPotito , el'annoseguente L.ValerioPo- tito , l'vno , e Paltrocon poteftaConfolare . V. Istino : Del344, che fu del Mondo 3559. fu fattoConsoleP.ValerioPotito,edel350. fu crea- totribunoconpotestaConfolare C.Valerio Potito, chefuronodel Mondo3565. clan- no seguentegli successe nella medesima dignita L.Valerio Potito, la quale le fu confe rita anche nel 3568. che fudiRoma353. comepuredel 356, chefuronotutti patrizi Del 3573.chefu diRomadel359.futribuno M.ValerioMaffimo, acuifucceffe indet tadignità Valerio Publicola . Del 3581. chefu di Roma366, fu infignitodella medesi- madignità , edofficio Au. Valerio Publicola . Del3583. che fu di Roma368. fucreato purtribunocon la potestà Confolare L. Valerio Publicola , nella quale gli fucceffe P.Valerio. : Nel3619. e diRoma403. fu fatta la guerra da Romani con iGalli, nella quale fuc ceffequelladisfida di quelGallo,buomodigrandiffimma statura, che spiccatosidalsuo esercito, sfido chi fi fosse dell'esercito Romanodibattersi seco a corpo a corpo,al, cui coraggiobenrispose M.Valerio giouanedimoltastima, edi spirito grande , esercstan- dosi daesso nella sua armata ,la caricadiTribuno militare; ed attaccatasi da loro a pugna, vn Coruo venne aposarsi sopra l'elmodiValerio, ed'indi foprail Gallo, chelo feri, ecolbeeco, econ l'vnghie ; ed atterratosi poida Valerio ilGallo, fu fempredetto Valerio Coruinosper il cui vittorioso fatto , tu dal Senato creato, benche inetàdi 23. anni , Console della Republica Romana , equesto fudel 3634. edi Romadel 419. rac- contandosi il fatto dal Tarcagnotta,ed altri Enel 432. fu fatto Inter Re, quale creò ConfoliQPublio Filone , e L. PapirioCursore , e nel 3657. fu essoConfole , comean- cheT.Valerio Flacco nel 3638. comeil tuttotestifica il Tare, libo 6 Nel3705. fuConsoleM.Valerio , enel 3707. L. Valerio , il quale fu sostituito aL.Luts tazio , ferito sotto Trapani . i P. Valerio Flacco fu vnodegli AmbasciatorimandatidalSenato Romano ad Anibale Cartaginese, acciò lasciasse viuere in paceSagunto,che eraCitta amica de Romani, per il chenacquepoila feconda guerratra' Romani, e Cartaginesi..!!! M.Valerio Leuino fu creato Pretore del 3753 . १ C.Valerio Flacco fu fratello di L. Flacco , che fu FlamineDiale , che èvn Sacerdote diGioue . Nel 3767. M. Valerio Leuino fu anch'egli Pretore , comepure nel 3769. L.Valerio Flacco, nel qual annoPublio ,eMarcofigliuolidıM.Valerio Leuinofecero i giochi.fu- nebri per tre giorni continui nel funerale, che fecero alloro padre 6 : Nel 3773.fu creato Console L.Valerino Flacco, e nel 3776. fu Pretore M. Valerio Messala , e nel 3786.fu Console . 9.0 Nel 3776. fu anche Pretore L. ValerioTappolope ງວາງຕາ ຫະ ກ Nel 3792. fu sostituito Console aGneoCornelioScipione Ispalo, che morì , M.Vale- rio Leuino . Jou 1 Nel 3807. che viene ad essere diRoma 593. fu creatoConsole M.ValerioMeffalas edel 623, che fu del Mondo 3838.ebbe la medesimadignitaConfolare LValerioFlacco, co- mepureottenne la medesima nel 654. diRoma. Del 661. che furonogli anni del Mondo3875. fu creatoConsoleC.Valerio Flacco, del 3907. che fu di Roma 693. conseguì il medesimo grado M.Valerio Messala , e l'anno seguente fu creato Pretore L.Valerio Flacco . Del 3909. chefu di Roma695.fu mandatodaC.GiulioCefare in Francia M. Valerio Procillo , ben chegiouane , ma valoroso , e moltoversato in quella lingua , ..: Nel 48 Nel 3915, che fu di Roma701 fu creatoConsoleM.Valerio Messata. EValerio Mef- fala Coruinogran Capitano, li diede in potere di Cefare Ottauiano , il quale nel 723. fu presonelConfolatoper fuo compagno, nel cuitempo si fece laguerra dal Senato Ro- mano aM.Antonioper essersi dato in preda di Cleopatra, col quale si combatte acra- mente; erestando vinto, se ne fuggì conCleopatra . Del 396. fu Confoleperlafeconda voltaM.Valerio Messala , e M. Messalino il figliuo loottenne la medelimadignitàConsolare nel 751. che fu del Mondo 3965 . Del3972. che fu di Roma 757. fu creato Console L.Valerio Meslala . EM.Valerio Mesiala tiorí in eloquenza nel 765. che meritò poi d'essere creato Console nel 772.e Sta- aio Coruinofuonipotefu OratoreEccellentifsimo . ; Negli anni 47. diCristo fu ConsoleP.ValerioAfiatico per laseconda volta,come an cheuel 59. M. Valerio Messala , ...Diquesta famiglia ne parla pure l'Orfini nel suo librodelleMedaglie , edèd'opinioue , che ella veniffe in RomadallaSabina , dicendo; Valeriam gentemè Sabinis oriundam cumT. TatioReze,quem aRomulo inRegni confortium adfcitumdiximus ,Romamveniffe tradit Dionis. lib. 4. eiusveroPrincipemVolusumValerium, velvt tumdicebant , Valesium nominantPlutarcus inPopiico- la,quem Aushorempacis inter Romanos , &Sabinos extitiffefcribit . : Nonper questotinega dalfuddetto,che fosseToscana , perche molte famiglieTofca- nepastarono nella Sabina , ed al gouernodi queipaesi, come costa appresio molti Au tori , e d'indi in Roma; anzi dagli effetti, che ci dimostra il suddetto Autore d'essere stara questamezzofufficiente in pacificare i Sabini con i Romani; onde fi deue più tosto cre- dere Toscana , e non sabina , perche come parte , non potea essere mezzana , onde farebbe stara tospetta a Romani . Mostra il fuddettoAutore , chequestasi diuidesse in più famiglie, cioè in Acifcoli , in Flaui,inCatulli , ed in Melfali , eciò lofonda nelle monete, che sono tutti nomi ag- giunti perdiftinguere tantiMarchi , etanti Luci della medesima famiglia viuenti in vn. medefimo tempo;e poi falta negli Acifcoli , chevenistero in Roma da Sicilia , e non daRomain Sicilia, facendopiùtostoconfufione achi legge, che chiarezza, 4 FAMIGLIA, O GENTE CELIA Secondandofi l'opinionedel Panumonel : suotrattato de antiquisrerum nominibus , sideve tener per cerfo chela famigliaCelia fia Tofcana,poiche questa con la Valeria abito il Vico Tolcano , Quartiero assegnato alle famiglieToscane dopo , che furono vinti i Sabini; e fu questadetta Celia',perche riconosceper fuo progenitore quel Celio Redi Toscana, moftrandofi anche dallOrfini di queste , più monete , argomentandoda effei laderiuazionedella famiglia Caldora,echedi questa ne fofic il predeceffore C. Celio Caldoro, che fu Procontolein Cilicia , Questore , eConsole diRomanel 659. ab Vrbe condita conL. Domizio Aenobarbo . Dica l'Orsini , e qualunque altro Autore quello , chegli piace , perche a noi cotta chiariffimo , che il fondatoredi questa famiglia fiaquel Celio, che foccorfe Romulo affaltato da Sabini, di cui Dionisio neparlaal lib. "adiunxeruut multi, &fortes Vivi , &non contemnendas wires adduxerunt a quorumDucequoddam ex Hetruria Prefecto , cui nomen eratCalius . Quidam Collis etiam consedit ab hacvsque atate, Calus vocatur . Confermal'istesso Fabio Pittere al lib. 2. dicendo , che Romulodomandato a Toscani aiuto , e conseguitodaesso l'intentosotto il comando di CelioRe della Tofca- na, attacco vnitamente con questo iSabini, de quali in pocotempo ne riportòil trinfo; *eallora incominciarongiToscaniad abitareil quarto Colledi Roma,denominandolo dal ReToscano il Monte Celio . Fiorinanodi questa famiglia molti huomini illuftri , tra gli altriC.CelioRufo ,che fuConfoledi Romanel769. diRoma,che fu delMondo 3984. e non menodielfo confegui la medefima dignita ContolareCelio Felice, che poi fu fatto morire , con altri cinque dall'ImperatoreCommododel 181. di Cristo, FA 49 : 1 FAMIGLIA, O GENTE TAZIA. Onle famiglieValeria , eCelia nomna pure fra le Toscane il precitato Panuino de famiglia Tazia , e la Turania . Eprimadella Tazia , la qualescarseggia de Confoli , e pure dal fuddetto Au ore vien postatra le patrizieRoma- ne lette daBruto; Edi questa fu senz'altro progenitore quel Tazio gran Capitano de Sabini ; maquestoal parer mio fu nome corrotto , comepare, che l'accenni il Sigonio in Tito Liuio, cheinvecedi Taziodeua dire T.Azio, eche sia di quella medesima stirpe di AtisTolcano, come ciosi esplica nella famiglia Azzia . N DATE OF COST FAMIGLIA TVRRANIM 1. Eancodiquestanontrouo riscontro appresso gli Autori, senonquanto la nomi- na il Panuino citaro facendola oriunda diToscana, edeletta tra le patrizie Roma- ne da Bruto . Potrebb'essere, che essa cangiasse cognome ssepure non la vogliamo cre- dere anch'essa corrotta, e che in vece di Turrania, leggere si debbaTurrenia, così deno minata da quel Turrenio RedellaToscanaren is... Q FAMIGLIA O GENTE AN גוא 1 : Vesta famigliadallaToscana passò inRoma, ed èdal Panuinoposta fra le famiglie ConfolariRomane; ma sotto l'ImperioToscano fu potentiffima, il cuiprogenitore fu quelC.AnnioRedella Tofcana, della qual morte ne parla Plutarco, chese gui dentro l'acquedel fiume Peruseo , chedipoiin memoria diquesto ErocToscano fu chiamatoAnnieno; eperchesecondoil fuo folito Plutarco volendo, dire Aretini, scriue, Toscani , facendo la denominazioue a nobiliori parte , nonresta in chiaro di qual nazione questo Regefofle ; ma vna lapide , che sta posta alla viftaditutti nella facciata di S.Florido della citta di Castello , ci caua d'ogni dubbio , additandoci la Patria di questa Regia famiglia..ale 027 0 C. ANNIVS . C. F. POMPO. NIPS, GALLYS DOMO し anacon Oltre di questa iscrizzione, siconferuano ancora nel contado d'Arezzo in memoria della famigliaAnnia, o Anniana tre fertilissimi luoghida questa posseduti, l'vnochiama- toMonteAnniano, l'altro la Terra Anniniana , & il terzo laBadia Anniana. Eperche le famiglie RegieToscane, nons'imparentavanomai con le famiglie straniere ancorche potentiffime, (come odimostrato nell'Istoriad' Arezzo) conoscendoun'eccesso in loro d'ilquifitissima nobiltà, comeracconta Plutarco; conl'autorita di Teofilo, cheinuaghi- tofiM.ValerioCoruino, mentre staua armatoinToscanacongrandifsimo esercito,della figliuola d'en Lucumone Toscano,edomandatala in moglie, fu da quel Re cosìfuperba- mente sprezzato , che pati piùtostovedersi arsa , e depredata la propria Cittàdallosde- gno del vincitore, cheaccetrare per suo genero l'Imperatorede' Romani ; e perciò si leg- ge in vn frammento d'antichissimo marmo, che sta affisso nelle colonne delle loggie di Arezzo auanti quella Dogana ; che questa famiglia Annia s'imparentasse con la Cilnea famiglia della cui prosapia fu quel granMecenaretanto amico d'Augufto, come fi e di Copra dettonella famiglia Cilnea . -0. -el on : D.M. CILNÆ IVSTINA CONIVGI INCOMPA RABILI. Q. VIXIT. AN, XXVII. DIE XX FLAVIVS. ANNIVS 7 C 2 G Dal 50 Dalcheconfoprabondanzadi conietture, sipuòrefolutamente affermare, essere que sta famigliaAnnia , la medesima di quella Regia di Toscana ; come ce lodimostra Plu- rarcó. Vi fu anchediquesta famiglia quel C.Annio Aretino , che fu Soldato di mol. ra itima appressola RomanaRepublica , ilqualeperessersi portato egregiamente nelle battaglie , militando nelle Legioni di Roma, fuEuocato due volte, come si caua da vnapietra gentilizia posta nel palazzo d'Arezzo , ede nominato anche nell'Istoriedel Tarcagnotta , edaltre . " Di questa famiglia in Arezzose neconferuòva rampollo fin del 1000. etanti , della cui fu quelGrifodiMonte Anniano, che fi leggenell'Archiuiodella Badiad'Arezzocaff. M. n... essendo Signore di detto Castello . Edil P. Ciatti al libro 6. della 3. parte, chiama potente, ericca inTofscana l'Anni con la Veia . Ebbe anche nel 601, di Roma, che fu del Mondo 3815. la dignita Con- folare in perfonadi quel T. Annio Fufio . Fu pur Console con l'Imperatore Traiano App. Annio Trebonio Gallo , il cheviene arincontrare il nostro sopraddetto C.An- nioAretinochepür esso nell'iscrizione portaua ilnome di Gallo; e per vitimo vi fu quel L. Annio Antonino cognominato il Pio ; che fu di poi affiunto all'vniuerfale Mo- narchia per la mortedell'ImperatoreMassimoVeio; ed Ignazioparlando di questo ,di cc; Huius pater Ceicnus Commodusfuit ; quem alij Verum, alij L. Aurelium , multiAnnium , prodide Tunt maiores omnes nobilifsimi, quorum origopleraque ex Hetruriafuit . : te FAMIGLIA , O GENTE FLAVIA, t. FYpurquesta annoueratadatPanuinotra le famiglieConsolari Romane,efu confor dell'Annia , come fi caua dalla lapide posta nella famigliaAnnia; c da quel Flauio Annio prese il cognone di Flauia , ed il Tarcagnotta al secondo volume della prima par- te libro 22.dice, che Gn. Flauro fatto Ediledal Senato Romano, che diuulgo itafti , fu figliodi Annio, che moltoopròcon il suovalore afauoredel popolo Romano, come si è nellafamiglia Anniadimostrato e così resteremo con l'opinione di Suetonio , edi Cornelio Tacito , i quali con ragione chiamarono la casa Flauia Aretina in perfona di quelClemente FlauioAretino , che fu Confole di Roma . E benche numerano alcuni Autoríquestacasa tra le plebeie ;questo non èdamarauigliari , perche essendo essa fo- restjera ,ed amatofuordi mododalla plebe quell'Annio Aretino si posero dalla fazio nedella plebe , per il cuimezoaltre famiglie , oltre della Flauii furono alunte a gradi fupremidella Republica;ebencheConfolari, comelivede dal Panuino de antiquis rerums nominibus , perliftcaino in quella fazione . Diceff dunque plebeia , perche era della fazio- ne della plebe ; cometutto questo ce lo conferma ( con l'esplicazione da me fopraddot- ta) Cornelio Tacito nel quarto dell'iftorie Romane. ESuetonio Tranquillo nella vita diDomiziano Augufto qualidicono , che ClementeConsole Aretino foffe dichia toPrefettode' PretorianisepoiConfole di Roma , Questo suddetto Clemente fu d istessa famiglia di Domiziano , edi Vespesiano Imperatori , chiamandosi tutti Flauius , &il Lezzana tomo secondo de' fuor Annali fol. 214.dice'; Flania Domitilla Junior Flauij Clementis Confulis,ac Domitiani Imperatoris Cognati, exforore Plantilla neptis diuerfa proinde ab alia Flauia Domitilla Seniore eiusdem Flauij Clementis vxore . E fi come nel dominio tempora le , fu ottimo Tito Imperatore , figliuolo dell'Imperatore Vefpefiano, di questa cafa Flauía , che regno anni dieci, e viffe feffantinoue, di cui parla ił Lezzana , chiamandolo ottimo : Et Principum exemplar, adeo beneficus fait, et non permitteret quem- quam a se tristem abire ; hinc cum femel fuper Cenam recordaretur , se co die nomini beneficiuma contuliffe , exclamauerit (Amici diem perdidi . Edaquegli , che gli congiurarono nella vita gli perdono, dicendo; Periturussepotius , quam perditurum . Così anche nello spirituale fu l'o- noredella famiglia Flauia Clemente Papa ; che fu dal medesimo Apostolo S. Pietro la- sciato suo successore nel Pontificato, del cui fatto neparla l'AbbateDon Ferdinan- do Vghelli nella sua Italia Sacra tomoprimo , trattando de' Sommi Pontefici . 3 artadell Tamet si autem ferant , Clementem Romanum ad tamum munus designatum fuisse a Pe- poft eiusdem tamen excessum Clemens Limo libens volensque cessit; tum quod illuma il St illum Clerifuffragia extulerant ; tumnoinexemplumsensim tranfiret ; bt Pontifex quisque ante discossum Comitiorum Gleri libertatem contemptafibi diceretfuccefforem , Ebenche questo Pontefice Santo non&nomasse Aretino ,ma Romano, perche luinacques mad'origine fu Toscanospoi- checilo , e la sua famiglia abito tempre in quelle parti della città di Romaafsegnate a Toscani, comealtroue sid det o, che furonoil monteCelio eCeliolo , doue pure effo pacque , e perciò illudden Autoredice: S. ClemensRomanusfecundeRegionis inMonteCalio Parentibus nobilifsimis FaustinoMitidiaquegenitus eft ,qui suam originem longa Jerse Procerum refere- bant inCefares,pbilofophia,reuelataque doctrina percelebris a S. Petro Sacro Fonte cluitur ; ab eodema Diaconusinauguratur ,&c. So iffe pure l'Abbate Gironimo Aliotti di questa casa Flauiadopo d'auerediscorsodi mecenate, dicendo , Nonmoltotempodopo ebbe Arezzo un'altro Eroe,cioè Flavio Clemente huomo(comefcriueSuetonio)Confolare, evno de' primi Senatoridi Roma, quale preso per moglie la forella di Flauio Domiziano Imperatore , come appresso il suddettoveridico Scrittore si legge nella vita,che egli descriue del derro Domiziano, il quale ebbeS.Clemente persuo ziopaterno, fratello di fuo Padre , evna Corella chiamata Plantilla Santa,emadredellaBeata Flania Domitilla , la quale fu bat- tezzata daS.Pietro Apoftolo , come si legge nelmartirologio Romano a320, di maggio enell'itoria d'Eufebio lib,3- cap:14er m. 1. : Si trouonell'antica terra diSpello yna statua tutta intiera vestita con l'abito Senatorio anticodivetuftiffimo marmo, laquale fu data al Sig. Lodouicolacobilli diligentissimo Antiquario dell'Umbria , e posta daesso nella sua casa da Foligno, leggendosi sottodi essagl'infrascrittisch, εισιτηρ - ८. 1 مه C. MATRINIO AURELIO C. F. LEM. ANTONINO 1 VP. CORRECTORI. TUSC. ET VMBR. PONT. GENTIS FLAWLea ABUNDANTISSIMI MUNERIS . SED , ET PRACIPKA - Unesaun LETITIS THEATRALIS FILIO ADILI , QUESTORIS DECUMVIRO. Q. 1. D. HVIKS SPLENDIDISSIMAE COLONIAE ORATORI. R. P. EIUSDEM COLON. ET PRIMO. PRINCIPALI , OB. MERITVM 1 ! поп 1 BENEVOLENTIAE EIVS ERGA SEA Commigeon VRES OMNIS VRBANIAE, FLAVIAF CONSTANTIS PATRONO DIGNISSIMO, CesezioFlauiofu Tribuno nel 710. ab Vrbe condita , che furonodel Mondo 3924.0Fla- uioClemente fu Console di Roma con Domiziano Imperatore . La città di Rieti àqualche occasionedidolersi in questa partediquello, che scrino, ef- sendo essa in pofssessodi Vespesiano Imperatore , per molti Autori,che afferiscono in particolare il Tarcagnotta ,eil P.Ciattial 1. 5.della 3. p. essere Vespesiano natonell' m bria ngliuolodi Flauio SabinoMunicipe diRieti, e di Vespasia Polla Cittadina di Norcia figliuola di Vespatio Pollione, che d'amendue viuonolememorie in vn Castello detto Vespesia lontanoda Norcia verso Spoleti sei miglia . loconcedo, chequetta famiglia Flauia nemicadella Licinia passale d'Arezzo nella Sabina , edinRoma nel ritorno , che fece dall'esilio in Arezzola Licinia , come fecero molte altre famiglie Aretine , come l'azzia , la Claudia , ed altre , come si vede distintamente in questo trattato , okrogli esempi fino a' tempi nostri occorsi: Perchese Vefpesiano , e Flauio fichiamaua Sabino, FlauioClemente si chiamaua Aretino , e tuttidue cranod'vna medesima cafa , comelo confessa l'istesso Autore al luogo citatodicendo . Nell'ImperiodiVespesianoClemente Aretino AttenentediVespesiano istesso fu deputato Prefettodel Pretorio , nel cui offi cio anchecon sommalode si portò suopadre, il che viene confermato da Tacito lib. 4. cap. 16, Vespesiano suddettoera superiore in valoreadogni altro Capitanodel suo secolo , il quale in tempo di Claudio col fauore di Narcisso, essendo andato Legatod'una Legio ne in Germania , e poi nell'Isola di Bertagna , douecombattè trenta volte col nemico , econ la presa di 20.terre , e riceuuta nella deuozionede' Romani l'Isola di Vette , che è appresso la Brettagna riportò moltebandiere in segnodelsuotrionfo; edottenuto, dopo il Confolato, il gouerno dell'Affrica , doue si era con, molta sua lode portato ; ma Ga egli egli non era molto in graziadi Nerone,elacaule fu folamente; perche quando queño cantada,olen'andada via portandoui dormiua ; e perciò Nerone l'area da fe come icacciato ; ma aftrettopor dat bilognodi rimediare alle cofe di Soria , lo chiamo , da quella volta lo pedi Edegli mandandoTito fuofigliuolo, chegliera stato dato per Le gato in Egitto percheconducelledi quel luogo due Legioni in Grudea, ello nellEllef pontopalsos ed'odi per viaditerra in Soria. Edavendo aunto da Testio in Antiochia Perercito ,te ne venne col focooplod'Agrippa , e degli altri Re amici in Tolomarde, do- ue pocoappreffo ebbe anche Tito conle genti , ched'Alellandria conduccua, ma mo rendoNerone Imperatore, Volpesianotenevenne in Italia con ilfuoclercitodopod'auc re aggiuntato laGiudeas doue fu fahitato dalla sua armata Imperatore , ed auendoVi telliolper competitore,facoltocontattigliaderenti fuoi fuperato , ed eltinto; ecost nell'anno 74.di Crito preteilpollettodel Imperio FlamoVelpefiano,efece Confole T.Verpeliamo fino nigaroto il quale deftrifle Gierufalemme e mornatoin Romal'elef fe Confole il padreperlafecondavolta , enell 80. morendo Velpefiano il padre,fa ello Imperatore; ma reggendo folo due anni , prese Plemperio Flauio Domiziano il fratello molto crudcle ,cauroditimite dal padre ,di cuifcriueSueronto queste precife parole Fa Vespesiano Principe eletto dal vero Dio , di cui nelMonteCarmelofa adoratore , co- me anched'apteka Tactoper la vendetta della morte diCinta feperla quiere dell'Impe- noRomanos attesoche nel secondo anno del suo ImperioGrerufalemme fudeftrutta con quella gruttavendetta diquel popolo, che racconta GiofeffoEbreo al lib. 7. de Bello Iudaico ; e indieci anni , che impero , amóin guisa tale la giustizia , ela pace, chel'impe rio sotto dietso , parue , che godesse vna vera età dell'oro , Ed il P.Ciatti con molti gra- ui Autori asserisce, che questo suddetto Imperatore risanalle stroppiati, illuminaffe cie- chi, e facere altri Amili miracoli. Vi fù anche di questa cara quel fortiffimo Capitano Domiziano , chetiraua la fua origine dall'Imperatore Flautó Domiziano , e ferui Au- reolo , che fu tiranno dell'Imperio Romano , comeben arteka Ignazio nelle vite degli Imperatori . Diqueta oala li potrebbedir moko in riguardo a gli huomini , che hanno fiorito in Santità , altri pia nell'arine , che con l'ona, econlalora hanno saputo meritare Patioluto dominiodellVniuerfo tutto ;efifandoli folo,dachilegge , l'occhio in quel folofigliuolo , che merito d'essere eletto fuccefforedalmedelimo Apoftolo S. Pietro nel Pontificato , non ricercherà altro personaggio, che dia fplendore aquesta famiglia , ri- portandoquello il mottodiNonplus pitna Vantisi pure laToscana sopra ogn'altra parte del Mondo, poiche di gloria non v'è chị lapareggi 20 1 4 : FAMIGLIA SPURINNA 1 A ١١٠ 1 famiglia } LA aSpurinna fu grande, epotente in Arezzo ; ediquesta si vede vn marmo antichitlimo inferto nelpalazzode' Signori Priori ,eGonfaloniere di quellaCittà , nel quale fi legge . Q. SPURINNA TRIPMYIRO, Edile , e fopraftante del Calendario Aretino;chepereftere stato conosciuto iltuo merito , e laqualità del fuo valore dal Se- natoRomano, lo creo foprastante del Comune diVetulonia, d'auantaggio l'onorò del CaualloPublicodi Lauro Lauinio ,come ce lutrestano le lapidi d'Arezzo ; della cui fa- miglia fu anchequel L. Spurinna , riferito da Valerio Matlimo , per specchio lucidiffi- mo, edun'elemplare di caftita , edi continenza . Fu poi aliociata alle famiglie Roma- ne,per imeriti delsopraddettoQ. Spurinna ; edi fatto il Panuino nel fuo trastatode an tiquis rerumnominibus , la pone con l'altre dopo Cefare Augusto ,Romana;benche la chia miSpurilia in vecedi Spurinna , e di questa si vede Contole quel Petilio Spuriono , che nomina ilP.Ciattial lib.3. della2. parte . Mostra di questa famiglia l'Orfini nelsuo trat tatodellemedaglie vna monetadi A. Spuri ; ed esplicando il suddetto quel Spuri , dice), chealijlegunt Spurilium , aly Spurinnam ; il che viene a confrontare quello , che ti legge nelle lapidid'Arezzo. 4 FA 53 με το obosбо АлитвыA 1 , O GENTESATRIMI S Afamiglia Satria fu pureAretina: perchè gode in quella Republica tuttiiMagiftra ti , edin particolarequellodel Triumuirato , come fi leggein vn macigno posto nel- Je scaledelPalazzo Priorale d'Arezzo in persona di Sestio Satrio , il quale fu poidaCela- teAugustodichiarato Prefeito de' Fabbri ; etu ancheQuestore ,come ficaua dalmede- fimoMacignosediqui auuenne,che fifece Romana, trale quali la numera il Panui- nodeantiquis rerum nominibus roomooli . IE AMIGLIA O GENTE STAZIυ δεν τουτε Ma- Codendoin Arezzola famiglia Stazia (mentrefioriua la Republica Romana,) il giftrato del Triumuirato , che non poteuono godere se non quelli del primario,e purosangueAretino ,non si puònegareAretina ESosto Stazio figliuolo di Sesto si legge in vn frammento d'antico marmo posto nel Palazzo Priorale , elfsere stato quello Triumuiro, Questore, &Edile. Edil Panuinodeantiquis rerum nominibus,laponetrale famiglieRomaneauuentizie . ElOrfini nel trattatodelle fue medaglie mostra vna mo neta diMurco Imperatore , il quale nacquedaquesta famiglia Stazia , conforme l'affe rifçe Liuioal lib. 2, eDionisioal lib.9. equesto da tutti gli Scrittori vien chiamato Lista, zioMurco , di cui ne parlano Dionisiolib.48 .edil Velleio lib.2. Comequesto , ed inqual maniera foffe Imperatore , oltre alla monera,che mostra l'Orsini , adduce ancora lautoriadiCicerone, con laconfermade fopranominati Autori. Statium Murcum a C. C fare qui pofteaAugustus diftus est , missum in Suriamfuiffe cum tribus Legiambus contra Legionares milites ,quiinterfecto Sex. JulioCafare , Suria,Quastore adCeciliumBallum descriuerant ; epiù oltre . Credendum est.Murcum,&Crifpum ob aliquod in Legionariorum ,&Bassi absidiane egregium faftum Imperatores appellatosfuiffe , &c. poicheCrifpo , e MarcoeranoCapitanidi Cefare e Sta- zio Prifco fu Legato dell'Imperatore AntoninoPio, che si chiamaua prima AnnioVero . Stazio Cecilio fu gran Scrittore Etrufco , il qualeviueua in tempo d'Anibale Cartaginele,comeloriferisce il P.Ciatti nellapar.2. lib.1. Trionfapuro Fofcana, che non contifamiglia,che tisia vscitadal seno,chenonabbia in altre partidommato , eachiral Mondotutto . FAMIGLIA ARIZIA 7 Afamiglia Arizia futra l'antiche.e nobili Aretine, cbenche non sia numerata dal , potrannonegarla Aretina , e poi Romana, auendodell'vna , e dell'altra Republica godu- to tutti quei gradi , che si fogliono conferire a Nazionali ; come appunto fi moltrano inella perfonadiquel L.Arizio, chegodeua nella sua Republica Aretina il Quattrouira to, comeceloconferma vn macigno antico , chesi vede nella via sacra d'Arezzo; quindi trasferitosi in Roma , econosciutosi il merito di questo personaggio dal Senato , fu accettatoin quello che li fu conferito in diuersi tempidal Senato la dignità di tribung de Soldati della feconda Legionede Romanisfu fatto Legatodi TibeticClaudio Pretore della Prouincia Mesia , Legato della Legione quarta Scitica , e della quinta Macedonica , che veniua ad essere come suo Luogotenente , o Mastro di Campogenerale di queste due Legion . Fu anche Edile Curule Magistrato principalitsimo della Citta di Roma , che éradi auercuradella maggior parte de' spettacolipublici , e della restaurazione de Tem- pi;edin finefa Proconsoledella Prouincia dell'Acaia , comeil tutto fi caua dalle lapidi, da Francesco Maria degl'Azzi, da Marcattilio Alessi da Bastiano,Aretino , edatanti altri Cronisti della città d'Arezzo , che hanno tutti cauato dallitcrizzioni, erincontrato conPiftoric .. : ניין " FAMIGLIA, O GENTE SERGIA : : L Afamiglia Sergia è posta dal Panuinode antiqnis rerum nominibus , tra le patrizie Roma. ne letteda Romolo ; enon è inuerifimile, che con la Fabia fosse partita dalla To scana 64 ) scana pergouernare la Republica noua di Roma , poiche queste essendo affuefatte al gouernare vna Republica Toscana; poteua ben Romolo eleggere con la sicurezza d'vn Bnone,&efperimentatogouernole fopraddette famiglie . Questa famiglia Sergiapor fedeua non lungi d'Arezzo vn forteCastello , che signoreggiaua quasi con laCittà tut ta la campagna Arcana , quale nelle guerre de' Guelfi , eGhibellini fu disfatro ,nel'e cui rouine fa fabricato in Conuentode Zoccolanti riformati, quale viene chiamato finoal giorno doggiilluddetto luogo Sergiano, Nonèda marauigliarsi se inArezzo folloro i Sergi , poiche questierano della medefima Conforteria degli Anici, ede gliAnnipro natiin questo tomoda me Toscani , &Aretini . Questa famiglia non fu inferiore all'al- tre , poiche ancor essanella RepublicaRomanaconseguiiConfolati , i Decemuiri con tutte l'altre dignità , che soleua conferire alle famiglie primarie il Senato Romano . Ve- dendoli in tutte l'Istorietratantidissimili materie quel M.Sergio , che fu Decemuironel 3519.del Mondo; eL. SergioFidenate nel 3536. fu creato tribuno con potesta Confo- lare, del 3540, ottenne ladignitàConfolare , che per auere guerreggiato , e foggioga to iFidenati, fu detto Fidenate . Del 3545. chefu diRoma330. ottenneil tribunato con potestaConfolare T.Sergio, comeanchedel3550. L.Sergio Fidenate. Del3565.fume defimamente creato tribuno , con la potestà ConfolareM. Sergio , che fu di Roma 350 come anche l'istessa dignitadel 357, L.Sergio Fidenate , e del 368.Gneo Sergio , che fu delMondo3583. Del 3908. che fu di Roma 694. L. Sergio Catelina congiurò contro la Tua città diRoma , es'impadronidietla,collegandosi con P.Cornelio Lentulo Sura P.Antonio,L.CattioLongino,Seruio Silla , L.Vergonteio , QAnnio , M. Porzio Lec ca, L.Bettia , e Q. Curiotutti dell'ordine Senatorio ; M. Fuluio , L. Statilio , P. Gabinio , C.CorneliodelordineEquestres e con tuttiquesti si oppose a Pompeiani ; e molti di questi essendo andatiin varie Prouincie d'Italiaa fargente ,eConuenticole ; per il che nacqueropoi quelle guerre ciuili, raccontate , edescritte da cento penne . Di questa famiglia nemostra l'Orfini vnamoneta , che èdiM.Sergio Silo; eprima riportandocon Vergilioborigine diquesta famigliaal lib. 5. dell'Eneide, dicendo : Sergestusque Domustener aquo Sergianomen . 1 Citando anchePlinioal lib.7. c. 28. eSolino cap. 6. epoi difcorre : M. Sergio , vt quidem arbitror,nemo quemquamhominum iure pretulerit :licet Pronepos Catelina gratiam nemini deroget: Se- cundo stipendio desteramfuam perdidit : Stipendijsduobus ter,&incies vulneratus est: ob id neutra manu. neutro pede, fatis vtilis: unotantumferuo , plurimis postea stipendijs debilismiles ; bis ab Anibale captus (nequeeniun cumquolibet boste res fut) bis vinculorum eiusprofugus: vigintimenfibus nullonondieinca. tenis , aut compedibus non custoditus: Siniftra manu fola quater pugnauit, duobus aquis insidente co Juffofsis . Dexteramfibiferream fecit , eaque religata praliatus , Cremonam obfidione ex enit ,Placon- tiam tutatus eft , duodena Castrahostium inGallia cæpit ; Quæ omnia ,&oratione eius apparent babita cumPratura,Jacris arcerctur aCollegis ,ut debilis . Quosbic coronarum aceruos constructurushofte mur tato? Etcnimplurimum refert , inquecuiusquevirtus tempora inciderit ; quas Trebia , Ticinus, autTra fimenus,cuicas dedere ? Qua Cannis Coronamerita? Vndefugiffe virtutis fummum opus fuit . Ceteri profecto victoresbominuan fuere,Sergius vicit,etiam fortunam. Sonoperò queste tutte parole di So lino . Nota l'Orfini suddetto , chenella medaglia vedendosi Sergio a Caualio con va tefta in mano,fa conseguenza , che fofle quella , chetronco alCapitanode' Cartaginer fi. 2 ; cheè vn nuouotrionfo ,ches'appende all'Arco delle glorie Toscane, Q : FAMIGLIA , O GENTE CECILIA, Vesta famiglia fu posta con l'altre quuentizieRomane fra icplebeie dal Panuino de antiquis rerum nominibus , chiamandola però Confolare , efu tra le plebeie , come de- pendenti, edella fazionedel popolo , o della plebe , e consegui il Confolato auanti CefareAugufto , come celodimostra il suddettoAutore , e che venne in Roma dalla Toscana. Enel territorio d'Arezzo possedeua il Castello diCeciliano distante dadue miglia in circa da detta Città , ed oggi ridotto in Villaggio,ritiene pure il suo priftino no- me di Ceciliano;del cui delizioso luogo tantonobilmente canto fra le lodidi Pompo. nioCecilio Attico , Cornelio nipote , Oratore disertislimo . Di questa famiglia fu quel T.Cecilio, chefu creatodel 3525. del Mondo, e di Roma 310. ynode tre tribunimilita- ri , che furono i primi creati dal Senato Romanoin vece de' due Confoli con la poteftà però 55 peròConfolare. Del3717. fu creatoConsoleL.CecilioMetello; enel3762. fu Mastro de' Caualieri Q. Cecilio Metello , che fu poiConsole con L.Veturio , eLegato inMa cedonia al ReFilippo , che diquestapoi netrionfo , edi quinaçque , che egli fosse chia- mato il Macedonico; Del624.di Romafu creato Cenfore; questo nacqued'vn figlio diquelMetello , che per saluare il PalladionelTempiodiVesta dal fuoco, perdelivista: Acquisto anche il cognome, oltre al Macedonico quel di Felice per le molte vittoric conseguite; emorendoassaivecchio lascio quattro figliuoli maschi , de quali nauea vedutovnPretore , etre Consoli , come riferisce il Tarcagnotta lib.35. par.3. Nel 3846. fu Confole Q.CecilioMetellodelsuddetto;edel 3850. fa Consolel'altro L.Cecilio , che fu- ronogli annidiRoma635.enel 637, fuConsole L. CecilioMetello Diadema, e nel 639. M.Cecilio Metello . Nel 3856. chefudi Romadel 641. fu ConsoleC.CeciliaMetelloCaprarioje nel 3860. chefudi Romal'anno 645. confeguí la medesimadignità Confolare Q.CecilioMetello figliuolodelMacedonico. Del 3871, chefu di Roma656. fu creato ConsoleQCecilio Metello, edel 3898. che fudi Roma 684. consegui ilConsolatoun'altro QCecilia Metello , e nel3908. che fudi Roma694.fu pureConsoleilsudderto QCecilioMetello . Nel3911. che fu di Roma697. fu infignito della dignità Confolare quel Metello Nepote,dacui descendelacafa Metella nellaquale fuadottata la famiglia Scipiona , che fu quel Scipione descendente dall'Afiatico , che adotto Metello Pio, e neportò poi il cognome chiamandosi L. MetelloScipione, che fu suoceradiPompeo. : FAMIGLIA , O GENTE LVCIA. Vestafamiglia fudelle ricche;epossentidella città d'Arezzo , di cui in quellacittà si dellericchemacigni vetuftiffimi , che sono tutte espostealla pu- blicavifta , chepernontediare ,non ledimostro in queste carti , Questa àgo dutoterritorj immenfineldominioAretino, &queavnportonelle Chiani, fiumefamo- fo,per narrazione di Plinio,di cuiancorase nevedonole vestigie, ritenendopure il suo nomegentiliziodi porto Luciano , e questo era guardatodavngroflo , e forteCaftello oggiVillaggio incui si vedono le rouine , ed è chiamata corrottamente Policiano ; edi tuttoquestosenevedonomemorienegli Archiuid'Arezzo , cioè in quello della Cate- drale, comepure in quellodella Badia , nel quale siconferua un libro di lettere scritte dall'AbbateGironimo Aliotti , che fioriua nel 1460. in circa , nelle qualisi vedono rac. comandatele reuliqiedi figranfamiglia a Gio: Tortelli Aretino , chefipreualeua molto nella Corte di Roma , edin particolare in vna scrittalidel 1452. MariottusLuciusConciuisnoftercum apudD.tuam iustis decaufis commendatus effecupiat,boc ipfum abys potifsimumpetiit , quos inprimisdicatos,acdeditos compertumhabet, quo in numero mequoque ad fcribere non dubbitauit . Ego huius viri virtutes , ornamenta eiusmodi effe intelligo ; vt publicam potiustotius noftra Vrbis , quam priuatam unius , autitemalterius commendationem repossant. Neque lla vel exparte dubbito,fi modotibi huius viri virtus,&ingenium compertafintfine cuiusquam commen- dationecum ipfum tibifuturum carifsimum . Namcum exnobili Luciorumfamilia ortus fit,maiorem tam ipje fibi nobilitatem comparauit, eamfcilicet, quæ vera nobilitas eft invirtuterepofita . Quod enim adurbanitatem attinet, eaeft liberalitate, vtomnepatrimoniumfuum, quod fibi fatis ampium est , in rebus collocet,atq, dispenset ,quæadsplendorem rei familiaris amicorum conuictum , bofpitalitatem attinet . Prudentia , grauitate ,integritatererumque agendarumperitia tanta inta eft , vt fine controuerfia in nostra vrbe nemini effefecundus dicatur . Form vero,&dignitate viriliusque adeoprastat atque excellit, Addo his rebuse 1-4 adimperandum , aciuradandum quodamodo anatura parente fiftus effe videatur . Patriam acVernaculameloquentiam quamquam etiam litteris excultus eft. Sed illefuperiori genere di- cendi, quod infermonepatriocollocatum estapudnospræcipuus , &illustris habetur . Quare cum pradi Etis caufis agregius, &prastantissimus Ciuis , &habeatur ,&fit tum D. orare constitui ,vtihominem bunctuabeneuolentia complectaris ,&c. Questa famiglia perònon è postadal Panuino tra le famiglieRomane , e pure fi legge appreffogl'IftoriciRomani,enel CodicediGiustiniano di C.Lucio Romano nipotedella forella diC.Mario Nepote, che fu Console di Roma nel 647.abVrbe condita, e però con ra gione fi deueporre questa ancoratra loRomane famiglie , e tra le patrizie , e Confolari . : FA 56 1 FAMIGLIA ALLIENA Vestafamigliagermogliata dalla famiglia Allia, non può seguire , se non l'orme Qdiquella , cheeffendo Toscana , comefièdisopra prouato , non à questa bifogno di maggiorprone ; fi denomino Alliena da quel T.Allieno , che fioridel 3931, che fudi Roma cel 707. edi fatto il Panuinonon la diftinguedall'Allia,mentre feparatamentenon la numera nella ferne . L'Orfini nellibrodelle fue medaglie, mostra di questa piùmonete; eprima parla di questa conl'infrafcritte parole . AllienaGentis nomen ab Allia deductum ef- Je, credendum eft, interPlebeias pero numeratam fuiffe; vel ex co constat , quodAllienus is , qui legem de termimis tulit ,plebeiusfuit , mentio Alliene gentis extat in veteri infcriptione , cuius exemplum jubez cimus . 1. ALLIENÆ T. F. BERENICE C. VETTIVS . POLVS 3 VXORI SANCTISSIM, ET C. VECTIVS POLVS MATRI PIISSIME PATR COL. FABR. ET GENT. L. D. D. D. Vienepoi il fiuddetto Autoreadesplicare le monete di Allio All'eno , dalla cui efpli cazionefi viene in cognizione delle dignitàottenute da questa casa. : A. autem Allienus hic , quidem denarium huiufmodi cufit : Prator primum in Siciliam Prouinciam obtinuit , vt fcribit Hirtius lib. 5. Deinde(inquit) AllienoPretori , qui Siciliam obtinebat , de omnibus rebus præcipit , &de reliquo exercitu celeriter imponendo . Eamdempoftea (vt exdenarių infcriptioneap- paret) Cafare iterum Conjule , pro Confulari potestate administrauit : quem honorem , vtindicaret, Sici Le Symbolum,tria crura in denario fignauit, Neptumni addita Immagine roftro Nauisinnita addeclaran- dumMaris Imperium , quod tunc in eadem Insula obtinebat . Hirtius in eodem lib. Allienus (inquit ) inte rimProconjule è Lilybeo , in naues onerarias imponit LegionesXII1.. XIV. Sed A. Allieni huius Classis Prefetti meminerunt Cicero in Ep. ad Cassium x 1. x11. lib.2 . &Philip.lib. x1X . Strabo lib. 16. Appianus lib.4. Dion.lib.4 162 . Veneris caput in altera denarij parteimpressum ad Cafarem ob IuliaGentis orizi nem referendum eft . : 107 FAMMIGLIA , O GENTE CECINA. ر " Vesta famiglia prendela fua originedalla famigliaCilnea , come dall'albero diMe comprendere , e dal nome Cecina , come accade ben spesto fi piglia il cognome , el'Orfini nelle fue medaglie trattando di questa famiglia, dice: Cecina vera ,gentis nomen eft,vtperperrpenna cius in duabus infcriptionibus mentio extat ; vna,in quaNeronis temporibus C. Cecina Largus nominatur no . Altera in qua VespasianoimperanteC.Cecina Pe tus Conful cum L. AnnioBasso defcriptus eft . dichu 2 : Au, Cecina fu Legato in Germania nel 3981. che fu di Roma 766. Vn'altro Au.Ce- cina tu niandato dall'Imperatore , Au. Vitellio in Italia con trenta mila fanti ad occupa re il passo dell'Appennino , essendo questo giouane dilpostassimo , e di cuore , L'Orlini nel suo trattato delle medaglie moftra dimerse monete di questa Casa, ed in particolare diA. Cecina , in parla nella seguente forma. AdA.ne Cacinam Equitem RomanumVo Laterrisin Hetruria natumi , ad quem Ciceronis extant Epistola aliquot lib.6. Quiquepro Pompeiocontra Cafarem pugnauit , pertineat aereus bic nummus an adA. Cacinambuius, utputo filium, qui ConjulAu- guftojuffellusfuit in x 1 1. Consulatu , aqeque mibi obscurum eft . Cacina Patris meminit Hirtiusin lib. de SelloAffrico,in quoferibit es Cafarem ignouiffe, quodpro Pompeio contra ipfum fletiffet . Cacinam filium, Velleius 1.2. appeltat Confularem,fed quando Conjulfuerit, quoniam prætermiffum est ab ijs,qui fastos edi- derunt , quarendum nobis eft ; credi autempotest Consulemjuffeftum fuiffe Augufio Confuli x111, Anno 751. in quo ConfulatuM. Plautium Siluanum Collegam habuit . Id vi credam, ducbus argumentis ad du cor ; primum qura Velleius syluanumfimul , &Cacinam ex transmarinis Prouinctys auxilium Tiberio tu lifeJoribitt, in quibus credendum eft quifuperiore anno Confulatum fimul gessisfent , tunc Proconfulibus fi- mulfuiffe : Deinde quia cum Confularem Cacinam Velleius appellet . qua Anno Conful fuerit, ignore. tur , verifimile eft Collegum syluanı fuperiore annofuifle eum, qui cum eodem Syluano fequenti annopro Confulari poteftate prouinciasfortitus eft . Nil illud obstat, quod Confulares nonjemper y que Confulatum gelle 57 gefferint,fedqui cum honore digni habiti funt a Velleio alijfque fcriptoribus aliquandoappellentur, quoniam exijs ,quefupra ad stabiliendam nostram de Cecineconfulatuconiecturam adduximus ,fatis constat. Con Jularem Cecinam a Vellcio dictum ,quodConfulatum veregefsiffet . T 17 FAMIGLIA CANINIA. i 3. T A TAfamiglia,Caniniavienpostatrale famiglieplebeieConfolaridalPanuino de antiquis. rerum nominibus . Cheforte Toscana fi proua ,perchefu confortedella Fabiazequefto frproua daun'antica iscrizzione riferita dall'Orfini nel suo libro delle medaglie, eche riconosce per fuo progenitoreC.CaninioC. Caninius C.F. ARN. LahcoPater... Questo Labeone é prenomedella casa Fabia; e fu quelloQ.Fabio, che per distinguersi dagli altri fichiamo Labeone,ondeQ.Fabio Labeone fu l'autore , ed il progenitore della famiglia Caninia, come per la fudderta iscrizzione , ed anche della famiglia La- beona. Si leggenell'Istorie Romane , cheC.Caninio fu Legato in Prouenza nel 3922. edi Romanci.709.... 1. E L. CaninioGallo fu Confole nel3931. edi Romanel 717.0 •L'Orfini fopracitato proua, chedaquesta famigliaCaniniaprendino origine la Rebel- lia , laRegula , laGalla , e la Labconaman hiep store 14 •Della Rebellia n'abbiamoriscontrodalPahuino, che la numeratra le famiglie plebeic Romane intendendosi sempre, cheplebeia fafazzionaria della plebe, comeben five- denel suotrattatode antiquis rerum nominibus ; poi che consta chiaro per tutte l'Istorie , che questa consegui ilConfolatoin persona diquelGn. Rebellio Gemino , che fu Console nel 3996. che fu di Roma 78 1. cT. Liuioparladiquestiallib. 4210 Della famiglia Regula se ne parla ne Commentari di Cefare nel libro settimode Bello Gallico. Della famigliaGalla ne mostra l'Orsini fuddettole monete;e fu il progenitoredique- sta L. CaninioGallo Confolefuddetto;il Panuinoperòfopracitatovuole,che sidica Gallia , enonGalla , di cui fu quel P. Gallo Camerino , che ottenne il Confolato nel 4001. che fu di Romadel 786.DiL.CaninioGallonefamenzioneCicerone in Epift. ad Gælium lib.v111.elib.2 . eValerioMassimoal b 4.4.2. efu Confole conM. Agrippa nel 706. eTriumuiro ,e lotto Cefare Augustostampò monete , e fu figliuolo di L. Caninio, menzionatodaCicerone; edaDionesi descriuenella seguente maniera : L. Caninius L.F. PatremveroC. Caninij Galli , quiM. Plautio Siluano Confulfufficitur an. 7$DE ETJ Della Labeona , dice l'Orfinifopracitato. Labeones , qui in Arnienfi Tribu censebantur, diquesta fu l'Autore QFabio Labeone , come fié detto. Di questafamiglia fu quel i Labeone padre di quel Labeone,che fu poi cosi celebrejurifconfulto , che fiori nel 3920. che fu di Roma nel 705. Le quali tutte accumularono glorie alla nostra To cana 2 - 1 ! FAMIGLIA NEVIA. : N Onauendo iocognizionedi questa famiglia , m'è forza di rimettermi in tutto, pertuttoa fentimenti dell'Orfini nel fuo trattatodelle medaglie , che vuole , anzi.: conproue fufficientislime deriuarequesta famigliadaquel L. Spurinno generatodalla famiglia Spurinna Aretina , enella seguente forma neparla . NausamGentem Plebeiam fuisse , vel ex hoc intelligere poffumus , quod ex ea extitit . Marcus NauiusTribunusPl. qui P. Scipioni diem dixit , vt fcribit Velleius Maximus librotertio cap. septizo . Eiusgentis inNummisfamiliareperiunturBalborum , &Surdinorum . L. Nauij Balbi facit mentionem Liuius libro6. cum inquit . Dimifsis Legatis disceptatum inter Pifanos , Lunensesque Legatos. Pifanisi quarentibus agros a Colonis Romanis pelli , Lunenfibus affirmantibus cum de quo agatur a Triumuiris agrum fibi afsignatum esse ; Senatus, quide finibus cognofcerent ; statuerentque, qui Quinques Virosmifit, Q.FabiumButeonem , T. Sempronium Muscam,L.NeniumBalbum , C. Appuleium SaH turnii 大& ۱ Burninuan. Poft autem L. isBalbus Pater effe C. Neuij huius, qui argenteum denarium cafit. 2.Na uy Sardini , quijuta Augustonummum areumfignauit ; nulla, quod fciam, extatmentio apud Scriptores Inveteriautem infcriptione, queproximis annisinforoRomanoreperta, in Capitolium translatafuit, in cuius alteraparte Equestris Statua Curtij cius expresseest , aquoLacus Curtius dictus fuit, mentio fit Lo Neuy L.F. SpurınıPratoris inter Cines , Peregrinos . Piega pure Romaildorfo alla Toscana,che abenfaputo caricarti di trionfi , che mai ne'tuoi giorni fareste marciataperi continuiarchitrionfali , per idensi applaudimenti di gloria , ed arriuata ad vn'Arcadia dellepiù isquisite, e lambiccate scienze , che si pos- fono immaginare, non che rappresentare . Toscana felfeggia , poiche tuoi figliuoli nonfolohannodatolaleggealmondo,ebenche inuito,potutononàcontrovn'inuit tofostencrecolpiquafiuguali aqueidelCielo,chenonvièriparo. Ifulminifolode' Fa- bj furonobaftanti difar chiamare , nondino diuini , maprodigiofi . Non vi è famiglia partoritadallaToscana, chenonabbi trionfato diProuincie,eRegni .Giudici ne sice notuttiglistoriciseconragionequesta nostra Prouincia Tofcanapoffa chiamarsi glo riofa,etrionfante, mentre effi medefimi si fono resi inabili al racconto delle loro pro dezzesiPoetififonostancatifoloinaccennare i fatti illuftri de' più moderni pernon perdersi nel golfodegliantichi EroiToscani , che al narrarlisolo con ilsemplice, enudo nometemonogli Aritmetici dinontrouare numerofufficiente al numerarli. Sonoglo- tieside Romani, masenza paragone de Tofcani, perche oltre la decisione del Prin- cipede' Paripatetici . Propter quodvnum quodque tale , &illud magis , vi èla sapienza, che proferifcea pro de'Tofcani la fentenza. ChoFiliusfapiens eft Gloria Patris . Ondeconra gionepollochiamare questepochelince, inriguardoal fuggetto , le glorieTofcane. FAMIGLIE DE GLAZI, DE GLATTALBERTI, orddxDESIERENISSIMIESTENSI. : D-Alazzio berti,cognome , eRegiocomposto fangueErrufeo d'Atto,&nasce Alberto la famiglia ,che oggiAzzia innoftra , dettalingua anchedirettimo degli Attal AzziAlberti ,de' qualinonpochecontrouerfie si vedonoappressogl'istorici; ma se fifferan- no iLeggentiPocchionel Sigonio allib. 6. fol. 268.troueranno essere veritainfallibil che la Cittàd'Arezzocon tutto il fuodominionon èmai stata compresa nelMarchefa- todi Toscana; nè mai stata adetti Marchesi soggetta ; ma lasciata fin dall'Imperatore Carlo il Magno libera ,scheda semedema figouernaffe con autorità dibattere mone- tad'oro, d'argento , ed'ogni altro metallo senza improntadell'Imperatore, ma conle loroproprieArmi ,edimprese; esolopagauavncento annuo per recognizione all'im peratorefuddetto,esuoisuccessori ; delle quali monete fino adhora se ne vedono ale cune Grazia singolare diquellaCittà, nella quale fioriua vno studio, in cui s'inco ronauanodagli Aretinidi verdeggianti allori letempied'ogni giouane , atto ad effere chiamato con il pregiatonome di Dottore in qualunque scienza ; e di questo fioritisli- moStudioAretino Bartolo, eRofredo ne parlano, paragonandolo aquei di Parigi , di Padoua, ediBologna, il primo nel trattatodeNundinis; ed il secondoin molte fueOpere , chevissenel 1225.epublicamente in Arezzointerpetrò le leggi , equiui compose vn li- bro, che fu poi dato alle stampe intitolato de Libellis ;doue fa menzionedello Studio Are- tino, chiamandoquesta CittàCuriatissimma . In corroborazione di questofi conferua nonell'Archiniodella Cattedrale molti Priuilegi in confermazionediquello , che con ceffeCarlo ilMagno , e da tutti glialtri fuoi fucceffori , chepernonannoiare con tante lunghezze inferirò quiui l'ultimo, che fu di Carlo Quarto, parendomi neceffarioper: prouadiquantoodetto , dependendo tutti gli errori presi da gli Autori , per non auere Taputodiftinguere il dominiode' Marchesi della Toscanadaldominiodegli Aretini,che fariamoltopiù grande, se non fossestato da suddetti Imperatori infeudati molti Signori Aretini,&altri da loro foli dependenti condarli il mero, emisto Imperio reftandoui Solonel1356. iprescritti indetto Priuilegio . : : In ؤؤ Innomine Sancta , &Indiuidua Trinitatis , Carolus Quartus Diuinafauente Clementia Romanorum ImperatorfemperAugustus , &Boemia Rex , fidelibus dilectis, &vexilli fero Iustitia VicarysGene-- ralibus Ciuitatis Aretij , nec non Confilio , & Comuni Ciuitatis eiufdemgratiam fuam, &omne bonum . Bonafides, &fincera deuotio , quam Ciuitas Aretina prafata semper ad Romanorumgessit Imperium , -2 voslemper ergaMaieftatem noftram, &exhibitione , &reuerentie debite , ac in prestatione Iura- menti fidelitatis , quodperAmbasciatores , &vestros Syndacosnuperrime nobis cumomni folemnitate, qua decuit , prestitistis nec non fiducia , &grata obfequia,quæ in vobis inuenireconfidimusinfuturumIm- perialem Celfitudinem nostram admonent , &inducunt, vt vos benignis fauoribus , &gratys proje quamur. Vos &Ciuitatem præfatam de nostra Imperatoriæ Poteftatis plenitudine oraculoprafentis Edi- Etiin integrum reftituimus ad vestrum verum , &legittimum Comitatum , Territorium , &districtum, specialiter , &nominatim , ad Castra , &locainfrafcripta ficut iufte pertinent adTerritorium, Comitatum, districtum Ciuitatis Aretinaprafata faluofemperiure nostro, &Imperij, &quorumlibet aliorum. Castra vero , &locafunt infrafcripta . Pietra Mala , Murlo , Chiusi , Montecchiode Monten ,Montaguto fopraTalla,Monte S.Sauino , Lucignano, Foiano , Montecchio , Vespone , Mammi, Pietranera , Rancho, mignano , Carnano, Faeta , Sarna , Vignale vicino aBibiena , Penna, Gaenne , Colle di Souaria , Casale, Montebuono , Valliana, Castellodi S. Domenico,Giampareta,Ca- tenaia , Campi , Fraffaneto , Pezza , Fignano , Taenna, Castellodella Pieue di S. Stefa- no, Castello di Gello Abbate, Castello d'Anghiari , Castello de Laterina , Castello di Campogialli , Castello del Borro , Castello , o vero VillaTroiana , Castello d'Ortignano , Castellod'Ozzano, CaftellodiCiuitella secca , Castello di Poppi , con le Ville , e suoi appartenenti , Castellodi Fiorenzola , la Villa de Menenao , la Villa di Semprone, ela Villa di Buiano . Item restituimus nos ad iura omnia, qua difta CiuitasAretina habet in CastiglioneAretino, inTurпо, in Afotania , &Valle Chij ,cumCasis , Vallis ,&pertinentijsfuis, in Lusignano , in Castiglioncio . Itemin Iouio ,in RocchaCingiata,inRoccha Vezzani , &in Razzolo , in Serra , in Roccha Caprese cum tota Valle , Curiafua . 4 Item adiura , quæhabet in Caftro de Verghareto ,&integraliter ad catera , Caftra , &loca que per- tinent ad Comnempradictum, cum Iuribus , &honoribus eorumdem adiciente, &libertatem Impera. toriam pollicentes . Qua Caftra , &loca pradicta , vel aliquod Senaliorum non expressorumpertinentium ad ComunemAretij pradictum ,nonintendumus alij Comunitati , velfingulari persona concedere , vel in, eis aliquod ius , vel Iurisdictionem attribuere in genere , vel inspecic , in vestrum , &prafata Ciuitatis Arety præiudicium quo quomodo , Infuper vosdono ,vberioris gratiaprosequentes , confiderataindigentia , &tenui Status Ciuitatis pra- diltavos , &vestram Ciuitatem abfoluimus , &liberamus abomni cenfu .Jeu pecuniario debito,adquod sque adpræsentemdiem teneremisci Imperialı Camera noftra . Mandantes vosnonpoffe, nec debere pro- ditto tempore præterito per aliquosOffitiales nostros impediri vel aliqualiter molestarı . . Contendimus etiamvobis Ciuitatique veftra predicte authoritatem ,&potestatem cudendi , feu cudi faciendi monetam æream, argenteam,&auream, feruata tamen omni legalitate, tamin materia,quam ins formas. Pratereacum noftraMaiestas fide de dignapercepit , quodprafata Ciuitas Aretina confucuerit ab anti quo habere Studium generale, &facultatem doctorandi, feu adoctorari faciendi in iure Canonico , Ciuili , qualibet alia facultate , &in eamdem Ciuitatem Studium viguerit , iuxta Imperialia Priuilegia , qua propterCiuilium Guerrarum difcrimina dicuntur deperdita . Nosde innata libertatis , &Clementie gratiavobis Çinitatiqueprafata concedimus ,&largimur ; quod in ipfa Ciuitate vigere possit , &vigent Studium Generale , &iniure Canonico , Cuili , velin qual bet alia facultate , cum poteftate , &autho ritate plenaria doctorandi, &Doctores faciendi , in Iuribus , &facultatibus quibufcumque . Nulli ergohominum liceathancpaginam noftraMaieftatis infringere,vel ei quo vis ausutemerariocon trariare. Si quis autemhocattentare prafumat in dignitatem nostram, pænam centum Marcarum aureis, quarum medietas ararij fen Fifci noftri Imperialis , alia vero Comunitati , Ciuitatique Aretij vti libet volumus applicari senouerit incurfurum prafentem fub Bulla aurea nofira Maieftatis impressa testimonium litterarum . :. SignumSereniffimi Principis , &D. D. Caroli Quarti. RomanorumImperatoris Inuictiffimi , &Gloriofi Boemia Regis . ! Te- 60 ! Testeshuiusfunt. Venerab. Niccolao Acoligen. Patriarcha fraternofterIoannesOrliens , Gherardus Spiren. Philippus Vulterranus. DatumSenis ann. Dom. MCCCLVI. MenseMaij Ind.nona Regnorumnoftrorum anno nono , Imperij vero primo . Gettato il suddetto fondamento sipuó infallibilmente asserire , chegli Attalberti pof- sedeuano vn'amplio patrimonio , insieme con gl'Azzj nel territorio Aretino , comeno- bili d'Arezzo , e benche rifedeflero fuori di questa Città , essendo la folita sede de' Mar chesi di Toscana nella città di Lucca , godendo effi questa dignità, non per questo si scor- dauanodella lor Patria ,dalla quale fu mandato il Marchese Attalberto, come nobile Aretino, all'Imperatore Lodouico , infieme con Sigifredo , &Adelelmo , ebenche foffe Marchese della Toscana , non ifdegno diportare l'instanze della sua Republica , edella CattedraleAretina , combattuta sempre daquella di Siena per le giurifdizioni , che in fine n'ottenne dal fuddetto Imperatore tutti quei priuilegi , cheseppe desiderare , i quali oggi fi conferuanonell' Archiuiodella fuddetta Cattedrale, dati inPauia l'anno 901. come fidira appreffo . 7 Questi Attalberti possedeuano questo Marchesato della Toscana fino a'tempi dell' ImperatoreCarloil Magno , che secondogliAutori inuesti delsuddettoMarchesato At, talberto quellodico, che per le fue imprese s'acquistò il titolodi grande . D'Attalberto il grande , nacque en figliuolo verofeguace dell'orme paterne dettoGuido , il quale ve- dendol'Italiascorsa da' Saracini , che ebbero ardire fino d'assediare Roma; cercò con ogni celerità di comporre vn formidabile esercito di Toscani , Vmbri , e Lombardi ; poi chenonsolo dominaua la Tofcana , ma l'Umbria , &il Monferrato; fi fe con questi repentinamente incontro a quegl'infedeli , chebenfrettololamente si ritiraronodall'im- presa ; per il che l'Imperatore Lotario l'inuefti del Ducato di Spoleto , dopo la morte di Vbaldo, disangue Longobardo, i cuiprogenitori l'aueuano lungamente lignoreggiato; il quale vnitoli poicon Lodouicofigliuolo dell'Imperatore Lotario, incalz talmente quei Barbari,che ebberoper grazia , il potersi ritirare ne' luoghi della Calabria , e della Magna Grecia . Da questo si valorofo Campione sigloriano d'auer principio iConti Tofculani , che si vfurparono poi ildominiodi Roma . Tuttoquesto si fonda nell'lito- rie di Perugia del P. Ciatti lib. par. 4. Nell'antichità di Tadino manoscritte , da Leone Oftientelib. 1. c.25 . da Gio: Fonzio , &Oratio ; dalle Tolcane bellezze dell'Ariostocanto 3. stanza 24. dal Sigonio lib.5 . de Regno Italia , ed altri a gloria de' Sereniflimi Estensi , e loro conforti . Morto il fuddettoGuido successe nel Marchesato di Toscana Attalberto il figliuolo , che fu padre di quell'Attalbertodanoi sopranominato Ambasciatore della Republica Aretina all'Imperatore ; di cui furonofigliuoliGuido , e Lamberto, che furono pure Marchesi della Toscana , e cio si raccontaperl'istorie , che contrariandoli , e non conue- nendo i tempi , io non atlicuro altro , che questo Attalberto Marchese della Tofcana Ambasciatore per la Republica Aretina , come costa per il priuilegio , che ne riportò dall'Imperatore , quale fi conferua nell' Archiuiodella Cattedrale Aretina , edameposto nell'istoria d'Arezzo; onde altro non intendo prouare,se non che gli Attalberti fieno ori ginati d'Arezzo infieme con gli Azzį Sereniffimi oggiEstensi ,per la cuiproua bifogna effere advn'Oberto , che quali tutte l'storie lo confeffano per progenitore de' Sereniffimi Estensi ;Tebene alcuni confondono il nomed'Oberto ad Alberto , e non s'accorgono , che confondono il padre col figliuolo, come appreffo . A Lavenuta in Italiad'Vgo Conted'Arles , che fi fece Red'Italia ; e benche trouasse nel Marchesato diToscana iMarchesi Attalberti suoi fratelli Vterini , abbatte non pocola lorpotenza , senza riguardo alla parcntela ,nè alla sua madre Berta , ma l'ansieta di do- minare , fupera ogni prossimità di sangue ; e benchegl'Istorici assegnano una giusta cau- sadel fuofdegno; mentrequesti ardirono di sfidarlo a duello , esso priuò non solo Guido , ma ancora Lambertodell'Impero di Toscana , ed inuestitone Bososuo fratello , restarono gli Attalberti , o Azzi priuidi si bel dominio : ma vedendo, che il tuo fratello Bologouernauaquesti popoli pessimamenteper i suoi mal-defiderati costumi , risolse di rein- 61 seintegrarela casadegliAttalberti , oAzzi Alberti , de' quali vi eraOberto , che godeua isuoibeni patrimoniali nell'Aretino, fu questo da Vgo chiamato; &inuestito delfud- dettoMarchesato . Questo è quell'Oberto, detto Sigifredo , che ando Ambasciatore inGiemecon ilMarchese Attalberto all'Imperatore Lodouico nel 901. come di sopra si è detto,edappresso si prouera . Questo , dico , godeuatutta la costada Turrita Baronag- giodegli Azzj findi fopra aCaftiglione, tirando da Cortona per quelle montagne fino a Petrella,edagli stati, chegodano oggiiMarchesi del Monte S.Maria tutti d'vn medemo lignaggio ; e fino a' tempi nostri tutte quelle chiusesichiamanole chiusure del MarcheseOberto, il quale fu figliuolo di Vualcherio padre di molti figliuoli , come si rimarca nell'albero , che furono oltre Oberto , Boso, Vualcherio , Giocondo , Suppone, Gui- do, dettoTegrimo , Teuzone , Grifo , e Petrone . Da'quali prouengono molte generazioni , che generaronopoi famiglie diuerse , co- mesiprouada più stromenti , che siconferuanonell'Archiuiodella Badiad'Arezzo, co- mesidira appresso . Maprima d'inoltrafi, nonbisogna passare sotto silenzioquello , che nehanno scritto gl'Istorici , i quali benchenon concordi tradiloro nel computo de'tempi ; e nel nomi- narOberto connome diuerfo , àfatto nafcere molteopinioni erronee . I più però han- noafferito , cheObertofoffe figliuolo naturaledel Re Vgone; il che repugna non mol- toaltempo ; perche se Oberto fosse stato generatoda quelle concubine, che concorse- roal fasto , edalla grandezza d' gone fatto Red'Italia ; nonpoteua esser nato , chenel 930. in circa: poiche in questo tempo per i medemi Autoriebbe con le dette commercio il suddetto Re Vgone ; E come poteua dunque succedere a Bofo Oberto ? E se Oberto detto Sigifredo , che fu Marchese della Toscana era in età quasi Virile , mentre ando in compagniadel Marchese Attalberto suo zio ad esercitare l'Ambasciata per la Republica Aretina all'Imperatore Lodouiconel got . comepoteua mai essere figliuolo d'Vgone Re d'Italia ? Anzi inquei tempi del regnare d'Vgone ,ebbe esso tra tanti figliuoli, vn'altro maschio, cheper vedersi beneticatodaVgone Red'Italia , lovolle nominare con ilfuo nomed'Vgo, ed imedesimi Autorilo confeffono , che il Cont Vgonacquenel 949. ben- chesiaa miofauore,nascendonel946. l'annoche morì Vgone: Si che dunque invecedi nafcere Vgo , douea nafcere Oberto padre del Cont'Vgo nella lorosentenza . CheOberto foffe solo padredelCont Vgo, e di Gualdrada , che si maritonel 957. aCan diano 111.Doge diVenezia, come vogliono isuddetti Istorica; ciò è falsissimo : perche fu anche padred'Alberto , d'Attalberto , e d'Azzo . Alberto,& Attalberto,furono Mar- chesidi Tofcana fino nel 996. a' quali successe il Cont'Vgo ; come ciò si vede in chiaro dagli stromenti , che si conteruano nella Badia d'Arezzo , peri quali si mostrano molti figliuoli , enipotidelsuddetto Marchese Oberto ; onde tuttoquesto costa per scritture autentiche , e nonper Istorie , chenonparlano con fondamento . Un'altra ragione mili ta contro i suddetti ; &è . Quandovenne in Italia Carlo Magno , e fatto vittorioso de' Longobardi , messe in acconcio l'Italia , introducendo ,oltre la legge Longobarda , Romana , la legge Saliga ; edecreto , che ciascheduno peruenendo all'età di potercono- scere le leggi , si dichiarasse sotto quale delle suddette volesse viuere , e secondo quella poteffe eflere punito : Et ita hoctempore tribus Italia legibus vixit,Romana, Longobarda &Salica; Obferuatum efi autem , utquacumque lege viuere vellet ,profiteretur , atque ea ius illi diceretur , dice il Sigonio . Per il che conferendo ciascuno ipropri interessi allo statodelle cose presen- to, edalla memoriadelle paslate , si dichiarauano differentemente Longobardi, Roma- m, e Franzesi , secondo, che da gli Autoridi queste Nazioni riconosceuano i benefizi , e le grazie . Che più nobiliItalianipaslasserodalleleggi Romane, alle Longobarde,dice il fopraddetto Sigonio , parlandodi questi , che multos Nobiles Romanorum more Longobardo- rum attonfos Luitprandus Rex adje attraxit ; e cionon per altro , che essendo in vigore la poten- zadiquesto , si vennero introducendo con una nuoua politica quei nuouinomidi Baro- naggi , edifcudi ; a segno tale , che tutti igrandi inuaghiti ragioneuolmente di domina- te,benetpestodimenticauano la propria origine Italiana , e Romana , chiamandosida quellagenteLongobarda , dalla quale riconosceuano i fauori , ela potesta signorilee , chegliconcedeuano; Onde échiaritlimo , come fi vede in tutti gli stromenti del Mar chese Oberto,de' figliuoli , e nipoti viuere quasi tutti legge Longobarda , qualifi con- feruono negl'Archiuj della Cattedrele , e della Badia d'Arezzo; epoi visse legge Salica , 1. come 62 come beneficatodal suddettoVgodi Francia . Se dunque Oberto (di cuiparliamo)non fu , secondo ifuddetti Autori , originario d'italia , madi Francia , e figliuolo naturale delDucad'Arles Re d'Italia , in tempo, che i Longobardi, ele forze loro erano già tan- ti anni prima abbattute; perche non visse legge sempre Salica ? Dauantaggio perche fe fu cosi ? QuelPrete Donizzone Sacellario della Contessa Matilde, quale riconosce,co me fi prouera, per Progenitore ilsuddetto Oberto,fapendo molto bene, che quetta nobiliffimaCara vineua fra la fua propria nazione conforme la legge Longobarda , gli attribuil'origine d'Italia , e di Francia allaDuchessaBeatrice madre della ContesiaMag tilda con l'infrascritte parole Prabini Italia Bonifacium Generofum Atque Beatricem Gallia fert Italis . Epurquesto Donnizzone fu il più vicinoa quei tempi , che scrisse, eperòseglideue prestar credito al pari di un'autentico stromento. Si nota dauantaggio, che in tutte le scritture, che si conferuano negli Archiuj d'Arez zo rogate in tempodel marcheseOberto , de figliuoli , ede' nipoti suoi, si vedono tutti nobili , etitolati,che quandosono forestieri , se gliaggiugne quella particola, etiamage gregati a questa nobiltà per 100. anni . Iltaledeltale, qui fuit degenere Francorum , od'altro paese , come ciò si cauadalla caff.O. n.68 . dell'Archiuio della Badia d'Arezzo . Piu ol fre . L'offeruazione da mefatta in moltissimi Archiuj mifa credere essere verità infalli bile , cheOberto, edVgo il figliuolo , non foffero Franzesi , nè Longobardi , ma veri Tofcani . Si troua per le scritture del900.del 1000. edel 1100. che il contraente fi chia maEgoN. vinolegeRomans , o Longobarda , o Saliga , e ciò costumauano iToscani ; maquan dofi trouaEgoN. viuolege ex natione mea Romana , o Saliga , o Longobarda ; questisono Franzeli, Romani,o Longobardi . Si chetrouandosi nominato ilMarchese Oberto, i suoifigliuo li , enipoti, senza aggiuntaalcuna , comefivedein tutte le scritture ; ne tanpoco exna tionemea, nonsipotràdire Franzese , maToscano, edAretino : Anzibenche sieno stati trapiantati gl'Azzj Aretini nella Lombardia , si chiamaronoperqualche secolo Aretini , comefi vede dall'Archiuio di Camaldoli inperfonadi TedaldoVesconoAretino , che fu fecondoDonnizzone zio paterno della Contesla Matilda della medefima conforteria de' Sereniffimi Eftenfi , come appresso , equesto si dice per teftimonio anchedi D. Ago- stino Razzi(oltrele memorie laiciate dilui nellaDiocen Aretina ananti, che toffe Ve scouo) conl'autoritàdi scritture autentiche ,che dicono: Tedaldus VirReligiofifsimus Are- tinus,quiposteafuitEpifcopus. Maancora conforme il Decretodi Cefare , non aueriapotu to Tedaldo Azzj , od'Este , confeguire ilVescouato d'Arezzo , le dall'istella Cittá, offuz Diocesi , non folle originato , edifcéso. : * Eper vitimo si fondanoaltre ragioni nelle donazioni , che feceBerta moglie del mar- chefe Attalberto , ( che fu Ambafciatore , comediffi di sopra , per la Republica Aretina , all'Imperatore) alla Badia diS.Fiora , e Lucilla d'Arezzo . Che essendo lei di Lorena , e rimasta vedoua non potefledisporre delle facoltàdel suo marito Attalberto; se non in due cafi . Della robadel primomaritonon ci erano beni stabili nel Aretino ; si che quel lo , che vi era , fi poffedena dalfuosecondo marito, il quale nella sua morte poteua auer lafciato la fua conforte Berta ,nonrimaritandofi, padrona aflolutadituttoil fuo, eche poteffe teftare perl'anima sua i fuddetti beni a qualche luogo Pio , come fecealmonafte to fuddetto ; e però noto quelle paroledellaconfermą, che fa il Re Vgo d'Italia , cioè della Chiesa dedicata in onoredi S.матіaposta in monte Ionio , con tutto quello, che si appartiene a dettaChiesa, etutta quellaterra , cheacquisto Berta lor madre exCamerino , que inMonte Ferentino , con la terra di Lauro, di mugliano, di Querceto , &c. Cioèacqui sto Berta asuo marito Adalberto , per averla in tuttoquesto costituita padrona . Secon dariamentepuol eflère, che auendo riceuuto il marchese Adalberto tantodenaro, quanto montaua la dote di detta Berta sua moglie , ed auesse in questi patrimoniali tenimenti fondata la dote della suddetta Berta , eche di questa auesse donata quella parte suddettai per l'anima sua alla Badiadi S.Fiora , e Lucilla , nel cuiArchiuiofi conterua la detta donazione . Vn'altra confiderazione faccio fopra questi stromenti, che si conferuano nell'Archi aiodella suddetta Badia ; che il monafterio , o Badia suddetta à sempre vintolalite soprad dettaper il poffeflio della fuddetta donazionedi Berta di Lotaringia; perche ipreten denti 63. 1 denticonfortide gli Atralberti nonvolleromai comparire auanti il tribunale,nel quale ghi chiamaua l'AbbatediS.Fiora fuddetto,per addurre le loropretendenze, tenendoloro sempreilpoffeffode suddettibeni , enonvedendo quiui comeessi godeuano , nèaccor. dod'alcunaforte , m'immagino , cheessi aueffero vinto, conauererimostrato ad altrol tribunalelelororagioni; Onde si conclude,cheOberto , figliuoli, e nipoti, foffero ive riveredi ,epoffettori degli Attalberti; ocheBertanon poteffe donare in pregiudizio di queidel sangueil loro antico patrimonio, e feudi Imperiali , chepossedeuano nell'Arci-; nanon soggettipuntoalMarchesatodi Toscana Si chedunque dopod'anercollocatoOberto fatto Marchese della Toscana in questo albero, fi deuono ponere per suoi figliuoli Gualdrada , Adalberto, Alberto, Vgo,ed Azzo, chefuori d'Vgo, feceronuouirami , che in processoditemposonodiuenuti albo- zi di famigliediuerse ,delle quali fi tratta quia parte ; e primadelCont'Vgo , di cui non senevedegenerazione,douerci tacere;mapercheviene controuerfo, deuo foggiunge-. realcunealle fopraddettoragioni per ogni chiarezzadi chi legge. Giàdallesopraddette si vedenonfolol'opinionedi quei Autori , chein aria hanno afferito, che il Cont'Vgo MarchesedellaToscana folle figliuolod'Alberto ,mentreconscritture autentiche lopro uiamofratello , & ambi figliuoli del MarcheseOberto di Toscana; ma precipita più di ogni altra , quella , cheasserisce ,esserediscesoda' Marchesidi Lucemburgo,corren- dolamedesima fortuna quell'altra , che fosse originato da Marchesidi Brandemburgo... poicheledonazioni fattedal ContVgo allaBadiadi Firenzede Cassinensi fondata da VvillasuamadreMarchionilla,(perdire laparolamedesimadell'Istromento) confeffa- nochiaramente , essere il Cont' Vgo , che fu Marchese della Toscana , dopoisuoi fra- telliAlberto, edAdalberto figliuolo conglialtri suddetti di Oberto Marchese dellaTo- seanaslequalitutte si conferuanonell'Archiuio della Badiadi Fiorenza alla Caff Z.Z Maperchealcunihannovedutoqueste attestazioni, sonoandati inueftigando , quale echi foffe questoOberto senon auendoriguardo al computo de tempi , nè a' figliuoli d'VgoneRed'Italia , nètanpocoa naturali , chedi questi vi sono varie opinioni fra gliv Autori,find numero , come nel nome,hanno affermato il suddetto Obertoeffere fi gliuolo naturaledel suddettoVgoneRed'Italia, checonleragioni suddetteresta conuine taanchequestaopinionepiùvniuerfale.Perche in verità godè esso l'istessi beni,chegode ronogli Attalbertinell'Aretino infieme congli altri suoifratelli , e nipoti, comedi fopra! abbiamodimostrato;aggiungendosi perargomento forte quelladonazionedi Villa mogliedelmarcheseOberto,e madredelsuddettoCont'Vgo ,che fu marchesediTofca- na, la quale nel visitare la Badia di SS.Fiora, eLucilla alloradistante d'Arezzoperdue mi- glia si priuòliberamentediottopoderi , che possedeuanel Baronaggio de' Campi Azzia- ni, oggi Agazzani , per inuestirne la Chiesa di Santa Maria, patronato finoadoggidegli Azzi , nella Parrocchia , e giurifdizione della suddetta Badia; e ciò si dice anche per te- stimonianza di S. PietroDamiano , che fu Scrittoredi quei tempi . Che la Chiesa suddetta di S.Maria fosse allora, come èal presente , nel territorio Agaz- zano, o d'Agazzi , oCa degli Azzj , non patisce alcundubbio , perche costain due ori- ginali istromenti , l'vnodell'anno 1027. e l'altrodel 1031. i quali si conferuano nell'Ar- chiuiode Serenissimi Estensi ; epassim silegge nelle scritture nell'Archiuiodella Badia d'Arezzo . Che queibeni donati daVuilla fosseroereditari d'Oberto padre del Gran Cont'Vgo ; nonvi nascedubbio , perche escludendosi , che non poteffero essere beni auuentizi , o dotali, peressere lei donnaforestiera , eforella del Duca di Spoleti , ne resulta , che fof- scro ereditari diOberto maritodilei , e de' propri suoi figliuoli ; il che benissimo si ri- conosce dauna donazione , che fece vna certaBonizza della suddetta conforteria alla Badia di SS. Fiora , e Lucilla d'alcunibeni , che possedeua di quel tempo nel territorio Agazzano, chiamandoperconfinanti leterredellaChiesadiS.Maria suddetta , &terras Vgonis,qui 2 ifuit marchio . D'Azzonon si combatte da niuno Autore, che fosse figliuolo d'Oberto marchese della Toscana , anzitutti conuengono ; e pero non mi dilatero in prouario ; ma solo dirò per confermazione diquantoodi sopra detto , che questo Azzo (Capo della Sere- nitlima famiglia Estense) fu dotatode' medemi , edeuoticostumi , cheisuoi auoli, poi chequando conpiùfelice fortunatrasferi questo la sua sede nelle parti di Lombardia, vol : 64 volle ad imitazione degli antenati suoi fondare la principalChiesa nel fito Castellodi Canoffa,dedicata ad onore di S. Apollinare ,come dedicarono gli altri Azzi Aretini nei lor Castello di Turrita nel territorio Agazzano; e seguitarono anche gl'Azzi di Lombardia la tor priftina deuozione verso la Religione di S. Benedetto,con fondare varieBadie in quella Prouincia , comeferono gli Attalberti , & Azzi loro predecefiori.. in Arezzo; chepriuarono loro medelimi di grandiffimi tratti di terra don moltifsimi : feudipoffedutiper vatieparti d'Italia per arricchire la Religione Benedettina, comep furono le Badie di SS. Fiora , e Lucilla , condodidialtre Badie, che ficontauano nel terra ritorio Aretino . EdilConeVgofondodi tutti i fuoi beni patrimoniali la riccaBadia Capolona, non lontana d'Arezzo quattro miglia, oggiin Commenda,edatade' Signo ri Marchesi Stufa . Offeruarono in fine lefamigliedegli Attalberti, ed Azzid'Arezzo , edi Lombardiale medesime leggi , etradi loro stretta amicizia , e parentela , comeli1 cauadalla donazione ,che fece TedaldodaEfte zio paternodellaContellaMatilde , men-s tre con generosa pieta,colpriuare se stessodi trentaseipodericon laCortefua d'Agaze zi, eChiesa di S.Angeloposta inCapodi Monte , dettoallora Monte Bofone ,per inue stirne la BadiadiSS. FioraDe, Lucilla d'Arezzo in benefiziodell'anima d'Vgo d'Vgone fi gliuolo di Zenobio figliuolodi Petrone detto Azzo,eper l'anima d'Ermingarda duamo glie,ilcui iftromento ficonferua nell'ArchiuiodiBadia, comefi dirà , erimostrerà nell albero degli Azzi Arcimi barogito 5 odst . 2 Mahora mai conuténmi venire all'albero , checomincerodalMarcheseObertoper prouareittutto confcritture autemiche,eseguiretoftile diScipione Ammirati; ilqua- jeObertosiposerànell'infrascritto albertsMtoriate. Attalberto il grande, secondoi più peritigeneròGuido, che fupadre di Vbaldo, diz LambertorediAttalberto,chegenerol'altro AttalbertoDucadi Spoleto, ediGameri- no,GuidobeLamberto amendue Marchefi della Tofcana. D'Attalberto nacque quel Bonifazio, cheebbe per figliuola Vuilla,che fu poi maritata ad ObertopadredelCont Vgo,edeglialtrida medi sopra rimostrati; per la quale,Vuillane i figliuolidebMarchele Obertocreditarono il DucatodiSpoleti , ediCamerino,edaltro, edi fattoilCont'Vgo s'intitolo marchetedi Toscana , Duca di Spoleti, edrCamerino DiGuidodettoVvale cherionacque Oberto progenitore deSerenissimi Eftemi come fi pronera con scritture autentiche , ed autorità d'Autori contemporanei , oltre l'accennato di fopra ...: 1 2 A : 1 1 i : : 102 .2 1 10 : : Vuilla 65 : : Vvillamoglie UseAzzo Attalberto Alberto delMarcheseOberto... 1 しょこいい !! Vuido Lamberto Bonifazio S د Attalberto terzo Lamberto Σ 21 در Vgogo 1980 1 Oberto Marchesedi Toscana 940 Eucrardo 1 Vualcherio VuidodettoVualcherio Attalberto870Suxoique an Vbaldo 1 OT 10: على no ilgen VuidoDuca845 di Spoleti , diCamerino , e Marchese dellaToscana JUALA 2 ATTALBERTO il Grande Marcher dellaToscana 4 A 2.11.3 Il sopraddettoVualcheriosi vedenominato invnasentenza data a fauore de'nipoti, •pronipotidel Marchese Obertoper le terre donateda Berta , moglie del MarcheseAt- talberto , edin particolare a fauoredi Vvalcherio , chiamandosi in essa l'auo, eproauo tutti con ilnome di Vvalcherio, datanel 1014. da Gerardo, e Manzolino Conti , Milli inArezzodell'Imperatore Errico : Rogatada Giouanni, come ciò costa dall'ori- ginale , che si conferuanell'Archiuiodella Badia d'Arezzo al lib. 1. come anche nella call.G. num.18. fi vede vn'altro Contratto di Alberto , ed Adalberto figliuoli d'Oberto Marchesidella Toscana , iquali insieme con Euerardo d' ✓valcheriodelprimo Vvalche- rio ,sivedono contrastare con lasuddetta Badia d'Arezzotutti i beni , che donò la fud- dettaBerta , moglie del Cont. Alberto al detto Monastero di S. Fiora . Rogato da An- area. D.Vgo, edi Azzo viene prouato come sopra . DiAzzo nafce Albertopadred'Vgo , che generò quell'Azzo marito dellaContessa Matildela grande, e seguitasenza contratto alcuno l'albero , e genealogia de' Serenif- fimiEttensidescritto dadottiffime penne , alle quali mirimetto circa idescendenti .. DiAttalberto figliuolodiObertoMarchesedella Toscana nafce Tebaldo , che fupa- dredi Tedaldo Veicono d'Arezzo , come disopra si è detto , e diBonifazio , che gene- rò la gran Contessa Matilde ; e perche di questa vi sono moltecontrouerfie, è necessario dedurre molteragioniper proñarla di questa pregiatissima conforteria . L'opinioni dunque sono varie circa i progenitori di questa gran Contessa , che al raccontarle fareitroppoditedioa chilegge , ematlime s'io pretendefsi separatamente offeruarle con vnostudio così esatto , come nel vero fece Domenico Mellini, il quale fra tutti coloro , che si presero la cura di trattare dell'origine , e fatti illuftri della Con- tesla Matilde, fu il piùfaggio, al creder mio , &il meglio riceuutovniuerfalimente da tutti; percioche,anendoquesto messo insieme con ogni diligenza , e fatica , tutte quel- le diuerte opinioni , chedavna infinità de libri , potèsparsamente raccorre, aiutato da manoscrittipublici , epriuati , somministratilidavariepartid'Italia,molto faggiamen 2 1 te 66 te rifpofe a tutte quelle obiezzioni, chedal suo proprio intelletto , eda molti altri anco ra gli furonoproposte ; e con accuratezza non ordinaria ci diede ragguaglio certiflimo delmaritaggio seguito tra elfa Matilde .& il Marchese Azzo da Efte con le ragioni vni- uerfali , che moifero Papa Gregorio Settimo diquesto nome adiffoluere tal parentado : Maperche ne losteifo Mellini , nealtri ,che io fappia fin quì , hanno faputo , o (per dir meglio) potuto per mancanza (credo io) discritture publiche , rintracciare quella vera confanguinita , che in quarto grado verteua tra quei due granperfonaggi , per la quale il PontericeGregorio proibi quelle nozze E perche il fapere cio , è il fondamentomag- gioreditrouare la defcendenza degli antenati di Matilde ; per tanto breuemente lo mo- Itreremo , gia che consentendo il Mellini con il Biondo , Sigonjo , col Platina , e con i piueruditi , che la Contella Matilde , quesse persecondo marito vn'AzzoMarcheteda Efte;non seppero percig niuno di loroqual fi foffe, credendolo chi il primo, chi il terzo, chì il quinto fra gli Azzi di quella famiglia, il che era , (vaglia il vero) in posibile adi- Icernerfi con fondamento, le prima non si veniua a sapere , che l'auo della ContefiaMa- tilde , cioè Tebaldo padre di Bonifazio , di cui nacque Matilde,folie tigliuolo del Mar- chese Adalberto , che visse gli annidel Signore 984. e più oltre , come hemostratos se noinonprouallimo appretio, comeproueremo senza dubbio, anzi a batanzasiè pro natoo di sopra , che il suddettoMarchese Adalberto era figliuolo di quell'Oberto proge nitore de' SereniffimiEstensi . Maper sodisfare la curiosità di chi legge , miparea pro- pofito di mostrare qui le due figure dell'albero ; l'vno de' Principi Sereniflimi d'Este pro uato con scritture autentiche , e con autori contemporanei ; e l'altro della gran Con- rellaMatilde ; quali stanno appunto negli originali stampati; il primo autenticato dalle pennede' pių celebrati Scrittori ; el'altrocon le scritture publiche cauatodagli Archiuj de' medefimi Principi , a' quali percio fi deue indubitata credenza . 2 Ex Ioanne Baptista ,Gregorio ,Cintio , Zillio de Giraldis , de PrincipibusAteftinis . GasparoSardo in HiftoriaFerraria , Albertus 936 - Altius 970 Albertus Vgo - ОТЛИНИЧIA Albertusoins 6502015 A GenusPaternus Comitissa Mathildis ex Diplomatibus eorumdem Principum . Adalbertus - Tebaldus - Bonifacius Mathildis. 1. ! ! Supposta per fondamento certissimo la realtà delle presenti figure, e la verità infallibi- le, cheAdalberto fia figliuolo del Marchese Oberto , come ti e di sopra prouato ;ven ghiamofin'hora asapere da quali afcendenti prouenghil'istefna Matilde , e la strettezza inquartogrado di confanguinitàtra lei , ed il Marchese Azzo da Ette . Dal pollesso de' beni fie prouatodi fopra ellere Aretini , non folo il padre delMarchese Adalberto , ma egli stesso , ed i suoi descendenti , come anche il nostro Vescono Te- daldo per la donazione del gran numero de beni , che fece alla Cattedrale Aretina , ed allaBadia diS. Fióra della medesima Città . Nè sia chi oftinatamente contenda,che questo Marchese Adalberto, ed Alberto suo fra- tello figliuolod'Oberto Marchese , rintracciato da me nelle fcritture , che ficonferuano negli Archiuj d'Arezzo, sjeno i medemiappunto, che il fratello dell'abauo,e l'abanodel- lasteslaMatilde, dico la gran Contessa , per non fi rendere in niuna maniera verifimile, cheregnando in Toscana (ne' di cui tempi parliamo.) quell'Oberto primo progenitore de Sereniflimi Estensi , e dopo di luisuccessinamente il Marchese Adalberto ( chiamato nellescrittureanche Attalberto , e Ottoberto) progenitore della suddetta Matilde , due personaggi stranieri; cioè padre , e figliuolo di questi medesimi nomi , ne' medelimi tem- pi con gl'istessi titoli possedessero beni stabili non meno , che gli Azz, Serenithami d'Efte neldominioAretino;e quello , che più importa , fosscro statibastanti a maneggiare in. tereffi ! 67 : tereffidiconseguenze grandiffime , afegnotale , cheper reprimerli , vibisognassel'au- torità , e l'impiegodegl'Imperatori , come sivede chiaramente nell'Archiusodella fud. dettaBadia , edin quellodella Cattedrale Aretina . Moltobenriflette Monfignor FeliceContiloro nella sua genealogia della Contessa Matilde alla varietà dell'opinioni de' Scrittori , che fanno nafcere in diuerfi tempi il Mar- eheseOberto, fecondoletoro paffioni,perle qualivacillando , intendendo l'opinione mia stabilita nell'Ambasceriaingiatadalla Republica Aretina all'Imperatore Ludoui- co da mefopra accennata se vedendo l'opinionediFrancescoMaria Fiorentini circa la na citadobertodetto Sigifredo , che confrontaua , come unica fragli Scri tori , appro- ua quello, che scriffi , mentre egli dice per conclufione di tanti dubbj l'infrascritte parole. " LudouicusexBurgundia ad Regnum Italie a Principibus Italis euocatus , meminit vnius Sigifredi in di plomate , quo Prædecefforumfuorum ,summorumquePontificum priuilegia confirmat EcclefiaAretine, ad petitionemAdalberti TusciaMarchionis , &ipfius Sigifredi , Adelelmi , quosvocat carissimos Ami- cos,dumPapiecumprincipibus , &Epifcopis menseOftobris anno900. moraretur; An autemfit Sigi fredusPaterAttonis affirmare nonaudeo, licet fit verifimile, cumnomen, &tempus, &Principum Ita- Licorum adLudouicum profectio conueniant,&quodsi certo aliundeconftare ,hunc effe Sigifredum, dequo agimus opinionem Florentinis qui afferit , Sigifredum natum esse circa annum 870. ceterisante ferrem, led ptdixit,natinitas,obitus , nomen,&titulus in diuerfarapiuntur pro vt maior, vel minor fcribentem monetaffectio, R Che fi cercadauantaggiodaquei, chevoglionoconuincerevn'opinione vniuerfale, cheOberto MarchesedellaToscanafosse figliuolonaturale natodalle concubinedi Vgo- neRe d'Italia , mentre questo nacque prima d'Vgone Re, e tantopiù restano conuinti, quando dicono , ex Concubinionatus, chenonpotea essere primadel 930. venuto in luce, come si è rimostratodi sopra. Maproseguiamo ildiscorsoda noiprincipiato della no- stra granContella Matilde, Ben che abastanza restino prouati iprogenitori della Con tessaMatildeper lescritture autentiche;nondimenovoglioper maggiore corroborazio- ne, eriscontro , registrar in questo luogo quello, che sente in questo propofito il più erudito, ed il piùdiligente inueftigatore delle cose antiche, che sie conosciutoper au- uentura in Italia. DeInclyta, &MagnaMathilde , eiusque moribus (così fcriue loScioppio)mul, ti multa fcripferuntpartim vera,partim etiam apertissimefalfa. Duobus maritis nupfitMathildain Caftita tis feruande palto Virgo obijt . Hacconftat ex Domnizzone Presbytero Scafunburgenfi, Bertoldoqui ijs- demteporibusvixerant.Patereius fuit BonifaciusMarchio DuxTusciaThebaldusMarchioProauus,Adal- bertusMarchioAtauus, go Rege Italiaex ComiteProuincia DePatre,Auo,&Proauo.certissima res eft, exmultis diplomatibus,queapudMonasterium S.Benedicti in Padilirone in AgroMantuano extant , Idem teftatur DomnizoPresbyter SacellariusMathilda; Sigifredumfuisse aliter dictumObertumconstat, exquo damdiplomate,quod extat in Archivio Ducis in qua extatAdalbertus,qui &AttoMarchio fillus Oberti, qui Sigifredus . Dall'autentico ancora di queste scritture si viene a corroborare quanto si èdettodisopradelMarcheseOberto , edAdalberto suo figliuolo posti ancora dil Prețe Domnizzone nella defcendenzadella ContessaMatilde con l'infrascritta figura , ( ThedaldusEpifcopus Aretinus A Vbertus qui, Sigifredus. - Adalbertus qui, Azzo - Thedaldus - Bonifacius - Matildis . Nondeuereçar marauiglia , se il contemporançodellaContessa Matilde nel deferi, uere inomi di quei Potentati d'Italia non fi feruiffe , che del modo , che sopra . Perche fi legge ancora in moltissime scritturedi queitempiquei Personaggi , ora con il nome ecognomeinfieme , ora con il nome solo , oracon il nudo cognome , come Maring qui clamaturGezzo , alle volte fi trouaconilnomefolo di Marino , ed ora con il nome di Gezzo, ed infinite altre . Maritornando al nostro discorso , con che abbiamobastante menteprouato , che il Marchese Adalberto fia figliuolo del Marchese Oberto progeni tore , questodegliEstensiSețenissimi , e quello della nostra Contella Matilde , polliamo hora accoppiare le gia disunite figure di questa consorteria ; e dipoi vedremoper cor roborazione di tante pregiate notizie quella precettiua lettera di Papa Gregorio VII. per la qualefuronoproibite lesecondenozze alla ContessaMatilde con AzzoMarche- 1 2 Le 68 sedaEfte,nonconoscinto fin hora,se foffe il primo ,oilterzo , oil quinto tra gli Azzi di questa famiglia , come il tutto fi vede dall'infrascritta figura, che per chiarezza quisi pone. : Vberto Vgo Azzo 110 Alberto grado I. 2. 2 Adalberto Tedaldo -Alberto 1 - 1 1 Vgo -Azzo marito di Matilde. 3. 4. -Bonifazio -Matilde { =- La precettina lettera di Papa GregorioVII. èdedotta dall'autentico stesso delle fue Jettere manufcritte, che fi conferuano nella Libreria Vaticana, edediquestotenore. Gregorius Epifcopus Seruus Seruorum Dei . Mathildi Jalutem , &Apostolicam Beneditiionem . Quali- terteftibus , &Sacramentis in prafentia nostra probatum fit , te habuiffe&irum Confanguineum Azzonem, c.Dataa 16. diDicembre 1074 Ecco dunqueautenticata , sì la descendenza della Contessa Matilde , con moltiplica- te notizie , e scritture autentiche , come ancora il quartogradodi consanguinita, che era tra Matilde , ed Azzo primo fondatore di Cancila , e progenitore de' Serenissimi EstensidiLombardia . Mapertor via ogni dubbiezza circa questa lettera , è necessario esaninarebenel'opi nione di quei pochi , e moderni Autori , che asseriscono ,etengonoper indubitato,che laMatilde (di cui fi parla nella sopracitata lettera di PapaGregorioVII.) non fia la no stra di Toscana , ma altra particolare d'Italia forella d'vn Vesconodi Pauia E leragioni fono le seguenti . Suppongono dunque, cheGottifredo ilGobbo , primo maritodella Contessa fosse viuo , nonfolo neglianni 1074. con yna atteslazione d'vna lettera scrit- tali da PapaGregoriodel mese d'Apriledi quell'anno , ma ancora del 1075. quando dal medefimo Ponteficeljuqua altra lettera scritta contro Goffredo . Quanto alla prima del 1074. 10per menon la nego , ne dauantaggio mi curodi saperepin oltres perche,se il maritaggio feguitotra il Marchese Azzo, e Matilde fu disciolto dal Papa quell'anno del mesediDicembre, come fu senza dubbio; nonbasta, che concludentemente fiprovis essere stato vinoGoffredo il mese d'Aprile, potendosi senz'alcun dubbio affermare nel termine dinoue meli , che si frappongono dallAprile alDicembre ,seguiffe la morte delprimo marito , e fi maritafle Matilde nelsecondo , come segui . Onde circa questo primo dubbionon mipar diperdernialtro tempo per cercare proue dauantaggio ; in quanto poi , che folle viuo Goffredo l'anno seguente 1075. farebbe di conseguenza grande che se iononmostratsinonefler vero; lafcereiqualche dubbio in questa con forteria, benche sia per altro afiodata nella Genealogia , nella quale non si può errare , punto diftrugge ilnostro citato fondamento. Scriflero nelle loro Croniche Sigiberto . Bertoldo , e Lamberto , che Goffredo il Gobbo primo marito della Contesla Matilde, morille nella prima guerra , che mosle EnicoTerzo, contro iSafioni , equesto è certif- fimo ; Si controuerte però , tanto è confufa la Cronologia di quei tempi , in qual'anno questa guerra seguille , che è il folito degli iftorici , chespesso,se nonsepipre , sgarrano nelcomputode' tempi , Mase otseruaremo le parole da Domnizone , che era il Sacella , riodi Matilde la gran Contessa , e con l'autorità del Mellini , le lettere di Papa Gregorio VII. autentiche sopra ogni Iftcria;troueremo con verità , che ciò fu fatto l'anno 1075. ciò che ne dice ogn'altro in contrario . Supposto questo per vero , come con l'autorita sopraddette, nonpatifcealcun dubbio, che sarebbe per auuentura indebolito ogni più fondatoargomento, che se n'adducesse in contrariodilettere,di cognetture, d'interessi, od'affezione , Ma ofseruiamo un pocoquella particella di lettera , che vien proposta dagli Auuerfari . Gregorius Epifcopus Seruus Seruorum Dei . Beatrici Duci , &Matildi jalutem . Apoftolicam Benedictionem , DeConfilio vero quodexpetištis a nobisquid vobis fit refpondendum Goffre- do ; nefcimus , cum ille apertè infrigerit , quod vobis iuramento promifit, &c. Incolperei di perfidia Gofftedo contro Matilde senza pensfiero dal contenuto di questa lettera , se non penfatli per altro con quanta affettuosa concordia viuesse congiunto d'amoreuolezza scambie- uole versola moglie ; per il che mi perfuado essere appunto direttamente auuenuto in contrario all'intendimento di que foggetti , che mossero il dubbio; poiche doue hanno elsi : 69 essi creduto essere altra diuerfaMatilde da quella , di cui parliamo; eperò senza inganno pretendo lungamente diuerfo il Goffredo , che si suppone ; e ritrouarido appun- toinquei tempivn GoffredoScifmatico fattoArciuefcouodiMilano dal Terzo Errico Imperatore , control'autorità del Pontefice Gregorio , mi sforzaa credere , che non al Ducamaritodella Contella ; ma piu aquesto Arcinefcquo si confaccialalettera , che li fuppone, il qualecercando per auneaturadisostenersi con la riputazione delle forze mol- toriguardeuoli , chefaceuano temura Matilde in Italia , tentatledi collegarsi conlei, per confeguire altri tini , che la propria ambizione , gli propose dopo l'essersi dichiarato ne- micodella Chieta Romana; di che sentita la nuoua PapaGregorio Vil. ne ammoni grauementenontanto Matilde ,quanto la Ducheffa Beatrice sua madre con proibirle dinon fare amicizia con tal huomo efecrando, nediprestargli soccorfo , Ciolo spiega mirabilmente Carlo Sigonio nella sualstoria deRegnoItalia , con l'autoritàdi Lamber, todeRebus Germanorum , con le formate parole, 1 . Cum autemGottifredumArchiepifcopum Simoniacum comperiffetasuffraganeis Ecclefiæ Mediolanen- fisconfacratumBeatrici Duci , Mathildi, vtabco tamquam ab homine execrando je abstinere ,praсерцEvaglia ilvero, sicomenonè verifimile , che auesse bisognoGoffredo il maritodella Contella(te di lui parlasse in quella lettera)di fare lega conlamoglie , econ la fuocera , delle quali insieme contuttolo stato fu sempre affoluto , &independente Signore cost firende impoffibile , che fosse vino in quel tempo Goffredo , in riguardo , che nefiano auerebbe ardito già mai , lui viuente ,trattare partitidileghe ,odiconfederazioni ,sen zaparteciparne affolutamente lui istelso , che fu persona,(come èpur chiaramentema nifettoaciascheduno) di tanta autorita ,epotenza , che in Italia difficilmente seglipuo trouare paragoneinquei tempi ; Ed oltreaquesto , che fin Beatrice la madre della Conteffa aurebbegiuntamente conle figliuoladomandatoconsiglio al Pontefice?lef foffedouuto foccorrere Goffredo, se egli era suogenero ? Fl'istello Pontefice , come aueria tanto libera mente detestato la peridia del Duca , descriuendolo vn huomoquafi elecrando,se si douesse intenderedelmarito, edel generodi quelle donne così pollenti, a cui scriueua ? Vienpropostoper terzo dubbiola terza lettera dellistesso Gregorio VII. nella quale vieneespretio, cheErmanno Vescono deMezieres ricercò il Ponteficel'anno 1077.ac- ciò prouedesse agl'interessi dellaContefla Matilde . Dalcheargomentandosi in questo tempolavedonanza della Contessa, viene a concluderli tutto il contrariodella verita dedotta circa il suo maritaggio con il Marchese Azzoda Ette l'anno 1074.del mese diDi cembre . Intorno a che con più prudenti offeruazioni è da vedersi , che la ragione, che mosseinquegli anniquel buonPrelato alla protezzione di Matilde ,non fu per la morte del primo maritodi lej , seguita , come abbiamoveduto tanti anni prima; ma perchedi- sciolto il suo secondo maritaggio per le cagioni accennatedi sopra , e morta Beatric sua Madre (donnaditanto senno , quantoeben noto) circaquattro mesi prima della data della lettera del Pontefice responsiua ad Ermannum , al quale non parena bastante- mentesicura Matilde in vnostato fi grandesenza madre , senza marito , padrona della miglior parte d'Italia,giouane di 30. anni,di bellaspetto,e nemica dell'Imperatore, quan. tunque strettamentedi parentado congiuntali . Con che parendomi , che non conuin chinoleragioni degli Auueriari; quali, benche abbino fattoqualche refleffione nella na fcita del Marchese Oberto; è conuenutoMonfignore Contiloro conil Fiorentino in questa , enonauendo riguardo al computodeglianni , ne al fatto d' gone,ned'Italia fonoconcorsiancheellicon la più parte acredere , che il Cont Vgo figliuolo delMare chete Oberto riconosca per suo auopaterno Vgone Red'italia ; auendo dell'impoffibi le, cheun figliuolo sia più vecchiod'anni del suo genitore . Ecosì concluderemo, che iSereniffimi Estensi provenendoda quell'Azzio sangue Toscano , che fu poi Romano , eLongobardodella medefimaconforteria ,chegliAttalberti , riconoschino per fangue Joro quel gran Cont VgoMarchese della Tofçana , con la gran Conteffa Matilde, che fu delle piú possenti Principesle , che si sia intesodire in tutte l'Istorie dell'Vniuerfo ド。 Ecosì nonacaso , enon senza fondamento à creduto il Bifciola Epitomatore delBaro- nio ; che i Conti Tosculanı descendino per diritta linea dagli Attalberti, detti per corruz- zione della lingua Adalbeati Marchesi giadi Toscana , al che confentendo il Crefcenzi , afferma 4 7.9 1 afferma ,chequesti infieme congliEstensi , Malefpini, Frangipani, Pierleoni , edAniej prouenghino dalla celebratissima stirpe Azzia Toscana , e Romana , Si proua anche daile dottrine , e proue addottedi fopra l'errore manifefto del Fioren tino, che la Matilde moglie d'Azzoned'Efte fosse forella di Guglielmo VescoupdiPa- uia , comeegli Patlerisce nel lib. 1..non potendo far dimeno egli ancora di non confeflare la Conte laMatilde difcefa dagli Attalberti nostri Aretini, auendo pur eftio conosciuto il fuo progenitore Sigifredo , main contufo, Igarrando nell'atlegnare l'auolo della Ma tilde , che fu Tedaldo figliuolo d'Adalbertocognominato Azzone , che fu fighuolo , non nipote di Sigifredo, come effolodice al lib, citato; ma se ello quelle conosciuto il nome vero di Sigifredo ,ed il nome d'Azzone , e non il cognome folo ; auerebbe cono sciuto facilmente quello , che odescritto io , In fine corrobora questa mia opinione il Sabellico al lib.6 . della 1. Deca con le seguenti parole . Matilda donna illuftre natadella famiglia di Sigifiedo ; percioche in queltempo , aiutata dall'armata Veneziana , ebbe Ferrara, diceti ,che perl'aupta vittoria fece i Veneziani in quella Citta in perpetuoeten. ti da ogni gabella , odazio , Luca di Linda nella sua descrizzione vniuerfale , e particoe lare del Mondo , e delle Republiche in lingua Franzesetradotta, edaccretciuta dal Mar- chefe Maiolini Bifaccioniparlando de Duchi di Spoleto ; mostra, che il Cont Vgo Mar chese della Toscana , ela granConteffaMatildedefcendeffero amendue da Cberto Sigi fredo , e che il Cont Vgo fofle fratello d'Adalberto , o Alberto d'Atto Conte di Mode na, edi Lucca nel 968. il quale Adalberto fu padre di Teobaldo , che genero Bonitacio che fu padre della nostragranContessa Matilde nel 115. Equesto Autore alparer mio àcoltonel segno sopra ogni altro , edè molto degno d'essere stato tradotto dal Marches se Bifaccioniper nonpriuare di fi vtile lettura noi altri Italiani; e benche abbia man- catoinqualche nell'essenziale pero ,à penetrato il vero, per nonauere eilo ver duto questescritture da me addotte;le parole precife sonoleseguenti , Vberto Sigifredo marito di Vuilla ebbe da questa due tigliuoli ; Vgo Duca trigefimo pttauo di Spoleto , Marchese di Toscana, di Camerino, e di Roma; e questo cedette ogni cofa adOttone Terzo Imperatore , tenendosi solo per se la Toscana, e mon nel 1001. L'altro fratello d'Vgo chiamatofi Adalberto , oAlberto Atto Contedi Modena, ediLuccal'anno968. edopo la morte del fratello Vgo fu Marchese della Toscana nel 1002. e morinel 1009. fuccedendogli il fratello Tebaldo , o Tedaldo , che è il medetimo Marchesedi Tofcana, Conte di Modena , e di Lucca , e Duça di Spoleto ; e questo fondo il Monafterio di S.Benedetto nel 1917.questo ebbe due figliuoli Corrado Signore di Luce ca , e Conte di Canossa , dal quale descendonoiConti Canofli , e Bonitazio il grande ContediCanofla , di Lucca , di Modena, di Mantoua , Marchele da Toscana, e Duca di Spoleti morinel 1052.cheviene secondoquesto tempo ad essere quelBonifazio quae rantefano primo Ducadi Spoleti ; e questo fu padre di Federigo , che mori tanciullo in Fiorenza nel 1955 , edella famosa Contessa MatildeMarchese , e Duchessa , la quale mos xinel 1115. cofas QuestoAutore è incorso pure nel medesimo errore degli altri , credendo il suddetto nostro Oberto Marchese della Tofcana figliuolod'Vgone Conte d'Ailes , e Red'Italia , Comepurefgarra in dire, che il Cont Vgo sia stato Marchetedi Toscana,mentre egli era I'vltimo figliuolo d'Oberto prima d'Adalberto , e d'Alberto , come si è mostrato per itro- menti autentichi: Tutta voltafarebbe stato vnico, mentre esso nonauche fatto vn'huo- mo medesimo contre nomi d'Adalberto, d'Alberto , e diAtto , che in realta , e come fi èdi sopra mostraro , erano tre fratelli , oltre Vgo suddetto , cioe Adalberto , Alberto , edAtto; in ogni maniera si rende marauigliofo, per auere con l'istorie, e con ilsuobuon giudiziotrouato tant'oltre , e sopra ogni altro , che abbia scritto in questa materia . Non vi è chị dubiti , che la famiglia de Sereniffimi Principi da Este foffe cognomina- ta prima de gli Azzişe benche la fama inueterata sia vna proua sicura da ogni eccezzio ne ; tuttauia mi piace apportare per testimonioquei Scrittori , che hanno auuto per idea Jagloria della casa da Eite : Onde l'Omero d'Italia nella Gerusalemme liberatadiflediRe naldoEfte nel Canto 16. Nite Sofiaproduffe,e nonseinato Dell'Azziosangue tu , &c. Emostrandogli poi nel 17. le glorie de passati , e de futuri Eroicanto . Del 71 :: DelsangueAzziodelgloriofo Augusto L'ordin visi vedeanulla interrotto . Edil moralissimo Interprere del TebanoCebete nellaprimaOrazione delle sue Profe volgari fa vedere i Rinaldi , egli Azzi nell'Eccellentissimo , e generoso Luigi , Nè dif- sente daquesta opinione il Pindaro delClima Mod.netc, mentre in quella fua gentililli- ma ode indrizzata a' Serenitliumi PrincipidaElte canto . 00015 OdelgrandAzzio Samson Atago oslo Feliciffimi Eroich conor mohindernado Ma più d'ogni altro fa indubitata fede di quanto prouare intendo quell'Epitaffio riferi- todal Pigna , che gli antichi progenitori de' Sereniflimi Estensi giafopra 400. annifono, fecerodrizzarenon lontanedalla città di Castello per veneranda memoriadi quel grand Vgofuccelionel Marchefato di Fofcana per la morte del MarcheseAdalberto ... e HKGONI ACTIO ADESTINI MARCHIONIS HETRURIÆ PRINCIPIO i . ٢٠ SA E finalmente nel Castel vecchio della città di Ferrara sotto l'Immagine de medesimi PrinciptEttensi, che quiui si vedono edigiati al naturale da macitra manofi legge. 211 ACTIE GENTIS PRINCIPUM コン : Tal chesparifce ogni nube, acciò si vedail belSoledella Verità risplendente fopra la Serenitlima GafaEstense,del cui principiohannofauoleggiatotanti , evarj Autori , che nonfapea illeggente achi doueffe credere , mentre senza fondamentoalcuno, oin qual che verifimile coniettura parlauano, mentre a loro erano rimaste sepolte le memorie più vecchiediquesta famiglia nell'oscuro antichissimodi più secoli; che perquanto in extremo li lieno ingegnati i piú Dottidi rinuenirle piu tolto (amiocredere) si sonocon- fuli , chesodisfatti: poichedissero alcuni , che deriuando questa pregiata conforteria perdritta linea daquell'Antenore Troiano, chefondo Padoua , e l'antichissimo Ateste prendesseda questoCastello ilsuonome. Gli diedero altri Porigine in Italia da Colli Euganei ; Altri dalla Francia. Altri dalla Germania , ed alcun'altri da' Principi Lombardı. Nonfono ancora mancatidi quegli , che con racconti assaifauolosi hanno scritto , che intal descendente da Noè foffe l'Autore dellafamiglia Ettense; edaltrifinalmente daErcole , hanno affermato la Nafcitadi questa generofa Prosapia . Dal che argomentandoliinfatto vnaitretta necessità d'erro- re preti per la maggior parte ditali racconti , cosìdifcordantifra di loro , lononfaprei, chededurre vna causa di remotifsima origine , e gloriosi principi di questiSignori, poi- chenoncauandosidall'autentico la genealogia, che riferiscono gli Autori dal principio , done la tondano anoal padre diquell'Azzo primo, che ville circa gli anni del Signore 940. è neceffario, che li fieno fitiquei nomi a capriccio, o che fondati topra coniet- ture non vere , abbino erratodi manitettitsimo errore nell'applicargli . Neta indubitata fede fra gli altri ScrittoriGio.Bart. Giraldinel principiodel suoCommentario delle cofe di Ferrara con queste formate parole . Everamenteio conoscoanoa quieidere incorto. in molteditico'tà , scriuendoquesto Commentario de' Principi da Ette , percioche ini auuedod'auere atrattar cose , le quali per lunghissimoIpaziod'anni fonolontane dano- stri tempi , e pocodiligentementetrattate dagli altri Istorici; della qual cofa mifaprinci palmeute auuertito questo Alberto ,di cuihora fauello , il quale da chi viene chiamato Alberto , hora Oberto , da chi Sigifredo , echigliattribuifce più , echimeno angliuoli ? la qual cosa mi poteua spauentare dall'impresatolta,se la diligenza di M.Gregorio noftro Giraldi nonmauesse aftretto a credere a'suoi scritti , ne' quali afferma , che questo Al- berto sichiamò per sopranome Vberto , e fiori negli anni del920. Dunque Obertonon potea essere figliuolod'Vgone Red'Italia ,generato dalle fuddette Concubine , mentre Vgonevenne in Italiadel 927. Sirifoluono in tine con le mie addotte cognizioni fondate nel Testod'autenticati istro- mentitutte l'opinioni , esi formavnasentenza certa , cheOberto Marchese dellaTosca- nanon sia altrimente figliuolod'Vgone Re d'Italia , comepure à creduto con tantialtri ilCon- : 1 72 il Conte JacopoZabarella nel fuo trattato della famiglia Morouea , confefsando per progenitore de' SereniffimiEftenfi Oberto credutoda ello figliuolo del ReVgone , ma progenitore indubitato della Sereniffima famiglia Eftenfe,edegliafcendenti della gran ConteffaMatilde , & altri come apparifce nellAlberodamerimostratodifopra, qual fu generatodagli Attalberti,dicui fu primo Adalberto il Magno,ed'esso fu figliuoloGuido de' quali ne tratta Durante Dorionellistoriade Trinci , che non parla , te non con le scritture in mano ; che in vero a riuoltato ogni Archiuiodell'Vmbria , edella Marca , dicendo , che nell'845. MauringoLongobardo di nazione , doue originarono i Trinci , e perderono in questo il Ducato di Spoletis il quale poi conceffo da Lotario a Conti Tofculantfuoinipoti ; eper il primo ne inuefti Guido figliuolod'Adalberto Marchete diToscana. Dourei quicelebrare l'azzionidi ciascun'huomo illuftre di questa famiglia degli Attalberti , e de' SetennimiEstenti, verificandosi in effi queldetto ,tot capita,totjen- tentia ; poichenon vi è stato cuore generato da quel gran feme Azzio , che non abbia intrapreso quelle azzioniEroiche in seguimento de loro maggiorisma per efiere detcrit- teda mille , e mille penne , tacerò per meglio esaltarle, parlandoda se medesime; e solo ame basterà la gloria, d'auere aggiuntoal Serenifs. diadema Estense due preziosiss. gioie, cheper la pietà più d'ogn'altra risplendono'; dico del Gloriofo ContVgo, di cui nel TempioBenedettino di Fiorenza perpetuamente fi decantanole lodi , che fideuonoa fuoi gran meriti , (e cio in perpetuo , non auendoquesti contine) dalla più fiorita nobil- tà di Fiorenza ; edil nostroPadre Puccinelli ne àdefcritto diligentemente la lua vita . Enonmenodi questo Eroe opròMatilde , dico la granContesla figliuola di Bonitazio , che oltre la pietà , risplendendo dauantaggio conlaVerginita ,amentato col fuo valore il titolodi ProtettricedellaChiesa ,esuogran Paftore, lotto la cuj potenza i Pontefici ricouerarono persfuggire la rabbiola iniquitàdegl'Imperatori. Leggasi la sua vita de IcrittadaFrancescoMariaFiorentinigrand'Antiquariodel nostrosecolo ,chevedranno cofe , da far marauigliare la potenza medema. Passo sotto filenzio i Sereniffimi Ettenti del nostro secolo , che hannosaputo conseguire la palma in tutte le loro intraprese , edi farbugiardoquel Poeta, che ardi cantare . : Echenonlice Cheil Giglio in Italia abbia radice . : : 1 •Dicodiquel granCampion Francescod'Este la cuiforte destra à trauagliato un stato diMilano;a legnotale , che ciascuno statista loteneua perso , se la spada abandonata dallavitadel fuddetro Eroe coutinuaua a lampeggiare nella nostra Italia; ma Dio, che gouerna il tutto , volendodare al Mondo,per qualchetempo la pace,leuò questo così atto istromento algranCardinaleMazzarrino d'inestare da pertuttole palme ,che per+ fo,fi diede(permoriregloriofo)ancheegli alla pace, per la quale il Mondol'applaudì a marauiglia . Non parlo di quel granCardinale il fratello , che Diopreterui hungamente, poicheè losplendoreditutto il Concistoro; il quale con la sua întrepidezza a fatto ve- dereatutto IVniuerfo,in qual maniera fi dena esercitarela Protezzione, che ad'vna Coronadi Francia,econqual petto li portino, infuriato dal zelo , gl'intereffi publici del Franco Regno ; e di chi con ammirazionevniuerfale lo regge , ecomanda . Maparmi tempodi passare agli Azzj Aretini,chebenche Caualieri priuati oggi viuono,nonlascia- noperòd'auere queglispiriti grandiper rendersi atti a qualunquegouerno; edacciocon chiarezza il Lettore si appaghi , simostra il pedale di questa conforteria ; ed auendo so- disfatto fin adhora a tutti i descendenti di Oberto fuori, che a quegli d'Albertodal quale defcendelafamiglia di Quarata , e loro conforti ; chedopogli Azzi si rimostrano ,ben- chequiui il lor luogo folle, maperportare questi il medefimocognome; diquesti, enon diquegli si tratta. : 2 Euc1 73 ۱ EuerardoPetrone Vvalcherio Grifo Teuzo Suppo Oberto d. Guido Giocondo Boso Attalbertodalqualegli Atralberti Vbaldo 1 Sigifredo 930 Vualcherio900 Attalberto870 Lamberto Guido830 1 : ATTALBERTOilGrande 800 Giasi èdimostratonella famigliaAzzia Toscana, fattaRomana l'antichità diquesta dacuideícendel'Azzia Aretina conl'Estense, laqualeinverita si puòchiamare fortuna- tissima , pervedersi diquesta ne' tempipresenti ,memorie cosi chiare , certe , edeuiden- ti , dico in autentiche scritture , custodite ne' publici Archiuj , e ne' frammenti de'vetustissioni marmi, da' quali prouasi la suadescendenza continuata per lontananzade' se- coli nonpiù sentiti , conil possessode' medesi nibeniallodiali , che ancor oggi ritiene , ed altre notiziediFeudi , eBaronaggidiuersi , giádaquella comandatiper varie parti di Italia ; ma dauantaggio trouandosi gli Azziesser chiamati contitolo di Nobilissimine" documentipublicidi 600. epiù anni , ecol nome gentilizio della famiglia loro,cosa altrettanta rara inquei secoli , quanto lontanada' costumide' Barbari, e che solo di quel- lefamigliepuòdirsi , che state grandi sottol'Imperio Latino, edauantilavenutade'Lon gobardi in Italia connome gentilizį , e peculiari delle famiglie loro si distingueuano ... Anzi, che non soloquesto tal nomehanno sempre ritenuto ipiù vecchi genitori dique fta consorteria, maancora ladiuisaanticadella lor Patria , cheda tempo immemora- bile in quàhanno auuto in comune , che è vnoscudodiuisatoper il mezzo d'alto abasso dibianco, e roffo . L'Anfiteatro maggiore , che oggichiamiamoColiseo , fabricatoin Arezzosotto l'Imperio Toscano , per commoditàdelle feste nauali , fu posseduto abimmemorabili temporedaquesta famiglia tinoall'anno 1332. che fuda' medefini venduto per fabricarui ilMonasteriode' Padri Oliuetani ,doue anche oggi si vede ; e l'Istromento di vendita si conferua nell'Archiuiodi Morello d'Arezzo. Che questi abbino goduto i cam- pi Azziani insieme con gli Attalberti , eSereniffimiEstensi,nonfolo costadal foprad- detto , mafin adoggigli possiedonocon ledatedelleChiese , eius patronati , ecol pof. sessodellaChiesadi S. Apollinare , come si dira appresso: Esicome da' Cecilj, Petronj, Annj , Elbj , Sergi , edaltri hanno dato il lor nome alle Ville , Terre , e CastellidiCecilia- no , Perroniano , Anniano, Elbiano , eSergiano ; così gli Azzi a' campi Azziani , ed a Suolazzi . E di più se èvero , che altrinonintendessero ipiú nominati Romani col ri- nouare i nomide' padri ne' figliuoli , che è il conferuare la memoriane' posteri di chi da principiocon la fortuna , evirtù , recò splendorealle case ; ecco , chegli Azzi Aretini colmedesimo loro antichissimo stile , non folo al Territorio d'Agazzi , e di campo Az- zianoconferirono il lor nome ; ma l'hanno così moltiplicatamente rinouato ne' tempi piùmoderni col primo , secondo , terzo , quarto , e quinto Azzo, ed in infinito , come si èda medisopra rimostrato , che senza ingannoassai chiaramentesi riconosconodopo moltissimi secoli , congli antenati loro , asegnotale , che fa pur di mestieroconfessare , chenondagente straniera prouenghino ne' tempi piùbassi , ma da progenitori Tosca- ni, da' quali fino in tempodella Romana grandezza riconoscono il nome , e si conferua- no senza intermezo il possesso de' medesimibeni gentilizį , ed allodiali . Ed alla conclu- fionediche nonofta il fentirli sopra chiamare Azzj ne' publici documenti di 700. anni LongobardidiTurrita , od'Agazzi ; la qualparola Longobardus daGiouanniVillani , dal K Bor- 74 Borghini nostro Monaco, e da molti altri Antiquari , era attribuita a quelle sole confor- terje , che dominauanoi Castelli ,Baronaggi , e Signorie ; i quali poi (come è ben noto agli Studiosi , edintendentidell'antichità di quei secoliBarbari con quellalegge, econ quel nome di Longobardi veniuano ancora tutti coloro , che nobili , egrandi auanti la declinazione dell'Imperio Latinoper nonperdere lo stato, secondo, che dall'infelicità di quei tempi gli fu permeslo,s'accomodaronocon ivincitori Longobardi , e con quegli s'vnironod'affinita, ed altri Legami, come si costuma in vniuerfale dalle foggiogate Prouincie a fauore de' vittorio Potenti,si chiamarono Longobardi con la Signoria de luoghi, che posledeuano . Simili auuenimenti non mancano, e volendo a lazieta sodif- farfi i più curiofi, leggasi da efsi Carlo Sicolo, il Sigonio, e molti altri in questo propofito. Marifoluiamo piu chiaramente tal dubbio . La famiglia degli Azzi Aretina è chia- mata come difsi Longobarda di Torrita , e d'Agazzi ; e dauantaggio fotto le leggi de' Longobardi medesimi ; gli Azzi hanno sempre profeffatodi viuere,egli abbiamotroua- ti inueftiti con questi titoli senza memoria del lor principio; Onde conuerrebbe dire neceffariamente , che nonda' Franchi , non da' Germani , ma da' Principi Longobardi fussero inuestiti del lor Baronaggiod'Agazzi , quando sopra milleanni passarono in Ita- lia,e s'impadronirono di questa Prouincia.Se dunque da Longobardi hannogli Azzj rico nosciutotal feudo,oche sono Longobardi d'origine, con auer pretopiede in Arezzo pel la caduta dell'Imperio Latinoso che discesidall'antico sangue Tofcano,trapallatiero poj ad imitazione di molt'altre famiglie Latine a quella nazione forestiera . Sarebbe nel vero sommagloria della famiglia degli Azzi, il poter mostrare una defcendenza ficura daquella gente, che vittoriofa della Reginadel Mondolasciafiero de loro perfonaggipiú nobili vna semenzagenerosa di Case Illuftri . Ma perche troppo inuerifimile fi rende,per nondiremoralmente impossibile , che vnvalorofoCapitano Longobardo , che niente piùgiuntamente congli altri aspirauano a spegnere con lesostanze il nome Italiano , o Romano,dopol'essere stato inueftitodal fuo Principe in premiodella propria virtu d'vn belBaronaggiopossedutodavna famiglia Latina gia conculcata , ed oppreffa , in cam- biodiconferire al luogoacquistato il nome suo gentilizio quafia memoria eterna , trofeo dellevittorie conseguite , sdegnandoititoli, ed1 fregi degli Antenati suoi Longo- bardi , fi folle compiaciutodi conferuare ne' posteri vn cognome , cheoriginatodafan. gue Latino ,oTofcano, eragli per ogni rispetto odiofo . Eperche è molto più verifimi, Je il dire , che essendo la famiglia antica degli Azzi padrona con titolo allodiale all'uso Romanodel Territorio d'Agazzi , e di campo Azziano, ne foflè poi con titolo feuda- le inuentatoda Longobardi , inueftita comedi tant'altre sappiamo,io con pocopenfie- tod'ingannarmi , e con quanto afauore della mia credenza odedotto finhora contanti riscontri nobili ,eficuri ; nondubitopunto,che conferuatasi questa famiglia in Arez- zo fra le rouine di molt'altres e congiuntasi con i propri riti alla fazione vincitrice foffedaquesta inuestita ,erimessa in possessode' propri beni con titolo feudale, ed in tal maniera Longobardi di Turrita , o d'Agazzi, foflero chiamati ; la cui parola Longo. bardus, (comeènotifimo appressogliAntiquari,) altro non fignifica in fatto , che Ba- rone , Signore , oPadronedi quel luogo, da cuisonocosì denominati . Perche non co stumandosi in queitempi appresso i Latinilanuoua forma de' Baronaggi , o di Baroni fimili ; furono dedotti talinomida chi primieri (dopo la caduta di Roma) gl'introdufle; edincotalmaniera, non da per penfiero alterazione simil fatto , che quantunque Lon- gobardi fi chiaminoqueglihuominidegli Azzi , non pero incorrottamenteTofcani, chedescendinoper dritta linea dagliantichiffimi Azzi Aretini da me sopra descritti po tenti ,enobilithimi fotto la grandezza Romana , conferuatipoi , e protettifotto la for- tuna de ReLongobardi molto fautoridegli Aretini , per non dir parzialissimi , comed rimostrato nellistoria d'Arezzo , emantenutesitalidopola rouina di questi fin alprefen- te; e così conquesta dottrina si risponderà ad alcuni pochi spéculatiui , che hanno cre duto, chequesta casa prouenghida' Longobardi , mentrevillero legge Longobarda;ma pon dice ne secoliantichiexnationemea, come diconotutti quegli,che sono veri, ed'ori gineLongobardi, ese lodicesserone' moderni , non darebbe tampocofaftidio;perche effihannocreduto cosí. Mavenghiamoall'albero , egenealogia degli Azzi presenti,de quali senzadubbio fu quel Zanobio chiamato Azzo, cheebbe per fratelliGiouanni . Guglielmo ,tutti tre figliuoli di Petrone , generatodaVvalcherio d'Attalberto , come cio 75 cidcosta chiaro in più istromenti, che si conferuano nell'Archiuiodi Badia caff.V.doue si vedonopadroni di Catale , di Socana, e di Faeta . Il Sig. Francesco Maria Azzi diligen tiffimo inueftigatoredelle cole antiche , da me molto ben conosciuto , non trouò mai Patracco della sua nobiliffima famiglia Azzia ; ma si sforzo bene di medefimarla con l'istessa poffeflione de' bent, e de' feudi , e della somiglianza de'nomi nella genealo- gia ; le quali ben chesieno dase medesime sufficienti , che come tali le delcriuo , non vi eraperò quella fodistazione totale , che adequasse vn delicato intelletto ; Onde esso po- ne per progenitoredella suigenealogia Zenobio cognominato Azzo , che fu personaggio dimolta stima , edautorità , comesivede alla caff. S. num. 19. deil'Archiaio della Badia d'Arezzo , che fioriuatemporeBerengarij, &Adalberti filij ; perciò che oltre alla magnificen- za de' titoli , e Baronaggi diuerfi , che signoreggiaua nel dominio d'Arezzo , possedè an- cor egli , comegli Azzı Estensi , quel fertiliffimo territorio d'Agazzi , e nel piano , Pendice delMonte Bofone , e nella spaziosa campagna , che guarda verso la Pieue al Toppo , le Chiani di S. Zeno fino ad Arno , doue sbocca il fiume Chiana , e dal fiume Castrofinoall'Olmo ;nel cui recintonon folofi comprendeil territorio d'Agazzi , ma de' campi Azziani , e Solazzi in varj tempi , come si mostrerà nelle donazioni , che feceroi fuoi figliuoli , che furono quattro . Cioè Vuilielmo Arcidiacono della CarredraleAretina, Albertodetto ancora Eriberto , Vgo, eGrifone , de' quali appresso . E benche sia ditficile fra l'oscuro di tanti secoli , che corrono da Zenobio Azzio, e da Petroneperdir meglio, aquell'Appio Azzio, che fuConsole, eDaoViro nella Repu- blica Aretina , mentre vigeua quella de' Romani, non si registra la serie continuata degli huomini , chetra l'vno , e l'altro fiorirono , come sara defiderato per auuentura damolti; te andaremonondimeno offeruandoda quanto in questo proposito abbiamo dedotto fin'hora , che questa famiglia degli Azzi conferì quel suo nome al territorio di Agazzi , o di campo Azzianoper auerlo signoreggiato con titolo allodiale sotto l'Im perio Latinonella maniera appunto, che i progenitori di Zanobio degli Azzi , dopola declinazionedel medesimo sene trouanopadronisotto l'Imperio de' Longobardi , come abbiamo offeruato fin'hora ; si scorgerà senzadubbió la dependenza di questi ,da quegli ; e che se nella riuoltadi tutta Italia per il cambiamento , che fece de' Longobar- di , e Romani , resto nobiltà incorrotta in questa famiglia più notoriamente fi confer- uafle per le memorie così riguardeuoli , e singolari , che sensibilmente comprouano la sua originedagli antichislimi Etrufci , senzale quali , o simili notizie , che come queste conuinchmo ; non si può affermare realmente , qual contorteria , benche grande , così da lontano si riconosca . Si che quantunque non abbiamo in questo intermezzo di piú secoli , che si fraposero tra P. Azzio , e Zenobio Azzio , cognizione piu ficura , ed au- tentica , il che (vaglia il vero) è impotlibile con il testimoniodelle lapidi , e di scritture reali , per conseguire vn'alberocontinuato ; enonvogliamo con inuenzioni di capriccio innestario , e raggiugnerlodinomi forestieri , comealtri si sonoingegnatidifare ; il che fi come farebbe superfluo , così tarebbe ombra alla pura verità . Ma ieguitando l'albero nostro con le scritture autentiche , diciamo , che de quar- tro figliuoli dı Zenobio, Vuilielmo, oGuglielmo, fu perfona molto stimata, ed onora- taappresso l'ImperatoreOttone Terzo, eda lui riceuuto sotto la tutela , e protezione dell'imperio , come si legge nel suo Priuilegio conferuato nell'Archiuio della Catre- drale;eper essere questo nella Sacra Teologia personaggio di sommo valore, fu da ElempertoVescouod'Arezzo inuestito della quarta parte delle Chiese del suo Vescona- do,edichiarato il Sommo feologo della Chiesa Aretina , il che viene espressamente notato in vn particolar priuilegiodell'anno 1008. chefi conferua tra le scritture più an tiche di quellaCanonica..... Sivedono anche ifuddetti fratelli in dueoriginali istrumentidi donazione fatta da lo- ro al Monaftero delle Sante Fiora , e Lucilla d'Arezzod'alcune tenute de' beni , che pof- Tedeuano alla PieneaQuarto , e nel Castello di Turrita, quali si conferuano nell'Archi- niodella Badia d'Arezzoal lib.1. fol.5.7. del 998.. Vgo figliuolo di Zenobiodetto Azzo , edalle volte con il semplice nomed'Azzone , generoVgosecondo , che fu chiamato Signorello , e Rainerio . Ifigliuoli di Signorello furonoVgo, eAzzo , quali si vedono nel sopraddetto Archis uiodiBadia lib.1. fol.57. nel 1084.. i K2 Di 76 DiRainerionacquerovnakroVgo, evn'altro Azzo , come al suddetto Archiuiodi Badia lib. 1.fol.39.del 1058. DiAzzo ne nacque Aldobrandino , ed un'altro Azzo , come si vedonoal suddotto Jib. fol.43.45-del 1063 . DiAzzonacqueRinaldointitolato Signoredi Viccione , comeal suddetto lib. fol.71 . del 1207.0m 1 -Ma ritornandoa dietro , diremo , che d'Alberto, o Eriberto figliuolo di Zenobio dettoAzzo, nacquero Pietro, ed Azzo, qualisi vedononell'Archiuiodella Badia d'Arez 20allib.r. fol.17. del 1021 . 1.: Il fuddetto Azzo ebbe due figliuoli Azzo , edAlberto , quali si vedonodel 1031. nel fuddetto Archiuio lib. 1. fol.27. Questofuddetto Alberto fu padredi Ranieri , d'Azzo , di Pietro , ed'Alberto , &c. perchenonintendo quiui moftrare l'albero tutto, tiferuandomi ciò a miglior tempo edoccafione . -Dalfuddetto Azzo fratello deldetto Albertone deriuarono Rinieri,ed Azzo,da que sto nacqueroquattro Figliuoli , che furonoVgo, Ranieri , Azzo , e Sinopolo , che tu pas dredi Clarembaldo , &c. comesi raccoglie il tutto dall'Archiuiodi Badiaalhb. 1.ed'ab tre scritture , cheliconferuano nell'Archiuio de Sereniffimi Estensi , che a suo tempo proueró invn tomo d'alberi , edi genealogie, II Sig. Francesco Maria Azzi , che à fatto il suoalbero con molta diligenza trouandoui foloun'equiuoco , fi sforza di mostrare la fua Casa essere la medefima con i Sereniflimi Estensi,con mostrare ellere poffeffori di Turritad'Agazzi ,e ditutti quei luoghi , che poffederonogliAttalberti, ed i Sereniffimi Estensi , cognominatianticamente degl'Azzi, come si è di sopra prouato ; aggiugne anche alla somiglianza del cognome , quella de' medeminomiposti nelle lorogenealogie;mostrandoanche la confanguinità tra gli Azzj diArezzo, con il Vescono Tedaldo da Ette,le quali per eflere affai forti, le ponero in que- stoluogopersodisfazionedella Casa ,la quale si è sempre mantenuta con gransplendo, re di nobiltà, imparentando sempre con le prime nobili famiglie della Toscana ; dice dunque . Si aggiugnealla somiglianzade' cognomi, e de' nomi, l'auere auuto queste due Ca fela Patria comune ;il chea noi per enidente ci si propone , mentre appare eftere Areti- noTedaldoVesconod'Arezzo , che fu fecondo il Prete Domnizzone zio paterno della Contella Matilde, e cio fi rendebastantemente ficuro , non folo dalle memorie lasciate di lui in questaDiocesi , auanti , che fofle Vescono , come D. Agostino Razzi Iftorico Camaldolenseconl'autoritàdelle serinture autentiche, che fi conferuano in quel Sacro Eremo, cioèThedaldus Vir Religiefifsimus Aratinus , qui pofteafuit Epifcopus ;ma ancora,perche conforme al Decreto di Cefarenon averiapotuto Tedaldodegli AzzidaEfte, conteguire ilVescouatod'Arezzo,fedallistella Città ,o fua Diocefi non fofle originato, e difce- fo , Sacrorum Canonum nonignariftatuimus , ut Epifcopis per electionem Populi , &Cleri depropria ! 10 . Mi fiaqui lecito diparlare în ristrettodi questo gran Prelato della Chiesa Aretina , di sanguedella presente famiglia ,illuftre tra fuoi confanguinei , celeberrimo tra' Vescoui Arerini, venerabile trả ghi huominidiSantillima , epurifsima vita , a cui Guido Aretino Monacodedico le fueopere Musicali ,comeriferifce ilBaronio, essendo il fuddettoVe- scouo peritifsimo in tutto . MaS. Pietro Damiano con grandielogi , edepitetiva difcor rendodiquestonoftro Tedaldo, come huomo infigne canonizandoloper Santo,edin particolare chiaramente fivede in quella lettera , che il suddetto S.Pietro Damianofcriue aDefiderio Abbatedi Monte Casino nel 2, lib. delle fue lettere , doue afserisce , che Te daldo Vescono Aretino fosse di nazione Lombarda , perche abitò in Lombardia , done fi era trapiantata la casa Azzia dalla Toscana : Chefoffedi Santa , ebuona vita , e di co- stuminondifsimili ; e che aueffe lo spirito profetico con la seguente attestazione ; che predicando il giornodella solennità di S.Donatoalsuo Popolo Aretino , diffe , &accen nò cío,che in quell'hora (e nonprima) eraseguito in Lombardia ; comedi fatto si ven- ne in chiaro fra pochi giornidiquella verità per lettere scritte di detto luogo al foprad- detto Vescono, foggiugnendo datiantaggio il suddetto Pietro Damiano , che questo Vescouo ebbe piùvisioni , &in specie quella di ritrouate ofla di S.Donato Protettore, 5 -eVe در 77 1 eVesconod'Arezzo; e checoncedesse molti priuilegialla fua Canonica, emolte pof feffioni, come ciò li câua dall'Archiuio di detta Cattedrale,doue fi conferuano tutti con le fue larghiffimedonazioni. Questo visito piùvolte S.RomualdoaGamaldoli, particolarmente quando fu vicinoalla morte promettendo adelod'aggrandire con In- dulti, epriuilegi ilsuoS.Cenobio , come fece , anzi dauantaggio l'arricchì con tante donazionipofte in luce dalP.D.Agostino Razzi nelle fue Istorie diCamaldoli,douetutte Livedonoal capitolo 38. e40.ma nonti fermoqui solamente la fua pietà,facendolavai- uerfale atutti , mentre rifarci molte Chiese, edin fpecielafua Cattedrale, equella della Pieusdetta laCollegiată ; la Cattedrale allora era situata,doueera quel faperbusimoedi- ficio,di cui se ne vede ilfolomodellonella cameradelConfaloniered'Arezzo, eda me . descritto nella mia istoria Aretina;enelle Vite de' Vefcour d'Arezzo date in luceda la copoBurali , emolt'altre cose degnedi questo grand'huomo fileggono. T } Chequestofoffe della famiglia Azzia Aretina , poi Eftenfe Lombarda, lo decidono infiniti stromenti , che fi conferuano nell'Archiniodella CattedraleArerina, edin quel Jo della Badia di S.Fiora di arezzo , ne' quali ti leggono tutte le poffessioni di questo se- daldo poste nel ContadoAretino,ed infieme conquelle de suoi confanguinei , com eranoVgoned'Vgone , e quella Ermingarda così pia , moglie fua , de' quali sivede quella vastislimadonazione posta neita caff.B. n.1. della prenominata Badia d'Arezzo, do- ue queito Velcouo Tedaldo dona per l'animafua, e de Vescouifuoi fuccessoriAretini , eper quelle d'Vgonefigliuolod'Vgone, ed'Ermingarda sua conforte ,suoi confangui- nei, tutta quella terra , che poffedeuano ifuddetti coniugati, eparenticon tutte le cafci- ne ,&c. alla fuddettaBadia;comeanche laChiesadedicata in onore di S.MicheleArcan gelo con tutte le pofieffiioni a quella appartenente ,ed infieme l'altra Chiesa dedicata Alle Sante Vergini Fiora ,eLucilla , posta in Monte Bofone, inCafale agazzi contutte Je loro appartenenze , con la medefima corte, chepossedeua ilfopraddettoVgo,&al- tri per ello, con altre terre pofte in Fontanella contutto ilDomnicatoposto vicinoalla vignade figliuoli di Lambertocon tantealtre terre, luoghi , e vocaboli collocate;che troppo il Lettore annoiarebbe, se mi dilungasse nell'azzioni pietose di questo grande Eroedel SeminarioEcclesiastico , equesta fu rogata per mano diGuido nel 10310 alla presenza d'Arizio figliuolodi Pietrodi Quarata Predeceffore de Gamurrini, efue con forti , diGhenti figliuolo di Teuzzo, e di Teuzo figliuolo di Lupone ; e tutte quette ter re , epollessioni Conoattenential lautiffimo patrimoniodella gran famiglia Azzia. Ve dinsi indertacaffetta moltealtre in corroborazionedi quantoodetto , si della fuddetta Ermingarda, comed'Vgonedetto Signorellofigliuolo d'Vgonenominatonellafamiglia Azzia Aretina . Ilfopraddetto Vefcouo nonfolo arricchi il Monaltero fuddetto di va rie, evaltedonazioni , maanche priuilegio il sudderto Monasterodi S. Fiora di catre lo decime , che doueua al Vescouado per tutte le cafe, terre, vigne , do inicai ,eMimi che fi apparteneuanoalla Chiefa,e Monastero di S. Fiora, con vn'obligo annuate, pero chenelgiornodi S. Michele cantinovna Mella con tutti quei Monici , che ini fitroua- ranno , edapplichinoquelbenenonfoloper l'anima delluddetto Vescouo , ma ancora. perquelle di tutti ifuoi antecelfori; Echesealcunode Vescoui ardiffe ditenargileal prie uilegio,lodichiarascomunicato , e tal cartafurogata da Andrea nel 1023. labqante ti conferua presentementenell'archiuiodelsuddetto Monaltero caff. H. num.rone nella cafl. S. fi preferuano altre donazioni di questo S.Pastore , che con larga mano diede alla fuddetta Badia; come quella del num.42.confitente in molti poderi posti nel territono della Picue di S.Muftiola in luogodetto Montede Fabrice cummontibus , planitijs, &c. ala quale si vedesottoscritto il fopraddetto Vescouo con Viuenzio Arcidiacono, eGera do Primocerio ,esigizzo Diacono. RogatadaAndrea nel 1035. &vn'ilera rogata del 1028.daGuido,contenente vna quantità di poderiposti aQuarto in luogo detto Fonte nella,in Selice,ed inaltri luoghi , ed è segnata num. 54. della fuddetta caffetta;enella caff.V. alnum. 21. vi è pure vn altra donazione , che fa al medefimoMonafterio, di tut ti ipoderi, cheteneua nelCastello Focognanoin poggio, ed in altri luoghi . Rogata daGuidonel 1028.enellacartafegnata num.23.donail topraddertoVescouo ex parte Vrfont de Socana , postonelterritoriodella Pieuedi Socana,in luogodetroScopeto , in Libbiano, inCorgneto, in Cuocaia,in Spogna , inCafaggiolo , ed in Prato vecchio , ed inaltri luoghi. RogatądaGerardoGiudicedell'Imperatore net 1028. e la carta segnata 78 tanum, 26. contiene una donazionedal fuddetto Vescouo , che fa alla suddettaBadia 24. sestaiaditerre per sementare grano ,poste in Farnero , enel Piurerodi Socana ;&als trettante in Libbiano, e questa viene rogata da Guido Notaro , con la sottoscrizione diTcuzzoVice Dominus ,&Sigizzo Diaconus. Ed in fine alla caff.X. fi vede la carta segnata num.2. continente una donazione , che fa ilsuddetto VescouoalMonafterofopraddet- tod'alcuni poderi posti in Viccione Maggiore, che oggifidomanda Viccionmaggio ,> &altri posti nel Piuiero di S.Maria al Toppo ; altri ancora in Villa di Mughrano , ed in villa diMagino in luogodetto il Vingone contutte le loro pertinenze ; e questa fu ro- gatadaMartino nel 1020. Si che dalle sopraddettedonazioni si viene in chiaro , cheque- itoVesconodella famiglia azzia Ettensepossedesse nel territorio aretino gran trattidi beni , il che conferma maggiormente essere questo disceso dalMarchese Oberto , poliedendo imedemibeni aQuarto , nel Baronaggio d'agazzi col PoggioBofone . Tutto territorio , e beniereditarj de' Marchesi azzialberti , edAttalberti , da cui discese il Marchese Oberto cognominato Sigifredo progenitore oggide Sereniflimi Estensi , quale ando per ambasciatore insieme col Marchese Attalberto a Ludouico Re d'italia . Que- stasolenne ambasciatadi questi due grandi ,efamosipersonaggi , che erano i maggiori, che riconoscesse quell'età, esenza superiori inToscana , ci manifesta essere questi To, scani , epiù specificatamente aretini ,nonessendoverifimile , che te questi fossero stati Signori , e padroniassolutidella Republica aretina ,che quasia discapito del propriode- coro per semplicebeneficiodella città d'Arezzo , aloro non soggetta in modo alcuno , nè interessata , fifosserodico impiegatiin vna ambasceria aquel Re, al quale (se foflero stati padroni) doueuano inuiare alcunide suoisudditi più qualificati alsopraddetto Im- peratoreper ambasciatori, mostrandosiridicolo a tutto il Mondo, che vn Principe af folutosi assumesse la qualità d'ambasciatore di unaCittà , mentre n'è Signore ,non po tendostaretal carica , mentre questa à relazione a quel Signore , che lomanda . Ondeci è forza affermare , che riconoscendoquesti due Potentatidella Toscana , che dopoDio,tutto fi deuealla Patria , volessero esercitare vna tale Ambasciaria per fouue, nire in spirituale , eintemporale la lor Patria combattutada' Senesi , iquali auendo di gia erettoquelVesconado,fi combatteua sempre da queste due nazioni , i Vescoui, il dominio, e giurifdizione , con la quale l'Aretino entrauafino ne' loro Borghi , onde sempre si veniua all'armi ; e però isuddetti accettaronotal carica , con domandare a quel Re Lodouico l'offeruazione de' priuilegi loro concetli da Pontefici , ed Impera- dori;ededonazioni fatte alla Chiesa Aretina nel Senese , &in tant'altre Diocesi fattesidi nuouo con smembrare in gran parre l'Aretina , che arriuaua da vn mare all'altro , come in molti priuilegj de' Longobardi si legge , parte de quali si conferuano nell'Archiuio della Cattedrale Aretina ; vnoappresso il Sig. FerdinandoOrtaniani , e vn'altro appreffo iSignori PescariniGentiluomini Aretini, scritti in vnacertacarta commelia di fine stec- ched'alberi , emoltodificiliad intendere , se non da' periti dell'antichità . Riportaro- nodunqueisopraddetti Ambasciatori quanto si defiderauadalla loro Pa ria d'Arezzo , cioèla confermazionede sopraddetti priuilegi per conferuazione del dominio Areti no, tanto spirituale,quanto temporale , auendo in questo vltimo il Vescouo gran parte , mentredell'altro negodeua intieramente il tutto ; etra gli altri , che riportarono , che furonodue, solo si conferuaquesto infrascritto con caratteri Longobardi , il cui tenore èil seguente . (٩٢٠١١٥ InnomineSancta , &Indiuidua Trinitatis . Huldonicus Diuina fauente ClementiaRex . Petitionibus Sacerdotum Dei , &Procerum noftrorum iu- Ais , &rationabilibus . proculdubio id nobis , aternam Beatitudinem capessendam pertinereconfidimus . QuiaDei , regale faftidium Ecclefiarum Dei antecefforum nostro- rum diuina tamRegum, quam etiam Imperatorum reintegrando renouare . Quapropter omnium fidelium S. Des Ecclefia noftrorum prafentia ,fcilicet &futurorum Imperia , &induftria,quia venerabilibus nebisPapiam in SacroPalatioibique ... difpenfatione in nobis ab omnibus Epifcopis Mar- chionibus , Comitibus , cunctisque deinde maioris , inferiorisque pertinere ordinibus facta prout opportuni temporis ratiofignificabatur .. Petrus Venerabilis S.Aretina Ecclesia Epifcopus claman- doClementianostraperAldebertum Illustri TusciaMarchione Dilettofidelem noftrum , &Sigifredo , at queAdelelmum carifsimos omnesnoftrosquatenusres Aretina Ecclefiæacpradecefforum noftrorum ... .... &Imperatorum concessione , donatione, necnon confirmationc,atque Romani Priuilegy functio nes . 79 nes ceffas noftra auctoritate , conferuare , &renouare ibidem iniussemus. Id eorumque pradictorum no ftrorum fidelium deprecatione beneuole moti ob Dei Omnipotentis , velprafata Ecclefia reuerentiamamo remquefuprafcriptorum fidelium noftrorum concedentes, concedimus,&confentientes, confentimusprafate Aretina Ecclefiaomnia donaRegum,&ImperatorumAnteceffarum ,scilicet nostrarum quæcumquemo do acquisita , velRomaniPontificis functione conceffa iuste , legaliter adeampertinentia tam regalibus dationibus , quam etiam Imperialibus confirmationibus, nec non etiamRomanis institutionibus . omnibusEpifcopis Ecclesiasub nostris Regiminis tuitione, &defenfione per bant nostram confirmamus, imperantes ,statuentes etiam,vt in S.Aretina Ecclesianullus Comes,nullusque Iudex , vel qualiber iudi caria,Poteftas ........ paruequepersona , qualibet inuafione, velsuperstitione, tam in rebus, quamin familijs fidelibus . Majnidieris, Colonis,Liberis,Valuaforibus, velferuis,vallallis, &omnibus ho minibus, aliusquesexusresidentibus prafata Ecclefia facereprafumat. Sed taciti per an tecefforum nostrorum paginas,preceptum ; ordinem , &conceffas undique possessiones, vel aliorum ho minumlegaliter re dilectiones fuerunt omni remotaintentione ...... dicta taletecumfuispofsideant. Hacvero noftra regaliter instituta , prefatorum fidelium nostrorum generaliter promulgata , . ..... .. .. ... auctoritas in omnibus .per totius Italiæ fines in toto Regno Romanorum, & Longobardorum Ducatus Italia , Spoleti , TusciaDeo fauente ....... • proprium astant ....... nulliquetemeratori impune ...... facultas existat ....... quam si quis violare prefumpferit , centum libras aurei compositum cognofcat, medietatem Ecclesta , vbiviolentiam intulerit ,&medietatem Palatio nostro; &ut buius nostre concefsionis autoritas noftris futuris temporibus in conceffam atque inuiolabilem obtineat firmitatem manupropriafubfcripfimus anulique nostri impressio nesigni infigniri iufsimus.. : Signum Huldouici, Loco Signi . Gloriosissimi ItaliæRegis. : Arnulpbus Protonotarius advicem EuerardiArcicapellanirogati , Datam 1111. Idus Octobris anno Incarnatiouis DominicaDicceci, anno veroDo mini Huldouicigloriofiffimi Regis Italiæ primo . ActumPapiæin Dei nomine fæliciter Oltrel'Ambasciata portata a Pauia auendo voluto offeruare quel buon precetto Cri stiano, che non èdi minorcondizionepolitico . Che l'obbligo dopoDio, fi deuealla Patria , vollerodico riceuere il suddetto Re in Toscana con quella magnificenza , che fi conuenjuaa tanto Personaggionon immemoridelle grazie riceuute , ed in particolare ilMarchesesuddetto,che inquestaoccasione fece benvedere,quantopotente era vnMar- chesedella Tofçana , nonpunto inferiore a qualche altro Rege; eperò con granragione parlamoltoalto Carlo Sigonio al lib.6. di tal fatto con le seguenti parole . לי ItaquePatria egreffus Tufciamadytibi effusa in omne magnificentie Regia speciem apparatum ab Al debertoMarchione exceptus est;cum autem letissimorum militum Cohortessummam Domus dignitatem, mirabiles familie impenfas videret ; inuidia taftus in aurem amico inquit , Nimirum hicRegis potiùs , quamMarchionis nominepoteft dignari ; neque enimvlla in ve mihi , nisi titulo cedit . Quod verbumBer- ta,uteratverjuti ingeny mulierforte excipiens, admaritum continuò detulit . : Ohgrandezza Fofcana ammirata fin dalprincipiodella sua nascita, mentre i Tofca- ni aborriuano d'imparentarsi con gl'imperadori Romani, che imperauano al Mondo tutto,epuntoiToscani cedeuano alla loro grandezza , bencheImperatoria; e piùmo dernamente, iMarchesi della Toscanasuperauano in lutli, e in magnificenze , le Regie grandezzedaloro medesimi confeffate , come appunto accade in questa etade del fo praddetto Re; enontrionferanno oggi i Gran Duchi della Toscana ,che con più domi niola fignoreggiano ? eperò non èmarauiglia , se la Francia abbia voluto vedere questo RegioSangueEtrufcoper più volte dominare la vastezza di quel Regno , che non com- battutoda loro medemifi rende formidabile al Mondotutto ;leggansi da' Curiosil'Isto- rie ,douetroueranno i Franzesi , ed i Toscani essere stati sempre amici forti , ed a loro-in- corporati, hannofatto tremare la prima potenza delMondo ; e pero il Marchese Attal- bertodominauacontanto Imperio la Toscana , perche era vnito con Berta sua moglie di nazione Franzese; enonmeno si può sperarenel corrente secolo , mentre vnita si vede alGran Principe diToscanaMARGHERITAALOYSIAdefcendente da quel puro sangue di En rico ricoil Quarto, cheeziandiointempodipace sivedeuanocrollare a' suoi cenni , e lo sta- to diMilano, e la Fiandra , dicohora quella SorellaCugina di Luigi XIV. Re di Francia, ←diNauarra , nostra Padrona , e gran Principessa . Che più può fperare! che piu può vederedi fortunatola nostra bellaToscanaripienadi famiglie na.ediquell'anticotangue Tofco ? alcunedelle quali comandonononfolo la Toscana , ma la Lombardia , gran partedellaGermania , equasituttigli altri Regni, se sideue ricercare bene le loroorigi niprimarie . Rispondala SereniffimaCasaEstense dilatatasi nella Lombardia , già in più tati, che non è , ma ancora per laGermaniatutta , etutta confessa essere nostra origi- naria diTofcana , come si é da medi sopra prouato, potendo addurre ancora dauantag- gioin corroborazione di quanto òdetto vna validiflima ragione , che èil poffefso con- tinuatodi tantibeni tenuti, eposseduti per indiuiso neldominiod'Arezzo , e nel territo- ziod'Agazzi con gli Azzi Estensi , Azz) Aretini, edAzzialberti, o Attalberti, comesi pro- uacuidentemente, dico questo comuneposseslo ,daquella pretensione suscitata contro ladonazione fatta dalla sopraddetta Berta di Lorena , che fu moglie del Marchese Attal- berto degli Azzialberti alla BadiadelleSante Fiora , e Lucillad'Arezzo ; imperoche fra quegli , che pretesero inualida la sopraddetta donazione furono ifigliuoli , e nipotidi ObertoMarchesediToscana progenitore de' SereniffimiPrincipi Estensi , tra' quali vi fit compresoVgo figliuolod'vn'altro Vgo disceso , comedi sopra abbiamo osieruato da 7.enobio Azzio degli Azzj d'Arezzo ; adducendo , che quei beni per efsseredegli antena- ti loro , tracuano seco condizioni da trasferirsi ne' posteri ; Ele bene per mancanza di scritturedi quei secolicosì remoti non si puòrintracciare in che maniera gli fossero par- ticolarmentequei poderi aggiudicati , comeproprj ; si riconosce nondimenoperauergli conseguiti ; perche poi l'anno 1027. il medesimoVgodi Vgodegli Azzj d'Arezzo, nedo nopartealla CattedraleAretina insiemeconla sua Corte d'Agazzi , comesi è vistodi so- pranel contratto medesimo,trattandosi di questa famiglia . Ne può dubitarsi , cheibeni conseguitidal fuddetto VgodegliAzzj nonsieno i medesimi , chedonòBerta moglie delMarcheseAttalberto al Monasteriodelle Sante Fiora, eLucilla; poichequesta iden- titànonfolo si riconoscedagl'istessi vocaboli, con che erano chiamati laTerradi SMar tino nel Castro , e dagli istessi confini ; maancora si manifesta à pieno dagl'istesla lauo- ratori coltiuati , comeben si raccoglie dalla precitata sentenza del 1013. e nella dona- zionedel 1027. che tutte si conieruano nell'Archiuio del suddetto Monafterio. Onde sequestibeni furono comunemente pretesi , come ereditarj de' lo10 antenati da proge- nitori degli Azzį d'Arezzo , conuerrà necessariamente affermare , che auendo queste due famiglie le medesime pretenfionifopra i medefimibeni , fieno originate per dritta lineadal medefimo ftipite . Il che viene da noi foprabbondantemente corroborato ; mentre dauantaggio fappiamo , che i figliuoli di quell'Vgo primo degli Azzi da Este, chesuccesse nel Marchesato Toscanodopo il Marchese Attalberto , pretese ancor lui' contro l'Abbate di S.Fiora tutti queipoderi posti nel territoriodi S. Martino nel Castro; con altri delCastello di Lignano , de' quali parte ne furonodonati alla Badia di S. Fiora predetta, daGuglielmo Arcidiacono figliuolo di Zenobio degli Azzj, e parte pein wati daVgo figliuolo d'vn'altro Vgo, che fu suo nipote . Poffedeuano anche gli Azzi da Este, non meno, che gli Azzj d'Arezzo ne' sopraddetti luoghi , e vocaboli del territorio Aretino grandissimi tratti di terra; poiche si comealleradicidel Castellodi Turrita, cioè neldistrettodella Pieue a Quarto in vocabolo detto le Chiufe delMarchete Oberto , vi possedeua moltibeni patrimoniali , di modo che dal nome di quel personaggio furo- nodette pervn tempo le Chiuse del Marchese Oberto . Così quiui gli Azzi d'Arezzo nonmeno, che queglida Esteposlederono notabile quantita di terreno , non solo ne' tempi de' quali parliamo ; ma 300.anni dipoi; comesi potrà più diffusamente vedere al Catastro vecchiodello Spedale grande di S.MariadelPonte della città d'Arezzo. Ma trapaslando più oltre si aumentano le nostre proue ; poiche sitroua, che gli Azzi da Elte hannopossedutobeni ancoranel territoriod'Agazzi , feudo antichissimo della famiglia Azziad'Arezzo ; eciò costa chiaramente , poiche Vuilla , che fu moglied'Oberto pro- genitore degliEstensi , emadre di quelGrand'Vgo , che fu Marchese di Toscana, visitan- dolaBadia delleSante Fiora , eLucilla, posta allora vicino al Castellodi Turrita nel ter- ritoriod'Agazzi, si priuò liberamente di otto poderi , chedi residuo possedeua in quel Baronaggio per inuestire la Chiesa diS.Maria, patronato liberodella famigliadegli azzj fino 1 8E fino alpresente . Tal chedatanti chiarissimirincontri veniamo in cognizione, che que iteduefamiglie degli Azzitono originate perdritta linea davno stipite medesimo; men trel'vna , e l'altrad'vn'istesto cognome, con imedefimi nomi dell'istessa Patria, possede uabeniper indiuisonon folo in molti luoghideldominio d'Arezzo , ma nel Baronaggio d'agazzi . Oltre a questinonpių fentitiritcontri , e fuperiori ad ogni dubbio , ci si pros poneicostumidiuoti diquesta , ediquella famiglia ;perche se vediamo , che gli azzi di Arezzonell'antico lor Castelo di Torrita fondarono, come è pur manifesto a ciascuno la principalChiesadi S.Apollinare, come antico Protettore di quelsanguesquell'azzopri- mo, che fu figliuolo d'Oberto il progenitore degliEstensi , quando con più felice for- zunatrasferi la sua Sediadalla forcana nelle parti di Lombardia , volle ad imitazione degli antenati suoi fondare la principal CaiesadiS.Apollinare nelsuoCastello di Canofsaselepoiidescendenti di lui con l'animo tutto riuolto alla Religione , &al vero culto diDio, arricchirono in quella Prouincia di temporali ricchezze la Badia di S. Benedetto; ancoragliAzzj d'Arezzo , come risplendentinell'istessa virtu, priuarono loro medesimi di grandiffimi tratti di terre con moltnimi feudipossedutipervarie partid'Italia per arric chirela loroBadiadiS.Benedetto,dedicata inonoredelle Sante Fiora , e Lucilla preffo alMonteTitano nelterritoriod'Agazzi . Cheofferuarono le medesime leggi Longobar de. Chevi fosse strettezza d'amicizia , e di parentela si caua dalla donazione , che fece ilVescouoTedaldodaEste, mentre congenerosa pietà, volse priuare se stesso, e laChiesaAretina di trentasei poderi conla Corte d'Agazzi , e Chiesa di S. Angelo in Capo di -Monte, detto allora Monte Bosone, per rineftire la Badiadi S.Fiora inbeneficio dell'animadVgofigliuolo d'vn'altro Vgo, disceso,come ditli,daZenobiodegli Azzj,e per l'ani mad'Ermingarda sua moglie . Gl'istromentisi conferuano inBadia , ed altri testimonį fi potriano addurre , qualitralascio , per nontediare il Lettore . Ritornando alia mate riaproposta ; dico , che non in vano hanno creduto gl'Istorici più eruditi , chei Pier Leoni , Frangipani, Malespini , i Conti Tosculani , ed Anici prouenghino insieme con gli Estensi dalla celebratissima stirpe Azzia Romana , ma piú strettamente Aretina con le condizioni , che abbiamo visto , e vedremo , le qualiperche sono state ignote fin'ho- ra , hanno anche tenuta fospesa con molta ambiguità la credenza della nobiliffima, non men , che lontanissima origine di questaCasa . Esicome Romafatta Capo del Mondo diede la Cittadinanza a molteCitta , eparticolarmente adArezzo, pero molti si trasfezirno fra ipiù grandi al poffeffo di quella Patria , che con liberalità si gradita , si fece co- mune a' luoi Popoli. Che fra queste la famiglia Azzia , o degli Azzi , si trasferisse in quellaCittà , nonpare, chesia luogoda controuerterli , già che non fu originariadi Ro- ma , mabensì quuentizia Romana , come olleruo il Panuino , trattando delle famiglie forestiere nel fuolib.de Fasti . Anzi , che Suetonio Tranquillo , trattando dell'origine paterna diquell'Azzia Romana , che fu moglie (comeafterifce) d'Ottauiano Augusto ; cidimostra pur troppo chiaramente effer queita famiglia auuentizia, mentre gli antichi progenitori dileidisceseroperdrita i nead lontanissima prole d'Aricia , che fu ( come partroppo èvero) Colonia de gloriotittim Etrufci mo ti secoli prima delnafcimento di Roma. ItemAugusto quos exAltia tulerat . AltiaM. Aitio Balbo Luliaforore C. Cefaris genita eft Balbuspaterna stirpe Aricinus multis in familia Senatorijs immaginibus , a matre Magnum Pompeum ar- Etysimo contingebatgradufunctusquehonore Pratura inter 20. Viros Agrum Campanum Plebi Iulia le. gediuifit . Puòdirfianche Tolcanoper l'ant ca defcendenzadel suo chiaro lignaggio quel Tullio Azzio cantato , e celebrato da Lunio , che fu come egli afferisce il primo perfonaggio tra' Vollci , mentre questi popoli inteili , per testimonio di Lipsio, si riconoscano Toicani , Quam ego lectionem inVaticano Codice inuentam . Et Volfcium Reginafuistis, Volfcium pro Volfcorum (quidpote melius) vos inquit , Veiolimfuistis , &Regina , Item Volfcorum . Anzi , che conforme alla descrizione dell'accuratissimo Oftenio , la Terra denominata da' Volsci , evacompresa nella Toscana medefima , ed ancor oggiconferua incorrotto ilsuo nome . Sedunque la famiglia degli AzzidaEste discende perdritta linea dalla celebratissima ftır- pe degli Azzi Romani, come vogliono ipiù eruditi; ele questi sono auuentizi diquella Città , ed ebbero , come lascio scritto il Crefcenzj , trattando de' potentissimi Anicile loro abitazioni nel Vico Toscano ; Chi vorrà ostinatamente contendere , che deriuando , come é pur troppo vero , i progenitori degliEstensidall'antichissima stirpe degli Az- zj Aretini questa pregiata conforterianon se ne paffafli d'Arezzo alla città di Roma, L ecae 82 •che quininetforo, enegleserciz) dell'arme Romane meritasse al parid'ognialtra fami gliad'italia ifupremigradid'onore. Con che aueremo noi senza dubbio vedutoin questodiscorso , che la famigliadegli Azzı Romani fu Aretina d'origine , e difcefa da quell'antichitlimo, e nona bastanza celebrato sangue Tolcano ; e che da più grandi dell'Vniuerto futanto riuerito e itim ato,e che nel corsode' tecoli non piú fentitsrisplen dagloriofa ancor oggi nella Sereniflima ftirpe degli Azzi da Este , stata nobiliffima , grande , come abbiamo offeruato fin'nora sottol'Imperio Tolcano; conferuatasi tale forto la grandezza degli itteili Romani , come abbiamo letto in quel marmo nella per sona di Appio Azzio , che fu Duumairo degli antichissimi Aretini ; e nella caduta dell Imperio Latino accostatali alla nazione Longobarda , che restò vittoriosa inquel tempo, fi mantenne pur tale aldispettodella fortuna ,edegli anni con accrefcimento digloriz per i Baronaggi diuerfi confeguiti , come abbiamo vistodaquella gente straniera;edopo la cacciata de Longobardiconferuoli potente lottol'Imperio de Franchi,ede' Germa- ni , ancora per la grandezza degli Eroi ( oltre alla gloriola Matilde ) che rifplendonoin quella fin al presente . Conquanta fatica abbia il sopraddetto Scrittore suentilato ogni puntopertirare que fta Cata de' Sereniffimi Estensi alla congiunzione della tua tamiglia Azzia Aretina , voltato ogni Archivio nella Toscana , e purenon àpotuto penetrare il fondamentodel lostipite,dacui , e l'vna , el'altra si distaccano , come io odimostratodisopra;ed èvol Juto metrer qujuitutto il discorso , cheassai fiancheggia l'opinione mia, fitta oggi fen- tenza chiarita con tanti stromenti , che non lascia più luogo al dubitare. Il combatti- mentofattodal sopraddetto Scrittore , con FrancescoMaria Fiorentino fu molto fane guinosod'ambe le parti per la gran Contessa Matilde , manon giàvi siscorse lavittoria daniunadi loro , per non auere ne lyno , ne l'altro veduto le scritture, che io èdato in questo trattatoalla luce . Veggasi in tanto la figuradell'albero per capacitare chi legge, evederecome fi vniscano queste due famiglie, cieć gli Azzi Estensi , egli AzziArc- tini . 1 Cla : : 83 Clarembaldo 1150 e dos a 1 aceas 1 Sinolfo Azzo 1120 Rinieri Vgo i 1 1 L Rinaldo primo 1130 Rinieri AzzO 1090 11 Alberto Azzo Pietro Ranieri 1 Azzo 1100 Aldobrandino 1 Azzo 1060 Albertosecondo 1 1 1 4 C ...i J. 4 Azzo 1060 Vgo 1 1 : Pietro Azzo 1030 1 ין 1 GuglielmoArcidiac. Grifo Alberto reco 2. ייירי ! に Giouann 1 . 5 Obertoprogenitorede Serenifs. Eftenfid Zenobiodetto Azzo 970 1 Petrone 9300 T 1 опад C Vvalcherio . 1 Azzo Vgo جم Ranieri 1030 • Haar Jos : 15 Vgo detto Si- gnorello 2009 1 Attalberto 1 : 1 .1 1 : 1 Guglielmo 1 ؟ { Do 01. T ATTALBERTO ٤ 13.0Tilgrande Marchese della Toscana .' ر : Tra oltre glihuomini ilhiftri , che a dato in luce questa famiglia degli azzi aretina , Zenobio, eGuglielmo da noi sopraccennati , vi fu Pietro figliuolo d'Eriberto , oalber- to, che fu padronedelCastellodi Polliciano , come fi cauadaquellabella donazione , che fa aGualdradadella famiglia , o famosa stirpe di Catenaia, di dove procederomo gli Alberti di Fiorenza , iGeraldini d'amelia , che ancor queste famiglie fi mantengono fin ad oggi congranfplendore ambedue in Fiorenza , delle qualiafuo luogo diratli ; perchequesta édi gran considerazione , qui sotto si registra . 1-434319388 , 812158 199 IC 17 : 84 : i InDei nomine . Amen, Anno Dominica Incarnationis Millefimo quadragesimo Menfe Nouembris Ind.8. NominefcriptumdeMorgiancamp. quemfacio egoPetrus filiusAriberti tibi Gualdrada filia Inghi Ventura Coniuge meahoc est . Dabo tibi quartampartem in integrum de omnibus Casis. Terris,Vineis , Curtem ,&Caftellum de loco PollicianocumEcclefia ibidem est consistentem , &cumMansis , Domnica- tis , Seruis, &Ancillis de quicquid modohabeo , &tenco infratotoRegnoItalia, vel alijs Comitatibus . vel Villis , aut in ante aDeo adiuuante conquidere, &aggregare potuero Aurum , &Argentum , Ca- ballis, lumentis ,Bestijs maioribus , &minoribus ,velVafjallis , etiamferro, Armis,&de omnibusrebus , substantys mobilibus,&itmmobilibusseseque mouentibus , &vt dixi , de omni substantia totis rebus meis tibipradictaGualdrada , dò , trado , perhuncscriptum inte confirmo,ficut in difta paginaconti- netque aliadietapostnuptias,quandote mihi in coniugiohanccartaMorgıncamp. testibus roboratam,coram amicis, &parentibus noftris oftendere ,&relegare tibi pradicta coniuge mea dare videar . Unde poft madum percurium . Paddhec cartaMorcincamp. a me, quifupra Petrus iacta et , qualiter Juperlegitur. Præcipimus VvidoniNot. vtcumfcriberet in Comitario Aretinofignum predicti Petri , qus inhaccartaMorgmcamp.manufuafcribere , firmareiufsit . 1 .. • Signamanus Ferrifilius quodd.Rachirogatusteftis , SignamanusRaginery filius quoad. Alberti , SignamanusGriffi filiusquodd. Viuenty . VuidoNot. Scripfit,&compleuit . 1 Daquesto Contrattosi viene in cognizione di quanta potenza era questa famiglia.. Etale fcrittura li conferua nell'archiviodella Badia d'Arezzo lib. 1. fol. 17. 1 Azzo fratello del suddetto Pietro fu grand'huomo , e molto pio, di cuisi vedevna lar gadonazione, chefece alla Badia delle Sante Fiora , e Lucilla d'Arezzo , di tutto quello cheposledeua nel territoriodella Pieuea Quarto , in Querceto, edalla Bagnaia, مة quale furogata da Andreanel 1021. lib.1. fol.1 della detta Badia. Come notre fi vede Rinieri fighuolod'azzo dell'altro Azzo fratello del suddetto Pietro al fol. 21. del sude detto libro, essere Senatore della Republica Aretina nel 1085. VgodettoilSignorellonon menodeglialtri suoi cugini mostro la suapieta versola Chieta ; anzi pareggio senza dubbio con la grandezza dell'animo suo veramente Regio qualsiuoglia altropersonaggio della tua stirpe degl'Azzi;percioche auendo egli arricchi to la Cattedrale Aretina della suaCorte d'agazzi , con ilCasale , e ChiesadiS.Angelo in CapodiMonte,donogliancora splendidiflimamente trentasei poderi nel territoriodel- la Chiesa di S.Maria in agazzi , nel territorio della Pieue a Quarto , in quel di S. Maria al Toppo , edi S.Martino nel Castro , chetutto questo spaziodi pacfe circondary pate dimezogiorno , esettentrione il territorio d'Agazzi lungole Chiani diS. Zeno ; eque to istromento fi conferua nell'Archiuio della Badia d' Arezzolib . 1. fol. 31 . Tutte queste sopraddettetenutede beni , con la Corte d'Agazzi , e Chiesa di S.Ange lo in Capo di Montel'anno 1031. furonodate al Monafterio di S. Fiora , e Lucilla daTe- daldoda Elte Vescouod'Arezzo per l'anima de' Vescoui Aretini , e per l'anima del sud. detto Vgone , e d'Ermingarda sua Donna, Questa Ermingarda moglie del fuddetto Sie gnorello , che non menodisuomarito auea inclinato l'animoalla Religione , ed al vero Cultodi Dio, donò alla Badia suddettala sua parte del Castellodi Pitilliano, cum Ecclesiis, Predus , &omnibus pertinentijsfuis ;l'istromento fu rogato in Arezzo l'anno 1047. del mese d'Agosto nella Quarta Ind. per mano di Griffo Not, Aretino , efi conferua con il pre- citato di Tedaldo,nel suddettoArchiuio , e lib. delle Sante Fiora , e Lucilla , Donò an- cora questa generosa Signora alla Cattedrale Aretina per l'anima di suo marito Signo- rello ,moke Terre,Caftella , Villaggi.edaltrericchezze di conseguenza grendiffima . come fi legge nel Priuil.d'Enrico II . conferuato nell'Archiuiodella fuddetta Chicla den. trod'una caffetta distagno . Vgone suo figliuolo fu verofeguacedel padre,ma nell'ar- memeritò dalla sua Republica il Cingolo militare , fupremo onore , che distribuiua quella a' Caualieridivalore, e di portara, come pure fu infignito della medelima di. gnità un Azzodel 1216. & Arengario di M. Azzo fu Console in vita , comefilegge negli attipublici . , 3 وه Ma per fare capacechi legge si deue sapere , che la dignita Confolare fu introdotta inArezzo (come si èda meprouato nell'Istoria d'Arezzo) per benefizio Imperiale,enon per propriovoleredel Senato, comeattestarono alcunimal consigliati Scrittoriper cone seguire 85 seguire i lor fini. Era il fuddettoMagistratodi suprema autorirà nelle cose di pace , edi guerra, edera quasidipotesta assoluta conforme all'antico stile de' Romani. Concedimus vobis(dice Federigo primo) vtadarbitrium veftrum erefti Confules adobsequium Imperij , &con- feruationem Ciuitatis vestra . Itatamen,ut vnus, autduoexeis adnos locoomnium inuestiendorum accedant, qui omnia regalia ex imperiali manu recipient , tam in Vrbe , quam extrapertotum Epifcopatum veftrum , fine in aquis, fiue interris , fiue in perfonis ,&c. Comeil tutto apparisce alle Riforma- gionidiFiorenza al lib. 29. della città d'Arezzo . f Si troua il fopraddetto Arengario l'anno 1163. in feruizio dell'Imperatore Federigo Barbaroffa, quando con Elercito poderoso teneua a freno le Città di Lombardia , che si eranoscoperte controdi lui a fauoredel Pontefice , onde possiamo perfuaderci effer quiui concorsoquestoConsoleconle maggior forze della Republica Aretina per ferui- ziodell'Imperatore , come richiedeua ilbisogno , e ciò con attestazióne de' nostri Croni- ti l'oafferito nell'Istoria d'Arezzo , e mostrato il Priuilegio concessodal suddetto Impe- satorcalCapitolo , e Canonici della Cattedrale Aretina l'anno 1163. chesiconferua tinadogginell'Archiuio di dettaCattedrale , Questosuddetto Arengariogenerò vnfigliuolononpuntodissimile alpadre nell'arme, Chiamaro Azzolino ,quale effendobenesercitatoin effe , meritò d'essere eletto dalla fua RepublicaAretina, Potestàdella Cittàl'anno 1207. effendo anch'esso infignito del Cingolomilitare , comedi pari dignità furono onorati Orlandino , ed Aldobrandino a menaue figliuolid'VgoneSignorediViccione.Prugnolofigliuolod'Vbaldino fu Caualie- toonoratodelCingolo militare ,come anche il padre quali si vedono in vn'Istromento rogatodaMainetto figliuolo d'Vgolinodel 1240, efu Senatore come alle Riformagio- ni di Firenze lib.24, a c.189. Gabriello fratello di Prugnolo , che oltre allessere Gaualiere , fu personaggio di som- mapotenza, edautorita ;Questoera tributario de' Canonici pergli antichi Baronaggi , chefi poffedeuada quel Capitolo nel dominio Aretino . Eperche il Proposto grande. mentetemeua delle forze di questoCaualiere , egli con una dichiarazione l'assicurò di nonmoleftarloper temponessuno , madefenderlo sempre , e proteggerlo con tuttiiCa nonici, e CleroAretino controqualsiuoglia perfona, cheauelle tentatod'offenderlonel Javica , ne' fudditi , ne' vastalli, enello stato tutto del Capitolo , e tal dichiarazione fu daeffofattanel 1273. eposta nell'Archivio della Badia d'Arezzo libro primo fol. 88, cfu rogatadalseguente ..... - li Benuenutus quoddam Egidij Ser Angeli daMonte Sacri PalatijNotarius fub fcriptionibus interfui ,& vesuperlegiturrogatusfubfcripfi , &publicani. Hacomniaficut Dominus Gabriel quoddam Nobilis Do- mini baldinipromifit , &iurauit Guido de Silice pro Caftro de Selice . Daminus Rodulphinus quoddam Orlandtde Catenaiasficut iurauit pro Castris de Talla, Baguena, &Catenaria ,della famiglia de'Gi raldini, di cui oggi vine il Prior Geraldini , che ferue la Serenifs. Principessa di Toscana . Seil suddetto Gabriello degli Azzifofle guerriero, non mi pare da farci ditticoltà,poi- checedomanifettailgiuramento , che fa di difendere la Chiesa Aretina , cum armis, tatis viribus, scansenos -Nohfitroua primadel 1200. intuttigli Archiuj della Toscana ilcognomeanticodel- leprofapie,dequalisenza paragonedell'altre Prouincie sono state potentillime , enobi- diffime edin gran numero;lequalinon sipossanoconofcere, senon dal dominiodi qual cheCattello,oTerrasecon la continuazione delpoflefio de' beni suddetti si rinuenga- nofacilmentes comesivede ben spessode Barbolani , leggendosi di questi solo Ardingus deMoriteacuto Rainerius deGalbime ; edilfimilede Tarlati, dettidi Pie ramala, de' Schianter -chỉ Conti di Montedoglio, ed iGrinti Signoridi Catenaia , oggiAlberti di Firenze . La cagione principale disi fatta trafcuraggine (che acagionato ,dopotante difficoltà •nel rintracciare le delceridenze antichedelle conforterie) è procedura , credo io , non daaltro , che dalla barbarie de' Gotti ,ede' Longobardi , che coni petlimi coftumi loro confuterol'ordinedi tuttele cosed'Italiasepero sideuono , da chi legge , compatire gli Antiquari per le gran fatiche , che fannoinrintracciare l'origine ditante famiglie . QuelPrugnolo fratello diGabriello detto di sopra fu Caualiere di somma stima , fitrouano notizie di lui negli atti publici delketafua , come frequentemente fi leggenel b.egalleRiformagioni di Firenze , e benchela lungaseriedegli anni, e l'inuidiota pro- cella delle guerre,che inuolse la ciutad'Arezzo nella comune condizione di quei mife2 rabili 86 rabili tempi , nonpermettono a medirintracciare igesti di questa nobiliffima stirpe ;fi deueperò tuttauia credere, che i personaggi, cheda questa per lunghissimo spazio di tempo difcefero, foflero infigniticon lofplendoredisegnalate ricchezze di tutuquegli onori fupremi, ecariche militari, foliteaconferirsi alle persone di sommovalore , c prudenza . Maperritornare alnostropropofito,dico , che Azzo fratellodi M.Vbaldino fu l'ultimo di quesla famiglia , che si chiamasse diTorrita , come filegge nel Catastro an tico de' benide' Canoniciposti in Alberoro ac. 10. intitolato Liber Poderorum , Terraruma CanonicaAratina, e tra i figliuoli , che ebbe ,vifu M. Bernardino , che fu Cauaberel'an- no 1242. come filegge nel lib. fuddetto delle Riformagionia c.76. comeanche fu onde rato della medefima dignita M.Azzolino fuo fratello . heare Questi Azzi abitauanodalloSpedale delPonte fin doue è oggi il Culiseo , sopra dicui è fabricato il Monaftero de' Padri Oliuetanichiamato S. Bernardo, come si èdetto,dor ne aueuano vn Palazzotto in forma di fortezza , il quale fu affittato da Antonio ,Nice colò , e Giouanni figliuoli di Taccio degli Azzj , insi me con gl'eredi di Prugnolodi M.Iacopo , come si vede nel registro 345. nell'Archiuio di S.Lernardo, ed il tenore dell' iftromento è il seguente . InDei nomine . Amen . AnnoDomini aNatiuitate millefimo trecentesimo trigefimofecundo Ind.XV. Domino Ioanne Paparesidente,e Domino Ludouico Imperante die 18. Mensis Aprilis . AntoniusTotim TaccideAzzisfpontefuo proprio nomine ,&pro hæredibus Prugnoli D. Iacobi de Azzis, pro quibus.de rato promifitJolemniter, &fcienter locauit , dedit , cefsit , &concefsit adpenfionemPetroque Baldide PopuloS. VitideAretio adKalendas Martijpræteriti adKalendas Martij proximi venturi vnum Palaz- Zottum, &vnam Domum cum Camerottis, &quacumqueRenellis ,&omnia iura, quæhabent inHore topositopostdictasres ,&c. Rogo Gorus filius olim Ser Junta deMontelucci & Azzo figliuolo di Guidodegli Azzi fu Capitanodel Popolo,eGeneraledella Guerra degliAretini nel 1266. come fi legge alle Riformagioni di Fiorenza al 1.24.20.159.cda questo nacque quel Gregorio , chefudegnosuccessore del padre nelle qualita ,enella carica di Generalato l'anno 1267. come fi legge nel sopracitato libro 24. edallibro29. ac. 136. e 18. C Vifu Rodolfino figliuolo diBernardino , chiamato ancora Fino , quale fu Ambascia- torealSig. Giulianode'Medici l'anno 1515. mandato dallaRepublica per congratularfi con lui dell'affunzione al Papatodi LeoneX. suo fratello , il che appare al 1.9. delteDe liberazioni a c.229. fu Gouernatore delle Terre dfFederigo Sforza l'anno 1508. cioèdel- lo Stato di Petigliano ; prese permoglie Leonora figliuola di lacopo di GiorgioAldo- brandino l'anno 1474. mentre quel Gent luomo Fiorentino era Commiflario d'Arezzo, dellaquale ebbevnfol figliuolo chiamatoBernardino, che prese per moglieAletlandra figliuola del Sig. Antonio de' Conti di Montanto , é forella didue Generali , l'vno fu il Sig.Otto , e l'altro il Sig.Federigo . Bernardino fuo figliuolo , fi sforzoancor lui , rifue gliato dallo splendore della virtùde suoi maggiori,diconferuare ladignità nella Cafa conl'emulazione dell'opere virtuose;perciò chepartitosi nascosamente dalpadres net colmodella sua gionentu, se n'ando nelle guerre di Lombardia , doue fi acquistolagra- ziadel Sig.Giouannide Medici , allora Generale dell'armi Imperiali , da cui n'ottenne vna Banda diGente a Cauallo con titolo diCapitano; nonmoltodopo fu d'Alessandro Medici Ducadella Republica Fiorentina moltobenconosciuto il suo meriro,per ilche fu rimuneratodella caricadi CollateraleGenerale di tutto lo stato , nella quale fudopo perlasuafede,evalore confermato dalGran DucaCosimo I. che lo ferui fintall'anno 1542, nel cui tempoessendo col mezodelMarchese del Vasto, edi Pietro Aretino,chia- matodalla Sereniffima Republica Veneta , conquestogrado medesimo : e mentreegli voleua di tal carica pigliare il poffeffo , sopragiuntodavna febbre maligna, senemori . Eraquesto nelle cofe di guerra ,e ne'maneggidipacedi acutiffimoingegno, presto nel- lerisoluzioni, e di grand'eloquenzadotato: fuappresso il Padronedi grand'autorità,con la quale ottennedal Duca la liberazione del Capitano Bombaglino d'Arezzo , che cra statobanditodallo Stato per causa di certoomicidio. Ritrouandofi in Pisa conalcuno bandedi Soldati a Gauallo , rifoluè di fare una scorreria fin su leporte di Lucca, incitan- do i Lucchesi alla battaglia , mediante alcune controuerfietra i nostridi Pescia ,edi fud- diti de' Lucchesi . Era il nascimentodi lui accompagnato di spiriti così generosiche ca capitauonoadArezzo onoratamente alloggiaua, apor lasciare tutti gli altri da banda, riceuè più volte il Duca Alessandro de' Medici , di cui oggi per veneranda memoria fi conferua il letto nella stella camera , oue dormiua . Riceuè ancorail GranDucaCofi- mo I. qualenel principiodella sua dominazione venne in Arezzo diuerte volte incogni- to, noneffendo ancora la Città ben purgata dalle domestiche sedizioni , cagion ate fra' Cittadini per causadelle fazioni ;nel cuitempoeffendofi cafualmente fufcitataunacon refa ciuilenella contrada degli Azzi , doue effo abitaua; affacciatosiil Ducaalle finestre di tala, con lafolita vista di lui compartaall'improuisosu gliocchi de' Cittadiniacquies to quel perigliosotumulto . Di questo ne nacquequelCosimo , che fu chiamatoalla Corte di RomadalCardina Jede Nobili , e daCaterina Sforza Contessa di S.Fiora, e l'vno , el'altra cugini tuoi for to il Pontificato di Gregorio XIII. fu fatto Protonotario Apoftolico participante, edi poiriceuuto anche l'Arcipretato della sua Patriacolbenefiziod'Antria annessoaquello, chebengli rendeua 1000. sçudi annualmente . Diquesto nenacqueBernardino dame moltoben conosciuto , di cui &vede vna lettera , che conseguidalla cirtà d'Arezzo a fuofauore , comeal Registrodelle lettere XX. a c. 97. -Vniuerfis , &fingulis-Officijs nostris deeffeprofecto putaremusfipræfertim requifiti Egregiam Cisi um nostrorum nobilitatis laudem , vbi fore cognofcendam operam non daremus ; Bernardinum itaques Altium Cinem noftrum huiufmodi latoremlitterarum CosmiDominiBernardinideAltys , & Illustrissi me DomineMargharita, Illustrissimi Domini Vibertini de bertinis ex Comitibus Chitiniani Ciuium na Strorum vere nobilium legittimorum alim Coniugumfuiffe , &effe filium . Altiam vero prosapiam prae dictam in numero ceterarum verenobilium , &magnatum Ciuitatis noftra prefate prosapiarum conuu meratum , &repositum extitisse, illiusque viros, Fillorumprogenitores ab antiquissimis temporibus,quo rum initij nullaextat memoria , usquein hodiernum diem ,&SenioresArchivy nostri , dare, &manifes fte iudicant. -11figliuolodi Bernardinofu FrancescoMariaversatissimo nell'antichità , di cui viuono oggi i figliuoli di Cosimo Caualiere della Religione diS. Stefano , che fu figliuolodel fuddettoBernardino , Maperche fié di sopra dettodelle famigliedescendentidalla famiglia AzziaEstense si aggiugne quello , che ne scriue oltre il Pigna, Filippo RaddinelleCronichedi Ferrara afferendoquesto, chela famiglia de Marchesidi Camerino siadiscetadavo VbaldoEsten- se dell'845 . Quella de' Principi di Parma , edi Luccada vn Sigifredo nell'880, 1Marchesi diToscana da vn'Alberro, che è al parer mio confuso conOberta del 926. iBarattini daSigifredosecondonel 270, con i Marchesi Malespinized iContiGibertini,oGonbertini daenGherardonel970, i Contidi Friburgo da vn Folcodel975. iDachidi Sucuia con i Duchidi SpoletodavnGuelfodel1055. iDuchidi Bauiera da Errico II. nel 1118. iDu chi di Saffoniada Errico III, nel 1125, iDuchi di Bransuich , e queidi Luneburgo da Guglielmo de quali furonoOttone IV, e Federigo I. con iReomanni detti dell'Aquila bianca, oggi Franzefi Vhaldo progenitore de Marchesidi Camerinovaaferire il padreGuido figliuolo del granMarchefe Attalbarto . Queidi Parma, ediLuccavannoaferire il Marchese Oberto, d. Sigifredo, che fu tigliuolod'Attalberto figliuolo di Guidodel grand'Attalbertadi To scana, che fu anche il progenitorede Marchesidella Toscana ,benchegl'istorici lochia minoAlberto .DiSigifredo 11. progenitore de' Barattini non oriscontro, ma piùtoto deMalespini , e non già de' Conti Gibertini , ma il suddetto Gherardo afsegnato proge- nitoreadeffi,fossede' Malespini:per gli altri Principi di Germaniamirimetto a fudderti Istorici nonauendo di essi cognizione immaginaria ; e fi come ò tronaro falto per gli Eftenfi Serenitlimi l'errore de suddetti Autori ; così reputo abbinoi medesimi inciampa- to nell'altre famiglie con inuentare i nomi a capricciopiù tosto, che per alcun riscontro di scrittura autentica , odi macigno , cheproui.come oprouato ionella famigliaAzzia fatra Romana . Mapasiamoall'altre , che con qualche ragione poffondvantarsidesière allAzzia conforti 4 7 1 OLD FA- 88 FAMIGLIE, Gamurrina , Ricouera, Quaratese, Buttigliera, Guidoterna , dettade'Brandagli, •Marjuppina. 2 منة C Iascuna delle sopradette famiglie riconosceper progenitore Alberto , di cui furono figliuoli Pietro , Grifo , e Franco;come si proua da vn'istrumento, che si conferua nellArchiuiodellaBadiadelle SS. Fiora, e Lucilia d'Arezzo caff S. n. 25.DelfudettoPie tro furonofigliuoli Pietrosecondo , & Ildizone , come sicaua da vn'altro contratto po to nella caff. A. n. 60. dellamedelima Badia ; & al n.62. si vede Albizo figliuolo d'Ildi zone confinante adalcune case poste nel Borgodi S. Pietro d'Arezzo . Et il secondo Pie- tro fu padre d'Arizio , detto Terno , e d'Vgone Giudice; questo intitolato Signoredel Castello di Bulgari , comealla caff. N. n. 104. &alla caff. H. n. 9. si vede vn'istromento didonazione, cheeffo fa alla sudderta Badia dell'intera metàdellaCasa , e Corte , Ter- xe, eChiese,chepoffedeua nel Contado d'Arezzo, tra lePieue di S. Pietro in Presciano, in Cellule , & in Scege, in Monticello , in Valdinano , in Beuignano , in Campiglia , & in Giogi, con il Castello, e Chiesa di Bulgari; &aln. 30.della medesima cali. si vede con- traftare al sudettoMonafterola Terra di Gondina,ela TerradiCelle,chedonoquestoVgo- ne di Bulgari con isuoi consanguinci a Rolando tigliuolo di Bonizzo della famiglia Bar- bolani Signori diMontauto, oggidetti i Contidi Montauto , con i quali v'era stretta pa rentela . Arizio sudetto s'intitolauaSignorediQuarata , detto Terno , dicui fu figliuo loGuido , dal quale iGuidoterni dettioggi Brandagli , come si vede alla caff. I. n. 64. Et alla caff. R. n. 21. fi vede Corbizo suo fratello, & Orso l'altro fratello alla caff. X.n.5. in vnoiftrumentod'vn perpetuoenfiteosi, che effo piglia dalla sudera Badia , di Terre , Case, eVigneposte alla PicuealToppo , doue la CasaGamutrina vià sempreposleduto, come fi vededa' libri dell'Estimo . Furono figliuolid'Orio,Domenico, Giouanni, e Pię- tro terao', questo fece una donazione alla sopradettaBadia di moltepossessioni pofte Quarto , cheteneuano di circuito 72. pertiche , con proibizione a figliuoli , & eredi di nonmoleftare la fuddetta Badia , e tal donazione fi conferua nella caff. S. n. 36. Dome- nicocon il suo fratelloGiouanniSignore di Rosina , ed altri Castelli , ad imitazione del lorfratello fecero un'altra donazionealla sopradetta Badia di Terre, Casali, Vigne, emo- bili di quegli , cheposledeuano in Socana , & il Castellodi Rosina , con tutti gli Edifizi , Corte, Prati, e Selue, &c. la quale fi conferua nella call . V. n. 6. Giouanninon ebbe per quantosi èpotutovedere figliuoli : Ma Pietro terzo fu Padre d'Vgone, di Guglielmo , ed Vberto , comealla call. N. n. 60. &al n. 30. s'intitolatuano Signoridi Galognano, econ- traftarono alla sudettaBadia molreTerrepofte in Caisiniano , in Chiani , & in altri luo- ghi,doue sempre la sudetta famiglia Gamurrina à poffeduto,epoffiede Poffetiioni,come Li può vedereda libri dell'Estimo , comeancora in Talzano. Il sopradetto Domenico, cognominato Gizzo, fu padredi quell'Albertocosì caro all'Imperadore Federigo Barba- foffa, cheloferui in tutte le guerred'Italia, e neriportoin segno delfuo riconosciuto va- lore il titolodi Conte ; e morto , che fu il MarcheseErrigodella tamiglia BorboniMar- chesidelMonte S. Maria , oggi de Marchesi del Monte , che era in gran stima appreffo detto Imperadore diedealConte Alberto Sofia, moghedel sudetto Errigo Marcheso,per fua Coforte, facendol'Imperatore conofcere al Mondo, che era questo Caualierodegno d'vna Signora fi grande in Italia ;& in molti Priuilegi fattidalfudetto Imperadore si vede nominatoilsudertoAlberto; comeanchein molte scritturedella casi. D.del sudettoAf- chiuio diBadia ; &in quella segnata N.12. fi vede la sudetta Sofia mogliedel dettoCon. teAlberto, da cuinacquerodue figliuoli , Ivno chiamato Bernardo , e l'altro Alberto , che tutti due fr chiamaronoConti , in virtù del loro Priuilegio . La qualSignora con i fopradetti figliuoli volleadesempiode loro maggiori riconoscere la fudetta Badia , con farleuna largadonazione, che fi conferuaalla caff.C. n. 30. della sudetta Badia . Questi piantaronoinGermania , ed indi in Francia la loro famiglia , de' qualinonne so render conto Teuzone ; &auendone fu pur figliuolo da quellediparti Orfonotizia , quale, nesi vede scriuerò teftimonio nel supplimento assieme con. il suo fratello Pietro adunaDonazione , che si conferua alla cass. B. n. 57. della sudettaBadia ; i cui fi- gliuoli sinominarono Pagano , Gerardo, & Vgone , come alla caff.D. n. 11. caff.C. n. 28. 89 C n. 28. EtVgonealla cassetta L. num. 11. fi vedePadrone di FontianoCastello, che fupoi vendutoalla sudetta Badia, e litigato daVguccione suo figliuolo . Et alla caff. O.п.78. fivedeil sudettocon isuoi figliuoli Vguccione , e Rainerio in vna Donazione , che fa il fudetto con i figliuoli alla sopradetta Badia , di tutta l'acquadel fiume Castro , pergli edifizi de' Molini , e di quei , che possedeua in detto fiume Castro; comaancora di tutti glialtri , cheaueua nelleChiani vicini alla Pieue diGalognano ; benche di quest nafcef- se litetra lafuderta Badia ,&idetti figliuoli ; edidue Possessioni potte nelle Chiani, che hannoposseduto sempre , epossiedonoiGamurrini, che dal 1200. fino a' giorni nostri sonochiamati in piùscrirture confinanti; come fino a' tempide' viuenti, hanno i fudet- ti posseduto vn gran trattodipaese lungo il fiumeChiana , cioè dalPonte alla Naue , fi- noalPontediPretantico, checonfina con ilterritorio, e Pieue diS. MartinodiGalogna- no , Baronaggio , e Signoria antica de' Gamurrini . Si vede ancora in detta Scrittura il contrafto , che fecero isudetti con la sudettaBadiadella Chiesa posta in Chiani, ed altre Terrepofte inGalognano, con la Terra Martinese , tutta roba della detta famiglia; perchel'Abbate fi trouaua affai potente,per moltiCastelli , che possedeua , si adopró davnaparte , el'altra la forza ;esivennepiù volte all'armi , alle depredazioni , ed agl'in- cendi inmodotale,che l'istesso Imperadore porgendoui la mano per rimediare atali,e tantidisordini , fece bandire a suondiTromba, lotto penegrauissime, dinonoffender- fi ; maessendosi accesatalmentequesta riffa,che sembraua vna piccola guerra , per estin- guerla, l'Imperadore medefimov'accorse , con decidere ogni lor pretenfione; dal chene fuccessepoi vna ferma pacetra le sudette parti , comeciòcosta nelle sopracitate cassette. Gerardofu figliuolodel prefatoVgone caff. E. n. 64. di cui furono figliuoli Bonizzone detto Bezzone ,e Pantho , che fu Arcidiaconodella Cattedrale Aretina . Caff. L. n. 4. caff. I. n. 16. e caff. S. n. 2. Vgone fu figliuolo di Raineriod'Vgone caff. S.n. 50. Gerardo, e Paganofurono anch'essi figliuolidi Teuzone, quali si vedonoTestimonj in inContratto , chefaCostantino Vescouod'Arezzo alla preíenza diessi , dicendo , Omnes Nobiles . Gerardo dopo d'auer generato Pagano, fu fatto Primocerio della Cattedrale Aretina , huomo celebre nelle Lettere , di cuisivedonomolt'opere di sua mano, che si conferuanonell'Archiuio della Cattedrale ; come anche una diligente Serie de' Vescoui Aretini ,&in libretto d'Annali, & vn'altro di molti ricordi in benefiziode Vescoui , e deCanonici. Essoassiste sempre atutte le scritture fatte con il Vescouo , econ la sudet- taBadia , ondetutti i fuoi frarelli , figliuoli , e nipoti si chiamaronoquei del Primocerio , chiamandositutti nelle scritture con il titolodiNobile; come lldebrando figliuolo di Pagano , &Vgone fratellodel Primocerio , eGerardo figliuolodel prefato Vgone, co- mealla caff. E. n. 64. del sude to Archiuio di Badia90מ. Rattuccio, o Ranuccio, che è il medefimo, fu figliuolodi Paganodel Primoceriocaff. E.n. 67. cheebbe per moglie vn'altra Sofia , donna di gran talento , vedendolinominata inmoltescritture per Signora di moltiCastelli; (maal creder mio)fu di questa niedesima Conforteria , dicuin'ebbe due figliuoli Benciuenne, e Gerardino, come alla caffQ. n. 42.55.657.efurono eredidi Panuino di Rodolfino, e Rolandino fratellidi Ranuccio fudetto, chegli erono zij Paterni ; e Rolandino comemaggiore , &crededelidue fratelli morti , commutocon la sudetta Badia iCasalidiMontione, ediGalognano con riceue- redall'Abbate il Castellodi Rigotino con la Torre ,tendite , pertinenze , adiacenze , ac ceffi ,vi , abusi ,contutto il IussuperpredictorumVrbanorum , acRufticorum cum omni Vicecomi- tatu , &cum omni officio earumrerum,&cum omnibusadminiftrationibus , &c. comefi vedeespref- famenteallacafl. L. n. 50. ebenche esso depo spazioditemponevendesse vnaparte, con venire a Firenze, restando l'altroaRanucciofuofratello,nondimeno il sudetto Rolan- dinotestò , chen'inuestisse lui stesso Testa , e Rolando di Carciano . Vedi caff. P. n.43. e caff. L. n. 10. Nella sopradetta vendita apparisce anche il Castello di Lignano ; maa Ranucciorestò la sua parte , &il lus , con condizione anche , che se passaua ontal prez- zo , esso Rolandinolodonaua a Ranucciofuo fratello , oltre la parte sua ; e di fatto si ve- de , che la Signora Sofia per le scritture citate , &alla caff. X. n. 16. fi troua , benche Vedo- ua , Padronadi Rigotino , cioè di quella parte di Ranuccio ;essendo Rolandino andato a stanzare in Firenze , &a Campi , vedendofi nominato il fuo figliuolo Frenzettoin vn Ro- gitodi vendita di PietroNotaio , che fi conferua nell' Archiujodella Canonica Metropoli tanadi Firenze fatto in Campi, e fu Progenitore questo de Quaratesi di Firenze . M Ma า १००2 1 Maritornando noi a Pagano fratellodel Primocerio, generò questo due figliuoli, cioè Ranuccio Padre di Rainerio , e d'Vgone , caff. E. n. 67. call. L. n. 6. ecall. 1. n. 16. Ilde- brando fratellodiRanuccio, fu Padredi SupponeSignoredi Bricciano, caff. E. n.72. ebbe per figliuoli Vgone, e Berardo , caff. 1. n. 16. della medesima Badia . Gerardino Fratello delsudettoBenciuennemaritovna forella chiamata Sauia , che fu Madredi quelgran Personaggio , che in lettere superò ogni altro , chiamato D. Orlandinus Sauia de Quarata , che volle prendere ilcognomedella Madre, nominato in moltissime scritture , che si conferuano nell'Archiuiodella sudetta Badia . Guidone , e lacopodet- toMarsuppino(dal qualene deriuala famigliaMarsuppina, )furonofigliuoli diGerardi- no , e Bianca figliuolo di Guidone, caff. Q. n. 53. che fu PadrediVignario ;ondequesti s'intitolarono di Maiano,di Velfa, di Viccione, edi Talzano; i qualipoi furonovenduti alla sudetta Badia , caff. O. n. 14. T Si è da meofferuato , che nominandosi invarie scritture pubblicheGerardino , Ben- ciuenne, e Bifolco figliuolodel fudettoBenciuenne, si scriuonoconsemplice, epurono- me ; il che ci manifesta , che erano huomini cogniti , e grandi , e solo aliacass. R.n. 26. e29. fitroua nominato Benciuennedi Sofia di Quarata. Come ancora fi nota, che mol ti antichi si chiamarono dalla Madre,enondal Padre, comeche sieno state granDonne. egran Signore ,tale, quale in questo caso era stata Sofia; comeancora per il reflessodell'- altra Sofia Contessa,che fu primieramente mogliedel MarcheseErrigofigliuolodiquel famofoMarchese Vgone . Benciuenne vedendositolto , per lite mossaglidall'Abbatedelle SS. Fiora , eLucilla , it Castello di Rigotino, benchevi ritenesse molti beni allodiali , si ritiro nel suoCastellodi Quarata , effendosi tutti li Posteri poichiamatidi Quarata ; doue prima si nominauano , chidavnCastello, e chi da vn'altro , secondo , chegli dominauano . Quaratadunque lor primo ,& antichiffimo Dominio, con iCasali diMontione , di Talzano, di Chia- ni, edaltri , chefurono il propugnacolo di tutta la sopradetta Consorteria contro la fa- zioneGuelfa , ritennerosempre questo cognome di Quarata fino al 1400. in circa ; che diuisa , si chiamò come sopra ,conforme coftain tutte le scritture; il che confrontacon latradizione , cheQuarata sia stata sempre de' Gamurrini, e Ricoueri , come mi afferi an- che con giuramento Girolamodi Gafparo Ricoueri, che arriuando da Firenze a Qua- rata la vigilia di S. Andrea , mentre era giouane , all'albergo di quell'Oste , vecchio decrepito , al Ponte del Romito , non volle esser pagato ; dicendo , che per tradizione de suoiantichi non aucanomai fattopagare cosa alcuna alli Gamurrini , e Ricoueri , rico. noscendoglisempre per Padroni antichi di questa Terradi Quarata , delcui Castello era nazionale : Il sudettoBenciuenne abitaua in Arezzo nella Contradadi Vallelunga, doue fempre i Gamurrini , & i Ricouerihannotenuto,etengonoquel posto , che s'estende finoalla Chiesadi S. Sebaftiano , & a quella di S. Domenico, con vedersi da per tutto l'Arme didette famiglie ; che veniuaad essere vnQuartiero intero della Città d'Arezzo , venendo a giuntare quello de Marchesi del Colle , oggi detti Borboni Marchesidel Monte S. Maria , 14 La fudetta Casa di Benciuenne, che tienepurenella facciata vn Arme antichissimal, àfondinonpiù veduti perla loro grossezza ,eprofondità li tieneper certo, che reggel- se in quei tempi qualche granTorre.Che questa casa foffe fua , si mostra in dueCon- tratti aln. 73. e l'altroal n. 77. della caff. de' Gamurrini. Benciuenne sudettogeneròRi- couero , eBifolco ,quale come si vedeallacaff. R. n. 39. posledeua Scopetum Quaratenfium, efuPadrediGiunta ,che genero Ricouero secondo, comealla caff. de' Gamurrini n. 1 e 9. e seguita l'Albero . Qui si pone lo Stipite , da cui procedono tutte le sopradette Fa- miglie . !.. 3 i Σ צ シン A Gio: 91 Niccolo Progenitorede Gamurrini. Francesco M. Ricouero Progenitore 1 de' Ricoueri di Siena . Pietro Ricouero Progenitore M.Niccollo-| de' Ricoueri. Pietro Francesco 1320. Giouanni Sozzo 1 1 Ricoucro 1280. 1 Iacopodetto Marsuppino Progenitorede' Mar- suppini 1200. 1 Frenzetto Prog. de' Monaldo Quaratefi 1200. Giunta 1240. 1 Ricouero 1 Guidone Bifolco 1210. 1 1 Gerardino 1170. Benciuenne 1180. Ridolfo 1 Rolandino Ranuccio 1140. 1150. 1 Panto Arci- Bonizo Vgo Pancuino Vgo Berardo Rainiero Vgo L diac. 1 Pagano 1110. 1 Suppo Gerardo Rainerio Vguccione し Gerardo Primocerio Rattuccio 1 Pagano Ildebrando Vge Co: Alberto Berardo in 1080. inAlema- Francia . Teuzone 1150. gna . ८ Co:Alberto Co: Domenico Orfo1010. Guido, dalquale vengono iGuiditernidd. poi Brandagli , Arizio d. Terno Corbizo Vgone GuglielmoVgoneVberto 1 1. Pietro 1 Albizo Pietro Ildizone Pietro 970 Franco Grifo 1 Alberto fiori nel 940. Mz Vene 92 1 1 Venghiamo ora alla diuisione delle sudette famiglie ,eprimadella famiglia de Guido texni . F Famiglia de' Guidoterni , detti oggi Brandagli . VProgenitore della Nobilissima Famiglia : de' Guidoterni Arizio , cognominatoTer no,notatonel sudettoAlbero,quale fu figliuolodi Pietrod'vn'altroPietro, figliuo- Jod'Alberto , come si rimarca nel sopradetto Albero , e costa ancoraalla caff. B.n. 22. dell'ArchiuiodellaBadia d'Arezzo; il quale generòGuido, i cui descendentifurono poi detti queidiGuido di Terno , e Guidi Terni per piùbreuita , come si può ben vedere alla caff. A.del sopradetto Archiuio n. 62. 1. n. 11, Q. n. 77. Q. n. 13. e furono sempre detti Guidoterni fino del 1345. nel cui tempo fiorirono i figlioli di M.Erandaglia de' Guidoter- ni , i cui descendenti furono detti quei di Brandagliade, Brardaglı , come si legge in vn volume di cartapecora , che fi conferuapella Fraternità d'Arezzo , che è un luogo Pio , gouernato da vn Magistrato de' Mobili , doue sono nominatiancora ifudetti figliuoli di Brandaglia al libro segnatoD. fotto il n. 2031, a c. 12. e nello Statuto Aretino alla Rubri- ca, che dice , Vt fuperbia Magnatum reprimatur , qui consuenerant plerumque opprimere Popula. res, &c. e nel fine , Domus Magnatum , &ipforum Prosapia Ciuitatis Arety ha funt . Testi ,&filij D. BrandalliedeGuidoternis . Onde per isfuggire questo nome odiofo appresso la Republica Aretina , fece il Decreto nonfauoreuole , ma penale . Ma rimostriamo prima la defcen- denza , e poi si discorrerà della famiglia . Guidodi Ternofu Padre d'Vguccione , che genero Albericolo, come apparisce in unContratto fatto del 1167. contenente vna Sentenza data da' Confoli Aretini , vno de' quali fuAlbericulod'Vguccione di Terno , quale oggisi conterua appresso il Sig. Guido Brandagli , e Buoso era suo figliuolo, nelle cui mani fu prestato omaggiodal Proposto dellaCattedrale Aretina nel 1175. Vguccionesuo figliuolo si vede del Configlio nel 1249. eSindaco della Città d'Arezzo , che é come Procuratore , per trattare con altre Città , Republiche, differenze , &vnioni ; fu Padre di Boninsegna , che fu pure Ambasciatore l'Anno 1253.per la Città d'Arezzo alla Parte Guelfa , il quale generò M.Brandaglia , co- mesi vede in vnContratto del 1301, Rogatoda SerMonte Campanesi da Cininadella fa- miglia de Torri , nel quale apparisce compratore M.Brandaglia diM.Boninsegna diSan Martinodella metà delCastellodiColle, detto de Brandagli, nella Valle del Cerfone , e'l Castello di Carciano da Madonna AmataBisdomini, chepro indiuiso gli auea con det- to compratore ; il quale fu Padre di Guerruccio , di Guidaccio, di Cecco , diBonin- segna ,' e di Martino , quali tuttisi vedononell'Archiuiodi Murello ne' Protocolli di Ser Guidone D. Rodulfi ; e seguita l'Albero , che in altı Opera dimostrerò , Emilio Vezzosi discorrendo di questa famiglia, tento di trouarne l'origine ; maperche questo era pocoversato nell'Antichità degli Archiuj; ma molto nell'Vmanità , Rettori. ca , & Iftoria , poteua poco profondarsi per trouare lo stipite d'Albero così grande; & essoloconfessa , mentre dice , Initium , origoNobilis , antique familie de Brandaleisnon fa- tis constat . Eft enim hocproprium rerum vetuftiffimarun, veearumortus ignoret . At famaest , maio- rum , &traditione confirmata , illam àGermania principium duxiffe , qua tempore Ofto. 1. imperare ce- pitAnno Domini 950, quod at teftatur Petrus Banamicus Aretinus de Istoria optime meritus , utex eius litteris colligitur adper Illustrem , &Admodum Excellentem 1. C. Nicolaum Spatharium Aretinum . Brandaleos IanıGermaniamfit in Vrbem, Imperiumprimus cum tenetOrbis Otho. : : Il sopracitatoBonamici fu grande Istorico ,e fece moltiffime fatiche per la sua Patria d'Arezzo , &a fauore anche de suoi Cittadini ; quale trauagliando in Roma , non poté vedere le scritture degli Archii , man olto cauò dalla Libreria Vaticana ; ondeque- sti due Aretini hanno scritto con quelpoco di Lume , che ci danno gl'lftorici , & hanno giocato all'indouinare ,come di farto ci hanno colto , dicendo, Quatuor autem cognamina buicnobili ac præclare familia fuisse impofita existimamus ; quod etiam alijs nobilibus compertum est , NamprimoGuidi ; secundo Guidoterni ; tertio Brancaleones , autBrancaler ; quartoBrandalei tandem die tisunt, fondandosinelsudettoBonamici . PrincipioGuidi, qui postea Guidoterni , Brancaleihinc difti Brandaleique viri , Questi sudetti Autori afferiscono, che iBrandagli sieno Ramidiuisi dall'Alberode' Conti 93 ContiGuidi , comein effetto si è danoidimostrato; enonsarebbeanche lontanodalla verità il dire , che iBrancaleoni pure si distaccafferodalmedesi noAlbero , e si cognomi naifero poidall'Arme, Impresa amiocredere,fattadaqualcheEroediquestanobilePro genic , Guidorum , inter nosGuidos, diuisapropago DatGuidoternis nomen , adaultanouum DexteraVngula , quævulgo nunc Branca est diftaLeonis ; Stemma fuit, nomenBrancaleisque dedit. Credunturtraxiffe fuo de stemmate nomen , Primum Brancalei , deniqueBrandalei , IGamurriniportarono l'Arme medema, che i Conti Guidi , come si vede in diuerfe fabbricheloro in Arezzo , & i Brandagli consorti de' Gamurrini ; quali pur ancor'oggi tengonodiquestaConforteria qualche reliquia , mentre ambe queste famiglie conferi sconolaChiesa ParrocchialediTregozzano, loro antichissimo sus Patronato, senza memoriadihuomini , editempi ; enon èmarauiglia, cheabbianodiuisatoil cognome, eper conseguenza l'Arme , aguila di molt'altre famiglie, per mottrarsi famigliesepara.. te, egodere in questa foggia i fupremi gradidiquella Republica ; e doueprima vnosolo poteadominare, oggi dominano molti . Politica in verità finiffima , acciò possino piú spessomaneggiare ilGouernodella Patria ifigliuoligenerati di si Illustre Progenie. LionardoAretino , il Sanfouino , il Villani, S.Antonino , &altri Autori , parlano'de' fatti ,&huomini Illustri di questa generola famiglia , che domino molteCaftella, eTer re , che oltre le dimostrate da noidisopra inqueitempi antichi , anche ne modernisive dedominante . &primanell'Anno 1301.comecosta ne' Rogiti di S. MonteCampanesi daCenina, della famiglia oggide' Torri nobile Aretina, compraM.Brandaglia diM.BoninsegnadiS. Mar- tino,checosìchiamauasi la loroContrada, la meta del Castello di Colle, detto de' Bran- dagli ,nella Valledel Cerfone , &ilCastellodiCarciano dalla Signora Amata Bisdomi- ni, che pro indiuiso l'auea condetto Compratore ,essendo la famiglia Bisdomini della medesimaConforteria , comea suoluogo; onde ilfopradettoCompratore auendotut to questoCastello infuodominio,econfiderandola fortezza per il sito , volle tenerui la guardia;&aquesto efferto dette in affittoalcunibeni advno , che auea in quel paete molteaderenze , e parentele , obbligandolosì di notte , comedi giornodi far diligente guardia ,non foloal sudetto Cattellodi Colle , maancora a quellodi Carciano; ilquale con tutta la suaCorte , si è sempre chiamatoColle de' Brandagli. I descendentidel fu- dettohannosempre conferito quella Chiesa , Anzicosta chiaro per manodi SerTrotto- Ja da Cornalto , Vicario de' Signori di Pietra mala in Monterchi vn'Edittodel 1425. per il quale fi vede,chedetti Signori faceuanoassoldargente, perpigliare ilCastello diCollede Brandagli , eCastiglioncello ,a' fudetti Brandagli , con pretesto , cheessendoquesta fa- miglia in lega con laCitta,eRepublica Fiorentina, nemica didetti SignoridiPietra ma- la , fi douefferotrattare ancoretfi come nemiciloro ; e tanto più , che restaua intimata Ja guerra alla Republica Fiorentina dalDuca Francesco Maria Sforza di Milano , che si accingeua apaflare inToscana , doue furono fattegran genti davna parte , e l'altra ; fattesi l'adunata delle gentid'armeda' Fiorentini in Anghiari , sottoun certo Caporale chiamato l'Italiano , fu questo fatto prigionedalSig. Ridolfo Pietramalefco , Signore di Ranco; emellogli 200. fioriniditaglia , bisogno per ricuperarlo a quei di Ranco , &ad altri fuoifratelli pagarla ; e così riscattato , si sdegnaronodital maniera , ipredetti Pie- tramaleschidetti di Ranco,contro i Fiorentini , che fi dichiararono apertamente loro nemici , come anche tuttiiloro Coufederati; e perciò si collegarono detti di Rancocon Il sudetto Ducadi Milano, giurandogli fedeltà , edeuozione. Et inuiperitiquesti contro iConfederati de' Fiorentini, dopolunga guerra , fi refero padronidel Castellodi Colle de' Brandagli , comedel tutto n'apparticeRogito da Ser Trottolalor Vicario ; edi tal te- nutane fu tipulato Istromento, comeamplamentefi vede appresso gli Eredi delSig. Lio- nardoBrandagli, che fu del 1427. Madel 1435. iSignori Fiorentinipreualendoa' Pietra- maleschi, diederoaiuto a SignoriBrandagli , quali incontinente si portarono a quella ricuperazione ;e combattendolivalorosamented'ambe le parti , restarono iBrandagli fuperiori ,epadronicomeprimas,il chesegui a 15.d'Ottobre del sudettoAnno;&oggi lo 94 : lopossiedono, nia non già conquel dominio , e giurifdizione , che vi aueuano in quei tempi . Signoreggiarono ancora i Brandagli sudetti la Contea di Gesseri , nel Territorio diVolterra , riceuuta in feudodaquel Vescouo, comeVicario dell'Imperadore, Conte Palatino , e Principe del Sacro Imperio , e ciò fu l'Anno 1439. comecosta nel Priuilegio diM.Brandaglia Brandagli , mentre si addottorò inPisa , in cui sivedenominatoConte di Gelleri , Comprarono anche il Castello, e Cortedi Ranco , di cui n'erano Signori i Tarlatidi Pietramala , il qual Castello è posto ne' ConfinidelCapitanatod'Arezzo , e mostra ( per quanto fi vede dalle vestigie) essere antico; questo è collocato invnaCollina, oPoggio nella ValledelCerfone ; viè in questa Corte di RancolaChiesadella Pieue, dedicata in onorede' gloriofi SS, Laurentino, e Pergentino , Auuocatidegli Aretini ; aquesta refta annessa la Chiesa di S. Marcodilàdal Cerfone; la qualPieue dimostra essere antica , per eflerui vna Lapide sotto l'Altar grande con un millefimofattodell'Anno 1220. nelcui tempo fu rifarcita ; ha le Nauate , &è fabbricata tuttadi pietre concie;nel Cimiterio di esta, si scuopreunbellissimo Molaico fatto di Vetri , e Marmi didifferenti colori . Ha questa Pieuesottodi se setteChieseCurate, &oltre di queste in detta Corte viè loSpe daletto, il di cuititolo ès, Angelo ; e dentro il Castello vi è la Chiesa di S. Martino, tut. te , &intutto oggiPadronato de' Brandagli. Il circuito di d. Caftello è d'vn mezzo mi glio in circa ; malaCorte si estendevnbuon migliod'intorno . Il Castello era cinto di fofsi , scarpe, e muraglieduplicate , la di cui grossezza s'estende per duebraccia . Hala porta , & antiporta moltobella ; vieranonel suorecinto da tre Rocchette , o Maschiet- ti con i Ballatoi , &auea in se quasivna fortezza inespugnabile . Aueua Ranco vn Castelletto sotto di se , detto ilCastellare , che il soprastaua , essendo nella medesima schienadi Poggio , che oggi è del tutto spianato , sebene ancor'oggi vi fi conosconole vestigiedelleCase . Questo Castello di Rancoè nominatonel Priuilegio diCarloQuarto , danoi disopra riferito ; mentre detto Imperadore restitui , esottopose moltiCastelli alla Republica Aretina ,tra' quali era Rancooccupato a forza, comemol ti altri da' Grandi Aretini di famigliepotentissime,chein quel tempoerano senza nume- ro . Racconta il nostro Gorello , che seriffe del 1360. nel cap. 7. della sua opera , Che presi i figliuoli di M. Piero detto Saccone da Pietramala , e messi prigioni in Fiorenza nelle Stinche, erano rimasti, cinque Castelli solamenteal sudetto Saccone , che cra Ghibellino , e la parteGuelfa aluinemica, che dominauaArezzo , non si curaua, netam- pocoprocuratua il riscatto de sudetti figliuoli di M. Pietro; anzigodeuadi vedergli gasti- gati , eperò dicegl'infrascritti versi . Eben fu conosciuta la nequizia Da quel da Ranco , e quel da Montanina , Eda chi bene onorò sua malizia . { ELionardo Aretino parlandodiquestoCastelloallibro 10. dell'Anno 1391. dice . Che i Pietramaleschi teneuano , e dominauano detto Castello , che corrobora il detto de ' predetti versi ; perche quando dice di quel da Ranco , intendedi Pier Saccone ; ecosi Leonardosudettodice, che nel 1391. i Fiorentini affaltarono ilCastello di Ranco in queld'Arezzo , che possedeuano ifigliuolidel sudetto Piero, facendo guerra alla Repu- blica Aretina ; deliberossi adunqued'aslediarlo , e perche pareua inespugnabile , vi ado- prarono la zappa , mail tutto riuscì invano . Durante quest'assedio si comincio a trattar di pacetra' Fiorentini, ePisani , Maritornando noi alnostro filo di mostrare gli huomi- ni insignidella famiglia . Diremo , che Buoso Brandagli fu Caualiere della Republica Aretina , &huomo moltovtile per quella Republica . Enondiminor valore fu Vguccio ne , effsendo questoConsigllero de 200. ma ancora degli 8a, che eranoquegli , chego uernauanola Republica ; la quale lo mandò Ambasciatore a diuerse Republiche della Toscana . Boninsegna Dottore celeberrimo , e famoso , fu addoperato pure in Amba- sciarie per la suaCittà , e concluse il negoziatodiMassa in Romagna , che si sottopose nel 1257. alla Republica Aretina . Parimente nel 1253.fu Ambasciatoreper la sua Città d'Arezzo, che si gouernaua a Parte Guelfa ,per conuenire ad vna pace con la Parte con- traria . Per giustificazionedi quanto si è detto di sopra , si può vedere la Cancelleria di Palazzo, douefi conferuano tutte l'Estrazioni de' Magistrati ; e l'Albero loro con le loro facoltà si vedonoa' libri della Pecora, che trattanodell'Estimo,che sifa per ciascuna Con- trada 95 tradadella Città; elaprima , che è del 1387.sileggela ContradadiS. Martino , doueaue uano la Lira , e valuta de beni i sudetti Brandagli;elaChiesa diS. Martino, dacui piglia il nome la Contrada, la quale è stata semprefinoad oggilusPatronato de sudetti Bran- dagli; de' quali per maggior chiarezza si dimostra l'infrascritto Albero . Stefano 1350. Guerruccio Guidaccio Cecco1320. Boninsegna Martino 1 : i 1 Corbizzone OrsoProgenitoredeGamurrini? Ricoueri, Marsuppini , Qua- rate , &altri Conforti . Brandaglia 1290. Boninsegna1260. Vguccione 1230. Buofo 1190. Albericolo 1160, Vguccione 1120. Guido 1080. AriziodettoTerno nel 1040. Vgone 1 Pietro 101ο. 1 . OSS i obrirbi : 7.9 T 4 1. 1 1 Pietro970, From Alberto fiori nel94 Lafamiglia de' Brandagli ( di cui si è dimostrato l'Albero ) abito in PortaCrocifera, che oltre l'attestazione della Contrada di S. Martino , ce lo canta ancora il nostro Gorello , che vjucua nel 1300, e tanti , cioè in quel secolo . In Crocifera mi vò cominciare, 1 1 Perche èsommità de' miei confini Eciò non mi par figliuol creare. Pere 9.6 1 Perdona Montebuon , Marabottini. Berlinghieri , Maffequidi , e Paganelli . EGuidoterni , &anco Bostolini . Eben son stati contro'a me si felli , Per lor fuperbia non volle mai pari , : Il lor vicino , se non con Lupo Agnelli , &c. Nel luogodetto Crocifera v'era vna porta , dentro la quale, seguendo ilcammino, si entraua nel Borgo , e Contrada diS. Martino , esì l'vno, comel'altro , erano nella fom- mita della Città , doue era la Cittadella , anziche il contratto predetto della compra di Colle fu fatto , e stipulato in Porta Crocifera. A'sempre la famiglia de Brandagli imparentato con famiglie nobili , ed inparticola- re congli Vbertini Conti di Chitignano , con i Pazzi Signori di Valdarno , con iTarlati Signoridi Pietra mala , con i Barbolani Contidi Montauto, con iBorboni Marchesidel Montedi S. Maria , con 1 Grifolini , con i Boltoli , con i Saffoli , con i Tolomei di Siena , edaltri . Mostrano la loro ricchezza , religione , epietà nel numero de' benefizj Eccle- siastici , che sonostati sopratrenta ; se ben oggi perla loro trascuraggine , non ne con- feriscono , chediciasette ; tra' quali ve ne sonoalcuni, chedal 1301. fino aquesti tempi glihanno conferiti , comeS.Chierico , eS.Agnolodi Tregozzano ; e nel 1363. queglide' Santi lacopo , e Cristoforo d'Agazzi, lo Spedale di S.Martinopostonella piazza diS.Ago- stino , che conferiuano infieme con iBostoli ;ed alcune volte nacquero delle questioni tra queste due famiglie , volendolodare ciascuna a lor beneplacito . Era questo di mol- tomaggiorrendita , e frutto , che noné oggi ; Mancandole forze allesuddette famiglie, edubitandodi non lo perdere, o pure molli dall'amore della Patria , domandaronogra- zia al SommoPontefice Clemente VII. d'vnirlo alla fraternité d'Arezzo, che distribuif- chino i frutti , (feruata l'Otpitalita) in feruizio , e souuenimento de' poueri Scolari Stu- denti Aretini , con riserbod'vna porzione per ciascuna famiglia , ad effetto di potere stu- diare nello Studio publicodi Pisa , come fin ad oggi si osserua ; ed ogni volta , che si deue trattarede' negozj appartenenti ad esso Spedale,tempre il Magistrato deue farlo con l'in- teruentod'vno di ciascuna famiglia de Brandagli se così à messo in soquel Magisttato dichiamare sempre a trattare inegozi di quello Spedale il più vecchio , o antico della famiglia , il che è ben fatto , conforme alla sentenza di Tacito al lib.3 . Aforism0382, de- gliAnnali, dicendo; che se sopra le dignità vi sia nella famigliacompetenza, si deue dare al più vecchio della famiglia , e cosi li costuna ancora dalla Città negli otici publici dandofi il supremo officio , che è ilGonfalonierato , al più vecchiodelle famiglie ; e ben- chedettoSpedale diS.Agostinononsia statoda Brandaglifondato , ma da' Grifolini Si- gnoridiValenzano , effi però come eredîdî si antica , e nobil famiglia conferiffero , conferiscano i luoghi di studio , ed il benefizio semplice . ٣ 20 Circa la potenza di questa famiglia si può prouare in due congiure fatte per impa- dronirsi del comando dispotico della Republica Aretina ; e Lionardo Aretino al libro 6.delle sue Istorie con il Traduttore Sanfouino proferiscedi questa famiglia l'infrafcritte) parole . In quel medesimo anno furono in Arezzogran nouita , le quali conduffero quella Cittàquasi in vn'estremopericolo . Erauna famiglia nobile chiamata de Brandagli mol- topotente , edigran seguito; i principali della cui cafa,benche di onore , e digrazia fossero molto reputati da' Cittadini , nondimenoparendo loro essere offesi dalle leggi , che rimoucuanolefamiglie de Grandidel Reggimento;ed eslendo nemici d'alcuni Po- polari , che poteuanoaffai nella Città , fecero consigliod'occupare la Republica , ed questo daua lorosperanzal'Arcinelcono diMilano, la cui potenza essendo sparsa per laToscana poteua ad ogni caso occorrente fouuenirgli. GliAretini in quel tempo era . no in lega con i Fiorentini , per lo che giudicarono questi tali più facilmente , lenon nafceffealcuna nouitd, porer ricorrere alfattoredel Tiranno. Conquesta speranza dun- quei capi della famiglia Brandaglia tirarono alcuni altri Cittadini nel trattato , iquali aueuanoin odioquelpresente stato della Republica ;edoccultamente chiamati gli akiti di fuori , sollecitauano di mettere in esecuzione il penfier loro ; maaspettauanoper con- durrea fine questa cosa , la commodità , che appresso diremo . I Fiorentini, come ab- biamonarratodi sopra , aueuano cominciato a fabricare vna fortezza nella sommità della - 97 della città d'Arezzo, la quale fu dopoperfezionatada Gualtiere Ducad'Atene , quando ebbe il dominio di Fiorenza, ed' Arezzo; cacciatodopo il tiranno, e ricuperata la liber- tà, gliAretini s'impossessaronodella fortezza; enonla vollerodemolire per timoredella partecontraria; ma conferuandola, deputarono alle guardie amici confidenti .Vi era an- cora vna Torre, che signoreggiatua la Porta dellaCittà, la quale poteua dare l'ingresso a chiunqueveniffe difuori . Alpettauanodunquequesti congiurati , che a qualcun di loro toccasie la forte della sudd. guardia, la quale venendo secondo il lordesiderio,evedendo, chedue fratelli chiamati Corbizi, quasi vscitidellorsenno, aueuano prefolatenutasco- minciarono adunare moltitudinedi gente. In questo mezo per il prouedimento, che fa ceuano di molte cose , furono scoperti Mudd. congiurati . Chiamato vnodi questi dal MagiAr.einterrogato,negoapertamente questo trattato, eingegnoffi conmolteconier- turepurgare iltofpetto in talmaniera,che stado la cosa sospesa, e indubbio, no fu presta- za prima fede a gli accufatori, che manifestamente s'inteseroveniredi nottegli aiuti per difuori;onde allora il popolotutto prese l'arme,ecorse alle casede' congiurati;ma efien- doquestemolto forti,ebenfornitedigente armata,messa inpunto moltotempo auantı, sostenne ogni impetuofo lor aflalto . Essendodunque ridottol'affare,che dentrolaCitta erono icongiurati , edi fuori gl'inimici , stauano sospesi , chi di loro iprimi si douetiero affalire; onde fudeliberatodi fortire fopra quei di fuori , ne'quali crederonoessere mag- giore il pericolo; furono primadi questasortita lasciate molte squadre del popoloallecase de congiurati, checomeaffediate le tenessero;&i principaliCittadini furonomandati nella fortezza, per leuarequegli, che laguardauano, etorre ogn'intelligenza all' inimicos maarriuatii Cittadini,ricusaronodarea lor l'entrata,ondefu necessariovenire alla forza , correndotutta lagiouentin generosadella Cittàper impedirel'entrata a'nemicinella for tezza, come ancoraperscacciarlidalla loro campagna. Intanto rupperoquei dellaCit. tà gran parte del murovicino alla fortezza , peril quale forti tutta la gioventùAretina ben'armata,che pigliofubitoposto auanti la porta della fortezza,per la quale entrare do neua l'inimicodi fuori, cominciandoa tagliare alberi,alzar terreno, efar fofsi,cheil tut to impediuapertrauerfare le ftrade al passaggio dell'inimico , occupando ancora tutti i Palazzi, e cafe circonuicine, che vi eronoingran numero, equiui facendopiedi fermo , aspettauanomoltobenordinati inbattaglia l'inimico per attaccarlo ; ma questo , ben chefoffeforte sopra600.Caualli, e 3000. fanti, auendovisto scopertoogni trattato della congiura,enon vedendosi corrispostoda congiurati,nonebbeardire d'attaccare i noftri perpassare nella fortezza , masubito si risolse di partire, benche foile richiamatoda quei edella fortezza con reiterate istanze . Leuatofiilpericolo,chesoprastaua di fuori,gli Aretinicercaronod'espugnare la for rezza,e le casede'congiurati,maellendosiquesti fatti in esseforti di gente, ed'arme, non temenanole loro minaccie; e non potendosicosi facilmente atterrarledal popolo per ef- fere di pietra, e groffe con torri inefpugnabili, fu introdotto dalla nobiltà,chebuona par- te gliera congiunta di parentela,od'amicizia,accordo tra la Citta,ci congiurati,il qua- le non fu da principio accettato, senondopotre giorni, ne quali si vollero chiarire delle forze de' congiurati,con fare de' tentatiuida tutte leparti;maessendotuttovano, fi con- clusein fine vn trattato, per il quale si permetteuaa' medesimi congiurati di potere con ogni sicurezza partire con tutto il lor feguito ,e robe; ecosì viciti dalla Citta , se n'an- darono a Milano,doue furono da quell'Arciuescouo riceuuti , eben trattati; e di quifi venne in cognizione , che l'Arciuescouofuddettov'auesletenuto la mano , e che da efssoil tuttosi era tramato , come si può vedere in Lionardo Aretino al lib. 6. delle su Istorie. 7 L'altra congiura vienedescrittadaMatteo Villanial lib.2.c.36. doue dice come iBran daglisi volsero fare Signorid' Arezzo . Lafamigliade Bottoli di cui a suo luogo si tratterà , fu potentissima in Arezzo , la qualeperla sua superbia fu cacciata dalla Città , come anche la famiglia de' Brandagli , dellaqualevineuano molti foggetti qualificati,che peró aucuono granparte nel gouer no, douepigliando forza, &autorità , cominciaronoarendersi riguardeuoliatutta la Città,cheveniua da essi, quasi con affolutodominio,gouernata ; Maperche inArezzo v'erono famiglie numerose, e nobili pareggiabili aquesta; veniuano però benofferuati i loro andamenti, maGuido,e Martino diM.Brandaglia confiderarono molto bene il loro stato Bayerischd StaatsBibliothek Monchen N 4 98: stato , etrouatolo forte di ricchezze,benmunitod'huomini, chenella Republicaaue uano autorità , costeggiato bendamolti aderenti, eparenti, ed auendo ellil'arme inma- no pereffere amendueCaporali, che in queltempo aneuano il comando di tutte le Sol- datelche,penfaronocon fottomettere la lor Republica diuenire diella affoluti Signori . Giá comesièdimostratodi sopra, fu questa famiglia tutta aderente all'Arciuel.di Milano, che staua tutto intentoper auer intelligenza,&amicida per tutto,econquesti, rendersi padroneditutt'Italia;e però penfarono iBrandaglid'impadronirsi disipotente dominio incui l'auerebbero conferuati il suddetto Arciuet couo , che teneua mano atutte le ris bellioni , come fe pure in queste de' Brandagli . Costorotrattarono con il nuouo tiran- nodiGubbioGabrielleGabrielli , come vicino , &amicopure dell'Arciuescouo , che volesse fargli spalla in questa lor intrapresa; per la quale gli fu promesso 150. Caualli scelti adogni lor cenno,dal suddetto Gabrielli; come ancoda quel di Cortona , confe- guirono lacondotta di 200. Caualli , nonche dategli aueffe, maper feruire iBrandaglis comeancheper ragione distato , ne accatto 150. dal Prefetto di Vico , e so. dal Conte d'Vrbino, chetutti venneroaCortona , a' quali fu afsegnato per quartiero Torfaia , mostrando , che quelta gente foffe di pallaggio , eche attendesle quiui iComandanti , chedoueuano condurli; oltre di questa gente a cauallo , edi quello , che non era stato richiesto, messe in ordine 2000, fanti , con intenzione, che se la fortuna lo mettesse in Arezzo, di volerlo ritenere per se medesimo . Et ancora richielero M.Piero Tarlati , che aueua in Bibiena il Doge Rinaldo con 300. Caualli , benche fosse Ghibellino , e nemico del lorComune;maello non sapenaperòqualfosse il lor disegno . Ma essendoquesto Volpevecchia , conobbeben la magagna , e s'offerse loro libera. mente, sperandoaltro fine del fatto , che nonpensauano i due Brandagli acciecati dalla cupidigiadella sperata tirannia . Percondurdunque tutta questagente, aueuano fuori d'Arezzo Brandaglia lor nipo- te;Guido se ne staua tutto intento in raccogliere tutti imasnadieri , che poteua aue re con ogni segretezza , per nascondergli ne' loro Palazzi . Martino poi dimoraua nel Palazzode Priori tutto vigilante , per taperei segreti della Republica . In quel tempo si daua in guardia a Cittadini confidenti vna Porta dellaCitra,che si chiamaua la Porta diM.Alberto , la quale era a foggia diCaffero , e daua l'entrata tra le dueCastella;questa guardia , per diligenza de' Brandagli , la fecerocadere ne' figliuolidiM.AngeloBrandagli loro confidente , il quale fi teneua con effi in questotrattato . Mesiosi dunque buon or- dine da suddetti Brandagli in tutteleparti , non s'aspettana , che il tempo concertato , per effettuare questolor disegno; Inquesto mentre fu fentto alGonfaloniere ,e Priori d'Arezzo , cheerailMagistrato fupremo , a cui s'aspettana il gouerno della Republica , dal Comunedi Fiorenza,edaquellodi Siena, che guardassero bene a' fatti loro, perche sentiuono ,chesi cercauadi fulare vna terra; machenontapeuano nè il modo,nè la ma- niera ; MartinoBrandagli , che era nel Consiglio con i suoi argomenti leuo sempre i fo- spetti . Venuto il giornodestinato,e concertato, nella cuinottedare sidoueua il legnoa queidi fuori,vnContestabile Fiorentino, che era in Arezzo,huomo tutto Guelfo,e fede. le,fu richiesto da' Brandagliper la nottescostui per l'amore dellatua Citta, eper la fazione, nonpote aftenersi contutte le promeffe, cheaueua auuto ,dinon manifeftarealMagistr. del Gonfaloniere,e Priori quanto donea seguire quella notte. Subito iPriori mandarono perMartino, il quale confidandosinelsuo gran stato , enel gran numerod'amici , ando auantia' Priori, e interrogato, negauadi sapere alcuna cosa, ele cio fosse, nonera stato fatto confapcuole dinulla; &in quelloiftante Guido fuo fratello corse a' loro Palazzi, conquellagente, che auca, leuò il rumore, etennesicon isuoi masnadieri forte. I Citta- dini in furia armaticorsero alla Porta di M.Alberto, che potea dare l'entrata a'forestieri, per fornirla dibuoneguardie per il Comune,main effetto trouarono, che ella siteneua per itraditori . Ecosì la Città intrigata nel nucuocircolo di tutto sproueduta, fu ingran paura. La Porta fuddetta era ben forte,emoltoben munita pervnavalorofa difesa,népo- teuasi superare con afssalti,e la nottegia s'auuicinaua . Quei della Torre sopra lad. Porta auendoscopertonella notte gli aiuti esterni, che veniuano,gli fecero iconcertati cenni, acciò s'approssimasfero,per combattere poivnitamente la Città, erendersi padroni.lCit- tadini auendovedutoi soprad.segnidati da queidella porta di M.Alberto,temendo di no effere forpresi dall'auuifo prouedutode' traditori ,agitatinon poco,e daltimore, edal lete- 99 Jetenebre dellanotte , cercarono irimedi più opportuniper la difesa dellaCittà , e per combattere nello stesso tempoquei della porta; furono dunque guernitelemuradiSol- datesca , e rifoluti di rompere la muraglia della Cittaappreidola suddetta porta , per im- pediredaquel luogol'entrata a' forestieri . Spinsero dunqueper la fuddetta rottura 100. cauallicon ilseguitodi molta fanteriaper impadronirsidelBorgo fuoridellad.porta,per doueneceffariamente paflare doueuanoinemici, se voleuano entrare nellaCitra per quella . Preso il Borgo fu tagliato gran quantità d'alberi , con iqualibarricaronotutto quelBorgo,econ profonde toffe,e conrouinamentidi case,sitrincierarono moltobene, conmunirlodi saettaméto,ed'ogni altro atrezzo militare, per far oftacoloalpatiaggio de' nemici ; s'auanzò anche fuoridel Borgo laCaualleria dellaCittà, facendo scorta a guastatori, chetagliandoalberi dapertutto, impedirono la strada al corsodella Caualle- ria nemica.Lemuraglie della Cittàfurono a sufficienza guardate,&ordinatod'inceafan- temente combattere la fuddetta portas ma auendo essa quella Torre , poco sicuraua de loro sforzi , poiche quegli , chevierano alla guardia li difendeuano brauamente , raccomandandosisempre co' cenni agliaiuti , efoccorsidifuori . IBrandaglidi dentro mantennerobenfortificata tutta la lorocontrada coni masnadieri ascosti ne' loro pa- lazzi , e difficilmente si poteuanosforzare , perdouersicombattere in luoghidiuerfi , & altro non attendeuono,chegl'inuitatifoccorsi consperanza certad'impadronirsi di tut talaCittà . Isegnidella Torrefuronovedutidal principiodella notte;ed il Sig. diCorto- na,che staua attento, gionse su la mezzanotte con 200.Caualli,e 2000. fantiadArezzo, comeanche Brandaglia con 200. Caualli . Lagentedi M.PieroSacconede Tarlati,tar- dò più degli altri agiugnere.Gli altri, che erano venuti baldanzofi,credendosi senza con trasto entrarenella Città, come furonopressoalla Terra,mandaronoayanti 100.caualli, acciòprendessero, eguardassero l'entrata della porta;ma quellitrouarono imbarazzate d'alberi le strade auanti del Borgo,cheappreslatisi furonosaettati da quelli, che eranoalla guardiadeldetto Borgo, escorgendo in su l'aurora le murapienedi Cittadiniarmati, pronti alla difefa,egià mortidue compagnidiloroda quellidel Borgo,se ne ritornarono indietro, conriferire il tuttoalcorpodella loroarmata; di cheatterriti i Soldati s'arresta ronosenza più auanzarfi;&auendofatto alto offeruaronotutti isegni,ecenni, chegli fa- ceuanoqueidella Porta ; e benchegli chiamassero adaltavoce,non vollero impegnarfi dauantaggio, mafolo offeruare quello,chefaceuanoqueididentro ,&attendere più di tintiauuili,econgiunturemigliorise cosi stettero schieratidalla mattina fin'anona,nella qualoragiunse Pier SacconeTarlaticonla sua caualleria,e fanteria, il quale fentendo il fattofeoperto,evedendo i Cittadini alla difesa, senza attendere punto,se neritornocon tuttala sua gente aBibiena; ilche mosse anche gli altri a fare il fimile, &itraditori rima fero senza speranza più di soccorso. Queita nouità precorfa nel contado, edistretto di Fiorenza, i Fiorentinimoffero incontinente lalor caualleria,emasnadieri per foccorr rerequellaGittà,acciònoncadeffe inmanod'alcuntiranno, egiail Valdarnotutto in arme si preparauaal foccorsodegli Aretini , i qualinonben confidenti del Comunedi Fiorenza, ne riceueronoparte per lor sicurtà ,dando a gli altri congedo conbelmodo fenzariceuergli nella Citta;ilche dolcementeda loro fu sostenuto, mentreconogni ci uilta furonoringraziati . Contutto cioitraditoritennero forte i Palazzi, la Torre cla Porta ; onde tanta miseria occupò l'animodiqueipochiCittadini , in cuterarimatto il reggimento per temadi nonvoler farne parteagli altri,da cui poteffero auere ainto,che fimesseroa trattare con Martino, cheaueuanoprigione, dicendo, da lafciar andar lui, e i fuoi, come anche ifigliuoli di M.Agnolo,a' qualituttiquerebbero contati 3000 tiorini di oro, de quali auendoneessiauutoficurta, renderono la Porta,elaTorreal Comune, facendosi a loroil pagamentoda quelli,cheaueuono fatto la promella; ecosìvicinodalla Città iBrandagli,e suoiseguaci,ed ilgiornoseguente furonocondennati pertraditori,& i lorobeni furono disfatti, e publicatial comune . Trouoffi però di vero, che tutaditori aueuanotrattato ( come auellero preso la Signoria) di renderla all'Arciuefc. diMilano, il che veniua ad aggrauare illoro errore,e la loro detestabile malizia. Con tutto ciò da queta congiuratiargomenta vna potenza grande in questa famiglia,che pareua no folo non vi follealcun'altra, che la pareggiafle, mache ne meno tutte Paltre insieme l'agguagliaf. fero, sebenesideneconfiderare,che gouernādofi inquesto tépo Arezzo a parte Guelfa, re- -staua spogliata di tutte le famiglie Ghibelline,che erano le fin fortisequalchaltra ancora, N2 che : καρ chepoteaopporsi , sitrouauaalla Brandaglia congiunta di parentela , &aderente,ecost alla poueraCitta conuennefare il ponted'oro a' detti Brandagli con tanti denari ,che ebbero . Tunociò li canada Villanifuddetto , e da Lionardo Aretino , iquali nomi- nanoicapi didetta famiglia , manon già gli altri conforti, che furono Guerruccio di M. Brandaglia fratello del detto Martino, Guido , Siluettro , Rosto, e Giacomo figliuo I del detto Guido , Giouanni di Guerruccio , Angelo , Turino, Ventura , e Feghiaro di Segrea del detto M.Brandaglia , Angelo , Simone , Agapito, Filippo , e Matteo di France ico del medesimoM.Brandaglia , ed altri d'altre famiglie furono aderenti , le quali per quanto ne o nouzia, furonoi Corbizi , edalcuni degli Vbertini ,percheM.Martino in quel tempo auea per moglie la Signora Contessina del Sig.Deri Vbertini ,Gregorio,Do nato , e Niccolo figliuoli di M.Angelo, Angelo d'Azzolino , Nutod'Accorso Camaia- ni , Meo di Largniano,Ser Giunta di Cecco , Giusto di Verde diBettino, Pietrodi Bion do, Simoned'Agapito , AngelodiDotto , tutti della città d'Arezzo , alcuni de Pazzi, c moltialtri nominati nella ratificazione della pace tatta da Guido detto Guidacciode Brandagli molto caro all'arciuescono diMilanoGiovanniVisconti Signore di Milano,e di tutta la Lombardias quale faceuagrandiffimo conto di questa famiglia;come sivede chiaroperdiuerfi contrattiefiftentineile Riformagioniall. 25.del 1347.chequesta fece le. ga, esvni col detto Arciuetc. edue annidopo ,che tegui la detta congiura fatta da'det- ti Brandagli d'Arezzo , dico , dell'anno 1353. ririratifi alcuni diloro in Cortona , alcuni aSiena , ed altri aMilano , furonoaccordate lediscordie,edi rumori, comedice M.Ga- sparoBucati , adistanza ,erichiesta deila Republica diFiorenza, daClemente VI. Pon tetice ,ed inparticolare fu stabilita , anzi fatta la pace in Serazana I'vltimo di Marzodi dettoanno fra l'Arcinescouo, e suoiseguaci , &aderentida yna parte; ela citta di Fio- renza, Perugia edaltre Republiche, eCita fuddise , & aderentidall'altra,doue furo no farti alcuni capitoliafauoredeldetto GuidoBrandagli , &altri , come fu delriauere tuttiilorbeni , o ifrutti di quelli a loro elezione , equindipoi a' 23. di Giugnodal detto Guido, esuoiseguaci , aderenti , e suddin nella cittàdi Cortona, fu stipulata la ratifi- cazione ,econfermazione di detta pace. Inquesia azzione particolare si puòconofce- requanto foffe la beneuolenza loro , la stima , econto ,che di eili faceua il fuddettoAr Ciuefcono : M.Martino rimesso nellacitàd'Arezzo Panno 1379. fu PotestadelMonte Sanfauino per la città d'Arezzo , Ilnoftro Gorello , che tnori del 1380. scriue nel capit. 6, quetto trattuodi congiura; ma perchediceilmedesimo, che i suddetti Ittorici, taccior, Mateguiro con il detto di M. Lionardo Aretino , dicendo, che parendo lorod'ellère onelidalle leggi, che rimoucuano le famiglie de Grandidal Reggimento ; diro , che questa è quitada cagionei chesi voltaronocolpensiero alle congiure per non lo potere futthitense pero ceroaionod'occupare la libertà della Patrias etu quando del 1343. filim beraronoglaretinidailobedienzadiGualtieri Ducadi Atene, facendosi l'anno venen, tevnrezgimentodiQarantotto Cittadini , ed inConfigliodi Nouantaquattro, per ri formare le leggi , egli statutive tufattaquella legge iniqua contro i Magnati, che dicen DepænaMagnatum offendentiampopulares, &c.Nelquahutatutofuronocompresitra iMagna- tii figliuolidi M.Brandaglia che erano otto , comeli caua dal fuoteftamento, che furo noper lafuddettaleggeetclusi,datutti gli offici ze però nonera damarauiglarsi se que, fte famigliegrandifacesserodellefopraudette nouitaqueso ri Del 4 1379.come ficara dal Gorello cap.8.e 9. edauncontratto di procura furonodel 1379. purescacciatidalla città d'ArezzoiBrandagli, quandoallora fi leuaronodi nuouo acontela iGueln , ei Ghibellini , i quali Ghibellini erano stati rimetli in Arezzo per la -predettapacedell'Arcinefcouo, efinalmentedopo lunga contesa , eguerra turono cac- ciatid'Arezzo isuddetiGhibellini ,della cuifazione evanogliVbertini , &i Tarlati, con iPazzi ,edvno,che era capodella fazzione da per se de Brandagli , quale in questa fa- zione fi dichiaro Ghibellino conalcuni fuoiseguaci , &aderenti , e così rimasero den- troal gouernod'Arezzo iGuelfi, i cui capi erano i Bostoli , Albergotti , e Camaiani, iquali mandarono Carcafforie perAmbasciatorea Carlo d'Vngheria , che trouatolo inBologna , gliespose ,che iGuelfi Aretimi , che dominauano, e goueinauanoArez- -zogli offeriuano la Citta ,fe gli prometteua di tenerlontano, &in efilio i fuddetti Ghi bellimAretini secosì egliaccetto il patto, enell'annoseguente , che fu del1380. entro in ArezzoilluddettoCario 23.di Settembre, edopo, che n'ebbe preto il pofleflo, si parta ΙΟΙ partì con lasciaruiper sooVicario Giurino Vesconodi Turino; Onde mentre chelo statod'Arezzo era nella manieradescritto , que' di fuori faccuonoguerra a que' di den- sro, comecanto il nostroGorelloalcap, nono Laguerrasempre difuorsifacea Da Pietramala , bertini usciti . L'un, el'altrofortesi offendea. Equalivoleuonoeffer rivestiti DimiaCittadinanza ede lorbeni Comunemente ;&effer ribandini . 11. 4 Conquesta suddetta narrazione concorda benissimo il contratto , che oggiènelMo- nasteriodiS.Bernardodell'ordine di Monte Oliucto segnato 663 , il cui contenuto è , che molti Cittadinid'Arezzofecero ProcuratoreGenerale a fare lega , e pace con diuersi po- poli , eSignori in tempodi guerra, atrouar denariin prestito ,a fartregua, Sec. Ser An- gelodi Sex VannidaCiuitelladellafamigliaRicciardetta.I nomide' principali furono il Magnif. Caualier Azzo di Guidodi BiordoVbertini, edAntonio di Niccolo di Guido Vbertini , M. Silueftro,RoffoseGaburrino fratelli ,e figliuolidiGuidacciodiM.Bran- daglia,M.FilippodiGeccodidettoM.Brandaglia, e molt'altri dal che si caua beniulimo ch'eranospanditi d'Arezzo; esecondo il suddettoAutore, segui la pace tra' Guelfi , Ghibelliniperopera didettoVicario... ວ PromesseDiolasuacattura all'otta Perchelapace fubitoseguiffe..... Cbetostofuaterminepridotta ridotta. Ciaschedunofuoibeniriaueffe 4 : Etarnaffeciascunsottofua alaq OGOGuelfo , oGhibellin, thefuori Steffe Della fopraddetta congiura de' Brandagliven'èla memorianell'ArchiniodiMurello d'Arezzonel Protocollo 16.diserGuidoneDominiRodulphi , chedice , A Notaquodd. 1351. Menfis Oftobrisfuitmaximanouitas in Ciuitate Arety , quia filij Domini Angeli Domini Corbizi ,quihabebantin rustadiam Caffaretum S. Alberti una cum filijs Domini Brandallie tam- quamveriProditores voluerunt mittere inCiuitateAverijperBartam S.Alberti BarboloneumD.Raynerij Dominum Ciuitatis Cortonacum maximaMilitum, Equitum quantitate . Ita quod qui erant maio- res in statu Ciuitatis Aretij attentauerunt Ciuitatem AretydareGh bellinis , &noftesequenti dicti Domi- mCortanenfis cumdictus militibus, &peditibus venit, fque ad Portampredictam, &filij Domini Bran- dalliehabebantineorumPalatio, Caffaretoparatos150famulos, envltra , ut exequtioni mittere poffentdiftum corumpropofitums. Etper cos nonsterit ,necperdictos filiosD.Angeli predicti,quod eo- Tumprauumpropofitum exequtionimandarent. Sedomnipotens Deus nos, Guitatem a tanto periculo fuâmifericordialiberauit, alba 4 Confermaxuntoquello,chefiè dettode Brandagli pure S. Antonino nella sua Istoria alla3.partir.on.cap.8. Pamglobeдано в пор د 3 : 1 BrandaliaGensnobilis erat magnis opibus, clientulisqueeiusfamilia Principes, quamquamhonore, gratia apud Cimes pollerent,fame offenfi , legibusquegrandioresfamilias a Reipublica gubernationefeclu- dunt infenfi,etiam popularibus quibusdam, quiplus nimio posse in Ciuitate videbantur de inuadenda Reipu- blica confilium iniere ,spem faciebatMediolanenfem Pralulem , cuius potentia in Etruriam implicata , atquediffusaomnibus cafibus imminentes . Aretini peridtempusin Societate Florentinorum erant, exquo facilius vifum est,si aliquid turbarenturtiranni fauorepromerert,bac igiturBrandalei duftispe quosdam ex Ciuibusprafentem Reipublicæ ftatum in dignantes infocietatem facmoris afciuere , zelatisque externorum auxilijs rem perficere maturabant.Expeftabantfacultatem perficiendi,vt videlicetprefecturam Arcis,quæ in Summo Ciuitatis sita est ; &Portam quandam habet ab extra Ciuitate feu custodiam obtineret aliquis ex coniuratis. Quod cum euenisset intus receperunt ad tria millia peditum,&Æquitumfexcentos; fed cum detegit cæpi coniuratio , populus arma corripuit, &pars quædam adolefcentuum coniuratorum acceffit,re- liquaadarces, fed qui intrauerant in arcebostes pidentes coniurationem detectam absque aliquo congreffu praly abiere cum coniuratis autempopulus triduo certans, deinde interponentibus je quibusdam Ciuibus compofitum eft interpartes ,ut coniuratituti e Ciuitate recederent , qui recedentes adPrafulem Mediola. nenjem accefferunt , &honorificefufceptifunt ab eofautore Proditioni . Si che dunque , e con scritture , econ Autori si prouano tutte duele congiure , &vni- tamente la potenza della nobiliflima famiglia de' Guidoterni oggi Brandagli , de' quali ancorane viuono onoratiilime reliquie . FA4 102 F FAMIGLIE DE' GAMVRRINI, E RICOVERI Vdellamedesima conforteria, che l'altre antecedenti, la famiglia de'Gamurrini,eRi coueri, che tutte duevengono generate da Ricouero secondo,figliuolodiGiunta di Benciuenne diQuarata , che cosi litroua in tutte le scritture rimarcato nonfolo Ben ciuenne, matutti i tuoidefcendentis'intitolaronodiQuarata,per memoria della patro- nanza di detta Terra antichillima , che fino aMariotto, che fioriua del 1440. tutti si chiamarono di Quatata, cioèdal 1180. final 1480. i di cui figliuoli furono d. daGamur- zinoGamurrini, entendo Gamurrino, il fopranomedi Mariotto lor padre, comesi vedeal- le Pecore della Cancelleria Prioraled'Arezzo . Ricouerofecondo genero Sozzo , ePietro , cheambedue questi andarono ad abitare in Siena , e Pietro ebbe due figliuoli , M.Ricouero, eM.Niccolodi cui se ne vedono me morieinfinite nell'Archiuio dello Spedale ,edellaChiesa della Scala, di detta città diSie- na, e feguita l'albero, e genealogia de Ricoueri di Siena, maoggi fono del tutto spenti. Gio; Francesco furonopuringliuolidelsuddetto Ricouero, delprimonon se nevede figliuoli; del secondo, che fu Francesco n'abbiamo cognizione alle Riformagionidi Fiorenza n.64. &al lib . 17. delle Capitudini , &allaCaff.derGamurininum. 14. quando fin fattoGonfaloniere della RepublicaAretina l'anno 1339. Questo Francesco fu padre di Niccolò di Pietro , e diRicouero Cancelliere dell'Imperatore. Niccolo fu il fonda- tore della Cappella di S.Niccolò posta nellaChiesa diS.Maria in grado, Chiesa de' Padri Camaldolenti, lituata nellaContradade Gamurrini condotarladibuon'entrate, aspet- tandosi a questa famiglia Pelezzione del Cappellano; Questo fu padrediGiouanni, che generoMariottodetto il Camurrino , eseguita l'alberode Gamurrini. Ricouero Cancellieredell'Imperatore Ludonico il Bauarogenero Francesco , che fu padre di Niccolo , di Giouanni , e d'Antonio se questi prefero il cognome de' Ricoueri daRicouerofuddetto,condiuidersi da Gamurrini,per godereoffici , egouerni duplicati nella loro città d'Arezzo , conuenendoanche etliall'etezzionedel Cappellano alla fud- dettaCappellafin' a' tempi noftris ecosi feguita l'albero de Ricoueri , che dell'una laltra profapia ne viuonoirampolli. Iltuttocosta dalle Pecore, cioćda libri dell'ettie mo , da quali firaccogliequest'albero senzainterruzzione alcuna , douefi vede ancora ladiuifionedi queste famiglie , li come parimente della fondazione , e datadi effsaGap. pella 4 。 くさ וני Veggasi l'albero , quale viene a continuare conquesto riportato qui auanti , ebenche vadi aferire quell'Alberto fratello del Cont Vgo Marchefe della Toscana , tutta volta perche la scrittura , ches'adducenondicePetrus quoddam Alberti quifuitMarchio, mi gene ra qualche sospetto , che questo Albertoprogenitore de'Gamurrini fia differentedall'al tro,benche i suoifigliuoli , enipoti ereditaliero , e succedessero nelle Terre degliAt talberti , comechiaramente fi cauadalle citateferitture dellaBadia d'Arezzo , non è neceffario, chesempre si scriueffe con la condizione di Marcheie , ma col (empliceno me fi fottofcriuelse ,comeaccade spesso in altri . : இ LY ۱۳ d Ma او i 103 MariottodettoGamurtino Antonio Niccolò Giouanni prog.de' Gamurrini. 1430.0 Ciouanni 1390, τα M. Niccolò M.Ricouero prog. de' Ricoueri di Siena 5 Niccolò 1350 4 ! 1 : Francesco Ricoueroprog. de' Ricoueri T Pietro Pictro 1 : Sozzo Francesco 1320 Giouanni Ricouero 1280 11. Giunta 1240 Ricouero primo A Iacopod. Marsuppino Guidone Bifolco 1210 *prog. de' Marsuppini 1 1200 1 Benciuenne 1180 Gerardino 1170 Guido prog.d: Brandagli Ariziodetto Terno Ranuccio 1140 Pagano 1110 Gerardo 1080 Teuzo 1050 Orfo 1010 Pietro970 ALBERTO fiori nel 940 : Ma 104 1 i Maper seguitare il nostro stile, cheèdirappresentare l'origine, lagrandezza, egli huo mini illuftri delle famiglie , dirò , chesirende difficile , ( fi come di molt'altre ) il rinue- nire il primo principioalla famiglia Gamurrina , e Ricouera , per toccare questa quei miferabilifecoli , che foggiacerono alla rabbiosa furia , &irruzione de' Barbari , come furono i Gotti , i Visigotti , gl' Vnni , &i Longobardi , che inueleniti contro il sangue Italiano ,sporcandoquei , che prima Gerano illustrati con l'eroiche , e generose azzioni partoritedal puro , e nobil sangueToscano , chediede in luce la grandezza delMondo tutto , condrizzare la fua Regią nella Città diRoma , che fu dominatrice dell'vniuerfo; dinennero poifordidi per essere sempre più calpestati da' fuduetti Barbari , che d'huomo non portauano , che l'etfigies &il rinuenire dicodal fangoquelle primiereglorie,benche alenepoche li trouino , non hannoperò piú quell'eftigie , ma vna fol ombra , che non fa corpo ; anzifi chiama felice quella Città , e quella famiglia , che la può dimostrare , come appunto auuiene alla famiglia Gamurrina , e Ricouera , risorta nel tempo di quel gloriofhitimo Carlo Magno , che tra le trecento famiglie feudatarie , che fece in Arez- zo , la numerò , facendola Signora di Quarata, di Galognano , di Montione , di Chiani, diTalzano, dı Velfa, di Viccione , di Maiano, di Rofina, e di tant'altre, delle quali pren- derono il titolo molti diquesta famiglia , come simostrerà con l'autentico appresso . La riconobbe, dico, quel pijtlimo Imperatore per nobiliffima , mostrando essa per ombra quell' Andrea , che con 53. della sua famiglia fu battezzato del 366. daS.Gelasio Vescouo d'Arezzo , e poi d'ordine det Pretore martirizato, come si caua dall'Archiuio della Cat- tedralenegliattidel sopraddetto Vescouo , e dalle lezzioni de Santi Gaudenzio , e Co- Jumato , doue si vede il martirio non solo di Andrea , ma d'altri della sua Casa , Maperche il prouar cio firende impossibile per la mancanza delle scritture , corren- douilo spazio di sei secolida Alberto progenitore de' Gamurrini , e da questo S. Andrea Martire , la cui testa con due altre de suoi figliuoli si mostra dalle Religiose di S. Lucia di Firenze , quali fecondol'attestazione d'vn picciolo libretto, tengono essere di questa famiglia Gamurrina , alla cui relazione mi rimetto , ed il Lettore giudichi a fuo modo , Dell'800. dunque CarloMagno alle richieste di Leone III. Pontefice venne a liberare dalla schiauitudine de' Longobardi la nostra Italia , e facendo in Arezzo sue feudatarie 300. famiglie di quella Città , come siè da me dimostrato nell'Istoria d'Arezzo , numerò tra queste la famiglia de' Gamurrini , Ricoueri , e Conforti , non allora cosi cogno minati con darglila Terra , & il Castello di Quarata con un circuito di paese vnito , il quale conteneua inse moltissimi Villaggi; mafatti poidi questa profsapia alcuni Marche- fi dellaToscana ; tocco ad vn rampollo di questi il Baronaggio di Montione , che col ter- ritorio di Quarata faceua vna Signoria d'vn fiorito , e fruttifero stato vnito , goduto già dal Marchese Attalbertodegli AttalbertiMarchese della Toscana,di douetraggono l'ori- gineforo i Serenissimi Estensi , e conforti , i Conti Guidi , e conforti , i Barbolani, e con- forti , gli Azzi , &altri , come sidimoftra in vn contratto , che fi conferua nell'Archiuio della Badia d'Arezzo Caff. P. num.8. doue si vede la parte dell'eredità toccata a questa famiglia Gamurrina , e Ricouera , che dice dalla parteOccidentale , usque ad Butrium de Galognano ; dall'Orientale vfque adMuricium , &a Muricio usque adCastrum . Aparte Domi v/que ad Sapem , quadiciturTalfanenfis , &vfque ad Siluam quæ dicitur Pescaiole , &vfque ad Clanicellam , vsque ad Salcetum . Aparte vero Castelli de Quarata eft tota Vallis Grimaldi . Aparte Ciciliani est tota Piscina , excepto co quodPrior S.PetriMaioris ibi habebat . Questa famiglia dunque prendè questo Baronaggio per vnirlo alla Signoria di Qua- rata , e diGalognano , nel cui circuito à goduto grossi , e vasti poderi , e qualche parte negode fin ad oggi in quei confiniassegnati , come in Pescaiola , alla Selina Talsanenfe a Salceto, in Ciciliano , in Quarata , ed inaltri luoghi , come ogniAretino confeffar puole. 111opraddettoBaronaggio , e Signoria , cioè di Quarata , e Galognano , fu permutato da'suddetti con l'Abbate della Badia d'Arezzo de' Casinensi detta delle Sante Fiora , Lucilla , il quale Abbate diede alla sopraddetta famiglia del 1187. cioè a Rolandinodi Quarata , e suoi eredi in perpetuum tutta l'intiera pietà ex toto Castro de Rouitino cum totamedie. tateTurris eiufdem Caftri medietatem cum omnibuspertinentys , &adiacentys ,&accessionibus , &red- ditibus , fibus , &abusibus , cum omni iure pradictorum Vrbanorum , &Rusticorum , &cum omui 105 omni Vice Comitatu , aut cum omni officio , rerum , &cumomnibus adminiftrationibus Caff. L. n.. 50.della medesima Badia. Sivedono altri di questa conforteria SignoridiChiani , di Talzano , di Vella , di Viccione , di Maiano, di Socana , diRofina , di Bricciano , di.. Fontiano, di Lignano , e del Castellodi Bulgari, chediquestovitimo ne sonostatisem- pre padroni fin'alla destruzzione , madegli altri in tempidiuerfi . Chelefamigliede' Conti di Montauro, diChitignano, de' Carlati , degli Azzj , della Faggiola, de'Sereniffimi Estensi, dellaContessa Matilde,del Cont'Vgo abbino,e ricono- schinoper loro genitori i Marchesi della Toscana , è certiffimo , poiche insieme coni: Gamurrini , eloro consorti , hannopartito l'eredita , come si èdettodi sopras ediCon- tiGuidi Signori della maggiorparte delCasentino portarono , e portono la medefima arme, che iGamurrini con iscacchid'oroin campo azzurro, si vedonovniformi in più fabriche della Citta d'Arezzo , e furono eredi de sopraddetti Marchesi , come nella fo- pracitata scrittura . Comeanchela ricchissima Casa di Sciauignì , che fu padrona in Francia di tanti Stati ,eche diedeunadelsuo sangueaCarlo Lodouico Conte Palatinodel RenoArchi- dapiferodel Sacro Imperio, Elettore, eDica di Bauiera , il quale non si vergogno di portare inquartata l'arme di questa famiglia Gamurrina eilendo la medesima,che quella diM.LeoneButtillieri CommendatoredelloSpirito S. Consiglieredel Redi Francia , granTesorierodella Religione,eSoprintendente generaledelle Finanze della medesima Maesta, sig.diCittà,e granStati in quel Regno , come tutte l'Istorie ce lodimostrano, edanchesta impresso ne' lororitratti , che inpiùparti delMondosonoda Francia inuia- ti ; Questodico non isdegnò diriconoscereper parenteGiuseppeGamurrini , mentredi- moraua in Francia al seruizio diquellaMaestacon carica di ConsiglierodiStato , e di Soprintendentegenerale di tutte le fortificazioni diquelRegno.Diquesta famiglia per nonessere apienoinformato,eper nonauere veduto le sue scritture, in altro tempo,e con miglior fortuna mi riseruo atrattarne . Vediamoora conquali titoli è stata , è trattata questa famiglia de' Gamurrini,eRicoueri, benche abbia perduti iStati , sì dallasuaCikes tà, da Pontefici , da Imperatori , da Regi , &altri Principi . In qual pregio fofsse tenuta appresso GregorioTerzodecimoPapa,di granfama, eno- mefi puòvedere fin ad oggi in vn suo rescrittodi propria mano, che fece afauore di M.NiccolòGamurrini . Vere, &attenta veranobiltateconcedimus , &c. la quale siconferua nell'Archiuio , eCaffetta de Gamurrini num. 55. EtadAgostinodiGregorio Ricoueri, nella sua patente vi sono scritte le seguenti , eprecise parole . Ancorche la sua gran na scita non abbia bisogno d'onore , e nobilta , lo creamo, &c. come si dirà appresto . Conquali onori fosse trattato Ricouero figliuolodi Francesco di Ricouero dall'Impe- ratore Lodouico il Bauaro, mentre fu mandato Ambasciatore dalla sua Republica Are- tina, che l'onorodopotante dimostrazionid'affetto, dicrearlo suoCancellice,con dar- gli facoltàdi creare Notari , &altro , volendo, che tal autoritafidilatafl'e ancora in tut- ta lasua casa, comesi vedeal fuddetto Archinionum. 34. E Papa Clemente VII. con l'imperatoreCarloVuonoroAgostin Ricoueridi molte prerogative, creandolo Caua- lieredello Sperond'oro, Conte Palatino , con ampla autorita di poter legittimarebastar- di, d'addottorarein qualunquescienza ,etiaminMedicina,farNotari, eCaualieri dello Speron d'oro,di far Maestri, eBaccellieri,&c.econoscendoi meriti della fuafamiglia, volsero il Papa , e l'Imperatore , che si dilatasse questo Priuilegio a tutta la famiglia, ac- ciò fi conoscesse differenziatadall'altre , dicendo: Tota Domus , &totum Genus . IlRedi Francia , come trattasse Giuseppe Gamurrini , costa nell'istorie , e nella memoria de' viuenti ; e facendo vedere a gli altri grandi di Francia in quanta stima lo teneua , conpromessadi crearloCaualiere del fuo Ordine , nella prima promozione, to fece suo Consigliero di Stato , che pareggiauagli altri ; mavolle di più differenziarlo , com dargli il votodecisiuo, come cofta nel suo processo riposto nella Cancelleria d'Arez- zo; gli Aretini lo stimarono degno d'essere messo tra gli huomini Illustri di quella Città, conaffigere il suo Ritratto nella Sala del Consigliodella medesima Cittad'Arez- zo , e si vedenella suapatente,che siconferua nella Caffetta de' Gamurrini . E la Republica Aretina parla di questa famiglia in tutti i documenti publici , con dargli titolo sempre dinobiliffima, ela predica pervna delle famiglie Illustri di questa Città , echenonv'è memoria del suo principio alla nobiltà . Vedasi l'approuazione , 1 2 1 0 che 106 che fi fa dallacittà d'Arezzodi nobiltà alCaualier Scamisci , comepiù antica , il quale auendo vn Quarto de Gamurrini , de' Conti di Montauto, e de' Sig. di Pantaneto,e par- latode'Montauti, diceGamurrinorumetiam vnde Maternum , &Pantanetiorum, vndeAuitumfu- praomnemhominummemoriam , ab antiquissimis vfque adhæc ætatis nostra tempora continuata feries . nulla temporis intercapedine , nobilitate primaria CiuitatisAretina, similiter fulxiffe , &fulgere plusquam notiffimum effe apudomnes pariter attestamur, comesipuòvedere al libro de' Registri della Can- celleria dellaComunitaAretina , &alla Caff. de' Gamurrinin.74. enelle fedi , chefa la medesima Città al GeneraleGamurrini nel voler far le proue per la Croce dello Spirito S. &ame in prouad'effer il più congiuntoad esso,dice exilluftri familia , edaltre concell inpigliar leCroci di S.Stefano , edi Malta , che tutte dimostranonon trouarsi principio dinobiltà a questa famiglia , ma sempre nobiliffima , e ne' primigradi della tua Repu- blica . Onde si puol chiamare Nobilissima , &Illustrissima per auere godute tante Signorie, come sopra ; e portatoil titolodi Conte fin del 1054. come colta nell'Archiuiodella Badia d'Arezzo Caffetta D. numero 12. ed il titolodiConte Palatino tin del 1.390.edel 1500. chefu concesso a tutta la progenie, e conforteria , conamplissima Priuilegi, come fi èdetto , e si dirà appresso . 1 1 : •Questa famiglia in fine offeruo sempre il detto di Seneca NubecumPari, poichenepri mi tempisi lego in matrimoniocon iMarchesidi Colle , oggidettidel Monte S. Maria, con i Signori Barbolani allora Signori di Galbine ,oggi Marci efi, eConti diMontauto , con i PazziSignoridel Valdarno , con il Marchese Vguccione Signore diCastiglione Aretino , con iSaffoli Signoridi Palazzuolo ,con iRoyzelliSignori di Pantaneto , con iBostoli Signoridi Lorenzano , coniGuiditerni Signori di Colle ,Castiglioncello, e di Carciano, congli Azzi Signori d'Agazzi , edi Turrita , con iGuilichiniSignori diMol ciano, con iVildomini Signori di Lignano,congli Albergotti Signori di ColdiGragno- ne, e diVerrazzano , coni Lambardi Signori diMammi, edi Tuori. con iSignori Vber- tiniContidi Chitignano,allora Signoridi molte Terre, eCastelli , posti nella Valdam- bra ,&in altri luoghi , da' quali la famiglia de Gamurrini ebbe il Castello di Montoto , con iMonti buonidetti in Fiorenza Buondelmonti Signori diMontebuono , edi Gozzare , con iCamaiani SignoridiGioui , con liSpadariSig. di Poggione , edelle Poggio- la, con gli AldobrandeschiConti di Biuignano, conforti de' Conti di Santa Fiora , e con altre famiglie più modernamente, se nonpari, almenohannogodutoi primi gra- didella nobiltà Aretina , che hannonelle case loroCroci Bianche, e Roffe , che hanno purdato splendore alla suddetta Citta , ini tal maniera , che i figliuolide' Gamurrini non hannomai hauuto impedimentodi prender qualunque Croce 11 Ed in Francia con la Serenissima Casadi Bauiera , con la famigliadi Fontet Signora diVeiroux , di Mimeuil , con la tamiglia deTeuenaud, econ quella de Cortois, Signo. ra della gran Valle di Cortois in Lorena, con la famiglia de Conti diBrienne , edaltre dellequalinonsonoinformatocon la riferuadiparlarne a suo tempo .. Degli huomini Illuftri , ve ne sono stati ne' tempi antichi , cominciando da Alber- to, chegenero Pietro , che fin quila Casa Gamurrina arriua a prouare la sua antichi, ta , con scritturetutte autentiche , senzache niuno vipesia contradire , come fie mo strato di fopra , &anco lo confessano ifatti de suddetti Signori , che abitono quel va- titlimo Regno della Francia , Mane' tempipiú moderni vi fu quel Francesco , che fuGonfalonieredella Republica Aretina più volte con l'affoluto dominio , effendo quella Città Signora di tanteCittà , Terre , eCaftelli . Pietro , eSozzo suoi fratelli furono braui nell'armi , che militando per la Republica di Sienaafauorede' Tolomei capi della fazzione Ghibellina in quel Ja Città, prefero in essa il domicilio , e per il loro valore furonoaggregati a quella nobiltá ;di Pietro si vedonou figliuoli, cioè Meffer Ricouero , Meffer Niccolo , ambł Dottori celebri , &al libro de' Leoni , fi vede Meffer Niccolò di Pietro di Ricouero rifiedere nell'eccelfo Conciftoro per vnode' Signori Riformatoridi quella Republica nel 1374 II P. F. Ifidoro Vgurgieri AzzolininellesuePompe Sanefi alla primaparte , paria diNiccoloRicoueri , dicendo , Niccolo Ricoueri nobile Sancte di famiglia estinta , fu tra tutti quanti i Filofofi , Medici , ed Anotomisti Toscani, de suoi tempi Eccel lentiffimo,peril che é degnissimod'essere collocato nelnumerodi questi Virtuosi . Ebenche : 107 Ebenche gli conuenne confumare la maggior parte del tempo , comeMedico , a be nefiziopublico della Patria ; con tutto cio rubandolo , quanto potcua , alle sue conti- nueoccupazioni, l'impiegatanegli studi amenitlimi della Poesia ; ma il suddettoPadre errad'vn secolo intiero , poiche di questo ce n'e fede in vna sepoltura di S.Domenico dall'istesso fatta , &alibri . Il Padrefuo, che fu Chirogoro, si vede in moltioffici del 1441. M. Niccolò di M. Eugeniofu huomo infigne cotantolodatodaldiligentissimoCelfo Cittadino vnico Antiquario de suoi tempi , il quale fece l'albero di questi Ricoueridi Siena,che sono tutti Dottori ; delcuiNiccotoproferisce. Fupersona,ripienadi tutte quellevirtù , chesi richiedonotanto morali , quanto scientifiche arender qualunque perfona illustre , che però sommamente apprezzato da suoi Concittadini , fu dacili ornatodell'InsegneCaualleresche;edopo M.Pietro Bulgarinidel 1452. fatto Rettore della pietosa Casa dello Spedaledi S. Maria della Scala ; amministró esso questo Santo Luogocirca 20. annicontanta prudenza,econtanta carita, cherapìil cuoredi tutti a marauiglia , &auendo aggrandita quella SantaCasa, &in più selegante forma ridotta laChiesadellepropriesostanze inonoredella GloriosaVergine pictosamente arricchi- tola; lodatodatutti , edatuttiamato ,colmodigloriapartidaquesta vita l'anno 1475. sepolto nel Monasterodi S.Bernardodell'offeruanza, sendo morto; e con vnutersale dolorede' Sanefifud'AgostinoDatinellaChiesadelloSpedale di funebre Orazione ele- gantemente onorato;come sivede nel libro delle sue Orazioni libro5. fol. 97.doue diffusamente si vedonole lodi , evitadiquesto nobiliffimoCittadino , enelle lapide de Rettoridello Spedale . LorenzoGamurrino fu priuilegiatodal Papaditenerepiù benefizj con curad'anime , esenza;efu AbbateCommendatario , tenendoanche ilCanonicato nella Cattedrale , ela suaAbbaziaèposta inQuartonelterritoriodi Siena intitolata S.Michele , comealla Caff: de' Gamurrini num.49.51.52.061. Niccolò il fratello superò tutti inscienza ,fu Proposto Anconitano , Cappellanodel Papa,&in fineAuditoredi Ruotadel Sacro Palazzo Apoftolico , il quale in virtù de' suoi Priuilegi , &autorita Pontificia , addottoró il Signor SimonettoCarbonatiGenti- luomoAretino in leggeCanonica , eCiuilenellasua casadi Roma, la qual casa entra invnfide commisso ,che egli lasciò alla famiglia de Gamurrinidi soudi7000. come si vede il tuttoalla suddettaCaff.num.103.48. e40.Questointutte le Decisioni di Ruo- ta si vedestampatoCoram Nicolao , il quale fu poi scomunicatodal Papa per l'inobedienza in cause,che pareuano a lui repugnanti alla suacoscienza , nonpotendole soprasedere, comedefideraua il Pontefice; madi poi fu afsoluto , e persua penitenza fondò l'Orato- riodiS.Girolamo , comesi vededal Quadro, che essomandoda Romaad Arezzo, per drizzarui l'Altare Maggiore ; mapereilere stato fabricato l'Oratoriobasso,equellogran- de, fu postonella Chiesa annesla adettoOratorio , chiamata S.Croceofficiata dalleMo- nache dell'Ordine Benedettino , nella qual Tauola vi si vede l'efigie sua vestita in abito pauonazzo, come se ne conferua la memorianellaCati. de'Gamurrini num57. median- te i suoimerki ,ei seruizi prestatialla S.Sede Apoftolica furonodaquesta conceisi alla fa- miglia de' Camurrini 12. Priuilegi abbracciandoancora tutteledonne , che entrano, & efcanoindettafamiglia . Il primo edipoterli eleggere vn Sacerdote idoneo si regolare , come secolare , senza essere approuatodall'Ordinario del luogo . Secondo, che effi poffinodare al fuddettoConfeffore potestad'affoluergli da qualsi- uoglia scomunica , fotpenfione , &interdetto , ed'altreEcclesiastiche future censure , pene,fiue asure,velabhominequauis occafione ,velcaufa latis , &promulgatis . Terzo , dargli anchepoteitàdi farsi commutarei Voti,affoluere datutti i spergiuri , edomicidi , etiam nelle Perfone Ecclesiastiche . Quarto , da'digiuni , e dagli Offici Diuini , eda qualsiuoglia penitenza ingiun. 12. Quinto.daqualsiuogliacolpa , delitto enorme , etiam riseruato alla S. SedeApoftoli- ca ;manongiàdiquegli contenuti inBulla CaneDomini , de' qualivnafolvolta in vita , in articulo mortis , madaglialtri sempre . Sesto, di potere commutare in altre opere pie ivotidi visitare LiminaApostolorum , 2 S.Gia : 108.. S.GiacomodiGalizia,eeeettodumtaxatquei diCastità , edi Religione , edi rilasciare i giuramenti senza pero pregiudiziod'alcuno . i :: Settimo, di poter effere affoluto conplenaria rimessionedi tutti i peccati con auto- ritaApoftolica,femel in vita ,&in articulomortis . 4 Ottano, che sialecitoaqualsiu gliaAmbasciatore, oPrete , o Nobile , o Graduato di questa famiglia auere l'Altare Portatileperpotere celebrare , o far celbrare in luoghi congruenti , &onesti, etiam non facri , etiam in luogo interdetto , & ancora auanti giornoinpresenzade lorodomestici, Meffe , &al ri Offici Diuini . Nono,d'amministrare nelle loro cafe , eOratorj , o fare amministrare tutti gli Eccle fiaftici Sacramentisenza pregiudiziodel Curato,eccettuatoperò in diePajchatis, e dare ini senza funeral pompa sepolturaa' loro descendenti ... Decimo, di potere vifitando vna , odue Chiese , odue, otre Altari ne' giorni delle Stazionidi Roma, conseguiretutte quelle indulgenze , e remifsione de' peccati, come quegli , che vifitano leChlefe di Roma personalmente Vndecimo , di poter mangiare ne' tempi di Quadragefima , enelle Tempora di tutto l'anno, ene'giorni proibiti , oua , butirro , cacio , & altri latticinj , la carneperò con configliofolodel Medico.enondel Curate,esenza scrupolodi coscienza Duodecimo, che tutte le donne di questa famiglia , che entrano ,&eicano, potlino contre, o quattro onorate donne entrare dentro qualunqueMonasterodi Menache , etiamnelleMurate dettodiS. Chiara d'Arezzo perquattrovoltel'anno perciascheduno Monafterio, edi poterecon loro conuerfare liberamente,(machenonvipoffino pernot tare) senza licenza alcuna . Non ostante qualsiuoglia costituzione alcuna , o ordine Apoftolicoconderogazionedellelettere dellaCancelleria. Et in finedice . Etquodpræfens indultum duretadomnium vitam,&folumfufficiat Signatura . Et cum derogatione CancellariaApostolica litterarum in contrarium editarum . Etquod presentium tranfumptis autenticas fides detur , quæpro quolibetore ad partem ipsius , ac liberorum nomina , &cognomina exprimendo fieri poffint .&c. Come il tuttoficonferuaautenticonella Caff. di detta famiglia n. 41 . VifuM.Niccolo,chefu nipotedel suddetto,che fuCanonicodella Cattedrale , nella qualChiesa fece istituire la dignítádel Decano, ed in ella incorporo vna Cappella della famiglia chiamata S.Biagio , posta pure in S.Maria in grado . E così esso fu il primoDe canodella Cattedrale ex auctoritatePontificia ,laqualdignita ,oltre ifrutti delCanonica- to, quegli anchedella suddetta Cappella , e tiraffe le prebende ,&auesse la voce in Ca pitolo, come l'Arcidiaconos e se priuò la famigliaGamurrinadellaCappella, douea per onoreuolezza almenoconferuarevna voce indettadignita per la suddetta famiglia , & il Breuesi conferua nella Caff. de' Gamurrini num.64. dispensandolo il Papa , che po- tessetenere 12. Benefizi , senza residenza alcuna , eche detto Diccolo fofsse liberod'andare , e stare, que più gli piacesse;ene' fuoi rescritti fi vede , cheilPapa lo stimaua no- bilissimo , edella vera nobiltà , comealla suddetta Caff. num. 55. &al num.61. si vede quandoottenne liAbbazia diS.Michele Arcangelo in Prato , come archedi teneretutti iBenefizj goduti da M.Lorenzo fuo zio num.62.63.67. etanti altii Breui Pontufici da esso ottenuti , chesi conferuano in detta Caff. &al num. 64. sivede Primocerio , e Vi- cario Generaledella Diocesi Aretina . Paolo , e Bernardo suoi fratelli furono moltocari alla Casa Farnese , mentre viueua Paolo III . Pontefice, il quale vedendo accesa via gran guerra tra l'Imperatore, & iPrin- cipi Protestantı, mandòdico il suddettoPapa inGermania in aiuto dell'Imperatore isuoi nipoti, cioè AlessandroCard. Legato,ed ilDucaOrtauioconbandeelettedi Caualleria, e fanteria Italiana , e tra gl'altri Comandantile suddette truppe furono eletti per Capitani dal Cardinale Legatoli suddetti Paolo, eBernardo , come più esperimentati nell'arte militare ; e M.Pietro figliuolodeldetto Capitano Bernardo , fu puresso al feruizio del Papa', dal quale fu fattoCaualiere , esuo Cubiculario; &al lib. 8. dell'ArchiuiodiBadia échiamato Eques Cbrifti . : Ma più d'ogn'altro risplendè nell'armi Giuseppedi FrancescoGamurrini, la cui effigie sta appesa nella Sala del Consiglio in Arezzo ,lacciòferua a gli Aretini d'vn viuoefem- plare per immitarlo , e per eccitarli alla gloria ,furonodunque esaminatetutte le sue az- zioni , acciò piú autenticheapparissero , e fosseroda lor benpurgated'ogni menzogna, cdammirate... : Pro- 109 Proceffata dunque tutta la vitadelsuddettoGiuseppeGamurrini dadueGentiluom. nideputatidal ConfiglioGenerale, ne cauaronol'infrascritte relazioni ; e perche molti de' viuentierano stati Ascoltatori , eVisoridelle fue azzioni , nonfu troppo neceffario Pintenderedagli storici i loro tentimenti , nètampocogli attestatiinscritto delle cariche conseguite.... : Fuprimada' suddettiDeputativentilata la partenza del suddettoGiuseppedallaCittà d'Arezzo, cherappresentatosialGranDucadiToscana suoPadrone, perdomandargli onorata licenza , per andarea militare in Fiandra, fudal suo Principemoltobene elami nato , etrouatolo affai fuficiente neldisegno, etanto coraggioso , quantoaddottrina- tonell'arte militare, fece di esso vn'ottimo concetto, chedouesse fare ogni patfata nel- laguerra;eperò il suddettoGranDacaaffignolli nella sua partenza dieci scudiilmese conraccomandarloancheatuttiiCapidi guerra in Fiandra . Per il che fecero iDepu- tatidelConsiglio argomento , che auanti di vedersi l'esperienza delfuovalore, folfe sta- to nella Teorica conosciuto , estimatodigran talento, emerito , echepochi , o niuno hannoconfeguitolo stipendio auanti il feruizio .. Fissarono poi l'occhio nell'Iitoria di Fiandra , fatta stampare daesso in Anuerfa , per auercauato sempre le piante si delleCittà , come anche delleCampagne, efattiforti, efortificazioniàvoluto conquesta fare vederela suascienza,epratica militare aglihno- mini intendentidel mestiero , e prouargli in pratica , come si puòdifendere vna Piazza , eprenderla; econ quali auantaggisi può combattere vn'armataCampale, equalifieno le più sicuremarciate , il che tuttos'apprende inquestasua Istoria figurata ; manongiả contantavtilità in quella , che hanno ristampata in Venezia , &in Milano, perche in effenonvièquella dimostrazione matematica , che ènella figurata . Viddero dunque isopraddetti Deputatila fua gran perizia nell'arte militare , che molto bene fu cono- sciuta dall'Arciducad'Austria in quelle parti , edal Mardhese Spinola , per il che fudis chiaratodaeffi vnode' Luogotenenti dell'Artiglieria , con il Signor PompeoTargoni sotto lafortiffima Piazzad'Ostenden, doue comandoanchegli approcci Italiani ... VienenominatoilsuddettoGamurrino allib. 4. delle suddette Istorie nell'infrascritto modo; Entrato ilMarchese Spinola nella Frifia, preso per affedioOldeenfel , raccoman- dòaGiuseppeGamurrini quella Piazza , la quale forrificò di tutta perfezione . Dal che conobbero ,che ilsuddettoGamurrinoeradegli Officiali stimati in quell'Esercito, poi- chea Lochempure fu lasciatodaD.Giouannide' Medici, acciò alicurasse meglioquel- la Piazza di fortificazioni , come si vede la Piantadidette Piazze nel fuddetto libro tutte daesso fortificate , e poi publicate alle stampeper rendere questo vtile a' Capitani in leg gerle, econfiderarle, auendone auuta esso lasoprintendenza ditutte . Al libro5.delle suddette Istorie ti fa purmenzione del suddetto Gamarrino in questa guita.llMarchese Spinola, auer.dogli ilGiuftinianiauuisato , chevn ridotto , che staua amanomancade' nemici, faceua grandanno;ordino subito , che fi affalisse la notte , doue vi andaronodueCapitani del Giustiniani, e due altri del Brancaccio , con 200. Soldatiper parte ;ma questidelBrancaccio incontrata vn'imboscata per strada tesalida nemici, furono caricati fin dentro al Trincierone; al cui rumore corfero ancora quegli delGiustiniani , quali entrarono ancor essi in detto Trincierone, ed artiuandoui ilGiu- stiniani medesimo , e vedendononesser quello il posto , e non sapendoalcuno la strada perl'oscuritàdella notte , stauanotutti fospesi; maperuenendoui ilGamurrino , ve gli condusleello , &essendosi messoalla testa ditutta questa gente , sforzò l'inimico adab bandonarequesto posto , il quale confideratolo di consequenza , lo fortifico , equesto funell'assedio diReinsbergh, il qual posto fu causa poidell'acquistodella fuddetta Piaz- za,nella cui espugnazione ilGamurrino vi restò ferito , e fu il primo adentrare in Rein- sbergh , effendoesso il capodegli Approcci Italiani , come narra la suddetta Istoria,nel- laqualeCittàvitrouòla figliuola delBarondi Reinsbergh , che tutta adornata compar- seauanti ilGamurrini, a cui si prostrò chiedendogli ilconferuamenrodel suo onore, el- fendoessaVergine; Alla quale fu rispostodaesso,essere impossibile, mentrele Piazze veniuanoprese per affalto,& discrizione ;mache essa si eleggesse vno de' Capi per fuoCampione,chetuttigli altri l'auerebbero rispettata , ed in ello saria stata la libertà diquello, chedomandaui ; maessa senza riguardare ad altri , parendogli il capo prin- cipale, fibuttò alcollodel Gamurrino, quale in progressoditempolasposò per auerla a trouata LLO trouata Vergine , é di natali nobiliffimi , come ogn'vnosa, parlandodi quei viuenti , chehannoconosciutoil suddettoGamurrino . ParliOftendendel valor diquesto Cam pione, mentre inespugnaria , comando nel fine gli Approccidegli Italiani , perche ol-> tre l'eflere stato conosciutohuomodicuore , fu giudicato quial migliore del Targoni negliattacchi delle Piazze , che nonvsaua le gran machine,cheeronodigran spesa, dipocariiicita , edi granperdimento ditempo, equelle del Gamurrini facili , echefa- ceuanoeffetti mirabililimi . Bolduch , Graue , elEsclusa furono tuttetre a mostrare ilfino malealGamurrini, acciò le liberasseda quelmorbo , che era l'assediodegli Olan- deti, il quale mottro il modo, chefidouea tenere in liberarle . Oldeenfel , Linghen , Vuachtendolf, Gracau , Lochem, Grol, e Reinsbergh, teftimoniarono tutte, che il suo valorenon erapunto inferiore a qualunque Capitano . Gli ordigni militari , che appli co aqueste , non poterono , che renderli , e cedere adeffi ; ed accioqueste non follero tanto foggette atanti mali, ebberodaessounpreferuatiuodi fortificazioni non piu ve- dute, chenontemeuano giamaid'incorrere ne' pericoli di morte ..... Peruenuta dunquela famadel suovalore in Francia, edessendo algouernodi quel va Aiffimo Regno la ReginaMaria de' Medici , Tutrice, eMadre di Lodouico XIII. in età dinoue anni Re di Francia , procurò d'auer questo huomo al suo seruizio , edessendo natoquesto suosudditoinToscana, nonpotètirarlo al tuo feruizio , etiam con il mezo dell'ArcipreteNardi Aretino , che godeua in quel Regnovna Badia, ed era appresiodel laRegina; maquesta volendolo in tutte le maniere, nefece grandissime istanze al Sere- niffimoGranDuca diTofcana; il qualefubito ne scriffe in Fiandra a que' Mınıftri, acció licontentasserodi lasciar andare ilGamurrino aferuire la Regina de' Medici ; ma il Mar- chese Spinola , che conoscoua quanto valeua ilGamurrino. gli rispose , e fece rispon- dere, che ogn'altro Officiale aurebbedato, fuoridel Gamurrini ; e che per le fortifica- zioni gli aurebbe dato il Targoni , e per comando dell'armi , chi auelle domandato (alla riferuaperòdel Gamurrino) che aurebbe seruito S.A.S. di chi si fosse compiaciuta ; maperche ilGranDuca di Toscana spronatosempre piú da prieghi della ReginaMaria, fcriffe letteradicomandoalGamurrinodiportarsi a quel feruizio inquella maniera , chepoteua. Onde a' cenni diS.A.S. lasció tutte le cariche ( le quali erano confpicue,) acquistatedaesso con tanto sangue , il credito grande , che gli auea vn Marchese Spinolafamosotra tutti iCapitanidel suosecolo , e che non tentaua nulla fenza il Confi- glio, sì in priuato , come in publico ,del Gamurrino, che l'aurebbe un giorno portato alcomando generale dell'armi, lascio , dico,tutto, per feruire la Regina de' Medici Tu- trice , eMadredel Redi Francia , a'cennidelsuo Principe naturale ;eben lo conobbe la Regina , ed ilGranDucadiTofcana,essere neceffaria la sua perfona in quelleparti , massime nell'accidentedella morte delConcino , quando egli, (comevno de' Luogote- nentiGenerali nell'armata) s'era col suoquartiero auanzato sen pre put in espugnar la Piazza di Soiffons,affediata dalConted'Oruergna.comandando quiuigliapprocciGio: Batısta Gamurrini mio ZioPaterno , che ne cauò prima la pianta , e poi la forma,con la quale fidoueua affediare ; lasciarono questi alle suddette nuoue ogni applicazione, per applicarsi tutto in feruizio della Regina;Gio:Batista fu tutto intento a liberare il figliuo. lodel Concino, checauatolodalle manide' Franzesi nemici , lo condusse in faluo in Fiorenza , doue poi da queste Altezze Sereniffime fu stipendiato , e trattenuto, nel cui tempo ando avisitare d'ordine loro le fortezze del suo stato , ordinandone molte a Por to Ferraio ,&in Livorno, che ancor oggi si vedono ; mavolendoancora rendere qual- cheferuizio a queste Altezze Sereniffime , fi mesle nelleGalere , comandate allora dal Sig.GiulioMontautisuoparente, manonpotendoandare in corso , restando amalato a Meilinad'vna febbre maligna , iuimorí giouane , e defiderato in Francia dal Gamurri no, mentre restaronoaggiustatequelledifferenze . Il Gamurrino intraprese con isuoiamicidi liberar la Regina dalle manidel Reama piùda quelle de suoi nemici , che non spronauano il Re, che a strapazzare la Madre apponendogli mille enormità con iloro falsi attestati . Non fu difficile al Gamurrino Pesecuzionedel fuodisegno ,per essere il piú famoso Ingegnierode' suoi tempi , poiche congli ordigni del letto si fabbricò queglidelsuosaluamento; e se due camere dell'alto palazzo furonola prigione afsegnatali dalRe;due materafle furono alla Regina la pri- gioneafsegnatagli dalGamurrinoperunquarto d'ora , presto rendendola , e fuoridelle Tulle- III Tullerie, edellaCittà; e così mantenne al Re , mentreebbedaessolicenza di visitarla, per costringerla adar fodisfazione a S.M. con minaccie ancora di stretta , clontana prigionia . HGamurinoesequi icomandi,manonpotendola ridurreaquello, che vole ua S.M. evedendo il pericolod'vna perpetua carcere , la faluo , e conduife nel gouerno del Ducadi Efpernone suo Partigiano , edi là esso se ne volo incognito a Fiorenza per ragguagliare quell' Altezze Sereniffime di tutto quello , cheaueaoperato, e dello Stato, nel quale eronogli affari , e riceuereda lorogli ordini , &imodi coniquali si douea go- uernare . Fu da quell'AA, SS. riceuuto , ed alloggiato in Palazzo ; e trattato comeAm, basciatoredella Regina di Francia, e volendolo in fine regalarlo della fua Croce, e di due Commende , nonvolle accettare nulla , dicendo , che quello , che auea fatto , era stato per obligo , e per debito;edopo d'auere dato vn'occhiata alle fortificazionidi Liuoroo ordinatedaGiouan Batilta Gamurrini , lene ritornodalla Regina , con la quale trattò l'accomodamento , che ben presto seguì conil figliuolo . Il Reconoscendo ildi lui va- lore , e coraggio in questepresenti congiunture, e sapendoquanto auca operato in que sto accomodamento , l'assicurò della sua grazia , &il Principe di Conde medelimo lo condusse daS.M. ementre se ne staua nell'anticamera ,il Re gli arriuo addoflo , chea penase n'accorse , emettendogli la mano nella spalla glidiffe , aDiogalanthuomo , voi ciabbandonaste; e rispondendo esso,che nonbisognaua , che egli fosse nato suddito de' Medici , e chequello , che auea fatto pretendeuad'auerlo fatto per obbligo , feruan- dosempre ilbuonferuiziodi S.M. acui dicontinuo auea riguardo. Il Re foggiunse feruite, che molto beneabbiamoconosciuto la vostra gran fedeltà , &il vostrobuon. seruizio, eperò vi costituiamo nostro Consigliere di Statocon 1200, lire dipensionean- nua , comedel tutto nediedeparte con lettere l'Arciprete Nardi in vna lettera scritta al CanonicoApolloni,dicendogli, che in pocotempo ilGamurrino era falito, oltre alle cariche di Consigliero di Stato, e di Sopraintendente Generale delle fortificazionidi Francia , aquella del piùConfidentedel Re , e che le sue entrate auutedaS. M.oltre na belliffima casa , non lontanadal Palazzodel Lucemburgo , con vnbelgiardino, pasta- uano4000, scudi , in cinque anni, che eraal setuiziodi Francia, la quallettera fu mostra- taa'suddetti Deputati , con altre scritte ad altriGentiluomini. Equesto successe nel 1616. quando gli Vgonotti incominciarono a tumultuare ga- gliardamente per le suddettediuifioni , nel cui tempo S.M. compose yn Consiglio di stato , e di guerra , in cui entrarono i Principi , i Duchi , e Pari di Francia , etutti quei, cheaueuanoesercitata la carica d'Ambasciatore , nel cui numero fu poi compreso an- cora ilGamurrino; mavedendolo S. M.Crutianitlima moltovtile, perdifferenzarlo dagli altri , gli concedé il voto deliberatiuo , edecisiuo , comedalla fua patente si vede chiara- mente , che fu dameportatadi Francia , e mostrata a' Deputati , quale fi conferua neila Catf. de' Gamurrini , come ancora gli presentail'Istoria , e vita delMarescial di Toeras , mandata alle stampedal sig. Michele BaudierGentiluomodella Casadel Re,Consiglie- re,& Istorico di S.M. Cristianiffima ,nella quale si fa qualche espressione del mento del Gamurrino al lib.1 . per essere statodetto Toeras ,(che fu poi Maresciallo) allieuo del detto Gamurrino, comefu anche il Duca di Baffompierre pur Miresciallo , che mort Gouernatore del ReLodouicoXIV, oggi regnante , dicendo, cheeffo Giuseppe Ga- murmiera molto auanti nel gabbinettodel Re, maancoranegli affedidelleCitta de Ribelli , stando continuamente appresso S. M. Enrico Principedi Conde fu in Arezzo , e raccontò quanto si è scritto di sopra , con- fermando esso Paslediodi Soiffons , formatoda Gamurrini , I'vno comandando gliapprocci , che fu Giouan Batista , e Giuseppe Luogotenente Generale del Maresciallo di Ancré , stringeua quella Piazza con il Conte d'Oruergna . Allenuoue dello sprigiona- mento de' Principi imprigionatid'ordinedel Concino, sidisciolse questo aslediose fen. tendosidalGamurrino il pericolo , in cuiera la Regina , si portò aquellaparte , ebenche ena foffebenguardata , e custodita da tante guardie , con le sue astuzie , ed ingegno, la libero , senza , che il Re, ele guardiesen'accorgessera; e soggiugnendo aquello , che fi èscritto; Che il Redubitandodi perdere ilGamutrinodalsuo feruizio; qualdi già fi era ritiratonelloStato,e gouernodel Ducad'Espernone parziale della Regina,e molto ami- codel Gamurrino , vi mandò il Principe di Conde , dopod'auer publicato l'indulto ge- nerale , a trattare conesso , quale nonvolle mai ritornare , stando sempre ostinato di volersi : 1121 i ( volensi ritirare inFiandra, comedifatto faceua , se nonvedeua la Regina sua Padrona ben trattatadaS.M. che per vnasua lettera se ne ritorno in Corte, ed allora seguì il con- figliodelPrincipe, cheloricondusse in Corte, douedal Re fu con ognidomestichez zatrattato , e però il Principe , edessofurono amicigrandiffimi , e per la stima . che fa- cenadi esso, volle in tutte le maniere , quando fu in Arezzo, condurre seco il Dottor Tommaso Gamurrini con carica disuo Auditore; ma nel partire di Venezia inteneritosi di riueder la Patria, nonvolle più seguirlo . Il tutto adalta voce vien confermato da tanti viventi , che hanno conofciuto . Aggiustatesi le guerre ciuili di Francia fi feceda quel Re vna rigorosa guerra contro gliVgonotti , che aueuano occupato molte Piazze del Regno , nelle quali il Gamurri no fu fempre al fianco di S. M. Cristianissima , e nel suo gabinetto , per concludere il mododi debellare i nemici diDio, edel Re; sortito questo congrofsso Esercito in Cam pagna , fece molte imprese , nelle quali il Gamurrino s'immortalo , &in particolare nella battagliadi s.Gio: d'Angeli, esercitando inquesta la carica di Sergente Generale condisporre l'armata inquel modo, che volse , e fattasi quiui giornata , ebberoiRegi vnasegnalata vittoria,restandoui ferito in cinqueluoghi ilGamurrino, eparticolarmen- tefottol'occhio destro , quale ritiratosi nel suo padiglione a curarsi , vi fu il Reper vifi tarlo,equini stabili ,che fi tenesse consiglio di guerra,per intendere le deliberazioni, che si doucuanoprendere,sedendo il Reappresso il letto del Gamurrino con appoggiare il gomito nel capezzale vicinoalla testa del suo fido Consigliero . Questo onore fu datut- ti animirato, edi niunoesempio , come riferì il sopraddetto Principe in Arezzoalla pre- senza di molti di quellanobiltà , alcuni de quali viuono , non potendosi esso Principe faziare in descriuere l'azzioni , e lodi del suddetto Gamurrino, con afferire , che S. M. Paucadestinato Capo per fare l'impresa della Roccella, dopo la presadi Mompellier con crearloCanalieredel suo Ordine , eMaresciallodi Francia , chese gli conueniua anche de iure, per auere egli esercitatotutte le cariche militari , Raccontopureesso l'impresa di Royandiffuafa da tutti iCapidi guerra , adducendo la lunghezza del tempo, che si fa- rebbe confumata in formare gl'ordigni per acquistarla . Onde ilGamurrino, che n'aue uacauata la pianta, prometie, che tutto quella , che auea descritto , voleua farlo in quat. froTettimane , enon in quattro mesi , come diceuano gli altri Consiglieri periti ; e che volendo S.M.applicarui , n'aurebbe fatto vederegli effetti . ApprouosS.M. il suoConfi- glio,accettando l'offerta di rendersi padrone di Royan in quattrosettimane , &offeren- dogli vn paraguantodi 100, mila lire , il Re ; ed il suoprimato , a cui parena impoflibile , glie n'offerse altre 50.m. Rispose ilGamurrino ,accetto quelle di V.M. ericusoquelle delPriuato , nonpiacendoaDio, che io riceua altro denaro , chedal Re , e dal mioPrin- cipe : questa risposta pienad'vna grangenerofita , non folo piacque al Re , ma vniuerfal- mente atutto ilConfiglio . S'accinse dunque all'impresa , facendo lauorare giorno , notte negli approcci , con i quali fiauanzo tanto , che costrinse il nemico di rendersi il decimo ottauogiornod'affedio ;per il che S. M. Cristianissima entròtanto in speranza di quest'huomo , che non più dubitaua di nonfoggiogare qualunque Piazza, benche str mata foffe inespugnabile; il tutto oltre il Principe, mi fu testimoniatoda Monsù di Gou- las primo Segretario delmortoDuca d'Orleans, e da Monsù della Battuafoldato vecchio, che ferui il Gamurrinointutti questi assedj , ed oggiviue Caporale nel Presidiodella fortezza di S.Margherita , oltre le relazioni venute in Arezzo a diuersi , ed in partico lare al Caualier Daddi Spadari , Accreditato dunque il Gamurrino perle tante esperienze fatte delsuo valore in di uersi attacchi di Piazze inespugnabili , propose al Rel'impresa della Roccella , disegnan done esto il modo, ma prima diffe,essere neceffario lespugnazione della forte Piazza di Monpellieri , per leuarequesto ricouero a gli Eretici , dandosi di qui spesso soccorso adella Roccella ,che affediata , che foffe , il Duca di Roano capo di questa diabolica Tetta , rifiedendo in Mompellieri , teneua aperto questopasso a' foccorsi Eretici , che dalla Prouenza , mapiù dal Delfinato, peruenendo quiui, con facilita s'introduceuano poi nelladetta Roccella ;eperò il Gamurrinodisle , cheperatterrare il nemico , era ne ceffario ferirlo nel cuore , per poter far poidel di lui corpoasuo beneplacito ; onde dell'ona , e dellaltra Piazza ne fecedisegno , chetutte oggisivedono in CasadiMadami- gellaGamurrini in Parigi con moltraitre da esso prese , e disegnate . Marciò ود 113 Marciodunque ilRe fecondo il parere delGamurrino con vna poderosa armata ver foMompellier,nelcui camino molte Piazze volontariamente i sottoposero al valore di S.M.Crilt. emolte altrecon laforzaalla suadestra soccomberono;arriuato a Mompel- lier fu questo incontinenteaffediatoli 4d'Agostodel 1622.e perche ilGamurrino confi- derò diquanta conseguenza foffe perfar perire la Piazza , l'attaccodel forte di S.Denis, toproporeal Re,edaCapidelConfigliodi guerra, quali trouandosimoltodifcordi, par- lòilGamurrini in modotale, che fecerifoluereil Red'attaccatlo, comepurel'afferifco MicheleBodier nell'Istoria, evitadelMarescial diToeras,che iCapi dell'armata eranodi- scordi in attaccare il fortedi S. Denis, mache in fine ilGamutrini, disse effer neceffariodi attaccarlo,come anche lefortificazioniesterioriintorno adetto forte, eche peressere di Gamurrinohuomodigrandiffima esperienza (perdire le medesime parole dell'Istorico) -lafuaopinione fu abbracciata , ed eseguita,anzi fu dal Re; edagli altri Capiappoggiata l'impresa atui, il qualecano 400, huomini dalreggimentodiNormandia , 200. da quello -d'Eiflac,eduefeggimenti intieridella Linguadoca, cioè queldi Fabregues, e SanBres, 1200. del reggimento di Piemonte , e200.daquel diNauarra , tutti huominiscelti; li che dopo ledueoredella mezzanottebatteronoi nemici, esimpadronirnodi quelle fortifi- -cazioni,maper l'erroredi quegli, che virestaronodiguardia, comeanchodi quello, che nonriceuèl'ordinedella Caualleria giàdeputatadal Gamurrini peril fortediS.Denis, fu ripresod'indiapoco, MaitRea's. di Settembre comando a Capi della fira armara, che -s'attaccafiero di nuouole fudd. fortificazioni inogni maniera,douevimorirno grandif- fima gente distima , ed il Capo, che era il Gamurrino;le paroledelsuddettoautoreforno de seguenti, Ilsig.Gamurrini conduceua questa impresa,e mentre mostraua al Sig. Mare- •sciallo di Toeras suo intimo amicoquello, che aueafatto lanotte per andare copertoda ¡nimici,vna moschettata partita daquelle fortificazioni nimiche portò via il cappello al Sig. di Toeras, ad ammazzo il Gamurrini , douela perdita fu molto regrettata dal Re, edatutta la gented'arme ; così afferma il suddetto al primo libro : epiù oltre descriuen -dolamortedel Gamurrino in riguardo al Maresciallo di Toeras , e dimostrare a tutti -gli effettidell'amicizia, che detto Toeras tenetua con ilGamurrinó , vàdicendo .(che -portò viala palla del moschetto il cappello al Toeras , dando nella testa delGamurrini , che era dietro di lui , elammazzo, priuando il Re d'vnferuitore vtilissimo , e il Toe- -ras di un'intimo , e neceffarissimo amico, il quale ( seguitando 10le medesime parole - dell'Autore) assistè alla Vedoua , e suoifigliuoli , gli fece dareda Sua Maesta Cristianidi mavna pensione annua fuccessiuamente al più proflimodella famiglia ; eper suo credi- to fecepagare alla suddettaVedoua 12 mila lire di Francia contanti de' resti vecchi di penfione. - ! 1.1. Chivuolpiù testimonid'Autori legga iMercuri dal 1614. fino al 1622. poiche troue- rannoin particolare questa impreta del Forte di S.Denis più distesa , e con più gloria del Gamurrino , poiche il fopracitatoAutore nondefcriue senon le glorie di Toeras gio- uane allora ,quando il Gamurrino era maturo nell'imprese . Leggnino ilSig.di Duplex nella vita del Re LuigiXIII. done troueranno il Gamurrino commemorato per huo- moinfigne . Il Baudieral libro primofa ladescrizzione delGamurrinoper aggrandir maggiormente legloriedel Maresciallodi Toeras , pronunziandodel Gamurrino que- ste precife parole . Questogran Personaggio erade' più intendenti nell'arte d'attaccare. edifendere le Piazze ,erahuomodi cuore , andaua a' colpi , comeil minor Soldiro , perche eglijauea la faccia tutta copertadi ferite riceuute nellebattaglie , e negli adedj delle Città , loò vdito dire spesso alRe , che questo era vn viso fattoa moschettates Egli auena comandato in Fiandra vn reggimento di Fanteria , aueua feruitoa' trauagli , ed a gli attacchidella città diOftende sotto il Marchese Spinola ; Toerasappa Honatodi arriuare al punto , one tutta l'Europa l'a veduto con ammirazione fece stretta amicizia conlui ,&c. : Il Maresciallo di Bassompierre allora solo de' principali Comandanti nell'assedio di Mompellier , comesivede nellasuddetta Istoria fu pure allienodel suddetto Gamurrino, chefu ancor'effo Maresciallo di Francia morto vltimamente Gouernatore , &Aio del Re Lodouico Decimoquarto , ed ilBali diValenzè fattopoi Cardinale da Vrbano VIII. emolti altri Signoridella Francia oggi viuenti , che l'hanno conosciuto , ed esperimen- tato, chevnitamente insieme lo predicano per il primo huomodella Francia,pagandoli P dal 114 dal Re fin adoggi un'annua pensione alla famiglia Gamurrina in perpetuo successiua- mente al pin profsimo del Benemerente . Mi (ono assai diffuso nell'imprese di questo grand'huomo per effere da molti conosciuto, e per lasciarea posteri vna distintamemo- ria delle fue azzioni , accio ferua d'vn vino elemplare a suoidi seguire le fue onorate , egloriofitlime veftigie . Spartasi la voce della morte di questo Personaggio per Parigi,dissero tutti ad alta voce, cheera morto va Maresciallo di Francia,come tutti iviuentidiquel tempo possonoaffer- mare . Ed efssendo io alla Corte, fui riconosciutoper imeritigrandidelsudd. Gamurrino decantati da tutti quei Ministri vecchidella carica diConsigliere,&Elemosiniere della M. Criftianifs. di Lodouico XIV. epoi d'Agente per la medema M. appresso la Rep. di Ge- noua , esplicando nelle miepatenti ilRel'infrascritte parole in franzese però , che per i feruiz) , che ò reso a S.M. ede'mici Auoli,particolarmente per queglidiMonsùGamurri- ni Soprintendente generale di tutte le fortificazionidi Francia, che fu ammazzato nell assediodi Mompellieri, qual carica nonsi conferisce , che a' Maresciallidi Francia,&vlti- mamente la riteneua il già Maresciallodella Migliarè Duca , e Pari , e Gouernatoredel! la Brettagna . Voulons aucunement reconoistre lesferuices,qui nous arendus leSieur EugeneGamurrini, &ensapersonne , ceuxqui nousont este renduze par ces Ayulz, &particulierement parle SieurGa- murrini Surintendent General de fortifications de France , qui fut tue au Siege deMompellier. Pour ces causes del' aduis dela Reyne Regent nostre tres bonorée Dame,&MereNous l'avons , &c. 1 Circa atant'altre imprese, chepotrei quì narrare, miriporto (per nontediare)agli al- tri Scrittori Franzefi ,&Italiani . Per tutte le suddette imprese à meritato poi, benche morto , quasi a viua voce d'esser posta la sua effigie dentrola publica Sala del Configlio generale della sua Patria , douecampeggiono tutte quelle degl'huomini Illustri di quel laCittà , con il registro del processo fattogli sopra le sue eroiche azzioni ; e i Deputati furono il Dottor Baldassarri Turini , e Domizio Torri , che l'aueuano conosciuto, ma niuno di questi non fu , ne era legato in parentela con la famiglia Gamurrina . In fine seGiuseppe Gamurrini fu Soldato, Officiale ,& allieuo nella scuoladi Mar- te di quel grande , e famoso Capitano Marchese Spinola , seppe, dico essere poi Mae- stro d'vn Maresciallo di Tocras, che difese contro il suddetto Marchese la Città di Ca- tale , doue deluse ogni sua strattagemma , e messe riparo ad ogni sua offesa ; e però si verifico anche nel Difcepolo . Che il Gamurrino in attaccare , &in difendere le Piaz- ze non aueua pari , e l'istesso Marchese auantidimorire sotto questo duro assedio diCa- fale volle vedere questo Toeras allieuod'vn suo allieuo , gloria, che ridonda nel detto Gamurrino , poicheDiscipulusfapiens cstgloriaMagiftri . Giuseppe il figliuolo, entrò nella Compagnia de Caualli leggieri del Re, di cui neera Capitanol'istesso Re, douenon entrano , che Signori titolati , eCaualieri ; ma volendo teguirequesto l'orme del padre in feruire la Regina de' Medicisua Padrona , che di nuo- uodisgustatasi con ilCardinale di Riceliù, e conseguentementecon il Re suo figliuo- lo,volle sempre feruirla , e cooperando alla sua fuga inBruselles , fu esso bandito , ed efiliatoda tutta la Francia Era egli brauo ingegnero , manon così cupidodi gloria , come il padre , e morì sen- za figliuoli nella Bastiglia di Francia ; restarono tre figliuole del famoso Gamurrino , che furono maritate , l'vna nella famiglia di Teuenaud, chegeneròvna figliuola . Enelle secondenozze nella famiglia nobilitlima di Cortois padrona di tutta la granVal- ledi Cortois in Lorena oggi ancoraviuente ; l'altra fu maritata nella Casadi Fontet no- bile al pari di ogn'altra di Francia , auendoquesta il dominio di molte Castella, come di Voiroux , diMimeuille , &altre in Normandia , della quale vi sono molti figliuoli im- parentati con il Contedi Brienne primo Segretariodi Stato , e Caualiere degli Ordini , anzi Propostodella Religione di S. Spirito , con il già Maresciallo d'Onquincourt , con il Maresciallo della Ferte Imbaut , con tutta la famiglia d'Estampes , della Ducheffa di Entragues , ed in Aretto grado , con le famiglie di Lilledans , e Lillemirauò , con le quali à imparentato la Casa Reala di Francia; e la terza figliuola chiama- ta Suor Angelica detta al Secolo Leonora , che fu vestita nel Monastero del- le Carmelitane del Faborgo di San Germano , doue non entrano , che le figliuo le de' Principi , e Titolati ; fu da Sua Maena Cristianissima fatta Badella della Ba- dia di Gifor in Normandia , doue ancora viue , le quali io tutte ò conosciute ; sciute ; 4 1151 ! sciute; edaloro son stato riconosciuto per suo parenteprossimodi sangue , come anche da' parenti di dette Signore ; Il che tutto ridonda a grandezza del sopraddetto Gamurrino , qualebenche morto, le famiglie suddette nobilillime , epoffeditrici digran feudinonhannosdegnato d'imparentarsiconle suddette fue figliuole, nongià per l'ereditagrossa lasciataglidal padre , poiche esso per lagenerosita tua , eper la fedeltadel fito Principe , non auca auanzato gran cose, come ognuno sa , e vede Niccolò figliuolo del Caualiere Saluatore Gamurrini , fu destinato per testamen- todisuopadre aprendere laCrocediMalta , in esecuzione di che s'accinseapaffare in Maltadopoauerfatte le sue prouanze , comedal suoprocessosivede; edarrivato inFi- renzeperlicenziarsi dal Sereniffimo Gran Duca di Toscana , fu quiuidiffuafo , edin. vecedella Croce Bianca , piglioquella di S. Stefano , con sommo gufto di Sua Altezza Sereniffima ,essendo eglid'vna ftatura superiore ad ogn'altro , etanta proporzionat chenonauea pari nella presenza tra Caualieri del suosecolo; ondepoteabenconquesto auantaggioferuire il suo Principe naturale nelleguerre marittime nel medesimo modo, che voleua , epoteua feruire nella Religione Gierofolimitana , fotto il comando, valored'vnGenerale di Sua Altezza Serenissimanonpuntoinferiore adaltro, chefolcaf- se il mare,come fu il Caualiere Lodouico da Verrazzano , il quale moltoben conobbe ilcoraggio,edil prontiffimovaloredi Niccolò Gamurrini , chenon desiaua, che il di mentarsi col fiero Tracenoftro nimco comune, al quale feceprouareper moltevolte, che la sua grandezza del corpo , noncedeuapuntoaquelladell'animo; ela sua spada nonera men lenta aferire, che la suavolontàadesequire ; E benche fosse piúvolte fe- rito ne'bracci , non impedirono maii nimici di lasciare quelle galere , chedoueuano essere,comefurono, ilteatrodelle sueglorie , ele relazioni ottime del Generale , che le comandaua , precorserobenpresto all'orecchiedelSerenifs,GranDuca Ferdinando ,og- giRegnante, che gli diede il comando d'vna delle sue galere , con la quale facendo maggiormente spiccare la fua brauura, &il suo sapere , chefu affaigrande incono scere la naturadell'incostanti ondedell'Oceano . Morto il Generale Verrazzani, e crea toAmmiraglio , epoiGenerale ilBali Achille Sergardi , seguito sempre il Gamurrini la fua nauigazione , nel quale si rendétanto perito in effa , che in mancanza del fud detto Sergardi per moltiannicomando tuttele galere Toscane ; ondeS.A. Sereniffima vedendo l'impotenza del fuosGenerale , cred Gouernatore delle suddette galere il Cas ualiereGamurrini , quale si era reso in stima grande, non folo appresso i suoi Sereniffi miPadroni , maancora atantiPrincipi , Cardinali, egranPersonaggi , chel'ammiraro nocon l'occasione , chegli serui d'ordine del Serenifs. GranDuca, in più , e diuersi viag gis &vltimamentebenloconobbero il Serenits. Principe Cardinaled'Este , el'Eccellen- ciffimo DucadiCrechì , come lo testimoniaronoa me medesimo , benche fu forzato egli didirte , pernon potergliobbedire , di fermarsi con le galere in vn tal posto , che effo teneua perperigliofo;cheS.A. Sereniffima ,gli auea comandatodi seruirgli ; ma non di perdere le galere ,delle quali ne douea rendere buon conta; come in termine didueoreconobbero isuddetti , che stando iui eranoperss ; e però conragionemicon- feffarono, chepochiPrincipi , benche Monarchi, aueuano in Capitano simile ;fono vui, enon milafceranno mentire . : Tralasciole preseda luitatte , per nondare nell'affettato e solo l'ò sentitopiù vol te lamentarfidella fortuna , che gli auea leuato il modo di cimentarsi agrande im- prese , per non auere la squadra intiera , che così gli auca permesso la contingenNon deuopassare sotto filenzio l'onore , chegli fece il SignorBali di SourèGenerale dellegalere di Sua Maesta Cristianifsima , con la reciprocavifita , el'inuito di feruire quella Maesta; ma maggiore fu quello del Marefciallo della Migliare gran Mastro dell'Artiglieriadi Francia , eGeneralissimodelle sucarmi in Italia ,chedopo l'impresa di Portolongone visitato dal CaualiereGamurrini, volfequestogranCapitano accompa gnatodatutti imaggiori Officiali della sina armata , rendergli la visita nella fun pro priagalera , dicendogli,che per essere egli nato d'vna famiglia Gamurrina tanto bene affezzionata alla Francia , e stipendiata da quella Corona , doueffe applicare al ferui- ziodi essa , che egli stesso gli aurebbe proccurato da quella Maestá il comando delle galere di Francia , onore in vero , che maggiormente ridondaua nella grandezza. : / P2 del : delsuo Principe; maeffo ricusò sempre l'impiego , nonvolendoonninamente lasciare quello , che gli aueua conferito il fuoPrincipe naturale , che fu sempre anteposto da questa casa a quellodi qualunque Potentato, vedendosi laproua inGiuseppeGamurri ni negl'accidenti occorsi alla gran Regina Maria de' Medicí. Volendo dunque il Cana lier Gamurrini fpargere il sangue , el'istessa vita per S. A. S. feguitó fino alla morte la na uigazione, che per trentaquattro anni continui ferui nell'acque il Gran DucadiTofcas na , elatua Religione , dalla quale fu riconosciutodi molte Commende, e della gran Croce l'anno 1650. con lacarica diGranConferuadore; el'anno 1667. nell'età di 57. annimorì in Arezzo qua Patria , compiantodaqueste Serenissime Altezze, per effere re itate priped'vn feruitore vtiliffimo , e di un Capitano , che auea ben faputo imbrigliare, il mare , con ridersi della sua instabilita . ICanalieritutti hannocommiferato la suabre ne vita ,eche la morte gli a troncato ogni gran speranza di conquiste ; la obiltà tutta se n'è meco condolfuta , e particolarmente la Fiorentina , con la quale à sempre mo tratoqualcheparzialita . Ed i Soldati con la gente Marinaresca han profufe lacrime, di rammarico amatida lui al maggiorsegno . Ma sopratutri la Patria , e la famiglia, medefima de' Gamurrini, che è appresso l'occidente, per tuffarsi anch'essa col tuoSole nel mare dell'obliuione.. De Ricoueri , oltre Ricouero Cancelliere dell'Imperatore Lodouico il Bauaro,cor mes'èdettodi sopra ,furonocelebri Niccolò figliuolo di Francesco suonipote, che fu Caualiere di Malta , eCommendatore di Siena fin del 1400.2 : M. GiouanniDottoredi Legge , fu Canonicodella Cattedrale , e poi Primocerio,il quale vien chiamatoda Papa Innocenzio in vnBreuefuofamiliare, con priuilegiarlodi potere vnire al suddettoCanonicato il beneficio d'Antria,durante sua vita .Fupoicrea toVisconte Palatino, con autoritàdi creare Notari ,eGiudici ordinari , legittimare Bastardi di qualunque genere , e questo priuilegio l'ottenne dall'Imperatore Federigo, da Papa Sifto Quarto , che lo fecesuoProtonotarioApoftolico partecipante.. Leonardo figliuolo di Niccolo Ricoucrifu Domenicano , e Teologo infigne, le cui opere fi vedonoalla luce, e moltoperitonelle lingue , fir dalla sua Cittàd'Arezzo man datoAmbafciatore all'Imperatore CarloY.comeciò cofta ne' documenti publici, &alt la Caff.de Gamurrininum. 93. EM. Gregorio fuo fratello, fu Dottore famoso , e mandato dalla fua Città Ambar sciatorea Papa Giulio III, come fi vede nella Cancelleria Priorale , e fiu AuditoreGener tale nella guerra di Siena del Duca Cosmo de' Medici , comefivede ne' documentidi Arezzo,edi Fiorenza, 32 4333RRRRRRF?? -OneRa AgostinoRicoueri padre di LeonardodiGio: fuMonacoCassinense,efichiamò D Placido , quale per le sue rare qualita fu creato dalla sua ReligioneDecano,ePriore Claustrale;ed essendoPrioredella Badia delle Sante Fiora, Lucilla ,egouernando ch 10quelMonasteriocon straordinaria prudenza , ed vtilità grandılmasfu da tutta lanos biltà Arctina , avinavoce dichiaratoAbbate dello Spedaledel Ponte, doue fi alleuano tutti i figliuoli , e figliuple bastardı ; vnico esempio in quella Città , chenon suole eleg gere, fenoniPrincipali , Vecchi , e prudenti Secolari , e non mai Religiofi ; ma lapor jenza di questa famiglia era tanta , che nè la Religione ,nè alcun'altroebbe ardire d'op poriadyn fatto così vniuerfale , di dichiarare vn'Abbate, conil cui titolo , e caricain dettoSpedalemorí , dopod'aueruifattoingouerno così ottimo , e così proficuoa dep to luogo, che le lapidi ,e le scritture cantano lequeladi. M.Agostino molto versatonell'vna , e nell'altra legge fu Canonico, ed arricchitodal Papadi moltibenefici,epenfioni , fu molto familiațedel Cardinale Gio: Domenicade Cupris.comecosta nella Caff. de' Gamurtini num. 96.97. e98, fu creato Caualiere dello Sperond'oro.e Conte Palatino , con autorità di legittimarebastardi & addotto rare in qualunquescienza,etiam in Medicina , di far Notari , e Caualieri dello Speron d'oro , di fare Maestri , eBaccellierisevolle , che questa autorità si estendesle nonfolo nellatuaricifona , ma in tutta la famiglia , dicendo: TotaDomus, &torum Gevus , la quale autorità ,gli tu data da PapaClementeVII. , con laffenfo anche dell'Imperatore Carlo V. come cio ficonferua alla Call. de Gamurrini num.76. Equestibe priuilegi gli otten ne, quando nel 1531, fu inuiatodalla fua Republica al suddetto Papa ClementeSettimo, mentre la Città d'Arezzo ritornata in liberta , e veduto l'Imperatore fattoamicodel fuds 117 fuddettoPontefice,spedi fubito il prefatoM.Agostino ,perofferire a5.Beatitudinetut- to loStatodella sua Republica , il che fu fubito accettato; ma iMedici fatti Duchidi Fiorenzas'adoprarono tanto con il detto Papa , che volsero anche Arezzo , con tutto ilsuo stato ,delche furono graziați ; ed essendo M.Agostino appreffodetto Papa , & Im- peratore,volle la reintegrazionedi tuttiaCastelli, egiurifdizionedella suaCittà, etrat todemodo Regiminis , edella riedificazione della citta d'Arezzo , il che gli fu tutto accordato, } Del 1550. essendoassonto alPontificato PapaGiulioTerzo suo stretto parente , essen. doglimorta la moglie, si fece Prete, e Canonico, comesi è dettodi sopra , maa pena presoil possessodel Canonicato , il Cardinale Ottiense gli scrisse , che S. Beatitudinelo chiamaua a Roma , che bensi ricordaua della parentela stretta , che era tra la suamo- glie Contessa di Chitignano , edetto Papa ; per ilche fu fubito impiegato in Vicelega zioni , come del patrimonio , &altre , in gouerni di grosse Città , come d'Ancona , fimili , che sarei troppo lungoalnarrare tuttii fuoi gouerni , tonunziandoil Canonicato, etutti i suoi benefizja M.Cosmo , come si vede il tuttoalla Calf,de' Gamurrini num. 78. 104. e 107. lasciò molti figliuoli , i quali furono , chi Canonico , chi Caualieredi Malta, &altri prefero moglie , eM.Gregorio,effendoDottore famoso, fupoi Gouernatore di Asisi nel 1574. Gouernatore d'Imola nel 1576, Gouernatore di Cesena nel 1578. e nel 1580. Auditoredi Ruota in Bologna , epor morì Gouernatoredi Parma molto amato vniuerfalmente da tutti , comealla suddetta Caff. num.73 . Ebbe in fine molti Caualieri di S.Stefano , edi Malta , conosciuti anchedame , eda molti altri viuenti . L'arme de' Gamurrini , e Ricoueri anticamente è stata di tre scac- chid'oro in campoazzurro, se bene oggi per differenziarla i Gamurrinila fanno con vno scaccod'oro in mezoadue mezzi in campopure turchino , &in quella foggiame- dema de' Conti Guidi , che per variarsida lorol'hanno poi in questa maniera , che fi ve- deal presente ; restando indubitabile , che da Pietro d'Alberto , che viurua nel970, fino a' presenti tempi, tenza interrompimentoalcunodi linea , viene prouato congliauten- tichi istromenti , senza dar credito all'Istorie , cheda più alto fanno tutta questa confor teria de' Gamurrini , de' Ricoueri , de' Brandagli , de' Marsuppini , ede'aratefi de- scendere; non asserendo , nè togliendo punto nè i Santi Martiri , nè i Marchesi della To scana allesuddette famiglie , rimettendomi alle cognizioni , che si sono scritte di sopra , &al giudizio di ciascheduno D FAMIGLIA MARSVPPΙΝΑ. I IacopodettoMarsuppino ,conforme sie mostrato m nell'alberodi questa conforte- ria , nacquero due figliuoli , chef rono Mino , eConte,che poi dalfopranome del padre loro , furono detti queidi Marsuppino , e Marsuppini , iquali ebbero ambi ge- perazione , Conte generò lacopo , che fu padre di quel Contucciode' Capi della parte Guelfa.. che fi leggenella pace generale tra' Guelfi , e Ghibellini nel 1311, che dice Contuccius la- cobi ContisMarsuppini , fatta in Ciuitella; &ancheVgolinopadre di Ser Mainetto di Qua- rata, i quali fi vedononell'Archiuiodella Badia d'Arezzo alla Cafferta P. numero 16. Cainetta Q. num.8r. Mino fratello di Conte generó Marsuppino, che fu huomo di granlettere , vedendosi comprouaremolti stromenti tatti da diuersi Notari , ç questo si vede in tutti gli Archi- uj d'Arezzo , sempre con il titolodi Dominus . Questo Marsuppino generó Longopadre di Viua , di Lesse , e di Pino ; come costa nell'Archiviodi Murello d'Arezzo Proroc. 6. EMinuccio , che fu padre di molti figliuoli , cioè di Pietro , di Ceçço , di Donato, di Ser Giouanni , che fu padre di Francesco detto Lappoli , edi Domenico , come tutti five- dono nell'Archiuio di Murello al suddetto Protocollo . Giouanni generò Francesco dettode' Lappoli ,fiue deMarsuppinis , come costa al libro delle Prouuisionidel 1415, ed il padre di detto Lappoli apparisce in molti Rogiti , che efforogo , Di Lappoli fu figliuolo Antonio , che genero Bernardopadre di Ser lacopa Lappoli A 118 1 Lappoli , quale Iacopo sirogè in più stromentidel 1466. eseguita l'alberodella fami glia de Lappoli , oggiviuente in Arezzo , come ciò si vede dall'Archiuio della Badia Caff. Y. num. 74. DaDomenicofratello del sopraddetto Giouanni progenitore de' Marsuppinidi Fio- renza, ed'Arezzo, nasconoConte , Bartolomeo, &Dominus Gregorius , PaterDomini Car roli,comecostanel libro dell'Estrazzioni del 1430. e così seguita l'alberode Martuppini , comesi mostrerada menel Trattato delle Genealogic difamigliediuerfe . Questa famiglia non à bisogno d'al- tra prouad'essere nobile, edantica come confor- te delle sopraddette , e non si trouadi questa il principiodella fua nobiltà, comenefanno fede l'attestazioni , che fa laCittà d'Arezzonel prender l'abito diCaualiere , sì di Malta , comedi S. Stefano , auendo sempre goduto il Gonfalonie- xatoab immemorabilitempore L'alberoé l'infra1 Scritto こい 1 1. : T 2117 Anto 119 Antonio M.Carlo : 1 Anghiramo FrancescodettoLappoli M.Gregorio Conte Bartolomeo Cecco Giouanni Lesso Pino Viua Longo Minuccio Domenica Pictro Donato 4 Contuccio 1311. Mainetto : Marsuppino Jacopo 1 Vgolino Mino1230. ٢٠ i ( Conte1230. JacopodettoMarsuppino 1200. 1 Benciuenneprog. de' Gamurrini,eRicoueri Gerardino1170. 1 Guido Frenzetto Rattuccio Rolandingprog. de Quaratefi ايمانه Pagano Ho Guidoprog.deGuidi Terni oggi Brandaglli Gerardo1070. AriziodettoTerno 1 Teuzone1040. 1 Orfone 1019. Pictro970. ALBERTO 940. ERTO La 11210 La famigliaMarsuppni auendo essagoduto fin ne' primitempi dellaRepublica tutti i primi gradi , e cariche , si volto afauorire nelle guerre ciuili la fazzione Guelfa , nella quale occafione fecero i figliuoli di questa vedere quanto sapeuanoferire le loro spade , equanto potenano indirrarficon illosfegnitoinferuiziodi questa eperòquel Contuc- ciodi lacopodiConte di Marsuppino, fu in tanta reputazione, e credito appresso la sua fazzione Guelfa , che confiderato da quella per vno de' migliori Capi , lo deputarono nel 1311. Commissario con ogniaffolutopotere nelcongresso di Cinitella per trattare la pace con iGhibellini , nella qui impresa fece spiccare il suo valore , e sagacità , che concluti da esbocon ogniniantaggio se neritornò alla sua fazione cosiglorioso , che ne fu da quella riceuuto con publici applausi, come si vede alle Riformagioni di quell'an- no a' 26. di Marzo in Ciuitella RifplenderonoinlettereDominusMarsuppinus figliuolo di Mino , il quale tenena nella sua Republica Aretina il primo luogo fin del 1244. come fi vede all'Archiuio dellaBa- diad'Arezzo Cafi . M. num.57. e di non inferiore valore , e prudenza fu Conte di Gio: diConte Marsuppini , che meritoil titolodi Dominus , chenonsi conferiua , che a Dotto ri , e Caualicri infigni , Mache dirassi diGregorio figliuolodiDomenicodiMinuccio Marsuppini cheappli. cato nella giouenti sua a gli studi ,volse fare una scena litteraria nella Città di Bologna , doue al pari di ogn'altra Cittàd'Italia si esercitarono i primi letterati dell'Europa, finítan- toperfecramentela suaparte , che neriportò quella corona , che suol differenziare i Ca- ualieri priuilegiatidaglialtri priuati; fu dico acclamato nel 1389. a' 22. del Mese di Giu- gno per Dottore celeberrimo, che fatto poifamoso la Francia (che è stata sempre be- nefattrice, eprotettrice de Toscani To ingegni , che fin ad oggi riconosce i primi eletti , i quali senonfoffero fudditi d'vn Principe , che gli esalta , &accarezza, gli attrarrebbe nel suo seno) accolse questo noftro Gregorio Marsuppini , che imbeuutodi quell'amo re Franzese , volleferuire il Re, che era allora Carlo VI. che la dominaua ; questo cono- sciuto ilmeritodel Marsuppini , che oltre alle lettere , era seco vna grandiffima pruden- za,non potè la fortuna impedirlo ,che non arriuafle al grado di Segretario confidentes ed esperimentatolo il sopraddetto Re per lungo tempopersoggetto qualificatofu da ef- so lafciatoGouernatoredellaCittadi Gercua ,mentre quel Re trionfó diessa nel 1396. in circa per operad'AnorgnottoAdorni Doge diGenoua, che vedendo quella sua Pa- tria esausta d'ogni cosa per le guerre auute con la Republica di Venezia , la donó , cedè alla fuddeta Maefta , come l'accenna il Torfellino al lib . 9. del ristretto dell'Istorie del Mondo . Ma morto il Re suo Padrone , e venutoCarloVII. al Regno, Gregorio se venne a Fiorenza contutti ifuoi figliuoli , e grandifl ma facoltà, iqualisi vedono in vn. libro del 1419. scritto di propria manochiamato il libro deContisegnatoB. chesi con- ferna appresto gli eredi suoi viuenti in Fiorenza . La Republica Fiorentina , che cono- feena oltre il merito de luoihatali, quello del suo gran talento , lo riceuè , l'accarez- zo , e lo volse ricettarenel Collegio de' fucinobili , epatrizi Fiorentini . ne Etinun priuilegio, che la fopraddetta Republica l'anno 1431. feceadiuersi della fa- miglia de' Marsuppini d'Arezzo , che è registrato nell'Archinio publico Ducale delle Riformagioninel libro segnatoC. a c.57. & 81. vi è ancora il suddetto M.Gregorio no- minatoconqueste parole;chegl'infrascritti Cittadini Aretini , i figliuoli , e i defcenden- tidi ciascuno di loro, e tantoi nati ,quanto da nafcere per linea masculina inperpetuo, da oggi s'intendino effere , e fieno per l'anuenire in ogni tempoveri , originarj , & an- tichi Cittadinidella Patria di Fiorenza in tutto , eper tutto , equantoafauori , immu- nità , benefizi , e priuilegj , pertali fi abbino, si trattino , fieno , abbino , godino , poffi- no , edevino godere tutti i benefizj , é faucri , che godono, poffono, e potranno go- dere qualsiuoglia veri criginarj , ed antichi Cittadini della Città predetta . Si trattenne dunquein Fiorenza il suddettoGregorio , allettato da' cortesi trattamenti de' Fiorentini , doue stabili per sempre la sua abitazione , vedendofi fin' ad oggi vna fua fiorita descendenza , con eguale splendore all'altre nobili famiglie Fiorentine . Mori conpiantovniuerfale M.Gregorioin etàperódi 90. anni , mesi 3. egiorni 12. il quale fu sepolto in S.Procolo di Fiorenza , Prioria de' Monaci di Badia , doue fin'ad og- gifi vede la sepoltura , con vn girodimarmo , entroui l'arme de' Marsuppini , ed ilno- medel dettoM.Gregorio, il qualelasciò più figliuoli , e fragli altri Giouanni , e Carlo ; eM.Gio: 121 し 1 eM.Gio: perla mortediCarlosuo fratello , edi Gregorio suo padre fece fare le memo- rienellaChiesa di S.Croce, e nel chiusinodi marmointerra si leggono del suddero M. Gregoriol'infrascritte parole . GregorioMarsuppino Ciuilis , Pontificisque Iuris Consultisfino , &qui Gallici Regis Secretarius. Ia- nuenfium Vrbemlufte ,prudenterque multos annos Prefectus rexerat. Ioannes filius parenti optimoposte rifquefaciendum curauit . Vixitque annos 90. Menjes tres , dies duodecim . M.Carlo emulando il padredatosi totalmentea gin studi , chenella sua gioventù meri- tòdalla Republica Fiorentina di essere dichiarato Lettore d'Vmanita in quello studio , chepoicrefciuto in età, fece spiccare vna prudenza in se stesso marauigliofanell qualefiffando l'occhio la Republica Fiorentina per la morte di LionardoBruni pure Aretino, cheteneua la carica di Segretario , elesse in suo luogo il suddetto Carlo Mar- suppini , che l'esercitò con non minortalento , edecorodel suddetto Bruni, che in effa fi era reso famosoatutto l'Vniuerfo .. : FuCarlodico amatoda tutti perle sue rarequalità, ed in particolaredalla feliciffima, epotentissima casa de' Medici , che tra le Fiorentineportaua questo nome , ed intrinca- tosi talmente in essa , chedouendosi fare le diuise , e spartimenti tra Pier Francescodi Lorenzo di Giouannid'Auerardo detto Bicci de' Medici; E Cosmo di Gio: d'Auerardo dettoBicci de' Medici , fuessoda tutti loro eletto arbitro in compagnia di Bernardo di Antoniode Medici,comesi vededall'istromento di Lodo rogatodaSerGio.di SerTad- deodaColle, e specialmente fu moltocaroalla fel. mem. diCosmoMedici,di quellodi- co,chemeritò il nomedipadre della Patria, e che nell'vltima malattia, che ebbe ildetto Cofmo, CarloMarsuppini, mandòper tutta Italia , a finedi trouar Medico segnalato perpoterlo curare , e riduito nella sua primiera falute . Di questoCarlo ne scriue Marc'Attilio Alefli Aretino , che viueua inquelsecolonel.. la seguente maniera. CarolusMarjuppinusAretinus Vir, tum Græcis, tumlatinis litteris eruditiffimus ed 5. kal. Maij cum obijsset aMatteo Palmerio Viro difertissimo LaureacoronaturPoetarum Insignia... VerumquiadeRepublica benemeritusFlorentina cum Secretarius munusgessisset magnificeilliparentatum- est, Cadauere marmoreofepulcroin S. Crucis Ede claraDiui Francisciconditodel 1452 . El'Abbate Aliottinelsuotomo dilenere , che siconferua nell'ArchiuiodellaBadia d'Arezzo , scriue molte lettere al suddetto Carlo , dandogli titolo di dottissimo , ed eloquentiffimo , date del 145 1 . Edinvnadel 1465. che scriuedetto AbbatealSig.Lionardo Datho primo Segretario Apoftolico in raccomandazionediGasparo Marsuppini , dice . Familia deMarsuppinis , antiquis diuitys . &multorum probitate virorum apudnos clara, &illustris habetur . Exquaper atateme nostram produsse CarolumAretinum, meminit dominatio tua,cuius virtutes,etornamenta tot fuiffe com- pertum est ,quequamlibet etiam obscuram familiam nobilitarepotuerint . Exhac familia ortus efl Gaf- par, quiad tuam dominationem , cum his litterisvenit Iuuenis in primis bene moratus , fidelitate inte- gerrimus,honeftatepræcipuus , egregius effingendi Caracteris Artifex, et ponenderationis fupputandi quam numeri admodum partes . Exhac caula dilexithunciuuenem recolenda memorie Dominus S. SuJanne . Et a primordijs creationisfue ,usque adobitum iplum habuitdispensatoren Domus , et familiafue. Quamuis enim ,etauus,etproauus magnis floruerunt diuitys ; Pater tameneius Vir, etprudentia eteximiavirtute claruspro moreCiuitatis nostra , et pro malitia temporumre nfamiliaremnunc habet augu. (ftam , etc. Si che dalla lettera di questo si grand Abbatedella Badia delle Sante Fiora, Lucill d'Arezzo , della famigliadegli Aliotti Arerina huomodi tutta integrità, edi santi costu- mi, oltre questo huomoinfigne diCarlo suddetto ,si vedono ancora molti altrigrand' huominidella medefima famiglia Marsuppina , &insiene tatra quanta la grannobiltà dieffa.. Mori il sopradd.Carlonel 1453. conpianto non solodalla città diFiorenza,ma anco- radalla citta d'Arezzo, didoue ebberoifuoi l'origine;le qualiCittà agara attribuendogli tutte quelle lodi possibili, che potesseroessere in vn'huomoviuente,furonocausadi firio rifplender maggiormente,mentreera cadauero,non auendo riguardo a spesa, nèadalcu- napublica dımostrazione , nè al decoro , in cui deue trattenersi vna Republica , co- me era la Fiorentina , la quale con mille dimostrazioni volle onorare questo si grand'hoomo , dopo di auerlo laureato , e con mille penne lodato in profa , li co- me ancora inversi , nonmeno, che fu fatto a Meffer Francesco Petrarca ; gli alza rono 122 rono fuperbiCatafalchi , per fargli onoratissime essequie, a'cui preparamenti la città d'Arezzo adunatasi nel publico Palazzo per determinare gli onori , che sidoueuono contribuire advnranto suggetto . Fudecretato comeappresso , inlib. Prouifionum Comu nis Arety signate litt. 1. 4 c.172. die 25. Aprilis 1453. いま cum dicatur fide dignum voce , &testimonio Virum Clariffimum , ac totius Orbis fingulare decus, honorem, prefertim nostre Ciuitatis Aretine Dominum Carolum quondam Domini Gregorij de Marjuppinis è vita de prossimo migrasse , &dignumfore , &effe , ac conueniens tanti , talis Viri cor- pus infuo fumere pro Comune Arety honorari , vtprædiciturper dictum Confilium pravilum , stabilitum , ordinatum , ac folemniter reformatum , Quod Domini Priores Populi predicti Capitançıpartis Guelfa, Officiales Custodia dilte Ciuitatis Aretij , &duæ partes eorum alus etiam abfentibus in requifitis . aut contradicentibus non abstantibus habeant , habere debeant , poffint ,&intelligantur exnunc aucto ritate prafentis Confily Generalis , &eis datam effe intelligantur tantam , &talem auctoritatem , pote tatem ,&baliam , quantam , &qualemhabet , &habere dignofcitur , totum dictum Generale Confi lium ComunisArety, datam, conceffam , &attributam in prouidendo ordinando , &prouidere ,&ordie nare volendo de , &fuper, acpro bonorefaciendo corpore difti Caroli , &in funerefuo Florentia faciendo. &ipfum honorandoprout ficut , &quemadmodum eisdem videbitur , &placebit pro vt factum fuitin funere ,&jepultura Clariffimi Viri D.Leonardi FrancisciBrum de Aretio,&propterea, expendendi,& expendi faciendi , fque ad quantitatem Florenorum quadraginta auri iusti ponderis ComumsAretiy lege Comunis Florentia inclusine, proutfactumfuitproConuniAretij in funere,&effequus d.D.Leonardi. Quamquidem expenfam ,&quantitatem Florenorum quadraginta quæque dicta de caufa fieret,&ex- penderetur , &quidquid usque in quantitatem pradictamfuerit expenfum prafatiD. Priores PopuliGa- pitanci partis Cuelfa, &off ciales cuftodia d. CiuitatisAritu,ptsuprapoffint,&valeant mittere vnum, autpluresAmbasciatorem , Jeu An balciatores Con unis Aretyadbonorandum funusprafatum Florentia: quodprafati D.Priores , Capitanei partis Guelfa, &dua partes eorumpoffint, acvaleant ftantiare, Jq; in d. quantitatem Florenorum quadraginta inclufiuè expenfum,&Generalis Camerarij Com.Aretyde quacumq; pecunia ComunisArety, adcuius manus peruenta ,feuperueniendatamquamvfq; quilibet alius, futuruspoffit, debeat, liceat , &impulit joluere illi,feuillis ,&in vel quibusfuerit Stantiatum . Ecosì il Collegio auuta la potestà dal Consiglio generale , elesie per Ambasciatori D.Benediftum D.Michaelis deAccoltis deAretio ,&Ser Michelangelum SerCbriftophori de Domigianis con il suddetto stanziamento, se ne yennero in Fiorenza , ed interuennero alle folenni clequie del suddetto Carlo, a cui fu eretto l'infrascrittoepitaffio . Sifte , videsMagnum , quæferuant Marmorevatem , Ingenio cuiusnonfatis Orbis erat ; Quenatura Polus , qua mosferat omnia nouit Karolus ætatisgloria magnafuæ Ausonia, &Graiecrines nuncfoluiteMusa, Occiditheu vestrifamadecusque Chori . Si vede quiui il corpo rinchiuso in vna casla di marmo bianco con bellissimi , evaghi intaglidi varie figure, corrispondente,&in faccia aquellodiLionardoBruni pur Segre- tariodella Republica Fiorentinanella suddettaChiesa di S.Croce . Si vedonol'opere di questogran letteratonella bellissima Libreria de' Sereniffimi Gran Duchidi Toscana in S.Lorenzodi Fiorenza , consistendo in diuerse poesie latine scritte con formati , e vaghi caratteri ; douesi legge anche una lettera indrizzata ad Cosmum . LaurentiumfratresMediceos in confolationem obitus matris, Viue ancor oggi in Arezzo questa famiglia infiemeconquella di Lappoli conforte godendo tutti i primigradidi quella Città , come ab immemorabilitempore , àsempregodu- to;nondouendo passaresottofilenzio il miracoloso Simulacro della Nunziata d'Arez- 20possedutoda questa nobilissima famiglia , mentre essa posledeua quella gran Casa , che oggi possiede la famiglia de Saraçini , doue ancora si vede la Nicchia di dettaMa- donna , la quale è di rilieuo , e dalla detta famiglia Marsuppina fu concessa alla Chie- sa intitolata la Santissima Nunziata della città d'Arezzo , e fu messa in mezo alla pa- rete didetta Chiesa in yna Nicchia a man dritta , con il suo Altare , e dentro a detta icchiavi stauanodue arme de' Marsuppini , che rimostrauano la memoriadell'effere vscita di casaloro, e mediantei molti miracoli,che si compiacque Nostra Sig.di far cono- scere, d.Simulacro fu visto questo fra gl'altri lacrimare in certi trauagli degl' Aretini,fu d. la Madonnadelle lacrime , emediante il granconcorso statoui , e che continua tuttauia, ad ono 123 ad onore di detta SS. Vergine fuerettavnaCompagnia , la quale delle molte limosine, che vi concorsero, fece fare in detta Chiefa l'AltarMaggioretutto di marmi fini.per metterui detto Santissimo Simulacro, senza voleruimetterel'arme de Marsuppini , iqua- li di ciò risentitiPanno 1539. fu comandatodall'Illustrsss. edEccellentifs. Sign. Cosmo de' Medici Duca di Fiorenza , che tal causa fossevista da vnCommissariode' Bonciani , chesi trouaua in Arezzo perS.Eccellenza,dal quale fu sentenziato,che la Compagnia nonpoteffedisporredel dettoSimulacro, senza licenza della famiglia de Marfuppini , chedisponendosi fossero affisseappreffodetto Simulacro le loroarmi. Ebenchenonde- fistesse lad. Compagnia in volerdifporredel detto Simulacro,senzalefudd. armi,eche si facessero diuerse dispute;contutto ciò a 31. d'Agosto 1601, seguì la concordiafrå detta Compagnia , ela famiglia de' Marsuppini ; vi furono affisse l'armedidetta famiglia , per doueruistare perpetuamente , secondo l'obbligo , che tengono appressodi se gli eredi.di . CammilloMarsuppini d'Arezzo , il quale é del seguente tenore . Adì 31.d'Agosto 1601.Noidella famigliade' Marsuppini a pièquiscritti approuiamo quantoà fatto il Sig. Caualier lacopoGianfigliazziCommissariod' Arezzo, circa l'arme, chesono atfisie sul'Altare del SS.Simulacrodella Nunziata della Città d'Arezzo, essendo che frà gl'huomini della Compagnia della Nunziata,e noi,giàsia statalite per conto del.. ledettearmi,ecosì come ferme sono state dettearmidald.Commissario; ci contentiamo, chestiano,edinonmaisopra ciòrinnouare cosa alcuna,stando però sempre fermele fen- tenze,erescrittidi S.A.S. Equesto in ogni lor modoild.Gommiss.nonintenderinnouare. • IoCarlodiM.DonatoMarsuppini vnodella suddetta famiglia affermo quello, equan- toè foprascritto . Io lacopodiGostanzoMarsuppiniaffermo, e mi contentodi quanto sopra . IoGirolamodi M.Giouanni Marsuppini , mi contentodiquanto è stato circa d. arme, de' Marsuppini dal M.Illuftre sig.Commiss. disopra scritto, però scritli di manopropria. Io CammillodiGiuseppe Marsuppini , affermo , e mi contento quantofopra.. EnoiDeputati infrascrittidellaCompagniadella Nunziata confermiamo , &appro- uiamoquantodisopra è stato dichiarato, efattodaldetto Commissario, obligandonoi quanto inostri successori all'offeruanzadiquanto si è detto disopra,enel medemomo- do, che sono state attisse , efermate le dette armimantenere, &in ogni euento , etutto in ogni miglior modo , &c..... lo GuasparridiDonato Centeni in detto tempo , &in tale occafione Priore di detta Compagnia ,mi contento , &affermo quantoTopra , etutto approuo . - i IoPietro Bacci , misono contentato , e mi contentodi tutto quanto é stato fatto dal Molto IlluftreSig. Commiffario , &c.: 1.1 10 Niccola Spadari affermo quantodisopra ... { -loAlbizo Albergotti , affermoquantofopra . : Io Francesco Carbonatidel numerode' Deputati della suddetta Compagnia , comu sopra confermo, e mi contento a quantoèdichiarato, e di sua mano à serato l'illuftrifs. Sig.Committario ,&in fede misono sottoscritto , questo di 31. d'Agosto 1601. neh loGirolamo Burali vno de' Deputati dellad. Compag.micontento aquanto sopra č ftato dichiaratodal Clarifs. Sig.Commiss. &in fede misonosottoscritto di manoprops Della tamiglia de' Lappoli confortedella famiglia Marsuppina, comesi è di sopra pro- uato,nonmiè noto che vi fia stato altro huomo infigne, chequell'Iacopode' Lappolis quale nella Pittura, Scultura, edArchitettura non fu menperitodiMargaritone, di Spi nello , e di Guasparri , tutti huomini celeberrimi nella citta d'Arezzo . 1 priuilegi concessi dalla Rep. Fiorentina alla famiglia Marsuppinavno èdatodel 1431 . a' 30. diMaggioafauore diMicheledi Conte de' Martuppini, esuoidescendenti per li- nea mafculina . Et il secondo èdel 1504. a' 3. diSettembreafauoredi lacopo di Mariot- to Marsuppini , che sono ambi pieni di molte esenzioni . Questa famiglia sì in Arezzo, come in Fiorenza àsempre imparentato con le prime famiglie nobili delle sudd, due Città , e fra l'altre , con la famigliadegliAlidosi , che han- no signoreggiato molte Terre . ERodrigo AlidosinatodiCiro, e di Lena Mendozza fu padrediElena moglie del Conte Francesco Auolio,del Bali Mariano Alidosi, ed'Isabella mogliedelBali Gio: Batista Martelli, equesta fu lasciata erede dal d. Sig. Bali Alidosi, dalla quale nasconoCaterina mogliedel Cau.Vincenzo Burgherini, eMaria mogliedel Cau. 2 Loren- 124A LorenzoMarsuppini, ondeeffe , &i loro figliuolisonoveri eredidel suddettoCaftello del Rio consuepertinenze , auendo l'vna , el'altra figliuoli , efigliuole . E : FAMIGLIA QVARATESE DETTA DI QVARATA Tradizione inueterata nellafamiglia Quaratese, comemiconfessò abocca, eper lettere , che appressodi me si conferuano,il Sig.Senatore AntonioQuaratesidib.m. chequesta famiglia descendessed'Arezzo in Fiorenza , e comeoriginaria d'Arezzo la Republica Fiorentina , che si gouernaua a parteGuelfa volseescluderla dal gouerno co mesospetta ,benche aueffe giurato, e sempre seguitato la fazzione Guelfa , come àben notatonelle sue memorie il diligentissimo Sig.Capitano Cosmodella Rena , tenendola ancheessodefcendente d'Arezzo , e Sig. dellaTerra , eCastellodiQuarata nell' Aretino insieme conle famiglieGamurrina , Ricouera , e Marsuppina ; anzinota dauantaggio, chefinodel 1300. e tanti ,concorrcuono alla data de' benefizj ; ondeprendendo ilgiudi- zioditant'huomo , che poneil tutto , e prouatuttocor. scritture autentiche , edatada essola genealogia fatta dal Dottissimo Segaloni, ebendaesso ponderata , o voluto ancor io chiarirmi di questa verita , con riscontrarequantodaesso è stato dato con le scritture autentiche, e paslato più a dentro , ò trouato , che Rolando , oOrlando figliuolodi Pa- ganodiGerardo ,detto il Primocerio , fosse fratello di Ranuccio, che fu padre di quel Benciuenneprogenitore della famiglia Gamurrina , e Ricouera , e chepartisse d'Arcz- 20verso Fiorenza , con vendere la fua partede feudi, &altri beni allodiali a Ranuccio suo fratello . Delsopraddetto Rolando , oOrlando si vede nominato Frenzetto suofi gliuoloinvno stromentodi vendita del 1201, rogato da Pietro , qualesi conferua nell' Archiuio della Canonica della Chiesa Metropolitana di Fiorenza , il qual Frenzetto fu padre di quelGuglielmo, che fondo sibel Tempio , elo dedicò aS. Michele Arcangelo, antico Protettore di tutta la nobile prosapia , econsorteria di Quarata, cioè de Gamur- rini , Ricoueri , Mariuppini , eQuaratesi ,nella suaVilla , che lachiamòpureQuaratu- la ad imitazione di Quarata d'Arezzo ampia di circuito,eforte per il Castello,che auea, che fin adoggi pure si vede ; e dotò la suddetta Chiesadigrosserendite , e fin'ad oggi si mantiene IusPatronatus de' SignoriQaratesi,riconoscendo infineper progenitore quel Rolando , o Orlandoda Quarata , che venne ad abitare ( comesi èdetto) in Fiorenza , comeil tuttoanche si fonda neltrattatodel Ceppo , o ftipite delle sue famiglie . DaGuglielmo nasce lacopo , quale si vede SindacodalComunedi Fsorenza , come legge alle Riformagioni in più luoghi , e fu padredi Nerio , di Lando , edi Guineldo . Guineldo genero Lotto , e Bindo, comeciò chiaramente si legge nel Priorista . Di Nerio , o Rainerio, o Ranuccio nascono Bernardo, e Simone; questo generò San dro , e quello Castello , che fu Gonfaloniero nel 1353. come fi leggenelsuddetto Prio- rista . Da Lando furono generati Bernardo , Nerio , eGiouanni, iquali si vedono ne' rogiti diSer BiagioBoccaBue del 1307.Giouanni , che fu padre d'Alloisio , d'Amerigo , di Fi- lippo, ediBartolo , quali si leggono ne' Protocolli di Ser Niccolo , di Ser Guccio, doue vi fonoanche i loro testamenti . Edalla Gabella de' Contrati si legge . Loysius, &Phim lippusfratres ,&filij olim Ioannis , quondam Landi de Quaratenfibus Populi S. Nicolai de Florentia , seguita l'albero , comedanoi fi dimostrerà nelTomodelleGenealogic . Iper chiarezza di chi legge si ponel'infrascritto stipite , otronco .. TD : Ca- 125 CastelloGonfaloniere 136. Sandro Bartole Alloisio Almerigo Fillppo Bernardo 1330. : 7 : Simone , Giouanni 1330. Lotto Bindo 1330. : Nerio 1300. Lando 1300. Guinaldo 1300. Iacopo 1270. Guido Iacopod. Marsuppino Guglielmo1230. 1190. Frenzetto لهالها لها Gerardino Benciuenne Rolando 1150. Ranuccio Pagano 1110. Gerardo Primocerio 1080. Teuzone 1050. Orfo1010. PietrodiQuarata 970. ! ALBERTO 940. Questafamiglia in Fiorenza àsempre godutoi primi , e supremi gradidella Republi- ca, comede' Priori ,Gonfalonieri, Seuatori , edaltri , edàsemprevissutocon splendo- re,noninferiore all'altre nobili , vedendola infignita di Croci di Malta , edi S.Stefano fina' tempinoftri. Fu anche potente , e ricca , come si legge in Scipione Ammirati al lib.g. 126 lib.9.delle fueistorie. Poichevinti ,osuperati iBardidal popolo, i Quaratesi conquei da Panzano oggi Ricasoli, e de' Mozzi , gli riceuerono , edifenderono nel lor Quartiere di S. Niccolo, doue stettero al dispettodellacontraria fazione . Che non oproSandroQuaratesi , essendode' Priori , per scacciare dalla Signoria di Fiorenza ilDuca d'Atene , e riponere in libertà la sua Patria , comegli riuscì ; poiche nel medesimotempo, edanno , fu il suddetto fatto Gonfaloniere della Città per il po polo , essendo stara sempre questa famiglia , conaltre nobili,portata dall'aura popolare . Questo fu in varie Ambasciarie in Valdarno , doue allora erano i maggiori pericoli del- la Republica , che vacillandoda quella parte , che era tenutada Pazzı , e dagli Vbertini , non potea stabilirsi la grandezza della Republica Fiorentina . Questa auendo ben conofciutoitalenti diquesto grand'huomo , e tenutolo perciò in molta itima tu applicatoda ella in tutto ; come fu in Compagnia d'altri nobili sopra lo Studio di Fiorenza , ed vno de' Dieci sopra gli affari del mare , come il tutto racconta Scipione Ammirati nelle sue Istorie di Fiorenza al lib.9. 10. e 11. Ed alle Riformagionidi Fiorenza si vede eletto Ambasciatore con M. Luigi de' Giansigliazzi , e Sandro Biliotti all'Imperatore Carlo Quarto . Luca di SimonedaQuarata fu huomodi gran prudenza,e peró la Republica seneser- uì in molti negoziati , &in particolare nella Marca,doue fu mandatoAnbasciatore nel 1365.edin questo medesimo anno fu mandato ancora in Valdensa,per atlistere agli affari militari , e politici per la sua Republica,dopod'essere stato Castellano in Seraualle nel 1361. Piazza allora di gelosia, come confinante a' Lucchesi , e nel 1363. in Pistoia al co mandodi quella Fortezza , ENiccolo suo fratellofu valorosonon menche prudente , poiche andato nel 1361. Ambasciatore al Redi Sicilia , e poi in foccorso del Re di Napoli , fece campeggiare il fuovalore intutte quelle fazioni ,per il che il Re ne fece gran stima ; e l'altro Niccolò fi- gliuolo di Nerlo , non gli fu punto interiore, sìnel valore , comenellaprudenza , perche la Republica Fiorentina, auendo conosciutoi suoi talenti, omandòal gouerno di Tirlì nel 1374. e di poi a Seraualle, e di quì a S. Maria aMontedel 1380. aS.Casciano nel 1387. edopo a Pistoia , che fu nel 1389. enel 1393, vi fu rimandato , doue sì in arme , come in gouerno , fece conoscere al Comunedi Fiorenzala suagrand'abilità . Simonedi Nerlo , fece conofcere non effere degenerato , maben si veroemulatore del fratello, poiche fu pur esto applicato innegozjardui della Republicanella Romagna, nella quale per due volte fu mandato Ambasciatorene! 1389. e di poi a Bologna , douce riusci a marauiglia . Luigi di Giouannida Quarata fu armigero , eper essere esperimentato in queste,ebbe diuerte cariche , come in particolare quella diCastellanodi S.Miniato nel 1378. on si deue paffare fotto filenzio Giorgio da Qu arata , che come perito nell'arme fu dalla tua Republica onorato di cariche riguardeuoli , come fu quella di Castellano di Pistoia , che era il negozio più importante , che auesse la Republica Fiorentina , che funel 1334. Castellodi Picroda Qarata fu huomo infigne , poiche oltre l'essere stato Ambascia- tore al Papa , fudeputato dalla sua Republica per rispondere all'AmbasciatoredelDu ca diMilano , come si caua dal libro rogatodaSer Benedetto d'Arezzo dal 1458. fino al 146.1 . Nonmeno diCastello oprò Andreadi Francesco da Quarata , mentre esercitòla ca- ricadi Potestain Pistoia , per il che fu eletto dalla sua Republica Ambasciatore al Re de Romani, comesi caua dal lib.delle Legazioni del 1496. fin al1503. riposto alle Rifor- magioni di Fiorenza Armario R. Chediremo di Guglielmo di Naldo , affaticato in tutta la sua vita dalla Republica in gouerni , in missioni , ed in qualunque arduonegoziodel Comune ? Lo dica il Valdar- no , che esperimentò il suo valore , e la sua condottanel 1370, e nel 1382. Loconfefsino ancoraquei de confinidiLuccadel 1374. doueteneua il gouerno di Seraualle , Edan- che iPistoiesi doue fu Castellanodel 1387. Luigi diGiouanni Quaratesi tenne la caricadiConfole della Zecca , che era vna del le principali, checonfcriffe la Republica , stampandosi le monete con le loroarmi,& im- prese , comelivede ne libri delSign. Francesco Rucellai da lui composti ,e ricauatida docu 137 i documentipublici con ogni diligenzacredibile , sì lemonete , il valore di esse , con l'armi, ed impresedegneda essere veduteda qualunque curiofo , delle cui fatiche fcriueremoinquestanostra Istoria per maggiormente arricchirla di huomini Illustri , che puresso à estratto , e dalla Camera Fifcale , e dalla Zecca , e dalle Riformagioni con una diligenza efattissima . IlsuddettoLuigi esercitò la sopreddetta carica nel 1457. nel 1465, enel 1468. la quale aueua prima Caftello di Pieroda Quarata , che l'amministrò nel 1442, e nel 1455.eRi- nieridiGiouanni Quaratesi , non meno de suoi antenati la resse anche eiso nel 1500. comeanchenel 1510. Scipione Ammirati nellesue Istorie Fiorentine , commenda Giouanni Quaratesi nell' armi , come anche Sandro Quaratesi , quale cospirando poi contro la Patria ,pago que stodelittoconla sua testa ; e chiama huomini infigni nel gouerno , Bernardo , e Ca- stello Quaratesi ambidue Gonfalonieri , e de Dieci ; e sopratutti Sandro , che per quat- trovoltefuGonfaloniere . Lodouico lacobilli nella sua Istoria di Foligno , commenda non pocoGio: Batista Quaratesi , stato Gouernatoredella città di Fulignonel 1638. fu questoCaualiere di San Stefano, edebbe molti offici , e cariche , ed in fine morì Priore della Chiesa de' Caua- lieri inPisa,quale semprefece stimadella famiglia Gamurrina,riconoscendola sempre perconfortefua;emolti altri soggetti, che ebbequesta famiglia de' quali non abbiamo cognizionedistinta . La famiglia de Quaratesi fu detta sempre anticamente daQuarata, comel'altre fue conforti , chesidenominaronoda Quarata , comeiGamurrini , Ricoueri , Marsuppi- ni , eQuaratesi , i quali poivenuti in Fiorenza del 1150. in circa, e comprando vnamaf- sadibeni, nel luogodetto oggiQuarata, e fabricando quiui Cafe, eChiesa , chiamaro noquestoluogoQaratula , come si troua notato in molti stromenti , per distinguere Quaratagranded'Arezzo da questa picciola , come si è di sopra detto , con la Chie- sadedicata a S.MicheleArcangeloProtettore di tutta la consorteria . Quarata d'Arezzo , oltre la Terra , aueuavnCastello forte , comedi presente ancora fi vede, e finoa' tempi nostri a fatto 400. anime; e del 1300. e tanti , aueuaquesta il suo Configlio , egodeuano questi di Qaarata i medesimi priuilegi di Cittadinanza , come foffero oriundi , eCittadini d'Arezzo , e difatto FrancescodiGiusto di Volterra della famiglia de' Falconcini , esposed'essere annoueratotra i Castellani di Quarata, &ellere conosciutocometale ; comesivede nella sua petizione , che fa alla suddetta Terra , chedice. InnomineDomini . Amen . Anno Chrifti ab Incarnatione eiusdem 1586. Indictione 9. D. Vrba noD.Prouidentia PapaVI. residente die 15. MensisAugusti. Conuocatis , &requifitis omnibus , &fin gulis hominibus, &.. .. perfonis Castri Quarate Cort.Aret, adsonum Campane, &c. .... Coramipfis ištishominibus , producta , lecta, &vulgarisermone , exposita fuitpro parte istius Dom. Francisci infrafcriptipetitio istius tenoris videlicet, CoramVobisprudentibus ,&discretis Viris, Sindaco, Mallarys , Confilio , Vniuerfitate hominum Comunis , &Castri Quarata Cort.exponitd. D.Francifcus Lu Sti de Volaterris Legis Doctor , quod ipfeD. Franciscus appetit ,&defiderat ,&intendit , essenominatus, Docatus, appellatus Castellanus , &Terrigena dicti Caftri Quarate, ac vti, &frui officijs, honoribus, di- gnitatibus , &immunitatibus difti Castri abhodierna die acta , vtproprius Castellanus , &Terrigena, Municeps difti Caftri , tamquam veri Castellani , &Terrigena, uti in dicta Terra , ibidem in dictoCa- StroQuarata, tractatus , reputatus in omnibus , &per omnia , tam Castellanus, Terrigena ad amnia Priuilegia , &immunitates concessa dicto CastroQuarate. Quare cum reuerentia petit , Sc. Nomin.z vero hominum diftiloci , de quibus infra fit mentiofunt videlicetDonatus IuncteSindacus , &c. Actum in dicto Castro Quarata, &c. EgoMinus olimNardiBettini SerLippideAretio Imperiali auctoritate lud, ordinarius ,&c. Ilquale istromento fi conferua appresso il Piquanodella Chiesa maggiore di Quara- ta, furonoanche isuddetti Quararesi armați di vn zelo ardentifimo , e di vna pietà re- ligiofa verso il Culto Diuino , che fondarono anch'essi , comeiGamurrini, vnaChiefa dedicata a S.Michele Arcangelo , edvna Chiesa a S. Niccolo , l'vna aQuaratulafuoridi Fiorenza , e l'altra in Fiorenza per immitare i suoi consorti , che fecero il fimile di S.Mi- chele Arcangelo a Tregozzanofuori d'Arezzo, e di S.Niccolo in S. Maria in grado den. tro Arezzo; Si che di sangue , e di religione , camminauanovnitamente, &adorauano i 1 i me- 128 imedesimi Santi Gloriosi , eleggendoli per Protettori , ed Auuocati . E se i Francescani Minori Conuentualidi Fiorenza auessero inalborato nel loro Tempio l'insegne , &ar mi de' Quaratesi , la loro Chiesa di S. Croce in Fiorenza non inuidierebbe punto alla Chiesa Cattedrale didetta Città; auendo Castello Quaratesidatodimano a quell'opera , comeoggi fi vede da' marmibianchi , eneri , posti ne' fondamenti , e basedi detta fac- ciatadi S.Croce , de' quali douea essere tutta intonacata . Ondepoi il suddettoCastello , fece laChiesa diS.Francesco, nel poggiodiS.Miniato , che seDio non gli leuaua la vita, fi vedena di esso altre magnificenze verso la Chiesa . Q 11 FAMIGLIA DE CONTI GVIDI. L ८ 12 Vesta famiglia viene molto imbrogliatadagli Autori , parlaudo di questa diuer samente concordando pero tutti , che venghi d'Alemagna Si tratta . eper pe curiosità di chi legge , metterò in questodiscorso , i loro sentimenti , circa l'origine di cui Il Crescenzj parte prima narrat. 20. cap. 1. dice , che da Guido nipote d'Ottone Pri- mo dell'antico sanguedi Saflonia, traffero la loro origine i Conti Guidi, padronidi vnagran parte del Cafentino , del Valdarno , d'Ampinana , di Comano , d'Empoli , di Monte Apertoli , di Cerreto Guidi , e del meglio della Romagna, contitolodiCon. ti Palatini dellaToscana , con la Signoriadi diuerseCittà, come Vicarianche di Santa Chiefa IlSanfouinonel suoprimolibro delle Case d'Italia parla de' ContiGuidi in questa maniera . QuandoOttone Primo Imperatorenel 948. discese di Sassonia in Italia , ven- ne con lui vn Guidosuonipotevalorosohuomo nell'armi , il quale creato dal zioCon- tediModigliana , e di Romagna , elesse , pregato di ciòda' Trauerfari , e da' Rauignani, persua stanza la città diRauenna , come attesta F. Leandro Alberti , il che pure lo con- ferma il fuddetto Crescenzi , e benche non dica in Rauenna ; ma fermatofi (comeeffo dice) in Romagna , col possessodi molti Stati , generó il Conte GuidoSecondo, vccifo dal popolo di Rauenna , Saflone , e Flaminio Conti diModiana. Quindi vícì colui, che fece la vendetta del padre , e fu nomato GuidoBeuisangue , e questo s'impatriò in Fio- renza . Guido Vecchio fuo figliuolo fu da Ottone Quarto Imperatore accolto , quale congiuntodi sangue , ed accastolo con l'Illustre Gualdradade' Bilincioni Fiorentina , glidiedein dote il Cafentino , Galeata , Poppi , Bibiena , Porciano , Prato vecchio , Battifolle , e Romena Castelli ; il che viene più distintamente raccontato in altri , e di- cono, che il predetto Guido onorato , e riuerito da' Rauignani tanto , che ebbe titolo da lorodi padre della Patria ; e procreassedella moglie tre figliuoli , cioé Guido, così d. pernome paterno , Saflone perla ProuinciadiSassonia, didone era esso venuto , e Fla- minio , per il paese della Romagna , che egli signoreggiaua , che sichiamaua Flaminias Questi dunqueamati , eftimati da Cittadini , auuenne , che unsuo nipote stuprata vio lentemente vnaDonzella;fu cagione,che il popolo mesiosi in arme ammazzafle ilCon- tecontutta lafua famiglia ,fuor chevn picciolo figliuolo di Guido secondo , chiamato anch'egli Guido , che era a balia inModigliana fuo Castello; il quale cresciuto , e desi- deroso di vendicare tanta strage , condusse d'Alemagna molta gente a Rauenna , doue fece si crudele , esanguinosa vendetta , chenonebbe riguardo ne asesso, nè adetà di quei chegli vennero in mano;per il che si acquisto il nome di Beuilangue ; e F. Leandro Alberti aggiugne, dicendo , chedopoquestosen'andasse a Fiorenza ,doue glirimase vn figliuolo chiamatoGuidoGuerra il Vecchio; ed il Landino parimente nel Commento sopra il Canto 16. dell'Infernodi Dante ;non sidiscosta moltoda quanto si è detto . Deltempodel suddetto Conte , venne in Fiorenza OttoneTerzo di Sassonia, al qua. lerapprentatofi il ConteGuidoGuerra valorofo Caualiere , ben costumato, e di pre- senzabelliffimo,fu dall'Imperatore moltoben riceuuto , ed accarezzato; e perche era suoparenre, informatodelle sue buone , elodeuoli qualità mostró di tenerlo caro , con dargliGualdrada figliuola di Belincione Berti de Rauignani . Ebbe questo in dono tut- to il Casentino , con parte della Romagna , e molte altre Terre , e Castella nel Valdarno &intorno a Fiorenza fino a Montemurlo , comescriuano il Landino , l'Alberti , eDan- teal canto 16. del Paradiso . F Sa 129 SariafiMonteMürlo ancorde. Conti Sarianfii Cerchi nel 'Piuierod'Acone, Eforsi in Val di Greue iBondelmonti . P 4 : 4 1 EGio: Villaniallib.4.cap.t.dice , cheOttoneI. Imperatoreconceffe tutta Italia , che affai de fuoi Baroni rimasero in Italia, etra gli altri vno , che fu il cominciamento de'ContiGuidi , nominato Guido , che lo fece Conte Palatino , e gli diede il contado diModigliana in Romagna, epoiifuoidefcendenti furono quasi Signori di tutta la dete tuRomagna, in fine, chefurono cacciatidi Rauenna , e tutti morti dalpopolodidet caCittà, perloto oltraggi , faluo vn picciolofanciullo , che ebbe nome Guido fopra- nominatofangueper ituoi , chefuronotutti in sangue morti, il quale poi per l'Impe- ratore OttoneQarto , fu fatto Signore in Casentino , e questo fu colui , che tolle permoghe in Fiorenza la Contessa Gualdrada figliuola di M. Bilincione Berti de' Raui- gnani , che onoreuolmente , e cittadinescamente portò fua Caualleria . Et al libro s . cap. 36.dice ; questo Conte Guido Vecchio prese per moglie la figliuola di M.Bellin- cioneBerti de' Rauignani , che era il maggiore, &il più onorato Caual. di Fiorenza,e le fuecafe fuccederonopoiper retaggio a' Conti , le quali furono a Porta S. Piero in sù lạ Porta vecchia , quatDonna ebbe nome Gualdrada, eper sua bellezza, e vago parlare , la tolfe ildetto Conte , vedendola in S.Reparata conaltre Donne, eDonzelle di Fiorenza quando Imperatore Ottone Quartovi venne, e vedendolebelleDonne di Fiorenza , checrono radunate in S.Reparata per luis questa pulzella più di ogn'altra piacque all Imperatore; edicendo ilpadre , cioè M.Bellincione, che egli auea potere di fargliela baciare. LaDonzellarifpofe, chegiàmai-huomo viuente non la baciarebbe , se egli nonfosse suomarito , per la qual parola l'Imperatore molto la commendo ; &il detto ConteGuidopresod'amore dilei per la fua auuenutezza perconfigliodell'Imperatore da prese per moglie , non guardando, che fosle di più ballo lignaggio di lui, nè me- noalla dore ,ondetutti iConti Guidi sono nati , e discesi dal detto ConteGuido , e dallaConteffaGualdrada , RicordanoMalespini nella sua Istoria Fiorentina fuori dell' ereditàdelle fuddette cafe de' Ranignani a Conti Guidi , dice le medesime parole al capir...: It Lofchi Antiquario di Venezia asserisce nelle sue opere di genealogia , che i Mar eheli di Modigliana fitrono inuettiti dellaContea di Romagna nel 969. ed il Gherardac- cinella sua Itoria di Bolognalib.2. della parte prima , dice , che il Marchese Atestinoda- uantaggioinuefti questa Cafade ContiCuidi della Marca Triuigiana , dandogli Alda fun figliuola Erinfinequello che fi dica S.Antonino , il Poggio , il Colennuccio , il Platinavedaltri infiniti Autori , che hannoferitto di questa casa , sono quasitutti caduti in vamedelimoerrore,che è ilfauoleggiare. ? 1. Ilvolergli fu vedere l'improbabilita, la varietà de' tempi , &altri grossi errori , faria poco onor mio impugnargli , mentrenonhanno addotto autorita di scritture , come ben n'adduceilRotinellifua iftoria di Rauenna, e Scipione Ammirati nell'albero , ediftorinde ContiGuidigebenl'accurato D.Vincenzo Borghini ne' suoi discorsi dell'ori- ginedi Fiorenza , sauuede , che tuttesono fauole , quelloche viene scritto de' Conti Guidi, edinparticolare il parentadodi Gualdrada Fiorentina con il ConteGuido, dicen- dotinfrafcritteparplesnimiik al jou drop lo Tale al sicuroè quella (parlando delle fauole)della nostra Gualdrada, e tutto ciò, che conOttoQuarto fi dice effere paffato, in Santa Reparata, perche lasciando , come in verifimile quell'offerta in que nobililimo , e tanto lodatiffimo Caualiere , che pena fi consporterebbe in qualsiuoglia infame perfona۲ 11. fuddetto Imperatore, come ben fisacerto per tutte l'istorie , non passo maiin. Italia, primache l'anno mille dugento noue: ed in Contratti pubblici di vendite del Conte Guido Vecchio , fatte alla Città nostra , e che fra le pubbliche scritture , che ancora fi conferuano , fi vedel'anno 1202. che egli aueua della suddetta Gualdrada due figliuoli , e di crá, che potettero effete presenti , e dare la parola al Contratto Ma la grandezzadi quel parentado , ela fama del valore , e singolarvirtu della Donna , e forse più di tutto , perche era tale lvso del fare queste funzioni , ci hanno da- to queste , ed altre simili nouelle . Si che con poco , o niuno fondamento han noparlato isopraddettiAutori, diconiuno , perche il Rubeo nelle fue Istoric diRauen- R nas 136 na, il qualeparla confondamentodiscritture,cade ogni originedacada suddetti a' Con ti Guidi , onde al lib. 9. nell'anno 923. delle suddetteistorie, parla in questa foggia de Conti Guidı . 1 Girciter idtemporis,EnglarataComitisse.Ingelrada etiam vocataMartiniDucis Ciuis RauennatisF- lia,inoppidoMutiliano , quoderat fuæ ditionis infigni rerummagnificentia , Aulaque splendore degebat Multis autein oculos incam conijcientibus , &eius appetentibusnuptias,onusceterisprelatusest. Tigri musPalatinusinTusciaComes , quemappellabant aliqui uidonem ; nobilitate Iuuenis,&opibus, atque adeodignitate florentiffimus . Isenim cum perspeciem venationis seadoppidum Mutilianum quasi nonm Jentientemprouectumsimularet , oppidum ingreffus, ahEnglarata , officij caufa, humaniter acceptus camfibi beneuolentiam concilianit , vobaudmulto deinde labore Englaratam uxoremhabuerit . Mucilia- nooppido potiretur. : Vedonodunque quante confequenze da questo Autore si tirono , il qualeparla con le scritture in mano , a cuiprestar lideue ognicredito . Resta falso,chealConteGni- do fia ftata data la Contea diModiglianadaOttone Primo Imperatore suo zio , cfico meèfalso questo, è falfoanche il resto, vedendofitroppo in chiarodalle scritture, che apportail Roffi inmostrare, chelaConteadiModigliananonfoffe de ContiGuidi,ma Paueffero poi per Englarata, che eraaffolutaSignora; enonsòcomepoteua essere crea toContediModiglianada Ortone Primo , e checoneffo in Italia fofle venuto, trouan doio,chequesto Imperatore fu nel 962. egiàGuido alla venutasua in Italia auca mo- glic, efigliuoh , anzidominauain questo tempo della venuta dell'Imperatore Tegrimo figliuolodel Conte Guido per vn'istromento fattodel963. che riferisce in detta Istoria iftuddertoRoti, che Tegrimas Illuftriffimus Vir filius Guidonis Comitis . Tantefalfita,operdit megliocon ilBorghini nouelle,miconfermononella mia opinione, egenealogiadame addotta difopra, che non dalla Saflonia , che è falso, comesiè mostrato ; ma dalla no fraToscana, eparticolarmente da' Marchesidella Toscana, dicodalnobilissimo stipite Azzio, cioè dal RegiofanguediToscana , possedendo il fuddetto Guido i medesimi be hi de suddetri Marchesidella Toscana , edella famiglia Azzia Aretina fattapoi anche Romana, come si èda me in quella rimostrato;efuronopadroni ancheeffi dico:Con ti Guidi di Moncione, di Turrita, edelcontadod'Agazzi, come loconferma il Gorello Sinigardi , che viueua del 1300, etanti; epreteseroanch'etli l'eredità confiscara a' Mar cheftAttalbertidopo la morte d'VgoneRed'Italia , nemico capitale de suddetti Mar chefi; comefi canadal Archiuiodella Badiad'Arezzo Armario2. lib. 1. car. 4. che fu rono Raincrio, eGuido figliuoli del ConteGuidonel 1014. ed auanti, cheilConte Guidoprendeffemoglie,e foffe ContediModigliana , eragrande , possedendo questa far miglia finode1690, tuttalaVallediCaprese,enel Casentino ,edin Arezzo grandiflime tenute , emolti Castelli ; la qualValle di Caprese conla Rocca stessa , che faccua piudi 300. huomini da portare arme, fu da' Conti Guidi donata alla Republica Aretina del 1196. comeapparisce alle Ritormagioni di Fiorenzalib.34. Furonodunque questi Conti Guidi anticamente Langbardi di Caprese,edonarong fin del 713. alla ChiesadiS.DonatoVesconod'Arezzo,quandam TerramS.Floreinfra Plebem S.Mariain Suara , in villa Catiliano , le quali poi furonopretese findel 1000. da Langbardidi Celle,coftandoanchecerto,chele suddette furonopermutateda Teodaldo Vescono d'Arezzo, che fu nel 1016. conlaBadia d'Arezzo , come il tutto apparifce nell'Archb niodellaBadiasuddetra Caff.H.num.36 はらりん Scipione Ammirati ilgiouane si perleanch'effo, comepure il vecchio in trattaredi questa cafadeContiGuidipublicata da tuttigli Scrittori,che hanno gettati i loro fon damenti negli Autori , che cadendoil primone' precipizi, caufa cheglialtrisuoi segua cicorrinolamedesima fortuna . E pure Scipione il giouane, benche non lorimostri nell'albero , che egli diftende di questa casa , to fignifica alla Sereniffima Principeffa Claudia di ToscanaArciduchessad'Austria, mentreglidedica l'Istoria, &alberode' fud dertiConti,elfere questi difcelid'Alemagna .Manoiseguiremo l'albero diquestiCon- ti , che sidistaccadalfuddettoGuido sigliuolodiGualtcrio , oGuidAlterio , dicendoli in latinoVuatcberius . S : Gui- TN Guido Pace Ruggieri GuidoGuerra Guido Federigo Simone Guido nouello diRomena 1260. 1260.الاب Aghinolfo Marcualdo 1220. Tegrimo : RinaldoVescouodiPistoia 4 Vgo Vgo }} Guido. Ruggieri GuidoGuerra, eGualdradaaquibus omne 1190. 1 Guido 1150. 1 GuidoBoccatortaVe- GuidoGuerra scouod'Arezzo 1120. Guido 1080. Lamberto Alberto Guido1050, Tegrimo Guido1090 i Tegrimo 1050. Guido 1019. RainerioaquoMarchiones deMonteS. Maria 1 Rinicri GuidodettoTigrino970, Guido930 Oberto Marchesedi Toscana 1 Vualcherio900. 1 Attalberto870. 1 Guido830. ATTALBERTO il GrandeMarchesedellaToscana800. Ra Ame : L 132 Amenonpare neceffario altra esplicazioneall'alberoquidimostrato, poiche il fatto di Scipione Ammirati siposa tutto in Guido marito d'Englarata Contessa diModiglia na, effendo stato l'vno , e l'altro Ammiratodiligentissimi nelle genealogie , prouando il tutto con scritture autentiche, alle quali in tutto, e per tutto mi rimetto ; e moltoben concordacon il Rubeo , che pur esso mostra scritture di questa famiglia , alle quali non fipuo dauantaggio aggiugnere ; Onde per seguire il nostro stile , cheneglialtri , dino- minareglihuomini Illuftri , che in vero fonotanti , che la miapenna inquestonon èper xiceucre , che biafimo , ed il titolod'insufficiente , Il primo Guido dunque nonpotea essere , che grande , e valorofo; e portando esso ladignita di Conte Palatino di Toscana ; fu questa vna marca , con la quale volte l'Im- peratore diftinguerlodagli altri grandi , anzi farlo adessi superiore . Qualche gran me rito dunquediquesto gran Barone forzo l'Imperatore ad infignire effo , e tutti i fuoi de scendenti in perpetuo , che furono Rainerio Conte , che sivede in vna sentenza del 967. chefi conferua nell'Archiuio della Canonica della Metropolitana Chiesa Fiorentina,che fudata alla fua presenza , e Guido, che si chiamò Tegrimo , che si vede in vn'istromen- toriferito dal Rubeo del 963. portare un titolo , che lo pareggiaua a qualunque Principe di queitempi Tetrigrimus Illustriffimus Virfilius GuidonisComitis, il quale fu il padre di quelGui do , che nomina con scrittura autentica Scipione Ammirati , rogata nel 1017. in Por- ciano . Il primoTegrimodetto ancheGuidone , comedice il Rubeo, donó al Monasterodi S.Fiora vnpodere , o manso posto vicino alla città d'Arezzo due miglia ; il quale fu contesoalla suddetta Badia daGiouanni Sign, di S. Marco, forse del medesimo sangue, che il detto Conte , o almeno della medesimaconforteria , come ciò costa alla Caff. H. num.30. nell'Archiuio della suddetta Abbazia . Englarata fua moglie fudella famiglia de Duchi , dettapoianchede' Sassi , della cui fu S. Romualdo Istitutore della Religione Camaldolense , come l'attestano l'Istorie di Camaldoli , che confermano tutto quello , che si è dettodi sopra , Anno 925. Englarata (hacfuit vxorTigrimi ,fiue IldegrimiTuscia Comitis Palatini , a quo Comites Guidi orti funt, ficut Carrariusfcribit) Comitifssa filia MartiniDucisdeRauenna , qui DucatumRomania aRomanohabuerat Pontifice apud Mutilianumfuum honorabile Castrum magnam tenebat Curiam . Et quodipfeMartinusDuxcaufam deditdescendentibus , vtpluriminomine proprio Duces appellatifint : ipfe- quefratrem Ducem nomine habuit , et nepotemfimiliter , qui fuitfrater S.Romualdi . Et quodipfa Ducum dignitas perfeuerauit . vfque adMarcualdum , qui fuitultimus , ex Ducibus Rauenna circa annumDoMINI 1200, 1 figliuoli diGuido , ed'Englarata furono Renieri , e Guido detto Tegrimo , i quali si vedono, comenipotid'Oberto Marchesedella Toscana pretendere l'eredità de' Marche- fi Attalberti , confiscatagli da Vgone Red'Italia , e donata alla Badia , & alla Cattedrale Aretina , come ciò cofta in quegli Archiuj , edin particolare chiaramente si vede questo fatto in vna fcrittura del 1014. togata daGiouanni , che si conferua nell'Archiuio della Badia di S. Fiora in Arezzo Armario primo lib. 1. car. 4. Da Rainerio fuddetto nascono i Marchesidi Colle, oggi detti Borboni Marchesi del Monte S.Maria , come appresso si di- rà , e daGuido detto Tigrimo nascono i Conti Guidi, come lo mostra con l'albero Sci- pioneAmmirati, mettendo pergenitore di questa famigliaTegrimo, che fu padre di quel Guido , che dona nel 1017. a' Monaci, i quali militauanosotto la Regoladi S. Benedet- to , alla Chiesa diS.Fedele Martire di Cristo , la quale ilConteTeudegrimo suo Padre dib.mem, infuis proprijs rebus pro amore Dei Manasterio statuit . Dalche fi argomenta, che la Badia di S.Fedele a Strumio sia stata edificata daquesta nobiliffima cata , e ricdificata poi da questo Conte Tegrimo ; il che ci viene sempre più a confermarel'antichità di questa casa stata sempre Italiana , e grande in Toscana , scatu- rendo da quel Regiosangue Tofco. Edalla Cronica di F.Saluatore Vitale si cauadi que- sta Abbazia l'infrascritte parole dalle quali si argomenta l'antichità della suddetta Badia Diftat a'Puppio Milliario Abbatia S. Fidelis a Strumio ruderata , quæ olim Cluniacenfis ordinis ex infi- gnibus erat , euerfaque, ab impio RegeTotila . Epiù oltre si proua la confpicuita di detta Badia . Iacent enim intra ruinas Offa B. Serui Andreade Strumio Vallis Vmbrose Monachus, qui in ipfo Mona- Sterioseje pænitentia flagris edomuit , quicuit in pace . Nec longe eodem a loco protrahitur Auellana , tumubi Seruus Dei Torellus Franciscani Penitentium Ordinis , dequo Seraphinus Razzus de SanctisThe A Jcia 133 scie illustrissimum pubet Elogium Anachorismumsanctissima colens meritorum opulentia pollens quieuit in Pace ,cuius ReliquiainAbbatięPuppiensis Sacristia feruantur . D 11 fuddetto Conte Guido nel 1029. fa un'altra donazione alla suddetta Badia della sua Corte di Vada, della Corte di Faeta , ed altri beni per l'anima tua, edel Conte Tegri- mo fuopadre , ed un altra se ne vede nel 1026. che fa GislaVedoua delConteTeudegri- monel Castello di Modigliana insieme con ilsuofigliuolo Guido, figliuola del Marche- seVbaldoal suddetto Monaftero della sua Villa di Tananna con fue pertinenze . Ilfopraddetto ConteGuidoebbe per moglie Imilda ,conforme nota l'Ammirato,la quale donò alla Canonica Aretina la metàdella Chiesadi S. Miniato, conformenota il Burali nella vitad'Arnaldo Vescono d'Arezzo ; da cui nacque vn'altro Guido , che spo- sòErmellina , ed vn Tegrimo, che fu padre d'vn Guido . Guido si vede in vnadonazio- ne, chefa d'alcunibeninel 1056, all'Abbazia di S. Saluatore , come ció riferisce Scipione Ammirati il giouane nell'Istoria , edalbero de' Conti Guidi , come anche di Tegrimo , ediGuidofuo figliuolo , con l'attestazionedi molti Istromenti , ed Agostino Razzinel- le sue Istorie di Camaldoli cap.55 . dice. Vuido Comes Vurdonis Comitis filius , et Hermellina eius coniux,di cui furono figliuoliTegrimo, eGuido , e Lamberto Arciprete di Lucca, e turti questi dice, che prendesfero la pro- rezzione diCamaldoli , come per Ifromentofatto nel Castello di Cerrito nel 1086. donò anche moltibeni in Rosamo alla Badia di S.Saluatore, debe Guidosuddettogenerò quelGuido, padre di GuidoGuerra ;e si vedeGuidoil padrein quel priuilegiodella granContessa Matilde,che fa afauore de Monaci di Vall'Ombrosa fatto inFiorenza , la qual Contessa lo fa con il suddetto ConteGuido , e con il suofi- gliuolo Conte Guido Guerra , comese fosserostati compagnidiquella supremaautori tà, cheella aura in Toscana se le parole del detto priuilegio sono l'infrasrritte . : Innomine Sanita, &Indiuidua Trinitatis annoab Incarnatione Domini 1 100. EgoM.Deigratia fi,quidfum,una cum Guidone Comite, &eius filio GuidoneGuerra vocato, compa ziens laboriosis Sanctarum Ecclefiarum negotijs , aliquos aingo fecularium potestatum , propter inibi con. uer/antium Sanctorum virorum venerabiles Congragationes liberaresummoperestudui; nelqualel'vno cl'altro sono sottoscritti , ed in molti altri ancora fatti dalla medefima Contessa , vi èil ConteGuidodi Mutigliana , Non è marauigliase lagranContessa Matildefaceuaparte della sua iurifdizione a'Con tiGuidi, mentre questi,secondo le nostre proue,sonodivnmedesimosangue,efuoi con forti ; seguitando pure il medesimo Scipione Ammirati in prouare con gran marauiglia questomodoparzialedi fare con questi Conti ; mentre prouadel ConteGuidoGuerra, chemortoiuopadre la (uddetta Contessa volse fare iltutto insieme con ilConteGui- doGuerra, facendo essa vna donazione alla Badiadi S.Saluat, confermando le Ville,Cate, Terre , e Vigne , con l'vna , e l'altra Ripa del fiume Vicano , e mettendo itermini alla م metà del Castello di Magnale asostentazione de' Monacidi Vallombrosa , per ritenere labuonavsanza: Sanctamemoria Domini Ioannis AbbatisMaioris,qui vniuerseSanctaCongregatio- nis ipfius bonus inceptor , ordinator fuit . Volendo , che tutto cio si esequisca,secondo l difpofizlone di M.Bernardo Cardinaledella S.ChiesaRomana, ed Abbatein dettoluogo; maqualse nefoffe la cagione , il Conte Guido Guerra , il quale comevedemmonel fo prallegato priuilegio del 1100.moltoben si seppe sottoscriuere, e in quzito, auendo alcuno Idegno , si fece scriuere per mano d'altri , dicendo, che eglinon sapeua (criuere, elafot- toscrizione è in questo modo adirimpetto a quella della Cont.Matilde, anzi nel fine di detto priuilegio fi leggono tre , o quattro righe ,per le quali apparisce egli non volere ad alcunedidette coseacconfentire 1 Signumma nus pron disti Guido nis Comitis,quihanc cartulam fic fupra legitur fieri rogauit, qui scribere nefciebat. EgoRogatus vice eiusfcripfi. Ma 134 Maprima dipassare piú auanti é necessariodidire qualcheecosa de tralasciati nellal- beroda Scipione Ammirati ; poichedi quel Guido nominatonella prima scrittura det 1017. fuanchesuo figliuolo Vgo , che fu padre di quell'Vgo , chedonò all'EremodiCa- maldolinel 1109. Ecclefiam S.Maria Virginis CastelliMoggiana, que adfeiurepatronatus pertinebat, laqualdonazione fi conferua nell'Archiuiodi Camaldoli , riferita daD. Agottino nelle que Istorie , intitolandosi il suddetto in detta scrittura . UgoVigonis RomenaComes . Nacque ancheda Guido, &Ermellina , oltre i suddetti da me aggiunti nell'albero; Alberto , il quale è nominatoin vnalarga , epia donazione , che fa alSacro EremodiCa- maldoli , che fi conferua indetto Archiuio , ed è anche riferita dal fuddetto Agostino , dicendo. Anno 1099. Illuftris Albertus Guidonis CasentinatumComes EremumobtulitAbbatiam S.Maria Po plenacum omnifuo iure, fundis , &Bonis . In eius donatione he additafunt Bafilice Templum Fallis Petronis ,Abbatia Petra ficte; Delubra SerMichaelis in CurtePoplena . S. Ægidy in Gauiferra, S.N colai inLacu : Curtes item ad ipfamAbbatiampertinentes in TerritorioPlebis S.Ierusalem ,MontisBonel li ,Rugina,Punine , &FalganıMenseAugufti manuAzzinot. MaritornandonoialConteGuidoGuerra , il quale si vede in diuersi istromenti, enel 1122. in vn priuilegiofatto da CorradoMarchesedi Toscana a fauore delMonasteriodi Coltibuono, oueegli insieme con Federigo nipote del Marchese, conGuido figliuolodel Cont'Alberto Spadalunga , ecolConteVguccione figliuolo del Conte Vgolino inter- uieneperteftimonioVuido ComesGuerra fil. Vuidonis Comitis . : Rubeoallib.5 . della sua litoria di Rauenna, affermaquestoGuido essere statogran guerriero , e chenel 1103. i Fauentiniglidiedero foccorso , vedendosi nominato in detta Istoria fin del 1124. Questo Guido infieme con Imilia, oImilda , che in tutte leduemaniere fi legge, efi vedenelledonazioni del Eremodi Camaldoli, e nell'Istorie di D. Agostino , comedel 1109. confermaronoalsuddetto Eremo le donazionifatte da loro antenati . Eodemtema poreGuidoGuidonisComes cumImilda coniugefua confirmauit oppidum Socy MenseFebruarij manu Ilde. brandı; edil suddetto Autore moftradella fuddettaContessa Imiliavnapietà , ereligione al lib.2: par.1. cap.9. cheèl'infrascritta . Imilia olimGuidonis ComitisvxorfecitCenobium inCampo, qui dicebatur . VbiVen. ChriftiAncilla rum Collegiumfecundumhabitum ,&confuetudinem Sacri Eremiinstituitmultarum nobilium Matrona. rum , quæfine morainlege Altıssimi meditariJumma religione , ac Sanctimonia ceperuntdie acnacte. PrimaAbbatiffa voluntate ipfius Imilda, Sophia grauiffima, acnobiliffimafemina inftituta eft , quenon minusfanctitate vita, quam bonis fortune SacrumCanobiumhonestauit ; idque auxilio , &opibusipfius Imildemaxime,quæquidem, ut exiguaexordia maiora indies caperet incrementa ; ante omnia Syluame PalariaCenobiodonauit. SubindeveròabAbbate Pratales iura patronatus Ecclefia S.lusti Ville Gric- fiani emit,eamque cum omni iure, acpoffeffionibus eidem aggregauit7. laus February 1137. Lequali Monache poi per leguerre de' Gue fi , eGhibellini si ritirarono in Pratovec chio, doue erala Regiade Conti del Casentino . Ondeda tutte queste certissime, & in- dubbitatecognizioniprecipitanoquell'opinioni falsiffimediquegli Autori, che non fon dati nelie scriture , manelledicerie, efauole hannodetto , cheOttone IV. Imperatore aueffedatoa' ContiGuidi il Casentino , ed OttonePrimo il Castello di Modigliana , ellendoello stati sempre originarj Signori di quella Prouincia con i loro Conforti . : DaGuidoGuerra, eda Imilia nacque vn'altroConteGuido , il quale con Imiliafua madre , vende alla Chiesadi S.Fedele alcuneTerre , e perchel'Ammirati pare , che dub. bitieffere questidue , ovn solo , mescolando essole scritture , e non seruendofi punto della Scala , che allora aurebbetrouato , che Guido Guerra maritod'Imilia nel 1120. do uea fiorire , e Guidofuddetto nel 1150. eGuido Guerra maritodi Gualdrada 1190, Onde il suddetto Guido figliuolo d'Imilia fi chiamò Guido Guerra il luniore, che fin al 1165. si vedeviuere, come si nota negli istrumenti, che riferisce il Rubeo nelle sue Isto riedi Rauenna , e così nondeue dare noia all'Ammirato la scrittura del 1152. nella qua le vn Maestro Roberto si chiama CancellieredelConte Guido Guerra; bensì quella del 1185. s'appartieneal figliuolodi questo , e non questo , portando ancor esso ilsoprano me di Guerra . Questo fu quel Guerriero , che meritò d'essere Capitano generale de Senesi , eLuccheti , contro l'Imperatore , e Marchese della Toscana, chegli difese egre. giamente, come se lodimostra il P.Ciattilib. 1. par.4. delle fuc Istoriedi Perugia, Que: fto STA F3S to fu priuilegiato, secondo il Sigoniodall'Imperatore FederigoBarbarossa. Anno 1164. quarto kalend. Oftobris GuidoniGuerra Comiti in Hetruria priuilegium amplum conceffit nonfolumbona quepoffidebat, affirmans nempeCaftra Mutilianam, Fredotium , Duadulam, Battifollem , Regiolum, fedetiamomniaiura,queipsehabebatin eis (regalia illa vocat) vitroindulgens, bannum, placitum , di. ftriftum,Toloneum,pedagium ,Ripaticum,Mercatus, Molendina ,Aquas,Aquarumque decurfus , pi- scationes ,Venationes, Paludes ,Argenti fodinas , Ferrifodinas ,&quicquidèterra eius erui poffet,Al- pes,Montes ,Palles , &omniaqueadje atque adImperiumpertinerent , &c. ma anch'esso cade pe- zònel medesimoerrore dell'origine,cheglialtri Autorisdicendo.CaterumhicGuidoGuerraa Vidoneillo traxisoriginem,quemOthoMagnus Imperator Comitem, vt diximus , Mutiliana conftituit . familiam veropropagauit, qui inTusciaComitumGuidorum cognomentulerunt; è ben vero quello , chesegue. Quipost Castro Balneo accepto inhunc vfquediem Comites Balncidictifunt Sigomo lib. 13. Eper essere stato questo Guido Guerra Generale de' Seneti , e Fiorentini , gli concepi- rono odio , eperò cercaronodiprendergli de' Castellisuoi ; maRicordano Malespini al cap.78. eGiouanniVillani nel lib. 4. cap. 36. dicono, che la cagione , che i Fiorentini erono inguerra coniContiGuidi, fosse perla loro troppo vicinanza , e che i Fioren tini andaflero a campo ad vn suo Castello, detto Monte diCroce , doucessendovinti da Conti il Caftello,resto libero l'anno 1146, machenel 1154. ritornatiiFiorentini l'otten- nero atradimento, elospianaronofino aterras dal che li può argomentare la potenza di questagranCasa , chepertantianni ardi guerreggiare con vna Republica Fiorentina : Eperò congran ragione scriue le seguenti parole il Frisigientede rebusgestis Frider.l.2.c.33 . done riferisce la lettera , che scriue l'Imperatore Federigo all'ArciuefcouoOttone Fri- gensesuozio,nella qualedandoglinotiziadellecole fatte da lui racconta ; che rouind Spoleti , sì perche gli fi era ribellato , come perche teneua prigione il Conte Guido Guerra ,&altrisuoi aderenti , lequali cose dittendendo il Frisigense sotto l'anno 1155 . chiama il dettoConteGuidoGuerrail più riccotra tutti iSignoridi Toscana . Parlan- do primaquesto VesconodelleGuerred'Italia aueadetto,cheproprio rincontra aquan- to si èdettodi fopra conil P.Ciatti . Senenfesneroinnumero, &viribusimparesse cognofcentes, Lucenfium auxilium flagitant. Lucenfes tampraipfis, quam proComite Guidone Guerra , qui iple cumFlorentinis atrox bellum gerens.cos adierat . Florentinoshoftes pronunciant . Illi autem. Pifanis adiuncti , non folum Lucenfes belloattentant ,fed Caftella,oppida , agros prafati Comitis incendio, rapinadeuastant مه Ela scrittura trouata nelle RiformagionidalGiouaneAmmiratiparla di questoGui- do,benche nonvinaquesto fin'al 1185. ma folofino al 1165.aqueita èdel 1156. die4. intrante menfeAprilis Ind. 4. Manifestusfum egoGuidoGuerraComes Tujais . quia per hanc cartamdo- nationisdonamus, &tradimus , &concedimusvobis ConfulibusVgulinoBosta ,&Malagalla Arnieri , &Donosdeo Villani , &cunctopopulo Senen, qui modo est , perpetuus erit. Idem integram octauam, partemMontis, qui dicitur Eonizi sitoValleMarturi cum eiusappenditijsficuti designate , &terminate Junt . Actumanteplebem S.MariaBurgideMartori , il che riferisce tutto Scipione Ammirati nell'albero , ed Istoria de' Conti Guidi, il qualeàpriuatoquest'alberodiuno de' piùbei frutti , chesi rende quasi superioreatuttigli altri ,che é quel GuidocognominatoBoc- catortaMonacodi Camaldoli originariodi questa nobiliilima Protapia eletto al Pontiti- cato Aretino , econfermatoda Papa Pasquale II.l'annoMCXVIV, che confermo, edo- no fubito, assonto a questa dignitaEpifcopale alSacro Eremo tutto quello , che fin queltempofosse stato lasciato adettoMonafterio. Donodicoquello , che auea nell CortediCefa,nelCastellodi Partina , edi Lorenzano, eper tutto il territorio della Cittàd'Arezzo, come per rogito fatto indetto annoda Seruideo Notaro , e riferito da D. Agostino nel lib. 3.cap. s .edopo consacro l'Eremo di Camaldoli , e sua Chiesa . QuestogranVescouoincomincioalitigare alcune Pieui , chegli auea vfurpato il Ve- scouodi Siena ; ed ottenutane sentenza fauorcuole col Breue di Papa Pasquale II . nel 1114 vedendolarenitenza diquelVescouo in restituirle , se n'ando esso in perfonaa armata manoper prenderne il poffeffo , dove fece vedere , che nonmen della penna , seppe imbrandire la spadaper la giustizia , ecosì vittoriosose ne ritorno in Arezzo con Ja S.Testa diS. Anfano , la quale tin ad oggi congran pompa processionalmente li porta laDomenica in Albis , lotto il Baldacchino da'Sacerdoti parati per la Città , e cosi per oprafuafifopitno tante litida Vescoui Aretini , e Senesi , chepermoltisecoli eronodu- rate ; maapenafopitedaquesto Etçlesiastico Campione queste guerre giurifdizionali , che : 1 136 che situtcitaronoal tempodiquesto Pastore quelle pestifere , e diaboliche de' Guelfi, Ghibellini, nelle qualidetto Vercouo face vedere quantoera marauigliofo il fuo valo re , che l'anea imbeuuto nel senode suoibellicofiflimi Genitori . Nonfolo ilGiouane Ammiratia tralasciatoil nostro Vescono d'ArezzoGuido Boc- catora , che fecondoitempi viene ad essere figliuolo diGuido , e fratello del primo GuidoGuerra . Ma ancora Rinaldo figliuolo del soprafcritto GuidoGuerrail luniore fratellodiGuidoGuerrapadre di tanti figliuoli , di cui netratteremo appreffo. Questo Rinaldo fu Vesconodi Ristoia, di cuineparla F.Michelangelo Salui Seruita nella fua Ittoriadi Pistoia par. 2 lib. 3. Chenel 168, a 20. d'Aprilefu creatoVescono di Pistoia M.Rinaldo de' Conti Guidi Canonico di S.Zenone, il quale poi con applausodi tutta la Patria (eflendo Perfonaggio ornatodi ogni virtu) fuda Papa Alessandro Terzo confer mato , quale appena preso il poffeffo, distribui moltidenari, e sostanze a' pouerelli , versode quali limostro fin che visse moltocaritatiuo , ed amoreuole . Si che rifplende- ràpiùquesto noftrotroncocon l'aggiunta dimolti altri Eroi, ed inparticolare di ques stidue Boclesiastici , che ebbero Spiriti grandi, eDiuini ,diquello , che àscritto l'Am- miratio Guidofratellodi Rinaldo pur essochiamatocon il fopranome di Guerra , quale pren- deGualdrada figliuola di M.BelincionediBerto de' Rauignani pure di famiglia illuftre , nongiàper manodell'ImperatoreOttone;madaper se medefino , come à detto il Vil- lani ,dicoGiouannicon vnanumerosa schiera d'Autori , il quale viene rimproucrato daScipione AmmiratiilGiouane nelkalbero , ed Istoria de' ContiGuide, trattando di questo GuidoGuerra, con l'infrafscritte parole.moftrando primavna scrittura del 120.7. 4. Idus Ianuarijdell'x . Indizione trouata in Camaldoli; nella quale eslo Conte Guido Guerra diTofcana Conte Palatinoper rimediodell'anima sua , e di tutti ifuoi parenti dona all'Eremo le parti, che furonodi Spinetto,di Bucena , edaltre cose . Nel finedel la qual carta la Contella Gualdrada fua moglie col confentimento di esso Conte suo maritoconterma , e conuiene ancor effa in detta donazione . E poi soggiugne . Da quello, chesi èdetto difopra, sipuò vedere quanto sia stata grandela negligenza degli an tichiScrittori nelle cofe , che puntofifonodilungate dall'età loro , dicendoil Villani , chequesto matrimoniotra il ConteGuido, ela Contessa Gualdrada fuccedette in Fio. renza per opera del Quarto Ottone Imperatore . Il quale essendo venuto in Italia pед prendere la Corona dell'ImperioinRoma da Papa InnocenzioTerzo l'anno 1209. ver- to il finedell'anno già sipuò vedere , che il matrimonio era teguito almeno final prin cipiodell'annopaffato .Prendeancora errore il Villaninel medefimo luogoraccontan do ifigliuoti del detto , come hora fiamoper dimostrares e forte non è lontanodalla fauolatuttoquello ,chedi GuidaBenifangue ragiona , non eflendoci noi , pur per pen-, fiero, infimil cognome abbattuti , nein Rauenuavedendogli abitare, come che questo non affermiamo per vero. Diciamo pure , e concludiamo con l'Ammirati , e con il Borghini, che tutto è fauola quello, cheraccontanoufuddetti Autori di questa gran Cafa, nonauendo bisogno pernobilitarfidauantaggio del principio dalla Safflonia , ef- fendo lanostraToscanapiù nobile diquella , comelie da me dimostrato nelle tamiglie Tofcane fa te Romane.or 1 Nacquero dalConteGuido Guerra , e da Gualdrada, Guido , Tegrimo, Ruggieri , Marcualdo , ed Aghinolfo(a'quali come riferisce Scipione Ammirati l'anno 1220. 3.44- lend. Decembris nell'8 . Indizione inMonterofi appresso aSutri,essendo giàmorto il padre.) I'Imperatore Federigo Secondo , chiamandogli Diletti , eCariflimi Principi suoi, ed huomini Illuftriffimi , conferma loro pitu di 200.Castella . Dice ancora prendergli in guardia tua per l'onoratoferuizio , che fecero a' fuoi progenitori , nel che egli dice di seguire levestigie degl'Imperatorssuoi anteceffori, cioè del padre , &auq Riferisce anchel'Ammirati quello che diceGio: Villaninellasua Cronica di questo ConteGuido Guerra padre de' cinque suddetti figliuoli , essere quello, a cuiiPistoiefi tolferoMonte Murlo Panno 1203. ilquale nel medesimoanno gli fu da' Fiorentini fatto riftituire , e che l'anno 1207. per opera de medefimi Fiorentini, il suddetto Guido fi rap pacificaffe con idetti Pistoieli ,da quali non tenendofiper tutto ciò sicuro,auendo i Pistoichi appresso MonteMurlo edificato il Castello di Montale finalmente il vende ,o congli altrituoi parenti il venderonol'anno 1209.per 5000. fiorini d'oro alla Republica Fio- 137 Fiorentina , laqualvenditavieneconfermatadaD.VincenzoBorghini indueluoghidel- lefueopere. Madifcorrendo con molto fondamentode'sopraddetti cinque figliuoliSci- pioneAmmirati il giouane, riferirò quantodieili dice . Cheifigliuoli maschidelConte GuidoGuerra sianocinque , comedice l'Ammirato , sonoper addurne qui piu licurezze di cartepecore , che pur fi conferuano nelle Rifor magioni . Laprima è dell'anno 1216. Ind.4.nelqualanno essendogià morto lor padre , Pietro del giá Pietro Trauerfari da Rauenna, e Paolosuo figliuolo cedono,e renunziano nellaCittàdi Faenza a Guido , & a Ruggieri figliuolidelgiàConteGuido Guerra Palati- ni in Toscana, &aloro, che riceuono in nome,e perTegrino, Marcualdo, & Aghinolfo lor fratelli,e figliuoli del suddetto Guido Guerra i Castelli di Douadola , diMontaguto, e d'Aigello con ogni lor pertinenza, ragione , e giurifdizione ; econ renunziadinon po- teremai acquistare cosa alcuna indettiCastelli,e luoghi,nèanche perpriuilegiodi Papi, •Imperatorise Imilia moglie di Pietro,eBeatricemogliedi Paolo, e figliuola della Con- tessa Tabernaria ratificono la detta cessione , e renunzia , pena mille libbre d'oro , lespese nonofferuando. L'anno 1218. Indizione7. Ottauo Kal. Martiy , questi cinque fra- telli Conti doueuanoessere in lite per contodel Castellodi Vessa , auendo io veduto vna fede,che fanno gli huominidi Romena , nella quale attestano . Che il Castellodi Vefsfa non folo èdipresente didettiConti , ma ne assicuranoanche per trentacinque annipal- fati . Il Villani , e prima il Malespini , che mettono la vendita diMonteMurlo fattada Conti Guidi alComunediFiorenzal'anno 1209.dubito(se si àda prestar fede alle scrit- turedelle Riformagionicome èdouere) che si sienoingannati; Poiche l'anno 1219.Ind. 7.8. Kal. Maij , inominati cinque fratelli ContiGuidi fanno patti , conuenzioni, &obli- gazionial Comunedi Fiorenza . Che guarderanno , eterranno il Castello , eFortezza diMonteMurlocinto dimura,con forti, caffero,Torri , &edifizj, comeèdi presente (di- ce il Contratto) aonoredella Città, e Comune di Fiorenza senz'alienare cos'alcuua nè alla Chiesa , nèadaltri; Chefaranno guerra , epace secondo , chevorranno iFio rentini . Che daranno libera entrata ,stanza , &vscita nel detto Castello , eCasserodi Monte Murlo achì , e quando vorranno i Fiorentini. Cheglihuominidi dettoCaftello daranno ogn'annoperla festa di S.Gio: Batista diGiugno vn cerodi 50. libbre alla Chie- sadel Santo in Fiorenza . Che faranno giurare le medefime cose a gli huominidiMonte Murlo, comeanchedidifendere , e faluare i Fiorentini , e di rinouare tal giuramento ogni 15. anni . Eper sicurezza dell'offeruanza del tutto ,oltre all'obbligo , ed ipoteca deiCastellodiMonte Murlo, obligano anche a' Fiorentini iCattelli , e giuri dizioni di Montegualci, di Loro , di Pozzo , di Lanciolina , della Trappola , &omnia alia Castra , Terras, Poffeffiones, Homines,Iura , Actiones ,&bona, quæhabent , tenent , velalijper cos inVal. leArm,ex vtraque parteArni . Eincasodimancanzadiquanto hannogiurato,vogliono,che iFiorentini possinopi- gliaredetti Castelli ,ebeni, eritenergli , o vendergli , per imborsarsi della pena di 2000. Marchedibuon'argento, posta all'inofferuanza di queste conuenzioni ; epromettendoi Contidi far ratificare tutto dallalormadre , e loro moglie , confeffanod'auer ricenuto per il dettoabbligo da M.Albertodi Mandelloda Milano Potestà di Fiorenza, che paga per il Comune, lire 5000. dibuondenariPisanivecchi . Iltutto è fatto in Fiorenza nel la Chiefadi S.Michele, alla presenzatra gli altri di Albizo di Forese , di lacopo di Ga- ualcante , di Gio: di Pelauillani Consolide' Soldati,ed' Aldobrandino diCaualcante, e di Moscadi Laniberto Procuratori del Comune di Fiorenzanobota του 20 Lavendita libera di Monte Murto la pone nel 1254. Ho veduto nelle Riformagioni cralecartepecore di questa famiglia la copia del priu legio ,che dice l'Ammirato fpe- dirodall'Imperazore Federigo Secondo aquesti fratelli , il quale ancorche per l'antichità fia rotta , e mal tratttata,non èperò impedita,chenonse ne possa leggere vna buonapar te,&ineffanonsonocisiamati Illuftriffimi , ma Illustri , e le parole fono queste -Dilectos Cariffimas Principes nostros viros fllustres Guidonem , Tigrinum, Rogerium , Marcualdum , Aghinulphum filios quondamGuidanis GuerraTuscia Comites Palatinospro magnifico , &honorabili feruitio,quodipfi, &Progenitores eorumProgenitoribus noftris Regibus , &Imperatoribus Romanorum fideliter exhibuerunt . Sub nostra Imperiali protectione suscepimus hoohanionios Quattrodi questi fratelli l'anno 1220. Ind.9. Nono Kal Decemb. fidoueuanotrouare ap. prefto l'Imp.Pedorigo, vedendoi Conti Guido,Tigrimo, Ruggieri, &Aghinolfo Palatina 20 S inTo- 138 1 inToscana, nominati pur testimoni al priuilegio spedito dal medesimo Imperatore , afauore de' Pisani in Monte Malo propè Vrbem . Paolo figliuolo èmancipatoda Pietro Trauerfari dona l'anno 1225. Ind. 13. Quinto Id. Febr. aquesti cinque fratelli Conti ogni ragione, che abbia fopra Douadola, &in nomeditutti cinque riceuonoquesta dona- zione iConti Guido,RuggierosAghinolso , Nondouea bastare la fatta colpadre l'an- no 1216. Nello stello anno 1225. a 21. di Maggio, questicinquefratelli compranoda Belenciodel giàVbertoBernardi tutto quello,che sia, oappartenga in qualunque modo aBonifazioConte di Castrocaro , aGiuliano fuo fratello figliuolo del già ConteGui- do, a Vgolino , & a Maghinardo fuoi nipotine' Castelli , e certe Corti di Fontechiusa di Larciano , della Castellina , e di Verghereta , etutto ildetto Belenciovende come cre ditore didetti Conti di Castrocaro dilire 960. di Rauenna .. ERauenna (che cosi è chiamata la mogliedi Belencio) ratifica per quello , che possa pretenderepercontodi sua dote in detto credito . 11 Contratto della vendita è fatto in Firenze nel palazzo de' medesimi ContiGuidi . Quattro giorni dopo , cioè a' 25. di Maggio al tempodi PapaOnorioIII. edi Federigo Imperatore, iContiGuido, Tegrimo, Ruggieri, & Aghinolfo afsegnanoal ConteMar- cualdo lorfratello la quinta partedelle cinque Castellaper indiuise degl'huomini, eper- fone di Bagno,e diGarzano . Invna cartapecoradel 1227. Ind. 15. 9.Aprilis silegge , che i ContiGuido,Tegrino,Marcualdo,&Aghinolfo figliuoli dell'Illustre ConteGuidoGuer- ra(cosí é nominato) danno in feudoaDrudolodaBiferno figliuolodiDrudo Vgolini , &a' fuoi descendenti mafchi , il Caftello, Corte, edistrettodiBiferno, ePoggioVbaldo contutti i fedeli, beni , egiurifdizioni , conobligodi pagare ogn'anno per feudofol. 20. didenaridi Rauenna,e di far guerra,edar Soldatı adogni richiesta de detti Conti,iqua- lipromettono incaso di guerra di difendere il medesimo Drudolo;cmancando la linea mafculinadiesso, il feudo tornia' Conti, che intal casosaranno obbligati di maritare le figliuole femmine,cherestasserodi Drudolo,ode' fuoi successori.Ellstromento è far- to in Firenzenel palazzo degl'istessi ContiGuidi. L'annoappressocioè il 1228. facendo i Fiorentini guerra a' Pistoiesi , come raccontano ilMalespini ,&ilVillani.Trouotali differenze eflere lateaccordate a 27. diGiugno Ind. 1. peropradi M.GiuffredoCardin. LegarodellaSede Apoftolica (questi è il CardinaleCastiglione Milanese, che fu poi Pa- paCelestino Quanto) eine partideldettoaccordo, vi è, chedelle discordie,che sonotra Pistoieli , & ingliuolidel ConteGuido; iPistoiefi deuino stare a quello , chefarannoi Fiorentini ,ed il Cardinale ; & in assenza di questo, iFiorentini ifteffii Nonveggoquando il ConteMarcualdomoriffe,mal'anno 12301a 2) di Marzo, non era al certo vino , poiche iContiGuido , e Tegrino suoi fratelli , volendo venire adi uifione con i Conti Guido , e Ruggieri lor nipoti , e figliuoli del già Conte Marcualdo lor fratello , econ il Curatoredel Postumodanascaredella Conteffa Beatrice vedoua delConteMarcualdo, hanno ricorso a Messer Ottoda Mandello Potefta in Fiorenza il Giudicedel quale da per Curatoredel ventre , e Postumo , il ConteRidolfo di Guido diBurgundionedi Capraia padredella detta ContessaBeatrice, il quale accettandodetta Cureria , da per malleuadore della buona amministrazione Ruggieri di Alberto da Quona, e fannofra loro diuifione de' Castelli , ebeni , come ne fanno por altra de Sud- ditiglistessi ContiGuido, e Tegrinoda una , il ConteAghinolfo lor fratello , ei púpilli del giàConteMarcualdodall'altra. Manonperquestodouendorestar fra loro d'accordo , pochi giornidopoilConte Guido è in lite davanti al Giudice delle cause sospette , ed eftraordinarie del Potefta di Fiorenza , con il ConteAghinolfofuo fratello , ilquale in nome proprio, e come Tutoredi Guido,e di Ruggieri fuoi nipoti , e figliuoli del mortoConte Marcualdo , ede figliuoli danafcere , insieme con il Conte Ridolfo da Capraia , who de Tutori di detti Pupilli , desiderando di venite a qualche accomodamento , si rimettono tutti per opra del Potestà di Fiorenza inMesser Guelfo de' Bofcoli d'Arezzo , al qualedanno au- torità di lodare , e così a' dicianoue dell'istesso mesedi Marzo , Mefier Guelfo diuide il Conte Guido ,ed il ConteTigrinoda vnaparte, &il Conte Aghinolfo altro lor fratel lo ,con i figliuoli del ConteMarcualdo dall'altra . Etinquesta dinisione si vede , che era anche morte ilConteRuggierilor fratello,il che apparisce più chiaramente da un'altro atto fattol'istello giornodat medefimoM.Guelfo; : nel 139 nel quale ordina , chetra i detti Conti si facciafine di ognitransazione seguita tra loro dell'ereditàdel mortoConte Ruggiero lor fratello ; eccetto pero delle parti , che faran- noassegnate a ciaseuno , che sono , che ilConteGuido abbia la fua parte di quella, che auca il Conte Ruggierinella Rocca di Ampinana , nel Castellodi Torricella , in quello di Rostolen , e di Casoli , elor Corti , egeneralmentedituttoquello, che auea in Mugello, edin Casentino , non intendendodellepartidi Risecco , e di Prato vecchio, che fideuono diuidere in quattro , da che ciresta chiaro, che delConte Ruggieri non ci so- nofigliuoli ; e l'istesso si deue faredegli altri luoghi , che sono a comune . Vuole in ol- tre , cheiContiGuido, Tigrimo,&Aghinolfo fratelli, efigliuoli delgiaConte Marcual- dolornipoti, diuidino fra essi glihuomini, Comuni, e Terre di Greta , di MonteMurlo, diMonte Varchi , di Partina , e de' luoghi di Romagna ; come anche quello , che hanno nella città di Pittoia , e suo distretto , e che il Conte Tigrimo venda la sua parte di Monte Lungo a' figliuoli del giàConte Marcualdo,&al Conte Aghinolfo . Diuide, ed aslegna ancoraaciascuno altre cofe, le qualisarebbe troppo lungo, edi fastidio il volerle mer ter qui . IlLodoèdato nel Palazzo del Comundi Fiorenza . Tutto questo dice il suddettoScipione Ammirati il giouane , che essendo tuttoil fon. damentosopra cui fi fabrica la genealogia tutta de' Conti Guidi , oggi detti ContiGuidi Bagni,mièparfoneceffarioriferire in questo luogo, tutta la suadottrina fondata con seritture autentiche , con le qualisi scuopreglierrori degl'Istorici, che hanno parlato in aria , e raccontatoperverole fauolesparse fra il volgo . Basterebbe solo aquesta gran Casa il priuilegio di Federigo Imperatore fatto a fo praddetti fratelli , perilluftrare questa Prosapia quasi Regia, dichiarandogli tutti Prin- cipil'istesso Imperatore ;che vuol dire , che la pone sopra ogn'altra famiglia grande di que' tempi edio nondoureipassare più auanti in parlarne; ma per seguire il mio stile ,, chenell'altre ,parleròdegli huomini illuftri , loro imprese , con ogni breuita, restan- doabastanza mostrata l'origine, con tutto lo stipite di questa gran famiglia, costan. do chiaro il rimanente nell'albero , ed Istoria de suddetti Conti Guidi, fattoda Scipio ne Ammirati il giouane , molto diligente inueftigatore dell'antichita , al quale miri. metto . -Nónmipareneceffario diaddurre qui la proua, che oggi i Marchesi Bagni tanto diCe sena , o Romagnola , quanto quei di Mantoua fieno imedefimi, che i Conti Guidi ri manendoinchiaroappresso tutti gli Scrittori , che in questo niuno difcorda , Ne tam- pocofadi mestieri dimostrare la loro potenza ne' fecoli lontani , bastando solo dire cheerononumerati , echiamati Principi finodall'Imperatore , con undominiovastilli- mointutta la Toscana , in Romagna ,ed in altre Prouincie d'Italia ... Non fapendodidoue cominciare l'azzioni illuftri di questi granCampioni , dirò al- menole cariche da loro conseguite in tuttii tempi; ma per seguitare l'ordine di Scipio- ne Ammirati , parlerò primade' figliuoli , edescendentidelConteGuido ,di cui furono figliuoli il Conte Guido nouello , e Simone , che amendue furono huomini infigni , de quali fi legge a perpetua memoria sopra la portadi Fronzole fino a presenti giorni la presente iscrizzione . D. D. Anno MCCLXI. Indictione IW. 1 DieDominicoIII. Februarij exeunte . Domini Magnifici ComitesGuidoNouellus , &Simon Fratres, filijMagnifici Guidonis , Dei Gratia PalatiniTuscia , &MagnificaDomina Comitiffa Joanne fecerunt incipere adificarePortas , & Muros Castri Puppij iam ab Attila Deiflagellum delectum, : 11 Sa Elopid Y 140 Esopra la Porta a Porrenasiosdeuano questi verfi . Nominedulcesco , Puppiam quasi puppanitesco , Dulcia do gratis, &rebus abundo heatis, Seruio Guidoni Comiti, Comitique Simoni, HisincomuniDominisfamulabor , &vni Quimedeiectum, vera probitate refectum, Huncretinentletepacisgaudendoquiete . Ondediqueste imprese l'vno , el'altro fratello ne è capace , come anche dell'edifizio dellaChiesasottoPoppi, cheoggi si dice il Conuento di Certo Mondo, in cui vi è la se guente iscrizzione . : Anno Domini M.CCLXII. Ind. v.fæliciter . ComitesGuidoNouellus , &Simon filij olimD.Guidonis Dei gratiam inThuscia Palatini hancEccle fiam edificari fecerunt . AdhonoremDei , B.MariaVirginis , S.Francifci , S.Ioannis Euangeliste, omnium Sanctorum . Main particolare ciascunodi questi fu valoroso , etanto singolare fu Guido nouello nell'Arte militare , checonseguitutte le cariche supreme; fu seguace del Re Manfredi, &adesso molto caro,che confidato nella di lui fedeltà esperimentata da Federigo Im peratore suo padre , lo fece suo Vicario Generale in Fiorenza,nella cui caricav'entrò le CalendediGennarodel 1261. doue vidimoròdueanni continui , risedendo nel Palazzo vecchiodietrola Badia , eperchetemeua forte degli vsciti Guelfi Fiorentini , oper dir megliofcacciati , statua vigilante a tutto quello, che poteua auuenire ; non fidandofidi elli perle corrifpondenze, che poteuano effi auerdentro Fiorenza , fece farevnaporta dietroal Palazzo, per la quale potessero entrare a qualunque ora egli volesse i suoi fudditidelCafentino , che chiamati auca alla fua guardia , e fu allora,che fece quella strada corrifpondente a detta porta , doue foleuano spesso alloggiare isuoi fedeliGhi- bellini , dondepoitalstrada acquisto il nomediGhibellina , che fino a'tempi nostrital nomeritiene; fece anche giurare atutti iFiorentini fedeltà al Re Manfredi; e standovni- toa' Seneli ,che per compiacergli , ordinò , che si disfacessero cinque Castella de' Fio- rentiniperessere questoposte troppo vicine a detti Senesi . Mavenendorichiamatodal ReManfredi ilConte Giordano, che teneua la carica diVicarioper l'Imperatore in tutta Toscana, comandandocomeGeneralissimo atut- tii Ghibellini , e vacata per questa partenza la detta carica , fu subito conferita alCon- teGuidonouello, onde auendoello il total comandodell'armi , s'accinse a fardell'im- prese , e per stare più ficuro della fedeltade' Fiorentini , stabili di dilcacciare da Fiorenza ogniGuelfo , benche foflefratello di qualche Ghibellino , nelcuitempo fu tenuto vn granparlamento in Fiorenza , nel quale v'interuennero tutti i Baroni Ghibellini , edin eflofuproposto da' Conti Guidi , Cont'Alberti , Conti di S. Fiora , Vbaldini , &altri .. didiftruggere Fiorenzas onde discorrendosisopra questo punto , conclusero tutti i Ba- roni Ghibelliniconcordementedi venire a tal deuastazione, perche si venuia a togliere questo couo principale alla fazione Guelfa molto numerosa , etroppo superiore alla Ghibellina ; e cosi venivano ad afsicurarsi iGhibellini Fiorentini , che sarebbero stati sostenuti dalle Città circonuicine , le quali si gouernauano in Toscana a parte Ghibel- lina , fidandosi anche iBaroninelle loroCastella forti, ogni volta , che non vifosse sta- ta la potenza d'vnaCittà di Fiorenza ; maFarinata degli Vberti , benche fossetuttoGhi- bellino , e trattandofi di distruggere la Patria , ed il suo auere , s'oppose gagliardamente al conuenuto , onde leguito dagl'altri intereffati , non ebbe effetto laproposizionede ContiGuidi , di S.Fiorage de' Cont'Alberti, che auendotutti questi Castella fortissime nel contadodi Fiorenza ,veniuano, destrutta questa , adeffere assoluti padronidel terri- torio Fiorentino , senzatemere d'alcuna potenza , che gli potesse superare ; e peró non fi deue credere , nè ascoltare , nè anco prender consigli dagli interessati, chenonposso- no essere , cheperigliosi al ben publico . 11ConteGuidonouello, comeVicario Imperiale , e Generale del Re Manfredi , propose molt'altre imprese da farsi contro la fazzione Guelfa; edesloalla testa de' suoi Ghibellini , si portò nel contado di Lucca , doue si rese padrone di Castel Franco , di S. Cro- : 1 cc, 141 ec,diS.Maria aMonte , di MonteCaluo ,del Pozzo, &altrenel 1261. Edel 1262.pre- seCastiglione in queldi Lucca , e venendoalle mani coni Lucchesi,gli diede vna rotta confiderabile , per la cui vittoria il ConteGuido ebbe il Castello di Nozzano , il Ponte aSerchio , Rotaia , e Sarezano; il tutto si cauadall'Istorie di Gio: Villani , il quale vuo- lc,che nel 1263. il suddetto ConteGuido s'impadronisse anche della città di Lucca : maessendoui altro Autore , che scriue l'Istoriadi que' tempi , douiamopiù tosto fecon- darela sua opinione, che quelladel Villani , benche pocoimporti al nostro proposito , bastandoci di prouare , che questo noftro CampioneGuido nouellosi rendesse padro- ne anchedella città di Lucca , o fia nel 1263. Onel 1265. comevuole Tolomeo Luceníe ne'suoi Annali . : Anno 1265. Videntes Lucenses ,quodnon poterant vlterius resistere potentiaManfredi , &partisGhi- belline, deuxitatis abomnipartesuis Territorys subiecerunt fe mandatis Comitis Guidonis nouelli ,&c. Seraipoi ilConte Guido, dopo il ritorno de' Guelfi , vsciti di Firenze per la venuta de Franzesi in Italia , Corrado Secondo Redi Gerusalemme,di Sicilia, e Ducadi Sueuia; enel priuilegio , che detto Corrado concede a Pifani nel 1269. chesi conferuanelle Riformagionidi Fiorenza , vi ètra gli altri sottoscritti: Guido nouellus ComesinTuscia Pala- tinus VicemRexpradictis interfui , &subscripst . } DiquestoGuidonouelloneparla anche ilCrescenzjnellapar. 1.narrat. 2. epiù diffu- famente ilSanfouino,enellamaniera , che segue , dopod'essere cafcato anch'esso nell' errore comunedegl'altri Autori circa le nouellediquesta nobilissima , e generofitlima Casa; e parlandopoi de figliuoli di Gualdrada ,dice l'infrascritteparole . Questo ConteprocreodiGualdrada Guido , Tegrimo , Ruggiero , Marcualdo , ed Aghinolfo, da' qualidisceserotutti i Conti Guidi , duisi in diuerfirami, col temporic- chi,potenti , egranSignori ,come affermono Ricordano, il Poggio, il Colennuccio , il Platina , S.Antonino, edaltri , chescriffero a' tempi loro , e narra la lorogenealogia . Scriue il Sanfouino , che Francesco vltimo Conte di Poppi , scacciato l'anno 1440. da casa sua , si riparò aBologna appresso a' Bentiuogli suoi amici , perciò che (congiunti perauanti in amicizia neltempo , che ErcoleBentiuogli fu banditoda Bologna ) ando a Poppidal Conte Roberto , doue praticando con vna giouane del luogo , manifesto tantoa Bolognesi in quei giorni , che auuenne ilcasodiCanedolialConte Francesco , il quale si fermocon isuoidescendenti inquellaCittàdi Bologna, finche furonoscacciati i Bentiuogli da PapaGiulio Secondonel 1506. &andarono poia Modana. Vifurono huomini illuftri i due fratelli Conte Simone, eConteGuido; iqualidiuisi fradi loro , Guidonouello suddetto fugenerale della parte Ghibellina ; eSimonepoidiGhibellino, cheera ,fartofi capo di Guelli contro il fratello , si vnì con il ConteGuidoGuerrafuo cugino . IlGhibellino per il Re Manfredi, fu Guido nouello potente inquella Prouincia, comeaffermono molti Scrittori , e specialmente Ricordanoal cap. 151. quandodice.. 11 ConreGuidonouellodellacasade'GontiGuidi , con iGhibellini di Fiorenza , entra rono nelCastello di Figline , che era molto forte , clo ribellarono al Comunedi Fiorenza, &c . Epiu oltre filegge. La rotta di Mont'Aperto fu l'anno 1250dopo laqualel'annomedesimofu fitto Pote- stà di Fiorenza per il Re Manfredi ; eneldetto anno nelle Calende diGennaro , tenne ragione nel Palazzo vecchiodi S. Apollinaredel popolodidettaCittà . Epocotempo appreffo, fece fare la portaGhibellina , ed aprire quella viadi fuori , acciò cheper quella cherispondeua al Palazzo, potesse auere l'entrata, el'vscita al bisognoper me tere isuoi FedelidelCafentino in guardia dellaCitra, edetta porta con la strada, che corre fino alle Stinche, fu nominata la via Ghibellina ;fecedi piùgiurare fedeltà al Re Manfredi da tut- tii Cittadini , che rimasero nelle Città, e fu ordinato Vicario , eCapitanGenerale in Toscana ilConte Guido nouellodel Casentino , edi Modigliana , il qualeconsumò in parte il ConteSimone suo fratello, &il ConteGuidoGuerrasuoconforte, equei di suo Jato,chemanteneuanoparteGuelfa , &era dispostodeltutto di cacciare la parte Guel- fa di Toscana,&c. : Dicostuineparla Ricordano al cap.170. ed ilBiondo nel fine del libro 17.del suo70- lume. In questotempofi feceunadieta adEmpoli, doue sitratto disfasciare Fiorenzi , ediridurlaaBorghi, quando Farinatadegli Vberti la difese , come dice ilDantenel 10. dell'Inferno ... + Ma 142Mafu iofolcalà, douesofferto Fuperciascunditorre viaFiorenza , Colui,cheladifeseaviso aperto , 1. :: 2 1- Edel medesimoConteRicordanoscrine al cap. 173. L'estate appresso il dettoVicario : Generale (cioè il Conte Guido nouello) con i Fiorentini , Pisani ,edaltre amista de' Ghi bellini di Toscana a petizione de medesimi Pilani , fecero oste sopra le Terre , eCastel- la de Luccheli ,edebbero Castiglione, esconfissero i Lucchesi , egli vsciti di Fiorenza; edopodettasconfittaGuidonouellocon i Pifani , eGhibellinidi Fiorenza ottennero il Castello di Nozano , il Ponte Serchio , Rottaia , e Serazana l'anno 1263. e.dopo lapartis tade Guelfi da Lucca , non rimase Città , nè Castello in Toscana, che non tornasse à parteGhibellina . Ed in questo mentre Guido nouello Signore in Fiorenza,votola Cameradel Comune , e trasse più volte Balestra ,edaltri fornimenti da oste , egliman- dò a Poppi . &c. 12 Non so però vedere, cheil Conte Simonegli fosse nimico, costandoper tutte le scrits > ture,paffate effi di concerto intutti inegozj ; e Scipione Ammirati il giouane si mara nigliaanch'effo , di quello , che dicono questi siddetti Autori , vedendosi questo Ghi... bellino banditocon il fratelloda Fiorentinis ibchenonsarebbe successo , se essofofie statoGuelfo: Sivedeparimente nelBArchivio dello Spedale della Scala di Siena , esserer nella lega, che fanno iGhibellini a! 7. diSettembredel 1251. nominandosi in essade Con tiGuidi, il ConteGuido nouella, eSimone figliuolidel ConteGuido ; il ConteGuido di Romena figliuolo del Conte Aghinolfo, la qualeè rogata da Ser lacopo diGianni LupinidalBorgodi S.Agata , mbinuερί Nel 1268. il suddetto Guido nouello,infiemeconil ConteSimonefuo fratello,fi ve dono dichiaratibanditi per Ghibellini dal Vicario del Re Carlo inFiorenza tra queidel Sestodi S.Piero Edel 1269. andaronoa feruire iSenefi,comePatresta il Malauolti nella sua Istoria di Siena, è fu da quegliil ConteGuidocreatoJorPotestà per vn'annos Ondepiù che piú iom'ingolfo pervederegl'Archiuj ,eper chiarire la verità Istorica Fu il suddetto Conte GuidoPotestà in Arezzodel 1289.ma fu molto contrariatodal lafortuna in perdere la battaglia di Campaldino , benchefosse la sua armata guidata dal fuo valore , e daquellode' primi Capitani , che auesse quel secolo . Onde ne' registri de Potestà d'Arezzo vi è l'infrascrittapostilla Adno 1289, Comes Guido nouellus, Jub quo in Campaldino agro Gbibellini Aretini vifli Guilielmino deVbertinis EpifcopoAretino , cumpleraque nobilium factione , &multitudine interfeto . Biblenęop pido destructo ,fuitque Aretu Exercitus : Disiectusquefons Quimizelli Guelpbis , quafi omni agro potitis Aretiotunc absqueManibus vallo aMuheribus , &Senibus tutato . Edel 1275. fu anchePotesta di Faenza , con il cuidiutoGuidodiMontefeltro vinse i Bologneli , comelo narra Scipione Ammiratiilvecchios. De' figliuoli de! Conte Guidonouello non sivedono grand'imprese ; el'Ammiratitan- to il vecchio , che ilgiouane , lascianodi mettere nell'albero il Conte Tristano , che fu figliuolodel ConteManfredi , il quale nel 1316. si vede al foccorso di Forli, insieme conil Conte Francescodi Carpegna ,con Ceccodi Ciappettino degl'Vbertini , ed altri conforme ne fa onorata menzioneAlbertino Mussatto nella sua Istoria Augusta deGestis Henrici VII. Cafaris lib. 700 IlConteGuglielmodettoSpadalunga figliuolodel ConteGuido nouello , fu armige- ro , e molto stimatodal Papa,edagliAretini , di cui ne fa onoratilima memoria Gio: Villani . Tra i figliuolidel C.Guglielmo Spadalunga , fu huomovaloroso il Conte Galeottoa eRicciardofuofratello,che si possono ancheporretragli huomini infigni ,etuttidue fieriffimi nimicide Fiorentini; equesti cominciarono acognominarsida Bagno,ei suoi successori de' ContiGuidi da Bagno , &oggi detti Marchesi de' Bagni; e questi ebbero tre fratelli , mabastardi , Tommaso, Betto, eGuido , nominatidall'Ammirati il gioua- ne;furonoperòiduesopraddetti molto cari , perche valorofi , all'Arciuescono di Milasi no, chelosecondaronoin tutte le sue imprese . Ondenella pacedi Serazana fatta l'anno 1353. tra la Republica , e l'Arciuescono suddetto , il Conte Galeotto , edil ConteRic çardo , 3 : 1 1 - 143 cardofuo fratello,non folovi sononominati, come si èdetto di sopra dall'Ammirato peraderenti dell'Arciuescouo , ma ne capitoli è posto ; che i detti Conticon i loro / gliuoli, fratelli , efedeli lieno liberatida ogni bando, econdennagione; che aciascuno fia restituito ibeni , e sienoleuate le rapresaglie concedute controdi loro, eccetto però quellode' crediti , che fi abbia con loro , equelle concedute a queide' Spini da 20. anni in dietro delle quali li faccia giustizia 4 Etal ConteGaleottosiano reftituiti tutti i beni postinelle parti doue fono iCastelli di S.Niccolo , di Guardatroie , di S. Angelo , di Garliano , e di Ozano, non intendendo di giurifdizione,di Fortezze, di Castellı, dı Vaffalli , e Fedeli...... enfiteufi , come nè anche per questo perda , o acquistiragione nèbeni , ne quali alcuno de' fuoi fedeli , ofeudatarioenfiteuco , fosse decaduto perqualiuoglia cagione, comenèanche per tal rispetto poffa ilConte andare in alcuno de' fuddetti luoghi, eandandoui, siproceda con- tro lui conforme a' bandi , &il tutto in ogni caso, che ratifichino la pace, comefecero gli 8. di Maggio dello stesso anno. Equesto fu in riguardodella sommiffione , che fece- ro alla Republica Fiorentina i Castelli di S.Niccolò , di Garliano .di Guardatroie , di Va- do, edel Comune di Cetica tutti soggettial ConteGaleotto ;etra le condizioni , chesi accordaronodalla Republica Fiorentina nel 1349. a 18. di Settembre , fu ; che ancorche ilConteGaleotto, o fuoi figliuoli, ofratellifacesseropace, oalcunacomposizioue con la Republica , non poffino in ogni modo auere diretta , o indirettamente alcuna giu- rifdizione sopra detti Castelli, da qual condizione è anche ne capitoli fatti poi l'anno 1357, conalcuni de' medesimi Castelli ; il cheracconta tuttoScipioneAmmirati il gio- uane nell'albero , ed Istoria de' Cond Guidi.obartm ام T Nel Protocollo 4. dell'Archiuiodi Murellod'Arezzo , sono nominati in diuersi istro- menti , NobilesViri Galeottus ,&Dominus Ricciardus Comites filij quandam Domini Comitis Gulielmi deMutigliana Deigratia in Tuscia Palatmi ac.gr. tomeancheTomajus, Bettus, &Guidofratresna turalesfupradıltı Galeotti,&Ricciardi obis Doue ancora si vede l'istromento di pace tra isuddetti, con il figliuolo di Galeotto , chiamato Matteo , & in un'altroMarco, come vuole l'Ammirati ,che potriano effere due comecredo, essendo differenti il nomediMatteoda quello di Marco;con la fami- glja de Boftoli ,doue sono tutti purenominati di non offenderfi, fottopena di 5000. li- recar.92.1 DelConte Ricciardovi fu Pietro, eGuidos ma Pietro fu huomo bellicoso , eferui il Conte Guido Antoniodi Montefeltro , Vicario per S. Chiesa in Asisi , in Gubbio , & in altre Città , il quale sivede nel librodegli Stipendiatid'Asisi, detto Comes Petrus de Bal- neoanno 1414.. In Conte Guido del Conte Ricciardo, & ilConte Ricciardo figliuolo del Conte Pie- tro, feruirononelle guerre di Lombardiaefurono in fauore del Marchese Alberto di Ferrara , e de' Sig. Malatesti; edentrar nonella lega del 1392. epoi fi vnirono con il DucadiMilano , &il suddettoConteGuido, secondo il Maleuolti , fu mandatodal Du- caGio: Galeazzo Ambasciatore a Siena a fine diperfuadere quella Republica di fot- tometrerfiad effo , &effendogli riuscito ,il suddetto Duca, lodichiaro suoLuogotenen te in detta Cuta, eStato, ma fattasi la pacetra Fiorentini, e Senesi, i Conti Guidida Bagnofuronoperseguitati dadetti Fiorentini ,priuandogli a viua forza di tutti ilorofta ti,&in der compagnia iSig Vbertini , suposao in omisii autoukikhons i.Questo Conte Ricciardo fuddetto si legge nell'Archivio d'Afifi al Protocollodi Ser Francescodi Ser Benuenuto di Stefano del 1422. effendo Potestàdellacittà d'Afiorama Dominus Oddo Jacobı Oddonis de Perusia , & Vicario Magnificus Vir Dominus Comes Ricciardus quondam Domini Comitis Petri de Comitibus deMutilliana ComesPalatinusMaiestatis Imperialis Effendo pero ilsuddettoConte stato Gouernatore nel 1412. della medesima cittadi Afili , comea Protocolli del fuddettoSer Francescodi quell'anno TOLIOGLO Et invna Procura , che roga il sopraddetto Notaro del 1410. fivedepur Governatore il fopraddetto énominato anche il Conte Pietro , nella quale il Nobilis , &Egregius Vir ¡Francifcus filius fpectabilis militis , &DD. Guidonis D.Francisci deMatelica adDominum Clavellam de Chanellis de Fabriano, e adD.GuidonemPatremper sposareNobilem , &egregiam DominamAntonian filham Nobilis HimLamberti D. Ioannis de Matatestis. PræfentibusMagnificis Dominis Comite Ricciardo de Mutiliana,Gubernatoreprafete Cinitatis Afisy proIlluftri, &excelfoDominoGuidantonio ComiteMonit tis 1 1 144 tis Feretri Vrbini,&c. Regni SitiliaMagno Comestabulo , nec non eiufdem Ciuitatis Afisiy, &ciusComi- -tatus in temporalibus Vicario prosRomana Ecclefia, Comite Petro de Mutilliana ,&c. L QuestoContePietro , oPiero èquello , che nomina Scipione Ammirati il giouane, dicendo esseresottoscritto perteftimonio alla ratificazione dellalega conchiusa in Fran- cia tra la Republica Fiorentina ,eCarloSesto Redi Francia,che segui del 1396.a 23. di Nouembre ; e del 1406. si vede il suddetto Pietro Condottiere de' Perugini ; edalle scrit- ture da me fopraddotte si lena daldubbiol'Ammirati il giouane, che fosse ildettoPie- tro vno de' Commissarj di Papa Giouanni XXIII.che infieme conGaleotto de Fibindac ci già de Ricafolipur Commiffariodel Papa , faistanzaanomedi Sua Beatitudine alla Signoria di Fiorenza , che entri malleuadore al Conte Guido Antonioda Vrbino, che il Papa gli pagherà la condottadi 600. lancie , e di 600. fanti; la qual malleuadoriafu fat- ta a' 7.di Luglio in nomedella Republica dal Caualier Rinaldo de' Gianfigliazzi ; onde nonv'è dadubitarsi più dall'Ammirati, perche noil'abbiamoprouato al feruizio della cafaMontefeltra , edella Chiefa . Da sopraddettiContiGuidi di Bagnonascela linea di queidi Mantoua , comebenilli- mo prona con scritture autentiche Scipione Aminirati il giouane ; e perche oggi in que- Ali ficonferuano le reliquie d'vna famiglia Regia , e potente almaggior segno , Per in- telligenza di chi legge , stimo neceffario dedurre qui le proue, che (criue il sopraddetto Scipione, dicendo. ! Cheil Conte GuidodelConteRiccardo , fifoffe ritirato aMantoua , &elettasela per Patria,oltre aldettodi F.LeandroAlberti, cen'afficura ancoral'Equicola ne suoiCom- mentarj di quella Città lib.3.doue parlando della liberalita del Marchese Gio: Francesco P'anno 1444. tragli altribeneficati notitia GuidodaBagni. Dal qual Guido natone vn altro , veggo , che l'anno 1451. a 4. diSettembre ,confeffadi auere riceuuta la doteda M.GuidodiM.FeltrinoGonzaga padredi Filippa fua p.moglie,dalla quale Filippa, eGui- donasce vn figliuolo maschio , chiamatoRiccardo , evnafemmina . Trent'anni dopo, cioènel 1481.2 15. di Ottobre, chiamandosi Guidodi un'altro Guidoda BagniCittadi- nó, e abitantedi Mantoua , fa compromesso con un Baldassarri da Mastrata di Mon- ferratoCancelliere , e Procuratore delConteGio: FrancescodaBagnosuofratello ? Nel 1484.a 7.d'Agostositroua con M.MatteoAntimaco , comeAmbasciatore dell Illustrissimo Marchesedi Mantoua testimonj alla pace fatta tra la lega , ed i Veneziani , dettala pace di Bagniuolo ,&il nostroConteGuidovie nominato, che è M.Guidod'vn altroM.Guido daBagnol Questo Guido, comesià dalle prouanzedinobita fatte daCammillo suo nipote per pigliare l'abito di Caualiere di S.Stefano , fu l'anno 1488. con decreto de' 6. di Aprile di- chiaratodalMarchese di Mantoua FrancescoGonzaga per fuocompagno,che era il pri- mogrado, che conferissealloraquel Principe , e perche l'onore non foffefcompagna- todall'vtile , gli feceun donatiuodi 563. Bobulchedi terra nel territoriodi Mantoua . Di Bianca Vberti famiglia nobile Mantouana gli nacquero cinque figliuoli , che vno fu Gio: Francesco, il quale prese l'abito diCaualieredi S. Stefano l'anno 1564. edi Corne lia figliuola di Girolamo de Contidella TorreVeronele, ebbe il sopranominato Cam- millo, che fu fatto Caualieredel medesimoOrdine il 1. d'Aprile 1570. Nacqucro ancora diGio: Francefco, Fabrizio, eMarcantonio, che questi dicono , che fu Capitanogene- rale del DucaGuglielmo nel Monferrato , e quello Pretore di Vitelliana Ambasciatore per il detto Duca al Re d'Ungheria, e diBoemia , e Capitano generale nella Città di Mantoua , e nel Monferrato. Di Marcantonio , e di vna figliuola del ColonnelloGio: Lodouico PonzoniCremonese ContediCastellerto,nasconoi figliuoli, che sononell' albero , cheGuido è ancor egli Caualierdi S.Stefanoa 7. di Marzo 1372. Il tutto fi pro- iuadalla Cancelleria delConuentoinPisa de' detti Caualieri , DalConte Riccardo figliuolo di Filippa , nafcono Ruggieri , Antonio , e Agnolo . DiRuggierinasce Claudio ,Giulio, e Ricciardo. Di Claudionascono Ruggieri , Ipo- lito , Flaminio , Giulio , e Ricciardo . DaGiulio, e BarbaraGorna sua moglie nafco- noRuggieri , Claudio, Fabrizio , che preseper moglieCaterina de' Facchini , da' quali nafceGiulio , cheà permoglie la Signora Chiara Arigoniconforme all'albero di Scipio- neAmmirati , cheoggi viuono comeSignorititolati , auendo auuto il titolo di Mar chese questoGiuliodalDucadiMantona,efuccederannoquesti nell'eredità diqueiGui di 145 di Bagni in Romagna chiamati in mancanza di maschidall'ultimo Cardinale de' Conti Guidi Bagni . Maperritornareall'altro ramode' Conti Guididi Romagna,oggicadenti, dirò, che vi sono stati huominitutti segnalati, eche inquesti risorse dopoqualche tempoquellaglo- riacon cui risplendeua già questagran casa; edilConteGio: Francesco figliuolodiGui- dodel Conte Riccardo,benche foffein Mantoua onorato da' Gonzaghi , cercò nondimenocon il mestierodell'armi lasuagran fortuna ; conosciutosiilsuovalore, innato in questa casa, da Papa Sisto IV. gli diede la carica , ecomando di400.fanti , edi 70. huo- minid'arme, e così con questoferuiziopassatoalla S. Sede Apoftolica , meritoda Inno- cenzioVIII. il dominio di Montebello , diGinestreto, Monteziffi, Lucè, la Pietra , eCatelli diMontefeltrosed oltre questo si resedegno di cõtraere matrimonio con Ermellina Malatesta , per la quale conseguì Ghiaggiuolo, Fontanafredda,Castagneto, Bonalda,Pe- trella ,Marcore, e Val di Pondo , il qualeGio: Francescofigliuolodel già Guido della fa- miglia di BagnoContedi Modigliana, (che così si chiamanel suo testamento)lascia suoi eredi, dopod'auere assegnato ladotedi 2000, scudid'oro aGineuera fua figliuola,Guido Guerra , Niccolo , e Ruggieri suoifigliuoli . Niccolò fu Soldato valoroso, e seruì Leone X. e Clemente VII. con70. huomini d'arme,&auanzando molte paghe , ottenneGaitea, e Montescudolo , di cui ne parla il Cre- scenzj p.1 . narr.9, c.5 . in questa foggia . Siluia Colonna,che fu nipote del valorofo Pro- spero , chiamatadagli Istorici, Donnasaggia , ebbe per conforte NiccolòConte Guidi , Sig. di molti Castelli , che seruendocon 70.huominid'arme alla RomanaChiesa sotto LeoneX.eClementeVII.tenne per suoi stipendi id.Castelli, i cui figliuoliGio:Francesco, eFabrizioColonna Conti Guidi furonoCapitanidi gran fama . Epiú oltre il sudd. Au- tore,parlandoneldiramarsiquesta casa,dopo, chefu priuata da'Fiorentinidellorostato, dice; Priuato, che fu dello stato RiccardodalpopoloFiorentino,Pietrosenepassoa Fer- rara , Roberto a Sforza di Cotignola , Carlo a Rimini , il lor padreaMilano , eGuido a Mantoua, oue s'imparento conlacasaGonzaga,ediede principioall'illustriss.schiattade Sig.Bagni copiofsadi personagginell'armi,e nelle lettere,edoggi è congiunta alla piùscel ta Nobiltàd'Italia , equello , che segue; auendoessopurepresol'errore dell' Ammirati il vecchio , e F. Leandro in confermazionedi quanto si èdetto . Gio: Francesco figliuolo del ConteNiccolo fu condottiered'arme diPaolo III.segui tò poi Carlo V. Imp. in Algieri con 1000. fanti , ed interuenne nelle guerre d'Alemagna contro iDuchidi Sassonia,&altri,sotto ilDucaOttauio Farnese;serui poi il DucaCosmo nella guerra di Siena con 50. caualli , trouossi nella rotta di Chiusi ; glitu commesso la guardia diCamolliasesempre difeso, e protettodal DucaCosmo intuttele suetrauersic auutedal Papa , fu impiegato sempredal suddetto Duca in Ambascerie aCelare . DiGio: Francesconacque FabrizioMarchese di Montebello, chesposò LauraColon- lada' quali nacqueroidueCardinali, cioèGio: Francesco, Niccolo, e Pompeo. Di Gio: Franc, ne parla il sopracitatoAutore nella maniera , che segue. FuCard. Gio: Franc. de' ContiGuidi Card. de' Bagni a' nostritempi, giàVescouodi Ceruia, etitolaredi s.Alessio nell'Auuentino Badia delle prime di Roma , hora Monasterio insigne di S. Girolamo ; d questo suddetto Eminentiss. ristaurato nobilmente il Corodi quella Chiesa ; trasportata la scaladi S. Alessio ; adornato l'Altar maggiore con vn ricchissimo , esuntuosissimo Paliotto .Lodóciascuno la sua pietà,ogn'vno celebra la sua clemenza,e nellebocche di tutti la sua deuozione,ed altre prerogatiue,chegli dà il Crescenzi nella 1.p. narrat.9.C.5. Niccolò il fratellodopod'auere sposatoTeodoraGonzaga , ed auutone Fabrizio , oggi viuente in Romagna , lascio l'esercizio dell'armi , in cui auea profittatonon poco, e co megiudizioso , lasciati tutti quegli altri impieghi militari , edatosi a gli Ecclesiastici , ne' quali si esercito) con le prime cariche , guadagnò mediante il merito delle sue virtù JaNunziatura di Francia , che gli partorì poi la dignita Cardinalizia , nella quale ogni viuentel'a conosciutoalmeno per fama . Del Conte Simone fratellodel Conte Guidonouello se n'è parlatodi sopra , essendo essoaparte dell'imprese fortunate del fratello, che lo seguì , etiam nelle disgrazie; mave dendo, che il seguire questa fazione nongli eravtile ; l'anno 1274. a' 28. d'Agostogiura d'esserbuonGuelfoal Siudacodid. parte , come anche a quella del Comunedi Fiorenza, edi correre la medesinia fortuna coniGuelfi Fiorentini;poicno fino dell'anno 1261. fi 1 T vede 146 vede,cheil ConteSimoneera infiemecon il Conte Guido nouello, iquali: Refecerunt ÆdesPuppy in Tuscia constructas ab Illustri familia de Battifolle Comitum Municipy Puppiensis . In Monafterij Claustrobabetur Lapis incılum hoc petustatis Monumentum . , Anno 126.... Indict. 5. feliciter Comites Guido nouellus , &Simon filij olim Domini Comitis Guidonis Dei gratia in Tuscia Palatini hanc Ecclefiamædificari fecerunt adhonorem Dei , &B.Virginis, SanctiFrancisci, Saneti Ioannis Euangelista, omnium Sanctorum . Conditus in bac Æde B. Iacobus Balettarius , cui a Cristo refertur reuelatam fuiffepeccatorumremissionem , post quem fauorem inuenctasunt manus eiusfuaui odore perfuse . Vadin gotom.2. del 1262, Madel 1264 si vede il suddetto ConteSimone effere essopio,emoltoreligiofo non fo locon il fratello , maanche senza il suo fratello , mentre fino a' nostri tempi si vede n marmo affisso nella pariete della Chiesa delle Stimatedi questo ConteSimone , adperpe- tuamrei memoriam . AnnoDom. 1264.feria 5. postfestum AssumptionisGloriofaVirginisMaria.Comes Simon filius Illuftris Viri Comitis Guidonis Deigratia in Thuscia Palatinusfecit fundari istud Oratorium ad honoremB.Francifci,vt ipfecui in loco isto Seraphi apparuitfub annoDom. 1225. infra oft, Natiuit. ciuf- dem Virginis , &corpori eius impressit Stigmata Iefu Chrifti confignetgratia Spiritus Sancti . Del 1263. fi vede da' Registri de Potestà d'Arezzo , essere stato Potestadi quella Città del 1263. del 1264, edel 1265, IlConteGuidodaBattifolle figliuolo del Conte Simone , non mendel padre seppe ma- neggiarel'armi, anzi fupero qualunque Capitano,che ne'suoi tempivisse;delle cui azio- ni neparla il Sanfouino, GiacchettoMalespina alc. 210.Gio: Villani al lib.7. c. 64. i due Scipioni nell'albero , & Istoria de' Conti Guidi, Chenel 1282. i Fiorentini mandarono questo in aiuto al Re CarloII. con 50. Caualieri di corredo ,500. huomini d'arme, 50. donzelliGentiluominiprincipali dellaCittà per fargli Caualieri, e feruire alla perfo- nadelRe. Tutte queste genti eranoben in ordine d'armi , di caualli, di sopraueste , edi tutto quello , che gli facena di mesticro; e fu elettoper il Comune di Fiorenza il Conte Guidoda Battifolle ,puredella casa medesima de' Conti Guidida Poppi perCapit. &an- daronoalla Catena in Calabria, doue era il Re Carlo;ondesi tennericcamente feruitodal Comune edil Contefu moltoaccarezzato dal Re, fece molti di loroCaual, e feruironlo mentredimoro aMessina alle spese del Comunedi Fiorenza;e portoqui il sudd.Conte,e Capitano il padiglione grandedeld.Comune, il quale vi rimasealla partenza,che feceda Meilina,ediMessinesi to mifero perricordanzanella lorgranChiesa . L'anno 1319. fcri- ueGio:Villani l. 9. c. 77.vna gran parte de Guelfi , e popolari di Fiorenza , che aueuano data la Signoria al Re Roberto iqualieranodelle maggiori schiatte di tutta la Citrà , c con loro quafitutti iMercanti,edartefici,non fi contentauanodella Signoriadel Bargello (che era vnnuouo mododi gouernare introdotto) epareua loro stare molto male sotto di lui , perciò segretamente fi querelaronoper lettere , &Ambascerie col Re Roberto ,e caldamente lopregarono , che egli fa cessesuoVicario in Fiorenza il ConteGuidoda Battifolle; il che fu accettato dal Re , e fatto Vicario il Conte, venne in Fiorenza il mese di Lugliodel d. anno, prese la Signoria per il Re; l'altra setta, che signoreggiaua la Città nel Priorato ,perche non amaua la Signoriadel Re , volentieri gli auerebbe contrastato : ma il Conteda Battifolle era si Guelfo , e sì potente , che non ardì di contrastare alla fua venuta,e così fu abbattuta per commiflione del Re la Signoria del Bargello, il quale sipar- tì il mese d'Ottobredel 1316. peroche la parte delRecon la forza del Conteda Battifolle Vicario, auea giàpresotantapossanza , chenon solo potè disfare l'vfizio del Bargello , ma anche fare ,chela seguente elezzione de' tredici Priori , fossed'huomini quasi tutti , che amauanola Signoriadel Re; e così del tutto il Conteda Battifolle conquella parte rimaseSignore, onde la Città migliorò aflai, Ild. ConteVicario fece cominciare il Palaz. zonuouo.doue stă il Potesta,efece pigliare il modellodel fuo di Poppi , e se ne fece gran parte dalfudd. Conte. Dice Lionardo Aretino al 5.1. In questi tempiil Conte Guido con Ja sua prudenzaaccomododentro Fiorenza più di 50. inimicizie capitali di famiglie no- bili, edelpopolo; che per la di lui prouidenza,e diligenza s'accordarono, e deposero l'ar mi; del che nesegui grandissima tranquillitá alla Citta . Il Landino sopra il Canto 33 . dell'Infernodice ,che il ConteVgolino Gherardeschidiede alConteGuidodaBattifolle vna sua figliuola per moglie per stabilire il suostato , e che gli diede indote Ripafatta , il chedenota la sua potenza , egrandezza facendo ciascuno a gara di auere la sua amici- zia per non temere di chi si sia . Fu ancora il suddetto Conte Guido da Battifolle in 1.47 in Siena nel 1287.220. di Marzo, è chiamato Magnifico , & Illustre D.GuidodeModiliana Deigratia Comes inTuscia Palatinus , nunceademgratia Potestas Senarum; laqualCitta douen- do ratincare gli ordini fatti dalComunedi Fiorenza , per fortificar la tagliadi Tofcana ; ilConteGuidosuo Potestà, con il contentodi M.Guccio Forteguerra,di M.Brettaione de Salimbenizedi M.Meodi Teodorico Giudici,tre de'quattro Prouifori delComunedi Sie- na;e con licenza del Consiglio fa Procuratore, Attore,e Sindaco il nobile, esauioM.No. To Giudice, il quale a' 27. d'Aprile nella Chiesa di S. LorenzodiCastel Fiorentino ratifica detti ordini ; come riferisce Scipione ilgiouane nell'albero, & Istoria de'ContiGuidi .. : IlCont Vgofigliuolo uel fopradd.Conteda Battefolle fu anch'essoimitatore dell'ono- rate vestigie del padre,auendo appresonella sua scuola le scienze militari ; e benchefolle Guelfo , non pote sopportare , che i Fiorentini gli occupassero ituoiCastelli, estato; on- deegliprese occasione opportuna di entrarne in possesso; come vedde dunque effere i Fiorentini in tanto affanno , e pericolo , il suddetto Cont'Vgo prese l'armi , e sigato Lopra il Castello di Ampinana , di cui se ne impadroni ; rendendogli tutti quei popoli obedienza , benche per un tempofoliero stati soggetti al Comunedi Fiorenza , per la compra , chequestofecedel fuddetto Castellodi Ampinana; Onde il Comune Fioren tino si tenne moltoaggrauatodal Cont Vgo , e maggiormente , perche il padre , e lui gli eranostati sempre amici , e feceil Conte si fatta nouita , mentre i Fioreutini crano in tante auuerfita ; con tuttoche ildettoContedicesse, essere suoi per retaggio , edira, gione ;opponendo, che la vendita fatta dal Conte Manfredi , quandovende Ampina- na, fufolamente per lafciare il Castello di fatto a' Fiorentini ; e voleuala commettere di ragione in giudicio comune , maper il modosconciodaeilo vsato nons'accetto da Fiorentini . Ma ragione , ononragione , che auesseil Conte, fu condennatoperl'ese- cutoredegli ordini della giustizia all vícita del mesediDicembre del detto anno in 30. m. lire concondizione , se non auesse restituiti idettipopolinelprimostato fradieci gior ni ;al cheeglinon obbedí , e rimase inbandopercontumace delComunedi Fiorenza ,, nonoftante , chefosse sostenuta la sua parte in detta Cittàda suoi amici, eparenti, gran- di , epopolari . Mapoi alla venuta del Duca di Calabria figliuolo primogenitodel Re Robertoin Fiorenza, il Cont'Vgolo venne aseruireinpersona con venti Caualieri , dugento fanti per tre mesi ; per la qual cosa il Duca lo fece liberate dalbando; mala maggior partede' Fiorentini , neresto crucciata, Iltutto idicecon Giouanni Villani , con il Santouino, e con l'vno , e con l'altro Ammirato, equest'vltimo con il Maleuol ti asseriscono essere stato dettoCont'Vgo Poteftàdi Siena l'anno 1319. ritrouandosi esso alla rottadi Altopafcio , doue restarono sconfitti i Fiorentini , equesta fu la cagione, cheglidiede campodi riprendere ifuoi stati erαίς εοιπεοποnoribat Il ConteGuido secondo daBattefolle figliuolo del Cont'Vgo fu pur esso armigero; ese le forze auessero corrisposto all'animogenerofo, che aueua ,queria ricuperatotanti stati , che la sua casa aueua perduto; ma bitogno soccumbere a Fiorentini , da' quali fu creato Vicario di là dall'alpi , con piena autorita , ad effetto di reprimere inMu gelio l'infolenze , e ripresaglie degliVbaldini , e questofu l'anno 1342. comenota il gio- uaneAmmirati . EMatteo Villaninellib.3.cap.78,dico, che nel135 3. del Mesedi Set tembre , il Conte GuidodaBattefolle figliuolodiVgoauendo raccoltegenti da suoi fe- deli , e dal Conte Roberto,fentendo, cheAndrea di Filippozzo de Bardi Sig. delconta- dodel Pozzo , e di Vicorata era in bandodel Comunedi Fiorenza per maleticio , tenen- doli grauato da lui , all'improuiso di mezza notte venneaVicorata con alcun trattato il di ieguente entró dentro , edebbe tutto il recinto , rinchiuso Andrea, &alcuno de fratelli nella Torre , alla quale auendo accostato ifuoi edifici la faceua tagliare ; ma sen. tendoil Comune di Fiorenza essere isuoiCittadini in quel pericolo , nonoftante,che foltero in bando , di presente mandaronoal ConteGuido ambasciate , accio lafciaffe quell'impresa ; il quale vdita la volonta de' Priori di Fiorenza,essendoegli stesso inbando dal detto Comune; per questo auuiso subito si leno dall'impresa; enonlasciando ruba, te cosa alcuna , sene parti , e tornossi nel suo contado; tra quali poiil Comunegli fece farpace, con lepare vna parte , el'altra dibandoo Pa Dinon interiorvalore a gli antenati suoi fu il ConteSimone secondo daBattifolle , chefino del 13 18. fi vede Capitano a caualto de Fiorentini se nel 1319. a 9. diGennaio, n'e chiamatoCapitan generale ; a qual grado piu potea afcendere C T2 1Fio- 148 I Fiorentini lodauanoinestremo la sua prudenza , ammirauanola fua vigilanza , & il fuo gouerno senzapart ; epero tu eletto per la sua sauiezza Potestadi Fiorenza in quei sumoridel Ducad'Atene , che per nonesseregiustizierede' Fiorentini , rinunziollo; ma nonlasciò pero di cooperare , che il Duca d'Ateneyscisse di Palazzo, eresosi adeffo, lo condussea Poppi,doue gli feceratificare la rinunzia fatta della Signoriadi Fiorenza ; e però la Republica Fiorentina non se gli mostro punto ingrata in reftituirgliiCastelli d'Ampinana , diCasoli,dellaTorricella, di Farneto, diCornole, di Paterno,diRafoie, ed'altri luoghi , con leuargli ogni grauezza , in fine cuttoquello , che seppedesiderare, ebbetutta lacasade' ContiGuidi , in riguardodi tanto personaggio , confermandogli ancoraquella restituzione , che loro fece il Ducad'AtenedelleCastella di Gangareto,del Pozzo, diCaui , di Pernina , di Moncione , di Barbischio , ediPietrauelfa. In fineecco. ui la gloriadi tutta la casa de ContiGuidi , compendiata inunfolo personaggio, come era ilConteSimone secondoda Battifolle , : Mail Conte Robertoda Battifolle fu vero imitatoredelle gloriose azzioni delConte Simone secondo fuopadre , chenell'armi fu vn nuouo Marte , e nelnegoziovnnuouo Demostene;laprima guerra, che egli mouessefu controį SignoriTarlati per auereque- tifattocaualcate nel suo contado, contro la pace fatta congliaderentidelDuca diMi lano ; armò in tal maniera , che nel mesedApriledel 1316. forti incampagna contor- zeconfiderabili , e marciò alla volta di RaggioloCastellodiMarco Tarlatı , che subito to cinsedi forte afsedio , facendoui fare per il gran freddocase di legname , rizzare tra- bocchi , emanganelle per coftringere maggiormente ilCastelloa renderfi; ecoloro, che loguardauano,s'accorgeuano moltobene,che non poteuanoessere soccorsi; onde ne diedero auuisoa PieroTarlati , il quale vedendo l'impoffibilità di potergli foccorrere , spedi subito vn'espresso al Comune di Fiorenza , per richiederlo , che facesse offeruare įpattidella pace ,eche non lasciasse , che ilConte s'impadronisse delsuddettoCaftello ; ondesaputofi ciò dal Conte Roberto ,monto per le poste a Fiorenza , doue rappresento alComunesuddetto ,come Marcoera statoilprimo motoredella guerra; eperche non aucavoluto approuare, neratificare per carta la pace secondoipatti, aueamossol'armi contro di lui ; ma nondimeno ilComune di Fiorenza pernondare materia d'eflere ca lunniato , o adritto,oatorto, di aver lafciatoi fuoi aderenti , eromper la pace , deli bero , che ilContedouelse partiredall'alfedio . IlContenonostante l'ingiuriariceuu- ra, ela spesa fatta , ela ferma speranza d'auere il Castello , per far cosa grata al Comu nedi Fiorenza , lascioPimprefa a' 17. d'Aprile deldetto anno , e tornócontuttalafua gente in Casentino . L'ittelloMatteoVillani nel 9. lib, al cap.46, dice.CheiFiorentini nel dettoanno andarono a campo a Bibiena, emoltiplicauanoagiornate intierenell'af- sedio,&in feruizio del Comune vi andòilConte Roberto in perfona con moltifuoi , c dipresente vipose ilsuo campo.Nel fuddettoluogo fa morto ilContedi Porcianoa'30. dagosto in vna stretta auffa , chevieraalferuizio de' Fiorentini , quale era de Conti Guidi. Nel 1369.fcriue il Poggio, che nõsbigattiti į Fioretini per la rotta riceuuta daGio:Agutó Capit. di BernabòVisconti d'una partedelle genti loro, macon più diligenza attendendo astringere S. Miniato, e mandandoni nnoua gente con maggiore animo , seguitauano per averevittoria dell'impresa, nella quale perfeuerando , vna notte segretamente vn Sanminiatesediballa condizione, chiamatoLupanellovenne dal Capitanodel campo, cheerailConteRobertoda Battifolle , e gli promesse di metterlo nella terra permezo della suacasa,cheera su le mura , e la parte di fuori di detta casa era muraglia didetto Castello,la quale essendo murata diterra , facilmente si romperebbe nella seguente not se. Mapercagione, chegli huomini del Castello nonpoteslero pigliare sospetto alcuno dital cofa ,gli pareua , chequando fi facefledì, con ogni sforzodi scale , &altre mac- chineatteacombattere,raffalitsero daquella parte , che era opposta alla casa sua . Ac- costandofiil Conte alla terra , (come crono restati d'accordo) ecominciando a dare labattaglia , tutta la Terra infieme conle gentidi Bernabò , essendo occupata in difen derequel luogo, cheera offcio ; Lupanello rotto il murodella casa , come aueuadetto , emessi iFiorentinidentro,corseconloroinfieme in Piazza ; i quali non prima furono veduti , cheleuatoil rumore, fu ripieno ogni cosadipaura ; di modo che dopo molta occifionefattadaogni parte , iFiorentini scorsero la terraacquistata diS.Miniato .Mo rirono 149 sironoinquesta imprefa tre figliuolidelConteRoberto,ecosì finì lasualinea , erestó erede ilConteCarlo di Poppituo fratello minore , Diquesta impresa ne parla l'Ammi- rati con grangloriadi dettoConte, dicendo, chequesto acquisto fua' 9. di Gennaio del 1370. per la quale impresa i Fiorentini nefecero publiche dimostrazioni di gioia ; ma è ben totalmentefalso, che nella detta impresa vi restassfero itre figliuoli delConte Ro- berto , come attesta il Sanfouino; poiche ciò si mostradall'ammirati con scritture in contrario , non vna , ma molte , e molte , che tutte si vedono nell'albero , che fa di questacasa . Del ConteCarlo si à,che fosse fato Potestadi Bologna l'anno 1370, chefossepio, ed auesse parte in edificare la Chiesa di S.Lorenzodi Poppi , &vna Badia in detta Terra in- titolata Ş.Fedele abitata da Monacidi VallOmbrosasedotatada questi Signoridi Batte- folle , & i fuddetti Monaci fin'ad ora mostranoin memoria del suddettoConte Carlo il suo sigillo con l'armi loro con queste parole intorno ComitisCaroli de Battefolle . E' neceffarioparlare alla lungadelC. FrancescodaBattefolle vltimo Co: di Poppi per sapere qual fofite lyltimoesterminiodi questa casa. L'Ammiratigiouane , e vecchiodi- scorrono inquesta guisa condipignere ilConte Francescoper ceruellotorbido; questo aueua gran differenze con laContessaLisabetta; eperessere tutti iConti Guidi in racco- mandigiadella Republica Fiorentina , mandoquesta Francesco Fiorauanti in Casenti- noper accomodare le suddette differenze , il qualea' 28. di Nouembredel 1400, riferisce allaRepublica . Che queglidiCastelCastagnaio tengonola Roccadiquel luogo , e di- cendoditenerla per il Conte , fin che sia in eta,&adeuozionedella Republica; nonpa- gonoperciò nulla al Conte , eche seguirà l'istesso di Prato vecchio, edegli altri luoghi , fenonvi sirimedia , dicendo ilCastellanod'auerladal Conte Roberto; e che a volerrime- diare aquesti inconuenienti , èneceffario, che la Signoriamandi inqueiluoghivnCom- missario ; poiche gli altri , come sempliciTutorinon sonovbbiditi ; E cosi a' 4. di Lu- gliolaSignoria di Fiorenza , eleggeper TutoridelConte , edi LudouicasuaSorellaM. Lorenzode Ridolfi Dottore in Decreti, Piero de' Baroncelli , Nofri degli Strozzi , MatteoArrighi ,eperchequesto morì , elesle in luogo suoAntoniodegliAlessandri . VenutoilConte Francescoineta, sempre si vede raccomandato allaRepublica Fioren- tina: Ma per avere egli occupato il Borgo S Sepolcro si pigliò guerra con il Patriarcadi Alessandria ; premendo alla Republica , che si accomodassero, vi mando Giouannidegli Dauinzatisonde il Conte si risoluèdidepositare ilBorgo inmanode' Fiorentini,i quali mandarono diuerfi Ambasciatori per aggiustare , e smorzaretal guerra . Eperche par- mi neceffario registrare qui tutto quello , che dice l'Ammirati , dirò lemedesimepa- tole ... Essendo che fin l'anno 1393.2 29, di Settembre il ConteRobertodel giaConteCarlo delConteSimone da Battetolle foffe ricenuto per se , e suoi defcendenti , e Caftelli xaccomandatodalla Republica ; e morto il detto Conte Roberto , erestato ilConte Francesco fuo figliuolo vnico fucceffore ,continuònella raccomandigia ; mavolendo dapocotempo inqua ritenere laTerradel BorgoS.Sepolcro , che si teneua per laChiesa, econfinante con il Comune di Fiorenza , la qual Terra, dopo la mortedi Niccolòde' Fortebracci suogenero occupò , e ritenne contro lavolontà della Chiesa ; perciò il Re- uerendiflimo M.GipuanniVitelleschi da CornetoPatriarca diAlessandria,eperlaChiefa, •Papa EugenioLegatodelle genti d'arme , & Esercito Ecclefiaftico , auendo citato il Conte a reititulre la detta Terra , e nonauendo volutovbbidire , il Patriarca v'ando forto con l'Esercito ,doue staropiù giorni,e non volendo il Conte renderla, fu cagione,che il Patriarca si volto in Calentine contro le Terredel Conte,epreso Pratovecchio , Val- bona, eVetta; le quali poi datedal Papa, edal Legatoa Fiorentini, nenacque nelCon- tesospetti della Republica ,che supplicato hora dal medesimoConte, edaCarlo, Ru- betto, e Luchino suoi figliuolia restituitle foro , e a riceuergli perdiuoti , fedeli , e fer- uitori conl'istesse condizioni ,epattidel 1393. la Signoria fa lor grazia non folo dirice- -pergli perraccomandati ,ma fa loro restituire liberamente isuddetti tre Castelli . Ilus- ghidati in nota in questa raccomandigia fonoqueglidel 1393.e di più il Castello diVal- bona ,&il Castellodi Vessa ,posti inRomagna . Rouinatosi poi il Conte Francesco, come dice l'Ammiraroil vecchio, fu costrettol'anno 1440 a 29. di Luglio, dopo resser fi veduroaddolfovai gacara scoperta,ecrudele de Fiorentini , da' quali allettari ifinoi fudditi ، 1 1 150 fudditi , con liberargli in perpetuo dagli affitti , chegli pagauono, econdare loroefen zioni prima per 10. anni , e poi per 30. di ogniaggrauio si reale , cheperionale; &irri- tatigli contra , con dar loro il Saccomanno de' mobilidella suacasa , a chidesse la sua perfona, oquellad'alcuni de' fuoi figliuoli viua , omorta in mano alla Republica , fu coffretto dico , a riceuere le condizioni fattegli da' Neri Capponi , da Alessandro degli Alessandri , due de' to, della guerra , eCommiffari generali delle genti della Republica lequali fono. CheilContelasci fra 8. giorni libero alla Republica il CastellodiPoppi , &ogni altro Caftello,Villa, Fortezza ,e luogo,che in qualsinoglia modo tenga , o possegga in Ca- sentino , oinRomagna . Che i Commissari faranno faluocondotto al Conte per 15. giorni dalgiorno , che auerà consegnatotutti iluoghi alla Republica , acciò chepossa con ifuoi figliuoli , fi gliuole , famiglia , arnesi, e mobili , andarfene ,epallar liberamente , esenzamolestiaper leTerre , e luoghi della Republica . Che la Signoria assolua da ogni bando il Conte , i suoi figliuoli, e figliuole , etutti i lo to defcendenti ; e che s'intendino liberati da bandi , e folo personalmente restituiti il ConteGiouanni del già Conte Robertoda Raginopoli , Ruberto , e Lena fuoi figliuoli ; cche poffino andare a Fiorenza , ma non si appressare adieci miglia alle parti delCa fentino. { Che anche i figliuolidel detto ConteGio: daRaginopoliconle lor mogli , efamiglia, arncli, e mobili , abbino faluocondotto per partirsi da Casentino , eche poffinoportare via imobili , chehanno inLierna appressoquegli huomini . Che la Cappella , che fi deue fare tecondoil teftamentodella Magnifica ContessaMad dalena si faccia de beni dell'eredità di detta Contessa nel luogo , edouepiacerà agli ele cutori del testamento . Che tutti i padronati diChiese,Cappelle,Compagnie, e Spedaliappartenenti in qual Guoglia modo al detto Conte Francesco , fieno in auuenire delle Comunitàde' luoghi, doue sonoposte , alle quali appartenga intempodi vacanza, di fare elezzionede' Preti; matal elezzione nonfia pero valida senza l'approuazione de' Signori,eGonfaloniere diFiorenza Questo ConteFrancesco vienetrattato come ribello dalla Republica Fiorentina ; pero questa vienead effere legittima poslessora di tutto quello, chepossedeuono isud- detti Conti Guidi e cio fi vede chjaro nell'occasione della figliuoladel Conte Francefco chiamata Lodouica , la quale essendostata maritataa Niccolò Guerrieri Segretario del Re d'Aragona , &auendola questo Re raccomandata alla Signoria di Fiorenza per fargli auere qualche cosal'anno 1455. a' 16. d'Aprile fu ordinato a Matteo Palmieri , che la Republica mandoAmbasciatore a quel Re, di farnescusas cometrouo, che l'anno 1457 a' 30. di Maggio, per mezoancora d'Antonio Ridolfi , pure Ambascitore aquel Re; matanto più chiaramente , quanto che il Re aucua di nuouo, econ maggiore affetto , raccomandato il Guerrieri, pure con la voce di Bartolommeo da Ricanati , e peróilRi dolfi ebbeordine di dire a S.M.che essendo il Guerrieri marito d'yna d'vn ribellodellaRo publica,nonfipretendeuadi donargli cosa alcuna 1 Il Conte Francesco siritiro in Bologna con 44. fome da mulo, come Neri Capponi racconta ; i suoi figliuoli furonoRoberto Carlo, e Luchino . Carlo auendo presomo- glie, nacqueBastiana, e diquesto Bastiano , Francesco , Carlo , e Bastiano , che fu Po- stumo ; il primo ando a' feruizi del Marchese di Mantoua . Bastiano s'accosto a Troilo Sauello , e feruitolo nella guerra , facendo buon ritratto de' suoi maggiori, appresso di Juisimori. Carlofu per untempotenuto appresso Gio: Signore di Bologna;maracco- mandatoda lui nelle fue fuentureal Conte Niccolo Rangone suogenero , se n'ando ad abitare in Modana , doue piglio moglie , della quale neebbe cinque figliuoli , che furono Guido, Alessandro , Gabriello , Ercole , e Gasparo , e di Gabriello nacquero Carlo, ed Alessandro,nonsò però se più viuono , Maritornandoa rami , cioèaTigrino figliuo lodel ConteGuido ,e di Gualdrada , nominato nel priuilegio conceffogli da Federigo Imperatore l'anno 1220. ri Il ConteTigrinodunque fu ancor egli celebre, ed avea l'animo grandein dilatare i confinidel suo stato , e che percio compro del 1231. Ind.4.2 7.diMaggiodaAldobran dino 151 dinoda Primalcore le ragioni, che à sopra glihuominiabitanti nelCastellodell'Alpi, del qual Castello auendo il Conte compro l'ottaua parte da Sanguigno di Drudolo de'Rochi per il prezzodi lire 1 70, moneta di Rauenna glie lepagaa'29. di Dicemb. del 1232.Ind.5. fuilsuddettoConte Potesta di Pisa del 1238. come proua l'Ammirati il giouane con l'autentica , enon sa negare , che lamogliedi Tigrinosi chiamasseAlbiera , manon sadi qualgente foffe.ll Crefcenzitrattandode' C.Guidi nella t.par. della corona della nobil- tàd'Italia narrat. 9. cap.5. dice Tigrimo serui nell'arte della guerra aS. Chiesa , e generò davna figliuola naturale del Redi Federigo Guido cognominato Tigrinetto Conte di Lecce,ediMonteScagliofo; Ma il Sanfouino con l'autoritàdi molti Scrittori , eparti- colarmente di F. LeandroAlberti,parlando de' ContiGuidi,dice . CheTigrino figlino- lodel ConteGuido Guerra il vecchio , ediGualdrada, fu Capitanodella milizia di Papa Onorio contro TancrediGuiscardo, &acquisto il contado di Lezzo, e di Montescaglio- so , edebbe per moglie vna figliuola del Re Federigo , che ebbenome Albiera, dalla qua- le procreoGuidoda Porciano valorosonella milizia detto Tigrinetto , e Filippo , eda questi iContidi Porciano , Il Padre Salui nella parte 2. lib.2. delle sue Istoriedi Pistoia , chiama la mogliedel fud- dettoTigrino Albina , e cheil suddetto Iigrino insieme col padre , e fratelli , fece guerra a' Pistoiesi; che poi si pacificaronoconpatto, che MonteMurlo restasse liberoa suddetti Conti , con tutte le sue ragioni , e pertinenze , e chei Pistoiesi paghinodi presente adetti Conti lire 300. dimoneta Pisana per idanni riceuutidaloro nelle guerre paffate, egli re- stituischino ciò , che hanno nel Vescouatodi Pistoia ; eccettoquello, che auetsero ven- duto, odato in feudo , oin altro modo alienato , o ceduto dentro la Cittàdi Pistoia , efuori nelsuodominio , Cheil Montale sidisfaccia,egli abitatoriseruino, etornino fot- toa' Conti lorprimi Signori , da' qualigli sia prouisto luogo ,douepotlino conle loro fa- miglie abitare . Che vno de' figliuolidelConteGuidoGuerra , o il Conte Tigrino per due annida incominciare alleCalendedi Gennaroprofsimo sia PotestàdiPistoia con fa- lario , che parera a' presenti Potestá di Fiorenza , e di Pistoia , e noneffendo questi con- cordi si stia aquanto sarà giudicatoda' PotestadiFiorenza , di Lucca, edaGualfreduccio di Pipinoda Prato ; la qual pace fu rimessa in questo Gualfreduccio , &in M. Ranuccio di Vgodi Rosso , che seguia' 3. d'Agosto del 1206. nella Pieuedi S.Ipolito; edacciò non fi rompesse la pace suddetta , iConti preserooccasionedi vendere MonteMurlo a Fio rentini, poiche per questoCastellonasceua ognigiornoqualche rumore per gli abitanti. Echequestavenditafuccedessenel 1246. che fu la seconda volta,che lo venderono a Fio- rentini , edel 1219. a' -5 . di Marzo fu venduto il suddetto Castello daRuggierodel Con- te GuidoGuerra in nometão, e di Guido , di Tegrino , Conte Marcualdo, eConte Aghinolfo suoi fratelli a' Pistoiesi . Enel 1226. vendono isuddetti Contialla Comunità diPistoiail Castello di Larciano , ele ville diCascina , diCasi , edi Collecchio postenel Montebasso diPistoia , alla cui vendita prestarono il consensonel Castellodi Poppi , la Contella Aderasia mogliedelConteGuido ,e la ConteisaGualdrada madre di tutti i so- praddetiConti . EnelCastellodi Romenala Contessa Agnese moglie del ConteAghi- nolfo . E nella Cortedi Prato la Contessa Beatrice moglie delConteMarcualdo. Ela Contessa Albina mogliedelConte TigrinonelCastel di Modigliana , come il tutto di ce il PadreSalui alla par.2 . lib. 3 . Il Villanı asserisce purefl'o, che ilConte Tigrino auesse laConteadi Lizia , e di Mon- tescaglioso nel Regnodi Puglia per auere in Toscana presodalle mani di Papa Onorio Alciera , vnadelle tre tigliuole di Tancredi RediPuglia , echeper dote quesse il suddetto stato ; onde mi da qualche sospetto questa variazione di nomid'Alciera, Albiena, edAl- bina,dichi folle figliuola ,ma il suovero nomece l'esplicano le scritture , che riferifce l'Ammirato il giouane , che si chiamaua Albiera . DelConteGuidoda Porciano descendonotutti iContidi Porciano , il qualevende a' Fiorentinila quarta partedel Castello , edistretto di Monte Varchi, come anche la quarta partedelCastellodi MonteMurlo, la cui vendita vera, e libera, seguil'anno 1254. a' 15. d'Aprile , &a 20. del medefimo mese ratifica la predetta vendita ne! Palazzodella Roccadi S. Bauello , in Mugello la Contessa Albiera ancor essa di consenso del Conte Tigrinofuomarito . ' : Eilsuddetto Conte Guidodi Porciano , che si chiamaua di Modigliana , come pro uano 152 : panol'vno , el'altro Ammirati, fu Potestad'Arezzodel 1247. come si cauadallanota de' Potestà , che dice . Ann.1247, ComesGuidodeMutiliana ;quo annoadificatiofuit Castiglionis Clusij perAretinos. Ann. 1248. Comes Tigrinus dePorciano . IlqualeTigrino vieneancheposto figliuolodel suddettoConteGuido ,dall'Ammira to,dicendolo con la parola, credo ; edhora è certo , perche viene nominato tra' Potesta Aretini , con il titolo di Porciano, chenonpuol essere se non figliuolodel suddettoCon. te Guido , i cuidescendenti furono detti di Porciano . QuestoContedel 1261.a's. diGennaio comprada' figliuoli di Albericolo,edi M.Al- berto da' Pogi fratelli cugini , ilCastellodi Pogioposto appresso il fiume Ambra , Dio- cefi d'Arezzo; come anche compra la Villa diTentenanocon ogni giurifdizione , e ra gione per prezzo di lire 910. Bolognesi , Fiorentine , Pisane , & Aretine piccole , (che deuonoesseretutte d'vn medesimovalore) edetta compra èfatta nel medesimo Castel- lo, edel 1262. si vedono gli abitanti di Pogio, e del Bucine giurare fedeltà a'suddetti Conti , e questo puolessere quello , che é nominatodal MalauoltiPotestà di Siena l'any no 1286, dubitoper l'età ... Tentenano(per quanto fi caua dalle scritture dello Spedale della Scala di Siena) era Castello, ed aucua ancora il Cassaro finodel 1251. dalle quali pure si vedono il Conte Paolo, edilConteGio: figliuolidelConte Zaffiro di Modigliana abitanti nel Castello di Pocci , che l'Ammirati nonnomina Paolo nel 1363 , १ Fuhuomo infigne il ConteTancredida Porcianofigliuolodel suddettoConteGuida da Porciano , e seguendo la parte Ghibellina , militò sempre a fauore dell'Imperatore EnrigoVII. a cui l'Imperatore a 2. d'Apriledel 1313. in Pisa concede tutti iCastelli, be- ni , & altre cose , che isuoi antenati ebbero;edicesoloper Tancredi, efuoieredidel sua corpodescendenti , enon altrimente;enel 1313. di Febbraio il suddettoConte sivede fottoscritto alla sentenzadatadal suddetto Imperatore EnricoVII. contro i Vescoui di Fiorenza , edi Luni, comeil tuttodimostra l'Ammirati . Il Conte Guido Alberto figliuolodel Conte Tancredi fu valorofo , e ferui Azzo Vi- sconti Signore diMilano ;eritornandosene in Toscana , fu raccomandato dal suddetto alla Republicadi Fiorenza , nella qual lettera lochiamafuo cugino , eparticolarmente pregalaRepublica per la restituzione de' Castelli di Valdambra presiglivltimamente . Fu anche questo amato , epriuilegiato dal Duca d'Atene nel 1342 . InnomineDominianno eiufdem millefimo trecentesimo quadragefimofecundo Ind. x. TemporeDomini ClementisPapeSextidie quartodecimo Menfis Septembris . Egregius Vir Guidalbertus Comes deMutiglia- na olim egregyviwi Iancredi Comitisdeprogenie Comitum GuidonumDeigratia Palatinorum inTuscia adpræfentiam inclytiPrincipis , DD. Gualtery Albenarum Ducis Ciuitatis Florentiæ, iurisdictio- num cius Domini Generalis , &c. laqual scrittura è posta dall'Ammirato , e non è priuilegio , ma reftituzione , e refta feudatario del fuddettoDuca . I figliuoli del Conte Guido Alberto , chiamati Dego , Pietro , Tancredi , Matteo , Valentino , fanno raccomandigia alComunedi Fiorenza a 20. di Marzo del 1349. edel 1352. fupplicano, fuori , che Valentino , la Signoria di Fiorenza di far godere anche le loro forelle in tal raccomandigia . Del 1355. diMaggio filegge in Siena vna inuestitura diCarlo IV. Imperatorenella persona diDegofupplicante per se , & in vece , e nome diPietro, Tancredi , Matteo , e Valentino suoi fratelli , e figliuoli del già ConteGuido Alberto,del già Conte Tancredida Modigliana, eper i loro figliuoli, eposteri legittimi, enonlegittimati , equelDego finalmente essendo alseruizio de' Fiorentini fu veciso il dì 30. d'Agostodel 1359. in vna scaramuccia attorno di Bibiena . e IlConte Pietro , ed il Conte Tancredi furono sempre a'seruizi de' Fiorentini condi- uerse cariche , & in molte leghe , che fanno i Fiorentini , vi sono sempre sottoscritti, co- mel'attestal'Ammirati il giouane , 11Conte Rainerio , o Neri figliuolodel Conte Tancredi fu pur esso al feruizio de Fio rentini in Lunigiana , a cuifurono raccomandati dalla Signoria gli huominidiCapri- gliola , e d'Arbiano . Enel 1418. a' 17. diGiugno fi vede Commissario in Lunigiana per la Republica ; per che mandando la Signoria in quella Prouincia Guidacciodi lacopo de' Pecoria M. Bar- tolomeodaCampofregoliGouernatore di Serazzana , e fratello del Doge di Genoua , per 153 perterminare alcunedifferenzetraquei di Serazana , edi Niccola,gli commette, che faccia prima capo al Conte Neri da Porciano Commiffario della Republica . Maper r tornare indietro all'altro figliuolo del primo Conte GuidoGuerra , ediGualdrada , che furonoRuggieri , e Marenaldo, duemot che DiMarcualdofu huomo infigne Guido Guerra il figliuolo,di cuidiscorronomolto al la lunga l'vno, el'altro Ammirati,celebratodatutti gl'istorici pergranCapit, della parte Guelfa; enell'anno 1256. fu elettody Fiorentini Capit. di 500.Callalieri in feruizio degli Oruietani , iquali aueuano guerra coniViterbeti; ma l'odio , che egliauea grande alla fazzione Ghibellina ,tospinte , gionto , che fa in Arezzo a cacciar da quella Cit ta, senza auernemandato da' Fiorentini la parte Ghibellina; il che fuor demodorincreb be allora a quella Republica , la qualepersuoonore fu costretta di mandar nuoue gen ti inArezzo , e di rimetterui la parte scacciata sebenil Conte continuando nelfuo ideeb gno,nonsenevolle partire, le prima gli Aretini nonglipagafferododicimila lire, i qua li denari furonopagati da' Fiorentini: Male cose , che seguirono appresso,detterootti- matestimonianza, che il Contesapea quello, che si facea in tenere quella parte sotto . Di cheaccortosi i Fiorentini in processodi tempo,fu cagione.cheamatfero fempreilConte mailimamente dopo, chepernon auer prestato orecchio a'consigli fuoi,il qualedifluade- ua l'affrettare la guerra conimici, ebbero quella terribilerotta a Montaperto. Succeduta dunquedaquesta memorabilperdita la cacciata de' Guelfidi Fiorenza , &juiad alcuni anniper la venuta di Carlo di Prouenza in Italia , ragunatisiiGuelfi insiemein fauoredi CarlocontroManfredi, crearonoCapit. diloro istessi,che furonopiùdi 400.Canal.elet tiffimi, ilConteGuido Guerra , Questo é quel celebratosquadrone d'huominid'arme, il quale apparendo,e per arme,epercaualli, eper cimieri,eper soprinsegne, nonfolobello ricco , e pomposo, ma tremendo a' nimici nel dì della famosa giornata ; per la qual ottennero 1 Franzeli in Italia il nobil Reame di Puglia , e quel di Sicilia,ebbeil Re Manfredi a dire , dopo , che inteseessere effi iGuelfi di Fiorenza , che impossibilcola era,chequel giornoperdesfero, con amaro sospiro soggiugnendo,hor douefonoimicil Ghibellini , i quali io otanto feruito , e per iquali iootanto speso ? Nella qual batta glia non è dubbio essersi valorosamente portato ciascuno , efra essi singolarmente il Capitano il quale , e per domestiche , e publiche cagioni era fiero anuerfariodi quella parte; e questo dice l'Ammirato conGiouanniVillani ; ma esso dauantaggio dice , ChequcitoConte Guido Guerra milito contro i Saraceni , e che daquelle parti conduffe inMontenarchi parte delLattedella Vergine , ilquale fino a' giornid'oggi vi fi conferua . " : L'anno 1267. fi legge vna procuradell'Abbate D.SaluidiColtibuono ad alcuni suoi: Conuerfi ad agitare auanti al Sommo Pontefice , &all'Eccell. M. lo ReCarlo , &a M. loConte Guido Guerra in Toscana Palatino ; Qui dicitur Capitaneus , feuVicariusproRoma- na Ecclefia, &dicto DaminaRegeCarolo in Ciuitate , &ComitatuFlorentina . Ptolomeo Lucenic Scrittoredi quei tempidice . 1 : CheilConte Guido Guerra sia quello, chevennecon le genti Franzesi , mandate dal ReCarlo a cacciare iGhibellini di Fiorenza , edopo lofa essere Potestà di Lucca , ele parolesonole seguenti.AnnoDomini 1267. in die Resurrect. Damini Comes GuidoGuerra venit cum militiaGallicana Florentiam, &expulitindeamnes Ghibellinos , &tuncfuit factusVicarius in Thufcia . Eodem anna Cames Guido pradictus fuitPotestas Lucensis ,&tunc Lucensesrefumpferuntvires, recef ferunt a Daminio Guidonis nouelli , auferentes eidemdominiumVallis Nebula , VallisArai . 2 11 Malefpini pero , esuoi seguaci dicono, che fosse.Guidodi Monforte ; maeffendo quello Lucense Scrittore di quei tempi fa gran proua . Il Villani , come anche loriteri scel'Ammirato loda molto questoGuido Guerra , e vuole , che egli editicasseilCaftello diMonteuarchi . IlSanfouino conferma quantosopra ; afferendo ancora, che il Conte GuidoGuerra, che era con iGuelfidi Fiorenzaconsiglio i Fiorentini, chenon andatlero, aMontaperto , douene segui poi a detta parte grauillimo dannoper la sconfitta , che ne riceuette dettaparte . Fra Leandro Alberti scriue , che Guido Guerra acquistaff a Papa Clemente Quarto, Modena , Reggio , e Viterbo , essendo fuoCapitano . Leo- pardo Aretinonel . dice , che GuidoGuerra l'anno 1265. andò aMantoua ad incon- trare il Conte Guido di Monforte , il quale conduceua le genti d'arme, etutta la ca- palleria del ReCarlo primo,che andauanel Regno diNapoli per cacciare Manfredi V Aucua 184 Aneua conlui quattrocento hitomini d'arme, edera cost bene in punro it ConteGui- doGuerra , edi fuddetti d'arme ,cavalli,vefli, efoprauefti, che mossero tuttiquei Fran- zefia grandiammirazione , erantopiù effendoin bandodalle Patrie loro . Però furono riceuuti , edalContediMonforte Generaledel Re, eda altri Capitani benignamente ed in fomma datutte le genti con granditlima allegrezza , ed in lorocompagnia perla viadi Romagna, e delDucato (fuggendo la via diToscana ,che era guardara dalle gen. ti nimiche) si conduffero. aRoma. La qual cosa fu molto grata al Re, che era giuntoa Romaperla via dimarecongrannobiltà, econlefanterie . In oltre la venu- tade' Toscani piacque affai aSuaMaelta; si perche delle genti Italiane furono i primi , che si congiungeffero a lui ; e perche il Papa molto caldamente glie Paueua raccoman- daci; sì anche per honorate relazioni , che furono fatte della virtu loro da' Capitani della gente Francefca, co quali molti giorniaucuano alloggiato per camino . Per queste caufe il ReGanlogli ebhe molto cari, e benignamente riceuuti , congratissimeparole gli ringraziodella buona compagnia, che fatto aueuanoalle fue genti, confortando- glia star di buon animo edaspettare ogni premio, te le cofe fuccedeuano profpera mente ,camaello speraua, mediante la giustizia , e le proprie forze , e de' fuoi ami ei, eleguaci Conquestegentidunque forto la scorta di Guido Guerra , venito Car loagiornata col Re Manfredi ,ebbe la vittoria , fi come affermano diuerfi Scrittori, fra' quali Francescode Buti Pifano nel Commentosopraildecimosesto Canto dell'in ferno diDante, dice . Si che questo fu GuidoGuerra, che fece molto di fenne , e di fpada , e fra l'altrecose ,chefi diconodel fuddetto Guerraè, che il Re Carlo per suo sen- no, evalorevinfe in pugna il Re Manfredi . Elacopo Lana da Bologna fopra ilmo defimoCanto, dice. Questaclombraditale, cheauuenga, chetu lo vegghi qui , egli àd'eccellente , edaltogrado. Ecomenarra il Testo fu nipore dellabuona Gualdrada , dalla quale difecfero tuttiiConti Guidi. Giouanni Villani , dice nel settimo libro ca- pitolonono,che fu questabattaglia ,efconfira nel pianodiSanta Maria della Brandel InappreffoBencuentodieci miglia I'vrimo giornodi Febbraio inVenerdì l'anno 1265. 11Landinonell'Apologia in diferadiDante, dicedicostui,Velocita papiniana, edocchio Geruieroin prewedere ifuturi cafi , e prouedere aquegli. QuestoGuidoGuerra , come fi vede al libroventesimoquartodelleRiformagionia carte 189. poffedeua indebitamente le Caftella di Raginopoli, di Partina , edi Corezzo, confeflandoconpublica scritturaellere questi dell'anticodominiodegliAretini , e però lereftitui cometali,senza alcuna forte di condizione , epatto, fi come costa ancora nell'Istorie diCamaldoli al cap 3. vn'altra reftituzione , che fa il medefimo al detto Mo nasterio . Comes GuidoGuerra ComitisMarcualds filius veftitiät Eremo Abbatiam , CanobiumPetrafiftatempore Innocenty IV. IlConteGuidoSaluatico nell'anno 1281. compra a ventitre di Dicembrela metàdel CastellodiMontebonaro per prezzodiliretrecenio da Procuratori di GuiducciodiVgo didetto luogo , e l'altra metá è comprata da fuddetti Conti Guido, ed Aghinolfoda Romenasuoibiscugini . Il Maleuolri nella fua Istoria di Siena vuole , che questo fuffe Potestadi Siena l'anno 1282. e dell istetto anno nel mesed'Ottobre tu eletto Capitanodi 300.Cauallidella taglia Toscana . Del 1286. a' 13. diFebbraio compra ilsuddetto Conteda Enrico Vescouo Saxenatis , il quale vende in nomedel Vesconato alcune famiglie delle Parrocchiedi Sant'Andrea , edi San Leonardo , di Vessa per dugento fhorini d'oro , le quali famiglie giurano fedel tàal Conte a' diciannouedell'istessomese. Nel 1258, il fuddettoConte fu pure Potefta di Siena per la seconda volta , come iltuttoriferifscelAmmirato nell'albero,ed Htoria de' ContiGuidi . 11Conte Ruggieri da Douadola fu eletto l'anno 1304. Potesta di Fiorenza , come P'afterma l'Ammirato il gionane . Ed il Maleuolti nella sua Istoria diSiena , fcriue , che iFiorentininella passata diEnrico Imperatore mandarono in aiuto de' Senesi dugento cinquanta caualli , e cento fanti, fotto il comandodel Conte Ruggieri del Conte Sal naticode' Conti Guidi . La cartapecoradel 1314. il primodi Luglio Indizione 12, è mol tofauoreuoleperquestoConteRuggiero,poicheper essa Roberto Re diGierufalemme, diSicilia,&c. Conte di Prouenza,diFolcalquieri,ediPiemonte, e Rettore della Prouincia diRomagna,edelcontadodiBertinoro;gli dona(chiamandoloil nobile Ruggieri Conte diDo- 185 diDouadolafidelis ,&Deustusnofter) comeanche a' fuoi credinonfolo inconferuazione. de seruizi resi da effoa SuaMaesta ,&allaChiesa ;maancheperquegli , cheil Re fpe ra , chegli possa rendere ;tutte leragioni, cheà ne' beni, checronodelConteManfredi daModigliana , ribellodi S.M. edellaChiesa , ebanditodalla sua CortediRomagna Eleragioni sono quelle ,chedetto ConteManfredi ; habebat in Caftris , &districtibus Tredo- ty, &Mutiliane , &Casalibus Afcrete , &Lauretani de dicta Prouincia Romandiole ; i qualibeni . dice giàessere confitcati eglidona al Conte, con patto , che ilMagnifico Simone di Belloco Caualiere , e familiare del Re, si contentidi pigliare le 100. onced'oro dona-: seglisopra questi beni , e sopra de'beni , eragionide' ContiTancredi , eTigrinofratelli, edelConteGuidonouello ribelli , ebanditi ancoressidellaChiesa, ediS.M. iquali beni, eragioni erano in eifdem Castris Mutiliane, &Marradi , &Casali Afcreta , &c. Edetta carta pecoradi donazione è daraper BartolomeodiCapua.Militem Legotetam,&Prothonotariune Regni Sicilia . La qual donazione fatta dal Re all'eccello (cosìdice) Sig.Conte Ruggieri da Douadola vedutain Castrocaro l'anno appresso a' 29. di Febbraio Ind. 13.dal fuddetto Cavaliere Simone di Belloco, vi presta il consensoper suo interessedelle 100. oncie di oro, lequali si contentadipigliaresopra ibeni , eragioni do' ContiTancredi,eTegrino fratelli , edel ConteGuido nouello ribelli , Ma ritornando io alla generazione della ContessaGualdrada , dico , chel'ultimo suo figliuolo fu ilConte Aghinolfo , il quale Fanno 1237. fu Potesta d'Arezzo, eciò bifo gna, chefoffe per la seconda volta , poiche da vn istromento , che si conferua nell'Ar chiuto dellaBadia delle SS. Fiora , e Lucilla d'Arezzo Caff. L.n.47. Avedenel 1211. ilsud dettoConte Potestà della medesimacittà d'Arezzo , IlConte Guidodi Romena figliuolo del Conte Aghinolfofu vero seguace nell'armi delpadre ,poichenel 1262. fu ancoresso Potesta d'Arezzo , comesi cauadalla notade Potefta Aretini, il quale ConteGuidodi Romenadonaal sudd. MonasterodiS.Fioratut- to quello,che posledeua nel CastellodiSarna , come apparisce dall'istromento del 1249, rogatoda CalcagnodiGuidoneCalcagni, che siconferua nell'Archiuiodel sudd.Mo- nastero Caff. T. num. 66, comeanche si vede sottoscritto ad vna lega, che fanno tutti i Ghibellini di Toscana nel 1255,2'7. diSettembre, quale istromento si conferua nell'Ar chiuiodelloSpedale della Scala di Siena , I figliuoli delConte Guido furono tutti huomini illustri , eCapitanidigrandiffima fama. Poiche Aghinglfo fu nel 1284. Potestà di Siena; e nell'anno 1286. fu elettoCapi tanodella taglia per i Fiorentini; benchepoiquesto si riuostasse contra , essendo hora Ghibellino , ed horaGuelfo , secondo i suoi interessi , IlConte Alessandro suo fratello fu dichiarato Capitano della taglia nellaguerra , cheebberoi Fiorentiniamicia' Senesi , &altri Guelfi di Toscana , contro gli Aretini , del qual Contene fa menzione anco Dante al cap. 30. dell'Inferno , come diGuido suo fratello. Ildebrandino fratellode'sopradd. fu Vescono d'Arezzo,di cui ne parla l'Ammirato in queita maniera . Fra gli huominichiari di questa famiglia può senza alcuna tema diri- prenfione mettersiilCon eBandinoVescouod'Arezzo, poichemandatoda Papa Nic- cola IV.Contedi Romagnaperacquietare molteribellioni auuenutein quella Prouincia, diceil Villanidilui, il quale poco tempo appresso, tutte leTerre di Romagna recò per pace, &accordo a suavobidienza, edi S.Chiesa ; ancorchevi patisse cose auuerse ,effen, dogli di furtoda Maghinardo da Susinana antico auuerfario de Conti Guidi statatol- ta la Citta di Forli , e preso in essa co' suoi figliuoli il Conte Aghinolfo suofratello ; eperchealcuni Scrittori hanno creduto,che il suddetto Vesconod'Arezzo folle figliuo lo ,enonfratello delConte Aghinolfo; dico, cheil Vescouo fu fratello; il chece loma- nifetta va rogito d'Orlando Arcorari Not, dalla Pieue S.Stefanodell'anno 1298, edesem- plato per Alberto di un'altro Alberto Notaro pur dalla PieueS. Stefano esistente appres- Togli eredi delSig. LeonardoBrandagli, il qual ConteGuidoda Romenasuopadre fu Po restadella Republica Aretina del 1261.e 1262.a cuisuccesse pertre anni continui Simo- neContedi Romena,comecosta per più publicidocumenti riseruati negliArchiuj Are tint; &il suo ritratto fu posto nella SaladelConsiglio d'Arezzo 1 QuestoVescouosecondo Jacopo Burali nella vita de' Vescoui Aretini , ebbe graui controuerfic , clitigj con più Potesta, chiamati dalla Repub.Aretinaaquestogouerno, .. Aquali 4 336 iqualielfondoper topiùdingtan sangue , tenouanopococontode Vefconi,bencheFol feroancoreffinondifuguali dinafcitaa fopraddetti Poteftated in particolare conVguc eione della faggiola Aretino, e Poteftàdella Republica Aretina, il quale tencua defides zio con Haiuto de' fuoi Clientuli farfi dichiararedal Configlio de 400. huomini della Ginta Poteftaa vita , come fece poi il VesconoGuidoda Pietramala ; il che facilmentd gli farebbetucceffo,tenonfoffe stato ilvalore, e prudenza di questo Ildebrandino , it quale confiderati questi pericoh di tirannia ,edesiderotoditor via totalmenteVguccio nedal gouerno per restar foto not dominio Spirituale , e temporale , fece ricottoadEn FicoVII. Imperatore,che dome affezionato alla sua città d'Arezzo , eda' luoi feudata si ,eper tor via ogni materia di fcandalo , che per l'auuenire potesse nafcere fra detto Vguccione , equestoVelcouo to dichiarò suo Vicario generale avita in Arezzo,il qua lepresolofecitro congran folennita Kanno1309. mentre visse onoratiffimamente,lo teng necongustoditutta PVniueisità , come appare in più scritture , e documentipublicide CanonicinelloroArchidio Aleffandro figliuolodel fofraddetto ConteAghinolfo , enipote delVescouod'Arez zo, fu Vesconod'Vibino, coneben ficava dal testamento del suddetto Conte Aghi nolfo ,doue li vede pure un'altro Bandino figliuolo del Conte Aghinolfo, l'Ammirato ilvecchio l'apreso per ilVefconod'Arezzo 11Conte Pietro del Conte Guido di Romena fu nel 1332. a 12, di Febbraio elettoda FiorentiniAmbasciatore per andarca Pifa ; come anche fu poi Capitano generale nel 1343. de Perugini, Fu pure il Conte Picro , comeanche Vberto,al toldo de' Fiorentinis fi ancheGuido , e Gottifredo figliuoli delfuddettoConte Piero , Conte AntoniodaMontegranelli figliuolodel ConteBandino, enondel Conte Francefco,di cui era benfratello, fu fempre One fo, edal seruiziodella Republica Fio rentina, e nel 1400. a 24. di Nouembre, fu elettodalladetta Republica Capitanodal por polodi balia ,e cuftodiadr Fiorenza, il qual Conte èchiamato huomodifomma virtù , edottima difcrezione , retto , giofte, pratico, espetto,Guelfo,&al presente stato con ndentismo . Ecosì auendocominciatoadesercitare Pofizio cor forme alla fperanza chelew'era auuta, ananti, che finillei sei mestdelgouerno, fu confermatoa gli 8. diMaggioper altri tei mesi , come lo confermaronoa' 17. diNouembreseguente perfei altri . Ondeauendo clercitatolacarica 18. meh con molta prudenza ,evalorosamente; بط Signoriaordinoa12.d'Agostodel 140s,che fia onoratodell'arme del popolo Fiorenti noin vnatargaconpennone, &elmetto. Enellacquitodi Pifa , i portoper la Repu blica da Marte , &in feruizio di ella moti Voglianoalcuni ,che il fondatoredell'ordine de FratidiS.Girolamo ne' monti Fielo- lani, fia statoon Redo de Conti Guididi Montegranelli ; mal'Ammirati il giouane vuole ,che sia ilConteCarlodaMontegrardelli, &in confermazione di cio riferisce vna ifcrizione , che è intagliata in vna pietra serena, che fi troua murata invnacella allai an- ticadiquel Conuento, che dicecosi.FiroznoVit Betre ReligioMendicantium Diui Flieronymi aBeato Carolo DominiAntonijComitis Montisgranelli filio Dice cefis Sarsinatenfis, Falulis hoc in loco institutafuit , &imtium fumpfit anno Dommi MCCCCIV. Innocentio VII. SummoPontifice . AtqueaGregorio XII. aporobata , &confirmata . Il Vadingo neltom.s.dell anno 1.05. dice.Hostempore initium babuit Ordo Eremiticus Sama EtiHieronymi in Peju/anisMontibus II. M.P abVibaFlorentina Author fuit Carolus Montisgranelli pro pèMontemAluernia Comés , IcooperatusGualterus Marsus tertium Ordinem & Francisci profeffi . Tera tium addunt alij quendamRedonem , etiamMontisgranelli Comitem . Sed non immeritò JuspicaturPoly- dorusVergilius vnum,atque eumdem Carolum , &Redoremfuiffe , quando vtrique aque dignitatis titu lus competit , &Redonisvocabulum cognomenti loco poffit haberi . Obut Carolus fundaiorVenetysanno 1419. Caput in Domum Fajulanam , vbi ordofumpfit initium translatum est . 7 GuidoGuerrade' ContiGuidide' Bagni , edi Battifolle ,eViccione fu Potestadi Fuli- gnonel 1417. come fi eauadalla Cronologia di Lodouico lacobilli . Tra' ContiGuididi Battifollerisplende fopra ogni altro F.Roberto figliuolo delCon- teGuidonedi Battifolle , come cenefatestimonianza il Vadingo neltomo 3.dell'anno 1315. Occurrit dumtaxai aliunde memoriafratris Ruberti Comitis Guidonis de Battifolle ,qui hoc ipfo an. notempore Indulgentia Portiuncula virtutibus, &miraculis clarus obijtAfisij,folemniter praparatis exe- quijs interfuit Dominus PetrusCarolini Sicilia Regis filius , &Roberti Regis,ac S. Ludouis! Tolesatis Ept fcopifrater, qui tunc eamdem lutraturus Indulgentiam venitAfisium . F.Sal- 4 " ! F. Saluatore VitalidiSardegna ContientualediSanFrancesco nella sua Cronicadel Montedella Vernia riferifce ,come S. Francesco illuminasle nelCastellodiBattifollo il Nobile huomoGiouanni nipote del ConteSimonedi Battifolle , il quale fece editicare Sacellum Sacrarum Stigmatum , la cui fondazione la dimostra vnmarmo affisso nellapariete della Chiesa delle Sumare , che dice , AnnoDomini 1264.feris 5. poft festum AlJumptionis Gloriofa Virginis Maria . Comes Symon filius Illuftris Viri ComitisGuidonis Det gratia in Thuscia Palatinus facit fundari istud Oratorium adhonoremBa Francifci , utiple cui intoco isto Seraphi apparuit (ub anno Domini 1225. infra oftauamNatiuitatis eusdeng Firginis, &Corpori eius impressit Stigmata Iefu Christi consignet gratia Spiritus Sancti ; riferendoan cora, chel'IllustreEroeConteGuidoda Poppi , fece edificare cinque celle vicineadSad cellum SacraruinStigmatum, per la comodità de' Padri . Erant eaCelle Saxaundique sepè munite bominesqueilli Anachoreti imitantes omnimodam exterorumtamfecularium,quam &Religioforum.cola loquia , &alloquia peruitabant, eosqueJolus Minister Ordinis Generalis sibi penitus aggregatos immediat requesubditos ablegabat, amonebat , vel confirmabat . Asty tam diu Guidorum Comitum alimonijs vi Aitarunt ,quamdiu floruit eorum Status,etiam Regimen . VerumApostoliBarnaba die anno 1289. cint modi alimonia defecere; destuutebinc Cella, muri sapes eruta , necamplius restituta . Poslede questa casa de Gonti Guidi ab immemorabili tempore tutto il Casentino; emolte altre Prouincie Guggettealla città , e dominiod'Arezzo, edopo altri stati neldominiodi altreCitta , e prima si vedono Signori de seguenti . AigelloCastello . Ampinana Terra . Arondinaia . Alfanio . Facciano.03 215 סחנס Finocchio.ezzomoM Castel del Piano, Caposeluolis Castel Ruggieri . CasteldellaCollina Castel della Valle , FoffadiCorone.commitoM Calbolo Ancisa . Bucchio. BagnoTerra . Biferno . Bonalda . Battifolle . Belforte , Borgo di Garole Borgoalla Collina , Bucine Boffolano . Balbischio . Chianettie Castello di Vessa . Campiano . Castellina . Cafoli . Certomondaiyomizu Castel S.Angelo Cetical Corezzo 1 1 4 Celle, Caprese Terra . 12m Caftiglionedell'Alpi Cerreto . Collegonzi . •Collepegio. 210 r CastelS. Benedetto ... Carefto . Collario . Ciottolo . Corneto . Capanne Conie.... Caue, Castel di Lione, Collepietrasilo Cetona • Corzano. Douadola, Garzano . Geeta . Ghiazzuolo . Gattaia . Garliano . GraffignanodellaValle. Guardatroje : Dulose Ginestreto . Gaitea . Ganghereto . Gallatrone, com Gelle. S.Godenzo . Lanciolina, Larciano. Luce, S. Leolinpand LecceContadoinRegno.. Lonano 1 Luciana Castellare. CasteldellAlpepi ler Chianitri . Castellod'Ilci . Castagneto.. Castel del Terraio . Gaui Cornole. Caftagnaio Job 2. ٠١ - Facta. Fontechiusa . Fronzole. Fontana fredda Farneto ,oFarneta Fornace . Fortezza di Lione ath Fostias poitoh leta Flumanar . Lierna . נו : A Montecchiore fueRocche MonteMurlo ..... MonteBonizzo. Montauto in Romagna 门 Montautodi Valdarnov 24 Montegranelli substa Monteguarsie Monte- Poggiodella Lastra . Porciano. Palagio, o Palazzo: Partina, Poppi Petrella Pernina . Monteuarchi . Montelungo . Moncatello ModiglianaTerra. 4 PozzoCaftelloinValdarno. Romena. PozzoContado inMugello. PoggioVbaldo. Pratovecchio . Strumi. Montebello . Monte ziffi Marcore. Montefcudolo . Moncione.1 Montemignaio . Mercatale. Montescagliofo inRegno. Paterno . Monte mizzano. Marradi. Montepaolo. Pogio. : : Papiano Portico: Soci. Strabatonzoli . Štiavecchia . Porrena . Stianoua . Pietro Fortezza . Sanbauello. Sughereto . Pietrauelsa . Selua piana . S. Stefano. Şerignana . Torricella . 1 Tonanna . Trappola . Tredozio . Tontenano Torredi S.Reparata . : Terraioin Valdarno : Vada, 2 Veffa . Verghereta . Vado . olour Radiracoli . Waiano. Nalle . : هم S.NiccolòCastelio Ozzano. Vinci . Valdagenetta. Valbona . Valdambra . VilladelCastagnou Ogna. 0000 OrbechContado 1 Edaltri tutteTerre,e Castelli, Ornina . Raginopoli , Mufigniolo . Montebonaro Montemaggiore Mandriuota. Massaurefi. Montedi Sacco . Monterappoli . Mufignanoshoot Montefatucchia. Monte Cornaia . Montepetrofo. Montalto . Montaltuzzo . Moncironda . Poggiorfone. Pertiseta. RistolenCastello, Rifecco . Ripafatta... Raggiolo .. RoccasopraBagno lects Valdipondo,. Rafoie . Rencinel Roccadel Borgo. Rennole . Roccadi Scannello . Rifalta ... Rocchettadel Priore, Rocca di Pozzuolo . 11. : Nonpregiudicoperòadaltri , che auesserodominato , enon venutialla nostra cogni- zione; essendo stata questaCasapotentislima, e ricchissima, di cui oggiancora inMan- toua , ed in Romagna, ivedequalche reliquia , COMMIGLIA BORBON Ncredibile appreflo tuttiifenfatifirende, il poterrinuenireil primoprincipio aquel le famiglie ,chemeritano il titolo d'illustre , di nobile , edantico, eciochiaro celo dimostra la mancanza delle scritture , quafiin tutte le Città , peressere state queste sog- gette alleguerre de' Guelfi, eGhibellini, che portarono feco incendi , saccheggi ,demo lizioni , e depredazioni,chesono state tantebocche deuoratricidiquello , che vi era di bello , per il decoro delle Città , e d'antico per lagloria dellefamiglie ,lequali denudate degli antichi loro cognomi sotto il dominiode' Barbari, si per non auere lignoreggiato feudi grandi , oPrincipati fupremi , come per non auere in questi , con le loro eroiche azzioni meritatoda pochi, e negligenti Scrittori lospiego di esse , e perciò restano in cognite, edil lor principio viene alla notizia degli huomini ascosto . Maperche la Francia , che è stata, edèin Regnovastissimo piú veramentedi popolo, chedi paese,nonbastandogli il dominiodelle proprieGallie,hannoqueidominanticon l'atmi ampliato quei confini, che 4 nonhannotermine, non essendogli bastatovnaparte dcl 159 1 delMondo,nell'altre purehannovoluto piantareiloroGigli,, innaffiati dal fanguedi tante lor vittorie , del cuifattooggi S.Chiesa negode, mentredomina vn'Essarcato di Ra- uenna con tant'altre Prouincicin Italia , efuori , donateglidaquei RegiSanti , ePij , on- deperquestetante regie impresedescrittedatanti Autori si vengono ariconoscere quei sempre reali principi della famiglia Borbonadi cui sono gl'inuitti Monarchi della Fran cia. Nonfono però mancati Scrittori , che a stuoli intieri hanno precipitato in defcri uerevna tanta regale genealogia , forse vnica oggi al Mondo , consistendo quasi tutte l'altrede' Potentati inopinione, che l'hanno piu tosto confuse, chedilucidate , eparti colarmentequestade' Progenitori del nostro Luigi XIV. Moderatoredell'Vniuerfo, vo lendo alcuni afferire questa real Casadiversa da quella di Carlo, il Magno ; e questa da quel Merouco, che con l'arme fi acquisto vattissimo Regno. Ma sei Leggenti faran nostudio negliAutori di quei tempi , de' quali si tratta, resteranno appagati , che questa auguftiffima Casa degli odierni Regi di FranciadescendentedaVgone Ciappetta , fia la medesimacon quelladi CarloMagno , equesta con la Merouingia , che riconosce per suo primogenitoreTusco figliuolo d'Ercole . Di Tusco nacque Alceo padre d'Ita Jo, che generoMorgete padre del nostro Corito Blascone Redella Toscana , come fu rono pure tutti gli altri suoi ascendenti . Nonscrissero a caso alcuni Autori, che questa famiglia originassedaTroia , poiche é certissimo , che Dardanofu figliuolo di Blasco- neRediToscana, edAutoredella Dardania , il cui figliuolopoichiamatoTroio, diede il nomea Troia, icuipopoli furono detti Troiani : Si cheanche per questa parte la To scana si deuegloriaredi auerdatofigliuoli , chehannorettonon solo ildominiodelle Gallie , maquelle delle Spagne , della Germania , dell'Italia , eperdirlo invnaparola della Cristianità tutta . Nonfi deue porre inquestione, se la Casa Reale oggidi Francia, che èdellepiù marauigliosedel Mondo, sia la medesima con la Carolingia , eMerouin gia,afferendo tutti gli Autori moderni per punto oggi difinito , come il Dauila nelle fue Istorie delleguerre ciuili di Francia l'afferma per indubitato , fermando l'occhio fitlo nella leggeSalica non maipreuertita da quella nazione . EGiouanni LodouicoGotti- fredo nella sua Arcontologia Cosmica,in Regno Francorum num. 23. de Ratione, &formado- minij ,dice. Gallia, cuius olim Statusfuit democraticus , nostro anoadPrincipatum vnius quemGreciMonarchiamo vocant , peruenit, cuiusRexnon creatur electione ,vt in multis alys Regnis præcipuequeImperio,fedfuc ceffione,&hæreditate Regium confcendit . Solium admissisjolis adDiademaMaribus , exclusis fæminis : id exlegeSalicaperantiqua , quæRegni fundamentalis iudicatur . Est autem pænes Regem abfolut.c poteftas ,velinferendi Belli , fi id vjusexigat , velfarcienda Pacis : Itemquepertutiendi fæderis cum vi cinisPrincipibus, rebusquepublicis . IdemqueRexprofuo arbitriopotestimperare vectigalia , &tribu- ta, creareMagistratus , ferre leges ;condere statuta , impertire Priuilegia , aliaquepacis momenti iubere . mandareue: Suntque iussiones eiusvelut Sacrofansta , quibus nemoaufitcontradicere . 3 Non si parli piùdellaviolazione di questa legge, con il fermare ogni bocca inuidiofa chevogli aderire altrimenti : poiche douendo passare questo Regnoin altra famigliadi- uerfadalla Merouingia , odalla Carolingia alla Ciappettina , estandonella legge Salica , sarebbe stato necessario l'adunanzade' Stati generali , anzidi tutto il popolo Franzele, acui si rimettel'elezzione d'vn nuouo Regenerato dafamiglia di stipite diuerfo dal Me rouingio; il che non si legge inniu'na Istoria . Dunque è forza confeflare , che laCap- pettinaBranca , prouenghi dalla linea Carolingia, equestadello stipiteMerouingio. Daquesta augustissima famiglia Borbona Principi infiniti , che hanno l'affoluto Im- perodiProuincie , e Regni ; ed altri sparsi per l'vniuerso tutto , riconoscono la loro pri- maria origine ;che peressere cio stato scrittoda moltitudine di penne , che hanno con P'origine l'azzioni eroiche descritte, al loro sentimento intutto mi riporto. Matra le celebrate famiglie dell'vniuerfo , cne riconoscano da' Gigli il lor primo effere , alcuni Autori hanno connumerato la famigliade' Marchesi delMonte, fondan dola loro opinione nel Sanfouino , il quale si serue dell'autorità del Fanusio Campani nel fuo trattatodegli huomini illustri , ed in quella diFrancesco Campani con l'autorità della Cronica de' Signori di Brunforte ; ma essendo l'vno , e l'altro tenuti vniuerfalmen- te perAutori apocrifi , nonpoffo , e nondeuo prestargli fede alcuna . Afferifcono, che questa famigliadel Monte foffe trapiantata da Francia in Italia , ed in questa parte di Toscanal'anno , che CarloMagno passó aRomaperprendere dallamanodi Leone III. Ponte- 160 Pontefice laCorona Imperiale ; e chetra i Principi, che l'accompagnauano, vi fofi n'Arimberto Principe della BaroniadiBorbone Capitano famosissimo della Milizia Regia , il quale per la sua prudenza , e valore efiendosi auanzato molto nella grazia dell Imperatore , merito per le fue eroicheazzioni d'essere lasciato Vicario Imperiale , nella citta d'Arezzo, ed in quella di Castello dalla medesimaMaestanel suoritorno in Francia, creandoloMarchetedella Toscana con l'inuestitura perse , e per isuoi descendenti in perpetuo de' feudinotati nel fittizio priuilegio di Carlo Magno dato in Romal'ann. 802. douedice: Propter beneficia , &obfequia , quæ Ecclesia Romana . &Maiestati nostra contulit , & leggendosi in elio (benche repugni ad ogni verità gl'infrascritti luoghi)Montefiafcone Castellalto , eColle , da cui prefero il titolodiColle;furonodetti diColle,di Valliana , di Castiglione Aretino, e di Faualto , con tutta la Montagna , Ciuitella , Verna , e Pani cale ; e le parole precise del Fanusiotonole seguenti . Illustrissima, ac nobilissimafamiliaMar- chionum Collis deThuscia incepit fub CarloMagno . Narn quidamArimbertus Princeps Baronia,Borba- me, Heros, atque Eques principalis MilitiaRegiepost coronationem Caroli Magni ImperatorisRo- me celebratam a LeonePapa III. ob eiusferuitia Imperiocollata , &benemerita abeodem Imperatore fuit multis Priuilegys decoratus , &inter alia fuit factusMarchio,&eidem eiusquePofteritati in perpe tuumaffignauit feudumcum omnibus eorumpertinentys . Iuribus , Caftrum altum in CiuitateArety . quod nunc dicitur CastrumMarchionum , Montem Flasconem , Caftrum Collis , GastrumValliane, &plu- ra alia oppida , &Castra;&poftea conftituit ipsumVicarium CiuitatisAretij , &CiuitatisCaftelli, qui cumaccepiffetvxorem , ex fufceptis filius auftafamilia in tantum creuit,vtinHetruriafplendore Curialis pompis, virtutibus , honoribus, &liberalitate ,caterosque omnesantecelleret . Confermaquetta opi nionede fuddetti Giouanni Barbianonella sua Istoriad'alcune famiglie illustri d'Italia conl'infrascritteparole . Inquodam libro antiquo ArchiujMarchionumMontis S.Mariede corum familiafic eratfcriptum. Illuftriffima , nobiliffimaprogenies Marebionum Collis de Thuscia fubCarvio Magnoincapit, con le medelime parole riferite di sopra dal dettoCampani. Voglianoi fopracitati , chedal fopraddetto Arimbertonafceffevn figliuolo chiamato Carlo , che per ellere valorofo non men del padre , costrinse Lodouico il giouane Imperatore di conferirgli tutti quegli onori , ecariche, dignità , etitoli , che l'istesso padre auea con seguiti; ottenne ancora la confermazioneper i fuoidescendenti della donazione fatta afuopadre di tuttii feudi di sopra nominati, come apparisce nell'infrafcritro priuilegio datoinRomanel 873. douesono le seguenti parole. Propter beneficia , &subsidia Imperio collata , &Maieftati noftra exhibita contra Saracenos tibi CaruloMarchioniTuscia,&omnibus fuis fuc cefloribus in perpetuum confirmamus , &rurfum donamusCaftrumAltum, &Caftrum Collis, oc, il che vien confermatodal Campani,dicendo. Post tempusvero Carolus Marchio Collis fuit confir- matus indictisfeudisaLudouico Iuniore Imperatore . EtBerengariusfecundus Imperatorconceffit dictar Jauda , statum ampliant Vguccioni Marchioni de Colle , vt &fecerunt Federigusprimus , &Henricus Jeptimus Imperatores , vtcontinetur in compendio priuilegiorum ; Il quale Berengario l'anno 917. come apparifce nel suo priuilegiodatoin Roma;amplio lo stato a questa suddetta fa- miglia , dando in feudo advn Marchese Vguccione gl'infrascrittiCastelli , eTerre cioè Colle,Ciuitella , Verna , Pierle , Paflignano , Vernazzano , Ghetardo oggi detto Ghi ronzo , Milello con tutta la Montagna , e Faualto , con la sua Montagna ;pariment MonteBruno , oggi detto il Monte S. Maria , Monterchi , Citerna , Montichiello , Ca- stiglione , Cetona, Cigrano , Valliana , Panicale , Pacciano , la Roccade' Marchelidel- la Citta d'Arezzo , Elci , Lugnano , MonteCastello Vagnolo , Mizzana, e Preggio con molteprerogatiue , &estensioni notate in vn fittiziopriuilegio , I nostri Cronisti Aretini, con i più periti diquesto secolo, e contuttigli Autori Franze si negono assolutamentequesti priuilegi ,&afferisconoessere questa famiglia originata dagli Attalberți Marchesidi Toscana , prouenendo essi con i Sereniffimi Estensi dalla fa miglia Azzia, di cuisi è mostrato in reale fondamento , principio in vero sopra ogni ale tio nobile , anzi Regio , comeben si dimostra nel trattato della suddettacala. I priuilegi , che fi mostranodiquesta casa non sono autentichi , ma semplici copie, ediquei assolutamente adulteratida Alfonfo Ceccarelli, con trouare un' Arimberto,scan cellando exempligratia S. Ar. Vrbis Ecclefia Venerabilis Epifcopus ; vi metteua Princeps Baronia , Borbonia. Edinvero Carlo Magno priuilegio il Vescono d'Arezzo , come apparifcenell Archiuio della Cattedrale Aretina , che si chiamaua Arimberto , eletto Vescono nel 799. chela refle finoall'838 . ei priuileg) fatti dal suddetto Carlo Magno alla suddetta Carte 161 Cattedrale Aretina , ed all'Abbaziadi S. Pietro in Pingoli oggi distrutta , ed vnita alla Badiad'Arezzo sonotutti scrittidimanodelVescouo Turpino . Non pocorepugna a questi priuilegi,anzi affatto gli distrugge, mentredice,cheAri- berto fofl'ePrincipedella BaroniaBorbonia , essendo certiffimo appresso tuttigliAutori Franzesi,noneffserequesto cognomeinrerum natura in quei tempi,e inparticolarenelta casaRegiaCarolingia , e chequestaBaronia,oPrincipato, oDucato, non ebbe questo *nomedi Borbonese non nel 1270, in circa , e Pietro Fizon Parigino insuo apparatuGallis Purpuratalib. 4. nedadi ciola seguente cognizione , parlando di Lodouico Cardinal di Borbon, creatodaLeoneX.nel 1517. : ARoberto S.Ludouici Francorum Regis filio nato quinto ComiteClaramontano inBellouacisatq; Bez- triceBurgundicaDominade Bourbon , &deCharrolais filia, &unicaherede loanniBurgundi matrimonio coniunctis anno 1270. Prima repetenda eft origo Regia Borboniorum CiuisRoberti in Domino Thome Aquinatis Sacello apud DominicanosParifienfes ,cum eiufdem Iconaiacet. Regiam Gallis dignitate n infamiliam fuam Borboniamvegentem primus intulis Henricus QuartusRex, longaferie maiorum du censoriginemabillo RobertoexBeatricis hereditate , &latifundijs liberi posterique, utab agnatis diftin- querentur ,quos plurimos ad hoctempus habuere cognomen Borbonium femelamplecti adbuc retinent . Claramontanienimpriusdicebantur a ClaramonteBellouacorum , quoin oppidoCaroluspulcher Ludouici abnepos natus erat, que occafio fuit ratione permutationis facienda BorbonijsJaneutilis future,nifi eans Philippus Vallesius irritam poftea effe iuffiffet , quam primum Regnum init reddito Borbonys Claramonte. Moltealtre opposizioni si potrebbero addurre in abolimentidiquestipriuilegi,l'vnocon- cessoadArimberto, el'altroal figliuolo come anchequello a Vguccioned'Vguccione; Epiù che più si mostra falso l'altro concessoadVguccione figliuolo di Filippo ; èvero , chevnFil ppofu Marchese della Toscana , manonfu già diColle , comeallora si inti- tolauanotutti questi Signori, mabensì fu vaode figliuolidi FederigoBarbarossa,di cui nella CattedraleAretinasi vedonoi suoi priuilegia fauoredi detta Chiesa,non trouando fi in quettagenealogia nessun Filippo .Ed in vltimo concludentementedico, che i tigliuo lid'Arimberto , che fioriua conCarlo Magno, furono Atroald , Adonald , &Odopald , edil Bisauo diquesto fu il fondatore del Monastero di San Bartolomeoposto a Ricauo , douefuronomolte Badesse di questo sangue , comeciòsi vededavnadonazione , che fecero i fuddetti al Monasterodi S. Bartolomeo , il quale iftromento si conferua nelliAr chiuiodiValombrosa in vna picciolaCassa dinoçefattanelRegno to,diCarloMagno in Italia . Madouendonoi seguire in questa, come nell'altre famiglie , cioèquello, cheitro uaper scrittura autentiça , possiamo afferire questa famiglia originaria dagli Attalber tiMarchesi diTofcana , nati di quell'Azzio sangue regio Etrufca , comesi è prouatodi fopra nella famiglia degli Attalberti, e nella famiglia Azzia fatta Romana; ed affe gneremoper progenitorede' Signori Marchesi delMonte , Guido , cheebbe per figliuo lo Rainerio, che fu Marchese di Toscana nell'anno 1016, come costa nell'Archiuio di Badia CaffettaO.num. 25. edal numero64, si vede non essere più Marchesedi Toscana , chediceRainerius filius vuidonis, qui fuitMarchio; douesivede , che questa dignita diMar chese , &anche di Conte , eraatempo nelle persone; ma questa fu perpetua nella fa- miglia degli Attalberti , come al medesimo Archivio al libro primo fol. nona, chedice Vgo filio Vgoni , qui fuit Comes dell'anno 1012, puredella medesima casadegli Attalberti , chetutti siriconosconodal continuatoposlessode beni feudali . Chifosse il suddetro Guido progenitore ,veda nella famiglia , &albero degli Attalber. ti , chelotrouerànotato , e postillato, come progenitoreditalfamiglia. Dopacheque. sti perderono il Marchesatodi Toscana , s'intitolarono di Colle , come ferono Vgo ne, Guido, Teuzone , Rainerio , e Tedaldo , tutti figliuoli del fuddettoRainerio, der- to anche Suppone , i quali si vedonoalla Caff. M. num. 1. del 1014, che non si chiama- nanodiColle, come fi chiamornodopola mortedelpadre , come simostrerà appreslo. Rainerio , e Guido fratelli , e figliuoli di Guido progenitore di questa famiglia prete- serol'eredità de' Marchesi Attalberti,ediBerta ,mogliedeldettoMarcheseAttalberto, come al lib.1 . fol.12. A X Vgone 162 1 Vgone di Colle suddetto fu ancor esso MarchesedellaToscana, i di cui figliuoli pretefe- ro molte terre in Lignano, in Montione, &in Ciciliano appartenenti a gli Attalberti . come alla Caff.H. n. 30, i fuddetti figliuoli si chiamarono Panzone, Rainerio, Azzonedi Colle,& Enrico, come alla Cafl.E. n.64. di cui furon figliuoli lldebrando,&VgoneCaff. Q.n.64. Enrico , e Raineriodonanoall'Eremodi Camaldoli la Chiesa di S.Sauino . RaineriodiRainerio fu ancor esso Marchese di Toscana , come si cauadal lib. 1.fol.59. e fu padre d'Vgone , di Panzone , e di Costantino Vescono d'Arezzo, che il Burali lo crede di sangue regio per le sue azzioni eroiche Caff.C. n. 18. Calf. E.n.64. e Call.L.n.93. doue si vedonoSignori diValliana;essendo figliuoli di Panzone , Vgone , eGuidone, de quali non netrouo fucceffione . Teuzonede sopraddetti fratelli fu padre d'Vgone diColle Caff. C. num, 22. ed'Ilde- brandoCall. A. 64. e Call. B. 29. 31 Questo Vgone di Colle fu padre di Teuzone , di Vguccione , di Gualfredo detto Gua- dagnabene , diEnrigodetto Rigone, di Rainerio, edi Teuzo detto anche Teuzolino, che fu Senatoredella Republica Aretina del 1135. Caff.P.num.44. Gualfredo alias Guadagna fi vede con Rainerio Call. E.n.64.665.edVguccionecol suddetto RainerioCaff.B. n.29.e 31. ed EnrigoCafl .C. n.39. quale fu pur effo Marchese. Di Enrigo, e di Vguccione nasconodue rami . DiEnrigodettoRigone nafce Guido , il quale con Vguccione suo cugino difesero dall'inuafione de' nimici il Borgo S. Sepolcro , ed i loro figliuoli pretesero d'essere inue- ftici dall'Imperatore del BorgoS. Sepolcro ;come costanelle Croniche del Borgo efi- stenti nella Libreria di S. Lorenzo . Si che diGuido fu figliuolo Enrigone , o Rigone . che pretese l'Abbazia , &il suddet to Borgo, che fu padre di un'altro Rigone , che genero pure vn'altro Rigonepadre di Vgolino , chegenero Rigone , come il tutto fi canadall' Archiuiodi Cortona , e dalpri uilegiodell'Imperatore Enrico Settimo , da'quali anche i vede Ghinodi Mira di Gui- darellodi Rigone , e fimoftreranno appresso in natrare gli huomini illuftri, e seguita l'albero. DaVguccione fratello del suddetto Enrigo Marchese nascono due figliuoli , Raine- rio ,& guccioneCall.A.n.65. &allaCaff. L. n.11. fi vedono filij VguccionisVgi filij Teuzi deColle Il fuddettoVguccionefu detto anche Vgolino , e fu padre di vn'altro Vguccione , chegeneroCorrado, Rigone , e Federigo , comecosta nell, Archiuio di Cortona ; douc anchefi vedeGuido figliuolo di Corrado , che vende il suddetto Castello di Pierle nell' anno 1237. RaineriofratellodVguccionedettoVgolino fu padre d'Vguccione , e diGuido , co- mecosta nell'Archiuiodi Perugia in libro subinissionum ;di questo fu figliuolo suoVguccio- ne, che fu Marchesedi Valliana , sottomettendo alla città di Cortona detro Caftello , cio fi vedene' libri di detta Citta. Vguccione di GuidofupadrediMarco, edi Guido, eseguita l'albero fino a Pompeo figliuolo di Taddeo con lefue autentiche, come si vede dall'albero , che èqui anneslo , e nonseguitopiù oltre, ripigliando da capo a gli huomini illuftri , non mostrando nella miaoperasenon glialberidalla loro origine finoal 1300. Che il Sanfouino con isopraddetti Campani, GiouanniBarbiano,ele Cronichede Si- gnoridiBrunforte,edaltri Autori inuentati dal Ceccarelli , abbia creduto,che questa no bilissimastirpe(portandol'arme de' Redi Francia, ed il cognome) sia la medesima conla schiatta realediFrancia , nonera senza fondamento ;e pero loro sono andati cercando , quali del sangue regiodiCarloMagno foffero restati al gouerno d'Italia,e non trouando gli,hanno, comealcuni, inuentato a capriccio Arimberto con gli altri, facendo appari- re priuilegi, cioè copie senza accennare, doue fi trouinogli originali , Mafe aueffe confiderato, chequesta famiglia fu sempre il foftentacolo della fazzione Guelfa,di cui erono capi il Papa,&il Redi Francia , meglioauerebbe scritto , che essen- dostata questafamiglia sempre vn seminariod'huomini forti , e guerrieri, & auendo ella congiuntolapotenzade' stati, ela sequeladitante famiglie grandi, manteneua la riputa- zionedella fazione Guelfa con alzare di continui Trofei nell'arco opposto alla fortezza de'Ghibellini; e che per inanimite maggiorm. quefti Sig. iRedi Franciagli auesserodonaこ 4 το , 163 to, elafamiglia , el'armi , per fargliconsiderare , come Principi , edellorosangueme- defimo, meritando in veroquesta , edogni altra gloria , e da Pontefici, eda' Franchi Regi soliti alla rimunerazione verso i loro feruitori . Ma in realtàquesti Principi,che tale chiamare si possano ; si deuono credere delme- desimo regiosangue di Francia , edella gloriosissima stirpe di Carlo Magno il Grande , poicheVgone Red'Italia fu per linea diretta (secondo l'opinioneditutti gli Autori) del medesimo stipite de Carolingi , ed essendo quell'Oberto figliuolo naturale del soprad- dettoVgone, conformeall'opinione vniuerfale, equel Guido,chefu padredi Bainerio, •Rinieri progenitore de' Marchesi delMonte , essendo nipotedel suddetto Oberto , e, che cometale , ed'un sangue medesimo, domandol'eredità del suddetto Marchese, non si potea credere , che Franzese , e della stirpedi Carlo il Magno ; e di fatto questi Signori volleroportare la medesima armedVgone Reid'Italia ,che era un campo seminatodi gigli , quale fi vedenel Claustro della Balia degl'Otto , mentre fu il MarchefeVgolino PotestadellaRepublica Fiorentina; tale la portoCarlo V. Redi Franciacome si vede nel priuilegio concesso alla famigliade' Nobili Fiorentina, della quale a suoluogo senetrat- tera. Ma mutandosi poida' Regi Franchi , e l'arme , eil cognome , cioè tre soli gigli di oro in campo azzurro , si chiamaronocome al presente Borboni , come sie prouatodi sopra ,afferendo tutti gl'Istorici di Francia , che Vgone Red'Italia portaua l'arme piena digigli, conforme portarono iMarchesi del Monte, credendosi (secondol'opinione co- mune) che VgoneRe d'Italia fosse ilprogenitore de'suddetti ; main realtà prouengono dall'Azzio Regio sangue Etrufco , essendo d'Oberto Marchesedella Toscana fratello quelGuido padre di Tegrimo detto ancor'esso Guido , che generò un'altroGuido , genitore de' Conti Guidi , e Rainerioprogenitote de' Marchesi del Monte Questafamiglia possedeua nel territorio d'Arezzo imedesimibeni, chegliAttalberti, con imedefimi vocaboli , si come apparisce chiaramenteda infinite scritture , che si con- feruanodi questa casa negli Archiuj della Cattedrale Aretina ,enellaBadiadella mede- simaCittà . Edentro Arezzo questa famiglia abitaua nel Quartierodi S. Andrea , ed in quella partedoue oggisiposa la Cattedrale , nel qual luogo auenano fabricato questi Signori Marchesi vnforte , esuntuosopalazzo attorniato digrosse muraglie , con recin- to, eriuelliniadvso di Fortezza , comeallora costumauanoigrandi,difortificarsinella Città , feruendosi di tali edifizi perlordifesa nelle guerre ciuili: edessendo questa fami- glia capo della fazzioneGuelfa , conueniuaad essapiú di ogn'altra , il fortificarsi ;preua- lendonella città d'Arezzola parte Ghibellina , dalla quale il pindelle volte fu gouerna- ta ; epercio isuddettiSignorinon poterono lungo tempo fostenersicontro vngrosso, c numeroso stuolodi famigliepotenti Ghibelline , cheardironodispianare il suddetto pa- lazzo , come ancheabbruciaretutte le catedegli Albergotti , cheseguiuano la medesima fazzioneGuelfa , con iBostoli, Guasconi, Brandagli, edaltre , tuttepoffenti, econtrapo- ste alla fazzione Ghibellina, composta di quatroplicato numero,che opprimeuanonso- lo le sopraddette, ma la plebe ancora, che sempre segui la fortunadelle sopraddette fa- miglie Guelfe ; efu allora , che questa famiglia si ritirò a' suoi stati, enella città diCa- stello , & in Perugia, quali si gouernauano per lo piùaparte Guelfa , comesilegge in tuttel'istoriediqueitempi , &ando anche in Francia afollecitare aiuti da quei Regi , che semprefauorirono , e protefferoquesta casa possente , e grande ; onde fu stima a degni daquellaCorona di portare l'arme , ed il cognome Regio, anzi quelle Maesta se neglo- riauano, perchein verità fuquesta vn glorioso seminariod'huomini così illustri , chevn volume intiero sarebbe poco per descriuerne iloro fattieroici . Masi mostri per hora il pedale di questa genealogia percontinuare ilnostro stile ; già che danoi si èdisopradichiarato con scritture autentiche; &amio parere nondeueef- sere ombradadubitare ; poicheda Rainerio, che fu Marchese di Toscana , si chiamano tutti i fuoidescendenti Marchesi del Colle ; come si vede in tutte le scritture da noi ci 1 tate. ود X Ri- 164 Rig one1320. Ghino ٢٠١٠ Guido-bikrom Marco Guido 1280. Vgolino 1280. Mira 3 Federigo Corrado Rigond Ricciardo Vguccione Vguccione Rigone Guidarello e 1240, Vguccione 1200, Guido1206. 1. Manfredi Vguccione detto -Card. Vgolino " G 1240. 1 Vguccione 1200, Rigone 1200. 1 Ramerio 1160. ! Rigone 1170. 1 Guido 840. 2 C 1 Ildebrando Vgone Rainerio Vguccione 1120. Teuzone Gualfredod. Enrigo 1110.1 } - Guadagna Panzo GoflantinoVesc. di Vgone Vgond 1080. Ildebrando Arezzo 1090. Tedaldo Rainerio Vgone Ildebrando TeuzonediColle 1050, Rainerio Azzo Enrico Panzo Guido 101 ומרן Guido de quali i ContiGuidi N Vgone 1. 7 RainerioMarchesedi Toscanadetto anche Suppone 1010. Emotolin Guido dettoTegrimo970 Rainerio ス Guido VVALCHERIO. Rimo- 165 Rimostratoda mel'albero di quest'insigne famiglia, nonde' Borboni, made' Marchess delColle, nontrouandosinellescritture publiche, se noncon questo cognome , non Franzese , ma Aretina si conosce per il lume , che me nedanno le scritture , nelle quali fonosemprenominatiMarchesidella Toscana, come gli Attalberti , e di poi Marchesi delColle;eperavere in Arezzo godutotutti i gradidi Senatorifino nel 1000. C1100.CO mecio si vede negli Archiuj d'Arezzo, ed in particolare in quellodella Badia Caff.L.Caff. O.Caff. A. Caff. C. eCail. E. Che più ? Imedefimi Signori hannofempre riconoscinto Arezzo per lor antica Patria , come si raccoglie dagli atti publici della Canceleria Are tina , doue fivedono molte fedi raccolte dell'azzioni di questi Signori ,tra lequalivi è l'infrascritta . Nos Priores Populi , Vexillifer Iuftitiæ . 3 Ciuitatis Aretiy . Omnibus acfingulis haspatentes litteras nostras inspecturis fidem minimedubbiam facimus , atque de- testamur . Illustriss. &antiquifs. GentemDD. de BorbonisnuncMarchionum Montis S. Mariæolim etiam prout in Altis , &documentis nostrispublicis habemusMarchionum Collis , Valliana , Monticelli,Montis Miniani dictum. Vndeperlongam annorumseriemD.Pompeius D.Tader filius , veram , ac directam originemduxit inter primiores, acpotentiores Magistratumhuius Ciuitatis nostre familias connumeratam fuiffe . Quenomen, acdecus diuerfis quondam temporibusapuddiuerfos ItaliæReges, &Imperatores fi- bi comparauit ideoque ab eis ob res ,ab ipsiusViris proPatria Domi , Belliquefortiter, ac praclaregestas . pulcherrimis titulis ornata , &quamplurimis oppidis , tumextra , tum intra nostrum territorium au- Eafemperfuit . Quomam autem nobiscompertum est atque exclaratumhancipfamgentem, acfamiliam maiora, Iudicesfingulos , &honorum , &dignitatum , incrementafumpfiffe . Virosexeaprodisse Cla riffimos , qui antiquiffimi generis virtutem non retinuerunt modo, fed longe etiaminlateque pertotumter- rarum orbem extendent . Omissis cateris, qua deipsa , ipsiusque viris veftrorumque egregýs facinoribus fingulatim commemorari folent . Vnum illudquoda nobis petiturverè affirmamus. PredictumD.Pom- peiumBorbonium , cumfit verum, ac legittimum pradiltefamilia Germen insto titulohaberi , &dicipof- seantiquum, acnobilem Patritium noftrum Aretinum . In quorum fidem ,&c. glia . Venghiamo hora agli huomini illustri , che à prodotto questa fecondissima fami Guido , e Rainerio furonotutti due figliuoli di GuidodettoTegrimo , l'vno fu ilpro- genitore de' ContiGuidi , eRainerio l'altro , fu il progenitore di questi diColle ; etutti due furono huomini infigni ,poicheper le loro imprese furonoinfigniti della dignita di Conte, comesi vede all'Archiuiodella Badia d'ArezzoCaff.B. num.52. Ma Raineriodopo fu fattoMarchese di Tofcana , a cui successe Rainerio il figliuolo , comecosta al lib. 1.del suddetro Archiaiofol.59. doue si vede lasuamoglie chiamata Caterina Comitiysa , que Trottavocor,filia cuiufdam Tassonis Comitis , laquale vende vna parte dellaluacasa pofta nella Città d' Arezzo in Porta Foridel 1090. Vgonedi Teuzonedel Marchese Rainerio di Collefu Senatore della Republica Are- tina, come anche Teuzolinofuofigliuolo ; e di non inferiore condizione fu il fratello Enrigo , anzi perle sue qualità grandi fu fatto Marchese di Toscana, & in fine furono tutti titolati , e Potenti , comefu : Vguccione figliuolo di un'altro Vguccione d'VgoneSenatore , che volendo moftrare gratitudine , e generofita verso la sua Patria d'Arezzo , sottopofeliberamente all'obbe- dienza,edominiodi essa , tutti iCastelli , che possedeua con giusto titolo di Signoria posti sotto il Piuiero di S.Antimo , che nominatamente furonoMonterchi, Citerna,Pan- Taneto, Carciano, ed altri luoghi di quelpaese , che peressere destrutti , non se n'èpo- tuto auere distinta notizia . L'istromento fu stipulato in Arezzo nella Chiesadi S.Pie- troMaggiorea' 9. del mesed'Ottobrel'anno 1194.alla presenza del sopraddetto Marche- fe,come costa negliatti publiciregistrati nellaCancelleriaAretina . Manfrediil fratello fu Prete Cardrnale del titolodi S.Sabina creato Panno 1144. da PapaCelestino Secondo, come appare nella Cronologia del Panuino.enell'Istoria de Pontefici del Ciaccone. Alcuni peròdubitano , che questo fossedella presente famiglia,maoggipare, chenon fi pongapiú in dubbio , mentre fitroua notato in libri antichi, chefi conferuononella Libre : 166 Libreriade SignoriCefarini facendone anche menzione il RazzanaNapolitanonelsuo librodellefamiglie illustri ,enelle vite de Pontefici delPlatina ristampate nuouamente in Venezia . Et il Ciaccone Nonfufolo il tuddettoMarchese fragli ascendenti di questa nobilissima casa amoroso della sua Patria; poichenel 1175. il Marchese Vgolino padre del suddetto , e Raineri suo fratello , ziodel Marchese Vguccione, edel Cardinale , quali amendue con gran liberalità , e prontezza vollero dimostrare non mencheglialtri di esser figliuolidicosì nobil Patria , ponendo in manodi questa Republica Aretina quella gran tenuta di Fraf- fineto , diAgutolo ,edi Vallagine , checonteneuain se stessavno spazio di diciotto mi- gliadi terra , il che legghiamo in molti anni essere stato distribuito in affitto perpetuo , Fer decreto del Senato , a diuerse famiglie Aretine , come ciò costa alle Riformagionidi Fiorenza lib.24. ac.76. 11 MarcheseVguccione , &il MarcheseGuido furono ancora Signori del Borgo San Sepolcro , fecondo che si legge nelle Croniche di detta Cittá esistenti nella Libreria di S.Lorenzodi Fiorenza intorno agli anni 1160. in circa ; ènel 1162. l'Imperatore Fede- rigoBarbarossachiamaVguccione suddetto , Duca, Marchese,eContediCollezil che conferma , che pure questi diColle si domandarono Marchesi , Conti, eSignoridi Pier le, di Ciuitella , di Verna , diMonte Castello , di Montone, di Vagnolo , di Mizzana , di Monterchi , di Montichiello , di CastiglioneAretino , delMonteS.Maria , di Preggio, di Valliana , diMontanina , e del Castello de' Marchesi nella cittàd'Arezzo , con l'inue stituradi Montefiafcone ; iqual luoghi glidicde in feudo , e gli fece esenti , dando auto ritàalui , &a'suoi posteridi creare Caualieri , ed addottorare , &c. concedendo ciò a dettisuoi posteri , esuccessori in infinito , senza prescrizionedi tempo, a' quali diedein fendo tutte le suddette terre ; il che concordaconquello, che fi leggenelleCronichedel Borgosopra citate, che l'anno 1 164.trouandofil'lmperatore Federigoalla Badia del det toBorgo, convna comitiua de' principali Signori ,per vedere , e dichiarare sotto qual giurifdizione , edominio fossero ilBorgo , edettaBadia ;dopoauere visto molti priuile gj Imperiali , e Regi , si concluse , edichiarò idetti Borgo,eBadia essere sotto l'Imperio, nèdouere riconoscere altro padrone , che l'Imperatore , con tutto , che Guidone , e Ri- goneMarchesi fostero presenti , epretendeslero Signoria , edominiosopra diessi , perche i loro padri, aueuanodifeso dall'incursioni, e depredazioni de' Capitani ilsuddetto Bor- go, e Badia ; &in ricompensadi tal benefizio dall'Abbate Tedaldo , era stato data loro vna casa ,vacampo, e40. libbre d'argento, eda' Borghesi ilgiuramentodel vassallaggio, elaCittadinanza del luogo con condizione , che detti Signori douessero pigliare l'armi per lor difesa , edare aiuto a rifare le muraglie aldetto Borgo di già rouinate . Il Marchese Vgone dettoda noidi sopra, che fu Senatore della Republica Aretina , sottopose alla Città di Perugia la Fratra , come si caua da quell'Archiuio . InDei nomine . Amen. AnnoDominica Incarnationis millefimo oltuagefimonono Ind. 7. duodeci mo die introeunteMense Februarij , Federigo Imperatore , &RegeHenrigo regnante . EgogolinusMar chio , dò ,dano, &subpono ,totam meamterram Ciuitati Perufinaad pacem , &guerram, &parlamentum contra omneshominesexceptoImperatore , &Rege Henriga . Et insuper dò , &cedo Fractam filij Vbertiadpacem, &guerram ,bostem,&parlamentum , &ad Coltam , &datam ficut prafata Ciuitas facitperaliamfuam terram , quamsibi retinet , &debet habere medietatem Colte prafata Frafta . Etsi permetumnonpoffet facere omnia , quefuprafcriptafunt ;cessante metudebeo obferuare omnia , quæ pre- fcriptafunt. Ethancrem vobisfacio,quod iurauiin Comunantia Perusia Ciuitatis , &debeo custodire, JaluarehominesPerufia ,&res illorum in quantumpotero . EtPerufini Confules debent me custodire , Jaluareficut alios Ciues . Etfi omniabat non obferuauero , &nun adımpleuero , ficut fuperiuslegitur . promitto, &obligomeEgopræfatus Vgolinus Marchio , dare , &componerepænanomine centum marcas argenti Confulibus Perusinorum , &c. chepernon annoiaretaccio , edil tutto rogo Martinus Iu- dexinConfulatuBoninsegna deAbbate . Godeuano anche nel Perugino, cioè in Epifcopatu Mon semGualdum cumCuriafua ; Castrumnouumcumciuium Curia , S.Mariamde Pierle, Liscanum cumCu riafuaficut in libroJubmissianum Ciuitatis Perufia, 1 Dalle quali scritture si raccogliequanto fosse la potenzadi questa granCasa,la quale dominaua nel territorio d'Arezzo anticamente, epiù modernamente ne' territori di Ca stello , 167 Rello,edi Perugia , edhannointuttequeste Città goduto qualunque,Magistrato : Eb bero ancora il dominio de Castiglione Aretino fino del 1206. intitolandof ilMarchefe Vguccione figliuolo del Marchese Vgolino , Marchese di Castiglione Aretino in più scritture d'Arezzo , e di Cortona ; anzi il suddettodette vna sentenza di certe differenze , eterminiindettosuo Caftello,rogatodaGuidoNot.Residente Papa Innocenzio III . del Mese di Dicembre, douesi vede intitolato Marchesedi Castiglione Aretino la qualscrit- tura è inmano di Gio: Batista Sernini DottoreCortonese . Eda' libri de' Contrattidi Cortona fi legge , comenel 1212. altri figliuoli del Marche- feVguccione,detto Conte Vgone , infieme con la Sig. Altauilla lor madre venderono alla città di Cortona la lor parte del Castello di Cigliolo, e del Meloncello posto nel Poggio. -----------------?????????????????????? - Come anche nel 1241.1111. Kalendas Aprilis D.Rigoquondam Ugolini Marebionis de Muntuoz zio, &Riguccius eius filius vendiderunt Domina Philippo D.Alberti de Quona de Comitatu Florenthe tres partesproindiuiso de rato Castri deMontuozzy , &fua Curte, Idiftriftu , tres partes de CastroMon- salti de Ponte ad Vallem , &sua Curte , &districtu cum omnibus muris, &foffis, casamentis , iurisdictio- ne, dominio, &fidelium Vasallis , &oftauampartemPedagijde Leona , &mulţes Patronatus Ecclesian prolib. 192. &fi plus valeret, donauit , come alle Riformagioni Ducali in certi inupiti sciolti . L'anno 1249. il MarcheseVguccionedi VguccioneMarchesediVallianate glialtri fuoi luoghi fa commillione alla città di Cortona deldettoCastello di Valhana , come ne' libri di detta Città . Appare ancora ne' fuddetti libri , che l'anno 1265, Giouannid'Vgolino,vende alla ComunitàdiCortona il Castello di Calibo ,cheeraConteaa , oqmas cilj ojjoup Machepiu pronedella potenza, edella generofita di questiCampioni cilendo ben notaagl'Imperatori , a' Pontefici , &in particolarea Redi Francia , quandofurongan, cora Re di Napoli, per iquali portaronosempre l'armi , condare aumento noubile con la loro venutaagliElerciti Regi ,per le Bande dieletti Guerrieri, che foco conduce цапо L'anno 1274. fu Vicario di Roberto RediNapoli in Fiorenza, che inquel tempocr fotto la protezionedi detto Re, GuidoMarchesedet MonteS.Maria , Il quale poi fu l'any no1293. Potestà pure di Fiorenza,si come è notato espressamente al libro 41 , delleRi formagioniDucali c.44. &al libro 44. i legge il sudderto Capitanus Guerra Populi, &Comu nisFlorentia del 1302. 2 L'anno 1309. fu Generaledella Fanteria de' PeruginiGuiduccio Marchese del Monte, come si vede inquell'Archiuio. из повтор L'ImperatoreEnrico Settimo priuilegio nel 1212. i nobili Marchese Rigone natodi Vgolinodi Rigonedi un'altro Rigone Marchese di Colle , e Ghino nato di MiradiGuida rello pure Marchesedel Colle , quali non sideuonocredere , che huomini infigni ; non. pongo qui il priuilegio per non tediare , ma solo collocherò in questo discorsoquello dell'Imperatore Carlo Quarto , di cui o letto l'originale , e prefone copia, come appref sosi dira . L'anno 1313 , fu Generale dell'Esercito de' Fiorentini Saracino Marchese del Monte S.Maria, come alle Riformagioni in vna lettera de' 28. Maggiodel detto anno, acciò con il suo Efercito già fatto ricuperasse le Castella , ed i luoghi occupati nel contadodi Fio- renza da' ribelli , e nimici ; e vogliono i Fiorentini , chevengaaccompagnato da 15.Ca- ualieri, e 15. pedoni , assegnandogli per suosalario lire 250. il mese.. Del 1321. Guido Marchese delMonte S.Maria fu fattoda Senesi Capitanogenerale con 50. Caualeggieri pagati appreffola sua persona, ed insieme fu anche fatto PotestàdiSiena con25.feruitori pagati , ovogliamo dire Lancie spezzate per suo seruizio ; come iltutto fi cauadalleRiformagionidi Siena in libro mistura , doue si vedono gli huominidi suo fer- uiziotutti nominati . El'anno 1323 , nel qualtempo però fu fatto vnalega tra' Fiorenti- ni , Perugini , Senesi , eBolognesi , edaltri popoli per ricuperare la Città diCasteilo, che fu presa dagli Aretini , che auendo messo insieme fra tutti 4000, caualli , ne fu dato il co- mandoal sopraddetto Guido , che da Gio: Villani al lib. 9. c. 226, della sua litoria viene nominatoconil nomedi Marchese , edi Valliana . Edin quanta stima fosse il suddetto Guido si può conoscere dall'infrafcritto Braue ٢٠٠ fcrit 168 Scrittogli da PapaGiouanni XXII. Fanno1324. quale fu ritrouatodal SignorCardinale delMonredel 1810. nellaLibreria Vaticana , che nemandò yna copia autentica al Sig. MarcheleGio: BatistadelMonte, DilectofilioNobili ViroGuidoniMarchionideMonte S. Marie Ecclefia Romanafidelis , &c. Nobilitatis tue litteris receptis,&intelletta earumferie diligenter profefte filio dum consideramus qua? liter nobiliumgenus crefcendo producitur,noncredimusin cultuveradeuotionis , &fideinoftra, ac S.R.E. teprogenitorum tuorum effe degenerem,fedin ijs tam natura , quam opere , te illorum fupponimusimmi cantem. Viigiturfucceffiua virtutis hereditasfemper deriuetur ad posteras propagationis exemplo deuo- fionem ,&fidelitatem tuam eiufdem tuis litterisnobis , &ipfi Ecclefie certius repromissam multipliciterin Dominocommendantes nobilitatemtuamrogamus , &hortamur , aftente quatenus a Deonobis, &spo stolica sede landem propterea confequutus,&premium constanter in deuotionem , ac fidem huiufmodi perfeueresnondubbicans. NosquantumcumDeopoterimus paternabeneuolentia tibi propitios requirere in this opportunitatibus confidenter . Loarin. 22. anno8. Secretorumfol. 72 QrestosuddettoBreue è notabileper tre cofe . Laprima, perche il detto Marchese ètrattato con titolodinobile, il quale nonsidauada' Pontefici, maslime in quei tempi, che a Principi , & Signori grandi . Laseconda è perche chiama ancor nobili i progeni tori,ed antenatidiquestoMarchese . La terzaperche lonomina fedeledi S.Chiesa, questo fu intempo, che la Chiesa Apoftolica era molestatada LodouicoBauaro Impe ritore . QuestofuddettoMarcheseGuido fu anchedel 1331. Capitanus GeneralisGuerra Co- munis Florentie,&Pistory, come si vedealleRifurmagioni di Fiorenza lib.115, edal lib. del leCapitudini 31 . Nell'anno 1336. effendoguerrafra i Perugini,egli Arctini, tra' quali seguite piùzuffe, efaccheggiamenti , eriportandosempre auantaggionelle battagliegli Aretini , s'inol trauinoquesti fin fu le portedi Perugia a danneggiare quei popoli, iquali in fine perven- dicari ditante inginrie ricequre , eleffero per for Capitano generale il MarcheteGuide delMonte,il quale ricenuto per le mani de' Sig, Priori ilGonfalone nel mesedi Luglio, cauo l'Esercito incampagna, e marciandoalla voltad'Arezzocon animo d'esserus inef To dentro per vna segreta intelligenza , che viauea , ma in fine scopertasi,ben chealcuni de suoi Soldati vientraffero , non gli poté riufcire inalcuna maniera il suodisegno .Ma per nonparere , che egli folle venuto aquesto effetto , masoloperdanneggiare il pacle. pose il fuo esercito a camposotto la Terradi Lucignano, della quale nongli riuscil presa,facendoperograndiilimidanni nellebiade , che erano ancora ne campi ; di poi volto l'Esercito a Quarata doue fece il medefimo faccheggio , con rouinare moltipa- lazzi , e café de Contadini ; ellendouidimorato per moltigiorni ; e venutolo agiuntare 700.caualli ,o4000.fanti manditigli da Fiorentini; eparendo al Marchese diauereAr matayalıdissimapercombattere gli Aretini Ghibellini , marciorifoluto alla volta della città istessa d'Arezzo per inuitarequesti alla battaglia , e non accettando ,darevniuer falmente il guasto alla campagna , &affediare anche la medefimaCitta . Magli Aretini , tenendomoltipostivicini allaCittà, per pot treno a nimici, conuenne al suddettoMar- chese perdere molto tempoa Petroniano , che è traQuarata , edArezzo; ma in finefu sforzatodal suddettoMarchesecongranvalore il dettoluogodi Petroniano , e nonpo tendogli Aretini sostenereil suoimpetuofovalore , l'abbandonarono , esi ritiraronoalla Godiolapotto di gran conseguenzaperbattere laCittà; Pigliando il Marchese il Duo- movecchio, per Itringere più davicinolaCittà, e perschernodegli Aretini , fece cor- tere il palioda' Peruginiil giornodi S.Donato , in quella guisa , che soleuano correre gli Aretini ; manonpotendosostenerfi più in quella contrada il Marcheseper mancanza de viueri si ritiròda quelkimpresa ,baltandogli solod'auer vendicatogl'insulti, ed ingiu- rie , che aueuano gli Aretini fatte a Perugini , come il tutto fi cauadagli Archiu) di Pe sugia, ed Isforici . : Del 1336. fu huomodigran fama VgolinoMarchese del Monte S.Maria , il qualeper il fuovalorefu fattoPotestadiSiena,eportòl'arme medesima , cheportauaVgoneConte 1 d'Arles 169 d'Arles Red'Italia , comesi è di sopra detto , e ciò si vede in vngrosso libro nella di cui copertapergamenavi è dipinta l'arme piena di gigli , inquartata con il Leone. Eden- tro viè scritto . Innomine Domini.Amen. Hicest liber fiue Quaternus infe continens decreta, attestationes, &apertu- TasTeftium receptorum , &examinatorum adoffenfam , accusationibus , &cum interrogationibusfuper articulis ,&intentionibus predictis , adcorroborationem ipfarumintentionum accufationum , &articulo- rum, productiones, commissiones, citationes , relationes testium iuramenta, acprocessumum publicorum , plures alias,ac diuerfasfcripturasspetantes adofficium maleficiorum factas, aditus,&compositus tempore PoteftarieMagnifici , &egregij Marchionis Vgolini deMarchionibus Montis S. Marie honorabilis Potestatis Ciuitatis , &ComitatusSenarum fubexamine fapientis viri D. FrancisciPifcideCamerino Iudicis malefi- ciorumipfius D.Poteftatis, &c. Sub anno Domino 1336.00. - 13. * DiquestoMarchese Vgolino ne parla il Maleuolti nelle sue Istorie di Siena al libro 5 . della 2. parte ,mentre fu Potesta di Siena ; dice , chedal principiodel suo vfizio, essendofi rimandato il campoaGrosseto , trattò l'accordo conAbbatino , e con figliuolidiMa- lia,coniqualinon auendoesso speranza di potersidifendere molti giorni, concluse vna tregua , con patto, che lasciassero la CittàdiGrosseto libera con i prigioniSenesi in pote- redella RepublicadiSiena , per il che fu molto lodata la sua gran prudenza , e con dott , Fu anche moltopio, poiche a' prieghisuoi fu edificato , ed eretto nel Castello, oTerra delMonteS. Maria , vnMonastero di Monache nel tempodi Papa Benedetto XII. come Giò eespresso nel Breue di detta fondazione , che si conferuaappresso detteMonache , chefudel 1340. Fioriua in questaetàpureGiouanni Marchese del Monte S. Maria , Soldato in vero di grandiılıma stima ; onde in occasione , che i Fiorentini aueuano comprato Lucca per dugento cinquanta mila tiorini , da Mastino della Scala Tiranno potentissimo in Lombardia , che n'erastato pochi anni padrone; i Pisani , che auerebbero ancor loro voluto comprarla , sdegnati contro i Lucchesi , vi mandarouo subito l'Esercito sopra ma i suddetti Fiorentini per difenderla , si prouueddero di vn'Armata confiderabile , ed auendodomandato aiuto a' Senesi , a' Perugini , &altri ; questi vltimigli mandarono trecento caualli Tedeschi , cheidetti Perugini teneuano continuamente al loro stipendio ; capo de quali fu Giouanni Marchese del Monte Santa Maria , che era ancoraCapitano di tuttel'altre gentidellaCitta; quale fu Capitaneus Guerre , come alle Riformagio- ni di Fiorenza libro 22. foglio 178.elib. Tabularum ; dal libro delle lettereA. 1343. fino al al 1345. & al libro D. D. delle prouifioni 1342. 1344. fi legge ; Nobilis , &patens MilesD. Igannes Marchio Montis S. Mariefuit Potestas Ciuitatis Florentia , nec non defenfor libertatis Cuitatis eiufdem 1343. 306 Enell'utromento di maritaggiodellaSignora Agnese al Conte d'Eschio, detto ilGon- tuccionipotedelSig.Rigone di RigoneMarchese di Petriolo,e Petrella;e ngliuola del Sig. Ranieri,fi leggonoluttelle parole,le quali fi trouano ancora nel lib. 22. delle Riforma- gioni , e nelprotocollo 7. a c. 331. De ti deue dubitare di ciò , mentre coni meriti del proprio valore mostrato in quella guerra , li era portato alla carica di Potestà di Fiorenza, in vn tempo turbolentissimo , allora quando fu affediato , e cacciato Gualtiere Duca d'Atene daquella Signoria , nellaquale azzione il sopraddetro MarcheseGiouanni del Monte Santa Maria , fi porto cosi valorosamente , che merito d'effer chiamato ildifenfore della liberta di Fiorenza ; facendoneanche menzione GiouanniVillani nella sua Istoria al libro 12. capitolo 16. dal quale , edal fopraddettovfizio fi caua proua indubitabile , che i Marchesi di Vallia- na, ed i Marchesi del Monte Santa Maria,fieno i medefimi , de' quali in vniuerfale il fo- praddetto Giouanni Villani ne racconta gran fatti , ed imprese , senza esplicare i nomi particolari diquesta granfamiglia . In fineGuiduccio, Vgolino, Angelo,e Piero per i lorogranmeritifurono priuilegia- ti dall'Imperat. Carlo IV. in Pisa, il quale concedendogli tutti ipriuilegi ottenuti da loro antecefforis inuesti ifudd, quattro Marchesi, e loro defcendentiin feudo nobile delMon te S.M. di Mizzana, di Lippiano, coni contadi, e distretti, e della CortediReschio, conle Y Tue 170 fue giurifdizioni , tra ' e quali vien compreso il MarchesatodiSorbello , ed a ciascunodi effi Sig. il fudd. Imper. conceffe perpetuamente il titolo ,e dignitadi Marchese , dichia rando , chetutti per l'auuenire fichiamatiero Marchesi del Monte S. Maria , comeper maggior chiarezza , e capacità potrà vedere ciascuno l'infrascritta copia , cauata da ime dall'originale, che fi conferua in'ad oggi appressodetti Signori . Innomine Santta, &indiuidue Trinitatis fæliciter . Amen. Carolus IV. Diuina fauenteClementia RomanorumImperatorfemper Augustus, &BoemiaRex. Nobilibus Vgolino,Angelo, Guidutio , &Piero Marchionibus de Monte S. Maria nostri , & Sacri Im peryfidelibus Dileftis , gratiam nostram omnebonum . Etfi Imperialis magnificentia , qua a DominoDeogladium ad vindictam malorum , ad laudemvero bonorum accepit , delinquentium crimina non debeat derelinquere impunita ; rigoremtamenhuiusmodicen- fuit clementia, &manfuetudine in illis pracipue mifericorditer temperandum ,qui non exculpapropria , Jed aliorum impressionibus corruentes forsitan in delictum conantur, je virtuosis operibusfacultate adueniente temporisreparare Oblata si quidem proparte vestra nostra Imperiali celfitudini,deuota, &humilis fupplicatio, continebat: quatenus vniuerfas , &fingulas condemnationes , processus , fententias , vel banna , si quæque velqua date, veldata, lata , fiuelata fuerint perretro PrincipesRomanosvidelicet Imperatores, velRegesdinæ memorie pradeceffores nostros, feu alios eorum vice, &nomine contra vos , vel progenitores vestros Terras , bonavestra , fiuefingulares personas in vestro dominio residentes, in diminutionem , fiue præiudicium status vestri , jeu libertatis, veliurisdictionis, generis cululcumque decernere dignaremur , exinnata nobis clementia auctoritate nostra Imperiali, cassas, &cassa , irritas , &irrita, &nullius effe , feu debere roboris , vel momenti abipfius intelligeremini , &essetis liberi , &omni modo abfoluti , in omnibus ,&per omnia ad statum , titulumfamam pariter honorem , an integrum restituti . Nos igitur attendentes eximie denotionis constantiam , &fideisincera fauorem, quam , &quem proge hitores veftriretroaltis temporibus ad Sacrum Romanumgesserant Imperium . Vosque ad nos , &ipfum Imperium gerere,&haberedignofcimus , &habituros indubitanterfperamus feruentius in futurum ,con- tinuata,&adancta fidei puritate. Vestris deuotis fupplicationibus benignius annuentes omnes, singu- las condemnationes , fententias , forbanntiones , processus, &banna perquofcumqueDinosRomanorum Imperatores, &Reges prædecefforesnoftros contravos,feuprogenitores veftros,terras,loca,fiuebona vestra &pertinentias eorumdem, aut etiamfingularesperfonas, in&jubvestro dominio residentes, latus,factus. velfalta,nec non etiam quascumque infamias notas, inhabilitates, panas, &defectus, qui, velqua, &his Jequi , vel infligi a lege ,vel ab homine , feu contrahi potuiffent ,feu poffent , autforfitan fintinflicta con. tracta , vel commissa , hactenusfeu contratti ; quatenus processerint contra vos , feu progenitores vestros , terras , districtus , loca , &bona veftra , &pertinentias eorumdem, fiue etiantfingulares personasin vestro dominio residentes , nec nonposteros vestros , in quantum vos , fiue alter exvobis , velprogenitoresve- Stros , feu aliquos pramissorumpossent contingere,vel notare . De innata nobisbenignitatis Clementia auctoritateRomana Imperiali tol musremutimus, relaxamus , indulgemus , totaliter in perpetuum. abolemus . Vosque, et veftrum fingulos, et posterosveftros ,necnonfingularesperfonas diftarum terrarum, locorum, et cuiuslibet eorum . Quinimmo vas, et quilibet vestrum, necnonhæredes , etfucceffores veftros, terras, loca, homines, et bona veftra , cumpertinentijs eorumdemaduerfusfententias, proceffus, etforban- nitiones huiufmodi plenaria , etde fingulari gratia in integrum restituimus . Etiam fifententia , banna , antproceffus , velipli corum aliqui exequutionem aliquam exequuti fuissent ; omnemdefectum , seu erro- rem, fi quis in fublatione, remiffione , relaxatione, & abolitione huiufmodi connessus forfitan extitif- ser , statutó vel tege quacumque in contrarium obstantibus, supplentes de nostra Imperialis plenitudine potestatis, et utaberioris nostragraita , etfauoris affectio, quam adnos gerimus clarins elucefcat ueftris Jupplicatiombusfauorabiliter inclinati : 14 vos, et quemlibet ueftrum hæredes, et successores ueftros ad statum ,famam , nomen , titulum , ethono rem priftinum de certa nostrafcientia , Imperiali auctoritaterestituimus . Vosquede nouo Marchionesde MonteS.Mariacreantesnos haredes,etfuccessores ueftros, nomine , et tituloMarchionumperpetuis tempori- bus infiquimus tenorepræfentium . Quod UOS hæredes , et fucceffores ceffores uestros Marchiones ? Montis S. Maria nominari , et appellari debeatis in antea, ubihbet ab omnibus reputari . Digna quoque confide- ratione penjantes et nostra mentis oculis limpidius intuentes multiplicia , et gaudia obfequia perprogenitores ueftros Sacro Imperio , a retroactis temporibus exhibita , et nobis , ac iplo Imperio, per nos tanto feruentiori studio exhibenda in antea, quanto nos maioribus gratys et Imperiaettales lium 171 < : pre- lium fauorum prafidiis confpexeritis benignus profequutos . Recepto primitus a te prafato Angelo ,& aRaineriofiliopræfati golini , &Guidurij,&Pieri, acbaredum,&fuccessorum vestrorum , dictorum vgolini procuratorionomine in manibus noftrisfolito , &confueto fidelitatis debita homagy obedientis iuramento Vobis , &cuilibet veftrorum , ac etiam heredibus vestrisfub eiufdemMarchiona-.. tusvocabulo, &titulo, Terras ,&CastravidelicetMontem S.Maria, nec nonMarzaniam, acLippianum cumeorum Comitatibus , &districtibus ,&CuriadeReschw , nec non iurisdictionibus, honoribus ,filuis, pratis,pafcuis , molendinis , aquis , aquarumque decursibus , montibus, planis, vallibus, venationibus, au- cupationibus , pifcationibus,alijfque vtilitatibus obuentibus , &pertinentijs vniue sis quibufcumque cen- Jeanturnominibus. Necnonomnes, &omnia, fingulos, &fingula bona, Terras , &Castra , Poffeffiones cum corum diftrictilus,iuribus,&pertinentijs vniuerfis, quasnuncpossidetis, &inquibus iushabuiftis ha- Genus,velhabetisinfœudumnobile,conferimus,concedimus,&donamus . Vosque de vniuerfis,&fingulis prenotatis, &ceteris omnibus quæ Imperialia quoquomododici, velnominaripoffint authoritate nostra, & Imperialipresentiadecertascientia liberaliter inueftimus Qualibet etiam veftra,&progeniarum veftrorum iura, &priuilegia, que a Diuis Romanorumquondam Imperatoribus , &Regibus, prædecefforibus noftris obtinuistis hactenus, &inpræfenti tempore obtinetis, &advos,&vestrumaliterperuenerunt . Vobis , & cuilibet vestrum infolidum , &vestrisharedibus cum omnibus,&fingulis eorumpunctis ,&articulisvos tangentibus , approbamus , ratificamus , &de speciali beneuolentia , ficut illa custo titulo poffidetis , velius in eifdemhabetis; acficut rite, digne possumuspralentis scripti patrocinio, Jaluis noftris , & Imperij ,etaliorumquorumlibetiuribusconfirmamus . Nulli ergo omnino hominum liceat hancnoftram reftitutionis , abfolutionis ,relaxationisdenouocreationis, donationis, inueftitionis, approbationis , rati- ficationis , etconfirmationis,paginaminfringere, aut es aufutemerario contrauenire . Siquisverofecus attentareprefumpferit ,indignationem nostram Imperialem, etpænamcentummarcharum auri puri , qua- rum medietatemFifco noftro , et residuam medietatempafssurisiniuriam applicari volumus,fin aut irrimis- fibiliter incurfumRegis .... ; : Loco Sigillida : Testeshuiusfunt . Reuerendus in Christo Pater DominusPetrus Oftien. et Velletren. Epifcopis S.R.E. Cardinalis ; nec nonvenerabilesJoannes Archiepifcopus Pijar. Ioannes Oloruitcun GothardusEspiren. etMarquardus Auguften. Eccclefiarum Epifcopus , etIllustres loannesMarchioMontisFerrati , Nicolaus Opanns,et Carolo Facheburgen. Duces; nec nou spectabiles loannesHautemburgen. et BurkardusMeid- burgen. Burgraui Ioannes deRez,etAlbertusAnhalt Comites; acetiamnobiles Serbacco Deun. Lepusde Afemburgh , Nafcode Somerzet, et Busko dc Vaisbartien. Magricanen. IefcoVuilkarren. MarescalusIme perialis Curie , et alij plures fide digni presentium jub nostra Imperialis Maieftatis Sigillo teftimonio littera- rum . DatumPisisAnnoDomini MCCCLV. Ind, oftandXVIINKalendas Juny . Regnorum nostrorum annonono Impery vero primo . Ego Ioannes Deigratia Luthomuftien. Episcop. Sacra Imperialis AulaCancellarius ViceReg. inChri. fto Patris D.Guillielmi Colonien. Archiepifcopi SacriImperij per ItaliamArchıcancellarij recognousfupra- jeripto Dominomeo ImperatoreCarolofeliciter Imperante . DiGuiduccio si leggenellesue patenti, che fu Colonellode' Perugini, ePierostette al feruiziode Senesi cononorati gradi,edi piu lofeceroSenatore insieme coniltuofigliuo Jo, come si prouadalle Riformagionidi Siena in libro Confiliorum Campane Magnificis Comunis Senarumfub annoDomini 1374. et 1375. Eda quattro lettere scritteda S. Caterina di Siena , alfudd. Piero, doueglida il fopradd. titolo, comesipuolvedere dal lib. stampatointito latoEpistole diuotiflimediS. CaterinadiSiena;efuanche Potestadidetta Cítrá , come fi raccogliedalle suddette lettere , chegli scriueua in raccomandazionedidiuerse perio nefoggiacenti aquel Tribunale . Mafuperò tutti ingrandezza il d. March.Angelo stato vnode' piu segnalati , evalorosi Eroi, chesia vícitoda questa stirpe, si comene fanno fe- del'opere sue fatte nelle guerre , si per terra , come in mare , con comandi principalissi- mi;edintempodi paceebbe onori, edignità , sì da Pontefici , comeda Imperatori, che perla suagrandezza fu chiamato Principe , come fi proua dalla Cancelleriadi Pia ne quali fi legge , chetrouandosi inquellaCittà Carlo Quarto Imperatore conceffe vn priuilegioa' Pifani , al quale fu presente, eteftimonioAngelus Marchio Montis SanfteMa- PePrinceps ; cosìdicanoleparoledel suddetto Priuilegio . Serui primieramente ildetto Angeloil PonteficeBenedettoXII. dal quale fu fatto Vicario di S. Chiesa nella citta di Oruieto , doue fece la fortezza, come oggi si vede, etutto ciò afferma CiprianoManen- Y2 tial , ১ 172 tial lib.3 . delle sue Istoried'Onuicto. Fu poiGeneraledel Mare nel sudderto Pontifica to, comeben fi legge nell'Archiuiodi Perugia; edopo la mortedi Papa Benedetto fiac- costòal feruiziode' Perugini, i qualifaceuano guerra in quel tempo congli Aretini , che aueuanopreso laterra d'Anghiari ,che allora era fotto ildominiode' Perugini,i quali sde gnati fortemente raccolseroinbuonEfercito , el'inuiaronosubitoa quell'aflediosotto ilgenerale comandodelMarchese Angelo, il qualehora molestando gagliardamente il territoriode' nimici ,hora facendo spesso proua d'entrare nella Terra , gliridusse in ma- niera , che essi furono necessitati diritornaresotto l'obbedienzade' Perugini , iquali per ifofpetri , cheeranoallora , mandarono con buonpresidio il Marchese al Borgo S. Sc polcro, che era medesimamente sotto di lui contitotodiConferuadore di quella Piaz za,edel suo statoper la città di Perugia ,equesto fu l'anno 1348. come neldettoArchi uio di Perugia ènotato , L'anno1355.essendovenuto Carlo Quartoin Italia , come si è detto , ildettoMarche- seAngelo fitrasferì a Pisa per assistere al feruizio di S.M. Cefarea; edessendo l'Imperatore. paflatoa Siena , nacque in quella Cittavna grandifcordia , perciòche ilpopolotumul tuo , escacciò ilMagistratode' Noue , che gouernaua quella Republica, con faccheg giare il palazzo; onde l'Imperatore prese ilgouernodella Città,evi messenuoui Vfiziali; epartendosi,vi lasciòper suoVicarioil suddetto MarcheseAngelo , benchealcuni Scrit roridichino, che vilasciasse l'Arcinesconodi Praga; mapuol'essere , che l'vno , el'altro vi lasciasse; perche ciò fi fcriue da gli Scrittori di queitempi. Siaggiugne al suddetto Marchese Angelo, chel'anno 1346.tu Generalede' Fiorentini , essendocosì notatonell viziodelleRiformagioni di Fiorenza, con queste precifeparole . Anno 1.346. Dominns Angelus Marchio Montis S.Marie Capitaneus GeneralisPopuli , esComunis Florentia. Del 1375.verso la fine , essendo stata tenuta molti giorniassediata la Fortezza , che i Ministri del Pontefice aueuano insieme fatta in Perugia , edessendoridotti gli assediati a malpartito, si venne col mezodiGio: AgutoCapitanodellaChiesa , che era con l'Efer- cito fuoridella Cindaquesto accordo Ghe tra il Papa , edilComunedi Perugia do- ueasi rilasciare la Fortezza , ed essere tregua persei meli; eche l'Abbate MoroMaggio- re ,che era Gouernatore per il Papa in Perugia , douesse rilasciare tutte le robbe, chevi eronodentro, a' Peruginis e cheeglicon tutti gli altri suoi , che eronoda mille intutto , potefferoandarfene ficare , efaluele perfone ,ele robbeloro ; Edauanti , chela Fortez za si reftituific a' Perugini ,doueffero entrare il Trincia Signoredi Foligno , per labanda dell'Abbate , e Ranieri , eGio; Marchesidel MonteS. Mariaeletti per i Perugini con 300. fanti , iquali nondouefferodare la Fortezzaal popolo infino atanto , che l'Abbatecon tuttala suagente non si folle ridotto in luogosicuro . 4 Del 1376, versola fine Vguccione e Francesco figliuoli del suddettoMarcheseAnge- lodel MonteS.Maria auendo un trattato in città di Castello , per rimetterla sotto la giurif- dizione di S.Chiesa , se n'andarono con500. fanti alla volta di quella Città con speranza, cheM.NiccolòGuelfucci , che era fuor vscito , gli douesse ancor egli con 300. fanti foc- correre ; mapercheilGuelfucci fu troppotardiagiugnere, non poteronoottenere il to- sointento; perciò iMarchesi delMonte , che cronoarriuati prima del Guelfucci, entra- rononellaCittà,e leuato il rumore , i Cittadini fubito chiusero le porte, a fin chenon vientraffero altre genti , edato adosso a quegli , che aueuanodentro , ne ammazzarono da.35. in circa , tra' quali vi fu vnbastardo di detti Marchesi , e 23. nefurono fatti prigio- ni, de quali 15 , nefuronofubitoda' merli del palazzo appiccati ; gli altri otto, cheero- no daCelle , Castellodi quelterritorio allora posseduto da Guelfucci ; e prometteuano perdonata,che loro fosse la vita ,auerebbero dato il possesso di quel Castello a' Castel- lani, furonosopraseduti,eper campare la vita,opraronotanto, che in pocotempo ilCa- stellotornò inpotere della Città. Ma a' Marchesi sopraddetti gli fu pocodopotagliata Jatesta ,comeanchea tuttiglialtri , che con loro furon fatti prigioni ; il tutto fitroua rigiftrato in alcuniannali, che si conferuano nella Cancelleria della sopraddettaCittá diCastello . 1 Nel 1377, fu Potestà di Fiorenza vn'altroPieroMarchesedelMonte S.Maria , e l'anno seguente 1378. fudopo diluielettoimmediatamentePotestà Giouaunisuo figliuolo; dell'vno, edell'altro ,ne fa onorata menzione PietroBoninsegni nelle Istoric Fioren- sinc. 52 S Nel 1 1 173 Nel 1379: MarchesidiCiutrella figliuolid'Vguccione di Ghino , che erano cinque fratelli , cominciaronoguerracon il Comune di Castello, ed a loro s'vnirono legenti , chepreferoiScalocchi apetizionediM.Brancaleone, ecaualcarono peril cōzado facen doprigionetutto il bestiame ; ese ifuddetti Marchesinonveniuanoindifcordia tradi lo- Foper lamortedi Taddeo figliuolo di Angelo,vi saria stato , che fareallai ; mala citta di Perugia,vedendotutte questediscordie,eidanni , che patiua il territorio d'vna parte , cl'altra ,fi messe per arbitra di queste differenze , &atale effetto tutti i fuddettiMarchesi andaronoa Perugia, quali tutti in presenzadel Magistrato de Priori , e di Narducciodi Viuuccio de Narducci famiglia antichiffima, conuennero di far tregua per un'anno, confeffando effi , che per lediscordie, cheerano state fra di loro, aueuano riceunto dan- no ineftimabileper le prede , &abbruciamenti seguiti , nel cui spazio fu fatto pace, con obbligodi nons'offendere l'vn conl'altro sotropenadi 5000. fiorini d'oro; edipoi ilme- desimo Comunedi Perugiafecefare anchelapace tra detti Marchesi, ela città diCastel- lodopomoltissimi danni seguiti trale parti; poiche idetti Marchesi sieranovniti con gli vsciti di dettaCittà ... Nel 1380. il SignorPietroMarchesedel Monte fu mandatoda' Perugini , insiemecon Gaglielmo Filimbar Tedesco , con vn buon numero di cauallia fare vna scorreria nel Cortonefe,douefecerovn notabilisimo danno ; &indi amolti giornifu ricondotto il fuddetto Marchese Pietro insiemeconGiouanni , con 300, lancie,e300. fanti ,che la Cittàdi Perugiadell'anno 1380. condutte i suoistipendi peralcune occasioni , e sospetti diguerra ,chevi cranon In questi tempiperò successeronuouedifferenzetra' suddetti Signori Marchesiacaufa delCastellodi Lippiano,che era stato dato in deposito, e custodiaadvn Michelangelo de' Vannidella cittàdi Castelloper due anni , concondizione, chefinito il dettotempo, fosse restituito a' Magistrati Perugini , e con particolare promessadidetto Bartolomeo adettoM.Michelangelo , chese lacittà di Castellositogliesse intanto dall'obedienzade Perugini, echei MarchesidelMonte , nimicidelSig.Piero, rompeffero la tregua fattatra loro; che ildetto Castellodi Lippianofosse restituito al detto Sig.Piero, edessendo l'ynas el'altra condizione auuenuta; percioche la Citta adistigazione di M. BrancaGuelfucci si eraribellara da! Perugini ; &iMarchesi aueuano rottolatreguafra loro; iPriori di Pe- mgiafatri certi del tutto, edellepromissioni presenti deliberarono , chedettoCaftello di Lippiano strestituisse al suddettoSig. Piero; emandaronoordine aMichelangelo, che costeseguifle .Furonopoiquestedifferenze rimessenella RepublicadiFiorenza,la qua leconmolta fodisfazione de Perugini , dichiarò quanto a lei pareua; ma fattalinuoua istanzada Magistrati Perugini fu finalmentenel 1383. stabilita, edaccettata daamendue leparti la sentenza . Il tuttosiracconta in detti Annali,doue si vedono alla lunga leguer- re fatteda loro medefimi , con iCastellani , che pretendeuano, che i detti Marchesirila- sciaffero iCastelli di Toppi , e diColle , come attenentiadetta Citta ; e perchea mio . parerequéltıpiccioli accidenti annoiano nonpoco,gli tralafcio,ripigliando il miofilo, di procedereagli altri huominiillustri diquestanobilifs. famiglia , di cuinel 1389. fuPo tetta di FulignoVgolino . Manel 1416, questa essendosi ridotta perleguerre , edisunioninate tradi loro in due foli fratelli , cioè ne' Marchesi Cerbone , eLodouico ; dal primo discendonotuttiiSi gnoridel MonteS. Mariafino a' dì d'oggi se dall'altro ebbero principio i Marchesi di Sors bello .... Cerbone dunque rimasto solo libero, epacifico possessoredi tutto il Marchelato,quas lecomprende in te oggigiorno,oltre il dettoCastellodelMonte S.Maria, Lippiano, Mar zana , Gioiello , e Patrunacon molte altre Ville , e contrade : fu Caualieremolto stimas toa' tempituoi, nontanto per la ricchezza, e valore, quantoper molt'altre virtù,e qua- litàdella sua perfona , fu al feruiziodiS.Chiesa ,doue ebbemoltecariche sì nell'infante ria , comenellacaualleria . Fu poi chiamato dalla Republica Fiorentina , per la quale in diuerse imprese , e gouerni diguerra molto oprò ; e feceanche malte opere pie,&in fpecie fondo vna Confraternita nel Monte S. Maria l'anno 1424.fotto il titolodiS.Croce, laqualedotòdi 300. Scudid'entrata l'anno . Nel qual'annopure fece vna raccomandi gia,che fula prima , con la Republica di Fiorenza , nella quale fece molti capitoli per mantenimento del Marchesato,per i quali si obliga detta Republica alla diferadi detta Mar 174 Marchete,edituttiifuoi stati,con in olti priuilegj alui ,edatuttiisuoisuccessori ; co- me il tutto apparisce alle Riformagioni del suddettoanno. : Fioridopodilui Vgolinotuo figliuolo primogenito , Soldato di moltovalore , edef- perienza, che milito più anni al feruizio de' Fiorentini , nelle guerre , che aueuano contro i Senefi , e Pifani , e particolarmente nellaguerra , che Papa Sitto Quarto, e Fer- dinando RediNapoli moflèro a' derti,Fiorentini, da' quali ebbe cariche principali , con infinita sua riputazione ,doue in vna battaglia ruppe il campoSenese, eripreseCol le , oggi Città , che era in poterede' Senesi;econ tuttochecontanta fedelta auesse sem- pre feruito i Fiorentini in tante guerre , fu nondimeno per oprade' maligni , imputato appressodi loro di certo mancamento ;maegli presentatosegliauanti, mostro prima 27. ferite, cheaueua riceuute inferuizioloro; indigiustificatosi , econosciuto innocentilli motudacili fommamenteaccarezzato , con molte dimostrazioni , etenuto più in pre giodi prima . Ritiratosi poi alla curadelsuoMarchesato, tenne semprela caricadiCon- dottierodi100.huominid'arme delladetta Republica. : Restaronodel suddetto Marchese Vgolinodue figliuoli ; il primo fu ilMarcheseCar- lo valorofoguerriero , ilquale effendoCapitanod'huomini d'arme de Fiorentini , con Jafuafolacompagnia ruppevna volta tutti i stradiottide' Pifanise medesimamente quan- doi Fiorentini presero per forzaMontepulciano , doue fece prigioneGiouanni Sauelli BaroneRomano, eSoldatodimolta stima ; iFiorentini visto il suo valore , lo mandaro- nol'anno 1493.capodi 500. huomini d'arme in aiuto delDuca diCalabria , edvltima- mentepostosi al feruizio di S.Chiesa sotto ilGeneralato di Federigo MarchesediManto- ua, fitrouò a molteimpreses e fu molto amato,estimato dal Pontefice , edal fuddetto Federigo. Suo padreedesso rinouaronola raccomandigia con la Republica Fiorentina, conle fopraddette capitolazionidi prima . L'altro figliuolo delMarcheseVgolinofu Piero , il quale è statovno depiù segnalati Eroi di quettaprosapia ,edvno de' piùfamosi,ecelebri Gapitanidell'età fua , siper la hangaefperienza del meftierodella guerra, come ancoperle stratagemme. FuCondor tierodel Veneziani a Cadoro , e fermatosiinvn fiume, fu il primoaspuntare iTedeschi convnatestadi25.huominide'suoi . Fu il primoancora all'affalto di Gornizia , efu il primo all'impresa di Trieste; fu (oltreall'esserevalorofo) copiofodi partiti , edi stratta- gemmemilitari , nelle quali moltovalse , come fualloraquando,che auendo i schiaui , e gentipagate, rotti icauallidelSig.Bartolomeod'Aluiano;diedero nell'imbofcata, che feceildetto Sig.Pierocon ifuoi , doue restarono poi ischiani suddetti , &i Villanicon tuttaquellagentedisfatti . Finita lacondotta con iVeneziani, andò a feruire i Fiorentini, iquali lo mandaronocon Pietro de' Medici, econ ilRediNapolicapodelle fanterie con. tro il Re di Spagna . . 1 Per ladifcordia poi di Pietro Medici coni Fiorentini, gli fu data la cura della Piazza'di Fiorenza . Fu mandatoda' Fiorentini contro iPisani , done stette fermamente 16. anni ; emaifu battutonė disfatto , ma ben si fecebellislime fazzioni , come fu quella del foc- corsodiPisa a S.Vincenzo, done con arte ruppe Aluiano , e per effère lui di minor nu mero pose fra la caualleria genti armate di Ronca , auendo loro imposto, chefolo at tendeslerocon quell'arnii a sbrigliar caualli ; il chefu caufaprincipale della vittoria ot. tenuta control'Aluiano . Si parti poidalferuizio de' Fiorentini , e tornossene al Monte , doue effendosifatta amicizia fralui , &il Sig.BartolomeoAluiani , che conosceua il va- loredel detto Sig. Piero , fece ogni opra con il detto Piero per disporlo a feruire la Repu blica Veneta,come segui , nel cuiferuizio fece spiccare ilfuofolitovalore; ma prima fu mandatoalla guerradi Lunigianacapodella gente de' Fiorentini , sotto il cuicoman do milito quel Pietro di Nauarra , che riusci poisi granCapitano , comel'attesta ilGio tione suoiElogi ;come anchefannoonorata menzionedi Pieroil Cardinal Bembo , il Giuftiniano , ilMirobino , ilGuicciardino, il Sanfouino , &altri in più luoghi delle lo- so Istorie . Ed è notabile quella del Friuli,quando Massimilianovoleuapassare per forza nelpaesede Veneziani (comenarra il Card. Bembo) fu daquella Republ. spedito Piero dalMontehuomo(comeegli dice) di molta stima , evirtù , in foccorsodell'Aluiano con 1800. fantia quali auea ordinato , che portassero i Picchieri le loro picche tre pafsi piư Junghediquellede' Tedeschi ; evenendo conquestialle mani, gli ruppe, per il che fu cau fa,che l'AluianoebbequellaVittoria così felice ,seguita a' 2. diMaggio del 1508. fra Cadoro 1 175 Cadoro, eTrieste . Infinedirò per vltimo con isopracitati Autori ,quell'azzione della famosa giornatadi Ghiaradadda ,seguita l'annoappresso tra Lodouico XII. Redi Fran- cia , &i Veneziani , nella quale rerminò la sua vita , effendo nel giorno medefimo di quella battaglia creatoGeneraledi tutte le fanterie , di comune consentimentodel Con tedi Pitigliano, dell' Aluiano , e de' Capisupremi dell'EsercitoVeneto, doue combattè quantol'vmana forza , e virtù poteua fare , vccidendo gran quantità d'inimici , i quali gia dalla sua parte cedeuano , e si ritirauano ; ma il Re, che preuedeua , eprouuedeua al rutto, facendolvfizio d'vn pratico, e valoroso Capitano, spinseaquella volta vngroffo, efresco foccorsodigentediriserua ; il qual Piero si oppose ostinatamente , e fermando il piede,fempre alla testa de suoi,volle finire quiutisuoi giorni valorosamente,come seguì, ellendo stata dall'armi Franzesi sconfitta la battaglia nel cuifattod'arme,morì Piero con tantonome,chelistesso Re LodouicodiFrancia , che al tutto fu presente , fece ogni opera , che si ritrouasse il suocorpo , che lovolse prima vedere , epoi con reali essequic sepellire , comealla grandezza d'vn Re, ed al merito di sìvalorofo Campionesi con- ueniua . Ma troppo auanti siamo scorsi ; non douendosi passare sotto filenzio la stima , che faceua diquesta gran casa de' Marchesi del Monte, Papa GregorioXI. che auendo ifperi mentatoil valore con l'amore di questi Campioni, vollefarneal Mondo dimostrazione particolare con l'intrascritto Breue. Dato in Auignone l'anno terzo del suoPontificato , Gregorius Epifcopus Scruum Seruorum Dei . Dilectis filiis nobilibus PetroquondamGuidonis , & Rainerio , &lacoboGuidoni , &Tadeofilijs quondamVgolini , ac loanni quondam Guidonis , &Guidonofrio , loan- niGrotto , Vguccioni , & Ioanni Carolo filijs quondam Angeli natis Marchionibusde Monte S.MariæCiuitatis Castelli Diœcefis falutem , &Apoftolicam benedictionem . Sinceræ deuotionis affectus , quem vos , &progenitores veftri adRomanam Ecclesiam habuiltis , &habetis . Nosdigne inducit ,vt vos fauoribus , &gratijs profequamur . Igitur volentes vos fauore profequi, & gratia , & fpecialibus veftrisfupplicationibus in clinati personas vestras , ac Terras , loca ,Castra , Siluas , &alia territoria , quæ in patri moniale rationabiliter possedistis profperante Domino in futurum fub B. PetriAposto- licæ Sedis deuotione suscipimus , &præfentibus fcriptis patrocinio communimus . Nulli ergò omnino hominum liceathancpagiriam noftræ fubfcriptionis , & communi- tionis infringere , vel ei ausutemerario contrauenire. Si quis autem hoc attentare præ- sumpferit indignationem Omnipotentis Dei , &Beatorum Petri , &PauliApoftolorum omninose nouerit incurfurum . Datum Auenioni Indictione4. die 6. Maij anno Domini 1373. Pontificatus nostri Tertio . •Maritornando a' sopraddettl Autori , e in particolare al Sanfouino, il quale fa ono- ratissima menzioneditutti iCaualieridiquesta Casa , edinparticolare del MarcheseGi- rolamo , il quale oltre all'annotazione dalsuddetto Autoresi può dire , che nel suo tem- po fu fatta laconuenzione fra tutti iSignori delMonte , che il più vecchiodietli douef- se inperpetuoamministrare la giustizia nel Marchesato , eche fosse chiamato il Marche segouernante , equesto fu l'anno 1532. enel 1512. auea il detto Marchese rinnouata la confederazione , eraccomandigia con la Republica di Fiorenza a somiglianza de' suoi antecessori , nella quale furonoriconfermatitutti i priuilegi antichi, econceffenemol- ti altri atutti i Marchesidel Monte in perpetuo, ed in particolare la facultà di potere ri- mettere ogni annovn banditodellavita di quello stato, si comesi è fatto fino al giorno d'oggi ,eseguita tuttavia Francesco fratello del suddetto Girolamo fu Soldato valoroso , e di gran credito ; il qualein etàdi 18, anni fu Capitano di 200. fanti per i Fiorentini contro i Pisani ; edopo lapresa diPisa fu fattoGouernatoredi quellaCittà , & insieme Castellano della Fortez za Ebbepoi ilcomandodelle guardie del Palazzo , e Piazza di Fiorenza ; ementretut- ta l'Italiaera inguerra , fu da' medesimi Fiorentini creato Condottiero , e Capoditutta • la : 176 , 1 la Caualleríadel Valdarno disopra , nel qual paesedimorò lungo tempo, fin che anda- to con onorata carica nelle guerre, che fece LeoneX. contro Francesco Mariadella Ro- uere Duca d'Vrbino , e ritrouandosi all'espugnazione della forte Piazza di S.Leo , Fran- cefco fu il primo, che vi entrassedentro , per la qualcosa acquisto tanta riputazione , che Lorenzode' Medici , nipote del Papa , lo volse poi seconelle guerre di Lombardia, dan- dogli il comandod'una truppa di caualleria , ed in processodi tempo lo fece capo di tut ta la caualleria , CarloprimogenitodiGirolamosuddetto fu Abbate di S.Bartolomeod'Anghiari, e di S.Crispolto di Bettona , che per essereversato nelle lettere fu fauoritissimo diPapa Paolo Terzo, dalquale fu creatosuo Coppiero , Antonio Maria suo fratello consegui le sopraddette Abbazie , che auea il suddetto Carlo , enon fu mencaroal medesimo Papa PaoloTerzo , che il fratello , dal quale fu dichiarato suo Cameriere . IacopodettoMontino fratello de suddetti fu Caualiere diS. Iacopodi Spagna, Mastro di campo, e,Colonellode Veneziani; come ancora fu pur Colonellodi 2000. fantiper PapaGiuliolII . e del medesimoGenerale dell'armi in Romagna ; e finalmente dopodi essere stato esercitato in diuerse Ambascerie , fu dichiarato Mastro di campoGenerale di S.Chiesa , Ranieri vero imitatoredelle pedate de' suoi antecessori, fu in lettere, ed in arme si ver- fato, che Guid Vbaldo Duca di Vibino gli presetant'affetto , che occupaua in quella Corte il luogodel primo Cortigiano fauorito , per il che il Duca, volendo , che fosle ri. conosciuto per tale , l'inuefti della Contea di Monte Baroccio per se , e suoi descene dentidi lineamasculina in perpetuo ; fu Colonellodi tutte le milizie , e Soprintendente di tutte le Fortezze ,efinalmente ViceDucadituttoquello stato . Veggali il Sanfouino nelle lettere stampate di PietroAretino,doueve nesono moltefcritte da quell'Autore al detto Rinieri , il quale lasciodopodi se figliuoli segnalatissimi, vno de quali fu Car dinale . BernardoTassonell' vitimoCantodelsuo Poema dell' Amadigi fa onorata men- zione de' fopraddetti Montino, e Rinieri , Piero figliuolo del sopranominato Francesco fu Soldatodi gran valore, eCaualiere! molto stimatode' fuoi tempis lequali azzioni sonodal Sanfouinotacciate ; maGiouan BatistaAdriani nelle sue Istorienefa inpiuluoghi memoria; fu molti anni nelle guerre d'Alemagna , e d'Ungheria con comandi onorati , ne' tempi di Ferdinando I. eMassimi- liano II . Imperatori. Fupoida Papa Giulio Terzo, mandatoconGio: Batista del Mon- tesuonipote in Lombardia all'aslediodella Mirandola , doue in vna scaramucciacom- battendo coraggiosamente pereffersi troppo auanzato , fu fatto prigione da' nimici , e mentre era condotto dentro la Mirandola , fu ferito da vn Canaleggierofu la collottola grauemente , la qual cosa dispiacque aslaittimo al Conte della Mirandola , dal quale fu onoratamentericeuuto ,ed accarezzato , e dopo d'auerlo fatto medicare , gli dicde l1- bertà senza taglia . Successe poi la guerra di Siena , per il che ando a feruire inquell'oc casioneil Gran DucaCosimo I. de' Medici , con 300. fanti , e fra l'aitre azzioni illuftri , chefece in quelleguerre ,egli fu quello , cheprese ilforte tanto importante con la fua gente, detto il fortino di Siena verso la contrada di Camollia; per la cuiazzione fu di chiaratoGouernatore generaleditutti iforti sotto Siena ; e finita quella guerra,lo man- dò per Gouernatore della Città , e Fortezza del Borgo S. Sepolcro , di Sestino , ed altri luoghidiqueiconfini ; donde richiamatolo,lo fece poiCastellano della Fortezza, eGe- nerale dell'armidi Pisa ; &essendo Caualiere di S.Stefano fu fatto gran Contestabile del- la sua Religione,econtutte queste cariche morid'apoplesia gloriofam, in Pifa , lascian- dodopodi se numerosa, ed onorata prole . Taddeo figliuolo del Marchese Cerbonefu huomo molto inclinato alla milizia per il fuogrand'animo ,&ardire; il che mostro sotto Cercelli combattendo con tanto valore, che dette ammirazione a tutti , mentre combatteua ; e molto dolore a chi lo vedde re starmorto in quella fazzione . Dell'altro TaddeoColonelio de' Fiorentini, ne fa onoratissima menzione il Sanfouino (a cui mi riporto) il quale fu figliolo diGio: Francesco figliuolo del fuddetto Taddeo ; che fu prima Capitano esperimentato nelle guerre di Milano, doue ebbe carica di 500. fanti; e poinell'afssedio di Fiorenza fa capo di 400. fanti ; ma in vna fazzione , che fece fuora 177 fuoradella PortaS.M'niato,portandofivirilmente fu ammazzatoda una archibufata nella testa seperche li ritrouauano nel medelimoaffedio il Sig.Gio: Mattia, ed il Sig.Bar. tolomeo faoi fratelli carnali; i Fiorentini, de 400. tanti,che auca il Signor Taddeo , nefeceroduecompagniedi 200. fanti l'ona, dandone vnaper ciascheduno , ettendo giouani , l'vnodi 16. el'altrodi 18. anni . Gio: Mattia fu poi fatto TenenteColonello di Ridolfo Baglioni ,fotto PapaGiulioTerzo, quandotolse lo statodiCattro a' Farnçais eretto Gouernatore di quel Ducatoper qualchetempo, maeffendo successo, come piùvecchionel gouernodel Marchesato conforme alla conuenzione fatta anticaman- te, firitirò acasa, douevillesempre con moltagloria , e splendore, Fu sua Conforte Contellina de' Conti di Marciano, perla quale ottenne molte ricchezze , ed in parti colarelaConteadiMealla vicino adOruicto: . : Bartolomeo fratellodiGio: Mattia ,che fu all'assediodi Fiorenza , edebbe 200.fanti, comesi èdi fopra detto, si ritroud in molte guerre Soldato priuato. Fupoidal Duca Cofimo fattoCattellanodella Fortezza in Fiorenza; fu Luogotenentedi Malatestada Rimini , edifese Pinarolo in Piemonte conpocagente , contro il Marchetedel Valto fa- mofiffimoCapitano di CarloV. Ando con ilCardinale Ipolito de' Medici Legato di Papa ClementeVII. J'anno 1532, inUngheria con 300. archibusieri , carica di molta ziputazioneinqueitempi. Nella Sedia vacantedi detto Papa, gli fu data lacuradiBorgo, con400. archibusicri a canallo . Egli fu il primo Castellano, che fece PaoloTerzo nella Fortezza di Perugia, Piazza principalifsima , che dauail Papaiuqueitempi aSignori principali , evaloroti . Andodopo lamortedi Papa PaoloTerzo alferuizio delDuca Ottauiodi Parma , che Pauca pure feruito prima nel foccorso, che mandò Papa Paolo all'Imperatore Carlo Quinto,nelquale fu fattoCapitanodi cento caualli, e nella fazzione,che fi fecelotto Inglistat , effendocapo di 500, caualli , e combattendo coraggiosamente , vi restopri gione, eferito in molte parti;doueebbeilcomando di due compagniedicaualli , con le quali fece belliffime fazzioni; e particolarmente fra Reggio, eParma , doue rup- peduecompagniedi caualli , guidatedalSignorConteCammillo Castiglioni Mantoua no, il qualedal SignorBartolomeoproprio , essendofatttoprigione ,gli fu da esto leua- tasubito laspada. Macondotto questo Caualiere auanti il Duca, nego d'eflere ftato fattoprigionedalsuddettoMarcheseBartolomeo, mabensìdavnsuo Soldato; onde glifudatouna mentita dal predettoMarcheleBartolomeo , edetto , che ghe l'auerebbe mantenutasubito , che fosse stato libero. Si liberò adunqueilCastiglioni , edebbela ta gliadalsuo auuerario, cheera it fuddettoBartolomeo, che così giudicò il DucaOtta- uio; edilCastiglioni ritornò aMantoua, doueil MarcheseBartolomeogli mandovn carteliodi distida ; maciòpassò in mandarsi cartellida vna parte, el'altra , sfuggendo in Castiglioui di venire al cimento, come siconosce da medesimi cartell; maperòfu fempre - tra loro vna herainimicizia . Altempodi Papa PaoloQuarto, effendola guerracon iCaraffifu in quella, elettoCa pitanodi 10.lancie, edi too. archibusieri acauallo; ed in vna fazzione auendo voluto mottrare ilfuofolito valore , ecoraggio forto Broino, resto prigione , eferitod'vna archibusata, che lopassodabandaabanda3fu condottoaNapoli , e pagoditaglia per liberarlida 3000. scudi . Ebbequesto permoglie laSignora PantafileaVitelli , di cui ne ebbevin'onorata prole di figliuoli ,duede quali furonoGeneralidi fanteriadelG.Duca Ferdinandodi Toscana , ed un'altrodella Serenidima Republica di Venezia, &vn'Ar- CiuefeouodiPisa . DiquestoCampionene parla ilSanfouino ,&ilCrifpolti nellefuc Istoriedi Perugia al libro 3. dice Bartolomeo Borboni de' MarchesidelMonte, fu per grandezza d'animo, e per ardire militare , tenuto ingrandissima stimadalCard.Ipolito de'Medici , edal Duca Cosmo, adicui feruizi milito in Fiorenza con onoratiulime condotte ;ando con trecento fanti inUngheria, e poiinFrancia con Pirro , e Stefano Colonna . Fu Luogotenentedi Malatestada Rimini, eCapitanodi 400. fanti , tenne in onoratissima difela Pinarolo , contro il Marchese delVasto , famofiffimo Capitanodi Carlo Quinto ; militò anche appresso il DucaOttauio Farnese inGermania , &vltima- mente,per il SommoPontefice PaoloQuartoin Roma; dondetrasferitosi a' feruizi del GranDuca inToscana , ebbe iprimigouerni dello stato, eprocaccioli onoratiffimo nomeappressoquell'Altezze.... Z Giro 178 Girolamo figliuolodelsopraddertoMontino , attese alle lettere ved alla Prelatura,& auendo ottenutodaBadia d'Anghiari , fu fitto da Papa Pio IV. fuo Cameriere. A Ferrante ino fratello fua seruizi delG.Duca Francesco di Toscana, e fu molto caro a quel Principe, GuidAfeaniofratello de luddetti,tu Cavalieredi S. Stefano, e Paggio del 6. DucaCosimod.edi poi Capitanodi caualli per S.Chiesa fotro GregorioXIII. ed'in di palso a teruizidella Republica Venera dalla quale fufatto Gouernatore di Corfu Gio: Batıfta fiatello pure de' fopraddesti attele alle lettere , per le quali fu fattoCame- rierofegreto di Papa Gregorio Decimoterzo fu Abbaredi Marzana , epoi d'Anghiari dopolamonedelfratello . Fu Protonotario Apoftolico , e Referendario d'amendu le segnature . utan sep sing onionMit mod obra IntempodiClemente VIII. fu Gouernatore in diuerfi tempi , di Foligno , di Tipoli , di Todi,diRimini, e ProfettodiNorcia, eMontagna. Sotto Paolo V. fy Gouern. d'imola, d'Arcoli,ediBeneuentosima quest'vltimoimpeditodall'infermità nonlo pote clercitare, Intutti questi gouernifece vedere la fua prudenza,eprounidenza denza pários GuidobaldoContedi MonteBaroccio figliuolo del topraddetto Ranieri , datofia gli studi di Filosofia, Matematica, edAftrologia, fece profitto tale in derte (Gienze , che riuscì vno de' pindotti, evirtuoliCaualieri della sua età, comene tanno fede l'O pere fuestampate ,lequali fono oggiin gran creditoappresso tuttoil Mondo, ed in parz ticolare appreffoiProtetori delle Matematichete Filippo Pigaforta Vicentino à tra- dotto in lingua volgane gran partedell'opere diquesto EccellenultimoAurore, acciò clay scunomeglio fe nepoflavaleregmatisupaigasus Busq 1 FrancefcoMariafuo fratello auendo con grand'affiduirà esercitato isuoipiù verdi an- ni negli studi dellelettere diuenne inquelledimanieraeccellente, che per le fue rare virtu arrino alla dignita Gardinalizia . Ebbe primieramente due Abbazie, vna nel ter ritoriodi Pelaro, e l'altra in quello di Perugia , ed andatofene a Roma entro in Prela tura ,efufatto Referendariodell'ina , halun Segnatura , doue portandosi conmolto valore, fuelettodel Corpodella Satra Consulta; dopo ando Vice Legato nella Marca delCardinaleAlcffandroßforza mo patente stretto . Tornato a Roma, fu Prelato fa nihariffimo, ed intrinfico dell'Eminentifimo Cardinale Ferdinando de Medici , e fu cosicaro aquel Brincipeper le fuenobili , edogne qualita;cheessendo il suddettoCar- dinalefuccetio nclG.DucatodiToscanadopola morte del G.Duca Francesco fuo fra- tello, fi adoperòtantocon PapaSitto V. chefecedargli il suo proprio cappellodaeffo ri nunziatoperaccasarsis e cosi Frantesco Maria fu da d. Pont, creatoCard. Panno 1588, avendogli di piùilGranDuca Ferdinandodonato invita sua vn Palazzo in Roma, e ri nunziatogli due groffe Badie, l'ona in quel di Padoua, e l'altra in quello di Siena . FuVelcouoPrenesting, Portuente, éfinalmente di Oitia , e Velletri , comeDecanodel Sacro Collegio . Fu da PonraticiClementeVIII. Paolo V. Gregorio XV. eda Vrbano VIII. adoprato in diuerle Congregazioni principali di quella Corte'. L'anno 1623.per la folennitàdelCorpusDominiporto in procellione il SS. Sacramento invecedi Papa Gre- gorioXV. grauemente infermo.SottoVrbane VIII Janno Santo del 1625. aperte chiusela PortaSanta della Bafilicadi S Paolo per essereDecanodel Collegio,e come Ler garodel Papa.Ebbediuerse protezioni di Religioni ,eluoghi Pij ,come alungo racconta ilCiaccone, VitleCardinale 38. anni , e fu Marchese del Monte , come più vecchio . Mori inRomanel 1616.efu tepoltonella Chiesa delleMonachedi S.Vrbano , da lui in fiemecon ilMonastero restaurara , e qualida' fondamentiedificata . 101 Francefco figliuolodi Pierofoprad prese l'abito de' Caual. di S.Stefano dagiouanetto dominando ilG.DucaCofimo1. edin progressodi tempo fu Commendatore, GranCon teftabile, eGran Priore della sudd. Relig. e per moftrare, che egli nondegeneraua da fuo padre si valorofoguerriero,nèdall'anticocostume de fuoi antenati , rifolfe d'applicari all'armi; evolteandarein Fiandra conChiappinoVitelli ;ma sopragiunto da graue ma lattia gli conuennelafciare l'impresas tutta volta inaltre occafioni fi mostro pronto di travagliare, eparticolarmente ebberna compagnia di fanteria delle genti di Pp. Gregorng X111. dalCard. Aleslandro Sforza, che auea il carico d'affoldargli, benche la spedizione non andafle auanti,&vn'altra volta fu fatto capodi 500fanti daGio:Bat. delMonte fuo parente,che fuGener.de Venez, per l'impresa diGenouadeftinata dal Re Filip.11. l'an no1585. sottoilcomando gencraledidettoGiou: Batista , che in quel tempo feruius la : 179 MaestàCattolica, la quale impresa suant per cauk occulte . Sitrattenne gran tempo Francefco in Roma appreffoil Cardinale Ferdinandode'Medici , che fu poiGran Ducadi Toscana , dal quale fu eletto per Coppiere della Regina Mariadi Francia fua nipote maritata ad ErricoQuartodetto ilGrande Re di Erancia , e serui in quell'vfizio finoaMarfilia,doue auendo lasciato il figliuolo suo primogenito per Paggio di detta Regina ,senetornò acasa ; el'anno 1609.morì , mentrecra GranContestabileper la seconda voltadella sua Religione ,lasciandodopodise Cofimo,eVirginio, Gio: Carlo, A' 10. diSettembredel 1328. suddetto venne il medesimo Imperatore in Arezzo ,nel4 qual anno gli Aretini , pergratitudine , elessero per loro Sign. eGenerale pervn'annoPier SacconeTarlati, e Ridolfod. Dolto per Sign. eGeneralede' Castellani . Partitol'Imper. d'Arezzoalla voltadi Pisa, vennero a 21. d'Ottobre in Arezzo icadaueridel Vescouo , c diCencioda Pietramala . Etfuerunt tunc in CiuitateomnesClericiparui, &magni, &iuerunt v/q; adS.Lazarumcum multis cerisaccenfis , &c. doue nella Cattedrale furonoriposti, il qualfepol cro ancor oggi fi vede nella Cappella del Santissimo Sacramento , con fuperbulime sta- tuedimarma tini intagliate . Mapassandodal Vescouo, a PierSacconesuo fratello ilsecondoCampione, chediva Jore puntonongli cedeua,benchedi prudenza, e di zeloverso la Patrianonl'uguagliaffe . Si era il Borgo S.Sepolcrodigià ribellato ad istigazionedella parte Guelfaredegli emo lide' Tarlatı dalla Republica Aretina , ondesi ordinòdaquella vn'armata , fotto lacon. dottadiPierSaccone,auendoil suddettoottenuto imedefimipriuilegi dall'Imperatore , cheaueuail fratello , onde a' 20.d'Ottobre sorti in campagna . Diexx. mensis Oftobris Aretini iuerunt cum maxima quantitate peditum , &militumin Exercitum ad Burgum S.Sepulchri , quia DominusPetro Sacchoacquifierat Priuilegia aDImperatore, &ibipositifunt Battifolles dieXI. mensis Nouembris . Onde battendosicontinuamente questa Piazza,intine fi retero di essa padronigli Aretini a' 29. di Dicembre . : AffodatoPierSaccone , come Generaledegli Aretini, eVicarioImperiale in tuttele Città del dominio Aretino , acquistate con le forze della Republica Aretina , cerco di fortificare ogni Piazza, e particolarmente Arezzo per renderla inespugnabile,e però or dinò nel 1330. vna larga fossa intorno alle mura did. Citta, comesiconfronta con inostri Annali Aretini . DominusGuilielmusdeParmaprofexvltimis mensibus electus eft in Potestatem.Tunc die12.mensisAugufti inceptus estfacerefossas circa VrbemAretiy tussu D.Pier Sacconis, epoidice Pier SacconediPietramala , iampridemD. CiuitatisAretij,&Vicarius Imperatoris hocannoFabrianum honorabiliter padens Dominuseiufdem oppidi electus eft ab illo Populo perplures annos. Pier Saccone perpoter refittere alla potenza de suoi emuli , non auca maipermesso CC 2 pof 1 204 itpoffetfo,nè l'ingressonelVescouado ai fopraddetto Buofo degli Vbertini , anzieffo auca nominato a questo Vescouado Fra Mantueto dellOrdinede' MinoriOfferuantu , e confermatoda quel PapaGregorioScifmatico , ilquale per effere fratellodella Signora Maricna fua mogliedellaRouere da Savona ,abitana , erifedeua nel solito PalazzoVe- reoualese fecepacenel 1332. nel fuo CattellodiBibiena con il ContediBattifolle de ContiGuidi, presenti moltissimi Cittadini Aretini ; e perche il Castello di Valbuoidi Mafla auca ardito di ribellarsi , vi fu topra , ed inpenadella suaribellione ab ipfo destructune eft , &homines pecuniaredempti;poiche il Legato della Romagnolapretendeua appartenerfi al Papa,enonagli Aretinisiqualinon contenti di auer distrutto ilfuddetto Cattello, an- daronoadCollum Ritundam,epoi sopra le terre dellaFaggiota,essendosiquesti Signorivni tial Legatodelladetta Romagnola , doue fecero grandilimi danni , per il quale effetto famandatoda FiorentiniAmbasciatore agli Aretını Pimodella Tofaper pregargli,che volefiero compiacenfidi ritirare il loro Etercito dalla Faggiola , come tecero,&habue Tunt CastrumPlebisch sie auc In quest'annomedelimo, il suddetto Pier Sacconefece fare molte leggi , come narra no i noftri Annaliyem 1 Eodem anno DominusPier Sacchone legem ediditfuperornamentis , & veftibus vtriufque Jexusnimis luxurioseefferentibus , &fuperdonamentis mulierum , qua caucbatur, nequisferret aurum , argentum , Margaritas, &alias leges ediditpropter mortuos,&conuiuia,&fuperhis creatus estOfficialis,quidice. batur, Vtizialedeltreno. Quod idem Senenjes Florentini imitasi Junt. JOR Del 1333 auendoPierSacconemesso insiemevnnetuoconfiderabile di gente , andò contro i Faggiolani , che costeggiatidal Legato della Romagna , aueuanopretoMerca tello, chein pezzo fa fi era lottoposto alla RepublicaAretina, marciando a quellavol- taperricuperarlo, ma il Legato, chevedde la risoluzione di questo gran Capitano , gli mandoAmbasciatori,che gli esposero perpartedel lor padronedinonmolestaretalCa- stello attenendo queito cum totaMafla alla Chiesa Romana ; ma Piero Saccone sapendo Denissimoleragioni, chevi aucua la sua Republica Aretina , nonvollesentire queite loro falsepretendenze, eleguito a strignerlo; ondeNeridella Faggiola , che l'aueua preto , e se lofaceua fuo , insieme con i Capitanidel Legato , si porto aquella volta per foccor- rerlo;maessendosi il suddettoSacconeben fortincato nelletrinciere , non poteper niun verfonecellitarlo a disloggiare ;mai Senesi gli mandarono 200, caualli intoccorto , edi SoldatidiMontepulcianovenneroa guardare Castiglione, acciò non gli faceffe diuertio- ned'armese 600. fantidelContedi Battifolle si portaronoalla guardia di Arezzo ; i quali andarono all'armata di Pier Saccone , che conquestofoccorso in faccia delnimicopi glio il detto Castello ,&plura alia existentia in dictaMalla , che fu ildi 13. diGiugno,nel qual annovennero in Arezzo į Monaci Oliuetani , &emerunt locum inquoprius stabant meretrices ; come ancora i Carmelitani , i quali fabricarono il lor Conuento nel Borgo di San Lo rentino. L'annoseguente PierSaccone(vedendo, chei Faggiolanisuoi nimicisi eranodati in tutto,eper tuttoalla parte Pontificia , soloper ricuperare quello , cheanticamentego- deuanoin feudodalla RepublicaAretina , cercando insieme con i Perugini di fare ogni sforzo per abbattere la famiglia Tarlata dominante in Arezzo, ed in tutte l'altreCitta, eTerre del dominioAretino) fece battere da per tutto tamburo, ed adunandovnabuona, econfiderabile armata , entro con questa nel territorio de' Perugini , iqualiancor effi aueuanovsurpato qualche cosa degli Aretini ; i progretli contro iPerugini si leggono in vnalettera delmedesimo Piero ,che scriucua alla RepublicaAretina condargli parte di tuttoquello, che auea operato, la quale siconferua appressogli eredi delDottore Baldaf- farriTurini, il di cuicontenutoè, che a' 10. diGiugno si parti conl'Esercito daSanfebio, edandaua al Lago, &alle Terre di quegli diCastel nuouo , esi pose nella Villadi Tuo ro. cheeradicentocase ,la quale abbruciata andò in Battiualle, eLignale , edottenne laterradiMonteGualandi , ed il Palazzo; ela téra abbrucióSanguineto , le Mandrelle, tutta la Cortedi Castel nuouo, Borgonuouo , Gonfigna , ela Cappella , &c. La matti nadegli 11, si leno daTuoro, e ando fu la Corte di Nazino, e prese S.Gata ,gli Orfolini, le Ville di Cornia,Montegetti,etutto il Borgodi Passignano, arsero la Villa diMonteruf- hano, ediTorricella , edandòadvn Castellofopra il pianodiCarpano, chiamatoMon- secologno , nel qualeeragiuntoilPotestadi Perugiaaconfortareglihuomini, che si te nefiero 205 nessero con 30. cavalli,con facttamento,edaltro fornimentosma come viddero inostri, lubito fuggirno sopra vn monte,lafciando il Castello,ed in quella fera l'arse tutto,cheera di 200. cale,e cinto di muraglie,ebarbacani,M.Robertocontuttalacanalleria,epopolo zimateiui faluo , che lei bandiere , che andarono conPierSaccone a pigliare vn Castel- lo due miglia lontano, chiamato Fontisgiano , ed era Caftello di 500. huomini molto forte,ebenmuratodi mura , edibarbacani, maalcomparirede' nostri abbandontrong ilCastello, esi ricouerorno nelle barche, chehanno nel Lago, con tutto ilbestiame, famiglie . IlCastello era tutto fornito epienodimasserizie ,digrano, edivino; ed egli lofecearder tutto;dipoiritorno aM.Roberto, e se n'andaronoadalloggiare sulpiano diCarpano, la qual Terra era di 700. cafea modod'vnaCittà , etemendo (dicel'istesso PierSaccone) che non ci facesse rimoreggiare la nottequellagente, chealla Badia cra xicouerata , ed in Fortezza richiesi quegli huomini , che ci eranodentro, cheiovoleuo mettere nellaTerra due guardie , ma non folo non mivolsero dare la torre , anzi mi fecerobalestrare, eper questa cagione la noftragente combatte, edauemmoloauantische follenotte; sichevenneroalla mifericordia per huomini morti , ecomenoi l'auemmo. loper riuerenza del Comunedi Pisa , (in cui casa ella è) eperchese iTedeschi fossero entrati dentro, gliauetiano tutti morti , enon menesariapotuto riparare ; cosi ne leuai i Tedeschi , efecerovnpatto conloro, chequegli , che erano dentrodessero 300. fiorini d'oro.Li 12.Giugno caualcòpartedella nostra gente alla Monachia,edalBorgodi Fon. sana preffoa Perugiatre miglia , edarseesse, eparte della Villa di Cerciano , etorno a noi al PianodiCarpano, ouegliaspettauamo; edindi ci leuammopassata terza, ardem- mo tutta la detta Villa , e moltecafe,chevi sono d'intorno , evenimmoallAlanesianel lo, facendoglipiù arsure diBorghi, eVille, chenoinon auiamo amente ; tra l'alire ci ardemmoLancarello,S. Feliciano, Pontedi Valle,S. Fatucchio, ele Ville diMontalieze, la Panicaiola, Vaiola, Paterno, etuttigli altri Borghi , che eranointornoal Lagose diqueglide' quali nonsappiamo inomi. Stafera siamoadAlbergo allo Spedalucchio, eci staremodomattinatanto, chenoi arderemo fino asei , o setteVille , che sono rima stedal lato diquà . Insommanoisiamostati presso a Perugia a tre miglia , e ci sarem- moappressatiavnmiglio,senon chenoinonpotemmorimediare alpane. Credo, che noi abbiamo arse700, cafe, efattogli tantodanno , etantavergogna , che maiCitta in sì piccolotemponericeuè tanta ;eveniamodomattina per tempo aCastiglione ; però fa te,che ci sia del pane . DataalloSpedalucchio i 12.GiugnodopoVespro. 1 In confermazionedi cheCiprianoManenti al2, lib,della sua Iutoria , parlanell'infra Scritta maniera . ITarlatid'Arezzoessendo potenti , ericchi , auendo la Signoria dimolti luoghi,pre- sero la Signoria della città di Cagli , onde i Perugini gli mossero guerra , e gli tolfero il BorgoS.Sepolcro , ela Fortezza; benchei Perugini dopo l'acquistoritornandosene fu- ronodagli Aretini sotto Cortona affaliti, edessendoschierati furono rotti, emolti mor- ti,epresi, che si ritirarononella città,diCortona,egliAretiniscorsero fin fottolePorte diPerugia . Maquesto Autoremescolando iPerugini conqueidella Faggiola, edi Tarlati congli Aretini,nondiftinguendo gli vni dagli altri , enon sapendo le caufe diqueste mosseda noidi sopra addotte , nonfavedere, che questa guerrade Perugini non era da loro fu- scitata,nè tampocoerano loro i principali, mabensìiSignori della Faggiola nimici ca- pitalidella famiglia Tarlata, che nonla poteuanovedere dominante della sua Patriadi Arezzo, eperò erano ricorsi agli aiuti de' Perugini, i quali sotto la condotta de' Signori della Faggiola faceuano guerra agli Aretini dominati, e Capitanati da' Tarlati ; epero nonèbendetto,che iPeruginipigl afiero il Borgo S.Sepolcro a' Tarlati , mabensì , che quegli della Faggiola prendessero il Borgo S. Sepolcro (comedi fattoper loro lo tennero) nona' Tarlati , ma a gli Aretini , iqualidifatto fecero i Tarlati Signori di detto Borgo , come anche d'Arezzo ,pretendendo il medesimo postoananti i Tarlatii Sign. della Fag- giola, mentre Vguccione era fatto Potestà , eCapitanoGenerale degli Aretini , come ciò fi caua dagli Annali, dalla Notula de' Potestà , eda' documenti publicid'Arezzo del 1334. ! 1 Mastinellus deCallio ftetit alijs sex mensibus , &intrauit in Kalen. Iulij. Tunc D.Petruspofuit Exerci- tum apud Caftrumde Ilice ;fottto il cuiCaftellovi stiede fino al Natale ; Onde Neridella ! 1 Faggio 206 : Faggiola adunato un Efercito in Perugia, essendoin suo aiuto il Legato,si moffeper an dareafoccoretto ,mailTarlatogl'impedi il paflare l'Alpi, ondepriuodifoccorsoiltuddettoCastello,farreie al destoPierSiccone. : Die7 Mensis Angustu veneruntAmbasciatoresdeMassaAretium, &tuncfactum est quondam Const- lium generale, quodipfi apportaueruntquinque pallios, addictam Ciuitatem vid. infesto B.Donati , &ita promiferuutdicto confilio apportare omni annoindicto festa,&fueruntisti Mercatellum. Pinserumde Sextino,Piuierum de Melia , PluierumdeMula . PiuierumdeVico. 1335. Taddeus de Callie intrauit in Potest. Arety Kalend,Decembris difto tempore 15. Aprilisnotturno tempore Nerius de Faggiola intra mis Burgum S.Sepulchri , cum L. militibus, &mouitje cum istis de Comitatu Vrbini , quod distat a Burge S.Sepulchri per triginta milliaria , &dicebat tunc quodvolebat cum 300. militibusPerufinis verjusAri minum ,&c. i quali Annali furonoscritti finodel 1386.151.1.3 Vieneanchedesetitto questo fatto da Giouanni Villani al libro 11. cap. 25. con le fo guenti parole . 1. Negli annidi Cristo 1335. essendoM.Piero SacconedeTarlati, che fu fratello del buo no, evalente Vesconod'Arezzo , di cui addietro in piu luoghi auiamo fatra menzione, co' fuoi fratelli , econforti Signorini tutto d'Arezzo , della città diCastello , del Borgo S.Sepalcro,di tutte le loroCaftella , edi quelle diMaffaTrebara,dominandocomeTi- ranni infino nellaMarca,edauendodisertatoNeri della Faggiola,che fufigliuolod'Vguc- cione , ci Contida Monte Feltro , e quegli da Montedoglio, ela casadegliVbertini ,e il Vescoupd'Arezzo,che era degliVbertini , ifigliuoli diTano , che eranoda Castello , e piùaltriBaroncelli delpaeseGhibeilini , eGuelfi per Signoreggiare tutto , eper loropre- funzionepresa lacittà di Cagli,della quale iPerugini aueuanoalcuna ragione, eperche contro a' Perugini teneano la cittàdi Castello , i Perugini con detti Ghibellini segreta- mente fecero lega , e compagnia conM.Gughelma Signore diCortona , e dando a Neridella Faggioladi loro genti,s pertrattato fattoconRinaldodaMontedogliocogna- tode' Tarlati , cheper lorotenea ilBorgoS.Sepolcro, entrò il dettoNeri nel dettoBorgo condugentoCaualieri , e cinquecento pedonia gli 8. d'Aprile del d. anno , epresela Terra,faluqla Rocca , che si tenneinfinoa 20. d'Aprile , nella qualeeraM.Robertodi Masode' Tarlati , evenendogliAretini con il loro sforzo per foccorrerla, ma iPerugini conla lorolega, vifuronopiu grossi , epiù possenti ,sichedeltuttorimaseroSignori , si dellaTerra,comedella Rocca,la quale si arrendè aloro , faluo le persone; equesto fula souina , eabbaff mentode Tarlati .... Eal cap. 28. segue lasopraddettaguerra , dicendo; agli 8.diGiugno , auendo iPeru- gini , eloro legati presa gran baldanza sopragli Aretiniper la ribellionedelBorgo S. Se- polcrocol Signore di Cortona in quantitadi 800.Caualieri , e 5000.Pedoni , eranopar titidaCortona,ed entrati ful contadod'Arezzo , guastando la contrada di Val di Chia- na; eM.Piero SacconeSignore d'Arezzo , vscitodaCastiglione Aretino con 500. delle sueMasnade, epedoni , venneassai arditamente controa' Perugini, i quali vedendogli Aretini, fi cominciarono a ritirarsi versoCortona , maleordinati , epeggio Capitanati . GliAretini, tra' quali eranode' buoniCapit.di guerra, vedendo il loro malreggimento, assalironovigorosamente iCaualieridi Perugia, che erano schierati in sù la strada , alla guardia de' guastatori ,edopo la prima affrontata alquanto, i detti Perugini furonorot ti,esconfitti, evirimaserode Caualieri , de' miglioriCittadini, e forestieri , che erano dacentotra presi , emorti , epiú di dugentopedoni , seguendo didargli la caccia infino alle portedi Cortonasesenonfosse stato il rifugiodella Terra, pochi ne sarebberoscam- patijeciòfatio,gli Aretini caualcaronoin ful contadodiPerugia , guastando , e arden- doper cinque giorni intieri; e furono vicinoalla dettaCitta due miglia , cioè alle loro forche, eperderisione de' nimici , vi appicarono de' detti Perugini , presi con la gatta , o vero muscia allata , econ le laschedel Lago infilzate, pendenteda' brachieridegl'impic. cati. Sichequesta autorità di GiouanniVillani , autentica quanto da noi si è mostrato di sopra . Il suddetto Pier SacconeTarlati trauagliato da' suoiConcittadini fatti emulidella sua grandezza , i quali ricorsi alle forze de' Perugini , Senesi , e Fiorentinipassauanoda ogni parte la detta dilui grandezza , vedendodi non potere a tante forzerefiftere , per essere circondatodaogni parte,benchetentatoauessegli aiutide' tiranni Lombardi , e de'Ge nouesi, 207 : nouefi , che oltre allalontananza , nonpoteuanoad'esso penetrare , cominciò contrat tatiametterediffidenzatra iFiorentini , Senesi , e Perugini , condargli speranza a tutti di concedergli lostato , e citta d'Arezzo , emortificare inquesta manierai grandidella detta Città suoi nimici ; e perche egliteneua parentado con i Frescobaldi , allora nume- rosi , epotenti in Fiorenza , procurodidare la città d'Arezzo in guardia alla Republica Fiorentina , per dieci anni , col misto , e meroimperio , riteruandosi esso tutteleCastel- la, eTerre , comeseguia' 10. di Marzo ; eperche moltobene vien descrittodaGiouan. niVillaniquesto fatto nel cap.69. dellib. 11. qui appresso si distende . 4 Neldetto anno a' 7. di Marzo 1 336, compi il trattato,ed accordodal Comunedi Fio zenza a' Tarlati d'Arezzo in questomodo. Che loro ebberodal Comunedi Fiorenza venticinque mila fiorinid'oro , per la dazio- nedella Terra, e rinunziazione della Signoria di quella , c'14.m. fiorini d'oro perla loro ragione , e parte, che dettiM.Piero, eM. Tarlato aueuanonelVescouadocomprato per il Vescouod' Arezzo loro fratelloda Conti Guidi , il quale (comedicemmoaddietro) fi erareso prima al Comunedi Fiorenza , etremila ottocento fiorini d'oro n'ebbe per pat- tiGuido Alberti Conte, per la sua quartaparte del Viscontado, evenderlo conlafolidità fi conuenne al Comune di Fiorenza, chefu vnbell'acquisto aldetto Comune,e tutto fof- feroterred'Imperio . Eoltrediciò il Comuned'Arezzo , ebbe in presto dal sopraddetto Comunediciottomila fiorini per pagare le loro masnadea cauallo , &a piè , che aueua- noapagarglidi sei mesidecorsi ;ecosì diederocon solenni Sindachi , d'accordo quasi di tuttigliAretini , che erano in detta Cittá , la Signoria , e guardia dellaCittà , edel con tadod'Arezzo , al Comune , epopolo di Fiorenza , pertempo , e termine di 10. annia venire , conmero, emisto Imperio ; rimanendoa Tarlatitutte le loro possessioni, eCa- stella ,lasciando i detti Tarlati ogni Signoria , e rimanendosemplici Cittadini d' Arezzo alla guardia del Comune di Fiorenza , facendogli i Fiorentini , Cittadini , e Popolanįdi Fiorenza , edaltri auantaggi per guardia di loro; ea' 10. diMarzoa ora di Nona i Fioren tini ebberolapossessionedella città d'Arezzo . Pietro detto Saccone de' Tarlati , oltre l'aueredatoArezzo con tutte le sueragionial ComunediFiorenza, vendè aquestomedesimoa' 14. diMaggiodel 1337. per quaranta duemila , eottocento fiorinid'oro , tuttoilViscontatodel Valdarno,della qual vendita neappariscesolenne contratto, il quale finoadoggisi conferua nell'Archiuiodi Murello della città d'Atezzo al Protocollo 18. rogatoda Ser PacePucci di Classe NotaroAresino. Onde spogliatasi questa granCasa di si gran potenza , cominciò a pentirsi d'auere cosi precipitolamente corso , eda fare pratica con altri Potentati ,ed in specie con l'Arciue- Icouodi Milanonimiciffimo de' Fiorentini,il quale nel 135 1. auendo mostrato atuttoil Mondoperpublicomanifesto ,che iFiorentini aucuanoproccurato per molte intelligen- ze , che aueuano inBologna , di fargli sollenare quella Città ,escacciare l'Arciuescouo; eper verità di ciò, almenoapparente , fece tormentare molti Gentiluominitenuticom plici . ELionardoAretino nella sua Istoria , dice , noneffer vero ; masolofu in apparen- zaperpoter muouerguerra congiusta cagione a Fiorentini . Onde l'Arcinescouodopo di auer mandato alleStampe il suddetto manifesto , fece muouere l'armata , comandata daM.Gio: Visconti, chiamatoM.Gio: daOleggio , ordinando ancora a M.Piero Sacco- nede' Tarlati,chefortiffe in campagna , fi come l'Vbertini, e Pazzidi Valdarno ;que Iti scorsero (per fardiuerfione)tuttoilValdarno ; e Pier Saccone con 2000. fanti , e400. caualli fi melleascorrere il contadod'Arezzo,per tenere gli AretinidellaCittà occupari inguardare le loro muraglie , e territorio ,edin talguisa non potesserodare foccorsoa Fiorentini ; fino che l'Arcinescouo, esua armata facesse l'acquisto della Città di Pistoia, la quale nel medesimo tempo restaua da essa assediata ; onde egli con tutti iGhibellini , fecero opere molto a proposito per l'Arciuescouo , perche oltre il tenere occupati gli Aretini , tagliò ancora la stradaa Perugini , che come collegati de' Fiorentini , non po- terono , come auerebbero voluto portare ifoccorsi a' Fiorentini . Gli Aretiniperò stando atutto vigilanti per prestare soccorso a' Fiorentini , ordinarono ,che si fortificaffeMon- teuarchi , e che iui adunatii Valdarnotti facessero testa a gli Vbertini ,ed agli altriGhi- bellini , e che in tutto proccurafferodi tenere quel posto aperto agli Aretini , acciò ogni volta, che vedessero l'opportunitàdi mandarsoccorsi a' Fiorentini,potessero farlo senza 1 cimen 208 ciment arsi alla pugna ; poiche siassicurauano dipoterlo fare, mentre Sacconenonpren deffe alcunadelleTerre didetto Valdarno ; e cheiValdarnottiancoratenendosiin que- fie, poteuano porre il trenoa Saccone di depredare in quel paese , doue pure Fiorentini vimandarono 300. canalli . Veduto por dagli Aretini , chei loro vsciti paffauano in Valdambra , tenneroper sicuro, che andassero acongiungersi congliVbertini per pafe fare in Valdarno , per il che stimarononeceffario inuiare aquella parte , qualche numero di caualleria , e fanteria per tenere maggiormente fornito Monteuarchi , etanto piú, che in Arezzo per la partenza di Pier Saccone, nonne aueuanopiùdibisognoperguar- dare la Città . Marciata adunque la Soldatescad'Arezzo , arriuò questa in tempoappunto,chegiun geuada Fiorenza Albertaccio de Ricafoli con la gente Fiorentina , evedendosiessoaffai forte per il foccorso Aretino , staua in pensiero d'attaccaregli vsciti Ghibellini; ma auen- dola proibizionedi far guerra offenfiua, ma solodifenfiua , non attacco ,ne anche ac cettòlagiornata . Il che vedutosiessere impoffibileda Pier Saccone iltirare a battaglia linimico , diede a dietro ; e dubitandosida Guelfi Aretini , che esso non andafle atare qualche forpresa nel contadod'Arezzo, se nevoller tornareversoquella Città, marcian dosempre in buona ordinanza : Ei Fiorentinirestati auuto spia , cheBustaccioVberti niera in Ognanocon 200. caualli, andarono per assalırlo nel medesimo Castello , ed auendonepresovna parte versoilpianoper il grand'impeto, che tecero gli vsciti Aretini, nel fare unafortita sopra di loro , furono ributtatidal posto conquittato , con lasciatui ancora tre delle loro insegne ; per il che incitati maggiormentei Fiorentiniper questa ignominia, deliberaronodiassalire il Castello con maggiorsforzo; maconfiderato me glio, che la presa di questo Castellogli faria costata di gran sangue introdussero d'auerla con trattati ,edaccordo , comegli riuscì ; e le condizioni furono, che iGhibellini vici fero salue lepersone , con il lor bagaglio ; e che essi cedessero ilCastello in manode Fio sentini . 10 Pier Saccone , che molto vigilaua nell'impedire ogni soccorso , chepotesse andareda Arezzo , eda Perugia a' Fiorentini ,non molto si allontanaua da' contorni d'Arezzo, per questoeffetto auea di già riceuuto dall'Arciuescouo di Milano400. caualli; onde all'auuiso, cheebbe, che la città di Perugia mandaua vn soccorsodi600. caualha' F10- rentini , e che già erano in camino, e marciauano moltobaldanzosi , e senza sospetto verso Arezzo , e douendo questi quella sera prenderealloggio nel Borgodell'Olmo lon. tano da Arezzodue miglia ; ordino Sacconecon il Vescouo d'Arezzo il modo d'allaltare questagente;efu ,che nella medefima notte marciasse per la montagna di fopra alsudd. Borgo con 2000. pedoni, ed iuifacessealto fino alla mattina , che vedesse aslalita dalla loro caualleria quelladegl'inimici . LamattinadunquepertempoPier Saccone affali la cauallerla Perugina a punto quan. dolamaggior parte ancora nonera vscita da suoi Alberghi ; ondeattaccati quegli , che eranodigia a cauallo, fecero testa , dandogran tempoa gli altri di mettersi in ordinanza, e inmodotale fu combattuto daloro , che andauadelparı il valore , e la fortuna ; ma perche la fanteria scendeuadal colle , e feriua i nemiciper fianco , non poterono refitte re più i Perugini , anzi colti in mezo , vi restarono tutti , chi morto, e chi prigione . Atal rumore vsciti gli Aretini Guelfi dalla Cittaper venireal foccorso de' Perugini ; tar di vi arriparono , ecosì senza cimentarsi consultaronodi ritornare dentro la Citta ; ete. nere questa quieta , dubitandosi da loro di qualche intelligenza , e benche i Ghibellini fossero esclusical gouernodellaCittà, edaffaideboli, auerebberoquesti preso ardire per la vittoria conseguitada Pier Sacconedifolleuarsi, con porreinconfusione laCittà; però ritornati dentrofu fatto subito Decreto, che si serraslerole porte , confar buona guardia pertutta laCittà, come fu puntualmenteesequito . Ilche diede comodità mag. giorça Pier Saccone di condurre a Bibiena senza ostacolo alcuno tutta la preda confi stente in 300. prigioni , 27. Cornette , e300. cauallı , facendosi in Bibiena gran feste per questa segnalata vittoria di Saccone , come il tutto vien raccontato daMatteo Villani , daLionardo Aretino , ed altri . Ebenche Pier Sacconede' Tarlati ,nonpotesse ricuperare il perduto , cioè , la Signo ria d'Arezzo , gli riuscíperò quella del Borgo S. Sepolcro , che glie l'aueuano vfurpata i Perugini , co' qualieffofecemoltebattaglie , riportandone sempre la vittoria , con la siprela 209 1 ripresad'Anghiari,dellaBadiadiS.Stefano,ed altreTerredellaMassaTrebaria, conan daredauantaggioful Perugino, e mettere a fuoco , e fiammaquelterritorio arriuando finoa Valliano , che è su le porte di Perugia , come lo confetfaCiprianoManenti nel3, librodelle sue Istorie;ese ildetto Piero nonpoté morire poderoso , come prima , non lasciò peròd'essere intutta sua vita gloriovo, dandosplendore non ordinario atutta que stafamiglia Tarlata , che in processodi tempogode raccomandigia esclusa d'Arezzo , dallaRepublica di Siena , e da quella di Fiorenza, a cui per molti testamenti fu lasciato ogni loro ragione in tutti istati , che possederno , come si dirà a parte nel trattato della Sereniffima Cala de' Medici. Vifonoperodiquestafamiglia alcuni ram pollifuoridi questo stato,maincosì bassa fortuna, che nonsi puòdire dauantaggio . Vegghino i Lettori l'albero , che qui annessosi po ne , acciò se alcuni di questi venitiero in grandezza possino zipigliare la loro prima origine ;e reclamando potrò negli altri volumi prouare con altre scritturepiù moderne il loro attacco , se vi aueranno ragione nella confanguinità , e dichiarargli originari de Tarlati d'Arezzo Signori di Pietrama- la, edi tante altre Terre , e Ca- stelli , che sono infi : : niti HUMILIVM CELSTIVDO DO Margio 210 i Masgio Tarlato 1400. Luciod.Lucemburgo 1 Marco Mafgio Ridolfo Gio: 4. TedescoMeo mm. Icio Lindo 1 Roberto Francesco1360. M.Tarlato 1320. : Leale 1320. Piero Guido Vefc,d'Arezzo : Gualtieri Bertoldo'Angelo Gio: Galeazzo 1364. Angelo 1280. Vanni Federigo Guglielmo 1322. Mafgio Ildebrandino Ridolfo 1282. Vbertino M.Tarlato 1250. Bertoldo GuidoAbb.diBadia 1 PierAngelo 1 M.Tarlato 1220, Vbertino Bugatto M.Aldobrando 1180, Beltramo M.Guido 1140. AldobrandoSig.di Cafale 1110 ElempertoVesconodị Arezzo . Rainerioprogenitoredə Mar- chesidel Monte. Guidoprogenitore de ContiGuidi Vgonedetto Fufcherio 1080. Teuzzone di Colle 1050 Rainerio tor GuidodettoTegrimo 970 1 Guido 930, Vualcherio 890. ATTALBERTO Marchese della Toscana; FA : 211 OFAMIGLIA BARBOLANA N OnfonmancatiAutori, chehanno voluto chimerizzare pur sopraquestafamiglia laquale effendo nobilitlima , nonabitognodiadulazioni , ne tampocodi fauole , pernonintorbidare i tuoi chiarissimi principi prouatida scritture autentiche, che prefen- tandoli ilpoffeffode' beni , venghiamo in cognizione , chequesta famiglia conognira- gionemostra deriuare daquell'Azzio sangue soscanoper testelso Regio; chedilatatosi nel gouernodella Sabina , e dipoialdominio d'una Republica Romana tenne ( come ogni vnosa)l'imperiodell'vniuersotutto. Giadifopra li èmostratol'alberode Marchesi Attalberti , sopra del qualevà aposare come figliuolodi VualcheriodelMarchese Attalberto , Teuzzo padre di quelBonizzone, che pretese nell'eredità degli Attalberti insieme conaltri aipoti , e figliuoli delMarchese Oberto , come ciò si vedechiaronell'Archiuto della Badiadi S. FioraCaff.G. num. 18. e Caff. L. n.48. leggendosi inefliiftromentiper figliuoli di Vualcherio, Jocondo , Bolo, Gritfo , e reuzzo , progenitoredella preclariffima famiglia Barbolana , il quale visse tempod'Vgone, e LotarioRed'Italia , cioènel quartodecimod' gone ,enel decimodi Lotario. IlsuddettoTeuzzonegenerò Bonizzone, comesi legge inun'istromentodella mede fima Badia allaCaff.H. num.4. dicui furono figliuoliGerardo, Lamberto , e Gualfredo padred'VbertoSignoredi Montoto,come allaCall.R.n.3 . cCaff.D.che è pienadi scrit- ture tutte attenenti a questa famiglia .. DiGerardonasce Teuzzone, chetu padrediquell'Ardingo , che s'intitolo Signore di Montauto , dal quale si proseguisce la famiglia deConti, eMarchesi di Montauto,ed Ilde- brando, comesi legge nell'istromentosegnaton. 60.allaCafl.N. delsuddetto Archiuio , a' qualiritorneremo . Di Lamberto suddetto si vedono figliuoli Bonizzone, chefu padrediquel Rainerio , che s'intitolo Signore diGalbine , ediBellino Signoredella VallediChioin Val di Chia- nadel 1063. come si cauadalle scritture di Camaldolidate in lucedal P. Razzi , che dice essere stata poidonata la fopraddetta Valle al SacroEremodiCamaldoli, &iColli, che si apparteneuano aRaineriod'Vgone, fatto MarchesediCastiglione Aretino, essendodel lamedesimaconforteria ,donoparimente al suddetto Eremonel 1066. Corbizzone, che fu padred'baldo , d'Vgone , edi Feralmo , iquali si leggonoalla Caff.A. n.61 . eCaff.E. n.52. dellaprecitataBadiadiS. Fioracol dominiod'Anghiari , di Soci , ed altri Castelli,da' quali raminasconomoltiline famiglie, che sono oggi quasi tutte Ipente;perquantopoffo iopenetrare; tuita voltasospendo la credenza perquegli, chemi porgerannoscritture , chedaquesti si potelferogenerare . Del suddetto Feralmo fu figliuolo BernardinoSidonie , di cui appresso . EBerardo Signore di Montoto , che fu padre di Raineriopadrone della Valdambra , chegenerò Ildebrando padre di Gugliemo progenitoredella famosafamiglia Vbertina , oggi Conti di Chitignano , de' quali appreslo; eper chiarezza diquanto sièdetto, simo stra l'infrascritto albero . 3. Di Ranieri di Galbino sopraddetto oltre Alberigo nasconoancora BernardinoSido. nie , edVgolino, comecofta chiaro nell'Istoria d'Anghiaririferendo yn rogitodiGuido- neNotaro dato neldì 11. Marzo del 1032. 75. Dda Gu 212 : Guglielmino 1140% berrino Ormanno Guido 1. AL Guglielmo DITO.Guelfo Grifo Rainerio Guglielmo Gualfredo Ildebrando 1080, Rainerio Bernardino Vgone : Vbaldo Feralmo RaineriodiMon- Vgolino rauto 1104. ; Alberigo Bernar dino. Rainerio Ardingo Raineridi Galbine Corbizzone Vbette 1070. Hdebrando Bellino Teuzone 1930. BonizzoneBerardo 1020. 20 Gerardo IcOO. Lamberto 990. 5 Gualfredo V Bonizzone960. رة TEVZZONE 930. : : " Questo èvnode' più nobili stipiti , che si possino mai mostrare in queste opera ;dal quale prouengonofamiglie cosi grandi , che hanno retala nostraTofcana fopra ogni al tra Prouinciagloriosa . Vedranno i leggenti , in oltrarsi sempre più chiara la suddetta consorteria per il pof sessode medesimi feudi , e Terre ; ebenche noi nonpofliamo chiarirci di tutte quelle fa- miglie , che sortono daquesto gloriofo pastine; tutta volta potrò forte con altre cogni- zioni rimostrare a pieno quanto si desidera ; tenendo io spente, ed estinte alcune fami glie , che(fuori forse della Toscana) potrebbero essere in piedi, che finoadhora è tutto incognito alla nostra persona . Maper ritornareal suddetto albero , o per dir megliostipite; dico , che Feralmocom. BernardinoSidonio suo figliuolo Conti d'Anghiari , di Soci , ed altri si leggono nell'Ar- chiuiodiCamaldoli in una donazione , che fanno i fuddetti al Sacro Eremo con Imeldi- na sua moglie rogata da Vgoneil di 5. di Febbraiodel 1 104. nel quale lascia al Sacro Ere- mo, Caftellum Gillionis, Caftellum Pirelli ,Caftellum Tresciani,Caftellum Capreje, Castellum Soasiy,Ca Stellum 213. ftellumPanori,&Tramostare, cum fingulis corumEcclesijs, possesfionibus ,atque iuribus, tam spiritua- lis , quamtemporalis dictionis , con obligo però a detto Eremo , che fabbricaffe vn'Abbazia inAnghiari, come fece , intitolata oggi S Bartolomeo , caduta inCommenda . EAlberigodi Ranieridi Galbine Conted'Anghiari , e Teoderendasua moglie , vende laTerrad'Anghiaricontuttele sue ragioni , Coru , Chiese , eVarfalli a Bernardino Si doniodi Rainerio diGalbine fuo fratello , contutti ibent, che auea perindiuiso , con Vgolino altro lor fratello , econ Rainerio per prezzo di lire 300. Lucchese , comene appariscel'istromento rogaro ildì 11. Marzo 1082. da GuidoneNotaro . Ilsuddetto Bernardino compratore Conte d'Anghiari , cede tutte le sueragioni , che aucua nelCastello de Soci al Sacro Eremo di Camaldoli ; e la cessione è rogatada Ser Martinodi SerGrifol'anno 1095.del mese di Marzo . El'anno stoo. il suddetto Bernardino tutto pienodi zelo, edireligiosa pietà , fece edi ficare leChiese di S.Girolamo , edi S.Stefanofuori d'Anghiari ; evenendo l'anno 1104.2 morte lascio del fuogran patrimonio erede il Sacro EremodiCamaldoli , con obligoa Monacidi fare edificare vn Monasterioin Anghiari sopra le sue case , idi cui Monaci vi.. nesserosecondola disciplina Camaldolense , come ciò si raccoglie dal suo teftamento , rogato da VgoneNotaroildì5. Febbraio 1104. eperciò nel 1105. fu la suddetta Badia , eMonasterocoltitolodi S.Bartolomeo Apostolo fabricato da' fuddetti Monacidi Ca. maldoli in esecuzionedel testamento del ConteBernardino sopra le sue proprie case in Anghiari , costituendolocura d'anime;&Imeldina moglie gia dell'altro Bernardinopure Conted'Anghiari ,prese l'abito Monaftico di Camaldoli . Il tutto si racconta nell'Istorie di Anghiari, fatte davn'Anghiarese, confondendoBer- nardino Sidonio figliuolo di Falermo,eBernardino Sidonio figliuolodi Raineriodi Gal- bine , perche Imeldina fu mogliediBernardino Sidonie figliuolo di Falermo, e nondi Rainerio; efu quello, chefece fabricare la fuddetta Chiesadi S. Bartolomeo , come li cauadall'ArchiuiodiCamaldoli; dal Buralinelle vite de' VescouiAretini , e da Agosti noRazzi nell'Istorie di Camaldoli , *. Eperònonèmarauiglia se nel suddetto Archiuio si legghino molte scritturedi con trouerfia per il gouerno d'Anghiaritra il Priore di Camaldoli , ed i Signori Barbolani Contidi Montauto ; atal segno , che l'Imperatore medemo vi porse la mano , e tra que- sti stabili alcune conuenzioni, facendo alto con lesue ragioni Rainerio Signore diGal- bine, il quale in mancanza delle linee di Corbizzone , edi Bonizzonedouesse subentrare lafua , nella suddetta Signoria d'Anghiari ; e però l'Imperatore trouò mezotermine, che quefti Signori di Montautotenessero, come in feudo la suddettaSignoria congli altriCa- stelli donati;conformedi fatto si legge nell'Istorie di Camaldoli par.1 . gouernarsi dasud- detri SignoriAnghiari Terra grossa . Interea cum PlacidusPrior omnibus inoppidis, ac Villis Vicecomites aliosque Prefectos instituisset . fuper administrationem Anghiari, quædam palta , &conuentiones , cum Raynerio a Galbino intuerat ; quas Calar nouiffimagratificatione fulciuit 17. Kal. Septembris 1187. della qual descendenza , ed afcendenza se neparla appreffo . Da Vgone fratellodelfuddetto Feralmo , nasconoGualfredo , eRainerio ,Gualfredo fi feceMonacodiCamaldoli , con donare al suddetto Eremo la sua porzione del Catello de' Socjze Rainerio fuo fratellonon men deuoto di questo Santo luogo , donogli pureilCastello di Partina ; come il tutto si caua da vn'istromentodel 1095. rogato da Ildebrando del mese di Nouem,a tal donazionediedero il consensoGuido , e Ormanno; fuoi figliuoli come si vede in vn'altro istromento 1108, del mese di Giugno , rogato dal medefimoNotaro , che tutti si conseruanonell'Archiuio diCamaldoli. Guglielmo pure fu figliuolodel fopraddettoVgone, il quale conBerta sua moglie , donòal suddetto Eremo laChiesa di S.AngelodeCurteLuponis , posta nelterritoriodi San Pietro di Gello , con l'assenso degli altri consorti , come era 1 Abbate del Monasteriodi S.Martinodel Rino,VgoneGiudiceconAltoberga sua moglie ,Domenico di Petronio, edi MartinoPrete, della qual donazionese ne vedono diuersi istromenti, che siconfer- -uanonell'Archiuio di Camaldoli . Di Vbaldo sopraddetto nasce Rainerio , chefu SignoreancorluidelCastellode' Socis comefi leggenell'Archinio di Badia d'Arezzo alla Cass. C. num. 11. questo fu padre di Grifo, e diGuelfo , il quales'intitolo Signore diBanzéna, e fu progenitoredi vna famiglia grande 214 grande oggi in Arezzo estinta ; el'altro fu Signore di Lorenzano, dat quale ebbe origi nela potentillima famiglia de Bonok, che era capodella fazzione Guelfaneila Republi caAretina, della quale(senche inArezzo toffe numerola) non le nevedono reliquie reffuna ... Ma ritornando al nostro filo , che è di rimostrare la famiglia Barbolana , che da quel Gerardo figliuolodiBonizzonedi Teuzzone trael'origine luajnatce diGerardo , Icuzzone padre d'lldebrando , edi Ardingo Signore di Montauto, come fi e di fopra runo strato, e daquesto na ce Rainerio , come colta nell' Archiuto della Badiad'Arezzoal lib.r. fol.41 . doue'liteggeRaineriusfiliusArdıngıdeMontauto. Ilfuddetto Rainerio generoGuglielmo , ene tu padre di Rainerio, che signoreggiau Anghiari, conformea gli accordi itabiliti dallImperatore ,comelidille detopra Albertopure fit figliuolodi Gughelmotantoamico di s. Francetco porto dal Burali nellavita delVelcourAmadeoAretino . Vbertino fu Senatoredella Republica Aretina nel 1184.come si legge alle Riformagio ni allib. fegnato num.24. e fu padre di Matteodetto anche Matteo , ediGaglielmino,ed il dettoMaffeo fu figliuolodiun'aloMatfco, oMatteo , comeiltatioti vede in va'istro mento appreffoglieredi di Francesco Maria Azzi legnato num. 1. DiGuglielmo fu anche nghiolo quel Rainerio , che signoreggio Anghiari ; come si è detto, efu padre di Matteo ,d'Alberno , ediGuglielmino ,iquali fi leggonoin vn priui legiodell'ImperatoreErrico dato in Chiusidel 1196. come appresso si mostrera . ३. DiGuglielmino furono figliuoliTebaldo Vescouod'Arezzo , edAlberto, che fu pa dre di un'altro Alberto , che genero Matteo; Alberto d'altro Alberto si vede iurare fe deltà almaggiore di Camaldoliper Castiglione Fatalbecco , eMiccianodel 1253. Co mefi leggenellfitorie di Camaldoli, come anchenel 1206. fi vede che Alberto , eMate teodiRanieri, &Alberto di Guglielmo loro nipote , riceuano intendo la metà di Ca stiglioneFatalbeccodaD.GuidoAbbate d'Anghiari, comeper rogitodi Ser MarianoNo taro . Edel 1271. a' 12. Ottobre Alberto d'Alberto di Guglielmo da Montauto giura fedeltà in mano del Priore maggiore di Camaldoli insieme con iTerrazzani di Catti glionFatalbecco'per la dedizione fattaglidalla PicuediMicciano , come per stromento rogatodaSerBenuenuto Negozantid'Anghiari . Y Alberto di Rainerio si vede conGiunta sua Madre , con Matteo , e Guglielmino suoi fratelli , renunziare ogni ragione a' Monaci di Camaldoli , che auefieronel Poggiodi Caftiglione Fatalbecco. •D'Albertonafce vin'altro Alberto , di cui fu figliuolo Guglielmino , come apparisce inun'istromentodel 1278. che tiene appressodi te il Caualier Colimo degli Azzisegnato num.10. ed Vbertino fu suo figliuolo , come costa nellArchiuiodella Badia d'Arezzo Call... num.75. qualefu fopranominatoBocci , che dominoCastiglione , la qual Ter ra , oCastelloprese il nomedi CastiglionefiliorumBaccha, cheoggi corrottamente fi dice Castiglion Fobocchi, e fu padre diCiappettada Montauto (come li legge nel protocol- 109. dell'Archiuio di Marello d'Arezzo) Nobilis Vir Clappetta quondam Ubertım Bocchade Montauto 1336. il quale fu Potesta d'Arezzo nel 1309.' cometivede neila mia Istoria di Arezzo , enegli Annali Aretini , e Diario &Andrea fu suo fratello , come apparifce in piú istromenti appresso ilSig CaualierCosimodegli Azzi , e nel suddetto Archiuio diMurello , douefi legge il suddettoCiappetta con ifigliuoh del suddetto Andrea luo fratello, che diuidano lo stato diMontauto ; ed i figliuoli d'Andrea furonoGuido , Bet tino , Neri , e Bernardino', comealProtocollo 8. dell'Archiuio di Murello d'Arezzo ; c diCiappetra furono Biagio , eGio: come in Murello , doue si leggono queste parole Nobilis VirGuidode Montauto Barbolanorum 136. Nobilis Domina DominaMagdalena olim nobilisviri BettiniAndreadeMontauto Barbolanorum de Nobilibus Comitatus Aretu Vxor futura Petri Pagnide Guasconibus 1354. NobilisVirBardinusnatusquondamnobilis Viri BettiniAndreaVbertinideMontauto Barbolanorumdenobilibus ComitatusArety , &Nobilis Vir Guido olan Andrea Vbertini de Montauto Barbolanorum , &c. DiGuido suddetto fu figliuolo Lorenzo, leggendosi nel Protocollo 10.di Murello. NobilisVirLaurentius filiusGuidoniD.AndreadeMontautoBarbolanorum 13540 Di Biagio di Ciappetta furono figliuoli lacopo , Biagio , e Giouanni , come si vede invn'istromentodel 1368. appressoil suddettoCaualiereAzzi segnaton. 8. Di 215 DiGiouanni fratello del fuddetto Biagio furono figliuoli Bernardino , eLodouico , comenel citato istromento , come anche ne' precitati Protocolli di Murello , DiNeri figliuolod'Andrea furono figliuoli Bettino, Tebaldo , eNiccolo : Sileggono al Protocollo 12. in Murello ; BettinacciusolimNerijdeGalbinedenobilibus Comitatus Aretij , nobilisVirNicolaus olim Nerij deMontauto 1359. Niccolò genero Lazzero , dal qualederiuanotutti iMontautis come anche le linee de'ContidiMonteritondo , e de' MarchesidiMonteuitozzo , eseguitadalsuddetto tutto Palbero . MaritornandoadAlberto di Rainerio , che generò Tebaldo , il quale fu padredi Ber nardino di Vbertino ,di Baldo , edi Alberto, che generò un'altro Alberto, ed Vbertino; de' qualinonse ne vede generazione; nominandositutti in vn'istromentodel 1267. che diceBaldus , bertinus , &Berardinus filij quondam D.Tebaldı de Montauto , rogato da Ser Corte fonediGualfredo ; il quale istromento fi conferua appressogli eredi di Vincenzo Ric ciardi , dal quale , eda altri istromenti , epriuilegi, che qui appresso si adurranno,li viene aconfermare maggiormente la suddettagenealogia . Diquesta famiglia Barbolana ne a scritto il Sabellicoal lib. 3. della 1. Deca, dicendo, che altempodiBenedetto Papa , edi Lotario Imperatore , che fu intorno all'848. fuc- cedeffero inVenezia le discordię ciuili , perche sei famiglie nobiliffime fi diuisero in duc parti . Davnafurono i Giustiniani , i Bolani , ed i Basei; edall'altra iBarbolanı , iSelii , ediSeuoli; eperche molte volte aueanodato tristo spettacolo , facendo a l'vno, e l'altro ingiuria, effendolitra loro combattutoin mezodella Città quasisin sul morire , i Barbo lani con gli huomini della lor parte furono cacciatidalla Citta . Dopo nonmoltoteme poper Lodouico Imperatore, (al quale eranoandati) composte le cagionidelladifcorr dia, furono restituiti nella Patria. Epiu oltre al lib.4.dice, cheneltempodi Corrado Imperatore fuelettoDogedella Republica PietroCentranico , overo Barbolano , per cioche l'vno.el'altro pronome , o cognome trouoaquella famiglia, questo trouato Jo stato della Patriadidentro, edi fuoripocoin pace, non(apeuaeglida principioaqual partedellaRepublicadonesseessere prima foccorto, nondimenogli parue, ellermeglio ridurre laCittà , che era contaminata per le congiure seguite , e per l'esilio delDoge chiamato Ottone , Questo Pietro Centranico , oBarbolano , auendo retto il gouemo per4. annidella Republica Veneta, fu dalpopolopreso, etagliatagliprima labarba, poivestitod'abitoMonafticofu mandato in efilio , &c. Se questa famiglia Barbolani Veneta sia l'istessa , chequestaAretina; non loneghiamo, nèl'affermiamo ; perche si comed'una famiglia in vari Regni si vedono sparsiitronchi , merauiglia non faria sed'Arezzo , doue è antichissima , a Venezia fossepatlata nell'ere zione di quella Republica , come molte Aretine, (conforme si èdisopra dimostrato) pas faronoalcomporre la Republica Romana; epero ci rimettiamo al piu giudizioso, e piu studioso in queste materie, che sappia difcernerequesta verità . い L'Anghiarele nelle fue ftoried Anghiarimoftra , chePanno587. vn certoGalloGal bino Franzele, mandatoin Italia dalRedi Francia, pigliafle per moglie Quinziana ti gliuoladel Conte NemiovltimoConted'Anghiari , eche per mancanza della linea ma Toolina fuccedeflero nel contadod'AnghiariQuinziana , eluoi figliuolidescendentidal TuddettoGallo , e vuole, che questa Quinziana moriffe net 635 e che poi l'anno 801. Rainerio Sidoniodi Galbino pronipotediGallo Galbino , folle inuestito Conte d'An- ghiarı da Carlo Magno Imperatore per priuilegio dato in Roma nel tempodi Leone III. Papased in questa guisa idescendentidi Rainerio di Galbino fopraddertafoffero poi chia mati Conti di Montauto de' Barbolani ; e che l'anno 945. Ottone 11. Imperatore riftau ratie Anghiari , e prendesse la protezzione de suoi Conti , che raccomando a gli Areti ni ; e più oltre dice , che l'anno 1075. Alberigo di Rainerio SidoniodiGalbinopronipote dell'altro Rainerio di Galbino , che fu inuestito della Contea d'Anghiari concedesse il go- ucino del Publico a gli Anghiaresi , dandogli il titolo de Priori , de' quali ogni sei mesi ne fuflero estratti quattro . Sonoqueste chimere , fauole ed inuenzioni , perle quali nondouiamoprestar fedea gli Autori , mentre fitrouano in essi mille contrariera , emenzogne ;e però con ragione abbiamo applicato alle scritture publiche ; acciò con queste si dilucidi vna infinità di fa- uole sparsesi per l'vniuerfo da simili Autori , Qui s'inuenta Galbino, che folle nome .. Pro 216 f 1 propriod'vn huomo,mentre si viene dalle fcritture in cognizioneessere vnnomediquel luogodetto fin'ad oggi Galbine , che cosi fitroua scritto , e nonGalbino . Equando mai in Toscana si sonovedutiContidelsoo. come dice , che foise ilConteNemio ? quando s'intitolarono Conti iBarbolani? e quandomaiOttone 11. regno, conrestaura- re Anghiari nel 945.? Måbenfu verodel 974. come si vede chiaroappresso tutti gli Au- tori,escriuono tante altre contrarietà ; che ciascuno de' Leggenti , col discorrere, potra meglio di me scoprire quetta verita . Almeno Francesco Maria Azzi discorrendo di que- staCata parlò con migliorfondamento, (benche debole purquesto fosse) nellaseguente maniera . Delf'antichita , e nobiltà de' Barbolani Conti diMontauto , si legge al Palazzo d'Arezzo al registro 14. delle lettere a c.20 . Familiam Barbolanorum Comitumde Montauto.Vn de. Præclaroillustrique genere extitiffe,prout adpræfentat nec non in numeroceterarumfamiliarum Vrbis Aretij antiquissimarum ,&nobiliorum repositas, fidemfacimus . GliAutori diquesta famiglia furononominatigia più di600, anni sono con titolo di Longobardidi Celle nella Souara , come colta in Arezzo nell'Archiuio di S.Fiora, enel- laCaff. delle scritture diuerse anno 1032. cosa, che vadirettamente aferire l'opinione di quei tali , che hanno creduto l'origine loro de paesi di Francia ; percio che, le Carlo il Grande introdusse in Italia , come e veriffimo , oltre alla legge Romana, e Longobaida, cheprima vi erano, la Saliça , (cioè Franzese ) e facendo professioneciaschedunodi sot. toporsi perer debito di sua nazione ad vna diqueste tre leggi , d'onde era originato , e disce fo; conuerra dire , che sei Conti di Montauto furono nominati negli Atti publici con titolo di Longobardi gia 600. anni sono , che fosserodiscesi daquella nazione fore tiera, ochetollero originari del proprio paese , essendosi intanta lunghezza di tempo trettamente congiunti di parentadoiLongobardi, egl'Italiani , dimaniera , che non, eranomolti dissimilj dilinguaggio , e di costumi; e Carlo medesimo lasciò molti , anzi lamaggiorparte de feudatarį Longobardi con fargli rinnouare il giuramentodi fedelta ; echequetti Signori posliedono da tempo immemorabile, per benenzio Imperiale la ConteadiMontauto , di Galbine, e di Celle , che oggi vannotutti compresi sottotitolo diMontauto ; ed inoltre furono ancheSignoridi Castiglion Fobocchi, diSauorgnano , edi Castiglion Fatalbecco , c Ildetto Francesco Maria Azzi è statodanoi conosciuto, e benche allora non cidi lettaffimo di queste materie, l'abbiamosentito peroda altri predicare perbuonoantiqua- rio. Maleragionida esso addotte, che questa Casanon poffsi essereEranzese , mapiù to stoLongobarda, sono alai fieuoli , poichenon è vero quello chedice; chefacendopro- feffione ciascheduno di sottoporsi perdebitoditua nazione advna di queste tre leggi , dondeera originato , e disceso ; conuerra dire &c. ma bensì era vna libera elezzione; eciascuno fi eleggeua quella legge, chegli pareua migliore , esecondoilsuogenio; quando vnoeraLongobardo, Romano , e Franzese,diceua ,professussumex natione meavi- Here lege Longobarda ,&c.cse cosisitrouasle scrittodi questa famiglia, auerebbe moltoben ragione il luddetto Azzi , perche se bene i Barbolani si chiamauano Longobardı di Celle , diGalbine, e di Montauto , non per questo eranodi nazione Longobarda , eipli. candosida tuttigli Antiquari la parola Longobardo, significare Signore; eperò li dice. uanoLongobardi di Celle , di Galbine , e di Montauto, che volcuadire Signori diGalbi ne, diMontauro , di Celle , &altri . Si che l'origine è la seguente della quale & rimos stra il seguentealbero, che si posa nello stipite da noi sopra addotto, Lazzero $277 : Lazzero 1 Lorenzo Alberto Bandino Tebaldo Niccolò Albertod. Bettinaccio Bernardino Guido Bettino 1 Andrea Giacomo Biagio Gio: Neri Bernardo Lodouico Biagio Gio: 1 Ciappetta Alberto Vbertino... Matteo Vbertina Alberto Guglielmo1270. 1 Bernardino Baldo Alberto Vbertino 1 TebaldoVesc. di Arezzo. Alberto Guglielmino Alberto 1240. Tebaldo Maffeo Guglielmo 1 Alberto 1200. Matteo Guglielmo Matteo Alberto Rainerio 1160 1 Vbertino 2. Guglielmo 1130. Rainerio 1100. ARDINGO diMontauto.. Ec Dalle 218 : Dalle sopradd. scritture da noi citate si viene in cognizione dell'origine di questa no- biliflima famiglia non Franzefe, non Longobarda,maben si Toscana, difceta da quel ge- neroso sangueTofco , che iprezzana l'imparentarțiconi medefimi Imperatori . Male. condandonoiil nostrostile , di rimoftrare gli huomini illuftridelle faniglie; diremoquel piú di gloriofo , chedalla scartezza delle scritture abbiamo ricauato, di questa famiglia de' Barbolani , che a stuoli interi ne à in tutti i fecoliprodotti, e le loro eroiche azzioni. Raineriod'Ardingo daMontauto fu huomo, chetra gli altri della Repub. Aret. gran- demente risplendeua , e fino nella sua eta giouenile, fuperata questa dal fenno, merito il piùonoratoluogo, che fi desse inquella Republ. che era la caricadi Senatore vedendofi questo risedere tin del 1085, come chiaramente costa dall'istromentodidonazione, che ta alla Cattedrale Aretina Berta figliuola di Landolfo, vedoua di Rainerio figliuolo di Eufcherio, alla quale volendouiil consenso di molti Senatori , vi è tra questi , quello di Raineriod'Ardingoda Montauto , il quale fu padrediGuglielmo, che generòquelRai- nerio così caro all'Imperatore Enrico Sesto , che ritornato dal fuo teruizio pretese tutta l'eredità della linea di Bonizzone , entrando in possesso diGalbine, e di tanti altri Castel- li, che comesi èdetto di sopra, furonodonati da Bernardino Sidonio,eda Alberigoal Sa- cro Eremodi Camaldoli ; e dopo molti contrasti l'Imperat. porgendoui la manolo creò Visconte della Terra d'Anghiari , tenendoeslo tuttigli altriCastelli , comein feudo no- bile dal suddetto Eremo diCamaldoli , Nonmenodelpadrefurono i figliuolipartigianidelsuddetto Imperatore, come furo- noAlberto, Matteo , eGuglielmino, iquali a gara facendo spiccare il lor valore all presenza di Şua Maesta Cefarea, riportarono nelle fue armate, cariche supreme , nelle qualifapendobenprofittare apròdell'Imperatore,conseguironodal medemotuttequel legrazic, che seppero domandare; e tra tanti priuilegi , cheottennero ,ve nesonodue, vnodatonelCaftello Clusinoa' 6.d'Ottobre, ed vn'altrodato inVansburg a' 10. diGiu- gno, il primo de' quali èdelseguentetenore . HenricusSextusDiuinafauente ClementiaRomanus ImperatorsemperAugustus, &Rex Sicilia notum facimus Vniuerfis Imperij nostri fidelibus prafentibus ,&futuris . QuodNos attendentesdeuota obfequia fidelium noftrorum Alberti ,Mattei,&Guilielmini filiorum Raynery deMontauto ipfis,&ercdibus eorum. forum in Caftilione quartaferia Imperialiauctoritate concedimus, &confirmamus, utforumiden manute- neant ,&defendant , pracipientes , quodnullum aliud fiat cum ipfa die, queiamdictum impediatforum . Infuper ipfiMatteo clementi benignitate indulgemus, vtdomumjuam, quam habet in Cafiro Citerna,pro fuo velle muret , &adificet, nullaquepersona bumilis , vel aliaJacularis , velalia Ecclefiasca ipsum ins bocimpedire , vel moleftare audeat . Quodfi quis attentauerit , c. Datum apud Caftellum Clusinum anno Domini 1196. Ind.6 IdusOftobris , &c. L'altro secondo è in confermazione del topraddetto, edi piu gli riceue in sua pro tezione , enominai feruizi prestati da sudd. all'Imperatore . Datum Vitemburgiyx.kalen. Iunij,i quali priuilegi fi conferuanoappressogli eredi del ConteOttauio giaAmmiraglio delSereniffimo Gran DucadıToscara, Di questa gran protapia si segnalarono al feruizio dell'ImperatoreOttoneQuarto . MatteodaMontauto figliuolodi Rainerio , Alberto figliuolo di Guglielmo , edifigliuo li diAlberto di Rainerio , nipoti del fopraddetto Matteo , che tutti insiemevollero in prudenza , &in valore essere eguali , eperò meritarono , chel'imperatore gliriconoscef- sc , con fargli tutte quelle grazie, chepoterono defiderare , coi fermandogli ancora tutti i priuilegi concefliglidagli altri Imperatori luoiantecefiori ; eailpriuilegio èdelseguente tenore , Otto Quartus Deigratia Romanus Imperator ,&femperAugustus ad Imperialem videtur clementiam pertinere corum commodis , &honoribus fludium ,&operam prabere quos fidei,& obfequüreferiytergaje laudabiles , &denotos cognofcat ; igitur Vniuerfitas noftrorum fidelium præfentium,&futurorum,quinos vestigia Diui Enrici Sexti Diui Imperatoris Romani nostri antecessoris imitari volentes fideles nostros pluri- mumque deuotosMattheum de Montauto , Albertum filium quondam Guilielmini , &filios Albertinepo sesdiftiMatthei cum corum hominibus , Caftellis ,Villis , Poffeffionibus,&c. Dato in S.Saluatore di Monte Amato Ind. 15. del 1210. Dinon inferior valore furonoAlberto , eTebaldo figliuoli del primo Alberto , eMat- teo , o Maffeo d'Vbertino di Guglielmo, i quali fecero ben la scena della loro virtù mili- tare in feruiziodell'Imperatore FederigoII. che si refero degni di nuouo priuilegio per CLCC- 219 eternare i loro feruigi prestati all'Imperatoria Miestd ; ed è dell'infrafcritto teno . " Federicus Secundus Diuinafauenteclementia Romanus. ImperatorfemperAugustus , &RexSicilia Im- perialis munificentia opera circa subectos beneuola ,&maximecircaillos , qui fidelis per experientiam. comprobantur extendifolent ad munere, vequefuerunt fidelesin opere , corum fides appareant in muneri- busgratiofa . Inde est quod nos attendentes fidem , &deuotionem , &grata feruitia , queMattheus,Al- bertus , &Theobaldus deMontauto ,&eorum prædeceffores Maiestati nostre, &noftris antecefforibus prestita etiam , &poterunt in antea exhibere, c. Datum in CastelloEpifcopatus Saunen. Anno Domini Incarnatiunis 1220. in die intranteMenfisDea cembrisInd.9. Alberto diGuglielmino con gli altri di Galbine, ches'intitolauanoConti d-Anghiari, Gridufse sotto laraccomandigia della Republica Fiorentinaper comandamentodi Fe- derigo Secondo Imperatore, come ciò si riferisce nell'Istoria d'Anghiari nel 12.18.di- cendosi ancora in effa , chel'anno 1221. Tebaldo , Alberto , e Matteo Longobardi di Galbine fossero presi in protezioneda Corrado Vescono di Spira, eCancelliere del Sa- cro Imperiointutta l'Italia , con la Terra d'Anghiari , ed il Castello di Montauto con tutte l'altre giurisdizioni nelmesediMaggio ... Machepoi l'anno 1289, dopola rotta de' Guelfi aCampaldino , laCittà d'Arezzo pri ud della Cittadinanza i Nobili delContado,se nonrenunziauanoa' feudi, per il che ini- poti di Guglielmo di Rainerio di Galbine lasciato Anghiari , si ritirarono aMontauto , ecosì Anghiari resto sotto la protezionedella Republica Aretina . A 2 In Santità fiori l'anno 1305. F.Berlinghieri di Montauto , che contitolodi Beatoglo- rioso sopra tutti i Barbolani risplende ; ilquale l'anno 1326. daGenoua andò in Cielo trionfare tra le schiere de' Beati ; eper non sapersida noi ilnomedelsecolo,non si è po tutometterenell'albero al suo preciso luogo . Di cuiil Vadingo tom.3. anno 1305.00- sì nescriue: Invita,&post mortem miraculisgloriofus . Guglielmino di Montauto, che fioriua nel 1207. fu huomo molto infigne , e molto oprò in feruizio della sua Republica mentretencua in quell'anno il comandodell'arme, essendone Potesta (si come fu ancora nel 1201 , comenegli Annali) impedi il tiranneg giare a molti grandi , che soleuano vsare contro il popolo ; e per essere così pio , egiu- ito , fu sempre impiegato nel gouerno dalla Republica Aretina , come si vede nell'Ar-. chiuio della Badia d'Arezzo Cass.Q.num.61.efuvero imitatore di Vbertino suo zio pa- terno, che contanto zelo , epietà gouernaua la Republica Aretina , essendodi quella il, principal Senatote, comesi cauadalle Riformagioni al lib. 24. Σ Campeggiaronononmeno de' loro antecessori nello steccato diMarte a fauore dell Imperatore Carlo Quarto , Niccolo , Tebaldo , ed Alberto figliuoli di Raineriod'Andrea d'bertino da Montauto, che meritaronodaS.M.C. ognipiù segnalato fauorese ne ripor- taronoin fegno del lorgrato feruizio vn'ampliusimo priuilegio , che riepilogo tutti gli altri fatti dagl'Imperatoripassatialla famigliadi Montauto, che pernonperdersenela memoria fi pone in questo luogo con le precife parole , conferuandosi l'originale ap- presso il Cont Alberto . InnomineSancte ,&indiuidueTrinitatis . Carolus Quartus Diuinafauente clementia Romanus ImperatorsemperAugustus, &BoemieRex, one- nibus in perpetuum bonor fublimitatis Gesarea eiusque potentiæ , decorus effeftus , tunc veralaudis titulus infignitur, &rectumdiripit ordinem in agendis,dumjubditorum votisfauorabiliter annuibus, &quæipfo- rum commodisgratafore probanturpio promotionisopere consequitur , &admittitpropartefiquidemNi- colai,Tebaldi, &Albertifiliorum quondamNerij AndreaVbertini de Castro Montauto Barbolanorum , pro parte hominum deferuientium ipsis in eodem Castro habitantium noftrorum , &Sacri Imperij fidelium Dileftorum expofitum extitit inprafentia ImperatoriaMaieftatis , qualiter ipsis , &corum Progenitori- bus bonispoffeffionibus, iuribus,iurisdictionibus, &nonnnullis rebus alijs ad eos spectantibuspraclara memoria Diuos quodEnricum Sextum,OttonemQuartum,acFridericum SecundumRomanos Imperatores *Magnificos prædeceffores nostros plures libertates ,immunitates, conceffiones , gratiefuntfalta .&date . prout in priuilegijs,Jeu litteris eorumdem prædecefforum fuper his confeftis ,&coram noftra celfitudi- ne exhibitis , ac per fapientes Aula Imperialis cum diligentia examinatis euidentes apparet , propter Super Eeea quod 220 quodproparteomniumpredictorum Excellentia noftræ fiant Bumiliterfupplicatum . Quatenus eifdem priuilegys, hisomnibus, fingulis, quecontinentur in ipfisconfirmationis,recordationis, appro bationis, conceffionis noftrarumrobur de imperiali clemencia addicere dignaremur . Quorum qu'aime priuilegiorum tenores ; &primodicti Henrici Imperatorispræciarideverbo ait verbum taliterjubjequun Jur. HenricusVI. Diwna fauente clementiaRomanus Imperator,jemper Augustus, &RexSullienotune facimus vniuerfis Imperij noftri fidelibus prafentibus ,&futuris . Quod attendentes deuotum objequium fidelium noftrorum Alberti,Master, &Guilielmını filiorum Raynery doMontauro ipfis ,&haredibus co rumforum in Caftillione quartaferia imperiali authoritate concedimus, confirmamus , ut forum idem manu teneant , &defendant,pracipientesquodnullum aliudfiat cumspja die ,quodiamdictum impediat forum. InfuperipsiMattheo clements benignitateindulgemus, vtdomumjuamquamhabet in Castro Cia terneprojuo vellemuret, &adificet , nullaque perfona humilis, velaliajacularis, vel Ecclefiastica ipsum in hoc impedire , vel moleftare audeat . Quodfiquis astentauerit triginta libras auri pro pæna componat vel predictam noftram conceffionem , &foriconfirmationemperturbare,Jou molefiareprajun. pjevicfubil la eadem panaje cecidiffe cognofcatmedietatem Cameranoftra,reliquampallis iniuriam . In cuiusrei no sitiam præfentem cartamindefcribi , Maiestatis nofira Sigillotulimuscommuni Datum apud Caftellum Clufinum Anno Domini 1196.Ind.6. Tans Oftobris . Item tenorfecundipriai legij eiufdem Henriciest talis כיו velC t HenricusDiuinaclementiaRomanus Imperator, femperAugustus Imperialem decet Excellentiam corumprofectibus&bonori ftidiumproprium,acoperam,quos fide, &deuotionereperit erga je landa- biles, &in opere efficacescognofcat omnis uniuerfitas noftrorum fideliumprafentium , &futurorum . Quodnosfideles nostros plurimumquedenotos Albertum , Mattheum ,&Guilielmum de Montanto,&om macorumbona, homines, &poffeffiones, &vniuerfa qua ad ipfos per intuitum specialem noftraMate Statis protectionemrecipimus, flacuentes firmiter,&dilirifta precipientes ,quod nullus hominum eos in perfonis,velIrebus moleftare audeat . Nullus Arcbiepifcopus , Dux , Marebio, Come Comes , ViceComes, Ci- Comune,aus alterius Nuntiorum nostrorum eis in aliquo grauamine inferre prejumat . Adbec autem eifdem noftris fidelibus de benignitate ImperatoriaMaiestatis eorumferuitys , &deuotionis bus respondemus , concedimus, atquelargimurArmannos , Allodiarios , &Lumbardos , qui funtin die triltu corum,&fodrum, &omnem rationem, quead nos pertinent de Terris , &pofeffiombus corum , fiuedebominibus,quifunt in corumdistrictu , bandientes firmiter , vtab omni inquietudine, acdatione Liberiomninopermaneant. Si quis autem contrabor noftrum Edictum venire tentauerit triginta libras op- tims auri pro pænaperfoluat medictatem Camera nofire, refiduam veropassis imuriam ; &vt hocnostrum mandatum ratumhabeant , &firmum impresione nostri sigilli inffimus communiri . Huius ret teftes fue- runt vitemburgen. Epifcopus Henricus ,Octo Frisigen. Epifcopus, Bertoldus DuxMeranta , Godefridus Comes de Venigen, Boeps de Vuerchero, Godefridus de miden. Hugelinus de Latino ,&aly quam plures. DatumVittemburgi x. kal. Juny , Terty Peropriuilegij videlicet Otonis ImperatorisMagnifici dino- feitur effetalis . OctoQuartus DeigratiaRomanus Imperator , &femperAugustus ad Imperialem videtur clementians pertinerecorumcommodum, &bonoribusfind um operamprabere, quos fidei ,&obfequy reperit er- gajelaudabiles , &deuotos cognofcat igitur vniuerfitas nostrorum fidelium prafentium , futurorum , quodnosveftigia D.Henrici SextiDi ImperatorisRoman noftriantecefforis imitari volentes fideles no Arosplurimumquedeuotos MattheumdeMontauto , Albertum filium quondamGuilielmi,&filios Alberti diftiMatther nepotes cum corumhominibus,Caftellis, Villis,Possessionibus , rebus fuis , vniuersam nostre Maiestatis custodiamrecepimus, &protectionem , Statuentes firmiter , precipientes districte, ve nulla unquam perfona,nulla Comunitas, velaliquis, necNuntius audeat eos offendere, molestare , velgrauare in rebus, autperfonis, velhomine, velaliquam eorumbona eis inuitis tollere , recipere , velvetinere in corum lafione,aut confuetudines,velconftituta eis inpræiudicium apponere . Adhac autem de benignitate Impe- ratoriaMaieftatis ipforum noftrornm fidelium ,feruitys , &deuotionibusrespondentes, concedimus eis,at quelargimurLambardos, Allodiarios, &Armannos, quifunt in corum districtu fodrum,&omnemiatio- nemquæad nospertinent deTerris , &poffeffionibus , &hominum ipforum . Item concedimus eis, &licentiam damus, vtfaciantubicumque voluntin terris corumforumVenalium rerum in quartaferiafingulisfeptimanis , babeantindepedagium , &curaturam; &nullushomo,vel Comunitasprajumat iamdiftumforum , &perfonas ad ipfum euntes , leuredeuntes offendere vllo modo , Del impedire . Noftris veroNuntijs,qui pro temporefuerint in Aretino, vel Castello, Comitatu constituti firmiter . districte precipimus,utcum aliquis pradictorum noftrorum fidelium fiunt eis conquestusplenamfibi iufti tiam 221 tiamfinegrauaminefaciant,&conferuent eos,&corum bonaabomnibus fuisdetensoribus defendant ipfi eis nullumgrauamen inferant Volumus enimquodab omni datione, collecta, & initoferuitio liberi fine ipfo &abfoluti: Vrhacom- niainrefragabiliter ab omnibus obferuenturprafentempaginam fieri, &sigillum noftraMaieftatisinfimus communiri . Vndefi quis contra bec noftra aufusfuerit venire, mandata nouerit senoftra celfitudinis indignationem grauiterincurfurum , &viginti libras optimi auri nostra Camera medietatem; reliquamveropallisinin- Tiamin culpamfue temeritatis propanaloluturatsandus buque HuiusreiTestes fuerunt ,Curradi piren. Epifcopus , &Cancellarius D. Imperatoris Henrici Man- tuan. Epifc. Imperialis Aula Vicarius, Petrus VrbisPrefettus. Henricus ComesdeLig. Ildebrandus ComesPalatinus, Rogerius de Cel Ganarn, deMoltbe mori cib ibadalenoloogia Datum annoDommi1210. menfis Augufti Ind.3 apudS.SaluatoremMontisAmati . O. Imp. Sedto norquartipriuilegy .s. Friderici Imperatoris Illuftriffimi prefatietiamtalis erat1904 FridericusH?Disinafauente clementiaRomanus ImperatorfemperAugustus ,&RexSicilia Imperialis munificentia operaciréafubiectos beneuola, &maxime circa illos, qui fideles perexperientiamcompro. banturextendifolentadmuiera ,vt qui fuerunt fideles in opere eorum fides appareat inmulieribusgratiofs. Indeest, quod nos attendentes fidem, &deuotionem, et grataferuitia ; QueMatthews,AlbertusetTheo- Baldus de Montauto,etcorum Predccessores Maiestatis nostra,et noftris antecefforibus prestite etiam, he poterunt in antea exbibere . Ideo cos',et corum poffeffiones , et bona, etbomines, et vniuerfa, queadipfos pertinent in fpecialem noftre Maieftatis protectionem recepimus , ftatuentes firmiters etdistricteprecipientes, Denullis hominum eosinperfonis, vel rebusmolestare audeat , nullus Archiepifcopus , Epifcopus,Dux. Marchio,ViceComes, Comes , Del Comune ,velaliquis Nuntiorum noftrorum eisin aliquograuamenin ferre prefumat .Adhæcautem eifdem noftris fidelibus de benignitate ImperatorisMaieftatiscorumfernitys, et deuotionibusrefpondentes concedimus ,atquelargimurArmannos, Allodiarios, Lambardos, quifunt in corum ,et fodrum , etomnemrationem queadnospertinetdeTerris , et poffeffionibus corumfixe de bominibus , quifuntindiftriftu eorum . Sancientesfirmiter, vt abomni inquietudine, as dationeomni hopermaneant . districtu Lafuper ipsis,et eorum hæredibus concedimus, et confirmamus forum in Caftillione quarta feria Impe riali auctoritate,vtforum ibi manuteneant enea ,&defendant , pracipientesque nullum aliudfiat ipladitquon- dam iam dictum impediatforum . Infuperpro Mattheo clementi benignitate indigemus, vt domumfuam quam babet in Castro Citernapro fuo velle muret , &adificet ,nullaque omninoperfonabumilis; velalta jacularis,vel Ecclefiaftica ipfum inhocimpedire,vel molestareprafumat; &predicta omnia confirma mus ,ficut in priuilegis dine recordationisPatris nostri Imperatoris Henriciplenius continetur . Siquisve Tocontrahocnoftrum edictum veniretentauerit triginta libras optimi auri propana perfoluat medietatem Camere nostra. Reliquam vero iniuriampasfis ; &hoc noftrum mandatum, utratumhabeatur et formum impreffione noftri sigilli iuffimus communiri. HuiusreitestesfuntGuareriusde BellandaImperialisDapifer Anjelraus delustin, Imperialis Marescallus , Raynaldus Dux Spoleti , Guilielmus MarchioMontisferra ti, et Rofredus... Iuris CiuilisProfeffor, et Imperialis , etRegalis CurieMagisterIndex. et Paline- rius Scarpeln.et Raynerius de Perode Candeln, et aly plures . Datum inCastello Epifcopatus Saun.Anno Dominice Incarnationis 1220. in die intranteMenfisDe cembris Indict.9. 1 Nosveroattendentesdiftorumfupplicantium fidei , et deuotionis conftantiamquandoprohonore Impe- rialis Culminis exhibuerunt hactenus , et exhibere nondubitantium plenè facturum ipsorum vota benigno fauore fufcipimus ; et Imperialı auctoritate prædicta priuilegia , et omnia , et fingula expreffa, et contenta inipsis ,inquantum digne , etiuftè poffumus , approbamus,innouamus , autorizamus,et exiufta fcientia concedimus, largimur . Noftris tamen, etSacriImpery, ac aliorum quorumlibet luribus in omnibus femperfaluis . Nulli ergo bominum liceat banc paginam approbationis , confirmationis, et conceffionis noftrarum in- fringere , aut etausu temerario quomodolibet contraire . Si quis autem boc tentare presumplerit indigna- Je nouerit tionem noftramspecialem ,etpænamcentummarcharum auriboni componendarum grauiter m cursurum . Quarum medietas Imperialı Fisco ; reliqua vero medictas passor um iniuria ufibus debeat appli- cari : Deternentes nihilominus irritum, et innane, quicumque contra premissa , vel corum aliquodgrauis Lemeritate contingerit attentari . 101 Signum Sereniffimi Principisis , et Domini Domini Karoli IV. Romani Imperatoris inuidifimi , et gloriofiffimi RegisBoemię. " Teftes huius reifuntvidelicetNicolausPatriarchaAquilien. frater nofter loannes Olorunien.Gherardus Spiren. 1 222 Spiren. Philippus Volterranus , ÆgidiusVicentinus ,Azzolinus Senen. Maurus Crebanien. P Siguen.&10: Maficen. Epifcopus;nec non illustres NiccolausOppauia, Vuladislaus Theschinien. Ioannes MarchioMontisferrati,OttoBruficen , Balbo Faltenburgen. Principes , atque Io: Hyremborgen. Bu gattiMagdeburgen. &Burgrany, &Henricus Sunagbus Comites, &plures aly fide dignipræfentium JubnostreMaiestatis Imperialis Sigillo litterarum . ya DatumSenisannoDom. 1335. Ind.8- quinto nonisMaiyRegnorum noftrorum nono,Imperij veroprimo. FuhuomofingolareCrappetta di Montauto, che ellendostatopiu volte Capitanodel popolo , e Potestà della Republica Aretina, fureputato gran Capitee Caual. di esperi mentato valore appreffo &Ghibellini, i quali vedendo posto Franc. di Tanodegu Vbaldi- ni Capit, del popolodella sudd. Repub.che fauoriua oltre modoi Guelfi,fecero adunare tutto il popolo nella Badia di S. Fiora , ed interuenendouitutti iMagnatu , fu scaccно da questi Francesco Vbaldini a'9.del mesed'Ottobre del 1308.ecreato Ciappetta diMon- tauto Capit. del popolo,edVguccionedella Faggiola Potefta; ma vedendo ilpopolo chetra fudd. Magnati, i Tarlatı voleuano tiranneggiare, Ciappetta gli feceprenderl'ar- me, esotto la sua condotta , il popolo scaccio ifudd. Tarlatidalla citta d'Arezzo,dando ih guaftoa' loropalazzi , egiardini , perseguitandoCiappetta i suddetti fino a Pietramala, ad altriluoghi forti ; e tenutosi da loro Consiglio , fu determinato dibattere , eprendere le suddette Fortezze, ma cono cendolin questo fatto, che Vguccionedella Faggiola non diceua dibuono, e che con cili passaua buona intelligenza,cominciarono questi due Ca- pi advrtarfi, ed in fine venuti alle mani cominciandosi da vna parte, cl'altra a combatte- re con spargimentodi molto fangue,si venne ad vna pugnasi oftinata, che duroda 24.di Aprile fino al giornoseguente aVeipro ; nel qual tempovenuti in foccorso del Faggiola tutti i Pietramalefchi,eloro aderenti , fecero si, che piegola vittoriadal Faggiola , met tendototalmente in sconfitta Ciappetta, che priuato dell'vfizio,fu acclamatodalla parte contraria per Capit. c Potestà della Rep. Aret. Vguccionedella Faggiola perl'ann. 13.10. Niccolo di Neri da Montauto priuilegiato da Carlo IV. Imper. acquisto stati alla fa- migliaBarbolana , per il che prese per moglie la Sign. HorafigliuoladiM.TarlatoTarlati Signoredi Sorci, la quale nel 1375. fu erededel padre;eperovenne ilCastellodi Sorci, ed altri a Niccolotudd, come erede della moglie ; manell'anno 1428. non potendoGio: di Lazzaro di Niccolo da Montaurovalersi dell entrate , che rendeua il d. Caftellodi Sorci, pereilergli stato occupato da Soldati del Tordelli, e dalla Cont.Anfrosina diMontedoglio Jovende contutte le lua pertinenze, mura, possessioni, corte, e patronatı, a Lodouicodi Lodouico di Nardo Pichi dal Borgo S. Sepolcro per prezzodi horini 468, d'oro , il qual prezzoil sudd.Gio: di Lazzaro , consegno aD. Dianora di Niccolo alias CoccodiM. Franc. Albergottid'Arezzo , moglie già d'Antonio di Lazzaro fuo fratello per restitu- zione della sua dote. Alla qual vendita furono malleuadori il Conte Neri del Conte Tan credi de'Conti di Modigliana Sig.del Castello di Torciano, e D. lacopa sua figliuola,e mo- gliedel fudd.Gio: col decretodi Nanni di VgolinoMarch. del Monte S. M. Vicar. di Mon- tauto;edi tutti quelli attine fu rogato a' 17. Sett. 1428. Ser Cristoforodi Franc. diBene- dettod'Arezzo . Ciappettino di Montauto fu Sig. e patrone di Sauorgnano, e del Cattel- lonedella Chiassa; e nell' Archiuiodi Murello d'Arezzo si vede questo in molticontratti, Giquanni fu caro , e molto accetto feruitore alla Casa de' Medici , con la quale sem- presintese,ed esortò di continuogli Aretini (de quali cra Capo fazzionario) aseguire la fortuna di questa Casa , come fece nel 1497. Del 1483. Antonio da Montauto fu Capitanodegli huominid'armedella cittàd'Arez- zo, epoi fu Capitanodi tutta la gente di guerra tanto a piedi, che a cauallo conprouni Gone di 200. scudi d'oro l'anno . Del 1502. essendosi ribellato Arezzo,fu mandato in soccorsodella Fortezza Franc.d. Franceschetto da Monrauto figliuolo di Niccolo, il quale con i denari,e Soldatide' Fioren- tini foccotse, erinfresco iribelli;i qualicon ifoldide' Fiorentiniroumarono la Rocca di Montauto , e lottoposero la Signoria al Vicariod'Anghiari , doue stette final 1513. In questa guerra i Fiorentini tolsero a questi Signori dieci m. stara digrano,l'abito di S.Fran- cefcoStigmato,edunacampana, che pesaualibbre 2800. quale venderono a gli Anghiare- fi , che por questifurono costretti pagare fiorini 200. si volsero ribellaredal (udd. Fran- ceschetto, che con intrepidoanimo scorreua la campagna con il seguito digran truppe diCaualleria ; ma furono poi rimessi nella loro antica Signoria per ellere feudo Imperia le , e protetti dal ImperatoreCarloV. Pietro 223 PierodettoMontautofugranSoldato; e'perciò fu chiamatodalPapa, che l'accarezzo oltremodo, facendoloGouernatore generale nella Romagna; ma chiamato poi alfer- uiziodella Sereniss. Republica Veneta , moriGenerale in feruiziodi quella , combatten donella Pigaoria , come per suepatentidel 1252. L'altro Pierodetto Montautofu ancor lui gran Soldato,seruiinFrancia al tempodel- leguerreciuili nella Guienna , ritrouandosi in moltebellitsi ne fazzioni , eritornato in Italia con Piero Strozzi , con la caricadi Sergente Maggiore, si ritrouò atutte le batta- glie , e fazzioni , che fece il detto Piero Strozzi , Maresciallodi Francia alla difesa dello tatodi Siena . Dipoi fu Gouernatore dell'armi per il Papa in Auignone ; eper vitino fu dichiarato Generale de' Genoueli , contro il Duca di Sauoia , che fortificatodall'armi Franzei , ebbe ardire di assaltare l'istessa cità di Genoua , nella quale occasione Piero fece tutte quelleparti , che sapea farevnGenerale per la difesa . Girolamofu Prete,emoltocaro, anzi intimo seruitorediPapaClementeVII. il qua- legli dettemoltibenefizi con pensierodi crearlo Card.perche intempo,che il sudd.Papa era inpocafortuna,anzi in trauagli, &in minoribus per sfuggirele persecuzioni de Fioren tini , ede suoi emuli, si ritirò a Montauto in casa del padre di d. Girolamo per più mesi. Pier Franc. d.OttofuLuogotentediChiappinoVitelliGener.per i Fiorentini, al quale fu comandatodalla Repub.checonducesse tutte le suegentifuori di Prato,e che facesse opprimeretuttique' Villani, che poteagiugnere;maaparte fu segretamente auuisato,che eglientrasse nella Villa al Trebbio, cheeradella casade' Medici, quasi a meza strada tra. Fiorenza eScarperia, e quiui facesse prigione Maddalena Maria de Saluiati conCofimo suo figliuolo,cheera fanciullo, poiche eslendoella figliuola di lacopo Saluiati huomodi grand'autorità appresso il Papa, sarebbe stata come ostaggiodella fededelpadre ; e che faceflemorire il fanciullo; ma le Stelle,chedestinauanol'Imperiodella Toscanaal fan- ciullo , nè per alcuna malignita diconsigliovmanosi possonoiconuolgere , rimossero il SigOtto daMontauto dal commettere vnatanta sceleraggine ; maoperche eglidi suo propriovolere, volesse perdonare all'innocente fanciullo per auere riceuutopoco prima grado , sottoGio: Medici suo padre ;o perche auea falsamente inteso, che quella villa eraguardatadavaloroso,egrossonumerodiSoldati vecchi, edaContadinidiquella con- trada , i qualiMaddalena Mariavi tratteneua; il Sig. Otto senza andare alla Villa alTreb- bio, piego verso man sinistra a Barberino , per assaltare all'improuuisoalcunide' nemici, che aueuano adunato certa preda di bestiame , i quali facilmente rompendo, lo sforzo ad abbandonare la preda , equindi se ne tornòa Prato . Non molto dopo il medesimo Otto fotto colore , che auesse ammazzato vn certo Cittadino allieuo del Potestà Lottieri ; ma in effetto perche,(comegliera stato coman dato)nonauea voluto pigliare alla detta Villa Maddalena Maria Saluiati , con Cosimo fuo figliuolo, (i quali a tempo si erano fuggiti a Scarperia) in luogodi tacita pena, fupre- fo, emessoalmartorio , epoicacciato in vna ofcura prigione ; perciò che al Magittrato degliOtto parea, chedouesseessere cosa odiofa , che n'huomovalorosofosse fitto mo- xire, non efiendopuntodiuulgato il delitto del sospettodi lui preso,comeriferisce ilGio uioalla parte 2. del lib.28. Non fi potea dar morteadvn Marte , che così lo chiamata nole Bandedelle quali fu Colonello sotto Adriano Baglioni in Lombardia ; e la Cafa de' Medici , che fu poi Sereniffima , confessò la fua conferuazione , ed esaltazione al PrincipatodellaToscana dal valore , ebontà di questo grand' Eroe , che a pena alifa nel Crono, fiferni sempre dilui , creandolo quell'Altezza Sereniffima del DucaColi- mo Primo , Luogotenente Generaledella Milizia , della quale era Generale Alessandro 1. 1 Vitelli . Dipoi comandò l'Armata di Mare del Gran Duca , e finalmente fu Gouernatoredi Porto Ferraio , che lo ridusse in difesa, fortificando ancora Piombino; doue pieno di me. riti morì nella suddetta carica . Ottauio, chefioriua nelbello della sua giouentù , auendoappreso l'esercizio dell'ar me in Francia , arriuó alla carica diCapitano , appena spuntata la barba , e speronató da' furori giouenili , resto morto nell'affedio di Castelletto, da vn oolpo di moschettata . Alberto pur esso si esercitó molto nell'armi , ediuenuto ardito , e valorofo , firese degnod'essere vno de' Colonelli del cosi famofoMarchese del Vasto . Federigo 1 ! 1 224 Federigonon fu inferioreagli altri Campionidella sua casa, perche esercitatosi nelle guerre di Lombardia , ed applicatosipoi in fofcana, fu fatto Capitanodicaualli inPi- Itoia , ma comequesta carica era tenue al suo gran valorese prudenza , fu fatto Gouernatore , eCaftellano della Fortezza , ebanda di Pia, edipolMaitto diCampo Generale nella guerra di Siena , doue campeggiando il suo valore senza pari , fu eletto (per lapre- sa di Siena)Gouernatore di sì gran Piazza, che a ragione sivantaua d'efferne stato il primoGovernatore , doue gouernando con la fua folita prudenzavi mori glorioso . Bartolomeo fu buon Soldato , edebbe carica fotto il padre di Luogotenente Generale in Auignone . Fu Cameriere del GranDucaFrancesco. Andoaferuire Papa Clemen teVIII. aGlanerino , ed a Strigonia , inclinando egli più al mestiero dell'armi , chea quello della Corte; stette in Porto Ferraio , ed ebbe alcune cariche nello stato Ecclefia- stico , doue col suo valore merito il titolo di Generale di quella gente; ed ilGranDuca conofcendolomolto ardito lo mando a Scio,doue morid'archibusate. Pirro fu da picciolo farro Paggio del Gran Duca Cosimo , ma fattosi Caualiere volse andare per le galere , doue si ritrouo a molteimprese , e fazzioni . Ma ansiosodi tirarsi auanti nel mestiero diMartesando Capitano in yngheria , sotto la condotta d'Aurelio Fregofo ; e poi ando Capodi fanteria al foccorsodi Malta sotto Chiappino Vitelli ; an- domedesimamente conla fua compagniaal foccotsod'Orano, ed alle Gerbe; fu in Fran- cia , e poi nell'armata nauale con Marcantonio Colonna, come il tutto apparene suoi benferuiti . Ando dopo in Auignone a feruire il Papa sotto il comando di Montauto mo Suocero, che era GouernatoreGenerale in quelluogo , il quale lo fecesuo Luogo- tenente , con dargli anche in gouerno la città di Cauagione; e poi ritornato aCasa , ftandoda 8. anni in circa in riposo, ilGranduca lo mandò Castellano nella Fortezza di Radicofani , con la patente di comandare ancora alla banda di Catteldel Piano, ed al- la compagniade' caualli di Montalcino, come il tutto sivede per sue patenti; di quì an do aGrolletoGouernatore , e successore del Colonello Tommaso de' Medici,doue dall'infermita ne fu cacciato , maper obbedire alGran Duca , vi ritornò di nuouo , gli furono affegnati 80. feudi il mere , maritornato a cala intermo, vi morì nel settan- tefimo annodella suavita ; auendo conseguito la Commenda del piú anziano della Re ' ligionedi S.Stefano, FrancescofuCameriere , e molto carodelGranDuca Francesco, come anchefu del GranDuca Ferdinando , e poiCoppiere diMadama Cristina di Lorena GranDuchessa di Toscana , e mori in detta carica . Cetarefuancor lui Cameriere del GranDuca Francesco , epoi andoCapitano in Portogallo, di doue ritornato a casa vimorí. Carlo fu giouane , e di grande aspettatina ; andò dianni 17. in Francia, per esercitari nelle guerre contro gli Vgonotti , che sifaceuano in Linguadoca molto ardenti, dou stette anni 7. efacendosi bellissime fazzioni, nelle quali volendo far apparire il suo corag. gio, e valore,resto per duevolteprigione ,spendendosiper il suo riscattotopra 1000.fcu- di;tornodi Francia , e andò a feruire ilGranDucasopra le galere , doue sitroud a tutte Pimprese, che fi fecero l'anno 1595. fino, che s'ando aGiauerino; dipoi andocon il Sig. Antoniode' Medici , alle dette guerre di Gauerino , nelle qualisi acquitto fama , egri- do; e finite ando con Siluio Piccolomini in Tranfituania per ordine di S. A. S. e si ritrouò alla presa diGergin, doue resto ferito ; dipoi ritornòin Italia , douefu onorato dalGran Duca d'vna prouuifionedi venticinquefcudiil mete ; mamoridi anni trenta, aspettan dosidi esso qualche grand'esito . Francescod'Alberto fu gran Soldato, e molto amato. estimato dal Gran Duca diTo scana;qualeauendo trauagliato in diuerfe cariche , arriuò alla fuprema, che fu quella di Ammiraglio delle galere , e di Gouernatore di Porto Ferraio ; di questo si vedono molte lettere di fstima , che gli scriucua S.A.S. al qual feruizio morì , non senza gran do- lore della detta A.S. i suoi figliuoli furono Alberto , Muzio , Ottauio , ed Annibale , tutti huomini segnalatinell'armi , e tutti ebbero impiego dal fopraddetto Gran Duca di To- Icana; maAlberto mori prima degli altri in fazzione , e Muziodopo molti impieghimo rì CastellanodiPita . Annibale fu granCapitano , e molto stimato daS. A.S. come si vede dall'infrascritta lettera . Auendo 225 Auendonoi fifolutodifarenel presenteMaggio, con legalere dellanostra Religione diS.Stefano vna impresadi molta confiderazione in seruiziodella FedeCristiana , con tro l'inunicocomune, e percioarmarle più che ordinariamente in qualita , equantita di Soldatesca in otto compagnie, sottoil comando di Francescodal Monte, accio la fia tanto più atta a riportar felice vittoria ditale impresa . Evolendo , che sia prouuista di buoni fiziali , edin particolare diCapitanodiprouata fede, valore , ed esperienza , abbiamo rifolutodi eleggere perCapitanod'vna di effe compagnie di 100, fanti , con l'Alfiere , Sergenti , eCaporali , come in virtù della presente elegghiamo , e nominia- movor Illustre SignorAnnibale de' Conti di Montauto, con tutta l'autorità , efacol- tà,&c. A • Riportòconquesta carica Annibale que progressi , che nesperaua il Principe , che poi atempo, e luogo, fiferuidiesso in molte imprese , equesto fu nel 1613.edel 1635. scriuendogli la fopraddetta Altezza Sereniffima vn'altra lettera del tenore, che segue . Volendonoi prouuedere di nuouoCastellanolanostra Fortezzadi Pifa , per la mortedel SignorOrazio de' Marchesi del Monte , econfidatinel valore , prudenza,fede , ed esperienza dell'arte militare di voi Illustre Signore Annibale de' Signori di Montau- to,oltreall'altre onorate qualita, che a molte proue, in feruizio noftro , abbiamo vi- fto , concorrino in voi vi abbiamo eletto , e duputato ; ed in virtù della presente vi elegghiamo, e deputiamo perCattellano deila detta noitra Fortezza, con la inedelima facolta , autorita,&c. Edaun'altra lettera patentepuresi vede auer ottenuto il gouerno di Radicofani Piazza digran gelofia , acausade' contini;delseguente tenore . A Volendonoiprouuedere di nuouoCapitano, eCastellanoalla nostraBanda,e Fortez za di Radicofani, ed essendo pienamente informati della fede, del valore,della prus denza ,edell'esperienza militare divoi Signor Annibale Barbolani de'Conti di Mon- tanto,eperóviabbiamo eletto per Capitano , e Castellanodella detra Banda,&c. Il quale intinedopo molti gouemi , espedizioni ,moriacala fuafi natomias DiOttauiofratellodel suddetto , neparleremoin fine, essendomoltobenconosciuto danoi , eda' viuenti sevi emoltodadiredelfuovalore, civirtul вкомпопа ? !! Alberto, Alamanno, eFrancesco figliuoli del sopraddetto Muzio, feruirano vitima- mentetuti tre il Sereniffimo GranDuca di Toscana ; edin specie Alberto, che era di eiperimentato valore;eglifu lungo tempoCapitano di galera , acuisua Altezza Sere- nilima aueaconferito la carica di Ammiraglio; mapreaenutodalla mortenon pote etercitare il suovalore in questagran carica , con dispiaceredella medelima Altezza Serenidima ... Alamanno morìCapitanoallaCittà della Pieue in feruizio del SerenifimoGranDu cadiToscana; e Francescopassò daquesta all'altra vita ellendoScudieredella medelima Altezza Sereniffima . doctorat cot odno Federigo fu gionane di nobilifsimo aspetto , ed eleuato ingegno , fu Alfiere alla guer zadiCanizza;e fu CamerieredelGranDucaFerdinando Primonion 10 Fabrizio fu huomodotto ; evolendo prouare', se l'armi si adattauano con lelettere se n'ando in Fiandra , doue li esercitanopriyohe in altro luogoigiuochi di Marte , evi dimoròtre annicontinui ; indi ritornato a Fiorenza , ferui ilGran Duca Ferdinandodi Scalco . Dipoi fu Aiodel PrincipeD. Francesco. .. Dopovicendodalla Corte , fu fatto Gouernatore di Pitigliano , eSorano, e pervl- timo ando Caftellano nella Fortezza di Siena, doue egli terminói giorni della sua 1 thaigaa I Torquatosi portò in Fiandraa feruire Ridolfo Baglioni , e fattoCapitano di caualli , ando con CammillodelMonte contro i ribelli, ebanditidelGranDuca di Toreana , vno de quali era Anfolfo Piccolomini . Fu Lancia spezzata di onore del Gran Da- ca; faCapitano degli Archibusieri a cauallo di Maremma, come anche Capitano Ff della . 320 della Bandadi Barga: dipoi Capitanodella Banda di Pietrasanta ,emortCastellanodel la Fortezzavecchia di Livorno , Francesco fu Capitanonella guerra di Siena , fuCapitano de' caualli di Montalcino; e poi Colonello in Portogallo. Divenuto gran Capitano di grido, il Gran Ducalo fece Gouernatore di Porto Ferraio , ed in fine la medelima Altezza Sereniusima l'elell Generaledelle fuc galere , Marzio fu buon soldato , ed esperimentando il suo valore per due volte in Fiandra, volte ancora andare in Ungheria , edi lase nepasso inTrantiluania , doue si ritrouò alla presa di Giorgiu . Dopo sen'ando a Canizza , col terzodelGranDuca; e fu fatto Ma- itro di Campodi yn terzo , che mandoilGranDuca in Lombardia; tinendo poi ifuoi giorni, Afdrubale fu huomorogato , emoltoversatonellebellelettere ;per ilchefetui inRo mail famoloCardinalBaronio, Fu anche in Roma Proccuratoredegl'interessi del GranDuca Ferdinando, in cui facen dovedere il suosapere , prudenza, edisinupltura , il GranDuca lomando suo Residente appiofio la Republica di Venezia , doue dimoro 37 anni , Etiendorichiesto ilGranDuça dallaMaena del ReCattolicodivolerloaccomodare di mille 400. fanti Archibusieri , per ibifogni del Regnodi Sicilia , oper douebisognaf fetS.A.S. nonpote, che concorrere al suo defiderio , deputando per il comandodi questi ,Francescode' Medici contitolo di Colonello, di detta fanteria, edando seca MontantoBarbolani , a cui fu datola carica , e comandodi 300. volontari daaffoldarfi nelle Banded'Arezzo , del Borgo , diLucignano, del Ponte a Sieue , in Fiorenza , in Siena, edinPistoia, e condurgli a Livornoper imbarcargli sopra le galerediD.Garzia : : Non fu d'inferior condizione a'suoi antenati nel mestier della guerraBartolomeo Barbolani de' ContidiMontauto ; poiche dopo d'estersi esercitato in varie campagne , efalito pertutti igradi militari , fu ftimato da Genouesi nonpoço, iquali chiamatolo al lor feruizio, lo dichiararonolor Colonello. Ma nel 1595.pregato daGio: Francesco Aldobrandini, Capit, generale di santa Chiesa , di andare al suo seruizio, comefece . Fu da lui dichiaratoMaurodi Campo di4. Compagnies odin fine volendolo applicare il SerenissimoGranDucadi Toscana , lafcio quel scruizio, con venire aferuire Sua Al tezza Serenissima , che l'accolle con gran dimostrazioni d'affetto , dichiarandoloCo uernatoredelle fuegalestorion Il SignorMontauto , danoiben conosciuto,desideroso di acquistar gloria ,se new passo alle guerre di Germania, doue esercisando i fuoi grantalenti ,peruenne con il fuointrepido valorealla carica di Colonello,conferitaglidall'Imperatore Ferdinando Secondonel 160s, edel 1613.ritornato in Arezzo , fu eleito da Colimode' MediciGran Ducadi Toscana , Alfiere diquella famosa compagniadi Gen iluomini d'arme di Siena, con obligodi rifiedere indetta Città, con prouuifione di cinquantascudi ilmeseper la carica suddetta , e venticinque scudi il mese , oltre lo stipendio detto , datogli dal medesi mo Gran Duca. Diqpiricornoin Germania ,doue dalfopranominato Imperatore Fer dinando, fu eletto Cameriere della Chiaued'oro ,e Marchesedel Sacro Imperio,insieme con Giulio suo fratello , che fu pur essoGenerale delle galere di Sua Altezza Sereniffi : Dipoi ritornatosene inItalia , fu da Ferdinando SecondoGranDuca diTofcana (oggi regnante)clertoGouernatoredell'armidiSorano, e Pitigliano , con le loro For- tezzel'anno 1654. fi comel'istessoanno,nell'istessoluogofu dichiarato Gouernatore delSereniflimo Principe Cardinal Gian Carlo de Medici,di detto stato , di Castello Ottieri , e suoi annessi , con la soprintendenzadella Giustizia . Cefare figliuolodel ConteVlille ,giouane , e pienodi spiritigenerosi , edarmigeri , da noimoltoben conosciuto, fu PaggiodelSereniflimo GranDucadi Toscana,edelet- to Paggiodi valigia del SereniflimoCardinal Gian Carlo , che loferui con lamedefina carica,quandoando in Spagna Generalidimo del Mare delRe Cattolico , e ritorna. tofene inToscana,defideroso di avanzarsi nell'armi , se ne passo in Francia , doue efereitendosi grandemente in effe , contro i Spagnoli, con i quali in più battaglie alle mani tropoffit e conosciuto il suo grandiflimo talento , ed animo da quelle Maelta 227 MaestaCristianissimein si teneraeta, fu portato allacaricadiCapitanonelreggimen todel Cardinale Mazzarrino , comardato allora dalMastrodiGampo , cheera ilMars cheseNiccoloBufalinituo zio , chefu por MaresciallodeCampodi Sua Macità Criftia niffima, edoggi vime, Meruequetti notti Sereniffimr Padroni (cheDioconferuiseme pre)concaricadi SergenteGeneraledibattagliadi tutte lemilizie dello stato; mainfer / matosi di febbre maligna , nel proprio lettomorì, nel fioredellatuagiouentú compians todatutti ,perchesi aspettauano di effogrand'imprese, se la morte nonghe t'aaeffe troncate . : Ottauiodanoi disopra tralasciato , fu talmentebraue praticodel mare,che non aueapari in conoscereiventi ; ed vnita questa cognizione alla sua ardıtezza , e coftan- zaneicombattere,fececonfenareall'istesto Turco , essere eglivn nouello Barbaroffa, temendosempre delfuoceruello fuegliato ,che dicontinuo machinaua a suoidanni, edessendo stato a'tempi nostri , si racconta da'viuenti, che se l'Altezza Serenitima di Toscana , gli concedeua lapreda, chevoleua fare perla sua Contea di Montauto , volc- narubarecontefuegalere,econl'intelligenze , cheauca, il Santi/fimoSepolcrodiCri- sto , tanto ardiua , e confidaua nel suo valore ; la ricuperazioneda esso fattadi due galerepreseda Turchi a Sua Altezza Serenitlima fin dagl'istessi porti Turcheschi;è im prefatalmentefamosa,che lei sola è sufficiente per renderlo immortale ; eperquanto potuto ricauare da' fuoi figliuoli l'imprese, che in gran numero à fattesonol'infra scritte , che èuna particella di esse ,riserbando di far menzione dell'altre nel Trattato de Caualieri di S.Stefano, ficome anchediquellediGiulioMontantin Auendo fatto fabbricare ilSereniffimoGranDucadi Toscana , tregaleoni , ovafcel- li quadri , chefoglionodirsi anche galeazze , dando la carica di condurle ad vn Signo- raccioFranzeleCaualierediMalta,edimolta stimadella famiglia de' Rauelli; maeifen- doquesto stato chiamatodal Redi Francia suo naturaleSignore per impiegarlo nel suo seruizio, fu forzato Sua Altezza Sereniffimapor buoni rispetti concedergli licenza ; on- depensandotra se stessa chipotcuaeleggerein fuavece,voltofinalmentel'occhiofopra lapersonadel Cont'OttauiodaMontauto,come huomodi grandissima esperienza , valore, efubitone fecemandare ordine al detto Conte , che si trouaua allora alla fua ConteadiMontauto, come fi vede davnalettera ,che tieneappressodi sè il Cont'Alber. te fuofigliuolo , nella qualeglicomanda, che si trasferisca quantoprima allaCorte,do- ueintenderaquantofiail gultodiSuaAltezza Serenissima,editutti; cheifuddettiva scelli quadriconvnagaleotta ,vadino in corso fotto ilsuocomando. Questalertera èsottoladata de 7?di Febbraiodel 1636.18 Partidunque, secondol'ordine datogli , ilContecon ilcomandodidettegaleazze, eritornod'Aprile nel 1637. conpochissima fortuna ,Rantechegli si rupperoglialberi , efu affai ,cheeglinon pericolate ,ma la sua esperienzagrande lo saluo , come appari- Ice il tutto inaltra lettera de 27. Apriledel 1637.ondeSua Altezza vedendo cilere quasi del tutto infrattanofiifuddetti vascelli,conformeessogli rappresento,gli fecedifarma- te,e mai piùtono stati incorfolcomefi(corgebenissimo da varattra lettera de 30.Apri- ledel 1637. Si vede ancoradavna infinitàdi lettere gli ordini , cheda Sua Altezza Serenissima , etiam innanzi,che foffe fatto Ammiragliofinodel 1609. L'amo 1620.contacaricadell' Amnuraghato forti daLiuomo, ecombattèconquattro galeredi Biserta , facendo pri gione laCapitanadielle, conesserePaltre tutte fuggite malconcie, fi comeil tutto fié dentitoa' tempi nostri , edalle relazioni, che furono mandate aS. A. S. maancheperuna lettera scritta al Serenifs. GranDuca,daquestoAmmiraglio, ritrae timpresasuccin tamente,la cuicopia è l'infraseritable 1 Seruira questa didareauuitoaV.A.S. come ioo datocaccia per 70.miglia, ecombat tutoquattrogalere di Biserta all Isole della Lampedofa , con auergli tolto la loro C prana fopradella qualevierano 15e.Giannizzeri,tutta bellissimagente,ehesonore- Hativini 117 tra quali ci sonoalcuni feriti pericolofi . L'Arraisè mortod'vna moschet- tata ; li fono liberati da 230. Criftiani,dequalicenesonoalcuni teriti , e venti ve sono morti.Inqueste galere vi saranno da venticinque morti , e con molti feriti ; l'altretre delle Inddette galere sonoscappate , mapenso chesenevannotanto maltrattare,che de neritentirannodi questo incontro , auendogli sparate moltecannonate ,Diolosa te Ff 2 iodesi- 1 jodefiderato di prenderlernte quattro, che nonèstatopossibile, comedel tutto nei dararagguaglioa V.A.S. D. Ferdinando Suarez , cheverrà fubito,che faremo in luogo opportuno, adargl.ene particolar relazione ,ti comedel viaggio seguito,non avendo Potutointuto il Leuante, vederevnavela Turchefca , In Saragozza o riceuutol'ordine, che V.A.S. mi dà di andare a Palermo a leuare il Sig. D.Corfetto,per douc parto questo primodi diLuglio, lomitollecitero quanto mi sia potlibile per il bisogno , che hanno questegalereper i feriti chevifono, Con chefacendovmulidimareuerenza a V.A.S.gli pregodal Sig. Dio ogni felicira , e contento . DallaCapitana il primodidi Luglio1620, ! とし Daun'altra lettera pure si rincontra il giorno del combattimento, laquale èscritta dall'Ammiragliofuddetto all'Eccellentils, Signore D.FrancescodiCattroViceRediSt- silia , che èdel seguente tenore, ア Sonodiritorno per Livornoin questoPortodiSaragozza , doue subito , cheaueró spalmato, men'anderoaMeslina, e conforme all'ordine , che tengodalGranDuca mioSignore, fi come per altra mia o feritto aV.B. imbarchero ilSig.D.PietroCorfetto, comeil tutrovien vedutodamedall'ordine precisodi S.A.S. che dicecosì . Il SignorDa FrancescodiCastro Vice Redi Sicilia , ci à richiestodi darui commiffione , che quan dotornererecon le galeredal primo viaggio di Leuante, facciate imbarcare inMellina D.PietroCorfetto, ilquale va in Spagna, chiamato dal Re per Reggente nel Configlio d'Italia , eloconduchiate fino aGenoua, &c.Dato a'as. di Marzo 1620. Seguitadipoi il Sig.Ammiraglionella sopraddetta letteraregedomtube.c Π Intantodarò aquifoa V. E. che noil'ltola della Lampedosa ildì 26. diGiugno m'in contraicon 4.galere diBiferta ,allequalidopo auerglidato70.migliadicaccia , nonò potutotorgli altro , che la loro Capitana, dalla quale è inteso venire conpensierodi mettereinterrain quest'Hola di Sicilia in in luogo detto 1Oliueta, mi èparfobenedarne contoaV.B, acciósele trerestate volessino csecutare il loro pensieropoffa prouuedere aquanto bitogna ,chepereffere restato nellesuddette tre galere quello cheleguida a tale impresa, nedubito, fo bene sene sono andate molto maltrattate, auendotocco quantitàdi cannonate, emofchettate daqueste galere, o se la fortuna auessevolsuto , cheiofofliitatospalmato di fresco, enon affaticatoda unviaggio lungo, crederei auer ne ferme dell'altre . Non potu ointendere altri particolari per essere morto l'Arrais , il qualeera personadi molta stima fraloro,ed in concettodi gran Soldato , eMarinaro, di cràdi 60 annisbatooni Sisono liberatiz50. Cristiani , efra schiaui , e morti ve n'erano sopra 140. edin que siegaleresonomorti 15. fra' quali il Capitano della Padrona , ed i feriti saranno 50. pèr il che con ognidiligenza fon forzato andarmene aLmorno, ed ofterendomi feruitore aV.Ecc. glifo reuerenza , egli baciolemani, con pregargli dal Signore ogni felicità . Questaevnacopia , comeancora la fopraddetta , che si conferuano wue appressodel Cont'Albertofuofigliuolo . Peril qual aunisoil Sig.ViceRelomandò a ringraziare, edirgli ,che auca prouuisto atutto,echelopregaua per questo di raggirare bene tutte lecoste del Regno per vede reselescopriua,fi comeneappatusce lettera di dettoVice Rescritta alluddetto Ammi raglio Daaltre lettere si comprende molt'altre imprese fattedal fuddetto ConteOttauioAma miragliodi S. A.S. tra le quali è di considerazionequella, che si caua da una lettera scritta daefioalSereniflimoGranDuca,cheè dell'infrafcritto tenore . S 4 Dopochepartij con legaleredaBonifazio , tirai alla volta dell'Isole di S.Piero, ed ef feridoildi 20.Nouembre profimo paßatoarrivatoaCala di FormentogiainSardegna, fiscoperferoduc Brigantini , iquali messi in caccia, gli feci in detto luogo inueftire, sal- wandofiiTurchi in fu lifola ; ma auendo iomesso in terra gente, ne conduffero agalera due,cheneprefero l'iste sia sera ,da' quali preso lingua intesi essere intutto ilnumerodi 65.Tuschi ,cioc47. fulgrosso di 16, banchi , e 18. ful piccolo di 7. banchi , ed auendo man 229 mandatala filuca aOrestano,auuiftideltuttoquelGouernatore, il quale subito sped) cauallı , ed altragente in outca loro , elinoa questi giorni ne sono stati preli61.cioè 8. da Soldati , e Marinarı delle galere , ed il rettante da Sardi , con il Raisdituttiiduebrigan tini , che quellodel groflo à nomeMemaidella BastiaCorsorinegato ; e prima si chiama uapattone lacometto , edaferuito topra quettegalere per marinaro . L'altro del pic ciolo amor deTunis ; il Grosso l'a armato Cai Bascia , ed il picciolo il igliuolo d'Ali BasciaGenouefe; ilgiorno teguente poi all'HolediS.Piero avn'ora , e mezodiSolefco- persi vn bertone di 800. falme in circa , chedauacaccia ad vna Pollacca Franzele , on deio veduto , che veniuaalla voltadel canaledisalborai, e mi meth fotto il terreno , equandofui vicino aquattro miglia ,gli andai addoffo , ed atriuatolo atirogli diedi alcunecannonate , e l'andai ad inuettire, esubitolo rimetfi lasciandoui dentrolosprone di questaCapitana con pochi feriti de' nostri , e diloroquattro morti; sopra vierano54. huomini , cioè 10, tra Fiamminghi , e Franzesischiaui ,cheteruiuano di Bombardieri, c Marinari , ed il resto Turchi ,iquali tutti si sono fatti schiaui . Il Valcello auca 10.pezzi d'artigleria , ed auea fattotre prese , e menatele alla volta diTunisi . Il Vascello nonlic potuto faluare , benche si sia viata ogni diligenza ,acciònonvadi afondo , etsfendo stato passato rasentel'acqua da vna cannonatadi corsia da vna banda all'altra , nè menosiè potutoricuperare cosa alcuna . Il Raisdel VascelloaucanomeCaramandi diModone, il quale mori combattendo ; il Vascello era armato inTunisi da questi tre , cioè da Rab- baAgin , Mustafa Arnaut Aga , eMufssoli Chiaus: Il di 23. feci presa con laCapitane Iolamentediuna Pollacca con 35. Turchi , di falme 500 e si sono liberati tre Cristiani , vnoè Portoghere , il quale auendo noi auutosospetto, che foffe Ebreo, lo faseuorite nere in catena , ma l'o lasciato al Vice Re di Sardegna , che mel'à domandato , promet- tendo , che se sarà tale .lo saluerà a riquisizionedi V.A.S. Ladetta Pollacca la comanda ua AimettoCipollac Rais, il quale è viuo , ed era armata in Tunisida IsufDey; a sopra visi sonotrouate 2500, pezze da otto, di sooo. cheeranoscle 2500, trouate eranolaparte di IsufDey , e del Rais , e l'altre 2500. crano spartite fra iGiannizzeri , che non si long potute ritrouare ; ci erano alcune casse di tabacco, ecannella ,che erano ftate partepre se da' Soldati della galera , lequali si sono ricuperate . Il Vice Re à fatto ritenere vnode schiauide' Brigantini per farlo morire , per auere ammazzato vn Sardo , mentre staua fuggiasconell'Isola . Conchefacendoa V. A. Serenifs. vmiliffima reuerenza , gli bacio la Serenissima Da Veste, e prego da Nottro Signore sanità , evera contentezza . Caglieri ilprimodiDicembre 1620, Enterp 4 *Dall'altre lettere si cauano alcune altre imprese , che sonolettere di congratulazione per le prede , ed altro . La preda della Capitana di Biserta , si seorge dalle lettere, che fof- lela prima volta , chevscisse in mare , con la carica di Ammiraglio di questeAA. Sere nillime , che fu del 1620. nel qual'anno pure vna barca , ovascellopartitodaMarfilia, do ue fece moltischiaui , restodiesso preda , comecio ficaua davna lettera del BaliCioli , هنو chegliscriueper parte del GranDucain quetta forma L . Io mi rallegro infinitamente con V.S.Illustrissima del suo felice ritorno, emegli raffe gno quel verotuilceratisluno feruitore di scumpre .Intorno a glaschiali,che V.S.Illustras . afatti sopra quella barca partita da Marfilia, ella sarà contenta di auuifare quanto prin che pretenfione cila vi abbia sopra , e che ragione all'incontro poilino quere cili , com mandarquà subito le scritture , che intorno aciò si fotlero fatte , perche cosa comanda S A.S. il quale tentino , e visto quanto occorre , vuol poi rifoluerti a queilo , che gli pare- ra meglio ; edio non auendo che soggiugnere altro aV.S.illuurniima, con quettagli baciole mani , col folito mio affetto . Di Fiorenza li 19. Ottobre 1620. Da un'altra lettera pure si caua altra impresa fatta dalui ; mentre Pietro Sauignanigli Icriue di questo tenore Inoccafionedi quanto daV.S.Illustriss. mi è stato imposto , gli dicoquanto mi è par- To intorno a primi faliti sopra idue vascelli quadri , presi all'Isoladis. Pietro; nelprimo veddi . 230 1 weddi ellerede primi Costantino,edil niporedelPadreGuglielmo ; nel secondonon Veddinellino, che taliffe prima diquell'AlfiereCorfo,che ita sopra ilCaicco, edopo dilui ,quelloStaifieredelGranDuca; ma perche dicio efacile il gabbati,effendo la vata impedita dalle velede' medesimivafcelli, nonnepoltoparlare incolcienzapiu af- folutaniente ; cdaV.S. Hluftrittima gli fo riuerenza 4 Questa è a foggia di biglietto , enon mettedi douefcriue, ma credo che foffe in qualche galera ,per non metteruinè anchela data ,eche effoprendesse molte informa- zioni per fcriuere poraS.A.S. accio follero queglirimuneratı , e tiratiaqualche carica . Dalle lettere pute, che gli fcriuano diuerli Miniftri , ficaua parimente l'impresa de due valcelli quada ,elarenitenza di essod'vnire la sua Iquadra a quelladi Spagna,eMal- ra,pernontenere essol'ordinediS.A.S. e benche quegli adducesserolesempiodiGiulio de Conti di Montautofuoantecellore ,egliticusoagliordinitriplicatide fuddettiSpa- gnoli ,eCaualieridi Malta, Chepia? parli Livorno, che èpienodell'imprese fatteda quettagenerofilsimaftirpersoas.sh Questa famiglia fu priuilegiata , eprotetta anchedall'ImperatoreCarloV. in riguar do a Signori Alberto , eGiouanni , che furono da elio mohoaccarezzati, e flimati, e pe- rónel 1543. ne riportarono l'infrafcristopriuilegio.. Carolus Quintus Diuinafauente clementia Romanorum ImperatorAuguflus, acGermania Hifpaniaruns triusque Sicilia,Hierufalem, Ungaria, Dalmatia, Croatia, &c. Rex, ArchiduxAuftria, Dux Burgun dia, &c. ComesHalfpurgi ,Flandrice, Tyrolis, &c Recognoscimus,¬um facimustenorepralen thim Kinerfis .Quodquam nostri , &Saers Imperij fideles diletti AlbertusMontautus ,&IoannesBar- bolanus,Jen aliasde Barbolanis nobis expofuerintpoffidere Castrum deMontautoinpartibus Hetruria cum omnibusfuis luribus,&perimentys .&cummero,&mixtoImperio , &omnimoda iurifarctione,&fu- pra diftis bonis iuribus necnon fuperforum (astuliors habereplures libertates , imunitates fa- Cultures, conceffiones,&gratias per Seremss.quidem HenricumSextum,Oftonem Quartum, Fridericum Secundum, Carolum Quartuni Romanorum Imperatores, pradeceffores noftros Augustamemoria corum progenitoribus conceffa ,&conceffas , acmeeraliafacultatem faciendi in corum terris buumquevolunt forumrerum venaham in quartaferiafingulisfeptimanibus , &habendi inde pedagium , &curaturam . Infaperprafatos Seren ffimos Romanorum Imperatores , predeceffores noftros ipfiusAlbertiMontante, ennis ,&confortumprogenmores , acomniacorumbona, homines,&poffeffiones,acvniuerja, ipfos pertinebant ; sub qua Imperiali Saluaguardia &protectione recepiffe, vtpatet litterisprafatorum Imperatorum , quorum quidem priuilegiorum ,&litterarumexempla fide digna nobis exhibitafuere.EB himiliterfupplicatum, &humnimodipriuilegia, litteras per pranarratos Romanorum Imperatores pra deceffores noftros, corumprogenitoribus conceffa, &conceffas vna cum facultatefacienasforum , bendrinde 2 quauaad hacorum pedagium ,&curaturam , vtfupra, nec nonfaluaguardiam , protettionem pradictam ap- probare , &corroborare de benignitate nostra Imperiali dignaremur . Nos igitur huic petitioni benigne in- cinnati, attendentes infuper fidelia , &grata obfequiaper ipfos Barbolanos præfatis Sereniffimis prædeceffo- ribus nostrispræftita, &que indemAtvertus, Ioannes,&confortes,nobis, &Sacro Romano Imperio exhibuerehattenus , atque prestare , &exhiberepoterunt ,deincepshabebunt . Etpropter Lenorem pre- Jentium ex certafcientiafano accedente confilio , &auctoritate nostra Imperiali , &alia omni meliori mon do. forma,quibusvalidius,&efficacius fieri potest , acdebet, predictapriuilegia , ac litteras omnia. que,tofingula ineiscontenta ; etpracipuafacultatem faciendiforum, ethabendi inde pedagium ,etcura turam,necnonfaluaguardiam , et protectionem inomnibusfuispunctis , claufulis , articulis, et(ententus deverboadverbum,corum omnium , etfingulorum tenore bic proexpresso babentes quatenus in poffeffionem,feuquasifunt , aut adeos fpectant : confirmamus , approbamus , et corroboramus . et Impe rateauthoritate,robore, etfirmitate munimus ? Supplentes omnes defectus tam iuris, quamfaltı, qui ins praditiis quouismodo interuenerint,feuinterueniffe dici poffint . Decernentes eadempriuilegiasetin eis con- tenta, ratas grata, firma , et validaperpetuo effe cenferiiniudicio,ctetextra ipfofqueAlbertumMon- tautum ,et loannem Barbolanum ,et confortes eorumque baredes b ,et defcendentes eijdem priuilegys,acom- nibas afingulis in bis conceffis,proutadcosfpellantietpertinentSet , bacveftra confirmatione,etcorre boratione libere,veifrui, etgauderepoffe , acdebere legibus , decretis , ordinibus conftitutionibus etalys quibufcunquein contrarium facientibus, nonobstantibusquibus omnibus , et fingulis corumtenoremhic proexpresso babentes , etiam si talse forenta de quibus specialis , et indiuidua mentiofacienda effet, pro bac Dice dumtaxatderogamus,es derogatum offe volumus.Nosiristamen, et ImperySacri, etalterum iurie a et bus 231 busfaluis, MandantesLocum tenenti , &Vicarijs noftris ImperialibusinItalia , nec non Vniuerfis,&fin- gulis alijs Principibus Ecclefiafticis , &Sacularibus , Ducibus, Marchiombus, Comitibus, Baronibus ,No- bilibus,militibus,Prefectis,Antianis, Poteftatibus, Capitaneis, tamGeneralibus, quamparticularibus, alysquibuscumquenoftris , &Impery Sacri subditis , &fidelibus dilectis cuiufcumq; status,gradus,or- dinis, condictionis ,praeminentia , etdignitatisexiftant ,vtprefatosAlbertum Montautum,etIoannem corumque confortes de Barbolanis . Inpradictis corumPriuilegis,facultatibus , Saluaguardia , etproce. fione;etbacnostra confirmatione, etcorroboratione, noftro , et Sacri Imperijnomine,etviceconferuent. manuteneant , ce defendant . Et contra cainperfonis,velbonis , neque molestent , neque molestarifinant fubpœnisinfrafcriptis. Nulliergo omninobominum liceatbancnostraconfirmationis, approbationis , cor- roborationss,fuppletionis ,decreti,derogationis, voluntatis , et gratiepaginaminfringere, aut eiquouis aufu temerariocontrairein iudicio, velextrajubpænis inpriuilegijs prædecefforumnoftrorum contentis . Harumteftimonio litterarum nanunoftrafubfcriptarum ,etSigilli nostri appensione munitarun . Datumin Ciuitate nostra Imperiali Cremonadie decimofextoMensisIunij . Anno Domini millefimo quingentefimoquadragefi notertioImperijnostri vigefimo tertio; etregnorumnostrorum vigefimo oltano . CAROLYS Manon fi deuepassare sotto filenzio Matteo d'Vbertino da Montauto, chetenendo Citernaasuadeuozione , ed essendo molestato daqueidella cittàdiCastello , pensò al c vendette conpigliaredettaCitta, eper efequire cio fu a Perugia , per indurre iPerugini ad vna confederazione congli Aretini , laquale concluse, estabili; maiCastellani, con queidiGubbiofecerotesta , eguerra diqualche considerazione . I Perugini mandarono alcune genti a gli Aretini,accio simouefferocontro iCastellani , perche essi sarebbero andaticonle loro forze sopraGubbiosequestofunel 1216, ordito, edil tutto elequito fottola condotta di Matteoda Montauto , che non vigilaua ad altro , che aconferuarsi neldominiodiCiterna, comelomostrailP.Ciatti allib.8.della4. par. delle sue Istorie di Perugia . Tebaldodanoitralasciatodi sopra fu granPrelato,ebenche la Parcatroncaffe aque- sto si presto il filodella sua vita,cheapenafattoVescouo secondo il folito dal Clero Are. tino ,non poté da PapaGregorioNono, essere confermatonella SediaAretina. In tine fi conclude,chequesta famiglia nonfupriuilegiata a bastanzada' Regi, edIm- peratori , perche Iddio, cheèl'Imperatore della Terra , edelCielo, volseesso medemo priuilegiaria adistanza feruentissimadelSerafico S.Francesco, il quale mentre viffe, fu ComparedelCont'Albertodi Montauto ; ilqual priuilegio vien riferito da tutti glisto. rici Francescani , ed in particolaredaFra Saluatore Vitali di Sardegna nella suaCronica del Montedella Vernia , 1. Difceffit (parlandodiS. Francesco) B.PateraMonte , vtexDialogiftis elicitur Septembris dieza. Aft non illudnobilifimum quidem , netempuseiusue incuria potensfacereBarbulang familie domum arri- pere. En ipfum? audiens DominusAlbertusabore SesapbiciPatris Francifci , quod amplius Montautum non effet vifurus,edoluit, atque dixit . Pateraliquod apudnosmaneat in signum memoriatua . Orquit nocteilla Seraphicus, maneque ait. Hec estgratiatibi cucque conceffafamilie,utpriufquam Vir, aut fe- minafuerit,quis secumbat flamma ignisfuperaramtuam appareat imminentis interitus nuntia. Mirum- que est quodgratiaifla totfeculis perfeueret totiefque appareat flamma, quosies aliquis de ipfafanilia morti vicinusexistat virfcilicet , aut muberfit ,premonetflammafupertectumapparens , ut fax. Miraculum isboctali, actanto ftupore continuumperfeuerat;et ego qui fcriba indubitabilem mibi fidem afciur,quatenus diu in illo Sacro locodimorans , derebusAluerniętexerem Cranichon , dehoc portento certior factusim- mortalitate confecrauifcriptis confignans . GrauiffimiquoqueViri conftantiffimo testimonio muniere . Dio- nyljusinquamPulinari infuaCronica. Bartholomeo Cimarello in Chron. 4.par. lib.8. 25.Augusti . De MillioinjuoDialogo lib.1. cap. 19. Aurelius Sauelli in suoDialogo , etalij. Si cheAlberto gloriare si può fopra ogn'altro diquesta famiglia per essere egli stato priuilegiatodal Rede' Regi , edall'Imperatore dell'Vniuerfo , d'vn priuilegio dico , che nelMondotuttononfi troua chi ne sia statodecorato, Inuidiata per questola famiglia diMontautonon da'priuati , ma da' Principi grandi, eda primi Potentatidell Vniuerfo, enoi l'abbiamolentito dalla Reginadi Francia moglie def vittoriofo Luigiilgiusto ,e madredi LodouicoAdiodato,che pervnnouello CarloMagnoda tutti vienpublicato, di cui ci pregiamoancor noidiportare icaratteri di suoi chepiaccia aDio conferuare lungamente . 232 Inngamente, Chepiù si può dire di questa Caf ? onoratadagihuomini, einfignita da Dio? la quale si glorioditenere quella s. Cappa di S. Francesco, con cuiriceue le Sacre Stigmate,che tu vn segno di grand'arfeito, eparzialita di questo gran Santo Patriar- ca di molte Congregazioni verso questa famiglia Barbolana , di cui viuonomolti ram- polli , i quali benche in eta giouenile , con le loroeroicheazzioni si fanno strada all'unmortalita , Roberto degli Afini Patrizio Fiorentino, e Vescouo d'Arezzo , eletto da queiClero Aretino , e confermato da Papa Eugenio Quarto, (a cui LionardoBruni Aretino Scrittore infigne, e Segretario della Republica Fiorentina ,volenas chefiereggelleda gli Aretinivna Statua dimarmo, per porla in luogo publico per memoria disì granPre- lato) conceffe alla nobiliffima famiglia de'parbolani daMontautoquarantagiorni d'In- dulgenza , il giorno , che fin.otira laCappa del suddetto S.Franceico;comefi vede ap. preffo il Cont'Alberto ,i di cui fiatelli vno fu Gio: Caualiere, ePaggiodel Serenit's. Gran Ducadi Toscana , che si fece poiCappuccino ; e l'altro èGio: Batilta , che oggipona laCornettadelle Corazze d'Arezzo . ViueancoradeMarchelidi MonteVitozzo, Gio: figliuolo del Marchese Ferdinando pur Paggiodel Serenifsimo GranDuca, il cui zio 1 or- quatoCapitano, e Caualiere , àferuito di Coppiere il Serenifs.Card.Carlo de' Medici Decanodel Sacro Collegio , e Protettore di Spagna , ed oggiagita in Roma tutti gli af fari del Serenifsimo GranDuca in allenza dell'Ambasciatore , appresiola Santa sede Apoftolica . ; C FAMIGLIA UBERTINA OGGI DETTA DECONTI DLC HITIGNANO A : Lcuni Scrittori non fondati , chenel chimerizzare, hanno inuentatonomi, come di fatto fece Alfonso Ceccarelli , il quale per tauorire diuerse tamiglie, rase ardito alcuni priuilegi concelsi ad altri , cipe i Testimonjyeri, e rimelie quer nomi , chepote- rono nobilitare alcuni , che non aueuanodi bilognoper ingrandinti dalle sue falsità, co me a punto à fatto per quetta famiglia ,della qualedifcorrendo dice . Effendo stato creato , e coronato Imperatore Carlo Magno nella Bafilica di S. Pietro inVaticanonelgiorno della natiuita del figliuolo di Dio, nell'anno del Signore 801.da Papa Leone III . come narrano tutti glistorici per ibenenzj riceuuti da SuaMaeftain auere scacciato , efuperato i Longobardi, a vinto Defiderio vltimo Re di essi , effendo qua quasi rouinatatutta Italia , ele Citta di ella abbandonate,edefolate , volendo mostrare ilgrand'animo fuo, rieditico, eritece molte città d'Italia , e fra l'altre la città di Fiorenza in quella forma , che oggi si vede , eviridusse ad abitare molte famiglie , le quali an dauanodisperse per quei contorni ; eperche,come pure affermano molti Mtorici; i Baroni Oltramontani , che venivano con gl'Imperatori in Italia , li andauanofermando in varieCittà, ed in vari luoghi d'Italia ; e fra gli altri molti Clarifsimi Baroni venuti con CarloMagno nelCafentino , enel contadod'Arezzo , editicarono molti Castelli , eda quegli ebbero la loro prima origine molte famiglie illustridi Toscana, fra le quali vnBa rone chiamato Vberto , edificando alcuni Castelli in Valdambra; da lui pigliò la fua prima origine la nobile famiglia degli Vbertini , i quali furono padroni di tutti iCastelli di Valdambra . Tutta questa Istoria si caua dalla Cronica dell'origine dimolte famiglie d Italia di Ser Gio: figliuolo del Conte Niccolo di Barbiano , e le parole formalı fono queste . ง 2 In Cronica antiqua hac erant notata Carolus Magnus Imperator postquam difceffit ab VrbeRomana , post eius coronationem , ut rediret inGalliam constititse in Florentia, &eam ampliauit , &reduxit plu res nobiles familias intra Mamia Ciuitatis , &tunc multi eius Haroes clariffimi in Cajentinis,&in Agro Aretino condidere multa Castra, ex quibus nobiliffima, &illuftres familia prodierant,nam ab Vber- toHaroe Illustre orta est Illustris familia Comitum Vbertinorum , qui fueruntDomini omnium Castrorum, Valdambra ab Hortelio Acuto, qui condidit Montem acutum, defcenderunt Comues Barbulanı Monteacuti; exquorum familia Viri ftrenuissimi in armis prodiere. Manonbastaal detto Ceccarellidi prouare l'originedegliVbertini Conti di Chitigna no , con l'autorità di vn'Autore , che per essere da esso inuentato , viene da tutti gl'in- tendentidell'antichuadichiarato Apocrifo , che se ne viene , prouando gli Vbertini diFio ... 233 di Fiorenza , effere ancor'essi discesi da queglid'Arezzo, con fare il seguenteCapi. tolo 3 Quando gli Vbertiniandaronoadabitare Fiorenza . La famiglia degl✓bertini andandoadabitare in Fiorenza, o si pattironod'Arezzo , o veroda loroCastelli , che aueuano in Valdambra ; equesto potè essere seicento anni fo. no, perciòchefi proua per il priuilegio di CorradoII. Imper. fatto in fauotedicasaMo- naldesca ;datofub anno Domini MXXVII. cheessendoui scritto fra gli altri testimoni AlbertoVbertino, come Fiorentino, esegno,chemolti anni prima gl'Vbertini abitasteroin Fiorenza , perche il detto Alberto era Conte de' Casteli di Valdambra , e dilì ando ad abitare conisuoi in Fiorenza , nella qualCittà quanto poi sieno stati repurati , si vede ne' Libridel Priorista della cittá di Fiorenza , come di sotto si descriuera . Dipoi fa vn'altro Capitolo , che dice.onssiona Del Cont'Alberto Vbertini Fiorentino. IlCont'AlbertoVbertino da Fiorenza, mostra, che fofle Sig. Illuftre, edi molt'onore,; poiche tu Coppiere diCorrado11. Imp. chea feruizį degli Imperat. non interueniuano , nè interuengano, senon huominidi gran valore,edi molta riputazione, e questo si proua per vnpriuilegiodid. Imper. fatto infauoredicasaMonaldesca,il cui originale fi ritroua nell'Archiutodell'Illuftrifs. Sig.MonaldoMonaldeschidella Ceruara dal qualene ò caua- toquesta copia formale, conie si può vedere in vn transuntodi d.priuilegio cauato dall' iltetio originale,il quale si ritroua appresso i Sig.Vbertini, cheoggiabitano in Roma. Il qualpriuilegiomi è parso bene qui registrare per istruzzione de' profeffori , acciò noncatchino negli errori ,perche vno nepuòfar cascare mille t In nomine Sanita,&Indiuidua Trinitatis Curradus Diuina fauente clementiaRomanorum Imperator femper Auguftius . Summum Imperialis excellentia decus pracipuum eft poftquam fideles Imperij non folum locupletare verumetiamhonorifi- center decorare,utvnuspriusque adbeneficiendum Imperio animetur quapropter , vtomnes prafentis, futuraatatis agnofcant, quod apud noftram Maiestatem circumfpecta fides , fincera dilectio fideles no- Stri potentiffimi viriTancredi Monaldensis de CeruariaDomini Balneoregy pracipua nota funt , &confi- derantes præclaraferuitia , quæ nobis , &Imperio mtrepide exhibuit, &in posterum cum fuis fucceffioni- bus exhibere poterat Imperiali auctoritate confirmamus eidemTancredo &eiusfuccessoribus Balneoregium yjdem rationibus ,&eomodo quibus Otto Secundus Imperatorpradeceffor nofter prædecefforibus fuis doo nauit,&conceffit, &vtbenignitateclementia nostra, &Imperiali munificentiajuffultus abomnibuspre- Jentibus,&futuris confpiciatur eumdem Tancredum , &omnes eius fucceffores ad perpetuam rei memo- Tiam eius clariffimaprojapia aurea aquestri dignitateornamus , &Dominum Collateralem Imperij pro Tu- Jeta ereamus,&exaem Tancredo,&eiusfuccefforibus in perpetuumdonamus ,&concedimus Dominiunus Vallis Iyberina cum omnibusrationibus Imperio attinentibus, &ne aliquis contra hanc noftramconfirma- tionem,&donationem , ac conceffionem quoquomodo contrafacere audeat Imperiali auctoritate manda- mus, vinutia perfona cuiujais statuspraeminentia dignitatis , &conditionis in contrarium attentarepra- Jumat, quodfi quis auju temerariocontrafecerit , tune in pænam 150. librarum auripuri se nouerit incur- jurum dimialam Camera noftra , &dimidram passis imuriam applicamus , quæ omnia vtrata , &incon- cusja fint hocpriuilegium in hac pagina confcribi , &noftro Sigillo communiri iuffimus . Huius rei Teftesfunt Aribonus MogontinusArchiepifcopus, Sigifredus ComesPalatinusRheni, Hea- Ticus Contes de Baden , Io: CrefcentiusRom. Dapifer , Iulius Mediceus Florentinas Cefarius Celarinusdes Roma , Fabius Anchaianus de Spoleto , PetrusMarionus , &Contius Gabrielus deEugubio Camerari, lacobusPellicanusPicenas ,ComesAlbertus Vbertinus Comes Florent. Pincerna , &quam plures atij.. AltaJunt bec anno Dominica Incarnationis 1027. Indict. x. regnante DominoChurrado II. Romanorum ImperatoreGloriofiffimo AnnoRegnifui tertio ,&Imperijprimo . 1 Datum Roma Oitano Kal, Maij . Dipoi fa un'altro Capitolo . Di Pietro Vbertino di Fiorenza. Recita mastro Gio: di Virgilio in Cronica de Regno Catolico S.Rom.Eccl. che Consaluo Prete Coftantinopolitano fece la vita di Gottifredo Buglione , e fra l'altre cose notabili vi nominatutti iPrincipi , Signori , Baroni , ed altri huomini illustrı , i quali fi ritrouarono in quella Santa , ed onorata impresa d'ogninazione . Eperò FraGiou: da Capestrano Gg recita 1 2 : : recita questocatalogo. Di quegli firitrouarono nella guerra sacra, fra' qualicosi dice di questo Pietro Vbertino, in fra gli altri Fiorentini . Petrus bertinus FlorentinusDux CCC. Pedisum generojus, ac trenuus ,nomine,&actiorubusilluftris , elafatiorire del 1098 . Queiti fonogli Autori inuentati daAltonfo Ceccarelli ; i priuilegi adulteraris ed il Fanuliodaeito composto, e seminatone copiediuerfe in varie parti . Dipoimostra l'albero, che dice anere auutodal Sig.Gio Batista Vbertino, dal quale ne cavaquesta genealogia , dicendo. Dayn berto , che sarà il secondo di questo nome di questa famiglia, uenafcone cinque figliuoli , i quali furono . Gualtiero Vbertino . Bentingrosso Vbertino , Guglielmino Vbertino,Vesconod'Arezzo 1969. Aginulfo Vbertino , EBocconitoloVbertino . ThindVou DiGualtiereVbertinone nascono la linea , che è in Romagna, e la linea d'Arezzo . Di Bocconiuolonafce la linea a Fiorenza, che oggi vine in Roma, lononsóvedere tali nomi nelle nostre scritture degli beruni Conti , ed il rispon. dere atutti glierrori , sarebbetroppo onore ,del Ceccarelli datuttidannato, ereproua- to; ondeprocedendo noi con le scritture alla prona, di questa famiglia , vedranno ileg genti , quale ha l'origine degli Vbertini Arctini e quale quelladegli Vbertini Fiorentini , de' quali afuo luogo efortepotrebb'essere,che d'Arezzo venissero , edagliVbertini fi distaccasseroper altri nomi diucrfi da quei, che adducein Ceccarelli , poiche peraltrotor nonobili al pari di ogn'altro . Nella famiglia di Montautoabbiamorimostrato ,cheiBarbolani sieno originati da- gli Attalberti , eperconsequenzaanche la famiglia degl' beraniriconosce il medesimo nafcimento , DaBonizzone Signoredi Galbine nasce tutta la famiglia,che dominola Valdanmbra, e fu padredi Lamberto, e di Gualfredo , chefu padred'Vberto , come li caua dall' Archi niodella Badiad'ArezzoCaff. H. num.4. e diGerardo progenitore de' Sig, di Montauto come si èdetto; tenendoifopraddetti Lamberto , e Gualfiedo la lor fedia in Montolo Caftello fortiilimo fra tutti gli altri della Valdambra , come il tutto li legge nel fopraci- tatoArchiuio alla Catf. R. n.3 . Caff. O.num. 58. ed in fine nella Caff. D. fi conferuano molti istromentidiquesti Signori Voertini ; come anche nella Cali.E. nelle quali one il poffetto continuato de medelimibeni , e Castelli , si vede ancora l'infrafcrittagenealo- gia, douci legge Lamberto essere padre di Corbizzone , che genero baldo , e di Be- rardopadre di Teuzone, chegenero Bonizzone , e di Raineriopadre d'lldebrando Sign. diMontoro.. Ildebrando Signoredella Valdambra , genero Guglielmo , che fu padre di Guglielmi no , ediVbertino, come il tutto euidentemente fi prouadagl'istromentupottinellaCatf. O.n.52. dal fuddettoArchiuiodella Badia Aretima . Vbertinofuddetto fupadredi Tribaldo , di Guido , di Guglielmo, di Rinieri, ed'Vber- tino , comeanche d'lidebrando , di cui fu figliuolo Alberto , comesispieghera apprel- fo, e fratantolipone qui lo stipite per miglior chiarezza di chi legge . Da Guelto ne nafce la famigliade Signori Catani di Banzena, e da Grifo, oGrifone deriua la famiglia de Bostoli , Signora di Lorenzano, che amendue in Arezzo restano estinte , ed aucndo noi sentore , che viuono in altre parti , fuppliremo al nostro debito negli altri volumi. A Vber- 235 Vbertino Guglielmino 1140 1 1 1 Guglielmo 1110. 1 Grifo Guelfo 1 Guido Ormanno Ildebrando 1080. Raineriodi Montauto 1 1 I Guglie'mo I : 1 Rainerio -Alberigo Ardingoprogenit. 1050. de'Montauti 1 Rainerio Gualfredo 1 Rainerio 1 } 1 }} 1 BernardinoSi- 1 donic 1 1 1 Feralmo Vgo 1 1 1 1 1 1 : Vbaldo Berardo 1020. Vberto Gualfredo Corbizzone 1 Ranetio Bellino Teuzzone 1 M 1 1 1 1 Lamberto Bonizzone Gerardo 990. Bonizzone 960. 1 7 : 1 1 1 TEVZZONE 9300. Ripiglio adesso perdichiarare , eben prouare l'albero tuttodiquesta nobiliffima fami- glia . Vbertino , che riconosce per padre , comesi è di sopra mostrato , Guglielmod'Ile debrandodi Teuzzone di Gerardo di BonizzoneSignore diGalbine . DiquestoVbertinodunque nascono Tribaldo, Guido, Guglielmo, Rinieri, edVber tino. Rinieri , Vbertino , e Guido fratelli si vedono con i loro figliuoli , e nipotino- minatinelpriuilegio di Federigo Imperatore , che fi conferua nelle Riformagioni alla notuladegli Vbertini ,vedendosi mortiGuglielmo , e Tribaldo; questo viti no li legg che conVbertino, e suoi fratelliriceuesse dat Priore di Camaldoli il Castello di Cilliano, esuoterritorio ; e che ad esso Priore desse in cambio Castellum Fanule , Ponina , Cinning , Marcina ; iltutto nell'Istorie di Camaldoli libro 2. capit. 14. doue ancora fileggeAlber- tod'lldebrando , che dona al siddetto Monastero di Camaldoli i Castelli di Leona , di Monte, di Partina , e di Lierna Solo diGuido ,diGuglielmo , e di Rinieri, se nevede fucceffione, per quanto si è potutodanoi conofcere . DiGuidonascono molti figliuoli , che s'intitolauanodi Gauille ; i cui nomi furono Alberto,di cui non si vedegenerazione, Guglielmo, Tribaldo;Rinieripure senza fuccef- fione, Vbertino, ed.Acerrito,iquali si vedonoinvnContrattodi lodo, che fannoquesti G.83. ١٠٠٠ per 1 236 4 per la diuifionede Ratitrai figliuoli di Rinieri ,equello di Guglielmo , fattodel 1203. il primogiornodi Settembre ,vedendofialle Riformagioni notula degli Vbertini , il qual lodo, odiuifione , non èsenonin quanto alla proprietade' frutti ; nella qual diuifione si nominano in Toscana, Leona , Castagnolo , Cesa,Caftiglione,Muontozi , Pergine , Montalto , PoggioAgutolo , Ogna , le ragioni , che hanno in Palazzuolo , e Macereto , inAmbra ,Oliueto, Perticata , e Rignano . In RomagnanominanoMontecoppiolo , etutto quello , che hanno dalla Marechia in fino alla Foglia , RoccaCalbani, Boreo, Fontanafredda , Rauaschia , Castiglionchio , Caftellina , Ecoli , Collina , e quello che hanno inGaleata , Buchio, Afti , Castelnuouo sopra a Meldola , e Montemaggiore, ri . manendo in comune il paslaggio di Leona , ePulliciano ; si che in tre ramifi vede diui so lo stato di questi Signori. Di Vbertinodi Guido di Gauille , furono figliuoli Bettino , e Bargi , i quali si vedono allib.29. delleRiformagionidi Fiorenza a c.192, e nelpriuilegiodi Corrado . DiM.Bar- gi si vedonomolti istromenti ; e Neri fu fuo figliuolo , comesi vede alle Riformagioni al lafudderta notula, in vna esamine de' teftimonifatta dauanti M.Currado Panciatichida Pistoia,apetizionedi Farinata di M.Vbertino,di Neridi M.Bargi , di Francescodi Gui do , e d'altri degliVbertini del 1337 M.Neri , Acceritello , Nerettino , e Nactio furono figliuoli, ederedi di M. Acerrito , come alla lettera E, num. 120.delle scritture di ColtibuonojeM.VbertinodiM.Vbertino, eM.Neri fuo fratello fi legge nelsuddetto istromento. DiRinieridi Vbertino diGuglielmo , furono figliuoli Rinieri detto anche Rinaldo , Alberto, eGuido, che fu padredi Guglielmo , edi Rinieri; Rinieridi Rinieri enomi nato nella sopraddetta diuila de'beni , e feudi fatta fra di loro , del cui Rinien furono fi- gliuoli Vgo,VbertinodetroCamusino, baldino, Tauiano, Guido padred'vn'altro Gui- do , e M.Acconcio , che genero Fazzio , Guido , e Rinaldo . M. Guido, edAlberto di Rinierie Guglielmo , e Rinieri figliuoli diM.Guido diundono con Vbertino , e Gualtieri fratelli le ragioni , che aueuano auute per cambio da Guido d'Vbertino in Poggio Agu- tolo, nelloSpedale del Ponte a Valle , Montalto , Montuozicon loro Corti , ele ragioni, che aueuano in Ambra, Sogna, Badia a Ruoti, Piuieri d'Antiterra, Palazzuolo,Gargonfa, Ciggiano , Montaltuzzo , e S. Brancazio , così gli huomini , come le Terre, edogn'altra ragione , rimanendo comune Castiglione , Cesa , Castagnuolo , Leona , ed altri luoghi, equesto fu nel 1210. diGennaio, come si vede alla suddetta notula degliVbertini . M.Acconcio di Rinieri , che s'intitolaua Signore di Sogna , e Guido fuo fratello vendero no a Gualtieri , Vbertino , Guglielmo, eRinieri per metà ; edaGualteruzzo , e Rinieri di M.Vbertino , ed a Vbertino , Vbaldino , Tauiano , ed Vgo figliuoli di M. Rinieriper l'altra metà , ogniragione , dominio , giurifdizione , fedeli , fitti , edognialtra cosa, che ad eisi si apparteneua nel Gattello , eCorte di Leona , nominando molti fudditi , ed affit- ti per lib.500. e ciò seguidel 1252.a' 7. di Marzo , comealla suddetta notula . Guglielmod'Vbertinogeneró Vbertino , e Gualtieri , i quali sivedono amendue priui legiati da Filippo II. Rede' Romani . D'VbertinodiGuglielmo nasconoGualteruzzo, Rinieri padrediGuglielmo, eBetti- nodetto Albertmuccio,iqualitutti sononominatidi sopra. M.Gualtieri generòun'altro Gualtiere, Vbertino, Riniere , Guglielminopadre d'Vber tino . Questo M.Gualtiere compró daGallatensedi Detauiua , e di Mad. Gionchitana d'Ambra , e da Robertosuo fratello tutte le Terre , huomini , ed omaggi,feruigi, padro nati, e tenimenti , che aueuano , cioè dalla Badia a Ruota in fino al Castello di Rabbia Canina detto oggi Pietrauiua , ed alla Pieue di Capannole . edaS. Pancrazio in finoa Cafucci eneldistrettodelCastellod'Ambra , enominaspecialmente certi affitti,e Ter re, comealla fuddetta notula . Del1252. certi huominidi Leona , edaltri luoghi sivedono giurare fedeltà a Gualtiere diM.Gualtiere . Del 1254. fivedono figliuoli di M.Gualtiere , Gualtiere II. Vbertino,Guglielmino , Rinieri in vna esamine fatta a loro petizione del 1254. dauanti il Potefta d'Arezzo , come alla fuddetta notuladegl' Vbertini , enel 1260. Moltihuominitutti d'Ambra giurarono , epromesserofedeltà a sopraddetti , eadVgo , eVbertinodiM.Ranieri, edaBargi diM. Vbertinonouello, e promefferoleperfone,eciò chequeuano, essere inperpetuodid. Vbertini , e lorodefcendenti . Da 217 DiGualtiere II. figliuolo dell'altroGualtiere nasconoGuiduccio, Farinata , Biordo . eGuglielmino padre di Bettino , eseguita l'albero fino a nostri tempi, iquali quali tutti si leggono indue istromenti del 1298. a 2. di Gennaio, e 1299. a' 26. Ottobre ; nel primosi vede, cheGuglielminodi M.Gualtieri per se , e come ProccuratorediM.Vbertino suo fratello, Biordo , e Farinata dell'altto M.Gualtiere , eNeri per se , ed erede deGualteruc- ciofuo fratello, concedettero aM.Guglielminodi M.Rinieri, Neridi M.Vbertino, Gui- do di M. Guido , Vbertino di M.Guglielmino , Nuccio , Vbertino , ed Acerrito di M. AcerritodaGauille, la metàdell'ortaua parte delpassaggiodi Leona, e frutti di quella eperò riceuettero libbre so. e le ragioni , chedetti altriaucuano in Poggio Acuto, enel toSpedaledel Pontealla Valle . Nell'altro si vede M. Vbertino di M.Gualtiere , Biordo dell'altro M.Gualtiere per se , e per Farinarafuofratellodegli Vbertini , e Neridi M.Bargi Vbertini , elessero Guglielminodi M.Gualtieri Potesta, Signore , edefensore sopra tutti ilorofedeli raccomandati , ebeni , che aueuano nel Castellodi Gargonsa , Montaltuz. zo, Cornia , eCiggiano , e nelle loro Corti conbaliadipotere costringere , condenna- se , e rimuouere idetti fedeli da poderi , chetengano . Enel 1312. fi legge , comea' s . di Maggio Guglielminodi M.Gualtieri dell'altro GualtieriVbertini, eBettino suo figliuolo venderono a Rinieri diM.BargiVbertini, tuttoquelchehanno,e poffano auere nel Castello di CastiglioneVbertini . In fine tuttoPalbero si vede alla noruladegli Vbertini alle Riformagioni di Fiorenzas vedendosi ancora del 1330. molti altri istromenti attenenti aquesta famiglia , che si conferuano nell'Archiuiodi Murello . Nonfappiamo però vedere , come Ja famiglia Vbertina di Fiorenza, possa staccarsi dagli Vbertini d'Arezzo intitolati oggiContidiChiti gnano, che hanno imparentato con l prime, epossenti famiglied'Italia; ela loro amicizia è stata sempre desiderata , nonfoloda pri- " miPotentatid'Italia , mada'Regi, edImperatori , il di cui alberoèl'infra Scritto. 。 1 ITDEFEУИРО 1 G 130 Сກຮົງ ພວ 8180° Vbal 238 Vbaldino Vgo Vbertino Tauiano Fazzi Guido Rinaldo 1 1 M.Acconcio 1250. C Rinieri Guglielmo Guido 4 Alberto 1 Tribaldo Vbertino Rinieri 1180. Guido Guido Guglielmo Buoso Bustacció 1 Gualteruzzo Rinieri Bettino Guglielmino Vesc.d'Arez. ! Farinata | Guiduccio | Biordo 1 Vbertino Vbertino Gualtieri 1250. Guglielmino Vbertino 1 1 M. Gualtieri 1209. 1 Nuccio M.Neri Acerritello Nerettino 1. Ridolfino 4 1 Guglielmino ند Bettino Neri M.Ybertino Bettino Bargi M.Vbertino Vbertino Tribaldo Guglielmo ८ Tribaldo 1 113Guido 1180. ! Vbertino 1140. 1 Vbertino . Acerrito Alberto Rinieri Guglielmo 1110. ILDEBRANDO1080, 11Guglielmo 1180 Alberto ! Ilbcbrando 1 239 Leazzionipartoriteda questa granCasa,hanno faputo stancare le penneļdi tuttigli Istorici , non solo Italiani , ma ancheOltramontani; ondenoi nonpotremo,chedefcri uerevna particelladi quelle in confuso, anzi non sappiamodaqual parteincominciare; poiche tutti si sonoresi glorioli , e massimene' tempiantichi , che possentidiricchezze, e di stati ,gouernauano , quasi dispoticamente, laRepublica Aretina , opponendosivis gorosamente atanti Magnati , de' quali quella Republica era ripiena ; elipuòben consi- derare , che oltre Rinieri d'Vbertino di Guglielmo d'Ildebrando , come si nota alle Ri- formagioni , poffedessero il primo Magistrato , e quellodelConfolato, il padre , lauo , edilbisquo , come tutti gli altri loro afcendenti , prouenientidagli Attalberti Matche della Toscana sondeassuefatti agliScettri , marauiglia non è , il vedergli poi ne' tempi piùpofteriori , gouernare la fuddetta Republica Aretina; e però nonsenzacausagilm peratorigli priuilegiauano, ed ampliauano sempre piùconnuoui priuilegi il lorostato, edominioper conferuarsegli bene affetti , perpotergli nell'occasioniauere propiti, efa- uoreuolise però Filippo 11. Rede' Romani concedettea Vbertino, eGualtieridiGugliel mo , ed a Guido , eRinieri lorozij , eda' loroeredi in feudo , oltre alla confermazione, ilCastellodiMontegrossi , edogni ragione , che iui all'Imperios'apparteneffe . Elastra dadiLeona ,etutte legiustizie , eragioni, che peraddietro aucuano auute dall'Imperios èche essi , oi loro vassallinon rispondinoper l'Imperio aperfonaalcuna , senona suoi meili,che sieno Tedeschi, come ciò si legge nella notula de' priuilegi, escritturedeSig. Voertini , che fi conferua nelle Riformagioni , come anche sivedeallib. 24. la questione, elite, internobilem Virum D.Rainerium deVbertinisdeRauenna,tamquam Dominum fuorumhaminemde Corezo Ciuitatis Aretij , &D.AbbatemMonafterij S-Maria Pretaglia , &nosfidelesde Fraffine- tadefinibus, &c. Maper auanti Rinieri , Vbertino, eGuido fratelli, e figliuoli d'Vbertino,furono mol tocari all'imperatore Federigo ,a' quali concedette ogni lor bene , che giustamente ten gano, odebbanotenere,comandando,chenonsienofottopostiadalcuna Città Latina, masoloalui , oad Arrigo suo figliuolo eletto Rede' Romani ; oa' fuoi metli , chemane daffinod'Alemagna , comedadetta notula chiaramente si raccoglie ... Sifufcitaronodiscordie intornoal 1220, traiConti Ruggieri ,Tigrino , edAghinolfo del Conte GuidoGuerra , e gliVbertini ; e facendosi tra di loro scambieuoli incursioni conqualchefanguinoso combattimento; ondenel 1221. di Settembre i suddetti Conti Ruggieri, Tigrino , e Aghinolfo , promessero , e s'obligarono aVbertino ; eGualtieri , aGuglielmino, edAlberto degli Vbertini , dinon molestare iCastelli , e Terre di Sogna , Ambra,Montuozzi, Pergine, Poggio aguto, Montaldo, Leona, Caftiglione, Cornia, edil patlaggio , che hanno in Arezzo,Chitignano, Eccoli,Bogiano, Scagio , Collina , në alcun'altro luogo , nominandone molti altri , come alla sopracitata notula si leg. ye . - Regnando in Italia le guerreciuili con le fazzionide Guelfsi, e Ghibelli ; questa si gran funiglia fi dichiaró a fauore de' Ghibellini , de' quali nediuenne capocosì potente , che gl'imperatori Federigo II. Corrado I. eCorrado II. cercaronodi star sempre vniti agli Vbertini ; e quell'ultimovenuto in Italia contro il ReCarlo, passo daGenouasopra delle galere Pisane,ese ne venne a Pisa,ediquisitrasferì dopo alquanti giorni, con l'Efer- Choa Siena , doue fra glialtri Grandi , ePotentati , chev'interuennero,furonogl' bet- tini , con il loro VescouoGuglielmino , il quale per essere stato oltraggiatodalla Repu- blica Arerina in alcuniCastelli,che diceua appartenersi aldominiodelsuo Vescouado,li era partito Idegnato d'Arezzo , ed era quiui comparso per riuerire quel Re, comedeuo- to alla Maesta Sua , ed in particolare alla gran casadiSueuia ; in tantoCorradoessendo Rato auuertito , che il Marefciallo del Re Carlo partitosidi Fiorenza , andaua con gran -cavalleria alla volta d'Arezzo ;disegno impedirglila strada, e mandòpartedelle sue gen- risfotro la condottadegli Vbertini,iqualiconogni celerità si portarono all'esecuzione de comandi di Sua Maestà ; ed arrivati al ponte alla Valle , che sichiude fra Leuane, Laterina, oggi detto il ponte a Romito ; assaltarono all'improuuiso il Capitan Franzese , econtantoardire , ebrauura , che l'istessocapo vi rimase prigione , ed il suoEfercito fu quasi tutto messo in pezzi ; il qual successoseguitoalla fine del mesediGiugno del 1268. perla prigioniadell'istesso Marefciallodiede vn'orribile spauento alla parteGuelfa intal maniera ,chemolte Terre del RegnodiNapoli si ribellaronodaCarlo, e fi diedero vo lonta- 240 lontariamente aCorrado . Ondevolendoquestipremiarein qualchepartegli Vbertini, comebenenjeritidella Corona di Suema , confermo loro tutti gliantichi priuilegi, con cetendoglidi piu il dominio de' propri Caftelli , con mero , e multo Imperio fino alfan, gue, che fino al presente fi conferua la memoria nella notula fuadetra de prefati Vber tini , che dice cost C :: Orrado : Dell'anno 1268. di Lugliow L 1 II.Redi Gierufalemme, edi Sicilia , e Duca di Suenia conta , comeessendoglinarrato per par te di Bargi d'vbertino nouello , eGuglielmino diGualtiere, e di Vbertino Camujino, ed. Vgucero fratelli , e figluoti diRanteri Vbertini , che come ilReFilippo drede , econcedette a loropaffatim perpetuo queste Castella , cioè Montegrosfi ,Leonacolpassaggio , CastiglioneVbertini, Montuozzi , Montallo , Pog- gioaguto, Montoto, Lierna , Ambra , Rabbia Canina , Montebenichi, Macereto, sugna,Palazzuolo, Picchiocol paffaggio, Gargonsa , Borgo della Badia a Ruoti , Rapale, Chitignano,Facva sfohe nelassiretr to d'Arezzo , Castellodi PoggioVbaldi, eVilla di Taxenna . EdinRomagnaLinari , Petralina ,Ro- nesta,eMonderolfo con territorij, ragioni, epertinenze loro , come ficontienenetpridegro del dettoRe Filippo ; eche quello doucffe confermare, edauerfermo . Ilche ildetto Corrado confermo, e deae loroint te le detteTerre , eluoghi con le loro ragion,comeneldettopriuilegiodelReFilippo fi contiene . Eper fegnodigranfanoveglidiedein tutte le detteTerre , Castelli , eluoghi , mero , emisto imperio, e ilfangu inperpetuoa loro ,eJuoi eredi . L - Nella diuifione però det 1268.a 22. di Gennaio , vi sono altre Terre , che non sang nominate nel faddettopriuilegio , odice , cheM.Vbertino, ed Vgodi M. Ranieri Vber tini per cagione di diuifione , e di permuta , diedero a M. Bargi di M Vberumonouello ogniragione ,cheeglino, eD.Vbaldo, edAstawiano aueuano per qualunquecagione inLeona , Sogna,Conie,Pogginguto, Palazzuolo, S. Frattino ,Cornia ,Cargon وحة Ambra , ele giurifdizioni , fedeli , persone , affitti , ed ogn'altra cola , che ne' deurCae fielli,eloro Corti aueuano , eM. Bargisimilmente diede adetti M.Vbertino, ed Vgo , ogniragione , che aueuano in CattiglioneVbertini, Montuozzi, Montalto , Macere to ,Montebenichi, Laterino , RabbiaCanina, Facta, Chitignano, Valenzano , e da Quercia Freflonaia in fino aBagno conle loroCorti, giurifdizioni , nttu , fedeli ,terre, cale,edogn'altra cofa, come il tutto fi vede allaluddetta notuladegli:Vbertını .. CarloQuarto Imperatore nel 1355.diMaggioconcedette liberamente la giurifaizio- ne congli huomini , ed ilmero e misto Imperio , la metadi Greffa ,la villa di Camen- za, la villa diCampi ,laTerradi Fraffineta a M.Biordo di FranceschinoVbertini, efeceloConte , comeapparisce alla notulade fopraddetti Vbertini . ! Veramentenonfappiamodiftinguere (comenonhannofaputo nè tampoco gli altri Autori) gli huomini illuftri di questa famiglia , ma hanno parlato in comune compren dendo tutti,perché sono statiquafitutti infigni,epatticolarmente nell'armi, che quan- tunque sieno ftati Prelati , eVelcour , hannonondimeno fatto lampeggiare la 1pada 10- pra il Pastorale;denotando, che in questi Signori sia stata sempre mnata l'arte militare , elaproua fi vede in Guglielmino Vescono d'Arezzo , di cui il VolterranodicoRaffaello ne' fuoiCommentari neparlat , : *** VerumpofteaIarlati , bertinique , Glubellini exteras, c. Guilielmus Vbertinorum Princeps ,&Pa. tria Preful . 1 Poinarrandolecosede' Fiorentini, soggiugne . IntereaGibellini omnes Florentini , qui expulfi fuerunt , quorum Princeps Farinata Vbertinus fuerat . Senamje recipiunt ,&c. Et infra anno vero1298. condita aFlorentinis apud arni Ripam oppida duo .s. S. Ioanms, &Fichinam,&Curia ubi nunc habitantPriores ex adificata , in quo loco prius Vberti- norum Domus dirutafuerant . Etinfra deindeAretinos, qustunc opera Vgutij Faggiolam , 1arlatı,Vber- tinosque , acreliquos Gibellinos reuocauerant,&c. &infra ait VallemArni juperiorem eleftis Vbertinis Pazzisfimul, &Contibus Guidis , qui eatoda tenebant ,&c.. F/Gio: Villani nel 7.lib. dellefue storie cap. 114. del 1287)nel mese di Giugno , de- feriuendo , comciGuelfi furono cacciaridArezzo , cosìdice . MaiGhibellmi tradirono, edingannarono iGuelfiper rimanere Signori , ed ordinarono con il Vesconodi Arezzo, che facelle sua raunatadi parte Ghibellina fuori d'Arezzo , e così col padre di BuonConte daMonteFeltro , e conla forza dePazzi di Valdarno , edVbertini , e gli AMANIA viciti 241 vsciti di Fiorenza, vna notte vennero ad Arezzo , &c. Enel cap. 119.descriuendocome i Fiorentini , e Senesi ruppero gli Aretinualla Pieue al Toppo nel 1288. cosìdice. Poiche iGuelfi ritornarono in Fiorenza , e stettero aolte sul contadod'Arezzo 22. giorni , e pre- fero,edisfecero il Castello di Leone ,preferoCaftigliondegli Vbertini , le Conie , epiù di40. altri, tra Castelli , e Fortezzedi Valdambra, &c. le quali eranodegliVbertini , Machenon fecero idettiVbertini per mantenere la guerra,e la fazzione Ghibellina ? Il Vescono Guglielmino stando al gouerno dell'armi in Arezzo , e vedendosi preparare yna guerra dagli viciti Guelfi Aretini, incoraggiti da Carlo II. che fu figliuolo diquelRe Carlo, che ruppeManfredi, foggi go Corradino, e s'impadroni del Regno di Napoli , di quellodi Sicilia , che ribellatasi poi quest'vitima Prouincia dalla sua deuozione , e da- tasi inpoteredel Re Pietro d'Aragona nel colmo di grandissime miseric fimorì a Fog- giadiCalabria nel 1284. edil figliuolo fu presodagliAragonesi in vna zuffa nauale, poco prima , che seguisse la mortedelpadre , econdottoprigione in Spagna . Questodopo , che concentopatti fu liberato dalla carcere , se ne passo in Francia , epoi in Italia , per riuerire il Pontefice , e per prendere la giurifdizione del Regno paterno ; fu accolto inToscanacongiubbiloda tutta la fazzione Guelfa , ed in particolare dagli sciti Guelfi Aretini , che l'istigarono a fare la guerra a' Ghibellini Aretini , al che inclinò il detto Re. GliVbertini , chegouernauano la Republica Aretina , consultarono con i loro amici , e lasciatisi vinceredal fouerchio valoredissero esser bene andar a trouare il Re nelcontadodi Siena , mentre douea paffare a Roma, e qui assaltare le guardie Franzesi , econdurre l'istesso Re prigione in Arezzo . Partironoper ció esequiregliVbertini; mapresentitosi da' Guelfi , si opposeroa suoi disegni; mentrecontutte le loro forze accompagnarono il Principe da Fiorenza fino fuoridelio statodi Siena , senza essere offesodagli Vbertini , iquali accorgendosi effere pazzia di attaccare vn Re, circondato da tante migliaiadiSoldati, licenziarono il loro Esercito, senza farealtro tentatiuo . Ma il Re Carlo a petizione degli Aretini Guelfi , acció facessero la guerra ad Arezzo, lasciò lorocento Caualieri Franzesi , con Ameri- godiNarbona suo Gentiluomo, dichiarato Capitano Generale , controi Ghibellini , de' quali erano Capi gli Vbertini . Infiammatidunque gli vsciti d'Arezzodalla grandez- zadell'animodelCapitano, ed instigati ancora dalla gente de' Fiorentini , e de' Seneli , chedefiderauanod'impiegare tutte le forze loropervendicarsidell'ingiuria , che riceue- ronoda' Ghibellini , si prepararonoalla guerra; perche le collegate Guelfe negli acci- denti opportuni , che occorreuano, faceua ciascheduna di loro , oltre alla taglia ordi- naria di 500. caualli , un altro numero de' caualli , secondo ricercaua ilbisogno per foc- corso de' fuoi amici ; Quindie , che non effendo quella bastante per sostenere così gra- ue pesodiguerra , vi concorferogli aiuti straordinari delle Toscane Republiche in con. formita delle conuenzionistabilite in Fiorenza l'anno 1287. con l'Eletto d'Arezzo , come appresso legghiamo . Item voluerunt diflı Sindaci , rinin plena concordia firmauerunt nominepradictorum Comunium , quod adfortificandam Talliamfupradictam baberet , &in continenti pradicta ComuniaTusciatrecenti Equita- tores stipendiarij adminus perunumquemque diftorum Comunium . Qui trecenti Equitatores benemuniti aquis , &armis dent, &concedant dictis Guelfis Aretijquandofuerit opportunum . Item voluerunt fupraddıltı Sindaci quod dicta Tallia duret , &durare debeat ,donec Ciuitas Aretina fueritin amore , concordia , cum Communibus difte Societatis , &cumGuelfis extrinfecis Arety . Or- dinauerunt , &difti Sindaci , quod fiat Exercitus generalis ,&caualcata , ubi , &quando videbitur , & placuerit ipfis Comunibus . Etidetta Comunifurono i Fiorentini , Senesi , Lucchesi , Pistoiesi , Volterrani , San Giminiefi , Collegiani , San Miniateli , equeglidi Poggibonsi; ed interuennero anco- ra in quetta guerra , per la conformità delle parti i Bolognesi , iPerugini , e gli Oruie- tani ; e datutti questi popoli fu messo insieme vn'Esercitodicirca mille nouecentocaual- li, e ottomila fanti condottodalGeneral Franzese nel dominio d'Arezzo ; e perche la guerra douca farfi allora in fauoredegli vsciti Aretini solamente,enonde' Fiorentini, (co- meafferitcano i loro Scrittori) iquali si conuincano dall'infrascritta conuenzione fatta nel publico Parlamento . QuodfcribaturDominoAlmerigo de Narbona pradicto , vtsegerat , &faciat voluntatem Exitiorum Guelforum deAretio in faciendoguerram inimicis,&fpecialiter in ponendo Exercitum in terris inimicorum; : 4. Hh come 242 comeciò li cauadallibroFabarum dell'anno 1287.acar.zo. eglialtridisopra inlib. Prou- uifionum lib.24. acar.418. che tutti duefi conferuano nefie Riformagioni . Veggafi quini da Lettori la gran potenza degh Vbertini , che gouernauano la città di Arezzo, enoncrollauanodi coraggio atante armi , che se gli preparauaño contro; che non tolotutta la Tofcana gli minacciaua , ma anchela Lombardia ; equalfamiglia troua pareggiabilea quetta ? lo giudichichi legge. Gli Vbertini dunque oltre le loro for- ze , chiamaronoquelle de' parenti , amici , e aderenti , che vi concortero molti Signori dellaMarca , glivicitidi Siena , e di Fiorenza Ghibellini , cheli conduffero al foldodel VesconoGuglielminodegliVbertiniCapitano Generale, eSignore d'Arezzo, cheben prestocompoteun'armata di circa900, caualli ,e8000.fanti . Stana il Vetcouo in Arezzo tutto intento a quello , che operaua l'Esercito inimico; quandoebbe notizia , che ilcampodegli auuerfari , se ne passauaper configlio diM.Go- rodegli Altucci d'Arezzo , e di M. Colmode Donatidi Fiorenza ,oftilmente nel Cafen tino , e che arriuatoa Poppi , dato auea quiui il facco; matero prestamente con il fuo Efercito aquella parte ,e pose ilcampofuo aBibbiena a fronte dell'inimico ;e benche ilVesconoGuglielminoVbertini folle di forze affai inferiore al campo Guelfo , era però fuperioredi spritigeneroli , eguerrieri ,confessandotutti gli Scrittori , che questa sua ar- mata era la meglio Capitanata, chefi fullevista in quelsecolo : onde ardiquesto Vesco nodi presentare la battaglia al nimico , il quale non la recuso , ma l'accetto più che vo lentieri, conofcendoletue forze fuperiori a quelledel Vefcouo ,e schieraronsi ambigli Etercitinellapianura di Campaldino , si distesero per quella , ed attaccatisi gli vni agli altri ,fifece vna fieriflima zutta , nella qualegli Vbertinicombatteronotanto virilmen- te , cheruppero , edilliparonola caualleria nemica connumero confiderabiledi morti, eda asiquetta alla fugafu cagione, che mentregli Vbertini si stimarono essere vittorio- Li ; abbandonata l'ordinanza , e tralasciato a poco a poco l'ordine del combattere , colti inmezzodalla fanteria ,fu quasi tutta l'armata Vbertina tagliata apezzi, saluandosi fo lamente il ConteGuido nouello Potetta in quell'annodella detta città d'Arezzo ;che venuto con vnabandadi 150, caualli, per ferire di costa , nonentrò nella battaglia ; ma pocodopo abbandonatol'Esercitose ne fuggìa' fuoiCastellizedilVesconoGuglielmi- noVbertini CapitanoGeneraledell'armata,benche foileesortatoda suoi a faluarsi in Bibbiena; volle più tosto pareggiandol'anticagloriadel sangue Toscano , combatten dovirilmente carcare morto fia'suoi , cheritornare fuperato alla Patria; onde le fan- terie trouandofi fpogliate del presidio delle genti aCauallo dopounlungo cambatti mentofurono infelicemente abbattute . Questa battaglia èmanifesto , che seguissenelpiano di Campaldinoa gli 11. di Giu- gnodel 1289. nellaquale fidiceellere periti degli AretiniGhibellini seguaci degli Vber- tinida 1700. Soldati, e740. fatti prigioni . Enel Capitolo 130. il Villani tocca questo combattimento , dicendo tra morti , rimase M.GuglielminoVbertino Veiconod'Arez- zo, il qual fu vn gran guerriero ; e M.Guglielminode Pazzi di Valdarno, efuoi nipot , il quale ta il migliore, ed il pin anuifato Capitano di guerra, che fufle in Italia alsuo tempo, morendoni BuonContefigliuolodelConteGuido da Monte Feltro , e Teizo degli Vbertini . A P DelfuddettoGuglielminoraccontano molte imprese. Nel principiodel suoVesco- uato si volle mostrare in tutto neutrale alle fazzioni diabolichede' Guelfi , e Ghibellini , tutto intento a tenere inpace il suoClero, che era pure difcordante) tutto applicato per arricchirlo,e tutto volto a conferuare l'ampiezza delfuo dominiofpirituale, etempo- rale,che quea; poichepiglio lite colVescouodiSiena sopra le tenutedellaBerardenga.ed altri Castelli posti nel territorio Senesese n'ottenne sentenza fauoreuole;e benchein quei principi fi mostrasse pocoamicode MonacidiCamaldoli, perche possedendomolti Ca- stelli continanti alla fua Contea di Chitignano , cercò di leuarglieli , come si racconta nell'Istorie di Camaldoli ; nulladimeno nel sesto annogli si mostro molto parziale , come dice il suddettoAgostino Razzi conl'infrascritteparole . Sequenti tempore Guglielminus Epifcopus Aretinus , Theodaldum; &alios fuccessores Pontifices imi- tari volens; depofitis omnibusfimultatibus Sacra Eremi Patrocinium fufcepit jummapietate ; nec fines magna quidem certèIoannis SecundiGeneralisgloria; qui cum Eremitis magno fludio pacificari curauit ; cares omnem Ciuitatem Aretinam tantoque affecit gaudio, quantum antea , cum vrbem , tame Areti. 243 AretinumAgrum, aSacri loci aduocatione, acprefidiofeiunctumquodamodofuisse indoluerat maxime, eseguita. VidissepiosClues,vidissespopulorum numerofam multitudinemadlocaordinis , nonpaucam adSa- crumEremumfrequenter proficisci,&quasialicuius criminis essentrei benedictionema Patribus,acveniam flagitare,&pro virili vnumquemque aliquodpotinimunerisinTemplo Sacro offerre . vfque adeoutSacratiffimo locopaci,ac dignitatirestituto , velipfarum SyluarumAbietespro latitias Diderenturgestire , &cacumina agitare; Locavero ordinisfingulain eaDiecesi, quasi denuo jumma pie . tate fuissent erecta , tranquilla libertate , Jummaque opulentia , pacis ubiquegentium absque alicuius mor- talium molestiafrui .PorroGuglielmus Antecefforum Priuilegia cumfingulisdonationibusconfirmans, ea- dem noualiberalitate adhucmagnificare voluit , donauitque SacrumEremum omnibus iuribus, tamtempo- ralibus, quam spiritualibus Abbatia S. Pratalia oppido um Serravallis, &Frassineta , &AbbatiaS.ClementisArety; quaproptercum IoanneGenerali , adipso locoprofetus,eidem possessionePratalia,&Serra- uallis oppiditradit, Die VII.Aprilis MCCLXVIV. manu BrumNotary, Fraffinite veroperCotum Came rariumfuum, &Vicariumfequenti die , &AbbatiaS, ClementisperPetrum Capellanum die oftauaApri lis ;referuauitfibi Guglielmus ius patronatus Abbatia , &oppidi Frasfinite, Del 1256. il Velcouonon fattoper ancora Ghibellinos mabensipadronedella Repub. Aretina , in cui iVescoui aueuano infupremo comando , penso di ridurre al priftino stato di possanza Arezzo ed intesofl col Potefta, che era allora Roffimeno d'Acoppo de Rossi di Fiorenza , e con gli Anziani della Republica , che per acquistarsi la beneuolenza loro, mostro tenipre vn zelo grande verso il publico, l'istigo sempre alla ricuperazione daCortona; per il che si armo la Repub. Aretina a questa impresa, nella quale ilVescouo vi aueuale ragioni di vn'anticodominio,comesivedrà appresso . Marciodunque l'Efer- cito verso quella Citta , epresopostosottole mura di essa , cominciò a strignerla convn forteaffedio . Si venne a gliassalti, ed atormentarla per ogni verso , benchedagli affediati si venifle piúvolteallemani , e si facefiero le zuffe pericolose da ogni parte, percioche essendoff accortigliaslediatidel penfierodegliAretini , tuttidediti adarevna scalata , con dargli fintamente all'arme indiuerseparti , corfero adifendere quella parte , doue gli Aretini con animo rifolutos'erano forzatid'Appoggiare piùvolte lescale , e si difenderonova lorosamente con il saettamento , conle pietre , ed altri istromenti da guerra ; onde get- tandone moltigin dalle scale , vi si faceua grandissima resistenza ; ed in quel combatti mentononmorirono piu Cortonesi , che fi facessedegli Aretini . Ma perche l'Esercitodi questi abbondaua in gran moltitudine , ed erano assalite da tutte leparti le muraglie; quei di dentro vedendodi non potere riparare agliallalti , che dapiù lati fi faceuano in vn medefimo tempo , furono forzatidopounlungo, edub biofo combattimento adarsi nelle forze degli Aretini , iqualiessendoda più luoghi en- tratinella Cit d, ed auutone intieramenre ildominio, ricordeuolidelia paslata ribellione. vi potero gagliardi presidj . Edè cosa certa , che Cortona fu soggiogatadagli Aretini a' 6. di Febbraiodel 1259. in giorno di Mercoledì interuenendo a questa impresa oltre il Potelta , ilCapitano diguerra , il supremo Magiftrato degli Anziani d'Arezzo , ed an- che il VescouoGuglielminoVbertini , alquale fu restituita Cottona i manel medesimo g'ornofu ceduta , erilasciata in manodella Republica dal medesimo Vescouo; edin. premio della brauura , e coraggio , che mostrarono in questa occasione gli Aretini , il fopradderto Vescono gli dono due mila lire Aretine degli effetti propri del tno Ve- fcouato; e le parole dell'istromento stipulato nella città diCortona pertale effetto fo- nole seguenti . ةيا InDeinomine . Amen. Anno Chrifti a Natiuitate 1258. Domino PapaAlexandroResidente Ind.... die Mercurij 6. February . Venerabilis Pater D.Guilielminus Epifcopus Aretinuspro , &quod Comune Aretij, &homines ipfius Ciuitatis adhonorem Dei , &Ecclefia Aretina,&ipfius ComunisArety ; & Viilitatem Epifcopatus viriliter , ac prudenter Terram Cortone occupauerunt , &acquisierunt multisla- boribus , &periculis je ab hoc fupponendo , &fuftinendo exbinde strages bominum , &damna pluri- ma vulnerarum ,&etiam occifionum , que Terra (vt notum erat ) effe debebat Epifcopatus Art ty ; &per multa tempora , &crat contumax, &rebellis difto Domino Epifcopo , necefforibus eius eidemfubtraxerat , retinuerat per violentiam , omnia iurauit ui in temporalibus , Ipiritualibus omni modo , nec inde se Epifcopatus ,Ieu Epifcopi ante difti iuuare potuerunt , uique modo , neque, per temporale Brachium Ecclefia , neque etiam fpirituale , tanta erat potentia , fuperbia . Hh 2 nequitia, 1 : 244 nequitia , &rebellio hominum difta terre, reputando quod ibi per Aretinos, vt dictum est, factum erat promaximoferuitio , &commodoEcclesiasue dicterenunciauit ipfi Comuni Arety , &Aretinis tam- quam dilectis filysfuis,&boc benemerito donando eis de bonis Epifcopatus 2000. Libras denariorumAre- tinorum , &Pisanorumfinefraude pro feruitio ante dicto . Quamfummam pecunia 2000. librarum pro Je,&fuccefforibus eius nomineEpiscopatusje obligandosponte,&certascientia , &folemniter promifit DominoAstuldo Berlinghieri Iacobi tunc Poteftatis Comunis Arety, lacobo Rustıcı Capitanco. Domino Iacobo Omnibenis , DominoGuidoneGregory .OrlandinoAccarisy ,VinaRaynery,Orlandinoia- cobi,RubeoquondamMaffei , BonaventuraTiezzi ,&BonaventuraMiglioriniAntiani populi dicta Cini tatis stipulantibus , recipientibus nominedifti ComunisArcty , &dare , &foluere, quando ipfi Pote- ftas Capitaneus ,&Antiani vellent, velindefatisfacere , vel compenfare in negotys Comunis , prout ipsi vellent omni occafione Iuris. Altafunt Cortona in Palatio Comunis eiufdem per Ser Gherardumquon- dam Corbizi , come si vede al lib. 24. a c. 167, Dopo, che da questo Vescono Guglielmino , furonodonate le 2000. lire a gli Aretini inricompensa di untanto feruizio fatto alla sua Chiesa , cometopra , gli vende ancora nel medelimogiornotutte le ragioni del dominio temporale , che egli aueua fopra le sopraddette Città, e loro territorio ; el'ittromento fu stipulato in Cortona con l'allitten- za de' predetti Signori , Anziani , Potesta , e Capitano di guerra , da' quali effendo ordi nato, cheper freno de Cortonesi si fabricaffe vna Fortezza in quella parte, ubi dicebatur Rocca di Cerfalco , e lasciato fra tanto nellaCittagrosso presidiode Soldati , se ne tor naronocon ilrimanente del lor Esercito vittoriosion Arezzo , come si leggeil tutto nel medesimo lib. 14. posto nelle Riformagioni di Fiorenza ; ed il nostro Velcouo Gugliel minofi cattiuotalmente l'amoredi tutti gli Aretini, chene poteuadisporrepiudi prima; onde con più autoritadominaua , eperdendo il nomediTiranno, guadagno quello di PaverPatris ; matra' Politicipotèbene assumersiil titolodi Principe ; benche Gio: Vil- lani nel7.lib. delle sue Iftorie cap. 109, e Raffaello Volterrano con molti altri Istorici di- chino , che M. Guglielmino degli Vbertini di Valdarno , fu huomodigran valore , edi grand'animo, e piu tosto natoal maneggio dell'armi,, che all'esercizio del Sacerdozio; maiodico , che ancor in questo fu huomo pio , ereligiofo , come si è di sopra detto, per- che (oltre l'auere vnito tutto il fuo Clero , e le due Chiese della Cattedrale , e dellaCol- legiata , per le quali nafceuano moltedifcordic;ed anchescandali continui ; e rimelfa la fua Diocesi in un'ottimo stato , che gli era stata vsurpata; e fatte le donazioni,e dimo- trazionipie,verso il Sacro Eremo) applicotuttol'animo in prouuedete alleMonache diS. Maria di Pionta , per le quali nafceuano molti fcandali , effendo quiui intereffati molti nobili , e potenti , perche queste tencuano loSpedale del Monte Titea, oggi detto Montetino , eper conseguenza lo Spedale di Murello , e maneggiare quell'entrate; molti Cittadini cercauanoquesta amministrazione con doni , ed altro : e pero tu leuato da questoVescouoalle Monache ; concefle anche questo Vesconoa Frati dell'OrdineEre- mitanodi S.Agostino vnfito per fondarui la Chiesa, ed vn Conuento nel 1257 e nel 1260. fu eretta la fraternita diS. Mariadella Milericordia d'Arezzo viuente questo si gran Pa- store ; il quale mostro gran deuozione verto il corpodel Beato Papa GregorioX. mor to inQuarata, Terra posta non lungid'Arezzo , che quattro miglia ; che per teneifila Citta aparte Ghibellina , nonvolleandarui . Sparfafi adunque la famadella gran Santita di questo gran Pontefice, concorse infinità di gente avisitare iltuosepolcro;e vedendo- fi daquesto nostro Vescouo la grandeuozione , e concorso del popolo forestiero , volle conogni maggiorpicta ,e religione riceuerlo ; e però mette mano alla suapropriaborsa (concorrendouianche iCanonici) per perfezionare la nuouaChiefaCattedrale , eretta in onoredellagloriofiffima Vergine , di S. Donato , e di questo PapaGregorio X. nato della nobilissima famiglia de' Visconti di Piacenza , per poter collocar quiui le sue sante ofla , acciò conpiù magnificenza , ed onoreuolezza follero da tutti i concorrentipopo- liadorate. Mollofi dall'esempiodiquestosuogran Paftore , il Popolo Aretino, volle ancheesso concorrere a questo grand'edificio , che oggi è la Cattedrale . Eresse l'Altar maggiore , il qualefecefabbricare di figure di marmodibasso rilicuo , dedicato pure alla Beatiflima Vergine , a S. Donato , ed al B.Gregorio , e lauorato con ogni maestria daGiouanni , e Niccola Scultori Pifani , confpela di 30. m. fiorini d'oro , conforme riferisce il Caualier Giorgio Vassari Aretino , nelle vite de Pittori , e Scultori illuftri ; Si che questo Vescouo ben che maneggiatle la spada, stromento infito anatura, inquena : 245 1 Da casadegliVbertini , seppeancora fare l'vfiziodi Vescono , equello d'un buono, pioPaltore;e tutte le guerre, che fece , che aldefcriuerle vi vorrebbe vntomo intiero , suronoapro del suoVescouado, eper mantenere la sna ampia giurifdizione , ediocesi , chedamolti Vescouigli era stata viurpata ; e per difesa anchedella sua Patria , che era Itata fempre gouernatanonagouerno popolare;madavn nobiliffimo Magistrato di gran- di,e-famoliCaualieri ,de' qualiArezzo e statosempre abbondantiflimo , come tutte P'iftorie anticne lonarrano; efino al tempo dell'Imperatore Carlo Magno si numeraua no nel territorio , e dominio Aretinosopra 300. Feudatari . Preualse dico questa gran casa degli Vbertini a tutti i fuddetti feudatarj , abbassando il grand'orgoglioalla famiglia de' Tarlati potentillima , come si è da noi di sopra dimostra- tosechedomino, cometiranna la RepublicaAretina ; si come ce lo dimostra Giouan- ni Villani nel lib. 11. al cap.25. delle cui forze efiendo piene le carte, sarà meglio il tacer- le per nondisminuirle , mentre restanonegli occhide' curiofitutte publicate alle stampe concernenti questa famiglia . Legghino in particolare Lionardo Aretino nel 3. lib. del- lafua Istoria , il quale parlandod'vna mutazione d'Arezzo , così dice . In fra gli altri perseguitaua i Pazzi , e gli Vbertini , ed auendodisfatto più Castelli de loro,vltimamente ando a Campo a Ciuitella, doue si trouaua il VescouoGuglielmino huomodi parte auuerfa , &c. edi fotto dice ; ma il Vescono insieme con gli Vbertini, e Pazzi,donde lui eranato , e con altre famiglie della medesima parte , peruenne alresto della Nobiltà , e preso l'arme , le cacciod'Arezzo , e col fauore de suoi si fece Signore dellaCittà, &c. Enel 4. lib. soggiugne appresso , Vbertini , Pazzi , e Tarlati , le quali eranofamiglie potentiffime della citta d'Arezzo, &c. legghino ancora il 7. e 1'8 , che tro- uerai, o Lettore , nominati gli Vbertini per huomini molto potenti . Edin fine Lionar- doAretino, il Volterrano , il Villani, e tuttigli altri insieme parlano diffusamentede Tarlati , edVbertini , che diuisi in fazzioni non gia de' Guelfi , eGhibellini , ma ingelo- fiti l'vno dell'altrodella loro potenza, ciascuno inuigilaua alla depressione di eslasedauen- do amendue seguito confiderabile , faceuano fouente delle zuffe , ed agara cercauano la Signoria della Republica , e perche Amore , e Signoria , nonvuole compagnia , nenafceuano tra di effe quotidiane contese; ebenche l'vna , el'altra famigl a fossesta- ta nemica della Republica Fiorentina , per essere queste di fazzione contraria , tutta vol. ta ciascuna di loro cercaua la fua amicizia , per comparire sempre il piu forte nellafee- na dell'emulazione ; e però Lionardo Aretino chiamando queste due famiglie potenti, vienea confermare quanto si è da noi detto di topra, con l'infrascritte parole . ITarlati, Blbertini potenti famiglledegli Aretini, benche fosserodelle medelimeparti, niente- duneno per loro odij priuati , eranovenutitra loro in dissensione ; l'vna stirpe , el'altia craitata nemicadella Republica Fiorentina ; però chedellacasa degli Vbertini era stato il Velcouo Guglielmino , il quale a Campaldino inquella pericolosa battaglia si trovò a combattere con i Fiorentini; Della casa de Tarlatı , era stato Saccone , e suoi conforti , cheafuotempo aucuanodato allai molestie alla Città contro Saccone,eda'suoi figliao- li , era l'indignazione più fresca ; ed i nimiciloro , come accetti alla Republicaerano ri- tornati allaCitta, ed apertamente venuti in grazia diquella per la guerra de' Tedeschi , nella quale con una squadra di buona gente venendoa Eiorenza , e dipoi seguitando in Campo il Capitano, s'eranotrouati afare esperienza di loro, equesta cosa era stata gratiilima alla Citta ; ed a questo si aggiugneua ancora , chedopola tornata dellEferci- to , biordo capodi quella famiglia , ilquale per la faticadel Campocontro a' Todeschi era caduto in infermità , edvltimamente era morto a Fiorenza; la Citta dunque con gran memoria del feruizio riceuutonell'Effequie sue , mostrando ogni magnificenza fu- premamente l'onoro ; ed Azzo suo fratello fece Caualiere , e tutta la loro famiglia fu Arccunta in grazia,eprotezzione della Republica Fiorentina .Adiftanza dunquedi co- itoroli prete la guerra controBibbiena per laCittà ; e la carica di quella fu data a M. Az- 2 ed a Farinata degli Vbertini , perche in quei contorni tencuano molti Caftelli ; effendo l'afiedio posto a Bibbiena ; gli Aretini per l'odio antico di Saccone , vennero a stringere gli affediati , e posero il campo loro daper se ; l'assedio fu stretto , ed aspro edaqueghdi dentro fu fatta la difefa valorosamente circa due mesi ; all'ultimo i Terraz zani non vedendo alcuna speranza di salute , di notte tempo accordati coʻnemici , gli meiferoper lemura .Dipoi la zuffa fu dentro , e quegli di Saccone si rifugiarono nella Rocca 1 246 Roccanonfenzabattaglia , nella qualevifu FarinataVbettinigrauemente ferito, &c. Tutra questa Iftoria la racconta RaffaelloVokerranoallib.5. VerumpofteaTarlati , bertinique , Gibellini , Exteres reducii , Manfredi Sicilia Regis tempore aduer fari cœperunt , primusque Guglielmus VbertinorumPrincepsPatrraquepræfulfimul, &Tirannus , acdie proprio, quo SacerdotiFlorentinisfæpèbellum intulit ; poftremoGuidoneFeretranofimul ex Exulibus Flo rensinisauxikantibus cum eifdem Carolum II. Sicilia Regem Socium habentibus congreffus in prælio apud Bibienam occubuit,vbiAretinorum tria millia ceļa , capta autemduo millia fuere . Guido deindePeira- malaTarlatorum caput Sacerdotio , acTyrannidi Sacerdotis anno 12-18. a Florentinis , &RobertoRege bellofuperatus, cum eis conuenit, vtVrbis Imperio pænesRobertum relicto , ipse Vrbis adminiftrandı, creandorumque Magiftratum ius haberetdeindegliscente Imperij cupiditatecumTiphernumPontifici abstu liffetaloanneXXV. Prejulatu deicitur exAretina infuperDiœcefi , Cortona deducitur primo Prafule in caexVbertinorumfamilia constituto ;quamobremGuidoiratus bertinorumGaftella euertit ,&c... Et infra inquitpaulo postBibbienam cateraque oppida ademerunt impulforibuspariter, &adiutoribus Fa rinata , &Altio bertinis qui in gratiam nuper cum Fiorentimsredierat ob egregiam eorum inbello Theutonico narratam operam, in quo ,&Biordus exeorumfamiliacecidit . Ma tralasciandola potenza di questa Casa protegu remoalla semplicenarrazione di qualche particolaredi effa ,nondouendotralasciare punto Buofo Vefcoro d'Arezzo , elettoinquesto VefcouatodaGiorXXII. Papa , in luogo di Gundo Tarlati decaduto di quel Vescouatoper auere questo senza fua licenza incoronato l'imperatore Lodouico Bauaro della Coronadiferro inMilano, comefie da noidisopra dimostrato nella fa- miglia de' Tarlati ; poiche il Papafi moffenon tantodalla disobedienza, edisprezzo , quantodallabuonipolitica , vedendoben'egli , che non vi era altra famiglia , che po selleferuire di stroniento per abbattere totalmente lapotentissima casa de Farlats, che Vbertina , la quale in verofece quell'effetto ,che alpettaua, por chequesta costrinfe PierSaccone,(chesi era reso inuincibile) a dare nelle manidella Republica Fiorentina laSignoria d'Arezzo; che più il suddettoPapa, non poteasperare , come anchetutta lafazzioneGuelfa pervedere in terra inmoftro, chenontemenadiqualunque Porenra to, che segli folle oppofto ; eperói Principideuono stare molto oculati , che ne loro stati non inforghino guerre ciuili , che queste sonopropriamente lapestecrudeliflima, miferabiliflima de loro dominj , Del qual Buotoneparla Burali nellevitede'VescoulAretini in questa guisa. Buofo per farligrati iCittadini, rinnouo il priuilegio di Guglielmino fatto a gli Operari diDuo mo l'anno 1277 il quale di presente èposto nella stanza de'suddetti, chetengano nelia Cattedrale medema . Fece ancora piu Sinodi, ne' quali fi fecero molte costituzioni, frin onoredel Clero, come ancora concernentiI'vtile delComuned'Arezzo, de'quali dipre fonte se ne vede qualche fragmento fra l'altre scritture , poste nell'Archiuió deliaCatte drale Aretina . FondoMonafteridiMonache, edaltre opere pie . M. Vbertino di M.Guglielmino , fu valoroso nell'armi , eprudentiffimo nel gouerno , perògliAretinisi ferpironodi lui indiverse imprese , benche corresse poca fortuna . Nel 1251, mentreera Potestà della città d'Arezzo , fu dichiarato da' Ghibellini Generale, ed adunatisiingrandiflime schiere, marciaronosotto lasua condotracontroiGuelfi, che fi ammassauano ne flatide Marchesidi S.Mariaper trauagliare , e moleftare laCitta on de arriuati aMonticello Caftello suggetto a fuddetti Marchesi lontanocircaottomiglia dalla citta d'Arezzo , e quiui assaltatigli, furonocorrispostida'Gae fi intalmaniera,cho restaronodisfattitotalmente con la prigionia del suddettoGenerale, ilqualeeffendoper ordine del Marchese condottoprigione a Perugia , etentito in quella Citta ad istanza delPapa; fudopocertotempo col mezo di M. Niccolò degl'IncontriArcipreredella Cattedrale di Volterra liberato di carcere . 3 Azzo Vbertino fu Canaliere, ed huomo temutonella cittàd'Arezzo,ebenche iGuelfi fottofraude l'auessero fatto ritornare alla patria , accorgendofene effo,de ne fuggì velo- cissimamente , e con luii Saffoli , i Gualconi , gli Adimari , ediRinalducei , alle quali famiglie , benche nemiche de Tarlari, gli conuenne far lega contro il gouernodellaCit- tà d'Arezzo , che da 60. huomini fi gouernana Rinieri detto anche Ranuccio fratello di Buoso Vesconod'Arezzo , fu anch'essoVe- scouo , ed il primo , che ebbe la citta di Cortona per leuare, o dismembrare dal Vesco- uato da Arezzotantapotenza, ed abballare PorgoglioatVesconoGuidodiPietramala poco 247 pocoamicodel Papa, il quale in vnmedefimotempo viuente ilsuddetto VescouoGui- do, creo isuddetti due fratelli Vescoui ; perche non fu folamente il motiuo del Papar; la coronazionedell'Imperatore inMilano , comesi è detto disopra ; ma la causaprinci- palefu lapresadella città di Castello , come si è da noirimostrato nell'Istoria d'Arezzo . Perlasuddetta presa delle città di Castello , comeCittà della Chiesa , almeno secondo le suepretendenze , il Vescouo , e queiMarchesi(comedice ilTarcagnottaallib. 26. del lapar.2.) mam'immagino , chevoglia dire del fratello,e nipotidi detto Vescouo , come chequegli furono gli esecutori dell impreta ;gli comandòil Papa dirilasciare la suddetta Città, maniunodi loro l'obedirno , tenendola Città sotto il loro dominio; Per il che il Papa auendo piu autoritá sopra il Vescouo , volle forzarlo adobbedire , con priuarlo delVescouato, le in capoaduen esi non foflè andato a piedidi Sua Santità , ed auefle rimesso la cittàdi Castello in sua mano . Matrouandosi egli bene in piedi non curando leminacciedel Papa , dilatoi confinial suodominiotanto temporale, quantofpirituale conil possessodi Cortona , di Castiglione Aretino , ditutto il Casentino , di Gubbio , edvlrimamentedelladetta cittadi Castello ; scorseanche per tuttoValdiCl iana perfot- tomettere altriCastelligia ribellati alla sua obedienza ; e Lucignano, che gli fece gran resistenza , loprese contro le forze de' Senesi , e scorrendoperquel di Siena , atterrò Roc- che ,eCastelli , che aueuano auutoardired'opporsi alla suadestra , comeaffermano le Croniche Aretine , il Burali ; etutti gli Autori Fiorentini confeffano , che fi fosse reso formidabile atutta Italia . IlPapa vedendodi non lo poter domare con le scomuniche , écon la forza , tento di farlo obbedire con folleuargli contro quasitutta Italia; ed intan- to andaua speculandodi poter mettere scisma , eguerra ciuile in Arezzo; maconoscen- dononesserebastante il parti oGuelfo, ciadopro il Ghibellino contro ilGhibellinospoi- chesapendodiquantovalore , e seguito fofre la Casa , ofamigliaVbertina in Arezzo , comincioa spronarla conmettergli auanti gli occhi di quanto pregiudizio fosle alla lo- to fama il dominiodella casa de Tarlati, epiccatala di riputazione , mostraua qualche inuidia ,emalevmore, contro laTarlatas maeffendo troppo amato vniuerfalmente dagli Aretini il suddetto VescouoGuido ; non faceuanocolpoquesti dardi vibrati dagli Vbertini, tantopiù , cheerano conosciutiauuelenatı dall'inuidia , edall'emulazione; ma il Papa perdare maggior forza alla casaVbertina , costitui il Vescouado in Corto- na, leuandoal Vescouod'Arezzola Pieue diS.VincenzodiCortona , ed aggregando la alla giurifdizione , e mensa Episcopale , ecosì elesse primo Vescouodi Cortona Ri nieri detto Ranuccio di Giorgiodetto Biordo degli Vbertini ; e perche i Vescouiinquei tempi aueuanoqualche fuperiorità nel gouerno delle Citta , veniua aindebolire la po- tenzadel Vescouo d'Arezzo , conleuargli Cortona , e suodistretto , la quale era stata femprefotto ilVescono d'Arezzo , come si è mostrato nell' Istoria didettaCittà , con ra gioniben fondate di scritture autentiche , ede' Breui Pontifici , eCefarei , che seruano per contrariarel'opinionediqualcheduno ,che tiene , cheCortona auesse auutoprima il Vescouo, mache perauerne ammazzato vno , loperdesse; cosaanoinuoua ; fappia- mobenquesto, chenelBreue,che concede il Papa a questa città diCortonad'auere il Velcono,nonfa menzione direstituzione alcuna,comedouria fare , se fosse vera l'opi- nione, la quale viene contrariata da F.Leandro Alberto Scrittore diligentiflimo nella fua descrizionedi Toscana;il Biondo al lib. 19. il Plat. ilVolter. e tutte le Cron. Aret. Fatto il fuddetto Vercouodi Cortona diquesta potentissima Casa degli Vbertini , acciò vedefle d'opporsi al VesconoGuido,esua famiglia, non vollequiui ilPapa quietarfi , poiche confuoBreuepromefle algouernodella Chiesa AretinaBuosoVbertini fratellodiquel- lodiCortona perdar maggior forza , ed animo dip gliare con la loropotenza il pofieffo del Vescouadod'Arezzo perla deposizionedelVescouoGuido,&c. ** Di quì cominciaronole guerrecrudeliffime inArezzo fra queste due famigliedispu- tandosi traloro il dominioAretino , il che cagiono la rotina dellaCitra , con la perdita della liberta; e conla depressione totalede' Tarlati; con la vittoriaalla famiglia Vbertina, chesopra tuttePaltre potentisi inalzó; ma mutatosi poi gouerno a parteGuelfa in Arez. 20pocopoterono iGhibellini , a' quali conuenneritirarsia loro Castelli, ecederebuo- naparte diessi allaCittà; &adaltribisognòpartirsi , eritirarsi in altri luoghi ,etiam fuo- tid'Italia . 1 FrancescodiGuidoneVbertini fecegranproue contro iTarlati , con ricuperare dalle lor 248 lor manimoltiCastelli, comeanche contro i Fiorentini , a quali riprefe la TorrediCa tiglione Vbertini . Belifario Bulgarini , eCelsoCittadiniSenesi , tutti duediligentissimi inueftigatori dell ' antichita , ed in fpeciedelle genealogie , pongano molte famiglie novili Senesi, difcefe d'Arezzo,gli Vbertini di Valdambra detti poi Obertini, eCiappettini, epoidicanoOber- tinidiChitignano detti Obertini Conti d'Armaiolo,la qualConteagli fu datadalla Re- publica Senefe , mentre spogliatode'suoi stati BustacciodiBiordo Vbertini si rifugioap- presso detta Republica , con annouerarlonel numero de' loro nobili , tronandosinomi- natonel 1334. enel 1335. alle gabelle di quella Cittàfol. 60, Bustacciodi Biordo Vbertini di Valdambra , che fu l'Autore delle suddettefamiglie in Siena ; comeanche in effe fi ve. de Margherita fua figliuola , chefu mogliedi Ristoro Gallerani ; e PierodelfuddettoBu- staccio,cheprese per moglie Milia Piccolomini; e Farinatadi Bustaccio suddetto fu pa- dre diCiappettino ; e diquesta famiglia fu quel FarinataVescouo diForli del 1446. по- bile Senefe . CeccodiCiappettinodegliVbertinifu Caualiere , e gran Soldato , il quale si trovò al foccorsodi Forli, di cuine fa memoria AlbertinoMusatto nella sua Istor,Augusta deGeftis HenriçıV11. Cefaris lib. 7. Androinod'AzzonedegliVbertini ammaestratonell'Eserciziodi Marte fece spiccare il suovalore sotto il Ducadi Milano, esi legge di questo nella Cancelleria segreta d'Afifi alle Riformagioni del 1401. MagnificusDominus Androinus de Vbertinis Locumtenens Illustriss. Eccellentifs. DD. Ducis Mediolanı Domini Ciuitatis , &Comitatus Asisij , edel 1402, fuVicario in Perugia . Furonohuomini illustri , edinfigni nell'arme Biordodi FranceschinodiBiordo, che fu Caualiere , edAzzofuo fratello fu pure Caualiere , cometutti si leggononell'Archi uiodi Murellod'Arezzoal Protocollo 11.. ECiappettino degli Vbertini fu Potesta d'Arezzo nel 1296. come si caua dal Catalo gode' Poteftà Arctini , doue si legge ancora Vbertino di Guglielmino Vbertini Potefta d'Arezzo del 1212. Enella Cancelleria prioraledella città d'Arezzo si legge vn'attestazionepublica della nobiltà degliVbertini , che fa la Città ad AzzoneVbertini in occasione di prendere la CrocediMalta , odi fortire da suoi paesi per segnalarsi tra gli Efteri , e Oltramontani , il di cui tenore é l'infrascritto . Vniuerfis,&fingulis adquos prafentes noftraprafentatafuerint fidemfacimus, &attestamurNobi lem iuuenemD.Azzonem filium Illustriffimi Comitis Vbertini DominiPerFrancisci D.Bernardinidenobi. liffimafamilia Vbertinorum PatritiumAretinum inter nobiles , &Magnatos connumerari dignumpreno minatosquepatrem, auum ,&proauum , &alios antenatos tamlitteris, tam armis , generofa , &egre giavitamduxit ,prout inpræfentiarumipfe Vbertinus prædixit , &ducit eosdemque inCiuitate Aretina priuilegys immunitatibusque ignobilibus , &plebeis minimè conferri , acconcedi confueuit , fedfolum , dumtaxat nobilioribus , &antiquioribus Patritiys ,positosfuifle , &effe , &in eadem Ciuitate pro tali busfemperhabitos , temptos , &reputatosfore , &effe , in eorumque omnium , &fingulorumfidembas nostras fieri fecimus , &fygillo magno Comunis infsimuscommuniri. DatuminPalatio nostra solita Residentia die 12. AprilisMCCCCCLXII. Edifattoquesta famiglia è stata sempre esenzionatadalle gabelle, epesi , comesi vede nella filza de' RiformatoridiDoganasottoil n.205. : OftoVic.PracticeR.P.F. vniuerfis ,&fingulis adquos prafentes nostra aduenerintfalutem . EssendoiSignoridi Chitignano insieme conglihuomini, estato loro raccomandatia S.E. e portatisi in fede , come si spera , che abbinoa fare per l'auuenire , verso la prefata S.Ecc. edattesa la confuetudineessere sempre stata, cheessi Signori, ed huomini lorohan nocauatodeldominio Fiorentino , e condotto ne' luoghi, estatı loro , e da tuttiiluo- ghi è stato mandato neldominio Fiorentino tutte le grascie , e bestiami d'ogni sorte senzapagamentod'alcuna gabella , eccetto , che alle porte della cittàdi Fiorenza ;e con- ciofiachèvltimamente perordine de' Maestri di Dogana di questa Città alcuni huomini del Sig. Vbertino, edel Sig. Pier Francesco legittimo successore , eal presente Signore diChitignano , sieno stati grauati percausa di gabelle de' loro bestiami, benche di poi sienostati fatti liberare di talgrauamento ; evolendo idetti Magnifici SignoriOtto prou- uedere infuturo , che idettihuominiposlinogodere il priuilegio ,che hannogoduto fin ad 249 L adoggi; eflaofferuata loro laconfuctudine,enon fienopiù motestati pertalcontohar: nopro vigore di loro autoritàdeliberato, edeliberandochiarito , disposto, ordinato, chia. rifcano ,dispongano , ed ordinano , cheil d.Vbertmo, esuoisuccessori , egli huomini deld. fuostatopolfinoin perpetuocondurre,ecauaredald.dominiodiFiorenza perpaf- fo aChitignano, ene' luoghi, estatodi essiSignori ,emandareda de statonel dominio prefatotutte legrascie, e bestiami diogni forte ,senzapagamento digabella alcuna, ec- cetto,chealleportedi Fiorenza;il che per la prefente fignifichiamo a tutti iRettori, Paf- feggieri, eVfiziali diS.Faccio che offeruino, edofferuare faccinola presentedelibera zione , disposizione,edordine;enonmanchinoper quantostiminola grazia , ed indi gnazionedel Magiftratoloro . Mandantes ,&c. Ex Palatio Mediceo die 16 , lanuary 15.39. C-AntoniusMaria Bonannus Canc, dilli Mughiraeus de mandatofolito Sigillo, 97בבית CM -Appariscanoaltri priuilegi tanigli per le medesime esenziont dagli Aretini nel 1931. comesi leggemlibro DD. Magiftrorum Dogane Aretine nuncupato , alibrode' Capitoli, eRe- giftrodelle lettere fokszserpol slidssargabongoctat nodalom bil paisant Si legge ancoranel lib.8,de'Capitoti efiftentenell'ArchiuiodelleRiformagionidiFio senzalotto i26.diGiugnodel 2383. lesenzioni cheebberodalla Republ. Fiorentina di portaretuttekarmi inperpetuoinCiuitate,&por Ciuitatem, Comitatum, &diftriftum Florentia , &quocumqueloco, &tempore quæcumque arma, &genus armorum,sam offendibilium,quam defendibi. lium, &fine aliquaApodixa, licentia,veljubfcriptione habenda,aut aliafolemnitateferuanda, &feu.cum apodixafubfcriptaperScribam Reformationum Comunis Florentia , &etiamfineipfa apodixa, c. cdani che potefferofarla portare aquattro compagni ,eferuitories, insogollam Apparisce anche alle fuddette Riformagioni all'armario3.nelle scritture appartenenti alCastellodi Pondo, essere questoCastelloloro comeper inueftitura fattaglidall'Abbate diS.llariodel 1364in perfonad'Androinodegl'Vbertini,esi vegganoconfermatidall'Ab batediGaleatadel 1933.con-lacaducità a figliuoli di BiordoVberini , efi vegganopiù pagamentidelcenfolge tassilgeant sterbrofiorgolindoodb FAMIGLIA DE ZANI A CONTI IN BOLOGNA. P Er mantenere quello, che frè promesso danoi nella lettera al Lettoredi trattare di quellefamiglie,che fortite dallaToscana, Hannoallignato inaltre ProuinciejeRe gni, ci si presenta auanti la famigliaZani oggi ContiinBologna,douefino atempi no Ari rifplendetra quellanobiltà semarauiglia non è ,cheimquellaCittàfiritrouinomok te famigliedellaToscana; poichèrestanotoagl'intendentidell'Istoria, cheBologna città famosislima della Lombardia , il dicui dominio fi dilato col possesso di ta. Cittànell Emilia, perefferestata fondatada Tofcaniantichi;concedette perciòaquesti, comean- coa' Lombardiampliffimi priuilegi, eformo,edegli vni, edeglialtri, due milizie, lequas linonfoloaccrebberoquella Republica; maancora feruironodidifefa alla di lei libertà, ondela prima fu detta de' Toschi, elafecondade' Lombardi,che era costituitadifami- glieoriginatedi Lombardia.el . Nellamilizia de' Toschi si conteneuanole famigliederiuatedalla Toscana, che voleua-> noabitar in Bologna,secondo, cheparlanogli statutidella d. compagnia,e milizia, ordi- nati nel 1236. eritrouatisi vltimamentein raggiustarequell'Archivio publicosda' quali statuti chiaramente fi comprende , che le famiglie,epertonede' Tofcani, abitanti inBo- logna , si obligauano aferuire conla perfonanell'Esercito de Bolognesi con andarui ar- mati CottoilConfalone, ecapodella Società, omil zia de' Toschi. Inquesta Societadun- que entra la famigliade Zani ,comeToscana , auendone io auuta l'infrascritta fede per manodi Notaro odraslush non In Christi nomine . Amen . ANatinitateeiufdem 1667. Indift. 5. die vero 28. mensis Maijtempore SedisPontificie vacantes per obitum falicis recordat. S.D.N.AlexandriPapaSeptimised in grobbag Vniuerfis fidemfacio,&atteftor, ego Notar, infrafcriptus Cancellarius Societ.TufcorumBonon. qualibet in quadam matricula cooperca cum alle ligneo in qua incipiendo ab anno 1322.funt defcripta nomina, &COT gnomina hominum tunctemporis eiufdem Societ.&queforuatur in Archiu.ciufdem Societ.fol.s. verfode- fcriptum nomen,&cognomen infrascript videl. D.DutijdeZanis C.S.Stepham,&vt latius in d.matricula. LS. Ita eft loannes Baptista Querzolus einsdem SocietatisNotarius , &Cancellarius,vtfupra Si vede, che finoaquesto tempoquestafamiglia eranobile, mentreeratrattata colti colo di Deminutil cheinunfecolotanto lontano èmolto confiderabilabonn li Ma 250 ! : Maperfondareiltuttonelleferissure,contriadafciamocio che potrebbe effer dettodi questa casadagli offequttori dellistorie mentrefi vede:id:Agazia Scritt. Greco aucre fion hito famosonell'Imp.Orient primann Mulenzio Zano,cpofciaefier statogloriofo , ed illustreTeodorode Zanine tempi di GiuttinianoImper,suas primiGenerodel dilui Efer- siti dalla condotta delle cui armi faron costretti di torroporfial giogodel Rom.Imper iMifingliArmeniseColchi, come nefcriuel'istoricocondeseguentiperoleallib.2. dell IftoriedeGotti . Eratwrendressexerciws KirJape Claris Theodorns, qui Zanus genereapud Romanos. onutritus adomnia erat industrivs ,&audaxsede altando la di lus elperienza militare, comme. moranel s.l. vna espedizione commeslali.contro inimica del Roth Imperio. Mutiturigunt contrabotes Theodorus Zamme qui poft Intimanum inserceterasobemebat Romanan, Priefeitosprimatuma Maper portarmicon proye indubitatodi cogiti aurentii placiandopertantoall'arbitrio drchi leggetofudd.cole comeanche piccheferait Procopioal bilodellaguerca Per- ficade Zani, nonvolendo jouniracoletantolongancaqudligichacon vnacontinuara fuccessione si dimostra . Non istimo perodisprezzabile l'otferuazion dolkarmi, chepory ta questafamiglia.engendo walidneariezonesom dempd'argened, o mesod'argentoin camponere infogra anticaviattudal Sotobcomafiyede heitangochiard'AndreaBurea polta neinuoniAtlantidiGiose GuglielmoBlezuilshopuòdareconietturad'auerques ita un'origine,nobiliffimaemokosaricama pleupwa... Il sempodiuoratoredelle memorit pin confiderabili primadi curiofraglinueftigatori, Jonuiladimena isigruipraquestatumigianal fecolo,che nelmille diCristonato, molto potente , ericeaestutta miesta condefuedonazionradingrandire la BadiadiSan Gaudenzapotanelmugetocomesiprouera con rogiti autentici apprcio, eperportar- mi alla proun indubitatadell'alberodid, Galalla qualeconchiarismacertezzad'iftros rderiti autenticifuprodege:Vedendolispieltaste ZaniinToscanaper rogitiellerchiamata Gianis rimanendoamplito contadeltozta della prathanzianTolcans in fuocognome.e prima conuiene, che chì legge,rifletta, che la famiglia Zani, o Giani, vsosempreilnome diZano , oGianni, conformel'accoftumaronone primisecolidelgentilizio altre fami- glie, comegli Anici,gh Azzi, Fabi,ed altre, che poi fidiftinfero con fopranomi, comein effenofivedachequesta iniratnicid famiglierporchellprogenitorediquesta fu chia matoFusco, opérváronomer Gianniastiediorandi sola eiche li vodefotrofcritto in vn rogito EgeGraum,quoFustavacor. Di questofiofigliuolo vn'altro Gianni, che fu inclinato, allamagndicentagedallapietaivetio & cultoDuinosedintento adarricchirela Badia fon praddalla qualecompto Ferre,Cafine Chiefosacefefcendola ditacolta, edampiezza di paesesnonvolendolchogiounólaltramezzafie,comeinprouadellaveritàsenevede ro gitonelleforituredellArchimondella Manonziatadi Fiorenza,alla quale fu annessapet autoritàPontificia la fudd,Abbaziailetovifofierotuttelescritture dellad. Badiapotief simo dir d'anantaggiodiquesta Galas maper en femplice auanzo, sappiamocheGiannil figliatolodellaB.M.diFusoo.commpròla ChibfadiS.Lorenzopofta in Formacecum ipfa cur ze,Poio,&Castello,&c. per donar il tuttoalla sudd.Badia,nel 1067.comeper rogir, diGuido, conferuandosi riscomentanel dérob Archiuso della Santifsima Nonziatadi Fiorenza DaqueltoGianninapquevh'altob Gianniil qualenonmendel padre,edantenan fimo ftro pio,versolaiadd:Badiarauendoglidonatomoltereneseratepolte mf.comitatuFlorentis no Fafulano, quadicitur Vico, inlocaOrgna, in SPierto, in Pratonuouo, in loco Riodel Fa bro, inMandricolic.ekimaltriluoghipoflimMugello equestotu nel1679.elperche è lo- grato dalletarmeedal tempo il nome dichirogoquestoistromento; le nevedel'auanzo dell'antichissima pergamonanelfuddettoArchiviodellaSantissimaNonziata 1210502 GiannisuddettogeneroGhierardo , il quale con la declaratiua , che dice, dono prore medio anime mees anime foannis filij met, fecenell'olcima lua era vnadonazione allafo- praddetta AbbaziadiS.Gandenzodi suttaquello,che egli poffedeuain Planonouo,nella qual donazione si vede che Gianninitofiglinofovi prettol'assenso ,etaldonazionevie nerogata daNdebrandino nel res. eficonferuanelsopranominatoArchinio . Tutte attestazioni le maggiori , chebramar fipoffinoper argomentodella grandezza,e pietà di vna famiglia in fecolitanto remodi Quest'vitim osGianni genero Ghiraldo , che fu pa dre divn'altro Gianni,come ti vede in vn rogitodiSor Felice nell'Archiuiode Canonici dellaMetropolitana di Fiorenzadel 1213. e questo Gianni viene descrittotra iMagiftra- ti di Fiorenza; edi questo fu figliuoloGiraldo ,il qualeviendescrittotralid.Magiftrati , e ne'pri- 251 ne' primigradi della nobilta Fiorentura; comene' rogitidi Raineriodel 1212. che sicon- feruano appresso gli eredi del Sig. SenatorGuglielmo di Guglielmo Altouiti , e fu padi di quell'altro Ghiraldo,che tu Confole 11 Fioreriza, come li caua da diuerli rogiti, edin particolaredaquei di Buono Prati ; nè di minore itima furono i tuoi figliuoli , cioè Ca- raducciodetto Duccio, che fu Contote del 1282 come per rogito di Baldo fil. d. Pet.i In- dicis,che si conferua nell'Archiuro della Santulima Nonziata di Fiorenza , e Giano , quale si vedeentrare sicurta per alcuni Bolognesi nel 1283. come per rogito diCampa nella BonizziCampanelle , nel precitatoArchiuiodellaNonziata . Il sudetto Ducciosiporto potcia in Bologna, e fu ascritto nella società militarede' To- schidi quella Città , e genero ( come li vede per scrittura anticadel 1400. fattaper man diNot. in Bologna) Giraldo detto Gialdo del popolo di S. Lorenzo , e del quartieredi S.Gio: di Fiorenza , e del qual quartiere è tempre stata la detta famiglia ; tutto appare in Fiorenza per vn'istromentodi compra E 4. 284. e 323. ealla gabella de' Contratti, e alle notule delSig. Pier'Antonio di Filippo dell'Ancisa , e questi fu anch egli Proconsole in Fiorenza , comene' libri de' Proconsoli li vede . Gialdo procreò Duccio , e Nanni ; questo si vede descrito , e squittinato per i Magistratu di Fiorenza l'anno 1381.come dalli- bro delle Riformagioni di d. Città nel d. anno fol. 144. nel Gonfal. delleChiane per il quartiere di S. Gio: edambiduechiamati fratelli , e figliuoli diGialdo in S.Reparataper Ser Pietro Belli atti ciuili 93. fol. 101. 227. di Duccionascono Niccolo , eGio: Niccolò si legge soprintendente delle Fortezze nel contadoBolognesedel 1458. e 1459. c. 79. nel lib. chiamatoGiornaleGasparis deArrengheria , che si conferuanell'Archiuiodi Bologna . DiGio: d. Zano Zani fa menzione I Alidosio nell'additt. e correzione del libro de' Dottori Giureconfulti fol. 33. edice Giovanni Zaniera da Fiorenza , enominato Zano, mentre leggena nello Studiopublico ; e si conferua ancora nelia Cameradegli AttidiBologna vna sentenza infauoredid. famiglia Zani , data nel 1443. in lib. Sententiarum an. 1443. fol. 46. la quale conferma quanto si è detto,eproua, che questo Gio: d. Zanoera nato in Bolognadal det- to Duccio e Lodouica legittimi consorti , e che egli poscía procreòvn'altro Duccio , chefuGiurifperito celebre ; e dopo un'altro Gio: che ancor'esso fu Giurifconfulto;ed inFiorenza nelcatasto del 1427. Quart. S. Maria Nou. Gonf. LionRoffsocar. 849.e ne libri delle Decime , e catasti di Camera di S. A. S. del Quart. S. Gio: Gonf. Vaio nel cata- stodel 1433. Quart. eGonf. d. fol.202. si vedonodescritti i figliuoli , e tutti i beni stabili di Zano Zani , edice Gianodi Ducciodi GialdoGiani abitante in Bologna,dou'è là Cit- tadino ;e in vna prestanza del 1433. per il Quart. S.Gio: c. 209. appare Gianodi Ducciodi Gialdo abita a Bologna, e queste duenotizie furono partecipate dal Sig. CapitanCosi- modella Rena alli Conti Zani : il tutto retta comprouato conrogito autenticofatto in Bologna nel 1439. per Ser Niccolò Scardon, in cuiOrlandinodi FrancescoBonaccolti Fiorentino creditoredel Comunedi Fiorenza, fa mandatodi procura a risquotere dal d. Com. i suoi crediti ; in honorabiles Viros D Zanum quondamD. Dutyde Zanisde Florentia ,folitum habitare Bononia , &D. Bartolum D.Donatide Zanis de Florentia , abfentes , &c. equesto Zano è lo stesto cheGiouanni , oGianodi Duccio figliuolodi Gialdo , o Giraldo , come sièdi sopra Il detto dettoGiouanni . , oZanogenerò come si èaccennato, e conforme si vedenelladetta sentenza del 1443 due figliuoli , il primode' quali fu nomatoDuccio, edil secondoan. ch'egliGio: e questo si vede Lettore publico in Archigimnasio Bononia de ann. 1436 usque ad 1482. Ut in rotulis Lectorum Studij inArchiu. Bonon fu de' Sig. Anziani Confoli in Bologna del 1458. edel 1463. e procred Ercole, eVulpianoGiurifconfulto, d'Ercole nacque Gio: An- tonio , dacui Ercole , che fu de' Sig. AnzianiConsoli del 1588. e Antoniocommemora- to perhuomodottissimodal Ghirardacci nel Teatro Moralede' moderni ingegni a c.53 . il primo procreò Lucio padre d'Ercole viuente , cheé stato degli Anzianidel 1667.eche èillustre per gli studij delle belle scienze Astronomiche , e Matematiche , come dimo- trano il famositlimo Sig. Gio: Domenico Casini Lettore , ed Astronomo dell'Vniuersità diBologna nel lib. della Spina Celeste offeruata di Marzo 1668. a c. 19. ed il Montanari Lettore di Matematica , nel discorso sopra leComete del 1664. c. 13. il secondo generò Gio: AntonioDott. di Legge , nel 1599. che morì jin gran concetto nella Religione de' Cappuccini , nella quale fatto adulto entrò chiamandosi F. Doroteo; di che ne parla l Alidofio c. 149. ne' Dottori di Legge. Ii 2 Duccio 252 Ducciofud. figliuolo del d. Zano, chesiritroua purenella d. fent. del1443. coltitolo d.Giurifperito , fu degli eccelli Sig. Anziani Confoli di Bologna Magistrato , che vien ricercato per proua di nobilta dalla Religione de Caualieri Gierofolimit. di Malta , e da- ghakri ordini nobili militari , ed'e notabile fofferuazione fatta , che in questi vltimidu- gent'anni ( de quali folamente li fonoconferuati continuati , enoninterrotti li cataloghi deldetto Magil. de dig. ) ti nitroui , che questa famiglia Zani con raro esempio àconfe guito ouantanoue volte questo eccelfo , e supremo Magistrato de' Signori Anziani . Il Indetro Duccio , che l'ottennecon tutti li fuoidefcendenti , fu de' Signori del 1463. edel 1471. com'anche nell'Alidosio fi può vederenel libro stampato de' Signori Anziani Con- foli di Bologna a carte 8.&a carte 16. e Domenico Canaliere suo figliuolo fu de' Signo- ri del 1504. del 1510. édel 1517. Alidosio nei predetto libro pag. 49.55.662 . come pure Andrea Conte figliuolo del fudetto Domenicodel 1561. del 1580. e del 1596. ed il Conte Paolo figliuolo d'Andrea del 1604. e così il Conte Carl Antonio laprima voltadel 163 1 . ed ilConte Valerio fuo figliuolo del 1659.com'è noto. 21 Fra le cose piú confiderabili non sonoda pretermettere le parole seguentidi Giouan ni Vallani nel lib. 3. cap. primodella sua Istoria , in cui scriue, che procurarono la riedifi cazione di Fiorenze . I figliuoli Giovannigentilize nobili, che si dice, che caporali furono Stratti dagli antichi Cittadimi di Firenze , enel cap. 9. net4. ch'appresso Porta San Piero erano abitanti de fily Gio- uanni,che furo de' primii , e riedificatori di Firenze , onde jono discesi molti lignaggidi nobili im Mugello Il chevien confermato daMontignorBorghini nel trattatodella Chiesa , e Veíconi Fio rentini , a carte 536. scriuendo , che filij Giouanni ebbero molto che fare pelMugello ,dalli qua li vfcironopoi , come apertamente dice il nostro Villanı molti lignaggi nobili in Città, e Contado ,&in quelleparti specialmente . Si legge ancora nella Toícana Francete del Signor di Soulier nel trattato della CataGiouanni, che Gioan Giouanni da Fiorenza paíso in Prouenza, doue l'anno 1400. era vno de' Gouernatori , e SecretariodelContedi Prouenza, e Rè di Sicilia, eche da elfo difcendonoliGiouannidi Prouenza Signori di Castel nuouo . Oltre a que- sta vniformitádi homi , riferisce l'iftefio Autore nell'vitime righe della narrazione , che questi Signori Giouannidi Prouenza fanno per arme vn Lione di color nero contraffe- gnatod'argento, Ceux de Prouence portent on Lyon de Sable arme d argent , ( il P. Pietra santa di- chiara , chela parola deSable in materiad'armı fignifica color nero appresso gli Armeri- sti Francesi . ) É perché questa famiglia Zani similmente ha fatto sempre ab antico per ar- me il Lion nero , e d'argento , eli vede in Bologna mutatodall'vso della lingua Lombar- da il di lei nome Tescanodi Giouanni in Zanı , ( comeabbiamo sopra prouato , e con- formeè enunciato nell'antiche scritture di questa Cafa, rogate per SerGio: Battista Graf- fi , Niccolò Clarini, &altri Notari. ) Si rappresentano percio queste cose fudette in or- dine all'origine di questa famiglia, rimettendoti algiudicio fincero di chi legge . Aggion- gendo infieme , e confiderando , che fi ritroua nella società militare de' Toschi Ducius qd. Zannis, che significa fili Giouanni, eche questa famiglia Zani ebbe purevn'anticopos sesso di beni in Mugello , comes'e dettodi fopra , Vengoalla difcendenza dell'vltimo Duccio , che generò Domenico nato nel 1466.2 di 22. Feb.come allib, de' Battefimidi detto anno nella Chiesa Metropolit. di Bologna , eprocreò ancora Matteo , Francesco , e Bartolomeo . Matteo , che fu eletto Canoni- co non lafcio difcendenza , quella di Francesco , che fu de' Signori Anzianidel 1499. 1506.61509. è oggidi estinta , come pure l'altra di Bartolomeo Giureconfulto mento uato dall' Alidosio ne' Dottori di legge a car. 51. e de' Signori del 1487. e del 1492. da cui viene il Caualier Dionigi padre di Marc'Antonio Zani successore delGeneral Marc'An- tonio Colonnanel comandodelle Galere Pontificie; Mada Domenico ne nacque And drea , dal quale prouengonoli Conti Zani ora viuenti , e per chiarezza di chi legge si po- ne l'infrafcritt'albero . 1 Conte 253 ContePaolo Conte Carlo 1 ; 1 Conte Valerio Co: Gio: Luigi Paolo March. , e Co: Gio: Co: 1 نهالهانها 1 1 1 1 Co:Giulio Cefare Co:CarlAntonio D.Costanzo Abb. Andrea Marc. eCo: ConteGiouanni 1 Marc'AntonioGen.delle galere di S. Chiefa 1573 . 1 (di Sisto V. 1 D.Bonifazio Abb. Co: Paolo Gio:Luigi Dott.di Legge , eCameriere Dionigi Caualiere 1 Matteode' primiCanonici di S. Petronto 1 1 Ercole 1 1 Andrea Co: 1540. D.Costante Abb. Lucio BartolomeoGiureconfulto 1482.1 1 1 1 MatteoCo: 1 1 Franc.de'Sign.eGonfal di I PopoloelettodalPapa 1506.1 - 1 1 1 Gio: Antonio Giurec. 1 1 Ercole de' Sig. 1588. 1Antonio 1 1 1 1 11 DontenicoCaualiere 1500. Gio: Antonio 1." VvipianoDott. di Legge infigne 1488. Ercole DuccioGiurifconfulto 1 1460. L 1 1 1 GiouanniGiurifconfulto celebre 1473 . 1 1 1 S Giouanni, nominato ZANO Lettore nello Studiodi Bologna 1420. 1 Duccio 1380. 1 :: 1 Nanni squittiniato per i Magistrati di Fiorenza 1381 . 1 Giraldo , o Gialdo Proconsole in Fiorenza 1340. 1 Sig.Duccio Milite ne' Tofchi di Bologna , eCaualiere 1310. 1 Giano 1 1 Ghiraldo Console in Fiorenza 1280. 1 Giraldo Console 1240. ] ~ 1 Aldobrandino 1241 . 1 Gianni nc' Magistrati di Fiorenza 1200. 4 1 Giraldo 1160. 1 Gianni 1130. 1 Gieraldo 1090. 1 Gianni 1050. 1 GIANNI in Fiorenza 1010. II 254 Inquesta partedella nostra italia , douehanno fioritoconmoltafama tanteRepubli chevnadelle maggiori prerogatiue , che abbia la di lei nobiltà , è , l'auere sortiti iMagi- strati di quelle , che aueuanovn'aflolutodominio , comandando agl'istessi Generali , e Capitanide' loroElerciti ;gradi, che non sono ricono ciuti in que' luoghi, doue il gouer- noMonarchico esalta la nobilta ad altri onori , edignità , come si vede nella nobiltà Ol- tramontana ; ed in Bologna , che è stata una delle più celebri Vniuersità di Europa ,doue sono state intanto pregio le lettere ; che perciò i Sommi Pontefici le hanno indrizzati i libri Canonici delle loro Decretali; edil Mondo tuttone a riceuuto norma , ed huomi ni singolari nelle leggi Ciuili , e Pontificie; e stato però insupremo grado di nobiltà quel lodiGiureconfulto, dal quale riconosce tantanobiltà quella patria così celebre , che non vi è quasi famiglia nobile , douenonabbiano fiioriti famosissimi Giureconfulticon quella bella prerogatiua , che dalle lettere , odall'armi , fa prouenire la nobiltà genero- sa in una famiglia Questa dunque de' ContiZani in Bologna à prodottoanch'essa personaggi infigni nell' armı , nelle lettere , e nella pietà , e tralasciando gli antichi di Fiorenza , doue furono Confoli antichi , o si vedono ( come si è detto ) negli altri Magistrati; verremo a Duc- cio, che ritrouandosi in Bologna nella Milizia de' Toschi , c'induce a crederlo valoroso nell'armi; per le quali peruenne al Cingolo militare; che percio si vede descritto in quel- la matricola con il titolo di Dominus, eper ledi lui singolari qualità ( ritrouandosi in detta Milizia , e Città ) fu eletto con Bartolomeo Magnani, PietroBombaci , e Ligo Lodomsi , per vno de' quattro Oratori auanti il Pretore della cittàdi Bologna , dal Con- figlio de' quattro mila ; e fu ornato con il titolo diCaualiere , egli , eicompagni ; come scriue il Sigoniofol.3. nelle note, che fi conferuanoappresso ilSig. Carlo Dolfi Dottor di Legge . Dinonminorvalore fu NiccolòdelsecondoDuccio Zani,a cui per l'intendenza nell' armi, fu appoggiata dalla Republica di Bologna la carica di foprintendente delle Fortez- ze , come lie da noi sopra prouato;eGiouanni suo fratellosi esercitò nelle lettere, nelle quali meritò nonfolo la laureadel Dottorato , ma ancora vna Cattedradi Lettorpubli- conello Studio di Bologna del 1411. nel fiore della sua gioventù;venendoanche celebra- to da' Gherardacci nella sua Istoria di Bolognatom. 2. lib . 28. MaGiovanni il figliuoloall'esempio del padre seguito le lettere , ediuento Lettore si celebre a tutto il Mondo, che oltre alla lettura publica nello Studio di Bologna , non fu nella fama minore de' suoi Maestri Giouannid'Annania , e Lodouicodi Roma , Giureconfulti famosissimi nonfolo nell'Vniuersità di Bologna, main tutto il Mondo . Egli gareggio con il celebratistimo Alessandro Tartagno ; alla cui requisizione molti configli registrò ne' di lui volumi ; effendode' Signori Anzianil'anno 1463. orò a nome della Città , e del Publico nell'ingresso del Cardinal CapranicaLegato di Papa Pio II . Fu anche intimo amicode' Signori Bentiuogli , mentrequesti teneano la Signoria diBo- logna , e dalle notemanofcrittedelSignorAlidofio, siviene incognizione , che egli fu più volte Pretore in diuerse Città d'Italia ; ed in fine dopo la pennaauendo impugnata la Ipada , fece vedere , che ella non era punto inferiore all'altra , portandola per feruir la sua patria del 1443.con comando militare , contro l'Esercito del Conte Luigidel Verme, che fu da' Bolognesi rotto , edis fatto; edauendo fatto le annotazioni a gli statuti Ciuili della Città , e stampati molti Consigli , comeè notatodall'Alidosio nel libro de' Dottori legitti pag. 118. edal Montalbano, Totto il nome di Antonio Bumaldi in Bibliotheca Bononienfi pag. 120. Ottenneil titolo di famosissimo , come in molti rogiti di Notari , ed altre scritture autentiche chiaramentesi vede . Duccio fuo fratello fu anch'egli celebreGiuris. nell'vna, el'altra legge, edel Magistra- tode' Signori Anziani , comesopra , e nella sua morte succeduta l'anno 1473. a' 23. Apri- le fuaccon pagnato alla sepoltura da tutto il Collegio de' Dottori ; da' Lettoripublici dell'Archiginnasio; dagli Scolari; e dal Rettore dello Studiodi Bologna;datutteleCom- pagnie dell'Arti; dalle Chiefe Collegiate; dalle Religionide' Mendicanti; e da numeroso I guito di nobiltà , eparenti; e poscia fu onorato con orazione funebre davn soggetto infigne dell'Ordine de' Predicatori ; il checidimostra , che se tanto in morte comparue la di lui fima; in vita douette giugnerealmaggiorfegno . Vvipiano figliuolo diGiouanni, e nipote di questo Duccio Zani , fu Giureconfulto famo- famolidimosDogorcollegiatonelciuile,eCanonico,eperhifs, hellegreche, e helfela- tine lettere fu elenoPretore del 1499dal a Republicade Lucca,dranno 1508. dalla Re- publicadi Trento , ed intieme daquel PrincipeVescono Cardinal Madrucci . Egli nella seconda espulsione de' Bentivogichelegunianno ist, dal Cardinal Gonzagadi Man- toua LegatodelConcilioPisanoa nome della Sede Apoftolica (effendo deposti, e scac- Giati catri iMagiftoari fattiaContemplazionede Bentiuogli)fu creato capoGiudice Confalonieredipopolo,anendoprorogato con esempioraro ,ed maudito nella patria perfei mei,per quellafotvolta,questoMagistrato, che non dura, che soloquattromen, comenotaibprecitaroAlidofio nel libro de Confatomeridipopolo, cheparlaan che ilConteAmadi nel librodella nobird di Bolognaat.Ho Dimulgo quethane fran peuntratató doJupitia Varestedinvolumefopra Pinstitura,comeatteftailluddetto Alidosione Dottoridi Leggeae, ray, ilMontalbanim BibliothecaDomon, car.23 mencant feritodalCrefcenzi ancoraheldibrodellanobiltàd'Italia, edall'abbareCarelinella nuOL ua Gerufalemme à0.96. maggiormente apparifce la stima,cheènata fattadella feder tà delladereasfamiglia versola S.Sede Apoftolica ne tempitorbidinimi della mutazione deldominiodella casadiBologna ; poiche molto prima il SommoPontefice GiulioSe condoancheegli ,dopo ,cheebbo(cacciatoGiouanni fecondoBentiuogli , edalla pa tria edal dominio di quella creandonuontMagiftrati affezionatiallaSantaChieltes eleffa Confalonieredi popolo del 1506, FrancescoZani figliuolo di Duccio , come fi leggenell'AftoriadelVizzani paroolib.9ac466,22on de mubiton20 αιθστυδύνους τους DomenicodiDucciofratellodiquesto Francesco, ebbe fortunadiferuire ilfudderto PonteficeGialioSecondokannous ro.con gli altri SignoriAnzianiConfolidiBologna; effendodi quelMagistratone MesidiNouembreveDicembredel fuddetto anno, quan doS. B. dimorò in Bolognas per portarfi.con l'Esercito adaffodtar la Mirandolazene consegui da Sua Santita diuerfi Breui di grazio,&priuilegi , dichiarandolo in quegli Caualiere aurato , come ne Brohi deltanno 15:10. che ficonferuano approfoiConti Matteopurelao fratello, efigliuolodiDuccio,fu elettonetterà il14 annitra iprimi Canonicidi S.Petronio , dal Cardinal AngeloCapranica Legatodi Papa PioSecondo, L'anno 1464 ma quali fussero ascritti moltidella prima nobiltà, ciodAchilleMatuezzi , EneaMaluezziCaualier Gierofolimitano,BartolomeoOrfi,AteffandroCofpi ,Achil leMarefcotti,GirolamoGraffi, PietroAldrouandi, Gio: Batista Dolfi, FrancescoGrif foni ,MatteoZani ,edaltri come fi caua dall'Archiniode fuddettiCanonici, eda' ma noscritti del Rinieri nella Libreria di S. GiacomodiBologna milo ochranра Andreadel predettoDomenicoCaualiere,eConte,come vededalBreueapprello iConti Zani datoa' 22. di Giugno 1541. cheincomincia: Dileftis magmficis nobilibufque Viris Mattheo atque Andreafilijs quondam egregij Kiri Dominicide Zavis Cinibus Bonon.Auraremili tia Equitibus, ac Sacra Lateranensis AulaCamitibus Palatinis, ebbe la facultadicreareworariosTabelliones , &quofcumque Indices , car legitimandi quofcumqueSpuriosex illicito quocumque, &damna. tocoituprocreato, c. e fu dalla Santità diPapa PioQuarto diCalaMedici ,motfa dalme rito, dalla diuozione, e dalla fedelta della di lui famigliaverso la Santa Sede egli etutti i suoidefcendenti , onoratod'vn breueApostolicoconprivilegio, edesenzione Vrbana , eRufticale per fe, fuo fratello, e defcendenti in infinito.come dal Breue dato inRoma apudS.MariamMaiorem anno 1,560, ilquale stà registrato nella Cancelleria del Reggimento diBolognanellibro de' BreuiApoftolicia fol 60, del suddetto anno. Egli fu partecipe essendo de Sig.Anzianidi Gennaio, e Febbraio 1561.dell'onoreapportatoaquell'eccel so Magistrato, mentre in quel trimestre fu da Papa Pio IV. eletto Geronimo Grati Dott. degli anziani , e suo Collega Vditore della Sacra Ruota di Roma. Questo Andrea era affai Pio , come pure il fratello Matteo, cheaccolieroS. FrancescoSauerio, quandodimorò in Bologna ; e nel luogo , che fu camera ,edabitazionedel Santo,edificaronovna Cappella , che tu la prima confacrata in Italia , ad onore di questo gran Seruo diDio; comeattesta il Padre Lucena Giesuita nel 6,cap del libro della vita diquesto Santo ; eperche queste memoria non siperda , enonse ne priui questaCasa, cieparsobene richiederne di cio scrittura antenrica permanodiNorzio;equesta si pone,edico ! د ban In In Chrifti nomine. Amen. Auno ab eiufdemNatiuitate millefimafasecrimesjomagefimofecundoInd decima quinta , die vero vigesima quarta Meulis Nouembris temporeis nie Pontific. SS. in ChriftoPatris, &D.N.D.Alexandriam Arabis Diuina prouidentia Papa Septimenovalt tab ancha N Querint Vniuerfipresentes inspeturi , qualiser egoNotar, infrafcriptus adhocrequifitus acceffi,&me contuli ad domum RR. Patrum Societatis Iefu degentibus in Collegio S. Lucia CiuitatisBonon. corum Atrio nouo extrutto in codem loco , ficu , rubi eratprius Ecclesia netus S.Lucia, in quoadexte raparte cundo verfus aliam portam nouiter constructam in eo loco, phi prius erat CapollaAltaris maio Tis extat Capella, fiue Sacellum DD. deZanis , olim fub inuocatione , &titulo Circumcifionis D. N. Lefu Chrifti , &S. Matthei , nunc pero fub inuocatione Diui FrancisciXanery Indiarum Apoßoli, erattuine Bertia Capella in ordine in ingressufupradicto cundo versus dictumAlcare maius olim diftaEcclefia,ibique ingreffus reperij , &collationaui infrafcript . memoriam antiquitus a nobilibusdeZanisexirullam, fubqua memoriam adeft infigne , seu temma Gentilityn familie dd. DD. de Zanis coloribus distinctum , quodqui dem est leo , cuius caput , &fic medietas (uperiorleonis eft coloris nigri in campo alba , ceteraque medies ras ,feu inferior leonis pars albain campo igro ,fuperque leonefunt tria lilia aurea in campoceruleorastro subro diuisa, memoriaof tenarisfequentis videlicet Mattheus Zaniusprofua, &in DeumReligioue,&in Societatem leju pietate Sacellum hoc Circumcifioni Domini noftri Iefu Chrifti ,SanctoqueMatthaoAposto lo extruxit ,acdedicauit, ubi Francisci Xaverij cubiculum olim fuerat, cum ille musex Ignaty Socis, eius auctoribus ordinis nondum ab Apostolica Sede approbat . Banon. ingreffus , &aHieronymo Cafalino buius Ædis Reftore acceptus hofpitio , Anno Domini MDXXXKI.. HocinTemploVirSanctus Pueras Christianis instituit , Populumque Bonon. ad vfum Sacramentorum frequentiorem traduxit, Andreas Zanius fratris pietatemimitatus pajuit . Anno Domini MDLXXVI Cumqueibi pariter fit Arca,feu Sepulcrumdd. DD. deZanispofitum in medio difti Sacelli ,fenCapel làante Altare nune dicatum Dino Francisco Xauerio . &olim Circumcifioni DominiNoftri Iefu Christi , S.Mastbaofuprafcriptumfepulcrum adestlapis cum Stemmatelapideofamilia dd.DD.de Zanis, in quoadet leodiuifus,vtfupra,sed absquecoloribus cumsuis lilys fupraleonem , talique infcriptione . Mattheusde- Zanis Dominici filijs conditionishumanamemor Sepulcrum bocfibi , &juisbaredibus fac. cut. Ann. DoActumBonon. in Sacello prafato babente lumen a quadamparua Curia , quæ eft intra Domum , fou Collegium habitationis corumdem RR. PP. Iefuitarum positoadextris in ingreffu AtryMagni corum- demRR.PP.vocat, laRorteria cundo verfus aliam portam constructam in colocovbiprius erat Cal pellaAtsaris maioris prefataEcclefia S. Lucieprafentibus ibidemR. D.Marco quondam D. IoanniAn- tonij dePasquinis Sacerdote olimReftore S.MariedeTemplo , nuncdegenteBonon. in Capella S. Christine de Fundatio, &Bartolomeufillo Petri deRiccijsCapelle S. Blasij Testibus ambobus ad præfata omnia , &fingula adhibitis ,vocatis, ragatis , qui vna cum meNotario infrafcripto dixerunt , &diximus nosbene cognauiffe,&cognofcereprefatămemoriam cum infignibusDD.de Zanis,quæ erat adextrisAltar. prafati ,fuprapartamparuam ingredientem tunc in Capellam dicatam Dino Ignatio , hodic tamen, vi omniaalia Altariaab nouam fabricam fublatamnunc verotranslatamdictam memoriameffe admaiorem ornatum prafati Sacellifupra portam ,quæ eft in faciediftiAltaris. J Etquia egoMarcusAntonius CarratiusMagnifici D.Scipionis filius Ciuis publicus Bononien. Apoftolica. que, &Imperiali , ac Comunisviafdem auctoritatibusNotaruspramiffis omnibus , &fingulis interfui &tamdictammemoriam ,quam uerbasuper Sepulchrilapideposita collationaui fideliter ; Idcoquebocpu? blicumdocumentum rogatus confeci , &in hancpublicam , &authenticam formam redegi . Inquorumfidembis mefolemniterfubfcripfi, &fubfignaui cum meo folito Tabellionatus figno requi focui's, Maps DTPO (1 Locus Signi P 4 D.CostanteAbbatefigliuolodi DomenicoZani, e fratellodelfuddettoAndrea , mo rì in Romadel 1552. mentre era Procuratore Generale della suaReligioneOliuetana ; carica cofpicua , cheda molto beneaconoscereper esseredelle principalidella sua Re- ligione , ifvalore , ed il meritodi questo foggetto. Paolofigliuolodel predettoAndrea , che godette conglialtrisuoiascendentitutte le primecarichedellasua Patria ,fudichiarato, ed inueftitoConte del Castello d'Apozzo nello statodelMonte Feltro , come costa dall'inuestitura di dettofeudo , confermata. conbeneplacitoApoftolico, exogataper SerGiouanBatistaCappelliNotarodi Sarsina ; D.Bo- 257 eD.Bonifaciodi luifratellofuCanonicoregolare , e perifuoi meriti fu dalla suaReli- gione dichiarato Abbatedi S.SaluatorediBologna , eGio: Luigi suo fratello fu Dottore infigne , comenell'Alidosio ne' Dottori di Leggepag. 144. eCubiculario partecipantedi PapaSistoQuinto, comeper suoBreuedatoinRoma nel 1588 . Tra i figliuoli del Conte Paolo, vi èil ConteCarl'Antonio Zani , padre del Conte Valerio,edelConteGio: Luigitutti viuenti . IlConteCarl'Antonio è Caualiere amabilissimo , ed amatissimo nella sua patria;nella sua giouentù viaggio per la maggiorparte d'Europa , e fa menzione d'esso il Sig. diMon- coulnel suoviaggio vltimamente stampato in Franzese a c. 26. e27. delto: 1. l'an. 1645. Dalla generosa pietà di questo Caual. è stato edificato vn fantuosissimo tempiod'Archi- tettura moderna nella deliziosa Villa di Vigorso sul Bolognese , doue è registrata la pre senteMemoria . D. M. TemplumhocD.Marco Euangelifta D. Vetere Æderuinam minantefublata , ComesCarolusAntonius de Zanis afundamentis extruxit , acfornicibus exornauit annoDomino 1667. - IlConteValerio suo figliuolo , emulandone studi dellebelle scienzela gloria de suoi antenati , ci fa sperare di potergodere con lepubliche stampe i frutti delle fue letterari fatiche;auendo in pronto le scienze dell'huomo nobile , e preparando vnvolume in cui ad imitazionedell'Accademia Franzese de' Saggi, si dira in lingua Italiana vn riftretto, chiaro ragguagliodi tuttociò, che contengano l'opere di tutti gli Scrittori Bolognesi, che fin'hora hanno stampato: Diuerse lezzioni Accademiche, &altre opere .. Il ConteGio: Luigisuo fratello , che si trattiene al seruizio della Maestà Imperialedi Leopoldo Cefare regnante , al quale si portò l'anno 1658. Sostenne valorosamente nellaTranfiluania nel 1662. l'assedio diClaufenburghassalito da' Turchi, essendo egli tra' Capitanidiquelprefidio ; onde iTurchi auendo inutilmente consumatodue mesi indettoaffedio , si partirono daquell'impresa , ed essendo Capi- tano, e Sergentemaggioredelreggimento del Signor Colonello de'Merci , sotto il Ge- neral Susa ,dopo la conquista fatta della Città , e Castellodi Leuenz , e della Fortezza diNitria l'anno 1664. nell'auanzarsi intrepidamente allapresadel forte diBarcano invi cinanzadi Strigonia , rimase colpitod'una moschettata nel petto , colto in vn'imbosca- ta di Giannizzeri, dopoil cui pericolodi morte riauutosi, ancorporta nelle cicatrici del corpo , enellapalla di piombo rimastoui i contrasegnidel suovalore , checontinuaog- ginella sua carica , auendo il suoQuartiere nella Slefia . D.Costanzo figliuolo del Conte Paolo , e fratello del Conte Carl'Antonio Monaco Oliuctanoà meritato nella sua Religione d'esser Abbate, Visitatore , e ProccuratorGe nerale , e di presente viue ,essendo losplendore della sua Religione . Egli à accresciuto, enobilitato con fabriche , ed ornati il famosissimo MonasteriodiS. Michele in Bosco abbelli conpittura, ed oro quel bellissimoTempio; in testimonianzadi che si legge nell'ing gressodella Porta Lateraledi quellaChiesala presente lapide . D. M. Sacrum olim DiuoPatriBenedicto Sacellum quod meritisBaptifta CospijPatricij, &SenatorisBononien- fisOliuatanafamilia concefferat incorruptaBeneuolentia, erga IoannemPaulum , Angelum, Laurentium, Philippum eius descendentes , &nepotes D.Gostantius deZanis buius Monasterij Abbas ob praftan- tiorem Ecclefiæ ornatum in Diui Clementis permutauitannoDomini 1664. Andreadel suddetto ContePaolo fu in confiderazione appresso iPrincipi , eperledi lui rare qualità fu fatto Marchefe dal Ducadi Mantoua; mentre pigliòperconforte DonnaLucrezia Austriaca di Coreggiofigliuola vnicadelPrincipeSiro . Questiviffe per molti anni nella CorteCefarca fauorito , edonorato da quelle Maefta edinparticolare dalla Maestàdell'Imperatrice Gonzagadefonta ; e mori in quella Corte l'anno1651. auendoauuto diD.Lucrezia fuddetta ilContePaoloMarchese , ed ilCon te Giouanni , che morironofanciulli . KK 1 11 258 Il ConteGiulioCefare del Conte Paolo Zani Dottor di Legge, fu Conclauista del Cardinal Ceua inquelConclaue , in cui fu assuntoalPontificato Innocenzio Decimo , ed ebbe la Nobiltà , eCittadinanza Romana , comeper priuilegio , è patente data a' 29. Nouembre 1648, IlnomediBartolomeo , cheera figliuolo del terzo Duccio , eche morì l'ann. 1500. fu efaltatoall'immortalità dalCaualier GeronimoCasiode' Medici , Poeta Laureatodalla gloriosa memoriadel Sommo PonteficeClementeSettimo nel fuo libro degli epitaffi , stampato del 1522. nel tetrastico 159. carte 38, alluse alla derimazionedi questa Casadal- la Toscana diquesta maniera . IlDotto, edaben Bartolomeo Giurisperito è degli Etruri Zani Vmanpiùaffai, dituttigli altri umani Felsineonacque , e mori Semideo . 4 11 CaualierDionigi figliuolo di Bartolomeo ZaniDottordiLegge; inGiorgio Vafari, nella vita di Francesco Mazzuoli Pittore , detto il Parmigiano, fi legge , che ebbe in donovna delle più eccellenti pitturedi questogrand'huomo , e questa é la Madonna della Rosa , che si conferua come cosa preziosa appreslo iConti Zani, hora viuenti; poi che auendo il suddettoCaualier Dionigi Zani , congenerosa splendidezza alloggiato in propria casa per moltimesi il suddetto Parmigiano , questi gli lasció percontrasegnodi affetto , ediaggradimento questa rara opera , che alla prima era stata fatta con inten zionedi donarla al Papa , comedice il fopracitato Valari . Fu posta in San Saluator di Bolognalamemoriadi Dionigi,che è citatodalRinieronel tom. 2. c.46. degli Epitarfi , appressoiPadridiS, Giacomo diBologna, edice così , あい Di 0 : DionysioZanoBononienfi Equiti fplendidissimo, qui vixit annos 48. obijt anno a Christo nato MDXLII. noms Septembris Filij inconfolabiles parentioptimoposuere . Marc Antonio figliuolo del Caualier Dionigi Zani, e fratello di Bartolomeo pure Caualiere, eConte, fu in età di noueanni perl'amicizia , e strettezza , che tenea iltud dettoCaualiersuopadre , colSignorBofioSforza Conte di Santa Fiore , alleuato con il Signor Carlo figliuolodeldetto Signor Bofio , edeslendo fatto Papa il Cardinal Farnele , (chefu PaoloTerzo)dicuiildetto Signor Bofio aueua vna figliuola per moglie , egli fubito si portó in Romacontutta la fua famiglia , e corte . Il fuddetto Papa a contem- plazione sua fece il dilui figliuolo primogenito Cardinale, chefu detto ilCardinal di Santa Fiore , Camarlingodi Santa MadreChiesa , ed essendo il suddetto Signor Carlo Prioredella Religione di Malta in Lombardia ,fu fattodal Gran Mastro di detta Religio neGeneraledelle loro galere, ed il suddetto Marc' AntonioZani ando feco; e mentre dimorauano al feruizio di quella per molti mesi , ilCardinal Santa Fiore fuo fratellogli compro quattro galeredalConte dell'Anguillara ; e con questa occasione fu dichia ratoil suddetto Prior Carlo dal Papa General del mare , auendogli oltre alle proprie aggiunto ancheil comando delle galere di Santa Madre Chiesa ; eMarc'Antonio Zani fu fatto Capitano di vna di esse per Santa Chiesa , essendo in età di anni diciaffette; ondecon questo comandoando molte volte in corso ,sotto la condotta del fopraddet. toGenerale , efecero moltibottini , edessendo stato all'impresa di Affrica , e Monafte rio ,presero l'anno 1550. quelledue Terre forti , in compagnia dell'armata del Princip Doria . Mortoposcia il Papa , il dettoSignorCarlo andò conle suegalere al feruiziodel Re di Francia, che allora faceua la guerra conl'Imperatore , facendofuo Luogotenente ilCa- pitanMarc'AntonioZani , edimorarono aquei feruizj , fin cheduro quella guerra, do- ue ebberomoltitrauagli , ed incontri , epassarono molti pericoli , particolarmentenell' andar ad Algieri , Tunisi , Costantinopoli , ed altri luoghi , ritrouandolfipure alla presa dellaCorsica , edaltre Isole l'anno 1553 . Rimpatriódopo quella guerra il suddettoMarc'Antonio,eprese moglieinBologna , eneebbequattro figliuoli . Ellen 259 Essendoposcia fatto PapailCardinal SanSistodettoGregorio DecimoTerzo Buon- Compagni , fece armare questo gran Pontefice le suegalere ,al cui comando,tra molti soggettidi valore , che glivenneroproposti, elesse il CapitanoMarc'Antonio Zani , per lebuone informazioni auutedal Cardinale Sforza, vedenaosi di questo molte lettere,che l'inuitauano ad andar a Roma , poicheS. B, cra perfarloGenerale delle dette galere con buonissima prouuisione ; al che sirisoluette , edandoa Roma , doueguntofu introdor- todaGiacomo Buoncompagni abaciareil piede a Sua Santità , la quale gli fece molte grazie, etra l'altre auendo esso duevfizi , cioèvn Caualierato di S. Pietro , ed vnodi San Paolo, eperotto mila scudi di Montivacabili; Sua Beatitudine gliconcedette, che non vacasseroper morte sua ; mache andassero a' tuoi figliuoli , ed eredi ; grazia , che apo- chisisuol concedere ; ed in oltre gli conceffe vnBreuediesenzioneper se , esuoi eredi, edescendenti . -: Dipoi egli subito s'inuió aCiuita Vercchia per pigliare il comando, epossesso delle ga- lere,feruendootto anni continui la Santa Chiesa, andando più volte nell'armata del Re Cattolico appresso il Sig. DonGiouanni d'Austria , la cui Altezza gli fece molti onori, e nell'occasione , che si porto conlegalere Pontificie al soccorso della Goletta , ediTu- nisi , fece vedere il suogran valore , e coraggio , e quanto erano agili le sue galere, essen- dosi inoltraro piùdi ogni altro afrontedell'armataTurchesca Finalmente infermatosiinCiuitaVecchiaa causa dell'aria cattiua , morì in seruizio di Santa Chiesa , e di Sua Santità , e fu sepolto in Roma in S. Pietro in vincola doue è l'in frascritta memoria , : D. 0. M. MarcoAntonio deZanisNob. Bononienfi , quiobeximias animidotes reique maritima peritiam aGre gorioXIII. Pont.Max. in vicem Prefecti creatus;quoad vixitClassem maritimam ftrenue ac fideliter gubernauit . Bartholomeus , &Io : Paulus fratres, Ioannes Alexander, Angelus fily M.P. vixitan- nos 58. obijt Idus Februarij MDLXXXI. Di questo medefimo, chepiù volte ne Breui Pontifici viene chiamato Triremium no- ArarumCapitaneus Generalis , si vedevn'altra memoria, che è nel belliffimo Palazzo de' Con ti Zani diBologna nella strada di S.Stefano, doue erano anticamente le casedella fami glia de' Zani , ed è la seguente , 11. S. Ioannes Alexander , &Angelus De Zanis .. MarciAntonij Classis PontificięPrefectiFilij Hasedes construxerunt . AnnoDomini MDLXXXX. FlorianoAmbrofino Architetto. : GiouanniConte figliuolo del suddetto General Marc'Antonio Zani fu inuestitodal Duca Francesco Maria d'Vrbinonella Contea della Masia posta nello stato del Monte Feltro , e fu fauoritittimo deldetto Duca . 11 Conte Carlo del suddetto Conte Giouanni Zani , condecoro , e generofita fece ap- parire il suo affetto verso la patria , poiche eresse , ed istitui inBolognal'an. 1645. vn'Col legiodi giouani studenti , chiamandolo il CallegiodiSan Carlo ; ma auendone lascia- ta cura , e direzzione per la sua morte a' Padri Gieluiti, fu daessi l'anno 1654. chiama- to ilCollegio del B. LuigiGonzaga , come si legge nel Masini fol. 656. della sua Bologna perluftrata edizione dcl 1066. Il fuadetto ConteCarlo Zaniper suotestamento rogato inRoma li 13.Luglio 1650, da Cefare Colonna per mantenimento,edaccrescimento del Collegio de' nobili di S.Franc. Sauerio di Bologna, daesso pure gouernato sua vita durante,dopo auer comprato vn pa. lazzo per abitazionedeldettoCollegionel 1643. comenel precitato Mafini fol. 544. per losplendore della nobiltà forestiera , eBolognese,lodotodi sessanta ducatoni Panno KK 2 da i 260 1 dadarsi per ciascun Padre Sacerdote, oLaico, che adelezzione, ovolontà del Reueren- diffimo Padre Generale di detti Giesuiti , oaltri fuperiorididetta Religione folle posto dentro il suddetto Collegio per il gouerno, e ferniziodi ello, eneldetto testamento or- dinò pure a' Padri Giesuiti fuoi eredi , che nel loro bellitfano Tempio di Santa Lucia diBologna fabricato aspese della sua eredità , vnadelle dueCappelle maggiori Laterali , dedicandola aS. Francesco Sauerio Auuocato della fua famiglia con metterunl'arme de' Conti Zani , e con fare auanti l'Altare a piedide scalini vna Sepoltura , per quella diCasa Zani ; dotando di più il detto Altare in perpetuo , conordinare ,che detti Pa- dri prouuifionino quattro Cappellani Sacerdoti ( che siano Musici ) di cento scudi di paoli ogni annoper ciascheduno, acciòche possino dire la.Messa aldetto Altare ,e ter uire ogni festa di precetto nelle mufichede' Vespri, eMesse cantate , che si diranno in detta Chiesa . Mori il suddettoConteCarlol'anno 1650. in Roma, efu sepellito nellaChiesadelGiesù , doue si legge la seguenteiscrizzione . : DO. M. COMITI CAROLO ZANIO BONON. COLLEG, BONON. SOCIETAT. IESV TESTAMENTO HÆRES GRATI ANIMI MONUMENTUM. BENEMERENTI POSVIT : OBIIT ANNO IVBILEI MDCL. LETATIS SVÆ XL Daquesto Signoreviene illustratacoldecoro d'vna vera pietà , e religionetutta lano bilindiana famiglia deContiZani, pienidizelo,nonfoloversola Patria;maverso il mon- dotutto;mentre gli estranei , i nobili , egli altri ancora sono inuitati a goderegli effetti della loro munificenza Pietà in verorara , edinaudita , per cuimerita questa famiglia , che i Padri Giesuiti glidrizzasserononfolo lapidi , magli erigellero statue dibronzo, colossi di marmo per eternare la loro memoria ; come pur meritad'essere eternata quel- ladiBartolomeo Conte , il quale non à mancato di mourare gli spiriti del suo zelo verfo ilcultoDiuino vedendolinell'Oratorio della Compagnia della Maddalena l'infrascritte lapidi . D. 0. M. Joanncs Zanus equesAlexander , & Angelus filij generofiMarciAntonij de Zanis Pontificia ClaflisPræfeftiregnanteGregor. XIII. Pont Max. MonenteMagnif. Bartholomeo Patruo P.P. D 0. M... DiuaMariaMagdalena Sacellum hoc Pietatis ergo dicatum Bartholomeus de ZanisEques . VtConfraresinhoc OratorioMemores . Pro eo eiusquefamilia deprecentur . F. C. Enella ChiesadiS. Maria de' Mendicanti si legge del medesimo l'infrascritta eroicai memoria . 2 HuiusHospitalis DomusPauperes obbona buic operi aMagnifico D. Bartholomeo de Zanis donata sin gulis diebus maneaVesperipoft cibumjumptum inTemplo coatti debent PfalmosMiserere, &Deprofundis canere; &pratereacurare,ut cumufcumque mensis initio Misse pro Defunctis modulato cantu celebrentur. Hacqueomniain ipsius Benefactoris , einsque maiorum anima expiatione, vt fufiusvidere licet inpublico inftrumento per D. Annibalem , &10: AntoniumdeCaballis . Altre impresepiefatte daquesti Signori ContiZani , si veggano in varieChiesedella cittàdiBologna,che però oltre lefopraddette si pongonoconle seguentiiscrizioni, ac. ciò che se neconferui perpetualamemoria , e reftino riparate dall'ingiurie deltempo , edella 1 261 edellatrascuraggine,chepossonofarle alcunavoltaperire. Quella,chesi legge nella ChiesadellaCompagniadell'Ospitale di S.Mariade Serui , chedice così . 1 D. M. Memoria fempiternel Camillus Zanius Pauli filius cum semel anteaexvetere Instituto Sacrum inhocfanoperageretur... Id quotidie in Posterumbis fieri iuffit Etquotannis die 1 2.Nouembris . Ipfiusergo riteParentari mandauit annuopropterea Cenfuattributohospitali Pauperum ....... DMaria Seruorum . Itemadfcriprapænacenfus admittendi in Testatoris. wo . Mandato Parcatur . Ethuiusrei monumentum hoc ab omni temporum iniuria . Sarta tectum cuftodiri suo poftremo cauit Testamento Adto Bonon. die 21. Septemb, anni 1592100 : PerMelchioremPanzachumNicolai filium Tabellionem Publicum. : NellaChiesa de Padri AgostinianidiS.BiagionellaCappelladis.Giacomo ,eGiulia- no , de' Conti Zani , si legge quest'altra . Di : M .. 2 no od DotatioD.Hannibalisde Zanis huiccorumAltari cura. Fraternitatis OratorijHospitalis S.Mariede Seruis Altera Eterna quotidie celebretur Missa pæna librarum . TriumBononienAccufatori,&Capfe Corporis Christi . Toties applicanda latiusque diftanterogituSerNicolai 2e 2:7 deRanzachijs NotaryBononien. annoMDLVII. InCameraActorumBonon. etiam confcripto . 20 -ci ९ Nella Chiesa de' Padri Minimi di S.BenedettodiGaliera,si legge l'infrascritta . D. 0. M. LucretiaZana mulier Clarissima , que dumviueret venuftatem , cum pudicitia , ingenijfuauitatem cum probitate , religionem cum pietate coniunxerat , cum triginta unius vero coniugij annum explens quintum iampeperiffet non fine maximo omniummarore tertio nonas February inPuerperioexhumanis deceffit . Eger autem animo Ioannis Baptista Patrusob omissam sic coniugem , Sepulcrumhoc ipfi pie construs mffit atque humanæ conditionis haud immemor idem sibi Gaspari Fratri , &omnibus corum baredibus desti- nauit anno Domini 1609. Enella Cappella de' Zani in detta Chiesa si legge . 1 Beatiffima Virgini Maria Seruorum Matri SacellumhocC. Sforzia de ZanisNob Bononien. 4. Dicat Sacratque . Inquo RR. huius CenobijPatrisDeo Sacrum quotidie AtqueAnniuerfarium nonis Iunijperpetuofaciant Hacillanusquamhomine fidendum agnofcens In anime fuę prædecessorumq; fuorum Suffragia certam pietatis Eleemofinam Viuens inftituit . Tabulasfecit AchillesdeCanonicisNotarius anno Domini 1603 . IX. Kal.Juniy. ! 20 : Nella 262 NellaChiesade' PadriAgostinianidiS.Biagionella CappelladiS. Francescodi Sales de' Conti Zani si leggepure . D. M. Ioannes , &AngelusMarciAntonijde Zanis PontificiaClassis Generalis . Capitanei filij Comites Masse , &Cafiri Aputei B.M.V. &D.Carolo hocAltareGentilitię pietatis Monumentum dicarunt anno Domini 1616. Sacellum olimB.M.V.&D.CarolinuncS.FrancifcideSales adaucto Titulo Q •Confanguineorum imitatuspietatem exornari iuffit Valeriusde Zanis CastriAputei Comes Anno DomimMDCLXVUTO 19 1 Allapietà del qual ConteValerio Zani , oggi viuente ,pienodivirtù , edireligione , alludendoD.Celfo di Annersa nellibro stampato de fuoi belliffimi Anagrammi trene àdedottidaldi luinomea c.280. Egliin tanto fa ornare l'Antica Cappella de Zani de- dicata a' Santi Giacomo,eGiuliano nellaChiesa diS.BiagiodiBologna con stucchi, ed oro, con l'infrascritta memoria . 0. M. Sacellumhoc dicatum B.M.V. Gentilium de ZanisPatrona, &Santtis lacoboApostolo,&Iuliano Martyribusprimo constructum anno 1433. aZanodeZanisolim publico LectoreinArchigymnasioBonon. dein ab eodem anno 1450 dotatumexAltis Ser Lucidi deGandulphis,&ab eiusfilijs Dutio Iurisvtriuf- que P. anno 1473. exTabulis Ser Ludouici de Megouillanis , Ioanne celebri utriufque Iuris Confulto anno 1 477. exteftamento Ser Nicolai de Clarinis Legatis perpetuò ditatum . Kolpianus I. V. D. Colleg. anno 1488. &posteri quorumpietatem emulati munificentius largitionibus Legatis, donationibuslocupletarunt. Comes Valerius de Zanis abaui , ataui , &tritaui quorum cineres Jubiectoquiefcunt in Tumulo Religio- nem veneratus ac imitatus rudem illius Eui in ornatiorem cultum , commutauit Anno Domini MDCLXVIII. Si sono segnalati inquesta famiglia oltre i sopranominatiGiorgio, eGiuliodiGentile Zani, che entrambidatisi all'esercizio dell'armi ebbero impiego di Capitani , e fioriro- nonel 1530. e Gieronimo di Gio: Antonio Zani si ritroua coltitolo diCaualiere nel 1570. edvn'altroGieronimodiGio. Zani , fu Capitano di fanteria in Fiandra , e morì fotto Oftenden colpitoda' nimicidi moschettata , mentre s'era auanzato per ricono- scere vnposto . S Luciodi Paride Zani era Dottor di Legge , e le di lui sentenze morali sono riferite dal Ghirardacci in stampa nel Teatro morale de' moderniingegnia c.367. famolo pure visse nell'Ordine de' Serui F.Paolo Antonio d'Ercole Zani, Dottor Collegiato di Teologia , comenell'Alidosio nel libro de' Dottori Teologi car. 165. Questi essendo Priotedel fa- mofiffimoMonasterode' Serui di Bologna , non folo ne' nobili edifizi della publica Sa- grestia , e del bellissimo appartamentofabricati ;maesaltato al Prouincialatodel suo or- dine, à lasciata onorata memoriadelsuo nomenella superbissima libreria radunataui,e fatta edificare, comesi leggenell'iscrizzione , olapidepostaamandestia dell'ingresso di quella . Carl'Antoniodi Camillo Zani giouanetto ,fuvno de' trentadue Paggi , che seruiro- noPapaClementeOttauo,quando egli dimorò in Bologna , e conseguì congli altri Paggi , nobiliCaualieri , il priuilegio di Conte Palatino concessogli da Sua Santità con il regalodi mille seudid'oro; e da sopraddettiCaualieridonati fubito alla CameradiBo- logna , acciò che il Publico ogni annonelgiornodi S.Andrea in loròmemoria facesse correrevnpalliobianco didrappo d'oro con l'armi loro cadenti dalle parti , ponendo intanto nel famosoTempiodi SanPetroniovna memoria adornata di scoltura con. le 263 le loro armi ; il tuttovien riferito dal Vizani parte seconda dell'Istoria di Bolognaa carte 176. dal MafiniBologna perlustrata car.536. edalCrecenzi nella parteprimadella nobiltà d'Italia . Fu ancora celebre per la bellezza vna Signora di questa famiglia nel 1504 e merito, che n'eternasse il grido la Poesia del famoso Giouanni Filoteo Achillini nel tuo Viridario Poetico , compostodel 1504. come attesta il suddetto Autore , nell'ultima ottaua del Vo- lume , che ei dedico algran Cardinale Giouanni de' Medici , il quale fu poscia Leone Decimo Sommo Pontefice , nomando egli le Gentildonne Bologne di quel secolo chiareinbelta, nelcanto nono a car. 183. così in questa ottaua l'espresse . L'Estense è l'vna, l'Ipolita , l'vrsina , LaVolta , la Cattanea , la Castella , La Scardua , la Beluisa Felıcına , La Sampiera , la ZANAtanto bella Moranda , Caccialupa , e Bargellina , LaBeroalda , e ciascuna Fiammella , Zambeccara ,Manfreda , Guidalotta , Cinque Fantuzzeinunalietafrotta . Questafamigliadunqueá sempreauuto per propriodi risplendere datutte le parti, ed afiorito in lettere , in arme ,in re igione , ed in pietà , cometale sisonosecoimparenta- te le primefamigliedi Bologna ,ed il fangue Austriaco non à(degnato collocarli in ma- trimonioconquesta nobilissima famiglia , comein effetto sicongiunse il Conte , eMar- chese Andrea Zanicon Donna Lucrezia Austriaca, che è stata vnSole, che àfattomag- giormente risplendere la famiglia de' Conti , e Marchesi Zani; non douendosi passare fottofilenziole nobiliffime famiglie de' Lambertini , Ghisilieri , Maluezzi , Campeggi , Bianchetti , Caftelli , Bargellini , Felicini , Pasi , Mattugliani , Gessi , Beroaldi , Troffa nini , Guidotti, Faua, Zambeccari , Argeli , Cospi , e Ratta , come anche ne secoli più addietro pureli fono congiuntecon lenobiliffime, edantichissime famiglie de Galluz- zi , de' Rociti , Preti , Mezzouillani, Contidicasa Lechio , Canonici , della Ragazza , Ariftoteli , Cortelli , Morandi, edaltre a noi non cognite ; il checi conferma, chequesta famiglia è tra le riguardeuoli in nobiltà , edantichita della cittàdiBologna conferuan dosi , enell'vna , e nell'altra finoa' tempi nostri . Nevoglio tralafciar qui per fine , d'accennare , chela deriuazione della famiglia de Conti Zanidalla Toscana,nontoglie , che questa non fia la medefima casa,chequella de' Signori Zani Nobili Veneti ; il che è riferitoda molti Autori , e particolarmente dal Crefcenzi nella feconda parte del libro della Nobiltàd'Italia a c.400. quando scriuendo, che Prudenza Canipeggi nata diGiacoma de Conti di Sala , e di Girolamo Campeggi Caualiere,eGeneraledell'armi del Marchete di Mantoua s'accasò in Bologna conPao lo Zani; foggiugne; lafamiglia del quale originata di Venezia, fusempredelleprime in quella Cittade produffe huomini di valore, edinfigni nell'armi , enellelettere; eleggendofinel agenealogiade Signori Zani nobili Veneti, defcrittadal ConteGiacomo Zabarella a c.29 chequesti Signori Zani Veneti fi ritrouano nelle scritture antiche molte volte chiamati de' Giani; fi deduce, chevnapartedi questa famiglia passaffe inToscana , e siamo indotti a creder- lodalle lettere di Monfignor Bernardo Zani nobile Veneto , conferuate da' Conti Zani di Bologna , in vnadelle quali tra l'altre quel Prelatoscrisse nel 1488. aVulpiano Zani celebre Gittreconfulto Bolognele , queste parole nos etenim ex eadem domo, ac familia procreati fumus ,nè in ciờ occorre ricercate proua maggiore di quella , che si vede nell'armi , le quali fan1. : 1. nol'una , e l'altra di queste famiglia , perche esse sonograndemente fimili , ed vniformi • 4 1 FA 264 i 1. FAMIGLIA DE' GRECI NE BOMBACI Acasa de' Greci , gia grandi , e possenti nella Republica Fiorentina , è celebratada LADancealcanto 16. del Paradifo in quel terzetto . Jo vidigliVghi , evidii Catellini , Filippi ,Greci ,Ormanni , Giànel çalare Illustri Cittadini . Alberichi , 1 Sopra i quali versi l'Espositore Landini commemora l'andata de' Grecia Bologna, così fi legge ne' Manoscritti antichidel Carducci . RicordanoMalespini scriue,che aue- uanotorri nel loro Borgo de' Greci , commemorandoglinelcapitolodelle famiglie , che aueuanotenute , Castella , e Fedeli , e particolarmente nel cap.58. nomina Moretto de Greci , creato Caualiere in Fiorenza da CarloMagno , Gio; Villaninel lib. 4. capit. 12. dopo auergli enunciatigrandi , e possenti , foggiugnequeste parole : Fudi loro tutto il Borga deGreci,che oggisonospensi, faluoche n'èin Bologna di loro lignaggio: Questo Borgocin vna delleparti piu praticare della Città . Ilsuopome siridice tutto ilgiorno dal popolo , dalla nobiltà , che lo frequenta , e la strada di esso souente è calcatada' pafiaggidelle Se- renissime Altezze . O'trouato in questi Archiuj Fiorentini alcuni de'Greci moltoanti- chi, cominciando fino dell'anno 1183. che mostrano ricordodel loro essere , manon in alcunoaffaredella Republica , doue fisa , che eranode' pių potenti , In tutte l'istorie diBologna si vede nominato Alberto GrecoPotestà del 1258.e il cognomede' Greci èpo- tofra le famigliedi parte Ghibellina , che interuennero su lapublica Piazza del 1279. alla pace delle fazzioni, eparticolarmente nell'Istorie delGherardacci fi leggono delMa giftrato de' Signori Anziani Confoli Giacomo detto Lapodi Greco de' Grecidel 1298. 21300. Niccolòdi Grecodel 1321. Grugninodi Lapodel 1333, Gio: di Niccolo del 1355. 1357. 1387. Spetta all'ascendenza de Bombaci Negro di Vgolino , che parimente visi vedede' Signori Anzianidel 1302. Martinode' Greci era Dottor di Legge , come si vede ne' Dottori dell'Alidosio: Dignitaper se stessa allora ingran riputazione , e tanto piu af- ferendo l'istessoAutore , che Martino scrifle alcune questioni , che ancora fitrouano . AnnibaleGozzadinibisanodel Caualier Brandoligi , che ferue in qualita di Paggio in questa Sereniflima Corte,raccolte dall' Archiuiopublicodi Bolognagran numerodima- trimoni , efra effi notoGiacoma di Giouanni Aldobrandini sposa di Adamodi Conte de'Grecidel 1294. eLippa di Niccolo de' Greci sposa di Romeo Tettalafina del 1330. Ilcognome Aldobrandini ciricorda vna Casa Fiorentina , che a dato a Santa Chiesa vn SommoPontefice , edvna defcendenza per Donne nella SerenitinaCasa Farnese , ed ancora in altre case di nepotifmo Pontificio . IlcognomeTettalafina anch'esso senza maschi ; già sonoscorsi isecoli; allora sigloriaua , che vna di loro fofle stata moglie di Romeopadredi TaddeoPepoli , che diuenne Signord Dologna , e diGiacoma Pepolis che fu mogliedi ObizodaElte Marchese di Ferrara , 1 Egidia di Vgolino de' Greci , essendo stata mogliediGiacomodiNannino de' Bom- baci, chiaro nell Istorie , e nella Republica Bolognete del 1386. Si conterua la defcen denza di essi Greci ne' Bombaci viuenti, che portano sopra l'elmo dell'arme loro l'ima ginedel suddetto Moretto de' GreciCaualier creato in Fiorenza daCarloMagno . Si ve denell'arbore infigne dicasa Fofcarara maritata in Niccolo di Rolando FoscararaGia cominade' Greci del 13 17. ma senza prole, Si è detto Giacomodi Nanninoadifferenza di Giacomodi Pietro , edi Giacomodi BertolinoBombaci, chedel 1333. nell'Archiuio , e nell'IstoriedelGherardacci si vedo- node' SignoriAnziani Consoli in vn medesimo tempo con raritlimo , e moltonotabile esempio. Non èda tacere , chetutte leCroniche M.S. di Venezia , e massime l'insegne del Dot- tore Gio: Carlo Sjuos , afseriscanoefler deriuata da Bologna l'estinta Casa Bombizo, Nobile Veneziana, che ebbe Tribuni antichi, dignità la maggioredopo laDucale . Costrusse il Portodi Brondolo,fece fabricareinsieme coniTiepoli la Chiesa , eConuen todi S.Michele di Murano a' Camaldolesi , emanco del 1181, in vnMeffer ZuanBom- bizo souraposto a Rialto . Questa notizianon si puòapplicare adaltri in Bologna, che a'Bombaci per l'antichi taloro, e simpatia dell'arme ; eper esser detti indistintamente nell'Archiuio publico dc 1 263 de Bombace, ede Bombice, Vlisse Aldrouandi nelvolume deInfectis , enel principiodel Trattatode Bombice , mostradottamente così chiamarsinon foloilVermedaseta , ma anche l'istesso Bombace . Questo cognome, che patifce varietàdiPronuncia , nell'Istorie delVizzani, nell'ope. redell'Alidosio , &in altri Autori, vien dettode' Bombaci . Il Gherardacciscriuedella Bombaceall'antica , comedella Volta , della Ringhiera , della Fana, edella Ratta ; E in latino nell'Orazione, che Paolo Bombacinel 1502.disse in ringraziamento, ed in lode del Redi Francia ad instanza del Senato Bolognese , vien cognominato Bombasius . L'istesso nella Bolla de' primi Caualieri di S. Pietronstituiti da Papa Leon Decimo,è dettode Bom- bagyszene' Ruotoli desDottori leggentisu le publiche scuole di Bologna , sempre è scrit- tode Bombics.dston Nelproposito suddettosi legge ancora effer stato VescouodiVenezia (che chiamatus- sialloradiCastellodalluogodell'abitazione) vn'altro Messer Zuan Bombizo , Coadiu- tore del Vescouo EnricoContarini , andato all'impresa di Terra Santa , di cui famen- zioneGio: Francesco Negri nel primovolumedella Crociata a foglio79. cap. 131. dell anno 1107. con queste parole : AucuailVesconodi Castelloper Coadiutore (con obligatasuccessione nel casodimorte , chepoi nonfuc- ceffeprimadilui)GiovanniBombicePatrizio Veneziano , mad'origineBolognese , come fi legge in vna Cronica antica manoscritta dell'origine dellefamiglie di Venezia (duecopiedelle qualifi conferuanos nas nello studiodel Sig.Marchese Ferdinando Riario , l'altranel mio) eficrede, che la famiglia Bombicefor Inramodell'anticaprogeniede' Bombaci, che a' noftri giorni in questa Patriarisplende . Epervenire alla costituzione dell'arbore seguente , che nonèl'intierocontutti i Bom bacı, che sitrouanofecondatida circa 130. matrimoni nell' Archiuiopublico , ma solo aquellaparte ,che spettaalla nostra principale intenzione , diremo adducendoleproue dell'istesso Archiuio di Bologna finoacerto tempo, si che vengadilucidata l'oscu xitá , che potesse esser stata introdotta da'secoli andati , e resti robo rato il seguentearbore con la deriuazionedella casa de Greci , come particolarmente si vedenell' Archiuiodi Bolo: gna nel lib.46.dellepresentazioni a fog.343. eperattestazionedi FrancescoMa- xia Sabbatini ,sedAnge AL lo Betti Fio ren zolaArchiuifti , eNotari 1661. 13.Gem naio. 510 51010 : LI Antonio 266 AntonioMichele 666, Alesfandrochebandmooここ Sardincit Gafparo1631. Lorenzo 1583. Antonio Dontia Flamminia 1824. Ve nerab.Camald.e memorabilo BartolomeoCaualect Co: Palatino of1919 חכס pelos but pilotonle Bernardo 1562. Giouanni 15aqlaningali caleaa819: לכלסס 1 ::GirolamoCaual. Lalo ontinebat , Antonios5267 PaoloDoreCau! ONG 3.35 GirolamoDott. Filosofo 15970 ) A1S5019 N forfa imT sh silgisaallabo 2 Saulusan Hot onbansolomoniasional Antonio 1478. str broulib sup : د AAR OFFRRRRRીછછ snobotni sist mura Off 34 382 R лойтойлаэта Honsbevin sinemistosinsq f כס Bernabè Capit. 1392. Mo Dusit in proiettone 1042 {~-~- Gidbaniminόλες είχ } } -- } }}} 1 : Egidia de' Greci mogliedi Giacomo chiaronella Rep.Bolognese 386. ! COLLA Vgolino Vguccio 1301. Gio: 1320. 1 Negro 1302. 1 Vgolino Marchese 1287. 1 Gio: d. Nannino Fr.DomenicoCaualiere 1 Pietro Bon AlbertoGreci Potestadi Bologna 1258. Gio: d. ZaninoBombaci 1230. 1287. Marchese si vede in vnlibro di milizia eletta del Quartiero di Porta Procolo ad onoredi S. Chiesa , del Re Carlo lil . Martello , e della parte Guelfa de' Girimei , ed è co- gnominato de Bombace . Sono i Bombacinell'Istorie nominatidel 1279. eller interuenuti alla Piazza, standodal- la parte Ghibellina de' Lambertacci , ed acconfentirono alla pace vniuerfale tra le faz- zioni ; e perche essi Bombaci non vollero essere vniti con i Ghibellini , nella rottura diquella , restarono dalla parte Guelfa , e de' Girimei ; e perciò nessunode Bombacifi troua nominato ne' lib. de banditi de' Lambertacci ; maben sì fino al numerodiquaran- ta fitrouanoscrittinelle compagnie militari , comeparziali della Chiesa , de' Guelfi , de' Girimei . 1 Vguc- 267 1331. VgucciodiMarcheseèdel fupremoMagistratode Sig. AnzianiConsoli nel liba delle Riformagionilegato in afsea fol.38. segnato D. edeslosolodegli Anziani ècolPa- dre intitolato Dominus , e cognominatode Bombace . 1320.Giouannidi Marchete di Zaninoé in vn libro legato inasse diCompagnie mili- tari della compagniade' Toschi , cognominatode Bombicedella Parrocchia diS. Maria della chiauica (cioé delQuartier S.Procolo) . L'Alidosio Autore molto notabile per la cognizione dell'antichitàdi Bologna , e per la veritàdello scriuere , lo nomina ne'suoi manoscritti di cognomeBombace. 1334. Giouanni diMarca etedella Parrocchiadi Santa Maria della chiauica , marito diMargherita già di Romeodi Zerra Pepoli,à ladoteda Taddeodi lei fratellone memo- rialidi LancillottodiTommasino della Magistra Notaroal libro segnato a 24. diOt tobre . Nell'annoseguentes'insignori diBologna essoTaddeo aiutato da'suoiaderenti,enel. lesuddette compagnie militari fitrouano scritti molti Bombaci in queltempo . 1331. FraDomenicodi Pietrobon si vede marito di Giouanna Barattieri nel libro de' MemorialidiGio: Giacomo SymocaroNotaropro primis segnato QQQQa fol. 37. voltato. Fra i testimonj èGiouanni BarattieriIureconfulto infignenominato nell'Istorie elet to a riformare i statuti dellaCittà . E' questo Frà DomenicoPetrobon celebrato dal Crescenzionel volume delle Reli- gioni fra i Caualieridella B.V. detti Godenti , e del numerode' Coniugati . : 1368. GiacomodiGiouanni di Fra Domenico sivede comprarcasa nella Parrocchia diS.Cecilia in librode' Memorialidi Alberto daCasola pro primisfol. 38 . 1378. Giacomodi Nanninodi Frà Domenicodella Parrocchia di S.Cecilia , è troua- to far vna compra da FrancescadiMatteo Pepoli , moglie di Ramberto Ma'atesta da Rimini abitante in Bologna in libro de MemorialidiAndrea Bencioa' 17. Settembre foglio 14. 1382. Giacomodi Nannino èdescrittoin quest'anno,ene'seguenti, nelConsiglio de 400. ne' libri legati incartapecora segnati AeBdelle Riformagioni de' Sign.Anziani , i quali in quell'anno crearono Caualiere Lambertino di Pietro Canetoli eletto Potestadi Fiorenza , comescriueil Gherardacci . 1387. Giacomodi Nannino vno degli eletti del Consiglioa confultare , erifoluerese fi doueuano accettare le Terre , Valle ,Castelli, e Fortezze, offerte da LancellottoMon- tecuccoli con alcune condizioni , che furono accettate in libro delle Riformagioni in afle segnato Bfoglio 177. Il che si vedeancoranel librosecondo intitolato Iura Confinium Communis Bononie , piùef. pressamente . 1389. Giacomodi Nannino marito di EgidiadiVgolinode Greci è veduto nel tefta- mento di Caterina detta China loro figliuola , che lascia alla madre lesue gioie di qualsi- uoglia valore nel lib. 3. Decretorumacarte 120. e nomina ancora Bartolomea Bombaci sua forellamoglie di Guglielmo Faua , il quale si leggenell'IstoriedelGherardacci Con falonierdi giustizia del 1417.epresso l'Alidosio anche dell'anno istesso : Il suddettoGiacomodiNannino appresso i manoscritti dell'Alidosio si vedeConfalo. nierdel popolo il primo nominatodel 1381. e in molti luoghidell'Archiuio , enell'Istorie del Gherardacci è scrittovnodel supremeMagistrato de' Sig. AnzianiConfoli del 1386. intempo, che nella Republica si inuigilaua notabilmente per la libertà . DiquestoMagi- strato , che a titolo d'eccelso, parlano le prime parole degli Statuti politici , chiamando. lo Capo del Corpodella Republica , IlmedesimoGiacomodiNanninonelQuartiere di Porta Piera, enegli vfizi diCastel- lanie del 1381. èeletto , ed ottiene il breuedi Castellano della Roccagrandedi Castel Franco , posto a' confini delBolognese verso Lombardia La diluifepoltura coperta di marmo bianco , ed arme della famiglia per fe, esuoi de- scendenti , fi vede a sinistra dinanzi l'Altar Maggioredella Chiesa de Padri Eremitani diSanGiacomo con lettere Longobarde , in parte rose dal tempo , e con l'anno del 1394. 1392. Bernabè di Giacomo di Nannino eletto Capitanodel Castello di S. Agata nel centadod'Imola invnQuinterno d'vfizi di Castellanie del Quartierodi Porta Piera . 12 In 368 Inquest'annoiSig.Anziani crano stati dichiaratidal PapaVicari dellaChiesa net gouer- nodella Città ,Contadodi Bologna , e Contado d'Imola per 25.anni . 1402. Giouanni di Giacomo di Nannino , e di Egidia de' Greci , con Bernabè suo fra- tello della Parrocchia di $ Cecilia compranoterreni in libro de Prouiforidi NerioPal- troni a gli 8, Aprile . E listesso eletto Giudice negli Vizi vili del Quartiero di Porta Piera in vnQuinternosenz'anno , 1427. GiacomodiGionanni , e di Caterina Franchinidella Parrocchia di S. Cecilia conBernabe fuddetto fuozio , riceue la dote da Lippa di Bafilio Ringhiera , ed ello Giouanni , essendo minore , giura eller parente , interponendo l'autorità , Niccolodel Caualier Marchione Manzoli in libro Prouifori di Ser Ghelino Oftefani a' 4. d'Aprile Nel testamentodiGiacomo Ringhiera fratello di Lippa in libro de' Registri43. fog. 11. sono sostituitii Bombaci a' Felicini , ed a' Lupari , che hora sono i Marchesi Magnani Lupari : : Bafilio Renghiera suddettopadre di Lippa maritatane' Bombaci, ènominatomolte volte nell Istorie , e nelle cariche maggiori del gouerno della Citrà . Nell'arbore della, notabil famiglia de' Marchesi Lambertini , si vede aucre auuto per moglie Dorotea di Francesco , fiche come costa nell'istesso arbore , composto con autentiche icriture fi troua , che l'auia materna di Lippa suddettamaritata ne' Bombaci , fu GiacomadiGia comade Contidi Cunio, mentre fioriua la fama del gran Capitano Alberico Contedi Cunio, e di Balbiano liberator dell'Italia da' Barbari , gran Contestabile del Regnodi Napoli , afcendentede' Conti di Belgioioto in Milano , come racconta Monfig. Giouio nell'Elogio del Conte Alberico, Trouo, chel'Ammirato nell'Istoriade' ContiGuidi ac.64. vna delle più gran Cafe, che maisi sia fatta sentire nellaToscana , fa menzione di Lafliadi Guglielmo de' Con ti Guidi, che fu moglie del Conte lacopodaCunio,chedal computodeglianni sicono sce ellere il fouranominato . Tornoa glistessi Bombacidicendo , che Bettifia forella del suddetto Giacomo ,essendo stata moglie di Giaconiodi PietroBolognetti , sivede anerprocreatovna chiariffima prole in teftamento del 1469. di Caterina Franchini dis steso nellibrod'istromenti registratial num.36, afog. 124. Dalla soprafcritta Bettifia Bombaci maritata ne' Bolognetti, fi troua effere partico Jarmente difcesi 1Cardinali Alberto Bolognetti , e BerlinghieroGeffi , e PapaGregorio XV. Lodouisiconla defcendenza , che per mezo de' Lodouisi si è distesa a produrre in altre Cafe di Principi Romani inipotiPontifici , come si vede chiaramente nel foglio in titolato Bombaci con allianze sestoplicate . E' ancora offeruabile , che da Pinadi BartolomeoBombaci moglie di Francesco Fo scarara , deriuò il Cardinal Gabrielle Paleotti , primo Arciuescono di Bologna ; e che Caterina di Pietro Bombacifu moglie di Bartolomeo Gratli , da cui descendono iVe scoui , i Cardinali , e tutta la generosa prolapia de Grafsi , 1506. BartolomeodiGiacomosuddetto , e di Lippa Renghiera ènominato nell'Isto- zie del Vizzani , yno de' Confalonieri del popolo, eletti da Papa Giulio Secondo, en. trato inBolognadopo l'vscita diGiouanni Bentinogli , nelqual tempo auendo il Papa esclusi iMagiftrati Bentiuoglieschi, glirifece di soggettidiuoti aSanta Chiesa, iqualinel- lafolenneCappella diedero il giuramentoa Sua Santità . DiessoBartolomeo , che di Lodouica de' Segni , ebbe vna numerosa figliuolanza di 24. vigorosi parti . Si legge ne' versi latini intitolati, DeBombaciorum StemmateHyacintiOnuphrij carmen . Natorum numeropriuatam condiditVrbem, Ladi lorodefcendenza è sostituita alle Cafe de Segni , e degli Ercolani in testamento di Francesco Ghidini del 1501. rogatoper Andrea de Buoi . 1478. Antoniodi Giacomo è uno de' Signori Anziani nel libro, che diessi stampò l'Alidosio . 1505. Paolo d'Antonio , commemorato dall'istesso Alidosio nel libro appropria- to, fu Dottore, e Lettor publico di oratoria , e poesia , e dilettere greche in Catte- dre dentro , e fuori d'Italia , le cui opere con esso si perderono nel faccodiRoma , non trouandosi di infigne altro , che l'Orazione di ordinedel Senato , detta in ringra- ziamento del Redi Francia . Egli è celebrato da varj Autori , e particolarmente Piero Vale- 269 Valerianonel libro de infælicitate litteratorum , lamentò ladilui morte, il Caualier Cafio de' Medici negli epita ti deglihuomini illufiri celebra insieme la sua eminente virtù . Be- nedetto Lampridio in quell'oda latina , che compose sopra l'Oliueto delCardinal Loren. zo Pucci , mostra quantoera stimatodaquel veramentegranCardinale ,e magnanimo apprezzatore delle virtu . Ilfuonome faparticolarmente publica comparsa con caratte re indelebile , effendo scritto nella Bolla accennata de' primi Caualieridi S. Pietro instre tuitinel 1529. ilprimoGennaio da Papa LeoneX. efa con esso Girolamo fuo fratello , eperciólaBolla esprime pro duobus . : 1497. GirolamonatodiBartolomeo , edi Lodouicade' Segni, fu Dottor Filosofo , e Lettor publico infigne , e celebratodall' Alidolio , e da Gio: Antonio Bumaldi in Biblio- tecaBononienfi , come anche Paolosuo cugino , ed il Caualier Casio de' Medici negli Epitatti deglihuominiilluftri , lo chiamo non folo di eminente dottrina , ma anchedi fanti costumi . Fuvnodegli eccelfi Signori Anziani del 1507. Magiftrato , che la Sacra Religione di Malta , ed altre caualleresche milizie ricercano daquegli, chefanno proue di nobiltà . ... 1562 . Bernardo nato diGirolamo , e di Laura Fafanina nata di Misina di Girolamo Cospi, fu de Signori Anzianı ; enel Registro degl'imborsati agli Vtizj vtili posto nella Cancellería del reggimento nel 1555. a c.38, è messo nelle Potesterie diBudrio , e di Cre- ualcore , dicuisono capacifolamente i nobili . 1585. Bartolomeo fratello di Bernardo fu fatto Caualiere , e Conte Palatinodal Car- dinal Antonio Maria Saluiati Legato di Bologna , come allora si costumaua da' Legati conle personenobili . 1583. Lorenzo natodiBernardo , e di Pantasilea dell'infigne iureconfulto Lorenzodal P'ino , fuancor effo de' Signori Anziani, e fu padredi Erfilia moglie feconda delConte Cittauiano Zambeccari Senatore, la quale gli nacque di AnnaSighicelli . 1526. Antoniodi Bartolomeo, edi Lodouicade Segnidi quest'annoGonfalonierdel popolo, auendo permoglieCamilla Fasanininata anche essa di Misina Cospi, fu padredi Giouanni , cheessendo de' Signori Anziani nell'anno 1577. Si incominciol viodiporre ne libri del Magiftrato , non solo inomi, maanche l'arme de' Signori , qual'vso è cresciuto a far mottra diletteuole , e decorosa de' libri di effa Signoriaper le diligenti miniature,e curiose inuenzioni , che si veggano . Il Mafini nella Bologna perlustrata nomina la casa dell'abitazione de Bombaci in strada maggiore ( che fu dal medesimo acquistata) come già Casa della famiglia de' Fa- gnani , che diede a Santa Chiesa il primo Sommo Pontefice Bolognese Onorio Se condo . 1624. Lodouicadi Giouanni , e di Camilla Luchini , fu tenuta a battesimo dal Con- te Pompeo Lodouisi padredi PapaGregorioXV. del 1563.a gli 11. di Agosto , e col no medi Donna Flammınia,fattasiMonacanelConuento Camaldolete di Santa Cristina , mori , effendolaseconda volta Badesla in concetto di Santità a 28. diSettembre 1624. a' Vespri della vigilia di S. Michele Arcangelo inuocato protettore dalla sua Religione , edalla fua famiglia . Di leianche, come Donna ornata di lettere fa menzione il Mafini sopranominato, il Padre Don Celso Faleoni nelle memorie sacre della Chiesa diBologna . 1582. Antonio di Giouanni , e di Camilla Luchini nata di Francesca di Pietro Maria Scappi , fu la prima volta de' Signori Anzianı , e Domenico Maria di Antonio natodi Girolama Sampieri laterza volta nel 1628, ebbe il medesimo Magistrato , Sitrona menzione delfuddetto Antonio ne' Diari M.S. di Valerio Rinieria carte 14. del Volumeterzo potto nella Libreria de' Padri di S.Giacomo Maggiore con le seguenti parole. 1595. La Veneranda Imagine di Nostra Donnadi S. Luca,fu adì vltimodi Aprile, secondo ilfolito, portata a Bolognadalla Venerabile Archiconfraternità diSantaMaria dellaMorte per far le folite proceffioni delle Rogazioni itre seguentigiorni , efiendo di elladignisimo Priore Antoniodi GiouanniBombaci , da cuifurono a questo effetto de- stinate le infrascritte tre Chiese , le quali furono S. Petronio , S. Domenico, e S.Maria de' Serui , ma per degni rispetti,peralcuni dispareri nati tra Alfonfo Paleotti Arciuefco- uo , eCoadiutoredella Chiesa diBologna , etrail Capitolo , e Clero di San Petronio , ǝ per 270 eper leuar l'occasionedi qualche scandolo, cheauerebbepotuto succedere, fudal detto Prioredi due giorni innanzi la Proceifione ,in luogo della Chiesa di S. Petronio depata- țaquella di S.Francesco . 1631.GasparonatodiAntonio,edi Linia delCau.Carlo Ratta ebbe la prima volta il d. eccelfo Magiftrato,e nel 1664. fude' Riformatori dello studiodell'ordine de' nobili,enet 1667. vici estratto Potesta di Creualcore. Publicó un'epitalamio sopra le Serenifs. nozze diMargherita PrincipessadiToscana mogliediOdoardo Farnete Ducadi Parma con il nomedel Tardo Accademicodella notte , sotto il cuinome àle sue Poesie manoscritte intitolate la MusaSonnolente per alcune delle quali àauuti ringraziamenti dalla Real Casadi Sauoia , eda nomedi FerdinandoTerzo Imperatore . A' dato alle stampe la pri- ma, eseconda partede' Bolognesi Illustri per Santità , e la scena de Sacri , e de Protani Amori , la qualeegli dedico alla Sereniffima GranDuchessa diToscana Vittoria della Rouere Principessa d'Urbino , ed a dedicato al SereniflimoGranDuca Ferdinando 11. l'Araldo , overo Trattato compendiosodell'armi delle famiglie ;à parimente dato alle tampele fue Intorie memorabili di Bologna , e l'Accademia de' Saggi di Parigi chescri- ne iGiornali in confiderazione de' libri, chevannoalle stampe; nell'auuisoa' 9.diApri- le 1668, àfatto menzionedelle suddette , e fra l'altre espressioni èl'infrascritta . Il remarqueplusieurs circonstances , qui nejetrouventpasdansles autresHistoires de Boulogne, &fans imbarasserlanarration il y mesleal' exemple des Anciens des reflexions, &desbarangues fortiudicieuses . Egliserisse ad istanzadel Senatodi Bolognala relazione di ella , che ti vedealle stampe pelnucuoAtlante di Gio: Blau di Amsterdam , epersegnodi gratitudineebbe in dono non mercenario i 12. volumi dell'opere del famofo Aldiouandi fino allora stampati , qual donol'istesto Senato auea mandatoalla Maestadella Regina di Suezia nel suofolen- ne passaggio a Romanell'anno auanti , In molto numerodi libri fi vede fatta menzionedelle di lui opere , che saria lungo lo spiegarne la serie degli Autori. La madre di lui nacquediLucrezia del Caualier Giou: Francesco Vitali, ella ebbe per auia paterna Liuia di Domenico Garganelli , e per au materna Lifabetta de' Conti Ranuzzi Manzoli . 1666, Antonio Michele , ed Aleslandro fratelli, figliuolidiGasparo neldetto anno fu- rono col padre , e lorodescendentiin perpetuo fatti Cittadininobili, e Patrizi Romani, comein Priuilegiodato in Campidoglio sottoi 2. di Nouembre , ed è registratonell'Ar- chiuiopublico di Bologna allib.6. de' Decretia foglio 100. Questi cominciandoad auc- ze i Magistrati , il primo fu de Signori Anzianidel 1665.edambidue sono stati eletti sten- dardieridell'ordine de' nobili , Alessandronella folennitadi S. Petronio del 1666. ed An1on.oper S. Martino del 1667 . LamadreOrintia del CaualierAlessandro Morandi, nacquediLiuiadelCaualier Pom- peoLoiani . L'ania paterna fu Giulia di Gio: Batista Gozzadini; l'auia maternaEmilia del Senator CornelioAlbergati , Ne' fogli genealogicidegli origini per Donne, ed alianze de' Bombaci , siveggano i Bombaci deriuare daGiouanniprimoBentivoglio Sig. di Bologna , e da Nanni de' Goz zadini , che nericusò l'offerta Signoria , ed auer altre origini moltonotabili . CastellanoGozzadini figliuolo di Nanni si vede nel grand'arbore di quella Casa, auere auutoper moglie Andriuzza Bombaci . Egli èafcendente de' fratelli figliuoli del Senator MarcoAntonioGozzadini , l'vnode' quali Brandeligio Caualiere in questa Corte,hora èdel Sereniffimo Principe Leopoldo Cardinal di Toscana; e Fabio l'altro dimora Paggio della Maestà Cefareadell'Imperator Leopoldo . La soprascritta narrazione quasi intieramente è stataraccolta davn libro intitolato ar- borede' Bombaci , e sue proue , che è preffo efli Signori . Scriue il Crescenzio 2. par. delle fanuglie illuftri narrazione6.cap.3 . esser deriuatida Bologna gli estinti Bombacinobili Reggiani, di cuidiuenne chiaro il nomedi Gabrielle, che splendidamente , e molto stimato, ferui aquattro Sereniffimi Farneli ; era cugino del celebratissimo Poeta Lodouico Ariosto , e fece l'Orazione latina ne funerali delSe reniffimo DucaOttauio, molto lodata da lano Eritreo, compose la Lucrezia Romana, el'Alidoro Tragedia , che magnificamente fu recitata in Reggio allapresenza della Ree gina Barbara d'Austria Duchessadi Ferrara 1568. Egli fu padre d'Afdrubale , le cui poe- fie latine fi leggano nella raccolta de' Poeti Reggiani , e di Annibale , che andato vno degli 271 1 deglieletti conDonAntoniode' MediciinUngheria , mori del 1594.combattendo alle difesa diGiauarino contro i Turchi. Sipresupponeancora deriuato da BolognaTommaso Bombaci nobile Ferrarefe, amatissimo dalla nobiltà Veneziana, e carislimo di Francesco Petrarca, come sivede nell Epistola secondadel libro 4. delle Senili , edi cuiscrine con molto onore PaoloMorofi ninell'Istoria Veneziana lib. 13. carte 288. con occasione delle solennissime feste fatte per la ricuperazione del Regno diCandja nel 1364. doue si trouò agiostrare Pietro Lufi- gnani Re diCiprian Ma questi racconti fi lafciano a chi piu distesamente vorrà fare narrazionedella fami. glia. . Leseguentipoesiesonovna specie d'Istoria , auendo secoleproue delle cose accen nate . A 2004 CLIO VERAX Canens Carmina Historys Archiuijque Bononienfis Probationibus , Archiunqu confirmata . 200 1822 PerMoretto de'Greci Caualier creato in Fiorenzada Carlo Magno, rappresentato ful'arme de' Signori Bombaci di Bologna, col motto CAROLISVM. DiMonsignor CarloConteBentinogli Arcidiacono diBologna ДЕ ПОЗА. adozione di unEpigramma. DII grandeImperatorgranCapitano dzintars Ebbi Gratie , ebbi Senno, edebbi Coreanoth Traffi il Nomeda Mon, e il mio Valore Caro mi rese al Franco , ed al Germano mo ( Ricord. Malefpini Perladiletta FLORA armai la manoίωμα ΟΙΑ Ein lei chiaro s'accrebbe il GRECO-onore , COMPA Gio.Kill.l.4ic.12 Stanno le vie de' Greci , e il suo furore CLAM Borgode' Greci.. Dettacontro lemurail tempo invano . Dall'Arnogloriofoi paili stende Delpicciol Renoin su le riuebelle Mia ftirpe , e in altra a rauuiuarsi apprende....... Ead eternarmi ogn'hor Glorie nouelle , 8: Lietoripofa , eNobile risplende , Il mio LEONfra le BOMBACIE Stelle . Infignia BOMBACIAE Familiæ interprætatur D. Comes AlbertusBoschettusBononienfis . DanteCant.16,1 Parad, efuoi ef pofit. Archiu, lib.46. Prefentat.cl.343 : Q Vætria picta tu is , BOMBACI , infignibus extant, SYDERA , CRVX , AVRVM, fingula Celsaferunt. CRVX tincta ANDREAEfœlici fanguine fignat Pro fidemagnanimos ipernere fata viros Temporqi Quod CRVCIS in medio fuluum decernitur AVRVM, V Qua amet dat Omniamagnanimæ prospera mortis habet A AureaCaruleo rutilant , quæ SYDERA campo, Hæcquoque Cæleftismunera mentis habent up sudeg Archiu.lib.Socie- Felsineas inter foboles BOMBACIA multore tat. Armorum . Pro 272 1 L Pro Patrijs laribusmilite clare fuite cincte A nos Gens Pia , gens portis , generoso istemmate Auorum , baby in roque Fide , St Patria , femper amica mori . DE BOMBACIORUM BONONIENSI STEMMATE HYACINTHI ONKTHRII Chronic. Venet. manufc.vbi legitur A Zuan. Bombizo Jourap. aRialto 1181, i Crefcentiusde Fa 1 milysparie 20 J GIA eudget Hift. Vizzen. Gherard. Arch.l. mil.elect.de Part. Eccl.Hierem. 1. CARMEND D Ic mihi Musa viros , feriemque canamus Auoram , Vnde virer multis foboles BOMBACIA seclisαμεία In Patria fulgens vario virtutis honore . Die mecum , & meritas laudes pangamusamicis 1 Nunctaceo stirpem VENETA , quæ creuit in Vibe Nobilis . Hinc orta eft BOMBIZO nomine dicta . Hanc etiam in Geris fic de BOMBICE legemus . Ambarum Clypei fimiles , Gens vra vocantur. Claruit,&Gens hæc LEPIDI fer compita , Nomen Grande sophocleisgeffit coniuncta Camænis Principibusdilectaviris , inuifaque Thrac Frænabat pulcris componensbella Triumphis, ວ FELSINA dum Populos , Vrbes , Regemque potentem , BOMBACI fulsere viri , sacroque Semper in hoc tempus justos genuere Nepotes . Iuraruntpacem.Hancipfam feruare volentes , 1279.4 SumprisproGuelfogladijs liquere Ghibellum. Tunc IOANNE oriens MARCHESIVS, &GVLIELMVS1287. Miles vterque fuit patrijs electus in oris , Arcb. l. Ref.D. Etfurgens VGVCCIO Contul in Vibe resedit 1301. Gartis 38. Hist.Gherard.p.20 Patruus , atqueNepos , ex ipsa Stirpe IACOBI 1333. Tunc etiam (fignandum est) unatempore eodem, Indutitrabea safces habuereparatos.longa bar Sic sedifponensplacidis feruire Tyrannis, Prascia fatorumtacite Refpublicadixit , 1 : A Hist. Gherard... VnaDomus toti, cunctando, fufficit Vrbi , AtConful natus MARCHESII ,&iple IOANNES 1329, Arch. L. Societat Militiæ in numero , cognatis fultusamicis Актакит Arch.lib.Memor Lancellot. della Magistra+24. octob. Archin. l. expens. Comm. A.1418. prim. Gen, 10.dift. Navinus. Hift.Gherar.p.a Lancell.Montecueс. Arch. iura conf. volum.2 . Arch.lib.46. Presentat.f.343. : MARGARIDEMduxit , quæ iam foror extitit almi 1334. Principis , ex magna PEPVLORVM Gente THADEI, Coniugis, &Soror ESTENSI, cum PRINCIPENVPTAE. Clarior hinc folito BOMBACIA Stella refulfit , 11 Stemmate coniuncto portans Noctemque , Diemque . Atnonfert animus cuntosdescribere Gentis , GASPARILVMQVE Nurus,Fasces,Patriamqueredemptam 1418. Viuentum Proauos parco sat carminetangi. Nunc aliummemorogeneratum IOANNE IACOBVM, Quirefidensfoliocoluit cum Plebe Senatum , 1386, Purpureàque Togà prolibertate locutus. Hincfubitas horrens scripfit Respublica leges ; Cumque minor focijs exclufus ab Vrbe THADAEVS, Armaque Felfineum coniuncta Fauentia sensit . AtLancillotum protexit Martepetitum , IpsequecumTerris , fubiectaque Caftra recepit 1387. Vxor deGRAECIS(Tu scis FLORENTIAGentem) Agnatispartam fobolem fuffecit ademptis Hic IOANNEMalium genuit . Pater ipse IACOBI, Publica qui sterni bellisMonumentavidere ; QuosproperansClothopriuauitsede curuli: 2 Id 273 : ! Id tamenistius constat fine lumine clarum , (Dumnoua spondebat Dotem RENGHERIA Coniux) Quodse cognatum grandis MANZOLIVS hæres IurauitSponsi , dicens folemnia Verba 1427. (Ipsa foror sponsi claret BITISIApartu Vnde BOLOGNETTIfurgunt , Trabeata Propago) Prodijt his Consul iunctis ANTONIVS , ex quo1478. PAVLVSEques Doctor Romanægloria linguæ . Laurea Græcorumcontexens , serta Latinis , BORBONI est gladio Romanam offenfusad Arcem . GALLORVM REGI toto plaudenteSenatu 1512. ProPatria electus dignas persoluere grates , Soluerat , & PSEVDO perijt molimine GALLI . Scriptus Eques Petri TVSCO statuente LEONE , HETHRVSCOSgetlit proprijs insignibus orbes , Nec procul a Petro debebat habere sepulcrum Fraterprolipotens ANTONII BARTHOLOMAEVS Bissenos ,totidemque ferens ex coniuge natos , (Est memoranda meisConiux hæc SIGNIA chartis) Natorumnumero priuatam condidit Vrbem . Pontificis iussu PopuliVexillatenere 1506. Hic meruit , circumtanta nam Prole redundans Se Patriæ Populum meritògenuiffecanebat . HIERONYMVSnatos intertot floruit . Illi Felsina iamdocte scandentifulcra sophiæ Adfora summa viamfulua signauitArena 1507. Ipse PalatinumComitem auxit BARTHOLOMAEVM, : BERNARDVMQVE Patrem LAVRENTIIprotulit . Ambo 1 45 ! Arch. lib.Prouif. Gelini Hoftes. 4. 4 April. 1427. Arch.d.36.f.124. Alid. 1. Antian. idem l. Doct.Bulla 1 Malitum S. Petri inBullar. Casius Poeta ins epitaph... : Oratiotypis Hie- ron.de Benedictis. PierValerian.de Infelicitat literat. ArborFamilie in ScrincoArch.cum Probationib. Hift.Bonon.Vizzi Alid. lib.Doft. Antiant Per fora stipati excelsa incessere cohorte ; 1562,1583. Lib.Antian.Conf. apudMagiftrat. Atque Palatinis sumpserunt fercula mensis . 1 Vna superfuit ex istis HERSILIA , quæ nunc ENZAMBECCARII Coniux spes magnaSenatus . .. 31 Filius at verosenioris BARTHOLOMAEI . s Jura Magiftratus feruans ANTONIVSVrbis , Getlit , quæportantPlebis Vexilla Tribuni ; InTemplisque suos aspexit thuris honores . Natus IOANNES hinc vnde ANTONIVS alter Alid. lib. Gonfal -1 C 1 Popol. fifueTrib. Plib. Lib.Antian.Conf. apudMagistr. & in Cancell. Senat. lib.Mortuar. Monast.SaniteChrist. Prodijt, holque ambos magno clangore.tubarum 1573 ...... Illustri excepit fublimis Curia Sede ; 1582. 1605 . Spectantesque habuit pellita inVeste Theatrum . FLAMINIA ANTONI Soror electissima Virgo Segessit Matrem Cælesti Carminedignam , Compofuitque sibi texta Diademata Lauro... Nunc autem iftius diversa ex coniugenati , ONCE ROOV (Tempore præceffit thalamo SAMPETRIA RATTAM) DOMINICVS, GASPARQVE vireat , &fæpius ipsi Electi in Patria vtrumque impleuere Tribunal. 1611, 1631. Maxima spes Generis GASPAR iam duceremauult im Sorteparem Sponsam clara deGente MORANDA 1635. Spondentem vultu pulcra se prole Parentem . Interea calamo rerum monumenta ruinis Elicit Hic , iterum cupiens moxviuere Ciues , lainque PATRIS PATRIAEdignumsenominereddit . Lib. Magift. &in Cancell. Senatus . Mm EA- 274 FAMIGLIA RUCEL Vesta famiglia piglió il suocafatodayna virtu , osegreto, che portò in Italiavno dibentignere in Oricello , non vfitato ancora inqueste parti, onde fu poi dettadegli Oricellari , come in più scritture di questi Archiuj di Fiorenzasitcorge ; epoi corrottamente fu detta de' Rucel- lari , eRucellai , Odi questa profapia,riomandodi Levante,che fu : Della sua originemoltine parlano , ed i più concordano, che veniffe in Toscana dallaBerragna , che fermasse la sua prima stanza nella terra diCampi, e cheper ordine di Federigo 1. detto Barbaro sla la gouernasse con titolo di Vicario Imperiale . Ma auendo noi l'occhioalle scritture degli Archiuj , non possiamoche afferire quello, che ci addita- no, eperò secondoquelle moftriamo, che la fuddetta famiglia fu in Fiorenza primadi quello , chesi fuppongono alcuni Cronisti moderni , come da noi con l'albero chiara- mente fi dimostra; conuenendopero con ilVerino circa la ricchezza grande,e la nume rosità , che diessa egli descriue . L'eller stata questa famiglia prima del suddetto Imperatore in Fiorenza,el'auere fem- pre seguitaro, etiam ne primi secoli la fazzione Guelfa , fa ifuddettiCronisti menti re . Che fofle Guelfa ce lodimostra la sentenza di EnticoVII. Imperatore registrata al librodel Chiodo fulminata contro Fiorenza , e luoiCittadini l'anno 1313, 23. di Febbraio , fra' quali viene nominatoper il Setto di S. Pancrazio, Cennidi Naddo Rucellai, che come buonGuelfos'oppose , conil braccio , e col configlio a gringiufti appetiti del fuddetto Imperatore , che altrononbramaua , chepriuare Fiorenza dellatualiber- tà, per ladi cui conferuazione i Rucellaiscacciaronoancoradi Fiorenza il Duca d'Are- ne,che fi era reso padronenon folo di Fiorenza ; ma ancora ditutto lo stato , onde per fi bella azzione meritaronodi risedere nelle principali cariche, ed vfizi della Republica Fiorentina . Ilriconoscer poi questa famiglia perloro primo genitore Ferro, che fiori nel 1050. in Fiorenza , fa prouadell'errore , nelquale erano caduti alcuni poco fondati nch'antico Ferro dunque generó Alberto, padredi Brunetto, edi Foleomari, chegeneròGiouan- ni , e Ferro , iquali horirono nel 1130. come fi cauadall' Archiuio di Valombrosa al n. 225. che è un'istromento rogatodaSacchetto nel 1152, eGiouannisi vedenell'Archiuio della Canonica Metropolit, di Fiorenza in vn'istromento rogato da Ser Rustico del 1194. Dal fuddento Ferrone nasce un'altro Alberto , che generoVgolino, e fioridel 1200. come leggenell'Archiujo della Badia di Fiorenza in un'istromentorogato del 1208. posto nella Cafl. B. n. 1. che dice vgolinusAlberti Ferri , edeldetto Vgolino fu figliuolo Giunta, che genero Nardo padre delfuddetto Cenni numeratotra' Guelfi nella fentenza dell'Imperatore Enrico VII. Giunta di Vgolino si legge in vniftromento denon moleftando JaCanonicaMetropolitana , rogato daSerlacoponel 1250. in dettoArchiuio . DiNardo nasconoAlamanno detto Mannuccio , Cenni fuddetto, Giunta , Min gerio , detto anche Bingerio, i qualitutti si vegganonel Priorista , ed alle Riformagioni per le cariche esercitare daessi ,come fi dichiare- ra appresso , dopo che si saràdanoidimostrato l'albe 1 2 ro, conformesi è fatto nell'altre famiglie, eaprion si vedranno ancora nella dichiara- (Mazione, e nel racconto , che facciamo degli huomini illustri diquesta Caft, che fa 14 no in numéro confide : : 1. Fran 275 Francesco Gio: Piero Paolo Niccolò Nardo 1360. Lapo Gio: BartoloNaddo Niccola 1360 1 1 VgolinoGiunta Niccolò Guglielmo Bingerio Gio: 1320, Franc. 1 Alamannod. Mannuccio Cenni Andrea 1 Niccolò Nino Andrea Giunta 1250 Vgolino 1210, Giouanni 1 Alberto 1170, : Folcomari Ferro 1130, Alberto 1090 1 Nardo1290. Brunetto نها بهانها 2 Y ! FERRO 1050. Questa famiglia àgodutopalazzi, torre, eloggie,oportici, come ancoroggi si vegga- nonelSesto di S. Pancrazio,eindetta Parochia, che sono i fregid'vna vera nobiltà . Permancanzadi scritture nonpossiamo auere l'azzioni degli antichi di così nobilifssi- maprosapia ; eperò si verràda noi breuementeal raccontodedescendenti peruenuti alla nostra notizia. Tra gli antichi fu grand'huomo Bingieri diNardo Rucellai, poiche la fua Republicastimandolo molto, lomandò con 100, caualli inaiutodel Magistrato, eMon- te de' Nouedi Siena , contro la plebe , ed altri congiurati , chevoleuanomutare la for- madelgouernodi quella Citta, edaggiuntia' 100. altri 500. che sitrouauano in Fiorenza per andare aGenoua, si messe in marciata a quella volta , doue arriuato attacco la bat- taglia;edopod'auere combattuto peralquante ore , ruppe in fine , epose in fugaquella plebe , ed i congiurati con morte di alquanti di loro. Questo fatto d'arme, fi comefu la falutediquelpresente stato, così fu riconosciutodal valore diBingieri Capitano diquel lagente; Onde la Republica di Siena in recognizione di sì fatto seruizio , velendo rimu- nerare la di lui virtù con tal dono, che testimoniasse la sua virtù , ed arrecaffe gran- dezza , esplendore a' suoi successori , gli dono l'infegna del Lione Bianco , cheè l'ar- me del popolo di Siena, la quale egli, edisuoidescendenti aggiunsero a quelladell' Mma antica 276 antica casa de' Rucellai , quale era vno seudo pieno di onde azzurre , edoro , come di presenteporta tutta la famiglia . Tuttoquestoviene raccontatodaOrlandoMaleuolti al lib.5. della sua storiadi Siena . Cenni diNardononfupunto inferiore a'suoi fratelli , poiche nella sua Republica si acquisto tanto credito, che non fi faceua ipedizioneinnegozj graui , chenon fosse esso , comeProcuratore della Republica ,dandofegno del suo gran talento fino nel 1327. Questo fu mandatonel 1349. acomandare l'arme in Valdambra controgli Vbertini, che maneggiauano in queltempo quelle della Republica Aretina ; ed auendo dato laggio della lua prudenzanel Confolatodella Zecca , Magiftrato allora molto riguardeuole , di cui fu l'anno 1324. epesare dalla Republica tutte le suebuonequalita , egenerofe azzio- ni , fu da essa creato Caualiere , e fu detto M. Benciuenné, che fu quello , chediede il nome alla via de' Cenni da S. Maria Nouella , doue anticamente erano pure lecase de, Rucellai . Nardo suo figliuolo addottrinato dal valore del padre consegui parimente il Consola- todella Zecca nel fioredella sua giouentù , che fu nel 1328. comeanche nel 1335. Ma quello, che fa ammirare , èl'essere egli nel 1328, elettodalla sua Republica Ambasciato- re insieme con Taldo Valori alla Republica di Venezia , nella quale Ambatceria mostrò tanta prudenza , che l'abilito adellere Capitano di Pistoia nel 1332. che allora era quella Città libera , il che ridondoa tua gloria , che gli stranieri conoscessero le sue rare, e mara- uigliose qualita . Nel1 335. fu daila Republica Fiorentina conM. Vgo Lotteringhi , de- putatoa fermarevna lega con altri Comuni ; e nel 1341. conRossodiRicciardode' Ric- ci , eGio: di Bernardino de' Medici Sindaco a pigliare il poffeflo del Castello d'Agosta , edella città di Lucca, e poi fu a consegnarla al Re Roberto di Napoli , mentre era affe- diata da' Pisani . Nel 1344. tu a Pescia , e nel 1345. a S.Miniato , ed un'altra volta pure nellistesso anno , Giunta di Nardo Rucellai per il Sesto di S.Pancrazio, fu eletto del Magistrato sopra i be- ni de' ribelli , come si vede in un'istromento del13 14. rogato da Ser Paganoquondam Re- naldildi Signa , che é appresso gli eredidel Senator Guglielmo Altouiti ; eMannuccio , olim Nardı Iuncta populi S.Pancratiy , fu fideiussore a' Tornaquinci per una vendita , che fan- no al Monasterodi S.Saluatore di Settimo , comeper rogito di Ser Guido Fililippi Marco ualdide Septimo , come in quell'Archiuiodel 13 13 . Tutti gli altri fuoi fratelli si leggano nel Priorista , e però non mi estenderò più oltre nel dichiararePalbero , NardodiGiunta di Nardo fu inuiato nel 1345. Ambasciatore dalla Republica Fioren- tina , alla legadi Carmignano, Fioriua tra moltidi questa nobiliffima famiglia , e tra' fratelli suddetti Guglielmo di Nardo , che nell'armesembraua vnMarte, per il cui valore fudalla suaRepublica creato Capitano , e Caualiere; eritrouandosi questonel 1346. Potestà diS.Miniato , chea quel tempoera in liberta , volle fare vna efecuzione di giuftizia contro certi seguacide Malpigli , e Mangiadori ,le quali famiglie opponendosi forte a questo Campione, il qua- le essendomoltoamatoper le sue gran qualità dalpopolo , con il cuisennofece venire aseprestamente iSoldati de' Fiorentinia cauallo , eda piedi, che eranonelValdarnodi fotto,coniquali operò in modo , che oltre l'auete ottenutoquanto voleua, diedelafud detta Terra per cinque anni in guardia a' fuddetti Soldati Fiorentini . Scrifle diquesto famosoCapitanoGio: diPaoloRucellai , che dopo il suddetto fatto si portafica seruizj del Redi Napoli , e che nel 1347.foffedaquelRe eletto perCondut- tiere di gente d'arme nella Puglia , doue con il fuovatore meritó d'auere stati , eSigno- rie inquelRegno; manonauendo figliuoli , mori , con lasciare però di se stesso vna fa- ma perpetua d'inuitto Campione . 1 Non fi deue paffare sotto filenzio Andrea di Niccolò di Nino , che fu huomod'arme , edi gran prudenza , poiche fu mandatodalla sua Republica a difendere Monteueltraio nel 1368. e nel 1370. a Seraualle luogoallora digran confiderazione , perche in effetto erala chiaue dellostato Fiorentino , come anche NiccolodiNardo di Giunta nel 1349. aguardare diversi postiper la Republica . Ed Andrea di Nino con le sueprodezzefiac- quisto l'onore di esser creatodalla sua RepublicaCaualiere, enel 1347. fu vno de dieci Ambasciatori, che inando la Republica ad incontrare Lodouico Re d'Ungheria , e nel 1349.Ambefciatorealla Republicadi Siena . M.Fran- . 277 M.Francesco d'An treasuo figliuolotrapassoilpadre, eseppeanch'esso meritare ladi gnitàmedesimadiCaualiere , esparsosialsuovaloreagli Etteri, volseroquesti onorario conchiamarlo per Capitano , e Potettà , comefecero1Perugini , che non solo l'elesse roper loroCapitano, malo volsero dopo onorare ancora della caricadiPotestadiquel- laCittà; la quale trouandosi , e nell'vna, e nell'altra carica ottimamente seruita peril suo buono, eprudentissimo gouerno , gli diede in dono vna corona, laquale fu da luiman- data a Fiorenza , che stetteper moltittimi anniappesa alla Cappellade' Rucellai inSanta MariaNouella . Dalle sudderte carichedi Perugia , palsó aquelledella città di Castello l'anno 1386.doue similmente esercitola carica di Potesta di quellaCittà con senmo onore, e lode . Ritornó poi a' feruizidella sua Republica , done stette in continue cariche , edignità; andandoAmbasciatore nel 1389. a Perugia con Matteo di lacopo Arrighi ; e nel 1394. ando Potestà della Città d'Ascoli , auendone questa fatta particolare istanza alla Repa- blica Fiorentina ; e compitoil suo vtizio , ecarica , se ne ritornò a Fiorenza , di doue Panno seguente 1395. fu mandato Ambasciatore con M. Cristoforo Spini a Milano al Conte di Virtù;enel medesimoanno con Bardo Mancini al Contedi Poppi; ed in fine conSimoneBordoni a Lucca , ed al Papa , ed ebbe altre cariche , cheper nonannoiare fitralasciano . . FrancescodiNardo Rucellai , fu puresso huomoinfigne nell'arme , e nella politica ecometale fueletto dalla sua Republica Capitano della custodia diPistoia nel 1333 . nel 1334.Caftellano del Castel nuouodiPistoia perduemesi . Vanni di LapoRucellaifu Ambasciatore nel 1386, aGenoua , enel 1398. Ambascia tore aFaenza . Dinonminorriputazione fu Albizo di M.Andrea Rucellai , il quale nel 1376. fu eletto dalla sua Republica con M. Francesco diCino Renaccini Ambasciatore alla Regina Giouannadi Napoli . ४ EVgolinodi Nardo fu Capitano famoso , il quale fece vedere il suovalore in Valdar- no , edin CastiglioneAretino del 1345. e del 1347. PaolodiBingerifu vero seguacedelle vestigie delpadre , poiche essendovalorosonell arme, ebbemolti gouerni , comequellodiCintoia nel 1347. eneltannoseguente quello diS.Miniato , e nel 1368. fu mandatoa Pistoia . Piero non cedè puntoal fratello Paolo , anzi fu anch'egli vero imitatore dell'azzioni diBingeri suopadre , poiche nell'armi pareggiaua qualunqueCapitanodel suotempo , vedendosi esto nel 1327.Poteftàdella Republicadi Pisa, che nonammetteua in quel gra- dose nonnobili, edetperimentati nell'arme ; serui la sua Republica Fiorentina inmol- te spedizioni di guerra , e del 1354. si vedeCapitano della Lega . Fugrand'huomoin prudenza , ed inpoliticaCarlodi Nardo Rucellai, il quale fu spe- ditodalla sua Republica Ambasciatore nel Monferrato l'anno 1349. nel 1364. e nel 1371. a Pistoia , enel 1365. con Giorgio Scali Ambasciatore alla Compagnia di Anichi- nodiMongardo... Nonmenodel fuddetto fu glorioso FrancescodiVgolino Rucellai , il qualefu impie- gato dalla sua Republica in varie Ambascerie , edin particolare al Conte Corrado per duevolte, l'anno 1389 per terminare con effo alcuninegozi importantissimi , ed inVale dinieuole nell'istess'anno , come fin nel 1390.alla Cittàdi Volterra . Questofu quel Francesco copiofo difacultaal maggior fegno , comesi vedealGon- falone roffo , che futaflato concordemente con altri Cittadini per far la guerra a Vi- sconti ,chesi numerano 500. Cittadini , per6500.fiorini, e PiggiodiGiunta Rucellai alGonfalone Ferza per fiorini 700. Cardinaledi Piero Rucellai fu nel 1413.inuiatodalla suaRepublica Ambasciatorecon Niccolò da Vzano , eBartolomeo Valori a PietraSanta , eda Luccaper trattar la pace tradetta fua Republica, edi Genouefi; e Pierofuo figliuolo fu nel 1446. elettoAmba- sciatorealConte Francesco Sforza,dopod'auere questo in compagnia di M.Agnolo Ac- ciaioli trattato , epoi felicemente concluso la pace, tra Papa Eugenio IV. edil Conte Francesco Sforza DucadiMilano l'anno 1441.la cui nuoua rallegrò tutto il popolo di Fiorenza , con mottrarnefommoaffetto verso di esso con publiche acclamazioni . Machediremo diPaolodiVanniRucellar, cosìperitonegli affari di Mare ? certo, che più 278 ८ più di ogn'altroreco gloria aquestanobiliffima prosapia,facendovedereatutto ilMon do, che non solo nel mare , ma anchenella terra ferma, sapeua con gran marauiglia, oprare inbenefizio della sua Republica . Equestolodimostro quandonel 1425. fuelet- toAmbasciatoredal Comunedi Fiorenza, e Commissarioa conchiudere la lega con AmadeoDucadi Sanoia , alquale ando insieme conFederigo Contarini, Ambasciatore pur esso della Republica diVenezia, collegata allora con il Comunedi Fiorenza , doue in fine conchiufe la lega de tre potentati di Venezia , di Savoia , e di Fiorenza , contro Filippo MariaVisconti DucadiMilano , del cui fatto n'ebbe vnapiena lode . Nel 1431. conosciutoquesto gran suggettodalla sua Republica , tu dichiaratoGene- ralein mare , che ynita la suaarmata alla Veneta , guidata da M. Piero Loredano , an dòpercombattere l'armata delDucadiMilano, e de Genouesi, con la quale fi vennea batraglia nelGolfodi Rapallo ; doue Paolo con astuzia militare fingendod'auer timore nell'appiccare il fattod'arme , fecetirare indietro le sue galere grofle , mostrandoinfine di fuggire ; onde molte galere de' Genouefi credendo , cheimpauriti i Fiorentini fuggif. fero ,rupperol'ordine della loro armata per seguitargli ; allora Paolo , vedendo, che riu- Iciua bene il suodisegno , rivoltate prestamente le prue delle galeazze , emutate le vele , affronto gliAuuerfari sbigottiti per quella inaspettata mutazione, inuestendo la loro ar- mata consuo vantaggio, e combattendo valorosamente , fece si grandanno nellegale- renemiche , chedetteoccasione a suoi della vittoria , Accadde mentreda vna parte all altra francamente si combatteua , che M.Francesco Spinola Ammiraglio de Genouefi, fi mosse per far preda d'alcune galere Veneziane , che malesi poteuano da quelle de' Ge- nouesi difendere ; il che vedendo RaimondoMannellivaloroso Capitanod'vna galera grosla Fiorentina , che per ordine di Paolo , s'era allargata in mare , affali furiosamente laCapitana di Genoua per trauerso , ecombattendolala prese , ed i Genouefi allora in- sieme co Soldati delDucadi Milano perduta la Capitana , con otto altre Galere , e fatto prigione il Generale, lasciarono (fuggendo) la vittoria ficura all'armata della Lega . Do poalcunigiorni , nonauendocontrasto alcuno in mare, le vittoriose armate li ritiraro- noa saluamento ne' loroPotti. Paolo ritornando in Fiorenza condiuersi prigioni, i stendardi , ele spoglie,comeTro fei della sua vittoria presento alla sua Republica , di che si fece , edal popolo , edalCo- munegrand'allegrezze ; ondela Republicavolendo parteggiare la predaa suoi collegati, stimo bene presentare isuddettiTrionfi alla Republica di Venezia , come cooperatrice alla fudde ta vittoria . Questo fatto d'arme seguitol'anno 1431. viene narrato dal Pog gioScrittoredell'Istorie Fiorentine nel sesto libro verso il fine ; ed è anche registrato alle Riformagioni allibro delle lettere de sopraddetti anni, dicendo esser seguito in Porto Fino , che è il medesimo . • Guglielmodi Cardinale Rucellai , con l'Arciuesenuodi Fiorenza Frat. Antonio , Lui- gidi PieroGuicciardini , M.Agnolo diNeri Acciaioli , Piero di M. Andrea de' Pazzi , Pier Françesdo di Lorenzo de' Medici , fu Ambasciatore a Papa Pio II. iqualitutti infie- me con magnificenza , e pompa , furono introdotti da Sua Santità , doueanomedel la loro Republica si rallegrarono della suaAslunzione , e gli renderono la douutaobe dienza . BernardodiGio: Rucellai , fu huomo infigne , ecometale la sua Republica lomandò in diuerfe Ambascerie, ed inparticolare alDucadiMilanonel 1485. nel cheriuscì con santo suoonore, che fu poi mandatocon Guid'Antonio Vespucci , Paolo Antonio So- derino, e Lorenzo di Pier Francescode' Medicinell'importantissima Ambasciata a Car JoVIII. Redi Francia, che sotto pretesto di rallegrarsi per parte della loro Republica della conquista del Regno diNapoli , trattaronosecodella restituzione di Pisa, edell altre Fortezze nelle quali quesse potuto auere ius , con l'offerta di 12. mila scudi . Edel 1496. fu destinato pureAmbasciatore con Pier FilippoPandolfini, quandol'Im- peratoreMassimilianoveniua a Pisa; e fu anche Ambasciatore aVenezia del 1498. con QuidAntonioVespucci pure per l'interesle della restituzionediPisa . Edall'istesso Carlo VIII. Re di Francia ,che conl'Esercito si era fermato a Signa , feceben conofcere la sua Rettorica quanto valeua, ecomebuono Oratore , edAmbasciatore , fu lodato aflai da quella Maelta Cristianissima ; eperò con gran ragioneiVolterrani l'elessero per vniuerfale consensodi quella Cittàloro Protettore , nella cui carica neriportòuna somma lode . 279 Jode. Per la creazione di PapaLeoneDecimode' Medici l'anno 1513. fu vno degli s. Ambasciatorieletti per rallegrarsi della sua assunzione al Pontificato , dopodi auere esercitatotutte le cariche diContole della Zecca , edaltre principali nella tua Città di Fiorenza . • Pietrodi Cardinale Rucellai anch'esso esercito per il suo gran talento molte Amba- fcerie al Pontefice ,al Conte Sforza, ad Imola , civedel 1435.1444. 1446.edel 1460. • Enon menodi eslo fu stimato Pandolfo Rucellai , poiche con ilCaualier Luigi Guic- ciardini , fu spedito dalla Republica Ambasciatoreal Ducadi Ferrara nel 1473. per in- teruenire alle nozze di quell'Altezza;edel 1495. fu pure inuiatocon M.DomenicoBon- si , eGiuliano Salujati Ambasciatore aCarlo OttauoRedi Francia , quando ritornò di Napolitrionfante , ed entro in Roma , di doue sera partito il Papa ; dopo d'essere stato Confoledella Zecca , ed'altri principaliMagiftrati, C Gio: di Paolo Rucellai fu Ambasciatore al Pontefice AdrianoVI, in compagniadi SimoneTornabuoni , M.Niccolo Capponi , idue lacopi Saluiati , e Gianfigliazzi , eGa- leotto Medici , edel1462. fu Console della Zecca , Magiftrato (comesi èdetto) princi- palissimo ; fu huomofacultoso , e moltopio , il quale accatandosi con la figliuola diM. Palla Strozzi , dinenne piu ricco ; ma auendo congiunta secolamagnanımına , loface- uarisplendere in tutto , ed in particolare nelle fabriche, facendo edificare a fue proprie spese inS.Pancraziodi Fiorenza vnaCappella , e dentro essaeresseonEdificiodi marmo altocinque bracciada terra a fimiglianza delsepolcro di Noftro Signore in Gerufalem- me,opera in vero ricca , ebella . Alla venerabil Chiesa di S.Maria Nouella di Fiorenza fece fabricare la facciata tutta di marmi fini di variati colori. Fece anche edificare il palazzo nella via della Vigna con la Loggia de' Rucellai; e fuori di Fiorenza nella Villa diQuaracchi fu la manodestra dellavia , che conduce a Pistoia , fe fabricare vn palazzo grandecon foffi pienid'acqua a torno, ed un bellissimo giardino ! Fiori inbelle lettere M.Gio: di Bernardo Rucellai, per le quali tu molto amato da Pa paLeoneDecimode' Medici , di cui era fratello cugino, onde in riguardoalla parentela, edall'efquifita cognizione delle lettere ,fu messoda questo Papa in notadi Cardinal maGiulianode' Medicidistornò il Papa con addurre, che essendo questo di troррора- rentado, ericchezza numerandosidella sua famiglia 150.huominidaportare arme, fa rebbe un dargli occasione d'occupare la Republica;l'anno 1515. fu il suddetto Papa Leo- ne,ritrouandosi in Fiorenza , conuitatodal fuddetto Rucellaial suo orto proprio, doue era folito farfil Accademia vi fu non solo il Papa, macon esso anco tutti iCardinali, ed alla sua presenza il fuddettoGiouanni fece recitare la Tragedia Rosmunda da essocom- posta . L'anno 1516. fu Gio: dal fuddetto Pontefice mandato Nunzio a Francesco I. Re di Francia; e l'anno 1523. fu fatto daClemente VII, pure de' Medici, CastellanodiS. An- gelo in Roma , nella cui carica mori di an. 46. Scriife oltre la fuddetra Tragedia in verso Iciolto en Poema intitolato dell'Api , la Tragedia d'Oreste , eden trattato della natura , ede coftumi ; tuttioggidi stimati,ed in pregioappresso tutti i letterati . Palla suofratello rese anch'egli splendore alla famiglia de Rucellai , facendo ancora eflo spiccareilsuosapere ,elatuamagnificenza , quando l'anno 1523 effendoleguita la creazione di PapaClemente VII. fu mandato pervno degli Ambasciatorid'obedien- za a quel Pontefice ; enel 1527, al Duca d'Vrbino , con ampla potesta di restituirgli l Fortezze di S.Leo,edi Mainole, pur che egliabbracciassele cosedella Republica , la quale si trovatia in falidiper sospetto della venuta di Borbone , eporcio se paffafle in Tofcana , i Fiorentini entrarebbero in lega . Ma ritornato in patria ,trouò l'ordine di scacciare i Medici da Fiorenza , il che egli non approno , anzi prese l'armi a fauore lo- ro , e con mille raccolti intorno alla sua abitazione, e giardino nella via della Scala, an- dò per la Citta abbattendo l'infolenzedel popolo ,dipoi condottosi felicemente sopra la piazza publica ,ritrouò quiui gran resistenza , che soprafattodamolti Cittadini fu re- fpintoindietro,ela lua gente rimase sbaragliata , crotta ; Non potendofi egli difende renelle propriecase, doue il popolol'affalto ; forti di Fiorenza per la porta al Prato.che era lapiùvicina , esen'ando a Lucca,doue da'suoi amici , come erano i Buonuifi, fu da loro riceuuto cortesemente , con tutta la sua famiglia ; ed il suo palazzo , che era sta- tosempreil ricettodegli huominivirtuosi , fu dalla rabbiapopolare spogliatoditutte le 00 pitture, 289 i. ! pitture , e sta tue, edin tuttofaccheegiato; nèquì fermossi l'adiratopopolo , che corfe anche al giardino , douetagliarono tutte lepiante , escommesseroquell'ordine, che ren- deua vaghezza a chilo riguardaua . Si venne da PapaClemente alle spade pergaftigare chi auena oltraggiato il suo sangue , che per unmero sofpeitto sivennedalla Republica Fiorentina alle crudeltà , che itritaronoquei afarequelle cose, che mai aueuano pen- fato ; eperò cominciatasi la guerra da' Medici alla Republica , con le loro aderenze , fu Palla anche esso impiegato dal medefimo Pontefice , che gli confido la guardia delle Terredi Pietra Santa , di Barga , e di Feuizzano, importantiffime per ipolti; nel curgo uernodimorò fino , che fu fermato l'aggiustamento tra il detto Papa, e laCittà di Fio renza , doue allora ritornò a rimpatriare . Ediquì fu mandatoil suddetto con altri a incontrareAlessandro de' Medicigiàdesti- natoDucadi Fiorenza , il quale venendodi Fiandra s'era fermato in Prato ; e PapaCle mentemedesimolomandoAmbasciatore all'Imperator CarloV. inFiandra, douefu ri- ceuutoconmolto onore ; la somma della sua Legazione, fu in nomedel Senato Fioren tino per rallegrarsi delladichiarazione fatta per il gouernodella Republica ; e del paren- tado seguito fra Madama Margheritad'Austria figliuoladel detto Imperatore , eilDuca Aleslandro de' Medici , e di ragguagliarlo in fine di quello, che era pallato in Fiorenza . Quandola detta Città fu forzata dall'armi Pontificie , edImperiali , si ridusse di Repu- blica in Principato, fu vno de' 12. di Baljaper riformare lo stato del 1532. in cui finirono tutte l'inimicizie , e le tirannie della nobiltà verso la plebe . Solamente in Lucca òcono- sciuto fuggirsi oggitaldisordine , moltodannosoatutte le Republiche, perche i rispetti, edispetticorrompano ibuonigouerni . Nel 1533. con Filippo Strozzi , e con il Vescono Lionardo Tornabuoni , accompa gnòpercommitlionedel fuddettoPapa in FranciaCaterina de' Medici maritataalDuca d'Orleans , che fu poi Re di Francia, doue stette tutto iltempo delle nozze; edessendo in ragionamentocolRe Francesco,padrediEnrico,ildettoRemostrodipretendere , che lanuora potesle succedere nello stato di Fiorenza ; al che Palla con molta prudenza ri- spose, che si come la legge Salica escludeleDonnedallafuccessionedel Regnodi Fran- cia; così le legge , e statuti Fiorentini priuano le Donne dell'eredità , acciò fra gli huo- mini fi conferuino; onde dital risposta resto sodisfattoSuaMacsta Cristianissima, equic to l'animo suo ; Francesco Rucellai diede anche esso splendore alla fua famiglia, poiche si auanzòtan toconle lettere , che meritò d'effer creato Vescouodi Pesaroda Papa Alesiandro Sesto nel 1499. a' 1o. d'Aprile se nel 1502. fu mandato dal fuddetto Pontefice Vicelegatodi Bologna ; enel 1504. morì al suoVesconatodi Pesaro . Annibalenon menodi Francesco s'inoltro con le lettere alla gloria, chemeritòpari- mente il Vescouato di Carcaffona in Francia , della cuiCittà fuancheGouernatorese fali tant'oltre il suo merito , che fu degnod'eflere eletto daEnricoTerzoRedi Francia suo Ambasciatore appresso PapaSistoV, edipoi a Filippo Secondo Redi Spagna , ed al Senato Veneto . Dal PonteficeClemente Ottauofu pure impiegato ne' gouerni di Bo logna , di Ancona , edi Roma ; e finalmente la Santità Sua lo fece fuoMaggiorDomo, nella qual carica mori ,efu sepolto nella Chiesa di S.Andreadella Valle, con l'infrafcrir- toEpitaffio , 1 2 ANNIBALI ORICELLARIO EPISCOPO CARCASSONENSI HUMANITATE, MAGNIFICENTIA, INTEGRITATE SINGULARI GRIVS OPERA SUMMI PONTIFICIS PAVLYS IV. ET PIVS V.IN MAXIMIS ARDUISQUE CHRISTIANÆ REIP. NEGOTIIS APVD HENRICUM II, ET CAROLUM IX. GALLIA REGES . CLEMEN. VERO VIII. IN REGENDIS VRBIBUS ANCONA, ROMA, BONONIA , AC DEMUM PONTIFICIE DOMYS PREFECTURA MAXIMA CVM LAVDE VSI SYNT HORATIVS ORICELLARIVS IVCVNDISSIMO FRATRI POSVIT.OF. f: " 3 2.01 ? A Nonfi deuonopafssare sotto silenziole qualitàdiNiccolòdiPancrazio,che fu Potestà a Prato 281 a Pratonel 1475. Francesco diCardinale , che fu Capitano al Borgo S. Sepolcro , Bardo Ambasciatore a Napoli , Filippo Capitano a Montepulciano , Piero Poteftaa Pifa nel 1526. eNiccolò Ambasciatore aVenezia nel 1527. Ne si deue tacere di Mariotto di Pan- crazioCommissarioaMontepulciano ; Lorenzod'Antonio Proueditore a Liuornonel 1498. idue Pieri I'vnodi Pancrazio , che fu Console della Zecca nel 1430, e nel 1439. Paltrodi Francescodel medesimo Magiftrato del 1459. come anche i due Bernardi l'vno diGiouanni Confoledel Magistrato suddettodel 1488. el'altrodi Mariotto pureConfo- ledel 15 11. e del 1512, e delmedesimo Confolatofurono Bartolo di Pandolfonel 1501, eMariotto di Piero nel 1510 . Inlettere fiorì ancora Bernardo Rucellai , menzionato conGiouanni Rucellai da Marfilio Ficino, e da Pietro Crinito , e composevn'Opera della città di Roma , e l'isto xia di Fiorenza . Oraziodi LuigiRucellai fu intimod'Enrico Terzo Redi Francia, econchiuse il parema tado diMadama , fu Maggior Domo Maggiore , e dalGran Duca Ferdinando moltoben trattato . Luigi fuo figliuolo fu Chierico diCamera , emolto fauoritodalla ReginaMa- ria de' Medici , dal cuiferuizio fu forzatopartire per l'emulazione di Riceliu, e fi messe a feruire il Re, a cui fu moltoaccetto, e mori nell'aslediodiMompelieri . Non finomina- noiCaualieri, chequesta Casa à in ogni tempo auuto , effendo infiniti quegli della Re- publica , moltiquei della Religione diS. Stefano , ed alcunidi Malta , tra' quali furono Frà Filippo , e Frà Francesco; questo trouandosi Capitano nel 1568. della Padronadi Fiorenza , venne al cimentodell'armi con alcune galeotte Turchesche , nella qual faz, zione essendo feritotra pochigiorni lasciò questa nostra spoglia mortale . Risplende in questaCafacollocatala Veneranda Madre Suor Lucia figliuola di Do- menico di NeriBartolini maritata a Ridolfo Rucellaiconcuivisse 12. anni , dopo i quali deliberarono ambidued'entrare nella ReligioneDomenicana . Onde a gli 8. diMaggio del 1496. dopo d'auere insieme definato , le ne andarono in San Marco , doue fiera adu- nato moltopopolo , equiui dauanti l'Altar Maggiore con quelle cirimonie, efolenni- nita , che si richiedeuano , fecero tra diloroil diuorziolicenziandosi l'vno , el'altro per farfi Religiofi ; il qualdiuorzio , e contratto , fu rogato da Ser Gulianodi Lorenzoda Ripa ; e dopoil Priore di San Marco diede l'abito a Madonna Cammilla, (checosì fi no- minaua al secolo) cioè del Terzo Ordine di SanDomenico chiamato della Milizia ePenitenza ; ed ella nelle manidel suddetto Padre , fece voto espresso di volere offer- uareCaftita , edObedienza in perpetuo, come costa nel suddetto contratto di detto diuorzio . Detto il Vefproil medefimo Priore , diedel'abito a Messer Ridolfo , con quelle folen nità , che si richiedeuano alla presenza di una gran quantità di popolo, efu chiamato Teofilo, consegnandolo sotto la curadelMaestro de Nouizj diS. Marco . Suor Luciasene ritornò a cala del marito , doue stette qualche tempo , ma perche nonè dato atuttiilperfeuerare; il sopraddetto Fra Teofilo , dopo sei mesi,che ebbe preso l'abito , ritornò al secolo, doue per molti anni instigò la suddetta Madre Suor Lucia , che facefle il fimile , e tornasse seco ; ma ella più salda d'vna colonnanon volse mai acconfentire . Defideraua qualche Compagna , chegl'insegnasse il viuere in quella profeffione , glifu concefla vna Monaca delMonaftero di S. Caterina di Pistoia del TerzoOrdinedi S.Domenico nominata Suor Caterina , Donnadi vita , e di costumi Religiofi ; ed'in- di a pochi giorni vennero due altre Suore da Piacenza del medesimo Ordine, vna chiamata Suor Petrina , e l'altra Suor Corona , le quali diceuano essere mandate da Diomiracolosamente , e furono condotte in Casadella madre Suor Lucia , la quale in compagnia di queste tre Suore prese vna casaapigione presso al Monaftero di San Niccolò , nella quale dimorònello spazio di cinque anni, menando vita Religiofa , eSpirituale in quella maniera istessa , come se ella fusse stata invn Monastero forma- le ; e perciògli fu afsegnatovnConfeffore particolare , comefi coftumaua alleMona- che . Onde comincio ariceuere , e dare l'abito adaltre Donne , che arriuarono fino al numerodidieci ; e così con it consiglio , e volontàdel Molto Reuerendo P. Priore di San Marco, (che era allora il Padre Fra Matteo) comprarono vna casetta dirim- pettoalGiardinode' Medici , tra la via Larga , equella di SanGallo, da Francesco Rof- い Na felli, 282 : . felli , che fu valutata quattrocento ducarise da questa si dette principio al Monaftero di Santa Caterina , cosi ancor oggiintuolato ; e nel 1500. il Prioredi San Marco stitui nel Monastero fuddetto la Priora , con altre folite Vtiziale ; e Suora Lucia per la tua vmilta , non volse mai accettare l'vizio , e titolo di Priora, ma ben si fi contento di quellodi Vicaria , e così con la fuaprudenza , ed induttria , li comincio a fabricare il fopraddetto Monastero ;e la prima Priora fu eletta la sopranominata SuorCaterina da Pistoia , la quale dimorò in talevfizio fedicianni , con auere Suor Lucia fua Vica- ria fottoposta a leis ed essendo SuorCaterinaDonna di ceruelloenpoco fiero , e ga- gliardo dette occafione a detta Suor Lucia di esercitare le virtu dell'vmilta , e della pazienza ; macon la sua solita prudenza , molto bene gouernò il Monastero massime neltemporale . Era questa ripienadi carità , ea tuttel'altre Suore Madre molto benigna , e graziosa , quantunque per il corpo fuo moltoaustera . Dopo di auere portato Pabuodella Religione ventisei anni , s'infermo di vna gran. malattia, che era vna piaga interna , la quale gli daua continui , ed ecceffiui dolori , che gli topportaua con vna indicibil pazienza . Condottain vitimo all'estremo della fua vita , volse riceuere tutti i Santillimi Sacramenti della Chiesa , mostrando diauere grand'allegrezza , e confolazione; per il che passo con grandijimo giubbilo daquetta all'altra vita il giorno ventottod'Ottobre dell'anno mille cinquecentoventi , lafciando al Monastero parte della fuadote , vna parte al fratello , e l'altra la difpenso a diuerfe perfone, Onde per effere questa fondatrice d'vnMonastero diMonache, vno specchiod'umilta, ed'una vitafiefemplare , deuedare adito all'altre di seguire le tuevestigie per arriuare più facilmente alla gloria del Paradiso. Questa famiglia de' Rucellaine'tempi antichi, fece fabricare a Campi la Chiesa di San Bernardo, tenutaoggi da' Frati di S.Agostino , con annuo censo alla famiglia inreco- gnizione del padronatode' Rucellai Puolvantar si questa d'aucre imparentato con le prime famiglie in nobiltà , e ricchez- ze, come sono state la famiglia de' Medici oggiRegnanti , in tem podico del lor prin- cipiantedominio; quella degli Strozzi , e quella de' Ricafoli Baroni , l'yna , cl'altra riplendenti , come ancora con gli Albizzı , Baroncelli , Guafconi , Malagonnelle , del Bene , Benizzi , della Cata , Frescobaldi, da Filicaia , Medici , Pitti , Bonaguifi , Giugni , Tedaldi , Giachinotto , da Panzano , Adimari , Gherardini , Ridolh , Qua- ratefi , Cortegiani , Catani di Pellago , e di Diacceto , Magalotti , Ardinghelli , Pecori , Popolescht , Arrigucci , Akouiti , Spini , Brunelleschi , Piccolini , del Be- nino , Falcucci , Peruzzi , Macci , Alberti , Bardı , Soderini , Petcioni , Pazzi , Baldouine ti , della Morotta , Machiavelli , Sacchetti , Gondi , e Albergotti , che tutte infieme compongano il fiore di tutta la nobiltà Fiorentina; non douendofi tralasciare i Corbinelli , i Lenzi , i Manetti , i Vittori , i Bonfi , i Rondinelli , i Moralli , i Guidotti , i Rinuccini , quei di Rabatta , e da Verrazzano , i Castel- lani , i Capponi , gli Antinori , i Segni , i Participi , i Gori , i Riccardi , i Boni , i Dauanzati , i Pucci , i Lamberteschi , i Runucci , i Vecchietti , i Tolofini , Co- noni , Capitani , Ferrucci ,Vguccioni , Ginori , Giraldi , Paslerini , Guidalotti , e Maci- gni ;tutte famiglie riguardeuoli , eper nobilia , eperricchezza , e senza più stendermi inquesto, che farebbe vntroppo allungare l'istoria , dirò che oggi questa famiglia altre volte é stata numerofiffima , e potenuiffima , solo viue in quattro famiglie , che tutte fidi- staccanoda quel famosoBingierifopraddetto , vedendofi nafcerequella di Gio: France- sco stato Residente del Serenitlimo GranDuca di Toscana in Venezia, ed'indi aMilano; edel Caualier Gio: Filippo Cameriere del Cardinal Carlo de' Medici Decano del Sacro Collegio, ambi figliuolidi Agnolodi Pierodi Bingeri . La feconda, che è quella di Vin- cenzo di Piero, e di Raffaello figliuoli di Cosmo, prouiene da Paolo di Bingieri; e le due altre ,cioèdel Senatore Gio: di Paolo di Giouanni ; e l'alara di Francescodi Benedetto, diGiouanni fuddetto ; scaturiscanoda Paolo d'vn'altro Paolo diBingieri ; ed in fine non deuo , nè possotacere il sig. Franc. di Benedetto Rucellai Scudiere del Serenifs, Gr.Duca, la cuipenna incinque granvolumi non peranco stança à scritto tantodiffusamente in 'ogni materia della città di Fiorenza, chenon lascerà luogo a' posteri di scriuer dauantaggio; A 283 1 gio; confeffandod'impinguare questa miaIstoria d'huomini segnalati Fiorentini , e lo ro azioni da esloconinbellissimo ordine raccolte , che poco posso iodiredipiù ; on- demeritano ifuoi fudori vna gloria singolareda tutti gli Scrittori, che vorranno intra- prendere l'impresa dicelebrare la bellissima citta di Fiorenza , piena diDame, eCaua lieri , il cui brio , e gentilezza è inarriuabile , gouernata poida Principi , i quali in amore non hanno pari , egli stranieri applaudiscano il lor gouerno , ripieno della piu fina po- litica , che possa auer Regnante nel Mondo , che oggi a tuttii Potentatida norma ; eper ellere il tutto atutti palese , nonpretendo d'incorrere neldetestabil vizio dell'adu. lazione . Pier Filippodelsuddetto Francesco intenerissima età seruìdi Paggioil Serenifs. Gran Duca , edal presente è Paggiodi Valigia della Serenissima Principessadi Toscana, afpetpettandosi de luoispiriti generosi , crisuegliati , marauigliedi natura . r FAMIGLIA CADOLINGA, DETTA POI DEGLI OPIZINGHI. : 4 1 1 2 : epof I Ndubitato si rende appressotutti iperiti dell'antichità , che le famiglie grandi , e senti si denominaronotutte dalle Terre, che dominauano,e però la presente famiglia de' Cadoli, ed Opizinghi si chiamo da Calcinaia, comeche era il più feudoantico,eno bile , chepossederonotra tant'altri , come si dirà appresso , eperòda lontanissimisecoli fin quasi a' presenti si chiamaronodi Calcinaia , maauanti i Longobardi , i quali intro- duffero poi le Signorie , ed i Franzesi le Baronie , e poi le Contee,e Marchesati fi chiama- ronodaʼnomipropri all'vsode' Romani , dal nome, dico, di quel Caualiere più celebre, chein quellaprosapia auesse fiorito , comefecero i Fabj , i Lucj , gli Azzi , gli Anici , tant'altri; e così in questa famiglia , perche fiorì vnCadolo,e spesseggiarono nella gene- razionequesto nome; fi chiamaronoCadolinghi , e poi di Calcinaia per la Signoriadi questaTerra con trent'altre ; edi poi Opizinghi per il spesseggiatonomediOpizo , ed Obizo , che suona il medesimo, comeciò fi caua dalle fcritture antiche Che questa famiglia Opizinga oggivinentefi cognominasseprimade' Cadolinghi , e diCalcinaia non viresta luogodasospettare , leggendofi ciò ne priuilegi degli Impera tori conceflialla famiglia Opizinga , come pureda due contrattidi pace stipulati con ilComunedi Pifanel 1285. enel 1296. i qualitutti sipongano appresio, acciò iLettori flodisfaccino . -AlcuniScrittoriperòhannocreduto , chequesta famiglia Opizinga, fondati , come dicano , nella tradizione, e fama , discenda da vna figliuola dell'Imperat.Ottone Magno, che venne in Italia nel 960. e che maritalle questa sua figliuola chiamata Opizinga con Obizo Cado'inghi Signore di Calcinaia , il che viene anche confermato da Alessan- droRaudenfeGiureconfulto nelle sue Decisioni Pisane libro primodecisione nona . E che questo Imperatore gli concedesseancheper arme l'Aquila Imperiale , che allo- ra era nera con una testa incampo giallo , e di più tutto quel terreno , che in vn giorno potefte girarevn'huomo acauallo . In quanto all'arme è certiflimo , poiche ce lo dimostrano tutte le loro fepolture anti- che , e moderne ;nei restante nonvedofondamentoalcunoper credere la loro opinio- ne ;bensì aderirei , e con ragione ancora crederei , che la famiglia Obiza , o Opiza di Lucca potesse originare da questa famiglia Opizinga ; della quale Opiza ne parla il Zaz- zara nella seguentemaniera . La 4 famiglia Fiesca secondo il Giuftiniani al terzo della sua Cronica trasse l'origine da' Signoridi Baviera , da doue discesitre fratelli in Italia , e compratopresso il Geno- uesatola Conteadi Lauagna ; e seguendola parte de' Genouefi contro iPisani , furono questi creatiCittadini, epriuilegiati di molte dignità, e d'onori insieme , intorno all anno 1068, IlCronista della famiglia Scorza dice, incipiens videlicet aFlisco Lauania Comite,quifuit an- te annum 1010. vfque adnos , qui lucis huiusvfurafruimur. Nn 2 Paolo 284 PaoloPanza asserisce il medefimo essere mandato dall'Imperatore in Italiafopra ilFifco Imperiale, e dettopoiFlifchi però di Baviera ; e che Robaldo vno de tre fratelli comprafle la dettaContea . 11 Sanfouino nella famiglia degli Obizi trascritto da Giuseppe Bettazzi nella mede- fimaCasa , oltre d'Alberto Afpruch nella vita d'Arrigo Secondo Imperatore , ed Alber- toMurro, tutti insiemeafteriscano difcendere la famiglia Fiefca da vno de due fratelli Borgognoni , con ArrigoSecondopaflatiper foccortodi Papa BenedettoOitano ; ilse- condode' quali chiamato Cbizo , fondasse la famiglia degliOpizzi in Lucca , la quale poifutiranna della sua Patria; e dal primo nominato Flifco , difcendesse la famiglia Flisca , dicendo , che da quell'Imperatore questo Flisco fufle mandato in Italia , e da lui medefimoper suoVicario eletto della Città , e dominio di Genoua , edindi creatoCon- te di Lauagna , come affermano pervnpriuilegio didetto Arrigodato in quella Citta l'anno 1010, e7. del suo Imperio, &c, il qual priuilegio dubita il Zazzara efier falso, e la ragione , che adduce è la seguente . Perche in Ditemaro si legge al 7. libro della vita di S. Vuolfangoal cap. 29. inGalabro , in Leone Cstiente , edin altri Autoridiquei tempiefferecoronato illuddetto Arrigo da Papa LenedettoOttanol'ann. 1014. edildetto Dite- maio , dice noneffore Arrigo , e Federigo Imperatorivenutiin Italia , che del 1005.nel 1014. enel 1022. e per ilsuddetto Autore, approua l'opinione del Giustiuiano citato , nel trattared'Vgo de Flit co , dice i nobili de Flisco riferiscano l'origine loro (comefileg- ge in più libri de loropriuilegi) in vnGentiliomo nomatoRobaldode' Conti di Laua- gna , che fu padre d'Alberto, ed Alberto padre diRoffino , ilquale ebbe tre figliuoli,cioè Vgo, Tedifio , e Gerardo equesto Vgone fu il primo , che pigliaffe il nome di Flusco , &c. Concludendo in fine il fuddetto Autore Zazzara , effcre questa famiglia originaria di questo Contado , del quale , o poffedendo per Imperialconcessione prima il feudo , o la protezione del patrimonio,che Fifcofi fuolnomare; entraffero , e nel dominio prima, enel nome d'indiapprettodella famiglia,perche si ritroua nel registro del Com.diGeno- ua fol.2.3. che l'an 1138. dopo , che da Genouefi le Caftella de Contidi Lauagna furono destrutte , ed cili di douere stanziare, ed a quella Republica essere fedeli, congiuramen- topromifcro ; comedal fuddetro Giuftiniani si afferma alla fine dell'anno 1133. i quali Conti dopo il 1166.comenelfuddetto regiftro al foglio33. di nucuo ratificarono la promessa , ed ilgiuramento fuddetto , con essere loro promessodal publico Franchigia didazio delle gabelle , e di ogn'altro peso, Ma lafciando la Fiefca,della quale danoi si tratterà con fondamento piú stabi'e negli altri nostri volumi , diremo folo inquesto luogo , cherobıza , o Opizza diLucca, pro- uenghi necesiariamentedall'Opizinga famiglia già nobiledel Contado, poffedendo effa nelVescouato di Lucca , ed inquel di Pifa mobe Terre , e Castelli , finodel 900. e prima della venura d'OttoneMagno Imperatore, comeben fi legge negli Archiuj di Lucca, edi, Pisa la nominata Terra Opizinga patrimoniodegliOpizi,come era quella dellaGherar- desca , edellaGuinitinga , della quale furonopadroni iGuinigi Signori di Lucca; e ve- dendo iogoderene' medefimiluoghi , e vocaboli gli Opizi di Lucca, comequeidiPisa, di S.Miniato , detti ancor Cadolinghi , e gli Obizi di Ferrara , ePadoua , oltre il nomedi Opizospesseggiato in tutte tre questeCafe, nonposso se noncrederle originate con mol- tealtredalla famosa famiglia Cadolinga, poffeditrice digran trattodi paesenella nostra Toscana, Maper ritrouare atutte le suddette il suo primiero stipite , ci bisogna vno stu- diopiùdiligente ,il quale prometto farenel trattare di tutte le fuddette , per le quali cre- dero d'auere adimostrarequantobisogna ; manon gia della famigliaCadolinga , la qual fiorendo fino del 700. none poffibile per la mancanza delle scritture ritrouare a questa le prime radici , ritrouandosifolo nell' Archiuio delVescouato di Lucca qualche memo- na de' Cadoli , e particolarmente in vnistrumentopostoalfafciculo E. num. 28. regnan- te Desiderioanno 14. &filio eius Adelchis regni eius anno X. nono Kalend. Iunij Ind. 8. iquali do- nano alla Chiesa di S.Regulo , vbieius corpusrequiefcit , cioè Cadolo, ed Enolo, figliuoli di n'altro Cadolo, i quali andrebbero a ferire i fondatori della Badia di Settimo , che fu auanti il 900. fondata da Cadolo , come dice l'Abbate Vghelli nell'albero , ed Istoria de Contidi Marsciano , faticando molto il suddetto Autore in far vedere , che il Cadolofofse Longobardo , dicendo con la più certa , e comprobata da istrumenti antichi , chesia- no deriuati da' Longobardi , mentre dital sangue fu il Conte Cadolo, nominato primo . 4 tipi 285 stipite , e base della famiglia di Marsciano, comeapparisce da unadonazione fatta dal ContVgopronipote di Cadolo alla Badia diMonte pianodel 1107. doueasserisce , che viueua secondo la legge de' Longobardi , con questeparole , qui professussum ex natura mea lege viuereLongobardorum; il medefimo asserisce in altra scrittura del 1064. il Conte Gugliel mo figliuolo delConteLottario di Cadolo, dalla quale scrittura si comprende , che Ca- dolonon fuConte , mabensì Lottario suo figliuolo, ondenonrepugna , che non ve- dendosi gli Opizinghi Conti , nonpoffinoprouenire da' Cadoli; ma che auendo questi molte tenutede' beni , e Castella , fossero fatti poi quando gli altri ContidaCarloMa- gno , o suoisuccessori , intitolandosi da' feudi loro ,ecosì venneroadu dersi in più fa- miglie , come col tempoda noi il tutto si dimostrera . Ebenche questi CadolinghiOpi zinghi nonportassero il titolo di Conte,possederonotantopaese, equantità di Castelli, cheebbero ardire di far guerra convna Republica di Pisa , come ben simo strerà in due istromenti la pace , che per duevolte tra di loro segui , onde per la potenza erano piu che Conti, eMarchesi . Epiùdi ogn'altra famiglia può pretendere d'essere deriuata da Cado- li , poiche semprene à portato il cognome , benche unnuouo , o vn'altro annesso , cc. me fu l'Opizingo al Cadolingo , portalle ; ma l'uno , e l'altro furono antichiffimi , leggen- dosila Terra Opizinga , e podere Opizingo finodel 900. nell'Archiuiodi Pita , ediLuc- ca. Esedi questa gran famigliaCadolinga se ne ritrouera alcuna consorteria , si specifi- cherà in quelle famiglie ,delle qualiasuoluogo si tratterà , comediquelle de' ContiAlberti , de' Conti di Marsciano , de' Conti di S. Fiore , e di tant'altre , che si potessero di- staccare da questa famiglia Cadolinga , della quale solasarà il nostro presente difcorso , rimettendo ad altrotempo , ed in altro volumetrattare dell'altre danoi sopranominati delle quali per ancoranon ne possodare pieno giudizio. Ma perche la scarsità delle scritture autentichepiù oltre non ci concede di questa ca- sa , che il ritrouare quell'Opizi , oObizi , che fiori del 970. nonpoffiamo , che comin- ciarel'albero daquestotutto antenticato con publiciistromenti . Ebenchechiaramen- te si veda, che questa famiglia fiorisse finodel 700. non poffiamo , che afferire essere di questa famiglia Cadolingaquel RomanodaCalcinaia, che fudell'882. Arciuescouo di Rauenna , portando il titolo diCalcinaianella Diocesi di Pisa ,Castello sempredomina- toda questa casa , come ciò riferisce il Rossi nella sua Istoria di Rauenna, il qualedi van taggio aggiugne , che questo Romano fu amicissimo di Papa Stefano Quinto, eciò an- chesi vedenegli Annali Pisani di Monsignor PaoloTronci . Ilsuddetto Romanovienpo- 1to nella Cronologia Ecclefiaftica citata Arciuescouo di Rauenna nell'879. eche rifedef- se in essa anni dieci . Se Obizi progenitoredegliOpizinghi fosse figliuolodi vnnipote delsuddetto Arciue scouo , od'altro , nonposso affermarlo , come in verità lo posso confeffaredi questa Casa , e dell'istessa confanguinità , per essere Signora di Calcinaia , e fu padre questo di Matteo , chegenerò quell'Obizi , il quale con vndici altri nobili Pisani , diede princi- pioall'operadella Mifericordia nel 1053. a' 15. d'Agosto , e ciascuno di loro contribui 25 . libbre di groffi d'argento, con iqualisi douefsse trafficare , e del guadagnosi dodesle ma- ritare le poucre fanciulle , riscattareschiaui , esostentare i vergognosidella città di Pisa , la quale allora era diuisa inquattro quartieri ; il primo sidomandauadi Ponte , l'insegna del quale era vn Gonfalone vermiglio ; il secondo di Mezzo, che aueua lo stendardo con sette liste gialle in camporoslo ; il terzo di fuor di Porta , che faceua per impresa vna Porta biancain campovermiglio ; il quarto di Chinfica , cheportaua per suadiuisa vna Croce bianca in camporoffo . Ondeper ciascun quartiere furono nominatitre ; per il quartierdi Ponte furono M. Pietro di M. Giouanni Orlandi Caualiere , M. Raimondo di M.Gio: Lanfranchi Dottore , e Paolo di M. Vittorio Ricucchi Mercante ; per il quartier diMezzo furonoM Anoteo di M.Filippo ViscontiCaualiere, M.Andrea di FilippodaCa- prona Dottore, e Neapoleone Conte di Donoratico ; per il quartierdi fuor di Porta M.lacopo di M MarchioneMoscaCaualiere , M. Pantaleo di M. Donato Carletti Caua- liere , elacopo di M.Raimondo Seccamerenda Mercatante ; eper il quartier di Chinfica M.Obizi di M.Matteo Opizinghi Caualiere,M.SimonediM.BernabòdelPenta Dottore, edAnfilaodiM.Taddeodel Mofca Mercatante , e Contedi Porto. Dondenon abbiamo , che dubitare , anzinegli antichi libridel suddettoSpedaledi Pi- sa per ibeni , che à nel territorio Pisano, yienenominato più volte il podereOpizingo , chia- 286 chiamandotutte leVille,Castelli ,egiurisdizioni ditalpoderedegliOpizinghi, il quate vien confermatoda Lotario Imperatore Duca di Saffonia , come anchel'Aquila per ar- meadVguccione figliuolo d'Ob zi , terzo figliuolo dell'altro Obizi di Matteo , al quale donò d'auantaggio il Castello di Vico , come il tutto apparisce per un suo primilegio Im, periale auuto in Crema l'anno 1133, come anche l'attesta il Raudense citato di sopra l'Aquila si vede in tutte le fepolture antiche di questa famiglia . Vienedico confermato il suddetto podere Opizingo , consuo priuilegio Imperiale da Federigo Imperatoreder- to Barbarossa , edal suo figliuolo EnricoSesto nel 1178. enel1209. dall'ImperatoreOtto- ne Quarto perfuo priuilegiodato in Fuligno a 14. Dicembre ind. 13. con queste espresse parolecauate dal priuilegio , Omnium tamfuturorum , quam presentium Christi,Imperijque fidelium nouerit industria , qualiter nos ob fidelitatem, &deuotionis affectum,quem Opizinghi, & Cadolinghi fideles Imperij nobisfemper exhibue- runt, omnibusbeneficijs , &pheudis ,que anteceffores eorum a pradecessoribus nostris Regibus , feu Im- peratoribus tenuerunt , specialiter a Domino Federigo , &filio eius HenricoSexto Gloriofiffimis Roma. norumImperatoribus DiuisAugustis , eos investitos , omnesres , acpoffessiones, quasnunc in prafentiarung poffident, vel infuturum mflè legaliterpoterunt adipisci, fub Imperialis authoritatis tuitionefufcipimus, Imperiali edifto statuentes , &præfentis priuilegi fcripto confirmantes, vt nulius Archiepifcopus , Epi- Scopus, Dux, Marchio , Comes , Vicecomes , nulli denique Ciuitas, aut Potestas, fednecaliquaImperij nostri magna, feuparuapersona ,præfentes fideles noftros ,imrebus , atque perfonisjuis disuestire ,inquieta- Te ,vel moleftare alicuius placiti occasione prafumant . Edefcendendo l'Imperatoreal particolare le conferma come antica loropoffeffione la Cortedi Marte col Castello , eCappella di S Martino,dal luogo detto Scalzauacca , per infinoalluogo di Trebbio,secondo il corsodi RioCerreto , eda Trebbiofino alla valle di Ranista , e di li fino al Fonte di Citerna, e dal Fonte fino al fiume Arno , confor mescorre fino alla foce di Chiesina,e come detta Chiesina corre, conla villa, che si chia- maMufciana , finoalla fonte diPentecchio . Oltre di ciògli conferma tutti i beni , cheposledeuanodal luogo chiamatoMemoreto : finoaValliano , e da Valliano fino al pièdiMonticello per la strada della Valledi Gello , fino al Campatoio , e per altri confini dal fiume Arno fino a Memoreto, ne' quali sicon- rengano i Caftelli , e luoghi di Trimalda , Appiano, Petriolo, Valliano , Pinocchio,Pon fera , Rapida , Pestiano , Siluo , Gello , Schettoculi , Caftellare , Malliana, Burgamali ,, Sugoro , Celano con la fua Corte , edaltre preeminenze a'luoghi predetti spettanti . Edall'altra partedel fiume d'Arno il Castello diCintoia con le Chiefedi S. Stefano, S.Lo renzo , e S. Martino con le fue Corti , che cominciadalluogonomato Pietralata fino al Colle detto degli Opizinghi , Cadolinghi , con diuersi altri confini , Etutto quello , cheposledeuano nellaVilla , eCastello di Buti , Bientina , e Triano tutta la suaCorte, edArnomortoin fra Calcinaia , Cefano , eCafaggi , che è nella Corte di Cintoia , con tutti ipedaggi , eripe , Vallalli , Serui , e Coloni , che queuano în derti luoghi , Iquali Castelli , e luoghi crano compresi tutti nel podere , eTerra Opizinga. Nelme-.. delimopriuilegio l'ImperatoreOttone (uddetto, fa esenti gli Opizinghi , e Cadolinghi , contuttii lotoSoldati , e famiglia ,d'ogni albergheria , ed esazione di Fodro , con obli- gosolo di stare apparecchiati al feruizio dell'Imperatore , quando verrà in Italia , onel- laToscana , Nel 1221, CorradoVescouo Metense , e Spirense , Cancelliere della Camera Imperia- le , e Legato in tuttaItalia, per i granferuiz) fattidagliOpizinghi, e Cadolinghi all'Im- perio , especialmente all'Imperatore Federigo Secondo , e Re di Sicilia , per i quali testifi- caauer meritato la grazia specialedell'Imperial Maesta , gliconcede in feudo per loro , c moi eredi il Castello di Cerreto , e Sauiano con le Corti , e pertinenze ; e gli conferma ancora la sopranominataCortediMarte,per priuilegio dato in Fucecchiosottoildì9.di Gennaiodel 1221. ind.9. Nel 1247. Federigo Secondo Imperatore , concede a gli OpizinghiilCastello diGam- bassodella Dioceti di Volterra per priuilegio fatto in Cremona nel mesedi Aprile ; ma seguitando noil'albero, diciamo , che diVguccione nacque ObizipadrediVguccione, edi Roberto, i quali si veggano nel priuilegiodelsuddetto VesconoMetense, eSpirente; Roberto moridel 1255. e fu sepoltonellasepolturadegli Opizinghi in S. FrancescodiPi- sa , done fi legge il suo nome . و 4 Idi 287 1 Idiscendentid'VguccionedegliOpizinghi se ne passarono nel Regnodi Sicilia , de quali oggi resta estinta la famiglia , onde solodiròdi quei, che fiorirono indetto Regno, ondeinMellina, ed in Palermo occuparono i posti maggiori di quelleCittà, come sileg- ge inquegliAtchiuj , e particolarmente inquellodi Palermo , essere statiPratori , cari- ca la più onoreuolediquella Città , nella quale entrano tutti i Principi di quel Regno, RinaldoOpizinghila possedè nel 1334. Roberto nel 1366. edun'altro Rinaldo Opizinghi nel 1393. Di piú nel 1439. vn'altro Rinaldo Opizinghi , era padrone del famoso giardino detto la Secharia ,per il quale il Re Alfonso confuo priuilegio dato in Capua a 22. di Apriledell'anno suddetto , comanda , che non sia molestato apagare alla Corte ragioni digabella ,e finalmente esercitó con gran sua lode la Pretura didetta citta diPalermo . VincenzioOpizinghi l'anno 1606. negli ArchiujdiMessina si legge essere stato Stratico diquellaCittà (carica desiderata da Principi di quel Regno .) Gherardo Opizinghi nel 1354.enel 1371. a' 13. Ottobre succesle in detta Citta quel scelerato fattodi Tommaso Franzese Artefice di felle , il qualecon temerario ardimento presunse ferire il Re Federi- goTerzodentro la Chiesa di S. Francesco , doue il Re con molti altri Baroni tra quali si numeranoFrancesco , e Rinaldo degli Orizirghi , era in eruenutoadvnaMessa nouella, onde tocco a Gerardo suddetto degiOpizinghi Ferragione del suddetto vizio esami. nare il delinquente , ed alla fine per forza ditormento , e con altre diligenze , cauatane laverita , lo condannó viuoalle fiamme . Un'altro Gerardo Opizinghi del 1393. fu dal ReMartino inuiato Ambasciatore al Re Ladislao di Napoli, e molti altri Caual eridi questa famiglia, così in Palermo, come in Messina fiorirono con molti onori, e ricchez- ze; e faceuano per loro arme 1 Aquila nera in campo giallo , comesivede nelle loro fe- polture, laqualeè stata sempre degliOpizinghidaltempodi Obizi primo degli Opizin- ghi, eCadolinghi da Calcinaia . Ma ritornando noiaRoberto, fratello di Vguccione , generò questo Gualtieri detto Ceri , a cui l'imperatore Federigo Secondo, concede il Castello di Gambasso , come fopra , e di questo si leggano fcritture nell'Archiuiodi Piladel 1266. edel 1281. per le quali fi vede padrone diMazzagambulo, che fino ad oggidel 1668. fitroua poffedutodal la famiglia Opızinga conifuoi pascoli , e questo mori nel 1300. Sitrouaancora nella pace, che fuccefle il 1285. tra il ComunediPisa , e la famiglia Opizinga , doue si nominatutto il loro dominio , e le condizioni accennate dal Comune di Pisa , che in vero è moltofuperba, e ne è voluto appreslodi me vna copia , e l'istromento fu rogato da Mat- teoquondamGerardi dePonte Ferculi ind.13 . diMarzo . DiGualtieri detto Ceri nacquero Antone , Guelfo, che morirono senza figliuoli , Obizi dettoPuccino , il quale fece la sepoltura nelChiostro di San Francesco di Pisa nel 1333. Neri il padre di Feo, che tutti insieme fecero la sepoltura in S.Niccola di Pita, con PAitare nel 1348. e Gerardo , il quale fece quella Pietà di marmoin San FrancescodiPi- sa ,doue éscolpito al naturale con Giouanna sua moglie figliuola del Conte Enricodi Donoraticode Contidella Gherardesca con l'arme del vno, e dell'altro . Si vede questo congli altri fratelli nella liberazione fatta da LodouicoImperatore sopra le grauezze da pagarli daObizo , Gherardo, e Guelfo degli Opizinghi l'anno 1329. la quale fi con- seruacontutti ipriuilegida me sopracitati in casa de' SignoriCaualieri Giulio , e Flam minioOpizingni di Pisa, la quale per essere breue si poneda me con le precise parole . Ludouicus Dei gratia Romanorum ImperatorsemperAugustus. Vniuerfis ,&fingulis S. R I. fidelibus presentes litteras inspecturis gratiam suam , &omnebonum. Expartenobilium Virorum Obizi , Gerardı Iudicis , &Guelfi fratrum filiorum .q. Ceryde Opızınghis fuit Maiestati nostra expofitum cum querela , quod ipfi , &alij de domoipforumhabeant immunitatem a Comuni Pilarum , iam junt multi anni , quod non teneantur foluere datas , vel praftantias in Ciuitate Pifa- rum , &quod contra immunitatem prædictam ipsi estimatifuerunt in astimo GeneraliPifani Comunis, in- ter Homines Capella S. MariaMagdalena fecundum quod est astumum molestant , vt foluant datamjoli- dorumdecem pro libra imposita Pisis deMense Oftobris proximè prateriti , prætextu cuiufdam mandati , influs , &declarationis factarum in nostra Maiestate 1328. Ind. 12. die 21.Oftobris , &quod vitra pra- dilta nuperComunePis. aftimare fecit perfe invno libro multos de Confortibus ipforum , vt extra jum- mamastımi comunis datam ComuniPifanofoluere tenerentur ; ob quam caufam maieftati noftrafunbumi- liter, fupplicatum , quatenus concedere dignaremur , quodpræfenti Obizo, Gherardus ludex, Guelfus de beant : : 288 beant in diftolibro aftimari inter alios eorum confortes estimatos in CiuitatePisana , &quod in difto efti- mo eis falto in attimo Generali Pisani Comunis interhomines dicta Capella S.MariaMagdalena , &occa fione,&causa diltedata folidorum decem impolitain CiuitatePilana de diftomense Oftobris , nonde beant modo aliquo molestari . Nosperò confiderantes petitionem prafatam iuftitiam continerevotis . Con- trapradictorum nobilium fauorabiliter annuentes ,volumus authoritate prafentium , decernentes , quod prafati Obizo,Gherardus,&Guelfus in d. lib. inter alios eorum confortes estimatos in d. lib. in Ciuitate Pif. santumdebeant æftimare, &quod prod. estimoGeneralide eisfatto interhominesd. Capella S. M.Magda- lena, &occafioned. datafolidorum decemimposita ded. mense Oftob. nondebeant, nec poffint estimari , grauari,feu adfoluendum aliquam datam Com. Pif. nonpoffint compelli,feu aliquo modo molestari a Comuni Pijano,feu aliquibus Officialibus Pifani Comunis,fed tantum ex forma prafati noui astimi interdictosduos Juos Confortesfoluereteneantur præfatis litteris iussu, mandato, &declarationeper nosfaftis , &conceffis infauorem Comunis Pijani . Non obstantibus in pramiffis , necaliquibus legibus ,feu Statutis , quæ huic no- Stra gratia in aliquo obuiarent , etiamfide ipfis essetspecialis mentiofacienda ,quos haberivolumusproex- preffis, quibusomnibus ad præmiflam gratiamexcerta fcientia derogamus. in cuius rei testimonium prafentis confcribi iuffimusMaiestatis Sigillo communiri . DatumPisisAnnoDomini 1329. Indictione 12.die 28. MenfisIanuarij Regni noftri annoXV. Impe- Tu vero 11. c. .. 1 DiGerardonacqueroObizi, e Ranieri , a' quali fu donato da Puccino di Feuccio di Altoza erededi Feuccio suo padre , qual Feuccio fu erede di Guelfo di Ceri detto Feo degliOpizinghi , il padronatodella ChiesadiS.Niccolo aSessanadi ..elaChiesadiS.Quirico di Parlasio Contado di Pisa nel 1374. per carta rogata da M. JacopodiM. CheccodalBagnoCittadino Pifano, la qual carta ficonferuaappreslo ifuddetti Caua- lieri Opizinghi , appresso de' quali fi legge anchela partizione di Mazzagambuli , ed altri luoghi fra Ceri , ed Antone l'anno 1338 . DaObizi suddetto nasce la lineadella famigliaOpizinga , oggi in Sicilia , e da Rinie- tigli Opizinghi , oggi in Pisa ; di quegli , epoidiquestisiscriue , come anco afferma il Raudense sopracitato . : Obizo'fi accaso con la Signora Tocca figliuola diBindo degli Opizinghi di Schiatto- coli ereditariadisuopadre , e generò di questa Ceri nel 1370. il quale piglio per mo- gliela SignoraNiccolosa di Buarello,dalla quale nacquero Guelfo , che mori senza fi- gliuoli , e Pietro , che prese per moglie Angiola di Pietro del Voglia nell'anno 1438. eFrancesco , che mori senza figliuoli, lasciando per lua erede l'Opera del Duomo di PifaDiPietro fuddettofurono figliuoli Bartolomeo, che si aceasò con Pipa Borromei di Fiorenza , padre di Antonio , e Giouanni , cheamendue morirono senza figliuoli , Carlo , il quale pigliando per moglie Pera de' Lanfranchi , della quale generò Tiglio , Pietro , Obizi , eCarlo, che fu Postumo , ed huomodi Chiesa , morendo in Pisa l'anno 1342. e Pietrofuddetto mori senza figliuoli in Vfigliano luogo anticodella famiglia Panno 1519. Tiglio, edObizise ne andarono a stanziare in Palermo nell'anno 1500.doue Obiziottennela Baronia del Palazzo Adriano da CarloEmilioOrsini, con la confermazione della Santa Sede Apoftolica , edell'Imperatore CarloQuinto nel 1521. : Questo Obizi generò Vincenzo , e Girolamo padre di noue figliuoli , epure finì que- sto ramo ; come anco quel'o di Vincenzo figliuolo del suddetro Obizi , il quale fu se- condoBaronedel Palazzo Adriano, e nel 1563. fu Capitano di Palermo, egenerò Adria- no, che mori senza figliuoli , e Papirio, che fu il terzo Barone , e fu come glial- tri suoi antenati huomo infigne , e cometale fu mandato dalla sua Città , e Senatodi Palermo Ambasciatorea Napoli al Conte d'Oliuares , e nel 1593. fu Capitano di Paler- mo , e più volte Capitano dell'armidel Regno di Sicilia , ma auendo esso vnfolo fi- gliuolo , chefu il quarto Barone inspiratoda Sua Diuina Maestà di abbandonare il Mon- do, se n'entro nella Religione de' Padri Giesuiti , rinunziando la sopraddetta Baronia a Don Pietro Opizinghi , comediscendente diTigho fratello di Obizi suddetto suobi- fauo , del qualese ne parlerà appreffo ... Tiglio suddetto figliuolo diCarlo , e fratello diObizi , generò Pietro CaualiereGero- folimitano , e Francesco ; questo ebbe due moglie la prima fu Isabella Rofli figliuola delBarenediCenami , e di Militello, dalla quale nacqueTiglio, che accasatosi con Donna C289 DonnaSigifmondadaBo'ogna ,generòD.Giuseppe , che morì senza figliuoli . La se . condamoglie di Francesco tuddetto, fu Laura Bologna della quale nenacqueroD.Gio: D.Pietro Caualiere di Malta , e D.Gironimo , quetto accasatefi con D.Giouanna Lombardigenero D. Franc. il quale prete per moglie D.Caterina Tagliania de' DuchidiTerra noua Principi di Casteluetrano , con la quale genero D. Dorotea moglie di Don Pietro Garzia , e D.Pietro , che nacque del1616. a 22. Dicembre, che e quello , al quale ti- nunzio D. Mariano fatto Greluita il Baronaggio del Palazzo Adriano . Qefto oggi vi- ue , ed è personaggiodigran spirito, egeneroto al maggior segno, egli nella sua giouen- tù fu semprededito all'arme , ed esperimentato in questo elercizio , fu fatto Capitano della fanteria Spagnola nel 1648. e Caualiere dell'abito d'Alcantara , questo fu quello, che acquietò lereuoluzioni di Sicilia , distruggendo i ribelli conil loro capoGiuleppe d'Alesi , il quale si era vsurpato il dominio di quel Regno, di doue poi funeceslitatovicirepergraui ditgusti , andando a feruire il Re di Francia , per non lasciare in ozio isuoi penfieri guerrieri , e d'incontrare ogni occasione di acquistar gloria , doue da quella MaestaCristianissima conosciutoil fuovalore, fu fatto Maresciallodi Campo, epoipaf- sò in Portogallo , doue da quellaMaestà fu fatto Mastro di Campo , la qual carica fu da. effo elsercitatasette annicon tanto valore , che merito di esser creato Generale dell'arti glieria , con la qual carica militotre anni continui ;epaslato dipoia Pisa , Patria de' suoi antenati , fu da' parenti moltoben riceuuto , edaccarezzato ; questo si accaso conD. Orietta Siracusa figliuola di D. Carlo Siracusa Caualiere d'Alcantara , edi D. Porzia figliuola del granDonPietro Corfetto, huomo, che occupo i maggior posti del Regno di Sicilia , delquale fu Prefidente di Giustizia in vita , e morendosi la moglje, effendoef- soin età di 60. anni rinunziotutto , facendoliChierico , il che sapendosi daS. M. Catto lica lo nominó, ed elesse al Vescouato di Cefalù , con la quale dignità , in occasione di vacanza di Vice Re , fu fatto Gouernatore , e Capitanogenerale di quel Regno,e fornito il gouerno rinunzio il Vescouado , e si ritiro in vna sua villa atrattare della fua falua zione. Delsuddetto Pietro viuono anche Francesco, eCarlo suoifigliuoli in Sicilia, maritor nandonoial ramodi Pisa,di cui fu progenitore Ranieri fratello d'Obizi figliuoli diGhe rardo , diremoche . Rinieri auendo compratoVal diPerga l'anno 1378.generd Antone, chevisse anni 85 . epigliò per sua moglie Pina de' Malpigii , al quale Antonedel 1431. per le guerre fu dif fatto il CaftellodiMazzagambuli , e mori nel 1464. lasciando di se due figliuoli, cicè Gherardo , che doto l'Altare fotto gli Organıdel Duomodi Pisa , che ancor oggisiconserua nella famiglia ; e Rinieri padre di lacopo, che fu huomoinfigne, il qualeaccasatosi con Lucrezia di Marcobaldo della Rocca nel 1488. fu impiegato dalla sua Republica nella guerra , ed inuiato Ambasciatore a molti Principi ; e morendonel 1520. fu sepoito inS.FrancescodiPisa . Diquesto furon tigliuoli Ranieri , che mori di peste , Marcobal do , e Francesco . Marcobaldo generò di Gabriella Lanfranchi Iacopo , che fu Caualiere di S.Stefano, nauigandocon le galere della tua Religione, si trouo a molte imprese , e combattimenti , ne' quali auendo mostrato il tuo valore .ottenne il comandodi vna galera, onde in posto di Capitano , mori in Palermo l'anno 1566. Pietroche morìnel 1558. nella guerradiPar- ma , e Gio: che con Cammilia Lanfranchi genero Claudio , e Marco Aurelio ; e finì questa linea . Di Francesco nacque Gherardo , edaltri , efu padredi Flamminio, che generò Fran- cesconel 1590, a' 24. d'Ottobre , che fu poi CaualierediS. Stefano , lacopo Caual. Ge- rofolimitano , il qualeritrouandosi in varie battaglie marittime , merito dalla sua Reli- gione di effer fatto Commendatore , e Federigo Abbate , ed Obizi oggi viuente . Di Francefco nacqueGiuliodel 1625. a' 27. Ottobre, che prese poi per moglie Mara gherita Sacchettidi famiglia nobile , ed antica , e Flamminio Caualier di Malta , oggi viuente, eGerardoncito ,tenendoGiulio fin ad ora figliuoli, cioè Gherardo, Gio: Fran- cefco, Tommaso , e lacopo . Ed accio fi vegga il tutto da' curiosi si pone qui appressol'albero genealogico della famiglia Opizinga Pisana , e Siciliana , ambedue esistenti . 1 ! 2 Tom- 290 1 Tommaso Gio: Franc, Gerardo Jacopo Don Carlo Don Francesco 1 | Gerardo Fr.FlaminioCau, Giulio 1660, 1 Gerardo Obizi | FlacopoCau. Federi- Fedeb, Franc, 1020. Claudio Marc Aurelio | Attilio Francesco Flaminio 1580. Gio: | Pietro Antonio | Federigo DonPietroGenerale 1660. 1 Francesco 1620, D.Giuseppe Gironimo 1580. Tiglio D. Gio; F.PietroCau. F.PietroCau, 1 Francesco 1540. D.Mariano D.Vinc. lacopo Cau. Gerardo1540 . 14 Ranieri Papitio Pietro 1 " Vincenzo Girolamo Marcobaldo Franceico151. Ranieri Tiglio 1500. Carlo Pietro Obizi 1 : 1 Iacopo 1462 . 1 : Gerardo Ranieri 1421. Bartolomeo 1 Carlo 1460. 1 C Antone 1380. 1 Ranieri 1340. 1 Vieri Guelfo Obizi 1291. 1 1 Vguccione 1 1 1 Guelfo Pietro 1424. Francesco 1 1 Cieri 1380. 1 Obizi sesto 1339. Gherardo 1290. 1 1 1 Gualtieri detto Ceri 1250. Roberto 1210, 1 1 1 Obizi quarto 1170, ! Vguccione 1130. 1 Obizi terzo 1090. 1 Obizi secondo 1053 . Matteo 1010. 1 1 Ranieri 1. OBIZI primo fiori nel979. Signore di Calcinaia , ed'Opizinga , Questa 291 Questa famigliaOpizinga,eCadolinga fu numerosissima,eperónon si è potuto porre nell'albero , de lla quale fi eggono in più terinture, cioè BenedettoPaltonieri, LioneMaraffi , Francesco Bordonesi , BindoSchietroccoli, tuttiCaualieri degliOpizinghi , i qua- li interuennero con cariche riguardeuoli alla memoranda battaglia nauale, fatta tra le, galere Pifane, eGenouesiseguita nell'Isola della Meloria l'anno 1284, Non meno valoro- fo fudi questa famiglia Gualtieri Opizinghi , il quale merito diesser e eletto Potestà del- la Republica Aretina l'anno 1243. commeben si vede nel rigistro de' Potestá d'Arezzo , carica inqueitempi la piu itinata , leggendosi Gualterius de Calcinaria de Pifis , &GererdoOpizinghi fu Potestà di Puglia nel 13-6. e Ninofu Capitanodi Lari nel 1364. Ceri ancora fu gran Capitano,e comandóVisiglianonel 1391. efu Castellano diMonteCaluoli nel 1393. comeanche Ceri di Pontadera nel 1506. Mafopra tutti risplendè nell'armi quel Tiglio Opizingo , il quale comando l'armata contro MonteVaso , ed altri , che si leggono nelle Croniche sopracitate diPifa , Nel 1044 fu Vescouo di Pisa Obizi degli Opizinghi , come sivede inincontratto posto nell' Archiuio Archiepifcopale , il quale consacró la Chiesa diS. Michele in Borgo , come lo dice Agostino Monaco Camaldo- lense nell'Istoria di detto Ordine p.2. lib. 2. cap.9. sottoscrisse il detto Vescouro la Bolla di Leone IX. per la Chiesadi Porto; dono al Priorato di S. Maria molti beni ,di chene fa menzionePapa Anaftafio invnsuo priuilegio concesso al medesimo Prioratol'an. 1154. EGuidodi Traualda della famiglia Opizinga fu auantidel suddetto Vescono di Pisa , c fu figliuolodiTeuco di Traualda , il qualVescouomorì santamente l'anno 1015. come fi legge in vn libro in cartapecora , che si conferua appresso isopraddetti Opizinghi . Vguccione Traualda ottenne il Consolato di Pisa , come si vede invn contratto in cartapecora nell'Archiuio del Capitolodi Pisa ,segnato dinumero 37. e rogato nel1231. Fu valoroso Capitano Ridolfo Opizinghi , il quale fece bencampeggiare il suovar lore nell'infigne vittoria , cheriportarono iCristiani l'anno 1099. mentremol ti Capitani Pisani erano comparsi all'acquisto anch'effi di Terra Santa comebenfi legge nelle Croniche Pisane, e nonmenodiessoVec chio Bordonese , pure della famiglia Opizinga , della quale fi vegganoper maggior grandezza sua, alcune monete stam pate, nelle quali da vna parte si scorge l'Assunzione, della Beatiflima Vergine , con lettere attorno , ASSUMPTA EST MARIA IN COE: LVM, &c. da l'altra parte vi è vn Aquila inmezzo , che è l'arme antica di questa famiglia, con le lettere attorno . OPIZINGORVM FAMILIAE , Maperchemag- giormen risplenda lagrandezza di questa famiglia , non voglio, nèdeuo lasciare di registra- re in questo luogoduescritture autentiche , lequalifono dell'infrafcritto te nore . 1. 293 In pomine Patris, &Filij , &Spiritus Saniți . Amen . VM inter ComunePifarum . nobilesdedomoo,, fiue domibus Vpezingorum, Cadulingorum C'buiuiusque difcordia , diffenfiones quamplurimumfuerint causa , occasione infrascripta iurifdi- tronum,terrarum locorum,&iurium ,&propter hacprefatı nobilesviderenturdifceffiffe , &demasse a fide , amore feruitutis, &deuotionisPijani Comunis,&propterprafentes conditiones , &ftatumPijani Comunis occurrentesprafata difcordia videantur, &fint , &effe poffint , multum damnosa , &prain- diciales ComuniPifanoeiusque districtus habet ; Ideoque nosVgolinus deDonboratico DominusSextapar- Fis Regni Cagliaritani PisanorumDeigratia PoteftasPoteftario nomine, &ComesArgentanus IudexAn. tianorum , Villanus Follarius , Bartolus Parazonis ,Leus Tabernarius , PaulusBuonamici , Ciolus Gua- Tint , Sigerius Conecti ludex , BerardusDandi , Gerardus Ormentinus,HenricusLagius, CenciusCascus,& LaudusVinarius ,Antiani Pisani populi , antianatusnomineprobono , &pacificoftatu ,&pro vtilitate , jalute Pifani Comunis , &populi, eiusque distriftus, volentespresentesnobiles addeuotionem , &amo- rem , atque feruitia perpetuoPifani Comunis , &populi reducere, reuocare ,&prafatas difcordias, & omnem aliam materiam questionis ,&scandali queest vel effe poffet inter Comune Pisanum , &prefatos ubiles ,se dare etradicitus extirpare ex Baylia et potestate,ac auctoritatenobisdataaddita,etconceffa aConfilio Senatorum credentia,et adcorum ordinemPijani Comunis celebratoDominiceIncarn.an 1285. Indictione XIII. XIII Kalend, Marty , et a ConfilioPifani populi celebrato,boc annovidelicet 12. Kalend. May , quorum Confiliorum, et cuiusque corumformam sequentes pro Comuni,etpopuloPisano, pipe , et nomine Pifani Comunis , etpopuli ex certa fcientia , etnonper errorem damus , dici. inus , concedimus , mandamus , atque restituimus vobis D.CianoBurdonenfi, Cerio quondamDoRoberti de Calcinaia nobilibus dedifto domo Opizingorum ,&Cadulingorum agentibus , &recipien- tas pro vobis ipfis ,&pro omnibus fingulis alys nobilibus præfate domus Opizingborum , &Cadulin gorum,&vestris,&eorum , &cuiasque corum veftrorum baredibus, atque baredum in perpetuum . Omniaiura , omnesque aftiones ,rationes,&nomina, tam vtiles, quam directas reales , personales , & aristas vobispro Communi Pisano , PopuloPisano ,&ipfi Comuni , &populo competentes , &compe atque competituras quocumquemnododo ? peliure ininfrafcriptis , deinfrafcriptis terris , &locis, qua terra , &locasunt bacvidelicet Curtes deMarti cumCastello , Curtes S.Martini ,quaCurtes funt in loco , qui dicitur Scalzauacc vque adlocum , qui dicitur Trebium , ficut riuus Cerreti trahit , &aditto Trebio , vsque adVallem Ra- la ,&vique adfontem Citerna .&a dicto fonte vfque adArnum, &ficut Arnus currit, vfque ad tontem Pertecchy , oper diftum locum Scalzauaccha , &habetis , &tenetis vos , &dd nobiles , pestri , et eorum anteceffores habuerunt ,ettenueruntaloco qui dicto Miniatumusque adVallinum , usque ad pedem Monticoli , et ficut Vallis de Gello trahit vfque ad Campatorium , vsque adArnum, et ficutAr- 7:115 currit ad. Campatorio usque adfontem Riui Rinonicchi , etficut iple Rinus currit, usque adlocumvbi of u Porta CruxGallenfis , et a prafato loco Crucisusque ad memoretum,bij autemfunt fines. Suntex pnaparte Arni infra bec confinia extra Palca,Appianum,Petriolum,Pinochium,aliud Pinochium,Riparia Pıxanum,Silua Gellum, Schietcoculi, Castellare Malliani Bagniolum,Longorus, Cifanum,et Curtefua,etcum omnibus Ecclesiys, etpertinentius adprenominata pertinentibus,etquicquidhabetis,et tenetis vos etdd. nobi les et veftri,corum antecessores babuerunt,fiue in terris,fiue in aquis, fiue in hominibus,fiue alio iure in Villa de Calcinaria, et inter ipfos confines iftarum terrarum,et locorum omniumJuperius nominatorum omniape dagia,let ripas , vbicumquebabetis, et habuiftis vos, et difti nobiles, et vestri, et corum anteceffores , dum tamen Caftrum Calcinarie, cum eius pertinentijs , et confinibus, ethomines ipfius Castri non intelligantur . In prefatis , etex alia parte Arni Caftrum Cinthorie , cum Ecclefia S. Laurentij , et S. Martini , cumtota Curțe fua, que eft a loco qui dicitur Petralata , ficut via publicatendit vfque ad viam , que estjub Eccle- fia S. Casciani,etficut ipjaviatendit , vsque adlocum in quofuit SalixBencie, etadifto loco vique ad fo- neamMaltrauerfi,et ficut ipfa fouca currit , v/que ad Classum de domo Damiani , etficut ipsa via, que est vitra foueam Lothari, etreftalinea a Domo Damianificut illa via tendit , vfque adVallem foues guccio- 1.15, et fquein Ficecbium vetus,et ficut in Cilecchium currit in foueamArchiepifcopiset sicut illa fouea cur- it ,usquead locum de Calli , et adicto loco, vsque adportum de Cilio, et ficut viapublica iuxtapaludem, vfque ad Vallem Vpezingorumet, Cadulingorum , in quo est Caferaccia , vfq; ad Siluam de Pefuli ,etficut ilia viatendit ,usque adRiuumdeSalis , et ficut ille Riuus , vsque adRifagnum Computenfem , et Seua qua eft inter Euti , etdd. Salas, que tendit vsque adlocum quidicitur Cannetam, et vsque in Rigombulo , etpique adCrucemBintenfium, etficut Rigombulo currit exparteArni, que est ex latere Vici, et Cin- thorię omnia pedagia, et ripas , que, et quasvos, etalij nobiles habuiftis , et vestri , et eorum anteceffores babuerunt,et quicquidin Bientina,etin Vico,et cius confinibus vospet dd, nobiles, babuiftis , velveftri , es corum 293 corum anteceffores habuerunt,&Troyanumcumtota curtefua, &Arnum mortum inter Calcinariam, Cisanum, vfque ad Cafaggium , quod eft in CurteGintorie, &in hominibus, &perfonisdd.terra- rum, locorum, &in iurifditione ,&deiurisdictioneprafatorum hominum exformacontractus rogati abHenricoNotariodeVico Cancellario tuncPijani ComunisvnacumBurgundioNotario, tune Scribapublico Cancellaria Pijanis Comunis,&fcripti inAltisdilte Cancellariaab iploBurgundioJub annoDomino 1284. Ind.12. 6. Kal. Marty 1. areBifeftili , iplius contractus fequentisfcriptiiniftis altis adifte BurgundioNot. &rogatieifdemannis Ind.&die, &alterius contractusfcripti indd. altis ab isto HenricoNot. Cancellario 1285. Ind.12. pridieKal. Aprilis ,&alterius contractus indd. aftis eiufdem anni , &Ind. 6. Idus luny , alterius contractus(cripti indd, altis Canc, eifdem annis, Ind. quinta Kal. Iuny ; in quibus contrasftibus continetur qualiter D.Gualtierus, &Caftellanus Germa- niquondam D.Periccioli de Calcinaria , &alij nobiles de d. Domo Vpezingorum Cadolingorum ins prafentiaAntianorumPifaniPopoli tunctemporis ,&adcorumperfonas recipientium , &Aipulan- tium pro Comuni Pisano , vice, nostri Pijani Comunis , &populi corum spontanea voluntate excertascientia ,&non per erroremdixerunt , &confeffifuerunt, quod ifta terra, &loca , &homi- nes, &perfonaipfarum terrarum , &locorum erant,&fuerant de iurisdictione ,poteftate, &deCo- mitatuPifani Comunis , &omnia iura , &nomina , &actiones, &rationes eifdem nobilibus compe- tentes , &competentia prafatis anzianis agentibus ,&recipientibusproComunePilano, &vice,& nominePifani Comunis dederunt , &concefferunt , &infuperipfisAntianisrecipientibusproComune Pisanofecerunt finem , &refutationem , &generalem transactionem , &remiffionem intotumdeoma niumiurifdistione , &poteftate, &imperio mero mixtodd. nobilibus competenti, &competituro in, prafatis , &de prafatis, &caufa,&occasioncprafatorum ,&omnemiurisdictionem,&poteftatem . &omneImperium meum, &mixtum quodindedd. nobilibus competebat indd. Antianispro Comuni Pisanotranftulerunt,&eft, erat in ipfis contractibus comprabenja, confitendo , &affirmandoNos Ugolinus ComesPisanorumPotestas , &Antianipro Comuni populoPifano excertafcientia, &nonper erroremquodprafata confeffio iurium , &rationum ceffio finis ,&refutatio, &iurisdictionis transla- tio , &catera comprabensa indd. contractibus , qua factafuerunt add. nobilibus prefatisAntianispro Comuni, &populoPisanofactafuerunt contra Ius, &Iuftitiam , &finecaufa,fiueindebite,&non iufta caufa, vi biys omnibus , &fingulis prafati Domini Cianus ,&Ceriusprovobis, alysprefatis de domo pezingorum , &Cadulingorum , &veftri , &corum haredes ,&ipfi vtiliter ,&directeage- re,exercere,&excipere poffitis , valeatis ,&poffint , &valeant contraComunemPisanum , contra concedimus omnem aliam vobisperfonam D. Ciano ,,&locum Cerio;agentibus infuperpracipimus , &recipientibus , &licentiam prodicto,&modo poteftatem , vt dictum damuseft , finem habere , &refutationem , &generalem transactionem ,&remiffionem integram , &pactum denonpetendo ,&non imbrigando , vel moleftando, sen inquietaudo ,agendo, veldefendendo, velali- quodsure de catero , deomni , &toto, co, &ys omnibus, &fingulis , que deprafatis , vel pro prefa- tis rationibus , &iuribus . ceffis,datis . &conceffis dd. nobilibus istis ab AntianisPisan. populi reci pientibus proComuni, &populoPisano, quicquid incontraftibus rogatis , &fcriptis add. Henrico, Burgundio Notarys continetur petere, vel exigerecontrapos ,&alios nobilespradictos aut veftros , corum baredes ,&bona , vsque hodie poteramus ,&iurantes poffemus, baud ComunePifanampoterat bandpoffit ,&perfolemnem stipulationem nosipftPifanorumPoteftas , &AntianiPijanipopuli con uenimus ,&permittimus vobis iftisdicto Ciano ,&Cerio recipientibus pro omnibus iftis , vt dictum esto quodiftam dationem , ceffionem , finem, &refutationem , remiffionem , &pactum,etomniaista.ct fingula , et quodlibet iftorum , et fingulorum omniumfemper, et omni temporehabebimus , ettenebimus, etComune, etpopulus Pifanus babebit , ettenebit firma, et ratha, firmam, et ratbam,et contra ca,vel aliquod corum nonfaciemus, vel veniemus, nec Comune , aut populus Pisanusveniet, vel faciet vllo modo, velsure ,feualiqua occafione , vel causa , nullo unquamtempore , etquodde prafatis, etpro pre- fatisnominibus, et iuribus ,feu caufa , etoccafione ipforum ,quod nos, vel Comune, autpopulumPifa- num , vel per alium vllo modo , vel ingenio detempto in perpetuò non imbrigabimus, vel moleftabimus. nequeperplacitum, velalio modofatigabimus deiure,velde facto, vos, autprefatos nobiles ,velali- quemveftrum,seu corum, aut veftros , vel eorum beredessine bona , nec questionem , vel quarelam iu ris aliquam , velfalti mouebimus , velfaciemus , aut moueri, vel fierifaciemus ,fiuepermittemuscon- travos,et cos,vel aliquem veftrum , et corum,sed autores defensores pro Comuni , etpopuloPisano in vobis,et cis erimus ab omni imbriganteperfona, et locoderatho , et factoPisani Comunis , tamen,et quod prafatamdationem, ceffionem , reftitutionem ,vel aliquodpræfatorum (iuehoc contractum deiure, veldefacto,ex quacumque aliter causa excogitare poteft pernos ,et Comune,etpopulumPisanum,siuè per alium ,non reuocabimus , vel retornabimus , nec reuocari ,aut rescindi poterimus , velfaciemus, feu C per- 294 nec permistemus, aliqnam restitutionem , &in integram contra prafatam ,velaliquodprefatorumposta- Labimus , velimplorabıqıus ullo modo aliquampanam marcarum mille optimi auri , &pænamduplitotius eius , de quo ageretur , &contra fiereteo damnum,&difpendiuns corum, quodpoftea baberetur, &fieret ziobisistis D. Ciano,Ceriorecipientibus pro nobis, &alijs istis nobilibus , ut dictum est, per folemnem tipulationem pro Comuni, &populoPilanocomponere , &dare conuenimus, &permittimus , quapæna toties pro fingulis capitulis nonferuatispresteturquoties commissafuerit , &femel, &pluries commilla &præsticanihilominus hæcomnia, &fingula , hic contractus in juo robore , et firmitate perfiftat obli gandose pro nomine Comunis , &populoPisana,&omnes nostresfucceffores , et Comune , et populumPi- Janum . et eius bana, pobis istis D. Ciano ,et Gerip recipientibuspro pobis, et alus istis , etveftris, et ea rum heredibus renunciando , omni iure, pohispro Comuni et populo Pifano, et ipli Comuni , etpopulo competenti , et competituro contra prafatam ; praterea prefatos contractus rogatos , etferiptos a prafatis Burgundio,etHenricoNotarys in his omnibus , et fingulis qui funt contra vos, et iftos nobiles præfatos , stvestros , et earumheredes cassamuş , et irritamus , et çaffos , et irritos , &nullius valoris , et momenti Docamus effe dicimus , et volumus, et cafları , et irritari precipimus Saluo , et intellettoinprafatis expa- to inter nos ipfos contrahentes isto modo ,ut dictum est ,specialiter habito, et appofito, quod uos,etdd. nobiles per nos , velper alium , ullo unquam tempore quoquomodo, ueliure non poffitis,uel debeatis pete re,uel exigere aduerfus ,etcontra ComunemPijapum , uelaliquam aliampersonampro ComuniPijano , aliquodpromittendo ,feudamno ,uel interesse, aut iniurijs nel quacumque alia causa , quæ dici , uelex cogitaripoletpro eo,damnum ComunePlanum, perfe, vel per aliumbucusquetenuit , et poffedit aliquod deprafatis nuel mrisdictionem ciuilem saut criminalem perfe, aut per alium ibi exercuit,len pro eo , quod perje ralium ius aliquid habuit ,etpercepit , feu exegit , aut babere, et percipere , feu exigerepor tuit, ueldebuit, etJaluis , et firmis , etxatbis manentibus omnibuspartis habitis , et factishucusquea Co- muni Pifano , cum quibufcumque perfonis , et locis , et omnibus immunitatibus Franchigy's aComuniPifa- no conceffis quibufcumque perjoms ,et locis etomnibus uenditionibus factis , usque hodie a ComuniPifar no quibuscum perfonis ,et locis de introitibus,directibus , etredditibus Doghana Salis , et alys, etdeDo- ghanaferri deHolka et Caballarum Pifeni Comunis, et modi , et Pasady pecudum, etfaluis etiam om nibuspertinent in prafatis et deprafatis , et de quolibet prafatorum contraprafatos , uet aliquem prafar torum caffandi set uritandi caffare , etirritare , faciendi , et caffas, etirritas , et nullius momentiuocandi, Sicut , et commodo nobis , et prafatis commodo , ut dictum est , uidebitur , ita quod totum, et quicquid, et ca omnia,etfingula , quæin prafatis, etdeprafatis,et circaprafata , et quodlibet prafatorum , et eorums occafione,et caufafalta, promiffa , statuta , et ordinata fuerint ualeant, et teneantur firma, et rathas fint ,et executioni mandentur, et mandari debeant , austoritate ueftri confily weftra parabola , et confi- lho,velquod inde pobisplacet,etfit faciendum confulite ,faluo et intelletto in prafatisquodperboc con filium de Castro, et lhominibus Pontis Hera , velpertinentijs , et iuribus , et iurisdictione dicti Caftri, et ad ipfum Caftrum , et ComunePifanum proipfo Castropertinensibusnullum pactum , autpromissio, velobli gatio , conceffia, veldatioaliqua fieripotest , veldebeat ullo modo fummaiftius confily celebrati Pifis m PalasioPifani Comunis, ubifuerint confilia ,partitoindefacto ab istoD.Potestate adcedendum,etleuan- dum,ut moris est, etfupratotodictotitulo , ut inipjo titulo peromnia , etfingula contineturproDomini ca Incarnationisanno 1285. Ind.11.11. Kal. Marty uelper paod 2... EgoMattheus GerardiNot. de Ponte Perculi Imperiali auctoritate Not. præfata om mia yvị in achis Antianorum populiPitani inueniita fcripfi, &inpublicam formamrece, piring EgoGuido filius quondamVgoliniGherbofti Imperialis Aule Not. nunc Scriba pu blicus AntianorumPifani populi præfato confilio interfui iplaque in actis præratorum Antianorum fcripfi, & redegi,&adomnium euidentiam, &certudinemhuic fubfcripfi, &meum fignumapporti catap 3 1 Chont anno 1296: segue vn'istromentodipace fra il ComunediPifa, egli huominidiesso davna parte,eGualfredi Pieuanodi Tripallo , Paltonierio , e Francesco degli Vpizin- ghi , non folo in loro nomipropri,maancora innomedi tutta l'vniuerfita della famiglia degli Vpizinghi dall'altra per cania , edoccafione di qualsisia omicidio , ferita , parola , edestortione,che fullero feguite fra il d. Comune, edhuomini, eidettidella famiglia degliVpizinghi; evolfero,che detta paceduraflein eterno; fi come appareper istromen- to incartapecora ,rogato per Ser Bartolomeodi Toro Daftaione , e SerAldobrandino di ...daMonteSecco , &c. Notai Imperialidel 1296. Kal, Sett, il quale anch'esso fi conferua alle Riformagioni di Fiorenza 越 ; 295 In nominePatris, &Filij , &Spiritus Santti . Amen. HECACfuntpaltar conuentiones dequibusDD. Benedictus Iudex de Orlandis, Cachiade Vico Iudex, Thomasde Tripallo Iudex , etBanducciusBoncontis Ambasciatores , & Tractatores pro Comuni Pifano exunaparte, D.Chunus Burdonenfis miles , &Gherius D. OguccionellideDomo Vpizingorum Sindici,&Procuratores quorumdam nobilium de domo Vpizingorum,qui deber, ur effe maior, &fenerpars nobilium de domo pizingorum ,vt etiam ysplenius contineturinpublicoinstrumenio rogato , &firmato a PatricioNotario quondam filioAmatoris deMontecchio sua manuDominica Incarnat,anno 1298. Ind 8. menfisAugusti die 8. &quorum nomina infrascripta denotantur , &etiam perfe ipfis , ex altera fuerunt inconcordia , approbauerunt , &ratificauerunt videlicet , Quodfiat paxinter.ComunePifanum exvnaparte , Sindacos, fiuè Sindacum nobilium Vpizingorum exalterade omnibus imurys ,offensis , furtis , rapin's bomicidys , vulneribus , combustionibus,damnis, guaftis , &de omnibus excessibushinc inde illatis , &commiffis usque hodie , &quodhinc inderelaxen- tur carcerati videlicet nobiles de domo Vpizingarum, qui Pisisdetinentur in carceribus , vel extra pro Co- muniPifano , &etiam filij Baronis deMonte Fusculi , &pro parte dd. nobilium relaxenturomnes Pifani, alijpro Comuni Pifanodetinentur ab eis in quocumque loco ; Item quodbona proprianunc existentia quenondeusnerunt in ComunePisanum , pertinentia fingulariteraddd nob. de domo Vpizingorum , que tempore difcessus ludicis Gallure poffidebantur ab eis restituantur eis ,&cuiqueeorumperCсти.. nePisanum,fiuèreponantur inpossessionem dd. bonorum ,&intelliganturtamde Clericis , quamde Lai- cis,Ecclefiafticis , quamde plebibus , per quamcumque perfonam, vel locum fuerint occupata; it me quoddd. nobiles tamcarceratı , quam alyrebapniantur , &abfoluantur deomnibusdamnis , &condem- nationibus indefecutis , & alys condemnationibus indenon fecutis quibufcumque,&ex certis datys, prestantys , &alys quibuscumque exactionibus, quocumque nomine confectisvsque bodiè ab eis debitis Co- muniPilano. Item quoddicti nobiles assoluantur , &liberentur a ComuniPisano,&proComuniPifa- noabomnibusdalys ,&praftantys ,impositionibus, &quorumde catero imponendis, in CiuitatePisana, Comitatu. Item quodnullo ingenio inde poffint , veldebeant moleftari a Comuni , &pro ComuniPifa- no, dumtamen dicti nobiles beneficium aliquod, sive officium pro Comuni , &a ComuniPijano baberes nonpoffint , vel debeant quoufque hac immunitate uti voluerint , dum tamensi dd. nobiles , vel aliquis ex eis vellent fubire onera realia , &personalia pro ComuniPijano, &alij CinesPilanaCiuitatis poffint babere officia , &beneficia a Comuni , &pro ComuniPifano . ItemPrasbiter Tancredus .q. Ritoldi Notarij de CalcinariaReitor Ecclesia S. Maria de Montecchio reponatur im poffeffionepro ComunePijano,fiperComunePisanum , vel aliam fingularem personam lai- cam pro Comune Pijano, &aliquod factum , quod minusd, Rector ditam Ecclefiam gubernarepof- fit. Itemquodomneshomines de Marti, qui fueruntpro diftis nobilibus temporeproxima praterita Guerra, Graticcus Notarius de Montecchio quondam Amadoris , &filij Ritoldi Notarij de Calcinaria,&Sige- riusnob. deMonte Castello , &D. Diana Filia quondam D. Gualterefti de Calcinaria , &alijmajna- dery , &Sergentes, quinonfunt de Ciuitate Pifarum , &districtu, &quifuerunt cum eis d nobilibus tem- poreproxime prateria Guerra rebapniantur, &abfoluanturpro ComunePisano, &omnibus damaiscon- demnationibus , processibns contra eos faltis pra Comuni Pisano, sque hodie ,et restituantur adcorum bona vtipfi nobiles de DomoVpizingorum , et alij qui funt de distriltu Pisano, qui cumad nobilibus temporeproximosteterunt , absoluantur , et rebapiantur ad prouifionemDD. BenedictiCacchia deVico , Thome de Tripallo ,etBanducci iftorumveltriumexeis, Item quod olim difti nobiles facient , et curabunt iti cum effeltu, quodCaftrum de MarticumRocca , et Fortilitys ,et Curte perueniat liberè infortia, et in balia , et PotestatePisani Comunis, etpopuli . Item quodfi aliquis de nobilibus d. domus Vpizingorum extassent a Ciuitate Pisana, vel eius destrictu si est inTuscia, et venerit ad mandata Pifani Con nuis infra nenjem debeat rebapniari , et abfolur ab omnibus damnış condemnationibus , et proceffibus faciendo fimilempacem, cum ComunePifano, etfacien- do , et promittendo ,vtpermifla fint , fiue permittenturper Sindacos diftorum nobilium , Si vero effet alibi babeatspatium quatuor menfium adprafatafaciendum . D.Cianus Sindacus, Sindaci, etProcurat, difto- rum nobilium dedomo pizingorum videlicet DD. Paltonery de Traualda quondamD.Ioannis D.Gotti- frediPlebani dict&Plebis Tripallo quondam D.Vguccionelli de Monte Caluoli , Coli quondam D.Vgəlını de Monthera ; Vannis , et Guccy Germanorum flierum dicti Faltonerii prafentia , et confenfu dicii corum Patris ,Berlingherij quondam Dudonisde Santto Romano, Gady , et Gmi Germanorum quondam guccio- neili deMonte Caluulı , Vannis quondamBaruccy de Marte; Fortim de Cifano, Gatucci,et Canneti deMar- te,Andrea quondamFilippideFurculi,etBindi quondamD.Vgolini de Sintocoli ,et Gecchi quondam la. 1 cobi : 296 cobi,Ciccarelli quondam Francifci ,Binducci quondam ChiuorijMaluicini , Andriucci quondam D.Ora- wini,&Nerucci quondam VguccioliMaraffi, qui omnesfunt nobiles,&de nobilibus Vpizingorummaior, Vemor pars diftorum nobilium comprabenforum in iplis istrumentis rogatis ab ipsis Graticcio, &Dido- neNotarys findicatorio,&procuratorionomme pro iftis omnibus , &pro vniuerfitate dictorum nobi. liumpro quibuspromiferunt deratbo adpœnammarcarum mille argenti,&etiamprofe ipfis compromi- feruntindictosDD. nostros Lunettum,Cacchiam , Thomasium , &Ganduccium babitatores, feu ami- cabiles Compositores abeis elettos omnesdifferentias ,&difcordias quæ inter ComunePifanumex vna parte,&iftorum nobiles ,vel aliquem ex eis , ex alterafunt, vel effe poffent, vfque hodie quacumque ratione,velcausa, &fpecialiter effepoterit,quod nominatim Vpezingorum differentias ab eis,veltribus exeis ,hinc ad Calend. Oftob. proxime venturi per laudabilem , &amicabilem compofitionem , &co- tum libero arbitriofemel velpluriespartibuspræfentibus , vel abfentibus , &vnapartepresente , alia abfente , &partibus citatis , &noncitatis dieferiato, &non feriato , &in quocumque loco per- mittentes dd. Sindaciproje ipfis ,&Sindacatorio, &procuratorio nomineprafatis nobilibus , &vni- verfitatis dd. nobilium , &quolibet eorumpro quibus deratho promiferunt addictampænamfc firmos ratos habituros , quidquid in prafalis,&circaprafata totum laudatum amicarum,seu amica- Liliter compofitum fuerit a præfatis arbitratoribus , &amicabitibus compositoribus , veltribus ex eis , contra non venire ,velfacere, vel per alium ad dictam panam marcarummilleargenti,quapa- na , &contra obligando iure co modo , vtdictum eft , et eorum bomines , & bonaomnia iftis arbitrato- ribus recipientibus pro ComuniPifano referuato omni iure eis competenti,&competituro contra prafa- ta , &quodlibetprafatorum , &renunciauerunt renuntiationi ad arbitrium boni viri, &iure appella tionis,&nullitatis ex pacto speciali appositointer dd. Contrabentes , dumtamenfimile compromiffum fiat ,&fieridebeat perComunePisanumin iftos arbitratores , &amicabiles compofitores , &ficGui donem Notarium , &VguccionemD. Mariscalchi Notarium , quideprafatisfimilemcartamfecithas cartasfcribere rogauerunt allum in Valleper difta in Villade Perugnano in Claustro D.Galli Iudicis deAgnello prafentibusfratre IoannedeAgnelloGuardianofratrumMinorumde Pisis ,&fratrePino Pisanodedicto Ordine fratrumMinorum Testibus adhacomnia rogatis Dominica Incarnationisanno 1296. Iud. 8, die vero nonaintrante MenseAugufti , Item poftea eodem anuo , &indictione currentibusD. Thomasins Iudexde Tripallo , &Banduccius Boucontis Cines Pifani Sindaci , &ProcuratoresPijani Comunis conftituti ad bac, &aliaper cartam fcriptam firmatam a Leonardo Notario filio OrlandiNotarij deAmorona nuncNotario, &Scribapro- prio CancellarisPifani ComunisfubDominica Incarnationis anno 1296. Ind. 8. quarto IdusAugufti Sindacatorio , &proprio nomine pro ComumPisano exvna parte. &D. Cianus Burdonenfis, Gerius quondam D.Vguccionelli de Monte Caluuli Sindaci, Procuratores dd. nobilium Vpizingorum, vtconftat perdiftas cartas rogaias , &fcriptas aprafatis Graticcio , GuidoneNotaris sindicatorio , procuratorionomine pro eis ex altera fueruntin concordia, quod infrafcripta addictiones addantur , ponantur , addi ,&apponi debeant iftis capitulis videtur capitulo quinto quodincipit. Item quoddd. nobiles abfoluantur , &liberentur, a Comuni, &pro ComuniPifauo abomnibusda. zijs , &praftantiy simpofitionibus . Etquorumde catero imponendis addatur fic , &quoddd. nobiles , corumbb. &probh. imperpetuum masculini sexus , &capituloseptimo,quodincipitquod perbo- ..... addatur fic , minesdeMarti , quifuerunt cum dd. nobilibus tempore proxima praterita quodfiat restitutiobonorum eftantium a Comuni,&pro ComuniPifano ,&quod ab illis deMarel, qui nuncfunt cxtraMarti . Illis de Marti , quifuntintus è conuerfo ab illis deMarti,quifunt intus ; illi, Marti, quisunt extra , &anobilibus deDomo Vpizingorum, &quod illideMarti, quifuntintus ,& GraticeusNotarius de Montecchio, &filij quondam Ritoldi Notary deCalcinaria, &omnes eorumfa- miliafratres , &nepotes Carnales ,&omnes alij de Pifarum destrictu ,qui reaanniri debent ex forma dd. aftorum fint liberi , &absoluti de omnibus datys , &praftantys , &quibuslibet impositionibusde. bitis ComuniPisanoab eis ,&quodlibetcorumvique hodie, datumMartiinDomo Santti Bartholomei de Marti,prafentefratre Ioanne deAgnelloGuardianofratrumMinorumde Pifis ,&fratrePinoPi JanodeOrdinefratrum Minorum , &Domino lacoba Alianco deRipaFracta , &Berlingherio quond. D.Nicolai de Grosseto, guccione de Marifcalchi Notario, &Graticcio Notariode Montecchio ad bac regatis die decima menfisAugustis , . Item codem isto die ,&loco coram iftis , presentes D.Thomas Iudex , &BanducciusBoncontis Sine daci , &ProcuratoresPifani Comunis constituti adbac percartam rogatam , &firmatam aprafato LeopardoNotario filio OrlandiNotarij deAmorrona sub Dominica Incarnationis anno 1296. Ind.8. quiuso idusAugustisindicatorio, &procuratorio nominepro ComuniPifano , ex vnaparte , &prafa tiDomini guccionusBurdonenfis, &GheriusD. Vguccionelli Sindaci , &Procuratores prafatorum Domi- Dominorumnobilinm Vpizingerum , vtde mandato findicationis , &procurationis ipforum297continetur inistis inftrumentis fine cartisfcriptis,&rogatis aprefatis Graticcio Notario,etGuidoneNotarioSindi- catorio,etprocuratorio nomine præfatis nobilibus ,etuniuerfitate dictorumnobilium , ex alteraperftupn Lationemfolemnem conuenerunt , etpromijerunt interfeviciffim , etsibi adinuicem facere, etobferuare , esfieri , etobferuarifacere omniaprafatapasta , etconnentiones comprehenfasinprefatis cartis fiueferie ptis,fiue instrumentisproximè rogatis etfcriptisper meGuidoneNotarium,etper guccionem dift:Mari- fealchi Notarium, qui deys similes cartasfecitpro indiftipaftis, etconuentionibus contineturhicadKa- -dendas Septembrisproximi vetus,et plapacta, etconuentiones, etomnia, et fingula comprebenja in -prefatis cartissemperbabere, tenere , etobjeruare, ethaberi, etteneri, etobferuarifacere firma , etratha, etfirmas , etratbas, etcontranonvenire,vel facerepoffe, velalioullo vnquam tempore , alquo modo , veliure alioquin Marcas milleboni ,et optimi argenti,perpænam, etnominepane, ete pnam, etdispen- diumtotum,quod inde baberetur ,et fieret , et interesseviciffim , et ad inuicem per Aipulationem dare , ct -componere conuenerunt, et promiferunt danda etfoluenda , etfiuè dandas,etfoluendas , et danduin, et praftandumparti , fidem obferuanti a parte, qui contrafaceret, etveniret,itavtpanafoluta , vel remiffa, -quequoties committatur exigipoffitcum effetia , etsese videlicet Sindaci ,etProcuratoresprefatiPijani . Comunifindicatorio, et procuratorio pro ComunePifano,et ipsum ComunemPisanum,et bona Pifani Co- munis, etDD. Sindaci, etProcuratoresdd nobilium, et vniuerfitatis ipforum sindicatorio, etprocura- torioprodd. nobilibus, etuniuerfitate,et corumbomines, etbonainterfe viciffim, etfibi adinuicemto mode, vt dictum eftper ipfis omnibusobligauerunt renunciandopriuilegio fori , et omniiurspropterquod Jejea prefatis,veleorum aliquo,etnominatimasuprafcriptapanatueri , veldefendere poffent, velali quiscorumprout, ι. : 1 EgoLeopardusquondam PacchionisdeAppiano Imperiali autoritati Iudex or dinarius , &Notarius publicus præfata omnia, vt indd. Guidone Notariode . inueni , ita fcripfi, &adhancpublicam formam redegi nihil addito, vel diminuito,quod fenfummutet, vel intellectum , &e. 1 1 15 १० Dalle 298 Dallefopraddettescritture , epriuilegi si vede il grandominio indubitato , che questa famiglia aueua nellaTolcana , e col cognome de Cadolinghi , ed Opizinghiportaualo Acettro di molte Terre, eCastelli posti in varie parti della Toscana , e fuoriancoradila- tandosi per il Genouefato , edOruietano ,comedeltutto se nedaràtagguagho negli al- trinostri volumi , condiftricare dall'inuiluppodipiuConti, eMarcheli,chetignoreggia- tono in quegli antichi fecoli; bastando toloa questa diauerportato speciticatoilcogno- me de' Cadolinghu, che è fola , e d'auer poffeduto tuttii beni , Terre, eCastelli ,che poffedeuano i Cadulı , i quali druifiin diuerte famiglie , furono chiamati con altri co- gnomi , cioc de Paltonieri , de' Maraffi, de Bardonefi , di Schiettocoli , e di Triualda , Tenza specificare l'altre de' Conti Alberti , di Mangone, di Marfciano, ed'altre infinite, che poflinopretendere fi nobilprincipio Resta in dubio , che la famiglia degli ObizidiFerrara si distacchi dagliObizi diLucca , o dagli Opizinghi di Pifa , come fu quel Tedaldo figliuolo di Qpizo, chemoridel1095. comeinvn rogirod'lldebrando, che li conferma neilArchiuiodel Decanatodi Lucca , posledendoTerrene' medefimivocaboli , chepollederonogli Opizinghi . Ma percheci manifeftanole scriiture , ellstorie di Ferrara , che queja tamiglia Obiza , oggi Marchesi fi fofletrapiantata in Ferrara nel 13 14. comebene latierniceMarc'Antonio Guarini nel Tuo Compendio Utorico di Ferrara lib.s.conl'infiafcritteparole Di questa tamiglia vi fu GherardoContigliere maggiore di Roberto RediNapoli, capo del gouernodi Ferrara , mentre egli la tenne a nomedella Chiesa . Diquesto,per quanto riferifceGiuseppe Betusi nella descrizione di Cathaio, ebbe in Ferrara principio lafamiglia Obizanel 1314. enel 1348. vi fuAlemanno Potestadi Ferrara , e che a nome del MarcheseNiccolò terzo , fece la consegnadel Polefine , edi Rouigo alla Republica diVenezia. Nel 1354. vi fu Giovanni Obizi valorofo Capitano GeneralediFrancescodi Ferrar Signore diPadoua,dellaRepublica Fiorentina, aggiugnendo la città d'Arezzo alladitei giurildizione; fece giornata gior con iTodeschi , edifete la libertà di Lucca ... Tommaso con l'aiuto di Carlo Quarto libero Lucca dalla tirannia , fu Generaledi VrbanoQuinto Pontefice ; fecegiornata con Gio: Aguto Inglese Capitano di grande stima , che in Toscana militana per l'Imperatore , ed il Visconti lo tece prigione . Passò in Inghilterra , doueda quel Re venne accoltocon onore , per il qual combat- tendo contro il Re di Scozia , fece sì , che egli diuenne prigione del suoRe, per loche venneda lui creato Caualiere di Gattera , onore , che in Italia da altri non è stato conse.. guito, senonda Ercole Duca di Ferrara , eda EmanuelleDuca di Sauoia . Fu Consiglier d'Alberto III. e delMarchese Niccolo fuo figliuolo Anfrione , fu Con- dottierodigente d'armi del Marchese NiccoloTerzoFstente , colquale venne a battaglia nella Terradi Lugo, e si oppote Insieme col Carrara,ed ilCo: diMonte Forte a Giacomo delVerme, impedendogli il passaggio nel SerraglioMantuano; el'altroDaniellefu fauo- rito Segretario , e Fattore generale del Duca Ercole primo . Epiuoltre dice , che questa famiglia a oggi ancora luogo in Ferraratra le 27. nobili famiglie. Ondevedendo io iGerardi , e confrontare i tempi nella famiglia Opizinga , e non nella Lucchete , poffo conpiú ragione tenerladiscesa da questanobil famiglia Opizinga , che dall'altre ; tuttauia auendo noi maggiori notizie , eriscontri , faremo a parte l'albero , con le fue autentiche scritture , secondo , che auiamo pratica- to nell'altre ne' seguenti volumi , bastandoci perora di auermostratola famiglia principalede Cadolin- ghi , ed Opizinghi di Pisa , dalla quale fi possanodistaccare l'altre famiglie con- forti , e però ad altre fare- mo paflaggio . FA 209 FAMIGLIA ALBERGOTTA N Onopennaperdescriuere vna nobiltà,chenell'anticononàpari, poichevolendo iotrouare comeall'altre famigliequalche principio , nonè stato posibile,auendo il tempo troppo inuidiato questo chiarissimosangue degli Albergotti , che ne lontanissi misecoli la trouo così potente di stato, e di ricchezza , che me la ța credere vn'ananzo de' Regi Toscani, chedominarononelCalentino possedendo iui i più antichi Caftelli diquella Prouincia , cometale era il Castello di Toppole; edi ciò ne fanno fede gli Ar- chiujdellaBadiad'Arezzo , e quellodi Camaldoli; ed oltre questihanno publicato al Mondoperveritàdi quantofi dice , la pennanon solo di Jacopo Burali pelle vite de' Ve scouid'Arezzo , maanchequella di D.Agostino Razzi nelle tue Istorie di Camaldoli , Lenotizie, che fi hannodiquesta famiglia , ci fannocredere , che possadislaccarsi negli antichi tecoli dagli Vbertini , e Barbolani , si perinomi medesimi, come anche peril poffefsode beni,vedendosigli Albergotri possedere insieme con Tribaldo Vber- tini iCastelli di Fanule, di Ponina , di Cinina , di Marcena , edaltri , come si mostrera appreffo. Perquanto si é potutoda noi rintracciarenelle più antiche scritture della cittàd'Arcz 20si è trouatoper progenitoredi questa nobiliffima famiglia Albergotta , vn Tebaldo, chefiori nel 890. che fu padre diun'altroTebaldo , d'Alberigo , comebenfi legge in vn'istromentoposto nell'Archivio della Badiad'Arezzo alla Caffetta L. num.48. Ed ilsuddettoTebaldo molte volte si vede risedere proTribunali col Vesconod'Arez zoa sentenziarelecause de' nobili, leggendosi in piùistromentidella detta Cassetta,co- meanchenell'Archiuio della Cattedrale Aretina, chepernoneflere ordinatononsipose fanocitare lescritture ,così diftintamente , come negli altri ordinati . DelsecondoTebaldonon si à alcuo riscontro ,che auefse tigliuoli , comefi àd'Albe. rigo,che fu padre di Guido, edi Rainerio,qual generò molti figliuoli, cioePietroTebal doterzo,dettolocolo, Grifo chiamato Gulfo , Bernardo , edAlberigocognominato Bulgarello , come il tuttofi vede nell'Archiuiodella Badiad'Arezzo alla CaffettaE. in piùistromenti, eCaffettaB, num.52. doue si legge il padre di tutti questi , come ancor Pauo; e tutti insieme i domandarono diToppoleCaftello in Casentino , e cometutti Signori diquesto, posficderonooltre i sopranominati Castelli , quegli di Verrazzano, Le cioli , Cafi , Castelnuouo, Tofina , CollediGragnone,Argiano , Pellago , Valialla , Pianettolo,Diacceto, Bononi , Staggiano , Pitigliano, Laterina , ed altri , Madiuiden- dosi poi quetta Signoria ,ostato indiuerli fratelli ,prefero altri cognomi in progressodi tempos comebeneaccaddeaquesta casa degli Albergotti , la quale daAlberigodetto Alberigotto, fi denominodegli Alberigotti, edAlbergotti , 2 Si diuife dunque Alberigodetto Alberigetto,eBulgarello da fopraddetti fratelli , da' quali originarono le famiglie di Pelago , e di Diacceto, e forse i Guidalotti , come& dira afuo luogo seprese per sua parte tutti iCastelli, eluoghi,chepossedeuano intors noalla cittad'Arezzo , che furono Verrazzano, Staggiano , ColdiGragnone, edaltri . conl'acquisto poidelCastello di Mugliano , oggidettoMughiano , della Terradi Baffay monte, diPionta , edaltre . ۱ Alberigottodunque ,dettoBulgarello , generò Martino, di cui si legge inun'istromen. torogatoda Rinieri Aretinonel 1032. cheeglidonasseal Monasteriodelle Santa Fiora , eLucilla ,dettovulgarmente la Badia d'Arezzo una tenuta , di terre po ste aQuarto in vocabolo Fabriche, il quale istromento si conferua appressoglieredidi Bernardinodegli Azzi . Questo fu padre di Alberigotto , che fu Senatore della Rep. Aretina l'anno 1089. comefi leggealla Cafietta Q.num. 16. della sopraddetta Badia , edalnum, 82. fi vedel'ali trosuo figliuolo chiamato Ramundino, chefuCaualiere , e segui l'imperatore Corra- do, il quale fi compiaceua molto di soggiornare in Fiorenza e con questa occafione Raimondinofattoda $M.C.Caualiere prese anche esso Hanza per qualche tempo in Fio- renza,apoi se ne ritornò inArezzo , comenarradiciò Scipione Ammirati facendolo progenitore della famiglia degli Albizi , de' qualiappresto se nediscorreraseperòhorase guiteremo il nostrodiscorsodegliAlbergotti . DiAlberigotto figliuolodiMartino nacqueroAlberigo , di cui non fe nevedegenera- Zione,Mattco,Bernardino, eTebaldo,comesi leggealla Caff.C.n.25.callaCal.B. n.29. PP enum. 300 num.64.dellArchiuiodella precitata Badia d'Arezzo, come anche alla Caff. Q.n. 42. en.80. ed alle Riformagioni di Fiorenza l'anno 1175 . Matteo generoAlberigotto , Guido , e Rinaldo , iqualitutti sono nominati alle Ri- formagioni Ducali al lib. 20. a c.89. ed alla Caff.Q.11.56.57. DiAlberigotto folofitroua fucceflione; poiche esto genero Guido , e Pietro , che si legganoal lib. 28. delleprecitate Riformagioni .. ٢٢ DiAlberigotto fratellodel suddetto Matteo si leggano suoi figliuoli Albericolo alla Cafletta Q.num.40. e 80. della suddetta Badia d'Arezzo, nella quale pure fonnominati perfuoi fratelliRolandino,eM. Beltrame Senatore nella Republica Aretina , come al lib.24. delle fuddette Riformagioni , comeanche alla CaflettaX. n.11 . della prenomina- taBadia , il qual Beltramegenero Guido, Bonalbergo , e Matteo , come allib. 49.delle Riformagioni ; alla Call. A. p.9. edalla Caff. B. n.33. doue compranoMugliano da loro fin'ad oggi poffeduto, DiBernardinonasconoOddone, Guido padre diOrlandino,di Beltrame,ediOrlando, iquali Gleggano in vniftromento di compra della metà della terra di Baflamonte l'an- no1207. rogatoda Onnebono Aretino, il quale istromento si conferua appresso gli ere- didiBernardinoAzzi; e l'anno 1272. fondano i suddetti il Monasteriodi Piontacon au- torità Pontificia , comeil tutto fi confcrua appresso ilSig. Senator Nerozzo Albergotti , che èdi PapaOnorio Terzo . 1 Di Guido , e di Orlandino si veggano le generazioni, che formanoduegrossi rami,e זי ٠٤٠ primaparleremod'Orlando Orlando generó Guiduccio , che non ebbe perquanto si sa figliuoli , eBeltrame, come ció costa per vn'istromento di diuifione, rogato da Ser Tebaldodi lacopo, che si confer- ua nell' Archiuio di S.Bernardo d'Arezzo del 1240. leggendosidi questo Beltrame più fi- gliuoli, che fecero diuerfi rami , come furonoM.Lando , Naldo , M.Franceico, eDino. DiNaldo nacqueGnalduccio , e Vagnotto, comefi legge nella Caffetta T. num.260. Di questo Naldo ne parla il lib, delle Prouifionidel 1311. nella conclufione della pace generale seguita tra Guelfi, e Ghibellini, essendoessovnode Deputatidella parteGuel- fa,nellaqualoccasione seppecosibeneoprare , che meritò sopra ognialtro deflere ri- conosciutodalla sua Republica Aretina , che oltre lo stanziamentodi 500, lire, l'onorò del Cingolo militare, elacclamò per benemeritodella Republica . Item cum Pirnobilis Naldus Bertrami de Albergottis curamfollicitam ,&operam efficacem habuerit , &dederit presentialiter , et actenus causam porfeftionem pacis,et concordia Generalis, etspecialisadpre- Jens Chrifti gratiapercompleta. Necin nos labores difpendia rerum effugerit dignum prouiderunt præfati .. tractatores, quiidemNaldus depremissispremium consegnatum maxime, vt cius fides , et opera inposte rum augumentetur; eapropter ydem tractatores in plena concordia stantiauerunt , et ordinauerunt , quod iple Naldus habeat,et habere debeat de hauere Camunis Arety quingentas libras fcilicet quando ipfeNaldus honore voluerit attingere, et attinget Cinguli militaris .... Gli articoli della detta pace li conferuano nell'Archiuio di Murello d'Arezzo . Veg- gafi il libro 17,de' Capitoliac.64. nelle Riformagioni di Fiorenza , enell'Archiuiopreci- tatodi Murello a' Protocolli di Ser GuidoneD.Rodulphi de Aretio , inparticolare al te 2. ne qualisi leggono , oltre i suddettti , Roberto, Ceccarino, eGiouanni figliuoli del suddet- toVannotto,come pure piú volte al Protocollo6. 10 Di FrancescoDottore famoso figliuolo delsuddettoBeltrame, chefu Giudice,eCon- figliero della RepublicaAretina, come nell'Archiuio della Badia d'Arezzo alla Cafi.M. num. 30. nacquero Pietro ,un'altro Francesco , eBeltrame, che tutti si leggono ne' Pro- tocolli 3.5. e 6. del sopraddettoNotaro . DiDino figliuolo pure di Beltrame , e fratellodel Dottor Francesco, furono figliuoli Mattiolo, e Puccio , quello padre di Martino ,e questodiBrandano , chegeneroBico , i quali tutti si leggano ne sopraddetti Protocolli di Murello . DaM.Landodi Beltrame nacquero Guiduccio padredi Jacopo , diPietro, e diGio quanni, che fuAbate Casinense , e poi Vescouo d'Arezzo, eM.Bico , iquali tutti i leg- gonoalProtocollo 2. e 3. del precitato Archiuio di Murello M. Bico suddetto genero Lando, Lodouico , M.Bartolomeo , e M.Francesco padrediNerozzo,di Lodouico, edi Niccolò , iquali tutti fi leggonone' Protocolli diMurello,edalla Caff.P. n. 62. dell'Ar- chiuiodella fuddetta Badia ,fi vede Lodouico eflere de Priori nel1384. eNerozzo invn: iftro 301 iftromentoappressoilSig. Senator NerozzoAlbergotti; eNiccolònel Priorista di Fio- renza, con il suo figliuolo Albizo, chefu padre di Cocco ,che fiori del 1475. che dice CoccodiM.Albizodi NiccolodiMFrancesco deb 475. comeancheallaCaff.Y.ne. della Badiad'Arezzo . teblys. DiNiccolò fuddetto furonofigliuoli Iacopo, eLionardo, comeappresso il sudacito Senatore.1 1 DiCoccosuddetto nacquero Francesco, eMariotto padre d'Albizo , e di Roberto , comein molti istromenti appresso ilsuddettoSenatore! Del suddettoFrancescofi vede figliuolo on altro Francefco ,che fece ficurta alla Ba- diad'Arezzonel 1532. come si legge in quell'ArchinioCaff.F. num. 42. eseguitano i ra midella lineadiOrlandodiBernardino d'Alberigotto, che fiori del 1210. L'altralinea fu quella di Guidodi Bernardino ,d'Alberigotto , per cui si forma l'altro grosso ramodi questa famiglia nascendo dal (uddettoGuidoOrlandino, edun'altroGui- do;equestoOrlandino fu quello , che entrò tra' dodici principali nobili della cittàdi Arezzo , che entrarono malleuadori per la suddetta Città a PapaGregorio Nonodinon perturbarela liberta Ecclesiastica l'anno 1236. sotto penadi millelire d'oro; la qualscrite Turasi vedefin'ad oggi nell'Archiuiodella CattedraleAretina . DiGuidonasconoBeltrame , eFino; di Fine furon figliuoli Gualtiere , eFrancesco, i quali si leggono ne sopracitati Protocolli diMurello d'Arezzo, leggendosi anche in essi un'altro Fino figliuolo del suddettoGualtiere & comeanchedalle scritture de' Gamurrini, chefi conferuano in vna cassa all'istromento segnato n.26. edal num. 13. si leggeAnto- nio figliuolodiGualtiere . Del secondo Finonacque Gualtiere ,phe tupadre d'Antonio comecoftaal lib. 1. dell'Archiuio di Badia fol.97. DaBeltrame suddetto figliuolo di Guido nacque Guido padre d'Alessio , chegenero Andruccio, M. Francesco, eM. Guido, che tutti fileggano al Protocollo3.delsuddetto NotaronellArchiuio di Murello, e seguitail ramo. Ondesecondoilnostro confucto, fi ponel'albero , opedale, accid ogninicuriofoleg curiofoleg galaverità del fatto . ১ r GAR RA 4 est ongindiA 1 CRIC 1 5 OCSASG 4 sibasiLO לוני וכליים I T D.Bico of٢٠١٥ 05 Brandanon n b Bico Guiduccio Vagnotto Gnalduccio Pietro Francefc. 1311. Puccio Mattiolo 1 1 1 B 1 1 Lando sou dinh baldoon Francescoazgo Ir Beltrame 1250. Guiduccio Fino Antonio Fino Gualtiere ני Francesco 1330. $3 Fino12939 1.0 c . mìDino 1 : Francesco Guidoanduccio Leffio Guido 1 Beltrame f " , ' 1 10 COLA PieroGuido Orlando1110 Orlanding Guido1352, Guido Bonalbergo די! - Mattco Guido Oddoralph t Alberigotto Guido 1 Beltrame Orlandino Bernardino 1170. Albericolo Matteo 21 1 Alberigo1090. Alberigotto 11300 Raimundino progenit. degliAlbizi ,edAlbizeschi 1100. Tebaldo 1 1 Bernardoprogenit. de Catani di Diacceto 1 Tebaldo 1 1 Martino1050. T 1 Griffo Tebaldo 1 1 1 Guido Pietro : Alberigotto 1919. Griffo Rainerio970. 1 Alberigo930. 1 Erbicu 1 TEBALDO fiorinell'890 ! Ши 303 Illuftrarono questa famiglia Albergottane' primisecoliiTebaldi ,egliAlberighi huo minitutti di autorità grande nella RepublicaAretina , epotenti per il dominiodi molti Caftellis eperòtutti sideuonocredere huominicelebri , e come tali eranoammessi alle primecarichediquella Republica ,nella qualepreualeua per lopiù il Vescouo; econef To fi vegganoifuddetti Tebaldirisedere pro Tribunali , come siedisopra detto, il che ci conferma, chequesti aueuanobuonaparte nelgouerno dellafuddetta Republica;edAl- berigodiMartinotenne ancheeffo, comeifuoiantenati, i primi luoghi nel SenatoAre .... tino, vedendosi Senatore tinodel 1089. i Alberigotto infigliuolofu verofeguaceper'le molte fue rare qualità ,'de' vestigi del pa dre,vedendofioccupatonellaSenatoria dignita , e ne' maneggi più graui della fuaRe- publica;peressere arrivatodouepotea maiafcendere altro Caualiere , prese dal nomedi huomocosìinfigne tuttaquestanobitissima stirpe il cognomedAlberigotti, edAlber- gotti ?????????? ? ?????? 1722221889 0 3???????????? ????????????? Etraidi luifigliuoli rifplendènon pocoBeltrame , che fu Senatore nella Republica Aretinadel11904 comefileggenellaCasiettaX.nu. 11. dellArchivio della Badiad'Arez 20Bernardino suofratello , esuoi figliuoli Orlando, Guido, ed Oddo, edi figliuoli di Beltrame,cioèGuido , Albergo , eMatteo, furonotutticelebri, ecapi di fazzione,e di granseguito , professando tutti la fazzione Guelfa, ed impadronendofi semprepiardi- nuoui feudi eCastelli , comesopra, cioè i figliuoli di Bernardino di Bassamonte;equoi diBeltramodiMugliano in quei tempiCastellofortiflimo ,ecombattuto più vokedal- Je fazzioni Guelfe , eGhibellines.com 11 P.AbbateVghellitoglie a questa famiglia Marcellino Vescono d'Arezzo , stante vna Epistolain Reg. Vaticano Innocentiy IV.Ann. Pomif. 5. Nicolao pete Ciui Anconitano fratri bath. MarcelliniEpifcopi Aretinin des Il cherepugnanonpocoalle leggi, eda' DecretiPontifici , edImperiali , iquali nella cittàd'Arezzohannoauutofempre vigore,come si èda meprouatonell'Istoried'Arez- zo, doue si èdimostrato, che quel Vescoui dopo le leggi fatte ( riferite parimente inquesta Istoria) sono stati sempredi nazione Aretinifinoache duró la dettaRepublica Aretina. 1. Per faluare l' Vghelli si puòdire , che il testo daesso citato il suddetto Niccoló foffe fratellovterino delsuddetto VelcouoMarcellino , essendo andato in Ancona d'Arezzo vn ramodella famiglia Spadari Aretina , che poifu chiamatade' Ferrantinis lenonvo gliamodire , che in detta città vi andafle anche adabitare vnramo degli Albergotti , for- tendo d'Arezzo quello di Beltramed'Alberigotto nella Prouincia dellaMarca;enonpo- nendoil suddetto Vghellidi qualfamiglia foffe ilsuddettoMarcellino , ci dà moltoda dubitare;maauendonoiilpofiello pera CrepiftiAretini essere questodella famigliaAl- bergotta, comel'afierifcano il Buralinella tua Istoria de VescouiAretini , l'Aleffi pilBor namuci ,GregorioSinigardi, edEmilio Vezzofi ,ed altri nonpotiamo, nèdouiamo to- gliereaquestanobiliffima famigliadegli Albergotti il Veicouo Marcellino , che fu elet to anch'effodalClero Aretino,secondoifuoipriuilegi, il quale non costumòmaid'eleg- gere a questadignità vno straniero, maben si vn'Aretino, edelle prime, epiù potenti fa- miglie di quella Patria , acció potesse maggiormente con piùdecoro, e con piú auto rita foftenerequella carica , cheera la principale, poichè auendooltre lospirituale, an. corail temporale , edominando perlopiù i Vescouiquella Republica , comefa a punto il Principe d'Oranges quella degli Olandesi;teneua ancora ladignitàdi Cancelliere, e di Contedel Sacro Imperio. Vegghinsi tuttiiCataloghide' Vescouididetta Città , che troueranno iLettoriessere questo Marcellino in mezoad vna ferie di Vescouidinazio- neAretini Marcellino dunqueprofessò la medefima fazzione Guelfa, cheprofessaronotutti quei della famiglia Albergorta , edeletto Vescono d'Arezzo dalCleroAretino , econferma- toda PapaGregorioIX. non ficurodi farfi confermare Cancelliere del Sacro Imperio , pernoninciampare in qualche negatiua , e farecon questapriuare il fuddetto Velcoua- to di onoreuolezza così grande;maben sì cercò tutti gli onori , e grazie, che fi poteffe romai otteneredalla S.Sede , che volse seguitare fino all'ultimo spirito , non temendo qualsiuoglia minaccia dell'imperatore . : Pen- : 304 Penfando ilsuddetto Marcellinoa' modi , che potenatenereperabbassare la potenza Ghibellina , fomentata dal fuo anteceflore , che fu della nobiliffima famiglia de' Conti diMontauro stata sempre Ghibellinas era tutto intentoariempire la citta d'Arezzo di popolominuto, ed'intendersi conla Republica Fiorentina , che li gouernaua aparte Guelfa, e cosi conl'vno , el'altro mezzo fignoreggiare la Republica Aretina . Maper che in Arezzo la più parte delle famiglie nobili , epotentierano Ghibelline, pentarono questea' casiloro, auendoscoperta l'intenzionedel Vefscouotendere tutta alla lorofop pressione; ondevnitesiinsieme fecero coftare all'imperatore , che ilVefcouoMarcelli noauendo grand'intelligenza con i Fiorentini , volesie dareloro la cittàd'Arezzo.. L'Imperatore credette a quanto gli fu riferito ; etanto piusi confermòin questa creden- za,quanto che ilVescono Marcellino nongli ricercò la conferma nella caricadiCan cellieredel Sacro Imperiose diffeminandoti ancora per la detta Città,cheil Vescouo volesse dare la Citta in mano de' Fiorentini, il popolo concepi essere ildetto Velcouo traditore della sua Patria ,ecome talecontro dilui si solleno in maniera , che venutoin manode fuoi nimici , con grandiflima barbaric , ed inaudita crudeltà senza auer riguar- doalla dignita Epifcopale , fu da el condennato alla morte, e strascicato a codadicaual lodaArezzo finoa CastiglioneArctino . *************** 2325225553 lacopoBurali nelle vite de' Vescoui Arctini, molro diuersamente racconta ilcaso,ma conuenendonel fine senzafare riflessione a noftri Cronifti , dice che operandodi con tinuoilVescouoMarcellino, che tutta la città d'Arezzo si riduceffe aparte Guelfa , sprezzandoi priuilegi degl'Imperatori ,fu perseguitatodalla parte Ghibellina , ecaccia- todallaCittà;donde con fuga partitosi ando a Roma a Papa Innocenzio Quarto, a cui auendo fattonoto ilfucceflos tubito fudaeslo Pontefice fatto Generale di S.Chiefase benealcunidicano, chepercerto tempo essendo sbanditodalVescouatodagli aderenti delliimperio , fosse stato in queld'Ancona, quasimendicando, comeMatteoParideMo- nacodi S.Alberto in Inghilterra nell'Istoriad'Aimoniodidetta Prouincia dell'anno 1249. nella qualistoria poneuna lettera inuettina del Cardinal Ranieri contro la crudeltà dell' Imperatore Federigo 11.la quale efortaua adestinguere totalmentequegli, che seguiua- nola pasteGuelfa a ditesa di S.Chiefa contro il suoImperio, esuoi feudatari ; per laqual cosa detto Marcellino incrudelito semprepiù contro iGhibellini con occafione dell'an- torità datagli dal Som.Pontefice, faceua moltidannialla parte suddetta , efortando non foloin quei paesid'Ancona , doueera con il suoesercito la fazzione contraria verso di queglisma ancora con lettere , emessi segreti , doue aueanoaderenze, adessere contrari alla volonté del prefato Federigo Imperatore , ed in particolare la parte Guelfa Aretina. 11che intesodaFederigo , arrabbiato controMarcellino , vedendoturbarsila giurildizio- ne, peressere laCittàsotto l'Imperio ,ed il Vescouo fuo Cancelliere , eConte Palatino, s'irrito di maniera, che oltre d'auerlo fatto deporredal Vescouato, fece eleggere dalCa- pitolo ArctinoGuglielmino Vbertini l'anno 1248. il quale perònon fu confermatodal Pontefice, viuente Marcellino , come costadamolte scritture degli Archiuj della Catte- drale, edella Badiad'Arezzo, leggendosi in essi alcune sentenze presente ilVescouoGu- glielmino,viuente ilsuddetto Marcellino nel 1248. Oltre dunque d'auerlo fatto deporre lecondoil fuo coftume, edegli Imperatoridiqueisecoli , che erano contrari alla S.Sede Apoftolica facendo iVescoui a modoloro ; operò , che fofle atradimento preso, e mef- foin carcere, doue per tre mesi continui stato racchiuso, alla fine per ordinedi detto Fe- derigo, fu da' Saracini condotto alla forca ; e quiuiappeso finì isuoi giorni nel Castello di S.Palmianol'anno 1249.cosa , che disturbo il SommoPontefice , il Collegio de Car- dinali, e tutti i Fedeli di S.Chiesa, e mori qualicomeMartire, secondo l'opinionedelsud. detro MatteoParide,mi Tutto questo racconto nonviene desctitto , chedavnoInglese molto lontano da queste nostrepatti; e niunodella Tofcana , nèdell'Vmbria ; nè tampocodella Marca -àfcritto , nè trouatoriscontro alcunodel nostro Marcellino , chese n'andalle aRoma alPontefice Innocenzio Quarto, e chefofle da esso creato GeneralediS.Chiesa, nètam poco , che foffe Anconitano , e che in queipaesidimorasse , eperòdouiamoprestar fede a' nostri Cronistidella Toscana , cheaffermano il fatto comesopra . DagliArchiujd'Arezzoli caua essere introdottiiConsoliper sminuire l'autorità a'Ve- scoui , e questo fu per opra nondel Vescouo Marcellino , madel medefimo Impera core 305 toreFederigo; restandofalsoquello , che hanno scrittogliAntori inquestopropofito , nelcasodel suddettoVescouo; eciosi prouadalfattodell'Abbatedi Badia, cheera de'piu potentidopoilVescouo , possedendo inquelsecolosopra ventottoCaftelli, come ap- pariscechiaramente nell'Archiuiodidetta Badia alla Caffetta B. num.33.edalla Cafict ca L. n.19. doue si vede, chel'Abbate era in possessodella giutisdizione de' fuoi Caftelli , al qualegli veniua sempre contrariatada' Vescoui oGuelfi , oGhibellini , chefossero; peròl'Abbatedella fudd.Badiaelesse iContoliper il Cattellodi Fontiano nel 1240. che fn- ronoAndread'Aldobrandino,edOrlandodiPaganello,i quali giurarono fedeltà all'Abb. il che fu tutto fattocon la potenza (comedice la scrittura) diFederigo Imp. Vicecomite nelVicecomitatodiCellialo; fcilicet ab Imo s.Flora, que adCellialum ,&vfque Lusignanum proD.Roggeriode BagnoloVicarioinComitatibusArety ,Caftelli ,acin Cortona ,&eius districiuperD. PandalfumdeFascianellatotius Tusciapro ImperioCapit. Generalem, comeper rogitod'Orlandino diTeglinediCastiglione Aret. 1240, Anzi dopoqualche tempo, civedel 1260, vi furono molti feudatari del Monaftero, che vennero a pretar l'obedienza douutaper iCaftelli,che rencuano allasudd. Badia . Nonsi puòperònegare , che il VescouoMarcellinonon fa- cessemoltibenenzi alla città d'Arezzo , ed in particolare quellodi accrefcere la d. Città circondandolad'vn nuouo ricintodi muraglie, principiandole vicino al Monafterodelle Monachedi S.Benedet.etirando oltre per la via Sacra tinodoue è hora la Chiesa di S.An- tonio,passandosopra doue è oggi laChiela de PP. Agostiniani, raggiugnendolefuoridi PortaCrucifera al muroantico, doueè oggi la Fortezza,seguendo pervnirle insieme tin'al luogo,doueerano cominciate a fabricarsi; eciò fece arichiesta della parte Guelfa,di cui era capo,per poter saluare , erenderticura la Cittada qualunque Icorreria, che faccuano bene spetio queigrandi Ghibellini del contado, contro iGuelfi , auendocominciato la Cittaariempiuti da popolominuto stato sempre nimicode' Ghibellini, come confessano tuttel'Istorie con l'attestazione de' nostri Archiuj ; mai Ghibellini , che nondormiuano opraronocosìbene conl'imperat. ecolpopolo ,che successequello, che dili di sopra . Giouannidegli Albergotti funonmendel VescouoMarcellino, Guelfo, e tu così infi- gnenelle lettere, che consegui il Prioratodel Monasterode'ss.Abbundo, &Abbundantiode Crucedell'OrdinediS.BenedettonellaDiocesiAret. ed essendo elfo Decretorum Doctor,gli fu rimesso la decisione d'vna lite vertente tra il Canonico Azzolino degli Azzi, ed il Mona- sterodella Badia d'Arezzoper la Pieue diGalognano nel 1358. per rogitodi Lodouicodi DolfoCittadino Aret, il qual istromentoficonferua nell'Archiuio della d. Badia Caff.L. n.84. e nellaCaff.X.n.11. del medesimoArchiuiofilegge; Ven. D. Ioannes deAlbergottisde AretioDecretorum Doctor , ilquale comeAbbate del Monastero, eBadia di Fiorenza , cAu- ditored'AndruccioCardinalediS.Marcello , fa procura nellapertona diD. lacopoda CastiglioneArct. Abbate diS. Fiora d'Arezzodi poterenelsudd. Monafterodi Fiorenza vestirMonacieconferuare nelle dignita egiurifdizione,egouernare nellospirituale,enel temporale il d. Monasterodel 1363. 11P.Puccinelli nellasuaCronica della Badia Fioren- tina afserisces cheGio: Albergottid'Arezzo fu daVrb.V. nell'an.3. del fuo Pontif. manda- τοNunzioa Milano per trattar la pace traGio: FieschiVesc. di Vercelli , eGaleazzo Vi sconti, citando ilRegistro Vaticanon.58.231. e 232. anno3.VrbanoV.chedice . VrbanusAbbati loanni SMariede Florentia commifitpacis reformationem interEpifcopum Vercellen. Jem,&Galeatium deVicecomitibus annoMCCCLXV.proquoipse Pontifex literas direxit Bernaboni de Vicecomitibus, vtdaretfaluum conductum . Siporto ancorad'ordinedel medesimo Pontefice alla ricuperazionedi S,Stefanodi Prato . El'anno 1366. tece la permuta della Chiesadi S.Micheledi Rouezzanopresso Fiorenza ,foggetta al Monastero della Badia did. Città con altri terreni ; ed in fine dice , che del 1370. fuffe fatto Vescouo della tua Patria d'Arezzo; comel'asserisce ancora lacopo Burali nellasua Istoria delle vite de' Vescoui Aretini,deliedicui azzioni neparla diflusamente, lequali per effere confpicuenon side- nanotacere . Viene chiamato,dal suddettoBurali ,Giouannidi questo nome secondo , di casaAlbergotti , patrizio Aretina, che fu conforme glialtri eletto dal Capitolo , confermatoda PapaGregorioXI. nel 1372 . Nonpotea S.B. conuenire in miglior fuggetto, epiù adattatoa suoi fini ,per effèregli Albergottiper profeffione fempreGuelfi,per potenza tra la parte Guelta vnichie per au- torita femprecapidi essa.QuiGio:cominciò síper genio,come per politica a dimostrarfi tuitoGuelfocnimicodeGhibellini; onde il Papanontapea per quetia parte,che defiderar ९१ dauan 306 dauantaggio. Pensodunque ilVescono per stabilisi meglio in questo grado di potenza , efark con questaSignore affolutodella Republica Aretina , ediannichilarealcuni Citta- dini, che fospetti giudicaua per opporfi afuoition ; e perciocon isuoicongiunti , ed aderenti , contiglio ilmodo più facile ; ma non gliriutcí però , comeda loro fu giudicato, perchevccidendo etli nelprimoaffatto Cristofano Guafconi, hnomo di sangue nobi- litlimo , ed amatodalpopolo ,fu cauta, chequesto vedendo vna morte tanto ingiusta , fi folleuafle contro tutta la famiglia Albergotta , efcorrendo da per tutto con l'armi al- la mano, abbrucio molte case della detta famiglia , e trucido qualunque aderente.di ello, chese gli opponeua , ed infuriatosialle case del Vescouo , vi meneilfuoco, facen- doprigionel'istesso Vercouo ,a cuiveciteromiferabilmente duesuoifratelli, ènonba tandoquesto, arferoancora alcun'altre catede' feguaci deldetto Vercoubsilquale non perdendofi puntod'animo per questa furia popolare, che nonfuole perlo pin durare , fi aiutò con l'intelligenza de' fuoi per scapparedalleloro facrileghe mani , come in effetto gliriusci ,poicheauendo corrotto le guardie ,se ne fuggi a Pietramala , e quantunque iTarlati Signori di questa Fortezza, toffero pocofuoramici , edi fazzione al tutto con- traria nondimeno essendoCaualieri generofi, ebenigni lo riceueronocontuttequelle dimostrazionidi stima , ed'affetto, chesipotesseroda lui defiderare; anzi dauantaggio gliofferfero il lor aiuto per mortificare quegli , che queanoauuto tant'ardire di maltrat tarlo,perilchesi fece da questi Sig. di Pietramala adunanza di gente per feruire il ludd. Vescono il quale con l'intelligenza , che avea d'alcuni popolariGhibellini pensedi for- prendere all'improuifo Portabuia ;econferito questo suopentiero, ed ordimento con'i fuddetti Signori , ( i qualigli diedero tutta quella gente, chevolle) sotto la condottadi Magioda Pietramala , e di Marco figliuolodi Piero Saccone prese la marciata verlo Arezzo,ma scopertofida' Guelfi ,che stauano a ciò molto vigilanti , fi apparecchiaro- noalla difesa della fuddetta porta ; e quando ilVelcouocon la fua gente persaua di en trare fenza oftacolo dentro laCitta, litrono in pericolodi restarui morto, come di fatto vi restaronovecifi mohide fuoi , ed altri fartiprigioni , i quali furono dilabitodecapi- tati , Veduroli dal Vescono perduta ogni (peranza di poter ritornate inCittà , preferi foluzione d'andarfenedal Pontefice, ilquale congrandimostrazione d'affetto l'accolfe. Mafacendolidalla Chiesa guerra inquesti tempi , controGaleazzo Visconti, fu da Sun Santitáinuiato il Velcouo Giouanni a quellavolta , il quale effendo huomo dicuore, ed armigero, riusciintutte l'occasioni a marauiglia, e particolarmentenella prefa di Vercel li, della quale fueglicapo,per la cui impresa gli Ecclefiaftici s'impadronirono di sopra • cento fra Castelli,eTerres per la qual perdita M. BernardoyeM.GaleazzoVisconti ri- trouandolia mal partito, si rifolferodiprocacciare colmezode Cardinaliloro amici in Auignane, ede' parenti dei Papa (non guardandoaspesa alcuna)vnatreguaconlaChie sa,laqualeglioPaccordó con facilira, per potesi poi feruirediquesta gete in Tolcana, cheera il giocovantaggiolo per il tuddetto Veschuo , che era di profeffione Mohaco Benedettino, con la qual gente pentana auendoaderenze, ed intelligenze nella città di Arezzodiuenirne padrone ,econ tenerla deuora al Papa,confeguire in questa maniera l ...CappelloCardinalizid, checotantobramaua . TornatodiLombardia, volleingiorno efperimentarequantofipotcapromettere nellaCittà , e qual foffe il fuofeguito; onde vícitoa 30 d'Agosto per laCrra ermato con tuttiifuoi congiorati, ando gridandovi ua laChiefasallaqual voce folleuofli il popolo , e prendendo karme gli rispose viua li po- poloze la libertà , peril che fu forzato a partirsi , e lasciare quella Città in tutta hbertà . Questo Vefc. auendofattoyna nuoua fazzione perla quale veniua molto indebolito ilpartito Guelfo , diede occafionea grandi , eChibellini dipentare allavendetta de Sef- fanta, che gouernauanola Città, i quali decretarono di tenere semprelontani dal go -uetno iGhibellini , Farta poi nel 1345.quella crudel legge da nouantafeihuomini popо- larteCiompi , contro de Grandi, e Magnatis fi vnirono perciò infieme tutti i nobili esclusi, ed in particolare i Tarlatı, egli Vbertini , i quali auendo per laloropotenzapa- rentele , ed aderenze in tutta l'Italia , e fuori ancora , tečerovenire Soldatefcheda tutre le parti , dando efli ildominio della Cittàa Carlo Redi Puglia , edi. Gerufalemmé , il -quale vi mandò piú Gouernatori , eCapitani diguerra , comeuno fu il Conte Alberigo daBarbiano , convna groffa compagnia chiamata la compagnia di S.Giorgio,lafciara qumidalfudd. Carlo,cheebbe lo Scettrodella Cittàdalla gentepopolare,eperVicereg. auen- L 307 anendoui lasciatoGiurinoVesconodi Turino, e dopo questo , edaltri rimossi dal fudd. Re , virimase lacopo Caracciolo , il quale chiamata la Soldatesca di Villanuccio da Buonforte allaguardia dellaCittà, resto la pouera Città destituita talmente di forze , che nonpotechel'oggia cere all'vltime rouine,scasandomolte famiglie nobili, lequali si spar- fero invarie parti d' Italia , efuori ancora ; si cheperopera de' fuoi gran Cittadini perde Arezzo la sua libertà ,vendutada chi altra volta la diede alla Republica Fiorentina, come si èdettoda me nell'Istoria d'Arezzo . IlVescouofuddetto fu condotto prigione a Pietramala incolpatoditradimento quan docondussei Tarlatialla torpresa d'Arezzo , a'qualipromesse , cheglifaria stata data Portabuia, doue riceuerono ifuddetti si gran percossa , e che con la fuga a penafifal- uarono, ed il suddetto si ritiro a seruire SBeatitudine , come si èdisopra narrato ; onde questiSignori pretesero vn grossoriscatto , chegli fu poi pagatodal Clero Aretino , per ilcuipagamento impegnoaBernardoGuadagni nobile Fiorentino quella bella Mitria, Pastorale, cheteceilVescouo Guidotutta ornata di pietre,egemme preziosiffime;ed eslo sborso tutto il denaroappuntato a suddetti Signoridi Pietramala . Miserie in fine , che accaderonoa tutte le Republiche , che in tale estremitànonsarebbero venute se foffero stategouernate da vnfol Principe, sotto di cuièimpoffibile fuccedere tante calamità , tante ingiuftizie ,tanti odij , tante occifioni , ed infinite rapine . Ritiroffi il Vescono Giouanni al suo Vescouato , e mentre era in grazia di PapaVr bano, semprepensaua a volerdare quella sua Città al suddetto Pontefice , della quale - poiafpiraua d'esserneda essodichiarato suo Vicario, e dominare conforme a suoi pri- midesideri ; magli riusciil tutto vano , perche occorrendo la morte del fuddetto Pon- tefice, in cui tuttosperaua , fiammalòtalmente aquesta nuoua , che affalito davna febbre acuta , resto in pochi giorni anch'esso da questa occifos e così la Republica Fiorentinavisse senza piutimore, con sopprimere ancora tutti quei grandi , è potenti Aretini . 1 GuidodiM.Beltrame degliAlbergotti , fu huomodi grand'ingegno, ed'autoritànella Republica Aretina,nella qualeoccupaua i primiluoghi, come il Senatore fuo padre l'anno1256. fu folodeputatodalla parteGuelfa,perfar pacecon la fazzione Ghibellina , edebbetantaforza ilsuo negoziatofatto con Federigo Marabottini deputato per i Ghi- bellini , che fu aîtrettodi condescendere advn terzo, che fuTerno de' Bostoli amiciffi modegliAlbergotti , il quale fu causa, chefi venisse alla conclufionedella pace , come desideraua il suddettoGuido, la qualeconcordemente stipularono in detto anno sotto pena di 3000. Marche d'argentodapagarsi dall'inosseruantealla fazione contraria , per laquale iGuelfi turonointrodottinellaCitta conapplauso grandiffimo di tutto il loro Elercito, eparticolarmente de' Fiorentini , co' qualieffendofatta pace , erinouata la le- ga, fu adimitazione loro introdotto nella Citta il gouernopopolare , ordinando , che fi creafiero per elezione dodiciCittadini Aretini al principal Magistratodella Republi- ca,i qualiperdignita suprema si chiamarono Anziani, come il tutto si legge alleRifor- magioni di Fiorenza al lib. 29. Francescodi Beltrame fuGiudice , eConsigliere nel gouerno d'Vguccionedella Fag- giola Potesta d'Arezzo nel 1294. •Francescodi LessiAlbergotti, fu Dottore, edAbbatedella Badia diS.Benedetto di Fi carolo, come nell'ArchiuiodiMarelloProtocollo 3 . Albericodetto Bico fu così eccellente in lettere , ed inprudenza senza pari, che quan- tunquedi fazzione Guelfa , fu molto stimato da quelgran Vescouo Guido di Pietramala, di cui fu Consigliere , e Segretario , mentre il suddetto Vesconoera Vicario per l'Impe ratore , d'Arezzo, e Generale diquella Republica . 1 Francetcofu Dottorefamofissimonellalegge, moltocommendato daScipione Am mirati , edal 1.11. della sua Istoria Fiorentina , dice , chedel 1358. fu spedito dalla Repu- blica Fiorentina alSig.di Bologna, Francesco Albergotti famoso Giur sconf.perl'interef- tede' confini, il qualedopo molte difpute,econtese, mostrò, che la Cotea dello Stale fi ap- parteneva al Monasterodi Settimo,eperquestoaueruigiusta pretenfione i Fiorent.enon i Bolognesi, e furonoprodotte scritturedel 1040. e cosìfi quieto d.Sig.che era stato mesto sù dagli Vbaldini, acciò i Fiorent. nonvi fabricassero Fortezze, che conil tempopoteuas noad effi nuocerescdel 1395. questo Franc. fece follcuare Arezzo controi Ghibellini; ma 92 effendo 1 308 essendoquesti forri ,restarono vittoriosi , e cometali cacciarono ilsuddetto Francesco , con furti iGuelfi dal gouerno della Città fuddetta . M.Lodouico tuo figliuolo non fu inferiore al padre , efu adoprato in moltinegozj importantiilimi della Republica Florentina , especialmente nel 1397. fudeputatocon M. Filippo di M.Alamanno degli Adimari Caualiere , con titolo di Procuratori , ed Ambasciatori in nomedella Republica Fiorentina , ede suoi aderenti , all'illustre , ed eccelfoGiouanni Galeazzo ViscontidiMilano , ed a' Comuni di Pisa , ediSiena per fare pace, come al lib. de Partiti de Signori Collegi fegnato S. e dopo fu Ambasciatore con M. Rinaldo Gianfigliazzi a Bologna , al Signor di Padua , a quel di Mantoua , edalMar- chese di Ferrara , i quali ratificarono la Lega del Mesedi Dicembre del 1397. e l'anno auanti fu Ambasciatore conM. Palmieri Altoniti alDuca di Milano . Di questo grand'huomo ne scriue Lionardo Bruni , e toccando la suddetta Ambasce- ria di Milano , dice, che fu anche segretariodella Republica Fiorentina, EScipione Ammirati al lib. 15.delle fue Iitorie Fiorentine, narra (dopod'auere mo- strato al lib. 14. che le famigliedegli Albergotti , e de Bottoli d'Arezzo aucuano chiama- to il Rein Arezzo , che cacciati dalla Ci ta i loro Auuerfari , erano restate quasi Signore d'Arezzo) che il fuddetto Lodouico fu mandato dalla Republica Fiorentina, alla Repu- blica diGenoua Ambasciatore , con Guidodi Filippo , doue fi douer trattare la pace tra Fiorentini , Senesi , e Pisani ; e questo segui nel 1391. ed al lib. 16. dice , che il fuddetto Dottor Lodouico, fu destinatoAmbasciatore con Rinalde Giantıgliazzi aGio: Galeaz- zoVisconti l'anno 1394, e che l'anno 1398, fu inuiato Ambasciatore dalla Republica Fiorentina alla Republica Venezianaper la pace, che douca seguire traailDucadi Milano , ei Fiorentini ; del 1386. fu Ambasciatore aBologna , e dell'87 . a Imola, e poivn'al- tra volta a Bologna , come pure dell'89. ego, Niccolo Albergotti viene moltocommendatodaEmilio Vezzosi per granguerriero, chiamandolo inuisto , e fortiffimo Duce , e digente a cauallo Condottiere , il quale fi troud sotto Ciuitella , che credo fia il medesimo, che fu mandato iui dalla Republica Fiorentina per auantaggiare i patti della resa con Niccolo Colonna nel 1398, e che fu poiAmbasciatoreper la Republica Fiorentina a Roma con BartolomeoValori , ePiero di M. Luigi Guicciardini , e questo fu figliuolo di Francesco Albergotti suddetto, eMa- ziotto fuofigliuolo fu Proueditore della Cittadella d'Arezzo . Fu huomo infignenella Congregazione Cafinense D.Gio: Batista Albergotti , il quale nel 15 13. fu destinato Abbatedell'infigne Badia di Fiorenza, di cui era figliuolo, eprofef fo , comel'afferisce il P.Puccinelli nella Cronica didetta Badia;e che questo l'an. 1514. unisse a quelladi Fiorenza la Badia di Buggiano, stata sempre infigne ,per nonefleremai stata soggetta a niuno Ordinario ; ma immediatamente al Sommo Pontefice, ed inde- pendente da chi sisia , come si caua dall'Archiuio del Vescouato di Lucca. 4 A Fu ancora Abbatedella Badiad'Arezzo , doue nel 1511, ricuperò le ChiesediS.Marti- nodiGalognano , ediS.Biagio di Fontiano, che gli furono renunziate da Gio: Ricoueri nobileAretino, con penfionedi 30. scudid'oro . 1 1 Pirro Albergotti fu valorofo Capitano , emolto esperimentato nelle guerre di Ger mania , edi Fiandra . FrancescoAlbergotto fu Prelatodi S.Chiesa , dopo d'auere esercitato isuoigranta lenti in più gouerni , e particolarmente in quello di Fano , di Camerino , e di Spoleti , di douefuspedito conbuon neruodigente armata da S.Beatitudine , per vedere di sedare alcune folleuazioni nate nella Citra di Perugia , doue arriuatofece fubito campeggiare la sua prudenza , con la quale più che conl'armata , quieto con marauiglia ditutti quel rumore , che crescendo poteadiuenire quel mostro orrendo della ribellione , e però Sua Santità lo volle riconoscere condargli il gouernodi campagna , che èfra tuttiigouerni il migliore , per il che sierano concepite di questogrand'huomo speranze di vederlo vn giornonel Sacro Collegio de' Porporati , se la morte nongli troncaua il filodellasuavi- ta, che segui nel suddettogouerno , Viuano oggi due fuoi fratelli in Fiorenza , cioè Cosimo, che serul di Paggio il Sere- niffimo CardinalCarlo de' Medici , Decano del Sacro Collegio, al quale poi ferul an- cora di Cameriere . Nerozzol'altro fuofratello , accasatosi conla nobilissima famiglia de Bardi, gode in in Fiorenza ilgradodi Senatore, edèactissimo atirare perfettamente a fine qualsitoglia arduo negozio ( κα, απελαστοίς Altridi questa famigliaAlbergotta viuono in Arezzocon splendore,vedendosi in effi molte Crocidi S. Stefano, ediMalta : 4 A'questa famiglia imparentato con le prime famiglied'Arezzo, e di Fiorenza,efem- presi èmantenuta con splendore , Vario ella l'arme piu volte , cioè con sbarre gialle , e nere per lo lungo direttesvn'altra voltaaggiunserovna stella in vna sbarra , o stricia nera , e laterza la portarono come quella degli Albizi , cioè con le sbarre gialle, e nere in figura rotonda differenziandola da quella degliAlbizi con una stella , che a mio credere fu aggiunta quando daloro fi le- pararono sequeste foggis d'arme, oimprese , veggano con isuoicoloriin vn grono li bro intitolatoPriorista Fiorentino ,distinto a famiglie , con l'arme dal Signor Francesco di Benedetto Rucellai a car. 339. e 355. il che viene maggiormente a corroborarela con. sorteriadiquesta famiglia Albergotta con l'Albiza di cui si parlerà a suo tempo , Non impugnandofi dame lacopoBurali per il Vescono Giouanni Primo, poiche Bolo non ebbe successore , che si chiamasse Giouanni, che dice essere succestonel 1355. vedendofi chiaramente viuere Boso fino al 1360. e fuccederglilacopo , e cio costa in ogn'iftro- mento; ed in questo Vghelli à mille ragioni , ma nel Vescono Marcellino, niuna Questa famiglia Albergotta si è mostrata sempre nel cultoDiuino moltopia,auendo fondato molteCappelle , ed adornatoquantità di Chiese , come finoad oggi ognunole zimira . ८ 93 FAMIGLIADECATANIDZUDDUCE10 DAdiRiccardoPrimo, e ARiccardo Primo, e Terzo Duca di Normandia , nacquero , conformeall Istoria Dudonedi S.Quintino lib.3. Gottifredo, eGuglielmo ,cheambi furono Conti d'Aucense, ocomealtri , Ocetense; MalgerioConte Corbulenfe , Roberto Arciuefco- uo di Roano , Haduis , che fu moglie diGoffredoContedellaBertagna ,Matilde moglie d’Odone Conte di Bloè , ed Emma, che fu data in matrimonio a Canuto Re d'Inghil terra,di cui fusecondogenitoHerdecnuto, che fu Redella Dacia,edEduardo, che co meprimogenito fu Red'Inghilterra , Mancata poi la linea di questi suoi figliuoli , furo noiDuchi di Normandia allora viuenti, come più stretti in grado, epronipotid'Emma, coronati Red'ingilterra , ecosì con il mezodi Emma , fu aggiuntoalla CoronaDucale diNormandia,quellad'Inghilterra, vnadelle piu pregiate Coroned'Europa. RiccardoSecondo pur fratello diEmma, chevolse il padre, che fuccedessenel Duca todi Normandia ; diede la Contea di Brione , ed'Aucense aGottifredo , il quale morto tenza eredi, succesle in queste ConteeGuglielmo il fratello, che fu il progenitoredella famiglia di Diacceto , di cui fu figliuolo Roberto Conte Ocetele , o d'Aceto , che in tuttele maniereviene scritto ;questo fu famosoguerriero, come l'Istoric Normande lo predicano ; questoaccorse nella scacciata de Saracini dallItalia , efecevedere il suova lorea RobertoGuiscardo, eda Ruggiero ;questo vltimo inamoratofidelle sue granqua- lità glidiede in mogle Matilde sua figliuola, dalla cuicoppia nacque Giarino, e qui si tra- piantó la famigliad'Aceto , od'Auceto in latino , come si prouada vn priuilegiodelfud- detto Ruggiero Contedella Sicilia , che concedeall'Abbazia deSanti Pietro , e Paolo , il qualedice l'infrascritte patole . Quodadmaiorem cautelam ,&roborisfirmitatem , cumdeliberatamea Confilio , &voluntatesigilla ui, tibi Gerasmo Venerabili Abbati pradicto confirmauidemense,&indictione pramissis ab initioMun- difex millesimasexcentefimo primo . Et signatum fuitdemeo mandato aRobertodeAceto Genero meo, Antoniode la Menjameo Notario : RogeriusComes Calabria ca Il qual millesimo calcolato , che vuoldire gli anni acreatione Mundi , fu del1041. non altrimenti come l'à fatto nellaToscana Franzese Monsu di Soliers ,che così con frontacon le nostre scritture ; edessendo vecchio , fece l'infrascritta donazione l'anno 1085.. SA. : : In 310 InnomineSanftiffime , &IndiuidueTrinitatisAnno abincarnatione 1085. Indift. 3.Regnante Comi teRuggieroin SiciliaVictoriofiffimo , EgoRobertus Comes Vvilielmide Auceto filiusproremedio anıma mea, &pro animaprelibeati Patris meidiui Recordij , &profalute Comitifle Matildis vxoris mea , ve illam DeusabinfirmitateCorporis liberet ; dante , &concedente eadem Comitissa Matilda , ac etiam de Doluntate Gloriofiffimi Comitis Rogerij , probsfime Comitia Eremburga , dignissimorum Patris , Matris eiuşDominorummeorum, AmbrosioLiparitano Venerabili Abbati ,&c. furonofottoscritti Robertus ComesdeAuccio,Comitissa Matildis . Robertus Troginenfis Epifcopus, Guarinus Roberti Ancenfis Comitisfilius . JofephBarbatusMagisterNotarius , : Y QuestoGuarino fu poi fattoGranCancellieredel Regnodi Sicilia , comeapparisce invnpriuilegio , che fa Tancredi figliuolodel ConteGuglielmo concesso alla Chiesadi Siracusa l'anno 104. registrato nel librodelle Prelatie ; conferuatonella RegiaCancel- leriadel RegnodiSicilia fol.95. nel quale fi tropa sottoscritto Guarinus de AcetoCancella- rins. Comeanchein vn'altro priuilegio concessodal Re Ruggiero alla Chiesa de Patti , di Liparinell'anno 1134. fol. 156. DatumPanormi per manusGuarinideAceto Cancellarij . : QuestoGuarinofu dal ReGuglielmo manda nella Puglia per Condottierod'Eserci- to,insiemeconSimoneContediPolicastro, permantenere in fede quei popoli,de qua- li era entrato in diffidenza ; eciò afferma il Fasello nell'Istoria di Sicilia , e nel ritorno di questodalla Puglia in Sicilia , cominciaronogl'intestini rumori , e turbolenze, per le qua- li diuenne inquieto per qualche tempo quel Regno . Questo fu padre di quelGuidalotto, chevennedalla Sicilia allora tumultuante per la solleuazione de Baroni,cagionata dall'insolenze passate diMaione Almirante del Regno, preualendoqueglicontro laReal Persona,alla quale la partediGuidalotto, comeparen- te, aderiua, fu forzato cedere altempo,come altridella nobiltà fecero. Fino aqui si èdi scorsoda mesecondola cognizione , che menedaGiuseppePlanzone , nel ragguaglio , che fadiquestafamiglia , stampato in Romadel 1645.3 EdilSignordi Soliers difcorre puressosopra la suddetta famiglianellasua Toscana Franzese, il quale conferma auere Jafuddetta famiglia ilsuo principioda DuchidiNormandia , facendodiquetta ilproge nitore Robertofigliuolo di Guglielmodi Riccardo primoDucadiNormandia , il quale portò in Italia il nomedi Conte d'Eu Terra , eConteadella Normandia , che in lingua Italiana suona d'Aucero , od'Aceto,Auceto in Napolitano , edAceto inToscano , Aucenfis , &deAuceto inLatino , che è il medesimo, ched'Eu in lingua Franzese , che pu ze inlingua Italiana è stata corrotta con i nomi di Giaceto, Glaceto , laceto , e da Diacceto 2 L'errore del Planzone è stato seguitatoda Monsù diSoliers, ededimostratiuoindue luoghi. ار Nel primo è in RobertoConteAucense , di cui l'IstorieNormande ne fannopiù volte menzione nel 1066.con l'occasione, che in quelleparti fece molte prodezze; e chenel 1085. andasse inSicilia, epigliasse per mogliela figliuola delConte Ruggiero,che signo- reggiaua la Calabria , e la Sicilia ; dico ,checiònon puol essere il medesimo con questo quello, che nominano Istorie , perche calcolato gli anni del Mondo nel 1041. nel qual annovienechiamatodal fuddetto ConteRuggiero,per suogenero ; edipoi vecchio nel 1085. fa il testamento mentre staua male , come chiaramente fi caua dal soprascritto di- scorso . Nelsecondo non proua , che il nostro Guidalotto da Pelago sia figliuolo di Guarino , il chenon puo, auendo essovn'altro padre , come fimostreia appresio con scritture au- tentiche ; e né l'Ammirati , nè il Borghinohanno trouato l'origine , ma gli sarebbeben riuscito se auesserovedutole scrittured' Arezzo, e di Camaldoli; se beneScipione Ammirati,cheera benfondato,rocca il fondamentodi questaCasa, mentre dice essere ne- ceffario ritrouarsi in esse dueGuidalotti... Cheil nostroGuidalotto poffi essere andato da Arezzo in Sicilia , o nel Regnodi Na- poli per le guerre , come anche Rinieri con l'occasionedegli Imperatori , e Re di Fran- cia , è credibile , come accadde ad altri , d'altre famigile Aretine nobili , nominatedala- copo Butali , tra le quali pone anche questa , ed è chiamata de nobilibus ComitatusAretij, Co- 311 comecofta chiaro nel Protocollo sesto dell'Archiuiodi Murellodella suddetta cit tadi Arezzo. Ranieri, che pone figliuolodiGuidalotto, non èvero , perche la scritturadiceRaine- riusGuidalottus , &non Guidalotti , e molto prudentemente Scipione Ammirato lo lasciaa parte;elo marcaCapitano , comein effetto fugrand'huomo, e molto stimato dalilm- peratore Enrico VI. Sueno , che mori poi di veleno aMessinajeneporta proua autenti ca,venendo sottoscritto da intromento di donazione , chefa Giouanni di Monte Mara- noallaChiesa de'Patti del 1190. a' 4. di Maggio , che dice, Ego Rainerius Diacetius Miles Testis. Che nella paten e poi , o priuilegio,che fa Federigo Imperatore , come asuo luogo si mostrerà , filegge . Nobilis Guilelmus deAcetoMiles de Florentiaex Castellanis Jeu Dominis CastellideAcetoinTuscia , nostro nuper culminiin curia nostraprafens expofuit , acnoftræ celfitudini patences litteras ustenait per quas fupplicauit, eum ex RobertodeAletoRogery Comitis recolende memoriaGenero , &ex Guarino eius fi- lio , olim Magna Sicilia Cancellario tamquam oriundum in Cinem, &Incolam Regni noftri aggregari de- bere . ۱ Sirifponde , che venendo questa Casa diDiacceto da Signori del Contado , posli di -questa efiere andato da ArezzoinSicilia quelConteGuglielmo padredi Ruggiero, e che quiu fondaffequellacasa di Diacceto ; etantopiù , che abbiamorimoftrato , che quel Guglielmo di Sicilia nonpossi essere quellodi Normandia ; ma bensi diquer Signori del Contadodi Fiorenza , o d'Arezzo ; e perche nonera certaquesta difcendenza l'Impera- torediceaggregari , &non reintegrari,chesefofle statodi quello, non faria stato cosi ba- lordo, di nonauer preteso lareintegrazione nel suddetto Regno , especialmente nelz cità di Palermo . Hora venghiamo all'opinione nostra, che è di prouare solo con le seritture l'origine delle famiglie, ** Per quantoportano le poche scritture, chene lontani secoli fitrouano la famigliadi Pelago , e di Diacceto,poffedeuaprimamolteTerre nell'Aretino , ilche ci aceita essere eprocederedavnode' tigliuoli di Ranieri , comefiedimostrato nell'albero degli Alber- gotti,ed effère della medetima conforteria ,che la famiglia degli Albergotti pure Are- ina,portandoamendue il titolo de Siguori del Castello di Toppole , chiamandesi di Toppole, come li vede nell' Archiviodella BadiadisFlora ; e tutte insieme potledeuano nelterritoriod'Arezzo , oltreil dettoCastellodi Toppole , ancora Verrazzano , Argia- no, Bononi , Staggiano , Pitigliano ,Laterina , Bagnoro, Pianettolo , Valhalla ,edal tri , comecostadal luddetto ArchanoCaff. E. Maduidendosi poi la fuddetta Signoria in Alberigo , eBernardo figliuoli di Rainerio di Alberigo di TebaldoCati:L. num. 48. che tutti fi veggano alla fuddetraGaff che fu del 1031. come perrogito d'Andrea Notaro . Alberigo coftituito Signore del Bagnoro , di Verrazzano , ediStaggiano , fu ilproge nitore dellanobilinia famiglia degli Albergotti ;eBernardo ftendendofiper ilCafener no,eper il Valdano,resto Signore di Toppole , di Pianettolo, ediValialia , acquistan- dopoi dal Monastero di Camaldoli Pelago, eDiaccero, che ne fu infeudatoda quei Pa- dri , comeli vede nelte scritture della Badia d'Arezzo , e di Camaldoli , nelqual feudodi Pelagov'entrano più Caftelli , come Diaccetoy Pomina , Bardillione , Leccion , Cafi, Castelnuoro, Tulina , &c.comeficauada' precitatiArchiuj , dall'istorie diCamaldoli, eda Jacopo Burati nelle vite de' VescouiAretini 1fratelli del tuddetto Bernardo , oltre Alberigo dettoBulgarello, furono Pietro ,Teo- baldodetto loculo , e Grifo deitoGulfo , come il tutto si vedealla Caff. E. num. 25. dall' ArchiuiodiBadia . EdaGrito fuddetto si vegganogenerati Vgone, edAlberto , come fi legge al num.64. della Caff 1. della fuddetta Badia . DaBernardoprogenitore della famiglia di Pelago, edi Diacceto, ne nacquero Errigo, Lanberto,eAlberigopadredi Tebaldo, Bernardino , edAftorre , come si leggano alla Cafi. D. num.44. e CaffN.num.106. D'Aftorre nacque VgonedettoGuidalotto ,edVvolotto, eQuintaualle ,comealla Caff. E. n.38, doue anche si vede Vgolino , e Aftorre fuoi figliuoli . D'attorre detto Torre nacquero Rinieri , eGuidodettoGuidalotto Cafl.D. n.48.249. D'Aftorre 312 D'astorre fu figliuoloRecco,chevennea Fiorenza, e seguita l'albero dell'Ammirato fattocon ogni diligenza . DaQuinraualle figliuolo del primoGuidalotto,nenasce Ildebrando, chefu padredi Quintanalle Sig, diValialla , come per rogitodi Ser BrunelloRigarti Aretino del 1257 il cui ramo fu dettode nobilibusdePomina, come nell'Archiuiodi Murello ,doue si vede nominatoNerius olim LuchadePominade nobilibus difti loci Protoc.16. Lalinca di Sicilia la vienedescriuendo l' AhbateD.Giuseppe Planzone,di cui nefuquet Guglielmo figliuolo diRecco, primogenito, comeperyn priuilegioconcesso a Pietro diDiacceto , comeappressosi dira ,nel qual tempo ardendo la Sicilia diguerre, e di folle nazioni controdel Re Federigo nella Sicilia regnantesecorrendo alladisesa di Federigo suddettonumeroseschiere di milizia Fiorentina, v'accorse tra questi di età matura , e di animo coraggiofoGuglielmode' CatanidiDiacceto, che seppetanto oprare adifefa di Federigo, che periporto l'infrascrittopriuilegio . 1 Fridericus Deigratia Rex, &c. Nobilibus prudentibus Viris uniuersis Dominis Officialibus , Regÿs , præfentibus , et futuris,per Siciliam conftitutis,nec nonBainlo, et Iudicibus , et iuratis, etperfonis alijs CiuitatisPanormi fi- delibusjuis ,gratiam , et bonam uoluntatem. Cuminteralios strenuosMilites in Siciliam ad noftram de- fenfionem transfretauerit nobilis Guilielmus deAcetoMiles de Florentia , ex Cataneis ,jen Dominis Caftelli deAcetoin Tuscia ,nostro nuperculminiin Curia noftrapresensexposuit , ac nostra Celfitudini patenteslite teras ostendit ,perquas fupplicquit, cumexRobertodeAcetoRogerij Comitis recolendamemoriaGene To , etexGuaringfius filio ,olim MagnoSicilia Cancellario tamquampriundum, in Cinem,et IncolamRe gni noftri aggregari debere . Nos igiturfi ex Regia dignitatis debito angimur, cunétorum fidelium obfequia aque dignis premijs compenfaremultofortius tenemurillos extollere , quodex antiquo , et perillustriftipi- tenaturaproduxit, acnobilitasfanguinis pergrandiafatis, et notabiliaferuitia gratos , et acceptos reddit , prafentis priuilegyferie fidemGuilielmo , ex vtroque parente , nobili genereprocreato,noftriRegni ine colatum ,tamquamexfupradictis, ut nobis conftat ,nobilibus Roberto , et Guarino Militibus descendenti Regia liberalitate concedimus ; infuper volentes eumdem Guilielmum omnibus immunitatibus , etgratiys projequi ,cum confideratione omnium pramissorum , et deuotionis fincere , quam idem Guilielmus ergas Maiestatem nostram gessit, etgerit, maxime quia in istis calamitosis temporibus , et Regni revolutionibus, contra Maiestatis nostra Rebelles ftrenue pugnauit , et pronostri nominis exaltationepericula , labores, et damna minimeformidanit ; fedfemper culmini nostro proximus ,prefertim dum magna urgebamurneceffi- zate,perfonam nostram agladijs prodicorum generosa,ac fideliter defenditpropter tam ardua, etnotabilia foruitia,eidem Guilielmo Militi , ex fpecialigratia Ciuilitatem nostre fælicis Vrbis Panormi concedimus . Mandantepropterea Iuftitiario,Milicibus , nec nonBaculo, Iudicibus , Iuratis , et perfonis alijs nostrafa- licis Vrbis,vt eumdem Guilielmum tamquam Concinem accipiant,et tractent, ac omnibus priuilegys,gra- Eijs,immunitatibus, honoribus gaudeat , quibus Ciues ex conceffionibus nostris,velilluftrium pradecefforum nostrorum Regum bona memoriafrui , et gaudere foliti funt, ac etiam ad munera publica , etcetera eiuf- dem Ciuitatis officia tamquamvnus exnobilibus Ciuibus admittatur . Adabbundantiorem quoque gratiam eumdemnobilemMilitem , etfamiliarem nostrum ab omni iure Callecta Regis , ac etiam abomni vexatio- pe , et moleftia qualibet angariarum,etperangariarum,etaDobane drifturis nostre Curie debitis, itas It nibil Dobaneru de rebusfuis inquirere debeantillumfuofquebaredes per totum Regnumnostrum Sicilia Liberos ,et exemptosper excellentiam nostramdeclaramus ; insuper, ut extra Siciliam aportu nostra fæli- cis Vrbis Salmas centumfrumenti extraherepoffit libera aiuribus exiturarum , dumvixerit libenter conce dimus. DatumNoti 8. Iunij 11. Ind. 1312. Ad quarum Sacrarum Regiarum litterarum executionem cupientes tam debitè, quamdeuotèprocedere, receptis ipfis Regiumpriuilegium innostris aftis conferuari mandauimus, ac fupradictum nobilemMilitem innoftrum Cinemaccettauimus . Scriptum in Vrbe fælici Panormi. Ex lib. Aftorum 10. 11. Ind. 1311. et 12. fol. 42. conferuato ins officio Illuftrifsimi Senatushuiusfæl. Vrbis Pan. extrafta eft presens copiahodiedie 15. Nouemb. 10. Ind. 1642. Colat. Salno ChaponMagisterNotarius. MichaeldeAmicoAlt. : 2 : A Si 313 1 Si cheper ilsuddetto priuilegio si vienein cognizione, che la suddetta famiglia fu fat- ta Panormitana , e priuilegiata ancora dal pesodellegabelle , e dall'estratta de grani ; il suddettoAbbate , dice , che questo Guglielmoesercito tutte le cariche , ed in particolare quella di Pretore , dignità affai stimata in quellaCittà , che non suole conferirsise nona personediqualita , edi esperimentata prudenza . Questo GuglielmogeneroGiacomo, ed Acezio ; questo sitroua sottoscritto invna publica scrittura,registrata negli Atti del Senatodella medesima Citta ,Acetius deAcetio nobilisGuilielmi militis filius ; quello fu gran Giustizieredel Valdemona , di cuisivede me- moria in una lettera , che scriue il Senatodi Palermo a Messina , doue dimoraua per fer- uiziodel Re, nellaqualegli raccomanda i Sindacidella cittàdi Palermo , edin esia si leg ge, comeappresso, MagnificoDomino NobiliViro Domino Iacobo DeAceto Guilielmi Militis filio DominiRegis Confiliario , &familiari , ac Regio Iuftitiario Vallis Demone nostro Concini Meffana proRegioferuitio morantiBaiulus , Iudices luratı , Vniuersiquehomines Fælicis Vrbis Panormi cum recommen dationefe ipfos. La dignitàdi granGiustiziere supremoinquei tempidopo i Reloqualificaua dauan taggio . Questo fu padre di Pietro, che nonfu inferiorealpadreperche fugloriofo guerriero, abbattendo i ribelli in Messina , il quale riportò dal RePietro II. il medesimopriuilegio, cheebbeGuglielmofuo auo , come lo riferisce il Planzone , il quale si conferua nella Cancelleria Regia del Regnodi Sicilia ,doue si dice ; Petrus filius Iacobi deAcetoMilitis , ac Vallis Demona luftitiarij fuanobis expofitione narrauit quodque sistentibus meritis , atque feruitijs quon- dam nobilis , &diletti Confiliarij nostriGuilielmi difti quondam ReccideAcetopralibati Auifui , &c. Riporta anche il sudd. Planzonevn'altro priuilegio , econferma, cheglifannoLodoui. co,eGiouanna Recommendando il suo valore , ed i seruizi prestati , con la liberale gra- zia di once centod'oro l'annoconla claufula, che desse per il feruizio militare vnpaiodi guanti, il che denota la qualità della persona, nella picciolezza del seruizio in ricompen- fadellagrandezza della grazia . Questo fu padre diGiouanni , e di Bartolomeo; il primo attendendo pure all'Arte militare, fu anch'esso priuilegiato da Federico Re , chefu fra sellodel RePietro , che dice così , FridericusDeigratia, &c. A Magiftris Portulanis Sicile, tampresentibus , quamfuturis fidelibusfuis,&c. 1 Bartolomeofupersona pure di stima , edi grandissima confidenza appresso Federigo Re di Sicilia , auendolofatto Capit. della città di Lentini ( cum cognitione caufarum crimina lium) condizione folita conferirsi aqueidelsangue reale . Fu anche fattoCastellanodel RegioCastello della Licara , carica assaistimata in que tempiperl'importanza del luo- go, come si riferisce nelle fue letrere patenti riportatedal suddetto Abbate Planzone. Giouanni il primogenito fu padredi Niccolo , ediGuglielmo , che ottennero vnpri- uilegio affai ampio da Martino, eMaria Redi Sicilia peril quale conmolte paroleono- reuoli fuGuglielmo creatoCameriero ordinariodel Regno , e Niccolò fu elettogran Camarlingoper moltespesefatte daloro inferuiziodellaCorona, con fargli liberi da tutti i dazį , e gabelle regie , i qualipriuilegi per estensosono riportatidalsuddetto Planzone. Niccolò fu padred'Alfonso , il quale nel priuilegio , cheriportò da suddetti Martino , eMaria Regi , viene chiamato Padrone, eSignore della nauedetta S. Raimondo, con la qualeaccompagno isopraddetti Martino , e Maria, dal chesi argomenta la loro ricchezza , mentre manteneuanovascelli , e legni armati . A Alfonfo fu padredi Pietro Diaceto , di cuinonfitrouaaltra memoria, se nonquella, chę vienchiamatonelpriuilegio , che riportòNiccolósuofigliuolo,il quale fupplicò il R Re 314 1 ReGio: per la conferma de' priuilegi conceffi a' fuoi antenati , e particolarmente per l'esenzioni, e franchigic . Fuquesto Niccolo Capit. d'arme, e Vic. Gen. per il Valdemo- na;vfizj, e preeminenze folite darsia perfone nobiliflime, e d'esperienza grande;come ap- parisce chiaro nelle fue patenti , incaricandogli nella medefima patentedi Vicario, che trasferiffe nella citta di Traina, accio con la fua isperimentata prudenza, componesse alcuni romori quiui insorti. Lequal patentifono iterite dal medefinoPlanzene Qui in Traina portandoli con la sua folita prudenza, mantenne quieta la Città, evi prete moglie che fu Maddalena de' Ferrari di famiglia Nornanda , ben chiara, e conosciuta , e predi- cata nell'Istorie Normande . Equi Niccolo fermo la fua famiglia . Di questi nacque Giacomo,che fu impiegato dal Vicerè in negozi graui; fu Capit. d'ar- midelValdemona , e piu volte Capit, della città di Traina; fu aflatfaculteto , epic fon- dando molti benefizj , de' quali fin'ad oggi nella famiglia fi conferuanogl'infpatronati. Prese moglie di 60, anni inuaghitofi della Sig. Paola Tortoreti , famofa per la nobiltà della famiglia , nella quale , oltre l'antichità hanno fiorito le Toghe , le Mitre , ed anco ititoli . Di questo nacquero Michelangelo , e Franc.Antonio, che fu Dott. diLegge, e prese per moglieGiouanna Paflaridi Napolifamiglia nota , della quale nacque Giacomo vrageni- to, che fi fece Giefuito ; Michelangelo fu padre diD.Giuseppe, di D.Niccolo , e di D.Al- fonfo; D.Giuseppe solo visse nella città di Traina , che piglio per moglie D. Rachela Giambruno famiglia Normanda , deila quale oggi vi fonoiSig. di Militellodel Valde- mona , e di questa ebbe due figliuoli , cioè , D.Giacomo Maria , eD.Michelangelo , che ancoragiouanetti mostranodi voler effe, re imitatoride' loro maggiori , Onde di questo ramo non sò dire dauantaggiodi quello , che à raccontato l'Abbate D.Giuseppe Planzone, che á veduto, e scritto con gli originali , e scritture autentiche , al quale milimetto , auendo stampato in Romadel 1645. 24 Circa gli altri figliuoli di Recco , e loro rami , con molta diligenza vengano descritti daScipione Ammirati , al quale parimente mi riferisco ... De' Diacetidi Francia nescriue Monsù di Soliers nellasuaToscana Franzese,e benchè descriua di tutta la famiglia, douiamo credere a lui , per quello , che opero Lodouicodi Diacceto, progenitorede' Diacceti di Francia ; il qual Lodouico , per confufioditutti si parti da Fiorenza giouane per auer quiui fatto vn'omicidio; si ritirò nell'Isola di Corsica, perqualche tempo, attendendo il pallaggio di Caterina Medici, la quale era fatta Sposa del Ducad'Orleans, che tu poi Re, detto Enrico 11. e con tal'occasione , pensò di ritirarti con più sicurezza in Francia; la qual Principessa l'accolte,e ritenne al suo feruizio, e l'ono- rò poi della carica di Soprintendente della sua Casa . Il Re ancora l'ebbe in particolare confiderazione, che lo feceCaual, del suo Ordine, eGentiluomo ordinariodella suaCa- mera, che era allora un'onore riferuatoper le persone di condizione . Questo compro la ConteadelCastel Villano, vna delle piúgran Terre della Ciampagna, di cuine prese il ti. tolo ,e fece fabricaredentro Parigivnadelle piùbelle casedi quel tempo , la quale fu poi nominata l'Oftel d'O, oue faceua comparire la sua magnificenza per la suntuosità deʼmo- bilized altre marauiglie, espesso vi riceué le loro MM. La sua ricchezza congiunta alle fue buone qualitá,ed alla fua nafcita, fu causa, che la Regina madre, lo preferì ad ogn'altroper marito di Madamigella d'Atri , chiamata Anna d'Acquauiua d'Aragona , la quale teneua appresso di te per essere d'alto lignaggio, e se gli apparteneuanomolti Ducati, Principati, Contee, e Marchesatinel Regno di Napoli, essendo figliuola vnica di Gio: Franc.d'Acqua• uiua d'Aragona Duca d'Atri, e di Cammilla Caraccioli figliuola del Princ. di Melfi Mare- Iciallo di Francia , i quali erano statispogliati de' loro beni dal Re di Spagna per auer te- nutoil partito di Francia . Dopo questomaritaggio il suddetto Conte di Castel Villano, fu costretto di ritirarsidentro la detta Terra , e di fortificare questa Piazza per assicurarla dadiuerfe intraprese , che i Duchi di Mena , e di Nemurscapi della Lega , tentaronodi impadronirsene . Di questa Signora lafciò vn figliolo chiamato Scipione , il quale portò il nome d'Acquauiua , e d'Aragona , fecondo il contratto di fuo padre , e di fua ma- dre; ed vna figliuola chiamata Angelica , che fu poi maritata al Signore d'Anglure Conte di Burlemont Marchese de Sy , de Pusansy , ede Rimocur , vicino al fuddetto Castel Viliano .. ; della quale ne nacquero molti figlmoli , che due di loro furono vecifi in 315 in guerra per feruiziodel Re. Il primogenito fu il Marchese diSy, il quale àlasciatotre figliuoli in tenera età del suo maritaggio fatto con Angelica d'Apremont figliuola del Marchese de Randyjedi Violante di Marigliac . Ilsecondo tu Carlod'Anglure, che èVe- sconodi Caftres . Duesono Commendatori di Malta, e idevltimisonoilCo: de Burle- montGouern. di Stenay;el'Abbatedi Burlemont,oggiAud.toredi Rotaper la Francia. Scipione (uddetto, essendo in ccetto afuo padre nelaContea diCatiel Villanofimaritògiouane in GenevienaDonitigli ola diOttauianoDoniSig. di At Icy, di Valenza , e di Marigliac ; la quale fu d'estrema bellezza , edotata d'ogni virtù , posiedendo il piu alto gradodi pietà , che si può mai imaginare . Subito , che furono maritata il nouelle Co: di Castel Villano, fece vnviaggio in lialia, ed in Spagna,enel tuo ritorno, la guerra che fecero i Principi,gli diede occasione di far vedere,cheil fuo coraggiononeraninoredi quello defuoipredecessori materniper il feruizio de Regi; ebenche fusseper lasua Aua Do roteaGonzaga parente molto stretta del Duca di Niuers , in luogo d'impegnarsi con questo Principe , che eravnode' Capidelpartito 3 egli leuò vna compagnia di Caualeg- gieri asuespele, e ferui il Re nell'armata contro i Principi. Dipoi il Conte di Caftel Villano paísò aNapoli per ripigliare il potiello , che sua madre auea intentatoperla fuc ceffionede beni della casa d'Atri , e godere della riabilità accordata dal Redi Spagna ne beni de' suoi auoli DoroteaGonzaga, edAnnaGambacorta, le qualinoneranofug- gettealle pretete confiscazioni de loro maritis edopod'efleredimorato molti annia Napoli , si ritiro alla Cortedi Francia , per mantenerli ne' titoli , eprerogatiue, che aue uanogodutosempre ituoipredecessori , eper ottenere dal Rela continuazione della sua protezzione nelle congiunture , che i tempi poteuanoprodurre in suofauore ; il Re gli fece godere quel di Duca. Lasua mogliemorì in questo tempo , dopod'auer parto- rito vn figliuol mastio , auendo auanți due femmine . Inseguito di che il Duca d'Atri fuchiamatoda Papa Vrbano VIII. a Roma,perla parentela,che teneua feco, per la casa de'Barbadori; il Papa lo fece alloggiare neltuoPalazzo,godendo la sua gran familiarità; egli donò la Badia di S.ArnoulddiMetz,e molti granbenefizi inLorena , e l'impegnò di farfi Prete, per farlo poiCardinale per il chefu molto trauersatoda' Cortigiam,edome Nici del Papa, eda'Ministri Spagnoli . Di modo che vedde morire il Papa, dopod'auer facrificato il tuo figliuol vnicodi 17. anni nellaguerra, che fece il Papa , contro il Ducadi Parma,cheera il piu compitogiouane,chesipotesse defiderare, versato in ogni scienza Morto il Papa,il Ducad'Atri, benche trattato bene da Innoc.X. se neritorno in Francia, doue eranole sue due figliuole ; efu riceuutodalle loroMM. moltobeneinformatedel suozelo versola Francia;fu ben accolto anchedalCard, Mazzarino, che l'inuio a Müster conordini espressi al Ducadi Longauilladi farlo entrare nel trattato della pace, nel quale vede,che gli Spagnoli gli offerinano allora 100.m. scudi,e30.m. liredipenfione. Dopo il Mazzarini perparte del Re,gli offerì vn Vescouato, che lo ricusò per la coscienza. Egli morinel 1648.di anni 68. e cosimancdquesta casa ;morendola prima figliuola Priora delleCarmelite di Metz ; la seconda , che resta erede di tutti i suoi gran dritti, e ragioni , che auea sopra i feudi d'Atri, di Melfi, edella metàde beni dellacasade' Sig. d'Atricy per GineueraDonisua madre,non auendovoluto mai intendere niunaproposizione dimaritaggio,ancorchegliene fosse fatto granditsima istanza, inriguardoalla qualita di Duca , cheauerebbedatoachi l'auesse sposata, perlaqualei più grandidella Cortela desidera- uano . Ella a fatto fabricare vnMonasteroa PortaReale per passare iui il restante della sua vita , auendo sempre conteruato vna granstima , ed affezzione a questo Monaftero , doueè stata alleuata nella sua infanzia . Maper ritornare a' Diacceti di Fiorenza, per iquali alsuddetto Ammirati cirimettes fimo,auendomeglio contiderato essere il suddetto alberotronco è necessario, che da noi si conducaalla sua perfezione . DiRecconascanoPorcello, Domenico , e Mugnaio , comemoltoben proua il sud- dettoAmmirati . DiMugnaionascono molti figliuoli , de' qualil'Ammirati non aauuto quella cogni- " zione , che siricercaua di tutti ,eperò gli è conuenuto lasciarel'albero tronco . Siche dunque oltre i figliuoli asegnatinell'albero dall'Ammirati,che sonoPietto, Recco,Gio: ePaolo,edaquesti duevitimivenganoidue rami, vi furonoancora Bernardo, e lacopod. Lapo, da cuiviene il ramo ,che il d. Aut. lasciadi chì fusse Lapofigliuolo , che importa 2 : Ra non • 1 316 : nonpoco perquel ramo , che è stato in Francia , il quale risplendé sopra gli altri ; e que- sto Lapo si cauadal libro segnato al foglio 30. chedice lacopo diMugnaiodi Recco , alla Camera Fitcale , ecosi in questa maniera noi abbiamo l'albero perfetto , lasciando molti altri ,che si chiamanoda Diacceto , manonvivegghiamo con questi connessio- nealcuna; e così và bene l'albero dell'Ammirati, confrontando inomi , ed i tempidel Priorista ancora . Bernardo diMugnaio di Recco si vede Ambasciatore alla lega di Diaccetoal lib,B.a'2 . d'agostodel 1345. alle Riformagioni di Fiorenza , Molti di questi Signorihanno esercitato moltiffime Ambascerie, ed ilConfolatodella Zecca, e tutti gli altri fupremi Magistrati , che per essere dimostrati daScipione Ammi- rati nonmi estenderò , etantopiù , che molti nonhanno saputo diftinguere iCatani diDiacceto , edi Pelagoda altre famiglie , che si chiamarono da Diacceto, edhanno confuso ilMondo , Nonparlerò di Porcello, che quando fu Confaloniere , fecevedere a' Conti Alberti , qual foile la suaresta ,facendoglivmiliare; per il chesi rese intrepido per riputazione del- la fua Republica , come lo raccontal'An mirati nelsuoalbero , e che fusie ilprimo Vi- cario di Pescia , che fi fostopose a' Fiorentini , vedendosi di questo ano atempi nostri l'armedeldetto Porcello , conl'infrascritte parole , Porcello di Reccode' Catanida Diacceto , riceuè per il Magnifico Comunedi Fioren- zalaTerra di Pescia l'anno 1339. efu primoCommissario l'anno suddetto , Nèmenoparleremodi Carlo huomo in verodi gransagacità , egouerno , si come Pi salopuòtestificare l'anno 1458, edel 75, comando anche a quella Cittadella; del 77. alla Montagnadi Pistoia, edell'82, inVald'Ella, EBernardosuo figliuoloseguacedella virtù delpadre , fu Vicariodi Valdinieuole nel 1475. nel 87. Potestà di Pistoja, nel95. Commissario nella prouincia diPisa ; epocodo poCommiflariogenerale in Castro Carose nella guerra di Pisa, eflendode' 10. di guerra fucreato da suoi Colleghi Commistario , con ampliflimaautorità ; fu poiCapitanodi Volterra ;enon ponendosi poi fine alla guerra Pifana , fua 13. di Settembredel 1505, di nuouo creato Commissario generaledelCampo, Parleremo bensì con qualche diffusionedi PaoloConte, che del 1390. nelleCalende diMaggio, fu de' Signori ,perche il suggestoce neda giustissima occasione . Paolo di questo nome ilsecondoapena nato , fu nellescienze instrutto , e andò nella suagiouentu a praticare il Mondo , per raccorre dalle diuerfita de' coftumi un'ottima cognizionedelben viuere ; eritornatoalla Patria, fu datutti conosciuto per huomoce- lebre nelgouerno ,edottimo nel consiglio; e però ammessodalla Republica a' publici Magistratı , ne' quali fece moltoben comparire il suo valore ; poiché con labellezza del corpo,econladolcezza del direricopriua ogni millanteriadite medefimo , che con ra gione inverosi poteua vantareper il primofuggetto, che auesse la Republica in quei tem- pi ; così lo predicano S.Gimignano , Peicia , Prato , e Pistoia , che legouernò non come Pretore , ma come loro Protettore . Mane' nostri fecoli pochia tal virtù arrivano,benchedal Principe non imparino, che benignità ,eclemenza; ondetutto il Mondoper benignissimi gli applaudisce . L'Ambasceriesopra nouevolte a diuerfi Principi , l'hanno acclamatoperun'oracolo dell'Vniuerfo; il Cardinal S. Croce Legato di Bologna , e Niccolo d'Este Marchese di Ferrara , non poterono difdire , nènegare cosa alcuna , anzi concedergli tutto quello , che con grandiflima grazia Paolo esponendo domandaua ; e Giouanni Signore diCa- merino si atterrà nel sentire Paolo,checonparole pregne gli fece toccare con mano, che cosa fia errore in vnPrincipe, che non sà , e nondeueerrare in quella qualità , che cad- de il suddetto Signore . Parlinol Abruzzo,la Calabria , e Napoli, che vacillandoquei popoli a chì doueffero vbbidire ; furono dalla fuauevoce , checomponeuaparole tanto proporzionate , conuin- ti , econfolidati , nella devozionedellorSig. che nonpoco importante fu questo vfizio agl'interessi della Republica Fiorentina ; edi non inferiore importanza fu la sua Amba- sceria a' Perugimi , i quali stando perfolleuarsi contro Papa Eugenio , crederono dima- niera (oh colaprodigiola?)alla sua lingua , che inanimiti mostrarono vna costanza in . dicibileper ilfuddetto Pontefice , che era allora in lega coni Fiorentini , e Veneziani , C contro 317 controil DucadiMilano,per il quale ifuoruscititentaronola riuolta diquellaCitta con icacciarnei Papalini , oGuelfi , che in quelle parti, comeanche in Lombardiaper il sud. detto Duca di Milano , si erano impadroniti di varieCita. Madoue lasciamo noila fagacita diquest'huomo , chebenlamostròquando Pescia fu aflaltatada Franceico Sforza contremilacauallem.cinquecentofanti,per la cui venuta effendosi l'Esercito Fiorentino dall'assedio di Lucca , edi Monte Carlo , ritirato a Librafatta , si staua intimore diquella Terra, se con auergli Paolo mandato rinfrescamenti in gran quantità , nonl'auesse con maestreuole inganno militare, tolto l'animo di poter. la auere per affedio. : Imparinoda questo dunque iGouernatori delle Piazze , l'arted'immortalarsi, emen- tre fu Capitano d'Arezzo vna fimile strattagemma messe parimente in opra in questa guerra , colDuca di Milano ;scrifle a' Commistarj dell'Esercito Fiorentino, che figuar- datlerodi venire alle mani col Piccinino , finche certe altre bande de' Soldati , fofiero fcpraggiunte ; onde tatte abello studio peruenire dette lettere in manode' nemici , fu ca gione , che il tuddetto Piccinino per non auere a combattere con maggior numero di gente ,condisauantaggiodi luogo s'azzuffafle con i Fiorentini; del che segui quel a memorabil rotta, che egli ebbe adAnghiari , descritta dagl'Istorici ; onde gli Aretini per questo , e per molte altre rare qualità , che non sipossanointanto soggettodefcriuere , insegnodella loro gratitudine , e della stima grande , che ne faceuano, concefleronon solo adeffo, maanche a tutti i suoidiscendenti , il poter portar larme di quella Comu- nità ;e l'anno seguente fu dal ReAlfonsodiNapoli , sotto la data de 26. Dicembrein Presenzano , creato Conte , editutti quegli onori, epriuilegi ornato, che soglionoeile- regli altri Contidel Regno di Napoli , edalui, Nobile, eMagnifico chiamato Dopodi che seguito l'Ambasceria di Venezia , essendosi prima in Ferrara , colMar- chese Lionello perordine della Republica ,della mortedel Marchese Niccolosuopadre condoluto ; nella quale Ambafceriaottenne ,cheilConteFrancesco Sforza dalle comu-.. ni forzede' Veneziani , cloro , aiutatononperiffe. DinuouofurimandatoaVenezia per laricondottadel Conte Francesco Sforza; il chesenz'alcun fallo al DucatodiMilano, gli aperse la strada.Ne maifermandosi fiu,fuccessiuamente spedito nel 46.a Papa Eugenio. nel47. a' Senesi, enel 48. aNiccola V. Pontefice , come si raccogliedal libro delle fuer Jettere mandate alla Sgnoria.com Edin fine conBartolomeo Fonzio, che senza niuna passione scrisse le sue eroiche azzioni; le quali coronano la vita di tant'huomo , diciamo . Infummumverum Deus ReligiofiffimusMinores Diuos, nunquam contentui habuit Christianas cerimo nias reuerentiffimecoluit ;fomnia,fortes , diuinationes, auguriaque neglexit . Matutinus, Vespertinusque, Diuinum Officiumfemperdixit in dicta ieiunia, velin castris peregrinationibusq; feruauit. Pro qua quidem iuDeumreligione,pietate inPatriam,amoreinfuos, beneuolentia in alios,charitatein omnes,cunétisbo- minibus ,fummis , mediocribus , infimis ,graiiojus . &asuis Ciuibus magnis bonoribus infignitus; multis Italia Ciuitatibus ; prestant ffimisque Principibus. Neque vero tantaimperia unquamgeffit,tan. t'as Prouincias mimaraut; vt nondignor femper longè maioribus haberetur . Nunquam eidebuit indiffi. cillimisrebus confilium . Nunquam in dubys , atque aperis enimus fuit prudentissimus confulendo ; fuit ftrenuiffimus in agendo . Verumelcumtamhonesta , tamiusta, tam constans ,tam laudabilis vitafuerit exitusquoquefuit gloriofiffimus ;inPatriam enim adfecundum Vexillatum iuftitia reuocatur; cum vide- retinfortienda exortaminter Cluesdissensionemfummo opere laborauit, contentione depofita spectarenopu- blicæ rei tranquillitatem ; quod cum nullaratione plerifque feditiosis perfuaderet . Malut maximo Magi- Stratu carere;quamprafentem ftatum Reip. agitare . Itaque Nicolao lunio fecundum IustitiaVexellifero in febrem cumpestilenti Romano Calo tum itineris laffitudine ,contractam incit ; quæ post quartam diem. cum inualefceretaffumptis Christianis Sacrament's a loanne Capestrano religiosissimo Viro mandauit fuis in Diui Francifcihabitu atque ÆdeextraMiniatam Portamsepetiri; nullaquepompasnullis maiorum Ime- ginibus ; nullis funebribus ornamentis , aut publicis , aut gentibus infigniri . Totidempost dies vite finem adeffe cognofceret ; in lecticulam transgressus; ubije mediumlocauit inter amicos . Post multumfermonem grauiterbabitumdeRepublica tandem inquit Equidem ad meliora vocari mesentio, difcedoque avobis non inuitus ; quoniamita, Deus vult, &iam naturæfatisfeci . Sed annıtıminiquæfa hancstorentiffimamPa triam omnibus animorum affeftibuscustodire . Te quidem Cosma quantoplus ceteris potens,&prudentior effe ; tanto decet magis communiomnium vtilitati confulere . Quemego teperhanc dexteram oro obte- storque , vt amoris,&fidei nostre memorbanc Domum, &Familiam tueare. Que,vi meisadmonitis, சு 318 praceptisseposterosque tuos amabit vniceita , &tu difcedens mandatotuis, mutua charitate ament Liberosmeos, Hacubidixit Amicis contachrimantibus in lectum reuerfuspoftpaulò fœliciter expirauit JP11. Kal. Julias annoatati nono,erquinquagesimo , is , tam Della cuimorte , come soggingné illuddetto Fonzio. Populus vniuerfus , vt Patremlu- xit;infummopublico merore Peregrini quoqueomnes circulatim perVrbem lamentati Junt . E' Juburbijs agroque per multos dies eius bustumfrequentatum eft ,non fine admiratione Visentium . ItaliatotiusPrin- cipes, af respublica; imprimisqueNicolaus QuintusMaximusPontifex audita elus morte condoluere . Et mirabitur aliquis , cumomnisatas, omnisfexus,omnis Ciuitas, omnisAger ,omnisdenique Italia , sam beneficutamprudent tam magnanımı , tam de omnibominumgenere,optime meritivitam dilexe- vit, mortem defluerit , memoriam coluerit; fi ipsequoque fanftiffimi, eius moribus practariffimis rebus gestis per motus hæcbreuiter fidéliterque descripserim . non alicuius gratiam ,beneuolentiamque , fedveri- tatem fecutus ,ea tantum mandando litteris , qusaut ipseaccuratifimefcripta legerim , aut afenioribus vi- ris , probatiffimis Ciuibus ,laudariffimisque acceperim , nonPauli Ghiacceti , tam Sanéti Vin memoria , auolongiore intercideret,eiusqueexemplo animi permouerenturnoftrorum Ciuium adbenede Republica promerendum,&immortalem gloriam confequendam , E chì più diltintamente di questogrand'huomodesidera, legga la suddetta vita , com- posta ,citampatadal fuddetto Fonzio , Scipione Ammiratinell'alberodi questa fami glia P Sitase da noi il figliuolo chiamatopur Paolo, che fu Capitanod'Arezzo. ed'altri luo ghị, per venire atrattare deglialtri piu illuftri , chetroppofaria, te dituttivolesimodie (correre, poichè ognuno di loro meriteria vnlungo discorso ; come fu degno quel M. Francescode Catani da Diacceto, del quale serisse lavita M.Benedetto Varchi, che pa- rendo molto degna aM.Baccio Valori , fudaessi mandata alla luce, di cui infuccinto alcune cofediremo , Questo fu Filofoto , e confequentemented'vna vita contemplatiua, ma fece ben co- nofcere alMondotutto ,chequesta sipuol dare ancora congiunta all'attiva , benchedi raro fi veda nelle Icienze; non gl'impedi il prender per conforte Lucrezia figliuola di Capponedi Bartolomeo Capponi perfodisfare a' parenti, poiche conducendolaa Pila , volle quiuicompire il corfode suoi stud) ; eritornato a Fiorenza campeggió col suo va Hore fcientifico sopra ognialtro nella fioritissima Accademiadi Lorenzode' Medici, do ne si ritrouaua M.Marfilio Ficini Canonico Fiorentino , ilquale oltre la sincerità di co- Qumi, fu d'eccel'enzad'ingegno, edi profondità diDottrine così grande ,che fi crede, che Fiorenza non abbia mai auutoalcuno, che se gli possa proporre, non che agguaglia- respoichequesto aueua con incredibile studio , ed immortalbenefizio la Filosofia Pia- tonica , per molte centinaiad'annipiutosto perduta , che smarrita, comepiù cor forme alla Religione Cristiana , chel'Ariftotelica , non folamente ritrouata , e rimessa per la buonavia,(cosa veramente più tosto Diuina , cheVmana) madatogli ancora credito , eriputazionenon piccola , LaondeM.Francescoaccostatosi alFicino per apprendere vna tale scienza; l'vdiua sempre con tanta ingordigia, che in pocotempo, non puroPla- tonico, maEccellentissimo Platonico diuenne , ondeil Ficino medesimo non ardiua chiamarlofuodifcepolo , mabensì fido compagno, come si leggenella sua Parmenide alCapitolo84, Seddum pulchritudinem hic diuinam commemoro, commemorarefas eft Francifcum Diacetum, dileftiffi- -mumComplatonicum noftrum , dehac ipfa pulchritudinequotidie multa , pulcherrimaquefcribentem, quem Jane 3 Virum ad Platonicamfapientiam natura,geniufque formauiffevidetur . QuestoM.Francescoeradetto ilPauonazzo , perchedi tal colorespesso si abbigliaua ; edancoperdifferenziarsi dall'altro M.Francesco, pure diDiacceto , e che fioriuano in, en medelimotempo, e nella medesima professione di Filosofia ; ed aquesto se gli diceua M. FrancescoilNero; benchè il Pauonazzo, come auuiene ancora ne' colori , folie di maggior pregio , eriputazione , che il Nero, Morto il Ficino, leffeM. Francescopublicamente Filosofia nello Studio Fiorentino , con prouuifionedi 300. fiorinid'oro per ciascun'anno,econtutto, chei Venezianimof- fi dal gridodella sua fama,lofacessferopiù volte istantemente ricercare per mezo di Mon fignor Arciuefcouodi Corfu , e del Reuerenditlimo Cardinale Cornaro , de quali egli era amicitlimo, che volesie andarea leggere nello StudiodiPadoua, congrandiffimosti pendio;egli nondimenoricusò , contentandosidelle sue facoltà , ancor che molte non folfero, 319 foffero , ed'arrecarevtile a'suoi Concittadini , i quali in gran numero, e della prima nobiltà , furono in tale scienza infigni . Ne ti deue tacere , che egli non folo fosse si gran Filofofo , maancora perfetto Accademico , oltre l'anere intelligenza della lingua cosi greca , come latina , non volse mai conuentarsi , giudicando , cheil Dottorarfi, e spe- cialmente in Filosofia acoloro , i qualila loro scienza o vendere , o farne la mostra non vogliano, fia cosa se non ridicola, almeno fouerchia . Lecomposizioni di questoCampione in lettere sonomolte, che fanno marauigliare gl'istessi Letterati , esonoleseguenti . Vna Parafrasi sopra i quattro libri del Cielo d'Aristotile , indirizzata a Papa Lione. Tre libri intitolatı de Pulchro, a Palla , e a M.Giouanni Rucellai . Tre libri d'Amore , a Bindaccio de' Ricasoli . Panegiricod'Amore aGiouanni Corsi , ed a Palla Rucellai . Vna Parafrasi sopra i quattro libri delle Metcore d'Aristotile. Vna Parafrasi sopra gli otto libridella Fisica d'Aristotile Vna Parafrasi sopra la Pollticadi Platone. Vna Parafrasi sopra il Dialogodi Platone , chiamato il Teage, overo della Sapienza. Vna Parafrafi negli AmatoridiPlatone; overodella Filofofia . VnCommento sopra il libro di Plotinodell'essenza dell'anima . Vnadichiarazione sopraqueiversidiBoczio , iquali incominciano Tutriplicis medam natura cunftamouentem. aBernardo Rucellai . Alcune Prefazioni sopradiuerse materie . AlcuneEpistole adiuersi amici molto dotte , nelle quali si dichiarano assai dubbj di Filosofia. L'ultima fuacomposizione fu vnCommento , il qualeeglia petizione di Monsignor Giulio de' Medici , che fu poi Papa Clemente VIII. fece sopra ilConuiuiodi Platone, le quali composizioni , oltre la varietà, e profondità dellaDottrina , e maflimamentePla- tonica , e Plotimiana , mostranoambeduel'eccellenza , e perfezione del suo ingegno , e giudizio . Si adoperò anchenegliaffari dellaRepublica , essendo stato di tuttiiMagistrati , ne' quali riufci a marauiglia . Tra' luoi figliuoli risplendè nella ReligioneDomenicanaFr.Angelo, il qualeper lette re, eper i suoi ottimicostumi , fu seivolte nella sua Religione fatto Prouinciale , ed in fine Vicario Generale di tutto l'Ordine . Conosciutoper huomo infigneda Papa PioV. gli conteri il Vescouato di Fiesole , che l'accetto contro sua volonta , esempre stette fisso inrinunziarlo , come in fine gli riuscì , in manodel medesimo Pontefice . A Si vede il suo sepolcro di marmo in S.Domenico di Fiesole , del cui Conuento cra fi- gliuolo , con l'infrascritto Epitaffio . 1 ReuerendiffimoPatri : Angelo Cataneo Diacetio Patritio Florentinohuiust Venerabilis Religionis ab ineunte Ætatefodali, in ea omnibusmuneribushonoribusque Perfuncto , demum in Epifcopum Fasulanum meritiffime Affumpto in Pontificali administratione verbo , exemplo Laudabiliter versato Reverendiffimus D. Franciscus Nepos, &in Epifcopatufuccessor confciusPatrui Voluntatis , &propenfionis inhanc Sacram FamiliamGentilidese optimo merito Pofuit vixitAnnosLXXXI. Obijt die v. Maij Anno MDLXXIV. 4 Nella facciatadella Chiesa nella più bassaparte dellaquale è posta questa nuoua sepol- tura, èdipinta vn'Istorietta di S.Antonino, il qualediquestoSacro .eVenerabil Conuen- tofu primo figliuolo , riceuendo l'abitodalBeatoGio: Domenico, fondatoredeldetto. Con- 329... : Conuento, cheperla fuafingolare fcienza , esantità , fu creato Cardinale , edArciue- Icouodi Ragusa; il quales. Antonino mostrando di ricufare l'Arciuescouato di Fioren- za conferitogli da PapaEugenio IV. fi come fece; credefi, che il detto Pontefice é richie- itoda PaolodiDiaccetoAmbasciatore appresso laSant. Sua Residente de Fiorentini , e bisayolodel Vescouo Angelo a fare si , che l'induca a riceuerlo , come si legge in vna ca- poletta di marmopostanelladetta facciata conl'infrascritte parole , Ricusando S. ANTONINO L'Arcinescouade PaolodaDiaccetoAmbasciat.Residente DiFiorenzafa istanza conla Santità DiPapaEugenioIV. cheglielo Facciaaccettare, : Altempodel suddetto VescouoAngelo, il Monastero di S. Maria della Neue di Prato Vecchioebbeil suo principio ; ed a tempo di Francesco suo nipote, fu fatta la professio- ne, cioc furono Sacrate le Vergini , eperfezionato di fabriche il Monastero , con tutto il neceffario . Della qual fondazione apparifce iui memoria in vnadelle due iscrizioni di pietra , po- ste in mezo dell'Altar maggiore , sopra le quali fonodue grand'armi della famiglia Diaccera dell'infrascrittotenore . Reuerendiffimus Dominus D.Fr. AngelusCataneus Diacetius Ord. Pred. Nobilis Patritius Florentinus Epifcopus Felulanus conceffit facultatem , & poteftatem Hominibus , &Comunitati Oppidi PratiVeteris, ac Reuerendo DominoVincentio de Galassis fundatori erigendi PrefensMonasteriumVirginumfub Ordine Sancti Dominici Regendum perfe, &fuosin Epifcopatu Succefforesdie XXIX. MayMDLXVII. Francesco nipote del suddetto Angelo Vescouo di Fiesole , datosi totalmente alle ler tere ,ottenneprimavnCanonicatodi Santa Mariadel Fiore in Fiorenza , edel 1570. da Papa Pio V. ilVescouato di Fiesole , nella qual carica, fecevedere la suabuona intenzio- ne, ed applicazione alla sua Chiesa; edatod'occhioall'ossa di S.Alessandro, giàVescouo di Fiesole , chenoneranotenutein quellavenerazione , e decenza , che si conueniua a sì gloriofo SantoMartire , le leuò da vna cassetta di legno , oue ficonferuauano, e lerac- chiuse in vn vago sepolcro di marmo mischio , adornandola facciata dell'Altarmaggio re, (quele ripose) di nobile pittura , evi messele seguentiparole . : DiuiAlexandri Epifcopi FasularumMartirisque Offahactenus in lignea Portatilique Capfulabicafferuata Francifcus Cataneus Diacetius eiufdem Sedis Antifteshocmarmoreincludenda CurauitAnno falutis MDLXXX, Nèqui si fermò il nostro VefcouoFrancesco , che volfe anche ttasportare in piú nobil luogo, il gloriosoCorpodiS. Romulo PrimoVescono costituitoda S. Pietro nella citta di Fiesole , come fece leggendofil'infrascrittamemoria. 1 321 : ( 1 a Reuerendiss. Dominus Francifcus CataneusDiacetius Dominica III . IunijMDLXXXIII. Quainciditxv Kalend. Iulij CorpusSanctiffimi Patris nostriRomuli aBeatifs. Petro Apostolorum Principem in Prafulem Fasulanum Primitus Elefti , &deAnno MXXVIII. ABo. Me. Iacobo Bauaro Tunc Temporis Fesulanorum Epifcopo translatum exAntiquiss. Cathedrali tuncadRadicem Montis pofita inin- Feriorem partem prafentis Basilica, ex quo etiam loco Ipfum modernus Antiftes eadem Religione ductus remouit, Et in (uperiorem Augustioremque Ecclesiapartem , vt Confpectius honorificentiusque haberetur , fumma cum Deuotione locauit præter caput , &alterum ex brachijs , Quecongruis Thecis adferuanda populoque certistem- Poribus oftendenda fedulò deposuit . Anniuerfaria autem DieDominica redeunteXXXX. Dierum Indulgentiam Informa S. R. E. Templo reliquit . : Madiciònoncontenta la pietàdel Vescouo Francesco, vedendo l'antico Oratoriodi 5.Iacopo congiuntoal PalazzodelVescouado, dall'ingiuriadel tempopresso, chegua- sto, dinuouoancor effo racconcio, edabella, evaga forma lo ridusse, come per l'ifcri- zioneinessa Cappella posta apparisce ...... Sacellumhocantiquitus AbEpifcopis Fasulanisin honorem Diui Iacobi Erestum a Reuerendiffimo Domino Francisco Gataneo Diacetio eiufdem Cathedra Prafule instauratum , &CURS Solitis Indulgentijs in annos fingulos iteratis in Memoriam eiufdem Sanctifs. Apostoli confecratums Fuit Anno Dom. MDLXXXIII. Die Vero xxix, Iunij . Si legge anche diquesto Vescouo la memoria del Monastero di S. Maria della Neue in PratoVecchio, cheesso ridusse in perfezione . 171 PoftquamIlluftris Et Reuerendiffimus Dominus D. Francifcus CataneusDiacetius Episcopum Fasularum inhoc Monasterio Recens erecto viginti duorum veluti primitias Deooblaturas VirginumProfitentium votafufceperat. Diexx1x. Septembris MDXXI. Templum vetus hocDeoDina MariaVirgini cunctisque Sanctis facrauit Anno abOrbe Redempto MDLXXXII. DieXII . Maiy elargiens in eius Anniuerfaria Visitatione quadraginta Dierum Perennem Indulgentiam . Oltreallapietà , ereligione alla quale tutto intento , non lasciò questo si gran Pastore in ozio la penna , per eternare ancora con questa la sua memoria, edessere vn viuo efem- plare atutti glialtri Vescoui. Si vedono diesso vndici Omelie del Sagramentosoprala seguenza di esso scritta da S.Tommaso . L'Esamerone distinta in sei libri . LaVita di Cristo . La Vita della Vergine . La Vita di S.Domenico Vescouodi Fiesole, edi piu altri SantiVescouisuoi anteceffori. VnTrattatellodell'autorità del Papa sopra il Concilio ; edvnTrattatellodella superstizione dell' Arte Magica . Tradusse S. Ambrogio deOfficiüs , il qual Commenroabbracciando quasi tutta la morale trattazione . Tradusse parimente delmedefimo Santol'Esamerone . Edi più trasportònella nostra lingual'Epistole,eVan- gelicorrenti,ed alcune deuote Operette di LodouicoBlosio , con alcun'altre di Sermoni, e d'Orazioni in diuersi tempi mandate fuori; tra le quali ne sono due fatte nella suagio- uentu , in tempo , che egli fu Consoledell'AccademiaFiorentina . In fine morì gloriofo arrecando १. allaTua famiglia non mediocre splendore . いける : SS Ebbero ; 2 322 Ebbero i Diacceti diuersi padronati diChiese , comechequeglierano padroni di tanti Castelli da noisopraccennati , eper conseguenzadelle Chiese ancora,le quali vengano nominate nell'albero di Scipione Ammirati nella donazione fatta nel 1207.da RinieriGui- dalotto , e nondi Guidalotto , e nell'altra del 1208 aGuido Prioredella Chiesa diCamal- doli fatte inBardiglione nella Corte di Pelago , nelle quali sononominate le Chiete di S.Clemente di Pelago , di S.Saluatore a Lecciuolo ,di S.Pietrodi Casi ,di S. Bartolomeo di Castelnuouo , deila Chiesa di S. Bartolomeo di Pomino , di S. Margherita aTosina , etutta la ragione , che egli aueua ne beni , epoffeflioni a dette Chiese appartenenti . Ma questo non poteua donare te non la fua parte , e nonquelladi Aftorre detto Torre , da cui oggi a Signori di Diacceto viuenti deritiano , le qualipiu volte , econ Camaldoli, econ il Velcouo di Fielole si litigarono , e sempre defenderono acerrimamenteda' fud- detti Signori di Diatĉeto fino del 1445. e conla Republica medefimadel 1563. per con- feruare il loro ius di padronanza , come ne icriue Scipione Ammirati nel sopraddetroal bero . EPapaEugenio IV. per terminare tante liti , e controuerfie , dopod'auere egli veduto le folidiffime ragioni de' fuddettlSignori , e la continuazione dell' Ius præsentandi ab imme- morabili tempore , fece a loro fanore molte Bolle, e Decreti , tra le quali vede l'infrafcrit- ta, cheper eternarei loro ius , mie pane benedi registrarla qui Hendo,damecauata con ogni fedeltà dall'originale , cheappressodi detti Signori fi conferua . 1 Eugenius Epifcopus Seruus Seruorum Dei. weqativ 4.1 ຈາ mos V Enerabili Fratri Epifcopo Fasulanofalutem, &Apostolicam benedictionem fincera deuotionisaffe- Etus , quem ailecti filij nobiles vırı Paulus , & Carolus Zenobij de Ghiacceto fratresdomicelli Flo- rentini ad Romanamgerunt Ecclefiam nonindigne afferentur , vtcorum petitiones quantum cum Deopof- Jumus ad exauditionis gratiam admittamus . Exbibitafiquidem nobisnuperpro partedd. Pauli , &Caroli petitio continebat , quod Caftrumde Pelago tua Diocesis , nec non illius Palatium , ac Turris eidem Pa- latio contigua , &Fortilitium atanto tempore cura eius contrarymemoriahominum , nonreperitur, per fratres pradictos , ac eorum prædeceffores tenta, &poffeffafuerunt, achodie ab eijdem fratribus tenentur poffidentur , nec a longo tempore citra incastro ipjo aly , quamfratres ipsi , &eorumfamilia Rectore protempore exiftente Parrocchialis Ecclefias Clementis ditti Caftri dumtaxat excepto moram traxerunt nec trahunt quatenus afferatur , quod iamdiu Parrocchiani dicta Ecclefiatunc ,&etiam incola , habi- tatores quarumdem Vularum illarum partium dum inillis guerra tunc vigerent pro eorum fecuritate fe reduxerunt , &ficuteadempetitiofubiungebat licetParrocchiani dicta Ecclefia infra cuius Parrocchie limites vixviginti domushabitare reperiuntur ,non ex priuilegio , jeu dotatione , jeu ex quadamconfuetu- dineje veros patronos ipfius Ecclefia , ac inpacificapoffeffione Iuris prafentandı perfonam idoneamad ean- demdum pro tempore vacateffepratendant , tamen pro matori eorumpartepauperes existant , ac præfa- tam Ecclefiam in magnafuorum murorumparte minaminantedebite reparare inibique opportunas Eccle- fiafticorum ornamentorum prouuifionesfacere ,non curarunt , &alius prajati fratres prouidi confiderant , quodsi ad Ecclefiam ipfam Presbiterum eis, acjuis baredibus , &descendentibus nimisgratumprajentari contigeretexinderespectu mulierum , acpuellarumde corumfamiliapro tempore existentium , quæ dum, extra Palatium , &infra Caltrum huiusmodi se conferrent conuerfatione Rectorispro tempore pradicti propter illius habitationis cumdifto Palatio propinquitatem facile eutarinon possent plura scandala , alia inconuenientia prouenire valerent , ac preterea eorum jumptibus, &expenfis Ecclefiam prad Etam quotiens opportunum fuerit, infuisferuturis ,&adificys totaliter reparare , reformare , nec non illius campanile denuoreficere , ac bona , &iura defendere proponunt , &adidse specialiter offerunt , fi iuspa- tronatus , ac præfentandıperfonam idoneam adeamdem Ecclefiam ipfis, &alys infrafcriptis iuxtaformam inferius denotatam ,perpetuo concedatur . Quare pro parte Pauli , &Caroli pradictorum etiam afferen- tium, quodipfis tamdefuis,quametiam de ipforumgenitoribus , ad id per antearelictis bonis , quandam murorum Ecclefia buiujn odi partem,iune ad terrom prostratam reformarifeciffe &quodetiam d. Ecclefia Baptifmate , &aliquibus ornamentis Ecclefiafticis decoraretur operamdedisse nofcuntur,nobisfuithumi- literjupplicatum , utfuperbac opportune prouideri debenignitateApoftolica dignaretur . Nos igitur de pramiffis certam notitiam nonhabentes huiusmodiJupp.icationibus inclinati , fraternitati tuaperapoftolicafcripta mandamusquatenus , in vocatis Parrocchianis pradictis , &alius qui fuerint euocandi tibi depramissis legiptimum conftiterit suspatronatus, ac prestandi perfonam idoneam ad Essle- fiamprædiftam quotiens illa exnunc in antea perpetuisfuturis temporibusvacare contingerit Panto, Carolo 323 6 Carolopradictis , &illis vitafunctis eorum filijs , &descendentibus masculis legiptimis, &naturalibus , corum cuilibet ,necnon eis totaliterdeficientibus dilecto filioPhilippo Ioannis deGhiacceto , &etiam eius filijs , &descendentibus masculis legiptimis , &naturalibus , &ipforum fingulis prò una, nec non, Parrocchianisprotemporcexiftentibus prafata Ecclesia pro aliavocibus auctoritate Apostolica perpe- tuo referues , atque concedas ,necnoneadem auctoritate ftatuas , &decernas, quod quotiefcumque in futura vacatione Ecclesiahuiufmodi vnumper Parrocchianosprotempore existentes , &alium Prasbi- teros ,feu Clericos , perPaulum, Carolum, vel corum , JeuPhilippum, vel ipfius filios , &defeen- dentesprafatas , autcorum aliquem addictam Ecclefiampro temporepræfentari, Jeu nominari contingerit , tuncfinguli perPaulumCarolum ,velPhilippum,jeufilios, veldescendentesprafatos, aut eorum aliquem, vtpremittitur tunc præfentari , seunominarı Prasbiteri , aut Clerici dummodoadididonei existantsingu- lisalys Presbiteris ,feuClericisperParrocchianostuncprotempore nominatos, autpræfentatos huiufmo- diproponi , &anteferri ,ac adjuas presentationes institui debeantperindein omnibus , &per omnia acst iuspatronatushuiufmodi Paulo Carolo , Philippo, filys ,&defcendentibusfupra diftis dumtaxat, &non alysParrocchianis, alias vtpræfertur plenarie pertinet , &nonobstantibus omnibusfupradictis, ac con- fatutionibus, &ordinationibus Apostolicis , caterisque contrarijs quibufcumoue , Datum Roma apud S.Petrum anno Incarnationis Dominica millefimoquadringentefimo quadragefimo quinto , Idib. Aprilis Pontificatus nostri anno fextodecimo , A' questafamiglia in fine imparentato con molte altre nobili, oltreaquelledanoifo- praccennate, comecon i Pazzi , Canigiani , Bardi , Rucellai , Spini , Baroncelli , Adima- ri , da Filicaia , Firidolti , Guicciardini , Ricafoli, Soderini , Acciaioli, Nobili , Softegni, Benini , Corsini , Mangioni , Bianchi , del Palagio,Villani , Rondinelli , Martelli ,Gi nori , Rolli , Buonafede , Antinori , Tedaldi , Girolami , da Rabatta , Martini ,Bar- badori ,Gaddi , Ricci, della Rena , Lisci da Volterra , Medici , Saffetti , Albi- zi ,Manetti , Scafalotti Caualier d'Austria , Quaratesi , Spinelli , de Birois Baroni Franzesi , Capponi, Magalotti , Vanderburgh Baroni Tede schi , Pandolfini , Lenzi , Verrazani , Mazinghi , Altouiti ,De- lobaBaron Franzesi , e ( quello , che à coronatodi gran splendori questaCasa)l'Acquauiua Duchid'Atri , co- mesi èdanoidimostrato di sopra . Iu fine con chiudo, noncol Verino, ma con le ragioni danoi addotte , offere questa famiglia tra le prime, e nobilidella nostra Toscana; ed eccoui l'albero- formato , con scritture autentiche , enon condicerie , e stiracchia menεί. : : SS Gio 324 Giouanni 1 Filippo 1 Zanobio 1380. 1 Giouanni (Francia Pietro Paolo 1340. Recco lacopoprog. de' Diaccetidi 1 1 1 1 1 M.Ciampolinoprog. Landoprog. di tutti Mugnaio Guglielmo Raineri 1350. degli Albizeschi 1 1 Albizo 1 Pietro 1 1 Monaco 1 Alberigo prog. 1 degliAlbergotti I 1 1 gli Albizi 1 1300. 1 1 1 Guglielmo Recco 1260. 1 1 Aftorre 1220, 1 Rinieri Guidod.Guidalotto 1180. 1 1 1 Raimondino prog. Vgolino Aftorre 1140, degliAlbizi 1 1 1 1.1 1 1 1 : Luca 13co. : 1 Quintaualle 1230. 1 Ilbebrando 1190. 1 1 .N. 1 Guglielmo 1 1 Quintaualle 1150. : 1 1 1 VvalottooGuidalotto 1100. Quintaualle Tebaldo 1 1 1 Martino :: Errigo Lamberto Bernardino Astorre 1060. : 1 1 Alberigo 1 1 1 1 1 Alberigo Pietro Bernardo1020. Tebaldo Alberto Vgone 1 1 1 Grifo detto Gulfo 1 Rainerio980. Alberigo940. TEBALDO fiorì nel goo. FA 325 ! T FAMIGLIA DEGL'ALBIZI. Radizione antichissima fino a' presentitempi corre appresso i popoliToscani essere questa famiglia consorte dell' Albergotta Aretina : e per indubitato si tiene dal ve dere, che Scipione Ammirati nell'albero di questa famiglia afleuerantemente la chia- ma Aretina , volendo , che vn Raimondino Caualiere Aretino , prendesse stanza perqualchetempo dell'anno in Fiorenza , facendo figliuolo diquesto Raimondino Mo- naco , nomeproprio , come in molte scritture si vede vsitare in quei tempi finodel 1000. edal 1 100.al 1200. QuestoMonacoacquisto per sopranome Malmonaco , come che non stando alMo nastero , gli diceuanoMalmonaco , perche così chiamaresi deuono i Monaci, chedi- moranofuori del loro Monaftero ; onde isuor successori si chiamarono queidi Malmo- naco, eMalmonaci, che così si cognomino Albizo , e Pietrotuo padre de' Malmonaci. Main effetto tra le scritturedi Fiorenza non si veggono , che i figliuolidi Albizo risiededere nell'eccelso Trono de' Signori , come si vede la verità di ciò nel Priorista , e questi in Fiorenza si disfferoqueglid'Albizo , e degli Albizi , lasciando il cognome de' Malmo- naci , benche peralcun tempolo riteneffero , comesi veda nel rogito di SerBonaccorso di Paffignano , che si conferuano nell'Archiuio della Badia di Fiorenza Caffetta L.n.32 . doue fi leggeCompagno Albizi Malmonaci del 1246. comeanchedel 1254. ne' rogiti di Rolandino alla CaffettaC. n.21. sileggono Compagno , Benintendi , &Orlando fratribus,&filijs quondamAlbiziMalmonaci ; madopo pigliarono il cognomedal nomedel padre ; si che dunquenon sò vedere mai Albizoin Fiorenza , mabensì i figliuoli ; e ciò non è maraui- glia, perche Albizo di Pietro , partito d'Arezzo fiaccaso in Siena , e fatto Senese fu im- borfato di quei Magiftrati , come si legge in qu l'Archiuio , essendo stato estratto Albizo di Pietro Camerariodi Biccherna l'anno 1224. doue pure si legge , cheCiampolino vno de' fuoi figliuoli fu Capitanodi parte Guelfa l'anno 1270. Ondequesta famiglia fu prima nobile Aretina , secondariamente Senese , ed vltima mente Fiorentina , edà goduto sempre nelle suddettetreCittà la primaria nobiltà , co- meè accaduto a molte famiglie Aretine , che partitesi d'Arezzo andarono a Siena , e go deuano inArezzo, ed in Siena quei gradi , e Magistrati; come furono i Saracini , iRico- ueri , e gli Afcarelli , conformesono oggi gli Albergotti , che occupano in Arezzo , ed inFiorenza i primi gradidiqueste Città . RestatoCiampolino in Siena , diede principio alla famigliadegli Albizeschi , che per esserespentanon ne pirliamo cosìdiftintamenre , come dell'altre vinenti . Regolino di M.Ciampolinoluddettodegli Albizeschi , fu auo paternodi M.Regolino Albizeschi Vescono diSiena' , e fu progenitore di S. Bernardino , delBeato Regolino , delBeatoAndrea, iquali sonotuttinominati nelle notedel diligentiffimo BelifarioBul- garini Antiquariodi Siena ; ed il dottissimo Cel oCittadini da per indubitato , che la ca- fadegli Albizi di Fiorenza , con gli Albızeschi di Siena sia la mededesima , e l'vna, e l'altra progenerata da Albizo fuddetto , iqualidicano , che congran ragione volseroin Siena goderedi quella nobiltàgliAleflandri conforti degli Albizi ; come vi fu M. Alessandro di Niccolo di Vgo Caualiere degli Alessandri , che fu iui estratto Confaloniere nel 1364. nel 13701edel 1376. e pero dice ilCittadini Antiquario di quella Città , essere stati degli Albizi in Siena di due forti ; cioe Niccolo di Vgo di Maso di Lando di Albizodi Pietro 5 eM.Alessandro di Niccolo di Vgo Cauatiere degirAlellandri . Oride veduto danoitutte le sopraddette memorie concordare il tempo , inomi , ela famiglia , siamo ftati costretti, con il SignorBelifarioBulgarini, allora viuente, confeffa- re la famiglia Albizefca , effere la medelima , che l'Albiza di Fiorenza , trouandoci noi troppiindubitati rifcontri . Onde ci rallegriamo con questa famiglia , oggi viuente , degli Albizi , cheabbia nella sua Casa on splendore di gran Santità , conforme era vn S. Bernardino degli Albizeschi , chiaro alMondotutto; eSiena ancora gode in estremo , mentredi questosuoSanto è ancor viuente la profapia , che à sempre rifplenduto, e risplende di titolati , di Gouerna- toridell'armi , edi Senatori , che hanno feruito i fuoi Principi nelle cariche della città di Fiorenza ; e fissando gliocchi negli Albizi di Cesena, vsciti da quei di Fiorenza , di Siena , e d'Arezzo , misi abbagliano di marauiglia ; vedendo coperto di Porpora quel gran 326 granCardinaledegliAlbizi , cheè l'oracolodella Legge nel SacroConcistoro , eperta- jelo confeflano quelle SacreCongregazioni di Roma, che danno leggeall'Vniuerfo ; ficheperSantità, eperPottrina, conl'aggiuntadell'armi , non puòquestaCasa deside- rare dauantaggio . Ma ritornando noi alla proua di sì gran genealogia . Dico, che il progenitore di que- sta famiglia , come dell'altre fue conforti è quel Tebaldo , che fiori nel 900, nella Repu- blica Aretina , e tu padre d'Alberigo , e di Tebaldo il secondo , di cuinon abbiamo ri- icontro, s'auesle tigliuoli , comel'abbiamo da Alberigo, che fu padredi Rainerio pa- dronenel vastissimoterritorio Aretinodi moltiffimi Castelli , comeda noi , enella tami- glia degli Albergotti , ene' Catanidi Diaccetofi è dimostrato. Nacquerodi Rainerio Pietro , Grifo detto Gulfo, padre d'Vgone , e d'Alberto; Ber- nardo progenitoredella famiglia de' Catanidi Pelago , e di Diacceto ; edAlberigo , che fupadie diMartino, il quale genero Alberigo progenitore della famiglia degliAlbergot- ti Aretina , e Fiorentina ; e Raimondino, come si leggenell'Archiuio della Badia d'Arez- zoalla Caff.Q. n.49. per rogito dl ser Niger Index , Di Raimondino Caualiere Aretino nafce Vgone , come alnu.1056. dell'Archiuiodi Valombrofa , e Monaco detto Maimonaço padre di Pietro , che generóAlbizo, che fu padre diM. Ciampolino prog. degli Albizeschi di Siena , di Benintende , di Compagno , èdi Lando , come il tutto vien prouatoda Scipione Ammirati , nell'albero degli Albizi , CelsoCittadini , e Belifario Bulgarini nobili Senesi , ed ottimiinueftigatori dell'anti- chità; ed alla Caff.Q. dell' Archiuio della Badia d'Arezzo n. 5 , si vede essere Procuratore in Arezzo de figliuoli di Albizo, Orlandino d'Alberigotto ; onde si vede in effetto que sta Cala degli Albizi auer sempre conferuato il nome di Orlando , o Lando ; come an cora la famiglia degli Albergotti ; ed i figliuoli d'Albizo auere degli effetti in Arezzo , ed essere loro Procuratore Orlandino di Albergotto, come alla Cafl.Q. del suddettoAr- chjuio n.56. che litigauano per çerte tenute, contro lo Spedale di S.Pietropiccolo (oggi detto S.Piero) Chiesa confinante , per la parte di dietro , con la contrada degli Albergot- ti , e per questo litigauano i figliuoli di Albizo , mentre erano in Siena , ed in Fiorenza come per rogitodiOmnebono. DiBenintende furono figliuoli Vanni , Lapo , Pace , e Bartolo, e questo ramo,benche fofiero molti passo poco auanti , e pero nonne parlo . DiLando nascono Pagno , Antonio , Filippo , Vberto , Giano, e Maso, che fu padre diVgo, che generò quel iccolo padre del Caualiere Alessandro progenitore degli Alef- fandii , de' quali appresso se ne parlera, e dalla fuddetta generazionedi Landovengano tutti gli Albizi viuenti , si in Fiorenza , comein Cesena . Di Compagnofureno figliuoliFrancesco , Piero , Ricco , e Bonaiuto . Se di questi rami per fortuna fussegermogliata qualche famiglia , che fusse oggi gior- noviuente in Italia , o fuori d'Italia,auendone noi le douute notizie , scrutineremo fe poffi effere , ose veramente siadiquesta nobilissimaprosapia ; ed allora a parte negli altri volumise ne tratterà . Manonauendo , che soggiugnere all'albero dell'Ammirati , che con ogni diligenza l'a scritto , e moltoben prouato; che in vero non ò fin'hora trouato Autore , che nel defcriuere glialberi sia così diligente , e con l'attestazione di scritture, quanto il suddetto Ammirati, non curandosi egli di mostrare queiprincipiremotiflimi, echenonhanno fondamento (che persentitadire)da qualche Istorico , che il più delle volteparla in aria, trattando lo10 delle genealogie, e de' principi della loro origine,che la vediamo per lo più fauolosa; e però seguiremo ildettoAutore,con mostrare l'albero infrascritto , a cui seguita quello dell'Ammirato . : Mafo 327 Maloid 1 Luca RinaldoCaualiere ww MasoCaualiere 1 Luca 1 1 ! : Caualiere Alessandro prog. degli Alessandri 1420. Niccoló 1380. : Giouanni ! Vgo1340. Michele 1 } 1 1 Antonio 1 Malo 1300. Γ Vberto 1 Pagno 1 Giano 1 Filippo Francesco Picro Ricco Bonaiuto 1 1 1 Compagno Lapo Bartolo Vanni Pace 1 1 1 1 1 Lando 1260. Benintende Ciampolino prog. degli Albizeschi Albizo1220. Pietro 1180. Vgone Monacodetto Malmonaco 1140. Raimondino 1100. Alberigo prog.degli Albergotti L Alberto Vgone 1 Martino 106о. Tebaldo Pietro Grifo Alberigo 1020. Bernardoprog. de'Catani di Rainerio980. +Alberigo940. TEBALDO fiori nelgoo. Diacceto 1 1 Tebaldo Saria 328 Saria meglioper noiil tacere , che il parlaredell'azzioni eroichediquesta nobilissima, edantichissima progenie, perche da per loro parlano , essendo pienediesse le carte di brauiflimi Scrittori ionde da noinonfi puo faraltro, cheaccennarlesolamente; rimet tendoci all'Ammirati, ed atutti gli altri Istorici , eperòconbreuitàpasseremoquesta materia; essendo stati gli Albizi illuftri in tutto , auendo laToga sempre vguagliato la Spada , comedicio çanta il Verino, Albitiosfama estArety ex vrbe prafectos . Stemmate diuijo genus Alexandria Proles Traxit, ex vnoprofluxit vterque Parente Vtraque Nobilitas clara estBelloque,Togaque . : Troppobaldanzofa corre questa famiglianello steccatodell'antichità , edellapoten- za ,scorgendofi , che fino nelfecolodel goo. fi troua padrona di molte Terre , e Cattelli, edoccupare la dignità Senatoria nella potente Republica Aretina , il che ci fa credere vna nobiltà più lontana , ed essere rauanzo di que' ReTolcani, comede Cilnei,chedo. minaronotutta la Prouincia dei Calentino,già floridissima inqueitempi, vantandosidi dominare sopratrecentoCaftell , e Terre murate , comeda noisi è rimostrato nelliito- ria d'Arezzo ; e questo folobasta di gloria a questa nobiliffima prosapia . Arezzo àpar- lato , Siena l'a veduta , e Fiorenza non fazia di tante fue glorie,che finonella Romagna fono arriuate a fare la sua parte di trionfo . Peri come dicemmoben presto la linea di Benintende degli Albizi ,il qual sepolcro è in S. Pietro Maggiore, Chiesa del lor Quartiere in Fiorenza , doue si legge . SEPULCHRUM FILIORUM BENINTENDI DE ALBIZIS . Ebenchépresto mancassi , non mancò già d'illuftrare la famiglia , con la persona di Vbertino , Frate Domenicano , per la cui bontà, e Santa vita , fu assonto alVescouato di Pistoia , con allegrezza niuertale di tutta la sua Città , la quale peri suoi Ambascia- tori , chefuronoM. Lionardo Bruni , e Francesco di M. SimoneTornabuoni , ne scce ringraziare precisame te il Pontefice , poiche auea eletto a quel Vescouatoun'huomo buoniflimo , e grandiflimo virtuoso , che cosi fi legge alle Riformagioni del 1425.nel- la loro intruzione , e non manco ancoradidomandarlo Cardinale , con l'occasione di varie Ambascene . Si vede di questo nellaBiblioteca di S. Maria Nouella di Fiorenza vn suoCommentosopra idueprimi libri della Metatifica d'Aristotile , ed alcune questioni Teologichetopra lesentenze . Lasciò molti paramenti, ed argentialla sua Chiesa, e fabricouui la Sagrestia, que si veg- ganol'armi della famiglia ;emorendo , fu fepolto nella Naue nel mezodelDuomo,co- mesivede inquella pietra dimarmo , oue egli è scolpito inabitodi Frate . Fondo nella suddetta Sagreftia due Lenefizi,l'vno sotto il titolodi S.Tommasod'Aqui- no, e l'altro di S.Pietro Martire, a' quali aflegnò per dote 885. fiorini d'oro , che auea metli in Fiorenza ful Monte della prestanza , onde fi cauaua ogni anno fiorini 53. i quali Benefizj auendo egli conferito l'anno 1434. nelquale simori, ne lascio , e costitui pa- droni , per la metà , il Capitolo de' Canonici di quella Chiesa , e per l'altra metà aRi- naldo degli Albizi il Caualiers , e dopo di lui il primogenito de suoi discendenti in per petuo. Della linea diCompagno furonodigran nomeTaddeo , che nell'arme non cedeua aniun Capitano del suo secolo ; e Franceschino suo figliuolo , fiori in Poesia,e fu grand' amicodel Petrarca, dal quale nelle fue composizioni viene più volte nominatose Ricciar dodegli Albizı suo figliuolo , fu parimente Poeta celebre , vedendosi di esso, comeanche di Franceschino fuo figliuolo , pure Poeta , diuerse composizioni , nelle quali si scorg il lor bell'ingegno Andrea hgluole di Matteo, fu n olto caro a' Portefici Lione , e Clementede' Medici , equesto fu quello ,cheebbe da essi , come loro parente , per due volte il gouerno diOr- uieto, e la guardia di quella Fortezza . Leggensi di questo due priuilegi , l'vno di Luigi XII. Re di Francia del 1513 , e l'altro del 15 15. di Madama la Reggenre Duchessa d'An- golem , per iquali concedanoadAndrea , di potere a guila di naturali Franzesi, succede. re a tutti gli onori, e dignita di quel Regno di questo Andrea si veggano i discendenti ftanziare in Oruicto. Della 329 Della linea di Lando, di cui sonotutti gli Albizi viuenti sì di Fiorenza , come di Ce sena , possiamo dire . Tot capita , totfententie , poiche tutti sono stati huomini infigni cometali collocati nelle prime cariche , e furono potenti si per queste , come ancheper ricchezze , nondouendo noi tacere la pietà , e Religione di Lando , poichè fondo nel 1300. la Cappella di S.Niccolo , che è la più antica di S. Pier Maggiore , nella quale le Monache fanno ogni anno la festa di quelSanto , esono tenute così nema celebrazione, del Diuino Vfizio, come nella Proceslione , che appresso costuma di farfi , di dare aciascunodella famiglia vna falcola bianca , edadesinare atutto il Clero , che in quella mattina per fare detta celebrazione si raguna . Nonsò qual cagione a ciòfare moucile il fondatore, che volle, che per censuale rico- gnizione fuffero per ciascun anno in detta folennità dalle Monache presentate due Tin- cheingelatina alpiùanticodella famiglia, con sette Mandorle monde per ciascunase che nel cominciare l'Euangelio 16. falcole si accendessero sopra due candellierı fuori della Cappella , oue sono alcune Sante Reliquie , che per deuozione delle Monachesi raccon- ta auer Landorecate daGerufalemme . Tra queste dicano (oltre alcune di San Niccolo) esserevna Spina della Corona di N. S. Anzi affermano alcuni il successodi questo fatto, cioè inqualguisa furono le dette reliquie auute , ed in Fiorenza condotte , effere dipinto nella dettaCappella , benchè perla lunghezza del tempo, poco, o nulla dital pittura si vegga . Morì Lando l'anno 1301. a' 14. di Agosto , il che fi troua notatodi manodiGia nofuofigliuolo . Il qualGiano conforme si vede nel libro del Chiododel 1311. edel 1314. fudelMagi- stratosopra legabelle , come per rogitodi VguccioneD.RaineryBondonideFlorentia , posto nell' Archiuio di Settimo ; e nel 1310. ne sospettidell'Imperatore Enrigo , fu creato Com- messario alle mura della Cirtá, ed in altre cariche , e Commissioni . Edel 1323. fuCon- fole della Zecca , Magistrato , che non atutti , benche nobil , fi concedeua . Pagno fuo fratello , come anche Vbertofuo figliuolo , furono armigeri , sitrouaro- nonella guerra contro Otto Visconti , nella quale furono creati Capitani , de quali ne fa menzione l'Ammirati , e lo Stefani edel 1334. Vberto fu depurato , come huomo in- telligentissimodella guerra , a fortificare la città di Fiorenza , comesi legge ne' libri del, leRiformagioni di quell'anno . Bellincioned Vberto degli Albizi fu valorósissimo, eper il suo valore,benchegiouane, fu eletto Capitano per la Republica della legadi Castel Franconel 1335. come a suddetti libri . Antoniofigliuolo del suddetto Lando tu Confaloniere , dopo d'auere esercitato l'an- no 1331 , il Confolatodella Zecca , l'anno 1339. nel qualtemporimettendo i Perugini a Fiorentini ogni ragione dell'acquisto d'Arezzo , fu tra Fiorentini , e Perugini fatto vna buonaamicizia , e confederazione . Edoppresla poi la citta di Fiorenza dal cattiuo go- uerno, e tirannide del Duca d'Atene , s'illuftrò molto il nomedi Antonio , proferendo- si diveciderio in casa sua , quando andaua a vedere correre il palio; per il che meritodo- pola cacciata del Duca , di essere creatoper il fuo Sesto , Luogotenente diGio: Marche- se di Valliano, if qualedonca venire Potesta , per attestare le cose della Republica . Del 1333. fu il suddettoAntoniodi Lando eletto dalla sua Republica vno degli Amba- sciatori al Legatodi Rauenna ; e riuscendo marauiglioso in questo vfiziod'Ambasfcerie, fudel 1337. eletto Ambasciatore a Bologna . Del 1343. fu spedito dalla sua Republica Ambasciatore alla RepublicaAretina , dipoi restò in Valdarno per comandare quell'armi; ma conoscendo quanto valesse questo fuggetto nel negozio , l'inuiarono i Fiorentini Ambasciatore a Siena del suddetto anno; enell'anno seguente fu pur da loro mandato Ambasciatore in Romagna, ed'india Perugia . Evenendo l'anno 1347. il Red'Ungheria in Italia , fu Antonio mandatodalla Pa- tria con noue altri Cittadini principali Ambasciatore a quel Re, secondo , che narra il Villani . Ondetornato che fu , simorì nella famosa pestilenza dell'anno 1348. edè sc pellito in vn'arca di marmo , fopra il di cui coperchio si legganoqueste parole . : I SE- 330 SEPOLCRO DI ANTONIO DI LANDO DEGLI ALBIZI , IL QUALE MORI' L'ANNO MCCCXXXXVIII. A' XXXI. DI LUGLIO . Eda'lati della detta arca si veggano l'armedella famigliadi bello,ed artificioso lauoro. Tacciodi Micheledi Vbertodegli Albizi, che attese alla disciplina militare, per la qua- le ascese ad essere Capit. perla suaRepub. dellaLegad'Empolil'an. 1334. come anchedi Pepo figliuolo di Antonionon punto inferiore a Michele neli'esercizio dell'armi , che auendo la sua Republica a fare spedizione d'vn Capit.valoroso nella terra di S.Gimignano, douesi era suscitata una solleuazione a fauore de Tolomei di Siena, elesse per Capit. della gented'arme il suddetto Pepo nel 1353. maessendo poi stato discacciato da Fiorenza in- sieme con Tedice,eAlessio figliuolidi lacopo fratellodi Lando, e nipoti deld. Pepo, si ri- tirò condetti alla Cortedi Carlo IV. Imperatote, dacui tutti insieme furono creati l'an no 1376. Conti Palatini con amplissimipriuilegi di legittimare , e di far Caualieri , che in queltempo era onore grande , e grazia speciale . Nonfi deue però tacere da noi Filippodi Lando, che fu Consoledell'importanteMagi- strato della Zecca , nè menodelgran Pierofuo figliuolo , che oltre l'Ambascerie fatte a S.Miniato nel 1348. ad Arezzo , ed a Napoli per interuenirel'an . 1352. alla coronazionedi Lodouico RediGerufalemme, edi Sicilia,e della ReginaGiouanna; e del 1394. fu spedito Ambasc. a Pisa,del 1361. a Siena,e del 1367. a Viterboper rallegrarsicon PapaVrbano , e colCollegio de' Cardinali della loro venuta in Italia; e del 1368. fu pure Ambasc. al Pa- pa per affari importantiflimi della sua Repub. Si racconta dall'Ammirati,cheil d.Piero folle ilmaggior Cittadino, che ne' suoitempi auesse auuto la Fiorentina Repub. (parole istesse dell'Ammirati)la qualpotenza in chemodofosse montata , eperche ella digrandi accidentifu cagione, brevemente dimostrerò, adducendone l'istesse parole da me scritte nellib. 11. dell'Istorie Fiorentine , ouedi ciò per rispettodelle cose publiche mi conuiene di ragionare. Il che sotto l'anno 1354 enel Gonfalonierato di Paolo Couoni è riposto ; purcheprima sisappia, essere state inquel tempo grandi conteje tra lafamiglia degliAlbizi, e quella de'Ric ci , nonaltrimenti , che molto primatraiBuondelmonti, egli Vberti , e posciatrai Donati , ediGerchi , eranostate . : Leparoledunque sonoqueste . Aspettauasi in Italia Çarlodi Boemia , eletto Impe ratore , chiamatoda Veneziani, eda loro Collegati per la guerra che aueuano con l'Arciuefcouo di Milano, onde in Fiorenza si suscitarono quegliantichi sospettigiàme- zo topiti de' Ghibellini , non tanro per gelosia del publico benefizio , quanto perpotersi I'vn l'altro vendicaredell'inimicizie priuate , ele leggi fatte da' Capitani diparte Guelfa 8. anni addietro per tenerballoquesto morefi incominciaronoa rinnouare . Era costante fama , che la famiglia degli Albizi fufle venuta in Fiorenza da Arezzo , main questo si discordaua tra il popolo , che coloro, che amauano gli Albizi , ocheal- menononaucuano interesse con effo loro, credeuano esserne stati cacciati comeGuelfi , essendo in questa città d'Arezzo prenaluta il più dellevolte la parte Ghibellina . Iloro inimici , non facendo altra distinzione , diceuano , essendo eglino Aretini , do- uer essere di neceflità ancor effi Ghibellini; equindi vennero i Ricci in speranza,su questi ragionamenti della venutadi Carlo, di potergli abbassare, ed il modo stimarono essere , mettendouna petizione alla parteGuelfa , che fu l'infrascrita • Chequalunque Ghibellino fi trouasse in vfizio , douefie pagare 500. fiorini,dandosia credere, che la petizione fosse contraddetta dagli Albizi , se non per altro ; pervn'inuec- chiato costumepreso tra quelle due famiglie , che giufta , oingiufta , che alcuna cosa si fufle , pur che dall'vna delle parti fosse proposta , dall'altra era contradetta . Onde fareb- be nato il chiarirsi gli Albizi Ghibellini , eper conseguenza il priuargli in perpetuodel gouernodella Republica . Era allora capo di tutta quella famiglia Piero figliuolo di Filippo , il quale era stato Confaloniere nel 27.huomo di nonmediocre ricchezze , di pronto ingegno , viuo , e pieno di grandissimi parentadi , come quegli , che auendo il pa- dreauuto cinque fratelli ,editutti essendo nati figliuoli , fi trouaua auere intorno a30. Cugini carnali, iqualiper le donne vícite di casa loro, e per quelle, che aueuano riceuu te , fi trouauanoimparentatiquasicontutte lefamiglie riputate di Fiorenza . Acostui, trouandosi secondo l'vso della stagione adiporto in Villa , fu da'Geri de' Paz- zi Caualiere rapportato quello , che i Ricci intendeuano difare, per il chevenuto Piero 331 Piero in Fiorenza , e sentendo proporre la legge , fu il primoa fauorirla, la qual cosa lo fece Principedi quella tetta , auendo i Ricci , de' quali era capoVguccione, stato l'anno innanzi Confaloniere, conseguito il fine contrario del loro disegno . Auuto come siè detto intalmodo principio la potenza di Piero , ando a guisa crefcendo , che dipenden- doda lui tutto il gouerno di parte Guelfa, nel cui arbitrio era dipoter dichiarareGhibel- lini , o sospetti quei Cittadini , che piú gli piaceflero; potè finalmentenon che diuenire grande, epotente ; ma tremendo,espauentoso atutta la Patria . Ondetutto quello spa- zio , chedall'anno 1354. fino al 1371. corse ; e non è dubbio alcuno , che abbassata da lui la fazzionede' Ricci , ed ogni altra difficulta superata , nonauesse asuo senno, epia- cimentola FiorentinaRepublica gouernato . La qual cosa da' Principi Forestieri cono sciuta lo feceamicissimo (folleuando egli matlimamente con tanto fauore la parteGuelfa) di PapaVrbanoV. perche gli creòa sua istanza il Cardinal PieroCorsini,Vescouodi Fiorenza , suo nipote . Questi si crede esser quegli, che dal Panuino Piero Tornaquinci è cognominato; enel Conclaue, ondevscì AntipapaClemente , è senza alcun cognome scritto Piero Arciue- uescouo Fiorentino , (che ancor ciò è errore) nonessendo la Città di Fiorenza infinoall' anno 1416. stata inalzata al titolo d'Arciuescouado . Mavenuta in orrore tanta potenza a ciascuno , crescendo ogni giorno in copia molto grande il numero di coloro , che per essere rimosli dagli Vfizi , e dal gouerno dellaCittà, sottonomed'ammuniti eran compresi , e riusciti più volte vani tutti i rimedi , chese gli erano procurati contro ; fu finalmente ammunito insieme conPepo , e Francescosuoi cuginil'anno 1272 . Andossene in questi tempi Piero , per fuggire l'odio de suoiCittadini , nel Reame di Napoli , ouedalla ReginaGiouannafu proposto al Giustiziarato d'Abruzzo , oltre il fiu- medi Pescara ; fi come per molte lettere della Regina ; le quali si conferuano oggida Cammillodegli Albizi si puomanifestamentevedere . Nelqual tempo essendo Piero nell'assedio di Caramanico, molto viene lasua opera , ediligenza in cotalfattodalla Regina commendata , confortandolo a prosegnire oltre vinamente ; t (fono le parole della Regina) ab agro quietis &pacis omnis stimulus extirpetur te attente requirimus , &hortamur , quatenus circa captionem , &habitationem ipsius Terra Caramanici quamtuo operante Ministerio breuitersequisperamus, coneris , &studeas taliter tua studia conuertere ,& partes tuæfollicitudinis adhibere, quod optatus finis celeritersubsequatur ; tuque apudMaiestatem nostram debbonosempre in melius commendabilior comproberis . Rimettendosia quel che di più,gli dirà intorno a ciòNiccolò Caracciolo,dettoViola, fuoCiamberlano; al quale ordina, che eglidia 25. fanti per la guardia del Castello di Salle alla curadidetto Niccolò commessa . La qual lettera è de' 23. d'Aprile della x11. Ind. scritta dal Castello del Vvouo sotto il suoAnello segretopuò dare a chiunque èdicosì fatta antichità vago , diletto per vedere quali erano l'artiglierie di que' tempi, elor nomi, aggiugnendodopo il fine della lettera queste parole . Postdata addicimus , quod trabuccum prouifumfieri pro obfidione ipfiusTerra Caramanici fieri instan- terfacias , &opportunam pro illo pecuniam , exhibeas , &exoluas . Edopo auerdettomolte parolefoggiugne con vu'altra Post data . Post datamfimiliter addicimus , vt fierifimiliterfacias bastitam vnam , &refcribas nobisfummamto- tiuspecuniapro te expendende in trabucco , bastita predictis , utoportunam acceptatoriamtibifierifa ciamus . Doue io credo , chebastita sia più tosto vna speziedi artigleria , si comeera il traboc- co, chequella , chebastia fu chiamata . Maper la lontanza di Piero dalla Patria, nonper questodiminuidi molto la sua autorità , rimanendoancor viua, e gagliarda l'autorità de' Capitani di parte ; i quali esiendo vn corpo vnito, e che aueuano intelligenza infradi lo- ro si faceuano caldol'un l'altro, si fattamente , che benché alcunifusseroesclusi in appa- renza dalmaneggiodelgouerno; in sostanza riteneuano le medesime forze , e vigore , che prima . Nondimenoperuenuta l'ann. 1378. la Republica, fotto il gouerno de Ciom- pi ,nonfolo Piero , ma tutta la famiglia degli Albizi alle cui cafe fu indistintamente po- sto fuoco , vennea patire lepenedi quella tanto aborrita grandezza , facendosi nuoue leggi , e prolungazione di divieti dagli vfizi per tener basso ciascun della casa, siche piú nonpoteffe leuar testa; e finalmente Piero fu confinato dalle 30. miglia in là fuor della Città; Tt 2 332 Città ; nè terminò qui la sua disgrazia , macon la testa , che le futroncata sotto pretesto d'auere congiurato contro lo stato della Republica , come il tuttonarra diquesto grand" huomo il fuddetto Ammirati; e perciò da ciascuno verrà sempre più lodato il gouernodi vnsolo Principe, che quello delle Republiche , nel qualenascono inuidie , eperfecuzio- nicon regnare in quelle l'ingiustizia , perche moltiapassione sigouernano; e chi vuol vedere , l'effere d'vno in auuenire , veda quello cheè stato; nonintendendo però noidi oltraggiare quelle Republiche, chedi presente si gouernano contanta prudenza , per il chesisono rese stabili , e formidabili , Fu in ogni modo creato Caualiere dal popolo nell'annoturbolento del 1378. France- scodegli Albizı mentre peruenne la Republica in manodell'infima plebe, e commetten- docosemolto scelerate per riconoscimento di coloro a cui aueuano poco innanzi ab- bruciate le cafe , gli creauanoposcia Caualieri . Di questo si vede la sepoltura apièdelle scale , che sagganoalla Cappella di S. Niccolo , e di S.Lucia , doue si vede vna pietra di marmo, e quiui dipinta vna figura di basso rilievo , la quale a questa iscrizzione . HIC IACET CORPUS MILITIS DOMINI FRANCISCI VBERTI DE ALBIZIS , QUI OBIIT DE MENSE IVLII ANNO DOMINI MCCCLXXXIII, CVIVS ANIMA REQUIESCAT IN PACE. Comepuranchefu creato nel medesimo tempo Caualiere Baldassarri fuo figliuolo . Non parlodi Alessandro figliuolo di lacopodegli Albizi , il quale dopo d'auere efer- citatocontantosuo onore , esplendidezza l'Ambasceria nel 1386. nel Regnodi Napoli , perla sua Republica , e riportatone ogni auantaggio , fu creato Vicariodel Contadodi Oltrarnonel 1397. nè di Bernardodi Albizo , il quale dopod'auere mostrato il suo senno elafuagran prudenza nell'Ambascerie di Perugia l'anno 1344. e di Siena per la sua Re- publica l'anno 1349. gli fu datol'importante , e gelosa carica in quei tempi di Potesta di Fucecchionel 1354. Ma bensi di Maso , che si acquistoil sopranomedi generoso , edo- podi effere pallati i sopraddetti gouerni tempestosi durati pertreannicontinui, dopo de quali furono richiamati i confinati , o fuorusciri , erimnita la Città prese vna forma migliore di Republica , ma non del tutto libera , come nonfu maidi qualche scintilla delle priuate paffioni , attendendo coloro , che erano stati ingiuriati , quando dall'occa- fione veniua lor conceduto, a vendicarfi contro quegli da quali l'ingiuriericeuuteaue nano , Tornòdunque nel 1382.nonfolo Maso , il quale era stato insieme con Pietro suozio confinato , alla Patria , ma qualunque altro della famiglia fu fatto abile a gli onori della Città , da' quali per le cose succedute erano stati rimossi , Eper quel chedapubliche , priuate scritture si caua,fu Maso in quel medefimo anno mandato insieme conGiouan- ni Cambi Ambalciatore al Re Carlo di Napoli . Daquel tempo fin'all'anno 1393.auen- doegli con opere molto preclare atteso a stabilire la tua atuori à nella Republica , non gli parue piu tempodiritardare , si che nel prendere , che fece in quell'anno il Magiftra- tosupremodel Confalonierato , s'afsicuro del tutto de' suoi nemici , cheerano gli Alber- tiper cagione de' quali si credeua a Piero fuo zio essere stata toita la vita . Essendogli per tantopresentato un'opportuna , e prontissima occasione , che alcunidi questa casa ten- tauano nouira contro la patria , procedè in guisa contro di loro, che oltre auer fatto con. dennare ingrossa sommadi denari , alcuni di effi , quali in Rodi , quali in Fiandra, edal- tri a stare cento miglia lungidallaCittà fe confinare . Eperassicurarsi da nuoui monimenti, convtile partito molti de' grandi , fece del po- polo , ed altri prouuedimenti ottimi prese a fermare la fua autorità nella Patria ; fiche ageuolmente potè per tutto il tempo, che ci visse mantenersi capo, ePrincipe della Repu- blica ; poiche ognuno tirava a questo fine di farsi assoluto padrone . Aueua egli lungo tempo prima vsatodi portare per impresa vn bracco col muso legato , il quale auendo- glielo in quel temposciolto , si tenne per costante nonaltro , che l'adempimentodella vendetta degli Alberti auere dinotato . Sedette egli dunque , dopoche fu ritornatodall' Ambasceria sua al Re di Francia , al timone della Republica . Sitroua in questitempi fatta spesso menzionedi lui , comenel 1396. quandonelle preparazioni d'armi, cheGio: Galeaz- 333 Galeazzo Visconti Duca diMilano faceua inToscana , egli fu creato de' Dieci della guerra . 1 و Macomela potenza si tira sempre dietro l'odio , e l'inuidia ; così fu Maso molto vici- noarestare l'annoseguente oppresso da suoi nimici , i quali tronandosi fuorusciti , era- noentrati in speranza dipotere facilmente ricuperare la Patria, ognivolta , che fupe raffero Maso , dal quale stimauano , che il lor elilio , ebandodipendeffe . Ma loro non fecero altro , chestabilire con la mortediciascundiloro l'autorità, eriputazionedell'au- uerfario in Fiorenza ; il quale mandatol'anno 1401. con altri Cittadini Ambasciatore Padouaall'Imperatore Roberto, riporto, e per la persona sua , e de' tuoi difcendentipris uilegiampliffimi , comeper la Patria buone,edvtili deliberazioni , se per la leggerezza, edimpotenza di quel Principe tutto quello apparato fatto dalla Republica in condurre fi grand'huomo in Italia , non fusse riuscito in vn volger d'occhi vaniffimo , edi nian momento; edildetto Masonel 1403. fu dichiarato dalla sua Republica vno de Com missarj dell'Esercito contro Pisa ,dopo di essere stato Ambasciatore al Papa . Nel 1405 . preseperla seconda volta il Confalonjerato, nel qual tempoauendo riceuuto gli Amba- sciatori del Re di Francia , lado molto la buona intenzione di quel Re , che a leuar via lo scisma di tre Pontefici anea volto l'animo, comeche si scusasse per molte ragioni non poterlo fare da se la Fiorentina Republica, alla quale in tanto era noto il Re auere ad vno de' tre inclinazione , Trouauasi in questotempo la citta diPisasotto il dominiodi GabrielloMaria Viscon ti figliuolo naturale del già morto Gio: Galeazzo Duca di Milano, il quale nonconfidan- dopotersi mantenere Signore di quella Città senza auere intelligenza co' Fiorentini, ed effendoMasosuo singolare amico lo mandó a chiamaredopo , che fu tornatodalla sua Ambasceriadi Roma , per volere trattare seco a Vicopisano . Il Caualier Maso accor- tosi della sua debolezza , ed amando megliodi feruire alla Patria , che all'amico , gli pro- poseil partitodivenderla . La qualcosa ,benche perd uersi accidentiincontrasse molte difficultà , fu nondimenoil principio adiuenire iFiorentini Signori di Pisa , come au- uenne nell'anno, che segui appreffo , nel quale per cagione della guerra, che si prese con i Pisani ( onde essi peruennero lotto il dominio della Republica) Maso tu creato vnode Dieci, enon moltodopo insieme conGinoCapponi, mandato per Comissario diquell impresa . Crebbe per l'acquisto di Pita in gran riputazione il nomediMaso, parendo, che dicio foffe stato egliil primo motore, come quello, che vi fi trouò vno de' Dieci , Commessario . Onde effendo tuttau a nelle più importantifaccende , comehuomola- uio , e prudente adoperato , fu (nel patlare, cheGregorio XII. fece nel principiodell'an- no 1403. da Roma a Lucca) eletro vnodegli otto Ambasciatori , che la Republica mandò a fare compagnia per tutto il suo stato al Pontefice ; e fu quello, che in nome del Comuneporto sempre da' confinidi Staggia infino a confini d'Altopascio la bandie- ra di S.Chiesa . Fu parimente nell'anno , che a questo succedé con setre altri Cittadini mandato Ambasciatore ad Alessandro V. a 27. diGiugno, per rallegrarsi della sua afsun- zione al Pontificato ; e nell'istesso anno al Re Luigi di Francia ; e del 1410. fu pure Ambasciatore al Sacro Collegio de' Cardinali , a Bologna , doue fu creato Giouanni XXII dettoXXIII, a 19. di Maggio , al qual Pontefice, fu parimente vnodegli eletti Am basciatori per congratularsidella sua assunzione,la quale Ambasceria fuvna delle piùfo- lenni, che fi foflero mai vedute in que' tempi . Sedendoin fine per la terza volta nel 1414. nel fupremoMagistrato di Confaloniere diGiustizia , seppe in esso bencon la sua pru denza folira , edelicatezza , conchiudere la pace con Ladislao Redi Napoli potentiffi- mo , efiero namicode' Fiorentini. Era quetta pace da molti, per varie ragioni diffuafr allegando fra l'altre , chetenendoil Re le suegenti in Perugia , in apparenza si veniua a far la pace, ma in arbitrio del Re restaua di potere ognivolta , cheglifosse piacintocon piu comodità, e meglioproueduto rompere la guerra Alche egliprese questo rimedio, però che il Rediceua tenere genti in Perugia adistanza de' Perugini ; che il Resi partiffe inognimododi Perugia , ela Republica fusse tenuta,se i Perugini fussero da loro fuoru- sciti affaliti adifendergli , enon volendoella ciò fare, in tal caso fussero lasciati difende- real Re . Manon rimanendocon tutto ciò fodisfatti , e non potendo egli alle forzedi tutti iMaggioringhi resistere, auendo il tremito alle mani, ed essendo antichissimo di età, comeConfaloniere di Giustizia, con gran vocegrido . Toglietenidalle vostre speranze, per- 1 334 perche se mi tremanole mani , nonmitrema l'animo , nè il cuore. Io piglieròquella Campana , e cauerò fuori il Confalone, edal popolo manifesteróquegli , che defidera- notenerlo sempre in guerra . Aqueste così fatte voci tutti i Maggioringhi impauriro- no , e conquesto stumarono , che il riuolgersi da' loro aními fufle ilfolo rimedio a' loro pericoli ; edoue cercauano la guerra , furon folleciti a farla pace. Si come fu (quello , cheda ciò si può comprendere) il Caualier Maso animofo , ed ardito; così conla pru- denza, econ la sagacità molte voltea molti pericoli riparò . Oh quanto tarebbe vile il racconto della vita di questi grand'huomini all'Vniuerfo ? poichè si gouernarebbe con piu sagacità, e prudenza, edall'esempiode' negozi passati, potrebbe megliogouernarsi. Éda due fatti , che narra Scipione Ammiratinell'albero diquesta famiglia, si puòappren- dere molto in pochi verfi . Racconta dunque. Che venendogli vna volta (parlando di questo Caualiere) Alessandro da Quarata adire , cheGino Capponigli tendeua infidie , dicendo, cheegli voleua vmiliare la di lui possanza , perche a Marzodouea essere Confaloniere, e che allora riuolgerebbe la Republica auendomolti partigianiper amicis il Ca- ualicre , il quale vedeaa che fine questa machina camminaua , gli rispose convocemol- to alterata . Non dir male di nessun mioCittadino, perche il minore , reputo a latoai me , il maggiore . Fa capo alla Signoria ; perche il fare de' fatti comuni capo a Cittadi ni , èvnvilipendiodi tutta la Republica . Lacosa andòdimodo, che intese queste cose da' Signori , Maso , e Ginoreftarono amici; edAlessandroconosciuto, chevolea fpar- gerefemidi difcordicnellaRepublica, vi persela testa . L'altra . Che inducendo egli vna volta RinaldoGianfigliazzi il Caualiete , adifendere la falute di quello , a cuimoslo Rinaldoda alcuna cagione auea proccurato la sua rouina, fu lo scampo di Bonaccorso Pitti . Fece ilsuddettoCaualier Maso molte leggi in benefizio de' poueri ; ed auendoco- nosciuto , che molti per i loro debiti veniuanoesclusi di poter essere al gouerno , e reg- gimento della Republica ; mossoa compassionediquesti , fecevna legge. Che quando Lonaua la campanadelConfiglio, chetutto quel giorno per debitodi special perfona , niuno potesse esser preso . Fecene vn'altra . Che chì auea di grauezze soldi sei , e denari otto ,oda indi inqua,che in lui fufte rimesso il pagamento . Similmente parendoglico- fa disonesta il guadagno , che pagasse ildoppio del primo coste , esapendo egli quello , cheal Comunecostaua il fale , lo ridusle da otto lire a lire sei, efoldı 12. lo staio . Ve. dendo , che i Contadinisgombrauano , fece vincerevn partito. Checiascun Contadino il quale ritornaffe ad abitare nel Comune di Fiorenza , fusse esente dieci annieper altri, etanti auesletermine di pagare i suoi creditori , pagando ogni anno a ragione di foldi dueperlira . 1 Perle quali cose (dice vn'Autore trouato appresso Riccardo Riccardi vedutodall'Am- mirati) e per la folenne pace, che si fece col Re , io veddi la Città in tanta felicità , che diniun latoaueacagionedidolersi . Evolendo addurre vna gran proua, comein vero el- la è soggiugne . lo veddi Pier Baroncelli , essendogli proferto vndeposito , che doman- daua la prouuisione per serbarlo . Con tutto ciòessendo nimico de' tristi , e degli infin- .gardi , ottenne dall'altro canto , che si facefle una legge . Chechì falliua , mai poteffe quere vfizio del Comune . E fallito s'intendesse colui , che auesse Sindachi ; la qual legge fu rimessa in viodal Serenissimo GranDuca Francesco , e che inuiolabilmente si offer uaffe. LaCrocedella Religione di Pruffia , che egli , etutti isuoi discendenti portarono, co- me finoad oggi fannonell'arme , l'ottenne dall'Imperatore Carlo IV. Pieno il Caualiere di tanti onori all'età di 70. anni, con l'abondanza di molte ricchez ze peruenuto , mori nel 1417. Nelsuo sepolcro dimarmo , oue l'imprese delbracco col muso sciolto , si vede ancorascolpita , vi sono queste precise parole , benche tramezzate dall'impresa , e dall'armi , 4 CLARISSIMI VIRI MASII EQVITIS FLORENTINI DE ALBIZIS NATUS ANNO MCCCXLIII. OBIIT ANNO MCCCCXVII. DIE II. OCTOBRIS : Questa 335 Questa sepoltura è nella Cappella diS.Lucia, la quale si crededa lui essere stata fonda- ta , o senz'alcun fallo restaurata . I figliuoli suoi furono tutti insigni , e se aGiouanni non era dalla sua trista Parca, così presto troncato il filo della vita , il Sacro Collegio de' Cardinali sarebbe stato il suotea- tro , poiche ne' suoi verdeggianti anni consegui nonfolo ilCanonicato in S. Maria del Fiore Metropolitana Fjorentina , ma anche l'Arcipretato d'Arezzo , ed il Protonota- riato Apoftolico; ed auendolo conosciuto Roma nella sola comparsa , si cattiuò tuta quella Corte , e chi comandaua , che era PapaGregorio XII. lofece padronedella sua grazia , come pure si guadagno quella di Papa Alessandro V.con le fuebelle , e maniero- Le qualità ; ma facendopocodimora inquesta , se ne passo a quella del Cielo , per gode- re eternamente il premiodelle suebuone operazioni . Di Luca , e di M.Rinaldo suoi fratelli , di temperamento assai diuerso ci conuiene, e dell'vno , edell'altro , con l'Ammirati discorrere . Rinaldo nutriua in se stesso vna cupidigia di acquistar gloria, che in apparenza si bat- tezzaua voler essere eglisolo nel dominio , come , che non auesse egli pari nelle fue gran qualità , che in realtà lo costituiuanogranCaualiere, riguardeuole nonsolo tra la nobil- tà , ma ancoratra la plebe , che l'acclamaua per il maggiore della Republica . IMag- gioringhi però loteneuanopiu tosto seguacedelle maisimedi Piero il zio , che di quelle delpadre , eperò segli opponeuano ipiù forti per moderareituoialtipensieri , che cre- deuano tendessero al rendersi padrone assoluto della Republica , e che volesse per que- sto effetto rendersibeneuoloalla plebe , con il qual mezo stimaua potergli riuscire; e pe- rò fece quell'azzione generosa , che và defcriuendo l'Ammirati nell'alberodella fua fa- miglia , che in verò èdegna di essere scritta in questo luogo , perche seruirà d'esempio a moltiCaualieri , che èla seguente . Rinaldo fu Potestá di Prato , ed in quel tempo essendoui fatto prigione per debitovn Vetturale , di cui egli auea primacognizione; eperfuadendolo il detto Potestàdisodif- fare i suoi creditori , gli rispose in questa guisa . Ioò beneda pagare i mieidebiti, se fusse pagatode' miei crediti . Ma io òda fare con uno tanto maggior di me , che iminori non mi possano aiutare , edimaggiori nonvogliano . Ed ancora voi , chepotresti , sò , chenonvorreste ; ma Iddio miaiuti , e la miafortuna . Aqueste parole il Caualiere diffe . Se mio padre , che mi a dato l'essere , ti auesse a dare , ed io il potesse conuenire , egli ordini delComunenonme lo vietallero , ti farei pagare , e perche la ragione il co- manda, ed io non fono , che per farti ragione. Dalle quali parole preso il Veturale fi- danzadiffe. Vostro padre mi èdebitorediquei muli,che mena il suo fante , perche io glie li vendei , emainon ò auuto i denari . Per le quali parole M.Rinaldo comandoa' Messi , e Birri , checome i muli di M. Maso passauano , gli ritenessero : onderitenuti imuli , fu bandita la staggina , e spirato il tem- po , gli fececonsegnare in pagamentoal Vetturale ; il quale pagati i suoi debiti , fu libe ratodi prigione. Serua questo fatto altrettanto generofo , quanto giusto, per esempio a chì è nato Caualiere . Silegge alle Riformagioni molte Ambascerie fatte dal suddetto con gran splendore della casadegliAlbizi ; le quali in finegli arrecarono l'onore di esser creato Caualiere Nanno 1418. La prima Ambasceria , che di questo Caualiere si troua , fu l'anno 1406. nel quale fu spedito dallasua Republica al Legato di Bologna ; edi quise ne passo Ambasciatore al- la citta diCastello , nelle quali riuscì amarauiglia ; auendoprimadato saggiodella fua gran prudenzanella carica di Potesta, la quale esercitó con applauso vniuerfale nella cit- tà d'Afisi nella Prouincia deil Vmbria , idi cui atti appariscano ne' ProtocollidiSer Fran- cesco di Ser Benuenutodi Stefanod'Asisi del 1400. iqualisi conferuano nell'Archiuiopu- blico di quella Città , e nella Cancelleria segreta da me ordinata , che era tutta in confu- fione. Enel 1109. esercitò la carica di Camarlingo Generale di Pifa . Nel 1414. fu inuiato dalla sua Republica alla Regina Giouanna , per dimostrargli ildo- lore, chericeueua il Comunedi Fiorenza , per la morte seguita del Re Ladislaosuo fra- tello . Edel 1418. fu vno degli Ambasciatori , che la Republica Fiorentina spedì con so- lenne Ambasciata aMartinoV. Pontefice per rallegrarsi della sua assunzione alPontifi cato . 5 Fu 836 Fupoi l'anno 1421. mandato Ambasciatore di nuouoal Papa , e d'indi alla Regina Giouanna , ed anco al Re Alfonso d'Aragona , pertrattare con le fue nobili maniere ne- gozi importantaslimi , e fargli rifoluere advnoaccordodipace, che molto premeua alla Tua Republica ,la quale auendo conosciuto sigrantalenti in questo Caualiere , e che con ogni maggior fplendidezzaportandoegli l'Ambasciate , riceueua ella gran riputazione datutti iPrincipi , percio non lo lasciaua in ozio , impiegandolo sempre in affari impor- tantiffimi . Per tanto nel1423.fu speditoAmbasciatore alla Republica di Venezia , ed al Cardinal Legato . - Succedendo poi la rotta di Zagomara , la città di Fiorenza si sbigotti talmente , che non lapeua come por freno a Filippo Maria Duca di Milano , chebaldanzofo parea, che si volesse render padronedi tutta Italia . OndeRinaldo degli Albizi , penso in questa oc- casione di acquistar gloria , e farfibeneuolotutta la Città, confortogli animi de' Fioren- tini con vn'Orazione , che l'anno 1424. fecein publico Configlio , fatto aquesto fine ragunare dal Confaloniere Bartolo Benciuenni , per la quale i Fiorentini deposta ogni paura ,procurarono a tutto lor potere di tirare in lega ilPapa , che era il fuddetto Mar- tino V. ed a tale effetto , fu da loro fpeditoAmbasciatore alla Santità sua il medesimo Ri- naldo per due volte , manon glifu mai poffibile oprare cosadibuono, trouando il Papa tutto alieno daquello , che era prima ; poiche non voleua piu guerra , ma pace ; onde con questa Rinaldo penso di leuareda ognipericolo la fuaRepublica , combattuta sem- pre dalle genti del Ducadi Milano , che accorse a' pericoli de Lucchesi , affediatida Fiorentini , a' quali non folotu forza il ritirarsi, madi perdereauche molti Castelli atte- nential Pisano, edal Volterrano , e percio Rinaldo fu Ambasciatore nel 1424. al Mar- chesedi Ferrara , accio volelle trattare la pace col Duca di Milano ; l'anno seguente fu inuiato Ambasciatore al Papa , e poi all'imperatore , onde si agitaua sempre perferuire la sua Republica , edin fine fatta la pace con il fuddettoDuca, si riposo alquanto la Cit- tà . Matumultuando nel 1429. la città di Volterra per causa del Catasto, si voleua ri- mettere in liberta 3per il che fu costretta la Republicadi creare vnMagistrato di Dieci di guerra , con tutta l'autorita fuprema , tra qualifu Rinaldo vnodegli eletti; ma vedendo questi essere neceffario di spedirea queila volta dueCommissarj Generali , crearono Ri- naldo , e Palla Strozzi ; il valore de quali fu tale , che ben presto timessero la città di Vol- terra alla sua douuta vbidienza , Quietata dunque la guerra de Volterrani , si applico dalla Republica afare l'impresa di Lucca , di cui Rinaldo fimostio cficaciffimo confortatore , perchefu di quellaguer ra insieme con Aftorre Gianni , creato Commessario generale , come riferisce l'Ammi rati nell'albero della famiglia degli Albızı , con le precise parole , Nondimeno intanta diuerfica d'animi , benchè egli molte cosevalorosamente , epiù da Condottiere , che da Commiflario operafle; gli fu dato la carica , che gouernast quella guerra , con molta rapacita ; onde rimossodal gouernoilCollega, fenza rimuo uerne pero l'Albizi ,furonomandatinuoui Commessarjin Campo ;per lo chetornato- seneegli nella Citta, non si potea dar pace , ed era tuttodi idegno infiammato, sì per l'in- giuria, che gli parea di auer riceuuta nella perfonadel suo compagno , come perche si vedea impedire il trutto di quella guerra ,dalla qualeeglisperaua non minorgloria con- seguire , che al suo padre Masoda quella di Pisa era peruenuta . Eperciò non lasciando cosa in dietro , ondea capo di tale efpugnazionevenir si potesse , incominciò a fauorire grandemente Filippo Brunelleschi Eccellentiffimo Architettore , dal quale gli era stato fatto vedere , come Lucca sisarebbe potuta allagare , equindi poterne facilmente nasce- re la vittoria . Ma essendo quell'impresa riufcita sempre infeliciilima alla Republica , il Brunelleschi non cauò altro dal suo marauiglioso artificio, che scherni, ebeffeggiamen- ti , eda Rinaldonon peruenne di ciò altro ,che accendersituttavia più d'ira , e di sdegno contro coloro, da' quali fi recaua cotantafuagloria , e riputazione ,venire impedita . Pensodunque, che Cosmo de' Medici il cui credito, e fama si dilataua sempre più, auef- se impedito, ed impedisse la fua grandezza , e non poteua fopportare , che vna nascente auefied'auraa superare la sua inuecchiata nelferuire la Republica ; onde tra di loro nac que vn'emulazione così grande , che ciascuno aguzzaua l'ingegno per far traboccare la grandezza dell'altro , teruendosi essi dell'anticodettato. Che Amore , e Signoria , non vuol compagnia . Ma 337 Ma tocco a Rinaldo succumbere , poichè egli nonebbe quella flemmatica prudenza che ebbe Cosmo; e sentito al viuo il suo efilio , lo precipito talmente , cheacciecato dalla rabbia , fece guerra alla sua Republica , con l'armi del Ducadi Milano; cone qualitentò perdue volte ,fotto la condotta di Niccolo Piccinino , di forzare la Patria ariceuerlo ; l'vna fu nel 1436. e l'altra nel 1440. ma in tutte due le volte Niccoló , ben cheperitiflimoCapitano, fu rotto; ecosiogni cosariuscì a'fuorusciti contraria , e Ri naldo si ritirò nella città di Ancona, doue mori, e nella Chiesa diS.Domenico è la lepoltura posta in terra nel Coro , oue per Cimierodell'arme è unatesta di Elefante , coronata di Corona Reale, e nella pietra visono intagliate queste parole . ! ANNO MCCCCLII. SEPOLTURA DI M. RINALDO DEGLI ALBIZI DA FIORENZA, E MORI A DI 11. DI FEBBRAIO MCCECLII. Scriue di lui Niccolo Macchiauelli le seguentiparole. Fuhuomo veramente in ogni fortuna onorato , ma che più ancora stato sarebbe , -se la natura l'auesse in vna Citravnitafatto nafcere, perche molte fue qualità invnaCit tà così diuita l'offesero , che in vna vnita l'auerebbero premiato . Luca il fratello di Rinaldo era differentislimo dal suo genio , biasimandograndemen- -te la fua ferocita , per la quale troppo terribile si rendeua appresso tutti ; eda Luca parimentepiacquero le lettere , l'armi , ela politica , qualità , che tutte vnite lo rendeua- no molto stimato . Fusempre al fiancodel padre , si inAmbascerie , come in guerra ; e fattosi nell'vna . e nell'altra peritissimo , fuit matomoltodal Sig. di Cortona , e dalChiauello di Fabbria- no, edessendo quiui Potefta , fece vedere qual'era il suo gouerno , nel quale si rese ama- bile , ed in stima appresio la Marca tutta . Richiamatopoi dal padre in Fiorenza , emenatolo seco al Concilio celebrato in Pisa , oueera Ambasciatore , fu dal Pontefice Alessandro Quinto , creato Luca suo Scudiere d'onore; edi qui portoffi a Rimini , doue esercitò la caricadiPotesta , nella quale fece la scena di vn'ottimo gouerno , per il che meritò in segno del suo valoreda Carlo Mala- testa Signore di dettaCitta , vn pennone , conuna targadelle sue armi . Fu presente al- lenozzedella figliuola del Signor di Pefaro pure de' Malatesti , con il nipote delSignordi Mantoua , quale durante il fuo vfizio , furono celebrate in Mantoua , di doue poise ne ritornò alla Patria tutto gloriofo . Trouandosil'anno 1416. la città di Perugia da Braccio di Montone, chese nefe po- scia Signore , edaglı alır. fuorutciti affediata , fu Luca insieme con Gio: Gianfigliazzi , mandatodalla sua Republica Ambasciatore all'vna , e all'altra fazzione per vedere se tra loro alcuno accordo potesse stabilirsi ; e benchè nonsi fosse per gl'inuecchiati odij , e fo- spetti tra le fazzioni,trouato la via alla desiderata pace , e concordia , furono nondimeno gli Ambasciatori cosìda quegli di dentro,come da quegli di fuori grandemente onorati; onde auuenne poi , che la cita di Perugia , auendo conosciuto le sue rare qualita l'eles- se per suo Potestà . Nel 1419. fu spedito dalla sua Republica Ambasciatore al Papa, pertrattare seco della fua venuta in Fiorenza , comesi legge nelle Riformagioni di quel tempo . Nel 1422. fu inuiato Ambasciatoreper il Comune di Fiorenza a Siena per trattare con quella Republica la lega tra Fiorentini , e Senesi , per la quale molto si adopro . Enel 1427. fu pure spedito dalla sua Citta Ambasciatore a Sigifmondo Re de' Romani. In fine mostro una somma prudenza negli emergenti, che corsero tra Rinaldo suo fratello , e Cofmo de' Medici, non volendoabbandonare l'amicizia vecchia , che auca condetto Cosmode' Medici , fino da giouane ; come anche per il parentado contratto con la figliuola di Niccolò de' Medici , fatta sua mog ie , non piacendogli in fine I'vmore del fratello , nè isuoi precipitosi trattamenti; dalche nacquepoi la di lui grandezza , quella de' fuoi figliuoli , iquali vissero sempre in Fiorenza ingran riputazione , e stima ; facendo riflessione l'Ammirati , che questa famiglia ogni volta , che siè congiunta co' Medici , gli è riuscito sempreognicosa feliciffima ; e per il contrario . Due anni dopo, chefu vscito della carica , edignita del Confalonierato , fu inuiato V v Am- 338 Ambasciatorea Papa Eugenio, ed insieme con l'Ambasc. Veneto si trouòpresente alla pace, chesegui tra ilsuddetto Pontefice,e Francesco Sforza . Andó parimente Ambasc allaRepubl. Veneta per contodella lega l'anno 1447.0 esi fermò per alcuntempo;efu nel 145 1. de Dieci, e quantunque gia moltovecchio , fu di nuouo mandatoAmbascia- tore a quella Repub, pureper conto della lega ,nonsisentendo stanco nèdalle continue fatiche , nèdal graue fascio deglianni, purchè la sua perpetua, e costante opera in benefi- zio della Patria fulle impiegata ; onde peruenutoa 77. anni della tua etá , morinel 1458. a' 3. d'Agosto , e fu tepeilito allato al padre. Nonparliamo di Lando di Antonio, che fu l'anno 1366, vnodegli eletti Ambasciatori al Sig.Marcheseda Efte perfargli compagnia fino a Fiorenza ; ne tampocodi Rinaldo di Messer Biagio , che fu spedito l'anno 1406, dalla sua Republica Ambasciatore a di- uersi Principi , come al Conte di Vrbino , a' Malatesti , ed al Chianelli Signore di Fab- briano , conforme alle Riformagioni di quell'anno ; ne di Maso di Luca , inuiato Ambasciatore a Roma, per intercedere dalSommo Pontefice l'assoluzione delle cenfu- relanno 1480. Tralascio in fine per abbreuiareil discorso i fatti illustri sì diMesser Alberto degli Al- bizi , che fu Ambasciatore a Parigi l'anno 1407. come di Matteo di PierodiBancoAm- basciatore in Ungheria speditoui dalla Republica l'anno 1416. come anchequeglidiAla- manno di Michele Ambasciatore a Paolo Guinigi Signore di Lucca nel 1428. nè diLu- ca di Masodi Luca , che fu vno degli Ambasciatori , che la Republica Fiorentina man- docon folenniffima pompa a Papa LeoneX.per rallegraisi della sua afiunzione al Ponti- ficato , che funel 1513.leggendofi nell'istruzione , che ebbero i suddetti Ambasciatori dalla sua Republica , (che nonpuò essere più cordiale) el'infrascritte , e precife parole fonoqueste , Pensisi hora quandoviabbiamo a sedere (parlandodella Sede Pontificia) non un'alic- no, non vn'amico, mavn nostro nato in questa nostra Patria, edifamiglia nobiliffima , notifi ma non tanto in Italia,ma a tutto il Mondo ; natodivnpadre , di un'ano , edi vn. bisano , i meriti de' quali tanto dureranno appresso di noi , quanto durerà ilnomeFio- rentino , equeste mura ; ed altro , che qui per moltirispettinon possiamo esprimere, ri- feruandocio in altro Tomo a parte , mentre da noi si tratteràdella Serenissima Famiglia de' Medici , che Dioconferui lungamente . : Si tace in fine di Lucantoniodegli Albizi , che fu Ambasciatore al Re di Francia , per rallegrarfifeco per partedella sua Republica dell'acquisto fattodel Regno di Napoli l'an- no 1501. esi pafla a parlare sommariamente con l'Ammiratidi Girolamo, detto il Com- meffario, huomoin verodi gran talento , eperò adoprato dal Gran Duca Cofimo, dal quale tu eletto Commessariodi quelle genti , che si mandarono a'confini di Siena fotto Ridolfo Baglioni per tener fermo quello stato ; ma conosciuto dal Duca per huomo nontolodi singolar fede , ma di molto valore , creatolo Commetiario della sua mili- zia ; non moltodopo il mando a Volterra , percheappreslandosi l'armatadel Turcoai Liti di Toscana , quellaCitta fuffe delle cose necessarie prouueduta , Diedegli parimente ordine , sapendo , che il Signoredi Piombino era suo parente, che vi andasse a quel Signore per visitarlo , e per vedere , come essendo aslaltato da' Tur- chi , fi trouaua de' bisogni opportuni fornito , al quale perche fprouuedutissimo lo tro- uò , auendo da parte del suo Principe protestato , che se alcun male gli auueniua , dialtri non aueua a dolersi , che di se stesso ; fece in modo , che lo indusse a riceuere il prefidio delDuca . Trouossi poi Commessarioa Campiglia , perprouuedereda quel luogo , ció che facestedibisogno , perfortificare nell'Elba Porto Ferraio , nel qual tempo auendo l'lm- peratore Carlo Quinto , acconsentito , che il Duca pigliasse il caricodi difendere Piom- bino ; fu Girolamo dal fuo Signore mandatoa pigliarne il poffesio , con ordine , che vi rimanesseGouernatore . Dice cio tutto l'Ammirati; ma noi diressimo inquesto caso altrimenti , come più informati delle scritture . Cotanteproue, che il Duca auea fatte di Girolamo, lo perfuafero , (douendosi sotto ilMarchese di Marignano fare l'impresa di Siena,) di creare lui Commessario di tutta quella guerra , al quale come dice l'Adriani , si daua l'onore del primo Miniftro , Commeffario, che in suo nome comandaffe in Campo , doue volle , che aueffe il go 339 il gouernodelle coseopportune, e che sitrouaffe aconsigli , che vi doueuano tener ; datodunque principio alla guerra , ando con RidolfoBaglioniabattere l'Aiuola, laqua- lecondussero in modo, che quegli di dentro furonocostrettirendersi alla difcrizione del Marchese . Fu in molte cofevtile l'opera delCommessarione processo di tutta quella guerra's mavtiliffima sopra tutto apparue , quando inclinando 1 Maggiori del Campo a discostare l'Esercito da 1Campo de' nimici , egli con molte ragioni mostro , che non A doueuadisloggiare , ondefegui poi la battaglia con i Franzesi , e per consequenza la vittoria . Masuccesse nel medesimotempo , che essendo l'Albizi per la sua molta autorità , e li- bertàdel dire , diuentato al Marchese odiofo , fu necetiario diuiderlo da lui , erimuouerlo per allora da quell'impiego , non tornando a profitto del Duca in congiuntura di tantaimportanza le gare , e contesede' Ministri; non lasciò nondimeno di feruirsene al- troue,efiendol'annoseguente stato mandatoCommessario a Piombino,douecon mol- tegentiacauallo ,eda piè , fi era auuiatoChiappino Vitelli , per opporsi all'armata Tur- chesca, se auesse voluto porre in terra , e trauagliare quelle marine . Ando di là Girola- mo avisitare Pienza, e giudicatala,chepotessedifendersida battaglia dimano, ne fcce relazione al suoPrincipe . Ne passoquell'anno, che fu il 1555. che egli si parti da questa vita , auendoveramente alDucasuo Signore lasciato argomenti certiffimidi diligente , evaloroso Miniftro ..! Luca d'Antonionon menodegli altri illustrò conle sue riguardeuoli qualita la sua Casa, poichènon folo negli affari politici , ma anche in quei della guerra , si mostro molto erudito ;eperò del 1498 fu creato Generale , ed inuiato dalla Republica ad Arez- zoper comandare quell'armi , dopo di auere con gran sua lode esercitata la caricadi Commessariogenerale del 1494. al Borgo S.Sepolcro . Enel 1500. fu creato insieme con GiouanBatista Ridolfi Commessfario generale nella guerra di Pisa , edipoiinuiato AmbasciatorealRedi Francia nel 1502. edindiuersealtre Ambafcerie. NiccoloAlbizi fu Tesorieredi Roma, sotto Paolo II. Tommasosuofigliuolo fu Frate Domenicano, e per i suoi gran meriti ,e Dottina fufatto VesconodiCagli l'ann. 1511. ed interuenne sotto Papa LeoneDecimode' Medici nel Concilio Lateranense . Egli vni alla Mensa Vescouale il Monastero di S. Pietro di Massa , il Monastero di Santa Maria Noua di Monte Abbate , ed il Monastero diS. Geronziotutti tre dell'Ordine di San Benedetto, che per diuerfe cagioni , ed in diuersi tempidalladetta Mensa, forse per colpa de' paflati Velcoui erano stati diuifi . Dipoipermutò questo suo VescouatoconMonfignorCristofano di Monte, che fu po- sciadetto il Cardinal di Marfilia, il quale era Vesc. di Nazzaret . Nel 1526.confecrò in Bertinorola ChiesadiS. Domenico , ed un'Altarededicato a S Maria degli Angeli , oue collocòle Reliquiede' SS. Tommaso , eBartolomeoApost. in questo modochamandosi , edintitolandosi . Ego Thomas de Albizis de Florentia Ordinis Pradicalorum Epifcopus , et Comes Betlemitanus . Francescofigliuolo diMaso, fu ancor lui Tesorieredi Roma, fattodalmedesimo Pon- tefice Paolo 11. equestod'vnanipote di DiotisaluiNeroni famoso fuoruscito Fiorentino in Ferrara , ebbe un figliuolo detto Niccolo , di cuiessendo egli altresì stato Teforiero dura la fuccetlione infinoa' presenti giorni in Cesena , poiche del suddetto Niccolò fu figliuolo Francefco , da cui nacqueroquattro figliuoli ,de' quali Giouan Batista famo- soDottoredi Legge , di cui nacque Francesco quel gran Cardinale degli Albizi , che nella professione legale trapasso il padre in maniera tale , che giustamente viendatutti chiamato l'Oracolo della Legge , le di cui eroiche operazioni sono acclamate da ogni bocca, edefcritte da ogni penna , auendo sempre sostenutocon gran sua lode glim- pieghi , e catiche , nel corsodi molti , e molti anni , perle quali à poi meritato la Sacra •Porpora in cui ogn'vnpotrà fissar gli occhi , epoiproferir i suoi sentimenti , che non potrannosenonconfeslarloper ungran Cardinale. Gio:Batista suo figliuolodanoimol- tobenconosciutoper aueregran talenti douea conseguire vnGeneralato di tutte l'armi , nonche quellodelle Prouincie Ecclesiastiche , nel qual mestieroera talmente applicato, che i Professori dell'armi publicamente hanno confessato , che per lo squadronare cra il primohuomodelMondo ;eper le fortificazioni aueapochi , che l'uguagliaffero ; VV 2 edio 340 edio l'o sentito nonsolodagl'Italiani , maancorada' Franzesi , cheda vn pezzo inquaż sono stimati i primi guerrieri dell' Vniuerfo . Egliperòèmortodopodi auereesercitato tutte le principali cariche , che si conferiffe- ro nell'Ecclesiastico Stato ,essendo stata tal morte sentita molto al viuo dalla S.Memoria diAletlandro Settimo, il quale volse riconoscere il suo figliuolo maggiore inteftimonio del suobenignissimo affetto, conildegnarsi di ammettere la raslegnadel titolodell'Aba- zia infigne del BuonGiesù di Rauenna, che l'auea inCommenda il Sig.Cardinal degli Albizi , nella persona dell'Abbate Rinaldo figliuolo diGio: Batista ; grazia tanto piú fin- golare , quanto che era stata negata dalla Santità Sua , alle fue proprie Creature ; rega lando Sua Beatitudinenonsolol'Abbate suddetto , ma ancora Niccolo fuo fratello, di belliffime Medaglie , edAnelli ; il tuttopet dimostrare la stima , chefaceua Sua Santità , diGio: Batista lor padre . In fine questa linea di Cesena , pienadihuomini infigni in ognigenere , con risplende- rediCroci bianche , di Porpore , edi Comandantigenerali, àgran ragione di lamentarfi della fortuna , perche i meriti sonoinarriuabili Lorenzo di Piero degli Albizi ,beriper Tesoriere il CardinalD.Giouannide' Medici consingolar fede; dondedal GranDuca Cosimo suopadre, fu adoperato sì nelle forti- tificazioni di Siena, come in quelled'Arezzo molti anni . Giouanni figliuolo di Tedice , cherifiede nel Confalonierato del 1446. fu padre tragli altri figliuoli di Filippopadredi molti figliuoli, tra' quali risplendè quel Roberto , che andatosene in Franciaabito Lione, edin quel Regno fece progreffi bellitfimi di parenta, di , e di riputazione;e setuì il Re, Questalinea , cheancor oggie vinente , la quale per nonefferci nota , nè afpettiamo relazione da quella parte , Coronano in fine questa famiglia l'azzioni di AntoniodegliAlbizi , per le quali fu de gnodi portarne per attestazione non folo delle fue , made' fuoi antenati, l'infrascritto priuilegio ,il cui originale fi confertia appresso it Marchese Luca degli Albizi Priore del- la Religione de' Caualieri di S.Stefano, eCamerierodel Gran Duca regnante , confefla to a piena boccadatutti , per uno de più riguardeuoli Caualieri di questo secolo , reli- gioto , epio a maggior segno , e caro a tutti questi Sereniflumi Padroni per la sua inte- grità , che non à pari , godendo di questil'aura ed il fauore . MASSIMILLANUSSECVNDVS. ! ; D Iuinafauente Clementiaelectus Romanorum Imprrator femper Augustus , acGermania,Hungaria. Bohemia,Dalmatia , Croatia , Sclauonia, Go.Rexs ArciDuxAustria , DuxBurgundia, Bra- bantia , Stiria , Carinthia , Carniola , &c . Marchio Morauda, &c. Dux Lucemburgia, ac fuperioris , inferioris Silefia , virtembergia , &Tecke,Princeps Sucuta, Comes Habspurg , Tirolis, Ferretis , Kibur- gi , &Goritia , Laudtgrauius Allatie,Marchio Sacri Romani Imperij , Burgonia , acfuperioris , &infe- rioris Lusatia , Dominus Marchie Sclauonica, Portus Naonis ,&Salinarum , &c. Nobili nostro , Sa- cri Imperij fideli diletto ANTONIO de Albizis Florentino , gratiam nostram Cefaream , & omne bonum . : Cum Imperatoria Marestas a DeoOptimo Maximo adfui potissimam gloriam ,deinde ad humanigeneris decus , &ornamentum constitutafit , par eft , vt qui bac Imperialı dignitatı refulget mentis acieinprimis circumfpiciat,vt quos virtute aliqua , &praclaris meritis ornatos , acfummafide , deuotionefibi , Sacro Romano Imperio addiftos inuenerit, gratia , &benignitate complectatur, propofitisque pramjs ad eiusmodi præclara Studiamagis, ac magis inuitet . Quamquam enimnobis compertum est , virtutem ipfa contentam effefolere , quam nimirum veluti certiffima pramia honos, amplitudo , acgloria, plerumque Jequuntur ; Constat tameneamdem Imperatorum , acmagnorum Principum testimonys commendatam , comprobatamque mortalium animos multo efficacius ad honestatis , &pietatis studia accendere ; &hinc Jane adductifumus , quodhactenus inter catera instituta nostra non poftrema nobis fuerit cura , vt praclari, infignes virtute Viri , &maxime iy , quimaiorumfuorumdeDiuis pradecessoribus noftris benemerito. rum , ac abeifdem condignispriuilegiorum honoribus ornatorum veftigius insistentes, nos , &SacrumIm- perium fingulari quadam deuotione , &integritate colerefolent anobis etiam condignis ornamentis conde- corarentur . Interquos equidem merito numeramus te prafatum ANTONIVM de Albizis confiderata nobilitatefamilię tueamaioribus tuisclaris,&Diuorum antecefforum nostrorum studiofiffimis Virislonga, antiquaferie deducta , babitaque beagna ratione cum multarumtuarum virtutum , quibus teab altif Y fimo 341 fimo preditum effe ipfimet inhacLegatione tua , quaiam fumma cumlaudetuaper Illustre Duce Floren. tiæ apudNosperfunctus es , luculenter experti fumus , tumsinceritatis , &eximiaerga nos animi prom- ptitudinis tuæ ; Ideoque minimè ommittendumduximusquin teperfecta Legatione in Patriam redeuntem ciufmodi munereprofequamur . quod, &virtutibus tuisrefpondeat , &nostram in tebenignitatemluculen- tercontestetur. Cumigiturnobis demonstratum fuerit Diuum quondam prædecefforem noftrum ROBER- TVMinclyta memoria Romanorum Regem quondam MAZIVM DE ALBIZIS , &defcendentes cius le- gittimos masculos ob eius excellentes virtutes egregia merita priuilegio Palatinatus benignè cobone staffe,&infigniuisse ;cuius quidam priuilegij tenorfequiturinhacverba. ROBERTVS Diuinafauente Clementia RomanorumRexfemper Augustus . Adperpetuam reimemo- riam. NOBILI MILITI MAZIO DE ALBIZIS DE FLORENTIA Sacri Lateranensis Palatij Comiti Juo, &Imperij Sacri fideli dilecto gratiam &omne be num . Tunc Romanorum exaltatur Imperium , tunc cum gloria sublimatur , cum bonorum gratia فه Deonobis tributa fæliciter inbenemeritis perradios propagatur, &nospotiffimedignoshonoribus,&donis Imperialibus arbitramur, quos virtutum ipforum merita claros reddunt . Hac itaque consideratione Im perialilargiturı benignius inclinati , &quem nominis erga Romanum Imperium fideliffimum fore , pro honore, &ftatu dicti Imperij possetenus indefectis studijs laborare, &quemtuæ fidei, &deuotionis constantia , &alia virtuosa opera gratumreddant. V lentes igiturgratys insignire , quibus valeaste reddere gratiofum : Te, &filios tuos masculinisexus atque descendentes nostros , &nostri Sacri Lateranen. Palatij Comitesforedeclaramus , &de nouo conft tuimus , &facimus , &honoribus , &dignitatibus omnibus Imperialium Comitum Palatijfupradicti communimus, et gaudere decernimus , vt omnialibere exercere , vtipoffitis , quae requirit supradicta dignitas Comitum , Tibique , & filijs tuis , &descendentibus ante- diftis inperpetuum auctoritate nostra committimus, &auctoritatem , &potestatem concedimus perpresentes , quodtu , &tui haredes , successores legittimi poffitispertotumRomanum Imperium Iudices or- dinarios , Tabelliones &Notarios publicos constituere ordinare, facere,&creare, eisdemque Notarijs, &seu ludicibus ordinarijs dare , atque concedere authoritatem , &potestatem , rogita , instrumenta , & protocolla , &quodlibet fcriptum condendi,fcribendi , &publicandi inter quascumque personas , quoslibet alios actus cmiles,&legittimosfaciendi aquibus recipere debeatis nostro nomine , &SacriIm- perij fidelitatis , & de dicto officio exercendo fideliter confuetum , &debitumiuramentum ; Itaquod Tabellioiuretinhacverba . Egopromitto , &turo quod fidelis ero Sanctsfimo Principi , &DominoDomino ROBERTO Deigratia RomanorumRegi semperAugusto Illustri Dominomeogratiofo &omnibus successoribus eius Romanorum Impcratoribus ,Jeu Regibus legitimeintrantibus, nequevnquam ero in confilio, ubipericulum eorumtrat- tabitur, bona , &falutem eorumpromouebo &damus eorumpro mea possibilitate auertam , instrumen- ta, seu contractus quoscumque nonscribam in papirio ,Jeu chartaveteri, ac abrasa, fed in membrana noua, &munda , Testamenta , Codicillos , et quascumque vltimas voluntates , necnon dicla Testiums confcribam fideliter , etea occultaferuabo , nec vlli pandam, donec debeant, vel mandato Iudicis , aut alia regente ustitiapublicari , caufas miferabiliumpersonarum, necnonpotest Hospitalium , et mundatio- nes viarumpublicarum omni tempore promouebo , et officium meumexercebo , fideliter , non attendendo munera, odium , vel amorem , fic meDeus adiuuet ,et Sancta Dei Euaggelia . Tutores quoque, etCurato- res Mundualdosdarepoffitis in omnibus oppidis , et authoritatem , et decretum interponereinquibufcumque tutelis , curis, emancipationibus , et arrogationibus , et adoptionibus , et in venditionibus , et alienationi- busminorum; Spurios ,nothos ,incestuojos , fiue adulterinos , et etiamexquocumquedamnato coitu natos (natis tamen Principum , et Comitum exceptis dumtaxat) possitis legittimos constituere , et legitimare , et adomnia legitimarestituere , et prædictam genitura maculam abolentes , vtet tamquamlegittimi ,et de legitimomatrimonionatı in bonis maternis , etpaternis proprys , et feudalibus acquifitis, et acquirendis ex testamento,etab intestato succedant absquetamen legittimorum filiorum , etbaredumpræiudicio ; agna- tis , et cognatis parentum fuorum in quouis gradu constitutis , agnati , et cognati efficiantur , etrecipere ipfi fibi , etadomnes actus publicos , et ciuiles, dignitates , et officia , ethonores ,si secasus ingesserit , admit- tantur, etin omnibus alijs fuam valeant exequi actionem , obiectione prolis illegitima quiefcente ; etetiam ætatisveniam tammaribus, quamfæminis indulgere , non obstante aliqua lege illa potiffime, quæ legitima- ri fpurios , et naturales , nothos, incestuosos, et manseres siue Adulterinos , nisi ex certafcientia nonpermit- tat , ac a'ijs quibuscumque legibus , iuribus , et conftitutionibus , Statutis ,feu confuetudinibus aduerfantibus fupradictis , vel alicui pradictorum . Etfpecialiter L. C. de natur. lib.etP. vel Coll. VII. in auth. qui mo. natur. efficiunturfui , etpertotum , etin auth, qui mo. natur efficit legit. P.Si quis, aut alias. Siquis vero . Quibus omnibus iuribus , legibus , constitutionibns , starutis , confuetudinibus , et alijs omnibus con- trarijs , jeu aduerfantibusjupradiétis , velalicui pramissorum ex nunc , ex certafcientiaderogamus . Et : 342 Eteas , &ea haberevolumus pro expressis ,ac si inpresentirescriptofalta essetmentio specialis . Etco demmodopossis ,&valeas , &filij , &descendentes tui masculini sexus successiuèpoffint , &valeant quoscumque nobiles , &plebeios militesfacere , &ad militare decus honorabiliterprocreare de nostre Imperialisplenitudinepotestatis . Et tu , &tui haredes ,&fucceffores legittimi poffitis libere , &im- punequacumque arma offendibilia , vel defendibilia deferre pertotumRomanum Imperium; Dequi- busomnibus ,&fingulis tetuosquelegitimos filios , &descendentes authoritate nostra Imperiali de nouo inueftimus ;itautin omnibus , &fingulispræfatisgratijs , honoribus , &dignitatibus exercere; vtiexequi valeatisper totumRomanum Imperium authoritate nostra Imperiali libereatquefine contra- dictione,&moleftia alicuius Auguftalinoftra prouidentia, &Edictoperpetuo decernentes . Vtnulius Princeps ,Marchio,Dux,velComes. Baro , vel Miles , Potestas , vel Iudex, vel alius quicumque Subditus Imperij etiam si Collegium , vel Vniuerfitas foret, cuiufcumque etiamgradus, ftatus , praemi- nentia, veldignitatis erunt , velfuerint , audeant, velprafumant,vos, vel aliquem veftrum , velha. redes,&fucceffores veftros legitimos in conceffione huiufmodi Imperialis gratia moleftare , velaliqua- liter perturbare . Nulliergo omninohominum liceathas noftras conceffiones, &gratias infringere quo- quomodo ,aut ausu temerario contraire . Si quis contratenorem prafentis Indultiquicquid attemptare prejumpserit , indignationem noftram Imperialem , &pœnamcentum marcarum auri optimicomponen- darumse nouerit incurfurum , quarummedietas Fisco nostro Imperiali , reliqua medietas tibi, &fuccef- Joribus tuis predictis veniat applicanda, decernimus ex nunc nihilominus irrita ,&inanis, sisecus aquo uis contra pradicia , vel aliquod prædictorum quicquam fuerit attentatum . In cuiusreiteftimonium præfens priuilegium , &indultum fcribi mandauimus, &Imperialis Maiestatis nostra figillo iussimus communiri , 1 : Datum Padua in Ciuitate nostra Imperiali mensis Februarij die 17. Auno Domini millefimo qua- dringentefimofecundo , Regni vero nostrifecundo . Nosfanè volentes teftatumfacere ,quodde virtutibus tuis idemsentiamus, quodDiuus RobertusRex desupradictoquondam MAZIOde Albizis sensit quodque te hoc honore , gratia admodum dignum iudicemus , motu proprio, ex certa nostrascientia , animoque bene deliberato , &fano accedente confi- lio ,&auctoritate nostra Cefarea deque eiufdem potestatis plenitudine , prainfertum priuilegium inom- nibus erus claufulis , articulis fententys,&verborum expressionibus laudauimus, approbauimus, con- firmauimus , corroborauimus , &innouauimus , prout tenorepræfentiumlaudamus ,approbamus, con- firmamus , corroboramus , &innouamus . Volentes , &hocnostro Cafarco Edicto firmiter ftatuentes , quodfuprafcripta omnes , acfingula gratia conceffiones , prarogatiua , praeminentia, libertates,facul tates , indulta rata , firma , valida , &inuiolata esse , &cenferi debere . Nulli ergo omnino bomi- num,cuiufcumquestatus , gradus , ordinis , conditionis , &dignitatis extiterit , liceat hancnoftraap- probationis ,confimationis, corroborationis , &innouationispaginam infringere, aut ei quouistemera- •rio aufu contrauenire . Quis quis vero id attemptare prafumpferit ; noftrum jeje,&Sacri Imperijindi- gnationem grauiffimam , &pænam centum marcharum auri puri pro dimidia Fisco nostro Imperiali , Jedpro refianapartilafatoties , quoties contrafactumfuerit , absque vlla venia , vel remissionisspe no- uerit incursum . Harumtestimonio litterarum manunostra subscriptarum , & Sigilli nostri Cafarei ap- penfionemunitarum, Datumin Ciuitatenoftra Vienna die 14. mensis OftobrisArno Domini 1564. Regnorum noftrorum Romani , Ungaricifecundo, Bohemici vero 16. MASSIMILIANVS, Oc. Ma se beneiosono trascorso tropp'oltre , non posso tralasciare di accennare almeno gli altri huominiinsigni di questagranCasa , come furono Andrea figliuolo del granPie- ro degli Albizi molto prudente , e giudizioso ne' maneggi publici della sua Republica, co- me lo fece vedere nell'Ambascerie , che fece in Romagna nel 1389. Bartolomeodi Ghe- rardo, che fu Ambasciatore a Talamone nel 1361 . Edinon inferior merito fu Francescod'Antonio, il quale con gran splendidezza , sagacità portò le sue Ambascerie per la Republica Fiorentina a diuerfi Principi defla Lombardia negli anni 1369. e 1371. EGiouannidiMannodegli Albizi nell'Ambasciata di Genoua l'anno 1344. ed in fine Masodi Luca in quella di Lombardia l'anno 1362 . Vberto di Landofu huomo di grand'autorita , il quale fu Console della Zeccanell'anno 1320. Mal'altroVbertodi Pagno il supero , poichequesto fu huomo:di granspirito, ene'ma- neggi 343 neggipiúimportantiriuscì amarauiglia , come fecel'anno 1349. che spedito dalla su Republica Ambasciatore a Siena riportòil suo intento dopodiauere iui mostrato il mo. doagli altri , che esercitano talicariche ; eperò l'annoseguente fu inuiato Ambalciato- rea Pistoia , douetratto affari digran rilieuo; conosciuta dalia Republica la suagran prudenza , fumandatoVicario nel Valdarno del 1358. e di qui con la medesima carica inValdiNieuole , Francesco di Antonio degliAlbizi, fu nel 1369% eletto Ambasciatore a Principi di Lombardia . Ed auendo io Lorenzodegli Albizi Contole della Lecca nel 1330. France- scod'Vberto Contole del medelimo Magittrato del 1368. e Bancodi Andrea, che fu nel lamedefima carica l'anno 1504. el'anno 1509. Parlerò di Luigitigliuolo di Francescodegli Albizi, il quale essondosi moltoesercitato nell'armi , efattofiin diuerse tazzioni Capitano d'inperimentato valore , tu eletto Com- missarioin tutto il Valdarno . Visonotanti altri huomini , che hanno illustratoquesta vetustissima famiglia , ches volesse scriueredi tutti , non potrei accennare quegli , che hanno fiorito in tant'altre fa- miglie; onde per passarealtinedi questa famiglia , folo fermerò la penna al raccontodi Luca figliuolo di GirolamoilMarchese;questo fude' successori di Maso il Caualiere ; echeforse oltre passo ogni altro fra i ditcendenti di lui, nel tenere dietro alle riguardeuo- li maniere , conle quali il generofoMasosiacquistoiprimi posti , ed eguale stima nella sua Patria . Nacquedunque Lucadi Girolamo , e di Francesca Strozzi , la primadelle tre mogli, cheegli meno, e l'unico matchio, che gli partorirono. Morto negli anni migliori il pa- dre , rimaeLuca giouane di quattordicianni abbondantedi facoltadi , e fornitodi pru- denza , e dote naturali ,che fin dall'ora il fecero riguardeuole . Ne andò fallita l'espetta- zione,poichè nel corsodegliannimerito nella Patria le preeminenze migliori , eda' Pa droniSereniffimile rimunerazioni piu singolari . Nell'anno 1600, rimase eletto all'accompagnamento della Regina Mariade' Medici, con altri Caualieri , che seruirono la Maestà Sua a Marfilia , quiui riceuuta da' Ministri Regi di Francia . Dipoi nell'anno 1618. fu commesso alsuo prudente accorgimento la carica di Ambasciatorestraordinario alla Republica di Venezia , doue fu accolto , ene ritornò con molto onore . Rete anco con dignitàdi Ambasciatore , in nome del Gran Duca Ferdinando Secondo , I'vbbidienzadouuta al RomanoPontefice Vibano Ottauo nell'anno 1623. Volle appretio la medelima Altezza onorarlo di pú , nè contenta di auerlo prima ammesso nell'eccelto Senato , lo dichiarò fuo Consiglieredi Stato . Enell'anno 1639.gli concefle in feudo con titolo di Marchesato Castel Nuouo diVal di Cecina , e suo distretto , posto nella Diocesidi Volterra , come per il diploma di tal conceflione , nel quale fono espresse forme di stama , ed'affetto particolare . Concorfe- ro ancora a rendere molto onorato il Marchete Luca gli altri impieghi , e maneggi, sem- precon rettitudine , ditinteresle , e prudenza da lui portati . Tali furono la protezione delle Comunità , Popoli , ed Vniuersi àdeldominioFio- rentino, nella carica di Suprafindaco de' Moue Conferuadori , Il zelo della salute publi- ca nel Magistrato di Sanita . L'amoredella giustizia , edella carità nelle soprintendenze della Mercanzia , ed Arte della Lana , ed'altri onoreuolihmi Magistrati . La pietà nel promouereltil tå de luoghi Pajamministrati con il tuoconfiglio . Per la giusta direzio nedell'acque delle Chiani furonoad vtilità de propr; stati della Chiesa, e di Toscana fpe diti colà Ingegneri , e Ministri nell'anno 1645. a gli 8. ai Aprile , edalla prudenza di Papa Innoc. X. fotto gl'indrizzi di Monfignor Corrado , e dalla saurezza del Gran Duca , sotto gl'incamminamentidel Marchesedegli Albizi , il quale terui accortamente il suo Principe , econ le mantere fue amabili, seppe guadagnarsi l'affettuola corrispondenza di quel Prelato , che afiuntodipoialCardinalato,glieneconferuocontinuol'aggradimen- to , e la beneuolenza. Dopodiauer viuuto molti anni nella sua Patria contali onoreuo- Jezze,morìa' 27. d'Aprile 1657, il Marchese ottuagenario, non lascio dise , e di Lucrezia Verrazzani sua Consorte , figliuoli . Il suo cadauero fu sepoltonellaChiesa di S. Pier Maggiorenella sepoltura di suaCasa. Deuesi pero alla sua onoranza, e per la sua disposizione vntumulo particolare nella Cap- pella di S.Lucia, edi rincontro a quellodiGirolamo il Commessario . L'ottimo impiegoy che 1 1 344 cheeglivolledellefue rendite, ed ilsagaceripartimento , che egli ordinò di sue entrate ; porterà sempre maialla memoriaplausibile testimonianza della tua generosita religiofa, eliberale . Poiche in onoreuole offequiodelPrincipe degli Apoftoli Pietro gli ristaurò il suoTempio, e viaggiunse in Porticodi suntuoto edifizio . Fondo in oltre nell'Illu strits. eSacra Religione di S.Stefano Papa , e Martire , vna douiziosa Commenda con il titolo di Priorato di Roma , ed il restantedi sue sostanze tramando nel nipote Lucada noisopranominato, eletto da lui alMarchesato con titolo di primogenitura . : Viue ancora Oraziodegli Albizi tra' Prelati piu riguardeuoli di questo stato, il quale godendo il Vesconadodi Volterra , puole in verodusidegno Paftore , peressere ornato ditutte quelle qualità , che defcriue S.Paolo l'Apoftolo nell'Epistola prima ad Timoteum . Tutto quello , cheda noi si è dettodeglihuomini illustri di questagtan Casasi è raccol- todaScipione Ammirati, edalleRiformagioni Ducali , eier Lettori maggiori notizie diessadesiderano potranno leggerle in detto Ammirati , si nell'albero dellafamiglia , come nelle fue Istorie , alle quali cirimettiamo . Dalla Gabellade' Contratti di Fiorenza , spogliata congrande , e diligente fatica dal Signor Pier Antonio di Filippo dell'Ancisa inueftigatore dell'antichita , si viene in co- gnizione de' parentadi fatti da questa nobilislima Casa, i quali ristretti nelle Casepiu co Ipicue fono quellede' Medici , Bondelmonti , Strozzi , Soderini , Pecori, Bardi , Giachi- notti, dellaTofa, della Stufa , Ridolfi , Scali , Nerli , Saluiati , Pitti , Falconieri , Quara- tesi , Tosinghi , Altouiti , Agli , Ardınghelli , Tedaldi , Caualcanti, Peruzzi , Frescobal- di ,Gaddi , Adimari , Rucellai , Gianfigliazzi , Gherardini , Guadagni , Rinucci , Cani- giani , Paganellı, Albergotti, Dauanzatı , Niccolini , Borromei , Macchiauelli , Filicai , Spini ,Malagonnelle,Magalotti, Popoletchi , Rifaliti , Alberti , Guicciardini, della Foresta , Ricci , Minerbetti , Macci , Sacchetti , da Mezzola , Ricasoli , Bastari , della Bella , eBaroncelli , che occupanooggi i primi posti del Regnodi Francia , come anche l'Ancisa , che in qualità nonordinaria rifplende , con iGambacortidi Pisa , con i Roffi di Parma , con gli Alidofi , che furon granSignori in Romagna, con i Martelli di Vrbino, con i Panciatica di Pistora ,con i Marchesi diCastroCarodi Romagna , ed i Bracciolini da Pistora , lasciando iPulci , comegli Acciaiuoli, della quale viue con ogni splendore Giuba forella di Monfignore Acciamoli Auditore della Camera Pontificia , e Prelatodi granitima ; emoglie del Marchefe Luca degli Albizi , il quale oggi si ritroua, con iMar- chesiAntonioCorfi, Francesco Riccardi , eSenatoreDonato Acciaiuoli , oltre l'Arciuescouodi Pisa de' Contid Elci , eil Velcouodi Fietole degli Strozzi in Roma per serui. re al fiancol Altezza Serenils. del Principe Card. Leopoldodi Toscana , acclamato da tutta Roma per il Mecenate de' Virtuosi , il qualemaggiormente fa risplendere ii Sacro Collegiode Porporati . FAMIGLIA DEGLI ALESSANDRI. Onmiestenderò in N questa famiglia , poiche le grandezze , egli fplendori dimostra- tinella famigliadegliAlbizi, ridondano tutti in pro, e vantaggio degli Alessandri, comefigliuoli generati da quel nobile , e generoso sangue degliAlbizi , essendo molto chiaro , ed euidente , come l'anno 1372. del Mese di Nouembre Alessandro , e Bartolo figliuoli di Niccolò degli Albizi , per opera di Vieri Guadagni , che a cio gli persuase , si distaccarono dalla famiglia degli Albizi,e ricusando il cognomedell' Albizi,volsero chia- marsidal suddettoAlessandro col cognome degli Alessandri , variando totalmente l'arme , nella quale portarono per loro impresa vna Pecora bianca con due teste in campotur- chino; leggasi inteftimoniodi ciò il libro delle Prouuisioni di quell'anno a car. 108, : L'albero di questa famiglia và collocato inMaso di Lando di Albizo di Pietrodi Mona- codetto Malmonacodi Raimondino Caualiere Arctino , il quale tutto si raccogliedal Priorista di Fiorenza , e da Scipione Ammirati , edè il seguente. : Gio; 345 Gio: Bernardo Bartolomeo Gio: Guglielmo Lorenzo Alessandro Carlo Niccolò ご 1 Benedetto 1 " 1 1 1 Vgo 1 ard 1 Antonio 1: Jacopo Maso Franc. 1 1 ۱ 1 Alessandro 1 1 Bartolomco 09 Niccolò 1390. 1 : Niccolò 1360. Giouanni Vgo1330. Michele 27 Pagno Giano Maso 1300. 1 3 C : Ciampolinoprog. degli Albizeschi diSiena. Vgo 1 1. 1 DO. Filippo Vberto Antonio Lando 1260. Compagno Benintende Albizo 1220. 1 Pietro 1180. 1 Monaco dettoMalmonaco 1140 1 1 : Raimondino 1100. Alberigo progenitoredegli Albergotti. Alberto 1 Vgo 1 Martino 1060. Bernardoprog.de Griffo Catanidi Diacceto Alberigo 1020. Pietro Tedaldo 1 Rainerio980. 1 Tedaldo 1 Alberigo940. 1 TEBALDO fiori nel 900 Xx 4 Questa 349 Questa famiglia benchè diuisa dagli Albizi godè comeloro , tuttii gradi, edignità della tua Republica , conforme dipresente è pur separata , e viue con gran splendore inquesta città di Fiorenza; ecominciandodaAlessandro, che si ritiro in Siena, doue in quella Città fece campeggiare il suo valore , e quella Republica volse onorarlo di quella nobiltà , con importarlodi tutti gli Vfizi , e cariche , che godeuano gli altrino bili natiui , ed insignito della qualità di Caualiere , fu estratto nel 1364. 1370, e 1376. Confaloniere diquella città di Siena , come apparisce in quei libri di Biccherna , nellenote del Dottissimo Celso Cittadini , edin quelledi Belifario Bulgarini diligentissi- moAntiquario di quella Città , i quali amendue confeslano essere stati riconosciutidel- la medesima casa degli Albizeschi , de' quali fu quel gran lume di Santità Bernardino da Siena , che oggi nel Cielo festeggia , e come nato di tutta questa gran conforte- ria , si può credere , che patrocinį appresso l'Altissimo , si nobil stirpe , e generofa profapia . Malo degli Alessandri , fu huomo anch'esso infigne , e però impiegato dalla sua Re- publica negli affari politici , vedendosi Commessarioper la Republica Fiorentina nella città di Pistoia l'anno 1490, Nondi minore stima fu appresso la Republica Alessandro di Iacopo mandatodaessa in molti gouerni ; e fu Ambasciatorenel 1450. con Felice Brancacci, e Neri Capponi in- uiatodalla sua Republica a Niccolo Fortebraccio Condottiero dell'Esercito Fiorentino, contro Niccolò Piccinino , per la difesa di Lucca, confederata allora con i Fioren- tini . Bartolomeod'Vgo, fuTesoriere generale in Sicilia del 1440. dopo di essere stato nella sua città di Fiorenza Confole della Zecca,di cui si vegganomolte monete con l'arme sua del 1434. e del medesimo Magistrato fu Benedetto di Bartolomeo l'anno 1464. Ma sopra tutti alzossi il meritodi Antoniod'Alessandro Alessandri, chedopod'auere con tanta sua gloria esercitatoil Consolato della Zecca hanno 1400, come anche del 1409, auendola Republica Fiorentinaconosciuto la sua gran prudenza, e l'impareggiabi- le sua destrezza l'inuio Ambasciatore al Legatodi Bologna il suddettoanno, nella quale Ambasceria ellendo riuscito a marauiglia l'anno seguente ,che fu del 1410. lo spediAm- basciatore al Sacro Collegio de' Cardinali per disporli a volere spedire vn'Ambasciatore alGouernatore di Genoua, acciò procurasse con ognisuopoteredi tener netto il mare, ad effetto, che potesle chiunque voleua venire alConcilioPiano,passaruisenza timore, econ sicurezza ottenuto quantodesiderana, lasua Republica gli ordinò, che in qualitàdi Ambasciatore andafledi compagniacon l'atro destinato da Cardinali a Genoua , epre- gasse anch'esso da parte della medefima Republ, quel Gouernatore d'assistere con le sue forze maritime, a purificareda legni Barbareschi il marese tuttogli riuscì con felicità , e facilita; del 1413. fu spedito il medesimo Antonio Ambasc. all'Imper. Sigismondo, nella quale Ambasciata fece pompeggiarenon menoilsuo lusso , che la sua grand'eloquenza di cui il medesimo Imper. ne fece stima,e la dimostro con i regali, chegli diede dipoi; a pena ritornato fu spedito con M.Stefano di Gio: Bonaccorsi Ambasciatore a Bolognaal Pontefice ; edel 1416. fu pure inuiato Ambasciatorecon Gio: di M. Donato Barbadori , aBraccio Fortebracci fattosi Signore di Perugia, col quale passo vizio di congratulazio- neper la tua Republica sapendogli molto bene esprimere il gusto, che il Comunedi Fio- renza sentiua di questa sua esaltazione , L'altro Antonio figliuolo di Bernardodi Alessandrodatosiin tutto all'armi riusci in queste vno de più valorofi Capitanidel suo tempo, Nè si denetacerela pietà , e Religione di TommasodiCarlodi Tommasodegli Ales- sandri,quale fabrico nel Sacro Monte della Vernia la deuotissima Cappella di S. France- scodelle Stimate l'an. 1507. Nemenoil valore,e la prudenza di Niccolodegli Alessandri, che montato al primo gradodi stima appresto la sua Repub. fu mandatol'an. 1406. con 20.Gentiluomini per ostaggiodella Republica al Gambacorta per l'osseruanza de' parti nella resa della città di Pisa.Ed in fine Vincenziofigliuolo di Franc, e diCammillada Fi- licaia , datosi totalmente all'armi , e fattosi Caual. Gierofol. volle mettere in esecuzione quello, che auea promesso nel pigliare quel candidiflimoabito , con impugnarela spada contro il fiero Trace, con la quale benchè giouane, fece vedere a' Caualieri di Malta.. che il suopetto era duro per esporto alle freccie , alle moschettate , ed alle scimi tarre 347 G 1 rarre del nimico comune , e fortificato da vnzeto Cristiano , e dauna fede costante, comparsein tutti iriscontri dibattagliare in nouello Marte. Nonbatto aquesto le foli- te carauane, perche essendo pienodi fpiriti guerrieri , ardi armare a sue proprie spese vn Vascello , per andare contro i nimici di Dio, edella Fede , per meritare , confecrando la sua propira vita, la gloria eterna . Diede le vele a' venti versoli statidiquei Barbari con- trode qualicimentandosi ,gli riusci indepredargliva Vaicellosonde incoraggito sempre piúcontrodiessi , si rispinse a quella volta;unadato nell'armata Turchefca , non potè attorniato da essa, che combattere fino al fine, per spargere per Dio , e per la Fè il suo sangue ;mavedendosi prigione, diede fuoco,aS.Barbera per incenerire il fuolegno, con gettarsi esloin mare,dopo di auere aDiol'animafua raccomandata; maquegli Infedeli accortisidelsuonaufragio ,non perimesfero, che vnCapitano ardito , e valorofo perdesse così miferabilmente la vita ; trattolodunquedal tuovolontariosepolcro , lo fece- ro prigione , conducendolo in Costantinopoli , doue in poco tempo mori in manode' Religiofi con sentimenti si Santi, che vn PadreGenouese dr S.MariaMaggiore attestoqui- ui in Fiorenza di auerlo veduto morire , e che teneua percerto efiersene volato alCielo con lapalmadel suo desiderato trionfo . - Questa nobile famiglia imparento tempre con le famigliedella più fiorita nobiltà di Italia , come fu con l'Orfina Conti di Pitighano ,,che sono tra' prim Baroni , e Princi- piRomani , con l'antichiffime famiglie de Valori , Saluiati , Acciaioli , Gherardini , Tornabuoni , Bardi , Maleuolti , Albizı , dell Antella , Ridolfi, Filicai , Corbinelli , Te- daldi, Nobili, eArrighise piu voltecon lepregiate famiglie de Soderint, Canigiani,Corfi, eBonciani , ed altre , che a menonsono note . T FAMIGLIA TEDALDA. Ra l'opinioni , che corrono per la deriuazione della nobile , ed antica famiglia Tedalda , pare fia comunemente lapiùaccettata , cheella veniffe di Pollonia in Italia , e chefermatasia Fietole , godesse quiui lungotempoiprimi onori di quella Città , echedistrutta poi si spargessero i Fedaldi per varie partidelMondo, passando alcunidi loroinSpagna, de' quali Francesco , eGiouanni (come scriue Geronimo Conestaggio Genouete lib.4. dell'istorie di Portogallo)sono stati a' nostri giorni Ministri fedelissimi di quellaCorona . Altri fermatisi nell'Umbria , edificassero il Castello , e la Badia Tedaldi , e diquesti fü quel Cione di M Tedaldo dettoda città diCastello , che fu Potettadella Republica Fio- rentina nel 1322. comel'afferma Scipione Ammirati il giouane nell'aggiunta dell'Istoric Fiorentine del Vecchio . Altri si distendesseroper la Lombardia , e fondassero in Piacenza , come vuole il Cre- scenzinellasua Coronadella Nobiltà d'Italia narrazione prima cap. 13. la casade Tedal- diMarchesi oggi di Bedonia , e di Lauagna . Altri finalmente se neveniffero in compagnia di molte nobil.ffime schiatte ad abitare Fiorenza , comenarra Gio: Villani lib 5. cap. 52. e 58. ed in molti altri luoghi . Tutto questo è veritlimo , mapiù certamente , e con maggior fondamento possiamo noi affe- rire con il Verinolib. 3. de Illustr. Vrbis Florentia ; che tutta la famiglia Tedalda discendeffe daFiesole , e torse aslai prima di quello , dice il Villani , e dal medesimo Fiesole essersi ella propagata ne' sopraddetti luoghi , cantando egli . : AFafulis certum est Soboles antiqua Tedaldi Prastantes deduxit Auos ditissima quondam . Argenti , &magnos latè possederat Agros . A Quali versi furono con gli altri , tradotti in Toscanodal Cardinal Ipolito de Medici , ne'seguenti . Xx ↑ E' de 348 : E' de Tedaldi la famiglia antica Ei nobil Aur juoi da Fiesol ebbe Già ricchissima fu questa d'argento Ed auea molte Poffeffioni, e Ville Edi larghe Campagne era Signora . 07 7 Ela ragione è , sì perche di questa Casa si veggano molti huomini celebri registrati negl'istrumenti scritti primadel mille, sìancoraperche questa famiglia , benche abbia anticamente ( come dice il Verino) poffeduto molte tenutein varj , ediuersi luoghi , tanto vale quello; Etmagnos latè poffederatAgros ; àsempreperò auuto ancora la fuamag- gior parte de' beni più particolarmente vicino a Fiefole, ed intorno a Fiorenza , che ahroue, come molti Palazzi fabricati in forma di Fortezza , de quali pure ancor oggi alcuno neposlede , eparticolarmente l'antichissimo , chiamatoMont'Albano, posto10- praGironetanto celebratoda Michel'Angelo Buonarruoti,per ilsuosito , eperla fua marauigliosa architettura . Sivegganoanche molte sue larghissime poslessioni , poste nella Parrocchiadi S.MartinoaMenfota , ed in Petriolo , etantodell'vna , quantodell' altraChiesa , ne sono stati iTedaldi anticamente , non dico iprimí fondatori , maben sì , ci hanno auutograndiflima parte , per lericchiffime donazioni fatteui, eperò l'Ab- bate di Badia di Fiorenza , al quale ab anticotemporesiaspetta lagiurisdizionedelle suddet- te Chiese ,nonà mairrattatodel lorostato, come odi riformarlo , odiereggerui vn. Monasterio di Monache, che prima non abbia sempre chiamata l'assistenza de Tedaldi, comesi vede in tutte le scittturedella Caffetta O.attenentiaquelle Chiefe nell'Archiuio della sopraddetta Badia , e particolarmentedell'anno 1030,e 1070. econ molta ragione in vero , perche essi nonsolodonarono molti beni alla prenominata Chiesa di San Mar- tino a Mensola, maancodonarono i medesimi Tedaldi la Chiesa diS.Martino dentro Fiorenza , oggi detta de' Buonomini alla medesima Badia con molte case vicine ad essa , fi come ancora le terre di Montelatico , come fece Tegrino con tutti i fuoi parenti , fa- cendosi egli stesso pur Monaco; delle di cui donazioni neè piena la Cassetta N. didetto Archiuio . Tutti i Tedaldi volsero essere ancora feudatarj della detta Badia di Fiorenza , per le te- nute , e di Montelatico , e di S.Martino aMensola , che perciòdall'anno 900. finoal 1300. siveggano pagare alla sopradd. Badia per l'accennate tenute ;onde per questi riscontri più antica aflar si vede in Fiorenza la famiglia de'Tedaldi, che non dice il Villani,si come anco- ra da noidistintamente si dimostrerà nell'albero, dal quale comprenderanno i Lertori ef fere una medefima Casa , ediscendere daun medesimo stipite la famiglia Tedaldina , e Tedalda , e dital maniera , che nell'antico non si taceua differenza alcuna dall'vna , dall'altra , e però il Malespini pensò auer sodisfatto alla Tedalda , con il nominare sola- mente i Tedaldini nel numerode' Grandi , essendo compresi anco iTedaldi in quella parola , e lor conforti . L'arme de' Tedaldi antica era quasi simileaquella de' Tedaldini , esololadisserenzia- rono allora , quandodi unaCasa , sene fecerodue; il chein queitempi era neceffario farsi per riconosceifi l'vna dall'altra , e potere distintamente godere deglionori , e Magistrati publici , comepoi ,se bene molto dopo , e per altro fine , fecero fra loro i Conti Gudi , i Bardi , i Gualterotti , Tornaquinci , Tornabuoni , gliAlbizi , gli Alessandri , e molte altre ,&c . Quella de' Tedaldınieranotre larghe fascie di color rosso in campobianco , epoidi oro, equella de' Tedaldi fu nel medesimo campo d'oro , e del medesimo color rosso nel- la forma medesima , ma ridupplicate le fascie , osbarre fino alnumero di sei , etal volta qualche palla d'argento fra quelle vi posero, benchè poi in progresso ditempo vi aggiu- grefiero sopra di esse il Lione azzurro rampante , donatoaM.Tegliaio Caualiere da Pa- pa Celestino Quinto, leuando afiatto le palle; enontoglie questa verità, che questedue famiglie fussere di fazzione contraria , eche più volte si batteslero insieme, poichè con- tinuamentequesto vegghiamo esser successo in altre famiglie Fiorentine, ed in partico lare in quella de' Donati ,de' Caualcanti , edegli Abatinimicissime fra loro , edifazzio- neal tutto contraria , benchè fussero della medesima consorteria . 1 Hanno penetrato questa verità Matteo Bruneschi , ed il Senator Carlo Strozzi , dili- gentissimo inuestigator dell'antichità , i quali tennero per fermo essere iTedaldi, ediTe daldini , 349 daldini ,oggi spenti vna medesimaconforteria , e sottol'vno, el'altronome auer goduto ilGonfolato,edessere stati dichiarati de' grandi; così si raccoglie davna lettera delpri mo scritta aCesare Tedaldi, eda molti scritti del secondoda seguitarsinella presentenar- ratiua . Ed in verità I'vna,el'altra famiglia sono state potenti , ed hanno posseduto Torri , eCafe fortitlime fuori , edentro di Fiorenza , parlo hora de" Tedaldı, (non douendofi piú discorrere de' Tedaldini , come estinti , egià mutatiin Ricoueri) ebbero adunque questi tutte le loro case poste tra S.Cecilia , e S. Piero Scheraggio , che però furono, e dell' vno , edell'altro popolo, con le Torri insieme , lequali furno poi vendute da Maffeo di Taldo Tedaldialla Signoria , ebuttatedalla medefima aterra con quelle degli Vberti per fabricarne il Palazzo , ed ampliare la Piazza di quello, l'anno 1298. comesi raccoglic dallememotiedi lacopodiPiero di Maffeo Tedaldi ridotte dall'antico , in miglior forma dal fopracitatoSenator CarloStrozzi , e dalla medesima Cronichettada citarsi spesso ne seguenti racconti . Si viene ancora in cognizione , che la strada doue erano leCafe, Torri de' Tedaldi, andauadaCalimara frammesledoue è oggi la Condotta , eper segno di ciò finol'anno 1500, che viueua il fopraddetto lacopo, si vedeua ancoravna grofla pietra quadra , quasi vltima reliquia di così nobili , ed antichiedifizj . Dal citatoDiario, •Effemeride, chedir vogliamo (già che così chiamaMonsignorMafcardile notiziepar ticolarid'vnaCasa) si raccogliedi piúessersi i Tedaldi finodall'anno 1215. diuifi inGuelfi , e Ghibellini fra di loro medesimi ; poichè ilVillani seguitato dall'Ammirati nel 1. lib. dell'Istorie Fiorentine a c. 85. glipone tra' nobili Guelni della Porta di S. Piero Scherag- gio, e pure è notiffimo, che fi ritrouano più volte annouerati ancora tra'nobili Ghibel- linidell'istessoSetto di S.PieroScheraggio , e banditi , ed ammoniti per tali , e perquesto Marco Tedaldi è notato nella pacedelCardinal Latino , con molti altri della famiglia l'anno 1280 ondedimostrato il continouatoposlesfo de' beni nel territorio di S. Marti- noa Mensola , di Rouezzano , edi Settignano, doue non molto lontano si vede vn'altra Torre antichissimade' Tedaldıcon il refiduode' beni, chein quantità in quelpaesegode- ua . Verremo alla dichiarazionedell'albero qui annesso . Progenitoreadunque di questa nobile famigliade' Tedaldi, fu Rozopadre di quel Ra- ginbaldo , che genero vn'altro Rozo, e Raginbaldo Ve couo di Fiefole , che fece quella lauta donazionealla Chiesadi S.Martinoa Mensola nel 1017.rogatada Piero,esottoscrit- tada Ildebrando Vescouo di Fiorenza , la quale si conferua nell'Archiuio della Badia di detta Città , Cassetta N. num. 1. DiRozo fuddetto nacque vn'altro Rozo , e Tedaldo , che fu Cantoredella Chiesa Fiorentina nel 1030. chiamato dall'Abbate DonPietro per riordinare quella Chiesa di S.Martino , quasi ormaidiuenuta affatto casa secolare; onde riformata , consultarono amendue con G. del Medico, progenitore della, Serenissima Casa de' Medici (dicui in vn volume a parte con la descrizione di tutti queglistati , che puopoffedere , epoffie- de, nedescriuiamo con le ragioni la serie) amiculimodell'istesso Abbate, conclusero in- sieme di formare vn Monastero di Monache dell'Ordine di S.Benedetto , come di fatto si stabili , efi fece . Quest'istrumento nell'Archiuio di d. Badia Caff. O, num. 1. nel 1030. In cui si vede l'AbbadessaGualdrada. Comepuranco nella Badia di Patdignano in diuerfi istrumentidellaCaff.T. dal 1000.al 1010.Si vede Rozodi Rozo dalquale nascono Rozo chiamato Buono,e Tedaldo padredi Cantore, che fu alla guerra Sacra,d. Tore, eTotto, comesi cauada un'istromento , chesi conferua nell'Archiuio della Badia suddetta alla Caff.O. n.6. ed alla Caff.N. num. 19. edalnum. 30. si leggono comefeudatarj della me desima Badia per le terre di Montelatico; l'istrumento è rogato nel 1072. edal Bullettone dell'Arciuefcouado di Fiorenza si vede vna donazione, che fa al medesimodell'ann.1076. Osanna suamoglie , che fu figliuola di Minuto , di tutto il suo ius , che auea nel Castello di Petriolo , il che cidenota , che i Tedaldi anticamente vi auessero l'assoluto dominio ; eperò non è marauiglia , che la famiglia Tedalda , esuoiconforti possedessero questo Castello , già che nel suo distretto , coine si vede nell'Archiuiodi detta Badia Caffettta N. e Caff.O. Tedaldo ancodetto Tedaldino fu figliuolodi Cantore suddetto,e padre di Giannibello Console nel 1198. enel 1199. qualepaga il suddetto feudo da noi soprascritto alla Badia di Fiorenza per se , per Tedaldo , eper Cantore suoi fratelli figliuolidi Tedaldo , e Tedal- dino delCantoredel 1187.Questoistrumento si conferua nellaBadia di Fiorenza alla Caff. Q. 350 Caff. O.numero7.doue sonosottosctitti Gerius Iudex,&Notarius , &c. DaCantore sud. detto nascono i Tedaldını , oggitpenti , cioè Vbaldino padre di Tedaldino,Manno , Pela padre di Mai filio , che genero giouacchino , &c . e seguita l'albero de' fuddetti . Questi si leggono alla Caff.O. num.31. del 1261, enell'Archivio di Settimo , oggi appar- tenentea' Monaci di Cestello del 1251. per rogitodi Parisio di Ruftico . EdOrlandino delCantore si legge nell'Archiuiodi Patfignanoper rogito di Mainetto quondam Ciuei segnatonum.65. Giannibellogenerò Tedaldo , ancodetto Tedaldino, il quale fu padre del tantono- minato , e celebrato M,Maffeo , diBartolo, di Marco , e di Gio: come fi legge alla Caff O.dell'Archiuiodi Badia , segnato al n. 12. ed in moltialtri , &c. e nel Priorista ancora i suoi figliuoli . DiMarconon si vede generazione . DiBartolonascono Iacopo , Bindo, eTeualdo padre di un'altro M.Maffeo , e di Giouanni, che genero Baldo progenitore della linea de' figliuoli di Bacciodi Gio; diBartolommeo del SenatorGiouanniTedaldi. DiM.Maffeo nascono Tedaldo padre diBartolodiBindo, e di Chiaro, M. Lorenzo , Fi- niguerra , e Bartolo Padre di Tedaldo , chegeneròun'altro Bartolo padre di vn'altro Te daldo, di cuinacque quell'lacopo progenitore della linea de figliuoli di Gentiledi Ri naldodi Lionardo , de quali parte si vegganonotatinel Priorista , parte nell'infrafcritto albero, e parte finalmentenellaGabella de Contratti,bastandoci in fine anoi di auer fedelmente prouata l'origine , ed il pedale dell'albero , con formesi è fatto nell'altre famiglie fino all'anno 1300. Non mancando scritture da quel tempo in quàconti- nouate finoa' nostri giorni, da finire di : formaregli alberi interie quc : sto può ciascuno facilmen- b te daper se stesso fare , supposti i nostri princi 1 : 2. L I 351 : : Talento1409. 1 Baldo1371. 1 Tedaldo 1410. 1 Bartolo 1370. 1 M.Maffeo Giouanni 1332. M.Teghiaro Tedaldo 1330. 1 1 : Lacopo Tedaldo 1299 Bindo 1 4 1 (niguerra Totto Segna Bartolo 1300. Totto Gio: d. Fi1 1 Bartolo 12σι, 1 Giouacchino 1 Marfilio 1 Tedaldino 1 1 1 1 Cambino 1 Marco 1 M.Maffco 1260. 1 Totto 1 Pela Orlandino Vbaldino Manno Tedaldod. Tedaldino 1221. Taldo 1 1 4 1 1 Cantore Giannibello 1180. Tedaldod. Tedaldino 1140. ; Cantoredetto Tore, eTotto 1100 し Tedaldo Console Cantore Tedaldo 1070 RozodettoBuono TedaldoCantore Rozo1030. بهانها Raginbaldo Vescouodi Fiesole Rozo990. یها Raginbaldo 950. TegrimoMonacodiBadia 1 Giouanni ROZO 910. Dimo 352 1 1 Dimostrato l'albero è tempo ormaidivenire al raccontodialcuni huomini illustri di questa generosa prosapia , che ci paionodegnidiqualche memoria ; e per nontediare i Ieggenti , ne parleremocompendiofamente;eparticolarmente diquegli , idi cui fatti fi ritrouano regiftrati alla lucedel publico , alcuni de' quali vengono ad effer collaterali delle due linee de' Tedaldı , oggiviuenti , cheverranno ad ester rimostrati , quandoa pie- no fi formeràtutto l'alberodella famiglia . Oltre alle virtù Caualleresche , regnaua anticamente anco la pietà in questa famiglia de' Tedaldi ; poiche si vegganofondatoridella Chiesa di S. Martino Confessore dedica- toalristesioSanto , a S.lacopo , eda' Santi Cosmo , e Damiano , della qual Chiesa,ne fu primo Cuftode Teudelatio fratello di Giouanni Arcidiacono , che fu il fondatore di S.Marrino suddetto, eziodel padre del Vescouo Raginbaldo , comeafferma il n. 1. della Call. fuddetta N. Il secondo fu Tado , o Taldo suo nipote ; ilterzo Raginbaldo Diacono figliuolodi Riccardo . Qui Inghizzofuit vocatus , suopiù prossimoparente; ed il quarto fu Tegrimo figliuolo diGiouanni, enipote del Vescouo Raginbaldo,edil terzo soprad- dettoTegrimo ,chiama il fondatore fuddettodiquesta Chiesa . Quifuit ex antiquis parenti- bus meis; comesi caua al num.4 della suddetta Caff.N. doue si vede la donazione, che fece poi Tegrimo di tutta la fua porzione , che aueua in detta Chiesa , e quella , che vi aueua ilfopraddetto Vescouo , alla Badia di Fiorenza , contutte le cate anco in Fiorenza atte- nenti adetta , edadeffo , come ancora quelle di Montelatico , fuordella porta a S.Piero; enelladetta Caffetta si veggano tutti i conforti cedere la loro partedella predetta Chic- sa a Tegrimo fatto Monaco , edalla sua Badia ; i quali tutti a gara si dimostrarononon solo zelanti del culto Diuino , e pieni di ardore di Religione , ma concorreuano conle lore proprie sostanze , acciò in maggiornumerodiReligiosi si lodasse Dioad onore de sopraddetti SantiCosmo,eDamiano . ERaginbaldo fu de' principaliadonare alla Chie- sadiS.Martino fondata da' suoi parenti; cedendo la sua parteaTegrimo suonipote , non alla Badia , come afferifcel Vghelli , il qual'Autore commenda in questa partenon poco il Vescouo Raginbaldo , trattandode Vescouidi Fiesole , fotto la di cui giurifdi zioneera . Altempodiquesto Raginbaldo fu fondata la Religionede' Monaci di Valombrosada S.Gio:Gualberto Fiorentino de' Signori di Petroio , al cui defiderio contribui molto il Vescouo Raginbaldo . Enon volendo morire senza ricordarsi della sua Canonica, gli la- sciò dodici grossi poderi , come in quel Archiuio filegge . El'Vghelli nell'Italia Sacra nefa il douuto Registro, e la meritata menzione . Masenza tacciare il medesimo Vghel- li , e tutti due gli Ammirati ne' loro trattatide' Vescoui di Fiesole , dico esser questa la verità de' sopraddetti donatori ; mal'vno , egli altri , forse nonvolendo , hanno con- fufo il tutto . Dalla dignità di Cantore, cheinque' tempi era la medesima , cheè oggi quelladi Pro- posto nella Cattedrale;furonchiamati iTedaldi Defilys Rozi del Cantore , come si vede nella sopracitata Casletta alnumero 19. fino del 107 1. eda TedaldoPrepositus Cantorum ; fi spesseggia in questa famiglia il nomedi Tedaldo , si comeda Raginbaldo , quellodi Bal- do;benchealcuni vogliano , che da Tedaldo poi inprogresso ditempo fusserodetti pre: cisamenteTedaldi . Io non parlerò adessodi Tegrimo , perche eidonasse nonsolo quello , chepossedeua, tutto alla Badia , e se stesso insieme, facendesiMonaco , come nelle sopracitate scritture chiaramente si vede, perche misuppongo, cheperla suabontàdella vita , esercitata nel Chiostro , e la fedelissima custodia prestata innanzi alla suaChiesa , l'abbia resodegnodi efiere statoascrittonellibrodella vera vita ; ondenon cura di esser registrato in quello della presente , se non per norma, ed esempiodi Santità , aquegli , che verranno dopo dilui . Totto figliuolodi Tedaldo, chiamatoanche Tore, fu ascritto fra' Caualieri Fioren- tini , che andaronoall'acquisto di Terra Santa l'anno 1095. e l'autentica di questa verita fi ebbedal Canonico Roncioni Pisanodiligentifimo Antiquario , forse auuta dopoda discendentidel medesimo Totto, quandoandaronoad abitar quellaCittà banditi. Que- fta verità fu poi registrata daGio: Francesco Negri Bolognese nellasua Istoria della guer- ra Sacra par.1.cap. 161. insieme con quella di Pazzinode Pazzi Capitanode' Caualieri Fiorentini. M.Te- 353 M.Tedaldodi Tedaldino,essendo Propostodella Chiesadi Fiesolel'anno 1282. fuelet toVescouodel medesimo luogo dalClero , benchepoinon fufsse confermatoda Papa MartinoQuarto , equesto più perdar gusto alla fazionecontraria , che inque' tempi fa- ceua figuraanconelle pertoneEcclefiaftiche , che per defraudare alsuo merito , degno di maggior Prelatura . Ciò sicaua dalla Cancelleria del medesimo Vescouado, e dall' AbbateVghellinel suotrattato de' Vescoui di Fiesoledell'Italia Sacra a c. 326. muore nel 1314. nel popolodi S.Cecilia , elascia erede DominaTessa sua sorella; rognodi Ser LandoVbaldini . Fra Riccardodi Iacopodetto Berto , fu Religioso di S.Domenico , figliuolo del Con. uento di S.Maria Nouella di Fiorenza , nato di Tessa de Rofsi , nella qual Religioneri- splendè molto perla bontà , edottrina , per la quale meritò di esser fatto Velcouodi Calino, comeriferisce Fra Gio: Lopez, nella sua IstoriaGenerale di S.Domenico par.3. lib. 2. cap.7. e l'Vghellia 596. ne parla nelseguente tenore . Fr. RiccardusdeTedaldis Florentinus familia nobilinatus , Ordinis Pradicatorum magnus Theologus euafit ,&Episcopus Calinenfis , &c. Con l'Elogic , che segue . S'accordano ambedue questi Scrittori , che la sua morte seguifle nel 1363 . Fra Francesco di Cosimodi Giouanni, fuMonacoCertofino,e fiori nell'Isola di Gorgona l'anno 1370.il quale essendoingran concettodi bontà di vita , meritó , che S.Ca- terinadaSiena gli scriuesse piú lettere , ripienedi vn santissimo zelo , e religione , come sipuòcomprenderedalle sue Epistole num.64.c65. Quindi è , chedalla sua Religione si reputa comunementeBeato . Mafe con la singolaritadelle lettere , edelle dignità Ecclesiastiche appoggiate aduna santadabbenaggine , s'acquistarono gloria in mortale , alcuni de' Tedaldi descritti da menel pedaledell'albero , i collaterali ancora a forza d'armi maneggiate con la fortez. za del corpo, e con l'accortezza dell'animo , si fecero ala per arriuare a cariche , e gradi cofpicui nella milizia , tanto nella propria Patria , quanto in Paesi stranieri ; che però M.Tegliaio diTedaldo , meritò il gradodiCaualiere aureato , e mostrò il suovalore non essereinferiorea quello della prudenza, conla quale ne negozj più arduidella vera po litica si rendeua atutti isuoiConcittadini marauigliofo. Serui SantaChiesa convna compagniadi lancie , condotta asue proprie spese nella guerra contro Errigo Quarto Imperatore,altempo di Papa Celestino V.da cui (comevogliano alcuni) fu fattoGene raledell'armi in Romagna, ed in questa ispedizione il medesimo Ponteficedonòadeffo il Lione azzurro rampante , che era l'arme sua propria l'anno 1295. il qualepoisopra le sei sbarreportarono , eportano sin'hora tutti iTedaldi, mettendolo anco taluolta dime zato sopra il cimicro . Fu impiegato poscia in affari grauiflimi della tua Republica; eperóal librodelle Prou nifioni segnato A.del 1284. al 1288. nelle Riformagionidi Fiorenza, fi legge, cheM.Te- gliaio Tedaldi Caualiere , e M.Giuseppe di M.Lamberto , furonoeletti dalla Republica atrattare inEmpoli con altri Ambasciatori la pace; edin vn libretto di carattere antico appretto la famiglia , si legge , che questoM.Tegliaio Tedaldi Caualiere , fusse Capitano del popolodi S.Miniato al Tedesco l'anno 1285.comeancora si vede in vnatauola dimar- moposta nel Palazzo del medesimoS.Miniato , che riesce in sù la Piazza , checiaddita essere stato edificato il sopraddetto Palazzo sotto il suo Capitanato , parlando chiariffi mol'iscrizione seguente . Al tempo diM.Tegliaio Tedaldi da Fiorenza , Capitano del Popolo , eComune diS.Miniato fufondato , efaitoquesto Palazzo . Voglianomoltememorie , chequesto seguisse , comesi èdetto , in sua gioventùa pròdell'imperatore; manel 1290. fi troua essere di fazione contraria , poichè fu spedito a 25. diMaggiodal Comunedi Fiorenza , contro i Pifani , congrosso stipendio, come alle Riformagionidi quell'anno,&c. Andò moltevolte Ambasciatore a Lucca,a Pistoia, a Prato , ed in altri luoghi . FuPretore ,e Potesta piúvolefuordeldominioFiorentino, edinparticolaredella Republica Aretina, l'anno 1256. comesiricaua dal Ruolode'Po- testa , eCapitanid'Arezzo, nel cui anno successe la pace tra' Fiorentini , ed Aretini a fuagloria . Giouanni di Segnia, fuvnode' Caualieri Fiorentini, che andò all'impresadiDamiata Yy l'anno 1 354 J'anno 1218. ed è rigistratodal Roncioni(forse per essfer con altri suoirelegato in Pisa) in compagnia di Buonaguisadella Pressa , chefu il primoapiantar lo stendardo di Fio- senza tu le mura di quella Città ;edil Villanı fcriue, chefino a suoitempiquesto si vede-- uaappeso nella Chiesa diS.Giouanni di Fiorenza . M.Maftco di 1 edaldo detto anche Tedaldino , fu Caualiere , e Dottor celebre ; eperò adoperato sempre dalla sua Republica nelleprime cariche di Consiglio . Risedette quat- tro volte de' Prioricon nome dr Gudice . Futanta la tua stima, chepareggio quelladei tanto nominato Farinata degli Vberti , al qualela cittàdi Fiorenza à obligo immorta- le , mentre ellendo condennata in quell'Assemblea de' grandi Ghibellini stranieri , ad ef- fer sottopotta alla total distruzione , senza , che virestasse più memoriaalcunadi lei ; fu da lui , dico , difesa , e tuoridelparerdi ogn'yno , con grande ammirazione di tuttifal- uata . Maffeo fu in granstima appresso Farinata, e però volle questi con duplicato nododi parentela strignerli teco perbenefizio del priuato , edel publico ; ondeM. Farinatado- mandoDiana figliuola delmedesimo MMaffeo,perdarla in moglie aMarco fuo figliuo lo , eM.Maffeodomando la figliuoladi M.Farinata, chiamata Datuccia , epoiDiana , anch'ellaper darla in moglie a Taldofuo figliuolo, che tu poi Confaloniere . Tutto que- sto vien notato invnlibretto scritto di manopropria del sopraddetto M. Maffeo Giudi ce , il qualemori decrepito nel 1295. e fu sepellitocongran pompa immaginabilenella Chiesa della nofira Badia di Fiorenza , doue poi per raslettare , ela medefima Chiesa , ed il pauimentodiquella , fu trasportato in più luoghi il Cassone di questo grand'huo- mo nel Claustrodi detta Badia conmoltialtri , ma però oggi nonvi si vede ,se nonquel- lo, comefi crede , di Bartolo di Tedaldo. Fu bene quiui eretta vna memorialfopra l'atme antica de Tedaldi di fei sbarre , e quattro palle senza Lione, che si ritrouaua già • sopra iltepolcro di esso;dal P. Maestro Euangelifta Tedaldi Seru ta Priore in quel tempo della Santillima Nunziata di Fiorenza, edadeffo Prouinziale della Prouincia di Tolcana; del seguente tenore, .......... Hoc Tedaldorum familia stemmaVetustum . quod olim in Maffei Equitis Florentini , Anno MCCLXXXXV conjpiciebatur jepulcro co penitusconfunpto, Netanti viri deRepublica optime meriti deperdereturmemoria, MagisterEuangeliftaTedaldi DinaAnnunciatePriorbicrepos curauit Anno 1663, : Alcunivogliano , che questo M.Maffeofulle Caualiere dello Sprone d'oro , eConte Palatino , apportando per proua , che nellatua morte ebbe il Chericato, tutte le Rego- le , il Proconfolo,iConfoli dell'Arti, ele Bandiere , e la sua moglie fu sempre chiamata Madonna , comeapdarifce in moltistrumenti . Edaltri , che fusie stato creato Caualiere daOdoardo Red'Inghilterra ,quandopasso per Fiorenza l'anno 1271. a' quali totalmen- te ci rimettiamo . Marco fratello di M. Maffeo fu ancoresso huomoinfigne , e pertale riconosciutodal Cardinal Latino , che l'adoprò per istrumento a concluder la pace fra' Guelfi , eGhibel lini , nella quale, comesi può raccorre dal raccontodi quei negoziati, fece conofcere il suograntalento , con ammirazione non ordinaria del suddetto Cardinale . Vedesi nell' Arciuefcouado il Bullettone teftimoniodiquesta verita . Si faceuano nominare sì i fratelli , come i fighuo , e Nipoti di M.Maffeo, perche con la loro potenza , ericchezza erano temuti , e stimatı da tutta la Città , essendoTaldo Confaloniere l'anno 1300 lodato non poco daltAmmirati lib.4. a 207. perhuomo di gran valore , e di finą accortezza per auer egli sedato vari tumulti, ed in particolare quel- lonato a S. Trinita nel funerale d'vna Donnade' Frescobaldi . Eracchetate le riffe fanguinose , e crudeli fuccefle fra i Cerchi , e Donati a San Pier Maggiore . Si deue anco notare per cosa celebre , chenel suoMagiftrato rifedeffero de Priori il Villani , e Dante , chesono i due lumi , e dell'eloquenza , e della Nazion Fioren- tina . Ebbeper moglie Diana degli Vberti figliuola delgran Farinata . Stette Taldo in efilioin Pita coni suoi fratelli lo spazio di trent'anniper Ghibellino , doue fondo , e dotò Cappelle , e sepolture onorate , e fabbricò Palazzi in più luoghi , fu fcritto egli con gli altri fuoi al libro delChiodo . MaritoBartola lua figliuola aGherardino Malespini con lire 725. didote l'an. 1299. fti. matagrandissima inque tempi . Si voltòpoi a fauoredell'Imper. Arrigo, enellamedefima : città 355 cittàdi Pisa glipresto 3000. fiorinid'oro, sopra due Coroned'oro, congemme, lequa- li vendendosi poi, se ne cauòfolamentetre mila, edue mila altri , se n'ebbe didanno,co- sì dice in vn ricordo di vnsuo libro segnato Rola . Per onorare il detto ImperatorefeceChiaro suo figliuolo , e Tedaldo suo nipote ar- meggiare nella sua folenne entrata molto ornati , e per eccellenza ferrarono i caualli d'argento; così appare al sopraddetto libro segnato Rosaacarte 225. eda lui poi furo- no fattiCaualieri . Si legge ancora per proua delle loro ricchezze , che questo Taldo , Bartolo , ed altrisuoi cugini, vendessero alla Comunità di Pita undici mila tettecento venti moggiadi grano , condotto in Porto Pisano l'anno 1306. (doue allora in Pisa , co- meGhibellini efiliati abitauano) il che montaua vn'infinità di denari , tanto si cauadal sopracitato libro Rofa... Giunta suo fratello , fu valoroso nell'arme , e per le fue prodezze, ottenne il Cingolo militare , quale la Republica mai non costumaua didare ,se non a chì faceua imprefe segnalate , e però nel Ruolo dell'Arbia si vede nominato con titolodi Dominus, insieme con inD.TcdaldusBartolide Tedaldıs 1260. Totto altro fratello , fu pur anch'esso Caualiere , e si trouò esser de' Priori nel princi- pio , enel finedella spanentola guerra di Castruccio Interminelli Signore di Lucca . Fuegli vnodeputatotra'sei nobili Potestà creati dal Duca d'Atene, di cui il Saluinellasua Istoriadi Pistoia intalguisa nescriue ... Determinaronoperconfigliodi Tottodi Maffeo Tedaldi Caualiere molto riputato , cheera vnode' Prioridi assoldar gente . -Fu ancora Console , e Maettro della Zeccadel 1313.del 1314.del 13 17. edel 1322.co- medaquelle scritture , di cui nefece spoglioil Sig.Francesco Rucellai , si raccoglie . Dilui ne parla ancora MonsignorBorghini nel trattatodella moneta Fiorentina nella se guentemaniera . Fece Totto imprimere ne' fiorini d'argento le cesoie, ed inqueglid'oro il fiafco ,capriccio non inteso dal medesimo Borghini , nè da altri ancora . Ed iodauu- to inmanovnozecchino affai più pesante del Veneziano , da vna parte segnato con l'arme , che oggi vsa la famiglia Tedaldi, ma sopraui vn B. edall'altra solamente ilgiglio, fi comeun'altro improntatonelmedesimo modo , masopraui vn (T. solamente , i quali m'immagino , che fuffero battuti nel Maestrato di Bartolo figliuolo di vn'altro Bar- tolo. : Ritrouo in questi tempi rigistrato nella vita di Francesco Valori, scritta dal Razzi ; vncerto lacopoTedaldi , deputatodalla Republica , con molti altri Gentiluomini , per vnode' Signori perl'appello de fentenziati Guelfi , e Ghibellini anno 1345. Tribunale, comefcriuel'Ammirati d'autoritafuprema , ed independente . Non sò già se sia laco- podi Tedaldo , odi Bartolo , o di Piero, per viuerquasi tutti vniuerfalmente stimati nel medefimo secolo . Bartolo di M.Maffeodi Tedaldo , fu huomodegno, edotatodi ognivirrù , epartico- larmente nella politica , e nell'armi , e però fu elettodalla Republica Aretina Potestadi quellaCittà del 1202. la quale non eleggeua se non suggetti valorosi , edella più ifquifita nobiltà d'italia ; poichèalPotestasi apparteneua intempodiguerra il comandare l'Ar- mate . Si vede questo Bartolo sepolto in S.PierMaggiore di Fiorenza , con sepoltura grandedi marmo, vicino all'Altar Maggiore con la tua effigie.Si legge ancora del me. defimo , cheabitando in Pisa bandito , come Ghibellino , dalla sua Republica , con altri fuoi conforti , ed essendo ricchissimo de' beni difortuna maritò dieci sue figliuole tutte nobilmente, comea Seluolino Caponsacchi, ad Azzolino di Neridegli Vberti, a Loren- zo Soldanieri , e ad altri , &c. facendone vna Monaca nel Monasterodi S. Pier Maggiore di Fiorenza,doue aucor esta dimostro d'esser Religiosa diuota, di gran gouerno,e dimag- giorbontàdi vita,eperò fu Badessa delfuddettoMonastero , della quale dice il ricordodi Scgnia Tedaldi, ch'egli fece fabricarevna sepolturadimarmo, con armea' piedi appunto della seconda Colonna,doue è posta laMadonna, oggi dettadel parto,conqueste lettere . Questa Sepoltura èdella Venerabil Badessa . • .. Tedaldi. E' di gran confiderazione questa dignitàsopra l'altre poichè la Badessadi S.Piero è la Spo- Ta del Vesc. di Fiorenza, il quale anticamente quando pigliaua il possesso del Vescouado andaua a ritrouarla,e solannementegli metteua l'anello indito alla presenzadi moltino- bil,si Ecclet, comeSecolari, editutto se nerogauacontratto, e restaua secoadefinare; c Yy 2 questa 356 questacerimoniaraccontata pure dall Vghelli nel trattatode VescouíFiorentini , fu ifti tuita dalVefconoS. Zanobi , ma ogginoncontiste inaltro ,senonin vn semplice com.i plimentodi visita . Giouannichiamatoper sopranome Finiguerra (poiche colsuovaloreriportandospes. sevittorie de' nimici,poneua fine adogni guerra)era in vero tanto inclinato, epropor zionato all'armi , chenon itimaua , nè peto, ne fatica , effendo huomo fortiilimo , fa cendodella fua perfona stupendaime proue . : L'anno 1296. che non fece? Echenon opro? Nel combatterco nimici ? Dopoauergli fuperati , e vinti gli tolfe lo stendardo , eperloro dispregio lo stratcico perPisa,auen- dolo attaccato prima alla codadel suo cauallo . Pretequesto moglie in Pila,vna che era la più nobile , e la più bella stimata in queltempo , della famiglia de Battari , figliuola di M.Giulio; eforella diquel M.GiannettoBaftarı tanto in pregioa' Pitanis sta ilfuo cor- po tepolto in S. Caterina pure di Pita , il quale auanti la sua morte, volte , che fufle vesti- todell'abito di S. Francesco , e conquelloportato , emesionella sepoltura , doue fi vede la fua effigie al naturale . 11Salui nelle fue Iftorie di Pistoia tomo3. fa lunga menzione divnCapitano Finiguerra Tedaldı capode' Guelfi all'impresadiPistoia nel 1328. ma bi- fogna chefia vn'altro , overo , che abbia tallato il tempo, perche questo morì in Pifa nel 1302, いい A Tottodi Tedaldo di Tottodi Taldo fu guerriero , e segui la parte Guelfa, eperò rima- feesto solamente in Fiorenza , quando i ngliuolidiM.Maffeo furon confinati; si ritroud alla sanguinosa giornata di Mont Aperto , nella quale morirono tre della famigliaTe daldi , doue fece vedere il suovalore, stimandoagrand'onore il poter perder la vita in fer- uizio della fua Patria , eperò era stimatissimo dal publico , ed impiegato sempre nelle prime cariche d'Ambafceriea diuersi Potentatr. 1 Gianni , oGiouannidi Niccolaio , eflendo armigero, e seguitando la parteGhibelli na , fu banditoda suoi contrari , e benchè lontano dalla Patria , diuenne Capitano de luoitempi fegnalatiflimo , e come vogliono molti, fondo la casa de' Tedaldi, che oggi vi ue congran fplendore nella citta d'Ipurea in Piamonte. T Fa famoso sopra di ogn'altro Ainolfo di Pierozzo di Talento, natodiDonnaOttauia Pazzi , poichè oltre il valore , e la sagacita , che in lui rifplendeua , fu stimato molto , tenutode' primi huominidel tuo tecolo , mentre fu giudicato degno del gouerno di vn si vastissimo Regno , quale è la Pollonia , douegouerno per moltianni con titolodiVi- cerè , nelia qual carica , edignità morendo , futepolto in Cracouia nel sepolcro de'mede fimiRegi di Polloma , posto nella Chiesa de' MonaciBenedettini . Onorein vero forse non piu vdito , per il quale rifplende fommamente la famiglia Tedalda , e s'anuera l'opi nione di quegli , che afferifcanoderiuare da Pollonia , mentre in questo Regnocosì glo- riosamente alligna , e fiorifce . Dica quello , che vuole il Crefcenzi , nella sua Corona delle famiglie illustri d Italia; fi aifatichi pur di prouare esser questo vscitodalla famiglia Tedalda di Piacenza, poiche eglifu Tolcanomoltobene, dichiarato per tale nelfoprad dettosepolcro con quest'iscrizzione . AINOLFVS TEDALDUS TVSCVS , : Doue stanno ancora appese l'armedella famiglia Tedalda Fiorentina , che é il Lione azzurro , e le sbarre roffe , conteftandolo il medesimo Crefcenzi , ingegnandofidiabba- cinare i Lettori , acció non vegghino, che larme de' Tedaldi da Piacenza è vna sbarra curua , con vn'Aquila fopra , enonl'a mentouata . Quando pero non lo conuincaaf- fatto il nomedi Amolfo, del padre , e dell'auo , posti per continouata ferienell'albero de' Tedaldi di Fiorenza , non mairitrouati , ne visti in quello diquegli di Piacenza . Sino dalla sua giouentu fu Lodouico di Tedaldino impiegato dalla Republica in ma- neggidi confiderazione , fu vnodegli eletti Ambasciatori in compagniadi FilippoCor- fini , che andarono a Carlo Quarto Imperatore , la quale Ambasceria fu vna delle piu folenne , che auelle maifpedito il Comune di Fiorenza l'anno 1369. comeal libro delle Prouuifioniac.6. M. Lorenzo di M.Maffco fu infigne nell'armi , enelle lettere , maperche in que'tempi pareua , che lagloria stesse solamente collocata nell'armi per le parzialita , che corre uano , 357 uano , lascio affatto quelle , e sidiede totalmenteaqueste , nelle qualinon meno valse conil fenno , checon la spada ; onde in ogni fazione comparendo con molta pompa , grandezza , si auanzo alle prime cariche militari ; cometi vede al roro di Taldo , e Bar- toloa c.46. le grottline spese fatte in caualli , in barde , ed in armature, guerreggio più terre circonuicine , e ne riporto onore a se , ed alla Patria l'anno 1301 Preleper moglie Ghilla de' Caualcanti,e marito vnafua figliuola a Niccolo de' Contidi Monte Scudario; mori in Pisa nel 13 12. : : Tedaldo di Bartolo seguitò anch'essola parte Ghibellina , e per le fue gran ricchezze, nonvi eraCondottiere, oCapitano, che si trattasse così pomposamente, ed al a grande quanto Tedaldo . Fecevedere la fua magnificenza nella venuta a Pila dell'imperatore ArrigoVII.Conte di Lucemburgo l'anno 1313. al di cui incontro non folo vollecompa rire Tedaldo consuntuofiffimi arneli , ma comando , che così faceffsero il fimile ituoi fratelli , e cugini , ferrando tutti idestrieri d'argento , accompagnato poi ancoda numerofiffimi Palafrenieri , con ilseguito di tutti i parenti , e teguaci; per il che l'Imperatorenerestò marauigliato; onde fu da lui aggradito , ed aggraziatodi vanj priuilegj Impe- riali ,con il nominarlo tempre Seruitor fedelissimo dell'Imperio nell'occasion di guerra , fi comeegli veramente fi dimostro. Fu in vero Fedaldo dotato di qualita non ordina. rie applicando continuamentel'animo aimprese grandi, che potessero apportare splen dorealla suaCasa . Impresto alla Republica dieci mila fiorin d'oro ; ampliò il palazzo di Mont'Albano, fabbrico quello diGirone , fecedi pianta tuttele case della via de' Serui, che cominciano dalle due cantonatedelDuomo, distendendosi di qua, e di là fino aldirimpetto diS.Michelin Vasdomini;ondeda alcuni é chiamata quella strada la via de' Tedaldi . Datutto questo si argomenta auer egli polfeduto ricchezze non ordinarie;ebbe per moglieMadonnaGiouanna de Tornaquinci , alla quale fece lasepoltura, e deposito allatoalla Colonna de' Tedaldi in S.Croce,che al parerdel Villani , con altre postein quellaChiesa , argomentano nobiltà , epotenza non ordinaria , per essere stati conceili quei luoghi, quando fi fabbrico la Chiesa immediatamente dalla Republica l'ann. 1298. L'iscrizionesoprail deposito èla seguente .. HIC IACET DOMINA IOANNA DE TORNAQVINCIS VXOR OLIM TEDALDI BARTOLI DE TEDALDIS , CVIVS ANIMA REQVIESCAT IN PACE . AMEN. ANNO D. MCCCLVII, DIE XVHI. MENSIS MAII. 211 Fu sepolto questo Bartolo in faccia per la parte di mezo della medesima Colonna con questo Epitamo . .......SepulcrumNobilis , &Prouidi Viri Tedaldi Bartoli deTedaldis Florentini , &filiorum , qui obytAnno 1375.c. Si è veduto fino a' nostri giorniattaccataaquettaColonna vnaBandiera conTarga, entrouil'arme de' Tedaldi . In questaChi sa fi pregia la medefima famiglia di aueruitra il Cimiterio, e il Chioftro fino al numerodiorto fepolture . Mentre criuo queste memorie il Capitan Cosimo della RenaAntiquario , midà noti- zia di Pieracciodi LambertoTedaldi Poeta in que' tempi di qualche nome; ledi cui poe- fie afferisce il medesimo Capitanoauer vitte in un manoscrittodella Libreria Vaticana , al num.3213. Viè fra l'altre vn Sonetto molto leggiadro inuiato a Bartolo della Rena, ed a Berto da Fiilcaia , col quale gli dà auuiso , come egli se la pafiaua in Faenza , mentre col padre , e Ginosuo fratello staua quiui bandito , che comincia . Bartolo , e Berto come Carlo in Francia Ecome il Conte in Poppi io sto in Faenza . Questo Poeta fece molti Sonetti , in alcuni dice essere stato venticinque anni fuor di Fiorenza , ediauer ripreso moglie; in altri descriuela sua etá di 64. anni; ed in altri final- mente, che aueua vn figliuolo nominatoBindo in Ferrara di buonitlima indole . Nefe- ce ancora un'altro stimatissimo nella morte di Dante, ne' quali tutti si comprende la viua- cità del suo ingegno , e lo sfogo libero di dolersi della sua sfortuna , ede suoi amoricon i quali andana graziosamente trattenendofi. Bartolo figliuolo di un'altro Bartolo, fu fattoCaualiere dalRedi Napoli nella sua ve- nuta in Fiorenza . Ebbe la carica di Commessario nella guerraAretina, della qualCittà fu 358 fu fattoCapitanonel 1442. apparendola sua arme fin'oggi nel Palazzo, con l'infrascrit- te lettere . Bartoli de Tedaldis Capitaner MCCCCXLII. Si vede caricata quest'arme sopra ilCi- miero di vna Stinge , fi come inmolti altri luoghidoue egli fu in gouerno ; ondebisogna che fuffe il primoadvfar quest'impresa pocoseguitata , per quantooveduto, da suoidi- Icendenti . Riledette de' Priori nel 1438. fu de' Consoli , eMastrodi Zecca nel medesimo anno , e nel 145 1. ancora ; in sommatu huomosegnalato , e di grandissima bontà , per la quale fir giudicatodegno , come afferma il Borghini , nel suo Riposodi esser fatto restauratore de' coftumi corrotti del suo secolo . Tedaldo di Bartolo fu Ambasciatore più volte adiuersi Potentati , come si legge nel li- brodell'Estrazioni del 1411. e del 1412. alle Riformagioni di questo grand'huomo sta ri- giftrato in vn Quadernucciodi Ricordi, che fu di Bernardodi MicheleVinattiere, ed og gi ne é vna copia inmano del Sig. Senator Carlo Strozzi , doue si legge la seguente me- moria . Adì 2.d'Agoslo 1419. ci venne in Fiorenza il Signor di Fuligno con una sua sirocchia, edil Signor di Camerino ,cioè Bernardo con vnafua figliuola, la sirocchia del Signor di Fuligno , andava a marito al Signor di Lucca , partironfia' 3. di detto mese , scaualcaro noincala diTedaldoTedaldi ; e però con ragione Scipione Ammirati nelle sue Istoric Fiorentinelib.18. c.982. scriue in questa maniera . Paolo Guinigi Signordi Lucca l'anno 1419. mandò alla Republica Fiorentina Vladislao fuo figliuolo dianni 15. convn'onoreuolissima Ambasceria il quale fece , e riceuette molti onorida' Cittadini , efuricenuto in casa di Tedaldo Tedaldi , oue apparecchiolli vn magnificodesinare a' Priori , e Signori . > Datuttoquestosi comprendeinquanta riputazione , estima , e di quante ricchezze fusle in queltempo la famiglia Tedaldi . Anzi, che Noferi figliuolodi Bartolo, era nato d'Anna Guinigi , forella pure di dettoPaolo. Questo è quel Noferi, che poi sostenne l'anno 1425. quafifolo armato a Cauallo l'impetodella plebe , solleuata contro la nobil- tà, accionons'impadronissedella Piazza , per il chefutopra la porta del Palazzo, come benemeritodel publico , fatto Caualiere per manodelConfaloniere medesimo . Rife- dette anch'egli de' Prioril'anno1437 e fu de Dieci della guerra , e di libertà , epace più volte . lacopo di Taldodi Bartolodetto Papi, fu Commessario in diuersitempi , ed impiega to in diuerse spedizioni , come fu anco Lionardo suo figliuolo , che fu creato Caualiere da PapaMartinoQuinto , essendo statovno degli Ambasciatori eletti dalla Republica, peril riceuimento divntanto Pontefice. Ebbe per moglie Cammilla di Giannozzo de Bardi ; fu de' Capitani di Parte l'anno 1452, e risedette delSupremo Magistrato l'anno 1461 . Francesco di Tedaldo fu molto perito nelle guerre maritime , e però fu padrone d'vna Galeazza in compagnia di altri nobili , come Capponi , Pandolfini , &c. mostro sempre di esser Capitanovalorofo , e molto ardito ; si come si cauadal libro delle Prouuifionidel 1470. con il raccontodi alcune fue nobiliffime imprese . Andrea di Bartolo , fu Commessario de' Pisani nella guerradi Genoua del 1400. men- tre era , come Ghibellino , dalla Republica Fiorentina sbandito ; leggasile Croniche di quella Città , e si ritrouerà contrasegnato per vn'ottimo , evalorofisimoCapitano. lacopo di Piero Tedaldi , ebbe per moglie Alessandra di Bertoldo Corsini ,fu fatto Ca- ualiere due voltedal popolo . loveramente non ritrouo tuttii riscontri dellapromozione di così fatti Caualieri per essere stato quel popolo in que' tempi varjilimo , edincostantiffimo nelle fue determina- zioni .Questi insieme con Bartolo, fu vno de' dugento venti feisquittinati perefferCon- faloniere a vita da quel gran Configlio , in cuierano più di 2000. Cittadini votanti , nel quale restò poi eletto PieroSoderini l'an. 1502.dal che si argumenta un grandiffimo credi- todi valore, e di stima nella famiglia, il ritrouarsidue fuggetti persì granMagiftratogiu- dicati abili . Dicostui nacque Andrea , che oltre all'auer riseduto molte volte de' Priori , come il padre in tempi calamitofi di guerra , fuCommessario inquell'infeliciflima di Prato, viresto prigione, edesposto all'ingiurie de' SoldatiSpagnuoli, ed'alla sete ardentiflima dell' 359 dell'oro,che aueua itCardonaGeneraledellEsercito nemico, ondegli conuenneriscat tarsi , comescriue l'Ammirati lib. 28.c.307.conbuona somma didenari . Ebbe per moglie Lisa de' Benuenuti . Francescopadre di Lattanzio , e figliuolo di lacopo detto Papi , fu de' Consolidella Zeccadel 1510 de' Dodici di libertà , e pace , comedice il medelimo Ammirati lib. 30. C.380. ede' Priori nel 1511 , Fu infigne nellelettere , ecometale fu molto stimatodaMarsilio Ficini, si comechia- ramentelivedenel primo libro delle sue lettere familiari scritte l'anno 1474. nelle quali conlungaeloquenza loda en libro dell'opinioni dell'anima composto dal fopraddetto Francefcos onde chiaramente ficomprende quanto folledotto , ed erudito Scrittore , mentreda vn Filosofo, qual'eraMarfilioviene si fattamente commendato; eperò il suo figliuolo Lattanzio , nato diSimona Nasi , amatore delle lettere , ede Letterati, fece in Certaldo , Patria diGio: Boccaccio , esigere all'istesso nella Chiesa de' Padri Agostinia- nivndepositodimarmobiancoconl'effigiedel medesimo Poeta ; conlaseguente iscriz zione , ed arme sotto della famiglia Tedaldi. : 1 : IoannisBoccaccij Poetelepidissimi , LaftantiusTedaldus, quotempore Pro Florentinopopulo hic Praturam regebat, admiratus ingenij fertuitatem , Etinuentionis copiam pro renouanda eius memoriaproprio Ærehocilli monumentumdicauit An. Sal. MDIN. Nefeceun'altro alla Pieue S. Stefano alla sua moglie Cammilla Guiducci Gentildon na, comesi legge in alcunifuoiricordi, di nobiliffime maniere . も Laftantius Tedaldus Ciuis Florentinus genere, disciplinis Et honoribus clarus Camilla Guiduccia Vxori dilectissima hoc Monumentumposuit, quæobijt anno Sal. MDX, Muziodi Federigo, fu Scrittore eruditodiStorie desuoi tempi , e di lettere familiari , viencitatopiu voltedaGio: Batista Vbaldini nelPittoriadella sua famiglia; attese ancoa conferuaregli antichi Sep lendeglihuomini illuftri, evalorofidella casa Tedalda , sico- melivedein Pisa ,ouenetonomolti di questa famiglia , e fra gli altri quello , che é bellif- fimo, egrande, benche oggimesso in terra di Taldo. : : SepulcrumThaldi Domini Maffei de TedaldisCi. Fl. Qui obijt An. D. 1303 . Mutius Tedaldus restaurauit . AnnoD. 1566. Marisplendesopra tutti Bartolo di Lionardo , e di Cammilla de Bardi, chefude' Prio- ribanno 1513.poicheoltre feffer dotatoditutte quelle qualità , che deueauere vnbrauo Caualiere , ed vn buon politico , ebbeancora la fedeltà,fregio pregiatissimo di vn'otti moCittadino; eperoappresso la Republica Fiorentina, fu fempre in grandissima stima; onde congran ragionefuronoadeffo finate nel tempo de la cadente liberta le prime Piazze, ele più importanti Fortezze del suodominio , come Pisa , Pistoia , Volterra , Arezzo, edaltre ,fuvno de' mandati a partito , e vinto nel Consiglio grande per effere Confaloniere avita ; fu riformatore , ed accoppiatore per il Quartier SanGiouanni in- sieme con PherGherardini per la maggiore, comefcriue il Nardilib. 1. c. 30. fuCommef- farioGenerale in diuerte fpedizioni . Il Giouio lo chiama il terrore dell'EfercitodiMara- maldoTenante generaledell'armi diCarloQiunto ;l'Ammirati dandogli nome di valo- rolo Capitano vi aggiugne qualche termine di rigidezza , se però inque tempila feueri- tànon fuite stara pidcheneceffaria ; il Crefcenzinella Corona delle famiglie illuftri di Italia , gli attribuisce lagloriad'vno de primi Colonnelli de' Fiorentini ; ed essendo del 1529. lacittádi Fiorenzaaffediata dall'armi diPapaClemente Settimo, e diCarloQuin- toimperatoresedouendofi eleggere il muouoConfaloniere , fcrine il Nardilib.8. dell 3 4 Ifto- 360 IstoriadiFiorenza, chetra milletantiCittadini , cheandorno apartito,sei soli neresta- ronovinti ,econcorrenti diquelfupremo Magistrato; cioè Andreolo Niccolini, Raf faelloGirolami , Scolato Spini, BartoloTedaldi, Vbertode' Nobili, e Francesco Carduc- ci, accio , dice egli, sappiano ipotteri, chì furono coloro , de' quali aucua ilpopolo Fiorentino cotanta fede. Ebbe per moglie Maria di Bernardo Manetti; ma ienza F- gliuoli . Giouanni di Baldodi Pierozzo , fu de' Priori nel 1521.enel 1531. che furonoglivltimi Priori , che si creassero dalla liberta ; fu ancora vnodiqueglidi Balia , la quale adunata in Palazzo de Signori nella Sala grandeapprouoiCapitoli mandatidal fopraddettoCar- JoQuintoa fauor di Alesiandro de MediciperDucadelpopolo Fiorentino. IlGiannot- tinella vita delDucaCosimo primo, che fu poiGranDuca di Toscana, lo loda in estre- mo , dandogli titolo diMinistro molto saggio , ed accorto, Fudal medesimo Cosimo ,. di cui era Maggiordomo, fatto Senatore l'ann 0 1537. Ebbe per moglie Mannina de'Nerli, emori Luogotenente de' Consiglieri ; onde fu sepolto pomposamente a spese deipu- blico , accompagnatodatuttiiMagistratinella sepolturade' luon maggiori posta a piedi dellaCappeila de' Tedaldidetta diS.Filippo Benizinella Santitlıma Nonziata di Fiorenza. Ladi cui Tauola è sommaniente lodata da Cefare Vafari , nella vita di Pier di Cosimo Pittore eccellentissimo ; e Maestro di Andrea del Sarto . Il ConteOttodaMontautodona a Laitolo di Bartolo Tedaldi un pezzetto di veste del Serafico padre San Franceseo Protettore della casa Barbulana . L'lstoria è al viuo rap- pretentata in alcune Lunettedel Chiostro del Conuento de' PP. Zoccolanti della Terra d'Anghiari . Quest'infignereliquia , fu per maggior venerazione ferrata in vna Caffetta , edata in cuftodia a' PP. di SantaCrocedi Fiorenza , le di cui chiaue hanno tenutofem- pre ereditarie idifcendenti del sopraddetto Bartolo , fi come si raccoglie dal testamento di Bartolo di Lionardo , rogato da Ser Zanobi di Buonaventura Buonauenturi l'anno 1538. Pier Francesco di Andrea per molti , e fedelist mi seruizi prestati alla Corona diFran cia ,ottennedalla Maestà Criftianal ma d'Arrigo Terzol'Abbazia di Pontignì di rendita confiderabile , e d'autorita Epifcopale . O piú tosto , come dicano molti in graziadi Fra GiannozzoCavalier de Malta fuo fratello Capitanodinome, nelle guerre di quel turbo- lentislimo Regno l'anno 1586, Ed io oveduto vna lettera del Duca Enrico di Guisa Ca- pitanogeneraledella lega Cattolica contro gli Vgonotti in Francia con questa sopracritta AMorfieur Chenalier Icannazze Tedaldi Frere dù l'Abbè duPontigni 1563. Gio: Batista di Lattanzio di Franceico fu promosso alla Porpora Senatoria l'an. 1562. fu Commessario d'Arezzo , e restauro l'arme degli altri iuistati della sua famiglia , come fi vede nel Palazzo . JoannesBaptista Laftantij de Tedaldis Commissariusrestauravis MDLXVI. Dedico vnfuo libro d'Agricoltura alGranDuca Francesco molto slimato dagl'inten dentidiquella professione . Scriffe ancora diffusamerte i costumi de' Pistoiesi , mentreera Commessario diquella Città, dalla qual lettura si comprende la viuacità del fuo ingegno , ela libertà del diretut toquello , che realn ente fentiua,benche sia molto ripreto , ma fuoridi propositodal Sal- ni nell'istorie di Pistoja . Mori in Pisa mentre viera Commessario, fuccedendo nel go- ucinoFrancesco diLicnardo suonipote . Lattanzio di Lionardo di Lattanzio fu Caualiere di S.Stefano , e ricevette l'abito di quella Religione per manodel Sig. Marchete Piero del Monte l'anno 1569. in Pisa , fu Canalier coraggioso , poichè si ritrouò Capitano di vna galera all'impresa di Bona J'anno 1607, Si aggiugne in oltre a' forranarrati suggetti auer per proprio pregioquesta famiglia conseguito ab immemorabili temporetutti i primi onori, egradi della cittàdi Fiorenzase se l'antichità congiunta conla nobiltàd'huominisegnalatiqualifica vnafamiglia , di que. ftaapena siveggano i principi della prima , senzall finedella seconda . Sirauuifanope 10 361 rò a sufficienza , e dell'vna , edell'altra attestazioni irrefragabili , sì dentro , e fuori di Fiorenza , come nell'erezionedi molte Cappelle, ed Altari, comela fondazionedi mol- teChiese , comequella della Badia Tedaldi , quelladi S.MartinoVescouo , come si è da noi probabilmentedimostratodisopra , equella di S. Maria Maddalena in Pinti ; ma an- ticamente fuori della Città , e detta Cafaggiolo . Qui vulgariter appellatur Caffiolus , dice l'istromento di Nouello , &c. Fu Chiesa poi de' Monacidi Cestello , ed ora delle Mona- che Carmelitane offeruanti , dette le Papaline di Fiorenza ; comeiltutto costa per istru- mentorogato da Ser BenedettoMagistri Martini Notarodel Vescouonel 1312. il quale si conferuafin'ad oggiin mano de' sopraddettiMonaci di Cestello . Si veggano molte iscrizzioni, epitaffi , sepolture, auelli , depofiti , (che mostrano semprel'antichità , enobiltà continouata della famigliaTedaldi, leggendosi sempre que- sti conil titolodi nobile , e di prouido , come in S.Piero Scheraggio , in SCicilia , in Ba dia , in S.Croce, in S.Maria Nouella , in S. Piero del Murone , in S.Stefano, alla Vernia, in S.Andrea a Rouezzano , a Candeli , alla Pieue S.Stefano , in Pisa , in S.Domenico, nel Carmine , ed in molti altri luoghi . Nonfi deueperò porre in dubbio , che la famiglia Tedalda , essendo così cospicua non si sia sempre imparentata nobilmente , odando , oriceuendo Donne , de' qualiPa- rentadi cauati , edascritture publiche , e priuate , seneponganoquialquanti per alfabe- to , per facilità , esodisfazionedi chi legge . Furonoadunque iTedaldi congiunticongli Arnoldi , Alberti , Agli , Altoulti, Albizi , Alessandri , Alamanni , Acciaioli , Buonaguisi , Bastari , Buondelmonti , Buoncontidi Pisa , Benuenuti , Benintendi , Barducci , Berardi , Boscoli , Biliotti , Bartolini , Bettini , Caualcanti, Corsini , Corsi , Compagni , Castellani , Carducci , Cocchi , Corbinelli , Capponi , daDiacceto , Dauanzati, Donati , Dei , Dazzi , Erri , Ferrantini , Frescobal di , Franzesi della Foresta , Federighi , Guinigi , di Paol Sig. diLucca , Gherardini , Gi- rolami , Ginori, Gualterotti , Guicciardini ,Guiducci , Infangati, Lucardesi , Lanfran- chidi Pisa, Medici, Machiauelli, Malespini , Marsilj di Siena , da Monte Scudai,Minerbet ti , Mellini , Manetti , Martellini , Nafi , Nerli , Nobili , Ormanni , Pigli, Pazzi, Peruzzi, Pescioni , Popoleschi , Pucci, Pitti, del Palagio , daQuona , Rauegnani, Ridolfi, Ricci, Roffi, Rucellai, Rinucci , Soldanieri , Strozzi , Saluiati, Spini , Spinelli , Stufi , Schiante schi , Tornaquinci , Tornabuoni , Vberti , Vmbriachi, Visdomini , Vettori , Vguccio- ni , ed altri . Inristretto dunquedichiamo , chequesta famigliade' Tedaldi à goduto , egode , co- mesi vededalprincipiodell'albero infinoal fine per lamaggiore tutti i gradi , ed onori , chehannogoduto, egodanotutte l'altre famiglie antichenobili Fiotentinedipri mogiro , comedel Consolato, del Priorato , delConfalonierato , e di ogni fortedi gradodi caualleria, la dignità Senatoriaancora , epiùdi vnavol ta . A'possedutofeudi , Torri , datediBenefizj ; àfondatoChief edificatoCastelli , esi è fatta sentire , estimare , enell'armi , nellelettere , efattasi vedererisplendente nelledignità tan toEcclesiastiche , comeSecolare ;onde ci è parsoperò degna di essere giustamente annouerata fra le nobili Toscane rauuiuate con le nostre , benchèdeboliffime fatiche. Za 362 A Vanţidi FAMIGLIA DRAGONA, scriuere di questa famiglia , douerei rispondere ad vn'Apologia fatta da mentitoAutore intitolata Il familiar gastigo , &c, contro il mio albero ,eDifcor10Genealogico della famiglia Dragona Buoncompagna , che da me fu dato alle stampe Panno 1662, in Fuligno : Ma perche la Sacra Congregazione ripiena didottislimi , ed eruditiflimi Porporati , con apereproibito detta Apologia , à canonizzato per veriffimo il fuddetto miodiscorso , mediante la verità , che ne o fatto apparire con l'alberodella famigliaDragona Confidata d'Asisi , il quale dipoi è stato difeso da quelbell'ingegno del Conte Alberto Schilifer Alemanno , mio amicislimo tanto , che mitrasformai in lui medesimo , stampato in Romaper il Varese l'anno 1666. perciò non essendo necessaria altra risposta , verrò alla descrizionedella prefata famiglia, Dico dunque, che la famiglia Dragona àcosì nobiliprincipi , che maggiorinon fi poslanodesiderare . Tralascio quello , che ne dice il FanusioCampano, Domus de Dra. conibus fuit plantata inAfifio aquodamHeroe Germanodeftirpe Lucum Saxonia , fer efiere questo Apocrifo le nontutto , almeno inparte; poichèsonoaltri Autoripiú veridieri , eproue maggioridel suddetto , In una raccolta di antichità fatta per la città d'Asisida Gio: Batista Bini si leggono l'in- frafcritte parole . Del 1133. efiendo la cittàd'Asisidominata da Clotario Secondo Im- peratore ,ne inuefti per Signore , epadrone Ridolfo de' Dragonidiscendente da' Duchi di Saffonia , &c. Di questa medesima opinione fu Lodouico Iacobilli nell'Istorie dell'Umbria, che si con seruano ogginella Biblioteca delSeminariodi Fuligno ; il Bonamicinelle memorieAre tine , ed altri ; e cio fi conferma aflaibenecon il tenoredel Breue dell'inuestitura della città d'Afisi , che si distendera appreffo , doueClotario suddetto (che pur era delsangue diSaffonia) chiama Ridolfo Dragonisuo confanguineo . Enell'Archiuio della Badia di Fiorenza Casl.VV. n. 50. si vede, che di questi Dragoni vi fu quella Nobilis Mulier D. Guida de Draconibus , che sposo in Viterbopersuo conforteVgonediClermonte,che fu del mede- fin osangue , che iono oggi i Re di Francia della linea Ciappettina prouenuta dalVvini- tichinda Casa , che à progenerato le famiglie de' primi Potentati dell'Europa . Come Elia Rentneriol'afferma , egli proua . Il primodiquesta Casa , chefitrouinominato nelle scrittureantiche è vn Luitolfo , il quale genero in figliuolo nominato Buonconpagno , da cuinacque il primo Rodol- fo, che fu padre di Federigo , diConfidato , e di Paolo ; e questo generò cinque figliuoli Buoncompagno, Giouanni , Ranieri , Dragone , e Rodolfo il secondo, di cuisivede nell'Archiuio della Catedrale d'Afifi vn belliffimo istromento dell'anno 1140. doue egli donaalcuniterreni alla medefima Chiefa , con la presenza di Ripaldo suo figliuolo , e di Ildegunda sua moglie , figliuola del Conte Monaldo . Inquesta scrittura si fa menzione ditutti isopranominati alcendenti per linea retta dell'istesso Ridolfo , eparticolarmente del sopranominato Luitolfo primo Capo di quella Casa , che èdel seguentetenore. InDei nomine . Amen ...... Ab incarnatione Saluatoris noftri Iefu Chrifti millefimo centesimo quadragefimo quarto die quinta mensis ...... Regnante puncin Italia D.Corrado SuenoImperatoreAugusto .....septima , MAnifeftus fum ego Ridolfo Comes, &D.Ciuitatis Afisi pro remedio anima mea,&proredemptione anima de Paulopatre meo,&de Confidato eius fratre,&omnium parentum meorum,&cumpra- fentia de Rinaldo filio meo,&de D.Ildegunda vxore mea,&filia Munaldi Comitis per hanc chartāiudicati indico , &trado vobis Canonicis Ecclesiade S.Rofino, &D.Ildebrando Epifcopo Terram cum cajaModiorum ....... intra Comitatum Asisinatum propè Tyberim flumen cum omnibus iuribusfuis , vsque instra- tamversusPontemPerusij vocabulo ...... Cumpacto , &conditione , quod dicanturMissa centumin Capella,quamadhonoremB. Sancti Gregorij construxit b.m. Boncompagno Comesfiliode Luitulfo Gomes, qui fuit genitor de Rodulfo Comite , qui fuit PaterdePaulo Comitepatre meo,vsque infondationeEccle- fie, hocfacit cumconsensude Boncompagno Comitefratre meo ,&facta esthacmemoria Incarnationis annoiamdifto. Testes fueruntAmato filio dePetronio , Fauorino filio de Bernarduccio Comite, Benza de MontemarieComite , &aliosc. EgoIoannes Cancell, deD.Rodolphofcripfi ,&c. : Di 363 -DiBuoncompagno figliuolo di Luitolfo, nè delprimo Ridolfo suo figliuolonon si tro- ua altra memoria più riguardeuole; ma solamente fi ofsferua , che vengano ambedue caratterizzati , con il titolo di Conti . Questo titolo fu poi vsato dal ramo de' buon- compagnidi Visso diramatida questa Casa, comeappresso si prouera . DiConfidatofigliuolo di Ridolfo, non abbiamo parimente altro ritcontro; ma Paolo, eFedericogeneratidal primo Ridolfosuddetto riuscironodue chiari lumidel valore mi- litare , leggendosidi loro , che si ritrouarono alla famosa liberazionedi Gerufalemme, fottoGoffredo Buglione . Cosiafferma tragli altri Gio: FrancescoNegri nella sua Isto ria dellaGuerra Sacra , doue al foglio 44. proferisce queste precise parole . Ritrouo ancorain diuerse istoric registrati fra' Campioni diChristo in questa Guerra Sacra molti perso naggi Italiani, de qualije benele cariche non misono note ,nondebbo defraudare i nomi del meritato regi- ftro, esono iseguenti; Scipione Sauelli , eGiovannifuo fratello arm rono alle proprie speseduemilafanti, Giorgio Cefarino Romano, Filippo Boschetti Modanese , Aicardo Guidotti , Luca Grimaldi Genovese,Al- deranoCybo , ScipioneGuasco Paueje , AntonioMarioni di Gubbio , Rinaldo Conte di Coccorano nobilePe- rugino , Federigo , ePaolo figliuoli di Ridolfo diBuoncompagnoDragoni signori d'Asifi , da' quali discese τοpoi i SignorBuoncompagni ,&c. Ridolfo il secondofigliuolodi Paolo , èquello di cui si vede ilbellissimo istromento di sopra disteso ; egli meritò diessere con libera douazione onoratodall'ImpetatoreClo. tarioSecondodell'intierodominio della sua Patria , nella quale perquanto si vede auca- no i suoiantenati , senza titolo di legittimo acquisto con la sola potenza signoreggiato . Della verità diquestadonazionesi conferua il Breue originale appresso l'Eccellentiffi- moSignoreDucaBuoncompagnidi Soradel tenore , che segue . : In nomineSansta , &indiuidusTrinitatis . C Lotarius Diuina fauente clementia Romanorum Imperator semperAugustus Equitasiuftitia , & Regni authoritas nos admonentomnium quidem vtilitatiprofpicere, maximevero confanguineorum nostrorumpetitiones modisomnibus adiuuare ,&promouere . Eaprapter meritisdiletticonfanguinei noftri -Rodulphi deDraconibus adnuimus , &attendentes sinceram fidem, &grata obsequia ,que Imperio , nobis exhibuit, &inposterumexhibiturus fit locupletare, &decorare ipsum , &omnes eiusfuccessores volumus , &vtpresentibus , futurisnotumfit folita nostra liberalitatis clementia concedimus , &in perpetuum donamusAsisiumnobilemVmbria Ciuitatemfibi , &omnibuseiusfuccessoribuscum omnibus tenimentis , districtu , &pertinentijs fuis ,&cum omnibushonoribus , tam intra , quam extra Imperium attinentibus , admonentes , quod quicumquehocftatutum nostrum donationis violare presumperit centum libras auri puriffimi componat , quarumpartemCameranoftre , reliquum veroparti leje, velfuisheredi- busperfoluat . Vt autem noftrabac donatio firma , &inconcussa permaneathancpaginam indefcribi , Sigillinoftri impressionemuniri iussimus ,&teftes , qui presentes aderantjubnotarifecimus, quorum nomi- nabecfunt . Dux Bauariæ . Obiurgus DuxCharintiæ . CarolusFrigenfis Epifcopus. Godefridus Comes Palatinus . AbbasEpternacenfis . Rodulphus Comes Suerbach . Ludouicus Comes Vormaziæ . Sigifridus Dapifer , &quampluresalij . SignumD.Klotarij Secundi Romanorum Imperatoris inuiftiffimi. Altafunthec annoDominiceIncarnationis millefimo centesimo trigefimo tertio Ind.Sexta Regnante DominoKlotario Secundo RomanorumImperatoregloriojo annoRegni,&Imperijsui oftano . Zzz Da 364 Da questa scrittura concludente si argomenta ,chela famigliaDragonagodesse il do miniodela catrad'Atisi sua patria , comepoilasciarono scritto ancora inaltri tempi di- uerfi Iitorici,flenza il Fanusio , e le CronichediBrunforte, ed altri suoi inuentați Autori, comefono il Pellini , il Ciatti , il lacobilli , il Bonamici , e quasi tutti vniuersalmente . oltre le scritture addotte ; edin yn'antichissima Cronica manoscritta in pergamena , che fi conferuanella Bibliotecadi S. Francescod'Asisi si leggono l'infrascritte parole , estrat- te fedelimente per mano di publico Notaro , H Ac In nomineDomini . Amen, Ec eft copia cuiufdam particula extractaaper meNotarium Sacri Conuentus S.FranciscideAfifiode verbo adverbum prout iacet ex libro antiquissimo manuscripto existenteinBibliotheca difti Sacri Conuentus ,omiffisalys , c. IsteClotariusfuit Nepos Henrici , filius Othonis , conceffitdonoAsisium Domuide Draconibus , quæ modo confidata est ,&c. Etego FrancifcusHonupbrius deAsisiopublicusvtraque authoritate Notariushanc copiam exfuo origi nalı fideliter extraxi ; &exinde cum eodem concordaul Jalua ,&c. Ideoad fidem mejubfcripfi requifitus ,, Loco + Signi , Efi confermaquesta veritàcon l'asserzione divnCodicillo di Ventura Dragoni, che appresso si leggera in publica forma disteso , doue egli si chiama figliuolo di Rinaldo Dragoni , qui fuit filius glorioja memoria Magnifici Rodulphi ,quifuit Dominus Asisi, Dragone fratello di Ridolfo ancor'egli fu huomodigran valore, e di granpotenza . Dilui neparla il P.Ciatti nel sesto libro della quarta parte delle sue Istorie dell'Vmbria inquestaguisa , Nel1131.Clotario Imperatore istituì alcuni suor Vicari in Italia, e tra gli altri Drago- nede' Dragoni nellVmbria , il quale fu fratellodi Ridolfo Signore d'Afifi ... --Buoncompagno , Giouanni, eRainerio lasciarono quafi nel medefimo tempo la Pa- tria , é s'andarono a fermare inVisso ,Terra qualificata dell Vmbria , doue fecero acqui- sto de' Castelli di Macereto , di Appennino, e diVimiro, de' quali furonopoidettiCom- ti , Come , ed in qual tempo i BuoncompagniDragoni faceslero acquisto di tal Con tea nonèbennoto ; sappiamo folamente di certo , che l'hanno geduta; ed è verifimile , chevi si ritiraffero in tempo , che Ridolto essendo statodichiarato Signore d'Afifi,douet- tegodersolo quel dominio , che ordinariamente nonè capace dicompagnia . Confermanoquesta verita le due bellissime attestazioni , che ne fecelaComunità di Visso l'anno 1640. in vna delle qualirestituisce l'antica Cittadinanza alSignor Costan- tinoBuoncompagni d' Arezzo; nell'altra si fa testimonianza di tutta questadescendenza, fonodeltenore infrascritto , T Estamur cunctis ad Confalonerius , &Priores populi fidelis Vissi , quorum manus prafentes nostra peruenerint Illuftriffimam Loncompagnorum Ci uium nostrorum prosapiam inter primarias Vissifamilias , nobiliffimam ,& antiquil mam effe. infignis ex ealonga ne dum annorum ,Jed gloriosaseculorumferie prodisse Viros Pontificibus , e Cajaribus caros,nonfolum armis eminentissinos ,fed iuris prudentiæ doctrina tota Italia celeberrimos, eos quoque anteactis temporibus Castrorum Macerett , Vimiri, &Appennini Comites pra potentesfuiffe , vt etiam ad hacnostra tempora eorum memoria , tubafame refonet in mortalis . Inclytam hanc, &gemrojam fami- liam (prater eos , qui Vissi dictorum Caftrorum Comites remanferunt) quorum adbuc extant licet temporis iniuriafint folo equatavestigia Castrorum quidam illustres Heroes ad varias Italiæ partes falici fucceffione trasfuderunt , vi alyBononiamCifalpina Gallia , Vrbem claram , &potentem ; alij Arctium nobilem Thuscia Ciuitatem ;aly Fulgineum celebrem Umbria locum ;alyBelfortem transmigrauermt , ibique Bon- compagnam ftirpempropagauerint ; gloria enim non patitur angustis claudi confin bus . Hac pratered quaabHiftoricis,&antiquis Scriptoribus posteritatis memoria traditafunt , nobis etiam per veterum no- firorumtraditionem relift a adeo apud nos certo innotefcant , vt de corum fide dubitari non poft fema est etiam vetufta , cuius memoriam vorex temporis tineaferè confum pfiflet nifi in nefis orum Ciuum & catoribus Sumptuo- 1 365 fumptuofiusquaminare, aut marmore excussaperauorumsuccessiuamrelationem in nos transfuja radices fuaspropagasset nobilem hanc familiam ab (atrape GermanodegenteDraconiorum è Saxonia Ducibus orto principibusjumpsissesuum . Hic enim ab hincannisferèfeptingentis Othonemfecutus Imperatorem , cuma capiendo diademate in Italiamproficifcereturab eo regimini AfifiVmbrie Ciuitatis fuit prapofitus, vbi Draconiorumfamiliam suamplantauit ,&absuo nomnenouumcognomentum prolapiadedit cuius fælices acgloriofi progressus , quipoftea fuerint testimonio nostro nonegent,fat enim nouit Orbis illius propagationis miracula dumGregorium Decimumtertium Pontificem OptimumMaximum, nedumBoncompagnafami- liægloriam ,fed virtutum omnium compendium Cbrifti Vicariumveneratusfuit interris , &renouatam . tuncvidit , &fenfit in eo aureifeculifælicitatem . In quorum omnium præmiflorum fidem , ac testimo- niumprafentes per Cancellariumnoftrum fieri iuffimus, ac nostro quo infimilibusvtimurfecimus figillo muniri . 1 DatumVisfi exPalatio nostra solita Residentiabac die 22. Maij 1640. Locus + Sigilli . : NicolausAntoniusAmadeus Cancellarius de mandato . Confaloncrius , &Priores populi fidelis Vissi Illustrissimo , ac nobiliffimo Viro Costantino Boncompagno Patritio Aretino ex Comitibus Macereti , ac Ciui Villano . INclyta Boncompagnorumprolapia Vissanorum Ciuium olim Castri nostri Macereti Comitum Gentilium tuorum aDeo antiquitate celebris , nobilitate clara , potens opibus antealtisfeculis Vissi enituit,ut eius splendorehacPatriaillustrata noninuiderit primarum Italie Vrbium fælicitati: Recognofcit illajua primordia natalis de stirpe Ducum Saxoniaexprimumortafamilia de DraconibusAsisi Umbria Ciuitatis, quequandoque ex Cafaris Clotary Junioris indultoeiufdem Ciuitatis Domina imperauit . ExAfisij Vrbe circaannum, &c. Discessit nobilisHerosBoncompagnusdeDraconibus, qui Vissifamiliamfuam plantanit, &abjuonominegloriofumBoncompagni cognomen Profapiædedit Federicus, &PaulusMilites strenuiJub GodephridoBallionoPalestinaRegein Hierofolima recuperationepugnarunt . Horum nati maiorum fuo- rum exemplis excitatiplurimum in re militari plurimum litteris valuerunt , vt Pontificibus , &Cajaribus carinonfolumMacereti Castri Comitatumobtinuerint,fedeorum meritis ad maioreshonores meruerintpro- moueri . Profecti exhacfamilia Ioannes, acRaynerius Boncompagnigloriæ cupidi, ille Bononiam in Ci- JalpinaGallia , bicveròAretium inThuscia celeberrima Vrbs transmigrarunt ; ibique nobiliffimam Bon- -compagnamprojapiam propagarunt , &licetpoffent ex hacgeneroja stirpeplures illuftres Heroes, tam lit- teris , quamarmispræstantiffimi numerari, vt interiureConfultos celeberrimus ille Comes Cataldinusde Viffo,qui tract. de Syndicatu,&de translatione Sac.Conc. Bafileaconfcripfit, Concilia Crim compilauit omni doctrina varietate referta,ac Troylus Boncompagnus Vissanus Ciuis,&ComesVrbis Senator . Multo gloriofius tamencateris ommissis præferri debet Gregorius XIII, Pontifex Maximus, omniumlitteris ater- nitati enmmendauit Boncompagnafamiliagloria compendium . Maiorumbac auorum tuorum decora no- biliffima Constantina , (apissimè agente noftra , mente animoque reuoluta , &pretereapropriaetiam tua quibusrenites tamquam legittimus beres ornamenta virtutumcaufafuere , vt Senatus nofter te tuosque de- -Jcendentesininfinitum ex prosapia Boncompagna deVissoMacereti Comitum oriundos recognofcerent ci- uesqueVilanos confirmarent , prout nos harum ferie authoritate nobis aGenerali Confilio hodie celebrato, nemine difcrepante conceffa recognofcimus te tuosquepofteros in infinitum pro veris , &legittimis descen- - dentibus ex nobilissima Boncompagnorum olim Comiti Maceretifamilia , &in Vissanos Cives , qualesgen- tiles tui extiterunt cumfolitis , &confuetis honoribus gratys , &priuilegys reintegramus, confirmamus, re- cipimus, &admittimus maximum erga Boncompagnam nostramprofapiam buius populi grati animi monu mentum. Valè , malorum tuorum sectator vinasfempercomunisglorię incrementum . DatumVifiexPalatio nostreResidentiedie 21. Oftobris 1640. Locus Sigilli , NicolausAntoniusAmadeusCanc. dem. Con 366 1 Con il tenoredi queste duepubliche scritture pare ame, che assai giuftificatamentesi poslaconchudere la verità diquanto fin' hora si èdetto . Fiorì questo ramode' Buoncompagni in Visso , progenerato per molti secoli , ediede alMondonuomim celebri nelParmi , enelle lettere , come illuftri per le dignità Ecclefiastiche . Oggi però rimane eftinto , e se netroua solamentein germoglio in Fuligno , de cui afcendenti , edifcendenti se ne parlerá appresso . Raniero l'altro fratellodi Ridolfo Signore d'Asisi , trapiantò la fua famiglia nella cit- tàd'Arezzo, con il cognome pure de' Buoncompagni,de qualise neparleraasuo luogo. Comeanche de' discendenti di Giouanni , che si stabilirono in Bologna , comein detta. genealogia potrà porrel'occhio il Lettore , conrimirare le molte porpore , per le quati fiè refa oggiriguardeuole atutto l'Vniuerfo . B Enche : FAMIGLIA DRAGONA CONFIDATA. sia statada medescritra questa famiglia due volte , ma in piccioli volumi, per feruire soloa' congiuntidi essa; nondimeno mi èparso come mioproprio partodi darla inluce ancora conl'altre , acciò il Mondo tutto, veggadiquantosplendoresia stata, efia la famiglia DragonaConsidata , oggi esistente nella città d'Asisi , non inferiore di ricchezze a qualunquealtra delladetta Città ; ondedimostrato il ceppo , o stipite della Dragona, conuienvenirealraccontodelledifcendenze, o rami , che à prodotti, edipoi trapiantati in varie partid'Italia , de'qualisolamente(per quanto mièstatocognito)fo- no le famiglie de' Confidati d'Asisi, de Buoncompagni di Bologna,de' Buoncompagni di Arezzo, ede' Buoncompagnidi Fuligno , non intendendo però , se altre ve ne fussero, di pregiudicargli , anzisonosempre prontodi scriuere ogni volta , e quando neauerò le neceffarie cognizioni , con vedernele scritture autentiche . : Primadunque tratterò della Confidata , come quella , che viene generata da Ridolfo Signore d'Asisi , che fu padrediOddone,di Diopoldo, edi Rinaldo . Il primo(per quanto narra Lodouico lacobilli nelle sue Istoriedell'Umbria) morìmi- litando concariche principali a' feruizi dell'Imperatore Arrigo Sesto, e nonsi sa se la- sciaffedi se stesso figliuoli ,.. Diopoldosi legge , che l'anno 1191.fosseVicere di Napoli; enel 1194. Ducadi Puglia, comevuole il Pellini nell'Istoria diPerugiapar.1. lib. 3. c. 211. dicendo , che Arrigo Im- peratore vdita la mortedi Tancredi Redi Sicilia , lo dichiarò Duca di Toscana , e delle Terre della ContessaMat Ide Filippo fuo fratello, Marcoualdo Duca di Rauenna , e Mar- chesed'Ancona , Corrado anche egli tuo fratello Duca di Spoleto , e DiopoldoDrago; niDucadi Puglia . Del 1209. poi fu dall'Imperatore OttoneQuarto creato Duca diSpoleti , eContedi Acerra , con il titolo anche di Signore d'Asisi , il qual dominioera già stato perso dalla suaCasa , comesi dira appresso . In un'antichissima Cronica , che è oggi nella Libreria del Seminariodi Fuligno , che era del prenominato lacobilli si legge, che Diopoldo Dra- goni nel mesedi Marzo dell'anno 1210. costitui al Comune di Fuligno isuoi confini Enel 1213.donò alcuniCastelli alla città di Spoleto; eche a' 7. di Febbraiodel 1248. ritro- uandosi quasi in etàdecrepita per riposarsi nella Prouinciadell'Umbria; fuslequiuidall Imperatore FederigoSecondo creato Vicario Imperiale . • DiRinaldo fi fa menzione nell'istromentodisteso di sopradell'assegnamento di alcu- ni terreni , fatto alla Chiesa Cattedrale d'Asisida Ridolfo , che iuiasserisce di contrattare, cum presentia de Rinaldofiliomeo . Se ne fa altresi menzione in vnCodicillo di VenturaDra- goni , tuo figliuolo , cheappressodisteso sipone; nel quale il suddettoVenturasi nomina filiusRaynaldı , quifuit filius gloriosamemoriaMagnifici Rodulphi ; edè nominatoparimente nell' ifcrizione Sepolcrale ,edin molte altre scritture appartenenti all'istesso Ventura , come a' loro Inoghi potrà offeruarsi . Successe Rinaldoneldominiod'Asisial padre, ma vidurò poco; imperò che (per quan- tonarraGio: Batista Bini nella raccolta dell'Istorie d'Asisi) nel 1162. a' 27. di Giugno Fe- derigo Barbarossa tolse la città d'Asisi a Rinaldo Dragoni , e neinuestivn suo nipotechia- mato Corrado, al quale nonsolo diede Asisi , ma Fuligno , etutto ilDucato Spoletano. Questo 367 QuestoCorradoeradiscendenteda quel Berardo, che fu padredi Trincia , il quale per la sua prudenza , e valore diede il cognomealla sua famigliade' Trinci , &c . Spogliato del domio d'Afifi Rinaldo se n'ando aSpoleto , e quiui tanto si adoperò , che vi fu creato Duca per effere stato nel medesimo tempo tratto dal Soglio Diopoldo fuo fratello dallerepulfe de' Perugini; ma guari nonando , che rimase anche priuodel Ducatodi Spoleto , donde scacciatodall'armi Ecclesiastiche , ritorno in Afifi , doue morì in fortuna di priuato Caualiere ; così di luifcriue il P. Ciatti nell'8. lib. della 4. parte delle sue Istorie dell' Vmbria. Ed il Pellinial lib. 4.della parte 1. dell'Istorie di Perugia , dice , che l'anno 1228. Federigo Imperatore lascio Rinaldo Dragoni in Sicilia , il quale poi venutoper ordinedello stesso Imperatore nella Marca , prese alcune Tetre , etentò di ribellione i Perugini . Nacquedal fuddetto Rinaldo Ventura , il quale per quanto si ritrae dagl'istromenti , chedi lui parlano , fu soggetto di molto valore , e di esperienza singolare nella profef- sionedell'armi ; onde meritòsecondo l'vsodi que'tempi , di essere armato Caualiere per manodell'Imperatore , leggendosi nel Codicilloda lui fatto l'anno 1286. che appresso si porrà con il titolodi Nobilis Eques , chenon può significare altro nelle scritture di quegli anni , che questa qualità, come bennotacon fodissimi fondamenti il celebratissimo Scipione Ammirati il vecchio nelbreue trattato de' titoli antichi nella sua Istoria della no- biltaNapolitana . Questo Ventura si vede ascritto fra i Caualieridella più scelta nobiltà della sua Patria ne' libri delle publiche Riformanze d'Asisi in vnConsigliotenuto l'anno 1276. auanti al Signor lacopo Offreducci Potesta di quella Citta , edin altri luoghi . Leggesi altresì lo stesso Ventura descritto tra 24. nobili Asisani, che l'anno 1253. si ritrouarono in Asisi a feruire il Sommo Pontefice Innocenzio Quarto , che celebro inquella Città , enella fa- mosa Basilica di S. Francesco la Canonizazionedi S. Stanislao Vescouo di Cracconia , dellaquale essendone stata scritta una breue relazione ne' libri di Cancelleria del Magi. Strato , vi si veggano registratiinomi de detti 24. nobili , cheebberofortuna di ritrouar- nisi , esonodescrittti sotto questo titolo . Nomina viginti quatuorNobilium Magnatum , &destirpe militari nobiliAsisinatum , qui interfuerint Canonizationiprediste, &c. tra' quali vi fi leggeVentura RaynaldiMagnifici RodulphideDraconibus, doue è da notarsi il gran titolo di Magnifico, che allora essendo proprio de' Principigran- di solamente (come nel sopracitato luogoafferma l'Ammirati) vienea dimostrare Ri- dolfo per quel Signore , e Principe , che era stato della sua Patria ; tanto più, che a niuno altro de' detti registrati nobili si vede untaltitolo attribuito ; ancorchè vi siano anchede Signoridi numerosi, e qualificati feudi ; come erano il Conte Fauorino di Safforoffo della progenie di S.Chiara ; il ConteOffreducciodegli Offreducci , ed altri lor pari , che conilsempliceDominus caratterizzati siveggano . Diquesto Ventura abbiamo ancora il teftamento , ed un codicillo , con il tenore de' qualiconcludentemente si proua, che egli fusse figliuolo di Rinaldo , e nipote di Ridolfo Signore d'Afisi suoauo, e che egli generasse idue figliuoli, de qualitratteremoa suo luo- go, e che sortisse in moglie naDamanata delnobiliffimo sangue de Conti Sciffi di Saf- Toroffo, da' quali vscì lagloriosaVergine S.Chiara , essendouene di questa Casareliquie ancor oggi , che è la famiglia nobiliffima de' Coppoli , della quale in alrro volume se ne trattera,effendo oggi in Fiorenza qualificata contitolodi Marchese,feruendo il Serenifs. GranDuca Ferdinandodi Toscana , oggi Regnante , con la carica diMastro di Camera . Il testamento estratto in publica forma , autenticato per mano ditre Notari , per con- fondere chì ardiscriuermicontro , tacciandolo di falsità ; edildettoteftamento è l'infra- scritto . In 368 est InDeinomine . Amen .. copia cuiufdam fcripturæ existen. in quadam charta Pergamena in Cancelleriafegreta Pa Hlatij Prioralis Seraphics Ciuitatis Afisij,cuius tenor videlicet . In Dei nomine . Amen . Anno Natiuitatis eiufdem millefimo dugentesimo septuagefimo fexto Ind. quarta, Ecclefia Romania Pastore vacante diesexta intra MenfemSeptembris . Cum rerumhumanarum viciffitudo , quemlibet debitum morti tributumfoluere cogat, &dura neceffitas quemlibet adSepulchrum trabat , incertissimumfit, qua horaquis sit vocandus . Hinc eft quodnobilis VirD.Ventura filius olim Raynaldı deDraconibuspræuidensfuturamortis casum licet adhuc Deigratiafanus corpore , &fanus etiam menteprouiderefuis voluit rebus , nepost ipsius mortem difcordia oriantur interfuccessoreslups . Commendauititaque primum animamfuamomnipotentiDeo , Beatiffimæ Virgini , Sanctis omnibus . Corpus autemfuam .... Sepelliri iuffit in Came .... inEcclesia noua Beati Francifci , fieriiuffit perfuos hæredes infrascriptos sepulcrumcumarmisfuæ Domusin Cameterio dicta Ecclefię, cuireliquit iureLegatiquandampetiam terra vineat. &c. pofitam in vocabulo Collisfororis in territo- rioAfisij ,cui a tribus lateribusfunt res Hospitalis Pontis Gallorum , &haredes olim Nicolucci . Haredes autemfuos esse voluit , &proprio ore nominauit D. Confidatum deDraconibus modòprò S.R.E. Equitum Ducem, &inTerra Gualdi prafidij caufa commorantem , &R.P.D. Niccolaumsuds filios legittimos , naturales ex ipfo , &D.Iacobade Sciffis eius legittima uxorenatos , rogauit autem meNotarium , vthoc nuncupatiuum teftamentumfcriberem prafentibus ibidem infrafcriptis testibus . AllumAfisij Domi difti Teftatorisfita in Porta S.Iacobipræfentibus ibidem Ioanne Homodei, IacoboPetri , PetroVitalis,Iannello Petriolo , Maffeo Salomonis , Philippo Offreduty testibus vocatis , 6. Loco + Signi . : EgoBonafides filius olim Michaelis Imperiali authoritateNotarius , quia depradictis , &c. ideomesub- [crifi.&folito(ignosignani. : EtegoPetrus Cingolanus deAfifio publicus Apoftolica authoritateNotarus , &adprafens Cancellarius Communitatis difta Ciuitatis , quiafupradictam copiamex pradicta Charta pergamena extraxivnacun DD.HyeronimoLucido, &HefforreBaccello , &concordare inuenisalua tamen , &c.femper , &c. ideo pramisjorum fidem bic mefubfcripfi,&fignaui , &publicauirequifitus bac die 22. Ianuarij 1663. 4 4 i Loco + Signi . Lamedefima fecero gli altri due comparendo in publicogiudizio in Roma,douerestò alla parte noftra la vittoria . 11Codicillo fu nella medesima forma , e da' medefimi Notari estratto , che è dell'infrascritto tenore . In Deinomine . Amen. Haceft copia cuiufdamfcripturæ existen, in charta pergamena in Cancelleria fecreta Palatij Prioralis Illuftriffima CiuitatisAfisij , cuiustenor eft videlicet . Vmcertum : In Deinomine . Amen. C fit quod anno millefimo dugentesimoseptuagefimofexto , &fub diefextacurrentis men- fis SeptembrisEgregiusvir , nobilis eques Venturaque Raynaldi de Draconibus Afifienfis, tunc temporisfanus Dei gratia mente,fenfu , &intellectu licet corpore languensmodoaliquo finefcriptis nun- cupatiuum teftamentum condiderit rogitu meiNotary Bonafidei , in quoplura dispofuit, unde modod. Ven- turafanus Deigratia mente , &intellectu poft diftum teftamentum circaquadam particulariafingulatim bocdifpofitum debonisfuis per has prafentes Codicillos disposuit , &condidit , &facit in hanc, quifequitur modum, &formam videlicet . IpseVentura, cum baredes Juos fecerit ftrenuum DucemConfidatura de Draconinus , &R.P.D. Nicolaum fuosfilios , &mandauerit ab ipfis fieri sepulchrum sua Domus in Eccle- fia nonaBeatiFrancisci deAfifio, videlicet in Cameterioipfius Ecclefia cum armis domus deDraconibus mode 369 : modorecordatusquadb.m. Raynaldus ipfius Teftatoris pater,&filius gloriola memoria : ...Magni- fitiRodulphi, quifuit DominusAfisiy ,mandauit infuo testamento conftrui Capellam, seu Altare inhono- remDei indictaEarlesia,&cumipfetestator nunquamhocfieri curauerit alijs impeditus negotiής , expenfis. Hinc est quod stricte imponit Confidatosuo filio, vt idipfumfieri curet intra annum ab obitu ipfius teftatorisfubpœna caducitatisfuærate , &devolutionis adCameramApoftolicam, pro fabrica ipfius Ecclesia . Cetera omnia in difto testamento , &fingula in ipsocontenta in omnibus, &fingulis ipfius par- tibus confirmauit , approbauit , &valere voluit afferens hane vltimam fuam voluntatemeffe, &esse velle, quam0 valere voluit ture codicillorum , &c. rogauit, &c. meNotarium , &c. ActumAfisijDomi præfati nobilisViri Ventura de Draconibus prafentibus Ciccho Archangeli , Pan- Lello Iacobi , Iacobo Raynaldı, Nanne Sperelle testibus de Asisio vocatis , Ge. Loco Signi . 다 EgoBonafides filij olimMichaelis Imperiali authoritateNotarius infupradictisinterfui, &vtfupralegi türrogatus publicamBomber o -Quam copiam ego Petrus Cingulanus deAsisiopublicus Apostoli ca authoritateNotarius , &c. come fopra coni fopraddetti due altri Notari . Vedesi ancora nelCimiteriodellaChiesadi S.Francesco d'Asia, l'antichissimo sepol cro di questa famiglia, la cuifabrica silegge ordinata da Ventura nelsuoteftamento con l'arme de tre colli , e capide Dragtiin pietra rossa ; vera insegna della famigliaDrago- ⚫na , e conl'iscrizzione aletteregotecon il nome dello stesso Ventura di Rainaldo suo padre, econ il numerodegli anniquando fu eretto, (cioé adire qualche tempo dopoil testamento) da' suoi figliuoli,ederedi , chedice 1 1 Sep. Venture Raynaldi MCCLXXXXVII. 產 L'arca é affai lunga convna granCroce in mezoalledue arme de' Dragoni , come Topra Laqual copia fu autenticata da tre Notari,e mandata in Roma per giustificazionedel lenostreragioni,cheinveropiùriscontri veri,non si poteuanodauantaggiodesiderare . - Daltistessedue scritture molto concludentemente fi caua,che Ventura generasse Nic- colo Vefcouo, e Confidato, a' quali ione aggiungo vn'altro , che fu nominato Petruc- cio,benchènel suddettoteftamento nonsianominato, potendo essere , chenascessedo- po il suddettotestamento , odopola mortedel padre, come molte volte auuiene , veden- dosiquestonominatoin molte scritture Petruccius Ventura Raynaldi , eparticolarmentein vn'istromentonella Cancellerialegreta del Palazzodel Magistrato d'Afifi , rogato daSer Monaldod'Angelol'anno 1301. douefi legge , cheMassiolo Albrici ,vendesse alcuneca- se presso a' benidiBenuenuto Vigilanti a Petrucciodi Ventura di Rainaldo . Et il Pelli- ninella parteprima dellesue storie di Perugia ,dice , che nel 1320. mentre era guerra fragliAfitani , ePerugini, Petruccio di Ventura di Rainaldo cedè a' Perugini vn suo Fortilizio; onde per benemerito fu regalatodi 500. fiorinid'oro , e condotto Capitano della parte Guelfa. 4 Niccolo fuddetto seguito la via Ecclesiastica , ed auendo auuto fortuna di nasce- rene'tempi , quando fiori in Afisi il gloriofiffimo Patriarca San Francesco, e la nobi- lillima Vergine Santa Chiara ; eccitato dagli esempi dell'vno , e dell'altra , alla quale anche apparteneuaper sangue, essendo nato comedi fopra accennai , dalla Signora lacopaScaffi de' Contidi Safforosso , progenitori della Santa , come apertamente si leg- ge nel testamentodi Ventura fuopadre,chenomina Confidato , e Niccolò natiex ipfo , & Domina Iacobade Sciffis eius legittimaVxore . Entrò nella Religionedel detro Santo Patriarca , esi diede con molto feruoreadoffer- uarne gl'inftitutis ma non poté rimanere talmente chiusa tra Claustri la di lui virtù , che nondiffondesse anche qualche poco isuoigran splendori di fuora ; onde auendon Panuto relazioni singolari il Sommo PonteficeInnocenzio Sesto , lo chiamòase , elo conduffeper molti viaggi, ed auendogli gran credito se ne serui in diuerse occasioni . Fi- nalmentenel 1259. fu creato Vesc. della fua Patria d'Asisi . Visse ind.dignità fin'al 1277 : Aaa in 370 ; incui morì. Di lui fi legge ne libriantichi delle memorie domestiche del Sacro Cone uentodi S. Francescod'Afili , chedeffe la neceffariafacultă a' Frati dell'Ordine di poter abitare quel Conuentonuouamente fabricato ; esi troua registrato il suo nometragli altri de VescouidellaReligionenell'Architiodell'istesflo Conuento Molte fue ordinazioni , ed azzioni Vescouali si leggano in diuerse Bolle publicate al suo tempo nell'Archiuiodel medesimo Conuentodi S. Francesco ;tra le scritturedella Confraternitadi S.Gregorio, ed altroue. dis Confidato l'altro figliuolo diVentura, si applicò alleserciziodell'armi , edaprincipio effendosidichiaratoparziale della fazzione Ghibellina perle speranze , che aveadipo- ter essere un giorno reintegrato dell'anticodominiod'Asisi con l'aiuto Imperiale; final- mentel'anno 1300. fu dalla Patria , doue preualeua la parteGuelfa, con tuttiifuci ade- rentia viua forza difcacciato . Così narrala sopracitata CronicadellaBiblioteca di San Francesco d'Asisi nella narrazione degliaccidenti di quell'anno con queste parole . Anno 1300. hoc annofuerunt expulsi a Guelfis Confidati aliasDraconės . Main quella congiuntura essendosiConfidato veduto mancar l'aiuto , e l'assistenza, Imperialemutòpensieri, edichiaratosiimprouuisamente Guelfo tornòa'leruizidella Se- deApoftolica , che da lui era stata altre volteferuita ; impero che egli ne suoi primi anni simantennebuon suddito di S.Chiesa ; onde per ella militó con caricadi Capitanodi ca- ualli , etenne a nomedella medefimail comandodellaRocca di Gualdo , nobil Terra dell'Vmbria ;fi lasciò poi cadere verso la parte Ghibellina per le speranze, che cominciò aconcepire (comeoaccennato) di ritornare adominar la Patria . 1 Cheegli findel 1276. fuffe Capitanodi caualli, epresedeffe alla Rocca di Gualdo, molto chiaramente si legge neltestamento diVenturasuo padre , che lo chiama Equitum Ducem , &pro S.R.E. prasidy causa in TerraGualdicommorantem,&c. 27 Efi legge anche nel testamentodi Lodouico suoabnepote , chea suo luogo si disten. derà. ConfidatusipsiusTestatoris abauzsqui fuit Prafeftus armorum arcis Gualdi . Ritornato dun- queConfidatoa militare sotto l'insegne Ecclefiaftiche , diede in diuerse fazzioni così gran saggiodel suovalore , efece talrimprese , efatiche , che per nonperdere la memo ria delle fuegloriose azzioni isuoi discendenti si cognominaronopoi per semprede'Con- fidati . Alui fu dall'autoritàdel SommoPontefice mutata in parte l'arme , ed impresa della famiglia, lasciando nell'antico scudo rossovaodegli antichi colli, e capide'Draghi, edaggiugnendo aquesti il corpodella Colomba con un motto , chediceua Tempora distin- gue, quasi volefie inferire , che se prima questa famiglia si era dimostrata a guisa di Drago con la Sede Apoftolica , seguendo laparte Ghibellina , nel passarepoial feruizio della medefima S.Sede , auea saputo molto benediftinguere itempi, efarsiconoscere al- trettantodiuota , assistendo cometesta divigilantissimo Drago su l'innocente Colomba dellaChiesadi Dio. Cheifoggettidaquesta Casa vscititi erano poi dall'essere di Dra- ghitramutati alla finein Colombe, eche però da ognivnosi distinguessero questi due tempi ; che essi aueanosempre saputo, esaprebbonoancora in perpetuo vnire la pruden- za militare , figurata nel Dragoalla naturale schiettezza , molto propria di chi nasceCa- ualiere figurata nella Colombaje che però aueriano altresì ben saputodiftinguereitem- pi; edacciò che allafine si distingueflerodalMondo itempi , ne quali furonoquesti, det- tide' Dragoni daquegli , ne' quali si sariano cognominatide Confidati. Diquesta mutazione d'arme , oltre quello , che si vede in vn muro antico del cortile dellacasa de' Dragoni Confidati , chehannosempre posleduta . Si vede ancora invna lapide sopra advn'antica porticella con l'armedi tre colli di Drago , e della meza Co- lomba, e collodiDrago induescudicongiunti in vna sola pietra contale iscrizione . Armanobilis Militis Confidatide Draconibus deAsisio . MCCCII. Famolta chiaratestimonianza la copia della Cittadinanza fatta dalla città d'Asisia Vangelista Confidati Dragoni distesaappressoin publicaforma , di cui sileggano le pre- ciseparole . AquodamHeroeConfidato proauotuo , milite Strenuo, &S.R.E. Duce fortiffimoprosapie tuacognomine , &gentilitio flemmate , quodiam trium collorum , & capitumDraconum erat inCampo rubeo, modoinColumba pectusiuncto Draconiscapite , &collo codem in Campogloriofa immutatis , . Ma ritorniamo alnostro proposito. A Dope 371 Dopo, cheConfidato , fu comeGhibellinoda' Guelfi discacciatodella sua patria , si ritiròaGualdo , doue con l'occasiohe,che era stato al gouernodi quella Rocca vi auea posta qualche affezione,edacquistata certasouranitàdi predominiosopra a quel popolo, chequafi comenaturaleSig.poi sempre lo riuerí; onde egli vi stabili de'beni, efermò la famiglia , equiui generò un figliuolo nominato Rinaldo , che per sigliuolodiConfidatosi leggeinpiù luoghi ; eparticolarmente nella lettera , o Breue del Pontefice Inno- cenzo VII. appresso registrato , doue Ventura suo figliuolo è detto ;Ventura Raynaldi Con- fidati de Draconibus . Enella rigistrazione di Cittadinanza fatta aVangelista figliuolo di Ventura , il quale si dice Euangelista Ventura Raynaldi Confidati de Draconibus enel testamento di Lodouico figliuolo di Vangelista , che si chiama;Ludouicus Euangelista Ventura Raynaldi Confidati de Draconibus , ed in altre scritture , come si vedrà asuo luogo . 4 Del suddetto Rinaldo non si vegganomolte memorie , perche auendo dimorato a Gualdodentro iterminidi priuata fortuna;nonebbe occasione di farsi conoscere , ed io stimo , che fosse aslai amicodellaquiete . Visse ne medefimi tempi di Rinaldo vn talDragone, il quale per tutte le diligenze fatte nonòpotuto trouare veramentedi chi fosse figliuolo ; matengo percerto, chefia diquesta famiglia , mentre in Asisi nonvierano altre famiglie , che vsasserotalnome, leggendosi Fratrer Draco deAfifio , per essere questo insignitodell'abito della Religione di S.Giouanni , oggidettadiMalta, il quale si vede assistere per teftimonio in vn'istromen- tofra le scritture della Confraternita di S.Gregoriod'Asisi , rogato l'anno 1335. da Ra- niero Boncallida S.Giorgio, doue il Caualiere Fra Giouanni di Riparia Priore di Roma, edi Pisa , conferisce vna commendadi S. Gio: dı Fiastra , e di S. Faustinod'Altino , e de' poderi di Spello al Caualiere Fra Vgolino Teberuzi d'Alisi , prafente fratreDraconedeAsisio eiufdemOrdinis,&alijs , &c. il quale confotme a glianni potrebbe essere fratellodiRinal- do, lasciando in questo il giudizio al pio Lettore . Di Rinaldo suddetto figliuolo di Confidato , nacquero tre figliuoli , cioè Confidato , • Eustachio , e Ventura . Il primo per quantosi ricauadallescritture seguito istudi legali, ediuenne Iurifconfultodi qualche stima ; impero che fin dell'anno 1404. fi trouaessere stato Giudice d'Asisi . Eustachio fu guerriero di nomato valore , leggendosi , che nell'istess'anno del 1404. fusse Condottiere d'armi per la Sedia Apoftolica sotto la medesima città d'Asisi per ri- cuperarla dalle forzedel DucadiMilano, che la teneua occupata . Egli si fabricò vna Torreconvn forte recinto di mura intorno a guisadiben munitoCastello , o Fortelizio (per parlareconvocabolo proprio) in vn luogodettoColfrattone tra Afisi , eGualdo ad effettodi poteruisi ritirare in occafionedinuoui tumulti , secondo l'uso comune di que tempi . Diquesto Fortilizio, Eustachio s'intitolò poiSignore; perche vi poffedenaanco d'intorno molti terreni , che puroggisono godutida' lor difcendentiConfidati . CheConfidato , edEustachio fossero figliuolidi RinaldoConfidato , e che il primo fosse Giudice d'Asisi, l'altro Sig.di Colfrattone, e Condottiere d'armi per il Som. Ponte- fice , concludentemente siproua col tenore dell'infrascritta scrittura , estratta in publica forma, nella qualeConfidatodel quond. Rinaldodelquond. Confidato de' Dragoni, ri- ceuedal P.Custodedi S. Francesco d'Afisi certa sommadidenaro per stipendi d'Eustachio suofratello Sig.di Colfrattone, il quale si asserisce, che staua attualmente militando alla ricuperazioned'Asisi , douealtresì dicesi , che Confidato fosse Giudice . In nomine Domini . Amen . Anno ab eiufdemNatiuitatemillefimo quadragefimo quarto , tempore Sanctissimi in Chrifto Patris, Domini noftri DominiInnocentijDiuina Prouid. PapaSeptimi die vero 12. Menfis Decemb. Dominus Confidatus quond. Raynaldi quond. Confidati de Draconibus Iudex CiuitatisAfisu recipit a Reu. P. Cuftode Altaris Eclefia S. Francifci Florenos decem missos dicto P. Custodi aD.Thefaurario San- Etiffimi D. N. Papæ adbonumcomputum Jalarij debiti D. Eustachio difti D. Confidati Fratri D. Fortilitij Colfrattonis, &modo ad stipendium eiusdem S.D.N.apudhanc Ciuitatempro ipsius recuperationemilitan- ti,recipit præfentibusAmatucciode Petronijs , &Apollonio Aluisij CiuibusdeAsisiotestibus , &c. EgoPutiusquondamAntoniy publicus Imperiali authoritate Notariusscripsi deCommissione,meoque signofignauitemporeDominiDucis Mediolani , &c. Loco Signi ..... : EgoConfidatusIndexfupradictus recepi manupropria . : Aaa 2 La 372 La quale scrittura si è fatta ricopiare , ed autenticaza per manodi tre Notari si è man- data in Roma ; el'originale li conterua nel Sacro Conuento di S.Francesco d'Asisi . Ventura il terzo figliuolo di Rinaldo fu guerriero valoroso , e molto caro al Sommo Pontefice Innocenzo VII. da cui oltre all'altre onoratıssime cariche fu inuiato, per la sua esperienza, emolta fede,Gouernatore dell'armi a Beneuento, come si legge apertamen tein ynbreue , elettera dell'istesso Papa del tenore , che segue , Dilectis filys Rectoribus,&Confulibus,acVniuerfitati Ciuitatis nostreBencuenti , DilettiAl Innocentius PapaSeptimus . Salutem ,&Apoftolicam benedictionem. Mittimus iftuc dilectum filium Venturam Raynaldi ConfidatideDraconibus Ducemnostrum fideliffimum cum centumEquitibus ad custodiam iftius noftra Ciuitatis VirumJane probatiffimum , &cuius virtus ,fides, acdeuotio erga nos, Romanam Ecclefiamnonfolum nobisperspecta,fedomnibus fermè notaest . Hortamur igiturdeuotio- nem veftram , acetiam requirinius , &mandamus vobis ,proutde manfionibuscommodis,&alys ne- selarijs prouidere velitis,&ipfum inprimis latafrontefufcipere , acin omnibus ita traftare , quod de Dobis meritocontentari poffit , &humanitatem vestram inje. Comitiuamfuam laudare . Inquono- bis plurimum complacebitis , &etiam honori vestrosatisfacietis ,hortantes vos,vtpaci, quietiCi- uitatis omneftudium veftrum impendatisin vestra fide, acdeuotione perfeuerantes . Nosenimquemad nodum alias fcripfimusCiuitatem ipfam nostramcariffimam habemus, eique afficimur, quod vobis ipfis contraria comprabendetdeuotioveftra, cui prafatum Venturam in omnibus commendatum optamus, Datum Viterbij Jub Anulo Piscatoris die 10. Marty MCCCCV. Pontificatus noftri Anuo primo . : Da Ventura fu generato quell'Euangelista così celebre nell'esercizio dell'armi , non. meno,che negli studj legali . Questo merito, per le sue azzioni , ed imprese, di essere Ca- ualieredelCingolo Imperiale, vedendosi caratterizato con il titoloEques intutte le scritture ; e nella reintegrazione della Cittadinanza d'Afisi viendetto armorum, ac literarum gloria Eques clariffimus ; e come tale gouerno la città diMacerata , doue si legge ne' libri de Rigistri publici , essere stato Potestà l'anno 1450. ed in molti istromenti rogati ind. Città li troua il fimile . Diquettone fa onorata menzione Pompeo Compagnoni nella 2. parte delle sue litorie del Piceno , Vn tant'huomo volendo rimpatriare , la cittàdi Alisi , percommitlione , e sodisfazione del medesimo , ordino , che li facesse vn rigoro-- so processo della sua nobiliffimagenealogia , che prouata por per teftimoni , e per istro- menti , meritodalla suddetta Citta l'infrascritta conceffione , che si conferua appresio i suoi discendenti in cartapecorina con il suo Sigillo di cera rossa appeso,che èdelleguen te tenore, Priores Populi CiuitatisAfisij , Illuftris nobilitatis Viro Damino Euangelista quondam Ventura Raynaldi Confidati deDraconibus LL. Doctori celeberrimo , ac militi trenuo , armorum. , litterarum N gloria Equiti clariffimo. Obilitas Vrbiumsplendor . aclaro sanguine virtus deriuans ficuti ex originelongaserie traffis infignis inque liberos propagata , vitra honestos plebeiosfecundum virtutem genitosexcipit,at- que honorat , &natura ipfa docente coshonoramus, quos maiorum claritas , &honorabilitas proge- pierumpirtute iuncta redditconspicuos ,ita Ciuitatem , ac Rempublicam noftram , morales fecutamle- ges, quenaturam imitantur . decetviros nobilitate , acvirtute eximiainfignes debita gloria , ac lande priuilegys ,&gratys non defraudare . Cum ergo tu illustris nobilitatis , atque excelfa virtutis Vir Evangelifta Confidatus , authenticis exipfa nostra Cancellaria extractusfcripturis, alijfque aliunde babi- tis clariffimis probationibus , necnon etiamteftium innumerabilium , publica fcilicet voci , acfamair- refragabilibus atteftationibus te ex illustri , atque excelfa familia de Draconibus noftris Conciuibus, quæ a temporibus psque Othonis I. Imperatoris initium natta Clotary Imperatoris munere Patria huius Do- mina aliquamdiù fuit , abannoChrifti millefimo centefimo trigefimo tertio dominium affecuta , te deこ fcendere 373 1 fcendereprobaueris , aquodamHeroeConfidatoproauo tuo milite strenuo , &S. R. Ecc. Ducefortiffimo prosapiatua cognomine, &gentilitio stemmatequodiamtrium collorum , &capitum Draconum crat incamporubeo..... in Columbapectus, sunctoDraconis capite,&collo eodem incampogloriofe immutatis. Nosvirtutem tuam ,nobilitatemque cuiquepatere volentes , &inpristinum , quantum fie- ri ..... reftituere . Rematura discussa, &vilis diligenterprobationibus a tedeductis ..... nobis productis , nos in vim Decretigeneralis Confilij mensibus elapsishabite te pradictum Dominum Euangeliftam Confidatum de Draconibus ,necnon Ludouicum filium tuum adolefcentulum magnaex- pectationis ,posteritatemque tuam omnem iterum inter nostros Cluesrecipimus, omnibusquepriuilegijs immunitatibus, exemptionibus, honoribus, quibus nobiliores gaudentfrui debere decernimus . Vosego samquam .... familie deDraconibus germina nobiliffima Conciues nostrasrecognofcentes , licetfu- pra integrumfeculumfamilia vestra ciuilibus ab afta dijcordijs modobuc, modoilluc varia perloca , variasqueregiones erraueritreduces inPatriam amplectimur pradictoque Ludouicofilio , cumadlegi- zima atatem perueneritlocum etiam inter nobiles huius Ciuitatis Confiliarios eiufdem generalis Confilij authoritate decernimus , &primiPrioris honorem interloca noftri Magiftratus statuimus . Hasautem Litteras adperpetuumfuprafcriptorum omnium veritatis teftimonium fieri, nostrique publici Sigilli ap- penfionemuniri inflimus . २ : DatumAfisü exPriorali Palatio die feptimaAugusti Anno Christi millefimo quadrigentesimo quinquagesimofeptimo . PirrusAugustini pro Cancell, dem, : ১ Locus Sigilli . Dopola suddetta reintegrazione diCittadinanza poco visse Vangelista , non ritro pandosineglianni seguenti altra memoriadilui , benchè negli antecedenti vene siano dell'altre , nelle qualiegli fi legge non meno, che nelle allegate , essere stato figliuolo di Venturadi Rinaldo, e Caualiere di quelle riguardeuoli qualità, che noi abbiamo de scritto , Ne' medefimitempi, equasi coetaneodiVangelista , fiorì untalPierantonio de Con fidatiDragoni , edancor che iononabbia saputo ritrouare di chì fosse figliuolo , èperò certiffimo , cheera d'Afifi , edella famiglia Dragona, come espressamente si leggenelle fcritture appresso distese . Questo Pierantonio gouernò la città di Rauenna , come si vede ne' libri de'rigistri pu blici diquellaComunita , e si legge ancora contitolimolto riguardeuoli caratterizzato il fuo nomein vn'antico Passaporto,da lui fatto a Pietro Florone nobile Rauennateda di cuieredi fi ebbe l'originale , donde si fece estrarre per manodi publico Notaro la co- pia, che segue , per mandare aRoma per nostra giuftificazione insieme con molte altre In Dei nomine . Amen . Haceft copia aliquot verficulorum cuiufdam littera patentalis in chartapergamenaper me Notarium infrafcriptum extracta ex eius originali existen. pænes Illustrissimos DD.deConfidatis , cuius tenorest videlicet. : PetrusAntonius Confidatus ex antiquissimis Afisij Regulis de Draconibus LL. Doctor equeftriora dini a Friderico Sacratiffimo Imperatore adscriptus , &Palatinus ComesMagnifica Ciuitatis Rauenna Prator,acPrefectus . Capientes nos, vt vbique libero tranfitu, &plenagaudeatfecuritatenobilisCin RisRauennas Petrus Floronus , EtquiaegoPhilippusMercurellus publicus Apoftolica authoritate Notarius de Asisio ,quo adco piam extraxi , ideo adfidem fubfcripfi , &publicaui requifitus , &c. 1 Loco Signi . کر Da 374 •Daquesta scrittura apertamentesiritrae, che il fuddetto Pietrantonio fuffe Iurifcon- fulto infigne, che per i fuoi propri meriti fasse dall'Imperatore Federigo Terzo , creato Conte Palatino , e Caualiere del Cingolo Imperiale . Ne' libri de' Statuti della cittàdi Rauenna si legge registrato il suo nome findell'anno 1457. e poi anche sotto l'an. 1486. Imperò che essendostati rinnouati in que' tempi i medesimi statuti vi assisté, e vi siaffati- cotragli altri anche Pietrantonio ;onde in vna Elegia latina , nel principiode' medefimi libri indirizzata alle lodi de' Signori Statutari si legge anche inDistico fattoper lo stesso Pietrantoniodi questo tenore , DominusPetrusAntonius de Confidatis . Ettu, qui iuris retinespia dogmata Petre, Facnostrumtoto nomen in Orbe foner . - Di quest'huomocosì illustre ,notate fi veggano ne' libri publicidi Rauenna molte fin- golari azzioni , evi si troua ammessotra'primi , e più nobili Magistrati , benchènonsi tappia , che egli vi sraccasasse, ne che vifortisse successione , ilcheseciverrà anotizia (tacendo eglinuqua famiglia) ne formeremo a parte vn Trattato secondo il nostro co- stume ; e questo per hora si è danoi posto , come fusse fratello del suddetto Vangelista , secondo il computo de' tempi. c.Det fuddetto Vangelista nacque Lodouico, conforme dalla reintegrazione suddetta si viene in chiaro; come anche dal suotestamento appresso disteso , ed in altri , che fuo luogo si mostreranno , Questofu fuggetto di singolar valore , prudenza, e spirito;imperoche ancoragioua netto, eforsenon pur giuntoa' 20. annidell'età sua , fuCollateraledel Capitano delpo- polodi Siena , come apparisce ne libri de' publici Rigistri di quella Città dell'ann. 1468. eseguenti. Vedesidi quel tempovna bellissima lettera scrittadaLodouico sopra questonegozio al famosissimoGio: Batista Caccialupi da S.Seuerino , dagli eredi , del quale si è auuto P'originale,donde si è fatta estrarre inpublica forma ; ma pernonallungarmidirò il tem plice contenuto. : .... Clariffimo atquefamosissimo LL. Dostori Domino Io: Baptifta de Caccialupis de Sancto Scuc- rino , Legenti in Ciuitate Senarum, vtiPatri, &Dominomeo fingulariffimo. Larifime,acfamosissimeDoctor,ut Pater , &Domine mi singuiarissimecommendationepramissa Proutvestra reuerentia nouit hoc anno præterito mediantegratia Dei, vestro, &fel.mem. D.Maria- ni Suzzinisuffragio , &aliorum Doctorum Senenfiumhumanitate ad Doctoratumperveftras manuspro- motusfui,nuncvero conductusfum CollateralisMagnifici mei DominiCyprianide Fulgineo Capitanei fu- turi veftra Ciuitatis SenarumdeMense Maij proxime venturi ; sedest vi audio quoddam dubium , quod ibidem est quada constitutio fiue Decretum , quod nemo potest Collateralis accedere , qui nonfitgraduatus quinque annorum ; Attamen quia studium meumfuit Perusÿ .... ibi Senis , acfatis in iure verfatus Jumfcribitfuperhocillustris Domina Vxor illustris Domini Comitis Friderici adistos vestrosMagnificosDo- minosfatis extensafunt , portulansa Dominationibus ipforum , vt dignentur proibitionem illampro me re- mouere , &addictum officium me admittere non obstante dicto Decreto prohibitiuo ; opinorquoddefa- cilires ipfa obtinebitur,fi reuerentia vestra effectualiter auxilium , &bonam operam adhibere dignabitur , in cuius vmbranon parumspero . Idcircòrogo eamdemR.V. eamdemjummoperefupplico, utvelit pro me in boc negotio , vtprofiliogerere ,&operari cum ištis parentibus Dominis, ut me dignenturadmittere, quodquidem inter alia beneficia , hoc etiam magnum reputabo , offerens me totum , &omnem exiguamfa- cultatem meamR.V. &cuilibet vestrum usque ad mortem,&fi admifero etiam vltra benefitia ex fiducia, quam in prafata R.V.habeo, nihil agamquam prius confilium veftrum habuero , &iftuc nunc venit R.P. DD. Senenfis Epifcopis Fulgineas ,quidignatur istas litteras portare , &pollicitus eft multa . R.V.poterit hancrem cum eoadportum ducere,nec alia ipfiR.V. Jedulò me comendo. D.Corradus,&Gasparvestri vo lebant omnino ad ipfamR.V. prohac refcribere ...... in Ciuitate Castelli nuperrimeoccurfus impedimen tofuit . Sednondubito, quiaipjaR.V. non minusoporabitur, quamsi multas habuissem litteras, necalia die 18.Aprilis 1468. Communitates Afisij , &Gualdi fcribunt etiam litteras in meifauorem , quamfibi fertpræfatusD.Epifcopus . Valeteadvota confeftinantissime. Afisij die pradišta . Vesterutfilius, &fer uitor Ludouicusde Confidatis de Draconibus Ciuis deAsisio LL. Doctor minimus , &c. Go 375 Gouernòpoi molteCittà dello stato Ecclesiastico , etra l'altre quelled'Imola , la qua- le edendopiù di vn secolodopo di nuouo gouernatada Eustachio , nipote, e figliuolodel medelimo Lodouico in vn'attestazione , che fece al meuetimo Luftachio, non potè con- tenerdidinonfar menzione del buon gouerno del tuo auo Lodouico,tanto è forza , che riuscillegraditoa quel popolo , che neteneuadopo tanto tempo grata memoria ;e l'at testazione è l'infrascritta . L 4 1 Il Confaloniero , e Conferuatori d'Imola.. 1 T ACiascuno a chi peruerranno le presentinostre siaper ilvero manifesto , echiaro , come il Sig. Eustachlo Confidati nobiled'Asisi , dopo moltialtrigouerni di Città , di Prouincie e inRoma , boraGouer- natored'Imola, imitando i juoiantenati,de quali SVOAVO, ed altrifono purstati Gauernatoridi questa Cittàsi èportato esi porta con tantaprudenza,giustizia, esincerità, chemdetto gouerno non è successo emicido alcuno,nè graui eccessi ;si è vissuto inpace, etimoredellafua vigilanza edintegritinotaperpri ma, essendogiàstato in tempodiClementeVIII. detto Sig. Confidati Auditore della Legazione di questa ProuinciadiRomagna,come anche peri tempi addietro eranostati SVOAVO, edaltri, ed in particolare vltimamenteil Sig. fuopadrein tempodel Sig, Cardinal Sega, edegli in questa Città non si è apparzialato , nèintrinficato conalcuno, nèfauoreggiatoiprimati della Città, ne altri , doueper ilgiusto , e coscienza non gliparenapoterlofare,ebenchèdopola morte disua Conforte, quafia alle volte,come anco ijuoi figliuo- li ftati in quest'aere conpocafalute , datteso però onoratamente alle suecause, vdienze, efunzioni, econ ladebita accuratezza all'ufiziojuo,Jenzadiuerfione , e pregiudizio dicause, ne digiustizia; edèvscito anche dinotte armatoinperfona inpersecuzionedisospettodi Contrabandieri , efacinorofi, erettoconogni carità, eprudenza esemplare ilgouerno , ilqua e essendo stato ottimo, ed onoratissimo, abbiamovoluto, che perogni tempoperchiara veritàaciascuno apparisca , eperciò abbiamoquesta di propria manosottoscritta. comepublicaenotoria , esegnata con ilnostro folito , epublicoSigillo . Datad'Imola i xu. diMarzo 1621. nelPalazzodella nostra jolitaResidenza. 2 Cammillo Zampetti Conferuatane Niccolò Zoppio V. She ८ Riccardo Mazzigigli Confaloniero : 24.03 21 : Locus + Sigilli . Il cui originale si conserua oggiappresso gli eredi Confidati Dragoni . Dalla suddetta attestazione molto chiaramente s'argomenta, che Lodouico fusseGo nematored'Imola,edAuditore ancoradella Legazionedi Romagna ; e se bene è certo, perchene appariscano migliori giuttificazionine' Rigiftri d'Imola, edi Rauenna , tut- tauiafi èvolsuto sottoporre all'occhio questa , cheper effer fede di vn'intiera Commu- nità francamente attestante , eproua irrefragabile, ese neritrae ancora molto bene,che Eustachiofusse figliuolodi Niccolò figliuolo diquesto Lodouicoillustre iurifconfulto, editalmerito,che fi resecapace di queste cariche , enon di altro Lodouico , comealcu- nisupponeuano ১ Gouernòancora laTerra di Montecausario , douerisedeua anticamente la Cortege nerale di granparte della Prouincia della Marca in quella guisa che oggi del gouernodel- la Campagna è Capo Frufinone , edellaSabina Colle vecchio ambedue picciole Terre, onde éche fudettoCaufariodal concorsodellecause di quel luogo;la dicui patente si conferua appresso i suddetti eredi , e se ne mandò copia autentica inRoma . Priores 376Priores &Comune TerraMontis Causarij Nobili LL. Doftori Domino Ludouico ConfidatodeDraconibus nobili Afifienfifalutem. 1 . Cupientes nos Terram noftram Montis Caufarij probis , &expertisViris regendam committere ,&c. Datumxv. Oftobris 1507. Atergo fi legge Prouincia Marchie Vicelegatus . .: Nè stette ozioso Lodouico quando anco talora si fermò nella sua Patria , doue essendo Nato secondola disposizionedella reintegrazione di Cittadmanza sopra distesa ammesso tia Configlieri nobili , ed al primo grado nel Magistrato , fu più volte impiegato in diuer ic Ambatcerie qualificate , edeputato a trattar pace nellaCitta diuisa infelicemente in fazzioni , e fare altri attidi grand importanza, comese ne tecero fedi autentiche , che eftratte permanodelCancellieredella Comunitàd'Afilida libri publici fecero guftifica renellaSacra ConfultadiRoma, quelloche ingiustamente civeniua contrariato, edin- fieme fimando iltestamento di Lodouico; dalquale fiviene in cognizione della verità da noidescritta nelnostro difcorfo genealogico , impresso in Fuligno se petche da que- sto Lodouico pronengonotuttiiConfidati, e particolarmente ilramo oggi esistente in Afifi fipone quiautenticato , enella medefima maniera , che tumandato in Roma, poi stampato nelkalbero della famiglia Dragona Confidata , descritto , edifelo danoi, Lottomentitonome teangoinghir کانا قانه In nomine Domini. Men : AnnoDomini ab eiufdem Natiuitate millefimo quingentefimo decimo quinto Indiff. tertiatemporePonti- ficatus Sanctiffimi in ChriftoPatris, &D.N.D. LeonisDiutna providentia PapeX.die veroxx. Decembr dieti anni . ActumAsisyDomi nobilis Viri , clariffimi LL:Doctoris DominiLudouici filij quondam D.Euangelista Confidatide Draconibus, site in dictaCiuitateAfisy in Porta S. Iacobi iuxta viampu blicam ,&alia lateraprafentibus SacomannoIulianide Canaria, Ambrofio Ioanniss FranciscoMatthei , Iulio Francifci , Francisco Soldani , Petro Paulo Apollonij Gaspare SerMei deAsisio Testibus adhacvo- catishabitis , &rogatis . Cumnil mortecertius,nilipfius hora incertius . Hinc est quodnobilis, &eximius LL. DoctorDominus Ludouicus filius b m.quondam D.Evangelistefilij quondam nobilis Ventura quondam Raynaldi Confidat de Draconibus deAsisio,fanus Deigratia mente, &intellectu timens mortis periculum , quodfolet mortalibus euenire dubitans , ne de bonisfuis post ipfius obitum inter alios difcordia aliqua oriatur . Ideo prajens nuncupatiuum testamentum , quoddicuur fine fcriptis procurauit facere, &fecit . In primis idem teftator eius animam cum corporeAltiffimo Domino dcuotiffime commendauit . Item vo- luit , iuffit , &reliquit,&mandauit corpumfuum poft eius obirumsepelliri debereAfisiy-inEcclesia Sancti FranciscideAsisio . Item reliquit , voluit , &mandauit expendi pro honorefui funeris in cera,pane, vi- no, &pecunysproutvidebitur infrafcriptisJuisbaredibus . Item reliquit HospitaliComunis Afisiy,folidos viginti denariorum . Item iuffit , voluit , mandauit, celebrariin die (ui obitusMiffas centum ind.Eccl S.Francisci , in qua etiam perdecem annos continuos a diefui obitusiuffit , per infrafcriptosfuosbaredes fie- ri celebrare in Capella , quæ iamfuit edificata a maioribusdifti testatorisfita a pede Capellarum ab initio ipfius Ecclefiæ ab annis circa ducentis Item reliquit istitutionis iure , &omni alio meliori modoHytranimo ipfius DTeftatorisfilio omne id quodipfe conceffit ,&c. d Injuper volens d, teftatorrem gratumfacere omnibusfibi aliquo modo attinentibus cum adhuc inTerras Gualdi adfit , quidam Æmilins Confidatus ipfi reliquit iure legati quinquaginta solidos denariorum ,&c. In reliquis autem insuis bonis mobilibus ,&immobilibusvbicumquefunt, &reperiri poterunt fuums bæredem vniuerfalem fecit , iuffit, &voluit,&proprio ore nominauit Nicolaum ipfius D. teftatoris fi lhumlegiptimum , &naturalem adolefcen ulum ipfi Curatore dedit &affignauit donec ad annos 25. per- mentritD.GuidonemdeNepis nobilem CiuemAfifinatem , ipfius auunculum . Et hanca testator dixit effe fuam vltimam voluntatem,quam valere voluit iuretestamenti,&finon valet inre testamenti , valcat iure codicillorum caffans , &c. Et ego Iacobus , quondam LucaAntoniuccij publicus Imperiali authoritateNotarius , &ludex ordina- rius omnibus interfui, &rogatusfcribere , fcripsi , publicaui , &c. Et ego Francifcus Honupbrius des Asifio publicus vtraque authoritate Notarius , &adpræfens Notarius Sacri Conuentus S. Franc.deAfifio fuprad. copiamperaliummihifidum extraere feci, ex alio istrumentopublico,&existen, in Camellaria Sacri Conuent.in quadam charta pergamena.Ideo hic adfidem mefubfcripfi,&publicani. Loco Signi, Dal 377 Dal tenore diquesto testamento molto chiaramente si ritrae , che Lodouico siaccafaffe con yna Signora nobilidima , forella diGuidone de Nepis, il quale vien chiamato auunculo , cioè a dire zio maternodi Niccolò suo figliuolo . QuestoGuidonede Nepis era vno de' principal ,e più stimati Caualieri , nonfolamente della citrà d'Asisi , ma an coraditutta l'Umbria , e s'era di fresco imparentato con iBaglioni potenti Principi dell'istessa Prouincia , e con i Varani Duchi diCamerino , con iquali camminodel pari . nel parentado di LodouicoConfidatiDragoni . Tralasciandonoi i discendentidiGirolamo , e sua linea , per essere estinta, passeremo aNiccolo dal quale deriuano iConfidati Dragoni , oggi viuenti . Niccolò dunque lasciato dalpadre sotto la tutela , e cura di Guidone de Nepis suo zio materno , il quale impadronitosi dell'istessa sua Patria la tiranneggiò per qualche tempo , come apparisce ne' libridelle Riformanzed'Asisi , ed in vnBreue Apoftolicodi Clemente Settimo da me veduto (delquale si parlerà nella famiglia de Nepis) perisud- detti tumukifu costretto a ritirarsi dalla mano , e dalla cura del dettoGuidone , e per efferegiouanetto ancortenero , darsi sotto la cura , e tutela di Lodouico figliuolo di Girolamo, con cui visse contanta corrispondenza d'affetto , che seppe guadagnarsi in guisa il suo amore , che si rifolueildetto Lodouicoallora senza figliuoli , e senza pen-. tiero di auerne , di addottarsi questo Niccolò perfigliuolo , secondol'uso affai pratica- todi que' tempi, acciòpoteflepoi dopola tua morte con sicurezza fuccedergli . Diquì è , che in ogni contratto, che da Lodouico si faceua per Niccolo , negoziaua egli sempreconil carattere , e nomedisuo padre; il cheàcausato qualche errore nella mented'alcuni non fondati in questa professione . Si vede chiarol'istromento dell'adozzione in Roma , rogato l'anno 1534. da Pietro de' Cinci ;veggonsipoi molti , e diuerfi contrattifatti sotto nomedipadre da Lodouico diGirolamo, e tragli altri due rogati da Pietro di Francesco Smerlil'anno 1540 in Afifi, che in publica forma furonodanoi mandati in Roma, egli originali si conferuano nell Archiniod'Asisi , douesono nominatitra gli altri confinanti . Res haredum quondam D. Ludouici Domi Euangelista Confidati deDraconibus olim de Gualdo Ciuis Afisij , &c.e più oltre Ser Ludouico filio emancipato,Ser Hyeronimi Confidati vti Patri legitimo , administratori Nicol ai fily legitimi , &naturalis quondam nobills , &magnifici Domini Ludouici Confi dati de Draconibus Ciuis Asisinatenfis , &filij adoptiui difti Ser Ludouicipro vtde adoptione conftare di- xeruutmanu Ser Petride Cincys Notarij Rom &c. epiu oltre . Iuxta alia bona dicti Nicolai Confidatı de Draconibus filij adoptiui d. Ser Ludouici, &c. enell'altro del medesimo anno , egiorno fileg ge Ser Ludouicus filius emancipatus Ser Hyeronimi Confidati deAsisio , vti Pater legittimus , &admi- niftrator Nicolai fily olim magnificı Domini Ludouici Confidati de Draconibus , &fily adoptiui dicti Ser Ludouici , &c. Da' fuddetti istromenti certificato si rende qualunque , che legge questa nostra genealogia,che Niccolosuddetto, fufle figliuo o legittimo,enaturale di Lodouico di Vangeli- sta famoso lurisconsulto , e che fusse poi adottatoda LodouicodiGirolamo , il quale. benche venifleadeiler nipote del primo Lodouico , era però nato molto prima di Nic- colò, come fi legge nel testamento del medesimoprimo Lodouico , che lo nomina figliuolo già adulto di Girolamosuo figliuolo . Hora il nostro Niccolò dopo la mortedi LodouicodiVangelista suo padre , chepotè seguire pocodopo l'anno 1515. annodel suo vltimo testamento , nel quale egli fichiama già vecchio aflai;non fu fubito ammesso a' Magistrati goduti dalpadre , perche era an- cora fanciullo; maperuenuto in età , fu estratto nel primo grado di Capo Priore , o Confaloniere , e defcritto fra Consiglieri dopo il 1560. e peritempi seguenti , come fi vedę ne' libri delle Riformanze , e dell'estrazione de' Magiftrati nell'anno 1569. peri Mesi di Marzo , ed Aprile; e dell'anno 1604. di Nouembre , e Dicembre ;del che se ne mandopublica fede aRoma.Scuferà il Lettore se tantominutamente sidescriuequesta famiglia; ciò si fada meper essere stata in contradittorio , eprouata comesi fa l'oro , che dopotanto fuoco diuiene maggiormentepurificato , erisplendente . Che in fine questa famiglia Dragona Confidata à goduto per serie noninterrotta, madipadre in figliuolo seguitamentecontinuata,i primi , e nobiligradine' Magistr. della Patria,doue ne' tempi antecedenti fin da quando fu lafamiglia piantata in Afisi,oaueano gouernato, come Vic. Imp. ofignoreggiato, come padroniassoluti, oalmenosempre in qualità dipiù, che pris ВЬЬ ua 36 L 378 uati Caualieri , come sangue degliantichi padroni,ediscendenti da così illustre prins cipio erano stati riconosciuti , eriueriti , come abbiamo a' loro luoghi con le douute prouegiustificatamente dimostrato , Ma prima di serrare questodiscorto, non sideuetacere lecariche, che il suddettoNic colo conseguìda' Sommi Pontefici , che conobbero il suo merito fino nella suagiouen- tù , come fece Papa Pio Quarto , che lo dichiarò suo Conmensale, ed onoratolodo- poi del titolo diConte, lo priuilegio anche con amplissima faculta di legittimareba- stardi , e di creare Dottori , e Notari , come ben si vede nelBreue di detto Papa ; e però si veggano nell' Archiuio publico d'A sisi , e particolarmente ne' Protocolli di Oliuo Te- -sta,ediGiustino Angelinimolti instromenridi creazione di Notari , e di legittimazioni dibattardi , fatte da Niccolo suddetto , doue ognuno asuobeneplacito può vederle . Nel 1559. gouernó la città di Nocera ;l'anno 1570. contitolo di Auditor Generale , la Prouincia della Legazione di Romagna;l'anno 1572 con la medesima carica la Prouin- cia del Patrimonio; l'anno 1579. quella della Marca; l'anno 1580. gouernò la città diCe- sena; l'anno 1585, tutto lo statodiMeldola; l'anno 1587. la cittàdi Faenza , nel qual go- uernogli successeMonsignor Panfilio , che fu poi Cardinale , e zio di Papa Innocen zio X. e finalmente l'anno 1599. fu dinuouorimandato per il Card, Bandino Legatodel laMarca , a gouernare , con titolo di Auditor Generale , quella Prouincia . Tralascio di narrare l'Ambascerieda lui portate a Sommi Pontefici , ne' piú arduinego- zj della sua Patria ,edaltre suegloriose azzioni , che lo resero vn vero Niccolò, cioè ve- re Laus , vereVictor'; impero che nonsicontennefolo tra le operazioni politiche ; ma efer- citando l'ingegno , edadoprando la penna , arricchidi nobiliffime postille tutte l'opere delgran Legista Bartolo , che pur ancora si veggano alla stampa . Da Niccolo furono generati due figliuoli , Eustachio , e Gabriello , de' quali si vegga no infiniti istromenti, e comecogniti nel corrente secolo , stimiamo affattosuperfluo il riferirgli , per prouadi che nonvi è bisogno , ciò che espressamente èpalese . Eustachio figliuolo di Niccolo , seguitando l'orme de suoi maggiori ,illustròcol pro- prio meritola tua Patria, e la fua famiglia , come ce ne fa fede indubitata la cittàdi Cascia daluigoucinata , che è dell'infrascritto tenore . Priores Populi Calfia . Illustrissimo DominoEustachioConfidato nobiliAsisiensi salutem, C Vmnemo fit laudegloriaqueJuade laudandus opere pretium officijque noftri confentaneum effeduximus quibu/cumque bas noftras inspecturis litteras notumfacere , licet enim difficile fit breuibus ver- bisquod immensum requireretvolumen exprimi poffe . Tu igitur , qui aprimo quobucte contulisti diea CiuitatisNarniagubernio, ubiper biennij (patium es commoratus quousque adguberniumMatelicanum iue ris semper tamquamnauus , &vigilan iffimus Argus oculos adcomplurafimul intentoshabensin primis , diruta nostra terraMania , Pontes adificasti , &vias stranisti , verumetiamMontes Frumentariosnon Jolum intus Terram, fed etiam in Comitatu agendo , &nouiter inftituendo , publicosqoe prouentusferè deperditos in pristinumstatum &in congruamviam nostra , cum magno Reipublica commodo , acvtili tate, &opprefforum leuamine redegisti , pariterque noua Decreta , &fempervtiliffima in stilo, ac Cancel- laria Ciuili , &Criminali constituisti , acatoto CaffianoAgro facinoros prorfusdepellens, pænasqueeis in- fligens, ne quid nostra Respublica detrimenti caperet, neue in futurum subsequi poffet; necnonmore pientiffimiPatris , ac Protectoris Pupillorum , Viduarum , Orphanorum , Piorum locorum neceffitasibus prouidens , itaut in omni administrationemaxima cum pietate modestia, ac liberalitate inaudita pro- prium , acpeculiare tuum Ararium aperiensprodegisti ad eorumJubleuandam inopiam . Quocirca boc in caufafuit , vt in fine gubernij , ac Syndicatus nemopænitus , acpænitus tequarela , fiuè petitione ulla te fuerit minimèprofequutus,fedvno omniumore confenfu , atque applausu , vsque adAftra fueriselatus , &nonfolum tuarum mirabiliumvirtutum contemplatione ,acfcientiarumgenere ,quates ad diuerfarum Prouinciarum gubernia euexerunt , vt in Prouincia Romandiola , Marchia , Campa- nie , demum Prouinciatua Perusia ,&Umbria, in qua persexennium cum Illuftrifsimo Beuilaqua Card, Legato Gener. Auditor ingenticum authoritate,&laudeextitifti, quibus incenfus, &permatusvirtutibus Illu- ٢: 379 Illuftrifimus,&ReuerendissimusD. Scipio Cardinalis Burghesius , qui in difta Ciuitate ftudiorum caufa . tum degebat tuorumqueoptimèconfcius meritorum statim Sacra Purpura a Paulo V. Sanctiffimo Pontifice eius auunculo decoratus teRomam accerfiuit, postmodumque aliquarum Ciuitatum Gubernijs præfecit præfertim Fulginei , &Reatis . Infuper Confultoris Generalis Sancti Officij Inquisitionis dignitate fueris decoratus, alysque dignitatibus, &honoribus infignitus , &non immemoresquoque illustrium tuarum maiorum, qui diuerfis temporibushos inpopulus multa contuleruntbeneficia , tuæ liberalitatis figna pra- ferentes , aquibus originem ducis , &præfertim gloriofe memoriæ Clariffimi, acfamosissimi Domini I.V.D. Nicolai Confidatipatristui . : Cuius aduocatione , &fcientia industriaque integerrima Communitas , Vniuerfitas, Populusque noster in graui(fimis neceffitatibus , arduisque negotiorum ambagibus pracipueque temporeGregorijXIII.vti non renuit , fæliciffimum tameneuentumomniafortita funt ex is, &alijs , quamplurimiscaufismoti tecum. pofteritatetua , &lineamasculina in Nobilium Gaffianorum Ciuium numerum tenore prafentium adferl. bimus , &aggregamus , volumusquequodinfuturum Tu, pofteritasquetua cunctis ceterisque honoribus, priuilegijs , immunitatibus, exemptionibus caterisque ornamentis perfruaris , quibus nostri nobiles Cines exipfa Caffiana Terra oriundi perfrui confueuerunt, &perfruuntur . Has autem litteras inperpetuum. animi nostri testimonium fieri , &perinfrascriptum nostrum Cancellarium fcribi , noftriquepublici Sigilli appensionemuniri iuffimus . Datum Caffia exnostro Priorali , &nostrasolita Residentia Palatiohac dieprima Iunij 1619. Bernardinus Cæfarinus HispellasNotarius ... Loco Sigilli pendentis . La quale attestastazione si conferua appresso gli eredi del Sig.Eustachio suddetto , edin publicaformasenemando copia in Roma . Potrei registrare in questo luogo iBreuide' gouerni , con i qualiEustachiofudalla Sede Apoftolica qualificato ; potreidistendere le attestazioni ampliffime delle Città , edelle Prouincieda luigouernate , le quali faceuano a garaad accompagnarlo con applaufi; on- depotrei ancoapportare il tenore delle tante Cittadinanze di molteCittà , che tra i loro nobilil'aggregarono , ma perche nonabbia a crefcere il Volume con l'espressione di co- se notiffime atanti viuenti ; miristringo a dimost rare folamente l'iscrizione sepolcrale scolpita nel luogodoue fu sepolto nella Basilica diS. Francesco d'Asisi in quel medefimo posto , chedopo, che furono reintegrati l'anno 1457. alla Cittadinanzad'Asisi isuoi an- tenati , s'elessfero al fianco di quellaCappella ,il di cui edifizio fugia ordinato da Rinal- do di Ridolfo Dragoni , comesi leggedi fopra nel Testamento , e Codicillo di Ventura fuo figliuolo ; e l'iscrizzione è questa . EVSTACHIO CONFIDATO 1. V. C. PATRITIO ASISIENSI , QUI PIVRIMARUM CIVITATVM , QUIN ETIAM PROVINCIARUM GUBERNACVLA SEDVLO TRACTAVIT , HONORIFICA ITIDEM MUNERA A GREGORIO XIII. P. O. M. PONTIBICATUS TEMPORE VSQVE AD SVÆ VITÆ EXITVM ROMA PLURIES CVM MAGNA INTEGRITATIS LAVDE EXPLEVIT , OPTIME DE IPSIS MERITO GABRIEL CONFIDATVS FRATER PROTH. APOSTOLICVS , PATRIÆQVE CATHEDRALIS ECCLESIA PRIOR ALPHONSVS , ET FRANCISCVS FILII NON SINE IVSTIS LACRIMIS PIÆ PARENTANDO POSVERVNT . OBIIT A. D. MDCXXVI. Nè di Eustachio , nèdegli altri , che successero poi , miparnecessario diportare altre giustificazioni . essendo stati moltobenconosciuti ne' tempi nostri . Gabriello fratello di Eustachio è Priore della Chiesa Catedrale , che è la prima dignita dopoquelladel Vesc.in Afifi;edAlfonfo,Francesco,e Gio:Carlo figliuoli del d.Eustachio, Bbb 2 I'viti- 380 I'ultimo de quali morì in Romanel mentre , che staua per prender l'abito della Religio nedi Malta ,per consecuzione di che, furono l'anno 1620. distese tutte le memorie del- la casa DragonaConfidava , ededotte in processo . DaAlfonso poi furono generatiigiouani Eustachio , Guasparri , GabrielloDra- gone, e Niccoloviuenti , ne' quali benchèin età tenera , e rimasti ancora fanciulli priuidel padre , si veggano sensibilmente rifiorire i spiriti degli . ... antenati ; e si ode ribollire il sangue de Lutulfi , de' Ridolfi , de Rinaldi , de Confidati , e degli altri loro maggiori , onde è , che la famiglia Dragona Confidata, vibra pur adesso in Asisii raggi degli antichi splendori , con le ricchez ze, e con le parentele di nobiliffime , e po- tentiffime famiglie ; e perche poffinoi Leggentivederediftintamente la loro genealogia , lafciando quella de' foli Confidati, che si estinse ; fidis stende , come nell'altre, Fal bero, che sarà la chiusa di questo mio discorso , con passare all'altre conforti . 1. Gabbrielle 381 3. i GabbrielleDragone 1 Niccolo 1 Alfonfo 16300 1 Giouanni 1 .. Eustachio 1 Francesco Prot. Ap. 1. Eustachio 1580, CarloCaualiere 2 Gabbrielle Protonot.Apoft. 1 ! 1 Niccolò 1530, Confidato 1 1 Lodouico 1480. 1 Vangelista 1440. 1 1 Ventura 1400. 1 1 1 Ser Lodouico 1 1 Gironimo 1 : : PierantonioConte 1 Eustachio Capitano Dragone CaualierediMalta. Rinaldo 1350. Niccolò Vescouod'Asisi 1 : 1 1 ConfidatoCapitano 1304. 1 1: 1 1 : Petruccio 1 : Buoncompagno prog.de' Buoncompagnidi Visso. Ventura 1260. Rinaldo 1210 Ducadi Gio: prog.de'Boncompagnidi Spoleti. Bologna . *DiopoldoDucadi Spoleti. : Raniere prog. de'Buon- compagnid'Arezzo. OddoneCapitanod'Arrigo . VI. DragoneVic. Gener. per l'Imp.nell'Vmbria. Ridolfo Principe d'Afifi 1160. Confidato PaoloConte 1120. Federigo Capitano . 1 1 1 1 Ridolfo Conte 1080. 1 BuoncompagnoConte 1040. LVITOLFO CONTE Fiori nel 1000, 1 FA- 382 Qodi FAMIGLIA BVONCOMPAGNA. ث Vesta famiglia de' Buoncompagni , riconosce per fuoprogenitore Paolodi Ridol. Buoncompagno di Luitolfo , comesie mostrato nell'albero de' Dragoni , il quat Paolofu padre diDragone , di Riniere , di Buoncompagno , ediGiouan- ni , come siè da noi di sopra prouato . Rinieri genero Altano , che fu padre di Buoncompagno , di Alberico , di Marino , di Rodolfino, e di Boncio, conforme l'autorità delBuonamiciriscontrata da noi con molri iltromenti , che fi conferuano nelle Riformagioni di Fiorenza al libro d'Arezzo , neil Archimio della Badia di S.Fiora d'Arezzo, alla Cass. di scritture appartenentia diuersi done vien nominato Dominus Buoncompagnus Domini Altani Raynerij Giudice del Potefta della città d'Arezzo , come anchesi vedenella nostra Istoria Aretina , che fiori nel 1220. eBoncio fuo fratello fu Potestà della medesima Città ; Marino , e Ridolfino sono nomi- nati con isopraddetti in un'istromento , che si conferua nellasopraddetta Caff. dell'Ar- chivio della Badia d'Arezzo , edAlberico lor fratello è nominato in vn'altro istromento , che ficonferua nella prima Sacchetta dell'Archiuio diS.Bernardo , similmente d'Arezzo . Buoncompagnod'Altanosuddetto generò Adeodato , che fu padre di Federigo, che ebbeper figliuolo il Capitano Gerardo , de quali si vegganodue istromenti , vno apprcf- 1o il Sig.Gio: Batista Bacci , e l'altro in casa degli eredi di Annibale Bacci . DiBoncio d'Altano, nacqueroBianco , Ventura , Buonaiuto , e Buoncompagno , i quali fi veggano nelgeneral Configliodel 1256. che fi conferua nella sopraddettaCaff. della Badia d'Arezzo , ed alle Riformagioni di Fiorenza diquell'anno al suddetto libro d'Arezzo ! DiBuoncompagno (delqualesolo si vede generazione) nacquero otto figliuoli , cioè Ridolfino , Dragone , Antonio, Altonerio , Giunta , Bartoluccio , Isacco , e Maffeo . Bartolucciogenero Pagno , Vanni , eLotto , che fu padre di Francesco , edi Mauro , il quale generò Lotto,doue terminólasua linea , del quale se nefa menzioneinvn'istro- mentoconferuato nell' Archiulo di Murello d'Arezzo . Isacco suddetto generò Barrolomeo , Angelo , e Buoncompagno, iqualisononomi- nati in vn'istromento posto nell'Archiuio di S. Bernardo d'Arezzo , ed in vn'altro , che si conferua nella Fraternità di detta Città . Maffeo ebbe quattro figliuoli Pagno , Migliore , Buoncompagno , e Francesco , che fi leggono tutti nelprecitatoArchiuiodiS. Bernardo , e nelle Riformahionidi Fiorenza al citato libro . Di Francesco nacque vn figliuolo chiamato Bianco, che fu padre di Guido, dalquale deriuo tutta la famiglia de' Buoncompagni in Arezzo, oggiestinta , comesi vede nel no- strodiscorsogenealogicotutto compitodiquesta famiglia , la qualefu numerosissima nel tempo , che la Republica Aretina si gouernaua libera;epotente al pari di ogni altra d'Arezzo ; professò la fazzione Ghibellina , benchèvolessefare ogni sforzo , per mante nersi neutrale , e ció abenefiziodella suaRepublica . Si mostraqui l'albero per farvedere , achi auessequalche pretendenza di essere di que sti il negozio , comestaperlaverità . Guido 383 Guido1395. 1 Lotto 1 Bianco 1360. Francesdo Mauro 1 1 1 1 I Migliore Pagno Fradcesco 1320. 1 1 4 1 1 1 Lotto 1 Pagno 1 ☑ Buoncompagno 1 Vanni RidolfoGener. Maffeo 1292. Isacco Gen. Antonio Bartoluccio Dragone Giunta Altonerio 1 1 1 1 Buonaiuto Buoncompagno 1250. 1 1 1 GerardoCap. 1 Federigo 1 Adiodato 1 Buoncompagno Alberigo 1 1 1 I Bianco Ventura 1 1 Boncio 1210. 1. Ridolfino 1 Marino 1 1 Altano 1170. 1 1 Ridolfo prog. de' Confi datiDragonid'Alisi . Rinieri 1130. Buoncompagno prog. de' Buoncompagnidi Visso , ز .ediFuligno Gio:prog.de Boncompagnidi Bologna . ういい PaoloConte 1090, RidolfoConte 1050. : BuoncompagnoConte 1020. LVITOLFO CONTE Fiori nel 990. DaquestafamigliaBuoncompagna oggi in Arezzo estinta , ne sono vsciti deglihuo- mini insignisi in lettere , come in armi,esemprefeguaci del partito Imperiale , e come numerosi si rendeano ingran stima appressola parte Ghibellina ; e però Boncio fu eletto Poteftà di tutto lo statoAretino , e cerco sempre la detta fazzione di dare impiego a questiEroi , per fortifi care meglio ilsuopartito, e mantenere Arezzosempre al feruizio dell'Imperatore ;onde non è marauiglia divedere nella carica di Giudice Buoncompa- gno , il fratellodi Boncio, chel'efercirò perlungotempo; ed Alberigo fu onoratodall Imperatore di quella diSegretario , eConte dell'Aula Imperiale, come sivede intitolato in i 384 in vn'istromento,chesi conferua nei Archiuiodi S.Bernardo d'Arezzo. Illuftrò perònon poco questa famiglia Antonio figliuolodi Buoncompagno di Boncio suddetto , che per esseredottissimo in Teologia, fi rese così famoso , che Papa Gregorio X. lo chiamò al fuo feruizio , e conosciutolo in pratica gli riuscì conforme che lafama l'auea publicate; e però secolo condusleal secondo Concilio di Lione in Francia , doue fu inteso con ammirazione non folodel Papa , che l'auea moltoben conosciuto ; ma di tutti i Cardi- nali , Prelati , e nobili Franzesionde la sua stima fu tale, che forse huomoalcuno in questa profeffione non à potuto vguagliarlo ; e perciò si acquistò a viua voce in tale oc- cafione il titolo difommoTeologo .... Diquest'huomo al Mondoraro si conferua ancora una bellissima memoria nell'Archi- uiodeila Cattedrale Aretina di questo seguentetenore . CuiusAntoniusBoncompagni voluntati , vt opsequeretur Summus Poutifex Gregorius hocnomineDeci- mus , Romam ex Lugdunensi Concilio reuertens Aretio tranfire conftituit , ut exvetustissimisAretina Cathedralis Ecclesia monumentis babetur , at cumnon longius quam tertio lapide esset ab Arety Ciuitate gra- ui morbo correptus dieobijt ; cuius tanti Pontificis Corpus in eiufdem Cathedralis Ecclefiæ Sacello honorifi- ceferuatur ;&cum nouus Pontifex effet eligendus , vt eiufdem Antony Patria honor exhiberetur , Con claue celebratumfuit , &Pontifex electus Avetij . Nel fopraddetto Conciliodi Lione fu decretato , che l'elezzione del Papa, che prima nonsi faceua altrimenti , che per compromissum , velper accessum , si facesse in auuenire per Conclaue, eche il detto Conclaue si celebrasse doue moriua il Papa . Suppostoquello, vedranno i Leggenti quiui spiccare la stima indicibile di quest'huomo cotanto infigne; percheritornando il Papa dalfoprad. Concilio aRoma, arriuato a Fiorenza, doueua, per abbreuiareil cammino,tirare diritto aRoma per'la strada diSiena , ed ancora sfuggire Arezzo , che si gouernò quasi sempre a parteGhibellina; ma perdargusto ad Antonio , e far vedere alla sua Patria in quanto credito fusse appresso sua Beatitudine, volse andare ad Arezzo , ed arriuato al Castello di Quarata benquattro miglia distante d'Arezzo s'infer- mò , e quiui in poche ore mori . Ondestante il Decreto fattonel sopraddetto Concilio . ilConclaue si douea celebrare nel detto Castello di Quarata ; ma vt eiufdem Antonij honor exhiberetur . Conclaue celebratum fuit , &Pontifex electus Arety. Si caua , che il suddetto Anto- nionon folo fu grandemente onorato dal Sommo Pontefice, mentre, utobfequeretur illius voluntati Aretio tranfire conftituit; ma da' medesimi Eminentisfmi Cardinali elettori, e da tutti gli Ecclefiantici; poichè in grazia fua , e per sua onoreuolezza volfero , non ostante il fuddetto Decreto del Concilio fare il primo Conclaue della Chiesa di Dio nella sua Pa- tria , vt eiufdem Antony Patrię honor exhiberetur . Onore in vero , che non folo a la sua fami- glia nobılıflıma illustrato , ma la Patria ancora d'vna ben degna memoria . Edè necefla- rio credere , che nel fuddettoConcilio di Lione Antonio a doperasse il suo talento ama rauiglia; perche iprimiBaronidel Regnodi Francia, concorreano a gara a lodare il suo gran merito ; e sopra ognialtro il Bali di Scialon , come intendente nella professione Teologica , lo volse onorare delle fue Regie integne , stimandolo suggetto degno di por- tarle , e tenendo a grand'onore , chela sua famiglia ne facesse mostra in memoria del gran merito d'Antonio ,chelo rese alMondo immortale . Alfonso Ceccarelli introduce il suosupposto Autore P. Maestro di Vergilio nella sua Cronica del RegnoCattolico , elo fa parlare in lodediquest'huomo nella seguentema- niera . Quafamilia de Boncompagnis de Aretiofemper fecit Dragonem, post tempus vero, quoniam Antonius Boncompagnus Aretinusfun musIheologusin Concilio Lugaoneufi jecundo jub Gregorio X. PontificeMa- ximo donatafuerunt arma ab Hernesto Heroe Illustrissimo , Balyde Scialon in Gallijs , quæ funt quatuor Stella aurea in Campo Cianeo , cumdicto Timete Deum , &Serra Nigra : quoniam dictus Antonius in di- Elo Concilio multa egit in fauorem Ecclefia , ac RegniGalliarum . Iaco familia pradicta ex tuncreliotis Draconum infignijs usa est huiufmodi armis ab anno 1270. Mala memoria realmente , che di ciò sia la veddiappresso il CanonicoGiorgioBuon- compagnid'Arezzo , di cui ne preficopia , ed oggi fi conferua nell'Archiuio della Badia d'Arezzo nella Cassettadi scritture diuerse,chegli vennedi Francia autenticata, la quale, èdel seguentetenore . AntoniusBoncompagnus Aretinus in Lugdunenfi Concilio Jummus Theologus ; qui quidem Antonius multa egit infauorem Ecclefia , &RegniGalliarum; ideo ab Hernesto Heroe Illustriffimo , &Balyde Scialon 1 385 Stialonin Gallijs fueruntdonata arma; quæ funt quatuor Stella in Campo Cianeo cum diftoTimete Deum , Serra nigras coviuente familia de Boncompagnis vsa est huiufmodi armis nonrelictisDragonisinfi- grys. Ilche è verissimo;perche isuddettiBuoncompagninon hanno mailasciatoil Dragc- ne, come insegna vetustitlima della famiglia de' Dragoni . *Ifacco fratello del sudd. Antonio , fu celebre , eperò fu onoratodalla sua Republ. di molte caricheprimarie , e spedito molte volteCommessario, ed Ambasciatore in diuerfi luoghi , tenutoda tutti pergran politico , e di gran prudenza , acquistandosinel mestier dell'armeil titolodi cauto;e però in vn'istromento, che si conferua oggi nell'Archiuio della Badia d'Arezzo nella Cassetta discritture diuerse da noi in essa ripostedopo la mortedelCanonicoGiorgio Buoncompagni , (che è una spedizione periGhibellini alla Re- publica di Siena) gli danno il titolo di cauto . Rodolfino tra i suddettisuoifratelli passò nell'opinione degli huomini per il più gran Configliere, che vinesse in que' tempi;efu stimato nonsoloda' Ghibellini, ma ancora da' Guelfi perhuomo singolare ; e perciòGuidone Marchese delMonte S. Maria quando fu Potestà della Repub. Aretina , si serui sempredel suo consiglio, enonterminauamai cosaalcuna senza prima intendere il parere di questo RodolfinoBuoncompagni; il qua- -le per le sue eccellenti, ed isquisite qualità, fu acclamatoCapo, eGeneraledella fazione Ghibellina , compostadella più fiorita nobiltàdella Toscana; infine la sua voce fudeci- siua intutteleconsulte de' negozj di pace , e di guerra , perche la Republica Aretina era gouernatada' Ghibellini . Dragone fratellodel sudd. Ridolfino, fu anch'essocelebre nel mestier di Marte ; ed in tuttele occasioni di guerra ebbe onoreuolisfimi impieghi ; facendoneanche del suovalo- re teftimonianza F.Serafino Radazzi nella sua Istoria . Fu granCapitano Bartolomeo figliuolodiBianco, che persopranome fu detto il Ba- gufa nominato in molteguerre de' suoitempi; e se nevede onorata memoria in S. Do- menicod'Arezzo doue fu sepolto , Fiorino in lettere il Canonico Pietro figliuolo di Biagio, il quale meritòdi essere Lettore di Leggenelpublico studiodi Bolognna , come apparisce nelrigistro de' Lettoridel 1552.come ancora Cristoforo figliuolodi Fabbiano cheoltre l'eflere stato Lettore di Filosofia nellVniuersità di Siena ,fu nel 1507. Rettore dellostudio di Pisa . TralascioiCapitani, edaltri Eroi de' Buoncompagni ; ed Alberto Nolano in vita Al- bertiMagni , fa onoratamenzione del valoredel Capitano Cristoforo Buoncompagni . Equesta Casa èterminata in vn Frate di S.Domenico , chiamato F. Angelo Buoncom- pagnida noimoltoben conosciuto per vnode' primi Letterati diquell'Ordine , auendo compostomolte opere , che noi abbiamovedute scritte amano , che vn giorno potreb berodarsi alle stampe. N FAMIGLIA DE' BVONCOMPAGNI DI VISSO , E DI FVLIGNO. On potendo tanto noi assistere, mentre in Fuligno si daua alla stampa il nostro discorso genealogicodella famiglia Dragona Buoncompagna , per elercitarfial- lorada noil'Economiadel Monastero di S. Pietro d'Afifi; si fecero dallo stampatore mol- tierrori, ematlime inquesta famiglia di Visso , e di Fuligno , a segnotale , che mi con- uenne ristampare mezol'albero ; maperquestonon si poté rimediare a gli altri , che si mandarono fubitoa Letterati ;bencheneldiscorso nonvi fusse (come nell'albero) erro- re essenziale, se nondiqualchesbaglio nell'abbaco ; e però il Lettore mi compatira, se qui adistesadanoisirimostra . Di questa famiglia di Villo , edi Fuligno ne fece l'albero Lodouico Iacobilli, e quan- tunqueimperfetto ne o presoquelle cognizioni, che mibisognauano, rimettendomi nel rimanente aldetto lacobilli,comeAntiquario diligentissimodell'Umbria ; parło perónel moderno, enonnell'antico , vedendofi nelsuopedale fino a4. anni, chedanoi poièstato inuestigato col vedere quegli Archiuj; edin quello dellaCattedrale d'Asifi da noi veduto , dopo l'avere quest'albero stampato fi troua Buoncompagno Buoncompagni , il che ci addita essere stati dueBuoncompagni ; l'vno figliuolo di Paolodi RidolfodiBuoncomp. come si è dimostrato negli altrialberi di sopra el'altro figliuolo di Buoncomp. Conte Ccc di 386 di Macereto , che fu padre di Cataldo , secondo il Dorio nell'istoria de Trinci , il quale genero BuoncompagnoConte di Macereto , che fiori nel 1240. e fu padre di Vgolino , il quale si legge nell'Archiuio di San Pietro di Perugiaal Protocollo segnato492, fol. 25- tempore Ioannis 22, a' 28. d'Ottobre intitolandosi Vicario della Terra , e Comunedi Cerreto , e sedeua pro Tribunali nella città di Perugia , come Giudicedel Potefta; da questo nafce poi Buoncompagno , che generò quel Cataldo, che fu Giudice del Pore- ttà di Fuligno ; come nota il lacobilli nelle Croniche di Fuligno , chiamandolo Giudi- ce dell'Appellazioni del 1341 . Diquesto Cataldo Giudice nascono due figliuoli Apollonio progenitore de' Buon- compagnidi Fuligno nel 1402 , - DaBante figliuolo di Cataldoseguita la famiglia de'Buoncompagni di Visso,e nasco- no Pier Marino padre di Buoncompagno , e Pier Matteo padre di Lodouico , che piantó la fua famiglia in Belforte ; questo Lodouicogenerò Francesco padre di quel Niccolo , che mori Arciprete in Belforte , della qualgenerazionenon abbiamoaltra cognizione, Apolloniofigliuolo del suddetto Cataldo genero Troilo , Giustino , e Cataldino , che fu padre di Carlo , Di Troilo primo,nasce Troilo secondo,che fu padre di Apollonio,chegenerò Troilo, e Buoncompagno padre d'Ercole, e di Cataldino, che genero Buoncompagno , oggi vi uentein Fuligno . Di Giustinosudd. figliuolo di Trollo primo, nasce Troilo secondo, padre diGiustino secondoDottore di Fulignonel 15 20. Giustinogenero Franc. padredi Angelo;e Pietro Paolo padredi Giuftino terzo . Tutto il sudd. albero danoimoltome glioesaminato , e trouato difettoso , con il confenfo delfudd. Lodouico Jacobilli fi ri- Itampo da noi , esi aggiunse in tutti que' libri , che non si erano ancora mandati fuoras equesto auuiene a chi troppo li fida , non douendofi fidare netampocode Letterati , se daloromedefiminon si mostra l'autentico ; e però lesiamovenuti gelosi, douiamo ef- sere compatitidagl'intereslati delle famiglie , perche chì è scottato dall'acqua calda , te meancora la fredda , Si che dall'lacobilli nelle sueCronichedi Fuligno , dalDorio nella sua Istor. de Trinci, che l'uno, e l'altro riportano istromenti, e da Carlo Cartari nel suoTrattatodegliAuuo cati Concistoriali, si è cauato il sudd. Alberode' Buoncompagni di Vino , e di Fuligno, de' quali si notano moltihuomini infigni , come tu dinon poco grido il sudd,Vgolino, che per la fua fama fu impiegato in molti gouerni ; ma in Perugia si fece conofcere per huomo raro nelle lettere ;e però sempre da' Peruginifu adoprato in seruizio di quelCo mune ; come dinon minor fama fa Cataldo figliuolo diBuoncompagnoConte diMa cereto , che per il suo valore fu stimato degno di molte carichedi Giudice di varie Città , edin particolaredi Fullgno nel 1341. edaltre , comenota ind. famiglia il diligentiffimo lacobilli , con ifopraddettiAutori , che commendanononpoco, Cataldino versatissimo nelle lettere , si refe in esse talmente tamoso al Mondo tutto , che in fine riconosciatodal Pontefice iltuo merito, fu dichiarato AuuocatoConcisto- riale , del quale ne parla Carlo Cartari , Decano degli Auuocati Concistoriali nel Cata Jogodi detri Aunocati fol. 85. Cataldinus de Boncompagnis de Visso ex ipfius assertione mihi constat vixisse Aduocatum Confiftorialem, vid. lib.1 . Confiliorum . Vitimorum voluntat. Conf.113. : Nos Cataldinus de Boncompagnis de Visso , et FranciscusMaria Plotus deNouariaamboAduocati Con fiftoriales,ita confuluimus pnanimes. Edeffo foggiugne Emicuit sue qui juris prudens prastantiffimus, etin Forensi usu versatissimus , Nonnulla ipfius Confilia leguntur impressa inter Conf. Crimin. diuerfor. precipue libro primoin parues , Conf. 52.53.54.55.56.57.58. et 59. lib. 1. eorumdem infol. Cor), 68. etlib.2 . Conf.22. Opusculum edidit de Translatione Sacri Concilij Bafilea adinclitam Ciuitatem Ferrarię , ac de Viribus , et importantia Litterarum eiufdem , et de Poteftata Pape . Tractatum quoque de Syndacatų ,summopere commendatum. Quo anno in humanis effe deferit , me latet , ad fenectam tamenperuenit,vt liquet ex proemio eiufdem Tra- Etatus,et indicat Anton. Scap. in Tractatu de Iure nonscript. lib.4.6.34. n. 7. ibi ut legitur de Cataldino de Boncompagnis insuo Traft. de Syndicatu in principio , vbi afferit ,je imitaturum in compofitione d. Tra- Status Catonem, qui annum agens oftuagesimum sextum ,gracis litteris poft latinas appetijt erudiri , Ab Anonymonuncupatur ExcellentiffimusV.I.D. Comesque DuranteDorionella sua Istoria de Trinçı, parla del padre di Cataldinonellaseguenτε 387 temaniera. Nel 1402.VgolinoTrincicredVicario intutto il suo stato M.Apollonio diM.Cataldino . QuelM.Apollonio fuhuomocelebre non punto inferiore a suoi ascendenti, ed essen- doseguacede' Trinci , e molto a loro caro , e fedele, fu da Vgolino capo della suddetta famiglia , Sig. di Fuligno , ed'altri itati, creatofuoVicario in tutto illuo dominio , al qualedono ancheuna casa dentro Faligno, doue poi abito tutta la sua fan glia , e difcendenza ; e perfeuero in quest'vfizio fino al 1427. carica in vero molto confiderabile , perche gouernaua nonfolamente Fuligno, ma Nocera , Beuagna , Treui , Montefalco , Bettona , edaltri luoghi ; ed oltre l'effere stato Potestadi Fulignodel 1408. edel 1409. fu anche Potenadi Fiorenza, comese neconferua la patente in pergamena appresso i Buoncompagnidi Fuligno . Si leggono nelle Riformagioni di Fiorenza al libro delle lettere del 1402. lettere, che scriue la Republica a' Signoridi Camerino, e de fuligno, commendando in effe gli otti- miportamenti fattidaM.Apollonio di Visso Conte di Macereto de'Buoncompagni , mentre era Potestà di Fiorenza del 1403. negli vitimi sei mesi ; eperó si vedel'errore commesso nonsolo dal Dorio ; maanche dal Cartario, dicendo eglino efiere questo stato Potestà di Fiorenza nel 1423. nonaccorgendofi dell'imposibilità ; mentre asseriscono , che ilsuddetto Apollonio fu creato VicariodaTrinci nel loro stato nell'anno 1404. che vi perfeuerasse fino all'ann. 1427. rendendosi incompatibile , che in vn medefimo tempoesercitaflequesteduecariche; onde fideue conchiudere, che le raccomandazionidellaRepublica Fiorentina , equelle del meritoproprio , lo portassero ad vnatal cari- ca,nella quale ebbe occasionedi far campeggiare il suo granvalore , edi farvedere, che chì loraccomandaua , conofceua moltoben da lontano le virtù singolari di sì gran fuggetto , e peròdimorò nel Vicariatotuttalasuavita . Edallib.dell'elezioni , egiura- mentidegliVfiziali , e Rettori del Comunedi Fiorenza , edaquelle Riformagioni sivede, che a 5. di Luglio del 1 403. M.Apollonio di M.Cataldo di Visso Potestadi Fiorenza , fa il suogiuramento . Bante fratellodi Apollonio , figliuolo di Cataldo , pareggio con i suoi gran meriti, virtù il fratello; anzi con questiebbetanta forza , che fece reintegrare la fuafamiglia nell'antico lor feudo di Macereto; e però in legno di ciò li leggel'ınfrafcritto Breue,non soloa fauoredi Bante , maanchediApollonio. N Bonifatius Epifcopus Seruus SeruorumDei . Dilectis filijs nobilibus viris Banti , &Apollonio D. Cataldi de Visso Comitatus Roccha Macereta Spoletana Diœcefis. Salutem , &лро- Stolicam Benedictionem , Vmerus grandium , multipliciumque virtutum,quibus personasnostrasde acceptanobis , grata fidelitate notandas infigniter agnouimus , magnaque deuotionis affectus, quam erganos, &Roma- nam Ecclefiam comprobamınıgerere , &gessisse meritonos inducunt, vtvos,vestrosque natos ,&poste- ros, fingularis beneficentia , gratia,&honore attollamus . Cumitaquesicuti nobis relatis fide dignis innotuit , veftri progenitores de Terra Roccha Macereta SpoletanaDiœcefis originem traxerint , ipfaque Terra , quæ iam adfolum quodammodo redacta est folemne alias Fortilitiumfuerit, quam plurimis nobilibus,&incholishabitatum;&ideo ad ipfius Terradecorem plurimum censeatis quod ipja Terracum fuis edifitiys,ac territorio,&districtu Comitatus titulo decorare ; vosque veftri filiy &pofteri indepossitis, &Apofto- lica munificentia gratia &omites nuncupari , Nos vestris affect.bus huiufmodi annuentes motu proprio,non advestram vel aliorumpro vobisfuper hoc oblata petitionisinstantiam , fed nostra mera liberalitate , et certafcientia prafatam Terram RocchaMacereta cumfuis edificys , territorio et districtu , acpofleffionibus , et pertinentys vniuerfis Comitatumfecimus , et conftituimus auctoritate Apoftolica per prajentes . Volentes ,ac etiam decernentes , quod dicta Terra Roccha Macerate, cum eiusdem edificis , territorio , districtu , poffeffionibus , etpertinentus deinceps perpetuis futuris temporibus Comitatus Rocche Mace- rete vocetur, ac etiam nuncupetur; Vosque diftosquenatos corumque , accuiuslibet ipforum filios , et he- redes , acfucceffores, et nunc eiufdem Comitatus Comites RoccheMacerete constituimus , et fimiliterfacimus, etperpetuo deputamus , decernentes vos eosdemque natos, aceorum,et cuiuslibet ipforum filios , etheredes, et fucceffores Comitatus Rocche Macerete exiftere , et fic de cetero ab omnibus cenferi, Cec 2 nomi- 388 nominarı , ac etiam nuncupari debere , &omnibus , &fingulis emolumentis , honoribus, commoditatibus , immunitat. &priuilegys quæ alys Comitibus conjueuerunt hactenus ab Apoft.Sede concedi licité gaudere, libere insignia , &officia huiusmodi Comitatus habere deferre , &extraere poffitis . Volumus autemquod infra duos menfes , postquampræsentes litteras receperitis vos tam vestro , quam dictorum Natorum nomi- ne , in manibus diletti fily nobilis Viri Andrea Tomacelli Prouincia Marchie Anconitana pro nobis , Ecclefia Romana Rectoris , fidelitatis debitum præstetis in forma folita iuramentum . Nulli ergo omnino bominum liceathancpaginam noftre conftitutionis , deputationis, decreti ,&voluntatis infringere , vel ei auju temerario contraire.Si quis autem hoc attentare presumpseru indignationem Omnipotentis Dei , aç BeatorumPetri , &Pauli Apostolorum eius se nouerit incurfurum , Datum Roma apudS. Petrum nonis Maiy Pontificatus nostri 12 . Ioannes de Bononia gratis de mandato D. N. P.P, いい Carlo figliuolodi Cataldino Auuocato Concistoriale , fu Dottore famoso, e Senatore di Roma ; carica , che illuftra nonpoco la sua persona , e la famigliatutta , Buoncompagno tigliuolo di Pier Marino, tu huomo ornato di gian virtù , e pruden- za , che gareggiandoquesta con il valore , fu dichiarato Potesta del 1455 , della città di Spoleti. Ma Troilo figliuolo d'Apollonio suddettovguaglio in lettere , ed in armi , il padre,ed il fratello Cataldino ; poichè auendo congli altriBuoncompagni, prestati feruizį rileuan- ti all'imperatore Sigilmondo, merito non folo per se , maper il tuo fratello Cataldino , e suoi difcendenti l'infrafcritto priuilegio , che fi conterua appresso Buoncompagno Buoncompagnidi Fuligno , che é dell'infrascritto tenore , 1 1 Sigismundus Dei gratia Romanorum ImperatorfemperAugustus , acUngheria , Boemia , Dalmatia, Croatia Rex . Adperpetuam rei memoriam , Obilibus , NO , &egregijs Viris Troylo de Boncompagnis de Visso Militi , &Comiti , ac Cataldino de Bono compagnisde Vislofratribus vtriufque iuris Doctoribus , Sacri Lateranensis Palatij Comitibus , Sacri Impery fidelibusdilectis , gratiam Casaream, &omnebonum septigere Imperatoria dignitatisJubli- mitas , &c. Sanè ad notabilem , &multum confiderandam veftra circum/peftionis industriam , acvirtute fidei erga nos , &Imperium Sacrum deuotam constantiam ,quibus circa nos, &in pery Sacri prelumendos honores prouideatur cura peruigılı claruistis , &c. Vos quosvirtutis claritas , & laudabilium morum ve- tustas speciali decore reddat infignes: Omnes quoque bæredes vestros a vobis legitime descendentes , Docto- res , vel Milites dumtaxat , &c. Confilio Procerum noftrorum ex certa fcientia, &de plenitudinepotestatis Sacri LateranensisPalatij Aulanostra ,&imperialis Concistory Comitesfacimus , creamus , &erigi. mus , nobilitamus , attollimus , &authoritate ' mperiali gratiofius infignimus cumomnibus honoribus, pri- uilegys , immunitatibus , libertatibus , &c. Dante vobis Troylo , Cataldino , &descendentibus ve ftris Doctoribus , jeu Militibus , eadem Imperiali authoritate plenam poteftatem creandi Notarios publicos , feu'I abelliones ,&Iudices ordinarios ubique locorum , &perSacrum Romanum Imperium ; qui idonei funt ..... jufficienter experti , cum plenaria potestate ad Notariatus , &c. Ideo eadem authoritate vobis , &hæredibus vestrisfupradictis concedimus , &largimur , quod paleatis , &poffitis naturales ba- Aardorum , spurios , manferes ,nothos , incestuosos copulatiuè , aut disiunctiue , &quofcumque illicitos , damnato coituprocreatos,Jeu procreandos viuentibus , veletiam mortuis comparentibus legittimare illu Strium tantum Principum , Cominum , & Baronum filys dumtaxat exceptis , &eos ad omnia iura leguti- marefiituere ,&redimere , omnisquegenituræ maculam penitus abolere , ipsos restituere ad omnia ,&fine gula iura Juccessionum,etab inteftato cognatorum,et agnatorum honoris, et dignitatis, et adfingulos actus legittimos , acfi effent de legittimo matrimonioprouenti ; dummodo legittimationes per vos , et baredes ve- Stros pradictos fiende , ut pramittitur non præiudicare filius legittimis , et bared quam ipsi cumlegittiman- dis per vos baredes vestrospradictos aquis pofterioribus fuis fuccedant parentibus , et agnatis . Nonob- ftantibus quibufcumque derogamus deplenitudine Imperatona potestatis perprafentes . Caterum , vtvos clarè cognofcatis quantum cari pendimus vestra fidelitatis obfequia , et fidei puritatem erga nos , et Sacrum In perium exbibita , de uberiori plenitudine gratiaspecialis , vobis , et omnibus haredibus , et descenden tibus vefiris legittimis ; nostra authoritate Imperiali virtute prafentium concedimus , et largimur arma , et nobilitatis infignia , videlicet Clipeum cum Campo insuperiori parte azzurri, et tota parte infra Glauci,jeu rubri coloris ; in cuius quidemfuperiori parte tres canne glauci , feu rubri coloris continentur . In mediove- ro eiufdem Clyper, et Campoglauceo , seu aureo Aquilacum duobus capitibus , media pars nigri ,medig etaltera 389 media pars albi coloris habetur, etc.Ethocubique ..... ferre , etgestare valeatis , et iftis vexillis , Sigillis , ac in omni exercitio meliori , etc. Nulli ergo omninohominum liceat , etc. Datum Ferrarię Anno Domini 1433. die 17.MensisSeptembrisRegnorum noftrorum Ann.Hunga- rig 47. Romanorum 23. Boemię 14. Imperij vero 1. A Marqualdus , Calpur Sig. Miles I. V. Cancell. Loco Sigilli dicti Imperatoris . : : Sigismundus Dei gratia Romanorum Imperatorsemper Augustus, acHungarie,Loemię ,Dalmatię , CroatięRex, Questosuddetto priuilegio vien pureaccennatoda sopracitati , Dorio, Cartario ,ed Iacobillinelle loro precitate Istorie . Perlo che acclamato in tutta Italia ilConteTroilo , fu dalla Republica di Siena l'ann 1418, onoraro della carica diPotestàdiquellaCittà , e suo dominio , doue fe ben cono- scere,che ineffononcedeano l'Armialla Toga; e però la Rep. di Fiorenza auendoespe- rimentato in più occasioni il suo valore a'suoi danni, per no auere fi grandhuomoperni- mico, mosse ogni pietra per legarlo asuo benefiziodichiarandolo l'an. 1423. fuoCapit. generale , nellaqual carica riuscia marauiglia ; per lo chè merito , che la fucdetta Repu- blica , per eternare la gloria nella suanobiliffima progenie gli affigesse la seguente ifcri- zione con le sue armi poste nel Cortiledella Balia degli Otto di Fiorenza , sotto l'anno 1424. Magnificus Miles Virferuantissimus , Æquispectatus Legum Interpres, Clarus quoquePretor inuentuis Maceretę Comes celeberrimus armis adBoncompagnisTroylus cognominefulgens , armafuaboccelsoposuit radiansque colore . Ed alle Riformagionidi Fiorenza al lib. de' giuramenti , ed elezzioni de' Rettori fo- restieri segnato V.filegge . Del 1432. a' 21. di Marzo , il Conte Troilo di M. Apollonio di Visso Caualiere , e Potesta di Fiorenza ; il che ci fa credere essere stato due volte Po- testà di Fiorenza , come è successoin altri .. Giustino fiori nelle lettere al pari diogn'altro, emostre ssi vero figliuolodi Apollonio, enon di Troilo, come male si posenell'alberodal modetto lacobilli, poichè fu del 1409. Giudice dell'Appellazioni di Todi , e nel 1444. Gouernatoredi Cascia , dalche fi viene a conoscere l'errore preso . : Troilo il giouane figliuolo postumo del primo Troilo acquisto nell'arte militare gradi onoreuoli , per i quali ascese al grado di Canaliere del Cingolo Imperiale . Troiloquarto figliuolo di Apollonio, che fu terzo genito del detto Apollonio,fu mol to infigne nelle lettere , per le quali meritò di effer creatoVescouodi RipaTrafona del 1578, ed arriuo tant'alto il tuo merito , che Papa Gregorio XIII. come della sua stirpe, lo creòVesconodella sua Patria diFalignol'anno 1581. e mori del 1584. come riferiscano il Dorio , l'Abbate Vghelli , ellacobilli . Buoncompagno fratello del suddetto Vescouo , fu valoroso nell'armi ; e fu padre di Er cole, che fu AbbateCommendatariodella Chiesadi S.Pietro di Todi; edin vltimo Angelodi Francesco Buoncompagni , fu valoroso Soldato , che mori poi in Soria . Viuano oggi questi Buoncompagni in Iuligno , poueri dibeni difortuna , ma grandi di animo , e ditpirito ; e perche la fortuua souente gira la sua ruota , potrebbe eflere vn giorno ,chedalla medefima fufierocollocatinel lorpriftino stato di grandezza . L'al- bero è l'infrascritto . Nic 390 Niccolò 1640.. 1 Francesco 1600... 1 1 1 Buoncompagno 1640. 1 Cataldino 1600. Ercole Abbate 1 1 ~ Lodouico 1560. Troilo Vesc. Buoncompagno 1560. 1 1 1 Pier Matteo 1520. 1 1 li Apollonioterzo 1520. 1 1 し Giustino Angelo 1600. 1 1 1 1 Pietro Paolo Franc. 1560. 1 1 Giustino 1520. 1 Troilo terzo 1480.. 1 Lodouico 1480. Buoncompagno Troilosecondo 1480. 1 1 PierMatteo 1440. Pier Marino ~~ 1 1 1 1 Bante 1401. : 1 1 Carlo 1 Troiloprimo 1440. Cataldino Giustino 1444. 1 } 1 }}}} 1 Apollonio 1400 1 1 Cataldo 1360. Buoncompagno 1320. VgolinoConte 1280. 1 Buoncompagno Conte 1240. 1 Cataldo Conte 1200- 1 Buoncompagnoterzo 1160. 1 1 Ridolfo Sig. d'Asisi BuoncompagnoContediMace: Gio: prog.de Boncompagnidi prog. de' Confidati reta 1120. Rinieri prog. de'Buoncompagni d'Arezzo. Paolo Conte 1080. 1 Ridolfo Conte 10400 1 BuoncompagnoConte 1000. 1 LVITOLFO CONTE Fiori nel 980. Bologna . FA 391 FAMIGLIA DEBVONCOMPAGNI DI BOLOGNA. N On vi è chì neghi, che la famiglia de' BuoncompagnidiBolognanon prouengada queglidella cittàd'Atili, doueiu daquesti riconosciuto quelfepolcro , che è nelCimiterio della Chiesa di S.Francefco d'Afilidi Ventura di Rainaldo nel 1997. con la sua arme di tre colli , e capidi Draghiinpietra roffa ,vera insegnadella nobil slima famiglia Dragona , comesepolcro dico de loro propriarcendenti , ed il tutto fecero per manodi Notaro . Dall'auer veduto noitutti gli Archiuj della cittàd'Asisi , abbiamo notato , chei Buon- compagniprogenitoride' Buoncompagnidi Bologna , dimorarono in Afisi final 1250. onde nonprimadiquest'anno in circa 11 poffano trouare in Bologna . १० C Si chèdunque , per venire alla dichiarazione dell'albero , lecondoiprecitati Scrittori, escritture; Paolofigliuolo di Buoncompagno di Gio: dell'altro Paolodi buoncompagno di Luitolfo, come si è da noirimostrato nella famiglia Dragona, fu padre di Gio; chegenerò quel Buoncompagno , che piantola tua famiglia de' Buoncompagni in Bologna , doue li accaso con Niccola di Bolognetto Fagnani , dalla cui coppia nacquerotuttii BuoncompagniBologneli;vedendolidel fopraddettoBuoncompagno diGio: Buoncom. pagni , iltromenti del 1245.edel 1250. rogatida Buonscagno Sindaco in Afifi, che si conleruano nell' Archiuiodella Catedrale di detta Città , e la fuan oglie vedendosi viuere in Bologna fin'al 1319. fi crede, che prendelle moglie giouane, ed mmatura eta,e che viuefselurigo tempo , come aben notato Gatparo Bombaci nella raccolta fatta da Annibale Gozzadino Caualiere Bolognese de' matrimoni contratti inBologna, estratti dall'Archiuiopublico . Questo cognomede' Fagnani , è cognome Pontificio , ed abitauano i Fa- gnani inBolognain strada maggiore , nella cafa, che oggi pofieggano i Bombaci nobili Bolognesi . La tuduetta Niccola fu figliuola di Bolognetio generato da quell'Vgo Fa- gnani , che fu alla guerra Sacra del 1217. come fi dice nell'Istoria diBologna; onde impa- rentato il nostroBuoncompagno con vna famiglia nobile, éneceffariocredere,che an- dasse in Bologna con buone ricchezze , che sono il vero sostentacolo della nobiltà. Nasceda luddetti Buoncompagno , e Niccolasua moglie, Pirrino , che dell'vnose dell altro si veggano molti istromenti di compre di beni stabili , che si conferuano nell'Archi uiodi Bologna legati inlibro. DiPirrino nacque Pietro Dottore di Legge , come si vede al libro de' Dottori Legisti Bolognesi , dell'Alidosio . Pietro fu padre di Gasparo , e diDragone ;Gasparogenerò lacopo , Biagio , e Pietro , iquali si veggano nominati nella Nomanzia dell'Alidoli ;Biagiogenero Niccolo, che fu padrediGio: Batista ; e lacopogenero Cristoforo , e Francetco . DiCristoforo furonofigliuoli Buoncompagno, Vgo, Lodouico, e Giacoma moglie di Angelo Michele Guastavillani, che fu madre di Filippo Guastavillani Cardinale . DiBuoncompagnosuddetto nascono Filippo, Cristoforo, Girolamo, Gio:Francesco, eSebastiano . DiVgoPapa,dettoGregorio XIII. naice lacopo , che fu padre di Sforzał di Francesco, e diGregorio, che fu padrediGio: diGirolamo, e diVgo; questi vltimi so- no noti , e da noi conosciuti , epublicati dalla fama in tutto il Mondo ; gli altri tutti fi ca- uano dal sopracitato Alidosio , da di cuiscrittiabbiamo formato tutto l'albero de'Buon- compagnidiBologna , essendo quegli vno spogliodi un'infinità d'istromenti autentici Eper chiarezza maggiore di chi legge fi poneda noi l'albero formato in quest'opera , benche sia stato danoi a parte dato alle stampe in Fulignol'anno 1662. ۱ • ΞΥΛΟΥ OTIVI Gi- 392 GirolamoCard. 1640. VgoDucadiSora Gio: SenatorediBologna . 1 1 1 Francesco Cardinale Gregorio1600. SforzaMarchese diVignola 1 1 1 1 : Giacomo Generale di S. Chiesa 1560. : 1 Gio: Franc. Sebastiano FilippoCard. 1 Lodouico 1 1 Gironimo Senat. 1 1 1 د 1 1 1 1 1 Cristoforo 1 1 Arciuefc. 1 1 1 1 1 VgoPapa 1520. 1 1 1 1 Buoncompagno 1 1 1 Pietro 1 Gio: Batista 1 Niccoló 1 Biagio 1 1. Cristoforo 1480, 1 Gasparo 1400, 1 Francesco 1 لها لها لها لها Jacopo 1440. 1 Pietro 1360. 1 Pirrino 1320. 1 1 : Dragone 1 Buoncompagno 1280, Ridolfoprog. de Buoncompagnoprog.de' Gia: 1250, Confidati 1 Buoncompagnidi Visso 1 Paolo 1210. 1 1 1 Buoncompagno 1170. 1 Gio: 1130 1 Paolo Conte 1090. 1 RidolfoConte 1050 1 BuoncompagnoConte 1010. 1 Rinieri prog. de Buon- compagni d'Arezzo, LVITOLFO CONTE Fiorì ncl 980. 1 1 i : i : Di 39.3 Dimostrato l'albero de' Buoncompagni di Bologna , è forza di venire al racconto dell'azzioni illuftri , fatte da' Campioni di questa Casa , le qualivenganocompendiate tutte quelle , che vin cuore vmano può partecipare in vn'huomo solo , che fu Vgo Baon- compagni , che àsaputobene stancaretutte le penne d'Europa in descriuerle; poichè asceso all'ImperiodelMondotutto , che è il Vicariato di Crifto , e chiamatofiGregorio XIII. à insegnato a tutti i suoi fucessoriil vero modo di gouernare , col mostrarfi padre Vniuerfale, edacerrimo difensore della Religione Cattolica , la qualc estinta, resta cor- rotto ilMondo; e contutte le sue azzioni veramente Sante , seppe rapire i primi Poten- tatidell' Vninerso , che fi mantennerocol suo esempioforti contro l'eresia . Lo dichino tutti que' Letterati delConciliodi Trento, alquale sempreintrepido assiste fino alla ter- minazione ,dopo la quale ritornato in Romaper ilsuobene oprare , e sue marauigliose doti, fu creatoda PapaSisto IV. Cardinaledel titolo di S.Sifto , e conosciutolo ripieno di grandiffimitalentinel medesimoanno la Santità Sua lomandò Legato a Latere in Spagna, didoue fatto ritorno , fu poi creato Papa con vnconcorso vniuerfale di tutti i Cardinali, e voti di tutti i Principi dellaCristianità . Che non fece, e chenon opròque- ito S. Pontefice , dopo che fu aflunto al Pontificato, con tutti i PrincipiCriftiani per spronargli control'inimico comune?Lodichinol'Imp. eCarlo Re di Francia, a cui mol- tainclinazione aueua ;ma essendo questo Re Criftianissimo tormentato nel suo Regno dagli Eretici , efatta contro di essi quella giornata famosadi S. Bartolomeo, nella quale furonovecisi fopra70. mila didetti Eretici , restaua percio legittimamente impeditodi non potere esequire i pensieri buoni, e santi disì gran Pontefice ; il quale vedendo nonpotere oprare quello, che auea in mente , per sottomettere il Turco, si voltò in diffondereifuoitesori, partendogli all'Imperatore , al Redi Francia , ed al Re di Spagna, acciò eftirpassero gli Eretici, che affliggeuano più che maila S.Chiesa, comeil tuttorac- conta il Platinanella vita diquesto Pontefice. Sitace lefabrichesuperbe fatte in Roma ,deile quali parlino i RR. PP. Giesuiti, che so- praognialtro furonofauoriti , tenendone fin'ad horanel lor Collegio la memoria, col fareeffi dipingeretutti iColleg) , che auea in varie parti delCristianesimo fatti fondare il fuddettoPapa , che passano il num. di 70. e con il tuo ritratto nella Sala maggiore del dettolor Collegio, si leggano l'infrascritte parole . GregorioXIII.P.M. huius Fundatori Societas leju amplissimis abeo priuilegijs munita , &ingentibus auttabeneficijs vniuerfainboctotiusOrdinisSeminarioParentis Opt. memoria fuiquegrati animi monu mentumP : Nonfurono foli i Padri Giesuiti , ma le Religionitutte amate , ed aumentatedaque- sto Papa,ed il Secolo ancora ,che in vita gli dirizzo in Campidoglio vna Statuadimar mo, sopra la qualedopomorte vipose la presente iscrizione . .... 1 GREGORIO XIII. PONT. MAX. Ob Farina vectigal sublatum , Vrbens Templis , &operibus magnificentiffimis Exornatam N.S. Oftingentiesfingulari Beneficentia in egenos distributum . ObSeminaria ExterarumNationum im Vrbe, Actotopæne terrarum Orbe Religionis Propaganda causa instituta , ob paternam Inomnesgentescharitatem,quas, Etvitimis noui Orbis Injulis Iaponiorum RegumLegatos triennij nauigatione Ad obedientiam Sedi Apostolica Exhibendam primum venientes Rom. ProPontificia dignitateaccepit . SPLR. : insia 12 Ddd Eperò 794 EperòCarloCartarionelsuolibro degli AuuocatiConcistoriali, parlandodiCatal- dinode' BuoncompagniAuuocato Concistoriale,pronunzia in lode di questa famiglia, edel Pupa l'infrascritte parole . Boncompagnafamilia Orbi præcæterispeperitTroylum Militem de Visso Cataldini nostri , (vtopinor) germanumfratrem , anno 1436, creatum Senatorem Vrbis adfex mensespost PazinumD.Palla deStroz- Zis Domicellum Florentinum . Carolum de Visso,anno1460 in eamdem Senatoriam dignitatem Equitis Diediolanenfis . Hugonem Bononienfem , Viwumlegali scientia non mediocriter excultum ,vitaque inte- gritate , atque Chriftianæ Religionis zelo celeberrimum , qui post varios dignitatum gradus tandem ad fu- premum Petri Solium, Gregory XIII. nomine , confcendit, cuius præclara facinora ubique elucefcentia , mirumquantumgloriæ , quantum immortalis fameHugoni , &quantum decoris pofteris pepererint . Philippum , Pontificis Gregory ex fratreBoncompagno Senatore nepotem , qui Sacro ostro a Patruo conde- foratus , degenter nequaquam dixit . Francifcum Romanum , aGregorioDecimoquinto inter S.R.E. Car- dinales cooptatum . Fanenfem Epifcopum , deindeNeapolitanum Archiepiscopum creatum, virummira praduum erudictione , nec minor, pietate refertum . Christophorum Bononienfem, GregoryXIII. nepotem a PatruoArchiepiscopum Rauennatenjem,dictum . Troylum Fulginatenfem, RipaTransonisprimum An- tistitem , deinde an. 1582. Sacrum Fulginatenjem Paftorem . Viuit Hieronymus Boncompagnus Roma- nus, Ducis Sora filius ,utriusquesignatura Referendarius , nonminus generisnobilitate , quamprudentia , litteris , vitaintegritate ,&morumfuauitatefummoperecommendandus , qui DecimiInnocenty munifi- centia , post Segretary Congregationis Sacrorum Rituum munus egregia expletum , anno 1651. Sedem Ar- chiepifcopalem Bononienjem, a Nicolao Card. Ludouifio malorePænitentiariodimissam , confcendit . 1 : Nonillustra la Cafa al maggior fegnoVgo, che per ottimo , e Sommo Pastore in vita , edopomorte viene confeflato, e celebrato attesoche resosi immortale appressol'Uni- uerfo tutto finoa' nostri tempi piangedirotti fimamente la sua perdita ? Cheoccorre passare a gli altri di quetta Casaroccati dal suddetto Cartario, edalCiac- conio che celebra lacopofighuolodi Vgo , che merito della S. Chiesa ilGeneral Co- mando colDucato di Sora , in cui sinumeraSora , Aquino città , le Terre di Arpino , Isola, Arce , Fontana, Roccalecca , Casalnero , Brocco , Peseo , Lubratello , Pestro- no , Capistrello , edaltre Terre , e Castelli fino al numero di 17, luoghi nella Diocesi di Sora ; oltre a gli altri in altreDiocesi ; ed il Marchesato di Vignola , come l'esplica il det toCiacconio conl'infrafcri te parole, parlandodel detto lacopo , ... د Ingemo,probitate &Ciuilium rerum intelligentiafloreret, LeonianaVrbis Burgum vocant , &firmi Gubernatorem vtriufque Custodia Ducem , & Ælia Molis Cuftodem creatum , equestri ,pedestriques Rom. Ecclefiaft. Militia prefecit, qui ineola Marchio Arpini Dominus, Sora , atque Arcidux Militaris Calatrava Ordinis Clauiger , & Equestrium Phuppij R gys Catholici agminum in Lombardia Jumnus Magifter noftris temporibus est, C.T Econnonminorlode parla di Filippo figliolo di Buoncompagno figliuolodel soprad. detto Cristoforo , che fu creato Cardinaleda Papa Gregorio suo zio, sotto iltitolo di S.Sifto , e mandato Legato a Latere in Francia , in questa guisa . Iuris Cafarei, Pontificij eruditione , ac virtutibus clarus . Præsb, Card. tit. S. Sixti , mox de Late- reLegatus , utHenricum Tertium è Polonia in Galliam ad cius Regnigubernacula properantem , Pontifi- cis nominefalutaret : Posthac Tipherni moderator , maiorPænitentiarius , &S.Maria Maioris Archipra- sbiter electus ,in Reipub. muneribus regendis , fingularem ingeny , &pietatis laudem obtinuit . Taciol'azzioni di Cristoforo fratellodel suddetto creato Arciuescouodi Rauenna , epoiCardinale;come anche quenedi Francesco figliuolodel sopraddetto lacopo Du- cadi Sora , e Generale di S. Chieia , dopodi essere stato Gouernatore di lermo , e Refe- rendario dell'vna , e l'altra egnatura , ed in vitimo Cardinal Legatoin Perugia, eu Vmbria , ed in fine ArciuefcotLodi apoli Sforza , e Gregorio fuoi fratelli,l'uno Marchese di Vignola, e l'altro Duca di Sora, stati che fin'ad oggi godano ; ed in perpetuo andranno a loro discendenti . Nesideuepassare fotto filenzio Pie ro tigliuolodi Perrino Buoncompagni, che fu vno de' più celebri lurifconfulti delloStudio di Bologna, come lo predica l'Alidosio nel libro de Dottori Legisti Bolognesi ; fu huomo prudentiffimo , e come tale fu adoperato dalla fuaCittàindiuerfinegozi , e messo nel Configlio fin dell'anno 1383. madi qui parti tosi , vedendo, che la cittàdiBologna nonera Teatroproporzionato al suogranmerito もし ご fe ۱ 395 : :* se n'andoa Roma per farui la sua figura di Letterato, e come tale fu applicato ne'gouer- nidi S.Chiesa , vedendosidel 1386. Gouernatore della città diBertinoro , di cui nepar lail Gherardacci nella sua Istoria di Bologna alla 2. parte . Viuano oggi il Ducadi Sora , e Gio: SenatorediBologna congran splendore , e sopra ogni altro Girolamo , che diMaggiordomodi Papa Alessandro VII. fu creato da questo Cardinale , tenendo anche l'Arciuescouato della sua Patria ........ FAMIGLIA DE NEPIS. : Onè stata maila N famiglia de Nepis in statodibassa condizione , anzi sempre ab an- tiquis temporibus grande in Asisi , e potentissimain Toscana; equesto si proua conve. rifimili conietture , e proporzionati riscontri peressere discesa da quel fangue Regio de' Longobardi, dominatori di tutta Pltalia : e cio si legge nel racconto de' più graui Istori- ci , chequesta famiglia de Nepisé la vera linea , e che àdrittissimadiscendenza dagli an- tichiDuchi , detti ancora Contidi Nepis,Città già riguardeuole della Toscana . Isudd. Duchi, non èdubbio, che fuffero discesi da quella stirpe Reale de' Re Longobardi , ef- sendoiltutto chiaro appresso gl'Istorici dique tempi , insegnandoci ,chedopo la morte del ReClefe , ragunatilitutti iPrincipi Longobardi , prendessero risoluzionedi partire intrenta Principatiil Regno, con il costituirui trenta Duchi, fra' quali a Faroaldo nobil germedel sangue Regio, glitocco inforte il Ducato di Spoleto, donde passato di là a pocotempoapuouiacquisti intorno agli annidi Cristo 560. s'insignori a forza d'armi della città di Orta, di Todi, d'Amelia,di Perugia,di Luceoli,di Pomarno, di Sutri, e diNe- -pis, doue restato insuo figliuolo, il di cui nome fra le tenebre dell'antichita si e smarrito, deffeprincipioalla progenie , ed al reggimento de' Duchi de Nepis , come chiaramen- te il Doglioni , con l'autoritàdi moltialtri , nel tuo Teatrol'attesta . , Hora camminando noi per l'istesse tenebre dell'antichita, quafidopoduesecoli intie- ri, ritrouiamo nell'an 730.viuereTutone Ducadi Nepis, Costantino, Pasquale, ePaffiuo fratelli , edifcendentida nipoti del gran Faroaldo . Diquesto Tutone parlanoquasi tut- - te l'itorie, dalle quali è concordementedescritto per huomo , che per nobiltà , per valo- re , eper aderenza , tutti gli altri Principi dell'Italia di gran lunga auanzasse , e che fuff nato agrandiflima fama , se contentodella propria fortuna , non auefie voluto cercare tra pricipizj vn'altra maggiore secondatodaquell'appetito vmano, che non à confine . -Narrali, che eglidopola mortedi Paclo 1. SommoPontefice portatodall'ardore dell'am- bizione , ed a perfuafione ancoradel Re Defideriofuo parente fi trasferifle con vnagran moltitudine digente armata in Roma,equindi a dirittura nel Laterano,doue conminac- cie,ed a uma forza indufieiCardinali,cheerano quiui adunati in Conclaue, ad eleggere in Sommo PonteficeCoflantino fuo fratello;Questo ascesoalla Sede Pontificia, ed ordi- nato Cherico, Sacerdote, eVelcouo, effendo prima semplice Laico,vn'anno, e più visfe- dette , nel cui tempo creo dodici Cardinali,e molti Vescoui: ma conosciutafi al fine per inualida la tua elezione, come fatta aforza , fu dalpopolotumultuariamente deposto , e relegato invnMonastero , doue non moltodopo mori . Fu altresì inpena della violen- tata elezione da StefanoQuarto legittimo fucceffore nel Pontificato, priuato il granTu- tone del titolo diDuca; erimase anche in breue tempospogliatodella maggior partede suoi stati , che per Diuina permiffione se gli ribellarono incontinente ; onderesto conil dominiodella fola città di Nepis , della quale egli , edifuoisuccessori poisempres'inti- tolaronotemplicementeConti . Tutto ciò filegge nella par.2. di S.Antonino cap. 9. §. 4. nel PlatinainVita Constantini , nel Ciacconio , ed in molti altri -Nacqueda Tutone vn'altro figliuolo, il cuinome si è parimente perso; eda questo (per quanto fie potutoconierturare) fu generato quel Mauro Nepefino,di cuisi vedeinvn'an- tichaima Cronica, che ficonferuanellaBiblioteca diS.Franc. inAfisi scritta altempodi S.Chiara, vna memoria assai singolare ; imperò cheegliintorno agl'anni delSig. 800. ri- trouandofiin Roma ordi contro il Som. Pontefice Leone III . vna memorabil congiura, per opra della quale conPaintto di Pasquale Primicerio,ediCappello Prete,fu il Santo Pa- pa, mentreungiorno celebraua le processioni diS. Gregorio preso , battuto , e meslo in ceppinel Monasterodi S.Erafmo ; azzione in vero facrilega , e barbara ٢٠ DaMauro nacque il 2. Tutone , il quale mentre i Saracini inondauano mirabilmente Ddd 2 l'Ita 396 FItalia,seacciatoda fuoi stati si ricouerò con vn suo figliuolo nominato Leodigerio nelpVmbria pofandosi nella Cittàd'Alisi , epiantando quiui la suaprosapia , come narra prec samente il P.Ciatti nellib.4. della 4. partedellesue ittoriediPerugia; e cosi confer manolantiche Croniche de Signoridi Brunforte, con l'infrascritte parole . Illustrijsima progenies deNepisdeAsisiooriginem duxit aLeodigerio Comite Nepesino , qui aufugiens Patriam a Romanis contra Tutonem elusPatrem concuffam deuenit Asisium , Maal Ciatti miriporto, Il tutto si dice per Istoria, poicheper nonvedersida noivna continuata ferie,nonpof- siamo asseriresecondolo stile noftro , che d'AuerardoSignore di Nepis (di cuisempre fi sono intitolati Signori) dicenda vna discendenza mai interrotta ; anzi fiancheggiatadi istromenti publici , chenon fanno mentire ; e benchè per Istorie sappiamo , che Leodi- gerioprendeffe in Afili potto riguardeuole, che sempre fino a' tempi noftri hannotenu- to isuoidifcendenti contitolo fuperiore a gli altri ; e che negli anni di Cristo900. in cir- ca vi fermasse tinchè ville l'abitazione , e che i suoi figliuoli , de' quali se bene sono noti į gefti , non èperò noto il nome, atlistiti dall'Imperatore Ottone il Magno intorno a gli anni 940. rientrarono al possesso de stati loro, da quali però furono nuovamenteper opera de' SommiPonteficidifcacciati; vegghiamonondimeno in Afifi Auerardo , che perindubitato si pone progenitore della nobilitsima famigliade Nepis, epadre di Beroal- do, comel'uno , e l'altro , fi leggano in vn'istromento , che si conferua nell'Archiuiodel- la Cattedrale d'Asisi , rogato da Ghiberto Notaro l'anno 1068, Beroardo , che verrebbe ad essere pronipotedel suddetto Leodigerio, fece ancor egli ogni gran forza per ricuperare i fuoi stati , egli riusci l'anno 1095. con l'aiuto dell'impe- ratore Errico IV. di efferne reintegrato felicemente alpossesso , finchè prevalendo la parteEcclesiastica ne rimasedinuouo priuo , edichiararoribelle , furonodalla medesi- maS.Sede inuestiti della Contea de Nepis i Prefettidi Vico , come quegli , che per viadi donneprouenipano da questi SignorideNepis , come filegge nell'Istorie , ed Annali di Oruieto stampate, emanoscritte , D'Auerardo nasce pureAlberto, che attenendosi tuttavia col padre , e col fratelloal- la parte Imperiale allora , che ad onta del Sommo Pontefice GregorioVII. l'Imperatore Errico, fececreare Antipapa Ghiberto detto Clemente Terzo l'anno 1086. fudal me desimoClemente creatoCardinale , e Vescouodi Nepis per quanto narra il Ciaccone in VisaGregorij KLI L 01 1 Beroaldogenero Riccardo , che seguito ad intitolarsi ContediNepis fin dell'an.1101. comenarra CiprianoManentinelle sue Istorie d'Oruieto; e Riccardo fu padre di Gui- dofredo , e di Teobaldo ;iquali ebbero coraggio di riacquistare Nepis , donde ancora efli finalmente difcacciatidagli Ecclefiaftici , siritirarono persemprein Afisi intorno all anno 1168. e vi fermarono con animodi non partirsene maipiùl'abitazione , Dal prenominatoConteRiccardo nacque vn'altro figliuolo chiamatoGregorio, che per i meriti della sua gran Casa , e per l'eminenzadel suovalore , fu da PapaAdriano IV. promoffoalCardinalato ,e fece cosibene in tal grado la sua scena di gloria, cherinsei vnode' più chiari luni , che abbia auuto la Porpora Ecclesiastica . Dilui , oltre amolti graui Iftorici , fa onorata menzione il Platina di nuouo ristampato , edaggiunto , edla- copo Corelli de Edomia nel suoTrattato de Cardinalatu , con queste parole , 1 Gregorius titulo S. Lucia in Septifolis Diac.Cardinalis deNepis deAfifio ab Adriano Quarto creatusob res præclaregeftas in RegnoNeapolitano clariffimus . Guidofredofuddetto generoAuerardo , e Roffino ; e questo auendo auuto fortuna di nafcere ne' tempi, che fioriua ilgran Patriarca S.Francesco , edessendosi dato per diui- nainspirazione a seguitare le di lui fante vestigie ,gli diuento Compagno, e seppe cosi bene auanzarsi nel seruizio diDio, che oggidalla S. Chiesa è venerato con titolodi Bea- to; parlano dilui le Cronichedell'Ordine de Minori ; e li vede vn'antichissima Immagine nella Chiefa delle carceri sopra Afifi non molto lontanodallaCittàcon laseguente ifcrizione . Piraporan BENATO ROFFINO DE NETIS D'ASISI COMPAGNO DI S. FRANCESCO . ; Auc 397 .Auerardo mantenendo l'istesso splendorede suoi antenati , auanzò la sua Casa per leguitata dalla forruna , al poffeffo di molti Castelli considerabili nel distretto d'Afili , chefurono Perrignana , I'liola Romaneica derta volgarmente la Bastra , Chiasina , Porciano,PoggioBucaione , Mofciole , ed altri luoghi , de quali egli , edifuoi discendenti li vegganoper serie non interrotta intitolarsiSignori ; non sie potutoperodanoi rintrac ciareilmodo,con il quale ne facesseroacquisto ; seforsenon fi la forza , con la quale per ilpiù erano foliti in que' tempi gli huominivalorosi di farsi grandi ; opure i Pontefici per acquietargli , e ricompenfargli dello stato diNepisda loroperso , glideffero in con- tracambio isuddetti . Egli generò Guidone, che fudetto etiamdio Gaidone, dacuiGaidoni si trouano alcu- nevoltecognominati i foggetti discesi da questa Casa; edi lui, edi Auerardo fuo padre fi legge, che fuffero chiamatiper testin onj vnitamente con 23. nobili Asisanı alla Cano- nizazione di S. Stanislao Vescono di Cracconia celebrata con gran pompain Afifi dal SommoPontefice InnocenzoQuarto l'anno 1253. nella famosa Bafilica di S.Francesco, nella qualesi vede fin'ad oggivnDeposito , e Cappella doue fi mostra il Sacro Velo della Madonna Santiffima , edoue per grazia specialislima si sepelliuanogli huomini di que- sta granCasa , posledendolo fino ad oggi i fuddettiperauerla fabricata in quel tempo, chefuedificata la Chiesa ; e però i Padri , eCustodedidetto Conuento vi hanno fatto defcriuere treBreui de Pontefici a lettered'oroconil consenso de' Signori CanonicoOt tauiano , e suoi fratelli,il qualevi à fatto intagliare sotto idetti Breuidue armi dellaCa- sadeNepis aman dritta conle seguenti lettere . : : 1 A. D. M.CCXXX. A FAMILIA DE NEPIS : ASSISINATE ERECTUM. Eda man sinistra l'altr'arme con l'infiascrirte lettere . 20 : A. D. M. D. C. LXVII DOMINIS DE NEPIS PATRITIIS ASISIANIS ANNVENTIBUS Ram :: ORNATUM. ٠٢٠ : : Guidone, oGaidonegenerdduefigliuoli l'vno fu chiamatoNouello, e l'altro Andreas diNouello nafcono Andrea, Vgolino , eGiouanni Del primo Andrea furono figliuoli Giouanni , Maffiolo , Puccio , Francesco , eNic- colò . Tutta questagenerazione ebbeoccafione di segnalarsial maggior segnonella sua Pa- tria ,imperoche essendo statidifcacciatid'Asisi l'anno 1300. i sopranominati fratelli de Nepis , comecapi de Guelfi , preualfeto in maniera contro la parte Ghibellina , che sino all'anno 1340. dominarono con affoluta giurifdizione la Patria , come diffusamente si vede ne' libri delle publiche Riformanzedi que' tempi , ne' quali quasi mai fi legge , che i Potefta , eCapitani risoluessero cosa alcuna , senzala presenza ditutti , o della maggior parte di eili Signori de Nepis , come si vede pure in vn'antica Cronica di San Francesco d'AoG . : 14 Ed auendo l'anno 1340. Muziodi Francesco de' Brancaleoni de' Marchesi del Piobbi- co, e nobileAfifano , forpreso , con vna folleuazioneimprouuisa , la Patria , e metten- dola velocemente afacco , con rapire in specie ottanta mila fiorini d'oro , che il Papa faceua conferuarè per i bisogni di Santa Chiesa , nel Conuentodi S. Francescodell'astef- sa Cited ; Giovanni diNouellode Nepis Caualiere del Cingolo Imperiale si te scudocon. tro la barbara inuafione del Marchese Muzio , e ragunate elette ichiere di gente d'arme prefe , e fortifico tuttii Castelli del territorio ; quindi si riuolse aforprendere improu- uisamente l'isteffa Città , la quale aflalita gagliardamente in diuerse parti , cade tinal- *mente nelle fue manise mello vergognosamente in fuga il MarcheseMuzio , e suoi se- guaci , rientrò nel primiero posto , come al libro delle Riformanzed'Alili ab anno 1300. Ique ad 1341.2feco si ritrouarono nella maggior parte de fatti illustri i fuoi fratelli Andrea ed Vgolino, I'vitinode'quali fu auche Poteftadi Pistoia , e Capit. della Repub. di Fio renza ,comenarra il P.Salui nella fua Htoria di Pistoia al lib.5. della primaparte . : Fran- 398 - Francesco figliuolodel primo Andrea generòAuerardo, che fu PrioredellaChiefa Cattedraled'Afifi , cheè la primadignitàdopo il Vescouaro, ediquesto si vegganomol- timandati nell'Archiaio della medesimaChiesa ; ed un'altro Francesco tamoto lurif- contulto , di cuilifa onorata menzione in molti istromenti , che si conferuano nella Cancelleria fegreta del Palazzodel Magistrato , Massiolo fratello del primo Francescogenerò Andrea , che nelle Riformanze dell'an- no 1 346. fi vede inuiato Ambasciatore dellasuaCittaalSommo Pontefice per impetrare l'affoluzione della Scomunica , nella quale dubitauano essere incorsi molti Afifani , che aueuano cooperato alla rapina degli ottanta mila fiorini fatta dal suddetto Muzio . Andrea genero Francialdino , il quale auendo negli anni più giouenili preso l'abito diCaualiere Gierofolimitano militolungamente per la sua Religione con fama di gran valore , ma ritornato in Patria , e quiui dichiaratosi per Ghibellino , fu incontinente sbandito , come si leggene libri delle Riformanze dell'anno 1379. nè di lui si troua altra memoria , Giouanni fratello del primo Francesco , efigliuolo del primo Andrea generò cinque figliuoli , cioè Angelo, Bartolomeo , Niccolò , Paolo , e Guido ; i primi tre siveggano nominati piu volte in diuersi istromenti , rogatidel 1380. fin'al 1400. da SerGerardo di M. Giouanni , che si conferuano nell'Archiuio publicodella medesima città d'Asisi . Paolo , e Guido lasciata la Patria nelketa più tenera , si diedero a seguitare la fortuna di Lodouico Bauaro , epoi di Federige d'Austria , ambi per forza d'armi Imperatori, finchè Paolo auendo lungamente esercitato il suo valore in diuerfi comandi , ritemato alla Patria ,fu quiui dichiaratoVicario Imperiale ; nè di lui , nè di Angelo , né di Barte- lo si vede successione , DaGuido nacqueroAndrea ,Giouanni , ed Auerardo . Giouanni si legge essere stato Potesta di Pistoia l'anno 1330. nell'istoria del precitato Padre Salui alla parte feconda libro vltimo , Auerardo generò Giouanni , il quale fi troua , chedonasle generosamentealla Sede Apoftolica la terra della Bastia , riferuandofi folo le solite rendite , e prouentidelle ga belle, che vi si csigonofer 10 annifuturi ;esivede il Decreto rigistrato ne' libri delleRi formanze del 1405, Niccolofopranominato figliuolodi Andrea , generó Andrea , Angeliero , eGaido- ne , in cui parue , che risplendeffero , come in in compendio , tutte le glorie de fuoi maggiori ; impero che egli prese in breue tempo Parmi , esifece Signore de' Castellidi Morano , e di quegli di tutta la Valletopina , ed essendo poi statobandito dalla Patria per instigazione di alcuni altri Capidi fazzioni contrarie , alle quali era diuentata esosala sua potenza , ragunatovn groflo neruo di gente , ebbe coraggio di tentare di sorprendere l'istella città d'Afifi , eglirjufciua felicemente l'impresa, se nonera per accidente scoperto, 1 Reggeua allora la città d'Afifi , contitolodi Confaloniero il famosoBroglia, che po- co prima a forza d'armi se neera fatto Signore ; onde auendo egliconosciuto la potenza della casade Nepis, equanto poteffe tornargli contodi cattiuarsi la di lei beneuolenza , fingendodi non sapere cofa alcuna della tentata forpresa , inniogli vn'onoreuole Am- bafceria , pregando Gaidone della sua amicizia , ed offerendogli la sua assistenza per ri- tornare alla Patria non isdegnò l'offerta Gaidone ; ma corrispondendo con vna foprab- bondante generosità , rilascio in mano del Broglia tutti iCastelli daefsso poco prima c cupatidalPoggioBucaione in fuori , che si riserbo , come per fortezza tutelare di Lip- po , e di Auerardo fuoi figliuoli , : : Veggasi la terie di tutti questi fatti in vn'istromento rogato nell'anno 1422. daSer Francesco di Ser Benuenuto , chesi conferua nell'Archiuio publicod'Asisi al suo Pre- tocollo . EPerche da questo Gaidone nasce oggi l'illustre casa de Nepis viuente , è neceffario fare quiui punto, e ponerlo come Autore al fine di questodiscorso; e tratanto moftrare tutto il ceppodi questa nobilissima Casa, di cuivnpezzo fa doueuamo publicare questa nostra fatica alle stampe, mentre dimorauamo ad Asisi; ma perche pentavamo di dare quantoprima in luce la nostra Istoriadella città d'Asisi , e dopodi esia quella di tutte le famiglie, maarrestammo la penna perdarlafuori atempoopportuno; edoggi, che 399 chealla presente impresa ci siamo applicati, l'abbiamo posta, come nostro parto per fetto inquesto luogo ; e però i Leggenti mi compatiranno se in questa siamo più prolissi , che nell'alti , dandola fuori tutta compita ; edal certo prendia- mol'albe O Gio 400 Giouanni : Andrea Auerardo 1390. Giouanni Gaidone 1390, Angeliero ~~ FrancialdinoCau, Guido 1360. Bartolomeo Paolo Angelo Niccolò 1350. diMalta . Andrea Auerardo Francesco Massiolo Puccio Francesco Niccolò Gio: 1310. Gio; Vgolino Andrea Andrea1270. B. Roffino Teobaldo Alberto اهب Guido detto Gaidone 1230, Auerardo 1190. راهبراهباهباهب Nouello 1276. Guidofredo 1140, Gregorio Cardinale Riccardo 1100, 1 Beroaldo 1060, 1 Auerardo 1020. 1 1 N..... 980, LEODIGERIO PROGENITORE 940. Da / 401 DiGaidonedanoisopraccennato , comeda ceppo illustre , e grande si distaccanoi due pia nobili rami di questa nobililima casa de Nepis , che ancor oggi sono in piedi ; egli ebbeduefigliuoli,Giouanni detto Nanni, edAuerardo . Il primo genero Niccolò, che fu padrediLippo, da cui nacque NiccoloGiouanni , per quanto si ricaua da vn'istro- mento rogatoda ser lacopo lacobetti, che si conferua nel publico Arch uiod' Afifi al suo Protocollo; e daNiccoloGio; furonogeneratiLippo , e Gio:Antonio soggetti ambidue illuftri negli affari di pace, e di guerra, ne quali furono molto adoprati dalDuca Valen- tinorigliuolo , onipote d'Alellandro VI. Sommo Pontefice, di cui si conferuano appres- so isuoi erediamplittime facoltà , e patenti ;edi loro li fa menzione in diuerfi istromen- ti rogati daSer Mariano di Lodouico di Ser Antonio nel 1512 . Lippogenerò Giordano , Onofrio , e Gio; Antonio , comeper istromento rogato da Ser Gio: Paolo Benzi del 1492. e del 1500. del primo , e del secondo non sitrouano altri figliuoli , che Costantino , e Melio bastardi , Gio: Antoniofudd. applicatosi a caminare per la viaEccletiastica esercitò le Prelature più riguardeuolisotto il Pontificato di Clem. VII.di cui fuCommensale,Domestico,e Camerieresegreto,Mal'altro Gio: Antonio fra tellodi Lippo.fuCaual.Aureato, onore, che in que' tempi ambinano gl istetli Principi, e Cameriere d'onore di Papa Alessandro VI. egli genero Anton Maria, che ne' libri delle publiche Riformanze d'Alisi dell'anno 1543. si leggeCapitano del Campodi S.Maria de- gliAngeli. Fabio parimente Capitanodi chiaro grido;Pietro(il qualeseguitando la Cor- teEcclesiastica s'auanzo alle Prelature prú cospicue ; impero che fu Protonotario Apo- stolico , e poi Cherico di Camera , Conte dell'Aula Lateranense , e Domestico di Papa Adriano VI. da cui ottenne per la sua Casaamplissimi priuilegi di creare Notarj , e legit. zimare bastardi) eMarcantonioCapitano valorofo in molte spedizioni, il quale fu padre di Francesco iurifconfulto celebre , eda questo nacquero Rufino,Fabio,Anton Maria, eValerio, che fu Canonicodella ChiesaCattedrale d'Afii , A Fabio partitosi nell'età gioueniledalla tua patria, è fama, che moriffe militando in Ger- mania. Ruffino poigenero Gio:Antonio,e Francescoviuente . Vedasi turta la sopradd. diquesto ramo autenticamente prouata in vn Ruotolo di pergamenacon il contenuto di alcuni atti fatti dalsuddetto Roffino , e fratelli per essere ammessiad vn antico fide- commisso ; e questo si conferua nell'Archiuio publicod'Afifi, edelle dignita poi,ed ono. ride prenominatifoggetti , si fa menzione in molte Patenti , e Breui appresso Franceseo diRoffinodeNepis . Auerardo l'altro figliuolo del suddetto Gaidone, progenitore dell'altro ramo , fu vno de' più prodi , egenerofi guerrieri de' suoi tempi, etra tante fue illustre azzioni , narra Durante Dorionella tua litoria de' Trinci lib.4. Che l'anno 1420. essendo stato conchiu. sa pace tra ilPapa Martino Quinto , e Braccio Fortebraccio ; edessendosi nelleCapito- lazioni conuenuto , che Braccioandaffe advmiliarsi al Pontefice , che si era ritirato a Fiorenza , nel viaggio , che egli feceda Perugia fin là , andarono a spalleggiarlo Berardo Varani Duca di Camerino , Tommaso Chiauelli Principe di Fabbriano , ed Auerardo deNepis d'Afifi; ogn'vno de quali vfci congran seguitodinobiltà aderente, e conpom- padi liuree , e d'nuominid'arme non ordinarj . Egli fu padre diCarlo, di Gaidone , di Iacopo , di Federigo , e di Galeotto; comein vno istromento rogatoda Ser FrancescoBenuenuti dell'anno 1419. nel Archiuio publi cod'Afifi . Carlo si leggeCapitanodel Campodi S.Maria degli Angeli l'anno 1447.Gaidone l'an- no 1458. edel 1479. lacopo è registrato fra' Caualierinobili della sua Parria ne' libri del- le Riformanzedel 1471. e questogenero due figliuoli, cioè fedele, e Sigismondo , de' qua li appare memoria in vn'istromento rogato daScr Gio: Pietro Benzi l'anno 1501 . : Fedele fu Capitanodeldetto Campodel 1492. e genero Vittorino, che fi troua auere goduto la medefima carica nel 1546. e nel 1557. Sigifmondo generò lacopo , nel medesimo luogo Capitanodel 158 1. 1 Di Federigo , ediGaleottofuddetti fifa menzione in vn'istromento , rogato dell'an- no 1491. da Ser Niccolò di Ser Euangelista nell'Archiuio publico d'Asisi ; e del secondo neappariscano molte qualificate memorie ; imperò che sitroua , che primieramente fu Canonicodella Chiesa Cattedrale d'Afifi; dipoi passato alla Corte di Roma , qui- ui ottenne l'infigne Badia di San Crispolto di Bettona , ed in vltimo ammesto alla Ecc Pre- 402 Prelatura Ecclefiaftica , esercito iprimi , ed i più cospicui vizi dello Stato di Santa Chiefa . Gaidonel'altro figliuolodel grand'Auerardo, generòCarlo, Federigo, Auerardo,Ga- leotto , eGuidone Postumo; Carlo suddettoseguito la Prelatura Ecclesiastica, nellaqua- le essendo riuscito soggettodi gran valore , fu mandato da PapaEugenioIV. in Vnghe. ria con caricadi Vicelegato delCard, Giuliano Cefarini detto di S.Angelo, che era stato spedito Legato in quelle parti , per trattare anomedella Sede Apoftolica , con i Principi diGermaniavna Lega contro il Turco . Narrasi la serie diquesto fatto in vn'anticoistro- mento esistente nell'Archiuio della Chiesa Cattedrale d'Asisi , rogato l'anno . Ser ... da Fu poi Carlo creato Vescouo d'Asisi l'anno 1458. da Papa Pio Secondo , e vedesi il poffeffonell'Archivio publicod'Asisi, rogatol'anno 1459. da Ser Mariottodi Ser Lodo- nico di Ser Antonio ; e l'atresta il Reuerendissimo Vghelli nella sua Italia Sacra nel Capi- tolo de' Vescoui d'Asisi . Federigo , ed Auerardo , furono a tradimento vecisi l'anno 1493.nel Palazzodel Magistrato ; eriusci la morte loro di tanta confiderazione , chedie- demateria advna delle maggiori solleuazioni , che sisieno maisentite inAfifi; e per ef- sere stato questo caso con moltadiligenza descritto ne' libri delle publiche Riformanze, se ne sono auute le più minute notizie . Vditasi ladogliosa nuouadalpopolo, corse furiosamente aprender l'arme , e messea ferro , a facco , ed a fuoco la maggior parte della Città; bruciando empiamente fino le portedella Sacrofanta Bafilica di S. Francefco . Quindi fortito Galeotto lor fratello per vendicare si alta ingiuria , mesle insieme vn grosso neruo di gente somministratogli in gran parte da' Sig. Baglioni Principi de' luoghi circonuicini , e suoi stretti parenti , e prese incontinentesenza contrasto quasi tutti i Castelli del territoriod'Afili , edebbe coraggio d'entrare armato nell'istessa Citta unitamente con Gio: Paolo,e Carlotto Baglioni . Vdi- tasi in Roma si strana rivoluzione dal Sommo Pontefice Alessandro VI. vi spedi subito Valentino Borgia suo nipote , e Generale di S.Chiesa , insieme con Monfig.CantelmiVe- scouo Niceno , Monsignor Arciuelcouo d'Arles , e Monsignor Tesaurierodi S. Santità ; l'autorita , e prudenza de quali auendo sbandati dallaCittà i sediziosi , ed i Nepis , ritor nò il popoloa godere la primiera quiete . Galeotto generò Auerardo,Gaidone, edOttauiano. Auerardo prese nell'età più gio- uenile l'abito della Religione Gerosolimitana de' Caual. oggidetti di Malta; edi lui si nar- ra, cheritrovatosial famosoaffedio che nel 1525. pofero i Turchia Rodi, quiui valoro- samente combattendo morisse . MaGaidone , edOttauiano essendosituttavia più inte- reflati nelle fazioni ciuili, e diuentati capi della parteGhibellina in Afifi , trascorsere in molti fatti d'armi confiderabili , con i Fiumi Contidi Sterpeto nobili Caualeri Afifani , ecapi allora della parteGuelfa; preualsero però di maniera i Nepis, che prese ledueFor- tezze , oRocche della città d'Asisi , vi messero ne' tempi di Papa Clemente VII. anome proprio i presidį, esi vfurparono il dominio affoluto della medesima Patria, oltre allame- moria , che fanno di questi accidenti i libri delle publiche Riformanze d'Asisi da noi con ogni diligenza ordinate,si veggano ancora in vn Breue di Papa ClementeVII. cheficonIerua appresso il Canonico Orrauiano de Nepis , del tenore che segue . D Dilecto filio Locumtenenti CiuitatisAfisij . Clemens Papa Septimus . Ilefto filiofalutem , Apoftolicam Benedictionem . Pro parte Dileftorum filiorumharedum quondam 10:Antoniy de Nepis de Ciuitate nostra Afisij humili cumquerela nobis expofitumfuit,quod alias iniquitatis Gaidonus. Oftauianus etiamde Nepis,qui diftionem eiufdem Ciuitatis nostræ illiufq; arces contra voluntatem nostram fibi tirannicavindicare conabantur,eis,&nonnullis alys Ciuibus, qui in nostra, Apostolica Sedis deuotione perfeuerantes illis adherere vecusabant plurima bonamobilia, &immobilia , etiam quadam benefitia Ecclesiastica nullo iure , fed vi , & de fallo abstulerunt in propriam animarumper- ditionem, et baredumetaliorum prædictorum graue damnum,et præiudicium. Quarepro illorum parte nobis fuithumiliterfupplicatum,vt sibi in præmissis opportune prouidere dignaremur.Nos huiufmodifupplicationibus inclinati.Tibi tenoreprafentiu committimus et mandamus quatenus hæredib.et alijs præd quorunomina, 403 &cognominahaberi volumus pro expressis omnia,&fingula bona mobilia , & immobilia eorum , &il- lorum fructusperdictos Gaudonum , Octauianum eiusper vim ablat , occupata autoritate nostr restituas , reftitui facias , ac eos in eorumdem bonorumillorumque faltu um redditum , ac prouentum, realem , corporalem , ac actualem prouifionem in quam ante ab ulo per dictos remouerentur perfe, velper alium , feu alios inducas , & defendas inductos a motis quibusubet detentoribus in contrarium facientibus , non obstantibus quibufcumque . DatumViterbiJubAnnulo Piscatoris die 7. Iulij 1528. Pontificatusfui anno 5. Euangelist.c. Era in quel tempo Legato della Prouincia deli Vmbria , e Vescono insieme d'Afifi , ilCardinalSiluio Pafferını daCortona ,foggetto che per la chiarezza del tangue, per il candore della vita ,perla grauità de' costumi , e per la destrezza deltrattare negozi era in grandiflima stima in quelle parti . Egli vedendo fott'occhiole miferie , tra le quali si distruggea la città d'Asisi , si applicò con tutto lo spirito per eftinguerel'odiote fazzioni , edinimicizie, cheda tantotempo ardeano tra ledue cafe de Nepis , ede' Fiumi; onde cominciò a trattare, ( che felicemen- te poi concluse) il matrimoniotra Gaidonede Nepis,e Lucrezia Fiumi figliuoladelCon- teAlessandro Fiumi ; e nel medefimotempoper rendere pu tplendido questo trattato, volle che vn fuo fratello prendesse in moglie Caminilla torella dell'istessoGardone.Veg- gasi l'istromento matrimoniale nel publicoArchiuiod'Afili ,rogato da M.Jacopo laco- bettil'anno 1530. e viappare ancora per rogitodel medefimo il matrimonio leguito tra Cammillade Nepis , ed il fratello del Cardinale . Ottauianofratello di Gaidone ancor egliti accasò con vna forella di Gio: Paolo Ba- glioni , e genero Gio: Carlo , che morì Canonicodella Cattedrale, ed Annibale, che fu Caualiere di Malta , di cuil'Arrigonio nelle fue Orazioni latine impreffe in Cremona l'anno 1599 parla nella seguentemaniera ... : Accessit ex Nepia DomoAnnibal Æques magnanimus , & Duxsagacissimus , qui tamquam Dauid ferociifimusMalachitas lebujeos Philistoto debellans Golis audaciam , temeritatem restringens multum no- minis , &laudis . Asisinatumfame , &gloriæ amplitudinique adiunxitmultis interfuit pralijs in maris bellis verfatus pro S.A.C. periculum imminentemque ruinampropulfauit hoftium ferociffimorum ingentes comminatus trucidauit infugam vertit armis , signis ,vexilliyque expoliauit.... DaLucrezia Fiumi, edaGaidone tu generato Galeoito, che fu vno de' più valorofi Capitani de' suor tempi , edi cuibenchelecariche non fiano precisamente note , per ef- ferti le patente perdute; fi sa nondimeno per antica tradizione , che ebbe vna difpolizio- ne di corpo marauigliofa , e che compar o vna volta ad vna grottrafamosa in Roma,do- uenon interuennero altri , che Principi ; ne riportafie fra tutti la palma . DiGaleotto , ediGaidone fuo padre , ne parla il fopranominato Arrigonio , de' qua- li fcriffe nella guisa , che segue . Silentio pratereoGardonem , &GaleottumNepia , qui vfummili- taremficpoffidebat , ut cum fortuna aliquando milites fuos retrudentepugnarint, eam vicerintfugientem in Cohortes reuocarent , &pristino loco repofuerint . Nella perfona del fuddetto Galeotto riconoscendo la città d'Asisi i meriti sourani de' suoi maggiori , gli contermò con autorita publica l'antichissima immunità, ed esenzio- ne, che aatempo immemorabile à goduto, e presentemente gode questa famiglia d'ogni forte di peli , ogabelletanto impofte per bisogno dell'istessaCitta , quanto ancora per le neceffita della Camera Apoftolica , e de' Romani Pontefici . VedaliilDecreto fatiofo- pra di ciò dal general Contiglio il dì 12. Agosto del 1544. rigistrato ne' libri delle Rifor- manze di quel tempo , e la confermazione della risoluzione sopra il medesimo fatto dal- la Congregazione delle Collette fotto il di 14. Marzo dell'istesioanno , enuouamente Vairdata tono il di 27. Nouembre del 1565 . Galcorro fuddetto genero Gaidone , eda Gaidone sono nati Auerardo,Annibale, Ottauiano, Francefco, Carlo, e Girolamo ; il primo morì giouane; il secondopaísò colmo di meritiall'altra vita nella Religione de' Minori Offeruanti di S. Francesco; Ottauiano seguitando la via Ecclefiaftica viue Canonicodella Cattedrale d'Afifi, doue per far conofcere al Mondo, che restano ancora viui in esso igenerosispiriti de' fuoi grand'aui, à eretto a fue speie una suntuola Cappellaad onore de' SS. Andrea Apoftolo , e Caterina Verg. e Martine , con arricchirla d'vna buona entrata l'anno , e costituirui vn perpetuo ius pa tronato per la sua IllustrissimaCasa ; leggendosil'iscrizione seguente . Ece 2 D.O.M. 40+ D. Οι M. Diuis ApofloloAndrea ,&CatherinaVirgini , acMartyri Sacellum proprijsfumptibus ædificatum . Auro,picturis ac Sacrajuperlettili instructum erexit , Ac dicauit OctavianusGaidomsdeNepis ExDucibus Nepesinis Patritius Asisanus, Atque buius Cathedralis Ecclefia Canonicus . Anno Christiano M.D.C.LXIV, Francesco , Carlo , eGirolamo viuanoaccasati , etra loro più degli altri ,che risplen daGirolamo , ed oggi perl'impreseda lui fatte indiuerteoccasioni, e per il coraggio , che in lut nutrifce il fangue de fuoi generofi maggiori, che nell'animo fuo visibilmente ribolle , è stimato uno de migliori Capitani del tecolo nostro , Milito egli al comando della fanteria nelle pallate guerre d'Italia , sotto Papa Vrbano VIII. edalui si attribuitce la contiderabile vittoria ottenuta call'armi Ecclefiaftiche in difendere la piazza di Citer- na aslediata per duevolte dalle gentiToscaneconla morte del Galletti Ingegnere famo so , e Condottierodella fanteria del Serenissimo Gran Duca vecito per le tue mani , del chene fanno ampia fedele pieniffime attestazioni , e confiderabiliben feruiti , co' quali vollero accompagnare il Capitano Girolamo di Nepis le Comunitàdella città diCastel. Jose della Piazza difefa , il CommeslarioGenerale dell'armi , ed il Sergente Maggior Generale di battaglia , che si conferuano appressodilui , 1 2. 1 Nonmiestendo a narrare le cofpicue parentele , chequesta gran famiglia in ogni tempoàcontratto, effendo che appariscano in dineisi istromenti danoi ve- duti , cioè coniDuchidi Spoleto , con i Trinci Signori di Fuligno , con i Chiauelli Signoridi Fabriano , coni Varani Duchidi Camerino , econ iBaglioni Principi di Spello , di Bettona , di Cannara , di tant'altri riguardeuoli luoghi , ed in fine con iBorboni Marchesi del Monte Santa Maria , e di Sorbello, e con molte altre principalissime d'Italia si sonopiùvol te inparentela congiunti . Il restante dell albero , che si posa inGaidone , è il seguente . " L Anni- Annibale Gironimo o Carlo ९ e 405 Aucrardo Ottauiano Francesco ! {{{{{ [ مالها : Gio:Antonio Francesco : Gaidone 1610. : Valerio Fabio Ruffino1640. AntonMaria Francesco 1610, Galeotto 1580. Pietro Anton Maria Marc'Antonio 1580. Fabio Gio:Carlo 1 ( Auerardo Gaidone 1540. Ottauiano Giordano Onofrio Gio: Antonio 1550, : 1 Auerardo Carlo Vesc. Federigo Galeotto 1500. NiccolóGio: 1520. : Lippo 1480. Niccolò 1450. こ Vittorino Iacopo r Fedele Sigifmondo Federigo Gaidone 1460 Galeotto Carlo Iacopo : A : Giouanni 1420. Aucrardo2421. 1 GAIDONE 1390. FA 406 L FAMIGLIA DEGVADAGNI FIORENTINA. Afamiglia de' Guadagni è tanto antica , ed èstata sempre così possente di ricchezze, edhuomini , che à fatto credereadalcuni ,che potefle deriuare dalla gloriofa fa- miglia de' Conti Guidi, per possedere questa molti luoghi contigui al grande stato de' fuddettiSignori; maauendo per questa verità cercato noitutto quello , che si potea,non ci è stato possibile di rinuenire talprincipio ; ma bensì vn'altro antico , e profondo , dal quale a miocredere si vedriano distaccare molte consorterie , mentre voleffimo noi par- Jare delle famiglie estinte ;ma per dare lume aquei che volessero vedere questa curiosità , si porra da noi tutto il ceppo di quantosi è trouato . ICronisti , ed Istorici Fiorentinitengono , che la famiglia Guadagna fia discefa da Fiesole , e confeflano auere questa luogo primario tra le più nobili di Fiorenza , e con ragione potersiannouerare tra le nobili del Contado , poffedendo ella senza memoria di huomini , e ditempo il Castellodi S.Martino a Lubaco, luogo vicino a Fiesole, grande, ebelloper le fabriche de' Palazzi , e Chiese, delle quali ancorase ne vegganole vestigie, come delle Ville di Folle , e Pagnolle , quiui contigue ,luoghitutti Signorili di essa fami- glia ; godeuano ancora i Signori Guadagni il padronato non folo della Chiesa Parroc- chiale di detto Castello intitolata di S. Martino ; madiquella ancora diS. Miniato a Pa- gnoile situata dentro ataldominio , i quali luoghierano contigui a quegli d'Acone diMonte diCroce posseduti in que' tempi da' ContiGuidi . Vogliano ancora i suddetti Cronisti , ed Istorici , che questa famiglia venisse a Fiorenza nel 1010.quando fu fatta I'vnione fra' Fiefolani , e Fiorentini, e che fufle riceuuta con molte altre al gouernodel- laCittà , che sigouernaua allora con due Consoli, all'usode' Romani , che durauano n'anno . Tralafciamo noi le speculazioni, che si fanno da suddetti si circa l'arme , e loro varia- zione , come sopra il cognome da loro prefo , le qualicosenon essendo fondate se non nelle chimere , e chiacchiere , conle quali annocreduto d'aggrandire questa gran Casa , comeil Rondinelli, ealtri, che l'hanno piú tosto progiudicata, che aggrandita, conmo- strare un'albero spezzato in più luoghi, facendotre rami senza pedale,che se questo auef- sero ben ricercato in vecedel chimerizzare , auerebbero trouatola verità con lo stipite di tutti tre irami , i quali non cominciauano , che nel 1180. mentre questi vanno a ferire il loro primoprincipio,che èdel 900. comequiapprefio fimostrera . Hannopoffeduto anticamente iGuadagni , oltrei sopraccennatiluoghi , nel popolo di SMartino a Mensola in vocabolo Guarnone ;vedendosi i figliuolidistendersi conilor beni verso la Montagna, e di fopra la strada maestra, che và da Fiorenza al Ponte a Sicue, come si vede da molti istromenti , ed in part colare da vno rogato nel 1096. da Alberto , il quale stà riposto nella Sacchetta VV. dell'Archiuio di Valombrofa , nel quale sono chiamateper confinanti le terre defilijs Carocci filij Pagani Vinadri , e l'istromento è segnato num. 224. ed vn'altro deln. 1267 rogatida Giouanninel 1078. e chian ato confinantein detto luogo la terra di Caroccio figliuolodi Pagano . EMegliosuo fratello si chiamaua da Lubacos madi Caroccio il suovero nomeera Giouanni chiamato Caroccio , che gli seruina per sopranome , e casato ; edalla Sacchetta segnata S. n. 170. e Sacchetta V.num. 6.si vede la verità di ciò nel figliuolo di Caroccio , chiamato pure Giouanni detto Mi- gliorello figliuolo di Giouanni chiamato Caroccio figliuolo diPagano , che abitaua vi- cinoallaBadiadi Fiorenza , doue aueuano già le loro case antichitfime auanti , che ve- nislero in Fiorenza gl'Albizize s'impoffefladero della strada degli Albizi,ed in detto istro- mentosi vede Ermingarda figliuola di Bulgaro mogliedel suddetto Migliorello nel 1094. ed è rogato da Teuzzo . Il sopraddetto Meglio fu padredi Guittone , come si vede all'istromento segnato 1206, rogato da Pietro del 1080. il qualGuittone compra terre verso S. Martino di Lubaco in luogo detto Marusia . L'altro figliuolo di Megliodetto ancheEmilio , fu Pagano, il quale si vedein uncontratto teftimonio aquella gran donazione, che fece a Valombrosa Ber- nardo figliuolodi BrunonedegliVberti , che fu Santo, e che morì in Parma , ed è rogato daGiouanninel 1085. che siconferua in vna picciola Cafletta di legno nell'Archiuiodi Valombrosa . Guittone figliuolo diMegliogeneró Giouanni , che fu padre di Francesco, che generò poi d'Armellina figliuola d'Alberto , e moglie sua , quelGuittone , che era meffo 407 messo distaccato , e per principio dell'albero de Guadagni , dalRondinelli Biblioteca- riodel SereniffimoGran Duca di Toscana oggi Regnante , comeil tutto si caua da vno istromento rogato da Corbizonel 1152. chedice NosFrancifcus fil. b.m. loannis Guittonis , & Armellina Iugalis eius filia Alberti , &Guittone fil. d. Francifci ; e daquesto ramone vengono le due famigliede Guadagni, comeanche quella di Francia, come si vedranno a suo luogo, effendoneceffario ritornare a' difcendenti di Caroccio , da cui a miocredere poffano auere auutoorigine altre famiglie , che forse con il tempose ne verrà da noi in luce , forseda altri Antiquarj più fortunati di noi , e però siporrà il ceppo con tutti quei ram- polli , chedanoisison potutirinuenire . Gianninoderto Migliorello figliuolo diGio: detto Caroccio , fu fratello di Pietro , padredi Marcodetto Marchese, che genero Rustichello ; di Mancino , che genero Buo- naccorso ; di Piglio , da cui ne nacquero Guadagno, Braccio, Alberto, Spada, e Bruno. Della suddetta generazione ce ne dà ragguaglio unavendita , che fa Piglioall Abbate di S.Trinita, con la confermade' suddetti fratelli , che furogatadel 1183. da Borgense , che si conferua nell'Archiuio di Valombrosa , alla Sacchetta segnata V. n. 8. doue fi vede ancora , che Placida era moglie di Mancino , da cui nenacqueBuonaccorso ; e Richilda era moglie di Marcoda cui ne nacque Rustichello ; edi Piglio fu moglie Libania .. DaGuittonediMeglioda Lubaconasce Ildebrandino , che fu padredi quel Migliore, chegenerò quel famoso Panza . Migliore si vede teftimonio ad vn contratto di com- pra, chefa la CanonicaMetropolitana di Fiorenza , rogatoda Gio: nel 1196. che dice Migliore filij Ildebrandini Guittonis ; il qua! Migliore ebbe per moglie Domina Imperitia , che fi troua sepolta in S.María del Fiore . Ilsuddetto Panzafu padre di Migliore , che genero Lotto , Filippone , e Bartolo , comenota nell'albero il sopracitato Rondinelli ; manon cita il luogodi doue lo caui , e questi gli lascia dagli altri distaccati per non saperepiù ol- tre.Manoivegghiamo, che Miglioredi GuadagnodiGuittone,comeproueremo,mante- neuavn fondacogroflo di mercanzie , insieme con Filippone , olim Millioris Panzi , come ciò si vede chiaramenteda un'istromento del 1307. rogato da Rainerio Tolomeidi Fiorenza, il quale fi conferua nell'Archiuio di Cestello , che per non esser ordinato non si poneda noiil num. preciso . LottodiMiglioredi PanzadiMigliore , ebbe per moglie Adalagia di Dolfodi Bianca de' Pulci l'anno 1289. fu de Signori l'anno 1294. ed in vn'istromento de' 9. di Giugno del 1326. invna comparsa , chefaesso conLotto, e Filippone , contra Pieraccio, e Fran- cescodi Pierodi Guadagno di Guittone , si dice etiere tutti questi conforti , in gradope- rò di nonessere obligatiacompromesso fra di loro; e però il Rondinelli gli mette nell' albero distaccati , non auendo saputotrouare l'attacco , comenoi abbiamo tutto prouato . Maper ritornare al nostroramoprincipale , che èper i discendenti diGuittodi Fran- cescoda cui iviuenti Guadagni difcendano , ebbe per figliuolo Guadagno, come si vede nell'Archiuio della Badia di Fiorenza CaffOO. n.47. nel 1241. da cui presero il loroco- gnome , e che questo secondo il Rondinelli , ela prouuisione fatta dalla Rep. Fiorentina . Chechiunqueauesse dominio , o Signoria dentro a 10. migliadella città di Fiorenze do . ueffe rinunziarla per potere in auuenire partecipare nel gouerno della Rep. fi spoglio di questodominio; e fu padre di Zato , di Migliore , e di Pierotto , chiamati figliuoli di Guadagno diGuitto, iqualicompranoalcuni beni postiappresso le muradelCastellodi S.Martino a Lubacoda Alberto ,Spada, Braccio, Guadagno, eBruno figliuoli di Piglio comein vn rogito di SerMacodi MonteRegiodel 1277.che si conferua nell'Archiuiode Serui in Fiorenza . Da'figliuolidi Guadagno del 1340. chesi veggano nel Priorista con- tenente l'estratte de' Priori , eConfalonieri , si deducel'albero finoa' tempi correnti . E perche da questi il Rondinelli ne à compostol'albero fino a'correnti tempisnon sap- piamodauantaggio , che aggiugnere; ed a noi basta di auer ritrouato il pedale , tutto prouatoconle scritture , ilquale và aferire il goo. anno, abIncarnatione ,eper chiarezza dichì legge , quìappresso sipone. : ! : Ghe 408 1 Giouanni Gherardo MatteoCaualiere Chele 1320. 1 Zato Pierotto Migliore 1280. Filippone 1280. Bartolo Lotto Bruno Guadagno Braccio Alberto Spada 1180. Buonaccorso Guadagno 1240. Migliore 1240. Rustichello Guittone 1200. Panzo 1200. Mancino Piglio 1140. Marco d. March, Francesco 1160. Migliore 1160. 1 : Giouanni 1 120. Ildebrandino 1120, Guido Gianninodetto Migliorello 1090, Pietro Guittone 1080. Pagano Giouannidetto Caroccio 1050. : Meglio 1040. Pagano 1000. VINALDRO Fiorinel 960. : 3 : f Dimo 409 Dimostratoda noil'albero secondo il nostro folito , si viene al racconto degli huomi- niilluftri, che hanno reso , oltre all'antichità illustrissima questa famiglia rigiftrata sempre nelnumero de' nobili , che gouernarono la Republica Fiorentina , si nel grado di Console , come di Anziano , edi Confaloniere . Guadagnoda cuiprefero il nomede' Guadagni, fuhuomo di gran riputazione , e di molta autoritànella Republica , poichè filegge, che nel 1204. insieme con iConfoli della città di Fiorenza eleggesse vn'Ambasciatore , o Sindaco , per andare al Papa con piena autoritàdi trattare qui tuttiinegozj della Republica . EGiouanni fuo figliuolo si vede ne' rigistri de' nobili , essere vno de' 12. Anziani l'anno 1253. el'anno 1254. sisotto- fcriffe, e giuro alla Lega fatta tra' Fiorentini , e Senesi . Enella pace conle città di Luc- ca, di Pistoia , ed altre . Lotto di Migliore di Panza di Migliore , fu molto esperto nell'armi, eperò impiega. todalla sua Republica ; e perche l'imprese sue furonodi considerazione la sua Republi- calopriuilegio, benchè fufle condennatodall'Imperatore Errico VII. per essere vno de capidella parte Guelfa per la quale opro cose a marauiglia . Filipponefuofratello , lo pareggionell'armi , e come valorosoCapitano , fu piùvol- tede' Feditorinell'Esercito Fiorentino , nella qual carica seppe tanto bene oprare , che lasuaRepublica per isuoi feruizi prestati lopriuilegio sopra ogni altro . Migliored'Vliuierl fitroua Anziano nel 1221. come lonota il Rondinelli auerlo cauatodalle Riformagioni , al quale mi rimetto . BartolodiMigliore di Panza , fu valoroso Soldato , ed vno de' capi della fazzione Guelfa , e cometale fu condennato con tutti i fuoi fratelli , ed altridella famigliade Guadagni dall'Imperatore Errico Settimo . Chele il figliuolo fu vero immitatore delpadre , perche fattosi perito nell'armi , fece vederequanto poteua , esapeua nella battaglia che seguì tra' Fiorentini , e Caftruccio Castracani, di cuiperil suograncoraggio rimase prigioniero . Zatodi guadagnofn huomodigranprudenza, e si vedeche in nome fuo , e delfra- tello, fu Sindacoadiuidere le Comunanze de' popoli di S. MartinoaCastel Lubaco nel 1289. e nella diuifione , che fannodel 1296. Migliore , e Pierodi Guadagno di Guitto fuo fratello delle Torri , Torricelli , Palazzo , eCasolare , posti nel Castello delsoprad- detto San Martino a Lubaco chiamatoCastello de' Guadagni, è detto , che le Piazze , Strade , e Porte grandidel suddetto Castello , reftino pro indiuiso tra detto Zato , e suoi fratelli . Questo Zato fu padre di Guadagno , di Migliorozzo , di Bindo , di Lorenzo, diGuit to , ediGiouanni , i quali si vegganotuttidopoil 1300. eseguita l'albero fattogli dal Ron- dinelli , a cui mi riporto . Migliorozzo di Zato , fu pur eslo condennatoda Errico Settimo Imperatore , come capo della parte Guelfa , e moltoesperimentato nell'armi, per il che ebbe dalla sua Re- publica moltigouerni di Fortezze , ed altre cariche militari , ellendo stato molte volte de' Feditori nell'Etercito Fiorentino . Lorenzo, Giouanni , e Guitto tutti tre attesero all'armi , e sempre furono impiegati dalla fua Republica in gouerni di Fortezze . EMigliore di Guitto ,fu molto esperimentato nell'armi , e grande intelligente del for tificare Piazze , epero la Republicase neserui in tutte l'occasionidandogli la soprain- tendenza generale . PierottodiGuadagnodi Guittonella pace , che fece in Fiorenza il Cardinal Latino Legato , fra' Guelfi , eGhibellini , fu vnode Malleuadori per i detti Guelfi , eGhibellini , come ricco , e porente , al quale atto interuennero per lo stabilimento di essa pace Per- fonaggiper nobiltà , per ricchezza , e qualità riguardeuoli , che tutte tre riiplendeuano nella perfonadi Pierotto , e ciò fu l'anno 1280. Enell'anno 1305. fuConfaloniere di Giustizia , doue sotto il suo gouerno i Fioren- tini pigliarono la città di Pistoia , come alle Riformagioni di quell'anno, ed a' libri di Francesco Rucellai . Francesco fuo figliuolo , fu sagace , non meno , che valorofo ; poichè nella sua giouentu , ( comesegui nel 1313.)doue si vede fare leuatedi caualleria in feruizio della Fff Repu 410 Republicas epoifu impiegatone' gouerni di Fortezze, ed in altre cariche militari; ed anco fu Capitano della Lega ( che noidichiamo Banda) di Certaldo , conforme il tutto si cauadalle Riformagioni lib.4.de Capitolidel 1334.ed è notatodal sopraddetto Rondi- nelli , e Rucellai . Antonio fuo figliuolo pareggio il padre , poichè anch'esso fu Capitano di gran grido , vedendosi nel 1363. Gouernatore della Fortezza di Volterra , edaltre , dopod'essere sta- to nelMugello fopraintendente di tuttiqueiluoghi ; e nel 1358. in Valdarno con amplif fima autorità sopra tutte quellemulizie, e Fortezze sottoposte alla Republica Fiorentina; come a' fuddetti libri citati Marianodi Leonardodel suddetto Francesco attese nella sua giouentù alle lettere; nel lequaliteppe riufcire così bene , che merito di essere fatto Prelato , e Segretario delle lettere latinedi Papa MattinoV.come anco Abbreuiatore Apoftolico , Accolito, e de' familiari del detto Papa ,tenendo il Canonicato della Chiesa Cattedrale di Volterra , edaltri di Pistoia , di Pisa , e di S. Maria del Fiore di Fiorenza , con molte altre cariche onoreuoli . Pieracciodi PierottodiGuadagnoattese al mestiere di Marte, nella qual scuola diuen. ne cosi valoroso, chela tua Republica l'impiego in diuerse cariche , vedendofinel 1313 . fare ancor lui leuatedi caualleria, enel medesimo annofu fattode' Feditori nell'Arma. ta Fiorentina ; fugran nimico dell'Imperatore Errico VII. che lo condanno come Capo de' Guelfi . : Migliore diGuadagno di Guitto , che fu Confaloniere del 1293. fu eletto Ambascia- toreconArrigo Paradisia Pistoia,pertrattare iui della pace co' Pisani, nella qual cari- caseppe tantobene oprare , che fu daesso conclufa ; eperò fu mandato dalla tua Repu blica Proccuratore alla luddetta pace, cheerano iFiorentini , Senesi, eLucchesidavna , ed i Pisanidall'altra l'anno 1293 . ८ Enell'anno 1295. fu Ambasciatore a Papa Bonifazio Ottauo , per negozi grauiffimi insieme con Pazzardo de Pulci , Vanni de' Mozzi , e Lapo Salterelli , quattro de' più Sauj Cittadini , come diconogl'Istorici , lasciandoglialtri carichi onoreuoli , che egli ebbe Questo per la sua pietà , e Religionefabricò nel 1260. Ja Cappella di S. Martino nella Chiefa della Santiss.Nonziatadi Fiorenza, e Gherardo fuo fighuolo fece restamento nel 1319. edil Codicillodel1329. doue lascio d'essere sepoltonella sopraddetta Cappella , eche fi faceile vna sepoltura in terra conlapide di marmo intagliataui dentro la sua effi-: giearmata ;eche sifaceffe vnConuento di Monache intitolato la Nonziata ; il quale fufle gouernatodal Priore de' Serui; benchè questa famiglia auesse la sua antica sepoltu- ra inS.Reparata , doue fu fatto il Domo , chiamato S.Maria del Fiore; vnode' più fuper bi Tempidell'Europa . Il suddettoGherardo oltre la pietà , fu guerriero infigne non men degli altri della famiglia . Furono celebri ancheMatteo , eGuadagno ; questo fu Confaloniere del 1319. e del 1326. Gouernatore di Prato non ancora sottoposto alla Republica Fiorentina , di com- missione della quale , fece molte leuate di caualleria in diuersitempi; Matteo fu Caualiere dellaBanda , e molto valoroso , morendo pieno di gloria nella guerra contro l'Imperator re Errigo, di cuiGio: Villani ne fa onorata menzione nella sua Iforia; e Vieri di Matteo, fu vero leguace delle vestigie di suo Padre ; poichè ancor esso desiderofo d'immorta larsi , fece diuerse leuate di caualleria per cimentarsi con il nimico , e guadagrar gloria . Ma Migliore di Vieri di Matteo passò il padre , e l'auo , sì ne' negozj ; come ancora nel valore , e maneggiodell'armi ; poichè fu Ambasciatore in diuerte parti , comefu nel 1347. in compagnia di Simone Peruzzi , Caualiere Berardo de' Pazzi , e Bellegardodella Tofa; come pure nel 1358. con Pietrodegli Albizi Capitano , eGouernatoredella città di Volterra , che fu il primo, che vi andaffe . Del 1362. ando Ambasciatore con Almeri coCaualcanti , Gherardo Buondelmonti , e Pietro degli Albizi in diuerfi luoghi; e nel 1363.fu dalla città diTodieletto per suoCapitano generale di guerra , con prouuifione di 3000. fiorini , nella qual carica dimorò per vn'anno intiero . Fu Vicario di Valdinie- uole, doueegliasiste con grand'autorità per le cosedellaguerra , ed al comando dimol re milizie . Del 411 Del 1366. fu Vicario d'Oruieto . Del 1372. CapitanodellaCustodiadella cittàdi Pistoia; edel 1376. fudeputato per riordinare quelgouerno infieme conNiccolo delgià Nicco- loGherardini loanuis , Tommatodi LippoSoldanı, Pietro di Lippo Aldobrandini, Tommasodi NeriLippi Ambasciatori mandati dalla Republica a questo effetto . Dipoi fu Ambasciatore infieme conDonato Acciaioli per andare in compagma di Ridolto da CamerinoCapitanogenerale de' Fiorentini nella cit àdi Bologna, edafflittere con i fuoi compagniin quella guerra , douefuronochiamatiCommessarigeneralı, rappresentan- do il corpo , ed autorità della loro Republica; e nel 1377.andoAmbasciatore a Bologna, in Lombardia , edin Romagna; nel 1380. fu Prefetto della citta di Fermo; e nel 1382. fu mandato a prouuedere di fortificazioni tuttiiCastelli ; come dalle Riformagioni di quell'anno . Vieri fuo figliuolo fi rete glorioto perche con la suaindustria , eprudenza , fece ritornare sotto il dominio de' Fiorentini la citta di Volterra , per il che fu molto pri- nilegiato dalla sua Republica . Bernardo di Vierı Guadagnidel 1396. fu Capitano della Prouincia di Romagna Fio- rentina ;del 1403. ellendo Vicario a S.Miniatoal Tedescotenne trattatodi far venire alla deuozionedella Republica Fiorentina la città diPila . Nel1406. fu Ambasciatore a Piombino, e conM.Bartolomeo Popoleschi Ambafciato- re al Redi Francia per caufadella compradi Pisa ; perche il Duca d'Orleans , e di Borgo- gna pretendeua sopra la dettaCitta , furono ritenuti prigioni, i quali si liberarono poi per la morte seguita delsuddetto Duca . Nel 1410. fuAmbasciatore al Papa a Bologna, conGiouanni Seristori a perfuaderlo per il suo ritorno a Roma ; come anchedel 1411. fu eletto con lacopo Gianfigliazzi , Filippo Corfini, e MicheleCaftellaniCaualieri per affittere a S Santità nel passaggioperlo stato Fiorentinoda Bologna a Roma. Edel 1413 fuAmbasciatore con FilippoCorsini, e la- copoGiantigliazzidinuouo alfuddetto Papa a Siena, fus gitofi iuida Romaper essergli stata occupata dal Re Ladislao , con il quale paflarono vizio di condoglienza per la suddeta perdita , con ordine di tenergli compagnia er il viaggio , che voleua fare . Nel 1414. parimente destinato pure Ambafciatore con Niccoloda Vzzano al suddetto Papa Gio: XXIII. aBologna perdargli partedella pace fa ta ; edel 1415. fu Ambasciatore conGio: Nofri Arnolfi a Bologna perrallegra siconquella Città per la ricuperata liber- tá a gouerno popolare a dinozione della Chiesa ; enel 1416. fu Potesta , eGouernatore della città di Pita.ll detto Papa Gio: invnBreue sotto l'anno iv. delfuoPontificato,com- mette, cheglifieno reftituite grotle somine di denaro, che auealiberamente prestato il d. Bernardo alui, ed alla Camera , chiamandolo Dilectus filius Nobilis Vir Domicellus Florentinus . Del 1421. fu Ambasciatore con Niccolo de Nobili a Braccio Fortebracci ContediMon- tone, e di Perugia,perpregarlo d.non voler danneggiare la città di Castello,dopo d'effere tato nel 1420. con Michele de' Pazzi Ambasc. alla Regina Violante mogliedelRe Luigi. Nel 1423. tuCapitanogenerale dell'Efercito Fiorentino in Lombardia , e Capitano generale delle galere groffe della Rep. Fiorentina, e Capitano, e Gouernatore di Pistoia. Nel 1427.fu Commeffario generale per la Signoria di Fiorenza , mentre fu guerra con il Ducadi Milano a Mantoua , e sopraintendente a prouuedere, e ruedere tutte le forti di genti d'armi a cauallo , ed a piede con amplilima autorita . Edin fine fu Ambasciatore a PapaMartino V. del 1430. per dargli contodell'impresa , che faceua la Signoria di Fio- renza contro il Signore di Lucca , e ricercarlo d'accordo ; ed Ambasciatore dipoia Ve- neziani , ed al Conte d'Vrbino in materie di guerra , e di Leghe , ed ad altri Potentati confumando la vita con i gran talenti , che aueua , in feruizio della Patria ; come il tutto si caua dalle Riformagioni , da Francesco Rucellai , e dal Rondinelli . Filippo fuo figliuolo attese all'arme, e datosi al mare per solcarlo , e prendere di questo il predominio , con l'intelligenza de venti , si fece tanto perito, che la sua Rep. del 1419. in compagnia di Antonio degliAlbizi , gli diede il comando di due galeregroffe , che comando fin'an'an. 1431, maefiliatopoiaSiena fu anmessodaquella Republica nelnu- merodelle famiglie nobili Senesi . Vieridi Vieri diMigliore nonvolle essere inferiore puntodi merito a'suoi predecesso- ri ; questo prete per moglieMargherita diMarco DonatiCaualiere , edhuomocelebre perlitorie;enelle seconde nozze , sposò Francesca di Simone Tornabuoni , forella di Francesco Tornabuoni , padre della Lucrezia , maritata a Pietrode' Medici della ب Fff 2 qualc : : 412 qualefurono figliuoli Lorenzo , eGiuliano , quello padre di PapaLeoneX. PapaClemente VII. equestodi4 23 Di ! orenzo fuddetto furono figliuoli anche il Duca Alessandro di Fiorenza,eCateri naKeginadi Francia. IlmedefimoVierifu impiegatodallafua Republica nell'armi, e ne negozi più importanti , effendostato spedito Ambasciatore nel 1395. a Bologna , e nella Marca; edel 1402. fu pure Ambasciatore al Mare ese di Ferrara , perche opraffe , che it Conte Alberigo gran Contestabile del Regno di cilia voleffe accettare la carica di Ca pitanode' Fiorentini . Enel 1403 : con VanniCaftellani , ando in Lombardia al gran Contestabile , perche voleffe vnirficon il Sig. di Padoua. Fu Ambasciatore a Papa Inno- cenzoVil.con altri per rendergli vbbidienza , e rallegrarsi della sua asfunzione al Pon- tificato . Nel 1405. fu Cap tahod Arezzo ; e con Pierozzo di Biagio Strozzi , fu Amba- sciatore a' Seneti per dolerfidietfi,perchedefssero ricetto a' Pifani, e perche da loro fi af foldafle gente per i detti , Fu anche Ambasciatore al Re Ladislao , alla Republica di Venezia , comea quella di Genona , edad alrrı Potentatidell'Europa . Nel 1406. fuCommessariogeneratedelCam- po contro Pifa , e nel 1410. esercitò la medefima carica nel campo de' Principi della Le- ga, nella quale vi erano PapaAlessandro V. edil Re Lungi d'Angio contro Ladislao , ed in questa occafionepiglio per imprefa il Liocorno con il Motto Exaltabitur ; ed andó pigliare il poffeffodi Cortonanell'ann. 1410, enell'anno 1412. fu Capitano , e Gouerna- torediPifa . Taccio l'Ambascerie fatte al Re Ladislao , enel 1409. alLegato di Bologna , al Mar- chete di Ferrara , al Conte di Reggio, ed al Pa Pa nel 1414. e nel 1418 fu inuiato al Mar chesedi Ferrara pe r trattare la liberazione di Dante, e di Vieri fratelli , e figliuoli di Gui- dodi DantedaCastiglione , conforme alle promeffe fatte aCarlodi Matteodella Scala ; enel 1419.fu Ambasciatore aGenouaper lamentarside mali trattamenti , che faccua il Gouernatoredi Liuorno a Nauilj di Porto Pifano . Nel 1424. fu AmbasciatorealMarchese di Ferrara , per negoziare la paceconil Duca diMilano in compagnia di RinaldodiM.Mafo degliAlbizi Caualiere , e conM.Gugliel modi Niccolo Dauar zati Dottore , e nel medesimo anno con isuddetrialPapa . 1 : Nel 1426, effendo de' 10. di guerra fu mandato Commessariogenerale con ampliffima facoltà per ricuperare iCaftelli ne Contado d'Arezzo , contro ilDuca Filippo Maria Viscontidi Milano , doue caualcando con l'Esercito Fiorentino , nericupero molti , ma trouandosia campo attorno al Caftel nuouo presso ad Arezzo, facendo l'vfiziosuovalo- rofiflimamente , e non eflendoui altro Generale , che lui , fu percossodi un colpodiBom- bardanelbracciodeftro, dellaqualfeita morì l'anno venente, che fu del 1426. ond dallaRepublicagli furono fatte foler niefsequie , e tutti i Magistrati , e Capitudini anda- rono ad incontrare il fuo corpo alla Porta della cittàdi Fiorenza; fu sepolto nellaCap- pella di S.Martinode' suoi antenatinella Santiflima Nonziata . 1fuoi figliuoliottennerodalla Republica diuerse grazie ,epriuilegi ;ed oltreallemol- tespeseda luifatte per feruiziodella Patria , e della Republica in molre occasioni , in quellaguerra , arriuarono a fior.4500.fomma nonpicciola in que tempi. Furono fuoi figliuoliGineuera moglie di Tommasodi BartolomeoCorbinelli , Cola mogliediGio: diTedicedegl. Albizi , Lena mogliediBernardo di lacopo Arrighi , Cafiandra moglie di lacopo diGio: Barducci, la quale fi rimaritò poi a lacopo di Cino CaualiereRinucci- ni , Franceico , Migliore, Simone , eMalatesta. Francescofuhuomoinfigne, edi gran testa;godè i principali vsizį , e gradi della Re- publica, edaurebbe in effa fatti gran progreffi , comeil padre , edaltri suoi antenati , le il casodel 1434. nel quale fu efiliato Bernardo de' Guadagnisuo zio, con i figliuoli, e tut- to il resto dellafamiglia , che rese sospetto , ed ingelosito quel gouerno, nongli auefie impeditoil camino . Ebbe permoglie in primo luogo Caterina di Matteo Scolari Caua- liere fratellodiPippo Spanofamosissimo Capitano Generale dell'Imperatore Sigifmon- docongroffadote; enel secondoluogo Lucrezia di Ghinode' Buondelmonti , conforti de'medefimi Scolari . Trouandosidunque nel 1434. efiliati alcuni nobili della Patria di Fiorenza appresso il DucadiMilanonimicodella Republica , penfarono per suo mezzo far nouita in Fio- renza , stimolati aquesto da vn M.Antonio Rofelli Aretino eloquentissimo Predicatore, il quay 413 il qualenonauendopotutoottenerepermezo della Republica il Vescouado d'Arezzo ; comepretendeua essergli stato promesto, feneeragrandemente sdegnato; perciògiudi- carono, cheper fare solleuamento, e permutarelo stato, niuno fuffe piu a proposito di questo Francesco di Vieride' Guadagni ,come quello che era di valore , e distima , echediscendeuada Migliore di Vien, il quatefuvnode pranidel governo de suoi tem- pi , e gran cose oprò per il ben publico. Ilfuo figliuolo Vieri auolo di Francesco , fu ca- gione, chela cittadi Volterravemfiefotto ildominiodella Republica ;il tuo padre Vie- ri , oltre l'auer maneggiato per lungotampogli affari piu grauidellaCitta , mori presso d'Arezzo CapitanoGenerale in feruiziodella Republica nella guerra contro il sudd. Du- cadiMilano . Dallaparte della madre difcendeua da vna figliuola di Manno Donati Ca- ualier celebre , egran guerriero ; el'essere nipore del suddettoPippo Spano , appressodel qualestatonelleguerre d'Vngheria , potena auer appreio imaggiori spiriti di valore, edi ardimento. Ondeconfiderate tutte queste qualitadı, gli fu scrittouna lettera dalfuddet- to M.Antonio , nella quale ricordandoglitali prerogatiue l'esortaua a pigliar la parte del DucadiMilano , per rimettere i Fuorufciti , promettendogli , che questo sarebbe il me- zo perellerevnode' maggioridella Republica , enoninferiore adalcuno de' fuoi ante- nati . MaFrancesco , che era benissimo compostod'animo, e grand'amatoredella sua Patria antepose la quiete publica al proprio interesse , edaquegli della sua Casa; efec consapouoleditutto il trattato quel gouerno ,dalqualegli fu imposto, chesi abboccafle con il frate, il che auendo eseguito , intese, che il modo era , che egli s'impadro- niffed'una delle porte della Città , ecercaffe di tenerla tanto tempo; finchè sopragiu- gneffe ilConte di Poppi , con altre forze , e così la Republica resto per allora liberada quel pericolo ,chegli fourastauau Simone fuo fratello stante il fopraddettobandosi ritiro da Fiorenza in Francia , tratte nendosi primaqualche tempoinTurino,douedicesi, che foffe aggregato a quellla no- biltà; e fermandopoila suaCata in Lione, doueportogrossesommedidenaro, vidimo- ro fin'al 1463 edopoessere stato quiui per 29. anni esiliato se ne ritornò a Fiorenza auen- dogli concetto il Duca Francesco Sforza , acció passasse daMilano , un passaporto libero pes quattroanni ,nel qualelo chiama familiarissimo , edomestico suo per segno del suo affettotanto verso la sua persona , quanto verso quella di fuo padrebenchè morto . In Fiorenza fu reintegrato , ed abilitato come prima al gouernodella Republica . Ebbe in. Franciadalla sua moglie Gineuera figliuola di PietrodiVanniCastellani presa inMom- pellieri nel 1446. dieci figliuoli tra' quali fu infigne , comeil tutto si cauadallenotuledel Rondinelli, eda'libri del Rucellai, dicopertutte le carichedaquesta famiglia esercitate, che inquanto all'albero è imperfettiilimo , come si puol vedere appresso i Guadagni dell'Opera . Tommaso, che dimorò sempre in Francia , edil piùdeltempo nella città di Lione douefiapplico all'armi, con le quali, e conle ricchezze, rese seruizj legnalatissimi alRe Francesco Primo; onde fu eletto da quella Maesta l'anno 1521. Consigliere del suoCon- figliosegreto . Nella giornata memorabile di Pauia , fece vedere le marauigliedella fua franca spada , che ilRemedefimolammirò. Prestò poiliberamente alsuddetto Rel'an- no 1525. cinquanta mila scudi ,fommarileuante nella necessitàdiquellaCorona , con laquale azzionedimostro quanto fusse grande l'amore , che portaua al nome Franzele , ed aquellaMaestà, perla qualebeneuolenza , e deuozione l'onoro il Redella carica di vnode' fuoi Maestri di Casa ordinarj , che era molto riguardeuole in que' tempi, che fu J'anno 1526.. : Mentre , che questo Signore comprò diuerse terre in Francia , cioè S. Vittorio della Costa , Gualargues , Lunel , Rocchemaure , S. Gian nella Foresta , Amberieu in Dom- bes , CiereVerdun in Borgogna , Boregard, Chars , e Proueux nel Lionese; fece ancora fabricare , edotare il bello , e gran Spedale di S.Lorenzo per gli appestati , che resta sopra il Rodanodalla parte di fortoper la strada , che si và alla Signoria di Boregard , douefi vegganomolte memoried'arme , della casa de Guadagni , si come anchenella Chiefa diNofira Damadel Conforto nella detta città di Lione,fece edificare vna grande, e sun. tuosaCappella, nella qual Chiesa(mortol'anno 1533 volse essere sepoltoinsiemeconla sua moglie Pematta Boarinobile Fiorentina , che morìnel 1521. senza figliuoli, e fin'ad ogginel mezodid. Chiesa si vede la loro fepoltura con il seguenteEpitatio in marmo. : Sic 1 414 : مد Sic Mundi Letalis Honos. HiciacetNob, VirThomasdeGuadagnis Cinis Florentinus ,Confiliarius , &Magister DomusOrdinis Christianissimi Regis FranciaFran. Pr. quiobijtdie Anno DominiM. D. ..... nec non NobilisPemettade Boarijs eius vxor Amatissima , que obijtXVIII. Augusti AnnoDomini M. D. XXI. Quorum animerequiefcant inpace. 5.11 Gis: Batistal'Eremita de Soliers nella sua Toscana Franzese , pone ,che oltre le suddet- te fabriche , facefle anche edificare vn'altro gran Spedale per gli appestati inAuignone, dotandolo di grosse rendite , Eflendo dunque mortosenza successione il sopraddetto Tommaso , istitui suo erede Tommasod'Vlinieri di Simonesuonipote , ritrouandosigià in Francia appressodel zio, dalquale fu molto amato , e come suo fuccessore l'auea ammogliato con Pernetta fi- gliuola di Guglielmodi Tommaso de' Berti , e di ClaudiaGianfigliazzi amendue fami- glie nobili Fiorentine , il quale veniua ad essere nipote della di luimoglie; ondeTomma- toper queste tante faculta , fu chiamatoilMagnihco , edil Ricco ; questodimoro quafi sempre in S.Vittorio della Costa in Linguadoca , doue teneua vna formata Corte con tutti quegli Vfiziali , che la compongano, oltre a' Musici , e Pittori faoiprouuisionati, con una numerosa , e formata stalla di caualli, edun'isquisita braccheria per fare qualun que folenne caccia , della qualemolto si dilettaua . Fu Signore di BouregardnelLionese, di S.Vittoriodella Cotta in Linguadoca , di Rocche Maure , edi Galarges in Linguado- ca. Nelsuotestamento si legge . Generofus VirDominus Thomas Oliuerij de Guadagnis nobilisFlo- rentinus , Dominus, &BaroLuneti , acDominusBocorumde GallarguesPatria Lingua Ouitania S. Gal doneri , &S.Eugedi Patria Forenfis . Ambaie. 11 Duca d'Orleans , che fu poi Re , l'onoròdella sua presenza in attodivisita nella sua Casa d'Auignone , e gli diede la carica di Mastro d'Ostel , che l'auea posseduta auanti il suo zio , comeliedifopra detto , come anche quella di Consigliere nel suo Configlio segreto . Fu molto caritatiuo,facendogrosseelemosineavarie perfone, eparticolarmen teallepouere fanciulle per maritarle , che è la pauriguardeuole tra tutte l'altre , comean che a' poueri vergognoti . In quella carestia grande , che venne in Fiorenza sua Patria , vimandocento marched'oro . Nell'occasionedi peste , che si fece molto fentire nella cittad'Auignone del 1542. fece risp endere grandemente la grangioia della carità , che ornaua il suo fronte ; poiche ritirandofidetto Signore nella cittàdi Corimans , nutri per tuttoqueltempo , che vi dimoròla maggior partede' pouerndiquel luogo ,facendo an- cora fabricare fuoridella porta d'Auignone vn grande Spedale per alloggiarui gliappe- tati,il quale eflendo stato rouinatodal Campodel Renel 1536. lo fece riedificare di bel nuouo . Fabricò ancora vn'appartamento nel gran Spedale di S.Bernardo in Auignone, con n'entrata perpetua . Fondo anche nella medesima Città il Conuento delle Con- uertite, doue di presente vifono i Padri Minimi ; in fine spese gran denariinbenefizio, ed adornamento di varie Chiese , e luoghi pij , e parricolarmente nella città d'Auignone , nella quale si compiacque dimorare gran partedel tempo , come Città più vicina al fuo Juogo di S.Vittorio della Costa , che li godeua piu d'alcun'altro , e però in detta Città fe ce fabricare vngrande , evago Palazzo con ogni comodità , econ ogniforte di delizia; ela larghezzadi questo palazzo lo faccua abbondare d'abitazioni , efiendo capacedi corti , loggie, e stallé, econteneuafiin essa vna funtuosa , ediuota Cappella ; onde da questo sibello , e grande edifizio quella strada fu chiamata la Ruade' Guadagni ; e ben chè in essa vi sienodell'altre abitazioni di altri Pobili , nondimeno questa supera ogni al- tra in magnificenza . Morì l'anno 1542. al suoCastellodiS.Vittorio ,ed il suo corpofu portato a Lione , sepoltonella sua Cappella della Chiesa di Noftra Dama del Conforto ; laicio quattro fis gliuoli , cioè Elena , che fu moglie di Lorenzo di Cappone Capponi Sign.d'Ambrieù, icuisuccessorifono tuttavia in Francia ; Giouanna, che si marito a Lorenzo di Aletlan droAntinori ;Guglielmo, e Tommaso . Gu 415 Guglielmo fu vnode' primi Eroidel suo secolo , ed àsoprauanzato negli onori , e cari che tutti gli altri della sua Casa. Egli cominciodi anni 18.della suaetà a far comparsa nelle campagne militari , nell quali procuro , che quello , che auea appretoin speculatiua gli fosse riuscito in pratica . Fece il viaggiod'Alemagna con il Sig.lacopo d'Albon, chiamaton Maresciallodi s.An- drea , del curfangue per madre e il pretente Marchese Francesco Coppoli Mastro di Ca- mera del SereniflimoFerdinando SecondoGran Duca di Tolcana , oggi regnante . Ebbe la carica d'insegna del suddentoMaresciallo . Diporti portò alla preta di Cales , ritrouan. dosiancora all'affedio di Tionville , e nella battagliadi Ranty, ed in molte altre occa- fioni confiderabili ; e pero il Re Errico Secondo, per l'attenza di Monsu di S. AndreaMa refciallo di Francia , lo fece suo Luogotenentegeneralenel Lionese, Forcita , e Beoge- lete , dopo auerlo creato Senesciallodi Lione nel 1554. Mentre in quest'anno gouernaua venne in Lione vna grandissima carestia, per la quale laCittà minacciaua folleuazione; per il che eslodiede ogni buon'ordine per trouare l vettouaglie neceflarie , non risparmiando punto le fue facolta , e mostrandosi in tutto generoto Caualiere. in questo medefimo anno il Re gli conferì la dignità di Gentiluomo ordinariodella fua Camera , nella qual spedizione si vede vn'onoreuole commemora- zione de seruizj resi a S.M. dalla Casa de Guadagni , con dichiararlo anche suo Luogotenente ne' luddettigouerni pietesi dalConredi S. Polo . Il Re Francesco Secondo nel suddetto anno , chepigliò il possesso del Regnodi Fran- cia , lo conferma Gentiluomodellasua Camera , Sinifcalco di Lione , e Luogotenente generaledel Lionele, Foresta , e Beogelese nell'assenza del suddetto S. AndreaMarescial- lo generale . Per vn'arresto si vede , che il Sig. diBotteon , edil Sig. di Beauregardsuo fratello , por- tano il titolo di nobili , e potenti Signori . Guglielmo de Guadagni Signore di S.Vittorio , Rocchemaure , Siniscial di Lione ; Tommasode' Guadagni fuo fratello, medesimamentedel detto Rocchemaure Baliuo del Beogelese in Delfinato Gentiluomo della Camera di Monsignor il Delfino, ed il detto arretto è dell'anno 1556. Del 1567. il ReCarlo Nonolo tenne nella medesima stima , sotto il di cui Regno si se- gnasoquesto granCampione , eparticolarmente nella ricuperazione della città di Blois, edinquelled'Ambois , Poitiers , Burges , ed altre ; manella grangiornata di Dreux fe- ce spiccare il suo valore , che fu superiore ad ogni altro , che lo portò poial comando dell'Armata sotto il Duca di Nemurs nel Lionese , edalla presa diAuredigrazia sotto il Maresciallodi Brisach . Il medesimo ebbe commissione dal Re nelle turbolenze ciuili di leuare vna Compagniadi 250. Caualeggieri , pure del 1567. nel qual'anno S. M. gli diede vna Compagniadi 50. huomini d'arme con onoreuole commemorazione de suoiferui- zj;laqual compagnia a auuto sempre sussistenza; in finequesto Re per igran fernizi pre- statiglida cosi grand'Eroe) comando al Duca di Nemurs , che desse con le tue mani l'or- dine di Caualiere di S.Michele aGuglielmo Guadagni . Successo a Carlo Nono il ReEnrico TerzonellaMonarchia di Francia,pose anch'egli J'occhio nel gran meritodiGuglielmo Guadagni, a cuispedi patenti l'anno 1574. per le quali da al Signor di Botteon Caualiere del suoOrdine Capitano di 50. huominid'arme dellefue ordinanze , e Sinifcalco di Lione , l'autorità di comandare nella Città in assenza delSignore di Mandelott Gouernatore , e Luogotenente generale diS. M. nel Lionele, Foretta , e Beogelese . Nel 1580. l'onoro d'vna celebre , ed importante Ambasciata all'Imperatore Massimi- Jiano sedopo alla Republica di Venezia ; nelle qualidamostro con ogni splendidezza , magnificenza , e generofita , essere lasua lingua espertanell'esporregli affari del suoRe, ecompinglicon quegli auantaggi più desiderati dalla Corona , non meno della sua spa- da ,che atemprefolgorato controdichì s'opponeua alle vittorie , ed a' trionfi della Pa- tria , per il che S.M. che nonvolle mai lasciare azzione , che non fosse rimunerata (pro. prietà folita de' Regi Criftianissimi) lo creo nel suo ritornoConsiglierodi Stato; veden- dofiancoradel 1586. vn Breuetto per il quale S.M. gli concede tutta l'autorità di comane dare nelle Prouincie suddette in assenza del Sig- di Mandelott,edoposua morte lo fa fuc- ceffore al fuddetto contitolo di Gouernatore delle suddette tre Prouincie . Del 2 416 , •Del 1588. fi leggevna proccuradella nobiltà della Foresta , che fa al SignorGugliel moGuadagni Signore diBotteon, Baronedi Verdun , diMey, di Mirabel , ed altre Piaz- ze , Caualiere dell'ordine del Re , Capitano di 50. huomini d'armedelle sue ordinanze Siniscalcodi Lioneper comparire perdetta nobiltà allo stato Generale conuocatod'or- dinedelRenella cittàdiBlois nel mesedi Settembre , edetta procura èdata a' 22. d'Ago- ftodel suddetto anno . La fedeltà , chesempre mostróversoil suo Re, fu sempre iutatta, edinuiolata , benchè in quest'annodel 1588 fuslestatatentata , mentregli fu domanda- todalDucadiMena inficine conaltri , che reggeuano il Magistrato , se in caso , cheil Re auesse dato qualche ordine contro la di lui persona, etli l'auerebbero esequito; o se l'aue- rebbero difela ; rispose Guglielmo , come Siniscalco, che è la prima persona fra queidel Magiftrato , che aurebberosenza dubbioa' comandamentidel Revbbidito; onde alcu- nonon ardì di dire in contrario,ancorché tutti gli altri del Magistrato sentissero altrimen- ti di quello, che detto Siniscalco sentiua . El'anno 1592. essendosiaccordatavnasospen- sioned'armi fra il Re , ed il Duca di Nemurs nelle Prouinciedel Delfinato , e Lionese diffedi nonvolere , che la tregua comprendesse la Terra , eCastelle di Condineu , che egli teneua , per il che detta tregua non andò piú auanti . L'anno 1597. il Re Errigo Quartogli dette l'ordine diCaualiere dello SpiritoSanto,per la qual prouuisione si vede , che in dettotempo era Gouernatore , eLuogotenteGenera- le di S.M. nel Lionese , Foresta , eBeogelese . Nel 1598. fu Ambasciatore all'atto della pace con ilDucadi Sauoia, ed a pigliarne il giuramentoda quell' Altezza in nome del Re. Ma essendo le felicità di questa vita im- pennate così bene, che la fortuna, elegranprofperitasono sempre messaggiere delle disgrazie ; e nonauendo questo gran personaggio quasi dadesiderare dauantaggio , co- minciò a perdere tutto , mentreperdeGuasparri suovnico figliuolo , il quale fuvcciso in vna imbofcata , che gli tesero i nimici delloStato vicino di Verduno sopra la Somna; la qual morte poi causò la fua l'anno seguente, seguitatapoi da quella della sua mogli MadamaGiugny vnadelle più nobilifamiglie della Foresta, non lasciandodiquesta,che cinque figliuoletutte maritate , delle quali Diana fu moglie diAntoniodiAuthunBaro- ne della Baume, e Siniscalcodel Lionese ; Anna, che era sposata da Piero d'Albon Signo- re di S. Forgeux , eGabriella mogliedi M.Mitte Sign. diMyolant . Fu ilnostro Guglielmo molto pio, e di vita esemplare ; poichè fece edificare vn Conuento de' Padri Minimia Sanchaumont; vn'altro delle Monache della Nonziata in Lione dette le Celesti, vestendo d'abito azzurro, con il Conuentodetto la Casa Profesla de' Padri Giesuiti pure in Lione; ed aciascuno fece fare le Chiese ,edote, per sostentamento de' Religiofi , e morì l'anno 1636. auendo dichiarato fuo erede Baldaflarri de GuadagniSignore d'Authunsuonipote materno, il quale portò poi il cognome , con l'arme de' Guadagni ; e feceprincipiarevna superba tomba in memoria diquestogranCampione dentro la Cappella de Guadagni posta nella Chiesade' Padri DomenicanidiLione, laquale fupoi compitada Antoniode Guadagni d'AuthunMarchese della Baume , di Charmois , Sinifcalco , e Luogotenente del Re nel Lionefe , &c. : Tommaso de' Guadagni Signore di Berogarde , di Rocchemaure , Bagliuo del Bogio- loe , eGentiluomodella Cameradi Montignor il Delfino , fratello nato dopo il suddet- toCaualiere dello Spirito Santo ; prese per moglie llaria di Marcone della nobiliffima, ed antichissima famiglia del Poitu , della quale lascio Baldaflarri de Guadagni , e Clau- dio Signore di Boregarde, ed il CaualierdiMalta Signore di Sciampru ; le sue figliuole furono Luisa diGuadagne mogliediGiorgio diGalliens Sig. di Vedene,e la DamaBeau- lieu , de cui figliuolise ne parlera appreflio . Baldassarre di Guadagne lasciò del tuo maritaggio con Renata di Clos vscita da' Prin- cipi di Alemagna Guglielmo de Guadagni , eTommaso . ViueGuglielmoSign. diAu- reux , che comandò la caualleria leggiera diCatalogna, il quale è il folorampollodella casa de Guadagniin Francia . Leforelle sue sono Maria de' Guadagni mogliegià di M. Alessandto Bandini,Diana mogliegià di Bandino Panciatici nobiliffimo Pistoiefe , Fiorentino , e nelle feconde nozze, fu moglie del Signor Senatore Antoniodella Rena nobile Fiorentino, madre oggi del Signor Marchese Tommasodella Rena; edAnnaGua dagni , che fu moglie del Signor di Vernueil nobilissimo Franzese ; ed ogginelle fecon- denozzeviue moglie del SignorMarchese Niccolo Bufalini, che fu Maresciallo diCampo 417 ponell'Armatedel ReCristianissimo, edoraferue il SerenissimoGranDuca Ferdinando Secondodi Toscana , con la carica diSergente Generale dibattaglia . -ClaudioGuadagni , che fu fratellodel fuddetto Baldassarri ,ebbeper moglie Eleono- radi Colognyde' Marchesi di Saligny , da' qualinacque Annade Guadagni, che fu ma- ritata alMarchesedelCastelGuè , nella Prouincia d'Oruergna , e Luifa, che fu maritata al Signoredi Vedene,dellagran famiglia di Galliens , la quale prouienedal medesimo: stipite , che la famosa famiglia Doria ,che oggi nella Liguria fa gran scena , per i gran personaggi , che àpartorito ai Mondo, con titolo diDuchi , e Principi , econil poffeffo di moltistati , 4 Diquesta Luisa nacqueropiú figliuoli,tra' quali fu digrannomeLuigiCaual.diMalta, il quale non àingannatole speranze , che daua delfuovalore,non piuche il suo fratello Sig.d'Agulle,ilqualedopod'essere stato riceuntoContedi S.Giannidi Lione, non àpotu- to forzare la fua naturale inclinazione, che auea all'armi, lequalià gloriosamenteportate nelle guerred'Alemagna , sotto lacondotta del famotoMaresciallodiGuebriant;main: tutto, eper tutto a soprauanzatoglialtri fratelli , edato il maggiore splendore alla Casa il fratello di tuttiil minore, il quale asempreportatoil gloriotocognomedella madre, co- medipresente porta , con la qualità diContediGuadagne, è oggidico tra' suoi fratelli il più fortunato, benchè nonpoco trauersatodagl'inuidiosi delsuovalore ; pero gli allori de quali si sonocoronati isuoi predecessori non fannoalcun'ombraalsuo meritosetutti questilumiestintisembrano formare il giornodel suo Oriente. QuestoperfettoCapit. non era ancora di 14. anni, che sentendosi incaloritodivn fuocosìonorato,dal quale ancora incoraggito , si vedde paffareanuoto con la spada alla mano nell'Isole diSMar gherita , e di S.Onorato, doue trauersando le trinciere, fu ferito di sei colpidi spadafen- za che le fue ferite lo mettessero fuori della battaglia ; perche nella medesima azzione an-, dòadifendere vnridotto tra il forte Rangon, e S.Margherita, doue fu fi fortunato , ed ardito , che egli prese il Capitano , che faccua la fortita; questa azzione , che il giouane Guadagni fece in qualità d'Alfiere nel reggimentodelle galerediede i primi segnidel suo impareggiabil valore ,di cui sidouria riempirequest'Istoria, stante la sua assistenza in 23 . Campagne, nelle qualià sempreferuito nelleFranche , e Regie Armate pieno di fede , e dicoraggioin feruiziodiSua MaestaCristianissima . Egli fu ferito ancora nel leuare l'af- sediodi Leucata ;di quì entrò nel reggimento della Marina , con la medesima carica trouandosi preslo di Zoafsule frontieredel paese conquistato , doue riceué vn colpo di pistola nel braccio, combattendo con i fanti perduti in presenza del Barone de Baume diPiles, checomandando vnbattaglionedel medesimoreggimento si saluò tuttal'arma, taper il suo valore , e condotta . 1 Dilà fu comandatoall'affedio d'Airè , doue riceuènel passare della Guerra vn colpo dimoschettonella spalla , ed vnodi picca nella coscia . Ondetante prouedel suovalore portarono il Conte diGuadagne alla Luogotenenzadella sua compagnia , per render il fuo valore maggiormente conosciuto; perche nella Campagnaseguente trouandosi ad Aras alla difera della linea del Forte di Ranzau, vi riceuè duecolpi dispada,ed altrettanti diPicca, restandoprigionierodelnimico .Ma chi poteua ritardare i passi di una sì glorio- fa carriera ? L'azzione di questo Eroe riempiranno tutta l'istoria delle guerre di Francia. Egli si ritroua ne' più famosi combattimenti , esifa conoscere ne' piú gran perigli. Ape-, na auea ricuperato la sua libertà , eccolo , che comparisce in qualitàdiCapitanodelfud- detto reggimento negli atledi di Bappaume, della Bassea , e di Tarragona . Di là ritro- uandofialla famosagiornata di Rocroy , nella quale nonfolamente contribuì all onor diquesta vittoria, facendo prigioniero D.Francesco di Pegnes , si volse ancora corona- re per vn combattimento singolare , che egli rese alla testa dell'Armata con la picca alla manocontro D. Diego Barque de Macouque primo Capitano , e Maggioredel reggi mento de Garsis , che lo fece suo prigione dopod'auerlo ferito condue colpi di spada. Questo ContediGuadagne ferui poi sotto il Principe di Condè nell'assedio di Lerida in qualità di Aiutantedi Campo . Dilà fuallassediodi Rofes ,douemescolandosi con i nimici, riceuèdue colpidi spada, ed vnodimoschetto, che glispezzò la gambadi modo, che il Barone diBaume, fu costret. todi riportarlo sopra il suocollo. Dopo questa azzione comandò il reggimento in capite, e figetto conilfoccorso dentroAras.Dopofu aDoncherchen,elaCampagna seguente Ggg (ancor 418. ة (ancorchefusse impeditodalla sua ferita) diRoses , nondimeno ilfuocoraggio preualse alle fue forze, nell'attacco e presa diRerhel. Lacontro ogni apparenza lascio il posto, do- ue egh aucaauuto l'ordine di dare solamentevnfalsoattacco,e sen'andoa forzare il cor- podi guardia fopra il Ponte, nel quale fece entrare vna partedel reggimento di Marina , che fu oftinatamente ributtato daLipontisGouernatoredella Piazza ; macosì tante vol- te, e sì vigorosamente attaccato,in fine Lipontis sirese insieme con laCittà;e sipuòdire converità, che il Conte di Guadagne si rese in quest'azzione il Saluatore d'vna parte dello stato . Fudi poi eletto per vn'azzionenon meno importante , quando segliconfido la guardia della Città, e del Ponte diGien con il passaggiode' fiumi , iqualisolotroncaua- noilcamino agl'inimici , edifendeuanoil resto della Monarchia . Questo valore si lun- gotempo esercitato non lo lafciaua nella sua azzione;Si vedde il Conte di Guadagnenell affediodiEstampes comandare 500.huomini inqualitàdiMaresciallodiCampo, coni quali impedi la congiunzione delle forze di quegli della cittàdi Parigi, chemarcianano al foccorfode' Faborghi , che gli fu leuato alla vista loro . Nonfi paria delle guerre di Parigi,di Villanoua,diS. Giorgio, che il Ducadi Lorenaforprese . Per vltimofu impegna- todifare la ritirata, e ricevere le proposizioni, cheil Contedi Guadagnegli presento per partedel Marescialdi Turrena. Il medesimo Contecomandauala fanteriadell'Armata nella battaglia di S.Antonio ,douetuttala Francia futeftimoniodella sua azzione ,nella quale fece fuo prigioniero Quisequi Colonello della caualleria Alemanna . Questofu ancora inAftenay , che inpresenzadel Re sforzo vna meza luna , eprese ancorala con trascarpa . Egli marciauaalla testa di cinquebattaglionidifanteria al memorando foc- corsod'Aras,douevna moschettata, cheegli riceuealla resta non l'impedì giadi sforzare lelince . In fine questo Marcellode Franzesiera nonfololo scudo,ma anche ja spada, quandocessodi comandare in qualità di Luogotenente Generale in Catalogna , l'elesfe- ro per feruiredi riparoalla città diRofes, poiche gettandofiinquesta Piazza, si gettò nel medesimotempoil terrorenel cuorede' nimici , chenonardirono di esequirela loro in- trapresa . Dila ritornando all'Armata nella medefimaqualitàdi LuogotenenteGenerale feceruttoquello , che si poteua sperare davn caponon menobrauo , che prudentesotto Valenzienne; eglifuattaccatodal Sig.di Marsin , che comandauavncorpodi4. in 5. m. huomini, chegli rigetto sempre; di la volendofare la ritirata , dopod'auere saluate tutte le truppedegli altri Quartieri , ericaricando ilnimicoper farsi passaggio, fu esso ferito , ed inynmedefimo tempofattoprigione, trouandostisolo, efecondato dalla fua fola spa- da . La sua prigioneparse moltoaunantaggiosa al nimico,chedopodiciotto mesi si con- tento cambiarlo conil MarchesediCugnac; edil giornomedefimo della sua ricuperata libertà fu fatale a' nimici ; si ritrouò alla giornata di Dunes, comandando la prima li- neadella fanteria, fotto ilMaresciallo diTurrena , e qui fece alla presenza dell'inimico vnamessa confiderabiliffima, prendendoil pianodalla partedi Furnes, doue attacco due grossi battaglioni nimici, i quali gli fece talmente piegare sotto la caualleria del Principe diCondè, cheS.A. non fi pote feruiredella sua fanteria , con cuil'aurebbesenza dubbio rinculato fino aDoncherchen , ecosì auerebbe reso vn successo tutto differente aquel- Jo, chefu tanto fauoreuole a' Franzesi . Dopo l'assedio diGrauelines il Maresciallo di Turena volendo pogliare la città di Minin , ebbe auuiso , che il PrincipediLigni si era ac- campatofottoConmine di là dal fiume Lyscon 3.04.m.huomini, si marciòaquella vol- ta, ed il Contedi Guadagne comandando questo giornol'attacco, lo combattè, elodi- sfece con sei squadroni solamente. Nell'asledio d'Ipri il medesimo Conte aperse trinciera conil reggimentodelle guardie,edauanzandofi fin'allacontrascarpa,causóin pochi dila presa di d. Piazza come anche quelle d'Ondenard,Menim,edaltre piccioleCitta,chegli aprirnoleportes in finel'Oliua fi congiunte con inostri Allori, e la pace arresto i trauagli diquesto Campione con laxx111. campagna nel 37. della suaetà ;il quale poisposòMa- damaGiouanna di Grauaydelle nobili famigliedi Bertagna . M. Carlo Felicedunquedi Galliens Sig.di Guadagne, Luogot. Gener. dell'Armata del Re,edella Prouincia del Berry con i suoitre fratelli , e tre forelle vna Dama d'onore della gia Regina Madrese che S.M. teneuaper sua parente, Armanda Badessa di S. Saluatore di Buccaire, e la Dama llaria di Galliens , che fu Damadella Gran Duchessa di Toscana , maritata al Cont'Vlisse diMon- tautodella nobiliffima famiglia Barbolana , oggi viue Luogot. della Borgogna Contea Franc.di Simonedi Vieri nel 1395.andó Ambasc. eCommess. dell'onoranze atenere compa- . 419 compagnia , a feruire Carlo Ottauo Redi Francia pertutto lo stato di Fiorenza , quan- dodaLombardiaandoalla conquista del Regno diNapoli ; fu ancoramandatoAmbasciatore al suddetto Re , mentre era a Lione per dargli conto, cometutta la Lega, e Potentatid'Italia s'erano voltati contro i Fiorentini per essere loro folipartigianidi Francia, echeperònonpoteuanofare resistenza atanta furia , se la medefima Corona non gli fouueniua didenari, enonpassaua in Italia ; perche l'Imperatore voleua fare l'impresadi Liuorno; neriportodald. Re risposta , che prestandoglicerta sommadi denaro aurebbe rotto la guerra nell'Aftigiano , e chesi contentaua, che tuttele Terre, e Città , che aueffero i Fiorentini , che nonfuffero state de' Collegati del Re,fuffero loro,e contentauasi di restituirgli tutte le Terre, che teneuano auanti lasuavenuta in Italia . Enel partire il Regli foggiunteconmolta cortefia, chenonmancherebbe degli oblighi,che teneua con i Fio- rentini ; e quando non veniffe in Italia per altro , verrebbe per annullare il giuramento fattoinFiorenza nella gran Chiesa; ese moriffe, lafcerebbe al fuccessore , chelosciogliesselui . Enel 1498. fuGouernatore della Fortezzadi Liuorno . Gio: Batista di FilippodiVierifu Abbatedi Turpinè in Turrena,dopo la mortedelSig. Tommasodi lacopo fuo cugino edi S.Gualdo in Brettagna, fauoritodi Carlo IX. Redi Francia,fecondo ilDanila;fu Elemosiniero, e Consigliero segretodella Regina Caterina Madro,efuo confidentiffimo,per la quale,eper iRegi suoi figliuoli , trattò moltigraui , edimportanti negozj; onde l'anno 1572. fu mandato dal Re CarloIX, come suo molto confidente,edaccetto insieme con Monsùdella Nue alla Roccella perefortaretutti que' popoli atornare all'vbbidienza della Corona,comeancora lui solol'annoseguente fu ri- Ipedito a trattare con i Deputatidella Roccella del medesimo negozio,e nell'istesso anno 1573. fu mandatodal Re nel d. luogo , doue per tornare i Roccellesi alla deuozione del Reoròinpublico alla presenzadel Maresciallo diBirone , del Sig. Filippo Strozzi , e del Sig. di Villequier. Nel 1574.la Regina Madre l'inuià nel Poitu , e nella Santongia atratta- revnafofpenfioned'armi conMonsignordellaNue , giàdiuenuto capode' Roccellesi ; e questonegozioper la destrezza,eprudenza sua sorti l'effetto, che sidesideraua. Nel 1586. fumandatodalla Regina più volte al Re di Nauarra,edal Maresciallodi Birone ,perpro- curare la sospensionedell'armi, e l'abboccamento fuocol Redi Nauarra; questo trattato ancora ebbe felice fine , perche l'abboccamentochiesto nelmesed'Ottobre del 1586. seguì nella TerradiS. Brios , douevennela ReginaaccompagnatadalDucadi Niuersdal Marescial di Retz, da' Sig .Albizi Rambugliet,dall'Abbate Guadagni , ed'altri personag gi , e per sangue , eper prudenza di molta riputazione , Dopo seguita la morte del Re Carlo IX. la ReginaMadre spedi in gran diligenza l'Abbate Guadagni in Pollonia a quel Re suofigliuolo,accio veniffe al gouernodel RegnodiFrancia diuenuto suo per tal mor- te , edargliconsigliodi quellobifognasse tanto nella fua partenza ,che nel suo viaggio, Tennemolto tempo in casa sua a riquisizione della ReginaMadre, ede' Regisuoi figliuo liD.Antoniodi Portogallo ... Venne in Italia l'anno 1589.con la ScrenissimaCristina di Lorena Gran Duchessa di Tofcana, comeMaggiordomo Maggiore mandatodalla Regina Madre sua Auola . Tornandosenepoinel 1591. in Francia morì a Langres con particolar sensodel Re Erri- co IV. chel'amaua, e stimaua professandod'auerriceuuto notabili feruizj da kaisele for prauiueua , fu tenato perfermo , che aurebbe mostrato effetti più, che ordinari della fua benignità, verso la di lui persona . Congiunfeconlo studiodellelettere la schiettezza, d'animo , accompagnatada vna destrezza , ed attitudine marauigliofa in potercondur re felicemente afine tutti i negozj , ancorchè intralciati , edifficili; egli ferui bene la Corona , auendo con la sua ingenuità acquistato la beueuolenza ancora de' pochi affet, ti diquella Maesta . Alla fuamorte lascio al Senatore Alessandro suofratello , cedole di suoi crediti in buona forma per cinquanta mila in più scudi darisquotersidalsuddetto, esuoieredi ; la qual somma auea speso delproprio il detto Signore per feruiziodella Corona Criftianissima Tuttoquestoracconto si ricauada più Istoriedi Francia ,eparticolarmente da Mon- sú di Soliers nellasua Toscana Franzese ,e dalle Note del Rondinelli . EràPierodiFilippod'Olinieri,oVieri suo fratello, fu Caual. di Malta,PriorediTosca- na,eCommendatore di S.lacopo in Campo Corbolinidi Fiorenza, fu stimatissimo nella suaReligione. Questoferui il Redi Francia nelle guerre ciuilie quel Re per mostrarsegli Ggg grato 2 420 grato nel 1572. gli diede alcunepensioni;enel 1565. sitrouò alla difesa della Fortezza di SElmo,donde essendo grauemente ferito , con alcuni pochi fu fatto schianodi certi Corfari, cheentrati dentro per la strada della grotta auanti a quegli dellEjercito , gli prefero amanfalua , come impotenti a difendersi contro il comandodi Mustafà,ilquale fece crudelmente ammazzare tutti gli altri trouati quiui ; ed egli dopo d'effere liato qualche temposchianosi ricatto giacreduto da S.M. morto . Tornandoariteruire la (ua Religione , fu fatto di nuouo schiauo; e liberato fu fatto Gouernatore d'una galera a viua voce , e Gouernatore della Fortezza diS. Elmo , fu Riceuitore generale in Totca- na , e Luogotenente del Priorato di Pisa ; ed in Malta fece fabricare un bel Palazzo , il quale è statodipoi ridotto aperfezione da Alessandro suo fratello , e da Gio: Batista , Migliore fuoi figliuoli , per feruizio de' Caualieri di Cala loro mori in Fiorenza nell'an- no1591. FraGuglielmodi Tommaso nell'età di 12.annidinascostose n'andò alla guerra diBor- gogna ; ma essendo riconosciutodal Sig. di Groficuo tuocognato, lo mandò in prefidio d'vna Fortezza opposta alla Sauoia . Dipoifu fattoCornettabianca del Signore diSan Geran Gouernatore del Borbonoese suo parente , edeslendo di anni 17. fu mandato dal padre in Italiaperandare a pigliare l'Abitodi Malta , etatta professione se ne ritornò in Francia ,doue fi rirrouòa quella fazione pressodi Verduno , nellaqualeeslendovociso il fuddettoSig. GuafparriGouernatore , eConte di Verduno; fu daS. M. fostruito nella medefima carica , la quale tenne cinque anniappresio il Maresciallo di Birone , doue ap- preselabuonadisciplina militare . Finite leguerre di Borgogna, se ne ritorno aMalta afare le sueCarauane, Del 1598. fuCapitanodella caualleria delGozzo, nella qual carica opròvna segnala- ta azzione , con circa 160. caualli , facendo con stratragemma milttare ritornare inga- lera circadue mila Turchi, sbarcati iuicon 30. galere per fare acqua ;del cheaccortofi or- dino, chei suddetti caualli da piú picciole vie , e tra alcunimonticelliadvn segnodato andassero a tutta carriera, comparendoalla voltadel nimico,ilquale dubitandodimag- gior numero , e coltoda quell'ardire , egran furia , disordinatosi s'imbarco con affogare alcuni; per il chela suaReligione lo lodo a maggiorsegno . L'anno 1601. fu Capitanodella galera S.Giorgio, con laquale occafione fu a Fiorenza alle nozze della Regina Maria moglie delgrand'Errico IV. andandocon lo stuolodella Tua Religione aferuire la M.S. fino a Martilia. Dipoia' 17. d'Agosto comando allo sbarcodi quattro galere della Relig onedi Malta , essendo Capitano della suddetta galeradi S.Giorgio , e presero la Fortezzadi Paslaua de Turchi , Del 1602. a 13. d'Agosto la cittàdella Mumetta fu presada cinque galere della Reli- gione, chepetardò ilsuddetroCaualierGuglielmo , il quale volendo impedire i Turchi , cheerano sopra le mura conpietre , ammazzaronoda 30. Soldati, edegli fu malillimas mente trattato ; ma nonoftante vittoriolo riportò la suddettaCittà . Nel 1604. presedigiorno Climaniin Caramania, con due vascelli da guerra,ed auen- dopigliato dentro del Porto 11. vascelli Turcheschi , e cauati 35, pezzi d'Artigleria di bronzo latenneotto giorniin suo potere , e di qui venuto in cognizione della città di Namurandòaquella volta, e la soggiogodi notte con le fue medesime genti ,didoue ne cauò 55. pezzi d'Artigleria pure dibronzo , fece400.(chiaui , e la tenne dieci giorni,fuo radiquesto luogoglifurono auuelenatel'acque da Turchi , per il che in effettogli mo- rì grangente , edesso prese vna infermità , che gli durolungotempo . Nel 1606. piglio la Fenica asfaltandola di giorno condue foli vascelli , doue fece mol. tischiaui , eleuó 10. pezzi di Cannonedibronzo . Nel 1607. fi trouò all'impresadi Bona fatta dall'Armata del SereniffimoGran Ducadi ToscanaFerdinando Primo , doue egli comandoalla Vanguardia , e Retroguardia dello sbarco , eprese ilCastello per aslalto , convalorofo, edoftinato combattimento, non volendosi maique Barbari arrendersi fino a che vi furono de' viui . Nel 1608.il fuddetto Caualiere fitrouòcon igaleoni dell'Altezza Sereniffima di Tofca- na fotto il suo comando a tentare per duevolte in compagniadelle galere della medefima Altezza ,la Fortezza di Laia , al cui sbarco comandòpure in terra atutta la gente , sì de' galeoni.comedelle galere, eda' medefimi Caualieridi S.Stefano; maperche trouarono medianteleguerre ciuili la Fortezząben guardataconCaualleria ancoragli conuenne di fare 42 I farerimbarcare lagente ; eper la suabuonadisciplina militare, non perdepare vn'huo- mo, del che ne riporto grandıssima lode , A' 17. d'Ottobre effento Generale di noue galeoni del medesimo Gran Duca di To- scana , ando a riconofcere la Carauana del Turco innumero grandedi Varcelli , espal- leggiata dall'Armata delle gatere , la quale combatte , sbaraglio , e ruppe ; impreta per auantinon ardita di tentare da qualunque altro Potentato , oArmata ; il combattimentodurovnanotte intera ,e partedelgiorno , nella quale pugna prefero il gran galeone della Sultana , non senza timore , che qualcheduno maliziosamente viauefle messo il fuoco . Tornatodaquestoviaggio trouò essere morto ilGran DucaFerdinando Primo ; onde persuoiparticolari affari fece vnviaggio in Francia arriuando alla Corteperriuerire il ReErrico Quarto il grande , che molto l'accarezzó , facendogli istanza da per se , e per mezodi Monsù di Zametdi fermarlo al fuo feruizio congroflo,edonoreuole stipendio; maellendosi prima impegnato con il Gran Duca Cosimo Secondo , non potè accettare tale offerta; onderitornato a Fiorenza, ando del 1610. con igaleoni di S.A.S. in Leuante, doue combattè con 23. galere Turchesche,ed a'10. Ottobresi affronto l'Armatadi S.A.S. for to il fuocomando con tutta l'Armata delle galere , ed vna galeazza de' Turchi sopra Capobianco in Cipro, ebenchè foffe grande il combattimento , resto nondimenosen- za danno l'Armata Toscana . Del 1613. andoConsigliere di guerra del Serenissimo Don Francesco de' Medici nella spedizione , chefu fatta inaiutodiMantoua; edel 1615 moriin Fiorenza intempo , che dalla medesima Altezza di Toscanagli era stato destinato il Generalato della caualleria, edalla sua Religione, la granCroce di Maresciallo , volendo l'vno , e l'altra riconoscere, erender guiderdone alla brauura ,edall'integrità di vn Caualiere celebre per le sue segna- Jate operazioni , il quale se fufse soprauiuuto andaua a gran pafsi per rileuare i primi onori , egradidella tua Religione . Baldaflarri diTommaso,che sposo Madama Rinaldadi PierodiCloos SignorediMar- chamont, fu BaronediCamporeux nel Borbonoese , ed altri luoghi , fu gentiluomodel- la Camera di S.M. Cristianislima , Caualiere dell'Ordine , Maresciallo di Campo , eCa- pitanodi centohuominid'arme in Sauola per il Sig.Ducadi Nemurs, che auea preto l'ar- mecontroquel Duca per alcune differenze , chevennero poi aggiustate . Nel 1635. fu Colonello libero , e Luogotenentedel Sereniflimo di Parma di vnreggi- mentodi 1000, fanti , chiamatoilreggimento di Parma , e di sua guardia , e contal cari- ca mori in Casale del 1636. Pier'Antoniodi Francesco di lacopodel 1630. fu mandato Ambasciatore del G.Duca Ferdinandoa Papa VrbanoVIII. a cui , edal Cardinal Francesco suo nipote , era accet- tiffimo , per condolersi della morte di D.Carlo Barberini , Duca di Monte Ritondo , fratellodiS.B. Filippo figliuolo del Senatore Alessandro di Filippo si fece Teatino , e chiamossi D.Fi- lippo Maria ; nella cui Religione fu Generale due volte . Guglielmo di Baldassarri diTommasonatonel 1607. in circa , fu Paggio della Regina d'Inghilterra ;dipoiferui S.M.Criftianulima in diuerfe occasioni di guerra Capitanodi yna compagnia di lancie d'ordinanza della suddetta Maesta . In fine quetta famiglia viue ancor oggi con splendore in Fiorenza , ed in Francia , co- steggiata fino da' primi secoli al corrente , dalla ricchezza , cosa che in poche Cafe è au- uenuto. A'dato anche lustro a questa Casa la SignoraOrtenziaGuadagni già mogliedi Filippo Saluiatı , poiche questa adornata di tutte quelle qualità , che poslano rendere vnaDama ditutra lode , fu eletta dal Sereniflimo Ferdinando Regnante in Toscana , perAiadella Sereniffima Gran Duchefla Vittoria della Rouere , che tra le Principesse del suotempo regnanti , fi puol chiamareP'impareggiabile , ed oggitutta pietà , e prudenza , assiste nel fuo posto con tutta sodisfazione al gouernodi questofelicissimo stato ;questa cooperò , che fuffe riconosciuta la fuddetta Dama suaAia , mentre fu onorata dalGranDuca del Marchesato di S. Lorino del Conte in Casentino , non solo per se medesima , mache an corapaffafle inTommasosuo fratello , e successiuamentein questa discendenza . Viuonodi Tommaso Francesco ilMarchese , Pier Antonio Dottore tutto pio,Donato Maria , 422 Maria , che à sposato Maria Maddalena figliuola del Merchese BartolomeoCorfini ,Cauallerizzo Maggiore del SereniffimoGranDuca , enipote diquelgranCardinal Corfini, che oggi si troua Legato di PapaClemente IX. in Ferrara ,douefa scena trionfantelatua gran prudenza . Vieri è oggi Cameriere del nostro Principe PadronediToscana, il quale in tutti i fuoi viaggi l'à seguitato, eferuito con ogni splendidezza . Dell'altroramo viuano oggiAlessandro , e Carlo , il primo à sposato la Sig . Monalde sca figliuola del Baron del Nero , della quale vi è felice prole , ed ello ferue diCamericro il Sereniflimo Gran Duca Ferdinando Regnante . Nonmi allungherò in defcriuereiparentadifatti da questanobilissima progenic,poi- chè fi puol confiderare, che una famiglia nobile, e ricca , nonabbia tralafciato famiglia, che abbia rifplendutoper ogni verso Parea , che questa famiglia auesiesparso isuoi rami in Arezzo, nella cui Città sitron a pure la famigliaGuadagni ; mada noi inueftigato il tutto, nonsié trouato na minina, felazione , che abbino i Guadagni Fiorentini a' GuadagniAretini , de' quali, chi legge , vedrà la loro difcendenzadifsimile da quelladi Fiorenza, FAMIGLIA DE GVADAGNI ARETINA, : S I legge in varjistromenti , edocumenti publici , effere progenerata questa famiglia daGuadagnodi Acatto , che fin del 1320, godeua la Cittadinanza nella sua Republ. Aretina allora potente , se nonfuperiore , almeno non inferiore all'altredella Tofcana , come ciò con verita fi deduce da tutte l'Istorie spassionate ; onde essendoCitta libera , Republica potente , si puóquesta famiglia gloriared'auer goduto più di quattro secoli la Cittadinanza ,ed i primi onori diquella Republica ; ma perche nel secolodel 120o, e del 1300. ancora successero incendi , rouine cautate dalle guerre ciuili , nonsie potutoda poi rintracciare più oltre; tutta volta si vede Angelo figliuolodel suddettoGuadagno im- borsato l'anno 1339. quandola Republica Aretinafu per varj accidenti sottoposta per 10. anni all'arbitriodel popolo Fiorentinoper lanuoua riforma nellebouse de' Priori, eCon. falonieri diGiustizia , il che ci manifestala nobiita diquestafamiglia , la quale fu tra le Ghibelline, vedendosi il sopraddetto Angelo efiere interuenuto nellapace generale , che fu fatta in Arezzocon due Republichedi Toscana fin del 1345. Onde non e marauiglia, fe questa famiglia per le guerre ciuili , chedopo fi fufcitaronopiu graui in Arezzo per le fa- zioniGuelfe , eGhibelline , preualendo in que pofterioritempinelgouernodella Città la parteGueifa , che perinnanzi fi erasempregouernata a parte Ghibellina, fuffle contante altre Ghibellinediscacciata dagli Vfizi , e dalla Patria medefima, con il priuarla anche dellesustanze, eche si ritiraffe contante altre ne' Castelli piu forti, auendone moltiiGhi- bellini , e forse anch'essa il Castellodi Gioui , doue vi hannosempre poffeduto cafe forti, e Cappelle antiche in quella Chiesa , come fino adoggisi veggano; ma ritornati poscia alla Citta , domandarono la Ciuiltà ,che gli fu fubito concella , ed ebbero l'anno 1566. il Quarto Grado , che è la porta della nobiltà , godendosi mediante questo quasi tutti gli Vfizi della Città , fuori che quello delConfalonierato, come costa al libro delle delibe. razioni di quell'anno a c. 218. e Pietro di Cristoforo di Bernardino de' Guadagni , fi vede estratto nel Gradosecondodegli Vfiziali della Grafcia al lib. 29. dell'Estrazionidel 1586. comein tuttigli altri Magiftrati; onde è da notarfi , chequesta famiglia, godendofin del 1339. il primo Grado , che è il Confalonierato doueua essere imborfata perreintegrazio- ne ne' luoi perduti gradi , enondomandare ilQuarto,Portadella nobiltà , mentre da ef- sa si prouasenza interrompimentodi linea deritare la presente da quei , che furono no- bilifinodel 1300. comequi appresso si mostrada noi nell'albero prouatoda scritture au- tentiche , che poslano vedersi dachi fifia , Se l'istromento del 1320. rogatoda Marzuolofil. quondamMarzij deMonte, non ciauesse • fatto conoscere , cheGuadagno diAcattodiGioui , fusse stato fatto Cittadino Aretino aureilimo credutoqualchepadronanza di eifo nelCastello di Gioui , dicendo Guadagno olim Acattide loui nunc CiniAretino , il quale viene adessere la base di questa nostra genealogia, eci da questo istromentocognizione, che il padre di Guadagno, secondo le regole degliAlborifti fiorissenel 1280.eperòfi ponccapodiquesta genealogia Acatto , che ge. nero 423 nero Guadagno, che fiori nel 1320. il quale istromento siconferua appresso gli eredi del Signor FrancescoGuadagni. DelfuddettoGuadagno di AcatrodaGioui, si vede in testimonianza della sua nobiltà vn'istromento del 1323. che foluitfolidos49.pro Introitu ArtisLane, il quale si conferua nell'Archiuio di Murello d'Arezzo Sacchetta 3. nu. 43. ed efsendol'Artedella Lana prouanzadi nobiltà, nonti può negare , che non sia questa famiglia , edesso nobile , e comeda principio nobile prendesse la detta famiglia il cognome dal nomeproprio diGuadagno; ed alla Saccherta 2. n. 31. dell'anno 1329. sivede per ro- gitodiSer Vanni di M.Vbertuno Notaro Aretino , vna restituzione didote fatta daGua- dagnod'AcattodaGiou, Cittadino Aretino a Maddalena Giana mogliedel già Fredotto fratello del detto Guadagno . E nel Protocollo di Ser Astoldodi Baldinuccio da Vitianodel 1318. posto in Murello, si legge Fredottus olimAcatti de Iouis , Ser Feus Not. eius filius ,& Domina Clara uxor Ser Fei in Contrata Fondacci ... Guadagno suddetto fu padre di molti tigliuoli , cioèdi Lippo , di Luca , e di Bartolo , chefu padredi Angiolino, diPietro , e diAngelo . Lippo, e Luca figliuoli diGuadagno daGioui fi legganonell'Archiuiodi Murellod'Atezzonel Protoc, 4. a c. 144. nel 1339. e BartolodiGuadagnod'AcattodaGioui, si legge in Murello con il suo figliuolo alPro- tocollo7. nel 1346. a c. 112, ePietro di Guadagno al Protoc. 2. a c. 93. del 1329.ed in vn contrattorogato da Ser Astoldodi BaldinucciodaVitiano, silegge . Guadagnus olimAcat- tide loui ,&Petrus eius filius anno 1326. receperunt promissione dotis aMucioquondam Orlandi , &c. quas eis , &Angelo, &Bartolo filijs ipfiusGuadagni , dare. &reficere promisitpro residuodotisD.Bong filiædictiMuci,&vxoris dicti Petri , 11 fuddetto Pietro fu padre di lacopo , e di Guadagno,oltre gli altri figliuoli nominati diGuadagnositroua vn Lorenzo , che fu padredi Gregorio , il qualGregoriorogònel 1492.comeapparisce nell'Archiuio della Badiad'ArezzoCaff.Y. num.82. lacopo figliuolodi Pietro di Guadagno Cittadino Aretino si legge in vn'istromento del 1406. ac.84. ne' Protocollidi Ser Ghelfuccio Donati , come anche ne' Protocolli di Ser Niccola Ser Lippi Arct. D.Ioanna filia Martini , VxorPetri Guadagni de Aretio , vendit,&c. e nelle Riformagionidi Fiorenza lib 1395. fitroua ; Inter Alibratores num. 21. nominatur pro parteGuelfa Iacobus Petri Guadagni anno 1412. e nell'Archiniodella Badia d'Arezzo Caff. Y num.49. filegge ;Testis lacobus Petri Guadagni nei 1411. rogatodal suddetto Ser Ghelfuccio olim Donati deAretio , e seguita l'albero . 10 . Mail ramo principale cominciada Angelofigliuolo diGuadagnod'Acatto . Angelo fuddetto figliuolo diGuadagno imbortato nell'vfizio , e dignità de' Priori , Confaloniere , si legge nel Protoc. 5.di Murellodel 1340.a c.144. AngelusLanaiolusfil.Gua- dagni Acattide Iouis GiuisAretinus emit aCeccoNerconts , comeanchedel 1339. nel Protoc.di Ser Guidone D.Rodulfi, edel 1343. per il medesimo NotarolocatduasDomosfitas inBurgoIouis, Angelus Lanaiolus fil. Guadagni de louis , trouandosi ne suddetti Protocolli hora de loui , hora semplicemente . Edalle Riformagioni di Fiorenza al lib. 17. a c.64. apparisce l'estrazione de' Priori , Confalonieri nel 339. fiveggano . D.Beltramus deAcceptantibus FrancifcusGriffoli. PortęBurgi. TuraBuoni Port &Foris. SerDonaius Cennis Pierus Francifchi Angelus Guadagni. PorteS.Andrea. AngelusBuonomі Petrus Ser Fei Buoni PorteCrucifere. Edin molti istromenti si vede ilsuddetto Angelo , che più tosto si arrecarebbe noia al raccontargli , che altro , e però del suddetto Angelo sitroua suo figliuoloGuadagno , il quale fi vede nel 1411. nel Protocollo di SerGiouanni Ser Frofini de Piercozzis de Radda, nelle Riformagioni Officiorum CiuitatisAretijdel 1412. existenteinArchivio publico ; e nel libro delle Ritormanzedi Fiorenzadel 1395. al lib.V. vi è diquesto Guadagnodi Angelol'in- frafcritto Capitolo . Item quodqui habitaret perx. annos extraCiuitatemcontinuo , velquasi non obstante Ciuilitate debet foluere liram in dicto Comuni louis , &deferibi . Et in Protocolla SerAntonij Vannis Landi deAretia exiftento 424 exiftente in Archivio FlorentinoGuadagnus. Angelide Iouis Cort. Aret. facit procuram nel 1416.0 car.164. DiGuadagnonascono Angiolo, e Cristoforo , comeappariscano inuna scrittura au- tentica con tre testimoni , che lacopo di Martino del Grafioda Torgniolo , parte di Ro- magna, si chiama contento, e fodisfatto del falario di famulatoda Angiolo , e Cristo- forodiGuadagnod'Angiolo daGionidel 1468.come anchedalprotocollo diSerAnto- nio di Vanni di Donatode Pecoris , nel qualeDominaSimona deIouis veditAngeloGuadagnide Iouis Cort.Aret. quiAngelusperfe , &nomine Cristoforifui fratris nel 1474 . Di Cristofofo folo si veggano figliuoli , tra' quali vn maschio chiamatoBernardino , il quale fi legge in un contratto rogato da Ser Giouanni di Damiano d'Alpini Notaro, Cittadino Aretinodel 1519.doue viene nominatoBernardinus Chriftophori GuadagniAngelide Gioni , come Sequestrario d'vna certa fon in ain sua manodi Mad. Margherita figliuoladi Bernardino di Gio:Batista d'Allegri , eda esla ne riceue la quietanza . Nella Fraternità apparisce , come il dì 27. Febbraio 1524. i Signori Rettoridid. Fra- ternità per autoritàalorodata dal general Configlio , come apparisce permanodiM.la- copo Vai, fotto ilgiorno 29. Gennaiopermutassero ilMulino, e Gualtiera posta nel fiu- medella Chiassa conduepezzi di terra contiguia detto Mulino, con Bernardino di Cri stoforo di GuadagnodaGioui abitante in Arezzo permezzodi fior. 310. a gab. per 2. 3 . adetto Bernardino, edun terzo adetta Fraternità ; Ilpretato Bernardino in ricompenta glida più pezzi di terra nella Corte di Gioui , diMarcena , edi Puglia , comediftinta . mente appare per mano di Ser Francesco Arrigucci Notaro , e Cancelliere della Frater- nità sotto il suddetto giorno .Ed il suddetto Mulino si possiede tuttavia dagli eredi di Fran- cescoGuadagnidiscendentidel suddetto Bernardino , comeanche l'altro Mulino delle Mulina del Pontealla Chiassa , che al lib. di Fraternità delle Deliberazioni segnato O. c.50. sottoil dì 25. Febbraio 1524. apparisce per muta fatta in Fraternita fraesia , e Ber- nardinodi CristoforoGuadagnidel suddetto Mulino del Ponte alla Chiassa . Dalche fi vede chiaramentela discendenza di questi Guadagni da quegli antichi , che godeuano tutti i gradidella città d'Arezzofinodel 1300, mentrequestidel nostro secolo si vegga- nogodere i medesimigradidiquegli . 1 ـــة • Bernardino ritornato alla città d'ArezzodaGiouicominciò a domandare la Cittadinanza, comefene vedepatentedel 1552. a' 13. di Febbraio fatta in persona , eda fauore di Cristoforo suo figliuolo , fattaglida Priori , e Confaloniere di Giustizia della città di Arezzo. Vniuerfis, &fingulis adquos prafentes nostra littera peruenerint fidem facimus qualiter Christoforus Bernardini de Guadagnisfuit , &eft CiuisAretinus , &Officijs difta Ciuitatis , prout alij Ciues gaudet , in ipfi Officij tam vtiles, quambonorisfuit , &eft imbursatus , &adea pluries extractus,illaque exercuit, gaudet priuilegijs proutalij Ciues Aretini, Oc. Il qual Cristoforo ottenne purecon ifigliuoli il quarto , e secondo grado , che se non fusse stato in riguardode loro antenati già nobili, non queriano così in vnfubito conte- guito i gradidella nobiltà. Gio: 425 Gio; Batista Carlopio Cammillo Emilio Alessandro Agnolo Pietro Francesco Pirro Francesco 1600. FuluioCanon. Alessandro Cristoforo Agnolo Federigo M.Emilio 1560, Guadagno Antonio Pietro }} i } Guadagno 1 Cristoforo 1520. Niccola Fabiano Bernardino 1480, Cristoforo1440 Angelo Antonio Angelo Antonio Gregorio Iacopo Guadagno Lorenzo Guadagno1400, Angiolino L : 1 Pietro Luca Lorenzo Lippo Angelo 1360, Bartolo Ser Feo Fredotto Guadagno 1320 ACATTO 1280. Questa famiglia oggi si mantiene nella città d'Arezzo con ricchezze , e splendore , auendo imparentato con leprime famiglie Aretine ; cioè congli Albergotti , Gamurri- ni , Giudici , Spadari , Ricoueri , Lambardi , Pecori , Burali , Bacci , Chiaromanni , ed altre nobili famiglie ; e non menofuoridellasua Patria si congiunse, con iBartolini no- bili Perugini , Benciuenni nobili Fiorentini , e Dondori nobili Pistoiesi . Furonohuominiinfigni di questa famiglia Guadagni; Guadagno d'Acatto,perche oltre molti vfizj , e cariche esercitate da luinellaRepublicaAret. risplendendoper ogniparte Hhh mc- 426 : meritòdi congiugnersiinparentela conlefamigliede' Saffoli, eNerconi, famiglie nobi- li ,emolto riguardeuoliper la loro antichità , echiarezza di fangue , oggi inArezzo del tutto estinte ;ed Angelo fuo figliuolo fu imborsato nelie borse de' Confalonieri , che è il primogrado , che dia quella Città ; il quale al tempodella Republica auea la medefima autorità , che a il Doge nell'altre Republiche . Egli fu vnode' Deputatia giurare la pacedel 1345. che segui tra il Comunedi Fioren- za , quello di Perugia , ed i Magnati della città d'Arezzo , Fu questo huomo pio , onde conla fuafolita pietà, ereligione fondo , e dotò la Cappella di S. Giouanni dentro la ChiesaCollegiata d'Arezzo , chiamata la Pieue . Nondi qualità inferiori fu Bernardino di CristoforoGuadagni , poichè fece vedere a' fuoiConcittadinı la sua splendidezza , magnificenza nelle fabriche, le cui vestigie ancor oggi nella Città si veggano fuperiori in que tempia tutte l'altre; emostrando ancor'esso la sua pietà, e religione, fece alzare den- tro la Chiesa della Badia d'Arezzo (il di cui modello èdelfamosoGiorgio Vaffari) vna vaga Cappella tutta dimacigno, che in que' tempi dipiù pregio essere non potea ; e però il fudd. Giorgio Vassari nella vita de' Pittori nefa onoratissima menzione . Abbelli anche con più , ediuerse figure la Chiesa diGioui , doue la famiglia de' Guadagni , vi eresse vn Altare , ed vn'antichiffimo sepolcro al tempodi quelle fiere , ed oftinatissime guerre ciuili de Guelfi , eGhibellini , per le qualiquesta famiglia siera dalla Citta ritirata , e fortificata in quel fotte Cafstello di Gioui , Cristoforofuo figliuolo rifufcitatigli queispiritigenerofide suoi antenati, ritornando allaCittà diede principio a quella funtuofa fabrica al cantoalla Croce , dirimpetto alla Chiesa della Santiffima Verginedel Carmine, cheoggipursi vede fatta Seminario del Ve- scouo Aretino ; fu peró questo Palazzo venduto da suoi figliuoli , Emilio , Pietro , Federigo al Caualier Gio: Batista Concini , la qual fabrica il Maresciallo d'Ancre della medefima famiglia Concina , fatto Pari, eDucadi Francia , voleua tirare fino alla porta di S. Laurentino; ma i Sereniffimi Principidi Toscana non lo permessero , perche taria , statovn voler fabricare vna formata Fortezza nella suddetta Citta 4 Antoniofigliuolo delsudd, Cristoforo Guadagni funel 1560. in Roma, Cameriere delCard. Bernardo Saluiati nipotediPapa Leone de' Medici zio delG. Duca Cosimodi Toscana ; e se la morte non troncaua il filo alla sua giouentù , faceua sperare per sue grangnalità , e merito di lettere , divederlo in postodigrandezza maggiore . Mafopratuttidiquesta famiglia, risplende Emiliodi Cristoforo Guadagni, che addot- torato in Pifa, si rese famoso,emolto in stimaappresso il Pontef. PioV. dalquale fu man- datoGouern. del 1566. nella cittàdiRieti, comeper sua patente ; e dalle molte lettere di piùCardin. e Principisi vede essere stato Vicario generale della città dell'Aquila . Ritor- nato poi in Arezzo , prese per moglie Marzia Bacci , e se n'andò ad abitare Fiorenza , do- ue fu ascritto all'Auuocazione del Collegio a' 2. di Maggio 1577. che nonficoncedese nona'nobili della Citta , emorta la fua prima moglie , ne prete vn'altra de' Masinobile Fiorentina; finalmente morendo egli in Fiorenza , fu fepolto nella sepoltura antichiflima de'Masi ,dentro la Chiesa di S.Maria Nouella ereditata da' Guadagni Aretini per la fud- detta Donnade' Mafi . Finodel 1606. questa famiglia meritò da Caualieri, e Commissarjdella Relig. di Malta d'effere conosciuta per nobile Aretina per più centinara d'anni , come apparisce nel processo fatto per le prouanze del Caualiere F. Bernardino Tortelli , come fi vede per la fede autenticata dal Cancelliere della Sacra Religione in Pisa , chiamatoCosimo di An tonioCorsi nel 1622 . Fuluio di M.Emilio , fu Canonicodella Cattedrale Aretina , e Protonotario Aposto- lico; e con il Vescouo d'Arezzo de' Ricci nobiliilimo Fiorentino, fu Commessario , Giudicedella Canonizazione di Papa GregorioVisconti, sepolto nel Duomodella cit- tàd'Arezzo . Pirro di M. Emiliotrattenutofi nellasua giouentú nella Corte di Roma , ed adornato di lettere, e dotato didolcillime maniere merito d'essere Coppiere del Card. Pio . Fatto poi perifuoigran meriti , evalore dalSenato Romano nobile Patrizio , e dell'Ordine Sena- torio , infieme con Francesco fuo fratello , e difcendenti loro.con la voce in Senato, co. me apparifce perfuo priuilegio l'anno 1623. fu fatto Paciere del Senato e gode ancheil Confalonierato nella sua Patria d'Arezzo . RRRRRRRRRR , Fran- 427 Francesco di M.EmilioGuadagni , applicatosi in suagiouentù agli studidiPisa; dipoi passato a Roma, e di quì a Fiorenza alla Corte delle Serenifs. Altezzedi Toscana, fueletto dal GranDucasuoGentiluomo, e messo al suoruolo nel 1619. edel 1622. fu afscritto con i suoi discendenti alla Cittadinanza Fiorentina, estratto di Collegio, efatto uno del Con- siglio ; prese per moglie la Signora Margherita figliuola del Caualier Cammillo di Piero Benciuenninobile Fiorentina ;di cui viuano i figliuoli, edaltri de Guadagniconbuona aspettazione di vedergli in gradi maggiori , : FAMIGLIA SPADA DI LVCсл. SEE Alfonso Ceccarelli auesseseguitato la sua professione d'Antiquario , senza volere aggrandire le famiglie con falsiticare i priuilegi , ed inuentare Istorie , potrebbe egli indurci a credere , che la famigliaSpadadi Luccadiscendesse dalla città d'Arezzo, cioè dalla famigliaSpadari Aretina , e la proua che n'adduce è la seguente . Pietro Bacoli daOrte nelprimotomodella Cronica d'Italia car.124.e 122. perauto- ritàdi Giouanni Selinolib. deMemorabilibusMundi ; e di Eleutherio Mirabellio in Ephemeridibus Italia, recita tutta questa Istoria . Circa Ann. Domini 534. nobilisfamilia deSpatharijs inAretio originemfumpfit a lustino Spatharioex Constantinopoli , dequastirpefempernatifunt viri illuftres ; exqua familia originemjumpsere familia Spadenfes in Roma , in Vrbeueteri , in Interamna , &in Luca. Etno- tandumest,utinquit Eleutherius Mirabellius, vbifupra , quod interceterasfamilias Italia , familia de MarionibusdeEugubio , &familia de Spatharijs deAretiofueruntfautrices rerumEcclesia Catholica , fempermilitaruntproeius defenfionedefendendo contraimpiosEpifcoposPatria, &propterhanccau- JamGregoriusMagnusPapa ann. 12. eiusPontificatus conceffit expriuilegio, vtprincipalisharumfamilia. rumtamquam VicariusPapafemperdaret vnicuiqueEpifcopofuccedentipossessionemEpifcopatus, &Ca. nonica, namTiberiusMarionus , &Fabius Spatharius Viri potentiffimi primum vsisuntistoprivilegio. Eper fiancheggiarequesta sua opinione, foggiugne ;che la famigliaSpataria fusse in Coftantinopoli , si può cauaredalPlatina nella vitadi PapaSergio I.douefa menzione di Zaccaria Protospatario; nella vita di Papa Costantino I. si fa menzionediElia Spatario , enella vitadi PapaGregorio II. diMarinoSpatario . Con questo il Ceccarelli proua,che questisuddettiSpatari venislero di Costantinopoli in Roma , ma nongià daRomain Arezzo, fe non con i duedaesso suppostiAutori, comunemente riputati apocrifi . Ebenchèefli fussero iprimi huomini del Mondo, non vedendodi loro la proua , nonsi deueda noiammettere tale opinione per certa ; mabensi quella,cheda noi verrà appro- uata con le scritture degli Archiuj , che sono tutti istromenti autentici , i quali nonci dannoalcunacognizionedi quanto dice il Ceccarelli;poichè vedo,che la famiglia Spada di Lucca prende il cognomeda vnochiamatoSpada figliuolodi Gerarduccio ; manon fa punto menzione , che sia d'Arezzo , nè tampoco in Arezzo quelle scritturedanno fimile notizia ; onde douendo noiseguire il nostro stile , che è di prouare con scritture la di- scendenzadella famiglia , enon con opininid'Autori , che per lo piùnon adducano fon- damentodi scrittura autentica . Si tiouadunquenegli Archiuj di Lucca, che la famigliaSpada perfondamentodellafua genealogia riconosce vn Brandodetto anche Spada per sopranome , il quale fioriua nel 1010. e fu padre diGerardo, equestosi legge in vn'istrom. diCerbonio del 1058. con Gor tifredo fuo fratello amendue figliuoli del suddetto Ildebrando , o Brando , e posledere amendue beni stabili in Picciorano , doue anticamente la famigiia Spada possede , e ta- leistromento conferua nell'Archiuio de Santi Giouanni , e ReparatadiLucca , che pernon eflere ordinato nonsi può citare il numero preciso . Gerardo generò Gerarduccio padre di Spada , il quale sileggono in vn'istromento ro- gato da Errico , che si conferua alla Casi. C.dell'Archiuio de' Canonicidi S. Martinodi Lucca , Spada generò Gottisredo , padre di Gerardo , di Soffredo , e di Orlandino , che genero Guido , iquali tutti possederono, come tutti i loro antenati, beniposti in Piccio- rano , ed in Colognora , come si leggono in più istromentidell'Archiuio sopracitato, ro gatidel 1224. da SerTedesco ; edaltri rogiti de' suddetti si leggono nell'Archiuio de' Ser- ui di Lucca, rogati da Errigodel 1215. eGuidod'Orlandinofilegge in vn'istromento ro- gatoda Ser lacopodiGlandolfinodel 1271. che fi conferua appresso il famoso Scrittore Francesco Maria Fiorentinį . Hhh 2 Iff- { 428 I figlinolidiGerardo di Gottifredo di Spada,sononominatinel 1279. perrogitodi Ser Alluminato, il qualistromento fi conferua appresso il Sig.CarloGuidiccioni in Lucca , iquali furono ; Niccolo padre di Francesco, il Caualier Fiammingopadre di Vanni , e diGerardo,iquali si veggano l'vno e l'altro nominatinel giuramento dique' nobili Luc- chefi , chefeceroal ReGiouanni di Boemia del 1331 . Di Gerardo nacque Mingo padre di Gherardino di Filippo , e di Giannino , che generò Gherardo . DiFilippo nascono Lorenzo , Stefano , e Vincenzio; quest'vltimo non ebbe figliuoli; Lorenzofu il progenitored'vn ramo della famiglia , che si estinse; e Stefano è il proge- nitoredi tutta la famiglia Spada viuente, i quali si legganodi vari Vfizj a' libri dell'Estra- zioni , e Prouuisionidi quella Republica diLucca, cheDioconterui ,e feliciti, gouer- nandosiellaconmolta fagacità , e zelo verso la pouerta, e particolarmente nell'anno scorso 1667. nelquale essendo regnate infermità crudeliflime, àsouuenuto abbondan- tementealla penuria de' poueri , sì in Città , comeper tutto il suo stato conuna pietà ,e mifericordia indicibile , Il facco , che diede a Lucca Vguccione della Faggiola de'Conti di Montedoglio Aretino,allora quandos'impadronidi esla, c'impedisce il poter dare vna distin- ta relazione degli antenati di questa famiglia , essendo le scritture conti- nenti le loroeroiche azzioni in questo saccoincendiate, con tuttiili bri di quell'Archiuiopublico , restando a noifolo qualcheme- moria di vendite,e compre fatte,e contrattate con i luoghi Pij , i quali hanno scritture in abbondanza , e forse più d'ogni altra Città d'Italia , le quali sono state danoi confiderate , e molto ammirate ; ed a proposito per fare le discendenze non neabbiamo trouate in niun luogo intanta quantità, ecosì anti i che, quanto nell'Archi uio di quel Vesco uato , benché nonordi nate. Si vegga dunque l'albero , che verrà maggiormente nelmoderno prouato nel rimostrare glihuo- mini illuftri di questa nobi- liffima Casa ९ Gio: 429 Carlo 1 Vincenzio 1 Giannino 1 Tomaso 1 1 Gio: Batista/Cardinale 1640, Bartolomeo Gio: Batista 1 1 'www' 1 Gherardo 1570. 1 Stefano 1 Vincenzio 1 Giouanni 1 Orazio 1600. 1 1 1 1 1 Gio:Batista 1540. Stefano 1500, لها لها لها لها 1 Bartolomeo 1 Gio: 1650. 1 1 1 Stefano 1610. 1 1 Giouanni 1580. 1 1 Vincenzio 1 Lorenzo 1 1 Gherardo 1460. 1 Stefano 1421. Vincenzio 1 1 1 Filippo1380. 1 Gerardo 1 Giannino 1 Gerardino 1 1 Mingo 1340. 1 1 Gerardo 1300, Francefco 1 Niccolò 1 1 -- 1 Vanni 1 FiammingoCaualiere 1260. 1 Guido 1 Orlandino 1 Soffredo 1 Gottifredo 1 1 Gerardo 1220, 1 Gottifredo 1180. 1 Spada 1140. 1 Gerarduccio 1095. 1 Gerardo 1050. 1 1 ILDEBRAND01010 Non ; 430 Non si può negare, che Fiammingo diGerardodiGottifredo non fussehuomo infi- gne , mentre negli Archiuj sopracitati si legge sempre con il titolo di Dominus, sapendo dallemedesimescritture noneffere egli stato Giudice , e peròquesto titolo se gli con- uenne, come Caualigre del Cingolo Militare , la qualdignità non si daua nè dall'Impera- tore , nè dalla Republica , se non perl'imprese segnalate di perfone infigni ; eperche co- me fi è dettodisopra , l'incendio delle scritture ci à cancellato l'imprese , edimeriti di questo Caualiere ; insieme con altri , non poffiamo , con nostro rammarico , dire da- uantaggio . MingodiGherardo delCaualier Fiammingo , fu huomo di gran gouerno , e nella sua giouentù di gran coraggio , e però molto amato daCastruccio Antelminelli, chedi esso molto si serui nel farsi assoluto padrone della Patria nel 1320. nel qual'anno fu confer- matodalPopolo,edVniuersitàafloluto Signore di Lucca, come testifica M, Niccolò Te- grimo . Fu huomo poi stimatodi gran prudenza , e nell'arte d'Oratore non ebbepari ; eperò nel 135 1. fu Anziano per itre mesidi Aprile , Maggio , e Giugno , essendo Lucca inquel rempofotro iPifani; fu anchedepurato vno de' tre Ambasciatori mandati all'Im- peratoreCarlo IV. a Pisa l'anno 1355. per trattare feco circa la libertà, la quale non si ot- tenne , che l'anno 1369. Filippo suo figliuolononfu mensagace del padre , eperòfu delprimo Configlioge- nerale dopo l'acquisto della desiderata libertà , el'anno 1371. fu Anziano, nella qual ca- ricaper moltiffime volte vi risiede . Gherardino , e Gianninosuoi fratelli mostraronoessere veri figliuolidivn tantodegno padre ; poichè in tutto furonoveri imitatori delle sue vestigie , e moltozelanti della loro Patria , concorrendoa pagare 5333. fiorini per essere stato stimato il lor fondo al valore di 55. mila fiorini , che inque' tempi era ricchezza considerabile , eriguatdeuole; eperò per la libertà della lorPatria, conuennero nella suddetta sommadapagarsi a' Pisani allo- ra Signoridi Lucca l'anno 1362. Gherardino fu pur esso Anzianodi Lucca, prima che si ottenesse la libertà , per porta diBorgo .Gennaio , Febbraio , e Marzo nel 1356. e Giannino fu il primo Anzianonel primoCollegio , dopola libertà, chefuronoimesi di Luglio, ed'Agostodel1369. emol- te altre volte ; nonviandosi allora farsi ilConfaloniere ; e quando si messe in vso, fu an- cheConfalonierel'anno 1385. i mesi di Maggio, eGiugno. Fuvnode'dodiciCittadi- ni , eletti Riformatori dello statodi Lucca nel 1370. e de diciotto Cittadini , eletti con grandissima autorità nel gouernodel 1370. ed uno de' tre primi Condottieri della Citta nel 1371, Gherardodi Gianninofu Anzianoduevolte,cioèdel 1397. e del 1400. nelqual'anno PaoloGuinigi occupò la libertà , facendosi asfoluto Signordi Lucca . Stefanodi Filippo progenitore delle due famiglie Spada (cioè di Giouanni oggi viuen- te , edell'Eminentiflimo Cardinale Spada , e Bartolomeo fuo fratello) fu Anzianodel 1431. e moltealtre volte , e seguita l'albero fino a sopraddetti , Lorenzodi Filippo, fu Anziano del 1433. e fu il progenitore dell'altro ramo, che cre dooggiestinto . Diedenonpocosplendore a questa Casa Spada , oltre la ricchezza , ela virtù , essen- dostatonelle letterefamoso DottoreGio: Batista di Gherardo Spada , il quale seguitando laCorteRomana , arrinò ad esser Decano degli Auuocati Concistoriali , ed Auuocato delFisco , edella CameraApoftolica nel Pontificatodi Papa ClementeOttauo, di Pa- paLeoneVndecimo , edi Papa PaoloQuinto , a cui fu molto caro ; e però ottenne da lui l'erezionedell'Abbaziadegli Spada , prima dignita nella Cattedrale di Lucca , dotan- doladel suoproprio, con riserua del padronato perse,epertutti idiscendenti della fami- glia , come pienamente si vede nella Bolladidetta erezzione, spedita diGiugnodel 1618. Diquesto grand'huomoCarloCartarionel suo Syilabodegli Auuocati del Sacro Con- cistoro , parla nella seguente maniera . Ioannes Baptista SpadaLucenfis ex Gherardo Ioannis Baptifta , &Angela Cenamia, Bernardini filia genitus . FlorebatRomano inforo Iurisprudens in vtroque iure prastantissimus , &Cardinalis IoannisBa- ptifta Castrucci Lucensis Auditor , quando Concistorialis Aduocatus in locumdemortui Gabrielij ( Audi- toratus munere , quamprimum postmodum dimisso) Gregorij XIV. liberalitate anno 1591. fuffectusfuit . Volentes (in motuproprio) Dilefto filio Io:Bapt. Spada nobiliLucanoI.V.D. gratiam facerespecialem,&c. Vixit 431 Vixitaliquo temporisdecurfu Coadiutor-Aduocati Pauperum; Deinceps Fifci, &CameraApostolice Aduocatus . Ter study RomaniRector . ClementemVIII. Romanam Curiam Ferrariam proficifcentem ipsius Pontificis iussu cum alijs duobus Aduocatis a Collegio electis concomitatus est . Anno 1608. Menje Septembris ex Muty Velliy obitu Decanatumest assequutus . lurium nostri Collegiydefenfor vigilantiffimus femper extitit . Dietandem quartaAprilis 1623 bora decimaquinta cum dunidia , diu peregrinatus re- liquit Sarcinam . Mors ipsius RomanaAula acerba ,fuis luftoja, bonisomnibusgrauis extitit; atsi cor- pus interijt,vivetspiritus ,viuet glorioja tanti hominisfama ; emicuit enim IoannesBaptista Spada Iurif- consultorum fuætempestatis Coripheus , ad quem fere cunctilitigys vexati veluti ad Oraculum propera- bant. Leggafiil Farinaccio, che vedrannoi Lettori, con qualititoli trattanoquesto huomo infigne , e Flauio Cherubino in Compendio Bullarnm Tom.2.pag. 132. Sed ut de istius Bullagenerali cafuum omnium comprehensionesis omninocertusperlege, quæ aliasfuper hoc dubio Conju' us excellentiffimus D.Io. Baptista Spada hacfloridissima tempestateceleberrimus Iurifconfultus Lucenfis Sacra Aula Confiftorialis , ac Fifci , &Reuerenda CameraApostolica Aduocatus , erudi iffimè fcripfit , eiusque Confilium Pauli V. teftimonio pluries laudabiliter comprobatum (ut genitor meus afferuit) ne tanti Viri doctissimescriptafine luce iacerent in tenebris , in lucem libenterprotulisjem nisi in 3.Volum. Conf. Farim. Conf. 229. pag. 145. impressum vidissem . : Etanti altri Autori lo celebrano con giusti simi titoli; ePapa Paolo V. voleuavederlo rifplenderemaggiormente con la Porpora , mentregli offerse la carica di Tesoriere ge- neraledella Camera , condonandogli la metà del prezzo , che si suoleda altri atale effet- to sborfare ; mada esso fu con molta generosità ricufata , conoscendofi troppo auanti conl'età ; e se non auesse patito vn poco di fordita, farebbe facilmente talitosenzadi quella alla dignità Cardinalizia , per la stima, chenefecero il suddetto Pontefice Paolo V. eGregorioXV. sotto il di cui Pontificato morìa' 4. d'Anriledel 1623. e fu lepolto in S.Mariadel Popolo, doue oggiancora si vede il suoSepolcrodi marmo , con la lua vera Effigie,leggendofi in esso la seguente iscrizione D. O. M. Ioannes Baptista Spada Patricius Lucenfis Confiftorialis Aulae , Filci , & Camera Apostolice 1.3 Aduocatus Decanus Hic fitus eft. Patrocinandis aliorum caufis certatim adhibitus Suam apud Deum caufam non prodidit Atribus Summis Pontificibus Arduis quibuscumque negocys impositus Jura Sedi Apoftolica afferere Non fibi bonores inde aucupari Priuatim ftuduit Honorum merito contentus Minore inuidia Non minore fama vixit . Sepulchrum vero fibi viuens condidit Vt hunc mortis Monitorem confuleret Dum alys confuluit Obijt Anno Domini MDCXXIII. Atatis fue LXVIII. A : A Fu ancora inpietà illustre Pierodi Lorenzo Spada , il quale nel 1476. fondo , edotòde suoibenipatrimoniali la Cappella de Santi Pietro , e Paolonella Cattedrale di Lucca , con riferuazione del padronato al più vecchiodella Casa Spadaper vnavoces e perl'altra all'OperariodiS.Croce di Lucca . Fiori pure in lettere Gherardo di Gherardo Spada , per le quali fu Canonico, eTeolo- go della Cattedraledi Lucca , e di quì chiamatoda Papa VrbanoVIH. a Roma , volse , che feruiffe per Auditore il CardinalS.Onofriofuo fratelloCappuccino,con farlo anche Arciprete di S.Eustachio in Roma, Cefare 432 Cesare Spada fu il primoAbbatedella CattedralediLucca , e Iacopo Spada fu Arci- pretediS.Eustachio in Roma . Gio: di StefanoSpadaviue ancor oggi , edè stato Amba- Iciarore Residente per la Republica di Lucca appresso ilGranDucadiToscana , e dipoi Ambasciatore al Re Cattolico . Bartolomeod'Orazio Spada , è stato Anziano moltissime volte , ed anche Confalo- niere , à molte volte riculate l'Ambaseerie alle Corone , ed a' Pontefici , e viue tuttavia Ma quello , che corona tutta questa nobiliffima , ed antichissima famiglia è Gio: Bati- sta d'Orazio Spada , in cui si è epilogatatutra la prudenza di vn'huomolaggio, per la qua- le si rende fin'ad oggi amabile a chiunque lo pratica ; e instima non mediocre appresso leCorone , e riguardeuole per il suobuongouernoall' Vniuersal tutto ; questo fudatoda Papa Paolo V. Coadiutore nell'Auuocazione Concistoriale a Gio: Batista suo zio nel mesedi Settembre 1618. eda PapaGregorioXV. fu dato pure in Coadiutore al sudd. fuo zio nell'Auuocazione Fifcale di Settembredel 1621. ed ottenute le medesime cariche del zio; PapaVrbano VIII. riguardandopiu voltequesto gran soggetto , lo fece Segretario dellaS.Congregazionede BonoRegiminadel 1623. edel 1627. fu dal medesimo Papa eletto Prelatodi Consulta ;edel 1629. fu destinato Segretario della medefima Consulta; dan- dogli poidel 1635. il bastone delgouerno di Roma; il quale fu da effo maneggiato per lo spazio diquasi noueanni con lode , e prudenza indicibile , non ostante , che incon- trasse varie difficulta, superate sempreda lui consua somma riputazione . Ebbe nell'istes fotempo vnCanonicato nella Basilica di S. Pietro sedel 1643. fu fatto Patriarca di Co stantinopoli , e Segretario di stato , nella qual carica continuo fino alla morte di Papa VrbanoVIII. Asceso poi al Pontificato InnocenzioX. fu inque primigiorni fattoCon- fultotedelS.Vfizio, epocoappressoPresidentedella Romagna , nel qual impiego perfe- ueròda' 21. diNouembre 1644 fino all'ultimodi Luglio 1648. gouernando quella Pro- uincia contanto applaufo , che meritò di essere da quel Consigliodi Rauenna annoue- rato contutta la sua famiglia tra iCittadini nobili di quella Città , oltre auergli nella tua partenza affisso in quellapublica Piazza vna lapide con la seguente iscrizione. DOM. IoanneBaptifta Spada Patritio LucenfesPatriarca Costantinopolitano , &Flaminia Preside è Prouincia Difcedente, ingemifcuntRauennatesfummi , quos adamauit. Infimi ,quos non defpexit, Diuites , quosnonexpoliauit . Pauperes , quibus erogauit faculares quorum concordiæ Studuit, Religiofi, quibusnondefuit sinon prafuit . Omnes Deniquequos iningentiAnnona pecunia vbereAnnona Scruauit ; Huius ergo nomen perennare volens . S. P. L. R. Pofuit , AnnoMDCXLVIII. Ritornato a Roma , e benvisto dal Papa , gli veniuada tutta laCorte pronosticata la Porpora , alla quale fu finalmente dalla benignità d'InnocenzioX. promosso nel 1654. a' 2. diMarzo , auendolo creatoCardinaledel titolo di S. Susanna, dopodi chefu dal me- desimoPontefice l'istesso anno dichiarato Legato di Ferrara , doue gouerno quel Duca- toconla sua solita prudenza , meritandovn'applausovniuerfale , e non inferiore a quel- lodi.Rauenna ; ed oggi viueacclamatoda tutti degnodi maggiori onori . E' statasemprela famiglia Spada , dopoche ve neé momoria, scarsad'huomini , ed in conseguenzapriua di soggetti ; àperò sempre goduto le prime cariche , e Magistrati della sua Republica ; sì come ancora moke dignità Ecclesiastiche , especialmente Ca- nonicati , edAbbazie nella sua Patria , e fuori ancora ; come quella , che per antichità , enobiltà , fi pregia di non essere tra l'inferiori della sua Città. I Lettori ammireranno P'antichita in essa , porporata piú volte nella sua Patria , e fuori di presente,dico nel Tea. trodel Mondo, che èRoma , doue hanno fatto sopra ogni altro la loro figura i figliuoli dellaToscana , come oggila fa il sopraddettoEminentiffimo Signor Cardinale Spada , del quale a pienabocca neparlano molti Autori ,benche esso sia viuente , e particolar- menteCarloCartarinelsuoTrattato sopracitatodegliAuocatiConcistoriali , parla del seguentetenore. Iura 433 Yura primum patrocinatus inforis ,deinde Vrbano VIII. Regnante Fifci , &CameraApoftolicaAd- wocatus euafit, in quo munere Patrui coadiutoriam prius exercuit, idemque poftmodum in manibus ipsius Pontificis libere dimifit Congregationis moxBoniRegiminis,&Leuaminum Segretarius. Congregationis Cardinalium Tyberi Prefectorum afecretis electus Deinceps inter utriufq; Signatur&Referendarios anno 1624. cum retentioneAduocationis adlectus . Hinc Consultationis caufarum criminalium Iurisdictionis Ecclefiaftice Prælatus, eiusdemque poftmodum Secretarius viceMartij S.R.E-Cardinalis Ginetti ann 1629. diftus. Vrbis moderator promulgatus . Vaticana Bafilice Canonicatu auctus . Patriarcatu Constantino- politano infignitus . Papastatus , &a Secretis Principumrenunciatus . Innocentio Decimo ad Diui Petri Jolium euetto Confultor S. Officy , Romandiola Prases creatus . Inter Signatura gratie votantescooptatus . Virtutis amantissimussepties Romanistudij Rector deputatus, affiduos virtutis affeclasfouit . Cun- Etamuniafummacumlaudeprobarumqueplausu obuit, & quod mirandum affiduitate , ac diligentia inennarrabili ; fint potissimum huiusrei testes ingentia illa volumina ,ab ipfo occafione debaccantispesti- ientia tempore Vrbani Oftaui exarata , difpofita , compaginata , quæhuiusmodi postmodum morbo InnocentioX.Pontifice , recurrente , Miniftris adfanitatem deputatis (inter quos , &ipfe) normam dedere. Ro- anain Lucenfium Ecclefia Sacellumfub inuocatione S Francisci ipsi referuatur exornandum . Post Romandiola Prouinciam;fummafælicitate , concordique acclamatione administratam , Senatus PopuluspueRa- uennatensis publica,diuturneque tanti viri gloria marmoreamhancdecreuit , expojuitque infcriptionem . -AdVrbem reuersus ,ipfius virtute magis , magisque in dies a Pontifice Innocentioperspecta , Sacrailla urpura quamdiù promeruerat , &in postremo Vitalis aura Vrbani Oftauiperiodofatisfere attigerat , in- sidaque Pontificis mors rapuerat , tandem die sectandaMarty 1654. ipfum condecorauit Succeffor , cuius Doftmodum munificentia FerrarienfisdeLatereLegatus Mense Iulio renunciatus fuit . Viuit Ostri decus, qui exaffertione ipsiusmetPontificisInnocentij , postremam illam Cardinalium promotionem illuftriorem. eddidit ; vtinam diutiffimeviuat . : Scriuano altri del merito di questo gran Porporato , di cui tacerò , poichèda semede imoparla , e parlando maggiormente s'inalza il suo valore . T FAMIGLIA DE'MORICONI DI LVCCA. Rale più antiche, enobili famigliediLucca si numeraquella de' Moriconi,la quale nonfolo per l'antichità, maper ricchezza ancora a fatta la sua scena nel teatrodel- la Republica Luccheseal pari di ogn'altra , auendo sempre posseduto Palazzi forti , muniti di Torri , comeper scritture autentiche , e publici istromenti , chiaramenteap- parisce , afferendo tutti gli Antiquari , chei Portici , Torri , e Corti sono indizj manifesti di vna vera , e suprema nobiltà ;ed in questa famiglia appunto de' Moriconi , sivede per Ser Cecio Megliori del 1222.per rogito di Ser Gerardino Gerardini del 1268. per quegli di Ser Salliente Tadiccionis del 1298. e del 1299. perquegli di Ser lacopo quondamMatthei Turchi da Lucca, essere vere tutte le sopraddette cose; Sì che dunquenon si deue porre in dubbio , che questa famiglia non sia nobiliffima , auendoab antiquo posseduto tutte quelle condizioni, che fanno vn'huomo , e casa nobile , come lo dimostra OrazioCap- poni ne suo Trattato contro Bernardo Tasso della nobiltà Napolitana . Ma che piu proue fi ricerca ? Mentre abbiamo per progenitore di questa famiglia Ro. paldo , che fioriua del 1020. e fu padre diquelGiouanni , qui vocabatur Morico ; da che fi ca. ua, che fino in queltempoquesta famiglia portaua il cognomedi Moricone , che è affai insegna di vna famiglia in quegli antichissimi tempi, quando ciò non si vedeua , senon negli huomini, e famiglie infigni , come vien ben confiderato da tutti gli Antiquarj . L'istromento autenticodel sopraccennato si conferua nell' Archinio del Vesconatodel la città di Lucca , rogato da Albone nel 1061, che dice Signa manus Ioannis, qui Morico voca tur fil. b m. Ropaldi . Giouannisuddetto genero Bonico , e Moricone . Bonico si vedein un'istromento, che si conferua nell'ArchiuiodiS.Ponzianodi Lucca de' PP. Oliuetani alla Caff. 4. per rogitodi Ser Gherardo del 1076. e Moricone nel 1099. il quale fu padre di Rainerio, edi Bonello. come fi legge alla Caff. L. dell'Archiuio de' Ca- nonici di S.Martino di Lucca , per rogito di Ser Dolce Notaro ; ed in vn'altro contratto del 1131. rogatodaBenedetto, che si conferua appresso quegli Sig. della famiglia. Bonel- lo fupadrediquel Moricone , che generò Adeodato padre diGiouanni , Niccolao , ed Arrigo , chegenerò parimenteOrlando, Francesco, e Guglielmo, come il tutto si leg- Jenell'istromento del 1222, rogato da Cecio de' Migliori ; e nell'altro dell'anno 1224.10 .: Lii gato 434 gatoda SaracinoGuidi , edin vn'altro puredel 1224. rogato da SerGlandolfino, iquali si conferuano appreiloi Signori Moriconi , da meben veduti , e confiderati . DiGiouanni furono figliuoh Datone , eNettorinopadre di un'altro Giouanni . Niccolo suddetto genero vn'altro Datonese Giarino, che fu padre di un'altro Giarino. DiArrigo fratello di Niccolo , nacquero molti figiuoli , cioè Orlando , Vberto , Conetto , un'altro Arrigo , e Datone . Di questo Datone nacque Giouanni detto Vanni padre di Francesco , edi Bartolomeo; ma perche di questa generazione nonvi è alcuno oggi viuente in Lucca, la tralafcio . DiOrlando primo figliuolo di MoriconenasconoVbertod. Berto; Lando padre d'Al- bero , che genero Dinarello, e di Dino, che generó Bolento, ed Orlandod. Landopadre diGuglielmo ; eMoricone pur figliuolod'Orlando primo , il quale genero Aldobrando, Coluccio , e Lando detto Landuccio , che fu padre di Taddeo , e di Giouarni , dal qua- le deriuano le due linee dellefamiglie oggi esistenti in Lucca . Etuttiquesti si leggono in vn'istromento del 1265, rogatoda lacopo quondamTebaldıPassarini ; comeanche in quegli di Ser Bonifatio BrancaleonisBonifatiy Spiafamis , rogatidel 1276. da Ser lacopo quondam Mattbei Turchi rogati 1379. Dal testamento diDinofil. quondam Landi quondam item LandideMoricoui- bus , rogatoda Ser Bartolomeofil. quondam Bommesis del 1362. Vedansi parimente i rogiti di Salliente Tadiccionis nel 1298. edel 1299. diSer Niccolo Romagnoli , e di Ser Francesco CeciTignosininel medesimoanno . Quegli di Rustichello Ghioua quondam Bonalunite; egliattidi Ser Bonifazio Parentis de Lucadel 1292. i qualitutti si conferuano appresso isuddetti Signori Moriconi , che dichiarano tutti due i rami , come si vede nell'albero. DaGiouanni nasce Tommaso padre di Bartolomeo , che generò l'altro Barto- Jomeopadre di Marc'Antonio , che generò Giouanni progenitore ditre famiglie esistenti de' Moriconi ; e Libertà Capodi vn'altra viuente, come il tutto si vede ne' libripu- blicidellacittà di Lucca ; e da quegli delle Prouuisioni , ed Estra zioni ; e da libri de Battezzati , : :. Scipio- 435 1 Scipione Lorenzo 1662. Gio: Carlo Liberta Moricone 1660. CarloFranc. 1 1 120 1 1 Errigo Bartolom. 1620. Marc'Ant. Franc. Gio: Franc. Frediano Gio:Bat.1620. Liberta 1 1 1 Marcantonio 1582. 1 : Bartolomeo او 1 1 1 11. J Lorenzo 1 : 1 1 1 1 Moricone 1580. 1 N Francesco 1 Tommafo Giouanni 1541, 1 Liberta 1540 1 4 1 Marc'Antonio 1500. Bartolomeo 1460. 1 : Bartolomeo 1420, ( Bartolo Francesco 1 1 ८ Tommaso 1380. 1 Taddeo Giouanni 1340, 1 1 Giouanni 1 1 1 1 Datone نها نهالها I Giarino Aldobrando Lando 1300. Coluccio 1 1 1 1 Gio: Niccolò Giarino Vberto Conetto Datone Lando 1 1 Arrigo Arrigo 1 1 1 I Gio:d. Fr. Franc. Patriarca Moricone 1260 . 1 dellaRelig. Francesc. Orlando 1222. Francesco 1 1 Adeodato : 19 Guglielmo 1..0 : ٢٠١٠٧ Angelo 1220. Pietro 1180. Bernardo 1140. Moricone 1182. :: Bonello Bonicco Morico 1100, Giouanni detto Moricone 1060. ROPALDO Fiori nel 1020. Iii2 Raincrio : ! A Questa ... 436 Questa famiglia à fempre goduto in Lucca fua Patria tutte le cariche , edignità più cofpicue, che suoledifpenfare quella Republica fino a' noftri tempi ; ed oltreal poffefto de' Palazzi , Torri , Curie , e Portici , tutti segni , che la distinguano dallaplebe,anzia coftituifcano nelprimo grado della nobita ; epero Bonico Moriconi huomo infigne , fi vededel 1078. godere in Lucca la carica di Confole maggiore , come aben notaroGio: BatistaOrfucci diligentifiimoAntiquario di quella Citra, mostrando egli yna granfe- ried'huomini illuftri , che hanno fiorito inquellaCitiáin tutte leprofeffioni ; ta' quali vienenumeratoDatone di Niccolo Moriconi , il quale illuftro non poco questa fami glia ; poiché la suaCittà li ferui dilui in tuttigli affari piu ardui, non auendo chi lo pa- reggiaffene' negozjpolitici, e cometale fu molto ben conosciutodaVguccionedella Faggiola Aretino , quando nel 13 14. s'impadroni di Lucca , coftituendo vn Configlio di fettenobili della Città , che l'afuftefiero nel gouerno , tra'quali occupò il primoluoga DatoneMoriconi , come lo teftifica Aldo Manuzio nel libro intitolato Azioni diCa- truccio . Con questa confidenza d'Vguccione , e con tutta l'autorità, che auca si portò con tal moderazione , e prudenza , che non si rese fofpetto , ne diffidente alla Patria ; e percio scacciato poi Vguccione dalla Signoria di Lucca , non fu dalla Citta il detto Datonela Iciato oziofo , ma elettoper vnode' Consiglieri di Balia ariformare infieme con il Colle- giodegli Anziani , il gouerno delia medefimaCitta ; come ne fa fede Niccolo Tegrimi nella vita di Caftruccio , edAldoManuzio al precitato luogo . Per opera fua tu Caftruc- cio eletto Capitano perpetuo del Popolodi Luccasua vita durante con pienezza di voti , fecondendo gli altri Concittadini il di lui accreditato configlio , come l'affermano i fo pracitatiAutori ; e questo opro Datone per obligare in tal modoCaftruccioa difende. reconogni ardore la città , e itato di Lucca , che per le diffenfioni efterne , edinrerne, croilaua ; ne s'inganno ; perche Caftruccio non folola difcte con il tuovalore , macon accrefcergli ancora notabilmente lostato , gli apportò molta stima , e fplendore ; te be- nedopo trascese ilimiti di vna giusta, e conueneuole dependenza , che fare egli nondo. ueuz . Giarinoprimo noncedepunto , nẻ in prudenza , nè in gouerno a Datone ; e ció appa- risce perla stima , che ne fece la Republica nell'occafioni delledifcordie giå nate inLuc. ca, per le quali fisconuolferotutuibus torcini , ele leggisevolendo que Cittadini ri- formareil gouerno nel 1308. con ordinare nuoui statuti adattati al bifogno della Repu blica , edalla qualita de' tempi , fecero da alcuni raccorre gli antichi Decreti, ordini leggi sparse in diuerfi libri , come fatte in diuerse occafioni , e compilarle tutte in vn libro fotto i fuoi titoli , e ne appoggiaronodipor la cura ad alcuniDeputati , fra' quali fu vno Giarino Moriconi , accio tecondo il loro arbitrio approuaficro, o mutaffero, aggiugnef- fero , o togliessero tutto cio , che gli fulle parto conueniente , ed opportuno , come co- sta da' rogiti di Ser Niccolo Boccella Notaro publico di Lucca ; e nei medefimo annoda rogiti di Ser Bartolomeo Bardotti fi vede Vanm Moriconi , vnodegli Statutari , e Rifor- matori de' Capitoli della gabella . Lando çi Dino Moriconi, fu vnode' più degni Cittadini del suotempo; e per la sua prudenza , ed accortezza con un'intelletto capaculimode' maggiorinegozj , fu benchè gio. uanein molta stima appresso la Republica di Lucca , la quale dopo , che del 1369. riac- quisto la libertà , elesle per vno di Balia , e delnumero de' Cittadinicon autorità fuprema per dar forma , efesto ad vn buono, e stabile gouernodi Republica, eflendo ogum buon' ordine per il corso di 55. anni , ne' quali fotto diuerfi Signori quella Città stette foggetta; sconquaflato , e confufo ; e quegli di questo Magiftrato si chiamarono Riformatori del gouerno , eConferuatori della libertà . Daquelti ebbero origine tantibellissimi ordini , eprudentifsime leggi , con le quali ancor'oggi la Republica luddetta felicemente fi regge, egouerna , che compilate poiinvn libro lo Statuto de Regimine si chiamò . Tra questidico , fuannouerato Lando sopraddetto giouane d'anni 26. come fi cauz dal testamento di fuo padre fopracitato . Edel 1383. tu sieletto delmedefimo Magilira- to, oBalia . : Suscitati nel 1384. rumoridi guerra contro la Republica , fi deputò vn numerodi Cit- tadinide' più sensati , a' quali fu appoggiato tutto questo negozio con fomma autorita, edarbittio di prouuedere , ordinare , erifolucre ciò che più gli piacetie ; etra questi va fu LandodiDinoMoriconi .. Fu 437t. Fu questo gran suggetto non folo conosciutopertaledalla sua Republica; maanche dagli Efteri , ed in parricolare daBonifazio IX. acui fu moltocaro . Nell'occasione dell' indigenza , e bisognodella Camera Apostolica ,ritrouandosi egli moltodenarolo, fou- uenne quetta , ed il Papa , con la somma di 6000. fiorini , efa allora, checorreuano que tempi miferabili , ne' quali la Camera era rimasta assai esautta per le fazzioni del popolo Romano contro il suddettoBonifazio; ederaseguitala ribellionedi molte Città fugger. te alla Chiesa , volendosi da te medelime gouernare; e dauantaggio vi era l'Antipapa Clemente , al qualenon pochi aderiuano , che era un'impulso maggiore di rumoreggia- re , e nutrire le fazioni diaboliche , che in que' secoli eranocrudelittine ; come fi legge nel Platina nella vita del suddetto Bonifazio , e nello Spondano tomo 1. ed altri . Ondela suddetta scarsezza di denaro diede occasione poco dopo a detto Papa Bonifa- zio , che fa l'anno 1 399. di fileruare a te , ed alla sua Camera l'entrata del primo anno di ogni Benefizio , che in Dataria fi conferisse , come ne precitatiAutori ; cosa che ancor oggi fi coftuma . Il suddetto imprestito , che fece Lando Moriconi, costa per istromento di Ser Pietro Paolo Sanse , alias Sanfetta RomanoNotarodella Camera Apoftolica l'ann. 1391. Ind. 14. die 7. Septembris . Effendopoinate in Lucca nuoue difcordie ciulli l'anno 1392. stimo bene il sopradd. Landonel 1393. allontanarsidalla Patria , e ritirarsi con il suo figliuolo Guglielmo aRo- maappresso il suddetto Bonifazio IX, dal quale fu moltoamato; e volendo diquesto suo amore farne vedere al Mondogli effetti nell'occasione di vacanza del Priorato , o Мас- strato (come altri dicano) dell'Ospedale di Altopascio , dignità in quel tempodelle pri- me dopo il Vescouato , auendo preeminenze , etitoli quali Vetcouali , esente da ogni giurifdizione dell'Ordinario , ed immediatamente suggetta alla S. Sede Apoftolica d'an- nua rendita di fiorini diecimila , come si vede dalle Bolle Pontificie , che si conferuano nella Cancelleriadegli Eccellentiffimi Signori Anzianidi Lucca ; la volfe conferire inGu- glielmo figliuolodel sopraddetto Lando Moriconigiouanetto di 16. anni , deftinatagli daS.Santità, fubito vdita la vacanza, di sao propriopensiero , e volonta, senza esserglie- ne farta alcuna istanza , sì come il detto Pontencese nedichiaro , non ostante , chegli fufse stata richiesta con molta premuradal Principe di Lucca; eper maggiore onore del detto Guglielmo lo fece da due Vescoui deputati Commessarj Apoftolici mettere in م possessodel sopraddetto Benefizio , e Dignita , come tutto apparisce per publici documenti in dettaCancelleria . Né fi deue passare fotto silenzio Bartolomeo figliuolo di un'altro Bartolomeo Dotto- re di Legge , ornato di prudenza , e di ogni altra virtù , per le di cui rare qualità , merito diessereimpiegatodalDuca diFerrara del 1458, nella carica di Viceregente deModana, nellaquale riportò grandiflima lode , e stima . Fiorinel 1550. Libertà di Marc'Antonio Moriconiceleberrimo Iurifconfulto nipote di quel granCardinale Guidiccioni, che nel Pontificato di Papa PaoloTerzo , il tutto gouernaua . La famadi questo soggetto Moriconi ttapaffando i limiti del territorioLucchese , giunse anche agli orecchi de' Principi stranieri , che lo richiesero per Auuocato , eCon- fultorenelle loro cause . Lascio scritto molti volumidivarie materie legalı,le quali an- che oggiappresso isuoi pofteridiligentemente fi conferuano . Di eflofiferui lafuaRe- publicadi Luccanonfolo ne' più ardui negozi della Città, ma ancora to mando frequen- ti volte Ambasciatore a diuerli Principi per trattare con loro negozi importanti di stato ; e particolarmente vna volta alla Santità di Pio V. per vnnegozio grauiffimo , dalla quale dopomolti negoziati maneggiati consommaprudenza , e destrezza , retto fatisfatto ;ed effendopaffatoquesto affare per le mani di quel grand'huomo Gio: Antonio Facchinet- ti allora detto il Cardinal SS. Quattro , che poi tu Innocenzio Nono ; ed auendo conoIciuto il valore diquesto soggetto, ne concepi tale stima , che subito giunto al Pontifi- cato con premura ne ricerco; ma egli aggrauato dagli anni , e con poca fanità , rilolue di non partirsi di Lucca , doue con molta riputazione , e concetto quietamente se ne Viueua , Nediffimile gli successe il suo figliuolo Moricone , huomoerudito , ed ornatodibel le lettere , per le quali fu degno d'essere celebrato con grand'onorcuolezza dalla dotta penna 438 pennadi Scipione Bargagli ,fiore di belli ingegni diSiena , nel libro delle fuebellissime imprese . Questo ancoraferui la sua Republica con carica d'Ambasciatore più , e diuer- se volte a vari Pincipi con fomma fua lode , Nel presente fecolo si è reso chiaro nel Regnodi Polonia il nomedi Fridiano Morico- ni; il quale per i fuoi gran meriti con quella Corona ne' più ardui negozj fino nel fome- nire l'Erario publico con le proprie fostanze , nelle turbolenze ,eriuoluzionidiquelRe- gno , fu onorato del 1655 , oltreil priuilegiodi quella nobitád'auere per Panegirilta del Tuo valore , e merito il Re Gio: Cafim ro medelimo , come dall'infrascritte parole ettiratte fedelmente dall'originale del priuilegio apparice . Publica quippe idem nobilis Fredianus LMoriconi , eaque arduaThesauriMag.Duc. Lithuanianegotia integerrima fide ,dexteritate, infignique exercitus commoditate tractauit; neque fibi, juis rebus ,vel priuatis emolumentis ,Jedpublicis ThesauriM. D. Lith commoditatibus ftuduit , &fauit . Defeftusque allius bis præfertim turbolentis temporibus proprys fortunisjuppleuit , &adpraclara deNob. &Republica merendi ftudia nongradus ,fedafcenfusfecit . Quetta famiglia si è imparentata con le prime Casate di Lucca, ed in particolare con le pregiate famiglie de Benettoni , difcendenti forte da Guinigi , de' Tomafini, Man- gialmacchi , Arnolfi , ipotentulimi Poggi , Malpigli , Rapondı , Buldraghi, e più volte Con i nobili Guidiccioni , ed in fine con tutte le più defiderabili di Lucca ; ed àmantenu- to sempre quello splendore , e grandezza , che si ricerca ne' Caualieridi nafcita ; ma so- pra ogni altra cofa rende questa famiglia più cofpicua, e singolare , la Santita del Patriar- ca S.Francefco , (delle cui prerogatiue hanno scritto in tutti ifecoli le primepennedell Vniuerfo) eflendosi sempre vantata in ogni tempo d'auere nella sua genealogia questo gran iplendore della Chiesa, che la rende al pari di ognialtra illustrissima . Ebenche que to gran Campione di Cristo sia di Patria Alifano , l'à nondimeno la detta famiglia pre- tesosempre originario dal fuo glorioso stipite ; e le pretenfioni , cheà sono fondate in quattro ragioni potissime , che qui addotte potra il Lettore darne il suo giudizio, al qua leioin tutto mi riporto . Prima , perche questo gloriofo Patriarca , e suoi afcendentihannoportato il cogno- mede' Moriconi . Secondariamente portarono la medefimaarme , che portanoi Moriconidi Lucca , comechiaramente in tutte l'arme antiche siscorge ; le quali due ragioni sono sufficienti perdichiarare la famiglia di S. Francesco essere la medefima , che questa di Lucca; efolo rimarrebbe in dubbiose questafamiglia d'Asisi deriui da Lucca , oquesta Lucchete dail Afifana . Terzoconfermanoquesta medesimazione inomidell'vna , edell'altra genealogia effe- re imedefimi , confrontando dauantaggio con i tempi , che è la quarta rifleffione , che si denefare da chi legge . Cofta manifeftamente per l'Istoria di Lodouico Jacobilli , trattando dell'Umbria , nella vita ,chefadi detto Santo altomo 2, delle vite de Santi dell Vmbria . Che Petruc- ciodiCiccolo di Giouanni bisnipote d'Angelo fratellodi S.Francefco, aggiugneste nell armi , cioè all'onde marine l'Oche bianche ; ed il medefimo Autore conferi più volte mecocirca la famiglia di S. Francesco , dicendomi , che Bernardo detto Bernardone auo del suddetto Santo , fufle Mercante foreftiero abitante in Afifi , comea ciòlafciato fcrit- to, il quale per essere stato Antiquariodiligentissimoin tutta l'Vmbria, non fi deue sprez- zare questa autorita. Dipoi vedoil computode' tempi, che va a ferire quel Moricone di Lucca , che fiorl nel 1100, comesi vedenell'albero , nel quale resta annesso il ramodi S. Francesco , il qual Santo si chiamoprimaGiouanni figliuolo di Pietrodi BernardodiMorico de' Moriconi, echeportaffe nel suo scudol'onde marine , come il tutto attesta il suddetto lacobilli nella vitadelfuddetto Santo . EMorico afcendente di S. Francesco fiori anche eglinel 1100. come purequesto di Lucca , e fu figliuolo di Gio: detto per cognome Moricone , comesie difopra dame espreslo nell'albero . Ondea me pare , che niuno potranegare, che questa famiglia de' Moriçoni di Lucca , perle suddette ragioni , poffa pretendere , comeà sempre preteso , persuooriginario vn sì grand' Eroe , come era S. Francesco Padre ditante Religioni . Ondea' benigni Lettori rimetto il giudizio; nonpretendendo io dipregiudicare alle ra- : gioni , 439 gioni, che altre famigliepossano auere in questo granSanto, né tampoco allaCittà che neèstata sempre inpoffeffo;e niunopuo negarlo Asisano; ma bensì affermarlod'ori . gine fontana d'altri paesi , comesononel medefimoAsisi tante altre famiglie nobili Afr fane , le quali riconoscano la loro prima originedaaltre Città , etiam lontane da quella Prouincia; ondeperquesto nonsitoglie, ne punto si minuiscealla fuddetta Città,la qua- la vieneda me amata al maggior segno , e riuerita con tuttaquella nobiltà , alla quale midichiaro tenuto , ed obligato , per singolari fauori , che ne èriceuuto nello spazio di tre anni , chevi o dimorato . FAMIGLIA DEGVICCIARDINI. H Annocreduto alcuni , che la famiglia de Guicciardini fosse originaria diBologna da vnGuicciardinoSenatoredi quella Citra , i di cuidiscendenti , essendopoi fuo- ruscitipercausa delle fazzionidi quella Republica , e passando in Toscana , si facessero Signori delCastellodiPoppianoinValdipesa fra Siena , e Fiorenza , douefuronopadro- nidi vna gran quantitàdiposseilioni , e componessero vna stirpesi nobile , che in qua- lunquetempo si rese moltoriguardeuole nellaRepublica Fiorentina . Diquesta opinione fu il Verini , mentre canto di questa nobilprosapianellaseguente maniera . Tequefuos interGuiscarde Bononia Ciues Annumerat ;nec tecaruminficiatur alumnum , Qui tibi ,Guicciardine ,paterfuit ;undenepotes Nomen, &aereofumpferunt cornuafigno ; Quamquam alij primassedesaFluminePesa . AcPopiana trahant veteres Castella colonos , Nobilis , &prijca est, longequepotentia durat . Prafertim noftrararo hoc contingit in Vrbe . Questaautorità del Verini mi mosse a spronaregli Antiquarj di Bologna, per fare in quellaCittà ogni diligenza poffibile , per la qualenon si è potuto venire in cognizione tale, chesi possa seguire con ragioni stabili quello chedice il Verini ; benchè ancor'effo vacilli nonpocoper l'originedi questa famiglia;equantunque il suddetto Autorel'affe- riffe , nonlo caederei , se altro riscontro nonadducesse, poichè secondo il suo solito và cantando delle famiglie Fiorentine a suo beneplacito , econ niun fondamento . Ilve dersi poi i Guicciardini in Bologna , benchè in fortuna mediocre, non è sufficientemo- tiuoper asserire questa originariadaquella; e volendo io rinconttare l'antichitàdiquella, e di questa , nono trouato altro , se nonchevnSimonedi lacopo di LucaGuicciar- dini andatse ad abitare Bologna , come si legge alle matricole de' Lanaioli , e cheda la- copoprouenghinoi Guicciardinidi Bologna . Ondesuanito questo fondamenrodebo- liflimo , procederemo all'albero , o stipite di questa presente famiglia de' Guicciardini Fiorentini , de quali o trouato negli Archiuj Fiorentini vn Suauizo , che fupadre di va Guicciardino.che generò Bellisore ;il primo fiori del 1020. ilsecondo nel 1060. с Belli- fore nel 1100. comedel tutto ce ne da piena cognizione vn'istromento rogato da Gio- uanni , che si conferua nella Cassetta L. dell'Archiuio della Badia di Fiorenza , segnato num.23. Di Bellisore nacquequel Guicciardino, che fu padre diGuido , e di Mercatante , che genero vn'altro Guicciardino , che fiori del 1220. il quale fu Fideiuffore in un contratto rogatoda Ser Dato luntędaCasingnano , e fu fatto in Domo Guicciardini filij olim Mercatantis Guicciardini dePopuloS.Fœlicis in Piazza , il quale si conferua nel Archiuiodella Santiffima Nonziata di Fiorenza , ed appresso il Sign. FrancescoGuicciardinise nelegge vn'altro ro- gato del 1204. che diceGuidoquondam Guicciardini , e Simonetto fuo figliuolo , i quali ven- dano Terre , e Case poste a Poggio a vento , altre vicine a S. Andrea a Colle, altre in Cor- te Montegonzi , in Passignano , edin Monteficalle , e presta il consenso a questa vendita Imelda mogliedi Guidodel già Guicciardino ; ed il suddetto apparisce anche nella filza A. B. C. D. nelle Riformagionidi Fiorenza,del 1199. Guicciardino di'Mercatante fu padre di molti figliuoli , cioè di Ricco , diGiallo , di Bindo , di Niccolò , edi Tuccio , dal quale prouengono tutti i Guicciardini , che al pre- sente 1 440 sente viuano in Fiorenza . Bindo diGuicciardinofilegge nelConfigliodel 1280. al libro de'Consigli alle Riformagioni ; e Giallo di Guicciardino alla Caffetta Q. della Badia di Fiorenza al num.28. Ricco diGuicciardino si legge del popolodiS. Felicita in vn'istromento rogato da Ser Gio: di Buonasera da S. Angelo nell'Archiuio della Santissima Nunziata di Fiorenza del 1277. e ne' rogitidi Maco di Montereggio figliuolo di Migliore ; e Tucciodi Guicciardi. nosi legge in vn'istromentodel 1220. insieme confuo padre Guicciardino alla Caff P. n.6. dell'Archiuio di detta Badia . Niccolò fu padre di Albizo , che generò Gio: e Niccolo , iquali si leggano nel Priori- sta , come fi mostreranno appresso glihuominiinfigni di questa linea ,benchè resti oggi eltinta . E ne' Protocolli di Ser Giouanni di Bergo Canapecchia , che si conferuanonell Archiuio publico di Fiorenza , si leggano . D. Sozzus Guicciardini, Bese quondam. Dieghi Guicciardini , Pacinus quondam Mercatantis Guicciardini , Ghinus TucciGuic Giardini,Bambus quond.Tucci Guicciardini,&Simon Tucci Guicciardini del 1284. Simonedi Tuccio Guicciardini , fu Confaloniere del 1302 . comeancheCionesuo fratellodel 1338. comesi vede all'Estrazioni , e seguita l'albero , che quiap- presso sipone, venendo tuttogiustifica- to , e dall'Estrazioni , e dalleDe cime fino a'correnti temPi 1.0 Fran- 441 lacopo Francesco Francesco Giouanni Luigi Francesco 1 Piero Jac 1 Agnolo 1 Girolamo 1 Agnolo Niccolò Girolamo 1.... 1 いい 1 1 Gualterotto Tomaso Gio:Gualber. 1 1 1 1 Luigi 1 Agnolo Niccolò 1 Iacopo Giouanni Vincenzio Giouanni 1 1 Piero Niccolò 1 1 Francesco 1 1 Jacopo Gio: 1460. Batista 1 1 1 1 1 Piero 1 Iacopo 1456. 1 Paolo Giouanni Piero 1419. 1 1 I 1 1 1 Luigi 1 1 1 1 Niccoló1420. Gio: 1 1 1 I 1 1 Francesco Jacopo prog. de' Guicciardinidi Bologna 1380. M.Luigi 1380. 1 1 Niccolo Gio: Tuccio Luca 1340. 1 Giouanni 1 1 M.Picro 1340 1 1 1 1 Pacino Albizo 1 1 MercatanteNiccolo Diego Befe 1 1 Simone 1300. Cione Ghino1307. 1 1 1 1 1 M.Sozzo 1 1 Tuccio1260. Bindo Ricco Giallo 1 1 1 Simone Guicciardino 1220, Guido Mercatante 1180. Guicciardino 1140. Bellifore 1100. Guicciardino 1060. SVAVIZZO Fiori nel 1020. Kkk Gio: 442 Gio; Villani al lib.8. cap. 2. nominandotuttequelleTerre, eCastelli , che soggettaro- noalla Republica iFiorentininella Valdella, eValdipeta, pone lacasa Guicciardina,vo- lendo inferiretuttoquello,che possedeua in quelpaciela famiglia Guicciardina, che con Fortilizi quei fino paeteguardaua ;làdomarono, e foggettarono al Comunedi Fiorenza , dalchenonsipuole argomentare se non la potenza di questa gran famiglia , che siera resa formidabile , edindependentedal Comune di Fiorenza tinodel 1293. enon si curaua del gouernodellaCitta in quei secoli , ne' qualidominauanoiPopolari . Maabitata poi Fiorenzadabuonnumero di nobili , che si erano a pocoa poco intromesti sottonome di popolari nel gouernodella Republica , e compostofidi loro vncorpotantonumero- fo,chevenneroa difcacciaredalcomando iplebei, perciò ritorno la famiglia Guicciar- dina conmolte altre nobili in Fiorenza , doue consegui iprimi posti , e cariche della Republica, laqualeper auantifiera feruita di Sozzodi Guicciardino, cheperessere valo- roso , e perció necessario alComune , fu fatto Caualiere , e fino del 1290. fi vede Capi- tano di S.Miniato, come costaal libro dell'Archiuio di Fiorenza carte 88. Commedario per aggiustare le differenze de' confinifra Colle,eCafsole, come al lib.G. car.19. ed al lib . E. car.82. fitroua eletto Ambalciatore al Papa, e pure si vede foggiogare in questi tempi dalComunela casa Guicciardina, con rendere vbidienza al d. Comune,secondoilpreci- tatoGio: Villani , nonpotendosisaluare questo Istorico,le non col dire, che Sozzofifof- sediftaccatodalla sua conforteria col farsi popolare , come fecero tanti altri di famiglie diuerse . Ifigliuoli diTuccio furonotutti huominiperiti nella politica , conla quale go- uernarono in capite la Rep. tra' quali Simone fu tenutoper il più generolo Caualierede suoitempi , poichè mostro la fua magnificenza nella suntuosa fabrica della strada Guic- ciardina comparendo da vna parte , cl'altra fabriche , che in queitempi furonostimatif- fime,le quali fino adoggi comparicano alla vita di tutti , chiamandofiancora quella contrada , Strada Guicciardina . 7 Tucciofigliuolo del fuddetto Simone, applicatosi tuttoall'armi, diuenne vnode'mi- gliori Capitani del suo secolo;ecometale la fua Republica l'applicò a queigouerni , ne quali occorreua non folo la prudenza , ma ancora la Ipada , la quale maneggiata da' Ca- pitani esperimentati,nonpuo sottola di lei sicurezza, che riposare il Principe; come fu inquella di S. Miniato, che contitolo di Vicarionel 1327.gouernd ; del 1338. fuCa stellano diArezzo; e del 1344. fu fatto Capitanodella Lega di S.Piero in Mercato , doue gouernò quell'armi con vn continuato esercizio perdue anni continui ; e di là si portò agouernarequelledelCafentino , doue i furori di Martebenspesto si faceuanofentire , main fineconoscendola Republica, quantoimportante fufle la guardia del posto dell' Alpi , lo raccomando al nostro Tuccio , come Capitano inuecchiato nell'armi , di- chiarandolo Rettore ditutte le sopraddeite Alpi, nel e quali fece vedere con quanta prudenza , e vigilanza debba maneggiarfi vnGenerale perben guardare, e custodire i po. sti di gelosia , e di considerazione , per trarne por quegli auantaggipossibili per feruirbe- ne il suo Principe; come il tutto fi caua dalle Riformagionine libride luddettianni, questo vltimo al libro 1353 al 1355 . Giouannisuofratello fu pureCapitano, ecomando alla lega di Certaldo nell'anno 1344Niccolò di Albizo di Niccolò di Guicciardino , benchè ne' primi annisi esercitafie nel mestiero dell'armiconosciuto dalla sua Republica , per huomo di molta prudenza , lovolfeeleggere per Ambasciatore conVgone Lotteringhi l'anno 1329. alla Republica diGenoua, didoue ritornato nonpotè far dimeno di non ripigliare la spada non tolo perfaziare la sua inclinazione , ma anche per feruire con eflà , con più vtilità , e gran- dezza la sua Republica , e fattofibrauo a maggior fegno, non potè il Comune di Fioren- za per allora , che conferirglila carica di Capitano della lega di Capraia nel 1336. Ma del 1352, auendo egliacquistato vna gran riputazione si nell'armi, come neila pruden- za , ed essendotemuto molto in tutta la Valdipesa , ed in quella di Val d'Elta , chead ogni fuo cenno l'obediuano ; la suddetta Republica Fiorentina , lo deputo Castellano della Fortezza di Colle . Doue anche del 1 354. si vede comandare a tutta quella Prouincia frontierade' Senesi, allora nimicide' Fiorentini ; nella qualcarica si acquisto gloria im mortale; ePistoia, si co- metale lovedde, così lo chiamo per il suo gouerno l'anno 1360. conforme il tutto fileg- 443 si legge alle Riformagioni de sopraddetti anni , e negli Spoglidi detto Francesco Rucellai. Nonfudi minortalentoGiouannisuo fratello, poichèeserciratosi nella scuola di Marte seppebene apprendere vna fina scienzadi milizia , che accompagnatadal suo ardire fecevedere allasua Republicadiquanto vtile era il brandoadopratoda lui in tutte l'occasioni perdifesa della sua Patria; ondemeritod'auere fin del 1336. il comandodelle Solda- tesche diMonterignoso , e di moltealtre , come si legge alle Riformagionidi quell'anno. enell'annotazioni di Francefco Rucellai ;edouendola Republica trattare di affari Marziali con ilMalatesta , spedia quella volta il topraddetto Giouanni , di doue ritornato , comando l'armi della sopraddetta Republica sotto Bibbiena , contro gli Aretini nel 1377. PierodiGhinodacuidiscendonotutti 1 Guicciardiniviuenti,fuvnode'più stimatiCa- ualieridelsuo secolo,il quale fu creato dall'imperatore per isuoi gran meriti Caualiere delloSperon d'oro , dopodi auere con tanta fua gloria esercitata la carica diVicariodi S.Miniatonel 13 27. di cui si vedeilsepolcro in S. Felicita auanti l'Altar maggiore , con l'infrascritteparole .... : Hic iacetNobilis Miles Pierus Ghini DeGuicciardinis, qui obijtAnno Domini MCCCLXIX. DieXXII. Marty, cuius anima Requiefcatinpace. A IlqualefupadrediquelgranCittadinodi Luigi , che meritòdalla sua Republicadi ef- ferefatto Caual. perlegrandi Ambase. fatre amolti Principi, edinparticolare quella, che portoaLodouicoDucad'Angio,che era venuto in Italia con 30.m. caualli. Quietò an- cora itumulti nati inPistoia, congran fodisfazionedella suaRepub.efudel 1382. Con- Coledella Zecca, comefi legge ne' libridi Francesco Rucellai , dalqualMagistrato copiò i nomidi tutti quegli , cheesercitarono lacarica del Confolato Mail figliuolo suo Piero formontononfolo il padre, maqualunque altrodellasuafa- miglia,poichèdatosinegli annigiouanili in tutto, eper tuttoagli esercizi Cauallereschi senepalso per praticargli inGermania ,douefececomparire tutte le marauiglie di natu- ra,perlequalil'imperatore non teppe, cheteneramenteamarlo,estimarlo; epersegno, omarcadel suogran valore l'anno 1416.lo rimuneròdell'infrascritto priuilegio, dame ricopiatodall'originale , il quale oggifi conterua appresso FrancescoGuicciardini. SIgifmundus In nomine Sancte , &IndiuiduaTrinitatis fœliciter . Amen . 2 DeigratiaRomanorumRexfemperAuguftus, &Vngaria,Dalmatia, Croatia, Mame- Jeruia,Galitia,Redomeria, Cumania, Bulgarieque Rex,ac MarchioBrandeburgen, necnonRegni Bobe- mia, Lucemburgen, bares . Adperpetuam rei memoriam NobiliPetro nato quondamAlouisy Guicciar- dint Militis de Florentia Sacri Lateranen Imperialis. Palatij Comiti Palatinonostro ;&Imperij Sacri fideli diletto , gratiam regiam, &omnebonum . Sceptrigera dignitatisfublimitas , ficut inferioribuspra- štantibus officy , &dignitatis eleftione præfertur; ut commissosfibi fidele optate gubernet , confolationis prafidio, Thronus Augustalis tantojolidetur fælicius , &vberioriprosperitateperficiatur, quantoinde- ficientesfuæ virtutis ,largiori benignitatis munerefuderit infubiectos, fica coruscantesplendore Imperia- lis joly nobilitatesalia, velut, &fole radyprodeuntes ; ita fidelium status, &conditiones illustrant quæpri- melucis integritas commoraturluminisdetrimenta nonpatitur;immo ampliorisscintillantis iubar expellato decoreperfundisur; dumin circuita SedisAugustanobiliumspectabilium Comitum Romanorum Procerum numerusad Imp. Sacri decoremfaliciter adaugeretur . Sanè ad notabilem , &multum confiderandamtua circumspectionis induftriam,acvirtuosafidei erga nos, & ipjum Imp. deuotam constantiam, quibus in con- Spectu nostroRegioprobabilitatevalorisfui noftraMaieftatis oculos, ac interna meditationis , aciem singu- lari quadamferuentiagloriofius dirigentes . Tequem virtutis claritas quasi laudabilium venustate respar- fum,speciali decorereddit infignem perhæredes tuos naturales masculini sexus ate legiptime difcendentes adhocidoneosanimo deliberatononper errorem ,aut improuide,Jedfano Principum, Comitum,Baronum, ProcerumSac.Imp.noftrorumq; fidelium dilectorum accedente confilio de certa nostra scientia,&de Imperia- Kkk 3 44 perialis plenitudineporelatis Sacri Lateranensis Palatij,acaulanoftra, &Imperialis Confiftorij Coml- temPalatinumfacimus , exigimus,nobilitamus , attollimus , &gratiofius infignimus perprafenies. Decernentes, &hoc Imperiali Statuentes Editorumtu , &baredes , ac defcendentes tui prædifti , corum quilibet ex nuncin anteaomnibuspriuilegys , iuribus , immunitatibus,confuetudinibus,honori- bus libertatibusfrui debras , &debeant paritergaudere, quibus cateri Sacri Lateranen, Palatij Connies Palatini hattenusfatti junefeu quomodoliberpotiunturconfuetudine ,veldeiure; atquetu, haredes tui , &defcendentes predicti,&ipforum quilibetpoffis , &valeas, acpoffint ,&valeant per zotumRomanumImperium, &alibi vbique locorum, &modo in anteafacere, creareNotarios publi- cos ,Jeu Tabelliones ,&Indices ordinarios,acvniuerfis,&fingulis perfonis , quafidedigne habilesido- nea,&fufficientes fint Notariatus, feu Tabellionatus ,&Indicatus Ordinary officium concedere, atque dare, &eos , &quilibeteorum Imperialı authoritatedepradictisperpennam, &calamum inueftire. dummodode ipfis Notarijs,feu Tabellionibus ,&Iudicibus ordinarijsperte, tuosque baredes , de- fcendentes prafatos fiendis , creandis, vipramittitur ,&quilibet eorum vice,&nomineSacriRo- mani Impery , &pro ipfo Imperiodebita fidelitatis recipias , atque recipiant corporale, & perpetuum Sacramentum. Etquod inftrumenta, tampublica, quampriuata , vitimas voluntates , quorumcumq; indiciorum alta , ac omnia, &fingula ,quæillis, cuilibetcorum ex debito dictorum ofitiorum , cuiuslibet corum fienda occurrerint,veljcribenda iufta, pura , &fideliter omni machinatione,fimulatione ,falfitate ,&doloremotoscribent,legent,&facient feripturas illas, quas debebant in publicam formam redigere in membraness , &non in chartis abrasis, nequepapireis fideliter confcribendo; Nec nonfententias ,&difta teftium ,donec publicatafuerint , &approbata Jubfecreto fideliter tenebunt, omnia,&fingula recte facient , quæ addiftaofficiapertinebunt . QuiNotary , senTabelliones , &In- dices ordinaryperte, vel baredes tuos descendentes predictos fiendi, &creandi poffintpertotumRoma- num Imperium, &vbiquelocorum facere confcribere, &publicare contractus ,instrumenta ,iudicia, teftamenta ,&vltimas voluntates , decreta , &autoritates, interponere in quibufcumque contrattibus requirentibus illa , velillas ; &catera aliafacere,&exercere, &publicare, qua adofficium publici Notary,feu Tabellionis , &Iudicis ordinary pertinere,&spectare nofcuntur . Ceterum;vt amplia ribus gratys nostra te fentias excellentiapræueniri tibi , hæredibusquetuis,&defcendentibus pradictis. Concedimus ,&authoritateprafentrum plenam damus ,&omnimodampoteftatem, quodtu , hare destui , &defcendentes pradicts ,&ipforum quilibetpoffis , &valeaspatquepoffint , &valeantom- nes ,&fingulos naturales , bastardos ,Ipurios , manjeres, incestnosas,&nochos,&quofuis illegitime natos ,feudefectu natalium patientes ,&etiamquofcumque exdamnatocoituprocreatos, tam abfentes, quam prafentes , &tam præfentibus corum parentibus , quamabfentibus viuentibus , veletiam mortuis corum parentibus ,&etiam hereditareipforum parensum , tam adısa ,quamnon adita , &tam bonorum ipforum possessione apprchenja , quam nor apprchenfa legiptimare, illuftrium Principum , Ducum , Comitum ,&Baronum filys , dumtaxat exceptis , &cos , &eorum quemlibet ad omnia iura legiptima reftituere omnemgenitura maculam pænitus abolendo, &ipfos reitituendo, &habilitando ad omnia, fingula iurafucceffionum paternarum , &maternarum bæreditatum , tam per alios aditarum, quamnon aditarum etiam abinteftato cognatorum , &agnatorum , feudorum , vassallorum, &quorumcumque bonorum , &adhonores , dignitates,&adfingulos actus legiptimos reftituere , acfi effentdelegiptimo matrimonioprocreati ; atque agnati , cognati corum talibus legepiimati poffint fuccederecumlegibus derogatorys , &claufulis opportunis ,dummodolegiptimationesperte, velbaredes tuos, acdescenden- zes pradictos fiende, vt promittitur , non præiudicens legiptimis fulys ,&hæredibus, cumipfi , cum le- giptimandis per te , vel haredes tuos,ac defcendentesfupradictos equisportionibus eorumfuccedantpa Tentibus,&agnatis. Nonobftantibus inpradictis aliquibus legibus ciuilibus , vel municipalibus's pro- uifionibus, ftatutis ,sex confuetudinibus quorumcumque Ciuitatum , Ierrarum,feu locorum Sacri Impe- ru pramissis , vel aliter pramiflorum contrarys, &specialiter non obstante lege, qua legiptimarespurios, naturales, nifi ex certascientianonpermittit, C.deproc. Impera. Off. L. nec dannosa.L. quoties, L. refcriptis. C. de diacefis refcriptis .L.fancimus .L. fi qua benefitua: Etnon obftante etiamco- quelegiptimatur in aurben. qui. no, natu. Off. fin. per totum , &C. fi contraius velutipub. L. fi nonco- gnitione,&.L. legibus , & L. omnes ,&L. cuiufcumque.Hequien, nup. L. Sacr. L. vniuersa cumsuamateria,&fibifimilibus ,&de pat, vest, L. 11. fr. cum fimilibus , qui mo. natu. Offi. legi- primipartium collatione 1. Et non obftante.Lift naturales inx. collation. Si de feudo fuerit controuer- Jia, nec aliquibus alys legibus , ctiamfi tales effent, quadebent exprimi , velde cis fieri aliqua mentio Specialis . Quibus omnibus , &fingulis obfiantibus , vel obftare volentibus huic noftraconcellioni , & eius effctius de noftrapleniundine poteftatis , es caufa cognitionetotaliter derogamus , &derogatum el- Jevolumus per prafentes . Nuli ergo omnino hominum liceat hanc noftra Imperialis Maieftatis pagi . K nam 445 1 nam infringere, veleis quouisausutemerario contraire . Si quis autemhocattentare presumpserit nostre Maieftatis indignationem grauiffimam , &pænam quinquaginta marcarum auri puri , &optimi , toties . quoties contrafecerit irremissibiliter incurfurumprajentium . Sub noftrarumMaiestatis Sigilli appensione teftimonio litterarum . DatumAquisgraniAnno Domini millefimoquadringentesimo sextodecimo ultimadieNouembris Re gnorum nostrorum annoHungaria,&c. trentesimo, Romanorumvero electionis jeptimo , Coronationis autem tertio. RitornatodiGermania , fu impiegatodalla suaRepublica in diuerse spedizioni sì di guerra , comedi affari politici , negoziando contitolo d'Ambalciatore con Pandolfo Malatesta nel 1416. ed indi aBologna ;dipoifu applicato alle guerre naualı , nelle quali auendo fatto spiccare il suo valore, e perizia , accompagnatadal suogran coraggio , fu dichiaratodalla Republica nel 1420. Ammiragliodel mare , comandando le quattroga- lere, con le quali mostro quantvtile recò con efleal Comune di Fioreuza , quale occor rendogli inuiare vn'Ambasceria al Rede' Romaninel 1422, elesse il Conte Piero , sapen- do in quanta stima era tenuto questo Conte in quelleparti. Nel 1427. fu parimentespe- dito Ambasciatore alla Republica di Venezia , edi quiui vn'altravolta a SigifmondoRo de' Romani , comesi vede al libro del 1430. al 1434. delle Riformagioni, ed allibro del 1435.Nel 1360. si leggeetiamdio Ambasciatore all'Imperatore , edal DucaSforza diMi- lano, comeanche al Red'Aragona , edal Papa , nelle quali cariche consumò la suavi tacon tanto splendore , che si reseglorioso , ed immortale . Luigi il figliuolo anelandodi arriuare alle gloriedel padre ,fece ognisforzod'imitare ibello esemplare , chedopo sette anni viuente ancora il padre gli successe nelMagiftra- to, ecaricadelConfolato della Zeccal'anno 1440. esercitandola ancoradel 1446.edel 1461.comefi legge a' sopracitati libri di FrancescoRucellai . Fece ben ancora comparire ilsuosplendore ,e la tuadestrezza in molte Ambascerie congrand'auantaggio della sua Republica , come furonoquelle , che portòal Duca di Milanopiù volte ,al Papa, edal RediNapoli , le quan tutte fi leggano alle Riformagioni ne' libri del 1444. al 1446. edel 1450. ai 1455.edel 1458.fu Ambasciatoredi obedienza a Papa PioSecondo, dipoialla Republica di Venezia,edindiall'imperatore , edandò in moltealtre Ambafcerie, chetroppo inlungo andaremmo , le tutte qui si douessero ri- gistrare ;folodirò , chefu folennitfimaquella , che porto a Papa Paolo Secondo inter- uenendo egli con granpompa alla Coronazionedi detto Pontefice , il quale conoscendo questo gran foggetto , volse diftinguerlodaglialtri, concrearlo Caualiere dello Sprone d'oro; di qui tuttobaldanzososiportòa Ferrara con il medefimo fatto per interuenire nell'isteslaqualità alle nozze del DucaErcole de Ferrara . Fu Commessariod'Arezzodel 1453.dopod'auerecontanta sua gloria esercitata la carica di Potesta di Milano l'anno 1451. come il tutto si caua dall'Archiuio allb. L. eda fopracitati libri di Francesco Ru- cellai ; tralasciando l'altre Ambasceric portate daquesto a Braccio Fortebracci del 1416, aLuccadel 1418.a Forli del 1421. ed a Bolognadel 1423. le qualitutte appariscano alto- pracitato ib. L. dell'Archiuio Fiorentino , Jacopo Guicciardini fece vedere dinon efierepunto inferiore negliaffari politici al fo praddetto Luigi suo fratello , poiche fudalla foa Republica inuiato Ambasciatore a Na- poli del 1465. edipoi a Roma , ed indiaNapoli per interuenire alle nozze di quel Real 1, dAgosto , doue comparte conquella maggior pompa potibile, per il chesi rese a tutto quel Regnoammirabile; dipoi portoffi aGenoua con listessocarattere , doue fece cono tcere, che i suoi talentierano iufficienti per riuscirein qualunque negozio, benchèar- duo, ed imbrogliato fusse; e pero la sua Republica l'inuio Ambasciatore in Calabria edandia Prato , a Pistoia , edun'altra volta conl'istessa carica ritorno a Napoli , edaMi- lano per due volte , alla Republica di Venezia , ed in tante altre, che si straccarebbela penna a raccontarle ! Questo nonfu solamente esperimentato nelnegozio, ma anche nell'arme ; eperò la sua Republica l'anno 1471. l'elesse Commessariogenerale nella guerra, cheebbecontro Ferdinando Re di Napoli , nella qualcarica fece vedere , che la sua spada nonera punto inferiore alla sua lingua , e che l'vna , e l'altra erano concordi , questa nel perfuadere , quella nelferire pervtile, ebenefiziodella sua Patria, ondepertali portamentifu di nuo uo : 446 : uocreatoCommessariogenerale contro iGenouesi, perla Terradi Sarzana , attenente alla sua Republica, ilquale arriuato con la sua armata sitroud ben presto a fronte dell inimica , e presentatagii la battaglia si vennead vn fiero , e sanguinofocombattimento , nel qualesempre coraggiofo accorrendoda per tutto con il comandare , econil ferire ruppe in fine l'Armata Genouese , reftandoeglipadrone della Campagna , ed anco vittoriofo. Diquì portossi con la medesima carica di Generale l'anno seguente aColle , didou s'inuolo a reprimere i ribelli di Volterra , e quiui fece conoscere il suo valore, acquietan- dofubito il tutto. Non fi arrettò qui il gloriofotrionfodi questoCampione,poichè elet- to dalla Republica l'anno 1478. Commessariogenerale contro i Papalini , fi mosse con lasuaArmata adunatanell'Aretino , alla volta del Lago di Perugia , doue arriuato,trouò chel'Esercito Pontificioapie fermo , ebeneschierato l'aspettaua per combatterlo. Fecequidunque alto ilGuicciardino fino atanto , chegiugnesse tutta la suaArmata ; qualedoposchierata , eveduto tutti iposti vantaggiosi , per venire al cimento della bat- taglia ,gli fe prendere , epoi incoraggito attaccol'Esercito inimico con tanto ardore , che loruppe, efracasso in tal maniera , che resto vittorioso al folito , con riprendere tuttoquelpaese ,chesi apparteneua de iure alla fua Republica. Edel 1484. fu pureeletto Commessario generalenellEsercito appresso Pietrasanta , doueconnonminorgloria esercitò quella carica , comeciò si legge nelle Riformagio- ni a' llbri de' sopraddetti anni , e fi cauan da quegli deldiligentiflimo Scrittore Francesco Rucellai . Piero fuo figliuolo atrese alle lettere , edall'armi , volendo farsi conoscere per vero se- guacedell'orme delpadre ; onde neli'vna ,enell'altra professione riusci così celebre, che la Republica l'inuio nel 1509. Ambasciatore al Re de' RomaniMassimiliano eletto Im- peratore , nella qual carica riuscì a marauiglia ; auendolo esperimentatoladetta Repu- blica nell'Ambalcerie al Duca di Milanonel 1485. edalPapa nel 1497. come anchene gouerni di S.Giouannidi Fiorenzola , di Prato vecchio , ed in altri esercitati nel fioredel- lasua giouentu ; in fineFeleffel'anno 1513. pervnodegli Ambasciatori per andare con folennissimapompa a Papa Leone Decimode' Medici, per rallegrarsidella sua assunzio- neal Pontificatoa17.di Maggio,doue fece comparireoltre il suo splendorevn'eloquen- za dottissima al maggiorsegno nell'Orazioneche fece aquestosìdegnoPastoredell'Uninerfo. : Nondeuoioracere, che se tra'letterati , e politici risplendeua a marauiglia ; tra gli armigeri campeggiopiu volte il fuo brando, lampeggiando sopra ognialtro,mentrela fua Republica lo stimòdegnodiessere elettoCommessario generale del Campocon- tro iPiani l'anno 1498. Luigi figliuolodel sopraddetto, edella Signora Simona Gianfigliazzi , fu huomo gra- ue, edigran fagacita; epero fu eletto perConsiglierodelDucaCosimo l'anno 1543. te- nendolo infommastima . Matroppo auantisiamo paffati ,poichè noi abbiamoun'altro Luigi figliuolo di Gio- uanni , che fu al pari di ogn'altro in questa Casa infigne , come pertaledalla sua Repu- blica fu reputato , la qualel'inuio Ambasciatore adVrbino , come si legge al librodel 1480. al 1495. edessendo anche esperimentato nell'armi , lodepurò Vicario generale del Mugello , la qual carica fu esercitatadaessocon somma gloria del 1485.86. e87. e però Jadetta fua Republica lo dichiarò poil'anno 1525. Commessariogeneraledelle fue armi inRomagna, come filegge ne' fopracitati libri di Francesco Rucellai ; eGiouanni fuo padre fuparimente Ambasciatorea Forli , come si legge alle Riformagioni nel librodel 1411.al 1422.eda Braccio Fortebracci del 1418. BraccioGuicciardini si acquisto gran fama , sì per legranricchezze , comeperle sue rare qualità , e fuquello , che riportò alla presenzadi vn'infinità di Dame , eCaualieri la vittoriadiquella splendidissima giostra , fatta da' Fiorentini per lavenutadel Duca diMi- lano,nellaquale si veddero fuperbissimi spettacoli . Niccolòdi Luigidi Piero Guicciardini , fustimatissimo Dottoredi Legge, ed Amba- sciatorea Papa PaoloQuarto, eCapitano a Cortona . : Jacopo suo fratellonongli fu punto inferiore ; e peró la sua Republica lo spediAm- basciatore a PapaClementeSettimo, edalDuca di Ferrara Non 447 Nonparlo di DardanoGuicciardini Gouernatore a Pistoia nel 1373. nèdi Francesco gran Soldato , al quale nel 1384. fu dato mgouerno , edinguardia l'Alpi; nè di Simone. di lacopo, che fu a Sorano nel 1387. eGiouannidi Simone a Certaldo del 1344. nèdiLa- po, che tu Caualiere , ed ebbe inguardiatutta la Vald'Elsadel 1390, iquali tutti silegga- nonegli Spoglidel fuddetto Francesco Rucellai,ed inqueglidiPierantoniodell'Ancifa; mace nepasieremoa Francelco famoso atutto ilMondo. Questo nacque l'anno 1482. a6. di Marzo , e nella sua tenerissima eta attese alle lettere latine, nelle quali fece mara- uiglioso profitto ; onde arriuato al sestodecimo annoincominciò astudiare in Fiorenza laLegge, di qui il padre lo mando a Ferrara, douedimoro solo vn'anno, doposi trasferi a Padoua ; e del 1505. fu condotto dalla Signoriadi Fiorenza a leggere Instituta nella sua Città, doue liaddottorò nelCapitolo di S.Lorenzonel CollegioPisano ;edi 23. anni si dette all'Aunocazione fino al 1506. nella quale ebbe grandissimo concorso, ed indetto anno prese moglie Maria figliuola di Auerardo Saluiati; dimorò in Fiorenza fino al 1510. doueessendo conosciutoil meritograue in vndorfo gioueniledalla Republica , fu elet- tosuoAmbasciatore al Redi Spagna , ma egli , che vedeuabenda lontano, perche auea vn'intelletto purificato , essere questa troppo graue carica in riguardo alla suaeta, ricufa- ua l'onore , chegli faceua la suaCitta; ma Piero fuo padre , cheallora era Commetlario aMontepulciano , scrisse al figliuolo ,chel'accettasse , perche daquesto posto poteua la casa Guicciardina riportare ogni auantaggio per le gran qualità, che rifplendeuanonel- laperfona del Re Ferdinandojele materie,che appressodiquesto Residoueuanotratta re,poteuanorendere il figliuolo glorioso fra tutti i Republicanti,poiché in Fiorenzanon vieramai stato esempio , che vngiouane di 29.anni , auesse esercitato vna carica diAm- bafciatore senza compagnia di altro soggetto . Vbbidi Francesco al padre, epartìdi Fiorenzaa' 29. diGennaiodel 15 11. ed arriuato , fu con molta onoreuolezza accoltoda quelleMaestà appresso alle quali dimoro fino al 1513. eritornòa's. diGennaiodidetto anno , regalatoda quel Redi bellissime , esuntuoteargenteric . Ma a pena ritornatoda Spagna in Fiorenza , gli conuennepartire, peresser stato subi- bito chiamatoda PapaLeoneDecimo, che lo vo se ritenere alsuo seruizio, conoscendo- lo molto abile ne' gouerni, e pero lomando hora Gouernatore delle Prouinciedella Chiesa , edhora a gouernare le sue armi , ed in trattare tutte le materiedi stato ; fu sem pre impiegato , e sempre si esercito in tutta la vita di Lione , con stuporedituttolo sta. toEcclesiastico ; e peròcome grand'huomo, fu ne' medesimiimpieghi confermatodagli altri Pontefici , cioè da Adriano , eda Clemente VII. nella di cui morte si ritrouòGouer- natore di Bologna ; sì come il tutto apparisce nella tua Istoria , checon molta fedeltà , e diligenza scrille , nelia quale ciascun puole apprendere le gran matlime , che nel buon gouernofideuono oprare ;degnain vero, benchè lunga , di esser letta da ogni Caualiere, ebuonCortigiano . Girolamo Guicciardini , fu vnode' Capitani più famosi del suo secolo , e fece cono- scere il suovalore nella giornata di Rauenna , fu fatto Senatore , ed elettoAmbasciatore all'imperatoreCarlo V. ed a Papa Giulio Terzo, dal quale in legnodella stima, cheface- uadi elfo , fu creato Caualiere dello Speron d'oro . Illuftro non poco questa famiglia Guicciardina quell'Agnolo figliuolodi Iacopo,che esercitatosi nel mestier di Marte , e cimentatosi invarieguerre , diuenne così ottimoCa- pitano , che merito di essere dichiarato dalla sua Republica Commeslario generale del- la milizia Fiorentina ; e non fu menperito negliaffari politici , e perció la fua Republica lo spediAmbasciatore a Papa PioV. ed un'altra volta al Re di Francia , per condolersi della mortedel Re Francesco . Fu parimente inuiato con la medesima qualità di Ambasciatore alla Republica diVe- nezia ;equesto fu padre di lacopo Caualiere Gierofolimitano , e di Francesco , che fu AmbasciatoreResidente , appresso il ReCattolico . Nèfi deue tacere Lorenzo Guicciardini , che ancor esso si diede all'armi , nelle quali riusci atallegno , che arriuó al grado di Commessario generale della milizia Fiorentina , efu fratellodiquel Lodouico , chescriffe vnaCofmografia di tuttii Paesi bassi della Ger- mania inferiore , sotto nomedi Fiandra . Fiorirono ancora nelle dignita Ecclesiastiche Rinieri figliuolo naturale diM. Luigi di PicroCaualieredello Speron d'oro , il quale fatto Arcidiacono della ChiesaMetropoli tana 448 tana di Fiorenza, fuper la sua dottrina,ebontàdi vita creatoVesconodella città diCor tona . Enonfu menocelebrediessoPiero Guicciardini, poiché nella Leggeacquisto ilnome diDottore famoso; e comparso nella cittàdi Roma , fece vedere la verita della fua fa- macongli effetti , peril che SuaBeatitudine lo creofuofamiliare , e Cherico dellaCa- mera Apoftolica , PierodrAgnolodi Girolamo Guicciardini, fu huomo infigne, e moltobenconosciu- to nel nostro secolo , e benchèmorto , le sue operazioni l'hanno reso immortale nella memoria degli huomini . L'Ambafceria straordinaria portata per ordine delGran Duca ColimoalRedi Francia , fu vn'occasione dispandere la fama del suo gran valore ne Re- gni Oltramontani , laqualCoronanonvolte lafciarlopartire senza unaricognizione , edvna vifibil marca della gran stima , che faceuadella tuapersona, condonargli vngio- jellodinonordinariovalore . Ritornatosene trionfante a Fiorenza , il Gran DucaCosimo auendo veduto quanto valeaa , equantoprofittare poteua il suo stato dal negozio di sì grand'huomo , lo spedi Ambasciatore al Papa , douc per vndici anni continui efercitò quella carica contanto fplendore, che ilGranDuca Ferdinando Secondo oggi Regnante lorichiamò da quella per feruitfene appresso la suapersona l'anno 1621. con onorarto della carica di suoMag- giordomo maggiore; ed impiegatoin questa carica importantiffima tutto lo sforzode Tuoitalenti , fudalfuddettoGranDuca riconosciutodelMarchetatodi Campiglia, con reftare al possesso della grazia , e fauore di sì benigno Principe, cometuttoilMondosà, epuò conoscere . I fratelli del suddetto Marchese Piero mostrarono la loro abilità nel feruire con ogni fedeltà , epuntualità il suo Principe , come fece Girolamo, che con la carica di Senato- re fu Prouneditore delle Fortezze, e di altri Magistrati ; e Franceico seruì diAmbasciato xe Residente al Re di Spagna per ilGranDucaCosimo , nella qual carica morì . - LorenzoGuicciardini e compatto al pari di ogni altro della sua casa aferuireil suo Principe , feruendo prima con lacarica di Mastrodi Camera , e poidiMaggiordomo il SereniffimoPrincipe Mattias , e dopodi Consiglierodi stato ,ediguerra , edell'Azienda il SereniflimoGran Duca Ferdinando , oggi Regnante , nellequali cariche mostròa' fuoi fuccessori la vera maniera di feruire i Padroni , i quali per riconoscimento del suobuon feruizio gli conferrono il Marchefato di Montegionio , ed yna Commendadicinque- centoscudi . EFrancesco Maria suo fratello , fu Caualiere di Malta . Francesco figliuolodi Agnolo vate con gran splendore in Fiorenza , auendo esso ser- uito la feliciffima memoria del Serenifsimo Principe Cardinale Gio: Carlodi fuoGen- tiluomo di Camera , e mediante la sua fedel feruitu , e generosità , lo volse sempre seco in tutti i viaggi , che fece S. A Reuerendifsima. lacopo l'altro lor fratello lafciando la Corte fi getto totalmente all'armi, e fin ne' pri- mi anni della sua gioventù siportò nelle parti di Germania , doue più regnauano ibollo- ni di Marte ; e postosi sotto il comando del famoso Galafio , si ritrouòatutte quelle fa mosebattaglie , edassedj fuccessi nella Borgogna Contea , e nella Germania , ne'quali rincontrisi portò cosivalorosamente , che di priuato Soldato , asceseal gradodi Tenen- te Colonello ; ma perchè qucfto viue non miè lecito pasiare piú oltre , pernon darenell affettato; masolo dirò , che oggi comanda le Corazze di Pita . Piero suo fratelloCaualiere diS.Stefano ferue oggidi Cameriero ilSereniss . GranDuca, e di Scalco la SerenitsimaGran Ducheff di Toscana . Girolamo Dottore feruianch'effo di Gentiluomodi Camera la felicifsima memoria del Serenitlimo Principe Mattias . EdAgnolo di Francesco suo nipote serue oggi in tenerissima età in qualità di Paggio il Serenissimo GranDuca , dal quale si può aspettare , che sia vero imitatore dell'azzioni de'suoianteceflori , e tanto più , che è generatodallaSignora Lucrezia de' Conti d'Elci , nipote del Signor Cardinale diquesto cognome , eforella diMonsignor Francesco Ar ciuesconodiPisa, che l'uno , e l'altro colmi digran meriti si rendanodegni di gradi mag- giori , edidignità sublimi . Tralascio tanti altri,chehanno illustrato questagranfamiglia de Guicciardini,la qua- Ic 449 le àsempreoccupato iprimigradi, ediprimi onori della Républica Florentina , mante- nendosi oggial pari dell'altre con ogni splendidezza , con la quale àfempre imparentato fino ne' primi secoli con le prime famiglie della Toscana , comecon iPazzi, Strozzi , Acciaioli, Alamanni , Rucellai , Tedaldi , Tofchr, Giuochi,Pulci , Freicobaldi, Valo ri, Ricci , Magli , Filicaia, Leoni, eRicoueri ; e ne piu baili tempi con iQuaratefi, Cap- poni , Borromei;Ridolfi,Peruzzi , Mangioni , della Cafa , Pepi , Rinucci , Nafidell'An- tella ,Medici , Caualcanti , Alberti , Donati , Saluiati , Tornabuoni , Soderini , Boncia. ni ,da Sommaia , Rinieri, Panciatichi , Altoniti,Buondelmonti, Tornaquinci , Bardi , Saffetti,CatanidiDiacceto, Dauanzati, Gianfighazzi , Baldoninetti, della Stufa ,Al- . bizi , Malauolti, Buccelli, Parenti, Pandolfini , Lorini , Gaetani, Falconcini , Arrighi , Martelli,Pucci,Maschiani ,Biliotti , Sacchetti , Pecori , Corfi , Mazzinghi, Baglioni , della Valle , Machiauelli , Pitti , Nerli , del Bene , ed altre , le quali tutte si veggano no- tate negli Spogli della Gabella de' Contratti fatti dal fatigante Pier'Antonio dell'An- cifa . 7. T Sivede la pietà , e Religione di questa famiglia in risarcimenti di Tempj, in fondazioni diCappelle, ed altri benefizi , vedendosi in teftimonio di ciò le loro armiappese , oltre, nellaChiesa diS.Felicita , in molte altre ancora si in Fiorenza , come fuori , lasciando ad altra penna il raccontodiquesta materia;bastando anoidi auer mostrato la loro origi- ne , edalbero , sì come abbiamo promesso in questo Volume مه . FAMIGLIA ALTOVITA. SEElo speculare valessenell'Istoria, si ridurrebbe questa in opinioni ,che possano effere false,econ feguentemente fi verrebbe a diftruggere il principal oggettodellistesla , che è la mera , e pura verità . Non è dubbioalcuno , che qualunque deuericonofcere if fuoprimoprincipio , ma essendoquestotanto remoto nella famiglia Altouita , a dato occafione a molti Scrittori di asserirla originaria dal langue Longobardo , e nominatamentedavnTebalduolo Longobardo fauoritodi Alboino Redi questa Nazione, a cui diede in feudo vn Castello chiamato il Poggio Imperiale pressoa Poggibonsi di Val d'El- Ca , comescriue Cristotano Landini Interprete del Dante , fondandosi in quello , che criuePaoloDiacono, purdi razzaLongobarda nella suaIstoriade' Longobardi al lib.4. defcriuendo l'accidente memorabileaccadutoad vnode' suoi aui , chiamato Leupchis , ortitodal suddettoTebalduolo; dice , che CocanoRediBauiera , fece guerra a GifulfoDucadiMilano ,nipote del ReAlboino, e che auendolo disfatto,edvccisonelparfe del Frioli , la sua moglie Romilda, con il suddetto Leupchis, emolti altri de suoi figettarono a gran fatica nella città di Verona, la quale fu incontinente affediata,eforzata dal tirannoCocanos Romilda morinel perderela sua libertà, ed i restanti de' Longobardire- starono prigionieri, e condortinello statodelnimico, il quale tuttigli fece passare a til di Spada, eccettuate le femine, ed ifanciulli , con iqualisisaluò felicemente Leupchis chepailandocon il fauore della notte, e diun bosco per riguadagnare il caminod'italia, s'incontro in vn Lupobianco , che l'accompagnolungotempo, seruendolo alcu- ne volte di guida , ed altre fi arresto a' fuoi fianchi ; ma in fine Leupchisdiaenutopitr affamato,che ilLupo trauestito , carico il suo arco contro questo animale , il qualeac- corgendosene dilparue, eLeupchis si addormento; nel qual tempo fu auuertito insogno diritornarfene ne suoipacii, pertrouare il caminodella sua Patria , il che non mancodě eseguirenelfuorifuegho, esenza più sgarrare la strada , arrinò alluogodella fua nafcita ed appete alla porta della sua casa l'arco , e le freccie , per marca immortaledi un foc corto sidiuinamente riccuuto , edin vn medesimo tempocambiòla sua arme in vn Lupo, comediprefente fi veggano in moltiffime parti della cittàdiFiorenza ; E qucite fono le fauole confuete , cheprendanoquegli, che vogliano chimerizzare fopra l'arme; cheil piùdellevolte sono state pigliate a capriccio , e con questo moltiffime fono stare variate , sì comefi vede nellib. di Francescodi Benedetto Rucellai ,che in quelloicuriofi pofsonofodisfare . Altri di questa famiglia hannoscristo, chefosle originata dalla nobilifs.od'antichiffima LII fami. 4 450 famigliaCamilla Romana; e particolarmente EncaSiluio, che fu poi PioSecondonel lib.1. de' suoi Commentari ne parla in questi termini .... Aliqui etiam ex nobiliffima Altonitorumfamilia; tum in armis, tum in litteris floruere , &inEcclefias DeiinfignisTheologus fuit lacobus Epifcopus Fejulanus , apudetiam Reges Apostolicus Nuntius, & Bar tholomeus Copiarum Ductor Generalis Dominorum Patany , qui eam Ciuitatem ab Exercitu Mo- diolanensi tunc temporis obsessamsummavirtureliberauit . Qua quidemfamilia quamuis exLongobardo- rum Regibusfe esse afferat , attamen quia temporibus noftris in DomoMagnifici Bindi marmoreumTumu- lum inAgro Fajulano inuentum apportatumdicebant Romanocharactere insculptum cuiufdam Cai Camilli Alconitepotius aRomams ducunt quamaLongobardis originem . Cumapud omnes monumenta de nomi- ne, &cognomine fidem nonparuamfaciunt . 1 3 L'iscrizzione delTumulo , che si conferua appressogli eredidi BindoAltouiti , è l'ing frafcritta . i ני MA 10. Furius Camillus Altouitas, Magni Fury Camilli Nepos, Quodmeauita virtus , &benemerita in Patriam Romanumque Populum illustrabat , Ciuium inuidia ad Hetruria fines pulfus , Dum ad Templum Martijpropè Fæjulas Apud nouam Coloniam voto me contuliffem; Infelix occubui relictis feptem liberis; O quam faustum fatixque faftum Posteris . 33 7 3 Del quale Epitaffio ne fa menzione l'istesso Papa Pio Secondo ne' suoi Commentari acarte 91. Ma in verità la famiglia Altouita non meritadiessere adornata con le fauole , nè tam- poco con le adulazioni , vedendosi chiaramente risplendere sì l'antichità come lanobil- tadiessa , perche non visono scritture , che non laconfeflino tale ; e le scritture , che nonfannomentire , cifannotoccar con mano, che fino nel secolo del 900. spiccaus in essa quella regia magnificenza , o Longobarda , o Romana , oToscana , che foffe verso leBadie più famose, le quali esperimentarono gli antenati di essa moltopietosi , c generoli , si comeappresso si proua ... La mancanzadelle scritture causa , che non si può penetrare più oltre l'origine della famiglia Altouita , correndoella la medefima fortuna , che l'altre antichitime ; eperó non neabbiamoaltra cognizione certa , se nonquella poca , che ci additano gli Archi- uj di Passignano , e diValombrosa, Badie le piu celebri , ele più antiche della Religio- neValombrosana , che ci mostiano essere Capo di questa famiglia vn Sigifredo , che fioriua nel940. che fu padrediSigifredo cheebbe per moglie Roza figliuola di Raiperios ed essendo morto il marito viene nominata in vn'iftromento rogato da Vgo nel 1030. continandoisuoibeni conquegli della Badia di Patsignano , posti in luogo detto Casta- gno, edice , quafuit coniux Sigifredi fil. b.m. Sigifredi , el'istromento è segnato 1023. nell'Ar- chiuiodella detta Badia di Patlignano . Di Sigifredo nasce quel Corbizo, che fece quella gran donazione alla sopraddetta Badia , dalla qualesiscorge la grandezza , la magnificenza , e la potenza di questa gran Casa , poiche si vede poffedere fino in quegliverustissimi secoli , Castelli , e poffettroni immenfe nel contado Fiorentino , nel Ficfolano , e nell'Aretino , equesta vien regata daGiouanninel 1045. e siconferua nella medesima Caffetta del citato istromento nella Badia di Passignano . ! Edil suddettoCorbilizo sichiamaua Giouanni , qui Corbilifto vocatur, come fi legge nel la suddetta scrittura figliuolo di Sigifredo . Giouanni detto Corbilizzo genero Berardo , il quale perseguire l'orme de' fuoi abre- native mostrare la sua deuczione versola Religione Valombrofana, dono con la 12 moglie Fizia alla suddetta Badiadi Valombrosa molti poderi posti in luogo detto Plac- za , ed altri nel Piuiero diSan Pietro sito Pimana , e questa donazione , fu rogata da 451 daGiouanni nell'anno to76, efi conferuanel primoSacchetto dell'ArchiaiodiValom brola . DiBerardo figliuolodi Giouanni suddetto , nafceGiouanni dettoGiollo, che sitroua restimonioin vn'istromento rogatodaRodolfo nel 1987. nell'Archiuio di Valombrosa segnatonumero 1202, DaGiollo viene generatoCorbizo , qualesivede comprare vna casa vicina allaChie- sadiS.Niccolò in Fiorenza nel 1 179. il qualistromento si conferua appresso glieredidel SenatorGuglielmodiGuglielmoAltouiti . Corbizofu padredi Caccia , ediLongobardo , che fecero due rami , e due famiglie , poiché Caccia si chiamò de' Corbizi , come turtala suadiscendenza , la quale oggi in Fiorenza resta estinta; e però in essa nonmi allungo , dicendosolo , che di Caccia fu figliuolo Corbizo , che genero Vgolino , Nerlo , Gherardo , Ottauante detto Corbi. zo , Gargozza; iquali tutti insieme con gli Altouiti comprarono le Case de' Mazza- becchi nel Borgo di S. Apostolo , come se ne vede l'istromento rogatonel 1238. da Ser Dietaiuti quondam Diotequerij , che si conferua appressoglieredi delsopraddetto Senatore Altouiti , insieme con infiniti altrida' quali , e dall'albero , cheò ricauato da tuttigli Ar- chiuj , nonsò vedere , che i Mazzabecchi sieno consorti degli Altouiti ; ma ben sì gli Squarcialupi , i Caccialupi ,ed iCorbizi . Matralasciando noi tuttequesteConsorterie , proseguiremo l'albero degli Altouiti , chesi fonda tutto nella personadiLongobardo suddetto ; E coftandoci , che dalle sud- detteconforterie ne viuino in altre parti fuoridella Toscana , odentro , neparleremone- glialtri Volumi . Longobardo genero Scoreialupo , da cui prouenganoiSquarcialupi , Caccia , laco- po, eDauanzato, i quali si leggano ne' rogiti di Ser Brunetto dell'anno 1203. ed inquegli di SerAstoldo Nepos loki dell'anno 1210. come anche in quegli di Buonodell'an. 1208, ediSer lacopodel 1216. i quali tutti si conferuano appresso gli eredidel suddetto Signor Senatore , Scorcia generò Odaldo, come si legge in un'istromento rogatodaSer Dieraiuti quondam Dioteguerij del 1238. doue parimente si vede Jacopo , che fu padredi un'altro lacopo , edi Guidingo , come apparisce ne' rogitidi SerErrigo deMoncilio, ne' quali si leggeNicolaus fil. quondam Iacobi lacobi Longobardi nel 1295. DiDauanzato nasce Altouitadetto anche Altouito , comesi legge in vn'istromento rogato da SerDiotaiuti quondamDiotequerijdel 1238. nel quale si vede tutta la generazione, degli Altouiti de' Corbizi , e tutti insieme compranole case del Borgodi S.Apostoloda Mazzabecchi , doue si nominano Altonitus fil. quondam Dauanzati Longobardi , &Odaldo fil. quondamScorcia Longobardi ,&lacobo Iacobi Longobardı, Caccia fil. quondamLongobardı, Gherardo , Nerlo fratribus , &fil, quondam Corbizi del Caccia ; Vgolino , e Gargozza, &Oftonante, qui vocatur Corbizus fratribus , &filij quondam Corbizi. : DiCaccia nasconoCorbizo nominato nel sopraddetto istromento , Caccialupopa- dre di Pegolotto , di Turco , e Vinta , i quali si leggano in vn'istromento rogato da Ser Formaggio nel 1229. Ed alle Riformagioni nel Protocollo di Ser Bonamore de Corelia del 1280, fi vede CacciaVinta Longobardı , Ser lacobus quondamD.Vinta. DaAltouito dal quale fu questa famiglia cognominata Altouita nasconoOddone , Vgone, Tingo , e Teglia padre di Altouito , e di Vgo , che generò Niccolò detto Te- ghiario, anzidal rogito diOrlandoquondam Falci , sicaua , che questo suddetto Altouito sicognominaslede' Caccialupi , che è del 1240. che diceAltouitus Iudex fil. quondamDauan- ZatiLongobardide Caccialupis de Burgo SS.Apoftolorum . Da Vgo di Altouito nasconoPalmieri , Rinaldo detto Naldo , e Piccardo padre di Caccia ,di Palmieri , e di Feo Padre di Vgotto ; i quali si leggano ne sopracitati rogiti di ErrigodeMonciliodel 1295. Rinaldus fil. quondamVgonis Altouiti , Vintafil. Caccia , Dominus PalmeriusPiccardi , &Feusfrater eius , &D. Oddopatruusjuus ; Guinizingus , &Teglia fratres , filij , quondamD.Altouiti, eseguita . DiOddonacqueroBindoPiero , detto Pegolotto , e Gentile , e seguita l'albero ; iqua li tutti fi legganone' rogiti di Oddodi Benincasa nel 1299. edinaltri rogiti , che confer uanoappressodi loro gli eredi del Senator Guglielmo di Guglielmo Altouiti , in gran Lil 2 quan- 452 quantità ,edalle Riformazioni ,enelPriorista, eda tutti questi si puòformare conogni 1 chiarezza l'albero intiero . Ed altro non posso aggiugnere , che di Corbizo figliuolo di Caccia di Longobardo nacque Goccia padrediOddo, come perrogitodi Ser Jacopo Nucci del 1300. che siconferua nell'Archiuio di Settimo . Dipoi si verrà anchead aumentarequestoalbero,con il racconto, chesi fa degli Huomini illuftri di questa Casa, che sono in gran- dissima quantità e perche più facile mente il tutto sipos íafa re, si pone qui appresso tut to lo stipi C : 712 1. 17 : 4 יין : 3. L 1 ! 1 : C . 3 SUS 3 Ana1 453 Anaftafio Sandro Rinaldo M.Odda I 1 Palmieri . 1 : Vgo Gentile Bindo Pierod. Pegolotto Palmieri Rinaldo d. Naldo 1322. Piccardo : 1 1 1 Tingo Oddo Guinizingo 1 1 1 1 Niccolò 1 1 1 1 1 Tommaso Vgo Altouito 5 1 1 1 4 1 Vgo 1286. 1 1 TegliadettoTegliaio 1 .5 Bardo Oddo 142 17 Guglielmo Goccia 1 3 1 Ortauanted. Vanni Corbizo . 1 1. Guidingo lacopo 1 1 1 Caccialupo Vita Corbizo 1 ~ Altouito1240. Odaldo ~-552 1 1 1 Gherardo Nerlo Jacopo Dauanzato 1200. Scorcialupo Caccia 7 1 Gargozza IVgolino 1 1 1 11 1 1 1 1 11 1 1 Corbizo 27: CL : Caccia Corbizi .1 1 ! C. G 211 i 1 ९ 0150 LONG r : Longobardo 1170. Corbizo 1130. Giouanni dettoGiollo1090. Воло гобо, Berardo 1050 نها 7 Giouannidetto Corbilizo , o Corbizo 1020. : Sigifredo Secondo980. J 71 SIGIFREDO Fiori nel 940.. : 1 3. 1 14 L'anti 454 17 1 L'antiche , enobiliffime famiglie deCorbizi ,Altouiti , Squarcialupi , eCaccialupi . alle quali anco si aggiungono iDauizza contorti de' Corbizi , come li caua dal libro del Chiado,tonotutte chiaresi per armi militare , lettere , e dominio di Signorie , come per dignità , ed onori goduti nella Republica Fiorentina; lasciando l'opinione , che queste pofl'ano auere origine da' Longobardi, il che potrebbe ancheessere ( cancellata peròl fauoladel Lupo fondata nella Lupa , che portanonell'Arme) sigetta per fondamento , ciò che dịcano gliftorici , i quali attermano , che la cittá di Fiorenza fusse disfattada Attila flagellodi Dio, fu Redegli Vnni , il qualeefiendovenutoin Italia l'anno 450. sipo- fe adOfte sopra la Città di Aquileia , con animo (questa espugnata) di potere più facil- mente foggiogare l'Italia tutta , come segui . ERicordano Malespini, che scrisse l'istoria diFiorenza circa l'anno 1265. dice al Capitolo 37. che la detta cita di Fiorenza fu disfat- tagli anni di Cristo 450. a 28. di Gennaio , e che poi il medesimo anno facefle riedifica- xe Fiefole , doue tradi iGentiluomini Fiorentini . EGio: Villani nelle sue Istorie al cap. 37. fcriue, cheCefare Augusto , auanti la venuta di Cristo , con iRomani distrufle Fie- lole . Enel cap. 1. del lib.2. dice , che essendovenutoTotila flagello di Dio nella Prouin- cia d'Italia , neglianni 440, al tempo di S.Leone Papa , si parti dalle parti d'Aquilone vn Rede' Vandali , ede' Goti , chiamatoBela , sopranominatoTotila , huomo barbaro, e senza leggi , e venendoinToscana assedio lacitta di Fiorenza ; mavedendo, che era for- te, cercò con ingannodi rendersene padrone , dando ad intendere di volere essergli ami- co;maentrato in Fiorenza , fece andare alla tua abitazione i più nobili Cittadini, edi Caporioni della Città , e segretamentegli fece strangolare, e dipoi ancora fece diftrugge, re la Città; e da questo erroredifiducia,cheebbero in Totila , furono poi chiamati Fio- rentini cicchi ; e cosìcon tal distruzzione si vendico della rotta , chediedero a Radagio Re de' Goti fuo anteceffore , sotto i Monti di Fiesole l'anno414. e fece rifare Fiesole , come si è dettodi fopra con il Malefpini. Edalcap. 29. il suddetto Villani afferma,the la città di Fiorenza restasle distrutta , e defolata 350.an maessendopoi venuto CarloMag. del 775. in Italia per liberare SChiesa ,edil SommoPontefice; ed auendoscacciatodall' Italia iLongobardicon la prigionia del loro Re Desiderio, fece riedificare Fiorenza con richiamare tutti que' Cittadini , che si erano ritirati ne' loro Castelli forti , ed in altre parti;presumendofi dagliAutori ,cheCarloMagno tollerasle la dimora di moltiLon- gobardi in Italia , fatti Signori dal Re Alboino di vari Castelli , a fra questi vi fuffeTebal- duolo progenitore , come alcuni dicanodi questa famiglia , che a me pare aslai duro il credere . Ma RicordanoMalespini ,ePaolo Mini dicano , che iCorbizi erano Signori , e Padroni di molte Terre, eCastellt intorno Fiesole, e che di qui sia questa famigliadiscesa conmoltealtre nobili famiglie ; e dopo chei Fiorentini pretero Fielole , che fu nel 1010. che la spianarono , molte famiglie tornarono ad abitare Fiorenza ; e benchè questi Au- tori non adduchino proua alcuna , jo non pofio che approuare quanto dicano , auendo di ciò rifcontro nellistromentoda me sopracitato nell'albero , per il quale siviene in co- gnizione , chequestafamiglia findel 1045.godesle grosse tenute , e Caftelli non folo nel contado Fiesolano , maancora nel Fiorentino , ed Aretino ; edal vedere i Corbizi sempre in campagna , enon in Fiorenza, si stima potessero eller venuti ad abitarla in quei tempi; Tebene igrandidel Contado si godeuanola loro Signoria , non curandofi troppodella Città , ne tampocodi quel goueno . Conla suddetta scrittura didonazione del 1045. econ quell'altre dedotte in proua dell' alberopotiamo ancora atlerire , eporre in quest'albero que! Riccomanno di Corbizo , chefu creatoCaualiere dall'ImperatorCarlo Magno insieme con altri nobili Fiorenti- nipostoda Ricordano Malcipinial capit. 58. seguita ( come dice Gio: Villani nel 508.) il giornodella Santissima Pasqua di Refurrezione , poichése è vero quello che scriuano i fuddetti Istorici , che io purtroppo lo credo , anzilotengonecessario in dimostrazione dell'amore , cheportaua il suddetto Carlo a questa citta di Fiorenza , del quale finoad oggise neveggonosegni, e la Chiesa diS.Apoltoto ce lo manifesta; e se in Arezzo il sud- detto Imperatorein ricognizione volse distinguere la vera , ed antica nobiltà con creare nelterritorio Aretino moltovasto in que tempi 300. feudatari con ildominiodi Terre , eCaftelli ; eperchenon si dene credere , che in Fiorenza da luiabbellita con tanti super- bi edifizi, noncreasse con la sua propria Croce Caualieri il fiore di questa nobiltàperri- marcarladall'altre famiglie e peroti dica pure con il Malespini , e conil Villani citati . Che 455 CheCarloMagnoImperatore dell'anno 805 fecemolti Caualieri ilgiornodella Santiss. Pasquadi Refurrezione : Stando la Maesta tua molti giorni in Fiorenza , fece edificare S.Apoftolo, riformo la Città , ed aumento au ilConrado, e meffe al gouernodieffa due Confoli ,ecento Senatori , come al cap.3. lib.3 . Vedeli nell'Istoria deldettoMalespini al cap.27. doue dice , che Giulio Cetare mando Vberto, il qualeera vn valoroso Capitano aFiorenza, eper tema, che quea di luised arruatouila comincio ad abitare, e l'accreb- besda questo Vberto,che era nobiliflimo Romano ne dilcete poi la famiglia degli Vber- tis nelqual capitolo racconta doue molte famiglie Fiorentine nobili , li meslero adabi- tarenella prima fondazione di Fiorenza, dicendo, che i Corbizi aueuano le loro cafea dal Frascato dentro alle muraglie , vicino a S.Maria in Campidoglio , oggi detta S. Ma- tia in Campo , le qual case sono state poi posledute dagli Arrigucci fino a correnti tem- pi. Onde maggiormentenu confermoin credere aluddetti Autori per avere io troua- toun'isttomento rogato da Guglielmo del 1067. nell'Archiuio de' Canonici della Metro- politana di Fiorenza , che Buono diCorbizo,posto da me nell'albero , poffedeua le cafevicinoalCampidoglio, come dice il tuddetto Autore , ecosipersi belli , ed au- tenticitifcontri , non pofio che prestar fede a quantodicangisuddetti Autori , circala famiglia de Corbızı , da' qualibisognaconfeffare deriuare la famiglia nobiliffima degli Arquiti ribai fo ん Si leggano perl'Istorie moltidi questa famiglia de Corbizi , che si segnalarono neeli antichitempi,oltre Riccomanno fuddetto , come furonoM. Dauio , oDauizoCorbi- zi, il quale per lefue generose imprese meritodi essere creato Cavaliere da Errigo Im- peratore condiversi altri nobili Fiorentini , eletti dal Comune di Fiorenza a tenere compagniaal suddetto Imperatorenel 190300 C 44 2003 2201loapida Edinon minoreriputazione fu M.Ruggieri Corbizi, che per i suoi gran meriti, fu crea to ancorenoCanaliere con altrinobiliFiorentini dall'imperatoreCorradonel 1015 . M.DonatoCorbizi per le fue rare doti , e per la sua singolar bonta , fu creatodalPa triarca di Gerufalemme , ArciuefcouodiDaeri , al tempo, cheil Soldano Saladino prese Ja detta citadiGerufalemme , la quale ripresapoida Cristiani , l'Arciuescono tornò ol- tramare,e fu fatto dal Papa Patriarca di Gerusalemme . Sapendoegli , che Isabella Re- ginadiGerufalemmeteneua le Reliquie di S. Filippo Apostolo , gliele domando , e l'ot tenne , dopodi auergli persuato non essere lecito , chevna Donna tenesse fra le sue gioie, una così Santa , egran Reliquia . C Ellendosipoiintermatoquesto granPielato di S.Chiesa, e vedutosi in pericolodimor- te , ordino aM.Andreadi Fiorenza fuo conforte PrioredelS.Sepolcro, edalCappellano, che il bracciodi S. Filipposin andasse aFiorenza in dono al Capitolo di quellaChiesa Metropolitana ; ma1 Canonicidi Gerufalemme non lo volsero permettere , se dalfudd, Capitolo Fiorentinononfolie mandato a prendere; il che intesodal Vetcouodi Fioren- za, fubitovi mando il Sig.Gualterotto Canonicodella sua Chiesa , al quale arriuato, fu incontinente confegnato in quella forma, che lo lafcio il fopraddetto Pa riarca Corbizi, come il tutto cofta ne' topraddetti Autori , i quali aggiugnendo per vltimo , che Aldo- brandino Corbizi , tu valorofo Caualiere , e dicano che conl'occasione della Crociata con molti altrinobili Fiorentini fi porto in Terra Santa , doue mostro il suo coraggio fu- perioreaglialtri , come lo fe conofcere nell'aslalto , che si diede da Cristiani alla forte Piazza di Damiata , essendo egli stato il primo a comparir vittorioso sopraquelle mura, eBonguifa Bonaguifi nobile Fiorentino , che era Alfiere lo seguitò . Marcello Corbizi fu Confole in Fiorenza nel 1191. come anche BambodiMompi Corbizi nel 1199. e molti altri , i quali per entrare nel ramo de Corbizi tacio, per parlar- ne in altro volume , mentre ve ne fienode' viuenti in altri luoghi . Ma paflando al ramo de Corbizi , chiamatodegli Altouiti , de' quali fu progenitore Longobardo , comefi vede nell'albero ; dico , che sono stati ottimiseguaci de' loro ante- nati in qualunque profeffione ; furono Guelfi,e nellapace, che segui tra le fazioni Guel- fa , eGhibellina , fu malleuadore per i Guelfi di SestodiBorgo del 1280, Vinta CacciaLongo- bardi , il quale nel 1307. fu de' Priori è chiamato Vinta Caccia deAltonitis ; furono del Sefto diBorgo, enella Parocchia di S.Apoftolo abitarono , fabricandoui i loro Palazzi, i qua- limunirono con fortiffime torri , come fino ad oggi si veggano ; e perche in Fiorenza re- gnopiú la fazione Guelfa , perciòquesti sempre ebbero la maggior parte nel gouerno , goden. ३ 456 godendotutti gli onori , ed i primi Magiftrati della Republica , benche Panno 1215 prendefferol'efilioda Fiorenza , e del 1260. si ritirafiero aLucca con 60. altre famiglie FlorentineGuelfe , comecio apparifceda unacopiaautentica, che tiene appreffo dif Gio: CarloAltouiti auuta da Lucca dal nobile Francesco Maria Fiorentini grandAnti quario di Lucca ; ed in quetta occafione furono da' Ghibellini danneggiati gli Alrouiti de loro palazzi, e Torri ,e fu ftimaro danno950. lire, come apparifce allibro del Chio do, dove filegganol'infrafcritte paroles : D.Oddonis , ghi Altouiti , &fratrum Palatium dextructumfuit in populo SS. Apostolorum, cui primo Via ,fecundo Classus , tertio Platea , quarto Turris Caccialuporum , quimo Dulcebenis Sartoris. TertiampartemipfiusTurris dextructe inpopuloSS .Apostolorum D.Oddonis , Vigbiz &fratrum de Altonitis, cui a primoVia, fecundo Plateadicta Ecologia,tertioViasquarto Cajolare Gualterotti . Duos muros dextractos in dicto poputo Dominorum Alconitorum fupra quodam corum Terreno,ubi fun Domas que appellatur DomusHostinns , but aprimo via,lecundo Cajolare Ramagliantis, tertioVia,quartofilio- rum Gualserotti ; damnum estimatumfuit lib.950. व Furono i fuddetti Altouiti gran nimici dell'ImperatoreErrigo Settimo , alquale fi op- poserocontutte le lor fotze se però il tuddetto Iniperatore condannoper ilgeftedi Bot go. Tile , Bindogo, e Pietro diOddoAltourti , comenella detta fentenza . ast In fine furono tutti gli Altouiti potenti in ricchezze , e riguardeuoli indignità, emol to stimati per le loro virin , epero adoprati bene spesso dalla Republica negliaffari più graui ; onde tin del 1256 fufpedito M.OddoAltouitiCanaliere , con lacopo Cerretani Ambasciatore al Papaperottener licenza dalla 5.Sede Apoftolicadiporer trattare la pa- cetta Bologner,eFerrarefis edottenuta, fu con il loro manierofo trattamento cont chiufa; edel 1255. con il medelimo Ambalciatore a' Senesi per farseco lega , contro il Re Manfredi , come celodinioltrano l'Aretimo , cl'Ammirati. Guglielmodi VintaAfroditi di non minor valore fu negliaffari di stato, epero fu inuia- to dalla fua Republica con M.Filippo di Neri dell'Antella,e Francesco di Monte Acciaio- Ambafciatorealгара ToGentile di Oddo fir vatoroso negli affari politici , non menchenell'armi , poichè nel 1299. fu Ambasciatore alPapa conaltrinobili Fiorentini , come fileggenell'Ammitato ed in Lionardo Aretino . Enel 1322. Tu eletto conmolti altri dal Comunedi Fiorenza Capitano di guerra ; come fi cana dalle Riformagioni di Fiorenza diquell'anno . Bartolomeo Altquiti detto Meo, fu cosi esercitaro nel mestier di Marte, chefi acqui tò il nome di Capitanosenza paurase fu quello , chedel 1300, stando al feruizio,efoldo delSignorediPadona, affiro con mdicibilvalore PEfercito del Duca di Milano , che tencua affediara Verona , il quale non potendo refittere fi messe in rotta , ed in fuga ; per il che queito Capitanofirete tamoloatutti, del qual fatto ne ferme LodouicoDomeni chinelIftoriadipaoloDiacono , town Pu celebre Palmieri Altouiti per Pesperienza grande, che auea ne negozi di stato; il quale auuta fincumbenza dalla fua Republica di fare vnione con i Lucchesi, Senesi, Pra- tefi, Sangimignanefi ,eCohigiani,negozio con tant'ardore , che la conclufe in Empo- Ir con tutte quelle condizioni , che teppe defiderare la fua Republica alla presenzadel potente huomo Vgolmo di Coreggio Parmigiano Poteftadi Lucca,M.Difone delgiaM. Gualfredi de Pichena Poteftà di S. Gitlignanol'anno 1295. e diM.Matteo,oMatteoMag. giBrefcianoPoteita di Fiorenza . DaquestoMatteo della nobil famiglia de Maggi di Brescia perdiretta linea èdisceso iprefMatteoMaggioGentilhomodi Vibino, chenelpresente anno 1668, mentre iofcriuo , cancor egli Potefta di Fiorenza . !! Diramo da Brefcia questa casa in personadi Niccolo figliuolo di MasinoMaggio con. Poccafione, che Pandolfo Malatcfia Signordi Rimini , di Cefena, edi parte delMonte- feltro,efrendo padrone ancoradiBrescia, fu neceffitatol'anno 1421. rilasciare la detta Città a FilippoMariaViscontiDucadi Milano ; onde tornato a' fuoi antichistati, fu po- IciaquelPrincipe seguitatoreferuitodal fuddetto Niccolo , come apparifce da vi'istho mentocelebrato inMontehore Castello di Rimini il di penultimodi Dicembre 1446.. icito rogito di Ser SantediDomenico Gallo, douesi legge . Nobili Viro NicolaoMaximd Magis ciui Brixie ;Cosi feguendo i veftigi del padre , Mato figliuolo del fuddetto Niccolo , ferui ancoregliaSigifmondoPandolfoMalatefia Signor di Rintini in qualitàdiCapita по, 457 no, come particolarmente sivede invna lettera scrittagli dal detto Principe il dì 30. Maggio 1460. con questotitolo Nobili diletto nostro Maxio Nicolai de Brixia . Piglio Maso ne! Montefeltro per moglie Lucrezia di Paon dal Palazzo , e come si legge neldi lui testa- mento celebratoil di 10.Giugno 1471. sottorogito di Ser Antoniodi Ser Paolodalla Pen- nade' Billi , doue viene nominatoNobilis VirMaxiusNicolaiMaxinideMagys olim de Brixia, cb. beda quella moglie due figliuoli , cioè Lodouico , e Gio; Antonio Tritauo del suddetto PierMatteo, come o riconosciuto io stesio dalle suddette , eda piú altre scritture caua- te da' publici Archiuj inpublica , edautentica forma . 1. Maritornando al nostro Palmieri Altouiti , che nongli basto alla sua grandezza di animo Fiorenza per Teatro delle sueglorie , che volse ancor farsi vedere in altra, facendo sempre la scenadel primo personaggio , comerece del 1296. nella Republica di Pistoia , nella quale fu da' Pistoiesi eletto per lor Capitano ; evolata la fama fino all'orecchiedell' Imperatote Errigo , fu da questo richiesto al suo teruizio , conferendogli l'importantif- fimacarica di Segretariodistato , con la qual carica mori poi in Pisa l'anno 1310. e fufe- poltonella Chiçsa diS. Francesco , con l'infrascritto Epitaffio . Мессх. Hic iacet Dominus Palmerius de Altouitis de Florentia Legis Doctor A Secretis Domini Imporatoris Enrigi . PierodiGentile Altouiticon Francescodi MonteAcciaioli, Barduccio Canigiani, Bo- naccorso Pitti , eBertodi Spagliatoda Filicaia , fu Procuratore per pigliare il poffefto di Argenta anomedel Papa l'anno 1341 . BindoAltouiti , fu nuomonegli affari di stato singolare, eperó impiegato in molti go uerni , ed Ambascerie, come fu l'anno 1336. con M Forese da Rabatta a Staggia, per conuenire con iSenesi . Del 1339. fu deputatodalla sua RepublicaCapitano della Cu stodia d' Arezzo ;edel 1344. fu pure Ambasciatore a S.Miniato al Tedesco . M.TommasoAltouiti fu Ambasciatore con M. lacopo di M. Pietro Marchi aSiena l'anno 1335. e Sandro di Bindo Altouiti con Francesco di Monte Acciaioli , Simone di Neridell'Antella, Alessandro di M.Ricciardode' Bardı , fu inuiatodalla sua Republica Ambasciatorein Auignonea Clemente Sesto Pontetice, per difporloadare il Vicaria- to della cittá di Ferrara a' Marchesi di kite , con la ricognizione di dieci mila fiorini l'anno . EM.Oddo suo fratello, fuhnomomoltodestronegliaffari politici, di cui la Republica faceua molta stima, impiegandolo in diuerie Ambascene , comefunel 1345. alla Re. publica Aretina , doue del 1346. vi ritorno per duevolte , edel 1347. fu inuiato ancora Ambasciatore a Siena, edipoi per la venuta in Italia di Lodouico Re d'Ungheria, che an- daua alla conquista del Regnodi Napoli, la Republica Fiorentina gli inuiovna folenne Ambasciata di Caualieri , e Dottorial numerodi dieci , tra' qualivi fu il suddettoM.Od- do Altouiti , come lo scriue Gio: Villani al cap.117. al lib.12 . Fu huomo infigne M.Arnaldodi Palmieri Altouiti fatto Caualiere nel 1342. a 2. di Febbraio per manodi Gio: Marchesedel MonteS. Maria Poteftàdi Fiorenza , ed inuiato dalla sua Republicanel 1350 Ambasciatore con M. Francesco Brunelleschi all'Esetcito a Susinana , e poi a Volterra con M.Angelo Peruzzi, e vi ritornò con Bernardo Ardinggelli, eFilippoMachiavelli . Edel 1351.con Luigi Gianfigliazzi , e Filippo Machiauelli , fu Ambasciatore ad Arez- zo per trattare iui vna Lega , con le Comunitàdi Toscana ; e vi ritornò nel medesimo anno , come anche nel 1352. In detto anno andò Ambasciatore a Perugia conGio:Lan- fredini , e dipoiconla medesima carica andò aSiena ; ed in compagnia diVguccione Riccia Malatefta Signore di Forlì; e del 1353. fu Potestà di Perugia , carica , chenonsi conferiuache aCaualieri disommovalore , eprudenza. ; Paolodi Bardo Altouitinel 1348. fu vnode deputatı a mettere pace nella città di Fio- renza , fu Ambafc.conGio:de' Medici a Prato , eposcia Ambasc.a Roma; del 1349.fu Mmm in 458 ) inMugello, ed inValdiGreue;enel 1351. conMugnaiodi Recco da Diacceto , eBar- toloBiliotti, fu fatto Riformatore di S.Miniato alTedesco;edel 1353, conOtto Sapiti , fu mandato Ambaiciatore adArezzo , ed mdi a Cortona , e Perugia . Stoldo di Bindo Altouiti fu per isuoi gran meriti fatto Caualiere l'anno 1357. intem- potorbolento per la Republica, ne' cui fernizjsiagito non poco , andando Ambascia- tore a Papa Gregorio XI.ed vn'altra volta al Pontetice Vrbano V. per trattare pace , ere- conciliazione con la Chiesa , con la quale la Republica era in guerra , edottennequello che volte ; esercito pių Ambafcerie alla S.Sede, come nel 1374. nel 1375. nel 1378. e per due volte a Genoua, cioè del 1382. e del 1383. comeanche due volte a Pisa l'vna del 1389. e l'altra del 1390. ed in fine iManfredi Sig di Faenza , facendo in tutte spiccare (oltre la sua splendidezza)vnavirtùtale nel negoziare , che generò marauiglia in tutti quegli , che non poterono in fine te non concorrere con i fuoi giusti (entimenti a quello , che bramaua la sua Republica ; e finalmente concluse le lega con ilDucadi Milanocon am- mirazione di ognuno . M.Palmieri di M. Rinaldo Altouiti si rese anche essodegnodi essere creato Caualiere l'anno 1378. e fu impiegatoindiuerse Ambascerie , comea Perugia nel 1381. edel 1385. a Lucca , e poi a Pifa; nel 1388. a Rimini ; d'indi a Bologna , e poi a Ferrara . Ritorno con la medefima carica l'istesso anno aBologna ; di qui a Ferrara , e dopoa Venezia . Con Lapo Federighi l'anno 1394. fu Ambasciatore in compagnia di Biordo Michelottis e nel 1396. con M.Lodouico Albergotti al Duca di Milano . Nè fu folamente Fiorenza spettatrice dell'eroiche , e generose azzioni delsudd. Caualier Palmieri ,poichè chiama- to perPotestàdi varie Città , comedi 1odi , di Ascoli , ed altres elercito quiui il senno , ela ipada , che ambidue in cariche simili si ricercano . Dinon inferior valore , e prudenza fu quel Simone figliuolo diM.Tommaso Altouiti, il quale per l'esperienza, che auea nell'armi,e nel gouerno fu eletto Potestà nella cittàdi Arezzonel 1385, e della città di Castello nel 1389. fu eletto per suo Potesta ; carica , che in que tempi maggiore nonsi poteua desiderare dagli huomini guerrieri, e da Caualieri digran nafcita , come tale era Simone suddetto , poiche si era esperimentato in tutte le guerre , che auea intrapresola,sua Republica al suotempo , ed ellendo campeggiato in più campagne il fuo gran coraggio , e l'intrepido valore ,fu in fine dichiaratoda' Fioren- tini lor CapitanoGenerale fin del 1382. fu dipoi impiegatonegli affari politici , ed inva- rie Ambafcerie , comeseguil'anno 1395. che fuspedito a! Marchese di Ferrara ; ed indi adAttoneManfrediSignorediFaenza per accomodare , e comporre le differenze nate tra' detti Signori, i quali auendo conosciuto la prudenza , e valoredi questo saggioCa- naliere , feceroambidue en compromello in lui , che il tutto decife con sodisfazione delleparti . Nel 1396. fu inuiato Ambasciatore a Cortona , ed indi a Perugia , el'anno seguente alla Compagnia di Bartolomeo da Prato . Vieri di Sandro del 1404. fu inuiato in Lunigiana , come Ambasciatore per aggiustare molte differenze in quella Prouincia . Sandrodi Vieri Alfouiti huomo celebre nel gouerno , fu speditodallasua Republica nel 1405. in Vi. rbo al Pontefice Alessandro V. per condolersi secodel caso occorsoin Roma;rallegrarsi dell'accomodamentosepoi datogli parte deila compra di Pita, esuo sta- to per 206.m. fior. fargli istanza,che faccia rittiture dagli Vfiziali Pontificile Cittadelle, che erano degli Vbertini,ribells del Comune di Fiorenza, e di richiedere di aiuto S.Santità; come anche facesse il fimile al Re Ladislao, dopo etposta l'Ambasciata al sudd. Pontef. L'anno 1406. fu inuiato Ambasc.al Marchesedi Ferrara , ed indial Gouern. di Genoua . Del 1409. fu mandato a Pisa , e nel 1412. aBologna , e dipoi a riceuere il Papa MartinoV. chevolle abitare nel Conuento di S. Maria Nouella di Fiorenza ; e per vltimo nel 1415. fu inujato a Bolognaa quel Gouernatore, che era M. AntonioVesc. di Siena per il Papa. RinaldoAltouiti , fu impiegatonell'Ambasceriaa' Cardinali di S. Pietro in Vincola,di S.Malo, Fregofo, eadaltri Eminentiss. Franzesi , edel lor partito per la restituzionedelle Terrea Fiorentini ;maquesta Ambasceria fu per luifunesta ,per essere stato fatto prigio- neda' Pisani nel territorio di Lucca . Bardo Altouiti Dottoredi Legge fu mandato Am- bafc, nel 1530. in compagnia di Lorenzo Strozzi, lacopo Morelli,e Pier Francesco Porti- nari aD. Ferrante Gonzaga , per trattare le condizioni dell'accordo , quando la Città si rese agl'imperiali . Non 459 1 Nonfi delic tacere Bindo Altouiti figliuolodi MesserAnastasio valoroso in arme , moltopratico nel gouerno , il quale tu fatto Potesta nell'anno 1387. dalla città di Ca- stello . Enonpuntodi lui inferiore fu l'altro Bindo di M. Oddo , che prima diessoesercitato nell'armi, fu l'anno 1307. e 1309. eletto Capitano di guerra con amplissima autorità di far guerra , lega , epace con qualunquePotentato . Nètampocofideuonopassare sotto silenzio Altouito di M.Tommaso, che fu Amba- sciatore a Poggibonsidel 1361. Bardodi Guglielmo stato Gouernatore in Lucignano, a Scarperia , aBibbiena, ed in altri luoghi; Francesco di Tile in Valdarno , come anche Simonedi Bindo Vicario in Pescia , inValdarno , ed in Val d'Elfa ; Stefano di Piero in Valdarno , ed altroue . Mapiù celebri furonoFeodiCaccia Altouiti Ambasciatore al Papa del 1348. Gio: di Palmieri Ambasc. a Imoladel 1392. Niccolòdi VgoAmbasc. a Pistoianel 1348. Zanobi diGio: Ambasc.aSiena nel 1385. Stefanodi Piero fu a Seraualle nel 1350.edel 1357.Am- basciatiatore a Pistoia; comeancheGuglielmo di Bardoparimente Ambasciat. a Pistora nel 1393 . Masopratuttivisse in stima più che mediocre Gio: di Pieruzzo , huomodeditonella sua giouentù all'armi; mapoisiapplicò talmenteagli affari politici, chenell'vna, enell' altra profeffione riuscì amarauiglia,poichéfu PotestàdiVolterra findel 1325. edopo in altre Città . Dipoiseruendo lasua Republica , fu da essa spedito Ambasc. a Pistora per tre volte , cioé nel 1353.1354. C 1368. Nondiminor valore fu PalmieridiCaccia Altouitidestinato dalla suaRep. Fior. inva- xieAmbascerie, comesegui l'anno 1384. cheando Ambasc. aBologna;el'annoseguen- teaRimini , douedel 1386. vi ritornò con la medesima carica . Fu dotatodisingolar prudenza Bernardo di Paolo Altouiti; e perciò adopratodalla su aRepublica in moltigouerni , e particolarmente nel 1495. in Arezzo , ed in Liuorno, ambedue piazzedigelofia . Edinon minore stima fu Gio diBardo , essendo stato Pote- stà inArezzodel 1519. perla sua Repub. Fiorirono nell'armi iacopo di Roberto , edAn- toniosuofratello, questo si vede Commessariodel Campodel 1502. e quello Capitanodi condotta del 1 496. MaCaccia Altouiti fu Soldato,eCapit. di valorenon ordinario,qua- le pernonmancaredi quella pietà,chedeue alla Patria ognibuon Cittadino in occafione che l'anno 1530.fu affediata ; volse conla sua arditezza trouarsi in tutte le fazzioni,che occorfero , sì in quell'assedio , come in tutta la guerra . Si segnalo particolarmente nella fortita, chefecero iFiorentinisopra i Spagnoli, che teneuano ilQuartiere ne' Collivicino alla Porta S Pier Gattolini , nella quale opròda Soldato valorofo , eda Capitano esperimentato , poichècon la sua destra atterro molti, econ il suo comando sbaraglio tutti . Ed il medesimovalore accompagnatoda vn'isquisita difciplina militare mostrò a Mon- temurlol'anno 1537.poichè effendo di parere con Filippo Strozzi di porre in buona for- rificazione quel posto , mostrando con viue ragionidiquanta consequenza fosse il con- feruarlo; ma intorbidato questo suo disegnodallatemeritàdi alcuni , non ebbe effetto ; il che cagiono poila dilui morte ,perche attaccatoda' nimici fieramente , e volendo egli conil suo folito coraggio difenderlo , fu colpito divna moschettata, della quale moren- do , l'inimico subito ne diuennepadrone . Diquesto valorofo soggetto Gio:Batista l'Eremita nella suaToscana Franzese ne par- lacontali termini . Caccia AltouitifamosoCapodiguerra , il quale come un'altro Bruto moricombat- tendo per la libertà della sua Putria . Maperchequesto Autore descriue la famiglia Al- touita essere pafssata da Fiorenza a Marfilia , è necessario passare a questa . Non vié dub bioalcunodiquesta verità, perche ce la dimostra il testamentodi RinaldoAltouiti,che fu il primo, che andasse in Francia,o per sottrarsi dalle guerre ciuili,che regnauanonella fua Patrias, oper l'impiego , che nello stato di Auignone consegui , o per altro fine , che auesse,noilovegghiamo nel 1470. in Marfilia ,doue nel 1487.testo, dalqualtestamento si vede anche essere questo figliuolo di Oddo , e fratello di Vieri , di Anastasio , di Gio. di Gentile,di Girolamore di Ottauiano,e questo fu fuoerede ; e lascid Tutori, ed esecutori lacopodella Cepeda DottorediLegge,edAngeloAltouitisuoi cugini . Ilsudd. Rinaldo : Mmm 2 fu ۱ 460 / fu fatto TesorieredellaSantitàdi Papa Innocenzo Ottauol'anno 1492. la di cuipatente fi conferua appresso glieredi di lacopo AltouitidiMarfilia ; elanipotedel suddetto Pon. refice fi accaso con Antonio Altouiti di Fiorenza ; l'anno 1502. il medesimo Rinaldo fu Vighiere per Sua Maesta Cristianislima , cheè la prima carica , che sida in quella Città, non conferendosi, chea' principalissimı Cavalieri della Prouincia; equesto mori senza prole . Similmente si ritiròda Fiorenza inMarsilia Angelo Altouiti figliuolo di Roberto nel 1473. etre anni dopo , che fu il giornoterzo di Febbraio del 1476. si collocó in matrimo- niocon la Sig. Piera diBaumonte , in Italiano Bellomonte , figliuola del nobil Clouisdi Bellomonte Mastro di Casa del Re Rainierisconla quale genero cinque figliuoli maschi, cive Giouanni , (che così si nominaua lauo di Angelo) Francesco , Stefano , Carlo , e lacopo . Francesco fu huomo infigne ,e valoroso nell'armi , esiaccasò conOnorata de Car- ranzaydi famiglia nobiliffimaa' 3.di Febbraiodel 15 12.dalla quale nacquero cinquema- schi , cioè Antonio, Carlo, Foqueto , Cosimo, e Gio: Batista Foquetofu vnode' più co- raggiosiCapitanidi quelsecolo; e dopodi auere resi molti feruizi segnalatiallaCoronadi Francia , fu dal Re Carlo Nono nel 1570, creatoCapitano della galera, chiamata la Spe- ranza , con cui serui all'asledio della Roccella , nelquale combattendo coraggiosamen- teperdeduedita della mano sinistra di vncolpodi cannonata . Eglilascio di Annadi Ca fauxcinque figliuoli , Gio: Filippo ,un'altroGiouanni, Pietro , e Maurizio, Filippo sposò Renata di Rieux Baronessa di Castellana in Brettagnasi famosa per la suabeltà , che si chiamò la bella diCastelnouo ; ed in Franzese di Chasteuneuf, idicui predecessori furono parenti del Re Francescodi Angolesme , dettodi Vallois ; e di que- ito matrimonio furono generati Errico Manuelle , Filippo, e Filippo Emanuele , tutti tre morti senza fuccellione . Errico Emanuelle fu veciso nell'assediodi Montalbano ellen- doCapitanonelle guardie di Sua Macsta . Pietro l'altro figliuolodiFoquet si ammoglió con Spirita di Somatdel 1585.della qua- lenacquero Luigi , Marfilio , lacopo , e Pietro . Jacoposposò Desiderata di Candolla, della quale viuano oggii suoi figliuoli Andrea, edAntonioAltouiti Gentiluomini di Marfilia . Nel primo diGiugnodel 1586. Filippo Altouiti figliuolodel suddetto Foquetto fu am- mazzato da Enricodi Angolemmegran Prioredi Francia fratello bastardo del già Re Er- rico III. nel tempoche era Gouern. della Prouenza nella cittá diAix quindici miglia lon- tanadaMarfilia ;la caufa fu percheildetto Signore accompagnatodaun gran numero di Caualieri , domando al detto Altouiti, se era vero , che auesse scritto al Revna lette- sa contro di lui, esenza aspettare alcuna risposta , nè giustificazione gli diede alcuni col- pi di spada ; fentendosi il fuddetto Altouiti ferito , messe mano advnpugnale , che seco portava , lo pose a terra , e lo ferì in modotale nei ventre , che otto ore dopo rese l'ani- maal Creatore ; ma l'Altouiti resto morto fu'l luogo: La Giustizia volendo fare ilPro- ceffocontro Filippo; il Re Errigo Terzo v'impose silenzio , e comando, che firendeli il cadauero a'suoiparenti , iquali losepellirono in Marfilia nella Chiesa della Madonna delCarmine, doue in ogni tempo fu la sepoltura della famiglia Altouita , nella quale fi legge l'infrascritto Epitatio . Cains Camillus Altouita Magni Furij Camilli Nepos Cum apud Hetruria Populos propè Fæsulas occubuiffet Relictis feptem liberis . Angelo Altouiti ab ipfa Prole Altouita exinde Phocensium Maffiliam E Florentia migrat , lacobus abnepos monumentuma Hoc, &Agnatis dicauit . Fraqueste famigliedi Francia , ediFiorenza, sonosemprepassate letteredi parentela, edvltimamente fu fondata vna Commendadel 163 1. nellaquale vien chiamata anche la famiglia diFrancia, 1. Ma 461 Maritornando a Fiorenza per seguire il raccontodeglihuomini Illustri della famiglia Altouita ; dico , che Fra lacopo tigliuolo di M.Tommaso di Tegliaio Altouiti dell'Ordi- nediS.Domenico , fu huomocelebre, si per dottrina , comeperbontàdi vita , poichè fin da giouanetto preso l'abito in S. Maria Nouella visse dibuona , e fanta vita , e cre- scendo congli anni , fiaccrebbe talmenteindottrina , che diuenne un'eccellentissimo Teologo; epercio venuto in gran stima appresso la sua Religione , gli conterítutti quei gradi ,chesuol difpenfare a quegli , che carichi di meriti , possano con gran splendore esercitargli ; eperciòfu Priore del suddetto Conuento , e Prouinciale della Prouincia Romana; finalmente giunta la fama di huomo così degnoa Papa Vrbano VI. lo creò Vesconodi Fiesole l'anno 1392. fra le molte , ed illustre azzioni , che opro mentre era Vescouo , fuquelladella donazione , che fece a benefiziodella sua Religione di alcune Casette , cheerano della Mensa Vescouale , a Fra Gio: Domenico dell'istesso Ordine , il quale fu poiCardinale , ed Arciuescouodi Ragusa ; onde fu causa , che si fabricafle il Conuentodi S.Domenicodi Fiesole,che fu in auuenire Capodella Riforma di quell'Or- dine . Eglifu moltoamatodalla città di Fiorenza , e tenuto in gran venerazione per la suabontà , edottrina ; e la Republica si serui piùvolte , ed indiuerse occationi dell'ope- rasua, comeinAmbascerie, ed in affaridi gran rilieuo . Nell'Archivio di Fiorenza fi troua vn'istruzione a Cipriano Mangioni spedito l'anno 1405. aViterbo al Papa. Che raccomandia S.Beatitudine labonta , santità , evaloredi Fra lacopo , con afsicurarla , che ogni grazia , e fauore , che fara al suddetto Vescouo , la stimerà per sua propria . Neldetto anno 1405. questo Vescouo in compagnia di M.Tommaso Sacchetti , M. Lorenzo Ridolfi, e VieriGuadagni, fu Ambasciatorea Papa Innocenzio VII. per rallegrarsi della sua elezione , e confortarlo , ed esortarlo a leuar via lo scisma della Chiesa , &c. Nel 1407. fu Ambasciatore con M.Malodegli Albizi, RinaldoGiansigliazzi, ed Onofrio Strozzi a PapaGregorioXII. per rallegrarsi della sua assunzione al Papato; e ricordargli, chela Republiça Fiorentina fuquella , che in questitempi trattò , e procurò a tutto fuo poterel'unità dellaChiesa,nonperdonando a spesa alcuna, eche incosì fanta, ebuon'ope- rasi serui affaidella bontà , e valoredel VescouoAltouiti . Di questo Vescouo ne scriue il P.F.Gio: Lopez nell'Istoria Generale della Religione Domeniçana alla parte 3.tradotta dallo Spagnolo in Italianoda F.Giacinto Cambi Domenicano inqueste precise parole. Chinonvedequanto mirabile fofle il Padre Fra IacopoAltouiti Vescouodi Fiesole;on- deda' Commentari di Papa Pio Secondo, Ed. Rom. 1594. in 8.pag. 91. fi cauanoquest parok . Aliquiexnobiliffima Altouitorum familiatumin armis , tum in litteris floruere , &in EcclesiaDeiinfignisTheologusfuit Iacobus Epifcopus Fæsulanus apud etiam RegeApostolicusNuntius . Edopo, che fu NunzioApoftolico, edAmbasciatore a diuersi Potentati perla Repu- blica Fiorentina , e appresso i Sommi Pontefici, e Commassariodi PioSecondo , e fatto mostradella sua granbonta ,prudenza , cdottrina , se ne ritiro a Fiesole,doue fu diligen- tiffimo , e vigilantiffimo Pattore , che però nell'Archiuio del suoVescouado si vede vn) estrattodi sua propria mano ditutte le scritture principali didetto Vescouado ; fece la Cappella del Palazzo Epiícopale di Fiesole ; lasció al Conuento di S. Maria Nouelladi Fiorenza ogni anno lire 58, quali deue risquotere dall'Arte della Lana , con questo , che deua il Conuentonelgiornodi S.Maria Maddalena,della quale ne era molto denoto,man- dare al più anzianodella famiglia degli Altouiti dieci libbre di Vitella ; e conclude in fi- ne, chese nonfofle morto sarebbe stato Cardinale , Nonmen singolare in Prelatura fu Antonio figliuolo di Bindo Altouiti, poichè in dot- trinanonauea chi lo pareggiasie , edall'Opere fue si viene in cognizione di questa verità, perchesonotutte piene di vna vaga , e curiosa dottrina ; ed il Lopez citato , dice , che fu Arciuescouo di Fiorenza Antonio Altouiti , di cuiè fama esser mortovergine;fu huo- mo di granlettere , e molto inclinatoalla piera , interuenne alConciliodiTrento ; e fu prima Cherico di Camera , &c . Mapiú distintamente neparla Gasparo Alueri nella sua secondapartedella Roma in ogni Stato con l'infrascritte parole . AntonioAltouitianche qualificò la famiglia , poichè il suovalore , e stima , fuam- messo all'Arciuescouatodi Fiorenza l'anno 1548. fu Cherico, anzi Decanode Cherici della CameraApoftolica , come si prouadall'iscrizione in marmo posta a Ripa grande, nella strada , chedallaDogana condusce a Porta Portese in vnpilastro , con l'arme degli Altouiti , che si leggedel seguente tenore . An- 462 1 : Antonius Altouita Archiepifcopus Florentinus Camera Apostolice Decanus , Et Riparum Prajes Commoditati, vtilitatique publice. Anno Domini MDLIV. Eraquesto non solamente infignenella Filosofia, maanchenella Teologia , come a bastanza per tale lo paletano i Trattati, che egli composedePropositione , deSyllogifmo atque Demonstratione , ac Porphirij Predicabilibus , deElementis , deEffentia anima,deNatura Ventorum , ed altre riferite dall'Abbate Ferdinando Vghellinella sua italia Sacra;da Lionardo Fiora uanti Bolognese nello specchto vniuerfale; e da GiacomoGaddi nel trattato Istorico del la famiglia Gaddi . Questosuddetto Prelato fu presenteal Concilio di Trento, doue operò conogni fer- uore, dal qualesbrigatosi , s'incaminò verso Roma , e nelviaggio volsealcun giorno per suadiuozione fermarsi nella S.Casadi Loreto , ediui vedere principiare la fabricadi una sua Cappella , che in queldiuotissimo luogo aucua destinata, la quale oggifi vede ornata di celebratiss. pitture , poichè visonotre Tauole del Muziani , ed altre pitture afrescodi Francesco Oruietano, Pittori famosi, e talCappella è dedicata a S. Elifabetta . Cele- bròdopo in Fiorenza vn Sinodo inesecuzione del Concilio suddetto , le qual costituzio- ni si veggano ancoroggistampate . Introdusse egli nella cittàdi Fiorenza i Padri Giesui- til'anno 1551.comel'attesta ilsopracitato Vghelli . Mori nell'anno 52. della sua età , al cui corpofu datasepoltura nellaChiesa di Sant'Apostolo , e postoui l'infrafcrittoEpitaffio . 1 D. 0. A1. Antonio Altouite Archiepifcopo Florentino Vite integritate , literarum scientia , ac Morum fuauitate , incomparabili . 10: Baptista Frater . P. Obijt Anno falutis M. D. LXXIII. Kal. Ianuarij. Vixit anno LII. Mensevo Diebus xx, Nella qualChiesa si veggano molteiscrizioni di questa famiglia , le quali, per nonan noiare il Lettore, fitialafciano . Questa sudderta Chiesa di S.Apostolo fu concessada Pa- paClemente Settimo l'anno 1532.a 3. di Settembre a Bindo diAntonio Altouiti , asuoi figliuoli , e difcendenti;dipoi andó al Fifco; e però oggi la presenta il SereniffimoGran Duca di Toscana , come si vede all'Arciuefcouado; onde ilsuddetto Bindo vi fece fare Organo per mano di Mastro Onofro Migliori nella testatadella Nadea mandritta , Ja Tauoladell'Altare con dentro la Concezione di manodi quel famosoGiorgioVaflari, a cuipiù tostoper regalo , che per pagamento di sì bell'opera , diede trecento scudidi oro . Diquesto Bindoneparla l'Alueri , cioèGasparonella seconda parte della sua Roma in ogni Stato nell'infrascritta foggia . BindoAltouitivnode' 14. Riformatori di Fiorenza ebbe un figliuolo chiamatoAnto- nio, il quale nel 1448. pigliò per moglie Dianora figliuola di Rinaldo Altouiti , e diCla- renzia Cibo , forella delCardinalCibo,detto il Cardinal di Molfetta , che fuafsunto al Pontificato con il nome di InnocenzioOrtauo, il quale nonsoloacconsenti aquesto pa- rentado , con approuarlo , ma volte ancora de' fuoi propri denari sopradotare la sopraddetta Dianora discudi 5000. d'oro . Questo Antonio fu il primo, che portasse la famiglia in Roma; ed il motiuoafar ciò fu iltopraddetto parentado;fu questonon inferioredi ricchezzea' suoi Antenati, come oggi ne godano i dilui discendenti , ed eredi ; il quale comprò in Roma molti beni di valuta, come anchemolte case poste al PonteS.Angelo, le quali oggi ancorapoffiedono idetti suoi credi; edallo Spedaledi S.Spirito comprò vn'altra casa in Borgo , come per istromento rogato da Luciano Firmoa' 30. di Luglio 1495 . DaquestoAntonio, eDianoranacqueBindo, ilquale continuò a stanziare in Roma, cda 463 : 1 edapenafattodi eta maggiore ,acquistò la Piazza ,quiui detta anche oggi degli Alto- uiti,cheda questa famiglia è medefimamente potleduta , qualeperrendermaggiormen- te spaziosa , gli tu di meltiero gettare aterra alcune cafe , che glieranod'impedimento; conl'istessa splendidezza ristaurò la casa comprata , come sopra dicemmo , dal padre , in quellaguifa, che oggi litroua . Diciò ne fa testimonianza Piscrizione in vnmarmopo- ito nel cortiledella suddetta Casa , edèdelseguentetenere? Bindus Antonij de Altouitis Nobilis Florentinus Domum ab eius Genitore emptams Restaurauit Anno Domini M.DXIV. Si rese anchecelebre , ed immortalelafama di questo corteseCaualiere , poichè egli diede aiutoa' Fiorentini in tempodella loro cadente Republica; eper molte altre azioni degnedimemoria,tra le quali nonè da tacersil'imprestito , che eglifece gratis al Duca CarlodiSauoianel 1529.allorache fu all'improuuiso aslalito dagliEretici; per il che me- ritò poi , che PapaClemente Settimo gh deffe facoita di sodisfarsi dell'imprestito con i denaridalle spedizioni de' benefizj delo stato di Sanoia, che in futuro si doueuano alla Cancelleria di Roma, del che ne apparisce istromento rogatotral'Ambasciatoredelsud- detto Duca Carlo , e detto Bindo Altouiti il di 31. Agostodel 1529. doue così fi legge . Etaccepto quodspectabilis Bindus deAltouitis Flor, &c. difto illustrissimo Duciprouiferit antecipatede di- Etasumma, consideransquepium opuspræstitisse ,acReip. Christiane universe non moda utile,fed necef- Jarium ;&eade causa dignum esse, quodindemnitatiper Sanctitatemfuam prouiderenturperJuummotum proprium ,&c. il qual motoproprio è rigistrato nel suudetto utromento; ele parole di esso infostanzasono queste , ClemensPapaVII. &c. Etficut accepimus , quoddileftusfilius BindusAltouitus , &c. RomanamCu- riamfequenssummam,&c. EidemDuci,uteximetillis contra dictosLuteranosje inuari poffet gratiofe mutauerit, Il suddetto Bindo ebbe per moglie Fiammetta de Soderini , come l'attesta Scipione Ammirati nel suo trattato delle famiglie Fiorentine , da'quali ne nacquerodiuerfi fi- gliuoli , e fra gli altri vna maritata in cafa Strozzi , che genero Filippo Strozzi , che fu bi- tauodel Duca Luigi Strozzi , oggi viuente , ed Antonio Altouiti Arciuescouo di Fio- renza , comesopra si disle , al quale auendoBandosuo padre fatto certa donazionedi al- cuni beni posti nel Fiorentino , quella posciavolte confermare a fauore dell'altro fuo fi- gliuolo generato con Fiammettasuddetta , chiamato Gio: Batista, come apparisce dall' istromento rogato a 30. diAgostodel 1550.daGiouanniNichilh . Visse questo sempre con moltofplendore,per quello,che neracconta il suddetto Sci- pioneAmmirati; il che tanto piu sicomproua , quanto che fu in molta stima appresso PioQuintodi santa memoria, poiche lodichiaro fuo Depositario generale, e Camerie. re segreto , comeper Breue fottola data de 10, Febbraio 1566.continuando a feruirlo lo- deuolmente anche nel tempo della lega tanto celebre da detto Pontefice stabilita tra Principi Cristiani , contro l'ImperatoreOttomanno . Comprò ildetto Gio: Batista molti Casali in Roma , e fra gli altri quello di Buont.couero , fuor di Porta S Pietro per prez- zo di scudi 21500.daFrancescode' Ruftici , che lo vende per ristituire la dotea Porzia del Drago , moglie di Ottauio Ruftici suo fratelo , di che stipularono publicoistromento nel giorno 8. di Marzodel 1586. edorno parimente laVignapaterna , che è la medefi ma polieduta oggidagliAltouiti situata incontro all'Orto , e Ripetta dall'altra parte del Teuere , auendo la sua entrata fuor di Porta di Castello , la quale orno dibelliffime Sta. tuevendute poi a' Duchi di Sauoia , e già ritrouate nella villa Adriana nel territorio di Tiuoli , che era , come anche oggi è molto celebre per vna gran Loggia ini dipinta da GiorgioVaffaricon molta vaghezza , che in questo genere tiene il secondo luogodo. pola samosaLoggia de' Chigi alla Lungara , dipinta dal granRaffaello di Vrbino . Ebbe anche iluddettoGio: Batista , tesoro non menprezioso nello spiritualediquel- lo aueua nel temporale; poichèda' Frati della Trinita nelMonte Pincio, gli fu concef- savna non menvaga , che adornaCappella , come dall'istromento fra di loro stipulato il tutto si vede rogaro a' 19. di Marzodel 1573. alla quale assegnó per sua dote l'viutrutto dialcunecafe, comenel suddetto istromento siasserisce; efinalmente dall'iscrizione di cila il tuttomeglios'intende , &c. Perfa 464 Peita dalui ogni speranza diauer figliuolidaClarice fua moglie , forella del Cardinal Ridolfi vecchio , nipote di LeoneX. penso di eleggere vn'erede degli Altouiti , e chiamò da Fiorenza în RomaAlessandro di lacopo Altourti , come suopiu stretto parentedel- Ja famiglia , e facendo teftamento ,gli lasciò tutte le sue faculta; ma venendoa morte l'anno 1590. fece un'altro testamento , nel quale chiamò suo erede vniuerfale Gio: Al- touiti figliuolo di Bernardo Altouitidi un'altra linea piú adesso lontana; e morendo que- sto senza figliuoli sostitui Pierozzo Altouiți della medesima linea diGio: Batista , e fi- gliuolodel Senatore Ridolfo Altouiti discendente dall'ultimo Confaloniere di questa fa- miglia ; le parole del qual testamento sono stampate appresso ilMenochio nel Configlio 775.e776. lib.8 . e neli Honded.conf.45. e46. lib. 2. 1opra delquale scrissero questi famofi Jurifconfulti. Detto Pierozzo nel 1600. fu vno de' Conferuatorielettida Papa Paolo V. eljaccaso con Caterina degli Vbertini, la quale pernafcere di Artimisia Capizucchi , venne perciò detto Pierozzo ad imparentarsi conalcune principali famiglie di Roma , poiche Artimisia moglie diGio: Batista Vbertini fu figliuola di DomenicoCapizucchi fratello del CardinaleGio: Antonio Capizucchi , edi Porzia S. Croce; ed in oltre fu forel. Ja di Liuia Capizucchi , marirata a BernardoAldobrandini fratello di Clemente VIII . di FauftaCapizucchi , moglie diDomizio Cecchini , padredi Laura maritata a Gafparo Alueri Seniore , e del Cardiual Domenico Cecchini , e finalmente forelladi Vittoria Capizucchi , mogliedi Giacomo della Riccia , ancor egli Caualier Romano , comei fuddetti . Da Pierozzo Altouiti, &Caterina Vbertini, nacque Elena maritata al Marchese Rinie. ro de Contid'Elci fratello dei vino Cardinale Scipione d'Elci nobiliflimo Senese , che fu Arcinescono di Pisa , e Legato diVrbino . Nacque di essa Elena Francescod'Elci, che fu Canonicodi S.Pietro , Camerier segretodi Papa Alessandro Settimo , ed oggiArciue- scouodi Pita ; nacque andhe del suddetto Pierozzo di Gio: Batista , che ferui la fel. mem. diPapa VrbanoOttano di Camerier fegreto , detto però dispada , e cappa ; ebbe questo duemoglie ; cioè Ipolita VenturiDamadinobil lignaggio Fiorentino , con la qualege- nerò AnnaMaria , maritata al pretente al SenatorDonato Acciaioli , fratello di Niccola Acciaioli, che fu Cherico di Camera , e oggiAuditore della Camera Apoftolica ; e in fecondo luogo Caterina della nobil famiglia de Ricci, che era nipote della granSerua diDioMadre Suor Caterina de' Ricci affai celebre per la di lei Santità . Di questa Cate rina dico ebbe Gio: Batista suddetto quattro figliuoli , cioè Gio: Francesco , Filippo Ca- ualiere di Malta , Domenico , ed Antonio Abbate , ed oggi Monsignor Referendario Apoftolico abitante nella fuddetta casa fideicommiflaria al Ponte S.Angelo in Roma, Pre- lato in vero molto degno , e di grand'espettazione . Di Alessandro Altoniti difredato da Giou: Batista Altouiti , nacquero Lorenzo , Francesca , che fu mogliediGio: Batista Sacchetti; da'qualine nacquero Ottauia (que- sta fu maritata ad Orazio Falconieri, con la quale viebbe Paolo Francesco marito di Vit- toria del Bufalo, da cui oggi fi propaga la famiglia) Marcello Alessandro, Gio: Francesco, Matteo , e Giulio , che tu Cardinale Prefetto della Segnaturadigiustizia Signore ditutta bontà, edottrina . DiMatteo fuddetto fu moglie Cassandra Ricafoli, con la quale generò diuerfi figliuc- li , e fra gli altri tre maschi, cioè Gio: Batista Marchese di Rigatti , e Caualiere di S. Gia- como, MarcelioCaualiere diMalta , ed Vrbano Abbate , oggi Chericodi Camera . Da Lorenzo Altouiti suddetto, che fuSenatoreFiorentino nacquero Gio: Carlo statoinmolti gouerni per S.A.S. e lacopo, il quale nella sua tenera eta fatto Abbate,moftran- dogran ipirito fi alleuo nella scuola di quell'infigne Cardin. Giulio Sacchetti grand'ama- tore de' Virtuosi , che l'applicò poisecondo ifuoigran talenti , chegli mostro nell'efer- citare per molti anni l'Auditoratodella Segnatura di giustizia , della quale ne era Prefet- to il fuddetto Cardinale . Dipoi assuntoal Pontificato AlessandroVII. conobbe questo il merito dell'Abbate JacopoAltouiti,decantato con gran fua lodeda tutta Roma ; e volendolo riconosce- re , oltre l'effere statosuoferuitore confidente, mentre era Cardinale ; di moto proprio lodichiaro Prelato dell'vna , e l'altra Segnatura; edauantaggio lo promulgò perfinoPre Jato domestico;esperimentatolo dunque in questopostopertre anni continui, edouen- doS.B. prouuederedi Nunziola Sereniffima Republica di Venezia, nella qual carica ben 465 ben fapea quanto importaladolcezza, ela destrezzadelMinistro;la flemnanelriego. zió;c la maniera in rappresentario ; e conofcendo, che tutte queste qualità sono in Monfignor Iacopo Altoujti , lo destino , ed inuioaquella volta l'anno 1658. doue peu fette anni continui, epiú , clercito quella Nunziatura con molta prudenza , e valore -Richiamato poida SuaSanritáaRoma l'impiego nella carica di Segretario dell'im munità Ecclesiastica , cheteneua prima MonfignorPatriarca Romano, il quate fu de. putato al gouernodi Roma. E nel 1667. ilmedesimo PapaAlessandro, chefu nell'vltima sua malattia , lo dichiaró Patriarca diAntiochia Affuntopoial Pontificio foglio quel granCardinaleGiulioRospigliosi , Statista pere : fetto,edamatore sopra tutto de' Virtuosi,chiamatoClemente Nono, lo confermò nella Omedefima carica , creandolo ancoresto suo Prelatodomestico per feruirsidi lui , come iftromento attoa disintrigare qualunquearduo,ebenimbrogliatonegozioje lo conobbe -quelfamofoCard. Mazzarino,che reggeua con tantaprudenza la MonarchiadiFrancia, auendolopiù volte richiesto per tenerlodi continuoalsuofianco,mail Card.Sacchetti non fi voltemai priuare ditantofoggetto,con fperanza , cometutto ilMondol'as dive -derlo ascesoalla Porpora , che Dio , e Sua Beatitudine glielaconceda . Il fudderto Gafparo Alueri, dice , che viffero anche in Roma , citte isopranominati Altouiti ,Marzio, eGiulio Altouiki suopadre, come fi guiftifica dal testamentodi quel 10,rogaroa 24. d'Apriledel 1562 Ipolito Altouiti, che ebbeper moglie Flamminia Laudati legittimi genitori diGiulia , maritata aVincenzio figliuolo di Ottauio Muti , edOlimpia Pallauicini , comesi proua dallittromentodotale ,stipulato a 13. di Marzo del 1599.EdEugenioAltouiti, comesi vededalsuoteftamento , rogato a 25. diLuglio del 1629. ebbe permoglie Fuluia Nari, laqualte in feconde nozze si maritò adAfdrubale Cardelli , che venne a morte nel 1649. Viue oggiquesta Dama esemplarmente , imitando -ingranpartel'azionidi Sulpiziadella Corbarafua madre ,&t, Fiorirono nella CongregazioneCafinense alcunidi questafamiglia Altouita , eparti colarmenteDon Francesco di Giovanni Altouiti , che fece la fua professione in questo Monasterio di Badia a' 22. di Settembredel 1426. ilqualedatofi totalmentea gli studi , di- uenne intuttelescienze moltodotto ,evivendocon grand'efemplarità,fu datoper com pagnodall'Abbate noftro Gomezio,al Padre Pauanelli nella RifamaValombrosana,do- -ueacquistatofi vn'applauso vniuerfale , fu da quei Monaci creato Abbate dell'infigne Ba- diadi S.Michelein Pallignano ;manonfermoili qui il suo merito, poichè lo portò alla dignità di Generaledi tuttoFordine , nela quale fece vederegliettetti del suo buongo. uerno , dilatandando egli il Monaftero di Va'ombrota due terzi , fabbricando anche idueReliquiar ,conarricchiredifontu si paramentiquella Sagrestia . : Ottenne poida Papa Paolo Secondo la Badia di Rpoli per vio degli infermi , ediede l'abito Monaftico al B.Angelo Romito , figliuolo di AndreaSignorini . Mori a' 22. di Apriledel 1479. e fu fepolto in Valombrofa , di cui ne scriue il nostro Padre Puccinelli nellasuaCronica di questa nostra Badia Don Roberto diBindoAltouiti fece ivoti folenni inquesta nostra Badiadi Fiorenza a' 17. d'Aprile nch1485 nella quale viffe con tanta efemplarita , e bontà di vita , oltre, levirtù , che l'adonauano, che fi rese degno di qualunque dignità Ecclefiaftica , il qua- lenonvolsemaiaccettare, benche Papa Alessandro Seito piu di vna volta gli offerille il Vescouato, mentre era Priore l'anno 1510. con tuite fistanze fattegli da Antonio , edaOddonefuoifratelli , cheBino fu Arciuescouo di Fiorenza , come fi è detto el'altro Propoftodi Prato; accetto bensì la Commendądella Badia di Buggiano, la quale nel 15:45rinunzio , con il confensodi Papa LeoneX, a questo noftro Monasteriodi Badia , come in questo Archiuio chiaramente in piú fuoghi fi legge. Ebbe quefto Don Roberto fingolare amiciziacon PicodellaMirandola , econGiro lamoBencuieni, ipiùcelebrihuominidi queisecoli nellelettere ; edi qui naeque , che ilLopez scriffe , che la Chiesa diBuggiano foffe datadagli Altouiti a Monaci della Bas diadi Fiorenza . : D.Roberto secondo figliuolo diVincenziofece ancorlui professionein questoMonast. diBadiagli8. di Maggio 1615. edopoauer esercitatoconmolta prudenza tuttele cariche deldettoMonafterio, comediMaestrode' Nouizj, diCellerario, edaltre, consegui ang Nan t cora 466 . coraigradi , e diguirà della Religione ,effendoprima stato fatto Abbate, e poi Visital- torede' Monafteri del Regnodi Napoli ,edi quegli de la ProuinciaRomana,edella Ta- scana; finalmente affaticato dal gouerno didiuerfi Monafterj.effendonel1651. Abbare di S.Angelo di Gaeta fi fpera , che andallea riposare in Cielo, con amarezzaindicibile de' fuoi Comprofefni,chetobramauanoalgouerno di questa Badia, per il benefizio gran- de , che attendeuanodalfuosingolarvalore.. Nondeuo allungarmial racconto di tanti altri huominiinfigni, che hannoconsegui- tocarichelegouereaper la RepublicaFiorentina , comefurono Guglicimo di Bartolo- meoAltoniti Cauahere, l'altro Gugliemo di BardoAltouiti,Giouanni di SimonediGio: Altoniti,Simone di Tommato Altoniti, tanti altri , cheTono stati Potesta di Terre, Commeflari di varieCittà,etantiSenatori flatisotto ilgouerno della Sereniffima Cafa de Medici .. Tralaicioancoragli Abbati , Caualieri , Dottori , Canonici , Auditori , ed altre dignità , con le quali itplenderono gli Aitoniti, al pari di qualunque altra fa- miglia di Fiorenza , auendodato materia di scriuere a molti Autori , comesono statiRi- cordanoMalespini , i dueVillani , il Lopez , Ambrofio Landucci Vescouo di Porfirio, Cefare Campana ,Cherubino Gherardaces,CiprianoManenti, DomenicoBonintegni, Iacopo Bofio , Gio: Michele Bruto ,Gio: Batifia Lelli,Gio:Batista Cini, GiorgioVafla- ri, Onoratodi Reinez, LeonardoAretino, Lodou. Jacobili Lodou. Guiccardini, Lucio Mauro,Luca Ferrini,MonaldoMonaldeschi.NiccoloMachiauelli, OrazioGraziani,Or- JandoMalauolti ,PaoloMini, PaoloGiouio,Pietro Calzolari, Pietro Boninsegni, Scipio ne Ammirati , Thuan , il Verano , Vincenzio Borghini, Vittorio Tommasi , Stefano BertrandoGiuriscontulto , Cefare Nostradamus nellefue iftorie diProuenza, nelle qua- li defcriue acompimento la venuta della famigliaAltouita da Fiorenza in Francia ,doue si vede descritta la morte del gran Priore Altomti; Antonio Rutti nell'IstoriadiMarfilia ; emolti altri , Il Lopez fopracitato commenda nonpoco questa famiglia , e particolarmenteMonfi- gnore GiouanniAltouitiziodel Marchete Alberto viuente degli Altouiti, mostrando eftere statoquest'huomo infigne , e di tutta prudenza ; e percio fu inviatoda Sereniffimi GranDuchi di Toscana Residente a Milano , nel tempo della guerra fra Savoia , eMan- toua, comeanche Ambasciatore straordinario a Ferdinando Redi Boemia , edi Vo- gheria , ed AmbasciatoreRefidente a Ferdinando Secondo Imperatores Ambasciatore straordinario a Mafimiliano Duca di Baviera , agli Elettori, e ad altri; nelle quali Am- batcerie,fece molto spiccare lo splendore, e la magnificenza , che corteggiauano la fua prudenza , e peritezza nehnegoziare affari di granditlimo rilieuo , periqualimeritò di essere eglipriuilegiato, nipoti , elono difcendenti in perpetuo , con il carattereong- reuole di Marchefesed il priuilegio, che fi conferua apprefio iMarchesi Altouiti , edel seguente tenore : Ferdinandus SecundusDivina fauente Clementia elettus Romanorum Imperator femper Augustus , ac Germama, Vngaria, Bohemia, Dalmatia, Croatia, Sclauonia Rex .Arciaux enfime, DuxBur-- gundia, Brabantia, Stiria, Carinthia, Caniola, MarchioMorama,Dux Lucemburgia, acfu- perioris,&inferioris Silefia, vittemberga, Teke,Princeps Suenia, Comes Hafbur- gi ,Tirolis, Ferrety , Kiturgy, &Goricia . LandıgrautusAlfalia , Marchio Sacri Rom. Impery , Burgonia , acfuperioris , &inferioris Lujatia , DominusMarchia Sclanonica,Portus Naonis, &Salinarum, N در Obili noftro ,& Sacra Imp fideli diletto Alberto Altouiti gratiam nostram Casaream , omne bonum . Etsi Nospro innav a nobis benignitate ,elementiaquefummi, &immortalisDei, quica- leftisfua libertatis thefauros in vniuerfumhominumgenus largiffime diffundit exemplo, poftquamab ipfius Diuina Maustate adMaieftatem hanchumanam,&Casarea dignitatis fublimitatem vocati, atque enettijumus,boc in prin is cura babemus, pt, quomodo inclytus,&excellus Thronus nofter magis confpi- chusreuas,&decorarifolet, munificentianoftra in noftros , &Sacri Romani Impery Jubditos ,quo- rum id virtus , &fides mereretur ampliffime extendatur , docere tamen omnino exiftimamus , vt dili- gens , ac fingularis habeatur ratio , qua pramia cuique , & honores aignitatesque pro cuiusque me- ritis debito difcrimine conferantur , vtfcilicet unus ab altero quibusdam quasi gradibus diftingua- tur,&qui clariori loco nati , nobilitatem, amaioribus acceptam nobilibus , &praclaris allioni- bus, ac virtutum fludyspro Patria , pro Principibus fuis , proRepublica ftrenuè laborando magis , magifque 467 magifque illuftrare poffunt , amplioris, bonoris , &dignitatis eminentia decorentur fic enim ratio aquita tis , &iuftitia babetur , vt reliqui mortales adbonestiffimum virtutis . &gloria certamen pulcherrimi exemplis inuitentur . Edofti igitur fide dignis test moniis ALBERTE ALTOVITI Te ex familia Altouitorum Ciuitatis . Florentina ortum ducere , quem prabatorum testimonio Authorum quidem a Longobardorum Regum stay- pe, alij afamilia Patricia Romanaprofulxiffe opinentur , quæque , ut illa taceantur quorum obfcurior de- ductio est, ficuti inter antiquiores , ac nobiliores difle Ciuitatis Florentina cenfeatur , ita Virorum bello , velpace clarorum , ea, quampauce seyetem protulerit , quos inter , qui , vel exercitibus prafucrint , vel jumma Reipublicæ gubernacula egregia cum laude tractauerint, velin vita genere Ecclefiaftico , cum Le studys litterarum , ac doctrinæ ded fent , ab eruditionis praftantia morumque compositione , &modeftia preclaram nominis qui famam ad pofteros propagarint, complures nominentur. Tumbenigna imprinis memoriarecolentes egregias dotes,&virtutes , eamque deuotionem , &obferuantiam , erga Nos , &Sacrum Romanum Imperium , adcoque totamAugustam Domum nostram Austriacam , quamPatruustuus IoannesAltonici per decemnium fere , quo Oratoris munerepro Sereniffimis Cosmo , &Ferdinando Magni Ducibus Hetruria ad Aulam Casareamfunclusest,semper præsetulit , &luculentis exemplis demon- ftrauit, atquebinefirma (pe confifi, co nonTefolum modo AlberteAltowiti,fedpofteros quoque tuos , at- que adeo totam Alconitorumfamiliam studia ; atqueactiones tuas conuerturam effe, quo eamdem erga , nos , acdictum Sacrum Romanum Imperium ,necnon, &memoratam Augustam Domum nostram Auftriacam deuotionis , &obferuantia landem nonmodoretineat , verum auctionemetiam ad suos qui- quepofteros transmittant faciendi nobis duximus , vt in illamfamiliam illustre aliquod, idque taleAugu- (talis nostramunificentie monumentumconferremus , quod illifimul , &perpetuo honori, ac praterean- citamento adintendenda magis , magisque ftudiaergaNos,&fupradictum Romanum Imperium , atque totam Augustam Domum noftram Austriacam esset . L Motu proprio ex certa noftrafcientia , animo bene deliberato , fano accedente confilia, &de Casarea nostra Poteftatis plenitudine Tefupradictum Albertum Altouiti filiosque tuos , eorum filios semperin fu- turum Veros Sacri Romani Imperij Marchiones, creauimus ,fecimus , &nominauimus , tituloque, &bo noreMarchionatus Imperialis auximus , atqueinfigniuimus,ficutitenorepræfentis nostri Diplomatis, crea- mus,facimus , nominamus , augemus , infignimus, Volentes præfentique Edicto noftro Casarco in perpetuum valituro firmiter , &expreffa decernentes quodTu fupradicte Alberte Altouiti , &poft tuum decessum filios tuos , corumque filios in infinitum , no- men,titulum ,&dignitatemMarchionis Imperijperpetuis deinceps temporibus habere , obtinere , &de ferre, eoquetam in litteris , quamnuncupatione verbaliin rebusspiritualibus , &temporalibus , Ecclefia- sticis ,&profanis , honorari appellari ,&reputari , ac denique omnibus , &fingulis honoribus , oina- mentis , dignitatibus , gratiys , libertatibus , priuilegijs , indultis , confuetudinibus , praeminentiis , prærogatiuis liberè , &citra cuiuslibetimpedimentum , uti , frui , potiri , &gaudere possitis, &valeatis, quibus cateri noftri , &Sacri Romani Imperij Marchiones in Italia, vtuntur fruentur potiuntur, gaudentconfuetudine, veldejuic Non obstantibus in contrariumfacientibusquibufcumque etiamfi taliaforent , de quibus in prafentibus Specialis , &expressa mentio fieri deberet, quibusper hascescienter authoritate nostra Cafarea deroga- mus ,&jufficienter derogatum effe volumus. Atque adeo , quo illuftrius,ac ciarius eiusque modo , quodin oculos hominum continuo incurrat docu- mentum extetmunificentia , &gratia inte nostra , eodem quofupra motu(cientia , &authoritate Tibi fra pranominate AlberteAlconiti, tuis filius , &corum flysin infinitum, hancpeculiarem poteftatem facimus atque indulgemus , vt armafiueinfigna antiqua gentilitia familia vestre im pectore , fiue in medio Impc- rialis noftræ Aquila adeummodum , quo nostra , &Augufta Domus nostra Arma nos in medio eiuf- demAquila picta . filtaue , aut quouis modoexpressaferimus , &gestamus , ferre ,acgestare poffitis , valeatis , citra moleftiam fimiliter ,aut contradictionemomnem cuiufcumque . Quo circa fero , &expressè mandamus vniuerfis , &fingulis Electoribus , alijfque Sacri Imperij Trin¬ cipibus Ecclefiafticis, &Sacularibus , Archiepiscopis , Episcopis , Ducibus ,Marchioribus , Comitibus , Baronibus, Militibus , Nobilibus , Clientibus , Capitaneis , &Vicedominis , Profeliis , Magistratibus , Procuratoribus , Officialibus , Quaftoribus Ciuium , Magiftratis, Iudicibus, Confulibus , Heroaldiis , Cadu- ceatoribus , Ciuibus , Municipibus , &omnibus denique nostri , &Sacri Romani Imperij , Subditis , Fidelibus , Dilectis cuiufcumqueflatus , gradus , ordinis , dignitatis, conditionis , aut pracminentia fuerint, aut TepranominatumMarchionem Albertum Altourti,tuos filios corumq; filiossemper in infinitum ,femper exhoctempore infuturum, acperpetuoMarchiones Imperij nominent , reputent, bonorent, teque, etiam illos dictis priuilegijs , iuribus , honoribus, dignitatibus libertatibus , praeminentiis , prærogatiuis, gratiys, Nnn 2 468 indultis , liberè , pacificè , &fine omni impedimento , acomnimolestatione , uti frui, &potiri finant, ne aliquo patto in ys impediant , feu perturbent , fed potius tueantur , manuteneant , ac difendant, at- que contrarium nonfaciant , nec fieri procurent ,vel permittant quouis modo . Quatenusnostram, &Sa- cri Imperij indignationemgrauiffimam , acpænamquingentarum marcharum auri puri , prosemisse Impe- riali Fifco ,seu Erario noftro ; pro reliqua vero femisse iniuriampaffi , seupassarum vfibus tories , quoties controuerfum fuerit ommfpe veme fublataapplicandam euitare voluerint . Harum testimonio litterarum manu noftrafubfcriptarum , &Sigilllnoftri Casares appenfionemunitarum . DatuminCiuitatenostra Vienna die vigefima primamensis Decembris, anno Domini millefimo fex- centesimo trigefimo tertio,Regnorum noftrorum Romanidecimo quinto , Hungarici decimofexto, Bohe mici vero decimo feptimo . FERDINANDVS. : Admandatum Sacra Cesarea Maiestatis proprium . Ioan. Vvaldero deM. R.Georg.Vvlangern.oc. 4 1 L'originale di questo priuilegio Imperiale ficonferua appresso il Marchese AlbertoAl touiti , che à due figliuoli , cioè Luigi Camerieredel Sereniffimo Principe di Tofcana , Caualiere di S. Iacopo, il quale è dotato di qualità tali , che fa sperare qualche cosa di più gloriofo , ed Andrea anch'egli molto nelle lettere addottrinato . Resta padrona la famiglia Altouita delle Chiese di S. Maria a Tegolaia, posta nel Piuie- ro dell'Antella; di S.Chirico posta aMarignolle in compagnia dellanobilfamigliade' Gi- rolami , della Chiesa di S.Croce , e dello Spedale di Leccio nel Valdarno,della Chiefa diS.Maria in Padule ; e di quella di S.Maria Maddalena inCappiano , e molte ne a perfe nella vicenda de' tempi. Sene aueffe altre , che non foffero venute alla nostra cognizio- ne , non intendiamo maidi pregiudicare con questa nostra Iftoría alle ragioni di questa , edi qual fi fia altra famiglia . Nonmiestendero netraccontode parentadi fattidalla famiglia Altonita , perche es. sendo stata sempre nobile ,antica , e numerofa , con ricchezze non ordinarie , eper la fua potenza moltotemuta, si puol credere, chenon fia rimasta cata tra le nobili Fioren- tine, chenon fi fia a questa congiunta. Non folamentenella città di Fiorenza; ma anco- ra nel fuoContado , ed in quegli degli Aretini, ede' Fiesolani à fempre dominato ; edi continuone supremiMagistrati arileduto . Viuano oggi di questa stirpe sette famiglie (oltrequella di Francia) delle quali cin- quevenganogenerate ,(oltre quella di Marfilia) da quel famoso Altouito Ri- formatoredelle leggi , che fu figliuolo di Dauanzato di Longobardo , il qual Longobardo fu il progenitore dell'altre duedegli Altouiti , le quali riconoscano quel Longobardo detto Bardo, che fu fi- gliuolo di Guglielmo di Vinta di Caccia del sopraddetto Longobardo progenitore di tutte; cioè quella del Se natorGuglielmo di Guglielmo , e l'altra di Gio; Batiftadi Pierozzo , che tutte insiemehanno sempregoduto,e godanoiprimigradi, eMagiftrati di Fiorenza, risplen- dendoconCroci,edaltredignità Ecclefiaftiche . Riferbandomiil trattare delle pregiate famiglie de' Squar cialupi , e della Fioraia conforti , prouenendo amendueda vn medesimo stipite , che è l'Altouita nel secondo Volume .. 469 A FAMIGLIA DELLA RENA Bbiamoper indubitato,che le famiglie non hannoconseguito il cognome, che nel secolodel 1300. essendo pochissime quelledel 1200. chel'abbino auuto ; onde poi tutte per maggior chiarezzal'hannovsato conprenderlo daqualche nome , ofoprano- medi Personaggio infigne , stato nella sua famiglia . Abitauanodunque alcuni detti Giocoli in Fiorenza neila ParrocchiadiS. Procolo , da' quali diuerfi rami sono scaturiti, tutti insieme vannoa ferire vn certo Petrone , che fioriua nel940. i cui difcendenti, benchè foffero divn medesimopopolo, furono non- dimenodistinti dal vocabolo oue dimorauano; cioè quegli vicino alla Chiesa diSan Procolo fidomandarono Giocoli , e poi Guicci; altri i Grocoli , o Giochidi Porta ; altri che abitauano in vocabolo alla Rena, furono detti della Rena; main effetto tatti procedeuanoda vno stipite , come si prouera appreffo . Questo vocaboloalla Renafi vede nell'Atch. della Badia di Fiorenza Caff.O.n.8.doue fi trouanopoffedere i figliuolidiGioco; onde quegli di questa famiglia , i quali ebbero in parte questi beni , e case si domandaronodellaRena;a' quali i Giocoli (da Ricordano Malespini detri Guicci daGuicciaperfopranome, maperbuonnomeGuicciardino, co- mesimostrera) fi vnirono pervn parentado fatto tra di loro , dando Naddo, o Bernardo figliuolodi Ridolfo della Rena latua figliuola Lafgia in conforte a Piero di Guiccia , o Guicciardino di Rinaldo di Gioco; ecosì vennero questedue famigliea riunirfi , edvfar ancor essi il cognome della Rena; eciò costa per rogiti dell'egregio Bartolo di Lapodi Aconedel 1324. esistente nell'Archiuiogenerale Fiorentino . Chegli altri detti Giocoli , eGiochi fi diftinguessero con ilnomedi Porta , fi vede nell' Archiuiodi Valombrosa alla scritturasegnata num. 1224. per rogitodi Teuzzo del 1095. douesono nominati Nepotes IochidePorta , iquali furono Gerardo , e Pietro detto Gioco lo figliuoli di Martino , che fu fratello di Petrone , chiamatoGioco , come fi dimostra nell'albero . " Sì chedunquediremo, che i Giochi , oGiocoli, edArena , sieno tutti conforti , co- mein effetto si vededall'albero . : De' Giochi di Porta , essendo inFiorenza spent!, nonne parleremo; mase in altre Cittàsifofferotrapiantati, essendone noi informatione scriueremoaparte negli altri Vo- lumi . Marcantonio Guarini nel fuo Compendio Istoricodi Ferrara al lib. 3. fa commemo- razione onoratiffimadella famigliade' Giocoli , la quale in Ferrara godeua la primano bilta , dicendo l'infrascritte parole . Di questa famiglia vi fuGiocolo valorosissimo Capitanodel Marchese Obizo Sesto , per il quale andò in foccorfo per la Chiesa con 1000. fanti nel 1282. prese il giuramento peril suddettoMarchesedi mano degli Anziani di Modena allora che la detta Città vo- lontariamente si sottopose al tuo Imperio . Vifu Vgolino, che diede ilCattello diMon- teueglio al Marchese Rinaldo Quarto . Bartolomeo il quale s'inuio con alcune truppe de Soldati insieme con altri Capitani alla conquista della città di Reggio . Giocolo V. fu Consigliere del Marcnefe Niccolo Terzo , per il quale tratto , e con- chiuselapacetraeslo , ela Republica di Venezia , mentre insieme guerreggiauano . Aldobrandino , il quale ricuperato che ebbe il Marchese Niccolò ilPoleline di Rouigodi manode' Veneziani , vimando Capitano per il detto Marchele, doue ruppe le genti del Carrara . Ando anche Ambasciatore al Duca di Milano, ma nelritornovenne fatto pri- gioneda Facino Cane , e liberato fu Ambafciatore a' Forliueli , e ad altri . Albertino venne deftinato dal popolo Configliere del Marchese Niccolò Terzo In- fante . Troilo ebbe la carica di Visconte di Argenta , da lui sostenuta congran prudenza , giustizia . Epiù oltre dice ilsuddetto Autore ( parlando de' Rouarelli , Gruamonti , Ruticher) , eCatani di Lufia , come tutti prouenutida Giocoli, e tutti conforti) in questa guisa . Gli antichiprogenitoridella nobilfamiglia Rouarella , ebbero origineda Federigo fi gliuolodi Roftredodella famiglia de' Giocoli , iquali poi si sono nominati de' Raticheri dalnome di Raticherio figliuolodiGiocolo , nipote del detto Federigo . Pronipote di : Rati 479 Raticherio fuGruamonte de' Catani già PoteftàdiFerrara, il quale per avere abitato a Lufia fopra l'Adice ,doue il detto Raticherio ebbe molti beni , venne chiamato Grua- monte de' Catani di Lutia , Succedutoal detto Gruamontelacopo , e Pandolfo sudi ni- poti;vno (che fu lacoporimasto in Ferrara) finominocon isuoidiscendentide' Grua- monti . Maritornato Pandolfo il fratello a Lufia con il cognome de Catanidi Lufia , vi continuo fin cheVentura fuo figliuolo si ridusse ad abitare piu abasso nel Castello di Rouere , didoue ne forti egli congli altri suoiil cognome de' Rouerelli . Ridottisi poi a Ronigo, inidimorarono fintanto, che Giouannivenne a rinnouare in Ferrara, antica fua Patria la dettafamiglia . De' Rouerellivifu Bartolomeo figliuolo del sopranomina- toGiouanni , il quale auendo affaticato in Roma , fu creato Arcinefcouo diRavenna , epoi Cardinale conțitolo di S. Clemente . Fu Legato diBeneuento , nel qual tempo coronó Federigo Re di Napoli , da cuiimpetrò il perdono per ilConte Orso di Nola , aggiuftandoanchele differenze , che vertinano tra il detto Re , ed il Principe diTaranto, che fu nel 1462. Celebro, eifendo Legatodella Marca, lo Sposaliziodi Leonora dAra- gona ,conil Ducadi Ferrara Ercole Primo ,edaltro . Florio fu Caualiere diMalta , si ritroud adiverse imprese per la sua Religione . Accompagnò Leonora d'Aragona Spo TadelDuca Ercole a Ferrara . Fu Luogotenentedi S.Agata in Regno ; e Vicerè di Setia , per il ReFerrando; per il cheando Ambasciatore al Redi Ungheria, per stabilire il mari- raggio di Beatrice fua figliuola , con il Refuo Signore . Antonio fu Ambatciatore per il detto Duca a Ssto Quarto, essendo fuo Configlier segreto . Girolamo fu dal Duca Alfonso Primo molto fauorito , che lo mando Gouernatore di Este in tempodi guerra, etumulto . Filiafio fir Arciuescono di Rauenna . Filos , e Lattanzio ambi Vescouidi Aicoli ; e Lattanzio si trovo al Concilio di Trento . Flamminio fu Vescono di Campagna 190 ! Se ilfopraddetto Autore anesse posto ordinatamente la genealogia, si potrebbevenire in qualche cognizione , le queste famiglie suddette si distaccassero da' nostri Giocolidi Fiorenza, chevengano adessere più antichidiquegli di Ferrara , poichè secondo il sud detto AutoreRoffredo potea fiorire nel 1070,, nel qual tempofioriuano de' nostriGio- coli , Martino , Petrone dettoGiocolo, eGiouannidetto Bonizzofigliuoli di Fiorenzo, comesipuò vedere dalnostroalbero; manon auendo noi altra cognizione , pafferemo a' noftri di Fiorenza , dimostrandonecon le scritture l'albero . Petronedunque fu il progenitore di tutte le famigliedella Rena , de' Giocoli di S. Mar tino , vicinoa S. Procolo,detti poiGuicci, epoi della Rena , e de' Giocoli , o Giochi dí Porta. Delqual Petrone furono figliuoli Ildebrando , e Giouanni , come filegge neli Archiuiodella Badia di FiorenzaCaffN num.75. per rogiti di Florenzio . D'lldebrando non vegghiamo generazione; mabensì diGiouanni, il qualegenero Florenzio padre diGiouanni, detto Bonizzo, di Martino , e di Petrone, detto Giocolo, che generó Giouanni , cometutti si legganonella Caff. N. del detto Archiuio alnu. 63. num.42.55.cnum.30. &Ioannes fil. loculi de PortaS.Petrial num. 48. edalnum. 39. fi legge Martino , e Giouanni figliuolidi Flerenziosuddetti , tuttiistromenti rogati per manodi publicoNotaro . DiMartino nascano Gerardo , e Pietro , detto Giocolo , che furono i nipoti diGio- colodi Porta , comesi è danoi prouato di sopra; e questitali fi leggano alla soptaddetta Caff.N num 52. A Di Pietro , detto Gioco , fu figliuolo Rainerio , che fu padre di Gherardo, e di Vgo, da' qualivenneroiGiochi di Porta , che peressere spenti, non ne parliamo , secondo il nostro coftume; e questi si leggano alla Caff. O. num. 5. della suddetta Badia ,Caff. BB, num.4.es edalla Caff.Qdel fuddettoArchiuio num. 12. fileggeBrancafil. olim Ardiman- niJoannisGerardi , &Bellitia eius vxor . Ma passiamo a' Giocoli della Rena , edi S. Martino , oggiviuenti . : DaGiouanni , detto Bonizzo , nafce Morando, detto Morandino , padre di Ardiman, no , comefilegge alla suddettaCassetta N. num. 22. e questo fu padre di Bernardo , pro- genitore della Rena, e di Gioco, progenitore de Giocoli di S.Martino detti Guicci.e confronta conquello, che dice RicordanoMalespini al cap.57. IGuicci stauano presso alla Badia di Fiorenza; edal c.141. Ei Guicci ebberotorri più basse nella via , che và da SApollinarea S.Giouanni ; sì che dell'vna , e Faltra famiglia da sinoi parlerà . Ber- 47I Bernardo di Ardimanno con isuoi discendenti , sonoPadroni delle Chiese di S. Marti - no a Farneto , edi S.Stefano a Pitella, insieme con ilVescouo di Fiorenza , per la vendi- ta , chegli aueua fatta Ardimanno di Farneto nel1236. e però non è marauiglia fe nelle Bolle diPapa Pasquale Secondo, si faccia menzione de Longobardi de Arena nel Vescouato di Fiesole, poffedendo questiGalisciano , il Colle , el'Arena finonel 1083. come alla Caff.O. n.8 . dell Archiuiodella suddetta Badia di Fiorenza , insegnandoci tuttigli Antiquarj , ed Iftorici , che la parola Longobarda ,fignifica Signori, come in altri luoghi si è detto. DiBernardonasce Ridolfo , che fu padre di Bernardo, come costa per rogito di Ser Simone fil.Dulcis in lib, Capitulorum 35. nell'Armadio delle Riformagionidel 1285. che dice Bernardus quondam Ridolfi Bernardı populi S.PetriMaioris . DiBernardodi Ridolfo nasconoBonaccorso, Dolfo,Gieri , eLasgia,per la quale fi riunirono questedue cafe , de ' Guicci , e della Rena , come sie mostrato di sopra , e ciò si cauadalle memorie del Senator Carlo Strozzi diligentissimo inueftigatore dell'antichi- tàal libroCC. a C.303. eda' rogiti di Bartolodi Lapo di Acone , edi Ser RufticoMoran- ducci. Gieri fu padrediDolfo,chegenerò Gicri dal qual nasce la linea de Marchesidella Rena viuenti , restando l'altre diquesto ramo estinte . DiGioco figliuolodi Ardimannonafce Rinaldo padredi Guicciardino detto Guic- cia, da cui preseil cognomede Guicci questo ramo , e ciò costa per rogito di Gugliel- model 1211. che fi conferua alla Caff.N.n.89. della sopracitata Badia di Fiorenza , ed an- cheperrogitodi lacobinori cui protocolli fi conferuano alleRiformagioni del 1218. Ealla Caff. HH. dell'Archiuio di Badia num. 11. fileggeGuicciardinus quondam RinaldiGiochi del 1283.&Rimbertino quondamRinaldi Giochi al lib. 1. de' Matricolati per Porta S. Maria fcritto in cartapecora, esistente nella Cancelleria dell'Arte della Seta ; eGuiccia Rinaldi Ghibellinofi legge tra Ghibellini confinati extra Ciuitatem al lib. 19, Capitulorum alle Riformagioni . DiGuicciardino dettoGuiccia , furono Piero , Naddo , e Vanni; i quali si veggano ne' Protocolli di Ser Bonaccorsoquondam Saluide Facciolis del 1298. chedice Petrus, &Naddusfratres ,&filij quondam GuicciardiniRinaldi populi S. Proculi, edinqueglidi Ser Bagiodi Ser Gianniquondam Galgani Boccabuedel 1300. si leggeVannes , Petrus fratres , &filiy quondamo Guicciardini populiS.Proculi,iquali Protocolli fi conferuano nell'Archiuio generale Fioren- tino; &Vannes Guicciæin populo S.Simonis , come ne' rogiti di Ser Opizzoda Pontremoli nel 13 10. &confinantes ad Domum D.Lasgia filia quondamFranchettiBenciueni , deRimbertimis , come cofta allib. delle Correzioni dell'estimo del 130 alle Riformagioni a c.75 . Pierus Guiccia Andreas eius filius Vannes de Guiccia , Iacobus , &Guicciardinusfratres , &filij difti Vanni , omnespopuli S.Proculi fiue S Stephani Abbatiæ Florentina; comedal libro del Chiodo clir tente nella Cancelleria della Parte a c.159. e157 Pierus Guiccia , Andreas eiusfilius, Vannes de Guiccia ; lacobus , &Guicciardinus fratres, &filij diftiVanni, i quali per essere venuti con I'Imperatore Errigo a Bandiere spiegate perguerreggiare la cittàdi Fiorenza, furono ban- ditidalladettaCittà , come ribelli , da' Capitani della parte Guelfa , come cofta dal- Ja Bolladella detta parte , cherogoGerardus Aldighieri deS Remigio FlorentinusNotarus dictorum Capitanorum diftapartisjub annis Domini 1312. Ind.1 1. die7. MenfisMartij; eseguita l'albero de- glialtridella Rena , oggi viuenti , chiamandosi tutti i discendenti della Rena , enon più de' Guicciper Lasgia figliuola di Naddo della Rena, che fu moglie di Piero Guiccifi- gliuolo di Guicciardino JOpyla554.3JRR Geri 472 : : A C Geri Marteinio Corfo Bernardo Gert bibelg C Franc. Doffo Focere Pazzino Picro Bernardoado7. Andrea 1 I .. b cons come 1 Giacomo Guicciardino 1340. 10 Gipsy un D -21 C Bonaccorso Diffoto. Geri Largia 1 σου CO {{{ { { Vann Naddo obupicroi 2 Boks } Bernardo 1260. Rimbertino Guicciard no detto Guiccia 1960. 1 1 1 : Vga1181 1181,, Branca 1 Adimanno AR RAAT RRRRRR Ridolfo 1220. попиленсер Rinaldo1220. Gerardo Bernardo 11800 ch EGUIC : או לי Rainerio 1143 Giouanni 10: Pietro detto Giocolo 1102. Gerardo 2.2 Dingeg corso Ardimanno Dossiqoneb pigor Giouanni Morando 1100. २० 31 よい に PetronedettoGiocolo Giouanni detto Bonizo 1060. 4 COU IS دد 2. : Ildebrando : :८ १८ e Pietro 1 T RANDOMMIS Martino 1062 . 6 but ORns છ AAROHM AAHI Fiorenzo 1020. 7 PETRONI Fiori nel940. Bib mun 4 J Questa 473 Questa suddettafamiglia àgodutointempo della Republica tutti i primi Magiftrati della sua Patria, come si vededal Prioritta , edalle Riformagioni ; maperche fuGhibellina,nonpotè farequellagranscenadigloria , chehannofatto molte altre ; ma bensì gliconuenneftare elule dalla Citta ; ondepoche volte si veggano di essa huomini , che abbino conseguite cariche di Ambascerie , se non Naddodi Pietro, che fu Ambasciacoreperla fuaRepublica aS.Miniato , nei gouernodelDucad'Atene; e BernardodiGie- riAmbasciatore a Bologna nel 1351. come allib. de' Capitoli ; e Piero di Bernardodella Renanel 1416. fu mandatoAmbasciatoredal Comunedi Fiorenzaal Conte di Vrbino , edaltroue . A'però illustrato questa Casadel nostro secolo Gieri della Rena, che a fatto vedere al Mondodiessere vn'altroMarte, mentre à resist to con l'arme del Re Cattolicoa' primi Capitani Franzesi , che s'inoltrauano a gran patial conquistode' RegnidiCatalogna , di Aragona , e di Valenza , come ogn'vno di noi e stato spettatore delle glorie diqueño grand'Eroe , per il cui gran valore il ReCattolico lo feceMarchese diGiouagallo , con riportarne l'infrascritto priuilegio . 4 : Philippus DeigratiaRex Caftella Legionis , Aragonum , utriusque Sicilia , Hierufalem , Portugallie , Nauarra, nec non Indiarum, ArchiduxAustris , DuxMediolani, Burgundia, & Brabantia ,Comes Habspurg, Flandria , REcognofcimus , Tirolis ,&c. notumfacimustenore præfentium vniuerfis . GaudetApexdumfulget honor , multiplicato honorerefulgetApex. Maiestas ReguminelargitionehonorumdignofciturRegia Pur purapluribus infastigio collocatis maiori nitetexcellentiaRegalisque attentiodumbenemeritos extollit,re- munerationequeprofequitur, quod Principum eft proprium , exequitur , facit , completque. Hinc eft , quodcum nihil aliud magis cordi nobisfit , quam virosnobis addictos speciali gratianostra infignire , cu- muloquefauoris nostri complecti eos præfertim , quos virtutis , ftrenuitatis , egregiain nos fideistudij , que fignapermultos annos in obsequionostro transaitos dedisse comperimus , atque inter hos, cumsesenoftris oculis Regijs offeratMagnificus fidelis nobis dilectus MilitumTribunus GeneralisGeri delaRenanofterins noftrisfupremorerum bellicarumpænes Nos refidente , Secretiorique , Mediolanenfis nostri ftatus Confilijs Confiliarius ,vnusqueapudnosexaddictis executionis Comitijsvulgo(Iunta deExecucion) Miniftris, acCapitaneusvnius exturmisEquitum leuis armatura eiusdemmetstatus, necnon adeaurata Claue Sere- niffimi Archiducis Leopoldi Auunculinostri defuntti,vulgo (Gentilombre delaCamera)multisequi- dem commendatusnominibus , quippequi quadraginta quinque integrosannos in feruicionostroinfumpfit Militiaadfcriptus , militari robore præditus ,expeditione , celeritate , attentione , executione , confiliocla- rus,nobis gratiffimus, cumpeculiarifatisfignomunificentia nostra profequidecreuwmus. Nosetenimnon latet quanta cum virtute , vigilantia , eximia attentione , nec non vita difcrimine , etiam no- torioNobispertot annorum curriculum inferuit in Belgicis statibus , vbi primordia deditMilitiafumptibus proprijs itidemin Germania , Italia , Sicilia , Mediolanensique nostrostatu primum Lombardorum Cohortis vulgo (Tercio) maiorAbzenfus vulgo (Sargento) infignia valoris libamına in Italia prestandopraci- pueque in Valle Telina , Sondiro , ac Tiranu , ubi dumin illisoccafionibus militiæ fummamgubernares , estimatudignissima obfequia magna cum strage bostis prastitit , glande Ferrea è Tormento minori , vulgo (Mozquetazo)emiffa ittus ,fi quidem totam Vallem Tellinam recuperauit , ob qua ac alia eiusmodi te- noris TribuniMilitum Generalis effectus , boc minus (fimulcum illoPeditum Capitanei aliquo tempore) per •nouem annos multa cum approbationefuorumGeneraliumgeffit in functionibus adilludspectantibus. - Necreticendum memorandum facinus . Postquam duobus relatis munijs fungens expugnationi oppidi deAyquassabfidionique Verrua , vbiicbus , manfit alysque iniunctisfolita virtuteinterfuit; inPedemon- tium fub anno 1628. miljus fuit iniuncto fibi regimine duarum Cohortium Neapolitanorum , Lombardo- rumque, ac quatuorGermanorum Turmis adimpediendum CafalıGallorum fubfidium , &in Vallevul- go (deS.Peyre)obuiamiuitHosticum trecentis pediribus vulgo (Mozqueteros) equitibusqueducentis locumunum,feu eminentiam vulgo (Puelto) occupandofuper viamPrincipem trecentisquinquaginta pallibus contraGallorum Exercitum ,ficque Hofti, nevitra tranfiliret,impediuit,quamuis enim illadietotis viribus progredi conatus fueritgladijs diftriftis dimicando adpedem retroferendam compulit , fequentique noite Valli , formam fecit erigere vulgo ( Trincheron) maneque dum se sehostis cernit interclufu defpeノ 1 474 defperans poffe tranfgredi ,retroceffitreliflis pluribus bellicis munitionibus , armis, &viltualibus , ipso militumTribunoGeneraliGeri de la Rena ad Galliam,ufque eum infequente; multisque per ipsumfuojue vinitis Serenis . Sabaudia Duce, tunc (qui aderat) magnamvictoriapartem ipfi Geri adfcribente,de quo Jeruitio tamspeciali nos ei gratias per litteras Regias noftrasdedimus,peculiariaque fingillatim pro co: pramia promerents plurimum fatis debita conceffimus . Deinde Casali obfeffo per Balbafiorum Marchionem missus peripfum cumGermanis adCollemoccupandumfecumferendojeptem Equitum Iurmas,deindeNeapolitanorum Valli tuitioni addictus roborefemperidem, ac vigilantiacapiteictusman-- fit ferreaitidempila, vulgo (de ve Mozquetazo) dignus obrelata, cui aMarchionede Sanita Cruce gubernante multa noftri peculiaris feruity , &in Mediolanenfi, &in Belgicis ftatibus committeren- tur, dictisque iterum eiufdemmetMediolani noftri status habenisDuci Ferie, pervocatus & Belgio,ob rumores Pedemontis ab anno 1631. bis Tribunus Militumeffectus fuit , & quidem ex Cobortibus maio115 æftimationis , finarium deinde influidius venit anno 1633. inAljatiamcum iplo Duce tranfiuit, ommbufque illuc oblatis occafionibus interfintfcilicetcaptionideReinfelt subsidiode Brisachlata , prefer- timque noftro nomine in ea conftantiacumBaroneRenach, qui nomineSereniffimi Ferdinandi Impera- toris 11, nostri quondam amatiffimi patruelis , adftitit , atque ob idGustauus Horn obfidione abftinuit . Defuncto deindeDuce claro cumPrefecti Mediolanenfisftatus tenens Sereniffimus Infans Cardinalisfrater nofter olim charisfimus , atque amatiffimus ei tulit, vtaffifteret in illo Exercitu (id expedireferuitio nostro visum) eumque nominanit Caput duarum Cohortium peditum alteriusGermanorum vulgo (Regi miento) illiufque EquitumBaronis de Sebach, vt conduceretcas Monachum verfus cum eaparte mili- tiagentis noftra , que Ratisbona captioni adftiterat . Pofteaillum mifit cumLegationeadDucemBauaria apiftolisque credentialibus adres diuerfas (cruity noftri pertractandas ,petendumque tranfitumvnio- ni Exercitusfui cumillo Serenifs.nunc Imperatoris Regnantis Consubrini noftri amantissimi (tuncHungaria Regis) ficut effectiuè adunatifunt omnibu/quepattis redyt , Belgiumque infecutusest ipfum Charif- Jimumfratrem noftrum, &fœlici, fautyjimaquesila Victoria deNorlinghemidtotum, quodfibiiniun- Etum eft cumMarchione de Leganes compleuit,fpecialiterque commendatus afratre amantiffimo adbanc noftram Aulam Regiam venit , statimque virum huiufmodidecreuimus non otiofum in noftroferuitio ef fe, ideoque ex ordine nostro Regio tormentorum BellicorumGubernator bis, totidem Capitaneus illorum Generalis extitit primum in ExercituGuipuzcoanoinoccafione obfidionispropugnaculi Fonterabby , li- berationeque eius a Gallis , deinde Exercitus vulgo (de la Vanguardia) in Catalaunos conflati, tertio ExercitusAlfatia , quarto Exercitus inGalliam expeditijub Marchione Balbafiorum in occafione recuperationis Fortality de Salles , vbi laborefummo, etiamcumnotorio vitadifcrimine priftina virtutis documenta ronouauit. Quanta verocum faisfactione nostra in bifce Hispanicis expeditionibus inferuie- rit , quamquegrata nobis obfequiapræftiterit, pracipue dum armaComiuatumque Kufjellionis , &Leritaniagubernauitfuperuacaneum eft dicere . Hocprobet Diri altimationem per nosfaltam suban- no 1642-1plum Capitaneum Generalem bellicorum Tormentorum Exercitus jub nostraRegiapersona immediatis auspicys dufti , Tribunumque itidem MilitumGeneralem Catalaunici Exercitus fimulfuiffe in Tarraconenji objidionejummajeje constantia geffige , aejuntioque Comerabili Neapoli Gubernatore, Capitaneo nojiroGeneraliillius Principains Exercitumillum gubernaffe , detentumque aMarchione deLeganes Deputatumque Gubernationi Gallisa Flavia vulgo (Iraga) fuorumquefinium,partisque Exercitus nonspernenda, peditatus , equitatus, bellicorumqueTormentorum illicremanentium,infjuque nastro anno 1643. per ner nobis adjtuit , vt confiliarius Belli, confilio etenimjuo vii ,&perjonam Juam circa Nos effe voluimus , quod idem infequenti anno effecit,exordine etiam nostro ; Ileridam gu- bernans fibi iniunctum habens regimen Gallica Flauise , Mequinenze , Moncouy , Finiumuniuerfo- rum , demumque eo proxime clapso 1646. cumMarchione Leganesioin lleridaprofectus eft fubfidium , vbi vnus ex eiusfobrinis decidit interfellus . Nec defunt fraterna persefolumpromerenti tantum obfequia; fiquidem Oftauius vnus corumpeditura Capitaneus dum exifteret, &inMediolanenfi , in Belgiers (tatibus inferunt;pofteaque Capitaneus Equitum diuerfis occafionibus in ipfo Mediolani statu, vbi diemobije,interfuit . Rioolfufque alterfrater in Germania peditum , etiam Capitaneus fuit , deinde Equitum Sereniffimique Ridolfi Imperatoris de aurata Claue infignitus , dum eljet vulgò (Gentilombre de laCamera) viti- mumdiem claufit . Cum ergo tamspecialiter inter alios benemeritos existat,&cam dignusnostraRegiagratia diftus mi- litum Tribunus Gener. Geri de la Rena ob relata nouis idfignis declarare non abnuimus imò libentiffime cius precibus iuftis cenfuimus annuendum.confiderata objequiorum prafticorum abipsoqualitate magnaq; eius in Nos fide,ac deuotione,ardentiq;nostriobsequis euehendi defiderio,ficq; Marchionatustit.&hono- rem.fendumq; loci,jen . Oppidi Gionegaliin Pron. Luneg. fitum,modo quo infra declarabiturfibi perNos con. 475 conceffa,adipfius instantiam, obsequiorumquefuorum intuitu inMagnificum fidelem nobis dilectum Sena- toremD.Antoniumde la Rena fratremjuum , filiofque , ac defcendentes mafculos difti Senatoris transferre benigne tauimus , cum a prenarrato Militum TribanoGenerali Geride la Rena expofitum nobis fuerit fe prole,que ci indiftis feudo, tituloquefuccedat, carere, ideoquefupplicatum, vt in persona memorati fratris Jui filiorumq; acdefcendentium juorum bocce Diploma nostrum expediri iuberemus; quodlibenter præstitimus proutpraftamus.T'enore igitur præfentiumde certafcientia Regiaq;&Ducali authoritate nostra delibarate, confulto, ac exgratisspeciali,maturaq, Sacri nostri Concily accedente deliberatione,ac alias omnimelio- ri modo, iure, via, caufa, &formaquibus melius, validius, &efficacius fieri potest , &debet eidem Senatori DonAntoniode laRena predictumlocum,jen oppidumGiouagallı in Prouincia Lunegianasitum Regiono.. Stro dominiofubiecens a nostroq; ftatuMediolanenfi dependens Marchionatus relato titulo, &ornamento de- coratum cum territorio, iurifdictione , locis Caffinis, Villis &possessionibus, aquis, acTurribus, aquarumq ; decurfibus,pasculis,&nemoribus, ac bonis cultis,&incultis, datys, emolumentis, hominibus vassallis,vaf- fallorumq; redditibus , pedagys omn. bujquepertinentys diftifeudi &eius territorij, &quatenus fe exten- dunt,&extendere poffunt tam deiure,quamde confuetudine confinia,&pertinentia, aliorum d. territorij cumterritorys ei anexis,&cum turibus,dictionibus, honorantys, franquitys, regiminibus, dignitatibus, con- fuetudinibus ,prouentibus , redditibus, vtilitatibus, praeminentys, tuertatibus, honoribus, exemptionibus, priuilegys, gratys,furnis,fornacibus, venationibus,pifcationibus ,fuccessionibus , homagio, &hominibus ciufdem loci, &pertinentiarum,&eius Pretori, &injdicentibusin ipfo locojuppositis, &obedientibus, & obedirefolitis,&confuetis,acauctoritate deputandiPratorem, &iudicentem, aliofqueOfficiales , &alia exercendi,&faciendi in omnibus, &peromniaficut,&prout proprietas,&naturafeudi difponit,&Came- ranostrapredictespectat cummero,&mixto Imperio libertate, &potestate inomnibus prout, &quem- admodumadCameram noftramspectat, &habemusind locoGiouagalliprose suisq; filys masculis , ab eis descendentibus masculis vtriufq; eorumper lineam masculinam legittimenatis, velpersubsequens matrimonium legittimatis ordine primogeniturajeruato ,itant unus tantumfemperMarchio , &feudatarius fit, nomineturinperpetuumfeudum rectum , honorificum, nobile, ac gentile damus, donamus, acliberaliter elargimur, atq; ipfum,&præfatosfuos defcendentes (proutfupra) de do feudoGiouagalli cumMarchionatus situlo,&honoreiuxtaformamDecretorum status nostri Mediolani,&tamveteris,quam noua fidelitatis in- uestimus,transferentes inpradictum Senatorem DonAntoniumde la Renapro ipfo, predictis eius defcen- dentibus,utfupra omneius, omnemque aftionem,&juper donatis,&feudatis; Conftituentesque ipfosPro- curatores in rem nostram,ae ponentes in ius &ftatum noftrum,&Camera nostra antedifta, falus tamen, referuatofempernobis , acin d. statu nostroMediolanenfifuccessoribus noftris , iure nostri diretti dominij , Juperioritatis, &homagij, &alterius cuiufcumq; tertydecreio maiorisMagiftratus, trafta qualdorum, bla dorum,&ferrariftia,gabellafalis,hosp tationibus fiueallogiamentisMilitum,&ftipendiatorum, acomnibus alys iuribus , &honoribus in feudis Dominofuperiori tamdeiure quamexformaconstitutionum, decreto- rum, &ordinum , acconfuetudined. nostri statusinfimilibus conceffionibus referuarefolitis , &confuetis , quehicprofufficienter expreffis haberi volumus , feruataque natura feudi . Ea infuper conditione , quod prafatus Senator DonAntonius de laRena mfra annum adie datapræfentium,&antequam poffeffionem dictifendi capiatinmanibus IllustriufimiGubernatoris nostri difti status , acdominyMediolanenfis ; dicti vero eius filij,&descendentes masculi (proutjupra) quotiefcumque cajus poftulauerit nobis, &fuccefforibus noftris in d. statu, velanobis,Jeu ab illisfacultatem babentibus debitum fidelitatis,&homagy iuramentum praftent,præftareq; teneantur,inuestituramq; de ipfis petere; Nofque etsuccessores nostros (Dijupra, pro ipfo fendo recognofcere.Decernentes bancnoftram conceffionemfic vtfuprafactamfemper,et omni tempore vale- reset tenere effectumq; fortiri,et obferuaridebere . Supplentes quofcumq defectus, tam iuris, quamfacti, et cniuslibet alteriusfolemnitatis intrinfica,et extrinjice, ac formalis a iure, vel confuetudinerequifita,fi qui forjan in præmiffis, vel aliquopræmissoruminteruenire debuiffent , dici , aut allegari poffent . Nonobstan- tibus legibus , statutis,Decretis, constitutionibus, reformationibus ordinibus , aut confuetudinibus d'Eti fla tus, etprafentibusdifponentibusTerras, et Villas ditti status non posse cuiuis alienari,et in Forenfes,fiue non jubditostransferri , prafertimque decretis Mediolanenfis Dominij , et alys omnibus quibufcumque , tam ins genere,quaminfpecie in contrariumfacientibus, aut aliam formamdantibus , etiamfi talia effent de quibus Specialietinuidia mentio bisnostris effet facienda.Quibus omnibus,etfingulis eorumtenores hicpro infertis,et Specifice declaratis haberi volentes quatenus bnic noftræ conceffioni obstarent,feu eius executionem quomodo- Libet mapedirent ,feuretardarent hoctantum in partederogamus, et derogatumeffevolumus etiubemus . Mandantes propterea Illuftrifs Gubern. nostro presentis,etfuturisPrefide,et Senatui,PrefidibusetMagistris Utriu que Magiftratus, Thefaurario noftro generali, caterisque Officialibus , etsubditis noftris Mediolanenfis Dominy ad quosspectat , etspectabit , ut præfatum Senatorem DonAntonium de la Rena, feu eius le- gittimum Procuratorem , et mandatariumin pranarrati feudi sursum , reddituum , utfupra actualem 0002 polles- 476 poffeffionum ponant, &inducant, pofitumque, &induftum manuteneant, conferuent, &defendant, ac manuteneri , conferuari ,&defendifaciantper quofcumque. Necnon , & ipfum pro Marchionedicti Giouagalli ,fuofque fucceffores,vifupra habeant , teneant , reputent , bonorificent, atque traffent, il. lofqueinter ceterosMarchionesdictiftatus numerent,fuumquelocum, gradum , &honoremipsistam- quam talibus Marchionibus , dent,tribuant, feruert. Has nostras inuiolabiliter obferuent , exe- quantur , obferuarique , &exequifaciantper quos decet. Nonobstantibus, vt fupra quibufcumque in contrariumfacientibus . Nulli ergò omnino hominum liceathanc nostra conceffionis , &inueftitura feudalis , &tituli Mar- chionatus paginam infringere , aut eiquouis modo contraire,vel venirefub grauiffima indignationisno- ftrapæna,nec non mulitamarcarumcentum auri puri , toties, quoties, contrafactumfuerit, quarum dimidiam partem Regio , &DucalıFifco, seu erario noftro Mediolanenfi , alieram vero partileja inre- miffibiliter applicandam , &exigendam effecenfemus . Declaramusqueprædictum SenatoremDonAn- tonium de la Rena,iam hicfoluiffe integram dimidiam annatam, &antiquam , &denouo auctama nobis impofitam adpradicti fendi, titulique conceffionis gratiam pertinentem , itidemque memoratum TribunumMilitem GeneralemGeri de la Renapro translatione locummet feudi titulique in diftumfratremfuum perNosfibi concessa debitam dimidiam annatam exoluiffe, Nec non omnes ipfius Senatoris D.Antony de la Rena in dictisfeudo ,ac titulofucceffores ,priufquamin illorumfruitionem intrentfolu- turos effe dimidiam annatam , quæ adillosfpeftauerit iuxtaregulas dicti iuris . Harumteftimonio litte. rarum manunostrasubscriptarum, Sigilli nofiri appenfione munitarum . 2 DatisMatriti trigefima prima die mensisAugusto anno aNatiuitateDomini millefimo fexcentefimo quadragefimofeptimo . 10 el RE! 4 Questosuddettopriuilegio si conferua appreso il Marchese Tommaso dellaRenain autentica forma, da mefedelmente ricopiato nel modo che sopra . 2 Ese la spada diGierideila Rena , tu sempre da elloagitata ; cosi la penna diOraziodi Fulurodella Rena non stette inozio ; te quella fu sempre intenta a ferire per aumenta- re le palme all' Auguttissima Cafa Auftriacasquetta ancora fu sempre applicata indefcri- nereleglorie Auftriache , contatta la loro Monarchia , vedendosidieffo in grossovolu- me , appresso i fuoi eredi; ed oltre di questo compole con el attissima diligenza lavita diFilippo Secondo RediSpagna . Nequi fermotii la mai itancata pennadiOrazio,poi- chè volte anche comporre la profapia deiSaluatore del genere vmano , con quelledi tut- tii ReemaggioțiPrincipidel Mondo, la quale fi leggeappresso isuoi eredi. Compo- seanche divago, e di politico en trattatodi 25. lettere a diuerfi Personaggi, nelle quali si sentano notizie curiose , e molto erudite . Vedesi ancora una sua Rappresentazione in versi , che spiega tutta la vita di S. Galgano ; edvn'altra in cui ti descriuetutta la vita del B.PietroBelfredelli ,del quale fuerede , ed è Ferdinando della Rena Prouueditore delle Fortezze per S. A.S con portare il cognome de' Belfredelli , figliuolo infiemecon ilCa. pitan Cosimo della Rena del sopraddetto Orazio , il qual Cosimo è tra' piu famosi An- tiquari delnostro secolo , e questitengano tutte le sopraddette opere diOrazio, insieme convnadiligentissimaserie de Velcoui , ed Arciuetciui della Chiesa Fiorentina , e di moltealtre , il sopraddetto Orazio padre de suddetti vinenti , oltre essere gran Scrittore, fubuon politico , e pero elettodal SereniffimoGran Ducadi Toscana persuo Segretario , nella qualcarica leppe acquistarsi conle fue dolcimaniere l'vniuerfal amore , e stima ; eperò lacittà diSiena , etutto quello stato l'applaudiua a maggior segno ; e perchevoleua , che in perpetuo fi conoscesfe la stima , che quello stato taceuadella fuapersona , lopriuile. gio;eperche i suoi meritierano infiniti , volse , che ipriuilegiancora si estendessero in tutta la fua pofterità , e discendenza in infinito ; ondenon sideue tacere questa bella marca di onore , di stima , e di riconoscenza , della quale la Nobiltà Senese volse , chene apparisse , come ne appariscel'infrascrittotenore . IL 477 IL COLLEGIO DI BALIA DELLA CITTA' DI SIENA , R.Iconoscendolacittà di Siena il merito, ed il valore del Signor Orazio della Rena Gentiluomo Fio- rentino , eSegretario del Sereniffimo GranDucadi Toscananostro Signore, negli effetti , cheper Suamanocontinuamentesi sentanodalpaterno amore, e benignitàdell'Altezze Sereniffime; e quanto egli abbia sempre affettuosamente adoperato inpro di questo Vniuersale . Eperciò volendo il Collegio nostro in nome publico mostrarglienepiù espressofegno digratitudine conquestedimostrazioni, chesuole Jareverso coloro ,i quali non ordinariamente onora , estima . Di qui è , chedimotoproprio , esenza richiestadipersona alcuna , con participazione di Sua Altezza Sereniffima , tanto in virtùdelleprefenti Lettere,quantodi nostra deliberazione de' 21. delproffimo passato mese d'Ottobre, ottenutacontuttii votifauoreuolidi vinavoce, ed in numero(ufficiente congregati ; Concediamo , edoniamoadettoSigno- re Orazio , efuoifigliuoli ,edifcendenti maschi , e di legittimo matrimonionati, la Ciuiltà di Siena , con lafacultàdipotere conforme agli ordini, godere tutti i priuilegi , immunità,preminenze, egiurifdizioniJolite . Volendodipiù , chelapersonadel suddetto Signor Orazio fiareputata , s'intenda , esia , comese at- tualmentefofle rifeduta nel SupremoMagistrato della Signoria , etutto in ogni miglior modo . Eperciò abbiamo commello, che sifaccino lepresenti sottoscritte, efegnate con il nostrofolito Sigillo . Date in Siena nel Palazzopublico della nostra Residenza il dì xxır. di Nouembre MDCXXII. : : Ventura Borghesi Cancelliere, 01 こ : Questopriuilegio si conferua appressoi suoi figliuolicon il suoSigillodiCera, con l'impronta della Lupa, ad esso pendente inCartapecorina . Imparento la famiglia della Rena conle più colpicue, enobili di Fiorenza come furono gli Albizi , da Cignano , Rinucci , Bongiannelli , Cedernelli , Medici , Brunacci , Squarciasacchi , Cerchi , Mangiatroie , da Combiate, Belincioni, Bentac- cordi ,delBianco, NobilidaVicorate, Bardı, Erri, Doni, Visdomini, Ricci , Loccacci , Falcucci , Cardinali , Beccanugi , Vguccioni, Strozzi , Lamberteschi , Pucci , Dazzi,Corsini, Cambi, Serzelli, Quaratesi, Rucellai, daRabatta , Malchiauelli , Martellini ,Gua- dagni , Altouiti , Neretti , Zati, da Diacceto, Adimari, Infan gati,Mormorai,Bui ni, edal ис. 478. FAMIGLIA DELLA CIЛІЛ L'Offeruazione formare un'Atfioma macftranell'antichità ditutte le cose, chec'insegna tutti icognomi Pinsegnabile delle;onde famiglie conquesta , sonosiperpuòlo piu pigliati , o da' nomipropri delle persone piu cospicue diquella profapia , oda' fopra nomidialcunedi effe, oda luoghi , chehannodominato . Nella presentefamiglia dellaCiaia , non trouone per le loro scritture , nè per niuno Archiuio efterui stato questo nome, opronome; mabensì vnCastellochiamato laCiaia, postonel Piuiero di S.MariadiMaianonellaDiocesi Aretina , non lontano dalla cittadi Arezzo, che sei miglia . Diquesto sono andato rintracciando tutti quegli , che sopra di essoebberodominio se seda questi poffeffori nafcesse quel primo Rainerio, che fitroud nella citta di China , i cui difcendenti andarono ad abitare la cittá di Siena , douegode- rono , egodano tutti iprimi gradi di quella nobiltà con splendore non mediocre , auen donelprincipio del loro arrino imparentato con se primarie famiglie didetta cittàdi Siena , come si proueta appreffo. Ipoflessoridunque della Ciaia , con il Casale di Lucignano (perquantolescritturedi Arezzo ci moltrano) furonoAdeodatodi Donato, Ridolfodi Farolfopadre di Gifolfo, Pietro di Rainerio padre di Bofo , i qualitutti fiorirono in tempodiOttone Primo Im- peratore, come sicanadall'Archiuio della Badia d'Arezzo al lib. 1. in cartapecorina, alla Caff.S. num. 20. e alla Cafletta O. num.3.10.23.25.27. Se Adeodato , Farolfo , e Raine rio foflero fratelli, cio non pofliamo assicurare per mancanza di scritture, mabensì con lescritture sopracitate , potliamoafferire , che cialcun di loroauena la sua porzione in dettoCastello , in Lucignano , ed in altri a quello della Ciaia annelli , e che secondoi tempipoteano i suddetti eflere figliuolidiDonato, chepote horire del 920. ondeda que- ste cognizioni formiamo l'infrateritto albero; essendo indubitato , che Adeodato fia fi- gliuolo di Donato , costando cio dal lib. 1. del dettoArchiuio già addotto , doue si vede presente con altri nobili Aretini advn'ampia donazione, che fece Guglielmo Arcidiaco nodella famiglia Azzia alla topraddettaBadia ,che fu l'anno quarto dell'Imperiodi Ot tone Primo , cone allo . 1. fopracitato ... i DaAdeodatonalce Roizone , quale sitroua presentecon altri Signori Aretiniad vn feudo , oCanone, chediede l'Abbate del fuddettoMonafterio aLeone, eGio: figliuoli diBarunto l'anno 1010, rogato daGio e cio fi conterua nella Caff.O.nu.23. furono pure figlinoli di Adeodato, Riccardo , Vgo , e Gerardo , iqualifi leggano in piú istromenti, posti nellaCaff. B. num. 10. e 15. questo rogato da Andrea nel 1029. el'altro da Rinieri nel 1021. Di Roizone suddetto nasconoFattojeGuido. Tattovendéla sua porzioneconBofo, •Gifolfo fuoi Confobrini del Castello di Lucignano alla Badia fuddetta nel 1040. e futal contratto rogato daAndrea, efi conferua fino ad oggi nel prefato Archiuioalla Cafl.O. num.3 . Guido non fi troua ,che vendessela sua partedellaCiaia , anzi , che ne restaise padro- ne, nonvedendofi, che ifopraddetu specifichinolaCiaja ; ma bensì ilCafale di Luci- gnano annessoal detto luogodellaCiataseli vede , che Guido folle capodellaCasa , e cometale foffe fatto Senatoredelta Republica Aretina , eflendosi sempre accoftumato in detta Città , che il più vecchiodella famiglia goda il primo grado , come si fa a' giorni nostri ; e tale dignita si vedeessere da questo conseguita l'anno 1032. comefilegge al lib . primo del sopracitato Archiuio fol.37. perrogitodi Martino. Guidoil Senatoregenero Teuzone, Rainieri, Pietro , e Rolando , iquali tuttisilegga. no in varjistromenti, che fi conferuano indetto Archiuio nelle Caff. O. num.2.44.C77. A.num.62.rogatida Pietro nel 1079. edaMartino nel 1076. Ma perche solamente di Teuzoneveggo figliuoli ,nel quale fi fonda tutto l'albero non interrotto; però diremo , chedaGuido nacque Teuzone , come fi prouada un contratto esistente nel suddettoAr- chiuio rogato per manodi Pietro nel 1092. del mesed'Agosto . Da Teuzone nafce Vgo, il quale vnitamente conErmellina sua moglie, Ranieri , edVguccione suoi figliuoli , donanoa' Monaci di Badia la comodità dell'acque del fiumeCastro del 1115. al tempo del ReErrigo, rogatoda Guido NotaroCaff.O.num.78. i quali Rainieri, ed Vguccione del 1124, vendanoa Monaci della sopraddetta Badia alcuni beni postinel Castellare , o Co- 1 479 Comunedi Agazzi , comeper contratto esistente nel detto Archiuio , rogato daGu- glicimoNotaro ... 4 1 Quisi fermi il Lettore, acciò informato venga in cognizione di questa famiglia . Deuesitapere,che l'antichiffima cità di Chulifatemprep eteta nella sua diminuzionedagli Oruietani , da Perugini , da Senesi , e dagliAretini. Finodell'anno 986. gli Aretini pretendeuano la dettaCittà ; la quale più volte si era folleuata ora afauore degli Aretinis ed oraa fauoredegli OruietaisondegliAretini pro- curaronoditenere inquella Cittàde loro púabili uomini, che nellaloro Republica aucifero ; eciò ce l'addita il P.Ciattinelle fue iltorie ai Perugia al lib. 5. della 4. parte... Dicendo ancora , che i Perugini del1986. fi occuparonotota mente in acquietare itumul- ti della città di Chiusi, iquali erano fomentati agliAretina, e dagli Oruietani, e così con Patlistenza de' Miniftri Peruginisi pac fico quema fazzione , che l'vna era assistita dagli Aretini , e l'altra dagli Oruietani . Nel 1005 poi dice il medesimo Autore , che non si tosto Errigo Imperatore voltò le spalleall'Italia, cheiCoiufini noncomportando volen- tieridi essere soggettiagli Oruietani,eda Perugin perfottrarsida loro,si confederaro- nocon le città di Siena , e d'Arezzo , ed a queste sisoggettarono; manel 1016. Papa Be- nedetto reftituiChiusi in manodegli Oruietantede' Perugini ; onde questi poifi confe- derarono con i Fiorentini per vendicarsi contro gli Areumi , Senesi , e Pifant; econ callega i Fiorentini costrintero iFiesolani difesi dagliAretini , eda' Pitani, di abbando- nare Fiesole , edabitare Fiorenza net 1018. Dauan aggio il suddetto Autore al lib.6.del- la4.partedice, che nel 1084. seguirono varie rivoluzioniperrispettodiChiusi, la qual Città quanto più dagliOruietani,eda Perugini eramantenuta soggetta a' Conti Bouac- ciani,tantopiu da' Senesi confederaticon gliAretini,ePisani era combattuta; enel 1091. forprefero i Senesi congliAretini Chiusi,della quale vicinanza sospettarono iPerugini, egli Oruietani ;ma l'anno venente fu ritolto aloro ,ereso a' ContiBeuacciani; mapoi alcuni de' Chiusini , essendo nimici di que' Conti , con l'intelligenza de' Senesi edAreti- ni veciserotutti idettiConti, saluandosiapena in folo fanciullo trafugato da vn Serui- tore de' Manenti di Chianciano parenti de' Bouacciani ; e cosi Chiusiritornò alla parte Imperiale, il che dispiacque a' Perugina, edOruietani , i quali fecero ogni sforzo ,e lo ripresero con fare strage crudele, e decapitare iCapídella folleuazione, edi seguaci dell Imperio furono esiliati , i quali si ritiraronoparte inSiena , e parte in Arezzo . Ma nel 1097. affediarono Chiusi gliAretini , Senesi , e Pisanı; il qual fu liberato con il fauore di Corradoda' Perugini , e confederatinel 1098. Alib. 7. il suddettoCiatti dice , che nel 1170. i Senesi confederaticon gli Aretini , e Pifani per trattato s'impadronirno di Chiusi , con far prigionealcuni de Principali ;il che moltocommoffe gli animi deglialtri popoli Toscan ;ma con un trattato di pace, ebberogli Aretini vna parte del Territoriodi Chiu- per il che restarono quieti , e mai piu pretefero sopra la dettaCittà Ritornandonoi al filo dell'alberodella Ciaia ; dico , cheGuido suddetto della Ciaia , comehuomo di gian giudizio, ed autorità , fosse dalla sua Republica Aretina inuiato a Chiufiper affiftere a quegliaffari , comegli altri fuoi discendenti , i quali poi in ricom- pensa conseguisseroquella nobiltà , come era folito farsi adaltri Ambasciatori . Edi fat- tonoi vegghiamoRainerio suddetto figliuolo di Vgo di Ieuzone di Guido Senatore , chiamarliChiusino , comein vn'istromentodi permutazione di beni , che fa con la fud- detta Badia d'Arezzonel 1129.rogatada Viuiano, nel qualefilegge alla Caffetta B.nu. 67. di quell,Archivio Lamandina tua moglie , godere qualche residuodibeni in Arez- 20, conla fua porzione del Castellodella Ciaia . Tutte queste notizie corroborate da scritture autentiche , furon moltoben confidera- tedaBelifario Bulgarinidiligentissimo Antiquariodi Siena, che l'approuò per indubitate; c lepose nella relazione , che fa dituttele famiglie Senesi ; formandone vn succinto ragguaglio con mandarne a me medesimo unacopia , che ancora conferuo nella mia gran lelua al tomo 4. Daliopraddetto Rainerio fatto Chiusino, che fu fratellodiVguccione, e da Ermelli- natua mogliedella gran famigliade' Conti Guidi nasceCristoforo , il quale generò quel Guido , checon la sua sommaprudenza l'an. 1230seppecomporre l'intestine discordie , che vertiuano fra gli Oruietani , eChiusini , nella quale impresa , acquisto tanta lode , c tiputazione, che nella citta diChiusi , ottenne , e conseguitutti gli onori , e gradi che : godeua 480 godeua la prima famiglia diquellaCittà; esali per mezodiquest'huomola famiglia del laCiaia in tantocredito, ed in tanta stima , che nonvi era inComusichi l'uguagnaffe, co meloteftifica ilsuddetto BelifarioBulgarini ; elo conferma maggiormente un'autenti. ca fede cauata da' libri publici dell'Archiuiodi Chiusi da Ser AgnoloBolti; la qualeda uantaggiogiuftifica oltre il fatto diGuido, la potenzadi Rinier il figliuolo, ilquale nel 1232, fuAmbafciatorealla Republicadi Siena a stipulare in nomedella sua Patria Lega con il publico reggimento di quellaCitta; ed Andrea suofigliuolo fu Confaloniere di Chiusi l'anno 1250. come ancheMicheledi Andrea diRinieril'anno 1288. rifiede nel fud- dettofupremoMagiftrato , Andrea di Michele di Andrea fu huomodigran valore, epe ro inChiusi merito molte cariche , edignità ,vedendosi risedereConfaloniere l'an. 1321 Masopra tutti rifplende Antoniodi Andreadi Michele, che con lefue ero che azzioni resefamosoatutta laToscana, sostenendopiùvoltenonsolamente lasupremadignità, edinparticolare l'anno 1388. ma ancora comandando , edapropriespese conducendo yna compagnia di caualli in aiuto della Patria ; eNiccolosuosigbuolo emulo dellegio riose azzioni del padre si diede totalmente all'arme , ilquale diuenuto huomo celebre , e Capitanodi grangrido, fueletto Potestà in più Città ; edin Reggiodi Lombardia, fece vedere il fuo valore , mentre riceuèdatutta quellaCittàapplausinonordinari per la fua otsima condotta mostrata in tal carica . El'Azzolininelle fue pompe Sanesitin 27.10 conterma,citandouna letteradella Republicadi Siena, scritta alDucadi Ferrara, la qua- Je fi legge nelDati al lib.3.delle sue Epistole . Consegui ancora lui la fuddetta dignita di Confaloniere , e nominatamente l'anno 1430. enel 1440. fermo in nomedella Patria I'vitime Capitolazionicon l'inclita Republica diSiena , nella qual Citta scasandoda quella di Chiusi, passarono adabitare Antonio, ed Agnolo suoi figliuol ; isuccessori de quali continuamente hanno goduto i primi onori di quellanobiltà; edAntonioall'anticanobiltàci- uile ,aggiunse la Signorile ; essendosi precedentemente ace casatocon la Signora Mellina di Stribugliano , che cog mefucceditrice, ed crede de' suoiprogenitorian tichissimi Signori di MonteOrgiale,edi Stri bugliano , portò questa ereditaria Si- gooria , nella suapofterità della Ciaia . Tuttoquesto si fonda nelle scritturediChiusi , edi Siena , tutte da mevedute , riceuute : au- tentiche per manodelfuddettoNotaroSerAgnoloBofti, edalicNotuledeldottissimo Bulgarini sopracita- to; epercio fi mostra di questa illustre famiglial'infrascritto albero , : 1 e 1.3 ¥13 Tipo 481 Tiberio Orazio F.AntonMaria Priore Emilio 1 ; Alessandro Ventura e Achille 1 D.Candido Abb. Casinenfe 1 PierGiouanni Monf. Agnolo Priore 1 1 Gio:Batista d'ibernia 1 : :: 1 1 Girolamo 1 1 1 1 1 1 Francesco 1 AndreaCaualiere Niccolo Melchiorre こ ↓ 1 10 1 Antonio 1 1 Pompilio 1 Errigo 1 Annibale 1 Agnolo 1 N. ::: 1 GuidoCau. AndreaVesc. d'AGG 1 Giouanni 1 1 Niccollò 1440. AntonioCapitano 1400. 1 1 Andrea1360. Michele 1324. 1 Andrea 1290. Rinieri 1252, < Pietro 1 Bolo 1 PietrodettoEppo 1 Rinieri 1 Guido1220, 1 : Cristoforo 1190. 1 Rinieri 1150. 1 Vguccione 1 پہا لها بهابها 1 : Domenico Rinieri 1 Gerardo 1 1. Vgone 1110. 1 Teuzone 1080, 1 1 Rinieri Rolando 1 Guido Senatore 1040 . 70 , Tatto Roizone 1000. Vgo 1 Adeodato 960. 1 1 ㅏ 1 Gifolfo 1 Ridolfo 1 Farolfo 1 DONATO Fiori uel 920. PPP Oltre 482 Oltre aglihuomini Illastii dimostrati da me nelladichiarazione dell'albero , fi deu aggiugnere con molta ragione vnʼAndrea figliuolo diGiouannidiGuido, (per il che que- fta tamigha poi spesseggio nella tua generazione ilsuddetto nomed'Andrea ) il quale si per la fua onerata nafcita , comepet lemolte fue lettere merito d'essere creato Velcouo della città d'Afifi; che non vienepostodall' Vghelli nella seriede' Vescoui di detta Citta , perche mancandouene molti , comeda me si è notato , in vedere quelle scritture , non è gran cola, chenon vifia questo ancoraaferitto;auereiben creduto , che questo Andrea foise quell'Andrea d'Alciano , ma vedendoio , che ancor lui fu Vesconod'Afifi, nelle pompe Senelidell Azzolini , effere questo de' Guidid'Afciano , equest'altro de Ciaiani, odellaCiaia , & ancora efierui molta differenza ne gli anni ; poichè Andrea d'Afciano fu farto VeiconodAsisi net 1391. edel 1404. lasciando laChiesa d'Afifi pafsoa quella diMontefiafcone ; e questo nostro della Ciaia potè viueredal 1290. al 1300. e passo all' altra vita in Afili, come fi vede daquelle scritture ;onde fi deue credere essere statoque- sti Andree due Vescoui, enonvno, suariando l'vno dall'altro vnsecolo intiero. Di questo dunquedalla Ciaia , o Ciaiani si vede vna iscrizione sepolcrale posta nella Chiesadi S. Maria maggiore della Città d'Asisi moltoalta da terra alla mano destra dell'al- tar maggiore , che dicecosì , Sepulcrum filij magnififici Militis Domini Guidonis de Ciaranis de Senis Fratris Epifcopi Afifinatis . : Eforto questa iscrizione vi è l'armedella presente famiglia dellaCiaia , e benche nella iscrizione dica de Senis , si può credere , che questo ramo prima dell'altro acquistassela cittadinanza Senefe;ondedall'arme, edal cognomenon sipuò che confessarlo di que sta famiglia , poichetanto suona Ciaiani, che dalla Ciaia , si come si dicono iMontauti, edaMontauro loro Signoria . Si chequestoGuido fratello delsopradettoVescouo, che posela lapideal finddetotumulo, fu Caualiere del Cingolo militare , eper conseguenza ii puo crederehuomo infigne nell'armi ; folo ci resta ignoto il nomedel figliuolo mor- to, ma non gia quello del Ve couo , che apparisce in piu scritture diquell'Archi- uio . Non meno di Guido portò gloria a questa casa Andread'Antoniodella Ciaia , quale esercitatofi nell armi , e fatto Caualiere , fu eletto dalla Republica di Lucca suo Poteftà , doue fece vedere quanto sapeua la fua prudenza , e quanto poteua la sua spada , di cui ne parla l'Azzolini nelle fue Pompe Senefi alla parte seconda ; anzi d'auantaggio mostra , che questo Canaliere esercitalle anche la Potefteria d'Ancona con lode non ordinaria , 1 Francesco di Niccolo, al quale,fatro Signore di Stribugliano , la Republica di Siena confermo tutti i priuilegi , che godeuano gli altri Signori di Stribugliano suoi atcen- denti : piglio per moghe Laura Borghesi , vna delle famiglie confpicuedella cittàdiSie- na , i cui figliuoli meritarono dalkimperatore Carlo V. la confermadella detta Signoria di Stribugliano con i medelimi priuilegi concelligidalla tuddetta Repub. l'anno 1555 . AntonMar a d'Acchille della Cara andò a Malta , dueinfignito di quella Crocetra- uaglio conla tua tradaaprò delle fua Religione per molti anni nelleGalere contro il fie- ro Frace , a cuifece piùvolte prouaregli effetti del suo valore , per il quale merinodalla fua Keligione , olné molte Commende, il Priorato di Lombardia , stato per molti anni nella gran famiglia Sforzesca ; & il Duca Sforza l'amo , e stimo sopra ogn'altro per il fo- pradetto fuo eíperimentato valore , egran prudenza , per il chelo dichiaro Gouernatore dell'Arminelfuo Ducatodi Segni , e Conteadi S. Fiora , ed in altriluoghi a lui soggetti. EPapa LeoneXI. conofcendo quanto valeua , lo dichiaro Luogotenente Generale delle tue Armi nello Stato di Auignone, maseguendo la morte delsudetto Ponteficenonvian dó ; in tettimonianza di che ne fcriue il d. Azzolininella 2. par. delle Pompe Sanesi tit. 29. Angelo della Ciaia nipote diquelgran Cardinale Roberto Belarmini , dacui fu cosi bene educato , e meglio ammaeftrato nelle lettere , che refofi inesse famoso , fu stimato degno del Vefconato di Tiano, dopod'auere ottenuto laBadiadiCapua,tradutie in vol. gare operetta intitolata , Scala per falireal Cielo , composta in latino dalfuddetto Car- dinale fuczio . - Pom- : 483 Pompiliodi AnnibaledellaCiaiaanch'egliprocutòd'immitare in qualche partel'az zioni generose de' fuoi antenatis onde datofi allarme,palso aMalta , doue prendendo quell'abito de' CaualienGierofolimitani , trauaglioincessantemente nelle galere della TuaReligione fip del 15721 • Annibale della Ciaja Dottore dell'vna , el'altra leggeper lasua sagacita, ebuona eco- nomia,fu giudicato atto dalla anezza dell'ingegno del Serenitimo Gran Duca Ferdis nando: Secondo , oggi regnante, ad anminutrare l'Azienda dell'infigne Cattedrale di Siena ,epero da S. A. fu eletto Rettore dell'Opera diquelDuomo , il quale èvno de' più fuperbiTerapi d'Italia, carica che portafeco moltepreeminenze, e priuilegi,eperònon ficonferifce, le non a' foggetti quanticati , e meriteuoli, comeera il sudderto.... 3 Calanio figliuolodi Iiberiodella Ciaia , non fu punto a suoi antenati inferioredi meriti , per i quali fi rete in granditlima itima appresso l'Eminentissimo FabioChigi,che poi aflontoal Pontificato sichiamo Alellandro Settimo, ed ancora Cardinale gli fec rinunzia del suo Velcoaado di Nardo , doue, dopo essere Calanioviflutocon fomma edificazione de suoi popoli per la sua singolar bontà , rete alla fine lo spirito a Dio , potendosi credere , cheauendo immitato in terra la vita de' Santi , goda ora in Cielo la gloriade' Beati . In questo (se non moriua) voleua Alessandro far risplendere la casadel- laCiaia con la Porpora , della qualedipoi (se la Parca inuidiolanon auesse cosipresto concato lo stame della vita del suddetto Pontefice) si sarebbe visto ornato . Monsignor Frat'Angelodi Pompilio della Ciaia , occupando egli pieno di meriti , ed abbigliato dall'abito Gierofolimitano,i primi posti dellaCorte Pontificia, come di Scal- co, epoidiMaestro di Camera , oltre essere zio materno dell'Eccellentiffimo D. Ago- AinoChigi Principe di Farnese ; il qualMonsignor viue oggigran Priored'lbernia ;si co- meviue ancora Gio: Batista dellaCiaia suo fratello, checon la generosità dell'animo à accompagnatolamoderazione de' coftumi , ed è stato uno de Capitani della guardia del suddetto Pontefice . DonCandidodella Ciaia (nel secolo Aurelio) fratellodi ambidue i suddetti Monsign. Angelo, eGio: Batista , fattosi Monaco Casinense , e figliuolo di quest'infigne Badia di Fiorenza , à vnito il candore del cuore, con la candidezzadel nome,nonsapendo egli nè fingere , nè proferireminimabugia . A'dimostrato quanto sia buon Religioso , mentre potendo vsciredi Religione , con passarcadvnVescouadooffertogli di ordinedi Alef- Jandro VII.edaD.Agottino Ghigi suo nipote , l'à costantemente ricufato ; ed apportan- dole parole di San Paolo; Manete in vocatione, in qua vocati estis; àrisposto di voler viuere, emorire in quella Religione , nella qualedapríncipio l'a chiamato Iddio . Viue oggi Abbate diS.Maria delMontediCesena , dopo di auere gouernato questo Monasterodi Badia , con singolar prudenza , e splendore , testimoniandolo tra l'altre coseil pauimentodella Chiela da lui ridottoaquella pulizia , che da tutti oggi giorno fivede. Fra Bernardino della Ciaia fratello dell'Eccellentissima D. Berenice moglie dell'Eccel- Jentifs. D.MarioChigi , frate lodel suddetto Papa Alessandro; a trauagliato non pocoper Ja sua Religionedi Malta , della quale è stato più volte Riceuitore , eda efla fatto Com- mendatore; fu eletto dalla Santità del medesimo Alessandro , Colonnello de' Caualeg- gieri di Bologna ; e dipoi nell'istessa carica fu per alquanto tempo confermatoda Para Clemente Nonode' Rofpigliofi(cheDiolungamente conferuiper benefizio del Cristia- nefimo) mercè , che a conofciuto la gran bontà , continenza , modeftia , e prudenza di questo Caualiere; virtu, che si come sonodecantate in lui vniuerfalmente da tutti; così componganovn misto così perfetto, che rendano questo Signore ad ogn'vnoammi- rabile . Non amaivoltuto impieghi nella Corte; ediolo sd; perchequando fuiin Roma, il sudd.Papa lovolse eleggere suo Maestro di Camera, maegli sempre ricusòse ringrazio , dicendo nonessere atto , efufficiente per tal carica; maperche oggivine , mi conuiene fermar il corso alla penna,eriportarmia quello,chedi lui ne parla publicamente la fama. Il Caualier Fra OrazioGalgano figliuolodi Francesco della Ciaia,similmente Caual.di Malta , esercitò la carica di CauallerizzomaggioredellEccellentiss. D. Agostino; e nel soccorso mandato da Papa Aless. VII . a' Veneziani in Candia, comando iVascelli,fotto la condotta, e comando dell'Eccellentiss.F.Gio: Bichi Cau. dotato di finillimo giudizio, ' PPP 2 ed'inef- 484 ed'inesplicabil valore, e nipotedel suddetto Pontefice , il quale con carica di Luogote- nentegeneraledelle galere Pontificie lo spedi aquell'impresa . Finalmente dueDame della famiglia della Ciaia, maritate nella nobilissima famiglia de' Chigi , hannodatoalla lucedel Mondodue meritissiminipotadella sempregloriofa memoriadi Alessandro Settimo; cioè la Signora Olimpia mogliedelSignorAuguftoChi- gi , che è stata madre di Don Agostino Principe di Farnele , eDonnaBereniceConforte dell'Eccellentiilimo DonMario, la quale àpartorito l'Eminentifsimo Cardinal Flauio Chigi , benchè trionfante , comecognata vnica di SuaBeatitudine à fatto vedere a tutta Roma la suagran modestia , ebonta , ed asforzato tutte le lingue , etiamdio inuidiote , emalediche , a confesiare essere stata lo splendore delle maritate , la gloria della citta di Siena, e la marauiglia di Roma, non peraltro , che per lecospicue , esingolar virtù , che inessa risplenderono . A' quefta famigliagodutosempre in tutte tre le Città , doue à abitato, i primi onori , cariche, edignita solite conferirsi alle famiglie piú riguar deuoli , epertutto è stato riputata sempre tra lepiù confpi cuc, con imparentarli con iConti Guidi, coni Bandini stati Signori del Castellodella Piene, oggiCittà , con i Sarag cini, coniPetrucci, coniTo 10- mei,coni Borghesi, econaltre famiglie illuftri , Esicomenegli anni andati lacasadellaCiaiarisplendé ,così risplende neprefenti , per molte Croci , che à auuto di Malta , edi Sap Stefano, conforme ogn'vno à visto, evcde 1 4 ; FA 485 : 2006 , in FAMIGLIA DEBONS A ... Lcuni Scrittori hanno tenuto in Fiorenza questa famigliaper foreftiera, e secondo il confueto di quegli Autori , che giudicano noneffere le tamiglie italiane nobili, senonsono originate in Paesi it anteri (per il che erallidimo)promulganovenire questa famiglia di Germania, eparticolarmente di Saffonia, adducendonemolte ragioni , eme- morie, le quali per non auerei confronto alcuno con l'autentiche scritture, òtralascia- todi ponerle . Altri con più verifimil fondamento,preuenire dalla famiglia de' Bonsignori di Siena , nominata dalMalauolti per una delle piùpotenti , edantiche famiglie di quel aCittà; diquesta opinione fu anco Marco Segaloni peritiflimo Antiquario di Fiorenza; e che vnodi questiscacciato dalla ciità di Senada' partigiani dell'Imperatore Federigo Primo, cognominato Barbarossa , o nella prima sua spedizione in Italia , o pure nelle controuer- sie , che ebbe con Papa Alessandro Terzo , di Casa Bandinelli , per effer dettoBonsigno- zi , parziali , e parenti de' Bandinelli . Dice ilSegaloni , chequesto scacciato si chiamaffe Brando , che forse tal nome è il diminutiuo d'Ildebrando, sì comeCenni è diminutiuodi Benciuenni; e pone il detto Brando per ttipite di questa famiglia ;mapiglia errore , poi- chécome si dimostra , abbiamo Ildebrando , centoanniauanti, e che auendo fermato il suodomicilione' contornidi Signa , doue auuto vn'eredita , e fattosiCittadino Fio- rentinodi parteGuelfa , prese per armela Ruota , sì per essere insegna di quello , che lo fece erede , comepermeno essere insidiato da suoi nimici; masia come si voglia , certo è,chequesta famiglia è antichissima in Toscana , e puol'essere , chederiuida' Bon- signori di Siena , i quali perònontrouo , che arruino all'antichità de' Bonsi di Fioren- za, mentreveggo questiin vncontinuato possessodimoleTerre,nelpopolodella Badia di Settimo , dall'anno 1040, fino a' nostri tempi, e fu di questi il primo lldebrando , che fu padre d'Ildebrandino , le qual Terre fono chiamate per confinanti in vnustromento rogatoda Pietrodel 1096, che si conferua nell Archiuio de' Monacidi Cestello di Fio- zenza , douedalla Badia loro di Settimo hanno trasportato quelle scritture . Dal suddetto Ildebrandino ne nacque Brando , che pone il Segaloniperbasedella fami- glia, questo fu padre dı Benciuenni , detto Cenni , chegenero Bonsignore detto Bonsi , •Ridolfino , iquali tutti sileggano in vn istromento rogato daCompagnoOfadak nell' anno 1207. comein vn'altro rogatodaBonamiconell'anno 1227. che ambi fi conferua- nonel precitato Archiuio di Cestello, e tutti si veggano godere , e poffederegl'istessi be- ni d'Ildebrando, nel popolo di Settimo, ed in Fiorenza abitarono nelpopolodi San- friano . DiBonsignore ne nacquero Sinibaldo , Albizzo, e Benciuenni , dettoCenni , i quallfi leggano invn'istromento rogato da Mazza fil. Fortisdeil'anno 1243. vedendosi di più in eñoDonnaBella moglie diSinibaldo , eDonna Massara moglie diAlbizzo, nelsudder toArchiuio . DiCenni vengano generatiVgolino , Bonfi , Geri , e Beningo, questo Bonsi è quello, chesi legge ne ChiofiridelCarmine , acue fece la fepoltura conlatuaarmedella Ruota d'oro incampo azurro, con il raftrello , e gigli , arme antica de' Bonsi , eviposeil fuo nome Bonfidı Çenni di Bonfignore ;e nelle scritture dell'Olpizio de' Romitidi Camal. doli nel librodi liuelli del 1313. visitroua Bonfi , eGeri quondam Cenni , delpopolodi San- taMaria in Verzaia , e Vgolinofi vede in vn rogito di Ruggier Soderini del 1275. che fi conferua nel prefato Archiviodi Cestello : e nel libroprimodi Matricole , e Confolati di Porta Santa Maria copertodi asse legato in cartapecora a c.16, fraglialtri nomiappari- sce VgolinoBonsi dila d'Arno nel 1286. DiBonsi, che è il più antico, che si ponenel Priorista di Fiorenza, ne nasce Vgolino, chefu piùvoltede' Signori per la Maggiore, questo generó Bernardo , Pietro , eDona- to, Pietro fude' Signori per la Maggiore nel 1380. huomo a'suoi tempi affai comodo , eperle facoltà sua nesenti vtile anco la Republica , poichè nell'occasione di far la guerra al Contedi Vertù , contribuì del proprio fiorini noue mila; e questo Pietro fu quello, che eresse laCappella nellaChiesa delCarmine , sotto il titolo di S. Andrea , citca al 1350. dotata da lui , esuoi successori , di molti , e molti lasciti . Bernardo parimente ,che diuiso aucua con ifratelli le sustanze , sborsò ancor lui per detta 486 ১ detta guerra fiorini cinquemila ; Questo BernardodiGiana diVanni di Lapo diBicci Rucellai , che fu suamoglie , genero Raffaello , e Baldaflarri . FOL Donatosudderto ebbe tre moglie , Francesca di Maffeo di Taddeoda Barberino Nera di Giouanni di Fredi Fighineldi , e Piera di Bingeri Ricellai, conlequali ebbemolti figliuoli , che folo dicinque , che cbbero fuccessione faremo menzione , cioè di Vgolino , Piero , Francesco, Gio: cdemon 2 Agnolo ; eper maggior intel- ligenza , echiarez za del pre 1 omosentenon gr discorso, si poneTinfras scritto albe ㅏ 1535 ASIA 00 A4484 30338336છછછ છી 01 ! ) 1 13 ۲۰ 1 f $ 7LOOD.C Y 1001 1 2 2 CO ZIP ECU ? * U! « ? Rou A DONSIV oasint ..... Cro " ROC DOLE זמי דיים 1 533333222433 છ?????? a ... 1 1 Conte 487 Cofimo 1 Conte Piero VesconodiBiziers A Domenico Vese.: TommafoVefc. Franc.Conte Clemente Vefc. diBiziers diBiziers 1 diBıziers 1 1 . 1 1 1 FrancescoCapit. dicaualli Piero Gio: Card. Vesc.di Biziers : 1 1 1 : 1.1. 1 Lelio 1 Piero Ferdinando 1 1 تہا تها 1 1 Pietro PaoloVelc. diConuerfano Cofimo Gio: Batista Colonello Domenico Tommaso Velc. diBiziers 1. 1 1 1 1 Monfig.AntonioVesc. di Terracina Roberto 1480. if 4. Domenico 1441. : 1 ١٠٠٠ 1 Lelio Caualiere Vgolino 1482. 1 1 1 1 Bernardo 1440. 1 1 1 Bernardo 1 1 1 1 小 Raffaello Baldassarri 1400. Agnolo Piero Francesco Gio: Vgolino 1400. 1 1 1 I 1 1 1 Bernardo 1362. Picro Andrea Donato 1360, Bonsi Felice } 1 } . } 1 }} 1 } 1 1 Bonaccorso Vgolino 1320. 1 1 1 1 FraAndrea 1 1 Guido 1 Geri 1 Vgolino 1. Bonfi 1280. 1 Sinibaldo 1 1 Cenni 1240. 1 Albizo 1 Bonsignore 1200. Ridolfino ~ }} Benciuenne 1160. 1 Brando 1130. 1 Ildebrandino 1080. 1 A ILDEBRANDO Fiorinel 1040. Cennino 1 Beningo 1 Eper 488 Eper farli dacapo , econ ordine, comincerò daVgolino di Donato , che fu il primo genito ; questo fu de' Signori più volte ; e di Angiola di Francesco Rucellai ,ebbe più fi . ghuoli , huomini di moitovalore , fra'quali Marco, che parimente fu de Signori, e fi ac- casoconNeradi Lungadi Tommaso degli Alberti , huomo per l'esperienza , che aueua nella guerra moto adoprato dalla Republica ,feruendosene in più spedizioni ; e questo comando l'armi della Republica in Lunigiana ; del detro Vgolino diDonato dura la fuccetlione ,viuendo Piero , e ferdinando; di Cosimo del Caualier Lelio di Vgolino diBernardo , del detto VgolinodiDonato , Piero adue figliuoli , cioè Colimo ,e Les 110 ; e qui mi parbene di far menzionedel Caualier Lelio nonno di detti viuenti , che fu huomo di molta stima , appresso i Sereniflimi Gran Duchi Francesco , e Ferdinando , fu Caualiere della Religione di S.Stefano , molto adoprato in essa ;e per il suo valore, e vir tù , meritò non folo effer fatto gran Cancelliere della Religione; maanco Auditore , cf. fendo Dottore,e huomo intelligentissimo; questoCaualiere fece la sepoltura nella Chie- fa delle Monache di Santa Elifabetta , volgarmentedetta di Capitolo doue egli e sepolto, e perche le dette Monache tigouernauano come Pinzochere , lunfu quello , che le fece rinchiudere e fu padre di Vgolino , di Cosimoredi Pietro Paolo ;Vgolino ebbeLelio, che fu Canonico della Metropolitana di Fiorenza , Dottore , e Lettore di Teologia , huomo digrandilima stima ; Pietro Paolo fuancor lui Canonico Fiorentino , e per le fue virtu ,ebuone qualita , merito , che Papa Vrbano Ottauo l'adopratle in molti afta- ri , feruendosene ancora in molti gouerni; efattolo VelcouodiAcerno, passo al Vesco- uado di Conuerfano , oue mori , e fu sepolto nella Cappella della Nonziata,da lui fatta fare , doue filegge lapretemejfcrizione , ン i : Petrus Paulus Bonfius Patricius Florentinus Acernen. &postea Conuerfanen. Epifcopus Virtutibus , at meruis plenus Nec Sanctitate minus, quam Doctrina fama Clarus Hanc enim xv. amos pie rexiffet Ecclefiam LXXII . Etatis anno falutis vero MDCLVI. XI. Kal. Oftobris in pace quicuit Cuius Cineres hic vniuerfa carnis Resurrectionem expectat. : : T C Del ramo di Piętro di Donato , che ebbe permoglie Caterina di Filippo Carducci; ci reftafolo il Padre Maettro Fra Gio:Domenico BonfiDomenicano in Santa Maria NouelJa, al tecolo CarlodiPiero di Colimo di Piero di Cosimo di detto Pieto di Donato . che fuccefliuamente viene anco a essere I'vltimo del ramodi Gio: di Donato, nafcendo per madre di Maddalena di Matteo di Gio: Francesco di Matteo,del detto Gio: diDo. nato;il detto Padre, e Maestro in Teologia , Lettore della lingua Greca , ed Ebraica, fat- to dalla Sacra Congregazione di, Propaganda . Ando in Francia per Teologodi M. S. Clemente Bonti Vescono di Biziers, il quale gli auęrebbe anco rinunziato il Vescouado, se nonaueile vifto , che il nipoteaderiua luia tale onore . In Francia ebbe occasione di difputare priuatamente , e publicamente con molti di quei Miniftri Vgonotti, con molta sua lode , concortecon il Padre MaciuoCampana , per effère Maestro delSacro Palazzo, che nonriuteì , per volerei Romanivno de loro ; à composto questo Padre vn grosto volume , a fauore delle giurifdizionidella Francia.il qual libro è tenuto in gran concet- to . Viue ancora il detto Padre , godendo la quiete della Religione in eta di anni 69. Ilramodi Francesco diDonato , che fu più volte de' Signori ; edel 1457. Confalonie- re diGiustiza ; si accaso con Lulla di BernardodiBiagio Guasconi , e con Antoniadi Filippo di Arrigo Arrigucci , huomo in pace , ein guerradi gran valore , e stima , e di fuo cene sono medaglie di Bronzo, tu padre di Girolamo , che ebbe per moglie Cammilla di Lorenzo di Lapo Niccolini , huomo ancor lui di gran valore molto adoprato , efu Commeffario d'Arezzo . Il ramo di Angelo di Donato si spense aRoma, doue Antonio, eMichele figliuoli det detto Angelo , trasferirno il domicilio, circa il 1470, vedendofi nel 1481. intempodell AbbateNegroni, auer fondato in S.Gregorio diMonte Celio , vna Cappella fotto ilti tolo 489 tolodiS.Gregorio,poka allato all'Altarmaggiore , nella man destraa entrare in det Chiesa, nella quale &veggano l'arme de' Bonfi, tantodi fuora ,chedidentro ; vi è unta mulodi marmobianco con ornamenti ; in cima di cilo vi è la Madonna con il figliuolo in braccio; abbasloduateite de' detti Antonio , Michele, di balio rilicuo, e fra effe vnapiastra di marmo conl'infrascritte lettere , い 3 Deo Max. Saer. Antonius , & Michael Bonsy fratres nobiles Florentini Horum vultus adfpice fortes inter aduerfos contra Noms fidentes sedem per P. Requietis vini fibi poft q Pos. Et de je dumtaxat Ann. L. iuftorum memorians Per Confratres .... ... EtMaria gratiarum confol. baben. curauere Michael excogitauit An. Ag. xxxv. alter Quamuis natu maior An.XI. cuius primi crunt Ad fenfus eft, Intuttiiduelatidelmonumento, visono due armiconloscudo, ecimiero , ed una Serenafopra il cimiero,enello scudovievnaRuota con otto Razzi, che è l'arme de Bondi, emolte arme degli Strozziannesse aquella de' Bonfi , perche Antonio suddetto ebbeper moglie Lisabetta di Lodouicodi Francesco Strozzi , la formadidetta Cappe la contutte l'iscrizioni , pitture , sepolture, e ornamenti; fu cauata l'autenticanel 1578. a'4. di Maggio perrogitodiCurzio Liuocio deSantis Romano , e si conferua appresso il SignorPietrodelSignor CofimoBonfi; fu dettaCappella da' medesimi fondatori arric- chita di molte Indulgenze , ed entrate , e poi stata ampliata ancoda loro successorismaf- Ameda Marc'Antonio di Bartolomeo di Michele vltimo diCasa sua , che morì in Ro maa' 5. diGiugno 1638. figliuolodi Bartolomeo del primo Michele ; fu di questoramo -Fra Michelede' Minori Offeruanti , e fu fratello didetto Marcantonio ; e dalla Santitàdi Papa PaoloV. fu fatto Vesconodi Rauello; di Antoniodi Agnolo, edi Lisabetta Stroz- zi,nesuccesse quel gloriofo rampollo di Fra Agnolo , purede' Minori Offeruanti , che merita titolo diBeato;questoSanto Religioso , fu così diuoto del Santiflimo Sacramen- todell'Altare , cheegli meritò vedere il Verbo Incarnato dentro la Sacratissima Cita la notte di Natale , che la Chiesa ne solennizza la festa , e mori santamente fra il 1480. e il 1490. pronunziando quelleparole delCantico TeDeum laudamus, Sanctus te, &c. si come nefcriueil P. F. Dionisiodi Fiorenza nella suaCronica intitolata della Prouincia di Toscanade' PP. Minori dell'infralcrittotenore . Fra Angelo Bonsi Cherico FiorentinodiCasatanobile, vero Angelodi nome , e di fatti , chela sua conuerfazioneera Angelica ,giouane pienodi onestà e religiofi à ,bek lonellaspetto , alliduo all'orazione , ed in tutte le cosediaoto, epietoso ; amato da Dio, edagli huomini ;questo infermo di tisico , la notte della nascita del Signore , mentre , chenellaMeila il Sacerdotealzana il Santissimo Corpo diCristo , differito auanti i gradi dell'Altar maggiore , della Chiesa eccella di S.Saluadore ; questo corse , esinginocchio fra' Cantori , e cantaua ; Verbumcaro factum est , continuamente rep icando le medesime parole ,perchelui vedena loftia trasformata in unbellissimo Puttino ;equandoquesto diuotiffimogiouane, fu presso alla morte, cominciòa cantare il TeDeum , e quandofu al Sanctus , mandò tuori lospirito ; mai Frati , e Secolari , che per la diuozione cratomol. ti , e fagli altri vnSantovecchio Fra Pietro da Scatperia , allora di poi per moltigior- ni piangeua fopra la sepoltura,dicendotarditiòconosciuto,e prestoti o perduto figliuo- lobenedetto, pregaper meilSignore, il quale adessogodi , e me hai lasciato nell angu- stie della vecchiaia; tutto questoviene riferitodal detto P. F. Dionisio , nella sua Cronichetta ,come sopra . MatornandoaBernardodi Vgolino , che come si è detto , di Giana Rucellai, generò Raffaello , eBaldatlarri ;Raffaello fu huomoprudentiffimo , e molto perito negli affari politici se però fu in moti maneggiadoprato; prese per moglie Cicilia diGio: diMico Capponi , da' quali nenacqueGiouanni,che fi accaso conGherardesca di Pierodi Si १ monc 490 mone Orlandini , di quegli , che fono in Francia SignoridiVarenne, diMazerať, Mona Ipentier , della Noua, Vezene , S.Trinier ,della fretiere, di S. Prest , e di molti , e molti altri luoghi. Di Baldassarricontinua la successioneviuendoMont. Piero Vetc.diBiziers; figliuolo del Conte Francescodel Senator PierodelSenator Domenicodi Kubertodi Domenico di dettoBaldaffarrı , il quale fi congiunteinmatrimonio con Deradi Vgaliv no di Niccolo Martelli , ene ebbe Bernardo , eDomenico. Baldassarrifu huomodi fpi- rito, e però impiegato in diuerli publici affari,comeparimente fu Bernardofuo figliuolo, che andòCommeffario nella gelosa Piazza diBarga contro i Luccheli . Di detto Bernardo ne nacque Monf. Antonio , huomo molto letterato,e prudente,che perciò fu mandato dalla Repub. Ambafc. in Spagna , e poiaVenezia, fu feruitore molto confidente di Papa Clem. Vil.edaesso adoprato in molti maneggi , nonfolo in Roma , ma fuori in varjgouerni . comedi Afcoli , di Viterbo,edaltri; fu Vicelegatode la Mar- ca , e Sindaco generale di tutto lo stato Ecclesiastico,per muedete, e riformare ogni abu- fo , e mali portamenti diogni Gouernatore , fu fattodalmedesimo Papa Clemente VII. Vesc. di Terracinase l'an. 1528. il Papa lo mandò Nunzio, edAmbasc, alla Repub. Fioren- tina per far vfizio, che lad. Republ. volette riconoscere S.Santitàper Pontefice , come gli altri Principi , e nelle cose priuate nonvolefieperseguitare la famiglia de' Medici; fu man- datodal Papa Ambasc. in Francia , per trattare il maritaggio di Caterina de' Medici, con il Duca di Orleans, il che concluse con molta lode,edil Re Franceseo ne fece grandiffima stima,afegno tale, che lo rimando con ricchi presenti, e con fargli intendere alla parten za, che l'aueua in molta confiderazioue, si per efier Nunzio straordinario del Papa, co- me per le fue rare qualità , dottrina, eprudenza . Mori in Marfilia , che tornaua di Pari- gia Roma , eliendo prima lato deftinato da S. Santita Gouernatore di Roma. Il Var- chi nelle fue Istorie , parla di questo Prelato, si come fal'AbateVghellinel suo librode' Vefcqui di quella Città , lo chiama Doctor imfignis , ne fanno anche onoratiflima men- zione il Guicciardini , edaltri.
 Domenico figliuolo di Baldassarri , fratello di Bernardo , fu grande Iurifconfulto , ene fanno onorata menzione nolti Autori , e la Ruota Fiorentina ne' motini del 1528. dice che il detto Domenico a fuo rempo si chiamaua Doctor Veritatis , ebbeper moglie Bartolomea di Piero di Lutozzo Nasi , e Lucrezia di Cristoforo di Francesco Spinelli, il quale fu più volte de Buonomini , de' Dieci di guerra , de' Dieci di Balia ; e di altrivfizi publi ci fu dalla Republica in grandiflima stima , ed in affari di molto ilieuo impiegato .
 L'anno 1584. fu Commeliar o a Pla, come anche fu con la medelima carica a Pistoia, a Prato, e a Pelcia , ne' qualiriuscia marauigliaseperò fu dalla sua Republica mandato con M Piero Alamanni , e M Agnolo Niccolini, a Carlo Ottauo Re di Francia, appreffo il quale teppe ben far comparire i tuoi gran talenti , per iquali da quella Maesta tu ti mato il fiore degli huominidotti , in tal guila , che quelle Maestà da allora in quàebbero in gran stima , questa nobile, epregiata famiglia, la quale nonebbepari in fedeltà , e diuozione , verso le suddette Maetta Cristianlime .
 Il medesimo Domenico interuenne con M. Guido Antonio Vespucci , Francesco Valori , e Pier Cappont, come Procuratore della Republica , a capitolare con detto Carlo Ottano , ele capitolazioni legunnonel Palazzode' Medici del popolo di SanLorenzo , fu mandato al medesimo ReCarlo quandotornò di Napoli, infiemecon Andrea de' Pazzi, eGiuliano Saluiati , per rallegrarfitecoredomandare le Piazze occupare , e particolarmente la città di Pifa , che i Fiorentini erano stati obligati di lasciare a questo Princi pe, allora quandopaíso per la lor Città , andando a Napoli, eil detto M Domenicotrouo il Re Carlo in Afti, chese ne ritornaua in Francia , doue maneggiotifelicemente questo si grande affare , che i Fiorentini ebbero tutto quello , che seppero desiderare ; fu Ambafciatore a Roma a Aleflandro Sesto , per trattare della reintegrazione di Pisa , condomandare aiuti , ela conceffione di unadecima sopra i beni Ecclesiastici, dove trattò ancora dialtri negozjimportanti, trattenendouisiotto meli . Ruberto figliuolodi d. Domenico, huomo perle fue qualita in grandifs. stima appresso la Repub, aueua que- sto sposata Elisabetta, vna delle figliuoledi TommasoSoderini , tutte in virtù eccellentis la prima simarito al Co della Gherardesca,il cui figliuolo sposò la forella di Pp. LeoneX1. Conteflina de' Medici,la secondafumoglie di Pier Franc. de' Medici , cugino di Giouan- ni, padre diCofimo Gran Ducadi Toscana ; la terza al fopraddetto Ruberto Bonfi , 20 che 49 I ! chefa più volte de' Signori,ed Ambafc. al Ducadi Ferrara per trattare di condurre al foldodella Repubi, il Principe D. Ercol d'Este figliuolo di detto Duca , e per mantenere la buonaintelligenza con il Duca, per la difera della Republ. il d. Robertofiacquisto gran riputazionenell'armatedel Re di Francia Francesco 1.per i cui interefli di continuo com- batre,fu mandato a Bologna a Clemente VII.con il Soderini, e Niccolimi per la pace della Republica ; ebbe tre figliuoli , cioe Domenico , Gio: Batista , e Tommato . Domenico, che fail maggiore , fi accaso con Gostanza di Pier Vettori , e d'Elena de' Medici, dico di quel Pier Vettori così famoro , & eloquente oratore, e cosi celebre re- stauratore della linguaGreca , e Latina . Questo Domenico emolo dell'Auo , fu cele- bre lufifconfulto , e l'anno 1567: dal GranDucaCosimo creato Senatore nelnumero de 48.per la fua bontà , e perizia nella Legge ha laiciato di se moltafama , fu con titolo di Prefidente della Religione di S. Stefano deputato al gouerno diquella per 20. anni, efino all'vltimo di fua vita , e come Auditore de' Gran DuchiCosimo , e Francesco , fu molto adoprato in negozj publici , e priuati di quell'Altezze ; tratto la causa diprecedenza tra il Gran Duca, e il Duca di Ferrara appreslo Papa PioV. il quale fu mandatodal Gran Duca Cosimo, ed aggiusto molte disterenzecon il medemo Papa ; fu eletto Ambatcia- toreinsieme conGio: Vgolini , Lorenzo Guicciardini , Matteo Strozzie lacopo Pitti a GregorioXIII. per rendere vobidienza a Sua Santia , manon andarono altrimenti , per cheildetto Pontefice non voleua loro dare audienza in sala Regia . -Gio: Batista fratellodeldetto Domenico, e Tommaso, fu famoso nellascuola diMarte,per il cui valore meritò dalla Maetta Criftianissima efier fatto Colonello , e di lì a po- coCapitano della Guardia del Re , nella qual carica mori , e fu sepolto nella Cappela di $Stefano nella Catted. di Biziers , oue fi veden MausoleodiMarmo con la sua cirigie . Tommaso l'an. 1550. fu condotto in Franciada Lorenzo Strozzi figliuolo di Filippo,e diClarice de'Medici nipote di Lion X. fuo congiunto, per il che essendo lo Strozzi Vesc. diBiziers,eCard. fece il Bonsi suo Vic.Gener.confermatodaGiuliano de' Medici cugino deldetto Bonsi , nato di Maria Soderint , forella di Elifabetta madredidetto Tommaso, enell'anno 1575. dopola morte del Medici, mediante la Regina Madre, informata del me- xito di Tommaso , successe questo nel Vescouado di Biziers , fu questa prima annata memorabile perquello auuenne alla cita di Biz ers , auendo perso nella pianura diGuarif- fonquasitutto il fiore dellasua Giouentù , che le Truppe del Mareicial di Danuille tas gliorno a pezzi ; questo Signore per fortific rsi on roinimici,che egli aucua alla Corte, fucostretto ad vnirsi co Proteftanti , e le lor Truppe farebbero entrate in Bazzers il me- delimo giorno della disfatta, se TommatoBonfinon auelle preso coraggio con applicar- Atutto alla difefta , prendendoesso medefimo l'armi , dopo qualche tempo auendo la pa- cecalmato le turbolenze . Il Mareicial di Danuille andaua suscitando nuoui rumori , chefuccedeuono peggio di prima , te la prudenza di Tommasfo Bonsinon auesse rime- diatos poicne questo Prelato auendo conosciuto in detto Signore essere vn fpirito tur- bolente , a caufa delle unghezze , che se li portauano in non darli il Marchetato di Saluz- zo , chegli era stato promeffo ,secondoiltrattatodi pace; ne diede perciò il Bonfi au- niso a Miniftri di Stato , &il Re , che bramaua di far viuere i suoi fuddita nella calma , e tranquillita , inuio fubito alMarefciat di Danuille Giouanni di Monluc VesconodiVa- lenza , vnode'piú politicispiritt del tuotempo , questo Prelato lo troub a Biziers , doue fiteneuanogli Stati della Prouincia , il quale non solamente lo rese sodisfatto con più ragioni , cheegli allègaua dalla parte del Re, ma ancora profittando delroccafione.ac- cordo i Deputati delle Città Cattoliche con quegli delle Città Protestanti , che erono estremamente disgustate , a' quali fece segnare vna buona vnione , per la quale tra l'altre cofe eisi prometteuono diviuere in auuenire in buona intelligenza ; e sì come Tommaso Bonfi tiera molto agitato per far concludere quetta vnione, con il Vescono di Valenza nella relazione , che fece al Re, venne a narrare dell'opratodal Bonfi, e di tutto il fuccef- fo del fuo viaggio, e questo fu caufa , che il Re getto gli occhi sopra il nostro Tommaso, èl'elesse tra ilnumero de soggetti qualificati , facendolodel Consiglio di Stato , e del Configlio Priuato del fuo Regno, mandandolo Ambasciatore a Fiorenza alGran Duca Francesco , per condolersidella morte della Gran Ducheffa Giouanna , e dipoi iui trat- tare il maritaggio tra il Ducad'Alanson suo fratello , ed Eleonora figlittola di Francesco GranDucadi foscana,net fuoimpiego fi portòdegnamente , e resto d'accordo coni Q9 9 ? Mini- 492 Ministridi Stato del GranDuca, di tutte le condizioni, che il Redomandaua , nientedi menogli affari , che soprartiuarono alla Francia , impedirono , che questo maritaggio andaffeauanti , pendente la sua assenza la ReginaMadre nelritornodellaGuienna passo di Biziers , e leuo dal Palazzo Episcopale, doue ella alloggio, la Compagnia del Capitano Pompeo Siluani , che il Marescial di Danuille vi aueua posto. Tommasononmolto tempodopo il paslaggio di questa Principessa ritorno; e comeche le paci, cheallora faceuanoeranodi poca durata,ritornò di nuouo la Linguadoca in fuoco, edin questa occasionenon tralascio diligenza poffibile , per impedire , che la città diBiziers , non ri- cadesse nelle forzede' Proteftanti ; queste seconde turbolenze in que contorni , duraro- noanoalla fine dell'anno 1582. e l'anno appresso essendo morto vn picciolo figliuolo al MarefcialdiDanuille , dentroil suo Vescouado ,lo feceseppellire auanti l'Altar maggio redella Cattedrale , facendoui dirizzare unbel sepolcro di marmo conunbellifimoEpi tafio in Franzese . Tre annidopo la mortedi detto piccolo Infante, il Marescial di Danuille si comin- ciò a chiamare il Duca di Memoransì, essendosi per la feconda volta collegato con il Re di Nauarra; edessendosi nel medesimotempo impadronito della città di Biziers,Tom- maso Bonsi fece tutto quello chepotè , per leuarlo dalla sopraddetta lega , ed il pericolo al quale si espose , rese maggiormente la tua memoria celebre, e gloriosa ; in fine, duran- tetutta questa guerra ciuile , ( che turbo il Paele tutto , etutto il Vescouado) eglirendè al Re teftimonianza grandedella sua fedelta; maquello , che faceuaperil Principe, perlo stato, nonlo stornaua punto daquello che doucua ,e che si apparteneua alla sua Prelatura , poichè eglinon riceueua nell'Ordine Ecclefiaftico, che personedi gran. sapere , epieta ; a fin che con labuona vita , e con leloro dotte Prediche , riconduceffe ro nel vero camino , quegli che l'aueuano sgatrato : Alcune Religiose del Monafteriodi S.Spirito , preualendosidell'indisposizione di Anna de Planteuit lor Badessa , si rilatlaro- notalmente alla libertà , che costrinsero in fine TommatoBonsi , di scriuerne a Papa Clemente Ottauo ; per il che questo sourano Pontefice , per rimediare a tanto male, in- uióben presto vna Bolla, data a' 3. d'Agosto 1593. nella quale ordinaua, che questo Mo- nalterio , fufse cangiato in vnCollegiodi Padri Giesuiti; le opposizioni ,che furono for- mate controquesta Bolla, te impedi il principaleeffetto; produfie almenoquellodifar regolare questo Monasterio , erimetterlo nelsuo pristino stato . Vn'anno dopo la spedi- zione di questa Bolla , TommatoBonfiintrodusse nellaCitta i Padri Cappuccini , econ groffe spese fabricò loro il Conuento; ondesopra la Chiesa , ed ancoalla muraglia del Conuento,edormitorio , fi veggano l'armi della famiglia de' Bonfi; e l'anno appreflo , che fu l'anno 1596. rinunzio il Vescouado , esette annidopo , passóa migliorvita , edil suo corpo fu sepellito nella Cappelladi S. Stefano nella Chiesa Cattedrale ; ebenchè in quella parte doue fu depositato nonvi si vegga memoria di tomba , ne iscrizione , nonsi perdera per tanto la sua memoria , perche nonvi èsecolo , nè lontananzadi tempo, che possi sepellire nellobliuione quellade grand'huomini . DiDomenicone viene Ruberto , Francesco , Piero , e Giouanni ; Ruberto moriCa nonico della Metropolitana di Fiorenza ; Francesco fu Caualiere di S. Stefano , e Capita- nodi caualli , nominato nell asledio di Amiens , con il Marescial da Birone ; e vedendo cheil fuocode le commozionicuili , minacciaua tutta la Linguadoca di vincendio generale , facrificò coraggiolamente iltuo sangue, ela sua vita , per il riposodello sta- to;comandando vna compagniadi Caualeggieri , che egliaueua leuato asueproprie spele. Pietro fu Senatore , edin grandissima stima appresso i Gran Duchi Ferdinando, cCofimo Secondo ; fiaccaso con Lucrezia Mannelli . EGiouanni destinato agli studj , fu mandato da suoi genitori a Padoua , doue farto il corso, si acquisto il titolodi Dottore , conelogiodi SapienteIurifconfulto ;da Padouafu mandato a Roma per litigare nella barrie- ra di vna Città così celebre ed in questo impiego siacquitto inbreue tempo vna fi grande ftima , che il GranDuca Francesco l'elesse per dicidere le differenze con lo statodi Ferra- ra , e poi con Papa ClementeOttauo , circa i confinidello stato Ecclefiaftico , e per il Papa interuenne Monfignore Arrigoni Auditor di Ruota , che fu poi Cardinale ; questo arbitriogli riuscicosifelicemente , che il GranDucalofece Senatore ; benchè egli non auesse quellaetà , cheglibisognaua peresercitar tal carica, fu dalGranDucaeletto Amこ ba- 493 1 basciatoreResidente inSpagna , douenonandò, impeditodalla malattia ;e pereifere nell'istessotempo nominatoal Vescouado di Biziers ; peril che subito si dispose di andare àRoma, per spediredate medefimo le Bolle , ed iuifarti contacrare : Ferdinando , che allora cra fuccessonegli stati del GranDuca Franceico , procuro di ritenerlo , con pro- curargli l'Arciuelcouado di Fiorenza ;mail suo destino lo chiamaua altroue . Quandoebbe fattoin Romatutto quello desideraua , se n'ando a Parigi per ringrazia- re il Redella grazia , che sera degnato fargli , e di lí se nevenneaBiziersl'anno 1598.ed iotrouo, che a' 30.di Settembredi questo medetimoanno, che egli ricupero la Signoria di Castel nuouo , che il Capitano PompeoSiluani aucua comprata per vnagrossa som- madi denari , che era la vendita d'vna partedel temporaledel VescouadodiBiziers; que- sto Castel nuouo è vicino a Biziers tre miglia , era Signoria annessa alla meníaEpifcopa- le,ma fu venduta prima al Capitano Pompeo Suani suddetto , e poila compròMonf. Giouanni VescouodiBiziers , nonper riunirla al Vescouado , ma comebenepatrimo- niale , per donarla , come fece, a Tomatofuo nipote quando fu eletto paggio di Lo- douico XIII. acciò portasse questotitolo ,poiche tutti gli altri suoi compagni eronoti- tolati , compròanco vn'altra Signoria , che pure era annessaal Vescouado , detta Vif- conteadi Vagliano , e la dette al medelimotuo nipote; dopo la cui morte restarono que- stedue Signorie a Monf. Clemente fuo fratello , sotto titolo vna di Baronia , e l'altradi Contea;& oggi sonopossedutedaMonf. Pietro nipotedi detto Monf. Clemente , come beni patrimoniali. Inquesto medefimoanno stabili inBiziersi PP. Giesuiti, & alli 16. Apriledell'annoseguente , li fece accordare dalli abitanti vnapensione , per la loro fuffi- stenza . Il medesimo anno Henrico di Memoransì , ch'era allora Gran Contestabile di Francia , gl'inuio da Fontenablau il dono della Torre , che congiunge il Palazzo Vesco- uale, la qualequesto Signore aueua fatto fabbricare a sue spese , durante la guerra ciui- le;edentro questa Torre Giouanni Bonsi messe inpiedi vnagrande , e bella Biblioteca . Nell'anno 1600. FerdinandoGranDucadiToscana gli inuio vn'amplissimaprocura , per andare a Parigi , &iuitrattare il maritaggiodi sua nipote Maria de' Medici , con il Ree Enrico IV. ed essendo stato questo matrimonioconcluso, la Regina Maria glı procurò le Badiedi S. Saluadore d'Agnano , e di S.Guglielmo nel diferto ; dichiarandolo ancora suogrand Elemosiniere , &in questo modo lo ricompenso delle fatiche , ediligenze vsate per farla diuenir Reginadi Francia. Nell'anno 1605.a' 10.di Maggio , essendo ritornato aBiziers , riceuette in presenza di Folerand Barak , che fu poi Vescouod'Agde , il giura. mentodi fedelta da Pietrod'Almas , Abate di S. Afrodisio ; il giorno 25. del med. mese rimborso GironimodiMercorant, delle sommedidanaro, che egli auea sopra la Contea diVagliano , comeSignoria dependente dal suo Vescouado ; macome si è detto nonla ziuni al Vescouado , ma la possedè comebene patrimoniale , e la dette come si è detto a Tommaso suo nipote; poi andò in Monf. Clemente , epoi in Francescosuo fratello, e di- scendenti , che si chiamò Conte di Vagliano . Nella fine di detto anno se ne ritornò Monf. Giouanni alla Corte , e nelle Ambascerie , e negoziati del Cardinale di Perron , Gi vede vna lettera , che questo Cardinale gli fcriueua di Roma, indata de' 10. Febbraio 1606. nella quale egli lopregauadi continuarle la sua assistenza appresso la Regina ; nel 1607. torno a Biziers , e vi introdusse i PP. Zoccolanti nel Conuento de' PP. Minori; li 16. Ottobre vni alla mensa delsuo Vescouado , la porzione , che il Capitolo di S. Pie- tro di Monpellier , aucua sopra vn feudodella Citta nel territorio di Bizters , la quale porzione era stata comprataper il prezzodi 3150. lire . Horcome la carica di grandEle- mosiniero, edi esser souente alla Corte, egli vi ritorno verso il principio dell'anno 1608. esi ritrouoa Fonteneblau a' 14. d'Aprile del medesimo anno, nel punto , che la Regina partorì il terzo tigliuolo , al quale il nostro Prelato diede l'acqua del santoBattesimo ; enonèda tacere, che questo Prelato , fu vnodi quegli,che si trouòalla contacrazione, eCoronazionedi LuigiDecimoterzo. Assisteuanofecondo le leggi del Regno alla Co- ronazione , e confacrazione del suo Re , dodici Pari di Francia , cioè sei Ecclesiastici , e tei Secolari, il primo Ecclesiasticoè l'Arciuescono Bhorens, Duca , e Pari di Francia ; il secondoilVescouo di Lyon ; il terzo il VescouodiLangres; il quarto il Vescouodi Scialon , Conte , è Paridi Francia; il quinto il Vescouo di Noion,Conte, e Pari di Fran- cia ; il setto il Vescouo Bellerocense , Conte , e Pari di Francia ; Monsignor Gio: Bonfi , fu eletto aquesta tunzione rappresentandovnodi detti Prelati , come si legge in vn libro : che 494 1 che descriue la folennitàdiquesta Coronazione, che fu l'anno 1610. I secolarisonotre Duchi , etre Conti; il primoil Ducadi Borgogna ; il secondoquello di Normandia ; il terzo quello di Aquitania. Il primo Conte quellodiFiandra;ilsecondo quellodi To· lola; ilterzo quello di Sciampagna ; e perche la Frandra èdituitadalla Coronadi Fran- cia, furon fostituire perfone principali, che rappretentatieroquet Pari. Nell'anno 1611.fit fatto Cardinale , fotto iltitolo di S.Clemente;cd1 fuor meriti renderonopiubella questa dignita, e la gran prudenza di cuiegli faceua profeffione particolare, inalzornotofplen- dore della tua Porpora; egli meffe alpulito,dopo essere stato eletto al Cardmalato ,le fpofte , che egli aucua per ananti farie in latino,fopra lepiùnotabiliquestioni della leg. e canonica , il cui ftile , è si pulito , e cosi bello , ele materie , che vi fonofrat- geciuile , e tate contanta dottrina , echiarezza, che obliga il publicodi darle in luce. Nel 1614. a ' 18. d'Agosto termino il procello , che aueua cominciato a tempo di suo zio, tra le Religiofe di S.Spirito , e i Padri Gicfuiti , medianteunapensionedi 600. lire , che la DamaMaria di Elpondelian ,Badefla di detto Monafterio , che viue in grandifli ma stima didiuozione , e virtù ; si obligo di darea' (uddetti Padri Giefuiti . Nel 1615. fece venire delle Religiofe di Bordeos , per fondare iui il Conuentodi Santa Maria ; ed in questo medefimo anno fu deputato dal Sinifcalco di Biziers per andare a gli stati generali, che fi teneuanoin Parigi ; e quandoquesti furono finiti , eglite ne ando a Roma, doue Papa Paolo Quinto lo meslefubito nella Congregazione del Santo Vnzio, doue fitrattanog'i affari , che riguardanola fede , e l'antiche costituzionidella Chiesa, nella quale Aflemblea egli fi acquisto vna fama tale, chefece marauigliare tutti quei Car- dinali, che la componeuano; onde se per qualche sua inditposizione , o per qualche al- tro fuo affare, veniua impeditodi andarui, si rimetteua ad un'altra volta quello , che vi fi doueua trattare di più importante; vedendosi dunque perquesto modoobligato restare in Roma , e che il benedella Chiesavniuertale , gl'impediua di prenderla cura della tua particolare; firitolue di far deftinare per fuo fucceflore Domenico Bonfi fuonipote, figliuolo di Piero , al qual Domenico egli di già aueua dato la carica di grand Elemofi- niero della Regina Madies ebencre questo Domenico fosse ancora aflaigiouane, aueua peróqualita si eminentu , che la Reginagli conferiua tutti gli affari di conseguenza , fine d'intenderne i fucisentimenti . Appena, che egli fu nominato per Coadiutore sotto il titolo di VescouodiCefarea chefu l'anno 6.8. fene ando a Biziers , doue li rese ammirabile si nelle Cattedre , come altroue, perla sua eloquenza , e dottrina ; mala morte lo tolse daquetto Mondo, giusto nel fiore della fua era , mierendo tutte le gran fperanze , che in eslo fi erano concepite mori in Beziers a 30.d'Aprile 1621.c fu fepolto dentro la Cappella di S.Stefano nella Chie- fa Cattedrale . Il Cardinale fuozio meria Roma due mesi, ecinque giorni dopo , cioè a' 4. di Luglio di detto anno;effendosi nel principio di Febbraio trouato alla Creazione diGregorio Decimoquinto ; il fuo corpofu portato a Fiorenza, e datogli sepoltura nella Chiesa de' Padri Teatini, per le pie cure di Elena ,ed Elisabetta Bonfitue fore le; la prima fu maritata a Piero del Nero , nipete di LioneVndecimo ; l'altra a Giouanni di Bernar- do di Giouanni Capponi; questa e quella Donna così celebre , morta in concetto di santità , della quale il PadreGio: Batista Castaldo Religi To Teatino , ne ascritto la vita , tanto clemplare , e così piena di opere buone, edelle grandi austeritá, che ella praticaua , econsegno di miracoli , la qual santa Donna fu sepolta nella medefima Chiesa de Padr . I eatini , nella Cappella da lei fabricata ad onore della Natiuita di N.S. Giesú Cristo , della quale ella era sommamenteduota ;fotto il medesimo Altare , ed è in grandiflima venerazione , estima . Di Piero , ne nacque Domenico , del quale ne abbiamo fatto di sopra menzione , Tommaso , Clemente , e Francesco , Tommaso andò in Francia in età disei anni , con il zio Gio: Bonfi; ebbe curadi esso per fargli apprer dere la lir gua Greca , c I atina ; nell'eta di 14. anni, fudato per Infante di Crore al Rel uigi Decinieterzo , ed ebbe dal zio il titolo di Conte di Vagliano, e Sign. di Castelnuouo ; ene' 19.anni, fu fatto Vescono diBiziers , essendo Vetcouo eletto , fi tratter nein Fiorenza piú di vo'arno, seguitando glistudj; e gettando ifondamenti divna falda picta Criftiara ;ed in questo propofito nièvenutoalle mani vn' Elogio, che fo un'eruditifimo Scrittore , lacopo Gaddi,fil quale inva suo manoscritto , facendo men1 ! zione 495 zionedi alcuni Virtuosi vissuti esemplarmente, mette nel terzo luogo il nostroTomma. fo Bonsi , con queste precife parole. Thomas Bonfius , quem Biterrarum electum Epifcopum , hahui condifcipulum, &amulumin /chole Lo- gices,&Phifices , cum quo annofere duos familiariffimi viri , cuius pias actiones oculatas vidi ,testis . auribus , &optima ,&jancta confilia defaciendis elemosinis , de abftinendo ab omni expensa minime neceffaria , &ipfa oftendit mihi domi mease restitum lub toga, vt inops faceret ciuis , velignobilis,iplepe ramnobilitatem fuper naturalem amabat ,fingulis diebus ad Sacramentum pænitentia sua conferendo, vel minimos errores , aut ommissiones , bonorumque perfectis agere voluiffet frequenter (uscipiens venerabi- lera Eucharistiam , ne dum enim erat Sacerdos , donabat ferro , &ieiungs ,sta e lis , carnem , ne spiritui rebelli fieret . : 1 Ecco quali furono i principi de'la sua Prelatura, e se bene questo Prelato non continuo i suoi studį , mentrestana alla Corte , fi rese nientedimeno in poco tempo buon Predica- tore , e con il suosanto zelo, con il quale animaua il suo discorso , rauuiuaua ogn'vno , econ la fuabuona vita ,daua non solamente ammirazione a Cattolicı, ma alla maggior parte de' Religionari questo era il padre dell'Ortanelli , ed il conforto de miferabilispiu volte desidero entrare in vn Monasterio , a fine di menar vita lontana dagli splendoridel Mondo ; ma PapaVrbanoOttauo ne impiego la sua autorità ,per impedire, che la Re- ligione non rapisse al Mondo en Prelato , che vi era necessarissimo; egli si daua la disci. plina come Religiofo , e la sua carne mortificaua con il cilicio , e digiuni , ed impiegaua quali tuttele fue entrate, e in fare riedificare Chiese,che furono demolite nella sua Dio- cefi ,durante leguerre del suo tempo , o in fare elemosine a quelle persone, che egli vede ua in neceffita , egli era l'oste souente di Giesù Cristo , poichè lo riceucua nella sua casa in perfona de' poueri , e di stranieri , in fine la tua vita era simile a quella del feliciffimo San Carlo Borromeo , ad onore del qual Santo , fece egli fabricare una ricca Cappella dimar- mo , e di diafpro , dentro la Chiesa de' Padri Domenicani , doue si veggano in molte par- ti smaltatel'armedicasaBonfi ;ma si comeibelli fiori paslano presto , così questo Santo Vescouo visse poco, essendo morto a' 27. Giugno 1628.e fu sepellito nellavecchiaChie- sa de' PadriGiesuiti . Clementefratello del suddetto Tommaso , chegli successe nel Vescouadodi Biziers , era Canonico di S. Pietro di Roma , edAbbate di S. Saluadored'Agnano, di S. Saluadore di Lodeue , allora della mancanza dell'ultimo Duca di Momaransi , resto fermo nel par- titodelRe,enonsivolse punto impegnare in niuno affare ; egli assiste a 10. d'Ottobr 1632. nella celebre Aflemblea , che si fece dentro la Chiesa de Padri Agostinianidi Bi- ziers , e doue Luigi XIII. che viera presente , fece approuare quel famoso editto , che fu chiamatol'editto di Biziers ; proccurò sempre di accrefcere i vantaggi della Corona di Francia ; e nel 1637. fece a fue spese vn reggimentodi fanteria , per il foccorso di Leuca- ta , ed egli medesimo si trouò appresso del Duca di Aluin , e Marescialdi Sciombergh, la notte della liberazione di questa Piazza ; fece riedificare il Castello di Lignano , che i Proteftanti aucuano dimolito nelle prime guerre, che suscitarono nel Paese; questo Pre- lato messe iPadri de' Minimi dentro la Madonna della Consolazione , i Domenicani dentro la Madonnadi Mongeres, i Cappuccinidentro Seruian , ei Religiosi della Carı- ta nell'Ospedale, iquali fece venire di Parigi; e Religiofe di Sant'Orfola glifonoparimen- te obligate per il loro ristabilimento dentrola Città . Questo è quel Prelato , che à farto fare la Balaustrata di marmo , e di dialpro nellaCappelladi S. Carlo Borromeo , e che a fattoporre fopra letauole di marmo nero l'iscrizioni latine , che si veggano in detta Cappella ; il suo coraggio, e l'amore ,che egli à sempre auuto verso la sua diocesi, l'han- nofatto dimorare dentro la città di Biziers , tutto queltempo , che la peste vidimoraua con ogni violenza, foccorrendo con le sue pie sollecitazioni, e caritatiue affistenze, que- gli che la neceffita non meno, che il morbo trauagliaua . i Questo Paltore tutto zelo perla conferuazione del suo gregge, aueua fin nelprincipio del leggio , scacciaroda' luoghi del suopotere tutte le Assemblee de' Religionari, e proi- bite leprediche , che ildisordine del tempo , edella guerra à dopo tollerato contro i suoi fentimenti . Mori in Biziers a' 20. Settembre 1659. e gli fu dato lepoltura nella Cattedra- le appresso a suoiconmolto onore . Reita hora di parlare delConte Francescovltimo figliuolo di Piero fratello de sopradd. Domenico, Tommaso , e Clemente , tuttitre Vescoui di Biziers , questo che fu Conte di 1 او 496 مة di Vagliano, e Sign. di Caftelnuouo ; sposò in Fiorenza la MarchesaCristiana delMer cheseGiulio Riano , Donna delle piú illuftri famiglie di Bologna , della qual famiglia vi fono stati due dignillimi Cardinali , la madre di detta Marchesa , fu Caterina Ricafo- li , famiglia nobilitiıma di Fipienza , didetto Conte Francesco ne nacque Piero , e pit femmine , lamaggior delle quali pernome Lucrezia , fu sposata conilMarcheseAlfon so Molza ,delle più antiche famiglie del Modanete ;Elifabetta , che èdelle piucompite , evirtuose Damedi Francia , fimarito con Mont. Gafperodella Croix Marchete diCa- stres, eGran Marescial di Campo nell'Armate del Re , Caualiere dell'Ordine , Gouerna tore della Citta , e Cittadella di Monpolier, e Luogotenente di Linguadoca , natodella antica , e nobilillima Casa della Croce , della quale era S. Rocco , vno de' Protettoredi Francia ; ediquella dell'Ospital , della quale nacque FederigoContedell'Ofpital , mari- todella Principessa di Taranto,difcendente daCarlo Re di Sicilia . !!dettoConte Francesco da mebeniffimo conoscruto , ed amiciffimomio , aueu vnadolce maniera di trattare , che rapiua il cuoredi ciaschedunobenchè contrario , ed era a mio giudizio de' più vigilanti miniftri, che auesse la Maesta Cristian. in quei tempi . QuestoConte per mantenersi fedele allaCoronadi Francia , non si è curatodi perder qaatitutti i fuoi beni , e le tomme immenfe , chegli fe contiscare in Alemagnal'Impe ratore , allora , che egli era Ambasciatore Residente inMantoua . Egli nonguardo a spesa alcuna , andando con en seguitodegnodella suacondizione in Piamonte per far riuerenza al Re Luigi XIII. Tingraziarlo del Vescouado di Biziers , che si era degnato conferire a fuofratello , ر QuestoConte fu cosigencrosoverso tuttelepersonedellanazion Francese, che in tempodelsuotoggiorno a Fiorenza gli a tutti riceuuti in sua casa , con regali , e profu- fioni; & il defonto ReLuigi XIII . di felice memoria , aucuaunaconfidenza così partico- lare in lui , che nonpaflaua niunoAmbasciatore a Romaper Fiorenza, o altri luoghi d'I- talia , che S. M. non'gliscriueffe , e raccomandaffe. 1Corrieri del Gabinettoveniuono ascaualcare in cafa fua . Ll'Altezza del fu Conte di Soiffons , che egli spesò con tutto il suoseguito , durante il tempodel suofoggiorno in Fiorenza ; com'anche il DucadiEl- pernon, edaltri Signori , non auendo contentezzacosì perfetta , quanto quella di ben trattare i Franzeli . Mori in Francia l'anno 1662. a Pesenaz , dou'eglis'era ritirato in va fuoPalazzo , egodere della quiete nella vecchiaia . Piero del sudetto Conte Francesco vltimo del suo ramo, come si è detto di sopra in parlaredi Baldassarri; andoin Francia giouanetto per istareappresto il zioMonfig.Cle- mente , que attese a gli studj , e volfuto metterli in Pretatura ,benchèvnico del suo ramo, Monfig. Clemente gli renunzio vn'Abbazia , se n'ando a Parigi alla Corte , douefu fat- to RefidentedelGran Duca di Toscana; dipoi hanno 1659. fi trouò con il Cardinale Mazzarrini nel Congresso della Pace , che ti fecea' Pirinci , che per la partedi Spagna in- teruenne D. LuigidHaro , e per la Francia ild. Card. Mazzarrını , in questomedefimo anno moríMont. Clemente ; &il Re Luigi XIII. per le buone qualitàdell'Abate suddet- to ,gli conferì il Vesconadodi Biziers , che aucuą ilzio , e questo viene a essere il sesto Vescouodi Biziers , dopopoco menodi cento anni , che la suddettaChiesa vien gouer- nata da' Prelati della famiglia de' Bonfi , contanta gloria di questa cala , e fodisfazion di quei Popoli ; essendogli anco stato concellodalla liberalità diquestoGran Monarca , tutte le Abbazie, chegodeua ilziose parimente quella d'Agnano, che rende piu di 3. m. fc. Ebbepoi questo Prelato l'onoredi trattare non solo il Parentado fra la Principessa Mar- gherita Luisa d'Orleans con it Principe Cosimo di Tofcana , che concluse felicemente , accompagnando la medefima Principetla a Fiorenza ; fatta questa funzione fu mandato daS. M.Criftianifs. Ambasciator Refidente a Venezia , equafifinito iltriennio, fu elet- toAmbasciatore straordinario appreffo la M. Pollacca , doue à laputo così ben trattare gli affari del fuo Re, e farsi cosi bene affetto a quel Re di Pollonia , che ne à conseguito daquesto la nomina al Cardinalato; dal che tebenenonsegui l'effetto in tempodella folice memoriadi Papa Alessandro VII. si spera sia perseguire al tempodel presenteCle- mente IX. Ed oggi che scriuo corre voce, che S.M.Crist, l'abbia destinato Ambasc. al Re Catt.Questafamiglia fi troua imparentada oltre alie suddette cafe , delle quali si è fatto menzione, con i Ginori , Barbadorı, Adimari, Altouiți, Aldobrandini,Albizi, Pandol- fini, Minorbetti, Serragli, Lioni, Canigiani.Corbinelli, Segni, e molte, emoltealtre. FA 397 L FAMIGLIA MAZZY CATE Acittàd'Afifi , che di antichità a niun'altra cede , fu sempre madrefecondiffinadisì gloriosi figliuoli , cheapena fi fe rinomare quella RomaDaninatrice del Mondo , chevolsero inessa spiegare le loro infegne , co'l far mostra in concorrenza di altre Città , del lorovalore , ilquale riconosciut daque primi Dominanti, e veduto con lunghiti- ano Canocchiale la loro nobita , elf re molto lontana da loro secoli; furonoben pretto arruolati alla nobiltà Romana, nel qual posto sepperosenza lungo interuallodi tempo, farfi ammirare dal Mondotatto nei Confolato Romano, enella Ditratura , sotto il di cui Imperio piùdi una Nazione efperimento la fortezza delle lor destre a cui succum. berono, e soggettate ,gloriofe fi chiamarono, per essere state tebellate da si nobili , digloriofi Eroi ; comeil tutto da me fi dumostra nell'istoriad'Afifi; e nel principiodi que- ste Intoria fi teftifica . Non fiamarauiglia dunque se nella Canonizazionedel Santo , egloriofo Martire Sta- nislao, quel gran Pontefice Innocenzio Quarto , volte gloriarsi di auere alla presenza di ventiquattro Magnati Afifani, folennizzata si famosa funzione , cheal parer fuo fi ren- deua più magnifica , eceleberrima , con l'aisittenza di sì splendiditsimo stuolo, eperò ne feceprendere rigiltro indelebile dal fuo Cancelliere , acciò si eternasse ne' posteri così funtuofa cirimonia , dicuise ne vede finoad oggidi mano del suddetto vn'autentica co- pianellaCancelleria segrera d'Assi al FascicoloF. num. 13. da meinbuona forma ordina- ta , che è dell'infrascritto tenorc . Die 15. Settemb. 1253. fuitAfisijD.Papa Innocentius Quartus -InEcclefiaS. Francisciinsolem- mitate .... B.Stanislai Epifcopi , prout in attis Apostolicis; &buicCanonizations interfuerunt testes 24.Magnates de ftirpe Militari nobili Asisinat. quorum nominaadperpetuamreimemoriamD.Pontifex fcribi iu fit in libris publicis . Nomina 24. Nobilium , qui interfuerunt Canonizationi prefata . D.OffredutiusdeOffredutijs dePodio , C. EgoRainaldus Imperiali authoritateNotarusdemandatoDPapefcripfi . Tra si gloriofo numerodi fi cospicui Caualieri risplendeua MazzicodiCristofano diMazzico ,da cui trasse il cognome la nobiliffima famiglia de' Mazzichi , che domi- naua fin di queitempi nelterritorio d'Asisi , o in altri luoghi ,Castelli , o Villaggi , che così il titolo, che se gli attribuisce dal suddetto Pontefice diMagnate , senza falloce l'addita , benchè per la lontananza de' tempisi rendino ignoti inomidi quei , e pergli incendi , erapine , alle quali la cittadaAsisi quasidi continuo sia stata esposta, come celodimostrano chiaramente le scritture,chefi conferuano in quella Cancelleria segre- tadel 1300 etanti , finoal 1500. i quali iononsò conqual forte abbia ritrouato quello , cheòspiegatonellafuddetta mia Istoria d'Asisi , che però con gran ragione si puòAfifi chiamare fortunato pervedeisi fino a' tempid'oggi in essa le Reliquiedivna nobiltà , che non inuidia punto niunadell'altre Cittàd'Italia, anchemenoesposte a' sacchi, e rouine, ed oggi non vi è chi la pareggi per essere stata questa ridottadalle guerre ciuili in vltimo fuoetterminio;leggafi da curiofi la prefata mia Istoriad'Asisi , che vedranno , che non mentisco . Ele memorieda meaddotte nel principiodiquestaloconfermano . Si vanti dunquequanto può , e quantosalanobiliffima famiglia Mazzicadi mostrare la sua origine pernoninterrotta linea da' Magnati,e Caualieri in del 1100 chese iltem- po, e l'aunersa fortuna nonauessi inuidiaro le fueglorie , si trouaria adessa vnprincipio più remotoda' noftrifecoli . il progenitore dunque , per quanto si è di sopra prouato , fu Mazzico , dicuifu fi- gliuolo Criftofano , padre di quel famoso Magnate, e generofo Cavaliere Mazzico , Che interuenne a quella Santa , e pia funzione della Canonizazione del gloriofo Mar- tire San Stanislao , il quale genero Francesco, padre di quel Vagnuccio , che tratanti nobili Afifani, fu elettodalcorpodella sua Città , come per il più abile, per Ambasciato- rea PapaClemente Sesto , per ottenere l'assoluzione dellaScomunica , nella quale incor- se la suaCittà ,per il rubamentodeltesoro Pontificio , ripofto nel ConuentodiS.Franc. fartodaquelMuziode Brancaleoni , Tirannod'Asisi , come ciò sicauadal FascicoloA. numero ventifette , che fi conferua nellaCancelleria segreta,douefi vede ilConfiglio Rit fatto 498 fatto per la suddetta elezione,che fu del 1344. rogatodaSerNardo del quond. Arnoldo di Montemelino . Antoniodi Cola del fuddettoCaualiere Mazzico si leggetestimonio in vn contratto, chesi conferuanella Cancelleria segreta al FafcicoloC. num.22. delquale nontene rede potterita. Il fopraddettoVagnucciogenerò Francesco,che nonvolse inuidiare il padre nella prų. denza, e sapienza, poichè fu impiegatodalla suaCittain tutti imaneggi publici,ne' qua. li fi rese marauigliofo , edegnodi essereeletto da vn publico Consigino interSapientes , er bonos Virosdi Porta Perlasi , che non arriuarono , che anoue , anzi che fu quetta Porta fuperioreall'altre,poiche di questesi contarono 8.6.5. e4. come ciò si leggenelleRifor- manzedet 1324. che fi conferuano nella Cancelleria fegretad'Afifi : Bartolo fu fratello di Francesco , come fi cauada'rogitidi Ser Giouannidel Magistro Jacopo di Pietro d'Afifi rogatidel 1400. che si mostranonell'Archiuiopublicod'Alili.. Francescosuddetto (non auendo figliuoli Bartolo) fu padredi un'altro Bartolo , che pure nonebbe successione (comesi legge per rogiti di Angelino di Niccolucciodi Van- ni Alegretti del 1431.) di Bernardo , edi Cristoforo ; questidue fratelli ebberopermo- gliedueforelle figliuole di Franeesco di Cecchinod'Asisi, iqualidiuifero infieme,edam- bili chiamaronodi Mazzico , percheFrancesco lor padre , fu cognominatoMazzico,co- me costa in diuerfi rogiti di varj Notari ; e fu detto Čecchello; la qualdiuifione fu roga . tadal suddetto Allegretti del 1432. agli 8. di Dicembre , doue si vede Diana esser moglie di Cristoforo , e Fiorita sua forella mogliedi Bernabeo , Cristoforo si vede Priore per il terziero di Porta Perlace; i Priori erano alloratutti no- bili , comeper decreto , ed ordine di Biordo Michelotti Confaloniere , e Signored'Alisi in datadel 1394. come nella Cancelleria secreta d'Asisi , di quell'anno , che si vede sempre offeruatonell'elezione di vnPrioreper Quartiero . Questo dunque fu il progenitoredel primo ramodella famiglia Mazzica , il quale generò tre figliuoli, vno chiamato Parmi . zio ,di cuisilegge Parmitius fil. Cristophori Cecchelli, ellendo esso nel numero de' Configlie ri del 1444. come fi legge nella Cancelleria legteta alle Riformagioni di quell'anno; eper quantosi è potuto vedere non ebbegenerazione . Il secondo figliuolo chiamato lacopo di Cristoforo di Mazzico,fi vede Pincre neli482. alle Riformarze di quell'anno,delquale si dira appresso . Il terzo figliuolo si chiamo Mazzico , che in dottrina non auca chì to pareggiallese però con gran ragione ser Niccolòdi Francescodi Antoniod'Alifi ne suoi rogitidel 1471. che fi leggono nell'Archiuso publico d'Afifi ; gli da il titolo difamofiffi- mo,famofiffimus legum Doctor D.Mazzicus deMazzichis, edel 1476, si vedePriore in luogodel Confaloniere , come nella Cancelleriategreta aile Riformanze di quell'anno ; enelme- definioanno tu eletto dalla sua Ctta per Ambasciatore con Euangelista de Rotti al Pon- tefice Sifto Quarto, al quale presento infuntuofo Bacile, e Boccale , come fivede chia- ramente alle Riformanze del fuddetto anno, chein vero isuoi pofteri ebbero gran ragio- ne di non mai lasciare il cognome di Mazzico tanto famoto per quosto gran personag- gio , il quale generò lacoso, il cuitigliuolo fuGironimo, come si legge ne' Protocolli di Ser lacopo lacobetui del 1530. e questo non ebbe generazione , Di lacopo fratello diquel famoso Mazzico , nacquero Giberto , e Gironimo , come fi legge ne rogati di Ser Gio; Pietro Benzi del 1508. Di Gibertonon vedo generazione ; madiGironimo fi vegganodue figliuoli , I'vno chiamato Marco , e l'altro Fabio , iquali fanno testamentodel 1581. rogato da SerMatteodi PaoloBini , ed ambidue morirono senza figliuoli, ed inquesti siestinse il colonnatodellafamiglia Mazzica, enon il ceppo, come qualchuno a creduto . Ritornandonoidunque alla diuifione sopracitata fatta tra Cristoforo, eBernabeo figliuoli legittimi , enaturali di Francesco detto Mazzico figliuolo di Vagnuccio , di- remo, che Bernabeo fu il progenitore delsecondo ramo diquesta nobilissima famiglia Mazzica , detto di queglidi Bernabeo . Bernabeogode anch'esso i primi gradi della sua Città,eperche diuise dal fratello, si an- numerotra le famiglienobilidella Porta di S.Chiara , come si vede nella Cancelleria fe- greta alle Riformanze del 1443. effendo Priore perla fuddetta Porta di S. Chiara , che in • quelten po , come fiè sopra prouato , erano i Priori tutti nobili , e nerogiti di Ser Gio: di Ceccodi Beuignateda CalaCastalda , conferuati nell'Archiuiopublicod'Afifi , fi legge 499 geBernabeodi FrancescodiVagnuccioMazzichidel 1436. Questo, come firaccoglie dalsuoteftamento , rogatoda Ser Cottantino delquond. Francesco d' Alisi del 1438. lasciò tre figliuoli maichi, ed una femmina chiamata lacopa; il prano fu chiamato Pietro; il secondo Mariano , de'qualinontene legge posterità ; e Francesco,che alle Riforman- ze del 1471, viene namerato tra iConsigtheri della Città, efu padre di Batista, edi Pierro; Questonon ebbefuccenione, cometi legge ne' rogiti di SerGio: Pietro Benzi del 1500 Batista di Francescodi Bernabeo li legge ne' Protocollidi Ser lacopo lacobettidel 1529. efu padre diFrancesco cognominato Caldaccio, come si legge ne' Protocolli di SerMa- riotto di Cristiano Magalocci ; e sì come l'altro ramo riteneua il cognome di Mazzico , cosi questo ritenena il cognome di Bernabeo, e cosi per differenziare un ramo dall'altro, fi diceuano quegli di Barnabeo , e queglidi Mazzico , come si legge in varj istromenti , ed in particolare ne' rogitid. Ser Ercolesparagini , fi vedenominato Francifcusalias Caldac- cioBernabeusdel 1549. Il suddetto Francesco generò due figliuoli , l'vno fu Geronimo, di cui nonsene legge successione ; e l'altro Alessandro ; questo nato a' 23 Ottobre 1557 . quello a' 16. Giugno 1546. comecosta al libro del Battesimo , doue si veggano cogno- minati Mazzichi , come ancora i tuoi agliuoli oggi viuenti , portando nelloro scudo la medelimaimpresa, che portarono gli altri difceli dal tamaso Dottor Mazzico , chiama- ti Francesco , Gio: Batista , e Geronimo , che quefto nella tolenne translazione di S. Vit- torino , vnode Santi Velcouidella città d'Asisi , teneua il primo grado , che è di Confa- Joniere della sua Città; e Francescodi Vicario generale d'Asisi , il quale è stato per molti anni Canonicodella Cettedrale didettaCitta; fu ancheElaminatoreSinodale , carica dal medesimo esercitata per piu anni . Gironimodel 1626. fu fattoCaualiere de'SS. Maurizio , e Lazzero, e poiCommen datoredellasuddetta Religione , è statoda 30. anni in quà, edèdi presente Consultore del S.Vfizio . Del 1657. andò per Vicariogenerale di Monfig. Vesc. di città di Castello . Nel 1663. fu clettodal Sereniss. Ducadi Sauoia , Riceustore di dettaReligionede' Santi Maurizio , e Lazzero , per la Prouincia dell'Umbria ; padre oggi di Baldassarri , di Tullio Canonico della Cattedrale diS. Rofino d'Asisi , e diGuteppe Caualiere de SantiMauri- zio , e Lazzaro , tuttitre Dottori , e giouani dotati di qualitàtali , che si rendanobene uoli a tutta la Città, edipresente il suddetto CommendatoreGeronimo è statome Litamente eletto Priore della Cattedrale , che è la prima dignita tra l'Ecclefia- ftiche dopo il Vescouo; in fineoggiquesta Casa è in posto tale di poter fare leprimiere scene di gloria , che ferono isuoi progenitoriMa gnati ,auendoello seguito , edi Popolari , edi Nobili , cheDio laconferui, edaumenti per gloriadella suaCittà . Vegga il'albero da chìlegge , acció posla vederecon ogni chiarezza la sua mainoninterrotta genealogia Edessendo la cittàd'Asisi in nobiltàristretia , sipuòsupporre, che non abbia lasciata famiglia nobile, che nonsii * seco in matrimonio congiuntao. L : Rrx 2 i Bal 500 1 : Baldassarri GiuseppeCau. Tullio MARNA Gio: Batista Francesco 1620. Gironimo Cau. 1630. 4 Geronimo Alessandro 1599. Cefare Fabio Marco1560, L Giberto Gironimo 1510.. Gironimo 1540 Francesco 1540, L : : lacome 1500, 4 Pietro Batista 1500, Mazzico 1460. Parmizio lacopo 1470. 1.5 : Mariano Francesco 1460. Pietro T 4 1, T 1 Bartolo 1430. OanCriftofano LAB :20 یہ یہاه ها و سالها 1 Bernabeo 1420, 1 3 Bartolo Franceico 13809 Vagnuccio 1330% Francesco 1290, 4 14 Antonig Cola Mazzico 1250. Cristofano 1210 MAZZICO Fiori del 1170. Nacquecirca il 1130, T ri 4 501 : FAMIGLIA DEGLI ANSELMI, S Iamo neldettodelVerini ancor oggi per la famiglia degli Antelmi, poichè si vede, sì nel tempo delfuddetto Puera, come anche ne' giorni noftri ndotta ad vna fol fa- miglia questa Cafacosi celebre nellacitta di Fiorenza ; epero piange i luddel. cantando. Autpauci existant , quos nouam ex ftirpevetusta . Così io sospiro formuendo di una famiglia cotantoantica, e nobile , duenuta di manic- ra languida , che per due toli natire pira . Vola la fama eitere questa difceta da quell'Anfelmo , che fu creato Caualiere dall'ImperatoreCarlo Magno; e te bene nonlopotiamoanerire con le fcritture in mano nonci finegherá pero , che non tia delle più nobili , edelle piú anuche di questa Città , e al di- spettodel tempo diuoratore del tutto,trouiamo fione di questa fan iglia Gitolto del 980, padre di quell'Antelmo , che fu Senatore della Republica Fiorentina del 1036. come il tutto fi legge in vn'iftromento celebrato inprafentiaBonorumHominum , rogato da Gherardo nel 1036. il quale fi conferua nell'Archiuto della Badia di S. Michelangelo di Pafi gnano allaCalfetta FF. fegnato 599. Anfelmo genero Guido , che ancor lui fu Senatore , comesi vede al sopraddetto istro mento; e Federico,che fu padre di Bernardo, il quale si legge in vn rogito di Gherardo del 1084. che li conferua nella Sacchetta delle scritture della Badia di Buoni ollazzo nell' Archiuto di Cestello DiBernardo nasconoun'altro Bernardo , eGerardo padre di Tederico , detto anche Tedicciolo , i quali tutti si leggano in vnadonazione , che fanno allo Spedale detto del Calzaiolo , posto al fiume Peta , rogato da Ridolfo ; ed in un'altro vendano al sopraddet- to Spedale alcune Terre , poste in Pruneto, rogato parimentedalsuddetto Ridolfo; que stodel 1147 I , equellodel 1139. si come tutti duesi leggono nell'Archiuio dell'Arciuefco- uadodi Fiorenza al Bullettone . Bernardo genero Anfelmo , che fu padre di Bernardo , e non di Tingo , come dice l'Ammirati , errando vn secolo intiero , poscia ilConsiglio , cheadduce e del 1256, e non del 1156. il qualediceTingusfil.Bernardi Anfelmi ;ePaliafu figliuolo di Bernardo, detto an- cheBernardinose Tingo fu fuo fratellos comeanche si leggenel lib. della Milizia di MonteAperto . Da Palla furono generati Bernardo , detto anche Bernardino padre di Ghino, Duccio, edAnfelmo , padre di Bernardo , e di Piero , dal qual Piero prouengano tutti gli An felmi . Di Piero fu figliuolo Giouanni padredi Anselmo , il quale genero Bernardo , e Nic- coló ; daquesto nascono gli Anfelmi , oggiviuenti , di Fiorenza; e daBernardo quegli di Franc . Tuito questo si vedechiaramente all'Estratte , chenon possano errare , dalle quali, co- meda' contratti delle Gabelle , e dalle Decime , si viene a formare il presente alberomol, to imorogliato dall'Ammirati , scordando quasi in tutto da questo nottro ; ilche è nato dal primo errore preso di Tingo ; e però abbiamonoi aperto maggiormente gli occhi, negli altra daelfo formati ; benchè ci abbia generato fatica duplicata . ١٠ Fran- 502Francesco Domenico Piero Gionanni Carlo Anfelmo Bernardo Giuseppe1660. AgnoloCapit. 1 1 1 یاهناهبهناهن Domenico 1620. 1 Giuseppe 1580. aleppo1 Girolamo 1540. 1 Cambio 1500. 1 Niccolò 1460. 1 Filippo 1423 . 1 Filippo 1384. Palla Anfelmo 1420. Piero 1420. : 1 }}} I 1 1 1 Gio: 1380. Francesco Chino Palla الهناء 1 1 1 Ghino1349 1 Bernardo 1 Niccolò 1 Piero 1340. 1 Tingo 1 1 Anselmo 1300. 1 1 Palla 1269. 1 1 Tederico dettoTedicciola か Gerardo 1 Anfelmo 1180. Bernardo 1220 . 1 1 Bernardo 11400 1 Bernardo 1 100, 1 Tederico 1060. 1 Guido 1 Anfelmo 1020, Bernardo 1 Duccio 1 GIASOLFO Fiorinel980. Nos 503 *** Non sò vedere in questa famiglia quello splendore, cheperil più suolessere nelle cafe numerose, che moltiplicati ipersonaggipiù belle, e varie scene fannocomparire , ma at- tendendo gli Anfelmi, comepocnitumi alla propagazione , non ebbero campod'atten- dere alle guerre , che per ordinario partoriicono hnomini segnalati ; nè tampoco all lettere, per comparire nel Teatro deiMondo, come è Roma, dalequaliriportano Pre- lature infigni , e le porpore, che più risplendono ; e però non poteron gliAnfelmi , che occuparenella Republica Fiorentinai primi gradi , comeper moltitline volte consegui- rono senza allontanarsidal suo centio; ènondimenogrand'onore di questa cata , che fi- nodel 1036, occupauąla dignuà Senatoria nella Republica Fiorentina non folo Ansel- mofigliuolodiGiafolfo ,ma ancheGuido figliuolod'Antelino; ecota singolare il vede- re il padre ,&il figliuolo in vna tupremadignita in quegli antichi secoli , sì come èan- cora fingolariflima ne' più moderni; ondeciocifacredere , che la famigliadegli Anfel- mi auesse qualche priuilegio sopra l'altre famiglie , e tanto piu che nonè statamainu- merosa . Nel libro della Milizia diMonte aperto sivedonoportaretra inobili Fiorentini , l'arme in feruiziodella Republica non solamenteBernardo Anfelmi, ma ancora Tingo, e Palla suoi figliuoli , nonauendo loro riguardodifare diuenire estinta vna reliquia dicosì nobil famiglia , com'è l'Anselma , e fareauuerare il dettodelVerino, cheera pertramontare il Soledell'antichità degli Anfelmi; il checi fa credere, che in pochi si racchiudessetutta quella generofita , che in molti sarebbestata . Anselmodi Palla fu huomodi gran giudizio , eperò applicatosempre dalla sua Repu blica negli ofizi principali , e tra gli altri l'anno 1315. inquellodi Console della Zecca , cheera vnode' piú gelosi ,&importanti, come si legge ne' libri di Francesco Rucellai . Edal librodellelettere, e protocollo 7. chiarainente fi vedeeletto Procuratore dalla Re- publica l'anno 1333. conM.Bartolo de' Ricci , eCoppodi Borghese contutta la potesta afarpace, e guerra con tutte quelleCitta, e Luoghi, che gli pareua necessario, epiù vtiledella Republica . ENiccolò d'Anfelmofu Capitano valorofo , e comandó la lega di Capraia nel 1345 . come si caua dagli spoglidi Pier'Antonio dell'Ancisa. Ghinodi Bernardo Anselmi viene celebrato dall'Ammirati pergrand'huomo, pereffe re statoquattro volteGonfaloniere, cioè la prima voltadel 1358. nel qual tempo egli ri- ceuette il Cardinaledi Spagna Legato del Pontefice nella Cittàdi Fiorenza con pompe, emagnificenze nonordinarie . La secondavoita ebbe l'onore di concludere nel 1371 . quellagran lega coniPifani, Senesi, Lucenesi, edAretini . Ma con PapaGregorioXI. (essendoper laterza voltaGonfalon.ere ,che fudel 1376.) auendo rotto la guerra , fu- ronoi Fiorentini costretti insieme co'l Contaloniere a rifermare per loro Capitano Ri dolfoda Varano: La quarta volta fu nel 1389.ellendogià paflati trentunoanno dalpri- mo alquartoGonfalonierato ; nel tempo del qual Magistrato GiouanniGaleazzo Vi- sconti essendo sdegnato contro la Republica Fiorentina, bandìdatutti isuoi Stati i Fio- rentini, sotto pena dell'auere , edella persona, se fra tanto tempononsgombrassero da' suddetti Stati; tutto questodice l'Ammirati nell'Albere . Nonsi può negare, cheGhinonon sia stato tra le prime testedella Republica Fioren- tina, epiù diquello,che spiega il suddetto Ammirati; perche oltre il primo Magiftrato fu spedito più volte Ambaiciatore , ed in particolare del 1349. cheoperòtanto con iSe- nesi a' qualifu inuiato, che non seppe la fuaRepublica desiderare d'auantaggio di quel- lo, cheeffoconsegui ; epero l'annoseguentefu (pedito con la medefima carica a"Borgo, ed al gouernodella Valdinicuole , che era la piú esposta Prouincia all'incurfione de' nemici, comeil tutto fi caua dalle Riformagioni, e da Libri di Francesco Rucellai ; si come ancora allibro segnato M. fi legge l'Ambasceria portata per partedella fua Repubilca a BernaboVisconti , co'l quale fu a rallegrarsi dello sposalizio contrattocon la -tigliuoladel Ducadi Bauicra l'anno 1366. Bernardod'Anfelmo suo cugino fu anch'eslo huomoinfignenorsolonella politica , - con la quale esercitopiù Ambascierie , maancora nell'armi, inclinandouifortemente tin negli anni della sua giouentù , nelle qualidiuenuto Capitanod'esperimentato valore , gli fu dalla fua Republica conferitoil comandodeil armi della lega di Caftel Franco l'an . 1334. come al 1,4. de' Capitoli; doue ancora &legge effergli stato più volte appoggiata la ( 504 la carica diCaftellanodella FortezzadiPistoia ,uella quale ognidue mesi si rinnouauail Capitano , e la guardia .. Ne si deue tacere il valore di Palla di Bernardo Anselmi, quale professó d'esservero Guelfo , della qual fazione fi vede Procuratore , sborfando 10. m. fiorini d'oro, per pa- gare l'Efercito , che ilComunedi Fiorenza auea fatto, emandato in aiutode Lucche contro i Pifani; comeil tutto si legge allib. 41. delle Riformagioni . Anselimo diGio: Anselnu , nonfu puntoinferiore di merito a suoi anteceffori, cauan- do la Republica dalla sua persona ogni vtile, edonore , nonpotendo iotacerequello , che opro in Piacenza in feruiziodella Republica , nella condottadel valorofoCapitano Buonterzi , mentre era stato inuiato Ambasciatore a quella Città , che s'era messa in li- -berta , con la quale l'Ambasciatore Anfelmi si rallegro molto, & incoraggiua d'abbatte- re con ogni forza la Cittadella , e con la maggior prettezza potlibile , promettendogli ogni aiuto per parte dellatua Republica; cio filegge al libro delle lettere del 1404. edel 1406. si vedenel suddetto libro Ambasciatore inulatodalComune di Fiorenza al Cardi- nale di S. Euftachio Legatodi Bologna , accio con ello aggiustafle i Forlinesi con la Chie- La ; poiche altrimenti erano risoluti didarsi alla Republica Fiorentina . E'Giouanni fuopadre fu huomopure infigne, vedendofi Ambasciatore ad Arezzo nel 1374. dopo moltigouernidi Terre, fattiper la Republica. Ma perchè di questa gente nepasso vn ramoin Francia , mi è forza di rimettermi in questoa quello , che ne parla Monsú de Soliers nella sua Toscana Francese alla famiglia degli Anfelmi , il quale parla con questi precisi termini Essendo stato Bernardo della fazionedi PierodegliAlbizi , fu priuato dituttigli offi- zj , ed onori della Republica , nella qualeera statoSignore, e Priore l'anno 1425.efiritiro in Francia con trede' fuoi figliuoli , cioè Gianni , Carlo , e Piero, e fu ad abitare laCit- tàd'Auignone , lasciandoAnfelmo Anfelmi a Fiorenza , il quale s'imparentò con la casa de' Gherardini , edebbe per tighuoli Bernardo , ed Alessandro ; la figliuola d'Alessandro fu maritata nella famiglia della Luna , fauorita da' Principi de' Medici , nella qual confi- derazione il Castello delle Stinche in Chianti è stato per molti anni occupatoda quegli di questa famiglia , e conferua ancoranelle muraglie l'armedegli Anfelmi . 2 Giouanni primo figliuolo di Bernardo fu padre di Domenico , edi Francesco ; questo ebbe lungo tempo lasopraintendenzadella casadel Sig. Cardinale di Lorena, ed acquisto la Signoria di Gincas , posseduta dipoi dal fuo figliuolo Giuseppe , granCapitano de fuoitempi , ed huomod'Armedel Rein Prouenza . Domenicofuo fratello maggiore fu Signore di Bloac presso di Carpentras ; possedè la carica di Vighierd'Auignone;edel tuo maritaggio con vna Fiorentina della famiglia de' Bischeri , ebbe 4. figliuoli tutti gran personaggi; Claudio il maggiore fu Abbate di Monte maggiore; Giouanni fi attacco al feruizio del LegatoCardinal Farnele ;Antonio ferui la Francia , ecomando lungotempo vna Galera , fotto il comandodel Genera- le Baron della Garde, e Leone Strozzi Gran Priore diCapua; Piero l'vitimo de' fuoi fra- telissegui la Corte , doue si acquisto grand'onore , e stima ; Egli si ammogliò auuantag. giosamente con la Dama di Vecors , e morì tutrauolta senza figliuoli , lasciando fuo erede Piero fuo nipote , figliuolo di Luigi , edi Caterina de' Cambi . QuestoPiero li po- tea comparare a qualunquegran Capitanodelsuotempo , e comincioafegnalarfi nell' affedio della Roccella fotto il Duca d'Angiò , che tu poi Re , e chiamato Errico III. il quale l'onord d'vna Compagnia trattenuta in pace , ed in guerra . Egli fuallafsledio del- laMinerua in Prouenza conla carica di Colonnello di dieci Compagnie , doue acquisto tanta riputazione, che quando il Marescialdi Bellegarde fu comandato d'andare a Saluz- zo , questoColonnello comando tutta la Fanteria , e come Luogotenente Generale in tutto il Marchesato; edopola morte del suddetto Maresciallo , resto effso Generale in capite di tuttal'Armata , doueegli ferui vtilmente per la presadidiuerte Piazze , e per la disfatta degli Spagnuoli in varj riscontri ; per il che il Re gli diede in ricompenfa ilGo- verno di Tarafcone , cinquanta mila (cudi , e dueCompagnietrattenute . Questo gran Capitano comando ancora tutta la Fanteria Franzese nell'intrapresa della Città diGinc- ura , doue il suo valore non gliacquisto minorriputazionediquello , che se la Piazza fo sie stara preia ; e per questa azione entrò in tanta stima appresso il DucadiSauoia , che questaAltezza lotuò alfuo feruizio, convno impiego confiderabiliffimo ; come ne parla 505 parla invnalettera de' 20. Settembredel 1582.Girolamo Portigiani, che si trouaua al ser uizio del fuddetto Principe . Monsu Anelini è oggi terno con il nostro serend's. Prin cipe , edè il pri no huomocne S.A.asia nedaronisetè notoitinato, e favoritose certamentenon senza ragione , perche oltre nentidelfuogranvalore , e della gran fina , acquittata nelle guerre paffite , ebenignuno ,edymanisins, e grandemente liberale, esplendido , mantenendodel continuoin cala fua,edalla fua tauola moltiCapitanı, ed huominidi valore , e quella che segue.. Quetto illustreGuernero fu alfa unato , mentre era Gouernatore del Marchesato di Saluzzo, dopodi auer prestato venti mila Icudi a S.A. i quali ancora fono douuti a' fuoi credi . Eglilascio tra gli altri fuoi figliuoli , OnoratoPaggiodellaCamera del Duca di Sauoia , il quale fupoivecisoall'alfalto della BrecciadiBriqueras il primo giorno d'Ot- tobredel 1594. Guglielmo suo primogenito dopo di auer lungo tempo comandato due compagnie diArchibusieri a cauallo sotto il Gran Contestabile di Memoransi fi maritò con Ifabella de' Conti di Pagano , della quale ebbe Piero , e Bianca ; questa mori pocotempo fa , si era sposata con M.Siluano Deflagnes Barone di S.Giorgio, nel paete della Marca, Gen- riluomodi cuore , edi spirito , il quale dopodi auer lungo tempo comandato vna com- pagnia di Caualeggieri,e moitoMattrodi Campodi caualleria, lasciando moltingliuo- li degni della sua virtù . Pietro Anfelmie stato sempre impiegato dal suddetto suo cognato Baron di S Giorgio, edàcomandatonel suoreggunento più compagnie . 4 Ruggiero terzo figliuolo delfopraddettoColonnello , morì nell'assedio di Verùa ser. uendol'Altezza di Sauoia, eda lalciato un figliuolo chiamato Andrea, il quale a coman. datolungamente na compagnia difanteria, edil dilui figliuolo chiamatoPaoloSpiri- to, pocofa era volontario in Catalogna . Niccolofratello di Bernardo , e figliuolo di Anfelmo , il quale à continuato il ramo d'Italia , non credendoti gia colpeuole , comeifuoiparenti , ritornó a Fiorenza , doue sposòAgnolaSaluiati , figliuola diCambio,dallaquale nacquequel Cambio Anfelmi , chesposoGineura del Sera , e meno una vita si ririrata , e campestre, che il Poeta Verini canta di questa famiglia ne' seguenti termini , come se ella fosse estinta . Occidit Anfelmi Domus , &Siminetta propago . Aut pauci existunt , quos nouum ex(tirpe vetufta. Girolamo figliuolo del d tto Cambio, tposo Maria Frescobaldi figliuola di Francesco ediBartolomea Acciaioli: Egli fu fapientissimo , e fece l'orazioni funerali del Gran DucaCosimode' Medici, e del DucaOrazio Farnese . Egli è stato lodato dalPoeta Var- chi , e da molti altri Scrittori del fuotempo , ed è mortoMinistro di stato dell'A. S. di To- scanaper viuere sempre nella memoria degli huomini . اید Viucua poco fa ancora vn gran Priore di Malta di questa famiglia , del quale ò pro l'Epitaffioseguenteposto a S. Maria Nouella di Fiorenza , &c . Tuttodice il suddettoAutorenellasuaToscana Franzeses al qualemi riporto per tut- toquello, cheriferisce circa l'azzioni , e progreili fatti da questa nobiliffima famiglia nel fioritiffimo Regnodi Francia . Del suddetto gran Priore si legganodue Epitaffi in S.Maria Nouella di Fiorenza , vno postodaMonsudiSoliers, chee il seguente ,che sta sopra il sepolcro . Priort S. Euphemie vtriufque gladiy Poteftate juffulto , &Beneuenti Commendatario , fratri Petro Anfelmo Vita functo , atatis fua LXXXVI. doloris Simul , &amoris Monumentum Pof. Cambius de Anfelmis . Ann. MDCLVI. .. : 2 . S L'al- 506 L'altro si vedenellaCappella fatta dalPriore Anfelmi fuddetto, che è del seguente tenor . Sanctiffime , & Indiuidue Trinitatis . EtD. Jacinto . Petrus de Anselmis in etatis aurora Equitis Hierofolimitanı Balteum induis In Meridie Classis Prefectus aduerfus Turcas Voce Janguinis , &eloquentiadextere Perorare studuit . Senescente die Baiulyatus S. Eufemia Prior Pro collatis Donis Humi prauolutus M. P. •Anno Jalutis MDCLII. etatis fua LXXXVI. Cambius de Anselmis I C. Can, Flor. Patruo currenti calcar addidit Hofpes Si ad Matutinum in lacrimis Jeminaueris Ad vesperum manipulos gloriæ aut ... Exuliatione metese ; I meriti di sì grand Eroe richiedeuano non solo i sopraddetti Epitaffi , ma di piùvne Hatua marmorea, che eretta gli fosse dalla sua Religione, per la quale sempre acremen re combatte con l'inimico della S Fede, e facendo folgorare il suobrando con stragenon Ordmarie de' Maomettaniasceseal comandofupremodel mare, doue facendo compa rireiltuo valore , e sapere , la sua Religionelo riconobbe , e di Commende , e della gran Prioria , le quali dignità non suolconferire , se non a que' Caualieri , che con la spada hannolaputoguadagnarsi gloria , eche hannodato splendore ad vna Religione , che fopra ogn'altrali e reta intutto l'vniuertogloriosa . Gluteppe figliuolodi Pier AntonioAnfelmi, datosine suoipiùteneri annialle lettere, feppe con questeaprirli la itrada per arriuare all'acquisto del titolo di Dottore celebre neli'ona , e nell'altra legge , comeben si può comprendere da' fuoi Commentari datialle stampe . Spartafi la fama di sì gran letterato in Roma , fu chiamato in quel Teatro , do- ue fece rifpenderenon folo la fua dottrina , ma ancoraun'esemplarità perfettissimade fupiotimi cottumi , per il che fu eletto Prelato , e familiarissimo di PapaVrbanoOtta no, che l'amo oltre modo , costituendolo Commendatoredi S. Spirito di Roma , laqual carica fu da lui esercitata alcuni anni con tanta prudenza , e carità , che la Santita Sua lo deftinaua gia adaltiora ; ma la morte ,che inuidiaua sigran fuggetto mietèquella vita , che potea un giorno porporata maggiormente risplendere I antichissima famiglia degli Antelmidatutti reputatavnverorampollodella nobilissima famiglia de' Fighineldi tan- to stimata da Carlo Magno Imperatore . 4 Mortodunque il nostro Giuleppe , essendo ancora in etàfresca , non fu poffibile , che Romavoleffe comportare vnatal morte , almeno nella memoria degli huomini , poichè accio fempre viuesse , gli fece atfigere in S. Spirito di Roma, doue mori, laseguente memoria . C 112 D. O. M. Josepho Anselmo Pet. Antonij Patritij EtI. C. Florentini F. Viriusque Signat. Referendar, Magnis muneribus Singulari cum laude Perfuncto . Ad extremum Sacri huius Archihospita Preceptori. Inter 507 Inter tanti oneris labores Nulli pa cens diligentia Dum affidus verjatur E' viuis exempio Anno atau jua XXXXIX. Sal. Hum MDCXXX. Pallas, &Ioannes Baptista Fratri Opt. Marentes P. P. Abbiamoancheveduto pocofi tramontarequel Soledi scienza , dico Cambio An selmi , che fu Canonicodella Metropolitana di Fiorenza , il quale perla fuagran dottri- naesercitò per molti anni la carica di Vicario Generale delVescouodi Fielole; e dipoi l'Auditoratodi questa Nunziatura intempo di piu Nunzi Apostolici , in mancanza de qualiè statopiù volte dichiarato con Patente Pontificia Internunzio Apoftolico ; ed in verodelle lettere danoi vedute de' primi Porporati ,ti comprende vna itima grande, che faceuanodella sua gran dottrina, la quale celo manifestanoletante opere da lui lasciate, eparticolarmentequelle sopra il lus Ecclesiastico . Girolamopadredel sopraddetto Canonico , fu huomo prudentissimo , e molto caro aquesteSereniffime Altezze , perle quali esercitò finoalla morte la carica diProuuedi- toredelle Fortezze della Valledi Chiana , e I euerina ; e di tutti que' gouerni sottopofti al Sereniffimo Gran Duca di Toscana; e morto, gli successe , per benignita di questi Se- reniffimi Padroni , Bernardosuo figliuolo , che mori giouane , e senza succellione ma- scolina . Ondedi questafamiglia in Fiorenza , viuono i figliuoli di DomenicodiGiuseppe , dì Lucrezia figliuoladel Senator Niccolò del Bene ,della qualesolo viue Lucrezia , oggi mogliedel SenatorGio: di Bartolomeo Tornaquinci;ma accatatosi nelle feconcenozze il suddettoDomenicocon Gineura figliuola del Caualier Neri Giraldi, ebbe due figliuoli, chesono oggiGiuseppe , edAgnolo , il quale cupidodi gloria à volsuto far vedere quan- tosapea oprare conla sua spada ;onde gettatosi alferuizio del ReCattolico, ed espe rimentatosiin piùbattaglie , mostro sempre in esse il suo coraggio , e valore ; eperò conseguì in fine il comandodi vna compagnia di Alemanni , con la quale (effendone Capitano)fece sempre testa all'inimico Portughese , di cui egli restò prigioniero; ma riscattatosi , ritornò al suo priftino comando , doue sempre è comparso valorofo . Effendo ancoragiouane , si può sperare dalla di lui esperienza militare imprese mag- giori . Questa famiglia possiede ancoroggile sue antiche , eforti case nel primo cerchio del- la città diFiorenza,edasempre imparentatocon le più nobili , ed antiche famiglie Fiorentine , come sono le famiglie de' Giugni , del Bene, de' Tornaquinci , Safletti , Pigli , Rinucci, Spini , Gherardini , Bischeri , Cortigiani , Giraldi , Giacomini , Fte- scobaldi , Saluiati ,Talani , Ricasoli Baroni , Rucellai , ed altri , cheper non annoiare nonpailopiuoltre . Sitroua anchedi questa famiglia Anselma vn'altro ramo,che trapassòdaFiorenza nel la Prouinc. di Linguadoca , la qualqual famiglia fu onorata da quei Regi Cristianissimi della Signoria , e Contea di Clermonte , presso la città di Lodeue , nella qual Terra si vede fino a' giorni nostri l'arme della suddetta famiglia Anfelmi ,appesa sopta quel'a porta , comene fà fede il P. M. fra Gio: Domenico Bonfi Domenicano quando feruiua inquelle parti Monsig. Bonsi Vescouo di Biziers , con carica di suo VicarioGenerale nel suddetto Vescouato ;e per essere questi SignoriGrandi , si deue credere , che abbiano tio- rito nell'Armi , enelle Letterecon cariche considerabili ; de' quali auendo noi distinta confiderazione ,se nefara comedell'altre minuto ragguaglio, con formarne vn perfet- tiflimoAlbero negli altri seguenti volumi. : ۲۸- 508 Q FAMIGLIA NICCOLINA. Vasi tutti gli Scrittori Lucchesi hanno affermato , che molte famiglie nobili Luc- chefi fi ritiraffero da Lucca a S. Miniato ,e nella Valle di Peta , nel qual Territorio acquittassero tenute diterreno non mediocri ; eperò non senza ragione il Senatore Carlo Strozzi , Antiquario tratamosi del tuosecolo , tiene , che la famiglia Guicciardina deriuatie da Lucca; ma nonauendone to trouato alcun riscontro , non ò potuto affermarla originaria di Lucca ; mabensí lo dico della pretente famigliaNiccoli- na, come li prouerà appreffo . Maperche il Verino và cantando di etta gl'infrascritti verfi . Nicolina Domusquondam Serigatta vocata est . Prifca, potens opibus , iurisque interprete clara Mi conuiene cercare in qual modo, e maniera questa famiglia si chiamasse giàanti- camente de' Sirigatti , epocodopo de' Niccolinida vn Niccolino , comesi mostreraappreifo . In tre maniere al creder mio puol'essere stata chiamata de' Sirigatti . Prima fondando- minell Allioma comune appresso tutti gli Antiquari , che quali tutte le famiglie fi deno- minaronoda vnnome proprio diquel Caualiere piu confpicuodella famiglia , e dal no- me piú spesseggiato in detta , Nel pedale dunque diquesta famiglia non vedo altro personaggio , che sia piú nomi- nato , il più antico, ed il più spesseggiato , che Ertigo, il cui diminutiuo fu Errigatto , Rigone, oErrighetto,che in tutte tre le maniere si vede nell'antichita scritto , e che per eflere huomo celebre se gli deffe iltitolo di MesserErigatto, o Ser Erigatto , e da questo questa famiglia fi cognominaffede' Ser Erigatti , e piu corrottamente Serigatti . Secon dariamente portandoella anticamente per impresa ynGatto , è credibile, che si chiamaf- fero del Gatto , odella Gatta ; la qual famigliaviene cosi nominata dagli Scrittori , ed Istorici Fiorentini , e por fi dicesseioiSignoridel Gatto , o Siri del Gatto, e più corrotta- mente Sirigatti ; comein effetto alcune amiglie dall'impretadell'armifi cognominaro- no , come iCatellini oggi da Caftiglione pretero il cognome da Catelli ,che fanno nell arme . il terzo modo porfifonda in vn fatto iftoriale ,il quale venendo da tuttigli Scrit- tori narrato, e particolarmente da Lapo di Giouanni di Lapo Niccolini de: Serigatti , che scriffe , e formo la sua Genalogia l'anno 1379. il primodi Maggio , a questo conuiene pu, che ad ogni altro prestar fede , comepiù vicino aqueitempi , ed al fatto , che fuc- coffe; etanto piu , che la genealogia tatta da lui confronta conle scritture , edistromen- tiautentici , fuariando folo da vnBonaura advnBonaguida , che pone per primo auto- re di questa famiglia , il qual Bonania puoletiere nel volgo corrotto , mache in eflenza fia il medefimo , che quello riBonaguida , trouandosi in tutti glistromenti . Errigo figliuolo di Bonaguida, che lo Scrittore chiama Bonauia , tu settatore acerrimo della fazione Guelta , e però scacciato con altri Guelti da Fiorenza , si getto alferuizio del Re Carlo 1. d'Argio , allora quando venne in Italia convna grosla armata per ifcac- ciatedal Regnodi Napoli il Re Manfredi; co'l quale incontratosi presso a Beneuento , e schieratesi da una parte , e l'altra l'Armate fi fece vna hera , etanguinotabattaglia ; nel- la quale il nostro Errigo accorrendo , e ferendoda per tutto , fece co'l tuo brando inuit- to, prove marauigliofe; ed essendoda' Francesi molto bene offeruato il tuo gran valore, per portare fopra il cimiero per impresa vn Gatto , tecondo lo stile di quei tempi , fu ac- clandato appresso il Re ,che il Sire del Gatto auea in quella battaglia fatto prodezze ma- rauigliofe ; onde ,edal Re , eda tuttii Francesi fudopochiamato sempre il Sir delGatto , che nella nostra lingua suona il medesimo , che il Signore del Gatto ; e di qui poitutti i fuordelcendentifurono detti quei del Sire del Gatto , e Sirigatti , Mavenendonoialla Genealogia diquesta famiglia descritta dal suddetto Autore,po- ne , che , d'Errigo chiamato Sire del Gatto nafcefiero , come di fatto nacquero , Ruzza , e Lucchete; il che fi confronta con uno iftramento, che si conferua nell'Archjuio della Badia di S. Michele Arcangelo di Paffignano segnato n.4887. rogato da Ridolfo 1250. chedice , Præfentibus Lucchese , Ruzza fratribus , & filiy Ser Arrigi. Edin vn'altrosegnato n. 5050. fi vedeviicic Ruzza fuddetto fino all'anno 1295. rogato daBonfrade fil. Benediti, che 309 chedice, Prafentibus Ruzza olimHenrighi ; Ffimilmente in un'altro segnato n. 2464. fi leg gono , Lucchese , &Ruzza fratres , & iliy q. Arrighide Passignano , quali danno a liuello a Bonaguida di Compagno da Paringnano una cata posta in Pattignano , e questo contratto fu rogatodaBartoloq. Genouensis dePaffignanodel 1253. Da qualitre stre menti si raccoglie ilfuddetto Errigoviuere tindel 125, .cmoriodel 1265. che fu depo la nudatta giornata diBeneuento . DiLucchese fratello del suddetto Ruzza si vede il suoSepolcro nel Chiostro dello Spe- daledella Costa a S. Calciano , che è vna calla di Marmo , doue resta dipinta vnaMadon- na con l'infrascritto Epitatfio , +SVB M. B. C. LXXXIV. ANNIS HIC est Hunatus LUCCHESE DE PASSIGNANO NATVS V. Idus Septembris C. Domino Requieuit , Si cheda questo Epitaffio si comprende , che Lucchese morissenel 1284. auanti Ruz- za suo fratello , efolle sepoltonelfopraddento Spedale da lui fondato, e dotato , il quale è statosempre , ed ètuttauia padronato dalla famiglia Niccolina; edin esso Lucchese si eraritirato; doue per isfuggire le mondane grandezze prese l'abito del Terz'Ordine di S. Francesco , volendoin tutto , e per tutto darsi allospirito , con macerare la carne , per sneruare aquesta ogni forza , che auelle per abbatterlo . Di Ruzza sopraddetto nacque Niccolino , che ebbe per moglie vna donna degli Scola ri forellad'vn giouane veciso daRuzzasuopadre ; il qual parentado concluse l'Abate Ruggeri de' Buondelmonti , mentre era Abate di Vall'ombrosa , e nell'istesso tempo di Passignano ; facendo in tal modo una pace tra queste famiglie , fra le quali paslauavna lunga , edoftinata inimicizia , Di Niccolino figliuolo di Ruzza si vede vna iscirzione , che è nella Sepoltura fotto S.Croce nella stanza prima a manfinistra nell'andareda basso alla Compagnia delGie- sù , &è nel fregiosopral'arme , edice così , Efottol'arme . MCCCXII. Die 11 d'Ottobre 5. Nicolini Ruzze, &Gucci Lucchesij DeSerigattis Confortium fuorum . Enel librodella Genealogiafattada LapodiGiouanni Niccolinisopracitata, vi è que- toricordo , Cap. LXXII. Si dice esser morto Ser Francesco di Ser GiouannidiSer Pietro diGucciode' Serigatti nostro Conforte a' 6. Dicembre 1417. in Valdinieuole nel Castello di Pescia , edè sotterrato in Pescianella Cniela Matrice; ed inlui fini ogni generazione di quel ramo . Si chedallesopraddette memorievenghiamo in certa notizia, che non solo Niccolino foffe figliuolodi Ruzza , ma ancora , che Gucciofosse tigliuolo di Lucchese ; e chedi dettoGuccionafcelle Ser Pietro padre di Ser Giouanni, che generò il suddetto Ser Fran- cesco;nelquale s'estinse questa linea . Niccolinofopraddettogenero Biagio, e Lapo , di cui si vede l'infrascritta iscrizione , che ènell'arme posta accanto alla porta del fianco della Chiesadi S. Croce ; la quale pri- maera in vn pilastro amandritta nell'vicire di detta Chiesa ; e si fece mettere in questo luogo , quando tirimurarono detti pilastri per fare la stanza dell'Organo , cioè Sep. Lapo di Niccolino de' Serigatti. : DiBiagio figliuolodi Niccolino apparisce nel Chiostro delle Sepolture della Badia di Fiorenza inpietra il suo Sepolcro , edarme , che dice . Sepolcro di Biagio Niccolini , e de suoi, Di 510 DiquestoBiagiofu figliolo Piere; madi Laposuofratello nacquero Antonio,Do- nato, eGiouanni , che fu padredi quel Lapo , che serisse tutta la Genealogia de' Nicco lini , e da esso oggitrae l'origine tutta la famiglia Niccolina diuisa in cinque rami , come fi potrà vedere dall'albero; e perchetutti si veggono nel Priorista , & in molti istromen- ti , ed alle Decime , non passero piu oltre con la miadichiarazione, essendodaper se stes- sa chiarissima fino a' nostri tempi; ed il Lettore potrà riguardare ancora nel racconto , che si fadopo l'albero degli huomini illuftri di tutta questa famiglia . Ma per ritrouare P'origine di essa m'e forza di ritornare a Bonaguida , chiamato dal suddettoScrittore Bonauia Questo Bonaguida fu detto anche Ruzza , come si cauada un'istromento segnatonu- mero1672.rogato da Ranuzio nel 1207. nelquale si legge nel suddetto Archiuio diPaffi- gnano , Prafentibus Banauida , qui Ruzza vocatur olim Arrighi . Questo Arrigo fiorì nel 1180. e fu quello , che venne da Lucça adabitare in Valdipesa, e fermò poi la sua stanza nel Borgo di Paflignanonell'an.1200. in circa ; nel qual tempo segui nella Citta di Lucca quella gran difcordia, etumulto tra' Nobili , e Popolari , iquali preualendo , furono i Nobili dalla Città difcacciati ; tra'quali ci fu anchela famiglia nobile de' Galganetti , che anch'esia in questi paesi si ritiro, edabitò poi la Citta di Colle , alla qual nobiltà fu aggre- gata , edannumerata, come dipietentepur'iui sivede ; il qual fattoviene anche defcrit- todaTolomeoLucchete Velcouo Torcellensene suoiAnnali , edin quei del Tegrimi . Che il fopraddetto Errigo fotie Lucchete , ce ne da anche piena notizia l'istromento segnato 2457. posto nell'Archiuiodella Badia di Pasignaao, rogato nel 1202. douefi leg- ge,ErrigusLucensis habitante in Palfignano ; onde dalle sopraddette scritture non si puòdubi- tare , che questa famiglia de' Niccolini non sia venuta da Lucca in Passignanoper sì grandi , e belli rifcontri , Errigo suddetto fu figliuolo di Lucchese , come chiaramente si proua con piú scrittu re potte nell'Archiuio citato di Patlignano , particolarmente ciò si legge in un'istromen- to rogato da Gerardonell'an.1205. Arrigus fil. Lucchesis , &inaltri diuerfi ,Errigusquondam Lucchesis . Lucchese padre d'Errigo fuddetto si legge in molte scritture dell' Archiuiode' SS. Gio: e Reparata di Lucca , della qual Chiefa era Auuocato ; e però molte volte in esse silegge Lucchese fil. Bolfi Ecclefia S. 1o. &ReparateAduocatus ; e ne' rogiti di Bandino , ed in queidi Vgo fi vede, cheil vero nome di Bolto era Signoretto, leggendesi Siguorettusqui Boljo vecor fil vidi ; il quale vende alla sopraddetta Chiesa le sue terre, che possedeua in Paganico nel 1129. rogato da Vgo Notaro , quali istromenti si conferuanonell'Archiuio citatodi S. Giovanni . Guido fuddetto fu padre ancora di Moretto , come si legge in un'istromento del 1139. che fi conferua nell' Archiuio di S. Ponziano de' Monaci Oliuctanıalla cassetta 19. quale Archiuio è in vero bene ordinato ; il qual Moretto generò Cecio, Signoretto, eGugliel mino , che fu padredi Lucchese secondo ; i quali tutti si leggono in vno istromentodi li te , e controuerfia , che fanno ifuddetti con Falcorio loro nipote , per l'eredita di Fulcerio erede del q. Alberto Albertini Lucherelli , o Lucchesi nel 1199. rogato da Paganello ; quale fi con erua con molte altre scritture appresso il nobile Francesco Maria Fiorentinisra' Letterati dell'Antichita il famoso;e perononè marauiglia , te il nome di Lucche feviene così spesseggiato in questa cala ;enon perche soggiornando Errigo secondo in Lucca glinascelle un figliuolo , egli poneste il nomediLucchete , come nato in Lucca , comequalchedunoha detto , per non dirlognato; il quale se aueste ricercatogli antichif- fimi Archiuy di Lucca , come o fatto io , non auerebbedetto , ne scritto , che il nomedi Lucchese foffe a casoimposto; maper verità come gentilizio , & antichissimo in questa pretente , e nobil prosapia . Guidofuddetto padre di SignorettochiamatoBolso,edi Moretto, fu generatodavn'al- tro Signoretto , quale fu anchepadredi Lamberto, che genero Bonfilio , e Signoretto , e di Bonucciopadre d'vn'altroSignoretto; quali tutti fi leggono in jvno istromento roga. to da Corrado nel 1058. che fi conferua neil'Archiuiode' SS. Gio: e Reparata di Lucca, come in un'altro regato daVillano nel 1078. e si conferua nel precitatoArch. di S. Pon- ziaro c: Lucca , alla 4. cassetta; ed i figliuolidel suddettoLamberto si leggono in vn'istro- mento del 1128. rogato da Ecito alla casletta C.dell'Archivio de' Canonici di S. Martino di SII didettaCittàs e Signorettodi Bonucciofilegge in un'istromentodel 1103.rogatodaRo- dolfo nel detto Archiuio de' SS, Gio; e Reparata di Lucca . Signoretto padre di Guido suddetto fu generato da quel Gherardo, qui Morettus vocor, equesto fu padre anche diGuido, e figliuolo di vn'altroGerardo, che e il Progenitore dituttaquesta pregiata famiglia Niccolina Sirigatta ; come il tutro fi legge in uno stro- mentorogatodaFlaiperto tempareHenriciImperatoris Imperi primoInd. x. quefi conterua nel Archiuioantichissimo del Veseouatodi Lucca, doue anche si legge il testamento diGhe- rardovocatoMoretto fattol'anno 1026. edè segnaton.68. Siche dunquedatutte le sopraddette scritture si raccoglie , che ilprogenitore diquesta famiglia de Niccolini originata in Lucca , ed auuentizia in Fiorenza, fia, ed è vnGherardo, che fioriua nel 960. e però da questo si principia l'albe to , chequi appreiso si pone, secondo il nostrordine confuc to , per fodisfare a pieno tutti i curiosi dell'Anti- chità;poiche questi più degli altri com; patiranno lo Scrittore, non potendosidare ad in- tendere a ( chì nonèdellaprofeffione , ladiligenza, e la fatica grande, che si ricerca in titrouare i primi principi delleGena logic alle fami glic. : Pilip ; 52 Faro Filippo Matteo L 01 Lorenzo Francesco Picro 1、 11 日 Raffaello Ipolito Filippo Francesco Matteo Piero Arc. di Fior. Agnolo 1 Auerardo Cefare { {{ 1. Lapo Giouanni 1 1 Roh ".. Raffacito Cefare AgnoloCard. 1 Gio: Franc. 1 T Matteo : 1 MarcAntonio Lorenzo 4. 1 Agnolo Senat. Piero 1 Carlo 1 Carlo Lapo 1 Lionardo Cau. Lorenzo 1 1 Michele 1 Lapo Confal. Gio: Arc. d'Amalfi Andreolo Agnolo Ant. Lodou. Iac. 1 1 1 Bernar. Biagio LorenzoConfal. Otto Caual. eConf. Paolo Confal. Filippo LapoConfal. 1401. Francesco Antonio Giouanni 1370. Donato 1 1 Picro 1 Biagio Giouanni 1 Pietro 1 Guccio 1 Lucchese 1 Lapo 1340. 1 Niccolino 1300. Errigo secondo 1240... 1 1 Ruzza 1270. Bonaguida detto Ruzza 1210. 1 Errigo 1180. 1 Lucchese secondo 1 Lucchese primo 1140, Cecio Guglielmino Signoretto Bonfilio --- Signoretto 1 Lamberto 1 - : 1 1 Signoretto 1100. Moretto Signoretto 1 Guido 1070. Bonuccio 1 1 1 Guido 1 Signoretto 1040. 1 1 Gherardodetto Moretto 1000. 1 GHERARDO 960. Ma 513 Ma passando al racconto degli huomini Illustri di questa famiglia , che con un brene trattodi penna quifolo s'accer nano, tratatciando Errigo Capu. cosi celebre , che dagli di lui meriti , fu questa casa forzata di portare per molto tempo il suo topranomedato- gli dal ReCarlo , di Sire del Gatto , e piu breuementede' Siriganti ; edí poi da' figliuoli di Niccolino nati di nobiliflimi lignaggi , come si è detto ; cioè dagli Scolari confortid po- tentiffimi Buondelmonti, e da' Vidomini, come fú Biagio , huomodotatodi gran talen- ti; e però addopratodalla sua Republica in pri gouerni ; come anche Piero fuo fighhuo lo , come fi vede alle note d. Francesco Rucellar ; e Lapodel suddetto Niccolino fu Gon. faloniere del 1341. ondeda questi si prese nuouo cognome , e furono detti quei di Nic- colino , e Niccolini . Diremo di quell'Antonio di Lapo , che specchiatofi nell'azioni di quel grand'Eroe Errrigo , detto Sire del Gatto , pose tuttele sue diligenze per imitarlo ; ondedatoli all'arme nella sua giouenile età, s'acquisto in fine fama di buon Capitano ; il quale esperimentatopoidallasua Repub ica ne' gouerni d. Piazze , fece conotcore , che co'lsuocoraggio fi erano accompagnate , e la prudenza , e la fagacita ; e però fueletto l'anno 1350. tra tanti soggetti CommissarionelValdarno , doue piu si faceua fentire il rimbombodell'armi ;tra le quali galleggiaua il valore d'Antonio . E Donato suo fratello , emulodella sua virtu , fu ancor lui dedito al medesimo mestic- re di Marte; e però fu depu ato dal suo Comune di Fiorenza Castellano di Monte Ver- turino , allora , che era Piazza di frontiera contro i Lucchesi; e dina alla Pieue S. Ste- fano , ed altre del 1,84. edel 1392 . : LapodiGiouanni fu dotato di molte qualità riguardeuoli , e per la gran cognizione , cheaueua delle scritture antiche , fu adoprato l'anno 1392. dalla Republica per ridurre tutte quelle Scritture publiche in libri , come con ogni diligenza fece nelle Riformagioni di Fiorenza . Si racconta di lui , che fu elegantiffimo Oratore , eloquentissimo di natu- ra , etanto fuaue , che si fe amare , e stimare nella sua Cutà amaggior segno ; e però fu semprede' Caporioni , e de' maggioringhi nella sua Republica; fcriuendo più penne de' suoi granmeriti , ponendolo al pari con Niccolò da Vzzano , e conMaso degliAlbizi , chegouernauano in quei tempi a lor disposizione la Republica Fiorentina ; e perciò si vedequasi in tutte le Balie , moltiilime volte de' Signori , e cinque volte Gonfaloniere di Giustizia ; dignità , che non è stata conferita così fouente nell'altre famiglie , se non in due, saluo il vero . Esercito ancora con gran prudenza , e con acquisto di molta riputa- zione più gouerni di diuerse Cittá , e fra queste d'Arezzo, capo d'vna Republica cosipo- tente , e nuouamente con denaro acquistata ; comeanche di Pistoia , edi Volterra , Cit- taconfpicue , nelle quali tutte di questogrand'huomo si vedono le memorie. Andò più volte Ambasciatore a douersi Potentati , e specialmente a Siena contro al Re Ladislão . Entrò il primo in Pisa con Gino Capponi , doue fecero fare parlamento con sottomette- re la Citta alla Republica di Fiorenza , e vitrouaron le Pandette, Libro tanto pregiato , che oggi fi conferua con molta stima nella Guardaroba de' Sereniffimi Gran Duchi di Toscana . NelsuoquartoGonfalonierato , che fu l'anno 1421. fece l'acquisto , e com- pradi Liuorno con moltovantaggio della sua Republica , essendo oggi vna delle mag- giori Piazze del MarTirreno : Fuanchediligente delle cose suedomestiche; poiche da vn libro di ricordanzescritto disua mano propria del 1379. fi caua il ricontroditutti i fuoi Antenati , comedi sopra si è detto . Lodouico Niccolini applicatositutto all'arme , anelaua di trouarsi semprepresente a tutte l'occasioni di guerra , che ebbe la sua Republica , e sempre foldato volemario , per apprendereprima advbbidire , per saper poi ben comandare,nelle quali mostro sempre coraggiofo il fuo valore , e volontariofodicontinuod'essere de' primial ferire , che fatto- si poiCapitanod'esperimentato valore, merito d'essere dichiarato CommisiarioGenera- lecontroi Pifani ; con laqual carica l'anno 1499. fi cimentó co'nemici al Pontedi Sac- co; doue fece vedere quanto sapena la fua lingua , e quanto poteua la sua destra , I'vra alcomandare, el'altra all'eseguire.Necede punto al suddetto Michele di Bernardo Nic- colini , che fat osi famoso nelle guerre fu dalla sua Republica anche esso l'anno 1498. dichiarato CommissarioGenerale in Casentino . Valorosi ancora sì nell'arme , com nella prudenza furono lacopo Niccolini fatto Commislar o di Liuorno del 1499. ed An- tonio di Paolo Niccolini , che anch'eifo conseguí la medesima Carica ,e Gouerno nel 1498. e nel 15 13 . 2. Ttt Ma 1 514 Mase i fopradetti fecero risplendere questa pregiata lor famiglia co'l lampeggio della loro spada , Otto di Lapo Niccolini con la sua Toga fece pompeggiare la fua progenie ; poichefa fingolarmente illuftre nella profetlione delle Leggi , come apparifce per molti luoi Configli allegati da piu celebri Dottori , che hanno stampato . Ne'maneggipoi , e gouerni della fua Republica , sidiguerra , comedipace riusci con si ana politica , che non maneggiaua negozio , benche intrigato , chenonlo tiralle a ține; percio tutti i gra- di ottenuti nel supremo Gouerno di etla nella Città , fu anche indefesiamente adoprato fuori ne più graui, ed importanti negozi di Stato , come fu l'anno 1450. mentre tu in- uiaro a terminare alcune differenze, chepatiauano fra Fiorentini, eGenouesi. Nel 1452. fu Ambasciatore alla Republica di Siena , doue fece vedere gli effettidella sua gran pru- denza , non partendosipuntodall'instruzioni dategli dalla sua Republica , facendo sem- pre in efle punto fermo negli auuantaggi più da quella desiderati , Per il chevolata nel 1453. la tama all'orecchie del Re Renato di questogrand'huomo, volte mostrarle la stima ,chedi eslo faceua, con fare acquisto d'vn parziale suo , e che in tutte le occafionidiesso ne potesse difporre, le concessel'infrascritto Priuilegio, dame copiato fedelinente dall'Autentico, : R Enatus Dei gratia Ierufalem , &Sicilia Rex , Andegauia, Barri , LotharingiaDux, Pro- uinciæ borcalquery , acPedimontis Comes . Vniuerfis , fingulis præfentes litteras inspetturis, tam præfentibus ,quam futuris . Regalemaximèdecetculmenmunificentia suagremium neminifore perclufum , quo enim plures complectitur, ipfius quidem dignitas fit eo præclarior: ob idq; non foluna apud Subdios, fed erga benen olos , &Amicos frequenter efi exercendo , quia quantòplures fibi Prin- ceps conciliat amicitias,tanto infuo folio validius roboratur . Cum itaque magnifici MilitisAngeli Acciaioli Confiliarys Can.bellani nostri cariffimi fide dignarelatione cognouerimus virinobilisOtho- nis de Niccolinis de Florentia leguntDoctoris finceram erga nos fidem ,&deuotionem, atquein omni- bus nofiris rebus , & publice , &priuatiu ftudiumaccuramfolertiffimam ; quare noftrum erga je bener fromm merito promeritur : Ipfur q; Othonem magnopere cupere liberalitate nostra lilios flores nobilita- zi fue accumulari , volentes ex caufis pradictis , &alyspluribus nos infie mouentibus ipfius honesto desi- derio Jatisfacere: Erdem Othoni tenore prafentium de certa fcientia , specialique gratia damus, concedi- mus , &donamus , quod exnune in antea , &de catero ipfe Otho , suiq; posters fiue descendentesab ea in perpetuum in corum armis , fiuè infignijs (culpiri , seu dipingi facere poffint duos lily flores coloris aurei , illafq; fic foulptos , vel dipiltos vbique gestare , atque portare valeant, atq; poffint absque repre- bensione, &contradictione quacunque, quoniam frefieri nobisplacet,&deincommutabili noftra men- te procedit: Ita tamen qudd in loco honorificentiorisculpti , vel depicti foreab omnibus cognofcantur. Incuius reitestimonium prafentes litteras noftropendents figillo, ac propria manus nostre subscriptio- nemunitas prafatoOthoni propterea duximus concedendas . Datum Thurone per manus noftri Regis Renati predicti diex, menfis February Anno Domini millefimo quadringentefimo quinquagefime Secundo. : 10 : Stephanus N. 2010 RENATVS , &c. Nel 1453. fu spedito aFederigod Austria , mentre s'incamminaua alla volta di Roma per prendere la Corona Imperiale ; ed al Duca di Milano , mentre guerreggiana con i Venezians: Edi poial Papaiccola V. l'anno medesimo , quandoS. Santita fattosi arbi- trofia il Re di Napoli , ed i Veneziani dall'vna ; ed il Ducadi Milano , e la Republicadi Fiorenza dall'altra , tratto di comporgli. Q: i fu dunque dimostratoda questo Perionag- giotutto quello , chetapena , e potcua oprare vn'ingegno vmano in negozio cosíar- duo, ed intrigate, ponendocfio nel tauoliere con fondamenti irrefragabili tutte quelle ragiori, chepotevanoftabilire vn'auuantaggio considerabile per la sua Republica con reputaziore anche della parte contraria ; onde il Pontefice dal fuauesuonodella fua far condia perfuafo, applico molto a' concettidi questo Perfonaggio , e secondo la fa volenta il tuttodifpole; e per far vedere al Mondo la grandissima stima , che ne faceva lo 515 ! : locreòConte Palatino perqualificarlo anchedeglialtri huomini, benchè non foffero Ordinari . Inrettimonisazadi che si riferiscel'infrafcritto priuilegio da me ricopiato con ognife- deita. D Ileãofilio Nicolaus Epifcopus Seraus Seruorum Dei. ☑ Ottoni Lapi deNiccolinis de Sirigattis nobili , ac ComitiPalatino LegumDottorifalu. sem, &Apoftolicam benedictionem. Confiantis fidei probatafinceritas , &eximiadeuotionis affeftus, quemadnos ,&RomanamyerisEcclefiam ,necnon litterarumscientis, cateraque virtutes , quibusperfonamtuametiam fide dignarum teftimonijs pollere cognouimus , meritonosinducunt,vtte Specialisprerogatiua dono munientesprecipuishonoribus , &Apoftolicisfauoribus attoliamus ,speran- sesindubie terantofer: enciori animopraipliusEcclefiebomore certaturum , quanto anobis, &Sede, Apoftolicaempliori fueris dignitate decoratus , Hoiumigiturconfiderationeinduftite ComitemPalati- num Sacri Palary nostri Lateranenfis motu proprio , auctoritate Apoftolica , tenorepræfentium facimus, conftituimus,&creamus, teque ComitemPalatinumperpetuo cenferi , &reputarivolumus, atque de- claramus,decernentesquod tu omnibus,&fingulis honoribus , priuilegys , gratys , preeminentys , im- munitatibus ,&exemptionibus, quibus caters Paiatypredicti Comites potiuntur , &gaudentde con- Jacindine,veldeiure potiri ,&gaudere libere ,&licitè valeas . Nonobstantibus constitutionibus, ordinationibusApoftolicis,ac legibus Imperialibus, &ftatutis municipalibus ceterifque contrarijsqui- bufcumque. Tuigitur fili dilectiffimefic in fide , er deuationebuiusmodi persistas , quodte possimusad altiorameritd promouere. Nulls ergo omninò hominumiiceat hanc paginam noftra conftitutionis , creationis,voluntatis , &declarationis infringere, veleiaufutemerario contraire . Si quis autem hoc attemptareprefumpferit , indignationem OmnipotentisDei,&BeatorumPetri, Pauli Apofiolorum esussenoueritincurfurum . DatumRoma apudSanctumPetrum anno Incarnationis Dominica millefimo quadringentefimo quinquagefimo teisio quintedccimo KalendasAprilis . Pontificatus neftri anno feptimo . 10: deDulteris , Loconobbe ancora PapaCalistoTerzo , il quale ne fece quel conto , che meritava figran foggetto, mentre tu per latua Republica Ambafciatoredi ubbidienza a Sua Santi- tanel 1455. L'anno seguente poitu mandatoAmbasciat. alDucadi Calabria , ed'indi al DucaGiouannitigl.uole diRenato RediNapoliz edipoia Papa Pio Secondo, appre!- fodel quale rifiede l'anno 1464. per la conferuazione della pace in Italia , eper la lega , •Crociata , che trattana di fare contro il Turco . Succeñapoi lelezione in Pontetice di Papa Paolo Ii. fu di nuouo il nostroOttoman- datoAmbasciatore di vobidienza a quella S.Sede; ecomparsoa gliocchi di Paologuer- nitodicosì riguardeuoli qualità , si di fortuna, come di unbellissimo ingegno, per mag- giormenteonorarlotinuettidell'Ordine della Caualleria; onore in que tempi singoları- fimo, dandogli facolta di creare Notari , edi legittimarebattardi , dichiarandoinfieme inConte Palatino Agnolofuo figlinolo primogenito ; econcefle a lui, e tuoidifcenden- ti ,perpetua facolta diportare le chiauidella SedeApoftolica dentro le loro insegne , co- me tra idue giglid'oro aututi in priuilegioda Renatod'Angio Re di Gierufalemme, e di Napolil'anno 1452. che l'hanno mantenuto, emantenganodi portare ifuoi difcendenti, conformesi èdifopra mostrato Il fuddetto priuilegioda me fedelmente copiato dall'originale , come anche Pinfra- scritto di conferuano appretto il Marchele Lorenzo Niccolini in cartapecora con il mo Agilopendente , come anche quellodiPapa NiccolaQuintoaddottodisopra . 1 : Paulus 516 D PaulusEpifcopus Seruus SeruorumDei. Ilefto filioOttoni deNiccolinis Militi Florentino Comiti Palatino , &LateranenfisAulasalutem, Apoftolicambenedictionem . DecetApostolicam celfitudinemnon folum calestis AulaMilites , Jedetiam terrenaporestatishabere miniftros , qui Ecclefiafticam libertatem tueantur , aciustitiambo. nestatemq; defendant ac fuperbiainfolentiaq; resistant , adidq; viros probos circumspectos, &clariosde- ligere . Cumitaquete egregys virtutibus , magnarerum experientia , ac nobilitategeneris , &infignisPa- tria fplendore clarere , nobifq; &Apoftolica Sedi deditiffimum,&denotiffimum cognofceremus, dignum , conueniens duximus tibi ,qui etiam vnusexOratoribusadnos perdilectosfilios dominium Florentino- rumdestinatus fuisti militaria infignia prabere , Ideòq; tehodie in Basilica beati Petri Apoftolorum Prin- cipis Milicem fecimus , creauimus,&deputauimusinfigma predicta tibi tradentes , ac decernentes, ve omnibus facultatibus ,priuilegus , immunitatibus ,honoribus , gratys, &indultis, quibus caterifimiles Milites potiuntur , &gaudent , inquoque poturi gaudere tradito tibi noftris proprys manibus enfe, quo libertatem predictam honestatemq;ac pupillos , viduas alijasq inopespersonas defendere ,acfuper- bis ,&infolentibus resistere valeas . Etinf perut te maioribus gr. tys , &fauoribus profequeremur , & vt benignitatem ac liberalitatem nostram inteuberioremfentires, te iplum , necnon filiumtuum primoge- nitum legitimumtamen naturalem in Comites Palatinos , LateranenfisAulacum infignibus,hono ribus , immunitat bus , exemptionibus , libertatibus , priuilegus , &indultis , acgratus conjuetis auctori tateApoftolica tenore prafentium recipimus , necnon facimus confluuimus, &creamus , vo/q, ambos aliorum Palatinorum,&difta Aula Comitumhonorando confortio fauorabiliter aggregamus, volentes, ac eadem auctoritate cor cedentes vivos,&vterque vestrum omnibus , &fingulis bonoribus , immunita- tibus, exemptionibus , libertatibus , priuilegus , &indulius , acgratis antedictis , quibusvidelicet reliqui Comites prafatiquomodolibet potiuntur ,&gaudent , necnonvtea , qua illi ex Apoftolicis, aut aliàsge- neraliter fibi factis conceffionibus &facultatibus facere, gerere,&exercere confueuerunt ,vosquoque potiri ,gaudere facere , gerere , &exercere libere ,&licite valeatis . Et nihilominustibi duntaxat de- cemperfonisfidelibus , &interatis etiam clericali caractere infignitis ,&vigefimumfaltem suaetatis am num agentibus , quas per dilgentem examinationem adhoc idoneas efferepereris , Tabellionatus , JeuNotariatus officium fer easinquibufcumque non tamenfanguinis causis , atque negotys exercendum recepto prius à qualibet carumiuxta formam inferius annotatam corporali iuramento dicta auctoritare concedendi ealy; Tabelliones feu Notarios publicos vjquè ad prædictumnumerumtantum creandi, necnon totidem bastardos ,spurios , &manseres mastruojos,ac ex quocumque illicito , &damnato coitu procreatos viuen- ribus , vel etiam mortuis eorum Parentibus , ut ad paternam , &aliasfuccessiones bonorum quorumcumque admitti,&in illis fuccedere,necnon adhonores , dignitates status, gradus ,&officiaJacularia pu- blica ,&priuata recipi , illaque gerere , exercere liberè , licitèpossint , acfi de legitimo matrimonio nati essent sine tamen preiud cio illorum , quò ex testamento , velab inteft to fuccedere debent legitimandi . iliofq; ad iura natura &altus quoslibet legitimos restituendi ,&integrandi facultatem difla anfioritate prafentium tenore concedimus de gratiaspeciali , dictumnumerumTabeliionum , &illegitimorum excedere tibi jubpana anathematisprohibentes . Forma autem pradicto iuramento talis eft . Ego N ab hac hora in antea fidelis ero beato Petro , &Sancta Romana Ecclefia , ac Domino meo Domino PauloPapa II Succefforibus juis canonice intrantibus non ero inconfilio , auxilio, consensu , vel facto , vtvitam perdant , aut membrum ,capiantur mala captione. Confitiumquodmihi perse aut litteras , velnuntium manifestabunt ad corumdamnumfcienternemini pandam . Si vero ad meam notitiam aliquiddenenne contingat ,quod in periculum RomamPontificis , aut Ecclefia Romana vergeret , feu graue damnum illud proposle impediam , &fiboc impedire son poffem , procurabo bona fide id adnotitiam DominiPapa per- ferri , Epifcopatum Romanum , &Regalia sanslı Petri , aciam ipfius Ecclesia specialiter siqua eadem in Ciuitate,vel diacesi de qua jum oriundushabeat adiutor eis ero ad defendendum , &retinendum feu recuperandum contra omineshomines . Tabellionatus officium fideliter exercebo : Contractus in quibus exigi- tur confenjus partium fideliter conficiam nil addendo,velminuendo fine voluntatepartium quodfubftan- tiam Contractos immutet . Si veròin conficiendo aliquod instrumentum vniusfolius partisfit requirenda voluntas ,hoc ipfum faciam , vt fcilicet nil addam , vel minuam , quod immuietfactosubstantiam contra voluntatem ipfius. Instrumentum non conficiam dealiquo contractu ,inquo fciam interuenire , feu inter- cedere vim , vel fraudem . Contrattusin Prothocollum redıgam , &poftquam in Prothocollum redigero , malitiosè non differam contra voluntatem illorum , vel illius , quorum ,feu cuius eft contractus super co conficerepublicum instrumentumfaluo meouto. confuetofalario . Sic me Deus adinuet , bac SanEla Der Euangelia . Nulli ergo omninohominum liceathanc paginam nostra Creationis,deputationis tra- ditionis,constitutionis,receptionis , aggregationis , voluntatis, conceffionis,&prohibitionis infringere , vel 517 veleiausu temerario contraire. Si quis autem hoc attemptareprafumpferit , indignationem Omnipoten tis Dei . Beatorum Petr., Pauli Apostolorum eius se nouerit incursarum . DatumRome apud Sanctum Petrum annoincarnationisDominica millefimo quadringentefimoje- xegafimoquarto , Quartodecimo Kal. Decemb. Pontificatus nostri annoprimo . L. deLandijs . Nel 1468. vedendosi dalla Republica in quanta stima era tenuto Otto da Papa Paolo , fu spedito un'altra volta Ambafciatore alfistesso Pontefice , appresso del quale tifiede ; esercitandoquesta carica contanto fplendore , edvtilitadella sua Republica;evedendo quantobene maneggiaua gli affaridi gran rılieuo, la medesima Republica gli commer. sedi portari pure con qualità di Ambasciatore da RomaaNapoli al Re Ferdinandodi Aragona per concludere la lega , che allora fi fece con tant'vtile dell'Italia tutta, fra il Papa , il Redi Napoli, la Republicadi Venezia , il Duca di Milano, e la Republica di Fiorenza, nel qual negoziato fatisfecegrandemente atutti ; ed in particolare si acquistò lagrazia del Re di Napoli , auerdo auuto questa gloriadi rendersi in perpetuochiaro , e famosoall'Europa , non menodi quello fotie in stima al Popolo Fiorentino , il quale ve- nendoegli amortedel 1470, mentre continouaua in Romala fuddetta Ambasceria , vol- se,chefoffecondottoil suo corpoa Fiorenza alle comuni spese; efattoloaccompagna- recon l'insegnedel popolodiparte Guelfa , e di tutti gli altri Magistrati, gli fu datose- poltura conpompa lugubre , corrispondente al gradodi qualsiuoglia gran Perfonaggio . La virtú di Otto ebbe tal forza ne' fuoi discendenti, che all'esempiodilui tutti sono riusciti grandinelle dignita , ed Eccellenti Personaggi ; e per continuata , e legittima di- scendenzahannogodutoConfalonierati , edignitaSenatorie; sostenuto legazioni, quasi creditarie, eretto gouernifpirituali,etemporali consommariputazionestra' quali Agno- losuofigliuolo,otre lessere stato onoratoanch'essodal Ponteficedeltitolodi Conte,fu l'anno 1484. inuiato dalla sua Republica Ambasciatore a Papa Innocenzio Ottauo , nel- la qual carica auendodatosaggiodella sua gran prudenza , evalore, fu inuiato con la medesima qualital'anno 1494. a Lodouico Sforza , doue risiedè per rinnouare seco nuoui segnidibeneuolenza , acciò che la buona confederazione passata fra lui, e la Republica, in vita del Magnifico Lorenzo de' Medici , venisse a continuare in Piero fuo figliuolo . Succeduta la partedi Ferdinando Re di Napoli, su spedito adAlfonso suo figliuolo per condolersidella morte del padre , erallegrarsi della sua successione nel Regno paterno . Passando in Italia Carlo Ottauo Redi Francia perriunire alla suaCorona , come erede della Casad'Angioil Reame di Napoli , gli fu mandato Ambasciatore verso la Lunigia- na; edoltre l'essere Agnolo stato alluntoal a fupremadignita dellla Patria nel 1489. (ef- sendo conosciutononmenvalorosonella professionedelle leggi, che intelligentenegli affari militari) fu dichiarato poiconaffolutocomando CommessarioGenerale contro i Senesi nel 1485. e adoperato semprene' più difficili maneggidello stato . Matteosuofigliuolo Dottore di Legge, fu anchetiso molto stimato in que' tempi , particolarmente dalla Republica , della quale gode tutti i supremi onori , e adoprato da essa in tuttigli affari publici , fu spedito Ambasciatore Residente a Roma a Papa Giulio Secondo l'anno 1509. Enel 1522. a rendere vbbidienza a Papa AdrianoSesto; e po da Dachi Alessandro , e Colimo de' Medici , fa molto amato , e reputato , come parziale , eaderentedella lor Casa , in tutte l'occorrenze ; per il che fu eletto vno de' Dodici Ri- formatori del gouerno nel 1530 e 1532. quando laCittà fu ridotta sotto il dominio de' Medici; e cosi trouotii de primi agodere della nuouadignità de' Senatori . Morto Alessandro; Matteofuvnodel numerodique' pochi, che concorferodaprin- cipio a far Ducail SignorColimode'Medici , conoscendo molto bene , che il mododi tor via tanti scandolosi successi , era eleggere vn Principe solo alla Monarchia diTosca- na , per meglio stabilirla , e perpetuarla ;eperò comesagace , e prudente , ed imbeuuto dibuone massimepolitiche , fu vnode' Consiglieri segreti di stato , con molta grazia di quel Principe ;elamemoriasua viuenelseguenteEpitaffio , posto nella Cappella di qucsta famiglia , nella Chiesa di S. Croce . 1 Matheo 518 Mateo Nicolinio . Ang. F. Othon. N. Senstors , ac Iurifconfulto praftantiffime Legationibus ad Iulium 11. &Adrianum Quartune Pont, Maxx. cum laude functo . Cosms Etruria Magni Ducis Confiliario Ioannes nepos auo pientif. pol. Obijt anno Sal, M. D. XXXXI. El. jue LXIX. Daquesto Matteo,oltre la succellione di Agnolodi cui appresso si parlerà, restòPie- ro , che tu ne' giornifuoi stimauttimoSenatore . Edaquesto nacque LorenzoSegretario delle Riformagioni de! GranDuca Ferdmando Primo ;epoiun'altro Matteo , tutti con diguna Senatoria , edoggi viuonoi tre figliuoli , che nell'albero siveggono, cioè Loren- zo , Francefco , e Piero . Ma ritornando ad Agnolo fratellodi Matteo , fu questo così insigne , che fece risplen- dere topra ogni altro questa generosa prosapia , poichè il merito della sua gran dottrina le porto a' gradi piú eminenti , che può huomo defiderare ; la prudenza era la compagna più tida, cheauelle la fua fapienza , per la quale fu stimato degnodi ellere applicatoin tutti gli atfari della Serenif's. Cata de' Medici ; e tralasciando l'Ambasceriedal tuovalore clercitate, nel 1531. a Siena a nomedella Republica , per ordine di Papa ClementeVII. ed a Paolo III.Pontefice;diròtolo quella, che riporto dall'Imperatore Carlo V. con agi- tare appretiodella M.S. le pretenfioni della Regina Caterina di Francia , e della doredi Margherita d'Auftria , nel qual negozioriuscì contutta felicità , econtentezza dell'Al- tezze Sereniffime di Tofcana , che fattolo allora del Consiglio segreto , in tempo, che vi ritedeua ancora Matteofuo padre; lo mandornodopo, con autorità grande , Luogo- tenente , eGouernatore della città , estatodiSiena , presa a forza d'armi ; cd ebbe onore dietlere il primo a prenderne il pollettoper il Duca Cofimo . Onde questo generofo Principenon ti faziaua di rimuneraresigran Perfonaggio; e cooperandola mortealia lua grandezza , tolfe di vita la fua cara Conforte , per la quale subito quel Magnaninto Principe , tece giugnere le fue caldinime preghiere al Papa , acciò inalzafie al postodi CardinaleAgnolo Mecolmi; onde quelPontetice Pio IV.non seppe negare a questoPo- tentatounatanta fodisfazione , che lo creo Cardinale l'anno 1565 condargli il titolodi S.Calitto , dopo di averlo confagrato Arcinetcouo di Pisa . Per la sua virtù fu in tanto concetto del Sacro Collegio , che nel Conclauedoue fu eletto Pio Quinto si trattòdi etaltarlo al Pontificato;se il troppo fapere , e l'ellere tanto confidente di un Principe sì grande , non gli auellenociuto, comeben loracconta l'Istoria di Montepulciano. Ma in età di 66. anni , lafcio questa spoglia mortale nel suo gouerno di Siena a' s . di Agottol'anno 1567.Onde da fuor fu trasferito il di lui corpoa Fiorenza,condargli sepol- turanella Cappella fattadaGio: tuo tigliuolo , la quale oggifi vedetra le più inagnifiche di quetta Citta ,leggendoli,nel suotumulol'infrascrittoEpitafiio . D. O. M. Angelo Nicolinio Mathei filio , Ang. N. Iure Consulto , Ac Senatori Clariffimo Cofmi Etruria Magni Ducis Confiliario . Qui primo ad Paulum III. Pont. Max. & Carolum V. Imp. legationib. Egregie funétus , Deinde Senarum Gubernations prapofitus Itemq; Pijana Ecclesis Archiepifc.; postremo a Pio IV. in Card. Collegium cooptatus , Integritatem,&Innocentiam juam Omnibus probauit . Obijt Anno Salutis M. D. LXVII. EL. LXVI. Ioannes filius ex legitimo Matrimonio procreatus Patri opt. pof. Di 519 ? Diquesto Arciuescouo ne parla Abbate Ughelli nel suoTrattato degli Arciuescoui diPisanella seguente maniera . AngelusNiccolinus Flerentinus Matthai filius Doftar, ac eloquentissimus Senator ad Paulun 111. Carolumque F.Jepius Legatus pro Magno Luce Cojmo, deinceps Senarumpropter spectatampruden- tiamfatiusadministrator cum extuliffet vxorem,fub Pro IV.ArchiepifcopusPiyanuscuulit ann.1564. dic 14. menfis Iuly: anno vero 1565. etiam Cardinalis adiitulum Sancti Callisti . Eius fauore , beneficio pofttot bellorum turbines refiorefcentepace apudHetruscos, &renascentibus litterarum ftudijs tum inPijana,tumin SenenfiAccademia multi dottrins excellentes uri , &eruditioneclariffimi floruerunt. Cuiusprudentiam admiratusPaganinus Licionenfis cum senenfium Prefidem,&Pilanorum Archiprejulem fic affatur . Eft in tevirtus , in te prudentiafumma, Qua recte , ac iuste te, Populosque regis . Nil igitur mirum est tantum virtutis amanti Cosmo , &prudenti si Angele doft places Si te bic diuitys,si te auget honoribus , ac te Si Flora , Sena , totus , Orbis amat Si tePontifices mirantur, debita tamque Si caput exornat Purpura pulchra tuum . Sivox vna hominum tedignum dicit honore Quifuperas claudit , qui referatque fores Vos Florentini , &Senenfes difcite, tuque Orbis quem jurgens fol videt, atque cadens Tanta virtuti, quania est sapientia iuncta. Qua nobis fanta,&calia ferre poteft. Epiù oltre soggiugne , Hacnobiliffimafamiliain omni memoria protulit piros egregios , pracipud autemqui Diuinum cul sum impentiusperorgerent , studerentque Ecclefiaftico decori . Inde enim traxitoriginemMagnus ille OthoArchiepifcopus Amalphitauns , hodièqueinFlorentina fedeviget, ac FloretPetrusNicolinus , qui obspectatiffimamviteprobitatem, ac lenitatem morum promeruit cofaftigij promoueri ,Neposfu- pramemoratiAngeli Cardinalis, Nec minorem eidemfamiliasplendorem videntur afferreduogermani fratres Nicoliny Marchiones Francifcus alter pro Ferdinando II. MagnoDuce Legatus ordinarius ad PontificemVrbanum Otauum ; Alter Sereniffimi Principis Ioannis Caroli Cardinalis Hetruria An la Prefectus , dequibus meritò illud vfurpari poteft. Nan cenfus locuples , vel clarum nomen Auorum . Sed magna probitas , ingeniumquefacit . Pietro figliuolodel Senator Lorenzo Niccolini , anchesso volse caminare fino dalla fuafrescagiouentù, perla viaEcclesiastica , condarsi totalmente a gli studj letterari , per iquali , dotato anche delle virtu morali , fu creato Arcidiacono della Chiesa Me ropo- litana di Fiorenza , e dopoVicario generale , nellaqual carica si pornò con tanto senno, eprudenza, chein fine li rese degnodi essere eletto a' 7.diGiugno 1632. Arcine couodi Fiorenza , proposto in Concistorodal medefimo Papa VrbanoOtrauo , che l'elelle con applauto ditutta la Cì tà , che in vero non potea sperare dalla sua prudenza , che un otti- mogouerno , applicandositutto a riformaregli abutidel Clero, con celebrare vn Sino- dogenerale, il quale fu di sodisfazio e grande a tutta lasuaDiocesised ebbe questo l'ono- re di dare l'Anello a Vittoria della Rouere , figliuola di Francesco Maria, Duca di Vrbi- no , e moglie di Ferdinando Secondo , oggi Regnante nel GranDucato di Toscana . Feceancoracon sommariuerenza , con pomposo apparato , e quantità d'innumerabili lumi , trasportare a Fiorenza la venerabile, e miracolola Madonna dell'Improneta , la quale fu da lui con moltadiuozione riceuuta alla Portadella Città, doue anche si ritro- uaronotutti i Sereniflimi Principi di Toscana , al cui esen pro la Città tutta era mag- giormente concorsa con fegni inesplicabili di diuozione , vedendosi particolarmente in quelle Sereniflame Altezze l'imitazione della vera vmi'tà della Vergine Santifima ; ed accompagnata con solennisima Processionealla Chiesa del Duono, furore indrizzati daquei cuori Criftiani. voti , e preghiere tali a quel SimulacroSantiflimo, che per inter- ceffione della Madre diDio , fu liberata la città di Fiorenza dal Contagio ; onde alpu blico 520 blico votodella Città , aggiunse questo zelante Pastore , il Decreto per l'osseruanza del digunola vigilia della Santiflima Concezione Immaculata di Maria. Questodignissi- mo Prelato l'anno 1651. mori , e volse esser sepolto nella sua Chiesa Cattedrale . Purono ancheinfigni nella ReligioneCafinente l'Abbate Gio: Niccolini , il qualego- uerno con tutta prudenza l'infigne , ed antichiilima Badia delle Sante Fiora , e Lucilla di Arezzo fino del 1399. e del 1400. vedendosi 1 suoi atti , egouerno in quell'Archiuio alla Caff.I.ed in molti libri . El'Abate lacopo figliuolo di Lapo Niccolini non fu menodegnodell'altro , anzi si ve- de la stima , che la fua Republica nefaceua mentre ella porgè fuppliche , e lettere di rac- comandazione a Papa Eugenio Quarto, accio si compiacefile inalzarlo a grado mag giore . Fiorì anch'egli nella suddetta Badia d'Arezzo l'anno 1428.di cui si veggono più memo- rie alla Caff. N. ed in più libri di quell'Archiuio . Francefco di Otto Niccolini fu molto caro a Carlo Ottauo Re di Francia dal quale fu creato Caualiere con priuilegiario ancora di portare nell'arme la Croce in mezo ad vn Giglio d'oro , come cio apparisce ne' precitati libri di Francesco Rucellai ; come an- che Andriolo Niccolini huomo tanto reputato per la difesa della patria libertà , che con piena fede gli venne appoggiata vna grand'autoritàdal popolo , e fu spedito an- cora Ambasciatore al Papa Clemente VII . ed all'Imperatore Carlo V. in Bologna per occafione della guerra , ed affedio fatto alla città di Fiorenza , per il che molto siaffati- cò ; onde la Republica conoscendolo tutto zelo , e tutto ardore perla Patria , emolto ardito , l'eleffe Commeslario Generale dell'Esercito Fiorentino contro l'Armate Pontifi cia , ed Imperiale . Non fi deue tacere Giouanni figliuolo del Dottore , e Caualiere Otto Niccolini da noi fopra accennato ; poichè enjulandoquestoifatti Eroici del padre, si diedeperimmi- targli tutto alle lettere negli anni suoi piu giouanili per potere in queste fondare intrepi- damente i fuoigenerofi fpiriti , che lo portaronoadvn cumulodi gloria ; poichè fattosi famoso negli studi letterali fi guadagno con questi l'amore del Re Ferdinando d'Arago- na , ilquale come cofa piu cara , non tralalciaua di portarlo appresso i PonteficiGiu- ho Secondo , e Sitto IV. dal qualefatto diCanonico Fiorentino Arciuescono d'Amalfi, fu adoprato in pru gouerni dello stato Ecclefiaftico , ed impiegato in affari grauiffimi , comebene lo fpiega l'Abate Ferdinando Vghelli nella sua Italia Sacra , nel suo trattato degli Archiefcour d'Amali , con l'infrascritte parole . Ioannes Nicolinus Florentinus Othonis filius viri nobiliffimi ex cuius familia plures olimfummum. Magistratum Vexilliferorum Florentia , aliafq; fummas Ecclesiasticas, tumfaculares dignitatesgefferunt quibus loannes ob eximiam dotirinam , morumprobitatem ,aliasque virtutesanteire videtur , quippe dodirına , eloquentia ,speciabilis , muneribus ampliffimis funétus , apud Ferdinandum RegemNea- politanum ac Sixtum IV. Fortificem adAmalphitanum Sacerdotium ex Canonico Florentinoatatis Jug'an. 25, enelius anno 1475. fex to nonas Oliobris cam Ecclefiam nouem omnino annos Sanctifime adminiftrauit , ad quem feripfit Epiftolam de Epifcopi institutioneMarfil. Ficinus, cuius etiam preclaras laudes paucis fimplicibusque verbis non tacuitnoftra m. J. AmalphitanorumPresulum Chronica . Ioannes , inquit , de Niccolinis Florentinus in anno 1475. successfitNicolao ,fuit enim ex nobili pro- Sapia natus luteris eruatus , bonis moribus , &virtutibus ornatus , Dines tum Patrimony , quambe- neficiorum ,splendidus , & liberalis , & ergapauperes , &miferabiles personas multum Elemosina- rius , Sectator omnium bonorum operum Sanctorum Religioforum , qui annoVIII. fusPontificatus di- Etamfuam Sedem cum Epifcopatu vigintimilliensi refignando SanctaJedisApostolicesuamArchiepisco- palem Eccleliam tempore SereniffimiRegis Ferdinandi primideAragonia in hoc Regno Sicilia fuitde- ceptus, &rem anfit fineArch epifcopatu,factus Epifcopus titularis . Archiepifcopatum Amalphitanum dimififjebabetur in altis Consistorialibus anni 1483. pro quo titularem Ecclefiam Viridunenfem, mox Athementem Archiepifcopatum accepit . Protraxit tranquilliffimè etatemvsque ad July II.Pontifici; ten pora ,fub quo Romafinem vitasuaimpofuit an. 1504. fepultus in DiuiGregorij ad Clinum Scauri Templo. Hoe monumentum,acElogium habet. i D.O.M. 521 D. О. М. 10ANNI NICOLINIO OTHONIS FILIO LAPI N. QUI OB PRÆCLARAM EXCELLENTEMQVE : " DOCTRINAM SIXTO IV. ET IVLIO 11. PONT. MAX. REGIQVE FERD. ARAGONIO CARVS, PRIMO AMALPHITAN ARCHIEP. DEINDE EPISCOPO VIRIDUNEN.. POSTREMO ATHENARUM ECCLESIA ARCHIEPISCOPUS PRÆCLARUM BONITATIS SVÆ SPECIMEN DEDIT ". OBIIT AN. SAL. MDIVAT. SVA LVI. IOANNES ANGELI CARD. NICOLINIIPEIL. APKD SIXTUM V. PONT. MAX. 1011 FERDINANDI HETRPRIÆ MAGNI DICIS ORATOR GENTILI SVO MEMORIA CAVSA POS. ANNO MDLXXXX. a 4 Molti altri (che ioper breuita tralascio) sonostati impiegati dalla sua Repub.ne'go- uern più importanti , ora nell'occasioni delle guerre più frequenti , etraessi va Capitan Luigi ngliuolo di AntonDonatoyedinCapitanSpagnoletto luo fratello , come anche vnCapitanNiccolino tig iuolo di Niccolo; latcio parimente iCaualieridi Malta , e di S.Stefano, fra' quali FraGiouanni , e Fra Bernardo , che rifplenderono in questa nobile , edantichitsi.na famiglia . Cetare , e Lorenzo di Lapo Niccolini passati in Francia in tie- me con la madre loro alferuizio della Regina Maria de' Medici , che fu Sposadel Gran ReErrico IV. ebbero cariche in quella Corte riguardeuoli , e comandi di compagnie di caualli ,e medesimanente nelle compagnie delle guardie Reali , con titolo di Capitani , cheoggidomandanole compagniedi ordinanza . DalfuddettoCesare nacque Lapo, il quale auendo anch'esso seguitato il mestiero dell'arme prima in Piemonte nell'Armate delDucadi Sauoia , edel Re Cristianiflimo ; edipoi in Francia mentre era Capitano nel Reggimento Reale del Cardinal Mazzarino , diede segnidel suovaloreper le molte ferite riportate in varie battaglie , ed affedi in Francia , in Alemagna , e in Fiandra ; epartico- larmente in quella di Norlinghen del 1645. oueresto mortoVincenzio fuo fratello, che portaua l'Insegna Colonnella nel Reggimento del suddettoCardinale Mazzarini ; ed in oggivine il medesimo Lapo al feruizio delSerenifs. di Toscana , di cui fuprima Paggio, ed nora Gentiluomo della Camera , e Capit. de' caualli della medesima A. S. il quale fe nonviuelle , la miapenna sisarebbe distesa nel racconto di tutte le sue imprese . Giouanni figliuolodel Cardinal Agnolo , vifle con lo splendore lasciatogli da vn tan- topadre , edessendo Senatore fu inuiato da FerdinandoPrimoGran Duca di Toscana nel 1587. Ambasciatore alla S.SedeApoftolica, in cuiallora sedeua Sifto V. nella qual ca- rica portando con tanta vtilita , e riputazione di quelle Altezze Sereniffimegli affari, ed intereifiloro , vi risedette per 24. anni continui , nello spaziode' quali , ebbeluogodi trat- tare con fette Pontefici, e con tutti portosemprecon telicità grandissima , econ sua in- finita lode, le sue proficue Ambasciate ; e peròcon ragione nella Cappella da lui fabri- cata , viue l'infrafcritta memoria . Ioanni Nicolinio Ang. Card. F. Senatori antiqui moris , &spectate Prudentie viro , Annos ferme xxiv. pro Magnis Etrur. Ducibus .... Legatione apud feptem Pontifices Summos difficillimis temporibus Mira fidei , & dexteritatis commendationem functo Franc. Abb. Vtr. Sig. Ref. &Marchio Philippus Parenti pientifs. &b. m. pp. V. Ann. LXVII. M. III. Dies XVIII. Obijt VIII. Idus Iulij MDCXI. : 1 1 : Vvv Fran- : 522 Francescodi lui figliuolo , ed imitatore , dopo lasciato l'abito Ecclesiastico di Refe- rendariodella Segnatura ,fubentro nella carica della medesima Ambasceria per i Sere nissimi di Toscana , elercitandola anch'effo per loipaziodi 22. anni appresso Pontefici Gregorio XV. ed Vrbano Viil. con concettodilingolarebonta, e prudenza, comeè no- tillimo viuendo ancora la Marcheta Caterina fua moglie , e torella del MarcheseGa briello Riccardi , che fu anch'eflo Ambalciatore, ed è oggi Maggior DomoMaggiore di queste Serenifs. AA. di 1 ofcana , la qualDonnaettendo inata di rare qualita, e piena di ogni virtù , e di gran bontà divita, fete marauigliare tutta Roma, chein vnfello fem. mminile albergaste la dottrina, che èunornamento non ordinarionelle Dame ;mate cialcun riguarder à alle qualita tuttedelMarchese Francescosuo conforte, non faràtan- to caso dell'eflere , e condizione della moglie ; poiche egli era ripieno ditutte quelle qua- lità , che rendano vn'huomo perfettiilimo ;egli tu Senatore, edinueftito del Marchetato di Campiglia dal presente Ferdinando SecondoGran Ducadi Toscana regnante , exerci- tando la carica di Maltro di Camera della Serenifs. Vittoria della Rouere G.Duchefladi Toscana , nella quale mori, vedendosi la sna memoria nella suntuosislima Cappella de Niccolini in S.Croce, che e del leguente tenore . Francifcus Nicolinius Ioannis fil. Sen.. Campillia Marchig Ferdinandı 11. M. D. Etruria ad Vrbanum VIII. XXII. Annos Orator Viyu, & auduu suxta venerabilis frafci , &fimulare nefcius , Roma ubi magna vix eminent . Emicuit Facile prudentemquegrum , magnum libenter credidisses Melior est Japiens viro forte jur dominator urbium expugnatore. Philippus Nicolinus Bontis Sacci Marchio Fr. paj. MDCLXIV. .8 Filippo fratellodel sopraddetto Francesco, àfatto nel cospettoditutti iviuenti, na scenatantoeroica , nella quale non li poteua rappresentarepiù al vino la liberalita , ela munnincenza , doue ancora compartero tutte quelie qualitá , chedeuono averevnper- fetto Cortigiano , ed in politico Ministio; e perotu questo nur atodalG.Duca Colimo Secondo Ambalciatore a Mantoua del 1617, e nel 1621, aVrbino per cauta della morte del tudd, G.Duca : ne) 1626. a Parma . Fugipor fatto Aio de'Sereniflimi Principi diTo- Icana, e Mattro di Camera; ed in fine Soprintendente gener, del Serenits. Card.Gro:Carlo de' Medici ; onde per riconofcere in tanto huomo queste Serenits. AA, l'anno 1625. gli inuettirono del Marchetato di MonteGlouio , ediquello di Ponte di Sacco nel 1637 . Quelto e morto glonoto, ed a latciato memorie eterne della tua magnificenzaper le superbe fabriche , e moltiplicatu tegni verto de tuoi, nonauendoauuto altra mira, che al lalciare la tua famiglia contplendore perpetuo in questa horitissima Citta di Fiorenza , con eogn'vno vede , esa, Lorenzofigliuolo del Senator Matteo,entrato nell'eredità de sudd, Marchesi,viue oggi conogni tylenolaezza, picta, ebonta di vita, vnanifin ocontutti, tenendo il Marchela- to di Pontacco, à l'onpie dieliete Gentiluomo di Camera del Serenits. G. Ducaregnan- te, dalquale fu spedito benche giouane l'anno 1663. a gli Arciduchi d'ispruch;douedan- dotaggiod'eflere vero imitatore de luoi antenati, fece vedere aluoi Principi la fua abi Jita , e la tua detirezza susiciente per trattar qualunque arduo negozio ; il quale fi accasò porcon la Sig.Contesla figliuola di quel March. Paolo del Bufalo, cosi caro al Re di Fran cia, pentrefu Colonello di quella Maetta , eproflimo parentedi Papa Innoc. X. di cui fu Cap it. gener, dell'vna, e l'altra guardia, con la carica di General del cannone; Cauallerız- zon agg . del Serenits.Card.Decanode Medicise del G.Duça Ferdinando,oggiregnante Cacciator magy.ed in fine Capit, della guardia acauallo della medesima Altezza di To- Icapa ; questa oggiauendovna prole feliciffima, vine con tantabontadivita ,che si ren- de ,benche mantata ,vn viuo elen plare alle Religiose istesse . Francesco fratellodeltudd.March.Lorenzo, vine anch'etica nelantedi arrtuarea' posti de' fuciantepati, eflendo di gia Prelato, e Referendariodell'vna, e l'altra Segnatura ,viene efercitato il fuovalore , e gran prudenza dal Pontef. ne gouerni dello stato Ecclesiast. ef- fendo oggi inquellodiCamerino,di doue s'intendono le tue acclamazioni,le quali fanno Ipera- 1 523 speraredi vederlovngiorno inposto piú eminente; comeanche fiorisce Piero fratello de'suddetti , il quale contribuisce aquesta famiglia diramataoggi in quattro rami , cho reca splendore a tutta la Città , enendosiimparentata (oltreisuddetti) con gli Strozzi , Orlandini , Magalotti , Risaliti , Corsini , Saffetti, Capponi , Guasconi , Nerli , Caual- canti , Canigiani , Giugni , Panciatichi , Castellani, Corbinelli , Portinari , Marsuppini, CortigianiAltouiti , Segni , Albizi , Martelli , Federighi , Gondi, Baroncelli , Girolami , Darabatta , Arrighi , Popoleschi , Sacchetti , Bonsi , Rolli , Antinori , Alamanni, Vgo- lini , Macchiauelli , Alberti , Accolti , Adimari, Bartolini , Buondelmonti , Rucellai , Minerbetti , Martellini , Saluiati , ed altre , che per uon annoiare si tralasciano ; Dando anche riposo a' parlanti metalli , che infuocatidalle frequentibattitu- re de' mazzi , nonpossono , e non fanno più proferire parole; ma solo qualche languido sospiro di morte . Armeggidunque fino al Marzo prossimo venturo la pennaper comporre vn'Armata di Huomi- niillustri , sotto il numeromedemo, cheè nel presenteVo- lumedi altre nuoue Bandiere portate da quelle fami- glie, che infignite di nobiltà , rauuiuare faccino quella Prifca Toscana , che di Lusso , e di splendore , fourapassoqualunque Re- gno , esistente nel Mondo tutto . Ementre i benignissimi Let- tori dieno gli applausi douutiad vna sì elaborata impresa, daran1. no conquesti anche coraggio all'Autore di conti nuaresì nobile , ed illustre apparato, di cui ne goderà con gli occhi brillanti vnasì vaga, e sì fruttuosa scena chì n'è Spettatore , che è il Mondotutto ; e mentre fo fine , solo vi dico . Ariueder ci. IL FINE Vvv 2 TAi 525 TAVOLA DELLE FAMIGLIE NOMINATE nel presente Volume , distinte per laparola Genealogia dall'altre , delle quali 1 A fi fa menzione . 449.Jua Genealogia449-477-496.523. Altucci Aldourandi BVRIA, e'fua Genealogia car.40. Alboni , vedi Signori d'Albone Acquard Aragonia Alberghi 39. Albergati 4 .: 1 242. 255. 264. 270. Acciaioli 277. 278.323.344.347.361. ALBIZI 282.299.323. fua Genealogia ACCILIA , e fua Genealogia • 411.449.456.457.464.505. 14 325.344.361.410.412. 449.461 . Acifcola 48. 477.496.513.523. Accettanti נייר 423. ALBIZESCHI, efua origine 325.346. Accolti 122.523. Alamanni 361.449.490.523. Arena,vedi dellaRena . Allegretti 498. Adriana : 41. Ambusti 11. Adorni 120. ΑΜΕΝIΑNA,OAmunia, esuaGenealogia Adimari 246. 282. 308. 323. 344.477. 29 496.5835 Amatucci,vedi Petroni Agli 344. 361. ANICIA3. 33.fuaGenealogia 33.70.81 . ALLIA 30. esua Genealogia 40. Antelminelli 430.436. Alloisi 371. Anicelli 33- Allegri 424. Antinori 282.323.414.523. Almachin 3. 33. ANNIA 33. 36. fua Genealogia 494 Alippia 33. ANSELMI, efua Genealogia 501. Aligeri 35. Ancaiani 233. ALLIENA, efuaGenealogia 56. APPIA, esuaGenealogia 36. Alionti 55. 121. Appolloni III. 1 Alberti 83.85.282.344.361.449. 488. Aruina 17. *: 5230 Ardinghelli 282.344.457. Aldobrandini 86. 179. 186.264.411.496. Argeli Allobrandeschi , vedi Conti di S. Fiora. Arrigucci 263. 282.424.488. ALBERGOTTI 100. 106. 123. 163. 197. Aristoteli T 263. 198.200.222, 282, sua Genealogia Arnaldi 361. 299.3110 325-344-425.458. ARIZIA, efuaGenealogia : 53. Alidofi 123.344. Arrigoni 144.492 . ALESSANDRI 149.150.325 .fuaGenea- Arrighi 149-277-347.482.449.523. logia 344. 361. Arnolfi 411.438. Aluiani 174. Arcorari 155.r ALTOVITI 282. 308. 323. 344. 361 . Afini 232. AT- 526 : ATTALBERTI, esuagenealogia 58.104, Benzi d'Asisi, vedi Conti di MonteMarte. Aufidia 19. Belincioni, vedi Ravignani . Auftriaci 35. Bettini 361. AZZIA4. 13. suagenealogia 31.32.33. Bentinogli 141.255.268. --38.58. fua genealogia 83. 104. 105. Beuilacqua 378. 106.305. Beluifi 263. Benettoni 438. Beroaldi 263. B Berti 414. Benciuenni 425.427. B ALBA, esuagenealogia 18. 39. e 57. Benewieni 465. Baldouinetti 282.449. Bentaccordi 477- Bagni , vedi Conti Guidi . Beccanugi 4 477- Barducei 361.412. B.larmini 482. BÄRBVLA 15.fua genealogia 16. Benzi 498. BARBOLANI 85.86.88.96.104.105. Bisdomini 92.93.106. 106. 179. 180. 191. sua genealogia Bichi 483. 211.360.418, Biliotti 126.361.449.458. Baroni di Reinsbergh 109. Bianchi 3230 Bacci 123.425.426. Bianchetti 263. Bardi 126. 147.282.308.32.3.344.347. Bigazzini , vedi Contidi Coccorano . 358.359-449-457-477.Rola Bini 498. Baroncelli 149. 282.323-334-344-523. Bischeri 3 504.507. Bargagli 438. Blasioni 17. Baglioni 177: 193.223.338.377.402. Bonucci 5. 403 404 449. Bonaguifi 283. Barattieri 267. Borromei 33.35.288.344-449. Bartolini 281.361.523. Bonafide.. 3230 Bargellini Barbadori 263. Borri 36. 323. 346. 496. | Bonaccorsi 346. Bastari 344.356.361 . B RBONIRedi Francia, esuagenealoBafei 215.gia 158.360.457. Baronidella Baume 416. Borgia 402. Baranıdi Piles : 417. Boschetti 363. Baffa 33. Beari 4.13. Landini 416.484. Bongiannelli 477. Barberini 421.486. BORBONI Marchefs delMonte 61. 88.96. Bartolini Perugini 425 106. fuagenealogia 159.222.404. Baronidi Renach 474 Bostoli 96.97. 100. 106. 138. 163.214. Bandinelli 485. 234.361 . BEBIA24.Juagenealogia 41Boscoli ,vedi Bostoli Benizi 282. Bolani 215. Benini 323. Boni 282. BETVA, esuagenealogia 25. BUMBACI 254. lua genealogia 267. Benu nuti 1 361. Bombızi , vediBombacı. Benintenai 361. Bologna, vedida Bologna . Berlinghieri Berardi 96. Bolognetti 268. 361. Bordoni 277 Bor- 527 1 Borghesi 79,482.486. Carbonarz BONSI 279. 282. sua genealogia 485. Castiglioni Fiorentini 107.123. 264.505. 523. Castiglioni Milanesi 138.412. Boccacci 477. Cappont 150. 279. 282. 318, 323.333. Boncianim Bombaglini 86.1 123-347 334-346. 361. 414. 449.489.490. 494.543.5230 Bonacciani 479. Callagni 155. Bonfignori 485. Caponjacchi 355- Brancaleoni 33.92.397.497. CastiglionsMantouani 177. Bracciolins 344. Carum di Lusia 469. BRANDAGLI, fua geocalogia 88.92. Cattam di Claffe 207. 106.163. CATTANIda Diacceto 282, 299.fuage- Broglia 398. nealogia 309. 326. 361. 449. 458. Brancacci 109.346. 477. Brandoligira 264. 270. CatianidiBanzena 234- Bruni 124.122.232. 328. Castellant 282. 361,411 , 412.413.523. Brunelleschi 0 1282.336.457. Cattanei 263. Brunacci 477. Capranica 255. Buteoni 11. Cantelmi 402. Bussilliera Signora di Scianigni 88.105. CaftelleColognefi 263. Buonconti 361. Caraccioli 314-33 . Bulgarini 1 107. Caccsalupi 263.374.451 . Bufdraghi 438. Cardinali 477. Burali 123.425. Campeggi 263. Buini : 477. Cambi 477- Burgberini Fiorentini 123. Canonici 263. Buondelmenti 129. 344,361, 410, 412. Casellini, vedi Castiglioni Fiorentini . 449.509.513.523. Cadolingbi,vede Opizinghs . BVONCOMPAGNI 180.259. 362.366. Canetoli 267. vedi anche Dragons , sua genealogia Carletti 285. 382.385.391. Canigiani323. 344-347-457-496.523. Bufalini 227.416. Canalcanti 344.361.410.449.523 . Buccelli 449. Carducci 360. 361. 488. Buonaccolti Buonaguisi 251 . CETEGA, esuagenealogia 18. 361. CEREALE, esuagenealogia 27. CECINA , esua genealogia 56. C CELIA46.fuagenealogia 48. CECILIA, esuagenealogia 54. Centeni 123 . C APIDIA, esuagenealogia 29. Cerchý 129.477. Capitani 282. Cerretani 456. Catulli 48. Cefarini 233.363.402 . ! Cardelli هيف 465. Cedernelli 477- Caldora 48. Chiaromanni 425. CANINIA, &fuagenealogia 57. Chigi 463.483.484. Canaffi 70. CILNEA 12. fuagenealogia 42.328. Camaiani 100.106.198. CINNA, efuagenealogia 18. Cafali Signoridi Cortona 101.206. CILLONA, esuagenealogia 25. Citta- 328 C Cittadini 107. Conti diCoccorano 363. Cibo 363.462. ContidiSala : 263. Ciaia, vedidella Ciaia . Contidell'Ospital 496. CLAVDIA , esua genealogia 36. ContidiCunio 268. Clavelli Sign. di Fabriano 143.401.404. Conti di Belgioioso, vedi ContidiCunio. 'CORNELIA, esua genealogia 17. Contidi Sorlfons 496. Cortigiani 282.507.523. Conti 192. COSSA, efuagenealogia 17. Contarini 265.278. Conti d'Elci Conti di Friburgo33-87. Corbizi Aretini Conti Palatini delReno Electorali 43. 363. Concini ContidiMontauto , vedi Barbolanı . Colonna Contid'Anagni, edi Segni ContiTosculani Connd'Aquino Conti dell' Auentino Contidi Roma 97. 100, 101n 344.448.464. Corbizs Fiorentini 451. 110.111.180.426. 145.224.252.308. 33. Confidati , vedi Dragoni . 33.81. Cornari 189.318. 35. Corfi 319-344-347-361.449. 35. Corfetti 228.289. > : : 3. 35. Corfins 323.331.356.358.361.411.422. Conti di Bregna, e di Modufa 35.1 477-523. Conti d'Astura 35. Cospi 255.269. Conti di Serino ,e di S. Valentino 35. Compagni: 365 CONT I GVIDI 92. 104. fua genealogia Cortelis 263. 128.139.222.242.268.479.484. Corbinelli 282.347. 361.412.496.523. Contidi MonteMarte 3.62, Cononi 282. Conti di Brienne 106. 114. Cocchi Y 361, Cont'Vgo Marchese della Toscana, veas Coppoli , o Scifi 367. vedi Sciffi 415. Vz0 . Coreggi 2 456. Coniud'Ouergna 4 Conti di CastroCaro 110. Cralla 138. 13. Conti di Suerbach D 363. L Cont'Albert 140.285. Conti arvormazia 3.63. Conti di S.Fiora 106.140.258.285 . D AlPino 269. Dauanzati 282.344.361.412.449. ContidiPagano 505. DaVzzano 277.411.513. Contidi Monte Feltro 142.143. Da Combrate : 477. Contidi Carpegna 142, 188. Da Bologna 289. Conti della TorreVeronesi 144. Dati 107. 121. "Conti della Gherardi/ca 146.185.292.490. DaRabatta Conti diMonforte A Conti d'Annault 171. Guidi. el 153. Da BagnoMarchepMantouani, redi Conti 282.323-457-477-523- Conti di Polscaftro 310. Da Diacceto , vidi Catani da Diacceto. 1. Conti di Marciano ConudiMontescudaio Conis di Petroio 177.285. DaCuona 167.361. 357.361 . Da Caprona 285 199.200. DA Mezzola 344. Contudi Montedoglio 206.222.85.361. Dazzi 361.477. 428. DaSommaia 1449 Conu dell'Anguillara 1. 258. Dauizzi 454. Conisai Saflo Roflo , vedi Sciffi. DalPalazzo 457. Conis ar Cafalecchio 263. DaCignano 477. Della نه 529 DellaCIAIA, efuagenealogia 478. Duchi di SaJonia Elettorali 33.87. Della Fioraia : 468. DuchidiMena Dell'Antella 347.449.456.457. Duchi de 416. Bransuich 33.87. Dell'Aquilabianca 33.87, Duchidi Nigers 419. DelBenino 282 Duchidi Retz 4.9. Della Preßa 354. Duchidi Luneburgo 33.87. DelPenfa 285. Duchide Brifach 415. Della Faggiola 105, 198, 199, 204. 206, Duchide Espernone 111.496. 222.428. DuchidiNormandia 309. DelVogliati 288. Duchsde Baffompierre 111.113. DeMandello $37. 138. Duchide Fersa 474. DeEirois 323. Duchidi Riceliu 114. DellaRouere 204.421 . Duchid'Entragues Deloba 114. 323. Duchi di Grecht 115. DellaTofa 204-344-410. Duchi DellaMorotta 132. 282, DellaRagazz 263, DelBene 282.449.507. E DellaBella 344. Della Cafa 282, 449. 0 DellaLuna 504. EELLA Magenealogia CLBIA, oEluia, eluagenealogia : 40. DelPalagia Della RENA323-357, 416,fuagenealo 323.361 . 35. EMILIA 14,fuagenealogia 15. gia 469. Emiliana, 15. Dell'ancifa 344. Ercolani : 268 Dei 361. Erizi : 191. DellaStufa, vedi Stufi , ESTENSI43.fuagenealogia 58, 104.105. DellaValle 449. 115.191.263,264. DelDrago 463. Erri 361.477 DelBufalo 464.522. DelBianco 1 477. F DelNero 224.294. Diacceto, vediCatanidi Diaccete. ABIA 3. (nagenealogia 8,14. DAceto,od'Auceto 309. Del 108.258. Sera 505. Falconieri 344.464. Dorfoni 11. Falconcini 127.449. Dondori 425. Falcucci 282.477. Dolabella 18. Facchini $44. Domigiani 122. Facchinetti 437. Donati Doni Dolfi DRAGONI,efuagenealogia 242, 36.1.411.415.449. Fantuzzi DRAGONI Confidati , esuagenealog. 366. Fagnani 263. 315.477. Faud 263.267. 255. Fafanini 269. 362. Fagiolani, vedi della Faggiola. ٦٠ 269.391. Duchi di Baviera 33.87.105. 106. Famiglie Pisane 292.295- Duchi di Nemurs DuchidiSuenia 455.416. Ferrari 193.314. 33.87. Ferrucci 282. Duchidi Cavintia 363. Ferrantini Xxx 303.361. Feli- 330 Felicini Federighi Filipps 264. Giacomini 263. Giulia 361.458.523. Giachinottzi 33.36. 282-344- 507 Filicaia 282.323-344-347-357-449-457.| Gibertini 33.87. Freschi 283. 305. Giraldi -282.507. Ficini 318. Giraldini 83.85. Firidolfi 323. Giustimani 33.109.215. Fiumi 402,403. Ginori282.323.361.496. Fighineldi 486. Gianfigliazzi 126.144.279.308.334.344. FLAV1148.fuagenealogia 50. 411.414.446.449.457.461 . Floroni 373. Giambruna 314. oggs SignoridiMilitello . Forteguerri 147. Giudici 147.425. Fortebracci 149.337.346.401. Guochi 449.469. Fofcarara : 264. Giuocoli 469. Frangipani 33.34.70.81 . Guicci 469. Francesi , o della Foresta 344.361. Glabriona 39. Frego 152.224. Gnea 27. Frescobaldi 282.344.361.449.505. Gordiana 33. Franchini 268. Gondi 282.523. FVFFICIA, esuagenealogia 27. Gonzaghi 144. 145. 174-255-315- Gorna 144 Gori 282. 1 G G ALLA 33. fuagenealogia Garzia Gozzadini 264.270. Griffolini 12.96. Graziana 33. 289. Gradelli 33. GAMVRKINI, efuagenealogia 88. 102, Grinti : 88. 425. Graffe 255.268. Cambacorts 315.344. ιζοπi 255. Gabriels 98.233. GRECI, esuagenealogia 264. Galganetti 510. Grimaldi 363. Gallerani 248. Gruamonti 469. Galliens 416. 417. GVADAGNI Fiorentini 307. 344.fuageGalluzzi 263. nealogia 406.41.477- Galafje 320. GVADAGNIAretini,esuagenealog. 422. Garganelli Gualterotti 361. Gaadi 323-344- 244. Guajche 363. Gaetani 449. Gua/coni 163. 214. 246. 282. 306.488. Gffi 263.268. 523. Ghracceti,vediCatanidi Diacceto. Guastauillani 391. Gherardini 282.344-347-359.361.411. Guelfucci 172.173.201. Guerriers 507- 150. Ghifillieri 263. Guidalotti 263.282.299. Ghidini 268. Guidiccioni : 438. Gsugna 14. 282. 507. 523. | Guidoterni ,vedi Brandagli. Girolami 323.360.361..523. Guidosti 263.282.363. Gianni 336. Guilichini 106. Gronanni 252. Guinigi 284.358.338.438. GVIC- 531 359.361 . 355. Ma i GVICCIARDINI 278.279. 308.323. | Malpigli 344.391. suagenealogia Gurducca Acobetti ANAZI I IGNAZIAzefuagenealogia Interminelli Inghirami Infangari a 289.438. 439.49 . MAMEACA, oMamercinifuagenealogia 375. 17. 499. MARCELLINA , efuagenealogia 18. 16- Mazzızigli Malagınefi 27. MATERNA, e sua gencalozra 28. March 191. Marchesias Cugnac diToscana Camerino 33.87. 418. 361.477. malefpini 33.70.81.87.354.361 . Incontri 246. Marchesi di Pescara 35. Ipoliti P 263. Marchep di Cajiro Caro 344- Marcela 37- ☐MATILDE la Gran Contessa, esuoiafcen- L ABIENA, esuagenealogia 38. denti 65.105.133. LAZEONA, e/uagenealogia 57. Marigni 282. Lanfranchi * 2285.288.289.361. MAKIVPPINA, efuagenealogia88 11 . Lambardi 106.425. 523 . 1 LAPFOLI, esuagenealogia 117. Marabotrini 96.196.307. Lambertini 263. MAZZICHI,efuagenealogia 497. Lambertefchi 282.477. Maffegundi 96. Laudati 465. Martelli d'Vrbino 344. LEPIDA 15. fuagenealogia 16. Martelli 123.323.449.490.523. Lenzi 282.323. Mannelli i 49 LENTVLA 17.fuagenealogia 18. Malatesti 143.267.337-445- Leoni με 33.449. Marchesi di Saligny, vedi Sign, di Coligny . LICINIA, efuagenealogia 12. MarchefidiMonferrato 171 Lifci 323 Mazzinghi 1 323.449. Lippi 411. Marchesi delVasto 177. Lilledans Lioni 114. Marchesi diRandy 315. 496. Marchesidi CastelGuè 417. Lillemirano 114. Marzi 199. Luiani Lombardi 270. Martini 323. 289. Mazzarini 227.465.496. Lotteringhi 276.442. Magalosti 283.323.344.523. Lorini 449. Marioni 233.363 . Loredani 278. Mafi 426, Luculla 13.!Magnani 254.268. LVCIA, esuagenealigia 55. Madrucci 255. Lucardefi Lupini 361. Maluezzi 255.263. 142. Marescotti 255. Ludouift Lupari, vediMagnani... Luchni M MMacci : 254.268. Machiavelli 282.344.361.449.457.477- 269. Manfredi Manetti II. Nattugliani Mangioni 282. 344. | Manzoli 263.458. 282.323.360. 361 . 263. 323.449.462. 268, Xxx 2 Ma523. 1 532 Malagonelle Mancini Marfilij Mannelli 282. 344. Nari 465. 277. Narducci 173. 361. NEPIS 376. 377. sua genealogia: 395. 278. | Neroni 339. Maleuolti 347-449. Nerli 344.360,361.449-523- Martellini 361.477.523. Nerconi 426. Mangialmacchi 438. NICCOLINI 282.344.360.488.490. Magh 449. 491.suagenealogia 508. Mafchiani 449. Neretti 477- Mazzabecchi02. 451. Nobili 323347-360.361.411. Maggi 456. Nobilide Vicorate 477- Marchi 1 457. Marehesidi Leganes 474 Mangiatroie 477- Bizi Manenti 479. Boffreducci 283.298. 367.497- Magalocci 499. Olibria 33- MERVLA9.fuagenealogia .... 20. OPIZINGHI , e(uagenealogia 283. MECENATE , esua famiglia 42. Ort 255- . Meffalli 48. Orlandi 285. METELLA, sua genealogia 55. Orlandini MEDICI 86,79.109.110.114.124.122. Orfini 233.263.276.278.279.174.189.223. Ormanni 282.318.319.323-336-337344.fua Otilia origine 349.361.411.426.446.449. Ottavia 489.523. 263.288.347- 264.361. 14. 33.36. 457.477-490.517. | Onaniani 198. Mendoza Melzi 123. Ortoni 188.1 143.199. P Mellini 361, Mezzouillani 263; Michelt 35. Minerbetti IP Paulina 344.361.496.523. 1ASSENNIA9. 1 ++ sua genealogia AVLLA9. esuagenealogia 14.15. 33- 21. Michelotti 458. 498.| Paßerini 282.403. Monaci Benedettini : 35. PA 415, suagenealogia 16. Morells 28.4 8. Patriarca 465. Montelucci 86.198. PATERNA , esua genealogia 28. Molza 496. Pallauicini 465. Mon ebuoni 96.106. PANFILIA, esuagenealogia 42.378. Mozzi 126.410. Pavanelli 465. Mormorai 477. Paganelli 96.344. Monaldefchi 233. Pazzi 96, 100, 106. 197.242.278.282. Mofca 285. 323.330.352.356.361.410.411.449. Morandi 263,270. Palmieri 121.150. MORICONI, efua genealogia 433. Pancratichi 236. 344.416.449.523. Muti N 465. Particini 282. Pafi 261.263. ▼ASSICA, esua genealogia 19. Paleotti 268. Nafi 359.361.449.490. Pandolfini 278. 323-449-496. Nardi 110. Paffari 314 Pa- 533 Parenti 449. Rapondi 438. PETRONIA 33. sua genealogia 36,362. Rangoni 150. 371. Rauelli Σ 227. Peruzzi 282. 344.361.410.449.457.|Ratta 263.270. Peti 41. RanuzziManzoli 270. Pescioni 282. 361. Red'Inghilterra 309. Petrarca 121. REGILLA 15.suagenealogia 16. Pecori 152,282,344.424.425.449. REBELLIA, esua genealogia 57. Pellicani 233. REGULA, esua origine 57- Pepoli 264.267. Remuccini , vedi Rinuccini . Pepi 449. Rimbertini 471. Pittori 11. Riguardati 34.35- Pitti 282. Pincia 33.36. Pierozzi Pierleoni 334.344.361.449.457.491. Riaoli 282.339-344-347.361.449.461. 33.70.81, RICOVERI, esua genealogia 88.102.425. 464. 423. Ricoueri Fiorentini 449. ? Pifci 169. Ricucchi 285. Pigafetta 178. Ricciardetti 101. Piccolomini 192.248. Rinuccini 277.282.412 . PichidellaMirandola 465. Ricasoli 126.144.282.319.323.344.464. Pichi 18 : 222. 406.407. Pigli 361.507. Riari 496. FORSENNA,efuafamiglia 43. Rinalducci 246. Popoleschi 282.344.361.411.523. Rinucci 282.344-361.449.477-507- Ponzoni 144. Ringhiera 268. Poggi 438. Riccardi 282.344.522 . Portinari 458.523. Ricci 323. 330.344.361.449.457-464- Portigiani 5050 477.5 °3- PROPERZIA 9. fuagenealogia 22. Rifaliti 344.523. PRIMA, esua genealogia 29. Rinieri 449. Proba : 33.36. Roizzelli 106. PrefettidiVico 98.396. Rondinelli 323. Preti 263. Rocchi 151 . Principi di Coreggio 257. 263. Ruffs di Parma 344. Principi di Ligny 418. Roffs di Fiorenza 243.323.361.523. PrincipidiIaranto 496. Rociti 263. PVBLICIA, esuagenealogia 30. Roffelli 281. Pulci 344.410.449. Rondinelli 282. Риссі 269. 282. 361. 449.477. Rofelli 412. Q Rofpigliofi 465.483 . Rouarelli 469. 282-334-344-449-477- Rabatta , vedidaRabatta. Rauignani 128.129. 136. 361.477. VARATESI e suagenealogia 88.124. Ruiichieri R RASINIA, ejuagenealogi 469 RVTVLA 17.fua genealogia 17. RVFFINA, esuagenealogia 20. RVFFA, esuagenealogia 29. 29. RVCELLAL, esuagenealogia 274.319.323. 344.361.449.477.486.488.407.523. Ruftici 463. SAL- ( 534 : S Signori di Feltro Signori di Fafcianella S ALVIA, esuagenealogia 25. Signori d'Aaria Sacchetti 282. 289. 344.449.461 . Signori di vonte Marano 464.465.523 . Signoredi Monfelice . 33- 305. 33. 111. 33. Sofjoli Saffetti .. SATRIA,esua genealogia 53. SignoridiGrauay 96.106.246.426. SignoridiTreuiso 323.449.507.523. Signoridi Camacchio 418. :: 33. ٠٢ 330 Saracini 122.484. Signore di Candolla 460. Salterelli 410. Signoridi Ferrara 33.- Salimbeni 147. Signori ai Camerino 33-87.. Sapiti 458. Signori di Spolets 33.- Sauelli 150.174.363. Signoridi Lucca 33.87. Saluiati 223.269.279.344.347. 361. Signoridi Vanderburgh 323. 42.1.426.447-449-505-523. Signori di Canolfa 33- Sauignanı 229, Signori di Piacenza 33. Sanpreri Sbaraglini Scafulotti 263. 269. Signoridi Parma 499. Signori di Reggio 33.87. 3. 33. SCAVRA 15. suagenealogia 16. Signori diMilano 33. Scamifci 323. Signori di Genoua 106. 33. gnori di Carintia 33. Scardua 263. Signoridi Sardegna 33- Scali 277-344.412 . Signori di Verona 33 . Scappi 32 269. Signori di MantouG... 33- Schianteschi , vedi Conti diMontedoglio . Scianigni, vedi Butiilliera . Signori diAncona Signoridi Callaone 33. 33- Scuffio Coppoli conti di Saffjoroso 362.367. 368.369. Signori della 1 olfa Signoridi Catenaia : 35. : 85.. SCILIONA9. 14. sua genealogia 17.19. Signori di Castellana, odi Castneuf 460.. Scolari 412.509. | Signoridi Fontet , de Vetraux, e di Mime- SERGIA , esuagenealogia Serestori Sergardi Serzelli Selij Serragli Senoli Segm Seccamerenda Sforza Signoridi Zamet Signori di Groffend Sgnori di Rambugliet 53.1 aille 411. Signori di Casaux 118. Signori di Cortois 477. Signoridi Marfin 215. Signori di Tocras 496. Signindi Quisequi 215. Sinori di Goulas 106.114. 460. 106.114. 418. 1 111.114. 418. 112. 268.269.282.496.523 418. . Signori di Turrena 285. Signori di Valenze, edi Estampes 113.114. 86.87.93, 178.482 . Signori de Lipontis 418. 421. Sign. di Stribugliano,e di Mont'orgiale 480. 420. Sign. della Migliare , e della Porta 114. 115. Signori diVillequter Signori della Nue Signoridi Birone SignoridiVicenza Signori di Eagnolo 419. Signoridi Pichena 456. 419. Signori d'Onquincourt 114. 419. Signoridi Beomont 460. 419.420. Signoridi Supnana 155 . 33. Signori di Caranzay 460. 305. Signori della Faggiola,vedi dolla Faggiola. Si. 535 Siguori di Buonforte i . 307. Surdina 57. Sigoori di Burlemonte ,e'dAnglure : 314. Suarez 228. Signori di Marigliac 31501 T Signori di Somat : 400. : : Signori di Clermont 368. Signorid'Albone Signori di Mandelot 415.416. TARQUINIA, esuagenealogia 28. 415. Iugliania 289. SignoridiGiugny 416. | TAZZIA, ejuagenealogia 490 Signori di Myolant 416. Talani 407 Signori di Cluas 416.421. TAKLATI 85.93.96.98.99.101.148.cur Signori di Vernueil 416. genealogia 194.306. Signori di Cologny 416. Targoni 109. Signori di Pegnes 417. TEZZIANA, esuagenealogia 29. Signori diMocuque 417. TEDALDI 282.323.344.347.suagenealagia / Signori della Corbara 465. 347-449. Signori di Planteuit 493. Testi 92. Signori diBarach : 493. Tedaldini , vedi Tedaldi nellasuagenealogia . Signoridi Almas 493. Teuenaud 106.114. Signori di Epondellian 494. Teitalafina 264. Signori di Sciombergh 495. Tolomei 96.106.486. Signori di Danuille 492.493. Tolofini 282. Signori di Mercorant 492. Tomacelli 388. Signori dellaCroixdelta CasadiS. Rocco 490. Tomajini 438. Signori d'Haro 496. Torri 92.93.114. SignoridiVicors 1 504. Tolchi 449. Signori d'Efagnes Baroni di S. Giorgio 505. Tosinghi '344- Signorini 465. Tornabuoni279.280.328. 347.36.411.449. Sijenna 1 17. Tornaquinci 331.357.36.419.507. Siracufa 289. Tortelli 55.426. SILLA, efuagenealogia 20. Tortoreti 3140 Siluani " 493. Trauerfari 137.138. Sighicelli 269. Trinci 172.358.367.404. Strigatti , vedi Niccolini . Troffanini 263. Soldanieri 355.361. TVRANIA, Turrenia ,esuagenealogia 49. Soldani A 411. Turini 114. Sommerfet 171. V Softegni 323. Soderini 278.282.323-344-347-358.449046; 491. Sozzini 374- VALERIA, esuagenalogia 46. Varani Signoridi Camerino358.377.401. SPVRINNA, esuagenealogia 54. 404. SPADA, esuagenealogia 427. Vanni 173. Spadari 92. 106. 112. 123.303.425.427. Valori 277-308-347-449 Sperelli 369. Vbaldini 140.141. Spinola 109.110.114.188.278.474. VBERTINI 87.96.100.101.105.106.142.203. Spini 277. 282. 323.344.360.361.507. 208.211,fuagenealogia 232.306.464. Spinelli 323.361.490. Vberti 140.141.144.354.355.361. Squareialupi 451. Vbertini Fiorentini 232. Squarciajacchi 477. VETVRIA , esuagenealogia 40. Stuiona 13. Vecchietti 282, STAZIA, esuagenealogia 53. Vettori , vedi Vittori . Strozzi 149.223.280.282.343.344.361.394. Verrazzani 412.419.449.458.459.461.463.477.489.| Venturi 115.282.323. Vent 464. 491.50+ Vespucci 2781490. Stnfa 344.461.449.523 . ghi 264. Sulla 17.guccioni 282.361.477. NGO 1 336 Go Marchese dellaToscana, esuoi ascendenti 61. | Vigilanti 105. Vgulini VIBIA, esuagenealogia Vmbriachi 491.523. Volta 23. VOLVSIA, esua genealogia 369. 361. 263. 26. 361.282.491. I POLCAZIA , Volcafia , esuagenealogia 26. : Vittori Vualiani 33.35, Villani 323, Visconti 100.148.207.305 Z Vitelleschi : 149: Vitelli 110177, 178, 180.223.224.339. Vitali : 195.270. ZANI,esuagenealogia . 349. Zati 477- Visdomini 263.269. Visconti diPiacenza 375. YiscontidiPifa : 375- 361.477.513 . Zambeccari 244.333.426. Zampelli 285. Zoppia Cum ex Decreto Reuerendiffimi Diffinitorii nostri Capituli generalis anni elapfi 1667. Opus infcriptum , Historia Genealogica delle famiglie nobili Toscane , Vmbre , a R. P. D. Eugenio Gamurrino ab Aretio noftræ Congregationis Casinenfis Decano, Anti- quitatum perititlimo , attente perlegerim , & confiderauerim , nihilq; in eo , quod dogmis Catholicis , ac bonis moribusaduerfetur , cognouerim ; Idcirco typis traden- dum puto . In quorum fidem propriam manum hic appofui . Dat. &c. in infigniAbbatia S. Maria de Florentia , Die 29. lan. 1668. D, Anjelmus Campionus Senenfis eiufdem Abbatia Abbas . Visa approbatione prædicta ReuerendissimiP.D.Anselmi , qui fupra , cuià Reuerendiss, Diffinitoriodemandatum fuit , vt præfatum librum examinaret ;Cumab eodem Re- uerendithmo ex omni parte prælo dignus nobis proponatur, vt inlucem prodeat , si ijs , adquos pariter spectat , videbitur , facultatem impertimur , Dat, in Monalt, S. Seucrini Neapolis die 7, menf. Febr. 1668, D. Honorius àVenafro Presidens, : D. Angelus à Lauro pro Cancell.&c. : Il sig. Canonico LorenzoPanciatichi sicompiaccia di vedere , e referire se nellaprefense Opera sianien- te , che repugni alla Fede Cattolica , o buoni costumi V.Bardi V.G. F. Nella presente Opera da me riueduta per ordine di V. S. Illustriss. nonhotrouatocosa , cheoffenda la pięta Cristiana , o buoni costumi ; onde la giudco degnillima dell stampe , Lorenzo Panciatichi Canonico Fiorentino , Stampisi osseruati gli ordini . V. Bardi V. G. F. Il Molto Reu. P M. Lelio Mela dell'Ordine de' Serui Confultore di questo S. Offizio di Fiorenza , veda , e referisca questo di 26. Ottobre 1667. Fr. Gio: PaoloGiulianetti Canc. del S. Offizio diFiorenza d'ordine del PadreReuerendiss. Inquifitore,&c. Reuerendillimo Padre Inquifitore , : L'IstoriaGenealogica delle famig ie nobili Toscane , &Vmbre , descritta dal P. D. Eu- genjoGamurrini Monaco Calinente , è stata da me moltoben confiderata , e ritroua- ta senza cola alcuna , che repugni, oalla nostra Santa Religione, oa' buoni collumi . In fedehoscritto , e sottoscritto di propriamanoquesto di 9. Nouembre 1667. Fr. Lelio Melade' Serui Confultore del S. Orizio . Stante ,&c. Si stampi in Fiorenza questo di 28. Nouembre 1667. Fra lacomo TofiniVic. Gen. delS. Offizio di Fiorenza , &c. Giouanni Federighi Senatore, eAuditore di S. A. S. LAVS DEO. Saverizohe Bibliothek Mecha " 1 1 : e 1 : XXXX 19.4,83 :

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