Istoria della Chiesa, e città di Velletri

著者
アレッサンドロ・ボルジア
初版
1723年
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HISTORIADELLA CHIESA E CITTÀ DI VELLETRI Arnoldo Van Westerhout scul.inRom.an:17 : ISTORIA 107 DELLA CHIESA , E CITTA' DI VELLETRI DESCRITTA IN QUATTRO LIBRI , E DEDICATA All' Eminentissimo , e Reverendiffimo PRINCIPE IL SIG. CARDINALE D. BERNARDO CONTI FRATELLO DEL SANTISSIMO PADRE; E SIGNOR NOSTRO PAPA INNOCENZO ΧΙΙΙ. DA ALESSANDRO BORGIA VESCOVO DI NOCERA . EC 18729 IN NOCERA , M.DCC. XXIII. Per Antonio Mariotti , Stampator Vescovale. Con Licenza de Superiori . EMINENTISSIMO , E REVERENDISSIMO PRINCIPE Niuno più, che all' E.V. fi dove va quest' Opera, qualunque ella fia , perchè , aven- do io preso in Effa à rintracciare la Serie de Vescovi della mia Patria, e tutto ciò che all' Istoria Ecclefiastica, e profana s'appartiene in una Chiesa si prima +2 ria : 1 ria frà le Cardinalizie , in unaCittà si privilegiata da Sommi Pontefici , mi sono tanto freguentemente incontrato nelle memorie degl' Incliti Maggiori di V. E. , che il meglio di tutta l'Istoria consiste nel rac conto sincero di quanto Effi fecero quando federono . al Governo della stessa Chiesa , e nella recita fedele degl' ampliffimi Privilegj , che assunti poi al Pontifi- cato Romano , concedettero alla loro prima Spofa , Oltre di che , molti altri fortiffimi Eroi della sua gran Casa , non meno nelle nostre Parti , che altro- ve , refero con gloriose azzioni , il lor Nome immor- tale , non isdegnando fra i supremi Onori , che in Roma , ed in tant' altri Luoghi godevano , ammet- ter talvolta i primarj Maestrati Politici , e Militari in Velletri , e signoreggiar più Terre , e Castella in quel- la Diocesi . A ciò fi aggiunge la benigna propen- fione , che l'E. V. si è degnata sempre dimostrare verso la stessa Città , e Cittadini , che anno avuta la buona forte d'ammirar sìda presso l'eccelse Doti dell,' Animo fuo , quando Ella reggeva la Chiesa di Ter- racina Ma niuna cosa tanto mi ha mosso à prender questo ardire , quanto la protezzione , che V. E. tiene de Sagri Studj dell' Istoria Ecclefiaftica, contan- ta lode coltivati dalla sua gran mente finda suoi più verd' Anni . Si degni adunque l'E. V. ricevere frà l'altre sue cose quest' Operetta , che per tanti, e si manifesti titoli e sua , e permettere , che Ella vada fregiata del suo gloriofo Nome , a Cui io , col più riverente offequio dell' Animo mio , la dedico , e con- fagro . Gode tutto il Cristianesimo di veder rifti- • tuito 1 tuitoalla suprema Cattedra diSanPietro il fuo anti CO INNOCENZO III. nella Santissima Persona di N. S. Fratello di V. E. , e ficcome sotto il Governo di chi è desemine Virorum illorum , per quos facta estfa- lus in Ifrael , ogni maggior felicità publica , e pri- vata ciascuno si ripromette: così per niuna cosa in ogni Luogo più freguenti , o più ardenti voti si fane no à Dio , che per la lunga , e profpera conserva zione di Sua Santità , e dell' E. V. , ch'è à parte di sì gran peso . Piaccia alla Divina Providenza rend dere il suo Pontificato eguale di gloria , e d'anni à quello dell' altro Innocenzo , come io ai voti com- muni n'aggiungo anche i miei Ed implorando il fublime Patrocinio di V. E. , non solo per l'Opera , ma anche per me stesso, in atto di profondissimo inchino le bacio il lembo della Sagra Porpora , Dell E. V. • . Nocera 8. Febrajo 17225 Omilifs. Divotifs. ed Obligatifs. Servitere Alessandro Vescovo diNocera . AL LETTORE. د Nutile sembreraàprima vista la lettura di quest' Opera , come quella , che trattando I Istoria particolare della Chiesa , e Citta di Velletri , par che nonpoffa fornire noti- zie necessarie ò proficue à chi non v hà alcuna parte . Manulladimeno speriamo, che molto diverso giudizio ne farannoCo- loro , à quali non rincrescera dileggere tutد ta l'Opera ; perchè , oltre non effervi alcuna Istoria tant' inutile , che qualchenuova, e giovevole cognizione non somministri a chi legge , talvolta il racconto de' minuti, epartico- fari successi val più ad istruire l'Animo noftro, che quello de fatti grandi e universali; conciofiacosache bendi rado accade il maneggio di cose grandi , ed alla giornata avvienedi trattare le piccole, nelle quali quantunque gl'errori fianodi minor conseguenza , fon fempre maggiori di numero ; Ed' oltre ciò, quest' Istoria particolare è tal- mente connessa coll Universale dellaChiesa , che non fol da quella prende lume , maanche a quella in qualche modo lo rende; perchè , essendo stato il Vescovato della nostra Patria non solo da antichissimi tempi Cardinalizio , ma quasi sempre governatoda primi Personaggi della Chiesa Latina , fra quali se nè contano dodicisaliti alPon- tificato Romano quindi la sua Istoria viene acontribuire à quella della Chiesa univerfale . E à dire il vero niuna cosa ciha tanto confortato ad'intraprender questa fatica, quantoil defiderio diporre in chiaro alcuni fatti oscuri , che si leggono nelle vite de Papi affunti da questa Catedra , e di dare una volta alla luce l'intiera e legittima serie de nostri Vescovi , fin'ora da Scrittori anche gravi , edi somma autorita , sì poco diligentemente in qualche parte ordinata , che indi ne deriva alcuna confufione, forse in tutta l'Istoria Ecclesiastica; le quali cose Noi ci sforzeremodi fare con i lumi d'antichi Diplomi, che si conservano ne' nostri Archivj , finora poco osservati dagl'altri , ma che certamente meritavano miglior ofservazione come quelli che racchiudono un Tesoro d'erudizione Ecclefiaftica . A questi , e ad altri domeftici documenti abbiamo aggiunto lo Studiodegl' Antichi Scrittori , e la raccolta di molti manoscritti , chedi manoin mano riporteremo . Ci siamo inprimo luogo propostila fincera ricerca della verità , eperciò niuna cola affermeremo de' tempi antichi , che non fiacompro- provata,odaautenticidocumenti, òdaScrittoricoctanci, o prof- fimi àquell'Eta . Nèdiremo cose false per vere , nel'amor della Patria cifaràin alcun luogo prevaricar questo propofito , come non lo farebbe qualunque altra cosadi Mondo . Sappiamo che laverità è l'amima dell'Istoria , la quale sol per questa si distingue dalle Favole edabbiamo sì religiosamentequesta regola ofsservata , che più tosto ci è piaciuto esporre la verità nuda, e semplice , che ornata , edabbel- lita con quei colori , che freguentemente uforono gl' Iftorici men feveri . Non intendiamo però detrarre aquei , che scrissero prima di Noi , e che ò nell'Istorie Universali toccarono le cose nostre , ò tefferono particolar' Istoriadella nostra Patria , come più pienamente di tutti fece Fra Bonaventura Teuli Arcivescovo di Mira nel suo Teatro Iftorico di Velletri , impresso l'anno 1644., anzi protestiamo di averli in grand'onore , ma comediceva Seneca Veritas non dum eft occupata: il che se è vero nell'altre Scienze , Facoltà, eDiscipline , fuc- cede anche nell' Istoria , particolarmente ove si tratta de' Secoli remo- ti, edofcuri . L'Ideadi quell'ottimo Arcivescovo fù d'esporre nel suo Teatro le fole onorevolezze della Patria , ridotte da lui sotto varj capi , mapoco , ò niuna cura Egli si prese della Serie de nostri Vescovi , che noi abbiam' tolta per oggetto principale , eperciò porta quest' Opera il Titolo d'ISTORIA DELLA CHIESA E CITTA DI VELLETRI , essendo l' Istoria profana da noi trattata come accessoria l'Ecclesiastica come principale : anzi in tutto averemmo omessa la profana , se l' una fi fosse potuta acconcamente separare dall altra. e د L' ordine dello scrivere sara tale : In quattro libri divideremo tutta l'Opera ; Nel primo raccoglieremo l'antiche memorie che ab- biamo della nostra Patria , dalla di lei fondazione , fino all'Imperio di Augusto: nel secondo i fucceffi de primi Secoli doppo la Natività diCristo Signor Noftro , ina questi sono molto scarsi per mancanza d'antichi documenti : NelTerzo proseguiremo dal principio del setti- mo Secolo , fino alla fine del duodecimo con più copiofe notizie, fom- ministrateci , non tanto dagli Scrittori , quanto da nostri Archivi : nel quarto scriveremo i successi dal principio del Decimoterzo Secolo , fino al 1700. , seguendo sempre nella disposizione de fatti , l'ordine degl'anni , che molto contribuisce alla chiarezza dell'Istoria . Abbia- moscritto in lingua maternaper sodisfare alle brame anche de' men Letterati , e veramente la favella Italiana ancorche detta volgare , è ormaisalita intanto pregio, che può con essa trattarsi qualunque benchè sublime materia non che un'Istoria della Patria , che develeggersi da Dotti , e dagl'Indotti , da nobili Ingegni , e da vol gari ... , Rimane • > • , Mà e Rimane ora che preveniamo una calunnia , alla quale potrebbe soggiacere questa nostra fatica per l'obligo del nostro stato ; quafiche portando noi il peso di questa Chiesa , e Diocesi di Nocera avef- fimo in discapito delle nostre obligazioni conceffo ànostri studj quel tempo , che si doveva alle cure deli Uffizio Pastorale certamente non per questo è stato da noi defraudato il nostro Gregge della freguente predicazione , dell'amministrazion de Sa- cramenti , della celebrazione de Sinodi , nè alcuna parte della Diocesi delle visite confuete Notturne sono queste fatighe qualche parte del tempo destinato al fonno si è confumata in iscrivere oltre di che , non solo la raccolta di queste notizie ma anche qualche parte dell'Opera , è frutto della nostra Adole. scenza , quando intrapreso lo studio dell' Istoria Ecclefiaftica uni- . versale , pigliammo acuore anche questa particolare , benchè l Opera debba dirsi tutta di questo tempo , per essere stata qui da Noi richiamata a miglior essame , ed al debito fine ridotta Nè à Noi sembrano tali studj alieni dall' occupazioni del nostro Carico, quando dalla meditazione de fatti de' Vescovi antichi dobbiamo trarre l' cisempio di ciò che à noi conviendi fare , per seguir le vestigia di coloro , à quali siamo eguali nell'Ordine ; anzi ora , ch'abbiam posta l'ultima mano a questa particolar Istoria penfiam volger lo stile ad altri Trattati , perche , se al Corpo , doppo la fatica , si conviene qualche ristoro , molto più si deve alla mente doppo la discussione delle graviCure del Vescovato , ne più dolce , ed onesto follievo può darlesi che quello si ricava da questi studi . Ma in vano ci affatichiamo per giuftificar un fatto , che l' esempio de nostri Predeceffori edi molti altri ottimi e Santiffimi Vescovi , rende degno di commendazione e di lodede , nonche di scusa . Non ci fermaremo adunque più oltre à disputar' contro le sinistre opinioni del Volgo , ma attenderemo più giusto giudizio dagl Uomini savj , eda difcreti Lettori . • 2 1 INDICE DE LIBRI , E SECOLI . LIBRO I. pagina T i LIBRO II. pagina 63 : SECOLO I. pag . 63 SECOLO II . pag. 89 . SECOLO III. pag. 94. SECOLO IV . pag. 99 SECOLO V pag . 104 SECOLO VI . pag. 112 LIBRO III . pagina 135 SECOLO VII . pag. 135 SECOLO VIII . pag. 141 SECOLO IX . pag. 147 SECOLO X. pag 156 SECOLO XI . pag. 163 SECOLO XII. pag. 208 LIBRO IV. pagina 255 SECOLO XIII . pag. 255 : SECOLO XIV , pag . 300 SECOLO XV . pag. 373 SECOLO XVI . pag. 393 SECOLO XVII pag 469 CRONOLOGIA DE VESCOVI DI VELLETRI PRIMA DELL' VNIONE D' OSTIA. S. CLEMENTE Coadiutor di S. Pietro Apoftolo , e poi Papa, istruisce il Popolo di Velletri nella fede di Cristo . .......... Papa. Vescovo di Velletri sotto Anacleto Deodato Vescovo di Velletri nel 465 . Bonifacio Vescovo di Velletri nel 487. Sotto Felice III. e poi sotto Gelasio Papa. Celio Bonifacio nel 499., e Collaterale del Papanel Concilio Romano tenuto in detto anno . Silvano nel 501.502.503. Giovanni I. nel 592.593.0594. е 595. ......... umile Vescovo di Velletri nel 60 . Potentiano nel 649. Placentino , detto anche Placizio nel 680. , enel 683. 685. Giovanni II. nel 721. Grazioso nel 743. , e 745. Graziano Vescono di Velletri nel 761 . Teodoro Sotto Papa Adriano 1. Gregorio nel 826. Giovanni III. nel 853. , e 862. Gauderico doppo questo fino all' anno 879. Giovanni IV. nel 897. , e 904. + 2 Leone 1 Leone I. nel 946.,e9630 Tecbaldo nel 997.998. 1015. 1026. Leone 11. nel 1032. 1037. 1039. Teobaldo 11. , o fia Teofilato . Giovanni V. detto Mincio nel 1050. , e poi Papa col nome di BENEDETTO X. VESCOVI CARDINALI D' OSTIA , E DI VELLET RI . S. Pier Damianosotto Papa Alessandro 11. fino al 1072 . S. Geraldo nel 1072. , passò allagloria à 6. di Decembre del 1077. Odone I. creato da Gregorio VII. , e poi eletto Papa con nome di URBANO II. nel 1088. Giovanni intruso da Clemente III. Antipapa nel 1087. Odone II. creato da Papa Vrbano II. Leone nel 1011 . Lamberto di Fagnano nel 1117 eletto Papa nel 1124. con nome di ONORIO II. Giovanni nel 1125. Pietro nel 1134 . Drugone , o Dragone nel 1134. Alberico fatto da Innocenzo II. Guidone nel 1149. Beato Vgone nel 1150. Vbaldo Allucingolo nel 1159. eletto Papa con nome di Lucio III. nel 1181. Teobaldo nel 1183 . Ottaviano nel 1189. Vgoli- Vgolino de Conti di Anagni nel 1206. eletto Papa con nome di GREGORIO IX. nel 1227 . Rinaldo de Conti di Segni nel 1231. eletto Pa- pa con nome d' ALESSANDRO IV. nel 1254. ritiene anche nel Papato il Vescovato di Velletri fino alla morte . Arrigo de Bartolomei nel 1262. Fra Pietro di Tarantasia nel 12720 , eletto Papa con nome d'INNOCENZO v. nel 1276. Fra Latino Malabranca Orfini nel 1278 . Fra Vgone Seguin de Bilionio nel 1294 . Fra Nicolò Boccafino nel 1300 , poi Papa con nome di BENEDETTO XI. Fra Nicolò da Prato 1303 . Bertrando de Porto nel 1328 . Giacomo degl' Alberti nel 1352. , eletto Papa nel medesimo anno , con nome d'INNOCENZO VI. Pietro de Colombario detto Bertrando nel 1353 : Andoino Alberti nel 1361 . Elia da Sant' Eredio nel 1356. Fra Guglielmo Sudrè nel 1367 . Pietro di Stagno nel 1373 . Fra Bertrando Legerio di Figiaco nel 1378. Filippo d' Alenconio nel 1392 . Giovanni di Neocastro Pfeudovescovo nel 13927 Angelo Acciajoli nel 1397 . Pietro Corsino , o Giovanni de Rupecavarda Pseudovescovo nel 1398 . Fra Leonardo de Giffonio Pfeudovescovo nel 1402. Gio i Giovanni di Brognier , o fia d' Embroniaco Pseudovescovo nel 1407. , ma poi nel 1409. di nuovo eletto da Alessandro V. Antonio Corario del 1431 . Giovanni Cervante nel 1446. Giorgio del Fiesco nel 1453. Guglielmo di Totavilla , detto il Cardinal di Rovano nel 1461 . Giuliano della Rovere , detto il Cardinal San Pietro a Vincoli nel 1483. , poi Papa con nome di GIOLIO II. Oliviero Caraffa nel 1503. Rafaele Riario nel 1509. Bernardino Caravagiale nel 1521. Francesco Soderino nel 1523- Nicolò del Fiefco nel 1524. Alessandro Farnese nel 1524., poi Papa con nome di PAOLO III. Girolamo Piccolomini nel 1535. Gio. Domenico de Cupis , detto il Cardinal di Trani nel 1537. Gio. Pietro Caraffa nel 1553. , poi Papa con nome di PAOLO IV. Giovanni Bellajo nel 1555. Francesco di Turnone nel 1560. Ridolfo Pio di Carpi nel 1562. Francesco Pisani nel 1564. Gio. Morone nel 1570. Alessandro Farnese 11. nel 1580. Gio. Antonio Antonio Sorbetloni detto il Cardinal San Giorgio nel 1589. Al- Alfonso Gesualdo nel 15918 Tolomeo Gallio , detto il Cardinal di Como nel 1603 . Domenico Pinelli nel 1607. Francesco di Giojosa nel 1611. Antonio Maria Gallo nel 1615. Antonio Maria Saoli nel 1620. Francesco Maria del Monte nel 1623. Ottavio Bandini nel 1626. Gio. Battista Deti nel 1629. Domenico Ginnasio nel 1630. Carlo Emanuele Pio di Savojanel 1639. Marcello Lanti nel 1641. Giulio Roma nel 1652. Carlo de Medici nel 1652. Francesco Barberini nel 1666. Cefare Facchenetti nel 1680. Nicola Albergati detto il Cardinal Ludovisi nel 1683 . Alderano Cybo nel 1687. Emanuel Teodofio di Buglione nel 1700 1 DELL'ISTORIA DELLA CHIESA, E CITTA' DI VELLETRI SCRITTA D A ALESSANDRO BORGIA VESCOVO DI NOCERA Libro Primo . Uantunquel'Opera, che noi incominciamo afcri- vere , abbia per oggetto principale la Chiesadi Velletri , nulladimeno in questo primo libro ci tratterremo nell' Istoria profana de' tempi , che preconero la venuta del nostro Signor Gesù Cristo, de' quali gl'antichi Scrittori Latini,eGre- cici somministrano copiose memorie . Niuno però d' essi ci dàa conoscere alcuna cosadell originedi Velletriquale benche aprimi Fonda- tori delle Cittànelnostro Lazio fi debba ascrivere, tuttavia fra le pro- fonde tenebre de'suoi principij giace in talguifa nascosta , e sepolta , che nulla possiamo certamente , e diftintamente affermare . Ascanio Landi [ 1 ] che primo ditutti raccolte le memorie istoriche di Velletri, della sua fondazione così parlò . Se bene gli Scrittori,che adì nostrisi leg- gono hanno taciuta l'origine di Velletri , eisuoi primi Fondatori , comefi fua fonda- tacciono di molte altre bellicofiffime , enobili Patrie ; nulladimeno sipuò zione ofcu giudicare , che di antichità avanzi gran numero di quelle poiche fino neprinVelletri , e ra cipij della superba Roma fi trovòpotente non solo a refiftere alle di lei forze, ne principi maanche àfarle impeto, e molestarla grandemente . Ese il tempo non aves- Se privato il mondo di tanti Scrittori , fi leggerebbe oggi quantofcrifsse Mar- diRoma era coCatone Cenforino dell' origine delle Città, ove e di Velletri, e dell' altre si giagrande, averebbe piena notizia . [ 1 ] M. S. appreffo I autore fogl. primo, : epotente Più 2 Istoria della Chiesa e Città di Velletri . Piùdistintamete neragionò il CôteGioseppe Baffi .[ 1 ]Alcuni [dic' 2 Lacedemo- egli ftimeno che ilsuo principio Iavesseda Lacedemoni , ed Argonauti , ni , e Argonauti fecondo al- suniFonda- toridi Vel- Letri . [forse quandoiLacedemonifuggendo il rigore delleLeggi di Ligurgo, ecercandonuove Colonie giunsero ne' lidi delLatio , ed allettati dall' amenitàdelsito viposero la loro fede , e alla Dea Feronia un Tempio consegrarono,come nota Dionisio Alicarnafico [ 2 ] e chefi nominasse Aufonia , ed altri che fosse la turrita Antenna , di cui fàmemoria Virgilio nella guerra fra Turno , ed Ened [ 3 ] prendendone argomento dall' impresa delle tre Torri , che la Città usa per arme, & altri vogliono , che il nome di Velletrifosse preso dai Veliti Popoli Volsci , i quali armavano alla leggiera eche questafosse la loro residenza per la fertilità del Paese . Lastoria della Antenna fua fondazione ne viene invidiata dal tempo , non trovandosi Autore alcuno, che nefaccia menzione , mà leperdute memorie de suoi principij accreditano maggiormente lasua antichità . Aufonia Beletra Madre di Dardano dettadaal- cuni fonda- tricedi Vel letri . Atlante Ivalo apa- verdialcu ni fondator diVelletri. Mamolto diverfamente l'Abbate Ferdinando Ughelli infigne rifto- 3 ratore dell'erudizione Ecclefiaftica, il quale così scriffe. [ 4 ] Velletri fù antichissima , e nobilissima Cittàde Volfci , osi riguardi la fua potenza , o lasua antichità , di cui nelle storie Romanesoventesifà lodevole menzione; e quando tutte le altre cose mancassero, dallafola Origine della Gente Ottavia fopra tutto nobilitata . Quelli , chenelle cose dalla nostra memoriasomma- mente lontanepiùvolentierifavoleggiano , ascrivono lafondazione di Velletri àBeletra Madre di Dardano fondatore di Troja facendo fede alla loro fa vola appresso i menosensati lafimiglianza de' nomi . FraBonaventura TeuliArcivescovo di Miraparlò lungamente sopra 4 lastessa materia nel suo Teatro istorico di Velletri ( 5 ) ove riporta varie opinioni , ed argomenti , che in tanta oscurità di cose poslona porgere qualche chiarezza . Eprimieramenteaccenna secondo il pare- re di alcuni , che Atlante Italo Pronipote di Noè nell'anno 670. dop- po ilDiluvio universale venendo vittorioso dalle Spagne , edalla Sici- lia ,per averne discacciato Espero suo Fratello , giunto in questo nostro vago , e fertile Colle circondato da fruttifere e spaziole Campagne , edaMonti , e Selue , e di tutto quello , che alle neceffita umane si richiede , abondante, e douizioso , vi edificasie una Citta , el'imponesse ilnome di Eletra , che così chiamauafi la sua Primoge- nita Moglie di Corito , e Madre di Dardano fondatore di Troja . fi come l'altra Figlia Roma diede aSaturnia il suo nome , e in quella guisa, che Esta vien detta Vesta , Elia Velia , ed Eneti , Veneti cosìEletra si dicesse poi Veletra , òBeletra , come la chiama Stefano د Bi- ( 1 Nella descrittione di Velletri al principio [ 2 ] Lib. 2. [ 3 ] Nel Lib. 7. dell. Eneadi . ( 4 ) Nell Italia Sacra tom primo nè Vescovi di Velletri al principio . ( 5 ) Lib. primo cap. 5 LIBRO PRIMO. 3 5 Velletri ancheBeleletra . Bizantio antico scrittore Greco ( 1 ) essendo inufo appresso iGreci della lettera B. per laV. scambievolmente servirsi . E questa opinio- ne par seguitata da alcun moderno [ 2 ] In secondo luogoriferi- chiamate fee il sentimento di altri , che a Saturno chiamato ancora in lingua Sa- bina , ed etrufca Sabatio Saga ascrivono la fondatione della Citta , mentre che egli nell'anno 3198.dalla creatione del Mondo fuggendo l' ira de suoi venne nel Latio à ritrovar Noè , chiamato anche Giano , e quiui fi nascose, da che forti tutta laProvincia il nome come canto dutofondaUirgilio . ( 3 ) Maluit his quoniam tutus lutuisset in oris esimilmente Ovidio ( 4 ) Difta fuit Latium terra latente Deo . Latiumq. vocari Servendo per argomento di questa opinione l'essersi Saturno nascosto [ come pretende il nominato Arcivescovo ] nel vicinoMonte della Fagiola, àcui dice ch'Egli con isuoi seguaci chiamati Sagi diede il nome di Sagiola, che uvoldire abitatione , e stanza de' Sagi ,poiche Ola conforme fi deduce dal linguaggio ebraico fignifica tabernacolo , ed abitatione ; il qual nomedipoi conla mutazionedella prima lettera agevolmente in Fagiola si mutò . E qui appunto pare,che Saturno in- segnafle l'arte di coltivare le viti , edaltre cose all'agricoltura utiliffi me , per i quali beneficij secondo la fimplicita,e mattezza diquei primi tempi fùveneratoperDio , e nellaCittàunTempioparticolare gli fù eretto , di cui scrive Tito Livio, [ 5 ] e noi ne parlaremo altrove . Saturno cre tor di Velletri . Fagiola abitazione di Saturno ede' Sagi . Gianigeni credutifonMa il parere , che piu d' ogn' altro piace all Arcivescovo si è , che l' edificassero quelli,che vennero in Italia conNoè . Imperoche giun- toNoè per lo Tevere nel Gianicolo , ed ivi stabilito il suo albergo , crede egli , che idiluiseguaci nominatiGianigeni oucro Gianidi mof- fi dall' umana curiosità , gifiero esplorando il Paese anche dalla parte deftra del fiume,ecaminando e scorrendo per le campagne.giungessero inquesta contrada , e confiderandola amena , e fertile , eall abbita- datori di zione molto opportuna vi fermassero la loro sede , la quale dal primo Velletri . Esploratore fofle chiamata Veletro , o Beletro nome composto davel obel , e ietro con la fincopedella lettera I , le quali porole nella lingua ebraica fingnificano l'istesso, cheinlingua latina vetustus explo- e segue à dire , che questi stessi Compagni di Noè ad emulazio- ne degl' altri rimasti con luinella Toscana fondassero quivivarie Colonie con l' intitolazione di Giano nome, con cui nell' Italia chiamoffi Noe; una delle quali stima che fofte ilCaftello dell' Arianocioè ara, Ariano rans; A 2 overo [ 1 ] nel lib. delle Città . [ 2 ] Gio. Maria Versari nel Cavalierd' onore par. pri. a car. 289. [ 3 ] lib. 8. dell' Encadi . [ 4] nel primo libro de Fali . ( 5 ) Tit: Liv. dec. 4. lib. 2. ود 4 Istoria della Chiesa, eCitta di Velletri : Saturno, ed atri primi Abitatori del Lazio fondorno Velletri . overo altarediGiano , in cui quando fudemolito , e distrutto , si tro vò una StatuadiGianoBifrontecon sembiante di Giovane , edi Vecchio , ladi cui Testa si conserva appressoi Frati Minori Conventualidi S.Francesco , edaltra Testa simigliante si ritrovò poco lungi dall'ac- cennato luogorimasta fra le preziose memorie dell'antichitadel Cava- lier TeocritoMicheletti . Così ancora egli crede , che nel luogo po- chemiglia lontano dalla Città verso l'Occidente chiamato Prifciano foffe un'altra fonil Coloniacon unTempiodiGiano prisco, così detto à ditferenzadegl'altri nominatiGianiGiuniori , el'istesso pretendedella contradadalla parte di mezzo giorno chiamata Carciano cioè Città di Giano, mentre char nella lingua ebraica fuona Citta in noftra favella, eanchedel luogo verso l' oriente nominato anticamente Colle Morficno, ora detto il Colle de' Catelini , deducendolo dalla parola Moefia, overo Marefia, l'una delle quali nel linguaggio ebraico significa abita colo , el'altra eredita; onde verrebbe a fignificare abitacolo , over ereditadi Giano . Ne'quali luoghi tutti , si scorgono molte rovine fotterra , e molti avanzi ,e frammenti di antichità, che danno àconofcereessere stati altre volte di Popolazioni e di edificij ripieni . Maquesto discorso dell' Arcivescovo Teuli nonhaaltro fondame- 6 to,chedidebili cõietture sù la fallace fimiglianza de'nomi,nè le medaglie, che ingrannumeroperlo passato , &alla giornata tutt' ora nel Territoriodi Velletri si ritrovano, con l'improntodauna parte diGia- nobifronte , e dall' altra di una nave,fanno sicura fede al suo detto, comeEgli afferisce , trovandosi in molti altrievicini, e lontani Paci fimili medaglie coll'istesso impronto già cuniate daRomani . Hor chediremo noi in tale oscurità di cose dalla nostra eta lonta- niffime fra mille errori, e favole involte , ed in tanta varietà d' opinio. 7. ni ? Certamente niuna cosa affermiamo , senon che , quandopur fia verociò , che scrive Sesto Aurelio Vittore ( 1 ) e tuttigl' Autori con- cordemente , cheGiano venisse nell' Icalia , e dimorasse nel Gianicolo enoamolto doppo Saturno nell' anno dal principiodel mondo 3198. - il quale diede il none alla Provinciadel Latio , e quei primi Uomini rozzi , edispersi per i monti avita civile ridusse ,come cantoil Poeta, [ 2 ] Is genus indocile , ac difperfum montibus altis Compofvit , legesque dedit . Agevole cosa è il perfuaderii , che allora , fi come cominciarono a formarsile popolazioni in varie contrade delLazio , così questo si- to al vivere umano attiffimo, e piudimolti altriopportuno , non folle privo di Abitatori , iquali por moltiplicando , e crefcendo compo- fero (1) dell origine de Romani nel principio . (2) Virgilio acl lib. 8. dell Eacadi . LIBRO PRIMO 8 Velletrilod Verounabenumerosa ,epotéte Citta,cheper alcuna maniera ànoinaf- cosa , ed ofcura ebbe ilnome di Velletri , e ciò agevolmente si com- prende per effer questa Citta postafra iconfini dell'antico Latio , i qualisecondo il concorde parere de'Geografi riferitoda LeandroAl- berti { 1 } erano da un lato il Tevere , e dall' altro i monti Circei ora monte Circello chiamati , ebenchè Ella a Volfci appartenesse , tuttavia la di lei situazione si scorge essere fra gl' antichi Latini , iquali furono così detti daiRomani per esser eglino stati prima , cheRoma fi fabricasse,cometutto ciò osserva Stefano Vinadio Pighio, ( 2 ) e veramente l'eruditi fi no Atanafio Kirchesi ( 3 ) annoveran- dole Città, e Castella dell'antico Lațio ne'tempidel Rè Latino , edi Encavi contaancheVelletri,soggiungendo che questo, eCora aVolíci dato per appartenevano , e anche Angelo ( 4) della Noceripone Velletrinell' antichita antico Latio . Eciò eziandio parche dimostrino tuttigli Scrittori , e Geografi , i qualidi questa Cittàparlandononfolo nobile egloriofa, einsieme potentelachiamano , ma sopratutto antichiffima , e parti- colarmenteBiondo Flavio , ( 5 ) Leandro Alberti , ( 6 ) Tomaso de Pinedo, ( 7 ) Iodoco Hondio, [ 8 ] Paolo Merula , ( 9 ) Gior- gioBraunio,e Francesco Hongenbergio, ( 10 ) MicheleAntonioBau- drand ( 11 ) Gerardo Mercatore ( 12 ) Gio: Nicolo Doglioni , ( 13 ) Andrea [ 14 ) e Francesco Scotti ( 15 ) Gio: Roffi, 16) ed il Gonzalez , ( 17 ) E quindi auvenne che fino ne principj diRoma fi trovò questa Citta intanta grandezza cresciuta , che potè moverle guerra, come accennammo di sopra , e diremo in apprefio . Le quali cose attentamente confiderate togliono qualunque occafio- ne di errare , che alcuno non molto versato nell'antiche storie potreb- beprendere dall'autorita di Strabone ( 18 ) ove eglidoppo aver no+ mi- [ 1 ] Nella descrittione dell'Italia nella Campagna diRoma a car. 107) [ 2 ] nel Tom. primo , e Lib. primo degl' Annali de'Romani . [ 3 Nel Lib. primo dei Latio al cap. settimo . [ 4 ] Ne comm. alla Vita d 3.Benedetto al num. 5. nel principio della Cronica di Monte Casino. [ 5 ] Nell'Italia illustrata nella Regione del Latio . [ 6 ] Nella de- fcrizzione dell' Italia nella Campagna di Roma lungo laTerra a car. 138. [ 7 ] Ne comm.Sopra Stefano greco delle Cittànellaparola Belitra . [ 8 ] Nella difcriz. dell' Italiaparticolare . [ 9 ] Nella parteseconda della Cosmografia al Lib. 4. [ 10 ] Nel Lib. 3. delle Città principali di tutto il mondo alla Tavola 53. [ 11 ] Nella sua Geogrofia alla parola Velitre [ 12 ] Nell' Atlante a car. 323. [ 13 ] Nell Anfiteatro d'Europa nel Latio a car. 651. [ 14 ] Nel Lib. 3. dell' Itinerario d' Italia ( 15 ) Nella parte terza dell' Itinera- ri d' Italia . 116 ] Nella Vita di Bonifacio 8. nel cap.8. del lib. primo [ 17 ] Ne commentari delle Decretali al cap. relatum de Testamentis mella parola velitre . [ 18 ] NelLib. 5. delle cosegeografiche • 8 Istoria della Chiesa e Città di Velletris tione , minatoePiperno , eCora , e Sueila , eTrapontio , e Velletri , e Alatri e Fregelle, conchiude . Chelamaggior parte diqueste , ed'altre Città , che fono nella strada Latina poste nel Territorio degl' Ernici, degl'Equi , e de Volfcifurono da Romani fabricate . Conciofiacosache , quanto aVelletri s'appartiene, nonpuòdirfi , che questa sia stata daRomani fabricata, métre nel pricipiodiRoma,e nel tempo,che regnòAnco Martio era ella grade epotente,e all'istesla Roma recò guerra , e longhissimamoleftia. Madell'altre Città , delle quali non è qui luogo diragionare,ne riman- gala fede appresso l'Autore . Primadiprocedere più oltra , ed'intraprendere il raccontodegl' 9 Velletri e antichi fatti , èd'vopo , chedel fito , e del nome con cui è stata dagl Sua fitua- antichi Scrittori chiamata , alcuna cosa più diftintamente diciamo . E fituata questa Citta nella Provincia dell'antico Latio , come si è detto, eClaudio Tolomeo ( 1 ) seguito poi da tutti iGeografi , e particolarmente da Leandro Alberti ( 2 ) eda Gerardo Mercatore ( 3 ) l'annovera fra le Citta mediterranee de Latini ponendola agradi 37. e scrupoli 10. di longhezza , ea gradi 41. e scrupoli 30. di larghezza ; onde secondo le regole astronomiche l'altezza del Polo parimente fi conta agradi 41. e scrupuli 30. e per communparere degl' Aftronomi fotto il segnodell'Ariete si ripone . Volfci Tràipiù antichi Popoli che abitarono il Latio furono gl'Ofci , de 10 quali lungamenteparla l'Arcivescovo Teuli ( 4 ) che stendendosi di poi oltra il Latio e fino a Capuagiungendo,quelli che nel Latio rima- sero, adifferenza degl'altri furono chiamati Volosci , e poiper sinco- pe della lettera O Volsci , cioè antichi Ofci , significandosi per la pa- rola Vol antico come offerua Leandro Alberti (5 ) Eperché questi Popo- li tennero nel Latioprincipalmente la Palude pontina , e le nostre con- trade , ePomponioMela ( 6 ) scriue , che ilRegno deVolsci confi- nava co i Marfi , Capuani , Sedicini , e Aricini , perciò dagl antichi Istorici Velletri si scorge annoverata fra le loroCittà, come si racco- glie da Tito Livio ( 7 ) e più chiaramente da Dionisio Alicarnaffeo nel Libro 3. e nel Libro 7. Ove egli la chiama nobile Cittàde Volsci, èdaGio: Zonara ( 8 ) E così communemente dagl'altri Scrittori , eda'Geografi vien collocata fraiVolsci , e particolarmentedaLean- droAlberti ( 9 ) e daCarlo Sigomio ( 10 ) Anzi come fra poco diremo ( 1 ) Nel Lib. 3. della Geografia alcap. primo nella Tavola sesta dell' Europa con le note di Pietro Bertio Bevero . ( 2) Nelluogosopracitato. ( 3) Nelluogofopracitato ( 4 ) Nel Teatro Istorico lib. primo cap 3. e 4. ( 5 ) Nella discrittione dell'Italia nella Campagna di Roma lungo lamarina a carte 132. ( 6 ) Nellib . 2. cap. 4. ( 7 ) Nella Decade prima al lib. 2. ( 8 ) Tom. primo degl'Annali nella vita d'Augusto . (9 )Nella descrittione dell Italia nella Campagna di Romalūgo la Terra a carte 138. ( 10 ) Nel lib. 1. e cap. 3.dell'antica regione dell' Italia. LIBRO PRIMO 7 II 12 ¥3 remo Velletri fù capo diquesta bellicofa, epotente Nazione deVolci : E perchènella divisione dell'Italia insedeci Provincie ,la quale fi- no ne'tempidi S.GregorioMagno, eanche prima fù osservata , l'an- Campagni ticoLatio, e tutto quel trattodi Paese , ch'èda Roma fino al Fium: Provincia . Silaro, fu compreso nella settima Provincia chiamata Campagna,per- ( 3.)ma ciòVelletri nelle memorie di quei tempi si conta fra le CittàdiCam- pagna, come apparisce dagl'attidel Concilio Ronano celebrato sotto Agatone Papa , ove fi legge sottoscritto PlacentinusEpifcopus Veliter- nus Provincie Campanię , e lo comprova il Cardinal Baronio ( 1 ) Carlo di S.Paolo Abbate Fugliese ( 2 ) ed Angelo della Noce a dì nostri si annovera fra le CittàdiMaritima, enon di Campagna. In questa Provincia adunque forge la Citta di Velletri sopraun Colle a forma di scudo , e sotto temperatiffimo cliana in mezzo a due Velletri reali e antiche vie l'Appia , e la Latina , e al diritto caminodi due bel- efuoprofliffime, e potétiffime Citta,Romache come soleva dire Palemone Orato- pettolodato re èquasi unMondopiccolo,e uncompendio di tutta laTerra abitabile, dagli Scrit- ediNapoli Capo di un fioritiffimo Regno . La bellezza del sito , ela tori . gioconditadel prospetto più di quello che immaginar si posla orname to , edecoro grandiffimo le arrecano , mentre ch'ella riguarda dall' Oriente le Citta di Pellestrina , e di Cora , e Giuliano , e Norma , e Cifterna , e Sermoneta , ed altri Luoghi con lungo ordine di Monti : Damezzo giorno le vastiffime Campagne della Palude Pontinagiane fecoli trascorsi, come scrive Plinio,(4) da venti tre Città popolate , e la Penisola di Mote Circello abitatione dellaMaga Circe, che largo canı- po di favoleggiare diede a i Poeti , e il mar Tireno con le sue IfolePal- morala , e Pontia celebrinelle memorie degli Scrittori : Dall'occidente Ardea già Capo del Regno de' Rutoli , ed iui vicino il Fiume Numico molto nominato da iPocti, e dag'Istorici per la morte di Ensa , Anzo, eNettuno , e Affura , Civita Lavinia , Genzano , e Albano ; e final- mente da Settentrione le Montagne , e Selve sempre verdeggianti dell Ariano , e della Fagiola . Per la qual cofa a ragione questo sito , с prospettoda Iodoco Hondio ( 5 ) Paolo Merula (6) GiorgioBrau- nio , e Francesco Hongenbergio ( 7 ) e dagl'altri Geografi è gran demente lodato . LaCitta nel giro delle fue mura abbraccia lo spatio di ben tremiglia (1 )Nellenote al Martirologio Romanoà 10. Febraro . ( 2 ) Nella Geografiia Sacra nel lib. 2. ( 3 ) Nè commentarij alla Vita di S. Be- nedetto al n. 5. nel principio della Cronica di monte Casino . ( 4 ) Nel lib. 3. cap. 5. dell' Istoria naturale , (5) Nella defcrizzione dell'Italia particolare ( 6 ) Nella Cofmografiapa.2 lib. 4. (7 ) Nel libro terzo delleCittà principali di tutto il Mondo nella Tanola 53 . 4 8 IstoriadellaChiesa, e Cittàdi Velletri. Roma Mà elletrise glia . Madegl'Edifici , che inessa sicomprendono , edel suoTerrito fragran- tiononè qui luogo di ragionarne . Eella lontana dalMarTireno so- dezza e lamentequindeci miglia,edaRoma, come offerua AtanasioKirchesi( 1 ) diflanzada ventiquattro; benchè Stefano Bizantio Scrittore Greco ( 2 ) fecon- dolaversione di FilippoCluerio, [ 3 ) e dell'istesso Kirchesi [ 4 ] la pongamenolótana dicédo . Velitra Cittàd'Italia nonpiù lontana da Ro- ma,comediffe Flegone nell' Olimpiadi, che stadj 174. iquali stadidai me- defimi Interpretivengono computati a venti tre miglia e mezzo . gran contesa nasce appresso iTraduttori sopra l'intelligenza di questo luogo; Imperochè Tomaso di Pinedo ( 5 ) e Luca Offtenio ( 6 ) apertamente riprendendo il Cluerio volgono il detto di Stefano in que- sto senso . Belitra Città d'Italia non lontana da Rema , come diffse Flegone nell'Olimpiade 174. la qual versione certaméte pare più accommodata al TeftoGrecodi Stefano . Altri Geografi , fra quali Michele Antonio Baudrand [ 7 ] la ripongono nella fola distanza di 20. miglia daRo- ma; nè alcuno di costoro per verita s'inganno ; conciofiacosache se l' antico camino per la via Appia , e per la Città d'Albano fi confidera , è ella distante da Roma prefio a 24. miglia , ma se si ossferua lavia per Marino , e per la Fagiola col folo viaggio di 20. miglia da Velletria Roma fi giunge . Velletri, e fuoiAbitan ti diuerfa- mentechiamatida Quanto al nomes'appartiene , qualchedifferenza si scorge fra gli 14 Scrittori Greci , e Latini , e Toscani . Strabone , ( 8 ) ed altri Greci, scrivono Ovelitre, ma StefanoBizantio, (9) comedi sopra si èdetto , scrive Belitra,e i Popoli végono chiamati dalmedefimo Stefano Belitria- nize da Plutarco ( 10 ) e da Dionisio Alicarnafleo [ 11 ) Velitrani , Greci,da edaDiodoro Siciliano ( 12 ) Velitrini . I Latini che visiero ne'tempi, Latini , e ne quali la loro lingua incorrotta e puriffima fiori,scrissero Velitra, così dagl'Italia- TitoLivio ( 13 ) SuetonioTranquillo(14) Sillio Italico ( 15 ) e Sesto Giulio Frontino , ( 16 ) fecondo il codice diRoberto Keufchenio , giudicandosi corrotto quello di Pietro Scriverio,ove fi legge Bellitras. E daloro furono iPopolichiamati Peliterni, come anche si vede appref- soValerio Maffimo ( 17 ) e Cajo Plinio ( 18 )e solamente da Sue- tonio ( 19 ) furono detti Velitrini .Della qualvarietane affegna una ai . con- (1 )par. 4. lib.4. cap. 2. (2)Nel libro delle Città (3 ) Dell'Italia antica lib. 3. cap. 8. (4) Nel luogo sopracitato (5) Nellaver fione, eoffervazione sopra Stefano . ( 6 ) Nell' emendationesopra Ste- fano ( 7 ) Nella Geografia alla parola Velitre [ 8 ] Nellib . 5. delle cosc Geografiche [ 9) Nelluogo fopracit. 10 ) Nellavita diM. Coriolano ( II) Nellib. 5.( 12 ) Nella Biblioteca Istorica lib. 14. [ 13 ] Nella Decadepr. lib.2 . ( 14 ] Nella Vita d'Augusto ( 15 ) Nel lib. 8. [ 16] Nel lib. de! e Colonie . [ 17 ] Nei cap.10. della vendetta ( 18 ] Nell' Ift. nat. Lib. 3. cap. 4. ( 19 ) Nella vita d'Augusto . LIBRO PRIMO. 9 convenevole ragione Filippo Cluerio ( 1 ) dicendo che siccome iLatini scrivono scabievolmēte Trini e Terni cosi anche Veliterni e Vclitrini Mà è d'vopo ancora affermare , ch' eziandio neʼtëpi , ne'qual la Lingua La- tina rimase incorronta, siano stati questi Popoli alcuna volta da i Latini chiamati Beletrani secondo la declinazione de'Grecimétre in un'antico marmo di quei tempi,che ora fi conferua nel Palazzo publico , si legge .. D. м. C. Iuli Malgiii Beletrani Aug. Ælia Iu- lia qiux & beredes huius B. M. P. Doppo lavenuta de Barbari nell' Italia , e in queste Contrade , per- dutofi lo splendore , e la puritàdelle Lettere latine , non è agevol co- sa raccontare inquante barbare maniere sia stata la nostra Citta nomi- nata. Nel Concilio Romano III. sotto S. Gregorio Magnodell' anno 601. si sottoscriue il Vescovo di Velletri Episcopus Belitrenfis ; enel Concilio di Laterano sotto Martino primo nell'anno 649 fi legge Belli- ternenfis, e nel Concilio Romano sotto Zaccaria dell'anno 743.si trova scritto Grazioso Velliterno , ed in altro fimil dell'anno 745. Grazioso Villitrias. Come ancora in alcuni codici del Concilio Romano dell'anno 853. sotto Leone IV.leggiamo Joannes Belitrefis ed in altri Joannes Bellitrenfis , enel Concilio Romanodell'anno 904.Joannes Bellitranus . Mà piùdi tutte l'altre barbara, ed inusata è la denominazione di Roberto Abbate del Monte di S. Michele , il quale visse nel fine del Secolo duodecimo , mentre nel supplemento , ch'egli fece alla Cronica diSi- giberto scrufe ( 2 ) Bolitrenfem in vece di Veliternum . Daquali tempi inpoi fi chỉ amò la Città communemente Velletrum , come si scorge dal- la data d'un Breve d' Innocenzo III. e dal soprafcritto del Sepolcrodi Gio. Santi da Velletri Vescovo di Firenze , de quali in'altro luogo par- leremo Nè solamente queste , ma altre moltiffime ancora varie , e barbare denominazioni si leggono nelle memorie , e negli Scrittori de tempi rozzi , ed incolti della Liugua latina , essendo spaziosa , elar- ghissima lavia degl'errori . Dalla qual cosa auvenne poi, che per la confufione delle voci barbare con le latine nascendo la favella volgare anche in questa Velletri sortisse varie denominazioni . AscanioLandi ( 3 ) scriue Velletro , Leandro Alberti ( 4 ) Belitre , e appresso Fi- lippo Cluerio ( 5 ) fi legge veletri e BeletrieBelletri, e Pietro Bertio Bevero (6) la chiama Belitri,e Filippo Ferrari ( 7 ) anche elitri.e Gior- gio • B (1) Nell' Italia antica lib.3.cap. 8. (2 ) Nell' anno 1181. [ 3 ] Negl. annali M.S. ( 4 ] Nella descrittion d' Italia nella Campagna di Roma lun- go la Terra a car. 138. ( 5 ) Nell'Italia antica lib. 3. cap. 8. ( 6 ] Nelle note SopraTolomeo lib. 3. cap. 1. Tavolasesta dell' Europa ( 7) e NelCatalogo de Santi chenonsono nel Martirologio Romanoa7.Decembre nell' annotatione allaparola Velitris 1 10 Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . Ofci occu- panoparte del latio Metabo Rè de Folfci, e fraReggia in Velletri. Camilla Regina de Volfci . gioBraunio e FrancescoHongenbergio ( 1 ) scriuono eziandioBletri, eaffermano che da alcuni fi chiama Blitri . Ma l'uso , e la confuetudine, da cui queste cose assolutamente dipendono , hanno finalmente ot tenuto , che posposte tutte l'altre voci, si dica Velletri come ne' tem- pi noftri gli Uomini di migliore erudizione scrivono communemente . Nè questo nomeè d'uso moderno , edi nuova invenzione;mapiù tosto antichiffimo , e da primi Scrittori Toscani riceuuto , trovandosi usato daGio: Villani nella Cronica ( 2 ) la quale egli nell'anno 1300.CO. minciò à scrivere . Tornando ora all'ordinedel nostro racconto, doppola morte di Sa Iy turno varj Principi fucceffivamente fignoreggiarono ilLatio , ecosì anche queste nostre contrade , ele popolazioni ivi incominciate afor- marfi, finche negl'anni del Mondo 3890 [come prova l'Arcivescovo ( 3 ) regnando nel Latio Saturno Cecolo , vi vennerodalla Toscana gl'Ofci così chiamati da Ofco loro Principe , che usava per impresa un Ser- pente detto Ofcorzone , ed allora ebbero principio le scissure del Re- gnodel Latio, facendosene questi Popoli di buonaparte Padroni ; i qualidi poi nella maniera, che di sopra dicemmo si chiamavano Volsci, ed ebbero proprio Rè , e Signore . Mà diqueste , edi tutte l' altre cose fino alla fondazione di Roma fatta daRomolo non fi può ferma- mente , e diftintamente parlare,sì per la mancanza degli Scrittori au- tentici [ riputandosi oramai nell'opinione commune degl'Uomini più eruditi , certamente apocrifi , esupposti quelli che per operadi Frate Annio Viterbese si veggono alle Stampe ) ,si perchè quei pochiffimi, che fuori di questa taccia si trovano, nascondono tal mente sotto l'ornamento delle favole la verità , che non è agevole impresa il poterladi- scernere . Tuttavia de'Rè Volsci si legge dagl antichi Scrittori nomi- natoMetabo , il quale ebbe la fua Reggia inVelletricome dimostra l' Arcivescovo [ 4 ] equindi hannousato gliscrittoridi chiamarVel- letri CittaReggia de Volsci [ e poi anche in Piperno , maivi concita- tasi l'invidia de'suoi Sudditi ] se crediamo aVirgilio , ( 5 ) fu aftret- to ad abbandonare il Regno , e àvivere ramingo per i monti , avendo unafola Figlia , laquale dal nomedi Cammilla fua Conforte chiame Camilla . Questa auvezza dalPadre finodalla tenera etaalle dure arti della Caccia , edella Milizia , crebbe intanto valore, che ilpaterno Dominio ricuperò, econfommaprudenza loreffe , finche collegatafi con [ 1 ] Nellib. 3. delle Cittàprincipali di tutte ilMondo allaTavola 53. ( 2 ) Nel lib. 10. cap. 76, 13 ) NelTeatro Istorico lib. primo cap. 3. [ 4 ] Nel Teatro Istorico lib. primo cap. 9. [ 5 ) Nell' Encadi lib. IF Istoria della Chiefa, e Città di Velletri . IF , con Turno Rèdè Rutoli à danni del Rè Latino , e diEnea venuto in quei tempi doppo la ruinadi Troja nel Latio , nella prima giornata fortemente combattendo alla Testadi un poderoso Esercito de' Volsci , per le manidi Arunte Trojano fumorta lasciandodi sè gloriofo nome il quale essendo poi grandemente lodato da Virgilio nel libro vndeci mo dell'Eneadi, per opera di lui più alto crebbe . Mori questa valorosa Regina nell'anno 4021. dalla creazione del Mondo secondo che offer- val'Arcivescovo ( I ) , nè di lei rimase alcuna Prole, perciòche ella abborri le nozze, e feruò con sommo studio la condizione diVergine onde viene maravigliosamente lodatadaS. Girolamo in un suo tratta- to , epoi daBiondo ( 2 ) Allora cessò ilRegno de' Volsci , epren- dendo ciascuna Citta di questa Nazione quell'ordine di nuovo gover no , che più proportionato le fù , Velletri trovandosi in piena edaffo- luta libertaprese formadi Republica aristocratica vivendosotto ilreg. gimento del proprio Senato composto de più Nobili , e riguardevoli Cittadini , la qual forma di governo lungamente nella Citta si ritenne, come fi raccoglie da T. Livio [ 3 ] e da un antichiffimo marmotro- nato(diceAfcanio Landi) ( 4 ) mentre si fabricava la Chiesadi S. Rocco(il che fugiàda 160. anniaddietro ) conqueste lettere S. P. Q., Veliternus, benchè l'intiera , e independente libertà di questa Repu- blica,venedoella poi in potere de Romani rimancise estinta . Echi at- tentamente considererà ifatti inogni tempo , e dentro , e fuori laCit- tàoperati , e le mutationi diGoverno , a cui Velletri è stato soggetto , certamente potrà conoscere , che l'ordine diGoverno aristocratico era attiffimo, e proportionato agl'ingegni,ed a i costumide suoiCittadini, el'oftinata resistenza fatta da loro ne'tempiantichi alla Republica Ro- mana per conservarsi nell' independente libertà , e poianche ne'tempi più moderni al Senato diRoma , e ad ogn'altro , che la Signoriadi Velletri abbia affettata , mentre essi inBalia de'Sommi Pontefici fon fedelmente rimasti , tutto ciò pienamente dimostra . • 16 Ecome che in quei tempile Citta de' Volsci Principe , e Signore non avefiero , non però rimasero disunite , e separate , ma tutte in lega strettissima congiunte E cosìdaiPrencipi confinantitemute non caddero maisotto ilgioco nède' Latini, ne' degl' Albani , ilRe- gno de' quali àqueigiorni ebbe principio , avendo Afcanio Figliodi Enea fabricata Alba , edivi il Regno de Latini trasportato . Anzi i Volsciper conservare più fermamente questa scambievole unione ave- vano alcune Citta principali,ove secondo l'urgenze della Pace, e della Guerra si radunavano, civi ciò che fosse stato ad utilitàdella nazione B2 per [ 1 ] Nelteatro Iftorico lib. primo cap. 3. [ 2 ] Nel lib, 8. di Roma trionfante [ 3 ] Nella Decade prima lib . 8. [ 4 ] NEM.S. Velletrê doppo la morte di Camillafata to Republi- caArista- cratica . fol.primo. 12 LIBRO PRIMO. Velletri Cittàprincipa- le, eCapo de Volsci . I perdifesadella publica libertarisolvevano; nè queste adunanzesépre, estabilmete si celebravano in un luogo medesimo,maora in una Citta, ora inun altra comeera loro più opportuno per comporre gl'Eserciti , per attaccargl'Inimici, eper tutte l'altre cose,che la necessità de' tempi richiedeva ; perciò Dionisio Alicarnaffeo ( 1 ) registrando la vittoria di Fabio Vibulano in Algido soggiunge che essendosi non molto quivi trattenuto condusse l'Esercito ad Eccetra , la quale allora era Capo de' Volfci. allorae non sempre . Equindi auviene , che appresso gl'antichi Scrit- zori or l'una , or l'altra Città troviamo esser chiamata capo de Volsci . Strabone [ 2 ] scrive che ne tempi di Tarquinio Prisco era capo de Volsci Sueffa, e da T. Livio si dimostra che tale ancora sia stato Antio, [ 3 ] ead'alcune altre , che abbiano goduto questo pregio , ne parla lungamente l'Arcivescovo ( 41 Nè di questo onore laCitta di Velletri rimase priva . Imperoche17 agevol cosa fia à conoscersi ,che ella non folo sempre comeCitta prin- cipale fosse considerata , maeziandio moltevolte comecapodi tutta laNazione . Il che chiaramente dimostrano la prima guerra de' Volsci contro iRomani da Velletri intrapresa , el'abbassamento di questa bellicosa Nazione , doppo essere stato Velletri l'ultima voltadaRoma- ni soggiogato , delle quali cose più distintamente ragioneremo in appretto , Graviffimi Scrittori ancorahanno questa cosa notata , e fragl'altri 18 Eutropio [ 5 ) parche bastantemente l' accenni , mentre volendo egii dire che Furio Camillo s'impadroni di Velletri scrive , che vinse la Cittàde Volsci , la qual formadi esprimere così generale , ed illimi- tata ,essendo molte le Città de Volfci , altro certamente non significa, che quella Città , la quale ditutte l' altre era capo , e così meritamen- tequafi per figura d'Antonomafia , come dicono i Rettorici , poteva chiamarsi Cittade' Volsci senza aggiungerci nè più nè meno . Adriano Romano (6) espressamente dice. Belitre Capo degl' antichi Volsci,onde heb- be origineAugusto primo Imporatore delMondo eGio: Lorenzo d'Anania [ 7 ) scrive nel medesimo senso . Belitri Capo degl'antichi Volfci , onde ebbe origine Augusto . el'istesso affermano il CavalierTeoerito Micheletti ( 8 ) ilConteGioseppeBaffi [ 9 ] Alessandro Borgia ( 10 ) Canonico Decano della Catedrale di Velletri, e più amplamente di [ 1 ] Nel lib. 10. ( 2 ) lib. 5. delle coseGeografiche. ( 3 ) Nella Decade primalib . 6. ( 4 ) Nel Teatro Iftorico lib. pnimo cap. 7. [ 5:) Nel Breviario dell' Istoria Romana lib. 2. ( 6 ) Nel Teatro delle Città a car. 196. ( 7 ) Nel Trattato pri. della Fabrica del Mondo . [ 8 ] Nella descrizzione di Velletri M- S. nelprincipio [ 9 ]Nella descrittione di Vejletri nel principio . [ 10 ] Nelladescrittione di Vel- letri M.S. nelprincipio . Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri. 13 1 . 19 20 : di tutti l'Arciuefcovo Teuli ( 1 ) seguito poi da Gio: Rossi [ 2 ] e Anfiteatro da Carlo BartolomeoPiazza [ 3 ) Ciò eziandiodanno aconoscere l' in Veiletri Anfiteatro , ch'era inVelletridi nobilissima forma per l'essercitio della Giouentù Volsca nell'arti della Guerra,che a suo luogo vedremo risto- rato sotto l'Imperiodi Valentiniano , eValente : e il Tempio diMarte Marte,efuo nume tutelare de' Volsci, nel linguaggio de'quali , comedice Sesto Pom- Tempio in pejo Festa ( 4) chiamavasiMamerte , esecondo l'autorita di Sve- Velletri. tonio ( 5) trovavasi eretto in Velletri , ove tutta laNazione con- correva àsacrificare per le publiche profperita , e aprendere gl' abbominevoli augurij delle cose auvenire : Equesto diede occafione , che Velletri fosse da Poeti chiamato Vrbs inclyta Martis . Nel medefimo Tempio, edaquei tempi accadde ciò che si legge nel- laVita di CesareAugusto appresso l'istesso Suetonio . Giàper ilpassato [ scrive Egli ) fi mostrava in Velletri un Altare confecrato ad Ottavio , il Ottavio , e quale essendo Capitano della Guerra contro i Popoli confinanti , mentrefacri- fuo Altare ficava aMarte, vennero all'improviso novelle , che l'Inimico s'auvicinava. in Velletri. Eglitogliendo dalfoco [ contro il superstizioso costume della vanaReligione [ l'interiora mezze crude delle vittime , le parti in mezzo , e così an- dato contro l'Inimico , tornò vincitore . Perla qual cosav'era in Velletri unpublico decreto , in cui si ordinava, che in auvenire s'offerissero àMarte infimigliante maniera l'interiora delle vittime , egl'avanzi si concedessero azlOttavij Macontro quali Popoliallora laCittaguerreggiasse , el' altre più diftinte notizie di questa guerra non fi leggono appresso gl Autori . Màcosadegna si èda osservarsi in questi tempi , che in Velletri , e nell'altre Citta Volsche s'usavaun linguaggio particolare , e proprio , edistinto da i Latini, e dagl'altri Popoli confinanti , il quale era nè to- talmente Greco , nè intieramente Latino , mamolto vicino , e somigliante alla favella de'Sabini ; del quale eruditamente ragiona Ata- nafio Kircheri ( 6 ) Marco Terentio Verrone ( 7 ) scriue , che la lingua Sabina primieramente con quella de'Volsci , e degl' Osci s'in- nestasse , e Festo dimostra , che il linguaggio degl'Ofci , ede' Volsci fi ftendesse agl'Abruzzesi , e fino in Sicilia giungesse . Anzi i Latini an- guftiati dalla povertà delleproprie voci , molte ne accattarono da i Volsci, delle quali nefa nota il nominato Kircheri ( 8 ) E questo lin- guaggio pare , che fosse in vso fino atantoche avendo i Romanidila- tati i fini del proprio Imperio , ed essendo divenuta la loro lingua Signora, (1) Nel Teatro Istorico lib.primo cap. 7. [ 2) Nella vita di Bonifatio VIII. lib. primo cap. 8. ( 3 ) Nella Gerarchia Cardinalizia a car. 21. [4 ) Nel lib. 11. [ 5 ] Nella Vita di Cesare Augusto . [6 ] Nel lib. 4.par. 4. cap.prima [ 7] Nel lib. 4. delle leggi . (81 Nil luogo sopracitato . Gl Ottavij avevan gl ananzi de Sacrificij di Marte . Linguaggio de Volfci 4 14 LIBRO PRIMO. Remoto fon dator di Rima . Oflia edifi- catadaAn coMarzio Rè dèRomani . Dracolo , e Juarisposta, che un Cittadino di Velletri do neua impa- dronirsi del Mondo . gnora , edominatrice dell'altre,per industria d'Homini dottiffimi rab beliita , edornata non folo nelle Contrade vicino a Roma , ma anche in lontani Paesi incominciò ad usarsi . Intantodal sangue de'i Rè Albani nacque Romole, di cui paria 2 I ogni Scrittore , il quale fondò l' invittissima , e feliciffima Citta di Roma, ediede principio ad un'Impero , chepoi andando digiorno ingiornosempre crescendo , quasi per tutto il mondo si dilato . Per riempire la novellaCittà di Abitatori , Egli la fece luogodi Franchigia , edi sicurezza , e così da ogni parte, e anche dalle Citta Volsche, vi concorse una granmoltitudine dicoloro , che per i misfatti , e per le sceleragini , ò per altre cagioni erano stati dallapropria Patria banditi , e scacciati . ARomolo nel Regno succefleNuma Pompilio, e àquesto Tullo Ostilio , e poiAncoMartio giudicatodatutti ottimo Principe , il quale mandòunaColoniaalle focidel Tevere,e fecevi edi- ficare la Cittàd'Ostiaper commodità delle mercanzie , e vettovaglie, chevenivanodal Mare . E questa Cittadipoi non soloper le cose pro- fane ,mamolto più per le sacre , eper l'ampliffima dignita della sua Chiesa unita àquella di Velletri èdivenuta celebre, eda tutti gli Scrit- tori lodata, come si scorgerà più avanti in questa Istoria . Allora auvenne in Velletri ciò che scrive Suetonio Tranquillo nella 2 2 Uita di Augusto . Anticamente in Velletri ( dic' Egli ) essendo toccata dal Cielo una parte delle Mura,fu risposto ( cioè dall'oracolo , à cuicon incredibile superstizione si ricorreva) che un Cittadino di quelluogo al- cunavolta doveva impadronirsi del Mondo , per la qual fiducia i Velitrini, e allora tosto , epoi moltospesso quasi fino alla propria ruina guerreggiarono colPopolo Romane .Tardi finalmente si conobbe , che quelprodigio avea vo- luto significare lafutura potenza di Augusto . Questa adunque fu laca- gione, per la quale Velletri afpirando all'Imperio del Mondo, e confi- datonella promessadelfalso Nume altamente si propose di opprimere lapotenza di Roma, che allora incominciava , e cresceva , nonben auvedendosi , checiòdalungimirava alla futuragrandezza , eMaestà di Ottaviano Augusto suo Cittadino , e primo Imperatore delMondo, ladicuigloria non solo daquesto prodigio , mada molti altri ancora primadel suo nascimento fù predetta , e dimostrata , e ciò vollenotar Virgilio ( 1 ) in quer versi . 4 Huius in adventum iam nunc &Caspia Regna Responsis horrent Divum , &meotica Tellus Etfeptemgemini turbant trepida Oftia Nili . Mentre regnava Anco Martio , che aquei di avea superatii Veienti, scrive Dionisio Alicarnafleo ,( 2) che fi mossero alcuni Sol- dati da Velletri , e dagl'altri Luoghi de'Volsci ad infestare, e sacheggiare [ I ) Nel lib . 6. dell'Eneadi ( 2 ) Nellib.terzo . LIBRO PRIMO . giare il Territorio diRoma , da che il Règravemente cominosso radu Batoun potente Esercito ,con grand'animogli attaccò, ene riportò gran preda , eli rispinse in Velletri , ed allora , segue Dionisio Ali- Anco Mar carnaffeo ( 1 ) avendo assediato Velletri loro Città , e circondatala con ri- zio assedia pari , impadronitosi già di tutto il Territorio , si apparecchiava adarle l'af- Velletri Salto, màessendovenuti fupplichevoli alcunidepiù vecchi Cittadini , àpre- ma poi fo- mettere di rifarcirei danni fattisecondo che fossero dalRè stimati , e di dar- disfatto gli in mano quelli , ch'eranostati colpevoli , sifece tregua ; erestituitesi in- tanto le cose tolte , frà il Rè , ei Velletrani si contraffe confederazione , ed amicizia . La qual cofa perverità dimostra, che questa prima guer- ranon fu intrapresa con l'approvazionedi tutto il Senato di Velletri , nè con tutte le forze della Città , mà più tosto da alcuni Capi sediziosi dellaGioventù ardita , e guerriera contro il parere de' più Vecchi , e prudenti Senatori . 23 NotaAscanio Landi , ( 2 ) chequesta prima mossadiVelletri controdiRomafosse nell'annodella creationedel Mondo 4560.. Mà Fi- lippo Brictio ( 3 ) la ripone nell'anno 3428. , laqualvarietàdeʼtem- piprovienedaldifcorde parere de' Cronisti nel cótare gl'anni delMon- do, e secondo l'ordine de'tempi,che noifin quiabbiamo osservato, pa- re più acconcia , e proportionata la sentenzad'Afcanio. Certamente cio fu nell'anno 128. dalla fabricazione di Roma, come registra il no- minato Brictio (4) ,enoi in auvenire lasciando dicontaregl'annidel Mondoper non arrecare foverchia noja alLettore conle quistioni de tempi , numeraremo solamentegl'anni dalla fondazione diRoma. Fi- lippo Cluerio [ 5 ) scrive che questa guerra fufatta 620. anni prima dellavenutadi Christo nostro Signore , maessendo il nostroRedentore nato nell'anno 752. dal principiodiRoma, secondo il parere più com- mune degli Scrittori chiaraméte si scorge essere ciò stato 624. annipri- madella di lui venuta :Da che poi segue , che riponendosi il nafcimen- to diChrifto nell'anno dalla creatione , del Mondo 5199. , come nef MartirologioRomano ( 6 ) fi legge, dobbiamo dire , che il tempo certodi questa guerra fosse negl'anni delMondo4574. 24 La lega fatta conAnco Martio si trova osservata con LucioTarqui- nioPrifco, chegli successe nelRegno ,il quale per maggiormente con- giungerfi, ed obligarsi gl animi de' nostri Cittadini chiamò in Roma daUelletri gl' Ottavij, e gli aggregò fra le Famiglie Senatorie, come notaSvetonio Tranquillo [7 ], e doppo di luiGirolamo Henniges (8) [ ( [ I ) Nel detto libro terzo ( 2 ) Nefiuoi M. S.fogl. primo . [ 3 ) Negl'annalidel Mondo tomoprimo parteprima [ 4 ) Nel tuogo fopranotato . [ 6 ] A 25. di Decembre . [ 5 ) Nell'Italia antica lib 3. cap. 8. { 7 ) Nella vita d' Augusto [ 8 ] Nel tom. 4. delle Tavole Genealogiche à carte 856. dell' ingiu- rie fa legi con i Velle- trani , Ottauj ag- gregati tra le famiglie Senatorie, e lePatrizie diRoma. 16 Istoria della Chiefa , e Città di Velletri . Gli Ottavii non furono giammai Signori di Velletri. eAntonio Augustini [ 1 ] , e tutti gl' altri che scrisserodella Famiglia Ottavia . Morto L. Tarquinio Prisco regnò inRomaServio Tullio , il quale annoverò la Famiglia Octauia di Velletri fra le Patrizie fi legge appresso imedesimi Autori . , come • AServio Tullio fucceffe L. Tarquinio Superbo , che per rendersi più 25 formidabile à isuoi cercò con sommo studio d'acquistarsi la benevolenza de'Latini ; e perciò sposò una fua Figlia à Ottavio Mamilio Tuf- culano , il quale , come registra Tito Livio ( 2 ) era il pri- mo fra Latini , e fi credeva , che traesse origine daVlisse , e da Circe Ebenchè questi comedella Famiglia Ottavia da Velletri discendesse (diche si parleràaltrove ) nonperò si può ammettere senza manifesto equivoco ciò che afferma Atanasio Kircheri ( 3 ) in tutto il rimanen- teHumo erudetiffimo , ch'egli e i suoi FiglidiTuscolo, e di Velletri fof- sero Signori . Il qual detto è apertamente contrario all'autorità non solo di T. Livio , ( 4 ) e di tutti gl'antichi, e moderni Istorici i quali scriuendo, che Ottauio Mamilioerahuomo di grande autoritàfra iPo- polidel Latio , non peròfannomentione , che egli alcuna Signoria , ὁ Principato havesse , maeziandio di quelli che i preggi della Famiglia Ottavia diligentemente , ed ampiamente notarono , iquali benchè in' accrefcerli , ed inalzarli quasi ne'confini dell'adulazione giungessero , nulladimeno tacquero questa lode , che di molte altre farebbe stata maggiore E Suetonio Tranquillo ( 5 ) assai distintamente an- noverandogl' onori che furono dagl'Ottavij in Velletri goduti, e niuna cosa tralasciando , che ad illuftrare questa Famiglia potesse condurre . non fà giammai alcuna mentionedi Principato , ò Signoria della Cit- tà, anzi il contrario dimostra , mentre registra , che l'Auo d'Augusto ebbe in Velletri i communiofficiidel Magiftrato , iquali certamente al Principe , e Signore della Città non sarebbero stati convenevoli , nè sè come il Kircheri, che di questi stessi officij få menzione, fofleda tan- ta inavertenza forpreso , che potesse credere , come egli afferma , che ne'descendentidiMamilioOttavio per la Linea di Cajo , della quale fù CefareAugusto ; rimanesse il dominio di Velletri , e più tosto quindi nonconoscesse, che gl'Ottavii inVelletri si contennero sempre in istato privato , benche eglino e nobili , e ricchi , e potenti fossero . L'iftesso OttavianoAugusto di sè altro non foleva dire , che d'effer nato di Fa- miglia equestre antica, e ricca, come riferifce il medefimo Suetonio (6) Enoi già sopra dimostrammo , che ceffato il Regno de Volsci per la morte di Camilla , Velletri prese forına di Republica , edella guerra fatta [ 1 ) Delle Famiglie Romane . ( 2 ] Nella Dec. prima lib. pri. 13 ) Nell Istoria Eustachio Mariana par 2. cap. primo . ( 4 ) Nel- la Decad. prima libro primo . ( 5 ) Nella Vita di Augusto . [ 6 ) Nella Vita d'Augusto . LIBRO PRIMO. fatta conAncoMartio gia sopra narrata , eda tutte l'altre, che sori veremo in appresso, e daquante memorie negl'antichi Scrittori,o nelle Lapide si trovano , da tutte si dimostra, che laCittà diVelletri si reggeva con i propri Magistrati, ne servivaadalcuno . 26 Mà fuor di ragione ci affatichiamo pertogliere una falsa opinione, che ad Huomo alcuno giammai prima che al Kircheri non venne in mente , e come di prova , e di ragione affatto priva , nè credenza , ne fede apprefio gl'Huomini dimigliorsenno hameritato . 수 27 Tornando all'ordine del nostro racconto scrive Tito Livio [ 1 ] che L. Tarquinio superbo permezo delle nozze conOttavio Mamiliofi ac- quisto molti Parenti ed Amici , ed ebbe grande autorita fra iLatini , con iquali fece lega avendo con male arti, e calunniosamente fatto uc- cidere Turnio Ernodio Huomo fragl'altri di gran seguito , che pareua gli s'opponetle . Sollecitò ancora , diceDionisio Alicarnaffeo ( 2 ) per mezode suoi Ambasciatori iVolsci , egl'Ernici àcollegarsi con effo lui . Gl'Ernici tutti si congiunfero con Tarquinio , made i Volsci so- lamente gl'Eccetrani,egl' Antiati fecero il di lui piacere . Ecosì iVel- letrani temendo le frodi di Tarquinio , e detestando la dilui superbia non vollero rinovare la lega , mafurono contenti di rimanere nell'antiche convenzioni fatte con Anco Martio . Questa si crede fosse la ca- I voljci gione per la quale Tarquinio superbo come registraT. Livio ( 3 )intra- guerreg- prese la guerra contro iVolsci , ch'egli dice fosse la prima , eper du- epiù anni doppo di lui fi continuasse , il che nulladimeno è falso , eflendosi di sopra narrata laprima mossadeVolsci sottoAnco Marzio , e perciò questaguerra ebbe più antico principio , equafi per lospatiodi 300. annitravaglio Roma . Mafacilmente fi deveperdona- re a Livio questo errore , perche egli i fattidiAnco Martiopiùbreuemente scrivendo , non ne fece memoria : fù notata bensì daDionisio Alicarnafico ( 4 ) che d'Anco Martio scriffe più largamente , come offerua Stefano Vinandio Pighio [ 5 ] ne'suoi Annali . cento , 28 Inquestaguerra co' Volsci, Tarquinio Superbo tolse loro SuessfaPo- metia; nè di Velletri fi legge alcunamosia,forse perchèrimanendo la Città nell'antica Lega fatta conAnco Martio , laReligione , e la fede non gli permetteva il guerreggiare contro il di luisuccessore. Maguari nonandò che li fuperbi, emaluaggi costumi diTarquinio , ediSesto suo figlio fattisi a i Romani intolerabili fù egli con tutti i suoiper operadi Bruto scacciato daRoma , e così i Romani doppo avere ai Rè servito per il corso di 244. anni,accquistarono la libertà , ecreando il Maestrato di due Consoli , in formadi Republica si governarono C Ma ( 1 ) Nella dec. pri.lib.pri. ( 2 ) Nel lib. 4. ( 3 ) Nel luogo Sopra notato . ( 4 ) Nel lib. 3. 151 Negl'Annali diRomatom pri. lib. pri 4 giorno con- tro iRoma- niquasiper 300. anni. 4 18 Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri . MàTarquiniogravemente sdegnatodi vedersi bandito dal Regno ten- tò tutte l'artiper ritornarvi , ed avendo sperimentato indarno l'aiuto Tarquinio di Porfena Rede Toscani , ricorse adOttavio Mamilio fuo Genero , il Saperboscac quale ardentementedefiderando di riporre Tarquinio nel Trono , ado- ciato da Ro. però ogni officio appresso iPopoli del Latio, con preghiere , e con mafà lega promesse per indurli àfavorire il partito di Tarquinio , ed accioche coni Latini labella , ed onorevole impresa di follevare un Rèdeprefio , e per fedi- per mezzo tione de Sudditi à torto , com'egli diceva , dal Regno scacciato , ab- di Ottavio bracciassero . Fùtanta l'autorita di Ottavio, e così efficaci i suoi offiMamilio . riporreTar. quinio fu- perbo inR ma. cj , che concitò contro iRomani 30. Popoi del Latio iquali cospi- rarono unitamente , e fecero icambievole lega per riporre Tarquinio ful Trono , e questa fù sottoscritta da 1Capidi ciascun ropolo , e con giuramento confermata nell'anno dal principio di Roma 253. Furono tra questi Collegati , come registra Dionisio Alicarnasseo , Velletrani ( 1 ) i Velletrani , iquali aprieghi di Ottavio Mamilio , che daloro uniti in le- traevaorigine facilmente fi moffero,eunironole loro forze congl'altri ga con altri Popoli , efi compose poi un' Efercito di quaranta mila Fanti , edi tre Popoli del mila Cavalli. Perquesta cospirazione nacqueinRoma grandiffimo Lazio per spavento , e fù la prima volta creato il Dittatore con ampliffima fa- coita . Manonsi venne per allora afatto d'armi fino al Confolato di T. Ebutio , eC. Vetufio,che secodola Cronologia di Carlo Sigonio [ 2] (la quale noi fedelmente seguiteremo in appretio) fù nell'anno 255. in cui eletton nuouo Dittatore Aulo Postunio , e Maestro de Cavalieri TitoEbutio , avendo questi risapato , che l'Esercito de' Collegati era in viaggio , fecero con istraordinaria prestezza àgrancaminomouer dinottele loro Truppe , che erano di venti quattro amada Fanti , e mille Cavalli composte , e si fermarono vicino al Lago Regillo oggi detto di S. Prasseda non lungi dagi'alloggiamenti de Collegati. Quivi si venne alla giornata , e fi cominciòuna fanguinosa, edatrociffima battaglia diftunta mente harratadaTito Livio ( 3 ) nella quale i Capitani dell' una , e dell'altra parte afpramente combattendo , e facendo l'officio de Soldati furono quasi tutti feriti , come auvenne àTarquinio Super- bo , che si attacco col Dittatore . OctavioMamilio sprono il Cavallo contro il Maestro de Cavalieri , e nelprimo impeto gli forò unbraccio, mà egli all'incontro riceue unagraue percolla nel petto . M. Valerio fràprimi Ro nani fù morto , e benchè nel principio la vittoria piegaffle afavore de' Collegati , nulladimeno di por cilendo stato occifo Octa- uioMamilio daT. Ermimo , aviddero i Romani fuperiori , e incal- zando valorofamente iCollegati entrarono neloro accampamenti , e fecero d'effi grandiffima strage , mentre difordinati, e confufi cercavano ( 1 ) Nel lib. 5. ( 2 ) Cronologia fatta da Carlo Sigonio sopra l Istorie di T. Livio [ 3 ] Nella Dec. p. lib. 2. 29 LIBRO PRIMO! vanodi mettersi in saluo con la celerità della fuga. Questo infelicifi mo fine ebbe là guerra , laquale àgiudizio di tuttigli Scrittori fu la più orribile , e Sanguinosa, che fino aquei dì hauessero fatta i Roma- ni e le triste nouelle inVelletri , e nell'altre Citta Collegate giun- gendo grandiffimo dispiacere, e timore da pertutto arrecarono . Allo- ra fù tolta a Tarquinio Superbo ogni speranza ditornarenelRegno, ed egli nella fortuna priuata indi apoco finì i suoi giorni . 30 Scrine P'Arciucfcouo ( 1 ) che Tarquinio ebbe nel Territoriodi Velletri unaVilla nella Contrada volgarmente detta Carrara , la quale dall'antiche meniorie ivi scoperte fi conosce , che foffe bella , emagni- Nell'etàdenostriAvoli vi fù trovata una StatuadiTarquinioSuperbo, la quale ebbe il Cardinal Scipione Borghese , e fra le fue più pregiate memorie dell'antichità collocò . fica . 31 Doppo la battaglia al Lago Regillo i Romani non ebbero co'Volsci ne fecura pace, nè aperta guerra , e perchè i Volsci aveuano appresta- ti ajuti perfoccorrere inquel fatto i Latini; perciò nell'anno 259.Ap . Claudio , eP. Servilio Confoli conduffero l'Esercito nelTerritorio de Volfci , e da loro riceuuti 300. Oftaggi di gverra senza poner mano all armi ritornarono a Roma; ma iVolfci non seppero diffimulare l'in- giuria , ed auendo deliberato divendicarla fecero lega con gl'Ernici , e mandarono Ambasciatori a i Latini , che li confortaffero a prender Parmi, contro i Romani ; I Latini atterriti per l' infaufto fine della battaglia pochi anni prima fatta al Lago Regillo , benchè eglino foflero ftati i primi autoridi questa guerra , nulladimeno violando le ragioni communi delle genti , imprigionarono gl' Ambasciatori, egli mandarono aRoma ; e perciò i Volsci più aspramente sdegnati affrettarono la guerra, idi cui riuscimenti non risposero agl'arditi penfieri , effendofi fatta uninfelice giornata , ed alcuni luoghi perdutisfi . 32 Nell'anno seguente 260. furono ConsoliAulo Virginio, eTitoVe- turio , e allora i Volsci , avendo prima indarnorichiesto , che iRoma- ni da loro confini si partissero , e restituissero le cose tolte , di nuouodeliberaronodi prender l'armi , ed accolscro numeroso Essercito . DaRoma si spinse contro di essi il Console Virginio con dodeci mila Fanti , e molti Cavalli , e dando il guasto alle Campagne de Volsci fù cagione , che questi tosto con l'Esercito gli giffero incontro . Siferma- rono (Scriue T. Livio )(2 ) i Soldati dell'una , e l'altra parte conle nemiche Insegne sù le Trinciere , essendoni di mezzo frà gl'accampamenti unapia- nura . I Volfci erano alquantosuperiori di numero, epercio sparsi , edifprcz- zanti cominciorono la battaglia . Il Console Romano non mosse lesue Schiere, nè permettendo , chesi corrispondesse alle strida deNemici , ordino a ifuoi , che stessero con l' afte fitte in Terra , e quando poi i Nemici venissero alle ma- C ni 2 : [ 1 ] Nel Teatro Istorico lib.p. cap. 10. [ 2 ] Nella Dec. p. lib. 2. Superbo eo- be una Vil lanel Ter- ritorio di velletri . Tarquinio 10 Istoria della Chiesa,eCittà di Velletria : Velletri presodaRo. mani efat- ta Colonia 4 : ni allora attaccandoli contutto l'impeto , usassero leSpade . IVolscistancht perlo correre , e gridare adalta voce auendoprimafattapaura a Romani. --chestavano comestorditi ; sentendosipoi attaccare dagl'Inimici , e balenan- dogli le Spade Romane sù gl'occhi , non altrimente, chesefossero caduti in aguati tutti confusivoltarono le spalle , eperchè alfatto d'armi eranovenuti correndo , non ebberoforze basteuoli perlafuga. Alcontrario iRomani per- chè nelprincipio della battagia eranostati quieti , e riposati , trouand si fref- chi agevolmentefuronosopra i Nemicigiàstanchi , econ impeto acquistarone i loro accampamenti , ed avendogli cosispogliati di difesa , gincalzaronofi- no àVellelri , oue mescolati nell' istessa schiera i Vincitori , ei Vinti entra- ronc furiosamente nella Città; nella qualesisparsepiùsangue con strage d'ogni fortedi Persone, che nons'erafatto nel combattimento : Apochi fùperdo- nato , i quali gettate l' armisi diedero a Romani , epiù sotto . Vinti i Vol- scifù tolto il Territorio di Velletri , e la Cittàfatta Colonia , mandandouese da Romagl' Abitatori . Fin quì Liuio , maalquanto diuersamente Dio- nisioAlicarnaffeo ( 1 ) Con i Volsci [ dic'egli ] prestamente fi combat- te, mentre i Volsci fidandosi nel maggior numero delleproprie Truppe, epro- vocandogli alla battaglia con maggior prestezza , che accorgimento , la ri- cordanza dellepassatesconfitte , furono i primi ad assfalire prontamente iRo- mani , e tosto chegli viddero accampati intrapresa la zuffa , avendo alquan- to tempo afpramente , e valorosamente combattuto , màcon maggiorstrage di loro , che deNemici , finalmentefi diedero àfuggire , ed allora furono ad effi tolti perforza gl'accampamenti , e con affcdiofùpreso Velletri nobile Cit- tàdi quellaNazione . 4 AlcanioLandi registra il sanguinoso fatto inquest'anno 260. cos133 ancora Filippo Cluerio ( 2 ) aggiungendo che ciò fù 493. anni avan- ti lavenutadi Christo nostro Signore;dall'autoritàdi Liuio sopra traf ** critta apparisce , che allora Velletri fosse fatta Colonia de' Romani , il cheacora accenna DionisioAlicarnasseonel lib.7. che asuo luogo riferi- remo . L'istesso dimostra LucioVelio nel suo Breviario , ( 3 ) e Sesto Giulio Frontino nel Librodelle Colonie , ove dice , che in Velletri fu- ronomandatigl'Ambasciatori in vigoredella legge Sempronia, e cosi, come offeruaAndrea Scotto ( 4 ) fù fatta Colonia militare ; man- dando i Romani , secondoil costume , ad abitare i Soldati con le loro Famiglie,alle quali à proportione fù distribuito il Territorio che tolsero agli antichi Cittadini , come con l'autorità di Livio poc anzi dicemmo La qual cosaallora i Romani fecero , accio chè questa Colonia a grandiffima diligenza daSoldati custodita , e guar- dataservissedi antemurale , edipresidio all'Imperiodella Republica , effen- • [ 1 ] Nel lib. 6. [ 2 ] Nell' Italia antica lib. 3. cap. 8. (3 ) Impresso fra l' antichitaToscane di Curtio Inghiramio nellib. 4d car. 273. [ 4 ] Nell' Itinerario d' Italia lib. 3. LIBRO PRIMO. 25 effendo il luogoper natura , e per arte fortissimo emolto, opportuno a reprimere l'impeto deVolsci , ed'altri Popoli nemici di Roma, che aueffero tentate cose nuove . Mà l'umano consiglio conl'opera della forza e della violenza intrapreso fù qual' esserdovea fallace , edingan- nevole , come vedremo fra poco . 34 Ebenchè i Romani inpiù maniere dessfero fornadi Governoalle Città foggiogate, altre nell'antiche loro leggi lasciando, ecosiMu- nicipij chiamandole,ed altre facendole Colonie , frale quali ancora al- cunadiversitàv'era , dastinguendosi inRomane , e Latine, nulladime- no ècerto, come dimostra Aulo Gellio [ r ) e Biondo ( 2 ) che quelle , le quali erano fatte Colonie Romane , piùdell'altre si pre- giavano , e maggiori onori godevano , i quali ebbe in questi tem- pi la nostra Citta che da Biondo ( 3 ) sopra nominato fi conta fra le prime Colonie , che iRomani deducessero; e così prese for- madi governo in tutto fimigliante àRoma, e secondo gl'ordini , e le leggi Romane , essendo gl'abitatori d'essa fra Cittadini Romani an- noveraci, come dimostra Liuio nel lib. 6. della primaDecade , e nell elettione de'Magistrati di Roma avevano facoltà didar le loro voci . Edera provisto , &ordinato che tutte le Colonie pagassero aRoma una certa imposizione , secondola loro qualita , e potere , la quale ad ogni modo era pochiffima cota . ColonieRo maneprefe- rite aiMu- nicipije al- le Colonic latine . 1 L'anno seguente 261. i Romani sotto il Consolatodi Sp. Caffio , e C. Martid diPostumo Cominio proseguironomolto felicemente laguerra contro Coriolano. iVolsci , e per lo valore di C. Martio si fecero Padroni di Coriololuo- go riguardevole di questa Nazione , e quindiC. Martio ebbe il nome di Coriolano . 1 35 Male profperitadi fuori nell'anno appresso 262. in cui furonoCon- foli T.Geganio , e. P. Minucio , vennero funestatedalle calamita inte- ftine di Roma , la quale foggiacendo ad una penuriosa scarsezza de' vi- veri , fù quasi per rimanere opprefla dalla fame . In mezzo à queste angu ficdivettovaglie ( scive T. Livio 4)sarebbero stati i Romani trauagliati daunamalagevoleguerra , se i Volsci , che giàprendevano l'armi nonfosse- rostati percossi da una gran pestilenza ; daquestoflagellofurono gl' animide Nemicitalmente atterriti , cheanche in quei luoghi , ove l'infettione avea seduto rimaseroforpresi dalterrore , ei Romani accrebbero il numero de i Co- NormaCo Joni in Velletri , emandarono unanuova ColoniaaNorma, perchèferuisse lonia . di Rocca nel TerritorioPontino 36 • Più distintamente scrisse questo fatto Dionisio Alicarnasseo nel lib. 7. ove doppo narrata la calamitadi Romaper la fame segue àdire . la qualcosa tosto che riseppero iVolfcipocoprimafoggiogati , consegrete amba- Sciarie [ 1 ] Nel lib. 16. cap. 13.delle notti attiche . ( 2 ) Nellib. 3. di Roma trionfante . [ 3 ] Nell' istesso luogo . [ 4 ]Nella Dec. p. lib. 2. 22 Iftoria della Chiesa , e Città di Velletria Velletri ri- masto voto d' Abitato- • fciarie Scambievolmetesi confortarono a rinovare la guerra, giudicando , che •ilPopolo Romano nonsarebbe stato bastevole inun tempo medesimo à resistere allafame , e a gli Inimici . Màla diuina benignità , à cui era cuore a, che il Popolo Romano nensoggiacesse agl' Inimici, anche allora manifestissimamen- te usò il suo potere . Imperochè all'improviso da tanta pestilenza furone percoffi i Volfci , quanta giammai in luogo veruno nè appresso i Greci , ne ap- presso i Barbari si ricorda esserestata , nonperdonando ella nè asesso,nèa condizione d'alcuno , o toccasse ipiù Deboli , o i più robusti . El'ampiez- zadi questastrage facilmentesipuò conoscere da Velletri nobile Città di quella Nazione , la quale essendo prima grande , epopolata , in tal guisa allorafu votata d' Abitatori , che morti tutti gl' altri appena la decima ri per lapes. parte ve ne rimase . Per la qual cosa alla fine quelli , che in tanta ca- tilenza ri- lamita sopravanzaronoper mezzo d' Ambasciatori fecero rappresentare à ceve nuovi. Roma la defolazione della Città, erim fero fè , e le cose loro sotto la fede Coloni da delPopolo Romano ; eperche giaprimai u eranostati mandati i Coloni da Roma . Roma, perciò allora di nuovo richiedevano , che altri Coloni fi mandassero in quellapartedi Territorio , che rimaneva vota . La qual cosa udita , i Romani compaffionando tanta miseria , non giudicarono in quella disgrazia doversi ricordare dell'ingiurie de Nemici , e vendicarle , stimando che l' ira divina avesse à bastanzapunita la ribellione da loro tramata . Epiarque che in Velletri fi mandasse non piccolo numero d' Abitatori credendo i •Romani doverne da ciò ricevere moltoprofitto . Imperò che il luogo istesso fe conforte presidio si munisse , sarebbe stato di grandissimo impedimento à quelli , che nuove cose tentate avessero , esi argomentava , nonpoco in Ro- ma fifarebbe alleggerita la scarzezza de' viueri , se una parte non dif- prezzabile della Plebene fosse uscita . Miniente piu li mossead abbrac- ciarequesto consiglio , che la sedizione , laquale non essendo stataperpri- -ma affatto fmorsata , di nuovo si riaccendeva ; perche la Plebe un' altra volta come prima , era concitata , e adirata contro i Patrizij , e spargova contro di loro graviffime ingiurie accusandogli discioperatezza come quelli , che avendo molto primapreveduto la futura scarzezza dell' annona non vi aucffero adoprati gl'opportuni rimedj . Alcuni ancora facevan fede , che di *quei malifi crano iPatritij consigliatamente fatti Autori , perche adirati contro laPlebe per lo di lei ammutinamento defiderassero in questaguisa d' affligerla ; Per queste cazioni adunque si affrettava di trasmettere la Colo- nia, avendo giàil Senato destinati i Triumviri à dedurla . Piacque nel principio allaPlebc , che alcuni fi mandassero nella Colonia perciochefosse- ro in cotal modo , per isfuggire lafame , e gissero ad abbitare un fortunato efertile Paese . Mapoi questi stessi considerando , che la peste avevavo- tata d' Abitatori la Cittàloro destinata e che latema del contaggioso ma- le spaventava anche gli stranieri , àpoco à poco di cambiar parere firi- solvevano , di modo che un numero assai minore di quello , che il Se- nato deliberato avea , fi fece difcrivere trafuturi Coloni e questi medesimi pochif : 4 LIBRO PRIMO! 23 pochiffimi sia fi pentivano del loro consiglio , eponevono induzio e diffi colta àpartire ; furono nulladimeno questi lasciati rimanere nelle loro cafe , cometutti gl' altri , che di buonavoglia non andavano ; màsi feceun de- creto nel Senato , chedatutto il numero de' Cittadini àfortefi scegliessero i futuri Abitatori ,proponendosi gravissime pene danon moderarsi aqualun- quepartito contro coloro , sopra de quali cadendo laforte , avessero ricusato dipassare nella Colonia . Così finalmente una gran quantità di Cittadini Romani ebbe mestiere di andare in Velletri ad abitare ; nè molti giorni di poi un altra Colonia fù mandata aNorma Città nonignobile fra i Latimi . Fin qua Dionio . 37 Daldi cui raccon o apparisce che laCittadiVelletri in quest' anno 26. e così appena due anni doppo essere stata foggiogata daRomani catta loroColomafi difponea ascuotere il giogo violentemente im postole, ed a ricú erare la primiera liberta , dalla qualcosa benche allo ra per la defte fi rimaneffe , tuttavia la vedremo eseguita frapoco . E lacazione perla quale in Velletri tanto piu crudelmente , che altroue s'apprese la peste, fi crede fosse la sanguinosa strage due anni prima ius fatta, e danoinarrata, quando ì Ronani s'impadronirono diVelle tri, perla quale rimase la Citta brutta e sparsadi sangue , e piena di Cadaveri , e moltid'e'li per lo Territorio oue fù combattuto restando forsi insepolti , e rendendo fozzo odore , ed alito maligno , poterono cagionare la peftilence infettione , la quale , e tutto ciò ch'indi auven- ne , fi legge anche narrato daPlutarco nellavita diC.MartioCorio lano , manoi servendo alla brevitalasciamo di trascriverlo , e ci con tentaremo di avere riportato DionisioAlicarnasseo ,che più diligente mente d'ogn'altro turto questo fatto no ò . 2 38. Ebberol'anno seguente 263. il ConfolatoM.Minucio , e A. Sempro nio nel quale C. Martio Coriolano Huomo nell'atmi valorofiffimo mentre al Senato proponeva consigli troppo austeri contro la Plebe, fù per invidiadel Popolo,banditoda Roma in efilio . Egli comediceDio nifioAlicarnaffeo, [ 1 ] giudicando che solamente lapotenza de' Volfci foffe cguale alle forze diRoma , e grandemente contro laPatria Volfci giu fuegnato si ricoverò in Anzio Citta deVolfci, appresso AttioTullio [ 2 ] dicati da C. daPlutarco chiamato Tullio Anfidio , che fra i Volfci avevagrandiffi- MazioCo- mo seguito, ed autorità, e nemiciffimo era del nome Romano . Doppo riolano - aver Coriolano communicati a Tullo i fuoidifegni , facilmente deli- guali di berorono infieme di mover guerra aRoma , mala tregua , che allora Forze aRo era fra i Volsci , e i Romani feruiua loro di grandiffimo impedimento. ma . 39 Guari non andò che guftiffima occafione venne a i Volfi di rom- pere la tregua, Inveròche andati questi a Roma per goderedegli foet tacoli , é de'giochi che iui in quei giorni fifacevano , prefi i Romani : : da [ 1 ] Nel lib. 8. ( 2 ) Nella vita di Coriolano •• 24 Istoria della Chiesa, e Città di Velletri. Velletri toltoaiRo- mani da C. Marzio Co- riolano C.Marzio Coriolano a prieghi del- laMadree della Con- forteahban. : davanissimo sospetto fecero publicare , che tutti iVolsciprima che il giorno alla seragiungesse , daRomapartissero .Dalla qual cosa inur- bana , edincivile , fortemente i Volsci commoffi , e poi sollecitatida AttioTullio , deliberarono divendicare con l'armi l'ingiuria ricevuta daRomani , e raccogliendo un poderoso Esercito con grandiffimo fa- vore di ciascunodiedero tutta l'autoritàdi qnella guerra ad Attio Tul- lio , e a C. Martio Coriolano , i quali dividendosi le Provincie , quegli allacustodiade'confini , ealla cura delle altre cose rimase , e questi ne luoghi de'Romani si spinse , e tolse loro a forza molte Città , ed altre cheprima deVolsci erano state aquella Natione ritornò . Fra queste LucioVelio nel suoBreviario annovera Velletri , [ 1 140 il quale anche pare che sia compreso fra quelle sette grandi , epopola- teCittà , che Plutarco , ( 2 ) tacendone il nome , scriue , essere state daCoriolano prese , senzache i Romani potessero in alcun modo foc- correrle . E così la Città di Velletri doppo essere stata aforza tre anni inbalia de Romani , il giogo di servitù scotendo ritornò all'antiche ragioni della sua libertà , e cassandogl'ordini , e le leggi de Romani, alla primiera formadiRepublica si ricompose . Abbassarono allora grandemente le cose de Romani, e sarebbero4I certamente cadute , se Coriolano l'anno seguente 264. eflendoConsoli Sp. Nautio , e Sesto Furio, giunto quasi sù le porte di Roma non avesse posto indugio àstringerela Città , e à prenderla . Ma egli an- dando da un giornoall' altro rimettendo l'impresa, alla fine fuperato e vintoda iprieghi , e dalle lagrime della Madre, e della Conforte donal affe- che con lunga schiera di Matrone Romane piangendo à lui ven- diodiRoma nero incontro ,rimosse da Roma l'esercito , e fra iVolscise ne ritornò ovegiustamente accufato della sua incostanza pagò con la Morte le dovute penedella sua perfidia . : Nonperò la perdita infelice dicosì favorevole occasione fiaccò gl'42 animi guerrieri de Volsci . Anzi pentiti oramai benche più tardo del bisogno , d'aver commessa la maggioranza della guerra adun' Istraniero , e di aver seguita la fede diun sedizioso Romano, dona- rono tutto il governo dell' Armi ad Attio Tullio (dicui si edettodi sopra ) huomo di loro Nazione in quel mestiere valorosissimo . E già sopragiungendo col nuovo anno 265 la futura Campagna , Egli fatta lega congliEquiedaccolto un fioritiffimo esercito scorse nelTerrito- riodi Roma Maquivi manifeftamente si conobbe che la fortuna aveva curadelle coseRomane perche non volendogl'Equi collegati to- lerare , cheAttio Tullio eziandio al loro esercito commandafle , co- minciarono a far sedizione , laquale finì in un' atroce , ed oftinata batta- [ 1 ] Impressofral antichitàToscane di Curtio Inghiramio nel lib. 4. a car. 273. ( 2 ) Nella vita di Coriolano . : LIBRO PRIM 24 43 battagliaedintalmaniera scioltasi la lega congl'Equi , Attio Tullid si ridusse con l' esercito nel Territorio di Velletri . Allora il Confole Sicinio ( narra Dionisio Alicarnasseo ) ( 1 ) con il nervo della militia Romana entròfuriosamente nel Territorio di Velletri , perche ivi era Tullo VolscieRo Attio con un bellissimo esercito , col quales'era posto in animo d' infestar mani fanno prima i Popoli Amici di Roma , come avea fatto Martio Coriolano nel unafangui principio della guerra , dandosi a credere , che i Romani tutt'ora impauriti nosa gior come prima non fossero per foccorrere coloro , iquali sotto la fede del- nata nel la Republica si rimanevano . Tosto che gl' Escrciti vennero afronte si Territorio attaccò la battaglia . Il luogo frà mezzo in cuisi dovea combattere era al- di Velletri. quanto clevato , esassoso , e malagevole , in cui non poteva la Cavalleria adoperarsi . Eperciò i Cavalieri Romani recandofi a vergogna di restare spet- tatori otiofi degl' altruipericoli , chiefero al Console , e lo pregarono , che permettesse loro dismontare da i Cavalli , edi combattere trà i Fanti . Egli condescese alle loro domande , e li ritenne appresso disèper soccorrergl'altri , dovefosse stato maggiore il bisogno , e questifurono la principal cagione della vittoria de Romani . Imperocchè iFanti dall'una e dall'altra parte nell armi , nel numero , nell'ordine , nell' arte dellaguerra , nell'assaltare , nel ritirarsi , nel ferire , nell'evitare i colpi erano egualmente ammaestrati , e valorofi , avendo i Volscisotto il governo di Martio mutata l'antica difci- plina militare , ed appreso il costume de'Romani . Perla qual cosa fino a buon Spatio delgiornosi combatte senza vantaggio dell'ona , o dell'altra parte . Èsegue poi adire che allora i Cavalieri Romani da piùlati aslalirono i Voisci , i quali francamente , ed oftinatamente combattendo furono nel corno destro quasi tutti uccisi . Il che vedendo l'altre Schiere con buon ordine si ritirarono nelle Trincee, ed ivi sopragiugendo i Roma- ni , e riempite le fofle ,che loro facevano impedimento, l'istesso Con- fole con alcuni de'più scelti Cavalieri rompe le porte delle Trincee , ed entrò dentro i ripari . Sifece incontro a Nemici , [ segue DionifioAli- carnaffeo ] Tullo Attio con i più arditi , evalorosi desuoi , efatte molte egloriofeprodezze ( effendo egli forte , è pronto di mano nel combattere , ca assaipiù in questo , che nel condurre gl' Eserciti ammaestrato ] finalmente ftancoper lafattiga , ed oppresso da molte feritese ne mori , gl'altri Volfci prefi i loro accampamenti , parte morirono nella battaglia , partegittateB armifi diedero à i Vincitori , ed alcuni pochisalvatisi con lafuga alleproprie Cafe ritornarono . Epoi racconta la straordinaria allegrezza , che a. Roma fi concepi per questa vittoria, ed il trionfo ornato con ogni pompa , e splendore reale , che al Console fù conceduto . Mànon così certa , come fù scritta daDionisio fù la vittoriadeRo mani , nè meritevole di tanto trionfo . Imperòchè registra T. Livio ( 2 ) che essendo andatoSicinio contro iVolscicombattesenza rifors D carag [ 1 ] Nel lib. 8. ( 2 ) Nella dec.p. lib... 1 26 Istoria della Chiesa , eCitta di Velletri . tarne alcunvantaggio , e àRoma se ne ritorno . Questo combattimen tobenchecerto sia che nel Territoriodi Velletriseguiffe, tuttavia non si puòcertamente affermare inqualluogo delnostro Territorio acca- destese nonche dalla situatione descritta da Dionisio , pare che foffe nella parte d' Occidête, oveverso la via d'Albano Colli , e fiti ineguali siscorgonoda ogni parte .. Seguirono i Volfci quindi in poi a contrastare convaria fortuna alla44 potenza di Roma. Se a noi piacefle di scrivere le di loro imprese, e i fat- ti egregi affai maggior volume fi richiederebbe , e deviando quafi ful principio dell opera dall'ordine propostoci stancaremmo inutilmente conl'Istoriad'un intiera Nazione il Lettore , che in questo libro ricer ca le cosediunasolaCittà: Perciònoi à tutto potere raccorciando , e riftringendol'opera, e la fatiga niente più scriveremo [ come etian dio fin quì abbiamo fatto chequelle guerre nelle quali la Citta'ef pressamentenominata fi trotua , benche creder sivoglia che in tutte avesse alcuna parte. Lasciando adunque di porre in nota quanto au venne frai Volfci , eiRomani doppo l'anno 265. fino all'anno 350. nequali tempi non troviamo nell'antiche Iftorie con particolar ma- nieranominatoVelletri , regiftraremo ciò che all'anno 351. s'appartie ne, in cuiefiendo stata gia due anni prima da Romani foggiogata Terracina , cheallora chiamavasi Anture una delle Citta principali deVolfei, e sempre più fra loro oftinandosi l'odio , e la guerra , fi combatte in un luogo trà Ferentino, ed Eccetra con vantaggio de'Ro- mani, comescriue Livio ( 1 ) 1quali approfittandofi della vittoria affediaronoArtena Cittade Volfci , e in lor potere la recarono ; e per- chèvi rimaneua tuttavia la Rocca assai forte di sito ', ed abbondantemente proveduta di tutto il bisognevole per una lunga difefa , difpera- vano i Romani d'impadronirsene con la forza , mapermezo della fro de , edel tradimento di un Seruo giunfero al lordisegno , e fi fecero dellaRocca Padroni . Aquel tempomedefimo scriue Diodoro Siciliano ( 2 ) furono dai Ro-45 manimandati i Coloni à Velletri . Màcome ciò accadefle nè appreffo di lui , ne appresso altri Antori fi legge. Forse che sbigortita la Cirta per iprofperi auvenimenti de Romani, ed avendo avanti gl'occhi le fmagure ancor fresenedi Terracina, la quale venuta in for balia fù mi- feramente da trè Eserciti posta à rubba , volle per allora con prudente contighofervire alla fortuna accettando i Coloni da Roma , eritornando all'antica forma di Colonia già intorno anovant anni prima riceuura Ebbero poi tregua per alcuntempo le guerre de Volfci , effendot 46 Romani occupati nell'affedio deVeij , finche nell'anno 362. mentre crano (1 ) Nella dcc.p. lib.4. [ 2 ] Nel libes 4. della biblioteca istorica ! LIBRO PRIMO. 27 erano Consoli L.Lucretio Flavo , e Servio Sulpicio Camerino ,raffious rata la Citta dal primiero timore , e ristorate le forze all'antica , e Velletrini naturallibertà si ridusse; Ecosìsottraendosi da i Romani i Velitrini [ narra sottraggond Diodoro Siciliano ( 1 ) fù mossaguerra contro di loro . Quello però da i Romani che in eflo auveniffe non è registrato ne da Diodoro , nè da altri ; E da credere ,che iRomani allora involti in altre guerre dal travagliare lanostra Patria fi rimanessero , e l'impresa ad altro tempo riservaffero. Certo sìè , che se alcuna cosa degna di lode , edi memoria fatta avef- scro , Livio , e gl'altri Scrittori tutti intesi àlodare l'opere gloriose de' Romani,non averebbero nelle loro Istorie mancato di registrarla . 47 Indi à poco nell'anno 365 furono da maggior disastro percoffi i Ro- mani, e quafi all'estrema ruina soggiacquero ; perchè venuti contro di loro i Galli Senoni , e sconfitto l'Esercito della Republica , entra- rono in Roma vittoriofi rubando , &ardendo la Città. Masalvatosi il nervo della gioventù Romananel Campidoglio , alla fine per lo va- lore diM. Malio , e di M. Furio Camillo , che allora era in esilio , Huo- mini amantiffimi dellaPatria , furono cacciati i Galli , e fu riposta Romain libertà . Camilla Dittatore contro Volsci rico- cilia questi con iRoma48 Allora i Volfci [ scrive Livio ] ( 2 ) pigliarono l'armi per estin- quere affatto il nome Romano , perciò nell'anno 367. fù creato inRo- maDittatore ilmedesimo Camillo , il quale avendo mandati varij Ca- pitani contro altri Popoli , che a'danni della Republica si sollevavano, rilervò per se l'impresa de Volfci , come quella , che giudicavasi più dell'altre malagevole , e più alto valore , e piùsaggio configlio richie- deua . Erano i Volsci accampati vicino a Lanuvio , e stavansi fortificati dentro le Trincee eiripari con varij legni composti , attendendo ni . ancora nuove Soldatesche in ajuto . Ordinò con gran'arte Camillo , chequesti ripari si ardessero , ed essendosi facilmente il fuoco acceso , e col favore del vento dilatandosi la fiamma , non poterono i Volsci in modo alcuno spengerla ; Laonde vinti più dal foco , che da iNemici fi fuggirono . Ciò fattodice Plutarco , [ 3 [ che il Dittatore scorse oftilmente nel Territorio de' Volsci , e che poi riconciliati questi co Romani condusse l'Esercito a Sutri . 49 In questa riconciliatione fù compresa la Città di Velletri , anziEu- tropio [ 4 ] dice , che Camillo nell'anno 365.vinse la Citta de' Vol- sci , la quale per lo spatio di 70. anni aveva guerreggiato conRoma . Màoltre la difcordanza nella nota de'tempi , poco diligente eziandio si mostrò Eutropio nel chiamar vinta la Cittada Romani ; la quale folamente fù con loro riconciliata , eda ciò che in appresso si dira , e D 2 da [ 1 ] Nel lib. 14. della Biblioteca istorica ( 2 ) Nella dec. p. lib. 6. [ 3 ] Nella vita di Camillo . (4) Mel lib. 2. del Breviario dell' Ifto- ria Romana , 28 Istoria della Chiesa,e Cittadi Velletri . Volsci da credere,che inquel tempomedefimo all'ordine diColonia ritornaffe Nulladimeno tosto si conobbe , che la pace , e la concordia , per50 mezzo del ferro , e della forza stabilita non era sincera , e durevole . Imperoche nell'anno 370. iVolsci collegati congl'Ernici , e con i Lati- ni ripigliarono l'armi controdi Roma , e venendo abattaglia conF. Camillo allora Tribuno furono da una procellosa pioggia separati; nè dall'una , nè dall'altra parte piegò lavittoria . Ildi seguente essendo i Volsci abbandonati da gl'Ernici , e da i Latini si ritirarono in Satrico . la qual Città alla fine d'uopo fù che a Nemici cedessero . Nell'anno seguente 371. ordinarono i Volsci nuove levedi Militie, S e nel TerritorioPontino ungrand' Esercito radunarono . Qui a Livio Equi onde stanco oramaidi scrivere leguerre de Volsci , emaravigliandosi forte reclutassero ditanta prontezza diquesta Nazione in rinovare la guerra , ereclutaSifacilmen- re gl'Eserciti fempre più numerosi , piacque dilasciar scrittauna bella tegl' Effer- fentenza . Io nondubitopunto [dice egli che coloro i quali già intanti li- citi e rino- bri leggeranno leguerrefatte co' Volfci , oltre la nausea , anche questo verrà vassero la loro in mente [ che a me nel ricercare i primi Scrittori delle cose di questi tem- guerra con- pifecegran meraviglia ] d'onde mai i Volsci , e gl'Equi tante voltevinti , tra iRomani nuoni Soldati raccogliessero! Della qualcosa non facendone gl'Antichi paro- la, cheparere ,potrò darne io oltra aquello , che a ciascunopersestessoverrà inmente? Everifimile è che negl'intervalli delleguerre come orasisa , nella sceltade Soldati Romani, crescendo la gioventù or dell'una or dell' altre Nazione si valeffero per rinovare tante volte la guerra , overo chegl' Efer- citi nonfosserosempre composti dezl istessi Popolibenchèla guerra dalla mede- fimaNazionesifacesse, overo che in quei luoghi ui fosse un'innumerabile moltitudine di teste libere . Ma forse ei tacque altra più vera , e certa ragione ciò è , chele vittoriedaRomani riportate contro de'Volsci, e le scontitte di questi non furono così franche , eriguardevoli , come vengononarrate dagl' Autori intenti più alle lodidel Popolo Romano, chealla fede dell'Istoria. Segue poi Livio ( 1 ) certamente tuttiglAutori convengono, che mol-52 to numerosofosse questo Efercito de Volsci ,benche le cose loropocoprimafot- toglauspicij , e lacondotta di Camillo avessero riceuuto gran danno . A questisi erano aggiunti i Latini , egli Ernici , ealcuni di Circejo , ed an- che quei della Colonia di Velletri . A. Cornclio Cofio creato inRoma à queidiDittatore voile illuftrare il principio del suo governo con op- porfi à tantoEfercito , e fattasi la giornata , ebbeper se la vittoria ; perchèmolti Prigioni rimasero in fuo potere , furono fra lororico- nofciuti { comenarra Livio ) ( 2 ) molti de'Latini , edegl'Ernici , e di Circejo , edi Velletri , iquali tutti mandati a Roma , eda' Padri interrogati , ciascuno chiaramente la cospirazione del suo Popolo coR- ttodiRomapaleso . (1) Nelladcc.p. lib. 6. [ 2 ] Nella dec. p. lib.6. Ven LIBRO PRIMO . 29 Vennero poi aRoma i Legati de'Latini, e degli Ernici, edelle Coto 53nie di Circejo , ediVelletri per purgare ogni sospetto , che contro le diloro Nazioni potessero prendere i Romani . Questi a grand'istanza richiedevano , che loro si restituissero i Prigioni afine che eglino se- condo le proprie Leggipotessero castigarli . Che risposta da Romani riportassero lo scrive Livio ( 1 ) Furono atutti dateamare risposte , ed affaiprù amire a quei delle Colonie , che agl'altri , perche eglina essendo Cittadini Romani avevanofceleratamente deliberato d'opprimere la Città di Roma , ch'era lorpatria . Perciò àquesti nonfolofù negata la reftitutione de' Prigioni , ma ancora [ la qualcofa con zialtri nonfù usata si fece loro faperedal Senato , che senza indugiopartissero daRoma , e dalla presenza , edagl occhidelPopoloRomanosi togliessero , nèsi tenesserosicuri per lo di- ritto delle Genti come Ambasciatori : imperoche questo à ipopoli stranieri re risposte giovarpotea , manon gia ai cittadini . 34 Non diffimularono iVelletrani tal'ingiuria , e nell'anno 373 prefero l' armi insieme con altri Popoli pervendicarla comenarraT. Livio ( 2) il quale così registra . all' improvisosisollevarono nuoviNemici contro di Romaperche oltrai Volsci dati quasi daldeftino per tenere eternamente effercitata la Militia Romana , eCircojo , e Velletri Colonie , che già machina- vano la ribellione , etutto il Latio sospetto di novità anchequei di Lanu- vio, cheperlopassato eranostati fedelissimi alla Republica , Nemici diven nero . Ciò iPadri credettero accadere per disprezzo , mentre eglino lafciavano così lungamente impunita la ribellione de' v'elletranı loro Cittadini . Efegue àdire come il Senato , e il Popolo decretarono la guerra , ed apparecchiarono l'esercito il quale in quell' anno non usci inCampa guaperla pestilenza Questo indugio [dice Livio medefino 3 ] aveva dato àquei delle Colonie opportunità di pregare il Senato , ed unagranpar- tedi lorogià inclinaua à questo parere, che si mandasse à Roma un Am- bafcieriaà fupplicarlo , eplacarlo , il checertamente sarebbest eseguito , se il pericolopublico nonfosse stato [ come sempre esser suole unito col pri vato , egl'Astori della ribellionefatta contro i Romani per timore che d torofoli il delitto s' incolpasse , e allo sdegno de' Romani facrificati foffe- ro, non avessero le Colonie distolte dai consigli dipace . Nesolamente Eglinonel loro Senato impedirono , che àRomat ambafceria simandasse , ma ancora una gran parte della Plebe incitaron) , che gisse a saccheggiare il Territorio Romano : Questa nuova ingiuria turbo ognisperanza dipace . Della ribellione ancora de i Pelestrinesi in quell' anno a Romaleprime novel- tes udirono . 15 Nell' anno appresso ( chesecondola Cronologia di Carlo Sigonio da noi sempre tedelmente seguitata fù il 374.) Spurio , eLucio Papirij eletti ( 1 ) Nelluogo allegato. [ 2 ] Nella dec.p. lib. 6. ( 31 Nolla dec.p.lib. 6. Ambascia tori di Vel- letri ed'al- tre Colonie ricevono in Roma ama- { 1 30 Istoria della ChiesajeCittà A di Velletri . eletti nuovi Tribuni de Soldati con autorità confolare (scrive l' istello Li- vio 1 ] condussero l'esercito àVelletri auendo lasciati gl' altri quattro Tribu- ni Ser. Cornelio , Q. Servilio , C. Sulpizio , L. Emilio loro Colleghi alla Custodia di Roma , e alla cura de novi movimenti , che si temevano dalla Toscana , essendo tutte lecose indi piene di sospetto . Presso à Velletri si Palestrinesi combattè favorevolmente controgl' ajuti de' Pelestrinesi quasi maggiori che in aiuto de l'istesse genti della Colonia ; In guisa che la vicinanza della Città fù Velletrani. all' Inimico cagione di più maturafuga , e nellafugaper unicoricoverogli Servi . Si rimasero i Tribuni dalporre l' affedio alla Città ; perciòche quel- do era di dubbioso evento, ne giudicavano à destruttione della Colonia doversi combattere . ARoma lettere al Senato con i Messaggi della Vittoria ma- date furono , ed in esse assai piu afpramente de Pelestrinesi che de Velletra- niragionauasi , laonde per decreto del Senato , edel Popolo fù intimataà Palestrinesi laguerra, i quali cõgiuti co Volsci nell'annoseguete presero àforza Satrico Coloniade' Romani , che fu dagl Abitatori oftinatamente difesa . E poi segue à dire come i Romani sotto la condotta di Camillo , con essi combatterono presso Satrico , e li vinfero , il che fù nell'anno 375 . Allora fi mosse l'Esercito verso Velletri , ma fù costretto a ritornarsene senza far profitto , ne vantaggio alcuno riportare ; la qual cosaben- chèa Liviodi scrivere a suo luogo non piaceffe , nulladimeno poco ap- presso si legge fra le querele della Plebe contro il Senato , la quale fi rammaricava ch'ella incessantemente nelle guerre confumata foffe , e prima à Satrico , indi a Velletri , e poi aTuscolo , artificiofamente intrattenuta , accioche campo giammainonavesse di adunarsiinRo- ma , e alle cótinue gravezze, che ricevevanon poteffe apporre riparo . Nell'anno 376. tornarono i Pelestrinesi congl'altri Collegati adusar 56 l'armi contro i Romani , e giunsero fin sù le Porte di Roma tanto spa- vento arrecando, che fù creato [ come ne'pericoli graviffimi dellaRe- publica coftumavasi ] il Dittatore per amministrare la guerra , e fù eletto aquella dignita T. QuintioCincinato , il quale profperamente combattendo incalzò gl'Inimici fino a Palestrina , e di poi voltando l' armi contro otto Castella , ch'erano della loro Signoria senzagran travaglio sene impadroni . Ilchefatto [ scrive Livio ] [ 2 ] si condusse l'Esercito à Velletri ; e questo ancorafù vinto . Velletrivi. to dai Romani Matosto i Volsci rendettero aiRomanipari compenso degl'oltraggi 57 riceuuti , perochè registra Livio [ 3 ) nell'anno 377. , che iRomanifuronodaloro con grandiffimo danno sconfitti , e spogliati degl'ac- campamenri . Nonperò iVolsci seppero usare aloro vantaggio la vittoria riportata , mentre invece di proseguire allora la guerra , e raccoglierne frutto , deposero l'armi , e si rimasero in pace . L'anno seguenII ) Nella dec. p. lib. 6. ( 2 ) Nella dec. p. lib. 6. ( 3 ] Nella dcc. p. lib. 6. LIBRO PRIMO. 31 seguente 378. adunandoi Romani ediVolfci numerofi Eferciti scor- feroscambievolmente iContadi infestando, eprede facendo senza ve ire a battaglia giammai , e questa guerra purnegl'anni seguenti if continuo . 58 Della Citta diVelletrinon fi legge in questo tempo alcun moviment to , se non che nell'anno 384. , mentre in Roma ardevano le difcordie trail Senato , e la Plebela quale impediva l'elettione de'nuoui Magi- ftrati , ed'erano tuttel'altre guerre fupite , ella àcofe nuove penso. Quelloche atal fine inoftriCittadini facessero lodescriue Livio ( 1 ) in questa maniera. Gl Abitatori di Velletri fatti altieri nell'otio , perchè non u era in campagna alcun esercito di Roma , corfero at- quante volte oftilmente nel Territorio Romano , e cominciarono a batta. Velletrant gliare , eftringere la Cittadi Tascolo . Per la qual cosa , chiedendo i aTediana Tusculani soccorso a Roma , mossero non solo i Padri ma eziandio la Tuscolo . Plebe amergogna , e lispiacere , essendo i Tusculani antichi Amici e novelli Cittadini della Republica . Perciò cedendo i Tribuni della Ple be alproprioimpegnofurono per mezzo dell Interre celebrati i comity ed eletti nuovi Tribuni militari L. Furio, A Manlio , Ser. Sulpicio Ser. Cornelio , e P. e C. Valery , i quali non ebbero la plebe cosi ob bediente nell' adunare i Soldati, come era state nella celebrazione de comity, ed avendo con gran travaglio descritto l' essercito , uscirono in Campagna , enon solamente cacciarono l' inimico da Tuscolo , ma an- cora lo conftrinfero a ritirarsi dentro Velletri , la qual Città affediaio- no con sforzo molto maggiore che poco dianzi dagl Inimici non fosse Rato fatto di Tufculo , në però fù potuto prendersi daqseTribuni che Veltetri af Passedio incominciarono , eprima nuovi Tribuni de Soldati creati furo sediato da no 2. Servito , C. Veturio la seconda volta , A. e M. Cornely , 2. Romani fof Quintio , e M. Fabbio , il che fa nell' anno 385 ) e nepur da questi tiene l'affles fü fatta nell' assedio di Velletri cosa degna di memoria diopiù an Laqual cosa chiaramente dimoftraquanto forte , e ben munitain ni . quei tempi foile la nostra Città , e quanto foise costante il valore de Cittadini , mentre fi lungamente sostennero l'affedio , in cui era tutto lo sforzo della potenza Ronana fatta gia grande , e formidabile, sen- za permettere agl'Agressori di far impresa, che potessero a gloria recar- fit. Epur l'Esercito de Romani , il quale intorno a quest assedio tra- vagliava era così numeroro , che Roma pareua rimasta võta di Abi- tanti , e dicevafi ( come riferifce Livio ) ( 2 ) che i Comitij dovessero differirsi fino a tanto che i Soldati tornissero , perchè nell'Esercito intorno à Velletri'v'era una gran parte della Plebe . Ecertamente la rifolutione delle cose pau gravi fù riservata al tempodi questo ritorno , come Liuio dimoftra poco appresto , il quale poi segue . Prima passo tutto l' anna che le Militie daVelletri non si riconduceffèro . Non ( 1 ) Nella dec. p. lib. 6. ( 2 ) Nella p. Decade lib. 6. 32 Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . I Romani conquattro anni d'affe- dionon po- terono espu. gnarVelle- tri . Nonperò fù abbandonato l'affedio , anzi con maravigliosa longa-60 nimita de Romani fino al quarto anno si continuò; perche scriue l'istefso Livio , che essendo Tribuni A. e M. Cornelij , M. Geganio , P. Manlio , L. Ueturio , e P. Valerio ( i quali ebbero tal'dignita nell'an- no 388. ) tutte le cose de Romani erano quiete , e pacifiche , fuori . dell'assedio di Velletri , il quale giudicavasi che fosse ancora ditarda riuscita . Maeguale , a tanta fermezza de Romani era la costanzade nostri Cittadini indifendersi , la quale [se ben si confiderano tutte le circostanze di questo assedio ] par che giungesse al più alto segno , e l istessa credenza superasse . Enoi non ardiremmo diriscoterne fede dal Lettore, se queste cose nonfosiero narrate daLivio Scrittore certamete della nostra Cittanon partiale . Dobbiamo adunqnedauna parte con- fiderare la lunghezza dell'assedio, che essendofi incominciato nell' anno 385. fino a quest'anno 388. fi continuò ; e l' ardore de' Rom ani in tale impresa,in cui tennero occupate tutte le loro forze,le qualitanto più erano formidabili , quanto che allora oltra l' essere già in grandiffimo potere cresciute,non venivano da altre guerre scemate, e distratte. Dall altro canto quelli , che àtanto sforzo fecero fronte e resistenza , furono i soli Cittadini di Velletri non soccorsi daalcuno , ene pur da i Popoli della loro Nazione assistiti , ma solamente nella propriavirtù , nel valore , nell'amor della Patria confidati . Qual fine questo assedio fortisse non si leggeappresso Livio , il filen-61 ziodi cui reca gran maraviglia non solo anoi, ma anche atutti colo- ro , che l'offeruarono . Il Lorito [ 1 ] dice . E cosa damarauigliarsi, che Livio in luogo alcuno non abbia fatto mentione è delloscioglimentodell assedio , ò dell'espugnazione della Città . L'Arcivescovo ( 2 ) crede che iRomani alla fine partissero da quest'assedio senza profitto , e cheLi- vionon potendo registrare vantagio alcuno , ò vittoria da loro ripor- tata volesse almeno tacere la partenza poco onorevole , con la quale loro convenne di ritirarsi . Ma se crediamo àPlutarco , quello , che i Romani conun assedio62 così lungo non poterono ottenere alla fine senza forza d'Armi , e col solo nome , edautorità di Camillo nel medemo anno 388. conseguiro- no . Conciofiacosache inquest' anno essendodi nuovo venuti adanni de' Romani iGalli , fù creato inRomalaquinta volta Dittatore M. Fu- Camillo rioCamillo , ilquale ne riporto segnalata Vittoria . Questofine adun- prende la que [ soggiuge Plutarco ] ( 3 ) ebbero i contrasti militari di Camillo auen- Città di do ancora , mentre era in questo Maestrato dipassaggio , esenza combattere Velletri . presa la Città di Velletri . Conimpresatanto vantaggiosaper la Repu blica ( 1 ) Enr. Glar. Lovit. nell annotazionisopra Liviodec. p. lib. 6. [ 2 ] NelTeat. Istor. lib. p. cap. 6. a car. 74. [ 3 ] Nella Vita di Camille . . LIBRO PRIMO . 33 blica il Dittatore coronò la sua vita , laquale indi apoco nell'annd 390. elfendo egliormai giunto all'estrema Vecchiezza , venne al suo fine . Scriue l'Arcivescouo ( 1 ) che una Porta della Citta detta vol garmente agiorni noftriPorta Fura allora il nomedi Furia prendesle essendo per efla entrato Furio Camillo Vincitore . 63 Non per tanto la Cittàdepose gli spiriti guerrieri , ne per questo si aftenne dal moleftare la Republica , anzi nel Consolato diC. Fabio , c C.Plantio metre correva l'ano 397.essedo stati i Romani rotti,e scófitti da i Tarquiniesi . Scriue Livio ( 2 ) che a questastrage si aggiunse an- cora il guasto che diedero al Territorio Romano prima i Pipernesi , epoi i Velletrani con improvisascorreria . Ne i Romani ardirono di reprimerli conoscendo per allora non aver forze bastanti atal'impresa.La qual co- sada loro patientemente dissimulata molto mitigò il furore de'Nemici . Nèper alcuni anni appresso si troua registrata dagli Scrittori alcuna guerradella nostraCittà ; e benche nell'anno 415. Lucio Annio Setino, eLucio Numicio da Circeio in quel tempo Pretori de Latini andaffero confortando i Volsci a prender l'armi contro i Romani , e cadesse a lor votodi commover tutta la Nazione, nulladimeno scriue Livio ( 3 ) che Velletri , e Segni Colonie de Romani si tenessero lontane da i con- figli della guerra . Pipernesi é Velletrani danno il quaflo al Territoria di Roma, ر Velletrant ed altri Po. poli in aiuMa nell'anno seguente 416. effendo ConsoliTito EmilioMamercino, 64.Publio Filone fi rinovò dai noftriCittadini la guerra ; quando queidi Pedo moleftati dalle forze di Roma implorarono l'aiuto, e profettione de Velletrani , cd'altri Popoli Amici ; nè parve a'noftri Cittadini cosa onefta , e lodevole lasciare esposti al furore de Romani coloro, che sotto la lor fede si ricoveravano . L'affare della guerra [ come scrive Livio ( 4 ) passò in questa naniera . Il Console Emilio condusSc l' esercito contro Pedo . Il Popolo di Tivoli , di Pelestrina e di velletri difendeva i Pedani ; vivennero ancora aiuti da Lavinio , e da Antio , ed essendo nelle battaglie l' essercito RomanoSuperiore , e ristringendosi tutto to di Pedo il travaglio intorno all istessa Città di Pedo, e agli accampamentide' Popoli Collegati , che erano con laCittà congiunti , all' improviso il Console lafciando laguerra non ancoracondotia à fine, àRomasene ritornò chiedendo il trionfo prima d' aver riportata la vittoria de' i Nemici , perche egli aveva inteso essersi decretato quest' onore al suo Collega . Efegue adire che questo ambizioso defiderio offese iPadrigrandemen- te , egli diedero la douuta ripulsa, se prima nonavesse sottopo. fta alla Republica la Citta di Pedo : per la qual cosa il Console sdegnato senza ritornare all'impresa attese nel rimanente dell'anno a fomen- tare difcordie , e difpareri fra il Senato , e la Plebe . E Furo- ( 1 ) Nel Teat. Ift. lib. 3. cap. 9. acar. 270. ( 2 ) Nella Dec. p. lib. 7. ( 3 ) Nella dec. p. lib. 8. [ 4 ] Nella dec. p. lib. 8. 1 34 Istoria della Chiesa,eCittà di Velletri . . FuronopoiConsoli nell'anno seguente417 L. FurioCamillo , C.65 Menio , a'quali il Senato più d'ogn'altra cosa l'impresadiPedoraccomandò; ed eglino si accinsero all'espedizione , come dall'altro can- to i Popoli , àquali la salvezzade Pedani era acuore , si disposero a foccorrerli . Ma registra Livio ( 1 ) che quei di Tivoli , e di Pelestri- na , il Territorio dequali erapiùvicino giunsero à Pedo . Gl'Aricini , i La- viniesi , e i Veliterni , mentre si congiungevano con quei d'Anzio , venendo all' improuiso assaliti dal Console Meniopresso al FiumeAftura furonoposti in fuga . Eguari nonando, che ilConsole Camillo con infigne vittoria s'impadronidiPedo , nè qui si fermò la fortuna de Romani ; imperò- chè scriue Livio ( 2 ) che indi loropiacque con sforzo , ed animo mag- IlLazio giore della conquista d'vna Città condurre l'Effsercito vincitore a domar tutto zutto fog- il Latio , nèsi quietarono finche essendo ciascuna Città , opresa perforza , giogatodai overo à lorospontaneamente arrendendosi , non ebbero tutto il Latio foggio- Romani . gato.Indi disposti i Presidijper i luoghi giàpresi si ritirarono i Consoli a Roma per riceuere il trionfo di comune cosēso loro destinato . Al trionfo fù aggiunto quest' altro onore, che lorofi eressero nel foro le statue equestri cosa rara in quell' età.Epoi narra Livio, che il Cósole Camillo riferi in Senato sopra ilmo- dodi provedere alle cose delLatio , accioche questi Popolinon potef fero più in auvenire moleftare la Republica . I Padri giudicarono do- verfi far ragione d'ogni Popolo distintamente , essendo variele caufe di ciascuno ; ecosì fù fatto prendendosi varie risoluzioni intorno a tutti secondo che più o meno ostinatamente guerreggiato avevano có- tro la Republica , e davano maggiore,o mi nor sospetto di poterlatra- vagliare in auvenire . Ma piu d'ogn'altra severa fù la deliberazione che prese il Senato contro della nostraCittà , la quale a chiunque lalegge i il che senza qualche biafimo della Romana moderazione non può mai farfi (troppo chiaramente dimoftra, che questa piùd' ogn'altra era a i Romani sospetta; onde cedendo la Clemēza il suo luogo al rigore per fi- curezza della Republica rimase Velletri esposto a graviffimi,enon più Velletripu.. uditi castighi,i quali vengon registrati da Livio in questa guisa . Contro nito da i iVelletrani antichi Cittadini Romani,perchètante volte ribellati si erano , fie Romani eil gravemente incrudelito ; essendosi gettate àterra le mura , edil Senato indi Senato tras: trasportato , ed ordinatosi alli Senatori , che andassero ad abitare di là dal portato in Tevere sottopena, che chifosse passato di quàdal fiume , pagasse mille libre Trastevere. nè chi loprendessepotessesciorlo e liberarlo, seprima non avesse intieramen- tepagato il denaro . Nepoderi de' Senatori furono mandati i Coloni, i qua li essendostati annoveratifra Cittadini , Velletri ripigliò laforma della sua antica enumerosa popolazione . Quanto rigida , e severa altrettanto accorta , e vantaggiosaper la Republica fu questa deliberazione deRomani ; perche cacciato dalla ( 1 ) Nella dec. p. lib. 8. [ 2 ] Nella dec. p. lib. 8. Citta 4 LIBRO PRIMO. 35 Citta il Senato , e rilegato inTrastevere , benchè laCittacon nuovi abitatori mandatidaRomaindiapoco si ripopolasse,eall'atico fplen. dore facesse ritorno , nulladimeno rimanendo il Popolo senza i Nobili àguisadiun corpo senza capo , mandò inbandogl'arditi penfieri di tentar cose nuove , e servendo indi in poi alla fortuna , rendette a Roma quell'obbedienza , che oramai il Popolo Romano incominciavaa riscuotere dalla migliorparte del Mondo . Così contandosi tutto il tempo che passò dalla primaguerra della Città contro Anco Martio nell'anno 128. fino a quest'anno 417. , ben si conosce che lapiena con quista diVelletri costò a iRomani il travagliodi tre Secoli,e conquesta vittoriaquasi toltosi il freno alla loro potēza, di poi in assaiminor spa- tiodi tempo , s'impadronirono di vastissimi Regni , e Provincie formando un Imperio , che di Signoria , e grandezza superò tutti gl' altri . 67 Rafsicurati i Romanidalsospetto, che il SenatodiVelletri loro ap- portava , agevolmente mitigarono le pene imposte , ed incominciaro- no a concedere a i Senatori di ritornare alla Patria ; benchè difcriuer ciò , c tutte l' altre cose , e fatti , e imprese de' nostri Cittadi- ni quindi in poi niuna cura n' abbiano presa gl'Istorici tutti occupati e intenti a registrare le sole cose de Romani , e ciò chequesti in dilata- re , ed accrefcere l'Imperio operarono . Nulladimeno non ci arrestere mo gia noi dal nostro corso, eraccogliendo da tuttigl'Autoriquelpo- co,che n'anno scritto come saggio di quel molto che n' averebboropo- tuto scriuere , proseguiremo I ordine dell Istoria . 68 Presso all'anno 477. effendo venuto in Italia PirroRè degl' Epiroti persoccorrere iTarentini , che guerreggiavano contro iRomani resto Egli nel primo conflitto vincitore , avendo inquellabattagliausatigl' Elefanti , che fecero orribile spettacolo , enon mai piùperl' avanti veduto da iRomani . Allora Pirro condusse l'Essercito vincitore fino aVelletri empiendo tutte le cosediterrore, eminacciando a Romal vltimaruina , e cosìscriue Lucio Floro [ 1 ] che Pirro rimasto vincitore nella prima battaglia avendo[accheggiata tutta la Campagna , e Liri , eFregelle dalla Rocca di Palestrina mirò Romaquasi vinta , e giunto alla di- stanza di venti miglia empi difumo , e dipolverre gl' occhi della tremante Città ; benchè assai tosto per la virtù di Curtio , edi Fabrizio fi liberaf- feroi Romani da questo timore, ed avendo superato Pirro in due giornate lo costrinsero a ritornarsene in Grecia . PirroRe degl'Epiro- tiesuoEser cito nelTer ritorio di Velletri 69 Profpere , e fclici quindi in poi per lungo tempo furono le cose Romane , finche vennero adanni della Republica iCartaginesi sotto Annibale è la condotta di Annibale , e in gran pericolo le recarono ; imperoche sue Vitto- avendo Annibale superati iPirenei, epoi l' Alpi vinse inpiùfattid' rie contro i Armi Romani. 1 [ 1 ] Nellib. p. cap. 18. E 2 36 Istoria della Chiesa, e Città di Velletri. Velletrani sotto la codotta di Scevola in aiuto deRo. manicontro Annibale Sillio Italicoesuo tefemalinter. Armi i Romani.Ma sopra aquate perdite fin'allora avesse fatte laRepu blica funesta , e memorabile fù la strage al Lago Trasimeno , oue nell anno 533. venuto il Console Flaminio a battaglia conAnnibale resté morto , e disfatto ; in questaguerra i Volscidimenticatidell'odio antico contro i Romani , furono loro prontamente in aiuto , e nella san- guinosa giornata diedero giusta riproua della propria fortezza , e valore , come canto Sillio Italico ( 1 ) il quale sommamente loda Bruttio valorofo Soldatodi questaNazione , che nel conflitto glorio- famente combatte , ornandolo di quel bello Elogio Nec è Volsca quisquam virgente redemit Plusavi' Nell' anno seguente 534. raccogliendo i Romani nuoue Soldatesche da tutta l'Italia , e dall'Isole adiacenti per opporsi al furore d' Anniba- le , ebbero parimente sotto le loro Insegne i Volsci , e particolarmente i Velletrani , i quali insieme con altri Popolidi più sperimentato valo- re furonocondottidaScevola Capitano di gloriofi fatti , e di chiarif- simo sangue, che contaua fra suoi Avoli il celebratissimo Mutio Sceuo- la , come elegantemente descriue Sillio Italico [ 2 ] inquei versi At quos ipfius mensis seposta Lyei Setia , & in celebri miserunt valle Velitre : Quos Cora, quos spumans inimico signid musto : Qua Sature nebulosa Palus restagnat , & atro Liventes cano per squallida turbidus arva Cogit aquas Vfenis , atque inficit equora limo , Ducit Avis pollens , nec dextra indignus Auorum Scevola, cui dire calatur laudis honora Iffigie clypeus&c. د Equesto Effercito venuto agiornata con Annibale aCanne con peggior fortunadegl'altri non solo vinto rimase maquasi tutto fù in pezzi tagliato con la morted'intorno aquaranta cinque mila Soldati . Tràquesti il nominato Scevola stimando disonesta cosa soprovivere al- la strage de suoi (come narraSillio Italico ) ( 3 ) s' auanzo corag- giosamente nelle Squadre Nemiche , e vendicando la morte de Com- pagni restò egli congl'altri gloriosamente eftinto • Quì fàdi mestieri corregere l' errore , chefi troua inalcuni corrot-70 tieisemplaridel poema di Sillio , ne quali in vece di leggersi . to corrotto Sivede scritto . pretato da PietroMar : In celebri miserunt Valle Velitra Incelebri miserunt Valle Velitre. EPietroMarfo commentatore nonfattoaccortodifimilcosaespose il testodi Sillio inquesto senso. relletri Città del Latio , che ancora ri tiene ( 1 ) Nel lib. 6. [ 2 ] Nel lib. 8. ( 3 ) Nel lib. 9. LIBRO PRIMO: 37 • tieneilnome. Unavolta era ignobile , e non frequentata , eperciò ilPoe tadissfe Valle incelebri Màquanto egli inciòal vero si opponga chia- ropersèpuò conoscerlo ilLettore richiamando amemoria quel che fin'ora abbiamo da graviffimi Scrittori raccolto, e in questa Istoria recato in mezzo . Eniuno certamente così folle sarà che la fe- dediDionisio Alicarnasseo,edi Tito Livio,e d'altri Scrittori di fommo gridovoglia proporre aquella di Pietro Marzo ; Bastera dunque che Dionisionel lib. 6. edaltrove chiami Velletri nobile Cittàde Volsci , e cheT. Livio nella Dec.prima lib. 8. dimostri ch' ella è prima , è doppo d'esser vinta da Romani fosse sempre frequentataepienadi Popolo , acciochè la falsità di quello , che incautamente afferi Pietro Marzo , rimanga aciascuno manifesta,e chiara .Del rimanente chiunque offer- uaràgl'esemplari più correttidi Sillio,troueravero quato noi abbiamo scritto, e che il Poeta volle lodare la Cittàdi Velletri più tosto che biasimarla . 71 Seguirono i nostri Cittadiniaprestare ogniaiuto aiRomani contro Annibale recandosi a gloria d'esser più Amici della Republica ne crauagli , e nelle auversità di quello che stati fossero , mentre le cose Romane erano profpere , e felici , non convenendo agli ani- mi generofi ciò che i più deboli fogliono fare abbandonar g amici nelle auversità . Enell'anno 539. essendo Consoli Gneo Ful- uio Centumalo , e P. Sulpicio Galba Annibale auvicinatosi aRoma coll'Effercito faccheggiando , e predando i luoghi intorno fi tenne lontano da Velletri , e i nostri Cittadini inquell'anno medefimo furo- no nell'Essercito de Romani all'asledio di Capua , come dimostra Sil- lio ( 1 ) narrando che nell'assalto datole da Romani il giorno avanti , che fi rendesse , un valorofo Capitano per nome Caleno usci fuori a danno degl'Aggressori , e fra gl'altri uccise un Soldato Veliterno , ben-- chè egli ancora indi apocorestasie morto , e il dì seguente entrarono iRomani in Capua vittoriosi Scipione Africano efua Villa 72.Daniunoperò le cose de' Romanifurono amaggior dignita inal- nel Territo. zate , e quelle di Annibale , e de' Cartaginesi depresse , e rot- rio di Vel te , che da P. Cornelio Scipione , il quale dall'Africa , che domò letri . fù cognominatoAfricano . Eglidoppo avere congrandiffime impre- se giovato alla Republica , venendo dagl'Emuli calunniato di avarizia, Egilao Ve- se ne andò volontariamentein esilio da Roma , eattese alla fortuna tulono fa- privata in una sua Villain Linterno . Nell'etàdi costui scriueC.Plinio moso Maes- secondo ( 2 ) che ebbe gran fama nel coltivare le Vigne Vetuleno Egi- tronel col- alo Libertino, che tal'arte esercito a Velitre in Campagna, e maggiore, tivarleVi anch' Ella fù come accresciuta dal favore degl'Vomini, perchè egli era gne esercito conScipione nel suoEfilio . Ebenchèciò pare che fosse piùtostoaLiterno ( 1 ) Nel lib. 13. [ 2 ] Nel Istoria naturale lib. 14. cap. 4. quest' arte nel Territo riodi Velo letri. A 38 Istoria della Chiesa,e Città di Velletri . Terremoto • terno luogho dell'Efilio di Scipione , che a Velletri ; e inmolti esem plaridiPliniofi legga rure linternino , nulladimeno in altri fi legge Rure Veliterno , e Cristofaro Landino nella sua traduttione diPlinio corretta perAntonio Brucioli , ed impressa nel 1543. volge il testo diPli- nionel senso danoi allegato . Credibile cosa è che Scipione Africano nonmenoin Linterno , che nel Territorio di Velletri auesse lasuaVilla, èor nell'una , ornell'altra , come i grandi , epotenti Signori far fo- gliono , passasse il tempo del suo efilio . Il che chiaramente dimostra Giovanni Annio ( 1 ) che di ciò così scriue Di poi in coltivare le Vignepreualsero agl'altri iToscani Vetuloniesi frà quali ne' tempi di Scipione Africanopiù di tutti gl'altri eccellentefù Egilao Vetulono da Borgo Vetulo di Vetulonia, di cui dice Plinio nelsopradetto libro che due acquistarono gran gloria nella cultura delle Vigne , uno Libertino per nome Ancilio Steneleo , el' altro Egilao Vetulono , il quale ancora nel Ferritorio Campano ( oue era Situato Linternole in quello di Velletri coltiuaual' efilio di Scipione Africano. Nèindegno di tanto Maestro fù il Territoriodi Velletri , ove si grandi, efertilissime Vigne piantate da antichissimi tempi sitrovano , e con tanta diligenza , ed industria si coltivano, e tanta copia di esfquifiti epreziosi vini si raccoglie , che l'opera di eccellentissimi Maestri in ognitempohameritato . In questa medefimaVilla in Velletri diSci- pioneAfricano,scriue Plinio ( 2 ) secondo la versionedel nominato Landino , che fino a suoi tempi duravano gl' Vlivi piantati da Scipio- ne di sua mano , e che nel medefimo luogo vedevasi un Mirto di smilu- rata grandezza , e v'era sotto una spelonca , in cui dicevasi , che un Drago custodiua l' anima di Scipione . Folli credenze degl' antichi Gentili . Ardendoancoralaguerra co'Cartaginesi nell'anno 548.enel Con-73 orribile in folato di Tito Claudio Nerone , e Marco Servilio Gemino , narra Livio Velletri . Prodigy in Velletri Tempy d' Apollo di Sango e d' Ercole. ( 3 ) i prodigj che in quell'anno auvennero , e fra gl'altri dice , che Nel Territorioveliterno la Terra s'apri congrancaverne,egl'Alberi rimase- ro afforbiti . Specie in vero orribile, espaventosa di Terremoto , per loquale furono usati i più solenni Sagrificij a fine diplacare l' ira degliDei . Altri prodigj auvennero inVelletri nell'anno 551. essendo Consoli74 L. Cornelio Lentulo , e PublioGiulioAppulo registrati da Livio ( 4 ) il quale afferma , che gl'Ambasciatori di Velletri riferirono in Senato esser stati tocchi dal Fulmine i Tempj d' Apollo , e di Sango , e che nel Tempio d'Ercole erano natideCapelli humani , eper questi , e per altri prodigj il Senato giudico , che ilConsole douesse con ognimag- gior [ I ] Nell' esposizionesoprail lib. 3. di Beroso . ( 2 ) Nel lib. 16. cap. 43.0 secondo altre impressioni cap. 44. [ 3 ] Nel lib. 30. [ 41 Nel lib. 32. LIBRO PRIMO. 39 gior folennita fagrificare a'falfi Dei . Lapercossa delFulmine, secon dole superstitiose , evane offervationi de Gentili era segno che Iddio confecrava ase stesso quel Luogo, il quale veniua tosto riputato sacro, e Religioso , maquel che significassero i Capelli umani nati nel TempiodiErcole non fi legge nelle memorie degl'antichi Augurij di que ito Tempio d'Apollodicui parla Livio,no si scorgono inVelletri vesti giedi forte alcuna , egli è però vero che iVelletraniad esso offeriva- no abominevolifacrifici di Fanciulli secondo la pazza , e crudele superftitione diquei tempi . IlDioSango benchè altri abbiano creduto che foffeErcole , oGiove , nulladimeno dottamente dimostra l'Arcivescovo Teuli , ch'egli era l'istesso che Saturno ( 1 ) e così ancora Sigifmondo Gelenio sopra il citato passo di Livio invece di Sango scriue Saturno,e Giacomo Narditraduttore di Livio segue l'istessa sentenza nel medefimoluogo . Giàaltroue accennammo , che Saturno fù creduto il prinio che formasse le popolazioni nelle nostre Contrade; onde alui come a fondatore della Citra fù questo Tempio inalzato , del qualeperònon restamemoria; tuttavia il Conte Baffi ( 2 ) è di parere, che fofle situato , ove ora fi vede la Chiesa dedicata aS. Michele Arcangelo . Il Tempio d'Ercole se crediamo al Teuli ( 3 ) fù poi al vero cul- Michele to diDio consegrato , edèora laChiesa di S.Giovanni inPlagis Vna Statua d'Ercole opera d' eccellente Maestro , benchè senza testa fùri- trovata nella contrada , che chiamano Colonella, e fi conferua nella Casa de Micheletti . 75 Nell'anno 552 in cuiebbero il ConfolatoT. Quintio Flaminio , e Se- sto ElioPeto si sentirono dinuouo in Velletri i danni del Terremoto , de quali così scrive Livio ( 4 ) La Terra in Velletri per lospatio di tre Iu- geri conunagran caverna s'apri. I qualitre Iugeri comprendono secondo P'antiche misure untratto diterra , che con un paio di Boui si può ara- re in tre giorni , ed abbracciano 720. piedi di lunghezza , e 360.di larghezza . 76 Maè tempo ormai di volgere la nostra pennaascrivere di più alto soggetto per non defraudare la Iatra del suo più illuftre , e gloriofo ornamento . Parlaremo di quiinpoidella Famiglia Ottauia , e di Ce- fare Augufto Campo vastissimo dilode , il quale si comehastancate le penne de'migliori Scrittori , così di gran lunga supera la debolezza del nostro ingegno . Prima però cheponiamo in esso la mano , unabreue contezza daremo dello stato , che in questo tempo, e indi inpoi riten- ne la nostra Città, fino che il lume della vera fede giunse a conofcere . Ed incominciando daquelle cose che iGentili chiamavano sacre , era- ( 1 ) Nel Teat. Ift. lib.p.cap. 9. ladescrizione della Chiesa del Ss. [ 3 ] Nel reat. Ift. lib. p. cap. 9. по ( 2 ) Riferito da Dom. Maoro nel- Salvatore della Corte par. 1. cap. 3. [ 4 ] Nel lib. 32. Chiese di S. Arcangelo di S. Gio. vanni in Plagys Terremoto in Velletri , T 40 Istoria della Chiesa,e Cittàdi Velletri . Marteesuo Tempio in Velletri • noallora in Velletri molti Tempij per lo culto de falsi Dei . Piùdegr altri celebre era il Tempio di Marte , di cui ragionammo di sopra , oue fisagrificavano le vittime mezze crude per memoria di Ottavio, il qua- le così facendo per accorrere prontamente indifesadella Patria , vin- se, e superò gl'Inimici ; Era questo situato nella Contradadella Cit- Matano ta, che oggi chiamano Matano, il qual nome derinaò da Metabo Re de Volfci , di cui quiui fù per alcun tempola Reggia , è più tosto a Mactando , perchè quiui si uccidevano le vittime e sacrificauanfi a Mar- te . Scriue il Teuli ( 1 ) che in questa contrada, e ne fondamenti sca- nati per la nuoua fabricadel Palazzo Vescovale intrapresa dal Cardinal Lanti si trouafie una mezza pietra corrosa , la quale per alcune pa- role , che vi si leslero diede campo di riconoscere il luogo , oue fi laua- uano le vittime per lo Sacrificio di Marte . Nella Lapida era scritto M. Durmius e nel fine Sacrifici lavationemque . Discacciata la vana super- S. Clemente stitione , fù questo Tempio dedicato a culto del vero Iddio sotto Tito- P.eMesua lo di S. Clemente Papa , e Martire , come altroue si dira ; e si come ChiefaCate- per prima era Tempioprincipale di tutta la Natione Volsca , cosìpoi drale in Vel diuenne Chiesa principale della Città , e de luoghi intorno ornata delletri . la Cattedra Vescovile . In oltre v'eraun'Altare dedicato al fopranominato Ottavio , di cui77 dicemmo in altro luogo , con l'autorità di Suetonio nella vita di Cefare Augusto , che trouauasi situato nella ContradaOttavia , la quale ap- presso dimostraremo ove fosse . Già de Tempij diApollo , di Sango , Ercole poc anzi fù fatta Fortuna e menzione, tra iquali v'era ancorailTempiodella Fortuna come di 78 fuo Tempio mostra una Lapida ritrovata nella Contrada del nostro Territoriodet- in Velletri taliGionchi insieme con una Testa di Bacco , e l'altra di Sileno . In essa così fi legge benchè in granparte consumata sia , e pretio iToruzzi gia Signori di Torrichiola si conferua Diana esuo Tempioin Velletri . • Geminus .... Prator Q.III. ... • ... Suue .... Antoni Ædes Fortune E di questo , ed'altro Tempiodedicato alla fortuna(che fi adoraua in Anzio da M. Ottavio , si famenzione in altra Lapida che in appreslo riferire no . U'era anco il TempiodiDiana pocolontanodallaCittànella Con-79 trada , che chiamano Carrara come dimostra l' Arcivescovo ( 2 ) ( 1 ) Nellib.3.cap. vlt. [ 2 ] NelTeat. Iftor. lib. p. cap. 9. In LIBRO PRIMO. 41 Inunapoffeffione della nostra Casa sù l'atica via Appia distantedalla Cittàquasi tre miglia verso il Mare chiamata Solluna , e con nome di Soleluna descritta in un attodel Secolo X. fotto Marino II. nella quale fi veggono gran ruine d'antichi Edificij , crediamo che foffe il Tempio del Sole , e della Luna, e ch' indi quel luogo il nome di Solinna fortisse, benchè l' Arciuefcovo Teuli ( 1 ) di ciò non facci menzione , ma più tosto creda che ivi fosse il Castello delle Spose dettoda Latini ad Sponfas . 81 Per la cura poi di questi Tempij, e delli abominevoli Sacrificijv'erano i Sacerdoti , altri de quali raccoglievano gl'augurij delle cose auve- nire , e perciò Auguri chiamauansi . Vn d'essi fù C.Giulio Malgio come dimostra la Lapida che registrammo di sopra ( 2 ) ed altri erano Pontefici . 82 Frà gli abominevoli Sacrificij, che in Velletri superstiziosamente fi offeriuano à i falsi Dei furono i Sacrificij umani come altroue si è ac- cennato, e si scorge chiaramente da un'Vrna sepolcrale di Porfido rof- so finissimo, la quale nell'anno 1643 fù ritrouata vicino al Colle Ottone, e l'Arcinefcovo Teuli , che diligentemente l' offeruò, ladescriue nel suo Teatro [ 3 ) Ella era sottilmente lavorata , e con tanta maestria che da Periti dell'arte fù stimata di sommo prezzo . Dentro vi erano car- boni , ceneri , ed ossaumanenon ancora intieramente confumate , c dai piccolidenti , che si vedeuano nelle mafcelle , si scorgeua la tene- ra età del Fanciullo sacrificato . Anche due anelli d'oro finiffimo dentro quest' Vrna fi ritrouarono ; in uno più grandeera una pietra detta Corniola , nella quale vedevasi intagliato Apollo , appoggiato ad'una Colonna con la Cetera in mano nell'altro più piccolo offeruauafi il ri- lieuo della Testa del Fanciullo facrificato co'capelli crespi , che dimo- stravano la Nobilta della Stirpe . Fuoridel Vaso si ritrouaronodueAm- polline dette Lagrimarole di vetro piene di sangue corrotto , equasi impietrito . E tutte queste cose stauano sopra una pietra , nelle quale leggeuafi Apollini Sacrum chiariffimo argomento che questo fosseuno degl'umani fagrificij fatti ad Apollo . Nel medefimo luogo fù anche trouatauna lucerna di creta cotta con questo mottocommunis . Cosi detestabili , ed empij facrificij non solo inVelletri e nel Latio, maquasi in ogni luogo da i stolti adoratoride falfi Dei furono usati , èperciòd scritto [ 4 ] Immolauerunt filiosfuos,&filiassuas Demonijs . PaoloOrofio [5 ] dimostra, che i Sacrificij umani costumavati per rimediodellepubli- che calamita,e particolarmétedellaPeste,eche sepre soleuanofacrificarsi i Faciulli. Per laqual cosa agcuolméte possiamo periuaderci , che queF fto Sacri (1 ) NelTeat. Ift. di Vell. lib. p. cap. 4. [ 2 ] a car. [3 ) lib.1.cap. 11. [ 4 ] Nel Salmo 105 [ 5 ] Nel lib. 4. cap. 6. Sole &Luna e lor Tem pio . Le Spose Castello . Sacrificj Umani in Velletri :- 42 Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . Governo antico di Velletri • Senato Sc- natori e Co- foli di vel, letri . ficio foff: fatto l'anno 262. dalla fondatione diRoma , quando laCit- tadi Velletri fù afflitta , e distrutta dalla peste , come a suo luogo fi èdetto . Questi orrendi Sacrificij furono da Cesare Augusto , e di poi più amplamente da gl'altri Imperatori vietati , e proibiti . IlGouerno della Città come di sopra in più luoghi si è dimostrato ri- 83 siedeua appresso quei Cittadini , che nascevano di chiare , ed illustri Famiglie , e questi componeuano il Senato , e chiamavansi Senatori . Da loro creauansi varij Magistrati , che le cose publiche amministra- vano . Il Magistrato Supremo era quello di due Consoli , che ogni an- no co'publici fuffragj si rinovava , e di questo nell'antiche Lapide più vestigie si riconoscono Nel Palazzo de' Marchesi Gianetti si vede una grā Lapide marmorea ritrovata nei Colle Martio dentro il nostro Territorio con queste lettere . che voglion dire Q.Pom. Mus. Cons. Anto Pomponio Miusa Console . Se pur questo non fù Console della Republica Romana perchè nel- Duumuiri le Colonie a differenza di Roma i due Confoli più frequentemen- Curia e De- tè chiamavansi Duumuiri , e il Senato diceuafi Curia , e i Senatori no- curioni in minauasi Decurioni , come da Carlo Sigomo nella sua opera dell'antiVelletri . co diritto dell' Italia ( 1 ) apertamente fi dimoftra, ed egli aggiunge per autoritàdi Plinio nel libro primo delle sue Epiftole,che ficome nell elezione de'Senatori Romani avevasi riguardo al valor del Patrimonio, così anche faceuafi nell'elezzione de' Decurioni delle Colonia , le facolta de quali à cento mila Sestertij doveano afcendere . Perciò in molte Lapide antiche della nostra Città sitrouamenzione di questı Duumairi, eparticolarméte nella seguente memoria incisa in una piccola Colonna che si conferua in Casade'Gregni . M. Otafius Firmus Marus Cornelius Mari F. Ciu. Coffinus Prefectus Fabrum Tribunus Militum Leg. XIIII Geminui Ciric.. Curator lusus Iuven .. II Vir Patronus Colon . Fortunis Antiatibus D. D. Eparimente inun altra , che nell'anno 1705. si riconobbe in unno- bile , egrande Piedestallo di Marino ritrouato sotterra nel cauarsi i fon- [ 1 ] Lib. 2. cap. 4. LIBRO PRIMO 43 fondamenti per lanuoua Chiesadi S. Lorenzo deFrati Minori Offer- vanti, la quale èdiquesto senso . Q.. Graio Q. F. Quirlamo Proef. Fabr. II Viror & Volusiae Maximae Cura Attici lib. Equeste medesime iscrittioni dimostrano gl'altri publici officij che Prefettura erano allòra nella nostra Città , e particolarmente laPrefettura de Fa- de Fabri . bri , la quale convien che foffe in molta stima , mentre se ne pregiaua- no quelli , li quali giungeuano a godere l'onore del Duumuirato . Ol- tre il Prefetto de'Fabri , che a tutti di quest'arte soprastava , v'erano iMaeftriQueriquennali, così detti , perchè il loro officio duraua per cinque anni,i quali avevano una certa maggioraza sopraunafolaspecie de'Fabri . Così in una antica Lapida conservata nella Casa de' Mi- cheletti fi legge . Varronius Nicia ..... Mag. Quing. Conleg. Fab....... Tignuariorum Lust ...... Vixit anno X. C III. Maestri quinquen- nali . Fabri Ti Che vale adire. Varrone Nicia Maestro quinquennaledelCollegio de'Fa bri Tignary &c . E ciò molto chiaramente dimoftra quanto in quei tem- pila nostraCitta foffe piena di Popolo , di Edificij , e d'ogni forted' gnary . Artefici , mentre i foli Fabri dividevasi in più Coilegij , e i FabriTi- gnarij , cioè quelli iquali preparavano , e adattavano i Traui per gl Edificij formavano un Collegio particolare . All' altre arti ancora fo- prastavano fimili Prefetti , eMaestri queriquennali , a i quali pare che aidi noftri fiano fucceduti iConsoli che chiamano dell'arti ; i quali ciafcun'anno si creano , e si rinouano . 84 E perchè in Velletri come altrove dimostrammov'eral'anfiteatrodi magnifica , ebella struttura per l'esercizio della Giouentù, eper i spet tacoli , e le feste che fi facevano aricreazione del Popolo , perciò so- leua anche defutarfi cho,che de'giochi della Gioventù auefie cura, co- menella soprapofta memoria di M. Otafio fi scorge , il quale s'intitola Curatore di questi giochi; Quel che poi nell'istesta iscrizzione si legge . Patronus Colon . Significa ch'egli era Auvocatodella Colonia , del quale officio parla Carlo Sigonio nel luogo sopracitato ( 1 ) e dice che Romolo ficome ordinò i Patrizi , che fossero de'Plebei Tutori , così a quelli delle Colonie , cai Compagni del Popolo Romano permise di eleg- ( 1 ) Lib. 2. cap.4. deantiquo iure Italię F2 Curatore de giochi dellaGio- ventù . Anvocato della Colo- nia . 44 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . Pretore . Queftore Cittadini. di Velletri cleggenano ederano e- letti agl of- ficj della Republica Romana . Ottaviafamiglia di Velletri . eleger chi lor piacesse deCittadini principalidiRoma, l'opera dicui usassero negli affari di loro interesse , che particolarmente in Roma po- teffero occorrere , eperciò èda credere che questo M. Otafio foffe an- che della Cittadinanza Romana onorato forse per imeriti acquistati conlaRepublica nella Militia , essendo egli stato Tribuno de Soldati delladecimaquarta Legione , come nella Lapida fi legge . Oltre tutti ifudettiMaestrati , anche d'altri due rimane qualche ve-85 ftiggio, perchè della dignitàdi Pretore , il quale rendeua ragione nelle liti , e controuerfie , che fra Cittadini inforgevano , a cui poi ne'tem- pi più moderni fù forrogato il Podesta , e il Giudice, edella dignita an- cora di Questore , che aveva cura dell'erario publico , e à tempi noftri Camerlingo Tesoriero , o Depositario si chiama , si vede fatta efpref- sa menzione nella Lapida di Gemino riferita di sopra , poichè quelle lettere,che in efla si leggono . PratorQ-III. Significano ch'egli fu re- tore , e Questore la terza volta . Nè solaméte questi Magistrati nella propria Patria godevano in quei86 tempi i nostri Cittadini , ma eziandio aiMagistrati della RomanaRe- publica erano ammessi , edeletti indifferentemente con gl'altri Citta- dini Romani originarij per ragione che efiendo la Città Colonia de' Ro- mani , eglino godevano laCittadinanza Romana con il dritto tanto di eleggere , quanto dipoter esser eletti aqualunque dignita della Re- publica . Ebenchè agevol cosa sia, il perfuadersi attesa la vicinanza dellaCittà , che moltid'essi montasfero à ì gradi più riguardevoli della Republica , tuttauia difficilmente nella ferie ,e numero degl'altri fi pof- sono riconoscere , perchè anch'eglino d'effer chiamati , quali in verita erano Cittadini Romani si pregiavano , e il nome della Patria già un tempo aRoma odiofo abello studio intralasciavano ; e forse gli scritto- ridelle cose Romane non giudicarono dover dividere , e quafi dimezza- re la lode cheda loro gloriosi fatti nasceua , ponendouiaparte conla Republica Romana anche la Patria originaria • Fofle almeno piaciuto aDio , che simiglianti danni anche ne tempi87 piùmoderninon avesle la Citta taluolta sperimentati , e che a'dì noftri non aveffimo co propr.j occhi veduto sopprimere il nomedi Velletri da coloro, che sollevati a grandiffime dignita , del nome , e dell'amo- • re della Patria fi dimenticarono . Nulladimeno , benchètutte le cose abbiano insieme congiurato a'88 nostri danni , per prouidenza particolare d'Iddio a tal sciagura non fiamo giunti , che sia stata tolta alla Città lagloria diaver partorito fral'altre chiareFamiglie l'Ottauia , che lo splendore , e la grandezza di tutte l'altre di gran lunga superò , della quale così scriue C. Sueto- nio Tranquillo ( 1 ) Molte cose dimostrano essere stata perlopassato la ( t ] Nella Vitadi Ottavio Cefare Лидиво gente LIBRO PRIMO. 45 د trada in Velletri . gente Ottaviain Velletri riguardevole , imperochè è una contrada nella più celebreparte della Citta chiamavasi Ottavia efi mostraua un Altare ad Ot- tavio consagrato . cioè a quello,che come altroue dicemmolasciato il fa- Ottaviaco- crificio andò incontro a Nemici , e li vinse , e diede occafione al Sena- todiVelletri di ordinare , che in auvenire gl'avanzi del Sacrificiodi Marte fi deffero agl' Ottavij . Il sito di questa contrada così uien def- critto da Afcanio Landi [ 1 ] come io giudico è quellaparte , che dall altezzasua oggi si chiama Caftello , dove si vedonobelliffimi veftigij di an- tichità, e visisono trouat pavimenti di pietre minute a modo di lavor mu- faico . Agiorni noftri una tola icintilla di memoria della Famiglia Ot- taviarimane in Velletri in una Lapida di Marmonel pavimento della Chiesa di S. Lorenzo [ ch'è situata nella medefima contrada di Castel ∞] pocolungi dall' Altare maggiore , nella quale così fi legge . ... .. O. L. Vrbana QAmmio Q. L. Optato Viro fuo C. OftaviospeAntiati F. Octavis L. Fortunata Fecit Sibi Posterisque fuis . 89 Ciò che scrisse Suetonio è stato poi anche scrittodatutti quelliche della Famiglia Ottavia trattarono . Francesco Petrarca [ nomedi som- ma venerazione appresso i Poeti) nelle vite degl'Huomini illuftri ( 2 scriue efter dichiarato assai manifeftamente dagl' Autori che laCafa degl'Ottavij anticamente stesse in Velletri, ebenchèin alcuni efemplari corrotti in vece di Velletri fi legga Linterno ; nulladimenoben la veri tà si manifesta da ciò ch'egli scrifle nella Cronica de Pontefici , e degl Imperatori ( 3 ) ove afferma che la Famiglia Ottavia anticamente da Velletri discendefle . Raffaele da Volterra ne comentarij Vrbani ( 4 ) dice che gi Ottavij da Velletri ebbero origine . Antonio Ago- stini ( 5 ) Fulvio Vrfino [ 6 ] scrivono che gl'Ottavij in Velletri nafcessero . Riccardo Streinnio [ 7 ] e Giovanni Glandorpio [ 8 ) affermano , che questa Famiglia in Velletri fosse riguardavole, eM. Gi rolamo Enniges ( 9 ) osserua che gl'Antenati di C. Ottavio Rufo , ne'descendenti dicui la StirpeOttavia in due rami si divise , avevano sempre abitato in Velletri . Atanasio Kircheri benche nell' Istoria Eu- stachio. Mariana ( 10) non manifesti appieno se laprima origine degl { 1 ] Nel compendio M.S.delle cose di Velletri a car. 3. [ 2 ] Oue fcriue la vita d' Ottaviano . ( 3 ) Parlandodi Ottaviano . ( 4 ) Nel lib. 17. [ 5 ] Delle Famiglie Romane ( 6 ) Delle Famiglie Ro- mane . ( 7 ) Delle Famiglie Romane . [ 8 ) Nell' Onomastico dell Istoria Romanalet. O. [ 9 ] NelTom. 4. delle tavolegencologiche 40.856. ( 10 ) Nellapar. 2. cap. 1. Castello cotrada in Velletri . 46 Istoria della Chiesa,e Città di Velletri . degl'Ottavij foffe inVelletri , overo inTufculo , nulladimeno dipoinel suo Lazio [ 1 ) apertamente afferma , che la Casa degl' Ottavij da Velletri traesse origine , e che C. Ottavio primo Fondatore di questa Famiglia vi ebbe i suoi Natali . १० : Quegli Scrittori altresì , chedi Velletri fecero menzione notarono questo suo singolarissimo pregio . Flavio Biondo da Forlì ( 2 ) fcri- ue che Velletri è molto nominato sì per la sua antichità sì per gl'Avoli di Ottavio Augusto , i quali trassero origine daquello . L'istesso affer- mano Leandro Alberti ( 3 ) e l'Abbate Ferdinando Vghelli ( 4 ) e Francesco Scotti ( 5 ) e Domenico Magri [ 6 ] chiamò Velletri potentiffima Città Volsca , e fortunatissima Patria dellagente Ottavia nata pergovernar Roma , anziil Mondo tutto . Mase noi volessimo ad uno advno porre innota tutti gli Scrittori,che ò parlando della ftirpe Ottauia , òdella Città di Velletri , hanno questa manifestissima verita confermata empiremmo inutilmente molti fogli , e ci affaticheremmo , come dir si suole , per accrefcere chiarezza al Sole , e splendore alla luce . Ottavii on- de chiamati . 91 Il cognome di questa Famiglia se crediamo ad AntonioAgostini [ 7 ] è derivato dal numero di otto figli , e fi come la stirpe Quintia , Sestia , e Decia furono così dette, perche il loro Autore nell'ordine dellagenerazione erail quinto , il sesto , e il decimo , così per egualma- niera gl'Ottavij furono contal cognome chiamati , perchè l'Autore di questa Stirpe dall'ordine della generazione ebbe il prenome di ottauo .92 Tornando ora a Suetonio ( 8 ) egli segue a dire degl'Ottavij Que- Sta Famiglia dal Rè Tarquinio Prisco fu aggregata trà le Famiglie Romane al Senato , indi à poco da Servio Tullio fù trasportata trà le Patritie , ma col decorso del tempopassò tra lePlebee.Doppo lungaserie d'anni per opera del C.Rufo Ot- Dino Giulio tornò di nuouo trà le Patritie. C.Rufo fù il primo di questa Stirpe tavio. elettopervoti delPopolo ad officij di Maestrato. Egli efssendo stato Questore eb- bedue Figli Gneo, e Caio , da quali discesero due Famiglie degl' Ottavij didi- versa condizione Imperoche Gneo , e di poi tutti isuoi Descendenti ebbero grandiffime dignità ; ma Caio , eidi lui Posteri ò per umani accidenti , ὁ perpropria volontà nell' ordine equestre si rimasero fino al Padre di Au- gusto . 93 Tutto ciò dimostra esser fuor di ragione ciòche alcuni moderni via [ 1 ) Nella par. 4. del lib. 4. cap, 2. [ 2 ] Nella terza Re- •gione dell' Italia ( 3 ) Nella descrittione dell'Italia nella Cam- pagna di Roma lungo la terra a carte 138. [ 4 ) Nell' Ita. Sacra tom. primo ne' Vescovi di Velletri al principio [ 5 ) Nell' Itinerario d'Italia lib, 3. ( 6 ] Nelritorno a Roma dalMonte Libano . ( 7 ) Delle Famigle Romane . ( 8 ) Nella Vita di Ottauio Cesare Augusto. LIBRO PRIMO. 47 : hanno fatto fra quali par che sia il Kircheri ( 1 ) che alla Stirpe Otta- via da Ottavio Mamilio Tufculano ne' tempidi Tarquinio Superbo hanno datoprincipio , mentre Suetonio chiaramente dimostra più an- tica l' origine di questa Prosapia , e fin da i tempi di TarquinioPrifco dacui fù tra le Famiglie Romane aggregata . Non però negaremo Mamily già noi che Ottavio Manilio dalla Famiglia Ottavia di Velletri traesse discendenti origine , come pare che affermi M. AntonioSabeilico [ 2 ] e fosle dagl'Otta- Autore della Stirpe Mamilia secondo il parere di Antonio Agostini vy. [ 3 ] i quali Mamilij ancora furono inRomachiari , edillustri . : Seguitiamo ora il filo del nostro racconto . Gl'onori goduti dagli Defcendenti di Gneo Ottavio non sono registrati da Suctonio , ma ben dall'antiche istorie Romane si dimostrano , e gli Scrittori moderni, che di questa Famiglia neʼloro libri fanno menzione , hanno data opera aporle in nota , e raccoglierli diligentemente . Così fra gl'altri han- no fatto Giovanni Glandorpio ( 4 ) Antonio Agostini ( 5 ) Ata- nasio Kircheri ( 6 ) e fra nostri Scrittori l'Arcivescovo Teuli [ 7 ] le vestigiede quali seguendo ancor noi noteremo alcuni piùilluftri Per- sonaggi , della discendenza diGneo , 94 Gneo Ottaviosecondo che viengiudicato figlio diGneoprimo , e Gn. Otta- Nipote di Caio Ruffo essendo stato nel 543. Edile della Plebe , fù poi vio 2. Pretoredella Sardegna , edottenne altre dignita . Fra le fue impre- fe fi contache conducélo eglicomeAmmiraglio l' armata navale con- tro Cartaginesi , toise loro ottantaNavi cariche di viveri . Gn.Ottavio 3. primo Confolc di questa Fa95 Figliodi questo vien communemente riputatodagli ScrittoriGneo Ottavio terzo al quale certamente niuna dignità manco , poiche egli fu Edile curule , fù uno de' idieci Deputati al ministero delle cose Sa- cre; fù Pretore della Macedonia , e Prefetto dell' Armatanavale; econtanta felicità, evalore contro il RePerfeo combatte che aven- miglia . done riportatagloriosi sima vittoria navale , e toltegli molte Città , fra quali Melibea alle radici del monte Offsa vicino la teslaglia , meri- tò'l onore del Trionfo ; indi àpoco nel anno 585. secondo la Crono- logia di Carlo Sigonio sopra Livio , che noi sempre seguitiamo , fù affunto alla suprema Dignitàdel Confolato infieme con Tito Manlio. Di poi fù mandato Capo dell' Ambasceria in firia al Rè Antioco , e mentre questi diferivadi darla risposta , fuda Ottavio costretto in unCircolo adarla prima che daquelluogo partifle; come fi legge ap- presso Plinio ( 8 ) Main questa legatione Gneo Ottavio per opera di [ I ] Nell' Istoria Eustachio Mariana parte 2. capitolo primo ( 2 ) Nel commento sopra Svetonio nella Vita di Asgusto . ( 3 ) Delle FamiglieRomane ove parla dell' Ottavia. [ 4 ] Nell' Onomastico dell Istoria Romana lett. O. ( 5 ) Delle Famiglie Romane [ 6 ] Nell 1st. Eustachio .Marianapar.2.cap.p. ( 7) Nel Text. Istorico lib.p. cap. ul- timo . ( 8 ) Nel Istoria naturale lib. 34. cap. 6. 48. Istoria della Chiesa , e Citta di Velletria Gneo Ottadi Lifia Tutore d' Antioco fù in Laodicea sceleratiffimamente occifo la dicui Morte il Senato Romano non folo propose di vendicare , ma eziandio volle onorare con una Statua , che ne rostri in luogo , ove da tutti fofle offervata , fece inalzargli , come si legge appresso il me- defimo Plinio ( 1 ) , e ne fa anche menzione M. Tulio Cicerone ( 2 ) có con questa bella lode . Vedemmo ne' rostri la statua di Gneo Ottavio Hucmo chiaro, e magnifico , il quale primo di tutti nella sua Famiglia , chepoi hà fiorito d' Huomini valorosissimi , portò l' onore del Confolato . Questo Ottavio edificio un Portico vicino alTeatro di Pompeo qual estendo stato arso , fù poi dalla mangnificenza di Cefare Augufto ristorato ; e introdusse ne' nostri Mari lo squaro Marino incognito agl' antichi Romani . Gneo Ottavio IV. figlio del sopradetto, emulando la virtù del Pa-96 vio 4. Con- dre per i gradidi varie dignità, edi carichi cofpicui sali al fupremo fole. Gneo Otta- vio 5. Con- fole . , • onore del Confolato l'anno 622. ed ebbe percollega Tito Annio Gneo Ottavio V. figlio di GncoOttavio 4. ornò la sua Famiglia del97 terzo Confolato . Imperoche Egli doppo avere nella Questura , e Pre- cura servito utilmente alla Republica , l'anno 663. insieme con L.Cor- nelio Cinna fù creato Console . Egli mentre con incomparabile dili- genza procurava la publica utilita scorgendo che il Collega ardiva à forza di proporre leggi perniciofe alla Republica , lo costrinse àpar- tirdi Roma , e àdeporre laDignita . Per laqual cosa nacquero grã- diffime contese , e guerre civili , avendo dauna parte Ottavio come Persona più Savia e più accreditata il seguito ed il favore de' vecchi Senatori , e Cinna de Giovani . Cinna avendo corrotto l'essercito di Appio Claudio , e fattolo suo e chiamato dall'Africa Mario , ed altri Esuli insieme conCarbone e Sartorio occupò il Gianicolo , ma tosto Ottavio to pose in fuga ecostrinse dinuov o à partire . Furono nulladimeno indi àpoco riceuuti in Roma Cinna , e Mario per l'infe- delta, ecodardia de Soldati di Ottavio , che non vollero combattere , edeglino come crudeliffimi Nemicidella Patria la posero à rub- ba , e àSacco . In questo sconvolgimentodicose auvisatoGneo Ot- . taviodiritirarsiper isfuggire l'impeto de Nemici , egli dando raro : esempio di costanza confolare , protesto , che mentre era Console non. averebbegiammai abbandonataRonia , e stando fermo , e coraggio- so circondato da ipiù illuftri Senatori finalmente da Cenforino Par- teggiano di Cinna , tùucciso e gli fù reciso il Capo , che poi Cinna af- fitte ne roftri . Queste cose si leggono appresso L. Floro ( 3 ) , e Ap- piano Alessandrino [ 4 ] , e quasi tutti gl' Autori , che scriflero l' Istoria Romana di quei tempi. Questa • ( 1 ) Nel luogo citato . ( 2 ) Nella Filippica 9. ( 3 ) Nelt Epitomesopra àLivio nel lib. 79. c 80. [4] Nellib. p. delleguerre civili LIBRO PRIMO. 49 99 Questa èladiritta descendenza degl'Ottavij da C. Rufo per la li neadiGneo . Ebenchè molti altri Huomini chiariffimi di questo co- gnome nell' Istorie Romane si leggano alcuni col nome pur diGneo, altri di Marco , altri di Lucio , nonèperòmanifestodiqual discenden- za elli fiano , quantunque agevol cosa sia àperfuadersi, che tuttiper varij ramida i nostri Ottavij discendano . Maperchè lo splendoredi questa Famiglia daquei certidifcendenti , che tutti gl' Autori concor- demente gl'attribuiscono abastanza si scorge , lafcerenio noid'affati- garci per adornare co i nomi ioro la nostra Istoria . Edorabenciac corgiamo di fare come coloro , che avendo una copiofifima , e larga messe a raccorre , mentre sono dall'angustie del tempopremuti ed in- calzati temendo che all'opera manchi il giorno , lasciano ciò chedi maggior fatica ha mestieri,ed incontanente si spingono ove sono irac- colti più agevoli , epiù abbondanti Nulladimeno non vogliamo porre in filentio ilnomediGneo Ottavio figliodiMarco , il quale fù altri Otta- creatoConsole infieme con C. Scribonio Curione l'anno674. equello vii Confoli di Lucio Ottavio , che nell'anno seguente 675. fù inalzato all'ustessa di- gnita Confolare , ed ebbe per Collega C.Amelio Cotta . • Benchè certiffimo sia chegl' Ottavij della ftirpe di Gneo discenda- no da C. Rufo Ottavio Velletrano, e così alla nostra Cittàdebbanola loro origine , non è però egualmente certo , ch'eglino sempre in Velle- tri riteneffero l'abitazione , e forse èda credere , chedoppod'esser sa- Ati a primi onori della Republica più frequentemente inRomache al- troue dimorafiero ; Magl'Ottavij della stirpe di Caro , de quali fù Ce fare Augusto , tutti gli Scrittori affermano , che perpetuamente in Vel- letri rimanessero . Nonperò questi furono affatto prim degl'onori del- la Republica : Imperoche di C. Ottavio secondo Proavo di Augusto , che giudichiamo figlio di C.Ottavio primo, e Nipote di C. RufoOtta- vio , scriue Suetonio ( 1 ) che fù Tribuno de Soldati in S.cliia sotto EmilioPappo nella seconda guerra , ch'eobero iRomani contro iCartaginesi . 100 Di C. Ottavio III. Figlio del sopradetto , edAvo di Cefare Au- Maestrati. gusto,per testimonianza di Suetomo ( 2 ) si sache contentodigo. di Velletre dere in Velletri fuaPatria i Maestrati publici , eglagidel suo ricco , e amminicopiofo Patrimonio con grandiffima traquillitàgiunte alla vecchiezza, strati dazt, ed in Velletri fini i suoi giorni , nè pocofplendore deriva ai publici Avoli di officij della nostra Citta pereiser statida questo , edagl'altriAvolidi Augusto . Cefare Augusto amministrati , edalle dignita straniere anteposti . 101 C. Ottavio IV. figlio di C. Ottavio III. , e Padre di Cefare Augu- sto accrebbe la sua Cala,eVelletri fuaPatria conamplului onori . G ( 1 ) Nella Vitadi Ottavio Cefare Augustos ( 2 )Nelluogofupracitate. Di - C. Ottavie Padre di Augusto e fuaDignita 50 Istoriadella Chiesa, e Città di Velletri. dilui così scriue Suetonio . Egli nutricato con ampie richezze azeuolmend teacquistògl'onori, e lodcuolmentegl amministro . Doppo creato Pretore ot- tenneilgouerno dellaMacedonia , ementre andava alla Provincia disfece pervia alcuni fugitini avanzo delle genti di Spartaco , e di Catilina , che aueuano occupato il Territorio di Turi , la qual'impresa gli fù dal Senate Araordinariamente commeTa. Couernò la Provincia con equal giustizia , e valore. Imperoche in un gran conflitto pose in fugai Bessi , ei Traci , ed in tal quisa tratto i Compizni del Popolo Romano, che visono delle lettere di M.Tullio Cicerone , nelle quali eforta , ed annonisce Quinto fuo Fratello , chenell' istesso tempo consinistrafama amministrava il Proconfolato dellAsia acciòchè in benificare i Compagni imiti il suo vicino Ottawo . Partendo poi dalla Macedonia mincò di morte improvisa pria che potesse dichiararsi Pre- tensore del Consolato VeileioPatercolo ( 1 ) lola anche moitolufteffo Ottavio . Fù C. Ottavio & dice Egii ) di Famiglia non Patrizia , maeque- ftre, emolto cofpicuaHuomo graue, Santo , innocente , ericco . Questofra gl'altriHuomini nobiliffimi creato Pretorean prin luogo, auendolo laproprie dignitàfatto meriteuole di averper MoglieAttia figlia di Giulia , da questo onorepasso al gouerno della Macedomia , nella qual. Provincia fù chiamate Imperatore , eindipartendo per chiedere il Confolato mort. Oltre queste onorevolezze scriue Seito Aurelio Vittore ( 2 ) ch'egli fosse Senatore , eprimadi falire a questo grado fù anche due volte Tribuno de Soldati, Questore , Ediledella Plebe conC. Toranio, eGiudice delleQuestioni co ne si dimostra dalla seguente memoria registrata da Giano Grutero ( 3 ) edaAntonioAgostini ( 4 ) nella quale eziandio uscorgono. iMaggiori di efflo C.Ottavio da noi notati • C. Octavius C. F. C.N. C. Pi Pater Augosti Tr. Mil. Bosq. Ed. Pl. cura C. Toranio Iudex Questionum Tr. Pro. Cof. Imperator appellatus .. Ex Provincia Macedonia . Lamortedi C. Ottavio seguì in Nola nell'anno 694. come offerua 102 AntonioAgostini ( 5 ) benchè secondo l'ordine della Cronologia det Sigonio fi debba riporre nell'anno 690. , edalFiglio Augusto gli fù poi eretto nelMonte Palatino un'arco magnifico, e suntuoso come fcri- uePlinio ( 6 ) Egliebbe un Fratello chiamatoL. Filippo , al gouerno dicui , e àquello delia propria Madre resto Ottaviano allora Fanciullo diquattro anni . Tolse C.Ottavio perMoglie Ancaria , da cuiebbe [ 1] Nell'Istoria Romana lib. 2 . Romani . [ 3 ) Nelle discrittioni [ S ] Delle Femiglie Romane . cap. 5. Otta- ( 21 Nella vita degl' Imperatori Auguste . ( 4 ) Ne fuoi dialoghi ( 6 ) NeilIstoria naturale lib. 36. 2 LIBRO PRIMO. : maggiore OttaviaMaggiore, laquale vinse ladebolezzadel sessoconla savier za, eprudenza ; fù moglie primadi Marcello , e poidi Marc'Antonio, •vicino il Teatro di Marcello suo Marito fabricò il famoso Portico, che da lei ebbe il nome , e l'arrichìdi bellissime Statue , ed'altri fontuosi ornamenti , de quali parla Plinio inpiù luoghidella sua Istoria , e par- ticolarmente nel Cap. 5. dellib. 36. MortaAncaria si congiunse in ma- trimonio con Attia Figlia diM. Attio Balbo, e di Giulia Sorella diCe- fare Dittatore . M. Antonio Balbo ( Scriue Suetonio) ( 1 ) per stirpe Attia Ma paterna difcendeuadalla Riccia, e contaua moltiSenatorinella suaFa- dredi An miglia , per lato Materno era congiunto con strettiffina parentelaà gusto Pompeo ilGrande , ed egli haveva goduto l'onore della Pretura . Da -quest'Attia nacque a C. Ottavio , Ottavia Minore , eCOttavio detto poi Ottaviano Cefare Augusto , che al colmo dell'vmane grandezze portò la sua Casa , edacquisto l'Imperio di Roma, edel Mondo . La gloria di questo Imperatore hàeccitata l'ambizionedi più Cit, 103 ta apretendere i fuoiNatali: treparticolarmente fonoquelle,alte quali vengono dagli Scrittori condiscorde parere attribuiti , cioèTuri oggi chamata Terranuova in Calabria , Roma , e Velletri . L'Arcivef- covoTeuli nel suoTeatro Istorico ( 2 ) cou grandiffimoardoretrat- tò quest'argomento , e mostrò che alla nostra Citta apparteneva l'am- plittimopregiod'essere stata Patria d'Augusto , e fatto eglidi poi gia Vecchio confermò quanto auea scritto , conunragionamento Istorico di molta erudizione , che fece recitare nell' Accademia publicadegl' Estinti , e to mandò in appresso alla luce . Ebenchè forte pala , che niuna cosa vi sia più d' aggiungere , nulladimeno non ricueremo già noi di scrivere brevemente sopra l'istesso soggetto . 104 Eprimieraméte dicono iGiuristi, che indue maniere si contrae l'ori- gine da una Città , cioè ò per iNatalidel Padre, ò per iproprij , e nell'uno , e nell'altro caso iui si diviene vero , e natural Cittadino . Per laqual cosa essendosi chiaramete dimostrato conquanto si è scritto fin quì , che C. Ottavio Padre , e tutti gl'altri Maggiori d'Ottaviano Au- gufto in Velletri nafceffero , ed abitassero , questo sol bastarebbe , ac- ciò che Egli Cittadino di Velletri , e di Patria Velletrano potesse dirfi . Perciò nel Tomo primo degl'Annali diGiouanniZonara antico Scrit- tore , e MonacoGreco Impressi in Bafilea nell'anno 1557 fi legge nell Indice Velletri Patria diAugusto , enel luogo indicato quest' Autore così scriue . Mà C. Ottavio detto anche Pio Figlio della Sorella di Cefare maritata ad Ottavio Veliterno ( ed è Velletri Municipio de Volsci ) essende rimastopupillo fù educato appresso la Madre, e Bernardino Corio ( 3 ) di- ce che Ottaviano Augusto fù per antica origine Velitrenfe . Ga Anzi dall'origine paterna siamo grandemente inclinati acredere . che ( 1 ) Nella Vita di Ottavio Cesare Augusto . [ 2 ] Nel lib. primo cap. 8. ( 3 ) Nelle Vite deg!Imperatoti . : Augufto e suoiNatali pretesi da pin Città . Velletri Patria d' Augusto . 52 LIBRO PRIMO. chenelluogomedefimo il Figlio abbia fortiti isuoi natali, emoltopiù quando egli ivi educato , ed alleuato sia , come nel caso presente fù nu- tricato inVelletri Ottaviano Augusto anche àparere diquegliAutori , che ad altra Citta ascrivono idi lua Natali . Equesta credenza deue ri- manere salda, e ferma , finchè manifestamente fi dimostri il contrario, laqual cosa impo fibile è certo a farti , mentre imigliori Scrittori non solo i Natalidel Padre, ma anche quelli di Augusto anno espreslamente attribuiti à Velletri , e tutti i loro detti , e tutte le antiche memorie par che cospirino insieme a dimostrarquesta verità . Imperoche Dione an- tico Istorico Greco ( 1 ) che fiori sotto l'Imperio di Commodo non molto lontano da i tempi di Augusto chiaramente asserisce , che Otta- viano nacque in Velletri , e col Testo Greco concordaGiovanni Sifili- noche traduffe in latino l'opera di Dione con queste parole. Caius Octa- viusPius nam id fuit nomen filio Attie filie Sororis Cefaris Velitris Oppide natus , Pupillus ab OctavioPatre relictus est apud Matrem , &Fratrem Philippum . Concorda ancoraGuglielmo Xilandro , che pur traduite in latinol'Istoria di Dione , e Nicolò Leonicino , e Tomaso Porchacchi , che la trasportorono nell'Idioma Italiano , ecosì tutti gl'altri Tradut- tori .Oltre de quali Giovanni Diacono celebre Scrittore Ecclefiaftico nella Vita di Cenente Papa [ 2 ] in proposito del nostro Ottaviano affermò qui penes Veliternum Oppidum , quo hactenus quædam loca ex ipfius nomineOctaviana dicuntur , per Octaviorum nobiliffimam Familiam defcen- debat . Dionisio Anaftafij nella Vita di Ottaviano , la quale infieme con alcun'altre aggiunse àquelle degl'Huomini illustri , che si attribu- iscono aCaio Plinio Cecilio , serisse in questa maniera . Caio Ottavio dettopoi Cefare dal nome di Giulio Cefaresuo Padre adottivo , e Ottaviano connome derivato da Ottavio Padre suo naturale , ed alla fine Augusto . quasipiùche Huomoper l'Imperio , ch'ebbe , e tenne si lungamente , efeli- cementedi tutto il Mondo , figlivolo di Acciaforella di Giulio Cesare, nato in Velletri Città deVolsci , rimase Pupillo di quattr' anni al governo della Madre Molti altri eziandiol'istessa cosa affermarono particolarmente Lo- 106 rēzo Schadrero (3) che chiama Velletri celebre per iNatali di Augu- sto,edella Famiglia Ottavia,e Roberto Caraccioli Vescovo d'Aquino[4) eAndreaBaccio ,( 5 ) e AndreaScotto (6) e Felice Felicio(7)e l'Autore dellacelebre opera intitolata Thesaurus ViteHumang ( 8 ) eGiovanni Rof- { 1 ) Nel lib. 45. del Istoria Romana. [ 2 ] M. S. in un Codice della Biblioteca di Monte Casino segnato n. 234. [ 3 ] Nelle memorie dell' Italia. lib. 2. ( 4 ] Nel Sermmesopra la nascita di ChristoN.S. ( 5 ) Nel.lib. 6. de vini d' Italia . ( 6 ) Nell' Indice sopra gl' annali di Stefano Vinandio . [ 7 ) Nell' onomastico Romano lett. V. [ 8 ] Neltom. 5. lib. Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri . 33 L Roffi [ 1 ] Giovanni Blacu ( 2 ) e modernamente Carlo Bartolome Piazza ( 3 ) caciò parch'alludere ancoraGio; Antonio Campano ( 4 ) il quale lodando Savona per iNatali di Pietro Card. Riario cosìcantò . e Nunc uada Vellitrassuperare Sabatia possunt . paragonando l'onore di Savona per auer dato alla luce il Cardinal Ria rio àquello di Velletri per i Natali d'Augusto . 107 Aquesti potrebbero aggiungersi notti Scrittoridi Velletri , che dietro la scortadi Dione, e degl'altri sopracitati non anno vo uto ta cere così bella lode della Patria , maperchè niun'abbia àcredere , che noi vogliamo usare l'autorità de nostri Partiali itralasciamo , e foo recamo inmezzo quei versi di Antonio Mancinelli antico Scrittore di Velletri, e carissimo alle muse . AugustiPatriam prisci dixere Latini Cafaris Imperium cui tribuerePoli . Si leggono anco nell'antico Palazzo publico versi di questo senzo . HincGenus hinc Proavi Diuifum , &Cafaris ortus , Hicfuit hic tribuit Civibus armasuis . : 1 f èl'istesa cosavien espresla ne'nostri Statuti di molta antichità sottor Armedi Velletri con questi versi . Augusti natale folum , celebresque. Velitre こ Qua dedit armasuis Cesar Alumnushabet . Nonci appaghamoperò noidiqueste memorie quafi priuate , edo mestiche . Màvogliamo addurre ciò che scriue Giacomo Laoro ( 4 ] diligente offervatore delle antichita Romane , il quale parlando d'un ArcoinRoma d'Ottaviano già demolito poco distante daquello di Domitiazo così icriue . Ottaviano fu della reggia Famiglia deglOttauij, la quale in Velletri incominciò, e fiori,ediui Egli nacque come daunaru'na ed ifcrittione , la quale viddi , efa ben mi ricordo anche lessi , àme , e ad altri fùpalese . १०४ : Atutte queste cose contradice Suetonio, ilquale nellaVita d' Au- gusto espresiamente afferma ch'egli nacque in Roma nella Regione del Palatino , ove dicevafi . Capitabubula. Manon po siamo antepor- re la fede d'un Scrittore Romano , che parla avantaggio della fua Pa- tria , qual è Suetonio , aquellodi Dione , che fù quasi eguale alui di antichità , e molto maggiore d'autorità , edi seguito , e come di Na- { 1 ) Nella vita di Bonifatio VIII. lib.primo cap.8 ( 21 Nol Teat. delle Città d'Italia par. prima divisione pri. ove tra quelle dello Stato Ecclefiafticopone la descrizzione di Velletri . i3 ) Nella Gerarchia Cardinalizia nel Vescovato di Albano . ( 4 ) Nellib. 8. dezl Epigrammi Romane. [ 5 ] Nellib. 2. dell' antichis Roma n fù Patria d' August 54 Istoria della Chiesa, eCittàdi Velletri • Turinon fiu Patria d' Augusto . Nazione straniera nonpuò esser punto sospetto dipartialità , onotato d'interesse ; Nèalla forza di tante ragioni , edosservazioni danoiar- recatedi sopra . Oltradi che Suetonio istesso nonparbencostante nella sua opinione , e chiunque legge attentamente la di lui opera , può agevolmente rintracciare la verità , e convincere Suetonio di menso- gnaconifuoidetti medefimi. Scriue Egli [ 1 ], che ricercado i Velletra- ni che cosa presagisse il fulmine, il quale aveva toccata unaparte delle lor mura , intesero dall'Oracolo con ciò fignificarsi che un Cittadino diVelletri sarebbe stato un tempo padrone del Mondo.Hor perchè que- sto presaggio in Velletri , ove secondo Suetonio folamente imaggiori d'Augusto ebbero i loro Natali , enon inRoma ove l'ebbe egli stesso ? Perchè quella risposta dell'Oracolo che un Cittadino di Velletri dovea salire all'Imperio del Mondo , e non più tosto un Cittadino Romano ? Dice ancora Seutonio ( 2 ) che vicino a Velletri fin àsuoi giorni fi mostrau a il luogo,ove Augusto era stato nutrito e poi foggiunge . E vi èopinione in quella vicinanza,quasi che iuisia nato .Edonde mai potè naf- cerequesta opinione intorno un fatto così celebre,eda quei tempi non molto lontano,se non che dallaverita,edalla tradizione de' Maggiori ? Eovemaifono così chiari argomentiin contrario,che vagliano a di- strugerla ? Bastera dunque l' autoritàdi Suetonio per farci credere bu- giarda la fama publica ,ela comune oppinione nata inquellavicinan- za asiai prima di lui ? Mànon è d' vopo contender più oltre con Sueto- nio,perche sicome noi crediamo, che tutto ciò basti a fine di perfuadere coloro , che amano sinceramente la verità , così non pretendiamo di ritrarre quelli , i quali à fimiglianza de' Discepoli di Pittagora anno pertinacemente giurato su ladilui parola . Restaora, che sodisfacciamo àquegli Scrittori , iquali ripongo- 109 noi Natalidi AugustoinTuri di Calabria. Tali sono Gabriele Bario [ 3 ) Girolamo Marafiote ( 4 ) e Rutilio Benincasa . Matutti mo- derni , edi sospettissuna fede come nationali di Calabria , che scri- uono aproprio favore . Nè si puòda loro accreditare questo ambitioso penfieroconquel che dice Suetonio [ 5 ] delnomediTurino , ch ebbe Ottavianoquandoera Fanciullo. Imperòchè egli affai chiaramen- te esprime di sopra , edonde fossero i Maggiori di Augusto, edove egli fortifle iNatali , ese bene poidice ch'avefle il cognome di Turino in memoriadell'Origine de'maggiori , tosto corregendo il giàdetto fog- ginge . Operchè in Turi essendo egli natodi fresco.il Padre Ottavio combat- tèfelicemente contro defuggitiui. Equesta unica, e vera cagione di tal co- gnome viene arrecata dagi'altriAutori,e particolarméte dall'Agostini, ( 1 ] [ 1 ) NellaVita di Augusto [ 2 ] Nelluogo citato ( 3 ] Nel Lib. 5. ( 4 ) Nel lib. 4. cap. 8. ( 5 ) Nella Vita di Cefare Augu- fo LIBRO PRIMO ( 1 ) ne fi può apportare quella dell'origine , sì perchè non è secon dola mentedi Suetonio , il quale ampiamente dimostra , che l'origine de'Maggiori di Augusto fu in Velletri , sì perchèiRomani non coftu maronodi cognominarsi dalla Patria , mabendall'imprese; cosileg giamoC.Martio esser'stato chiamato Coriolano , eScipione Africano , nonperchèquelli di Coriolo , e questi d'Africa foile , maperchè il pri moespugnò Coriolo , ed il secondo domò gl Africani, e così degl'altri. 110 Nè adHuomini di fenno può far proual'ingiurioso detto [ 2 ) : concui M. AntonioCompetitore dell'Imperio, e Nemico di Augusto gli rimproverò il Bisavolo Funaro da un Villaggiodi Turi , e l'Avola Banchiero; Questi sono gl'usati effetti dell'Emulazione , e dell'invidia . che per via delle mensogne s' apre larghiffimo campo alla calunnia , alla quale non folo come tuttigl'altri Huomini , mamolto più ancora foggiacciono quelli che a stato grande e sublime,òper favordi Fortuna , ò per propria industria i tottevano . Che ich prefiafie fes de alle rampogne , ecalunnie degl'Emoli , niuna cosa così vile , cos scelerata , e così empia sarebbe , che di qualunque più illuftre , epiù chiaraPerfona non s'avesse a credere . Eben lamalignitàdi M.Anto- nio contro Augusto si scorge , mentre non contento d'infamare ladi lui origine paterna, passò anche amacchiare la Materna dicendo [ 3 ] che il di lui Bisavolo Materno folle Africano, eche nella Riccia or di Molinaro , or d' Unguentiere l'arte esercitata auesse . Epur noi di fo- pra abbiamo abastanza dimostrato quanto nobile fosse la Famigliadi M. Attio Balbo , da cuiAugusto per canto diMadre difcendeua . • Arrecano ancora i Calabresi in lor proua l'avere in Turì , ch'oggi dicono Terranuoua , la Statua diOttauiano Ebenchè a ragione creder fi poffa , ch'ella sia più tosto di C.Ottavio Padre erettagli da queiPopoli per la sopra accennata vittoria , nulladimeno quando an- che ella fosse veramente diOttaviano , nuna prova farrebbe de'suoi Natali . E chi non sà , che ad un Imperatore così celebre , edi nome cosi glorioso in più, e varie Provincie furono erette statue , edinalzati Archi , ed eziandio fabricati Tempij , edAltari per rendere eterna , e sempre venerata la di lui memoria ? Molte Patrie converebbe , ch'egli avesse , se le statue facessero proua del nafcimento . Questa è la Fortu- na,e la felicita de' Prencipi , che la loro memoria con ambiziosa gara fi onori in ogni luogo del lor Dominio Vediamo la Statua di Eraclio Imperatore eretta inBarletta notiffimaCittàdi Puglia , benchè ella. non fia la dilui Patria , e nell'età de noftri Avoli la Citta di Velletri cretie in una delle sue publiche piazze un Colosso di Bronzo ad Vrbano VIII. Sommo Pontefice , e pur egli ne moderna , ne antica origineda Velletra traeva . Aven- ( 1 ) Delle Famiglie Romane nell' Ottavia . ( 2 ) Vien riferito da Sue- ton.o nell.vitadAugusto ( 3 ) Vien riferito da Suetonionellargo citato. 56 storia dellaChiesa,e Cittàdi Velletri . Augufto e Avendo fin qui dimostrato il luogo de Natali di Augusto paffia- 152 Sua Vita mo ora ad accennare alcuna cosa della sua vita, la quale se si avef- se a scrivere compiutamente rich e lerebbe un gran volume , ma noi fervendo alla brevita porremo in nota solamente alcune pochiifi- me cose , che eziandio alla Città di Velletri si appartengono , ef leggono appresto Suetono , ed altri lodati Scrittori . Nacque egli ael giorno 23. di Settembre poco prima il nascimentodel, Sole ò come altri vogliono poco primadel tramontare ( 1 ) , essendo Confoli M. Tullio Cicerone , e Antonio al Confolato de' quali nella Cronologia di Carlo Sigonio si ripone nell'anno 687 Il luogo de suoi Qatali fù quello stesso , in cui egli venne poi allevato , il quale ède- scritto da Suetonio ( 2 ) in questa maniera . Si mostra anche àgiorni noftri app esso à Velletri il luogo oveAsgusto fùnodrito in una Villa de Suoi Avoli vicino alla Città ilquale èmoltopiccolo e a guisa di magazino di vettovaglie , eu' è in quelle contrade un' opinione come ch' ivisia nato . LaReligione del luogo vieta d' entrarvi senon che per neceffita , e casta mente ; essendovi anticafamache quelli , i quali d'entrano inc nsiderata mente vengono ingrombatida uncerto orrore , espavento , e questa opinia ne indi apoco acquistò fede, perche al nuovo Padrone della Villa , essendousi posto àdormire o à caso , òper isperimentare la verità , auvenne che doppo pochissime ora della notte indi da forza repentina ed occulta difcac- ciato, quasi mezzo morto insieme col letto avanti la porta si ritrovò . Mé- tre in questa Vila si nutricavaOttaviano ancor Infante , essendo stato dallanutrice riposto lasera nella Culla il luogo piano , ildi seguente {se crediamo a Suetonio ( 3 ) che ciònarra per sentenza di C. Drufo ) non vi fù visto , elungamente cercato dasuoi finalmente fù trovato in un altiffima Torre , ove giaceva con la faccia rivolta all'Oriente . Atal presaggio Suetonio ( 4 ) agginge quest'altro . Quando la prima volta ebbe incominciato à parlare , sentendo a caso gracidare leRanenella Villa defuoi Avoli vicino la Citta di Velletri comando loro che tacessero , eda qsel tempo inpoi nonpossono ini leRanegracidare .Nè soli questi, mamol- uffimi altri prodig.j toperftitiofamente oneruatidagl'antichi fi narra- nodi lui . Ove oggi fia il luogo diquesta Villa nominata dagi Autori può113 comprendersi perquel che ne icriveAlcanto Landi (5 ) Oggi( dic'egli) èpublica fama venuta discendendo da età in età, che detta Villa sia quella , chefi dice Santo Cefario ridotta a coltura di belliffime vigne , delle quali è PadroneMesser Fabio Panoto reverendo Canonico . Emolti sono stati , che ridu- [ 1 ] Scaligero riferito da Cafaubonio nelle notedSveton . ( 2 ) Nella Vita di Cesare Augusto [ 3 ] Nel luogo citato . ( 4 ) Nel luogo citare . [ s ] Nel compendio MS. delle cose di Velletri à foglio 3. LIBRO PRIMO 1 57 Bducendoff acredere varic , e diverse cose , anno tentato con incantesimi, Scongiuri trovar ini ricchiffimi tesori persuadendesi che a un luogo di tanto Iwa- peratore cipossano effer nascoste reliquie d'inestimabili ricchezze. Dai tem- pidiAscanio in poi si è confervata l'istessa fama , edil luogo ne'tempi noftri èposseduto dalla Famiglia de Profperi , e vi si vedono molti , magnifichi auanzi di antichi Edificij , che adornauano l'amenità del ito, evi si sono trovate molte Medagliedi Augusto . $ 14 Rimase Augufto pupillo in etàdi quattr'anni al governo di L.Fi lippo fuo Zio paterno , edella Madre . Crefciuto poi in età visse appresion Cefare Zio di sua Madre , il quale molto l'amava , e molrz cura ne prendeuasiperchè era priuo di prole , sì perchè grandiffime Speranze aueua concepute dilui . Egli lo fece con ogni diligenza am- maeftrare nelle lettere greche , elatine , nelle qualifece tanto profitto, che in etàdidodeci anni orò inlode di Giulia sua Avola morta quatr annicinanzi ; e fù così amator dell'arti liberali , che ritenne poi sempre questo costuune di leggere,ò scriuere alcuna cosa ogni giorno . Lo fece eziandio Cefare csiercitare nelle fatiche della guerra , ed imparar tut- sequellecose, che àben governar la Republica si appartengono .Men- tre Cefare trionfava dell'Africa , Ottaviano già presa la toga virile , obbe dalui in dono alcuni ornamenti militari , tutto che per l'età non fosse ancora stato alla guerra . Passato poi Cefare in Ispagna contro i Figli di Pompeo , Ottavio gli andò appresto , quantunque nonbene ancor fano d'un infermita avuta , ed essendosi per vie rotte , emal fi- oure,econ travaglio di fortuna inMare, condotto alla fine salvo alla presenza di Cefare , questi l'ebbe sopramodo a caro , egrandemente LodòilGiovane , che con quella bella attione , auea dato saggio della fua futura virtù . Cefare , vinta laSpagna , e quafi del tutto spenta la fattion contraria , disegnando di far l'impresa de'Daci , e appreffo quella de Parti, lo mandò inanzi adApollonia , Doue stando Otta- viano àdaropera agli studij dell'arti liberali intese Cefare essare stato acciso , e sè fatto erede , &adottato nella Famiglia Giulia col nome di Cefare . Tornato a Roma , contro il parerdi MarcioFilippo fuoP2- drigno , e senza approvazione dellaMadre , che loconfortavano ari- manersi nella fortuna priuata , prese l'eredità , e il nome di Cefare , e defideroso di far vendetta delladilui morte, fece capo adAntonio, che allora era Console , matrovandolodi animo ingrato, e nemico , fi voltò ad acquistarsi la benevolenza , e l'amore del Popolo , ed avendo subitovendute tutte le sostanze , che alui appartenevano perl'eredita di Cefare , idanari, che ne ritrasse,distribui tutti allaPlebe . Nè contentodiquesto , usando la suagenerosa liberalità , egrandezzad'ani mo, feceaRoma , e a Velletri , eper le Città , e Castella vicineban- dire publicamente , ch'era apparecchiato divendere abuon mercato futte le sostanze fue proprie per convertire il prezzo ne'bisogni del Pos polo 1 58 Istoria della Chiesa, e Città di Velletri. polo , ede Partiggiani , e Amici suoi , e avendo gid venduti tutti ibe ni chepossedeva in Velletri,e altroue dell'eredita di Ottavio suo Padre, ed'alttiCongianti ( come narra Appiano Alessandrino ) ( 1 ) done il ritratto agl'Amici , e al Popolo , benchè nonglibastassle ancora que to, tanto largamente , eprofusamente donaua . Con queste arti è incredibile quanto amore si acquistasse nel Po- [ IS polodiRoma , edatosi poi a radunar Soldati , perla fainadella sua liberalità , e per lamemoriadiCesare amatissimo da loro n'ebbe molti sottole sue insegne , ecol fauor di Cicerone si accosto al Senato , per ordine di cui insieme con Irtio , ePansaConsoli andò contro Antonio giadichiarato nemico della Republica . Rotto Antonio, e morti i Consolinellabattaglia rimase egli Padronedi tre Eflerciti . Mà rappa- cificatosi poi peroperadi Lepido conAntonio se ne andò aRoma con le sue genti , enon avendo più che venti anni si fece Console , e ordinò Friumuire afuo modo lo stato della Città . Poi abboccatosi assieme in un Isolettod'Ottaviano An- tonio, Lepide . ta vicino aModena Ottaviano , Antonio , eLepido , e stati iui due giorni intieri dalla mattina alla sera conchiuserodigovernare effi tre incommune la Republica facendo quel celebreTriunvirato dacontinu arsi per cinque anni , il quale per la crudeltàdi Antonio , e di Lepido fù odiofo, e derestabile a i Romani , essendosi rinovato l'abomi- neuoleesempiodell'iniquiffima proscrittione di Silla. Ma di quest'odio, ebiasimo niuna parte ne toccò ad Ottaviano , se nonquanto aveva la Signoria communeconesso loro , effendo egli , e per natura , e per co- stume molto piaceuole , e benigno , epiùdefideroso d'esser amato , chetemuto. : Ottaviano tutto inteso a far le vendette contro gl'uccisori di Ce- 116 fare, lasciato Lepido alla custodia di Roma , egli insieme conAntonio passò in Macedonia contro Bruto , e Cassio primi Autori della congiu- raco'qualiebbedue battaglie. Nella prima icorni destri dell'vno, edell altro Effercito fur vincitori,e diqua,edi la fur presigl' alloggiamenti perforza .Ma la fortunadelle parti fùdisuguale per la mortediCaffio, il quale credendo, che Bruto fosse ancor rotto fi fece ammazzareda un Seruo. Nella secoudanon potendo le genti diBruto, che l'aveuano stor- zatoacombattere,sostenner l'assalto de Soldati d'Ottaviauo,e d'Antonio,Bruto fù rotto,enonvolendo fuggire,come per la sopravegnente notte poteua,e come fare era consigliato da molti,che doppo la rotta s'erano uniti conlui , per non venire in manode'suoi Nemici s'uccife dase medesimo . Conseguitaquestavittoria, erimasoAntonio inquelleparti , Ot- 171 * taviano se netornò aRoma,eLepido andò inAfrica,laquale nella di- giliondell'Imperioeratoccata a lui , ficcomeadOttaviano l'Italia, la Francia, 2 ( Nel lib. 3. delleguerre Civile LIBRO PRIMO. Francia,elaSpagna, cadAntonio tutto quello ch'èdalMar Ionio infino al Fiume Eufrate . Essendo Ottaviano in Roma Lncio Antonio Fratello di M.Antonio istigato da Fulvia sua Cognatagli suscitò una nuovaguerra , maaslediato , ed affamato inPerugia venne inpoter d'Ottaviano , il quale usando la sua natural clemenza perdonò alui , c atutti quelli , che in sna compagnia si ritrovavano. Effendo poiAn- conioper false querele di Fulvia sua Moglie vennto indifparere conOt- taviano, eparlato in Italia con ducentoNauiper fargliguerra, tro- nato lui non auer data occafione alla rottura , per opera de'commnni Amici fecer pace; eperche Fuluia mentre andaua atrouar Antonio eramorta , permeglio stabilire la loro amicizia Ottaviano diede Ottavia suaSorella adAntonio per Moglie . Ottavia Moglie d' f 11-8 Deliberopoidi far guerra aSesto Pompeoal quale s'eranoridotte Antonio. tutte le relique delle parti diBruto , eCaffio, es'usurpaua l' Imperio della Sicilia . Durò questa alquanti anni , ebenchè lafortuna inMare con varie tempefte fi opponefie ad Ottaviano , egli nulladimeno alla finedomo Sesto Pompeo , e coll'aiuto diM.Agrippa , che aueua fatto Luogotenente generaledell'armata resto vincitore . Allora eziandio accadde , che Lepido venuto come Compagno in soccorso di Ottavia- no si scoprì d'animo infedele , enemico . Maaslediato nelle Trincee ve- dendosi inferiore di forze con veste daduolo ando ad implorare la clemenza d'Ottaviano , il quale fattogli grazia della vita , edi tutti i suoi beni spogliatolodel Triumuirato, ed'ogn'altra dignita fuorchèdel Sa- cerdozio , lo mandò a'confini d'Italia 119 In questa guisa Ottaviano ridufie alla sua obbedienzala Sicilia , e fifece Padronedell'Africa, che nella divisione dell'Imperio era stata a Lepido aftegnata; e a Romase ne ritornò . Dipoi parte inpersona , partepermezzode suoi Luogotenéti superòi Iapidi,iDalmatini,e iPo- polidella Pannonia .Alla fine fù aftretto diromper l'amicizia,e lalega conM. Antonio, la quale sempre era stata dubbiola , edincerta ,edin varij modi tra lorororicomposta; ImperocheAntoniotrattenutoda i preghi di Cleopatranegaua divoler venire aRoma, e lasciar laSigno- sia, ancorchèil tempodel Triumvirato finito fossle , edoltre di questo con acerbiffima ingiuria avevatrafitto l'animo di Ottaviano mandan- doper amordiCleopatra il ripudio adOttavia di luiSorella . Antonio per far Cleopatra Imperatrice diRomaapparecchio grandiffime ar- mate permare , eper terra, maOttaviano andò intrepidanéte con la fua Armataadaffrontarlo , edappresso Attio lo vinte . 120 Doppoquefa vittoriaegli tornò in Italia molto travagliatoper fortunadiMare , eindi apocopassò inEgitto , edavendo affedia- toAntonio inAletlandria lo costrinse comedifperato aduccidersi da se stefio , auendo maffimamente inteso false nouelle della mortedi Cicopaua, le quali tra poco furono vere . Imperoche ellapernon H2 venir : 1 to Iftoria dellaChiesa, eCittadiVelletri. Aleffandro Venirviuz nelle manidiOttaviano , chegid avcua ridotta Alefandelie in suo potere , si diededa se stessa la morte . Stando Ottaviano in Alessandria fece cavare dal Sepolcro ilgrande Corpo d'Alessandro il grande , e postagliuna Corona d'Oro in to onoratode sta , e copertolo di fiori gli fece riverenza , el'adoro . Ridottopoi Ottaviano . "Egitto in formadiProvincia, ed inmemoria della Vittoria edificate. adAttio una Città,laquale chiamò Nicopoli , e ritornatosene Romatrionfò trè volte cioè una dell'Illirico , Faltra della vittoriad Attio , e la terzadiCleopatra, auendo posto felicemente fine ad ogni guerra cinile • Con tanta profperita vinti, ed opprefi tutti gl Auverfarij.s eNemici, rimase egli solo Signore di Roma,edell' Imperio Romano, qual con tancaprudenza , egiustizia amministrò , che fù amato , e lo datonon purda tutti iRomani , mada tutte le Nazioni del Mondo . QuindidalSenato edal Popolodi pari concordia fuconnuouo,enon Ottaviane piu ufato nome chiamato Augufto; nome di tantaMaelta, cvenerazione, che solamente agli Iddaj, ealle cose fante ficon caiva . E quest altrotitolo ancora eglimeritò , econseguidesser falutato Padredella Patria , della qual cosa faffi menzione inan antichi fimo franunc dei Calendario , che nellaCittadi Palestrina si vede . ( 1 ) chiamato Augusto e Padre della Patrie , Non. N. Concordiş In.arce . Ferie . ex S. C. quod. co die Imperator. Cefar Augustus . Pontifex Maximus . trib. poteft . XXI. cos. XIII. A. Senatis Populoque. Romano . Pater Patria. appellatus . Sidiede poiAugusto aridurre laRepublica in miglior forma. Ezt correife le male , eree ufanze , ripose in offervanza leLeggi , alcune emendandone , ed altre à beneficiodella Republica aggiungendone: riformò ilcorso dell' anno , eda lui il sesto mese prese nomediAgosto. reftitui l' autorita ai Giudici, l'ornamento , elo splendore alla Cirta Iin cuimeritamente gloriavafi diaver canviati cutti i viliMattoni in preziosi marmi ) , laMuelta alSenato, la coltura alie Campagne.el onore alle cose sacre , e posto in pace l'Imperio, chiutele Forte di Giano,eparue asuo tempo vera l'età già favolosa deif'oro . La fama del suo valore , della sua mantuetudine, e della fut fapienza, fu così grande che molteGenti mandarono volontariamé. 12 tc (x) Riportato da FulvioOfino doppe AstoniaAroftini delle Famig iglieRomanenella Famiglia Giulia LIBRO PRIMO •Ambasciatori arichiederl' amiciziafua , edel Popolo Romano ; ficcome fecero gl Indi , egli Sciti fin' allora fol per nome conosciu- ti . I Parti ancora restituiti iPrigioni , ele insegne militari tolte Crafio, e adAntonio, edati ostaggivennero all obbedienza , edi. vozionua . Oltre aciò molti Rè postegiùle insegne , egl'abiti rea li andarono aRomaa fargli riverenza , e alcuni di essi edificarono Citta chiamandoledal suo nome Cefaree . Maperchè in questi tempiebbe principio un più grande , più felice Impero, che il Verbo eterno apparendo al Mondo vestito della nostra fragil carne fondda perciò noi diamo fine aquesto pring libro della nostra lutoria, volendo cosi degno principio incominciare i fecoudo : : DELL ISTORIA DELLA CHIESA, E CITTA DI VELLETRI Libro Secondo. SECOLO PRIMO Dal Nascimento di CHRISTO Signor Noftros P ERnjuna cosa tanto apertamente fi dimoftrala grandezza di Cefare Augusto , quanto perquel Augusta Mondo iuo memorabile Editto , con cui Egli, secon. fece descri- dochene fa fede l'Evangelista S. Luca ( 1 ) ordi- uertutto it nò che fosie per sua autorita tutto il Mondo descritto . Laquual descrittione få fatta nell anno 752. dalla fondatione di Roma e nel quarantesimo secondo dell'Imperiodi Augusto dal dì ch' Egli insieme con Marc' Antonio , e Lepido cominciò il Triunvirato , e nel vigefi- , mo nono dallaVittoria , che riporto appresso Attio contro Antonio Ed erano allora Consoli lo stesso Augustoper la decima terza volta , e M. Plantio Silvano come afserisce Suffrido nell' annotazioni all' Istoria Ecclesiastica di Eusebio ( 2 ) Cirino da altri chiamato P. Sulpizio Quirino , ch'era aquei dì Preside della Siria mando adeffetto questo Sourano comandamento di Cefare Augusto nella sua Provincia , in cui fi comprendeva laGiudea .Maria,che già pet opera del Divino Spirito racchiudeua nelsuo utero l' eterno Verbo vestito della nostra mortal carne, insieme conGioseppe fuo Sposo parti da Nazaret Citta della Ga } [1] Al cap. ( 2 ) Lib. 1. cap. Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri . Best Chri- Sto Signor Noftro efuo Galilea, e se nevennero inGiudea alla CittàdiDauid, che si chiamata Betelein pereffer ivi defcritti ,perchè ambedue erandella famiglia di David . Ecosì vollero adempire la Legge promulgatad'Augusto,a cui fi profeflarono Salditi,e pagarono il Tributo,come intali casi costu- mavafi . Eallora fù che a i 25. di Decembre effendo compiti igiorni della gravidanza di Maria, ella partori Giesu Christo Signor Nostro ve- ro Dio , e vero Huomo , Redentore del Genere umano , Padre del futuro Secolo ,e Prencipe della Pace . pascimento Nè tutte queste cose passorono senza mistero . I Santi Padri varia- mente interpretarono la congiunzione diquesti fatti . Gregorio it Grande [ 1 ] fudi parere , che ladescrittione del Mondo ordinata daAugustodinotasle , che quello nafcevain questa terra , il quale ha verebbe descritti i suoi Eletti nel libro dell' eterna vita in Cielo . L'An- gelico Dottor S. Tomaso afferma[ a]che la descrittione di tutte leGenti fofile allor fatta , ed anche il Tributo pagato , perchè nasceva il vero Signore , e Monarcadel Mondo , di cui Augusto era Luogotenente , Augusto cheda occulto illinto veniva sospinto emotio aciò fare , senza che Luogotenen. Egli incendette , perchè il faceffe . Altridiffero , che Augufto facesse te di Chri- allor descrivere tutte le Genti dell'Imperio Romano quasi fosse giunto fto Signor il tempo in cui doveste renderne conto ad unPrencipe di se affai Noftro . maggiore . Augusto no volle effer chiamato Dignore, S.Tomaso ( 3 ) attestacheinquel tempoAugufto espressamen- tevietasse d'effer da alcuno chiamato Signore , eBattista Platina (4) ed altri per sentenza di Orofio scriuono , che tal divieto foffe fattoda Augufto neldi appunto , che nacque Christo vero edunico Signore delCielo , edella Terra . Ecertamente ancorchè il nostro Ottaviano delnome diAugustoper lapienezza della sua Maesta, diQuirino quafi nuouo Romolo , envouo fondator di Roma , ediPadre della Patria per amor, e zelo che aveva del publicobene si compiacesse , nulladi- menomaitolerò nèda senno, nè pergioco d' esser da alcuno neppur dasuoi Familiari , eDomeftici chiamato Signore , e Suetonio [ 5 ] riferifce , che ungiorno mentre Augusto si trovava presente a i publici spettacoli sentida tutti acclamarsi per Signor giusto , ebuono , di che Egligravemente fi commoffe e con la mano,ecol volto diede segno di aborrir questo Titolo; Il che da Santi Padri si attribuisce ad oc- Auguftoco. cultadaposizione divina , che la mente di Augusto reggeva , ed anche nobbe la alconofcimento , ch'egli ebbedella nafcita di Christo dalibri delie Nascita di Sibille , quali , come scrive Svetonio nella di lui vita , diligentemen- Chrifto si- re raccolic , e sommamente stimò avendo fatti bruciare come indegni gnorNoftio di 3. cap. 13 . ( 3 ) Nel luogo citato . (2) Deregim. Princip. lib, (4) Nell' istoria de Pom sefici nellavita di Giesu Chrifto [ 5 ] Nella Vita di Augufto (1 ) Nel Omilia 6. sugl Evangeli . LIBRO SECONDO 65 di fede più di duemila altri volumi scritti parte ingreco , eparte in latino da diversi Indovini mensogneri edimpoftori . : Narra di più Niceforo Calisto , ( 1 ) che efiendo Augusto andato all'Oracolodi Apolline Pitio per intendere chì dovesie doppo la sua morte fuccedere neli' Impero , e fatto tre volte al falso Nume il folen- ne , e massimo sacrificio chianiato Hecatombe , nonpote giamai impe- trarne risposta ,maaila fine importunato l'Oracolo da i vani prieghi di Augusto , ò più tosto aftretto dalDivino volerc àmanifestar la vera ca- gione del fuo filenzio , dichiarò suo mal grado , qual'ella foffe con ise- guenti versi reg strati da Suida . Me Puer Hebreus Divos Deus ipse gubernans Cedere sede iubet , tristemque redire fub Orcum , Aris hinc igitur tacitus difiedito nostris . Augufto ponderan.io questa rsposta , e riflettendo ai versi delle Sibille che furono daDio date a 1Gentili, come i Profeti furono dati agl'Ebrei per ammaestrarli delle cose auvenire, tosto che inRomatornò erefle nel Campidoglio un' Altare con nome di Ara maxima e con l'iscrizzione Ara Primogeniti Dei , il qual Primogenito di Dio Egli adorò per suo Si- gnore , come fcriue S. Tomaso ( 2 ] & a nome di lui tenne indi in poi per lo spazio di quattordici anni l'Impero del Mondo . 5 Or le al dir diVellejo Patercolo(3)fù grand'onore del ConsolatodiCi- cerone l'effer nato in quell'año Augusto, qual onore direm noi proveni- re adAugusto dall'esser nato nel tépo delsuo simpero, e del fuo Cofolato nonun templice Huomo, ma un Hueno Lo, non un fondatore d'Im- peroTerreno ,manchevole, ed all'umane vicende soggetto , ma il Fon- datore del Regno Celefte , beato , ed eterno ; Non un Prencipe , che spento tra gl' uomini l'incendio delle guerre , breve Pace al Mondo donò , maun liencipe , che spenta la gausta ira Divina , pose pace fra Dio , e gl'Euomini , e il Genere umano al suo Creatore riconcilio ? E quanta gloria ancora quindi meritamente deriua a Velletri Patriadi Auguftonon tanto , perchè egliper sua Virtù fondo , e stabili la gran- dezza dell'Impero Romano , e di tutti ifuoi Succefiori , quanto perchè nel tempo del suo Impero fù da Giesu Christo Signor noftro a più felice Regno dato principio . Rallegrifi dunque ( scriue Ascanio Landi ( 4 ) questa nobil Patria, e ingrandiscosi laudando la Maestà di Dio , eringratiandolo , che qui abbia eletto un Huomo, e fattolo nafcere , e nodrive in questo luogo , all'Imperio del qualesi è volutosottomettere ilsuo eterno Unigenito Figlivolo, epagargli il cenfo I ( 1 ) Nell'Istoria Ecclesiastica lib. primo cap. 17. [ 2 ) De Regim Principum lib. secondo cap. 16. [ 3 ] Nel lib. Secondo dell Ift. Romana . [ 4 ] Compendio M.S. delle cose di Kell. edificò un Altare al Primogen i- tod'Iddio, el'adorò . Velletri lodato pera chesotto l Impero d' unsuo Cit- tadinofi de gnonafcer Chrifto Sig. Nostro . 66 Iftoria della Chiesa, e Cittadi Velletri . il cenfo; Efe Città alcuna merita laude , e onore per i suoi Maggiori questa deve essere Superiore all'altre , perchè i suoi Antichi sono stati maggiort del Mondo Da qui in poinon conteremo più gl'annidalla fondazionediRoma, ma benfi dala nativitàdel nostto Redentore , secondo la cronologia usata dalla Chiesa Romana , la quale conta il primo anno di Christo dal primo giorno di Gennaro doppo la di lui nascita , nel qual di segui la fua circoncifione,perchè Egli come Maestro d'umilta volle non folo al- le Leggi politiche deRoman foggettarsi , ma anche alle Leggi Ebrai- che promulgate daMoyse. Vennero poi i Magidall'Oriente con la scorta d'una nuova Stella ad adorare il alvator del Mondo, ed avendo Erode , ch'era stato creato Rè delta Giudea per autoritàdi Augusto . edel Senato Romano , intefo da iMagi la nafcita d'un nuovo Rè di Giuda , per gelofia daRegno fece in Bethelem , e in quel distretto tutti i Fanciulli , che dadue anni in poi erano nati , crudelmente morire , Augufto neperdono ad un fuo proprio Figlivolo.La qual crudelta fù fomamente detesta la deteftata da Augusto , che non ebbe tempo di vendicarla , perchè l'ira crudeltà di d'Iddio fù subito sopra Erode , e in quel medesimo anno lo tolfe con Erode . acerbiffimi dolori di vita , •con niuna procreòfi- gli mafchi , Le felicita publiche diAugusto furono dalle domestiche disgrazie Icome effer fogliono tutte l'umane contentezzedi amaro fele condite ] nonpoco amareggiate eguaste .Perse egli giàla Madre nel primo suo Confolato , e poi la Sorella Ottavia , quando ei era nell'anno 54. di sua Augusto vita; Eall'una , e all'altra , conforme avevale invita amate , ed ono- obbe quat- ratemolto, cosìdoppo morte grandiffimi onoriattribui . Di quattro troMoglie, Donne , che Egli ebbe con niuna procreò alcun Figlio Maschio , che poteffe di tanca grandezza lasciar Erede . AncorGiovenetto toiseper Moglie Servilia Figlia di Publio Servilio Isaurico Huomo Confolare , mapor quando ti riconcilio la prima volta conMarc'Antonio , a'prie- ghi de Soldati dell'uno , e dell'altro , che defideravano veder con la parentela stabilita fra loro una coftante Amicizia,prese perSposa Clau- dra Figlia di Publio ClodioCavalier Romano , edi Fuluia , ch'era paf- fata alle seconde nozze conMarc'Antonio , la qualClaudiaappena al- lor erainetà nubile . Maessendo nata inimicizia tràOttaviano , e FulviaMadre della Sposa , eglila rimandò aLei ancor intatta , e Vergine . Ebbe poi in terzo luogo Scribonia Sorelladi Lucio Libone Scribonio Huomo Confolare , la quale era stata fuccefiuamente Moglie di due Conioni , Con questa Ottaviano generòGiulia , ma per la mala vita , •pravità di costumi fù obligato a ripudiarla , e incontanente fi congiunte in matrmomo con LauiaDrufilla Figlia diLucioDrusoCalida- no , ch'era Moghe ai Tiberio Claudio Nerone , da cui gli fù spotanea- mente ceduta , se bengia gravida di sei mesi . Questa fù da Augusto grandemente , e perpetuamente amata per effer Donna d'eccellente virtù 6 LIBRO SECONDO 61 virta , edi gran prudenza , e sapere , la quale per il suo alto valore fu chiamata Madre della Patria : Titolo forse giammai ad altra Donna conceflo .. OttavianofuoridiGiulia , ch'ebbeda Scribonia , nedaLivia , ne 7 dall'altre fue Conforti consegui alcuna Prole . Promise priinaGiulia per Isposa ad Antonio Figlio di Marc'Antonio ,epoi aCotifone Rè de Geti in tempo, ch'Egli ancora pensava congiungersi inmatrimonio con unaFigliadello stesso Rè ; manon auendo queste cose sortito effet- to, diedeEgliGiulia perMoglie a Marcello Figlio d'Ottauia maggiore Marcelle fua Sorella , quando questi appena aveva compita l'eca puerile . Fù Marcello Fanciullodi grandiffime speranze , che ben tosto venneroda immaturaMortetroncace . Questi è quello si altamente lodatoda Vir- gilionel sesto Libro dell'Encadi , quando finge che Anchase lo dimo Aratse ne Campi Elisei ad Enea conqueiVersi . Oftendent Terris bunctantumfata , nec ultra Effefinent , nimiun vobis Romana propago Visapotens , superi , propria becsi donawTeat Quantos ille Virum magnamMauortis ad Vrbem Campus aget gemitus ! vel qua , Tiberine , videbis Funera , cum tumulum preterlabere recentem ! NecPuer Iliaca quisquam de Gente Latinos Intantumspe tollet Avos : nec Romula quondam Vliose tantum Tellus iactabit Alumno . Heu pietas , beu prisca fides , invictaque bello Dextera ! non illi se quisquam impune tulisset Obuius armato , sen cumpedes iret in Hostem , Seùspumantis Equi foderet calcaribus armos . Heumiserande Puer ! fiqua fata aspera rumpas , Tù Marcellus eris , manibus date lilia plenis.. Ματεό Morto Marcello passo Giulia alle nozze con Marco Agrippa, il qua- le aveva già per Moghe una delle Marcelle Figlia di Ottavia mag- Agrippa giore, che a priezni di Aazato aciò condescese . Questi èquel ce- lebreMarco Agrippa , il quale insieme conMecenate gode sempre in fommogrado il favore , e la grazia , e l'intima amicizia di Augusto . Egli fabricò il superbo Panteon Tempio dedicato aGioue Védicatore , mapoi afacro culto ridotto sotto nome di S. Maria in Rotonda , idi cui preziosifimi marmi per la lunghezza del tempo divenuti ofcuri , e fozzi , sono stati per la fuprema cura di Papa ClementeXI. al suo XIPapa primo luftro, e splendore riftituiti . DiMarcoAgrippa , eGiulia eb- fa ripulire be Ottaviano cinque Nepoti , e fra essi tie di sesso Virile , Caio , Lu- i marmi del cio , Agrippa Postumo , Giulia , e Agrippina , enella loro educa- Panteon . zionepose somma cura , e diligenza , ma non potè lungamente vi- verne lieto , econtento . Impereche Caio , e Lucio , cheper suoi figli 12 ador Clemente 68 Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . GiuliaFi- glia d'Augusto. Augusto efuamorte adottati aveva , egià eran statidisegnatiConsoli , inbreve tempogli mancarono, il primo in Licia , e l'altro in Marseglia , mentre andavano vifitando le Prouincic, e gl'Eserciti dell'Impero Romano. Adottò po- scia Ottaviano il terzo Nepote Agrippa , main breue avvedutosi della di lui in to zile natura lo dimifs , erilego in Surrento , e perchè sempre più dana se gno d'animo imprudente , e feroce , ancorchè non fofle di alcundelitto Reo , lo fece trasportare nell'Ifo'a Planasia,ed iui cufto- dirda Soldati . Giulia fù collocata in matrimonio con Lucio Emilio Paolo figlio del Cenfore , e Agrippina conGermanico , ch'era Nipote diOttavia maggiore Sorella di Augusto , perche ellendo Ella di Marc Antonio divenuta Madre didie Antonie , la prima di ene fù Moglie di Lucio Domitio Eneobardo , e'l'altra di NeroneClaudio Drufo , dal qualmatrimonio ne nacque il fopranoninato Germanico . Mà niuna cosa tanto afilate, e concurbo l'animo grande di Augusto, 9 quanto la Vita licenziosa di Giulia tua Figlia , perche Egli come scriue Suetonio ( 1 ) anai piùpatiente nente to'erò la morte de suoi , che le di loro vergogne ; Eper ridurre la Figia al onetti costu ni , la confi- no nell'uola di Palmarola a vivere sotto severa difciplina, avendole negatol'uso del vino , ed ogni delicatezza , e proibito ancora ad ogn Huomo , feruo , o libero , che fosse , di andarla a vedere senza fua ef- pretta licenza . Ebenchè più volte il Popolo Romano à grand'istanza chiedesse , che si permettesle a Giulia di tornare a Roma , l'Ottimo Padre , e Prencipe amante piu della giustizia , che della propria Figliuo- la , fù fenore fordo a tali prieghi , e folo doppo cinque anni la trasferi dall' Ifo adi Palmarola nel Continente dell'Italia Ital , e come scriue Tacito ( 2 ) inReggio di Calabria . Vedremo poi asuo luogo come Ella si ridutte inVelletri, ed iai in vita umile , e priuata i suoi giorni compi, L'altraGiulia Fglia di questa rassomiglio I alla Madre nella licenza de ro coftumi, onde ancor lei fù dall'Avolo Augusto rilegata, e punita . EraOttaviano già avanzato negl'anni , e trale domeftiche sciagure, ele publiche profperita giunto al 76. di sua vita , quando auendo fat- to in Roma il luftro , eil cento in cui furono annoueratiquattro milio- ni , e 63. mila Cittadini , volendo spedir nell' Ilirico Tiberio suo Fi- gliastro , che già prima aveva adottato per Figlio , parti di Roma per accomagnarlo aBenevento . Venne perciò aVelletri, & indi in Astu- ta, didoue ettendo fuordel suo costume partito di notte , contraile nei viaggio qualche principio di dislenteria , màciò non ostante andò aNapoli ad astisterç ad alcuni giochi solenni ivi adonor fuo prepara- ti , indi auendo accompagnato Tiberio al luogo destinato , se netor- (11) Nella Vita di Augusto . 12 ] Nel primo Libro degl' Annali , naua LIBRO SECONDO naua in Roma , ma aggrauatosegli in Nola il male lotolsedivita, d ciò fu a i 19. d'Agosto nell'anno di Christo XIV. e nel Confolatodi Se- sto Pompeo , e di Sesto Apuleio , mancandoli soli trentacinque giorni acompir l'etàdi76. anni , o come altri vogliono avendo già compitii detti anni , ed ancor quafi un mese . Egli soirò in quella stessa casa , e in quella medefima Stanza , one gia mori Ottavio suo Padre . Fù anco offervato , che lo stesso giorno della sua morte era anche stato il primo delsuoJimpero, qual' Ezlı felici si nanente gouernò per lo spazio di 50. anni , ealquanto più compresouiil tempo del Triumvirato . Augusto . 12 Jldi cui Cadavere scriue Suetonio ( 1 ) fù daNola fin'a Bovilla luo- Funerale d gotrà la Riccia , e Roma , portatocon gran pompa sù le spalle dai Decurionidi ciascuna Colonia , o Municipio , che trouafi in quel tratto di strada , nel qual officio pio , e ben dovuto alla grandezza di tal'Im- peratore , ebbero parte anche iDecurioni diVelletri , quando giunfe a'confini del nostro Territorio , e perchè essendo la stagione ancor cal- da, il Cadavare di notre si conduceva, edi giorno si posava uelPalaz- zo Publico di ciascuna Citra , onel maggior Tempio del luogo , è da credere, che in Velletri fuaPatria e coa maggior pompa, e con più nu- merolo concorso , e conpiù copiofe lacrime , che altroue fosse tal'offi cio adempito . ABouilla poifù tolto da 1 Cavalieri Romani , che l'in- trodaileroin Roma , e nell'Atrio del di lui Palazzolo collocorono . Indi i Senatori su le proprie spalle lo portorono nel campo Marzio , oue fecondo il coftune fu il Cadavare ario , e bluziato , ei più illuftri fra Cavaleri Romani difcinti , cicalzi raccolfero le di lui ceneri , ele riposero nel Maufuleo , che gia prima Augusto nel suo sesto Confolato aueua tra laRiua del Teuere , e la via Flam nia fatto fontuofamente fabricare con ag ziungerui felue , e patteggiadufo del Publico . All'alte somme virtù Egliani anche lo stadio delle buone arti , e Augusto , è 13dellaFilofofia ,leSuetonio ( 2) ferice opere da lui compofte , e fra eile un Poema foprala Sicilia un Libro d'Epigrammi, l'esortazio- ni agli stadij della Filosofia , e tredici libri sopra le cose da sè fatte fi- no alla Guerra diCantabria , òfiaGuafcogna, iPopoli della qualPro. vincia Egli prima d'ogn'a tro dono . Suoi studij 14 Nel fuo Teftamento ferule per la maggiorparte Eredide suoibeni Testamento. Liuia fua Conforte , e Tiberio di leiFiglio, che gua come dicemmo ave- d' Augusto va adoctato , e fattolo quasi Compagno dell'Imperio, chiamandolo a parte della potesta Tribunicia , della quale furono iprimi Imperatori contenti, e con efla governarono laRepublica . Volle ancora cheLivia •Tiberio portassero il fuo nome , e titolo di Augusto. Lasciò portar- ghiffini Legati al Popolo Romano , e atutti i Soldati in guisa che ciò che agi Eredi rumanda non era per tanto Imperatore gran cofa. ( 1 ) Nella vita diAugusto. ( a ) Nella vitadi Augusto . La 70 Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . Arme del laCittàdi Velletri. LanostraCittànon ereditò di Augufto altro che la gloria, el'Armets che tuttaviausa di unaRocca con tre Torri , e tre Alberi legati infie meda alcuni stimati Cipreffi da altri Pini , e da altri Lauri . Viana prima per impresa lanostra Città queste Lettere S. P. Q. Veliternus. come fi vede per una antichiffima Lapida ritrovata mentrefi gettava- no ifondamenti della Chiesa diS. Rocco, della quale Lapida fa men- zione Ascanio Landi nell'Istoria M; S. di Velletri comedi cosa da esso vista , ed offervata , e significavano Senatus Populusquc Veliternus. Mà in memoria di Cefare Augusto tolfe per impresa la Rocca d'Argento in campo Vermiglio , la quale era prima stata della Famiglia Ginlia , e poi per ereditadiGiulio Cefarepasso nel nostro Ottaviano , al che parue volette alludere l'antico , e celebre Poeta Ausonio in quei verfi fopra l'ordine de do deci pr miCefari . " Primus Regalem patefecit Iulius Aulam Cafar , &Augusto nomen transcripfit &Arcem . Era la Rocca fimbolo di Fortezza , e del Valor degl'Antenati ; ag giunfero àquesta inostri Cittadini non i Pini , òCipreffi , ma iLauri sempreverdi in campo d'Argento come dimostra l'Arcivescovo di Mira non folo nel suo Teatro Istorico di Velletri ( 1 ) ma anche nel ragio- namento sopra i Natali di Cefare Augusto , e di ciò egli ne arreca ma- nifesti argomenti . Eprimieramente fi sàperdetto di Suetonio ( 2 ) che aLivia subitodoppo celebrate le nozze conAugusto andando in una sua Villa presso Veiento , daun Aquila le fù gettata in seno una Gallina di marauigliosa bianchezza, che teneua colrostro un ramofcel- lodi Laoro verdeggiante, di che ella molto marauigliata , per confi- glio degl' Auguri , che superftitiofamente tali cose osservavano , fece piantaril Lauro , e conferuarlaGallina , e tutti i Polli , che da quella allagiornata nati fossero ,onde sì fattamente il Pollaio multiplicò, che quellaVilla indi in poi fi chiamò Alle Galline Quindi ancora fi crede nato ilproverbio fatto oggivolgare d'efferfiglio della Gallina bianca edaccennato daGiouenale nelle Satire . Gallina filius albe , Nos miferi pulli nati ex infelicibusouis . Colqualprouerbio si significa la felicitàdi alcunodalle commune forte degl' altri della sua condizione libero , e franco , ficcome quei Polli dellaGallina bianca erano immuni dall'occifione , e fuordel coftume degl'altridiligentemente nutriti , e conferuati . Il Ramoscello poi diLauro in tal occafionepiantato tosto crebbe , 16 edArborediuenne, dicuiposcia Augusto usò ne suoi trionfi auerne nella suavittoriofadestra unRamo , e se ne incoronò anche il Capo , il qual costume fù poi seguitato da tutti i Cefari , che soleuano anche pian ( 1) Lib. 2. cap. r. ( 2 ] Nella Pita di Sergio Galba . LIBRO SECONDO. ライ piantare nello stesso luogo altri Lauri inluogo di quelli che àsi nobile vio ne toglievano, efù da moltiosservato che morendo ci ascun Imperatore , tosto veniva aseccarsi, e perire l'Alberodalui pia ntato. E quando morì Nerone ultimo della stirpe de Cefari, tutto quel Bosco d'Allori , etutto il Pollaio delle Galline manco , come scriue Suetonio . ( 1 ) 17 Ed ebbe Augusto sicaro il Lauro, che quando ord in Senatoper renunciare quella autorità , che nonper ambitione , ma per bene di tutti ufaua , eriporre la Republica Romana nella primiera liberta,edivider la curadelleProvinciefra i più Sauij Senatori, tragli altri onori che il Senato Romano in ringraziamento di sì generosa offerta gli de- cretò, uno fù che avanti il di luiPalazzo si piantassero gl' allori come attesta Dione [ 2 ] e à ciò credo che volesse alludere Ovidio nelle susMey tamorfosi quando del Lauro canto . Postibus Augusti , eadem fidissima Custos Antefores stabis . 18 In memoria adun quedi tali cose èda credere che inoftri maggiori aggiungendero all'impresa della Rocca più tosto i Lauriche iCipressi, e veramente in un antichi fimo figillo di Metallo trovato fra alcune ruine in Velleri , e confervato già nel MuseodiGio: PaoloGinnetti no- ftro Concittadino , e Prelato nellaCuria Romana si veggono incifi Lauri , e non i Ciprefli . Ed io fondi parere che nontanto per licenza de' Pittori , e Scultori, quanto per dotare le peftilenze , ed altri finistricasi , che la nostra Patria funestarono foffero i Lauri in Cipreffi cambiati . E che a vicen- da secondo la felicica , ò infelicita de'tempi , ora i Lauri , ed ora i Ci preffi fi ufaffero. Piaccia alla DivinaClemenza concederci si lietigiorni, •fi dureuoliprofperita , chei funestiCipreffi in verdi , epacifici Allori abbian per sempre acambiarfi . Siveggono incise intorno al Sigillo su- detto alcune lettere che vogliondire . Signum Communis Velletri . Sit VobisPapalis libertas Imperialis Eperchè questo bel titolo di libertà fù specialmente confermato alla nostra Patria dal Somino Pontefice Gregorio IX. nell'anno 1235. di che a fuo luogo parleremo , perciò miperfuado confiderata anche la materia , e la forma dello stesso Sigillo , che questo foffe fatto appun- to in quei tempi , edin memoria dital priuilegio allor posto inufo . Edancorche in detto Sigillo iLauri si veggano sciolti , ed oltre tre maggiori ve ne fiano quattro mamori, nulladaneno altrove siveggono tre foli Lauri , ò Cipreffi legati insieme , qual numero e congiunzione non è senza mistero; Ese crediamo all' Arcivescovo di Mira [ 314- gnifica ( 1 ) Nella Vita di Sergio Galba , 12 ) Lib. 5+ 13 ) NelTeatre Istorice di Pelletri Lib. 2. Cag. 1. 72 Istoriadella Chiesa, e Città di Velletri. Giulia figlia d'Au gusto , esua morte , e Sepolcro in Velletri . gnifica le tre famiglic de Cefari cioè la Giulia , l'Ottavia , e la Claudia congiunte insieme, delle quali solo furono iCefari coronati di quel Lauro, che come di sopra dicemmo cadde in seno diLivia moglie diAugusto . Ilmedesimo Arcivescovo ( 1 ) in comprova diquanto si è detto attest a di aver veduta apprefio Antonio Foschi Cittadino di Velletri un antichiffima Medaglia col volto d'Ottaviano Augusto , e che nel ro- uerfcio aveva una Rocca , e tre Arbori , dalla qual Rocca usciua un fiume . Nell'antico Palazzo Iriorale fi leggeuano in questo propo- fito i verfi da noi riferiti nell'antecedente Libro , e che ci giona qui di rip etere . Hinc gen us , bin Troari , Diui sum , &Cefaris ortus , Hic fuit , hic tribut Ciribus arma suis . Fla fofa cosa si spiega con a'triversi sotto l'arme della Città impressa ne'nostri Statuti già quasi dadue Secoli , che se benedi sopra riportati purqui ripetiano . Augusti natale solvm , celebresque Velitra , Que dedit Arma Suis Casar Alumnus habet . Mà torniamo all'ordine dell'Istoria : Doppo la morte d'Augusto Ti- berio fuo Successore incominciò il 1-rincipato dauna funesta , e scele rata attione avendo per gelofia di Regno fatto uccidere Agrippa Po- fumo Nipote di Augusto , che come dicemmo fù dall'Auo rilegato nell'Isola Planafia . Eper ricoprire la bruttezza di questo fatto finse Tiberio , che Augufto aucfie comandato al Tribuno de Soldati sotto ladi cui guardia era Agrippa , che douette occiderlo , suoito che lo stesso Augufio compiteli tuoi giorni , la qual impostura nondime- no , come narra Cornelio Tacito [ 2 ) apprefio gl' Huomini Savij , non trouò alcuna fede , credendo effi piu tofo , che l'odio di Ma- dregna , ch'era in Livia , e che la gelofia diRegno inTiberio foffe- ro vera cagione della norte data a quel Giovane innocente . Anzi scriue l' iftefio Tacito , [ 3 ) che Augusto pochi mesi prima della sua ultima infermità , aloo ar nafedfio nell lio'a Planafia a vifiitar A- grippa , e che ivi fu vitamente tocco da compaffione verso quell' infelice Nepote , da che nacque fi eranza , che foffe per richia nar- lo insuaCasa; della qual cosa fatta cosapevole Livia , fu da molti sospettato , che Ella facendo tornare indietro Tiberio suo figlio dal viaggio intrapreso verso l' Illirico , accelerasse ad Augusto la morte con fichi infetti di veleno . و 20 Doppo che fuucciso Agrippa, Giuliadi luiMadre, e figliad'Au-21 gusto nonmolto a tanta iciagura soprauifie . Già dicen.mo di fopra, come ( 1 ) Nel luogo citato . ( 2 ) Nel lib. p. degl' Annali. ( 3 ) Nel luogo citato . LIBRO SECONDO - 73 come Ella fumoglie diMarcello , epoidi MarcoAgrippa con cui eb- bepiù figliuoli , ora aggiungiamo , ch'Ella fù anche Mogliedi Tibe- -riointempo, che fioriuano Cajo, e Luciodi lei figli adottatidaAu- gusto , nella qual felicità Ellapococonto fecediTiberio , anzi come dicondizione ase in eguale apertamente ildisprezzo , e ciò fù cagione, cheTiberio sotto specie didiporto giffe aRodi in Esilio , onde egli poi salito all' Imperononfolonon tenne in alcun pregio questa sua infeli- ceConforte ; malalascio miferamente in cfilio perire . Di lei così scriue l'Arciuescono di Mira ( 1 ) nel suoTeatro Istorico di Velletri impresso l'anno 1645. دو " " " دو ,.Nell'Arboreto della Famiglia Bonese [ch'è situato inpic- cola distanzadalla Città verso il Mare ) sei anni sono fù ritrouata una CassaBūga bella di Marmo fino di basso rilie- » uo, ma confumata dalla terra, edal tempo , dentro del- la quale furono ritrovate l' Ofiadi Giulia figliola del no- stro Ottaviano , vi erala testa intiera , che fù fatta rico- nofcere da Medici peritiffimi , eda Professori d'antichita „ e fù stimata di bellisima, e grandissima Donna, di statura di noue palmi , argomentata dalla Simatria dell'Offa ; vi ,, erano alcune piccole iscrittioni in terra cotta , che mani- festavano Giulia Augusta , Gneo Domitio , e Tallo . ., Da alcuni fitiene , che questa famosa Donna , essendo stata discacciata dal Padre fosse relegata in lontane parti , mada questa antichità si caua , che doppo auer ella girato ,, un pezzo il Mondo , alla fine morto il Padre , e forse anco ,, prima , palesemente , o di nascosto si ridusse alla stanza „ paterna , ove poi fini i suoi giorni , e da i suoi più cari , در دو دو دو دو che la servivano , eseguitavano benchè fuggitiva , con „ pochiffima pompa funerale, nongia in Piramide, òMauso- leo , come si conveniua alla sua Nobilta, ima in una sempliceCassa marmorea sepellita foffe . " دو Finqui l'Arciuefcono ; enoi per detto di Suetonio { 2 ) sappiamo , cheAugufto nel suo Teftamento ordinò , cheGiulia fua Figlia, e l'altraGiulia sua Nepote ficome aueuano da lui ne costumidegenerato, co- sì non doueffero riporsi nel suo Sepolcro quando fossero mancate divita . Mavoltiamolostile dalle nostre Contrade aquelle dellaGiudea, oue 22Giesu Chrifto Signor Nostro doppo essere stato battezzato dal suo San- tissi no Precursore Giouanni Battista , incominciò in etàdi trenta an- ni apredicare , ed istruire iPopoli donando fede alla suaDottrinacon [ 1 ] Libro primo cap. II. K [ 2 ] Nella vita diAugusto verso il fine. mol- : :: : Chrifto Sig.Nostro Sua Vita, e Morte, : 74 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. د molti Miracoli , e segni , che erano di gran lunga sopra le forze della Natura . Elesse i suoi Apoftoli , e Discepoli , istituii Santiffimi Sagra- menti , ela vera pietà , e Religione fondò , ma essendo poi accufato dagl'Ebrei auanti Pilato Procurator della Giudea , che non guardasse i Sabbato enon teneffe in conto le cerimonie della LeggeMofaica , • si faceffe Capo , e Rè del Popolo fù condannato amorir soprauna Croce , Laqual morte Egli volentieri tolerò per far noi partecipi dell eterna Vita , perchè come il Profeta Ifaia ( 1 ) giàlungo tempo pri- ma aueapredetto .Egli fù , che prese sule spalle tutti inostri peccati, eper suo mezzo fù fatta la riconciliazione, e la pace fra Dio , e gl'Huo- mini . Ciò seguì a i 25. di Marzo nella feria sesta imperando ancora Ti- berio , ed avendo Christo nostro Signore compita l'eta di 33. anni , equel di più che corre tra i 25. di Decembre giorno della sua nascita , ei 25.di Marzo giorno della sua morte,della quale anche i Cieli diedero segno , perchè il Sole si oscuro inmodo nella sesta ora del di , che il giorno intenebrosa notte conuertito si vidde , La Terra si apri , e il VelodelTempiodi Gerufalem , che separaua idue Tabernacoli fi diuise nel mezzo , perche allora ebbe fine la legge già data agl Ebrei , cominciando a regnare la grazia . Ilterzo giorno poi risucito Christo damorte , ed apparendo piu volte a i suoi Apoftoli , e Discepoli , li confortò nel santo propofito , e commandò loro di andar per tutto il mondo il suo Euangelo annunziando , e indi salendo al Cielo mandò il Diuino Spirito ad illuminar le loro menti , ed accendere i loro cuo- ri di santo Amore Piacqne poi agl' Apoftoli dividere le Prouincie, nelle quali ciascunod' effi auerebbe data opera all' officio daDio com- metlogli , e S. Pietro Capo , e Principe degl'Apoftoli fermò per allora Chriftiani la suaSedein Antiochia , oue essendogrande il numero di quelli , che ue prima in Chisto credeuano furono i Fedelilaprima volta ( come scriue Eu- furono chiamaticost . sebio [ 2 ] chiamatiChriftiani , del qual titolo noi sommamente ci Tivera, 0 Tiberiavil- • pregiamo , egloriamo . • IntantoTiberio fu toltodi vita , auendo gouernato l' Impero Ro-23 mano ventidue anni Scriue l' Arciuescono Teuli ( 3 ) ch' egliebbe vna Villa nelle vicinanze diVelletri chiamata prima Tiberia , ed ora ladiTiberio per nomecorrotto Tiuera , e presentemente è posleduta da i Caetani Imperatore. Duchi diSermoneta , V'era iui vna piccola Terra , oue furono tro- uati i Corpi de' nostri Santi Protettori Pontiano , ed Eleuterio , come asuo luogo si dira , e Antonio Mancinelli nostro Concittadino , che forì giàpiu di ducento anni addietro descriue il ritrouamento di ( 1 ) Nel cap. 53. ( 2 ) Nell' Istoria Ecclesiastica lib. 2. cap. 3. (31 Nel Teat. Iftor. di Velletri lib. 1. cap. 10. que- LIBRO SECONDO 75 questeSante Reliquie apud Tiberie oppidulum ( 1 ) del quale accade- ràparlarne in altri luoghi di quest' Iftoria 24 Morto Tiberio , gli fucceffe Calo Caligola Pronipote di Augusto , perche Egli nacquedi Agrippina figliadi Giulia , ch' ebbe Augusto perPadre. Anche questo Imperatore godeva nel Territorio di Veile- tri vna Villa , òper eredità di AugustoAvolo disuaMadre , ò in al- tro modo acquistata , della quale così scriue Plinio . ( 2 ) Nella Villa Veliterna di Caio Imperatore vedeuafi un „ Platano , che con i Rami di sopra faceua ombra , e con quelli , ch'eranopiegati a terra , faceua banche , e ta- ,, uole affai larghe , doue con lui sedettero amensa quin- ,, dici Conuitati oltre la commodita di Credenza , e de ,, Ministri , la qual Cena Egli chiamò Nido -- Simili Arbori di smisuratagrandezza ageuolmente fi veggononelTer- ritorio di Velletri per la fertilita del Paese , e presentemente fra gl' altri fi vede unaQuercia su la strada , che dalla Città conduce aS. Maria dell' Orto , la quale non solo per la sua grandezza ma mol- to piùper la bella , e proportionata estensione de suoi rami , prima che ne paflati anni foffe toccadal Fulmine veniua da tutti per cofa rara , e singolare riputata . CaioCa ligola Imp. e fra Villa nelTerritorio di velletri. Arbori distraordinaria gra- dezza nel Territorio di Velletri. : Claudio 25 Caio non ancorbencompiti quattro annid' Imperio essendosi per la sua crudelta l' odio di tutti concitato fu miferamente occifo , ed in suo luogo falutato Imperatore Claudio , il quale anch' Egli per Imperat. canto dellaMadre , che fu Antonia minore figlia di Ottauia Sorella di Augusto dagl' Ottauij di Velletri discendeua . 26 Sotto l' Imperio di Claudio , è nell' annodi Christo 43. venne in Roma il Principe degl' Apoftoli San Pietro , e cominciò nelle nostre Contrade advdirsi il Nome di Chrifto , e fra le folte tenebre degl' errori a spuntar la luce dell' Euangelo . Ma auendo poi Claudio nel nono anno del suo Impero con publico Editto banditi da Romatut- ti gl' Ebrei , anche S. Pietro neparti , e tornò in Gerufalem , oue ins teruenne al primo Concilio , e conlasua autorita fece dichiarare , che i nuoui battezzati non fossero obligati all' ofleruanza della Circon- cifione , e dell' altre Cerimonie Mofaiche... Tenne Claudio l' Impero quattordici anni , e di lui scriue Sesto 27Giulio Frontino ( 3 ) che fece affegnare ai Soldati, il Territorio diVelle- tri , il quale Augusto aueua fatto rimisurare , e diuidere con nuoui termini , che in memoria di lui furon chiamati -- limites Augustei . Ma per qual cagione , & in qual modo ciò accadesse non viendaFron- tino , ne da alcuno altro Scrittore chiaramente spiegato . Fù poi Claur K 2 fr ) Nel lib. p. de Sermoni . ( 2 ] Nell' Istoria naturale lib. 12. cap. 1. [ 3 ] Nel libro delle Colonie S.Pictro viene a Ro- ma lapri- ma volta . Territo rio di vel. rimisurato, ed assegna- to a i Solda ti . F 76 Istoriadella Chiesa , eCittàdi Velletri! Nerone Claudio tolto di vitaper fraude diAgrippina suaMoglie , per ope- ra di cui gli successe Nerone figlio di lei , e di Gneo Domitio . Que- sti nonsolo per canto diAgrippina , la quale per l'altra Agrippi- na sua Madre , e perGiulia discendeuadaAugusto , maetiandio per Imperatore: canto della sua Auola Paterna , che fu la prima delle due Antonie fi glie di Ottauia maggiore Sorella d' Ottauiano , dagl' Ottauij di Velle tri traea origine , benche Egli con le sue crudeli, e peruerse azzioni l' illustre sangue de suoi gloriosi Antenati bruttamente macchiaffe . S. Paolo viene aRo- ma , epassa perletrè Tauerne, e perlo Ter- ritoriodi Vel. Nel terzo anno dell' Impero di Nerone venne inRomal' Apoftolo S.Paolo DottordelleGenti perpurgarsi da i delitti , che gli veniua- no opposti dalla perfidia degl' Ebrei , per sottrarfi all' infidie de' qua- li aueua appellatoal Tribunale diCefare , e come si legge negl'Atti degl' Apostoli ( 1 ) gl'andorono i Christiani incontro fino al Forod Appio , & alle tre Tauerne , di che Egli prese gran coraggio , e fidu- cia. E in questo viaggio necessariamente l'Apoftolo douèpafiar per lo Territorio di Velletri , in cui è la strada Appia , che porta a Ro- ma, e forse tra queiChristiani , che gl uscirono incontro alle tre Ta- uerne , ve ne furono anche alcuni di Velletri, a cui le tre Tauerne e- rano viciniffime . Il Foro d' Appio fi crate fosse presso Piperno , oue ora si vede il Monastero di Fosla nuoua , o in quelle vicinanze , ele trè Tauerne sono disegnate da Filippo Cluverio ( 2 ) e da Carlo Abbate Fugliese ( 3 ) e dalTeoli ( 4 ) oue ora è Cifterna luogo della Diocesi diVelletri , e diftante dalla Citta sette miglia . Ali' incontro Alfonso Ciaccone ( 5 ) crede che fofiero oue ora è Nin- fa pur luogodella Diocesi di Velletri . Ma noi crediamo , che le tre Tauerne nonfoflero , ne Cisterna , ne Ninfa , ma bensi alquanto piuoltra Cifterna sù la via Appia , come altroue chiaramente di- mostreremo . 28 3 Giunto l' Apoftolo in Roma, epropostasi la sua causa auanti il29 Tribunal di Nerone , gli fupermesso di rimaner in quella Città sot-- to laguardiadi Soldati , e d' operare ciò , che gli fofle piaciuto , onde Egli vi rimase due anni predicando la fede di Christo a tutti quelli , che a visitarlo andauano . Parti poidi Roma con licenza diNerone , e se n' ando in Ispagna , e altroue apredicare , ma indi ad alcuni anni e Pietro , e Paolo aRoma se neritornarono per con- fortare iChriftiani , contro de quali auena Nerone mossala prima persecuzione , imputando loro atorto l'incendio , per cui a suo tem- po, eforse persua opera fubuona parte degl' Edificij di Roma arfa ( 1 ) Cap. 28. ( 51Nalla Vita d'Alessaudro 3. ( 2 ) Dell' Antichità d' Ialia libro 3. [ 3 ] Nella Geografiafacra lib. 2 . ( 4 ) NelTeat. Ift. bi Vel. lib. p. cap. 4. LIBRO SECONDO 77 30 • S.Pietro predica la Fededi Cri. sto in vel. S. Cicto fa, ebrugiata , e anche per inaffiare col proprio sangue il buon feme dellaparola d' Iddio , che aueuano in quella Metropoli del Mondo gettato , e che digiorno in giorno facea gran frutto Iui nell' anno di Christo68.e nel 13. dell' ImperodiNerone queiduegloriofif- fimi Apoftoli per la crudeltàd' esso ottennero lacorona del Martirio . Aueua giaprima Pietro ordinati Vescoui , e suoi Coadiutori Lino, eCleto, e poi anche Clemente , a cui specialmente prima d' efter martirizzato la Cattedra , e la Chiesa d' Iddioraccommando . L'Ar- ciuescono di Mira è di parere , che S. Pietro predicasse inVelletri la Fede di Chrifto , ed inciòconuengono molti grauissimi Scrittori , e fra gl' altri l'Abbate Ferdinando Ughelli , [ 1 ] e l' Abbate Giulio Ambrofio Lucenti [ 2 ] ed io credo , ch Egli come vigilantissimoPa- predica la store non lasciafie di adempir per sè stesso questo officio inuna Città Fede diCri- tanto vicina a Roma, e forse quando Egli andò [ come scriue l'Ol- fto in Velle. duino ( 3 ) a predicare in Atina Citta de Volsci presso le Paludi Pontine , echel' adempisle ancora per mezzo di Cleto , al quale co- me dice Alfonso Ciaccone ( 4 ) diede la cura de' luoghi fuburbani , e anche permezzo di Epafrodito , ch' era uno de' fettanta due Di- scepoli , di cui fa menzione S.Paolonella lettera a i Filipensi , al qual Epafrodito commife S. Pietro la cura di annunciar l'Euangelo in tutta la Prouinciadella Campagna , e l' ordino Veicouo di Terracina , oue, Egli ebbe tranquillo , e pacifico fine , edi lui famenzione il Martiro- logio Romano a i 22. diMarzo Eche Epafrodito predicaffe inVel- letrila fede è opinione dell' Ughelli , ( 5 ) del Lucenti , Gonzalez , ( 7 ) e d' altri Autori . ( 6) del Ma l' Arciuescono crede , che i Velletrani fossero anche istrutti da S. 31 Clemente , e l'istessa cosa affermaCarlo Bartolomeo Piazza nella sua Gerarchia Cardinalizia , ( 8 ) al qual detto 10 presto pieniffima fe- de, anzi son diparere che niunopiùdiClemente nella predicazione di Chrifto in Velletri si affaticasse , eforsi niuno più abondante frutto ne ricogliesse , non folo perchèEgliessendo Figuolo diFaustino Ot- tavio dalla stirpe Ottavia discendeua , ed eradi Velletri Cittadino ove la sua illustreProsapia grandiffimo seguito , efede e autorità gli 1 [ 1 ] Nell' Italia Sacra tom.p. ne Vesconi di Vel. (2 ) Nell istesso luogo . coll ( 3 ) Nell' aggiunta al Ciaccone alla Vita di S.Pietro . ( 4) Nell Ist. de Pont. eCard. tom. p. nella Vita di S.Pietro. [ 5 ] Nell' luogo citato . ( 61 Nell istesso luogo , eneVesconi di Terracina . ( 7 ) Ne commentarijsopra le Decretali di Gregorio IX. al cap.rela tum de testamentis . ( 8 ) A car.22. S.Epafroditopredica la Fededi Cristo in Velletri. S-Clemete predica laFededi Cristo in Velletri, 78 Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri. diVell. conciliava , maanche perche nedi Cleto , ne di Epafrodito alcuna ; memoria in Velletri è rimasta ladouesotto no ne dis.Clemente fi vede da antichiffimi tempi dedicata la Chiesa Catedrale , e sempre Egli èstato il primo , e principal Protettore della Città . 232 Agginge l'Arciuescono ( 1 ) che S.Clemente foffe da S. Pietro or- dinato Vescono di Velletri, la qual cosaperò , noir mi par che possa a buonaragione affermarsi , si perchè niuno degli Scrittori antichi ne S. Cleme- tamenzione , edimoderni aquesta nuoua opinione manifeftamente tenonpuo, contradicono ,e specialmente Agostino Oldoino [ 2 ) e l'Abbate con certez- Lucenti [ 3 ] dirsives Si anche perché i motiui , che induffero l'Arciuescouo inquesta credenza , nonpaiono certi , e sicuri , e se bene negarnon si può , che S. Clemente fosse ordinato Vescovo da S. Pietro , nonpero ne segue , che alcunaChiesa particolare intitolodata gli fofie , conciosiacosache in quei primi tempi della Christianita ancor nafcente fi ordinavano i Vescoui , permandarli a predicar la Fede , ed'istruire i Popoli , oveľ opportunità , e il bisogno lirichiedesse, nè eranostate per anche erette leCatedre Vescovali in ogni Città , nedivise le Diocesi , e in fatti Li- no, eCleto , che pur furon da S. Pietro creati Vescoui , non ebbero alcuna Chiesa in titolo . Che se alcuno dicesse essere stato S. Cleniente datoper Paftore , e Sposo aqualche Chiesa particolare , come per testimonio d'Oldoino [ 41 si pretende da quei di Cagliari in Sardegna, di veruna certaniente potrebbe meglio dirsi che di quella di Velletri , d' ondeEgli traea origine , e ove di lui un tanto culto è rimasto , ch'Egli ecomeTitolaredella Chiesa maggiore, e come primo Protettore della Citra sia singolarinente venerato . : 2. 1 M ر i Adduce lo stesso FraBonaventura Theuli ( 5 ) un altro argomen- 33 toincomprouadel suoparere allegando le parole con le qualiGiovan- niDiacono Scrittore del Secolonono conchiude il quarto , e ultimo li- Gauderico brodella vita di S. Gregorio Papa-- Maio ( dic'Egli ] confermato nel- Vfc.divel. la fiducia della Diuina speranza , volterò coll' aiuto d' Iddio il mio stile fascrivere a Clemente Pontefice Romano , perche Gauderico Vescovo di Velletri così daGionann. richiede , accioche si conosca , che non potendo io perle continue disgrazie, Diacono la che a tenue fortuna ridotto m'hanno , ricompensare i beneficij riceuuti Vitadi S. da miei Amici , da quali vengo in qualche modo sostentato, non bò lor Clem.Papa almen negato quel ch'era in mio potere , cioè la mia opera , e le mie 1 parole [ 1 ] Lib. 2. cap. 2. delTeat. Ift. di vell. [ 2 ] Nell' addizione al Ciacconio nella Vita di S. Clemente. ( 3 ) Nell Italia Sacra . ( 4 ) Nell' addizione al Ciaccone nella Vita di S. Clemente . ( 5 ) Nel d. lib. 2. cap. 2. LIBRO SECONDO 19 Parole-EFra Bonauentura crede , che Gauderico fi mouesse achie dere con grand' istanza aGiouanni Diacono , che scriuesse laVitadiS. Clemente Papa giàda tanti Secoli prima defonto , perchè quelSanto Pontefice folle stato suo Antecessore nella Catedra di Velletri . Mada una lettera dello stesso Gauderico aPapa Giovanni ottauo, che si leg- ge nell'Opera dell'Abbate Costantino Caetani sopra il Monacato diS. GregorioMagno ( 1 ) e che noi intiera a suo luogo riporteremo chia- ramente si scorge il vero , e unico motiuo peril quale Gauderico ebbe tanta cura di far scriuere la Vita diS. Clemente . Ivi dice Egli aver ciò fatto perchè io ancorchè molto inutile bò governata la Chiesa di Questo gran Martire di Christo situata presso la Cittàdi Velletri . Ein altra parte della Lettera chiama San Clemente Predecessore di Giouanni Ottavo , manon già fuo , onde chiaramente si vede , cheGuauderico nostro Vescovo si studiaua di promover la gloriadi questo Santo come Titolare della sua Chiesa, ma non già come suo anteceffore . Sel. esemplare della sudetta Vitadi San Clemente , che si troua in un Co- dicedella Biblioteca di Monte Casino ( 2 ) fofle intiero,potrebbe age- volmente trarci didubbio , ma egli è assai imperfetto , emancante , e doppo la predicazione di S. Pietro in Roma nulla altro contiene . : E ciò noi abbiamo voluto quì chiaramente dimostrare afinche 34ogn' vn conosca , che non cerchiamo di ornare la nostra Patria di prerogatiue non vere , e che ci contentiamo di quelle , che nondalla ! partialità de' nostri Concittadini , ma dagl'antichi , e autentici docu menti , e dalla fede di graui Scrittori le vengono attribuite . S.Cleme. luogo aLino 35 Doppo il Martirio de Santi Apoftoli a Clemente apparteneua laCa- tedra di S. Pietro , che l'aveva ordinato suo Successore . Ma Egli sìper motiuo di Chriftiana umilta sì anche per escluderedal sommo Pontifi- te cede il cato qualunque specie di ereditaria fucceffione per consiglio Divino se nè astenne , e cedè di buona voglia il luogo aLino da Volterra . < Intanto Nerone giunto al colmo dell' empietà , e della fierezza 36concito talmente contro di se l'odio , e lo sdegnodel Senato , e Popolo Romano , che questi auendolo dichiarato Nemico della Re publica cercavano di auerlo in lor potere per sottoporlo albenemeri- esuamorte. tato castigo ; Per sottrarsi al quale Egli era di nascosto fugito diRo- ma , e s'era ricouerato ( 3 ) come scriue Suetonio nella Villa di Faonte suo Liberto posta fra la Via Salaria , ela Nonmentana in quat- tro miglia di distanza da Roma , ediui si diede la morte . Ma negl Atti del Conciliabolo di Pavia ( 4 ) fattol anno 1160. a fauore di Vittore ( 1 ) Nel lib 2. cap. 2. [ 2 ] Segnato n. 234. ( 3 ) Nella Vita di Nerone . : 14 ) Appresso Seuerino Binio ne Conciljgenerali tom. 3.partea. Nerone 1 80 Istoria della Chiesa, e Città di Velletri VittoreAntipapacontro Alessandro III. legitimo Pontefice , il qua le fuconfecrato dalnostro Vescono , e nella nostra Diocesi si legge, che Alessandro , esuoi aderenti andarono in Cisterna afar detta confecrazione . Enella Lettera enciclica scritta dai Presidenti del Conciliabolo a fauordi Vitrore controAlessandro chiaramente fi leg. ge, che ciò fu presso quella Cisterna in cui Nerone Imperatore gia fuz- gitiuo di Roma si nascose ; e in una lettera scrittada i Canonici della BafilicaVaticana all'Imperator Federico ( I ) in fauor dell' Antipapa fi legge, che fatta la promozione d'esso connomediVittore , RolandoCancellieredella S.Romana Chiesa chiamato poiAleffandro II. e i fuoi seguacinell'undecimo giorno appresso partirono di Roma, eperuennero I tal'è il testo dellalettera) alla Cisterna di Nerone nella quar- LeNeronefinascofefugedo i Romani che lo fequitauano Giustamete andorno in Ciftrena quelli che avevano abhidonato ilfonte d'acqua vina,efi eran fabr cate Cisterne, maCisterne di ipate, che l'acqua contener nonpossono, ed ivi il di appresso, ch'era il duodecimo dall'elezzione di Vittore , vestirono il Cancelliere con la stola , e pallio dell'errore in distruzzione , e confufione della Chiesa, ecantarono ilte Deum laudamus . Equesta è la prima menzione, ch'io abbiatrouatadiCisterna, la quale secondo la tradizzione di quei tempi si chiamòCisterna diNerone , perchè quest' Imperatore ivi fi nascose , quando iRomani l'inseguiuano , ed allora senza dubio fù un luogo folitario , epieno di folti boschi , come ancoroggi vi fi vedo- noall'intorno , mentre fu scelto daNerone per nafcondiglio . E ciò apertamentedimostra nonesser ivi statele tre Tauerne , poichè nell'Iti- nerario d'Antonino Pio, che tenne l'Impero quafi un Secolo doppo Nerone , e in altre memorie de'tempi piùbassi si trouano ancor nominate le tre Tauerne , ondedir sideve , che queste non fossero ove è Ci sterna , mabensì ivi vicino , e chenella ru ina delle tre Tauerne Cifternagià prima luogodi folitudine , edi nafcondiglio cominciatle apo- polarsi , ecrefcerdi Abitatori . Ma comepoi posla accordarsi. cheNe ronesi ritiraffe in Cifterna ch'è lontana daRoma circa 27. miglia, con ciò che noi abbiam detto disopra per autoritàdi Suetonio, il quale scriue ch'Egli si ritirafie nella Villadi Faonte suo Liberto posta frala via Salaria , e laNomentana in distanzada Roma di quattro miglia nonèbenchiaro . Può ben essere , ch'egli prima in Cisterna , e poi nellaVilla di Faonte si ricouerasse , nella qual Villa anche mori , tanto più che ne iPresidenti del Conciliabolo di Pavia , ne iCanonicidella Bafilica Vaticana affermano , che Nerone in Cisterna fi desse lamorte, masolo che ivi sinascondesse : e al certo se Cisterna folle statanonfol per ( 1 ) Appresso il Binionello stesso luogo. LIBRO SECONDO . 8г per lo nafcondimento , ma anche per la mortedi Nerone famosa non auerebbero taciuta talparricolarità , per cui quelluogo fareb- be stato piu abomineuole , e piu indegno d' esser destinato afunzio- ne sì fanta , qual era la confecrazione del sommo Pontefice • Può anche dirsi , che i Presidenti del Conciliabolo di Pavia , ei 37Canonici dellaBafilicaVaticana foffero falfamente perfuafi , che la Cifterna diNerone così fi chiamasse , perche quest Imperatore ivi fi fosse nella sua fuga daRoma ricouerato , e che piu tosto ciò ac- cadesse , perche iui vicino foffe la fossa di Nerone fatta da lui fea uare afine di aprire perTerra lanauigazione dal Lago Auerno fin ad Oftia , della qual impresa fa menzione Suetonio nella di lui vita . 38 Mori Nerone nell' anno di Christo 63. , o come altri voglion) 69. auendo tenuto l' Impero tredici anni , e conla di lui morte cesso 12 Dignita Imperiale negl' Attinenti per sangue aCefare Augusto , men- tre per voler de' Soidati fuccefle a Nerone Sergio Galba nato nella Regione de Volsci , e nelle vicinanze di Terracina , che per niun can- to traeua origine dagl' Ottaui di Velletri . Ma breue fu il di lui Impero , essendo Egli stato occiso nel settimo Mese , e fu in suo luo- go chiamato Inperatore Ottone , il quale ebbe vna Villa nel Ter- ritorio di Velletri vicinola strada Appia , e lontana poco piu d' un miglio dalla Citta , la qual Villa ancor oggi conferua il nome di Colle Ottone , ed è diameniffino fito , e conferua molte reliquie di antichita , e fipoliede dalla Famiglia Filippi . Scriue Suetonio , ( 1 ) che Ottone auendo inteso venirgli contro i Capitani di Vitel- lio , quale era stato ialutato Imperatore dall' Esercito de' Soldati in Germania , andale per affrontar l' Inimico in Lombardia , oue re- stando egli in Briffello , vinse per i suoi Capitani con trè leggiere battaglie gl' Inimici , ma fu poi da loro inuna grande , e fangui- nosa gionata presso Bebriaco fraCremona , e Verona piu per in- ganno , che per vatore fuperato . Da che Egli sommamente com- mono piu per moitrar di non voler l'Impero con tanto danno de' suoi , che per disperazione d' anino , miferamente s'uccise , e per quanto fi puodal Testo di Suetonio raccorre ladi lui morte inBrif- seilo segui , ma soggiunge lo stesso Autore celeriter apud Veliter- nam [ cisè nella Villa ch' Egli aueua nel Territorio di Velletri ) ita preceperat funeratus -- e ciò secondo il costume di quei tempi , ne quali ciascuno faceua fepelirfi nella propria Villa Ma Ottauio de Strada a Rorberg nella Vita di quest' Imperatore afferma , ch Egli avesse sepoltura apud Veliternam prope Brixellum fupponendo effer in quelle vicinanze qualche Villa di tal none , il che nonfi tro- pa noato da alcun anticoAutore . EBernardino Corio Scrittore L Lom- - Sergio Galba Imp: Ottone Imp. e fua Villa invet que egli fis sepolto : Nella Vita di Ottone . 82 Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . Lombardo nel'e Vitedegl' Imperatori solamente afferma ch' Eglifu defolto presso Veliterno senza aggiunger di Brissello cosa alcuna . Morto Ottone, il di cui Impero fudi soli 95. giorni , gli fuccef-39 Vitellio se Aulo Vitellio famoso per lafua abominevole voracita , e profu- Imperatore. frone nelle menfe; l'Impero di cui fu anche breue , ed essendo sta- • to Egli occino , e gettato nel Teuere و venne a tanta Dignita Ve- Vespafia- fpafiano , che fu Prencipe migliore desuoiAnteceffori , ma pure di no Imperat. molti vitiinotato In fuo tempo consegui la Corona del Martirio S. Lino Papa l'anno del Signore 79. , o come altri vogliono 80. с San Lino fu lepoltoin Vaticano presso il Corpo di S. Pietro , ma foggiunge Papa , & e Battista Platina ( 1 ) trouarsi scritto da alcuni Autori , che Gre- fueReliqui goro Vescovo d' Ostia trasferisse per vnfuo Voto il Corpo di que- trasportare ftol'ontefice inOftia , e magnificamente loriponesse nel Tempiodi in Cfta . S.Lorenzo ALino successe Cleto altro Coadiutore di S. Pietro, Sancleto il quale rehe la Chiesa diDionel rimanente dell'Impero diVefpafiano, Poja. ein quello di Tito ottimo Prencipe , che al Padre successe , e in tempo ancora di Domiziano Fratello di Tito ; Ilqual Domizianoper la fua cruceità mote contro iChriftiani laseconda perfecuzione , e tolse di vitaCleto sommo Pontefice nell' anno del Sig. 92. Doppo il Martirio di Cleto fu la Chiesa d'Iddio gouernata da40 Clemente , di cuicome oriundo dalla Citta di Velletri alquanto piu S.Cleme- diftintamente ragionaremo . Nacque Egli in Roma nella Regione DePapana- di Monte Celio di antica Prosapia de' Senatori , e della Stirpe de to della fa- Celari , di che ne fa fede S. Eucherio , [ 2 ) ed anche Niceforo miglia Ot- Calisto , (3) e molti altri grauiffimi Autori . Suo Padre fu Faustino,o sania divel fia Fauftiniano Ottauio , ela Madre ebbenomeMatidia . Eperche legge ch' Egli nonsolo della Famiglia Ottauia , ma della Stirpe de Ce- Mari fosse , senza dubio affermar si deue, che Egli non da altri Ot- tauij , che daquelli di Velletri , ne' quali foli passò laDignità, e il Nome di Cefare deriuasse E perciò Giouanni Roffi nella Vita di Bonifacio VIII. ( 4 ) scriue che Velletri produsse Augusto all Impero Romano, e Clemente primo al sommo Pontificato . Enel Teatro delle Città d' Italia diGiouanni Blaeu ( 5 ) in lode di Vel- letri fià l'altre cose si legge , che fu Patria di S. Clemente Papa , с Abbate Lucenti , ( 6 ) e Carlo Bartolomeo Piazza ( 7 ) chiamano ( 1 ) Nella Vita di S. Lino . ( 2 ) Nella Lettera a Valeriano . [ 3 ] Nell' Ift. Eccl. lib. 3. cap. 2. ecap. 18. [ 4 ] Libro primo cap. 8. [ 5 ] Parte prima diuifioneprima . ( 6 ) Nell' halia Sacra tom.p.ne Vefc. di Vell. [ 7 ] Nella Gerarchia Cardinalizia acur. 22. : LIBRO SECONDO 83 • • 1 mano S. Clemente nostro Concittadino Par certamente che la Diuina Prouidenza , doppo che per la morte diNerone cesso ne' De scendenti dalla Stirpe di Augusto la suprema dignitadel Secolo , vo- lesse illuftrar la medefima Casa conla fuprema dignita della Chie- fa . Alcuni hanno affermato , che S. Clemente non fosse della famiglia Ottauia , ma bensì della Flauia , la qual opinione quanto fia fontana dal vero apertamente fi dimostra in vna lettera di France- sco Grifendi riportata dall' Abbate Michel Giustiniani fra le lettere memorabili , ( 1 ) ma da chì de' Progenitori di Augusto traefle immediatamente origine Faustino Ottauio , e S. Clemente suo figlio, e dacui deboano igradi diParentela fra Augusto , e Faustino com- putarsi , ancorche danoi sia stato diligentemente inueftigato , tut- tauia in dubbio rimane Certa cosa è , che Faustino non difcendeua daAugusto , il di cui sangue anche pervia di Fenine in altre famiglie propagato fu fin all vltima stilla fublimato all' Impero ; ma aueuabensì con Augufto gl' Auoli, o piu antichi Progenitori com- muni . Nella Vita di S. Clemente, che incominciò a scriuere Gio: Dia- cono , e poi compì Gauderico Vescono di Velletri nel nono Seco- lo , la quale si legge in vn Codice della Biblioteca di Monte Cafi- no , ( 2 ) doppo auer detto l'Autore , che la famiglia Ottauia , ed Ottauiano Augusto eran di Velletri solamente soggiunge -- Octavius per suffragium Auunculi Cafaris rerum potitus , Faustiniano tunc con- Sauguinco fuo fimulque nutrito , nobilis Æquèfamilia Mathidiam nomine iunxit Uxorem - De qua primò geminos duos filios videlicet Faustinum, & Faustum , non valdèfibi dissimiles , deindè verò Clementem tertium Faustinianus Pater accepit - Da che ben fi comprende , che S. Cle- mente da Velletri discendeua , ed era congiuntodi sangue con Au- gusto , ma resta sempre oscuro ilgrado di tal Parentela Eper- che Augusto fu nutricato in Velletri , l'istesso dir fi deue di Fau- stiniano , mentre quest' Autore afferma , che ambedue furono infie- me nodriti Aggiunse Clemente alla Nobiltà della nafcita lo studio delle Lettere Umane , e Diuine , nelle quali fu sopramodo ec- cellente Ma per niuna cosa si deue tanto lodare , quanto per auer egli professata la legge di Christo , riceuendo il Battesimo daS. Pie- tro, da cui fu creatoDiacono suo Assistente , e poi Prete , e alla fine Vescouo . Ed egli diligentemente adempì l' officio commefio- gli cooperando non folo con S. Pietro nella conuerfione de Popo- li , ma anche conl' Apoftolo Paolo , il quale nella Lettera a Fi- lippenfi [ 3 ) fa espressa menzione di lui fra gl' altri suoi coadiuto- ri • [ I ) Parte prima lett. 136. [ 2 ) Segnato numero 234. [ 3 ] Cap. 4. La • 84 Istoria della Chiesa ,e Cittadi Velletri . : S.Cleme- te, e fue ope- re illufiri wel Pontificato . Nerua, e ri , i nomi de quali dice esser scritti nellibro dellaVita , e che ini I' Apostolo non d' altro Clemente , che del nostro intendesse , si scor- • ge chiaro , mentre nel fine dellastessa lettera faluta i Filipenfi ano- me di tutti quelli ch' erano seco , e maffimamente di quelli , ch'e- rano della Casa di Cefare , il che è affai manifefto douerfi aS. Clemente riferire , di cui come suo Coadiutore aueua poco prima fat- ta menzione Come poi San Clemente predicafle in Velictri , e fosse da S. Pietro instituito suo Sncceflore , ed Egli per Diuin Con- figlio cedere il luogo a Lino , e Cleto già si è detto di fopra . Or quando al Sommo Pontificato afcefe con tanta fapienza gouernò la Chiesa d' Iddio, che da tutti gli Scrittori ne viene fommamente lodato . Egli istitui gl' ornamenti Pontificali , il Baco- lo , l'Amitto , le Sandaglie , iGuanti , e il Pallio , compofe il prin- cipio del Canone della Mcffa , e riduffe in iscritto il Rito della Li- turgia , conforme da S. Pietro già fuo Maestro gl'era stato insegna- to Ordinò , che i Fanciulli tubito che aueffero I vso della ragione riceueflero il Sacramento della Crefima . Deputò fette No- taij , fra quali diuise le Regioni di Roma, a fin che ciascun d' effi nella sua Regione raccogliefie le gefia de Martiri , e le notafle in iscritto . E a questi sono a giorni noftri successi i Protonotarij Apoftolici , attese grandemente a propagar la Religione Christiana , eperciò diede il primo Vescono alla Chiesa di Toledo inIspagna, emandò i primi Vescoui , e Sacerdoti in Francia a predicar la Fede di Christo Essendo nati in Corinto grauiffimi dispareri in materia di Religione , Egliliricompose , e contenne in fede quel- la Chiefa gia vacillante con una dottissima , ed efficaciffima letteta , nella quale perfettamente imito lo stile della lettera di S. Paolo agl Ebrei . E fu questa intanto pregio , ed autorità , che come attesta Eufebo ( 1 ) fin' a suoi tempi era publicamente letta, ed viata nelle Chiese Scriffe molte altre lettere , e specialmente a S. Giacomo Apoftolo Veicouo di Gierufalemme , raccolse infie- me i Canoni degl' Apoftoli , e compose molti libri di Costituzioni Apoftoliche , e altre diueise opere per istruzzione , & erudizione de Fedeli ; ma ora fi pone daModerni indubio se sian sue , acaribuendosi da molti ad altri Autori . • Mentre in Santo Pontefice attendeua in questa guisa agovernare la41 Chiesa di Iddio morì Domiziano Imperatore , a cui fuccefle Nerua , l' Impero del quale fu afaibrene , ma purdi lui rimane memoria nel Territorio di Vehetri in un luogo chiamato Colle Neruo , che fi crede preffo Velle. fofie fuaVilla , edalle rume si riconosce la magnificenza degli antichi editiclj . che vi erano . Il fondo fu giàde iLaurenzij , ed ora dagl Unni fua Villa ( 1 ) Nel lib. 3. dell Ift. Eccl. cap. 12. LIBRO SECONDO 84 Uliffi è posseduto A Nerna fuccesse per adozzione Traiano int tempo di cui era si frequente il numero di quelli , i quali per Di nina elezzione , e per vigilanza di Clemente ricorreuano al lauacro del Santo Battefimo , che quafi inogni Cittàdell' Impero Romano per sedizione del Popolo fu mossa contra i Christiani vna grauiffi- ma persecuzione , nella quale sparse largamente ilSangue per Chri- sto vn numero copiofiffimo di Martiri EClemente accufato co me Reo di superstizione , e come distruttore degl' Idoli, fu daTra- S.Cleme iano Imperatore rilegato di là dalMarPontico verso la PaludeMeo- te , efua tide in vn luogo orrido , e deserto vicino laCittàdi Cherfona, oue Martirio. Egli trouò piudi due mila Christiani condannati asegare iMarmi, e da efssi fu riceuuto con fomma riuerenza , come a VicariodiCri- sto fi conueniua E mentre imedefimi erano fortemente trauaglati perla penuria dell'acqua , Clemente coll'efficaciadelle suepreghiere impetrò da Dio l'acqua per lor ristoro .Dal qual miracolo molti Infe- delicommoffi fi connertirono a Christo , ammirando , e venerando la Santità del Sommo Paftore , il quale per stabilire in quelle Parti la no- ftra Santa Religione , molte Chiese in quei luoghi fondò . Per la qual cosa Traiano maggiormente verso di lui sdegnato , lo fece gittar nel Mare con unAncora al collo . Ciò fu ai 23. diNouembre nell' anno centefimo di Chrifto , avendo S. Clemente gouernata la Chiesad'Iddio noue anni fci mesi , ed altrettantigiorni . 42 Doppo il di lui glorioso martirio mentre i Chriftiani erano ful Lido ad orare , a loro prieghi il Mar firitirò per trè miglia , ed esi con piedi afciutti fi portarono cola avedere le merauiglie del Signore , it quale per glorificare il suo Santo , fece iui apparire vnpiccolo Tem- pio marmoreo per mano Angelica edificato , dentro cui trouoro- no il Sepolcro del Sacro Corpo con l' Ancora istrumento del suo Martirio ; la qual poi per memoria di lui fu tolta per impresadal- la Chiesa Catedrale di Velletri , che ad onore diquesto Santone tempi di Coftantino Magno fu dedicata come a fuo luogo si di ra . E volle Iddio continuare si illustre Miracolo , facendo che ogn' anno nel giorno del Gloriofo Martirio di S. Clemente , e ne sette giorni appresio , il Mare cedesse libero il patio su l'arido fuo- lo a coloro , che a venerare il Sacro Depofito del suo Seruo si portauano . E narrafi che in tal occafione essendo per auscatu- ra iui rimasto vn Fanciullo , quando ilMare già di nuouo crefciu- to aueua ingombrata la via , fu datutti creduto estinto , e da pro- prii Genitori amaramente pianto , mal'anno seguente effen lo que- sti tornati secondo il costume nella Festa di S. Cleanente a venera- re in quel luogo il Santo , vi ritrouarono il loro Figlio vino, e faluo , dal qual Miracolo scriue Niceforo [ 1 ] furono incitati i Fedeli ( 1 ) Lib. 3. cap. 18. : Ancora Istrumento delMarti- rio di S.Cle mentePapa fataper Impresadal la ChiefaCa tedrale dis. Clemente in velletri. S.Cleme te,esnoSe- polero glo- riosopermi raçoli 86 Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . • Fedeli a frequentare da tutte le parti del Mondo con dinoto Pel- legrinaggio così gloriofo Sepolcro Fu poi nel Pontificato di Suo Cor- Nicolò I. circa l' anno 860. il Sacro Corpo trasferito in Roma , e potrasporta riposto in vua Chiefa ad onor fuo edificata nel Monte Celio , oue to in Roma. già prima fu la di lui Casa Paterna, e questa Chiesa , che gia per vecchiezza diuenuta era squallida , ed ofcura , è stata dalla Pieta Clemete del Sommo Pontefice Clemente XI. degno seguace delle Virtù di XI. Papari sì Gloriofo Predeceffore splendidamente ornata , e rabbellita . farciffe , e adorna la Chiesa di S. Clemete nel MonteCelio in Roma . S.Cleme. te,efue Re- liquie nella Catedrale di Velletri . Chiesa Saluatore eretta in Nella Catedrale di Velletri fi conferuano di questo nostro Glo-43 riofiffimo Protettore due Relliquie , vna che fu ritrouata nella Menfa Marmorea dell' anticoAltar maggiore , quando il Cardinal Fran- cesco Barberino nostro Vescono a pin elegante forma lo ridufte , e con nobile Ciborio di preziosi Marmi l'adorno , e l'altra , ch'è parte dell' Offo del Mento , in vn Busto d' Argento donato dal Cardinal Domenico Ginnafio pur nostro Vescouo . • Nell' Anno appunto in cui il Sommo Pontefice Clemente riceuè44 la Corona del Martirio , fu in Velletri eretto , e confecrato al no- stro Diuin Saluatore , e alla sua Santiffima Madre il primo Orato- rio , oue fi adunauano i Fedeli per dar opera agl effsercizij della nostra Santa Religione Tanto in Velletri era crefciuto il numero del Santiss. de Chriftiani in tempo del Sommo Paftore Clemente , il quale fra le molte grauiffime cure per lo gouerno della Chiesa vniuerfale riguardana con occhio di particolar vigilanza i progressi della Fe- de in Velletri , e per l'amore verso la Patria de suoi Auoli , e per effer Egli stato iui fra primi a spargere il Seme della Diuina parola Si conferua ancora nella nostra Città questa Chiesa del Santiffimo Saluatore di somma e venerabile antichità , e per effer sta- ta la prima , gode ancor oggi la preeminenza sopra tutte l'altre Chiese doppo la Catedrale Iui fra le sue antiche ruine fu trouato vn Marmo corrofo con la seguente iscrizzione , che della detta dedicazione fa certiffima fede . Velle. nell anno diCri- fto. C. • Deo alvatori opt. maxove ac Dive Genitrici ........ An. Dni. C. Sac ... Rimase già lungo tempo una così illustre memoria della antica pietà e fervore de nostri Concittadini in luogo ignobile , ma nell anno 1640 per opera dell' Arciprete di quella Chiesa , fu ivi collo- cata al lato finiftro dell' Altar maggiore , e aggiuntavi 1 infrascritta memoria in marmo 1 Anti- LIBRO SECONDO 1 Antiqiffimum hoc Christiane Religionis Monumentum Vetustate collapsum Quod è ruinis olim Ecclefiæ huius Haud nobili loco iacuit Hic spectab. collocandum curavit A. R. D. Franc. Spaventa Veliternus Eiufdem Ecclefie Archipresbiter Anno Dni. M. DCXL. Vid. Novemb. ! E ne fa menzione non solo l' Arcivescovo di Mira nel suo Teatro Istorico di Velletri ( 1 ) màetiandio Giovanni Blaeu nel Teatro delle Città , e meraviglie d' Italia ( 2 ) , 45. Nè può richiamarfi indubio la fededi tale iscrizione quafi che in quei tempi primadi San Silvestro Papa non fosse ancor po- sta in ufo la confecrazione delle Chiese , poiche se bene questa fu istituita da San Silvestro nulla dimeno , come fi legge nel Breviario Romano [ 3 ] fin da tempi degl' Apoftoli vi furono i luo- ghi dedicati à Dio , che da alcuni Oratorije da altri Chiese si chia- mavano , nè quali fi addunava il Popolo Christano per orare , sen- tir la parola d Iddio , prender la Santiffima Eucharestia , ed esser citarfi in tutto ciò , che al vero culto d' Iddio si appartiene , come in Velletri a tal ufo fù il detto luogo nell' anno centefimo di noftra falute confecrato . 46 Nasce pjù grave dubio , perchè ivi si scorge notato l'anno del Si- gnore il che à quei tempi non coftumavai , conciofiacosa chesecon- do l' opinione di molti scrittori Dionisio Abbateper sopranome Exiguo fu il primo , che nell' anno di nostra salute 525. , quando Egli formo il suo Cielo chiamato da lui Dionifiano pose per capo d' esso l' incarna- zione di Noftro signore , e indi dedusse il conto degl' anni , la qual ottima e religiosa usanza è stata poida tutta laChiesa fino adì no- stri seguitata . Ma tutto ciò può ben far credere , che la riferita memoria non fosse posta nell' anno stesso C. , in cui fu quell' Oratorio òChiesa dedicato , come ne pur noi ci perfuademo , che inquei tem- pi , quando la Chiesa d' Iddio gemeva sotto la Tirannide desuoi Per- secutori , prendessero cura i Fedelidi notare in pietre marmoree , ed efpor- [ 1 ] Libro 2. capitolo 2. ( 2 ) Parte prima Sect. prima . : { 3 ) Sotto 19 Nouembie nella Dedic. della Bafilicadi S. Salvatore in Roma . Dionisio Exiguo fu ilprimo,che cominciasse acontargl anni dall Incarnaziο. nedi Cristo. ; 88 Iftoriadella Chiesa, e Città di Velletri. esporre agl' occhi di tutti le memorie de loro religiofi Prencipij , ma nonperciò lasciamo di credere, che dopo resa la pace alla Chiesa , eforse vicino a itempidi Dionisio Exiguo , fosse eretta questa lapide per memoriadi un' antico fatto noto aì Posteri per tradizione de maggiori eper antiche scritture , e per molti altri argomenti . Ela forma de' Caratteri che sonosenza dubio antichiffimi , e puramente latini , non ancor da Longobardi o da Goti nelle lor guise trasformati ci fà anche chiaramente conofcere, che pri- ma, cheper la lunga dimora in Italia di questi Barbari, i caratteri latini si alterassero , Ella foffe opera de' tempi profimi à Dionifio Exiguo nel principio del Sesto Secolo . SER LIBRO SECONDO 89 A SECOLO II. د esotto Anicle Vescovo dene effèr consacrato datre Vefc. Clemente successe nel Sommo Pontificato Anacleto Ateniese, il quale governò la Chiesa d' Iddio circa dieci anni , Traiano consegui la corona del Martirio . Di lui fi legge nel toPapa. Breviario Romano ( 1 ) e appresso gli scrittori delle Vite de' Pontefici , che ordinò non si potefteil Vescovo da meno cheda tre altri Vescoui confecrare e aggiunge Pietro Messia nella Selua di varia lezzione ( 2 ) auer Egli istituito ch' il Papa , ch' era Vescono di Komafosse anch' Egli sottoposto a questa legge douendosi confecrar da i treVef- coui Ostiense , Portuense, e Veliterno . Al che se prestiamo fede , dobbia- mo affermare , che in quei tempigia fosse eretta inVelletri laCate- deueeffère dra Vescouale , ed aciò acconsente l' eruditiffimo Cardinal Pietro conagrato MarcellinoCorradino da Sezze grand'ornamento del nostro Secolo , e del nostro Lazio , il quale nel suo trattato della Città, e Chiesa Se- tina ( 3 ) è di parere, che tutte le Colonie Romane nel Lazio , •fraquesteVelletri fossero nel principio della nafcente Chiesa ornate colla dignita Vescouale . IlPape datre Vefs d'Ostiadi Porto , edi Velletri . Vescono in DoppoAnacleto tenne il Somino Pontificato Evaristo Siro , eTra- Velletri ne iano Imperatore venne a morte , aitempi del quale si deue riferire tempi d'A- ciò che scriue Plinio [ 4 ] delle chiocciole , le quali dic' Egli -- per nacletopup. lo passato si cauauano solamente circa l' Alpi maritime ozgi si è co- Pietro minciato a cauarle ancora nel Paese di Velletri , ma le migliori di tut- Marcellino te fono nell' Isola Astipalea . Lungo fu l'Impero di Trajano di dieci noue, e più anni , ed ebbe per Succefiore Elio Adriano . , Sotto Adriano consegui la cotonadel Martirio S.Eustachio infieme 3 con laMoglie , e co' Figli fortiffimo Martire di Chrifto, e nuouo Giob dell'Euangelo , il quale come ampiamente dimostrano Francesco Zaz- zera ( 5 ) e Atanafio Kircheri [ 6 ] fu Figlio di Agabito Senator Romano della stesa stirpe Ottavia di cui fu Augusto , e S. Clemente Papa . Soggiungono imedefimi Autori , che il Monte Vulturello, in cui aS. Eustachio, che prima del Battesimo di Placido ebbe il nome, apparue fra le Corna d'un Ceruo il nostro Redentore, euna gran par- te della Cittàdi Velletri , edi Tufcolo fofie Patrimonio della sua Famiglia Ottavia . Cò però non si può intendere di Signoria , ma M folo ( 1 ) Ai 13. Luglio nella Lettione quarta dell' Offizio di S. Anacleto ( 2 ) par.4. cap. 26.Secondo l'editione di Michel Tramuzzino del 1560. [ 3 ] Cap.primo . ( 4 ) Nell Istoria naturale lib . 8. cap. 39. [ 5 ] Tom. 2. della nobiltà d'Italia nella famiglia di S. Eustachio . ( 6 ] Nell' Istoria Eustachio Marianapar. 2. cap. 2. e3. Corradino Cardina-de Sezze . Chiocciole nelPaese di Velletri. S.Eufta chio mart. oriundo di Velletri . Velletri in graparte Patrimonio dellaFami- gliaOttawia nóperragio di Signoria masclaimēte diproprietà १० Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri folo di proprietà, poiche allora niuno , fuor degl' Imperatori Re- mani aueua alcun dominio nelle nostre Contrade . Euaristo sapientemente gouernò la Chiefa d' Iddio per lo spazio S di otto anni , e alquanto piu , e passato Egli all' eterno riposoAlef- fandro I. Romano fu eletto Sommo Pontefice , che confumò il 'Martirio nell' anno 129. di nostra salute , fuccedendogli Sisto I. Ro- mano anch' Egli , che nell' anno 139. fu martirizzato , e poco dop- po mori Adriano Imperatore . Ma perche noi certamente crediamo , che S. Eleuterio Vescono , 6 e Martire , ch'è vno de Protettori della nostra Città , e il di cui S.Eleute- Sacro Corpo nella Chiesa Cattedrale di Velletri riposa , sia quel- rio Vesc.elo, di cui nel Martirologio Romano , e appresso Simone Metafra- Martire , e ste , e Niceforo Calisto si legge , che sotto Adriano Imperatore Protetodi patiì , perciò dobbiamo in questo luogo alcuna cosa dire dellaGlo- Vell.efua riosa Vita , e Paffione di questo Illuftre Martire Vien Egli nelVita. S.Libera. to,e l' istef- So,che Sant' Eleuterio. la nostra Patria per deriuazione dalla vocegreca di Elenterio chia- mato anche Liberato qual nome non è senza mistero , ed Antonio Mancinelli ( 1 ) nostro Concittadino , che nel Secolo Decimo quin- to fiori , in vn Sermone , che in lode di questo nostro Santo com- pose sottilmente spiegollo -- che cofa ( dice Egli ) fignifichi Eleu- terio Strabone Geografo nel Libro nono con questeparole il dimostrò . Al- Lora fabricorono en Tempio a Gioue Eleuterio , cioè Liberatore , ed in- instituirono i giochi publici chiamandoli Eleuterij , cioè Liberatorij . Ne a torto fis tal nome imposto al nostro Santo , Imperoché Egli primali- berò se stesso daila Potestà dell' Inferno , e poi tutti quelli , che alla ve- ra Fede conuerti , e parimente ancora noi stessi , e tutti coloro , che al di lui Tempio religiosamente si portano , come già fu dichiarato dal Sommo Pontefice Sisto ed in ciò il Mancinelli alluse ad vn Breue fatto da Sisto IV. ad onore del Sacro Deposito de' Santi Ponzia- no , ed Eleuterio nella nostra Cattedrale , il quale a suo luogo fi riferira . Niceforo Calisto nella sua Istoria Ecclesiastica ( 2 ) co- sì lasciò scritto di S. Eleuterio In quella stessa età [ cioène' tem- pi di Adriano Imperatore ) era nell' Illirico Eleuterio giovane d'infi- gne virtù , ancor Egli nato in Roma , e sua Madre si chiamò Antia, che dicesi fosse dall' Apostolo Paolo conuertita alla Fede Christiana . Questa fece , che il suo figlio abbracciasse la stessa Religione , e ad Ani- ceto Vescono di Roma il consegno , da cui Egli ammaestrato nelle Sa- cre lettere fu annoueraro frà Chierici e nell' anno decimo quinto di età consegui il grado di Diacono, ed indi a tre anni fu creato Prete , e in appresso nell' eta ancor tenera di venti anni fu eletto Vescono dell' Il- -- -- ( 1 ) Nel Libro 5. de' Sermoni tit. 3 . [ 2 ] Nel Libro 3. cap. 29. lirica : LIBRO SECONDO ہو 6 Lirico, effendo i primi anni della sua vita ripieni di segni , e di gran diffimi miracoli Quando poi Egli , auendo conuertiti moltissimi a Cristo , fu chiamato da Adriano , costantissimamente difese la Fede del Signore , e perciò fu prima disteso sopra en letto di ferro infccato , e poi gettato in vn Caldajo pienod' Oglio , e di Grasso bollente , e in ap- presso fu posto in on focalare tutto ardente Eperche Egli tutti que- Ai tormenti superò , fu poi gettato in vna Fornace ardente di fuoco , nella quale prima fu posto Cerarbore , che doppo esserne stato l' inuento- re avea abbracciata la Fede di Christo . Indi Eleuterio tolto di prigione , e legato a Cavalli indomiti fu da essi quà , e làstrascinato , ma Scioltisi per Diuina forza i legami , Egli sali sopraen Monte , oueftet- De alquanto tempo abitando colle Fiere , che dimestiche , e mansuete rendea . tirio -- Eauendo promulgati i precetti di Dio , e Battezzati cinquecen to Fedeli, fu di nuouo condotto alia presenza dell' Imperatore, e getta- to alle Bestie , ed essendo da queste rimasto faluo , ed illeso , due Sol- dati fecero impeto in lui , e l'occifero . La Madre ancora , che era in- torno al figlio spirante , parimente con esso consegui la Corona del Mar Fin quì Niceforo , ma Simone Metafraste ( 1 ) fcrifle piu a lungo la Vita di questo Gloriofo Martire , che sarebbe opera fo- uerchia quiui riferire , imperocchè nelle cosesprincipali Niceforo a Metafrafte consente , se non che questi: nomina la Madre del San-.. to non Antia , ma Euantia , e in luogo di Cerarbore scrine Ca- rebone qual dice fosse Prefetto di Roma: Aggiunge ancora, che i Chriftiani dell' Ilirico , i quali allora fi trouauano in Roma in fieme con i fedeli Romani raccolsero le Reliquie di S. Eleuterio , e di sua Madre , e auendole imbalza-nate , e come si conuenina o- norate , religiofamente le sepellirono.. Nel Martirologio Romano si rammemora ilGloriofo Martirio di S. Eleuterio nel giorno decimo ottano d'Aprile in questo mo lo - Messane natalis Sanctorum Martyrum Eleutherij Epifcopi Illirici , &An tiæ Matris eius , qui cun esset vita sanctimonia , & miraculorum vir- tute illuftris fub Adriano Principe leftum ferreum ignitum , craticulam, &fartaginem oleo pice ac resina ferrentem fuperans , Leonibus quoque proiectus , sed ab ill's nit lesus , nouiffimè vna cum Matre ingulatur . Ibidem Sincti Corebi Prefecti , qui per Sanctunas Elestberium conuerfus ad Fidem , gladio percuffus eft-- II Cardinal Cafare: Baronio nelle fue annotazioni su questo passo det:Martirologio Romano effami- na qual fia il luogo iui chiamato Messana , codice , che douen- dosi a parere di tutti gli Scrittori Latini affermare , che Sant Eleuterio folle Vescouo nella Paglia , ins vece di Messane dbba I M2 [ 1 ] Fra leVitede SantidiLipomaro emendate dalSuris tomo 2. fotto i 18. Aprile . 92 Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri. с пом ba leggersi Messapie, che èvn luogo vicino Taranto, non poten dosi intendere di Messina , sì perche questa è nella Sicilia , nella Puglia, sì anche perche iui niuna memoria di S. Eleuterio fi ritroua Esamina ancora come poffa conuenire l' opinione de Latini , con quella degli Scrttori Greci , che affermano esiser stato S. Eleuterio Vescouo dell' Illirico , e non d'altro luogo , e dice esser difficile in cose così ambigue rintracciar la verità, ne altro potersi dire, se non che oil medefimo S. Eleuterio nell' vna , e nell' altra Prouincia predicasse l' Euangelo , ouero che siano stati due Santi Vescoui di questo nome , e che poi , come frequentemente fuole accadere , per incuria degli Scrittori , fiano stati i lor atti confufi . Oflerua anche lo stesso CardinalBaronio leggersi per er- rore appresso Metafraste , e Niceforo , che S. Eleuterio fosse dato in cura ad Aniceto Papa , imperoche questo tenne il Sommo Pon- tificato doppo Adriano Imperatore , sotto il quales. Eleuterio pati, ma in vece di Aniceto douersi leggere Anacleto, che come a suo luogo abbiam detto , fede nella Cattedra di San Pietro nel prin cipio di questo Secolo . CheS.Eleuterio noftro Protettoresia il Vesconodell'Illirico , equel- 7 lo , di cuiparlano i sopradetti Scrittori Simone Metafraste , e Niceforo Calisto , chiaro apparisce da iversi composti in lode del nostro Santo Eleuterio da Antonio Mancinelli di sopra mentionato ( 1 ] iquali concordano apieno colla legendadel Metafraste, e di Nicefo- ro; ne sarà inutile di riferirli in questo luogo . Que mirandadedit quondam Eleuterius , en munic Expediam , referens quigenuere prius . Ingenuus Genitor, Genetrix estAntia difta : Bis decimo AutumnoPontificalis erat . Spiritus immundus faltavirtute fugatur : Languorem immodicum sanat &omne malum . Felix Centurio Divi convertitur ore , Bis centum Comites idfimul efficiunt . Eneus appofito lectus tibi non nocet igni ; Non oleum Sulphur , crate calente nocent . Feruenti cuadispingui ,&fartagine missus : Ardorem furni tù quoquevincis ouans . Per te Corrbebor coluit celestiapreses : Carceribusque cares tempora longa cibis . Bis duo Quadrupedesper te superantur acerbi : Adte conveniunt montibus ultro fera . ( 3 ] Nellib. 5. de Sermoni tit.3. Torva LIBRO SECONDO 1 8 Torva leena tibifuerit cum missa theatro , Tumque leo sauus , mitis vterque fuit . Tu febrem purgare vales, tu regna polorum Usque colis gladio Martyr amore pio . Annua qui celebrant demum Eleutheria , poffint Te duce Sydercos Scandere sanite polos . Ciò anche si scorge dall'antiche Pitture diS. Eleuterio nella nostra Catedrale , che lo rappresentano vestito da Vescono Greco , e così anche insegna l'antichiffima tradizione della Chiesa Veliterna . Eben vero chese bene , come si è detto , la Chiesa Romanafà commemoratione di questo Santo à i 18. d'Aprile , e la ChiesaGreca ( come affer- ma il Cardinal Baronio ( 1 ) ai 15. di Gennaio,nulladimeno laChiesadi Velletrinon solenizza la dilui festa in veruno didetti giorni, ma bensì a i 21. di Maggio ; che fù il giorno della translatione del Sacro Corpo da Tiuera aVelletri , della quale asuo luogo ragioneremo . So- lamente qui conviene aggiungere , che nella Catedraledi Terracinaco- seruafi il Corpo di S. Eleuterio Vescouo di quella Citta , e si celebrala fua festa a i 6. di Settembre , il quale sebbene nell'Italia Sacra ( 2 ) vien confuso con il nostro,nulladimeno facilmente fi conosce esserdal nostro diftinto , perche S. Eleuterio, le di cuisacre Relliquie sono in Terracina non fiori sotto Adriano , ma quasi trecento anni doppo ; cioè nel quinto Secolo , fù natiuo d'Africa e non di Roma , e Vefcouo in Africa , e poi di Terracina , e non dell'Islirico , e non consumò il Martirio , come con chiariffime prove , e certiffimi documen- ti della stessfe Chiesa di Terracina ampiamente dimostra Domenico Antonio Cantatore Terracinese nell' erudita Istoria della sua Patria (3) , Or tornando al filo del nostro racconto , à Sisto Pontefice successe 9 Telesforo Greco , e ad Adriano Imperatore Antonino Pio . Venne poi al Sommo Pontificato Igino Ateniese nell' anno 150. , il quale distinse per gradi gl'ordini de Chierici , e in ciascun Titolo , ove il bi- sogno lo richiedeua , ordinò più Preti, diuidendoli in Preti Cardinali , che agl'altri foprastasiero , e in Preti semplici . E questa è la prima memoria che fi troua de Cardinali , i quali non però erano in quell' eminente grado di dignità che or fono , benche adempissero in sostan- za lo stesso officio , ne per anche fra Vescovi s'udiva il titolo di Car- dinale , che prima fù de' Preti , e de'Diaconi , e doppo più Secoli passò anche fra Vescovi , e specialmente in quellidella ChiesadiVel- letri [ 1 ] Nelleannotazioni sudette alMart.Rom.Sotto i 18.Aprile [ 2 ] Dell Ughelli , e Lucenti tom. p. ne Vesc. di Terracina. [ 3 ) Nel cap. 6. e7. del lib. 5. S.Eleute rio Vesc. di Terracina diuerfo da S. Eleuterio Protettore di Velletri Card. e loro origine intempod IginaPapa. 94 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri ! fetri come altrove si mostrera . Ebbe Igino per succeeore Pio d' Aquileia eletto nell'anno 154 , il quale efiendo passato alla Gloria nel 165. tenendo l'Impero Marco Aurelio Filosofo , sede doppo lui nella Catedra di S. Pietro Aniceto di natione Siro , che visse fino all'anno 175. , in cui fù coronato di Martirio , ed ebbe per successore Sote- ro nativo di Fondi Città del nuouo Latio , it Pontificato del quale durò fino all' anno 182. ne'tempi di Commodo Imperatore . ▲Sotero poi successe Eleuterio Greco , e a Commodo Elio Pertina- ce, il dicui Impero fù breviffimo , perche nel terzo mese coloro, che diavanola di lui severa disciplina , l' uccifero ; Si conserva nulla- dimeno nella nostra Casa in Velletri un' antichissima Testa creduta da molti di Pertinace elegantemente scolpita in marmo greco ritro- vatagiàne' tempi de' nostri Avoli nel Territorio di Velletri . A Perti- nace successe Didio Giuliano , e poi Settimio Severo ; e ad Elen- terio Vittore Africano . D SEGOLO III . I Vittore , di Zeferino , diCalisto , e diVrbano , che un dop-. po l'altro tennero il Sommo Pontificato nel principio di que- sto Secolo , come ne pure degl' Imperatori Settimio Severo , Antonino Caracalla , Macrino e Dia lumeno fuo figlio , che regnò infieme col Padre , di Aurelio Eliogabalo , e di Severo Alessandro abbiamo alcuna memoria , che riguardi la nostra Iatria . Mà del Santo Pontefice Pontiano che ad Vrbano fuccefle dobbiano alquanto parlare , perche Egli è della nostra Patria Protettore , e il di lui Sacro Corpo nella Catedrale di Velletri ripofa . Nacque S. Pontiano in Roma Figlio di Calfurnio , di cui portò an- che ilnome, viffe lungamente , e fantamente fra Chierici della Chiefa 2 3.Ponzia Romana , eai24. diGiugno dell'anno 2 33. fu eletto Sommo Ponte- noPap.em. fice . Gouerno la Chiesa d'Iddio ne'tempi di Seucro Alessandro , e di eProtettore Giulio Massimino Imperatori per lo spazio di sei anni , come scriue diVelletri, Eusebio ( 1 ) opur come di lui fi legge nel Breviario Romano [ 2 ] esuavita. quatr'anni altrettanti mesi , e 35. giorni . Fà Egli chiariffimo per fama di Santità , e tutto applicato a perfuadere a suoi Cittadini , e all' altre Nazioni , che posposto il vano culto degl' Idoli ricono- scessero Chrifto Signor noftro vnico , e vero Dio . Per la qual co- fa [ r ) Nell Ift. Eceles. lib. 6. cap. 228 ( 2 ) Nella Vita di S. Pontians a'i 19: Nguembre . LIBRO SECONDO • • sa fi concito grandiffimo odio de' Sacerdoti Gentili , i quali auen- dolo con false accuse denigrato appresso Alessandro Imperatore , ottennero , che per ordine di lui fosse cacciato di Roma , e rele- gato in Sardegna nell' anno 237. oue veniua Egli guardato da Sol- dati , e a molti disagi esposto Ma Alessandro presto pagò la ps- nadi così ingiusto Decreto , e per Diuina permiffione fuda suoi Sol- dati occiso nell' immatura età di 29. anni Scrifle il Santo Pon- tefice in Sardegna due lettere vna dell' onore , che fi deue a Sa- cerdoti , e l'altra della carità fraterna Ordinò ancora che nel giudizio della Chiesa le Persone sospette inimiche dedite ai li- tigij , o che non sono di lodeuole conuerfazione non debbano ri- ceuerfi nè ad accufare , nè a teftificare . Molti ancora attribuiscono a S. Ponziano l'uso di cantare i Salmi nelle Chiese di notte , e di giorno e la confeffione , che fa il Sacerdote nel principio della Messa ; ma altri riconoscono S. Damaso di questi Sacri Riti Autore . 2 AdAlessandro fuccesse nell'Impero Giulio Massimino che mofle la 3 fefta perfecutione contro i Chriftiani , la quale ancorche breue fu nulladimeno veemente , e fiera , essendo Egli per natura crudele , e per proprio genio nemiciffimo de'seguaci di Christo . Per ordine di lui S. Pontiano , che tuttavia trovavasi rilegato in Sardegna , doppo aver sofferte molte calamita e gravi tormenti , fù ivi con afpri fla- gelli tolto divita a diccinove di Novembre dell' anno 237., nel qual giorno la Chiefa uniuerfale e anche quella di Velletri celebra ildi lui gloriofo Martirio . Il Sacro Corpo rimase pertre anni in Sardegna finche morto Antero Successore di Pontiano , fu eletto Sommo Pontefice Fabiano , il quale lo fece trasportare da Sardegna à Roma , e agrande onore il ripose nel Cemeterio di Calisto , che indi in poi per esser stato di tanto Tesoro arricchito di Ponziano si chiamò Mà come questo Sacro Corpo inficme con quellodi S. Eleuterio Vesco- vo , e Martire doppo molti Secoli fosse nella Catedrale di Velletri per divina Providenza trasportato , distintamente àsuo luogo si narrera . 4 AFabiano successe nella Catedra di S. Pietro Cornelio Romano figlio di Calisto , come scrive il Platina , ò di Castino , come si legge appresto il Ciaccone , che ambedue ne scrissero la vita fra quelledegl' altri Sommi Pontefici , ed à parere di molti graviAutori , e partico- larmente del Zazzera ( 1 ) , edel Kircheri ( 2 ) Egli fù della Stirpe Ot- tavia , e dell' agnazione di S. Eustachio , la quale per antica discen- denza da Velletri traeva origine . Era Egli Prete della Santa Romana Chiesa , quando essendo stata la Sede alquanto tempo vacante per il furore della Persecuzione mossa da Decio Imperatore contro : R ( I ] Neltom.2.della Nobiltà d'Italia nellafamiglia di S.Eustacchio [ 2 ] Nell' fto. Eustachio Marianap. 2. cap. 2. e3. S.Cornelio Papa oriundo da Valletri , c fuavita. 96 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . Nouato Christiani , adunatosi il Clero , e sedici Vescovi di diuerse Nazioni, the allora inRonia si trov avano lo eleffcro Sommo Pontefice contro sua voglia, come ne fa fede S.Cipriano ( 1 ) e quafi forzatamente l' indussero ad accettar quella fupremaDignita a i 30.d' Aprile dell'anno 254. Intanto Novato Vescovo Africano amico di cose nuove , epie- no di avarizia , e cupidigia venne in Roma , e seminando difcordie e riffe , e perfuadendo a molti falfamente , che Cornelio fosse Eretico, perche aveva ricevuti nel grembo della Chiesa coloro , ch'eran caduti nell' Idolatria , à quali Novato toglieva ogni speranza di riconcilia- zione , ancorche avesser fatta de loro peccati condegna penitenza , indusse Novaziano Prete della Chiefa Romana ad ufurpar con spirito Scisma di facrilega ambizione il Sommo Pontificato , e questa fù la prima hellaChiesa scisma, laquale ruppe l'unione della Chiesa , e fè vedere in mezzo d Romana di effa una Catedra eretta contro l'altra ; edurò fin à i tempi di Cele- Novaziano stino I. poco men che per lo spaziodi due Secoli . Mail Santo PonEretico. tefice Cornelio avendo adunato in Roma un Concilio , col parere de' Padri decreto , che quelli i quali erano caduti in Idolatria , compi- ta la dovuta penitenza dovessero esser riceuti alla communione de Fe- deli ma se fuffero Sacerdoti alla sola communione de' Laici si ammettessero • Gallo , e Volufiano Imperatoriin breve rinovarono la perfecnzio- ne già eccitata da Decio contro la Chiesa , ed essendo stato Cornelio accusato , che per sua opera molti fi convertissero alla Fede di Christo , fù Egli mandato in efilio à Centocelle , che oggi fi chia- ma Civitavecchia ; maperchè moltaGente ivi concorreva dal Santo Pontefice , e molti gli scrivevanoe particolarmente s. Cipriano , che per lettere freguentemente lo confolava , l' Imperator Volufiano pren- dendo ciò in finistra parte richiamò Cornelio Roma , e lo fece af- pramente battere con sferze impiombate , e doppo questo il fe a! Tem- piodiMarte condurre , perche l'imagine di lui adorade , e ricufando di farlo foffe incontanente tolto di vita . Ma il santo Pontefice gra- vemente detestando tanta empicta , sortopose il proprio capo al Car- nefice , e consegui la coronadel Martirio , il che fu ai quattordici di Settembre dell' anno 255. avendo Egli santamente governata la Chie- sa quasi un anno , e mezzo . Il sacro Corpo fùdalla B. Lucina fe- polto di notte in una sua possessione vicino il Cemeterio di Califte nella viaAppia . Questo santo Pontefice tolse dalle Catecombe i Cor- pi de Santi Apoftoli Pietro , Paolo , e il primo ripose in Vaticano non molto lungi da quel luogo , oue fu Crocifisso , e il secondo in vna Pofeffione della Beata Lucina nella via d'Ostia vicino al luogo del Mar- tirio, e iui diede principio aquella Chiesa , che fupoi daCostantino il ( 1) Nell epist. 52. adAntomians . LIBRO SECONDO 97 Grande conReal magnificenza adonor di s. Paolo fabricata . S. Cornelio vien annouerato da s. Girolamo ( 1 ) fra gli Scrittori Eccle- sastici , e dice trouarsi dilui quattro lettere sopra gl'Articoli allora controuerfi della nostra santaReligione . S.DioniACornelio successe nella Catedra Lucio, poi Stefano , e Sisto II- e nell' anno 261 Dionigio Monaco di oscura origine , ma di santiffimi coftumi, che aucua fatta vita folitaria , e fu confecrato da Maffimo Vescouo Oftienfe , come negl' atti di s. Lorenzo si leg- gioPap. co ge . De Priuilegi della Chiesa d' Oftia noi volentieri parliamo , segrato da perche questa fu poi vnita alla Chiesa di Velletri , e in virtù di Masfimovef tal vnione sonofi cumulate nel nostro Vescono tutte queste infigni d'oftia . prerogatiuc . Roberto Abbate del Monte di s. Michele nel sup- plemento alla Cronaca di Sigiberto Gemblacense ( 2 ) scriue che l' so di confecrarsi il Romano Pontefice per le mani del Vescono d'Ostia ebbe principio , quando doppo il Martirio del B. Sisto , e di S. Loren- zo fuo Diacono, il B. Giustino Trete col Clero Romano eleffe Dionisio in Sommo Pontefice , che da Massimo Vescovo d' Oftia fu confecrato : In virtù di quest so indi in poi Vescono Ostiense ordina , e consacra il Pontefice Romano , ed ha il Pallio perferuirsene in quelle cose , che ri- guardano l'ordinazione , e confecrazione del Romano Pontefice -- Ma ancorche il detto Massimo sia il primo Vescono d' Oftia per le di cui mani esprettamente fi legga, che foffe confecrato il Vicario di Chrifto , con tutto ciò può effer , che quest' vsanza auesse anche piu antico principio , e forse tosto mancati quelli , ch' erano stati ordinati Vescoui da s. Pietro , l' vltimo de quali fu s. Clemente . Il Baronio ( 3 ) il Ciaccone ( 4 ) l'Ughelli ( 5 ) parlano di que sto costume come antichiffimo introdotto ne' tempidella primitiua Chiesa , e nou come da questo fatto originato . S.Agostino [ 6 ] che fiori nel quarto Secolo di noftra falute fa menzione di questo priuilegio delVesconod'Ostia , dicendo che il Pontefice della Romana Chiesa non è ordinato da alcun Metropolitano , ma bensì dal Vescono Ostiense chegle più vicino . Qualcuno affermo che il Vescono d'Oltra fone Metropolita- nodelLatio,eGerardo Mercatore (7) lo chiama Parriarca della Cam- pagna , e qualcuno aggiunse , ch' Egli aucffe autorita sopra ilVe- scono di Roma, ma tal opinione temeraria, e falfa vien merita gachiamato men- Arcinefcono ( 1 ) In lib. de Script.Ecclef. [ z ) Nell' anno 1181. [ 3 ) NeglAnnali Ecclef. anno 261. 14) Neila Vita di S. Dionigio . N 1 [ 5 ] Nell' Italia Sacra ne Vesconi Oftienfi . [ 6 ] In Preuiculo tollat. dici 3. cap. 16. ( 7 ) Nilfs Atlantepag. 322. Vefcono Oftia ha il dritto di co. fecrare ilso. moPontefice,ed'efare il Pallio in talfunzione Vescoue d'Ostia non Metropol. tano, benche talvoltavë. 98 Istoria della Chiesa,eCittàdiVelletri . ८ mente daFilefaco ( 1 ) confutata , e il Testo dianzi allegato di 3.Agostino dimostra anche chiaro che il Vescono di Ostia non abbia alcuna autoritàMetropolitica ; èben vero ch'Egi hal'uso del Pallio concessoli da S. Marco Papa , ed altre illuftri Prerogatiue , delle quali dimano, inmanoafuo luogo fi parlera, edè constituito nella Chiesad'Iddio in grado più fublime ditutti doppo il Romano Ponrefice . E se Egli tal volta fi troua inantichi documenti nominato Arcinescouo , come si vede in vnalettera di s. Ludgero primo Ve- scouo diMunster fopra le cose fatte das. Leone in Germania nell anno 804. ( 2 ) oue riportandosi gl' atti della Canonizazione di s. Suiberto , e annouerandosi le Persone , che in quella sacra Funzio- ne al Papa assisterono, il Vesconod' Oftia è nominato Arcinescono, ciò prouiene , perche taluolta in quei tempi iVescoui di Chiese in- figni venjuano pereccellenza , e nonper proprieta chiamati Arciue- scoui , come dimolti altri fi scorge , e in quella stessa lettera di s. Ludgero apparifce del Vescouo diSabina, perche iui così fi legge --- facta funt hec pridie nonas Septembris presentibus ibidem victoriofiffimo Carolo semper Augusto Romanorum Imperatore , & Francorum Rege ve- nerabilibusque Patribus Cardinalibus Archiepifcopis Bernardo Ostiensi . Fortunato Treuirorum , Theodoro Sabinensium , Nicolao Titulo S.Cru- cis in Hyerusalem , Eustachio S. Praxedis , Bonifacio Titulo Santtorum Marcellini , Petri Presbiteris Cardinalibus , Gerbaldo Leodienfi , Vol- quino Normenfium Epifcopis -- Ne è gran fatto che s. Ludgero deffe Titolo d' Arciuescono alVescouo d' Oftia , quale per laDignita del- la sua Chiesa , vso indetta funzione sopra l' Arciuescono di Treueri, e sopra tuttigl'altri Prelati il dirittodi precedenza . r Non era però così piena, e assoluta l'autorità del Vescouo Ofti- 7 ense nella Consacrazione del Sommo Pontefice , che non vi auefiero Veseoui di parte anche iVescoui di Velletri, e di Porto , e ciò in virtù delDe- Velletri , e creto d' Anacleto danoi asuo luogo giàriferito , il qualvolle , che diPorto non meno di tre v' interueniffero E benche in questa confecra- aueanparte zione di s. Dionigio del solo Vescouo d' Ostia si facci menzione , mella confa- nulladimeno in altre di tutti tre si troua memoria, come inpiu luograzione del Sommo Pontefice . ghi si dimostrera. Doppo s. Dionisio sederono nella Catedra di s. Pietro Felice , 8 Eutichlano , eCaio, de quali non abbiamo alcuna cosa ariferire . Fu poinel fine di questo secolo atantaDignita inalzato Marcellino . ( 1 ) Dell AutoritàdeVesconi . [ 2 ] Appresso ilBaronio in dettoanno SE- LIBRO SECONDO وو 1 S SECOLO IV . Edendo il santo Pontefice Marcellino , fumossa contro i Fedeli una persecuzione più orribile , ecrudeledi tutte l' altre,poiche Diocletiano Imperatore , che regnava nell' Oriente , e Maffi- Dioclezia. no, eMassi- miano Impe ratori, e lor crudeleper. secuzione contro la miano Erculeo suo Collega , che regnava nell' Occidente nell' anno 30 2. ordinarono, che le Chiesede Chriftiani foffer tutte inun giorno demolite , e fù quell' empio edittoposto ad effetto per tutto l' I Impero Romano ne' giornidiPasquadello stefio anno , ela Divina Providenza perinise tanta sceleragine , perche indi a pocoristituita la pace alla Chiesa , dovevano affai più elegantemente , emagnificamé- te rifabricarsi . Nello stesso anno fù anche ordinato , che dovessero consegnarsi aiGovernatori e Prefidide' Luoghi i codici , e Scritture Chiesa . sacre a finche fossero tutte per loro autorita brugiate , ed arse ; c quelli , i quali vinti dal timordelle pene i sacri codici aiMagistrati de' Luoghi consegnarono , furono per ignominiaed obbrobrio chiamati Traditori , il qual nome ancor oggi è in uso per fignificar chi è Reo di bruttiffima , e proditoria attione . Quelche in questa crudeliffima e general persecuzione cótro laChie- 2 sadiDio, inVelletri accadesse,non fi legge appresso gli scrittori di quei tempi , edha senzadubio la nostra Città gran ragiondidolersi, chefianostatetaciute inquesti primi Secoli le memorie de suoi Vescovi ede suoi pij , e fedeli Cittadini , che sparsero il sangue perChristo . 3 AMarcellino successe nel sommo Pontificato Marcello , e circa quei tempiDiocleziano , e Maffimiano Erculeo , depofte l'insegne dell'Iın- perio , àvita privata spontaneamente si riduflero , e in loro luogo fucceffero Costanzoe Galerio . Questi, che la maggior parte deil'Im- perio amministrava , creò due CefariMassimiano , a cui diede la cu- radell' Oriente , e Severo , a cui commise l' Italia Morto Costanzo nella Bertagna, fu ivi creato Imperatore Costantino ilgrande-na- todi Costanzo e di Elena in quell'Isola . Maintanto in Roma i Solda- ti Pretoriani elessero tumultuariamente Maflentio Figliodi Maffiania- no Erculeo di sopra nominato, il che intesoda GaleriomandòSeve- ro afar guerra à Massentio , maquesti avendo corrotto con denari i Soldati , e tratto dalla sua Annolino Prefetto del Pretorio , leggiermente il vinse fuggendo l' istesso Severo aRavenna . Le quali cofe eflendo rapportate senza indugio à Massimiano Erculeo , Egli solleci- to perMassentiosuo figlio, lasciata la Lucania , ove facea vita priva- ta , prese il camino versoRavenna . Ma accortofidinon poter indi Scacciar Severo perfuafegli àmal' ingegno econ ingannevoli giura- N menri Traditori ondedetti . 100 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. menti che gitle aRoma . Pertanto Severo vi si indrizzo , ma perve ciso a' e tre nuto alle tre Taverne fu preso da Soldatid' un agguatopostouidaMafScvero uc Taverne. Coftantino il Grande fautor de fentioe miferamente strozzato . Tutto questo fatto vien narrato da Zozimo( 1 ) e riferito dal Baronio 4 nell' anno 307. , ma Oderico Rinaldi ne' fuoi Annali tratti dal Baro- nio ( 2 ) recitando questo racconto in volgar lingua invece delle tre Taverne pone Caterna , seguendo la commune opinione che queste fotiero ove ora è Cisterna . Ma alcuni credono che Severo non foffe veciso nelle tre Traverne vicino a Velletri , ma in altro luogo purdet- to le tre Taverne fra Ravenna , eRoma . Doppo Marcello federono nella Catedra di s. Pietro Eufebio epoi s Miltiade ; in tem o di cui Costantino il grande col favore del vero Dio , vinto , ed occafo Massentio e dom gl' altri Tirauni , ammi- Christiani . n stro insieme con L cinio l' Impero Romano , ed onorando il salutifero e vittorioso legno della Croce , la pace alla Chiesa dono , e fece à Chriftiani ristituire i Temaje quanto loro era stato tolto , e non folo piena iberta lor conceffe itrender il dovuto culto al vero Dio , mà Egastendo con favorie grazie ed anche con limofine àciò far li con- forto . Fece in oltre un'ottima legge, che tuttii Tribunali , e offici publici , e tutte l'arti , e mestieri cenassero nel dìdi Domenica . Oftia uua Basilica ad enor de Ss. Succefle àMiltiade Silveftro nell'anno 315., eperche Costantino , 6 che già solo teneva l'Imperio , quasi dimenticatode' beneficij riccuuti daDio , cominciava aritornare all'antiche superstizioni , per Divina Providenza s' infermò d' immondissima lepra , ed ammonito da i Santi Apoftoli Pietro , e Paolo fece chiamare à se s. Silvestro , che per ti- more de Gent li si era nel monte Soratte oggi chiamato di s . Oreste se- cretamente ricoverato , eda lui ainmaestrato nelle cose della nostra Santa Fede nell' anno 323. riceve il Santo battesimo , in virtù di cui Coftantino mondato daogni bruttezza , laSanità dell' anima , edel corpo ricufabricò in però. Doppo di che publicamente Egli profeisando la Religione Cri- stiana eobe sì grand' ardore di propagarla accrefcerla ed illuftrar- la , che conincredibile profusione de' tesori fi diede in Roma e quasi per tutto l'Impero ad eriggere, e dotare magnifici, e nobiliffimi Tempi adonordel vero Dio ede' suoi Santi . Fra gl'altri fabricò in Ofta unaBafilica ad onorde Santi Apoftoli Pietro , e Paolo , e di s . Gio. Battista , per ornamento di cui donò trenta tre mila trecento trenta tre scudi d'oro , e alleguò in perpetuo trenta sette mila , e ducento scu- did' oro per sostentamento de' Sacerdoti , che ivi manistravano, fecon- do il calcolo che ne fail Ciaccone (3) Leggonsi prestoAnaftafioBiolioApoft. Pe- tro e Paolo edi s. Gio. Battista e le assegnò in dote fra l' altre cófe un fondo nel Ter. di Vel (1) Lib. 2. [ 2 ] Nell' anno 307. n. p. (3) Nella Vita di S. Silvestro . tecario . LIBRO SECONDO IOT 7 8 tecario della santa Romana Chiesa Scrittore antichissano , che fio nel nono Secolo , e di grandiffima fede ( I ) annouerate le Poffeffioni , che Costantino donò al detto Tempio in Ostia , e fra I altre offeruiamo -- fundum picturas Territorio Velliterno prastantem folidos quadraginta tres -- oue foite questo fondo chiamato le pitture nel Territorio di Velletri non ne è rimasta memoria Il folido era Moneta di mezza oncia d'oro , e secondo il Ciaccone ( 2 ) ciascun di quei folidi cocrispoate a quattro scudi d'orodenostri tempi , onde gl' annui frutti di quel fondo a 172. de nostri scu- di d' oro afcendeuano . , • Fece poi Costantino a Siluestro la celebre donazione di Roma, edi tutta l' Italia , accioche questa fosse sotto il gouerno di lui , e de Romani Pontefici suoi successori , la qualdonazione benche da antichissimi , e grauiffimi Scrittori riferita , è stata poi per opera degl Eretici , dagli Scrittori moderni posta in dubio; ma se ben fi offerua , le difficoltà che contro tal donazione si propongono , ri- guardano pau costo l' istromento d'essa , che forse anoi non èginn- to puro , ed intiero , ma alterato , e corrotto , che la verità dital fatto . Edoppo tal donazione trasferi Costantino la Sede dell' Impero in Oriente , e nella CittàdiBizantio , che dal suo nome si chiamò Coftantinopoli . Non molto doppo questi tempi propagandofi grandemente da pertutto la fede di Chrifto , ed ergendoti Tempoj al vero Dio , noi crediamo , che in Velletri , oue fin nel primo Sccolo dinoftra faute il numero de Fedeli fa asiai grande , come a suo luogo si èdi- mostrato , foft. il Tempio diMarte , tolto via il superstizioso culto delt Idolo , a quello delvero Dio in memoria del fuo santo Martire , e Pontefice Clemente dedicato , e ficcome prima cra il princi- pal Tempio della Gentilità , così fosse costituito il principal del- la Chiesa , ed iui si collocatie la Catedra della vera Religione ; il che può facilmente perfuadersi , sì perche non è da credere , che i Vellesrani doppo la pace della Chiesa , lasciassero lungo tempo d'onorare con degna memoria il lor Concittadino , ed Apoftolo Clemente , sì anche perche l'onor della Catedra , è poi sempre sta- to in quella Chiesa, il che forte non farebbe accaduto , de altre publiche Chiefe foffer prima di quella state erette , ne tin' a que tein- pi viè altra memoria , che dell' Oratorio , o Chiesa del Santiffimo Saluatore dedicata , come sopra si èdetto , nell'anno centefimo di nostra salute , la quale doppo questa di s. Clemente vien anch' og- gi onorata fopra tutte l' altre . Silue- [ 1 ] In Historia de Vitis Romanorum Pontificum in Vita S. Silueftri [ 2 ] Nella Vita di S. Silueftio . Tempiodi Marte in vel.mutato in Chiesa di S. Clemente ne tempi di Costantino ilGrande. 102 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri ! S.Marco concefsse l' so delPal- lio al Vesc. d' Oftia . ASiluestro successe MarcoRomanonell' anno 336. e mori nello stesso anno Di lui si legge appresso Anaftafio Bibliotecario della SantaRomanaChiesa (1)--Hic conftituit vt Epifcopus Oftienfis , qui confecrat Episcopum Urbis , pallio vteretur , &ab eodem Episcopo Urbis confecraretur --Il qual Decreto contiene due Priuilegi in fauor del Vescono d' Oftia , il primo ch' Egli per ildirinto antichiffimo , che aueua di confecrare il Pontefice Romano, auesse il Pallio Simbolo della pieni lima Potestadel Sommo Pontefice , come gia fu nella legge Ebraica il sopravmerale , che folamente al Sommo Sacerdote erz lecito di vsare . Il secondo che il Vescono d' Oftia non per altre IlVescouo mani fosse consecrato , che per quelle del Pontefice Romano . And' Oftia de- che nel Breuiario Romano ( 2 ) fi fa menzione di questo Priuile- we essere co- gio del Pallio concetto das. Marco Papa alVescono d' Oftia . Ma fecrato per quel che merita d' etser singolarmente notato si è, che fino aquei lemani del tempi i Sommi Pontefici non aueuano ad alcun Patriarca , Prima- SommoPon te , o Metropolitano fimil Priuilegio conceffo , anzi ilBaromio ( 3 ) sefice. artesta eller questa la prima menzione del Pallio , che nelle Vite de' Pontefici Romani fi troui Onde a tant' altre prerogatiue , per le quali è douuta al Vescono d' Oftiala preeminenza sopra tutti iPrelati della Chiesa Cattolica si agginuga ancor questa , ch Egli è stato il primo di tutti ad auer da Successori di s. Pietro ilPri- uilegio del Pallio fin'alloradal folo Sommo Romano Pontefice vsato. IlVesc. d' Oftia è stato ilpri- modi tutti ad auer l' Il Corpo di s. Marco Papa fu sepolto nel Cemeterio di Baldina I sodelPal- nella Via d' Ardea ; come poi ne tempi di Pasqual II. fofle tra- liodaSom- sportato nel Castel di s. Giuliano della Diocesi di Velletri , e ne miPontefici tempi di Eugenio III. fofle indi trasferito a Roma nella Chiesa, che di s. Marco porta il titolo , si narrera distintamente a suo luogo. Sali doppo s. Marco al Sommo Pontificato Giulio , in tempoII di cui registra s. Girolamo ( 4 ) che Roma daViolento motodel- Terremo- la Terra agitata trè giorni , e trè notti vaciliò , e che moltiffime tone tempi Citta della Campagna furono dallo stesso Terremoto trauagliate . Forse tra queste sofferse ancora alcun danno Velletri , benche non venga distintamente notato . diGiulio Papa: AGiulio fuccefle Liberio , nel dicui Pontificato per la perfecu- 12 zione di Costanzo Imperatore , che fauoriua gl Arriani , molte sciffure furono nella Chiesa d' Iddio , e contro Liberio fu eletto Fe- lice da alcuni creduto Pontefice legittimo , e da altri illegitimo . Certa cola però è , chỉ Egli benche per opera degl' Arriani fosse III Nella Vita di S. Marco Papa . ( 2 ) Ai 7. d'Ottobre nella lettione 3. i ( 3 ) Nell' anno 336. ( 4 ) Nell Additione adEusebio , intru- LIBRO SECONDO 103 • . intruso nella Sede Apoftolica , nulladimeno poi perZelo dellaCat tolica Fede scommunicò Costanzo , e tutti gl Arriani di lui ade- senti Per lo che l'Imperaiore fortemente sdegnato il fece Decapitare Il luogo del suo martirio ècreduto da alcuni , che fof- se in Cora luogo della Diocesi di Velletri ma il Baronio stima trouarsi per errore scritto nel Libro deRomani Pontefici Cora , quan- do fi deue scriuerCeri , oue egli attesta , che seguisse il Martiriodi questo santo , il quale iui fia anche oggi dalPopolo come Protet- tore della Terra grandemente venerato .. , 13 Doppo Liberio la Chiesa di Dio fu gouernatadas.Damafoelet- to Sommo Pontefice l'anno 367. Reggeuano in quel tempo giàda tre anni l' Impero Valentiniano , e Valente , il primo de quali nell' anno 375. morì Or mentre essi congiuntamente regnauano era in Velletri Lolcirio Principe cioè Capo, e Rettor della Curia, di cui fi legge in vna Lapida di Marmo ritrouata in Velletri nella Torre de Foschi , ed ora conferuata nel Palazzo Senatorio posta nel muro fra le due Curie Ciuili , ch'Egli fece aproprie spese rifto- rare , e al priftino stato ridurre il nostro Anfiteatro , il quale per vecchiezza era caduto E il contenuto di tal memoria diuorata in parte dal tempo è come segue . DD: NN. Valentiniano , & Valente femper Augu... Lolcyrius Prin. Cur. & Eritor- duodena propio... Vetustatem collapfum ad statum priftinum re... Amphiteatrum cum Portis posticijs, & omnem fabri... Arene Nepus Locyri Princ. Cur. &ante Eritoris Filius... Claudi Princ. & Patroni Curie Pronepes Mefficer...... Princ Feliciter Coracre duta daal- cuniluogo del Marti- rio diSan Felice. Lolcirio Principe, e Rettor della Curia in Velletri. Anfitea tro in Vell. rifstorate. 14 Già nel primo Libro abbiamo fatto menzione dell' Anfiteatro , ch'era in Velletri , quale da questa memoria si comprende , che fosse grande , e commodo, e magnifico come anche in detto Li- bro dimostrammo , che fra gl'altri vfficij publici , vi era il Curato- re de giochi dellaGiouentù , che in detto Anfiteatro si faceuano . Onde in questo luogo per intelligenzadella sudetta lapida dobbia- mo alcune cosa dire dell' officio di Principe , e Rettor della Cu- ria , che iui fi legge a Lolcirio attribuito Già fu nel primo libro notato per antorità diCarlo Sigonio , che nelle Colonie Ro- mane , qual era Velletri , i Senatori si chiamauano Decurioni , e il Senato Curia , e l'ufficio di Principe , e Rettor della Curia , a parer noftro , esser douette vn Maestrato della Città , al quale in lacuria,che quei tempi or l'vno , or l'altro de principali Decurioni , cioè Se- cofafoffe matori per suffragi di tutto il Senato si elegesse , e ciò si dimostra per Principe e Retter del 104 Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . per quella parola Duodena la qual fignifica ch' Egli fu eletto ladud decinia volta atal Dignità , e ben si vede che questo Lolcirio era di chiarissima stirpe , mentre nellaLapida fi fa menzione di Claudio suo Antenato, che era pur stato Précipe,ePadrone, cioè difésore della Curia. Ma se questo ufficio Patroni Curia fosse lo stesso che quel PatronusColonia quale in Velletri si vsò , e di cui noi nel primo Libro di quest' Istoria abbiamo parlato , non èben chiaro . Nell'anno 375 a Valentiniano successe Gratiano nell' Impero, ilis quale doppo l' infelice morte di Valente , [ che vinto da iGoti fu in vnTugurio, ove erasi rifuggito , arso vivo , e bruciato , forse in pe- na de'trauagli , che aueua dati alla Chiesa d' Iddio , ancorche poi a penitenza venuto foffe ] fece nell' anno 379. Imperatore d' Oriente Teodosio , da cui poi Arcadio fu creato Augusto . L'Anno 384 Damaso Santiffimo, e Dottissimo Pontefice venne a16 morte , e nel principio del 385. fu eletto Papa Siricio Romano , il quale mancòindi atre anni, ed ebbe per Successore Anastasio pur natiuo di Roma . N SECOLO V. Ell' anno 402. fu eletto Sommo Pontefice Innocenzo pri- mo, tenendo l'Impero Arcadio , ed Onorio . Ne'tem- pi di quest'Onorio , e diTeodosio giuniore Figlio d' Ar- cadio cominciarono le nostre contrade a sperimentare le mani de Barbari , imperocche nell' anno 410. Alarico Rè deGoti aslediò Roma , e la prese Ma poi Egli sospinto forse da Nu- Alarico ine Diuino , che di consiglio il priud , ne tenne Roma, ne mofie Rè de Goti l Esercito contro Onorio , ma difordinatamente fi diparti traua- predeRoma licando il Latio , la Campagna, la Bafilicata, e la Calabria fen- •daneggia za lasciar alcun luogo intatto ,arrecando da per tatto grandiffiIelletri . , mo danno , e spauento , e come nota Clemente Erminio Borgia nostro Padre di pia memoria nella fua Opera M. S. imperfetta -- IVelletrani , che furono de' primi a prouar gl' effetti della Gotica Barbarie anche durante l' Assedio di Roma per le continue scorrerie , che i Goti faccuano per le nostre Campagne , intesa la caduta di Roma, abandonorono la Città , e si rifugirono con altri Popoli di questi Paesi nelle vicine Montagne , ne luoghi piu inacceffibili , ed ascosi per fot- trarsi all vltimo esterminio , che in passando i Barbari da per tutto ar Ma nell' anno feguente volendo Alarico trafnrettere l' Efercito in Sicilia fù vicino Cosenza tolto di vita Quafi nello Aello tempo i Vandali , gi Alami , e gli Sueai entrorono nells Spa recavano - • LIBRO SECONDO 105 2 3 Spagne , e fra se le diuisero , e indi inpoi l'Impero Romano non ebbe piu quiete , e riposo per le continue veñazioni de Barbari . Genferico Re de Van- dalifacche. gia Roma, e metteferro Ad Innocenzo successe Zozimo , e poiBonifacio , indi Celeftino, Sisto III. e Leone ilGrande , in tempo dicui scriue Euagrio [ I ) che Roma fu presa , e faccheggiata da Genserico Rè de Vandali , che già dalle Spagne in Africa passando s' erano fatti d'vna gran parte di quella Signori ; Doppo il Sacco non restò in RomaGen- ferico , ma con i fuoi Vandali in Africa se ne torno conducendo feco moltiffimi Cittadini in schiauitù Ma prima di partire ( co- efuocovell. me si legge nella sudetta Opera imperfetta ) passando per il Latio per tutta questa parte , che ora fi chiama Maremma, e per la Campa- gna misero a ferro , e fuoco Velletri , e tutte l' altre Città fin' a Napo- li , el Abitatori delle quali per scampar la vita dal furore de Barba- ri ritornarono di nuous ad ascondersi fra le Montagne , ed allora si prin- cipiarono alcune Popolazioni , che poi si stabilirono in quelle Rocche , e Castella , che al presente con nostra merauiglia veggiamo fabricate in, fiti fterili , e inaccessibili , e tal volta in luoghi nascosti , e cauernofi, frà quell' orride Baize -- Passato alla gloria Leone , che lungamente , e sapientemente la Chiesa d' Iddio gouerno , fu nell' anno 461. eletto Sommo Ponte- fice Ilario di Sardegna , per opera di cui si tenne in Roma vn Con- cilio di 48. Vescoui ai 14. di Nouembre nell' anno 465. secondo il Ciaccone [ 2 ) ouero nell' anno 467. secondo Seuerino Binio nella raccolta de Concilij Generali , e Prouinciali , ( 3 ) edin ef- so nominandofi i Vesconi , che v' interuennero si registra fra gl' altri --Adeodato Veliterno -- e questo è il primo Vescouo di Velletri , di cui si sappia con certezza il nome , poiche se bene dubi- tar non fi debba , che molti lo precedessero nella Catedra della nostra Città , nulladimeno il tempo vorace ne ha tolto a Posteri il nome , come de Vescoui di molte altre infigni Chiese è accadu- to . Ne è da marauigliarsi , che il nostro Vescouo non fi vegga negl atti del detto Concilio registrato fra iprimi , poiche inquei tem- pi non si aucua riguardo in fimil ordine alla prerogatiua delle se- di , ma all' anzianita de Prelati conforme offerua Oderico Rinaldi . ( 4 ] Nel detto Concilio fu ordinato , che niun Pontefice, o qualsiuoglia altra Persona Ecclefiaftica prefumesse eleggersi il fuccessore , e niun ardisse violare le Costituzioni ; e Decreti de Pontefici , e veruno il quale con Moglie non vergine fosse stato con- giunto agl' Ordini Sacri aspiraffe . 0 ( 1 ) Nel libro 2. della sua Istoria cap. 7. ( 2 ) Nella Vita di S. Ilario . ( 3 ) Nel tomo 2. par.p. [ 4 ) Negl' Annali tratti dal Baronio nell' anno 451. Di Deodato Vefc.divel. nel 465. Vescoui precedeилпо Jecodo l'anzianità, e nɔ secondo la Dignità del le Chiese . 106 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. Odoacre Redegl Eruli. FeliceIII. Papa credu to de laca- SaAnicia . DiDeodato nostro Vescouo fuori di questa non fi troua altra memoria , ne sotto Ilario , ne sotto Simplicio , che nella SedeApo- stolica gli successe . 4 Ne tempi di Simplicio natino di Tiuoli , e nell' anno 476. domi- s naua nell' Italia liberamente Odoacre Rè degl' Eruli , essendo man- cato affatto in Augustulo l'Impero d' Occidente , il qual Odoacre fi feruì di tanta felicita modeftamente , e tutto che foffe Arriano , nulladimeno niente turbo le cose sacre , e concedette molte grazie a Vescoui Cattolici , e minorò al Popolo alcuni aggrauij , e parue che questo Barbaro fofle mandato da Dio per liberare i Po- poli oppreffi da intolerabili tributi , essendo questi quei tempi, che Saluiano Vescono Ma filiente nuouo Geremia di quel secolo pianse , dicendo che il Vendicatore Iddio chiamò per l'infoportabile Dominio de Greci dall' estreme parti del settentrione gl' Eruli po- co conosciuti da maggiori . Doppo Simplicio tede nella Cattedra di s. Pietro Felice III. Ro- 6 mano , detto II. da quelli , che escludono dal Catalogo de legiti- mi Pontefici Felice II. eletto contro Liverio di ca fi è fatta a Nesuo uogo menzione Di questo Felice icriue Alfonfo Ciaccone nella di lui vita , che fudi nobiliffimo sangue , e della Famiglia Ani- cia , che poi de Frangipani fi chiamò , ma Andrea Vit torelli nelle fue note crede , che tal cosa sia affatto incerta , ed ofc ura . gar tuttauia non si può , ch' Egli fofic Atauo diGrego io ilGran- de riputato da tutti della Famigna Anicia vnita con i Ottania . Lo stefio s . Gregorio ne fece chiara teftimonianza nelf Omilia 38. fopra gi' Euangeli dicendo Atauus meus Felix huius Romanæ Ecclefie Antistes - Tenne Felice in Roma tre volte il Concilio deVescoui , e nel ter- Bonifacio zo , che fu celebrato ai 13. di Marzo neil anno487. nella Bafiica 7 Vesi di vel nel 487. Coftantiniana con la preienza di 38. Vescoui , fi legge fra gl'altri reg strato -- Bonifacio veliterno -- appreslo il Banio ( 1 ) e Filippo Label ( 2 ) In esso si tratto del modo di riconciliare quelli , che fi eran fatti empiamente ribattezzar dagl' Eretici , de quali moti erano in Africa , ed implorauano la Clemenza della Chiesa sempre Madre benigna de Penitenti . Il detto Bonifacio fu fuccetiore di Deodato nella Cattedra di Velletri . L' Arcivescono di Mira ( 3 ) Bonifacio nella serie de noftri Vescoui confonde questo Bonifacio con Cctio noftro Vesc. Bon facio pur nostro Vescouo , che interuenne al Concilio Romano distinto da fotto Simmaco nell' anno 499. e aggiunge va' altro exrore ponendo Celio Bonfacio . ( 1 ) Ne Concilij Generali tom. 2. par. p. [ 2 ] Ne comili; Generali tom. 4. ( 3 ) Nel Tea.Alt. di Velletri lib. 2. cap.4. il LIBRO SECONDO 107 8 9 il detto Concilio di Felice nel 481. quando fu come si è detto nel 487. Anche Carlo Bartolomeo Piazza nella Serie de Vescoui di Vel- letri non fece alcuna diftinzione fra Bonifacio , e Celio Bomfacio ( 1 ) Ma il prenome di Celio aggiunto al secondo Bonifacio , e non atprimo , fa chiaramente conoscer efier stati due Vescoui diversi , e non vno E perciò l'Abbate Giullo Ambrofio Lucenti nella sua Italia sacra [ 2 ) diftingue accuratamente l' vno dall' altro , ponendo nella Serie de noftri Vescoui prima Bonifacio , e poi Celio Boni- facio di lui succeffore , al qual parere anche noi ci sottofcriuiamo . Ne' tempi di Felice , Zenone Imperatore d'Oriente non potendo foffrire , che Odoacre regnafle in Roma , e dubitando della sua po- tenza , che sempre piu cresccua nell' Italia , mando in essa Teodorico Rè degl' Oftrogoti allora amici dell' Impero per difcacciarnelo , e venato Teodorico con ello lui a battaglia lo costrinse a fuggir di Ro- ma , e dall' Iraha , che per connenzione fatta con l' Imperatore Ze- none restò in poter del nedefimo Feodorico , il qual così nell' anno 439. stabili il Regno de Goti nell' Italia , quale lungamente Egli ten- ne , e poi lasciò asuoi Deicendenti . ma . Quel che sotto questo Regno de Goti nel nostro Latio , e nella no- stra Città accadele , e qual vantaggio , e danno indi alle cose di Velletri proueniffe , viene pienamante descritto da Clemente Erminio Borgia nella tua Opera imperfetta -- Nel tempo di questo Re [ dice Egli si ristoro Roma in gran parte , e si ripopolò meschiandosi permez- १० delle Parentele , il Singue Goto con il Romano , ed Italiano , procu- rando il detto Re a tutto potere di far ritornare Roma , e il Latio al pri- Stino splendore con inscstire i principali Goti , e Romani di molte Terre , eCastella, e con far molte operepubliche abeneficio della Campagna di Ro- Egli fece scauar la Terra da gl' antichi Foffi , ed altri nuoui ne fece aggiungere, per spurgare i Campi dall' Acque , dalle quali veniua- no grandemente danneggiati . Rifarci gl' Acquedotti , e Fonti , e ten- tò anche di seccare le Paludi Pontine con l' escauazione di on gran Fof- so , oue deriuò l'acque , che scolano dalle vicine Montagne , come ap- parisce dalla Lapida , che in Terracina in memoria di questo fatto ancor oggi si legge . Il detto Fosso si chiama oggi Fiume Sisto per ricordan- za di Sifto V. che tentò parimente il diseccamento di quelle Paludi con ripulire il Fofsso scanato gia dal Rè Teodorico . In somma questo Rè Carebbe da annouerarsi fra gl' ottimi Principi , se nonfosse stato macchiao dell' Erefia Arriana , che a gran studio fauoreggio , afsegnando a i Goti professori di tal Setta alcune Chiese nell' istessa Roma , non oftante opposizione de Sommi Pontefici , e de Romani Cattolici , i quali cer- 2 ( 1 ) Nella Gerarchia Cardinalizia ne Vefc. di Vell. ( a ) Tomo primo . canaTeodorico Re degl'O- strogotifta- bilifce ilfuo Reno in Italia .. 108 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . Erefia Arriana no alligna in Velletri. Purità del Sangue Lacauano d' impedirne iprogressi . Non si trova però , che detta Setta al- lignasse mai in Velletri , mediante la vigilanza di Bonifacio allor no- stro Vescono , e de suoi Successori , li quali soffrirono molte persecuzioni dal Rè , e da suoi Ministri seguaci di tal Setta , per cui Teodorico fu da tutti i buoni Cattolici odiato Egli nel portarsi a Terracina ariconoscere i bonificamenti , che di fuo ordine si faceuano nelle Paludi Teodorico Pontine , e intutta la Campagna Romana , si fermò più volte in Velletri , Rè de Goti e vi fece ristorare la Curia , e altri publici Edificij -- E piu sotto sein Vell.e gue a dire -- Nel Regno di Teodorico , e d' Atalarico Goti , benche Sue Opere. Roma , e le vicine Città del Latio , ed in particolare Velletri ricuperafSero in qualibe parte l' antico lor splendore , con tuttociò in molte cofe patirono notabile detrimento , e in primo luogo si perde la purità del sangue Latino mescolato con quello de Goti , con che si principio ad imbarbarive anche la bella lingua Latina , tanto piu che i Goti non ammetteuano gli studij delle Scienze , e dille belle lettere da loro femmamente abborrite , onde anche i costumi , ed xsanze cominciarono a declinare alla barbarie , e fu special grazia del Cielo , che in qisel tempo fiorissero Vomini eccellenti in ogni forte di Scienze , come fu Borzio , Simmaco , " Caffiodoro , Giovanni Papa , Fulgentio , &Aratore Suddiacono ed altri Minifiri della Chiesa Romana , il Governo della quale fu poi tutimbarbarir- to nelle mani del Monachismo , e farebbe stato affatto spentoil linguagSinel Regno de Goti . tinoperdista nelRegno de Goti . Lingua Latina comincio ad IMona- chi conferua, no laling a Latina . Fendi • gio Latino , se i Monachi con sommo studio , e diligenza non l' oueffe- ro conferuato Non minore fu il danno , che si riceuè nella Religione Cattolica dalla maladetta Setta Arriana professata da Goti : Oltre che questi si appropriorono il Dominio delle migliori sostanze del Lazio , e del Paese , che dominarono , restandone priui i naturali Signori ; anzi alcuni vogliono , che ne tempi de fudetti Rè cominciassero l' Inueftiture de Feudi : Onde fino a i giorni d' oggi si offeruano molte Famiglie , che li godono , trarre origine de Goti : Se bene altri , che sono di contrario pa- rere , credono , che simili Signorie con Vassallaggio aueffero principio da minciasjero. Longobarai , in tempo de quali cominciorono a sentirsi i Titoli di Mar- chefi , Baroni , e Duchi , ma ciò non proua , che prima di loro i Rè de Goti non concedessero fimili Investiture senza i Titoli predetti Di tali danni meno ne sentirono quei, Latini , che nelle Invasioni de Barbari Si rifuggirono frà l' afprezze de Monti , doue meglio che in Roma , in Velletri , e in altre Citta douiziose situate nelle fertili Campagne , conSeruarono con la purità del sangue , e della fede anche il natural Linguaggio Latino , anzi molti di Nobiliffime Famiglie Romane amoroquando coRocche,e no meglio poueramente passar la lor vita nelle Montagne trà quelle rozCajatia in ze genti , fra le quali alcuna preminenza riteneuano , che rimanere ad apri Monti abitare in Roma , o in altre ricche , e cofpicue Città sotto il Dominio quando co- de Barbari da loro sommamente abborrito , e che ciò sia vero , veggonfi minciorono ne nojiri contora , e nelle afprissime Montagne dell Abbruzzo confinanpopolarfi, ti con il Lazio , Caftella , e Rocche fabricate , o in nascosti Caui , one per LIBRO SECONDO 109 per buona pezza del giorno non si godono ne pur i raggi del Sole , o in erte cime, one a gran fatica si sale , ne senzi guida de Paesani può ritrouarsi la via malagenole , e angusta , ed iui fino al giorno d' oggi fi conferuano vniuerfalmente i nomi de Romani di Liuio , Pompeo , Ot- tauio , Siluio , Petronio , Sillano , Curtio , Orazio , Muzio , edi Fao- Stina , Flasia , Sempronia , Drufilla , Virginia , e chè non è frà loro ac- costumato , o la lingua Latina non ha appreso , difficilmente il lor parlare intende , il quale è pieno di parole , e detti Latini non ancor del tutto dalla Barbarie corotti . 10 I fudetti luoghi per iz loro povertà non erano in alcuna ofsferua- zione appresso i Barbari , oltre che per l' afprezza , e fortezza di fiti potevano pochi Paefani prattici tenere addietro molti Nemici stranieri , che avessero tentato oltragiarli , ne tornaua loro conto di sparger molto fingue per acquisto di poca vaglia , onde furono esenti non solo dall' incursioni , e dewastazioni de Goti , ma anche de Longobardi , e de Saraconi , che in processo di tempo vi sopragiunsero , come in appresso si dirà -- Il fimile auuenne nelle Spagne nell' incursioni de Mori , dalla Ti- rannide de quali si salisarono solamente quei Spagnuoli , che si fuggirono nezl afpri Monti della Biscaglia , i quali anche oggi conferuano con la purità del lignaggio in buona parte la primiera lingua Spagnuola , ed ho inteso a dire , che tutti di quel Paese benche poueri , e mifera- bili sono riputati nobili , da che si deduce esser vero , che la powertà è piu ficura dagl estremi infortunij , che non fon le ricchezze E poi foggiunge vna vera , e fauia riflessione forse da pochi fatta--Mol- te volte [ dice Egli ) nel vedere molti di quella pouera Gente , che dalle vicine Montagne si portano a stu lo in Roma , ed in Velletri per gurdagnar qualche dentro nel lauware la Terra di questa fertile sì , ma defolata Campagna , dal volgo chiamati Ciociari per portar le Cioce in Luogo di Scarpe ad imitazione dezl Antichi calceamenti Romani , e per effer poucri , e mal vestiti estremamente da Cittadini disprezzati , ho fatta riflessione , e detto meco stesso : E pure è vero , che questi sono dell' antico lignaggio latino , e forse discendenti dalle antiche famiglie Confolari della Romana Republica , ed ora ridotti ad essere lo scherno , e il ludibrio di tutti noi , che per lo piu traemo origine da Goti , Van. dali , Eruli , e Longobardi , da quali , se ben si osserua , si troverà di- scendere quasi tutte le principali Famiglie di Roma , e dell' Italia : firauaganti effetti delle viceffitudini omane . Ma ripigliamo il filo del nostro racconto A Felice fucceffe Gelafio Africano eletto sommo Pontefice nell' ammo 492. Egli ordinò che di tutti i prouenti , e oblazioni delle Chiese si faceffero quattro parti, vna per il Vescouo, la feconda per il Clero , laterza per i Ioueri , e la quarta per mantenimeto de sacri Edificij . Scrifie ancora vna lettera decretale riferita da Graziano ( 1 ) di- [ I ] Caufa 17.quest. 4. can. metuentes Dominos . ΙΙ retSpagnoli ritirati ne Monti della Biscaalia . Ciociari. Gelafio Papascriue vna lettera decretale a Bonifacio Vesc divel. a causa d' vu Seruo ri. coveratofi nella Chiefa di S.Clemë. 110 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . vescona- to di velle. se sia stato Sempre Car- dinalizio . retta a Bonifacio Vescono di cui se ben non si legge di qual Chie- fa foine , nulladimeno noi probabilmente crediamo , che fofle il fo- predetto Bonifacio Vescouo di Velletri , perche in essa lettera si fa menzione della Chiesa di s. Clemente , ch'è appunto la nostra Ca- tedrale , nella quale erafi ricouerato vn Seruo di Pietro Uomo spet- tabile , e benche questi aueffe per riuerenza della Chiesa fatto da vn iuo Procuratore efibire al Seruo con giuramento l'impunite della fuga , Egli nulladimeno non pensaua di ritornare al proprio. Padrone , ma occultauafi in Chiesa ; e perciòGetafio scriue al Vescouo , che venendo il detto Pietro per ricuperare il fuo Seruo , gli fofle ad ogni modo riftituito , prestato prima il giuramento d' impunita . Alfonso Ciaccone registra i nomi , e titoli de' Cardinali sotto 2 Gelafio , e frà questi non si legge nè il Vescono di Velletri , ne alcun altro Vescouo ma soli Preti , Arcipreti , e Diaconi, poiche a quei. tempi non erasi ancora fra Vescoui vdito il nome di Cardinale , il che primieramente accadde nel secolo ottauo di nostra falute , co- me a fuo luogo fi dirà quantun que l'Arciuefcouo Teuli ( 1 ) tali tempi'e costumi non ben diftinguendo costantemente asserisca , che la Chiesa Veliterna sia stara sempre Cardinalizia Il che in altro senso non . può ester vero , se non in quanto sia stata sempre confiderata per vna delle Chiese più infigni, e principali, e il dilei Vescono abbia auuta parte nella confagrazione del Romano Pontefice , e in mol- te occasioni sia stato sopragl'altri Vescoui , particolarmente ono- rato : di che fra poco ne recaremo Noi in mezzo chiariffime proue . Per Ebbe Gclafio per Successore Anaftafio II. Romano , e poi se- 13 dè nella Catedra Apoftolica Celio Simmaco , la di cui elezzione non fu senza gran controuerfia , e difcordia Imperocche mentre vna parte del Clero eleggeua Pontefice Simmaco in s. Giouanni La- terano , vn'altra parte elesse in s. Maria Maggiore Lorenzo la qual cosa nacque nel Senato , e nel Popolo di Roma , che tosto in due fazzioni fi diuife , vna gran riuolta , la qual fu, alquanto sedata per autorità di Teodorico Rè , che allor trouauafi in Rauen- na , oue ambedue gl' Eletti ne andarono ; E fu dichiarato , che l' Elezzione di Simmaco doueste a quella di Lorenzo anteporsi , al qual nulladimeno fu dato il Vescouato di Nocera nell' Umbria : Doppo di che Simmaco conuoco in Roma vn Concilio de Vescoui d'Italia per prouedere , che all' auuenire nell' Elezzione de sommi Pontefici fimili sconcerti piu non fuccedeffero 499. e primo del Pontificato di Simmaco • Ciò fu nell'anno Conuennero 72. Ve- scoui ( 1 ) Nel Teat. Ist. di Vell. lib. 2. cap. 3 . LIBRO SECONDO 111 14 • scoui , e nel primo giorno di Marzo nella Bafilica dis. Pietro si adu narono Iui fu sapientemente ordinato , che se alcun Prete , Diacono , o Chierico , essendo ancor il Papa viuo , senza di lui saputa , ardifle promettere ad alcuno ilsuo Voto per il nuouo Pontefi- ce , o inpriuate Conuenticole sopra di ciò deliberare , o rifoluere , foffe di Dignità , e di Communione priuato ; e che nelle stesse pe- ne incorresse chiunque , viuendo ancor il Papa , auesse ambiti , o follecitati i Voti del Clero Tra iVescoui che in questo Concilio sottoscriflero fi troua notato Celio Bonifacio Vescono di Velletri , il quale noi crediamo successore dell' altro Bonifacio sopra menzio- nato Ed è degna di riflesfione la preeminenza , ch' Egli godè in questo Concilio , della quale ne fan fede le sottoscrizzioni , che fi leggono negl' Atti d' esso appresso Seuerino Binio ( 1 ) coll' ordine seguente . • • Calius Simmachus Epifcopus Sancta Ecclefie Catholice Urbis Rome his Synodalibus conftitutis a me probatis atquc firmatis confentiens Subfcripfi. Celius Rusticus Epifcopus Ciuitatis Minturnensis subscripfi , &con- Sensi Synodalibus conftitutis atque in hac profiteor me manere sententia . C.lius Bonifacius Epifcopus Ecclefia Veliternensis subscripfi , &con- Sensi Syn dalibus conftitutis atque in hac me profiteor manere Sententia. Aderadatus Ceruienfis , o fia Acerrenfis Aucupius Puteolanus , &c. E fegurano i nom di tutti gl' altri Vescoui per ordineAlfa- betico, fra quali filegge eziandio Bellator Oftienfis , e doppo tutti i Vescou. i Nomi de Preti , e Diaconi deila Santa Romana Chiefa pur con ordine d'Alfabeto . ** Ancorche fia a noi ignota la precita cagione , per la quale al Vescono diMinturno , e di Velletti fosse in questoConcilio onor sì diftinto conceño , ch'effi prima di tutti gl'altri , e con tombla particolare gl' Atti del Concilio firmafiero , non potendon cao vnicamente attribuire alla Dignità delle lor Sedi , perche al Veico- uo d' Oftia , che con Ivfo del Pallio la principal parte nella Con- fecrazione del somino Pontefice aueua , pari anzi maggiore fiarebbe douuto , crediamo che ciò accadefie, perche quei due Vescoui fofiero eletti a presedere al lato de sommo Pontefice in quel Concilio ; il che vien anche offeruato dad'Aobate Lucenci nella sua Italia Sacra. ( 2 ) E quindi apparifce di quanto merito , e valu fotte il nostro Vescono Celio Bonifacio , il quale fia fettanta que rale delPap Prelati fu in quella Venerabile adunanza a tanto onoreprescelto . LAbua- [ 1 ] Nel tom. 2: part. 2. de Concilij Generali . ( 2 ) Tom.p.ne Vefi.di Vell. CelioBonifacio fu in detto Concilio Collate1 112 Istoria della Chiesa , eCitta di Velletri . L' Abbate Ferdinando Ughelli ( 1 ) da questo Bonifacio , er da quest' atto comincia a tessere la Serie de nostri Vescoui , ed an- Serie de che il Maestro Vincenzo Maria Coronelli nella sua Geografia saprimi Vefc. cra moderna [ 2 ] afferma che questi fu il primo Vescouo di Vel- di Vell. di- letri lasciando indietro Deodato , e l'altro Bonifacio , che prima uerfamente di lui la nostra Chiesa gouernarono.. Ma l'Arciuescono di Mira dagl'Auto- ( 3 ) riconosce questo Bonifacio per terzo Paftor di Velletri , di ri teffuta cui s' abbia memoria , ponendo per primo s. Clemente , per fecon- do Deodato , e per terzo questo Celio Bonifacio che con l' altro Bonifacio di lui anteceffore confonde come si è detto di sopra ; e Carlo Bartolomeo Piazza ( 4 ) lasciando in dubio se san Clemente foffe il primo Vescono della nostra Patria , segue il pa- rere dell' Arcinescouo . Ma l'Abbate Lucenti [ 5 ] piu accura- tamente degl' altri , da il primo luogo a Deodato , il secondo a Bonifacio , e il terzo a Celio Bonifacio E Carlo ancor da san Paolo Fugliese nella sua Geografia sacra nominando i noftri Vescoui , de quali fi troua memoria , pone inprimo luogo Deodato . A د SECOLO VI. Celio Bonifacio successe nella Catedra di Velletri Siluano, di che ne fan fede gl' Atti del terzo Concilio tenuto in Roma sotto Simmaco l'anno 501. in cui riseruate al Giudizio Diuino l'accuse , che al fommo Pontefice fi dauano . fu sapientemente ordinaro , che tutti douefiero a lui sottomettersi , e riconoscerlo perlegitimo Paftore. Fra i Vescoui , che sottoscriffero Siluano fi legge Syluanus Veliternus come può vedersi appresso ilBinio [ 6 ] Vesc.divel. ed altri Compilatori de' Concilij . nel 501. Nell'anno seguente 502. a 16. diNouembre fu da Simmaco con- uocato in Romail quarto Concilio nella Bafilica Vaticana , il quale dal nome d'vn Portico di detta Bafilica Palmare fi chiamò . In esso confermata l'elezzione di Simmaco , furuno dichiarate nulle due leggi fatte già publicare l'anno 483 da Odoacre Rè degl' Eruli quando ( 1 ) Nell' Italia Sacra tom.p. [ 2 ] Stampatanel tom. p. dell' Atlante Veneto [ 3 ) Nel Teat- Ist di Vel. lib . 2. cap. 4. [ 4 ] Ne la Gerarchia Cardina'izia ne Vesc. di Vel. ( S ] Nell' Italia Sac. tom. p. ne Ves. di Vell. [ 6 ) Tom. 2.part.p. P 2 LIBRO SECONDO 113 • i quando fignoreggiaua l' Italia , per vna delle quali era vietato di cleggere il Sommo Pontefice senza il consenso del Rè , e per l'al- tra si disponcua dell'amministrazione de'beni della Chiesa Fra i Vescoui , che lidecreti di questo Concilio firmarono si legge Syl- winus Veliterninus ( 1 ) E che questo Siluino sia l'istesso , che Sil- uano, chiaro apparisce dagl' atti del medesimo Concilio , nel prin- cipio de' quali registrandosi i nomi de Vescoui adunati alla presenza del Papa per celebrar la Sinodo fi vede scritto Sylvano benche poi nelle sottoscrizzioni de' Vescoui il nome non di Siluano mà di Siluino fi troui . د 3 Fù sotto lo stesso Simmaco tenuto anche il quinto Conci- lio Romano per reprimere l' ardire de' Scismatici , e seditiosi nell' anno 503. con la presenza di 218. Vescoui fra quali interuenne , e sottoscrifle Syluanus Veliterninus ( 2 ) 4 6 Vn altro Concilio chiamato il sesto fusotto lo stesso Pontefice celebrato in Roma , ( gl'atti del quale si leggono presso il Binio [ 3 ] e a parere del Bail ( 4 ) nell'anno stesso 503. nel quale adunatisi i. Vescoui alla presenza del Papa nella Bafilica di S. Pietro al primo ďOttobre prouiddero alla conferuazione de'beni delle Chiese fot- toponendo a grauiffime pene coloro , che livsurpauano . Anche il nostro Vescouo fi trouò presente in questo Concilio in cui trà pri mi i legge sottoscritto Syluanus Veliterninus . Ne poi di lui fi troua altra memoria . Chiama to Siluino negli atti d en Concilio Romano deb 502. Interuie. ne in Yaco. cilio Romano del503- Ein altro dell isteffe anno . Siluano NelMartirologio Romano ai dieci di Febraio fi legge In Campa- nia S. Silviani Epifcopi , & Confefforis E molti grauiffimi Autori han creduto , che questi fia il nostro Vescono Siluano poc'anzi menziona- Vesc.divel. to , ma altri fon di parere , che ilMartirologio Romanofaccia in quel creduto da luogo menzione di Silviano Vescono di Terracina , e non di Velletri . molti quello Noi non ci lasciamo talmente vincere dall' amor della Pa- di cuifamé tria , che vogliamo ad ognimodo quest'onore afcriuere ad vn Vescono zione il della nostra Chiesa . Ci contenteremo più tosto di recar in mezzo Martirolo- quanto sopra diciò abbiamo letto sì in fauor dell'vna, che dell'altra Chiesa ambedue per iscambieuole amore , e per prossimità di fito con- giunte . Lasciando a coloro che sono d'ogni parziale affetto purgati, enell'Istorie Ecclefiaftiche piu lungamente verfati formarne certo , ed incorrotto giudizio Eprimieramente se bene inpiù efemplari del Martirologio RoP ( 1 ) Appresso il Binio tom. 2.par. 1. de Con. generali . [ 2 ] Appresso il Binio nel luogo citato . [ 3) Nel Nelluogo luogo cit citato • ( 4 ) Nellasommade Concilij tom. 2. : mano gio Romano ai 10.diFe. braio. 1 114 Istoria della Chiefa , e Città di Velletri . :- mano fi legge Siluiano , la doue il nostro Vescono si vede sempre sotto- scritto Silnano , o Siluino , nulladimeno èdaofferuarsi , che nell'anti- chiffimo Martirologio di Notkero per cognomeBalbulo Monaco del celebre Monastero di S. Gallo fi legge fotto idieci di Febraio Siluano , enó Siluiano ivi--In Campania S Syluani Epifcopi &Confefforis--E il detto, NotKero scriffe già più di otto Secoli addietro , e mori nell'anno 912. conforme oflerua Enrico Canifio nella prefazione , che fa adetto Mar- tirologio , quale nel festo Tomo delle fue antiche lezzioni riferifce trafcritto dalla Biblioteca di s . Gallo Oltredi che nell edizione del Martirologio Romano fatta in Roma nel 1630. nella Tipografia Va- ticana fi legge sotto i dieci di Febraio In Campania s. Siluani , ( e non Silniani ) Epifcopi &Confefforis . . - Ma poniamo mente a cio che il Cardinal Cefare Baronio nelle 7 sue note al Martirologio Romano scriuc su questo pafio - Trouafi [ di- ce Egli varietà ne manoscritti , mentre in alcuni fi legge Siluiano , e in altri Siluano , o Siluino Che questo fi ponga esserstato Vescono in Campagna , e non si dichiari di qual Città foffe , non potiamo in cosa tanto am- bigua altro affermare , se non che troviamo ne tempi di Simmaco Papa auer fiorito Siluiano , o fia Siluino Vescono di Velletri , il quale interuenne ne Concilij Romani à quei di celebrati contro i Scismatici . In oltre è dasapersi , che quantunque quella Città venga dagl'Antichi riposta ne Volsci come fà Livio nel libro secondo , e Dionisio nel settimo , nulladimeno l'uso di parlar ottenne , che lastessa Prouincia ancor Campagnasi chiamasse . Dimostrast ciò pergl' atti Sinodali del Concilio Romano sotto Agatone , ne quali si tro- na sottoscritto Placentius Epifcopus Veliternus Prouincia Campania -- Fin quì il Baronio , il di cui parere è stato poi seguitato dall' Ughelli , ( 1 ) dal Teuli , [ 2 ] dal Piazza , ( 3 ) e da altri moderni il Piazza aggiunge , ch' egli fosse Monaco nel Monastero de Santi Giouanni , e Paolo di Roma dell' antico instituto di s. Girolamo , dice di pau , che fi troui sottoscritto ne Concilijnon solo sotto Sim- maco , ma anche sotto Agatone; il che credo , che inauuedutamente gl' vscisle di penna , poiche itempi d' Agatone sono piu di 150. anni lontani daquei diSimmaco , ne io ho trovato ne Concilij fot- toAgatone alcun Vescouo di Velletri pernome Siluano , o Siluino. E Gio: Pietro Crefcenzi annouera anch' egli questo nostro Vefco- 8 uo fra gl' antichi Monachi Gereminiani scriuendo di lui così ( 4 ) Siluano s. Siluine Vescovo di Velletri [ Citta antichiffima de Volfci compresa in Vefc.divel. quella credutoMoBACO. f ( 1 ) Nell' Italia Sac. tom. p. ne Vefc. di Vell. [ 2 ) NelTeat. Ist. di Vell.lib. 2. cap. 4. ( 3 ) Nella Gerarchia Cardinalizia ne Vesconi di Velletri , e neltit. 21. de Ss. Gio. ePaolo . 4 ) Nel PrefidioRomano par.p. narrat. 5. LIBRO SECONDO 9 quella Prouincia , che appresso Roma fu altresì detta volgarmente Cam pagna ] fedette sotto Simmaco Papa , e sottoscrisse a quattro Concilij , che in queigiorni si celebrarono . Egli era Monaco , e in Velletri fa- bricò Monafterij fin del 500. cioè assai prima , che si fondasse aCasino L' ordine di s. Benedetto -- Ma noi del Monachifmo di Siluano , e de Monafteri , che si diconoda lui fabricati in Velletri , non abbiamo potuto trouarne autentici documenti Piu tosto crediamo di lui , e degl' altri nostri Vescoui di quei tempi , che foffero non folo Citta- dini di Velletri , ma anche Chierici della stessa Chiesa , sì perche allora non coftumauasi di eleggere a tal Dignita Persone Straniere , ne per anche eranvenuti quelli infelici tempi , ne quali gli studi delle lettere sol fra iMonachi fiorirono , ne questi aueuano ancora preso nella Chiesa latina si larga parte , come poi fecero nella fine di questo Secolo , e ne seguenti , sì anche perche i sacri Canoni espressamente vietauano l' aflumere alla Dignita Vescouile Persone Straniere , e che non auefiero in quella Chiesa lungamente feruito , come si vede dalla Epistola di Celestino Papa a i Vesconidella Gallia riferita daGraziano nel suo Decreto ( 1 ) nella quale si leggono queste memora- bili parole -- Nullus inuitis detur Epifcopus . Cleri , Plebis , &Or- dinis confenfus , &defiderium requiratur • 1 Fupia tosto Chie rico della Chiesa di Velletri. Vefc.di vellonepri mi Secoli e- rano Velletrani diPa- tria, e Chierici dell' istessa Chio Tunc vero alter de altera cligatur Ecclefia , si de Ciuitatis ipfius Clero , cui est Epifcopus ord,nan dus , nullus dignus ( quod euenire non credimus ] poterit reperiri . Pri- fa . mum enim illi reprobandi funt , vt a'iqui de alienis Ecclefijs meritò pre- ferantur . Habeat vnusquisque fructum fuæmilitiæ in Ecclefia , in qua fuam per omnem vitam tranfegit ætatem . In aliena ftipendia minimè al- ter obrepat , nec alij debitam alter fibivendicare audeat mercedem . Piu tosto noi crediamo , che Siluano. fofle Chierico Canonico , cioè Regolare della Catedrale diVelletri , poiche come fi legge nell' Htoria tripartita diGabriel Pennotto ( 2 ) quest' Istituto de Chic- riciCanonici riformato da s. Agostino , e trasportato in Roma da Gelafio fuoDifcepolo , cominciò dallaBafilica di 3. Giouanni inLa- terano , come da suo Capo a dilatarfi , e propagarfi per l' altre Chiese , e il detto Autore afferma , che la Chiesa, di Velletri fosse fin, da suoi principj Regolare , e vna letteradi s. Pier Damiano , che a suo luogo si riferira , dona a questo detto non poca, fede, L'Lititutodi tali Canonici era di Saluneggiare in Chiesa , di viuere inCeli- bato di auer la Menda commune, e di prender Cibo tutti insieme nel luogo a ciòdeputato, e tutti sotto d' vn tetto dormire Veg- gonsi anch' oggi presso laChiesa Catedrale di Velletri glauanzi del Chiostro , oue questi akichi Canonici dimoravano , e vi rimango Pz [ I ) Can. nec emeritis, e can. nullus inuitis dist. 61. ( 21 Nel lib. 2. cap. 57- • no Canonici Regolarinel laChiesa di Vell.nepri- mi Sccoli . LoroIstituto . . 110 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . no ancora alcune Cafe , che da iCanonici piuvecchi per diritto di ottione fi godono , e il luogo fi chiama volgarmente la Canonica . Rimane tuttavia la mensa de Canonici in commune , ne di presente vi è, ne vi è memoria efferui per l' addietro gia mai stata alcuna distinzione di prebende Questa norma di vita , che ne Secoli feguenti altroue con la stabilità de voti, che allor per anche non co- Aumauanfi, altroue senza tal obligo , in molte parti della Cristianita fi pratico , non abbiamo memoria , che sia stata giamai fra Cano- nici di Velletricon lafolenne profeffione de Voti , ma nulladımeno fi sa , che per opera di s. Pier Damiano su tra inoftri Canonici ( tolto via ogni rilasciamento ed abuso ) a molta perfezzione ridotta , di che nell vndecimo secolo piu alongo ragioneremo . Màvenendo a ciò , che vale a mostrare non effere il nostro Siluano To quellodi cuinel Martirologio Romano fi fa menzione , in primo luo- S. Silua- go negl'atti de' Santi diGiouan Bolandi ( 1 ) fi legge vnaparticola- no ramme- rita , la quale quando fia vera può ageuolmente indurci a credere , che tato dal il detto Martirologio ascriva fra i Santi non il nostro , ma l'altro Silva- no Vescovo di Terracina In un Martirologio Romano ( dice quest' Autore ] fcritto à mano da mille , e più anni e che di S. Girolamo porta il nome trovasi notato In Terracina Natale S. Silvani Epifcopi &Confefforis -- Eper autorità principalmente di si antico Manoscritto conclude il Bo- landi che questo s. Silvano non fosse Vescovodi Velletri , mabensì di Terracina . Martirologio Romano creduto da altri Vefc. di Terracina . - Filippo Ferrari nel suo Catalogo de' Santi d'Italia parlando sotto il L diecidi Febraiodi s. Silviano Vescovo in Campagna riferisce il parer del Baronio , che lo fa Vescouo diVelletri , ma poi oppone , che in Velletri non vi è di questo santo alcuna memoria , e che Velletri è fi- tuato nel Latio , e non in Campagna . Ancorche il secondo di questi due motivi , per le ragioni di sopra addotte non sia di alcun valore , nulladimeno negar non possiamo , che il primo ponga in qualche du- biola fede di quanto scrive il Baronio . Imperòche l' esser stato s. Sil- vano Vescovo di Velletri , e non esser di lui rimasto nella sua Chiesa al- cun culto , nè alcuna special commemorazione del suo passaggio alla Gloria , ne alcuna Relliquia alla venerazione del Popolo , paiono cofe che non ben fra loro convengono.Tuttavia è da notarfi , che lo stesso Ferrari nella sua Tipografia sopra il Martirologio Romano sotto la lettera C. nella parola Campania annoverando i santi di questa Prouin- cia lasciò scritto 10. Februarij . Sylvanus Epifcopus Velitranus fub Symта- cho Papa . Ex Beda . L'Abbate Giulio Ambrofio Lucenti ( 2 ) ancorche fra i noftri Vef- 12 о ці [ 1 ) Tomo primo . ( 2 ) Nell' Italia sac. tom.p. LIBRO SECONDO 157 covi regiftri s. Silvano o Silvino , accennando anche afavor nostro il parerdet Baronio , nulladimeno poi fra Vescovidi Terracina ripone s. Silviano , e dice ch' Egli fù d' Africa , ed ivi confecrato Vescovo e che essendofi con Christiana libertà opposto à Valente Imperatore ( il quale dell' Erefia d' Arrio infetto discacciava i Prelati Ortodossi dalle for fedi ed astringeva i Monachi a prender il Cingolo della Militia ] fù posto in Carcere , e condannato à morte ; la qual fentenza per Divi- no Miracolo non essendo stata eseguita , fù Egiiposto insieme con Sil- via fua Madre , con Rufina sua sorella , e con altri santi Huomini soprauna sdrucita Nave , che per divina providenza li condusse inTer- racina , ed ivi Silviano mentre attendeva afar vita d'Anacoreta , per fama de fuoi miracoli fù eletto Vescovo , mori poi pieno de' meriti ai 20. di Febraio ( se pur ciò non è errore di Stampa e in luogo di 20. debba effer 10. ) E fogginnge , che gl' atti di questo santo si leggo- no in vn antico Antifonario della Catedrale di Terracina , oue fi vede vn' Altare dedicato al suo nome , e che nel luogo oue egli dop- po valicato il Mare fi fermò , veggasi anche oggivn sacroTempio , che porta il suo nome , quale dagl Abitanti corrottamente fi dice Salumiano E Domenico Antonio Contatore nell' Istoria di Terracina sua Patria ( 1 ) riporta il Testo del sudetto Antifonario , c piu altre cose di questo santo , dimostrando , ch'egli sia quello di cui nel Martirologio Romano fi fa menzione . • -- Giouanni Pap. perche non ordinò alcun Vesc. di Vell. Ma lafciamo adaltri il darne più accertato giudizio . Doppa 13Siluano non trouafi memoria di alcun Vescono di Velletri fino ai tempidi S. Gregorio ilgrande . A Simmaco succefle nel Sommo Ponti- ficato Ormisda Figlio di Giusto da Frosinone Terra del nostro Lazio , e poi ad Ormisda Giouanni , di cui nell'Opera inperfetta ( 2 ) fi legge che non ordinò alcun Vescouo di Velletri Per ritrouarsi rite- nuto in stretta Prigione dal Barbaro Re Teodorico , il quale per fauorir gl' Ariani negl vltimi anni del suo Regno in piu modi afflisse la Chiesa Catto'ica , con far anche morire i principali Difensori della medesima , come furono Boetio , e Simmaco Vomini insizni per nascita , e per Dottri- ed ambedue giàen tempo ornati con la Dignità Confolare , a quali fu crudelmente tagliata la Testa , ma poiper giusto giudizio d' Iddio ef- sendo a Teodorico portato a mensa on Pesceparuegli di vedere il Teschio di Simmaco in atto minaccenole , di che egli tanto si spauento , esma- niò , che finalmente mori Ciò fu nell' anno di nostra salute 526. morto. Passò allora il Regnod' Italia in potere di Amalasunta figlia di Teo- dorico , la quale aueua di Eucario gia suo Marito auutovn figliuo- lo , che Atalarico fi chiamò , e fu per cura , e diligenza della Mana , - Teodorico Re, e sur ( 1 ) Nel lib. 5. cap. 4. e 5. [ a ] M. S. di Clemente Erminio Borgia dre 118 Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . S.Benedet. tofonda il fuo Ordine . Placido dre d'ottime discipline erudito, ancorche i Goti vu spazio vi ostassero . e riclamando dicessero , che il Rè loro di arte militare , e non di lettere ammaestrar fi doueua . Tolto di vita Giouanni fra lo squallore della Prigione, sali al 14 sommo Pontificato Felice III. o fia IV. e poi Bonifacio II. in tempodi cui s. Benedetto Gran Patriarca de Monachi nell' Occidente . a quali diede ottime , e difcretisfi ne leggi , auendo già gettati i fon- damenti del suo santiffimo Ordine , trasse per famade' miracoli mol- ti della principal Nobiltà di Roma à rinunziare al Secolo e convertirfi avita religiosa in Monte Cafino . Fra questi fu Placido Figlio di Tertullo Ottavio Patrizio Romano, che poi infieme con Eutichio e Vittorino suoi Fratelli , e Flavia fua Sorella fù à i 5. d' Ottobre dell tullo Otta- anno 541. per la fede di Chrifto in Sicilia nella Città di Messina mar- nio Discepo. tirizzato , e che questi fossero della ftirpe Octavia ne fà fedeliffima lo di s.Bene teftimonianza quell' antichiffi no Inno riportato da Francesco Zaz- detto , e poi zera ( 1 ) , che dai Monachi Celeftini fi canta nel giorno anniversario martirizza del loro trionfo to con due Flania -- fratelli , e figlio diTer -- Placidus. tirpe natus OFusia cum Fratribus २ ن Tertullo nonmeno perl'animo liberale pio , ereligiofiffino, che's na sorella. per la chiarezza del sangue , e per la copia delle ricchezze illuftre fece al Santo Padre Benedetto à contemplazione di Placido fuo Figlio più Tertiallo donazioni di grandiffimi beni, e fra l'altre è celebre quella fatta af Ottavio , e Monastero di Subiaco la quale fà poida s. Gregorio il grande confer- fuc donazio mata con queste parole &confirmo cartulam , quam fecit Tertullus ni a s.Bene- Patritius de Tusculano, & de fublacu , iuliano cum Ecclefia sancti Do- detto. nati , & cum Turre cum colonis , & colonabus fuis , & sancta Miria Tuscolo in Sublacu vsque ad mare donato al Monastero di Subiaco insieme con aitri Beni da Terullo Ottauio . latiFeudi ob ,eloro natura . -- - come riferifce Francesco Zazzera , ( 2 ) che trafcrisse questa confirmazioneda un' antichiffimo codice de' privilegij della Badiadi Subiaco ; edaggiunge che se bene la stessa Cit- tàdi Tufcolo con altri beni giurifdizionali fino al mare fosse donatada Tertullo af detto Monaftero , nulladimeno ritornò poi nelle ragioni degl'Ottavij suoi fucceffori per continuatodominio di molte centinaia d'anni forfe per nuova infeudazione o conceffione , che ne conseguif- fero dag! Abbati Sublacenfi, conforme allafrequente vsanza offer- uata dapiu Chiese di rinuestare de Beni donatigl' istessi Oblatori , o lorodefcendenti con qualche nuouo peso . Enoi mentre amminis strauano la Nunziatara Apoftolica al Tratto del Reno , vedemmo tattauia offeruarsi dai Prelati di quelle ricchiffime Chiefe ( alle quali è annetto il diritto Donniodi molte Citta , Terre , e Castella infeudate a diuerfi Principi , Conti , e Baroni, ) che i Feudi oblati alla [ 1 ] Tom. 2. della nobilta d' Italia nella Famiglia di s. Eustachio ( 2 ) Nel luogofudetto . LIBRO SECONDO 16 17 18 alla Chiesa dagl' Antenati de' moderni Vassalli giammai fi ammenfano ma sempre a i Descendenti de' primi Oblatori si rinvenoño , e quasi senza altro peso che di prestare il folito giuramento di fedeltà Ata- nafio Kircheri parlando di questa donazione ( 1 ) , dice che com- prendeva tutto il tratto di Paese da Subiaco àTuscolo, e fino aVel- letri , e da Velletri si stendeva fin' al Mare . Maeda credere che il Kircheri nomini Velletri non come incluso frale cose donate , mâ come termine e confine d'efle , si perchè da niuno antico documento apparifce , che Tertullo aucffe di Velletri dominio , fi anche perchè non fi vede espresio nella donazione come ne pure in unamemoriadi tutti i luoghi già posleduti dalla Badia di Subiaco , che vedefi in una Colonna di quel Monaftero , la qual memoria leggesi presso l' Istesso Kircheri [ 2 ) , e finalmente perchè nella Cronaca Sublacense , [ 3 ) ne fra le cose donate da Tertullo , ne in altro luogo fi fa giammai di Velletri menzione . Ebbe Bonifacio per successore nella Catedra di s. Pietro Giovanni II. ne' tempi di Giustiniano , il quale fu Imperatore ditanto in- gegno e dottrina . che le Romane leggi in molti libri sparse, toglien- do l'inutili e fuperflue , ed altre emendando,e corregendo peropera di Uomini dottiffumi a buon ordine ridusse , e publicò per sua autorità approvate , e confermate nell' anno 533 . Doppo Giovanni fa la Chiesad'Iddio governata da Agabito , e poi da Silverio figlio legitimo di Ormisda Papada Frosinone . Ma tornando al Regno de Goti in Italia , Atalarico fatto adulto regnò fin' all' anno 534. e poi gli succesle Teodato figlio di Amalafrida so- rella di Teodorico , e benchè Amalafunta Donnadi reggie virtù e col configlio e con gl officij non folo appresso iGoti, ma anche appref- fo il Senato Romano , avesse la dilui elevazione al Trono procurata ad ogni modo il barbaro Re confinatala aviuere sotto severa cufto- dia in un' Ifola del Lago di Bolsena , le fece ivi poco doppo torre miferamente la Vita . Nel tempo di questo Re [ scriue l' Antore dell' Opera imperfet- ta ) Giustiniano Imperatore , che aveva già ricuperata l' Africa dalle ma- ni de Vandali per mezzo di Bellisario Capitano de suoi Eserciti , determinò di ricuperare anche l' Italia dalle mani de Goti , onde dall'Africa paf- sò Bellisario nella Prouincia della Campagna , e assedioNapoli , e in ven- ti giorni l' espugnò . I Goti attribuendo ciò all' infingardagine di Teo- dato il depofero , & elesseroper loro Re Vitige , che dalla Dalmazia oue gouer- [ 1 ] Nell 1st. Eustachio Marianapar. 4. cap. 3. [ 2 ] Nello stesso luogo . [ 3 ) M.S. Emendata , ed accresciuta da CherubinoMirtio Monace diSubiaco . Giuftinia no Imp. fa ridurre in buon ordine leleggi Ci- wili,e le pu- blica nell anno 533. 120 Iftoria della Chiesa, e Citta di Velletri . gouernaua , se nepassò in Italia , e felfi incoronare aRauenna folita Refi- denza de' Re Goti , e doue fu anche rcciso Teodatoportatonisi dal Lazio . Vitige assunto al Regno se ne venne in Roma , oue esortato il Senato , e Popolo alla fedeltà , e alla difesa , la muni di quattro mila depiu scel- ti Soldati Goti , oltre a i Cittadini , che prefero l' Armi Diede poi gl' ordini necessarii per la difesa dell' altre Città del Lazio , ma venen- do Bellisario da Napoli verso Roma con il suo Esercito , tutte le Città gli Vell.fi da fi arrendettero spontaneamente , e in particolare Velletri , che forni il di fpotaneame lui Esercito di molte Vettouaglie , e d'altre cose , delle quali piu abbi- tel Bellifa- Sognaua . E vi è opinione , che il medesimo Bellfario dimoraffe in ef- rio Cap.di fa qualche giorno , e vi sent se ol' inuiti fecretamente mandati dal Se- Giustiniano nato per introdurlo col suo Esercito in Roma , come fegat , fortati i Ro- Imperatore mani a ciò fare da Siluerio Papa . Entrò pertanto Bellifario in Roma 1 per la Porta, che oggi di s. Giovanni si chiama , per done fogliono en- trar quelli , che da Velletri vanno in Roma , e nello siesso tempo , chezli con i suoi Greci per detta Porta entrana , Scirono i Goti per l'altra Porta dicontro . Doppo riacquistata Roma con il Lazio all' Imperio , ditesi pin rot- 19 te da Bellisario a Goti , ricupero finalmente egli anche Ravenna , e fece prigione lo stesso Vitige, ma per aner Bell-fario ad iftizazione di Teo- dora Augusta , che fasoriua gl' Eretici Entichiani , dato deporre Silue- rio Pontefice sotto falso pretesto , che co Goti fecreta intelligenza asesse , e rilegarlo nell' Isola Pontia , que fra trasagli , e l'incaia nell'an- Siluerio no 540. santamente i fuoi giorni compl, e dar l'anministrazione del Pap.rilega- sommo Pontificato a Vigilio , che fu poi anche canonicamente eletto , to nell'Isola per così empia , e facrilega azzione , mancando a Bellfario , e all' Effercito Imperiale l' assistenza Disina , cominciorono a prouar auuerfa quel- la fortuna , che fin all ora fanorevole aucunпо sperimentata - Pontia. Totila Re de Gotis impadroni fce di Vell. e valicato il In luogo di Vitige elessero i Goti per loro Re Teodibaldo , e poi 20 Ararico , i quali ambedue l'on doppo l' altro in men d' on anno voci- fero , e chiamorono al Regno Totila , che dalle Gallie portatofi in Ita- lia , benche con poca gente , fconfisse piu volte i Greci , Teuere conquistò le Provincie d' Abruzzo , della Campagna felice , ed altre con la Città di Napoli , d' onde venuto nel Lazio per il Paese de Brutij , doppo tre Mesi d' assedio prese Tivoli Piazza tenuta da Romani , e conquistata la Sabina , Umbria , e l' altre Prouincie , finalmente cinse d' Assedio Roma , che per esser ridotta all' estremo dalla fame , ageuol- mente conquistò , e benche poco durasse l' afsodio , non però poco fu il danno , che soffri Velletri per le continue scorrerie de Barbari nella Cam- pagna , e per l' immoderate contribuzioni , alle quali soggiacque , e fi- nalmente caduto con tutte l' altre Città del Lazio in lor potere gemèfot to il Giogo del Barbaro Re , fino a che Giustiniano rausedistofi de suoi errori con Vigilio Papa si rappacifico , qual aueua prima grandemente perfe LIBRO SECONDO 121 L 22 23 Narfete perfequitato . Ed è cosa degnissima d' osseruazione , che riconciliatofi Giustiniano con il sommo Pontefice , cessorono iprogressi deBarbari , epar- ticolarmente deGoti in Italia , doue mandato Narsete Eunuco , questi espu- gno Rauenna, Superò nella Toscana invna Battaglia il formidabile Efer- ricuperaro- cito diTotila , che con la maggior parte de suoi vi fumorto , ericupero ma, e tutto Roma contutto il Lazio , e il rimanente dell' Italia con l' Isole adiacenti . il Lazio Respirò Velletri ritornato sotto il Dominio Imperiale , e si come da Barbari Goti fu piu maltrattata di tutte l' altre Città del Lazio , per i soccorsi portati all' Essercito Imperiale sotto Bellisario , come anche ne reco a questo sotto Narsete , eper la fedeltà mostrata in ogni occafione verso l' Imperio , così fu anche da Narsete ricompensata , e priuilegiata piu di tutte l' altre Città , essendoui opinione , che fin daquel tempofof- se esentata dal Governo del Prefetto di Roma , la giurifdizione del qua- le si stendeua per tutto il Distretto alla riserua però di Velletri , che si gouernaua per suoi proprij Magistrati con la forgezzione immediata all' istesso Imperatore , e suoi Ministri , che faceuano la loro Residenza in Ra- uenna , é nominauansi Efarchi , benche sempre la nostra Città sopradi ciò abbia auute liti • controuerfie con il Prefetto Senato , e Popolo Romano . 2 Ecco dunque come aGiustiniano ottimo Principe , e sapien- tiffimo Legislatore , e a Narsete suo Vittoriofiffimo Capitano , e Luogotenente in Italia attribuir sì deue quella Liberta Imperiale , di cui la nostra Patria ne porta sul' Arme il gloriofo Titolo con quel motto già di sopra nel primo secolodi questo Libro da noi riferito . EST MIHI LIBERTAS PAPALIS ET IMPERIALIS. Everamente ogni ragion perfuade , che così fia ; imperoche fimil priuilegio d' ImperialLiberta , non vi èmemoria , che ci fof- fe concesso dagl Imperatori Romani prima della traslazione della lor tede in Oriente ne usavasi aquei tempidi privilegiate in tal mo- do ; Nè pur si trova che ci fosse dato dagl' Imperatori d' Occidente de privilegi de quali come meno antichi potrebbe rimanere piu certa memoria , oltre che questi non uforon maiin Velletri giurifdizione alcuna ne pur sotto titolo di Auvocati, e Difensori della Chiesa Ro- mana , che che fofle in altre Parti dello stato temporale della Sede Apo- stolica ; onde concluder fi deve , che il dono di libertà Imperiale ci fosse prima fatto dagl' ImperatoriGreci, che in Costantinopoli dimoravano . In tanto morto Vigilio nell'anno 555. glisuccesse nel sommo Pontificato Pelagio Arcidiacono della Santa Romana Chiesa , dell' ordinazione di cui merita d' efier particolarmente notato ciò che scriVell.esetato dalla Giurifdizio nedal Pre- fetto di Ro- maper ope- ra di Nir sete . Ginstinia no concesse ilpriuilegio dilibertà Imperiale a Veil: Pelagio Papa, ебих ordinatione 122 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . ve -- Anaftafio Bibliotecario nella dilui Vita Non effendovi i Vescovi che l' ordinafsfero , si trovorono due Vescovi Giovanni di Perugia e Bono di Ferentino e Andrea Prete d'Ostia , i quali ordinorono lui Pontefice , impe- roche non erano allora nel Clero quelli , che ordinar lo potessero , e una Andrea gran moltitudine d Vomini Religiofi sapienti , eNobili s'erano sottratti Trete d'O- dalla di lui communione , dicendo ch' egli s'era mescolato nella morte di Aia interuie Vigilio Papa , accioche foffe da tanti trabagli afflitto -- Non so fe ciò ne all'Ordi- proueniffe , perche le Chiese d' Oftra , di Velletri , e di Porto allor nazione di vote si trovasserodi Paftori , ouero perche i Vescoui di qucfte Chie- FelagioPa. se aRoma gir non voleflero , aborrendo la communione di Pelagio per i graui sospetti contro di lui concepiti , e perciò d' imporli le mani , e d'vngerlo ricufando Equesta seconda opinione nell' Italia sacra dell'Abbare Lucenti si legge , ( I ) ma anoicisembranon improbabile anche la prima , imperocche non si trova circa questi tempi lamemoriadi alcun Vescono d' Oftia , di Velletri , e di Porto, il che forse accadde perche Vigilio Antecessordi Pelagio nel suo lun- go Pontificato di quindici , epiu anni , per i continui trauagli , e lunga dimora inOriente , nonpote queste Chiese prouedere di sacri Pastori Che se bene in quei tempinell' Elezzione de Vescoui il consenso del Clero , e il defiderio del Popolo auefiero gran parte , nulla- dimeno in questi Vescouati della Prouincia diRoma, piu che in quel- li dell' altre Prouincie l'autorità , e volere deRomani Pontefici interueniua . - Madal riferito Testo d' Anaftafio due grandi, e notabili verità2 prendono lume , la prima sì è , chel' ordinazione del Sommo Ponte- fice nondal folo Vescono d' Ostia , ma vnitamente anche dagl' altri Vescoui delie Chiese piu infigni , e piu vicine aRoma fi faceua , im- peroche altrimente non auerebbe Anaftafio riferita la mancanza de Veiconi , aquali la potestad' ordinare appartenena , ma auerebbe ri- ferita lamancanza del folo Vescoue d' Ostia . Ela seconda sì è , che inquei tempi alla Sede d' Oria tanta riuerenza s' aueua , che non fi farebbe creduta legittima la Confecrazione del sommo Pontefice , se in luogo del Vescono d' Oftia , almen qualche Prete di quella Chiesa Arcipre. non vi fosse stato presente Fu poidato all' Arciprete di Velletri il te dive.ha Priuilegio d' interuenire alla Confecrazione del sommo Pontifice , in ilpriu.d'in- caso che il Vescouo d' Ofra mancafle , come per autorità diCencio teruenire al Camerlengo della santa Romana Chiesa , epoiPapa con nome di O- laCofagra- nono III. nel secolo duodecimo dimostraremo . Zione del Breve fu il Ponteficato diPelagio , il qual mortonel anno 559.eb-25 F.pinman be per fuccettore Giovanni III. Moripoinell'anno 565. Giustiniano canza del Imperatore eGiustino diluiNepote sali in luogo d'efio al Trono ; Vefc.d. Oftia . ( 1 ) Nel tom.p. neVesc. Oftienfi . LIBRO SECONDO 12 26 ne' tempi del quale richiamato Narsete a Constantinopoli da Sofia Imperatrice , e per segno di scherno a fiilar come Eunuco la lana fra le sue Donzelle, Egli di tanta ingratitudine fortemente sdegna- to ordì a danni del Imperio edella mifera Italia quella memorabil Tela di calamita , che niuno poi potè disfare , e disciorre . Impero- Longe che Narfete prima che Longino giungefle in Italia a fuccedergli nel bardi come, Governo, vi chiamò i Longobardi, i quali lasciata agl' Unni loro equado ue- Compatriotti l' Ungheria , che da lungo tempo occupata aveva , nell' neroin Ita anno 568 con gran prestezza e in gran numero sotto la scorta d'Alboi- lia . no loro Rè vi vennero , es' impadronirono della Gallia Cifalpina dalor poi chiamata Lombardia della Marca Trivigiana , della Ro- magna , e Toscana , e in progresso di tempo di quasi tutta l' Italia , che gouernarono per mezzo de loroDuchi 27 Nell'anno 574. compì i suoi giorniGiouanni III. e sedè nella Catedra di s. Pietro Benedetto I. in tempo di cui fu grandiffima fame in Roma , e in tutta l' Italia , la quale per igrani , che Giuft.no fece trasportare d' Egitto a Roma alquanto cessò Benedetto oppreflo dal dolore delle publiche calamita cagionate dalle continue scorrerie de Longobardi santamente morì , ed ebbe per successore Pelagio II. in tempo , che i Longobardi affediauano Roma , e dauano il Guasto all' Italia Molt' altri mali accompagnorono il Pontificato di Pelagio , dirotte pioggie , inondazioni , e peste , della quale nell'anno 590 anch' egli morì , imperando Maurizio , che doppo Giustino , e Ti- berio di lui succeffore , era uell' anno 586. peruenuto all' Imperio . Gregorio I. il Grande fu dato per succeffore a Pelagio nell' an- no sudetto 590. Nacque egli diGordiano Anicio Senator Romano, e di Siluia santissima Matrona della Casa Ottauia , come fi raccoglie da vna donazione fatta nel 565. a s. Benedetto inMonte Cafino riferita dal Zazzera , ( I ) onde s. Gregorio per canto Materno antica Origine da Velletri traeua Ripugnò quanto potè alla sua elezzione, e cercò ipiu secreti luoghi per nafconderfi , ma alla fine scoperto per I indizio d' vna celeste Colomba tratto a forza nella Basilica di san Pietro in Vaticano , fu secondo il coftume ordinato Eglis' interpose per placare l' Ira Diuina , che col Peftilente Morbo facea de mif ri mortali grandiffima ftrage in Roma , e in Velletri , e in tutta l' Italia. Istitui a tal effetto le Litanie , e cesso in Roma l' orrisit flagello del- la Peste , dandone ilClementiffimo Dio vifioil fegno con l'appari- zione d' vnAngelo sopra la Mole d' Adriano , che in segno di riconci- liazione , e di pace la fanguinosa Spada nel Fodero riponeua . . Mori circa à quei tempi Antari Rè de' Longobardi in luogo di Q2 cui ( 1 ) Nel tomo primo della Nobiltà d' Italia famiglie di s. Enftachio . S.Grego rio Pap. ib Grand per canto diMa dre traeua origine da vell. Sua Elez zione al să- morontif cato , 124. Istoria dela Chiesa , e Città di Velletri . Gio.Vefc diVelfotto • Gregorio Magno,per di cui nell' anno 592 fu eletto Agilulfo , che occifi gl'Emuli, e gl' Ini- mici stabili per se il Regno di quasi tutta l'Italia dall'Alpi fino aReggio, diCalabria , rimanendo alla divozione dell'Imperio Ravenna sede degl Esarchi , e Roma con i luoghi all' intorno . Arnolfo Capo de' Lon- gobardi , ch'erano inToscana nell'anno stesso 592 venne ad infeftar Roma trattando così barbaramente quelli , che glicapitarono nelie mani, che il pijssimo Pontefice Gregorio ne concepi grandiffimo do- lore , edi colica s'infermò . Era allora Vefcovo di Velletri Giovanni , il di cui pericolo con paterna charita il sommo Paftore Gregorio compa fionando gli scriffe una lettera , nella quale gli ordino , che per declinare il furore de' Barbari trasferitse la sua sede in un luogo più fi- curo della propria diocesi chiamato Harenata vicino alla Chiesa di s. Andrea Apostojo , edivi le fefte folenni celebrafie , ove Eglie il Po- polo daogni pericolo di nemica incurfione poteano efierpiù fecuri . Leggesi questa Lettera ne registro di quelle di s. Gregorio il Grande fotto inMese di Gennaio nell' indizzione X.la quale cade appunto in quest' anno 592 , come fi vede negl' annali del Cardinal Baromo ( 1 ) ed è l' undecima del libro secondo . Viene anche riportata daGio- vanni Diacono nel libro 3. della vita di s. Gregorio per dimostrare , che Egli prudentemente cambiavai luoghi delle Residenze de' Vef- covi , quando giusta cagione ciò richiedeva . Edè di tanta autori- tà quest' Epistola, che ha trovato luogo fra ifacri Canoni , come fi vede appretio yaj Compilatori d'effi , e particolarmente prefio Ivone Harenata . Veicovo di Chartres , che nella terza partedel suo Decreto al capito- lo 79. la registrò Il che fece anche Graziano nel suo Decreto , co nie si vede nella tecondaparte causa settima question p. can. 44. E noi non mancheremo di riferirla inquesto luogo in quella guisa , che nel Registro sudetto delle Lettere di s. Gregorio si legge , aggiungendo in piede ciò che di notabile varieta appresso i fopranotati Autori fi troua Eam ciò noi seguiremo quanto alle Lettere di s. Gregorio , cadi lui Vita scritta daGiouanniDiacono l' Edizione fatta in Roma neilaTipogratia Vaticana D' Iuone quella di Louanio del 1561. , c quanto a Graziano l' EdizioneRomana del 1584. con le note mar gimali , che iui si leggono . odine di trs . Sce larein un Bogo fort della Dioc fi chiamato • • GREGORIUS JOANNI EPISCOPO VELLITRANO , Temporis qualitas admonet Epifcoporum Sedes antiquitus certis Ciui-28 tatibus conftitutas adaia, que securiora putamus eiusdem Diœcefes loca tranfponere , quo &habitatores nunc [ a ) degere , barbaricum poffint Ders- [ I ] Tomo 8. LIBRO SECONDO 129 29 [ b ] periculum facilius declinare . Proptereà te Foannem Fratrem Col pifcopumque noftrum Vellitrensis ( c ) Ciuitatis , fedemque tuam in loco quondam ( d ] Harenata ad Sanctum Andream Apoftolum precipimus exinde tranfmigrari , ( c ) quatenus & ab Hostilitatis incursu liberior exiftere valeas , &illic confuetudinum ( f ) folemnium festa disponas . ( a ) Graziano. Nunc fecurè dezere. (b) Iuone . Poffit. [ c ] Iuone . Bellitran nfs Ciuitatis . ( dyGio.Diacono. Disi appellatur Arenia . [ d ] Graziano . Oum Harenata ad s. AndreamApoftolum dicunt . (d ) Iuone . ui appellatur Renati ad s. Andream Apofto um . [ ej Gio. Diacono e Iuone . Transmigrare . -- ffy Gio. Diacono. Confuetudine Solem4 niumfesta disponas. fffluone . Confu tudinemfol mnium feftorumdi- Spons . sfjoraziano . Confuetudinem folem wum f stiuè diSponas. Qual foffe quest luogo chiamato Harenata o Renati , non èben chiato . Ii Veicovo daVafone nell' Istoria deil antica Pelestrina [ 1 ] parlando di quel di Velletraspiegò questo ofcuro patio in tal mo- do-- E Civitatefun obbarbaricas incu fiones à Sancto Gregorio magno translatus fuit in locum , quem Harenata duunt ad fanctum AndreamApoftolum five qui appe! atur Renati in acts VI. Sinodi Ecumenice Monasterium Rena pofitum in antiqua Roma dicitur ) ue. in Renat's forfitan ubi Neophiti &resens baptizati erudiebantur &instituebantur Ma alcerto il luogo ove s. Gregorio trasferì la fede di Giovanni noftro Veicovo nonfu inRo- m2 , ma bensì nella steila Diocesi di Velletri come espressamente fi leg- ge nel testo dell' Epistola . Io per menonho potuto trovare alcun luogo della nostra Diocesi , che Harenata , o Renata si chiamasse , ma perchè questo fu vicinolaChiesa di s. Andrea Apoftolo , hò ben ofier- vato in unaBolla di irafqual II. fommo Pontefice spedita l'anno 1102. incui si descrivono i confini del Territorio di Velletri che in essa il Papa nomina frai confini poffeffionem s. Andre in Silice ; Questa stessa Chiefa con le sue pofieffioni fu poidonata da Lanocenzo III. allaBafilica di s.Giovanni in Laterano di Roma, ed ora è posieduta da quei Canoni- ci con una gran Tenuta di Torre arative chiamata volgarmente le Ca- ftella . Talvolta ci ècaduto inpentiere che questo folie il luogo ,ove Giovanni si ritirò , ma poi rimettendo ester questo neila pianura , eda Velletri lontano folo quattro miglia abbiam giudicato che non potef- seesser di tanta ficurezza , ondepiu tosto crediamo che Arenata fofic fra S.Andred in Scilice oggi la Te nuta delle Castella. { IJ GiuseppeMaria Suares lib. 2. cap. 10. 128 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . Rocca Maffima . fra le montagne , oue come di sopra si è detto solevano i Cittadini ri- coverarsi per viver sicuri dal timore de'Barberi , e forse quell'Harenata fu nella Rocca ora chiamata Massima , o de Massimi luogo pur della nostra Diocesi , lontano da Velletri dieci miglia fu l' altiffima Cima di unmonte circondato da Selve e Boschi , e anche per arte munitiffi- Ariano , mo , ne' per auventura in tutta la nostra Diocesi luogo pia forte e ficu- •fia Laria- rodi questo si ritrova . Il Conte Gioseppe Baffli nella sua discrizzione di Velletri interpretò quell' Harenata per l'Ariano o fia Lariano luogo allai forte ora posseduto dalla Citta di Velletrima per ammettere tal opinione bitognerebbe prima prouare , che Lariano in quel tempo fofle della Diocesi di Velletri , la qual cosa non èben certa , trouandosi Lariano prima che veniffe in poter deila Città di Velletri fouente nominato delia Diocesi Tufculana , e in oltre la Chiesa di quel Castel- non era del Titolo di s. Andrea , come questa d' Harenata , ma ben fi di s . Silueftro . no: Tre Ta- uerne Chiesavnita a quella di Vel.das. Gregorio Magno . Prouido fu il Configlio di s. Gregorio di trasferir la Sede del no-30 ftro Vescono altroue , perche nello stesso anno 592. i Longobardi con- dotti da Arnolfo cagionorono nelle nostre Contrade grauis fimi dan- ni , in guisa che la Chiefa delle Tre tauerne restò totalmente defolata, eperche morto il Vescono , e mancato ilPopolo niuna fperanza di ristorarla vi rimaneua , il santo Pontefice Gregorio vnì la Chiesa delle Tre tauerne a quella di Velletri , comneten done la cara , e governo al nostro VesconoGiouanni con piena potefta di difporre del Clero , e Patrimonio d' essa , e ciò ad oggetto , che le relliquie di quel Popolo priuedi Paftore , non foltero dal Lupo Infernale rapite , e diuorate Ne fcriffe egli fopra di ciò nell' Indizzione decima , e nel Mese d'Ago- sto vna graui fina lettera aGiouanni , la qual leggefi nel Registro di s . Gregorio , ed è la 35. del libro 2. Vien anche riferita daGioaanni Dia- cono nella sua Vita nel libro 3. cap. 15. E trouasi eziandio fra i sacri Canoni registrata , e particolarmente presso Graziano nella parte 2 . caufa 16. questio. pri. can. 49. del suo Decreto . E ciò in proua che il sommo Pontefice possa di due Vescouati farne vno . Enoi qui la rife- riremo del tenore , che fi troua nel Registro , notando in piedi ciò che presso Giouanni Diacono , e Graziano diuerfamente si legge fecon- do gl' efemplari di fopra accenaati . a GREGORIUS JOANNI EPISCOPO VELETRANO . Poftquam hoftilis impietas diuerfarum Ecclefiarum ita peccatis faci- 31 entibus, defolauit Ecclefias , vt reparandi eas fpes nalla Popu'o deficiente remanferit , maiori valde cura conftringimur , ne defunctis carum Sacerdotibus , reliquia plebis nulo Pastoris moderamine gubernite [ b ] per in via [ c ] fidei hoftis callidi rapiantur , quod abfit , infidiis [ d ) Hu- ins LIBRO SECONDO 127 : ius ergo reifolicitudine sepe commoti , [ c ) hoc nostro sedit cordi confi lium , vt vicinis eas mandaremas Pontificibus gubernandas . Ideoque Fra ternitati tue curam , gubernationemque trium Tabernarum [ f ] Ecclefie prouidimus committendam , quam tue Ecclefie aggregari vnirique neceffe eft , quatenus vtrarumque Ecclefia um Sacerdos recte ( g ) Christo adin tore , poffis exiftere , quæque ( h ) tibi de eius patrimoniovel Cleri orordinatione feu promotione , vigilanti ac canonica visa fuerint cura dispo- nere , quippè vt Pontifexproprius liberam habeas ( i ) ex nostra presenti permiffione licentiam . ( K ) Quapropter , Frater chariffime , Dominico- rum reminiscens falubriter mandatorum , ità in commisse plebis regimine lucrandisque animabus inuigile , vt ante Tribunal eterni Iudicis constitutus fructum bone operationis , quod ad mercedem tuam pertineat , cidena demptori noftro , in quo latari possis , exhibeas • 32 ( a ) Gio. Diacono Vellitrano . ( a ) Gtaziano . Veliterno . (b ) Gio. Diacono . Gubern nte . [ c) Gio. Diacono. Devia . (d) Gio. Diacono . Invidia . ( e ) Gio. Diacono . Commoniti . ( F ] Gio. Diacono. Trium Tabernenfium Ecclefiarum prasidimus . [ f ] Graziano . Trium tabernenfium Ecclefie . [ g ) Gio. Diacono Et Rftor . (h] Gio. Diacono Etquæcumque [ i ] Gio. Diacono. Habebis [K] Il rimanente non fi legge ne appreffoGio. Diacono,ne appresso Graziano. Anche il Cardinal Baronio fa menzionedi questa lettera nell' an- no 592. ( 1 ) Ma prima dl parlar dell' vnione della Chiesa delle Trè tauerne a quella di Velletri , l'ordine dell' Iftoria richiede , che noi al- cuna cosa diciamo della fituazione di questa Città , e de fuoi Vescoui oitre ciò che nel Secolo primo di quest' Istoria ne abbiamo accennato Niuna a noftro giudizio pin accertataregola può darfi per rinuenire fra le tenebre dell' Antichita le situazioni de luoghi già totalmente di strutti , che quella di feguire la scorta de publici , edautentici Itinera rij fatti ne tempi , che quei luoghi erano ancora in piedi , dagl' Uo- mini abitati , e frequentati . Or noi abbiamo l'antichissimo Itinera- rio di Antonio Augufto riportato da piu Autori e forse quel che fi leg- ge nell' appendice del tomo 2. dell' antichitàdella Chiesa d' Emanuel Schelstrate Prefetto della Biblioteca Vaticana è d' esemplare piucor- retto ed emendato d' ogni altro . Ivi descrivendosi il viaggioda Ro- maper la viaAppia tra l'Ariccia e le tre Tauerne si nota una distanza [ 1 ] Negl' Annali Ecclefiaftici tomo 8. di TreTa ucrne oue fosserofitua १८. 128 Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . Ninfa è Riuerfa dal- le trèTauer Cifterna won èsitua- ta nel luogo Que eranole twe Tauerne TreTauer ne nobilitate dallapre senza di s. PaoloAp. Vefe.del. le treTauer neprima dellvnione. di 17. miglia , dalle tre Tauerne al Forod'Appio miglia 18. , ed altrer- tante indi àTerracina . Da ciòne segue che le Tre Tauerne erano fir la via Appia , onde non può ammettersi che fossero , come scriue il Ciacone [ 1 ] , oue ora è Ninfa , perche Ninfa è alquante miglia rimota da questa strada . Oltre di che si troua presso Anaftafio Bibliotecario ( 2 ) menzione diNinfa nel Pontificato di Zaccheria Papa dell' Ot- tavo Secolo , a cui Ninfa e Norma furno da Costantino VI. Imperatore donate , epure in quei tempi , come or ora si dira, trovansi tut- tavia nominate le tre Taverne , onde non può dirsi che Ninfa dalle ruine delle Tre Tauarne i primi Natali fortisse . Mane pur poffiamo seguitar il parere commune , che ripone le Tre Tauerne ove ora è Cif- terna , perche da Cisterna all' Ariccia non trovasi la distanza di 17. miglia , ma poco piu , ò meno di dodici . Ein oltre abbiamo già noi nel 1. Secolo di questo Libro mostrato l'origine di Cifterna fin da i tempi di Nerone , e molti secoli prima che le Tre Tanerne mancafle- ro . Resta dunque che diciamo effer ftatele Tre Tauerne fu la via Ap- piaalquante miglia oltre Cisterna , e in unluogo vicino il fiume Aftura che ancor oggiè chiamato TreTaverne , oue tutt'ora veggonsi le ve- stigie dell'antiche ruine edi tal parere ancor fu Carlo Bartolomeo Piazza ( 3 ) che a nome del nostro Cardinal Vescovo tutti i luoghi della Diocesi di Velletri diligentemente visito . El opinione che le tre Tauerne foflero oue è Cifterna crediamo , cheindi nata fia , per- che Cifterna dalle ruine delle Tre Tauerne acquisto Popolo , edAbitatori و Dimolta antichita era la Chiesa delle Tre Tauerne nobilitata ,33 come nel 1. Secolo di questo libro si è detto con la presenza dell'Apo- stolo s. Paolo, che venendo à Roma ini ricevè i feftiui incontri de Christiani, di che ne fà fede s. Luca Compagno di s. Paolo in quel viaggio leggendosi negl' Atti degl'Apoftoli dalui scritti [ 4 ] Cum audissent Fratres occurrerunt nobis usque adAppij forum ac Tres Tabernas quos cum vidiffet Paulus gratias agens Deo , accepit fiduciam -- Negl' atti delConcilioRomano sotto Meltiade dell'anno313. fi troua fra gl' altri Vescoui nominato Felix à Tribus Tabernis E nel Concilio Romano sotto Ilario del 467.fr legge fra gl' alrri -- Lucifers Trium Ta. bernarum E sotto Felice III. nel Concilio Romano 3. dell'anno 487- fi uede scritto Decio Trium Tabern. , il quale Decio fu anche prefente inun Concilio Romano del 499. , oue tra i Vescovi che sotto- fcriflero fi legge -- Decius Triumtabernenfis. - -- - ( 1 ) Nella Vita di Alessandro 3. ( 2 ) Nella Vita di Zaccheria Papa . -- Da ( 3 ) Nella Gerarchia Cardinalizia nello Stato della Diocesi di Vel (4) Cap. 28. LIBRO SECONDO 129 34 35 • TrèTaDaquesto tempo fin' all' unione nontrovasi nominato alcun Ve- scovodelleTreTaverne , ò perche quella Chiesa rimanesse sempre ve- dovadi Pastore , ò più tosto perche il tempo ne abbia confumate le memorie . Enoi nó crediamo,che la dsolazione delle tre Taverne debba tutta attribuirsi alle calamita di quest' anno 592. ma anche in parte a uerne defo- quelledegl' anni precedenti , ne quali sempre triftiffima fu la facciadel late . nostro Lazio e di tutta la misera Italia , onde le Tre Taverne , le quali come situate nella Via Appia tanto in quei tempi frequentata , erano più degl' altri luoghi agl' insulti militari esposte , cominciarono a po- coapoco a scemare di Abitatori , finche in quest' annoper le mani de' Longobardi all' vltima ruina soggiacquero , e il Popolo parete dalla crudeliffima peste e dalla Guerra confumato , eparte indi fuggito à ricoverarsi nelle vicine montagne , ove era da i militari oltraggi ficu- ro , non poteva più alla Città richiamarsi per riparare ledi leiruine Perciò s.Gregorio volendo provedere all' eterna falvezza diquei pochi, che vi rimancизно ne diede la cura al Vescouo di Velletri come più d'ogn' altro vicino , congiungendo persempre la Chiesadelle TreTa- verue à quella di Velletri . E quest' unione non fu di eguaglianza , o comedicono i Canonisti Æquèprincipaliter in guisa che la Chiesadelle Tre Taverne confervafle la tua Catedra e le sue prerogative,eGiovanni avesse l'una e l'altra Chiesa per Isposa e Vefcovo d' ambedue dovesse chiamarsi , mapiu tosto fù unione à parlar de Canonift: Subiectiva per cui le TreTaverne furono aggregate allaChiesa di Velletri e alla Cura del nostro Vescovo sottoposte . Il che apertamente si dimostra per quelle parole della lettera riferita di s . Gregorio -- tuæ Ecclefiæ aggre- e puo sopra di ciò vedersi la chiofa nel cano- gari unirique neceffe eft ne&temporis qualitas caus 16. quest. prima nella parte seconda delDe- creto di Graziano . -- Màfu tanta la cura edeligenza che Giovanni nostro Vescovo e i suoi successori presero di questa defolata Chiesa alla lor fede commef- fa, che ella inbreve per opera & industriadi loro cominciò dalle sue ruine a riforgere in guisa , chedoppoun Secolo e mezzo venne a sta- todipoter aver proprio Vescovo , e di ricuperare la primieraDignita ondedisciolta l'unione , trovansi daquel tempo in poi nuouememorie de'Vescovi delle Tre Taverne e primieramente fi legge in una costitu- zione di Paolo I. dell'anno 761 sottoscritto Parous humilis Episco- pus s. Ecclefia in Tribus Tabernis Ein unConcilio Romano dell'auno 826. intervenne Leonino o sia Leontino Vescovo della stessa Chiesa. Aquesto successe Anastasio , che si trovò presente al Concilio Roma- no dell'anno 853 , ead Anastasio poi fuccefle Giovanni , che nel Con- cilioRomanodel 869 sottoscrisse alla condannadella Sinodo Constantinopolitana (adunata da Fozio . -- - TreTaver. unite alla Chiesa di Vel. non æquè prin- cipaliter ma Subielive . TreTaver. ristorate da ives.di vel. tornano ad aver pro- prioPaftore R Doppo 1 136. Istoria della Chiesa , e Cittadi Velletri . Dinuouo ritornano al lafoggez- zionedeves di Vell. Doppo questoGiovanni non si ha altra memoria di alcun Vefco-36 vo delle Tre Taverne , laonde è da credere ( come offerva l'Abbate Lu- centi nella sua Italia Sacra ( 1 ) ove riporta la seriede sudetti Vef- covi ) che verso la fine delnono Secolo fosse per autorita de Sommi Pontefici riunita questa Chiesa ( la qual per se stessa econ le proprie forze non potea più reggerfi ) a quella di Velletri ,come gia provida- mente da s. Gregorio era stato molti Secoli primordinato , ed oggi illuogo delleTre Tauerne è nella Diocesi di Velletri compreso . 37- Non poffiamo finir di parlare della sopradetta Epiftola di Gregorio il Grande senza notar , ch'egli afoli peccati attribuisce la defo- lazione delle Città , e delle Chiefe -- ita peccatis facientibus fi leg- Calamità genel Testo . Anche le calamita che sperimentiamo a giorni noftri sutte deri- non hanno altronde origine che da ipeccati vera cagione di tutti i vano dal peccato . •594 mali . -- Ma non è questo luogo di deplorar le miferie de noftri tempi.38 Torniamo al nostro Vescouo Gio.il di cui nome si vede registrato in vn priuilegio conceffo das. Gregorio a Gairaldo Abbate del Monastero Gio.noftro di S. Medardo nella Diocese di Suessons in Francia a i 26. di Maggio Vef.nel593 dell'anuo 593. aparer del Baronio ( 2 ) ouero del 594. secondo l esemplare di detto priuilegio riportato fra le lettere di questo Santo Pontefice ( 3 ) Iui fra gl'altri Vescoui fi troua notato Ioannes Veliternenfium Epifcopus fubfcripfit Ma il Baronio ( 4 ) ed altri Autori moderni richiamano in dubbio la fede di tal priuilegio particolarmen- te intorno le sottoscrizioni de Vescoui , alcuni de'quali in quell'anno non erano ancor stati a tal dignita promoffi , il che però non può diri del nostro Vescouo Giouanni, dicui primadi tal sottoscrizzione si trouano autentiche memorie già da noi riferite Sottoscri neanchea In Conc. Ro manodel 595. Nell' anno 595.ai 5. di Luglio tenne S. Gregorio inRomavn39 Concilio in cui interuennero ventidue Vescoui , etra questi si vede fot- toscritto -- Ioannes Epifcopus Ciuitatis Veliterna -- Leggonsene gl'atti Si- nodali appretto aBimio ( 5 ) e Filippo Labei [ 6 ] Emolte cose in esso furono stabilite intorno la difciplina Ecclefiaftica , e fra l'altre , che iVescoui non poteflero per teftamento difporre delle robbe acqui state doppo la promozione a tal d gaita, ma bensì diquelle che haueuano per prima . E [ 1 ] Tom.p.frà i Vesc. di Vell. ( 2 ) Negl'Annali Ecclef. tom. 8. anno 593. ( 3 ) Nel lib . 2. indizzione x1.doppola lettera 38. ( 41 Nel luogosopracitato . 15 ) Tom. 2. par. 2. de Conc. gen. a car. 300. [ 6 ) Tom. 5. de Conc. gen. a car. 1188. LIBRO SECONDO 131 40 Equinoidoueremmo terminare la Vita diGiouan. noftroVescouo,e afcriuergli per successore nell'anno 596. ilgloriofo S. Geraldo Vesco uo , e Protettore della nostra Patria se volessimo seguitare il parere dell'Abbate Ferdinando Ughelli ( 1 ) di Gabriel Bunellino ( 2 ) e dell' Arcivescono Teuli 3 ) sotto la fede de quali nella Vita di S. Ge- raldo [ che fu da noi nella prima nostra adolefcenza composta , e pu- blicata alle stampe l'anno 1698 ] scriuemmo ch'Egli nell'anno 596. fuccefle aGiouanni nella Chiesa di Velletri , e soprauisse fino alla fine di questo Secolo , e in questo spazio di tempo concludemmo le sue ge- sta appropriando la miracolosa gragnuola di ghiande di piombo , ch'Egli fece scender dal Cielo sopra i Nemici , che stringeuano con Assedio Velletri , a i Longobardi , che nel detto anno 596. incrudeli- rono grandemente contro Roma , e tutta la Campagna . Maperche non abbiamo mai abbandonato lo studio della verità , e niuna cosa all' amor di questa anteponiamo , dobbiamo ora confeflare , che a- uendo diligentemente offeruate l' Istorie , e le Memorie di quei tempi, especialmente tutte l' opere di s. Gregorio il Grande , e la Vita , che di lui ampiamente scriffe in quattro libriGiouanniDiacono , e quanto di di s. Geraldo si legge in antiche Memorie , e appresso diuerfi Autori , non trouiamo alcun fondamento , per cui pofla a buona ragione af- fermarfi , ch' egli fiorifle sotto il Pontificatodi sanGregorio , ne che foffedi lui Monaco , eda lui assunto alla Catedra di Velletri , e in suo tempo operafle il celebre Miracolo di sopra accennato . 41 Eprimieramente s. Gregorio diligentissimo Scrittore de suoi tem- pinon fagiammai alcuna menzione diGeraldo Vescouo di Velletri . Trouansi nel Registro delle Letteredi questo sommo Pontefice due di- rette aGiouanni VesconodiVelletrl giàdanoiriferite di sopra , e niu- na a Geraldo ; se questi era stato suo Monaco , come afleriscono l Ughelli [ 4 ] ed il Teuli , ( 5 ) e altri moderni Autori ; potra poi crederfi , che non auesse per lui vn' amore , e cura particolare , e che inquattr' anni non fi desse giammai occafione discriuere ? Atutti gl' altri Vescoui cauati dal suo Monaftero frequentemente scriueua Gregorio , e a Geraldo giammai ! e purGeraldo fu infigneper santi tà, e Gregorio santoamo i santi ; In oltre egli con sommo studio, ediligenza annotò tutti i prodigij segni , e miracoli accaduti a sua memoria nell' Italia , come fi vededa ilibride suoi Dialoghi , ese be- ne in questi, essendo stati da lui composti nell' anno quarto del fuo Pon-- R. 3. tifi- [ 1 ) Nell' Italia sac. ne Vesc. di Vell. [ 2 ) Nel Meneologio Bencdittino [ 3 ] Nel Teat. Ift. di Vell. lib. 2. cap. 4. [ 4 ) e [ s ) Neluoghi citati • S.Geraldo Vefc.di Vel non fu ne të pi di s.GregorioMa- gno . 1 132 Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . tificato comedimostra il Gardinal Baronio , ( 1 ) e cosìprima che a ciferir de fopradetti Autori s . Geraldo fofle Vescouo , e faceffe feen- der dal Cielo la miracolosa pioggia , non pofla leggersi tal fatto , nul- ladimeno non aurebbe egli altroue taciuto vncosì illuftre miracolo , qual al certonon poteua ignorare come operato a vista di tutti , e in piccola distanza daRoma , e da vn Vescono creato da lui , ed vscito dal suo Monastero , e con effetto tanto ftrepitoso , qual è la disfatta dell' Esercito de Longobardi , i quali a Roma, e atutti i contorni grandiffimo danno , e spauento arrecauano . Auerebbe certamente in tal caso Gregorio per magnificar la mifericordiaDiuina , impiega- ta tuttala sua eloquenza , e fatta giunger la fama di sì chiara , e memorabile azzione dail Occidente all' Oriente , da i Latini a iGreci , e se ne leggerebbe anch' oggi in qualcuna delle sue opere almeno di pattaggio quarene non ofsura memoria د, Ma vi è di piu.Giouanni Diacono , che scriffe difusamente in quattro libri la Vita di san Gregorio Papa , nel cap. 7. del libro 3. moitrando quant' egii aucilè a cuore di proueler le Chiese d' Idonei Paftori , afferma , che quandola neceffita così richiedeua , non ifcuso da tal car.co ne i Cardinali della Chiesa Romana , ne iMonachi del fuo Monattero , e annoderando poi ad uno advno tutti quelli , che dal suo Monastero promoffe a talgrado , nomina Mariniano Mallimiano Sabino , Agostino , Mellito , Giusto , Lorenzo e Paulino ; senza far di Gerado parola ; E qur Giovanni Diacono fu scrittore molto accurato del nono Secolo , e quel che più importa era Egli Cliente di Gauderico allora Vescouo di Velletri , e dala sua larga mano riceueua sostentamento per viuere , ead istanza di efio fi accınse a scriucre la Vita di S. Clemente Papa Titolare della Chiesa di Velle- tri , come Egli steno confeffa negl'vltimi periodi , co'qnali concluse la Vita diS Gregorio . Or è da credere , che tal Autore auerebbe ta- ciuta cofa , che per tante ragioni douena inferir neli Iftoria , e che fa rebbe stata si grata e onoreuole al suoBenefartor Gauderico supposto Succeffor di S. Geraldo nella Catedra di Velletri ? Nè può dirfi , che Gio. Diacono non aueflè notizia de fasti della Chiesa Veliterna perche l'amicizia col nostro Vescouo , eil veder puntualmente riferite nella sua Istoria le due lettere , che S. Gregorio scrifle aGiouanni Vescono Veliterno , ci fan credere ch' Eglinon ignorasse le memorie di que- AaChiefa . د In oltre il più antico Autore , che ora trouasi , che laVita di S. Geraldo aobia icritto si èAntonioMancinello noftro Concittadino 4 che fiori nel secolo XV . , e di esso abbiamo un fermone ( 2 ) in lo- de di s. Geraldo nel quale fi legge - cius deindefama ille&us Gregorius Pos ( 1 ) Nert Annali Eccl. tom. 8. an.593.n.43.650. [ 2 ] In lib. 5.Sermonum tit. 6. LIBRO SECONDO 133 43 44 Pontifex Summus Veliterno Clero Epifcopumftatuit -Non diceGregoria il grande , ma semplicemente Gregorio sommo Pontefice lasciando in dubio qual di tantiGregorij assisi nella Catedra di s. Pietro sia stato . EFilippo Ferrari nel catalogo de' Santi d' Italia fa menzione di s . Ge raldo dicendo che fu creato Vefcovodi Velletri da s. Gregorio Papa , epoi neli' annotazioni foggiunge , che essendo stati piu Santi Ponte- fici col nome diGregorio da qual d'essi fosse Geraldo promoffo al Vf- covato bella nostra Patria dalle memorie della Chiesa Veliterna nm. apparisca . Equando debba ammettersi, che Geraldo fosse creato Vef- covo da un s. Gregorio Papa potrebbe questi esser se non il 1,,o il 2. o il 3. , o il 7. quali tutti son venerati dalla Chiesa per Sauti , Ci basta aver per ora recatiin mezzo i motivi , per iquali cial- lontanjamo dal parere dell' Vghelli , del Buccellirio , del Teuli , ed' al- tri moderni Autori, e ritrattiamo tutto ciò che su la lor fede scrivemmo in questo proposito nella vita di s. Geraldo, e ci riserviamo di mo- strar nel Secolo XI. , e XIV. cio che debba conpiu ficura fede crederss del tempo in cui s . Geraldo fiori , del suo Monacato , e del celebre miracolo delle Ghiande di piombo , Intanto diremo , chenel rimanente di questo Secolo fu laChiesa di Velletri governata daGiovanni menzionato di sopra in tempidel tutto infelici, e calamitofi per le continue scorrerie e vestazioni de Longobardi co quali sempre fu o aperta guerra , onon ficura pace , es. Gregorio sovente deplora nelie sue lettere simili calamita , le quali afhicflero tutte le noftre contrade , e nell' anno 596. furono molti tratti in schiavitù da i Barbari , e poi per pietà, e cura di s. Gregono ricom- perati , come da una lettera ch Egli scriffe ad Antemmo fuddiacono [ 1 ] apertamente si scorge DELL ( 1 ) Nel regist. lib. 5. Epift. 34 : 135 I DELL' ISTORIA DELLA CHIESA; E CITΤΑ DIVELLETRI Libro Terzo, SECOLO SETTIMO Dal nascimento di CHRISTO Signor Noftro . concede vu ampliffimo priuilegio a iMonachi nel 601 . ELprimo annodiquesto Secolo ilSanto Ponte- fice Gregorio presentendo dalle continue infer- mità del suo Corpo auuicinarsi il fine della sua mortalVita volendo prouedere alla quiete , e S.Gregorid tranquillita de Monachi adunò in Roma a i cinque d'Aprile vn Sinodo di venti Vescoui , nel qualepromulgò a fauord'effi il celebre pri- vilegiochiamato communemente Costituto , con cui fugrandemente ristretta l'autorita de'Vef- coni sopra iMonafteri , econfermata agl'Abbati sopra iMonachi vna pienissima potefta . Questo costituto non si legge fra l'altre cose di S. Gregorio , ma il Cardinal Baronio ne trouò nella Biblioteca Vaticana un Efemplare , e ne suoi Annali Ecclefiaftici publicollo ( 1 ) Iui fra i Vescoui , che sottoscriffero , quel diVelletri fu il secondo , e la fua sottoscrittione fv in questo modo--Humilis Episcopus Belitrenfis huic con- stituto a Vobis promulgato subscripsi -- Quindi hanno communemente gl' Iftorici , creduto che il Vescono di Velletri si chiamasse in quel tempo Humile per nome , [ 2 ) così l' Vghelli ,così il Teuli , e su 1 ) Tom. 8. ani 601 . 321 Neltom. 5. a car. 1607. la IlVesc.di Vel. Sotto- fcrifsse alPri uilegio con- ceffo da s. Gregorio Magno a i Monachi . 136 LIBRO TERZO la fede d' essi anche noi nella Vita di s. Geraldo , c cosìpoi il Piaz- za , e Lucenti . Ma Filippo Labbei nella sua grand' Opera de Con- cilij generali ( 1 ) registrando gl' Atti sinodali , e il Costituto a fa- norde Monachi , corregge in margine la detta sottoscrizzione in que- sta forma Ioannes humilis Episcopus Velitrenfis con cheda adi- • - - - - - Questoves uedere , che quell' Umile sia stato per errore preso qual nome pto- nonsi chia- priodel Velcouo , quandoper verità altro non era , che vn adiettiuo mò Humile di vmiltà Ed ancor noi a tal parere ci appigliamo , auendo offer- di nome ma uato , che poi altre volte i Vescouidi Velletri con l' istesso sentimen- piu tofloGia to d' vmilta a i Decreti Conciliarj si sottoscrisero , onde nelCon- cilio Romano I. sotto Gregorio II. si legge sottoscritto Foannes Ves.divel. humilis Epifcopus s. Ecclefia Veliternenfis buic constituto a nobis promul che e in vna lettera , o fia Costituto di Paolo I. si vede si sotto gato subscr. Scrivevano sottoscritto Gratianus humilis Epifcopus Velitrenfis Ecclefiæ huic con- humilisEpi- ftituto a nobis facto interfui , &fubfcripfi -- E benche di ciò noi fiamo scopus, &c. appieno perfuafi , nulladimeno non pofiamo per cosa certa , e fi- cura affermare , che il Vescono sottoscritto nel fudetto Costituto di s. Gregorio fosseGiouanni perche il Labbei non ne arreca alcuna proua , ne da altra ragione sipuò credere indotto in tal fentenza , se nonperche trouansi memorie- certe di Giouanni Vescono di Velletri sottoGregorio il Grande fin' all anno 595. gia da noi nel secolo precedente riferite , ma quel , che può dare occafione di dubio , fiè che il sudettoGiouanninell' altre sottoscrizzioni , che di lui veggonsi nel Priuilegio concefio al Monastero di s. Medardo , enel Concilio Romano del 595. danoi a fuo luogo registrate , non vsò giammai quel Titolo humilis , se ben poi altri Vescoui di Velletri I vsarono . Restiamo perciò alquanto indubio se il dettoGiouanni fino a questo tempo soprauiuesse , o piu tosto altri in suo luogo reggesse la Chie- sa di Velletri . Ma communque ciò foffe , non è gran cosa che in quel 2 tempo il Vescouo di Velletri si sottoscrivesse humilis Epifcopus quan- do la neceffita di opporsi all'ambizioso titolo di Ecumenico vfurpoto da Giouanni Patriarca diCostantinopoli , ispiraua aiVescoui della Chiesa Latina ogni dimostrazione di vmiltà per confondere l'alterigia de'Greci , e perciò il Sommo Pontefice Gregorio vsò il titolo di Seruo de Serui di Iddio , qual poi è stato anche vsato da Successori . Finalmente Gregorio nell'anno 604. ai 12. di Marzo passò all 3 eterna Beatitudine ; e meritamente vien onorato colnome di Magno perche non oftante l'imbecillita del Corpo sempre operò e sempre scrif- se cose ammirabili e grandi . Veggonfi nellaChiesa de Ss. Giovanni , ePaolo nel monte Ce- 4 [ 1 ) Nel tom. 5. acar. 1607. lio Istoria della Chiesa , eCittà di Velletri . 137 5 ४ S.Grega- rio Magne lio inRoma due lapide daambedue i lati dell'Altar maggiore , nella prima delle quali si legge la conferma fatta da s. Gregorio alCardi- nale, eArciprete di quel Titolo di molti Fondi Territorij Bellitrinensis conferma al mill. XXII. cioèdel Territoriodi Velletri in distanza di XXII. miglia la Chiesa de daRoma Enella seconda si annoverano i detti fondi in questo Ss.Gio.ePло modo. Territ. Belit. Mil. XXII. Fundo Mucianus in integro Fundo Cofconis in integro ubi fupra Fundo Pretoriolus in integro ubi Supre Fundo Cascatelli in integro ubi supra Epoi seguono altri fondi in altri luoghi lo in Roma molti Beni nel Terr. di vell. Cofcone Petronter Chetal conferma fia di Gregorio primo il Magno l' asserisce Carlo Bartoloneo Piazza nella sua Gerarchia Cardinalizia , ( 1 ) ne noici tratteremo qui a farne diligente esame Diremo bensì , che delle quattro Poffeffioni iui espresse nelTerritorio di Velletri, d' vna anche a giorni noftri ilnome intiero rimane , ed è quella di Co- scone , situata sopra laChiesa dinostra Donna degl' Angioli , tutta ridotta a coltura di bellissime Vigne ; D'vn altra chiamata Pretoriolus rimane il nome alquanto corrotto inquella parte di Vigne , che in vn Colle eleuato vedesi sopra la Chiesadi nostraDonna della Rosa , edora dicesi Petrone Ed ambedue queste Contrade sono in distan- za daRoma per la Via Appia circa a ventidue miglia . Madegl altri due FondiMuciano, e Cascatelli non ritrouansi a giorni noftri gl' antichi nomi Lo stesso s. Gregorio in vn priuilegio , che con- ceffe alla Bafilica di s. Pietro inRoma riferito daRomano antico Canonico della medefina Bafilica nella descrizzione d'effa , ( 2 ) con- fermò framolte altre Pofleffioni , edOliveti per mantenimento de luminari in s. Pietro anche questo Oliuetum in fundo Prisciano , Prifciano Graffiano -- Il qual prifciano crediamo , che sia laTenuta diPriscia- cofermato no vicino al Territorio di Velletri , la quale anche a giorni noftri è allaBafilica poffeduta da Canonici della sudettaBafilica . -- Doppo il paflaggiodi S. Gregorio all'eterno riposo fu eletto som- mo Pontefice Sabiniano , che nell'anno seguente mori , nel quale per l'orrido , ed acutiffimo freddo , che tolse alle Viti , ed a i Semi delle biade ogni vitale umore , si pati da per tutto somma penuriadi viueri. ASabiniano succesieBonifacio terzo nel 606. e nell'istesio anno manco; edinsuo luogo sedeBonfacio IV. fin' all' anno 614., epoi Deus dedit , S ( 1 ) Neltit. 21. de Ss. Gio. ePaolo. ( (12 )) Cap. 17. 1 che di s. Pietro da s.Grego rioMagno 1 138 LIBRO TERZO chenel 617 ebbe persuccessore Bonifacio V. il qualegouernò laChiefa d' Iddio fin' all' anno625 , e nel seguente fu eletto Papa Onorio I. Ne fotto questi Pontefici , ne sotto SeverinoGiovanni , e Teodoro, che doppo d' essi se derono nella Catedra di s. Pietro trovasi alcuna memo- ria della Chiesa , ô Cittadi Velletri . Mà nc tempi di Martino I. che nell' anno 649. adund inRo- 7. maunConcilio di 105. Vescovi per reprimere l' eresia de' Moneteliti , i quali negavano in Chrifto due volontà , e due operazioni , una uma- na e l' altra divina , troviamo fra gl'altriVescovi , che v' intervennero, annoverato quello di Velletri per nome Potentino, il quale nelle cin- que sessioni di questo Concilio tenute nel Mesedi Ottobre deld. anno 649. , è sempre regiftrato fra i presenti in questa forma -- Potentino Potětino Belliternenfi Epifc. -- ed uniforme a ciò vedesi la dilui sottoscrizzione Vefc.divell Potentinus Epifcopus Sancte Belliternenfis Ecclefia utfupra -- e per cor- regger quella voce barbara , ed inusata Belliternenfis aggiunge Filippo Laobei ( 1 ) in margine veliterna . Il Cardinal Baronio ( 2 ] e anche il d- Labbei ripongono questo Concilio nell'anno da noi notaro benche SeverinoBinio ( 3 ) dica , che fosse nel 642. nel 649. litrum. -- : Tanta era allora la barbariegia introdotta nella lingua latina , che il nomedella nostra Patria dai Latini Velitra , e da i Greci Be- 8 Vel.qua- litra , chiamata fu allor trasformato , e corrotto in Bellitrum , la do cominciò quale alterazione si vede apertamente fatta negl'ultimitempi disan dirsi Bel- Gregorio Papa secondo la Lapida , che è nella Chiesa de Santi Giovanni , e Paolo inRoma,di cui abbiamodisopra ragionato . E veramente questi furono que tempi infilici , nequali si spense , e mancò Lingua losplendordella fauella latina mescolata , e confufa colle voci stranie- Italiana , e re , e pellegrine de Barbari , che signoreggiavanl' Italia in guisa che sua origine . latinizzandola Barbarie , e barbareggiando la latinita , ne'nacque al- la fine una nuova lingua , ne tutta latina , ne tutta barbara , che ora dicefi favella Italiana Placenti- no nostro ve Scouonel 680. Dai tempi diMartino fino aquellidi Agatone sommo Pontefice 9 per lo spazio di trenta anni restano affatto in ofcuro le cosediVelletri, nontrouandosene memoria , ne sotto Eugenio Primo , ne sotto Vita- liano , Diodato II. , e Dono che iu queidisederono nella Catedra di s . Pietro; Made'tempi di Agatone abbiamo gl'atti del Concilio Roma- no da lui celebrato pur contro i Moneteliti nell' anno 680. a parer del Baronio, ( 4 ) in cui fu confermato il Cattolico Dogmadelle duena- ture , e due volontà divina , edumana in Christo da quali fi fcorge, che fra cento venticinque Padri, che intervennero aquelConciliovi fu ( 1 ) Tomo6. de Conc. gen. acar. 75. e seguenti . [ 2 ] Tom. 8. degl' Anna. Eccl. anno 649. ( 3 ) Tom. 2. par. 2. de Conc. gen. ( 41 Negl' Ann. Ecclef. nell' anno 680.. Pla- Istoria della Chiesa eCittàdi Velletri . 139 10 Placentino nostro Vescovo , e sottoscrifle con gl'altri alle lettere fino- dali inquesta guifa -- Placentinus Epifcopus Veliternus Provincia Cam- pania -- come si vede nell'attione 4.del sesto Conciliogenerale aduna- toin quest anno in Coffantinopoli , nelquale le dette lettere Sinodali furono tutte intiere inserite . Equesto Placentino , fu chiamato an- chePlacitio , perche in un altro Concilio Romano tenuto pur in quest anno ocome altri vogliono nel mese d' Ottobre dell' anno precedente sopragl'affari della Chiesa della gran Bretagna , in cui si trovorono presenti cinquanta Vescoui fi legge fra effi registrato Placitio Veliter- nenfi , come puo vedersi presso il Labbei ( 1 ) Contauasi in questi tempi il nostroVescouo fra quellidellaProvinciadi Campagna , per- che tutto il Lazio fu incluso nella settimaProuincia chiamataCampa- gna , come danoifu accennato nel primo libro di quest' Istoria numero XI. LeoneII. Papa con fagrato da iVescoui d Oftia , di Porto , e di Velletri. Placentino Vescono di Velle, triconfagra AdAgatone successe nell'anno 683. ai15. d'Agosto Leone II. ve- nerato dalla Chiesa fra iSanti che era Cardinal Prete , e della dilui or- dinazione fi legge prefio Anaftafio Bibliotecario ( 2 ) Quifuprafcri- ptus Sanctiffimus Vir ordinatus est àtribus Epifcopis idestAndreaHoftienfi , IoannePortuensi , &Placentino Veliternienfi proeo quodAlbanenfis Eccle- fiaEpifcopum minime babait --Alfonso Ciacconenelia vita di questo Pa- padoppo auer detto , che esso fu confecratodaiVescoui diOftia , di Porto , e di Velletri foggiunge che fino aqueltempo erafi coftumato , che la confecratione del sommo Ponteficedalfolo Vescouo Ostiense fi facesse . Maa taldetto è manifeftamente contrario ildecreto dis. Anacleto Papa danoi riferito nel Secolo II. , per cui fu ordinato, che nelle Confecrationide Vescouinon menoditre interueniffero , e ciò riguardaua anche l'ordinazione del Romano Pontefice , non potendo- Leone II. fi alcuna ragione allegare , per cuiquesti , che è il primo e sommo fra Papa . iVescoui, doueffe con minor rito confecrarfi Oltredi chequelle parole che si leggono presso Anaftafio Pro eo quod AlbanenfisEcclefia Episcupum minime habuit Ci danno apertamente a conoicere , che gia prima erasi introdotto qualche diritto àfauoredegl'altri Vescoui di affiftere insieme coll'Oftienfe all ordinazione del Sommo Pontefice. Ma non però noi crediamo per le dette parole , che in questo caso il Vesco- uodi Velletri assistesse senza diritto alcuno e folamente per accidente e in fupplementodel Vescouo d'Albano mancante , mapiu tosto credia mo , che prima fossestata questa prerogatiua controuerfa fra iVescoui di ambedue le dette Chiese, e che or l'uno or l'altro il poffeffo goduto n'aucfle, e che la vacanza della Chiesa d' Albano porgesle a quel diVel- letri una fauoreuoleoccafionedi stabilire il suo diritto . Il che chiaro appa- - ( I ] Tom. 6. de Conc. pag. 579. ( 2 ) Nella Vita di Leone 2.0 -- S Vefcouidi Albanopre tesero lapre rogatiua di confagrare ilPapa... 140 LIBRO TERZO Senza conapparisce dal veder (come si dira in appresso che poii Vescoui di Velletri continuorono nel possesso di questa prerogatiua , esclusi quei d' Albano , la qual cosa certamente accaduta non farebbe , se in questo caso queldi Velletri non per propria ragione , ma per l'accidente della vacanza d' Albano auefle impofte le mani al sommo Pontefice . Succefle a Leone Benedetto H.della dicui ordinazione niuna me-11 moria appresso gli scrittori di que tempi fi troua, epoi aBenedetto Giovanni Giouaniil Quinto prima Arcidiacono Cardinale della s.Romana Chie- . Papa sa eletto a i 22. , e confecrato a i 30. di Luglio dell' anno 685. , e que- consagrato sta confecrazione fu la prima , che senza il contenso degl' Imperatori Greci, doppo che i Rè Barbari , e fufleguentemente gl'ImperatoriGre- ci ciò ufurpato aucuano per ceffione di Coftantino V.fi facefie,e di questa pressoAnaftafio Bibliotecario fi troua scritto ( 1 ) -- Confecratus est a tribus Epifcopis Ostienfi , Portuensi , Veliternenfi , ficut Predeceffor eius Leo Papa Ela stessacosa si legge nelle vite de Romani Pontefici scritte da Luitprando . Il Platina ( 2 ) pur la riferifce , ed aggiunsenso dell Imperatore datre vef- coni d'Oftia di Porto , e di Velletri. -- -- ge il qual costumefu da Posteri poi così appunto osservato -- Il Ciaccone [ 3 ) nota ancora questo fattoponendo il Vesconodi Velletri in secondo luogo, e quel di Porto in terzo ; e soggiungeche quindi il Vef- couo d' Oftia ottenne il priuileggio di consacrare ilRomanoPontefice. Ma quanto questo detto sia lontanodal vero non è d'uopo qui dimostrarlo , essendosi giada nói nel secolo terzo amplamente ragionato di questa prerogatiua godutadal Vescono Ostiense fin da i tempidi s.Dio- nigio e autenticata dagl'atti di s. Lorenzo , da s. Agostino che fiori tre Secoli prima di questo Giouanni V. , daRoberto Abate del Monte di s. Michele , e da altri grauiAutori . Anziil Ciaccone in cio è à se stefio contrario , imperochenella vita di s. Dionigio consacratoda Maffiano Vescouo d'Oftia , afferma per autorita di s.Agostino essere stato anti- co coftume , che il Romano Pontefice dal Vescono d' Oftia fofle ordinatoQuindi ancora apparisce non effsere stato sempre in uso ciò che A- 12 gostinoPatrizio nella sua operaderiti della s. Romana Chiefa ( 4 ) lasciò scritto , che oltre il Vescouo di Porto quel d'Albano affistesse all' Ostiense in questa somma , e grauiffima funzione , se pure Egli non volle ciò intendere de' tempi , doppoche ilVesvouo di Velletri diuen- ne Vescouo anche d' Oftia per l' unionedi queste due Chiese , nel qual caso mancatouno de due Assistenti , resto aperto il luogo à quello di Albano , sopra di che noi nonvogliamo contendere . ( 1 ) Nella Vita di Giovanni Quinte . f 2 ) Nella Vita di Gio. Quinto . f3 ) Nella Vita di Gio. Quinto. ( 4 ) Lib. primo cap. 3.fett. 2. Chi : Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 141 : I 2 Chi fosse il Vescouo di Velletri che alla sudetta ordinazione di Placentind Giouanni V. assiste , ancorche non uenga da Anaftafio espressamente Vescono di dichiarato nulladimeno eda credere che fosse l'istesso Placentino,il qua- te impose gia le mani a Leone Secondo . Breue fu il Pontificato di Giouanni V. a cui successe Conone ,e confagrò poi Sergio primo . I SECOLO VIII, • Primi Pontefici , che la Chiesadi Dio gouernarono nel Secolo Ottauo , furono due Giouanni VI. , e VII,, e poi Sifinio , c Costantino , e indi Gregorio II. in tempodel quale essendo Leone Ifaurico Imperatore caduto in Eresia , e induratonella persecuzione delle sacre Immagini , Roma , e ilDucato Ro- mano , e molte altre Città d' Italia scostero il giogo de Greci , e si diedero al sommo Pontefice In tal mutazione di cose ( scriue l'Autore dell' Opera imperfetta ) ( I ) fu Velletri ona delle prime Città , che all' obbedienza del s. Pontefice si sottopose , e fupoi sempre fedelissima almedesimo , ca i suoi fucceffori , ondeper la fedeltà ingrauissime occa- sioni rimostrata , e pergl' aiuti dati alla santa Sede merito d' essere sopra tutte l' altre Città del Lazio favorita , epriuileggiata , e di rimanere nel la fua antica libertà la quale come fino aquei tempi era stata Im- periale , così poidiuenne anche Papale , e quindi fu l' Arma della nostra Patria col glorioso Titolo di Liberta Papale , ed Imperiale adornata . -- • Ne tempi di Gregorio II. craVescouo diVelletri Giouanni , che noi adistinzione dell' altroGiouanni pur nostro Velcouo sotto s. Gre- gorio I. , chiameremo il secondo Vedefi egli sottoscritto negl at- ti del primo Concilio Romano di ventidue Vescoui tenuto sotto Gre- gorio II.a i cinque d' Aprile dell' anno 721. contro iMatrimonii ille- citi , e tra i Vescoui , che sottoscrissero fuegli il secondo in questa guisa -- Joannes humilis Epifcopus s. Ecclefia Veliternensis buic consti- tuto anobis promulgato subscr. -- come può vederfi presso il Binio ( 2 ) Efama , e tradizione antica , di cui per teftimonianza dell' Ar- [ 1 ] M. S. di Clemente Erminio Borgia . [ 2 ] Tom. 3. par. 1. Sect. 1.pag. 346. Conc.gens ciueVelletri fu quello che : Giovanni Y.Papar LeoneIsaw ricoImp.per Eresiaperde ilDomi- nio di Roma e d'alt re Cittàd'Ita lia . futra le prime Cit- tàchesidef sero a Gre- gorio II. Velletri Libertà Imperiale di Velletri diuiene an- chePapale. Giouanni II. Vef- couo di Vel letri nel 721. 142 LIBRO TERZO : Santiffimo ciuescono Teuli ( 1 ) ne appariua anche memoria in marmo nella Saluatore e Sua Imagi- ne nella Ca tedrale di Velletri ve nuta d'Ori- ente, efotCappella di s. Sebastiano Martire anticamente detta del Saluatore nel- laCatedrale di Velletri , che l' Immagine del Volto Santi simo del no- stro Redentore dipinta in Tauola , e conferuata con somma venera- zione in detta Chiesa , fosse portata in Velletri da questo nostro Vesco- uoGiouanni donataglida vn Vescouo Greco , e che veniffedall' O- riente , anzi per essere la Tauola alquanto bruciata da a diuedere , che fove vna di quelle Immagini , che l' Imperator Leone sospinto da sciocco furore fece inCoftantinopoli gittare alle fiamme , come fcri- ue il Platina, nella Vita di Gregorio II. -Anche l' Immagine di noftra Donna annunziata dall' Angelo Gabriele , la qual si venera nella di lei Chiesa detta di Santa Mariadell' Orto fi crede ( come scriue l'Autor ed iui Ima- dell' Overa imperfetta-- ) ( 2 ) che nel tempo di questastessa persecuzione gine dipin- venisse dal a Grecia nelle nostre Contrade - Questa Pittura viene attri- BadaS.Lu- buita a s. Luca , di che ne fanno fede i seguenti antichi versi scolpiti tratta alle framme . S. Maria dell' Orto 64. in marmo sottto la medefima .. to notato .. Legimus banc MARIÆ Lucam pinxisse Tabellam Spontè locum petiit , confuge , tutus eris . Macomequesta sacra Immagine veniffe al luogo , incui ora fi vede esposta al publico culto , non sf troua in alcun antico documen- Narraben l' ArciuescouoTeuli [ 3 ] come cosa a giorni. suoi accaduta , che il Demonio per bocca d'vn: Ofletio contro quella sacra Immagine esclamò altamente dolendofi di s. Luca, che di tali Dipinture auesse tutto ilMondoripieno .. AGregorio III. successe nel sommo Prntificato Zaccaria , il quale nell' anno 743. adunoin Roma vn Concilio, in cui fragl' altri 4 Vescoui presenti , fi troua nominato Gratioso Villeterno ( 4 ) tenne lo stesso Pontefice vn altro Concilio pur in Roma nell' anno 745.com- tro due famosi Eretici Adalberto e Clemente , nel quale frai Ve- scoui , che interuennero , si legge registrato presso il Binio ( 5 ) Gratioso Villitrias il che nel Codice di Filippo Labbei , si vede corret to in questaguisa Gratioso Velitris. Negl' atti poi di questo Conci- Grazioso lio fra gi' altri , che sottoscrissero ènotato -- Gratiofus Episcopus San- Vescono di Et Ecclefia: Velliternenfis his gestis atque Sententia anobis promulgate I elletri nel subscripfit - 743-745 [ I ] NelTeat. Ift. di Vell. lib. 3. cap. vlt.. ( 2 ) M S. di Clemente Erminio Borgia . ( 3 ) NelTeat. Ist. di Vell. lib. 3. cap. vlt. pag. 303.. [ 4 ] Tom. 3. par. primafeft.p.pag.378. Conc. gen. Binij . 51 Nelluogocitatopag. 381. Doppo Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 143 Doppo Leone Ifauro chiamato anche Iconomaco dalla perfecu Szione delle sacre Immagini regnò inCoftantinopoliCoftantino VI. il 6 - quale auendo inteso , che Zaccaria Papa erasi affaticato per la con- feruazione dell' Esarcato di Rauenna , gli fece secondo che l' istesso Pontefice aueua richiesto ( a riferir d' AnaftafioBibliotecario ) do- Norma, e nazione in iscritto di due Masse , ch' erano di ragion Publica qua Ninfadona Nymphas , &Normias appellantur -- così fi troua scritto nel Testo te a Zacca- del fudetto Anaftafio Erano dunque in quei tempi questi dueluo- riaPap.da ghi Ninfa , e NormadiPatrimoniopublico,e vennero per tal donazio. Costantino ne inpoter de Romani Pontefici , daquali poi furono ad altri dati VI.Imp. in Feudo , rimanendo però di ragion spirituale della Chiesa di Velletri . Astolfore deLongo- bardi traua glia le Ter- re,e il Con- tado diRons AZaccaria segue nell'ordine de'Romani Pontefici Stefano II. che appena assunto atal dignita passò a miglior vita , e perciò da mol- tinonè annouerato fra gl'altri . Questi hebbeper successore Stefano III. Il quale si sforzò con parole , econ doni diplacare Astolfo Rè de Longobardi , che per la fua auarizia non si rimaneua di trauagliare del continuole Terre , e il Contadodi Roma , volendo Egli che ciaf- cunogli pagasse vn pezzo d'Oro in Tributo , mavedendo il s.Pastore , chenulla coll cfortazioni , e preghiere profittaua , ricorse per aiuto aCoftantino Imperatore a cui tanto più efssere a cuore doucadi repri- mere l' infolenza di Astolfo , quanto che questi haueua già Rauenna capo dell'Eilarcato , e gran parte della Romagna in suo potere ridotta ma contuttociò il Greco Imperatore fu fordo alle richieste di Stefano , onde il Sommo Pontefice per sottrarre il suo Popolo all' auarizia , e ferocia de' Longobardi, in Francia ne andò ad implorar l'aiuto di Pipino , a cui Zaccaria Papa avea per sua autorità confermato il Regno di Francia , oue egli di Magiordomo del PalazzoReale era stato eletto Rèdoppo che Chilperico vltimo de'Rè Merouei fu co- me inabile dal Gouerno deposto , e fatto Monaco . Pipino richiese primaper suoiOratoriAstolfo a voler reftituire quato inItalia occupato auea al Papa , eai Romani , e perche Egli a si giuste domande non condescese , tosto che la Primauera comparue , se ne venne in Italia contro Aftolfo con grand'Esercito , e non trouando resistenza alcuna pose a facco le Campagnedel Milanese , erinchiuse Astolfo in Pavia con strettiffimo afledio Ma Stefano compaffionando le calamita d'Astolfo , e della sua gente spontaneamentegli offerse la pace , purche gli restituiste ciò che tolto gli aueua , la qual condizione Aftolfo ac- cettò , e folennemente giuro di ofsferuare . Laonde Pipino pensando , stolfo di re- che aquesto modo rimarrebbe il Pontefice sodisfatto , sciolse l'assedio, stituire aste edEgli in Francia , e Stefano a Roma se ne tornarono . Ma Astolfo fano 111 . con somma perfidia in vece di offeruar le cose promeffe , e giurate quanto tol- fatto subito vnEfiercito d'ogni forte di gente andò alla voltadi Ro- togl'auena. • ma, PipinoRe di Francia costringeA- 144 LIBRO TERZO Roma. PipinoRe di Francia Astolfo ma , elassedio ponendo iBorghi, e tutti quei luoghi d'intorno a fue- RèdeLongo co , erouina . Ondecome scriffe il Platina ebbero questi Luoghi quasi bardidaneg più danno da si tumultuario infulto ,che in trecento quaranta quattro giagrande. anni dalla deiclinazione dell'Imperio fino aquel tempo sentito non mente i luo aueuano . Di queste calamita è da credere che Velletri in qualche mo- ghi intorno dola sua parte ne risentisse, ancorche non ne leggiamo alcuna cosa par- ticolare . Ma dal valor di Pipino fù in breue punito il temerario ardi- re di Astolfo ; Imperoche tornato Pipino a prieghidel Papa in Italia affediò inPauia così strettamente Astolfo , che losforzo aridurre ad effetto tutte le condizioni della prima pace , e allora si stabili il Domi- nio temporale , che la Chiesa Romanagode presentemente , non folo colla retituzione de' luoghi intorno aRoma , ma anche colla ceffione tuire aPap di tutto l'Essarcato di Rauenna , che i Re Longobardi aueuano tolte Stefano III. agl'Imperatori Greci , e coll'aggiunta ancora d'altre Città , enomi- iluoghi tol. natamente di Comacchio , come si legge presso Anaftafio [ 1 ) fopra tiseaceder laqualCittà benche si chiaro , e antico sia ildiritto della Santa Se- gli l'Esarca de , nulladimeno l'abbiam vista agiorni nostri ritolta dall' armiIm- todi Rauen. periali al dominio della Chiesa, la qual cosa è stata origine , e princi- Comac- pio dimolti trauaglisofferti da tutti iPopoli , che al dominio tempo- chio acqui- rale della Santa Sede viuon soggetti . Stato daPap costringeA. stolfo arifti Stefano III. Monachi Grecivenu. ti in Italia estabiliti in Roma , e poi in Vell. Stefano III. doppo aver in tal guifa gloriofamente rassettate le cosed'Italia , nell'Anno 757. morì , efu in fuo luogo eletto PaoloPri- 7. mo Romano , il quale attendendo atrasferire da iCimiterij , che i Longobardi già prima ruinati aueuano, leRelliquie de Santi Martiri, fabricò nella propria Casa vn infigne Monaftero , che è quello oggi chiamato di san Siluestro in Capite , nel quale collocò i Monachi Greci , che per la persecuzione contro le sacre Immagini di nuouo mossa dall' Imperatore Costantino VI. detto per sopranome Coproni- mo , erano dall' Oriente in Italia venuti , fuggendo l' ira di quel Prin- cipe , che contro iMonachi difenforidel culto delle sacre Immagini grandemente incrudeli . Evolle il santo Pontefice , che in quel fuo Monaftero iDiuini Offici in linguaGreca fi celebrassero . Si dilataro- no poi questi Monachi Greci in altri luoghi , eparticolarmente nel Territorio di Velletri , que ebbero piu Monafteri , de quali altroue si parlera . Graziano ÓraPaolo nell A ' anno 761. aduno vn Concilio inRomanella det- 8 Vefc.divel. taChiesa di s. Silueftro , evolle che i Prelati tutti sottoscriuessero ad nel 761 . vnCostituto fatto afauore di quel Monaftero a i 2. di Giugno , e fra gl' altri Vescoui , che interuennero si legge sottoscritto in terzo luogo Gratianus bumilis Epifcopus Velitrenfis Ecclefiæ huic Constituto a no- bis Nella Vita del datto Stefano Istoria dela Chiela , e Cittàdi Velletri . 145 10 bis fatto interfui , &subscripsi -- della qual cosa ne fa fede il Baronio [ I ] Poco doppo si vede sottoscritto anche Paruo Vescouo della santaChiesa nelle tre Tauerne , la quale perciò èda credere , che in quel tempo , sciolta l' vnione conVelletri , fosse tornata al primiero stato , come altroue dicemmo • Il Teuli , ed anche il Piazza nella serie de VescouidiVelletri con- fondonoquesto Graziano col suo Anteceffore pernomeGrazioso , che come si è detto , interuenne adue Concilj tenuti in Roma daZacca- ria Papa, ma la diuerfitade nomi , e la lunghezzadel tempo ci fan conofcere la diuerfita delle Persone , el Abbate Lucenti nell' Italia sacra diftingue l' vno dall' altro , ponendoGraziano per successor di Grazioso . • APaolo successe nella Catedra di s. Pietro Stefano IV. nell'anno 768. nella di cui vita fi legge presso Anaftafio Bibliotecario la pri- Vef. Edo ma memoriade texte Vescoui Eddomadarij Cardinali, ciascunde qua- madarjcer. li nel giorno prefisso celebraua ogni settimanala sataMessa nellaChie- dinali . sadel Santiffimo saluatore in Laterano auanti il sommo Pontefice Nel giorno di Domenica fi facea il Diuin' Officio dalVescouo d'Oftia, eseguitaua poi quel di santa Ruffina , il Portuense , il Sabinese , quel di Pelestrina , di Tufcolo , e d' Albano . Non fi troua , che il Vescouo di Velletri auesse luogo fra questi Eddomadari della Bafilica La- teranense , perche essendo egli alquanto piu lontanoda Roma , non poteua iui commodamente presentarfi inciascuna settimana ad edem- pirtal officio Ebbecontutto ciò poi l'onore d' effer fra Vescoui Cardinali annouerato , come a suoluogo si dira . .. AStefano IV. segui Adriano Primo eletto nell' anno 772. Questi fu figlio di Teodoro Ottauio de Conti Tufculani , e perciò appreno Anastasio Bibliotecario nella di lui Vita si legge -- Adrianus Tufcula- nenfis -- effendo egli per altro Cittadino Romano , e Oriundo per an- tiça origine da Velletri , come da quanto scriue il Zazzera ( 2 ) fo- pra la famiglia di s. Eustachio apertamente fi dimostra . Lungosaria notare benche in compendio illuftri azzioni di questo sommo Pon- tefice , del quale parlano con fomma lode tutti gli Scrittori . Eglı fi oppose aDefiderio Rède Longobardi , e minacciandogli il flagellodi Dio, lo costrinse a lasciare in pace lo stato della Chiesage a Pavia ritor- narsene . Egli fu , à cui Carlo per la grandezza delle sue azzioni me- ritamente chiamatoMagno folennemente giurando , con piu ampli Priuileggi confermò la Donazione dello stato, che il Rè Pipino suo Pa- dre à Stefano III gia fatta auea . Egli finalmente non soloper la feli- citàdel suo Gouerno uguagliò ogn'altro Romano Pontefice み ,maanche wel AdrianoI Papa Oriun doda Vel. visse più di tutti net Som. Ponti. : T [ 1 ] Tom. 9. ann. Eccl. an. 761. ( 2 ) Tom. 2. della nobiltàdi Italia . 146 LIBRO TERZO A1 : nel lungo tempodel Pontificato superò tutti , auendo gouernata la Chiesa di Dio ventitre anni ,dieci mesi , e diecissette giorni , il qual tempo aniuno doppo s. Pietrodi feder nella dilui Catedra è stato fin ora conceffo . Carloil grande pianse amaramentela perditadiun tâncoPadre , e fece larghiffime elemofine per la falute di quella grand' A- nima , e volle egli stesso darglil'ultimo attestato di riuerenza, e d'amo- re, componendo il seguente Epitaffio dainciderfi fopra il di lui fepol- to , che ancor oggi fi legge nellaBasilica di s.Pietro . Hic Pater Ecclefia , Romedecus inclytus auctor , Hadrianus requiem Papa beatus habet . Vircui vita Deus , pietas lex , gloria Christus , Pastor apostolicus promptus ad omne bonum , Nobilis ex magna genitus iam gente parentum , Sed Sacris longè nobilior meritis . Exornare studens devoto pittore Pastor Semper ubique suo templa facrata DEO . Ecclefias donis , populos &dogmate Sancto Imbuit , & cunctis pandit ad astra viam . Pauperibus largus , nulli pietate fecundus , Et pro piebe sacris peruigil in precibus . Doctrinis , opibus , muris erexerat arces , Urbs caput Orbis honor inclyta Roma tuas . Morscui nil nocuit , Chrifti qua morie perempta eft , Janua sed vitæ mox melioris erat . Post patrem Carolus lacrymans hec carminascripsi . Tu mihi dulcis amor , te modò plango Pater . Tù memor esto mei , sequitur te mens mea femper , Cum Chrifto teneas regna beata poli . Te Clerus , Populus magno dilexit amore , Omnibus vnus amor , optime praful eras . Nomina jungo simul titulis , Clariffime , nostra , Hadrianus Carolus Rex ego , tuque pater . Quisque legas verfus denoto pectore supplex , Amborum mitis dic miserere Deus , Hac tua nunc teneat requies , chariffime , membra , Cum Sanctis Anima gaudeat alma Dei . "Ultima quippè tuas donec tuba clamet in aures . Principe cum Petro furge videre Deum . Auditurus eris vocem , scio , Judicis almam , Intra nunc Domini guadia magna tui . Tum memor esto tui nati , pater optime , pofco , Cum patre , dis , natus pergat , &ifte meus . 1 Opete Istoria della Chiesa ,eCitta di Velletri . 147 : i Opete regna pater felix celestia Christi . Inde tuum precibus auxiliare gregem . Dum fol ignicomo rutilus splendescit abaxe, Laus tua , Sanite pater , semper in Orbe manet . Fra Leandro Alberti nella discrizione dell'Italia narra , che il 13Corpo di Adriano fosse trasportato nella celebre Badia sti Nonantola , eche iui riposi oueda quel Popolo è venerato come Santo , e se ne ce- lebra ogn'anno il giorno festiuo agli otto di Luglio . Seguì la morte di Adrianoai 26. di Decembre dell'anno 795. e nello stesso mese , e nello stesso di fu eletto Sommo Pontefice Leone III . .. 14 1 Teodoro Vesc.divel. Ma tornando a i Vescoui di Velletrl doppo Grazioso nell'Italia Sacra ( 1 ) e nel Teatro Istorico di Velletri ( 2 ) si registra Teo- doro , e dicesi che ne tempi diAdriano Primo vinesse , manoian- corche diligentemente ricercate abbiamol'antiche memorie , nè di sotto Adria Teodoro , nè di alcun' altro Vescouo di Velletri doppo Graziano nel rimanente di questo Secolo abbiam trouata notizia certa , e ficura . : L SECOLO IX, Eone III. Sommo Pontefice sedè nella Catedra di S. Pietro fi- no all'anno 816. ed egli fu che nella feftiuità del Nataledi Giesù Cristo Signor nostro dell'anno 800. dichiarò Impera- tor d'Occidente Carlo il Grande , e col Diadema dell'Impero l'orno , e l'unse , promettendo Carlo d'esser sempre Auuocato , edifensore della Chiesa Romana . Vnse medefimamente con eflo ildi lui figlio Pipino , che solennemente creò Rèd' Italia . Ebbe Leone grandemente a cuore di rifarcire , ed ornare le Chie- 2 fe, e fral'altre riftoròla ChiesadiS.Aurea in Ostia , nè quelladi Vel- letri fu da lui dimenticata . Imperoche scriueAnaftafio Bibliotecario nella sua Vita Fecit idem Santiffimus Preful in Ecclefia Beati Clementis , que ponitur in Velitris Vestem de stauraci . Che cosa fosse questa famosa. Velte da Stauraci donata da Leone III. alla Chiesa di S. Clemente in Velletri , può comprendersi daciò , che il Suarefio ( 3 ) scriue in T2 II ) Tom. pri. ne Vesc. di Vell. [ 2 ] Lib. 2. cap. 4. [ 3 ] Lib. 2. cap. 4. Pranestisantique. . ১ pro- : no 1. S.Aurea Chiefa inoftia ristora- tada Papa Leone 111. LeoneIII Papa dona alla Chiesa di s.Cleme. tein Velle. ona Veste de Stauraci . 143 LIBRO TERZO propofito d' vna simil veste de Stauraci donatapur dallo stesso Papa Leone alla Bafilica del BeatoAgabito Martire nella Cittàdi Pelistrina . Et vestis quidem illa de Stauraci ( dice Egli ) feu Stauracina fuit pluma- tum Babilonicum acu pictum auro, serico pampinatum Corymbiatum fili- catum vel quadrapolum aforma pallij quadrati fiue a quatuor tabulis , seu quatuor angulis textis auro, aut argento, bombycinoferico, bifssino quede varijs locis.Anaftafij collatis patet , vel octopolum . Che fimile ornamentofof- se di grandiffimo prezzo non è da dubitare , mentre fi sa , che Michele Imperator di Coftantinopolimandò aS. Pietro fragl'altri doni vn Ve- lo de Stauraci e spesse volte Anaftafio fa menzione di fimili ornamenti donati da Romani Pontefici agl'Imperatori . ALeone fuccefle Stefano V. e poi Pasquale Primo , acui Ludoui- coPioImperatore Figlio , e Successore di Carlo Magno confermò la 3 donazione di Roma , del Ducato Romano , in cui allor fi comprende- ua il nostro Lazio , e degl'altri Luoghi fignoreggiati dalla Sede Apostolica . MortoPasquale fu fubito eletto in suo luogo Eugenio II. il quale 4 nell'auno 826. a i quindici di Nouembre adunò in Roma va Concilio di 63. Vescoui , in cui furono fapientemente ordinate molte cose so- Gregorio pra la disciplina Eeclefiaftica . Frai Prelati che interuennero in quel Vefc.divel. Concilio fi legge notato Gregorio Epifc. Vellitris secondo il codicedi Labbei [ 1 ) manel Catalogo diquesti Vescoui riportato dal Baro- nio ( 2 ) il quale confessa essere i loro nomi alquanto alterati , e da lui mediante la Collazione di più esemplari emendati , e corretti si legge Gregorio Velitrense come anche Leonino è Tribus Tabernis questo Gregorio è 1pruno Vescouo di Velletri di cui doppoGraziano abbiamo fin'ora trouati atti autentici . nel 826. د e Seguenell'ordine de Sommi Pontefici doppo Eugenio Secondo , Valentino Primo , e poi Gregorio IV. sottodi cui gl'Arabi , ofiano S Oftia ri- Agareni chiamati volgarmente Saraceni che seguitavano la vana,e falfa fabricatada Religione di Maometto,essendo gia nell'anno 827 entrati nella Sicilia,e Pap.Grego fattisi.d' essa,edellaCalabria Padroni,infestavano tutte le spiaggie dell' vio Iv.e chiamata Gregoriopoli. Italia, il dicui pieno, ed affoluto dominio ufurpar si voleuano,per la qual cofa il sommoPontefice Gregorio volendo preferuar le spiagge del no- stro Lazio dagl'imminenti mali,cinse dinuoue Mura laCitta d'Ostia , e quasi del tutto la rifabrico, e dalsuo nomeGregoriopoli la chiamò . E in mezzo di essa eresseuna Cittadella munitiffima , oue riposel' armi perla necessariadifesa .. De'danni , che i Saraceni alla nostra Patria arrecavano , e delle cautele , che per ripararfi daloro infulti fi coftumauanol Autor dell 6 [ 1 ) Tom. 3. pag. 103. [ 2 ] Negl'Ann. Eccl. ann. 826. Opera :1 Istoria della Chiesa , eCittàdi Velletri . 149 7 Opera - imperfetta ( 1 ) notò le seguenti cose Gl' Arabi detti Sara ceni afflissero oltre modo l' Italia , quando essendo Padroni di tutta l'Africa, della Sicilia ,della Calabria , e d' altre parti del Regno di Napoli veniuano indi con scorrerie, e pirateria ad infestar le nostrespiaggie del Lazio con dan. no indicibile de Velletrani , che benespesso erano nella Campagna colti da Sa raceni con improuisi sbarchi e condotti in durissima schiavitù , oltre alle prede che essi continuamente asportauano delle Biade , e Bestiami , e di ogni altra Vettouaglia ; e perlo continuo pericolo che di simili malisoprastaua si refero del tutto le nostre Campagne inabitate , conforme tutte l'altre della marem- ma , e furono in questi tempi nelle Possessioni e Tenute fabricate da Padroni quelle Torri , molte delle quali anche àdìnostri veggiamo , e questeserviuano ài coltiuatori delle Campagne per refugio in simili casi,eper darne ilsegno con fuo chi alla Città , dalla qualesi spedivano conforme albisogno le compagnie de Cittadini armati di Balestre , e verruti , e lancie , e d'altre armi usate a quel tempo , e così prontamente n' andauano al soccorso sotto il commando de loro capi, che Comestabili chiamauansi , e fino al trascorsosecolo duroronosi- miliordini , e nomi d' Officiali nella nostra Città . DoppoGregorio IV. fu eletto sommo Pontefice nell' anno 844, Sergio II. sotto di cui crebbero le calamitaarrecate da Saraceni àRo- ma , e alla Campagna , quando questi accostatisi alle Spiaggie di Ro- macon improvisa scorreria sacchegiarono le ricche Bafiliche de' Ss Pictro , e Paolo , e uccisi molti Cittadini , ed altri fatti ichiavi ,aspor- tando feco ricchiffima preda , e fin le Porte d'argento tolte alla BasilicaVaticana , se ne andorono per la via Appia , e per lo Territorio di Velletri alla Città diFondi, la qual fubitamente arsa , ebrugiata,sen- za che i Mileri Cittadini potesicro da morte , òda durissima seruitù scampare , alla fine inGaeta fi fermarono , e indi lungo tempo ebbero agio di trauagliarle nostre Contrade . 8 Sergio riuolto alla cura delle Chiese fra l' altre belle opere scriue Anaftafio Bibliotecario nella dilui vita che -- fece la Bafilica di s. Teodoro Martireposta ne' confini di Cora 30. miglia lontana da Roma , la quale ancora di nobili Pitture splendidamente adornd -- il che noiabbiamvoluto particolarmente notare, perche quella Basilica di cui ora niuna memo- riarimane ,era nella Diocesi di Velletri , nella quale è stata sempre Cora compresa . 9 Nell'anno 847passò Sergio àmiglior vita ed in suo luogo fu clet- to Leone IV. illuftre per la Santità della vira,il qual nell'anno 853. agli 8. di Decembre adund in Roma un Concilio di 67. Vescovi e in efsso fu deposto Anaftafio Cardinal Prete del Titolo di s. Marcello . Vinter- uenne fra gl'altri , e sottoscrisse fra primi agl'atti Sinodali : 1 ) M.S. di Clemente Erm. Borgia -- Ioannes Epifc Torrifas bricate nel. leTenute in torno avell persaluarsi dagl'insulti de Saracini. Comefta. bili incl. e loro officio Saraceni ricchidipre defatteaRo ma,brucia- toFondi, st stabiliscono inGueta . Sergio 11 Pap-faiaBa filica di s. Teodoro ne confini di Cora luogo della Dioc. divel. 150 LIBRO TERZO 1 Sipone in dubio il di lui Cardina lato... Interuie. neadun Conc.inRo- manel862. Episc.Belliternensis -secondo il codice di Labbei, [ 1 ] il qualeGio vanni nella serie de nostri Vescoui è il terzo di questo nome, e fu fuc- cefforedi Gregoriogia sopra menzionato, ancorche nell' Italia sacra dell'Vghelli fra questo Gregorio , e il detto Giouanni III. vengaripo- sto Grosso , à siaGratioso , ilquale non visse in questi tempi, maben- sì in quelli di Zaccaria , come di sopra noi dimostrammo dagl' atti di dueConcili tenuti in Roma da questo Pontefice negl'anni 743. , e 745 Questo stesso Giouanni nell' aggiunta fatta dall' Oldoino alle vite de Pontefici di Alfonso Ciaccone , ( 2 ) si vede registrato fra Cardi- nali creati da Leone IV. ma perche iui non se ne adduce alcuna autentica proua , e la mente dell' Autore è anche oscura , noi ne sospendiamo la credenza . A Leone IV. segue nella serie de Romani Pontefici Benedetto III. e poi Nicolò I. eletto nel 858. il quale nel quarto anno del suo Pontificato a i. 18. di Nouembre tenne in Roma vn Concilio contro l' Arciuescono di Rauenna, e in esso interuenne , e sottoscriffe il secondo fra tutti i Prelati -- Joannes Velitri de negl' atti di questo Concilio presi dall' Archiuio della Catedrale di Modana, e publicati da Benedetto Bacchini Abbate della Con- gregazione Cafinese nella sua appendice all' opera d' Agnello . Ne altra memoria fi troua di questo nostro Giouanni III . -- conforme fi veA lui successe Gauderico chiamato anche Gaudenzio Ganderico , Galterico , Janderico , e Gualterico , che fiori ne tempi di Papa Adriano 11. eletto in luogo di Nicolò nell' anno 867. il quale Gauderico Gauderico sopra tutti i Vescoui , che fino all' ora la nostra Chiesa vefc.divel. gouernata aueuano , per le grauiffime Legazioni a lui dalla Sede Apoftolica commesse , e per l'amor delle lettere , e per il patroci- nio , che sempre tenne de Letterati , e per lo studio dell' Istorie Ecclesiastiche in gran fama sali . Fuordi- nato daNi colò 1.Pap. Maprima di narrare le di lui illustri azzioni, dobbiamo auuer- tire , che egli non interuenne alla confecrazione diAdriano 11. tut- to chegia foffe noftro Vescono ordinato da Nicolò 1. imperocchè trouauasi inquel tempo in Efilio inficme colVescouodiNepi , e com Giouanni cognominatoHymonyde , o fia Simonide proscritto per calunnie falsissime da i Ministri diLudouico 11. Imperatore . Π 12 Adriano appena assunto al Sommo Ponteficato ebbe sommamen- 13 teacuore d'interceder la libertà a questi Esuli , e di richiamarli alle lo- ro Patrie , e Sedi , di che GuglielmoBibliotecario della Santa Roma- naChiesa , nella Vita di Adriano II. che si leggedoppo quelle de'Som- mi Pontefici raccolte daAnastasio pur Bibliotecario, ne fa menzione in ( 1 ) Tom. 8.pag. 113. ( 2 ) Nellavitadi Leone Iv. Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 15T 1 inquesto modo Tosto procurò con molte lettere di richiedere dall' Auguλα manfuetudine gl' Efuli , cioè Gauderico Vescono di Velletri , e Stefano Vefo- no di Nepi , e Giouanni cognominato Simonide , quali ona sfacciatiffima fal- fità al Sereniffimo Augusto accusandoli auea dalleproprie Cafe , e dalla Pa- tria proscritti ; dicendo il Sommo Pontefice di nonpoter comparire buon Pa- Aordella Chiesa di Dio se non ricuperaux quelle pecorelle , cheper efferfedeli Alla Santa Chiesa on Vomo infedele con false rappresentanze auea proscritte . Della qual religiofa istanza rallegratosi l'Imeratore insieme collafua Cristia niffima Conforte nonsolo quelli per i quali il Sommo Pontefice mandato auea , onorificamente a Roma rimandò , ma ancora ordinò che tutti quelli , chera- no perpriuata inimicitia come Rei di lesa Maestà trattati , eche ciascuno aueaposti in prigione fossero assoluti , acciò potessero ritornarsene . Manè Guglielmo , nè il Baronio che questo fatto riporta come fuccesso nell' anno 868. danno a conofcereda chi e in qual modo fosse il nostro Vef- couo appresso l'Impiratore sì ingiuftamente calunniato . Chiaro nulla- udimeno dal riferito testo apparisce , ch'egli soffri la calunnia per esser fedele alla Chiesa , e per così illustre , ed onorata cagione andò in efilio da Velletri sua Sede Vescouale , e sua Patria , la quale può meri- tamente lodarsi d'vn tanto Vescouo, e d'vn sł gloriofo Cittadino . 14 Giouanni Diacono ( 1 ) fa parimente menzione diGauderico Vescono di Velletrine tempi di Adriano , narrando di se come vo- lendo sotto il Pontificato di Adriano far trasferire l' Altare della Bea- tiffima Vergine Maria , che era fuor della Chiesa di s.Gionanni in vnAtrio apertiffimo ad altro luogo piu decente dentro la stessa Chie- sa , il detto Gauderico fu chiamato a farne la traslazione , la qual poi fu illuftrata da vn miracolo . 15 16 L' Oldovino nella sua aggiunta alCiaccone nella vita di Adriano II. registra questoGauderico con nome di Gaudenzio fra i Vescoui Cardinalı del detto Pontefice , masoggiunge efier tal cosa incerta . Il qual dubio par ch' Egli poi deponesse nella vita diGiouanni VIII. che fuccefic ad Adriano II. , in fine delia quale lo registra per primo de Cardinali Vescovi , che nel Concilio Romano [di cui noi fra poco parlaremo ] per la spedizione de' Legati in Costantinopoli nella caufa di Fotio interuennero . Certamente se si confiderano le freguenti Le- gazioni a lui impofte da Sonimi Pontefici , e l'auer Egli fatta inRo- mala translatione dell'Altare riferita da Giouanni Diacono , ed altre memorie che in appresso riferiremo , può facilmente credersi ch' Egli foffe Cardinale della Santa Romana Chiesa . La prima Legazione , cheGiouanniVIII. gl'impose , fu nell'an no 873. della quale Giouanni Filippo Vorburgico Proposto del Mo- ( 1 ) Lib. 3. della Vita di s. Gregorio Magno د naAndo in Efilio per es ser fedele al la Chiefa. Arichie fta di Papa AdrianoII fu da Ludo. uico11.Imp onorificamë te a Roma rimandato. Fudipa. tria Velletrano . Trasferi fce l'Altare de laB. V. in s.Gio. Suo Cardinalato . : Sualega- zioneaLudo wico Rè nel 873. 192 LIBRO TERZO 3 forcitata da Gauderico nostro Vesc. nastero della granValle nella sua Istoria Romana -Germanica ( 1 ) così lasciò scritto-- Nelmese di Settembre il Sommo Pontefice Giovanni VIII mandò Formoso Vescovo di Porto , e Gauderico Vescono di Velletri Legati à Ludouico Rè per riscindere i patti co' quali Eglisi era obligato à CarLofuo Fratello per la Lorenafuor d' ogni ragione occupata . Ne Ludouico frapose dimoraalcuna , ma tosto all'autorità Pontificia obbedi , espontanea- mente rinuncio ciò che avea ingiustamente ufurpato - E perquanto com- prender si può daquel, che lostesso Autore scriue di sopra : questi Le- gati si abboccaronocon Ludouico in Bauiera Epoco doppo fog giunge In breue vedremo comc Formoso , e Gauderico subito che Ludouicodi nouo dichiarò d'isser pronto di far la cessione , purche Carlo ancor la facesse , a gran giornate in Franciase ne andorono , e interuennero al Senato, che Più sotto poi narra ciòche nel detto Se- fi tenne adGandulphi Vi'lam natoallapresenza di Engelberga Regina , e di Formoso , e Gauderico, • sia Iaderico Legati Apoftolici nel detto anno 873. fu fatto , e come poi i Legati insieme con Engelberga Augusta se ne tornorono in Italia •- - - 4- . La seconda Legazione diGauderico fu nell'anno 875. à Carlo17 Caluo Re di Francia della quale il Cardinal Baronio cosìscriue ne suoi AltraLe- Annali Morto Ludovico Imperatore , tosto che Giovanni Romano Ponte- gazione ef- fice il riseppe , mandò àCarlo Redi Francia una onoreuole Legazione , per la qua efurono eletti quattro efcowi, cioè Giaderico di Velletri Formoso di Por- to, Giouanni d'Alatri, eAnsegiso di Sens, i quali douessero inuitare lo stesso Re à Roma à i Sacri Limini degl Apostoli ,per effer coronato Imperatore . Ob- bedi Carlo , e à Romafiportò -- Nepoco onore fu del nostroGauderico l'esser destinato capo di sì illuftre Legazione à untanto Prencipe , in concorsodi Formoso pur Vescono Cardinale, e poi Papa . Nèdi po- cadignita erano gl'altri due Vesconi , che seco andarono e particolar- mente quellodi Sens detto da iLatini Senonenfis , il quale ( come noi vedemmo , quando fummo di paslaggio in quella Città) è uno de'pri- miPrelati della Francia , eporta il titolo di Primate dellaGallia , e della Germania aCarloCal- uo nel 875. VàLega- to Apostal Ducidispo leti nel877 LaterzaLegazione di Gauderico funell'anno 877. al Conte , ò18 foffeDuca di Spoleti , a cutinfiente conZaccaria Vescouo fu mandato daPapaGiouanni VIII. perefortarlo arimanere in pace , enonfauo- rire glJnunici della Sede Apoftolica , neporger loro aiuto . Si leg- gono pressoilBinio ( 3 ) le lettere Credenziali scritte dal Papa al detto Conte , nelle quali sono degne di offcruazione le seguenti parole [ I ) Tom. 12. ( 2 Tom. 10. nell'anno 872. 13 ) Tom. 5.par. 2. Conc.pag. 25. Epift. 720 plura Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 153 Plura quidem vobisfuper his refcriberemus fed qu'a idoneos ac Reuerendos fi- deles nostros vestrosque deuotos Amicos Gaudericum videlicet , &Zaccariam Epifcopos delitiofos , &Confiliarios nostros robis direximus , qui veftra gloriæ ea , qua litteris defunt , verbis poterunt enarrare , omifimus fcribere; quibus sanè , quæ vobis verbotenus dixerint , quasi nobis credere non dubite- tis Nèpoco gioua a comprouare la dignita Cardinalizia del nostro Gaudericol'efler Egli in queste lettere dal Papa chiamato suo Confi- gliere , che tale appunto anche oggi è l'officio de Cardinali della San . taRomana Chiesa . Questa Legazione per la peruerfita di Lamberto , che aderendo a Carlo Manno contro Carlo Caluo coronato dal Papa Jmperatore machinaua peffimi Configli a danno del fommo Pontefice ', non produffe l'effetto bramato , imperoche il Conte non acquietandofi all'esortazioni de'Legati Apoftolici , l'anno seguente 878.insieme col Marchese Adalberto inuafe Roma , ponendo in gran confufione le cose Diuine , ed vmane , in guisa che il Sommo Pontefice coprì di cili- zio l'Altare di S. Pietro , e in Francia se ne andò , come scriue il Baronio ne' suoi Annali . [ 1 ] 19 Nel Meie di Nouembre dell'anno sudetto 877. fi troudGaudericoal Concilio di Rauenna di 52. Vescoui , nel quale alla presenza diGio- uanni VIII. fu confermato adAdalgario Vescuo di Borgogna ilpottef- fo del Monaftero Flauiniaco, e nel Diploma sopra di ciò spedito si vede sottoscritto fra gl'altri Vescoui Galtericus Veliternenfis secondo il codice di Filippo Labbei [ 2 ) 20 Echiama to da Papa Gio.VIII. suo Cosiglie re. Interuie . ne al Conc. di Ravenna nel 877. E anche Trouafi anche memoria di lui nel Concilio Romano secondo pref- fo il Binio ( 3 ) e terzo presso Labbei ( 4) sotto Giouanni VIII.nell' anno 879. nel quale furono mandati i Legati a Coftantinopoli sopra al Conc.Ro- la caufadella reintegrazione di Fozio , e negl'atti si legge sottoscritto Gaudericus Epifcopus Velitrenfis . Nèè da marauigliarsi che negl'atti di questi Concilij il nostro Vescono ancorche Card.della S. Romana Chiesa, e per tante Legazioni illuftre doppo altri Vesc.di minori sedi, e di minori prerogatiue sotto- scriueffe , imperoche in fimili atti no si cófideraua la dignitàdella Per- fona , o della Chiesa , ma solamente l' anzianità dell' ordine Vescoui- le; e l'effer Cardinale della Romana Chiesa , non portaua in que tempi preeminenza sopragl' altri Vefcoui , e perciò frequentemente si vede anche quel d' Oftia , egl' altri Eddomadari della Bafilica La- teranense sottoscritti doppo molti Vescoui , che tal Dignita non godeuano . V [ 1 ] Tom. 10. an . 877. e 878 . [ 2 ] Tom. 9. Conc. gen. pag. 304 ( 3 ] Tom. 3. par. 2. pag. 99. ( 4 ) Tom. 9. pag. 321. Fu mano del 879. Card.an. ticamente. no aucuаnо preem:nīza Lopia l'al- tri Vefc. 154 LIBRO TERZO Opera , e la dedica app. Ein fattiGiouanniDiacoFu Ganderico come di sopra accennammo fautor delle lettere ,21 Cauderico e degl' Uomini Letterati , e ftudiofiffimo dell' Iftorie Ecclesiastiche , Ves. di Vel. di che ne rende aperta teitimonianza Giouanni DiaconoCardinale del- fautordelle las. Romana Chiefa Uomo secondo l' vso di quel secolo molto orna- letfafcriue to dilettere Dinine , ed Umane . Quefti conchiude ilquarto libro re lavitadi della Vita di s . Gregorio il Grande , dicendo , che a richiesta diGau- Clem.Papa, derico Vescono diVellerri auerebbe voltato lo stile a scriuere la Vita ed eglistesso di s. Clemente Papaper corrispondere in tal modoa icontinui benecompifce l' fici , che dal noftro Vescouo riceueua . no scrifie la Vita di s. Clemente , ma sopragiungendogli la morte non potè compirla , onde lo stesso Gauderico raccogliendo quanto era stato daGiouanni scritto , e aggiungendo ciò , che mancaua l'ordi- nò in trè libri , e l' vltima manoall Opera impose , della quale si tro- ua nella Biblioteca di Monte Cafino vn Efemplare manoscritto non intiero , nel Codice 234. Fu quest' Opera dedicata dallo stesso Gau- derico a PapaGiouanni VIII. , e la Prefazione d' efla fi vede in parte publicata da Costantino Caetani nel suo libro sopra ilMonacato Be- nedettino di s . Gregorio ( 1 ) epoi tutta intiera nel Museo d' Italia daGiouanni Mabillon , e Michele Germain ( 2 ) Monachi Benedet- tini , e secondo cheini fi legge noiqui nel suo proprio Idioma la ri- porteremo come certiffimo documento della pietà , e dell' erudizio- ne nell' Iftorie Ecclefiaftiche del nostro Vescono Gauderico . Gio. VIII . Domino semper Beato Summo Pontifici , &Univefali Papa22 Joanni . Gaudericus Epifcoporum noviffimus perenne gaudium in Domi- no Jesu Chrifto . Dignumsanèputavi ad honorem tui Predecefforis Beati Clementis Mar- tiris atque Pontificis , aliqua degenere velvita ipfius Deo Institutore in unum colligi , &quam generosa fuerit oriundus prosapia , quamque phi- losophando contra Idola difputans Divino presagio veritatem cognoverit , enucleatius inveniri , præfertim cum ego valdè inutilis hujus eximii Mar- tiris Chrifti Ecclefia Veliterno Oppido fita prefuerim : jam quia meritum mihi non fuffragatur , vel amoris , vel studij mei affectus , quem erga servitia ejus poffideo , eum mihi propitium faceret , ut aliquantulum pro peccatis meis adiuvante Domino intercefssor exifteret Hujus rei gratia quendam olim Foannem Diaconum cognomento Hymmonidem Virum peri- tiffimum poftulavi , ut quia multa legerat , pauca exhis ad ædificationem multorum colligeret ; & que forte nonnullis comperta non erant , ipfe rele- gens breviter referaret . Quod ille meis precibus humiliter fatisfaciens , capit quidem a genealogia ejus perstringere : &quæ vel legerat , vel ex- • [ 1 ] Lib. pri. cap. 2. [ 2 ) Tom. par. 2. pag. 78. : pertus Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 155 23 • pertus fuerat , liquidò coarctare . Sed quo minus ad conclusionem hujus opufculi scriptitans pervenisset , hunc Dominus ab hoc seculo morte , quam ipse permifit , preventum ad eternam quietem vocavit Cujus ezo pedis- sequus, adspirante Deo , existens , hoc , quod deerat , non tàm ftrenuè , quam devote collegi , &in tribus libris conglutinans ordinavi . In primo Siquidem libro Clementis genus , Patriam , nativitatem , institutionem , qualitatem recognitionis ejus innuimus . In fecundo vero , Deo auxilian- te , profunditatem Doctrine , Dignitatem Epifcopalis apicis auctoritatem fingularis Pontificatus , & audaciam contra Idola sophistice disputantis Subdidimus . At in tertio miraculorum prodigia , exulationis anguftias , Martirj lavreas , reversiones ejus adpropriam sedem poft plurimos annos , miracula colligere procuravimus : quatenus qui multos libros , ast ha- bere nequeunt , aut habitos perfcrutari contemnunt , istorum compendio , quantum pertinet ad præfens negotium , non incongruè fulciantur . Quà- proptèr , Summe Pontificum , Sanctimoniam tue Paternitatis depofco , ut bec eadem studia nostra , quæ non nostro libitu , sed auctoritate veterum pro- babiliumque Virorum decerpfimus , approbans , si in his aliquid dignum cor- reptione repereris , tù Pater Beatiffime , corrigas ; quatenus te præceptore , Fudice alienis judicijs non fubmittatur , & qui tibi fortè non difplice- mus , aliis fuper hoc opere placeamus , quia nos , ut meminimus , quævi- dimus , &legimus , ipfius Christi Martyris fisi orationibus colligentes tran- Scriffimus , &ad laudem Dei Omnipotentis ex multis pauciffima defloravi- mus prestante codein Deo noftro , &Domino Fesù Christo , cui est honor , gloria , potestas , &imperium per infinita seculaseculorum Amen • Gauderico esuoMonacato . Fino aquanto Gauderico gouernasie la Chiesa di Velletri non ben fi sà , e da quelle parole della riferita lettera -- cum ego valde inutilisbu- ius eximij Martiris Christi Ecclefie Veliterno Oppido fitę prefuerim -- non faria fuor di ragione il credere ch'Egli prima di morire dimettesse il Vescouato , e si ritirafie a Monte Cafino a far vita diMonaco , tanto più che la Vitadi S, Clemente , ch'ènel Codice da noi citato di quella Badia , fi dice scritta daGauderico Monaco . Ma comunque ciò fia , certa cosa è , che non ritrouafi fin'a itempi diStefano VII. memoria di altro Vescouo di Velletri , nè sotto Marinoprimo , nè sotto d'Adria- no III. eletto nell'anno 884. il quale chiamauafi primaAgabito Figlio diBenedetto , che molti credono fosse de' Conti Tufculani . Egli al certo nella grandezza d'animo imito Adriano Primo di questa Fami- glia , e stabili la libertà della Chiesa Romana, ordinando che nell'elez- della Chie- zione , o consegratione del Sommo Pontefice non si attendette il voler fa . dell' Imperatore , ma per fuffragio del Clero , e confenfo del Popolo liberamente fi procedefle, e altre moite cose ad vtilità della Chiefa fatte auerebbe , se non fosse stato nell anno seguente preuennto dalla morte , fuccedendogliStefano VI. a cui poscia segui Formoso Vescono V2 di Adriano IIIstabilifce la libertà ! 156 LIBRO TERZO Formoso fulpr.Vof d'altraChie sa assuntoal Papato . Stefano VII. Pap. perseguita la memoria diFormoso . Gio. Iv. Vefc.di vel nel 897. diPorto , che fu il primo , il quale essendo Vescouo d' altra Chiesa fof- falunto al Sommo Ponteficato , imperoche fino allora de'foli Preti, o Diaconi Catdinali di Roma erano stati eletti i Sommi Pontefici . Doppo questo sede Bonifacio VI. e Stefano VII. detto da alcuni per errore VI. il quale cominciò il suo Ponteficato da vna peruerfa azzio- ne , auendo per l'odio , che portaua a Formoso fatto difumare il di lui Caduere , e poi trattolo in giudizio , quafi viuo stato fofle , eri- prendendolo a torto , perche dalla Sede di Porto auesse per ambizione vfurpata quella di Roma , lo fece con grand'ignominia gittare nel Te- uere , e tutti quelli , che erano stati da lui ordinati , comandò , che fofiero confagrati , eordinati dinuouo , come se Formoso niuna po- tęsta nella Chiesa auesse auuto . Ein comproua di quanto Egli da ftrano furore agitato facea, adund inRoma nell'anno 897. vn Çonci- liabolo , nel quale , tolta a i Vescoui la libertà deʼloro pareri , fece queste cose confermare ed appronare . Trai Vescoui , che v' inter- uennero fuGiouanni di Velletri , quale nell'ordine de' nostri Vescoui chiamaremo il quarto , e questo è stato da tutti quelli che anno tefsuta la Serie de Vescoui di Velletri dall' Vghelli , dal Teuli , dal Lu- cenți , dal Piazza fin'ora in questo luogo tralasciato , e ciò che di lui diciamo chiaro apparifce dagl'atti del Concilio Romano tenuto sotto Giouanni IX. nell'anno 904. del quale parlaremo nel secolo seguente . Conuien dunque dire , che Gauderico primadel Ponteficato di Stefa- no VII. passafie all'altra vita , o adeffe già per auanti devosta la cura Pastorale , e gli succedesse nella Catedra di Velletri il sudette Giouanni . N SECOLO X. EL principio di questo Secolo morti in breue tempo due Sommi Pontefici Romano , e Teodoro II. fu eletto Giouanni IX. , il quale nell'anno 904 adunò inRoma vn Concilio per riuocare quanto da Stefano era stato fatto con- Gia. Iv. tro Formoso . Leggonsi glatti di questo Concilio prefio il Ves.diell. Binio ( 1 ) ma nel Museo d'Italia di Giouanni Mabillon , e Michele inun Conc. Germain ( 2 ] fi troua il supplemento de' medefimi atti cauato da vn antichiffimo Codicede Preti dell'Oratorio in Roma , dal qual fup- plemento abbiamo che in questo Concilio furono chiamati del904. 2 ( 1 ) Tom. 3. par. 2. ( 2 ) Tom. I. par. 2. pag. 96. quei I Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 157 2 3 quei Vescoui, che ebbero parte nelConciliabolo contro Formoso , interrogati sopradi ciò risposero effèrui a forza , e contro lor voglia interuenuti : fra questi -- Interrogatus ( fi legge nel testo del supple- mento ) Ioannes Bellitranus fi interueniffet illi Sinodo , refpondit ; interfui coactus , &inuitus . -- AGiouanni IX. feguirono Benedetto IV. , Leone V. , Christofo- ro , Sergio III. che fu de Conti Tufculani, Anastasio III . e Landone tut- ti Pontefici di breuiffimo tempo . Nell'anno 913. fu eletto Giouanni X. , sotto di cui , e per opera principalmente d'effo , molto abbaflaro- no le cose de Saraceni in Italia , i quali nel 915. coll Eflercito d'Albe- rico Marchese di Toscana , e d'altri Prencipi , e con le forze de Suddi- tidel Papa , e fra gl'altri de nostri Cittadini furono discacciati dalle Terre della Chiesa , evicino il Fiume Garigliano rotti , e disfatti ; per laqual cosa quei che trouarono scampo fi ritirarono in Puglia , e nel MonteGargano si accamparono , ed iui rimasero fino a tanto , che ne furono poi daNormannicirca l'anno 1010. difcacciati - Respiro al- quanto lanostra Patria , e tutto il Latio per l' allontanamento de Sa- raceni , dall'auaritia , e crudelta de qualinon era quafi alcun Luogo Sacro , o protano rimasto immune . Jn vn antico manoscritto conferuato prefio Vincenzo Blasetti Marsicano fi legge - Tempore Ioannis X. Papa populationes Saracenorum multæ fuerunt contra quos ma- guam reportauit vittoriam Pontifex idem qui opera vtebatur fubdito- rum fidelium fuorum pracipue Marsicanorum aliorumque Populorum fupra Romam , &prope accolcatism Equicolorum Hernicorum Veliternorumque. Saraceni disfatti , e ristretti nel MonteGar- gano. Leone 1 . Vesi di Vel nei 946. da in Enfiteofi aDemetrio AGiovanni X. fucceffe Leone VI. e poi Stefano VIII. indiGio- uanni XI. in età aflai tenera che dicono foste Figlio di Sergio III. Papa fopra nominato , pofcia Leone VII. e Stefano IX. , e indi Martino II. nell'ultimo anno del quale , che cade nel 946. , abbiamo memoriadi Leone Vescono di Velletri, il qual crediamo , che fofie Successore di Giouanni IV. Trouafi di lui nellArchiuio della nostra Catedrale l'antichiffimo Iftromento d' vn contratto ch'Egli in detto tempo fece con Demetrio Figlio di Meliofo Eminentiffimo Console , e Ducadandogli in Enfiteofi , aterza generatione vn Monte conmolti Casalinel Terri- torio di Velletri per faoricarui vn Caftello e ridurre il luogo a coltu ra con piantarui Arbori , e Vigne . Questa è la più antica scrittura , che nel detto Archiuio fi conferui , ed è in Pergameno a Caratteri Lon- moltiCafali gobardici , ofcuriffima , epiena d' imbreuiature , edi errori secon- do le Barbariedi quel secolo , che per l' ignoranza delle lettere meri- tamente è chiamato di Ferro , nulladimeno in venerazione di tanta antichita noi inferiremo in questo luogo il tenore di detta Scrittura , ancorche molto viziosa per quanto comprender si può . د Console , c. Duca un Monte con nel Ter. di Vel.per edi. ficare unCa stello . 1 In 158 LIBRO TERZO ........ IN NOMINE DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI AMEN. Anno Deo Propitio Pontificatus Domini Marini Summi Pontificis 4 niuerfalis Iunioris Pape in Sacratissima scde Beati Petri Apostoli quarto indiftionc fexta Mense Ianuario Die nona . Quod fi quis actionibus venerabilium locorum in cuntanter eorum vtilitatibus et proficiant cum fumma diligentia procurare festinet . Placuit igitur cum Christi auxilio vtque conuenit inter Leonem Reuerentiffimum Epifcopum Veli- trenfis Ecclefia confentiente in hoc fibi cuncta Congregatione Presbiterorum atque Seniorum Dei Eiusdemque Venerabilis Episcopi , &è diserso De- metrius Eminentiffimus Conful , & Dux Meliofi quidem filio , &cum Domini auxilio suscipere debeat à fuprafcripto Leone reuerentissimo Epifcopo , &à cuncti Congregatione presbiterorum atque feruorum Dei eiufdem Ve- nerabilis Epifcopi fimul confentientibus ficut , &fufcepit fuprafcriptus De- metrius Eminent fimus confiul conductionis venerabilis Epifcopi . De monte vno in quo fuprafcriptus Demetrius cum omni fuo difpendio construere , ...... al' euare debet ac aggregare Popolum nec non , &foris ipso Castello ter- ra vacante in quantum eius iu aptum fuerit vineas cum arboribus pomorum licèt cum tuo dispendio pastinandum , & alleuandum ac folidandum cum Subterdictis omnibus fundis , &Cafalibus videlicet fundum qù. Monte Cal- uelli , fundum bespoleti , fundum Cosconi , fundum Cesapresbiterum , fun- dum duramanti , fundum Soleluna , fundum forconi , fundum paganicum , fundum Cafale Piscatorum , fundism glisconi , fundum Ancaranum , fundum Scazzi , fundum Paritorum , fundum fundum formellum , fundum Santti Thome Apostoli , fundum cosnarolum , fundum casale quod dicitur casarinum , fundum Sancti Petri , fundum seù casale cerque reuslose , fun- dum Orfelli , fundum toranum , fundum gizzi , fundumfossetum , fundum carcanum , fundum Sambuci , fundum reuoli , fundum Vallofcure , fundum lociolum , fundum papazzano , fundum Sancti Stephani , fundumpullanum, vel fi quibus aliis vocabulis nuncupantur cumterris rationalibus , campis , pratis , &c. pofitum in Territorio velletri milliario ab vrbeRomaplus mi- nus XXX. &intra confines certos effe designatur . Incipiente à monte quo- dam de Epifcopo .... descendit vadit in aquam quandam de Erbellonis , &ducit in casamrainerii , vadit in gizzi , &remeante • .... .... &de ........ ipsa fontana Sicu- in fofssam maiorem osque fontalitia .. ti vadit ad Ecclefiam Sancti Andrea que vocatur in Silice : de inde vadit in campo moseno recte inplagoro de Scazzi , &vadit in fossato Salginano qua aqua vina ducitur De inde vadit in plagaro carano , & pergit in stati , & remeante per silicem , &venit in ponte , qui dicitur holægni , & exit per fossatum , &vadit in pontem mamelli , &deinde ducit in vi- am , quæ dicitur . carano . & inueniente per cetium montem xsque in fu- prafcripto monte de Epifcopo . &pergit in fuprafcriptam viam , vnde in pri- Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. 159: 5 .... primis finibus incipitur excepto infula una in qua fita Ecclefia eft, que in houorem Sancti Christi Martiris Clementis edificata effe videtur , &c. Quod si autem in ipfo pradicto Monte per quamlibet occupationem Castel- lum factum non fuerit , &populus ibi non habitauerit , vel vineas , & arbores pastinantes , &allenantes non fuerint , atque suprafcriptis fundis omnibus cultis restaurati non fuerint , tunc carta ista , quam nomine tuo factam habeo inanem , &vacua absque omni robore firmitatis existens , tunc fuprafcriptis omnibus in integro ficut fupra legitur , a fuprafcriptis Epifcopis modis omnibus reuertantur , &fi antea omnia folidata , que vt Superius leguntur, &restaurata fuerint , ficut fuprafcriptus Demetrius pro- fitetur habeant , ut fupradictum elt , ipfo fuprafcripto manibus fuis ut in- ferius continetur : hoc eft vt nullus extraneus ex eadem proprietate pro quolibet argumento alienare poteftatem non habeant vel concedi absque confenfuEpifcopi rem per ipsum fuprafcripto manibus fuis detineant . Pro quibus namque fuprafcriptum Castellum postquam constructum fuerit atque vinea , &arbores pomorum pastinantes , &per omnia fuprafcripti loci re- taurati , laborati fuerint , & in omnibus meliarati , tunc ipso Castel- lum fiue de placitè aut destricto fiue cum donatù suo seu de vino , quede ea vinea exierit vino mundo , &aquato in quatuordiuidantur partes , tres vero partes ad vos quibus laboratores tolli debeatis una ad nos quadomi- nationem tolli debeo , de glandarico , de Siluis de ex omni porcos decem vnum , &de ex omni pecora decem una , ut illa cum omnia quarta quam de terris rationali iure , legali exierit , vel ab eisdem Popolis de placitis acquirere potuerint , &quæ de fructibus Dominus donauerit omnia infimul per mediam dimidiam , &de ipfa rua medietate de endem Castello in fupra- Scripto Episcopo per fingulos annos pensionem inferri debeas absque omni mora tritici modia triginta , bouem optimum , &c. de qua re , & de quibus omnibus fuprafcripta sunt , que partes iurate dico per Deum Omni- potentem Santeque Sedis Apostolice seù falutem viri beatiffimi , &Apo- tolici Domini Marini Sanctiffimi iunioris Pape hac omnia , qua bec em- phitheofin cartula Jeries eius eloquitur inuiolabiliter conferuare , &adim- plere promitto , &c. Actum Roma die , annis Pontificatus , in mense , indictione fuprafcripta sexta + Ego Leo indignus Epifcopus Sanite Veli Ecclefia buic cartula placiti conuentionisque de fuprafcripto monte uno ad Caftellum faciendum cum fundis , &Cafalibus fuis cum omnibus juis per- tinentiis facta ame Leone Epistopo in Demetrium conful , & Dux ficut Supra legitur manè propria subscripsi , & teftes , qui subseripfere rogaui , &c. Demetrio Demetrio à fauordi cui il nostro Vescono Leone fece questo contratto d'Enfiteosi fu uno de principali Baroni Romani di queitempi , come chiaro apparisce dallibro VI dell' Istoria di Luitprando ( 1 ) Meliofi . ( 1 ) Cap.6. oue 160 LIBRO TERZO Cofcone oue riportandofi unConcilio o piu tosto Conciliabolo tenuto in Roma daOttone Primo Imperatore controGiouanni XII , e annouerandofi. oltre i Vescoui , e Cardinali anche gl'altri , che ui furono presenti , è scritto -- ex Primatibus Romana Ciuitatis Stephanus filius Ioannis superista. Demetrius Meliosi , Crescentius Caballi Marmorei &c. L' Abate Ferdinando Vghelli ( 1 ) parlando di questo stesso contratto afferma, che Demetrio fofle Duca , e Console di Velletri il che però dal contratto espreslamente non apparisce nè Egli n' adduce altra proua madalle conietture di quest'atto fi rende molto verifimile . • -- Qualprecisamente douesse essere il fito del Caftello da fabricarfi , 6 non si può con certezza affermare, molti bensì de fondi , e Casali iui espressi ritengono anche oggi il lor nome , come quello di Cofcone , di Paganico , deParitori , di s. Pietro , di Papazzano , e parimente di Paganico Soluna , e Scazzi Dico tuttauia dalla descrittione de Confini ,, e Paritori s. dalla denominazione di detti fondi comprenderfi , che questo CastelPietro Pa- lodouea fabricarsi in quella parte del nostro Territorio , che si stende pazzano nella pianura verso il Mare , e confinacolla Tenuta delle Caftelle pofle- Solluascaz. duta ora dallaBafilica di s.Giouanni inLateranodi Roma, la qual Tenu Zis.Andrea ta era la Posiessione di s.Andrea in Silice che in detto istromento è tra inSilice ora la Tenuta delle Caste.. S. Clem. Mar.esua Chiefa nel Ter.di Vel. confini nominata .. L'Isola del nostro Territorio in cuisi dice , che fosse situata una Chiesa di s. Clemente Martire non poffiamo ben comprendere in qual 7 luogo fosse ma certamente era diuerfa dalla Catedrale dedicata pur às . Clemente , perche questa è dentro la Città , la dove quella era nel Ter- ritorio . Qualcuno crede che quest'Isola fote in un luogo oggi detto Cona di s. Clemente tra le Corti, e Papazzano oue fi veggono raine di an tichi edifici forse dell' antica Chiesa dis. Clemente ,e il Capitolo della. Catedrale iui possiede molte Vigne .. Da tal contratto si comprova quanto di sopra abbiam detto della. 8 defolazione del noftero Territorio cagionatadalle scorrerie de'Saraceni. per le quali era questo rimasto inculto principalmente nella parte verso il Marepiu dell'altre a fimilidanni esposta ; Laonde poco doppo dif- cacciatii Saraceni da nostri confini , fi pensò a ripopolare il Territorio e ridurlo à cultura collafabrica diquesto Castello e con altre abbitazioniIn fine offeruiamo , che l'indizzione sesta notata in quost'atto non 9 concorda secondo il calcolo commune coll'anno quarto del Pontificato di Marino, il quale negl'annali del Baronio ( 2 ) ècontrasegnato coll dizzione quarta , màd'onde possanafcere questapiccola varietànel Hell'indizzioni troppo lungo faria ad esaminare perloche lafcian- ind conto u do : -• Tom. p. It. Sac. in Ep. Velit. ( 2 】 Tom. 10. an. 946. ) Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 161 donoi ad altri dital cosala cura , proseguiremo il filo della nostra Iftoria 10 L'Oldoino nelle fue aggiunte all'opera del Ciaccone registra questo Leone nostroVescouo fraCardinali de'tempi di Marino II in primoluo- go : E ciò benche sia facile à perfuaderfi , e l' Arciuescono di Mira [ 1 ] come certifsimo l'affermi, nulladimeno noinon auendone trova- to sicura proua uogliamo che la fede rimanga presso gl' Autori . Ag- giunge l' Arciuefcouo ( 2 ) che questo Leone era anche natiuo di Velletri , di che noi non crediamopossa a buona ragione dubitarsi at- teso l'uso di quel tempo da più Sacri Canoni confermato , di eleggere alla dignità Vescouile quei che aueuano lungamente feruito nella steffa Chiesa. Manon poffiamo approuare la ragione , che ne'allega , cioè che Egli se nativo di Velletri stato non foffe ,non auerebbe poffeduti nel Territorio Veliterno tanti fondi e casali , quanti ne concesse à De- metrio per la Fabrica del Castello ; il quale argomento è appoggiato ad un supposto nonvero quasi che Egli tal conceffione come priuata Perfona facesse , quando in verita la fece fol come Vescouo , e de beni della propria Chiefa , come a chiunque la legge , apparisce affai 11 . chiaro AMarino successe Agabito pur II e poi Gio. XII, che fu de' Co. Tufculani, e prima chiamauafiOttauiano forse in memoria diOttauiano Augusto, dalla di cui Famiglia Ottauia, i Co.Tusco'anidi trar origine si gloriauano . Anzi molti fcriuono, che questo fofle ilprimo o almen fra priani, che nell' assitione al Som. Pontificato il proprio nome cabiasie,e che da lui fotte ointrodotta o stabilita questa lodeuole usanza, che acor oggi nella Chiefa Romana fi offerua Era egli in età troppo immatu- raàtautoMaestrato , ne piu di 18. anni auea , e perciò fu di molti vi- zi gravemente ripreso . Effo per rassettare le cofe della Chiesa , e d' Italia moito allorda Berengario , & Adalberto trauaghata , vacando il titolo , ela dignita Imperiale chiamò dalla Germana in Italia Otto- ne il Grande , a cui diede la Corona , e dignita dell' Impero , chen tal guía fu da Franchi aiGermani trasportato . Mapercae Ottone non offeruaua appieno , quanto con folenne giuramento prometio adea di rendere alla Chiesa Romana tutto cio, che l'erastato ufurpato,edu controla prometsa fattane al Papa, auea indotti 1 L'oposi dello Stato Ec- clefiaftico a giurar a se fedeltà parue poi cheGiouanni ale parti diA- dalberto figlio di Berengario_contro Ottone inclinaffe . Per la qual cosa tornato l'Imperatore a Roma , e fatto adunare nella Basilica di s. Pietro un Sinodo di Vescoui pretese, che iui fi efaminafie la vita di Gio- vanni , e nonvolendo questi comparire in tal giudizio ben confapenoX [ 1 ] Nel Tea. If. di Vell. lib. 2. cap. 10. 12 ) Nel detto luogo . le Leo.Vef divelfu na tino dell is. tessa Città, e aparerd' alcuni annale che Cardi. • Giouan.XII Papa detto prima Otta. uiano cam- bia li fuo nomenell af funzione al Sommo Potificato . Impero traf portato da Franchi ai Germani in Ottone il Grande . 162 LIBRO TERZO : : le del Priuilegio , chegode il Romano Pontefice di nonpoter effergiu- dicato da veruno, fu in quelConciliabolo a i6. di Decembre deli'anno 963. dal Sommo Pontificato nullamente deposto,ed in fuo luogo intry- Leone so Leone VIII. Luitprando o chi altro sia l'autore del capo sesto nel li- Vefc.divel. bro sesto dell'Istorie , che portano il suo nome , riferisce gl'attidi quell' interuiene illegitimo Concilio , da quali apparisce che fra gl'altri Vescoui v'inter- uenne Leo Velitrenfis e Ioannes Normensis , e questa è l'ultima memo- ria che trouiamo del nostro Vescouo Leone . aunCo nciLiabolo del 963. Norma. efuoi Vesc Confoli introdotti nella Città da Ottone Imp. Mail veder qniui nominatoGiouanni VesconodiNorma , ci fal 2 credere , che questa Terra , la quale è della Diocesi di Velletri , fosse in questo Secolo ornata della Catedra Vescouile , come osserna l'Abbate Lucenti ( 1 ) nell' Italia facra . Trouasi anche neglatti della cano- nizazione di s. Suviberto fattada PapaLeone III. nell' anno 804. in Germania da noi rammentati nel Secolo III., che fra gl'altri Vescoui vi fu Volquino Normenfium , ma se cio s' intenda di Norma , o piu to- sto de Normanni Popoli dellaFrancia non èa parer nostro ben chiaro. Comunque ciò sia bastantemente apparisce dagl' atti del sopradetto Conciliabolo Romano che Norma ebbe proprio Vescouo . Maper- chedoppo di questo Giouanni non trovasi altra memoria de' Vescoui di Norma , possiamo a buona ragione affermare che breuiffimo tempo tal Onore godesse ,epoi in cura de' Vescoui di Velletri tornasle . Di quest Ottone Imperatore fi legge presso Carlo Sigonio ( 233 che conceffe alle Prouincie di Maritima , e Campagna , al Ducato Ro- mano , e alla Lucania la facolta di creare due ò piuConfolipresi dall' antica formadella RomanaRepublica , iquali per ciascun anno eletti douean prestar giuramento in manodel Vescouo della stessa Città,nella qual godeuano tal Maestrato , ouero del Nunciodel Rè , e questi Con- foli fino all' Imperio di Federico primo furono preferiti a i Pre- tori stranieri vuolgarmente chiamati Podesta . Doppo la scifima di Leone chiamato VIII , furono SommiPonte- 14 fici Benedetto V. , Giouanni XIII , Dono II , e Benedetto VI , poi Be- nedetto VII della Famiglia de Conti Tuscolani illustre per molti fatti adutilità della Chiesa , e dello Stato indi tre Giouanni XIV , XV , e XVI , e poi Gregorio V. eletto nell'anno 996. nel mese di Giugno , il quale ai 27. di Maggio dell' anno primo del suo Pontificato spedi in Romaundiploma a fauor de Monachidel Monaftero del MonteAmia- to contro Arialdo o fia Esualdo Vescono di Chiusi , e vien registrato dall' Vghellinell' Italia Sacra . [ 3 ] La datadi questo diploma è per lemanidiGiouanniVescouo di Albano Bibliotecariodella s. Sede Αμο ( 1 ) Tom. p. in Epifc. Vel. pag. 32. [ 2 ] Lib . 7. deRegno Italia . [ 3 ) Tom. 3.nc Vesc. di Chiusi . Istoria della Chiesa, eCittàdi Velletri . 153 IS 16 1 - Apoftolica , ed è poi immediatamente sottoscritto Theobaldus Teobaldo Episcopus Sancte Bellitrensis Ecclefie -- e all' istesso modo i Vescoui di Pesc Card. Pelestrina , ed' Ostia , aquali seguono l' Arcidiacono , edaltri Car- di vel. net dinali delia Santa Romana Chiesa Equesta sottoscrizzione diTco- 997. baldo in vn diploma particolare segnatosoloda VescouiCardinali ci fa chiaramente conoscere , ch' egli ancora tal' era ; ed in fatti l' Ol doino [ I ] iuvirtùdi questa sottoscrizzione lo registra fra Vescoui Cardinali , che vislero nel Pontificato diGregorio V. Achi fucce- defle questoTeobaldo non è ben noto , e difficilmente può crederfi , ch' egli fuccedesse a Leone perche tra le memorie dell' vno , e dell' altro corre troppo lungo spazio di tempo , ma pur non trouafi indi- zio alcuno d' altro Vescouo, che in mezzo a loro uella Catedra di Velletri sedeffe .. Internic. Tenne Gregorio V. vn Concillo inRomanellaBafilica di S. Pie- tro nell' anno 998. in cui alla presenza diOttone III. Imperatore fu trattato di sciorre l incestuoso Matrimonio fatto da Roberto Rè di Francia con Berta , ch' gli era di sangue congiunta , e in questo Con- cilio fu' presente , e sottoscrifle - Theobaldus Epifcopus Velleternenfis nel998. e nello stesso modo poi quel di Pellestrina , e quel d' Ostia , me fi vede presso Labbei . ( 2 ] coEbbe Gregorio V. per Successore Silueftro secondo , con cui diamo fine a questo Secolo . T SECOLO XI. fiVtti quelli, che finora han tessuta la serie de'Vescoui diVel letri , supponendo , che Teobaldo nostro Vescouo veso la ne del Secolo decimo mancafle , gli afcriuono nell'anno mil- lefimo per Succeffore Giouanni da lor chiamato IV. e ag- giungono ch'egli cógrādiffima diligenza , e prestezza nafcondeise mol- te Relliquiede Santi , &altre cose preziose spettanti al culto Diuino , accioche non andaffero inmano de Saraceni , i quali icorreuano adepredare , e distruger l' Italia ir piu parti . A questo poi danno per Succefiore Odone nell'anno 1002.senza recardilu: alcun'atto , e poi pongono nel Catalogo de nostri Veicoui vn'altro Teobaldo , che douerebbe chiamarii Secondo, e dicono cheEglireggesle la nostra Chie- fafino all'anno 1046. ( 1 ) Nell aggiunta alla Vita diGregorio V. delCiaccone. ( 2 ) Tone. 9. Conc.pag. 772. Ma neaunCoc. Vefc.apo crifi di Vel. 164 LIBRO TERZO Teobaldo nostro Vesc. interuiene in un Conc. del 1015 . Ma tutto questo racconto noi certamente crediamo, che fia apocrifo , e giudichiamo , che Teobaldo di cui nel precedente Secolo abbiam prodotti atti autentici dell'anno 997. e998.seguitasse a viuere , • seder nella Catedra di Velletri in questo Secolo vndecimo ancor molti anni , e che auefle poi per Sncceffore Leone , il quale nel Ca- talogo de' noftri Vescoui viene ad essere il secondo , edi cui trouafi certiffima memoria nell'anno 1032. come diremo in appreffo , e così fi esclude il sopradettoGiouanni supposto noftro Vescono nel 1000. 01- tre di che ciò che fi dice del nafcondimento delle Relliquic per timore de 'Saraceni non ben fi accorda coll'Isto rie di tal tempo , che non fanno alcuna menzione de Saraceni nelle noftre Contrade, i quali erano già stati ristretti nel Monte Gargano l'anno 915. ( come noi a fuo luogo dicemmo ) e ciò che di questo supposto Giouanni fi afsterisce , affai me- glio conuiene a i tempi del vero Giouanni IV. noftro Vescono , di cui noi abbiam recate in mezzo indubitate memorie dell'anno 897., e 904. nel qual tempo i Saraceni , che fi erano fortificati alle Sponde del FitumeGarigliano , continuamente le Terre della Chiesa infestauano . Si esclude ancora dal Catalogo de'nostri Vescoui Odone del 1002. e tanto più ageuolmente , quanto che di lui verun'atto si adduce , Efi toglie ancora il secondo Teobaldo , qual se verofù non può auere luogo fra i noftri Veicoui , che doppo il Febraio dell'anno 1039. E per mostrare euidentemente , che Teobaldo fosse ancor noftro Vescouo nel principio di questo Secolo abbiamo che doppo Silueftro 3 II . e Giouanni XVII. e XVIII . e Sergio IV. funel 1012. eletto Sommo Pontefice Benedetto VIII. de Conti Tuscolani ,il quale nell'anno 1015 . tenne in Roma vn Concilio riportato da Labbei ( 1 ) in cui fu con- cesso vn ampliffimo priuilegio all' Abbate del Monaftero Fruttuarienfe, e tra quelli che interuennero , e sottoscrissero atal priuilegio doppo il Papa , e due Arciuescoui , e prima di tutt gl'altri Vescoui fu Theobal- dus Sancta Veliternenfis Ecclesia Epifcopus . A Benedetto VIII. , che fu Pontefice di molte virtù egrandemente ripreffe l'orgoglio de Saraceni , i quali nell'anno 1016. erano Saraceni tornati a infeftar le Spiaggie dello Stato Ecclesiastico , fucceffe Gio- riprefidaPp uanni XIX, pur de Conti Tuscolani , e Fratello dello stesso Benedetto , Bencd.vIII il quale nell'anno 1026. diede a fauor della Chiesa di Selua candida vu Teobaldo priuilegio spedito a i 17. di Decembre riferito dall' Vghelli nell'Italia Vefc.di Vel Sacra( 2) al quale sottoscriffe pur reobaldo noftroVescouo in questa gui- fottofcrine fa TheobaldusBellitren. Eccl.Epis.ed è il primo deCard. Vefc.e primo anco- a unpriuil, ra di tutti fi vede egli nominato in vnConcilio Faferito dall' Vghelli nello stesso luogo , e tenuto inRoma da Giouanni XIX. per conferuar le ragionel 1026. ( 1 ) Tom. 9. Conc. pag. 814. ( 2 ) Tom. p . in Epifc. Siluæ candide . 2 Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 185 6 - ragioni della Chiesa di Selua candida , nel quale così si legge -- Nos ve ro refidentes in Ecclesia S. Sylısefiri , que est infra Palatium Lateranense yna cum Theobaldo Belliternens . Petro Pranestino , Benedict oPortuense Theobaldo Albanensi , Petro Ostiensi , Dominico Lavican &c. la qual prerogatiua di precedenza prouenendo dall'etàmolto gioua a farci co- nofcere , cheEgli era Vescouo giả da lunghiffimo tempo , onde a buo- na ragione affermar dobbiamo che questo fosse lo stesso Teo- baldo , di cui la prima memoria fi troua nell'anno 996. e non altrida effo diftinto . NelPontificato dello stesso Giouanni XIX. passò a miglior vita il noftro Vescono Teobaldo , e gli successe Leone che nella serie de noftri Paftori chiameremo il II. Laqual cosa chiaramente apparisce da vna donazione scritta in Pergameno a caratteri Longobardici , che fi con- ferua nell'Archiuio della Catedrale di Velletri . Fuquesta fatta ai 21. diGennaio nell'anno ottano del Pontificato di Giouanni XIX. chè di Chrifto 1032.in mano di Leone Vescouo di Velletri da Bonizzo, e Leto , e altri Preti col consenso di Giouanni Duca , e di Francesco Conte , i qual Pteti donorono ad vtilita della Chiesadi S. Lucia , che dal detto Leone era stata consacrata , vn Orto , e Prato iui posto con- finante con i beni di Loffredo Conte , e colla Chiesa di S. Anaftafio , eneila Carta di questa donazione fi vedono Signum Crucis Francus Comes , Signum Criscis Joannes Dux &c. efoi feguono i fegni , e le sottoscrittioni de Preti sopradetti . د د د T Leone II. Vescono di Velletri neb 1032. S. Anafia- fio Chiesa in Velletri. S. Lucid Chiesa con- facrata da Leone II. e Vescono di e Velletri . e Conte in LaChiesa di S. Lucia confecrata da questo nostro Vescono Leo- ne resta ancora in piedi , ed è vna delle Parocchiali della Città; di quel- la di S. Anaftafio parlaremo del Secolo seguente . Giouanni Duca , e Franco Conte , il quale interposero il lor consenso in questa donazio- ne , stimiamo , che auessero in Velletri publica autorità di Duca Conte , i quali nomi in quel tempo non fignificauano dominio Signoria , come fignificano oggidì , ma folamente officio autorità di Gouernatore . Eben vero che i Duchi , e Conti , e Mar- chefi , i quali primicramente ne'tempi de Longobardi al gouerno del- le Città , e delle Prouincie erana mandati, epoteuano ad ogni cen- no del lor Sourano esser rimoffi a poco a poco si stabilirono ne' loro posti , e si fecero in effi perpetui , finche viueuano , e poi anche co- minciando i Figli a fuccedere in fimili officij per volontà del Rè a i Padrl , diuenner quefti in molti luoghi Ereditarij , e in tal guifa cam- biorono i Gouerni in loro Patrimonj con stabil Dominio , e Signoria ; Eche quasi ogni Citta d'Italia fosse anticamente gouernatadal fuo Conte , al quale il Gouerno politico d'essa apparteneua conforme al Duca il Gouerno militare , e tal volta a questi I'vno , e l'altro , oltre moltiffime scritture di quei tempi , che ne fan fede , ne rimane anch' oggi Velletri , e sua autorità Duca in Velletri , e fuà autorità 166 LIBRO TERZO Contado oggi non oscuro indizionell'vso di chiamarsi il Territorio delle Citta ondedetto . Comitatus cioè à Comite , che nella Città , e suo distretto auea piena giurifdizzione . Leone It Ves.divell. nel Conc.Ro mano 1037 Fa un co tratto d'en fiteosi nel 1039 . Doppo Giouanni sede nella CatedradiS. PietroBenedetto IX. 7 purde Conti Tufcolani , e Nepotedello stessoGiouanni , c'di Benedet- to VIII. il quale in età aucor puerile fu portato atanto onore da Al- berico suo Padre che allor non auea nella sua Famiglia [da cui mala- mente soffriua , che ad altri passasse la dignita si lungamente goduta ) soggetto piòidoneo Ne'tempidi questo Benedetto IX. fu tenuto in Roma vn Concilio nell'anno 1037. in cui Andrea Vescouo di Perugia cede adogni dritto che potesse competergli sopra il Monastero di S. Pietro , gl'atti del qual Concilio,si leggono presso Labbei . (1) Inter- uenne a tal adunanza , e sottoscriffe doppo i Vescoui di S. Ruffina d Albano , d'Ostia, edi Pellestrina Leo Epifcopus Belletrenfis Ene tem- pidello stesso Benedetto trouasi nell'Archiuio della Catedrale diVelle- tri vn Istromento d'Enfiteosi fatto da questo Leone Venerabil Vescouo della Santa Chiesa diVelletri col consenso di tutta la Congregazione de'suoi Preti di vn luogo nel Territorio di Velletri nel fondo chiamato Valle , eColledi enellaValle di Acquauiua vicino dal primo lato adaltri beni di eslo Vescouo &c. afauoredi Guitmanno, e di Pietro Descioretto , e di Gregorio de Presbitero Franco Vo- mini nobilifsimi , e loro Descendenti fino alla terza generazione scrit- to per manodi Giouanni Scrinario della Santa Romana Chiefa l'anno 6. del Pontificato di Benedetto IX- nella sesta indizzione a di 16.di Febraio , cioènell'anno 1039. Eperche di questo Leone altra memo .... ria non abbiamo può ragioneuolmente ammettersi , che doppo di Lui Theobal.. sedesse nella Catedra di Velletri un' alrro Teobaldo ofia Teofilatto Ando II ofia: tecessore diGiouanni Mincio senza però appropriare aquesto secondo Teofilatto Teobaldo gl'atti del primo , cioè quei del 1015 , e 1026, come fin ora Vef. Card. han fatto coloro , che de'nostri Vescoui hanno scritto, anzi l' Oldoino di Vell. nelle fue aggiunte al Ciaccone , doppo auerdato al primo Teobaldo il congruo luogo fra Cardinali diGregorio V, confondendo gl' atti del primoconquelli del Secondo, da al Secondoil luogo fra Cardinali, che Horirono sotto Giouanni XIX , quando in verita allor viueua ancor il primo , egli successe poi Leone , che fiori ne' tempi di Benedetto IX, fra quali e queidi Papa Leone IX , che diede per Paftore alla nostra Chiesa Giouanni Mincio, può il secondo Teobaldo unicamente riporfi .. Màprimadi parlare di questo , diremo alcunn cosadi Benedetto IXe di altri Romani Pontefici fuoi Sucessori .. Trouasi presso l'Vghelli (F) [ I ] Tom. 9. Conc. in Appennicepag. 1250- Istoria dela Chiesa , e Citta di Velletri . 167 10 1 ) di Benedetto IX un diploma diretto à Pietro Vescono di Selua Candidanell anno1033. in cui si confermano i beni, epriuilegi di quella Chiesa , e fra l'alrre cose si legge -- Itemque confirmamus vobis Ecclefia cuiprafidetis in ipsam viamAppiamTerritorio Velletrano con- Aitutam Massam , videlicet Urbanam cum Capuano , &Cafariano cum fundis ad eandem Massam pertinentibus, cum omni Iure instructo instrumenta- que finibus terminisquesuis in qua est Ecclesia Sancti Felicis , ficut inscriptis veftris habetur,&ficut etiam in tabulis lapideis , quæ ante fores Basilica Ss. Martirum Ruffing, & Secunda in muroposita vidētur,legitur integriter -- Ma di questa Maffa,e de suoi fondi , e della Chiesa di SanFelice, che iui era non trouafi ora alcun vestigio , ne possiamo darne alcun lume.. ABenedetto IX. successe Gregorio VI. nel 1044. il quale molto si studio di raffettare le cose di Roma , edello Stato della Chiesa , ch' erano in grandiffuna confufione : Mapoco doppo nel Concilio de Sutri spontaneamente tanta Dignita rinunziò per nondare occa- fione , che la ChiesadiDio fosse danuoua Scisima lacerata . Abbiamo nell' Archiuio della Catedrale di Velletri en antico documento della donazione fatta nell anno primo del Pontificato di Gregorio VI. a Guido Fraffia Prete , e benche sia alquanto vizioso lo registra- remo nulladimeno in questo luogo perche ferue adarfede anche alle cose , che diremo in appresso . IN NOMINE DOMINI. Annoprimo Pontificatus Domini Gregorii Summi Pontificis , vniuerfalis Sexti Papa in Sacra , &prima Sede Beati Petri Apoftoli Primo . IndiftioneXIII.MenseJunio die II. Salubris est fine dubitatione confilii , ita vt vnumquemque propriis. vtilitatibus illa potius debet lucra sectari , quæ ad falutem animepertinere dignofcitur , ut cum ab hac luce subtractus fuerit perpetue uitæ poffit munere gratulari ; &ideo auum constat me Gonsul Gregorius Nobilem Vi- rum filius uerò Alberici bona memoriæ : hac die dono , &do , trado , inreuocabiliter largior , fimulque sponte offero ex propria mea substantia , acnullo me cogente neque contradicente aut uim faciente , fedpropria Spon- taneaque mea uoluntate . Tibi quidem benediftoprasbitero Guide Fraf- fia Vitatua , fimiliter aliis duobus tuis fuccessoribus tantum . IdestEcclefia una inibi dedicata in honore Domini Nostri Jesu Chrifti , &San- Eta Dei Genitrix Virgo Semperque Maria , &Sanctorum Martirum Dionifii , Joannis , &Pauli , ideft locum destructum , atque defertum Quem Domino auxiliante ad Ecclefiam adificandum , &conftruendum concedi11 ] In Ita fac. tom.pri. in Epifc. Silve Candide. • S.Felice Chiesa nol Ter.di Vel Gregorio VI . rinunzia ilPapa to . Gregorio Console donaa Guido FraffiaPre. tevnaChie Sanel Terr. diVell. 168 LIBRO TERZO .. cedimus , &ad meliorem statum perducere cum terrasementaricia , & cum arboribus fructiferis , &cum infructiferis cum introitu , & exitù suo , & cum omnibus generaliter ad eam inibi pertinentibus posit. in Territoriovel- letrensi iuxta Silice Quod est intra fines incipiente à primo latere fossatum maiorem quod per tempore aquam ducit : a secundo latere silice antiqua , à tertio latere via , & à quarto latere terra quam detinent Cefar ,& Foannes Cortese usque in fossatium quod est primus finis Iuris nostri Domi- nii cui exiftunt . Unde &hanc a die præfenti donationis cartula vobis contradidimus . Quem .. Ecclefia cum omnibus ad eam pertinentibus ficut fuperius ... est &depresenti bora cum gratia Omnipotentis Dei teneatis tendi fruendi pofitis , & Dei laudes ibidem canendi vespertinales ac matutinales laudes vna cum Missa folemnia celebrandi studiosè curam agendi , ad luminariorum concinnationem atque restauratio nem in quantune posfitis Dei adintorio procurandism , & Dei fratres ibidem adgregandum In tua Persona , &duobus aliis Perfonis tantism fit potestate . Et nunquam. ame neque a meis heredibus neque a Versona a mesummissa aliquam aliquan- do exinde habebitis questionem , aut calumniam Quam fivobis , ۰۰۰۰۰ interuenerit ab omni homine in omni loco gratis in qua , iuratus dico per Dominum Omnipotentem , &falutem Domini Gregorii Sanct ssimi Sexti Pon- tificis hæcomnia quæ huius cartule series textus eloquitur irrevocabiliter adimplere , &obferuare promitto . Si enim qisod absit contra hac qua no- tata vel expressa leguntur contra agere presunsero , &minime defendere vo- luero pro quouis modis Ingenii quod sensus humanus intelligere vel capere po- test tuncnon folum periurii reatum incurram , verum etiam daturum mepro- mitto vna cum heredibus meis vobis vitavestra tantum ficut fuperius d'Etum est ante omne litis initium pænænomine auri libram vnam &huus cartulefc- ries in fua maneat firmitate . Quam scribendam rogaui Guittmmanum Scrinarium Sancta Romane Ecclesie . In Menfe , &Die indiftioneque XIII. GREGORIUS + Gizzo de Petrofrancot. ++ Petrus filius eius. Albertus de Gregorio , de Petro Francot. + Gregorius Germano de ... Dominicus de Martino de Grannot. ..... Vittmmanus Scrinarius Urbis Roma post testium omnium feci compleui , &abfolui . Nicolaus Scrinarius Sancte Velletrenfis Ecclefię hanc renouationis car-- tulam exemplo vetule scripsi . Del Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri. 189 ( 12 13 Del ConsoleGregorio figlio d'Alberico, che fece questa Donazione parleremo in appreslo . LaChiesa deSs. DionisioGiouanni ,ePaolo dicuiquiui fi fa menzione e nella quale Guido Frassia Prete douea per quanto fi puointenderedaquelle parole -- Deifratres ibidem adgregandum adunare altri Sacerdoti, e Chierici per il scruiziodi Dio eranel Territorio di Velletri , ma ora non nè rimane vestigio alcuno . -- In luogo diGregorio VI fu eletto Clemente II , epoiDamaso pur secondo , che ambedue per breuissimo spazioditempo gouernarono , e finalmente Leone IX gia prima VescouodiTullVomo di gran Santità eprudenza , edillustre doppo morte per miracoli venerato dalla Chiesafra Santi . Egli fu eletto sommo Pontefice nell' anno 1049, e passo allagloria nel 1054. Nètempidiquesti Ponteficicrederdobbiamo , che fioriffeTeobal- do nostro Vescouo , di cui altro non si sa, se non che Egli fosse Ante- ceffore diGiouanni Mincio , come fi legge nel Ciaccone ( 1 ) da cui altroue ( 2 ) vien chiamatoTeofilatto, e aggiunge che Egli fosse dellaParentela delMincio ,onde come questi fu de Conti Tuscolani , e O- riundodaVelletri così lo stesso si può crederedi Teobaldo , o sia Teofi- latto; a cui per uolere di Leone IXfuccesse GiouanniMincio,del quale non folo per effer egli stato da Velletri Oriundo, e Vescouo della nostra Patria , ma anche perche poifuEgli assunto al Sommo Ponteficato , alquantopiu distintamente ragioneremo , principalmente ad oggetto di rischiarar le tenebre della maledicenza , che hanno a torto il suo chiariffimo nome ofcurato , alla qual cosa c'inuita , esforza nontanto Paffetto della Patria , quanto il sincerissimo amor della verità . 14 Questo Giouanni , che nellaferie de nostri Vescoui dirsi dene il Quinto, nacque di Guido, e di Milia , o fia Emilia sua Conforte . Guido tu uno defigli di Alberico terzo Contedi Tufculo difcendente dal- la Famiglia Ottauia di Velletri ; el' altro figlio fu Gregorio il quale nella Cronica di Monte Casino ( 3 ) vien chiamato Comes Lateranenfis&Tusculanenfis , e fu Padre del Conte Tolomeo Principal Colonnellodi questa Famiglia , equelGregorio , che fece la donazione al Sacer- dote Guido Fraffia ,da noi poc'anzi registrata , creder fi deue fosse questo stesso , attesoche in quelladonazione si chiami figo d' Ameri- co . Guido vien chiamato dal Zazzara(4)de Co.Tascutani,di Velterri, e diGaleri, e Sig. della Riccia, e parlado poi dell'arme di questa Fami- glia dice che l' arma intiera fu ilLupo, e il Leone có ducBasini da quel li mezzo ingoiati ,laqualArma fu portata dalCapo , e principalCo- Y { 1 ) In Vita Leonis IX. ( 2 ) Nello Scisma 23. di Benedetto X. ( 3 ) Lib. 2. cap. 100. [ 4 ) Tom. 2. della Nobiltà d' It . nellafamiglia di s. Euftachio , : lo Ss.Dioni: fio,Gio.ePa lo Chiesa net Ter. di Vel Teobalde 11.0fiaTeo filato vefc. divelletri e quindi Ori- undo . Gio.V. Vefc.divel. chiamato Mincio . Gregorio figlod.Al- berico Con. Tuscolano . ContiTu scolani,e lo. To Arma : 170 .. : Cio.Min cio, esua Arma . ContiTu Scolani non ebbero in Vel Signoγια . Guido fi. glio d'Albe rico111 Co diTuscolosi stabilisce in Vel. Vestiario del Sac.Pa- lazzo, esuō fficio . LIBRO TERZO , fonellodella Famiglia , che fu quello del Conte Tolomeo, auendo gl altri Colonelli per maggior distinzione tra loro , chi ufata una parte e chi l'altra di tal'impresa , e poi foggiunge -- El' altro Colonnello del . fudetto Guido de' Conti di Tufcolo , e Conte anche di Galeri , chenella diuifione con i suoi restò Signore di quella parte della Contea Tuscolana , nella, qual. fi contenea la Città di Velletri , portòfolo il detto Lupo -- Eappunto GiouanniMincio vien rappresentato dal Ciaccone coll' Armadel Lu- po ; alla qual cosa anche noi prestiamo fede; ma non poffiamo in modo alcuno ammettere , che Guido Padre del Mincio , oi di lui descendenti auessero in Velletri Signoria alcuna , ne che la nostraPatria fofle giammaiparte della Contea Tuscolana . Conciofia cosa che giàdanoi in piu luoghi di quest Istoria si è dimostrato effer lontana dal vero l' opinione di coloro , che han detto esser stata gia prima la nostra Patria Signoreggiata dalla Famiglia Ottavia , o di S. Eufta- chio , e non fitroua ne proua certa , ne indizio probabile , che circaquesti tempi iConti Tuscolani fi rendessero di Velletri Padroni , anzi tutte l' antiche memorie ciperfuadono il contrario , eidescendenti di questo stesso Guido, iquali poideGuidoni si chiamarono rimatero sempre in Velletri in fortuna priuata , cone nel corso di quest' Istoria apparira . Con tutto ciò vera cosa è, che iConti Tuscolani goderono in Velletri grandifini Beni , come per la donazione fatta daGregorio figlio d' Alberico danoi riportata di sopra , e per altre autentiche scritture , delle quali asuo luogo parleremo , fi rende af- fai chiaro , e questi Beni , o furono già antichiffimamente della lor Famiglia Ottauia , che senza dubio per detto di Suetonio ( 1 ) era in Velletri richissima , ouero furon poida loro per propria industria acquistati. Guido adunque , o fia Guidone Figliodi Alberico III. Conte diIS Tufcolo , per lo cominodo de beni , che gli toccorono nella diuifione coi Fratello nel Territorio di Velletri , e per la Signoria della Riccia , che è a Velletri assai vicina , venne astabilirsi di nuouo nella nostra Patria , come altri de suoi Antenati già fatto aueano , e quiui ebbe di Milia , o fia Emilia sua Confortedue Figli vno per nome Grego- rio, che per relazione del Zazzara vien detto nel registro Farfense nell'anno 1059. -- Gregorius vir clarissimus , qui vocatur Minicius Vestia- rius Sacri Palatij -- L'officio del Vestiario del Sacro Palazzo era di sopraintendere alla Supellettile Pontificia , e agli ornamenti della Ba- filica di S. Giouanni in Laterano , e annouereuafi fra le Principali di- gnita , come ne fa fede il Cardinal Cefare Rasponi ( 2 ) nella sua ope- ra fopra quella Bafilica , ( 1 ) Nella Vita di CesareAugusto , [ 2 ] Lib.3.cap. 17. L : Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 171 L --- 16 L'altro Figlio di Guido fu Giouanni Mincio , che nel sommo Ponteficato portò il nome di Bedetto X. il quale meritamente dir fi deue di Velletri , non solo per l'antica origine de suoi maggiori da questa Città , ma anche perche quiui Egli nacque , e perciò Rafaelle Volaterano ne suoi Comentari Vrbani ( 1 ) parlando di lui fra Ro- mani Pontefici scriue Benedictus Decimus Veliternus sedit mensesna- nem dies 20. perfaftionem quorundam nobiliumfaftus dissentiente Clero eij- citür Velitrisque , unde erat,exulauit -- Ascanjo Landi [ 2 ] in vnluo- godice , che volontieri ragionaua di lui per essere stato di Velletri , e altroue Mincio figliuolo di Guidonc della nobil Famigliade' Guidoni di Velletri - così ancora Francesco Sanfonino nella Cronologia del Mon- do ( 3 ) lo chiama BenedettoX.da Velletri Onofrio Panuinio ( 4 ) eAlfonso Ciaccone ( 5 ) affermano , che egli fosse oriundo da Velle- tri . Nè ofta a tutto ciò , che ilmedefimo Panninio , e il Ciaccone di- canonello stesso tempo , che Egli fofle Romano , attesoche le bene per naturale origine Egli eradiVelletri, nulladimeno per ragion delfu- blime luogo , che la suaCasa tencua fra le principali Famighe diRa- ma poteua anche ciuilmente chiamarsi Romano .. 27 18 - Giouanni ancorche nato di nobilissima Stirpe , della quale gia contauanfi aparer del Ciaccone ( 6 ) fette Sommi Pontefici , cioc Sergio III. tre Giouanni , il X. , il XII. , e il XIX. , e tre Benedetti, il VII. , I' VIII. , e il IX. , eal nostro credere anche più, e benche potefte in quel corrotto Seeolo sù l'esempio de suoi Antenati , anche in eta grouenile , afpirare a qualunque grandiffima dignita della Chiesa per i meriti de'suoi maggiori , eperla potenza de suoiParenti , nulla- dimeno renunziando ne' più verdi anni alle speranze del Secolo si ritirò nelMonastero di S. Anastatio in Roma , ch'era de Monachi della pri- maCongregazione Benedettina , quale istituto Egli religiofamente ab- braccio , come per detto di Teodoro Proposto , fi legge presto Ar- nodo Vuion nel legno della Vita ( 7 ) e nell' Iftoria Monaftica, di Pietro Calzolari [ 8 ] il qual per errore scrine inluogo di S. AnastaGo S. Anaftafia . Ma la luce della sua vertùnon potèrestare sotto il moggio occul- tata , perchè il S. Pontefice Leone IX. nell'anno 1050.aparere dell' Vghel [ 1 ) Lib. 22. Y2 ( 2 ) Compendio delle cose diVelM. S. [ 3 ] Lib. p. an. 1058. [ 4 ] In Epitome Pont. Rom. lib. 2. [ 5 ] Tom.p. Hift. Pont. Rom. in Schifmate23 . 16 ) Nel luogo citato . ( 7 ) Lib.p.cap. 5. e 9. ( 8 ) Nella giornataprima . Gio.Min cio poiPap con nomedi Benedetto X.fu divel. Guidoni famiglia Nobile di vell. Gio.MincioMonaco ins.Ana- stasio . Efatto Vefc. Card. divel.das. Leone 1x. nel 1050.. 1 172 LIBRO TERZO Insegne gentilizie restabilite inItalia nel SecoloXI . Gio.MinVghelli - ( 1 ) le promosse alla dignitàdi Vescouo CardinaldiVelle- tri, edilui scriue in questo propofito il Ciaccone che fu creatoin luogo di Teobaldo Cardinal Vescono di Velletri , la qual Chiesa era allore fra le Cardinalizie annouerata - etutti gl' Storici conuengono che Egli fofle Vescouodi Velletri , e per nonrecar souerchia noia al Lettore , ci basterà in luogo di tutti accennar il Testimonio dell' antichissima Cro- nica ( 2 ) di Monte Casino scritta da Leone Cardinal Vescouo d' Ostia , che in quel Secolo fiori , il testo della qual Cronica più sotto registreremo . Fù la Chiesa di Dio gouernatada S. Leone IX, fino all'anno n 105419 edi lui,edi Vittore II.che gli successe nel Põtificato ambeduedi nobiliffimo Legnaggio , e Figli di Conti , l'vno Francese , e l'altro Tedesco fi legge che portorono in Italia , e vi ristabilirono l'vso dell' insegne gentilizie Morto poi Vittore nell'anno 1057. trouauafi in Roma Federico di Lorena eletto nell'anno stesso Abbate di Monte Cafino , il quale richiesto da Romani per sapere dalui , chi auessero potuto sostituire aVittore nel sommo Pontificato ( come si legge nella Cronicioproposto ca ( 3 ) di Monte Casino ) propose cinque Personeda lui riputate persommo lepiu degne ditanto grado , e furono Vberto Vesconodi Santa RufPont.daste fina , il Vescono di Velletri , quello di Perugia , e l'altro diTuscolo, fanox, e Ildebrando allora Suddiacono della Romana Chiesa . MaiRomani atutti questi preferirono lo stesso Federico , e concordemente l'eleffero sommo Pontefice nel giornodi San Stefano , e perciò egli Ste- fano X. fi chiamò Ecco dunque di quanto merito , e virtù era Giouanni nostro 20 Vescouo , che non solo da San Leone IX. fu dato per Paftore alla Chiesa Cardinalizia di Velletri , mada Stefano X. Pontefice chiaro perl' altezza del sangue de Duchi di Lorena , e per i maneggi di grandi affari , quando fu Cardinale , e Cancelliere della Sede Apo- stolica sotto Leonc IX. e Legato in Costantinopoli , e piu ancora per ladottrina , e Santità dellaVita conprouata da Miracoli , venne giu- dicato idoneo , edegno del sommo Pontificato Eil giudizio di questi due sommi,e Santiffimi Pontefici sopra il nostro Giouannigran- demente gioua amostrarla falsità di tutto ciò che molti Autori han- no seritto a suo biafimo . Breuiffimo fu il Pontificato diStefano , il quale a i 24. di Marzo2 S.PierDa. dell' anno 1058. trouandosi in Firenze passò amiglior vita , doppo miano ef. auer creati nello stesio Mese nel principio di Quaresima piu Cardina- Car.d'Ostia li, il primo de quali fu San Pier Damiano daRauennaMonaco di emis esuavifione. nen- ( 1 ) In It. Sac in Epifc. Vel [ 2 ) Lib. 2. cap. 100. (41 Lib. 2. cap. 96. F Istoria della Chiesa,eCittàdi Velletri . 173 22 nenteSantità, e dottrina fattoda lui Vescouo Cardinali d'Ostia . E all'ora S. PierDamiano conobbe essere adempita in se vna visione , che già prima ebbe , e tal fu . Pareuagli , che gli foffe data vna nobiliffima Sposa , la quale Egli nè toccare , e nè pur con occhio benigno rimirar poteua , manonardiua rinunziarla perchegli era stata legitimamen- te congiunta . Auea Stefano ordinato al Clero , e Popolo di Roma , che inca- sodi suamorte non eleggessero il Successore , se primanon fosse torna- to Ildebrando, che egli auea mandato per grauiffimi affari all' Impera- trice,macontutto ciò uditasi in Roma la morte di Stefano fu collocato nella Sede di s . Pietro il nostro Vescouo Giouanni con nome di Benedetto X , la qual cosa viennarrata nella CronicadiMonte Cafinoal cap. 100. che in altri essemplari, è il 101 come segue -- Gregorio d'Al- berico [ era questi Zio del nostro Giouauni come figlio d' Alberico III. di lui Auo , ed è l' istesso di cui abbiamo riportata da donazione fatta nell'anno primo del Pontificato di Gregorio VI. , ed altra ne riferire- mo fatta pur da lui nell'anno secondo del Ponteficato di Nicolò II. 1 Conte Lateranense , e Tuscolano , risaputa la morte del Romano Pontefice . auendo feco uniti Girardo di Galera , e alquanti de' Potenti Romani , dinot- te tempo con Truppe d' Armatı inuadono i dritti della Chiesa , e costituiscono Papa nella fede di Roma benche , come èfama,controsua voglia Giouanni Vescono di Velletri poscia cognominatoMincio , àcuifu imposto nome diBe- nedetto . La qualcosa tosto chePier Damiano omo assai religioso , quale in queltempo Stefano Papa auea tratto dall' Eremo, e creatolo Vescono d'Ostia conobbe , cominciò insieme co' Cardinali a opporsi a riclamare , ed ad anate- matizzare , ma tutti questi finalmente uinti dal terrore de' di lui Fautorifu- rono astretti àfuggire in diuersi nascondigli . Così dagl Offiziali di Satanas. Jofutolto, e conviolanza tratto l'Arciprete della Chiesa d' Oftia , non tanto de' Canoni , quanto ancor di lettere Ignorante,accioche promouesse ilpredet- to Mincio all' altezza dell' Apostolato -- Fin qui l' Autor della Cronica , dallaquale chiaro si scorge , che l'ingresso di Benedetto al sommoPon- teficato, non tantopersua colpa, mentre egli contro sua voglia fupor- tato à tal grado , quanto per colpade suoi Fautori, fuvizioso , eillegi- timo; Macontuttociò Egli poi fu riconosciuto, e venerato dalla Chie- sa per vero Vicariodi Chrifto, e successor di s. Pietro con nome diBe- nedettoX. impoftoli gia nel giorno della sua intronizzazione , che fu a i 5. di Aprile dell'anno 1058 . Molti forse , che leggeranno questa Istoria, mossi dall' Autoritàdi graviffimi Scrittori di questi ultuni Secoli , foipetteranno , che noi an- noueriamo fra legitimi Pontefici Benedetto X. più per amore della nostra Patria,di cui Egli fuVescouo,eCittadino, che della verità,mapure fol questa è stata , che in tal sentenza , la quale a molti sembrera forse nuoua , e pellegrina , ci ha quasi a forza indotti , ne questo noftro detto Cio.Min cio Papa con nome Bened X.a i 5. Aprile del 1058. Suoingr viziosa . 174 LIBRO TERZO Viencofti. legitimo Pont. perl' obbed.preft. galla Chie.. detto è priuo d' autorita, edi manifesta ragione ; imperocche inpri mo luogo abbiamo in vn Codice conferuato nella Biblioteca Vaticana [ I ) delte Vitede Pontefici scritte dal Cardinal Nicolò d' Aragona Autoredi fomma fede , che i Capitani del Popolo di Roma colloco- rononel PontificatoMincioVesc.diVelletri contro voglia degl'Elettori epoi seguono queste precise parole -- tamenvt in aliis cronicis uperte, • clarè habetur ei obbeditumfuit nouem menfibus. -- La quale obbedien- za prestataglidalla Chicsavenne a costituirlo legitimoPontefice , an- corche l'ingresso fosse stato,vizioso , come vizioso anche fu di Ser. gio tit . di Giouanni xix. e di Benedetto rx. pur della stessa Famiglia de ContiTufcolani,'della quale era il nostroBenedetto x. e forse an- che d' altri sommi Pontefici in quei secoli infelici , ne qualile cose Diuine , eUnane furono in grandiffima confufione ; e nulladimeno l obbedienza prestata poi lor dallaChiesa venne atogliere , e sanar e qualunque graui fimodifetto fofle nella di loro,elezzione interuenu- to; ne ormai alcun' ardisce cancellar dal, Catalogo de legitimi Pon-- tefici i sudetti Sergio tri.Giouanni xix. e Benedetto rx. e anche al- tri per le violenze vsate nel loro, ingreffo Edobbiamo, auuertire , che nel casodel nostro Benedetto x.non fi tratta di elezzione fatta , o d'obbedienza preftata in tempo di sede g.a piena , equando la Chie- fa vniuerfale era adaltro Sposo congiunta , e il Gregge di Cristo vdi- uadel fuo.Paftore la voce , ma bensì di Sede vota, di Chiesa Vedo- ua , e di Greggia senzaPastore . Ne vale incontrario il dire. , che egli fotte nondal Vescono d' Oftia , a cui ciò si appartencua , ma dall Arciprete di quella Chiesa all'Apoftolato promosio . Conciofiacofa- che egliera giàordinato, Veicono , ne dalle mani di quell' Arciprete aueua bisogno di riceuere il Cara tere dell' Ordine Vescouile eflenzial- mente connefio con laDignitàdi Sommo Pontefice ; Ma folamente fu vsata l' Opera deil Arciprete d' Oftia per fupplire l' afsenza di san Pier Damiano Vercouo di quella Chiesa , come anche nell' elezzione di Pelagio 1. fu fatto , eda no. a suo luogoriterito Everamente quafiin tutti gl'antichi Cataloghi de' Papi , enelle23 Croniche di antichi Scrittor fi troua Benedetto X, fra legitimi Pon- tefici annouerato. Emanuele daSchelstrate Prefetto de'la Biblioteca Va- ticana, nel Tomo promo delle fuc: Antichita registra nell' appendice vn Catalogo, de' Romani Pontefici tolto da, vn, Codice Vaticano fegnato numero 6381. scritto 600. e paù anni fono , nel qual Catalo- gofra Stefano , eNico o II. fi vede collocato, il noftro Benedetto, come pure in vn altro, Catalogo de Papi iui appresso registrato , o toltoda vn antico Codice manoscritto della Bibliotecad' Urbino . An- onio Paginelprincipio della tua Critica sopra gl'Annali del Cardi- nal [ x ] Segnato n. 6745 : J Istoria della Chiesa, e Cittàdi Velletri: 175 24 25 nal Baronio riporta piu Cataloghi antichitolti da Codici manoscritti della Biblioteca Colbertina , e in effi al Catalogo secondo, al terzo, al quarto, al sesto , al settimo , e all'ottauo si vede intutti registrato il nomediBenedetto fra Stefano , eNicolò senza alcuna diftinzidne dagl' altri legitimi Pontefici, e nel secondo è chiamato BellennenfisEpi- Scopus, nel terzoBelernenfis Episcopus, enelquarto Benedictus vel Ze nus { cioè Giouanni ] Belitrenfis Epifc. M. IX. D. XXII. i quali nu- meri indicano il tempo del suo Pontificato di Mesi noue , egiorni ventidue . Sigiberto Gemblacense , il quale fiori nell' anno IIIO. scriue nella sua Cronica all' anno 1059. -- Benedictus Romanæ Ecclefię 158. prafidet , -e quel 158. fignifica , ch'egli fu Papa centefimo quinquagefimo ottano . ElinandoMonacodiMonte- Freddo ,il qual nacque nel 1127. scriue nel libro47. delle sue Croniche per senten- za delMaestro Ugone -- Poft Stephanum Benedictus X. fit Papa 159. qui fedit menfibus nouem -- Nicolò Maniacutio Canonico Regolare Lateranenfe , I che viste ne tempi d' Alessandro 111. ] e compose in versi latini vnbreue Catalogo de sommiPontefici riportato daOno- firio Panuinio nelle fue annotazioni alla Vita d' Alessandro 111.del Platina , to nomina in questo modo . Cum Damaso rutilat Leo , Vittorque Secundus Stephanus huic nonus, nec non decimus Benedictus Et fuccedit eis Nicolaus in ordine mixtus Alter Alexander , Gregorius copulatur&c. Econ questi antichi Scrittori concorda ilSanfouino nella sua Cronologia ( 1 ) Etal questione par, che fore a fauor del nostro Benedetto deci- sada Fra Nicolò Boccafino Vomo Santiffimo , e dottiffimo , e cele- bre ancor per miracoli, il qual eletto Sommo Pontefice nell'anno 1303. tolse il nome di Benedetto XI. , la qual cosa al certo Egli fattanon aurebbe , se non auesse giudicato il nostro Benedetto legitimo Succef- for di S. Pietro . Imperoche tra Benedetto IX. , ed eflo Benedetto XI. non vi è altri di mezzo , che questo noftro , il qual se non foffe stato legitimo , aurebbe Nicolò vsato il nomediBenedetto X. , e non quello,di Benedetto XI. Il Cardinal Baronio ne suoi Annali ( 2 ) riporta il testo giàda noi riferito della Cronica di Monte Cafino , e poi vna lettera di S. Pier Damiano ad Arrigo Arciucicono di Rauenna , la quale Egli giudica, che fosse scritta , mentre Benedetto gia ledea nella Catedra ( 1 ) Lil. pri. an. 1058. ({2 ) Tomo. 11. an. 1058. Y S.Pier Da miano esua lettera in- terpretata dal Bar.con tro Bened.X «cui non può appli carfi 176 LIBRO TERZO , di S. Pietro , e Nicolò II. era stato controdilui eletto . Ma Coftan tinoCaetani Abbate della Congregazione Casinese, il qual tuttel'ope- re di S. Pier Damiano raccolse , e ordinò , registrando la stessa lettera , che è la quarta del libro terzo le davn argomento totalmente diuerso cioè che iui si tratti dell'elezzione di Alessandro II. e di Cadolao Vef- couodiParma, che connome di Onorio II. fu Antipapa contro Alef- sandro . Noinon siamo si arditi, che ci arroghiamo dar giudizio fra Vominiletteratissimi in controuerfia fi graue . Màcerta cosaè, che la letteradis. PierDamiano non esprime inomidi Benedetto , eNicola nè di Alesandro , e Cadolao . Si faperò, che Eglinella scisma di que- sto , la qual fù ne giorni fazi , molto fi affaticoper Alessandro ,escrif- se àCadolao due lettere, che sono la 20. , e 21 del libro primo per ri- durlo all' unione, laddovein tutte le sue opere nonrimane alcunvesti. gioche Egli giam nai la controuerfia,fra Benedetto , e Nicola in if- Critto trattaffe . Maquelche malagevolmente comprender si può , si è cheiui s. PierDamiano doppo auer narrate le male arti con cui i Fau- toridel supposto Benedetto , o del vero Cadolao ,l'aueuano intrufe nelta Sede Apoftolica , soggiunge [ secondo il testo di detta lettera ri- ferito dal Baronio [ t ) -- Quod autem ille crimenhoc palliat , & tractum fe vique coactum , quibus poteft verbis , excufat: hoc ego licet ad liquiduma nesciam; tamen &ipfe non ufquequaque diffiteor . Ita quippe est Homo sto- lidus , defes acnullius ingenij quod credi potest , nescisse pro sè talia machina- ri Ein fine poi della lettera dando il giudizio sopra ambedue i Pretendenti doppo auer lodato molto l' Eletto , soggiunge dell' In- trufo Ille antem contra fivnum non dicam Pfalmi fed Homilie qui- dem verficulum plenè mihi valet exponere : multum aduersus eum vitrd non facio , manus dò , plantas ofculor , &non modo iam Apoftolicum , fed etiam Apoftolum , fi iubetis , appello -- E questa lettera di s. Pier Damianoa torto, o a ragione interpetrata contro Benedetto x. e stata quella , che hadato poiamoderni Scrittori larghitfino campo di errare , e di lacerare congrani imposture la fana di questo sommo Pontefice notato da loro or di ambizione , or di ignoranza , or di fimonia , e d'altri graui delitti , che lorendeuano indegno del som- mo Sacerdozio di Cristo . -- - Ma diamo luogo al vero: ola lettera di cui fi tratta non fi deue ap-27, plicare aBenedetto , ouero èforza di dire , che non fosse scrittadaS. PierDamiano inquella maniera , che ora fi legge , non tanto per pur- gar la fama diBenedettodacosì brutte macchie , quanto per nonef- porre ad atroce calunniala prudenza , el'integrità di Leone IX. ancor EgliSanto c Papa, ilquale benche ottimamente sapesse le dotidi pro- bita , e di dottrina tanto espressamente dall'Apoftolo S. Paolo ricercatc ( 1 ) Nelluogo citato . Istoria della Chiesa , eCittadiVelletri. 177 27 28 29 , cate ne'Vescoui , nulladimeno promosse alla Chiesa Cardinalizia di Velletri vn Vomo , che secondo il tenordi quella lettera sarebbe stato stolido , scioperato e di niuna abilità , edi più così estremamente ignorante , che non sapesse esporre nè pur vn verso d'vn Omilia,non che d'vn Salmo . Ma se la Santità, e sapienza di Leone per auer promof- so Benedetto alla dignitàdi Vescouo Cardinale di Velletri , non può coltenordi quella lettera accordarsi ; Che direm Noi di Stefano X. Ponteficetanto lodato dagli Scrittori , e chiaro ancor per miracoli , 11 qual propose (come per autorità di Leone Cardinale Vescouo d' Ostia nellaCronica diMonte Casino abbiam di sopra narrato] lo stef- soBenedetto al Clero ,e Popolo di Romaper idoneo,edegno del Som- mo Ponteficato ? • Nèquesti due Sommi Pontefici eran Uomini semplici vsciti allor dalleSpelonche dell' Eremo , priui di sagacità , e difcernimento , e facili ad esser per altrui relazioni ingannati Ne Benedetto allor chiamatoGiouanni viueua inProuincie remote da Roma, di doue auerdi lui non si poteffero accertate notizie Ma al contrario Leo- ne , e Stefano furono Uomini di gran Legnaggio , crefciuti ne ma- neggide grandi affari , dotati di grand accorgimento , e ne lor co- stumi ebber sempre alla simplicitàdi Colomba la prudenza di Serpente congiunta . Eil nostro Giouanni nato in Velletri , visse in Roma , e governò la nostra Chiesa a Romaviciniffima; onde ifuoi andamenti buoni ò rei che foflero , non poteano àchi era in Romacelarsi. Oltre di che come mai potea Benedetto esser così ignorante delle lettere divine , che nonsapesse spiegare ne pur un verso di un' Omilia, quando , come si è detto di fopra , egli fu MonacodiS. Anaftafio in Roma , ed in quei tempi i Monafteri erano ilricovero , el afilo delle lettere massimamente divine , edegl' Uomini Letterati . A ciò fi ag- giunge , che la gran contesa, laqual fu nel Clero diRoma, quando Ildebrando volle , che all' elezzione d'altro Pontefice si procedesse , principalmente nacque , perche non pochi , secondo che scrive ilPla- tina ( 1 ) entissimo -- - Approvavano Benedetto come Uomo ottimo , • SapiMaripigliamo il filo dell' Istoría: Ildebrando tornando da La- magna , ove presso l' Imperatrice Agnese avea le fue comunissioni adempite, venne in Firenze , la qual Citta infieme colla Provinciadi Toscana apparteneva al Duca Gottifredoper ragion di Beatrice fua Conforte , e avendo inteso , quanto era in Romaseguitodelle intro- nizzazione di Benedetto X. parendogli che iRomani auessero grave- mente mancato à quanto era stato da Stefano ordinato eda loro stessi promefio , dinon eleggere il Successore fino al ritorno d' effo IlZ ( 11 NellaVita di Benedetto X. , deBenedetto x.fiu Voma sapientiffi mo 178 LIBRO TERZO مية : debrando , pensòdi portare al Sommo PonteficatoGerardo Vescovo di Firenze , a cui sarebbe stato in aiuto il sudetto Duca Gottifredo . Eper condurre più ageuolmente afine il consaputo disegno , volle prima esplorarl'animo dell'Imperatrice rappresentandole , che sebene la Sede Apoftolica era giàda Benedetto occupata , nulladimeno iRo- mani voleuano offeruare aldi lui Figlio Arrigo ciò che aueuano pro- messo al Padre di non eleggere il Pontefice senza volontà dell'Impera tore, e perciò desfiderauano sapere qual foffe da lui giudicato idoneo a tanta dignità , e auendo esso disegnato a tal grado il sudetto Gerardo incui concorreuano ivoti de Romani , e de Tedeschi; Ildebrando adund inSiena molti del Clero di Roma , ed iui a i tre di Gennaio dell'anno 1059. fu eletto Papa il detto Vescono di Firenze col nome diNicolò II. -- Buonapartedi questa narrazione è diLambertoda Scaffemburgo Scrittordi quei tempi riferito in questo luogo dal Cardinal Baronio ne suoi Annali , il qual Lamberto conchiude il suo racconto con due pa- role degniffime di matura riflessione per dar giusto giudizio del nostro Benedetto-- Jta Benedicto [ dice egii ) qui fine inssu Regis , &Prim- cipum Sacerdotium vfurpauerat , reprobato , Gerardus , qui , & Nicolaus Pontificatum obtinuit CosìdunqueBenedetto fu riprouato , non gia per la sua supposta stolidita , o ignoranza , ma benst perche auca ос- cupata la Sede senza il voler del Rè , cioè d'Arrigo chiamato poi Im- peratore , e de Prencipi . Laqual cosa ruttauia [ scriue il Platina nellaVita del nostro Benedetto ) nonpasso senza gran contesa , per- che alcuni l'elettione di Benedetto come di Persona prudente , e da be- ne appronauano altri a gran voci come men legitimamente fatta ripro- uauano , e biafimeuano , 30 Nicolò II. adunque doppo la sua elezzione tenne vnConcilio in31 Sutri nelMese di Gennaio dell'anno 1059 perdeliberare sopra lacaufa di Benedetto , al qual Concilio interuennero non folo iVesconi della Toscana , e della Lombardia , ma anche Gottifreddo sopranominato , eGilberto Cancelliere d' Italia , e in questo Concilio fu depo- sto Benedetto , e priuato d' ogni officio Sacerdotale . Ma egli fubi- Benedettoche intese esser adunato il Concilio in Sutri , come Uomo vmile , tox. depo- epio , e amante dell' vnione della Chiesa , non volle dare occa- neilPonti- fione di Scifina , ne vfare la forza del suo potente Parentado , pèr ficato, e tor mantenersi nelpoffefio della Sede Apoftolica , ma ficcome contra fua na in Vell, voglia era stato in quella collocato , così di buon animo ne parti , e a i 24. di diposto il Manto Pontificale , in Velletri alla sua Casa si ritirò , auen- dogouernata la Chiesa Romana noue mesi , e venti giorni , come quafi in tutte le Croniche , e Cataloghi de Ponteficida noi sopracita- ti fi legge , ancorche in qualcuno nonfolo 20.ma 22. giorni gli ven- gono attribuiti . La onde essendo eglistato posto inTrono a i 5. d Genna. del 1059. Apri Istoria della Chiefa , eCittàdi Velletri . 179 Apriledell' anno 1058. dir si conuiene , che ai 24. di Gennaiodell anno seguente 1059. da Romapartisse , caVelletrine ritornasle , nel qual calcolo ditempo concorda anche Onofrio Panuinio nella sua CronicadeRomani Pontefici benche altroue scriua diuerfamente .- 32Clero , 33 Doppo il Conciliodi Sutri Nicolò venne aRoma , oue fu dal ePopolo Romano onoreuolmente ricevuto , e da Cardinali collocato secondo il costume nella Catedra disan Pietro .. Guari non ando , che a render piufausti , elieti gl' aufpicii del nuouo Pontifi- cato, tornò in Romail nostro Benedetto a fine diriconciliarsi con Nicolò per mezzo di communi Amici, e protestando Benedetto d'ef- ser stato per violenza tratto , e collocato nella Sede Apoftolica , e nientedimeno chiedendo d' ogni fallo perdono , e rinunziando nelle di lui mani ogni fuo diritto , fu da Nicolò assoluto, ed ammesso alla com- munione , e datagli anche licenza di rimanere in Roma presso la Chie- sa di santa MariaMaggiore priuato diDignità, e perciò a parer no- stro fu egli chiamato Minucio , e Mincio , cioè quasi Dignitate minu tus .. Le quali cose parte dalla Cronica di MonteCafino , eparte da- gl' Atti de Romani Pontefici raccolti dal Cardinal d'Aragona, e ri- feritidal Baronio in quest' anno chiaramente appariscono , ma il Pan- uinio ( 1 ) afferma , che gli foffe daNicolò reftituita laDignita Car- dinalizia , e il Vescouato di Velletri . La cessione del Papato fatta daBenedetto a Nicolò , vien anche registrata daMartino PolonoAr- ciuescono di Cosenza nelle fue fupputazioni . Molti Scrittori ( 2 ) ancora dicono , che Benedetto passasse in Velletri il rimanente defuoi giorni, e quiui fosse seppolto , ma nulla-- dimeno noi diuerfamente crediamo , siperche in Velletri non si tro uadella di lui Sepultura memoria alcuna , sì anche perche il Cardinal Sirleto riportato da Paolo de Angelis ( 3 ) nella descrizzione di San- taMariaMaggiore notò -- che in ynantico Libro della Biblioteca aticana delle Vite de Romani Pontefici , fi legge che Benedetto X doppo par cificata, e composta la sua caufa , morì inpriuata fortuna presso questa Ba- filica , ein essa fu feppolto nell' anno del Signore 1059- Giace in terra fra gl Altari delPrescpe , e di San Girolamo - E lo stefio Paolo de Ange- lis foggiunge , che ne M. Sdi quell' Archinio prima del Sirleto appa- risca l' istesla cofa; Breue tempo pertanto egli vifle doppo depofto ilPontificato , mentre mori nello stesso anno 1059. e Onofrio Panui-- nio nella sua Cronica de Romani Pontefici scriue , che ciò fuai 9. d' Aprile , benche altroue ( 4 ) affermi , ch'egli moriffe fotto Alenan- 22 dro ( 1 ) In Epitome Pont. Rom. lib. 2. pag. 64. e 65. ( 2 ) Ioan. Palazzi in Gestis Pont. in Nicolao Li [ 3 ] Lib. 9. cap. 2.. [ 4 ] Nell' EpitomedePont. Rom. nella Vita di BenedettoX- . Moriin Rma , efe Jepolto in S. MariaMag giore nel 1059. 180 LIBRO TERZO Avefc.Card si dagrand autorità cir cal elez. delPap.nel Conc.Sotto Nicolò II. 8.AngeBonelHeSchioMona Stero delTer di i el dona to a Monte Cafinonel 1060. S. BartolomeoMona fiero nelPe Schio . S. Maria dePefculo . dro 11. e che fosse sepolto in Roma nella Bafilica disan Pietro in Vaticano . Nellostesso mese d' Aprile tenne Nicoló un Concilio in Laterano,nel34 quale promulgò ildecreto sopra l'elezzione del Sommo Pontefice , che fi legge pressoGraziano alla distinzione 23 canone in nomine Domini &c Nel qual Inogo la Chiosa non concorda appieno coll' Istoria dique tempi . Invirtù di questo decreto fu attribuita a iCardinali Vescovi laprincipal parte nell' elezzione del Papa dicendofi -- Inprimis Cardi- nales Epifcopi diligentiffime fimul de electione tractantes, mox Christi Clericos Cardinales adhibeant : Sicque reliquus Clerus , &Populus ad consensumnove eleftionis accedat . Nimirum precauentes , ne venalitatis morbus aliqua occafione fubrepat . Et ideo religiofiffimi Viri [ cioè i VescouiCardinali come spiega la Chisia ] Preduces fint in promouenda Pontificis electione, reliqui autemseguaces -- Epiù sotto Cardinales Epifcopiprocul dubio Metropolitani vice funguntur , qui videlicet electum Epifcopum adApostolici culminis apicem provehant Eallora come offeruano moltidi quelli , che della Dignita Caramalizia hanno scritto cominciò questa grande- mente a rifplendere maitimamente ne' Vescoui Cardinali , a quali tutti fu confermata la prerogatiua d'assiistere alla confegrazione del sommo Poutene , che gia prima apparteneua àtre foli di loro , cioè à quei d' Oftia , di Porto , e di Veletri , dicendo - -- Nel Ponuficatodi Nicolò IIGregorio Consolede' Romani fece35 donazione di monti Monafteri , e Chiese à Monte Casino , mentre era iul AbateDesideno , e tra gl'altri compresi in detta donazione ( come filegge nelia Cron.ca ( 1 ) di quella Badia) vi fu -- Monasterium s, Angeli in Pesculo Territorio Veliternenfi -- Di questo Monaftero fa men zione Agostino Lusin nena fina breue notizia delle Badie d' Italia ( 2 ) La Badia o Monesterofotto il titolo di s. Angelo in Peschio nel Territorio di velletri fu donato da Gregorio Console de Romani circa l' anno 1060 al Monastero di Monte Casino -- Nedi questo Monastero troviamo alcun anra Memoria . Sifa nulladimeno , che nel Peschio vi era un Monaftero di s . Bartolomeo quale l' Arciucscono di Mira ( 3 ) stima che rone de' Monaca Bauliani , Trouasi anche nominato in un documento del anno primo di Lucio III , che noi à suo luogo registraremo un Monastero di S, Maria dePesculo , e perciò il det.Arciuescono crede , che fossero dne Monafteri, e rorse uno di Monache . Questa Badia di s. Bartolomeo delPeichio gia da piu Secoli fi troua unita alla Mensa de Veicon Tuicorani . Può benefiere , che iui prima fosse un Monaftero deBenedettini conTitolo di s. Angelo , e che poi in luogo de Benedet [ I ] Lib. 3. cap. 19. secondo l' impress. in Parigi del 1668.. [ 2 ) Sotto la lett . P. ( 3 ) Nel Teat. Ift. di Vell.lib. 3. cap. 11. tini : Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 181 36 tinivi entrassero iMonachi Basiliani , e si cambiasse il titolo di s. An gelo in s. Bartolomeo, e che finalmente soppreffi i Monachi fosse incor- porato alla mensade' Vescoui Tuscolani ,che ora lo godono . Maco- munque ciò fia , certiffima cosa è per teftimonianza della Cronica di Monte Casino scritta da Leone Ostiense , il qual nella fine di questo stes- so Secolo XI. fiorì, che fin da i tempidellariferita donazione il Pef- chio eraparte del Territorio di Velletri , e perciò la nostraCittà sempre iui ha ritenuto quel diritto, che hanel rimanente del suoTerritorio, an- corche àgiorni nostri sia stata sopra di cio moleftata . Gregorio che fece questa donazione àMonte Casino , fu de Conti Tuscolani , e secondo la Geneologia riferitadal Zazzara, ( I ) Egli era figlio d'un' altro Gregorio, ed ebbe l' Auo commune col nostro Be- nedetto X, cioè Alberico III , e così fu suo congiunto in secondo grado . VnaltroGregorio figlio di Alberico, che s'intitolaVomo illustre, e Console de Romani, il quale a parer nostro è quell'istesso che fece la donazione a Guido Fraffia nelPontificato diGregorio VI. , e che fu capo della fazzione di Benedetto X. fece nell'anno secondo di Nico- lo Papa ai 15. d' Aprile vna donazione alla Chiesa Catedrale diS. Cle- mente inmano di Stefano Arciprete della medefima di alcuni beni posti nel Territorio di Velletri vicino il Rino de Scazzi, della qualdona- zione scritta permano diGuittimanno Scrinario della Chiesa di Velletri fi conferua nell' Archiuio della detta Chiesa vn autico documento , e tanto più ci confermiamo in questo parere , quanto che inessa il detto Gregorio dice difarla per redenzione dell'Anima di Pietro suo dilet- to Figliuolo, e appunto in vnageneologia de Conti Tuscolani riportata dal Kircheri ( 2 ) al sudetto Gregorio vengono attribuitidue Pietri per figli vno Cardinale , e l'altro Signore d'Anagni . Peschiofin dall' anno 1060 erd del Ter. di vell. Greg.de Conti Tufc. nel 1060 Greg.Con Tufc. dona beni alla Cated. di se Clem. in vell. neb 1060 Nicolò II. 37 Nicolò II . in capo a due anni di Pontificato manco , enella di lui vita scriue il Platina , ch'Egli tolto vu'Essercito da Roberto Guiscardo, [ a cui poco prima auca concefio inFeudo ilDucato di Calabria , edi Papa domo Puglia ] domò quei di Palestrina , e i Tuscolani , e Nomentani suoiRi- Ribelli . belli , iquali aderendo a Benedetto Xauean prese l'armi, e s' erano elet- ti propri Maestrati , a i quali obbediffero, e paffato anche il Teuere pre-. se Galera e altre cose delGonte Gerardo fino a Sutri , ed espugnate le Caftella de'Ribelli fece piu ficuro lo stato della Chiesa,e particolarmen- ze ilDucatoRomano , eProuincia di Maritima , e Campagna , che poi fu da lui e suoi successori con molta pace , e tranquilita gouernato fino a i tempidiGregorio VII. Eperche fra i luoghi de Conti Tufcolani,che àNicolo si ribellarono , non fi troua in conto alcuno nominatoVelle- tri II ) Tom. 2. della Nobiltà d' Italia nella Famiglia di s. Eustachio . [ 2 ] Nell' Istoria Eustachio Marianipar. 2. cap. 4. Vell. non fu soggetto aiCon.Tuf. 182 LIBRO TERZO S.Pier Dam. con- facra Alef. II egouer- nalaChiesa di Vell. eri , molto ciògioua à confermar quanto abbiamdetto che Velletri non fofle in alcunmodo ad essi soggetto . Successe à Nicolò Alesandro.Il eletto nell' anno 1061 , es. Picr Damiano il quale con permiffione di Nicolò IL era ritornato all'Eremo fu costretto à venire in Roma per confecrarlo appartenendo à lui là principal parte in così fublime funzione , e benche la fua volontà foffe ditornare all Eremo tosto che aueffe imposte ad Alesandro le mani , tuttauia daquel che noi in appresso diremo , può credersi , che Egli poi foffe obligato a rimanere al gouerno della nostra Chiesa . Del anno primo del Pontificato di Alesandro II al primo di Nouembre , fi troua Mola de memoria nell' Archiuio della Catedrale di. Velletri inuna cartadidoPentoma nazione fatra in quel tempo alla stessaChiesa d'una parte della Mola donata alla de Pentoma da ......... per redenzione dell' Anima fua , edi.Miccina Catedra di sua Sorella . Velletri nel 1061 .. Cadolaos Antipapa connomedi Onorio II. di Vell. Alessandro II. fu molto trauagliato perla funesta scisma diCado-38 laoVescouo di Parana , che vfurpoil nome di Onorio II. e poi nell 1064. infelicemente mori , per supprimer la quale S. Pier Damiano molto si affatico.Vno di quei Cardinali , che aderirono a Cadolao fu Vgone Candido , di cui nella Cronica di Subiaco [ r ) fi legge Accadde a quei giorni [ cioè nel principiodel Ponteficato di Alessandro) che l' Illustrissimo Signor Ugone Candido Romano Vefcono d' Oftia, e Velle- tri , e Nunzio Apostolico , dalla Legazione di Lombardia passò per Subiaco.. VgoCana Noi restiamo alquanto fofpeficirca la fede di questo detto , perche: dido Vef. presso niunaltro Scrittore fit troua , cheil Cardinal Ugone Candido Card.d'Ost. fofle Vescono d'Ostia , e Velletri Si safolo , che egli fu creato da Leone 1x. Cardinal Prete del Titolo di san Clemente , e poi da Urba-- no: 11. Arcipretedella santa Romana Chiesa , e Vescono di Pereftrina.- Manulladimeno per non derogare all'autoritàdi questa Cronica, può dirsi , che l' Antipapa Cadolao-prefumesse onorar questo Cardinale fuo parteggiano , e aderente con dargli il Titolo di Vescono d' Oftia e Velletri , la qual cosa verrebbe a confermar vn' opinione , che se be ne a molti sembreranuoua , e a quanti fin' ora denostri Vescoui han no scritto contraria, nulladimeno a noipar certa , non che proba-- bile , cioè che la prima vnione diqueste duc Chiese Oftia , e Velletri , fosse fatta daNicolo , oda Alessandro 11. perche doppo Giouanni Mincio non fi troua, che alcuno abbia gouernata la Chiesa di Velle-- tri , ilquale insieme non fofle Vescouo d' Oftia , di che ne adduremo dimanoinmanochiariffime proue . Nea ciò direttamente s'opo- ne il commun sentimento degl' Istorici , i quali affermano , che l'vnio ne delle dette Chiese fosle fatta da Eugenio III. circa cent' annidop- poquefti tempi ; conciofiacofache può ben effere , che Eugenio fofte VelleOft. Chiesefem. pre gouer. nate da un folVef. da Nicolò 11o diAlef. II. tempidi ( 11 M. S. di Cherubino Mirtio nelappennice cap. 12. I il Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 183 il primo afar la Bolla di perpetua vnione frale dette Chiese , magia per l' addietro era stato coftume di conferirle sempre ambedue ad 39vnistessoPaftore. 40 Eprimieramente ne tempi d' Alessandro 11. era giàVescouo Cardinal d' Ostia creato daStefano x. s. Pier Damiano come di fopra dicemmo . Questi nel Pontificato dell' istesso Alessandro ff trouaan- che Vescouo diVelletri , di che ne fa fede vnpriuilegio , che ad istan- za di lui , il medefimo Alessandro concesse al Clero di Velletrinel 1065. il quale fi conferua nel suo proprio Originale fra l'altre anti- chitsime Scritture nell' Archiuio della Catedrale di Velletri . E ancorche sia di latinita alquanto viziosa , nulladimeno stimiamo pregio della nostra Opera l' inferirlo in questo Inogo , e dalle tenebre , nelle quali finora è rimasto esporlo alla luce delPublico, tal quale è scrit- tonelsuo proprio Originale. ALEXANDER EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI. Dilectissimis in Domino Jesu Chrifto filiis Tito Archipresbitero Ve- nerabilis Ecclefia Sancti Christi Martiris Clementis , quæ ponitur in Epi- fcopatu Veletren Ciuitatis , ceu Gregorius Archipresbiter Ecclefiæ Sancti Angeli in Castello, necnon Dominicus Archipresbiter SanctiJoannis dePla- gis , fimulque Archipresbiter Petrus Sancti Martini atque Joannes San- Hi Antonini , Adrianus Presbiter Santti Laurentii , &Joann. Presbiter Sancti Saluatoris , atque Stephanus Archipresbiter Sancti Pauli, ceterisque diis Presbiteris in eadem Ciuitate Velletri commanentibus intus , &forisfuccessoribusque veftris in perpetuum . Si extraneis, Laicisque Perfonis Apoftolica fuffragia irrogamus , quanto elegantius agitur , fi Sanctæ noftræ Ecclefiæ militantibus fideliaque feruitia exhibentibus Ecclesiasticis rebus collocemus . Quapropter fideliffimis feruitiis vestris expressis à PetrusDamiani noftri Cæpifcopi ex nostro dono confi mauimus vobis , vt nullus ex vobis quodlibetferuitium , atque angariam facietis , foderum autem non detis , hostem vero minimè faciatis , neque bandum , neque ullam dationem . aut quoquo modo promiffionem detis folum Epifcopalis redituum fcilicet ter- tiam partemTestamentorum , &tertiam partem oblationis trium MissaTum , &quarta pars decimarum : Apresenti tertia Inditione successoribus veftris in perpetuum . Statuentes Apostolica censura fub Diuini Judicii obteftationibus , &anathematis interdictis , vt nullum quam noftrorumfuc- cefforum Pontificum , vel aliæ cuiuslibet magna paruaqueperfona cuiufcum- que ordine fit vel dignitate contra bune nostrum Apostolicum priuilegium aliquam inferre calumniam , fi quis quod non optamus, temerario ausu've- wire tentauerit , &ità perficere non dimiferit , sciat se, nisiresipuerit anathematis vinculo effe innodatum , & infuper compofiturus existat auri optimi folidos quinquaginta , medietatem Sacri Palatii , & medietatem vo bis S. PierDa miano fu Vefc. Card non fol d'Oftiama anche di Vel. Clerodi Vel, priuile giato d' Alef Sandro II. 184 LIBRO TERZO S.Clemen- tesefuoAr- ciprete net 1065.. S:Ange losefuoAr- cipretenel 1065. S.Gio. in Plagis nel 1065. S.Marti- no nel 1065 S. Antonino #el 1065. S. Loren- 70Nel-1065 bis, caterisque fuccefforibus . Quiverò pio intuitu custos , &obferuator bu'us nostri priuilegii extiterit benedictionis gratiam a iusto Fudice Deo nostro con- sequi mereatur . Scriptumper manus Stephani Notarii Regionarii , &Scri- narii Sanita Romana Ecclefia in Mense Junio , &Indictione fuprafcripta tertia . Joannes Portuensis Episcopus subscripsi . Ego Ildebrandus Archidiaconus subscripfi. BENE VALETE QUI SUPRA. Datum Rome 3. Idus Funii per mannus Petri Sanite Romane Ecclefia Bibliotecarii Anno 4. Pontificatıss Domini Alexandri Papa fecundi Indi - Fione tertia ., Da questo priuilegio in primo luogo si scorge lo stato in que tem-14 pi delle cose Sacre in.Velletri , que erano oltre la Chiefa Catedrale di $. Clemente , molte altre Chiese con la Dignità d'Arciprete , la qual cidàaconofcere che in ciascuna didette Chiese fosse vn competente numero di Sacerdoti , aquali gli Arcipreti fourastauano Laprima Chiesa iui nominata di S. Angelo in Castello resta tuttauia inpiedi , edè vna delle Parocchiali della Città , edha vna mensa communeper alquanti Chierici . I Rettori di questa Chiesa ritennero il titolo di Arciprete per più Secoli , etali erano chiamati anche nell'anno 1402. Macome poi cambiassero il nome, ed officio di tal Dignità in quello di semplici Parochi , non è ben chiaro . La seconda di S. Giouanni is Plagis ancor fi conferua , e come a suo luogo diremo , fupoiconcefla alla Confraternita de' Disciplinati di S. Maria , laquale iui essercita molte opere di pietà . Laterza di S.Martino è ora deChie ici Rego- lari Somaschi , e vi rimane ancora la mensa commune per alcuni Chie- Fici Secolari . Fino all'anno 1412. v'era l'Arciprete con otto Chierici Secolari, iquali tutti abitauano nel Chiostro della stessa Chiesa in cui con molta affiduita , e diligenza feruinano all'Altiffimo . La Chiesa di S. Antonino è quella , che oggi appartiene a i Frati Carmelitani di mitigata osseruanza , che l'ebbero dalla Compagnia de Fratelli della Mifericordia a quali fu conceffa nell' anno 1531 men- tre per vna scossa di Terremoto minacciaua ruina . Ipro- uenti che godeuano i Chierici di questa Chiesa , come auche molte porzionidella mensa communedi S. Angelo , e di S. Martino furono poiapplicate al sostentamento de Chierici , che nel Seminario diVel- letri si ammaestrano nell'arti liberali , e nella difciplina Ecclefiaftica . LaChiesa di S. Lorenzo è ora de' Frati Minori Offeruanti di S. Fran- cesco , aquali fu concessadalRettore , e Chierici Secolari l'anno 1443 . comea suo luogo piùdistintamente narraremo . Della Chiesa del San- tiffimo Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 185 42 tore nel 1065. tiffimo Saluarore abbiam parlato nel secolo primo, e benche quini venga nominata fraI'vltime , Noi tutrauia crediamo , che fotie la pai- S. Saluato ma doppo la Catedrale , come anch'oggi ne gode la prerogatiua , perche in questo priuilegio o non fu offeruato alcun ordine , o al certo nonfu confiderata la dignità delle Chiese , nè delle persone , ma fola- mente il tempo della loro ordinazione , e perciò Giouanni Prete di s.. Saluatore è posposto agi altri , ma anteposto à Stefano benche Arci prete di s. Paolo .Ora che in tutte le Chiesedi Velletri fuoridella Ca- tedrale è estinto il titolo , e la Dignità d' Arciprete fra i Rettori d' effe fi regola la precedenza dal tempo , in cui furono delle Chicse prouifti . Màquello di s. Saluatore sempre agl' altri precede quantunque per ragiondi tempo fosse l'ultimo . Egliha la cura dell' anime in numerofa Parrocchia , e vi rimane tutta via la mensa commune per alcuni Chieri- ci Secolari L' ultimo Arciprete nominato in questo Priuilegio è quelIo dis. Paolo , della qual Chiesa si troua memoria fino all' anno 1429 e per Teftimonio dell' Arciuefcouo di Mira , ( 1 ) staua fra quella di s . Francesco , e l' altra di s. Giouanni in Plagis edil fito d'efia è poffeduto dagl'Adriani Eredi della Famiglia Petrucci . Tra i fedeliffimi feruizj del Clero di Velletri , a contemplazione de'quali Alessandro II. conceffe questo Priuilegio ,deue in parte con- tarfi la fincera , e costante obbedienza professata a questo Sommo Pontefice in tempo della Scifma di Cadolao , e benche il priuilegio contenga la conferma di quelle immunita , & essenzioni da pefi Laica- li , che a tutti i Chierici come a Persone dedicate al culto Diuino per ogni ragion s'appartengono , nulladimeno esprime alcue cose dipiù particolarmente in quese parole per il qual fodero s'intende ciò che al Sommo Pontefice , come anche all' Imperatore iolena darsi [ quando faceua per alcun luogo viaggio] per fofientamento di lui , e della sua Corte . -- Foderum autem non detis -- E ancorche quiui dal Papa fi dia a S.Pier Damiano secondo la forma 43vsata in que' tempi daRomani Fontofici con iVescoui iltitolo dino- ftri Coepifcopi senza chiamarlo Vescouo diVelletri , tuttauia per questo priuilegio fi dimostra che Egli reggeua la noftra Chiesa appartenendo a iPrelati di rappresentare , e teftificare al Sommo Pontefice i meriti, e le bifogne de l010 Sudditi , e d'impetrare adeffi dalla Santa Sede le meritate grazie , e fauori . Ma oltre questo documento abbiamo ancora vna Icttera di S. Pier Damiano sopra i Canonici della nostra Chiesa , la qual comproua , che Egli fofle nostro Paftore , e rende insieme manifefta l' esemplariffi- mavita , a cui sotto la sua seuera difciplina eranfi i noftri Canonici Aa [ I ] NelTeat. Ist. lib. 3. cap. vit. ridotti S.Paolo nel 1065. Fodero che cofafoffe. Canonici nella Cate- drale di Velletri ri- formati da S.Pier Damiano . 186 LIBRO TERZO ridotti . Noi qui registraremo questa lettera , ch'è ladecima fra l'al- tre di S. Piero Damiano , e nelledi lui opere raccolte dall' Abbate Co- stantinoCactani si legge al Tomo terzo nell'opuscolo34. col seguente argomento aggutoui dallo stesio Abbate . emefille45 Archiepifcopo , vtpote qui talibus rebus audiendis magnopere dele- Habatur , nuntiat Canonicos Velitrenfis Ecclefia , cui ipfepræerat , tandem aliquandò , fc ad bonam , vt dicitur frugem recepiffe , eosque in- xtà prefcriptam fibi difciplinam , non vt ante coactos, fedfpontè , &libenter vitam inftituere . Affert deinde non nulla exempla , &mira , quæ multis contigerunt , ex quibusnonparuavtilitaspercipi potest . DOMNO A. VENERABILI ARCHIEPISCOPO PETRUS PECCATOR MONACHUS PLENISSIMÆ DEVOTIONIS AFFECTUM. Quia noui Sanctam mentem tuam , Venerabilis Pater , precipuè de Hominum Salute gaudere adeò vt cum animarum te contingit audire pro- fectum , velut ad dulcium epularum aggliscas , &delecteris edulium . Refero tibi de Canonicis noftris Sancta videlicet Velitrenfis Ecclefis , quia qu'fub multis laboribus noftris atque sudoribus , incorrigibiles videban- tur iam refipifcunt , &per Canonice Regula tramitem non iam coactè , sed gaudentes incedunt . Vnusquisque propterà corum quadragesimali tempore pfalterium complet , tribus perHebdomadam diebus omnes vino , &pul- mento communiter abstinent , tamtumque districte conuerfationis videntur babere feruorem , vtper totam Quadragesimam , que est ante Pascha , & illam , que Natinitatem Domini noftri Iesu Christi confuetudinaliter antecedit tribus in Hebdomadam diebus vnusquisquese in Capitulo coram Fratri- bus exuat , &propriapeccata confessus , duracorrigiarum scuticaperferat fciplinam . In quo videlicet Sancta conuerfationis indicio potes manifeste colligere , quid de cateris vitæ modis , &obferuationibus debeas estimare . Et ob difciplina salutifera , nimirùm carnis afflictio in qua dum Corpus ad bumanummudatur aspectum ante Dei oculos coruscantibus indutum meritis apparet ornatum . Porrovix dum mensis emenfus est , ex quo res contigit ista , quam refero . In primo luogodall'argomento del Cactani apposto a questa let-46 tera chiaro appariice , che S. Pier Damiano gouernaua la nostra Chie- sa, e percio fi legge -- cui ipfe præerat -- In oltre lo stesso testo della lettera fa diciò va euidentifima proua in quelle parole -- Referotibi de Canonicis noftris S. videlicet Veliternenfis Ecclefie -- S. PierDamiano non era un profeffione Canomo , ma bensi Monaco , onde non par che Egli potefte in altro lento chiamar tuoi inoftri Canonici , senon in quanto Egli era loro Prelato . Le molte fatighe ancora , e fusori sparti da questo zelantiffimo Vescouo per entendare gl'abbufi , e ridur- Te a vita perfetta ga stessi Canonici, danno anche a conoscere , che Egli NOM Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. 187 non artendeua atal' operadi passaggio, mabensì con quella cura e 48vigilanza, che folo è propria de SacriPaftori . 49 L'Arciuescouo a cui questa lettera di S. Pier Damiano èdiretta può ragioneuolmente credersi , che foffe S.Annone Arciuescouo di Colonia , che in que tempi fiori , celebre per Santità , e per la fom- ma prudenza da lui moftrata nell' amministrazione del Regno diGer- mania- Per quello poi , che nella Lettera fi contiene sopra iCanonici di Velletri , già nel Secolo VI.molte cose d'essi dicemmo , alle quali ora aggiungiamo , che in vn Concilio di 100.epiù Vescoui tenuto in Roma daAlessandro II. nell' anno 1063.fu a suggestione di S. Pier Damiano ordinato , che i Chierici Canonici mangiaffero , e dormissero sotto vnmedefimo tetto , e godeflero ibeni in comniune , tolto da loro ogni vizio di proprietà. Doppo questo Concilio , crediam noi , che Egli attendesse alla Riforma de Canonici di Velletri , i quali benche a principio secondo la corruttela di quel secolo , e l'umana infermita si mostrassero restii alla feuera difciplina del Santo', nulladimeno poi alle di lui molte fatiche , e fudori , fi dieder vinti , e con giubilo , ed allegrezza di proprio volere al dritto sentiere della Vita Canonica ritornarono , e con tanto feruore di spirito viueuano , che non v'era di loro alcuno , che nelia Quaresima ogni giorno tutto il Salterio non recitafle , ein tre giorni della Settimana in pane , ed acqua non di- giunaffe', ed in oltre tanto nella Quaresima , quanto neli Auuento ciascun di loro in Capitolo tre volte la Settimana nudo fi flagellana con gran compunzione le sue colpe accufando . Eforse il priuilegio, che s. Pier Damiano da Alefiandro 11. a fauor del Clero di Velletri impetrò , fu allorche egli vidde tanta einendazione, e feruore fra ino- ftriCanonici sopradi che itempi ottimamente concordano , perche it Concilio sopradetto fu nell' anno terzo del Pontuficato d' Aleflan- dro , e il priuilegio fu spedito neil anno quarto . Piuvolte s.PierDamiano fi sforzo di ranunziare l' eminente di- gnita , che godea nella Chiesa,ebenche piu frate ne aueffe ripulfa,nul- ladimeno ècerto , che taluolta egli impetro da sommi Pontefici be- nigna licenza di ritornare alla sua cara, e sospirata folitudine , e par- ticolarmente da Nicolo 11. maper i documenta da noi prodotti si rende manifefto , ch' egli in questi tempi d' Aleflandro 11. fuobliga- to rimaner in Velletri , edaropera alla riforma della nostraChiefa , come anche fu richiamato piu volte dall Eremo per sostener il peso di grauiffime Legazioni Apoftoliche in diuerse Prouincie , e benche egli tatuolta abbandonasse il gouerno delfuo Vescouato , sempre pe- ro ne ritenne il Titolo , e nell' anno 1071. al primo d' Ottobre , cioè non molto prima della sua morte fi trouò presente alla Confagra- ione della Chiesadi Monte Cafino fatta daAlessandro 11. enel di Aaa plo S.AnnoneArciues. di Colonia Canonici elor riformainon Conc.del 1063.- Canonici di Vell.e loro effempla- riffimavita sotto s.Pier Damiano . S. Pier Dam-fi sfor. zadi rinun. ziare ilvef. efuaprezio sa morte. 188 LIBRO TERZO Sebastiano.Am Car. Tanara noftrolef.promose ilCul to di s. Pier Dam.invel. S.Gira do Vefc.Car.d' Oftia , edi Velletri nel 1072. - ploma sopra di ciò spedito , che in quell' Archio fi conferua , fi vede icritto Petrus Dam. Oft.Epifcopus Alla fine mentre egli tornaua dalla Legazione di Rauenna tua Patria giunto in Faenza nella notte antecedente a i 22. di Febraio in età d' anni 66. passò alla glo- ria , ed un fu seppolto , masciando di se gran fama , e per miracoli , e per lo zeio della difciplina Ecclefiaftca , e per molte opere dottif- fi ne da lui fcritte . Ciò fa nell' anno 1072. secondo il parere del Cardinal Baronio II ) ancorche altri affernuno , che fosse nell' anno 1080. Erafi per Paddietro trafcurato alquanto nella Chiesa di Velletri il culto dovuto a un Veicono di nonse di Sanita si cospicuo , ma a giorni nottra l'as namo vitto con maggior fplendore riforgere auendo i Canonici de la Catedrale a inoue de Laz.io dell'anno 1718 impetrata dalla Sede Apoftorica benigna licenza di celebrarne la festa con l' Officio proprio , come fi costama in tutto l' Ordine Camaidolefe . E per- che in quell' Ofio non fi faceua punto menzione della riforma intro- dotta da s. Pier Damiano fra Canonica di Velletri , il Cardinal Seba- stiano Antono Tanara non nen per merito di Virtù che d' anni ora Decano del Sacro Collegio , e nostro Vescouo , ha poi ottenuto dalla stena Santa Sede, che te lezioni prescritte per l' Offizio Monaftico di questo suo gloriofo redecessore , fi riducessero ad ufo del Suo Clero Secolare con efprefla menzione di questa si lodeuole riforma . ma Anno 1072 . In tuogo di S. Pier Damiano nello stesso anno 1072. fu creato 50 Vescouo Cardinal d'Oftia Giraldo , come ne fa fede Bertoldo da Costanza Scrittore grauiffimo di quel tempo nella sua aggiunta ad Er- manno Contratto , le di cui parole ci gioua riferire nel proprio idio- Petrus Damianipia memoriæ Cardinalis Epifcopus iam dudum mundo crucifixus migrauit ad Dominium oftvuo Kalendas Martij , cui Dominus Geroldus reuera Monacus fcientiafcripturarum infignis , &moribus fuo Predeceffori non impar in Epifcopatu fucceffit -- Ebenche questi sia quan chiamato Gerodo , nutiadimeno nelle lettere diGregorio VII. Papa viene femore chiamato Giraldo , e negl'atti diS. Anselmo Vesco- no diLucca Geraldo , e queiti ficcome successe a S. Pier Damiano nel Vescouato d'ita , costanzor gli fuccefle in quello di Velletri , e noi certamente crediamo , che S. Geraldo Vescouo , e Protettore della noftra Cinta , ii di cui Corpo ripoia neida Catedrale di Velletri , nonfia altri che questi , La qual cora benche aprima vista sembrara nuona, enon pin vaita , nuiau meno forne doppo intese le ragioni ,che ci han- no maottoin ta credenza , apparira certiffima . Eprimierameme ne Catalogo de'noftri Vescouinoi non trouia- 51 mo altro Geraldo , che questo , auendo giànel Secolo VI. dimostrato efier [ I ] Negl Annali Eccl. tom. 11. an. 1072. num. 25.e seguent Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 189 52 53 effer meramente supposto l'altro Geraldo Discepolo di S. Gregorio il Magno , e Vescono di Velletri in suo tempo . E che questo Geraldo fofle Vescouo non folo d' Ostia , ma anche di Velletri cuidentemente fi dimostra , sì perche egli fu succestor di S. Pier Damiano , il quale l' vna , el'altra Chiesa gouernò , sì anche perche Giouanni Scifimatico , ilquale fu intruso doppo Gerardo nella Chiesa d'Ostia, vfurpò anche il gouerno di quella di Velletri , come a fuo luogo con documenti auten- tici tratti da i nostri Archiuj proueremo , e finalmente perche , come gia altroue si è detto , e qui ripetiamo doppo Giouanni Mincio , non fi troua alcun Vescono di Velletri , che insieme non fofle ancor d'Oftia. Che poi questo Geraldo fosle di Santissima Vita , e degno di quel cul- to , che nella nostra Patria gli fi rende , fi fa chiaro per l'autoreuole Testimonianza sopra riferita di Bertoldo , che lo chiamò vero Monaco, enon inferior di coftumi a S. Pier Damiano ; col qualbreue e confuma- tiffimo Elogio venne ad attribuirgli la lode di quell'Eminente Santita , alla quale per i gradi della Monaftica difciplina si ascende , e a parago- narlo al più celebre di tutti iSanti , che in quel Secolo nella Chiesa d' Iddio fiorirono , qual fu S. Pietro Damiano . Nacque Geraldo in Ratisbona Citta della Bauiera didoue andò nel celebre Monaftero de Clugni in Francia, oue vesti l'abito Monaftico, e per la fua virtù fu poi ini eletto gran Priore . La pietà , la prudenza, e la Dottrina , gl' apriro 10 in breue la strada a maggiori Dignita , conciofiacosa he Alefiandro II. negl'vltimi mesi di sua vita , e nell'an- no 1072. motto dalla fama dell infigni doti , che in lui risplendeuano, lo fublimò alla Dignita di Vescono Cardinale d'Oftia . Ein oltre lo mandò Legato Apoftolico in Francia , oue Geraldo tenne in Chal- lon di Borgogna vn Concilio , nel quale depose Lancellino Vescouo Si- moniaco , ed in suo luogo sostitui Vgone Camerlengo della Chiesa di Lione come fi legge nella Cronica Verdunese . MentreGirarldo era in questa Legazione ebbe lettere diGregorio VII. chiamato gia prima Ildebrando Arcidiacono della Santa Romana Chiesa , natiuo di Toscana , e Monaco di profeffione , qual istituto ancor Egli aueua abbracciato nello stesso Monastero di Cluni . Questi gli fignificaua la morte di Alessandro II , e la sua afsfunzione al Sommo Pontificato , e l' efortaua a disporre gl' animi dell' Abbate , e Monachi Cluniacenfi , accioche assistessero ad Ugone Candido, di cui noi già di sopra facemmo parola,il quale purgandosi de' trascorsi in tempo di A- lessandro II impucatigli , era tornato all' obbedienza di Gregorio , da cui ebbe la Legazione Apoftolica in quelle parti . E questa lettera fù scritta a i 30. d'Aprile dell'anno 1073 , ed è nel registro di Gregorio la sesta del libro primo prefio il Bano ( 1 ) Paíso Giraldo dalla Francia Belle Spagne colla stesia poteita diLegato , ed un tenne unConcilio de Vefco- ( 1 ) Ne Conc.gen. tom. 3. par. 2. S. Geral. do,esuavita . FuLega toApoft. in Francia AndoLe gatoApoft. anche in Spagna . 190 LIBRO TERZO Vescoui , in cui occorsero grauiffimi affari , e furono molte Cenfüre promulgate contro diueri Prelati, iquali poi ricorrendo al Sommo Pontefice , e non auendo questi ricevuta daGiraldo piena informazio- ne di quanto passaua , e ponendo Egli indugio àtornare , diedero oc casione àGregorio di qualche querela ,che si legge in una lettera scrit- taàGiraldo al primodiLuglio dello stesso anno 1073 , la qual nel re- giftro è la XVI del libro primo . Edi quantigrauiffimi affari dalla Se- deApoftolica foffe caricatoGiraldo,ne fa fede lo stessoGregorio in una lettera, scritta l' anno seguente a i 19.di Marzo ad Ugone Abbatedi Clugni , nella quale dolendofi che Egli sotto varj pretefti digire àRo- ma tardasse , effortandolo, e ftringendolo ànon fraporre in ciòdimora alcunagli scriue ---Meminiffe enim debetis quot , &quanta negotia inve- ftramanu, &Confratris nostri Giraldi Ostienfis Epifcopi pofuerimus , que propter absentiam veftram , aut neglecta pereunt , aut competentem finem ba- berenon poffunt : Quoniam cumprafatum Epifcopum in Seruitio Sancti Petri vitra Montes adRegem mifimus , vos: Denturum eftimabamus -- Equesta Epistola è la 62 del libro primo delle lettere di Gregorio VII. Ii Rè appresso cui ebbe Giraldo in quest'anno 1074 la Legazione 54 Fulega Apoftolica fu Arrigo IV. Rèdi Germania, e poi Imperatore III di que- to anche in sto nome ,per ritirate il quale dall'Empieta , e dalla vendita Simoniaca Germania . de Vescouati , e delle Badie , Gregorio VII glimandò l' Imperatrice Agnesedi luiMadre accompagnata da i Vescoui d'Oftia , di Peleftrina diChur, edi Como , la qual Legazione, e ciò ch' indi seguì , fu de- scritto da Donnizo , che visse in quei tempi , e compose in versi più da Istorico , che da Poeta la vita della gran Contessa Mitilda . Si leggo- no questi versi presso il Baronio, [ I ] e benche di Mufa rozza , ed incolta son degnissimidi esser inquesto luogo riferiti , perche danno manifeftamente a conoscere in qual concetto , venerazione , e tima fosse presso tutti il nostro Giraldo . Regis erat Mater tunc Rome subdita Papæ , Quam Vir amanspacem,pro Nati mitterepace Ordinat , &fecum Pranestina quoque verum Pontificem Chrifti , cui iungit & Oftia triftis Pontificem magnum , quem nomine clamo Giraldum : Hos: vltra montes direxit Papa , duosque , Quos Rex dignanter cum Matre recolligit Agne . Inmanibus quorum promifit iura Piorum Se proposse sequi , Pape Sancti quoque Petri , Ecclefias Summi Domini nec vendere nummis . 11 An. Ecclef. tom. XI. an. 1074. num. 18, E Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 191 Everamente ebbe ben ragione ilPoeta di dire Cui iungit & Ostia tristis Pontificem magnum , quem nomine clamo Giraldum Perche appenaOftia eragiunta agoder lapresenza del suoPa ftore ritornatodi fresco dalle Apoftoliche Legazioni della Francia , delle Spagne , che le conuenne dinuouo rimanerpriua di lui , epian- gere amaramente la sua assenza , che fu nulladimeno di grandiffimo gionamento alla Chiesa vniuerfale , e di grand' allegrezza , e confo- lazione al sommo Pontefice , il qual senti le liete nouelle del felice riuscimento di questa Legazione , della quale piu distintamente scrif- se Lambertoda Schaffenburgo , edoppo auer detto , che questa Le- gazione giunse in Germania nel tempodi Pasqua , soggiunge -- It Rè celebrata in Bamberga la SantaPasqua , andd aNurimberga ad incon- trare i Legati della Sede Apoftolica . Erano questi la di lui Madre Impe- ratrice , ei Vesconi d' Oftia , di Pelestrina , di Chur , e di Como manda- ti dalPontefice Romano per ricomporre , se auesser potuto , lo Stato delle Gallie gia da lungo tempo vacillante . Nonperò essi volleroparlare al Rẻ, benche ne fofferpiu voltepregati , finche questi secondo le leggi della Chie- fa, non foffe venuto a penitenza , e per loro autorità non fosse stato sciolto dalla Scommunica acagione , ch' egliper aver venduteleDignità Ecclefia- 55ftiche era stato accufato presso la Sede Apoftolica di Simonia - Equi confiderando noi il vigore , con cui il nostro Vescouo Gi- raldo , e gl'altri Legati Apoftolici sostennero nella Corted' Arrigo le ragioni della Chiesa ne a prieghi d' vn Potentiffimo Rè vollero punto rallentar il rigore dell' Ecclefiaftica disciplina , non poffiamo la- sciar di piangere , e deplorare la debolezza di coloro , iquali benche siano di fimil carattere riuestiti , nulladimeno adulando alla potenza deGrandi , da quali sperano essaltazione , e fauore non ardiscono opporfi con Apoftolica libertà a idiloro voleri , ma o accufando le cattiue circostanze de tempi , o il timore di maggiori mali , lascia- noa poco a poco ridurre in seruitù laChiesa , che Cristo comperò col suo sangue , e fece libera , e oltra ciò si rendono auuantiDio rei dell' eterna dannazione de' Principi, a' qualieffi per isconcia adula- zione lasciarono d'annunziare apertamente la verità . Certamente Giraldo , e gl'altri Legati Apoftolici , che altracosa 56auanti gl'occhi nonebbero , che la caufa di Dio , e l'eterna falute del Rè , piegorono il dilui animo benche duro a chieder perdono de'traf- corfi commeffi , e ariceuere da loro il beneficio dell' afioluzione , e 2 licenziar dalla Corte cinque suoi nobili Familiari , che AleandroPa- pagia separati auea dalla communion de Fedeli . Diche ne fa fede Pie- 192 LIBRO TERZO VàLega 10 aMilano con il BAn Selmo, efrà Via è posto Prigione . Pietro Bibliotecario della S. Romana Chiefa nella Vita di Gregorio VII. Chiesero poi i Legati al Rè la permiffione di celebrare in quelle parti vn Concilio per esaminar le cause de' Vescoui , e degl'Abati , i quali auean per denari conseguite le dignità , e già per tal cagione aueano i Legati sospesi da Diuini officjil Vesc. di Bamberga , edalcu- ni altri . Ma Liemaro Arciuefcouo di Brema apertamente fi oppose al defiderio de Legati , ed ebbe fautori, e seguaci della sna. opinione tutti coloro , che punti dal giudizio di lor rea coscienza , temeano nel futuro Concilio di esser priuati di quelle dignita , le quali aueano con male arti acquistate -- In questo modo ( fcriue il fopradetto Pietro Bi- bliotecario ) fuil Concilio impedito , e l'Arcinescono di Brema per lasua disobedienza , e rebellione dall'efficio Sacerautale fofpeso , e i Legati onorati dal Rè di larghi doni con grazia di lui , e con fauoreuole rispostasani , e Salui a Roma ritornarono -- Così Pietro ; benche nella vita di Geraldo , chepretto ilCiaccone fra quelle de' Cardinali d'Alessandro II. fi leg- ge diuerfamente sia scritto , quasi cheGeraldo foffe dal Rè con poco onorerigettato, il che è direttamente contrario atutte le antiche me- morie diquei tempi . Giunti i Legati nello stesso anno 1074. preffo Gregorio gli rap-57 presentarono ladissobedienza dell'Arciuefcouo diBema, il quale per tal capo fu dal Sommo Pontefice citato a Roma , ma Egli in ve-- ce di comparire arender conto dise auanti ilfupremo Giudice della Chiesa , attese più tosto ad incitare contro Gregorio l'animo del Rè da lungo tempo a mal fare inclinato , onde ageuol cosa gli fu di accen- der in lui quel fuoco didifcordie edi ribellione verso la S. Sede , che arse poi molti anni , finche nel 1077. eflendo andato Gregorio in Lom bardia in vn luogo della Contefla Matilda chiamato Canofia, venne ini Arrigo a penitenza , e il nostro Geraldo vi fi trouò prefente col Sommo Pontefice , da cui poi fu mandato insieme col Beato Anfelmo Vescouo di Lucca Legato aMilano per riunire que' Popoli alla S. Ro- mana Chiesa . Della qual Legazione così fi legge negl'atti di S. An- selmo scritti da un Sacerdote suo Penitéziere --fra quindeci giorni( come parmi ) doppo l' afssoluzione del Re , mentre il Beato Vescovo Anfelmo in- fieme colReligiofiffimo Vescono d' Oftia Geraldo , andavano a Milano Lega- ti del Papa , furono da Soldati di quello impediti , e fu preso il Vescono d' Ostia , manon ebbero ardire di toccare S. Anselmo , perche egli era di quel Paese , e di Nobil Profapia . Voleua ben efsso darsi spontaneamente in lo- romani, dicendo di non poter fepararsi dal Compagno della Legazione , eche o quello dimettessero , oritenissero ancor lui . Manon presumendo i Solda- ti ciò fare , egli dolenteparti , desideroso se awessepotuto di dar lapropria vita per il suo Fratello - Da cò , eda molte altre cose, tosto ap- parue cambiato l'animo del Rè , e quanto poco fosse stata la sua pe- nitenza fincera , della qual cosa grauemente fi doise Gregorio in vna lettera scritta ad Udone Arciuescono di Treui , caiVesconi di lui fuf- Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 193 fraganei nella finedi Settembredello stesso anno 1077. nel quale fuGe- raldo liberatodi Prigione , vedendoi Ribelli della Chiesa di non por tere con alcun arte espugnare la costanza del suo animo sempre fede- liffimo aDio , e ai Romani Pontefici . Tornossene Gerardo in Roma aGregorio , e india poco a i 6. di Decembre dello stesso anno rese lo spirito a Dio , come notò Bertoldo da Costanza con le seguen- ti parole , che fanno gran fede della di lui Santissima Vita Geraldo Venerabil Vescovo d' Ostia , di cui sopra abbiam fatto menzione , e già da lungo tempo vinoal Secolo , e Crocefisso al Mondo fu liberato dall' Ergasto- lodi questa Vita ai 6. di Decembre - - 58 Questi sono gl' atti autentici , e finceri di Geraldo tutti canati da Teftimoniidi somma fede , e che visfero in quella età . Nella sua vita presso il Ciaccone , e nell' Italia sacra ( 1 ) si legge qualche co- sa di piu,della quale , o nonconcordando coll Istoria di que' tempi , onon adducendosene autentico documento , noi non abbiamo volu- to farne parola ; fol dobbiamo notare , leggersi iui , che mentre Ge- raldo era in prigione, gli fosse dall' Antipapa Clemente III. tolto nullamente il suo Vescouato , ma ciò non può meritar alcuna fede ; percheGuibertodetto poi Clemente III, non fu intruso nella Sede Apo- stolica contro Gregorio VII. che nell'anno 1080. , quandoGeraldo gia tre anni prima era passato alla gloria 59 60 Aggiunge l'Abbate Lucenti , chein luogo di Geraldo fu dall'An- tipapa Clemente intruso nella Sede d'Ostia Giouanni, la qual cosa è vera , e questo Giouanni egualmente in Velletri , che in Ostia s'arrogò ib nome , e l'officiodi Vescono di che ne abbiamo inVelletri autentico documento , il quale ci ha grandemente confermato in credere , che ficcome l' Intrulo I'vna , e l'altra Chiesa gouernò , così anche i legitimi Vescoui d' Oftia facessero , cominciando da S. Pier Da- miano in poi . Oraci conuien moftrare come gl'atti , e la tradizione della Chie- sa di Uelletri , intorno il nostro S.Geraldo, che qual Vescouo , e Protettore della Città è quiui venerato , s'accordino con quanto diGerar- do Vescouo d' Oftia per testimonianza diAutori grauiffimi , e suoi contemporanei da noi si è detto . Efopra ciò dobbiamo in primo luogo amertire , che l'antica leggenda di S.Geraldo , della quale An- tonio Mancinelli , e Afcanio Landi fanno menzione , si è per nostra disauuentura smarita : Onde il più antico Scrittore , che noi abbiamo del nostro S.Geraldo è il sopradetto Antonio Mancinelli che fiori nel Secolo decimo quinto Si legge fra i fuoi Sermoni al libro quinto , e titolo sesto il seguente fatto da lui sopra il no- stro S. Geraldo ad oggetto di recitarlo nella Chiesa Catedrale diVelletri . Bb د [ 1 ) Tom.p. in Epifc. Oftien. QuoGio.intru sonellaChie sa d'Ostia, e di vel.dop- po la morte di s.Gerald S.Geraldo esua vita narrata da Ant. Mincinelli in un Sermone . 4 194 LIBRO TERZO Quoniam ReuerendiPatres , & Domini idcircò Mundus factus eft,6 otnascamur , ided nascimur , ut agnofcamus Factorem Mundi, ac nostri Deum , Ideo agnoscimus , ut colamus , ideo colimus , vt immortalita- tem pro mercede laborum capiamus , quia maximis laboribus cultus Dei constat. Ideo premiis immortalitatis afficimur , Vt fimiles Angelis effe. &i fummoPatri , ac Deoin perpetuum feruiamus. DiuusGyraldus Veliternus Epifcopus Gallica gentis insigni profapia natus ,ut Deumagnofce- ret, coleretque , &propterea immortalitate afficeretur , atque Angelis fimilis effectus DeoParri perpetuo feruires ; Natura admirabilis , ex quifita doctrina Monafterium adiit , ubi a Monachis in Patrem electus . Ejus deinde fama illectus Gregorius Pontifex Summus Velverno CleroEpi- Scopum ftatuit . leiunabat autem affidue , orabatque indefessus : erat fe- dulus elemosinarum largitor : Viduarum , &Orfanorum tutor , egrotantium re , &verbodiligens confolator , utpiisfanctiffima vita operibus Deogra- tior fieret , illique cohereret , cuius reicompotem extitiffe miraculorumva- ria genera , quibus refulsit nobis indicant . Legistis enim eius imprecatio- ne hoftium plurimos plumbea grandine glandium formam referente( quod paffim in agro adhuc videtur ) oppressos . Viduafilium amissos tauros [ nam dormienti Matri Sanctus oftende rat ) inuenisse ; Ardentes cereos in Sepulcro subdio , &aere pofitosventis procacibus , &imbrium copia decidente magis , ac magisaccenfos : Benedi- Etum Bubulcus furore affectum , quofcumque obuiosmorfibus lacerantem a Clericis tandem ante Gyraldi fepulchrum appofitum Damonum vexatione liberatum : PetrumAlberici Velitren; Epifcopi Cocum , Os quoddam ingut- ture natum , &defixum gerentem Gyraldi meritis illud exguture in eius ipfius palmam euomuisse , quod quidem pueri membra omnia imitabatur : Cacum virum , qui prius viderat , videndi vfum recuperauisse . Mulic- rem Priverno oriundam Cisternam Castellum habitantem , & Paralyticam apud Diui Sepulchrum Corporis , &Anime Sanitatem recepiffe . Capti- gos etiam Veliternorum duos ferreis vinculis aftrictos Gyraldi nomine folu- tos . Quavincula hodieque in eius Sacello pendentia cunctispatent . No. ftra etiam tempestate pro diuerforum sanitate membrorum , &Hominum , Animaliumque ceterorum diuerja votorum muuera ante Sacratiffimi Corporis Sepulchrum conferri , atque suspendi ab his, qui sani effecti fuerint , pas- fim videmus . Quod nostra Patrie Ciuibus maxima , &iucunditati , Saluti accedit . Dormiit autem in Deigratia feptimo Idus Decembris , in cuius Sancte Memoria recordationem bodiernumdiem celebramus , utfuis meritis , &precibus ab omnibus Corporis , &Animapericulis liberemur, Sitque Hoftiumtervor , spes , &fubfidium Patrię , Es Nos etiam eius Sanctissima Vita veftigia imitantes , idcirco enim Sanctorum memoriace- lebratur , demus operam totis viribus , ne a nobis iuftitia , patientia , fides, innocentia , caftitas , abstinentia unquam abesse possit . Quoniam Dei cultus confiatabftinentia cupiditatum , ac libidinum , patientia doloris , ag con. 1 Istoria della Chiesa , eCittà di Velletri . 195 82 63 64 65 Contemptu mortis . Qui autem Deum negligunt ea spernentes , fem- per miferi funt futuri . Atqui colunt femperbeati erunt, quoniam iustis immortalitas , iniuftis pena aterna proponitur . Dixi . Inprimo luogo sembrara forse à talunoesserui qualche difcor- danza intorno la Patria del Santo , mentre in questo Sermone si chiama Gallica gentis , laddoue noidi sopra abbiam detto , ch' Egli nacque in Ratisbona Citta della Bauiera , che è una Prouincia di Lamagna . Ma noi crediamo che l'una e'l' altra cosa ben insieme conuenga ; nonfolo perche altre volte il nome diGallia si stendeua ad aflai maggior tratto diPaese, che ora,ebuonaparte di Lamagnacomprendeua , maanche perche quelleparole gallica Centisnon significano ch' Egli nafceffe in Francia , mabensì, che fosse di stirpe franzese , la qual cosa ageuol- menteperfuader ci poffiamo , mentre Egli subitose n'andònella Badia diClugni in Francia àvestir l' abito monaftico . Ciò che inquesto Sermone si afferma dell' ammirabil natura, ed esquesita dottrina dis. Geraldo , ottimamente conuiene a quanto ne scriue Bertoldo daCostanza danoi riferito di sopra . Anche ciò che in questo Sermone si legge , che s. Geraldo foffe Monaco , e poi Pa- drede Monachi , ben s' accorda con quantoabbiam dettodel suoMonacato ed officio digran Priore nel Celebre Monastero di Clugnì . Che nel Sermone fi dica esser stato'egli fattoVescouo diVelletri da GregorioSommo Pontefice',non ripugna à ciò che abbiam detto del Vescouato d' Oftia conferitogli da Alessandro II , attesoche Alessandro sùl' ultimo della sua vitapromosse Geraldo àquesta Chiesa , e può ben effère , che la curadi quella di Velletri gli foffe poi data da Gregorio VII immediato successore d' Alesandro II , oltre di che eflendo Geraldo stato celebre ne'tempidi Gregorio VII , e leggendosi il più de suoi attinel Pontificatodi lui,nonè gran cosa , che il Mancinellilo suppo neffe dallo stesso Gregorio creato Vesconodi Velletri . Ne èda mara- vigliarsi , che lo chiami fol Vescouo di Velletri , e non d' Oftia , perche Egli come Velletrano in un Sermone da recitarsi in Velletri non giudi- coneceffario far d' Oftia menzione . E perciò nello stesso Sermone nominando Alberico [ il quale fu Vescouod' Oftia anche prima , che Eugenio III facesse l' unione perpetua d' Oftia à Velletri ) lo chiama folamente VescouoVeliternosenza aggiunger d' Oftia cosa alcuna . Circa il tempo del tranfito dis. Geraldo alla gloria che qui è notato ai 7. di Decembre , e che dagl' altri Autori di fopra riferiti vien posto ai 6. dello stesso Mese , ui è divario di un sol giorno , il qual non cagiona implicanza alcuna ,si perche simili diuarj sono aflai freguen- ti nelle leggende d' altri Santi , si anche perche quiui il Mancinelli notò il giorno settimo di Decembre come quello in cui la Chiesa Veliter- na celebra la memoria di s.Geraldo fupponendolo giorno del suo felice tranfito, manoi nel Secolo XIVdimostreremo che la feftadi s. Geral- Bb 2 do 1 196 LIBRO TERZO s. Geral. Sua antica Capp. nella Cated.di Vell. quand edificata ed ifcrizzioni chev'erano do fi celebra in Velletri a isettedi Decembre più tosto in memoriadi auer in detto giorno liberata la Citta da i Brittoni che in commemora- zionedella sua morte I Miracoli fatti dal Santo ,eriferiti inquesto Sermone, secondo66 che nell' antica leggenda eran scritti ,riguardano tutti il tempodoppo ladi lui morte; Ed etiandio quello d'auer liberata la Città daNemici con unaprodigiofa grandine , come nel Secolo decimo quarto ampla- mente dimostreremo Efra questi stessi miracoli quello fatto inPersona d' un famigliare d' Alberico , che circa l' anno 1140 fu Vescono d' Oftia , e Velletri , ci da a conofcere , che in quel tempo era ancor fresca la memoria di s. Geraldo nella nostra Chiesa . • : Nell'antica Cappella in cui riposaua il Corpo del Santo , la quale67 era appoggiata al muro della Torre della Chiesa Catedrale prima che la stessa Torre percosla nell'anno 1656.da vn fulmine in parte cadefle , e coll'impeto di suacaduta cagionasse ruina alla Chiesa , eparticolar- mente all' Altare del Santo , leggeuansi questi dueVersi riferiti dalTe ili nel suoTeatro ( 1 ) HOCFACETIN TUMULO GERALDUS PRÆSVLHVMATVS, HINC PRECIBUS FVGIT GENS INIMICA SVIS. ...... E questi Versi non furono composti nel tempo, incui S.Geraldo passò allagloria , mabensì quando in memoriadilui fu dedicata quel- laCappella,il che accadde verso la finedel Secolo decimo quarto,allorch'Egli , come a suo luogo fi dirra , libero Velletri dalle mani de'Ne- mici . E che circa quel tempo fosse la detta Cappella edificata chiaro apparisce dal Testamento di Nicolio di Meo Canonico di Velletri scritto a i 27. di Luglio dell'anno 1395.permano di Matteo di Nicolò Solazzo , e conferuato nell'Archiuio della nostra Catedrale , in cui fra gl'altri Legati si legge -- Item reliquit Cappella S. Giralli fitę in Ecclefia Velletri in ædificio libras puri viginti, cioè questo Canonico lasciò venti libre d'Argento puro per l'Edificio della Cappelladi S.Giraldo situata nella Catedrale di Velletri . Leggeuafi nella detta Cappella vn altra Iscrittione riportata pur68 dal Teulinel luogo citato , la qual forse fudiponper maggior chiarezza apposta , e nonpardi tanta antichita , quanto l'altra gia riferita , ef sendodel tenore , che segue , DIVUS GERALDUS NOBILIS GALLUS EPISCOPUS ET PATRONUS VELITERNUS MERITIS , ET MIRACULIS CLARUS ILLO [ 1 ] Lib. 3. cap. vlt. IN Istoria della Chiesa ; èCittà di Velletri . 197 A ma 3.Geral rammentato ancheda altri Auto 69 70 IN PRIM. QUOD HOSTES HANC EIUS URBEM OBSIDENTES SUIS PRECIBUS E COELO DIVINITUS IMPLVENTE PLUMBEA GRANDINE CIVIBUS INOFFENSIS SUNT OPPRESSI CVIVS CORPUS SVB HAC ARA CONDITUM EST . Ascanio Landinel suo compendio M.S.delle cose diVelletri no mina ancor S. Geraldo , ma solo inproposito della liberazione della Città daNemici , di che noi parlaremo nel Secolo decimo quarto , quando Egli fu inuocato fra Santi Protettori di Velletri da detti M. S. non ricauasi notizia alcuna intorno la Vita del Santo . , NelMartirologio d' Usuardo composto già daantichissimi tem- pi per commandamento dell Imperator Carlo Magno , al qualGio- uanni Molano Teologo di Louanio fece nel Secolo decimo festo co- piose addizzioni , fi legge fra iSanti aggiuti sotto i 7. di Decembre - Eodem die S.Geraldi Episcopi Veliterni , & Confefforis -- Anche Filippo Ferrari nel Catalogo de Santi d'Italia parladel no- stro Geraldo nel modo che segue, molto conforme a quanto ne scrisse Antonio Mancinelli . . • Gerardus qui & Giraldus &etiamGirardus natione Gallus ex Mona- cho Veliternus Epifcopus a S. Gregorio Papa ob eiusvitæ sanctimoniam crea- tur . Is Viduarum pupillorum, &pauperum præcipuam curamgeffit . Æ- grotantes quoque quos etiam in re ipsa fouebat , frequens vifitabat . Serfum vero affiduis precibus , ieiunijs , pijs meditationibus , expletis charitatis Cuius Sanctitatem Deus operibus , hoftiam Deo acceptabilem exhibebat multis miraculis testatam esse voluit Cum enim Vrbs Velitrenfis gravi obfidione ab hoftibus premeretur , orationibus Gerardi liberata fuit . Ca- cus , qui lumen dudum amiferat , Gerardi interceffione illud recepit . Sed, &mulier Priuernas paralytica ad Geraldi tumulum delata , sanata est ; & Bubulcus , qui in rabiem verfus fuerat ad s. Episcopi Sepulchrum du Etus sta- tim liberatus fuit . Migrauit ex hac vita 7. Idus Decembris , qua die natalis eius Velitrismagna.Solemnitate celebratur . Ex monumentis Ecclef. Veliterne M.S. NNOTATIO . Cumplures Ggregorij Ss. extiterint , àquo Gerardus Epifcopus ordinatus 198 LIBRO TERZO natusfuerit excitatis Veliternæ Eccl. monumentis non apparet. Mirandum vero quod hicS. Episcopus Rome adeo vicinus; &sue vrbis Protector in Martyrol. Rom. pretermiffus fit . Lo stessoAutorenel Catalogo de Santi , che non sono descritti - nelMartirologio Romano, pone sotto i7. di Decembre Velitris in Latio Santi GerardiEpifcopi , ac Patroni - e poi nota -- ex Tab. Ecclefia Veliterna , quæ illum hac die magna celebritate sti Fatronum suum cum oftaua colit . Aftalicet manca M. S. ab ea Ecclefia accepimns -- Bensi vededatuttociò, che fino aitempi del Ferrari , il quale72 'diede alle stampe il Catalogo de Santi d' Italia nell'anno 1613. , non fi sapeua da qualGregorio Sommo Pontefice fosse stato Geraldo promof- so alla Chiesa di Velletri , suppone bensì il Ferrari che foffe vnGrego- rio Santo , e tale appunto fuGregorioVII. venerato dalla Chiesa con publico culto fragl'altri Santi , eregistrato nel Martirologio Romano sottoi 25. diMaggio . Il ConteGioseppe Bassi da Velletri fu ilprimo di tutti , che in vnadescrizzione dellaPatriadata alle Stampe nell'an- no 1631. affermò esser stato S. Geraldo creato Vescouo di Velletri da S. Gregorio Papa il Grande , e poi l'Abbate Ughelli nella sua Italia Sacraagginnse (1) che S. Geraldo fofle statoMonacodiS.Gregorio Papa , e dalui affunto alla Mitra di Velletri , e circa lo stesso tempo vna fimilcosa scriffe Gabriel Bucelino nel suo Meneologio Benedettino , senzaallegare in teftimoniodi tal detto , nè Scrittore , nèCronica , nealtra memoria antica , equanti poihan scritto di questo Santo' , tutti han seguitato il medefimo errore giàda noi pienamente confuta- tonel Secolo sestodi quest'Istoria . Anzi alcuni hanno aggiunto errore aderrore , comesempre fuole accadere che da principj falfi nonpof- fonodedurfi , che conclufioni non vere . Il nostro Arciuescouo di Mira ( 2 ) aggiunse as.Geraldo il cognome di Morouco e penso che Egli foffe Abate del Monastero di s. Rufo in Velletri . Mànoi altroue efa minaremo , se mai inVelletri sia stata fimile Badia . Giouan Pietro Crefcenzi nel suo prefidio Romano ( 3 ) stimò, che potefle effer Monaco , eAbatedi s.Tomaso nella Diocesi di Velletri , nel qual Mona- stero Egli suppone che nel Secolo sesto fiorifle l' istituto deMonachidi s. Girolamo . Ma già sie mostrato ,che s. Geraldo fu Monaco , e PriorCluniacenfe ; ondenonci tratterremo diVantaggio nell' Esame di queste,ed' altre opinioni nate nelle mentidi Moderni scrittori seche 'B.Maria nell' antiche memorie non hanno alcun fondamento . Guillaefuo Oltre ilCorpodi s.Geraldo fi conferuanella Catedrale quello del-73 corpo nella laB. MariaGuillain un'vrnadi Marmo fopral' Altare della Cappella Cated. di Velletri. : [ 1 ] Tom pri. ne' Ves. di Velletri . [ 2 ] Nel Teat. Ift. lib. 2.cap. 4. [ 3 ] Lib.pri.par. 1. narat. 5. pag. 238. dell Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 199 dell' Immacolata Concezzione , nella qual vrna si legge à lettere d'oro la seguente memoria . m + + DEPOSIT. BEATA MARIÆ GVILLE Etradizione antica , che questaBeata MariaGuilla fosse del no stro Vescouo s. Geraldo Sorella; ma fin' oradi lei in antiche scritture non abbiam trouata alcuna cosa . 74 Doppo Geraldo fu creato Vescouo Cardinal d' Ostia e diVelletri Odone da altri chiamato Ottone , perche secondo il linguaggio Teu- tonico il d quasi t si pronunzia , e appunto Odoneè scritto ne seguenti versi fatti in loded' un altro Odone Nipotedi questo , e suo Succeflore nel Vesconato daBaldrico Abate , ePoetadi quel Secolo , 4 -- Odoni factus hæres in Pontificatum, Mox in Papatum fubftituendus eris . Di questo Odone scriue l'Oldouino fra CardinalidiGregoriovir così Ottone , o pure Odone da Castiglione luogo della Diocesi di Rems prima Canonico Lateranense , e poi Monaco nelMonastero della Caua , di doue passò a quello diClugni : fuprima fatto Prete Cardinale daGregorio VII. e poi essendo morto Geraldo , ebbe dallo stesso Pontefice ilVesconato d' Oftis , edi Velletri , difcacciatone primaGionanni Scismatico , cheAr- rigo IV. Imperatore aueko intruso nella Sede d Oftia . Di questo in un' antica iscrizzione nella Chiefa di San Silueftro iny nell' anno 1085. fi legge in Velletri , Anno Domini millefimo ocluagefi- mo quinto , Indictione V. mens lulii die xx. Odo Epifcopus dedicauit Ecclefiam B. Silueftri ad honorem , laudem Dei Omnipotentis , omni anno afferuit 40. dies , be func Reliquia, que requiescunt in Ecclefia S. Sylueftri S. G.C. lero- nymi , Stephani Papa, Lauren- tii Mart. S. Xysti Cornelis , dalui Cypriani SS. Lobannis , &Pauli , S. Agnetis Praxetis, & Anaftafie . dedicata finalmente fu creato Papa , e si chiamò Vrbano secondo -- Ma l' antica iscrizzione , che ancor oggi nella detta Chiesadi S. SilOdoneves. di Vell.e d Oftia fatto daGregorio VII. s.Silueftro Chiesa dedi cata da Odone Vesc. di Vell. nel 1085 200 LIBRO TERZO Agostino Oldoino e sua senten- tenza circa Odone Vef. d' Oftia e Vell. vindi. cata da ogni cenfu. Gio. Scif. Tseudo Vef. d' Oftia nel 1080. Silueftra in Velletri in vna Lapida di Marmo si troua , non è così da ogni viziodi latinita corretta , come viene dall' Oldoino riportata ; non però vi è alcun diuario nel senso , e nel significato . LaConsecrazione diquesta Chiesa fu fatta dal nostro Vescouo Odone appunto quando egli era tornato dalla LegazioneApoftolica di Lamagna , oue nella Settimana di Pasqua dello stesso anno 1085. auca inQuintilineburgo , [ che è vn Monastero vicino Alberstat in Safionia ] cele- brato vn Concilio de Vescoui , edi Abbati fedeli a s. Pietro , e promulgate le sentenze diGregorio VII. contro Arrigo Imperatore , Guiberto Arciuescono di Rauenna inuafor della sede Apoftolica con nome di Clemente 111. e tutti iseguaci della loro erefia , come anche contro gl' Eretici Vvecilini . e L' Abbate Lucenti nell' Italia Sacra ( r ). fupponendo con 175 Ughelli esser stati due Vescoui nello stesso tempo col nome d' Odone , o sia Ottone , vno di Velletri , e l'altro d' Oftia , correggel' Oldoi- no , perche l' abbia intieme confufi , dicendo , che in quel tempo an- cor non era seguita l' vnione fra la Chiesa d' Ostia, e diVelletri . Ma egli a torto riprende l' Oldoino , mentre ( che che sia dell' vnione fat- ta da Eugenio 111. ) certiffima cosa è , che doppoGiovanni Mincio non può mostrarsi ne pure vnsol Vescono di Velletri , che non foffe nello stesso tempo anche d' Ostia , e l' vnione diEugenio 111. altro in veritànon fece , che stabilire per sempre ciò , che già prima per lo spazio quasi d' vn Secolo erasi praticato di dar ad vn medefimo Vesco- uod' ambedue queste Chiese il gouerno . Onde noi crediamo , che quanto dall' Oldoino in propofito del nostro Odone vien detto,di niu- na correzzione abbia mesteire , anzi affermando l'Oldoino , che Odo- ne fosse successore a Geraldo nel Vescouato d' Oftia , e. Vellezri , quin- di vien anche egli con noi a riconoscere , che Geraldo anteceflor d' Odone foffe Vescouo dell vna , e l'altra Chiesa , come da noi è stato di sopra prouato . Quanto aGiouanni Scismatico , che l' Oldoino , el Ughelli , e76 Lucenti concordemente attestano fosse dall' Imperatore Arrigo intru- sonella Sede d' Oftia , doppo il passaggio allaGloria di s. Geraldo , noi crediamo che cio seguifle alquanto doppo , cioè quando l' Impe- ratore intruse nella Sede Apoftolica Giberto , o fiaGuiberto da Par- ma prima suo Cancelliere , e poi Arciuescono di Rauenna col nome di Clemente III. il che fu nell'anno 1080. , imperoche allora e non pri- ma quest'Antipapa creò il sudettoGiouanni Pfeudo Vescono Cardinal d'Oftia ; Ne può negarsi , che quando colla forza dell' armi d'Arrigo P'Antipapa occupò Roma , la nostra Chiesa non fosse anche Ella tiran- nicamente occupara da questo Vescono Scifmatico . Abbiamo di lui au- [ 1 ] Ne Vesc. di Vel. ed Oftia . Iftoria della Chiesa, e Città di Velletri . 201 77 78 Vfiarpa il Gouerno del la Chiesa di Vell. e suot atti nel 1087. autentica memoria in vn'antichiffimo Iftromento scritto in per- gameno che fi conferua nell' Archiuio della Catedrale di Velletri, in cui fi legge , che nell'anno fettimo del Ponteficato di Clemente III. Amato Prete col consenso diGiouanni Vescono , rinunzio , e cede la Chiefa de' Santi Filippo , e Giacomo , e di S. Pastore , e S. Antonino , a Ser- bato Arciprete , e ad altri Preti di S. Clemente , a quali la detta Chie- sa anticamente apparteneua . Quest'anno settimo del preteso Ponti- Gregorio ficato dell' AntipapaClemente 111. funell 1087.quando era già due VII. Papa , anniprima passato all' eterno riposo Gregorio VII. acerrimo difen- fue vltime sore della libertà Ecclefiaftica , perla quale sostenne duriffimi trauagli parolepri- daArrigo 111. Imperatore , ( che egli scommunico , e priuò del Re- ma dimori- gno , e dell' Impero , ) e dall' AntipapaClemeute , edalla di lui Sci- re: smatica fazzione , inguisache fu costretto ad abbandonar Roma , e col fauore diGuifcardo Duca di Puglia fuggirsene in Salerno , oue indi a poco nell' anno 1085. rese so spirito a Dio , auendo proposto per suo successore DesiderioAbbate di Monte Casino , e quando que- fti nonfi fosse potuto aciò picgare , diffe , che fi elegetie o Ugone Arciuefcouo di Lione , o Ottone d' Oftia , o il Vescouo di Lucca . L' vitime parole poi diGregorio furon le seguenti Dilexi iuftitiam & odiui iniquitatem , propterea morior in exilio Mavn venerabil Vefcouo , che era ini presente tosto gli rispose Non potes Domine in exilio mori , quia in vice Christi , &Apostolorum eius , diuinitus acceрі- sti Gentes , hæreditatem , possessionem terminos terre . -- - - Ebbe Gregorio VII. di Velletri particolar cura , e nonfolo pro- mulgò vn decreto riferito dal Platina nella di lui Vita , con cui la gra- zia di S. Pietro negaua , e l'entrare in Chiesavietaua a tutti quelli( Nor- Gregorio manni , Italiani , ò d'altra Nazione che foslero ) iquali offendesiero, VII. efue òdannificaflero le Terre della Chiesa , especialmente la Campagnadi disposizioni Roma , e quanto della Contrada de Volfci , e della Toscana è volto aftuordi al Mare , ma anche benignamente a fauor de Cittadini di Velletri con- vell. ceffe , che le persone piùpotenti della Citta foflerodel loro dritto con- tente , enon ardissero imporre a gl'altri grauenze , del qual priuilegio ancorche non fi troui alcun efemplare , se ne fa nondimeno menzione in vna Bolla di Pasqual II. , e in altra di Gregorio IX. , che noi a fuo luogo registraremo . Vittore Il Clero Romanovniformandosi al giudizio di Gregorio voleua in fuo huogo eleggere Defiderio Abate diMonte Casino , e CardinalPre- tedel Titolodi santa Cecilia , ma égli perfottrarfi in tempi malagevo- liffimi atanto pefo , propose il Vescono d' Ostia Contuttociò i III . eletto Cardinali Vescoui, egl' altri del Clero nonacquietandosi aldi lui Con- Pipa contro figlio , per vincere la sua oftinata ripugnanza , lo presero , e a forza fuivoglia . toconduffero alla Chiesa disanta Lucia, ed in contro sua voglia ľ eleffero sominoPontefice imponendogli il nome di Vittore 111. e ciò CG fu و L 202 LIBRO TERZO E confe- crato daCar Vesc, Raccoma da ai Card di elegger Pp.il nostro Vefe. Clemete 111. Antipapa intru- denuosiVef Prelati nel LeChiefe . fu nell' 1086. vacando quasi da vn anno la sede Apoftol, ca . MaVit- tore vscitodi Roma , andò in Ardea , e indi in Terracina , oue depose l' Insegne Pontificali , delle quali era stato contro sua vo- glia riuestito , e al suo Monastero di Monte Cafino senza voler darsi alcun penfiere del Pontificato si ritirò . Nell' anno seguen- te 1087. vinto Egli dalle preghiere , e dalle lagrime del Clero , c delPopoloconfenti alla fua elezzione , e venendo in Roma assistito dal Prencipe di Capua , edi Salerno , i Soldati del quale ritolfero dalle mani dell' Antipapa Clemente laBasilica di s. Pietro , fu iui da i Ve- scoui d' Oftia di Tufcolo di Porto e d'Albano confecrato , e posto nella Sede Apoftolica . Ilnonvedersi traquesti Vefcoui nominato quel di Velletri , grandemente conferma quel che si è detto, cioè che in quei tempi Velletri edOftia foffero da un' istesso sacro Paftore gouernate , perche altrimente non èda erdere che il nostro Vescouo , a cui antica , èchiara ragionenella cofecrazione del Sommo Pontefice apparteneva, foffedi tal prerogatiua spogliato . Pochi giorni Vittore si trattenne in Roma , e a Monte Cafino se ne ritornò , ove nello stesso anno passò all altra vita , auendo prima strettamente ingiunto a i Card. che tosto eleggeffero in suo luogo Ottone Vescono d' Ostia , il quale daGregorio Settimo era stato giudicato degno di tanto grado , e perche il nostro Ottone fi trouava ivi presente , Egli prndendolo per ma- no lo consegnò a i Vescoui dicendo ( come si legge nella Cronicadi Monte Cafino ] [ I ] - Accipite eum , &in Romana sede locate , me- amque vicem in omnibus quousque id facerepoffitis , habetote -- Frà questo mentre la fazzione scismaticadell' Antipapa Clemen-79 te inmolti luoghi preualse , mentre egli come si legge nella sudetta Cronica ( 2 ) scacciati iVescoui , Abbati , edaltri Prelati Cattoli- ci infigni perdottrina , e per religione dalle Città , da i Monafteri , edalle Chiese , ne sustituiua inlor luogo con efecrabile Simonia altri scelerati , ed ignoranti , aquali daua iluoghi Santi in preda , non offendo alcun , che potesse alle sue armi resistere . E allora accadde che la Chiesa di Velletri fu colla forza costretta a riceuere il Pfeudo. VescouoGiouanni , il quale ben si vede dall' Istromento di sopra ri- ferito , che egli nell anno 1087. vfurpaua il gouerno della nostra Chie- sa; eperche questi ( quantunque da tutti gli Scrittori vengafol chia mato Pfeudo-Vescouo Cardinal d' Oftia ) apparisce da tal'atto , che nonfolo in Ostia , ma anche in Velletri il nome , ed officio diVescouo fi arrogaua , quindi molto apertamente si può riconoscer la ve- ritàdiquanto abbiam detto , che Ostia , e Velletri foflero in que tem- pi davn istesso Vescono Cardinal gouernate . Et èda credere , che Pan- [ 1 ] Lib. 3. cap. 17. [ 2 ] Lib. 3. cap.69. Istoria della Chiesa, e Città di Velletri : 203 80 81 83 2 1 Antipapa Clemente tantopiu si sforzasse ditogliere la nostra Chie- saalfuo legitimo Pastore Odone, e darla al Pfeudo-VesconoGiouan- ni , quanto piu auea conosciutoil zelo di Odoneper Gregorio VII. ledi cui sentenze control' Antipapa , e gl' altri Scisimatici erano fta- te [ come di sopra si è detro ) dal nostro Odone promulgate in Lamagna . La Chiesa deSanti Filippo , eGiacomo, Pastore , ed Antoni- no , che con il consenso didetto Pfeudo-Vescouo Giouanni , Amato Prete rinunzio inmano dell' Arciprete , edegl' altri Preti di s.Cle- mente , a quali per antiche ragioni apparteneua , crediamo che fof- se nella Piazza , la quale anche agiorni noftri conferua dis.Giaco- mo ilnome, ed è prossima , & adiacente all' antico chiostro , oue abitauano i Canonici della, ftcila Catedrale di s. Clemente • SS.Filip- po e Giaco- moPastore , ed Antonino Chiesa in Vell.nel 1087. uagliatodal Vell.traMaoltre la Chiesa , anche la Città di Velletri fùdall'auarizia dell' AntipapaClemente fottoposta a duriffime essazzioni ,le quali poi infie- me con tutte le ree vianze da 'ui inVeiletri introdotte furono nell'an- 101 102.dal Sonmo PonteficePasqual II. tolte di mezzo , ed abolite Antipapa conuna special Bolla fatta afauor de nostri Cittadini , che noi a140 Clemete luogo registreremo a Ortornando al nostro legitimo Vescouo Odone : essendo rima sto grandemente sconsolato , edafflitto il Partito Cattolico per la mor- te di Vittore III. , moltiArciuescoui , Vescoui , ed Abbati fi vnirono insieme inTerracina , ed anche iui andorono gl'Ambasciatori di di- uerfi Prencipi , e particolarmente della ContessaMatilda per confortas re 1Cardinali adarquanto primavn legitimo Sposo alla Vedoua Chie- fadi Roma, edoppo molte preghiereaDio , edigiuni a1 12. diMar- zo dell'anno 1088. fi vnirono tutti nella CatedralediTerracina, ediuí tre Vescoui Cardinali , cioè di Porto, di Tufcolo , e d' Albano, i quali àtutta quella Adunanza presedeuano , pronunciorno concor- demente per SommoPontefice con mirabile approuazione , ed applau- so d'ogn'vno il nostro Vescouo Odone imponendogliil nome diVrbano II. , il quale indi passò aMonte Casino , oue fu per interceffione di S. Benedetto da vngrane dolor de fianchi miraco osamente fanato . Softitui Vrbano. II- in suo luogo fra Cardinali Vefconi Odone o fia Ottone figliodi Guidone suo Fratello, il quale non folo ebbe col Zio la Patria commune netla Diocesi di Rems , ma anche l'istituto , e difciplina Monaftica nel Monaftero di Clugni , e ficcome il Zio fu Vef- couo d'Oftia , ed insieme di Velletri , tale ancoradir fi dene , che fofse questo suoNipote, benchedi lui inVelletri nonrimangaparticolar memoria . 84 Abbiamo nellArchiuio secretodella Cittadi Velletri l'originale d'vn Priuilegio, che Vrbano II. nell'anno 1089. conceffe al Clero , e Popolodella nostra Patria dacui prende nonpoco lume l'Istoria EcCC 2 cleOdonevef. d'ofia, e di vell. eletto Papanel 1088. con nomedivr- bano II . Odone IL. refe d'Olia di vell. Urbanos Pp. concede pristalCle 10, ePopolo di Vell. nel 1089 204 LIBRO TERZO * Qui il Pergameno èlacero . clefiaftica di quel tempo , e perciò noi qui dal sudetto Originale fedelmente lotrascriueremo senza alterarne ne pur l'Ortografia , benche alquanto viziosa . ... * VRBANVS EPISCOPVS SERVVS SERVORVM DEI OMNIBUS VELLITRENSIBVS CLERICIS , ET LAICIS BEATO PETRO FIDELIBVS SALUTEM , ET APOSTOLICAM BENEDICTIONEM , Nec ignotum dilectissimi Fratres vobis esse cognoscimus , qua imma-85 ni crudelitate Guibertus heresiarca Sedis Apostolice inuafor antiquus hoftis noftris temporibus per apostatas , tyramnos Sanita Ecclefie Hugonem album , & Iobanuem Portuensem antyepifcopos , &Petrum quondam Cancellarium Vvezelonem , &Otonem tiramnum membra Diaboli sedu- xerit filios Dei cogitans eos blanditiis , &atrocitate fuis pedibus poffe Submittere. In eumvero sperantes qui fuos nondefpicit constanterper vos &alios filios noftros illorum incursum comprimemus . Quapropter de prefenti dilectos Rainerium presbiterum Formosum nostrum dapiferum ,& Formcem nostrum emiffarium cumpresentibus fcriptis vobis mandamus, quibus velut a nobis audietis quanta prelia noftri fideles ftrenue commisse- re , &quomodo ad Xpti sponse utilitatem ultra montes accelerare disposui- mus . Nos itaque quia pro Ecclefia ludibria verbera vincula carceres ... diuerfas mortes experti estis auctoritate apoftolica , & corro- boratione Epifcoporum , & nobilium Romanorum penitus remotisa vobis omnibus que aliquomodo impedire poffunt ; Confirmamus vobis omnes vestros vfus, &diuturnos mores pro vobisa quolibet introductos in perpetuum.. Liceat autem vobis facere conuentum vestris Epifcopis , &fine verborum obligatione reddere Apoftolica veftris Epifcopis , vel fuis ordinatis fcilicet tertiam partem testamentorum tertiam oblationis panistantum , &cere de tri bus miffis, quartam decimarum , &fivestra Ecclesia proprio caret Episco- po , ius Epifcopi Ecclesis , &Clericis accrefcat . Viaticum &lemofinas Specialiter vobis attributas Vrbis concedimus . Et faluo ut vos Clerici cum Epifcopo ficut in morehabetis , &mecum egiftis compendiosum vnius comeftionis difpendium nostre curie foluatis . Vos vero Laici communiter exibeatis Nobis alterius comestionis difpendium , &hoftem , &parla- mentum , boltem per maritimam , &campaniam . Praterea confirmamus , vt fine vlla contradictione poffideatis terras cultas , incultas filuas mon tes colles planicies paludes , &omnia que continentur in antiquis priuilegiis vespre Ciuitatis nobis cognitis. Maneatis fub quiete pace ac veftro iure inperpetuum . Quicumque autem quod Deus abuertat huius nostri Editi violator extiterit aut alicuius conditionis forma suprahoc inducere tenta- uerit anathematis vinculo religetur . Qui vero custos , &obferuator, be- nedi- Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri . 2015 nedictionis gratiam consequatur , &aperiente clauigero Petro cuius Vi carii sumus culmen celiconfcendat . Scriptum permanum Girardi Sanite Romane Ecclefia Scrinarii anno Dominice incarnationis millefimo oltuagefimo nono Ind. XII. + Ego Petrus Dei gratia Albanensis Epifc. interfui , Ego Minut. Deigratia Lauicanenfis Epifc. fubfcripfi . Ego BrunoSignenfis Epifc.assensiperbunc trianMagnus Domi- Sulum prabui nusnofter magna Virtus eius. د 86 イ Dat. Rome VIII. Id. Iulii per manus Iohannis S. R. Ecclefia Card. &Cancellarii . Ben fi vede dal titolo di Fratelli Dilettiffimi , col quale ilPapa onorò in questo priuilegio iVelletrani , che Egli conferuauaversodi loro anche doppo l'aflunzione alfommo Pontificato il primo amor di Paftore . Dalpreambolo poidiquesta Bolla si scorgeconquanti arti- fizj , e violenze l'Antipapa Guiberto , esuoi Parteggiani si studiaffero dimantenere la loro Scismatica fazzione , equanta fiducia di reprime- re ogni loro impeto Vrbano aueffe nel valorede'noftriCittadini . Cer- tamentenon piccola dimostrazione d'amore , edi stima fu quella che Egli fece a i Velletrani mandando loro trè suoi Familiari per renderli confapeuoli de vantaggi riportati daCattolici contro gli Scismatici in più incontri , e dell'intenzione ch'Egli avea di patlar l'Alpi per vtilita della Chiesa ; ancorche non si troui che Vrbano ciò perallora faceffe Leggesi bensì presso il Baronio ( 1 ) che in quest'anno 1089. le cose dell' Antipapa , e de i Scismatici fole molto abbassfate , effendo Egli stato discacciato daRoma , e costretto àprometter con giuramento dinon tornar più ad inuader la Sede Apoftolica, el'ImperatoreArrigo suoFautore fù anche rotto , e sconfitto . MagniVrbanoI da ai Vell. il titdiFrat dilettiffimi Mande loro trè Famigliari . [ 1 ] Tom. 12. an. 1089. num. 3. e 11. 206 LIBRO TERZO Loda grd Magnificapoledla laude con cuiVrbanoesalta la fedelta de noftris7 demente la Cittadini , dicendo ch'essi per la Chiesa aueuano conmarauigliosa co- fedeltà de stanza sopportato scherni , prigionie , tormenti, e dinerse manieredi Velletrani . crudelissima morte,il che fu senza dubbio ne'tempi di quella funeftiffima ScisinadiGiberto , quando Eglicome noidi sopraabbiamdetto con la forzadell' Armi preualse . Equeste lodifurono poi daGregorso IX. invnsuo priuileggio afauor della nostra Patria concefio piti ampla- mentenotate , come nel Secolo XIII. fi vedra . Ondeperche ne'tempi d'Vrbano eragià quasi spenta nelle nostre contrade la fazzione Scifma- tica , perciòEgli volendo riporre inVelletri tutte lecose nel fuo pri- miero ftato , conferma le vsanze , ed antichi costumi che erano ano- stri Cittadini fauorcuoli . Ciò che riguarda idritti del Vescouo , c delClero, fu poi meglio spiegato in vua Bolla diGregorio IX. che pu- rea suo luogo registraremo . L'obligo imposto al Vescouo , ed alCle- ro di pagare vnpasto alla Corte del Papa [ come anche unaltro douea prouedersene da Laici ] auea luogo fol quando il Sommo Pontefice veniua nella nostra Patria in Persona , come fi dichiara in vn Priuile- giodi Bonifacio, VIII. che nel Secolo seguente riferiremo , ed acca- dendo inque tempiaslai frequentemente , che ilPapa conla sua Corte inVelletri veniffe , troppo grauepesodellaCittà saria stato , se auef- se douutoa proprie spese fornire al Papa , ealla sua Corte ilbisogne- uole tutto il tempo , che egli fofle inVelletri dimorato . Eda quel- leparole -- Sicut in more habetis , &mecum egiftis -- Chiaro appa- rifce , cheUrbano era stato in Velletri , il che è da creder , che foffe doppola fua elezzione inTerracina , primache tornatodal Regnodi Napoli aRomavenifle . Al Papa quando ve- niua in Vel. era is Clero obligato a fornire un pasto , e un altro il Po Vrbano It Polo. fu in vell. 4 Eranoi Laici inoltreobligatidi fornire al Papa le Milizie , che88 Velletrani inquest antica Scrittura per laparola Hostem si dinotano , e douea- obligati di no anche andare all Ofte , cioè all' Effèrcito della Prouincia ; Ma fornirealPa poida altri Pontefici ottenne laCitta d' effer prima in parte , epoi paleMili- intutto sgrauata da questo peso . In fine Urbanoconfermò alla Cit- tail suo Territorio con tutte quelle cose Que continentur in antiquis priuilegiis Veftræ Ciuitatis nobis cognitis Ma quali foflero , e da chì concefft quefti priuilegii , che ne tempi di Urbano II. erano giàan- tichi , non ègiunto anotizia de rofteri , ne può alcuna cosa con certezza affermartene . tie Si oppogo RoaRugiero Guiscardo -- -- Netempi dello stesso PonteficeUrbano II. diedero iVelletrani89 nuouaproua dellalor costanza , e fedeltaversola Sede Apoftolica , quando Ruggiero figlio di Roberto Guifcardo Duca de Normanni . doppo la morte del Padre prese Capua , e corse vittorioso di là fin sù le Porte di Velletri , riducendo in suo potere tutte le Citta , e Terre Normani. all' intorno, non effendo alcuno , che ardisse opporsi al valore di lui, ede suoi Soldati . Mala nostra Città, come fcriue Pandolfo Collenuccio Ducade ni : Istoria della Chiesa ,e Città di Velletri . 207 १० nuccio ( 1 ) fermò il corso delle sue conquiste mantenendofi falda , e ferma alla diuozione del Sommo Pontefice . Poco doppo Ruggiero riftitui ad Vrbano le cose tolte , e fu da lui creato DucadiCalabria . Nell'anno 1098, non effendo ancora estinta la funesta scisma dell' AntipapaClemente , il quale in quel tempo dimoraua in Lombardia , gli Scifmatici della sua fazzione, adunorono in Roma un Conciliabo- lo , gl'atti del quale vengono registrati dal Baronio ne Suoi Annali, ( 2 ) e in effi fra Vescoui Cardinali , fi vede nominato in secondo luogo-- Iovannes Epifcopus Ostiensis-- che èquel Giouami , il quale fu dall' AntipataClemente intruso nella nostra Chiesa , di cui abbiam parlato di sopra . Nedi lui doppo questo Conciliabolo fi troua altramemoria . 91 Passò poiVrbano II. nel 1099. all'eterno riposo inCielo , auendo inTerra molto trauagliato perla Chiesa diDio , e reso il suo Pontifi- cato illuftre , e memorabile a tutti i Secoli auuenire per la ricupera- zione di Terra santa , alla quale Egli ebbe sempre tutto l'animo riuol- to , e per si degna impresa raund vnConcilio in Chiaramonte in Fran- cia , que commosse , edvni i Principi Christiani all'acquisto di Gieru- falemme , in guisa che nell'anno 1095. si sottoscriffero alla militiadi Chrifto per quell' impresa tre cento milaVomini , qualiriceuuto ilse- gno della Croce dal Sommo Pontefice , sotto il commandodiGötti fredo Buglione , e de'suoi Fratelli nell' anno 1099. couquistorono il Sepolcro diChrifto . 92 In luogo d'Vrbano fu eletto nell'anno 1100. Pasqual II. chiamato prima Raniero anch'Egli gia Monaco di Clugni , e allor trouauasi Aba- te del Monastero di S. Lorenzo fuori le mura diRoma , e Prete Cardi- naldelTitolo di S. Clemente . Questi contento della vita priuata , con molta resistenza fuggiua tanto peso , magridando il Popolo tre volte ad alta voce Pafcalem Papam S. Petrus elegit accetto il Pontificato, e fu confecrato da molti Vescoui cioèda Odone Oftienfe , Maurizio Porruense , Gualtiero Albanese , Bonone Lavicano , Milone Pelestrinese , eOttone Nepefino come per autorità d'un ScrittoreAnonimo della BibliotecaVaticana riferisce il Cardinal Baronio ; ( 3 ) e l'Anonimo foggiunge -- Primo di tutti in questa confecratione fu il Vescono d' Ostia , ilquale in talcaso usò il Pallio , ed Egli benedisse ed vnse l' Eletto col sacro Crifma-- Tutte le cose cospirano a prouar , che i Vescoui d' Oftia era- no in quei tempi anche Vescoui di Velletri ,perche altrimente chi mai potrebbe perfuadersi , che i Vescoui di Velletri auesser sempre lascia- tod'assistere alla consagrazione del Sommo Pontefice , che è la piu su- blime [ 1 ] Compendio del Regno di Napoli lib. 3. [ 2 ] Tom. XI. an. 1098. : 3 ] Tom. 2. ann. Eccles. anno 1100 Gio. intru so nelle Chi . d' Oftia e di Vell. inter- viene al Co. ciliaboloRo mano nel 1098. Vrbano II muore nel 1099 Gerufalt liberata nel 1099 Pasqual Ii eletto Papa efua confe- crazione Ves. d' O- stia benediceed unge Pasqual II eletto Papa 208 LIBRO TERZO Pasquil Habolse leree ofan- Zeintrodot. te in Vell. dall Anti- papaCleme teedefcri- veiconfini delTerrito. rio diVell. blime funzionepossa mai farsi nella Chiesa d' Iddio , e alla quale effi aueuano antichissimo diritto e ragione ; oltre che il canonedel Con ciliodi Laterano sotto Nicolò II danoi asuo luogo riferito confer- maua a i Vescouidi Velletri come a tutti gl'altri Vescoui Cardinali questa stessa prerogatiua . L SECOLO XII. -- Ieto, efausto fu iCattolici il principio di questo Secolo perche nell' anno 1101. mori l' Antipapa Guiberto , chiamato nella sua obbedienza Clemente III. doppo la morte del quale scriue Ascanio Landi , che Pasqual II . effendo di animo grande , fi volto dalla Religione all' Armi per racquistare te Ter- re della Chiesa : Scacciò Pietro Colonna Cittadino Romano , il quale turbaua la quiete del Papa , con l'aiuto del Conte di Capua, egià aucuа оссира to Caui , allora Castello del Papa . La Città nostra , vedendo it refentimen- to del Pontefice contro i Capi della libertà Romana , pigliò occafione disgra- uarsi di molte nouità come sinotaper vna Bolla ( 1 ) del detto Pasquale di Carattere Longobardo , la quale ci conferma le conceffioni di Gregorio VII.ed' Urbano II . liberandoci da tutte le brutte , e dannose confuetudini introdotte da Guiberto , giàArcivescovo di Rauenna , e poi tirannico Inua- fore della Chiesa Romana - stimiamo pregio dell' Opera registrare in questo luogo il tenordellaBolla , che èil seguente . PASCALIS EPISC. SERVUS SERVOBUM DEI, VELLETRANE URBIS CIVIBUS APOST. SEDIS FIDELIBUS SALUTEM , ET APOST. BENEDICTIONEM .. 1 Et praua corrigere , &recta firmare Commissi loci , &officit debito 2 commonemur . Idcirco iufta petitionem veftram omnes prauas confuctudi- nes , vel exactiones quas Heresiarcha Guibertus Ravennaten. quondam Epi ScopusmoxApoftolica Sedis inuafor impofuit demediovftra Ciuitatispent- zus abotere : prafentis pagina auctoritate decernimus . Illam vero benigni- tatem , quam a Prædeceffore nostro Sanita Memorię Gregorio Septimo Ciui- tas veftra promeruit : Nosquoque tamvobis, quam pofteris vestris in Apoftot. Sedis fidelitate permanentibus , firmam manere sancimus, vtvi- delicet ( 1 ) Nel Archiuio Secreto della Citta: Istoria della Chiesa , e Cittadi Velletri . 209 delicet loci vestri potentiores , quibus &vos fuumius non negetis, impo- nere vobisgrauiora non audeant . Nec folum Vrbis veftræ habitatores , fedetiam antiqui fines ab omni Sacularis poteftatis inuafione Jeruentur , infestatione securi . Ciuitatis autem fines dicimus illos , qui pertinentias Territ.di Juas longe, latèque concludunt . Cum Montibus , Siluis , &Pratis , & Vell. esuoi aqueductibus , locis cultis, atque inculiis quos in sequentibus nominatim confinide- exprimendos decreuimus . Aprimo latere fofjatum , quod defcendit in scritti da MonteEpiscopi , & defcendit ad aquam Palumbam , &exinde in filice Pp.Pafqual deMacro . Indèverò protenditur finis in vallem ad centum guttas , II. defcendit ad Balneum nouum , unde reuertitur perviam in Colle de Re- noneManioso, descenditqueper Vallem in pratum de Camultelli , tendi- tur per eam in poffeffionem anita Maria de Domo, atque exinde in foffa- tumde Cerris , per ipsum in terminum Turricchia , ac reflectitur in pra- talina de Formali de Vimis, descenditque per Vallem in Poffeffionem San- Ete Andrea in Silice , ac inde in fossatum de Lectere , &exinde iuxta vineas Sancta Andres in fossatum de Arcione defcenditque per ipfum in Silicem ar per eam recurratur in fossatum de Formello , unde defcendit in Valle de Scazi . Asecundo vero fin's incipit a Columnella marmorea , que inter vos , &habitatores ancti Petri in Forma , olim fuit vbi , &nunc eft communi Confilio constituta . Inde verò protenditur in plagarum deSalciara . Atertio autem finis incipita fossato deCarciano acper ipfum afcendit ad pontem de Carano, indeque ascendit ad formales de Stuti , &exindetenditur in foffatum sanitiAngeli fub terra , &per ipsum fossatum ad Pentomicchiam , atque inde afcendit ad Fontem deFico . inde usque in filicem , ac per eam in pontem Valagai . Exinde afcen- dit ad pontemMagnellum , &per ipsum adaquam Lucie , atque ad summi- tatemMontisde Spina . Aquarto latere per MontisCacumen protenditur finis usque adprimum . Nos igitur fines cum detrimento vestromutare om- nino Apostolica interdictione prohibemus , statuentes , ut continentur ficut ius eft vniufcuiusque , tam vos, quam vestri baredes , &quia busvos legaliter concefferitis , quietè possideatis in perpetuum . Quod si quælibet parua, velmagnapersone contra hocApostolicum Decretum, at- quePreceptum temerario ausuvenire temptauerit admonita semel , ite rumusque tertio per conuenientes indutias , Si non resipuerit , &quod iniu- ftè egerit condignè non concesserit , sciat se centum libras denariorum Papi- entium mediantem Camera nostra , mediantem iniuftitiam patientibus perfoluturam . Scritpt. per manum Petri NotariiRegionarii , & Secretarii Sacri Palatii : : م Pd 210 LIBRO TERZO FIRMATI SUNT : EGO PASCHALIS EPISC. S.S. VERBO Sanctus Sanctus PETRUS PAVLVS PAS- CHALIS PAPA 11. ITHO 2 Loco Signi OdoneVesc. d'Oftia, e di Vel tri nel Dat. Laterani per manum Iohannis S. R. Ecclefia Diac. Card VIII. 1d. Aprilis , Indic. 9. Incarnat. Dominica Anno M. C. II Pontificatus autem Domini Paschalis Secundi Anno fecundo . د Delle ree confuetudini , ed essazioni, che l'Antipapa Guiberto , 3 preualendo la fazzione Scismatica aueua introdotte in Velletri , già si è parlato nel Secolo precedente , le quali per questa Bolla spedita po- codoppolamorte dell'Antipapa , furono da Pasquale tolte di mezzo . I nomi espressi ne'confini del Territorio di Velletri , quasi tutti si con- feruano ancor ora . Maquel che iui fi dice S. Andrea in Silice , chia- masi oggi la Tenuta delle Castella , la quale appartiene a i Canonici della Bafilica di S. Giouanni in Laterano . E ciò che iui fi dice S. Pietro in Forma , ore si nomina Campo Morto , ed è vna vastiffima Tenuta, dalla quale i Canonici della Basilica di S. Pietro in Vaticano cauano vna considerabil parte deʼloro prouenti . Era poco prima , cioè nell'anno 1101, paffato all'altra vita Odo- 4 ne nostro Vescouo , le lodi del quale furon cantate inverfi daBaldri- co Abate , e Poeta di quell'età , quali noi qui trascriueremo , come fi leggono presso Duchesne . 110I.e fue lodi Odas Istoria della Chiesa , e Cittadi Velletri. 211 Odas , ò vtinam , cui mittunturplacituras Odoni magno dirigo paruus ego : Odo Pontificum decus , &specialis honestas Confilium Pape , &Regula iuftitiæ . Ecclefia robur , non concutienda columna , Mittit quodplaceat Burgulianus aue. Burgulianus aue magno dicit Patriarchæ , Quod mihi notitiam Præfidis obtineat . Odo , Vvido mea mihi te celebrauit in aure Pluribus indiciis temihi magnificans . Guido tuum nomen nostrum deuexit in Orbem , Vtque viri tanti Praco vir ile mihi . Te mihi procerum staturafignificauit , Que non excedat effigiata modum Mores iucundos Vuido tibi dixit incsse , Et quod conueniat moribus alloquium . Vtque mihi dixit ditat te littera diues , Etvatum Musas deliciosus amas . Si cantarevelis , cantas modulamine dulci , Hisfuperestvultus , &facies hilaris . Affatu suauis , communis , &omnibus omnis Exhilaras mestos &stolidos reprimis . Os Oratorum modo viuis Tullius alter , Callidus in verbis viuis Aristoteles Tempora que modo funt , quesunt fine remige nadis Rectorem ftatui te voluere fibi . Que te fecerunt Odovelut Hostia Roma , In modico Rome te facient Dominum . Hic iam caperunt ordiri prouidafata , Hic intelligimus , iamquefauemus eis . Odoni faftus hæres in Pontificatum Mox in Papatum substituendus eris . Hoc locus , hoc nomen, hoc fignat copia lingua , Hoc alti sensus præcinit integritas : Innuit hoc habitus tunicate Religionis , Vos ambos idem Cluniacus genuit . Ambos vos fouit , vos Hostia fuftulit ambos , Alter Papa fuit , nec minus alter erit . Oh fi tunc merear florere superstite vita , Vt nunc te toto pallidus ore canam . Ealtroue lo stesso Baldrico Dd 2 Odo- 212 LIBRO TERZO IconeVef. Cad. d'Ost. e divel. nel 1101, 5. Silueftro Castello Odonem saluere meumfine fine per opto , Odo mi Salue , Papa futurus aue . Quod te dico meum , presumptio dicere cogit , Tantum tantillus Pontificem Monachus . Quem nunquam vidi , quem solis auribus haufi Dicere præ nimio cogor amore meum . Vifceribus totum te noftris infinuaui , Tefiquidem noui carmina diligere . Et laudas Vates , &premia Vatibus offers , Iucundus , prudens , felle Columba carens . Compatiens miseris , Peregrinis auxiliator Morum pre cunctis afperitate cares . Maximus Orator , Vatum specialis amator , Inuitas nostros ad studium calamos . Talem te cupio , mihi te desidero talem , Qualis es , & qualem te volo promereor . Quaso mihi debe , quod debet amicus amico , Quos indiscussus consolidauit amor . Inter quos unquam non est alterna voluntas , Qui Sapiunt viuunt , &moriuntur idem . Ecce tibi talem me, si dignare , pacifcor , O vtinam votis faueris Odo meis . Si mihi te dederis si te dignabere noftrum , Inter Cantores Orpheus alter ero . Jam quoque de vestro nimium confifus amore , Audeo pro charis infinuare meis . Burchardum commendo meum , quem diligo multum , Tutelaque tue , confilioquc tuo . Urit Guidonis penuria multa penates , Odo roriferas cui plue diuitias .. Doppo lamortedi Odone nostro Vescouo secondo di questo no me , fu nell' anno stesso 1101. creato Vescono Cardinal d' Oftia , e di Venetri Leone natiuo della Prouincia de Marfi , il qual da Fanciullo auea preso in MonteCasino l'abito Monaftico,e allora era Decano, e Bibliotecario di quell'infigne Monaftero . Ai primi giorni del suoGouerno Pastorale , riferir fi deue ciò chetrascrittoda vn Codice dell'Archiuio Vaticano fi legge nellaGerar chia Cardimalizia ( 1 )intorno il Sacro Corpo di S. Marco Papa, il qua le enendo stato ne'tempidi Gregorio VII. trasportato dal Cemeterio di Barona alCaftellodi S. Slueftro in Campagna per industria d'vna ( 1 ) Tit. 6. di S. Marco pag. 418. Pia Istoria della Chiesa , eCittàdiVelletri ! 213 * 7 - La S. Marca sportato a Castello dis Giuliano . S. Vita Chiesa del Castel di S. Giuliano . Pia MatronaMoglie diTebaldo nobiliffimo Signoredi quel Luogo , fu poine'tempi di questo Leone trasferito nella Diocesi di Velletri qual cosa è ini notatain questo modo Morta lapia Donna i di lei Fi- gliuoli prefero le armi contro il Papa , ch'era Pasquale II. l'anno 1100.di Papa, efna chesdegnato mandò per raffrenare la loro audacia contro di essi vn Essercito , Corpo tra- epreso il Castello di S. Siluestro lo fece distruggere ; nel qual tempo essendoui alcuni Soldati della Parochia di S. Marco tentorono diseco portare il Sacro Corpo , ma furono dalla gran moltitudine del Popolo , che lo difendeua im- pediti . Fù perciòportato per maggior sicurezza al Castello di S. Giuliano nella Diocesi di Velletri , efu doppo varie contese riposto nella Chiesa Paroc- chiale allora di S. Vito dal Vescono di questa Città , che era Leone Cardinale, il qual fece questa Chiesa laprima doppo la Catedrale , perche fu arrichita del Corpo d'en Santo Pontefice -- In appresso diremo come poi ne'tempi diEugenio III. fu questa Sacra Relliquia indi tolta , e riportata nella Chiesa di S.Marco a Roma . DelCastello di S.Silueftro nominato in det. Codice non abbiamo memoria alcuna . Sol si sà, che nel Castello dell' Ariano v' era vna Chiesa di S. Siluestro edificata di pietre grandi , o quadre , ed incorporata conla Rocca. Onde potrebbe effer che quel luogo dal titolo di tal Chiesa volgarmente CasteldiS. Silueftro fi chia- mafle e forse appartenefle aPietro Colonna , che comedi sopraab- biam detto , daPasqual II. fuDomo . Ein fatti questo Castello dell', Ariano tornò poi in potere della nobilifina Cata Colonna , dalla qual fu lungamente signoreggiato . Quello di S. Giuliano chiamato volgarmente Giuliano è anch'oggi nella Diocesi di Velletri diftante quattro miglia dalla Città , edidominio de'Duchi Saluiati , & alla generofa munificenza del Cardinal Anton.o Maria Salusati dene l'efler Nato tolto dalle ruine , e con nuoui Edificij Sacri , e profani nobilmen- te ristorato . Ji Teuli, ed altri moderni han creduto, che quiui fosse laVilla diGiulio Cefare Diltatore , e che per ciò Giuliano si chiamaf- se . Maben da questa memoria si vede ch'Egit non daGiulio Cefare , ma da S. Giuliano ebbe il nome . د Alcuni anni doppo cioè nel M. CXI. essendo venuto in Roma Arrigo V. Rè di Germania , e quarto Imperator di questo nome , fu da lui il SommoPontefice Pasquale fattoprigione, e insieme con i Car- dinali condotto al Monte Soratte , e iui lasciatolo sotto sicura guardia Egli si voltò con le sue genti aRoma . IRomani vedendosi in molti pericoli , andaro al Papa , elo costrinsero a fare accordo conArrigo . Onde Pasquale più per forza , che per spontanea volontà lo coronò Imperatore; egli concesse il priuilegio di dare l'inuestiture a iVescoui , eagl'Abbati del suoRegno ; la qual cosacontratomolto iveri Zelato- ri della libertà Ecclefiaftica ; trà questi furono Giouanni Vescouo , Tufculano , e Leone Vescouo di Vehetri , i quali apertamente contro tal fattoriprouatoin più Concilij , eDecreti di Gregorio VII,, e d'Vr. bano Giuliano Castello del la Dioc. di vel. det.altre volteS. Giuliano , Pasqual 11.eforza- toaconcede re all' Imp. IInueftiture delle Chiese 214 LIBRO TERZO Leoneves. banoII. , riclamarono , ed essendo Pasquale partito di Roma , ean- divel.ricla. dato a Terracina , essi insieme con quei Cardinali , che non aueuano macontrol col Papa tal cosa promessa , determinarono di voler costantemente inuestiture delle Chiese conceffè da Pasqual 11 . all' Imp. Pafq.11. Scrine aitof di vel. edi Tufcolo sostenere , ed offeruare quanto altre volte control' Jnuestiture delle Chiese prese per mano de Laici era stato ordinato , tenendo per nullo ciò che Pasquale a fauor d' Arrigo auea fatto in contrario . Il Papa , cheallora era in Terracina scrifle adetri Vescoui , e Cardinali la seguente lettera . PASCHALIS EPISCOPVS SERYUS SERVORUM DEI.. Venerabilibus Fratribus Joanni Tusculano , & Leoni Velletrenfi Episcopis , & Cardinalibus in vnum con- gregatis.confortium , &pacem in Domino imo.in .. 1 8 Id quod in Personam nostram , Patrem vestrum prater ipfius Ecclefiæ iudicium atque prafentiam vos egiftis : Etsi vobis ex Zelo Dei vi- fum est , non tamen ut mihi videtur , canonico tramite inceffiftis . Non enim Charitas , fed amulatio id dictasse perfpicitur . Quocumque tamen modo factum fit nos tamen confifi de mifericordia diuina pro animæ noftræ salute cogitamus , &commifjum ,quodpro fratribus atque filijs , pro ex- cidio Vrbis , &vniuerse Prouincie fecimus , emendare curabimus , ut quod terreni , in me quoquc correxiffe , oftendatur Ecclefię : Vos autem pro Ec- clefia in Ecclefia agite , ut illum Ecclefiæ Dei Zelum , quem habetis , babere oftenditis ipsa experiatur Ecclefia . Valete in Domino . Data Tar- racina tertio nonas Iulij . Equi nasce controuerfia fragli Scrittori dell' Istoria Ecclefiafti- 9 ca sopra il Vescono Leone nominato in questa lettera . Il Cardinal Baronio , ( 1 ) che dice d'auer trascritta la lettera da un Codice della Biblioteca Vaticana , lo chiama Vescouo diVercelli , come pu- re il Binio [ 2 ) MaAlfonso Ciaccone , [ 3 ] l' Abate Ferdinando Vghelli [ 4 ) e tutti quelli , che hanno tessuta la serie de nostri Vesco- uilo chiamanodi Velletri . Noi siamo stati lungamente dubbiosi so- pra di ciò , maalla fine auendo letto il Codice della Biblioteca Vati- cana [ 5 ) in cui son scritte leVitede'Pontefici dal Cardinal Nicolò d'Aragona siamo vsciti fuori di dubbio , perche iui nella Vita di Paf- qual ( 1 ) Tom. 12. an. IIII. num. 27.e28. ( 2 ) Tom. 3. de Conc. part. 2. pag. 434. [ 3 ] Frà Cardirali di Pasqual II. ( 4 ) Nell' Italia Sac. t. primo ne Ves. di Vell. ( 5 ) Segnato num. 6745. Istoria della Chiesa ; e Citta di Velletri . 215 10 II qual secondo ( 1 ) fi troua scritto Tusculan. & Velletran. Epifcopis . -- Littera quam mifit DominusPapa PASCHALIS EPISCOPVS SERVVS SERVORVM DEI VENERABILIBVS FRATRIBUS IOANNI TVSCVLANO , ET LEONI VELLETREN. EPISCOPIS , ET CARDINALIBVS IN VNVM CONGREGATIS &c. Il Ciacconio , e anche l' Vghelli , il Teuli , il Lucenti , e il Piaz- za nella serie de'nostri Vescoui , credono , che questo Leone foffe Vef- couo fol di Velletri , e non d'Ostia col supposto , che prima de'tempi di Eugenio III. la Chiesa di Velletri auesse sempre il suo Vesconodiftin- toda quello d'Ostia , ebenche da Giouanni Mincio , che noi credia- mo fosse l'ultimo , che alla sola Chiesa di Velletri presedesse , fino a detti tempicorrano quasi cent'anni , per non lasciar la nostra Chiesa sì lungamenteVedoua, ed acefala,gli assegnano due foliVesconi invn intle- ro Secolo , cioè il primo Odone,di cui abbiamo in Velletri la memoria del 1085. nella Chiesa di S. Silueftro da lui consagrata , e questo Leone. La qual cosa per quanto da Noi si è detto nel Secolo precedente è cer- tamente contraria al vero , e questo medesimo Leone di cuiparliamo , altri non è , che Leone Marsicano Vescouo Cardinal d' Oftia , il quale come si è detto , successe nel gouerno dell' vua , e l'altra Chiefa adOdone II. Eche così sia si dimostra nonsolo perche del finto Leone Vefco- uo fol di Velletri , quasiniun altra memoria fuori di questa lertera i sopradetti Autori ne adducono , ancorche fia d'uopo aflegnargli poco menche cinquanta anni digouerno Paftorale per empir la vacanza del- la nostra Chiesa fino a i tempi dell'vnione di Eugenio III. , ma molto piu , perche auendo Pasquale nell'anno seguente doppo scritta la su- detta lettera , adunato inRoma vn Concilio per annullare quanto for- zatamente auca fatto a fauor d'Arrigo in pregiudizio della Chiesa, tro- uasi negl'atti di questo Concilio riportati dalBaronio ( 2 ) -- L.Oftienfis cioè Leone Vescono d'Oftia . Che se oltre il detto Leone d' O- stia , fosse stato un' altro Leone da lui destinto , Vescouo fol di Velle- tri, non auerebbe questi certamente mancato d' interuenire ad un Con- cilio ouc interuennero tutti gl' altri Vescoui Cardinali, di cui Egli era stato il Principale Autore , come quello, che insieme con Giouanni Vescouo Tuscolano s'era fatto capo della fazzione Zelante per la liber- tà Ecclefiaftica , e per riuocare quanto in pregiudizio di questa auez fatto il Papa a fauor dell' Imperatore . -- [ 1 ] Apag. 137. ( 2 ) Tom. 12. an. 1112 Ne LooneKefc diveline të. pi diPasqII èl'isteffoche LeoneMarsi cano Vesc. Card.dOfti. Interuie nenel Conc. Romano del 1112. 216 LIBRO TERZO Vescoui & Oftia , e di Velletri tal volta s'in- titolarono foldi Velle. tri . Vescoui Cardinali preferiti agl altri refcour , e Arcivesconetcon cilio Roma mode 1112 Leone Vefe. Card. d'Ostra e di Velletri viffe fin al 1116. e fcriffe la Nè a quanto diciamo s'oppone il veder lui nominato nelle lettere di Pasquale Vescouodi Velletri , enon d'Oftia , perche gouernando Egli l'vna , e l'altra Chlesa , poteua ordi questa , or di quella intito- larsi , e se bene in quei tempi i nostri Vescoui per lo più s'intitolauane sol d' Ostia , nulladimeno alle volte si chiamauan fol di Velletri come apparira chiaro di Lamberto , che a Leone successe nell'vna, el' altra Chiesa . . Negl' atti del sudetto Concilio di Laterano veggiamo la prima13 volta i Vesconi Cardinali preferiti a tutti gl' altri Vescoui , ed Arciuefcoui, ladione gl' altri Cardinali Preti e Diaconi negl'atti di questo stef- so Concilo doppo tutti iVescoui sottoscriflero • Ma torniamo a Leone , che nella seric de' noftri Vescoui dir fi de-14 ue il terzo , Egli interuenne ancora al Conci io di Guastalla tenuto l' anno 1106. , confecro nel 1112. l'Altare di S. Lorenzo in Lucina in Ro- ma , e nel 1115. era ancor viuo , trouandosi sottoscritto a un priuile- gio concesso alla Chieta de MarfidaPasqualII. Erefe lo spirito aDio ai 22. di Marzo dell' anno 1116. , come notal Ughelli ( r ) correg- gendo in ciò meritamente li libro degliScrittori Ecclefiaftici, compo- stodal Cardinale Bellarmino , in cui fi legge , che Egli mancaffe nel pricipio dell' anno 1110. Vien fommamente lodato questo nostro Vescouo dall' Ughelli , eda tutti gli Scrittori , come Uomo d' animo grande , e Zelante perla libertàdella Chiesa , ed anche come celebre Cronista , perche Egli fu che feriffe i primi tre libri della famosa Cro- Cronica di nica di Monte Casino , fouente daNoi allegata in quest' opera . Monte CaSino. Lmberto diFagnano Vefcono Cardinal d' Ostia, e di Velletrinel 1117 Pasqual II diede inluogo di lui per Paftore alla Chiesa di Velletri e a quella d' Ostia Lambertodi Fagnano Bolognose , e Arcidiacono dellasua Patria , prima Cardinal Prete del titolodi s. Preffeda , come fi legge nel Ciacconio , ( 2 ) e ciò fù a parerdell' istesso nel Mese di Settembre , e secondo che scriuel Ughelli ( 3 ) circa l'anno Fri 7, e che questi foffe , non men Vescouodi Velletri , che d' Oftia l' attesta Pandolfo Pifano Suddiacono , e poi Cardinal Prete scrittore grauif- simo , che fiori ne tempi dello stesso Lamberto, il qual Pandolfo narrando l'Istoria dell' aslunzione di questo Lamberto al Sommo Pontificatn col nome di Onorio II, alla quale Egli stesso si trovò presente scriue Lambertus Oftienfis Epifcopus de Mediocri Plebe Comitatus Bononienfis genitus , bene tamen litteratus , a Domino Papa Pafchali rece- ptus est , &in Episcopum velitrensem promotus . Religiose autem memo. riæ Callisto Papadefuncto omnes Patres de Curia Cardinales , &c. -- IS E qui segue a dire come egli fu eletto Papa in luogo di Calisto II: E da [ 1 ] Tom. I. It. sac. in Epifc. Oftien [ 2 ) Fra Cardinali di Pasqual II . [ 3 ] Nelluogo citato . * Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 217 16 daquesto testo di Pandolfo prende grandiffimo lume , quella verita tante volte daNoi in quest' Istoria replicata , che le Chiese di Velletri, ed'Ostia prima della celebre vnione , che s' attribuisce ad Eugenio III. erano gouernate da vn istesso Paftore , inguisache Pandolfo vsò quasi come Sinonimi questi due nomi Vescono Ostiense , e Vescouo Velitrense come due titoli inseparabili da vn'istessa Perfona . Gli Scrit- tori moderni dell'Istoria Ecclefiaftica per non auer conosciuta verita si rileuante sono incorsi in diuerfi errori . L'Abate Lucenti seguitando il parere degl'altri , e scriuendo di questo Lamberto fra iVescoui d' Ostia prima dell'vnione colla Chiesa di Velletri , fuppone vizioso il te- stodi Pandolfo riportato dall'Oldoino , e che in luogo di Velitrense debba dire Oftienfe , quando in verità nel Testo si legge i'vno , e l'altro. Ecostè trascritto nonfoto dall' Oidono ( 1 ) ma anche dalCardi- nalBaronio ( 2 ) e da Teodoro Perrerio ( 3 ) Niuno poi potrà a buona ragione perfuaderfi , che Pando fo , il quale scriueua cofa de tempi fuoi , e diPerfone da qui intimamente conofciute, attribuise a Lamberto vn titolo che non gli condenale , oltre di che fuori di questo Lamberto non fi troua altri in que'tempi Vescono di Velletri . 17 Soffri Pasquale molti rrauaglidal Popolo Romano quando nell' Ninfa Ca anno 1115.effendo morto Pietro Prefetto daRona voileron Ronani tel Tiberio eleuare a taldignita va Fagiuolo del Deronto ancor Fanciullo , e creb- eSermoneta bero i daturbi , perche To omeo Conte Tufculano si ribellò al Papa , fi ribellano ein apprefio Ninfa , eCatter Tiberiodella Diocesi di Velletri , e ser- aPasqual moneta , e tutto iltratto Maritimo del Lazio fu inuolto nella stella ri- II. bellione , cone negt'Annali Ecclefiaftici si legge [ 4 ] rimanendo per altro sépre la nostraPatria costate alla diuozione del som. Potefice. Nell'anno 1117. Arrigo Imperatore , che era stato in più Sinodi scommunicato per auer à forza indotto Pasquateaconcederli l'Insetti- turedelle Chiese , se ne venne in Italia con fama di voler riconciliari col Papa , eprenderda tui la Corona dell' Imperió , ma Pasquale meritamente forpettando , che Egli con animo nemico venife , fi ritirò diRona a Moure Calino Fraquesto mentre l'Imperatore ( scri- ue PietroDiacono, ilquale in quei tempi fiori, nei quarto Librodel- laCronica di Monte Cafino ) 15 ] entrato in Romasentendo esser it Pipa partito allettando i Confoli , Senatori , e Principal Romani , parte con doni , eparte con promesse, d'ede Bertafua Figlia per Mogle a Tolomeo Jomo Il- buftriffimo difcendente dalla Stirpe Ottania Figlio di Tolomeo Magnificentis- .. Ee ( 1 ) Neftadit. alla Vita d'Onorio II. del Ciaccone . [ 2 ] Tom XII. annal. Ecclef. anno 1124 num 7. 13 ) Nelle Vite de Sommi Pontefici in quella d'Onorio II. 14 ) Baon. tom. 12. an. I115.1.4. [ 5 ] Сар.61. Tolomeo Conte Tuf- culano nel 1117. Spo- sa Berta Fi simo glhad Arvigo Imparatore . 218 LIBRO TERZO difcendenti dalla Fami Co.Tufc. fimo Console de' Romani , e concedendogli larghissimi doni , tutto ciò , che il di lui Auo Gregorio , e altri fuoi Antenati aueuano posseduto , confermè con Imperiale Autorità al Sudetto Tolomco , e a gl' Eredi di lui in perpe- gliaottania tuo Daquesto passo acquista nonpoca fede , ciò che noi abbiaProposto Dignitanel la Cated.di Vel-ne tëpi diPafq. 11 . -- mo accennato in piu luoghi di quest' Istoria , che i Conti Tufculani traessero origine della Stirpe Ottauia , e Gregorio Auo di questo To- lomeo Genero dell' Imperatore fu appunto quello , che fece la dona- zione aMonte Casino delMonastero di s. Angelo nel Peschiodi Velle- tri , dellaquale nel Secolo XI. abbiam parlato . L' Imperatore molto maltrattò i Popolidel Lazio fedeli alla se- 18 deApoftolica , e fattosi in Roma coronare dall' Arciuescouo Braca- rense , se ne parti . Intanto il Papa tornò dalla Puglia convn Esercito di Normanni , col quale ricuperò molti luoghi delLazio , e poi nell' anno segueute compì con molta gloria isuoi giorni . Leggonfi nell' Archiuio della Catedrale di Velletri molte dona- 19 zioni , ed altri contratti fatti inPersonadi Amato Arciprete afauor della detta Chiesa ne tempi di Pasqual II. e la maggior parte fono scritti per mano di Nicolò , il quale s' intitola Scrinario della Santa Chiesa di Velletri . Fra questi vi è yna vendita d' vna parte della Mo- la de Pentoma fatta nell' anno X.del Pontificato di Pasqual II. ad A- mato Arciprete , eaGiouanni Proposto della Chiesa di san Clemen- te, equesta èla prima , ed vnica memoria , che noi trouiamo della Dignità d. Proposto nella Catedrale di Velletri , che forse poi fu cam- biata in quella di Primiciero , della quale parleremo in questo stesso Secolo . Frale donazioni ve n'è vna della Mola di Sensa , che faDo- minus Gregorius Domini Alberici nell' anno primo del Pontificato di Pasqua! II. adAmato Arciprete di san Cemente ad opus eiusdem Eccle- fie , edaltra che fa nell' anno feguente DominusAdinolfus filius Domi- ni Alberici allo stesso Amato Arciprete della sua porzione in detto Molino . In luogodiPasqual II. fu elettoGiouanniCaetanoMonaco Ca- 20 finese Arcidiacono della santa Romana Chiesa , c Cancelliere , con nome diGelafio II. nella quale elezzione interuenne il nostro Vescouo Lamberto . Arrigo Imperatore soprauenendo all' improuiso in Roma Gelasio11 tentò di far prigione il Papa , il quale con molti trauagli , e pericoli, sua confe- fuggì in Caeta , que fu consacrato ( come fcriue Pandolfo nella di crazione . lui Vita ) per le mani de Vescoui Lamberto d' Oftia , Pietro di Porto , Vitale d' Albano , ed iui senti , cheArrigo auea intruso nelia Sede Apo- stolicaMaurizio Arciuescouo Bracarense col nome di Gregorio VIII. Trà questa , e molti altri trauagli fu Gelafio astretto a fuggirsene in Francia , ouel anno faguente nei Monastero diClugni passo all' altra vita , in luogodel quale fu elettoGuidone Arciuescono di Vienna Uo- ' mo nobiliffimo con nomedi Califto II. e fuin Clugni ordinato Papa dal Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 219 dalnostro Uescouo Lamberto , e dagl' altri VesconiCardinalia i14. d' Ottobre dello stesso anno 1119. 21 conciliare P 22 23 Ebbe Calisto sommamente a cuore di abolire la scisma , e diri- Imperatore Arrigo IV. e suoi Parteggiani con la Chiesa , edi comporre la famosa controuerfia delle Inuestiture , la quale da lungo tempo auea cagionata ladeplorabil scislura fra il Sacerdozio, el'Impero. Per conduere a fine sìgrand' impresa nell'anno 1122 . spedi vna Legazione di tre Cardinali in Lamagna , capo della quale fu il nostro Vescouo Lamberto , che con tanto zelo , e prudenza tut- to confidato nell' aiuto d' Iddio sì malageuoli affari tratto , che fuor della conmmune espettazione piego il cuore d' Arrigo a configli di foni- miffione , edi pace . Egli nel Concilio de Vescoai , e de Principi te- nuto in Vormazia assolue l' Imperatore con tutto l' Esercito , e con tutti quelli , che alla scisma auean tenuto mano, dalla scommunica incorsa ; Egli riceuè dalle mani d' Arrigola folenne rinunzia alle in- ueftiture delle Chiese permettendo , che in ogni luogo fossero i Prela- ti liberamente eletti . Eglicontegno ad Arrigo il priuilegio diCali- sto , con cui il Somno Pontefice gli concedeua di poter interuenire all elezzioni de Prelati , e di dar con lo Scettro agl Eletti l' Inuesti- tura de Regii Diritti . Egli finalmente doppo tutte queste cose offrì a Dio il Sacrofizio Euchariftico facendone Arrigo partecipe , e conce- dendogli la Pace . Così per opera del nostro Vescouo Lamberto fu tolta la scisma, riunito al Sacerdozio l' Imperio , e riftituita la liber- tà dell' elezzioni canoniche alle Chiese . Le quali cose vengon tutte narrate dall' Abbate Urfpergense Scrittor di quel tempo . Lamberto Ves.d Oft edi Vel.capo dellaLeg Apoft.inLa. magna del 1122 affolue l' Imp. e cópone la co trouerfia dell Inueflituredelle Chiefe, Eeletto di Onorio ΙΙ. Nell' anno poi 1124. essendo morto Calito II. fu eletto sommo Pontefice lo stesso nostro Vescono Lamberto col nome d' Onorio II. emolto fapientemente gouerno la Chiesa di Dio fin' all'anno 1130. Pp. co nome nel quale passò all' eterno riposo , auendo dato ogn' aiuto , e fauore asan Norberto nel fondare il nuouo Ordine de Canonici di Premo- ftrato Egli nella prima promozione de Cardinali , che fece nel Mese di Decembre del 1125. cred infino luogo nostro Vescouo Giouan- ni natiuo di Bologna , e Prior Generale de Canaldoleti , Uomo ce- lebre per santitàdi vita , eper prudenza dimostrata nel Gouerno , e propagazion del suo Ordine . Trattandosi di eleggere il Successore di Onorio, questo noftro Ve- scouo Giouanni propote al Sommo Pontificato Innocenzo II Roma- no ,il quale conte icriue il Ciacconio nena tua vita era figho diGio- uanni , ed ebbe per Auo Guidone , e la sua Famiglia allora chiama- vasi deGuidom , e poi fu detta de Papareschi la quale il Panuinionel- le sue annotazioni al Platina ( 1 ) crede esser quella , che ora in Ro- Ee 2 [ 1 ) Nella Vita d' Innocenzo ΙΙ. ma Gio.Vesc Card d'Ost. edi Vel.nel 1125. Innocezo 11.propofto alsomPot. e confecrato da Gio. no- ftroVesc. 220 LIBRO TERZO nel M33.e. fua appari- Zione . 1 ma si chiama de Mattei . Fu Innocenzio confecrato Papadall' istef so Vescono Giouanni , il quale per sostenere il di lui partito Cattoli- Gio.noftro co contro la fazzione scismatica d' Anacleto , che nelio stesso tempo Vefc. muore s' intruse nella Sede Apoftolica soffri grauiffimi trauagli . S. Bernardo che molto si affaticò nell' istessa causa nella lettera 126 ai Vescoui d' Aquitania doppo auer mostrata legitima l' elezzion d' Inno- cenzo foggiunge . Quid &in confecratione ? non ne Hostiensem ad quem Specialiter speltit habemus ? Ma poiGiouanni nel 1133 passò all' altra vita , e il venerabil Pietro ( 1 ) Abbate di Clugni scriffe , che Egli apparue ad un Monaco di s. Michele di Pisa per fargli sapere , che in breue Matteo Vescono Cardinal d' Albanol querebbe seguitato nella gloria del Paradifo . Pandolfo Mon co di M.Casino no fuvesc. d Oftia . PietroMo. naco di Mo. Casino creduto d'alcu- ni Vef.Card dOstia . Dragone Vefc.Card. d'Ostia nel 1134 Alberico fatto nostro Veft dain- nocenzo 11 . Arnoldo Vvion ( 2 ) afferma per autorita di Pietro Diacono24 nel libro degl' Uomini illuftri di Monte Casino essere stato Vescouo d' Oftia nell' anno 1131 fino all' anno 1133 Pandolfo Monaco Cafi- nese creato prima Prete Cardinale da Pasqual II Matal opinione vien meritamente nell' Italia Sacra dall' Ughelli , e dal Lucenti con- futata . Molti ancora per autoritad' un' antico Codice di MonteCasino 25 in cui sono annotati i nomi de Monachi defonti , scriuono esser stato Vescono Cardinal d' Oftia PietroMonaco di quel Monastero , qual si dice chepaffatte all' altra vita a i 22. di Febbraio , la qual cosa quandovera fia , ci conuien dire , che Egli succedesse à Giouanni , e che doppo breuiffimo tempo mancatse . Imperoche nell' anno seguente 1134 nel Mese di Decembre in PisaInnocenzo II facendo una nuova promozione de Cardinali , cred Drogone ofia Dragone nostro Ve- scouo Cardinale Questi fùdi nazione Francese , e di professione Monaco Benedettino , e Abate di s. Giouanni di Laon Uomo infigne per eloquenza , dottrina , e pietà . Abbiamoun dottiffimo libro intitolato De Corpore Christi il quale conumunemente viene àlui attribuito , ma oltre ciòfcriile alcune cose de Passione Domini le quali si leggono nel tomo 2. dela Biblioteca de Padri , e scrisse ancora della creazione del primo Uomo , de' doni dello Spiriro Santo , delle Beatitudini , dell' ore Canoniche , ed altre Opere, delle quali son periti gl' effemplari . Finalmente nell'anno 1135 0 come ad altri piace nel 1138 rese lo spirito àDio e gli fù dato da Innocenzo II per successore nella nostra Catedra Alberico Francese di Patria Belluacense e Monaco di Clugni , il quale fù dallo stesso Ponrefice adoperato in grauiffime Legazioni . -- Egli circal' anno 1136 andò Legato in Oriente per riprimer la26 [ 1 ] Lib. 2. de Miracoli cap. 19. 2 ) Libro 2. Ligui Vite cap. 9. pre- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 221 27 , presunzione di Ridolfo , che auea ufurpato il Patriarcato di Antiochia. Jui Alberico auendo conuocato un Concilio di Vescoui pronunziò la Tentenza di deposizione contro l' intruso Patriarca , quale anche fece porre in prigione . Priuò ancorad' ognidignita Serlone Vescono A- pamense per idilui misfatti . Indi andato a visitare il Sepolcro di Chrifto in Gerufalemme , dedicò il Tempio del Signore , e ui celebrò anche un Concilio , affaticandofi di ridurre Maffimo Patriarca degl Armeni , e i Vescoui suoi Suffraganei all' unione con la Chiesa Ro- mana dalla quale essi in alcuni articoli della fede discordauano , Tornato in Roma andò Legato inInghilterra , e Scozia per raffettare le cose della Chiese in quelRegno , ed iui conuoco in Londra un Con- cilio di Vescoui , ed Abatia i 13 di Decembre dell' anno 1138 , nel quale molte cose sapientemente ordinò, e creò Arciuescono di Can- tuberi Teobaldo Abate Beccense; Ma quelli , che ripongono la morte di Dragone nostro Vescono nell' anno 1138 ,deuono affermare , che la prima Legazione d' Alberico fosse questad' Inghilterra nell' anno stesso incui Egli gli successe nel Vescouato , e che la Legazione inOriente fosse qualche anno doppo , edaBiagio Terzi gia Vicario Generale di Velletri , e poi Vescono di Iternia viennella sua Siria facra ( 1 ) ti ferita nell' anno 1142 . Abbiamo nell' Archiuio della Catedrale di Velletri un' antico pergameno , nelquale sono scritte duedonazioni una de 3 di Decem- bre del 1137 in cuiGiouanni dudum Domini Papa Camerarius dona a Giouannifuo Nipote le terza parte della mola del Pertufo e molti altri beni fra quali alcuni posti in un luogo chia nato gripta s. Mariæ de Orto, e cinquanta folidi peri quali teneua in pegno un Catale della Chiesa di s. Andrea. L' altra donazione è de' 7. Nouembre 1136nella quale l' istessoGiouanni dona ad un' altro suo Nipote la porzione che gli ap- parteneua fopra una mola posta nelriuo di formello cum omnibus per- tinentijsficut cam accepi ab Abbates. Andree. Nelle quali donazioni abbiamo la prima memoria di Santa Maria dell' Orto , che fu Chie- sa , e Monaftero di Monache Benedettine , ed ora è de FratıAgostinia- ni della Congregazione di Lombardia . La Chiesa poi diSant' Andrea iui nominata , crediamo che sia Sant' Andrea in Silice ( di cui altre volte abbiam fatto menzione , ] e che imfi fabricatie Monaste- ro di Monachi o di Chierici , che viueuano in commune , e che perciò fi facci menzione d' Abbate E certamente douena essere vn' ampla , e ricca Badia, come può riconoscersi dalla gran tenuta di Campi , che aueua , e che ora connome di Tennta delle Caftella go- dono i Canonici di san Giouanni in Laterano . EuRuo di Formelto in cui era la Mola , cheGouanni dall' Abbate di Sant' Andrea aueد • SueLeg. in diuerse parti della Cristianità. GioCa merlegodel Papa . S. Maria dell' Orto . S.Andrea Badia . ( 3 ) Libro p.cap. 3 おい ua 222 LIBRO TERZO Popolo di Romacome foffe escluso dall elezio. nedelPp. Eugenio III.eletto , econfecrato Tapa • ua acquistata , ( il qual Riuo anch' oggi ferue di confine fra il Terri- torio di Velletri , ela detta Tenuta ) grandemente ci conferma in questa credenza Chi poi fofle quel Giouanni disdium Domini Papa Camerarius , che donò a suoi Nepoti questi Beni'nel Territorio di Velle- tri non si sà ma ben fi crede , ch' Egli foffe Velletrano , e le Mole comprese nelle fudette donazioni ora appartengono aiCanonici della Catedrale diVelletri . د Nel Ponteficatod'Innocenzo II. i Romani auendo ecceffiuamente 18 grauate di dazi , e di pesi le Citta Latine , diedero loro occafione di negare ogni tributo alla Cameradel Campidoglio Romano , prote- stando i Popoli del Lazio di non voler ad altri obbedire che al Roma- no Pontefice . Dalla qual cosa molte guerre tra i Romani , e i Latini ebber principio , e perche vollero i Romani togliere ad Innocenzo ( il quale cone Padre commune era più a i configli dipace , che di guerra inclinato ) ogni amministrazione delle cote publiche, erestituire in Rona gl'antichi Maestrati de' Senatori , e d'vn Patrizio , che a tuiti prefedeffe , perciò il Papa sottopose alle cenfure Ecclefiaftiche il Popo- lo da Roma , il quale perciò runase poi intieramente escluso dall'elez- zione del Somno Pontefice , riducendosi questa a i foli Cardinali ri- mo li a poco a poco tutti gl'altri del Clero Romano Ed efiendo morto nell'anno 1143. Innocenzo H. fu eletto Papa la prima voita senza interuento del Popolo Celestino II. detto prima Guido da Città di Casteilo . Fra Cardinali , che interuenneroatale elezzione si vede registra- 19 to presso il Panvinio ( 1 ) ed il Ciacconio ( 2 ) Albericus Bellua- cenfis Gallus Epifcopus Cardinalis Oftienfis , & Veliternus -- ed il Panuinio ( 3 ) lo registra Vescouo di Oftia , e Velletri , anche poi fra Cardi- nali nell'elezzione di Lucio II. Da. che sempre più si fa chiaro , che eziandio prima dell'vnione di queste Chiese fatta da Eugenio III. era- noda vn fol Vescouo ambedue gouernate . Anche Antonio Mancinelli nel suo Sermone sopra S. Geraldo da Noi riportato nel Secolo XI. nominando questo Alberico gli da titolo di Vescouo Veliterno . Pochi mesi tenne Celestino la Catedra di S.Pietro , nella quale in suo luogo fu collocato nell'anno 1144. Lucio II. edancor questo20 inbreue mancato fu eletto Eugenio III. il qual non eranel numero de' Cardinali , e chiamauasi Pietro Bernardo Abate del Monastero de Ss. Vincenzo , & Anaftafio dell'Ordine Ciftercienfe prefio Roma Matal fu contro di lui la sedizione deRomani , i quali non voleuano accon ( 1 ) In Epitomepont. Rom.lib. 2.pag. 101. [ 2 ) Nella Vita di Clemente II. ( 3 ) Nel luogo citatopag. III. fentire Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri. 223 sentire alla sua clezzione , se Egli non approuaua la nuoua forma di Republica introdotta da loro, che Eugenio stimò opportuno Configlioritirarsi daRomanel Monasterodi Farfa , oue fu senza disturbo secondo il costume consagrato.. Egli nell'anno 1147. mandò Legato in Francia il nostro Vescouo 21Alberico controArrigo Petrobrufiano, che co fuoi falfi dogmi auea 22 tutta la Prouincia di Tolosa infettata , nella qual LegazioneAlberico tolse per suoi compagni Goffredo Vescouo Cornotense , eS. Bernardo Alberico Abate di Chiaraualle , con cui era in strettissima amicitia congiunto. nostro ves. E piacque alla Diuina Clemenza d'illustrar quest' Apoftolica Legazione Leg. Apoft. anche conmolti miracoli , che si leggono negl'Annali Ecclesiasticidel inFrancia Cardinal Baronio ( I ) Jl Ciacconio , l' Vghelli , e gl'altri Scritto- co s.Bernar ri communemente affermano , che Alberigo in questo stesso anno 1147. do. passasse allagloria, mentre era in Verduno Città della Lorena , oue dicono , che sia anche sepolto . Ma perche nell' Jstorie di Francia rac- colte da Andrea di Chesne ( 2 ) si vede nominato inprimo luogo il nostro Alberico fra sei Vescoui , che assisterono ad Eugenio III. nella confecrazione della Chiesa di Chalons in Francia fatta nell'anno 1148. dir ci conuiene che Egli fino a questo tempo soprauiueffe.. -- Abbiamo molte grauiffime teftimonianze della Santità di questo nostro Vescouo , il quale da's. Bernardoin vnaletrera scritta ad Il- defonzo Conte di s. Egidio viene onorato con tal Elogio -- Homo qui magnafecit in Ifrael & victoriam dedit Ecclefiæ fuæ in multis per illum Dominus Omnipotens In oltre lo stesto's. Bernardo mentre sopra ildi- lui sepolcro celebraua laMessa essendo giunto all' orazione , che suol dirsi per i Defonti , pieno di fermiffima fede , che gia Alberico regnaf- se in Cielo fra Santi lasciata la coletta con cui si prega eterna pace , e riposo a i Defonti, recitò in luogo d' efla l' orazione con la quale s' implora il patrocinio de Ss. Confefforipresso Dio . Gottifredo Mona- coCiftersciense , che in quel tempo fiori , in una lettera scritta al Ve- scouo d' Albano Vicario del Papa , e registrata dal Baronio ( 3 ) ne suoi Annali paria del nostro Alberico in questa guisa -- tulerat autem de medioDominus anno ipfo columnam grandem Ecclefiæ Domnum Albericum Oftienfem cum omni reuerentia memorandum come anche viene Egli grandemente lodato dal Cardinal Baron.o ( 4 ) da Afonio Ciacco- ne , [ 5 ] e dall'Abbate Ughelli nell' Italia facra ( 6 ) nella quale l Ab- ( 1 ) Tom. 12. ann. 1147. [ 2 ] Tom. 1. pag. 56. [ 3 ] Tom. 12. an. 1148. ( 4 ) Nelluogo cit ato . ( 5 ) Frà Cardinali d'Innocenzo if. [ 6 ] Nel Tom: I ne Vesconi & Oftie - : Vien lo dato, evene rato come S.daS.Ber- nardo . Alcuni gl'attribuiscono il tito lo di Beato. 224 LIBRO TERZO Guidone nostro Vesc. nel 1149 BUgoneVes d'Ostia e di Velt.nel 1150. Eugenio III. vnifce inperpetuo laChiesad' Oft aquella diVell. IlB.Ugone nonfu ilpri Desc. dOft. ediVel. P'Abbate Lucentigl' appone il titolo diBeato , e prima diluigli fu ats tribuito da Ludouico Donio d' Attichy [ 1 ] Succeffe adAlberico Guidone , di cui parla l' Abate Ughelli nell' appendice ( 2 ) Questi nell' anno 1149 Lottoscrisse alla Bolladi Eu-33 genio IIIperla fondazione del MonafteroArchausano dell' Ordine di s. Benedetto nel Ducato di Vittenberga . Nell' anno segnente fuda Eugenio III dichiarato Legato alatere in Lombardia , oue in quell' anno 1150 compose una lite fra i Canonici di s. Vincenzo , e di s. Ale- fandro in Bergamo , ne altro di lui fi troua . Econuien dire , che Egli nelio stesto anno mancaffe , trouandosi promosso alla nostra Chiesa da Engenio III nella terza creazione de' Cardinali fatta nel detto anno 1150 , il Beato Ugone Francese di nobil fangne Monaco Ciftercienfere difcepolo di s. Bernardo , eAbate delle tre Fontane nella Diocesi di Chalons in Francia .. Angelo Marique negl Annali Ciftercienfi ( 3 ) parlando della 34 promozione di Ugone scriue , che allora Eugenio -- congiunse la Chie- Sad Ostia, laqualeper mancanzad' Abitatori , era quasi ridotta al niente, a quella di Velletri . Costituendo Ugone primo di tutti Vescono insieme d Oftia , e di Velletri , la qual cosa si osserua fino à nostri giorni - Ancheil Panuinio , ( 4 ) e Bartolomeo Dionigi ( 5 ) fra Cardinali d' Eugenio III ripongono -- Ugo Vescono Cardinale Ostiense , e primo di Velletri -- Negar non si può , che Eugenio III facette la famosa unio- ne delle Chiesed' Oftia, edi Velletri , poiche ne abbiamo la testimo- nianza di Roberto Abate del Monte di s. Michete nel supplemento , che fece alla Cronica di Sigiberto MonacoGenolacense ( 6 ) e il detto Roberto fiori in questo stesto Secolo , e come attesta il Tritemios ( 7 ) viuea nell'anno 1177. Frouafi in oltre d' Eugenio III notato in un' antico Codice de Romani Pontenci nella BibliotecaVaticana , rife-- ritodal Cardinal Baronio [ 8 ] Hie uniuit Epifcopatum Velitrenfem cum Ostiensi , &Sinite Rufine Ma non però si può dire , che Ugone fof- se il primo Verconod' Oftia, e Velletra dimostrandofi per tant'atti pre-- cedenti , che daGiouanni Mincion porfuron fempre queste due Chie se gouernate da un' istesso Paftore . Ed abbiamo occafione di mara-- vigliarciparticolarmentedel Panuinto , il qual avendo prima fraCar di ( 1 ) In floribus Hift Card. tom.p. pag. 166. [ 2 ] Frai Vefi.d. Oft tom.p dell it. Sac ( 3 ) Tom. 2. сяр 4 лит 8 . 14 ) In Epitome ont. Rom. lib. 2 pag. 115. ( 5 ) Nella vitadi Eugenio III. pesso il latina . ( 6 ) Nell an. 1181. ( 7 ) De Script. Ecclef ( 8 ) Tom. 12. Ann. Ecclef. an. 1153. num. for : Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 225 dinali , che elessero Celestino 11. e Lucio 11. nominato Alberico Vescono d' Ostia , e Velletri, non doueua poi dire , che Ugone foffe il primo Vescouo di queste due Chiese mapiu tosto il secondo , mentreUgo fu successor d' Alberico . د Ma forse la mente del Panuinio , e d'altri Scrittori fu fol d' af- 35fermare , che Ugo fosse ilprimo Vescono d' Ostia , e di Velletri dop- pol vnione fatta daEugenio III. riprouando l' opinione di coloro , i quali hanno scritto , che Eugenio facette l' vnione in Perfona diAlberico , fra quali fu Arnoldo Uvion ( 1 ) e il Suarefio . ( 2 ) 36 37 38 Nontrouasi la Bolla , o altro autentico documento della sudetta vnione ; onde non pofiano in It certa mente rifapere in che forma fofie fatta , ma l' offeruanza susseguente ci dimostra , che i titoli d' ambedue le Chiese furono vniti , e cumulati invn' istesfa Persona con perfetta eguaglianza , e però fi veggono i nostri Vescoui intitolati , esottoscritti particolarmente in quei primi tempi doppo l' vnione Epifcopus Oftienfis , & Veliternus - -- L' Arciuelcono di Mira ( 3 ) fi duole , perche preferiscono il titolo d Ostia a quel di Velletri , ma di ciò non poffiamo a buona ragione lagnarci , perche il Vescouo d' Oftia anche prima dell' vnione godeua l' vso del Pallio , e la preemi- nenza sopra tutti gl' altri Vescouidella Chiesa Cattolica nellaconfa- grazione del sommo Pontefice . Piu tosto dobbiamo dolerci , che tal volta nelle memorie de nostri Vescoui , si vegga il fol titolo d' Oftia fenza quello di Velletri . Ma l' eguaglianza del titolo non portò eguaglianza di giurifdi- zione , imperocche questa per effer Oftia vota d'Abitatori , passò poi tutta nella Chiesa di Velletri , la quale alloragrandemente fioriua , e perciò , come vedremo in appreffo , l' Arciprete diVelletri acquisto il diritto d' interuenire alla consagrazione del sommo Pontefice in cafo che il Vescono d' Ostia , e di Velletri non fi trouasse presente . An- zi la Chiesa di Velletri ha poi esercitata piena giurifdizione sopra le Relliquie della Chiesa d' Oftia , come a lei intieramente soggetta , e quindi è accaduto , che ne Sinodi di Velletri fiano stati citati quei del Clero d' Oftia , e confiderati come gl'altri della Diocesi di Velletri dandoff al Paroco d' Oftia , che vienchiamato Arciprete il luogo frà gl' altri Parochi della Diocesi di Velletri . Quindi pure èaccaduto, che nella morte de mostri Vescoui il Vicario Capitolare di Velletri ab- bia essercitata la giurifdizione ordinaria in Ostia , e nel suo distretto come appunto in ogni altro luogo della Diocefi di Velletri . Le quali cose se tutti gl Istorici aueffer den confiderate , alcuni P Ff ( I ) In ligno vita libro 2. cap. 14. ( 2 ) In Preneste Antiqua libr. 2. cap. 10. ( 3 ) Nel Teatro Istorico di Velletri libr. 2. cap. 3 . effi Oft.evel. Chiese vni- te co egua- glianza di titolo • Vefc.perchepreferi- scano il tit. d'Ofl.aquel di Vell. Oft. fog- getta alla Chiesa di vell. 226 LIBRO TERZO Ninfa Città . Oftia Chie- sadistrutta effi non aurebbe scritto,che la Chiesa di Velletri fosse statavnita aquella d'Oitia , ma bensì la Chiesa d' Ostia a quella di Velletri , perche ad altri s' vnisce ciòcche non può reggersi per sè stesso senza l' aiuto altrui, il chenon poteua dirsi della Chiesa diVelletri , laquale era in gran- dissimo splendore , e per il nobile , e numeroso Capitolode Canoni- ci della Catedrale condue Dignità , di che in breue ne registreremo vn notabil documentodi quei tempi,e perla copiade Sacri Miniftri , che sotto i loro Arcipreti in molte Chiese seruiuano a Dio,e per piuMonafte- Diocesi di ri diPersone Religiose , eper il numeroso Popolo dellaCittà , e per la Velletri. grandezza dellaDiocesi , nella quale contauasi la Città di Cora , e Norma già Citta Vescouale , eCifterna con tutte le Reliquie dell'anti- chiffima Chiesadelle Tre Tauerne , e Ninfa , che nella vita di S. Liba- no Abbate scritta dal Uescouo Dionisse circa l'anno 1140. è chiamata Città , e fu certamente luogo aflai celebre , che per la consagrazione ini fatta da Alessandro III. di fama poi maggiormente crebbe , e S. Giuliano , e Rocca Massima , e Torreghia , e Castel Tiberio tutte Ter- re , e Castella in quei tempi piene d' Abitatori ; Ma all incontro la Chiesa d' Oftia era nellaCittà , enella Diocesi di Clero , e di Popolo mancante per l' insalubrita delClima , ed infezzione dell' aria conta- mminata da i vapori maligni delle putride acque , ch' iui ristagna- no , e forse anche per continui pericoli de' Corsarı di Mare , che scor- rendoper quella spiaggia metteuantutte le cose asacco e a ruina . Ed ètanto vero essere stata la Chiesa d' Ostia distrutta che iui non è rima- stonè Capitolo di Canonici , ne Clero proprio , ed obligato al feruizio de'Sacri Tempi quasi tutti fra le ruine sepolti , e la cura dell'Ani- Diocesi d' mesi esercita in Ostia , e in Castel Romano , e Decimo , e PorcigliaOftia . no , che son le reliquiedella antica Diocesi da Parochi manuali fti- pendiatida Signori deLuoghipercommodo delpoco Popolo , ch'iui dimora , confiftente piùtosto in gente colletizia , e mercenaria peri lauori della Campagna , e delle Saline , che in Vomini Originarj , e stabili Abitatori . E in fatti i Vescoui doppo l'vnione hanno sempre considerata la Chiesadi Velletri per loroprincipal Sede , e quiui enon inOstiahan fatte le maggiori funzioni del loro officio , quiui iSino- di , quiui gl'Ogli Sacri , quiui han tenuta laCatedra , e quiui il Tri- bunale . Edoppo che per la continua dimora de nostri VesconiCar- dinali , eDecani del Sacro Collegio in Romafu mestieredi proueder d'vn Vescouo Suffraganeo , che le loro veci suppliffe nelle funzioni an- neffe all'ordine Vescouile , non è stata aquesti assegnata la residenza , e l'obligo d'adempir le dette funzioni , che solamente nella Catedrale Chiesain diVelletri , confiderandosi quella d'Ostia come distrutta , perche se che confifta bene materialmente vi resta ancor inOstia il Tempio principale dedi- cato a S. Aura , non però vi rimane la Chiesa formale, la quale non confifte negl Edificii ,nelle Mura , e ne' Saffi , ma nelCapitolo de'Canonica Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 227 nici , nel Clero , e nel Popolo . E perciò non è da marauigliarfi , se l'Abbate Vghelli nella sua Italia Sacra ( 1 ) anteponga Velletri ad Oftia . 39. Agostino Barbosa nel suo Trattato dell'Officio , e potesta del Vescouo ( 2 ) parla di quest'vnione come di cosa moderna , ma ella èantica come si è detto , nè abbiamo d'affaticarci più oltra per dimo- Atrarlo . Più tosto ci conuien auuertire , che il Testo del Codice Vaticano riportato dal Baronio , e da noidi sopra , ò non è intiero , ouer contiene vn manifesto errore , mentre secondo quel Testo anche ilVescouato di S. Rufina sarebbe stato da Eugenio III. vnito a quel di Vel- letri , e d'Ostia , quandola Chiesa di S. Rufina inverità fu vnita a quella di Portocome scriue RobertoAbbate del Monte di S. Michele , ( 3 ) e come ancor a giorni nostri si vede . 40 41 Ne'tempi di Eugenio III. le Cittadel Lazio obbedienti al Sommo Pontefice fecero guerra a Romaniper indurli achieder dalui vn one- sta pace , qual fu loro da Eugenio conceffa , a condizione , che la Dignità di Patrizio rimanesse abolita , ed auessero i Romani vn Pre- fetto , e piu Senatori per volere , ed autorità del Pontefice , e discac- ciaslero, da Roma Arnoldo Erettico , ed autor della guerra , e della contumacia , che aueuano fin' allora versoil Papa i Romani vsata . Ma non fu questa pace dureuole , perche indi a pocoritornorono i Ro- mani atentar cose nuoue , la onde il Pontefice si ritirò in Tiuoli que nonmolto doppo a gl' otto di Lugliodell' anno 1153. passò amiglior vita , auendo primadi morire ricuperata Terracina , Sezza , Norma, ela Rocca diFumone , che erano state davarii Tiranni occupate , Ugonenostro Vescouo diede parte a Gozouino Abbate di Cifterzio , ea sanBernardo Abbatedi Chiaraualle , e a tutto il Capitolo Cifter- ciense della morte diEugenio con una lettera, dalla quale ben si co- nosce la sua dottrina , ereligiofa pieta, equestalettera fi legge nell' Italia Sacra . [ 4 ) Nella sudetta guerra fra i Latini , e Romani, crediamoche ac- cadeste , ciò che davnCodicedellaBiblioteca Vaticana trascriffe Carlo Bartolomeo Piazza { 5 dicendo -- Netumulti poi seguiti del PopopoloRomano contro Eugenio III. Papaper I arrogante pretenzione , che douesse primadi confagrarsi confermare i loro Senatori , auendo i Conti di questo Castello ( cioè di San Giuliano ) combattuto d' ordine d' Eugenio contro i medesimi Romani , furono questi sopra d'essi , ne potendo in altra guisa sfogare il loro odio , abbrugiaronolostesso Castello , ed essendoui al- [ 1 ] Tom. F. Ff2 cuni 12 ) Tom. 1. cap. 7. - S. Rufina Vesc. nito a quello di Porto. Eugenio 111. obliga i Romani a chiederpace S.Giulia no Caftello distrutto da Roma ( 31 nel luogoSopracitato. (41 Tom. 1.fog. 80. { $ ) Nella Gerarchia Card. tit. 6.pag.418. 228 LIBRO TERZO S.Marco Tapa, cfiso Corpo trasportatodal Caftel di S. Giuliano a Roma . Anaftafio Iv. Papa . Sicontro uertese fof- se Ab di s . Rufo nella Dioc divel. oueroinquel la divalen. -- cuni Parocchiani di San Marco nell' Esercito de Romani , presa l' occafione , cauorono dall' Urna Marmorea indiziata loro da alcuni Chierici il Sacro Corpo e segue a dire come lo portorno in Roma , e lo riposero in quel luogo oue oggi fi venera ; ed in tal modo la Diocesi di Velletri , in cui è situato il Castello di san Giuliano restò priua del prezioso Te- foro del sacro Corpo di san Marco Papa , che ne tempi di Pasqual 11 . aueua acquistato . Succefle ad Eugenio nella Catedra di san Pietro Anastasio Iv. e-42 letto a i 19. di Luglio dello stesso anno 1153. che prima chiamauafi Corrado di Suburra Vescono Cardinal di Sabina , di cui scriue il Pla- tina , ch' era figliuolo di Benedetto , e per inanzi Abbate di san Rufo nella Diocesi Veliterna , el istessa cosa silegge in vn' antica Cronica intitolata Cronica Cronicarum nella sesta cta . E stato grandemente controuerfo fra gli Scrittori, seAnaftafio fofle43 già prima Aba.di s.Rufo nella Diocesi di Vell.in Italia, ouero nella Dio- cesi di Valenza in Francia . Arnoldo Uvion ( 1) con la teftimonianza di molti graui Autori comproua , che egli fofle Monaco , e Aba.di s.Rufo nella Diocesi di Velletri,qual Monaftero esto crede, che alla Congrega- zione Cluniacense appartenesle . Enonfara inutile riferir qui quanto egli allega in tal propofito ۔ Il Monachismo d' Anastasio [ dice egli ) nel Monastero sudetto di San Rufo della Diocesi di Velletri , l'attesta il Platina nella di lui vita , il supplemento delle Croniche nel libro 12. il Tritemio nel libro 4. cap. 16. e 29. Gironimo Plata De Bono Statu Relig. lib . 2. cap. 28. il Panuinio nelle vite de Romani Pontefici in foglio , e altri piu moderni , comprouando la lor sentenza con l'autorità di questi graui scrittori . Non posso abbastanza marauigliarmi dell' errore di Panuinio per altro Scrittore diligentissimo , il quale auendo nel luogo citato rettamente po- sto Anastasio Abbate di San Risfo della Diocesi di Velletri , di poi ritrattando la sua sentenza , cioè nell' Epitome in quarto , e nell'ona , el' altra Cronica , descriue lo stesso Anastasio Abbate di San Rufo presso Valenza in Francia , quando niuno assolutamente faparola di San Rufo in Valenza , ma tutti di San Rufo di Velletri , il primo de quali è il Flatina , che cosìfcriffe Anastasius Iv. Patria Romanus , Abbas antea Sanct' Rufi Veliterna Diœcefis . Segue il supplemento delle Croniche , oue si leggono queste parole -- Anastasius Papa cius nomin's quartus , natione Romanus , ex Pa- tre Benedito natius , Sanct: Rufi Viletrina Diœcefis Abbas Conferma lo stesso il Tritemio nel lib. 4 cap. 16. dicendo così -- Annaftafius IV.Patria Romanus ex Abhite Sancti Rufi veliterne Diœcefis , e parimente il Plata -- Suffectus est ei ( cioè ad Eugenio 111 ) Anastasius Iv. Ab- bas Sancti Rufi in Dięcesi Veliterna Finalmente l' istesso Fanuinio nel luogo citato -- Sanctifs. D. N. Anaftafius Iv. Pont. Max. Romanus Curradus - - -- natio- ( 1 ) In ligno vita lib. 2. cap. 1. Istoria della Chiesa , eCittà di Velletri. 229 44 .......... natione Italus Patria Romanus de Regione Suburre ex Patre Beneditto Mo nachus Ordinis Sanct Benedicti Congregationis Abbas Sancti Rufi Veliterne Diacefis -- Ma per qual ragione , e onde mosso il Panuinio ne suoi pofteriori scritti inserisse quest' assurdo errore non ho potuto ancor risaperlo quantunque l'abbia di igentemente inueftigato . Il dire come ef- fo afferma nella sua Epistola al Lettore dell' Epitome in quarto , che l' Epitome in foglio non sia parto fuo , ma toltogli furtiuamente , e che perciò egli diede alle fttampe l' altra Epitome in quarto , affinche il parto legiti- mo si difcerneffe dal furtino , non fa alpropofito , perche quelle cose , che alcuno ha unavolta ben scritte , non hanno di ritrattazione mestiere . E che egli aueffe ben scritto , ne abbiamo la ragione in pronto per l'oniforme consenso di tutti i fudetti graui Scrittori Per la qual cosa , mipare, che debba in questaparte il Panuinio corregersi , come pure Confaluo Ille- scas lib. 1. cap. 24. il quale è col Panuinio nel medesimo errore . • • Noi possiamo aggiugere il Testimonio di molti altri Autori in comproua di questa stessa sentenza , e fra gl'altri diGabriel Bucelino ( 1 ) e dell'Abbate Ferdinando Vghelli [ 2 ] li quali ambedue af- fermano che detto Monaftero di S. Rufo foste nella Diocesi di Velletri , e dell'ordine di S. Benedetto . Domenico Tempesta nelie Vite de Romani Pontefici , Francesco Giouannetti nellibro de Pontefici Romani , Pietro Calzolari nell' Iftoria Monastica ( 3 ) Siluestro Maruli Abbate di Santa Maria di Rocca-Madore dell' Ordine Cifterciense nel fuo Mare Oceano di tutte le Religioni , ( 4 ) eal Banio ne Concej ge- nerali ( 5 ) tutti fanno Anaftafio Abbate di san Rufo in Velletri Quelli ancora che hanno accrefciuta l' Opera del Ciacconio , [ se ben questi nella Vita d' Anaftafio lo chiama Canonico Regolrae , e Ab- bate di sanRufo della Diocesi d' Orleans in Francia , ) effi nuladimeno parlando di lui trà Cardinali creati daOnono 11. benche confentano , che foffe Canonico Regolare , nulladimeno dimostran , che ciò non potè efiere nella Badia di san Rufo della Diocesi di Valenza nel Delfinato ma bensì nella Diocesi di Velletri , e n' adduconovna chia- rissima ragione , edè, che quella Badia di Canonici Regolari fu fon- data nell' anno 1107. fotto Faiqual I. sommo Pontefice , e ilpri- mo Abbate iui fu Odalgiero Spagnuolo acui successe Raimondo , il qual nell' anno 1150. era ancor viuo . Ondenon poteua Anaftafio , quando fu creato Vescono Cardinal di Sab nanell' anno 1126. effere Abbate del detto Monaftero , ma pensi d' auto dello stesso nome . L Arci- [ I ] In Aquila Imperi Benedettina . ( 2 ) Tom. 1. It. Sac. in Pont. Rom. &in Epifc. Sabin. [ 3 ] Giornata 1. pag. 98. [ 5 ) Tom. 3. par. 2. pag. 513 . [ 4 ] Lib. 1. pag. 81. S. Rufo Badia inva tenza , fua fondazione. 4 230 LIBRO TERZO Anafta- fio tv. Pp. nonfu Mo- naco maca. nonicoRego lare . Arciuescouo Teuli ( 1 ) aggiunge per teftimonianza dell' Abbate Costantino Caetano , il quale afferma auerlo tratto da M.S. d' vn Coe- taneod' Anastasio , che eglida fanciullo fosse educato inVelletri nel Monastero di san Rufo del quale poi diuenne Abbate , el' istesso Ar- ciuescouo stima , che questa Badiadi san Rufo fosse one ora èin Velletri la Chiesa, e Conuento de Minori Conuentuali di san Francesco , eAugustino Lubin ( 2 ) scrisse poila medefima cosa . 2 FraAntonio Pagi nella sua celebre Critica sopra gl' Annali del45 Cardinal Baronio ( 3 ) esamina questa stessa controuerfia , e in pri- mo luogo dimostra , che Anastasio non potè essere Abbate ne Cano- nicoRegolare di san Rufo di Valenza , perche questo Monastero in quel tempo fi trouaua in Prouenza vicino Auignone , e non fu trasfe- ritoin Valenza nel Delfinato , che doppo itempi d' Anaftafio Sog- giungeancora lo stesso Scrittore , cheAnaftafionon fuMonacoBene- dettino , perche dic' egli niuno primadel Tritemio , il qual morì nell' anno 1516. affermò simil cosa , e poi segue -- Ne pur si puol dire che Anastasio Iv. fosse Abatedi San Rufo nella Diocesi di Velletri , non. potendosi per alcuna certa memoria prouare , che fuori della Francia vi foffe alcunaBadiadel titolo di San Rufo . Imperocche l'Ordine de Cano- nici Regolarifu istituito circa lametàdel Secolo XI. vicino Auignone di do- uevarii Monasteri in Francia , in Spagna , e in Italia si propagarono , i quali erano non dagt Abbati , ma da Priori gouernati . Doppo parecchi anni si fondorono nello stesso Seco opiu Badie de Canonici Regolari alcune delle quali aueuano altri Monafterii soggetti , ed altri nò Sedunque nella Diocesi di Velletri vi furn Monastero de Canonici Regolari , il che non par , chepossa negarsi, quello era solamente en Priorato dipendente dallaBadia d'Auignone , ilqual poi ornato con laDignità Abbaziale ,po- tè in appresso dal Popolo volgarmente chiamarsi la Badia di San Rufo -- piu sotto -- Nonneghiamo che Corrado di Suburra detto nel Pontificato Anastasio 1v. vscisse dal Monastero Veliternense di SanRufo , ma che quel- lo fosse Badia di San Rufo -- Laondel' opinione del Pagi si è che Ana- stasionon fosseMonaco Benedettino , maCanonico Regolare , come anche scriue il Baronio , [ 4 ] e Gabriel Pennotto nell Iftoria ripar- eita , ( 5 ) e molti altri Autori , e che egli vscitie dal Monasterodi questi CanoniciRegolari , che era inVelletri , edipendeuada quel- lodi SanRufo presso Auignone , eveniua gouernatoda vn Priore qualfu lo stesio Anaftafio . [ 1 ] Nel Teatro Istorico di Velletri lib. 2. cap. 5. [ 2 ) In notitia Abbatiar. Ita. lit. A. ( 3 ) Ar. 1153. num. 6. 7. 8. [ 4 ] Ann. Ecclef. tom. XI. ann. 1153. num. 126 { 5 ) Lib. 3. cap. 52. - e E 1 Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 231 46 47 Equesta sentenza delPagi a fauor nostro contro il Monaftero di San Rufo in Francia acquista maggior fede , ed autorita , perche egi fu di Nazione Francese , ese auesse potuto senza offendere il vero attribuir tal pregio alla Francia fuaPatria certamente a noi concef- so non l' aurebbe . Ma con tutto ciò noi crediamo non esser giammai stata nella Diocesi di Velletri la Badia di san Rufo , imperocche dop- po auer fatte diligentiffime ricerche , non abbiamo potuto trouare negl' Archiuii diVelletri , ne altroue alcuna benche minima memoria diquesta supposta Badia , e tutto ciò che scrisse ilTeuli approprian- do questa Badia al luogo , oucora è il Conuento di san Francescode Minori Conuentuali , in cuil' istesso Teuliprofessore del medesimo Or- dine scriueua , fu sua pia credenza , e diuota opinioneper crefcere a quel sacro luogo venerazione , e culto . Trouiamo bensì esser stato appunto inquesto tempo in Velletri vn Priorato disant' Anaftafio , la qual Chiesa si treua nominata nella donazione fatta aquelladi s. Lucianell' anno 1032. come asuoluogo abbiam notato , e che poiiui s' istituisse vn Priorato , chiaro si scorge dalla donazione , che nell' anno 1154. fece il nostro Vescouo Vgo all' Abbatedel Monte di san- ta MariadiMarmosole , che in appresso registraremo , la qual dona- zione è scritta permano di Benedetto Prioredi sant' Anaftafio , e il ti tolo di Priore , che fu anticamente proprio sol de CanoniciRegola- ri , come scriue Gabriel Pennotto neli' Istoria Tripartita , ( 1 ) ci damanifesto indizio della verita , equesto Priorato può ben essere , che dipendesse dallaBadia di san Rufo in Francia , la qual forse col fauor de nostri Vesconi Francesi , siera nelle nostre Contrade dilatata . In questo luogo adimque fu Canonico Regolare , e poi Priore Corra- do di Suburra , la di cui virtù essendo stata conosciuta daOnorio 11. in tempoche con nome di Lamberto di Fegnano gouernò la nostra Chiesa , non è da marauigliarsi , cheda lui fofle nella seconda cre- azione de Cardinali fatta nell' anno 1126. promosio al Vescouato Car- dinalizio di Sabina; e che assunto poi al sommo Pontificato volesse per memoria del titolo della sua priana Dignita Ecclesiastica chiamar- si Anastasio , e appunto Filippo Labbei [ 2 ] scriue di lui Abbate Saniti Anastasii Veliterna Diœcefis , &Cardinale Epifcopo Sabi- no ad fupremum Ecclefiæ gradum erectus est Il qual Testo sarebbe in tutto conforme al vero , se in luogo di Abbate fosse scritto Priore . - -- Ex Breue fu il Pontificato d' Anaftafio il quale nell' anno 1154.2 iz diDecembre rese lo spirito aDio, e il dì seguente fu eletto Pontefi- ceAdriano Iv. che era Vescono d' Albano , e che per inanzi Canoni co Regolare , e Abbate di sanRufo in Francia era stato . Nell'anno primo ( 1 ) Lib. 1. cap. 16. S.Rufo Badia non è giammaista tanellaDioc diVell. S.Anasta. fioPriorato deCano.Re golariinvel Anaftafio Iv.Pp.fuca nonico Reg. epoiPriore di s.Anasta fio . ( 2 ) Tom. 10. de Conc. Gen.pag. 1123. 232 LIBRO TERZO Igonoftro prima del Pontificato d' Adriano il nostro Vescono Ugone dond , e Vef.introdu conceffe a i Monachi dell' Ordine Ciftercienfe, il Monaftero del Monte ce nel1154 dis. Maria di Marmosole nella Diocesi di Velletri , di che ne' abbiamo i Mon Ciste nell' Archiuio della Catedrale di Velletri un' antichissimo documento in Pergameno , che fin ora non è stato prodotto alla luce , maperche da esso molto lume può trarsi per l' Istoria Ecclesiastica di que tempi , farà pregio , ed ornamento della nostra opera quiui intiero regi- strarlo.. nella Dioc. di Vel. Monte di S.M.diMar mofoleMonastero de Ciftercienfi [ a ) Molendinum così è scrit to benche fecondo il senso debbadireMo- lendum . HUGO DEI GRATIA HOSTIEN. & VEEITREN. EPISCOPUS , Haimoni Abbati de Monte Sancte Mariede Marmosole totique capi-48 tulo , omnibusque Ordinis Cistercienfis Professis , corumque Successoribus Re- gulare substinentibus Imperium . Cumex debito Epifcopalis Cathedra vni- uerfarum Ecclefiarum que in nostra Diœcesi site sunt debitores fimus , eos ampliori diligentia confouere debemus , quos Religione ferucre non dubitamus. Quapropter Dilette in Domino fili Haimon nos dictum Monafterium. deMonte Sancte Maria de Marmofole donamus , concedimus , & confir- mamus , cum omnibus fuis pertinentiis videlicet Terris cultis , &incultis, Siluis , Pafcuis , Riuis , Stagnis , Vineis , Priuilegiis . Fines antiqui determinant cum Cappella derelicta Sancti Stephani de Nicoleto cum fu's per- tinentiis . Excipimus autem Ecclefiam Sancta Maria de Norma , Ec- clefiam Sancte Mariæ de Eticonia cum Horto , & Vinea , & Terris iuxta se positis , & Ecclefiam Sancti Clementis cum Vinea , & Terris , &do- mibus iuxta se positis , &exceptis Molendinis , que in. Ninpha funt , que. omnia secundum ordinis nostri institutionem retinere non deberetis , in quo- rum meliore vnum diem cum nocte ad ( a ) Molendinum fingulis sep-- timan's robis concedimus . Addimus etiam ad fisbstentationem Fratrum Cappellam dereliftam Sancti Romani cum omnibus fu's pertinentiis foiliet Terris , Silu's , Pafcuis , Rinis , &lineis . Preterea Monafterium San- Et Eleutheri quod nec per me , nec per Anteceffores meos a XL. annis or- dinari potuit , imo inter manus Predecefforum noftrorum reda &um eft in fol tudinem , Poffeffiones dirute , Molendina diruta , ita quod ner etiam Ferfonam inuenire poterimus , vt ibi habitaret : bac itaque compulsi necef- fitate , vt locus ille vtcumque nonpereat veftia , prudenter , vtilitati pre- ditin vobis contulimus Monasterium , & donamus cum omnibus fuisper- tinentiis terris cultis , & incultis , Sluis , Riuis , Pasinis , Vineis , Oli- uetis , exceptis Molend nis , quæ ad menfam Epifcopi retinemus. pro annuo ceusu dsorum folidorum Fapiensium , que in festiuitate Sancti Clementis prefata Ecclcfia foluebat , volumus etiamvt tu , tuisuccessores , &Mona- sterium tuum cam omnibus quæ ei contulimus , &quæ item in pofterum ac quirere poterunt , immune fit ab omni exactione omnium Ferfonarum , exCcepto annuo censu duorum folidorum Papienfium monetæ , quos perfoluit an- Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 233 49 antiquitus idem Monasterium , &volumus vt nobis nostrisque successoribus canonce intrantibus perfoluat in perpetuum . Ceterum prafentibus , & futuris notum effe volumus , quod locus predictus agrestis est , & afpera Solitudo , fub certo numero XL. personarum religiofarum difto tibi feruien- tium instituimus , qu'a maior Conuentus ibi de facili substentari non pof- fet . Ven. fr. Abbas Haimotibi , tuisque successoribus liceat vfque ad tri- ginta Monacos , &decem Conuerfos profefssos habere non amplius . Quodfi tu vel tui fuccessores conftitutum a nobis , & Patre Abbate Foffe noua pro conferuanda religione ex Confilio Domini Anastasii Pape Quarti Card'nt- lium , &totius Ordinis Ciftercienfis prætergrederis , auctoritate pradi &a Anathemate ferimus . Volumus etiam vt Benedictionem a meac meisfnc- cefforibus tui successores accipiant Monachique ordinationes Quod fi Epi- Scopatus vacauerit , veloltra annum in legatione Epifcopi moram fecerint ordinandi Monachi ordinentur a quolibet maluerint Epifcopo , &fi Catho- lici Epifcopi loci illius te vel tuos fucceffores ad Sinodum vocauerint , vel alia honesta de causa eis obediatis , vtque hac nostre Sanctionis pagina ro- bur inuiolatum acquirat Sigilli nostri impressione , &Canonicorum noftro- rum Sancti Clementis assensu , &subscritione firmiter communimus . Si que vero Ecclesiastica secularisque Persona banc noftræ confirmationis pa- ginam munitam ausu temerario violare infringere feu perturbare presun- ferit , &Canonice monita , nisi satisfecerit , Anathemati fubiaceat . Amen Amen Amen EGO HUGO HOSTIEN. & VELITERNEN, EPISC. &c. ODDO ARCHIPRES. SANCTI CLEMENTIS AMATUS PR & PRIMICERIUS NICOLAUS PRESBITER GREG. TR JOANNES CAMERARIUS & LEVITA TIT. DIACONU, CIC. DIACONU; JOANNES LEVITA GREGORIUS DIACONUS SPATIANOS DIACONUS BERNARDUS SUBDIACONUS S. R. E. PETRUS SUBDIACONUS NICOLAUS SUBDIACONUS Scriptum per manus Benedicti Prioris Sancti Anastasii Anno vero Incarnation's Dominica M. C. LIIII. Pontificatus Domini Adriani IV. Pape anno primo . Ora cominciando adesaminare iltenor di questa donazione , Gg in1 234 LIBRO TERZO Marmofole Monastero g'aantico primache nel 1157. foffe donato a Ciftercienfi . Cifterciense Ordinepropagato da s. Bernardo edal B. Vgonefuo di- Scepolo e no ftrovefcono Foffanuona Badia di doue Sciro. no i Cisterciensi che Dennero a Marmofole nella Dioce fi di Velle. tri , Montedi S. Maria di Marmofole efua fituaZione . ১. Lieute io Monaftero. in primo luogo offeruiamo , che il Monastero di Marmosole non fu edi- ficato dal detto nostro Vescono Ugone ; ma ne'tempi d' Esso eragià antico come apperisce da quelle parole excepto annuo cenfu duorum foli- dorum Papienfium monetæ , quos perfoluit antiquitus idem Monasterium , &volutuus vt nobis nostrisque successoribns canonicè intrantibus perfoluat in perpetuum . Onde è molto lontano dal vero ciò che per fede di Car- lo de Uifch nell'Indice delle Badie Ciftercienfi riferisce Agostino Lu- bin , ( I ) che la detta Badia nell'anno 1145. a i 28. di Maggio auef- se principio , come ne purè vero che il titolo d' essa fosse S. Stefano , qual le vien dal detto Lubin attribuito , ma bensì S. Maria , se però non ebbe il titolo di S. Stefano prima che paffafle a iCiftercienfi , e non fu poi da questi secondo il lor coftume di auer sempre la Beatiffi- ma Vergine per prima Titolare delle loro Chiese, in quello diMaria cambiato . Di quali Persone Religiofe fotfe ildetto Monastero per inanzi , ch' in mano de Ciftercienfi venisse , non è stato po fibile di rintracciarlo . Ben però fi conosce il motuo , ch'ebbe Ugone di do- nario a i Ciftercienfi , l'ist tuto de quan , che in quel Secolo grande- mente fioriua , aueua Egli sotto la difciplina di S. Bernardo profeslato, e appunto l'anno auanti 1153. erapailato alla gloria S. Bernardo, dop- po auer grandemence accrefciuto l' ordine Ciftercienfe con la fonda- zione di 160. Monafteri . Equesto di Marmofole fu forse il primo , che acquisto il suo Ordine doppo la morte del S. Padre . Vgone adun- que , e per la grata memoria del suo santo Maestro Bernardo , e per- che questo Monastero abbandonato rimaneua , ed altro non era ( co- me nella donazione si esprime ) che locus agrestis , &afpera folitudo lo concefle ad Aimone Abbate , e ai Monaci Ciftercienfi , i quali erano vscıtı dalla Badia di Fossanuoua , e perciò in questa donazione all'Aba- te di Fotlanuoua fi datitolo di Padre essendo presso i Ciftercienfi costume cha l'Aoate diquel Monastero , da cui altre Badie si son propa- gate , venga dagi Abati d' esse con nome diPadre onorato , e certamente Vgone diede all Abate di Fostanuoua ilTitolo diPadre non ri- guardo ate che come nostro Vescouo era a quella di gran lunga in di- guita fuperiore , ma bensì a riguardo dell'Abate Aimone , e degl'altri MonacaCiftercienfi di Marmotote . Lasituazione di questo Monastero parte fi raccoglie dai confini 59 quiui eipreifi , che ce lo rappresentano fra Norma , e Ninfa , e parte delle lettere scritte da Papa Alessandro III. ali Abate di questo stesso Monaftero , che piu sotto registraremo , dalle quali fi conosce , che era situato sopra il Cattel Tiberio , detto poi volgarmente Tiuera . Iui prefio graceua il Monastero di S. Eleuterio , che come in detta dona- zione si legge , fralemani de nostri Vescoui predecessori d'Vgone fi [ [ Nellabreue notizia delle Badie d'Italia lett. M era ! Iftori della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 239 31 : era ridotto in solitudine , e le Poffeffioni d'esso erano andate in ruina in guisa che per lo spazio di quarant'anni non fi era potuto prouedere ene pure allora tronauasi vn solo che volesse abitarui , e perciò Vgone Punì alla Badia di Marmosole . In questo Monasterodi S. Eleuterio , Noi crediamo , che fi conferuassero i Corpi de' Gloriosi Martiri S. Eleuterio Vescouo , e S. Ponziano Papa , che indi poi, come nel Seco- lo XIII. fi dira, furono alla Catedraledi Velletri trasportati . Dell altre Chiese di S. Maria di Norma , e di S. Maria di Eticonia , e delle Cappelle di S. Stefano di Nicoleto , e di S. Romano tutte nominate in questa donazione , non trouiamo alcunaltra memoria , ma di quel- ladi S. Cleniente , può credersi , che fosse vna delle Chiese , che già ap- parteneuano alla Badia di Subiaco , poiche nella Cronica Sublacense [ 1 ] vien fra l'altre Chiese dipendenti dalla Badia di Subiaco registra- taquelladiS. Clemente di Ninfa . E notabile il numero di trentaMonachi , edieci Conuerfi , che doueuano in questo Monastero sostentarsi , come pure il Costituto , ò vogliam dire regolamento , che il nostro Vescouo Ugone insieme coll' Abate di Foffanuoua di consiglio di Papa Anaftafio IV. ,de Cardinali , edi turtol'ordine Ciftercienfe , auea fatto per la conferuazione di quel la Religione , l'offeruanza del quale impose al nuouo Abate sotto pe- nadi scomunica . Asno luogo parleremo dell'vnione fattadaBonifacio VIII. della Badia diManiace nella Diocesi di Monreale in Sicilia a questo Monafterodi Marmosole . Ma ora [ciò che senza lagrime non puòdirsi ) vn sì celebre , e sì illustre Monastero è rimasto del tutto fpento , e ne pur si veggono le vestigie delle sue ruine, la qual cosa , se crediamo all'Vghelli ( 2 ) per negligenza degl'Abati Commendatarjè accaduta . Ma diS.Eleuterio si conferua ilnome in vna Selua , eTenuta di Campi po- sta nella pianura che si spiega fra il Territoriodi Core , e di Ninfa , ed iui fi offeruano alcune vestigie di vna Chiesa , e d'altri Edifici , e quei Beni appartengono alla Badia di Foffanuoua , alla quale Noi crediamo che ricadesse il Monastero di Marmofole con tutti i suoi annessi per l' antica dipendenza che indi quei Monaci aueuano , quandopoi rimase abbandonato , e distrutto . 52 Le sottoscrizzioni , che nella Carta di questa Donazione si leggono ci fanno conoscere , che ilCapitolo de Canonici della nostra Catedrale era allora composto di 13.Persone, cioè di due DignitaArciprete,e Pri- micerio,e ficcome la prima d'efie a i Preti,e alla cura Spirituale delPo- polo sopraftaua, così la secóda era sopra iChierici,e gl'altriMinistri del- la Chiesa,e dirigeua in Choro i diuini Offici, e in oltre di11.Canonicide Gga quali ( 1 ] M. S. di Cherubino Mirtio Cap. 3. [ 2 ] It. Sac. Tom. 7. pag. 931. S. Clemente diNinfa goneno- stro Vescouofavn Re golamento per tutto l' ordine CiStercienfe. Capitolo della Cate- drale di Velletri e suostato nel 1154. Arciprete dellaCate- drale di Velletri Primicerio 236 LIBRO TERZO Canonici dellaCathe. con qual ti- tolo antica- mentefi fot- toscrivessero Berardo Can.divell. eSubdiacono della san R. C, B.Vgone noftro Vesc. esuopassag gioallaglo- rianel 1158. Vbaldo All cingolo Vest.d'Ofta edi Vel.nd 1159 quali due Pereti , sei Diaconi , e trè Suddiaconi , ed il primo deDia- coni aueua l' officio di Cainerlengo . E benche tutti questi foffero Canonici della nostra Chiesa , col qual titolo vengono nella donazio- ne nominati , nulladimeno si sottosciuono semplicemente Preti , c Diaconi , o Lcuiti , eSuddiaconi secondo l' vso di quel tempo . Ora rimane nel Capitolo di Velletri la sola Dignità d' Arciprete , e con ello il numero de Canonici è cresciuto a quattordici , fra quali pur fi conferua l' officio di Cameriego , che d' anno in anno fi elegge . In fine poi è da offeruarsi , che questa donazione fu scritta per mano di Benedetto Priore di Sant'Anaftafio , che era Monastero de Canonici Regolari , one fu anche Priore Anastasio Iv. come gta di sopra dimo- strammo . Ma frale sudette sottoscrizzioni de Canonici di Velletri notabilissima è quella di Berardo , il qual si sottoscriffe Subdiaconus Sanctæ Romanæ Ecclefia : Dignità molto confiderata a quei tempi , e che oggi si esercita dagl' Uditori della SacraRota . .. Ortornando al nostro VesconoUzone , questi donno auer co-54 me si è detto introdotto nella Diocesi di Velletri iMonaci Ciftercienfi, al primo di Dec mbre dell' anno 1.158. passò alla gloria , essendo vif- futo nella Dignità di nostro Vescouo Cardinale con tanta essemplari- tadi vita , ecaritàverso i Poueri , fràquali diuideua tutte le sue so- tanze , che Alano Vescouo Altifidoriense nella Vita di sanBernardo, lo chiama Uomo ornato di gran virtů , e di grandissima Santità Veggonfi molte lettere scritteglida San Bernardo giàprima suo Mac- ftro , col quale comeconaltri UominiPii , e Santi di quel tempo , egli ebbe sempre strettiffima amicizia . Il Calendario Ciftercienfe parladilui con molta lode , e daGiouanniCircio ( 1 ) daMariquez ( 2 ) da Cristofaro Perales , ( 3 ) da Enriquez , [ 4 ] e da altri viene meritamente annouerato fra Beati dell' Ordine Ciftercienfe al priniodiDecembre Ma Enriquenz in due cose erra , primo per- che afferma , che egli fotie Abbate di San Vincenzo , e Anaftafio in Roma, quando egli come siè detto resse la Badia delle Tre Fontane nella Diocesi di Chalons in Francia, e secondo , perche attribuisce adUgone tutto ciò , che san Bernardo nella lettera ad Idelfonso Con- tedi sant' Egidio, scriue in lode diAlberico pur noftro Vescouo co- me a fuo luogo abbiam riferito . . Prouidde Adriano Iv. alla nostra Chiesa vacante , promouendo nella terza creazione de Cardinali fatta nel Mesedi Marzo 1159. al55 Vesconato d' Ostia , e Velletri Ubaldo Allucingolo , che allora era Prete Cardinale del titolo di santa Prasleda creato da Innocenzo 11. [ 1 ) In Cathal. Ord. Cifterc. { 2 } In Laurea Euang. lib. 3. ( 3 ) Lib. 2. cap. 3. della : : { 4 ) In Menol. Cifterc. ٤٠٠ Istoria della Chiefa, e Città di Velletri . 237 56 57 nell' anno 11.40. Questi fu natiuo di Lucca, ed era stato Canonico della tua Patria , e poi nella Dignita Cardinalizia auea in grandiffimi affari , e grauiffime Legazioni comprouata la sua fedeltà , eprudenza prefio Eugenio III. & Adriano Iv. E affiio poi nella Catedra d' O stia , e di Velletri ne diede anche ad Alefandro III succefiore di Adriano chiariffime proue . Imperocchè auendo Adriano IV alprimo di Settembre dell' anno fudetto 1159 compiti i suoi giorni , iCardinali fi adunarono nella Chiesa di san Pietro , ed iui eleftero Papa Rolandodi Patria Senese , Prete Cardinale del titolo di san Marco , e Cancelliere della Sede Apostolica , imponendogli nome d' Aleslandro 111. maOttauiano Prete Cardinale del titolo di santa Cecilia della Famiglia de Conti Tufcula- ni , il quale grandemente ambiua il Papato , con l'assistenza di due CardinaliGiouanni , e Guidone fuoi Fazzionarii, s' intruse nello stefso tempo nella Santa Sede , in guisa che conuenne all' Eletto partirdi Roma infieme co suoi Aderenti , e come fi legge negi' Atti di Papa Alessandro feritti diquel tempo , e che sono in vn Codice della Bi- blioteca Vaticana , di doue li trasse il Cardinal Baronio ( 1 ) Nella Vigilia di san Matteo Apoftolo per Grazia di Dio filicementegiunse ro a Ninfa , doue nello stesso giorno di Domenica conuocati insieme i Ve- Sooni , cioè Gregorio di Sabina , H. d' Ostia , B. di Porto , F. d.Albano , T.di Segni , T. di Terracina , ez Cardinalı ancora Preti, e Diaconi , e infieme gl Abbati, Priori , Giudici , quocati , Seriniarii , e il Primice- rio colla scuola de Cantori , come pure i Nobili , e unagran parte delPo- polo Romano.f. Alessandro perlemani del Vescono d' Oftra , a cui folar mente la Corfacrazione del Romano Pontefice appartiene , procedindo la razia dello Spirito Santo Confecrato Sommo Pontefice , e fecondo it foli- to costume della Chiesa gli fi imposto il Regro , cioè una Mirra giovellata con Corona E l'istessa cosa si legge ancora nelle lettere , che Alef fandro 111. fcrifle a Gerardo Veicono , e aiCanonici della Chiefa di Bologna , come anche a i Dottori , e Maestri dimoranti in quella Città, che vengono pur riferite dal Baronto nel medefimo luogo ( 2 ) ecosi la confecrazione, e coronazione d'Alesiandro111.fu fatta perops radel nostro Vef. Ubaldo in Ninfa luogo della Diocesi di Vel. a i 20. di Settembre del 1159. come nota anche il Panumo nela Cronica de Pontefici Romani . :- Intanto Ottauiano tolto ilnome di Vittore Iv. cercaua stabilirsi nella Sede vfurpata sperando nel fauor di Federico Imperatore , em vna lettera ( 3 ) circolare scritta da fuoi Parteggiani a aPrelati del 4 Alessandro 111.Pp efua confecrazione in Ninfa . [ 1 ) Annal. Ecclef. tom.12. an. 1159. num 32.2.330 [ 2 ) Num. 38. ( 3 ) Presso il Baronio nel luogo citato num. 46. Je 238 LIBRO TERZO : -Cifterna nominata negl'Atti degliscifma tici come luogo della confecrazio ned' Alessan dro III .. Ninfa luogodella confecrazio red'Aleffan dro III. .. .. E leChiese per indurli a riconoscere Vittore , narrandosi l' elezzione d Alessandro , si legge che effo , e suoi Aderenti -- Partirono di Roma , enel duodecimo giorno doppo ( cosa che da Secoli nonfa udita I in vn Ca- stellonominato Cisterna fral' Ariccia , eTerracina pofero il Manto Papa- le a Rolando Cancelliere , e nella Domenica seguente l' essecrarono negl' Atti del Conciliabolo , che nell' anno appresso 1160. fecero iSci- smatici inPauia registrati dal Binio [ 1 ] fi legge Molti de nostri dicono d'auer visto il Cancelliere ( cioè Alessandro 111. ) che nell' ondecimo giornousci di Romasenza Manto , senza Stola , senza Cavallo bian- co, esenza alcun fornimento d' Abiti , con pelli coperte d' on Pallio negro, econ unanegra Almuzia fino a Cisterna , e Giouanni de Romano affermas d'averudito Giouanni Napolitano , e Bonadie , e alcuni altri Cardinali , che presso Cisterna diceuano : poiche ora siamosenza Pastore , e senza Ca- po, facciamoci un Signore , e doppo questo timmantorono , egli cantoro- no il Te Deum laudamas preff Citerna Anche in vna lettera , che Federico Imperatore fautor della Scisima scriffe ad Eberardo Arciue- scouo di Salsburgo , e ai di lui Suffraganei registrata dallo stesso Bi- nio [ 2 ) filegge Nelduodecimo giorno doppo I elezzione di Vitto rePapa Jedendo questinella Catedra di san Pietro i sopradetti Cospiratori zsciti di Roma , si portorno alla Cisterna di Nerone , abbandonando la Ve- nadell' Acque viue , edini eressero per loro Idolo Rolando.Cancelliere La lettera circolare scritta dalli Scismaticinel Conciliabolo di Pauia evn altra de Canonici di san Pietro in Vaticano all Imperatore Fcderico ambedue a favor dell' Antipapa registrate dalBinio [ 3 ] e anche da noi riferite nel Secolo primo in proposito della morte di Nerone confermano le medesime cose . -- - -- Daquali atti , alcuni han creduto , che la consegrazione di Alef-58 fandro III. seguiffe , non inNinfa , ma in Cifterna luogo pur della no- stra Diocesi , epoche miglia daNinfa distante ; e che iui si trattidi Cisterna vicino a Velletri , èchiaro , perche nella prima lettera enci clicadeParteggiani dell' Antipapa, fi dice che era vn Caftello fral Ariccia, e Terracina , oue appunto anche oggi fi vede questa Cisterna situata . Ma noi crediamo che sr debbaprestar fede allo stesso Alessan- dro , il qual nelle sue lettere scrisse d' essere stato confecrato inNinfa piùtosto che aidi lui Nemici, iquali affermarono esser ciò seguito in Cifterna . Può nulladimeno questa contrarietà di fatti in qual- che modocomporfi , dicendosi , che Alessandro si vestific in Cifter- na del Manto Pontificale , eche poi in Niufa luogo in quel tempo più grande , e col titolo di Citta fregiato si celebraffe la di lui consegrazione . ( 1 ) Tomo 3. parte 2. pagina 522. ( 2 ) Nel luogo citato pagina 524. ( 3 ) Nel luogo citatopag. 524.6 526. Sotto Istoria della Chieia , e Citta di Velletri . 239- 59 σο Sotto Alessandro III.fu con maggiore ardore che mairicomincia- ta la guerra de Latini contro iRomani, i quali nel mese di Maggio dell' anno 1167. mentre tumultuariamente affediavano Tufculo , furono con graue lor danno posti in fuga , mal'anno seguente venendo essi so- pra Albano posero la Citta à ferro , e à fuoco . Intanto Alessandro che per la perfecuzione dell Imperator Federico , edegl' altri Scisma- tici , quali aueuano tirannicamente occupate quasi tutte le Terre del- laChiesa , non si era potuto fermare in Roma , ma in Francia se ne era paflato, ritornò in Italia , el Imperatore affedio Roma , essendofi il Papa ritirato nelle case benmunite de' Frangipani, iquali con molta fede , e valore sempre aiutorono le parti diAlesandro , che indi poi per tema de Romani ( quali parena che deffero orecchio ad alcune condizioni di pace offerte da Federico ) con abito mentito nascostamente fuggi infieme con molti Cardinali , epassò àBeneuento nell' anno fu- detto 1167 , e iui si trattenne fino all' anno 1170 . Mentre era in Beneuento scriffe Alessandro ad Vbaldo nostro Vescouo , e all'Arciprete , e Canonici di Velletriuna lettera decretale af- finche nelle disposizioni testamentarie , che si faceuano auanti al pro- prioParoco nons' usassero le folennitàperscritte dalla ragion ciuile , che richiede la presenza di sette , ò cinque Testimonj , ma bensì fecondo la Diuina legge a due o tre si prestasse intiera fede . E questa let- tera vien riferita nel libro terzo delle decretali diGregorio IX al tit. 26 de Testamentis cap. X , e il Gonzalez vi fece sopra un erudito com- mento correggendo ancora l' iscrizzione di essa , la quale prima leg- geuafi così . IDEM ( CIOE ALESSANDRO III. I UBALDO OSTINSI EPISCOPO , & ARCHIEPISCOPO , & CANONICIS VELLETRAN. E fu emendata poi in questa guisa IDEM HUMBALDO HOSTIENSI EPISCOPO ARCHI PRÆSBYTERO , & CANONICIS VELLITRENSIBUS. Cum effes , Frater Episcope , in noftra presentia conflitutus diligentino- bis narratione proposuisti , talem in tuo Epifcopatu confuetudinem inoleuiffe , quod testamenta , quæ fiunt in vltima voluntate, ab ijs qui potestatem habent Super alios , penitus rescinduntur , nifi cum subscriptione VII , aut V testi- um fiant , fecundum quod humanæ leges decernunt . Quia vero a diuina le- ge , &Sanctorum Patrumstatutis, &a generali Ecclefiæ confuetudine id esse nofcitur a ienum , cum scriptumfit : In ore duornm , vel trium teftiumstat omne verbum ; prescriptam confuetudinem penitus improbamus,&testamen ta Latini gue reggiano có i Romani fotto Alef- fandro III . Aleffan drol LIfcri ue alv eso , Arciprete e Canonici di VelonaDe cretalefopra iIeftamenti 240 LIBRO TERZO Giudici diVel Decretalea Loro diretta dro III fo- daAlessanpra Tofta- mentifatti afauor del laChiefa . 1 : ta , qua Parocchiani veftri coram Presbytero fuo , &tribus , vel duobus alijs idoncis Perfonis extrema voluntate de cætero fecerint , firma decernimus per- manere ,&robur obtinere perpetua firmitatis fub interminatione anathematis prohibentes , nequis præfumptione qualibet huiufmodi audeat refcindere te- Stamenta د Sopra la medefima materiade Teftamenti scrisse l' istesso Alessan- drouna lettera a i Giudici di Velletri ordinando che per la validitàde Teftamenti fatti a fauor della Chiesa , non si richiedessero sette ocinque Testimonj secondo le leggi ciuili , ma solamente due , o tre se- condo la difpofizione de Sacri Canoni , e benche questa lettera fofle diretta a iGiudici Secolari , nulladimeno perche principalmente ri- sguardaua l' vtilitàdellaChiesa, fu da inoftri Canonici diligentiffi- mamente conferuata in guisa , che anch' oggi se ne vede l' originale negl' Archiuii di San Clemente , laddoue dell' altra diretta al Vesco- uo , all' Arciprete , e Canonici di Velletri , non ve ne rimane ne ori- ginale , ne copia antica . Si trona questa lettera fra le Decretali di Gregorio Ix. al lib. 3. tit. 26. de teftamentis cap. LL. ma noi qui fedel- mente la trafcriueremodal detto originale , lasciando , che il curio- so Lettore confrontandola con gl' altri efemplari gia impressi ne cono- sca per se stesso la differenza . ALEXANDER EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI . Dilectis Filiis , Iudicibus Velletren. Salutem , &Apoftolicam Benedictionem . ر 62 Relatum est auribus noftris, quod cum ad vefire discussionis examen63 aliqua fuper teftamentis Ecclefiæ caufa deducitur , Vos fecundum humanam non Diuinam Legeminea vultis procedere , &nisi septem , aut quin- que idonei testes producti fuerint omninopostponitis exinde iudicare . Unde quia hurufmodi causede ludiciis Ecclefia,non fecundum leges , fed fecun dum Canones tractari debent , &in his Diuina Scriptura testante , duo , aut tres idonei teftes fufficiunt; Discretioni vestra per Apostolica fcripta mandamus , quatenus cum aliqua causa fuper testamentis Ecclefiæ relictis ad veftrum fuerit examen deducta , eam non fecundum leges , fed fecun dum Decretorum statuta tractetis , &tribus , aut duobus legitimis teftibus fitis contenti , quoniam scriptum est in ore duorum , vel trium teftium sftet omneverbum . Datum Beneuenti Cal、 Ianuar. : Molte cose potrebbero qui dirfi circa l'Intelligenza di queste 64 due Decretali , le quali sono state variamente interpretate da Dottori, mapernondeuiare dal nostro propofitoci riftringiamo foto a dire , che 4 Istoria della Chiefa, eCittà di Velletri: 241 1 cheladisposizione della prima è totalmentediuerfada quella della se- conda , benche alcuni Dottori malamente l' vna con l' altra confondino . La prima Decretale diretta al Vescouo , Arciprete , e Cano- nici risguardala validità di qualunque Testamento fatto alla presen zadel proprio Paroco , e di due , o tre Testimonii , e ciò ha luo- go fol nelle Terre della Chiesa , enon altroue . Laseconda , che è diretta a iGiudici di Velletri , contienevn Decreto generale daoffer- narsi in qualsiuoglia Regno , e Prouincia della Cristianità , cioè che i Teftamenti afauor delle Chiese , ede luoghi Pii venghino mandati ad effetto , ancorche non foffero fatti secondo le solennitadel diritto Ciuile , purche due , otre restimonii vi sian stati presenti . Eda que- sta secondaDecretale ben fi conosce la granpietadeCittadini di Vel- letri , i quali sì freguentemente a fauor delle Chiese difponeuano , che diedero occasione al Sonimo Ponteficedifarquesto solenne , eme- morabil Decreto . 65fandro III. inAnagni , Dobbiamo far memoria anche d' vn' altra lettera scritta daAlefediretta ( come riferisce il Zazzera , [ 1 ) che la cauò davn registro della Camera Apoftolica fattoda Cencio Camerlengo , che fu Papa col nome di Onorio III. ai Monachi del Monasterodelle Marmore ] così volgarmente si chiamaua il Monaste- ro di Marmosole sopra il Castel Tiberio , la quale è del tenore , che segue . 66 67 ALEXANDER EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI . Dilectis filiis Annoni , & vniuerfis fratribus Monafterii de Marmulofo Salutem , & Apoftolicam Benedictionem . Cum ex iniuncto nobis officio fingulorum iura defendere debeamus, illis prefertim cogimur suas iuftitias conferuare , quos habitus bonestatis exornat , & vultus reddit sacra Religionis infignes . Nos fiquidem dile- Etis filiis noßrisnobilibus Viris Jouanni , &Petro , &Leon: filiis quondam bove memorie Cencii FraiapanisCaftrum Tiberiepro eo quod nobis Olibanum concesserunt , ad tenendum in enstodiam (icut Olibanum habuerunt , concenfimus . Eil rimanentediquesta letteranonèregistratone dal Zazzara , ne da altri , mascriuendo il Pontefice all' Abate di Marmuloso , o fia Marmosole divoler conferuare atutti , e particolarmente alle persone Religiofe , cioche di giustizia loro apparteneua , edicendo poid'auer Hh dato II ) Tom. 2. nella Nobil. d' It. nella Famiglia Frangipani. Marmofole Badia dettadelle Marmore eMarmule Tiberio Caftello da- to daAlefJandro III. in cuftodia a i Frangipa- ni . 242 LIBRO TERZO dato in custodia aiFrangipani ilCaftel Tiberio , ci fa credere, che la dettaBadia auesle sopra quel Caftello qualche ragione . Non si sa se l Abbate Annone , acui son dirette queste lettere d' Alessandro fosie l iftefio , che l' Abbate Aimone , al quale ilnostro VescouoUgo dond il detto Monastero , opiùtostounaltro , e successore di quello . To-67 Nell' anno 1170 seguì in Inghilterra il gloriofo Martiriodi s. To masso Arcinescono Cantuuarienfe , il quale primad' ogn'altro per di- fesa dell Ecclefiaftica libertà grauemente oltraggiata daquel Rè , e da S.Tomas suoi Miniftri venne annouerato fra Martiri. Egli fuin amicizia con- SoArc.Can- giunto col nostro Vescouo Ubaldo , al dicui fauore presto la Sede Apo- tuariense stolica solena ricorrere ne'suoi maggioribafogni,mentrenon mancaua- unico d'ami noal Re Fautori e Adulatori (comegiammaiagrandi, e potenti Signciziacon - baldo noftro Veji. rimancar fogliono , ) iquali con denari ,econ artifici corrompenão , edingannando iMinistridellaSanta Sede,facean comparire la luce per tenebre , e le tenebre per luce , denigrando il Zelo del Ss.Arcmefcono, e ricoprendo la cupidigia de Rè . Abbiamo una lettera dello steslo s. To- mafio ( 1 ) fcritta al nostro Vescouo Usaldo , e a Giacinto ambedue altor digniffimi Cardinali, poi Somuni Ponteka, uno con nome di Lu- Ubaldo cio III , e l' altro di Celestino III , ringraziandoli grandemente , che nostro Vesc. non folo non avesser voluto macchiar le loroMani con riccuer l' Oro , lodatose rin- che il Rè avea a Roma mandato per oscurar la chariama giustizia , graz ato da che al s . Arciuescouo assisteua , ma di piu aueffer colle proprie foitanze s.Tomasso foccorsi quegli Inglesi ,che per l' Ecclefiaftica liberta 11 tronauano fra Cantuarien- molte miserie in efilio . Memorabilisonole seguenti parole , che in fe. detta Epiftola si leggono -- Nos alij verbis , sedveftra rebus , &opibus benignitas confolatur . Doluiftis vicem noftram , Calamitatem Ecclefia , pauperum Chrifti cexulantium angustias hic habuiftis ut vestras . Pre- miafraterne charitatis , & vere compassionis fructum , vobis in illa die tri- buat iustus Iudex, qui mifericordibus in gratia uberi mifericordiam pollicetur, Non abijstis post aurum , quo nuper ad lesionem noftram , &Apoftolica se- dis confufionem captifunt quidam , quorumpatrocinio receptis litteris Apo- stolicis , quas lett tari facit in utriusque Regni compitis Rex Anglorum se Ερια 10ετο Nouituti- de Romana Ecclefia gloriatus eft triumphafje que Dominus , qui funt eius , &Ecclefia iam sciuit expa te , qui non sunt eius . NamRexAnglorum predicat quifuifunt , nec tacitum est , quot quibus erogatum est aurum: sed munera eiusspolia nostra , Spolia Pauperum Crucifixi , imo ipfius Christi spoliafunt , imò m'nima portiuncolaspoliorum -- Anitaendo in cio ilsanto Arcmacovo a ricchummi prouentu den Ar- civeiconato Cantuarienie che erano añora ufurpati da Regu Miniftri • د -- - Maoltre cio diede il nostroVesconoUbaldo unagran riproua del 68 (1 ) Epis. 54. fu. Istoria della Chiefa , e Città di Velletri. 243 69 fuo Apoftolico Zelo ,quando nell' anno 1175 andô Legato della s. Se- de insieme condue altri Cardinalia Federico Imperatore Scisimatico di- morante allora in Pauia per rindurlo all' vnione della Chiesa ; perche giuntoalladilui presenza insieme congl' altri Legati essendo dall' In- peratore con molti segni d' ouor salutato , gli diede quella famosa rif- posta registrata negl' Annali Ecclesiastici , ( 1 ) nella qual dimostrò non effer a se lecito di risalutar l' Imperatore per l' impedimento della scisma,e con tanta forza di spirito perorò per indurre quel Prencipe alla dovuta obbedienza verso il sommo PonteficeAlesandro , che i CircoAanti maravigliatidella sua nonumana una diuina eloquenza diceuan fra loro Non enim hichomo eft qui loquitur ,sedspiritus Patris qui habitatin eo Benche per allora,chiedendo Federico condizioni non oneste , non potè da Legati conchiudersiladilui riconciliazione con la Chiesa, la qual nondimeno fuindiapoco nell' anno 1177 in Venezia stabilita , oue l' Imperatore venneda Alessandro assoluto . - - - -- Tenne poi Alessandro nel Mese di Marzodell'anno 1179. vnCon- cilio generale de Vescoui in Laterano , nel quale fra l' altre cose fa- pientemente ordinò , che per euitare ogni scisma non veniffe collo- catonella Catedra di san Pietro , chì non fosse stato eletto da due delle tre parti de Cardinali . Doppo questo Concilio nello stesso me- se si portò egli in Velletri di che ne abbiamo in testimonio vn Diplomariferito dall' Ughelli , [ 2 ) e diretto a Mardoccheo Priore della Chiesa di Toscanella Datum Velletriper manum Alberti Sanit Roma- na Ecclefia Presbiteri Cardinalis , & Cancellarii XVIII. Calendas Aprilis Indi&tione XII. Incarnationis Dominicę arno MCLXXIX. Pontificatusve- ro Domini Alexandri Pape III. anno XXI. Ed è forza di credere , che egli ovi rimanesse tuttoquell'anno , e parte del seguente , o piu tosto che indipartisse , e poi dinuouo nell' anno seguente nel mese di Febraio vi ritornasse , trouandofi vn altro fuo Diploma registrato pur dall' Ughelli , ( 3 ) e diretto a Stefano Vescouo Monopolitano -- Datum ellet. per manum Alberti S. R. E. Presb. Card. &Cancellarii IV. Cal. Martii Indictione XIII . Incarnationis Dominice anno M. CLXXX. Pontificatus vero Domini AlexandriPape III. anпо ХХІ. Dono Aleffandro [ forse nel tempo , che fu in Velletri ) al nostro VesconoU- baldo vna Terra , di cui fi legge in vn Istrumento dell' anno primodel Pontificato di Lucio III. qual piu sotto registreremo Terra quam Dominus Alexander 111. conceffit DominoLutio Pape quando erat Epifco- pus Velletrensis -- Equesto dono egli fece per l' amor singolare , che al Vefcono , e alla Chiesadi Velletri sempre maiportò . Hha ( 1 ) Baron.tom. 12. ann. 1175.n 9. ( 2 ) It. Sac. tom. 2. in Epifc. Viterb. pag. 308. ( 3 ) Tom. I. It. Sac.in Epifc. Monopol. pag. 1044. -- - Ai VaLega to Apoft. a Federico Imperat.net 1175. IlPape deue essere elettodadue delletre par ti de Card. Allessan. dro III. fus in Vel.nel 1179.6 1180. Dona vna Terra al Vefc. di Vell. 244 LIBRO TERZO 1 Ubaldo A1 27. d'Agostodell' anno 1181. compi Aleflandro gloriosamen-70 roßrovesc. ' te isuoigiorni doppo vn lunghissimo Pontificato di 22. anni , ed in clettoPp.con fuo luogo fu eletro a i 29. dello stesso mese ilnostro Vescouo Ubaldo nome diLu- cio III. in Velle. nel 1181. - Ubal- -- E colnomedi Lucio III. e nel giorno doppo coronato , essendo egli molto avanzato in età , e Priore de Vescoui Cardinali , che oggi chiamafi Decano del Sacro Collegio . Così il Baronio , e gl'altri Au- tori moderni communemente . E il Cardinal Cefare Rafpone nella fua Opera della Bafilica Lateranense ( 1 ) espressamente afferma, che 1' elezzione di Lucio segui inLaterano . Ma nell' antica Cronica di Foffanoua scritta vicino quei tempi daGiouannidi Ceccano la qual fi troua aggiunta al tomoprimodell' Italia Sacra dell' Abbate Ughel- li si legge questo fatto registrato nell' anno 1181. in altro modo Tertio die intrante Menfis Settembris Alexander Papa obit , &communi- tato omnium Cardinalium Confilio Ubaldus Oftienfis Episcopus apud Vilitrias in Papam ab omnibus diligenter ordinatur Lucium-- Anche in vna Cronicadelle cose del Regnodi Napoli fin' all' anno 1212. scritta dava Monaco Anonimo di Monte Casino purvicino a quei tempi , e data poi alla luce da Antonio Caracciolo si legge nell'anno 1181 . dus Oftienfis Episcopus ordinatur in Papam Lucium apud Velletrum che così fosse , oltre la fede , che ne fanno le due Croniche danoi allegate , lo perfuadono ancor le circostanze di questa elezzione . Gia abbiamo accennati i grauiffimi disturbi , che furono inRoma nell' e- lezzione di Alessandro III. e il Canone fattopoi dalui nel Concilio di Laterano , per rimouere tali confufioni , riftringendo fra Cardinali il dirittodi eleggere , edichiarando , che quegli fosse legitimo Pontefice , in cui concorreslero iVotidi duedelle tre parti de Cardinali presenti . Onde èda credere , chedoppo la morte d' Alessandro do- uendo i Cardinali perla prima volta metterein offeruanza questa leg- ge , e temendo forse, che inRomaper l' antiche pretenzioni delPo- polodi concorrere all' elezzione del Sommo Pontefice , malagenol- mente in pace , e in quiete ciò far fi sarebbe potuto , stimasser meglio vnirsi tutti in Velletri , ed iui procedere in questa nuoua forma all'elezzione Canonica . Ebene il Panuinio ( 2 ) afferma , che Lucio III. foffe il primo de Romani Pontefici creato nella forma prescritta dal sudetto Concilio di Laterano , edattesta auerne sopra di ciòvifto vnDiploma del medesimo Lucio . In qual luogo pois adunaffero in Velletri i Cardinali a far questa elezzione non fi troua notato nelle sudette Croniche ; Ma secondo il costume di quel secolo , in cuinon v' era l' vío del Conclaue , che fu introdotto di poi ne tempi diGregorio X. è da credere , che tutta questa religiofiffima funzione fi faccise nella nostraChiesa Catedrale di S.Clemente . ( 1 ) Lib. 4. cap. 2 . Gau- [ 2 ] Neli annotazione allavitad' Alessandro III , delPlatina . Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 245 catus -- Gaufredo , o fia Goffredo Prior Vosiense , ( 1 ) il quale in que- 7fti tempi fiori , doppo auer narrata la morte d' Alefandro III seguita comeEgli dice nell' ultima settimana di Agosto , soggiunge -- Feria tertia Eligitur Humbaldus , qui Pontifex erat Ostie , &Veliternensis Vr- bium . Sequenti Dominica prima Septembris coronatur, &infignitur àTheo- dino Epifcopo Portuensi , &ab Archipresbitero Ostienfi iuxta confuctudi- nem &ab uniuerfso Populo , &Clero laudatur Lucius III Lucenfis Tuscusvo- Dal qualtesto il Paginella sua Critica ( 2 ) sopra gl' An- nali del Cardinal Baronio deduce, che la feria terza , in cui fù eletto Lucio si deue intendere il primo giornodi Settembre dell' anno 1181. eche la Domenica della di lui coronazione fu a i 6. del detto Mese . Ma oltre cio molto euidentemente quindi fi confermal' infigne prerogati- uadell' Arciprete d' Ostia paflata poi , come in appresso dimostraremo nell' Arciprete di Velletri , d' assistere alla Coronazionedel Sommo Pontefice in assenza del nostro Vescouo , ficcome accadde in questo caso , nel quale essendo l'istesso nostro Vescouo eletto Papa , voto rima- neua il luogo della nostra Chiesa , e perciò ilVescouo di Porto ebbe la principal parte nella gran funzione cooperando con esso lui l' Arcipre- te d' Oftia , la qual Dignita in quella Chiesa ancora riinaneua , ma in- di a poco à nostro credere manco , e tutte le dilei preeminenze furono nell' Arciprete di Velletri consolidate . 72 Eletto dunque e incoronato in Velletri il nostro Vescouo Ubaldo "SommoPontefice , sì per l'amore , che a questa sua prima Chiesa por- taua , sì anche per vedere gl' animi de' Romani torbidi , etutti riuol- ti alla ruina di Tufcolo in vendetta della strage , cheiui neʼtempi d' A- leslandro III aueuano ricenta , volle fermare in Velletri la Sede Apo- stolica , e quiui con iCardinali , e con tutta la Corte dimorare , effer- citandoui le più graui , e sacrosante funzioni annesse al Sommo Apo- stolato , di che ne fanno incontrastabil fede moltiffimi diplomi , che di lui si leggono spediti in Velletri, il primode' quali si èdello stesso an- no 1181 , con cui Lucio riceuè il Monastero di s. Pietro di Rauenna fot- to la sua protezzione , e questo diploma vienda Girolamo Fabri ram- mentato nelle facre memorie di Rauenna ( 3 ) Quini Lucio assoluè il Rè di Scozia dalla scommunica pronunciata contro diluidall' Arciue- scouo Eboracense , come apparisce dal diploma dell' assoluzionedato in Velletri a i 17. di Marzo, e registrato dalBaronio ne suoi annali Ec- clefiaftici nell'anno 1182. Quiui a 28 di Marzo del medesimo anno , confermò una sentenza , che Egli già molti anni prima auea pronun- ziata a fauor de Canonici di Piacenza,e confermòpure nello stesioMe- Mefe : [ 1 ) Pag. 327. [ 2 ] Nell' anno 1181 num. 5. ( 31 Par. I. pag. 310. Arciprete d' Oft. affifte alle coronazione di Pp Lucio III. ٩٠ Lucio IIL tenne lungo tempoinvel lasedeAp. Assolut inVel ilRè di Scozia . ! 246 LIBRO TERZO - se diMarzo all' Abbate , eMonacidiCastiglione i loro priuilegi, co- meè scritto nell' Istoria Ecclefiaftica di Piacenzadi Pier Maria Campi. ( 1 ) Si legge anche presso l' Ughelli ( 2 ) un Breue di Lucio dato in Velletri a i 20. di Marzo dello stesso Anno, diretto à Rinaldo Vescouo d'Isternia , e un altro Breu: [ 3 ] àGiouanni Vescouo Rauellense dato in Velletri ai 4di Decembre dell' Anno medesimo . Nel Bollario Casinese di Cornelio Margarini ( 4 ) si veggonoregistrate treBolle dateda Lucio inVelletri tutte nell' anno 1182. una a i 5. di Febraio , faseconda al primo di Aprile , e la terza a i 6 diGiugno . Nell' anno seguente 1183. e notato nella Cronica del Regno di Napolidel Mona- coAnonimo Casinese di sopra citata Papa Lucio 111 presso Veilctri promosseGuglielmoAbate di santa Maria Reate di Palermo in Arciuescono di MonteReale -- EGiouan Luigi Lello ( 5 ) scriue , che Lucio III in Velletri a i s . di Febraio del 1183 per unaBolla piombata sottoscritta dalui , e da 17. Cardinali dichiara d' auer fatto Monreale Metropoli , ed auercolle fue mani confagrato Arciuesconoil detto FraGuglielmo, econceffagli laDignita delPallio , ed altre grazie per quella Chiefa edil Baronio ne suoi Annali ( 6 ) Ecclefiaftici riferisce la medefima cofa . Anche Boemondo eletto Abate del Monaftero di s. Bartolomeo Benedice diCarpineto nella Diocesi di Penna , fu da Lucio III. benedetto nellaChiesa Ecclesia S. Clementisde Veletro -- come si legge nella Cronica di quel dis.Cleme- Monastero scritta da Alessandro Monaco ne' tempi di Celestino III. с. teBoemodo data alia luce dall' Abate Ughelli nel fine del tomosesto della sua Itа- Abbato. lia sacra . Confacra in Vell.l Arciv.di Moureale . Fainvcl. -- 5 In Nell' anno fudetto 1183. fcriue Rogerio riportato dal Baronio71 [ 7 ) cheGiouanni e Ugone Vescoui di Scoziavennero in Velletri all udienza di Papa Lucio , e ciascun di loro propose auanti il Papa, e tut- tii Cardinali ildiritto che pretendeua auere nel Vescouato di s. An- drea; iquali uditi , il Papadi commun consiglio de Cardinali decise la controuerfia , eadUgone allegnò il Vescouato diS.Andrea , ea Giouanni quellodi Dun Kelden . Maquel che merita distinta memoria si èche il Papa volle onorar724 laprima questa sua Residenza con laprima promozione de Cardinali , la qual pomozione fece in Velletri a i due di Decembre dell' anno 1182. come scriue l' A- deCardina. bate Costantino Caetani ne' Cometari alla vita diGelafio II. compo- sta da Pandolfo Pifano . I nomi de' Cardinali creati da Lucio in Velletri [ 1 ] Par, 2. lib. 15. ( 2 ) Tomo 6 Ital sac.in Epifc. Afern. ( 3 ) Tomo 9. Ital. sac. in Appen. ( 4 ) Tomo 2. ( 5 ) Nelle vitedegl' Arciucsconidi MenReale rel fem. n. 39. ( 6 ) Tom. 12. an. 1183. N. 1. ( 7 ) Nei luogo citate . Istoria della Chiesa , eCittà di Velletri . 247 75 75 letri si leggono presso ilCiacconio ( 1 ) e sono Uberto Allucingole Prete Cardinal del titolo di Ss. Lorenzo , e Damafo , Maestro Pan- dolfo Massa Pisano Prete Cardinaldella Bafilica de Santi dodeci Apostoli , Bobo Romano Diacono Cardinaldi S. Angelo , Ottauiano RomanoDiacono Cardinal de' Ss. Sergio , e Bacco, che fu porno- stro Vescouo , Gerardo Allucingolo Diacono Cardinal di S. Adriano, Maestro Sofredo , o fia Galfredo Pifano Diaconodi S. Maria in Vialata , e Maestro DonAlbino Milanese Diacono Cardinal di Santa Maria Noua In questo mentreLucio III. non prouiddediPastore la nostraChie- fa , ma Egli stetio colla sua presenzala reggeua ( forse à Simiglianza di S. Leone IX, che anche nel Sommo Pontificato volle ritenere il titolo , e l'ufficio di Vescono della fua prima Chiesa di Tull ) auendo lo- stituito alla cura d'essa con titolo di Vice domino Ruggiero Primicerio della nostra Catedrale , ed applicaua adutilitàdella medefima Chie- fa le rendite , che al Vescono apparteneuano,di che ne abbiamo unau- tenticodocumento negl' Archiuj dell' istessa Catedrale , che è del Seguente tenore . IN NOMINE DOMINI. LdeoAnno Domini Nostri Jesu Chrifti M. C. LXXI &anno primo Pon- tificatus Domini Lucitertii Pape die XXI. Menfis Oftobris Indi&ione XVI. Quoniam rerum memoria haberi nonpotest , quæ inter homines five in Ju- dicio ,fire extra Fidicium fiunt , nifi litterarum titulis dopingantur . qucNosDominusJoannes , &Dominus Ptolomeus olim fili Domin' Forda- nis de Gabintano confitentes , &afferentes nos esse majores viginti , &qu'nque annorum ante me Rdaiphum Judicem , &Dominum Foannem de aren- tio , &alios tres infimul , &Nos Dominus Fordanus , & Andreas quon- dam flii difti Fordanisde Gabiniano cum consensu , auctoritate Domini Ricardi Borgi Specialiter nobis Curatoris constituti propia , spontaneaque no- stra bona voluntate , Nos fupradicti quatuor Fratres rogamus fieri carthulam venditionis tibi Domino Rugerio icedomino , &Pumicerio Ecclefiæ Sancti Clementis Velletrensis Civitatis , &miffo asupradito Domino Lutio tertio Pape fcilicet de uno Casali viginti modiorumplus vel minus cum introitu , exitu suo , &cum omnibusutilitatibus , pertinentiis , quod pervenit ad Patrem nostrum Fordanum exfucceffione Domini Tholomei de Tusculana fui Patris , noftrique Avi fic ad nos devenit ad opus , & utilitatem Epifcopi Velletrensis : &fi Ecclefia Sancti Clementis vacat Epifcopo, fructus Cafalis perveniant ad restaurationem ipsius Ecclefia Sancti Clementis fupraa Eta . Nosvero jam difti quatuor Fratres confirmamus tibi Rugerio fuprad Etum CafaRitieneil Gouernodel la Chiesa di Pell. Ruggiero Primicerio èVivedomi nodi Lucio 111. nella Chiesa di Vell. Riccardo Borgiane tempi diLu. cio III, [ 1 ] Doppola Vita di Lucio 111. 248 LIBRO TERZO Casale pro finito pretio septuaginta librarum prou , quas libras diltus Domi nus Lutius tertius Papa afferebat se habere de Epifcopio , de quibus LXX. libris prou ; viginti librasprou ipse Dominus Papa Lutius solvit ex noftra voluntate Bononi Judici , &Nicolao Guidonis Fratri , quisupradictum Ca- Salein pignoratione a nobis tenebant , qui Bonus , & Nicolaus Guidonis Vellet. in Rugerium ..... capta Domini Pape Casalis possess. nominati tra- diderunt jubentes , ut ipsum in Casalis poffefs. pro pretii quinquagintavero alias lib. prou. nob. Tholomeo Fratribus , &Fordano , &An- drea , & Domino Riccardo Fordanis , &Andrea Curatori modo dedistipre- tiumin aur...... in argento . Idcirco communiter possessionem Cafalis ti- bi fupradito modo confirmamus , Domina Maria Matre nostra confentiente , ...... remittente omni suo juri fi quod ipfa contra babuit , &infuper nos Foan- nes, &Tholomeus fratres exinde nunc obligamus tibi profupradicto Epifco po , &Ecclefia totum , quod habemus in tenimento Lirian. intus , &des. foris, tant, &fi occafione minorisætatis noftrorum Fratrum Ec- clcfia Sancti Clementis , &Epifcopatus in damnum incideret , & majores xx. &v. annorum facti , vel completi confirmare per manum Notarii no- luerint venditionis hoc instrumentum , liceat Epifcopo , &Ecclefie Sancti Cle mentis sua auctoritate ea capere , & alienare , & damnum sibi reficiant , vel si confirmare noluerint liceat Epifcopopoffidere donec hoc inftrumentum ab eis vel fuis Successoribus confirmetur . Prateranos omnes venditorespromittimus tibi datapace nomine fidei semper hoc inftrumentum ratum babe- Te , &contrahoc non venire . Qui Casalis est positus tantum divisus in- zenimento Castri Lariani ubi vulgo dicitur in cotto. primi petii fines sunt bi aprimo latere est via publica qua itur adterrenum borselli , &2. eft fossa- sum, &a 3. tenet Galiotus , &4. idem Galiotus nomine Apostolici median- se via . Secundi veropetii fines funthi aprimo latere , & II . eft eadem via, a III. IV. poffidet Monasterium SantaMaria de Pesculo , ter- sii petii fines funt bi a primo latere est ipsa via , &a 11. est Terra quam DominusAlexandertertius conceffit Domino LutioPapæ , quando erat Epifco- pus Velletrensis , & a III. & IV. est fossatum . Infuper nos fupradicti venditores , &Dominus Riccardus cum heredibus , &Successoribus nostris sibi pro fupradicto Epifcopo , &Ecclesiapromittimus , ejusque Epifcopi Suc- cessoribus, &Ecclefie dictum Casale contra omnes Personas, ut fuperiusle- gitur , defendere , ejusque l'tem non movere . Si vero contra hacpromissafe- cerimus incurramus cum heredibus fuccefforibus noftris tibi pro fupradicto Epifcopo , &Ecclefia, &fuis heredibus fuccessoribus daturi penam supra- difti pretiz dupli ; &folutap na baccartula firmapermaneat ; quamscri- bendam rogamus Raulphum Judicem , & anct Romana Ecclefia Scrina- rium in Menfe , &d'e , indictione fupradita quintadecima . Signa +++++ manuum fupradiéti Domini Foannis , &Domini Thelomei , &Domni Jordanis , &Andrea, &Domini Riccardi Curato- ris , bujus carthule rogatus fum . Do Istoria della Chiesa,e Città di Velletri . 249 77 Dominus Joannes de parentio Romanus testis . Raynerius Silvestri Vellet. testis . + Bened Etus Amati de Gabiniano Diaconus Sancti Thoma teftis + Silvianus Coranus testis . Ranutius Ilmundi de Gabiniano testis . Ego Rodulphus Judex elletri , &Sanita Romane Ecclefię Scrinarius banc carthulam Scripfi , &complevi rogatus . 78 Èdi questo documento abbiamo oltre l' Originale anche vn fun- to autentico fatto qualche Secolo doppo da tre Notai con Decreto , ed autorita -- Sapientis Viri Domini Angeli , Domini Francifci de Ciuita te Castelland , nunc Fudicis communis Velletri - L'ufficiod. Vicedoniino era di fupplire alle veci del Vescono , e può rassomigliarsi a quello de Vicarii Apoftolici , che fogliono tal- volta da Somm Pontefici deputarfi nelle Chiese Catedrali vacanti , e perònel Concaiodi Leone II. sottoGregorioX. dell' anno 1274. Pie- tro Vescouo Cardinal Tufcolano fi chiama anche Vicedominus Prenellinus . Ein fatti Rugiero nominato in quest' atto Viccdomino , e Pri- micerio della Chiesa diSan Clemente di Velletri , fi dice messo da Lu- cio III. Papa. LaDignita di Primicerio nella Catedrale di Velletri , I abbiamo gia vista di sopra nelle lettere d' Ugonenostro Vescono all Abbatedi Marmofole dell' anno 1154. - ex E Queiche fecero questa vendita afauor della nostra Chiesa , cioè Giouanni , To omeo , Giordano , e Andrea fratelli , erano de Conti Tusculani , perche si chiaman figlidi Giordano di Gabiniano , e di Maria , al qual Giordano era peruenuto il Casale di cui si tratta Successione Domini Tholomei de Tusculana fui Patris nostrique Aui questo Tolomeo crediamo,che forse quello , il quale nell' anno 1117. sposò Berta figlia dell' Imperatore . Il Zazzera ( 1 ) nella Famiglia di Sant' Eustachio da questi Giouanni , e Tolomeo per figli a Stefanella, éa Odone , e Odone a Ranione , e questi all' altro Tolomeo , che fe- ce conBerta il famoso Matrimonio . Mada quest' atto si vede , che i fudetti Giouanni , e Tolomeo , e gl' altri due Giordano , e Andrea lor fratelli eran tutti figli di Giordano , e non diOdone , e di Maria , enondella di lei sorella Stefanella , e che il detto Giordano non per mezzo di Ramone , ma inmedia amente da Tolomeo 11. Marito di Ber- ta discendeua . Et e da onseruarfi , che i fudetti non fi chiamano Conti Tufculani , perche poco prima cioè nel Pontificato d'Alessandro III. aueua la lor famiglia perduta la Signoria di Tufculo , ma il loro Auo Tolomeo fi nomina de Tuscolana , perche egli Signoreggio quella Citta. Ii ( 1 ) Tomo 2. dellaNobiltà d' Italia II Vicedomino, efso fficio . Conti Tuscolani . 250Γ LIBRO TERZO Luciolll in Oftra nel 1182. và in Lombardia nel 1184. Teobaldo Vefi. d Ojt.e divel. nel 1103 . 4 IiMonasterodi SantaMaria de Pesculo , i Beni del quale confi-79 nauano con il Casale posto nel Territorio di Lariano , che in questo contratto fu venduto alla nostra Chiesa , era nel Peschio luogo del Territorio di Velletri , e l'Arciuescono Teuli ( 1 ) fa di questo Mona- stero memoria nel suo Teatro . Anche nella Cronica di Subiaco ( 2 ) fi registrano due Chiese una di S. Giouanni , e l'altra di Santa Maria de Pesculo ambedue possedute da quell' infigne Badia , ma non fappiamo se iui del nostro , o d'altro Peschio si parli . Nell' annotazione degl' anni in questo antico documento vi è ma- nifesto errore , perche in luogo di 1171. deue leggerfi 1181. affinche l anno di nostra salute corrisponda coil anno primo del Pontificato di Lucio III. nel quale il contfatto si celebrò . Sul principio del Pontificatodi Lucio fu grandisfima fame per80 tutta l' Italia , e in molti luoghi vna soma di grano si vendeua per vn' onciad' oro . Alla fame fi aggiunse vna gran mortalita particolar- mente in Roma , e moltiChierici della Corte Romana perirono . Al primod Agosto dell' anno 1182. mori inOstia Pietro eletto Arciue- icono Bituricense , e se crediamo a Goffredo , [ 3 ) Lucio fi tronò presente alla di lui morte , perche quantunque egli tenesse in Velletri la tua Sede , fi portaua nulladimenotalvolta in Ostia , e ne luoghi vicini per breue tempo . I Romani intanto concepirono implacabil odio contro di Lucio,81 da cui non aueano potuto impetrare , che ad alcune loro richieste con- defcendesse ; Ondeil Papa vedendo , che quellinon poteano ad ob- bedienza , e pace ridursi , nell' anno 1183. parti di Velletri , e tratte- nutoti qualche tempo inAnagni , e in altri luoghi del Lazio , pensò di passarein Lombardia , e nell' anno seguente 1184. si trasferì in Verona . Quando Lucio parti daVelletri non potendopiu conla fua pre-82 senza reggere questa sua Chiesa , le diede perPastore Teobaldo Fran- cele Monaco , e Abbate Chun.acense , succedendogli nella Badia il fi- gliaoio del Conte di Chiaramonte , e benche Roberto Abate del Monte di San Michele nell' Appendice alla Cronica di Sigisberto Gembiacente , riponga la promozione di Teobaldo doppo l'anno 1183.6 tal anche sia l' opimone di molti graui Scrittoti , nulladimeno trouan- doli invn prunegro datoda Lucio III. inAncona ( quando indi paf- sò per andare in Lombardia ) afauor del Monastero diNuouo Por- to a 1 17. di Giugno dell' anno 1183. sottoscritto -- Ego Theobaldus Oftienfis , Velletrenfis Epifcopus - ( qual priuilegio vien riferito dall ( 1 ) Teat . Ift.lib. 3. cap. 11. ( 2 ] M.S. di Cherubino Mirzio cap. 3.. [ 3 ) pag. 331. 1 Istoria della Chiesa ,e Città di Velletri . 257 dall' Ughelli [ 1 ] è forza dire , che la promozione di Teobaldo fe- guiffe in detto anno , e probabilmente in Velletri prima , che Lucio quindi partisffe . Era Teobaldo già Prete Cardinale del titolo di Santa Croce in Gerufalem creato da Alessandro III. e prima che reggesse la Badia di Clugni aueua consomma lode gouernati molti altri Monafte ri in Francia . GiuntoLucio III. in Verona mentre iui attendeua arassetar le 83cofe della RepublicaCriftiana , cheper la nimiciziadi FedericoBarba84 rossa Imperatore con Alessandro III. rimaneuano non poco turbate, e sconuolte , e asollecitar gl' aiuti de Principi Cristiani per quelli che erano in Soria , oue fra Turchi , e Saraceni in grauisfimopericolo si trouauano , giunse egli alla fine di sua vita , eai 25.di Nouembre dell anno 1185.pienodi giorni , e di meriti rese lo spirito aDio . A cui fu tosto da Cardinali , che fi trouauano presenti sostituito nella stessa Cittàdi Verona Lamberto Arciuescono di Milano col nome d' Urbano III. il Pontificato del quale fu breue , perche mancò nell' anno 1187. e gli successe Alberto Cancelliere , e Cardinal Prete del titolo di San Lorenzo in Lucina natiuo di Benevento , che prese il nome di Gre- gorio VIII. il quale non ancor compiti duemesi passo all' altra vita , edin suo luogo fu creato Papa Paunno Cardinal Veicouo di Palestri- na Romano con nome di Clemente III. con il quale come con vi lor Cittadino piuconfidentemente i Romani trattando , composero la dif- ferenza , che da i tempi d' Innocenzo II. fino allora era sempre stata fra i Papi , e il Popolo Romanoper iMaestratidi Roma , e fi conuen- ne , che i Senatori giurassero fedelta al Papa , e ristituissero tutte le Regalie , e fosse lasciato inlor arbitrio la distruzzione di Tufcolo , la proprietà del quale douesse sempre rimanere presso il Sommo Pontefice . Fino aquesti tempimisero fu lo stato delle cose del Lazio , edi tuttal' Italia , perche mentre altriPopoli , e particolarmente quei di Velletri al Papa aderiuano , ed altri all' Imperatore , ed altri aiMae- stratidi Roma , andorno tutte le cose ossopra, facendosi dagl vni lega , e confederazione contro gl' altri . E a questi mali si aggiunse , che reggendofi allora le Citta da i Consoli , cominciò anafcer fra Cittadini l' ambizione della Dignita Confolare , d'onde grandiffima confufione nelle cose publiche , e priuate deriuaua , e molti omicidii, rapine , ed altri grauisfimi misfatti rimaneuano impuniti , il che fu poi occafione , che molte Citta cambiato il Maestrato de Confoli , chia- massero i Pretori forastieri detti Podesta , aquali dicdero sommo Im- pero , e potere , specialmente di punire idelitti . Mane tempi diCle- mente III. riftituita in Roma l'autorita del Papa , parue che lecose Pu- Ii 2 ( 1 ) Nell' Ift. sac. tom. 1.neVesc.Anconit. 1 Lucio III muore Verona nel 1185. IRoma nicompongo no conClemente III. ledifferenze Lazio, e fuomifero statofin'a i tempi diCle mente III, Podesta Maestrato percheintro dotto. 252 LIBRO TERZO Trobaldonoftrovef pajò alal tavitanel 1188. publicne del Lazio prendessero maghor forma , cheper inanzi . Neil' anas 1138.414. diNoenore passò in Rona ali altra vita85 il nostro Vercodo reobaldo , larcando di se chiara memoria anche perlala Legazione Apoftolica , che esse in Lamagna neil anno 1186. oue comacrò la Chiefa del Monastero di Santa Croce in Austria , come per autoritadeila Cronica d' Austria riferisce l' Ughelli . ( I ) Fu il diqui Galdauere sepotto nella Bafilica diSanPaolo presso Roma , oue anche ogga in vn candido Marmo sotto le scale dell' Altar Maggio- re fi legge , + HIC RE QUIESCIT THEOBALDUS EPISCOPUS OSTIENSIS . + Bobone nonfunoftro Vefc. Ottavianot esd'oft ediVelnel 1189.el 1- curto diRoma . . In luogo di questi,Clemente III.non a i due d'Aprile del 1188.nel 86 qual tempo era ancor viuo Teobaldo che fi troua sottoscritto in vna Boila [ 2 ) diClemente a118. f Ottoore di detto anno ) ma nel giorno delle Ceneri dell' anno 1189. fece Vescono d' Ostia , e Velletri non giàBosone come presso alcuni fi legge , ma bensì Ottauiano No- bile Romano , il quale era stato prima Suldiacono Apoftolico , e Le-. gato d' Aleisandro III. in Francia per inuicare i Prelati di quel Regno a. Concilio generale in Laterano . Poi da Lucio III. fu creato in Vel- letri , come abbiamdetto Diacono Cardinal de Santi Sergio , e Bac- co . DaUrbano III. fu mandato Legato in Inghilterra per Coronare Rè d' IverniaGiouanni figlio d' Errico II. Rè d' Inghilterra . E Cremente III. doppo fattolo nostro Vescono lo depusò anche Vicario di Roma , il qual vfficio folea per prima essercitarsi da i Vescoui di Sa- bana . E questa è il primo de nostri Veicoui , che godesse tal Dignita, la quale anche ritenne poi nel Pontificato d' Innocenzo III. MortoClemente nell' anno 1191. fu funto eletto in suo luogo87 Giacinto Cardinal Diaconodi Santa Maria in Cofmedin , e nella viglia di Pasqua fu ordinato Sacerdote , e poi nello stesso giorno di Pa- fqua , che fa ai 14. d' Aprile , venne confecrato sommo Pontefice con nome di Celeftino III. da Ottawano nostro Vescono . In questo propolito il Cardinal Baronio riporta ne suoi Annali ( 3 ) vna Relazione delle Cerimonie , che in quei tempi sipratticauano nella creazione ( I ] It sac. tom. 1. in Epifc. Oft. &Vell. [ 2 ) In Batlario Caffinenfi Cornelii Margarini pag. 213. ( 3 ) Tom. 12. ann. 1191. de. Istoria della Chieia , e Città di Velletri: 253 88 deRomani Pontefici , scritta da Cencio Camerlengo , cioè da Inno cenzio Sauelli Cardinal Camerlengo della Santa Romana Chiesa , che fi trouò presente a questa di Celestino , e anche egli poi fuPapa con nome di Onorio III. nella qual Relazione fra l' altre cose si legge -- Poft hæc autem in proxima die Dominica electus cum omnibus ordinibus Sacri Palatii , Nobilibus Romanis vadit ad Ecclefiam Beati Petri , & ante Altaremaius prout in ordine continetur , ab EpifcopoOftienfi specialiter, - aliis Epifcopis de Curia confecratur : boc addito , quod si forte Episco- pus Oftienfis præfens non fueritArchipresbiter Portuensis Seu Velitrensis in- tereffedebet confecrationi , e il medesimo testo si legge negl' Annali Ecclefiaftici diAbramo Bzouio , [ 1 ) mail CardinalCefare Raspone parlandodi questi stessi riti , scriue -- Quodsi abefet forte Oftienfis Epi- Scopus confecrationi , loco eius Archipresbiterum eiusdem Ecclefia , feu Veli- ternum interesse mos erat . Everamente è da credere , che nel testo -- di Cencio non sia scritto Portuensis, jeu Velitrensis , mapiu tosto o- ftienfis , seu Velarrenfis , non trouandosi in alcuna memoria , che l'Ar- ciprete di Porto giammai assistesse alla Consegrazione del sommo Pontefice; oltre di che piu tosto il Vescono di Porto , che l' Arciprete di quella Chiesa , auerebbe douuto supplire aila mancanzadel Vescouo d' Oftia , comesuccesse nella Coronazione diLuc o III. già prima no- stro Vescono . Ma comunque ciò fia , assai chiaramente apparisce da questo detto di Cencio Camerlengo della Santa RomanaChiesa l' infigne prerogatiua dell' Arciprete di Velletri d' interuenire alla conse- crazionedel sommo Pontefice , quando ilnostro Vescouo non vi fosse presente , e tal cosavsauafiper conferuare ildiritto della nostra Chie- fa , che veniua dall' Arciprete d' essa rappresentata . Nel principio del Pontificatodi Celestino III. seguila total di- struzzione di Tuscolo fatta da Romani in guisa , che non vi rimase pietra soprapietra , eallora cominciorono a popolarfi i luoghi all' in- torno, la Molara , Rocca di Papa , Rocca Pergiura , ora detta Roc- caPriora , e il Caftel di San Cefario nonlungi daGrotta Ferrata , ne quali luoghi parte de Cittadini Tuscolani passo adabitare , ed altri fi fermorono ne Subborghi di Tufcolo, che dalle Frasche degl' Alberi colle quali vi fecero leprime Cafe per loricouero , chiamaronfi poi Frascati. 89 Sede Celestino nella Catedra di san Pietro fino all' anno 1198. in tempo di cui il nostro Veicouo Ottaviano infieine con Giordanodi Fossanuoua fu Legato in Normandia per decidere alcune controuer- fie fra Gualtiero Arciuescouo di Rouano , e Guglielmo Vescouo Eli- enfe . IlPapa vicino amorte raccomando aiCardinali di eleggere per suo successore Giouanni di san Paolo Prete Cardinal del titolo di santa "Arcipre tediVel. e suopriuile- gio d' assiste realla confecrazione del fommo Pont. in af- senza delno stro Vesc. Tufcolo distrutto . Frascati esua origine . 11 ) Tom. 12. ann 1191. 254 LIBRO TERZO Corfecra- Zio devef app tiene a' , Card d' Oftia . Innocen- To III.elet 10Panel 1198. Maria Caftello perchedi roccato. - Ed ecco santa Priscanelladi cui sapienza , santità , e giustizia grandemente confidaua , e negl' Annali diRuggiero riferiti dal Baronio , di tui si legge - adeo enimipsum præ ceteris diligebat quod illum loco fui confti-" tuerat ad omne officium fuum exequendum , nisi in confecratione Epifcoporum , quod pertinebat ad offroum Episcopi Oftienfis Cardinalis vn altro priuilegio del noftro Vescouo , cioè che siccome egli consagra il Papa , così ha diritto di consacrar tutti iVescoui , che vengono a Romaper la loro ordinazione , quando il sommo Pontefice non vo- glia per se stesso ademoir questo vfficio . Benche i nostri Vescoui ora che quasi sempre fon molto auanzati in età , e nell' estrema parte dell' vmana vita, non foglion piu di questo priuilegio preualersi come di cosa alle lor forze graue , e molefta . I Cardinalinon fecero il voler di Celeftinodoppo la di lui morte, 90 edessendo molti, che al somino Sacerdozio aspirauano, fra quali anche il nostro Vescono Ottauiano preferirono a tutti Lottario nato in Ana- gni figlio di Trafinondo della nobuisfima Famiglia de Conti , Ram- pollo de Conti Tuscolani , che allora non piu Tuscolani , ma fempli- cemente de Conti si chiamauano, per esser stati gia prima spogliati della Signoriadi Tufcolo, comedi sopra al numero 78. abbiamo dimostrato ; e si dissero anche de Conti di Anagni, e di Segni per il Domicilio , e Dominio di questaCittà . Era Lottario Diacono Car- dinal de Santi Sergio , e Bacco , e a gl' 8. di Gennaiodell' anno 1198 . con nome d' Innocenzo III. venne collocato nella Catedra di san Pietro ancorche forse di freica eta, e di foli 37. anni Egli poco doppo parti di Roma , e andò a Spoletiper contenere in fede quel Duca- to , el altreTerre della Chiesa , e lasciò inRoma fuo Vicano il nostro Vescouo Ottauiano , il quale per ordine del Papa confagrònella Basili- caVaticana alcuni Altari , che san Pietro Apoftolo apparendo ad In- nocenzo auea commandato , che folennemente fi dedicassero . Fece Innocenzo nelprincipio del suo Pontificato diroccare il Ca-91 stello santa Maria , doue pochi anni prima Corrado Ducadi Spoleto auea tenuto in prigione Ottauiano noftro Vescono , quando questi tornò dalla Legazione Apoftolica della Normandia , e volle Innocenzo , che il defola- mento di quel Caftello fosse vnMonitorio perpetuo di cosi empio misfat- to . Dell'altre cose di lui , e dello stessonostro Vescouo, che al Secolo seguente appar- cengono ragioneremone! quarto libro di quest Istoria . ISTO- 1 1 255 DELL' ISTORIA DELL A CHIESA , E CITΤΑ΄ DI VELLETRI Libro Quarto , SECOLO XIII : 1 2 Dal nascimento di CHRISTO Signor Noftro . Iamo principio al quarto , edvltimoLibrodel- la nostra Istoria , in cui potremo di molte cose piu distintamente ragionare , come meno da nostri tempi rimote , delle quali non poche me- morie a nostri dì ne rimangano , eperciò quest' vltimo libro sarà piu degl' altri prolisso , eco- piofo . Nel principiodi questo XIII. Secolo fu laCit- tadi Velletri daPapa Innocenzo III. colla sua presenza onorata, della qual cosabenche niuno diquei , che scrisse- ro ladi lui vita ne facci parola , nulladimeno noi ne abbiamo certif- fima memoria in vnaBolla , che Innocenzo diede in Velletri a fauor del Capitolo della Catedrale confermandogli tutte le Chiese , Catali , ed Orti , che allora pacificamente possedeua . Ecco il tenor della Bol- la trascritta dal suo Originale , che fi conferua negl' Archiuii della stessa Chiesa . د رو Innocen to III. in Vell nel 1202.conferma mol- te Chiefe , eBeni al Capitolo . Kk 256 LIBRO QUARTO INNOCENTIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI . Dilectis Filiis Archipresbitero , Capitulo Sancti Clementis Velletren. Salutem , &Apoftolicam benedictionem . Cum a vobis petitur quod iuftum eft , &honesinm , tam vigor equi- 3 tatis , quam ordo exigit rationis , ut id per follicitudinem officii nostri ad debitum perducatur effectum. Ea propter Dilecti in Domino Filii veftris justis postulacionibus grato concurrentes assensu Ecclefiam Sancti Antonini in Strata , Ecclefiam sancti Dionisii , Ecclefiam sancti Petride Querqueto, Ecclefiam sanatı Nicolai , Ecclefiam sancti Benedifti , & Ecclefiam sancti Blafii cum omnibus pertinentiis earundem . Cajale quoque de Scazi , cum Silua Pratis , Casale paritoris , Casale in Plano de Fermis , Cajale Buffituli CafaleCollis de Ilperino , Casale de Puliano , & illud , quod habetis in Curtis infra , &vltra fossatum . Duo etiam Cafalia apud Ec- clefiam sanctiPantaleonis pofita , &alias possessiones . Et Ortos , &Vi- neas quas in diuerfis locis Territorii Velletrensis habetis . Et Confortia . Pensiones in Ciuitate Velletri . Et Molendinum deSilice , Molendinum de ensa , &Molendinum de Santo Antonino cum Molendino de Pertuso , Molendino de Pentoma . Domos pariter & Cafularia , Vinealia , Cannapinas , &Ortos , Cafalia , & Siluas cum Confortia , quam habetis apud Caftrum Conce . Que omnia ficut iuste ac pacifice possidetis , vobis , per vos Ecclefiæ vestre auctoritate Apostolica confirmamus , prafentis Scripsi patrocinio communimus . Nulli ergo omnino bominum licitum fit hanc paginam nostra confirmationis infringere vel ei aufu temerario contraire : Si quis autem hoc attemptare presumpserit , indignationem Omnipotentis Dei , &Beatorum Petri , &Pauli Apostolorum eiusje nouerit incurfurum . Datum Velletri Iv. Idus Oftobris Pontificatus nostriAnno quinto , La data di questa Bolla corrisponde a i 12. d' Ottobre dell' an- 4 ΠΟ 1202. Delle Chiese in essa nominate niuna a giorni nostri si vede, edi poche è rimasto solamente il nome ne Fondi , ne quali erano edi- ficate . I Molini , e gl' altri Beni sono anch' oggi goduti dal Capito- lo , equasi tutti fin aquesti tempi gl' antichinomi ritengono . Nell' anno seguente 1203. ai 13. diGiugno l' istesso Papa Inno- cenzo confermò al Monastero di san Paolo vicino Roma tutti iBeni , che fin' allora acquistati aucua , e fra questi -- Poffessiones in Ciuitate Velletricum Ecclefia Sancte Maria ac Cellulis fuis -- come fi legge in vn Priuilegio d' Innocenzo registrato nel Bollario Caffinese di Corne- lio Margarini , [ 1 ) el istessa cosasi ripete nepriuilegi conceffi da Ono- [ 1 ] Tom. I. pag. 25. Istori della Chiesa , e Cittadi Velletri 257 - S.Maria dell' Orto Chiefa , e Onorio 111. nel 1218. e daGregorio 1x. nel 1236. pur nell' istesso Bollario . ( 1 ) Questa Chiesadi santaMaria non può credersi , che fosse altra , se non che santa Maria dell' Orto , la quale se ben nonè dentro il ricinto delle Muradi Velletri , è però quali su le Porte della Monastero Città , ed era anticamente Monastero di Monache Benedettine , oggi dell Ordine posseduto da Frati Agostiniani della Congregazione di Lombardia , e dis. Bene- ne sudetti priuilegi è notata la Chiesa Cum Cellulis fuis -- cioècol detto. fuo Monaftero . Questa stessa Chiesa apparteneua gia prima alla Ba- dia di Subiaco , e nella Cronica Sublacense ( 2 ) fi legge fra i su- ceffi nell' anno 1183. -- Nacque una graue controuerfia fra Simone A- bute, eRiccardo signore d' Arfoli sopra la giurifdizione d' Arsoli , e dell' vno , el' altro Rubiano, e di santa Maria di Velletri , eperciò l' Abate contestò aRiccardo una lite da trattarsi nella Curia Romana da Fra Oddone Economo , e Procuratore del Monastero di Subiaco , dacui Riccardo facitato acomparire , e ad esporre le ragioni , che pretendeua auerene Castelli dArfoli dell' vno , e dell altro Rubiano , e nella Chiesa di santaMaria di Velletri , che appartenevano all Ereditàdi san Benedetto . Fu questa cau- fa commessa dalsommo Pontefice aMilone Vescovo diTiuoli , perche I efa- minaffe , e la decidesse . Manon potendo egli terminarla fu la controuer- fia nelMesedi Nouembre per la sua graue difficoltà rimessa alPapa -- Si narra poi in questa Cronica come il Papa scrisse a Riccardo , accioc- che nella Festa alor proffima di san Nicolò egli alla fua presenza com- parisse , e come poi pronunzio sentenza , per cui fu obligato Riccar do a ristituire al Monastero di Subiaco i luoghi occupati . Non tro- uando noi Memoria d' altra Chiesa in Velletri conil titolo di santa Maria , che sia stata dell' Ordine Benedettino fuori di questa di santa Maria dell' Orto , dir ci connene , che Ella pria alla Badia di Subia- co appartenesse , e poi a quella di sanPaolo . -- Volle ancora Innocenzo mostrar l' animo fuo liberale e grato ver- so laBafilica di S. Giovanni in Laterano oue Egli era gia prima stato Canonico , e perciò fra l'altre cose le donò Ecclefiam S. Andrea in Silice : locus vulgo dicitur le Castella , & est Veliterne Diœcefis -- Così scriue il Cardinal Rafponi nella sua opera ( 3 ) sopra quelia Bafilica; Ne fa anche menzione Gabriel Pennotto [ 4 )nella sua Istoria tripar- tita , e aggiunge , che questa Donazione d' Innocenzo fu poi nell' an- no 1216. confermata da Onorio III. Onofrio Panuinio ( 5 ) ram- menta l' istesla Donazionedicendo che fu poi confermata daAlessan- Kkz dro [ I ) Nel luogo citato apag. 31. e 35. ( 2 ) M.S. di Cherubino Mirzio nell' append.cap. 18. [ 3 ) Lib. 2. cap 4. ( 4 ) Lib. 3. cap. 3. [ 5 ] Defettem. Urbis Eccl.fub tit. de Bafil. Lateranense LeCa stelladonate da Innoenzo III ai Canonici di s. Gio.in Laterano, 258 LIBRO TERZO Ottaviano noftro Vef. fueLega- Zioni e mor tenel1205 Ugoli. de Contid'Anagni nostro Vescono nel 1206. Ordina la pace tra Velletrani ealtriPop. confinanti . dro IV nell' anno 1260. Ed oraquesto luogo detto le Castella confi- nante con il Territorio di Velletri alla di cui Diocesi appartiene , è pof- seduto ( come altroue accennammo ] da iCanonici della Basilica La- teranense , che indicauano circa tre mila scudil'anno de' loro prouenti , egià nel Secolo XII. mostrammo effer quiui stata vna grande , e ricca Badia . Intanto il nostro Vescouo Ottauiano felicemente adempitre Le- gazioni Apoftoliche impostegli da Innocenzo III. una nel Regno di Napoli per ridurre à penitenza , ed affoluere Marcualdo Senescalco dell' Imperio , che molestaua quel Regno , e la Chiesa Romana ; l'al- tra in Sicilia per riceuere ilgiuramento di fedeltà anome della Sede Apoftolica da Costanza Imperatrice ed inueftirla di quel Regno Feu- do della Chiesa Romana , e la terza in Francia per riconciliare Filip- po II. Rè con Engelberga di lui Consorte , e Sorella del Redi Dani- marca : Doppo le quali cose venneOttauiano àmorte nell' anno 1205. ocome piace all' Ughelli ( 1 ) nel 1206 , e secondo un' antico Mar- tirologio di S. Ciriaco ciò fù a i 5. d' Aprile , In luogo d' efio , Innocenzo III. nelMesediDecembredel 1206 7 diede per Paftore alla Chiesa d' Oftia , e di Velletri Ugolino , o fia Ugone de' Conti d' Anagni , che era figliod' un suo fratello Cugino per canto di Padre , ed era giàprima Diacono Cardinal di S. Enita- chio creato dall'istesso Innocenzo nell' anno 1198. Di questo la prima memoria , che abbiamo è circa l' anno 1207 riferita da Stefano Baluzzi ( 2 ) che la tolse dalCodice 635. della Biblioteca Colbertina , ed èdel tenore , che segue . IN NOMINE PATRIS , ET FILIJ , ET SPI- RITVS SANCTI AMEN , Ego Hugolinus Oftienfis , & Velletrensis Episcopus , pracipio vobis 8 Velletrenfibus , Coranis , &Sarminitanis exparte Domini Pape , &mea, ex debito prastiti iuramentiDomino Papa & mihi expena fideiussionis pro- missa vt reddatis veram puram , &perpetuam pacem Nimphanis , Sitinis , Sanguinei fratribus , &Nepotibusfuis , &Hominibus Aqua putrida , & Securitatem Perfonis , &rebus eorum itaquod nullam de catero guerram , difcordiam , vel controuerfiam faciatis pro omnibus Captionibus , &capti- uis , incendijs , &discordijs , &rapinis , damnis , &offenfionibus vniuerfis datis vobis , vel aliquibus departevestra àNimphanis , Sitinis , Sanguineo Hominibus aquæ putrida velaliquibus departe eorum . Itemprecipiovobis Nimphanis , &Sitinis , &tibi Iordano Procuratori ( 1 ) In Ital. Sac. tom. p. in Epifc. Oftien. &Velit. [ 2 ] Tom. 2. Miscellan. pag. 246. Istoria della Chiesa, e Cittàdi Velletri : 259 tori Sanguinei Castellani Aque putrida exparte Domini Tape, & mea ex debito præstiti iuramenti Domino Papa , &mihi ex pena fideiuffionispromissa vt reddatis veram , puram , &perpetuam pacem Velletrenfibus , Coranis Sarminitanis , fecuritatem Perfonis eorum , ita quod nullam de catero guerram , difcordiam , vel controuerfiam faciatis pro omnibus captionibus , captiuis , incendijs , difcordijs , &ruvinis , damnis , & ffenfionibus -vniuerfis datis vobis ,vel aliquibus de partevestra à Velletrenfibus . Cora- nis , Sarminitanis , vel aliquibus de parte eorum . Item precipio Vobis Velletrenfibus ex parte DominiPape , &mea, ex debito præftiti iuramenti Domino Pape &mihi , expena fideiussionispromif- 'Sa, utferuetis de cetero inuiolabiliter pacem Nimphanisfecundum formam datam olim à me,quæ in Instrumentis publicis continetur factis permanus Od- donis , & Alberici Iudicum Velletrenfium , &Berardi Scriniarij Nimpha- ni exceptis omnibus capitulis , in quibus de mandato meo à Nimphanis vo- bis Velletrenfibus fatisfactum , hoc adiecto , etsi quando neceffitate cogente equitaueritis contra eos , tribus diebus ante ipfis denuntiare curetis . Et tunc si equitaueritis , e quitabitis sine occifione mutilatione , & incendio hac omnia precipiosalua in omnibus Dei Omnipotentis reverentia , &honore, faluo mandato Domini Papa & eius adiectione &declaratione . Et Itempræcipio vobis Nimphanis ex parte Domini Papa &mea , ex de- bito prastiti Iuramenti Domino Papa , &mihi , expena fideiussionis promifla , ut de cateroservetis inuiolabiliter pacem Velletrenfibus , &secundumfor- mam datam olim , quæ in Instrumentis publicis continentur factis per manus Oddonis , &Alberici Iudicum Velletrenfium , &Berardi Scriniarij Nim- phani exceptis omnibus illis Capitulis , in quibus de mandato meoà i obis est Velletrenfibusfatisfactum , hoc adiecto , ut fi quando neceffitate cogente equi- taueritis contra eos tribus diebus ante ipfis denuntiare curetis . Et tunc fi equitaueritis , equitabitis fine occifione , mutilatione , & incendio Et hai omnia precipio falua in omnibus Dei Omnipotentis reuerentia , &honore , & Jaluomandato Domini Papæ , &eius adiectione , &declaratione,&iura mento prastito Comiti Iacobo Domini Papa Marefcalco , Conligationes praterea , focietates , & iuramenta hincinde fatta cum aliquibus contra formam pacis, &prastita iuramenta, &pro facienda guerra, quia contra Deum sunt , &bonum pacis impediunt , irrita omnino decerne. Et omnes quicumque coligationes , focietates , vel iuramenta pradicta fec . runt denuntio iuramentis talibus non teneri maxime cumperApostolicamse dem focietas , &Coligationes huiufmodi fint specialiter interd Eta . Tenutas vero , &possessiones Nimphanis , fitinis Coranis , &Sarm nitanis,&hominibus aquæ putride &alijs omnibus pracipio esse saluas . Ej fuper eis aliquid, quod abfit , exortum fuerit questionis ad Superioris iudicius. recurratur , velsi malueritis per arbitros amicabili concordia terminetur . Etfuprafcripta omniapræcipiosub panamille librarum prater scripta panas, cuius madietas Ecclefiæ Romane , alia veroparti , que contrafor mam 260 LIBRO QVARTO Ugolino nostro Vesc. Legato in Lamagna . Gio.da Vel.Vefdi Fiorenza nel 1205. mam pacis &mandata præfcripta offensa fuerit perfoluatur . Et faluis omni- bus alijs mandatis , quæ DominusPapa , vel Egoper ipsos litteris , vet Nuntio utrique Parti duxerimus: facienda . nos Da questo documento ben si vede , che fra i Velletrani , Coresi, e Sermonetanida una parte , e quei di Sezze di Ninfa, e Sanguineo Ca- stellano d' acqua Puzza , luogo posto fra Sermoneta e Sezze , dall'altra era stata lunga guerra e diflenzione con grave danno , rapine , e incen- dj, dall' una parte , e dall'altra , e maffimamente tra queidi Velletri, edi Ninfa , fra quali auea gia prima il nostro Vescouo Ugolino trat- tata, e conclusa la pace e se n' eran fatti publici Istromenti per mano di Oddone , e d' Alberico Giudici di Velletri, e doppo cio aveano quei diNinfa data sodisfazzione a i Velletrani sopra molti capi ; ma nulla- dimeno apparecchiauafi dinuouo fra questi Popoli la guerra , essendosi l'una e l' altra Parte co' fuoiVicini , edAmici collegata , e già eran' molti atti ostili precorsi . La onde Innocenzo 117. per impedire i fu- nesti successi della Guerra , commise al nostro Vescono Ugotino di ridurre tutti idetti Popoli a concordia, e pace ; la qual commissione Egli con fomma cura , e vigilanza adempi . Fu anche ad Ugolino imposta da Papa Innocenzonell'anno 120710 ocome fi legge nella Cronica di Fossanuoua nell' anno 1208. vna gra- uisfima Legazione in Lamagna infieme con Leone Cardinal Prete di santa Croce per comporre la pace fra Principi Cristiani , auendo egli giàmolte altre Legazioni essercitate prima d'esser noftro Vescouo . Efral' altre cose , che questi Legati in Lamagna operarono , si con- ta l' assoluzione di Filippo Duca di Suenia dalla scomunica , la libe- razione dalle dilui mani di Brunone Arciuescouo di Colonia , la rinunzia di Lupoldo intruso nell' Arcinescouato di Magonza , e la tregua fraOttone Rè , e i Principi , che contro di lui preparauan la guer- ra . Aquest' istesso nostro Vescouo quando era Legato Apoftolico , indrizzò Innocenzovna famosa Decretale sopra la postulazione del VescouoCameracense all' Arciuescouato di Sens , la quale è registrata nel CorpodelJus Canonicoal libroprimo titolo5. cap. 2. DePoftulatione Prelatorum . Colfauor d' Innocenzo III. vn nostroCittadino fu promosso II alla Chiesa di Fiorenza , che allora non era per anche ornata colla Di- gnita Arciuefcouale. Questi fuGiouannidaVelletri , che auendo ab- bracciato l'istituto , quale allor grandemente fioriua , de Canonici Regolari , era diuenuto Priore di san Fridiano in Lucca Monaftero ca- po d' vna celebre Congregazione del detto Ordine , il di cui Priore e- ra in grandisfima Dignita collocato , e come si legge nell' Istoria ri- parrita , ( 1 ) aueaper antica confuetudiue l' vso delBacolo , Anel- ( 1 ) Gabriel Pennotto lib. 3. cap. 34. e 40. lo Istoria della Chiesa ; e Citta di Velletri . 261 -- -- -- -- lo , e Mitra , e benediceua folennemente il Popolo nella propria Chie fa , e nell' altre alla sua soggette . Da questaDignita adunque fu il nostro Giouanni afsunto alla Catedra di Firenze nell' anno 1205. e tanto prudentemente , ed vtilmente gouernò quella Chiesa , che non vi è Istorico alcuno , il quale di quei Vescoui abbia scritto , che non celebricongrandisfime lodiladi luimemoria . VincenzoBorghini ( 1 ) ne scriue in questo modo Giouanni da Velletro visse Vescouo nostro venticinque anni , ciò fu dal 1205. al 1230. Costui moltegiurifdizio- ni dapassati Vesconi neglette , e perciò a lungo andare da alcuni ufurpate ricuperd , emolti Beni , e Entrate pel corso del tempo dimenticate , oin- termesse , e in effetto come dir morte , ritornò a vita , e senzaquelle, che per oblazioni delle diuote Persone riceuette , non poche di nuouo n' acquisto per vie di compere : Delle quali è cosa notabile in lui , che solo piuperque- sta via n' aggiunse , che tutto il resto de Vescoui insieme L' Abate FerdinandoUghelli ( 2 ) notò fra molte altre cosedi questo Vescouo Gio- uanni vn fatto degno di specialisfima , edimmortal memoria Questo [ dic' egli ) fu il primo , che nelle Jue Terre , e Caftella per mantene- re la giustizia ftitui il Podestà , il qualcostumeper consiglio d' Vomini pru- dentipassò poi in Fiorenza , ein tutta l' Italia . Chiunque èversato nell' Iftorie ignorar non può il lacrimeuole stato , in cui erano allora leCittàdellJtalia fotto il gouerno de proprii Cittadini, i qualinon ardi- uano opporfi alle violéze vsate da i piu Potéti cótro i piu deboli , erender ficure le fortune de priuati , e quanto vtile , ed opportuna cosa a tutti i Popoli fosse il chiamare al lor gouerno i Podesta Forastieri det- ti da Latini Pratores , la qual lodeuol vsanza daquesto sapientissimo Prelato ebbe principio . Segue poi i Ughelli adire , come egli supe- rò vn' inuecchiata lite contro il Vescouo di Siena; come fece daJnno- cenzo 111. nell' anno 1208. confermar tutti i priuilegii della Chiesa Fiorentina : come ricompose i costumi del Clero all' antica , e primiera normadi vita ; comeInnocenzo 111. nell' anno 1211. gli comise l affare de Pifani , che prefedeuano in Sardegna , emandò vn' Armata Nauale contro l' Jnuasori del Patrimonio disan Pietro ; come accolfe san Francesco , e fauoreggiò il di lui santisfimo Jstituto , e fece edi- ficare vn nobile Ospedale , in cui quelli , che seruiuano agl' infermi furono dasan Fraucesco vestiti dell Abito de suoi Frati , e chiamati Tertiarii ; come stabili in Firenze l' Ordine de Minori nel Conuentod santa Croce ; come accolfe ancora san Domenico , e il suo Ordine de Predicatori nel Conuento di santa Maria Nouella : come nell' anno. 1221. interuenne alla confecrazione della Chiesa de santi Vincenzo ,، Anaftafio fuori le Mura di Roma , e finalmente come visitò santa Verdiana 1 [ I ) Della Chiesa Fiorentina . ( 2 ) Tom. 3. It. sac. in Archiepifc. Florent. Podestà, fuaorigine. 262 LIBRO QUARTO Innocen- 20 111.fua morte , ed elogio. Onorio 111. Papa nel1216. S.Maria delMonte MirtetoMo noftero edificatoda Ugolino no- StroVesc dianaVergine inclusa dell' Ordine di Vall'Ombrosa , che a suo tempo nell'anno 1222. presso ilCastello Fiorentino passo allagloria . Que sto illustre Prelato pieno di meriti nell' anno 1230.0 piu tosto secon- do Scipione Ammirati [ 1 ] nel 1231. compi santamente i suoi gior- ni , lasciando di se a tutti i Buoni grandisfimo desiderio . Fuegli se- polto nella Chiesadi sanGiouan Battista invn Sepolcro di Marmo , que si veggono incisi iseguentiVersi Patria Velletrum sancti fuit illa Ioannis Qui iacethic Prajul , cui paxfit omnibus annis L' Arciuescouo Teuli ( 2 ) crede,ch' egli si chiamasse Santi di tognome indotto forse in tal opinione da questi Versi , poiche altra proua di ciò non adduce Manoi non sappiamo se quel Sancti fia co- gnome , opiu tosto titolo meritato da lui per la Santita del grado , e dellavita Aggiunge il Teuli , che da alcuni fi crede , che egli fofse Prete Cardinale del titolo disanta Prasseda creato da Innocenzo 111. nell'anno 1211. madiciò ficcome egli non ebbe certezza , cosł ne pur noi possiamo affermarlo , benche molte probabili congetture loperfuadino. Mort Innocenzo in Perugia a i 16. di Luglio nell'anno 1216.Pon- 12 tefice dieterna memoria, per la santita della vita , per l'eminenza della Dottrina , eper le magnanime azzioni invn lungo , e glorioso Pontificato di diecidotto , e piu anni , ea i 18. dello stesso mese fu creatoPapa con nome di Onorio 111. Centio , o sia Innocenzo Sauel- li Cardinal Camerlengo della Santa Romana Chiesa, in tempodel qua- le trouiamo la prima memoria del Monasterodi santa MariadelMon- te Mirteto sopra a Ninfa nella Diocesi di Velletri qual fu edificatodal nostro Vescouo Ugolino , o sia Ugone , e se ben l' Oldoino nell' aggiunta alla vitadiGregorio IX. del Ciacconio ( 3 ) par che attribuisca tal fondazione aldetto nostro Vescouo , quando fu Papa con nomedi Gregorio 1x. nulladimenocerta cosa è che egli ciò facef- se , quando era nostro Vescouo , eda fauore dello stesso Monaftero ottenne da Pietro Frangipani , che allor Signoreggiana inTerracina , la franchigia da ogni dazio per le Persone , erobbed esso , che fof- sero paflate per quella Citta . JIPriuilegio spedito sopra di ciò da Pietro Frangipani vien registrato dal Zazzara , ( 4 ) ededel seguen- retenore - [ 1 ) Nell' Ist. Fior. par. 1. lib. x. { 2 ) Mell' Teat Ift. di Vell lib. 2. cap. x. ( 3 ) 70m 2. pag 75. lit B. [ 4 ) Nella Famiglia Frangipani . Istoria della Chiesa , e Città di Velletri ! 263 . Uniuerfis Baliu's , seu Procuratoribus fuis tam presentibus , quam futuris in Ciuitate Terracinen. costitutis . PETRUS FRAJAPANIS ROMANORUM Consul Alma Urbis , & Maria de Monumenta quondam Henrici Fraiapanis Uxorfalutem , &fincerum amorem . Noueritis , quod intuitu Fesu Chrifti , &benedit: Matris eius ad preces Vener.in Christo Patris Nostri Ugon's Ostiens &Vellitern. Episcopi damus , concedimus , acperpetuè confirmamus , quantum ad Nos , &be- redes nostros pertinet liberum passagium , atque tranfitum Sancts Monaste- rio Montis Marteti fupra Nynpham per Terracinen. Ciuitatem quare de- uotioni vestre mandamus , quaterus ab ipso Monasterio de catero tam pro Person's , quam pro rebus fuis in cundo , &redeundo nobil penitus axiga- tis , quia volumus vt ipsumMonasterium perpetuopro fu's nihil foluere te- neatur . Adhuius autem rei memoriam , &robur perpetuę firmitatis hoc Scriptum fcribi fecimus , &noftris Sigillis iuffimus communiri . Datum Roma Idibus Martii Pontificatus Honorii Papa anno V. 14 Di questo Monastero di santaMaria del Monte Mirteto , scriue AntonioRicchi erudito Cittadino di Cora , nella sua Reggia de Vol- sci [ 1 ) che fu fondato sotto l' anno 1216. dal nostro Vescouo Ugo- lino a fianchi della Chiesa di sant' Angelo , che nel discender dal Mon- te di Norma verso Ninfa in un antro fotteraneo con sacro , e religio- so orrore fi mira , que presto era già stato vn Monastero de Benedetti- ni , il quale quando Federico Barbarosta distruste i conuicini luoghi , fu daMonacı abbandonato , ed aggiunge , che l' istesso noftro Vesco- no coiloco in questo Monastero di Mirteto iMonachi Benedettini della Congregazione Florente , e che a loro largamente donò molti suoi Beni e fece an ora , che Federico 11. Imperatore donatie aquesto s. luogo la Badia del a Granciadi santa Maria di Caftro , e che anche il Monastero di sant' Erasmo posto nel Territorio di Cora , che pure al- la Diocesi di Velletri appartiene , in vua Contrada nominata i Lori , foile a questo del Monte Mirteto soggetto . Aitroue diremo come daEugenio Iv. fu poi questo Monaftero vnito alla Badia di Subiaco , eso o qui notaremo , che i Monaci Florenfi i quali tennero questi luo- ghi ebber principio circa l'anno 1180. dal BeatoGiouanniGioachino AbatedelMonastero de Flore in Calabria . LI Ma Pietro Frangipani priuilegiail Monaltero diMonte Mirtero S.Maria di Castro Abadia . S. Erafmo diCoraMo- nastero . MonaciFlo renfi , eloro origine . ( 1 ) Lb. 1. cap. 13 . 264 LIBRO QVARTO L nch lino Vese pri Pro te: rede FratiMing ٢١٠ Scriuela Regola per LeMonache dis.Chiara S. Frane cefcofa un Miracolo vicinoaVel Ma la pietad' Ugolino non tanto inquest' opera fi mostro , che15 molto piuancora non risplendesse in protegere , e fauorire il nuouo istituto de Frati Minori , auendo san Francescod' Afifi in quei gior- ci cominciato ad infiammare ilMondodi quella sua ardentiffima ca- rità, nella qual fu a Serafini vguale ; doppo che Onorio III .laudo , ed approuò la Regola data dal santo Padre a Frati Minori il primoPro- tettore dell' Ordine fu il nostro Vescouo Ugolino . Egli insieme con san Francesco scrisse la Regola perle Monache di santa Chiara ; egli interuenne quafi in tutti i Capitoli dell' Ordine , ne quali soleua in giorni solenni celebrar la santa Messa , assistendogli il GranFrance- sco in officio diDiacono . Egli si trouò presente al General Capito- lotenuto in Afifi nell' anno 1219. que piu di cinque mila Frati Mino- ri , e due Gran Patriarchi della Chiesa san Domenico , esan Francefco fi congregarono , e percio vista si numerofa Schiera di Serui di Dio, cominciò a ragionar loro conquelle parole -- Vere castra Dei, Sunt bec Di lui Tomasso Celano così scriue Conformabat se moribus Fratrum , - in defiderio sanctitatis , erat cumfimplicibusfimplex , cumhumilibushu- milis , cum pauperibuspauper , erat frater interfratres , inter minores mi- nimus , &velut ynus catero um in quantum licitum erat , vitæ moribus se gerere studebat . Erat in Ecclefia Dei lucerna ardens , &lucens , Sagitta electa parata in tempore opportuno . Ob quoties depofitis pretiofis vestibus , vilibus vestitus , discalceatis pedibus quafi vnus ex fratribus incedens ro- gabat ea , quæ pacisfunt -- Altroue ( 1 ) vien chiamato -- Eloquen- tia Tulliane , Fluvius , diligentissimus SacrePagina Dottor , Zelator Fi- dei , difciplina virtutis , rectitudo Iuftitig , folatium miferorum , Religio- nis Plantator , &Cultor , Caftitatis amator , & totius Sanctitatis exemplar . -- Inquesti tempi fu ilSerafico Padre inVelletri , quando infieme 16 col B. Leonardo da Foligno andò nell'anno 1222. verso il Regno di Napoli , e vicino a Velletri fece vn miracolo registrato nelle Croniche Francescane da F.Marco da Lisbona,[2) il quale doppo auer narrato , come il S.padre fece rinuerdire vn Albero , foggiunge -- vn altro fimile miracolofece agl'Abitanti d'ona Terra vicino a Vilesi liberando le loro Vigne da Vermi chiamati Magnacozze , che glie le ruinauano facendoleseccare, ne lepoteano in alcun modo difendere -- e questo stesio Miracolo vien notato daFra Pietro Rodolfo nella sua Istoria Serafica , ( 3 ) benche ficcome Fra Marco icriue per errore Vilesi in luogo di Velletri , così anche questo icriua in latino vilefios in luogodi velitras . Moffi gl' Abitatoridel noftro Contado dasi benefico segno offerirono alsan- [ 1 ) Inun Codice M.S. della Vaticana . ( 2 ) Lib. 3 cup. 18. ( 3 ) Libro 1. to Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri. 265 17 toPadre vn luogo per i suoi Frati Minoripoito vicino alla Citta fuo- ti della Porta Ro nana', che ancoroggi ritiene il none diSan France- Sco Vecchio ; e vi si veggono le vestigie dell' antica Religiofa Abitazio- ne , e due Pozzi d' acqua perfettiffima , dal qualluogo nii a non mol- ti anni i Frati Minori partirono' , e vennero in Città nel nuono Conuen- to , che ui fabricarono , ritenendo di san Francesco vecchio il potef fo finche nell' anno 1574. diedero questo lor primo fondo al Canoni- co FabioPanoti riceuendone in iscambio alcuni Prati , ed ora è de Profperi per eredità de Panoti , e di tutto ciò fece memoria Fra Bo- nauentura Teuli dell' iftefio Ordine nel suo Teatro . ( 1 ) Fu poi questo Conuento di san Francesco Seminario d' Uomini infigni nella pieta , nella prudenza , e nelle lettere umane , e diuine , de quali di- stintaniente ragiona l' istesso Fra Bonanentura nel suo apparato Mi- norico della ProuinciaRomana , e di molti d'essi , che illuftrorono il loro Ordine , e anche la nostra Patria , accadera farne menzione nel corso di quest' Istoria . Intanto offeruiamo , che quantunque il su- detto Miracolo venga registrato nelle Croniche tra quelli fatti da san Francesco doppo morte, nulladimeno il Teuli , ( 2 ) crede che fosse dalui operato in vita , e oltre questo , abbiamo altro rincontro , che san Francesco fofle in Velletri , perche nelle medefime Croniche ( 3 ) fi legge , che vn Uomodi Cora della nostra Diocesi ebbe il merito di condurre San Francesco sopra il suo Afinello , e auendo doppo la mor- tedel santo perduto il moto ad vi piede , e sentendoui grandiffimo dolore , implorò l'aiuto di san Francesco , che gli comparue , e lo fand segnandogli il Piede con vn Bastoncello , in cui era la Figura Thau . Matorniamo al nostro Vescouo Vgolino , al quale S. Francesco preuedendo la di lui futura essaltazione al Sommo Apoftolato , folea scriuere con questo titolo -- Reuerendo Patri , acDomino Hugoni totius Mundi Epifcopo , &Patri gentium futuro -- Non moito prima , cheOnorio III. venisse a morte , Vgoino si ritirò insieme col suo dilettiffimo Francesco in vn Eremo di Camaldolefi per attendere iui con maggior quiete d' animo alla contemplazione delle cose diuine , e mentre offe- rina àDio Intcruento Sacrificio , Fra Leonardo uno de' Compagni di S. Francesco vide fcender dal Cielo vna Colomba , e posarsi sopra il dilui capo , per lo che Fra Leonardo baciando divotamente i piedi al noftro Santo Cardinale , compita ch' Egli ebbe la Metta , gli narrò quanto auea veduto , & india non moto , morto Onorio rapa , fu a i 20 deMarzo dell' anno 1227. eletto insuo luogo l'istesso Ugolino [ 1 ) Lib. 3. cap.x1. Lla [ 2 ) Appar M. b. 6. сар. 2. ( 3 ) Lib. 3. cap. 20. con 1 S. Francesco Vecchio luogo antico de Frati Minori . S. Francesco predi- ce il Papato adUgoli- nonoftro Vefc. 266 LIBRO QUARTC Gregorio IX. eletto nel 1227. Romani fifolleuano contro Gregorio 1x. con none diGregorio IX e così le predizzioni di s. Francesco, elavi- fione di Fra Leonardo furono puntualmente adempite . La Chiefa,eCittà di Velletri molto fi rallegroin vedere il suoPa-18 store colocato neila Catedra di S. Pietro e da lui poi ottenne grandifi- me grazie, e privilegj . In tem vo d'ello -- Il Popolo Romaso ( fcriue Afca- no Landi ] [ 1 ) seguitando va certo Annibale della Famiglia Annibali Sacerdote Capo di Fazzofie Maestro di Pestilenti Eresie perseguitò gran- demente la Chiesa di Dio , e congiurò contro il ontefice , il quale fu forzato fuggirsene adAnagni suz Patria , essendo erli della Nobil Famiglia de Conti. Mentre il Pontefice fugginal impeto di quell' Erefiarca , il Popolo Romano fece vna legge , che tutte le Città , Terre , e Caftella intorno a Ro- midouessero pagar tributo . Aquesta legge fece Velletri molte volte resi- stenza difendend si contro il Popolo Romano , come se ne ha testimonianza per molte sentenze assolutorie , ereaffidatorie , le quali si leggono nell' Ar- chiuio del 1228. date per la contumacia , e difssobedienza , che avevanovsa- ta così gl Offiziali , come i particolari al Popolo Romano per quilla legge , della quale fastidita la Città, e grauata di altre nouità mandò piu volte Am- basciatori al Papa , il quale mosso dallı communi mali , che il pae'e di Roma patiua , voltò l' animo a ridursi nella Città e in questa occafione Egli passò per Velletri leggendofi nella Cronica di Riccardo da S. Germa- no ( 2 ] -- Gregorius Papa de Anagniaper Velletrum iter habens redit ad Vrbem Ma non molto doppo ( iegue Afcanio Landi ] fuforzato pur dallafazzione Annibaldesca andarsene à Rieti , doue unitofi con Fede- rico Imperatore venne all' espugnatione de' fuoi Persecutori , ma ingannato Gregorio da Federico non gli riusci il disegno auendo per contrario in Roma Pietro Ix. in Vel. Frangipane molto potente Cittadino , per lo che non effendo ricevuto il Pon- tefice dal Popolo , Giacomo Capoccio nobil Romano lo riceve auendo ributta- ta l' audacia di Cincio Senator di Roma Eoiu sotto -- Mentre Gregorio era da Federico persezuitato nacque il pestilente morbo di Guelfi , e Ghibelli- ni , dal quale e slata l' Italia lungo tempo afflitta per due Fratelli Todeschi in Pistoia un chiamato Ghibel , che seguitana le parti di Federico , l' altro Guelf , che difendesa le parti del Papa , dalle quali due fazzioni difcefero in diuerfi luoghi 'd Italia , altre parti sotto altri nomi , come nella Città noftra le pecore , e i Lupi , le quali l' hanno più volte ridotta a miferabili calamità . Guelfi, e Ghibellini , eloro origine . - 11 Gregorio IX. nel principio del suo Pontificato non prouidde la 19 nostra Chiesa di Paftore , maben ciò fece nell' anno 1231 come fcri- ve in Ciacconio , e non nel 1234.come nota il Panuinio , fe bene il tem- po di questa promozione ne pur dalCiacconio fu accuratamente ofler- yato , mentre Eglila ponenel mese di Settembre , quando in verita fu pri- ( 1 ) Compendio M. S. [ 2 ] Kiportata dall' Ughelli nel tom. 3. dell' It. sac. infine, Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 267 20 primade 22. di Luglio del sudetto anno 1231 , come si dimostrerà in appreffo . Venne a tanta Dignita eletto Rinaldo de Conti di Segni fi- glio di Filippo d' Anagni fratello di Gregorio IX , da cui Egli nella prima creazione de' Cardinali del 1227. era stato promofio alladigni- tà Cardinalizia, e Diaconia di S. Euftacchio . E in cò Gregorio die- de chiaramente à conoscere quanto auesse à cuore questa Chiesa , la curadella quale non volle ad altri commettere , che al tuo proprio Nipote , a cui anche diede la protezzione de Frati Minori , ch' Egli con tanta vigilanza , e particolare amore auea gia prima eflèrcitata . La prima memoria che noi trou amo di Rinaldo doppo che tu eletto nostro Vescono si è de 22. di Luglio dell' anno 1231 , nel qual tempo Egli insieme con l' Arciuescouo di Reggio promulgò in Anagni una fentenza per comporre le discordie di quella Città , e fu poi contermatada Gregorio IX. con un diploma che si legge prefiol Ughelli ( 1 ) -- Di quanta virtù fusse questo noftro Vescouoben fi vidde neile graviffime Legazioni Apoftoliche , che gli vennero impofte , e particolar- mente nell'anno 1237. all' Imperator Federico, come fi legge nella Cro- nica di Riccardo da S. Germano, e molto piu poi quando tu eletto Sommo Pontefice con nome d' Alesandro IV. Con quanta cura Egih reg- gefle la Chiesa d' Oftia , e di Velletri ne abbiamo unbeiuffimo elogio di Tolomeo Lucchese , il qual di lui così scriffe Diconogl' Iftorici , che fu Vescono Oftienfe , e che souente andava in Ostia , e Velletri , ed iui predicaua la parola di Dio , ola faceada altri predicare alla juapresenza . Iui ancor conferiua gl' Ord ni a fiuoi Chieriei , e di poi edina le Cause de Suoi Sudditi secondo la decenza delsuo grado Macosi pio , e lodeuole eflempio non è stato poi datutti ifuoi successori in ogni tempo umi- tato . Certamente questa Paftoral viguanza di Rimalno merina tanto piu d' esser lodata , quanto maggior parte egi auea non foto come Cardinal Vescouo , ma anche come Nipote del somnio Fontefice ne grauiffimi affari della sede Apoftolica trauagliata allor da Federico Imperatore , e da i Romani , e da molt' altri ; e pure 1pelo di tan- te cure non l' impediua dall' adempire in Perfona , e non per mezzodi Softituti , o Mimistri l vfficio di Vetouo , e confolare il roporo coda fua presenza , e fare vdire alla suaGreggiala viua voce del proprio Pattore , -- 21 Intanto Gregorio mentre era in Perugia auendo benignamente afcoltato quanto per parte della nostra Patria gi tia hato elpotto delle violenze vsate daRomani per ridurla in loro potere , e auendo acuore dirimunerare i meriti de noftri Cittadini , i quali ioffinuano coftantemente qualsiuoglia danno , e moleftia per rimanere ana diuo- zione della Sede Apoftolica , e per animar gl' aitri a far l' altefio, volle pro- ( 1 ) Tom. pri. Ift.fac. in Epifc. Anagninis Rinaldo de'Conti di Segni nostro Vescono nel 1231- Predi ordina per se stesso in Velletri . Gregorio IX. concede molti priui- legi alla Città di Velletri . 268 LIBRO QVART O prouedere allo statodi Velletri con tre Pontificij diplomi il primo spedito a i 2. e gl' altri due a i 3.di Gennaiodell' anno dall' Incarna- zione 1235. i qualı diplomi sommamenteonoreuoli per la nostra Citta quiui noi trascriueremo da loro Originali , duede quali cioè il primo , eil terzo si conservano nell' Archiuio della Città , il secondo inquel- lo della Chiesa Catedrale . GREGORIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI Dilectis filiis Rectori , &Populo Veliternen. Salutem Apoftolicam Benedictionem . Fideivestre, acprogenitorum veftrorum experta conftantia clarius eni-68 refcens, ut aurum , quodigre probatur , ea vos efficit Deo , &hominibus gratiores, quo fulgentes conspecturis per exemplum corda multorum vacıl- lantium confortastis , pusillanimes adfidelitatem Apoftolica sedis ardentius animando . In quo licet factum fit , quodCiuitatis veftræ decebat gloriam, honorem , quia tamen exdebito laudabiliter prestito , non indigne meri- tum comparatur constituistis , Nos Vobis exinde debitores , ut fuper gra- uaminibus veftris innumeris debeamus falubriter providere . Et quidem longum esset multimoda beneficia , quibus profequuta est solesApoftolica fo- litabenignitate Romanos perfingula recenferi , foretq: superfluumsed verum repeti eorum nimiam ingratitudinem, qua fibi pro dilectione odium , pro li- beraligratio , grauesimurias, vobisque, ac aliis fidelibus noftris iacturas , oc violentias intolerabiles rependerunt : verum virtutis vestra perfeuerantia aduerfis cederenescia, tunc magisenatuit, cum amplius turbationis procet- la desenit . Vos enim non veriti damna rerum , nec expauefcentes pericule perfonarum ,fed habentes oculos mentis veftræ ad Romanam Ecclefiam , cuius eftis filÿ , &fideles , cum ea femper in temationibussuis imperterriti persti- tistisnon deficientes , fed in eius deuotione crefcentes , &fide inter prassuras varias, &diuersas, itaut , qudauro fornax hoc inuicte fortitudinis ve- ftra fecisse tentatio videatur . Quapropter dilecti in Domino fili , vestris deuotis fupplicationibus inclinati , cum cordispotius , quam operis inspector fit Dominus, &obligationes in peccatis fint etiam diffoluenda : a iuramen tis si qua in præiudicium Apoftolice sedis , &fidelitatis , qua sibi tenemini aobsprestita funt Romanis , Authoritate presentium vos duximusabfol- uendos , &ad eorumobferuantiam decernimusnon teneri . Nulli ergo omni- no hominum liceat hanc paginam nostra Constitutionis infringere , vet ci ansin temerario contradire . Si quis autem hoc attemptare prajumps rit, in- dignationem Omnipotentis Dei , BeatorumPeri , &Pauli Apostolorum eius fe nouerit incurfurum . Dat. Perafin quartoNonas IanuariiPontificatus noftri Anno octauo. GRE- Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 269 r in 23 GREGORIVS EPISCOPVS SERUVS SERUORVM DEI Dilectis filijs Archiprasbitero Capitulo & Clero Velletren. 1. N. P. P. М. Invifte virtutis , &insuperabilis fidelitatis Vestrorum veterum re- colenda memoria Nos inducit , ut à prædecefforibus nostris vobis conceffabe- neficia non negemus . Cum in vos , &Cines vestros antiquorum deuotionem د fidem opere comprobemus . Ad exemplar itaquefelicis memorię Vrbani Papesecundi Predecessoris nostri vobis concedimus , ut absque verborum obli- gatione iura Epifcopalia vestris Episcopis , velsuis Officialibus feu Ordinarijs reddere debeatis . Videlicet tertiam partem Testamentorum Tertiam oblationum panis tantum , ac cere de Tribus Miffis , &Quartam etiam Dc- cimarum , &alia que a vobis , &Ecclefijs vestris Epifcopus vester percipe- re confueuit . Si vero Velletren. Ecclesiaproprio Pastorevacauerit ius Epif- copi eidem Ecclefiæ , ac Vobis accrefcat . Concedimus vobis infuper Viati- cum , &helemosynas vobis specialiter deputatas . Saluo statuto quodNos fecimus dum effemus in minori officio constituti . Vos autem cum veftro E- pifcopoficut moris est compendiofum unius comestionis pabulum noftræ Curie curabitis exhibere . Decernimus ergo , ut nulli omnino bominum liceat banc paginam nostre conceffionis infringere , vel ei ausu temerario contraire . Si quis autem hoc attemplare præfumpferit , indignationem Omnipotentis Dei . Beatorum Peti , &Fauli Apoftolorum eius se nouerit incurfurum . Fac EGO GREGORIUS CATHOLICE ECCLESIA EPI SCOPUS . bonum u ш PETRUS PAVLVS GREG- ORIVS PP. IX. mecum Ego Ioannes Sabinon Epifcopus . Ego lacobus Tufcu- lanus &pifcopus . + Ego Thomas Ecclefia Sanctę Sabina prefb, Card. 270 LIBRO QUARTO i + Ego Iohannes Ecclefie sancta Praxedis presb.Card. Ego Guifredus Ss, quatuor presb. Card. Ego Sinibaudus Ecclesies. Laurentii in Lucin.prafb. Card. + Ego Stephanus s. Maria Transt berim , s.Calixtipresb. Card. Ego Rzinutiuss Maria in Cofmedin Diaconus Card. Ego Romanus S. Angeli Diaconus Card. Ego Egidius Ss. Cosme , & Damiani Diaconus Card. Ego Petrus S. Georgu ad velum aureum Diac. Card. Ego Rainaldus S. Eustachii Diac. Card. Ego Oto S. Nicholas in Carcere tull. Diac. Card. Datum Perufii per manum Magistri Bartholomei S. Romane Ec- clefia Vicecanceliarii 111. Non. Ianuarii Indict. V111. IncarnationisDo- minice Anno M CC.XXXV. Pontificatus vero Dom. Gregorii PP. VIIII. Anno Octauo . GREGORIVS EFISC. SERUVS SERUORVM DEI. Dilectis filiis civibus Velletrens. Apoftolica Sedis Fidelibus I. N. P. P. Μ. Antiqua Progenitorum veftrorum , &vestra fidelitas dudum ab Apo- 24 Stolica Sedepromeruit Ciuitatem vestram specialis minificentia gratia , Singularis libertatis priuilegio honorari : vt munerum donatiua illos gauden- tes efficeret , ac ad obfequendum fideliter vos ,&pofteros animaret . Vt au- tem Patrum veftrorum recenfita constantia inflammaret ardentius adMa- tris obfequia corda vestra : Falicis memoria Vrbanus Papa secundus in fuo Privilegio Ciuitati vestre conceffso ad futurorum memoriam diligenti- us exarau't , qualiter pro Ecclefia inuiftæ fidelitatis veftrorum profapia veterum ludibria experta . &verbera , vincula , &carceres , ac tandem morti cedere nescia , cunct's Ecclefia aduerfantibus fortior mentefuit . Et quia in fornate tribulationis probata frequenter in præclara fidei puritate , ve- lut obrizum rutilans micuit vos tanquam veri Palmites ex nobili , &me- moranda illa progenie pullulantes illius nitimini èvestigio sectari vestigia , dum pro Sede Apoftolica damn , rerum , &exterminia bonorum contempni- tis , perfonas audacter periculis exponentes in faucibus hoftium conftituti . Vnde quoniam in temptationibus noftris permanetisNobifcum fideliter , dif- pen'nus vos reiut acmefticamfamiliaminfinu Matris diligentius confouere , diligere propenfius , &confuere libertatis infgnijs decorare . Hiceft quod Nos libertates , &immuntates robis concellas , &confuetudines confir- matas à felicis recordationis Pafchali , &Vrban Predecefforibus noftris Ro- manis Pontificibas, &haftenus obfervitas, vobis Auctoritate Apoftolica confirmamus,&censemus in pofterum obfervandas . Vos autem noftra Curiæ ynius Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 271 vnius comestionispabulum parlamentum etiam , nec non &hostemper Ma ritimam , & Campaniam facietis • Ad exemplar autem Predecess. nostr. Gregorij VII. &Vrbani omnes confuetudines , &exactiones supervos a Potentioribus introductas , auctori- tateprafentium abolentes interdicimus, ne ipfi præsumant de cetero graua- mina vobis imponere , velfuefubijcere ditioni Cum fub iurisdictione tantum , ac potestate Sedis Apostolica tamquamspeciales filij , & fideles de- beatis quiete , ac libere permanere . Sane Ciuitatis vestræ habitatores , antiquos fines Terra vestre ab omni Secularis potestatis invasione , ac infe- ftatione Securos Seruari cenfemus . Confirmamus autem vobis , &fine ulla contradictione decernimus à vobis , &vestris heredibus inposterum possiden- da , videlicet Terras cultas , &incultas , Sylvas , montes Planities , Riuos Paludes , Aqueductos , &omnes alias possessiones vestras , prout contine tur in antiquis priuilegijs Pontificum Romanorum , &illa hactenus possediftis Fines veroipsos , ficut in prafati Pascalis Priuilegio defcribuntur , bicduximus adnotandos . Aprimo videlicet latere incipit fossatum , quod descendit a Monte Epifcopi , &descendit ad Aquam Palumbam , & exinde in Silice de Macro . Inde vero protenditur finis in Vallem ad Centum guttas • descendit adBalneum novum , exinde revertitur perviam in Collem de Penone Manioso , descenditquepervallem in pratum de Canudelli , &tendi- turper eam inpossessionem Sanctę Maria de domo , atq. exinde in fossatumde Cerris , &per ipfum in terminum Turricchia , ac reflectitur in pratalina de Formali de Vlmis , descenditque per Vallem in possessionem Santti Andrea in Silice , ac inde in fossatum de Littere , &exinde iuxtavineas SanctiAndrea in foffatum deArcione , descenditque peripfum in filicem , acper eamrecur- satur in fossatum de Formello , vnde defcendit in Valle de Scazi . Afecundo vero latere finis incipit à Columnella marmorea , que intervos , &habi- tatores Santti Petri in Forma olim fuit . Indeveroprotenditur in Plagarum de Salciara . Atertio autem finis incipit àfossato de Carciano, acper ipsum afcendit adpontem de Carano, indeque afcendit ad formales de Stuti , &ex- inde tenditur infossatum S. Angeli Subterra, &peripsumfossatum adPen- tomicchiam , atque inde afcendit adfontem de Fico . Et inde usque in Sili- cem , acper eam in pontem Malagai . Exinde afcendit ad pontem Magnel- tum , &per ipfum ad aquam Lucia, atque ad summitatem Montis de Spina. Aquarto autem latereperMontis Cacumen protenditur finis usque ad primum . Nos igitur adinftar pradicti Pascalis Pradecessoris noftri fines ipfos cum detrimento vestro mutari omnino interdictione Apostolica prohibentessub pena ab ipfo in trasgressores adiectaftatuimus , ut quæ inter eos continentur , ficut iusest uniufcuiusque tamvos, quamvestri beredes,vet quibus voslegitime concefferitis , ita quod in potentiores personas , &in non vassallosEc- clefiæ minime transferantur , poffideatis in perpetrum pacifice ac quiete . Decernimus ergo, ut nulli omnino hominum liceat bancpaginam noftræ protectionis , confirmationis , conftitutionis , &conceffelibertatis , necnon Mm inbi ر 272 LIBRO QUARTO inhibitionis infringere , ei vel ausu temerario contraire . Si quis autemhoc attemptare prasumpserit , indignationem Omnipotentis Dei , & Beatorum Petri , &Pauli Apostolorum eiusse nouerit incurfurum . M FAC ECVM A SANCTUS SANCTUS PETRVSPAVLVS P GREGO- RIVS IX. D M Locus Signi . EGO GREGORIUS CATH. ECCL. EPISC. N W PAPA AND IS N Ego Thomas Tituli S. Sabina prafb. Card. Ego Iohannes Tituli s. Praxedisprasb. Card. + Ego Guifredus Tituli s. Mariæ presb. Card. Ego Iohannes Sabinen. Epifc. Ego Iacobus Tu- Sculan. Epifc. Ego Snibaudus Tituli s. Laurentii in Lucinaprasb. Card. Ego Stephanus s. Maria Transtıb. Tit. Calisti presb. Card. Ego Iacobus Penestrinus electus . Ego Rainerius s. Mariæ in Cosmidin Diac. Card. Ego Romauus Sancti Angeli Diac. Card. + Ego Egidius Santtorum ofma , &DamianiDiac. Card. Egoetrus s. Georgii ad Velum aureum Diac. Card. Ego Ramaldus s. Eustachii Diac. Card. Ego Otos. Nicolai in Carcere Tullian. Diac. Card. Dat. Ierufiiper manum Magistri Bartholomai S. R. E Vicecancellarii 111. Nonas Ianuarii Ina Etione v111. Incarnationis Dominica Anno M. CC. XXXV. Fomificat. vero Dom. Gregorii lapa Anno VIII. Dal primo di questi Diplomi , ben si scorge in quantimodi iRo-25 mani auefier tentate ditengerti cela noftra Patria Signori , e di to- glieria dall' obbedienza del sommoPontefice , volendo anche , che i Vel- Istoria della Chiesa , eCittàdi Velletri . 273 - Velletrani prestassero giuramenti contrarii alla fedelta douuta alla se- deApoftolica , quali giuramenti furono da Gregorio di niun valo- re dichiarati . 26 Il secondo Diploma , che tutto è a fauore de Canonici , e del Clero di Velletri , altro non contienedi piu , che quello d' Urbano 11. danoi nel secolo x1. riferito fuori d'vn ampla teftimonianza , che l' antica virtù de maggiori era paffata ne Pofteri E da quet- leparole Paulo statuto quod nos fecimus , dum essemus in minori officio constituti ff comprende, cheGregorio mentre era nostro Vescouo aueua fatto vn regolamentocirca ladistribuzione delle limofine della nostra Chiesa . 27 28 29 .. -- Il terzo Diploma fudall' AbateUghelli trascritto da vn Registro Vaticano nella sua Italia sacra , ( 1 ) ma è in qualche parte man- cante , e vizioso nella descrizzione de confinidel nostro Territorio Con questo DiplomaGregorio dichiarò , che la Città di Velletri donetse per sempre rimanere lotto l' immediata protezzione,e giurifdizio- ne della sede Apoftolica , e ciò fece per togliere a Romani ogni fpe- řanza di poterla giaminai in lor Balia ridurre . Confermò in oltre l' antico priuilegiodi singolar libertà conceffole daila sede Apoftolica, di cui la Cittàne porta nella sua Arme il titolo , e confermò ancora i priuilegi diGregorio vii. d' Vrbano 11. e di Pasquale 11. danoi a suo luogo rammentati . E con quanta commendazione,e lode,della costanza , e virtù de Cittadini di Velletri nati ( diceGregorio ) daquella nobile , e me- morabil ftirpe , il sommo Pontefice tutte queste grazie alla Citta con- cedesse, vien così amplamente dichiarato ne sudetti Diplomi , che al- tre parole aggiungerui non fia d' vopo . Leggano questi priuilegi co- loro , i quali ada maledicenza inclinati non fanno, che biafimare i fatti altrui , e diano poi delle cose piu giusto giudizio . Gouerno Maquiui è luogo di riferire qual fosse in questi tempila formadi gouerno con cuinella nostra Citta fi viueua . Doppo che Giouanni daVelletri Vescouo di Firenze ne luoghi soggetti al dominio tempora- le di quella Chiesa stabili i Podesta Maestrato fino allora non conosciu- di Vell. nel to in Italia e che molte Città seguirono si lodeuole essempio , anche SecoloxIII in Velletri cominciò ad eleggerfi vn Podesta forastiero , a cui inoftri د Cittadini commetteuanola reggenza del Popolo , el autoritàdi pu- nire i delitti , della quale l' inueftiuano , ponendogli in mano vna verga coperta di Vellutonegro con Pomi d' argento vniforme a quel- la , che vsano i Rettori , quali oggi fi eleggono , quando permorte del Cadrdinal Decano del sagro Collegio vaca il Gouernodi Velletri , e perche l'autorità di quest' officio era grande , eporcua dar gelofia , Mm2 e [ 1 ] Tom. 1. pag. 83. 274 LIBRO QUARTO : edegenerare intirannide percio niuno era assunto a tal Maestrato , che per lo breuissimo spazio di soli sei mesi , e in tal modo fu eletto Podesta di Velletri eziandio Bonifacio VIII. quandogia sedeua nella Ca- tedra di san Pietro , come asuo luogo dirremo . V'era in oltre vno, opinGiudici , che pur soleano esser Stranieri , e insieme col Podesta pronunciauano le Sentenze . Graui , e lunghe contese ebbe la Città di Velletri col Senato Romano per la libera elezzione di questi Offiziali , come in piu luoghi notaremo in questo libro . Oltre il Podesta , & il Giudice , v' erano i due Consoli Maestrato antichiffimo , l'autorità de quali doppo introdotta l' elezzione del Podesta forastiero fu molto diminuita; rimase tuttauia in lor cura la polizia , ed economia delle cose publiche , oltre di che il Podesta inmolticasi nonpoteua proce- dere , che col parere , e consenso de Consoli . Questi sempre erano di Famiglie Nobili, e Patrizie della Città , e veniuano eletti dal Sena- to chiamato poi Consiglio , nel quale aueuano luogo i piunobili fauii , eprudenti Cittadini , e appresso questo Senato , o fia Confilio ori- ginalmente rifiedeua tutta l' autorità , che per libera elezzione si com- municaua al Podesta , e ai Consoli , e Giudici , ai Capitani , cad ogn'altro . Ne i sudetti Maestrati senza l' approuazion del Configlio poteuan rifoluere sopra imaggiori affari publici di pace , di tregua , odiguerra , ne eleggere Capitani generali , ne riformargli Statuti , ne altre cose di similpeso; che fino a itempi diGregorio 1x. durafie nella nostra Patria questo Maestratode Consoli , chiaramente si scorge dal seguente Diploma dell' istesso souno Pontefice , di cui si conferua 1' originale negl' Archiui segreti della Città . GREGORIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI. Dilelis Filiis confulibus , & Populo Velletren. falutem , Apoftolicam Benedictionem , : Prater commune debitum officii pastoralis , quo de totius Populi Chri-30 ftiani pace feruanda tenemur generalem sollecitudinem gerere statum tran- quilitatis corum , qui non folum spiritualiter, fed etiam temporaliter sedi Apostolice sunt fubiecti , debemus specialiter procurare . Cum igiturRo- manaEcclefia fit Matervestra , &Domina specialis , Nos de pacis , quietis veftra comodo follicitius cogitantes , dilectum filium Stephanum Ca- pellanum noftrum , cuius prudentiam , difcretionem , &fidem in multis fuimusexperti inRectorem Campania , &Maritima duximus prouidendum . Uniuerfitati veftra presentium auctoritate pracipiendo mandantes , quatenus eidem tamquam Rectori veftro immo Nobis in ipfo , curetis in omnibus hu- militer obedire . Alioquin fententiam quam idem spiritualiter , &tempo- raliser rite tulerit in rebelles , ratam babebimus , &obferuari auctoreDomine Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri. 275 ει mino usque ad fatisfactionem condignam inuiolabiliter faciemus. Dat. Viterbii Non. lunii Pontificat. noftri announdecimo . Quest' anno x1. del Pontificato diGregorio IX. cade nell' anno di nostra salute 1237. Quindi ancora manifestamente si conosce, che in quei tempi la Cittadi Velletri non era libera dalla giurifdizionedel Rettore diCampagna , eMaritima , la qual libertà affoluta e piena , Ella acquistò poi per dono principalmente diGiouanni XXIII. 32 Doppo questo tempo non trouiamo altra memoria deConsoli in Velletri ; Onde èda credere , che indi anon molto fi cambiasse tal Maestrato in quello de Noue Buoni Uomini , chiamati anche iSigno- ri Noue , e questa mutazione crediamo fi facesse per darnelGouerno dellaCittà luogo a piu Persone . V'era in oltre il Sindaco officio , che ancor oggi fi coserua,a cui apparteneuad'inuigilare atuttigl' inte- reffi publici . Verano di piu molti Officiali subalterni stipendiati per la spedizione degt affari , e per lo feruizio deMaestrati . 33 Per la sicurezza poi della Città , e per l' vso della guerra , v'era vna eletta , e numerosa Milizia deBalestrieri sotto il comando de loro Capi chiamatiContestabili , dequali noi nel Secolo 1x. faccemmomen- zione , e questa Milizia scriue Afcanio Landi Godeua alcuni prouen- ti publici ed anea autorità evocein tutte le faccende publiche . 34 - AueuaGregorio IX-separato dalla communionde Fedeli Fede- rico II. Imperatore , eRe di Sicilia perl'aperta persecuzione , cheda per tutto faceua alla Chiesa; ne vedendo il Pontefice che quindi Fede- rico tornasle a mentepiù sana , intimò vnGeneral Concilio in Laterano per trattar in esso della deposizione dilui ; Ma nel 1240. anno pre- fiffo alla celebrazione del Concilio , Federico temendo meritamentela sentenza de Padri , vso ogni sforzo per impedire che il Concilio non fi adunafle , e con vn Armata Nauale de Piani , che aueua nel Mediter- raneo , fece arrestare tutt' i Prelati , che da Genoua paflauano per Mare a Roma al Concilio , il quale in questa guisa rimase interrotto . E oltre ciò Federico tentòdal Regno di Napoli vn' irruzzione nella Prouincia di Campagna , per reprimere laquale scriffe Gregoriocal- damente al Potesta , e Popolo di Velletri , che raccolti tutti i Caualli , e Fanti della Citta, si spingessero aFerentino , que era Riccardo Cardinal di S. Angelo allora Rettore di Maritima , eCampagna ; nè contento di questo , Gregorio ricordeuole dell' antica confidenza col Clero di Velletri , di cui era stato già Vescouo , scrifie ancora all'Ar- ciprete , e Clero sudetto , ingiungendolidi confortar efficacemente il Popolo colle parole, e d'aftringerli ancora, quando fofle d'vuopo ,con leČensure Ecclefiaftiche àsì neceffaria spedizione , e queste lettere di Gregorio fi conferuano nell' Archiuio della Catedrale del seguente tenore . GRE Maeftra- tode Noue BuoniVomi ni,cfuopri- cipio. Balestrie. ri Milizia in Vel. Gregorio IX.fcommu nica Federi co 11. Imp. epensa de- porlo nel concilio . Scrive all Arciprete,e Clero divet 276 LIBRO QUARTO : GREGORIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI Dilectis Filiis Archipresbythero , &Cle ro Velletren. Jalutem , &Apoftolicam Benedictionem . Cuius fit caufa , quæad presens SediApoftolicę imminere dignofcitur ,35 quam perfecutionem Chriftus , operante Diabolo per ministrum suum iniquitatis operarium , patiatur , fatis poffunt dilecti fili Potestas , &Po- pulus Vlletren. perpendere per feipfos , cum fit publica , non priuata , proportionaliter non minus fit ipforum , quam nostra , inquo tanto fortius eos oportet in adiutorium nostrum exurgere , quanto non tam specialiter ali- quos, quam generaliter Vniuerfos intendimus defenfare . Attendentesigi- tur quod hoc, quod Ecclefia in speciali Campania parte concutiturnon fit aliud, quamrupto ibi quasi antemurali eius ad occupand. ipfam in eamdem incretur , ac per hoc neceffarium effe dignofcitur, utilluc addefendendum eamoccurrant partem ubi ad diruend.. Munimen eius Perfecutoris acies admouetur . Eisdem fub debito fidelitatis , &pena quingentarum marca- rum argenti , quam ipsos , fi fecus egerint, in currere volumus ipso facto, nostres damus litteris diftrictius in praceptis, ut confiderato prudenter quod corum res agitur partes cum proximus ardet , fexta feria proximofutura percommune ta Equites qua Pedites babiles ad pugnandu , dilecto filio noftro Riccardo S.Angeli Diacono Cardinalı Campania , MaritimasqueRectori , apud Ferentinum , occafione , ac excusatione prorfus ceffantibus, occurrere non poftponant : alioquin , &penam faciemus ab ipfis impofitam extorqueri, alis Spiritualiter , &temporaliter in ipfos grauabimus iuxta meritorum Suorum exigentiam manusnoftras.. Ideoque UniuerfitatiVestra , per apo- Stolica scripta in virtute obedientia, districte precipiendo, mandamusqua- tenus eofd Potestatem , &Populum , & fpecialiter Crucesignatos , fecun- dum datam vobis a Deo , gratiam ad id monetis attentius, &inducere pro curetis, &fiopus fuerit , per Excommunicationis in Perfonas , &Inter- dilli in Tevram ipforum fententias , appellatione remota , cogatis. Datum Lateran. XIII, Kalend. Iulii Pont. Noftri anno quartodecimo . Due cosemeritano inqueste lettere particolar rifleffione , cioè il36 nome di Podesta , di cui questa e la prima memoria ch' abbiamo tro- vata in Velletri , e l'altra è de Crocesignati , che specialmente Grego- rio voleua fi mouessero a quell' impresa . Chiamauanfi Crocesignati coloro , che spontaneamente s' offermano d' andar a militare contro gl Infedeli , edalle mani de Sacri Paftori riceueuano àtal fine il Segno della Croce , ela benedizzione , ed erano Vomini valorofi , e per lo piu anche Nobili , vsi al maneggio dell' Armi , Antica èla loro ori- gine in occafionedelle Spedizioni , fatte per ricuperar laTerra Santa in Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 277 in Palestina dalle mani degl' Infedeli , e particolarmente in quella che Vrbano II. decretò nel Concilio di Chiaramonte , alla quale andò fot- to Goffredo Buglione grandiffimo numero al crocesignati da tutti i Regni della Criftianità . Quindi poi iRomani Pontefici , quando da Infedeli , ò Scifsimatici vedenano veslata la Chiesa , soleuano ne' peri- coli maggiori far publicare la Croce , cioè inuitar' i Fedeli a dedicar- fi a quell' impresa con riceuer' in Segno la Croce,e concedeuano in pre- mio à Crocefignati remiffionde peccati , egrandiffime Indulgenze . Eappuntofi legge nella Vita di Gregorio , ch' Egli con una feruorofa, ed' eloquent' Orazione commofle il Popolo Romano , ( benchè poco prima tumultuante contro il Pontefice , ) a prender la Croce , elar- mi contro l' Imperator Federico in difesa della Chiesa . Molti Cittadini di Velletri aucuano anch' effi per lo Stesso fine presa la Croce , e questi sono Coloro , ne quali Gregorio IX defideraua maggior pron- tezza , chenegľ altri a mouerfi verso Ferentino , per reprimere iui gli 37sforzi de Nimici , prima che questi pasiasiero piu oltre . 38 39 Effendo ancora le cose in molta confufione neli anno 1241 Gre- gorio IX. già prima nostro Vescouo compì i suoi giornidoppo auer fra l' altre sue gloriose e memorabili azzioni canonizati i due Santiffimi Patriarchi Francesco , e Domenico autori di nuoui ampliffimi ordini nella Chiesa di Dio , edoppo auer raccolti in cinque libri le lettere de- cretali de' Som ni Pontefici per regola e norma della ragion canonica , opera in vero di somma utilita alla Chiesa ,e nella quale il B. Raimondo di Pennaforte Cappellano, e Penitentiere di Gregorio ebbe gran parte . Fueletto in suo luogo Celestino IV. di Milano , che indi a due an- ni ebbe per Succeflore Innocenzo IV. Genouese , di cui si troua ( 1 ) una lettera scritta al nostro Vescouo , accioche andasie a Lione per in- teruenire al general Concilio , che iui nell' anno 1245. Papa Innocen- zo celebrò , ed in esto conceffe aCardinali il Cappello rosso per proprio ornamento della loro dignita . In tanto si era dato principio alla fabrica della nuoua Chiesa , e Conuento de' Frati Minoridi S. Francesco dentro la Citta di Velletri, il qual Conuento fu tra primi che si fabricafiero doppo la morte del S. Padre , ed Innocenzo per promouere la sudetta Fabrica , eprouedere agl' Utenfili di quella Chiesa esortò con la conceffione dell'Indulgenze iVelletrani a contribuirui larghe elemofine contre Diplomi allegati dal Teuli ( 2 ) Il primo Datum Lugduni 3. Cal. Aprilis Ponti- ficatus anno tertio . Il secondo -- Datum Lugduni 12. Cal. Aprilis Pontificatus anno 6. eil terzo-- Datum Ianue tertio Nonas lunii Pontifi- - ( 1 ) Presso il Binio ne conc. gen. tom.3. par. 2.pag. 719. 12 ) Teat. Ift. lib. 3. cap. 11.pag. 289. cains Gregorio IX. Jua morte,e azzioniglorio fe. IV. Celestino Innoten2ο IV. Cappello rosso dato a Card. nel 1245 . S.Franc. Conuentoin Vell. 278 LIBRO QVARTO 1 9.Maria dell' Ortori fterata.: S.Stanif- laovefe di Craconia, fuacanoniZazione ONC > -- catus anno 8. Epoi con un' altra Bolla, che comincia Vestre me- ritis Religionis inducimur&c. Datum Afifii 17 Cal. Ottobris Pontificatus Anno XI. Applicò alladetta Fabrica l' ufure e robbe di mal' acqui- sto , e i legati fatti indistintamente aduso pio,e ciocchèdalla commu- tazionede voti (tolto folo il Pellegrinaggio inGerufalemine ) fino al- lasommadiducento libre potea prouenire . Promosse ancora l' istes- fo Pontefice la fabrica , o piu tosto risarcimento del Monastero di S. Maria dell' Orto , concedendo a questa Chiesa indulgenzadi quaranta giorni per tutte le feftiuitadi Nostra Donna ,di chene fanfede due Bolle allegate dal Teuli , ( 1 ) espedite in Lione nell' anno terzo del fuo Pontificato . In tempodello stesso Innocenzo molto fi agitòla causa di cano-40 nizzazione del B. Stanislao Vescono di Cracouia ucciso dall' impudi- co Boleflao II. Rè di Polonia . L'Arciuescono diGnesne , il Vescouo di Uratislauia , el' Abate di Lubez Commissarj Apoftolici su quest affare aueuano già trasmesso ad Innocenzo il Processo della vita , ede Miracoli di questo glorioso Martire , e il Rè di Polonia , e il Vescouo diCracouia agrand' istanza chiedeuano al Papa , che voleffe anno- verarlo fra SantiPontefici Martiri ; Ma innocenzo non fodisfatto delle ditigenze fino allora usate , mandò inPolonia Fra Giacomo da Vel- letri , Minorita con ampla facoltàdi esaminar nuouamente questa cau- fa . Ciò fua i 26. di Maggio nell'anno 1252. , e il Breue di tal com- missione vien registrato da Fra LucaVadingo negl' annali de Minori . ( 2 ) Nell'anno seguente , e nello stesso giorno de 26. diMaggio tor- nè il nostro FraGiacomoda Polonia in Perugia ad Innocenzo IV. che iui dimoraua , recando seco tutti gl' atti diligentemente rinisti , e giu- ridicamente confermati; inguisa che auendoli il Papa fatti esaminare da Cardinali fu decretata la sollenne canonizazione delB. Stanislao , che poi fu fatta ai 17. di Settembre dell' anno 1253. nella Sacra Bafi- lica di S. Francesco in Affifi . E in questa funzione il nostro Vescono Rinaldo pronunzio dal Pulpito un' clegantissimo Sermone in lode del Santo al numeroso Popolo , e a tutti iPrelati , egran Signori , che vi fi trouaron presenti. Le quali cose parte dalVadingo ( 3 ) e par- te da Fra Francesco Maria Angelo da Riuotorto ( 4 ) vengonodi ftintamente narrate .. Si legge nella vita di S. Stanislao presso il Surio [ 5 ] che il no- ftro Vescouo Rinaldo essendosi nella primadiscussionedi questa cau- fa ( 1 ) Nelluogo citato cap. ult. pag. 303. { 2 ] Tom. 2. pag. 7. in registro Bullar. ( 3 ) Ann. tom. 2. an. 1252 num.19 [ 4 ] In Hift. S. Conuen. Afifen. lib. 1. titu. 23. ( 5 ) Agli 8. di Maggio Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 279 . sa opposto alla Canonizazione del Santo , cadde per diuin' volere grauemente infermo in guisa che iMedici difperauanodi fua falute . In questo mentre apparue à Rinaldo il B.Stanislao amoreuolmente ripren- dendolo perche alla sua gloria impedimento recafie , mà Egli di ciò gli chiese umilmente perdono , e incontanente , per grazia di Dio , ad interceffione del Santo la salute ricuperò , e forto da letto andò tosto ad Innocenzo , e doue prima auea la Canonizazione del B. Stanislao ritardata , indi in poi con grandissimo studio , e diligenza la promoffe . 42. Del sudetto Fra Giacomo da Velletri , scriuel Arciuescouo Teuli nel suo Teatro Istorico ( 1 ) che Egli era Custode del Sacro Convento di S. Francesco in Afisi quando Papa Innocenzo lo destinò Commissario Apoftolico in Polonia , e che principalmente per opera di lui si celebrò in quel Sacro Conuento la folenne Canonizazione , e che Egli poi fosse fatto Vescouodi Fiorentino in Campagna . Di che quan- tunque l' Abbate Ughelli ne Vescoui di quella Chiesa non facci parola, nulladimeno ben si vede , che la dilui serie non è intiera , mentre tra il 1209. fino all' anno 1276 egli nonregistrane i nomi ne gl' atti di al- cun Vescouodi quella Chiesa , e questo FraGiacomo appunto in quei tempigouernò la Chiesa di Fiorentino . 43 In tanto il Senatore , e Popolo diRomaauea ingiunto alla Citta di Terracina , che agl' ordini dello stesso Senatore all' auvenire ob- bediffe , minacciando ancora d' vsar laforza dell' Armi , quando i Terracinesi a ciò fare fi foffer mostrati restij . Ma questi ricorsero à Papa Innocenzo , il quale volendo , ch' esi rimaneffero nell' immedia- ta suggezzione verso la Sede Apoftolica , per tenderli securi da ogni infulto deRomani scriffe a i Popoti confinanti , che foffero a Terra- cinesi in aiuto , quando veniffer da Romani moleftati . Le lettere so- pradi ciò furon spedite nell' anno X. del Pontificato d' Innocenzo a i 5. di Maggio , edirette àquei diVelletri , dAnagni , di Veroli , d' Alatri, di Segni , di Piperno di Sezza di Cora , e di Ninfa , e si con- feruano nell' Archiuio di Terracina , donde ilContatore ne traffe vn' effemplare , e nella fuaistoria Terracinese ( 2 ) lo puolicò con que- sta iscrizzione Dilectis filys Nobilibus Viris Potestari Confilio , : 44 Communi C. - Morto Innocenzo in Napoli funella feftiuitaNatalizia di Noftro Signore Giesu Chrifto dell' anno 1254. ilnostro Vescouo Ronaldo che gia era Priore deVescoui Cardinali , ch' ora si chiama Decano del. Sacro Collegio eletto perla sua infigne Santita erudizione edottri- na Sommo Pontefice con nome di Aessandro IV. Egli benche affifo nella Catedra di S. Pietro , volle fino alla morte ritenere ilgouerno FraGiac. dal el.vef. di Fiorenti . Alfs. IV eletto nel 1254. ritie ne il vefco- uato di Vel. Nn ( 1 ) Lib. 2. cap. X. ( 2 ) Lib. pri. cap. 7. pag. 64.665. della 280 LIBRO QUART O della Chiesadi Velletri , tantoera l'amore , che a questa sua prima Venendo à Velletri [ scriue Ascanio Landi ) ad inter- -- Croced'oro Sposaportaua consecrata cessione del Clero , edel Popolo consacrò una Croce dentro la quale è una par- daAlef.IV ticella di quel Santissimo legno , douefu crocifisso il Saluator noftro , efi moin Vel. ftra , con molta diuezione ne' giorni di . Clemente , e di S. EleuterioProtet- tori di queßa Città, eui sono grandiffime Indulgenze -- Questa Croce , che ed' doro puriffimo e tutta di pretiofiffimeperle arricchita fi con- serva nel Relliquiario della Cathedrale di Velletri . L' istesso Pontefi- ceconcefle dauerse Indulgenze alla Chiesa di S. Francesco , che circa queltempofuconsecrata sì per il dì della Dedicazione, che ai 13. diA- gosto si celebra , si anche per le feftiuita di S. Francesco , e di S. Anto- niodi Padoua , e per altre , delle quali parla l' ArciuesconoTeuli nel fuoApparato Minorico ( 1 ) Diede ancora grandi Indulgenze àco- loro,che conpie elemofine concorreuano adaiutar la fabricadi quel Conuento conun Breue il quale comincia Quoniam ut ait Apofto- lus &c. Datum Viterbri 15. Kalendas Decembris Pontificatus anno tertio econ altro fimil Breue -- Datum Laterani 7. Idus Iunii Pontificatus anno tertio -- Conceffe per lo Monastero de S. Maria dell' Orto tre anni di Indulgenza . ( 2 ) Ma l'altro Diploma col quale Alessandro riceuè fotto la Protezzione sua e di S. Pietro lo stesso Monastero diS. Maria dell'Orto e in molti modilo priuilegio merita d' esser quiui tut to intiero registrato auendolo trascritto dall' Originale che fi conferua nell' Archivio delladetta Chiesa - 5. Maria -- ALEXANDER EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI . Dilettis in Chrifto filiabus Abatisse Monafterii Santa Marie de Orto45 Velletrensis eiusq; fororibus tampresentibus quam futuris regularem vitam profeffis. InPP. M. religiosam vitam cligentibus apoftolici conuenit adef- Se presidium ne forte cuiuslibet temeritatis aufus aut easa propofito reuocet aut robur quod absit Sacre Religion's cneruet . Quapropter dilette in Chrifto dell' Orto filievefir's iuftis postulationibus clementer annuimus , &Monafterium SanMonast.pri- Eta Maria deOrto inter Vineas Velletren in quo diuino estis obsequio manci- uileg.daA. pate fub Beati Petri , &noftra protectione fufcipimus , &fpeciali priuile- lessan. IV. gio communimus . In primis fiquidem Sancimus vt Ordo Monafticusqui Secundum Deum , &Beati Benedicti Regulam in eodem Monasterio conftitu- tus le dignofcitur perpetuis ibidem temporibus inuiolabiliter obferuetur . Preterea quafcumq: poffeffiones quecumq; bona idem Monasterium inpresen- tiarum inie , &canonice poffidet aut in futurum conceffione Pontificum lar- gitione Regum velPrincipum , oblatione fidelium feu aliis iuftis modispre- ftante I [ 1 ] lib. 6. cap pri. pag. 186. ( 2 ) Nel Teat. Ift. lib. 3. cap. ult. Istoria della Chiefa , e Cittàdi Velletri . 281 stante Dominopoterit adipisci fint ea vobis , &eis quæ vobis fuccefferint , illibata permaneant . Inquibus hecpropriis duximus exprimenda voca- bulis. Locum ipsum in quoprefatum Monasterium situm eft cum omnibus pertinentiis fuis cum Pratis , Vineis , Terris nemoribus vsuagiis , &pafcu- isinBosco , &plano in aquis , &Molendinis in viis , &semitis , &om- nibus aliis libertatibus , ac immunitatibus fuis . Sancte noualium veftro- rum que propriis sumptibus colitis dequibus aliquis actenus nonpercepit fi- ue de vestrorum Animalium nutrimentis nullus a vobis decimas exigerevel extorquere presumat . Liceat quoq; vobispersonas liberas , &abfolutas è seculo fugientes ad conuerfarionem recipere , &eas absq; contradictione ali- qua retinere . Prohibemus infuper ne nulla fororum veftrarumpoft falta inMonasteriovestro professionemfine Abatisse sue licentia nifi amoris Religio- nis obtentu de eodem loco difcedere , difcedentemvero nullus audeat retine- re . Cum autem generale interd Etum terre fuerit ' iceat vobis claufis Ianuis exclufis excomunicatis , & interdictis non pulsatis campanis suppressa vo- ce diuina officia celebrate', dumodo causam nom dederitis interdicto . Crisma vero Oleum Sanctum confecrationesAltarium , feu Basilicarum bened Eto nes Monialium a Diocesano suscipietisEpiscopo siquidem Catolicus fuerit , gratiam', &communionem Sacrosancte Romane Sedis habuerit , &ea vo- bisvoluerit fineprauitate aliqua exhibere . Prohibemus infupervt infrafi- nes parochie vestre nullus fine assensu Diocesani Episcopi , &vestro Cap- pellam seu Oratorium de nouo costruere audeat salu's priuilegiis Pontificum Romanorum . Adhec nouis , & indebitas exactiones ab Archiepifcopis , Episcopis , Archidiaconis, seu Diaconis aliifq: omnibus Ecclefiafticis , Se- cularibusue perfonis a vobis omnino fieri probibemus . Sepulturam quo- que ipfius loci liberam esse decernimus , vtforim deuotioni , &extreme voluntati qui fe illic sepellirideliberanerint nisi forte excomunicati, velin- terdicti fint autetiam publici ufurariinullus obsistat falua tamen iuftitia il- larum Ecclefiarum a quibus mortuorum corpora affumuntur. Decimas pre- terea , &possessiones ad ius Ecclefiaram veftrarum sp Fantes , que a laycis detinentur redimendi , &legitime liberandi de manibus eorum , clefias ad quas pertinuerint reuocandi liberafit vobis de nostra auctoritate facultas . Obeuntevero eiusdem loci Abbatissa , vel earum aliquaque sibi Succefferit nulla ibi qualibet subrectionis aftutia feuviolentia proponaturni- siquam forores communi confenfu vel earum maiorpars confiliufaniorisfe- cundum Deum, &Beati Benedicti Regulam prouiderint eligendam . Pa- ci quoque , &tranquillitati veftre paterna in posterum follecitudine prouide- re volentes auctoritate Apoftolica probibemusutinfra claufuras locorumfeu Grangiarum veftrarium nullus rapinam feu Furtum facere ignem opponere Sanguinem fundere homi emtemere capere, vel'interficere feu violentiam audeat exercere .. Preterea omnes libertates, & immunitates a predeces foribusnoftris Rom: Pontificibus Monasterioveftro conceslas necnon liberta- tes, &exemptiones fecularium exactionum a Regibus, &Principibus, vel Nn2 adEc allis 1 285 LIBRO QUARTO aliis fidelibus rationabiliter vobis indultas auctoritate Apoftolica confirma mus , &presentis fcripti priuilegio communimus . Precipimus ergo ut nulli omninohominum liceat prefatum Monasterium temere perturbare aut eius poffeffiones auferre aut ablatas retinere feu quibuslibet vexationibus fa- tigare , sed omnia integra conferuentur que pro carum perfonarum guberna- tione , ac fubftentatione conceffa funt vfibus falua Sedis Apost. auctoritate , Diocesani Episcopi canonica institia . Si qua igitur in futurum ecclefia- fticafecularisue perfona , hanc nostre Constitutionis paginam scienter infringe- re , aut temere venire tentauerit fecundo tertione commonita nisi reatumsuum congrua satisfatione correxerit poteftatis honorifue fui careat dignitate reamq: SeDiuino iudicio existere de perpetrata iniquitate cognofcat , & a Sacratif- fimo Corpore Sanguine Dei , &Domini Redemptoris nostri lefu Chrifti alie. na fiat atq: in estremo examine districte fubiaceat ultioni . Cunctis autem eidem loco fuaiura feruantibus fit pax Domini Noftri Iesu Chrifti quatenus bic fructum bone actionis percipiant , &apuddistrictum Iudicem premia eterne pacisrecipiant . Amen , Amen • bonum in 55- Ss. Sufcipe PETRUS PAVLVS ALEX- ANDER unni PP. IV. шпплә Domine EgoAlexanderCatolice Eccl. Epif.'s Beatus Ego Odo Tusculanus Epifcopus . Ego Stephanus Prene- stinus Epifc. Ego Frater Johannes Titul. S. Laurentii in Lucina Prafb. Card. Ego Frater Ugo Tit. Sancta Sabine Presb. Card. Ego Riccardus Sancti Angeli Diac. Card. Ego Uctauianus Sancte Mariæ in Vialata Diaconus Card. EgoPetrus s.Georgii ad Velum aureum Diac. Card. Datum Laterani per mauum Magistri Rolandi S. R. E. Vicecancellarii II. Nonas Februaris Indictione xv. Incarnationis Domnice Anno M. CC. LVI. Pontificatus vero Domini Alexandri Papa Iv. anno tertio . Appro- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 283 46. Approno ancora Alessandro, che iTerracinesi aucfier per loro د PietroGui Terracina Podefta eletto Nobilem Virum Petrum Gurdonis de Vellaro non ostante , che i Nobili Uomini Pietro e Rainone Frangipani , e Teobal- done davel. do di Pietro Annibaldeschi pretendessoro efferui conuentione antica 、 Podestà di fra i loro Antenati , e i Terracinefi , che douesse sempre eleggersi uno delle lor Cafe . E volle Alessandro , che quantunque iSenatori di confermato Roma auesser sopra di ciò scritto à quella Citta in fauor di quanto i da Alef.IV Frangipani , e gl'Annibaldeschi pretendevano , nulladimeno ildetto Pietro di Guidone da Velletri , e il di lui Vicario fosser nel loro uffi- cio per tutto il folito tempo mantenuti , come apparisce dalle lette- re d' esso sommo Pontefice date in Anagni ai 18. di Maggio nell'an- no quinto del suo Pontificato registrate dal Contatore nella sua Isto- ria di Terracina . ( 1 ) Ne tempi di questo Sommo Pontefice o poco prima fece la Chie- 47fa di Velletri il grand' acquisto de Sacri Corpi di due gloriofiffimi Martiri Pontiano Papa , ed Eleuterio Vescono , la qual cosa come se- guisie si legge in un Sermone in lode di S. Ponziano fatto daAntonio Mancinelli [ 2 ] nostro Concittadino che fiorì due Secoli doppo , e noi quaui trascriueremo nel suoproprio Idioma quanto sopra di ciò indetto fermone e notato . 48 Longo post tempore una cum Eleuterii Episcopi ac Martyris corpore Pontiani rel quiæ apud Tiberia Oppidolum traslate fuerunt , ab Veliterna Irbe distans milbus paffuum decem , a Cora quatuor , à Nymphis uno vel circiter , à Norbi tribus Quopoftea diruto veliternus Clerus , &Populus Sanctorum Corpora petierunt , curruquefestafronde auratisque pallijs or- nato , ut Velitras deferrent impofuerunt . Nymphaus autem , Coranusque Populus ( nam &ipfi eadem optabant ] maxime obftiterunt . Cumque nul- lo pacto boues curru alligati moueripoffent,Veliterni ipsi voto rem peregerunt; polliciti enimfunt Martyrumfesta uti &Chrifti Natale quotannis celebrare, si boues Veliternam vrbem adissent . Confeftim igitur co urrum traxerunt: Ipforumque Martyrum corpora fub Altari Marmorea quadam Arca inclu- Sa Canonici pofuerunt . Quartus inde Alexander Pontifex quidem Summus infiituit Veliternum populum dominicis diebus Sanctorum Martyrum altare visere , venerari , Canonicis ibidem Miffam Solemnem celebrantibus . Qua veneratione Sanctus oblectatus miracula plurimasepe oftendit : verum e multis aliqua referam , In primis autem Clericum quemdam gra- vi febre affectum Pontiani numine inuocato liberatum effe . Clericum alterum ultra annum renum dolore maximo vexatum eiusdem Martyris ope conualuiffe . Multos etiam diuerfis febribus , &morbis preffos ante Pon- tiani Aram orationibus altis incolumes redditos , Canonicum quempiam nocte Ss. Ponz &Eleute. loro corpi trasferiti in Velletri. ( 1 ) Lib. 2. cap. 4. pag. 193. [ 2 ) Lib. 5. Jerm. tit. 6. 284 LIBRO QVARTO notte media in Choro vigilantem , orationibusque vacantem in fubterraneum postea locum columnis adhuc munitum , &camuris edificijs adeuntem , & ad loci limen profectum luminis splendorem vidisse , quempati non poterat . audisseque ingentem Popoli tumultum , vbi enim erabat . Timore itaque ductum ex eo locoAram Maximam petijsse . Deo tandem agente illorum animas, qui in Cameteriosepulti erant Sancti meritis , acprecibus èpurga- torio em fas , ibi Martyri Sinct ssimo gratias agere ,quæ eius ope ætername gloriam tunc adibant cognoviffe . Lure igitur acmerito Sanct ssimo , Pon- tiani Martirys, anno quoque maiorum more natalem celebrare , fingulif- que dominicis diebus, ad eius Arampuri accedere debemus , quod eius meri- tis , &precibus ab omniperturbatione corporis , &anime liberari , uti iam patuit facile poffumus . Dixi. In che tempo accadesse latraslatione delle Reliquie di S. Pon-49 zianodal Cimiterio di Calisto , oue comedicemmo nel Secolo III. fu- ronodaS. Fabiano Papa collocate , e di quelle ancoradi S. Eleuterio chenel secolo, Il notamno esser state da primi Fedeli in Roma ono- reuolmente , sepolte , al Castel Tiberio nella Diocesi di Velletri non fi legge in luogo alcuno . Madel MonasterodiS. Eleuterio vicino ap- punto al detto Castello , noi gia nel Secolo antecedente recato in mez-- zo n' abbiamo vn' autentico documentodell' anno 11.54. nel qual Mo-- nastero crediamo , che le dette sacre Relliquie fi conferuassero traspor-- tateui per opera degl' Antichi Monaci Abitatori di quel luogo . Si legge nel Santuario diCarlo Bartolomeo Piazza a i 19. di Nouembre chele Relliquie di S. Ponziano Papa , e Martire tuttavia rimanghano in Roma nella Chiesa di S. Praffeda e inparte ancora in quella di S.- Anna de Funari Ma ciò ( quando pur sia vero ) nontoglie la fede a quanto noidiciamo perchè può ben' essere , che il Corpo di S. Pon- ziano non foffe trasportato tutto intiero dal Cimiterio di Calisto alt Castel Tiberio , ima folamente d' esso la principal parte , rimanendo I altra inRoma come di molti Santi in varij luoghi è accaduto furono nel Castel Tiberio, epoi inVelletri specialmente trasportate le Teste di S. Ponziano, e di S. Eleuterio le quali anch' oggi fi conferuano nel nobile , ed. antico Relliquiario della Chiesa diVelletri fatto ad o-- peraMusaica , e fi mostrano al Popolo nel giorno anniuerfario della traslazione , e in quello di S Clemente Papa , e Martire a i 23. diNo-- vembre racchiuse indueTabernacotidi puriffimo argento per la spesa de qualiMaria Moglie di Nardo Mancini offerti suoi beni alla Chie-- sa diche negl' Archiui di S. Clemente fi conferua anche oggi l'antico Istromento stipulato a i 17. di Gennaio dell' anno 1477. degna memo- ria dell' animoliberale , e pio di quell' onorata Matrona .. -- E L' ammirabilmodo con cui Iddio volle , che queste sacre Reli- 50 quie foflèro in Velletri trasferite , non èsi nuouo , & inaudito , che non se ne legga fimigliante eflempio . Conciofiacosache abbiamo nel pramo Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri . 283 L 32 primo libro de i Rè al capo 6. che quando iFiliftei vollero dimettere l' Arcadel Signore ( la quale aueano tolta in Battaglia dalle mani.de figliuoli d' Ifdraele ( la posero in vn Carronuono tirato da due indomi- teVacche fin aquel dì non vse al giogo lasciandole in liberta d' anda- rea lor talento , e perche queste il corso alla volta d' Ifdraele dirizza- rono , indi iFilistei la volontàdell' Altissimo appertamente conobbe- pro . Anche nelle sacre Memorie diRauennaraccolte daGirolamo Fa- bri ( 1 ) fi legge , che effendo nata contesatra Monachi Camaldo- lefi , egl' Abitanti di Fabriano per le sacre Reliquie disan Rombaldo fuda ambe le partipreso consiglio di porre laCassa col sacro Corpo fopra vn Mulo lasciandolo in libertà di girea suo talento . Questo coll'onorata somaverso laTerradi Fabriano voltò il pafio , il che tut- ti giudicarono manifesto indizio , che quel Gloriofiffimo santo avesse elettoFabriano per sua stabile , e perpetua sede . Segui la traslazione de Corpi de Santi Ponziano , edEleuterio in Velletri a i 21. di Maggio , come fi legge in vnBreuedi Sisto Iv. il qual noi a suo luogo registraremo . Questo memorabil giorno infieme con l'Ottaua viene anche oggi dalla Chiesa di Velletri con gran culto , e splendore ogni anno celebrato , e la Città , che ha sempre venerati que- sti dueGloriofissimi Martiridoppo la lor traslazione inVelletri per suoi specialissimi Protettori , fa molte dimostrazioni d' allegrezza illumi- nando il Palazzo publico , e proponendo nobili premii perlacorsade Caualli , e Barbari , ed anche per l' essercizio della Lotta , come vien ordinato negl' antichi Statuti di Velletri , e in altri tempi si teneua nella stessa solennita Fiera franca . Ne di sant' Eleuterio , che viene ancora connome di sanLiberato inuocato si celebra altra fefta parti- colare , ma folamentedisan Ponziano a i 19.di Nouembre col piu folenne rito . LaCappella in cui riposano isacri Corpi fi vede situata fotto il presbiterio della Catedrale col sostegno di piu Colonne , e vi si discen- de dadue latiper due antiche Scale marmoree . Nelle paretid' essa si mirada antichiffimo Pennello dipinta tutta l'Istoria della Traslazione, benche ingran parte guafta e corrosa dall'ingiurie dell' tempo . Si veggono anche pelle stesse Pareti appesi dal Popolocopiofiffimi Voti a perpetua memoria delle grazie riceuute . L' Altare poi di questa Cap- pella , il qual racchiude il sacro Teforo , e posto in Isola con due Mense , tutto dinobili mari fabricato , eornato di quattro Colonne purdimarino , sopra le quali potano duegran Tauole marmorce , che all' Altare fantetto . La parte antenore , o fia frontispizio dell' Al- tare vien formata dayna Lapıda antiera diPorfido , e vicino al Pauimento vi è vnpiccolo incano atto ariceuere yna Lampada accefaper culto 11 ] Par.pri. fog. 322. S. Romual do esue rel- liquie portate miraco losamente inFabriane 1 286 LIBRO QVARTO Tiuera distrutta . cultodouuto alle sacreRelliquie iui dentro rinchiuse. Tutti quelli, che questa Cappella , ed Altare offeruano deuono confessare essere ope- ra antichissima , e che spira molta pieta , e diuozione . Sul' Altare si vede vn' Imagine di Nostra Donna col Diuin Figliuolo in seno dipin- tain Tauola da Pietro Perugino celebre , ed antico Professore di quest' arte , e dall'vno , e l'altro lato della stessa sacra Imagine fi veggono quelle di san Ponziano , e di sant' Eleuterio dipinte pur in Tauola da antico , e nobile Maestro˙ .. Ne Martirologii della Chiesa di Velletri ai 21. di Maggio si legge 5 3 notato -: Velitris feftum Translationis Sancti Eleutherii Epifcopi , &Martyriseiufdem Ciuitatis Protectoris Suol anche il Capitolo , e Clero della Catedrale nella seconda , quarta , e quinta Domenica di ciascun mese andar per antichiffimo istituto nella sudetta Cappella sotterranea in fupplicheuolforma cantando . Be Sancti Dei dedit vobis Dominus locum iftum, ut faciatis in eo mirabilia . V. Sanfti , &iusti in Domino gaudete vos elegit Deus in lo- cum iftum , ut facciatis in eo mirabilia . W. Gloria Patri , &Filio , & Spiritui Sancto . Vt faciatis in eo mirabilia Iusti autem in perpetum viuent . & Et apud Dominum est merces eorum . OREMVS. 3 Propitiare nobis famulis tuis , quæsumus Domine , per horum Sanctorum Martyrum tuorum Pontiani , &Eleutherii , atque aliorum , qui in prafenti requiefcunt Ecclefia , merita gloriofa : vt eorum pia interceffione ab omnibus semper protegainur aduerfis . Per Dominum noftrum &c. L'Arciuescono Teuli ( 1 ) crede , che la distruzzione del Castel54 Tiberio , o fia Tiuera , la qual diede campo a i Velletrani d' acquistar queste Sante Reliquie , fofle fatta da Saraceni , e ciò forse a parer no- ftro accadde quando Papa Aless. ( come ferme il Platina nella di lui vita ] fece intendere a Manfredo Figlio naturale di Federico II. Imperatore [ a cui il Padre auea donato Taranto , e altre Terre nel Regno diNapoli che si rimanesle da far cosa , perla quale la dignità di S. Chiesa si sentifle offeta , ma egli chiamatiiSaraceni di Nocera , oue questi ebbero lungo tempo la lor Sede , ne paíso d' vn subito sopra le Aless.iv. genti della Chiesa , e nefecegran ftrage . Sua morte, elogio. Alessandro nel settimo anno del suo Pontificato venne amorte55. auendo ( 1 ) Teat. Ift. di Vell. lib. 3. Cap vlt pag. 327. Istoria della Chiesa , e Cittadi Velletri a 287 auendo canonizzata inAnagni santa Chiara dell' Ordine di sanFram cesco . Egli gouernò la Chiesa diDio con ammirabil prudenza , san- tità , e liberalita maffimamente verso i Poueri , e verso tutti quelli , che foffer stati della Religione Cristiana benemeriti . Fu anche lode- uole in lui , che quando potè riposare da i negozi esterni , scrifle fem- pre qualche cosad' ingegno . In fuo luogo fuccesse nel 1261. Urba- no Iv. Francese pocovbidito da iRomani , i quali creauano in Ro- ma , e fuori i Maestrati alor modo, vedendo che il Pontefice era af- fai occupato nella guerra contro Manfredo, il quale molto trauaglia- ua lo Stato di santa Chiesa , e auuto vn nuouo Esercito di Saraceni passò sopra la Marca , e se ne fece padrone . 36 57 Ebbe Urbano fra l' altre cure quella di dare alle Chiese d' Ostia , 'e di Velletri , ( che doppo l' afsunzione d' Alessandro Iv.al sommo Pontificato non erano state ad altri conferite ) vn'ottimo , ed eccel- lente Pastore , qual fuArrigo de Bartolomei, che da Susa sua Patria neiPiemonte tolse anche il Cognome de Sefusio Era gia egliArciuefcouo di Vverdon , quando nelMese di Maggio dell' anno 1262. 0 come al- tri vogliono nel 1263. fudaUrbano creato Vescono Cardinal d' Oftia, edi Velletri per teftimonianza di Teoricodi Valcolore , che scriffe in quel tempo le cose d' Urbano , ancorche il Platina dica , che questo Arrigo fosse da Alessandro iv. inalzato a tal dignità . Egli fu Uomo dottiffimo nelle leggi diuine , ed vmane , e meritò d' effer chiamato ed ebbe fra gl' altri suoi Discepoli il famofo Guglielmodu- rando detto volgarmente lo speculatore . Fu sommo Juris confulto , sommo Teologo , e non minore Oratore . Ando Legato Apoftolico in Lombardia, e comumofie molti arecar suffidio alla s.Sede , che era allora dall' armi , e dalle sedizioni trauagliata . Fons susis Mori Urbano inPerugia a i 12. d' Ottobre dell' anno 1264. auen- do nell' anno precedente 1263. ai 29. d' Ottobre creato Vescono Bite- tense Giouanni di Colopardo Monaco dell' Ordine Ciftercienfe nella Badia di Marmosole della Diocesi di Velletri , come registra l' Ughel- li ( 1 ) nella sua Italia sacra . Succefle ad Urbano al 15. di Frebra- rodel 1265. Clemente 1 v. il quale nell' anno 3. delfuo Pontificato con- fermò la concordia ftipulata fra la nostra Città , e il Castellano della Rocca di Lariano , che allor era Fra Raimondo Caualier Templario famigliare dell' istesso Papa sopra le pene , che si pretendeuano incor- fe da noftri Cittadini per auer ritenute alcune Terre aggiudicate daGu- glielmo Cardinal Pretedi san Marco alla detta Rocca, elaBolla di questa Apoftolica confirmazione è data inViterbo ai 26. di Giugno , e ficonferua nell'Archiuio di Veiletri . In tempo di Clemente , e nell'anno 1268. Corradino Sueno ef- fendo Vrbano Iv. Pp.nel 1261. Arrigo de Bartolo mei nostro VestClemente Iv.coferma Una concor- diatraVell. eLariano. [ I ] Tom. 7. in Epifc. Bitecten, 288 LIBRO QUARTO Corradi- ... pre Jo inAjiura. Riccar- dello occupa Lariano. Collegio de Cara.in Viterbo rac madalel. la ricupera- zione diLa- riano. fendo stato ne Marfi da Cario d' Angio RediNapoli, e di Sicilia rot to , e disfatto , mentre intieme col Duca d' Austria fuggiua fu presso Veiletri in Aftura daGiouanni Frangipani Signor di quel luogo fatto prigione , edonato a Carlo , che fece di Corradino , e del Duca af- pravendetta . Clememte Uomo santo , e modestissimo , morì ai 29 deNouembre del 1268. doppo auer ottimamente gouernata la Chiesa di Dio 3. anni , 9. meti , e 25. giorni . Vacando adunque per la di iu mortela Sede Apoftolica -- Ric-59 cardello [ scriue Afcanto Landi ) di Casa Annibaldesca violentemente fi vfurpò la Rocca di Lariano trascorrendo , e molestando Velletri , ci Luoghi d'intorno . Era la Casa Annibaldefca molto potente , e possedeua la Mola- ra , Rocca di Papa , San Pietro in forme , e altri Luoghi , e perche quella Rocca era della Chiesa , il Collegio de Cardımalı da Perugia ( dourebbe dire Viterbo ] for [sse una lettera alla Città di Velletri nel 1265 ( ma deue leggerfi nel 1269. ] effortandola per la folita fedeltà, che vada a vi- cuperar LarianoCamera preziosa della Chiesa con ogni modo poffibile . venne atale Impresaper Commissario Apoftolico Filippo ArchidiaconoTri- politano , equesta è la prima pugna , cheioho trouata frà Velletri , e La- riano , ma la posa cura delle fcritture nostre mitoglie, che non poffso converitàscriuerne :particolari successi. E Contuttociòdi quantoallora seguiffe molto lume n' abbiamodabo alcune lettere del sudetto Arcidiacono Tripolitano , che s' intitola Cappellano della santa Sede , e Uditor generale delle Cause del Palaz- zo Apoftolico conferuate nell' Archiuio di Velletri , nelle quali vien ri- ferito il tenore di quelle , che il Collegio de Cardinali scritte alla Cit- tà , e la commiffione, che diede al sudetto Arcidiacono ; Rendono queste lettere ampliffima teftimonianza della fedeltà , e zelo mostrato in tale occafione da nostri Concittadını per feruigiodella Sede Apofto- lica , manon però ci danno a conofcere qual esito auesse l' imprefa . Conclave fua origine Lunga fu la vacanza della Sede Apoftolica per la morte di Cle-61 mente .E. Cardinali si ridussero in Viterbo Cittàprincipale del Patri- monio e Patria a nostri giorni diGio. Battista Buffi Cardinal della S. R. C. a cui noi nó qualche parte de nostri studi edella nostra Dignita , ma tutta e intiera la dobbiamo,e se questo luogo il permettesse,potrem- mo scriuere molte cose delle sue chiariffime virtù , ma fia meglio qui tacerne per parlarne più alungo alrroue . Essendo adunque i Cardi- nali in Viterbo , e mandando alungo l' clezzione fu d'vopo aftringerli erinchiuderli nel Palazzo del Vescouo , e poi ancodi scoprire il tet- to a quell' Abitatione , e diminuire a i Cardinalı il quotidiano alimen- to , acciocchè , da tali disagi costretti , non mandasiero piu in luogo l' elezzione delnuouo Pontefice , equindi ebbe principio l'uso del Con- claue , che fino a giorni nostrisiosserua . Arrigo Vesconod' Oftia, e diVelletri , che iui fi trouaua fra gl' altri card. presente , per tali in- ? com- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 289 62 commodi cadde infermo ,in guisa che agi otto diGiugno dell'anno 1270. gli conuenne ufcir dal Conclaue , auendone ottenuta licenza , di cui ancor oggi nell' Archiuio di Viterbo fi conferua documento , che fu poi dall' Oldsino ( 1 ) fatto publico . tus Somma Ostiense . x. Gregorio Pietro di Tarantasia nostro Vesc. nel 1272. Vscito il nostro Vescouo dal Conclaue si portò in Lione, oue alli 6. di Nouembre dall' anno seguente 1271 , passo all' altra vita , e fu se- polto nella Chiefa de' Predicatori , auendo lasciato del suo acutiffimo ingegno due nobiliParti . Il primofu unopera dottissima , colla qua- le Egli spiegò i cinque libridelle Decretali , evolle fi chiamasse Appara- L' altro fu la Sommadel diritto Pontificio , e Ciuile a cui Egli impose l' ultima mano essendo gia noftro Vescouo , e perciò quest' O- perahameritato il nomedi Somma Oftienfe, ede in grandiffima stima, edautoritàpresso i Giuristi . Intanto al primo di Settembre dell' An- no stesso 1270 fu Eletto in Viterbo Sommo Pontefice Tedaldo Piacentino , e Archidiacono d'Ardenna nella Catedrale di Liegi con nome di Gregorio X. , il quale nella prima creazione de Cardinali , fatta nel mesedi Settembre, ò di Decembre dell' Anno 1272 promoffe alla Chie- fad' Oftia , e diVelletri Fra Pietro di Tarantasia Sauoiardo , che per la sua Singolar dottrina diMaestro Prouinciate de Frati Predicatori in Francia , era stato fatto Arciuescouo di Lione . Commento molti libri della Sacra Scrittura , la Genefi , l'Effodo , il Leuitico , i Numeri , il Deuteronomio, il Salterio , la Cantica , S. Luca , e tutte le lettere di S. Paolo , e scrisse sopra i quattro libri delle Sentenze pose altre Opere eruditiffime . Egli fu anco dallo stesio GregorioX. nell' Anno 1273. creato gran Penitenziere della Romana ChiefaMe- Interuenne tropolitana di Lione l'anno 1274. , ed iui perorò nella morte di S. alConcilio Bonauentura Dottor Serafico , negl' atti del qual Concilio tra quelli nella fua che sederono à mandestra del Sommo Pontefice fr legge notato Frater Petrus Oftienfis , & Velletranus ; equi fi deue correggere ciò che nel Sacro Teatro Domenicano di FraVincenzo Maria Fontana [ 2 ] è scritto , che questo nostro Vefcous fofle in detto Concilio creto Pre- te Cardinale , la qual cosa e di gran lunga lontana dal vero , men- tre Fra Pietro giàprima era noftro Vescono , alla qual Chiesa inse- parabilmente è congiunta la dignita Cardinalizia nell' Ordine de Vef- coui , Superiore a quello de Preti , ese Gregorio auesse creato il nostro Vescouo Cardinal Prete non l' aueria promotio, ma degra dato. e comNè tempi di Papa Gregorio X. per teftimonianza dell' Arci002 ( 1 ) Nell' addizione della Vita di S.Gregoriox. neltomo 2.pag. 1S3. del Ciacconio . ( 2 ) Port. 1. cap. 2. ue 296 LIBRO QUART O s. Chiara Monast. in Vel., efuoi principij uescouo Teuli ( 1 ) si troua fra le scritture delle Monache di S. Chia- ra in Velletri una Donazione fatta àquel Monaftero nell' anno 1274. ein essa si fa menzione di Badessa , e Monache ; Onde il Teulideduce che quel Monastero fofle già prima fondato o mentre viueua S. Chiara, ò poco doppo il dilei passaggio alla Gloria , che seguì nell' anno 1253 .. Noi crediamo , che questo Monastero fosse l'antico Priora- to di S. Anaftafio , del quale abbiam parlato nel Secolo XII. , etal s. Anasta cosa ci vien perfuafa dalla Donazione fatta alla Chiesa di S. Lucia in CoPriorato Velletri nell' anno 1032. , giariferita a fuo luogo , perchè i Beni in efla espressi , cioè un Orto , e prato , eran posti vicino la Chiefa di S. Lucia , e confinauano con quella di S. Anaftafio , e appunto oggi il Monaftero di S.Chiara confina coll' Orto adiacente alla Chie- sa di S. Lucia , nè in questo ò in altro Secolo pofteriore , fi troua di S. Anaftafio altra Memoria . Nell'anno 1276. ai 10.di Gennaio morìGregorio x. e a i 20. del-55 lo stesio Mese fu creato Sommo Ponteficeil nostro Vescouo Fra Pietro Innoc. v. di Tarantafia , con nome di Innocenzo V. , il quale , mentre daua di se grandiffime speranze , doppo auere gouernata fei mesi , e due giorni la Chiesa di Dio , passò all' eterno riposo , ed ebbe per Succef- Adria.V. fore Adriano V. , e poi Giouanni XX. detto XXI. iquali in breve tempo l' undoppo l' altro mancando ; venne afsunto al supremo Apo- Giouan.xx stolato a i 25. di Nouembre del 1277.GiouanniOrfini , con nome di detto XXI . Nicolò III . , che nell' anno seguente 1278. conferi la nostra Chiesa Lati. Mache fino aquel tempo era senza Paftore rimasta , à Fra Latino Ma- NicoldIII Jabranca Orfini fuo Nipote per canto di Sorella . Questi auendo ab- bracciato l' Istituto diS. Domenico , e fatto in Parigi nello Studio del- le lettere Vmane , e diuine grandiffimo profitto , fi trouaua Priore in S. Sabina de' Frati Predicatoridelsuo Ordine in Roma . Egli ebbe colla nostra Chiesa , anco l'ufficio d' Inquifitor Generale , e fu da Pa- pa Nicolò lasciato infieme con il Cardinal Giacomo Colonna al go- verno diRoma . Indi andò Legato Apoftolico in Bologna , e Ro- magna , e poi in Toscana per comporre in Firenze le pace fra iGuel- fi , e Gibellini , la qualecolla sua prudenza , e facondia felicemen- te conduffe a fine , Labran. Orsi ni noftroves nel 1278 . : Mori nell' anno 1280. Nicolò III. , e mentre si erano i Cardinali66 adunati in Viterbo per trattare dell'elezzione del nuouo Pontefice , effendo alla guardia del Conclaue Riccardo degl' Anibali , Questi , come nemico della FamigliaOrfini , tolfe ad Orfo ,Nipote di Nico- lò , il gouerno di Viterbo : perciò i Cardinali Orfini riclamando , c proteftando diceuano , che prima di venire all elezzione si douesse a1Orfo reftituire il gouerno inguftamente ufurpatogli , MaRiccar- do, ( 1 ) Nel Teat. Ift. lib. 3. cap. x1.pag. 299. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 291 67 د do , auendo dalla fua il Popolo di Viterbo , entrò in Conclaue , eprese i Cardinali Orfini , e li pose in prigione , e fra questi anche il nostro Vescouo Latino , qual nulladimeno fu tosto lasciato libero . E così preualendo per l' afsenza degl' Orfini iCardinali Francefi , elesse- ro uno di lor nazione a i 22. di Febraio dell' anno 1281. , e questi fu Martino IV. che dir fidourebbe II. mentre gl'altri due Papi , che si contano in questo numero, non ebbero il nome di Martino , ma diMa- rino . Questi tosto reftitui a Carlo d' Angiò Rè dell' una , el altra Sicilia la Dignità Senatoria in Roma, che gl' era stata gia tolta daNicolò III. il quale l' aueua per se ritenuta . Ora Carlo , volendo moftrare à Martinol animo grato per tale onore , scriffe a richiesta di lui al suo Vicario in Roma, che tuttii Popoli fedeli , e Vaffalli della Romana Chiesa intorno aRomamantenesse in quella libertà, in cui erano già altre volte stati , e perchè il Vicario di Romanon offer- vana con i Cittadini di Velletri , soggetti inmediatamente al Som- mo Pontefice , quest' ordine , perciò Martino scriffe in tal propofito una grauiffima lettera allo stesso Vicario , della quale nell' Archiuio di Velletri fi troual' originale , che quiui fedelmente trafcriuereno . MARTINUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI Diletto filio nobili Viro ...... Vicario Vrbis Salutem , Apoftolicam Benedictionem Graue gerimus admodum , &moleftum , quod tu noftram , & Eccle fie Romang reuerentiam debitam non aduertens , nec attendens formam mandati per litteras cariffimi in Chrifto filii nostri C. Regis Sicilia Illuftris Do- mini speciali nostra conuiuentia tibi fafti . Quod omnes fideles , &Vassal- los uoftros , &Romanę Ecclesię Urbi circumpofitos in illa libertate , in qua tempore fclicis recordationis N.Pape prædecefforis nostri , tunc Præfidentis dicta Urbis regimini fuiffe nofcuntur permitteres remanere dilectos filios Homines de Velletro fideles ipfius Ecclefiæ , atque nostros , ne dum in folita libertate conferuare recufas , verum etiam ad faciendum , & prastan- dum ea , que nullo tempore præstiterunt , compellere niteris pro tuæ libito voluntatis . Cum itaque non intendamus aliquatenus fuftinere , quod ipfi , vel alii Fideles Ecclefiæ fubiiciantur iugo infolita feruitutis . Nobilitatem tuam rogamus , & Lortamur attentè per Apoftolica tibi scripta firmiter precipiendo , mandantes quatenus prouide pensans , quod tenon decet fideles Ecclefia in derogationem , &eneruationem noftræ iurisdictionis grauamini- busopprimere infuetis , nec extendere ad indebita manus tuas : ipfos folita bibertate , ficut tempore prædicti predecess. nostri fuisse nofcuntur , fecun- dum formam pradift.litterars difti Regis , gaudere permittas , & eos pre textu alicuius mandati , seu precepti tui , cum illud adimplere minimè teneanMarti no IV. Scrive al Vic. di Ro- ma chenon graui quei di Vel. 297 LIBRO QVARTO 1 Onorio Iv nullam heantur , in aliquo non aggraues, vel molestes . Proceffusvero , fi quos occasione premissa in disf dando , vel condemnando eofdem,vel corum aliquem fecisse dinofceris , studeas penitus fine difficultate qualibet reuocare , eis, vel aliquibus ex ipfis de catero fuper ipforum libertatibus iniuriam , velviolentiam illaturus . Preces , &præceptum nostrum , quæper te ad ef- feftum perduci volumus , in hacparte taliter adimplere procures , quod non oporteat propter hoc fcribere iterato ; fed potius deuotio tua poffit proinde meritò commendari . Datum apud Urbem veterem Id. Febr. Pontificatus noftri anno primo . Erano in quel tempo nel Paese diRoma fragl' Orfini , egl An- 68 nibaldeschi grauiffime difcordie , volendo i primivindicare contro i fecondi l' ingiurie fatte a Cardinali della for Famiglia in Viterbo . Ma furono poi composte , auendo Riccardo degl' Annibali chiesto con vn laccio al collo perdono al Legato Apoftolico della violenza vsata nel Conclaue , doppo diche il Papa permise aRomani di eleggere due Senatori per lo gouerno della Città, e furon tosto eletti a tal Maestra- to Annibale figliolo di Pietro degl' Annibali , e Pandolfo Sauelli , ne quali tempi ( fcriue Ascanio Landi ) -- alcuni fuorofciti di Velletri del- lafazzion delle Pecore , accoltati alla parte Sauella venivano a danni della partecontraria con Correrie , e Caualcate , predando , e conducendo prigio- ni , evccidendo Vomini , e gl' Animali . La Cittàin un Consigliogenera- le fece clezzione diMattia Pucciolello , e Tario Serafio conpotefta, edau- torità di provedere con opportunorimedio ai detti Forosciti , equest ordine di rimettere in mano di pochile prouifioni , o di guerre , o di brighe Ciuili ft troua sempre offeruatoon Velletri 、 MancoMartino nell' anno 1285. e federono doppo lui nella Cate-62 dra di san Pietro Oonorio 1v. della Nobiliffima Famiglia de Sauelli Nicolò Iv Romano , e Nicolò Iv. d' Ascoli , che nell' anno 1291. conceffe alla concede Chiesa del Monasterodi santa Chiara in Velletri per la feftiuita della molteIndul. Beatifsima Vergine , e dell' istessa santaTitolare , enel giorno anni- al Monaste- uerfario della dedicazione , e nell' Ottaue alcune Indulgenze , della. ro dis.Chia qual grazia fi conferua ancor I' Original documento fra le Scritture ra di quel Monaftero , e ne fa menzione Fra Luca Vadingo negl' Annali deMinori ( 1 ) ANicolò succeste san Celestino v. d' Ifernia , chia- Celefti. v. mato prima Pietro Morone Eremita , ed autore del nuovo Ordine Re- ligiofo , detto poi de Celestini , sotto la Regola di san Benedetto . Fu egli promotio a tanto grado principalmente per opera del Cardinal Latino nostro Vescono , il quale vedendo le graui discordie nate fra Cardinali , ed essendoli ben nota l' eminente virtù di Pietro Eremita , concui era insanta amicizia congiunto , lopropose a tanta dignita ed [ I ) Tom. 2. an. 1291. n. 289. Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 293 Lo 71 ed indi a poco , Fra Latino Malabranca Orfini essendo giaPriorede Vescoui Cardinali , non senza odore di santita , e fama de Miracoli, rese in Perugia lo spirito aDio ai 10. d' Agosto dell' anno 1294. d'on-, depoi fu il suo Cadauere trasportato inRoma , esepolto nella Chie- sa di sanra Maria sopra Minerua del suo Ordine Fu egli diligentiffi- moPredicatore della parola di Dio , e scrisse molti Seraroni , e alcune prose in lode della Beatiffima Vergine,e a lui s'attribuisce ancora l' In no, che fi canta nella Messa per li defõti Diesira. dies illa , &c. ed essoda Frati Predicatori vien annouerato fraBeati del loro Ordine . (1 ] Doppo il Cardinal Latino fu da Celestino v. nel mese di Settem- bre dell' anno fsudetto 1294. dato per Pastore alle Chiese d' Oftia , e di Velletri Fra Ugone Seguin di Bilionio , natiuo dell'Aruernianella Diocesi di Chiaramonte in Francia dell' Ordine de Predicatori , ed Arciuescouo di Leone , il quale da Nicolò 1v. era stato eletto nel 1288 Cardinal del titolo di santa Sabina , Uomo certamente dottussiano nel- le lettere diuine , come dimostrano molte fue opere, particolarmente iCommentarii sopra i Treni di Geremia , e sopra iquattro libri delle Sentenze , ed il Trattato dell' immediata Visione dell' Effenza Diuina Ebbe egli nel Vesconato per suo Vicario generale Fra Orlando dello stesto Ordine de Predicatori , Prioredi sanca Sabina , il qual diede vn regolamento circa duerse vsanze , e confuetudini del Clero diVel- letri , come apparitce daiDecreti di Anaftafio , che in fine di questo Secolo riferiremo.. Celestino v. poco doppo fece del sommoPontificato il gran rifiu- to; ed in fuo luogo fu ai 24. di Decemore dell' anno 1294 creato in Napoli Benedetto figlio di Loffredo della Nobil Fanugaia Caetani d' Anagni con nome di Bonifacio VIII . Molti Scrittori rainmentano la Nobilta della Casa Caetani non solo doppo il Pontificato di Bonifacio , ma anche prima . Ne di ciò oscuro indizio sì è l' attinenza con la Nobiliffima Cafsa Conti , e la Signoria della Scurcula da effi per inan- zi posseduta nella Diocesi d' Anagni, leggendosi fra le Memorie della Famiglia Conti , raccoltedaFelice Contiloro , cheOnorio 1v. ai 18 diGennaio dell' anno primo del suo Pontificato , qual corrisponde all anno del Signore 1286. dispensò Giordarno figlio di Corrado della Scurcula acontrarre Matrimonio, non oftante il quarto grado di con- fanguinità , conMattiafiglia di Tranfimondo Conti per euitar le di- scordie , che fra loro regnauano . E questo Corrado della Scurcula fu figlio di Raniero Caetani , dal qual Raniero discesero due Colo- nelli , cioè quello di Mattia Padre di Loffredo , ch' ebbe tra gl' altri figli Bonifacio VIII.e questo di Corrado , da cui nacque il detto Giordano , ch' ebbe in Matrimonio Maria Conti , la quale dal Conti- lori Iuno! Dies iræ dies illa&c compostoda un nostra Vefc. Ugone Se guin diBilio wio noft Vef nel 1294. ( 1 ) Vinc.Maria Font.in Theat. Dom par.z.cap.. 294 - LIBRO QVARTO Iori vien per errore chiamata Mattia , e d' essa abbiamo fra le Scritture di nostra Casa in Velletri lett. A fafc. p. n. p.vn illustre , ed autentico documēto, che insieme con molte altre antiche Memorie di questa Fami- glia ereditammo per raggion di sangue daOlimpiaCaetani nofttaBisa- uola . IN NOMINE DOMINI ΑΜΕΝ . Anno Domini Millefimo CCC. XXXXIII. Pontificatus Domini Clementis Pape VI. annofecundo indictione xi. Mense Septembris die xx1. In præsentia mei Notarii , & Testium infrafcriptorum ad hoc speciali-72 ter vocatorum , Oregatorum Magnifica Domina , Domina Maria de Comitibus Comitissa Palatina tutrix Testamentaria Bonifatii , &Nicolai Caytan. pupillorum neptum eius , filiorum olim Viri Magnifici Domini Benedicti Cay- tani Comitis Palatini filii feu tutorio nomine ipforum , ac Venerabiles , Magnifici Viri Dominns Nicolaus Caytanus Canonicus Влупопеn. & Domi- nus Joannes Caytanus Canonicus Anagninusper fe ipfos heredes , &fuccef fores corum propter grata , & accepta scruitia ipfis Dominis , &Pupillis im- penja per Andream de Aprutio Vaxallum eorum de Castro Sculcule volentes ipfumAndream prosequi prerogatiuaspecialis gratię liberauerunt , affranca- uerunt , &abfoluerunt , liberum , francum , &exemptum fecerunt dictum Andream in eorumpresentia conftitutum presentem , &recipientem profe ipso , heredibus , &Successoribus fuis in perpetuum , aferuitio triu ,&qua tuor denariorum , &generaliter ab omni alio , &fingulo redditu , &ferui- tio reali , &personali , quod ipse Andreas ipfis Dominis , &Pupillis , feu Curia corum difti Castri Sculcule occasione bonorum pofitorum in difto Castro, &eius Territorio in quibufcumque locis , &vocabulis , &quibufcumquefi- nibus lateratorum , quos prospecificatis haberi voluerunt , quæ nunc tenet &poffidet facere , &prestare teneretur quomodocumque . Volentes , &in- • tendentes quod ipse Andreas , heredes , &Successores eius dicta bona liberè teneant , &poffideant , &quod propterea ipsa , seupartem ipforum adfa- ciendum aliquod feruitium , fiue redditum realem , velpersonalem ipsis Do- minis , vel Pupillis , vel heredibus eorum deinceps nullo modo teneantur . "و dicta bona , &Perfonam eius fecerunt libera , &exempta ab omni , fingulo onereferuitutis , &quocumque redditu , &feruitio propter dicta bo- na dictis Dominis , vel Pupillis , vel difte ipsorum Curie faciendo per eum . Et voluerunt , concefferunt , atque confenferunt quod ipfe Andreas , Succef- fores , &heredes eius ad aliquod feruitium , vel redditum , angarium , vel pedagarium , nec aliquam feruitutem ipfis Dominis , velPupillis , veldifte ipforum Curie nullo modo teneantur , &vtantur illa franchitia , &liberta- te , qua vtuntur alii de dicto Castro , qui funt a dictis feruitiis , &redditi- busliberati per eos, vel aliosdeDomo eorum , iure Dominii , vel fidelita- tis Istoria della Chiesa,e Citta di Velletri . 295 tis Saluo . Referuato quod teneantur facere parlamentum Terra , &Porta- rum Custodiam , &ire in exercitum generalem . Pro quibus omnibus , & fingulisfupradictis assequendis , &assecutis , &pro satisfactione , &redem- ptioneferuitiorum , Greddituum prefatorum idem Andreas foluit , &de- dit Domina Curatrici prædicte , &Dominis memoratis libras denar. xxx. quas confeffi fuerunt , &in veritate recognouerunt habuiffe , &recepisse in- tegrè ab eodem . Renunciantes exceptioni non habitæ , &non recepta pеси- cunia Sutradicta , &omni aliæ exceptioni , &legum auxilio , &c. Promittentes ipsa Domina Tutrix quosupra nomine , &Domini fupradicti per se , heredes , &c. prefato Andree presenti , &c. pro sesuisque , &c. di- Etam libertatem , abfolutionem , &omnia , &fingula in hoc instrumento con- tenta perpetuis temporibus inviolabiliter obferuare , &contra nonfacere , vel venire perse vel alium , &c. pro quibus omnibus, &fingulis fupradictis inviolabiliter obferuandis , tactisscripturis , iuramentum , quosupra nomine , corporaliterpræftiterunt . Actum in Rocca Sculculæ prafentibus Domino Io- anne de Cibilis , & Joanne Paxarella de Anagn: Nicolao de Mozzazo, Magistro Facobo ... de Sculcula testibus ad pradicta vocatis specialiter , rogatis . Ita est Ego Nicolaus Palmerii de Vico publicus Imperiali auctoritate Notarius pradictis omnibus , &fingulis presens interfui rogatus fcribere Scripfi , publicani , meumq; fignum apposui confuetum . د Ben da quest atto si vede , che Maria Conti fino ai tempidi Cle- 73mente VI. foprauifle , e che essendogli premorto , non folo il marito, ma anche Benedetto suo figlio , rimase tutrice di Bonifacio , e Nicolò Caetani suoi Nipoti , dal qualBonifacio fi continuò poi quest' illustre gerntoglio de Caetani con la signoria della Scarcola la quale iPofteri sempre ritenuero , fincheGiouan Felice Caetani [ di cui abbiamo il Testamento dell' anno 1434. ) ne fa fpogliato , ma Onorato fuo figlio , il qualprimo di tutti elesse d abitare in Velletri , e quiui ftasini la sua Casa , ricuperò in parte doppo lango litigio nell' anno 1548. il pofletto del paterno dominio . Ma tormiamo a Bonifacio VIII . di cui l' Arciuefcouo Teuli [ 1 ] 74fcriue , che fu educato in Velletri tra FratiMamori Conuentual fotrola curadi Fra Bruno , o Leonardo Patraiko lito Zio , qual porda han ebbe neil anno 1300. la Dignitàdi Vefcono Cardinald Albano ; certifima cola è , che egli grandemente amò la Città di Velletri , e non fde- gnò d' effer da questa eletto Podesta , per fei mefi , di che ne fa men- zione lo fcrittor della sua vita ( 1 ) soggiungendo -- neque exiguos puta buius Urbis fafces , indignofue maiestate Bomfacii, vel qui commanden- ( 1 ) Teat. Iff . di Vel. lib. 2. cap. 5. ( 2 ) Ioan. Rubeus lib. I. cap. 8. PP tur Bonifacio VIII.ele to Poteftà di Veil. 296 LIBRO QUARTO Moniace Monastero in Sicilia - nito aqueldi Marmofole 1 Leonardo Ab deMarnofole ef diAlatri. Lorenzo daVel.Vis. dOrte. - tur bistoria . Heenim Velitre funt Urbs Martis Inclyta , Virorum Illu- Arium Mater fecunda , pari antiquitate, ac potentia clare , esegue ad ornar la nostra Patria di molte lodi , le quali noi amiamo meglio fiano altroue lette , che in questa Istoria . L'Istromento di tal elezzione si conferua nell' Archiuio di Castel sant' Angelo ( 1 ) con questo titolo Istrumentum in quo Commune Velitrarum eligi: in Potestatem per fex menfes Bonifacium Papam VIII . e questa elezzione molto apertamente dimoftra conquanta liberta allora in Velletri fi viuesse . Fu Bonifacio inclinato a fauorire il Monastero di Marmosole nella75 Diocesi di Velletri , e perciò come nota Giouan Luigi Lello nelle vite degl' Arciuefcoui di Monreale [ 2 ) ai 16. di Decemore dell' anno 1296. - Scriffe all' Abate , e Conuento di Marmofolio dell' Ordine Cifter- cienfe , e della Diocesi di Velletri , che auendo Fra Tancredi , il qualfi te- neua per Vescovo di Nicastro , occupato il Monastero di Maniacce dell Ordine di san Benedetto , e della Diocesi di Monreale ameuane distrutto lo spirituale, e temporale : acciocbe non si finisse di consumare per la particolare affezzio- ne , che portaua al Monastero di Marmofolio , gl' aueua onito quel di Mania- ce , ordinando , che chìfosse Abated vno , fosse ancora dell' altro , commet- tendogli di piu la Riforma di quello di Monace , efott la medesima dataper altre lettere commise l' esecuzione all' Avate di Foffanosa dell Ordine Cifter- ciense , e della Diocesi di Terracina , all Archimandrita de Greci di San Saluatore dell' Ordine di San Bafilio della Lingua del Faro di Messina , Ruggiero di Donmusco di Salerno Archidiacono di Bautefio nella Chiesa di Co- Stanza -- Efegue a dire , che queita Comitara Apoftoricifoftituirono altri ad eseguire le lettere di Bonifacio . Enot nel secolo seguente narraremo come la Badia diMarmotole prese potieito dei Monastero di Maniace in Sicilia , el altre cofe , che mdi accaddero ; Oltre di ciò Bonifacio promotte alla Chieía d'Alatri Fra Leonardo Monaco , é Ab- bate di Marmofole at 22. di Febraio deir annno 1297. in luogo diRi- naldo Vescouo dell' istesta Chiefa , come reg stra 1 Ugheili nella tua Italia sacra . ( 3 】 ea Ne folo il detto Fra Leonardo , ma anche Lorenzo , e Romano76 da Velletri furono da Bonitacio promotti alla Dignita Vescoule . Il primo che era dell Orame di S. Franceico , e Maestro in Teologia , fi troua in vn Manoscritto benche non moto antico cognominato de' Nicoleschi . Eglida Bonifacio ( a cui era per antica ulanza , e lunga vita famigliaritimo ] fu creato Veicouo d' Orte a i 3. d' Ottobre dell' anno 1298. , e la Bolla della tua promozione vienregistrata da Fra Luca [ 1 ] Nell' Armario x. cassa 4 fafc. 2. [ 2 ) Nel somm. de primlegi dell' Arciuefcouato di Monreale num. 126 e nefeguenti . [ 3 ) Tom, 1 , in Epije. Alatrinis . Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 297- 77 - 10- ca Vadingo negi Annali de Minori ( 1 ) diretta Dilecto Filio Fratri Laurentio de Velletro Ordinis Minorum elect Ortano . Et fi decunEt's &c. Nos igitur confiderantes attentius Religionis honestatem laudabi- Im morum elegantiam , conuerfationis , & vite munditiam , discretionis industriam , & aliarum dona virtutum , quibus te bonorum dator Altiffimus decorauit . Volentes &c. Datum Reate V. nonas Oftobris anno 4. vernò questi con molta Santità , e prupenza la tua Chiefa , ed ebbe per Vicario Generale Andrea da Velletri Beneficiato della Bafilica di S. Pie- tro , e Canonico d' Orte . Ristorò moite Chiere , e riparò da fonda- menta la Catedrale , amplificò coil esempio , e coda predicazione le Confraternite de Laici , e primcipalmente quella de Raccommandati, e fu fi liberale verso i Poueri, che alla fua morte non faicio tanto di spo- glio , quanto alle spese funeralı baftar potente ; Onde le lagrime dell' amato suo Gregge , per la perdita di cosi pro , e liberal Faftore , fup- plirono alle pompe funebri . Quest'ottimo Prelato rete lo spirito à Dio neil anno 1314. à parer dell' Arcuercouo Teuli . ( 2 ) Ma perchè fi troua nella Catedrale d' Orte l' infrascritta memoria di Lun ne teampi di Papa Giouanni XXII che fu eletto neil anno 1316. dir conurene , che soprauiuefle ancora alcuni anni . ANNIS MCCC. TRIDCIO TER .... INDICIONE PMA AVGVSTI DIE XX. PRIMA TPRE COHIS XX. PAPE SECVNDI HOC OPVS EDIFICATVM NOE XPI DILECTO EST SB REVERDO PATRE LAVRENTIO OL. FRATRE EPISCOPO CLICORYM NOMINA . &c. Diquesto Fra Lorenzo fi fa anche menzione nell' Italia Sacra ( 3 ) nella Serie de Vescoui d' Orte e nel libro de antiquitatibus Hortæ ( 4 ) dato di Fresco alla luce da Giusto Fontanini bennoto fra letterati de' nostri tempi , oue nell' appendice fi legge un Breue di Bomfacio VIII. diretto a questo Vescono con cui Bonifacio gli concefle sotto annuo censo ilCaftello Kie posto in quella Diocesi con tutte le fue rendite per fouvenire alla tenuità della Menfa Veicouale . L' altro che da Bonifacio VIII. riceuè fimul dignità fù Romano , di cui Venazio Simjnel Catalogo degl' Uomini Santi , e Illuftri dell Ordine di Valle Omorofa ( 5 ) così fcrue : PP2 - Komano natino divelletri ( 1 ) Nel Registro Pont. di Bel in fine deltom. 2.pag. 236. ( 2 ) Teat. Ift. di Vel. lib. 2. cap.x.pag 393. ( 3 ) Tomo primo. [ 4 ) Lib. 2. cap.7 . ( 51 sotto la lettera R. Romano davel.nost. Vefc.divenafro. 298 LIBRO QUARTO Bonifacio VIII.con- cede diuersi priuile alla Cittadiel. letri , e Monaco di Vall' Ombrosa fu eletto escono di Venafro nell' anno 1300, Pocorisse in quella Dignità e mori iu Romanon ancor confecrato . Si troua nulladimeno il dilui nome nel Catalogo de' Vescoui deVenafo , est legge inciso in up antica Lapida vicino il Pulazzo Vefcouale della medesima Citra. Volle in oltre Bonifacio afsicurar per sempre la libertà , e tran-78 quillita di Velletri , il che fece con tre diuerfe Bolle , spedite tutte ai 17. di Gennaio dell' anno 4. del suo Pontificato che cade nel 1298. Con la pruna moslo Egli dal diuoto affetto , e puriffima fedede Vel- letrani , ordinò che non foffero ad alcuna feruitù , grauezza , o esaz- zione sottoposti . Colla Seconda rammentando l' opere illuftri in servizio della Ro-79 mana Chiesa , colle quali da lungo tempo la nostra Citta risplende- ua volendo prouederla di quieto , e profpero stato confermò l' uso antico , che venendo il Sommo Pontefice in Velletri , non fofle la Citta obligata à fornir il vitto che una sol volta; la qual cosa già noi nel Secolo XI. vedemmo espressa nel Priuilegio , che Vrbano II. alla nostra Patria conceffe . In oltre ordinò che ilRettor di Campagna , e Ma- remmanonpotesse astringere i nostri Cittadini ad andare al Parlamen- to , all' Esercito , ò nelle Caualcate fuori della Prouincia , come già per antica, ed approuata vsanza non folevano i nostri Cittadini essere atal cosa obligati , benchè in mun altro priuilegio prima di questo ciò dichiarato si trqui ; E confermo ancora tutte l' altre lodeuoli usanze e libertati , e grazie fino allora daRomani Pontefici , o da altri alla nostra Patria conceffe. د Colla terza Bolla poi Bonifacio dichiarò che la Citta potesse per80 mezzo del suo Podestà , òGiudice , ò altri Suoi Vffiziali far d' ogni delitto giustizia ,strettamente vietando al Rettor di Campagna , e Ma- remma d' ingerirsiin tali affari se non in caso di legitimo appello , o di negligenza per parte degl' Vffiziali di Velletri , se pure il detto Retto- re non auefie nella cognizione di tali cause imedefimi Vffiziali prevenuto , e concefle ancora , che non foffe la Città obligata ,nè à richiesta del sudetto Rettore , nè di qualsiuogl' altro far prendere , o traf- mettere altroue i Delinquenti , che in Velletri si ricouerauano . Di queste Bolle si conferuano nell' Archiuio della Citta iproprij Origi nali . Vgo.noft. Intanto nelmese di Decembre dell' anno 1297. era venuto a mor- Vef.efuoe- te il nostro Vescouo Ugond in Roma , one fu fepolto nella Chiesa di pitalfio . sama Sabina auanti l' Altar maggiore con questo Epitaffio . Hugovocatus homofuit , & de Billionio Poft mortem clarum dedit hunc Aluernia carum Ordinis bis Frater quippe dicat bunc bona Mater Edi Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 299 82 83 Edidit ad ftudia Doftorem Theologia : Cui Socios Petrum Paulum det gratia Chrifti . Allora Bonifacio VIII. per la stima che faceua della virtù di Fra Leonardo , qualpoco prima tratto dalla Badia di Marmofole nella no- stra Diocesi , auea collocato nella Catedra d' Alatri , gli raccomando le Chiese d' Oftia , e di Velletri vacanti , come apparisce dalle lettere , cheBonifacio gli scriffe ai 28. di Decembre dell'anno quarto del suo Pó- tificato , [ che fu nel 1297. ] le quali fi leggono nel Registro Vatica- no , e nell' anno seguente 1298. il sudetto Leonardo morì . Et è da me- rauigliarsi comel Ughelli , che scriuendo di questo Leonardo fra Ve- sconi d' Alatri , ciò distintamente riferisce , affermi che il nostro Ve scono Ugone viuesse fin ai 30. di Decembre dell' anno 1298. ne tale er- rore sia stato poi dall' Abate Lucenti emendato . Alcuni ripongono fra noftri Vescoui Fra GiacomoTomassini d'A- nagni dell' Ordine de Minori creato da Bonifacio v111. Prete Cardinal deltitolo di sau Clemente nel 1295. e facilmente potrebbe aslegnarglisi luogo doppo la morte d' Ugone , essendo rimasta la nostra Chiesa va- cante fino all' anno 1300. Ma perche tutti gli Scrittori consentono , che il sudetto Cardinal Fra Giacomo fino all' anno 1304. soprauiuefle, non può tal cosa a buona ragione affermarfi , attesoche fi troui nel me se di Marzo dell' anno 1300.creato da Bonifacio v111 .Fra Nicolò Boc- cafino da Treuifo noftro Vescono , il qual già prima nell' anno 1296. da Maestro Generale dell' Ordine de Predicatori , era stato promotio alla Dignità Cardinalizia con ii titolo di santa Sabina . Egli fu Legato Apoftolico in Polonia , Dalmazia , Croazia , Danimarca , Seruia, Ungaria , ed anche nelleGallie . Visse illuftre per santità , eper dot- trina , e fcriffe i Commentarii sopra iSalmi , e varii Sermoni sopra l Euangelo di san Matteo , e fu poi assunto al sommo Pontificato con nome di Benedetto X. come nel secolo seguente diremo . 84 Tosto ch' ebbe il gouerno della nostra Chiesa deputò suo Vicario Generale in Velletri Anaftafio Canonico della Catedrale , di cui ab- biamo negl' Archiuii della stessa Chiesa va ottimo Statuto fatto ai 27. di Nouembre dell' anno 1300. per togliere ogni controuerfia , elite fra i Canonici della Catedrale di Velletri e gl' Arcipreti , ei Rettori , e Chierici dell' altre Chiese circa varii Riti , vsanze , e confuetudini dalle quali molte vengono offeruate anchea noftri giorni . Giacomo Tomasini non funostre Vefc Niccola Boccafini nostro Vesc nel 1300, Anaftafio Vic di Vel. juoiStatuti SE . 300 LIBRO QVART O Bonifacio VIII fatto prigione da Scia raCoLonna . Suamor tosed elogio BenedesτοκΙ. SECOLO C XIV. Elebre in tutte l' Istorie è il funesto , e lagrimeuol caso di Bo- nifacio VIII. il quale mentre con gran vigore , e fortezza d' anino difendeua la libertà dela Chiesa contro gl attentati di Filippo il Betlo Re di Francia , fu da questi per mezzo di Sciarra Colonna a i 7. di Settembre dell' anno 1303. fatto in Anagni prigione . Quando Bomfacio fi vide nella Cafa Paterna , que dimo- raua , fooragiungere i fuoi nemici , non manco in si ripentino acciden- te d'animo , e di coraggio, e conoscendo di douer efiere , come Chrifto Signor noftro, tra lito , die di voler morire con l' infegne di fuo Vica- rio , e fattefi recare le Sacre Vefti , il Pallio , e la Mitra , tenendo con le mani la Croce attese intrepidamente l' impeto de Sicari . Nel qual duriffimo caso fu il sommo Pontefice da tutti i Cardinali abbandonato rimanendo folamente conLuidnoftro Vefrouo Fra Nicolò , e Pietro Vescono Cardinal di Saoma , che stimarono cosa difonesta separarfi dal Somino Paftore , e cercar to fcampo colla fuga . Indi àpoco Во- nifacio col fauor del Popolo fi fottrafle dalle manide fuoi Nemici , e a Roma ne ando , oue doppo non molti giorni a i 12. di Ottobre passò all' altra Vita , lafciando di Se chiariffima fama per aucr sempre con gran costanza sostenuco la libertà della Chiefa , e la Dignita della Sede Apoftolica , e gouernato e dilatato per giuftiffime vie ilDominio tem- porate , che a lei appartiene , e per auere ancora compilato il sesto li- bro delle Decretali , ed istituito in Roma l'anno delGiubileo da cele- brarfi in fine di ciascun Secolo . Morto Bonifacio fu ai 21. dello stesso Mese d' Ottobre di commun confenio de Padri eletto sommo Pontefice il nostro Vescouo FraNicolò Boccafino , e coronaco poi alli 27.del medefimo mese con nome di Benedetto XI. Di lui fi crede , che fia vna Bolla , che è fotro nome diBenedetto ... fi troua nell' Archinio di santa Maria dell' Orto , data in Laterano ai 22. di Decembre nell' anno prino del Pontificato , e diretta alla Badefia , e Monache di santa Martina dell' Ordine di san Benedetto nella Diocesi di Velletri , colla qual Bolla Benedetto prese sotto la protezzione della santa Sede Apo- stolica il decto Monastero , e gli confermò tutti 1Beni, che legitima- mente poffedeua . Di questo Monastero di santa Martina , e della sua vnione a santa Maria dell' Orto ragionaremo in appreflo . Intanto ai 13. di Settembre del 1202. ( scrineGiouan Luigi Lel- 2 lo Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 301 lo nelle vite degl' Arcuescoui diMonreale ( I ) Don Antonio Abbate del Monastero di Marmofolio con tutto ilsuo Conuento fecero Procuratore Fra Ranicri loro Conuerfo per pigliare lapoffeffione dellospirituale , e temporale del Monastero di Moniace della Diocesi di Moneale , come lie la defferoi detti Effccuto i A oflolici , de quali si è fatta di sopra menzione , eli die- dero poteflàsopra tutte le cose , che concernessero quei Monastero . Fra Ranie- ri con l'aiuto del braccio Secolare fu indotto alla poffeffione di Moniace da al- cuni Comm ffari dell' Abbate di Foffanoua , e dell Archimandrita di Meffina . Ma Fra Francesco A bate di quel Monastero pretendeua , che i foffe restituito , essendo falso quelche era flato esp sto al Papa , perchesempre da che ne fu eletto , e confermato Abb te , ' era stato con sei i rati , feruendo Iddio , e celebrando i Diuini Officii fino al tempo della guerra passata , che non potendo starui senza pericolo delle loro perfone s' era ritirato con alcuni de detti Frati in una Cafa della Badia in Randazzo , di che fece coflare in giudicio ai 20. di Marzo del 1303. Don Giovanni di arpineto Priore del Mo- nafterio di Marmofolio dell Ordine Cifterciense , e della Diocesi di Vellctri con tutto ilfuo Conuento fecero Procurator Generale Don Loffredo da Bauco Abbate del loro Monafterio , e di quel di Moniace , sottoscriuendo l' Iftrometo i Priori , e Monaci di Marmofolio , e di Maniace . A 22. di Febraio del 1306. Don Goffredo di Bruco predetto dell' Ordine isterciense Abbate , e Procuratore Generale de Monasteri di Marmofolio aella Diocesi di Velletri , e di Maniace in quella di Monreale in presenza de Giudici di Randazzo , e de Monaci di Maniace , e di Gionta Falz, Nunzio dell Arciuejeon , Arnaldo , in Manine confefò , che tenendo quel Monastero , offindoua la jina coscienza , e de slona 1 , che un stavano , effendostato fino allora gone nato da Monaci neri di San Benedetto , e che i A bate , e nsento di armofolio , o altri aueua impetrato da Bonifacio v111 . chejoffe vnito Maniace a Marmofolio , narrandoli falfita , e che continuando in tener anale , si faceni pregiudicio manifesto all' Arcinescono , e alla hiesa di Monreale chi era stato Maniacesempre soggetto , dubiaro per degni rispetti , che ne egli , ne ilfuo Monafterio auena ragione in amace , e the fe aliuna ne n anesse , la cedena , dando al detto Gionta innome dell Arcmscono perfegno di ceffione le ( biani della Porta grande ael aetto , onasterio , eifirfat to istromento . Auenac lungamente , e con moltaspesa litigato neila Corte di Romal Abbate , e onuento di amfolo dell Graine istensense , e della Diocesi di Velletri , I Abbate , e Conuento ael A. onanerio di Mana- ce dell Ordine di an Bencdito , e della Liuftus Monreale , e Fiu Bagrod andreafopra l onkemo di Mamace cont interu nto di Frate Arnaia Nouelli Monaco Cifterciense Abbate di Montifreddo i cancellero di an a Obieja , e Cardinale diSoma Prifia , e di Napolione Dijino Cardinale ai Sant' Adriano , e col consiglio di molin Doitori , e amici communi consenne- ( 1 ) Nel Som.de priuilegin. 133. 134 140.141.1420. 143 . ro , a Maniace Monastero sciolto dall' unione con quel diMar mofolio nella Dioc. Vell. 302 LIBRO QVARTO Nicola ro Mastro Odone Chierico di Camera Apoftolica , e Canonico di Sairutes , e Fra Gottifredo bollatore delle lettere Apoftoliche , e Conuerfo diMarmofolio innomedel medesimo Monafterio , e Fra Giouanni d' Anagni Abbate di Maniace in nomefuo , e del Monasterio dell' Arciuescono Arnaldo , e di Fra Biagio predetto perl' altra parte , the l' Abbate di Maniace co'l confenso del Suo Conuento pagaffe all' Abbate di Marmofolio in ricompenfa delle moltefpefefatte nelle liti predette in tempo di tre anni mille Fiorini d'oro , el Abbate , e Conuento di Marmofolio cess sfero da tutte molestazioni , e cedeffero a tutte le ragioni . Intejo dall' Arcinescono Arnaldo questo accordo per relaZione dell' Abbate di Maniace préfato , anendoni fattosopra gran delibera- zione , l'accetto , e per l'essecuzione di esso a 28, di Marzo del 1318.deputò Procuratori Giouanni di Colle Canonico di Palermo , Monferrato d'Ai- merico Canonico di Girgento , e Mastro Nicolò di Sezza in prefenza di Guglielmo Abbate di Santa Mariadi Monte Sion in Gerusalemme , ed altri, &c. A2. d' Agosto dell' anno seguente l' Arciuescono Arnabio afsegnò all' Abbate di Marmofolio la terza parte de detti Fiorini di presente , l'altra nella Pasqua di Rifurrezzione , e la terza nella seguente Festa della Rifurrezzio- ne , facendo Procuratore Dionisio di Butio da Todi a pagarefeicento feffanta sette Fiorini d'oro , purche I Abbate, e Contento predetto cedeffero piena- mente alle loro ragioni . Ma torniamo a Papa Benedetto xt. il quale poco doppo la fua af- 3 funzione al sommo Apoftolato diede ai 18. di Decembre dell anno 1303. nuouo Paftore alla Chiefa d' Oftia , è di Velletri Fra Nicolò da Prato. Questi fu de Contu Alberti , o Albertini , il quale neli eta ancor tenera fi dedicò a Do ne! sacro Ordine de Predicatori nelMona- daPratono- ftero di santa Maria Nouella in Firenze , e doppo quer dato in Parigi Bron efc. opera agli studii di Filosofia , e della sacra Teologia , interpretò inRo male sacre lettere nel Conuento disanta Maria sopra Minerua ; per la qual cosa saliin gian fama , endi a poco refie la Prouincia Roma, na del suo Ordine , ed ebbe anche degi affari di tuttol' Ordine la general cura nella Corte diRoma . Iotcia da Bonifacio VIII. nel 1299 fu creato Vescouo di Spoleti , e Vicario di Roma , e Legato Apofto- lico a Filippo Re di Francia , e ad Odoardo Rè d' Inghilterra , accio- che colla fua eloquenza, nellaquale grandemcute valeua , li riducef- se a concordia e pace . Diche egli felicemente eseguì , e ne fuda Papa Bonifacio con publica Orazione grandemente lodato . Benedetto doppo auerlo promofio ala nostra Chicta, il mandò Legato in To- scana , e in altre parti d' Itana come Ange o della pace ad eftinguere ilfocodelledifcordie Ciuili , che ardeua tràle fazzioni de Guelfi , e Gibellini , detti anche i Banchi , e Negri , e contiumaua quasi tutta l' Ittalia . Nella qual Legazione ancorene egli grandemente s' affatticaffe , nulladimenoper la pementadegi Uomini , e l' ostinazione nel- le nemicizie , e negi Odi , non fece gran fruttoد Bene- Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 353 4 5 Benedetto aueua in animo doppo pacificatal'Italia mandar in So- ria foccorso ai Cristiani , che per lettere , e per Messi ogni dì lo chie- deuano , essendovenuti sopra loro iTartari nuoui Nenici . Ma egli effendopaffato alla Celeste Gloria ai6. di Luglio dell' anno 1304. nel nonomese delsuo Pontificato , e nell' anno 64. di suavita non pote mandare ad effetto cosi degno pensiero . Fusepolto con gran pompa nella Chiesade Frati Predicatori in Perugia con il seguente Epitaffio . د Oquam laudandus , quam dulciter eft venerandus Inclytus ille Pater , prias extitit ordine Frater Sancti Dominici Christi vigilantis amici . Lectorhonoratus , prius extitit ipse vocatus. Effectus talis Frater , quoque DuxGeneralis : SicRo. Doctrina post hec fit Cardo Sabina Ostia Velletris titulis fibi dant pia letis , Perficit Hungaria Legatus iussa Sopbia FitPateripfePatris, Caput Orbisgloria Fratris: Eftmeritodietas re, nomine Vir BENEDICTUS: Treuifii datushic , primo sed Pontificatus Anno deceffit , fibi rectè fubdita rexit . InnonoMenseis mortisprosternitur ense; Huncbominem Sanctum reddunt miracula tantum Innumerisfignis dantgrata iuramina dignis . Lectorbabe menticurrebant mille trecenti Quatuor appenfis dum tranfiit hic homo mitis Mense, die sexta Iulii funttaliagefta . S. Antonio Arciuescouo di Firenze nella sua Istoria ( 1 ) rende ampla testimonianza della SantitadiBenedetto , edeplora , e si ram- marica che unUomo si santo si giusto si pio poco temponella Catedra di S. Pietro Sedesse . Il Cardinal Egidioda Viterbo lascio scrittodi lui questo nobile Elogio -- Bedetto XI. Treuigiano , che fu nell' Ordine de Predicatori , non sòse più santamente , opiu eruditamente educato , niente ebbepiu a cuore che tutte le cosefare per l'acquisto del Cielo , disprezzar tuttelecose omane come ombre , afpirare alla luce , eall' Eternità ; freguen- temente faua quel detto di Pindaro Homo umbra Somnium -- Batti- fta Platina ( 2 ) Scriue di lui Imiracoli che Benedetto fece doppo la fua morte nel sanargl' Infermi, escacciare i Demoni da corpi degli Spiritati, dimostrano che fù Vomo Santiffimo, e perfettissimo -- S. Antonino afferma essere stati quindeci i Miracoli di Benedetto , comprouati tutti con Te- stimo- - Benedetto XI.SuaMor- te cpitaffio . elogio . ( 1 ) Par. 3. Tit. 20. cap. 9. [ 2 ) Nella Vita di Benedetto XI 304 LIBRO QUARTO Clemente V. trasferis. ce la Sede in Francia. Coronazione dell' Imbera. a chi appartenga . limoni degni di fede , e Leandro Alberti ne riferisce moltissimi . Compote questo S. Fontefice dinerse Opere , e particolarmente 6 iCommentari fopra il libro di Giob. , sopra i Salmi , sopra l' Euange- lo di S. Matteo , e sopra l' Apocalisle , ed anche molti pij , e dottiffi- mi Sermoni , e un Opufcolo de Sacri Riti . Di lui doppo che ascese alla fuprema Sede non abbiamo in Velletri memoria alcuna , se non che un Diplomadato a i 22. di Nouembre dell' anno primo del Suo Pontificato , con il quale confermò alMonastero di S. Martina abitato da Monache Benedettine ( di cui parlaremo in apprefio ) tutti i beni che allor poffedeuano . Per la di lui mortelungo tempo vacòlaSede Apoftolica , effen- 7 doi Cardinali diuifi in due fazzioni , vna delle quali era de Congiunti, eAderenti al partito di Bonifacio VIII. , e chiamauafi Italiana , el altra de Parteggiani di Filippo Re di Francia , detta perciò Franzese . Ma alla fine per opera principalmente del nostro Vescouo Fra Nicolò da Prato , che aderiua a i Franzesi , fù a i 5. di Giugno delf anno 1305 . eletto Sommo Pontefice Bertrando deGoto da Guascogna Arcinefco- vo di Bordeo con nome diClemente V. il quale venuto a Lione chia- mò iui tutti i Cardinali, che senza indugio vi andarono , e così la Cor- te di Roma fu trasferita in Francia , oue stette per lo spazio di 70. e più anni congraue danno ed incommodo della Republica Christiana -- Ne quali tempi ( scriue Afcanio Landi ] per l' assenza de Pontefici , le Terre Sogette alla Chiesa furono variamente tiranneggiate : mà la Città no- ftra gravemente oppressa da Romani . Ancorché Clemente auesse mandato tre Cardinali con Podesta Senatoria per lo gouerno di Roma e del resto d' Italia nientedimeno si venne moltevolte all' Armi con offefe , e morte dell' una par- te , e l'altra , perciòche mania uano insolite grauezze circa il mettere degl' Vffiziali , e nonsi ubidiuano , esi veniua all'effecuzione , allaquale con ogni forza possibile sifacena resistenza , e di qui si veniua all' armi , ed all' offe- se, le quali durarono molti , emolti anni . Clemente V. vsò l' opera e il consiglio del nostro Vescono Fra Ni- 8 colò in grauiffimi affari , e lo destinò ancora Legato Apoftolico con altri Cardinali a coronare Arrigo VII. Imperatore in Roma . Era fragl' altri Legati anche il Vescono Cardinal di Sabina ; Laonde na- cque dubbio , qual di lor due douesse far la principal parte in tal fun- zione , e se crediamo ad Albertino Mussato , tutto che il nostro Vesco- uo allegaffe , che ficcome Egli soprastaua ad ogn' altro neil' Ordina- zione , e Coronazione del Sommo Pontefice , cosìancora donefle goderla stessa Prerogatiua in quella dell'Imperatore , nulladimeno fu con- tro di lui àfauor del Vescouo di Sabina in pieno Concistoro de' Cardi- nali la controuerfia decisa , allegando questi , che quando tal Funzio- ne per le mani del Pontefice si faceua , Esso solea porgergli la Corona. Seguì poiquest' incoronazione d' Arrigo VII. in Roma netla Bafilicadi S.Gio- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 305 9 S. Giouanni in Laterano per le mani del nostro Vescouo Nicolòe d' Arnaldo di Sabina , e di Luca Fieschi Diacono Cardinale di S. Maria пюиа , di che ne fa mentione il CardinalRasponi nella fua Opera fo- pra quella Bafilica ( 1 ) attribuendo il primo luogo al nostro Vesco- uo , come anche fece Corrado Vecerio nel libro , che feriffe delle cose d'Arrigo VII. dalla qual preferenza, emolto più da quel che Noi in appresso scriueremo della coronazione dell' ImperatorCario IV. fi rac- coglie nonpotersi prestar piena fede a ciò che riferisce ilMuflato . Venne poi a morte Clemente V. in luogo di cui , doppolunghe contese fra Cardinali nell'Anno 1316. fai alla Catedra di S. Pietro Giouanni XXI. detto XXII. , dal quale il nostro Vescono Fra Nicolò ebbe la legazione Apoftolica in Sicilia per coronare quel Re , e indi a poco , essendo per ragion di eta Decano dei Sacro Collegio , al primo d' Apriledel 1321. passò amiglior Vitain Auignone, oue Pa- pa Giouanni tenea la Sede , ed iui fu Sepolto nella Chiesa de Padri Predicatori . Scriuono che Egli fosse di Santissina vita di perfetta Castita di bellissimo aspetto , edi liberaliffi no animo verso i Poueri . Fu anche di grand' ingegno , e scriffe de Paradiso , ede Pontificalium comitiorum habendorum ratione 10 Giouanni diede in suo luogoper Paftore alle Chiesa d' Ostia , e di Velletri Bertrandode Porto da altri detto de Poget o de Podietto Francese suo Nepote per canto di Sorella, benche altri finiftramen- te pinando lo chiamino di lui figlio . Questi era gia Cardinale , e Legato Apoftolico in Italia , per mantenere fra Popoli la Pace , e in alcune lettere Apoftoliche riferite dal Vadingo nel terzo To- mo de suoi Annali , con le quali Papa Giouanni à 22. di Mag- gio del 1328. , lo deputò apretedere al Capitolo Generale de Frati Minori , vien chiamato eletto d' Oftia . E quindi apparisce che la Traslatione alla nostra Chiesa di Giouanni de Conuenis Arciuescono di Toloia , la quale il Contiloro ( 2 ) ascriue aGiouanni XXII. nel la quarta Creazione de Cardinali fatta ai 18.di Decembre del r327. fia manifeftamente apocrifa , tanto più che il detto Arciuefcouo [ co- me fi legge prefio i istesto Contiloro ] soprauiffe fin' all' anno 1348. epure in tutto questo tempo per certiffimi documenti si dinoftra efle- re stato nostro Vescono Bertrando de Porto . Vogliono bensìmolti graui Scrittori che neila sudetta promozione fotte Giouanni de con- venis trasferito alla Chiesa di Porto , e che per errore fi troui notato in qualche Efemplare di tal atto Oftienfe ; invece di Portuense II Intanto Lindouico di Bauiera eletto Imperatore era stato daGio- nanni Papa sottopofto alle Censure per grauiffime cagioni , onde egli facendofiAutore d' vna lagrimeuole Scisima venne in Roma nell' anno Qq2 ( 1 ) Lib. 2 cap. 13. [ 2 ] In Elencho Card.ex Biblioth. Barber. 1328. Giouani XXI detto XXII. Nicold da Pratonoltro Veffuamor te elogio Bertrando dePorto no. stro Ves. Giouande Conue. non fu noftr. Vef CONO . 306 LIBRO QUARTO Pietro di Corba. An. tipapa con nomediNi colò v. - 1328. ediui ardi nominare , e riconoscere per sommo Pontefice Pie- tro di Corbaria dell' Ordine de Frati Minori con no ne di Nicolò v. da cui anche tolse nellaBafilica Vaticana la Coronadell Imperio nel gior- no di Pentecofte . Doppo di che ènotato nelia Cronica( 1 ) di Gio- uanni Villani scrittor di quel tempo Si parti di Roma , e andonne a Velletri , elasciò Senatore in Roma Rinieri figliuolo , che fudi Uguccione della Fagiuola -- e piu sotto -- ( 2 ) nel detto anno ( cioè nel 1328. ] a di vndeci di Giugno il Popolo di Roma con la Gente del Baueroftatipiu tempo all' assedio della Mulara , nel quale era la Gente del Re Ruberto per diffalta di vittuaglia , s'arrendè alPopolo di Roma , ādandonesani , esalui la Gente del Rè ch' erano trecento Cauaglieri , e cinquecento Pedoni E ciò fatto con la detta Oste andò a Cisterna , e arrendessi a lui , e i Tedeschi la rubaron tutta ed arsero per caro di Vittuaglia , che ebbero nel tempo del Bauero , che vi valse dieciotto danari dipiccoli Perugini il pane , enon ve ne aucца . І Romanisi partirono tutti , etornarsi in Roma , e'l Bauaro tornando a Velle- BaueroImp. tri , quei della Terra , non lo vi lasciarono entrare per paura non rubbassero non riciuto in Vel. Ludouico Gia. degl' Alberti da Prato intru so nellano- Stra Chiefa. • laTerra, e ardessero , come aucanfatto di Cisterna . Per la qual cosa gli conuenne star di fuori a gran misagio a campo . Ein quella stanza la Gente del Re Ruberto , che era in Ostia , per tema nonvi andasse l' Ofte del Bauero, larubbaron tutta , ed arfero , &abbandonarla . Ancora nel detto dimoro a Campo trà la Gente del Bauero ebbe gran dissenzione da Tedeschi dell' alta Alemagna , e quelli della bassa , per cagione della preda di Cisterna , e per lo caro della Vittuaglia , e armarsi in Campo l' vnaparte , e l'altra percom- battersi ; onde il Bauero con gran fatica , epromesse li diparti , mandando- ne a Roma quci della bassa Alemagna , ed elli con li altri si tornò a Tiboli a di 20. di Giugno , e la dimorò intorno en meseper cercar via , e modo d'en- trare nel Regno , maperpovertà di moneta , e per la carestiagrande ch' era nel Paese , epassi forti , e guardati dal Duca di Calauria , edasua Gente nonsi ardì a mettere , e tornossi a Roma a di 20. di Luglio . L' Antipapa aucua fatta in Roma ai 17. di Maggiodel 1328.0 piu 12 tosto come piace al Contiloro ( 3 ) al primo di Maggio del 1327. vna creazione di Pieudocardinali , e fragl' altri nomino Vescono d' Oftia , e di Velletri Giacomo degl' Alberti da Prato Nipote per canto di Fratello del CardinalFra Nicolò daPratonostro Vescouo , il qual ebbe anche dall' Antipapal' amınınıstrazione della Chiesa di Monreale, e la Legazione in Lamagna: ina Fra Pietro da Coroaria nell' anno 1330. venuto a penitenza , e rimenofi ipontaneamente nelle manidi Grouanni XXII. in Auignone , anche le tue Creature desisterono dall vfurpare le Dignità folleinente dategli dall' intruso Pontefice , e ne fu- ( 1 ) Lib. 10 сар. 76. [ 2 ) Detto ub. cap. 78. ( 3 ) in Elencho Card. ExBiblioth. Barber. του Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 307 ron spogliate , e sospese daDininiUfficii per autoritàdi Papa Giouanni . Mortoquesti fu nel 1334. eletto sommo Pontefice Benedetto XII. 13di cui fi legge nel Registro Vaticanovna lettera ( 1 ) scritta nell'an- no secondo del suo Pontificato al Rettore di Campagna , e Maremma , incaricandogli di procurare , che le Citta lequali aueuano dirittod' eleggere il loro Podesta , all' auuenire non deputassero a tal Ufficio alcun Barone Principe , o altre Persone potenti ; perche queste oppri- meuano iSudditi , e ai Ministri della santa Sede non obbediuano. Segui poi a BenedettoXII.Clemente VI.nel1342.il quale l'anno seguente 1343.a 23.di Decembre elesse Ves.diTiuoli Nicolò da Vell. Canonico di Todi, come registra l'Ab.Ughelli nella sua Italia sacra [ 2]fra Vescouidi Tiuoli , e anche Francesco Marzii nell' Istorie di quella Citta (3)Ma l' Abbate Lucenti nello stesso luogo corregendo il Testo dell'Ughelli, scri- ue che egli fofle Canonico diVelletri , e non di Todi; la onde tal' e- lezzione recò egualmente splendore alla Città, che alla Chiesa di Vel- letri , madi questo Prelato non trouiamo altre memorie . 14. Netempi di Clemente VI. Nicolò di Renzo , [ scrine Ascanio Landi ) Vomo d' animo grande , ed eleuato , occupato in Campidoglio con l'armi , acquisto tanto seguito , che s'impadroni della Libertà Romana , e faceasi chiamare Nicolao Seucro , e Clemente liberatore illustre della Sacra Republica Romana . Aquesto Nicolòfurono da Velletri mandatiAmbascia- tori , alli quali fis data autorità di comporre , e quietar le cose in questo mo- do , che vedendosi questi rumori nafcerda due cagioni principali , cioè dall' elezzione del Giudice vfurpata controgl' ordini antichi da Romani , e dall' Officio de Grafcieri di Roma , quadi volevano auerpotestà nella Città nostra , einnowar cofe infolite , e dannose , i sudetti Ambasciatorisi ricomprasseno l' offizio del giudicato perla Communità , epagassero vna certafomma di de- nari alli Grafcieri di Roma , acciò non s' intromettessero nel viuer di Velle- tri . Gl' Oratori furono Nicolò Oddoni , e Giovanni Mellino , efi leggono in on Volume di riformanze antiche , equiui Ascanio offerua , che in Velletri atali Ambascierie sempre fi eleggeuano UominiNobili , e pri- marii , che andauano con seguito decente di Familiari , e Seruitori . Segue poi adire che indi apoco scacciatoNicolò dalla Tirannide , e fuggitosene in Boemia , fu mandato aClemente VI. prigione , e che allor ebbero in Roma la Dignita Senatoria Stefano Colonna , e Ber- toldo Urfino , chiamati dal Platina [ 4 ] con altri nomi , cioè Pie- tro Sciarra Colonna , eGiouanni figliuolo d' Orso , e che ciò fu con - buona fodisfazzione della Citta nostra , la quale auendo sofferti moltí danni ( 1 ) La 324. ( 2 ) Tom. pri.(3) lib. 8. (4 ) Nella Vita di ClementeVI. Benedetto XII. Podestà non denono eleggersiBa roni o Prin. oaltri Potenti • Nicolòda Vel. Vef. di Tiuoli . Nicolò di Renzo occu. palaSigno. ria di Roma 303 LIBRO QVART O 1 i Nicola CaetanoCo. diFondi ten ta d' impadronixfidi Vell.. Romani obliganovel aricevere il Podestàalor placere . Giacomo MutiVic. gen. in Vel. Angelo Filippivic. gen.in Vel. Stefano Alberti noArovefc. - a danni dal Conte Nicola Caetano Signor di Fondi , ( che a forza d' ar- me auea nel 1342. tentato inassenza del son no Pontefice d'occupar it Dominio di Velletri ) mandò a Roma Giouanni Trafimondo nobile . ed eloquente Oratore per auer da Romani aiuto , e fauore a vendicar coll' Armi gl' insulti riceuutidal Conte , e per impetrare , che alcuni Cittadini di Velletri , posti in Roma a bando per l' offese fatte Pietro Frangipani , ea gl Uomini di Ciuita , ea Stefano Signor d' Oleuano , potessero liberamente tornare a foccorrere in quelle bisogne la Patria; la qual grazia fu da Senatori prontamente conceffa, mavol- lero effi profittar di quell' occafione per aftringere la Citta nostra a ri- ceuer il Podesta a piacere del Popolo Romano ; la qual cosa però , co- me ripugnante alla libertà , e priuilegii antichi di Velletri , fu poi ori- gine di molte contese , etrauagli . Tosto intrapresero iVelletrani la guerra contro il Conte Nicola , che durò molti anni , marimase poi impedita da vna mortifera peste , che dal 1348. pervn continuo trien- nio fece de Popoli d' Italia crudelissima strage . Fraquesto mentre nel 1351 passò in Auignone a miglior vita il 15 nostro Vescono Bertrando, il qual come Legato Apoftolico auea gouer- nata l' Italia sedici anni . Questi ebbe in Velletri per suoi Vicarii Ge- nerali Giacomo Mati Arcidiacono di Palermo , e Angelo Filippi Ca- nonico di santa Maria Maggiore ambedue Romani , i quali nell' anno stefio 1351 applicarono ibent del Monasterodi santa Martina , abita- to già da Monache Benedettine, a quello di santa Maria dell' Orto presso Velletri , oue pur viueuano le Vergini confecrate a Dio sotto la Regola di san Benedetto . IlMonastero di santa Martina era posto su la via Appia , che da Velletri conduce ad Albano in distanza di due miglie dalla Città , e per le continue guerre , che doppo trasferita la Sede Apoftolica in Auignone , arferonelle nostre Contrade , fu nell' anno 1331. dalle Monache , che rimaneuano esposte ai militari insulti abbandonato . Si aggiunse poi nel 1350. vn orribile Terremoto , il quale per tutto il Lazio a molti Edificii publici , e priuati arreco-gra- uilino danno , e questo Monastero di santa Martina grandemente ne foffri ; laonde non rimanendo speranza alcuna di ristorarlo , e ristituire in esso le sacre Vergini , fu vnito come si è detto a quel di santa Ma- ria dell' Orto in virtù di lettere Apoftoliche di Papa Clemente VI. II fito d' esso Monaftero orz in proprietà appartiene al Commune di Vel- letri , da cui prima la Famiglia Coluzzi , ed oggiquella de Marchesi Ginetti lo riconoscono in Enfitcusi . In luogo di Bertrando diede Clemente VI. il Gouerno della no- 16 stra Chiefa a Stefano Alberti detto volgarmente d' Aubert Francese della Dioceii Lemonicense , Uo no d' integerrima vita , e famofiffimo Dottor de sacri Canoni , il quale era stato Vescono di Cambrè , e di Chiaramonte , ed era allora Cardinal Prete de santiGiouanni, ePa- olo Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 309 17 18 -- olo nel titolo di Pammachio , e gran Penitenziere della Romana Chiesa . Ciò fu ai 13. diFebraio del 1352. come si raccoglie dalle lettere Apoftoliche , che tolte dal Codice 1562. della Biblioteca Colbertina Stefano Baluzzi registrò nelle sue Miscellanee , ( 1 ) nelle quali lettere fi legge Hodie fiquidem Ecclefiis Ostienfi , &Vellitreusi inuicem cano- nicè unitis per obitum b: mem. B. Episcopi Oftienfis , &Velletrensis Pasto- ris folatio destitutis , de te nunc tituli Ss. Ioannis , &Pauli Presbytero Car- dinali, qui olim existens Episcopus Claramontensisfuisti ad Cardinalatus bono- rem afssumptus , duximusprouidendum , preficientes te illis in Epifcopum ,& Paftorem . Morto indi a poco Clemente , questo istesso nostro Vesco- nogli successe nel Pontificato ai 18. Decembredell' anno 1352. con no- med' Innocenzo VI. e tolse l' Insegne del sommo Pontificato in Auignone per mezzo di Gailardo della MotaDiacono Cardinal di Santa Lucia nel Settifolio , e Arcidiacono della santa Romana Chiesa . -- Nel tempo , che la Sede Apoftolica fu in Francia veggiamo inter- messa l'antica , elodeuole vsanza , che l' Arciprete di Velletri in af- senza del nostro Vescouo interuenisse alla confecrazione , e coronazio- ne del fommo Pontefice , come appunto in questa d' Innocenzo VI. aurebbe douto interuenire a fimiglianzadi ciò , che fu offeruaato nella coronazione di Lucio III. pur nostro Vescouo , mentre essendo Inno- cenzo dalla Catedra d' Ostia , e di Velletri per legittima elezzione af- funto a quella di Roma , e della Chiesa Uniuerfale , rimanea voto il luogo donuto alla Chiesa nostra in quella Sacratiffima Funzione . Ma la grandistanza fra Anignone , a Velletri , perfuafe ai Cardinali , che non fi douefle attendere da Italia il nostro Arciprete per interveni- re all' Incoronazione dell' Eletto , tanto piu che in quel caso aueano i Cardinali affrettata l' elezzione per sfuggir ogn' impegno col Rè di Francia , il qual s' era moflo per gire in Perfona a confortare i Cardi- nali , che'eleggesser Papa , chì a lui piacesse . Nefol questo danno fu per la lunga dimora in Francia della Sede Apoftolica alla Chiesa di Velletri arrecato , ma anche vn' altro maggiore , perche i Vescoui noAri credendofi pin obligati ad afifter coloro consigli al gouerno della Chiesa Uniuerfale prefio i sommi Pontefici , che alla curadella propria, e particolare lor Chiesa , quasi sempre in Francia fi rimasero , e con- tentidell' Illuftre titolo del nostro Vesconato , poca cura fi diedero d' adempirne per loro stessi l' vfficio ; e bendi rado in quei tempi auuen- ne , che il Popolo di Velletri vedesse la faccia del fuo Paftore quindi poi accadde che etiandio doppo il ritorno della santa Sede A- poftolica in Italia fi credessero i noftri Vescoui liberi , csciolti dall'ob ligo di risedere nella loro Chiesa . E - Ma innocenzo per frenar l' orgoglio di Francesco Baroncello , il Arcipre tenonassiste all' incoronazione d' Innocenzo VI.eperche? Pregiudi cii deriuati alla nostra Chieja dalla dimora della ede Apoftolica in Francia ( 1 ] Tom. 4. pag. 508. quale : 310 LIBRO Nicolò diRenzo tornaaRo. maefaguer raaiColon nesi . Peletrina afssediata de Nicolò di Renzo. QVARTO quale auea in Romatolta , ed ufurpata la potesta Tribunizia pose in liberta Nicolò di Renzo , accioche tornafle aRoma , e ponesse à ter- ra questo secondo Tribuno, ilche egli prontamente esegui , e auen- do poi ( come fi legge nella sua Vita . ( 1 ) la qual scritta in rozza fauella Italiana ufata àquei tempi si vede alle Stampe ] riuolto l' ani- mo alla ruina della Casa Colonna , perchè Stefanello della Colonna ricusaua di prestargli obbedienza, e maltrattati auea Buccio de Iubileo , e Giouanni Caffarello Ambasciatori di lui , ed aueua anche fatte scorrerie nel Territorio Romano , andò all' affedio di Palestrina , oue Stefanello s' era fortificato . Quest' affedio fu posto nell' anno 1353 eCola di Rienzo v' ebbe mille Canalieri fra Romani . e Soldati , e il Popolodi Velletri e diTinoli tutto in arme , oltre molta gente de luo- ghi vicini . Econ tant' impeto fù intrapreso , che in breue tempo , non solo tutto il Territorio , maanche buona parte della Città ne an- dò à sacco , e ruina ,rimanendone intatta la folaparte di sopra . Mà nell' ottauo giorno fù sciolto l' affedio perdue cagioni , iui diftinta- mente notate : Laprima perchè i Velletrani erano in Odio co' Tiuerti- ni ; onde fi temea che non si leuasse qualche tumulto nell' Esercito ; La Seconda , perchè Cola di Renzo era intrato in sospetto , che Miffore Moreale volesse tradirlo , e perciò lo fece mettere prigione , edindi àpoco decapitare : Ma perla morte di questi , ed altri , che Egli fece toglier di vita , e per l' angarie ancora , mefle sopra il Popolo diRoma percontinuar la guerra contro iColonnesi , cambiato in odio , & in- vidia il fauor del Popolo, inli apoco Egli fu miferamente vcciso a gl atto di Settembre l' anno stesso 1353.. Diede Innocenzo in quest' anno lanostra Chiesa , che per la fua19 assunzione alla suprema Catedra rimaneua vacante , a Pietro di Co- Pietrodi lombario Francese , Nipote per canto di Sorella di Pietro Bertrando Colombario Cardinal. Prete del titolo di S. Clemente per lagrata memoria di cui nostro Vesc. uso ancheEgli il cognome Bertrando . Era gia Prete Cardinal del ti- tolodi Santa Susanna, creato da Clemente VI. a i 26. di Febraio det 1344 , e prima auea gouernata la Chiesa di Niuers , e poi di Arras . Questi fattolo nostro Vescouo , e ornato col Pallio fu da Innocenzo nel 1355 -mandato in Italia Legato Apoftolico a coronar l'ImperatorCar- to IV. nel qual proposito scriue: Matteo Villani nelle fue Croniche (2 ) -- Inquestidi cioè a i 12. di Marzo il Cardinal d' Ostia , a cui s' appartiene la coronazione dell Imperatore giunse a Pisa riceuto dall' eletto [ cioè dall Im- perator Carlo IV. ) a grand onore : era confuetudine di S. Chiesa di man- dare tre Cardinali alla Coronazione dell' Imperatore , quello d' Ostia , che bà I ufficio di andare a coronar l' Imperatorallesue spese e allasua prouifione , e gl Corona- wione dell' Imp appar- tiene alnoBro Vefc. ( 1 ) Lib. 2. cap. 20. 21. s eult. ( 2 ) Lik. 4. cap. 71. Istoria della Chiesa, e Città di Velletri. 311 21 22 gl' altri debbano andare alle spese della Chiesa -- D'onde si scorge in- sussistente quanto disopra per detto di Albertino Mussato abbiam ri- ferito delle pretenzioni del Vescouo di Sabina intal funzione . E se pure altre volte tali pretensioni ebbero alcuna sussistenza , certamente Innocenzo VI. con questo fatto venne ad aggiudicare al nostro Vefco- no laprincipal preeminenza nella Coronazione dell' Imperatore . - Gl' onori , chedaCarlo furon fatti inPisa al nostro Vescouo , vengononotati in vn Diario manoscritto diGiouanni della Porta in questo modo Partito ai 10. di Febraio dell'anno 1355 il Cardinal Bertrando daAuignone colla benedizion delPontefice, giunse per terra aPisa ai dodeci di Marzo ; Cesare che douea efsfere in breue coronato gl'esci incon- tro , e confcambieuoli abbracciamenti , ebasci sisalutarono , e ambedue en- trarono nella Città di Pisa coperti daonistessa Ombrella , e Bertrando era vestito con gl'ornamenti Pontificali -- ed è poi in quel Diario notato co- me a i cinque d'Aprile giornodi Pasquail nostro Uescouo vnse , e co- rond in Roma l'Imperator Carlo IV. , e nel Mercoledì susleguente l' Imperatrice Anna dilui Consorte , e come poi agl' otto d' Aprile fi portò a visitar la sua Chiesa . Ma in vn altro Diario impresso nella Biblioteca di M. S. di Filippo Labbei ( 1 ) si ha che Pietrodi Co- lombario Vefcouo Cardinald' Ostia , e di Velletri doppo essere stato in Roma per vnger l' Imperatore ne parti -- e nel giorno di Sabbato undeci d'Aprile ( come iuifi legge ) fu a definare nel Monastero di S. Maria di Grottaferrata , que abitano i Monaci Greci , ed è lontano da Roma dieci miglia , e lasera poi fu nella Città di Velletri , oue rimase il giorno di Domenica , e il Lunedi seguente , ed è lontana dal Monastero di Grottaferra- ta otto miglia -- Ed auendo Egli per sì breue tempo confolatoil fuo Gregge con la propria presenza se ne ritornò in Auignone a Papa In- nocenzo , a cui rese grazie della sua Apoftolica Legazione a i 27. di Giugno dell'anno stesto 1355 . Uogliamo quiui far memoria , che ne tempidiquesto nostro Vef- couo era stato poco prima in Velletri eretta la fontuofaTorre della Chiesa di S. Maria del Trivio , la quale in mezzo della Piazza iui adia- cente fu con nobil maestria di quadri Selci fabricata , ed iui oraisolata si scorge colle gran Campane di quella Chiesa di perfettiffimo Metallo e sù la stessa Torre a Caratteri Gotici in vna Lapida si legge . د ANO DO. M. CCC. LIII. IND. VI. DIE XV. MES. APL. ( 1 ) Tom.primo . Rr Ma Pietrodi Colombario nostro Vefc. coronaCarlo iv.Imp. Visitala Chiesa di Vell. Torredi SMariadel Tourofabri cata nel. 1353. 312 LIBRO QUARTO Sauelli ceftituifco- no la Città di Vellga- rante della pacefràloVelletrani procuranla pace trai confinanti Ma tornando all'anno 1355. trouiamo che a1 14. di Febraio 122 Signori Sauelli fecero inVelletri per mano di Francesco di Angelo di Stefano la diuisione delleloro Terre , eCastella , equel della Fagiola colla Torre de Candolfi tocco in parte aNicolò Guglielmo , eGio- uanni Figli di Buzio Sauelli,e che nel giorno doppo 15. di Febraiodell' anno sudetto 1355.adunatisi nel Palazzo delCommune di Velletri i Ma- gnifici Uomini PandolfoFigliodel fu Magnifico Giouanni Sauelli , c NicolòGuglielmo , eGiouanni Figlidel fu Magnifico Buzio Sauelli da vna parte , e la Magnifica Giouanna gia Mogliedel fuMagnifico Fran- cesco Sauelli , infieme conElenasua Figlia , edAntonio Sauelli Figlio del sudetto Francesco gia suo Marito dall' altra parte fecer frafor pace, e fi dieder ficurezza perpetua , rimettendo I'vna parte all'altra tutte l'ingiurie , e danni riceuuti nelle Persone , ebeni proprj , e de loro Collegati , Seruitori , e Vafsfalli , promettendodinon offendere, edi cessar daqualunque offesa sotto pena diquindici mila Fiorini d'oro da applicarsi quanto a Chierici , che aueffer trasgredito , la metà alla Camera della Chiesa Romana , e l' altra metàalla parte offefa ; e quan- to a i Laici la terza parte alla Cameradi Roma , altra terza parte al- la Communita di Velletri , e il rimanente alla parte offesa , e stabiliro- no alcuni pattida offeruarsi da essi , e loro Sudditi , e Vassalli ; ed accioche detta pace fi conferuasse sempre intatta , edin vigore cofti- tuironoGarante della medesima la Communitàdi Velletri , alla qua- le appartenesse d' aiutar gl' offesi controgl' offensori , e proceder con la forza , e con l' armi contro i perturbatori della pace , sottomet- tendosi le parti in ciò alla giurifdizione della Città di Velletri , e de suoi Offiziali . Edi questa pace ne fu stipolato folenne istromento scrit- to per manodi Pietro di Pier Daziano daVelletri , quale anch' oggi si conferua nell' Archiuio della Città . Soleano inquel tempo interporsi inostri Cittadiniper conferuar23 la pace tra iBaroni confinanti , comenon fol da quest' atto si scorge , ma anche daun altro riferito nell' Istoria di Terracina , ( 1 ) oue fi legge , che arichiesta di Francesco Maricini , edi Pietro Ventura da Mancini Veletriai 17. d' Aprile dell' anno stesso 1355. fu fatta pace fraTeobaldaVell. doTallent. , e TuzioCardelli Romani , e Giordano Perunto , Uomo Lazzeria affai potente da Terracina . E questo nostro Francesco Mancini chia- deMancini mato volgarmente Cecco di Putio Mancino , è quello il quale nell' an- epor ella no 1359. comprò da Giouanni degl' Annibali la Rocca , eTenuta di pitolo disan Lazzeria confinante conil Territorio di Velletri , edi Prefciano per Clemente, prezzo di Ducati nouecento , e Fiorini venti d' oroottimo , epuriffi- mo , e ne prese possesso aprendo , e chiudendo le Porte della Rocca , che inquella Tenuta ancor oggi rimane . L'istromento di tal compra stipo- ( 1 ) Contatore lib. 2. cap. 10.car.285. Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 313 stipolato al primo d' Aprile dell' annofudetto nel Palazzo del Castello disanPietro in formis posseduto allora dalla Casa Annibaldefca , e scritto perniano di Leonardo Bordino fi conferua nell' Archiuio di san Clemente inVelletri , i Canonicidella qual Chiesa , ebber poi per pia disposizione fatta nel 1471. da Giouanni figlio di Criftofaro Mancini la sudentaRocca , con la gran Tenuta de fertiliffimi Campi all' intorno capace ditrecento , e piu rubbia , dalla quale cauano buona partede loro prouenti . Nedellapoca quantità d'oro , per cui fu comperata, alcundee merauigliarsi , perche aquel tempo , nonancor intrapreso coll' Indie il commercio , affai minor copia d'oro ch'oggi , era ne nostri Paesi , e massimamente allora , che dimorando la Sede Apofto- lica in Francia , iui si consumauano tutti i tesori della Chiesa Romana. -- .. UnRamo della sudetta Casa Annibaldesca , qual ebbe la Signo- ria del Castel Zancato , fu traspiantato in Velletri , e in vn istromento dell' anno 1371. fi legge -- Nobilis Vir Riccardus lacobi de Anibaldis de Velletro einvngeneral consiglio del 1346. fragl' altri Uominiprin- cipalidi Velletridoppo iConsiglieri è notato Dominus Cicchus de Anibaldis . Scriue l' Arciuescouo Teuli ( I ) che Donna Leon- tiaful vltimoGermoglio di questo Ramo . Trouasi ancora nell'Ar- chiuio della Catedrale l' istrumento d' vna quietanza fatta ai 19.di De- cembredel 1451. dal NobilUomo Domenico degl' Annibali da Sezza anome d' Elifabetta sua Sorella al Nobil Uomo , ed egregio Pietrodi StefanoMancino per la Dote d' essaElisabetta , che diStefano Manci- ni , figlio dello istesso Pietro , era stata giamoglie . Altroue parlare- mo diMatteo Mancini Vescouo di Sora . Nell'anno MCCCLXII Nicolò Capoccio Romano UefcouoCar- 24dinaldi Tufcolo Uomograndemente benemerito della Chiesa , dePo- ueri , e de Letterati , auendo istituito in Perugia il Collegio di S. Gregorio , volgarmente chiamato la Sapienza Vecchia , in cuipro- uidde d'abitazione , e di vitto , a molti Scolari , fece perpetua , ed irreuocabil Donazione al Vescouo , Canonici e Capitolo diVelletri del diritto di nominar per sempre alcunid'Effi , che fosser Chierici della nostra Citta, o Diocesi non prouifti di beneficio Ecclefiaftico sopra il valore di 25. Fiorini d'oro , quali potessero iui per lo spazio disei annidar opera allo studio della ragion Canonica , edisi fauore- uol Donazione si conferua nell' Archiuio della nostra Catedrale il Di- ploma , benche per l'ingiuriade teinpi alquantoguasto , ecorrofo . Nll' isteso anno 1362. scriue Oderico Rinaldi , [ 2 ) che 25tornò alla fede , e obedienza del Sommo Pontefice il Popolo Romano, di cui fi faceua capo en Lello Pocodota , ouero Bonadota Calzolaio , il qual colfa- Rrz ( 1 ) Nel Teat. Ift. lib. 2. cap. 9. [ 2 ) Continuazion volgare del Baronio an. 1362.n. 2. Hor Annibal deschisig.di Zancatifamiglia di Vell. Nicolò CardCapoc ciodonaal. cuni luoghi nellaSapien Za diPeru- giaperquei diVell. Romani tornanofot- to l'obbedi. enzadelPp 314 LIBRO QVART Egidio Albernoz- 1 Card. Le gato in Ita. lia , Urbanov. Vell. in guerra col CodiFondi uor di detto Popolo auea cacciato di Roma i Principi , e Gentiluomini ed es- fi di fuori acogliendo gente , misero in grida , che aueano a lor Soldo condot- ta la Campagna del Cappelletto , e auendo mandato loro Podestà aVelletri , vocevsci fuori , che quelli di Velletri l' aueano morto : Onde i Rettori di Ro- ma diffidati di loro stato accolsono consiglio , e coll' autorità d' efsso diero al Papa il Gouerno della Citta liberamente perpatto , che Gitlio Cardinal di Spagnanonvi potesse auere alcun efficio , o giurifdizione , etemeano lasua disciplina , che prima aueuano sentita , e prouata . -- QuestoGilio era il Cardinal Egidio Albernozzi Vescouo di Sabi- 26 naLegato , e Vicario Generale nelle Terre della Chiesa in Italia , Uo- momolto atto agl' affari delGouerno , madi feuera difciplina . E il Podefta , che iRomani mandarono aVelletri , non abbiammemoria, che fosse veciso , ma piu tosto , che non fosse riceuuto , perche mor- to in Francia Innocenzo VI. ed eletto in suo luogoUrbano V. ai 28. d' Ottobre dell' anno 1362. Uomodi Nazion Francese , e di singolar vir- tù, e di lodatiffima vita , scriue Ascanio ch'era laCittà nostra in molte miferie inuolta parte per leguerre col Conte de Fondi , parte per ledi- scordie con ilPopolo Romano, mentregouernandost per quei noue buoni Vo- mini , eperla Compagnia de Balestrieri , cercaua mantenersi libera l' elez- zionedel Podestà , eGiudice , la quale aueuano ufurpata i Romani condan- no , epregiudizio delquieto viuere , perche si vendeuano detti Offizii , e fi mandauano Offizialı troppofeueri contro lenostre libertadi , enon trouandofi atanto male conueniente rimedio , fu spedito Ambasciatore alPontefice in A- uignone Nicold Simmarda Nobile di Velletri , il quale zelante delpublico be ne, senzaperdonare afaticase n' andò pienamente istrutto delle neceffita no- da Vel.Ora ftre e fu riceuuto , ed ascoltato con molta benignità dal Pontefice , e ritornd tave Urba- con lettere dirette al sopradetto Legato con pronisioni , ed ordini necessari , e corispondenti di che ne fan fede le sottoscritte lettere , che a i bisogni , il Papa per mano dello stesio Ambasciatore indrizzò alla Città di Velletri , ein difcor- diacolPo- polo Romano . Nicolò Simmarda ιο ν. URBANUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI Dilectis filiis Regimini , &Communi Ciuitatis Velletren. Salutem , &Apoftolicam Benedictionem . Dilectum filium Nicolaum ymarde Conciuem , & Ambasciatorem 27 Urbanov. veftrum , latorem præfentium benignè vidimus , fed illatas vobis molestias esuor ordi- audiuimus difplicenter , Super ipsisq. amouendis Venerabili Fratri noftro E- ni perrime. gidio Epifcopo SabinenfiApoftolice Sedis Legato, acdilectis filiis Senatori , dire açla- &Populo Romano dirigimus fcripta nostra, prout idem Nicolaus vobis ple- graui divel nius referet Oraculo viua vocis . Confortetur igitur vestra sinceritas in deuo- tione , ac fidelitate Sancta Romane Ecclefia , atque nostra , perfiftendo con- ftanter Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 315 stanter . Nosenim speramus indubiè , quod idem Senator, &Populus fud periis , que babent vobiscumagere noftris , &difti Legatimonitis acquie- Scent. Datum Auenione duodecimo Kalendas Maii Pontificatus nostri anne Secundo. Ma perchequesti ordini nonpartorirono l'effetto bramato segui- tò la Città nostra ad imploraredal Sommo Pontefice opportuno pro- vedimento , e perciò Urbano replicò al Legato nuoue lettere , ed or- dini premurosi , affinche rimediafle alle nostre grauezze , ed oppreffio- ni , e di questi nuoui ordini indrizzati al Legato ne diede auuiso alla Città con le seguenti lettere , piene di sentimenti di Paterna Clemenza . URBANVS EPISCOPVS SERVUS SERVORUM DEI . Dilectis Filijs Populo Ciuitatis Velletren. Salutem , Apostolicam Benedictionem . 29 Degrauaminibus , &pressuris , queperdilectos filios Populum Roma- : num Vobis inferri dolenter accepimus ; deuotioni vestrepaterne compatimur, &pro eis tollendis libenterpartes Apostolice folicitudinis adhibemus : Scri bimusque iterato Venerabili Fratri noftro Egidio Episcopo SabinenfiApostoli ce Sedis Legato , ac Senatori , & Populo Romano pradictis iuxta tenores presentibus interclusos . Vos igitur exhortamur attente , vt ad concordiam, de qua fcribimus , fic vosbumiliter disponatis , quodper culpam vestram nonremaneat , quin ad effectum debitum deducatur . 30 Datum Awinione XIII, Kalendas Oftobris Pontificatus nostri Anno Secundo. Il Cardinal Legato , mosso dalle calde, e replicate lettere del sommo Pontefice , volle trattar la pace trai Romani , e Velletrani , e se crediamo adAscanio venne egli stesso in Velletri , e adunato vn general Parlamento nella Chiesa Catedraldi san Clemente , narrò le cagioni , che moueuano il Papa a pacificare la Città di Velletri con i Romani , e confortò il Popolo di Velletri adabbracciare i consigli di pace ; ma ne gl'Archiui nostri non si troua di ciò memoria alcuna , fi trouabensì , che il Cardinal Egidio mandò a Roma , e a Velletri nell' anno 1364. Fra Tomaso Vescono di Sant'Angelo per Commissario a ri- formar la pace fra l'vno , e l'altro Popolo , nella qualCommiffione si legge Vos ad Partes illas prouidimus tanquam pacisAngelum destinan- - egli diede per collega il Nobile Uomo Lucchino Sauio da Nouara fuo famigliare ; mabenche i Commistari molto in Roma , ed dum , inin : Tomaso Ves.dis.An gelo tratta lapace trà Romani, e Vell, nel 1364. 316 LIBRO QUARTO د in Velletri , perconchiuderlapace si affatticassero , nulladimeno , ve dendoefferquesta di dubiofo , edificile euento , e intanto crescendo fral vna , e l'altra parte nuoui semi d' implacabil odio , per le conti- nue oftilità , infulti , ruine , e rapine , colle quali scambicuolmente arecauansi danno , ed offesa , ed aggiungendosi ancora che Enechino Bongardo con vna gran Compagnia d' Armati e di Predoni giua scorrendo predando , e a ferro , e foco mettendo le Terre , e Ville de Romani , ede Collegati , giudicarono opportuno Configlio di stabi- lire fra le parti la Treguadi vnanno da cominciare agl'vndeci d'Ottobredel 1 364. e durare fino ai 12. d' Ottobre del 1365. la qual Tregua per autorità , e industria deldetto FraTommasso , fu accettata , era- tificataprima inRoma, e poi in Velletri in vn pieno Consiglio da Nardo diGorio , e Nicolò Ventura Sindici della Citta . E aggiun- Colonnesi sero idetti Commissari grauissime pene di ventimila Fiorini d'oro , collegati co di Scomunica , e d'Interdetto , di priuazione di tutti i priuilegi , gra- Vell.nella zie , ed onori contro chiunque violare ardisse questaTregua , nella qua- le fu anche compresa Santia Caetani ,Moglie già del fu StefanoCo- Ionna a nome proprio , ede suoi figli Pietruccio , Giouanni , e Nicola , che risedeua inPellestrina , e che era vnitain lega alla Citta nostranella guerra contió iRomanf . Conclude la treguadi In anno guerra con- tro iRoma- ni . Ordinarono ancora i Commissarj all'vna e l'altra parte , che sot-3 topenadidieci mila Fiorini d'Oro , e della confiscazione di tutti ibe- ni douessero costituire Personalegitima , la qual con sufficiente man- dato di procura comparisse nel primo giorno giuridico doppo l' Epifa- nia del Signore auantiil Cardinal Legato adedurre le fue ragioni , & adaccettar lapace da riformarsi da lui,edi tutte queste cose si legge nell' Archiuio della Città di Velletri vn folenne Istromento fatto a i 19. d' Ottobre dell'Anno 1364. nel Chiostro de Frati Minori, il qual luogo fudal sudettoVescouo Fra Tomasso eletto per suo Tribunale . Pocodoppo ai6. di Nouembre dell'anno stesso si tenne inVelletrizz nella Piazza diS. Angelo vicino al Palazzo del Commune vnGeneral Parlamento ,essendo PodestaGuidone da Piacenza , e Antonio di Paolo da Piperno Giudice , ed Affessore del Commune , nel qual Parla- mento alla presenzade Signori Noue interuenendo otto Contestabili deBalestrieri , ventislette Configlieri , emolti altri UominiPrincipali, ebuonapartedel Popolo deputorno -- Nobiles Viros Leonardum Gorij Leonardi , &Sapicntem Virum DominumNicolaum Ventura de Velletro , Dominus &quemlibet corum in folidum -- per Sindici della Citta acomparire Titoloachi auanti il Sommo Pontefice UrbanoV.e gl'Offiziali , eGiudicidade- soleuadarsi putarfi da lui sopra tutte le cause, liti, e controuerfie mosle , e da mouersi contro il Popolo Romano , eisudditid' esso aderenti , e se- guaci . Equi notardobbiamo, chquel Titolo Dominusdato advno de Sindici deputati , enonall'altro, ancorche ambedue fossero di No- bili Istoria della Chiesa,e Citta di Velletri . 317 bili Famiglie , come esser soleano quelli , che atrattar sì graui affari veniuanoeletti , era in quei tempi Titolo diDignita , nou della Cafa , madella Perfona , e solea specialmente darsi , e ai Sacerdoti , e ad altre Persone Ecclefiaftiche , a iDottori di Legge , a i Militi , o vo- gliam dire Caualieri d' Ordine , o di Cingolo ; fi come a iDottoridi Filosofia , e Medicina si daua il titolo di Maestro , e i Notai yeniuano col titolo di Ser onorati , l' vfficiode quali , per quel chela fededepu- blici istromenti piu che lo scriuer gl'atti nelle Banche deGiudici risguar- daua , era souente in Roma, e inVelletri , e inbuonaparte d' Italia anche da Nobiliesercitato . 33 Molti graui Scrittori affermano , che il nostro Vescono Pietro Bertrando fin aquestitempi , e fin ai 13. di Lugliodel 1365. sopraui- ueffe , ma altrimeglio ripongono la dilui morteai 13. di Luglio del 1361. e fra questi l' Ughelli , [ 1 ) e il Contiloro , ( 2 ) la sentenza dequali tantopiuvolentieri seguitiamo , quanto che altrimente non rimarrebbe luogo nella Serie de nostri Vescoui ad Andoino , che nel 1361. aPietro Bertrando successe , e l'elezzione ancora aquestaDi- gnità di Fra Elia da sant'Eredio , chedoppo l' Androino nel 1363. fu nostro Vescono , senza fede ne resterebbe . Diciamo adunque , che PietrodaColombario , cognominatoBertrando , doppo auer fra l' altre onorenoli incombenze esercitata l' Apoftolica Legazione , com- meflaglida Innocenzo VI. appresso iRèdi Francia , e d' Inghilterra , edessere stato capo de Crocesignati , ed auer fatto conuenir quePrin- cipi in vna Tregua di due anni, ad auer distribuite le sue facolta in o- pere pie , e religiofe , mori in Francia nel PrioratodiMont' alto ai 13 di Lugliodel 1361. di doue poi fu trasferito nel Monastero de Celestini, dalui fondato in Colombario sua Patria , ed iui auanti l'Altar Maggio- re sepolto . Vedesi la di lui Imagine nel Collegio d' Austun Cittadet- tada iLatini Augustudunum in Borgogna , dicontro aquelladell' al- tro Pietro Bertrando fuo Zio materno, fondatore di quel Collegio, colla seguente iscrizzione . PETRUS BERTRANDI DIÆCESIS VIENNENSIS, OLIM NIVERNENSIS, DEINDE ATREBATENSIS EPISCOPUS , TITULI POSTEA S. SUSANNE CARDINALIS DEMUM EPISCOPUS OSTIENSIS , ET VELITERNUS . InnoMagifter titolo a chi soleua darsi Ser titolo a chifole ua darsi . Notariato officio efer- citato da Nobili . Pietro Bertrando nostro vesc sua morte , elogio , Epitaffio . [ 1 ) In Ist sac. tom. 1. pag. 87. 3( 2 ) In Elencho Card. exBiblioth. Barber. 318 LIBRO QUARTO + Andoino Alberti noftro Vesc. Elia das Eredio noftro Vefc. Innocezo VI. a questi sostitui nell' anno medefimo 1361. Adoino24 Alberti chiamato da altri Androino Francese diPatria Lemouicense , efuoNipote per canto di Fratello , il quale essendo stato giàprima or- nato colla Mitra di Parigi , d' Auserre , e di Magalona auea ai 15.di Febraio del 1353. fattoCardinal Prete de Santi Giouanni , e Paolo nel titolo di Panmmachio . Questi interuenne all' elezzione d' Urbano V.qual anche consecrò , e poi morì in Auignone ai 9. di Maggio del 1363. e fu sepolto appresso i Certofini di Villanuoua . Egli instituì in Tolosa il Collegio Magalonese , e lasciò all'altre due Chiese in Francia, delle quali era stato Vescono , alcuni pii legati ; main Velletri non ri- mane di lui memoria alcuna . ACostui fu dato da Urbano V. per successore il Maestro Elia da S.25 Eredio , o sia Aredio , oAurelio Francese della Diocesi Lemouicense dell' Ordine di San Benedetto , già prima Abate di san Florenzio della Diocesi d' Angiò , e poi daVescouo di Cense , Cardinal Prete del titolo di san Stefano nel Monte Celio creato da Innocenzo VI. ai 28. diDecembredel 1356. Questi da molti ,e particolarmente dalnostro Teuli [ r ) vien confuso con Fra Eliadi Nubilaco , da alcuni credu- Elia di to di Cafadegl' Annibali , che fu Frate Minore di san Francesco , c Nubilacono Arciuescouo di Nicofia . Ma il nostro Vescouo Elia visse fino all' anno fanost.Vesc 1367. in cui ai 10. di Maggio morì in Auignone , e li successe nella Ca- Gugliel- tedra Fra Guglielmo Sudre da altri chiamato Sudoris Francese della moSudrè Diocesidi Fulb infigne Teologo dell'Ordinede Predicatori , gia pri- noftroVesc. maMaestro del sacro Palazzo Apoftolico , e Vescouo di Marseglia , e Prete Cardinal de Santi Giouanni , e Paolo . Urbano v. in Italia da ordini per rmediare alle grauez ze di vell. In tantoUrbano V. mosso dalle calamita della misera Italia , se nevenne verso Roma nel 1366. e vidimorò tre anni , e dato ordine a 26 molte cose , e massimamente a quelle , che la Religione risguardauano, in Francia se ne ritornò . Maprima di partir d' Italia , follecitato da molte istanze epreghiere de nostri Cittadini per mezzo de loro Sindici Leonardo di Gorio di Leonardo , eNicoloVentura , che per au- torità del sommo Pontefice voleano fi confermasse la loro libertà , efi togliessero tutte le grauezze , che iRomani si studiauano loro d' im- porre , ne scrisse efficacementeda Montefiafcone aDaniele de Marche- idel Carretto Priore Gerofolimitano in Lombardia , e Rettore di Maritima, e Campagna , ed il Breueè dato nel mese d'Agosto nell'anno ottauodel suo Pontificato . Angelico Presso aquesti tempi pendeua auantiGuglielmo Vescouo Cardi-, Vefc. Card. naldi Sabina , Giudice Commissario specialmentedeputato dal Papa , 27 d'Albanoin vnagrauiffima lite tra Angelico , o fia Anglico Vescouo Cardinald' graveliteco Albano , e il Priore , eMonastero di sanPaolo, ela Badetía , e Mo- la Città di naftero Vell. ( 1 ) Teat. Ift. di Vell. lib. 2. cap. 4. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 319 38 nasterodiS. MariaRotonda ambedued'Albano Attorida vnaparte, elaCommunita , Sindico , Podesta, e Noue buoni Uomini , e Con- figlieri , e Contestabili di Velletri , rei conuenutidall'altra parte per esserquesti con mano armataentrati ostilmente nella Citta d' Albano , edauer iui saccheggiatiquei due Monafteri , come pure aueanomesso asacco il Castello diS. Pietro in Formis , che in quei tempi si diceua della Diocesi d'Albano , conducendo via gl'Armenti e molta preda . Maper qual cagione auessero inostri ciò fatto non fi troua in alcun luogo notato , si legge bensì invnattoa i 24. di Luglio del 1369. che effendosi interposti communi amici per la pacifica terminazione di queste differenze iProcuratoridel Vescouo Cardinald'Albano , edegl altri interessati in questa Causa per quella parte , e il Sindico della Cit- tàdi Velletri , elesse vnitamente per Arbitri acomporre amichetol- mente questa controuerfia Angelo di S. Biagio di Roma , e enera- bilem Virum Dominum AndreamDomini Ioannis Archipresbyterum Velle- trenfem Maqual fine poi dessero questi Arbitri alle differenze , come arbitrassero , e laudassero non si trona fra le nostre scritture . • Gregorio Nell' anno seguente 1370. paslato all'altra Vita in Auignone a i 19. di Decembre Urbano V.gli fudato per successore ai29. dello stesso Mese Pictro ContediBelforte DiaconoCardinale con nome diGrego- xl. rioXI. il quate benche fosse diNazione Francese , nulladimeno moffo acompaffione de graui mali, che soffriua l'Italia , e particolarmente iPopoli Fedeli alla Chiesa per l'assenza del Somino Pontefice , determi- 39nòdi ridurre inRomala Sede Mori intanto il nostro VesconoFraGuglielmo a i 18. d'Aprile del anno 1373. e fu sepolto in Auignone nella Chiesadel suo Ordine, auen- dolafciato in proua della suaDottrina , epieta alcune opere erudite sopra i Misterj della Croce , molte lettere scritte a diuersi in causedella nostra Santa Fede , ealcune cose sopra la Logica . Allor Gregorio diede la Chiesa noftra a PietrodiStagno Francese d'illuftre Sangue , if quale mentre era Arciuescouo di Berry fu da Urbano V. fatto Cardinal Prete di S. Maria in Trasteuere , e quando Urbano nel 1370. ritornò d' Italia in Francia , Egli come Uomo versatissimo nelmaneggio de grandi affari , rimase alla cura di tutta l' Italia , nella qual Legazione domò iUisconti di Milano , e i loro Collegati , riducendoli a chieder fupplichenolmente pace ; diede a i Marchesi Nicolò , e Albertod' Este Ferrara in Feudo , riseruato alla Sede Apoftolica vn annuo censo di diece mila scudi d'oro . Ridufle all'obbedienza del Sommo Pontefice Perugia , allor Citta fortissima d' Italia , nella quale Egli entrò quasi inTrionfo , e auendo in tal guisa le cose sedate , ritorno in Franciada Gregorio XI. dal quale anch'ebbe il Uescouato di Ferrara , e l'Officio diCammerlengo di Santa Chiesa . Allor tutta l' Italia riconobbe da questo nostro Vescouo vn beneficio d'ogn'altro maggiore, ferce égli Ss fu Pietrodi Stagno no- ftro Vesco- uo efue im- profe. Ferrarada. to in Feudo ai Marche si d'Efte. 320 LIBRO QVART O nel 1374. fu che insieme con S. Catarinadi Sienadiede aGregoriol'ottimo con figlio di ricondurre in Italia la Sede Apoftolica : Egli l'accompagnò nel viaggio . Egligiunto con lui finalmente inRoma ai 13. di Gen- naio dell'anno 1377, lo conforto nel proposito di rimanerui perpetua- mente , Doppodiche poco tempo soprauiffe , essendo paffato a miglior vita in Romaa i 25. diNouembre dell' anno stesso 1377. in lode delladi cui fublime sapienza dobbiamo anche notare che egli fu dato da GregorioXI. nel 1377. per Capo , e Presidente aventi elettissimi Cenfori , aquali era commesso l'esame della Dottrinadel famofo Rai- mondo LullodaMaiorica . Prima che tornasse la SedeApoftolica in Italia eranfi continuate per40 molti anni le côtese có iRomani, e doppo la Tregua fatta nei 1364. per vn anno auenire èda credere che qualch'altra ne fosse fatta nel 1967) , dicendo Afcanio Landi trouarsi vna sentenza raffidatoria di quelťan- no , in virtù della quale furono assoluti tutti quelli di Velletri , che aue- uano danneggiato ilPaese di Roma , e benche questé fussero in nume- ro piu di quattrocento , Egli nondimeno pone innota solamente An- dreaGuidoni , Butrio Pirotti , Guido Millini ,Giouanni Millini , Terio Seraffio , Cola Ventura , Matteo , e Guidone di Leonardo Gorio , quali dice che foffero Capi principali degl'altri . Ma nell' anno 1374. abbiamo certa memoriache l'vna e l'altra4I Pacetrai parte infastidita de graui mali , che da questo difcordie nasceuano , 'Romani e tratto , e concluse amicheuoimente la pace , atteso che il Popolo RoVeletrani mano mandò in Velletri iNobili Uomini NuzioGiubilei , eGiouanni Buonanni Cittadini Roman con ampla autorita a compor le differenze le quali principalmente verteuano sopra l'elezzione del Podesta, pre- tesada iRomani secondo vna conuenzione fatta già con essi in tempo della guerra col Conte de Fondi, e che i nostri Cittadini voleuano per se libera . Questi Commiflari Romani doppo auer molto negoziato co i Signori Noue , e con vuaGiunta di più Consiglieri , deputati con ampla facolta in vngeneral Parlamento , alla fine concordarono che per i tempi futuri l'elezzione del Podestadouesse farsi per ogni seimesi dalla Città di Velletri , e confermarsi dal Popolo Romano a riferua folo de quattro Semestri allora proffimi , ne quali si cedeua detta elezzione ali stefi Commiftari Romani,enel rinianente si confermarono i Capitoli fatti in tempo del Conte de Fondi , e fi condonarono scam- bieuolmente l'vna , el'altra parte le pene incorse , Questa concordia fu stabilita , e stipolata nel Palazzo Vescouale42 di Velletri ai 18. d'Aprile 1374, con rogito di tre Notari alla prefen- za di Angeio di Nicola Ferrari Arciprete di Velletri , e di molti Cittadini , e se ne comerua documento publico nell' Archiuio segreto della Città ICapitoli fatti intempo del Conte diFondi confermati in que-43 fta Istoria della Chiesa, e Cittàdi Velletri . 321 44 sta concordia conteneuano , per quanto asserisce Ascanio Landi , che il Podesta nondouesse posseder in Velletri cosa alcuna , rimaneffe con- tento di trecento libre di prouifione , e della metade danni dati, do- uefie tenere vn Notaio forastiero , sei famigli , e due Caualli , ne fi po- tesse appellardalla sua sentenza , se nonsi trattava di sommamaggio- re di 25. libre, e che la Citta non fofle grauata a comprar Sale , ne dar altro Prouento a iGrascieri , e Giustizieri diRoma , e che auefle libera l'elezzione del Giudice purche fosie Dottor Romano , e nel ri- manente godesse la liberta degli Statuti , e Priuilegj suoi . Sopite in questo modo le discordie esterne , rimaneuano le difcor- dieciuili adanno della publica quiete , perche [ scriue l' istesso Afca- nio Cittadini diuifi in duepartide Lupi , e delle Pecore riduceuano in estrema calamità Velletri per le continue occifioni, ruine di Cafe , e diPosses- sioni , prede di Bestiami , ed altre insolenzc : e l'ona , el' altra parte aue- ua seguito grande di Nobili , e di Popolari , efauoriuansi da Baroni circon- uicini , efifaceuanoforti in alcune Torri con molta follecitudine fabricate persicurezza loro , delle quali fino a tempi nostri se ne vedouo nella Città , esegue adire , chese beneper opera d' alcuni buoni Cittadini fi tentasse taluoltasedaresiperniciosisconcerti , esi eleggessero i Pacieri , enell' anno 1374.si trattasse lapace , nulladimeno cominciatane la pratticafu tosto in- terrotta , perche in quel tempo Guidone figliuolo di Leonardo Gorio , uno de iCapi de Lupi uccise Giouanni Frenguello fratello di Nicolao , Vomo fti- 45matoaffai dall' altra parte. Intanto passato amiglior vitaGregorio XI. fu eletto nel 1378. al sommo Pontificato Bartolomeo ArciuescouodiBari Napolitano , che tolse il nome di Urbano VI. il quale benche non ascritto al Collegio de Cardinali della RomanaChiesa ,fueletto a tanta Dignità peressere sta- ti i Cardinali , che si trouarono a questa clezzione , benche per la mag- gior parte foffero Francesi , ridotti in gran costernazione dalle minac- cie , egrida delPopolo Romano , il quale temendo , che se l'elezzio- ne fosse caduta in qualche Francese , aucrebbe questi facilmente ricon- dotta la Sede in Francia con infinito danno di Roma, non cefiana di gridare ad alta voce , Italiano , o Romano , e queste minaccie , e timo- re incufio davn Popolo armato , agl' Elettori in vn azione , che con egual maturità , e libertà deue farsi , diedero pretesto advna funeftif- fima Scisma , che piu d'ogn' altra trauaglio lungamente la Chueta di Dio , perche indi a poco i Cardinali Francesi , dolenti , e malconten- ti di questa elezzione , si partitono di Roma , e fingendo di voler nutar aria per li caldi dell' Estate , se ne andarono ad Anagni , edila a Fondi , oue adunatisi insieme , e presi a loro ftipendii per propria fi- curezza mille , e dugento Canallieri d. Bretagna , edi Guaicogna di quei mandati altre voite da Gregorio XI. di Francia in tralia per repri- mere le Rebellioni nello Stato deila Chiesa , coll'aiuto di Onorato CaeSS2 taцi Capitoli diVel. con i Romani . Fazzioni diPecore,e Lupi traua- gliano Vel. Pacieri eletti invel ned 1374. Urbano VIsua elez zione cotro nerfaefeif- maindinata . 322 LIBRO QUARTO Clemete VII. AntiPapa. BertrandoLegerio diFigiaco nostro Vesc. Aderisce VII. taniConte di Fondi, e Prefetto di Campagna , adi 20. Settembre 1378. elessero Roberto , detto il Cardinal Gebennense chiamato nella sua obedienzaClemente VII. Laqual cosa il detto Conte Onorato fignificò alla nostra Cittàconvna lettera , cheAscanio Landidice a- vertrouata ne Protocollidi Jacopo Serafiodel seguente tenore . Nobili Cittadini , con molta allegrezzadi notifichiamo , che ilPadre46 di Mifericordia , e di Confolazione , auendo compassione al suo Popolo tribo- lato per l' elezzione al Papato di Bartolomeo Vescono di Bari , nulla , ein- ualida di ragione , non essendo entrato per la Porta : Vacando dunque la Se- dediPietro occupata tirannicamente da questo Anticristo , oggi 20. di Set- tembre nella nostra Città di Fondi , comein luogo sicuro , datutti i fedici Cardinali , cioè tredici Francesi , e trè Italiani , è stato eletto per Pontefice , e vero Vicario di Cristo il Cardinal Gebennense chiamato Clemente VII. Sia dunque lodato il Santissimo Signor noftro , che ha prouisto di tanto Pasto- re allefue Creature : rallegrateui , & esultate , ed insegno di allegrezza accendete lumi pertutto , e mandate Ambasciatori a rallegrarui di questa afsfunzione , &arenderli la douuta obbedienza . Eaggiunge Afcanio Landi , che furono alcuni Cittadini dalla47 parte de Lupi , che aderirono all'Antipapa , per lo che Urbano VI. scriffe al Popolo di Velletri , che douesse prouedere a quelli , acciò ri- tornassero all'obbedienza del yero Pontefice, enon folo fu allora turbato lo stato della Città , ma anche quello della nostra Chiesa , perche Urbano poco doppo la sua elezzione aueua dato il Vescouato d'Ostia , ediVelletri a Fra Bertrando Legerio di Figiaco Teologo dell'Ordine de Minori , che auendo in varie parti gouernate piu Chicse , cioèquella di Aiazzo in Corsica , quella d'Asisi in Italia,equella diGras in Fran- cia era stato da Gregorio XI. creato Prete Cardinale del titolo di S. Prifca , e Legato in Spagna al Rè diCastiglia , e nulladimeno Fra Ber- all'Antipa- trando benche riceuesse da Vrbano tanto onore , indi à poco da lui paClemete parti, e seguendo la fazzione de suoi Francesi , concorse con gl' altri all elezzione dell' AntipapaClemente, a cui aderì fino alla morte . Vr- bano per prouedere alla Chiesa diVelletri in tempo , che il nostro Ve- scouo seguiua la parte dell'Antipapa, vi mandòGiouanni Paolino Ca- nonico della Basilica di San Pietro in Roma , il quale come Vicario A- poftolico gouerno molti anni la Chiesa di Velletri , edilui fi troua nell' Archiuiocapitolare yna sentenza data ai 16. di Febraio 1383 . Gio-Pao linovic.Ap inVell. Vel. fede leaUrbano vi.control Antpapa . Er ttoni infeftanoil Jer.di Vel. Manon ostante , che il nostro Vescouo , e qualche fazzioso Citta- dino aderile all' Antipapa , nulladimeno Velletri fi mantenne sempre48 coftante nella fede , e diuozione diUrbano , da cuinon valsero a ri- mouerla ne le perfuafiue , nele minaccie del Conte di Fondi , ne icon- tinui infulti , e scorrerie de CauallieriBrittoni , il timorede qualinell' anno 1378. obligò la Badeffa , eMonache disanta Maria dell'Orto nel Territorio diVelletri aritirarsi nella Citta, come si raccoglie da un Istro- Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 323 28 Istromento di quell' anno , che fi conferua nell' Archiuio della detta Chiesa , ne solamente inVelletri , ma fino inRomagiunse il timore de Brittoni , li quali andando per assalirla diedero aPonte Salaro vna fan- guinosa rottaai Romani , che poi rifattisi andarono ad incontrare i Brittoni , e nel mese di Marzo del 1389. li disfecero nel Territorio di Nettunno . I Brittoni , sbattuti per questa rotta[ scriue Ascanio Landi) fi ritirarono àLuoghi intorno, esi ridussero alfauore delConte de Fondi ,già Scommunicato , edichiarato ribelle come autore , efautore della Scisma ; per lo che ogni giorno scorreuano le nostre Campagne , facendo prede , vici- fionidi Vomini , e di Bestiami . Velletri ricorrendo al Senato Romano co' fuoi Ambasciatori espose ilpericolo della Città, eicontinui danni, che si ri- ceueuano daquesto Conte Onorato , efuoi Stipendiari Brittoni ridotti per la maggior parte ad abitare a Ninfa Castello della nostra diocesi , lontanoda Vel- letri 12. miglia . Promise il Senato di mandar aiuto , e intanto laCittàfe- celefolite prouifioni di Guardie dentro , efuori, e creorono due Deputati fo- prala Guerra . Questi furonoPietro del Bufalo , edAntoniodel Vecchio: matardandoa venire l' aiuto de Romani , e crescendo ogni giorno l'infulti del Conte , edi quelle Barbere genti, fu fatto un general Configlio e molto bendiscorso che in questi bisogni di Guerra la Cittàsi sarebbe meglio gouerna taper un Capo, che per due , e meglio per un Forestiero, cheper un Citta- dino, esi prese rif luzione di elegere , ecosifu elettoAnnibale trozzi Fio rentino (che fitrouana a Tiuoli ) CapitanoGeneraleinquellaGuerraalquale fudata facoltàdi fare , e disfare quantoa lui paresse , così ne i bisognidella Guerra, comedella pace tanto dentro , comefuori della Città,che poteffe riformar Statuti , miniftrar giust zia , eleggere Offiziali : imponere Gabelle , farPace, Tregus , Lega con chigli foffe piaciuto efoldargente quanta gli fosseparfa neceffaria . Questa elezzione si vedenell' Archiuio a i 26. d' Ot tobre del 1381: la nota dellaPatente ho veduta lo in alcune Scritture di Miffer lacomo Galiani Dottore eccellente , ritrouata in S. Giouanni , el'hè qui tradotta in nostro Idioma . Nobile , e Valoroso Capitano. La virtù , &integro Valore, conof- ciuto in Voiper molteproue,cifa confidenti in questa pericolosi tempi diGuer- •re a valerci del Consiglio , eaiuto vostro: per ilche viabbiamo eletto no- stro Capitano con tutta quelia autorità, epoteftà, Salari Onori, epesi cons fueti in fimili casi, lequali cose diffujamente sono ftate determinate , estabi litenel General Consigliodanoi sopra diciò fatto nella Chiesadi Clemente la copia delquale po rete riceuere dalpresentePortatore . Cisarà caroche quanto prima vi conduciatein Velletri aportar questo peso , eprouedere a i bisogni della presente pericolosa Guerra . Dato in Velletri &c. Eradi fo- prascritto , Nouebuoni Vomini, Consiglio, ePopolo di Velletri . Dispiac- cque àRomaniquest' elezzione , auisati daGiouanni Andreaccini Po- deftà , e la volevano riuocare , seruendosi dell' Autorità del 1 Papa ,per 1 chè 324 1 LIBRO QVARTO Colli de Brittoni . che fecero venir letteré mandatedal Cardinal Camerlengo, che fi dovefle licenziar detto Capitano ; ma i Cittadini , àquali era più biso- gnoinquel tempo difenderfi , che l' ubedire , replicorno al Cardinale &al Popolo , e lasciorono l' elezzione ferma . I Romani conosciuto il bisognomandorono aiuto , e fecero nuoua confederazione . , Aueuano in tanto i Brittoni (segue Ascanio Landi ) fatto un Forte49. in un Colle vicino alla Città , il quale anche ritiene il nome , chest dice il Colle delli Brittoni e Secondo dicono i Vecchi , e quello doue ora là la bella Vigna di Misser Colantonio Gregna , per il qual Forte la Città era assediata di modo che i Cittadini non potevano uscir alla Campagna , e i beftiami fi riteneuano parte dentro eparte verfø laMontagna , ene tanpoco eranoficuri . Ogni giorno erano condottiprigio- ni i nostri , nesi trovava rimedio a poter resistere . Il Capitano Annibale Strozzi escina spesso ascaramucciare , e moriuano dellesue Genti IlPopo- lo impaurito defiderava la pace con il Conte Onorato , manon vedendosi fpe- ranzad' ottenerla staua malcontento , confiderando che meglio foffe con a nimo rifoluto affalire il Nemico , che andare a fil di Spada dentro . Si era- no ridotte le Donne , i Fanciulli dentro le Chiesc con lagrime , e Orazioni divote , ela vigilia della Concezzione il mese di Decembre ( effendo fopra- Brittoni giunti 100. Soldati sotto la guida delNobile Andrea Cancellieri , la mat- disfattipres tinasul leuar delSole vsci tutto ilPopolo armato di Balestre , &altre armi So Velmira aidanni de Nemici , e attaccata lascaramuccia , venne all' improuiso dal colofamete. Cielo vna repente Tempestadi grandine a similitudine di grossegliande , che vecifemolte di quelle Genti , emesse in fuga i Caualli : 1 Nemici lascioro- no il Forte, esi ritirorono aNinfa , e ne gl' altri luoghi intorno : Dicefi per famapublica, eleggeuasi nella Leggenda del Gloriofo Vescono San Geraldo . ildi cui Corpo ésepellito in San Clemente , chequei giorni fu veduto alla di- fesadella Città , e poi segue a dire , cheper cagione di questa Vittoria fis S.Geral- con folennepompaofferuato quelgiorno , e presoper Auuocato , e Protetto- doapparisce re della Città il Santo Vescovo , non effendo prima nominato frà i Protettori . alladifesadi Equesto è il celebre Miracolo della gragniola di ghiande di piombo im- Vel.eperciò petrata da sanGeraldo contro gl' Agrefloridi Velletri , fimile aquel- elettoProt jo, che operò ilGran Capitano del Popolo eletto Giofue [ 1 ] con- tro i Rèdegli Amorrei, quando Dominus mifit lapides magnos de Calo , ancorche nella vitadanoi scritta diquesto santo ne primi anni della nostra Adolescenza , su la fede di moderni Autori giudicafsimo diuer- famente . Ne è punto nuoua questa apparizione del santo Vescono in difesadel suo Popolo trauagliato da Barbere Genti per fedurlo dall'ob- bedienza del legitimo Capo della Chiesa Uniuerfale , e fucceffor di san Pietro , leggendofi altre fimili apparizioni nella sacra Scrittura , e particolarmente nel libro secondo de Macchabei al capo 15. que fi ha, ( 1 ) Iofue cap. 19. che Istoria della Chiesa, e Città di Velletri: 325 50 chequando Nicanore andaua con grande Efercito , e con temeraria baldanza per distruggere il Tempiodi Gerufalemme , e ridurre gl' E- brei in cattiuita , GiudaMacchabeo , fortiffimo Capitano del Popolo eletto vidde Onia, che era già stato somino Sacerdote manus proten- dentem orarepro omni Populo Iudeorum: epoi viddeGeremia Profeta di Dio , che porse a Giudavna Spada d' oro con ficurezza, che aue- rebbe riportatagloriosa Vittoria deNemici . Edanche negl' Annali Ecclefiaftici piu volte si leggono simili apparizioni , perche ivincolidi carità, co qualiil Vescouo è Legato alla sua Chiesa , nonsi sciolgono ne pur colla morte , mentre per teftimonio dell' Apostolo Charitas nunquam excidit; la onde qual merauiglia fia , che ne bisogni maggio- riesperimentassero i nostri Cittadinil' aiutodel fuo , benchedapiu Se- coli , defonto Pastore ? particolarmente nel giorno doppo l' Anniuer- fario del suo felice transito , che come abbiam notato nel Secolo XI. di quest' Iftoria fu ai 6. di Decembre , cioè vn giorno auanti alla vigi lía della Concezzione , nella quale ( come dice Afcanio ] segui la Battaglia con i Brittoni , e che permemoriadi questa segnalata Vit- toria siasi nella Chiesa Veliterna introdotto il costume di celebrar la Festa Anniuerfaria di san Geraldo piu tosto ai7 di Decembre giorno faufto , e memorabile per sì gran beneficio, che ai 6.dello stessomese , giorno della preziosa morte del Santo, non ofcuramente l' accen- naAscanio Landiin quelle parole danoidisopra riferite , cioè che per cagion di questa Vittoria fu con solenne pompa offeruato quelgiorno Nell' opinione di credere esser stato questo , enon altro il miraco- lo tanto celebrato di sanGeraldo ci siamo molto confermati , perche doppo ogni piu esatta ricerca da noi, eda altri fatra negl' Archiui della Chiesadi Velletri , non fi è trouata piu antica memoria della Cappelladi san Geraldo , che quella del 1395. già danoi riportata nel Secolo XI. che si legge nel Teftamento fatto in detto anno davn Canonico di Velletri , il quale lasciò vn Legato in vso della Fabricadi detta Cappella , e fu anche iui istituito vnBeneficio per vin Sacerdote , che celebraffe in detta Cappella, qual Beneficio fupoi nel 1475. dal Cardinal Rotomagense nostro Vescono vnito alla Mensa Capitolare . Laonde ben si vede , che inostri Cittadininonangrati , ne immemo ridi tantobeneficio penforono india poco adornare il sacro Auello del nostro Santo Vescouo con ergerui la detta Cappella , e vollero an- cora ,che pasiasse a Posteri la memoriadel beneficio riceuuto , ponen- donella detta Cappella la seguente iscrizzione . Hoc iacet in tumulo Geraldus Presulhumatus: Hinc precibus fugit gens inimica fuis . Soggiunge poi Ascanio Landi -- Parmi conueniente auertire in questo Festade s. Geraldo perchefi ce lebri ai 7.. di Decem Capdis. Geraldoqua dofabricata 326 LIBRO QUARTO Ghiande di piombo cadute miracolosamt. tedal iclo controiBrit toni Fabrizio Colonna aderente del l'Antipapa Clemente trauaglia Velletri . J questo luogo lafalfa opinione di quelli , che anno detto quella tempesta esser Hata di ghiande dipiombo , il che è bugia , ne la leggenda il dice , maso- toche era lagrandine asimilitudine di ghiande , e sappiano quelli , che non Janno, che leghiande di piombo , le quali si trovano in vari, e diuerfi luo- ghi , eranostrumenti bellici , de quali gl' Antichi si seruimano a tirar colle Fionde, ecolle Balestre. -- Ma noi nonpoffiamo approuar questo au- vertimento perche Antonio Mancinelli , Scrittore di Velletri , che fio- rìunSecolo primadi Ascanio Landi , in vn suo Sermone sopra S. Ge- raldo , da noi riportato nelSecolo XI. dice espressamente : Legiftis e- nim eius imprecatione hoftium plurimos plumbea grandine , glandium for- mam referente ) quod passim in agro adhuc videtur ) oppreffos , E dell' istessa grandine di piombo parla Gabriel Buccelino , ( 1 ) l Abbate Vghelli . [ 2 ) el Arciuescouo Teuli , ( 3 ) ed altri Scrittori mo- derni,iquali se bene intutto il rimanente dellaVitadi questo Santo nonson danoi seguitati , pernon auer trouato nelle antichememo- rie de loro detti sufficiente fondamento , nulladimeno meritano fede inquesta parte , in cui cili concordano col Mancinelliantico Scrittore •colla tradizione della Chiesa Veliterna espressa in vna memoria, che fi trouaua nell' antica Cappella di S. Geraldo danoi riportata nel Se-- colo XI. nella quale fi leggeua : hoftes hanc cius Vrbem obsidentes fuis precibuse Calo diuinitus impluente plumbea grandine , Cinibus inoffenfis . funt oppreffi, canche le pitture di questo miracolo , che si vedono nella CappellaGinnasia , [ opera del Cardinal Domenico Ginnati , noftro Vescouo ) nella Catedral di Velletri confermano la medefima tradizione; oltre di che le ghiande di prombo che in tantacopia fi trouanos nel nostro Territorio particolarmente in quella parte que è fama. , che seguifle la battaglia co iBrittoni, fon bendiuerse da quelle che fi ufa uanoa tirar coll' arco , e colle balestre , perchè quelle erano commu-- nemente tonde,edicreta , equeste sono in vera formadi ghiande ,e nondi creta, madi piombo .. Ritiratifi Nemici (scriue Ascanio Landi) fu licentiato il Capitano Anibale Strozzi , e la Cittàsperaua di riposare , epigliar forma al viuere , quando nel 1383. ilSignor Fabritio Colonna , col Ducad'Andegauia , Fra- tello del Re di Francia , mandato da ClementeAntipapa con trentamila Ca- valieri in Italia a perseguitar Urbano , e liberar la Regina Giouanna assedia- tanel Castello di Napoli rompendo la pace colla nostra Cittàfatta anticamen te conil Padreper mezzo del Sacro Senato , scorse tanto inanzi , che il Capi- tano Luzio Spaluieri , con una banda di Caualli , fece grossa preda deBestiar mi , e menoprigioni àGenazzano , Castello de Colonnesia, circa 80. Vomi [ 1 ] Menol. Bened. [ 2 ] It. Sac. t. 1. in Ep. Velit. ( 31 Teat. Ift. lib. 2. cap. 4. ni Istoria della Chiesa,e Citta di Velletri . 327 ni . Erafi augumentata la pestilente Fazzione delle Pecore, e de Lupi . Que fti vsciuano , e aderinano a Colonnefi , e all' Antipapa , e venivano a danni di quelli altri Fautori di Urbano VI. vccidendosi , e imprigionandofi . La Città con un generalconfiglio deputò Paolo di Nuccio Paulozzo , e France- fcodiAntino, vnoper la custodia dalla Città , l'altra perafsfatir i Nemi- ci , eguardar la Campagna, e fu data loro quella autorità, epotestà , cheper prima aueua goduto il Capitan Forastiero , comesi legge nell' Archiuio in ve Configlio di quel tempo . Eperche fi conosceua la cagion di questi mali na- fcerdaquei Fazziosi , ilPopoloRomano s intromise afarci restituir le predes eliprigioni , efi ordinò per autoritàde Reformatori della pace nel Campido- gliodel 1385. chein Velletri non ardiscano di entrar Caualcate , ne ricettar Baronifenza licenza di tutto il Popolo , della qual Capitolazione ancofi leg- geil tranfunto nell' Archiuio. 529 HConte Onorato Caetanoera ancor stanco , evedendolecosedel Antipapa andar male , firifolue a prieghi del PopoloRomano pacifi- carsi connoi; laonde fu eletto dalla Citta Pucciarello Paulozzo , Siudico , eProcuratore a formar col Conte iCapitoli della Pace , la som ma de quali fu , che il Conte Onorato ( come scriue Afcanio.] pro- mettevanon moleftare , ne far molestare ne in beni , ne in Persone il Comти- ne di Velletri , e che s' intendeffe rotta lapace ogni volta , che si offendeua- nofei Vomini , opiu: promettcua che i Brittoni , e Guasconi sotto i fuoi ti- penditnon auerebbero offefo il Commune , edovendosipartir dasuoi stipendii , fi obligaua ad auuisar la Città, acciò douesse far le debite prouifioni duegior- ni inanzi . Volewa ancora che la Città lo tenesseper vero , elegitimo Ret- tore di Campagna , e Marittima deputato da ClementeVII. come vero , ele- gitimo Pontefice , alla qual partita la Città non si volle aftringere , rimet- tendosi ad vbbidirgli tutte le volte , che foffe dichiarato tale dalla Sede ٢٠٠ Apoftolica. 53 54 All' occafione , che i Romani s' intrometteuanoper procurare alla nostra Città la pace col Conte di Fondi, stabilirono alcuni Capi- toli di concordia fra Effi , o inoftri Cittadini, qualisi leggono nell. Archiuio secreto della Città , ftipulati in Velietri a 29. di Settembre del 1389:ne quali fi conuenne ,che si riceuesle inVelletri il Podesta Ro- manoonoratamente , secondo il costume , che iRomanioperaslero per la conclufionedella pace , o almeno di lunga Tregua col Conte di Fon- di , equando questa non potefle ottenersi douestero i Romani aiutar i Veletrani , e concorrer con effi allaGuerra; che fi condonasfero l' ingiurie , c'danni arrecati particolarmente dalla Fazzion de Lupi, qua-- doandò fuori della Citta , e che si obligasseroi Romani , e Velletra- ni scambieuolmente all' offeruanza di questi Capitoli sotto penadi die- ci mila fiorini d' oro . Nondobbiamo inquesto luogo tacere , che venendo i Gentilio- mini Romani in Velletri ad essercitar la carica di Podesta, quindi ac- Τε çadde Capitoli della pace col Co. di Fondi Capitoli dilega con iRomani, Catelini Carboni Leni 328 LIBRO QVARTO Urbano VI. manda intel. Gia Orfini. : cadde , che col decorso del tempo alcune Nobili Famiglie Romane , contratte in Velletri parentele , ed amicizie , quiui si stabilissero ; cosi i Catelini , de quali fi troua Butio , o fia Betio Catelini Podestà in Vel- letrinel 1375. ( 1 ) e di Bernardino Barbarini de Catelini Podesta nel 1478. fi legge anch' oggila memoria in marmo nel Palazzo Publico traiportataui dall'antico : così i Carboni , de quali fi troua Erentio di Pietruccio Carboni Podesta nel 1397.[ 2) così i Leni de quali fi veggo- no l'armi , e fi legge vna memoria nella Catedrale , e forse anch' altre Nobili Famiglie , delle quali non è nostro iftituto indagarne l'origine . Nell' anno stesso 1389. venne a morte Urbano VI. il quale come 54 fi legge in vua Lapida , che a memoria di lui fi troua nella Cappella Fi- nicella in Napolifeair magno tumultu , in tempi pienidi sospetti , e di contenzioni per l' oftinatissima Scisma di Clemente VII. Antipapa , e pochi giorni prima di paffare all' altra vita senti con difpiacere , che. ancor vi fofiero Uomini iniqui , e peruerfi , i quali tentauano la fede , ediuozione , che con tanta costanza gli aueua sempre profeflata la Citta di Velletri ( forse ingelofito Urbano per i trattati di pace , fe- guiti fra Velletri , e il Conte di Fondi , principal istromento della scif- ma, ) e benche egli punto non dubitafle della fermezza de noftri Cit- tadini , nulladimeno mandò in Velletri Giacomo OrfiniDomicello Ro- mano pienamente informato della fua intenzione , e de fauori , e gra- zic , che voleua concedere alla Città , richiedendo ancora , chefi mandassero àluidue de noftri Nobili Cittadini, co quali voleua con- ferire , e difporre tatto ciò , che si apparteneua al felice stato della Città , e confufione de suoi Nemici , e accompagnò il detto Giaco- mo Orfini con vna Bolla diretta al Popolo , ed Uffiziali di Velletri da- ta ai 20. di Settembre dell' anno duodecimo del suo Pontificato , che corrisponde all' anno di falute 1389. la quale tratta dall' Archiuio di Velletri , quiui registriamo .. URBANUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI Dilectis filiis Populo , &Officialibus Ciuitatis nostra Velletren. fidelibus noftris falutem , &Apoftolicam Benedictionem , Adnoftrum quod difplicenter referimus,peruenit auditum quod non nulli55 iniquitatis filii a quorum oculis Dei timor abfceffit , &qui auertentes se a fide , &obedientia nostra, S R. Ecclesia se in perditionis baratrumimmerferunt, fideles nostros ab huiufmodi fide, deuotione, &obedietia auerterefunt conati ( 1 ) In Arch. Eccl. Cathed. ( 2 ) Ex istrum. Angeli Terii Tinatię . ♡ Istoria dellaChiesaj e Città di Velletri . 329 ab boc variis panis , &sententiis tam a cure , quam ab homine in talia perpetrantes promulgatis , inuoluti funt , de nouo quantum in eis eft tentaue- runt fidelitatem deuotionem . &obedientiam vestram quam ad nos , Romanamgeritus Ecclefiam confictis falsis , seu dolosis fraudibus eorum . fugillare , of licer confiderata conftantia fidei vestræ nos credamus quod veli- tis aures veftras claudere' , ut non poffint inficere fidei puritatem , quam ad nos , &Romanam geritis Ecclefiam . Etfuperhoc dilectum filium Nobi- lem Virum acobam de Visinis Dom cellum Romanum ad fidelitatem . &de- uotionem veftram prefentialiter destinamus , de intentione nostra super boc fuperfauoribus vobis impendendis plemus informatum , cui fidem velitis ple- nariam adhibere , I exequi , prout exnoftr parte duxerit requirendum : & 8 bil hominus recepts prafentibus ad nos deftinare dilectos filios Nobiles Vi- ros Mattheum de Puteo de Lelio , Georium de Mattbeo Domicellos Ve- litrenfes fideles noftros , vt poffumus cum eis conferre , & ordinare que ad bonum statum vestrum pertinent , &confufionem inimicorum . Ditum Romaapnd Sanctum Petrum XII. Kalendas Oftobris Pontifi catus noftri anno 12. Ma la morte di Urbano , che india non moltigiorni fucceffe د cioè ai 13. d. Ottobre , interuppe la spedizione de nostri Ambasciatori , epriuò la Città delle grazie , che in preinio della sua fedeltà dimostra- ta in mezzo alle maggiori perfecuzioni il sommo Pontefice le preparaua .. 56 BonifaGio.di AdUrbano fucceffe Pietro Tomacello Napolitano , con nome di Bonifacio IX. Uomod' animo grande , il quale ritolse a Romani quan- to gli aueuano vfurpato di giurisdizione, creò in Roma tutti iMagi- cio IX. strati a suo modo , e fortifico'il Castel Sant' Angelo', e i Ponti sopra il Teuere . Moriintanto in Auignone ai 15. di Nouembre , Fra Bertran- do nostro Vescouo nelf anno 1392. iui sepolto nella Chiefa de France- scani , in luogo del quale i Antipapa diede il titolo di Vesc.d'Ostia, e di Velletri aGiouanni di Neocaftro fuo cugino natodiNobilFamiglia in Borgogna , il quale era Pfeulocardinale del titolo de Santi Quattro Coronati , e aneua prima gouernatata Chiesa di Niuers , e poi quella di Tut. Mori indi a pocoin in Auignone l' Antipapa nell' anno 1394. inluogo di cui i Cardamali Seminatici tai eleffero Pietro di Luna Arago- nete Diacono Cardinale , chiamato nella sua vbbedienza Benedetto XIII. e dal fudettoGiovanni di Neocaftro , che vfurpaua il titolo del- lanostra Chiesa fu confagrato . Ma Bonifacio intesa la morte di Fra Bertrando [ ilquale benche 57aderiile all Antipapa , aueua nullad meno canonico titolo nella nostra Camera , conferitali come di sopra dicemmo da Urbano VI. ) eteffe noftro Vescoao Filippo Alenconio, che nato in Francia di sangue Reg- gio , effendo Arciuefcono di Rouano doppo auer gouernato altre No- Tt2 bili L Neocastro ufurpailti tolo del nost Vefc.. Pietro di LunaAntip con nomedi Benedetto XIII. 330 LIBRO QUARTO Traslazio ne fra Vesc ecardesua origine . biliChiese inquelRegno , scorgendo alterato versodi se l' animodel Rè di Francia sen venne a Roma , ouebenignamente riceuuto da Ur- bano , fu dalui ascritto fra PretiCardinali col titolo di Santa Maria in Trasteuere , fatto anche Vescouo di Sabina , Patriarca d' Aquileia , e Legato nella Prouincia del Patrimoniocon somma autorita; ma poi se crediamo al Ciacconio ( 1 ) fudallo stessoUrbano priuato di tut- te le Dignita , come aderente allo Scifina . OraBonifacio IX. doppo auerlo reintegrato alla DignitàCardinalizia , non potendo restituirgli la Chiesa di Sabina , che Urbano VI.aucua data al Cardinal Francesco Carboni , lopromosse a quella d' Ostia , e di Velletri . Onofrio Panuinio ( 2 ) nel suo eruditiffimo libra de Vescouati , 58 Titoli , e Diaconie de Cardinali offerua , che questa traslazione del Cardinal Filippo d' Alenconio dal Vescouato di Sabina a quello d' Ostia , e di Velletri , fulaprima , che doppo tanti Secoli fuccedesse fra Cardinali, come pure lo stesso Bonifacio reftituendo alla Dignità il Cardinal Bartolomeo Mezzauacca , che n'era ftato priuato daUrbanoinvece del titolo , che egli aueua altre volte goduto , e che da Ur- bano era stato assegnato ad altri , gli diede nuouo titolo , e questi due fatti , dice il sudetto Onofrio , furono i primi esempi di mutazionedi titoli , edi Vescouati, poiche fino aquei tempine iCardinali Diaconi, ne iPreti i loro titoli , ne i Vescoui i loro Vescouati aueuano già mai cambiato , se non che era stato antico costume , che vacando va Vescouato Cardinalizio venisse a quello promosso alcun gia Prete , oDiacono Cardinale , o etiandio Sudiacono Apoftolico , ma giamai erasi vdito , chenel medefimo ordine si dafse cambiamento alcuno , da vnaDiaconia , Titolo , o Vescouato ad vn altro; anzi ne tempi d'Alessandro IH. cominciò vn altro costume , cioè che i VesconatiCardinalizii non fi dassero a Cardinali Preti , o Diaconi , ma bensì a quel li , che ornati prima della DignitaVescouale , veniuano por ascritti al Sacro Collegio . Ma questi due cambiamentine tempi di Bonifacio IX. coine fuccessi per cagione tanto neceffaria, quanto era quella di non turbare di possesso , chi per conceffione di Urbano già godeua la Chiesa di Sabina , o il primo titolo del Cardinal Mezzauacca , non diedero quella ammirazione , che ne Secoli seguenti meritamente hannodata , quando incominciorono aintrodursi fimuli cambiamenti nonper altra ragione , che per auereDiaconia , etitolo mighore , ouuero Vesco- uato piu pingue . Filippo gouernò la nostra Chiesa fino all' anno 1397 nel quale congranfama di Santità passò a miglior vita ai 15. d' AgoEpuffio sto , e fu sepolto in Santa Maria in Trasteuere, que fi legge di lui il seguente Epitaffio. Filippo Alenconio Suamorte , ( 1 ) In vita eiusdem Card. ( 2 ) DeEpifc. Tit. &Diac. Card。 Fran- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri 331 59 Francorum genitus Regia de Stirpe Philippus Alenconi ades Oftia titulatus ab Urbe Ecclefię Cardo tautavirtute reluxit ; Ut fua fupplicibus cumulentur marmoravotis Annomilleno cum Cquater , abde sed I ter , Occubuit qua luceDei pia, Virgoq: Mater . I qualiVersi , non essendo statibene intesi datutti , hannotrat- tomolti in errore di credere , che egli soprauiucsse fino all' anno 1403. quafi quelle parole abde fed I ter fignificassero douersi aggiungere al 1400. ancor trè numeri , quando in verità fignificano douersene scema- re trè anni , e così di 1400. rimangono 1397. Bonifacio IX. diede a Filippo per successore Angelo Acciaioli , nato diNobiliffima Famiglia in Firenze , il quale fedendo nellaCatedra della sua Patria era stato fattoda Urbano VI. Prete Cardinale del titolo di San Lorenzo in Damafo . Ma Bonifacio , che come di sopra dicemmo , procuraua cono- gn'arte , & industria di stabilire il DominioTemporale della Santa Se- de in Roma , e ne luoghivicini , ebbe in animo di attendere con tutte le forze alla recuperazione del Castello di Lariano , occupato in quei zempi da qualche Barone prepotente; per lo che mando inVelletri vn Commifario con lettere credenziali alla Cittàper inuigilare aquest'im- presa , e scrifle anche in particolare di tal negozio al Commune di Vel- letri il seguente Breuc, che fi conferua nell' Archiuio secreto della Città . BONIFATIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI Dileftis filiis , Populo , &Communi Ciuitatis nostra Vel- letrenfisfalutem , &Apoftolicam Benedictionem . Cum nos pro pace , &quiete vestris , &totius Patrie proposuerimus 60circa recuperationem Caftri noftri Lariani totis viribus attendere , borta- mur fidelitatem , &deuotionem veftram , vt quotiefcumquepro parte noftra fueritis requisiti circa huiusmodi recuperationem , velitis infiftere , & ad hocperNos Beputato assistere auxiliis , confiliis , &fanoribus opportunis in quo honorem , &debitum veftrum facietis , &nobis complacentiam fingu larem , a certo tenentes , quod fumusdispostti adhæctotis viribus attende- re , nil de contingentibus omittendo . Datum Romæ apud Sanctum Petrum XIIII.KalendasOftobrisPontifi Catusnoftri anno quinto . ConeAngelo Acciaioli noftroVesc. Bonifacio IX. rifolue diricuperar Lariano. 332 LIBRO QVARTO Conti, e lovo ragionį in Lariano . PaoloCo. faripresa- gliecontro Vell. Conoscena il Pontefice ( riflette quiui Afcanio Landi ] il Popolo di Velletri grande , e potente , e che teneua qualche sdegno con quella Rocca per i molti danni riceuuti . Di quel che succedesse non ci è notizia alcuna , per- che fons ite a male le riforminze di quei tempi , doue si fogliono notare i fuccessi di giorno in giorno : ma quel ch' io credo la Rocca fu ricuperata di ma- no de Colonnesi , perche si legge in on Consiglio del 1400. che Nicolao Co- lonna mosse querra a Velletro , forse per questa causa: -- ma meglio , e piu accertatanente si può congetturare , che Lariano venifie aliora occupa- topiu tosto da i Conti , che da i Colonnesi , perche come fi legge nel- laGenealogia di quella Nobiliffima Famiglia , descritta da Felice Con-- tior , quen ananoi Conci fin dall' anno 1226. ragione fuper Tenimento La- riani,enetensi di Urbano VI. Ildebrandino , e Admulfo Conti prendeuino i frutti di Laciano Velletren. Diœcefis , e l'isteno Urbano confuo ere, daton Roma ai.29 . di Settembre dell' anno XI. del fuo Ponti-- ficato connde a Nicola di Valeriano di riceuere da Adinulfo , e Ilde- brandino Conti il poffeffo della Citta d' Alatri , diSegni , e de Caftelli diLariano , e Palliano , e d' altri Luoghi , e di tenerli in buona guar-- dia , e cuftodia , e tal commiffione ebbe il suo effetto , perche nell Iftoria di Tiuoli di Marcantonio Nicodemo [ 1 ] fi legge nel 1389..( che fu l' vltimo anno del. Pontificato d' Urbano ) Nicolaus de Lauro de Neapoli pro D.N. Papa Castellanus in Castro Lariani : La onde piu facil- mence fi può credere , che fucceffa la morte diUrbano , i Conti ritor-- naffero al poffeffio di quella Rocca con difpiacere di Bonifacio eforfe daquesta impresa di Lariano ebbero origine le riprefaglie fatte daPao-- lo Conti alla nostra Citta', delle quali ora diremo .. " Conuenne al Papa portarfi in Perugia per quietar le differenze ,6 che erano ini inforte fra la Nobiltà , e la Plebe , la quale sempre piu: irritata , in faccia dello stesso Pontefice vecife circa 80. de Nobil, e fece Signori della Citta Bogiardo , e Michelotto , Capi della Fazzio- ne Popolare, di che sdegnato Bonifacio fe n'andò inAfifi,nel qual tempo per la sua aflenza di Roma cominciarono i Romani ad vfare la primie- ra liberta e licenza scacciando i Miniftri , & Officiali da lui deputati Paolo Conti ( fcriue.Afcanio.Landi ) presa occafione (be da komi- ni di veltetr fi fossé darnegiaro nelsuo , venne con buon numero di gente ai danni di Velleiri , facendo correrie , e prede con occifione di molte geu.e non perdond a vom hetronassein compagna e fegue a dire che in Vel- letri riduffe vn Parlamento Generale per prouedere al bisogno , in cui perorando Lacoino Serafio , e Leonardo Cantauecchi , furono eletti Mattia di Puccio Lello , e Francesco di. Lorenzo , i quali aueffero a di- fendere la Citta dentro , efuori , ciò fu nel 1397. come fi raccoglie dagl A 11 ) Pentade 1. lib. 5. cap. 25. Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 333 26 63 64 dagl'atti del sudetto Parlamento, ma in breue sedate queste discordie fi tornò all'antica amicizia , e confederazione co' Signori Conti . Intanto auuicinandosi l'anno del Giubileo , i Romani temendo che per Taffenza del Sommo Pontefice fi togliesse la diuozione , & il concorso a Roma , fupplicorono il Papa per il ritorno . Questi diffi- mulando nelle parole ciò che nel suo cuore ardentemente defideraua moftrò di non curarfene dicendo di non voer tornare in quella Città , di doue erano stati scacciati i Magiftrati ordinati da lui , e que da Banderefij , che erano allora i Capi della Nilizla Romana fi commet- teuano molte insolenze . I Romani per fodisfare a Bonifacio, tolsero via i Banderefij , e riceuerono Pandolfo Malatesta Senator di Roma , deputato dal Papa , il quale , così raffettate le cose se ne tornò inRo- e Velletri [ scriue Afcanio Landi ] piglid occafione di aiutarsi con esso di alcune nouitàfatte da R mani , e mandaronfi Ambasciatori a ralle- grarsi del suo ritorno , e esporgli i befogni della Città--- ma , -- Eperche vna delle cagioni deile continue difcordie fraiRomani , eVelletrani fi era vn annuo pagamento di mille libre , che i Romani prétendeuano per efter ftati molti ani prima ferito in Velletri vn lor Commiffario , Bonifacio vsando della sua fuprema autorità già piena- mentein Roma ristabilita , libero Velletri in perpetuo da questo prete- so debito con vna Bolla , che fi conferua nell' Archiuio fecreto della Città, data in Roma agl otto d' Agosto nel nono anno del fuo Pontificato . Nell'anno delGiubileo 1400. per il gran concorso di gente inRo- ma , e per la malignita d'alcuni fi prouaua qualche penuria di Vetto- uaglie ; Laonde Bonifacio fcrifle alla nostra Città perche foccorresse Roma di viueri , il che fuda noftri Cittadini con gran liberalita efe- guito , maper l'infelicitàdiquei tempi, ne quali iBatoni circonuici- ni non fapeuano aftenerfi dall'vso dell'armi , e dalle publiche violenze , non potè la nostra Citta ne pur in quest'anno di Giubileo,e di remiffio- ne goder continua , e tranquilla pace , perche Nico o Colonna , o fof- se per la Roccadi Lariano ( come crède Ascanio Landi , o piu tofto per altra cagione anoi ignota , moffe guerra alla Citta , e perciò a gl otto diMarzo di quest' anno 1400. eflendo Podesta di Velletri Aleffio de Cenci Nobile Romano, fu tenuto vngeneral configlio con meer- uento de Signori Noue , Maestrato principale , &ordinario in Velle tri , de Conteftabili , de Balestrieri, de consiglieri, de Sopraconfi- gieri , o vogliam dire de Configlieri sopranumerari , & altri Offizia li fecondo il coftume nel qual Configlio fu dato autorita al SignoriNo- ue di raccoglier Gente d'arnu in tanta quantita , quanta credeffero ne ceffaria al bisogno , e spedire Ambasciatori al Papaad implorare aiu- to e foccorio d' armati . Questo Configlio fu fatto nel Palazzo Publi- co di Velletri , al qual Configlio non fi daua adito , che a vn numero eletto Bonifacio Ix ricupera il gouerno di Roma . Nicolò colonnamuo ueguerra a Vell. 334 LIBRO QUARTO eletto di NobiliCittadini , madoppo il configlio fu tenuto il Parla- imentoGenerale del Popolo nella Piazza di Sant' Angelo presso il sudet- to Palazzo , nel qual Parlamento fu confermato con approuazione vni- uerfale del Popolo quanto era stato deliberato , e stabilito nel Confi- Consiglio glio , e questo stile di tener prima il Configlio coll'interuento deGen- diverso dal tilu omini, come di sopra si è detto e poi il parlamento Generale del Po- Parlameto polo per confermare le risoluzioni del Configlio , si troua per lungo tempo offeruato ogni qual volta si trattaua di far guerra , e pace , edi derogare a qualche Statuto della Citta . Qual esito poi auesse questa guerra non fi troua in alcun luogo notato , ma è da credere che per l autoritàdiBonifacio quanto prima fi componesse , eriordinasse la pa- ce fra lanostra Città , e Signori Colonnesi... Erafi fino a quei tempi conferuata libera inVelletri l'elezzione det6 Podesta , benche doppoiCapitoli fatti co Romani nel 1374. limitata solo in questo , che douesse elegerfi vn Cittadino Romano , econfer- Bonifacio marsi inRoma . Maauendo Bonifacio IX. richiamata a de l'autorita Ex.deputail pretesa dal Senato Romano , viando il diritto asoluto di Supremo Podestàin Principe , deputò Egli Podesta in Velletri Paolo de Malleoz iDottore: Vel.confua diLegge con fue lettere , colle quali tronco tutte le pretenfioni che i Bolle Romani aueuano in tal elezzione Il tenore delle fudette Lettere date. I anno 1400. chefi conferuano nell' Archiuio della Citta , e come. fegue... 4 ; BONIFATIVS EPICOPVS SERUVS SERUORVM. DEL Dilefto filio Magistro Paulo de Malleotiis legum Doctori: de Rezione Pontis de Urbe Poteftati Ciuitatis nostre. Velletren falutem , &Apoftolicam Bened.. Attendentes probata. Fidei conftantiam , &finceram deuotionem, quas66 en, qui iamdiù fuisti denotus noster , erga Roman. gessisti Ecclefiam bacte nus ; &adhuc gererecomprobaris, indubie credimus , &fiducia firma spe ramu , quod ea , que tibi duxerimus committenda , promptis studiis , &ex afta diligentia exequaris . Hac igitur confideratione moti , pariter , &in- duft , Te Poteftatem Ciuitatis nostre Velletren. ad Nos , & aiftam Eccle- fhamplenoiurepertinentis , pro tempore sex mensium proxime futuror. inci- piendor.die, qua presens potestas d'Eta Ciuitatis fuum finiet semestrale of- ficum , cumfallario , emolumentis , ac honaribus , &oneribus confuetis tenore presentium conftituimus , &ctiam deputamus , tibi faciendi , geren di , &exercendi omnia , &fingula , que ad huiusmodi Potestaric of imme pertinere nofcantur , licentiam , &facultatem plenariam concedentes , mandantes dilectis filiis Regimini , &Communi eiusdem Ciuitars, acom nibus , &fingulis aliis , quorum interest , Gintererit in posterum , vt in his Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri . 335 67 68 bis, que ad huiufmodi Potestaria officium pertinent , tibi plenarièpareant &intendant . Volumus autem , quod antequam pradita Potestariæ officium incipias quomodolibet exercere , in manibus Venerabilis Fratris Conradi Ar- chiepif. Nicofien. Camerarii nostri , fidelitatis , & quod fideliter officium ipfum exercebis præstes iuxtaformam solitam iuramentum . DatumRoma apudSanctum Petruns 11. Id. Aprilis Pontificatus nostri anno vndecimo . 2 Compa gniadeDi- sciplinati detta poidel confalone. Nelmedesimo anno 1400.Bonifacio conBolladata ai 5. di De- cembre , concetie allaCompagnia de Disciplinatidi Santa Maria iu Velletri la Chiesa di SanGiouanni in Plagis , la quale finda itempi di SanPier Damiano ( come nel Secolo XI. abbiamdetto ) era Titolo d' vno degl' Arcipreti in Velletri , che insieme conpiuChierici iui fer- uiua all' Altiffimo , &attendeua alla Cura dell' Anime annessa alla su- detta Chiesa . Questa concettione fu fatta col consensode Possessori , e perquanto siraccoglie , l' imminente ruina della Chiesa, elatenuitàdellerendite , diedero a Chiericidi quel tempo impulso di cederla alla Compagnia de Disciplinati , oggi chiamatadel Confalone , per delPantone esser stata nel 1585. aggregata all' Arciconfraternita del Confalouedi Roma , e anch' oggi fi poffiede dalla detta Compagnia, la quale anti- camente aueua altra Chiesa , detta di nostra Donna del Pontone , perche staua presso la Portadel Pontone in Velletri , e questa Chiesa del Pontone fu confacratada Alberto Vescouo di Nicomedia ai1o.d' Agosto dell' anno 1348. ma gia da lungo tempo è distrutta . In oltre Bonifacio IX. nell'anno 1399. promofle al Vescouato della Cefalonia , Isola dell' Arcipelago , anticamente detta Leucade Gregorio Gori nato in Velletri d antica, e nobil Famiglia , allora Arciprete della Catedrale di Veiletri , e prima Canonico. • 69 Fu questicon molto onore fatto accompagnare alla sua Chiesa dal Senato di Venezia , e giunto in Cefalonia diede principio a vna belliffi- ma Fabrica per là refidenza de Vefcoun Ordinò molti Sacerdoti , с prouidde in varjmodi a i bisogni spirituali di quel Popolo : ma la con- trarietà del clima l' obligo doppo fett'anni a ritornare allaPatria, oue chiare i suoi giorni nel 1419. Egli fin dall' anno 1386. aueua fondata nella Catedral di Velletri vna Cappella chiamata Santa Maria inCon- ca, il Padronato della quale passò poi per credita ne figli di Ascanio Landi , e da Lorenzo Landi , Vescono di Fosteinbruno , fu nel 1622. ristorata . Ma negl' vltimi tempi , edificandofi la Cappella di San Geraldo , fu neceffita demolirla , e trasferire il Beneficio nella Cap- pella della Visitazione , Jus patronatodella nostraCasaBorgia , alla quale anch' è pattato il Padronato di questo Beneficio diSanta Maria in Conca , come pure quello della Chiesa della Santiffima Trinita in Velletri , ch'è acile piu antiche fianomai state erette con questoTito- Vu lo S.Maria Chiefa del la Ss . rini là. 336 LIBRO QVART O : lo , fu giaanticamente della medefima Famiglia Gori, egoduta dall iftefio Gregorio Gori , prima del Vescouato , come scriue l' Arciuescono Teuli ( 1 ) Leggeuafi in detta Cappella di Santa Maria in Coura la seguente Lapida , posta iui ne tempi della ristorazione , eri- ferita dal medefimo Teuli, ( 2 ) dalla quale chiaramente apparisce , e la promozione di Gregorio at Vescouato nel tempo narrato da Noi ( benche l' istesso Teali [ 3 ] senta diuerfamente , attribuendola a Gregorio XII . e riponendola nell' anno 1408. ] e ferezzione della fudetta Cappella . c D. O. M. Hoc Sacellum Diue Marię In Conca dicatum est, Ius autem Patronatus Perill. & Reuerendis. D. Gregorius Viri Nobilis Domini Leonardi Filius D. Gorii Nepos D. Leonardi Guidonis Filii Proncpos Epifcopus Cefalonensis a Bo- nifacio IX. P. M. anno Pont.eius X adoptatus , qui huius Cathe- dralis Canonicus , & Archipresbiter fuerat fundauit Anno M. CCCLXXXVI. & ad Pofterosfuos , qui Ludouici Gorii nomen habebant retulit , ( 1 ) Teat. Ist. par. 2. cap. 10. [ 1 ] Teat. Inst p. 3. lib. 2. cap. 10. ( 3 ) Teat. Lust. p. 2. lib. 2. cap. 10. Si Istoria della Chiesa , e Città di Velletri : 337 70 I Si vede anch' oggi nel Piano della Chiesa Catedrale presso il fito di detta Cappella , l'antico Sepolcro di questa Nobil Famiglia , or- nato di marmi , giàdal tempo logori , ne quali tuttavia fi leggono incise le seguenti lettere ; Hoc est Sep:slcrum Domus Nobilis Viri Leonardi D.Guidonis de Velletro , &omnium anime requiefcant in pace , e vi fi vede l' Arme d' vna Rocca con tre Torri , e forte quindi questa Famiglia fi chiamò de Gori delle Torri a differenza di vn altro Ramo chiamato Gori de Leoni , che piu teste de Leoni vsauan per arme . In questo Secolo col fauorede nostri Vescoui , che per lo piu fu- rono Francesi , si stabili in Velletri l' Ordine de Canonici Regolari di Sant' Antonio Abbate , ch'è presso Vienna in Francia , e vi acquisto la Chiefa , che ancor oggi in Velletri fi conferua col titolo di Sant' An- tonio Abbate , ed iui presso l' Abitazione per i Religiofi , e to Spedale per i Poueri . Evi fiori cosi lodeuole istituto anche nel Secolo seguen- te , mapoi partirono iReligiofi di Velletri , esi ritirarono in Roma nell' Efquilie , ritenendo in Velletri il poffefio della Chiesa , e de beni acquistati L SECOLO XV. Chiesa di Aperniciofa Scisina seguito anche inquesto Secolo atrauagliar la Dio, mentre in Roma sedeua Bonifacio IX foftenendo con profperi fuccessi nelle cose spirituali , e tem- poralil officio di sommo Pastore , e dall' altra parte Bene- detto , chiamato nella fua obbedienza XIII. occupaua Aui- gnone , traendo a se gl' animi di diuerfi Principi, il qual Benedetto doppo la norte diGiouanni da Neocaftro , che fi faceua chiamar Ve- scono d' Oftia , e di Velletri , seguita inAnignone nel 1398. pretese di furrogare in fuo luogo ( come afferma l' Ughelli ( 1 ) Pietro Corfi- no , nato di Nobiliffima Stirpe in Firenze , e Vescono della sua Patria, il quale nell' Elencho del Contilori , si legge che morisse ai 16. d'Ago- sto del 1405. o piu tosto secondo Lucenti ( 2 ) Giouanni deRupeca- uarda Francesedi Nobile Prosapia , già prima creato Cardinale dall' Antipapa , e morto questo Giouanni nel 1402. gli sostitui Fra Leonar- do de Rubeis , nato in Giffonio , Terra della Campagna Felice nelReVu2 [ 1 ] In It. sac-t. 1. in Epifc. Oft. &Vell. ( 2 ) Ibidem . gno Canonici Regolari di s.Ant. Abb in Vel. Gio. de Rupecauar- da noftro Pfeudonesc. Leonardo de Rubeis noftro Pseu- douefc. 338 LIBRO QUARTO gnodiNapoli, il quale di Ministro Generaledel suo Ordine deMinori fu creato Cardinale daUrbano VI.e benche allor non volesse salir atanta Dignita , contento del suo vniile stato ,tolse poi le false insegne Car- dinalesche dall' Antipapa , col titolo di San Sisto , e onorato dall'Anti- papaBenedetto con quello della nostra Chiesa , visse fin all anno 1405 ocome ad altri piace fin all' 1407. L' istesso Benedetto gli diede per Gio. di fucceffore Giouanni di Brognier , o fia d' Embroniaco , il quale dibaf- Brognierno so Lignaggio , ma di anuno grande , nato in Anaisi , Luogo della Dio- troPseudo- cesidiGeneua , e promotio in progrefio di tempo al Vescouato Viuari- uefc. enfe , indi a quello della propria Diocesi , poscia all' Arciuefconato Arelatenfe , e finalmente all' Arciuescouato di Vienna in Francia , era stato dall' Antipapa Clemente VII. dichiarato Prete Cardinaledel titolo di Santa Anastasia nel 1385. e accrefciuto anche colla caricadi Vicecancelliere . Così conferuandosi la Scifina nella prima Sede , veniua a propagarsi , e mantenersi anco nelle Sedi inferiori , quantunque la noftra Chiesa non ne risentisse in effetti alcun incommodo , perche pre- ualendo in Roma , e nelle Prouincie vicine l'autoritade legitimi Pon- tefici , i Cardinali Scismatici , che in Francia si arrogauano il titolo d' Ostia , e di Velletri , altro non ne riteneuano , che il nudo nome , non essendo giammai giunti ad occupar la Catedra , c l'Amministrazion della Chiefa . IntantoGiacomelloCaetano Figliuolo d'Onorato ContediFon- 2 di , che fu come si disse , principale istromento della Scisina , venne Giacomel. achieder perdono aBonifacio IX. , il quale diuenuto di lui pietoso , lo Caetano non folo perdonogli , madiedegli anche liberalmente Sermoneta , Baf- reintegrato sano . eNinfa , Castelli già , per la Ribellione Paterna , confiscati al- daBonifa- laCamera Papale , come fcriue Oderico Rinaldi nell'anno 1401 de suoi Annali . Venne poi a morte Bonifacio nel 1404. , egli successe nella Sede di di S. Pietro Innocenzo VII. nato in Sulmona dalla Famiglia Miglorati , nio IX. Eletto Innocenzo { fcriueAscanio Landi) contendendosi colPopola 3 Romanoper lopreteso pagamento annuo di mille libre , furono mandati Nar- do Gorio, e Nicolao Petroni al Senato , i quali , doppo lungo contrastoscrif fero , che il Senato non stimana la liberazione , e la Bolla di Bonifacio , ma • Inno.vII chepergraziafi contentavano che la Cittànepagassevna parte , affoluendo- conferma la dall'altra Aqueste letterefu ragunato il Consiglio , nel quale Cola di afjoinz.dal Nardo Gorio con ardentiparoleperfuafe , chesi douesse più presto aspettare pagamento ogni ruina , e conforto il Popolo a douer ricorrere alPontefice , eportar la annuo delle Bolla di Bonifacio . IlPapaveduta la Bolla , la confermo , e da quello in milelbre . poi , nonsi parlò piu delle mille libre . Il Popolo Romano cominciò in questi tempi aripetere la sua an- 4 tica libertà , e richiedere al Santo Padre, chegli fosse restituito il Cam- pidoglio , il Ponte Miluio , &il Caftel Sant' Angelo . EPerche alcu ni ! Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 339 1 ai principali Cittadini erano iti atrattar di tali cose conLudouicoMi- gliorati Nipote del Pontefice , furono subitamente perordine deldet- ro Ludovico , senza saputa del Zio fatti vecidere , e gettare i loro Ca- daueri dalle Fenestre , la qual crudelta commosse talmente l' ira del Po- polocontroil Pontefice , e contro i suoi , che gli conuenne fuggire , e girsene a Viterbo . Ladislao Re di Sicilia , cupido d' ingrandire il suo Dominio , venne in foccorso de Romani con finistro fine d' impa- dronirsi di Roma; maessendo sopragiunto Paolo Orfini , ed altri Ca- pitani del Pontefice , fu rotto l' Efercito di Ladislao , epoi in breue chiamato Innocenzo in Roma si raffettarono tutte le cose , rimanendo il Pontefice cone prima nell' assoluto Dominio della Citta; maindi a poconell' anno 1406. passo Innocenzo all' altra vita , e gli successe Gregorio XII. per inanzi chiamato Angelo Corario Veneziano , elet- to concordemente da Cardinali in Roma , conpromessa però con- fermata anco con giuramento di rinunziare il sommo Pontificato ogni qualvolta l' Antipapa Benedetto XIII. auesse fatta in Francia l' isteffa cofa . Ancorche Gregorio fi mostrasse poialquanto moroso in adem- pire questa promessa, nulladimeno parti di Roma , e andòprima a Siena , e poi in Lucca , per indi passare invn luogo terzo , libero , e ficuro , oue potesse egli , e Benedetto insieme conuenire , etrattar di si grand' affare . Benedetto vennedi Francia in Italia , e si fermò in Sauona Luogo deputato al congreffo: ma nulladimenodi niuna cosa fra Gregorio , e Benedetto si conuenne ; laonde i Cardinali , che cer- cauano di toglier la Scisina , e di stabilir la pace della Chiesa , veden- dofi in tal guisa delusi , congregato vn general Configlio in Pisa , pro- nunciarono contro Gregorio , e Benedetto sentenza di priuazione , e quafi fosie la Sede Apoftolica vacante , e'essero al sommo Apofto- lato Fra Pietro di Candia Card. dell'Ordine de Minori, che vsò il nome di Alessandro V. AncheGiouannid' Embroniaco , che dall' Antipapa Benedetto era stato nominato Vescouo d'Oftia , e di Velletri , auendo più volte confortato Benedetto a rinunziare al Papato per rendere alla Chiesa la pace , e sempre inutilmente , se ne andò aPisa al Concilio oue non folo ottenne di ritenere la Dignita Cardinalitia , mada Alef- fandro V. fu dinuouo eletto Vescono d'Ostia , e di Velletri , e anche Cancelliere della S. Romana Chiesa , efiend'appunto in quell' anno 1409. ai 12. diGiugnonella stessa CittadiPisa paslato amiglior Vita il Noftro legitimo Vescouo Angelo Acciaioli ( come afferma l'Abbate Lucenti { 1 } benche il Contilore ( 2 ) riponga la di lui morte nell'vltimo di Maggio1407. ) Uomo veramente infigne adope- rato da Bonifacio IX. in grauiffime Legazioni , e particolarmente a 3 [ 1 ) In It. Sac. t. 1. in Epifc. Oft. &Vell. ( 2 ) In Elencho Card. ex Bibliot. Barb. coroRomani ripeteno la libertà in tempod'Innocen. VII. Gregorio XII. Alessan drov. Angelo Acciaioli noftro vefc. 340 LIBRO QVARTO Ladislao RèdiNapo Li occupaust etentad' oc cuparVell. ১ Congiura: in Vel afanor diLadis. coronar Ladislao, allor Fanciullo Rèdi Gerufalemme , e di Sicilia , e a reggere la di lui ancor tenera eta . Fu auche nobile Scrittore , come dimoftra vn Opuscolo Apologetico , scritto da lui fopra l'elezzione di Urbano VI. Si legge nelCiacconio ( 1 ) che questo fu anco Decano de Cardinali, la qual dignita non era a quei tempi ancor vnita alla noftra Chiesa , ma fi otteneua da quello , che fra Cardinali Vescoui era più anziano di promozione .. Ebbe egli in Velletri per suo Vicario Generale Angelo Velli, Iubelei , natiuo della stessa Città. Diquesto noftro Vescouo fa menzione conlode S. Antonino Arciuescono di Firenze , e S. Brigida gli fcrisse vna lettera confolatoria sopra la morte di Nicolò Acciaioli suo Cugino la quale fi conferua nella Certofa diFi- renze , fondata da questa Nobiliffima Casa , ed iui ripofa il di lui Cor- po , trasferitoui nell'anno 1550. della Metropolitana diPisa , oue fin a quel tempoera giaciuto... In questo modo nella Chiesa di Velletri ri- mase affatto eftinta la Scifma , noneffendofi d' indi in poi vdito , che due Cardinali nello stesso tempo fi faceflero chiamar nostri Vescoui, ma nella Chiesa Romana durò ancor molt' anni .. • Ladislao Rè di Napoli non aueua deposto il pensiero d' occupar 5 Roma , e lo Stato della Chiefa ; anzi accendendosi sempre piu in lui il defideriodi far questa impresa , mandoGente per Mare , e per Terra ad occupar Oftia , di doue impediua il trasporto delle Vetrouaglie in Roma , e colle continue fcorrerie infestaua tutti i Paefi all intorno Asetatentato ( scriue Ascanio Landi. ] d'occupar.Velletri , e vi furono alcuniCittadini della Fazzion de Lupi , i quali , o poco amoreuoli , o pur ciecati dall' empe à loro , volevano rubbar la Città , e con tradimenti darla nelle mans del Re , emetter dentro le fue Genti : ma furono Scoperti i Cospi- ratori , e pexsguitati , si come ne fanno fede due lettere di Pietro Stefanefchi degl' Aniballi Romano , Protonotarios Cardinal Vicario e Legato in Ro- ma per l' afsenza del Ponoefice ; la copia delle quali bo ritrovato in San Gio- uanni fra le antiche Scritture di MifferGiacomo Gagliano Dottore, il suite-- nore in nostra lingua è questo... NOBILI , E DILETTISSIMI NOSTRI SALUTE.. All' ultimo s' è pure verificato , quel che per innanzi vi scrisfi delle 6 Genti del Rè , le quali cercauano di sottometter cotesta duotissima Cittàa miSerabil feruitu , esappiamo , che dette Genti's' erano accostate', credendo Sotto la speranza datali da alcuni di pocafede , &empio animo , metter Voi, ela vostra Città sotto la dura Tirannide , erimuouerui dalla folita obedien- za della Santa Chiefa Romana , il che pergrazia di Dio ilquale non man- camai allifuor fedeli , e per la costanze vostra , che sempre con marauiglia , per ( 11 In Vita inter Card. Urbani vi Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 341 7 perferuizio della Santa Sede , auete mostrata , non èsuccesso al voto loro: anzi le Genti del Rè Tiranno innafore sono fugite , auendo Voi primaspauen- tati quelli ceruicost , e malconsigliati Cittadini , ecosi è rimasta la vostra di- nozione costante , fincera , è piu falda , cheprima verso questa Santa Sede per il che nonsappiamo come poffiimo lodarui tanto , che uguagli il merito Voftro : nulledimeno , quanto per Noisi può , vi lodiamo , e inalziamo questo Vostro inuitto animo nell' obedienza della Santa Chiesa, e prontamen- te dimostrato contr' il furore di quest' Empio , e maluaggio Tiranno . V' efor- to a voler perfeuerare . Eche cofa piu grata , e piu defiderabile pud auue- nire all Vomo , quanto il combatier per la difesa di colui , il quale ha voluto fparger il sangue per leuarci dalla miferabil feruitu dell' antico Tiranno ? Nonfi dene far paragone dal Dominio della Chiesa alla tirannica Signoria , perche quella è una protezzione de Popoli , e questa non attend' ad altro ,che fottometterli , acciò si possano diuorare , e loro , elibem d' effi , come si ve de ogni giorno . Leuateni dunque su figliuoli , e inanimateui con ardore con- tro quelli , che cercano impadronirsi di Voi , e vostra Cutà, e leuarudall obedienza di questa Santa Sede ; perche così , oltr' alla gloria , ed onore ch acquifierete , vi aprirete la via al Cielo , e nel Mondoprocurerete quiete . SeNoi potemo cos' alcuna per cotesta Città ci offerimo : cosìfe auete bisogno de Soldati a piedi , a canallo , aunisarete , che subito si manderanno per vostro aiuto Io raccomando molto la custodia di quellafedel Città alla pru- denza , e fede vostra , e ci pare , che quelli Sediziosi , e Traditori non deb- bano rimanere in Velletri , mascacciateli , perche quello che ora non han potuto fare , lo potrian fare un'altra volta . • Data in San Pietro li 23. di Decembre 1407. Aqueste lettere fù ubbedito , perchè la Città mandò per Soldati , e ven- nero cento Fanti , e quelli Traditori furono difcacciati , comesi vedrà per l' infrascritta lettera del medesimo Cardinale . NOBILI DILETTISSIMI &c. Asomiglianza di quello , che per la bellezza datali dal Creatore , le- vatosi in Superbia , e da quella in tutto cecato , non conoscendosestesso , men- tre volse metter lasua Sede in Aquilone a paro di quella di Diofu miferabilmente con tutt' i Suoi seguaci scacciato , e messo nel profondo dell' Abiffo ; e interuenuto à quegl Empj Cittadini Traditori aella Patria propria, come dalle vostre gratiffime lettere auem inteso ; percioche mentre non conoscendol effer loro , cercauano di dar in mano di Potestà empra , e scelerata Voi , e la Cit- tà vostra, fedeli di S. Chiefa ; sono stati con molio trionfo vostroscacciati dalleproprie Cafe : onde douemo render grazie al Signore , il quale resiste alli Superbi , eli difperde , e inalzagl Vmili , ed Ejjo e stato , che ha prouisto, che la Sua Santa Chiesa nonsia ita in mano de Tiranni , Rendiate ancor Voi gra 343 LIBRO QUARTO Ladislao s'impadro- mifcediRo- masedivel. Ladislao aVell.. grazieà Dio insieme con Noi, e rallegrateni della fuga , epersecuzione dique- A Empi traditori ; percioche , dilettissimi , auete fatta un opera Segnalata perferuiziodi Dio e della Sua Chiesa , e meritate che per l' auvenire se ne tenghi memoria , auendo liberata la Patria Vostra dalla Sedizione Ciuile , oltre che avete apparecchiati onorati luoghi per Voi in Cielo , e Noi con ogni maniera di laudi vi commendiamo , ev'essaltiamo , esortandoui , che come fin' ora fedelmente viseteportati , per liberar e custodire cotesta vostra Cat- tolica Città , per onore , e obedienza della Santa Chiesa , così vogliate per- Seuerare ; offerendoui contutt' il Cuore , e con ogni prontezza d' animo tutto quello , che torna in beneficio , edonor vostro , e della vostra Città . Eper- checi dimandiate alpresente cento Fanti per difesavostravi li mandiamo ; e Sed'altre Genti auete di bisogno , scriueteci , che è Fanti , o Caualli , che domandarete , in quel numero che bisogna , vi si manderanno par conueniente , che ad perpetuam rei memoriam , li detti Empj Cittadi- ni , ora esuli , si diffidassero , e le loro Casesi rouinassero fin da Fondamenti acciòfosse esempioà tutti quelli, che per l'auvenire tentassero un simil' atto co- tro laPatria , e la Sede Apostolica . Non vi scriniam' altro , se non che delle occorrenze vostre , e di quel che vifarà bisogno per Salute di quella Cit- tà , edella Chiesa , ci scriniate spesso . Data in S, Pietro li 6. di Gennaio 1408 .. • Appresso ci Mentresi faceuanoqueste difese , e queste prouisioni in Velletri , perche & leGenti delRè non entrassero con continue minaccie di metterla à fuoco, s' cb- be nuona ch' in Roma s'era riceuto il Rèperla presad Ostia , e ch' i Romani volontariamente s erano dati . Parue ancora conueniente alla nostra Città dinon farpiù resistenza e deliberò riceuer' lesudette Genti ; ma perchè la Violenza , e la licenza de Soldati in quellafuria nonfacesser danno, fu mãdato Gorio di Mattia al Rèper un Salwocondotto , il qualefu datovolontieri e riceuta la Città amoreuolmente.. Fin qui Afcamo.. Abbiamo di Ladislao nell' Archiuio secreto della Citta dueDiplo- 9 cocede priu mi, dati in quest' occafione , cioè vno inRomaai 17 diGiugno dell' anno 1408. col quale conferma le Confuetudini , Statuti , & Vidi Velletri , ordinando agl'Offiziali Regj., che lascino viueresecondo effi iCittadini , senza dar loro impedimento , o moleftia alcuna ; e il Secondodatoin Salerno a i4. diDecembre nel 1409. , con cui concede a Cittadini di Velletri l'immunita, ed essenzione dal Pagar le Collette, e Dazjgià imposti , eforseda imporse infuturo da esto Re : di più or- dina, che secondo gl'antichi Statuti della Città , fi eleggano da Cit- tadini per ogni sei Mesi gl'Vfficiali coll' interuento del Podestà, che vi sarebbe stato perparte del Re, e fi troua che Muffer SillanoPignatelli , Nobile Napolitano , fu Podesta per il Re in Velletri , e molto fruttuo- famente trauaglio per togliere ilNome delle fazzione delle Pecore , e ReLadislao de Lupi , e abollire le difcordie Ciuili , feruendoli dell'opera di va Sillano Pignatelli Podestà in Vel peril Reliy : Istoria della Chiesa , e Cittadi Velletri ! 343 Religiofo Frate di S. Francesco di gran pieta , e virtù , per l'esortazio- ni , eminaccie delquale fu conclusa tra le Parti la pace , e per toglie- re ai Parteggiani l'aderenza , e protezzione de Signori Vicini , fu or- dinato invnStatuto che niuno potesle alloggiar Baroni senza licenza de' Signori Noue , ne tener arme d'Essi alle Porte sotto grauiffime pene . Anzi l'istesso Rè Ladislao nel tempo che fu SignordiRoma ( scri- OueAscanio Landi ) venne piu volte ad alloggiare in Velletri in on antica Casa , posta verfo Ponente , oue si vedono Fenestre , e Porte di marmo col- lesue Armi , simili a quelle , chesono ne Sigilli de fuoi Priuilegii nel nostro Archiuio : la qual Casafu già di Miffer Giacomo Gagliano famoso Dottore , del quale ho vedute alcune scritture , eparticolarmente on Orazione fattada lui inanzi aBonifacio IX.e a tutti i Cardinali . Ora la Casa è diMiserValeria- no di Luzii , etiene Vestigie d' antichità regale , quanto comportaua l' arte di quei tempi .-- I MostoAlesandro V.da talivsurpazioniprivòdel Regno,edella Com- munione de Fedeli il Re Ladislao , come manifesto perfecutore della Chiesa , maindi a poco Alessandro nel decimoMese del suo Ponti- ficato a i 4. di Maggio dell'anno 1410. morì in Bologna , oue fi era condotto da Pifa , nèpotè secondo il suo dessiderio venire in Roma , perche questa era occupata da Ladislao . Si adunorono iCardinali in Bologna per eleggere it Successore , e ai 16. dello stesso Mesedi Maggio promossero al Sommo Apostolato Baldaffar Cossa Napolitano, Diacono Cardinal di S. Eustacchio , e Legato in quella Provincia , con nome diGiouanni XXIII. il quale fwordinato Prete , e poi confagrato Pontefice dal nostro Vescouo Giouanni d' Embroniaco nella Bafilica di S. Petronio di Bologna . Il Collegio de Cardinali diede parte alla Cittadi Velletri con fue lettere della mortedi Alesandro V. epoidell elezione diGiouanni XXIII. , ebenche non si ritrouano le prime let- tere , abbiamo però le seconde che fanno menzione delle prime , e fono del seguente tenore . 12 MISERATIONE DIVINA EPISCOPI PRESBYTERI , & DIACONI SACROSANCTE ROMANÆ ECCLESIÆ CARDINALES.. Dilectis nobis in Christo Poteftati , NouemBonisHominibus , & Concilio Ciuitatis Velletrenfi adDominum nostrum , &ean dem Ecclefiam nullo medio pertinentibus falutem in Domino sempiternam . Ut emergentium Romane Ecclefie cafuum grauitatem in euentum quem- libet vestra deuotiopossit agnofcere ; pridem occafum fel. recor. DominiA- XX lexanLadislao Rèdi Napoli vien spesso adal loggiare in Velletri , Alessandro V.fcommu- nica Ladıflao , elo priua del Regno, Giouani XXIII. Collegio de Cardinali fignifica la mortediA. LeffandroV. e elezzione di GiouannixxIII. 344 LIBRO QUARTO lexandriPapa V. die 4. instantis Mensis ab hac luce fubtrafti deuotioni vestre intimare curauimus , poftea vero , celebratis de more exequiis , &prafati Alexandri olim Pontificis Corpore honorifice traditoEcclefiaftice Sepulture,Bo- nonia conuenimus in Apoftolico Palatio , vbi diem extremum idem clauferat Alexander , prouifuri depredefuncti Pontificis idoneo successore ad Regimen Ecclefia Sancta Dei , vt noue Prolis successione eandem Omnipotens latificam faceret , &fecundam , Missarumą: folemnibus in honorem Santti Spiritus deuotiffimè , ac humiliter celebratis quartadecima prafentis mensis in codem Palatio plenafecuritate , &votiua libertate coadunato Conclaue intrauimus, &multiplicibus circa hanc fublimem materiam habitis colloquiis , atque tra- Etatibus , vtPetri Nauiculafluttuwn agitata turbinibus ad PortumSalutis fub Remigio Doftiffimi Piscatoris , quo carebat , reduci poffet . Tandem Dotanostra in Reuerendiffimum in Christo Patrem , &Dominum Balthassarem tunc Sancti Eustachii Diaconum Cardinalemvtriufq; Juris Doctorem , Scien- tię claritate confpicuum , ac spiritualium , &temporalium donorum virtuti- bus illuftratum , opc , acfermone potentem , &qui , Deo auxiliante , indi- recta dirigere , conuertere afpera in vias planas scict , poterit , atq: volet , ac fluctibus agitatam diutiùs ipsam Nauiculam ad portum reducere saluta- rem, ficuti experimentis innumeris in gerendis rebus statum huiusmodi Eccle- fia concernentibus cunctis contemplari volentibus demonftrauit , gestaq: Sunt iudicio mundo notissima , ad culmen Dignitatis Apostolice , Diuina illustran- te Clementia , acfuis exigentibus meritis , nec immeritò unanimiter direxi- mus , ac concorditer , itaut in pluralitate vnitas , nullaque contrarietas ap- pareret , atque eundem Dominum Balthassarem in nostrumeligimus Dominum, atq; Patrem , Christiq; Vicarium , ac B.Petri verum, &vnicum fuccef- forem : Tandem eligentemse Joannem XXIII. appellari , quem cum intro- nizauerimus iuxta morem Coronationis infignibus ad Diuini laudemNominis intendimus , prout in Altissimi gratia confidimus , celeriter fublimare , que ideoprefata deuotioni vestrasignificare decreuimus , vtvna nobiscum iucun- ditatem percipiotis in corde , qui de obitupræfati Summi Pontificis amaritu dinem , vt censemus proculdubio fufcipistis , preces veftras ad Altissimum porrigentes , vtfauoremfuæ Cæleftis gratie eidem Domino nostro Ioanni Pa- pe afpirando concedat , vt fub eius falutari Regimineproueniat quies Regnis pax Ecclefiis concordia plebibus , &moribus difciplina : eandem veftram de- uotionem nihilominus exhortantes , vt in devotione , &fidelitate , quas ad prafatam habuiftis Ecclefiam , yelitis prout indubitabili ratione censemus , incommutabiliter tanquam Bassis fortitudin's tam effectualiter , quàm filiali- ter permanere , bac illafemper efficere , per questatus &honor prafatorum Ecclefiæ Dominiq: nostri , quisua clementi benignitate ad filiorum tranquil- litatem semper aspirat , felicibus extollatur effectibus , eademq: vestra de- uotio , vlerafempiternavita pramia , actiones nostras apud Sedem Aposto- licam inuenire valeat iugiter operosas circafingulastatum veftrum , &hono rem cafu quolibetpromotura . Datum Istoria della Chiesa, e Città di Velletri : 345 13 $4 DatumBononiesub trium pradictorum noftrorum Sigillis die 17. Maii , abaffumptioneveropræfati Domini nostri die prima 1410. Indictione tertia ... Il nuouo Pontefice venne aRoma , e publicò la Cruciata contro Ladislao , come Scismatico , &ingiufto vfurpatore del Regno , e Ne- mico della Chiesa , per la qual cosa , temendo Ladislao del suo Stato, abbandonando ciò che vfurpato aueua nelle nostre Parti , tratto d' obbedienza , e di pace , ma con animo poco fincero ,come poimeglio fi conobbe : e perche restaua in mano dilui Sezza luogo di molta im- portanza , che nondimeno diceua effer pronto di restituire , mediante lo sborso di buonafommadidenari , Giouanni XXIII. mandò in Velletri Lorenzo Staglia fuo Commissario arichiedere alla Citta mille Du- cati d'Oro in Suffidio di questa spesa , non essendo allora i Principicosì pronti , come poi son diuenuti , aimporreTaglie , eGabelle a Sud- diti per l'occorrenze loro , e dello Stato . Uenne adunque il Com- missario inVelletri , epresentò le Lettere credenzialidel Pontefice, & adunatosi il Maestrato eConseglio a i 12. d'Ottobre dell'anno 1412 . molti Nobili Cittadini , come negl'attidi quelConfiglio fi legge , rap- presentarono esser difficile pagar prontamente la somma di mille Du- cati attese le lunghe Guerre , e la Carestia de viueri , che aueuano tra- uagliato il Paese ; nulladimeno essendo la ricuperazione di Sezza mol- to vtile , e fruttuosa alla S. Romana Chiesa , e a tutta la Prouincia , consigliorono che fi doueflero pagare a tal'effetto 500. Ducati d' Oro ; Eperche il Commissario insisteua ancor pergl'altri 500. Ducati , alla fine fi conuenneche si pagassero altri 150. e così in tutto 650 Ducatid' Oro ; protestando però il Podesta , che allora era Riccardo Rofada Terracina , e ilGiudice , e i Signori Noue , che ciò s'intendesse senza pregiudizio de Priuilegj della Città , e questa protesta fu ammessa , ed. approuata dal Commiffario Apoftolico . دو Intanto perparte della Citta fi faceua caldiffima istanza appreffo il Sommo Pontefice , affinche Velletri fusse liberato da ogni suggezzio- ne , che allora aueua al Rettore della Prouincia di Campagna , perche erafi introdotta confuetudine , che la Città ad ogn'ordine e richiesta deldettoRettore douesle mandare all Esercito 100. Fanti , e 6. Caual- li , che iui feruissero a spese communi de Cittadini , edi più che do ueffemandare alli Parlamenti Generalidella Prouincia vnSindico con fufficiente procura , e in oltre erasi introdotto , maffimamente in tempo che la Sede Apoftolica siritrouauadi ladaMonti , che tutti gl appellinellecause tanto Ciuili,, che Criminalisi deuolefiero al Retto- redella Prouincia . Rappresentaua la Citta al Pontefice le graui spese fatte per conferuar l'onore , e lo Stato della Santa Romana Chiefa , e gl'ecceffiui danni , sofferti nellaGuerra contro Ladislao , e imeriti da lungo tempo contratti colla Santa Sede, allaquale parena più conue Xx 2 nienGiouanni XXIII.ricu . pera ciò che Ladisl.fur Pato auena. Vel.concorreallari cuperaziõe di Sezze Giovanni XXIII.libe ravelda ognifoggez. alRet.della Prouin. 346 LIBRO QUART O niente che fi deuoluessero le Cause d'appellazione davnaCittà si bene merita , e sì vicina a Roma residenza ordinaria de Sommi Pontefici, che al Rettore di Campagna : Laondenon fu difficil cosa piegar l' animo del Pontefice a condescendere a sì ragioneuoli istanze , e se ne ottenne la grazia colla Bolla , che fi conferua nell'Archiuio segreto di Velletri del seguente tenore , IOANNES EPISCOPVS SERUVS SERVORVM DEI AD PERPETVAM REI MEMORIAM . Iuftis , &honestissupplicum votis libenter annuimus , illaque fauori- 15, bus profequimur oportunis corum pracipue , quos erga Nos , & Romanam Ecclefiam Sincera douotio , & comprobata fidelitas dignos fauoribus , & Specialibus gratiis effecerunt . Cumitaq: ficut pro parte dileétorum filiorum Ciuium&Communitatis Ciuitatis nostre Velletren . Nobis oblata petitio continebat ipfi Cines , &Communitas ex antiquis Ordinationibus , seu Con- ftitutionibus P ouincię Nostra Campania, & confuetudine diuferuata tene antur ad requifitionem , &mandatum Comitis , &Rectoris dicta Prouincia perprefatam Ecclefiam deputati , mittere ad Exercitum centum Pedites, SexEquites in dicto Exercitu Seruituros tribus diebus , &aliquando pluribus expenfis predictor . Ciuium : Communitatis , &etiam ad requifitionem, mandatum difti Comitis, feu Rectoris ad ipfius Generalia Parlamenta Sindicum cumfufficienti Sindicatu mittere fint aftrifti , &ad ipfum Comitem, seu Rectorem curam suam , omnes cause appellationum difta Ciuitatis , tamin ciuilibus , quam in criminalibus àlonge temporibus , etiam maxime Romanam Curiam in Ultramontan. partibus residente , &etiam reducta ad partes Italiæ fuerunt ha tenus deuoluta , hoaie deuolvitur , in quibus cau- fis predictus Coms, seu Rector , &curia eius congnofcere , &iudicare potuerunt , posluni de presenti . Cumq. ficut predicta petitio fubiunge bat onerafupradicta pradictis Communitati , & Ciuibus grauia nimis fints maxime confideratis damnis , &detr meniis , que pro conferuando ftatu , bonore prafata Ecel fie per hac tempora pertulerunt: pro parte preda torum Communitatis , Ciuium fuit Nobis humiliter fupplicatum , ut a predictis oneribus , &Subiectionibus eofdem in perpetuum eximere , & liberare de be- nignitate Apoftolico dignaremur . Nos igitur fidelitatem ipforum Communi- tatis , &CumNobis cognitam , &probatam recompenfare volentes pre- rogatiua gratis Specialis huiufmodi fupplicationibus inclinati , predictos Communitatem , &Ciues ad huiusmodi oneribus , & fubiectionibus ad quæ tenentur , ut fuperius eft expressum : videlicet a mittendo ad Exercitum Fe- dites centum &Equitesfex ad mandatum , feu requifitionem Comitis , seu Rectoris ante dicti diebus tribus , aut pluribus Seruituros, nec non àmitten- do indicum ad Generalia Parlamenta eiufdem Comitis , aus Rectoris de noftre Poteftatis plenitudine , auctoritateApoftolica tenore prefentium eximimus Istoria della Chiesa , e Cittadi Velletri! 347 mus , &in perpetuum liberamus ; ac volumus , &decernimus perpresentes ut caufa appellationum in ciuilibus , &criminalibus prafata nostra Ciuita- tis Velletren. eiusque districtus , quæ ad præfatum Comitem, feu Rectorem, &eius curiam deuolui , &ab eo cognofci , indicari confueverunt : de cetero ad Sedem Apoftolicam deuoluantur 16 17 • Mandantes barum Serie Comiti, feu Rectori dicta Prouincię Nostre prafenti , &futuris , quatenus antedictos Ciues , & Communitatem velle- tren. occafione dictorum Peditum , Equitum ad Exercitum , & Sindici ad Parlamenta mittendorum nullo unquam tempore debeant requirere , aut ali qualizer moleftare , adqua onera eos volumus de cetero non teneri . Nec non, ut in &de caufis appellationum ciuilibus , &criminalibus antedicta Ciuitatis fe intromittere nullo modopræfumant , fed dimittant per prefatam Sedem aut deputandosper eam omnimode cognofcendas , &fine debito termi- nandas ; Decernentes irritum , &inane fi Secus Super biis àquoquam quouis auctoritate fcienter, vel ingnoranter contigerit attemptari . Conftitusionibus Apoftolicis ,&predictarum Prouincię , &Ciuitatis Statutis , Ordinationi- bus, Iurisdictionib. Priuilegiis, Indultis, Iuramento;ConfirmationeApost. vel quacumque alia firmitate roboratis , & aliis in contrarium facientibus ,non obstantibus quibufcumque: etiamfi de eis, veleorum totis tenoribus esset in prafentibusspecialis mentio facienda . Nulli ergo omnino hominum liceat bane paginam noftræ exemptionis ,liberationis , decreti , &Voluntatis in- frigere, velauļutemererio contraire . Si quis autem hocattemptare pra- Sumpferit , ind gnationem Omnipotentis Dei , ac Beatorum Petri , &Pauli Apoftolorum eius fe nouerit incurfurum . Datum Rome apud S. Petrum 1d. Octobr. Pontificatus noftri anno tertio . Nequesta sola dimostrazione feceGiouanni alla nostraCitta , ma in oltre , auendo ricuperato Sezza dalle mani di Ladislao vi mandò Podesta Nicolò de Nicoleschi Nobile Veliterno , come costa dal Bre- ue che incomincia . Dilecto Filio Nobili Viro Nicolao Petroni de Nico- leschis Domicello Veliterno &c. Sinceritas , &coftans fidelitas , quam erga Nos, &Romanam Ecclefiam &c. Datum Rome apud Sanctum Petrum 4. Nonas Maij Pontificatus anno ..... Indi anonmolto apparue l' animo poco fincero di Ladislao , il quale dichiaratosi fautore diGregorio XII. già deposto nel Concilio di Pisa , tornò ad inuadere lo Statodella Chiesa inguisa che conuenne a Giouanni XXIII. fuggir di Roma , e girsene a Bologna ; e Ladislao impadronitofi di Roma fi fermò nel Palazzo Vaticano , e indi diede a i 15. di Giugno 1413. vn ampliffimo Diploma , segnato di propria ma- no , alla nostra Città , nel quale vfurpando l'ambizioso Titolo di Illu- stre Illuminatore di Roma , concefle a i Cittadini , e Communità di Velletri Indulto , e remiffione di tutti i delitti , ed ecceffi commessi Nicold Nicoleschi Podestà di Sezze conLadislao RèdiNapo li occupadi nuouoRoma 348 LIBRO QUARTO Seifma ditrePapi conc.di costaza abo lisce la scif. , contro qualsiuoglia Persona , & anco contro il Popolo Romano , an- corche foffero delitti di Lesa Maesta, restituendo , e reintegrando i medefimi Cittadini a gl'Onori, Beneficij , e Dignita , e nel possesso de Feudi , e Beni , ne quali erano prima; eccettuati peròi Beneficij che furono Domini Matthæi , i quali Beneficij ordina che non rimanga- nopresso i Possessori d'allora, ma debbano ristituirsi Domino Andrea. Gorij , e che l' Arcipretato della Catedrale diVelletri fia della Perfona. danominarsidal Magnifico. Perreto de Andreis Contedi Troja . Or- dinò ancora che il Podesta , e altri Officiali suoi in Velletri , douessero offeruare gli Statuti della Città , e in oltre stabili che non si mutasse , o cambiatle giammai in Velletri il Maestrato de.Noue. Buoni Uomini in altro Maestrato , ma che in perpetuo vi fossero iNoue Boni Uomini : ein fie confermò tutti iPriuilegij conceffi alla Citta da Sonmmi Pontefi ci ... Il Diploma incomincia Ladislaus Dei gratia Hungaric , Hicru falem , Sicilia , Dalmatia. , Croatia , Rame , Seruie , Galatie , Lodome-- ria , Comania , Bulgariaq: Rex Prouincię , &Forcalquerii , ac Pedemon- tis Comes , Urbisq: Illuminator Illuftris . Uniuerfis , &fingulis prafentes Litteras inspetturis notum facimus per eafd: quod.Nos volentes mite , pièq acgratiose , &benignè agerecum Ciuibus Ciuitatis Velletri de Prouincia Maritime deuotis fidelibusq: nostris , &c. Datum Roma in Palatio Sancti Pe-- triper manusnostri prædicti Regis Ladislai anno Domini 1413. die. 15, men fisFuniisexta Indictionis , Regnorum nostrorum anno 27. - Mapoco doppo questo uuouo pretesolume diRoma fu dalla mor- 18 te spento , liberandosi intal modo lo Stato della. Chiesa davn grauif- fimoOpprefiore , eGiouanni liberodaquestotrauaglio se ne andò in. Costanza Cittadella Germania , doue erafi adunato vn General Con- figlio per a polire l'infaufta Scifma , che da tanto tempo miferamente afiligeua la Chiesadi Dio , Arrogandofi non folo Giouanni XXIII. , maancoGregorio XII. , e Benedetto XIII. l' vfficio del fupremo Pon- tificato,nonostante la fentenza di priuazione , pronunziata contro Gregorio , e Benedetto dal ConciliodiPifa... Piacque al Signore Dioche nel Concilio di Costanza venisse affat- totolta laScifma colla renunzia , e priuazione di Giouanni ,diGre gorio , e di Benedetto , e fosle elettoda Cardinali iui pretenti , edai. Deputati di ciascuna Nazione agli 11. di Nouembre dell'anno 1417 Oddone: Colonna Diacono Cardinal di S. Giorgio in Velletro , il quale in memoria di S. Martino , Uescouo Turonenfe , di cui in quel giorno fi celebraua la fefta , tolse il nome di Martino V. Egli pochi giorni doppo la sua Affunzione fcrifie lettere piene di benignità ed amore alla CittadiVelletri . fignificandole la sua elezzione , ed efor- tando i Cittadini a rimanere nell'antica fede , e obbedienza della Sede Apoftolica , le quali lettere Noi volontieri qui registreremo , perche Apo- Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 349 OdericoRinaldi ( 1 ) ne suoi Annali quantunque non dubiti , che Martino all' vsatomodo de nouelli Pontefici facefle auuisati della fua elezzione i Prelati , e Re , e Popoli, nulladimeno afferma di non tro- uar tali lettere ne suoiRegistri , ne fra altre Scritture . MARTINVS EPISCOPVS SERUVS SERUORVM DEI Dilectis Filiis Potestati , Communi , &Confilio Ci- uitatis nostre Velletranenfis Salutem& Apoftolicam benedictionem . Mifericors &miferator Dominus vnigenitus Dei Filius Iefus Chri 20stus , qui celestia Simal & terrena Sua Maiestatis omnipotentia dirigit gubernat , Sacrosanctam Romanam Catholicamq. Ecclefiam Sponfam noftram, quam nonfacto Solum , fed Sui proprii Sacratissimi Sanguinis afperfionefun- dauit , fuę pietatis oculis ab alto respectam , ipfius viduitatis incommoda post resignationem iuris Papatus perolim Ioannem XXII. &subsequenter per Gregorium XII. ipfiusq. etiam loannis depofitionem ab ipso Papatu , &per priuationem ac depofitionem de Benedicto XIII. etiam aPapatu buiufmodi, at toti Orbi debet iam effe compertum in hoc generali Concilio Coftantienfa acper ipfum canonice celebratas , deplorare ulterius non eft passus ; nampoft longos varios diuturnofq. tractatus inter Colleginm , Venerabilium Fratrum noftrorum S: R. E. Cardinalium , de quor.numero tunc eramus , acquosdam Venerabiles Prelatos , &alios Deputatos Nationum prefati Concili fuper Electiones futuri Pontificis celebratione folemniter babiros , & concilia repetita diebus bis proximis , ad instar miraculi diuina fuperilluftrante Clemen- sia, inipso concilio extitit Jummo omnium confenfu pro effectu faluberrima - nionis in prefata Ecclefia confequendo , actotali extirpatione nefandi Scisma- tis falubriter ordinatum , quod Collegio ipfor Cardinaliumad eligendum ipsu futuramPontificemperquinq: nationes in eodem Concilio existentes sex pro qualibet in Electores adiungerentur , ita quod ille qui perduas partes ipfius Collegii concorditer , &fubfequenter per anas partes coelectorum cuiuslibet ipfarum nationum in Papam etiam concorditer eligeretur pro unicovero ac în dubitato RomanoPontifice a cunctis Chrifti fidelibus haberetur, prout inDe cretis dicti Concilii confectis defuper latius continetur . Unde , fic equidem Altissimo placuit , est eff crum quod celebrata per nationes ipfas Electione di storum coelectorum triginta numero , approbata per ipsum Concili- um die lune octaua presentis mensis circiter horam quartam poft meria diem in illius nomine qui perpetua Mundum ra ionegubernat , Car dinales numero vigintitres,&triginta Caclectores huiufmodi,cooperanteSpiri , εμς : ( I ] Ann. 1477- : 350 LIBRO QUARTO : tusSanctigratia Conclaue , libertate atq. fecuritate celeberrima ab extra custodia munitiffimum , adpacem Ecclefiæ aspirantes , intrauerunt , Milfis celebratis deMore solemnis , ac deinde Concilijs habitis repetitis , prout tan- tæ rei fublimitas expofcebat , Die Iunij undecima difti Mensis celebratis Bea- ti Martini confefssoris atq. Pontificis Missis , hora quasi decima codem Spiri- tu , qui fidelium corda viuificat illustrat atq. dirigit semper in bonumMen- tes noftras , vniformiter humillime ac etiam concorditer inspirante , adAl- tissimi laudem , &gloriam acftatum ipsius Ecclefiæ cuultionemq: totalem Sacro Grege Dominico prefati Scismatis , Cardinales , & Coelectores pre- fati in Nos tunc Sancti Georgij ad Velum Aureum Diaconum Cardinalem , licet ex humanefragilitatis conditione ad tantum regiminis Onus vniuerfalis Ecclefie insuficientibus humeris , eorum Vota vnanimiter , discrepante nemi- ne , direxerunt , in iubilo Hymnum Te Deum & Canticum decantantes moxq. intronizauerunt ac etiam solemniter adorauerunt ut est Moris , de- mumq feruatis de more caremonijs externa dic Nos apostolico diademate coronarunt . Que vniuerfitati vestra duximus adveftror. iucunditatem cor- dium specialiter intimare , nam Vniuerfitatem eandem per Nos dum minore fungebamur Officio continuatisfemper affectibus in noftræ geffimus ac gerere intendimus vifceribus charitatis , ac de tranquillo Statu veftro &alior. Sub- ditorum animarumq. &Corporum Salute iugiter cogitare &circa illa Sedulo esponere paternalis vigilantia nostre curam . Vos autem , prout certiffimi reddimur , fic in deuotione &fidelitate ac obedientia noftris & prefata Ec- clesia Matris Vestra Domine acMagistra continuatis affectibus & effectibus persistatis , ut ultra nostram &Apoftolica Sedis benedictionem &gratiam .. alargitore munerum Supernorum valeatis fempiternæ vita gratiam pro- mereri • Datum Constantis X. Klen. Decembris Pontificatus nostri Anno primo BASSIANVS. L'elettofu in Costanza ordinato Prete , e poi confacrato Sommo2 Pontefice dal nostro Vescouo Giouanni , & indi a poco parti diCo- stanza per venire aRoma , non lasciandofi indurre puntodalle preghie- redell'Imperatore , e de Principi d'Alemagna , che lo confortauano a rimaner per qualche tempo inGermania , rispondendo Egli efier ne- ceffario la sua presenza inRoma per prouedere aibisogni delPatrimo- niodella Chiesa Romana , diftratto , elacerato da i Tiranni , e dalle Fazzioni de Cittadini , emolto più , perche Roma , Capodella Reli- gion Criftiana , non foste più longo tempo priua del fuo Paftore . GiuntoMartino inRoma -- fù ricevuto [ scriue Ascanio Landi ) non Nolo come Pontefice , ma come Padre della Patria , edessendo Vomo nobile eRomano , fauori in granparte le cose della libertà Romana, e nel suo tem- po 1424fi vedono nell'Archinio rinonati i Capitoli fra Roma , e Velletrisopra 2 . : Istoria della Chiesa eCittadi Velletri . 351 pra il Podestà , &altri particolari . Furonoun altravolta rinouati i Col fini , e terminate le differenze con Lariano . Andando perAmbasciatore a Martino Misser Ludouico Serafio , ricevuto con molta benignità , riportò molti fauori , e molte grazie . Apetitione della Communità deputò Vicario in Velletri MifferAntonio Petrica , con ordine , che si dosesse ofsferuare il mo- dostatu ario in tutte le cause . Confermò la Chiesa di San Giovanni alla.com- pagnia de Difciplinati auendo prima ordinato a Pietro Analfini Canonico di San Pietro di Roma , che douesse vederese detta compagnia anena esposta la verità a Bonifacio IX. e così con ordine giuridico il detto Pietro aggiudicò quella Chiesa alla compagnia , di che ne appariscono autentiche Scritture . Leconceffè ancoraplenaria Indulgenza in perpetuo dall' on Vespro , all' al- tro della Natiuità della Madonna L'Arciuescouo Teuli ( 1 ) afferma che l' Indulgenza comprenda ancora tutta l' Ottauadi detta Festa, e ne accenna il Breue , che comincia; licet Is , de cuius munere venit &c . Datum Viconari Tiburtina Diacesis 3. Nonas Septembris , Pontificatus an- no QuintoAccenna ancora l'altro Breuea fauor della Compagnia de Disciplinati , che incomincia His quepro Diuini cultus augumento &c. Datum Rome apud Sanitam Mariam Maiorem Kal. Septembris ,Pontificatus 22 23 Anno Sexto - Ma se Martinodavn canto si mostro beneuolo verso la Citta, e Chiesa di Velletri , dall' alrro spogliò la Chiesa d' Ostia di vno de suoi maggiori ornamenti . Prima però ci conuien dire , che il nostro Ve- fcouoGiouannid' Embroniaco ai 16. dı Febraio del 1426. passò amilior vita , Uomo veramente per ogni conto grande , e illuftre , e poco manco , che nel Concilio di Costanza , mentre promoueua l' elezzione diMartinoV.nonfosse egli stesso salutato sommo Pontefice . Eresse vn Collegio in Genoua , e vn altro in Auignone , chiamato il Gran Collegio , per fauorire lo studio delle lettere , e gl' Uomini letterati . Ma oh grande infelicita della nostra Patria ! ne questi , ne tanti altri. Cardinali di gran fama , intrapresero nella nostra Chiesa co- sadegna d'ella loro grandezza . La qualdisauentura non poffiamo ad altro attribuire , che all' assenza de Vescoui dalla Chiefa , iquali co- me lontani , e tal volta appena conosciuti per nome , non vedeuano i bisogni della loro Sposa, ne prendeuano cura di ornarla , e di abbellir- la , ma piu tosto altroue spendeuano in opere grandi , e magnifiche le Loro richezze Oradoppo lamorte di questo Vescouo , resto lungo tempo vacan- te lanostraChiesa , alla qual Martino non diede altro Pastore , con- ciofiacosache intento araccogliere denari perrifarcire iSacri Tempj di Roma, che al suo ritorno di Costanza aueua trouati rouinati , с squailidi , e a riordinare , e solleuar dalle miserie la sua Patria , ridotYy 52 Gio.d'Embroniaco sua morte elogio [ 2 ] Lib. 3. Cap. 10. 352 LIBRO QUARTO Ant. Petrica Vic. Ap. in Vel. ra per l'assenza del Pontefice , per la lunga Scisma , per le frequenti Guerre , e per l'altre publiche calamita , in sì deplorabile stato , che poche vestigie conferuaua della fua primiera grandezza , volle appro- fittarsi per talivsi delle rédite di questo, ed'altri Vesc.vacanti,tato più, che essendo Egli d'animo eccelfo , ed applicato a domare i Tiranni , che vfurpauano le Citta del Dominio Pontificio , e particolarmente Braccio da Montone , ebbe sempre bisogno di denari per fupplire an- che alle spese dellaGuerra . In questa vacanza del Vescouato credia- mo che Egli a petizione del Commune di Velletri , vi deputasse Vica- rio Apoftolico Antonio Petrica , noftro Concittadino , e trouiamo ancora che poi vi deputò Nicola Uescono di Tiuoli , come apparira in appreffo . Ein questa medefima vacanza del Uescouato Martino vo- lendo conferire a Roma vn nuouo , e segnalato beneficio fece trasportar da Oftia in Roma il Sacro Corpo di S. Monaca enel giornodelle Palme dell'anno 1430. 10 collocò nella Chiesa de Frati Eremiti di S. Ago- stino . Questa gran Madredoppo auer con le fue lagrime partorito al la Chiesa di Dioil proprio Figlio Agostino , mentre con Esso già con uertito tornaua lieta di Milano perripassare in Africa , s'infermò gra- uemente in Oftia , ed iui consumò il suocorso con tanta rassegnatione d'animo , che interrogata da alcuni senon temesse di lasciare il suo Corpo in luogo sì remoto dalla sua Patria , diede quella sapientiffima risposta riferita dal suo Figlio Agostino nelle Confeffioni [ 1 ] nihil longe est Deo , neq; timendum est , ne ille non agnofcat in fine Seculi , vnde me refuscitet . Pianse amaramente Agostino la mortedella Madre , rendendole parte di quelle lagrime , che ella aueua gia sparse per lui , e nulladimeno proseguendo il suo viaggio verto l' Africa lasciò in Ostia le Reliquie Materne , oue furono sempre con grand'onore venerate fino a questi tempi , che Martino le fece indi in Romatrasportare . , Nel 1430 [ fcriue Ascanio Landi ) essendo rinouate in Velletri alcu- 24 ne sospencioni de Parziali che rimettevano su il pestilente nome di Lupiі , е Pecore , per la quetepace , e difesa della Città , e per rimediare, che non so co duceffèro Barom , ne Caualcate dentro , quali cagionauano omicidj , rui- ne di Cafe , pac rotte , e altri mali , isei Pacieri di Velletri , quali erano Antonio Pancioni , Antonio di Meo Trani , Antonio Carofi , Giovanni di Vello Macioto , Cerino de Cerini , e Pietro Santo in presenza , e con con- Senso di Tomasso di Serrentini Podestà , e di Nicola Vescono di Tivoli , allora Commissario , e Rettore del Vesconato d'Ostia e di Velletri , e degli altri Vef- couati vacanti , clessero on numero di ducento Conferuatori della Pace , a qua- lifu dato carico di difender la Città , pacificare i Cittadini , refiftere all impeto de Baroni , e delle Caualcate con ogni modo possibile , e primasi pa- çificorono effi , furono rimossigl'interessati , e pigliorono il giuramento sopra L'Oftia [ 1 ) Lib. 9. cap.xt. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 353 - Poftia Sagra -- epiù sotto Mori Martino l'anno 1431. con difpiacere di Roma , e di tutto lo Stato Ecclefiaftico , eparticolarmente di Velletri , nel cui tempo si visse con moltapace , e quiete , di che apparisce testimonianza nel Palazzofotto la Sala de Signori con certi Versilatini fatti afua laude. Eugenio Ant CoAMartino successe Eugenio IV. eletto a i 13. di Marzo dello stess' 25anno 1431. , chiamato primaGabriel Condolmerio Veneziano . Que- sto pochi giornidoppo la sua elezzione diede alla nostra Chiesa per Pa- IV. store Antonio Corario Veneziano , Nipote per cantodi Fratello di Gregorio XII. , econgiunto diSangue allo stesso Eugenio , e molto piùdi familiarità , edi amicitia essendo stati ambidui Fondatori della Congregatione de Canonici Secolari di S.Giorgio in Alga . Era Egli rarionost. gia stato daGregorio XII. suo Zio estratto daquella Congregatione , e Vefc. ornato di molte dignita Ecclefiaftiche , Uescono di Bologna , Patri- arca di Gerufalemme , Camerlengo della S. Romana Chiesa , Cardinal Prete di S.Pietro ad Uincula , e poi anche Vescouo Portuense , dal qual Vescouato Eugenio lo trasferì a quel d'Ostia , e di Velletri senza alcuna neceffita : se non che per onorarlo maggiormente , comincian- dofi in questo modo a gettare i fondamenti dell'Ottione di poi intro dotta fra i Vescoui Cardinali . 26 Ne tempi di questo nostro Vescouo, Eugenio IV. confiderando a quanta pouerta s'era ridotto il Monastero di Subiaco , Sede antichiffi ma de Monachi Benedettini , vni alla Mensa Conuentuale di Subiaco la Badia di S. Angelo sopraNinfa nella Diocesi di Velletri della Congregatione Florenfe con tutte le fue pertinenze , ragioni , e Prouenti la qual Badia per qualche tempo prima del Pontificato di Martino V. era rimasta priua di Monachi , ch'iui feruissero all'Altiffimo , e fi trouaua si dintinuita diRendite , che rimaneua affatto negletta , e defolata : ciofua i 28. di Marzo del 1432. come si legge nella Cronica di Subiaco ( 1 ) e ne fa anche mentione il Lubin ( 2 ) Questa Badia di S. Angelo sopra Ninfa, èl'istesta che il Monasterodi S.Mariadel Monte Mirteto , fondato daUgolino noftro Vescouo nel anno 1216. , o poco prima , del qual noi abbiamo scritto nel Secolo XIII. , ne osta la varietà del Titolo , perche nel Monte Mirteto , così chiamato dalla copia de Mirti alle radici del quale è Ninfa ) erano due Chiese : quella di S. Angelo più antica che lo stesio Monastero , e Faltra di S.Maria eretta infieme col Monasteroda Ugolino : e quindi crediamo , che la Badia ora si chiamafle di S. Angelo sopra Ninfa , ed oradi S. Mariadel Monte Mirteto . L'vnione d'Eugenio fopranarrata ebbe il suo effetto , ed anch'oggi le reliquie di quelli antichi Edifici , e gi'auanzi di quelle Chiese {che squallide , e ingran parte distrutte , Yyz fan- ( ] M. S. di Cherubiso Mirtiocap. 30. ( 2 ) InnotitiaAbbat. Italie . 354 LIBRO QVARTO fanno vn lagrimeuole spettacolo a chi motto dalla Religione del luogo, afcende quelMonte ) e le Poffeffioni dell'antico Monaftero appartengo- no a i Monaci di Subiaco . Fu Il CardinalCorarionoftro Vescouo molto liberale verso iPoueri , 27 e verso i Luoghi Sagri , e Persone Religiose delle copiose rendite Eccle- fiaftiche , che godeua: pur della sua liberalità non rimane in Velletri alcun vestigio . Uifle con fama di Santità , e di Virginità illibata , e daS. Antonino Arciuescouo di Firenze è lodato come disprezzatore del Mondo , e Flauio Biondodice ch' Egli fiori ea morum&vite. San- Ant.cora- Etimonia , que priuatos quoque celebres redderepotuiffet . Stimollo molto rio nost.Vef il B. Giouannida Capistrano , e del nomedi lui intitolò il suo dottisffi- mo libro de authoritate Pape &Concilij scritto controgli Scismaticidi Bafilea . Mori in Padoua nel Monastero di S. Giouannidella Sua Con- gregazione , Decano del Sagro Collegio a i 19. diGennaiodel 1445. , efu sepolto a S.Giorgio d'Alga in Venezia . Erafi ritirato in detto Monastero di S. Giouanni negl'vltimi giorni della Vita per prepararfi al passaggio dell'Eternità , contento iui di vna fola Cella , e del Vitto commune degl'altri Religiofi . Restituì a i Monaci Benedettini alcune Badie , cheper conceffione de Sommi Pontefici riteneua; chiamati i Procuratoridi diuerfi Monafteri distribui loro , cai Poueri la sua Sup- pellettile dicendo Enportionemfructuum ex vestris locis accipite , quam di- legent i curavobisferuauigratiasDeo agite,&pro me orate . FuVomo mol- toletterato , ed ebbe vn infigne Biblioteca , piena di rari , ed eleganti Volumi . Scrisse l'Istoriade suoitempi , la quale già fi conferuaua ma- noscritta in Venezia , e se ne fa menzione nella sua Vita presso il Ciacconio . Gio.cer- sante noftro Vefc. Eugenio Ive orgine deltedfoor- die cocolon nefi . Aquesto diede Eugenio per Successore ai 17.di Marzo del 1446.28 Giouanni Ceruante Spagnuolo di Siuiglia , e prima Arcidiacono di quella Chiesa , e doppo auer occupate più Catedre Vescouali nella SpagnaArciuescouo della sua Patria , e Prete Cardinale diS. Pietro ad Vincola , creato da Martino V. Ma tornando a iprincipj del Pontificato di Eugenio IV. furono29 questi pieni di tumulti e di guerre , delle quali la nostra Patria , fi co- meneportò in gran parte ilpeso , così ne raccolse anche il frutto . Perche Eugemo , essendoglistato dagl'Emoli della Casa Colonna sug gerito che i Colonnefi , Nipoti di Martino V. auefiero occultatagran quantità d'Oro , e d'argento , che fi fupponeua ammaffata dal Zio , delia quale da i Miniftri più confidenti diMartino anerebbe ottenuto diftinta notizia , diede ordine a Stefano Colonna ,( il quale separato dagl'altri Colonnesi , seguina gli stipendi , e comandaua le Genti d' Eugenio ) che douesse condurlimodestamente Oddo Poccio , giả Vi- cecammerlengo di Martino, e il Vescouo diTiuoli, gia Rettore del Vef- conato di Velletri , e d'altri Vescouativacanti; maiSoldati di Stefano Istoria della Chiesa , e Città di Velletri ! 355 no inuadendo con licenza militare le Case de' Sudetti , licondussero publicamente , e quasi come Reidi furto , edi Latrocinio al Pontefi- ce , il quale sdegnato di tal' eccesso , ne riprese aspramente Stefano , che temendo dell'ira d'Eugenio , fe ne fuggì a Pelestrina , oue era An- tonio Prencipe di Salerno , e Fratellodi Profpero Cardinal Colonna , perfuadendolo a far ogni sforzo per discacciare Eugenio di Roma, co- me Vomo , che voleua eftinguere il nome de Colonnesi . Il Prencipe, prestata fede a queste parole , turbato , e mosso dalle miserie , che si preparauano ai Famigliari di Martino Suo Zio , raccolta , e armata moltaGente , andò da Pellestrina a Marino , e india Roma , e prefa la Porta Appia , preffo S. Giouanni in Laterano , entrò coll' Esercito in Roma , non facendo male ad alcuno : magiunto a S. Marco ebbe incontro i Soldati del Pontefice , co' quali venne alle mani , & accorgendofi i Colonnesi che i Romani non erano disposti a folleuarsi anzi che fauoriuano le parti d' Eugenio , si ritirarono di Roma , sac- cheggiando , e predando ciò che poterono , e dall' altro canto i Sol- dati del Papa fecero lo stesso alle Cafe del Cardinal Profpero , e degl 30 altri Colonnesi e de Famigliari diMartinoV., che erano in Roma . Terminate le cose questo modo , Eugenio per vindicare , fecon- dol' ordine della giuftitiasi graue ingiuria fatta alla sua Dignita , c alla publica quiete da propri Vassalli , tanto beneficatidalla SedeApo- stolica , dichiaròRibelli, eScommunicati i Signori di CasaColonna, cioè Profpero Cardinale , Antonio , e Odoardo suoi Fratelli , e anche Nicolò Sanello , Ruggero , e Francesco Cactani , Nicolòda Monte- fortino , e tutti i loro aderenti , complici , e fautori -- Questasentenza [ scriue Alcanio Landi ) fu data l' anno primo d' Eugenio , ene ap- parisce il transunto nell' Archiuio nostrosotto il 1431 Data questasentenza pareua , chesi rinouaffero le calamità di Bonifacio VIII. cfurono confifcat tutte le terre de Colonnesi , di Nicolò Sauelli , edaltri sopradetti,priuati di Onori , e di Dignità . Fràqueste Terre era la Fortezza di Lariano , edel- la Fagiola , quella possedutada Colonnesi , questa daNicolò Sauelli , i qua- li mentre eranoin contumacia col Pontefice , foldorono Gente , e ogni giorno Scorreuano le campagne di Roma , eil Territorio di Velletri , menando via Animali, e Vomini , riducendosipoi nella Rocca di Lariano , luogo forte , e ben guardato da Colonnesi . La Città non sapendo , che riuscita donesse far questa Guerra deputò quattro Cittadini afar le prouifioni neceffarie , Co- la de Roffi, Stefano Trinchinelli , Antonio Pancioni , Nicolao Antonelli , e condussero per Capitano con grandiffima autoritàPaolo degl'Anibaili della Molara . Spedirono Ambasciatori al Signor Aldo Coni , ca Lorenzo Con- ti Cardinale , che si trovava al Castello di Mattia , e ai Signori di Casa Cae- tana , per tenersi amici , e beneuoli . Erinfrescorono la memoria dell' an- tica confederazione colla Terra di Core Si faceuano Sentinelle di notte , e di giorno , dentro , e fuori di Velletri ; e veramente parena, che con queste pro • colonnefi condannati daEugenio ١٧٠ Lariano Fortezzade colonnesi . Fagiola Fortezza de Sauelli. Paolode glAniballi capitano . Aldo , e Lorenzose- guono lepar ti di Euge. Iv.con.Vel. contro icolo nesi . 356 LIBRO QUARTO Lariano affediato Lariano preso per asfaltoda Vell : و dati . prouifioni laCittàsi rendessesicura . IlPapaper risentirsi contro costoro , e liberare il Paese di Roma dallı infulti , e danni , che riceucua , fece foldare 8000. Fanti , e deputo Legato di quell' impresa Giouanni Vitelleschi da Corneto , Vomo , che per moltofauor di fortuna , accompagnato da onorata vir- tù , e valor d'animo grande , era allor Patriarcha Alessandrino , epoi fu fatto Cardinale , feuero , e crudel nemico de Colonnesi , e furon dati quei Soldati alla custodia del Capitan Micheletto . Aucndo il Vitellefco allargatata Campagna di Roma , preso Zagarolo , Pellestrina , Albano , Ciuita , eCastel Gandolfo , ci rimaneua la Rocca di Lariano , la quale fi guardaua da Colonnesi . Vi mandò adunque 4000. Fanti all' afsedio , quali dimororono alcuni mesi aiutati dal Commune di Velletri , così di grafcie , come di denari , e d' altre cose necessarie . L'impresa andaua in lungo , tanto che per commiffione del Cardinal Ludouico Camertengo , eforseprocurando questo la Città , per scir dispesa , andorono 800. Vomini di Velletri , condotti dal Sopradetto Paolo Aniballi Capitano in quelta guerra . Questi fiportaronovo- Lontieri all' impresa per l'odio antico , che nutriuano verfo quella Fortezza , dalla quale aucuano riceuuti infiniti danni , e ogni giorno temeuano di riceuer- ne de nuoui . Inostri riconosciuto il luogo , deliberorono di afsfaltarlo , al quale afsalto di propria virtù , fuprefa la Terra con poco onore di quei Sol- che tanti Mesi vi erano stati all Affedio Per ordine del Capitan Micheletto fu brugiata , e gl' vomini della Terra fi erano tutti ridutti nella Rocca , doveera una Guardia de Soldati , fra quali ne troud nominati due per capi Antoniodi Leonardo , e DomenicodiVica . Iterraz Zanı auean portati tutti i loro mobili dentro la Rocca , e messa gran monizio ne dentro una Chiesa , incorporata colla Rocea , detta S. Silueftro , edifica ta di pietre quadrate . Quelli della Terra pareua obe volesserofar gran difesa , ma auendo veduta la rifolutione de Nostri nell' Assalto della Terra , ela deliberazione che si faceua , per auer la Rocca , e che tal era i intenzio- nedel Legato , senza speranza d' altun aiuto de' Colonnesi , econoscendo che indarno , e congrandiffimo danno fi farebbero difesi, stanibi ancora per ilun- ghi trauaglipatitid mandarono Parlamento sinoftri, quali con licenza del Capitan Micheletto , che tuttal impresa lafciaua a quelli di Velletri , accet- torono ilParlamento , e così nel 1433. , nel Mesed' Octobre , uscirono dalla Rocca Nardodi Stefano , e Cola di Nardo , findici, e Commissarii depu tati dalla Communità di Lariano , e venuti al Campo furono condotti a Velletri al Palazzo de' i Signori Noue, i quali ancor effi in nome di tutta la Città deputorono Pietro Mancini ,eAntonio Pancioni , Commissari fimilmente , e Sindici , à capitotar colli Deputatidi Lariano -- fegue: Afcamio a nar- rare i Capitolidella dedizione fra quali fu che queidella Terra potef fero venire ad abitare in Velletri conlafranchigia dapesi publici per venti anni . Indi soggiunge -- Doppo questi Capitoli ritornorono alla Roccali detti Nardo , e Stefano , efatto un Secreto Parlamento fra liAbitatori della Terra fecero prigione il Caftellano , e alcuni di quelliCapi de Soldati کہ Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri ! 357 31 Soldati , i quali erano inferiori di nummero alli Terrazzani , e dieder la Rocca in mano agl' Vomini deputati , e la magior parte di quelli Abitatori contutti lor Benise ne condussero à Velletri , e alcuni per i Luoghi a torno ; e ilfimilefecero i Soldati ch' erano a quella Guardia , lamentandosi d' esserstati vendati . Espugnata , eprefa la Rocca fu brugiata in quel modo cb era ta- tala Terra : E Ludouico Cardinal Cammerlengo con autorità di Papa Euge- nio la concesse al Commun di Velletri , e l'incorporò col suo Territorio , dandone alla Città il possesso , eli frutti , la qual confignazion insieme colla confermazione d' Eugenio si legge nell' Arcbiuiodel 1434. in vna Bolla, nel la quale a lungo si dichiarano le cause , che mosser il Papa adonar questo luo go a Velletri . Con quest' ordine medesimo , e per l' istesse causefu donata alla Communità la Fagiola , e suo Territorio dal medesimo Cardinale , e Ponte- fice luogo prima di Nicolò Sauello , in quella guerra dichiarato Rebelle , contumace del Papa . Mala conceffione fatta dal Card.Camerlengo,e la confermazione diEugenio a fauor della Citta di Vel.nő fu cõe scriueAscaniodel 1434 anzi 10.āni poi,essédo quelladel Card.Caerlego data inRoma nelpenul- timo giorno di Luglio del 1443.cõe si vede nell'Archiuio secretodi Vel. e la Bolla di Eugenio,che pur iui si conferua,a gl'8.di Ottobre dello stes- s' aano ; il che Noi giudichiamo seguiffe , perche , essendo successa l espugnazion di Larianonel 1433. l' anno appresso 1434. conuenne al Papa , per tumulto popolare uscir diRoma, oue non ritornò chedop- ponoue anni cioè a i 21 di Settembre del 1443: laonde la Noftra Citta differì fin' al suo ritorno a chieder la confermazione Apoftolica sopra le Castella conquistate . Eben fi vede con quanta prontezza , e affet- to fofle tal cofa conceffada Eugenio, osseruandosi esser stata questa una delle prime Bolle , spedite doppo il suo ritorno inRoma; e farapreg- gio dell' opera registrarla in questo luogo . EVGENIVS EPIS. SERUVS SERUOR. DEI AD PERPETVAM REI MEMORIAM . Dum ad illam fidei conftantiam , fincereq deuotionis affectum , quibus 32dilectos Filios Officiales , ac Sindicum ( iuitatis Velletren erga nos , &Rom. Ecclefiam ipfa didicimus experien ia prepollere , a iem gratitudinis nostra di- rigimus , inducimur non immerito , ut ijs , quæpro ipfor ; ac difta Ciuita- tis statu , honore , decore , tutela , & comod prouide facta funt , ut illi- batapersistant opis nostra dexteram liberaliter apponamus . Sanè pridem dilectus Filius Ludouicus tt. S. Laurentijin Damaso Presbiter Cardinalis Camerarius nofter tunc in ijs partibus pro Nobis, &Ro. Ecclefia predicta Commissarius , cumplena potestate Legationis pernos , &Sedem Apostoli- camspecialiter deputatus , animo , & consideratione reuoluens firmam inte- gritatem, fidelitatemq; ac deuotionem diftor: Officialium , &Sindici erga No 1 Lariano conceffoa Vel.doEug Iv Eug. 14 lodala fedel tàdi Vel. 558 LIBRO QUARTO Confer ma avel. i castelliRoc. che, efortez ZediLaria. no,edella Fagiola. Noftrum , &eiufd. Ecclesie statum , ut nullis unquam tempestatibus , aut procellis ab illo dimoueri potuissent , sed quo maioribus periculis , ac detri- mentis,tum Guerris, tum ad Nostror. ,&dicta Ecclesia rebellium prauitates, pertinacias conterendas vexati fuerant, co fideliores fortioresq; manifestis extiterant operibus cogniti. Aduertens propterea qua liberalitate ipfi, &cor. bona eid. Ecclefia , &eius gentibus neceffitatis tempore obtulissent , nullis parcendo laboribus , nec impensis dignum arbitratus , &consonum rationi e- os in recompenfuionem multiplicum damnorum suorum , &ut eorum exem- plo ceteri adfimilia inuitarentur , ea gratuita remuneratione profequi , qua honorem , vtilitatem confequerentur , &ftatus in eis Ecclesiasticus per- petud firmaretur , eis Arces , &Fortilicia Caftror. dirutor. Lariani , & Fa- giole, Tusculan. Albanen. Diæc.adCameram Apoftolicam pleno iure spe- ctantium , ad quorum expugnationem , ne in manibus , &potestate tunc ini- micorumEcclefie , &in eius Status preiudicium essent , ac quieti dicta Ci- uitatis obsisterent , non abfq grauibus expenfis , continue ac viriliter restite- rant ; que quidem Castra , seu Arces , &Fortilicia ipsi Oficiales, & Sin- dicus tandem , corum virtute expugnata , adeptifuerant , &in ipforum ma- nibus erant suis confinibussituata , quos idem Cardinalis haberi voluit pro fuf- ficienter expressis , cum omnibus,&fingulis fuis, &vtriufq: ipfor iuribus iu- risdictionibus , Territoriis , Tenimentis , Tenutis , Pertinentiis , Adiacentiis, Pascuis , Siluis , Nemoribus , Montibus , Vallibus , Terris: cul- tis , &incultis , arabilibus , &non arabilibus , Vincis Castagnetis , locis Sterilibus, Pratis , Arboribus , aquis aquar. cursibus, Riuulis , Viis Semitis, commoditatibus redditibus , terratis prouentibus , &obuentionibus vniuerfis , &etiam cum acceffibus , introitibus , &exitibus fuis , usibus utilitatibus , alijsq. omnibus , que d. Castra , eorumq. Tenimenta habe- bant , vel habere poterant , seu pretenderant de jure ,vel confuetudine , seu alias quouis modo insesuprase , intrase , &extra se in integrum , omniq. aftionejure requifitione eis , aut alteri ipforum modo aliquo pertinente , aй- Etoritate , &vigore Legationis huiusmodi , necnon ex arbitriofui Camerariatus Officij confirmauit , ac nibilominusillas , & illa ac d. auctoritate , no mine d. Camere , ex certa scientia , motu proprio , omniq. alio modo , via jure , acformi , quibus mazis , ac melius de jure potuit , &debuit , inper- petrum de tit ceffit , conceffit , tradidit , & totaliter impertitus fuit cum mero etiam ac mixto Imperio , &gladij potestate , ac facultate plenaria , omnia jura, omnesq. actiones , iurifdi &iones , Dominia , &proprietates reales , & Personales; vtiles , directas , tacitas , &expressas , Ypothecarias , pra- torias , ciuiles , &mixtas , quouis modo , titulo , pretextu , velcaufa eid. Camere Apostolica , & Ecclefie Romane spectantes , & pertinentes , ac Spettancia , &pertinentia in eos penitus trasferens , ac ex tunc revocans om- nemdationem effionem concessionem , &indultum , fique autfi quodeatenus faite vel fait in apparet ad habend. , poffidend. donand. vendend. , alie- nand. , locand. dislocand. , &quidquid eis deinceps, &perpetuo de d.d. Ca Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 359 Caftris , Arcibus , Fortilicus , suisq; Tenimentis placuerit faciend. Odi- fponend.pro ipforum libito voluntatis : itaquod exnuncpradictis omnibus oti, agere, experiri , ac omnia , &fingula facere , agere , &exercere valerent, prout , &tamquam veri Patroni , de rebus fuis propriis facere poffent , atq; deberent , cumauctoritate , ac mero &libero arbitrio Arces , Fortilicia , Caftra diruta huiufmodi reformandi , readificandi , reintegrandi, &recom- ponendi , necnon deftruendi, demoliendi , diruendi , &deformandi unam , velambas Aries pradictas pro meliori gubernatione, tuitione , fecuritate statu tranquillitate , &quiete Ciuitatis pradicta liberè , &unè , nullaq: fuper inde petita licentia , omni prorfus impedimento, obstaculo , &contra- dictione ceffante conftituens propterea id. Cardinalis Comiffarius , nec non unies , annettens , incorporans , aggregans Arces , Fortilicia pra- dictis cumfuis Ienimentis , &ali sfupradictis iurisdictioni , & Territorio dicta Ciuitatis efd contiguo , &vicino , eaq: illis immediatèfubiiciens cum omni curis plenitudine : ita ut , ex tunc Territorium Velletranum nuncupa- rentur , extincto prorfus , atq; fupresso prore eorum nomine , per inde ac fi nunquam aliter nominata fuissent . Dansdeniq: &concedens Officialibus , Sindico anteditis plenam , &liberam licentiam . &potestatem Arcium , Fortiliciorum , Cast : & eorumd. Tenimentorum pradictorum poffeffionem corporalem , realem , &actualem adipiscendi , intrandi apprehendendi , & retinendi nulliusalterius licentia requifita &fi quam illor. pefs ssione,vel quasi quoquo modo habuifset confirmauit, etia atprobauit cũ nõnullis licitis * pro- missionibus , mandatis , ac modis , &formis , tunc expreffis percum , vice, nomine dicta Camera adiectis , prout in ipfius Cardinalis , & Commissa-. vii liftevisfuper inde confectis , eius Sigillo munitis , quarum tenorem prafen- tibus haberi volumus pro expressoplenius , nofcitur contineri . Nos igitur ut condignabonis pramia referantur , & huusmodifides , atq. deuotiofer- Hentius augeatur , &vigeat Officialium & Sindici pradictor. aferentium se pramissor, vigore Arces & Caltra pradicta tenere , &poffidere: in hac parte Jupplicationibus inclinati , confirmationem , dationem, ceffionem , conceffio- nem traslationem , reuocationem , voluntatem , conftitutionem , vnionem aggregationem , promiffiones , mandata , ac literar huiusmodi necnon alia , Singuia in eiscontenta , al quacumq. inde fecuta rata habentes &grata , ea quo potiorisroboris firm tatepersistant auctoritare Apoftolica tenore presen- tium , ex certascientia confirmamus, &approbamus , acpresentisforiptipa- trocinio communimus , fupplentes omnes defectus , fi qui forfan interuenerint in eifdem . Non obstantibus Constitutionibus Aposto. nec non omnibus illis qua d'Etus Cardinalis , &commiffarius in profatis fuis l'Eteris non obstare Toluit , caterisq. contrariis quibuscumq. Nulli ergo omninò hominum lice- at hancpaginam nostra ratibabitionis , confirmationis , approbationis , volun- tatis , communitionis , suppletionis infringere , vel ei aulu temerario con- traire . Si quis autemhoc attentare presumpserit , indignationem Omnipo- tentisDei , Beator. Petri , &PauliApoft. eius , se nouerit incurfurum . Z z Da- *Quefte promefle sonoà fa- vor della Comunita cioè che la Cam. Ap. auerebbe avutarata d conceffione,e ob bligata la Camera a difendere a fue spese laComuni. in caso di moleft. so- prade Ca- stelli come nelle dette lettere del Card. Ca- merlengo . 360 LIBRO QVARTO Conc. di Bafilea scri ue afavorde colonnefi Datum Rome apud S Petrum Anno incarnationis Domini 1443. OFF. Id Oftobr. Pontificatus Noftri AnnoXIII. IColonnesi , quandoviddero sopra di loro lo sdegno, ele forze 33 Pontificie non mancarono tentare ogni via per prouedere alle cose proprie : ed essendosi radunato in Bafilea il ConcilioGenerale , il qua- lesecondol'ordinazione di MartinoV.douea tenerfi ogni 10.anni, il Car- dinal ProfperoColonna se n'andò al Concilio e fra le altrecose,ch' iui si trattorono , fu di restituire i Colonnesi in graziad'Eugenio --eperche (Scriue Ascanio ) i Padri per relazione del sudetto Cardinale conoscevano quanto poteua nocer loro l'odio di Velletri , scrisse il Concilio alla Communità efortandola aquietarsi , epacificarsi con il detto Cardinale , esuoi Fratelli -- Il tenore di queste lettere , che fi conferuanonel Archauio di Velletri, èil seguente . SACROSANCTA GENERALIS SYNODVS BASIL I ENSIS IN SPIR. SANCTO LEGITIME CONGREGATA UNIVERSALEM ECCLESIAM REPRESENTANS , Dileftis Filiis Nobilibus Viris , Officialibus , &Populo Ciuit. Vell. Sal. &Omnip. Dei Benedictionem . VestraNobilitatis , &deuotionis integritas , quam ergavniucrs. Eccl.34 baberc dignofcimirs confifos Nos facit , vt Terras, & Perfonas Congreg. Nostre pro ipsius Eccl. dirigen. negociis incorporatorum , Nobilitati veftre specialius commendemus : hinc eft quod deuotionem veftram precibus , qui- buspoffumus maioribus deprecamur attente , quatenuspro nostra , &vniuer. Eccl. reuerentia , diletti Eccl. filii Prosperi S. Georgii ad Velum Aureum, Diaconi Cardinalis de Columna , nuncupatiNobiscum in Vinea Domini affi- duè laborantis , suorum Germanorum Terras , Caftra , &Dominia , quæ propter diuerfos illarumpartium turbines fub nostra , &Vniuer. Eccl speciali protectione . Adhonorem S R. Eccl. Sanctifs. D. Papa Eugenii iv. fu- Scepimus , prout in copia prafentibus introclusa plenius continetur , & illuc parte noftra pro huiufmodi rebus falubriter dirigend. Nuncium missimus spe- cialem iuxt icontenta nostrar. litter. adeò fauorabiliterquo adpacemeis con- Seruand. habeatis re commissa , quod exindeprafati Card &Germani, quor. Patruusfel. recod. Martinus Papa V. S. R. Eccl. &Patrię Vestra Vobisq; pa- cem , quietem , quantum potuit procurauit , &auxit , speratam pacem percipiant , vtfperamus , voff; nostra commendationis , &ipfius Eccl. gra- tiam vberiùs confequamini . Datum Bafilee 16. Kal. Ianuar. 14340 Giun- Istoria della Chiesa , eCittàdi Velletri . 361 3512 Giunsero lelettere in Velletridoppo l'espugnaziondi Lariano , e laCittà, salui gl'acquisti già fatti per ragion di Guerra , procurò poi diconferuar lapace co'Signori Colonnesi , tanto più che questi , dopposciolto il Conciliodi Bafilea , cercarono con altri mezzi la gra- ziad'Eugenio , e l'assolutionedalle sentenzedi Scommunica , ediCon- fiscazione deBeni , giacontro loro promulgate .. Maecco nuoua cagiondidifcordie , perche il Cardinal Colonna postosi in animo di for- tificardi nuouo la Rocca di Lariano , e ricondurre gli Abitatori in quella Terra , mandòvngrannumerodiOperarj, iquali sostenuti da unabuona Squadra di Soldati , attendessero a quel lauoro . Peruenne in Velletrinotizia diquest'intrapresa , e iSignori del Maestrato non seppero rifoluere di vsar la forzaper impedirla : ma nulladimeno mol- tiParticolari vnitisi insieme per preuenire imali , che meritamente fi temeuanoda tal riedificatione , andarono conarmi a disfare le Genti mandacedal Cardinal Colonna , egettarono aterra tutto ciò che iui fi era fatto dinuouo : Doppodi che tenutosi inVelletri vn General Configlio, e confiderandosi che ilfatto deParticolari ridondaua in grandevtilita , ebeneficio publico , furisoluto di sostenerlo , e atal fine fu mandatoPaolo Ludouico Goriocon unabuona Squadradi Sol- dati , e con ogn'altra neceflaria prouifione perguardarquella Rocca , accioche non fimandaffe di nuouo Gentedal Cardinal Colonna ad occuparla ; e in oltre fu spedito Amodeo Pirotti Ambasciatore al Ra- paper rimouere ogni finiftra impreffione , che sopra ciò fosse fatta nella mente di Sua Santità . Efurono tali prouedimentimolti oppor tuni , perche non folo il Cardinal Colonna mandò inVelletri Stefano da Pellestrina con fue lettere afar graui querele , e doglianze sopra questo fatto , e a ripeter la Roccadi Lariano come cosa propria , ma anche fu mandatodi Roma Commiflario Antonio di Carpi con Breue Apoftolico , il quale richiese ; che fi consegnafle in sue mani quella Rocca sotto penadi diecimila Ducati , malaCitta si scusana , rifpondendodi guardarla anome di Sua Santita , edi non poterla darein mano a Persona alcuna finche Amodeoloro Oratore no auefle baciati i Piedi , e intesa lamente diSua Beatitudine , ecolla stesia risposta fu rimandato il Mesiodel Cardinal Colonna .. 36 Amodeo, quando fu tempo opportuno si poseaipiedidi Eugenio, e gli richiamò a memoria che la Santita Sua aueua gadetto agl'Ora- tori paflatidi Velletri , che atempo fuo non fi farebbe reidificata quel. laRocca , colla quale speranza la Citta vuieua quieta , e ficura', ma vedendosi contro ogni espettazione tentar nuoue fabriche , alcuni del Popolo per zelo dell'onore di SuaBeatitudine , erano andati a proibir- te, e che quel Luogosi riteneua dala Città per la Sede Apoftolica , eper farne fol tanto , quanto Sua Santita aucfle comandato. Eu. genio alcolio volontiers l' Oratore , e.diffe che non fi doueua Zzz fare Colonnefi tentanorife bricar La- riano. 362 LIBRO QVARTO 1. Cause di qualsuoglia delitto appartengono priuatiua- mente agl Ufficiali di Vell. Torre di s. Fictro in FormisdiStrutta . fare alcuna nouita ne dal Commune , ne da Particolari senza or dine fuo , il quale non aueua giamniai mancato , nè era per manca- re a ciò che fosse benefizio di Velletri , meritando ciò la fedeltà sua , e giache il caso era fuccefio , non voler riconoscere quest'ingiuria , ma bensì commettere a iConferuatori di Roma , che prouedessero a tal negozio . Auuta questa risposta Amodeose ne ritornò , evenne in Velletri vno de Conferuatori , che molto gouernò quell'affare fino alla morte di Eugenio . Le quali cose vengonopiù diffusamente narrate da Afcanio Madi Eugenio abbiamo altre memorie , comedi Pontefice affez-37, zionatissimo alla Citta di Velletri . Egli con sua Bolla , diretta al Configlio , e Communedi Velletri , la quale incomincia ; Probata ostre deuotionis integritas , quam erga nos , &Roman. Ecclefiam veris ef- feftibus ostendistis &c. Datum Rome aput S. Petrum annoIncarn. Domini 1432. Pontificatus Nostri Anno Secundo, che fi confcrua neli Archiuio Secretodella Città , ridufle it pefo , che aueua il Comarunedi Velletri di pagare ogn' anno in Roma 200. libre di Cera nella feftiuita dell' Affunta , afole 50. , e in oltre concesse libera in perpetuo l'elettione delGiudice da farfi dal Configlio di qualunque Persona idonea , che allo stesio fosle piaciuta , non ostante la conuentione , e Capitoli altre volte fatti tra il Senato di Roma , e di Velletri , che in qualche mo- do restringeuano questa liberta , perchedoueua sempre eleggersi un Cittadino Romano . Ordinò ancora che fi conferuassero legiurifdizioni , e Statuti del-38 laCittà , a tenore de quali dichyarò che ilPodesta , Giudice , e altri Offiziali di Velletri priuatiuamente ad ogni altro douessero procedere intutte lecausedi quaisiuogliadelitto , che nella Citta , o Territorio fi commettele con piena facolta di condannare , e punire i Delinquen- ti , riseruato solo il delitto di LesaMaesta , e altri pù atroci , nequa- li foflelecito anche ad altriGiudici Superioridi procedere , e dichiaro nubii Processi , e sentenze , che contro queidi Velletripordelitti com- messi nel Territorio Veliterno , altroue si facessero , e anche le repre- faglie , che contro il Commune , ocontro le Persone particolari fi con- cedeflero , e tutto ciò per lettere spedite daLudouico Cardinal Ca- merlengo con Oracolo di Sua Santità dirette . Nobilibus , &egregijs Nouembonis Hominibus , & Communi Ciuitatis Veliterne , date inRoma a 122. di Nouembre del 1443 . : Inoltre Eugenio auendo inteso, che laTorredelCastello di S.39 Pietro in Formis oggidetto Campomorto , presso il Territorio diVel- letri , e di Nettuno , e di S. Andreade Castellis , Luogo oggi chiama- to volgarmente le Castella , era in tempo di Guerra , molefta a Vel e- trie di gran spesa ala Città per guardarla , e custodirla , ordinò per lettere dello itetto Ludouico Cardinal Camerlengő , date inRoma, ai 1 Istoria della Chiesa,e Città di Velletri . 363 ai 12. diMaggio del 1445. a i Cittadini di Velletri , che fradneMesi la demolissero , senz'attendere sopra di ciò altr' ordine . Segui la de- • molizione , enonmoltodoppo quelCastello con amplaTenutadi fer- tiliffimi Campi all'intorno , che Papa Eugenio , tolta a iSauelli per la ribellione , aueua concefla adAntonio Ridi daPadoua , celebre Ca- pitanodi quel tempo , e Prefetto del Castel S. Angelo in Roma , paf- sò per vendita in poter del Capitolo di S Pietro in Vaticano con pia- ceredell. Città , che vedeua intal modonon auer piùda temer cosa alcuna daquella parte . Netempi di Eugenio IV. , e di Antonio Corarionostro Vescouo; 40ebbero in Velletri l'ingresso i FratiEremiti di S.Agostino della Congre- gazione di Lombardia , perche laBadessa , eMonache Benedettine del Monastero di S. Maria dell'Orto posto in poca distanza da Velletri per le frequentiGuerre , & infulti Militari , iui dimorare con sicurezza non poteuano , e perciò ritiratesi in Velletri , come da vn atto del 1416. chiaramente apparisce , trattorono di cederlo a detti Religiofi di S. Agostino della Congregazione di Lombardia , allora nafcente . Non èanostra notizia l'anno preciso di questo fatto . Si vede però da vn Istromento , scritto per mano di Antonio di Lorenzo Pancioni , e conferuato fra le antiche Scritture di quel Monastero che a 18. Marzo del 1442. Fra Cefareo di Roma , Procuratore dell'Ordine di S. Agostino , accetto vna Donazione , che a fauore di S. Maria dell' Orto fece Siluestro Schiesse da Velletri d'alcune Terre che potiedeua nella Tenuta di S. Gennaro : Laonde prima didetto ten po era quel Monaftero gia paffa- to in potere degl'Agostinmani , e questo Fra Cefareo tu poi Priore del suo Ordine in Velletri . Ed Eugenio IV. con lettere Apoftoliche , da- te in Roma a i 25. di Febraio del 1443. conferuate nell' Archiuio di dettoMonastero concefle Indulgenza perpetua di cinque anni àquelli che visitassero la Chiesa BeataMarie de Orto extra Muros Vellitrarum Ordidinis Eremitarum S. Augustini nella Festa dell Annunziazione , ouuero concorrefiero con mano adiutrice alla riparazione , e conferuazione degli Edificii della stessa Chiesa , e scriue Fra Luigi Torcili ne' Secoli Agostiniani [ 1 ] conferuarsi nell'Archiuso di S. Agostino in Roma vna Bolla data ai 9. di Marzo del 1444 colla quale Eugenio IV. con- ceffe varj Priuilegj a questo Conuento , e fra gl'altri la facoltà di po- terfi trasferire dentro leMura della Citta , il che ne allora , nè poie stato giammai posto ad effetto rimanendo i Religiofi nell'atico Mona- stero delle Monache posto in piccola distanza da Velletri . El'Arciuef- couo Teuli [ 2 ) afferma che con l'autorità dello stesso Papa Eugenio nel 1445. fi conuenne che iFrati Agostumiani douctiero fomminiftrar : gl Capomorta primade Sa uelli oggi del Capito lo di S. Pic tro in Vati. cano . Eremiti di S.Agostino eloro ingresso in Velletri . 1 2 ( 1 ) Tom. 6. ann. 1444. n. 8. ( 2 ) Teat. Ift. lib. 3. cap. 11. 364 LIBRO QUART O Unione della Chie SaGrecacó laLatina.. 1 gl' alimenti alle Monache , che ancor soprauiueuano , edimorauano nelleCafepresso S.Pietro. inVelletri . Eugeniomostrandosi anche beneuolo verso lePersone particolari4 dellanostraPatria, promosle al Vescouato di Capri ( Isola del Marc Mediteraneocelebre per le delizie diTiberio ) Suffraganeo dell'Arciuef- couatodiAmalfi , Fra Francesco da Velletri dell' Ordine de Minori di S. Francesco , chiamato dal Vghelli ( 1 ) famoso Dottor di Teologia, perceffionedi FraFrancesco Fauranti delmedesimo Ordine a i 22. di Giugnodel 1433. come registra Fra LucaVadingo [ 2 [ ne suoiAn- nali. Scriue l' Arciuescouo Teuli ( 3 ) che questo FraFrancesco era stato Lettor publico , eGuardiano d' Oruieto , e attesta, auer letto nelle Ritormanze di quella Città al numero 29., che quando Egli indi parti fu tanta la commozione di quei Cittadini , e si amaramente ne pianfero la sua partenza , che è scritto in quelle. Riformanze Rema- nebantplorantesficut Pecudes fine Pastore , e che accrebbero stipendj a lui, ealsuo Conuento . Soggiunge ancora che questo Fra Francesco fosse poi trasferitodalVescouato di Capri aquello diGaeta . Fiori anche in questi tempi FraAndrea da Velletri del medesiino42. Ordine de Minori , il quale nel Capitolo Generale di Tolosa del 1437.. fu eletto Inquifitore nella Pronincia Romana , come registra il Ua- dingone suoi Annali [ 4 ) Manondobbiamo passar sotto filenzio Angelo daVelletri, che43 nel Pontificatodi Eugenio IV. fu Canonico della Bafilica di S. Maria Maggiore di Roma , il quale , per teftimonio di Paolo deAngelis , nella Descrizzionedi quella Basilica. ( 5 ) fitroua, nominato in al- cuni Stromenti di quella Chicsa ai 26. di Aprile 1440 , ea i 20 diA- gosto del 1453.. Il di lui Sepolcro si vede nella stessa Basilica auanti la Cappella de Signori Cefi con questa memoria... HIC FACET DOMINUS ANGELUS DE VELLETRO CANONICUS HUI: BASILICA .. EugenioIV. doppo lungo Pontificato di 16. anni pieno di varj accidenti , parte lieti , e parte mesti , ma adogni modo gloriofo , e memorabile perl'vnione della ChiesaGrega colla Latina da lui fatta ( 1 ) ft. sac. tom. 7. in Epif. Caprit. ( 2 ) Tom. 5. an. 1433.. ( 3 ) Teat. Ift, lib. 2. cap. 100 ( 4 ) Tom: 5 an. 1437. [5 ] Lib.3.cap. 7. nel Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 365 nel Concilio Generale di Firenze , benchela poca fede deGreci non larendesse molto dureuole , passò a miglior vita nel 1447. , egli suc- Nicolò cesse nella Catedra di S. Pietro Nicolò V. da Sarzana Vomo molto vigi- V. lante sopra ilGrege di Cristo , e inclinato afauorire le Lettere , egl Vomini Letterati . Aucua Papa Eugenio (Scriue Ascanio Landi )dato in cuftodia agl' 45Vomini di Velletri il passo , ela Torre di Acquapuzza , e la Communitàven- deua quel Pedaggio . Era questo Luogo Fortezza di Francesco , eRoggiero Cactani , inclusi nellasentenza di Eugenio , douefin oggisi vedono vestigj d'on antica Torre , nella qual si riscuote ilpassoper ilSig. Bonifacio Caeta- 10. Morto Eugenio il Cardinal d'Aquileia ( cioè Ludouido Camerlengo) mandò on Comissario con en Breue Apoftolico che gli foffe reftituita , e con- Segnata la Torre ,promettendo , che nonsi darebbe in mano di Persone inimi- che della Chiesa , e di Velletri -- L' Arciuelcouo Teuli ( 1 ) afferma, che laconceffione di questa Rocca fosse fatta daEugenio IV. nel 1443 cioè nello stess anno, in cui egliritornò in Roma , e confermò alla Città di Velletri le Castella diLariano , edella Fagiola . Il Breuedi Nicolò V. portato dal Commissario , è datoai 22. di Decembre del 1449.&in esso si legge -- Ad custodiam RocchePucce , quamcertò haftenus tempore fideliter , &diligentissimè prostatu Romane Ecclefiæ conferuaftis destinamus dilectum Filium Laurentium Cecchi de Santto Casciano prafen- tium exhibitorem ; volumus igitur , &deuotioni vestra mandamus , vt ei Arcemipfam cum Fortilicijsfuis , omni mora postposta , &abfq; vlla con- traditione receptis præfentibus assignetis -- Il sito di questa Rocca è po- codistante daSermoneta verso Sezze , oue anche oggi si vede vua Tor re di guardia , e si risquote il Pedagio per iDuchi di Sermoneta . 46 Nacquero al tempodi Nicolò nuoue contense tra il PopoloRo- mano, e queldi Velletri per l' elezzione del Giudice , che da Eugenio era stata concefla , o più tosto ristituita del turto libera alla Citta -- e bisognd [ scriue Ascanio Landi ) venire a questa Capitolazione : che fic- come Velletri eleggeua tre Gentiluomini Romaniper Podestà, de quali il Po- polo Romanoue confermaua uno , così douesse il Popolo Romano eleggere tre Dottori , a un de quali la Città dasse la Patente di Giudice . Questi Capito- li si leggono nell' Archiuio sotto il 1449 , edi tal riformafurono Effecи- tori Miffer Pietro de Nicoleschi , e Antonio Passari . -- Intanto nel 1451.venne in RomaFederico IV. Imperatore arice47uer per le mani di Nicolò V.,da Corona dell Imperio e Spolare Leo- nora , figlia di Eduardo Redi Portugallo , Nipote di Anfolfo Re di Napoli , e doppo esser stato Imperatore ricevuto con gran dimoftra- zioni d'affetto dal Sommo Pontefice , e prese dalle sue mani l' Insegne Imperiali , e sposata colla sua benedizzione Leonora in Roma, volle anda- ( 1 ) Lib. 3. cap. 6. Acqua puzza luo- goin poter de Vell. Capitoli deRom. per i elez. del Giudice 1 365 LIBRO QVARTO Federico IV. Inp. in Del. Nicolò v. dichiarache la Fagiola refti a Kel. andare in Napoli avedere il Re Alfonso Zio della Conforte,e passando per Velletria i 25. di Marzo , fuda Cittadiniricevuto con molti segni d' allegrezza , e di ossequio . Ai 26. vi giunse Roberto figlio dell' Im- peratore , e Arciduca d' Austria , e ai 27 l'Imperatrice Leonora , la quale [ come scriue Bartolomeo Faccio ( 1 ) lo seguitaua alquanto da lungi con grandissima Caualcata , non effendogl'Alloggiamenti capaci a tan- ta Gente insieme ; conciofiache tutti passavano il numerodi cinque mila , e piùPersone -- Si festeggio nella Citta la loro venuta ,come si conue- niua alla grandezza di tali Principi ,del che rimane memorianell' Ar chiuio riportatadal Teuli nel suo Teatro . ( 2 ) Godeua la Citta pacificamente il Castellodella Fagiola , secon- dola conceffione di Eugenio IV. , e vi deputaua vn particolarGouer- natore , come in Terra di suo Dominio , quando , essendo morto Nicolò Sauello, antico Signor di quel Luogo, di cuiper la Ribellione era stato priuato da Eugenio , Gio Battista , Mariano Battista , e Fran- cesco Sauelli suoi figli implorarono la clemenza di Nicolò , e da lui ottennero di nuouo la Fagiola , e l' altre Castella già confiscate : laonde la Città vedendosi turbare il pacifico posiessodi quella Terra . ricorse al Papa , mostrando il chiariffimo diritto , che vi aueua , come aLuogo conquistato con l'armi in tempo della Ribellione Paterna , concefiole poi dal Cardinal Cammerlengo , e confermatoleda Papa Eugenio IV; per lo cheNicolò riuoco quanto aueua fatto afauore de Sauelli , dichiarando con Suo Breue , dato inRoma a i 25. di Nouem- bredel 1453. non esser stata sua mentedi derogare alle ragioni della Cittala quale indi poi , senz' altra moleftia , proseguì nel fuopaci- fico poffeffo . Manoncosì accaddedel Caftello diLarianoalla ricuperazione48 del quale furono i Colonnesisempre intenti , ufandocon diuerfo con- figlio orale preghiere con il Pontefice , ora gl' Offici colla Città , ed ora la forza coll' armi inguisache quasi in tuttoil rimanente di questo Secolo conuenne ai Cittadini essere in continue spese , liti , e trauagli per conferuar quel Dominio, e ne tempi di Nicolò V. ad iftigatione de Colonnesi , tornati in grazia , fu obligatala Città di pagare 1000. Ducati d'Oro in manodi Nello da Bologna familiare del Papa , che li riceuè a nome della Camera Apoftolica per l'assoluzione che il Papa diede alla Città conBreue sotto.i 13.d'Agosto del 1448 sopra laviolen- zavsata da Particolari contro gl' Vomini del Cardinal Profpero, ne tempi di Eugen.o IV. della quale si è fatta menzione asuo luogo , dal che maggiormente animato il Cardinale tentò poivn altra volta ripi- gliar ( 1 ) Nellib 9. de fatti d'Alfonso I'Aragona . ( 2 ) Lib. 2. cap. 5. Istoria della Chiesa, e Città di Velletri. 367 22 gliar quella Terra , mandandouiGente armata , che discacciò dalTer- ritorio i nuouiColoni, e fece portar gran quantità di materiali necessarj , per rifabricar iui la Fortezza . Erano anche inforte differenze tra la Citta , eAldo Conti Maeftro del Sagro Ofpizio , e Signore di Torrecchia , Castello presso il Ter- ritorio di Velletri per i confini , le quali vennero amicheuolmente compromessedall'vna parte , e dall'altra in tre Sauj Cittadini di Velletri , che furono Stefano Tranchinelli , Nardo Attiuerio , e Gianpaolo Petri- ca , come si legge nell'Istromento del compromesso , scritto daGian AntoniodaCora Notaro de'Signori Nouc al primodi Decembre 1453 econferuato nell'Archiuiodella Città . Per mezzo del qual compro- messo in breue rimafe ogni controuerfia fopita . Tanta fu la modera- zione del Sig. Aldo in quest' affare che aftenendosi dall' vso dell'armi , ne volleGiudici i nedefimi Cittadinidi Velletri . Egli era affezzionatiffi- mo alla Città, perche già prima nella guerra inforta tra lui,e Cristofaro Caetani Protonotario del Regno di Sicilia , e Conte di Fondi , e altri Signori Caetani ebbe seco collegata la nostra Patria , deila quale ten- ne anche il Gouerno con ampliffima potesta , come si narra nella concordia che nel 1425. fu ftipulata tra Velletri , e il detto Contedi Fondi, al quale furono compenfati idanni fatti daiNoftri con buona somma didenari . 23 Nell' anno sudetto 1453. ai25. di Marzo passo amiglior Vitail CardinalGiouanni Ceruante nostro Vefcouo in Siuiglia , oue è sepol- to nella Catedrale , nella quale fondò vna nobil Cappellain onore di S. Ermenegildo , e nella stessa Citta eresse nella Casa Paterna vngrand Ofpedale , dotandolo di copiose readite permatenerui , e curarui 80. Infermi . Egli fu Legato infieme col Beato Nicolò Albergati Cardinal di S. Croce al Concilio di Bafilea, eindi al Papa , ea i Principi d' Italia , e vien lodato dal Salazar ( 1 ) nel suo Martirologio Spagno- lo . Ebbe in Velletri per suo VicarioPietro Ceruante , forse suoPa- rente , di cui fi troua che diede licenza alla Confraternita deDifciplinati di riedificare la Chiesa già acquistata [ come altroue dicemmo ) di S. Giouanni in Plagis , manello stesso sito , e col medefimo Titolo , concedendole anche altre facoltà, riferite dal Teuli nel suo Teatro ( 2 ) Di questa riedificazione che segui nel 1449. fi vede memoria in marmo , ma logora , e corrosa dal tempo nelle caic della Confraternita presso la stessa Chiesa di S. Gionami inPlagis . 24 Permorte del Cardinal Ceruante ottenne da Nicolo V. il Vescouato d'Ofstia , e di Velletri Giorgio del Fiesco Genouese di grande , e nobile Famiglia. de Conti di Lauagna a i 28. Apruedel 1453. Questa Aaa eltenAldo Conte efue digni- tà . Torrechia edifferenze deconfiini conVelle Pictro Ceruante Vic. gen. in Vel. letri . S Gio. in Plagis fi riedifica - Giorgiodel Fiesto no- Strovefcono [ F ) Tom. 20. 12 ) Lib. 3. Cap. 1o. 688 LIBRO QVARTO Frati Mi- nori acqui- Stano la Chiesa di S Margarita in Cora . effendo Arciuescono della sua Patria, era stato da Eugenio IV. a grand' istanze di Tomaso Fregoso , Principe di quella Republica , or- nato nel 1439. della dignita Cardinalizia col Titolo Presbiterale di S. Anaftafia . Mori Nicolò V. nel 1455. ilquale concesse aFratiMinori di S. 52 Francesco la Chiesa di S. Margarita inCora nella Diocesi di Velletri , che giàprima era delle Monache dell'Ordine di S. Agostino , e troua- uasi in mal stato ridotta , benche fosse già conferita con autoritaApo- stolica a Petruccio diLudouico da Velletri . Il Breue di questa con- ceffione fu del 1451. e si legge nel Registro delle lettere Pontificie an- nesso dal Vadingo al Tomo festo degl' Annalide Frati Minori . Poco doppo la morte di Nicolò V. Alfonso Borgia di Nazione Spagnolo , di Patria Valentino , fuor dell'espettazion d' ogn'vno , fu concordemente promosso al Sommo Pontificato , cosa molto prima predettagli da Calisto 111 S. Vincenzo Ferreri , e tolse il nome di Calisto III. al quale doppo la conferma sua Promozione , seguita a gl'8.d'Aprile , la Citta diVelletri mandò a Lariano , e rappresentar le sue ragioni , e le spese fatte , ele Concessioni Apofto- Fagiolaalla liche ottenute sopra le Castella di Lariano , edella Faggiola , fuppliCittà di Yelletri . Peste in Velletri nel 1456. Pio 11. rac comanda Gio. Boccabella per la Potestaria diVellctri. candolo a confermarle alla Città , e proibire a Colonnesi che non ten taffero in Lariano nuoue Fabriche , quali ragioni benignamente il Pon- tefice ascoltolle , e confermò la conceffione delle Castella , ordinando fotro graui cenfure , che in quel Luogo niuno ardisse di rifabricare la Fortezza o altri Edifici , e ciò con suo Breue , Dato in Romaai 6. di Settembre del 1455 . L' Annoseguente 1456. fu laCittamiseramente trauagliata dalla53 Peste , ch' iui cominciò afar strage nel Mese di Agosto , in guisa che conuenne agli Abitanti,abbandonata la Città fuggire ne Luoghi vicini, chi a Segni , chi a Caue , chi a Valmontone, e chi fra i Boschi , ele Sel- ue per trouar scampo e salute , ma alla fine dell'anno,placato lo sdegno di Dio , cessò sì graue calamita . Breue fu il Pontificato di Calisto , che con animogrande apparec-54 chiana la guerra contro iTurchi iquali poco prima ( cioè ne tempi di Nicolò V. fuo Anteceffore ) aueuano occupato Coftantinopoli , ma interrorti dalla Morte questi magnanimi disegni , nell'Anno 1458. fali alla Catedra di S. Pictro Enea Siluio Senese col nomedi Pio II. Questi con tanta moderazione vsò della sua autorità , che volendo che Giouanni Boccabella Cittadino Romano ottenesse la Potestaria di Velletri, ne scrisse alla Citta nella seguente forma . Di Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri. 369 Dilectis Filiis Nouem Bonis Hominibus , & communi Ciuitatis nostra Velletri . PIUS PAPA II. Diletti Filii salutem , &Apoftolicam Benedictionem . 55 Cupimusvt dilectus Filius Ioannesde Buccabellis Ciuis RomanusPote- stariam istius nostra Ciuitatis Velletri affequatur . Non enim dubitamus quod benè &laudabiliter illam administrabit , cum fit Vir prudens , &integer, & nostro ac S. R. E. statui imprimis deuotus , &affectus . Proinde hortamur in Domino deuotionem veftram , vt inprima electione de vestrofuturo Potestate facienda prefatumFoannem nostri contemplatione eligere velitis . Quod nobis gratissimum erit .. Datum Pientiæ fub Annulo Piscatoris die vigesimasecunda Septembris M. CCCC. LXII. Pontificatus nostri anno V. fiero G. DE PICCOLOMINIS Non aueuagiammaiilCardinal Profpero Colonnadeposto il pen- di riedificar la Fortezzadi Lariano , e presa l' occafione , che Pio II. era andato fuor di Roma alla sua Patria , fece con molto calore intraprender quell' Opera , il che cagiono gran trauaglio alla Citta . Tornato il Pontefice aRoma , e riflettendo , che la riedificazione di quella Fortezza poteua essere origine di graui scandali , emolto noci- ua alla Prouincia , egiàprimavietata da Calisto IIF. pin volte fece ri- cercare il Cardinal Colonna, chedemolisse quelli Edificii . Fra que- sto mentre lo stesso Cardinale grauemente s' infermo , e Vittoria di lui Sorella , non volendo , che il Cardinale fotse sopradi ciò inquietato in temp o dell' infermità , pertimore , che il male gli s' aggrauaffe , con- segn ò quella Fortezzanelle mani del Cardinal di Siena , Nipote diPio II. da conferuarsi nello stato in cui era per foli sei mefi , e per farnepoi ciờ , che a Sua Santita foffepiaciuto . Standoadunque per spirare il femeftre commenuto, ed eflendo mortodi quella infermita il sudetto Cardinale, il Papa ordino, che per mantenere la pace, e prouedere alla tranquillita di Velletri , e ditutta laProuincia , quella Fortezza ad ogni modo fi dimolisse . La Citta informata di quest' ottima , e fa- futeuole risoluzione di Pio , mandò i suoi Deputati in Roma per folle- citarne l' esecuzione ; a gl' otto adunque di Oftobre del 1463. nelPa- lazzo Vaticano fu stipolato istromento fra il Cardinal di Siena , ei De- putatidi Velletri , che furono Nicolò Paffari , Polidoro di Battista Ca- teiini , e Santo de Pioto , nel qual fi conuenne , che quella Rocca, con Aaaz tutte Colon.co minciano a riedificar la Fortezzadi Lariano. Pio 11. ordina lade molizione della Fort. 370 LIBRO QUARTO Lariano •fuaFortez distrutta , tutte le sue fortificazioni sarebbe stata affatto dimolita , edistrutta , e rimofla indi ognimateria di nuouiEdificii , con strettiffima proibizio- ne ai Signori Colonnesi , e a qualunque altro di poterui piu fabricare : obligandosi anche la Città sotto pena di dieci mila Fiorini d' oro di non far iui nuoue fabriche , faluo però il Dominio, ela proprietà , che di quel Luogo aucua , es' obligò ancoradipagare 500. Fiorini d' oro al- la Camera Apoftolica per rimborio delle spese fatte nella guardiadi quella , nel tempo deldepofito In quest' atto , ( di cui fi conferua copla antentica nell' Archiuio di Velletri , ) furono Testimonii Anto- aio Piccolomini Ducad' Amalfi , e Andrea suo Fratello , Nipoti del Papa , Alefio Arcinescouo di Beneuento , Vicecamerlengo, Antonio da Forlì Tesoriere Generale , e Nastoccio Saraceni da Siena , Doppo questo contratto di Velletri nel mese di Nouébre dello stess anno 1463. la Citta in vigore dell' ordine quutoneda Pio II. per lettere Apoftoliche , ven- ne all' esecuzione di cosa dasì lungo tempodefiderata, e in tanti mo- di fino allora controuerfa ; Adunatisi adunque 400. Cittadini armati collo Stendardo spiegato della Citta , e con Tamburi battenti , ando- rono congrand' allegrezza alla rouina di quel luogo, creduto in quei tempi inespugnabile , come si può giudicare anch' oggi dalle veftigie , rimaste nel Monte di vn Maschio , fabricato di duriffime Pietre riqua- drate , e tutto mafficcio didentro , posto in luogo eminente , chedo- minada Settentrione la Prouinciadi Campagna , e da mezzo giorno , quella di Maritima , e prouisto didue conferuedi copiofiffima acqua lauorate congrand' artificio , ecertamente nonessendo allora in vso , come oggi l'Artigliaria , era malageuolissimaimpresa tentar l' espugna- zione di quella Fortezza . Questa è quella Rocca , della quale Gian- Antonio Campano nella vita di Pio II. fcriue; Arcem in Lauinienfi ma- gnisfumptibus edificatam a Columnensibus , &loco munitissimo , demolird extemplo iuffit Veliternis : benche vi sia errore nella denominazione del luogo , perche oue è scritto in Lauiniensi , douena scriuerfi in Larianen- fi . Ma perche la moltitudine armata nonsa contenerfi ne termini di ciuile moderazione , e prudenza , vi fu fra tanti qualcuno , che pro- ruppe in alcune parole di poco rispetto verso la Casa Colonna , degna per tanti , e sì chiari Titoli d' ogni maggior offeruanza , le quali paro- le interpretateda Signori Colonesi ad ingiuria , furono poi materia di nuoue contese ; perche Vittoria Vedoua diCarlo Malatesta , Capitan Generale del Duca di Milano , come erede del Cardinal Profpero fuo fratello , mofle indi a poco lite contro il commune di Velletri , pro- ponendo nonfolo il libello d' ingiurie , ma ripetendo ancora il poffefto delTerritorio di Lariano , come antico Patrimonio della sua Casa , e Papa Pio commisse la cognizione di queste cause alSenatore diRoma, che allora craNicolò de Seuerini da Siena , il quale a 18. Luglio del 1464. pronuncio sentenza assolutoria a favordella Citta . Ane- Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 371 : Aueuano fin dall'anno 1443.Bello Petrica Rettore della Chiesa 7Parochiale di S. Lorenzo in Velletri , nella contrada di Castello vnitamente con i Chierici Benificiati della stessa Chiesa prestato il consenso per introdurui i Frati Minori Offeruanti di S. Francesco , e per trasferi- re la Cura dell'Anime nella Parocchia di S. Michele Arcangelo ; sopra la qual cosa estendo stato supplicato Nicolò V. perinterporui l'autorita della Santa Sede , il Papa aueua data commiffione ad Antonio Andre- occi , Canonico della Catedrale di Velletri , perriconoscere laverita dell'esposto , e confermare la Donazione della Chiesa , Case , e Territorio anneffo a fauor de Frati Minori Offeruanti a fine di fabricar iui vn Conuento del loro Ordine , e confermar , anche la Traslazione della cura d' Anime alla vicina Parocchia di San Michele Arcangelo , ed auendo il detto Canonico diligentemente eseguitala sua commissione , & interposto il Decreto d'approuazione , Pio II. con sua Bolla , data in Siena a i 25. diLuglio del 1460. apreghiere de Minori Offeruanti , confermò quanto aueua fatto il Commissario Apoftolico , fupplendo a qualunque difetto vi fosse interuenuto , e ordinando che in qualunque tempo veniflero a vacare i Benefici di dettaChiesa si vendessero le Poffeflioni , e il prezzo d'esse si conuertisse nella compra degl'ornamenti per la Chiesa, e de Libri per vio de Religiofi , come già i Beni stabili, appar tenenti alla Sagrestia della medefima , erano stati venduti per la Fabri- ca del Conuento . La Bollafi legge negl Annali de Minori di Fra Lu- ca Vadingo ( 1 ) nel registro , ed è la decimaterza di Pio II. , e di ciò fa diligente menzione Gioseppe Sauo nel suo Opuscolo della Chiesa di S. Michele Arcangelo della quale Egli fu Paroco , e Sacerdo- te egualmentepio , che erudito, il quale non ha molto condifpiacer no- ftro , e della Patria passò a miglior Vita . Fausto e felice fu l'ingreffa de Minori Offeruanti in Velletri , iquali anno iui stabilito vnode mi- gliori Conuenti del loro Ordine nella Prouincia Romana , ameniffimo difito amplo di Edificij , numeroso di Religiofi , e proficuo al Publico per lo studio della Pietà , e delle scienze . Il loro Istituto è stato poi abracciato da varj Cittadini , iquali con molta laude , non meno in Santità , che in Lettere , anno fiorito in quell'Ordine , di alcuni de quali fi dira afuo luogo . $8 و L' Anno seguente 1461. alli 11. d'Ottobre venne amorte il Car- dinal Fieschi Noftro Uefcouo , cheda alcuni Scrittori vien chiamato Decano del Sagro Collegio , ma tale Egli non fu come bene ofterual Abbate Lucenti ( 2 ) non efiendo ancora a que'tempi annesia tal Di- gnita alla nostra Chiesa , mabensìal più Anziano de Vescoui Cardi- nali , nè il tempo della sua Promozione gli concedeua tal prerogatiua . Ben- [ 1 ] Tomo 6. in fine . ( 2 ) It. Sac. tom. 1. in Epis. Oft. &vel. 4 FratiMin Ofs. e loro ingresse in Vell. Giorgio delFiesco nost.vefc.na fuDec.del s. Colleg 4 372 LIBRO QUART O Benche eglimorisse in Roma, fu poiil tuo cadauere trasportato im Genoua nella Chiesa Mitropolitana di cui era stato Afciuescouo , e Le- gatoApoftolico in quella Prouincia . Fu allorada Pio II. trasferito dallaChiesadi Porto , alla Nostra59 Guglielmod' Ofteuteuilla , o fia Totauilla Francese , congiunto di San- gue alla Real Casa di Francia , il quale estratto dalla Congregazione Cluniacenze dell' Ordine di S.Benedetto , doppo auer in Francia am- ministrato quattro Chiese Vescouali , fu eletto Arciuescouo diRoua- no , e annouerato da Eugenio IV. fra Cardinali Preti col Titolo de Ss. Siluestro , e Martino de Monti ; e volle dalla sua Chiesa Arciuefcoua- le chiamarfi il Cardinal Rotomagense , o fia di Rouano . Egli seguen- doPapaPionel viaggio , che fece a Corsignano , Luogo de suoi.Na- tali nelTerritorio di Sienna , (il quale eretto da Pio in Citta , fu chia- mato dal suo none Pienza , ) confagrò nel giorno della Decolazione di SanGiouan Battistadel 1462. la nuoua. Catedrale iui fabricata dal Pio 11.. Pontefice ... Di lui ancora fi legge , che con caldi prieghi inuitto ad inOft. Ostia Pio , e con Real magnificenza iui riceuè sì Grand' Ospite , l'ac- compagnò anche nel 1464. quando si portò in Ancona perla spedizio-- ne contro Turchi , alla quale quel Magnanimo Pontefice era pronto di andare in Persona , dicendo , chequando i Principi Cristiani aueffer veduto ilVicario di Cristo , vecchio, ed infermo mouersi aquella San- ta Impresa , si sarebbero vergognatidi rimanere oziosi nelle loro Ca- se , alla qual eroica proposizione rispose il nostro Vescouo ; Tesequar quocumq: iufferis : onus quod impofueris feram .. Ma giunto Pio in Anco-- na , iui agrauatodal male , nellostesso anno 1464. passo all eterno riposo.. In luogo di Pio,fu eletto Paolo II. chiamato prima Pietro BarboVe-60 neziano , e poco doppo effendo morta Vittoria Colonna l' anno 1465 i dilei Eredi , non acquietandosi alla Sentenza del Senator diRoma , Paolo II. elefiero vnitainente colla Città di Velletriper arbitro sopra le ragioni , che pretendeuanonelCastel di Lariano, il Cardinal Rotomagense no- stro Vescouo , auanti il quale furono portate le conceffioni, che la Città aueua dalla Santa Sede dellaRocca , e Territorio di Lariano comedi cosa appartenente alla Camera Apoftolica , e fu chiaramente mostrato , che tali conceffioni erano seguite per caufa remuneratoria de feruigii prestati , edelle spese fatte dalla Cittànell espugnazione di quella Fortezza in tempodi Eugenio IV . Le quali spese ascendeuano afommamolto rileuante , effendofi prima pagati due mila Ducati d'o- ro per suffidiodi quella guerra , e poi mille aGiouanni. Vitelleschi Pa- triarca Alessandrino, eLegato Apoftolico in quella spedizione ; e indi 500.Florini d' oro in tempodiPio II. per le spesedel Depofito , e mil- le Ducati d' oro a Nello di Bologna in tempo di Nicolò Ve in oltre cin- que mila Ducati d' oro fi valutauano idanni fofferti da Cittadini per conto : Istoria della Chiesa , e Città di Velletri ! 373 61 : conto di quellaimpresa . IlCardinal diRouano pieno di giustizia ri- dusse tutte le controuerfie aconcordia , ordinando con suo laudo , che laRocca di Lariano , e il suo Territorio per quanto pende dalla cima deMonti verso Velletri fosse de Velletrani , e per quanto si stende dall' altra parte verso Rocca di Papa , e Rocca Priora fosse de Signori Co- lonnesi , e che nella sommita de Monti si ponessero iterminidiuisorii fra I'vna , e l'altra parte , eper togliere ogn' occasione digelosia proibi, che ne i Velletrani , ne i Signori Colonnesi potessero iqi giammai fa- bricare Rocca , Fortezza , o Castello ; ordinò ancora , che Velletri pagasse a Signori Colonnesi 800.Ducati , enel rimanente abolendo la memoriadell' ingiuric dedanni , e delle spese , stabili tra Antonio Colonna Prefetto di Roma , e Principe di Salerno , e Giordano Colon- na Duca de Marfi , e altriSignori Colonnesi da vnaparte , e il Com- mune , e particolari di Velletri dall' altra perpetua , e sincera pace . Il laudo fu publicatodal Cardinale in Romanel giorno decimottauo di Decembre del 1465. riceuuto da ambi le parti con reciproca fodisfazione . Composte a questo modo lecose co' Signori Colonnesi rimaneuan le differenze col Popolo Romano per quella pocaparte , che aueua nelGouerno di Velletri , la quale altro non era, che va continuo feme di discordie , e dispareri, e taluolta di aperte guerre , e di publiche violenze , attesoche sempre la Cittàaspiraua advna piena liberta , e li Romani advn intiera suggezzione , e dipendenza , fra quali estremi non potea darsi nè quiete stabile , nè pace ficura . Piacque a Paolo II. troncar affatto tutte le pretenfioni de Romani , e per ridurre a miglior forma ilGouerno ne diede la protezzione al Cardinal di Rouano , il quale in questa guifa fu il primode nostri Vescoui , che vsasse insieme l' autorita Temporale, e Spirituale in Velletri . Maquesta alprincipio altronon importaua che protezzione , patrocinio , edifesa delle ra- gioni , Statuti , confuetudini , ePriuilegj dellaCittà, benche poi , come sempre fol'accadere per l'appetito innatonegl' Uomini di Signo- reggiare , fotto il nome di protezzione , conferuato anche agiorni noftri , siasi introdotta vn ampla , e assoluta autorità diGouerno, ac- cresciuta da vna parte co' Priuilegj conceffi ne' tempi seguenti daRo- mani Pontefici a' Cardinali Decani , e dall'altra con abolire l' elezzio- ne del Podesta e del Giudice , la quale in que tempi , e per molti an- ni appreflo , rimase libera a Cittadini . Al Popolo Romano questo solo restò , che i Podesta eletti al Gouerno di Velletri , doueffero effere de loro Nobili, de qualila Citta ne eleggeua trè , edvno ne sceglie- ua il Protettore , ed il Papa lo confermaua consuo Breue , e questi pri ma di prender possesso della carica , prestaua giuramentodi fedeltà in mano del Camerlengodi Santa Chiesa . Il Cadinal Rotomagense scriue Afcanio Landi ) di animo generoso , e liberale , auendo riceunto co- : - si PaoloII. dàlaprotez di Vel. al Card. nost. Vesc. Autorità temporale deves.divel esuaorigine. 374 LIBRO QVARTO sì degnogouerno , lasciò onorato esempio agl' altri , che doueuan seguire ap- presso diesso , perche prima si pigliò la difesa di Velletri , e delle sue giuri- sdizzioni , e come Vomo integro , e di molta prudenza , fu arbitro , e compofitore delle nostre differenze , le quali tutte terminò consodisfazione vniuer- Tale , &c. Fabricò il Palazzo del Vescouato , e lo ridusse nella forma , che oggisi vede : adornò la Chiasa di San Clemente di molti , e nobili Paramen- ti , de quali ancora appariscono le relliquie , -- enon folo il Cardinaldi Rouano compose le differenze sopra Lariano con il laudo accennato di sopra , maanche poi nel 1479. con altro laudo sopi le differenze inforte tra la nostraCittà , eSignori di Nemi per iconfini della Fagiola . Nell'anno 1471. moriPaolo II. doppo auer concefla aCardinal i62 la Veste rosta , e gli successe Sifto IV. da Sauona , chiamato prima Fra Francesco della Rouere dell' Ordine de Frati Minori , il quale fu con- facrato dal Cardinal di Rouano nostro Vescouo, benche priuatamente come attesta Agostino Patrizio ( 1 ) con che srconuince di errore la sua stessa opinione , quafi ciò non appartenesle al Vescono Oftienfe, ma Vest.Oft. al piùantico de Vescoui Cardinali ; perche il Cardinal diRouanonon. ancorcheno era inquel tempo Decano de Vescoui Cardinali , ma solamente nostro Dec.cofacra Vescouo . Sisto con larga mano difpensò molte grazie , e Priuilegi alla SisterIV. Città : imperoche in primo luogo cófirmò il Laudo del Cardinal diRoFazzioni estinteda SifteAV. uano , e ne commise l' esecuzione a Latino Vrfino Cardinal Camer- lengo, il quale sostitui Pietro diCola de Lauro fuo Secretario , che desse alla Communitàdi Velletri il poffeffo, del Territorio di Lariano . come segui a 2. di Maggio del 1472. ftipulandosene folenne istromento. In oltre con lettere Apoftoliche alli7.diAgosto 1473. conceffe la Fiera di libero comercio da tenersi in Velletri ogn' anno nella Festa della Af funta , e in tutta l' Ottawa , benche questa grazia , attelal' altra Fie- ra , che con gran concorsode Mercatanti , e di Merci fi celebra nel mesedi Nouembre per la Festa di San Clemente , e sua Ottaua , fia poco in vso . Eperche rimaneuano ancora inVelletrile relliquie dell' antiche63 Fazzioni , e fi temeua , che fi alterasse lo Stato pacifico della Città per sedizione di alcuniparticolari, e potentiCittadini ,(male che nelle Cit- taripiene di Popolo, suole facilmente generarfi , come le infermitàne corpi Umaniper la ridondanza degl' vmori ) HMaestrato defideran- do, che venifiero spente le prime Icintille di quest' incendio , auanti , che diuampasle , e ardesse tutta la Città , implorol' autorità del Som- mo Pontefice , il quale per ouuiare ad ogni pericolo , fcrifle efficace- mente alPodesta , e Maestrato de Signori Noue sotto l' vltimo di No- yembre del 474. che aftringessere coloro, iquali fomentauano nel- ( 1 ) Lib. 1. cap. 3.fect. 2.deRom. Pont. confecr. la . Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 3-5 laCitta difcordie , e nimicizie a riconciliarsi , e adar idonee sicurta di otleruar in perpetuo vna inuiolabil pace , sotto le pene ad arbitrio del Maestrato , che vsando prudentemente l' autorita concefiagli , in brene tempo , spento il nome delle Fazzioni , e delle Parti , ridufle il Popolo ir perfetta tranquillita . 64 65 66 Non era in questi tempi dentro Velletri Fonte alcuno di acqua pe- renne , vfandon Velletrani quella de Pozzi , e delle Cisterne , molte delle quali erano nelle Vie , e Piazze publiche per vsocommune di tut- ti . Si applicarono per tanto a ricercare ne vicini Monti della Faggio- la qualche copiofa forgente d' acqua limpida , e pura , che potefle ageuolmente deriuarsi dentro Velletri , e auendola ritrouata , rimane- na nulladimeno ( come spesio per la frequente mutazione de Maestrati nelle cose publiche tuole accadere ) vn opera si vtile , e sì neceflaria negletta . Sisto IV. sapendo quanto il Cardinal di Rouano nostro Ve- fcouo auefle a cuore il ben publico , con suo Breue Gato in Roma ai 16 d' Ottobre del 1473. ne commise la cura allo stesso Porporato , acciòche inuigilaffe per ridurre ad effetto così proficua impresa . Aggiunge il Teuli ( 1 ) che nel 1475. fi cominciò a negoziare il parritodi condur l' acque dentro Velletri , e che nell' anno seguente Domenico Vescouo di Brescia , e Vicario del Papa , promise di farla condurre , e che nel 1477, la communita sborso 400. Ducati d' oro di cammera; ma che poi fi lasciòl'impresa perle grauiffime difficolta , che s' incontrauano in quest' Opera , la quale doppo il corso d' vn Se- colo , e piu , fu ripigliata da nostri Cittadini con magior feruore , e rimanendo fuperata la natura dall'arte , e cedendo alla forza del fuo- co , e degli Scalpelli la durezza delle vene di viua selce , che si frappo- neuano alcorsodell'acqua , con incredibile profusione di denari fu ri dotta l' opera al bramato fine . Intanto nel 1475.1 ira di Dio , prouocata da i peccati degl' Vo- mini pose mano al terribil Flagello della Peste , dal quale non folo fu grauemente trauagliata Roma , in guisa che conuenne al Papa d'vscir- ne , ma anche Velletri ne risenti graue danno , che sarebbe stato mag- giore , se per l'interceffione della gran Madre di Dio , [ al di cui cele- bre Santuario di Loreto fece la Citta solenne Voto ) non fosse stata liberata . Ceffata la Peste spedi la Città Publici Oratori a Loreto , e aperpetua memoria della grazia riceuuta fece presentare in quel San- tuario vna preziosa Corona , arrichita diGioie , e contrasegnata coll? Arme di Velletri , la quale con pio , ed vmile affetto offersero sui gl' Oratori alla Regina de Cieli , e ne riportorno alla Citta solenne Testi- monianza del Vescono di Recanati , allor Luogotenente Generale def- laMarca che ancor fi conferua nell'Archiuio secreto con questo prin- cipio Bbb - PesteinVet. nel 1475. e xoto aLore. (1 ) Lib. 3. cap. 7. 376. LIBRO QV ARTO Siffo Iv. conferma i priuilegi , c gli Statuti di Velletri, Alfonso Du ca di Cala- bria inuade lo Stato del la Chiefa cipio . Vniuerfis ,&fingulis baspræfentes noftris litteras inspetturis fidem facimus , prefertim Magnificis Dominis Nou'm Bonis Viris , Regimini , & Communitati Inclina Ciuitatis Velletri qualiter . Datum Fulgue. 3. Septembris 1476. Ma torniamo a Sifto , il quale fentendo , che da piu parti fi ten-66 e taua per via di fruoli appelli eludere la giurifdizione del Podesta , Giudice di Velletri , Papa Sifto ordino al Vescouo diBrescia suo Vicario in Roma , con Breue Apoftolico de' 9. Decembre 1475.di mante- nere illibati i diritti del Podesta , e Giudice di Velletri : e in oltre con altro Breue ai 17. di Maggio del 1477. confermò tutti i priuilegi , Im- munità , e Grazie concefle da Romani Pontefici , e Legati Apoftolici a Velletri , e anche tutti gli Statuti , e Riformanze del medefimo . Or veniamo a piu celebre , e piu degno argomento . Nell'anno 1482. Ferdinando Rèdi Napoli auendo voltate le sue67 Arıni a fauor d' Ercole Duca di Ferrara , che guerreggiana contro i Veneziani , spinse Alfonso Duca di Calabria fuo figlio per andare a foccorrere i Ferrarefi ; ma Sifto , ch'era in lega co'Veneziani non volle permettergli il passo per lo Stato Ecclefiaftico : Laonde il Duca di Ca- labria comincio a moleftare i Luoghi delia Chiesa , e molti ne tolse vi- cino a Roma , la quale come affediata ne teneua , auendo vn Esercito di 3000. Fanti , e 6000. Caualli , e questo in parte composto di Turchi, quali doppo racquistato Otranto dalle lor mani , aueua ritenuti al suo Soldo . Cofa veramente orrenda a vedere vn Principe Cristiano scorrere armato con Soldati Turchi fin fulle Porte di Roma capo della Religione , e Sede del Vicario di Crifto Era ogni cosa piena d' incredibile spauento ; tanto piu che iColonnesi , e i Sauelli aderiuano al Duca di Calabria . I Velletrani risentiuano diquesti danni la maggior parte ; nulladımeno fermi , e costanti nella diuozione del sonimo Pontefice , attendeuano con gran cura , e diligenza , e con ogni appara- to Militare a difendersi dentro le Mura; riceuendo per altro danni into - lerabili nel Territorio Il Papa chiedendo aiuto a Veneziani per l' amicizia , elega de quali soffriua tanta ingiuria , ebbe da loro Rober- to Malatesta ( Capitano celebratiffimo in quel Secolo ) con vn giu- sto Esercito , che giunse in Roma nel giorno dell' Assunta . Mandòdi piu la Republica vn' Armata maritima nelle Coste di Puglia , e di Ca- labria per diuertir Ferdinando da quell' Impresa . Sisto mandò le fue Genti fottoGirolamo Riario , Generale di S. Chiesa , e Roberto Malatesta a ricuperare Albano , gia occupato dal Duca , e l'ottenne , e prese ancheCaftel Gandolfo , e risaputofi da certi Esploratori, che il Duca si ritiraua verso Nettuno , doue attendeua nuoui foccorfi perMare dal Re fuo Padre , gl'Ecclefiaftici deliberarono di seguitarlo , e fen- tendo esserfi egli fermato nel Piano , tra Velletri , e Nettuno , s'auanzo Roberto Malateita coll' Eflercito fino a Torrechia , que riflettendo di quanto • Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 377 69 quanto aiuto poteuano effergli le Militie di Velletri nella giornata , che voleua far colDuca , scrisse alla Città in questi termini . MAGNIFICI MIEI CARISSIMI. Per ordine di Sua Santità comandatomi dal Sig. Girolimo Riario Generale di S. Chiesa , facciamo intendere, che alla riceuuta di questa mettiate all' ordinc cinquecento de vostri Soldati, e questa notte ci li mandiate' , fra li quali defideriamo che siano almeno duccento cinquanta Balestrieri , che saranno da Noi ben trattati per l'affettione portiamo a questa Città , e fodisfarete al bi- Sognopresente . Siche non mancate . Data in Torrechia 1482. Mando la Citta i Soldati richiesti sotto la condotta de loro Capi- tani , quali furono ( come scriue il Teuli ( 1 ) Centio Saluati , Gio- uanni Lerici, Francesco Nuticola , Ostilio Fauale , Giuseppe Sceuola , e Sante Santocchia . Mada vna Lapida Sepolcrale nella Chiesa di S. Lorenzo in Velletri fi raccoglie che tra questi Capitani fosse anche An- drea Toruzzi , leggendofi iui -- Generofus Vir Andreas Torutius , Velit. qui fuit vnus ex Ducibus in Bellis contra RegemAragonia vixit anno LXX. obijt M. CCCC. LXXXVII I Noftri portatisi dinotte al Campo furono di grand'vio all'Esercito della Chiefa, perche , come pratichi. del Paese , lo guidarono per luoghi incolti , e ascosi a circondar gi Inimici iui accamp. ti . Era quel luogo dalla parte di Mezzogiorno , chiuso da vna Palude non molto grande , da Settentrione , e da Ori- ente tutto ripieno d' impedimenti di Tronchi , e d' Arbori , madall Occalo , oue poteua tentarsi l' entrata , si spiegaua in vna bella Prate- rialarga 500. pali , e in questa si vedeua vna foffa mediocremente al- ta , fattaui gia anticamente per scolo dell' acque . Sulle ripe adunque di questa fossa fece il Duca di Calabria difporre le sue Artigliarie , & indilontano , quafi per lospazio di 300.padi , aueua fatto alzar Ter- reno , e tra la Foffa , e le Trinciere rimaneuano alloggiate le fue genti . La Fateria della Chiefa fi fpinse auanti , ma opponendogli ilDuca i fuoi Turchi , cominciaua arigettarst dall'aflalto, e auerebbe confufo tutto l' ordine del'e Schiere , se Robertonon fi fofle intrameslo con vna elettif fima mano d' Uomini valorofi , co quali softenendo l' impetode Nimi- ci, non pur li rispinse indietro , ma paflato il Fosso stringeua da tutti i lati le Genti del Duca , la Cauallaria del quale non potendo refiftere al valore de Noftri , fi diede a fuggire , lasciando in predaaiNoftri i Turchi , che combattendo disarinati riceverono gran ftrage . IlDuca veduta la Cauallaria posta in rotta , fi diede anch Egli a cercar scampo con fubita fuga , e farebbe facilmente rimatto prigione , se non folle Bbb 2 stato [ F ) Nel Teat. Ist. Lib. 2. cap. vlt. Giornata col Duca di Calabria . 378 LIBRO QUARTO Vittoria de noftri contro il Duca di Calabria stato aiutato a fuggire da 50. caualliTurchi: così la Battaglia , che al principio era stata con varia fortuna , fi dichiarò alla fine de Noftri, a quali [ scriue Odorico Rinaldi ( 1 ) che porse auto anch' il Cielo, piouendo in guisa , che l'Artiglierienimiche ( non potendo la poluere perl'umiditàdella pioggia far I'vsato vfficio ) rimaneuano inutili , e all'incontro i Balestrieri d'vna buonaparte de quali la Cittadi Velletri aueua fornito l'Esercito , viauano liberamente le loro Balestre congran danno de Nemici . Alfonio ritsatofi incontinente aNettuno , indi salito sopra vna piccola Barca , corte colla medefima celerita a Teracina , oue erano te Galee di Ferdinando fuo Padre per raccogliere le reliquie del Campo . Seguì il fatto d'Arme a 1 21. d'Agosto del 1482.e durò la Battaglia dalla prim'ora del dì fino a Vespro , superando la virtù de Nostri il maggior numero de Nemici . Il Sanfouino ( 2 )defcri- Campomor- uendo il luogodi questo fatto soggiunge -- I Vecchi diceuano , chegià to,e sua de- i Capenati vi ebbero le loro Abitazioni , e che poi fu cognominato Campomor- nominazio- to , perche i Romani vi fecero una notabile giornata co Goti ma Camilne . Artiglia riadel Du- ca di Cala bria donata aVelletri. - 10 ( 3 ) Lilj nell' Istoria di Camerino afferma che il Luogo prendesse appunto dalla mortalità successa inquesta Battaglia il nome di Campo- morto , la quale opinione ci sembra assai più probabile , perche prima di questi tempi non abbiamo visto in alcuna Autentica Scrittura chia- mato quel luogo col nome di Campomorto , ma bensì col nome di S. Pietro in Formis , come altroue in quest' Istoria si è notato , e all' in- contro doppo questi tempi lasciato l'antico nome di S. Pietro in Formis f troua fouente nominato Campomorto , come ancor oggi fi chiama. Per altro ( se crediamo al Sanfouino ( 4 ) in questo fatto d' Armi non morirono de Nemici che circa 250. Soldati , e de Nostri mancarono quafi cento , oltre molti feriti , Ma assai maggiore fu il numero de' Prigioni . Roberto doppo laVittoria fi condusie aVelletri per curare i Feri-70 ti , e riposar gli Stanchi , e il giorno seguente mando la cauallaria Leggiera a mettere a facco le bagaglie del Luca. Eperche il felice fuc- ceflio della giornata in granparte s' attribuiua alvalore de Noftri Sol- dati , fu donata alla Citta vna buonaparte dell'Artiglieria del Duca , rimasta sul Campo . Vennero anch' in Velletri i Prigioni , iqualidal Sanfouino(5)fi contano in più di 500. Vomni d'arme , etra questi piu di 20. Condottieri, e Capitanı di nome , e di grido. Riposato il Campo due giorni a Velletri piacque a Roberto d'andarsene aRoma colla ( 1 ) An. 1482. num. 8. [ 2 ) Lib. 8. dell' Istor. di Casa Orfini . ( 3 ) Par. 2. lib. 7. ( 4 ] Nell 1st. di Casa Orsini lib. 8. ( 5 ) Nel luogo cit. mol- Istoria della Chiesa , e Città di Velletri : 379 71 72 73 moltitudine di Prigioni , la di cui venuta futanto più lieta a iRoma- ni , quanto lo spauento era stato maggiore , vedendo effer condotti in trionfo coloro , che poco anzi erano corsi baldanzosi fin su le Porte di Roma . Ma come le cose vmane sono caduche , e fallaci , indi a poco Roberto nel colmo di tanta gloria , in mezzo a publici applaufi , &alle vniuerfali acclamazioni in Roma mori . Questa si celebre , e segnalata Vittoria , della quale tutti li Scrit- toridi quei tempi fanno onorata menzione , e donde Roma , e Velle- tri rimasero libere da grauiffimo pericolo , fu principalmente attribui- ta all'Interceffione de Noftri Santi Protettori Pontiano , ed Eleuterio , di che volle il Sommo Pontefice Sisto IV. lasciarne autentica teftimonianza nelle lettere Apoftoliche che indi a pochi giorni diede alla Chiesa di Velletri , priuilegiando la Cappella de sudetti Santi Protettori , po- sta nella Nostra Catedrale con Indulgenza perpetua e plenaria , da ac- quistarsi ai 21. di Maggio giorno della loro Translazione in Velletri, e aggiúse altra perpetua Indulgenza di mille anni per la feftiuita dell'Af- funta , e di S. Clemente nelle quali lettere , che si conferuano nell' Ar- chiuio del nostro Capitolo si legge . Cupientes igitur vt Ecclesid Velletren. & Cappella Sanctorum Pontia ni , &Eleutherii in ead; in qua , vtpie creditur , eorund: Sanctorum Cor- pora , quorum meritis , & interceffione , vt etiam pie creditur , Romane Ecclefie hoftes , qui Romanum , & Velletrense Territorium i uaferant , quam plurima intolerabilia damna Roman: &Vellit.en. Ciuibus , ac etiam prafate Ecclefie Velletren. intulerant , &continuò inferre non cessabant , Su- periori Mense per Gentes armigeras ad eiufd. Ecclefie Roman. Stipendia mili- tantes profligati fuerunt , requiescunt , cong uisfrequententur honoribus , fideles ipfi eò libentius ad Ecclefiam Velletren. & Cappellam præd.confluant , ad ciusd. Ecclefie Velletren. structurarum , &adificiorum conferuationem manus promptius porrigant adiutrices , quò ibidem donis cæleftis gratięobe- riùs confpexerint se refertos . DeOmnipotentis Dei mifericordia ac Beator. Petri , &Pauli Apostolorum cius auctoritate confifi vniuerfis Christi fideli- bus verèpænitentibus , &confeffis , qui Ecclefiam Velletren. & Cappellam prad. in Festo Translationis Corporumeorumd. Sanctorum adprefatam Eccle- Siam Velletren. quod vigesimap ima die mensis Mari folemniter celebratur , a primis Vesperis , vfq; ad occafumfolis diei ipfius Fejti denote vifitauerint annuatim , &c. Datum Rome apud Sanctum Petrum Anno Incarnationis Dominica mil- lefimo quadrigentesimo oftuagefimosecundo , duodecimo Kalendas Oftobris, Pontificatus noftri anno duodecimo . Sifto doppo auere in questo modo riconosciuto daDioil beneficio della Vittoria , volle ancora mostrarsi grato a Velletrani , e perche i Beni de figli di Cristofaro Sauelli Domicello Romano , come aderenti del Ss.Ponzia- no, e Elete- rio interce- dono da Dio vitto- ria contro ilDuca di Calabria . 380 LIBRO QVARTO F Nemi, e Torrede Gandolfi delDucadi Calabria , erano stati confiscatidalla Camera Apoftolica, ne fece larghiffimo dono a. Velletri con fue lettere date in Roma ai 15 . d' Ottobre dello stess anno 1482. esprimendo in effe la metade Cafa- li , chiamati Tor d' Orlando , Campoleone , ele Pentonne , e Santa Maria Palombo ; e lametà delle Castella , chiamate laTorre de Gan- dolfi , e Nemi , ele Cafe , e Orti , che aueuao in Albano , e nell'istess. anno 1482. laCitta ebbe di questi Beni il pofieffo per le mani del Vef- couo d' Alatri Commissario Apoftolico : Eperche Ardea, e Rocca di papa , Caftella. d' Odoardo Colonna Ducadi Caue , che parimente aueua aderito al Ducadi Calabria , rimaneuano tuttauia nella Ribel- lione , scriffe Sisto vn caldiffimo Breue al Commune di Velletri , inci- tandolo atrauagliar con ogni ftudio , e diligenza , e anche colla forza e coll'armi per ridurre le dette Caftella all'obbedienza della Chuefa , of- fereado di mandare alla Città le Genti d' armi che a tal impresa si foffero stimate neceflarie , e promise che seguita la riduzione douefiero quelle Caftella passare inDominio della Città di Velletri con piena ra- gione dimero , e misto Impero . Nefara inutile registrare in questo luogo l' istesso Breue che fi conferua nell' Archiuso Secreto della Citta . 2 DILECTI FILIJ SALVTEM , ET APOSTO- LICAM BENEDICTIONEM .. Deveftris fide , costantia , &fincera deuotionis affectu ad nos, &74 Romanam Ecclefiam proximis dubiis temporibus experientia comprobatis , Sumentes in Domino fiduciam specialem , vos hortamur , vt ad reductionem dilectrum filiorum Incolarum Caftrorum Ardie , &RochęPape , Albanenfis ,&Tusculanenfis Diœcefis jub obedientia , &deuotione nostra , &praf. Eccl. àquapotius inuiti quam volentes procurantibus perditionis filiis natis quond; Oduardi deColuna Ducis Cauen. olimcorum temporalium Domicellorum deuiaffe nofcuntur omni diligentia vacarestudeatis , etiam vì , &armis, fi id aliter fieri non posset ; pollicemurque vobis ad id opportunos fanores gen- tium armigerarum ad noftra , & dicta Ecclesia stipendia Militantium , in euentum reductionis huiufmodi vtriufque , vel alterius dictorum Cafirorum, etiamque cum aux lio gentium noftrarum per vos fieret ; Castra ipfafic redu- &z & llorum Arces , Fortellitia , al Tenimenta cum eorum Incolis , nunc, pro tempore exiftentibus, Vobis pleno iure fubiicimus, ac volumus de Comi- tatu , & Territorio vestro , &illorum pro tempore Incolas Comitatus ve- stros fore , vosque , &vestros pro tempore Poteftates , &alios Officiales fu- perioritatis , iurifdi &ionis meri , &mixti Imperit cura babere , &ab eif- dem Incolis percipere , quæ eorum Dom celli prafati habere , & percipere confueuerunt ante eorum rebellionem , &tam domos , quam reliqua bona , que iure proprie.atis , & dominii per eofdem Domicellos , in Caftris , & Teni- Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 38 г Tenimentis pradictis poffidebantur , ad vos eo iure , quo ad illos pertinebant pertinere . Ita vt pro eo quod ad præmissa , auxilio , &fauoregentium no- strarum vteremini de præmissis nil vobis diminuatur : Animalia vero , bona mobilia Incolarum eorund, que in prædam abduci contingeret , &quod pro redemptionis eorum , qui caperentur obueniret , iuxta militaria iura di- uidantur . Vos autem de recuperatione huiufmodi fic folliciti , & curiosi sitis , vt exinde palmam viftoriæ reportantes , apud nos , & Sedem Apostol. poffitis meritò commendari . Nosq; ad maiora Vobis concedend. arctiùs inuitemur . Datum Roma apud S. Petrum fub Annulo Piscatoris die 16. Oftobris Pontificatus nostri anno 12. Nell'anno seguente 1483. volle lo stesso Pontefice far altra dimo751tstrazione d'affetto verso la Citta , confermando con vna Bolla di motu proprio spedita a 1 25. di Marzo la grazia che prima Paolo II. e poi Egli stesto anena fatta alla Città , liberandola dall'obligo , che per antica vsanza auea di mandare in Roma fei Cittadini, i quali insieme con i Conferuatori di Roma adisteuano ad alcune Feste , e l'onorauano colla loro presenza , come fi legge nella Bolla . Giacomo Boue. Ne folo verso la Città , ma anche verso i Cittadini particolari di 76di Velletri fi mostro Sifto molto benigno , e fauoreuole , perche nel 1482. raccomandò agl Officiali di Sezze che elegessero per podesta Giacomo Boue , come riferisce il Cardinal Corradino ( 1 ) L'istessa carica ebbe in Sezze nel Pontificato di Sifto IV. Polidoro Catelini da Velletri ( come scriue l' Arcuescono Teuli [ 2 ] Confermò ancora Lucido Pano i da Velletri nella Potesteria di Toscanella nel 1482. , e questi fu poi nel 1490. Podesta d' Affifi , oue nell'antica refidenza de i Podesta si veggono anch' oggi le fue Armi , e fi legge in vna lapida la Panoti , seguente memoria postaui da quella Città a sua perpetua laude e onore . Lucidus hic rexit bisseno mense Panontus . Ne Patriam ignores hic Veliternus erat , Qui cum difceffit merito comitatus honore eft : Quam bene rem gessit noscite signa docent . Sedente Innocentio PP. VIII. Pont. Max. 1490. Fu anche il Panoti Podestà di Sezze per Autorità d' Alessandro VI. confermato poi daGiulio II. ne primi giorni del suo Pontificato prima deila coronazione . Ne alcuno auendo auanti gl occhiľ vso moder ( 1 ) De Ecclef. Jetina , ( 2 ) Lib. 2. cap. 11. no Polidora Catelini Lucido 382 LIBRO QUARTO Podeftarie nocreda, che simili cariche fossero aque tempidi poco conto ; imripsitate anticamete S. Oliua Chiesa e Co uento degl Agostiniai Core. - peroche è chiaro per l' Istorie di quel Secolo , che essendo prefioi Po- desta il Gouerno de Popoli , non gia ristretto , e limitato come ora , mapieno , e quasi assoluto , imigliori Gentiluomini delle Prouincie e spesso anche i principali Baroni procurauano con ogni mezzo di con- seguir tali vfficii . In tanto venne a morte if Cardinal di Rouano nostro Vescouo ,77 già ottogenario , Decano del Sagro Collegio , Arciprete di SantaMa- riaMaggiore , e Camerlengo di Santa Chiesa , il quale inItalia , e fuor d'Italia lasciò in molte Chiese , e Monafterį perpetue memorie della sua pietà , e benificenza , e in Roma rifabricò da fondamenti poco príma della suamorte in forma elegante , e suntuosa la Chiesa di S. Agostino, del qualOrdine fu Protettore . Partecipò anche la nostra Patria di que- stasua pia liberalita , come altroue abbiamdetto , e quando di tutti quelli , che lo precedettero nel Vescouato non rimane in Velletri quafi memoria alcuna nelle Chiese , om altr'opere publiche , di questo all' incontro si veggono anch'oggi l'Armi sopra la Porta maggiore del Pa- lazzo Vescouale , che in gran parte fece rifabricare dafondamenti , e nella Catedrale si conferua anch'oggi vna Mitra arrichita di moltepie-- ttre . pretiose , che fu suodono . Aggiunte in Corovna Naue alla Chie- fadi S. Oliua , oue nel 1465. trasferì il Conuento di S.Agostino , che prima ei fuori leMura di quella Terra , &alla ficfta Chieta aggiunse anch'vn onetta Abitazione per vío fuo , e de fuoi Succeffori . Eglian- cora con fwe lettere spedite in Roma del 1475 vai al Capitolo della Ca- tedrale laCappellania di S. Geraldo . Anch'in Oftia rifarci la Rocca come fcriue il Panuinio ( 1 )Manon deue reputarfi ad vltima laudedi questo digniffimo Cardinale ciò che disui narra ilCardinaldi Paura nel- le sue Lettere inquesto moad -- Carlo Redi Franciapregò Guglielmo Car- dinal di RouanoVescono a Ostia , che dalla Francia tornava in Roma a Papa Calisto allora di fresco eletto , accroche volesse prendere il Carico difuo Ambasciatore insieme con gl' altri che mandaua a prestar obbedien za al Nouello Pontefice ; ma egli vomoprudentiffimo che bensapena ciò che coueniffe alsuo officio ricusò questo carico, benche impostogli davugrandiffimo Re, auendo più riguardo alla propria Dignità , che aile grazia delRè -- Ladi lui morte segui inRomanel 1483. aoppo li 14; di Fetraio , nel qual giorno fece il Teftamento , ancorche Armondo [ 2 ) Vvione al- tri Iftorici , che poi offeruarono il di lui Teftamento , che si conferua nell'Archiuio di Campidogno in Roma ,¡fcriuono ch'Egli moritte pri- ma di questo tempo , douendofi anche corregere la memoria Sepolcraد 2 le [ I ] In Vita Sifti Iv. ( 2 ) In ligno Vite Lib. 2.cap. 9. Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 385 le , che di lui si legge in S. Agostino inRoma; oue è sepolto , nella quale ènotato il giorno dellasua morte , in questa guisa : Obiit anno Domini MCCCCLXXXIII. XI. Kal. Feb. Ætat: Sua Anno LXXX.perehe I'vndecimo giorno auanti le calende di Febraio è il vigefimo secondo di Gennaio , quando il di lui Teftamento ci dimostra ch'egli alli 14. di Febraio soprauiueffe , e Noi crediamo ch' il giornopreciso della fua morte fosse ai 22. di questo Mese , e che l'error sia nato nell'espreffion del Mese , douendo in luogo di Feb. scriuerfi Mar. per dinotare il gior- no 22. di Febraio , secondo l' vso de Latini , che sempre contano le calende nondal corrente , madal seguente Mefc . Giuliano della Rovere da Sauona , Nipote per canto di Fratello 78di Sisto IV. edalui creato Prete Cardinale del Titolodi S. Pietro ad Vincula , e preposto al Gouerno di nobiliffime Chiese, e ornato con molte Legazioni nonfolo nello Stato Ecclefiaftico , ma anco mandato tre volte in Francia con potestàdi Legato per comporla pace fra quel Rè , e Maffimiliano Duca d' Austria , e accresciuto colla dignita di Sommo Penitenziere, fu nello stess'Anno 1483 dalla Chiesa di Sabina trasferito a quella di Velletri , ritenendo sempre il nome di Cardinal S. Pietro ad Vincula . Egli venne a vifitar il suo Veicouato , oue fu riceuuto con granpompa , edal Publico , e daPriuatiriconosciuto di molti doni , e perche era ruinata la Chiesa di S. Mariadi Portella nella Parocchia di S. Martino , oue si confcruaua vn imagine della Beatiffi- ma Vergine , venerata con moita diuozione da Fedeli, e chiamata vol- garmente la Madonna del Cancellato , la fece folennemente trasferire alla Tribuna dell' Altar Maggiore di S. Martino , interuenendo Egli stesso con gran pieta, &edificazione del Popolo nonmolto accostu- mato a veder nelle Sacre funzioni il proprio Pastore quasi sempre af- sente , e celebrando poi Messa in quella Chiesa , alla quale donò molta Sacra Supellettile , e varj Ornamenti all' Altare. Ciòfu a i tre di Mag- giodel 1484. come filegge invn Istrumento di quell'anno ( 1 ) E benche poi questa Sacra Imagine foffe ad altro Altare nel 1509. trasfe- rita dentro la medesimaChiesa , fu nulladimeno nel 1643. riportata allo stesso luogo , ove già il Cardinal della Rovere la collocò , ediui , ornata elegantemente diMarmi , anche oggi fi venera . Vole anche il Cardinal della Rouere lasciar perpetua memoria di se nella Catedral di Velletri oue fece ergereda fondamentivn nobile Edificio a volta molto grande , e capace , ad vso di Sacrestia , nelle Porte di Marmo della quale si veggono anch'oggile sue Armi , e fi legge il suo nome Egli deputò in Velletri fuo VicarioGenerale Antonio Pancioni no- fstro Cittadino . 79 Nello stess anno 1484 mori Sisto IV.ed ebbe per Successore InnoCcc cenzo Giuliang dellaRouere detto il CardinalS. Pietro ad Vincula nostro Vefc. S.Mariadi Portella d' Strutt . Madonna del Cancellato in S Martino • [ 1 ] Neil Arch. pub. di Vell. 384 LIBRO QVARTO InnocenZO VIII.C fuc grazie avell. Orfini folleuati contro : Colonnesi . Nicolò Caetano alla custodia di Vell. cenzo VIII. della Nobiliffima Famiglia Cibo diGenoua ,del quale ab- biamo in Velletrivn chirografo segnato di propria mano ai 30. di Gennaio del 1486. con cui assolve i Velletrani dalle pretenzioni , ch' aueuano i Ministri della Camera Apoftolica , perche nell'anno 1483 . impediti i Cittadini per la guerra col Duca di Calabria , ( il quale doppo la rotta a Campomorto era tornato con altr' Esercito a tentar d'opprimer Velletri , benche in vano ) non aueuano in quell'anno mandato in Roma a prender la confueta porzione delSale, per cui doveanpagare 620. Ducati; e in oltre lo stesso Pontefice auendo fulminata Sentenza di Scommunica contro quelli , che danneggiavano nella Tenuta di San Bartolomeo del Peschio nel Territorio di Velletri , che apparteneua alla Mensa Vescouale di Frascati, dichiarò con fue lettere de 20. di Marzo del 1487. che ciò non dovesse pregiudicare ai dirit - ti , che da antichissimo tempo aueua Velletri sopra quella Tenuta . Era Innocenzo inclinato sommamente alla quiete , ed alla pace, mag mentre ad essa con ogni studio confortaua iPrincipi Cristiani, non po- tè euitare le guerre domeftiche tra Baroni suoi Sudditi, quando essend' egli gravemente infermo , e correndo fama , che fosse anche morto, fi folledorono gl'Orfini contro i Colonnesi rinouando l'antiche Fazzioni, e difcordie ciuili , dalle quali Roma , e tutti i Luoghi all' intorno fu- rono grauemente maltrattati , con incendi , rapine , e con altre sce- leratezze , foliti frutti della guerra , ne vaise l' autorità del Pontefice gia ristabilito in salute a sedare i tumulti ; anzi ciò che fu più graue, al- le contenzioni ciuili s' aggiunse la guerra efterna con Ferdinando Rè di Napoli , che negaua i foliti Tributi alla Chiesa . Era Capitan Ge- nerale del Papa Roberto San Seuerino , il quale andando ad affalire il Regno , lasciò il Paese di Roma guardato ; e alla custodia diVelletri venne per commiffion delPapa (come feriue Afcanio Landi )Nicolò Caetano con alcune Squadre di caualli , alle quali fu prouisto d' Al- loggiamenti , e di Vettouaglie dentro la Città , e perche ogni giorno nel Territorio fi faceuano prede, furono da pertutto ordinate le Guar- die. Mentre a tali cose s' attendeua in Velletri , fu Innocenzo finistra- mente informato, quafi che i Velletrani auesser date Vettouaglie ai Ni- mici , iquali se alcuna cosa tolsero nel Territorio di Velletri fu rapina, e non dono . Nulladimeno ( scriue Ascanio Landi ) parendo alla Città di fcemarlı fama della fua folita fedeltà mandò Ambasciatori Miffer Giu- Stino Carofi, e Misser Valerio Serafio per giustificar l'innocenza , e per mez- zo del Cardinal Giuliano nostro Vescovo , e d'alcuni altri Cardinali amoreno- li , rimoffero il Papa da quella sua sinistra opinione . Indi a poco Ferdi- nan lo seguendo aconsigli mighori , fi riconcilio col Santo Padre rendendo alla Chiesa ciò che doueua . - 2 Alle calamiradellaguerra s' aggiunse il mal della Peste , la qua- 81 le già prima fin dall'anno 1483. aueua cominciato a trauagliar Velle- tri Ifioria della Chiesa ; e Citta di Velletri . 385 tri , emolto fi accrebbe fino al 1486. inguisache rinchiusi i Cittadini nelle cafe abborriuano il commercio fra loro stessi per timore dell' in fezione , e chiuse le Chiese ,si celebrauano i Sacrifici nelle publiche Piazze , enelle Strade . Nella qualcontagione mori Peregrino figlio di Gabriele Orfino , che sposatosi con Polifena Pucciaroni vltimadel- la fua Nobile , e ricca Famiglia in Velletri , e Vedoua di Crispino de Ludouici Gori ( della qual Casa abbiamo alcuna cosa detta nel fine del Secolo precedente ) aueua stabilita in Velletri la sua Sede, madoppo la morte di Polisena passò alle seconde Nozze conGiouanna de Militibus i descendenti del qual Matrimonio si chiamarono deCaualieri nome mo- derno , che corrisponde appunto all' antico de Militi . Si vede anch' oggi nella Catedrale di Velletri il Depofito di Peregrino con l'Arme della Nobiliffima Casa Orfini , e con la seguente iscrizzione . 82 L Peregrina Urfino eiusque Matri Polixena De Pucciaronibus Veliterne Gabriel De Urfinis Pater , & Coniux Tumulum Hunc viuens Benemerentibus pofuit Vixit annis XVIII. obiit die XXVIII. menfis Decembris . M.CCCC.LXXXV. Ma come Velletri altre volte aueua sperimentata efficace l' Intercessione della Gran Madre diDio in follieuo di simili mali , ricorse al Patrocinio della Medefima , obligandofi con folenne Voto di celebrare la sua Immacolata Concezzione . Non furono lente le Grazie del Gielo , perchè indi apoco cessò la mortalità , e i Velletrani in adempimento delVoto eressero nella Catedrale vn'ampla , e suntuofa Cappella in onore dell' Immacolata Concettione , nella quale a perpetua memoria del beneficio riceuuto fi legge in marmo il seguente Epigramma . Pestilitas quateret miferas cum magna Velitras Curritur ad Fontes Virgo Beata tuos . Conceptum ftatuunt Votis celebrare precantum Brumalisfolis , qui ftatione redit . Ohpietas ! fubitò Pestis fugit anxia , donum Cellula pro meritis , Araq; culta datur . Passato amiglior vita Innocenzo VIII. nel 1492. fu collocato in fuo luogo nella Sede di S. Pietro Roderico Lenzuoli di Valenza in Spagna , Nipote per canto di Sorella diCalisto III. da cui ebbe l'Arme , & il Cognomedi Borgia , e tolse il nome diAlessandro VI. Questi nelprim'anno del suo Pontificato mostrandosi molto fauoreuole a vel letri Peftc in Velletri nel 1483. 380 LIBRO QUART Carlo 111.Rèdi Francia , e Suavenuta in Italia • Oftiaforrificata dal Card. della Rouerenoft Vefc . 1 letri , confermò consuaBolla data ai 27.diMarzo del 1493. le con ceffioni , egrazie fatte allaCitta da Eugenio IV. Nicolo V. Calisto III. e Sisto IV. suoi Predecessori , particolarmente circa il Dominiodi Lariano , e sua Fortezza , che dice altre volte essere stata inespugnabile , come anche della Fagiola cum mero , &mixto Imperio , ac poteftate gladii . In tanto Carlo VIII. Rèdi Francia cupido diGloria , e d' Impe- 83 ro, inuitato da Ludouico Sforza Ducadi Milano per la fatal difcordia de Principi Italiani , passò con potente Esercito di Francia in Italia , ripetendo antiche ragioni sopra il Reame diNapoli , alla qual im- presa fu confortato con efficaci motiui , e con ardentiffime parole dal Cardinal della Rouere nostro Vescouo , che perciò vien chiamato da Francesco Guicciardini ( 1 ) seuero Censore delle fue azzioni , fatale istrumento , e allora , e prima , epoi de mali d'Italia . Egli mal fodisfatto d' Alessandro , partitosi daOfta in vnBrigantino , auendo nel partire raccomandata alla fede di Fabrizio Colonna [ Uomo di grand' animo , e suo strestissimo Amico ) la Rocca d' Oftia , che (come scriue il Bembo ) ( 2 ) edificata aueua, o più tosto ristorata , edi Presidio munita , era andato a Genoua , e indi in Francia al Rè , e non solo l' accompagnò nella sua venuta , ma per arrecar molestia al Pontefice , che al principio fi era confederato con gl' Aragonesi , te- nema in Ostia così ben custodite le Foci del Teuere , che non permetteuapassasse a Roma per lo Fiume Vettouaglia alcuna ; laonde i Roma- ni fi ridussero in gran carestia di viueri, e mormorauano fortemente del Papa . Daquesta venuta de Francesi non folo ebbero principio in I- talia , mutazioni di Stato , defolazioni de' Paesi , eccidj di Citta , ma anche nuoui abiti, nuous coftumi, nuoui e sanguinofi modi di guerreg- giare , infirmita fin a quel dìnonconosciute , e si disordinorono intal maniera gl' istrumenti della quiete , e tranquillità publica , che per lungo tempo poi non poterono le cose calmarfi , e ricomporfi . Aunicinandofi Carlo a Roma, Alessandro temendo della ruina84 fua , e de tuoi Sudditi si riconcilio col Rè , e fra P altre cose comprese nella capitolazione fu conuenuto , che il Papadesse nelle manidel Re in depofito finche acquistatte il Regno di Napoli le Fortezze di Ciuita- uecchia , e di Terracina , e anche quella d' Ostia , che il Papa man- datoui il Conte di Pitigliano con gagliardo affedio aueua espugnata, e ritolta al nostro Vescouo . E che in oltre lo stesso Pontefice desse alRe Gemin , chiamato da alcuni Scrittori Zizimi Ottomano fratello diBai- fet , allora Gran Tiranno de Turchi , che doppo la morte di Maumet, Padre comune , fugendo la crudeltàdel fratello , I che secondo l'ef- ferata [ 1 ] Ift . d' Italia lib. 1. 2 ) Ist. Venet. lib. 2. Istoriadella Chiesa , e Cittadi Velletri . 387 85 ferata vsanza diquella Barbara Nazione , voleua stabilire la fucceffione all' Impero col sangue di lui , edi tutti i più prossimi della Casa Ottomana ] erasi saluato inRodi , e indi in Francia , di dove venne in potere d' Innocenzo VIII.; e il Rè Carlo volle Gemin per se, spar- gendo voce , che disegnaua dopo l' impresa di Napolipassar ariprimere l' orgoglio de Turchi , e che voleua valersi diGemin intalimpre fa ; e in oltre fu conuenuto , che Cesare Borgia allor Cardinal di Va- lenza seguitafle per trè mesi il Rè in apparenza come Legato Apostolico , main verità più tosto come statico delle promefle d' Alessandro suo Padre .

 Concordatesi le cose a questo modo ai 28. di Gennaio del 1495 si mosse il Rè da Roma , e fermatosi la prima sera a Marino, venne il dì seguente in Vell-doue ( come si legge presso Ascanio Landi ) per ordine del Cardinal San Pietro ad Vincula nostro Vescouo , fu riceuuto con allegrezza , e merauiglia del Popolo , auendo preparati due bellissimi Archi , vno nella Piazza di sopra , e l' altro nella Piazza di sotto . Nel primo era questo detto Carolo invictissimo Francorum Regi honor , & gloria ; e nell' altro era scritto Gloriam Regni tui , & potentiam tuam loquemur in Sæculum . Si vedeuano per la Città Fontane di Vino , che rallegrauano la Gente Francese, e tutto era pieno di festa , e di letizia ; gl' andò incontro il Maestrato , e i più onorati Cittadini ; fu alloggiato nel Palazzo del Vescovato , e venne con esso il Cardinal di San Pietro ad Vincula , il quale alloggiò nelle Case di Francesco Ventura . Cesare Borgia vedendosi discostar dalle forze del Papa , temendo , e poco fidandosi del Francese , al quale di Nazione , e di costumi era contrario , tenne maneggio di fuggirsene fuori di Velletri segretamente . Erano le Porte , e gl' altri luoghi muniti di buone guardie Francesi , nondimeno alcuni Gentiluomini di Velletri, cioè Pietro Gorio Borgia , Ludovico Monticelli , e Lercia , perfuafi da molte promesse di Cesare , lo condufssero fuora per alcuni luoghi segreti , mentre il Rè era in Congregazione con alcuni Principi , che lo seguitauano . Circa le 22. ore il Rè ebbe notizia della fuga di Cesare Borgia , e credendofi , che la Città fosse consapeuole di questo fatto , e che auesse tenute le mani a questa fuga, sutto turbate , e pieno di sdegno minacciò contro Velletri , e diede ordine ai Capitani , che la mattinaseguente partito effo, i Soldati douessero faccheggiare , e brugiar la Città. Alloggiaua per forte in Cusa d' vno de Priori , o come da altri ho vdito , con Matteo de' Reffi , vno de Segretarii di Carlo , e come quello che molta compassione moueua dell'innocente Città, gli riuelò la volontà del Rè adirato , il qual Priore communico la cosa a molti , e tutti spasentati andarono dal Cardinale, e piangendo gli dissero quanto aueuano presentito dal Segretario Regio . Il Cardinal amoreuole non potendo foportare , che la sua Città fosse miferamente brugiata , e faccheggiata , sen ando dal Rè , il quale era già ito a dormire , e con molta Umiltà dimandana grazia al Re , accompagnando le parole colle lagrime. Furono i suoi prieghi si potenti , e grati al Re , che rimosso dall' animo suo ogni sdegno , perdonò alla Città . Di questa fuga di Cesare Borgia da Velletri fanno menzione tutti gli Scrittori delle cose di que tempi , e fra gl'altri il Bembo , [ I )

  [ 1) Istor.a Venez. lib. 2.

il Guicciardino , ( 2 )

  ( 2 ] Istoria d' Italia lib. 1.

Paolo Giouio , ( 3 )

  [ 3 ) Lib. 4. in Elogio Cesaris Borg.

Alberto Lazzari , [ 4 )

  ( 4) Nemertini di guerra par. I. mot. I.

Giouanni de Buficeres , ( 5 )

  [ 5 ] Istoria Franc. lib. 14.

e l'Arciuescono Teuli , [ 6 ]

  ( 6 ] Teat. Ist. lib. 2. cap. 5.

che ririferisce quasi tutte le particolarita notate da Ascanio , e altroue ( 7 )

  ( 7 ) Lib.2.cap . 11 .

afferma che Pietro Borgia fosse Alfiere di Lance del Duca Valentino, qual Titolo vsò Cesare Borgia , quando rinunziata la Dignità Cardinalizia , fu da Papa Alessandro fatto Capitan Generale dell' Armi Pontificie .
 Più giorni si trattenne Carlo VIII. in Vell. perch essendoui giunto ai 19. di Gennajo , scrifle ai 2. di Febrajo ( come riferisce Giacomo Bofio ( 8 ]

  [ 8 ] Par. 2. lib. 15.

nell ' Istoria di Malta ) vna lettera di proprio pugno da Velletri al Cardinal Gran Maestro de Caualieri Gerofolomitani sopra l'impresa , che disegnaua contro i Turchi doppo l'acquisto del Reame di Napoli , anzi alcuni Ifstorici affermano , che Gemin Ottomano , quale il Papa , come dicemmo , aueua dato al Rè per fomento dell' Impresa contro iTurchi , morisse fra questo mentre in Velletri , e Anton Francesco Cirni ( 9 )

  [ 9 ] Lib. 3.

ne suoi commentarj è di questo parere ; ma siccome infelice fu la vita di questo Principe , così infelice ancora , e dubiosa fu la di lui morte , e il Bofio ( 10 )

  ( 10 ) Loco citato.

scriue , che alcuni vogliono , che in Velletri , altri che in Terracina , altri che in Gaeta se ne morisse . Certamente noi crediamo , che la sua morte non seguiffe in Velletri , perche nè Ascanio Landi diligente Scrittore di questa venuta di Carlo , ne fa menzione alcuna , nè in altre Scritture di que' tempi , che fi conferuano negl' Archiuj di Velletri , fi trouadi ciò memoria , e forse l' opinione della morte di Gemin è nata dalla finiftra fama, quafi ch' in Roma gli fosse stato dato il Veleno mescolato col Zuccaro , ( ch' egli in gran copia vsaua ) prima che fosse consegnato al Re; ma essendo soprauissuto tutto il tempo , che Carlo si trattenne in Velletri e prima che giungesse a Terracina , o Gaeta , chiaramente si scorge la falfita della calunnia , perche se in Roma auesse riceuuto ne le vifcere il

Veleno , e questo di quella forza , e potenza , che dicono alcun'Istorici inclinati ai giudizj peggiori , non auerebbe potuto soprauiuere sì lungo tempo . E veramente Burcardo Scrittor di quel tempo afferma, che Gemin moriffe di graue infermita, cagionatagli dalla sua intemperanza , e non già da Veleno . 88 Da Velletri andò l' Antiguardia dell' Esercito Regio aMontefortino , Terra di Jacopo Conti principal Barone Romano , che s'era Montefor condotto agli ftipendi d' Alfonso Re di Napoli, la qual Terra battuta dall' Artiglierie , benche munitiffima di Sito , in pochiffim'ore ventino espugna toda Franne in potere de Francesi , iquali fecero gran strage di quei , che v'eran dentro , e la Terra fu poidalRè data a Profpero Colonna , chevi cefi . pretendeua antiche ragioni , e militaua agli stipendii suoi , e indi s' accese ne' noftri contorni il fuoco d' altra guerra particolare trà i Colonnefi , ei Conti , che procurarono poi coll' Armi di ritornar nel loro Stato , alterandosi quindi la quiete della nostra Patria . Nicolò Caetani fu mandato da Papa Alessandro alla custodia di Velletri in questo passaggio de Francesi , che ( come scriue Ascanio Landi ) du- ròmoltimesi . 89 Feliciffima fula spedizione del RèCarlo nel Reame di Napoli , acquistato per fama del suo Nome , e reputazione delle sue Armi con incredibil celerità , e quafi prima chevi giungesse, essendofi per ti- more , e fedizione de Popoli fuggiti i Re Aragonesi Alfonso Padre , e Ferdinando fuo Figlio , in guisa che pote Gario nello stesso anno 1495. tornarsene vittorioso dal Regno di Napoli, e benche vedesse alienato da sè l'animo de! Pontefice , il quale per difefa dell'Italia trattaua la Lega trà Principi Ita'iani , nulladimeno gli reftituì le Rocche , che gl' erano state date secondo le convenzioni già fatte , da Oftiain fuori ,la quale [ come scriue Oderico Rinaldi [ 1 ] negl'Annali, I egli diede a Giuliano della RovereCardinal di S. Pietro a Vincoli, come a Vescono Oftienfe . 90 Ma appena partito ilRe , iConti ch' erano rimasti spogliati di Montefortino , e dell' altre loro Castella dall' Armi del Rè di Francia , tentorono di ricuperarle dalle mani de Colonnesi , ed ebbero in ciò validi aiuti da Velletri , mouendofi i Cittadini sì perlegge di antica confederazione con questaGranCasa, come anche per timore della po- tenza de Colonnesi , de quali si sospettaua , che potefiero pensar di nuouo alle cofe di Lariano , il di cui Territorio èproffino aquello di Montefortino , e quindi fi vidde laCitta implicata innnoua guerra con graui danni del Paese dall' vna parte , e dall' altra , finche nell'anno 1498. interuenendo per ilCardinal Giovanni , e Profpero Colon- na da una parte , Francesco de Fabii , e Bartolomeo della Valle GentiluominiRomani , e per Velletri Mario de Millini , e Sigifmond. de ( 1 ) Ann. 1495. Carloviii. s' impadro- nifcedelRegno diNa poli . 4 390 LIBRO QVARTO 5.Maria dell' Orto rifabricata. de Saragoni parimente Nobili Romani,fu fatto vn compromesso in Personadi Pietrod' Isuaglies Siciliano Arciuescouodi Reggio , allora GouernatordiRoma, sopra tutti i danni , prede , e offese scambie- volmente occorse frale dette Parti , e loro Sudditi , eAderenti , obli- gandosi in tanto alla Tregua d' vnanno, e più abeneplacitodel Papa: ecosì posate l' armi , e ceflate le violenze , furono le differenze com- poste per via di ragione . I Frati Eremiti di S.Agostino dellaCongregazione di Lombardia) E attendeuano a quei tempi arifabricar la lorChiesa di S. Maria dell'Or- to, e Alessandro VI.per supplire alla spesa,uni alla lor Sacrestia la Cap- pellania di S.Gregorio , ch' eranella stessa Chiesa, già folita ad otte- nersi diuisa in due porzioni da vn Cappellano, e vnChierico , e il Car- dinal della Rovere nostro Vescovo ai 25. di Settembre dell'anno 1495. diede esecuzione alle Bolle Apostoliche di tal vnione In questo Secolo ,le lettere che lungamente erano rimaste confuse9 2 fra le tenebredella Barbarie , ritornarono per opera d'Uomini eruditi ch' in ciò grandemente s' affaticarono , in qualche luce , e splendore . Fra questi non dobbiamo fraudare delle douute laudi Antonio Mancinelli , il quale nato in Velletri nel 1452. di antica , ma tenue Famiglia , fi applicò con gran feruore agli studj delle Lettere latine , e poi a quellidelle Leggi in Perugia , oue vdì Filippo della Corona , eBaldo Dottori preftantiffimi , &indi in Pisa il celebre Bartolomeo Sozino , e prese poi in Perugia la Laurea Dottorale . Si diede anche agli Studi dellaMedicina in Padoua , e non trascurò le lettere Grecht, elaTeo- logia . Or egli postosi ad insegnar la Gramatica , la Poetica , e la Rettorica , vi riusci così eccellente Maestro , che fu defiderato dalle prime Uniuerfita d' Italia , e fu condotto per publico Lettore d'Uma- nita in Roma , e anche in Venezia , e in altre Citta d' Italia con onoreuoli stipendii . Scriffe molt' Opere per ristorare , ed illuftrare quest' Arti , ed è notabile , che vn suoOpufcolo , da lui composto in etàd' anni 21. intitolato Regula constructionis , fu in breue tempoprima del 1500. ristampato dieci volte non solo in Italia , maanche in Lione di Francia , e in dett' anno 1500. fu da lui emendato , ed accresciuto , e poil Ascenziovi fece nuoue addizioni . S'applicò ancora ad interpre- tare gl' antichi Poeti , ed Oratori , e raccolse alcune cose diPlatone , ed' Ariftotile . Veggonfi le sue Opere alle stampe in tanta copia , che forse niuno nè prima, nè doppo di lui l' ha superato nella moltiplicita, e varietà delle composizioni in quest' Arte . L' Arciuescouo Teuli ( 1 ) riporta l' Indice delle sue Opere , e pur ve ne manca qualcuna . che noi abbiam osservata nell' Edizione fatta in Venezia daGiorgio di Ruscone nel 1519. Lo stesso Mancinelli racchiuse ne seguenti Versi i Titolidelle fue Opere . ( 1 ) Teat. Ift. di Vell. lib.2. cap.1 . Ver- Istoria della Chiefa , e Città di Velletri . 391 Verborum Regimen , Variatio , Spica , Figura Thesaurus , Flores hic vigilata prius . Gymnasium post Roma dedit , Commenta Maronis Tunc Satyri , hinc Flacci Versiloqumą: parit . Pomponi hortatu Venetas deductus ab oras Laurenti Limam scribit ; & inde modum . Somnia quis maior declarat Scipio vifus , Rhetoricemq; fimul , vel Ciceronis opus . In Patria Speculum de Moribus , officiisque , Sermonumą: Decas fcribitur Hortus item . Lexicon , Emporium , diuerfa Epigrammata , Persi Solini , Æncidos , Glofaque fit Valeri . Questo Cittadino tanto benemerito della Republica Litteraria morì in Velletri nel 1505. sepolto nella Chiesadi San Francesco , oue in vna Lapida si veggono incise queste lettere Offsa Antonii Mancinel- li M.LV Sappiamo , che qualche critico habiafimate l' Opere di quest' Autore , e con mordacissimo stile ciò fece Francesco Florido Sabino riportatoda Leone Allatio nel suo LibroDe erroribus Magno- rum virorum in dicendo , ( 1 ) e nel Tesoro Critico di Giano Gru- tero ; [ 2 ] macio nonci reca punto merauiglia , perche lo stesso Florido non risparamiò le sue ftomacheuoli inuettiuc , con altri grauif- fimi Autori , e fi fece lecito di cenfurare anche iCommentarii diGin- lio Cefare , puriffimo Fonte della Lingua Latina . Adire il vero noi ingenuamente confeffiamo , ch' essendo state doppo i tempi del Man- cinelli restituite le lettere latine amagior splendore di prima per ope- ra del Bembo , del Sadoleto , del Casa , del Giouio , ed altri chiarif- fimi ingegni , certamentese oggi leggiamo l' Opere del Mancinelli te ritrouiamo in molte cose imperfette , e isuoi Versi molte volte poco felici ; manulladımeno per il tempo, in cui scrifie , eper effer egli stato de primi a insegnar l' Arte di scriuere emendatamente nella lin- gualatina allor rinascente , éper auer scritto intanta copia , merita forse lode maggiore , che altri , i quali doppodi lui hanno migliora- ta quest' Arte , e a maggior perfezzione ridotta . I suoi Comenti an- cora sopragl' antichi Poeti si vedono souente allegatidagraui Autori, •particolarmente quelli sopra Virgilio , de quali spesio si vale Fra Leandro Alberti nella sua discrizione d' Italia per spiegare isensi oscu- și di quel sommoPoeta , e tal volta ( 3 ) preferisce l'interpretazio- Ddd ne ( 1 ) Cap. 9. [ 2 ) Tomo 2. (3 ) Pag. 194 392 LIBRO QUARTO - Gio. Bor trica. Paolo Sceuola . Cono. ne del Mancinellia quella di Seruio . Vien lodato daGiacomo Middendorpio , ( 1 ) e daGiouanni Garefio ( 2 ) Anche nelle facolta maggiori fiorirono inquesti medefimi tempi molti Velletrani , oltre quelli , che a noi ci è accaduto di nominare fe- condo l'ordine dell' Istora : non però è nostro istituto farne diligente ricerca , e scrouer di tutti . Lafciaremo adunqueGio anniBorgiaAbgia. breuiatore de parco mu ori nei 1478. sotto Salto IV. riferito dalCiam- Leonardo pini [ 3 ) e dal Ricchi , ( 4 ) Leonardo Molara , lodato dalTeuli, Molara. ( 5 ) come gran Dottor nelle Leggi, echiamato Uomo letteratiffi- monella lapida Sepolcrale in Araceli , auanti la Cappella de Cefarini Ant.Pe- del 1496. Antonio Petrica Filosofo di gran nome , che fu Medico di Mattia Coruino Rè d' Ungaria, al quale il Mancinelli dedicò la fua Opera de Poetica Virtute ; Fra Paolo Sceuola de Minori Conuentua- li , Dottore in Teologia , e celebre Lettorpublico nellUniuerfita di Padoua , e Prouinciale di Roma nel 1483. ambedue lodati dal Teuli ; ( 6 ) Fra Leonardo Cono dello stess OrdineMaestro in Teologia ,di Leonardo cui scriue il Mancinelli ( 7 ) Cuius Leonardi Virtus , doctrina , memoria, vita , Japientia , lingua lepor , gratia, non Italiæ tantum , fedtoti Gal- lia, toti Hispania , &toti Brittania iam diu patet: Fra Paolo Callari del medefimo Ordine Teologo , e Dottor infigne , che scrifle sopra i quattro libri delle Sentenze , e fin doppo morte lodato con eloquente Orazione dalMancinelli . ( 8 ) Ma alcuna cosadobbiam dire piudi- stintamente diGiustino Carosi , che nel principio delPontificato d' A- lessandro VI. sul fior degi anni trouiamo ascritto fra gl' Auuocatidel Sacro Conciftoro , edichiarato anch' Auuocatodel Fisco Apoftolico , le quali carichedi quanto preggio fiano nellaCorte di Roma a ogniuno ènoto . Laprima proposizione , che si troua da lui fatta in Conci storo fu ai 12. di Decembre del 1492. promosse poila causa contro i Cardinali aderenti al Conciliabolo di Pisa , e interuenne al Concilio di Laterano otto Giulio II e fi hanno memorie di lui fino all' anno 1523. Rinunziò per induito di LeoneX. aTullio tuo figlio ambeduele cariche che godeua; ma nonebbe poi effetto la rinunzia, ostando alcune nuoueRegole di Cancelleria fatte da Adriano VI. circagl' officii della curia Romana . Di lui scriue diffusamente il Cartari nel Sıllabodegr Auuocati del Sacro Concistoro . Paolo Cullari . Giustino CarofiAuvocato concistoriale [ 1 ] DeAccad. Orb. Chrift. lib.1. [ 2 ) De verit. Euchar. cent. 55. ( 3 ) De Abbreuiat. in enarrat. Synop. 14 ) Teat.d Vomini Illuftri de Volfci cap. 25. 15 ) Teat. Ift. lib. 2. cap. 11. ( 6 ) Luogo cit. ( 7 ] Ne Sermoni lib. 10. tit. 12, ( 8 ] Ubifupra . Vifle Istoria della Chiesa ; e Città di Velletri 393 I Visse ne tempimedefini Matteo Mancinidi Nobile , e ricca Fa- Matteo miglia in Velletri, della quale alcuna cosa accennam no nel Secolo XIV Mancini Questi applicatosi agli Studj delle leggi diuenne Dottor di gran nome , vefc.di So- emerito d'esser poi da Alessandro VI. ai 7. di Giugno del 15.03.pro- ra mosso al Vescouato di Sora , quale gouernò consom na vigilanza , ma perbreue spazio di tempo, perche nel 1505. fu da imnatura morte preocupato, come si legge nell' Italia Sacra . [ 1 ) Ad esso ilMancis gelli scrisse il seguente Epigramma . E Prosper erat , Matthee , Pater , Mancir , vocatus , Sed tu profperior rite vocandus eris Clarus erat Genitor , veneranda Airpe creatus , Moribus , & claro nomine fattas Eques . Clarior ipse tamen Furis doftina vtriusque Qua tibi funt Latio vix duo , tresuc pares . Additur , &pietas , clementia , copia rerum Est &Amicorum copia Nobilior , In quorum numero vel Mancineltus haberi Exoptat , iubeas , allice , gratus erit . SECOLO XVI. د RA tutta l' Italia nel principiodiquesto Secolo piena dimo uimenti Militari , e pareua data in preda alle Nazioni Straniere , perche se bene gl'Aragonesi , doppo la partita di Car- lo. VIII. d' Italia aueuano ricuperato il Regno di Napoli , nulladimeno essendo i Francesi fermissimi di volerne almeno per loro vna parte , Ludouico Re di Francia fuccessore di Cario VIII. con- uenne col Rè di Spagna di venire alla diuifione di quel Nobile Reame e discacciare Federico, ch'era successo a Ferdinando in quella Corona; Perciò nel 1501. auendo gl' Oratori Spagnuoli , e Francesi notificata a Papa Alessandro in Concistoro la diuifione fatta trai loro Rè del Rea- me di Napoli , e chiesta daciascuno di loro l' inueftitura per la sua par- te , e senza indugio conseguitala , fi viddero tosto le nostre Contrade inondate da Eferciti Stranieri : prima de Francesi , de quali paslarono per Velletri 5000. Caualli , e poco doppo de Spagnuoli , che andaua- no adoccupare ciascuno le Prouinciedel Reame , che gl'erano state af- Ddd 2 feRegno di Napoli di- uifo traFra cesi , eSpa- gnuoli . ( 1 ) Tom. I. in Epifc. Soran 1 394 LIBRO QVARTO Alessan. dro VI. in Vell. Pio III Giulio 11 Carestia in Vell. nel 15050 segnate nella diuifione , ecrebbe ne noftri contorni lo spauento ; el orror della Guerra,perchè i Francesi sdegnati contro i Colonnesi , che s'erano condotti a gli stipendi di FedericoRè di Napoli , brugiorono in questo passaggio Marino , e Caui , ed altre Castella de' Colonnesi, contro de quali anch'il Pontefice apertamente procedeua , auendo poco primatolta ai Caetani Sermoneta , e altre Terre vicine , eda- tele ai fuoi . Ai 29. di Luglio dello stesso anno 1501. venne in Velletri Papa 2 Alessandro , e vi dimorò il dì seguente , ea i 31. parti per Sernioneta , aveder quel nuquo acquisto,di doue ai 3. di Agosto ritornò in Velletri e qui pernotto , e il giorno appretio doppo desinare n' andò aMarino, raccolto sempre nella Citta con sommo onore . Ma egli già graue d' anni nel 1503. ai 18. di Agosto terminò la sua vita , eallora Pio III. Nipote di Pio II. fu più tosto mostrato , che donato alla Chiesa per Sommo Paftore nel breuiffimo Pontificato di 27. giorni , doppo il qua- le fu afsunto alla Catedra di S. Pietro il nostro Vescono Giuliano della Rouere al primo di Nouembre del 1503. che volle chiamarsi Giulio II. Vacando adunque per la sua assunzione la Chiesa di Velletri, fu ad Essa ai 29. dello stesso mese di Nouembre trasferito daquella di Sabina Oliuiero Caraffa , nato di nobiliffima prosapia inNapoli , il quale fat- to Arciuefcouo della sua Patria , era poi stato da Paolo II. del 1467. creato Cardinal Prete del Titolo di S. Pietro , e Marcellino , e come Uomo di somma virtù adoperato anch' in molte grauiLegazioni, e da Sitto IV. proposto come Legato , eGeneral Capitano alla grand'Ar- mata Nauale di 98. Galee , parte sue , parte del Rè di Napoli , e par- re de Veneziani , che mandòcontro i Turchi . Egli era già Decano del Sacro Collegio , e poco manco , che non fosse preferito aGiulio II. nell' elezzione al Pontificato Romano , del quale da tutti era giudicato degniffimo . All' altre calamitad' Italia s' aggiunse inquesti tempi laCarestia 3. dell' annona , la quale fu molto graue in Velletri nel 1505. giungendo il prezzo del grano a 40. e piu Ducatiil Rubbio . Sorsero poi dif- ferenze tra la Città, e Signori di Neini , che allora erano Profpero Co- lonna , e Marc'Antonio suo Nipote per iConfini delTerritorio , già stabiliti dal Cardinal di Rouano , e fu tanta la fede ch' ebbero ambe le Parti in alcuni Nobili , e prudenti Cittadini di Velletri , che gli eleffero concordemente Arbitri delle differenze . Gl' eletti furono Giustino Carosi Avvocato del Sacro Concistoro , Valerio Ludouici , Matteo de Roti , e Luca Teruzzi , i quali composero le cose con reciproca sodiffazion delle parti . MaGiulio II. venuto al supremo Pontificato, essendo stato sem- 4 pre inuolto in trauagli , e guerre , prima contro i Veneziani , dalle ma- ni de quali ricuperò le Citta , che Effi aueuano occupate alla Chiefa in Roma- " Istoria della Chiesa, e Cittàdi Velletri ! 395 د Romagna , e poi contro ilDucadi Ferrara per la fabricade Sali , che pretendeua far in Comacchio in disprezzo del diuieto Pontificio , efi- nalmente contro i Francesi per la libertà d'Italia , non ebbe campodi moftrar alla nostra Chiesa , sua antica Sposa , quelle più certe proue d'affetto , che dal fuo animo grande , e generoso s' attendeuano , ne altro fi troua di lui , se non che due Breui : con vno diretto ai Canonici della Catedrale ai 29. di Luglio del 1512. , ordino loro che lafci- assero godere intieramente i frutti dell'Arcipretato, prima dignita del- laCatedrale aBartolomeo Ferratini d'Amelia Canonico della Bafilica di S. Pietro in Roma , e Vicetesoriere del Papa , allora affente per feruizio della Sede Apoftolica . Ritenne lungo tempo Bartolomeo Ferratini l' Arcipretato di Velletri per lo più lontano, finchè nel 1523 . lo renunzio , ed Egli poi fu creato Vescouo di Chiusi da Clemente VII. (come fi legge nell' Italia Sacra. ) ( 1 ) E perchè Giulio amantiffimo della giustitia non poteua tolerare che i delitti rimanessero impuniti , ordinò con altro Breue che all' auuenire in Velletri non si dasse al Podesta lo Stipendio dall' Erario Publico mabensì dalle Multe , e pene pecuniarie dei Delinquenti , affinche in tal modo fosse il Podesta più vigilante ed attento alla punizione de Delitti . Il Breue è dato in Ro- na ai 9. d'Aprile del nono anno del suo Pontificato , & è diretto . Dileftis Filijs Prioribus , & Camerario Ciuitatis nostra Vellitrarum ; E que- sta è la prima menzione , che Noi trouiamo de Priori in Velletri ; on- de ben fi vede chenel principio diquesto Secolo si mutò il nome del Publico Maeftrato , e lasciato l' antico de Noue buoni Vomini , o de Signori Noue , cominciò ad vsarsi quello di Priori ; poichè quanto alla forma poco differiua questo nuouo Maestrato dall'antico , mentre fe prima eran' Noue , e durauano nel Maestrato sei Mesi , erasi gia posto in vsanza che tre solid'essi risedessero in ciascun bimestre, e quind in poi fi costumò d'elegere ogni sei Meti nuoue Priori , che fi diftin- gueuano in tre refidenze bimestrali, cioè tre per ciascuna refidenza , e infieme con iPriori s'eleggeuano il Camnerlengo, il Sindico,due Con- figlieri Maggiori , noue Contestabili de Balestrieri , due Pacieri , no- ve Configlieri , e tre Sopraintendenti del Monte della Pietà , e và Can- celliere I Priori poi eleggeuano altri Consiglieri , e Conteftabili de Pedoni che soleuano effer noue quanti quelli deBalestrieri , i Gouerna- tori di Lariano , e della Faggiola , venticinque capi delle Regioni , quattro Torrieri , e altri Officiali minori . Soleua anco eleggerfi vn Capitan Generale , e due Alfieri, a quali si fidauano gli Stendardi della Città , e questa forma d' elezzione , che si rinouaua ogni sei Mefi durò fino ai tempi del Cardinal di Trani nostro Vescouo , e Protettore. Intanto il Cardinal Oliuiero Caraffa noftro Vescouo pieno d' anni ( 1 ) In Epife. Clufinis : Priori in Velletri , e loro origine Maestrati ed Vfficiali in Vel nel principio delSecolo XVI. 396 LIBRO QUARTO Rafaele Riario nost. Ves. e fue Dignità . Ozzione fràVesconi Card. e fuo Stabilimeto ni e di meriti ai 20. diGennaio del 1511. paso a miglior vita , e fu se polto nella Chiesa della Minerua de' FratiDomenicani, del qual Ordi- ne era stato in vita amoreuole , e benefico Protettore . Di questo no- stro Vescono si conferua nell' Archiuio della Catedrale vn Diploma in cui ai 12. Maggio del 1509. concefle a tutti iPreti , e Chierici di Velletri facoltàdi testare de Beni acquistati per ragion de Benefici Ec- clefiaftici , dentro i termini però della ragion commune , dicendo di mouersi adar questa licenza in generale , perchè non potendo Egli ri- sedere in Velletri , non poteua darla ne'casi particolari . Succeffe al Cardinal Caraffa Rafaele Riario , trasferito alla nostra Chiesa da quella di Porto . Questi nato in Sauona , figlio d'Antonio Sanfoni, e di Violante Riarj , nell' Eta ancor tenera d'anni 17. fu da Sisto IV. ( a cui per canto della Madre era congiunto in parentela ) creato Cardinal Diacono di S. Giorgio nell'anno 1480. , o come altri vogliono 1481. tolto il cognome Materno di Riario , e annonerato fra i Nipoti di Si- sto . Ebbe poi it Titolo di S. Lorenzo in Damafo , one edificò da fondamenti per suo vso quel magnifico , esontuoso Palazzo , ch' an- ch' a i dì nostri è vna delle marauiglie di Roma , e Sede della Cancellaria Apoftolica . FùCamerlengo della Santa Romana Chiesa , e Le- gato in Ungaria , nella Marca d'Ancona , e nell'Umbria ; amministro come Vescono molte Chiese : Pita , Lucca, e Arezzo in Toscana, Cor senza, Salerno , e Taranto nelRegno diNapoli , Viterbo , e Imola nello Stato Ecclesiastico , e altre due in Ispagna , secondo l'vso di que tempi : Vomo magnifico , e liberalifsimo , e amato da tutti , che nella sua splendidiffinia Corte foleua auere finoa 16. Vesconi . Egli fu il primo che ottenne tuttisei i Vescouati Cardinalizj vno doppo l' altro stabilendofi allora l' vso , e diritto dell'Ozzione , nella quale ( come offerua il Panuinio ( 1 ) non doueuano aner' alcuna parte i Cardi- nali assenti se pur non erano affenti in Legazioni Apoftoliche , o in al- tromodo in feruizio della Chiesa Romana . Fùdunque concesso il diritto d'ottare solamente a Cardinali present'in Romanel tempo del laVacanza , preferendosi le Chiese più pingui alle più,tenui: e così venend' a vacar [ acagion d' esempio ] il Vescouato d'Albano otta- ua il più anziano de Preti Gardinali , e da quel d'Albano , (ch' è il più tenuedi tutti ) fi passaua a quel di Frascati, indi al Prenestino , poi al Sabinese , indi al Portuenfe , e finalmente a quel d'Ostia , e di Velletri come a piu degno, e piu ricco di tutti , benchèniuno fofle aftretto a proceder con quest'ordine , potendo chiunque voleua rimaner nella suz prama Chiesa . Guari non andò che paffatoGiulio IIalli 21.di Febraio del 15135 agl'eterni riposi, fu agl 11. di Marzo dello stess anno promosso al Sommo. ( I ) In lib. de Epifc. Tit. & Diac. Cards. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri: 397 ㅎ mo ApostolatoGiouannideMedici Fiorentino in età molto florida, ch' allor non cedeua 37. anni , il quale per mostrare nel nome lagran- dezzadell' animo suo volle chiamarsi Leone X. Significo egli la sua elezione alla Città con lettere , che ancor si conferuano nell' Archiuio secreto , nelle qualidauasaggio de suoi magnanimi pensieri, riuolti fin daprimi giornidel suo Pontificato alla depression de Turchi , ( la potenza de quali allor teneua la Cristianita , e l'Italia in gran timo re, ) erichiedeua che con folenne Proceffione , e co' Sacrificii all' Al- tiffino , s' implorasse l' aiuto Diuino . Il tenore di queste lettere tan- to piu volontieri noi registriamo , quanto ch' in esse s' esprime il gior- no dell' clezzione , che alcun Istorici per errore ripongono ai 15. di Marzo , essendo veramente stataagl' 11. di quel mese , ne l'anno 1512 espresso in queste lettere è contrario a ciò , che noi diciamodel 1513. essendo lo stile della Cancellaria Apoftolica di notar gl' anni nondella Natiuita , ma dall' Incarnazione del Noftro Signor Gesù Cristo ; la- onde essendo date le lettere prima de 25. di Marzo , non si nota l' an- no 1513. secondo l' vso cominune, ma bensì il 1512 . LEO EPISCOPUS SERVOS SERVORUM DEI Dilectis filiis Communitati Ciuitatis nostra Velitren. Salutem , &Apoftolicam benedict.onem . Saluator Noster Dominus Iefus Chriftus , ut ab æterna morte liberaret humanum genus mortalitatem noftræ Carnis affumpfit , Sacrosanctamq. Uni- nerfalem Ecclefiam fua passione fundatam in Ierr.s ufo, ad confumationem Saculi perpetuari voluit , &Gregisfar Oues pafcendas per variam successio- nemPastorum , qui eas verbo , &opere ad æternam Gloriam inuitarent , di fpofuit . Sanè cum fel. rec. Julius Pp. 11. pradecessornoster 21, Februarii, ficut Dominoplacuit , ex hac mortali vita ad immortalitatem migraffet , postfuneris ipsius ac folemnium exaquiarum,ut moris estcelebrationem.Fratres nostri Venerabiles S.R.E.Carddequorum numero tunc eramus Roma inPalatio Apoftolico apud Basilicam Beati Petri Apostolorum Principis , in quo id: pradecessor nofter , dum viueret , habitabat , &cursumprafentis vita fini erat , in Conclaui pro electione futuri Pontificis celebranda , modo , &tem- pore congruis, in virtute Altiffimi conuenerunt , vbi variis confiliis . maturis deliberationibus prababitis , facta celebratione Misse in honorem Spi- ritus sancti post diligentem tractatum , prout tante rei , quanulla maior in terris agitur , grauitas exigebat : tandem pradict: Fratres eins , quiinuoca- tusfuit , gratia cordibus eorum infusa , licet malios , maioribus meritis in- signes, conuenire potuiffent : certo tamen Deriudicio , cuius confilia inforu tabılia funt , Nos tunc Sanctæ Mariæ in Dominica Sanctæ RomanæEcclefie Diaconum Cardinalem , infponfum , Pastoremq, Ecclefiæ Sue SanitaQuinto Leonex. significa a Vell.lafua assunzione 398 LIBRO QVARTO : Leonex. Bafera ilgo- unoaivel welt ftarodi prima.. to ld. Martii,vnanimi volutate, &cocordia elegerit . Quoniam vero , ficut Domino placuit , ita factumfuit , quamuis Nos habere humeros imbecilles adperferand: tantum onus , quantum eft Uniuerfalis Ecclefia Sarcina , senti- remus , tamennereluctari videremur Diuina Voluntati , Colla subiecimus IugoApoftoliceferuitutis sperantesin eo , qui infirma eligit , & confundit fortia, cum Romanus Pontifex , licet per ministerium hominis eligatur , ex Cælefti tamen inspiratione procedat , quod fragilitati nostra roburfuæ gratiæ inspirabit , &vires contra Hoftes Fidei suggeret , ve perfidi Turca nonfo- tum afuis ausibus retrahantur , fed Ope Diuini Auxilii , &prafidio noftro , ac Catholicorum Regum , & Principum , penitùs conculcentur . Idcircò exhortamur in Domino veftram deuotionem , vt folemni Processione adhibita una cum celebratione Misse 1. Spiritus, porrigatis Altissimo veftras preces , humiliterfupplicando , ut Nobis oberem gratiam largiatur , que Nos Sufficientes reddat advegendam Ecclefiam fuam Sanitam . Nosenim erga de- no onem veftram disposi isumus , ut omnia , que cum Deo , &huius San- ta Sedis honorepro veftriscommodis facere potuerimus & Nobis sperare poffitis . Datum Rome apud Sanctum Petrum Anno Incarnationis Dominica 1512. quartodecimo Kalandas ApriusPontificatus Noftri Ammo primo . Lietiffima ful elezione di Leone , e molto grata a CardinaliGio- 7 uani , e crebbe f allegrezza quand' egli, confacrato primadal nostro Veícouo Cardinal Riario , fi portò con gran pompa in Laterano a prender la CoronaPontificia , nella qual azione è fama , che con pro- fufa liberalita contumasse , e facesse sparger nel Popolo fino a 100. mi- la scudi d'oro , e volleegli celebrar ta funzione nel giorno stesio , in 'cui l' anno inanzi , essendo Legato dell' Esercito Pontificio in Roma- gna, era stato fattoda Francesi prigione , e vsar il medefimo Caualio, andando in Laterano , con cuiera andato in prigionia . Romani ve- dendo Leone moito inclinato a fauorirli , nonancor dimenticati dell antiche pretenzioni sopra ilGouerno di Veiletri , supplicarono il Pa- padi reintegrarli in queste , e inaltre loro prerogatiue : E. veramente la cofa riusciua alor voto, mapenetratosi daGuftino Carofi Citta dimo di Velletri , alhora Auuocato dal Sacro Concutoro بو e del Fifco Apoftolico questi con vmiliffime fuppliche s' interpose pretio ilPon- tetice , rappresentando di quante contenzioni , eguerre era stata in altritempital cosa cagione , en fortiffimi motiui, per iquali i Papi predecetiori auenanodataaltra forma al GouernodiVelletri . Leone mosioda tali ragioni perinife , che le cose rimanessero nello stato di prima , e cosi la Cittàseguito a nominare tre Gentiluomini Romani per l' Officio dePodesta , vn de quali fi icegliena dal Cardinal Veico uo , e Protettore, e conBreue Apoftolico venua alGouerno di Velletri . Pochi Istoria della Città, e Chiesadi Velletri . 399 8 9 Pochi annidoppo auendo Leonenon folo inFirenze accrefciuta P autorità della sua Casa , ma difcacciato ancora dal Gouerno di Siena i Figli di Pandolfo Petrucci , e il Cardinal Alfonso Petrucci , questi ardendo di sdegno conaltri Cardinali , cospiro contro di lui , c dicefi , che fofsse machinato contro la sua vita , e cheimedefimi Cardinali promettessero alCard.Riario nostro Vesc.che tolto di mezzo Leo- ne , l'auerebbero eletto al sommo Apoftolato , perloche scopertasi la congiura , fu il Cardinal Riario non folo rinchiuso in Castel Sant' An- gelo , ma anche priuato di tutte le Dignita , benche non come compli- cedella machinazione , ma perche confapeuole non l' aueua riuellata , e quindi preteso Reodi lesa Maesta . Non potè però Leone refiftere alle grand' istanze , che i Cardinali gli faceuano , e ai voti di tutta la Corteper la falute , e reintegrazione del nostro Vescouo , e molto ie- no agl' impulfi della fua propria connatural clemenza ; laonde fodiffatta la giustizia colla morte del solo Cardinal Petrucci , autore della congiura, Leone perdonò atutti gl' altri , e particolarmente al nostro Vescouo , i quale ai 24.di Luglio del 1517. fu pienamente afsoluto , e reintegrato , toltagli solamente la voce attiua , e paffiua nell'elezione al sommo Pontificato , emultato ancora in cento mila scudi d' ого, che da fuoi Famigliari , i quali sommamente l' amauano , furono pron- tamenti sborsati , e allora il suo Palazzo aSan Lorenzo in Danaso gli fu riftituito con condizione , che potess' egli abitarlo finche uiueua , epoi paffafle in vso de Cardinali Titolari di quellaBafilica . Nell' an- no seguente 1518. ai 25. di Decembre nella folennita del Natale di Noftro Signore , auendo il Cardinal Riario gia data ogni piu certa pro- ua della sua sincera fede , e diuozione verso il sommo Pontefice , fu da questi restituito anch'alla voce attiua , e passiua , della quale fin al- lora era stato priuato . Imagine de la B.V. chescaturis ce Sargue Mentre queste cose si faceuano in Roma , accadd' in Velletri vn memorabil prodigio, vedendosi ai 6. diGiugno del 1516. vn Imma- gine della Beatiffima Vergineposta invna piccola Cappella prefiola Chiesa Parocchiale di Sant' Angelo , incontro al Palazzo publico scaturir lagrime di sangue , la qual cosa spauento tutti i Velletrani , non dubitandofi punto esser questo certo presagio di futura ruina , e fu poi creduto , che ciò indicafie , o il graue caso del nostro Vescono Cardinal Riario , o la Pestilenza , che ind' a poch' anni cominciò a trauagliar Velletri e confiderando poi religiofamente i Velletrani , chỉ và Immagine oue s' era manifestato si gran prodigio , nondouesse rimanere in luogo vmile , ed ofcuro , penfarono ad erger iui vn piccolo , ma elegante Tempio , la Fabrica del quale nel 1523. fu molto promof- cofraternita sa , e il Cardinal Alessandro Farnese noftro Vescouo ai 25. d' Ottobre del 1524. concefle Indulgenza perpetua di 100. giorni a quelli , che nel dì anniuerlario del Miracolo , cioè la prima Domenica diGiugno , e in alcun' altre Feste dell' anno l' auessero vifitata . Må interrotta poi Eee la Chiefa, e del sangue in Vell. ! 400 LIBRO QVARTO Albanesi fuorusciti diVall. la Fabrica dalle publiche calamita, che soprauennero a tutta laProuncia , non fu ripigliata che nel 1537. e ridottaa fine nel 1579. da vn' adunanza di Pii Fedeli , iui eretta sotto nome della Confraternita del Sangue , e nel giorno degl' Innocenti fu consagrata , leggendose- ne ancor oggi in quellaChiesa la seguente memoria inmarmo. Templum hoc Dive Marie a fanguine , ex cuius prafenti Ima- gine adAltare Maius Translata Sanguis ab oculo miraculosè ef- fujus apparuit anno M. D. XVI. Mense Junio die VI. A Socie- Late eiufd: constructum , &dicatum , ac fub protectione Illuftrifs . D. Card. Moroni ad finem , &Confecrationem redactum die Ss. Innocentium M. D. LXXIX. Equesta Confraternità poi fu aggregata nel 1585. a quella della Santiffima Trinita in Ponte Sisto in Roma, e arricchita da sommi Pontefici d' altre particolari Indulgenze . Nell Istess anno 1516. veniua Velletri moleftato da quei d' Alba-io no , i quali auendo mosla tedizione in Velletri , erano stati indi scac- ciati , e ricoueratifi ne Luoghi vicini infestauano queidi Velletri , che per loro affari andauano altroue . Pensaua la Citta reprimer coll' ar- mi tant insolenza , erender a Velletrani libere , e sicure le publiche vie, ma ció non poteua farsi senz' alterar la quietedi tutta la Prouincia , e tirarsi addosso l'odio de Baroni vicini , che dauano agl Albanesi rico- uero , pronti, secondo l'vso deplorabile di que tempi , aprender brighe , e a porre in armi leGenti colla speranza della preda . Prima adunque divenire a risoluzion' alcuna portò Velletri le fue querele a Pa- pa Leone , il quale confiderando il grand' incendio , che da questa pic- cola scintilla poteua prodursi , ordinò a Baroni delle Terre , e Caftella , oue idetti Albanesi erano refugiati, che fra tre giorni li difcac- ciassero , e scriffe a Velletri , che quando queiFuorusciti non abbracciafiero i configli di pace , fosse lecito a Velletrani di perseguitarli im- punemente coll armi , le quali potessero anch' vsare contro i loro Ricettatori , complici , e fautori . Qual fine auefiero quest: moti non trouiamo registrato in alcun I I luogo ; ma è da credersi , che per l' autorita interpofta dal Pontefice, non auefiero altro Succeffo , e mancando ai Fuorosciti il Patrocinio de Baroni ,fi riducefiero a più Sani Configli , In questi tempi Bernardino Petrucci di Nobil Famiglia in Velle- 12 tri diede principio alla Chiesa di noftra Donna degl' Angioli , posta •nella strada Romana lungi vin migliodalla Città, di che fi legge meino- ria in marmo prefño laporta diquella Chiesa . 1521. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 401 13 14 15 15 2 1 . DOMINVS BERNARDIN. LAVRENT. PETRVTIVS VELIT. EX VOTO , ET ELEEMOS. CVRAVIT . Mal' Arciuescono Teuli ( 1 ) crede che questa fosse più tosto ampliazione , che fondazione , affermando esser' iui stata anticamente vna piccola Cappella nella quale orò S. Francesco d' Afifi , quando fù in Velletri . Passò poi all' altraVita in Napoli ai9.di Lugliodel 1521 il Car- dinal Rafaele Riario nostro Vescouo , e Decanodel Sacro Collegio in età d' anni 61. Vomodi gran cuore nella suavaria fortuna , e direal magnificenza in tutte le suecose . Egli fu Protettore molto affezzio- nato della Citta , e risarci Oftia . Il suo Cadauere , trasportato in Roma , fu sepolto nella Bafilica de Ss. Apoftoli . Rafaele Riario nost. Vescfuoelo gio e morte. Bernar Venne allora trasferito alla Nostra Chiesa daquella di Sabina a 24.dello steiloMesedi LuglioBernardinoCarauagiale Spagnuolo,crea- to giaCardinale da Alesandro VI. , e Patriarca di Gerufalemme , e poi suo Legato a Maissimigliano Cefare, da cui fu sommamente onorato , e dino Carafece laTregua tra effo , e il Redi Francia . Questi nella Cospirazio- ne contro Giulio II. s' era ufurpata l' autoritàdi conuocare il Conci- liabolo in Pisa ; mapoirauuedutosi si rimise all obedienza del Conci- lio Lateranense sotto Leone X. e ottenne col perdono la ricuperazione della Dignita Cardinalizia , dicui era statopriuato . uagialenost. Vesc. Leonx. Fatale anche a Leone fu il medefimo anno 1521.in cuiEglidoppo auer felicemente terminato il Concilio in Laterano , e ricuperata Parma , e Piacenza , in etadi 46. anni al primo di Decembre finì conmol- tagloria i fitoi giorni , Pontefice meritamente lodato datutti , e parti- colarmente per esser stato sonimo Fautore delle lettere , e delle buone Arti ; e potrebbero itempi del suo Pontificato annouerarsi trai piu felici della Chiesa di Dio , se non fosser stati funestati dall' empio Lutero , ch' allor cominciò a sparger' il Veleno della sua nuoua Erefia ,o Erefiarca. piu tosto a rinouare quasi tutti gl' errori degl' Eretici antichi , ed è cosanotabile , che quest' impudico Erefiarca folito a detrarre ai Prela- ti della Chiesa , confesso , che la vita , e tama di Leone era senza colpa ; Tanto può anche presso gl'Auuerfarii l'innocenza incorrotta de coftumi , necessaria a tutti , e maffimamente ai Prelati , ut is qui ex fua morte , elogio Lutero Eee 2 [ 1 ] NelTeat. Ift. lib. 3. cap. ult. aduer- 402 LIBRO QUARTO - Adriano vi efuave nuta diSpagna ad Oft.e aKoma. Adriano v1.juoPot •morte. aduerfo eft ( come dice l'Apoftolo ) ( I } vereatur nihil babens mali duere de nobis . Succette a Leone Adriano VI. nato in Utrecht nellaBelgica, che16 fuperando coll' indefessa applicazione allistudii delle Diuine lettere , e colla grandezza dell' animo, i suoi poueri e bassi Natali, era allora Car- dinal , eGouernatore delle Spagne per l' Imperator Carlo V. di cui e- ra stato nelle lettere Macstro . La sua elezione inaspettata , e poco grata ai Romani , facea temere ch' Egli fosse per differir lavenuta in Italia , e fors' anche ritenere in Ispagna , o inGermania la Sede : ma follecitato dalle preghiere , e conforti del Sagro Collegio de Porpota- ti , eposponendo ad ogn' altra cosa la cura della Chiesa Romana , na- uigò con ogni celerità , e con comitiua , degnadel fuo Altiffimo Gra- do, dalla Spagna in Italia , auendo feco vndeci Galee , e trenta Nauida carico, colle quali venne a Genoua , indi a Livorno , e Ciui- tauechia e ai ventiotto d' Agosto del 1522. giuns' in Ostia oue entrando nelle Foci del Teuere , forse vna pericolosa tempefta , ch' Egli superò colla prestezza del viaggio , e ai 30. dello stesso Mese entrò in Roma , oue vidde la Città percossa dalla mano vendicatrice di Dio con funeftiffima Peste , la qual anche in Velletri faceua grandiffima strage . , Adriano si diede a placar l' ira di Dio , ea rassettare le cose del- laSedeApoftolica , il di cuiErario per la profusa liberalita diLeone ,17 trouò molto esausto, eperche cominciò a ritoglier gl' Officii a quelli , che da Leone gli aueuano in dono riceuuti , e a moderar le rendite , c prouenti degl' altri , eccitò nella Corte infinite querele , alle quali s'ag- giunte ta differenza co'Porporati , ch'Egli Uomo Straniero ebbe facilmente in sospetto , ne con loro communicaua isuoi consigli . Soprauenne la caduta di Rodi fortiffimopropugnacolo della Criftianita , Residenza de CaualieriGerofolomitani , occupato dalla forza de Turchi; laonde il suo Pontificato fu piu giusto,e santo, che lieto , e felice ; emeritamente nel suo Sepolcro fu scritto : proh dolor quantı refert in qua tempora optimi cuiufq; virtus nudat . Rese lo spirito a Dio ai 14. di Set- tembredel 1523. nel second' annodel suo Pontificato , fuccedendogli Clemete nella Sede Giulio de Medici , Cugino diPapa Leone col nome di VII. ClementeVII. eletto ai 19. di Nouembre del fudett' anno . C Poco doppo ai 16. di Decembre passò all' altra vita il nostro Ve- scouoBernardino di Carauagiale , ladi cuimorte fu nel Conciftoro te- 18 nuto il diseguente , deplorata da Clemente , dicendo effer spento vn gran lume del Sagro Collegio , edeller mancato vn Jomo per laDot- trida , e perl' esperienza delle cose , veramente infigne . Fu egli se- poito nellaChiefía di Santa Croce in Gerufalemme suo primiere Titolo, dase magnificamente omato , com' anch' oggise ne vedono cofpicue me1. ( 1 ) AdTit.cap. 2 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 403 19 20 memorie . Nell' iftefio Concistoro diede il Papa alla nostra Chiesa per Paftore Francesco Soderino , sciogliendolo dal legame della Chiefa di Porto , la quale com' anche tutte l' altre de Vescoui Cardinali , tol- tane quella di Frascati , aueua l' vna doppo l' altra ottenute . Egli nato in Firenze di Famiglia principale in quella Republica , doppo molte Legazioni per la Patria Liberta era stato daAlessandro VI. pro- mosso alla Dignitàdella Sacra Porpora , facendosi chiamare Cardinal Volaterrano da Volterra , ov' allora era Vescouo . Fu non molto diffimile di fortuna , e d'ingegno a Raffaele Riario , e corse nel Pon- tificato di Leone X. I istesso pericolo , com' anche egli confapeuole della congiura , che si tramaua . Gouernò la nostra Chiesa cinque so- li mesi essendo morto in Roma ai 17. di Maggio del 1524. giả Decanodel Sagro Collegio , e Protettore de Monachi Camaldolefise Ciftercienfi . Ai 18. dello stesso mese di Maggio pur dal Vescouato di Porto venne a quello di Velletri Nicolò del Fiesco Genouese creatura diAlef- sandro VI. Decano del Sagro Collegio . Ebbe molte Legazioni Apo- stoliche , e fra l' altre Chiese l'Arciuescouato di Rauenna ; Uomotan- to piu degno del sommo onore del Pontificato Romano , quanto me- no l'ambi . Tenn' egli la nostra Chiesa pochi giorni , perche ai 14. diGiugno dello stess anno 1524. passò amiglior vita , sepolto inRo- ma nella Chiesa di Santa Maria del Popolo prefio al Cardinal Soderino , suo anteceffore . • Allora Alessandro Farnese nato in Roma di Nobiliffima Stirpe , egià creato Cardinal Diacono da Alejandro VI. , trouandofi Vesco- vodi Porto , fu ai 15. di Giugno del 1524. trasferito alla nostra Chie- facome Decano del Sacro Collegio , essendo ancor Vescouo di Parma e prima era statodi Monte Fiascone , il quale fi come ne 40. anni che visse Cardinale , illustrò il Sagro Coliegio , così anche poine 15. anni che fu Romano Pontefice , ornò grandemente la Sede Apoftolica , de- gno certamente delle laudidi tutti gli Scrittori , e della memoria di tutt' i Secoli Ma Noi non dobbiamo tacere , che ne diec' anni , ne quali Egli fu Vescono di Velletri , e Protettore della Città , non lascio parte alcuna , che' a tal' officio fi apparteneffe : imperochè veniua fre- quentemente a confolar colla propria presenza il tuoGregge : Vifita ua gl Infermi , gli confortaua ne' loro trauagli , e li foccorreua ne loro bisogni : larghiffimo limofiniero verso i Poueri , e beneuolo verso tut- ti : rifarcilaChiesa Catedrale , richiamò i Canonici alla quotidiana Salmodia nel Coro , ornò il Palazzo del Vescouato , e fù in que'tem- pi pieni di calamita , e di sospetti , sicuro rifugio deCittadim, difen- dendo anche con fomnia vigilanza le ragioni , e priuileggii loro , c quando molti de suoi predecessori , o per la loro lontananza , o per la breuita del tempo , o per altre cure , della protezzion' di Velletri non aueFranse derinonoft. Vefc. Nicold del Fiesco nost.Vesc. fuo elogio, c morte . Alessan droFarnese nost.Vefc.c. fuoelogio 404 LIBRO QVARTO L aueuano vsato che il nome, Egli congiunse al titolo i fatti , de quali rimarrà fempre perpetua memoria . Ebbe per suo Uditore , e Vicario Francesco Carneuale da Velletrifamoso Dottore nel diritto ciuile , ecanonico . Fioriua inqueitempi nell'Ordine de MinoriOfferuanti di San21 B.Bona- Francesco Fra Bonauentura Torricchia da Velletri , Laico di Profefuenturator sione , in gran fama diSantità , dotatoda Dio di Spirito Profetico . ricchiada. da Vell. v. Imp. eillustrato anche co Miracoli , il quale nel 1526. mentre dimoraua nel Conuento d' Araceliin Roma , passo alla Gloria , sepolto in quella Chiesa , e annouerato fra i Beati di quell' Ordine . Nel Martirologio Francescano di Arturo si legge -- Roma Beati Bonauenture confefforis , qui cbaritate maxima , ac Spiritu Prophetico infignis puerum mortuum ad vitam reutcauit e nell' annotazioni s' aggiunge , che egli fu di Vel- letri , pieno di ardentiffima carità , e che richiamò da morte a vita vn Fanciullo , che aueua colle fue preghiere ottenuto da Dio alla Madre. Fanno di lui menzione tutti gli Scrittori dell'Ordine , e tra gl' altri Fra Leonardo da Napoli nelle Croniche . ( 1 ) -- I Clemente intanto inuolto nella Lega contro Carlo V. Imperatore 22 Clemete per ristabilire con gl' altri Principi Italiani la libertà dell' Italia , ef- VII.in lega espose se stesso , e Roma , e tutto lo Stato Ecclefiaftico a quella Cata- cotro Carlo strofe demali , nonancor a bastanza deplorata in tutte l' Istorie Colonnesi che seguiuano le parti del'Imperatore fecero nel 1526. l in- fausto prologo del orrenda Tragedia , terminata poinel 1527. colla cattiuita del Sommo Pontefice , e cel Sacco di Roma . Noi fcriuere- mo alcune particolarità ch' abbiamo raccolte da Libri de Conseglice- lebrati in Velletri inque' tempi . Ne primi giorni di Luglio del 1526. s' ebbero in Velletrile moleste novelle , che in Marino , in Grottaferrata , e in altri Luoghi de Colonnesi s'ammaslaua gran Gente d'armi , e tenutosi ai 3. di quel Mese Configlio per prouedere alla falute Publica furono destinati Oratori a Roma a chiedere le neceffarie prouifioni per laGuerra , che si prevedeua imminente , e altri furono mandati à Ca- milloCaetani Signore di Sermoneta pregandolo a prestar Artigliaria , e anche Soldati , venendone il bisogno , e a voler essere vnito alla com- mundifesa, e si ricercò ancora aiuto ed assistenza dal Popolodi Core, secondo le Leggi dell' antica Confederazione Tornoronodi Roma gl' Oratori ai 5. di Luglio , spediti con somma celerita , auendo otte- nuto licenza d' estrarre poluere, ed altre Monizioni e portando lettere per Camillo Caetani , acciocche con quel numero de Soldati , che po- teua raccorre , venitte alla cuftodia di Velletri , e perchè non si man- casse adiligenza veruna , fudata in altro Configlio , tenuto ai 10. del to stessoMese , autorita aPrioridi proueder' in ogni miglior modo idena111 Par. 4. tom. 1. lib. 8. cap. 5. Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri : 405 23 24 idenari , che sono il nervodella guerra , e d' aftringer chiunque n' auef se adarne in prestito . Ai sospettidella Guerra si aggiungeuano quei della Peste , la quale dal 1522 in poi , ora più , ora meno aueua sempre trauagliata la Città , e allora per cumulo demali fi rinouaua; e con- venne eleggere Cittadini , che invigilassero , e confermare i Medici stra- nieri , condotti per la Curadegl' Infermi , e proibir l' accesso in Roma, ein altri Luoghi infetti . Ai 29. di Luglio venn' in Velletri Ottauio Conti con una banda di Caualli , e poi Camillo Caetani con forze maggiori , e nella fine d' Agosto vinenne anche Ranuccio Farnese figlio del Cardinal Farnese nostro Vescouo e Protettore tutti per attendere con ampla autoritàalla custodia di Velletri , recando onorifici , e Cal- diffimi Breui del Pontefice , diretti alla Città . Ma i Colonnesi, che pareuano , coll' ammasso de Soldati ne' no- stri contorni minacciar Velletri , voisero all' improuiso le loro Armi contro Roma , oue giungendo nella notte de 20. Settembredel 1526. quando il Sommo Pontefice niente sospettaua di loro venuta , anzi era con effi in trattati di riconciliazione , entrorono in Roma senza contrafto per la Porta di S. Giouanni in Laterano con 800. Caualli , e 3000. Fanti , e senza danneggiarpunto la Citta corsero per Borgo Vec- chioalla volta di S. Pietro , e del Palazzo Pontificio in Vaticano , che posero miferamente a Sacco , one ancor fi trouana Clemente , inuo- cando l' aiuto diDio, e degl' Vomini , e pronto amorir nella Sua Se- de , preparandofi ( come già aueua fatto Bonifacio VIII. nell' insulto di Sciarra Colonna 1 di collocarfi coll' Abito , e con gl' Ornamenti Pontificali nella Sua Catedra , ed ini attender l' impeto de' Sacrileghi Violatori dellasuaDignita ; dal qual consiglio fu a gran fatica rimof- so da Cardinali che lo confortauano , e scongiurauano a ritirarsi nel Castel S. Angelo , per non dar' occafione d' accrefcer 1' enormità del Sagrilegio colla violazionedella Sua Sacratissima Persona . Doppo quest' infulto , interponendofi D. Vgo di Moncada , fi fe- ce Tregua tra il Pontefice , e l' Imperatore per alcuni mesi col perdono de Colonnesi . Velletri in tanto grauato di molti Capitani , e Soldati , ch' erano venuti alla cuftodia di Velletri , i quali con licenza militare voleuano ingerirsi nel Gonerno publico ( cosa molestissima a Vel- letrani ) vedendo calmata la tempefta , pensò a refpirare , e sgrauarsi di tanta Gente , al qual fine mandò Oratori a Roma Battista Coluzzi , Francesco Paflari , iquali doppo auer ragionato del- le cofe publiche col Cardinal Farnese nostro Vescono , e Protettore , furono fatti degni di bagiare al Papa i SantiffimiPiedi, ed esposero a Sua Beatitudine le moite grauezze , che la Città riceueua daCapitani e Soldati forastieri ch' erano alla sua cuftodia pregando che foffe ormai libera , e sgrauata . Sua Santita rispose -- bisogna al- cuna volta patire , sapete che ha patito la Chiesa di San Pietro , e il Popolo د دRoma Ottadis Conti Camillo Caetani Ranuccio Farnese al- la custodia diVell. Saccodel Palazzo Vaticanoin tepo diCle- menteVII. 406 LIBRO QVARTO ८ Clemëte 1 VII. proce- de contro is Colonnesi . Consigli perladifesa delloStato Eccl. .. Romano , e anoi altri tutti hanno tolto l'onore i Nimici . Alla qual rifpofta foggiunsero gl' Oratori queste degne parole , notate in vn li- brode consegli di quell' anno , per ricuperazione dell' onore della Sede Apoftolica , e della Santità Vostra , offerisce quella Città lepropriePersone, e ifuoi Figli -- vfque ad sanguinem inclufiuè 4- -- Piacque al Papa que- sta generosa risposta , e nemostrò il suo gradimento dicendo - Siamo risoluti della fedeltà vostra , evi teniamo in mezzo al cuore , eper ogni mo- do vogliamo , che siate sgrauati , com' in effetti indi apocofucceffe partendo da Velletri le Gentid' arme -- Nefuvana l' offerta degl' Oratori , perche indi anonmoltorifo- 25 luto il Papa di vendicar l' oltraggio riceuuto da Colonnesi , fatti venir dalcampodella lega , ch'era in Lombardia due mila Suizzeri a fue spe- se , e tre mila Fanti Italiani , e molti Uomini d' Arme , e Caualli leg- gieri , mandò Vitello colle fueGenti a danni de Colonnefi , disegnan- dod' abbrucciare , e far fpianare tutte le Terre loro , procedendonell' istesso tempo anche coll' armiSpirituali contro il Cardinal Colonna , e gl'altri Colonnesi , e perche vna delle principaliTerre di questa gran- de , e potente Famiglia è Marino , fu a Velletri principalmente appog- giata l' impresa diprenderla , e brugiarla, [ come in breue segui , e nel medefimo tempo i Soldatidel Papacoriero a Montefortino , aGalliano , e Zagarolo Terre , che tutte ebbero la medefima forte; non pensando i Colonnefi , che a difender i Luoghi piu forti , riftringendofi in Roccadi Papa , e Paliano . A questo modo riaccendendofi piuche mai il fuoco di maggior26 guerra,e sentédosi l'arriuo d'vna grand'armata, che Carlo V.madaua di. Spagna in Italia contr' il Papa , egl'altri Collegati , Clemente s'ap- parecchiaua con grand' Efercito(auendo dichiarato Legato il Cardinal Agostino Triuultioperle cosedella guerra ) difendere lo stato della Chiesadall' impreffione , che fi temena dalla parte del Regno diNapo. li . I nostri Cittadini fatti piu accorti , e conoscendo per esperienza , che il chiamar Capitani , e Soldati forastieri , era imporre alla Patria vn grauiffimo giogo , penfarono d' attenderdase steffi alla difesa , e- legendo fra loro alli 7. di Decembredel 1526. dieci Capitani deprin- cipali , e piu valorofi Cittadini ,che amministrafiero le cose della guer- ra , e difendeslero Velletri da ogni tentativo de Nimici . Variierano iconfigli della difesa dello Stato Ecclefiaftico , per- 27 che Vitello vnode principali condottieri del Pontefice inanzi alla ve- nuta di Renzo da Ceri , pur famoso Capitandi quel tempo , aucua ( come scriue il Guiciardini ( 1 ) consigliato il Pontefice , che abbandona- ta la Prouincia della Campagna , si mettesser in Tivoli 2000. Fanti , in Pa- lestrina altri 2000. e il resto dell' Esercito si fermaffe aVelletriper impedir l anda- [ I ] Ist. d' Ital. lib . 18, Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 407 andata del Vicerè di Napoli a Roma, laqual cosa essendo già deliberata Renzosoprauenendo danno il riserra si in Vellari per esser Terra grante, e malereparabile , e pernon lasciar procedere i Nimici tanto inanzi , ma che l' Esercitosifermasse a Fioren ino -- e fu seguitato il consiglio di Renzo , trasferendosi la sede della Guerra a Frosinone , Terra principal della Campagna, edistante sole cinque miglia da Fiorentino , ma il confi- glio di Vitello ( a giudizio del Giouio ) ( 1 ) sarebbe stato piu falutifero . T 28 Il Papa , che conosceua di quant' importanza fosse , che Velletri si difendesse , contutto che l' Esercito suo fosse inanzi , e quasi ai con- fini del Regno , fece piu volte scriuere da Gian' Matteo Giberti suo Datario al Cardinal Triuulfio Legato , esser sua mente , che si fortifi- cafle , e muniffe di tutto il bisogneuole , come apparisce da piu lette- re riportate nella Raccolta delle lettere de' Principi , ( 2 ) e parti- colarmente da vna , data ai 21. di Decembre del 1526. oue si legge -- La principal cosa è di ripa are , fortificar' , e munire di tutto quello si può Velletri , perche confiderati gl' auantaggi ; e disauantaggi , che si hanno in Elso per lo scriuere di V S. e piu largamente per quello di Vitello , Sua Santità si risolue , che si guardi Resta mo chegli si metta quantopiupre- fto èpossibile mano , &c. e poichè da questa determinazione di tener Velle- tri , dipende la norma , che siha da tenere in tutto il resto della difenzione , piglisi presto non dico consulta piu, che penso sia consultato affai , ma effecuzione . 30 Aueua gia il Legato mandat' in Velletri Gian Battista del Her Commiffario : e Collaterale dell' Esercito Pontificio per far , che si al- loggiassero dentro a Velletri 500. Soldati , e tra questi tre Bandieredi Caualli : ma i Velletrani fermi nel proposito divolerda se stessi difen- dersi , e rappresentando la penuria de Strami , e la strettezza de viue- ri , ottennero dal Legato , ch'era allora in Valmontone , che veniffero foli 200. Fanti . Ma il Papa , a cui era sommamente a cuore Velletri , vi mandò alla fine di Decembre Commiflario Apoftolico per gl' affari della guer- ra il Vescono di San Leo , il quale in primo luogo propose di fortifica- re le Muraglie di Velletri , e dimolir moltiEdificii, che poteuan im- pedire la fortificazione . Dura pareua tal proposta , douendo Vel- Jetri obligarsi di rileuar d' ogni danno quegli , a quali gl' Edificii ap- parteneuano , e fi trouaua allora il Publico Erario molto esausto per l' incessanti spese , che i moti della Guerra , e il pericolo della Peste richiedeuano ; e mentre sopra ciò si confultaua , si diede principio all anno 1527. anno pieno d'attrociffimi accidenti , mutazion degli Stati, Fff CatiVefc.di S. LeoComifs, in Vell. ( 1 ) In Vita Alfonsi . [ 2 ] Lib. 2. 458 LIBRO QUART O Vell. fi fort fica nel 1527 Borbone alla voltadi Roma . catciuita de' Principi , Sacchi diCittà, Carestiagrande deviueri , Pe- ste grandiffima , e dapertutto morte, prede , rapine . Ai 3. diGennaiodi questo funeftiffimo anno, premendo da 0-3 1 gaiparte iMiniftri Pontificii , chenon si risparmiasle cos' alcuna per porre Velletri in stato di validiffima difesa , funel Publico Configlio risolutodi attendere alle Fortificazioni necessarie , e demolire gl Edi- ficii inutili , obligandosi la Città a rifarcirne ildanno ai Padroni . Il Vesconodi SanLeo lietissimo di questa risoluzione , alla qu le Eglia- ueua molto confortato iVelletrani , promise , che terminata la guerra , fi sarebb' Egli posto a Piedi del Papa per impetrare a Velletrani qual- cheriftoro allegrauiffime spese , che di presente conueniua fare , ei Velletrani all' incontro confiderando , che tanto il Vescouo di San Leo quanto il Collaterale Her si tratteneuano inVelletri per feruigio pu- blico , aflegnò a Medefimi vna conueniente somma didenari per loro onoreuole trattamento . S' intraprefero adunque confomma caldezza i lauori intorno le Mura della Città , s'alzauan ripari , si dirocca- uan le Cafe viciue , si scauauan fosse , si tirauano lince di circonuallazione , efi riduceua ad effetto tutto ciò , che l'arte della fortificazione prescriue , trauagliando in taliOpere 500.Uomini ilgiorno , ⚫e indi a poco , crescendo la strettezza de denari , fu parte venduta , part impegnatal' Argenteria Publica, che poi in tempi migliori , fu piuelegantemente rifatta , com'oggi si vede . Alla fin di Gennaio venne in Velletri Ranuccio Farnese con 100.32 Caualli per cuftodia della Città: indi apoco Nicolò Fabro Commif- fario per le cose della guerra , poi Giouanni Grauina , e il Conte dell Anguillara congran Soldatesche , le quali taluolta , non contenendo- si nella militar difciplina , dauano a Velletrani grand' occafioni di querele , e sopratutto dispiacque l' ardire d' alcuni Miniftri di guerra , chepretesero obligar , per friuole cagioni , iPriori di quel tempo a deporre il Maestrato , il che fortemente ripugnando tutta la Citta', fu poi l' affare amicheuolmente composto , rimanendoi Priori nel loro Officio . Poco doppo aueud' il Pontefice concordata col Vicerè di Napoli vnaTregua per otto mesi , procedendo con ottima fede , ma concattiuo contiglio , licenziò quasi tutte leGenti , ch' in Terra di Roma , e in Velletri aueua agli itipendii suoi, e così Velletri rimase libero dalle spese , e dagl' aggrauiidelle Soldatesche . Ma il di primo di Maggio turono iVelletrani foprafatti danuouo timore , perch' ebbero auuifo , che le cose del Papa , edella sedeA-33 poftolica erano in grauiffimo pericolo , uenendo Borbone , [ che non aueua volutoratificar l' accordo , fatto fra il Papa , e il Vicere di Na- poli ) con grand' Esercito di Spagnuoli , e Tedelchi , e con animo nemico ; Laonde adunatosi ilconsigiio fudata autorita aPriori di proueder in ogni miglior modo alla ficurezza diVelletri , e Territorio, e furo- Istoria della Chiesa , eCittà di Velletri. 409 , furono eletti molti Cittadini per Capitani , che disposero leGuardie , e Sentinelle , e ordinarono da pertuttole Soldatesche , non potendofi piu confidare negl' Ordini , e negl' aiuti di Roma , premut' allora di maggior spauento . Ai5.dello stesso mese s ebbero lettere di Silla Gori, Cittadino di Velletri , f il qualeperla perizia delle Leggi, era in molta stima nella Corte di Roma , oue fa Procurator del Fifco , с poimandato al Gouerno delle Pronincie di Maritima , edi Campa- gna , ) che le cose delPapa andauano di giorn in giorno in manifesta ruina : e appunto quel dis' accampò presso le Mura di Roma Borbone, e ai 6. diMaggio fu presa Roma dall' Esercito condotto da Borbone rimanend Egli veciso nelkasialto; ne la sua morte raffredio puntol'ar- dore de Soldati , anzi maggiormente l' accese Conquanto sconuol. gimento delle cose Umane , e Diuine , con quanto vilipendio delle co se Sagre , con quanta prostituzione dell' Oneste Matrone , e caftiffime Vergini , conquanta barbarie , e crudelta fosse Roma , già Sede dell' Impero , e ora della Religione , poftadarapaci Soldati , ed empj Ere- tici , a Sacco , e a rubba , écosa piuda piangersi , che da descriuer- si . Solo il Papa si saluò con tredici Porporati nel Castel Sant'Angelo, ch' indi a poco fu costretto a cedere agl' Inimici,rimanendoui Egli co Porporati prigione . Giunfero nello stesso dì 6. Maggiole triste nouelle in Velletri , ov' 34ilPopolo tutto sbigottito , e folleuato corse alle publiche Carceri , e diferratele ( come si suol fare nell' vltime ruine ) ne trassero in liber- tà i Priggioni , e indi poi segui la depredazione della Cancelleria Prio- rale con lagraue perdita di molti Libri , e Memorie publiche . Ne i Maestrati , ch' eran presenti , ardirono in tanta turbazione di cose , opporsi alla furia del Popolo , ma riuolti a pensare in che modo po- teffero faluar la Cittàdalle manidi quell'Esercito , ch' aueua espugna- ta , e laccheggiataRoma, mandaronoOratoriaProfpero Colonna , il quale effendo allora i Colonnefi , come principalipartegiani dell' Imperatore , arbitri di tutte le cose I si arrogaua il titolo di Protettore , eGouernator di Velletri per la Maesta di Cefare , e aueua mandato in Velletri Angelo de Virili , come suo Luogotenente : ma a i 14. diMag- gio vennero in Velletri lettere d' Ascanio Colonna , nelle quali scriueua ch'ail' auuenire la Citta douesle ricorrere e far capo da lui , senz'al- tro mezzo , ech Egli auerebbe proueduto alla publica indennità e fal- uezza ; maperche in Velletri era stato già riceuuto Angelo de Virili a nome di Profpero Colonna , restauan sospesigl'animi de Cittadini, e per non accelerare la ruina della Patria con preferire l'vno , opaltro de Signori Colonnesi , deputarono a tutti loroOratori del Publico , Sebastiano de Pauli , che fu poi nel 1537. Podestà di Sezze eGian Battista Toruzzi . Temeuano i Cittadini il nome d' Ascanio , ricordewoli che l' anno inanzi , per ordine diClemente , glaueuan colto , e brus Fffr Roma presa efac- cheggiata dullEferci- todi Borbo ne 1 410 LIBRO QUARTO , brugiato Marino , e ancorche il di 16.Maggio veniffe inVelletriPaolo Martino Marinese , e a nome d' Ascanio Colonna esponesse , ch'Egli moslo da generosa , e cristiana vendetta voleua ora compenfare con grazie , e benefici l'ingiurie per inanzi riceuute dalla Citta , e che era pronto a protegerla nel passaggio ch' indi doueuano far le Soldatesche Imperiali , econfortasse iCittadini a rimettersi nelle mani , e raffidarsi nella protezzione d'Ascanio : Nulladimeno nonvollero aciò confen- tire , ma affrettorono la spedizione degi Oratori , già deputati , a qua li imposero d'esser ancora dal Prencipe d'Oranges ; chedoppo lamor- te di Borbone , era successo nel Gouerno dell' Efercito Imperiale , affin di prendere col consenso di tuttti quella formadigouerno , che in tan- tamaluaggitade' tempi fosse stata migliore . Partirono a 18.Maggiogl'Oratori,etornarono il di 21,di quel mese ,35 eriferirono , che presso Castel Gandolfo , benche proueduti da Prof- pero Colonnadi buona Scorta , erano stati sualigiati , e trattenuti finche vennero lettere d' Ascanio Colonna , che ordinauano foffero rila- sciati: doppo di che andati in Roma, iui intesero con fommo dolore, espauento effer giaordinata la ruina di Velletri , per euitar la quale e- rano ricorsi ad Ascanio , fupplicandolo a voler colla sua autorita libe- rar Velletri dall' estrema sciagura , e ch'eglis'era benignamente , ed efficamente interposto , facendo rimouer' ogn' ordine sopra di ciò giả Ascanio dato , e che doppo varii trattatiaueuano colconsensodi Profpero Co- ColonnaPro lonna conuenuto con Ascaniodi riceuerlo per Protettore , e Gouertettore, eGo uernatordi Vell. anomediCar- love natore della Citta , anome diCefare , salui però gli Statuti , e Priui- legii , e Indulti suoi , e obligandofi Ascaniodi condonar tutte le in- giuriericeuute per l' addietro da Velletri . I Priorivdita questa rela- zione , e confiderando esser purmeglio per la Sede Apoftolica , che inqualunque modo Velletri fi conferuaffe piutosto , che andasse in ruina , cedendo alla fatal necessita de tempi , ratificarono la capitola- zione fatta dagl' Oratori conAscanio , riceuendo in fuo nome Paolo Martini , e ai 22. di Maggio vi sopragiunse GianFrancesco Castaldo con lettere patenti del Principe d' Oranges , che gli commetteua il Gouerno , e la cura delle cose militari in Velletri . Everamente in quella confufionedi cose, in cui tutta la Prouin-36 ciasoffri incredibili danni , andand' iSoldati Imperiali ,doppo il Sac- co di Roma , per i Luoghi vicini , parte per fuggir'la Peste , che in Roma faceua gran strage , parte per carestia de viueri , parte per aui- dità di nuoue prede ; Afcanio Colonna molto s' adoperò affinche non veniffèro astanziar in Velletri , cosa ch' i Velletrani sommamente abborriuano , e si mostrauano pronti ad attender piu tosto ogn' estre- ma sciagura , che riceuerli ; anz' il medefim' Afcanio pagòper conto di Velletri a Soldatı 1700. scudi d' oro a condizione , che non v'an- daffero , e oltre questi stimò megliola Citta fornir loro altri denari , c vetto- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 410 Vettouaglie ingran copia fuoridiVelletri , ma gia mairiceuerli den tro le Mura • Anche circa l' ingiurie passate non mostro Ascanio cupidita di 37vendetta ; volle bensì aftringer Velletri al rifarcimento de danni ca- gionati aMarino , che faceua afcendere asomma immensadi denari , la quale , quando prontamentenon si pagafle, minacciaua ruina , ed incendio . E ancorchè la Cittàauendo in ciò proceduto per ordine diClemente , non aueffe colpa alcuna , nulladımeno vinta dal timore in quell' infelice stato di cose , in cui daRoma non poteua sperarsi ne configlio , nè aiuto , ( rimanendo tuttauia il Pontefice prigione in Castel Sant' Angeio , samo meglio non efacerbar l' animo d'Asca- nio . econcordati idannifatti a Marino in ventiquattro mila scudid' oro , ne sborsò di presente ad Afcanio fette mila : eperche era im- poffibile oltre questi , el' altre grosse spese fatte , come dicemmo,per tener lontani i Soldati Imperiali da Velletri , eper l'altr' occorrenze , chedigiorno in giorno arriuauano, radunare in quella strettezza di cosegl' altri diecasette mila scudi d'oro , richiestida Ascanio, fu co- stretta la Citta d' obligargli , e ipotecargl.il Territorio di Lariano , c parte di quello della Fagiola . 38 Con questi prudenti consigli s' andaua la Città sostenendo in mezzo alla ruina di tutt' il Paese , finchè nel mese di Decembre s' ebbe la fausta , e hetissima nouella , ch' il Papa era stato liberato dalla cat- tiuita , in cui fino a fette meti fu tenutoda Soldati Imperiali , e Spa- gnuoli , nella Mole Adriana , e ch'erasi condotto a faluamento in Or- uieto , auendo fra l' altre cole accordato co' Manistri di Cesare di dargl' in pegno della sua Fede la Roccad' Oftia , e di Ciuitauecchia ; e riebb' il Pontefice colla liberta anche to Stato ; rallegrandosi sonma- mente Velletri di ritornar all' intiera vobidienza . e diuozione della Santa Sede . Anch' Oftia , e Ciuitauecchia furonopoi nei 1529. rifti- tuite dall' Imperatore al Papa . 39la guerra, Ma a Velletri sopra tutte l' altr' acerbe piaghe , che risentiua del epeftilenza paslata , era grauifima l' Ipoteca data adA- scanio sopra i Territorii di Lariano , e della Fagiola per diecisette mi- la scudi d'oro . Ne sapendo in che modo fottrarfidatal pagamento, a cui per forza , e per minaccie s'era obl gata , furono inandati Ora- tori al Papa , fupplicandoio avolerdi moto proprio annuliar vna sì ingiufta , e inuolontaria conuenzione . Il Papa vditi benignamente gi Oratori , ( che furono lubenzio Catelini , Antonio Gori , e Pie- tro di Tomaso Gagliardo allora Priore , ) mipose che all' iftanze dA- scanio , il quale continuament insisteua per to pagamento , Velletri dichiarafle , che farebbe quanto il Papa aueste commandato , il dicui Oracolo aucrebb' inteso il medefimo Ascanio , quando fi totte portat inRoma . EilPapa non manco di far conocer adAfcamo la mame felta Ascarid Colonnaob ligavellal risarcimete de danni di Marino 412 LIBRO QUARTO Carellid degrani nel 1522. Napolione UrsinoAbb diFarfa , e fuoimori. festanullita; eingiustizia della Conuenzione , e confortarlo ad annul larla , e non afar di ciò all' auuenire parola . Ma Ascanio punto non ricedeua dalle sue pretenzioni , per le quali fu molestato Velletri molti anni . S'aggiunse allora alle relliquie de mali passati nuouacalamita per40 lapenuria degrani , che fu sì grande nel 1529. che moltepouere Per- fonemorirondifame; in guisache iPrioridi quel teinpo Domenico Bor- gia, Pietro Testa, e Gio:Battista Accaloccia mandarono al Cardinal Far- nefe noftro Vescouo , e Protettore , Matteo Lanuuio arappresentargli l'estremo bisogno , e pregarlo , [ poiche la Città , per i denari pa-- gati al' Esercito Imperiale , e per i sette mila scudid' Oro ad Ascanio Colonna , e per le grandi spese della Guerra , e della Peste , fis trouaua esausta di denari ) voler permettere che si togliefiero dalle Chiese i Vasi d' Argento , lasciati solamente quelli , ch'alla celebrazion deDiuini Misterjeran'necessarj , e si vendesscro per comperargrani fo- rastieri , e foccorer i Poueri , obligandosi laCittadi dar alle Chiese giusto compenfo . Laqual cosa fu approuata dal Cardinal Farnefe colle cautele , e condizioni perscritre daSacri Canoni . Propostofi poil' affare nel Configlio fu accettato l' espediente preso da Priori , piacque che fi detsero ale Chiese incompensodel valoredeVasi d' ar-- gento tanti Fondi di Terre del Publico, laqual cosa però non potfo senza contradizzione dimolti, iquali diceuano non douerfi per alcuna neceffita delle cose Sacre preualerii . Allora fu che le Chiese di Velletri impouerirono d' argento , ma crebbero di rendite , e quind' auuie ne che in vna Città fi freguente di Popolo , e di sì amplo , e fertil Ter- ritorio non si vegganelle Chiese quella copiade vasi d' argento , de quali altre volte furono arricchite Questa medesuna strettezza de de- nari , in cui allor fi trouaua la Citta , rappresentata àPapa Clemente s' indusse a concedere che non ti faceflero ripresaglie contro i Cittadini di Velletri , fuorchè contro iprincipali Debitori , accettuati folamen te i debiti colla Camera Apoftolica , ene fcriffe fopra ciò Bleue alla Città , dato in Roma agl' 8. di Marzo del 1529 . In tanto Napolione Vrfino , Abbate di Farfa raccolte molte Gen-4 ti andaua prendendo le giuste pene da quei Soldati dell' Esercito Im- periale ,che doppo la liberazion del Pontefice, difprezzata l'obbed.en- za , edifciplina militare , auidi sempre piu didenari , ancor non par- tiuano, maattendeuano aconsumar lemisere reliqute del Paete,e paru al principio , il pensiero dell' Abbate, ( benche moto alieno dalla tua profeffione ) grato a tutti , ed vtile alpublico : màpoi Clemente, ve- dendo erefcer le forze dell' Abbate , entrato in sospetto , e temendo ch' i suoi moti non produceffer' effetti contrarj alla publica quiete , fe- ce radunar nella Campagna , e Maritima un Eiercito contro di lui , cha fuoi grauiffimi ordini ancor non fi riformeua d' obbedire , elaiciarTar mi Iftoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 413 mi . Escriffe un caldiffiano Breue alla Città di Velletri à i 28. Giugno- del 1530 , ingiungendole di dar ogni aiuto d' Vomini edi Vettouaglie ad Alessandro Bencio Commiflario dell' Esercito della Chie- fa àfine di perseguitar' l' Abbate di Farfa , che Clemente chia- mana nel Breue Figlio di perdizione , La Città , alla quale erano molesti questi motimilitari , non manco d' obbedire a quanto comman- daua il Sommo Pontefice , edeputò i Capitani per tutte le Decar- cie ( così chiamano i Rioni della Città com nome deriuato da due vo- ci greche Deca , e Archios che significa principato di dieci ) affinche faceflero Scelta di tutti gl' Vomini asili aportar l' armi : e perchè fra tali torbidi non fois il Paese esposto a quaich' improuis' infulto , ordinarono che di notte fi teneffer'da per tutto le Guardie , e Sentinelle , e aggiunser' continue cuftodie alle Portedella Citta . Manon enotato ne Libri Publici qual'esito auesser questi moti . Andò poi Clemente in Bologna a coronar Carlo V. Imperatore , 42che con grand apparecchio venn' in Italia , auend' iui nei 1530. prima riceuta daClemente la Corona del Regno di Lombardia , fu poi nel giorno di S. Mattia Apoftolo , anniuerfario della sua Nafcita , untodal Cardinal Farnese nostro Vescouo , e nella Meifa Solenne eboe dal Papa 1 Insegne Imperiali . Mentre Clemente era in Bologna, mando la Cit- tàGinuanni Mariola [ Cittadino ch' era in fomma grazia press' il Cardinal Farnefe ) Orator' al Pontefice per foilecnare qualche pro- vedimento circa le cose di Lariano , e della Fagiola , ipotecate adAf- canio Colonna per idiccifiette mila scudid oro , da lui pretesi per re- fiduo de dannidi Marino , il qualOratore , doppo auer con ogni di- ligenza , ed efficacia adempite le fue commiffioni, tornò di Bologna in Velletri a 2. di Febra.o di quel anno 1530. , e bench' alior non fi auefs' il Breue che si defideraua , s'eobe poi agl vndeci di Gennaio del 1532. , nel qualBreue il Papa ripetendo , che la unmoliziondi Ma- rino era stata fatta da Cittadini di fuo ordine , dichiaronulio tutto cio , che era stato convenuto con Afcanio Cotonna per il preteso ri- farcimento de danni , e riftitui alla Citta i Territori di Lariano , della Fagiola colla giurifdizione di prima . Mori poi nel 1534. Clemente VIII. che promosle la riforma nel 43Monaftero diS. Chiara inVelletri mandandoui per Badena perpetua. nel 1528. Elifabetta da Firenze Monaca nel Monastero di S. Sinueftro in Roma . Doppo la di lui morte viddelanostra Patria con meiplicabile allegrezza il Cardinal Farnele fuo Pattore rubblenato alla Catedra di S. Pietro conNome di Paolo III. , encome aueuano gia tunti, ogni piu certa proua del tuo benigniffimo animo verio la Citta nei Officio di Veicouo , e di Protettore , così iperauano da iui maggiori grazie , e fauorinella sua nuoua ed altfima fortuna . NePaolo delute le spe- ranze de Cittadini ; poiche mitando Lucio III., che dalla Chiesa di : Vel-- 1 Decarcia esua etimologia. Vesdivel UngeCarle v. Imp Paolo eleno Pp. 414 LIBRO QVARTO Velletri assunto alla Sede di Roma , ritenne il Titolo , e l'officio di nostro Vescouo , ( com'altroue ( 1 ) dicemmo ] volle anch' Egli nel Pontificato Romano ritener per qualche tempo l'amministrazione della Chiesa di Velletri , [ come si legge nell' Italia Sacra dell' Abbate Lucenti , ) [ 2 ) finche a 26. di Febraiodel 1535. vi trasferì da quel- Girolamo ladi PortoGirolamo Piccolomini Senese Arcinescono della sua Patria Piccolomini congiunto per sangue a Pio II. e III. e affine dello stesso Paolo , e lo soft.Vefc. dichiarò anche Decanodel Sacro Collegio , il qual Girolamo era stato giàdaLeon Decimo creato Cardinale . Nell' anno seguente volle Paolo ornare Velletrid'vn singolar pri-44 uilegio , con cui concefle , che tutte le cause ciuili , e criminali, c miste douessero decidersi in Velletri , non folo in prima , una anch' in second' istanza da Giudici Ordinarii , o da altri da deputarsi dal Car- dinal Protettore , ne potessero portarsi ne Tribunali di Roma se non , che in terza istanza , e quelle che non eccedeuano il valore di 24. scu- di d' oro del sole nonpotessero trarfi in Roma giammai ; e aggiunse ancora che non poteffero eseguirti Ripresaglie coatr' i Cittadini senz espressa licenza del Cardinal Protettore , la qual grazia Paolo muni con BollaApoftolica data in Romaai 16.diMaggiodel 1536. del se- guente tenore . PAULUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI AD PERPETUAM REI MEMORIAM . Deuotionis, Fidelitatis integritas quadilecti Filii Communitas , &Homines Ciuitatis nostre Veliterne Nos, &Romanam reuerentes Ecclefiam promeretur , vt illa eis fa- aorabiliter concedamus per que eorum idemnitatibus , & indebitis vexa- tionibus valeat falubriter prouideri . Hinc est , quod Nos eofdem Com munitatem , &Homines quibus , vt afferunt , fel. rec . Eugenius Papa IV. Predecessor noster , quid represalia contra eos in AlmaUrbe nostra , vela libi in Terris , vel Locis Sedi Apostolice , & immediate , vel mediatèsubieftis committi , &nisi contra principales Debitores exequi non poffent per fuas litteras conceffit . Licet littera conceffionis huiufmodi in Direptione ipsius Urbis deperdita fuerint , vt in eorum deuotione , & Fide buiufmo distudeant perfeuerarepaterno affctu confouere , ac specialis gratis fauore profequi volentes , ipsosque Communitatem , &Homines , aut eorum fingulosàquibusuis excommunicationis , Suspensionis . &Interdicti , aliisque ( 1 ) Nel Secolo X11. ( 2 ) Tem. 1. in Epifc. Oft. &Velite Eccle- Istoria della Città, e Chiesadi Velletri . 415 Ecclefiafticis sententiis , cenfuris , &panis à Iure , velab Homine quauis occafione , vel caufa litis , fi quibus quomodolibet innodati exiftunt ad ef- fectum præfentium dumtaxat confequen. harum serie absoluentes , &abso- lutos fore censentes eorumdem Communitatis , & Hominum in hac parte Supplicationibus inclinati auctoritate Apostolica , tenore presentium statui- mus , &ordinamus , quod ipfi , acfingulares persong Communitatis huius- modi tam laici , quàm lerici Saculares , &Regulares pro quibufcumque Caufis tam Ciuilibus , quam Criminalibus , seu mixtis per quoscumque Iu- dices quauis auctoritate fungentes in Romana Curia deputatos , etiam pre- textu quarumcumque Commissionum , feu Litterarum Apoftolicarum : etiam quascumque efficaciffimas etiam derogatoriarum derogatorias claufulas inse continen nunc , &pro tempore impetratarum extra dictam Ciuitatem Veli- trarum ad quarumuis Personarum tim Ecclesiasticarum , quam Secularium , aut Communitatum , seu Universitatum inftantiam pro quacumque summa . &quibufcumque exceptis in forma Camera obligatis rebus cuiufcumqueva- * loris tam in prima , quàmin secunda inftantiis citandi , aut conueniendi , velaliàs ad iudicium quomodolibet euocari Cause ipsa in ipsa Ciuitate pro tempore penden. ad dittam Almam vrbem , vel ad aliquem ex ipfiusAl- me Urbis Curiis quomodolibet avocari , nisi in tertia instantia , præterquam pro rebus valorem 24.Scutorum auri folis non excedentibus , quodque de ce- tero Represalia , prout in dieta Alma Urbe, vel alibi in locis prædictis > vel corum aliquo , nisi pro executione rei indicata contra particulares per- Jonas ritè , &rectè obtent.&in defcitum denegatæ expressa executionispræ difta contra Communitatem , &Homines pradictos , ac eorum bona , &per quamcumque Curiam , nifi prius obtenta à Protectore ipfius Ciuitatispro tempore exiftente licentia exequi nullatenus possint sed huiufmodi Causa in eadem iuitate in prima , &secunda instantiis per Iudices Ordinarios , vel Subdelegatos , aut ab ipforum , Frotectare pro tempore exiftente , deputa- tos cognofci debeant , &si Causa ipfe intertia dumtaxat inftantia addi- Etam Almam Urbem , & illius Curiam trabentur , tunc iuxta eorum Sta- tuta cognofci , &decidi valeant decernen omnes , fingulos Proceffus , Cenfuras quos , &quas contra Statuti , &Ordinationis buiufmodi teno- rem haberi , &promulgari contigerit , nullius roboris , vel momenti exi- stere , &prafentibus etiam motu proprio , &excerta Scientia , nifi de con- fenfu expresso d'Et Protefforispro tempore exiften. ac de toto tenore de verba adverbum , nibil penitùs omisso , nec non despecifica data earumdem pra- fentiumspecialis , &expressa , &indiuidua mentio falta fuerit minimè de- rogari , nee derogatum cenferi poffe , &fic per quofcumque Iudices , &Com miffarios quasis auctoritate fungen. fublata eis , &corum cuilibet quauis aliter iudicandi , interpretandi facultate , &auctoritate indicari , &de- finiri debere , nec non irritum , &inane quidquid secus super bis àquo quam etiamper Nos , &sedem pred Etam , ac quauis auctoritate scienter , rel ignoranter contigerit atrentari , non obstantibus Conftitutionibus , &Ordi- Ggg : natio 416 LIBRO QUARTO Leandro Zelli Cap.e suagloria morte . L'Imp.in Vell. nationibus Apoftolicis , ceterisque contrariis quibufcumque . Nulli ergo omninò Hominum liceat hancpaginam nostra abfolutionis , Statuti , Ordi- nationis , &Decreti infringere , vel ei ausu temerario contraire Siquis autem hoc attentarepræsumpserit indignationem Omnipotentis Dei , &Bea- torum Petri , &PauliApostolorum eiusse nouerit incursurum . Datum Romæ apud Sanctum Petrum Anno Incarnationis Dominicamil- lefimo quingentesimo trigefimo sexto 17. Kal. Iulii , annofecundo . Pontificatus nostri Eoltre ciò volendo prouedere , chelaCittànon fosse mai pit molestata per la pretenzioned' Ascanio , che il Papa aueua dichiarato effer di niun valore , fi fece prima cedere , e donare dal nedefimo A- scanio tutte le ragioni ch' ancor diceua d' auere sopra Lariano , ela Fagiola per i pretesi diecisette mila scudi d'Oro , epoi con Bolla di moto proprio , data in Roma il dì 24.di Maggiodell' istesso anno 1536 ne fece larghissimo dono aVelletri , trasferendo inlui tutte le ragioni cedutegli daAfcanio , e annullandotutt' icontratti oblighi , ed ipo- teche già stipulate fra Ascanio , e Velletri . Intantol' Imperator Carlo V. mauigò in Africa con grand' Ar-45 د mata , e tolse dalle manide BarbariTunesi , e la Goletta , nell' affedio della quale scriue l' Arciuescono Teuli , ( 1 ) che morì in Croce per mande Turchi il Capitan Leandro Lelli , o Zurla da Velletri , che militaua agli stipendidell' Imperatore . Tornatol' Imperatore vitto- rioso a Napoli , Paolo III. mandò a lui due CardinaliGiouanni Picco- lomini nostro Vescouo eAlessandro Cefarini , Legati Apoftolici a congratularsi seco della Vittoria riportata controgl' Infedeli . Volle poi l' Imperatore venire a Roma , e il Papagli mandò incontro aVel- letri , [ come scriue Alberto Lazzari ) ( 2 ) quattro Cardinali , A- goftino Triuulzio , Marino Grimani , Mendozza , e Carafa : mapo- col' Imperatore in Velletri si trattenne , e il dì 5. d'Aprile del 1536. entrò inRoma riceuuto congrand' onore . L' Annoseguente 1537. ai 21. di Nouembre mori in Siena il Car-46 dinalGirolamo Piccolomini nostro Vescouo , che nonlasciò di se in Velletri memoria alcuna . Fu per altro Egli Cardinal d' incorrotto , e lodatiffimo nome , e gran fautor de Letterati , al qual diede Paolo per Gio.Dom fucceffore Gio: Domenicode Cupis Nobile Romano , creato già Car- deCupisnost dinale da Leone X. , che dalla Chiesa di Trani , di cui fu ArciuescoVefc.Prot.e uo chiamauasi il Cardinal di Trani . Era Egli gia Vescouodi Porto Gouer.per- quando ai 28. di Decembre 1537. ottò la nostra Chiesa,dichiarato petuo anche 1 ) Teat. Ift . lib. 2. cap.vlt. [ 2 ] NeMotini di Guerrepar. 2. motiuo IS- Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 17 47 anche Decano dil Sacro Collegio . Ll' Arciuescono Teuli ( 1 ) scriue che questo prima di tuttigl' altri ottenesse il Gouerno di Velle- tri con nome di Protettore , e Gouernatore ; e veramente quantun- que giàda lungo tempo iVescoui fuoi Predecessori auessero godutatal prerogatiua , e il primo adottenerla fosse il Cardinal Rotomagense , come a suo luogo fu detto , con tutto ciò questa al principionon im- portaua altro , che protezzione , e conferuazione de Priuilegi , e se Paolo III. quando auantila suaassunzione era nostro Vescouo , essen- do morto nel 1528. Antonio Staglia Podesta di Velletri , vi mandò Commislario con ampliffime facolta Filippo de Filippi da Ponte Cor- uo : ciò Egli fece piu tosto come Legato a Latere di Roma nell' affen za di Clemente VII. , che come Vescono , e Protettor di Velletrienon oftante la spedizion diquel Commissario Velletri secondo il coftume e- lesse per Podesta trè Nobili Romani , fraquali il Cardinal Protettore scelse Fabio de Bonfignori , che autorizzato col folito Breue Apoftoli- co , venne all' esercizio della sua carica : ma il Cardinal di Trani ( di cui parliamo , ] fu il primo , che in vna Bolla di Paolo III. del 1548. èchiamato non folo Protettore , ma anche Gouernatore perpetuo, qual Titolo esso poi sempre vsò. E abolito nel 1549. l Officio del Podesta , e del Gindice , deputò in Velletri con nuouo esempio , vn suo Luogotenente , al quale attribui tutta l' aniministrazion della giu- stizia , come a suo luogo diremo . L' anno appresso 1538. nel Mese di Maggio i Priori diquel tempo Domenico Borgia, Girolamo Salimene, e Girolamo Ventura, col pare- re del Consiglio , vnirono alla Compagnia de Balestrieri ( Milizia an- tichiffima della Città ) la Compagnia degl' Archibugieri , afsegnan- do a tutti lo stipendio dell' Erario publico con obligo di risedere , & attendere alla custodia del Paese . Determinarono ancora che si ri- formassero gli Statuti , e poi fi imprimessero , e fi diftribuiffcro fra Cit- tadini dotti , e Sapienti , ed elessero per riformarori degli Statuti Lu- douico Panoti , Nicola Teruzzi , Giulio Pettoli , Sebastiano Landi , eGirolamoGregna , diftribuendo a ciascun' di loro col ordin'appun- to , col quale noi gl' abbiamo nominati , vn Librodegli Statuti dariformarfi , ch'erano cinque . -- 48 In tantoPaolo III. volle dar nuoua proua del suo affetto alla Cit- tà, venendoui in persona con tutta la sua Corte nel medefim'anno 1538 di che in vn libro de Consigli di quel tempo si legge l' infrascritta me- moria DieFouis 22. Augusti 1538. Sanctiffimus D. N. Paulus III. cum eius Curiase contulit ad Ciuitatem Veliternam , cum quo acceffit Reverendiss. D. Cardinalis de Tranis Protector , qui Dominus nofter stetit in Ciuitate sq; ad diem Mercurii 23.Augufti -- Gratiffima fu la fua venura a Cit tadi Balestrie ri, eArchitu gieri Mili- zie in Vell. insieme vni te . eloro rifore ma . Statuti , Paolo in Vell. nel 1538. [ 1 ] Teat. Ift.lib. 2. cap.4 418 LIBRO QUARTO : radini , che riconosceuano in lui l' istess' animo benigno , e propenfo come prima , a cui la Maestadel Pontificato Romano non aueua pun- toscematodell' ottima volontà , mabensì aggiunto molto di potere . Non sdegnò Paolo idoni presentatigli dal Publico , evdìtutti con in . 'comparabil bontà , mostrandosi anche disposto aconceder le grazie , che si richiedeuano : La sommadelle quali era , che fi potessero edi- ficar Molini presso SanPietro in Formis , che si riparasser le Mura per difeladellaCittà , e che Sua Beatitudine per prouedere alla publica quiete , e tranquillira , si degnasse proibire a Baroni conuicini , che non deffero ricetto aBanditi . Ne solo verso il Publico , ma anche verso iParticolari simostrò Paolo molto benigno ; E perch' amaua grandementeGiouanni Mariola suo Antico Familiare , quasi dimenti- cato della Maesta Pontificiavolle andare a veder' la sua Casa , eonorarla colla sua presenza; e affinchè rimanesse sempre inquella Fami- 111.invell glialamemoriadella sua benificenza , le conceffe ch' aggiungesse alle proprie Armi vno de sei Gigli Farnesiani per monumento perpetuo del fuoAmore . Gio.Ma- riola ornato daPaolo MentreVelletrigodeuaaquesto mododel fauore del Pontefice, e49 Solleva- di perfetta quiete , e tranguillita aldi fuori , fu all' improuiso nel me- Zione invel se di Decembre 1539. grauemente turbata da interna commozione , e pel 1539. tumulto popolare , perche laGente minuta soffrendoqualche penuria de grani , ( che fi credeua proueniffe dagl' artificii de' Cittadi- ni piu ricchi , quafi lo ritenessero nascosto ; e dalla fouerchia in-~ dulgenza del Maestrato , che ne permetteua l' estrazzione à iForastieri [ diede in aperta folleuazione ed arrestò gl' Vomini del Cardinal de Trani nostro Vescouo , e Protettore in atto che estraeuano i grani , a- vend' anche lacerato un libro di riformanze , in cui erano registrati alcuni Capitoli , e Bandipergiudiciali alla libertà . Adunatosi in mez- zo a tanto tumulto ilgeneral Configlio fù concluso che non s'estraesser grani da veruno , equei medefimi che trasportavano gl' Vomini del Cardinal de Trani si distribuissero à bisognosi , ristituendosi prima a Miniftri del Cardinale il prezzo per cui gl' aueuano comperati: Che i Priori aftringeflèro adar fuora igrani per vsodel Popolo a giusto prez- zo chiunque n' aueste : che i denari, già depofitatiper rifar le Mura della Città si spendessero in comperargraniper souuenire iPoueri : che i Priori facessero con effetto riformare , e offeruar' gli Satuti ; e chei Capitoli gia lacerati dal Popolo , fi auessero per nulli , e caffi . Che i Priorivfassero la priftina liberta , negl' Ordini loro foffero sottoscrit- tidal Podesta , e che se fossero nell' essecuzione di queste cose negligen- ti , rimaneffer' esposti all'ira , e furore del Popolo, Salua però sempre la fedeltà douuta alla Chiesa , el' ubbidienza aquant' auesse comman- dato ilSommo Pontefice Paolo . Graui ,edacerbi furono questi mo- ti al Cardinal de' Trani, il quale per frenarli procurò che fi mandaffer in Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 419 50 31 inVelletri nel Mesedi Gennaio del 1540., 120. Vominid' arme , da mantenersi con loro Caualli à spese della Citta ; e poi che venitse Dio- medePaolozzi da Treui Commislario Apoftolico con Breue di Paolo III. à fabricar processo contro gl' Autori del Tumulto : La Città all' incontro mandò àRoina nel Mese di Marzo quattr' Oratori al Sommo Pontefice , che furonoGiouanniMariola , Domenico Borgia , Giouan- ni Filofio , e Giouanni Antonelli i quali rappresentorono àSua Beati- tudine la costante fede e diuozione de' Cittadini , e col assistenza di tre Auuocati del Sagro Concistoro difesero le ragioni del Publico , e ottennero dalla Clemenzadi Paolo che si richiamasse il Commissario Apoftolico , e si rimouessero da Velletri le Genti d' armi , che con gran difpendio della Città vi dimorauano . Ai moti Popolari s' aggiuns' in quest'anno 1540. un grand' acci- dente dal Cielo , di douecadendo un Fulmine percosse , e dirocco in parte la Torre , e confumo iSagri Bronzi , e gl' Organi della Catedra- se , che conuenne conmolta spesa riparare, e rifondere, alla quale con- corse non folo il Capitolodella Chiesa , ma anche la Citta . L' Anno seguente 1541. nonpassò senza disturbidiGuerre , per- chè Paulo irritato per varie cagioni contr' Ascanio Colonna , raccol- se vn Esercito , emandò con esso Pier Luigi Farnese ,Ducadi Castro , Confaloniere , e CapitanGenerale di S. Chiesa contro le Terre d' Af- canio il qual dall' altra parte armò moltaGente per apparecchiarsi alla difesa . Auutesi in Velletri sicure notizie di questi tumulti militari , s' applicorono i Cittadini alla custodia della Cittala quale rimaneua in mezzo al fuoco di questa Guerra . Elessero dunque [ second' il costu- me ) dieci Capitani fecero rifarcire i Bastioni , e l' altre Fortificazioni, chiusero le Porte non freguentate , e prouiddero di tutte le Munizioni neceffarie per resistere ad ogni nimico infulto , e ordinarono non fola- mente le Guardie , nelle Porte , eMura della Citta ( oue da Luoghi vicini , come a sicuro Asilo eransi ricouerati molti Abitanti della Pro- vincia colle loro migliori sostanze ( ma anche Deputarono un buon nu- mero de Soldati à cauallo che scorreslero il Territorio , affinchè i Be- tiami , che erano ne Pascoli , e ne' tauori della Campagna , non ri- manessero preda de Nimici . Nel Mese di Marzo paísò da Velletri P Esercito Pontificio alla volta di Valmontone , e perche Giouan Gui- diccione Vescono di Foslombruno Committario General dell' Esercito aucua richieste Vettonaglie per vio de Soldati, furono mandate in gran copia alCampo che s' era auanzato all' Affedio di Paliano di doue poi parti Pier Luigi Farnese contutto l' Esercito per andare incontro ad Ascanio , che fi diceua venifle verso Ciciliano con molta Gente . E premendo al Papa sommanente , che laCittà non fosse forpresa da Nimici , il Duca di Castro non folamente vi amando Girolamo Grosso, affinchè riconoscesse se nulla mancaua ad vnabuona , e valida difefa , ma Paololir mandavn Esercito cõ. tro i Colon. nest . 420 LIBRO QUARTO Regime- todi vell. riformato dalCard.de Trani . ma in appresso vi mandò anche Paolo Vitello con 70. Uomini d' arme . Mapresto cessatiquestimoti , si passò dall' Armi a trattargl' af-52 fari Ciuili , e a riformar il Regimento della Città, perche nel mese d' Ottobre di quest' anno 1541. il Cardinal di Trani Vescouo , e Protet tore , si portò in Velletri , riceuuto dalla Città con grandimostrazio- ne d' Onore , ed egli fatto adunare nella Chiesa di SanClemente il Ge- neral Configlio , vdì i desiderii del Publico espostigli da Quintiliano Crispini , celebre Dottor di que' tempi , il quale principalmente pro- pose la riforma degli Statuti , la nuoua fabricadelle Mura , e la rein- tegrazione di tre Cittadini , che come Autori del Tumulto Popolare ( di cuiNoi sopra ragionammo ) erano statiesiliati , e banditi dal- laCittà . Aqueste proposizioni ilCardinal rispose lodando molto , che fi riformaffero quanto prima gli Statuti , e s'elegesse di presente vn numero fufficiente di Consiglieri , colparer de quali voleua Egli rifor- mare il Regimento ; approuo ancora che senz' altr' indugio si rifacef- ser' le Mura della Città , offerendo dimandar a tal fine vn perito Ar- chitetto e si mostrò,pronto a far grazia aiCittadini efiliati , ogni qual volta tutto ilGeneral Configlio conVotisecreti , auesse defidera- ta laloro remiffione . Doppo che il Cardinal ebbe in questa guisa spie- gato il suo buon animo , siritirò nel Palazzo Vescouale , e in tanto fu quasi a pieni Voti approuata nel Configlio la remiffion degl' Esuli , edeletti 50. Consiglieri", ch' insieme co' Priori di quel tempo assistesser alCard. nella riforma del Regimento, eil Card.auendolipiù volt' vditi , vene in questadeliberazione, che per tutti i tëpi auenire douessero esser in Velletri 4.Priori Nobili, unoper ciascuna delle quattro Decarcie, o fia- no Rioni della Citta , e fra essi vno almeno ornato di lettere il Maestra- to de' quali durasse solo due Mesi , e in questo tempo douessero risede- re onoreuolmente nel Palazzo Publico con il loro Cancegliere , e suf- ficiente numero di Seruitorie Trombetti , eper porre in esecuzione questanuoua forma furono eletti otto Imbuffolatori , cioè due per ciasf- cunaDecarcia , i quali insieme col Cardinal Protettore fecero la Buf fola del nuouo Regimento per quattr' anni futuri , elegendo quattro Prioriper ognibimeftre , e per ogn' annovn Cammerlengo, vn Sindi- co , due Maestri delle strade , dueGrafcieri , e due Deputati soprala Fabrica delle Mura , e il Cardinale dichiarò , che tutt' i Priori , e af- tr Ufficiali eletti per il detto quatriennio, formaffero il Configlio maggiore , 30. de quali Consiglieri formassero per ogni femeftre it Configlio minore , senza di cui non poteffer iPrioridisporre , alie- nare , ne concluder cos' alcuna del Publico , fuori de piccoli affari quotidiani , ordinando anche , che ne cafi graui , edi molta impor- tanza fi chiamaffe il Configlio maggiore , e fece poi ai 22. d' Ottobre publicar nella Catedrale , eregu arnelibri publici questo regolamento Istoriadella Chiesa , e Città di Velletri . 421 di nuouo Gouerno , che fu certamente inqualche parte falutifero allaCitta ; perche in questo modo si prouedeua , che in ciascunMae- strato vi fofle alcuno Uomodotto , esapiente per ben regere le co se Publiche . Paololit in Vell. nel Doppo queste cose Paolo III.per dimostrare , che il Tumulto Po- 153polare degl' anni precedenti non aueua punto raffreddato il fuo amo- re verso Velletri , volle tornarui perla seconda volta nel mese di Gen- naio del 1542. conincredibil allegrezza de Velletrani , che contefta- 1542.c rono in ogni modo a Sua Beatitudine la loro obedienza , e diuozione , 1543. equando nella sua partenza i Priori , e molti Gentiluomini l' accompagnauano fuor della Porta Romana, ilPapa fi mostrò propenfo a conceder le grazie , che si chiedeuano a SuaSantitàper publico bene- ficio ; ma è forza di credere ch' anche l' anno seguente 1543. nel me- se di Settembre Egli vi ritornasse , perche quantunque ne libri publici di questa sua terzavenuta nonne apparisca alcuna memoria , nulla- dimeno negl' Annali d' Oderico Rinaldi ( 1 ) si legge vn Breue di Paolo dato in Velletri nel detto tempo . 54 In tanto s' attendeua alla riforma degli Statuti , alla quale traua gliauano, oltre Girolamo Tempeftini da Montefalco , Vditore delCar- dinal di Trani , sette Nobili e dotti Cittadini , eletti dal Publico , i Nomi de' quali non dobbiamo in questo luogo tacere . Furono adun- que Riformatori degl' antichi Statuti , e Compilatoride' nuoui Iuben- zio Catelini , già publico Lettore delle Leggi nell' Vniuerfita di Pado- ua , e di Roma , e poi Vditore di tre Cardinali , Riario , Soderino , e Pisani ; Quintiliano Crispini , anch' egli Dottore di chiarissima Fama, Nicola Antonio Gregna , molto versato nella Curia di Roma Procu ratore e Sindico delle Contradette , e poi abbreuiatore de parco mino- ri e anche Canonico , e Vicariogenerale in Velletri ; Girolamo Gre- gna Nicola Teruzzi , Battista Coluzzi , e Sebastiano Landi , adopera- ti souente dalla Patria in altre grauiffime occorrenze . Compilati i nuoi Statuti , e approuati dal Cardinal de Trani Protettore , furono nell' anno 1544. impreffi , e diuulgati colle Stampe , diuifi in cinque li- bri , come eran gl' antichi , nel primo de quali fu ordinato tuttociò ch' all' elezzione degl' Vfficiali , e all' efecuzione de loro vffici s' appar- tenena , e quant' al Podesta si dichiarò , che se doppo l' elezzione da farfi da Priori , e Configlio ditre Cittadini Romani a tal carica , quel che foffe fra efsi prescelto , e confermato dal Cardinal Protettore non accettafie l' vfficio , rimanesse in libertà de medefimi Priori , e Con- figlio d' eleggere il Podesta di qualsiuoglia altro Paesc . Ecirca il Giudice fu ordinato , che si elegesse liberamente da Priori , e si ap- prouaffe dal Configlio a condizione , che foffe Dottore Forastiere di ( 1 ) Anno 1543. n. 56. Pa Statuti nuovi divel nel 1544- 422 LIBRO QUART O PaoloRa nuccio arbi tro delledif ferenzede confini con Nemi. Paoloti in Vell. nel 3547 Patria distante da Velletri almeno venti miglia . Nel rimanente fis stabilita la riforma del Regimento già prima fattadal Cardinal de Tra- ni , dichiarandosi , che non potesse giammai conuocarfi il Configlio Generale del Popolo , se prima tal conuocazione non era approuata dal Configliomaggiore di Velletri , nel quale ( come altroue dicem- mo , I non aueuano luogo , che i soli Nobili ; Nel secondo libro de- gliStatuti fu regolato l' ordine deGiudizi , e dell' azzioni ciuili ; Nel terzo quellode Giudizi , e dell'azzioni criminali prescriuendosi anche lepene aciascundelitto ; Nel quarto fu ordinata lanorma da offer- uarsi per rifarcimento de danni, e dellepene contr' i Danneggianti : Enel quinto fu prouisto alla polizia della Città, e prescritte le Leggi Agrarie, ed altre daofferuarsi daProfessori di ciascun arte . Dato aquesto modo opportuno prouedimento al buon ordine ,55 efeliceGouerno della Città , forsero indi apoco nuoue occafioni d'e- sternediscordie : perche essendo statitolti itermini antichi , posti gia secondo il laudo del Cardinal Rotomagense tra il Territorio di Velle- tri , e quel daNeni , andauano di giorno in giorno moltiplicando coi Signori di Nemi , e Abitanti di quella Terra lerisse , e contese ; per la quai cosanelmese di Nouembre del 1546. iPrioridi quel tempo insieme con jubenziode Catalini , e Sebastiano Palazzo fi portorono in Roma abagiare i piedi del Papa , che non folo venerauano come Principe , maamauano come Padre , e presentatigli molti doni a nome della Città lo supplicarono non folamente di prouedere alla differenza de Confini , ma anch' a diminuire laTassadel secondoSufidio triennale , ch' allora Paolo aueua imposto sopra tutto lo Stato Ecclefiaftico , tro- uandosi la Città , non soloper ipassati motiui diGuerre , ma anche per rifare le Mura , e altre Fabriche publiche , in molte graui spese ; Paolo ascolto benignamente gl' Oratori , e per terminar le differenze deConfini comnife a Paolo Ranuccio da Tarano , allora Gouerna- tor di Campagna , e Maritima , che andasse ne luoghi della controuer- fia, edeterminasse quant' eradi ragione ; eperch' il Papa vdi alcune querele controGirolamo Tempestini Uditor del Cardinal Trani , ( il qualese ben molte cose auefs' operato in vantaggio , e onor di Velle- tri , nulladimeno per alcune fue maniere troppo imperiose , s'era re- so graue a Velletrani , ) determinò divenire in Velletri doppo cele- brate inRoma le Feste delS. Natale per proueder in Persona all' vtile della Città. Venne adunqne Palo in Velletri per la quarta volta il di 12. diGennaio del 1547. riceuuto , ( come si legge ne libri deConfi- gli di quell' anno ) con ponrpa trionfale . Venne ancora il Cardinal di Trani , e prima era giunto Paolo Ranucci commiffario sopra le dif ferenze de confini tra Velletri , e Nemi , che andò ariconoscere per farne relazione al Papa , ma in vnConsiglio tenuto alla presenza del Cardinal di Trani ai 17. diGennaio , mentr' il Papa ancor dimoraua ir Vel- Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 423 56 Velletri fu risoluto di pigliare altra via pertroncar dalle radicituttele differenze , che pertal cagione nasceuano alla giornata , e questa fu di fupplicare SuaBeatitidine coll' interceffionedel Cardinal Protetto- re , che si degnasse far vendere a fauoredi Velletri la Terra di Nemi , e furono eletti otto Gentiluomini pernegoziare appresso Sua Santità in- torn' il prezzo , el' altre condizioni di questa compera; maperch' il trattato , per molte difficolta insorte , non potèpoi ridursi ad effetto , Paolo III. con sua Bolla data in Romaagl' I. di Maggio del 1548.ap- proud , e confermò ciò che Paolo Ranuccio aueua sentenziato , ed ar- bitrato , commettendo al Cardinal di Trani chiamato in quasta Bolla nostro Protettore , e Gouernatore perpetuo , che desse esecuzione a detto laudo , e sentenza come fu fatto nell'anno medefimo , collocandosi alcune Colonne pertermini dell' vno , e dell' altro Territorio .. PaoloIII. stabilisce i confini tra il Territorio di VelÉlezzione biennale de Maestrati Eraper terminare coll' anno M.D.XXXXIX. l'elezzione dePublici letri eNe- Maestrati , fatta già la seconda volta per vn quatriennio , quan- mi do trattandosi di rinouarla per lo stesso tempo insorsero graui dispareri fra Nobili , alcuni de quali diceuano non effer cosa pratica- bile rinouar l' elezzione per sì longo tempo ; ne vtile alla Republica , che i Cittadini pernafcita , per prudenza , e per amor della Patria piu cofpicui non potessero nel corsodi quattr'anni riseder , che vna sol vol- ta , e perdue foli mesi nel Maestrato ; Altri dannando del tutto la nuouaforma d' elezzione , ripeteuano l'antica , che per ogni seimesi fi rinouaua H Cardinal di Trani informato di questi dispareri si portò inVelletri nel mefe di Settembre del 1549. e vdite leragioni di tutti, ordinò con prouido consiglio , che l' elezzione all' auuenire si facesse per soli due anni, e si rinouafie al finedi ciascun biennio , moderan- do inquesta parte gli Statuti , ed in tal modo si fece allora laprima elezzione biennale alla presenza dello stesso Prottettore, il quale ( Uomo per altro giusto , ed incorrotto , maamico delle nouita , c delle riforme ) nello stesso tempo abolendo il Maestrato del Podesta , chegià per lo spazio di 300. e piu anni aucua auute le prime parti nell' amminiftrazione dellaGiustizia in Velletri , ( e allora era Sebastiano Colleina Nobile Romano , ) e anche quello del Giudice , stabili in Velletri vnsuo Euogotenente , al quale attribuì l'autorità , e lo stipen- dio del Podesta insieme , edelGiudice , eleggendo a questo nuono of- ficio Gian Battista Cherubini celebre Dottore da Norcia con lettere patenti , date in Velletri ai 23. di Settembre del 1549. il qual Luogo- tenente prestò in manode Priori di quel tempo il giuramento d' efferci- tarbene l' officio fuo , ed' offeruar puntualmente gli Statuti della Cit- ta . Questa riforma fu molto graus a Cittadini , che vedeuano in vn punto spogliarsi deldiritto di elegger coloro ch' aueuano ad ammini- ferargli giustizia , per la libertà della quale elezzione aueuano i lungo tempo con molto fsangue , ed infiniti trauagli, e spese contrastato coi Hhh RoPotestà Giudice Macstrati aboliti in Velletridal Cardinal di Trani . Luogote nente nuoоuo Maoftra tointrodotto in Velletri dalCar de Trani e 424 LIBRO QVARTO 1 Girolamo Verallo del la Dioc. di Yell. Card Paolo111 efuo elogio. Suffidio triennale. GiuliolII Oratori di Vell. a lui : Ebrei ac crefcrutinel Pnt.diPao to 111. Romani , quandoquestipretesero in tutto , o in parte torla alla Cit- tà; macontutto ciò niuno allora ardì di ripugnare al Cardinaldi Tra- ni , sì grande era appresso tuttila dilui autorità , ed estimazione . Nello stess anno 1549. il dì 10. di Nouembre Paolo III. doppo57 lungo , egloriofo Pontificato passò all' altra vita , auendo poco prima promosso al Cardinalato Girolamo , Figlio diGian Battista Verallo , nato in Core nella Diocesi di Velletri , il qualGianBattista aveua contratta feruitù , e famigliarità con Paolo , quando questi , efiendo nostro Vescono , pinvolte si portò in Corc per l' occorrenze del suo Officio Paftorale , é assunto poi al Pontificato ricordeuole di lui , l' inuitò a stabilirfi in Roma colla Famiglia, e perche Girolamo tra Figli diGian Battista Veralli era molt' eccellente nelle lettere, e nella perizia delle Leggi , merito daPaolo effer promofio al Vescouato di Bertinoro , indi a quel di Caserta , poi resse l'Arcinesconato di Rofiano , e ado- perato con molta fua lode nelle Nunziature Apoftoliche alla Republica di Venezia , a Ferdinando , eaCarlo V. Imperatore , si rese degno della Porpora. Lamorte di Paolo fu amaramente compianta daCittadini , che 58 aueuano riceuutida lui nellamaggiore , enella minor fortuna grandif- fimi beneficii , edognipiu certa proua d'vn paterno , e singolare a more , equantunque la dilui memorianon fia a Popoli Sudditi della Chiesa molto grata , per auer Egli imposto ad effi vn annuo Sussidio di 300. mila scudi d'oro , da pagarsi per vn Triennio , e poi per l' in- ceffanti vrgenze della Sede Apoftolica perpetuato , e anch' accrefciu- to amaggior somma; nulladimeno inVelletri fara sempre la sua me- moria in benedizzione , ed onore : e se veramente fi confiderano igran vantaggi dalla somma sapienza , e prudenza di Paolo ,procuratinon solamente a Popoli suoi Sudditi , maanche a tutta la Republica Cri- stiana , fara Egli annouerato da ogni giusto stimator delle cose , fra gl' ottimi Pontefici, ePrincipi . Successe a Paolo Gio. MariadelMon- te a gl' 8. di Febraio del 1550. con nome diGiulio III. per la di cuiAf- funzione furono eletti in Velletri Girolamo Gregni , Girolamo Galli- nelli , Giuliode Paoli , e Bernardino Palombi, i quali infieme con Bernerdino Specchi , eGianBattista Pontianelli allora Priori , giffèro abagiar i piedi a Sua Santità , a congratularsi della sua felice efalta- zione, a presentarle alcuni doni , e supplicarla ariguardar benigna- mente la lor Patria . Erano in tempo di Paolo molto accresciuti gl' Ebrei , i quali pro- 50 veduti , e muniti di priuilegj , e di essenzioni s' auazauano da per tut- to à diuorar le Sostanze de Criftiani colle loro illecite usure ,deila qual cofa il Cardinal Sadoleto fino dalla Sua Chiesa di Carpentratio fece col Cardinal Farnese amara Doglianza , e anch' in Velletri erafi dagl' E' trei , ch' iui abitauano , dilatato a danno de Cittadini il morbo corrof- Istoria della Chiesa, e Cittàdi Velletri . 425 roffiuo dell ufure . Per dare adunque efficace rimedio a questo male fu risoluto nel 1552. in vn Consiglio della Cittànon solo di proibire agl' Ebrei il dar aCittadini denari adufura , maanche di ristabilire di nuouo il Monte della Pieta, che da molt' anni, per le calamita de' tempi era stato foppreffo , d' onde potessero i Poueri effer ne' loro bifo . gni foccorsi di denaro , contribuendo i Cittadini scudi 1000, all' erezZione del Monte , eparte de frutti del Territoriodella Fagiola per due anni . 6ο Ma questi prouidi consigli furono interrotti per la morte del Cardinal di Trani nostro Vescouo , e Protettore , seguita in Roma ai 1o di Decembre del 1553. , Cardinal in vero di gran nome , di religio- ne, di pietà, e di molta perizia nelle Leggi, il quale fra gi' altri molti , e cofpicui carichi , ebbe anche la Legazione dalla Marca , e l'Arcipreta- to della Bafilica Lateranense . Uditasi in Velletri la sua morte nella notte dello stesso giorno de dieci ,fu immediatamente da Priori rac- colto il Configlio Minore , ed elessero due Rettori , & un Giudice , che fuccedeflero nell' autorita delGouerno , che il Cardinal di Trani s' era attribuita , e che faceva effercitare in Velletriper mezzo del suo Luogotenente . I Rettori furono Domenico di Giouanni Coluzzie FrancescoBufalelli , e l' Officio diGiudice fu dato à Sebaftiano Palazżo . 61 Si costumaua anche prima di eleggere in Velletri i Rettori quan- do per morte , ò peraltr' accidente vacaua l' Officio del Potefta, non però quandomancana il Cardinal Protettore . Ma perche it Cardinal diTrani aueua rimoflo il Potefta, e ridotto in sua mano tutto il Go verno , fu d' vopo cleggere nella sua morte i Rettori, ( che gia pri- ma s' eleggeuano in mancanza del Podesta ) , e anche ilGiudice ,fecon- dol'antico costume : il quale vso d'eleggere idue Rettori , e ilGukai ce ogni qualuólta venga amorir' il Cardinal Protettore , fi conferua anch' à noftri giorni , come vn immagine dell' antica libertà . E que- fti Rettori anch' oggi viano di portar' in mano quella med fima verga, copertadi Velluto negro , con pomi d' argento , che già primafi con- fegnaua da Prioři al Potefta , quando questi veniua in Velletri a pren dér pofleflo della carica , in segno della sua giurifdizzione . Uacando adunque la nostra Chiesa per morte del Cardinal di Tra- ni , l' ottenne per ragion d' ottione Gio: Pietro Caraffa , Decanodel Sacro Collegio , Uomo nato d'alto Lignaggio nel Reame diNapoli , il quale prima Arciuefcouo di Chieti , e poi vno de Fondatori della Congregazione de Chierici Teatini , spargendo da per tutto il soaue odore de Suoi Santi coftumi , e della sua prudenza , ed eccellente dottrina , era stato da Paolo III. creato Cardinale , e Arciuescono di Napoli , dalla qualChiesa tolse il nome di Cardinal Napolitano . Intanto ai 13.di Decembre fu tenuto in Velletri un ConfiglioGe- nerale, secondo il modo antico , in cui s' vdirono graui quercle contro Hhh 2 le Card.de Trani nost. Vesc. e бил morte . Rettori in Vell. e lore origine . Gio.Pietro Caraffanost Vefc. 426 LIBRO QUARTO Permette Pelezzione deMaestra ti allvso antico . Fa visitar laCittà,e Diocesi di Velletri le nouita ,introdotte dalCardinal diTram, e sivenne àmolte delibe razioni per abolirle ; la somma delle quali fu di supplicare il nuouo Cardinal Protettore , che ristituiss' in Velletri il Maestrato del Potesta e delGiudice , e l' elezzion de' Priori allo stile antico , che niun' Uditore del Cardinal Protettore potefle auocare àse alcuna causa in pri- ma istanza nè in Velletri , ne in Roma; che si riformasiero alcuni Statuti à parer de' Deputati da eleggersi dal Consiglio; e che il Potesta , &ilGiudice non potessero alterare conbandi , o in altro modo gli Statuti , e i Priori , che a cio consentissero,fossero priuatidel Maestrato e.finalmente , che i Benefici , vacanti in Velletri , non fi conferitsero che aCittadini iui residenti . Sopra queste , e altre proposizioni furono mandati dalla Citta al Cardinal Caraffa Oratori Saluator Petrucci , Sebastiano Palazzi , Ludouico Testa , e Siluio Candelse , iquali ot- tennero , che si facesse la nuoua elezzione , ò sia Bossola de' Priori all' vío antico , cioè per soli sei Mesi , e si estraessero tre soli Priori ogni bimestre , derogando alla riforma del Cardinal di Trani . Il nuouo Vescono oltre auer' mandato in Velletri Rinaldo de' Rinaldis , suo Vicario , e poi Candido Cittelli suo Luogotenente , come quello ch era moltoZelantedella DisciplinaEcclefiaftica mando l'anno seguen- te 1554. Lattanzio Foscoda Monte Fiore , suo Uditore , à visitare la Citta , e Diocese di Velletri , cosa che per lungo tempo , non era sta- tada Suoi Predccessori praticata . E nella nuoua elezzione de Mae- strati fece poi osseruar lariformadel Cardinal di Trani , secondo la quale fu fatta laBussola , per due Anni auuenire, e si elessero 120.Con- figlieri per formar' il Configlio Maggiore , fra quali erano inclusi , ol- tre tutti quelli eletti a Maestrati per detto tempo , de quali si estraeuano quattro ogni due Mesi , altri NobiliCittadini per compir detto Nu- mero , e 30. di questi Consiglieri formauano in ciaicunbimestre il Con- figlioMinore . MoripocodeppoGiulio III., e alli 9. d'Aprile del 1555. fu eletto al fommo Apoftolato Marcello II. della nobil Famiglia Ceruini da MarcelloII Montepulciano , il quale il di seguente fu consegrato Pontefice della Romana Chiesa dal Nostro Vescouo Cardinal Caraffa . Ma mentre Marcello daua altiffime speranze del suo Pontificato , doppo 22. gior- ni rese l'Anima al Creatore , e allora l' istesso CardinalCaraffa noftro Vesconoai 13. di Maggio gli successe nella Catedradi S. Pietro con nome di Paolo IV. , la qualnouellagiunta in quel dì inVelletri fu vdita con fomma allegrezza , ed accompagnata dapubliche dimostrazioni digiubilo . Elesse anche la CittaOratori due Priori di quel tempo Polidoro de Catelini , eGioanBattista Pontianelli,ed ancheSebastiano Palazzi , Nicola de Paoli ,Teofilo Foschi , Francesco Fiscari , e Saluator Petrucci , liquali benignamenteaccoltidal Pontefice li baciarono li Santiffimi piedi , elo fupplicarono aprotegere , e fauorir la Citta nella Paolo IV. Sua elezzio ne. Oratori di Velletria Paolo 11' . Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri. 427 63 nella sua nuoua fortuna , come già prima aueua fatto nello Stato di Cardinale . Paolo pochi giorni doppo la sua assunzione alli 29.dello stesso MesediMaggio furrogò in suo luogo nella Chiesa d' Oftia , edi Velle- triGiouanniBeltaio Francese allora Vescouo di Porto , e scriue il Pan- uinio ( 1 ) che fu preferito ilCardinal Bellaio a Ludouico Borbone Vefcouodi Pelestrina , ea Francesco di Tarnone Vescouo Sabino , i quali erano Vescoui Cardinali più anziani di lui , perch'eifi non fi trouoro- no presenti all' assunzione di Paolo , per la quale vacaua la nostra Chiesa : volendo Paolo , che non s'auesse perDecano delSacro Colle- gio il più Anzianode Cardinali Vescoui semplicemente , ma quello , ch' in tempodella vacanza fi trouafle presentinRoma . ErailBellaio nato di chiari simo Sangue in Francia , e mentr' in Roma risedeua co- me Ambasciatore del suo Rè ottenne da Paolo III. d'esser ascritto tra Cardinali Preti . Resse Egli la Chiesa di Parigi , e altre Nobiliffime Chiese nel Reame diFrancia , e alli 3. diGiugno di quell'anno 1555. Andrea Burzelloni de Paoli Romano , prese in nome del Cardinal Bellaio pessesso della Chiesa , e delGouernodi Velletri , il qual pro- miseaCanonici della Catedrale , &a Priori della Città, che il nuouo Vescouo e Protettore auerebbe tanto nelle cose Temporali, che Spiri- tuali religiosamente offeruati ipriuilegi, Statuti , e confuetudini an- tiche: nefurono vane queste promefie , perche gl'Oratori mandati a Roma, doppo auer bagiat' i Santiffinipiedi al nuouo Sonmo Ponte- fice si volleroarendere idouuti offici di congratulazione e d'oile- quio al nuouo Vescouo e Protettore della Citta , appress' il quale con caldiffimi prieghi e con molte ragioni intittendo , affiache li degnaffe permettere ( secondo l' antico costume ) l' elezzione del Podesta , e delGiudice , ottennerda lui vn benigno confenfo , a condizione pe- rò , che s' accrefesse lo stipendio all' vno , e all'altro , affinche si potesse auere nell' Officio di Podesta vnGentiluomoRomano abile , e degno di tal Grado , e nell' officio di Giudice vn Dottor idoneo , e capace . Uditasi in Velletri la mente del Cardinale fa moltolietamenre , e conprontezza eseguita , assegnandosial futuro Podesta lo fi- pendio di 30. scudi per ciascun mese , e al Guidice di scudi dieci al me- se , oltre gl' altri foliti emolumenti , e fi venne poi all' elezzione di trè Gentiluomini Romani , Camillo de Rustici , Camillo Paloni , e Cen- cio Frangipani , il secondo de quali fu dai Cardinal Bellaio approuato, e l' elezzione del Giudice fu concordemente rimetta al Cardinal Verallo , il quale come natiuo di Core, e Diocefano di Velletri amaua grande- mente la Città , e finche il nuouoPodelta , e Giudice vennero all' ef- sercizio de loro carichi , fu la Citta gouernata da tre Cittadina, cioę da ( 1 ] In lib. de Epif. Tit. &Diac.Card. &in Vita Pauli IV. Gio.Bet laio noßro. Vec Decand todels. Col donuto al piuAnziad nodeCard. Vesc. prese ti inRoma. 428 LIBRO QUARTO Guidovif.. conti Colon. nello della milizia di Veh Paolo IV.. toglie loSta toai olon! nesie si ren de sospetto agli Spagnuoli . Prefidicdi Velletri in tempo di Paolo Iv. Euandro Conti Gen. dell'Artig. Pontificia Asca. della Corg. Capo delPrefi. di Velletri .. • daGiulio de Paulis, e Francesco Fiscarii Rettori , e da Geronimo BordoneGiudice deputati con approuazione dello stesso CardinalBel- laio . Restituiti in questo modo iMaestrati antichi nelle cose ciuili , creò il Cardinal Bellaio van nuouo Maestrato nelle cose militari , depu- tando vnColonello , che reggesse la Milizia di Velletri , tanto di Ca- ualli , che de' Fanti , e questo fuGuido Visconti di Nobiliffimo San- gue, che traeua origine da i Duchi di Milano , il quale ai 9. d' Otto- bre del 1555. venn' in Velletri all' esercizio di tal carica , e poco dop podeputò suo Luogotenente Teofilo Fofco Cittadino molto valorofo nell' armi , e dichiaro Capitani della Milizia Urbana Tullio de Pauli e Silla Lucci , che poi Capitanodi Sebastiano Rè di Portogallo sotto " Tunisi , e Fezza finì con molta gloria la vita.- Spargeanfi in tanto semi d'odio , e di difcordie traPaolo IV., 64 Filippo II. Re delle Spagne , per aueril Pontefice tolto lo Stato aMarc AntonioColonna Figlio d' Afcanio , eparteggiano del Re , e datolo aGiouanni Caraffa suo Ninotecon il Titolo di Duca di Paliano , alla qual Terra , posta a Confini dello Stato della Chiesa verso il Reame diNapoli , già per fito , e per arte munitiffima , aueua aggiunte mol-- te Fortificazioni e perche in oltre il Pontefice era intrattati di Lega col Re di Francia , nafceua a Spagnolipiù graue sospetto , quafi , che Paolo disegnasse di ritor loro il Reame di Napoli . NelMese d'Otto- bre del 1555. il Papa che temeuaqualch' irruzzione da quella parte , cominciò à raccorre Gente per non effer colto sproueduto , e per impedire com prouido cofiglio, che non aueffe atempi suoi a rino-- varsi la funesta tragedia del Sacco di Roma, memoria lagrimeuole del Pontificato di Clemente VII. , e nello stesso Mese d' Ottobre man-- dò in Velletri alcune Compagnie di Cauallileggieri : ma per allo-- ra non segui cosa alcuna . Nell' anno seguente 1556. crefcendo ogni giorno più i sossetti , seguito il Papa amandar molte Compagnie di Caualli , e di Fanti, in guisa che verso la metà di Luglio di quell' air-- no erano in Velletridi Presudio , oltre la Milizia del Paefe , gouernata dal Colonnello Guido Visconti, le Compagnie de Caualli di Bonifa-- cio Caetani , di Camillo Sauelli , di Leonardo della Rouere , di Lo- douico Rafponidel Monteaguto , e di Alefio Lafcarı , e in oltre le Compagnie de Fanti di Loreto , e d' Angelo da Spoleti , e del Continoda Perugia . Viera ancora Euandro Conti Generale dell' Ar- tiglieria Pontificia , e ai 21 di Luglio vi venne:Afcanio della Corgnia Generale dellaCaualleriacon lettere credenziali del Duca di Paliano Nipote del Papa , e Generale di Santa Chiesa . IlCardinal Bellajo , nostro Vescono , e Protettore , come parteggian di Francia , aueua gran mano inqueste spedizioni , e scriffe caldiffime lettere alla Città , perchè fi facefie quanto auerebbe commandato Ascanio della Corgna in una delle quali lettere aggiuuse di proprio pugno -- Si deue auere à Istoria della Chiesa, e Città di Velletri . 429 65 àfingolariffimofauore questa cura , e Sollecitudine di Sua Santità , el elez- Zione d' un tal Capo , il quale mi è amicissimo quanto fratelle Carnale : per tanto lo raccommando con tutto il cuore . Ma mentre Afcanio della Corgna era in Velletriin somma riputa- zione , e già cominciaua a metter' mano alle Fortificazioni della Cit tà , per renderla sicuriffima , e inefpugnabile , effendo state intercette alcune lettore , che gli si scriueuano da Napoli con molti conforti a paffare dalla parte del Re Filippo , e conpromessa di carico a lui con- ueniente , fi rinouorono gl'antichi sospetti , che altre volte il Pontefi ce aueua auuti della fua fede . Perciò ilDuca di Paliano rifoluto d' afsicurarsi della dilui Persona,mandòPapirio Capizucchi Sergente Mag- giore con 400. Fanti per fare arreftare , e mandar prigion' in Roma Ascanio . Venne il Capizucchi in Velletri ai 26. di Luglio di quell anno 1556. , ed entrato in Citta ricercò i Priori che faceffer prender Parmi à tutti iCittadini , acciocche poteff Egli eseguir gl' ordini ch aueuadal General di Santa Chiesa . Ma Ascanio , Vomo accortiffi- mo , fospettando quindi di qualche finiftro accidente , con pronto configlio fuggì subbitamente da Velletri verso Nettuno . Questa fuga d' Afcanio vien' narrata da Alesandr Andrea nel primo ragionamento della Guerra di Campagna dato in luce da Girolamo Rufcelli e dal Tuano , [ 1 ) il qual scriue , ch' auendo Ascanio dimostrato gran valore quando fu dato per compagno di guerra ad Antonio Caraffa nell' acquisto dello Stato del Conte diBa- gno , cancellata ogni finiftra opinione, che di lui prima s' era conce- puta , meritò che gli fi confidasse la Guardiadi Velletri , chiamato in 2 Cade in Sospettopref so il Papa e fugge da Velletri. questo luogo dal Tuano pracipuum Ditionis Pontificia propugnaculum . Aggiungono i citati Scrittori , che il Capizucchi spedi velocemente dietr' Afcanio alquantiCauallegieri per arrestarlo , e ch' vno d'effi lo raggiunsefra via; mache Ascanio Uomo valorofo l' abbattedaCa- nallo , e per effer poiricevuto dentro la Terra di Nettuno sparse con grand' artificio vna voce fra que Terrazzani , ch' egli fuggina dalla furia de Soldati , che gli s' erano folleuati in Velletri con manifesta se- dizione, e seppe loro si ben perfuadere questa sua aftutiffima fraude , che indusse quei di Nettuno a prender l armi contr' alcuni Caualli leg- gieri , che fino a Nettuno l' inseguirono ; indi poi egli montato in vna piccolaBarca, passo aGaeta, e poscia a Napoli agli stipendii del Rèdi Spagna . : 65 Nel dì seguente 27. Luglio venne in Velletri Giouanni Bernardino da San Seuerino Duca di Somma con Titolo di Capitan Generale , e Commiffario sopra il prefidio , difesa , e fortificazione della Citta deputato dalDuca di Paliano , Generaldi Santa Chiesa in luogo d' ( 1 ) Hift. lib. 17..... Afca- :: Gio. Ber nardino da s . Seucrino Duca di So. ma CapGe. Sopra ilPref. di Velletri. 430 LIBRO QVARTO Ducad'Al. uafimuoue con Eferci- todal Reد Ascanio della Corgna . Egli per nondisturbar iPrioridal loro off- cio , e acciochepotesser mantenere nella loro residenza il decoro del Maestratorichiese , chegli si dassero dalla Città tre Aggiunti per il Gouerno dellaguerra , i quali fossero continuamente seco per confi- derare , e prouedere aquanto occorreua . Furono a tal carico eletti tre Nobili Cittadini Gio: Luigi Caetani , Sulpitio Serafio , e Siluro Candelse , che fu poi Capitano d' Uomini d'arme'nella Marca , oue congiunse Fabriziosuo figlio in Matrimonio con Clarice figliadel Con-- tedella Stacciola della Nobiliffima Casa Maurutia . Eperche sempre pius' ingrossaua il Presidio in Velletri e il numero de Fanti douera giungere in breue a tre mila , oltre la gran quantita de Caualli , e in- ceffantemente fi lauoraua alle fortificazioni della Città , e ad erger vnForte auanti la PortaRomana risentendone il publico grandiffime spese , e i particolari grauiffimi incommodi , e molto piu quelli , a quali per le Spianate fatte intorno la Città , erano state tagliate leVi- gne , edistrutte le delizie Suburbane , deputò la Citta Oratori al Pa- pa , e al Cardinal Protettore , e al Duca di Paliano Girolamo Gregna, eAlessandro Ciriaco, vno de Priori residenti , e poi in luogo d' cfio Lorenzo Velli , allor Potefta di Velletri , affinche rappresentate tante grauezze fupplicaffero , che s' allegeriffe il Prefidio , e che la Santità Sua fi degnasle liberar in perpetuo la Città dal pagamento , che ogn' annodouena fare alla Camera Apoftolica dimile scudi d'oro per lo fustidio triennale;e in oltre fu agli stessi Oratori comesio, che dassero al Papa distinto ragguaglio di quanto era seguito nella. fuga d'Ascanio dellaCorgna ; maqualesito auesle questa spedizione non è notato ne libripublici... Finalmente fi passòdai sospetti dellaGuerra a manifesta rottura ,67 perche il Duca d' Alba Capitan Generale del Re di Spagna , confide- rando che il Papa fi feruiua vtilmente del tempoper fortificar Velletri, ealtri Luoghi della Campagnach' auerebber poi resa piu dura la con- dizion della Guerra , fi mosse al primo di Settembre di quest'anno 1556. daNapoli , ed entrò nello Stato della Chiesa con vn Efercito {come scriue Alesandro Andrea ) ( 1 ) di 12. mila Fanti , e mil dilla Chie- le , e 500. Caualli , e con dodici pezzid' Artiglieria , mada.vna Letfa . gnodi Na- pai contro lo Stato tera scritta a i 24. dello stefio Mefeda Bonifacio Caetani , Signore di Sermoneta , aGio: Luigi Caetani de Signori della Sculcula in Velletri, abbiamo che la Fanteria non eccedeua sei in sette mila Soldati tra Spa- gnoli , e Calabresi , eche il rimanente eraGente collettizia , e com- mandata . Il Duca d' Alua , doppo auer con quest Esercito occupati. molti luoghi , e preso Anagni per asledio andò aValmontone , oue consultaua qual impresadouesle fare , cioè quella diVelletri , o pur1 altra [ I ] Region.primo della Guerra di Camp. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 431 58 69 4 oltra di Tiuoli , e lasciò la cosa indecisa finche vedesse qual esito aue- rebbe l'abboccamento, ch'era rimasto di fare col Cardinal Caraffa ( ch allor maneggiaua le cose dello Stato Ecclesiastico ] nella Badia di Grottaferrata Ma andato il Duca con buonaGuardia nel giorno prefisso alla Badia , il Cardinal non comparue , e perche gl' Uomini son sempre pronti a giudizi finiftri , molto quindi s' accrebbero i fof- petti contro di lui , egl'altri Miniftri Pontifici , ma la più vera cagio- ne di ciò fu stimata ,che il Cardinal auesse tenuta questa pratica per potere , mentre durauano i maneggi della pace , introdurr' in Roma 2000.Guafconi ch' aueua fatti venir di Francia, e di Corsica , eman- dar' in Velletri ogni forte di munizioni , come l'vno , e l'altro di- segno esegui . Intanto il Duca di Sommaintesa la rottura della Guerra aueua disposti dodeci corpi diGuardie nelle Muradella Citta , ed essendo ve- nuto in Velletri a i 21. di Settembre Adriano Baglioni , come aggiun- to al Duca di Somma , e con facoltà ch' in assenza del Duca aueffe in Velletri il supremo comando , parti a i 28. dello stesso mesè il Ducada Velletri , il quale fodisfattissimo della prontezza ch' aueua trouata ne' Cittadini in tante dimostrazioni di vera fedeltà verso la Santa Sede , promise prima di partire , di chiedere al Papa molte grazie a fauore della Città per ristoro de danni , e premio della lor fede , e principal- mente , che i Cittadini di Velletri auesser a godere tutti i benefici , ed esenzioni , che godeuano i proprj Cittadini Romani , e che foffero come tali riputati dentro , e fuori di Roma , e per tutto lo Stato Ec- clefiaftico , e rimanessero all' auuenire liberi , e immunidalla Tassa del Suffidio Triennale , e dall a Gabella del quatrino a libra della Carne , imposta da Giulio III. Mentre il Duca d' Alua era , [ co medi fopra dicemmo ) aVal- montone , la Terra di Nettuno fece motiuo contro le Genti Papali , chiamando il nome di Marc Antonio Colonna, già prima Signore di quel Luogo ; la qual cosa intesa dal Duca d' Alua , vispedì con som- macelerità il Capitan Moretto Calabrese con 300. Soldati , che nulla- dimeno giunfero tardi , e per differenze inforte con i Terrazzani , furo no cestretti ad alloggiare nel Borgo . Sopravennero nell' istessa notte Genti , ch' vscite daVelletri andauano per ricuperar quella Terra , c trouati i Nimici nel Borgo gli diedero addosso con grandiffima furia . màquelli sostenuto valorosamente quest' impeto furono nella mezza notte riceuuti dentro la Terra ,senza ch' i nostri potessero far frutto alcuno. Questo finistro accidente accadde principalmente [ come do- lendofi delfatto scriste Bonifacio Caetani da Sermoneta ai 25.di Settembre àGio: Luigi Caetani in Velletri ) perche il Ducadi Somma non gl'aueua mandatoGente daprefidiare Cifterna , Terra dello stesso Bonifacio , il quale non s' era auanzato àrichiederla perchè gli pare- Iii va AdriaBi glio.aggin to al Duca di Somma nel Gouerno delPresidio di Velletri. Nettuno occupato dà Spagnuoli . 432 LIBRO QUARTO - Adriãoba glioni Capo va di nonveder' il Duca molto disposto alle cose sue , egiudicaua che, se in Cifterna fi fosse trouatoin sufficiente Prefidio , non auerebbero i Nimici ardito di tentar Nettuno . Doppo riuscito uano il maneggio dell' accordo fra il Cardinal79 Caraffa , e il Ducad' Alua , questi risoluè di far' l' impresadi Tiuoli lasciando per allora quelladi Velletri -- percioche [ come fi legge nel citato ragionamento)sapeaper certa Spia che v'era dentro buona quantità di Gente , e il Popolo bellicofo , e affezzionato alla parte Guelfa -- cioèall' obedienza del Pontefice , e in fattu - Adrian Baglioni [ come scriue il Mambrino ( I ) ) Capo del Presidio di Velletri , s'era dentro cost del pref. di ben fortificato che poco stimana i Nemici , che minacciavano d' andargli a Vel.nonte. porre l' affedio , auendo 22. insegne di bella Gente Italiana , e auendo ilPo- mel assedio polo fidato , del qualepoteua benstar sicuro , e oltre l' esser' buon Ecclefia- deNemici . Stico , efedele à Santa Chiesa , non era molto amico à Colonnesi discacciati Voltoffi adunque il Duca d'Alua a Tuoli , e molto facil- Tivolipre so dalDuca d'Alua . Ostia espu. gnata dal Ducad'Alpa. Adria.Ba glio. proue- deallaficu. rezza de Molini e dellesemeti -- dal Papa mente l' ottenne , perchè iPapali conofcendo non potersi difenderel aueuano lasciato senza Presidio . Indi fi moffe coll Esercito per an- dare all'impresa d' Oftia , e alloggio in un Laghetto sotto Albano , oue stette in gransospetto , che daRoma , da Velletri , eda Sermone tavscisser' gl' Ecclefiaftici adare all' arme al suo Campo , manon fe- guendo mouimento alcuno , andò all' Affedio d' Oftia , e l'espugno : Laonde vedendo il Papa che le cose della Guerra andauano digiorno in giorno peggiorando , conuenne per mezzo del Cardinal Caraffa colDuca d' Aluad' vna Tregua di 40. giorni durante la quale , potef- se darsi luogo à Consigli , e trattatidi Pace . Prima della Tregua i Nimici , che già erano prossimi al Territo-71 riodi Velletri infestauano con Rapine i Molini da Grano della Citta; laonde Andrian Baglione vi mandovn corpo di guardia composto di 30. FantidelPrisidio, e di 20. della Milızıa Vrbana, e perch' era il tem- podelle Sementi , affinchè potessero farsi con sicurezza , ordinò che si feminasse il Territorio ordinatamente quarto per quarto colla Scorta de Soldati a Cauallo , e nel quarto que aueua à fpargersi il seme , si collocafle un Corpo di Fantaria , acciocchè venendo iNemici ad af- faltar' le scorte potefler combatter, e sostener gl' Agricoltori ; col qual prouido cosiglionon s' interruppe in quell' Anno la cultura della cam- pagna , e si prouidde all' annona per'l Anno futuro . Mà perchè laGuerra è vňa Voragine , che afforbisce gl Erarj de 72 gran Principi , non che quelli delle Città e de' Popoli , le spese conti- nuc per le Fortificazioni , per il Soldo degl' Offi ciali, edella Malizia Vrbana , ch' era stata tutta aspese dellaCitta prousta di noue armi , per gl' utenfili de Soldati del Prefidio , che afcendeuano à 3000. Fanti oltre [ 1 ) Mamb. Ros. Comp. dell' Ift. del Reg. diNap. par. 2. lib. 4. Istoria della Chiesa ,e Cittàdi Velletri . 433 73 Oltrealcune Compagnie deCaualli , e per l'altre munizioni dellaGuer- ra aueano talmente esausto l' Erario Publico , che per sostener più ol tre fi graui dispendi , si penso a risparmiare ogn'altra spesa non ne- ceffaria . Quindi pensarono i Cittadini à sgrauarsi del Potesta,Bargel- lo , ed Efecutori , e ne fupplicorono il Cardinal Bellaio Protettore , il quale à cio volontieri condescese , richiamando Lorenzo Velli Gentil- vomoRomano , ch' allora era Potesta in Velletri: ma perchè ( come scrisse l' istesso Cardinale a i Priori il dì 26. Nouembre di quell' Anno 1556 ) non era conueniente che la Città rimanessesenza qualcuno, che amministrasle à Cittadini lagiustizia , vimandò Francesco ab Ange- lo Padovano suo Vditore , acciocchè rendesse à tutti ragione , com appunto s' egli fofle il Podesta . Agl' 11. di Decembre dell' istess ' anno ritornò in Velletri il Duca diSomima , accompagnato da 50. Soldati della Guardia del Papa , e da i Pagatori di guerra , e ne parti Adriano Baglioni , e perch' allora duraua la Treguatra il Papa, ei Spagnoli , a Città mandò Oratori à Sua Beatitudine fupplicandola adar ordine che Velletri auanti il fin della Tregua foffe prouifto di Vettouaglie , acciò si potess' attendere ad vna valida difesa in seruigio della Santa Sede , com'era vniuerfal defiderio de Cittadini , e anche perchè fi degnasse dinon rimandare in Velletri Adriano Baglioni , il Gouernodel quale era poco grato , e all' incontro quello del Duca di Somma era accettissimo , perch' Egli procedeua più temperatamente , é sempre col parere de più SaujeNo- bali Cittadini . IlPapa accolse molto benignamente gl' Oratori , e gl' atsicurò dell' vna , e dell' altra grazia che dimandauano : e in fatti mandò poi Francesco Villa in luogo d' Adriano Baglioni in Velletri , ouc uulladimeno risedeua come Capitan Generale ilDuca di Somma 74 L'annonuouo 1557. essendo spirata la Tregua di 40. giorni , senza che se në raccogliefs' il fruttodella pace , cominciò coll' opera- zioni della guerra, perche effendo vsciti da Rocca di Papa , ( che an- cor rimaneua alla diuozióne della Casa Colonna } cento Fanti man- datiui da Pompeo Colonna Luogotenente del Duca di Popoli, { il quale doppo la partenza del Ducad' Alua amministraua le cose del- la guerra, ) corsero a predare iBestiaminel Territoriodi Velletri , la qual cofa vditafi in Città , il Ducadi Somma ai 19. diGennaiocom mandò il Capitan Teofilo Fofco , Luogotenente della Milizia Urba na , accioche fosse accorso con i fuoi , non folamente per ricuperarla preda , ma anche per tentare d' ottener quella Terra , oue s'aueua qualche intelligenza secreta . Usci adunque tacitamente di notte , e fenz' Insegna il detto Capitano con 506. Fanti , è giunti al luogo, ove erano apascolare i Bestiami giàpredati , li ritolsero, e non vedendo far alcun mouimento da quei di dentro , contenti d' auer ricuperata la 1112 preda Podeftà Maestratə Soppref. in tempo della Guerra di Paolo IV. Duca di Sommae suoGoverno moltoacce- to nellacitt tàdi Vel. Teo filoFo sco esuaspe dizione co- troRoccadi Papa 434 LIBRO QUARTO Rocca di Papa presa da i nostri Vicino Or fini Capo del Prefi.di Vel. Giulioor. Gni e sua Spedizione contro Moteførtino . Moteforti no preso e brugiato da Papalini RoccaMas fimi presa preda, ma anche pertentare d'ottener quella Terra,oue s'aueua qual ch intelligenza secreta . Vsci adunque tacitamente di norte, e senz Insegna il detto Capitano có 500. Fanti, e giunti al luogo, oue erano a pascolare i Beftiami già predati li ritolsero , e non vedendo far alcun mouimento da quei di dentro e contento d'auer recuperata la preda , se ne ritorna- uano verso la Città; ma i Nimici ch'aueuano scoperta l'intelligenza, che veradi dentro , e puniti gl' Autori , preparorono vn imboscata in vn passo stretto, ou' i nostri nell' andar verso Roccadi Papanon auean lasciata guardia alcuna.Giunti adunque i nostri colla preda al passo stret- to, e colti in mezzo da Nimici , furono posti in disordine , e oltre alcuni vecisi, ne rimasero quasi 70. prigioni , e tra questi il Capitan Teofilo Fofco , il quale codotto in Rocca di Papa, eflendo stato ferito a morte nella Zuffa , nella quale molto valorofamente combattè, iui doppo po- chi giorni morì; la dicuimemoria fupoi nel publico configlio molto lo- data , e per rimunerazione de grati feruizj dalui prestati alla Patria, fu con folenne decreto rimesso, e donato a figliuoli suoi, e a SartorioFofco fuo Fratello, tutto ciò, chedoneuano al Comunedella Città. Questo sini- : str' accidente accese maggiormente gl' animi de Cittadini all' espugna. zione di Rocca di Papa, alla qual Terra dieder lunga , e continua mole- stia , finche per penuria deviueri , e per mancanzadi foccorso , fu co- stretta di rendersi ai Noftri , Parti poi da Velletri il Duca di Somma , e anche Francesco Vil-75 la , e ai 24. d' Aprile venn' in suo luogo per capo del Prefidio Vicino Orsini , e perche quei di Monte Fortino gli fecer intendere , ch' effi non poteuanodurarpiu lungo tempo fuor dell' obbedienza della Sede Apoftolica , eche se mandaua Genti gl' auerebbero data la Terra : Eglinon sospettando di fraude alcuna , vi mandò la sua propria Com- pagnia di Caualli , iquali fraviain vn imboscata , ch'auean fatta i Terrazzani , furono tuttri sualigiati , e quafi niuno se ne saluò . La qual cosa commofle a giusta indignazione contro di loro l' animo del Pontefice , che fatt' vscir di RomaGiulio Orfini con fufficient' Esercito , e consette pezzi di Cannoni, lo mandò a dirittura sopra quella Terra , la qual fu presa , e faccheggiata , e insieme collaRocca ( an- dandoui da Velletri molti Guastatori ] spianata , ed arsa ; e inoltre Disiderio Guidone Commissario del Papa, fece bandir in Velletri , che tutti gl' Uomini di Montefortino per la notoria Ribellione , erano incorsi nella pena dell' vltimo supplicio , e nella confiscazione de loro Beni , e che perciò si poteffcro impunemente vccidere . Erafi intanto molto alleggerito il Prefidio inVelletri ,e per qual76 che tempo , di 20. e piu Compagnie de Soldati prefidiari, che prima vidimorauano , non ve ne rimasero chequattro : ma nel mese diLu- glio molto rinforzo , venendoui Pietro di Capua con fette Stendardi di caualli; e perch' i Nimici auean con stratagemma militare ottenuta Rocca Maffimi nella Diocesi , e nelle vicinanze di Velletri , e poftol AMedio a Segni , Vicino Orfino , il quale prudentemente temeua , che Istoria della Chiesae , Citta di Velletri . 435 • Discordie tracit.eSol. delPrefi.in Vel. quando s' impadronissero di Segni farebber indivenuti ad affediarVel- Segni prepo letri faceua con gran calore attendere aperfezzionar le Fortificazioni, da Spagno. e crebb' il sospetto quando ai 14. d' Agosto s' intese , ch'i Nimici s' orano la sera inanzi impadroniti di Segni ; per la qual cosa fu rinfor- zato il Prefidio in Velletri con altre due Compagnie diCaualli sotto la condotta di Matteo Stendardi , e di Leonardo della Rouere Ai ti- moriefterni s' aggiungeuano le discordie interne tra Cittadini , eSol- dati prefidiarj , i quali poco offeruanti della difciplina militare s'ab- busauan' d' ogni licenza , ne l' Orfino pareua , che premesse quanto fi conueniua a contenerli nel douere , e a conferuar fra Cittadini , e Soldati la concordia , el vnione : laonde la Citta , piu per l' interna difcordia , che per le forze de Nimici , tutto che pernatura , e per ar- te munitissima , e ripiena di validiffimo prefidio , e d'abbondanti pro- visioni , era in pericolo di perdersi . Per preuenire adunque ogni fi- niftro accidente , mandò Oratori a RomaGio: Luigi Caetani , e Mar- co Paffari al Cardinal Caraffa , e al Cardinal Bellaio Protettore , i quali perualendosi dell' opera di Gio. Battista Martelli Cittadino di Velletri , ch'era allora in Roma in gran fauore press' il Duca di Palia- noGeneral di Santa Chiesa , fecero fede dello stato pericoloso delle cose , e della neceífità , che v'era di mandare altroCapo , che gouer- nass' il Prefidio di Velletri , sotto cui iCittadini auefiero maggior ani modisparger il sangue per difesa della Patria , e della Santa Sede Riportarono gi Oratori dal Cardinal Caraffa benigne intenzioni in questa , e nell' altr' occorrenze della Città ; ma in tanto crefceuano in Velletri i disturbi tra Cittadini , e Soldati , auendo questi vcciso Mar- zio Cantelli , e perche in oltre l' Orfino pronuncio qualch' ingiuria contr' iCittadini , pose il Popolo in pericolo di mouimento : ma per- ualse la prudenza del Maestrato , eil zelo della falute publica per impe- dire ogni difordine. Gio.Batt Martel. in fauore pres. so il Gene. dis. Chiefe Maneggiauan intanto tra il Papa , e il Rè Filippo la pace , e se 77n' accrebbela speranza particolarmente doppo ch' i Francefi , quali dis. in questa Guerra erano confederati col Pontefice furono da Spagnuoli disfatti in vna memorabilgiornata a San Quintino , in cui rimase pri- gione vna gran parte della Nobita di Francia . Le prime nouelie di quciti trattati di pace , ch'erano già per concludersi , s'ebbero in Velletri il dì 13. di Settembre , vdite con tanta allegrezza da Cittadini , che chì ne fu il latore , ne venne dal Publico largamente donato . Rimase poi la pace conchiusa a condizione , ch' il Re Filippo prestaís a Paolo il dounto offequio , e questo lo riceuess' in grazia , e come Padre commune , non fauorifie piu la parte Francese , che la Spagnuola; che fofiero assoluti , e reintegrati tutti quelli , ch' erano itatiinuolti nella guerra ; che si restituisiero alla Sede Apoftolica tutti i Luoghi tolti , e che Paliano rimaness in sequeftro con ficuro prefidio, damantenersi a spese del Papa , e del Rè . Publicata la pace crebbe I allegrezza della Citta nel veder partire Vicino Ortini , e tutto il د Battaglia Qinti no Pacetra Paolo 1v.e Filip.11 Re di Spagna 436 LIBRO QVART O Spedale di S. Gio, GioBel taionoftro Vefc CarloCard. Caraffafua Legat.epoi efilio inCiui: calavinia .. numerosoprefidiode Soldati , che moltoalterauala quiet internade Cittadini , i quali preferuati da ogni ruina in tanta calamita della Prouincia , oue quasi tutti gl' altri Luoghi sperimentarono o il Fer- ro de Nimici , o la giusta vendettadel Pontefice , non solo approuo- rono , che si rifabricafle a publiche spese nella Piazza volgarmente dettadel Cardinale , lo Spedale diSanGiouanni , ch' era stato distrutto nelle fortificazioni fatte intorno alla Città ; ma anche vollero , che si somministrasse dal publico Erario la Dote a molte pouere Fanciulle , per render grazie aDio de benefici riceuuti . Venne poi agl 11. diNouembre in Velletri il Cardinal Bellaio,78 Vescouo , e Protettore , riceuuto con gran fignificazione d'onore , il quale fu molto caldamente pregato , che voleffe all' auuenire confe- rire a Cittadini iCanonicati , egl' altri Benefici Ecclesiastici , si per non defraudare l' intenzione deFondatori , sì anche per dare aCit- tadini questo conforto , e stimolo d' attendere agli studi delle lettere. Doppoche il Pontefice ebbe stabilita lapacetra la Santa Sede , e79 ilRe Filippo , si diede a procurar la pace tra Errico Re di Francia , e lo steslo Filippo Re delle Spagne , al qual fine mandò suo Legato di la dall' Alpi il proprio Nipote Cardinal Carlo Caraffa , in cui , tornato poiin Roma, sividde quel grand' esempio delle viciffitudini Umane' ,, perch' ilPapa sdegnato vers' il Cardinale , e verso il Duca di Paliano fuoi Nipoti , contr' il Gouerno de quali gl' erano giunte grauiffime querele , li discacció prima dal suo Palazzo , e poi di Roma , affe- gnand al Cardinale per luogo d' Efilio Ciuitalauinia . La Città di Velletri , ch' aueua sempre trouato nel Cardinale animo benigno , e propenso alle cose sue , voll' anche nell' auuersa fortunadargli segno d' ossequiosa gratitudine , eai 31. diGennaio del 1559. auend' inteso ef fer venuto il Cardinale a Ciuitalauinia , mandò vnode Priori , e Gio Battista Panoti insieme col Euogotenente , che il Cardinal Bellaio tene ua in Velletri , a condolerfi col Cardinal Caraffa dell indignazione def Sommo Pontefice , ad offerirgli la Città , e a presentargli molti doni il qual officio fatt' in tempo , quando gl'Amici , e clienti piu obligati fogliono cambiarsi colla fortuna , piacque sommamente al Cardinale, che molto lodol' animo grato de Cittadini ; manon ebbe poi campo di dimostrarne coll' opere il riconoscimento , perche rimase inEfilio fino alla morte di Paolo suo Zio , riferuato a maggior sciagura , e atra- gico fine nel Pontificato di Pio IV. fucceffore di Paolo . Nella quaresima dell'anno 1559. tornò in Velletri ilCardinalBel- laio etra l'atur opere del suo Paftoral officio , alle quali conmolta80 pietas' applico , ebbe principalmente acuore di suellere le priuate ni- micizie , e di procurar fra Cittadini la riconciliazione , e la pace, nella qual cosa s' affattice Giacomo Lauerdino suo Uditore, che queuz : : Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri • 437 81 82 aueua feco condotto in Velletri , in quel tempo comincio la lodeuol vsanza , che fino a giorni noftri , non fol in Velletri , ma anch' in molte Città d' Italiafi ritiene , che i Maestrati de Luoghi eleggano nella Quaresima iPacieri , iquali in quei Santigiorni , procurinodi pacificare i Cittadini, se fra essi fosse nata difcordia , e nimicizia : ef- sendo stati appunto nella Quaresima di quest' anno eletti laprima vol- ta da Priori in Velletri . Era allora Colonnellodella Milizia Vrbana Euandro Conti de- putato dal Cardinal Protettore , e godeua anch' il grado di Generale dell' Artigliaria Pontificia , il quale , con ordine del General di S. Chie- fa , fi fece consegnare tutta l'Artigliaria che si trouaua in Velletri , ela mandò in Roma : e perchè aPersonaggio di sì alta Sfera più amploGo- uerno mil irare fi conueniua e in oltre riuscua graue alla Città esau- sta per tante spese di pagar tutto lo stipendio afsegnato a questa carica mandò in Roma Rocco Carboni e Marco Passari Oratori al Pontefi- ce , e àGian Antonio Orfino di Grauina , allora Generale di S. Chiesa per impetrar sopra di ciò qualche prouedimento , ed ottennero , che io stetio Euandro Conti fosse dichiarato Colonnello della Milizia di tut- ta la Prouincia , con obligo però di far la sua residenza in Velletri , e che lo stipendio douutogli si ripartisse fra tutte le Communità della Prouincia soggetta . In tanto s'attendeua nella Catedral di Velletri ad aggiunger agr antichi Sedili del Coro , ( che sono dimarmo ) altri nuous di belliffi- me Tauole di Noce marauigliofamente intagliate , alla qual opera era stato condotto da S. Gallo Luca Benciueuni , eccellente Mae stro in quell' arte facendosi la spesa, che fu moito confiderabile , colle rendite della Sacriftia , e contribuendoui anche l' Erario Publico della Città . 83 Venne poi à morte nel di 15 d'Agosto dello stesso anno 1559.Pao- lo IV , gia pieno di meriti , edi giorni , Pontefice d' eterna memoria per lo Zelo , che dimostrò in perfequitar' gl' Eretici , in riformar i co- stumi del Clero , e in riprimer i Facinorofi : quantunque il Suo Ponti- ficato per la Guerra di Campagna , e per le molte grauezze , che gli conuenue imporre a i Sudditi della Chiesa, afine disupplar' all' immen- se spese di detta Guerra , non abbia fuggita ogni censura . Egli fu che nonfolo confermò il Priuilegio di Paolo III. circa la cognizion deile cause in prima , e secondaistanza in Velletrima concefle anche a no- stri Vescoui la cognizion delle cause di Velletri in terza istanzainRo- ma come fi raccoglie del Breue di S. Pio V. che noi afuo luogo regi- streremo . Succefle a Paolo , doppo un lungo Conclaue di quattro Mesi , il Cardinal Angelo de Medici Milanese , eletto a i 26. di Decembre col nome di Pio IV. , e poco doppo ai 16. di Febraio del 1560. moriinRoma il CardinalBellaio noftro Vescouo , e Protettore ; meτιταPacieri che si eleggono nella Qua refima elo- ro origine Euand. Co- ti Colon del la Milizia vrbadivel letri dichia rato Colon. nello di tut. talaProui. Paolo IV. fua Morte elogio Cause di vel in ter. za istanza devono de- cidersi da noftri Vef. in Roma Pio Iva 4 438 LIBRO QUARTO 2 Gio.BelLaio noftro Vec.fua orte,Gelo gio . Fran.di Tu no nift. Vefc. Gio.Ant. Card Sorbel loni alla cu ra diVel.in luogodel CarddiTur none Ridolfo PiodiCarpinost.Vef ritamente chiamato Principe de' Letterati del suo tempo , come Vomo ornato di singolar erudizione , e di somma eloquenza , e gratiffimo alle Muse ; leggonsi di Lui molte Orazioni , e verfi diuulgati colle Stampe , e grandemente lodati dagl'Oratori, e da Poeti . Il suo Cadauere trouò la Sepoltura nella Chiesa della Santissima Trinità delMon- tePincio . Fu allora trasferito dalla Chiesa di Sabina a quella di Velletri il84 Cardinal Francesco di Turnone , e dichiarato Decano del Sagro Collegio, qual egli era anche prima fer ragion d' anzianità , ma non di Titolo , perche ( come di sopra dicemmo ) essendofi trouato lonta- no da Roma in tempo dell' assunzione di Paolo IV. gl' era stato prefe- rito il Cardinal Bellaio . Nacqu' egli in Francia di sì chiaro Sangue , ch' era per affinita congiunto alla Casa Reale , e auend' abbracciato 1' Istituto de Canonici Regolari di Sant' Antonio di Vienna , del qual Ordine fu anch' Abbate Generale, meritò d'effer indi tratto al Gouerno delle piu cofpicue Chiese della Francia, ed essendofi molto affaticato per la liberazione di Francesco I., quando questi come prigione di guer- ra era in potere di Carlo V. , fu poi ad istanza del Rè Francesco pro- mosso da Paolo III. al Cardinalato . Mala Chiesa di Velletri non conobbe , che per nome , e per fama si gran Paftore : conciofiacosache auend' egli ai 13. di Marzo di quell' anno 1560. ottenuto il Vescouato gli conuenne ( raccomandata la curadi Velletri nel tempo della fua assenza al CardinalGian Antonio Sorbelloni } ripassar quanto prima, in Francia per assister colla sua autorità , e zelo alla caufa della Reli-- gion Cattolica , che in quel Regno era con grandiffimo pericolo cir- conuenuta dall' arti , e dall' Infidie della nafcente Erefia . Quant' egli . iui s' affaticasse per reprimere gli sforzi degl' Eretici , e per sostener it Partito Cattolico non accade riferir inquesto luogo , essendone fatta piena menzioneda tutti gli Scrittori della sua Vita , da alcuni de quali vienmeritamente chiamato Malleus Hæreticorum . Ma con graue dan- no di quel Reame , indi a poco il dì 22. d' Aprile 1562. chius' in Fran- cia i suoi giorni , auendo nella Terra di Turnone Patrimonio della sua Casa , presso il Rodano fondatavn Accademia , e Collegio della Com-- pagnia di Gesù , affinche feruifle contro gl' Eretici d'argine , e d' antemurale . Vacand' adunque per ladi lui morte la nostraChiesa , fudata a85 Ridolfo Pio Cardinal Vescono ai Porto, il quale nato di Lionello Conte di Carpi , mentre fi trouaua in Francia Nunzio Apoftolico , era stato da Paolo III. ornato colla Sagra Porpora . Egli dotato di gran pietà , prudenz' , e dottrina , eragià stato onorato di varie Legazioni , e di molt' altre Dignità , e quandoPaolo III. s' affentò daRoma rimas' egli come Prefetto , e Legato alGouerno : e ciòche fu cosa in lui fingolar e mirabile , ancorche godeflè molta grazia , e fauore pref Istoria della Chiesa, e Città di Velletri : 439 presso Fracesco I. Rèdi Francia : nulladimeno era nello stesso tépo ac- cettissimo aCarlo V. Imperatore , benche Carlo , e Francesco conten- desser fra loro con perpetue Nimicizie , e Guerre . Due volte ando Legato a Latere quafi Angelo della pace per riconciliar que due mag- giori Principi della Cristianita , e da Carlo V. ebbe il caricodi Protet- tore dell' Impero , e di tutti i fuoiRegni presso la SedeApoftolica . Or egli dichiarato ai 18. diMaggiodel 1562. Vescouo d' Oftia , e di Velletri , e Decano det Sagro Collegio , volle quanto prima andar a visitar lasua nuoua Sposa , evi si portò al primo d' Ottobre di quell' anno , riceuuto con gran letizia , e con molte fignificazioni d' onore dal Clero , e dal Popolo . Accadde in quel giorno cosa somigliante a miracolo , perche non effendo inquell' Estate giammai caduta pioggia dal Cielo , era rimasta laTerra talmente arida , e secca , che n'arse- ro per cafuale incendio non solo molt' Alberi , e Vigne , ma anche tutta la Seluadella Fagiola . Sospirauasi la pioggia , ma chiuso il Cie- lo , e reso quafi di bronzo , non se ne otteneua vna stilla , e nulladime- no nel giorno , in cui il Cardinal di Carpi nuouo Vescouo venne in Vel- letri , fattosi il Cielo liberale delle sue grazie , mandò ( come scriue I Arciuefcouo Teuli ) ( 1 ) vna copiofa pioggia , che ristorò la 8 Citta laCampagna, e compiè l'allegrezza de Cittadini. د • Nel mese d' Agosto dell' anno seguente 1563. trouandofi Pio IV. in Frascati , il Cardinal di Carpi significo al Publico , che la Santita Sua pensaua portarsi in Velletri . Per la qual cosa furono mandati Oratori a Sua Beatitudine Francesco Fiscario , ch' era allora di Mae- strato , Gio; Battista Filippi , e Giulio de Paoli per inuitarla , e sup- plicarla ad onorar la Città colla sua augusta presenza , a quali Orato- ri rispose Pio , che sarebbe venuto in Velletri nel seguente Lunedì , ed in fattı vigiunte la mattina de 23. d'Agosto , riceuuto aconfini del Territorioda molti Nobili Cittadini a cauallo , epoi dallaMilizia Ur- bana , e poco lungi dalla Città eradispostanella via vnagran molti- tudine de Fanciullivestiti colle Stole bianche , e co' rami d' Oliui in mano , come fi legge negl' Atti publici di quel tempo . I Maestrati an- dorono ad incontrarlo fuori laPorta della Città , oue gli bagiarono i S. S. Piedi , e con questo accompagnamento , econ grandiffima alle- grezza entrò il Papa in Velletri , oue neile Porte , enelle Piazze era- no eretti a fuo onoreArchi trionfali . Andò alla Catedrale , e vifu riceuuto dall' Arciprete , e Canonici . Quiui doppo auer alquant' o- rato si ritirò nel Palazzo Vescouale , oue era preparato il suo allog- gio . Vennero con il Papa tre Cardinali , Vitellio , Sanelli , e Santa- fora , e anche Gabrio Serbekoni General di Santa Chiesa , a quali tutti la Citta fece diuerse dimostrazioni . KKk Aueua Vienea visitarlajua Chiesa. Siccità del 1562. Piorv in Vell. nel 1563. [ I ] Teat. IN. lib. 3. cap. 440 LIBRO QUARTO Pio Iv.ri- Rituiscea Vel.lepene e cofiscazio ni. Statuti,e priuil.cofer mati daPio IV. Torrial MonteCircello fabri- cateda Pio IV. Cencio Capizucchi allaguardiadelleno AreSpiaggie Priori, e lor dirittod' asfiftereall' ofame,eTor tura de Rei AueuaPiotolte atutte le Communitàdello Stato Ecclefiaftico te pene , multe , e confiscazioni de Beni , ch'a Delinquenti perqualun- que cagione s'imponeuano , & applicatele alla Camera Apo- tolica , la qual cosanon passò senza querela de Sudditi , benche ve- dessero ildenaro , che si raccoglieua da questa , e da molt' altre nuo negrauezze dalui inuentate, spendersi poida Pio in magnifiche fa- briche sacre , e profane ; e perche la Città di Velletri fi trouaua in antichiffimo possesso di valersi delle dette multe per lo stipendiodeMi- niftri della giustizia , eper rifarcir leMura i Ponti , gl' Ofpedali , c le Strade , stimò che fosle allora tempo opportunod' impetrar dal Pa- palagrazia di rimanere nel suo antico poffefso . Ammessi adunque i Prioridal Papadoppoil definare fupplicoronoper questa grazia , ed anche per la confermadi tutti i Priuilegj , e Statuti . Piovdì benigna- mente le suppliche , e si mostro pronto aconceder quanto fi chiedeua, ordinando che fi mandasse in Roma vnOratore per la spedizione del Breue . Ildì seguente partiPioda Velletri , auendo prima caualca- to per la Città . Efu mandato aRoma Francesco Fiscario per folle- citar la spedizion dellagrazia , e n'ottenn' il Breue dato in Roma al primodi Settembre del 1563. col quale Pio proibia Ministri della CameraApoftolica l' esazzionedelle dette pene , e multe , rilasciandole allaCitta per gl' vsi sopradetti , e col medesimo Breue confer- mò anche tutti gli Statuti , Priuilegj , libertà, edesenzioni , altre vol- te conceffe alla nostra Patria daRomaniPontefici . 2 In oltre Pio per afsicurar le nostre Spiaggie molto infestate da88 Corsari , e per toglier ad effsi il ricouero nel Monte Circello , aueua nell' anno precedente fatte iui fabricare alcune Torri alla spesa dellequali contribui Velletri , e tutta la Prouincia . Ma perche crefceua il timore dell'incursioni de Pirati Turchi, eBarbareschi, mandò inquest anno in Velletri il Capitan Cencio Capizucchi conmolte Compagnie de Soldati perguardare le Spiaggie daPorto fino aTerracina . L' anno seguente 1564 a i 2. di Maggiovenne a morte in Romail89 Cardinal di Carpi , nostro Vescouo , e Protettore , il quale poco pri- ma aueua ristituito a iPriori , doppo la conferma delli Statuti , fatta daPio IV. , il diritto d' affister' agl' esami , e Tortura de Rei, benche non voleffe mai ristituire l' elezzione del Potesta , e delGiudice chiesta con grandiffima istanza àtenore degli Statuti medefimi . E percio nella di luimorte fi venne all' elezzion' de Rettori , che furono Cefare Toruzzi , ed Innocenzo Gagliardi , com'anche Giulio Coluzzi fu eletto Giudice . Il Cardinal di Carpi ebbe il Sepolcro nella Chiesa della Ss. Trinita , nel Monte Pincio ,iui onorato da Pio IV d' infigne elogio , e di nobil Monumento . Fu egli amantiffimo Protettore della Compa- gnia diGesù , e ditutto l' Ordine Francescano , e fauori molto l' Ifti- tuto de Cappucini aqueigiorni nascente iquali in tempo fuo, e con fug Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri . 441 fuo fauore ebbero in Velletri l' ingresso , e tennero in quel principiola Chiesadi S..Rocco presso le mura della Citta . Nello stessoMese di Maggio , in cui vaco laChiesadi Velletri per mortedel Cardinal di Carpi , fu conferita alCardinal FrancescoPi- fani daVenezia , allora Vescouo di Porto , il quale perragion d' anni sarebbe potuto anche prima giunger à tal' onore , come piu Anziano ditutti nel Sacro Collegio , essendo statopromosso alCardinalato da Leone X. , e rimase dalui , che tardi si preualse del diritto dell' ottio- ne. Seguito Clemente VII. nelle sue auuersità, dando gran saggio difede, edi costanza , ed ebbe il Vescouato di Padoua in Italia , e l Arciuescouatodi Narbona in Francia . Doppo ch'egli ottò in Con- cistoro lanostra Chiesa , mandòin Velletri aprenderne il poffeffoai 19 diMaggio Paolo Bonfilio Referendariodella Signatura , e Deca- .no della Catedrale di Padoua , e nelMesediSettembre venne Egli stes- so in Velletri ; manè pur Egli condescese all istanze che si faceuano per l' elezzione del Potesta , edel Giudice secondol'antico costume , evolledeputar in Velletri un suo Luogotenente per l' amministrazion della giustizia , come aueuano fattogl' ultimi suoiAntecessori . Pio IV. l' anno appresso 1565.ai 9.di Decembre passò all' altra Ivita, di cui fcriue ilCiacconio ( 1 ) che riftorò nellaRocad' Ostia 2 le Mura , e il Porto . La memoria di questo Sommo Pontefice fara sempre in benedizzione , e in onore nellaChiesadi Dioper auerEgli data l' vltimamano al Sacro Concilio di Trento nell' anno 1563 , oue fu spiegata la Fede Ortodossa , condannate le nuoue Erefie , tolti gl abusi , e riformata laDisciplina Ecclefiaftica , eper auer posto sul Candeliere della Chiesa una nuova luce d' incomparabil splendore nel promouere alla Sacra Porpora , e all' Arciuescouato di Milano Carlo Boromeo Suo Nipoteper cantodi Sorella, chemeritò poi per la Santità della vita . e copia de Miracoli effer annouerato fra Santi . Successe à Pio IV. il dì 7.di Gennaiodel 1566. FraMicheleGhi- filieri Cardinal dell' Ordine de Predicatori , nato nella Terra di Bofcopresso Alessandria in Lombardia con nomedi PioV., al quale la Cittamandò Oratori a render obbedienzaBernardino Lanuuij , Curzio Petrucci , DomenicoGallinelli , e InnocenzoGagliardi . Eil Cardinal Pisani nostro Vescouo ottenne da questo SommoPontefice la fa- coltàdi ritener in Velletri un Vescouo Suffraganeo , che suppliffe, per la continua assenza de proprj Vescoui alle Funzioni Pontificali , come legge in un Libro intitolatoStatus Capituli veliterni , nell' Archiuio della Catedrale , ciui è registrato come primo Suffraganeo di Velletri Laurentius Bernardinus Lucenfis Ordinis Santi Dominici Epifcopus Coro- Kkka nenfis 1 Fran.Pi Saninoftro Vefc. Oft. rifle ratadaPią IV. B.Carlo Boromeo . PioK. Oratofi d'obbedien. zaaPioV. Suffraga neo in Vell, efua istitu zione 11 InVitaPii IV. 445 LIBRO QUARTO Zorenzo nerisis fub difto Cardinali Pisano : Mànel Teatro Domenicano di Vin Bernardini cenzoMaria Fontana , si legge che questofra Lorenzo fosse FiorentiVes. di Co- no , e che ai 13. d' Agosto del 1572. veniffe da Gregorio XIII. pro- rone eprimo mosso alla Chiesa di Corone , e dato per Suffraganeo al CardinalMo- Siffraganeo rone Vescono d' Oftia , e di Velletri , di che il Fontana afferma farne in Vell. fede gl' atti Concistoriali di Gregorio XIII. Comunque ciò sial' Ifti- tuzione del Suffraganeo ( per congruo , e decente sostentamento del quale fu poi da Urbano VIII. imposta vn' annua perpetua Penfione di scudi 500. sopra le rendite dellaMensa Vescouale ) recò da vn cante gran beneficio alla Chiesa di Velletri , che per l' assenza de proprj Ve- scoui rimaneua quasi sempre defraudata di tutte quelle Funzioni, che fono annefle all' Ordine , e Carattere Vescouale , in guisa che essendo Sposata al Decanodel Sacro Collegiode Cardinali , cioè alla maggior Dignità , che sia nella Chiesa Cattolica doppo il Romano Pontefice , era di piu infelice condizione d' ogn'altra , perche ituoi Chierici per effer promoffi agl'Ordini, e per riceuer i sacri Crismi, e il Popolo per ini- petrar il Sagramento della Confirmazione doueuano quasi sempre gir altroue , oltre diche le Consegrazioni degl' Altari , e delle Chiese e- rano rariffime , e nelle piufolenni Feftiuita dell' anno , rimanendo la Chiesa senza Officio Pontificale , parena che piangesse i danni della Vedouanza , essendo ancora viuo il suo Pastore ; aquali tutti disconci fu falutifero rimedio , e prouedimento l' istituzione del Suffraganeo . Madall' altro canto , se ciò alleggeri imali, nonperò li tolse , anzi gli stabili , e perpetuò , gettando quindinelle menti de Cardinali Ve- scoui piu alte , e profonde radici quella nuoua opinione , natanegl' vl- timi Secoli , poco conforme alla ragion Diuina , e Canonica , e con- traria all' vsodi tutta l' Antichita , quafi che essi foflero affatto sciol- ti dall' obligo diriseder giammai nel proprio Vescouato; e se bene il peso ch'hanno d'affiftere al Sommo Pontefice nella Cura della Chiesa Unuerfale li dispensada quello di risedere continuamente nelle loro Chiese particolari , non però a buona ragione permette loro di non rifederui giammai, dandosi sempre qualche parte dell'anno , in cui ceflando lemaggiori occupazionidi Roma, possono trasferirfi apa- scer con la viua voce, e con l'esempio il loro Gregge vicino , come faceuan ben spesso prima , che la Sede Apoftolica si trasferiffe in Fran- cía , e come hanno fatto anche poi1 Vescouidipiu sana , e piu reli- giosa opinione , benche manchi ad essi lo stimolo di dispensare alCle- ro , e al Popolo cio che dipende dal loro ordine , ora che hanno com- messo al Suffraganeo l' esercizio di tutte le funzioni Pontificali . Altra grazia ancora degna della memoriade Posteri ottenne da93 Pio V. il CardinalPisani . Aueua l' anno precedente Annibale Conte de Altemps General di Santa Chiesa deputato il Conte Nicolò diGam- baraGouernatore dell' Armi in Velletri , e suo distretto , colla fopra- inten- Istoria della Chiesa , eCitta di Velletri . 443 94 intendenza delle SpiaggieMarine dal Monte Circello, fino alle Fociď Oftia , la qual cosa parcua , che diminuisse il diritto altre volte vsato daCardinali Vescoui , e Protettori nell' elezzione degl' Officiali della Milizia in Velletri , e il Cardinal Pisani per ristabilirsi in questo poflef- so ottenne lettere dal Cardinal Vitellozzo Vitellio Camerlengo della Santa Romana Chiesa , date per ordine , e Oracolo di PioV. il di 30. Maggio 1566. nelle quali fi dichiarò , che a noftri Vescoui , e Protet- tori s' appartenesse all' auuenire , come erasi altre volte costumato per lo paffato , l'clezzione d' vn Colonello della Milizia Urbana , tanto di Fanteria , quanto di Caualleria , e l'autorità ancora di creare iCa- pitani , e gl' Uffiziali, iqualinon douefiero dipenderda altri , che dalCardinal Protettore , proibendo espressamente al General di Santa Chiesa , ch' in ciò non s' ingerifle in conto alcuno . Eflendo poi nel mese di Settembre dello stessoanno venuto inVel- letri ilCardinal Pisani , vedendo rinascer alcuni Semi di Fazzioni , e -discordie fra Cittadini , creò di nuouo il Maestrato de Conferuatori della Pace , [.com' era stato in tempo del Cardinal de Trani ) dando sopra di ciò nuouo regolamento , e furono eletti30. Conferuatori , ( benche altre volte fossero stati in maggior numero ) i quali poiin ca- fo di morte douessero riempir il luogo vacante coll' elezzioned' vno de Defcendenti , o della Casa del defonto , quando vi fosse stato idoneo atal officio , altrimente doueffer eleggere altri conforme l' ordine del le Decarcie, riferuandone però l' approuazione al Cardinal Protettore . E tornando poi in Velletri nel 1568. nel mese di Settembre , ( come ogn' annoera suo costume, ] oltre molte falubri ordinazioni per il buonGoverno della Città , dichlarè che tutte le cause de Danni dati nel Territorio di Velletri , anche per contrauenzione de suoi Decreti ele cause ancora di occupazion de Beni publici , fi douesser conoscer e decider da i Priori , comeGiudici ordinarj in tali materie . Nel Mese d' Ottobre di quell' anno auendo Pio con sua Bolla tol- 95ti dalla Cura de Frati Minori Conuentuali iMonafteri delle Monache , ilVicario del Cardinal Vescouo in Velletri , inesecuzione di tal Bolla fi portò nel Monaftero di S. Chiara , insieme con iPriori della Citta , e-sciolte le Monache dalla suggezzione de' Frati Minori Conuen: pro- mifero con Sacramento di stare sotto l' obbedienza de' Vescoui di Velletri . Venendo poinel Settembre dell' istesso anno 1569. in Velletri il 96Cardinal Pifani approuòl' erezzione della Confraternità dellaCharità, fatta nella Parocchia di S. Martino da Marco Ciampone , aliora Paroco di quella Chiesa , l' Istituto della quale si è d' essercitarsi in molt opere caritatiue verso iPoueriCarcerati , ePellegrini , econfer- mò i Capitoli diquella Confraternita con sua Bolla , data in Velletri a i 10. di Settembre . El'anno seguente 1570 , aggrauato dagl'an- pi , e dal dolore per la morte immaturadel CardinalLuigi Pifani suo Νιρο1 Colonello e Ufficiali del Milizia di Vel.deuono eleggersi , e dipenderso. lamentedal Card.Prot. Conferua tori de la Pace resti- qui'iin vol. dal Card. Pifani: Confrater. nitadellaCa rita,efua erezzione sel1569. 444 LIBRO QUARTO Frac. Fe fani nostro Vef. esua morte Gio. Mo toxenoft Vefc S.PioV. approua , a conferma i priuilegi al st. efc.di conoscer le causein pri, efeconda Nanza. Nipote fini i suoi giorni , Sepolto inRoma nella Chiesadi S. Marco Cio fu non come si legge presso gli Scrittori della SuaVita , il dì 29. Giugno , mà il dì 18. di quel Mese , come apparisce da libri Publici , ne quali è registrato , ch' in detto giorno decimottauo di GiugnoDo- menico Palombi , e Valeriano Lucci furono per la dilui morte eletti Rettori , e Rocco Carboni Giudice . AlCardinal Pisani successe ildì 4.diLugliodello stess' annoGio-97 uanni Morone , allora Cardinal Vescouo di Porto . Questi nato di Nobil Famiglia inMilano , dotato di grandiffimi talenti, ebbe an- corgiouane il Vescouato di Modana , emandato poi da Paolo III. Nunzio Apoftolico al Rè deRomani , fù dallo stesso Pontefice pro- mosso al Cardinalato , e fatto Legato Apoftolico adar principio al General Concilio in Trento , e indiornatocolla Legazion diBologna. Sotto Paolo IV. per leggieri sospettivenne richiamata in dubbio la sua Fede quasi egli conferuaffe amicizia , e commercio , coi Prote- stanti di Germania , e soffri seuero esame , emolti trauagli rinchiuso daPaolonella MoleAdriana ; ma Pio IV. rese giuftitia alla dilui in- nocenza , non solamente liberandolo da i vani sospetti controdi lui conceputi, maanche mandandolo dinuouo àTrento àpresedere come Legato.Apoftolico al Concilio Ecumenico , al quale egliposel' ulti- ma mano, econtanta estimazionedella Sua Virtù tornò inRoma chedoppo la morte di Pio IV. fu dal Santo Cardinal Boromeo , eda molt altri grauiffimi Padririputato sopra tutti degnodi seder nella Catedra di S. Pietro . Ora auend' egli preso possesso della nostra Chiesa , perchè in tempo del CardinalPisani erano stati trascuratii Priuilegj circa la cognizione delle cause inprima, seconda , e terza istanza , ottenne da Pio V. vn Breue , dato in Roma il dì 28. Luglio 1570. , nel qual il Papa inerendo ai Priuilegj , dati da Paolo II... ( o piu tofto III. I e IV. approud , e confermo al Vescouodi Velletri il diritto di conoscer quiui tutte le Cause Ciuili , eCriminali tolte fo- lamente le piùatroci, in prima, esecondaastanza , eanche in terza istanza in Roma, eaggiuns' ancora chenonpotefte farfi alcun efecu- zione contro Verun' di Velietri,senza espressa saputadello stesso Car- dinalVescouo , comegiàprimas' offeruaua in tempo delCardinal di Carpi, Il Breue è del seguente tenore . PIVS PAPA QVINTVS. Adperpetuam rei memoriam. affenfin 98 Decet Romanum Pontificem Votis illis gratum prestare afssenfiin per qua fingulorum Chrifti Fidelium , prajertim fibi , &Sedi Apoftoli-9 ce immediateLubicctorum commoditatibus conjulatur , & ad id promptins exe- Istoria della Chiesa , eCittà di Velletri. 445 exequendum , eo magis impellitur , cum id per S. R. E. Cardinales postula ri , aliasque id in Domino confpicit falubriter expedire . Exponi Nobis muper fecit Vener. Frater nofter Ioannes Episcopus Ostien. Cardinalis Moro- mus nuncupatus , quod licèt alias fel. rec. Paulus II. & Paulus IV. Romani Pontifices Predecessores noftri ex certis tunc expreffis caufis pro tempore exi- ftentibus Oftien &Veliternen. Epifcopisperse , velalium , seu alios , omnes fingulas Causas , Dilectorum filiorum Incolarum Ciuitatis Velitrang, tam Ciuiles , quam Criminales in prima , &fecunda in eadem Ciuitate Velitra- na , in tertia verò instantijs in Curia cognofcendi facultatem concefferint . idque per multum tempus obferuatum fuerit ; Nihilominus bo. me. Francif- cus vltimus Ostien. &Veliternen. Epifcopus iu Curia sua id obferuare tem- poribusfuis neglexerit in graue Dileftorum filiorum Populi Veliternen. &c. grauamen , &detrimentum . Quare idem Ioannes Epifcopus,&Cardina- lis , qui sibi spiritualiter subditorum releuationem enixè cupit , nobis hu- militer fupplicarifecit , vt fibi in præmissis opportune prouidere de benigni- Bate Apostolica dignaremur . Nos,qui Chrifti Fidelium Dominio noftro semporali subiectorum vtilitates , &commoda ea, qua decet , charitate procuramus, quique fingulorum Iura illasa vbique preferuarifincero defide- ramus affettu , singularum conceffionumprafatarum tenores præfentibus pro expressfis habentes ,huiufmodi fupplicationibus inclinati illas , ac defuper confeftas litteras ; &inde fequuta quecumque Apostolica Autboritate teno re presentium confirmamus , &approbamus , illisque perpetue , & inuia Labilis firmitatis robur adijcimus ,supplentes omnes,&fingulos tam Iuris , quàmfacti defectus , fiqui forsan interuenerint in eisdem . Et nihilominus propotioripremissorum cautela eidem Ioanni Epifcopo , & Cardinali , ve tam ipse ,quam eius successores Episcopi Velitran. quipro tempore fuerint omnes Causas Ciuiles , &Criminales , quæ in Ciuitate, &Diœcefi Veli- ternen. pro tempore orienturperse ant adid ab eo deputatos inprima , &se- cunda in difta Ciuitate Velitrana , in tertia verò instantijs in Curia , nonta- men in atrocioribus cognofcere liberè , licitè possint , concedimus ; distri- Hiùs inhibentes quibusuis tam facularibus , quam Ecclefiafticis Iudicibus etiam Curia Caufarun Camera Aqostolicæ nostre Generali Auditori , alijs tam in Alma Vrbe nostra , quam alibi exiftentibus , &quauis autha- ritate fungentibus, invirtute sante obedientiæ , acfub excommunicationis alijsque arbitrio nostro moderandis , &infligendis panis , nein caufispre dittis ullomodose intromittere , aut aliter iudicantes molestare audeant vel presumant . Ac insuper , quoniamsepecontingit graues expenfas Pare tes litigantes fubire oportere quando contra eas ad executionem proceditur . adeo vtmaximum præfertim miferabilibusPersonis exinde detrimentum oria- zur , &quandoque expense huiusmodiprincipale debitum superent,volumus quodvt hactenus bo. me. Rudulphi Episcopi Oftien. Cardinalis temporibus fuit obferuatum , deinceps ad aliquam executionem deueniri nullatenus queat, nifi prius habitanotitia per eumdem Ioannem Epifcopum , &Cardinalem, quem : 446 LIBRO QVARTO Gio:Moroni noftro Vescono , e Suaprima venutain Velletri Configlieri ridotti dal Cardinal Moronia foli 60. quem omnem operam daturum scimus , vt debita Creditoribus ea ,qua de- cet , charitate persolvantur , ac de eius fcientia . Decernentes prafentes litteras ello unquam temporede fubreptionis , & obreptionis vitio , aut intentionis nostra , vel quopiam alio defectu etiam ex eo quod Partes , difte Camera Apostolice Auditor vocati ad premissa non fuerint, notari , impugnari, inualidari ad terminos Iuris reduci, in Ius vel cotrouerfiam voca- vi , &fub quibusvis fimilium , vel dissimilium gratiarum reuocationibus , suspensionibus , limitationibus , & alijscontrarijs dispositionibus , compre- bendi nullatenùs posse , sedsemper ab illis exceptas , "ies illa emansbunt , toties inpriftinum statum restitutas , repofitas , &plenariè reintegra- tas esse , sicque ab omnibus censeri ; Et ita perquoscumque Iudices, &Com- missarios etiam ipsosmet Camerales , ac S. R. E. Cardinalesfublata eis , & corum cuilibet quauis aliter iudicandi , & interpretandi facultate , & au- thoritate , iudicari , & definiri debere, irritum quoque , &inane , si secus Superhis à quoquam quauis authoritate scienter , vel ingnoranter contigcrit attentari &c. Datum Rome apud S. Petrumfub anulo Piscatoris die 28. Iulij 1570. Pontificatus noftri anno primo . Ristabiliti a questomodoipriuilegi della fuaChiesa , venne poi99 nel mefc d' Aprile del 1571. 10 stefio Cardinal Morone in Velletri , in- contrato fuori della Città da moltiNobili Cittadini a caualo , eaccompagnato da publici Maeftrati alla Catedrale , oue egli primad' entrar in Chiesa , prefi gl' Abiti Pontificali , fudal Capitolo , e Cle- ro riceuuto folennemente colle cerimonie prefcritte per onorar il Ve- fcouo , quandola prima volta và alla sua Chiesa . Si trattenne quasi tutto il MeseinVelletri , efece adunare auanti dise il Configlio mag- giore della Città , nel qual propose di ridurre il numero de Configlie- ri , che allora crano 120. a foli 60., e il Configlio minore da 30.2 24. mouendosi a ciò, perche molte Famigle Nobili andauano eftin- guendosi , e perche non s' apriffe mai adito alle Famiglie popolari d' entrar in Configlio ariempire il numero allora confueto di 120. Con- figlieri . La qual proposizione fu con applauso vdita , ed appro- uata datutti , e posta anche ad effetto nell' elezzione de nuoui Mae- strati , che allora fi fece per due anni futuri . E perche il Cardinal Moroni era molto offeruante de Decreti del Sagro Concilio di Trento , nel quale egli aueua auuta , come due volte Legato a quel Con- cilio , la principal parte , volle restituir nella sua Chiefa l' vso di cele- brar il Sinodo Diocesano giàda piu Secoli intralafciato , e tanto stret- tamente raccommandato ai Vefcoui ne Decreti del Concilio . Conuocato adunque nella Catedrale tutto il Clero di Velletri , e d'Ostia celebrò il Sinodo Diocesano , e ancorche non si troui alcun efemplare dell Ordinazioni in efio fatte , nulladimeno n' abbiamo autentica me- moria Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 447 L moria nelle Costituzioni Sinodali , publicate dal Cardinal Francesco Maria del Monte nostro Vescono nel 1624. 100 Passò poi all' eternaGloria il di primo Maggio del 1572 PioV. Pontefice d'eroiche virtù e degno de Celesti onori,meritamente attri- buitigli à giorni nostri da ClementeXI., che nell' innocenza della vita nella moderazione verso i Congiunti, nel zelo di propagar la Religion Cattolica , nella felicita dell' Imprese contro gl' Infedeli , non è stato punto diffimile à lui , se noninquanto la maluagia condizion de no- tri tempi ha poste a piudure proue la sua virtù. Pio discacciò da Velletri , e da tutto lo Stato Ecclefiaftico gl' Ebrei , permettendo foro di rimaner folamente in Roma , e in Ancona . Egli coll' autorità del configlio , e con gl' aiuti di Gente , e di denaro, mamolto piu con i diuoti pricghi all' Altissimo ripresse l'audaciade Turchi , che tenta- uan d'oprimer la Cristianità nell' Ungheria , e nell' Arcipelago , oue fu celebre ladisfattadella loro Armata Nauale all' Isole Enchinadi il dì 7. d' Ottobre del 1571. Manoinondobbiamo in questo luogo de- fraudar la memoria de nostri Cittadini , che in quella guerra contro Turchi diedero illustri proue del loro valore . Erano adunque fin dall' anno 1565. andati al foccorsodi Malta con Ascanio della Corgna, OrazioOdoardo Federini,Biello Toruzzi , e Pietro Lucci da Velle- tri , annouerati da Giacomo Bosio ( 1 ) nell' Istorie di Malta fra Nobili Auuenturieri in quell' Impresa . Passò poi Orazio a militar in Cipro , e fatto Capitano nella difesa di Famagosta , gli fu dato il ca- rico del Riuellino , e Cortina , { come filegge nell' Istoria della Guerra , mossa da Selim a Veneziani , scritta daGio. Pietro Contarini , ) e resto schiauo de Turchi , liberato poi a gran prezzo dalla Republica Veneta , che al di lui valore confidò il commando del Prefidio di Cre- ma . Maquando PioV. nel 1571. , e poi Gregorio XIII. nel 1572. fatta Lega coni Principi Cristiani , mandorono Marc AntonioCo- lonna conmolte Galee contr' i Turchi, vì fu tra Capitani Lorenzo de Ludouici Gori , e Andrea Toruzzi , che prima aueua militato in Francia contro gl' Ugonotti , e Pirro Foschi Alfiere . Anch Ottauio Mancini fi trouò Capitano nella Squadra della Republica di Genoua , condotta da Gio. Battista d' Oria all' istess' impresa , e tornando poi daquella spedizione nell' età immatura di 26. anni nel 1573. passo dalla terrena alla celeste milizia ( come si legge nel suo Epitaffio in SantaMariadel Triuio. ) Attilio Passeri fi trouò anch' egii nella stes sa spedizione , per la quale il Capitan Cencio Capizucchideputato da Març' Antonio Colonna a raccorre da tutto lo Stato Ecclefiaftico 1800 eletti Soldati , ne sceise in Velletri 50. e la Città ch' aueua già prima datoa Pio vn Suffidio di scudi 1.200. per la guerra contro gl' VgonotLII ti, Clemeté XI.imitatoredis.Pro da lui cano, nizzato . Ebreiscac ciatida San PioV. Vittoria Naualeco tro iTurchi SottoS.Pie v. ( 1 ) Par. 3. lib. 31. 448 LIBRO QVARTO Gregorio $111 . Gio. Card. Moronepro. pone invel. molte cose a publico bene fcio ti , volle anche per fouuenzion gratuita riuestir a sue spese iSoldati , che si spediuano contro i Turchi . AttilioPasseri ritornato daquella guerra , andò piu volte a militare inFiandra in grado di Capitano , di doue poi tornando colmo d'onore in Italia , fu da Sisto V. nel 1585 fatto Capitan di Viterbo , e di tutto il Patrimonio . Succeffe aPio Gregorio XIII. chiamato per inanzi Ugone Bon- IOI compagni , nato di chiara Stirpe in Bologna , doppo l'elezzion del quale portatofi nelmese d' Ottobre del 1572. il Cardinal Moroni in Velletri propose molte cose da esaminarsi , ed approuarfi nel confi- gliodella Città a publico decoro , e beneficio , e particolarmente , che si risarciffero le Mura ; che fipiantasser degl' Oliui nel Territorio ; che s' introducesse nella Citta l'Arte della Seta , e fi piantasser a tal fine i Celfi : che il Luogo della Fagiola ingombrato da i Boschi , e dalle Selue si riduceffe a cultura , con diftribuirlo fra Cittadini , che douef- fero risponderne vna portione de frutti alla Communità; chefi mode- rafier le Doti , e il lufio delle Vesti , che i Fanciulli , e Giouani po- polari oziosi s' applicasser a qualche Arte : chefi facefier leCifterne publiche in ciascuna Decarciadella Citta: e che finalmente fi fabricass' vn nuouo , e magnifico Palazzo per la Residenza de Priori . E fe- ce il Cardinal venir in Velletri Giacinto Vignola celebre Architetto de que' tempi , affinche disignafle illuogo delnuouo Palazzo Priorale , eanche delle Cisterne , e visitasse le Mura della Città . Tante , e sì importanti proposizioni richiedeuano molto maturo consiglio , laon- de fu preso tempo adeliberare , e perche intanto sopr' ogn' altra cosa premeua aCittadinidi prouedere alla penuria de Viueri , de quali per lafreguenza degl' Abitanti , e dePassaggieri tal volta si scarseggiana , Merca.lib. fupplicarono il Cardinale ad impetrar dalnuouo Pontefice vn Breue , concef. da con cui concedess' alla Citta il Mercato libero per ciascun Sabbato Greg.XIII. di tutto l'anno , al quale potesser portarsi comestibili , e BeAlienazi. debeni di Chiesa cofer mateper au torità di Geg.X11 stiami , e altre robbe di qualsiuoglia forte colla franchigiada ogniDa- zio , eGabbella , douta al Publico . Il Cardinal tornato a Roma rappresentò àGregorio le bisogna del Popolo , egli fu facile d' otte- ner' la grazia , che si defideraua , concedendo il Papa con suo Breue , dato in Roma nel primo d' Agosto del 1573. il Mercato libero per ogni Sabbato Altra grazia ancora concesseGregorio allaCittà in quel mede- 102 fimo tempo Avena GianBattista Pietralata ComissarioApoftoli- co della Fabrica di S. Pietro grādemente inquietati molti Cittadini per riguardo dell' Alienazioni ,edEnfiteufi , fatte dalle Chiesedi Velle- tri a lor fauore senza il beneplacito Apoftolico , de quali contratti fi contauano fino acento settantatre e pretendeua il Commissario dichia- rarli inualidi , benchè tendesiero in euidente vtilità delleChiefe , e spo- gliar iCittadini ditalı Beni ch' eran stati da loro in molti modimi- gliorati Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 449 e gliorati . Benchè questa causa risguardasse i Priuati , nulladimeno , per ilgrauedanno ch' amolte Famiglie ne deriuana , fu riconosciuta per publica , àpublico nome trattata , ricorrendo la Città per mezzodel Cardinal Moroni , Vescouo , e Protettore al Sommo PonteficeGregorio , fupplicandolo à voler' in qualche modo prouedere all indennità di coloro , che con buona fede , e con vtilità delle Chiese aueuano tali Beni acquistati . Il Papa volendo sopra di ciò benigna- mente prouedere , diede facoltaal Vicario Generale del Vescono di Velletri , e al Commissario della Fabbrica di S. Pietro con fuo Breue spedito in Roma a i 27.Giugno del 1573 , di confermare tutte le fu- dette alienazioni e di fupplire ogni difetto di ragione, e di fatto, quan- do in qualche modo apparisse dell' euidente vtilitàdelle Chiese ; in vi- gor della qual facolta Fra Lorenzo Bernardino , Vescouo di Corone , Suffraganeo , e Vicario Generale , e Gio. Battista Filippi da Velletri, Commiffario della Fabrica di S. Pietro , riconosciute le alienazioni ed enfiteusi , le confermorono , ed approuorono con autorita Apo-- stolica 103 , Venn' in tanto nel Mese di Settembre in Velletri il Cardinal Mo-- roni, e chiamato auanti di se il Consiglio Maggiore della Citta , vdi le deliberazioni sopra le cose proposte per Publico beneficio nell' anno precedente , e determinò che si risarcissero le mura , e fi facesse la nuo-- va Porta , chiamata Romana , la quale fu fatta con elegante difc- gno del Vignola: che la Gommunita concedesse il Terreno della Fa-- giola con il Canone di giuli cinque per ciascun Rubbiodi capacità a quelli , che l' aueffer' chiesto per piantarvi gl Oliui , dal pagamento del qual Canone foffero nulladimeno franchi per i primi sette anni: che in ciascuna Vigna , àOrto , doueffer' iPoffeffori piantar nel termine d' vnanno almeno quattro Celfi ; e perchè la taslazion delle Doti , per l' ineguaglianza delle Facoltà, non fustimata praticabile , mo- derò ilCardinale le donazioni de' Mobili , o fiano Acconci Nuzziali come pure le spese del conuito , e il lufso delle Donne Ancora ordinò a i Padri ch' applicaffer i Fanciulli oziosi a qualch' arte sotto pena dell' efilio : Decreto che si faceflero le Cifterne per ciascuna De- carcia , la metà a spese del Commune , e l' altra meta a spese de Con- vicini ; che si desse principio al nuouo Palazzo Priorale ; e finalınen- te ch' i Priori all' auuenire vsasser' per maggior decorole Vesti cremi- fi pauonazze , oltre le solite di Velluto negro . Doppo fatte , èri- ceuute da tutti con grand' applauso queste falubri ordinazioni ,tor- nò il Cardinal in Roma ٠٠ 104 Nell' istesso anno 1573 ebber ingresso inVelletri i FratiCarmili- tani dell'antica osseruanza , àquali i Confrati della Mifericordia , che fin dall' anno 1533. aueuan' ottenuta 12 Chiesa di S. Antonino , cede- rono lamedefima Chiesa , riferuandos' iui per lor' vso vna Cappella . L11-2 AggiunPortaRo manainvel fatta condi segno delvi gnola .. Fagio.destinata dal Card. Mo- roni a col- turad Vliui Spese Nuz ziali mode. rate dalCar dinal Moro Prio.eVe. Ai cremifi pauonaz.co. cef. loro dal CarMoroni Carm. del' antica offer . e loroingref in Velletri . 450 LIBRO QUARTO Giubileo del 1975.e concorso in Roma . Palazzo Priora. Suo disegno e principio del 1575. Aggiunser' poi i Frati Carmelitani a quella Chiesa vn commodo,e spa- zioso Conuento , che di giorno in giorno andò crescendo di Fabriche, e di Rendite concorrendoui , non folo i Particolari , ma anch' il Pu- blico con larghi Suffidj per opera principalmente di Fra Angelo Fiu- malbi da Velletri , ch' auendo abbracciato quell' Istituto , e ottenuto la laurea del Magistero , fu eletto Prior Prouincialedella Prouincia di Roma , come prima cra stato d'altre Prouincie ; anzi concorreuano in lui i Voti di guasi tutt' iPadri dell' Ordine , per eleggerlo Generale, ma con singolar' esempiodi Religiofa modeftia, volle ceder' il luogo ad altro Soggetto . Celebre fù l' anno 1575 per il Giubileo,e remiffion de peccati, 105 àriceuer la quale concorse in Roma forse maggior nummero di Gente , ch' in altri fimili tempi fole stata giammai . Dalla Citta di Vel- letri andò vna fi numerosa Compagnia a vifitar' in supplichevol forma le Sagre Bafiliche , che e stata notata daFrancesco Maria Febei ( 1 ) nel suo Trattato dell' anno del Giubileo , e dall' Abbate Ruggiero Caetano [ 2 ) e da Marfilio Onorati , ( 3 ) comela piu numerofa di tutte l'altre , affermando i citati Scrittori , che giungesse al numero d' ottomila Persone ; benchè l'Arciuescouo Teuli ( 4 ) Laccia menzione di Sole seimila . Tanto fu ne Cittadini il feruor della diuozione esì copiofa era la Citta d Popolo , c d' Abitatori , che potè senz' incommodo partirne ad vn tratto si gran moltitudine . Ne libri publici trouiamo notato che ciò fù nel Mese di Maggio e ch'iPriori di quel tenipo , v'andorono con grand' onore , vestiti co' nuoui Abiti di cremisi Pavonazzo , con molte Trombe , e numerosa Seruitù , portando quattro de' Seruitori le Mazze verdi in mano coll' Arme della Città . Vi erano poi tutte le Confraternite de Laici , e tutti gl' Ordini de Religiofi , e vn grandiffimo numero d' Vomini , vestiti daPellegrini . Questagran comitiua fù riceuuta in Roma dall'Ospizio della Ss. Trinita , al quale i Noftri fecero dono de comestibili in gran copiaIn tanto il Cardinal Moroni aueua gia fatto fare un belliffimo 106 disegnoper la Fabricadel nuouo Palazzo Priorale di tanta maefta , e magnificenza , che communemente fi crede foss' opera del Braman- te celebratiffimo Architetto , di cui si valse Giulio II. nel disegno della a , e marauigliosa Fabricadi S. Pietro; e veramente in questo disegno , ch' ancor fi conferua nel Palazzo Publico , vedefi la ma- nieragrandedi quel famosoArchitetto , il quale seguendo lo stile de' magninuoua , ( 1 ) Cap. X. ( 2 ) Memo. dell' anno Santo 1675. [ 3 ] Tef. dell' anno Santo lib. 1. cap. 5 ( 4 ) Lib. 3. cap. 7. : : Istoria della Chiesae , Citta di Velletri . 451 magnifici Edifici dell' Antica Roma, destinati apublicivsi , ha im- piegato il meglio dell' opera in Portici , eLoggie di nobiliffima strut- tura con ordine di prospettiua , e con ornati intesi piu a publico , commodo , e decoro , che ad vso d' Abitazione . Manulladimeno non pofsiamo tal cosa affermare , perche il Bramentepiu non viueua a que' tempi , e piu tosto è da credere , che il disegno fosse del Vigno- la , o di Iacopodella Porta , il qual ( come si legge ne libri publici ] ebbe la direzzione di questa Fabrica ful bel principio , che le fudato nell' anno del Giubileo 1575. Il sito del nuouo Palazzo fu scelto nel- la Contrada di Castello , ch'è la parte piu alta , e piu eleuata della Citta , oue erano anticamente , ( come dicemmo nel primo libro di questa Istoria , le Cafe dell' Augufta Famiglia Ottauia , e nello scanode fondamenti dalla parte verso Mezzogiorno , che fu la prima a fabricarsi , si ritrouarono alcune nicchie fatte con ingegnoso lauoro di Selci riquadrati , che dinotauano eller ananzo di qualche antico Edificio , destinato ad vso di Terme . La magnificenzadi questa Fa- brica , piu volte interotta , e finalmente agiorni noftri terminata puo ben comprendersi dalla quantita della spesa , che ha ecceduta la fom- ma di settanta mila scudi . Nella fine di quell'anno delGiubileo essendo insorte nella Repu- 107 blica di Genoua grandiffime differenze , perle qualifi temeua potef se alterarsi la quiete d' Italia , PapaGregorio vi mandò Legato Apo- stolico il nostro Vescono CardinalGiouanni Moroni , il quale benche aggrauato dagl' anni , nulladimeno accetto il carico di quella Lega- zione , lasciando intanto raccomandata la Chiesa , ed il Gouerno di Velletri al Cardinal Filippo Guastauillani , 108 Era già morto il Vescono di Corone Suffraganeo di Velletri , ch ebbe per Succeffore Eugenio Pisauino Vescouo titolare delle Smirne , il quale nel mese d' Ottobre di quest' anno 1575. venne in Velletrial poffeffo , ed esercizio della sua carica . 109 Nell' anno seguente 1576. fu la nostra Citta onorata daGregorio XIII. colla sua fublime presenza, perche trouandoti egli nella sua Vil- la di Frascati con penfiere d' andar a Cisterna , mandò la Citta Gian- Battista Filippi , e Giulio Gallinelli Oratori per fupplicar Sua Beatitudine a voler in tal occasione venir in Velletri , e piacque a Gregorio di confolar la Città , oue si portò in vn giorno di Domenica , riceuu- to dal Clero , e Maestrato , preceduti dalla Milizia Urbana , con Ar- chi , e pompa trionfale , ed alloggio nel publico Palazzo ornato di nobili Tapezzerie . E alla fine dello stesso anno tornò il CardinalMoroni dalla sua Legazione auendo con sodisfazzione dell' Imperatore , e del Rè di Spagna riordinato lo stato della Republica di Genoua . Poco doppo fi portò inVelletri , oue raccomando , che si pro- 110 seguifle la Fabrica del Palazzo Priorale , e assegnò parte dell' entrate publiFilippo Card Gua- stauillani in luogo del Card.Moro. ni affente. Eugenio Pisauino vef.delle Smirne Suf. di vell. Gregoria x111. in Vell. 452 LIBRO QVARTO Confiolieri restituiti alndi 120 dalCard. Moroni . Contagio ne dels580 Gio.Moront not uz morte,Gelo gia. publichedaconuertirsi in tal vso ; e perche rifletteua al gran beneficio, che sarebbe risultato , se la Fagiola si fosse ridotta a coltura , oltre la maggior ficurezza delle vie , ordinò che nelle Selue della Fagiola sù la Strada Romana si stabilissero almeno venti Famiglie de Coloni , quali attendesser' a coltiuar quella parte di Selua , e assicurassero le vie dagl infulti de Facinorofi . Maeratanto acuore al Cardinal Moroni laprofecuzion dellaFa- III brica intrapresa , che parendogli non auanzasse a misura de suoi defi- derj per colpade Priori , ch' in ciò procedeuano lentamente , torna- to egli in Velletri nel mese di Settembre del 1579. deputò Bartolomeo Vanni suo Vicario , emolti Gentiluomini di Velletri con piena auto- ritàdi sopraintendere , e promouere ladetta Fabrica , etiandio sen- za interuento de Priori , e oltre piu migliaia di scudi dell' entrate Pu- bliche , che aucu afsegnate a tal vso , volle che dall' entrate correnti fi cauassero di piuognimese 100. scudipervso della Fabrica , ordinò ancora , che si riconoscessero iconfini del Territorio , e si deputaffe- ro 40. Uomini alla custodia del medesimo . In oltre auendo ai4. d' Ottobre chiamato auanti dise il Configlio maggiore affin d'eleggere i nuoui Maestratipervnbiennio futuro , decreto , ch' all' auuenire s offeruafle lo Statuto quanto alnumero de Configlieri , e così il Con- figlio maggiore , che dal medesimo Cardinale nel principio del suo Go- verno era stato ridotto a 60. tornò al numero di 120.Consiglieri , e il Configlio minore a quello di 30 . Infausto fu alla Gitta l' anno seguente 1580.per un infezzione 1 12 contagiosa, che molto affliffe e diminui il numero degl'Abitanti. Eb- be questadal Volgo il nome di male del Castrone , ed era vn catarro che dalCapo difcendeua , e dal petto saliua alla gola , ecin breue tempo soffogaua i miferi Infermi. Nacque tal morbo d' intemperie d'aria , e cominciònel Mese di Maggio in Lombardia ; nè era ben trascorsa tutta l' estate , ch' erafi dilatato per tutta l' Italia ,e fu così generale , e commune , che nonsolamente giunse in ogni Luogo , ma guasi tutti gl Vomini percoffe , equantunque quelli che erano di ben composta e temperata natura , e che nel viuere ottima regola ufauano nonamma- lassero , non però si sentiuano sani , e robusti come prima : Furono nellaGitta vsate molteprecauzioni per impedire la violenza del male , esomministrati ancora molti foccorsi a i Poueri ; ma nulladimeno la mortalità fugrande . Questa però non impedi il CardinalGiouanni Moroni ,nostro Vescouo , e Protettore dall' adempire il suo officio , e dal venire in Perfona nel Mese di Settembre in Velletri , à confolar colla sua presenza l' afflitto suo Gregge. Mapocodoppo tornato egli inRoma al primo di Decembre in eta d' anni 71. rese lo spirito à Dio sepolto nelia Ghiesa di S. Maria sopra Minerua , oue ai gradini dell' Altar Maggiore fi legge il dilui Epitaffio : Vomo che con fomma pru denza Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri. 453 denza, e felicita maneggiò i più grandi affari della ChiesadiDio , e giunse al piu alto grado d'onore , e di gloria . Visse sempre operando e fi come in tutte l' altre sue Ecclesiastiche , e temporali amministra- zioni vsò un' applicazione indefessa , così anche ne dieci anni , che go- vernò la Chiesa e Città di Velletri , fece sempre risplendere la suaPa- storal sollecitudine , venendo tante e tante volte inpersona ad adem- pire il suo carico , a promouere il culto Diuino , a riformare ilClero a eftirpare i vitjnel Popolo , e a procurare con ottime ordinazioni , e prouidi regolamenti al Publico , e al priuato ogni maggior auanza- mento , ed vtilità che non sara facile trouar altri fra nostri Vescouidi questi vltimi Secoli , che di cura , e diligenza l'abbia fuperato . Per ladi lui morte furono eletti in Velletri Filippo de Filippi , e Attilio Pafferi Rettori , ed Ettorre Borgia Giudice . Al Cardinal Moroni successe nel dì 5. Decembre Alesandro Far- 113 nese , Figlio di Pier Luigi , Duca di Parma , e Piacenza , e Nipote di Paolo III. , che nato nel 1520. , e promosso dall' Auo al Cardinalato in età di 14. , o 15. anni , e accresciuto coll' amministrazione di mol- te , e nobiliffime Chiese in diuerse parti della Cristianità , e partico- larmente fatto Patriarca di Gerufaleme , Arciuescouo di Monreale in Sicilia , Legato , e Arciuescono d' Auignone in Francia , e di Bene- vento in Italia , Proposto d' Erbipoli in Germania , Priore dell' Or- dine Gerotomitano in Roma , Legato del Patrimonio , Arciprete della Bafilica Liberiana , e anche della Vaticana , Vicecancelliere della S. R. Chiesa , Protettor de' Regnidi Sicilia , d' Aragona , di Porto- gallo , di Polonia e dell' Impero , piu volte Legato all' Imperatore , in tante , e si aimpleDignita pienamente corrispose all' espettazione , che di lui s'aueua , portando congran lode d' integrita , di modeftiz di liberalità , di magnificenza si chiari Titoli : in guisa che l' Impe- rator Carlo V. , ammirando in lui l' vnione di tanti benidell' Animo, edella fortuna a fuaperpetua commendazione, disse che se il Collegio deCardinali eradi taliUomini composto , certamente in niunapar- te del Mondo poteua ritrouarfi vn Senato , che lo raffomigliafle . Trouauati egli gia Vescono di Porto quando fu dichiarato Decano del Sagro Colleggio , e Vescouo della nostra Chiesa , dicui come pur delGouerno temporale fece prender possesso agli 11. Decembreda Galeazzo Cofla fuo Uditore . Indi a poco a 25. di Febraiodel 1581. venne ilCardinal Alessan- 14dro Farnese inVelletri riceuuto dal Clero, dallaNobilta, edal Po- polo con fommaletizia per la grata memoria di Paolo III . che fu già nostro Vescouo , di cui egli era non solo Erede del sangue , e della virtù , ma anche del nome , e perciò questi a differenza di quello , che pur Alessandro Farnese chiamauafi , nella Serie de noftri Vescoui fi dice il Secondo . Andò in Letica fimo al Palazzo Vescouale , e indi ve stito Alessan Farnese 11 . nost.Vefc. e fuo elogio. Suaprima venuta in Vell, 454 LIBRO QUARTO . Agostino Buzi Vesc. di Smirne , e Suffraga- neo di Velletri . Monte Va- lenti Sopra intendente al Gouerno di Velletri, efueottime ordinazioni ftito pontificalmente colle folite cerimonie , fu condotto da Canoni- ci nella Cattedrale Poco si trattenne in Velletri , e auendo ordinato il proseguimento della Fabrica del Palazzo publico , a Roma ne ritornò . • Ebbe Egli per Suffraganeo Fra Agostino Buzi de Minori Offer- 11S uantidi San Francesco, nato in Vigiù Terra del Milanese diNobil Fa- miglia , della quale intesse vn antica Genealogia Gio. Pietro de Cre- scenzi ( 1 ) nel suo Anfiteatro Romano . Questi era stato Vicario Generale del suo Ordine in Gerufaleme , e Confeffore ancora della Infante di Spagna , come fi legge nel di lui Epitaffio nella Chiesa di San Lorenzo in Velletri , ed ebbe il Vescouato Titolare delle Smirne infieme col Suffraganeato di Velletri , il che però come scriue Fra Pietro Ridolfo nell' Istoria Serafica ( 2 ) fu ai 4. di Luglio del 1580. e per- ciò alcuni mesi prima , che il Cardinal Farnese fosse nostro Vescouo Indi accadeche questa Nobil Famiglia Buzi si stabilisse in Velletri , oue anche a giorninostri fiorisce • • Aueua il Cardinal Farnese deputatosopraintendente al Gouerno 116 diVelletri , come a tutte l' altre sue giurifdizzioni Monte Valenti Pre- lato aquei tempi di gran stima nella Corte di Roma , quale mandò in Velletri nel mese d' Ottobre di quell' anno 1581. que col consenso del Configlio maggiore della Citta fece molti ottimi regolamenti a publi- cobene , e particolarmente , che il primo de Priori fofle non folo No- bile di Natali , ma anche ornato di Dignita litteraria: che ciascun Mae- strato fosse composto di tre soli Priori , e nondi quattro , come allo- ra fi costumaua , e durafle per vn Trimestre , egl' altri Offiziali , cioè Sindico , Depofitario , Procurator del Commune , e de Poueri , Mae- stri delle Strade , e Grascieri per vn anno . Riduffe ancora il numero del Configlio maggiore a ottanta Consiglieri, venti de quali per cia- scun Semestre formassero il Consiglio minore . Ordinò anche l' Ar- chiuio publico , oue fi conferuassero gli Strumenti , de qualierano sta- ti rogati i Notarjdefonti; e che la curadiquesto Archiuio fofle presso dueNotarj da eleggersi ogn' anno dai Colleggio de Notai della Città . Equesti , ed altri Decreti furonopoi l'anno seguente 1582, nell' vlti- mo giorno di Maggio confermati dal Cardinal Farnese , ch' allora fi trouaua nella Badia di Grottaferrata . Doppo la suddetta riforma del Maestrato trouiamo , che il primo de' Priori comincio àchiamarfi Capopriore , perchè nella prima estrazzione del Maestrato fatta per 1o Trimestredi Gennaio , Febraio , e Marzo del 1582. unmediatamente doppo la detta riforma ad' Ettorre Borgia nell' atto del poslesio fuda- totitolo di Capopriore , vsato poi congi altri , che ledettero nei pri- mo luogo del Maestrato . [ I ] Par. 1. narrat. 2, ( 2 ) Lib. 2. Si Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 455 117 a Si riaccendeuano in tanto in Velletri le scintille dell' antiche difcordie, e contese ciuili , le qualigià cominciauano diuampar in manifefto incendio con granperturbazione della publica quiete . Il Car- dinal Farnefe , che ben sapeua esser il miglior frutto d' vn ottimo Go- uerno la conferuazione della pace fra Cittadini , follecito di con- feruarla in Velletri , non solo vi adoperò l'opera di Cefare Caetani Signore della Torre , e del Capitan Lorenzo de Lodouici Gori Cit- tadino per antica Nobiltà di sangue , e per esperienza nelle cose Mi- litari a que' tempi molto riputato , ma anche vi mandò Alessandro Boccabarili fuo Uditore per far in modo, che dal Publico s' eleggef. fero 50. Conferuatori della Pace . Nè la vigilanza del Cardinale rimase defraudata d' ottimi successi , perche a questo modo le princi- pali Famiglie fi riconciliarono infieme , e piu Forosciti furono agra- ziati , e rimessi neila Città per euitar maggiori disturbi , e molto anche operò a sì degno fine la presenza del Cardinal Farnese , che nel mese di Nouembre del 1582 venne in Velletri , e doppo auer prouifto alla quiete publica , prouidde anche all' abbondanza della Città con ottime ordinazioni , e finalmente fi riuoise a promouere la Fabrica del Palazzo Priorale , deputando asopraintendre a questa con au- torità Apoftolica due Nobili Cittadini , Giulio de Filippi , e il sudetto Capitan Lorenzo Gori colla direzzione di Iacopo della Porta Architetto . 118 L' Anno 1583. ingrossandosi il numero de Banditi nella Campagna di Roma , aueua Gregorio XIII. deputato Commiffario Apofto- lico contro di loro Gulio Ungarefe , il quale scriffe alla Citta nel mese di Settembre , che tutto il Popolo prendefiel armi per eftirpar questa peste , come fu prontamente eseguito , e per tre giorni conti- nui corse il Popolo armato per le Campagne , perseguitando i Ban- diti , de quali altri caddero in poter della Giustizia, ed altri spauen- tati da questa general infurrezzione de Popoli , ofi riduffero a più fani configli , o fi allontanorono dallo Stato della Chiefa . 119 L Nel medefimo anno rinouandosi l' elezzione de Publici Maestrati colla presenza d' AlessandroBoccabariliUditore del Cardinal Farnefe , benche s' offeruafiero iDecreti già fatti da Monte Valenti , nulla- dimeno in vna parte furono riformati, cioè nel numerode Priori , ritornandofi adeleggerne quattro per ogni bemeftre , come già prima fi coftumaua . 120 Ma il Cardinal Farnese , che per la cura del Gouerno tempora- le punto non tralasciana di vigilanza nelle cose Spirituali , mandònel medefimo anno Andrea Sorbolongo fuo Uditore negi affari Ecclefiastici avifitare la Chiesa , e Diocesi di Velletri , e a prouedere all' oc- correnze del Paftorale officio , la qual cosa egli adempi con molta diligenza , ed accuratezza . E oltre ciò il Cardinale conoscendo il Mmm bifoRiconci. delleprinci, pa. Fami. per opera del Card. Farnese no stro Ves. Perfecu? zion de Ba, diti fotto Greg.X111 438 LIBRO QUARTO clogio . Sisto V. Annibale dePaulis Maestro di Camera di Sisto V. bisogno , che v'era d' introdurre in vna Città sì piena di Popolo , Perfone Zelanti , che attendessero ad insegnare il Catechifino della Dottrina Cristiana , e anche gl'elementi delle Lettere a Fanciulli , diede opera , ch' iPreti della Congregazione della Dottrina Criftiana che fi lodeuole Istituto congran profitto de Popoli esercitauano , a- ueffero in Velletri l'ingresso , al qual fine per autorità di Gregorio XIII. fu loro donata la Chiesa de Santi Pietro , e Bartolomeo Apoftoli Parochiale molto antica della Città , insieme colle rendite , che al Rettore di quella , e ad alcuni Cappellani , e Chierici apparteneuano tol- ca indila Cura dell' Anime , che furono sottoposte alle Parochie vi- cine , e aquesto modo in virtù della Bolla di Gregorio spedita al pri- mo di Maggiodel 1583. i Preti della Dottrina Cristiana ai 31. di Lu- glio della stesso annopreserposseslo di quella Chiesa , ove stabilito vn competente Colleggio , attendono anch' a giorni noftri all' istruzzione de Fanciulli con gran vantaggio , e beneficio della Città , dalla quale vengono aiutati conpublici stipendj . Venne poi à morte a i 10. d' Aprile del 1585. Gregorio XIII. 121 Pontefice, la di cui memoria fara sempre in benedizzione presso tutte Gregorio leGenti per l' ardente defiderio , ch' Egli ebbe di propagare , e conferIII.Jua var la Fede Cattolica , fondando molti e numerosi Colleggi in diuer morte, & fe parti del Mondo per l'educazione della Giouentù quasi di tutte leNa- zioni , e il dì 24. dello stesso Mese fu eletto Sommo Pontefice il Cardinal Fra Felice Peretti dell' Ordine de Minori Conuentuali di S. Francefco , nato in vmil fortuna presso Mont Alto della Marca , ma dota- to d' animo grande , e di Spirito molt eleuato , che tolse il nome di Sifto V. edebbe per suo Maestro diCamera Anibale de Paulis , il qua- le , come fi raccoglie da più lettere da lui scritte à Publici Rappre- sentanti , riconosceua l' origine da Velletri . Sifto nel principio del suo Pontificato fi diede à purgare lo stato temporale della Chiesa dalla Peste de' Banditi , ed' altr' Vomini facinorofi , che à que tempi gran- demente l' infestauano , publicando contro d' effi feuerntlime Boile ,e perseguitati richiamando in vso l' antico rigore delle leggi , ed altre Coftitutioni confeuere Apoftoliche , nella qual cosa , benchè àtal vno paresse ch' Egli decli- leggida Si- natte dalla Manfuetudine Ecclefiaftica ; nulladimeno conuien confeffa- re che questa sua Seuerita fula Salute de Popoli , àquali, ripressa la licenza degl' Uomini maluaggi perturbatori della Giustizia , restitui la Publica quiete . Trouiamo ch' in Velletri il dì 21. di Luglio 1585.. in esecuzione degl' Ordini di Sifto , furon' eletti 40. Vomini , i officio de quali era d' attender' alla custodia del Territorio , ed accour re in Suffidiodella Giuftitia , e ciò perchè Sisto voleua che le Commnita de Luoghi foffer' debitrici de disordini , che per mancanza delle pre- fcritte precauzioni porcuan' accadere nel Territorio . Banditi Aor. Aueua Egli concefio al Senato, e Popolo Romano , e anch'à 122 Paolo Istoria della Chiesa , e Città di Velletri : 457 , Paolo Quintilj , celebre Dottore a que tempi in Roma, facoltad' in- terporr iDecreti per autorizzare i contratti de Pupilli , de Minori ed'altri , che senza interuento delGiudice nonpossono in forma va- lida obligarsi, e ciònon solamente in Roma , ma anch' in tutte le Cit- tà, Terre , e Castella del distretto di Roma . Quindi forse dubbio se fimigliante facoltà si stendess' ancora in Velletri , come Città posta dentro le 40. miglia che formano il distretto Romano : ma il Cardinal Arrigo Gaetano Camerlengo di S. Chiesa , coll' Oracolo di Sifto di- chiarò nel 1588. , che simili Priuilegj , conceffi à Romani, non aue- uano luogo in Velletri , come Città , che quantunque situata nel di- stretto delle 40. miglia , era affatto independente dal Gouernatore , e Senato di Roma , e con special maniera immediatamente soggetta al- la Sede Apoftolica , eGouernata da Cardinali Suoi Vescoui ; della qual dichiarazione si conferua autentico documento nell' Archiuio Se greto della Città 123 • Nell' istess' Anno il Cardinal Farnese , vigilante al Gouerno del- la suaChiesa , affinche rifioriffe nel Clero lo studio della Teologia,e delle Sagre Lettere , istitui fra Canonici la Prebenda Teologale fecon- dola disposizione dell' Ecumenico Concilio di Trento . Approudan cora ch' auessero in Velletri l' ingresso i Frati del B. Giouanni d' Iddio per la cura dell' Ofpedale degl' Infermi , che fu loro in quell' anno 1588 cedutodalla Confraternita del Confalone , e furono poi loro affegna- ti 200. scudi annui dal Publico Erario per sostenere si caritatiuo Istitu- to ,cheanch'oggi in Velletri fiorisce , auendoui quei Religiofi Chiesa , Ofpedale , e Conuento molto commodo di Edifici , e di Rendite , el Anno appreffo 1589. ai 2. di Marzo il Cardinal Farnese in età di 70. anni , 55. de quali era vissuto nella dignita Cardinalizia , e quasi 9. in quella di Decano del Sagro Collegio, incontro in Roma lamorte de Giusti , alla quale due anni prima , ritirandosi dagli strepiti della Corte ad vna sua Villa , s'era molto religiofamente apparecchiato . Il di lui Cadauere , accompagnato dalleLagrime de Poueri , de' quali in vita era stato amantiffimo Padre, fufepolto nella Chiesa delGesù in Roma , da lui con Real magnificenza edificata . Egli ch' era stato sempre vna vera forgente di liberalità verso tutti , ne died' anche qualche segno inVelletri , donando alla Catedrale molti Sagri , e nobili Paramenti . Per la di lui morte Sisto V.penso dismembraredallanostraChie- 124fa il Gouerno di Velletri , e d' Oftia per commetterlo ad altre Perfo- ne benemerite della Santa Sede , laqual cosa risaputasi in Velletri per Lettere di Cefare Fiscari , ( cha que tempi con molta lode fioriua in Romanella facoltà Legale , e delle dilui cariche ne fa menzione l' Arciuefcouo Teuli ( 1 ) nel suo Teatro ] commotie grandemente Mmm 2 [ 1 ) Lib. 2. cap. 11. la Prebenda Teologale istituita nel la Cated. de Vell. Aleffadro 11. Farnese nost. Vefc.c sua morte. Sisto V. dismembra il Gouer.di Vele d'Of dal Vefs. 458 LIBRO QVARTO Gio.Ant Sorbelloni nost. Vefc. Sifto V. inVellanel 1589: la Città , che stimaua ciò esser molto pregiudiciale alle sue giurifdi- zioni , etemeua che ridotta in Gouerno particolare non auerebbe go- duto di quell' ample prerogatiue , che sotto ilGouerno de Cardinali fuoi Vescoui Decani del Sagro Colleggio pacificamente godena ; e perciò diede commiffione ai 5. di Marzo di quell' anno 1580. ad Etto- re Borgia lodato dal Teuli , ( 1) dal Coronelli ( 2 )e da altri Autori , e anche a Marco Antonio Concaetani di far in Roma ogn' opera per ri- mouere il Pontefice da tal deliberazione . Ma quantunque questi pu- bilciOratori coll'interceffione ancora di molti Cardinali fauoreuoli alla Gitta grandemente s' affatigassero , non valsero ad impedire , che Sisto V. con vna Costituzione di moto proprio , e colla pienezza del- la sua autorità non difinembrasse il Gouerno di Velletri , e d' Oftia dal Vescouato , el applicaffe alla Camera Apoftolica . Ottener bensì , che falua la detta dismembrazione fosse il Gouerno commesso al Car - dinal Vescono Succeffore . Fu questi il CardinalGio.Antonio SorbelloniNobile Milanefe , 125 the nato nel 1519. e datosi con molta lode allo studio della Gimifprudenza , ed al maneggio de publici affari , ottenne daPio IV. a cui era congiunto per Sangue la Chiesa di Foligno , e poi l'onor della Porpora col Titolo Presbiterale di San Giorgio in Velabro , d'on- de fu sempre chiamato [ anco doppo lasciato tal Titolo ) il Car- dinal di San Giorgio . Viss' egli in gran riputazione appresso Pio IV. che molto deferiua a fuoi consigli, da cui ebbe la Legazione di Perugia , e dell' Umbria , e la Chiesa di Nouara , che con Santiffi- me Leggi nel Sinodo Diocesano riformò, secondo iDecreti del Sagro- santo Concilio di Trento , e trouandofi già Vescono di Porto οτιό lanostra Chiesa comeDecano del Sagro Colleggio . Nell' Italia Sa- gradell' Abbate Lucenti ( 3 ) fi legge che ciò fofle il di 16. Maggio del 1589. ma inverità fudue Mesi prima , perche tromamo notato in vn Libro della Catedrale scritto a que' tempi , che ai 20. di Marzo 1589. egli prendeffe poffefso della nostra Chiesa . Aueua Sifto V.tra l'altre molt opere publiche da lui intraprese 126 per beneficio dello Stato della Chiesa , riuolto l'animo a difeccare le Paludi Pontine , che occupano vngran tratto di fertiliffimi Campinon molto lungi dal Territorio di Velletri , e per dar maggior calore a si grand opera volle egli medefimo andar a Terracina nello steis' anno 1589. La qual cosa intesa dal Cardinal nostro Vescouo spedi un Velletri Gio. Domenico Binelli fuo Gentiluomo per farne confapeuole la Città , e dar ordine a quanto faceua dibisogno , etortando nello stef- (1 ) Teat. Ift . lib. 2. cap. 11. [ 2 ) Dictionario Massimo lettera B. fo [ 3 ] Tom. 1, in Epifc. Hoft. Velitr, Istoria della Chiesa , e Città di Velletri : 455 -- so tempo , che fi mandassero in Roma due principali Gentiluomini di Velletri a conuitar Sua Santita . Conuocatofi pertanto il Configlio maggiore ai 21. di Settembre , furono eletti a sì onoreuole Ambascia- ta Bonifacio Gregna , ed Ettore Borgia , e fu decretato , che a pu- bliche spese s' apparecchiafle tutto il bisogneuole con ogni maggior splendidezza per riceuere il Sommo Pontefice . Giunti gl' Oratori in Roma furono benignamente accolti da Sisto , ch' accettando l' inuito, promise consolar la Città colla sua venuta in Velletri . Il dì 11. Otto- bre fi mosse il Papa da Roma , e andò a definar a Marino , e versole 23. ore giunfe in Velletri accompagnato da cinque Cardinali , Montal- to , Colonna , Gallo , Pallotta , e Sauli , com' è notato in vna Rela- zione manoscritta da Nicolò Albrizii , benche ne Libri publici non fi faccia menzione , che di tre soli Cardinali , Montalto , Colonna , e Gallo . I Priori della Città ( come filegge in detta Relazione ) accompagnati da buon numero di Gentiluomini , edalor Seruitori , 6.Man- datarii , e trè Trombetti scirono fuori della Città circa un tiro d' Archibu- gio per incontrar Sua Santità , avendo mandato alla Fagiola quattro mi- glia discosto 400. Archibugieri , Giovani Scelti dalla detta Città onorata- mente vestiti , e armati , e con Tamburi : Egiunia che fu Sua Santità con cinque Illuftriffimi Cardinali , Montalto , Colonna , Gallo , Pallotta , Sauli , doue detti Priori afpectauano , furicenuta da loro con quella debita riuerenza , che si conuenina , e poi l'accompagnarono fino alla Catedrale di San Clemente , doue andò a far orazione : Enell' entrar che fece Sua Beati- tudine alla Città tirorono fecici pezzi d' Artigliaria , efu facra la falua da detti Archibugieri . Era il Paefe talmente pieno di Popolo , che il Papa ne prele gran merauiglia , e lodò molto la Milizia , come pure noue Archi Trionfali , ch' erano alzati in varjluoghidella Città , or- nati con eleganti motti, allufiui all' Arme , e all' Imprese di Sua Bea- titudine . In vno era scritto de comedente eximit cibus , &de forti e- greffa eft dulcedo , alludendo alle Pera , e al Leone , Insegne di Sua Santita ; eper alludere ai Monti del suo stemma fi leggeua altroue que- sto ; lenaui oculos meos in Montes unde veniet auxilium mihi : e nella Piazza di Corte , oue era l' alloggiamento di Sua Santità nel Palazzo publico , ( cioè in quello che feruiua prima per abitazione del Pode- stà , e del Giudice , che fu distrutto nella Fabrica del nuouo Palazzo Priorale ] fi leggeua il seguente Distico . -- Glans triftis fuit ante cibus mortal bus agris , Dulcibus ut fierent aurea Seila Piris , Il Papa dalla Catedrale andò alsuo Alloggiamento , ela matti- na seguente tornò ad vdir Mefia nella stessa Catedrale , oue ammife i Priori a bagiarli il piede , e con fencimenti di paterna clemenza s' efpreffe 4 460 LIBRO QUARTO κιν. Carestia degrani nel 1591. presse , che sebene il Cardinal SanGiorgio era vigilante Protettore della Città , nulladimeno all' auuenire voleu anch' egli tenerne cura e protezzione particolare;pofcia mõtato inLettica per andare alla volta di Sermoneta , fu da Priori accompagnato fuori della Porta di Na- poli vn tiro di mano , oue Sua Beatitudine benignamente li licenzio . Fece il Papa in quest' occafione difpenfare inVelletri a tutte le Chiefe, Conuenti , Ofpedali , e ad altri Luoghi Pii copiofe limofine . Nell' anno seguente 1590. a i 27.d' Agosto la morte interuppe i 127 Urbano vafti disegni di Sisto , e gli successe il Cardinal Gio: Battista CaftaVII, gna Romano , chiamato Vrbano VII., che doppo 12. giornidi Pon- tificato , diede luogo al Cardinal Nicolò Sfondrato Milanese , con nome di GregorioXIV., il quale (essendo stata la raccoltade Gra- Gregorio ni molto scarsa ] ebbe il difpiacere di veder l' anno appreffo 1591 in- volti in molte calamita i suoi fudditi per la penuria de' Viueri , alla quale , benche in Velletri fi sforzasse il Publico di rimediare colla com- peradi molti grani forastieri , impiegandoni ottomila , e più Scudi ; nulladimeno nel Mese di Febraio si viddero i prezzi de' grani saliti à venti , epiù scudi il Rubbio , enel Mese di Marzo si contarono in Vel- letri cinquemila , e cinquecento Perfone , alle quali estendo nelle pro- prie Cafe mancata l' annona , era neceffario , cheda Forni Publici fi Comministraffe ognigiorno il Pane . In tanta ftrettezza di viueri fu ordinato che à cialcuna Persona non si dafsfero più d' ott' oncie di pa- ne il giorno : che non s' ammettesse in Citta alcun Foraftiere , il quale nonportafle seco il pane per proprio vso , eccettuato solamente ilProcaccio di Napoli. E in oltre il Cardinal Gio. Antonio Sorbelloni noftro Vescouo , e Protettore per follicuo del Popolo ordinò che non potesse spedirsi , nèeseguirsi mandato alcuno per debito Ciuile fino al Mese di Luglio venturo . E india poco a i 18. dello stesso Mese di Marzo Egli passò all' altra vita , sepolto in Roma nella Chiesa di S. Maria degl' Angioli Alfonso Gesualdi soft. Vefc. . Duegiorni doppo il Cardinal Alfonso Gesualdi, alloraVesco- 128 vodi Porto , fu trasferito alia nostra Chiesa,e dichiarato Decano del Sagro Collegio . Questi nato inNapolidi chiariffima Stirpe , la quale èfama traesse origine da Principi Normanni , che già nell' vina , e nell altra Sicilia fignoreggiarono , effendo Protonotario Apoftolico , Sa- lito in grand' opinione d' Vomo integro , e dotto , fu da Pio IV. crea- to Diacono Cardinale di S. Cecilia , e Arcinescono Confano , e poi da Sifto V. ottenne la Legazione della Marca , fatto anche Protettore prefio laS. Sede de' Regni di Portogallo , e dell' una , e dell' altra Si- cilia , e Prefetto della Sagra Congregazione de' Riti Allora rinovan lo la Citra le fuc fuppliche , perchè foile abolita la difmembrazio- ne pafatta da Sisto V. delGoueino Temporale dal Vescouato , e in- terponendolti il Cardinal Gelnando , perchè fotteroreftituite ana fuz Chie- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 461 Chiesa le prerogatiue , che per conceffione prima di Paolo II. , epoi d' altri Sommi Pontefici , confermate dall' vso di 120. e più anni , aue- vaper inanzi pacificamente godute .Gregorio XIV. riflettendo che tal Gouerno a niuno poteua piùdegnamente, e piu vtilmente commetterfi, che al nostro Vefcouo , Decano del Sagro Collegio , casso e riuoco di moto proprio la dismembrazione fatta da Sifto , e ripose le cose nel- lo Stato primiero con vnBreue Apoftolico del seguente tenore . 129 GREGORIVS PAPA XIV. Ad perpetuam rei memoriam . : Si de reftituendis ,& conferuandis turibus Ecclefiarum caterorim Epifcoporum magna nobis cura animo insidet: quanto maiore studio eam nos follicitudinem fuftinere oportet , vt earum Ecclefiarum, que Sanite Roma- na Ecclefie Cardinalium propriæ funt , iura ablata restituantur , ac reftituta conferuentur . Cum itaque fel. rec. Syxtus Papa V. Pradeceffor ab Eccle- fius Ostien , &veliternen. Cardinalis Farnesii nuncupati apud Sedem A- poftolicam defuncti Pastoris Solatio destitutis Gubernium , &omnimodam iu- risdictionem temporalem Ciuitatum. Oftien. ,&Veliternen. ad boc , ut Per- fonis idoneis , & benemeritis per eundem Prædecefforem , feu Successores suos Romanos Pontifices , in perpetuum fimul , velseparatim committeren- tur; Motu proprio ex certa eius Scientia de Apoftolica poteftatisplenitudi- ne dismembrauerit , & feparauerit , ac vnionem diffoluerit , ac Gubernium &iurisd Etionem huiufmodi ex tuncperpetuo dismembratam , & feparatama Camere Apoftolica incorporauerit , &applicauerit , prout in litteris dicti Pradecessoris defuper confectis plenius continctur . Nos attente profpiecien- tes Cardinales ipfos Romani Pontificis in dirigenda Ecclefia Cattolica , сиг preest , Confiliarios , &Confultores exiftere , &in partem Apoftolicafolli- citudinis ab Altissimo vocatos fuisse ac ipfam Ecclefiam Romanam , cuius honorabilia membra exiftunt , suorum honorari plenius magnitudine merito- rum , nec alicui dignius , quam Epifcopo Ostien. ipfius Sacri Collegii Deca- nopro tempore exiftenti buiufmodi Gubernium , &iurifdift: onem temporalem committiposse , quod &ipfemet Syxtus Pradeceffor noster poft dismcmbratio- nem factam perspexit , cum ftatim omnimodam jurisdictionem , administra tionem , &Gubernium ipfum Ten.porale prædicta Ciuitatis Veliternen. bo. Io. Antonio Epifcopo Oflien ; &Veliternen. Cardinali S. Geo gufub certis modo , &forma tunc expressis commiferit , ac denique ex conceffione Gubernij huiufmodi , Ciuit. , & Dieces. Oftien , & Veliternen, magnam sti- litatem omninò percepturas effe fentientes DD. litterarum tenores prafenti buspro expressis motuproprio habentes non ad alicuius fuper hocnobis obla- && petitionis instantiamsed ex certa nostra scientia , ac de Apoftolicæ potesta- vis plenitudine dismembrationem , Jeparationem diffolutionem , incorpora me. tignem Gouerno di Velle d' Oft. riunite al Vefc.da Greg. XIV. 462 LIBRO QVARTO ·tionem , &applicationem , nec non litteras pradictas , ac omnia , & fingu la in eis contenta Apoftolica auctoritate , tenore prafentium , perpetuò revocamus , cassamus , & annullamus , & irritamus , ac reuocata , caffata, irrita nulliusq. roboris , vel momenti fuisse , & esse , nullisq. prorfus fuffragari posse ,seu debere decernimus , eifdemq. Ecclefiis Oftien , & veliternen. Gubernium, &omnimodam jurisdictionem Temporalem Ciuitatum Oftien; & Veliternen. praditarum cum omnibus &fingulis Arcibus , Fortalitiis , Palatiis , Hortis , omnibusq. aliis Turribus , Pertinentiis , adiacentiis; annexis quibufcumq. , prout Epifcopi Ostien. , & Veliternen. ante dif- membrationem , &vnionem dicti Syxti prædecefforis , gaudere , frui , & poffidere folebant , ac in pristinum , & eum in quo ante præmissa quomodoli- bet erant ftatum re ituimus , reponimus , &plenariè reintegramus; itaut nunc , &pro tempore existen. Decanus , & Epifcopus Ostien. , &Veliternen. Gubernium , & omnimodam jurifditionem diftarum Ciuitatum cum omnibus fuis pristinis honoribus , omnibus priuilegiis, & facultatibus in omnibus , &per omn'a zerere , &exercere poffit , & debeat , perinde , ac fi illa ab eifd. Ecclefiis dismembrata , &feparata , ac difta Camera incorporata & applicata nunquam fuiffent , mandantes propterea in virtute SanEt Obedientiæ S. R. E. Camerario , ac d. Camere Clericis præfidentibus ; quibusvis aliis , ad quos pertinet , ne deinceps in Gubernio , & admini- ftratione huiufmodi se quoquo modo intromittere audeant , feu prasumant, fed Gubernium , &omnia alia prad Eta eidem Decano , & Epifcopo Oftien. pro tempore liberè , prout ante dismembrationem pradictam dimittant , &rela- xent. ita quod liceat eidem Decano , Epifcopo Oftien , & Veliternen. moderno , &protempore existenti prad Etorum Gubernii , &jurisdictionis Tem- poralis , ac aliorum præmifforum poffeffionem propria auctoritate , ac vigore præfentium per se , vel per alium , seu per alios apprehendere , & retinere , ac Gubernium , &jur-sditionem buiufmodi perfe , vel alium , vel alios re- gere , ad nin Arare , & gubernare , non obstan. præmiffis , &quatenus opus fit nostra de non tollendo jure quæfito aliifq. Constitutionibus Apoftolicis , nec nonfel. rec. Pig Papa IV. etiam predecefforis noftri de registran. infra certum tempus in ipfa Camera Apoftolica quibufvis gratijs illius interresse quomo- dolbet concernen. , itaquod presentes littera , etiam fi infra tempus predi- Etum , aut etiam nunquam in ipfa Camera registratę fuerint , nihilominus per- petuò valeant , nec illis vnquam opponi poffit . Quibus omnibus corum te- nores presentibus pro expressis habentes hacvice dumtaxat specialiter et ex- presse derogamus , caterisque contrarijs quibus.umq. Datum Roma apud Sanctum Petrum fub Annulo Piscatoris , dic 23 . Martij 1591. Pontificatus nostri Anno 1 . : Ricuperata aquesto modo la giurifdizion Temporale il CardinalGe- 130 sualdo mandò Giuttiaiano Piecino fuo Uditore il dì 17. dello stesso Me- se di Marzo a preder posiesto dellaChiesa, eGouerno diVelletri,e d'Oftia. Morto Istoria della Chiesa , eCittà di Velletri . 463 130 Morto nel mese d' Ottobre di quell' anno Gregorio gli successe il Cardinat Gio. Antonio Facchenetti Bo'ognese , chiamato Innocenzo IX. il quale prima che spirate l' anno ai 30. di Decembre compì il fuo breuiffimo Pontificato , e indi a vn Mese , cioè ai 30. di Gennaio 1592 fu collocato nella Catedra di San Pietro il Cardinal Ippolito Aldobran- dino , che di Firenze traea Nobil Origine con nome di Clemente VIII . eperch' egli non era ornato di carattere Vescouale , nel giorno Fefti- uodella Purificazione della Beatiffima Vergine fu dal Cardinal Gefu- aldo noftro Vescouo consegrato coll' assistenza de Cardinali Vescoui di Frascati , e di Sabina , secondo l' antico costume . 131 Poco doppoil Cardinal Gesualdo tutto riuolto alla cura della sua Chiesa , intraprese la visita della Città , e Diocesi di Velletri , e d' Oftia , e pensò di celebrar anche il Sinodo Diocesano , e di pronede- re in qualche forma stabile , e dureuole ai bisognidi varie Chiese , e particolarmente del Sentinario , il quale non auendo fondo alcuno , ma sostentandofi colla contribuzione del Vescono , e del Clero , era da qualche tempo rimasto intermefio . Or Egli venuto in Velletri nel mesedi Luglio del 1592. celebrò il Sinodo , e col consiglio , e confen- fo non folo de Canonici della Catedrale , ma anche di tutto il Clero, istitui due Cantori nella Catedrale , e varj Coadiutori nelle Parocchie di Velletri , e di Core , oue il Popolo era piu numerofo , e altri Mini- stri in altre Chiese , prouedendo al loro foftentamento coll' vnione de Benefici semplici . Enello stesso Sinodo erefle dinuouo il Seminario, al mantenimento del quale egli sempre contribui duecento scudi l'an- no della sua Mensa , e ordinò che altri duecento doueflero contribuirfr dal Clero . Eperdargli poi certa , e perpetua Dote gl vni molti Benefici semplici tosto che fosser venuti avacare , e per maggior fer- mezza ditali vnioni , e applicazione de Benefici , ottenne poi Bolla di conferma da Clemente VIII. data in Roma agl 11. Marzo 1595 . Con queste , e con altre falubri ordinazioni prouidde allo stato della fua Dioceft, nella quale doppola morte di Fra Agostino Butj Vefcouo delle Smirne , ebbe per sufraganco Vincenzo Quadiumano col Ti- tolo Vescouale di Nicea . 132 In oltre datofi ad ornarla Catedrale fece dipingere tutta laTri- buna del Coro da Giouanni Balducci Florentino , infigne Pittore di quel Secolo , di cui lo stesso Cardinale fi valsepoi perfar dipingere anche la Tribuna della Chiesa Metropolitana di Napoli, della quale Egli fu Arcinefcouo . Nel Mese diGennaio 1596. fi vidde compita, e scoperta la detta Pittura , oue anch' oggi si offerua il ritratto del Cardinal Gesualdo genuflesso a piedi di S. Pietro ; e ne due lati dell' Arco fi legge la seguente memoria : Alphonsus Epifcopus Oftien & Veliter. S. R. E. Cardinalis Gesualdus S. Collegii Decanus faciendum curauit M.DLXXXXV. Nello stesto tempo riumotle l' Altar Maggiore , ch'era Nnn appogInnocen २० IX. Clemère VIII fua elezzione e confcurazio ne. Alfonso Gesualdo nost. Vef.vi fita la Cit.e Dioc. e ce. lebra ilSinDioc Semina stabilito dal Card.Gefualdonost.Ves Vincenzo Quadrima. noves.diNi ceaSuffraga neo di Vel. 464 LIBRO QUARTO appoggiato al Muro in mezzo del Coro , e fece ergerne altro in Iso- la in mezzo del Presbiterio , ch' Egli stesso confagrò a i 20. di Febrajo di quell' anno . Fù questo giorno memorabilepet lavenutadiClemente VIII. in 133 Velletri , della quale trouiamo notato invn libro scritto a que tem- Clemete pi,che si conferua nell' Archiuio Capitolare , la seguente memoria -- VIII.invel Adi 20. Febrajo 1596. , giorno di Martedì , Papa Clemente VIII. ven- nel 1596. ne in Velletri à ore 22. essendosipartito da Cisterna doppo pranzo , e ci venne con lui il Cardinal Aldobrandini , e S. Giorgio Suoi Nipoti , e il Cardinal di Sermoneta , egli andorono incontro molti Soldati , eper la Strada di S. Maria dell' Orto erano Putti , e Putte con le Palme in in mano in gran quantità . Mercoledì alli 21. doppo auersua Santità detto Messa in S.Cle- mente all' Altar maggioreparti verso Roma , il qual altare fu consegrato il giorno inanzi dall' Illuftrifs.e Reuerendiss. Sig. Cardinal Gesualdo Vescono nostro , e cipose delle Relliquie di S. Clemente , di S. Ponziano , e di S. Eleuterio e ne Libri Publici fi legge , che tutta la Milizia Vrbana , del- Gio.Con laquale allora era Colonello Giouanni Conti , e Luogotenete Alcide tiColonnello Santirecchia , andò fuori di Velletri a riceuere il Pontefice , cche i dellaMili- Priori con numeroso seguito de Nobili fattisi incontro a Clenien- Zia di Vel. te nella Porta Napolitana gli presentarono le Chiaui della Citta, ouenell' ingresso fu falutato con lo sparo dell' Artiglieric . Spedizionecontro i Banditifot- to Clemette VIII . -- -- IlPontificatodi Clementenonpassò senza ftrepito d' Armi, perchè134 fin dal principio conuenne vsarle per reprimere l'audacia de' Banditi che infestauano la Campagna di Roma, leggendofi nelle Memorie M. S. di Camillo Attiueri In tempo di Clemente VIII. del 1592. in queste Parti vi era en Capo Bandito nominato Marco di Sciarra , il qual auena secosei cento Banditi , che rubbauano , ricattauano , e ammazza- Dano ed entrando dentro le Terre le Saccheggiavano , e aueuano à tutti incufso timore : onde per rimediare il Papa mandò il Generale Suo Nipote con quantità di Soldati , il qual volle ancora na Compagnia della Milizia di Velletri , commandata dal Capitan Ottavio Catelini . Seguitarono i detti Banditi fin presso il Regno di Napoli in on luogo chiamato Castro , ouegiunti i Velletrani fecero istanza d' auer' l' antiguardia per combattere , efù loro concessa , e visto il luogo , oue s' erano fortificati i Banditi , i nostri pre- sero postofragroffi Alberi , e Saffi , e combatterono valorosamente , en' vecifero quantità , e gl' altrisi posero infuga , in maniera che non poteronopiù riunirsi -- Il Generale mandato contro i Banditi fù Gio. Francesco Aldobrandini , congiunto in Matrimonio con vna Figlia del Fratello di Clemente VIII. , e questa disfatta deBanditi si vede annouerata frà l' altre imprese di Gio: Francesco nella memoria postagli dal Senato , e Popolo Romano nella Chiesa d' Araceli, leggendofi iui paucos intradies Latio toto depulfis . -- Ottauio Catelini da Velletri, che in questa Fazzione diede saggiodel suo valore, ferui anco in grado -- Latrociniis di Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. 465 diCapitano nella Gnerra di Candia,e fu commensale dell'istesso Aldo- brandini General di Santa Chiesa , e meritò ancora ftipendi da Ferdi- nando I. GranDuca diToscana . Per proueder poi che all' auuenire non aueffero piu a ingrossarsi i Fuorosciti , e Banditi nella Campagna di Roma , il Cardinal Pietro Aldobrandini , ch' allor fopraintendeua allo Stato della Chiesa , diede la cura di perseguitarli al ColonelloMi- nio Torni d' Afcoli con la fua Compagnia di 100. Archibugieri a ca- TorniColon uallo , e questi nel 1598. fermò lasua residenza in. Velletri ,deputan- nello inVel. do Fabrizio Gallinelli suo Alfier Colonnello 135 Minio Cle.VIII. Accadde ancora che mortonel 1597. Alfonso II. Duca di Ferrara senza legitimi Descendenti Maschi, rimase quel Ducato secondo le Leggi dell Inueftitura deuoluto alla Santa Sede , di cui è Feudo . Ma negando Cefare d' Este Duca di Modana , e di Reggio , [ che vi preten- Ferrara deua ragione ) rilasciarnelibero il possesso , conuenne a Clemente rac- riunita allo coglier numerofo Efercito , e spingerlo aricuperar quello Stato . In- Stato della di a poco il Duca Cefare seguendo piu saniconfigli , reftitui il Duca- Chiesada to di Ferrara a Clemente , ch' ebbe in questo modo la gloria di riunire alla Santa Sede vna si nobil partedel suo Dominio Temporale senz'alcuna effufione di sangue . Ora in questa spedizione andarono di Vel- letri Settimio Fiscarj Capitan della Milizia Urbana con la fua Compagnia , quale aueua gia prima militato in Francia in grado d' Alfier Colonnello del Marchese Biagio Capizucchi ; Gioseppe Filippi anch egli Capitano di Fanteria: Flauio Tiberii Tenente Colonello d' Alef- fandro Mantica : Tiberio Martelli Tenentedi Caualli ; e Tullio de Roffi Tenente di tre Compagnie di Fanti, ed iui poi anche militorono Cefare , ed Antonio Filippi , il primo in grado di Sargente maggiore , il secondo in grado di Capitano degl' Archibugieri . 136 Molti altri Cittadini a que' tempi seguirono in varie parti , e in gradi onoreuoli la Milizia , lodati dalTeuli nel suo Teatro ( 1 ) In Ungheria Girolamo de Angelis Sargente maggiore , Domenico Le- pii di Caperchiozzo Capitano , che militò anche in Fiandra , e nel la forpresa diCipro tentata dal Gran Duca Ferdinando de Medici , valorosamente combattendo vilasciò congloria la vita : Ostilio Ca- raffa Capitano , che morì poi col medefimo grado nella Fortezza di Ferrara ; Orazio Borgia Alfier di Caualli nel 1597. Crisostomo Pe- ronti , Placido Volpini , Pompeo Attiueri , e Terentio Lannuuio Tenenti , e Curio Santirecchia Venturiere , che conducena a sue spese otto valorofi Compagni ; E Alcide figlio di Curio Santirecchia Tenente Colonello del Caualier Fra Fuluio Pasi , che mori nella presa di Strigonia , essendo il primo a dar la scalata a quella Fortezza , nel- laqual impresa si segnalo anche Fuluio Zaffarani Alfiere , che pianto Nan 2 id [ I ] Lib.2.cap. ult. 466 LIBRO QV ARTO Dottori, eFilosofi ce lebri di Vel nel Secolo XVI . il primo Stendardo de Cristiaui sù quelle Mura , e di lui fi legge onere uole memoria nella Catedrale di San Clemente presso il Battisterio : In Francia Orazio Ciriaco Capitano contro gl' Ugonotti nel 1569. e Tullio Ciriaco con l' istesso grado sotto ilDuca Alessandro Farnefe ; Deifebo Gagliardo , e Fabio Petrucci Alfieri . In Sauoia Mercurio Micinelli agri ftipendi di quelDuca contro Arrigo IV. Rè di Francia in grado di Sargente maggiore , e di Colonnello In Fiandra Mercurio Ceccarelli Capitan de Valloni , e Annibale Martelli parimente Capitano . Nella Squadra della Republica diGenoua Aleffandro Cio- feto a Capitano d'vna Galera contro i Turchi . E oltre questi , e moit' altri , de quali di mano in mano abbiam fatto menzione fecondo l'ordine dell' Iftoria , non dobbiam tacere Laertio Antonelli Capi- tan de Balestrieri sotto il Duca d' Urbino contro Bartolomco d' Aluiano nel principio di questo Secolo , e Alessandro Catelini Capitano in Germania agli ftipendi dell Imperator Carlo V. nel 1524e Leopar- do Gregna Capitano di Lance sotto il Duca di Sermoneta nella Se- de vacante di Gregorio XIII . Atanti Cittadini riputati nell' Armi aggiungiamo alcuni pochi137 di coloro , che a que tempi acquistarono fama nella profession delle Leggi, e principalmente Curzio Petrucci Dottor di tal grido , che il GranDuca di Toscanato volle per piu anni Uditor di Rota in Firenze . Fu Conferuator di Roma nel 1573. poiVicario Generale del Cardinal Colonna nell' Arciuefcouato di Salerno , e suo General Luogotenen- te nella Legazion della Marca , oue morì nel 1583. Domenico Gallinella , ch' ebbe i primi onori fra gl' Auuocati nella Corte di Roma , morto nel 1589 lodato non folamente dall' Arciuefcouo Teuli , ( 1 ) e dal Conte Bali , ( 2 ) ma anche dal Caualier Fra Cefare Magalot- ti . [ 3 ) Tiburzio Baccarj , che non folamente ferui il Cardinal Farnese nella Legazione dell' Umbria , e del Patrimonio , ma anche il Duca come Uditor Generale in Parma , e Piacenza morto del 1615 . ealrri molti ranunentati dal Teuli , e da altri Scrittori . Fiori anche in que' tempi vn infigne Filosofo diVelletri per Nome Filandro Coluz- zi Lettor di Filosofia nella Sapienza di Roma , e Protomedico genera- le dello Stato Ecclefiaftico . Si veggono d' effo alle stampe molte dot- tiffime Opere De VeraQuerimoniis dedicata al Cardinal Alfonso Gefu- aldo noftro Vescouo ; Chronologia Mednorum illustrium ab Orbe condito al Cardinal Pietro Aldobrandino ; Logica vniuerfal's Tipus , al sommo Pontefice Paolo V. Iheatrum totius naturalis Philofophia , al Cardinal Scipione Borghese oltre alcune altre manoscritte . ( 1 ) Teat. Ift. lib. 1. cap . 11. [ 2 ] Deferit. di Vell. Ma ( 3) Not. delle Famig. Tom.7.pag. 860.M.S.nella Bibliotcea Chigi Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 469 138 S Ma torniamo all ordine della nostra Istoria . La Fabrica del nuouo Palazzo Publico era nel 1597. auanzata fino al piano Nobile , ePietro Paolo Oliuelli , che ne aueua come nuouo Architetto la direzzione , aueua fatto altro disegno intorno il modo di collocar la Sala e spartir le Cammere diuerfo dal disegno diGiacomo della Porta , che fin' allora s' era seguitato , ma arringando in Configlio Erminio Gal- linella, e il Capitan Lorenzo Gori , perchè non si alterafle la prima idea dell' Opera , fi protegui la Fabrica col disegno primiero , data la cura di sopraiatenderui all'istesso Erminio Gallinella , e à Silueftro Cinelli Altra Fabrica Sacra ebbe a que tempi principio , che fù la Chie- 139 fa di S. Maria in Via lata . Era questa vna piccola Cappella , posta nella publica Via , distante vn quarto di miglio dalla Città con vna di- vota Imagine della Beatiffima Vergine , oue efiendo vn giorno ad orare Paulina di Gezo ossessa da maligni Spiriti, che seco aueua vn Figliuolo di tre anni stroppio impotente , e debole nelle membra , fù di repente per interceffone della Madre d' Iddio liberata dall' invafio- ne e per compimento della grazia ricuperò anch' il Figlio in quell' ora perfetta falure , refo il vigore alle membra , che tornarono al primo luogo , eaidouuti vifici . Trouofsi presente a fi chiaro , e manifesto miracolo Filomena Borgia , e perchè , come è scritto in Tobia ( 1 ) Sacramentum Regis abfcondere bonum est , opera autem Dei reuclare , & confiteri honorificum eft , non tacqu' Ella le marauiglie d' Iddio , ch aue- va co' proprj occhi vedute : Cominciò a freguentar più spesso il luogo ch'era vicino ad vna Villa della sua Casa , e stimandolo degno di più religiofo culto , penfò anche a fabricarui vna Chiesa , facendo a tal fi- ne adunare iui prefio molti materiali , e rappresento poi tutto il fatto al Cardinal Gesualdo noftro Vescono pregando o àdeputar Perfona Ecclefiaftica che riconoscesse il luogo per ampliarlo Così fi diede iui principio ad una Chiesa d' elegante disegno , della quale toise poi cura la Confraternita della Pietà , e con limofine del Publico e de Particolari la ridusse à perfezzione . Di questo Miracolo si conferuano l antiche memorie fra le scritture di nostra Casa , ( 2 ) ma de' princi- pj dati da Filomena Borgia alla Chiefa diS. Maria in Vialata fa men- zione non folamente l' Arciuescono Teuli ( 3 ) lodando molto la di- lei pietà , ma ancora Apollinare Agresta Abbate Generale dell' Ordi- ne di s.Bafilo ( 4 ) e Agostino Lubin, [ 5 ) il quale scriue : primi- tus Simplex Sacellum erat , post à Filomena Borgia Nobili Famina Ecclefia constructa est . -- ( 1 ) Cap. 12 . ( 2 ) Lett. B. Fafc. 2. n. 39. [ 3 ) Teat. Ift. lib. 3 . • cap. vlt. [ 4 ) Nella Vita di S. ( 5 ) In Notit. Abbat. Bafilio par. 5. cap. 5. Ital. lit. V. verbo Velletr, n. 6. Οτ S.Ma.in Vialatami racolo efon dazione di #uouaChiefa. 1 Filomena Borgia dà principio al Chiesa di S. MainVia lata . 488 LIBRO QUARTO Alfon.Ge. sualdo nost. Vef. racco. il Gouer. di Vel. prima al Card.Al dobrandini epoi alCar. Zacchia Giubileo del 1600. Bonifacio Gregni esuo atto eroico dipietà chri stiana Ottenne il Cardinal Gesualdo nostro VesconodaClemente VIII. 14I nel 1596.1 Arcinescouato di Napoli: onde accadde che da quel tempo in poiEgliper lo più fosse assente dalle nostre Parti per risedere in quella grande , e cospicua Metropoli , non però fi dimenticaua della sua Chiesadi Velletri , anzi abbiamo che nel Mese di Marzo del 1599. venne a riueder questa sua Sposa , riceuuto congran dimostrazioni di giubilo ; evi tornò anche altre volte e nulladimeno , perche il Governo sì Spirituale , che Temporale non riceuesse dalla sua aflenza detrimento alcuno , lò raccommandò prima al Cardinal Pietro Aldobrandini Nipote di Clemente VIII. , e poi al Cardinal Paolo Emilio Zacchia , detto dal suo Titolo il Cardinal S. Marcello . , - Eragià imminente l' Anno del Giubileo 1600, nel qual fi vidde 142 rifplendere nel più alto segno la pietà, la prouidenza , e la liberalita di Clemente VIII. In Velletri non fi mancò a cosa alcunaper andar in Roma a vifitare le Sacre Bafiliche , con ogni più decoroso , e conue- niente apparato , e àtal fine furono foccorse dal Publico Erario le Confraternite con vn'elemofina di mille scudi , e tutte andarono in Ro- ma verso la fine di Maggio . Nella Vita di Clemente , scritta da Gio- vanni Stringa , fi legge di ciò la seguente memoria laterza Compa- gnia notabile fu quella , che venne dalla Città di Velletri , la qual dimifa in otto Compagnie , comprendeua tutte le Religioni , Clero , Popolo , cма- gistrato d'essa Città , la quale auendo tre giorni inanzi mandato en confide- rabil donatiuo alla Compagnia della Santiffima Irinità , cioè 50. Rubbia di grano , 120. Barili di Vino , 150.Some di Legna , 4. Barili d'Oglio , e6. d' Aceto , fece unabella , c diuota entrata dal Palazzo di S. Giovanni in Laterano a S. Pietro . Il numero delle Persone afcendeuano a cinquemila . Alloggiarono tutte a loro spese nelsudetto Palazzo di S. Giovanni in Latera- Altra degna memoria di quell'anno fi legge in vn diuoto Libro di Fra Tiberio Finocchi daPaliano , il quale fra inobili esempi di co- loro che perdonarono agli nemici scriue -- Non di minor pregio fu an- che quello d' on Gentiluomo della Città di Velletri nella Campagna di Roma detto per nome Bonifacio Gregni ; Aquesto fucciso en Figliuolo , esenten- dodi ciò molto dolore , cercò con ognisuo potere di vendicarsi , promettendo gransomma di denari à chi l' occidena . S'auuicinò l' anno Santo del 1600. Sotto Clemente VIII. Il Gentiluomo sopranominato , ancorchè molto afflitto perl' occifione del Figlio , se ne andò à Romaper acquistar quel Santo Giu- bileo , ed essfendo un giorno nella Chiesa di S. Giovanni , l' Omicidiale , ac- corgendosi di non poterfuggir la morte imminente , che glisopraftaua per la follecitudine del Padre del Figlio morto molto potente , deliberò di buttar- segli à piedi ed entrato nella detta Chiesa , eritrouatolo che orava gli chie- seperdonoprostrato à terra, e la Vitaper quel Signore che adoraua to degno d' on Cristiano tale ! che nonsolo gli perdonò , ma lo elesse per Figlio in luogo del morto alla presenza di molto Popolo , che concorse à si fatto no - OhfatSpet Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 469 spettacolo -- Maoltre ciò meritò gran lode l' Ofpitalita esercitata dal le Confraternite diVelletri verso le Compagnie Forastiere , ch' indi passarono , leggendofi ne' Libri Publici , che la sola Confraternita della Carita [ la quale in si pio officio si segnalo sopra l'altre ] rice. uè in tutto il corso di quell' anno diecenoue mila ducento ventiquattro Perfone . د SECOLO XVII. Ccoci all vltimo Secolo della nostra Istoria , ilquale se non fosse stato funestato dalla calamita della peste , che nel Pon- tificato d' Alessandro VII. confumò vna gran parte degl'Abi- tanti , douerebbe riputarsi tra imigliori , e più felici . Non s' vdirono gli strepiti della Guerra , che da lontano; le di- scordie Ciuili nonturbarono la publica quiete : non s'ebbero co' Prin- cipi e Baroni confinanti affari molesti , e iCittadini tutti rivolti agli studj della pace , attesero più che giammai aueffer fatto perl' ad- dietro a ornar la Città di nuoue vie , di nuoui Fonti , dinuoue Chie- se , di nuoui Monafteri , e di nuoui , e magnifici Edifici . Molti da- tisfi congran feruore alle Lettere , fi viddero sostener con decoro riguardeuoli Maestrati fuor della Patria ; Altri solleuati a Prelature cofpicue , e alcuni anche ad eminentiffime Dignita Nel 1603.ai 14. di Febraio passò in Napoli all' altra vita il Car dinal Alfonso Gesualdo nostro Vescouo , e Protettore , lasciando di se chiariffima fama , è grata memoria ai posteri , e poco prima aueua contribuita grossa somma al rifarcimento de Tetti della Catedrale , che minacciauano ruina , e molti anni inanzi aueua ristorato il Relliquiario di SanClemente , e rifarcito il Palazzo Vescouale . Ma nul- ladimeno l' auer egliesclusi i Priori dall' assistere secondo l' antico co- stume all' efame de Rei sotto pretesto , che il suo Luogotenente foffe stato dichiarato Commiffario Apoftolico molto gli diminuì l'amore , ela diuozione del Popolo . Per la di lui morte Cefare Fiscarj , e Cefare Filippi ebbero l' vfficio de Rettori , e Bonifacio Gregna quellodi Giudice ; Epochi giorni doppo cioè nel 19. dello stesso Febraio il Cardinal Tolomeo Gallio allora Vescono di Porto , ottò la Chiesa di Velletri , e mandò Procuratore a prender poffefio Vittorio Verini da Piperno suo Uditore . Egli nato d' onestissima Famiglia in Como , dotato dimolta fottigliezza , eindustria d'ingegno , alla quale ag- giunse vna rara pieta , erudizione ed eloquenza , tu Segretario d' Angelo Tolomeo Gallio d. il Card. di Co monost. Vef 470 LIBRO QUARTO Oracorid' ob extenza a Leone XI . e lorostaze gelo Cardinal de Medici , dal quale assunto al Papato con nomediPio IV. ottenne il Vescouato di Marturano , poi l' Arciuescouato diManfredonia , e indi l' onore della Porpora , chiamato sempre dal nome della sua Patria il Cardinal di Como . Neminor grazia ebbe poi pref- fo Gregorio XIII. da cui fu adoperato nell' importantiffimo carico di suo Segretario di Stato , e accrefciuto colla Prefettura del Concilio ; e colla protezzione di molti Ordini Religiofi . Venn' egli stesso nel me- se di Maggio di quell' anno a vederela fua nuoua Sposa , e trà l' altre cose , che a beneficio publico ordino , fuch' ad ogni modo fi termi- nafle la Fabrica del Palazzo Priorale . Indi à due anni morì Clemente VIII il di terzo di Marzo , Santif- 3 fimo Pontefice , e ottimo Principe , Autore della celebre costituzione fopra il buon Goderno economico delle Communità dello Stato Ecclefiaftico , il quale con altra Bolla de' 10.Maggio 1592. riftitui alle me- desime Communità fotto annua Taflale pene dedanni dati , e gl' Ar- Leonexx chiui , che già Sitto V. aueua con querele de' Sudditi applicati alla Ca- mera Apoftolica . Successe a Clemente il Cardinal Alessandro de Medici , chiamato Leone XI. la di cui elezzione vditafi in Velletri , furo- no dalla Città ( secondo il coftume ) eletti Oratori Bonifacio Gregna ed Erminio Gallinella per rendergli la douuta obbedienza, e fupplicar- lodi molte grazie , la Somma delle quali era , che permetteile alla Communità di spendere quanto mai poteua occorrere per condurre l' acqua , di cui allora fi faceua ddigente ricerca daperiti Architetti al Volubro ai confini de' nostri Monti verso Nemi : che fi rimouefle da Velletri la Compagnia de Caualli , ( la quale efiendo morto nel 1602 il Colonnello Minio Torni , era stata data al Colonnello Ottanio del Bufalo , celebre per Nobiltà di sangue , e per proue di valore , e confermato Fabrizio Gallinella nella carica d'Alfier Colonnello della medefima , nella quale fucceffe poi Ercole Filippi par di Velletri , ] at- tefoche godendosi da ogni parte vna ficura , e tranquiliffima pace , pareua alla Città inutile il peso di que Soldati; che fofle lecito alla Città di ritenere in Roma , in vece dell' Agente Foraftiero , vn Dottor Cittadino per promouere gl' affari della Patria ; e finalmente , che ve- dendofi infufficiente vn fol Monastero di Monache , ch' allor era in Velletri a riceuer tutte le Fanciulle , che afpirauano a vita Religiofa , fi degnasse Sua Beatitudine permettere al Publico di fondar vn nuouo Monastero a proprie ipele . Ebbero gl' Oratoribenigna vdienza da Leo- ne , con fperanza ancora , che le fuppliche della Città sarebbero ftate dalui efaudite : ma la morte che tolle di mezzo Leone nel ventefimosettimo di del suo Pontificato , tronco le publiche , epriuate fpe- Paolo v. ranze . Risorsero bensì indi a poco quando s' intese esaltato sù la Catedra di San Pietro Camillo Borghese col nome di Paolo V. al qua- Je andarono Oratori della Citta Tiburzio Baccario , e Bonifacio Gre gna . Istoria della Chiefa , e Città di Velletri . 47 gna , ripetendo quafi le medefime istanze ch' erano già state fatte a Leone . E quanto alla condotta dell' acque conceffe Paolo che ad ogni costo si facesse , dandone la sopraintendenza al Cardinal' Ottauio Bandino , ch'era della Congregazione del Buon gouerno , e al Cardinal Borghese fuo Nipote ; e concefle ancora , che rimofso l' Agente Forastiere , tenefle laCittà in Roma va DottorCittadino , al qual carico fu allora eletto Nazario Batio . Erafi già vna parte del muouo Palazzo Priorale inguisa- 4 che nel mesed' Ottobredi quest'anno 1605.fi tenne il primo Configlio 5 in Aula Palatii nou , come negl' atti d'esso Consiglio è registrato : ma oltre questa, molte Fabriche Sagre si promoucuano a que' tempi in Velletri , concorrendo a tutte con larga mano la pietàdel Publico , e de Priuati : L' Ospedale de Frati del Beato Giouanni d'Iddio ; il Conuento de Carmelitani ; e la Chiesa di Santa Maria in Vialata . Si pensaua inoltre a fabricare aspese dellaGitta vn nuouo Conuento de Frati Capuccini , e a rifare da fondamenti la Chiesa di Santa Maria delTriuiominacciando ruina l'antica per vna percossa di Fulmine . Moltiplicauanfi ancora le pie Adunanze deLaici , chiamate Confra- ternite , e nella Chiesa della B.Vergine della Neue si eresse quella della Stimmate di San Francesco , confermata da Clemente VIII. con Bre- ue de 20.Agosto del 1604. e fu delle prime , che s' istituissero sotto questo nome Anche quella del Santiffimo Sagramento quantunque eretta nel 1551. fu in questi tempi stabilita con nuoue legginel 1602. edalCardinaldiComo nostro Vescouo nella prima vifita , che fece in Velletri le fu a 16. diMaggio del 1603. ailegnata la Cappella di noftra Donna di Loreto nella Catedrale . • Ma il Cardinal di Como aggrauato dagl' anni, che giungeuano a 82. nel principio del 1607. passo all' altra vita , sepolto in Roma nel- la Chiesa di Santa Maria della Scala , auendo raccolte gran ricchezze, la maggiorparte delle quali confumo in opere pie , e insussidio de Poueri . Ebbe in Velletri per suo Vicario generale Francesco Cenni- ni dellaDiocesi di Siena , che fu poi Cardinale . In questa vacanza del Gouerno ottenne l'onore del Rettorato Gioseppe Mancini , eGi- rolamo Landi , e quello diGiudice Taburzio Baccario . Otto allo- ra la nostra Chiesa il Cardinal Domenico Daelli Genouese diNobil Famiglia , che daGregorio XIII. ebbe il Vesconato di Fermo , eda Sisto V.1 onor della Porpora , e varie grauiffime Legazioni , el'Ar- cipretato di Santa Maria Maggiore . Pres' egli poslesso della Chiesa , eGoverno di Velletri nel decimo giorno di Febraio . Le prime iftanze , che ad esso portafle la Citta rifguardorono il culto della Beatiffi- ma Vergine , avendo risotuto di fabricare a fuo onore vna Cappella nella Catedrale , eriporui l' antica Imagine della Madonna delle Gra- zie , che prima era in vna Colonna della stesla Chiesa , e di celebrar000 ne Confra ternitadelle Stimmate Fra.Cen miniVic. in Vell.e poi Card. DomPi nelli noftro Veft. 472 LIBRO QUARTO Macltrato esua rifor- madalCard finelli . Volubro d.da Latini Vlubre . Acqua condottadal la Fagiola in Vell. ne la Festa la prima Domenica diMaggio , e offerirle la Cera, come per antichiffima vianza il Publico coftuma di fare ad altre Chiese . Ma l' erezzione della sudetta Capella non fu mandata ad effetto , che molti anni doppo ; e Settimio Celoni Decano della Catedrale nel 1635 ornò la detta Cappella in elegantiffima forma con Stucchi posti a oro, econAltaredi Porfido negro , e d' altri nobiliffimi Marmi. Nella fine del medefimo anno 1607. auendo il Cardinal Pinelli 5 mandato in Velletri Lattanzio Bruni , suo Vditore , per affiftere all elezzione de nuoui Maestrati per vn biennio futuro , fece col parere de' Principali Gentiluomini vna Salubre riforma , riducendo il numero di quattro Priori à tre , da durare , non due foli meti come prima , matre ; e perchè il Primo Priore , che doueua preceder agl' altri , conveniya ch' oltre la Nobilta de Natali , foffe ornato di gradi letterarj, òd' altre qualità , che lo rendessero degno di tal' onore ; ordinò che s' elegesse a parte , e fi facessero fino adodici palle de Capopriori, af- finchè mancandone qualcuno , potetle fupplirsi coll' estrazzione degl Altri . Ma questa riforma quanto al numero de' Priori , e al loro vfficio di tre mesi non fù poi offcruata in tempo dal Cardinal Gioiosa Succeflore . Erans' in tanto fatti molti caui perle forme dell' acqua alla Fagio- 7 la nel luogo ora chia nato Volubro detto dagl antichi Latini Ulubre già piccolo Borgo oue è fama che per qualche tempo foffe educato il noftro Augusto come scriuono gl' Espositori di que verfi d' Orazio nel primo libro dell' Epistole -- Quod petis hic est : Eft Vlubris animus fi te non deficit æquus . e non ostante la distanza di piùditre miglia , e il durimo oftacolo d'vna Vena di Selce viua , indi fi tentaua l'introduzzione dell' acqua in Velletri , affaticandouifi Vomini molto periti in tal' arte , à quali la Città aueua proposti grandiffimi premj , non rispramiandos' in ciò alcuna speta , quando nell' anno 1609. venne in Velletri Odoardo Santarelli da Saffoferato , Referendario di Signatura e Segretario della Congregazione diBuon Gouerno per dar mano al- laconclufione di quest' affare . Fùadunque stipolato istromento a i 24. di Marzo di quell'anno conGionanni Fontana Architetto , obli- gandosi egli di far cauare vna Formadal luogo oue sbocca l'acqua , che viene dalla Fagiola , e condur detta Forma , e vnirui l acqua della Fonte della Vetrice , e della Fonte di Petrone , in gui- sa che vnite queste tre Sorgentid' acqua in vnamedefimaForma,fi de- riuadero nella Città , e tutta l' opera fosse compita nel termine di 18. Mefi ; e all' incontro il Publico s'obligò a dargli trentaotto mila scudi per prezzo dell'Opera , ed in oltre scudi 25. il Mese per sua onoranza , con tutt' il Leguame bisogneuole , e molte altre commodità: e nulla- dimeno oltre quefia fpeta , rimaneua poi a farsi l'altra de' Condotti di Piombo , e delle Fonu publiche , che poi ascese amaggior fomma . In Istoria della Chiesae , Città di Velletri . 473 Inquesto medefimo Anno 1609. al primo di Febraio fi piantò la Croce per la Fabrica del nuouo Conuento de' Capuccini nelColledi Gio: Papa , eai 6. di Settembre fu posta la prima pietra , e datogli il Titolo di S. Croce , ouero di Montecaluario , e fu demolito il vec- chio Conuento colla Chiesa di S. Stefano , detta di S. Rocco . Per fezzionata poi la nuoua Chiesa fu consagrata a i 18. d' Ottobre del 1616. da Lorenzo Landi Vescouo di Fossembruno , come ini si legge in vna Lapida di marmo ; Evi fu trasportata dall' antica Chiesadi San Stefano la Venerabile Imagine di nostra Donna detta della Pia- ga per lo segno , che impresso vi si vede nella mano , quando da vn Ebreo fu colpita di vn Saffo , la qual Imagine per pio Legato di Seba- stian Pighini Nobile Romano si vede ora ornata , ed esposta alla pu- blica venerazione in vna delle Cappelle della nuoua Chiesa . L'ele- uazione del fito , in cui fi gode il prospetto della Citta , e del Mar Tirreno , e gl' Orti , e Giardini spaziofi , che sono all' intorno ren- dono questo Luogo per vno de piu ameni , e commodi in tutta la Prouincia Molti Cittadini di Uelletri hanno abbracciato questo Sant' Istituto , lasciando di sè per l' efemplarità della Vita , e per il feruore nella Predicazione lodatiffima fama ai Posteri ; MaaNoi baste ra di riferire in questoluogo , ciò che negl' Annali de Capuccimi scritti dal Bouerio ( 1 ) fi legge di Fra Clemente Calcagna da Veletrinel 1612 In Romana Prouincia Fr. Clemens Velitrenfisacerdos celebratur ; qui cums eximia vita integritate perfectaq: regularis obferuantia laude floreret : Ora- tio is potiffimùm studio addictus , extasis plerumq: dono potius fuit, in qua fæpè ad quartam ufq: borem infenfibilis permanfit : ac demumSublaci virtute plnus è viuis ex fit . 20 Ma il Cardinal Domenico Pinelli nel dì 9. d'Agosto del 1611. 9 passò in Roma a miglior Vita , fepolto con folenne pompa nella Bafi- lica di S. Maria Maggiore , dicui era Arciprete , per la di cui morte furono in Velletri eletti Rettori Girolamo Landi , eBonifacio Affa- lonne , vno nelle Lettere , e l'altro nella Milizia essercitato , che fu poi Gouernator dell' Armi , e Castellano in Nottuno , e Francesco del Sa- le gia Luogotenente del Cardinal Pinelli ebbe lacarica diGiudice . Allora il Cardinal Francefco di Gioiosa a i 17. dello stesio Mese dalla Chiefa di Sabina , fu trasferito a quella di Velletri , e d'Ostia colla prerogatiua di Decano del Sagro Collegio . Nacque Egliin Francia digrande e Illuftre Casato , e col fauor d' Arrigo III. fu da Gregorio XIII. in età di 23. anni promosio alla dignita Cardinalitia , potendofi di lui con verità dire , ch' il corso delle virtù superafie quello degl' anni . Tant' egli apparue in età così immatura fornito di senno , e di configlio eguale alla Dignita . Fu prima Arciuescono diNarbona poi 000 2 di Clemete Calcagna Capuccino di 5. Vita. Fran di Gioiosanoft. Vefc. ( 1 ) Tom. 2. An. 1612 . 474 LIBRO QUARTO • Scipione Card. Borghese prede la Protez. zion di Vel. in luogo del Card. diGio iosa assente Seminario riaperto dal Card.diGio. iofa . Acqua e fuacondotta in Velletri. Piazze ingrandite in Velletri. diTolosa , indidi Rouano , nelle quali Chiese lasciò monumenti de- gni di pietà , e di magnificenza . Si adoperò in grauiffimi affari in feruigio della Chiesa , e del Regno di cui tenne presso la S. Sede la protezzione . Prese pofessodellaChiefa , eGouerno di Velletri il dì 25. d' Agosto per mezzo di Poliziano Mancini Caualier di S. Stefano , suo Segretario , e Procuratore , ma poco dopo vi venne Egli in perso- na accolto con gran fignificazione d' onore , e lodato nelpublico Con- figlio da Giouan Battista Aflalonne Teologo, ed Oratore eloquente con elegante Orazione latina , che si vede alle Stampe ... E perchè il Cardinale era d' animo grande , e magnifico , ebbe in penfiero di fa- bricare nel Monte della Fagiola vna Villa per diporto suo , e de Vesco- vi Suoi Succeffori , e scelse atal fine vn luogo chiamato gli Schini , e fe- cedalConte Ipolito Beuilacqua da Ferrara, suo Luogotenente in Velletri , ( ch'indi à poco fù ascritto tra Referendarj dell vna , e l'al- tra Signatura ) chiedere alla Città quel Sito sotto annuo liuello , che gli fù dal Publico prontamente concesso rimettendosi anch'all'arbitrio d' effo Cardinale la quantità del Canonedapagarsene ogn' anno : Ma quest' ottimi disegni delCardinale furono indi àpoco interrotti , per- chè Arrigo IV. lo richiamò in Francia per valeri dell' operadi lui in graui affari , ed egli nel principio dell' anno seguente 1612. parti, laf- ciando raccommandata al Cardinal Scipion Borghese Nipote di Pao- lo V. alloraRegnante , la protezzione di Velletri , Ma prima di partire , vedendo ch' il Seminario de Chierici , per IQ latenuita delle Rendite , rimaneua chiuso congraue danno del Clero, fecedi nuouo aprirlo , e prouidde al Sostentamento degl' Alunni , che vi furono solennemente introdotti nel giorno di S. Lucia del 1611. , nella quale occafione Andrea Bajano nuouo Rettore del Seminario , perorò con graue ed elegante Orazione latina , la quale fù publicata alle Stampe e dedicata allo stesso Cardinal di Giojosa . Eragià compita l' operadella condotta dell' acqua e restauano ad I I ergersi nella Citta le nuque Fontane , che seruissero d' ornamento , e di commodo ; maprimaera d' vopo dilatare le Piazze , e ingrandire le Strade , affinchè tutto corrispondesse colladouuta proporzione e Simetria . Paolo V. , ch' aueua grandemente à cuore l' ornato , e commodo della Città , mandò in Velletri nel Mese d' Ottobre del 1612 . il Cardinal Bandino infieme con Odoardo Santarelli Segretario della Congregazione del Buon Gouerno per ordinare ciò che fosse espediente . LaCittà deputò molti Gentiluomini à trattar col Cardinale , che , vditiiloro pareri in due Congregazioni , risoluè che s' ampliaf. se la Piazza fuperiore, e l'Inferiore, contribuendoil Publico scudi 1000. per ciascuna d'effe,e il rimanente della spesa ch' afcendeua circa dieci mila Scudi , fi facefle da Vicini , e da Quelli, che godeuano il profpetto nelle medefime Piazze , e inoltre , che s' apriffe vna nuoua strada dal Poz- Istoria della Chiesa , e Cittadi Velletri . 475 ViaGiò ViaBor Pozzo commune fino al Palazzo Priorale , contribuendo parte il Pu blico , e parte i Priuati, laqualvia fu poidalnomedelCardinalVe- iosa . scouo , cProtettore chiamata Gioiosa , si come altra dal nome del Pontefice fudettaBorghese . Ampliate le Vic , ele Piazze , e collo- ghefe cate in piuluoghi della Citta le Fonti nobilmente lauorate di trauertino , goderono finalmente iCittadini di quell' acqua , che tanto ri- cercauano , copiofa , fresca , e falubre , edi mirabil purita , eleg- gierezza . Opera piu volte ne Secoli passati inutilmente tentata , nella quale fu forza superare col ferro , e col fuoco la durezza della ve- na di Selce viua , ch'è per qualche miglio nel sito degl' Acquedotti , nè potè tutta l' impresa compirsi senza confumaruisi quafi cento mila scudi d' oro . Della qual cosa si legge nelPalazzo Publico la seguen te memoria in marmo . D. 0. M 2 AN. D. MDCXII. AQUA ULUBRIS EX ULUBRIO ULOBRARUM OCTAVIANI AUG. EDUCATORII VICI FONTE INPLANO FAGIOLÆ PROPE AGRUM NEMENSEM VITICEA PETRONIAQUE VARIO SAXO INCISO EFFORATO APERTO OPUS PRISCIS INSPERATUM ÆRE PUBLICO AUREORUM CENTUM FERE MILLIUM PAULO V. PONTIF. , SUBTERRANEO BUCTUPLUMBEOQ; ACFICTILI TUBULO TRIUM PASSVUM MIL. CONCURRENSAN. VII. AB OPERE INCEPTO VELIT. INSIGNEM POLSCORUM URBEM OCTAVIANIQUE AUG. PATRIAM ILLUSTRISSIMI OCTAVII CARD. BANDINI OPE MULTIPLICI FONTE EXORNAT . In questo medefimo anno 1612. volle Paolo V. ornare colla Mitra vn Cittadino di Velletri , che fu Lorenzo Landi , figlio d'Ascanio[ ce- lebre Filofofo , ed Istorico , di cui non abbiamo inferite molte cose in quest Opera ] di Famiglia egualmente Nobile , che antica in Velletri Lorenzo Landivesc. di Fossem- bruno. : 476 LIBRO QUARTO ticana. letri alla qualeGio.Pietro Crefcentj ( 1 ) nella Coronadella Nobil- tàd' Italia , ascriue l' origine dalla Nobiliffima Famiglia Landi di Pia- Gio.Lan cenza , e altre volte ornata di Dignità Ecclefiaftiche in Persona di diCan.della Giouanni figlio di Flauiano Landi Canonico della Bafilica Vaticana Bafilicava nel 1303. EraLorenzo Canonico della Catedrale di Velletri , eri- splendeua nel Clero per la pieta , ed innocenza della vita , per la Dottrini,e coltaca delle buone Lettere, e per la prudenza nel maneggiar gi affari della Diocesi , che da Cardinali Vescoui gliveniuano frequente- mente appoggiati . Paolo adunque a contemplazione de suoimeriti I elesse Vescouo di Fossembruno il dì 4. di Luglio del 1612. [ come fi legge nell' Italia Sacra . ( 2 ) Ma oltre ciò diede Paolo i primi prin- Marzio cipjalle gran fortune di Marzio Ginnetti , che fu poiCardinale , e Vi- Ginnetti , e cario di Roma . Questi nato in Velletri ai 6. d' Aprile del 1585. di fue prime opulenta Famiglia , figlio di Gio. Battista , e di Olimpia Ponzianelli , carichenauendosotto celebri Maestri nel Collegio Romano fatto gran progrefRoma . so nelle Lettere , e poi nel diritto Ciuile , e Canonico , fuda Paolo V.. riceuuto fra suoi Camerieri d' Onore : indi passo a varj gradi di Prela- tura, fatto Ulitore del Cardinal Camerlengo , Vicario del Cardinal Odoardo Farnese in Santa Maria in Via lata , e Presidente del Vescouato di Sabina , dando in tutte queste Cariche gran faggio della fua integrità , dottrina , e prudenza . Anche Orazio Ciriaco da Velle- tri sperimentò la beneficenza di Paolo , perche etsendo egli Giurista di molto nome , fu da Paolo destinato Luogotenente del Gouernator di Roma , e indi dell' Auditor della Camera ; Serui poi il Rè di Spagna comeReggio Commissario in Puglia , ed ebbe anche nello Stato della Chiesa la Prefettura di Cafcia .. Intanto il CardinalGioiosa nostro Vescono benche fi trouaffe in13 Francia , non però mancauad' inuigilare al buon gouerno Spirituale Sinodo della sua Chiesa , e volle che si celebrasse il Sinodo Diocesano , eleg. Diocesano gendo a presederui Antonio Seneca Vescous d' Anagni , molto perito nel 1613. nella Difciplina Ecclefiaftica , ch' aueua appresa dal Sant' Arciuefco- nodi Milano Carlo Boromeo , di cui longo tempo era stato Familia- re .. Fu adunque celebrato ilSinodo Diocefano inVelletri sotto la di lui presidenza nel 1613. con sìvniforme confenfo del Clero , e acclama- zione del Popolo , che giuntene le nouelle in Francia al Cardinal di Gioiosa , egli con fue Lettere date ai 12. d' Agosto di quell' anno in Medone , n'efprefle al Capitolo della Catedrale gl' intimi sensi del suo compiacimento , ed allegrezza .. Ma due anni appresso il dì 23. d'Agosto del 1615.spirò in Auigno- 14 ne, mentre daua ancor speranza di piulunga vita , la qual cosa vdi- tafi : [ 1 ) Par. 1. Nar. 12. cap. 7. [ 2 ] Tom. 2. In Epis. Forofen. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. 477 tafi ai 2. di Settembre nelle nostre Contrade , diede luogo all' elezzione de Rettori , che furono Camillo Attiuerj , ed Eleuterio Toruzzi , e del Giudice , che fu Tiburzio Baccario , e all' Ozzione del Cardinal AntonioMaria Gallo allora Vescono di Porto , la quale è forza confeffar che seguiffe , non ai 16. di Settembre , ( come si legge nell'Ita- lia Sacra dell' Abbate Lucenti , ( 1 ) ma molti giorni prima leggen- dosi negl' atti publici in Velletri , ch'egli ai 9.di Settembre per mezzo d' Ottanio Razzante da Matelica suoUditore , e Procuratore prese possesso della Chiesa , e Gouerno della Città : Ottenne poi daPao- Io il CardinalGallo vn Breue dato in Roma ai 19. di Settembre di quest' anno confermatorio ditutte le facoltadate dagl' altri Papi ai no- fari Vescoui per esercizio della giurifdizione , & è del tenore , che fegue . PAULUS PAPA V. Vener. Fr. Nofter Salutem , &Apoftolicam Benedictionem : Nobis nuper exposuisti , quod poftquam pridem fel. rec. Paulus II I. & Paulus IV. Romani Pontifices Prædeceffores noftri ex certis tunc expreffis caufis pro tempore existen. Oftien. & Veliternen. Episcopis Dilectorumfi- liorum Incotarum Ciuitatis Velitrarum tam Ciuiles Causas , quam Cri- minales in prima , &secunda , in eadem Ciuitate , in tertia verò instan- tijs in Curia cognofcendi facultatem conceflerant , quod longo temporis fpatio obferuatum fuerat , quia deinde bon. mem. Francifcus Oftien. & Veliternen. Epifcopus per incuriam id obferuare temporibus fuis neglexe- rat in graue totius Popali Veliternen. grauamen , & detrimentum ; rec. mem. Pius V.fimiliter Pradecessor nofter bon. me. Ioannis Epifcopi Oftien. Veliternen. Cardinalis Moroni nuncupati supplicationibus tunc inclinatusfin- gulas conceffiones predictas , & defuper confeltis litteras , &inde secuta quæcumque auctoritate Apoftolica approbauit , &confirmauitsupplens omnes defectus , fi qui defuper forfan interueniffent , &pro potiori cautela eidem Icanni Epifcopo , & Cardinali , vt tam ipse , quam eius fucceffores Epifco- pi Veliternen. qui pro temporeforent , omnes Caufas Cruiles , &Criminales, quę in difta Ciuitate , &Diacesi Veliternen. , pro tempore orirentur perse aut ad id ab eo deputatos in prima , &fecunda in eadem ( iuitate , in tertia verò inftantijs in Curia , non tamen in atrocioribus , congnofcere liberè , &licitè poffent , conceffit , districtius inhibens quibusuis tam facularibus , quàm Ecclefiafticis Iudicibus etiam Caufarum Curia , & amera Aposto- lica Generali Auditori , &alijs tam in Vrbe nostra tunc fua , quam alibi exiftentibus , &quauis auctoritatefungentibus in virtute sancta obedientię, ( :) Tom. 1.in Epis. Oftien. & Veliter. AntMa. Gallonoft. Vefc. Ottiene da Paolo V la conferma delle facol 478 LIBRO QVARTO Sub excommunicationis , aliisque arbitrio suo moderandis , & infligendis pænis, nein Caufispredictis vllo modose intromitterent , aut indicantes mo- leftare auderent , vel præfumerent . Ac insuper , quoniamsape continge- batgraues expenfas Partes litigantes fubire oportere , dum contra eas ad excutionem procedebatur , adeout maximum præfertim miferabilibus perfo- nis exinde detrimentum proveniret , &quandoque expense huiufmodi prin- cipale debitum fuperarent: voluit , ordinauit , quod ficut eatenus bo. me. Rodulphi Episcopi Oftien. Cardinalis Carpen. nuncupati , ac difti Francisci Epifcopi Cardinalis temporibus fuerat obferuatum , deinceps ad aliquam exe- cutionem deveniri , nisi habita prius notitia per eumdem Ioannen Epifcopum, ac Cardinalem , ac de eius licentia nullatenus valeret ; porrò pariter fel. me. Gregorius Papa XIV. fimiliter prædecessor noster premissis fibi per fimil. me. Alphonsum Epifcopum Oflien. Cardinalem Gesualdum nuncupatum expofi- tis fingularum conceffionum Apoftolicarum , ac defuper confeftarum litte- rarum , &inde fequutorum quorumcumque tenores pro expreffis haben. Sup- plicationibus eiufdem Alphonsi Episcopi Cardinalis inclinatus fingulas con- cessiones , & defuper confcitas litteras pradictas , & inde sequuta que- cumque Apostolica auctoritate perpetuò approbauit , &confirmauit , illif- que inuiolabilis firmitatis robur adiecit fupplen. omnes , &fingulos tam Iu- ris , quamfacti defectus , fi qui in eifdem interueniffent , &vlterius pro potiori cautela eadem premissa omnia , prout conceffa erant , &permissa innouauit , & de nouo eidem Alphonso , eiusque successoribus Ostien. & Veliternen. Epifcopis conceffit , & ad vtramque Ecclefiam Oftien. Veliternen. earumque Ciuitates , Diaces, ac Incolas , &fubditos fimiliter extendit perpetuò , aliasque , &alia fecit , & obferuari man- dauit irritanti decreto apposito ; nouissimè verò fel. rec. Clemens Pa- pa VIII. pariter prædeceffor nofter pramissa omnia , &fingula , modo , formapredictis confirmauit , approbauit , & innouanit , ac de nouo eidem Alphonso Cardinali conceffit , &indulfit , prout in fingulis Predecessorum corisdem litteris , quarum tenotes presentibus pro infertis haberi volumus. plenius continetur ;cum autem ficut eadem expofitio fubiungebat : tu pra- missa omnia pro maiori corum subsistentia à Nobis etiam , & eadem Sede confirmari , &de nouo concedi desideres : Nos iustis votis tuis libenter annuentes , tuisque hac in parte Nobis humiliter porrectis fupplicationibus inclinati , fingulas conceffiones , illarumque confirmationes , approbationes innovationes , defectuum suppletiones , extentiones , aliaque præmissa omnia , defuper confectas litteras prædictas cum inde secutis quibuscumq. aucto- ritate Apoft. tenore presentium fimiliter approbamus , &confirmamus , ac etiam innmuamus , & de nouo concedimus , ac facultatibus , & indultis buiufmodi fecundum quod tui in-dd. Ecclefijs Fredeceffores , &præfertim bo. me. Prholomeus Comen. &Dominicus Pinellus , ac Francifcus de Ioiofa Epifcopi Oftien. &Veliternen . Cardinales nuncupati vsi funt , &vti potue- runt ,vti poffis , &valeas , supplentes omnes fingulos tam Iuris quam Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 479 र quàm facti , ac quoscumque alios quantumuis substantiales defectus , fi qui quomodolibet interuenerint in eisdem , ficque , &non aliter per quoscum- quc Iudicesetiam Caufarum PalatijApoftolici Auditores , ac S. R. E. Car- dinales , fublata eis , &corum cuilibet quauis aliter iudicandi , & inn terpretandi facultate , & auctoritate iudicari , & definiri debere decer- nimus , non obstan: præmissis , ac quibusuis Constitut. Apoftolicis , ceterif que contrariis quibuscumque . Datum Roma apud S. Mariam Maiorem sub Annulo Piscatoris . Die XIX. Septembris M. DC. XV. Pontificatus nostri Anno x1. G. GUALTERIUS . Nacque il CardinalGallo in OsimoNobile Citta dellaMarca , ea- scritto tra Familiari del Cardinal Felice Peretti , tosto che questi fu esaltato all' Apoftolico Trono, volse l' Animoa folleuar la fortunad' Antonio Maria Gallo fuo Coppiere , e fattolo Canonico della Bafili- ca Vaticana , indi lo promosie al Vescouato di Perugia , e poscia alla Porpora . L'accrebbe ancora collaLegazione di Romagna , e col- laProtezzione del Santuario di Loreto , e benche il Cardinal Gallo non foffe ornato di molte lettere , nulladimeno mostrò capacitànon inferiore alla fortuna , e talenti basteuoli a sostener con lode sì grandi impieghi . Passò dalla Chiesa di Perugia a quella d'Osimo sua Patria, che lungo tempo gouerno , e poi dimife . Ant.Ma Gallonoftro Vesc. fua p. vel eopere di pietà . venuta in 5 DeputòProgouernatore , e sopraintendente inVelletri LuigiGal- Luigi Gallo lo suo Nipote allora Prelato nella Corte diRoma , e poiVescono & Progouerna Ancona , e fece suo Vicario Antonio Panoti Arciprete della Catedra- tor di Vell. le , e nel mese di Marzo dell' anno seguente 1616. volle egli stesso veni- re in Velletri a veder la sua nuoua Sposa , evi dimorò qualche tempo congranprofitto Spirituale del Clero , e del Popolo , conciofiacofa- che niuna cosa tralasciò di tutte quelle , che in fimili cafi s' appar- tengono all' officio di buon Pastore . Publicò Indulgenze Plenarie nella Sagra Communione di tutto il Popolo , che fece di sua mano nella Catedrale ; Nella Settimana Santa , enelle Feste di Pasqua in- teruenne a tutte le FunzionidellaChiefa ; Fece riceuere i Pellegrini , ediftribuir limofine at Poueri , e perch' aueua in animo d' introdur in Velletri i Frati Carmelitani Scalzi , comprò vn Fondo nel Luogo pref- fo i Cappuccini Vecchi ( così chiamato , perche iui era il primo Con- uento deCappuccini , ) e lo benedifle , e vi pianto di fua mano la Croce , affegnando per la Fabrica del Conuento tutte le Rendite , che gode lamensa Vescouale in Velletri , le quali per altro non fono , che tenui , eflendo tutto il grosso de Prouentidella Mensa Vescouale inO- stia , d'onde altre volte fi canauano cinque , e piu mila scudi l'anno , ed ora poco meno , ed è fama che seguita l' vnione perpetua tra le Chie- Ppp LIBRO QVARTO Sinodo Dioces. del 1618. Ant.Ma Saoli noftro Vefc. Chiese di Velletri , ed' Ostia , le Rendite della Mensa di Velletri,che principalmente eranonel Peschio Luogo del Territorio Veliterno , fof- fero attribuite al Vescouato Tufculano , ch' ancor oggi le gode , ri- manendo il nostro Vescono anche doppo tal dismebrazione largamen- te prouisto perl' aggiunta delle copiofe Rendite d' Oftia. Eoltre cio cófiderado il Card. Gallo, che in vna Città così freguete di Popolo, fofle neceflaria l'opera anche d' altriReligiofi cheattendeffero ad iftruir la Gioventù , apri l' ingrefio in Velletri a Chierici Regolari Somaschi , i quali ottennero la Chiefa Parocchiale di San Mar- tino con Lettere Apoftoliche di Paolo V. de 28. Nouembre del 1616. cedendo spontaneamente il Rettordi quel tempo , e laCitta aslegno anche annuo stipendio a detti Chierici Regolari , perche teneffero publica Scola a profitto , e istruzzione della Giouentù . J Celebrò anche il Cardinal Gallo ai 10. di Gennaio del 1618.il27 Sinodo Diocesano in Velletri , e nell' anno appresso ai 15. di Settembre , effendo alquanto auuanzata la Fabrica del Conuentoperi Carmelitani Scalzi , in vso della quale laCittà fece dono ditre mila scudi , Luigi Gallo suo Nipote vidisse la prima Messa in una picco- la Cappella , iui erettain onore di Santa Tecla . Maessendo poife- guita ai 30. di Marzo nel 1620. la morte del CardinalGallo inRoma sepolto nella Sagrestia d' Araceli , rimase l' opera imperfetta , ei Car- melitani Scalzi venderono la Fabrica al Cardinal Ginnetti da cui venne racchiusa nell'amplo , e delizioso Giardino presso il suo Pa lazzo, e tentorono poi quei Religiofi di stabilirsi inVelletri inaltrimodi macon pocosuccesso; finalmente v' aprirono vn Ofpizio conceflo lo- roda Cleinente Erminio Borgia , e lo ritenner per molti anni : ma mancando le speranze di fondare vn pieno Conuento del lorOrdine , abandonorono ancor questo . Vacando lanostra Chiesa per morte del Cardinal Gallo, ( nel 18 qual tempo furonoRettori Camillo Borgia , e Lauinio Zaffarani , e Giudice Regolo Coluzzi , ) l'ottenne per ragione d' Ozzione il Car- dinal Antonio MariaSaoli ai 6.d' Aprile del fopradetto anno 1620.di- chiaratoDecano del Sagro Collegio , lafciato il Vescouato di Porto ; e il decimo dì dello stesso mese neprese il possesso per mezzo di Ste- fano Racano da Spoleto suo Uditore , e Procuratore a tal atto . Egli nato digrande , e ricca Famiglia in Genoua , doppo aver con gran lode sostenuta la Nunziatura di Napoli, e quella di Portogallo, fu da Sisto V. fatto Arciuescouo di Genoua sua Patria , e poi Cardina- le , indi Legato a latere nell' Armata Nauale mandata da Sifto con- tro i Turchi , e Corsari , che infestauano il Mar Tireno , e rinunzia- ta la sua Chiesa , erasi ritirato in Roma, oue viueua con fama d' Uomomolto intendente delle materie politiche . L'anno seguente 1621. ai 28.diGennaio PaoloV. Pontefice d' 19 eter- Istoria della Chiefa, e Città di Velletri . 48г 20 21 eterno nome , il quale seppe compir lagran Mole della Bafilica Va- ticana , e far molt' altre grandi , e magnifiche opere , senza imporre aSudditi nuoue grauezze , passò all' altra vita . Abbiamo d' esso un Breue dato ai 3. diGennaio del 1613. col quale prouedendo all' or- nato della Citta , ordinò che chiunque volesse in Velletri fabricare potesse aftringere il Vicino a venderglila propria Abitazione , purche non eccedesse il valore di scudi 500. e il compratore pagasse otto per cento sopra il giusto prezzo . Gregorio e Oratori d' In luogo di Paolo sedè nella Catedra di San Pietro il Cardinal Alessandro Ludouifi Cittadino , e Arcinescono di Bologna , che XV. volle chiamarfi Gregorio XV. LaCitta mandò secondo il coftume Oratori a professargli la douuta obedienza , che furono Gasparo Pa- gani Caualier dell Ordine de Santi Maurizio , e Lazzaro , Lorenzo Marcelli celebre Dottore , ch' ebbe poi da Vrbano VIII. la carica di primo Collaterale in Campidoglio . In questo Pontifica- toTiberio Ponzianelli daVelletri fu Gapitano dellaCaualleria del La- zio Maritima , e Campagna . Nel medefimo anno 1621. due Ordini Religiofi ebbero l' in- gresso in Velletri . Il primo fu l'antichiffimo Istituto deMonaciGre- cidi SanBafilio, a quali ilCardinal Saoli diede la nuoua Chiesadi Santa Maria in Vialata colle Fabriche iui annesse , e ne pigliorono i Monaci il poffeffo ai 10.di Luglio di queil' anno , della qual concef- fione si legge la seguente memoria in vna Lapidadimarmo in quel la Chiefa . obbedienza a Gregorio xr. Bafiliani eloro ingref so in Vell. D 0 M. ANTONIVS EPISC. HOSTIEN. & VELITRNEN. S. R. E CARD. SAVLIVS S. COLLEGII DECANVS AD AVGVMENTVN, DIV: CVLTVS SEMPER FENDENS TEMPLUM HOC DEIPARA VIALATA COGNOMENTO MONACHIS S. PASILII PERPETVO CONCEDIT AN, SAL. M. D. CXXI. SEDENTE GREGORIO XV. AN. PRIMO . L' Arciuefcouo Teuli ( 1 ) riflette in questopropofito , che l' istessi MonaciGrecidi S. Bafilio foffero ne tempi antichi in Velletri , e tencffero il Monafterodi S. Bartolomeo , di cui anch'oggi si veggono le veftigie nelle Pendici della Fagiola verso il mezzogiorno , dentro la Tenutadel Peschio , che appartiene ai Vescouidi Frascati . Aggiunge ancora che i medefimi Monaci possedeuano il Monastero di S. CefaPpp 2 rea [ 1 ) Teat. Ift. lib. 3. cap. 11 . : 482 LIBRO QVARTO Frati Min. del terz Or dineze loro ingresso in Vell. reo vicino aCampomorto , e il Monastero di S. Tomasso con altri Luo- ghi poco diftanti da Velletri . Fiori in quest' Ordine Bafiliano nell etàde noftri Padri Francesco Lanuuio da Velletri Abbate di S. Filaretopreffo Seminara nel Reame di Napoli . : L' altra Religione introdotta nel medefimo anno 1621. in Velletri 22 fu quella de Frati del Terzo Ordine di S. Francesco , ed ebbero la Chie- sa di nostra Donnadeg! Angeli diftante vn miglio dalla Città , conce- dutagli dalla Confraternita della Mifericordia , la ristorazione della qual Chiesa fu daNoi notata nel Secolo paflato ; mapoi nel 1631. ab- bandonando i Religiofi questo Luogo , ne prefero altro nella Paroc- chia di Santa Maria del Triuio dentro la Città , alla Fabrica del qua- le Urbano VIII. applicò le Rendite , ch' erano del Conuento di San- ta Lucia in Pelestrina , e poco doppo vi fabricorono vna Chiefa de- dicata a SantaAppollonia , e benedetta daGiuliano Viviani Vefco no Suffraganeo di Uelletri il dì 15. Agosto del 1633. e vi fu riposta vn antichiffima Imagine diNostra Signora detta della Vita , che pri ma era nella Chiesa vecchia de Ss. Cofma , e Damiano in Roma, la quale ( se prestiam fede a cio , che in antichi caratteri fi legge die- tro questa infigne Tauola , ) fu dipinta nel primo anno di PapaFe- lice IV. cioè nel 525. E stata poi a giorni noftri , non folamente ampliata la Chiesa , ma anche ridotta a forma elegante , e venufta , come anch' è stato il Conuento accrefciuto di Fabriche , e di Rendite . Eoltre queste cose non fi mancaua in Velletri di dar opera a S.Cio.in ristorare iSacri Edifici , perche non folo fi era rifrabricata da fon- Plagisrifa- damenti nel 1614.la Chiesa di San Giouanni in Plagis , ma si pose mano a rifabricar con nuouo ed elegante disegno , anche quella di S.Maria Santa Mariadel Triuio demolita deltutto l'antica , e nel dì 22. Mar- del Triuio zo del 1622. dal Vescono Ventimiglia vi fu benedetta , e collocata rifabricata, la prima pietra . bricato . Fra.Ma. delMonte noft.Vefc. > A Nel mese di Luglio del 1623. rese lo spirito aDio Gregorio XV.23 Pontefice di pochi anni , ma dimolti illuftri fatti , ch'ebbe per fuccef- fore il Cardinal Maffeo Barberini da Firenze con Nome di Urbano VIII. Il Cardinal Antonio Saoli noftro Vescouo , che con profpera , e robusta Vecchiezza , e indefefla applicazione ai piu graui affari della Santa Sede era giunto a 82. anni , poco doppo vscito dal Conclaue il dì 24. d' Agosto , mentre che con fommo studio attende- ua a conferuarsi in buona falute , moriin Roma di teore sopragiuntali per unapiccola caduta di letto . Fuporil fuo Corpo trasportato a Genoua, e sepolto invna Chiesa di Patronato della sua Casa in quel- la Città , e intanto furono in Velletri eletti Rettori Francesco La- nuuio , e Francesco Santirecchia , e Andrea AlbrizjGiudice . Suc- ceffe nella nostra Chiesa Francesco Maria del Monte , già Vescouo di Porto , il quale ai 13. d' Ottobre mandò due fuoi Procuratori in Vel letri Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 483 24 25 tria prender possesso della Chiesa , e del Gouerno . Egli nato de Marchesi del Monte Santa Maria nell' Umbria , che riferiscono la lor Origine alla Reggia Stirpe di Borbone , era famigliare intimo , & accettiffimo del Cardinal Ferdinando de Medici , quando questi per conferuar la suaCasa fu obbligato di rinunziar laDignita Cardinalizia , e paflar alle Nozze , nella qual occafione Ferdinando ottenne da Sifto V. con caldiffimi prieghi , che Francesco Maria del Monte , allora Referendario di Signatura fosse riuestito di quella medefima Porpora , di cui egli si spogliaua , e questi poi seppe sì ben portar il peso di tanta Dignita , che pareua auefle acquistatoper merito , ciò ch' era stato dono , e fauor di fortuna . Ottenuta ch' ebbe la nostra Chiesa , impetrò daUrbano vn Breue dato ai 12. di Nouembre del 4623. in conferma delle facoltà , e Priuilegj vsati da suoi Anteceffo- ri , e per miglior Gouerno spirituale della Diocesi a 29. d'Aprile dell' anno 1624. celebrò in Velletri il Sinodo Diocesano , e ornò anche nel medefim' anno la Catedrale di naoui Organi d'eccellente artificio.. In tanto aueua la Città mandati Lorenzo Marcelli , e il Conte Giuseppe Baffi Oratori d' obbedienza ad Urbano VIII. che per con- feruar la fede del Deposito della Valle Tellina , fatto in mano del suo Anteceffore , trouauasi inuolto in pericolofa Guerra , venendo quella Valle ostilmente inuafa da Francesi , e Grigioni , nè era bastato a fpegner il fuoco delle discordie la Legazione del Cardinal Francesco Barberino in Francia . Or feruendoti la Città di quest' occafione per acquistar merito pretio Urbano , e dare vna ben certa , e diftinta prouadella fua fedeltà antica verío la Santa Sede , fece nel 1635. vna dono gratuito di 15. mila scudi in fuffidio di quella Guerra ; obli- gandosi in oltre di somminiftrare a sue spese gl vtenfili perdue Com- pagnie di Corazze , qual cosa in tempo sineceffario , fu accettiffima adUrbano , che in tutto il suo Pontificato ne conieruò memoria , e gratitudine , fauorendo la Città , e i Particolari Cittadini in ogni oc- cafione con fingolar clemenza , ed amore , enquesta medelima fpe- dizione della Valle Tellina fece Mattro di Campo di vu terzo il MarcheseGioseppe Ginnetti da Velletri , che aueua commandato ingra- dodi Generale l' Armi dell' Imperator Ferdinando in Morauma , ea- uena feruito come Configlier di Stato , e di Guerra pretto il Marche- se Spinola in Fiandra , e in oltre mandò poi nena Vade Telina Com- missario Apoftolico a far deporre l' armi il Cauatier Giouanni Ginnet- ti Capitan di tutta la Canalleria dei Lazio Mantima , e Campagna , e Fratello del detto Marchese . A i 27. d' Agosto , non già dell'anno 1627. [ come fi legge pref- so ilCiacconio , el Ughelli , e altri Scrittori ) mabensì del 1626. ( come apparifce dall' elczzione de Rettori , e del Giudice fatta in VelSinodo Dioces. nel 1624 Oratori d obbedienza aUrbano VIII. Vell.dona aVrbano VIII . 15 . milaScudi per laGuerra dellaval le Tellina . Gioseppe Ginnetti , e fue cariche. Gio.Ginnetti , efue cariche . 184 LIBRO QVARTO Ottauio Badini noft. Vefc. Ascanio Maffei Progouernat.di Vell. Girolamo Lanuuj Pre lato, e fue Dignità. Argeo Coluzzi , e fue cariche. Velletri in Perfona di Girolamo Toruzzi , e di Marco Tullio Zaffara- ni , e di Girolamo Landi passò a migliorvita il Cardinal Francesco Maria del Monte nostro Vescouo, e Prefetto di molte Congregazio- ni, doppo auer apperta , e chiusa la Porta Santa nella Bafilica di SanPaolo nel Giubileo 1625. molto compianto da Poueri , a quali, eparticolarmente in Velletri fuliberale , e caritatiuo . Ne dene ta- cersi la pia , e lodeuole vsanza , ch' egli conferuò firo alla morte di digiunare in pane , ed acqua ogni Sabbato ad onore della Beatiffima Vergine , e difpenfar in quel giorno a Poueri inolte limofine . Fu- egli sepolto inRoma nella Chiesa di Sant' Urbano , la qual infieme con quel Monaftero quasi tutto da fondamentiristorò . Peruenne.al- lora al Decanato del Sagro Collegio , e Vescouato d' Ostia , e.di.Vel-- letri il Cardinal Ottanio Bandini Vescono di Porto , seguendone la traslazione il dì 7..Settembre di quell' anno 1626. Questinato di an- tica , e Nobil Famiglia in Firenza , aueua da.Clemente. VIII. otte- nuto l' Arciuescouato di Fermo , e poco doppo l'onor della. Porpora ,. ein appresso la Legazion di Romagna , adoperato quafi in tutte le Congregazioni con gran fama d' ingegno , e di fapere . Egli in ve- ce di mandare al Gouerno di Velletri , secondo il coftume vn fuo. Luogotenente , vi mandò Afcanto Maffei fuo Congiunto , e: Prelato nella Corte Romana , con titolo di Progouernatore , come gia pri-- ma d' ogn' altro aueua fatto il Cardinal Gallo , nel qual carico vi rimase il Maffei fino alla morte delCardinal Bandino... Ma Urbano VIII. che prima del Pontificato amaua grandemen- 20 te Marzio Ginnetti da Velletri , Prelato allora , ( come altroue di- cemmo.) della Corte di Roma , volle nella sua nuoua fortuna inalzarlo a quei piu alti gradi di onore , che polla concederla beneficen- za Pontificia ; perche appena assiso nella Catedra diSan Pietro , lo fece Maggiordomo del Palazzo Apoftolico , e Segretario della Con- sulta , e nella Promozione de 19. Gennaio del 1626. lo creò Cardi- nale , riferuandolo in petto , e publicolio poi ai 30. d' Agosto del 1627. dandogli la Diaconia di Santa Maria Nuoua , essendo allora Marzio in età d' anni 42. Giunte in Velletri le noueile di questa Pro- mozione rallegrorono grandemente tutta la Città , che vedena riforgere fra suoi Cittadini lo splendor della Porpora , giada piu Secoli. ofcurato . Adunatosi per tanto il Configlio maggiore eleslero. trè Gentiluomini Oratori adUrbano per rendergli le douute grazie dell onore compartito alla Citta in Perfona d' vn suo Cittadino . Furono questi Girolamo Lannuj allora Prelato nella Corte di Roma , adoperato poi inmolte Congregazioni , Decano della Signatura di gra- zia , e Comnendator di SanSpirito ; Argeo Coluzzi , ch' era sta- to in Ispagna Uditore di Domenico Ginnafio Nunzio Apoftolico in que' Regui , e poi nella di lui asenza Internunzio , e che aueua ricus fato Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 485 27 Lorenzo Marcelli p. fato l' Arciuefcouato di Manfredonia , quale lo stesso CardinalGin- nafio voleuarmnunziargli , e Lorenzo Marcelli primo Collatterale nel Campidoglio . Maperche vn beneficio sigrande meritauavn rendi- Collaterale mento di grazie piu stabile , e piu dureuole , che ne trasmettesle a di Campido Pofteri grata , e perpetua memoria , fu anche concluso d' ergere a glio . Urbano vna Statua di Bronzo nella publica Piazza , e in oltre che si faceffe al nuouoCardinale donatiuo di sei milascudi, le quali cose furono tutte mandate ad effetto , benche l' erezzione della Statua fi differisse per alcuni anni . Ma se la Citta si rallegro dellaPromozione del CardinalMarzio Ginnetti , ebbe ancora nell' istess' anno 1627. motiuo di rattristarsi per la perdita di Lorenzo Landi Vescouo di Fossembruno , il quale doppo auer quindici annigouernato con molta lode quella Chiesa , ornata la Catedrale , ripoîte le Relliquie de Santiin piudecente luo- go , accresciuta la Menía di rendite , e il Palazzo Vescouale di Fabri- che , passò a miglior vita , mentre dilui fi fperauano cose maggio- i . Fu sepolto nella Catedrale di Foffembruno coll' infrafcritto Epitaffio. D. 0. M. LAURENTIO LANDO VELITERNO HUIUS FOROSEMPRONIENSIS ECCLESIJE EPISCOPO INTEGERRIMO , QUEM HIC QUIESCERE NE PUTES , NAM GREGI , QUEM PASTORSEDULO PAVIT NUNC INVIGILAT CUSTOS . DESIIT ESSE MORTALIS AN. DOM. M. D. CXXVII. ÆTATIS LXIII. BENEDICTUS IN EPISCOPATU SUCCESSOR, CLEMENS FRATRES FRATRI AMANTISS. P. C. Ma tosto Urbano rifarci all' amata Città questa perdita , perLorenzo Landi Vesc di Fossebru no fua mor- te,&clogio Benedetto 28che volle , che a Lorenzo Landi fuccedeffe in quella Chiefa Beneder- Landi Vesc to Landi Fratello di lui , il quale effendo celebre Anuocato nella di Fossebru Corte di Roma , e congiungendo all' eccelente perizia deile Leggi no . vnafomma integrità di vita , si trouaua col carico diVditore presso il Cardinal Fra Antonio Barbarino dell' Oraine de Cappuccini chiapmato 486 LIBRO QVARTO Ottauio Bandino nost.Vefc. Suamorte elogio. Gio.Bat Deti noftro Vefc. Suffraga neo in Vell. efuadote mato il Cardinal Sant' Onofrio fratello di Vrbano , e cosi Benedetto Landi ordinato Vescono di Fossembruno , andò nel medesimo anno 1627. a prender possesso di quella Chiesa , e a riempir il luogo del Fratello defonto . Indi a due anni al primo diAgosto del 1629. fu tolto darepen-20 tina morte il Cardinal Ottauio Bandino noftro Vescouo , vltimo dellasua famiglia in età d'anni 72. stimato l' Oracolo , e l' ornamento de tempi suoi , e chiamato daMarco Battaglini ( 1 ) Vescouo di No- cera noftro Predecessore ne suoi Annali del Sacerdozio cdell' Impero , gran lume del Sagro Collegio , auendo poco prima in Oftia ristorata , e ornata la Cappella , oue per mille , e piu anni erano gia- ciute le Relliquie di Santa Monaca Madre di Sant' Agostino , ( che come altroue dicemmo ) furono indi trasferite in Roma . Fauori in Velletri lo studio delle belle lettere , e l' Accademia de Solleuati , che a tempi suoi s' aprì nel Conuento di San Francesco , la quale vfa- ua per impresa vna Fonte , che gettaual' acqua in alto con il motto fluxit ab alto . Il Corpo del Cardinal Bandino fu sepolto in Roma nella Chiesa di San Siluestro a Montecauallo . In. Velletri ebbero la. Dignità di Rettori Sisto Gregna , e Sebastiano de Pauli se quella di Giudice Paolo Passarini . Apparteneua la nostra Chiesa per diritto di anzianità , e di Oz - 3 zione al CardinalGian Battista Deti Fiorentino , che già si trouaua Vescouo di Porto , ed era stato promosso alla Porpora da Clemente: VIII. in età di soli 17. anni , non per altra ragione , che per la memo- ria di Lesa Deta Medre dello stesso Clemente , colla qual Lesa Giam Battista aueua non tanto congiunzione di sangue , quanto fimiglian- za di Cognome , e nulladimeno , perche egli fi trouaua molto debili- tato di Corpo , reso dalla Podagra , e Chiragra , e da altre abitua- li indisposizioni piu fimile a vn tronco , che a vn viuente , in gui- fache rare volte interueniua ai Concistori , e all' altre publiche Fun- zioni , incontrò molte difficoltà , quando volle ottar la nostra Chie- sa : ma alla fine superatele nel terzo giorno di Settembre di quell anno 1629. ne prese il possesso . Fece però Urbano vn Decreto , [ come scriue l' Oldouino nella sua Vita , ) che all' aunenire quelli , i quali per infermità non poteuano essercitar le Funzioni Pontifica li, non veniffero promoffia. Vescouati , ancorche foffer. Cardinali equantunque Taluno per auuentura fi trouasse Vescouo di Porto , non douefle in caso di fimigliante impedimento afpirare alla nostra Chie- fa ; e in oltre decreto , che il nostro Vescouo douesse sempre ritener in Velletri vn. Vescouo Suffraganeo per essercizio continuo delle Fun- zioni [ 1 ) Tomo 2.Anno 1629.num.9. Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 487 31 6 zioni Pontificali e che foffer cauati ogn' anno cinquecento scudi dalle rendite del Vescouato per congruo sostentamento del Suf fraganco . Si accrebbe in quest' anno 1629 il Culto Diuino nella Catedrale , perche vi furono eretti quattro Beneficiati di continua residenza per lo feruizio del Coro sotto l' inuocazione de Santi quattro Protettori della Città , Clemente , Ponziano , Eleuterio , eGeraldo , secondo la piadisposizione di Fuluia Candelse , laquale nel suo vltimo Testamento del 1623. ordinato aueua , che doppola morte di Clarice , figlia del Conte Antonio Maurutj suaMadre , con ibeni della sua Eredita fi fondassero i predetti quattro Benefici . Nel medefimo anno 1629. effendo venuto a morte il Cardinal , 32Giouanni Garzia Millini Vicario del Papa in Roma, volle Urbano accrefcere con questa nuouaDignita il Cardinal Marzio Ginnetti di- chiarandolo suo Vicario , le quali grazie con sì larga mano concef- se daUrbano aCittadini di Velletri , diedero motiuo alla Città di mandare alui nel mese di Ottobre di quell' anno , mentr' egli fi trouaua in Castel Candolfo quattro Oratori , che furono Teocrito Micheletti Caualier dell' Ordine diCristo in Portogallo , Gasparo Pagani Caualier dell' Ordinede Santi Maurizio , e Lazaro , Andrea Albrizio , e Rogolo Coluzzi , i quali a 24. di quel mese si portorono con Nobile accompagnamento abaciare ipiedi aUrbano , e ad esprimer- gli i sensi di eterna gratitudine , che la Città gli professaua per si cofpicui , e segnalati benefici conferiti asuoiCittadini . 33 34 Nell' anno seguente 1630. ilCardinalGian Battista Deti nostro Vescono aggrauato dalle fue abituali indisposizioni , piu che dagl anni , quali non giungeuano che a 54. fuai 13. di Luglio tratto al Sepolcro , che trouò nella Chiesadella Minerua , di cui altra memo- ria in Velletri non rimane , che vna ricchiffima Pianeta ricamata di perle , e d' altre pietre preziose digran valore , che egli auendo fat- ti suoi Eredi gl' Aldobrandini , da quali era stato promotio , lafciò alla Chiesa Catedrale per ragion di legato , eper pegno del suo amo- re . Vacando per la sua morte il Gouerno , Francesco Cinelli , e Francesco Calcagni ebbero la Dignitadel Rettorato , e Camillo Bor- gia quella diGiudice . Succefle poi ai 30. di Luglio ilCardinal Domenico Ginnafio fe- condo le regole dell'anzianità , e delt Ozzione . Egli Oriundodal CaftelBolognese si apri in Roma coll' innocenza de coftumi , ecolla perizia delle Leggi l'adito alle Dignità , e ascritto tra Referendarj della Signatura , e adoperato ne Gouerni , e poscia uelle Nunziature Apoftoliche alGranDuca diToscana , e indi alRè delle Spagne , fatto anche Arciuescouo di Manfredonia , era stato da Clemente VIII. conapplauso vniuerfale ornatodella Sagra Porpora . Poco doppo prefo : Marzia Card. Ginpetti Vic. diRoma, Dom Gin nasio noftro Visc. 488 LIBRO QVARTO Giuliano VivianiSuf. frag aneo di Foll. 4 preso postesso della nostra Chiesa vimando Francesco Ginnafio con giunto secodi Sangue , e Referendario dell' vna , e l'altra Signatu- ra , deputandolo nonfolo fuo Vicario Generale , ma anche Gouer- natore nella Città, il qual poi nel 1637. preoccupatoda immatura mor- te , compi in Velletri i fuoi giorni compianto danobili ingegni nell' Accademia degl'Estinti , che allora in Velletri fioriua , e se ne veggo- no anch' oggile composizioni alle stampe . Ebbe in oltre il Cardinal Ginnafio per suo Suffraganeo in VelletriGiuliano Viuiani Vescouodi Salona , e poi dell' Isola in Calabria , Uomo molto versato nella facoltàlegale , eAutore del Trattato de Jurepatronatus , ch'è ingran- diffimo pregio presso iGiuristi . In tempo del Cardinal Ginnasio nel 1631. fupublicata alle Stam- pevna descrittione di Velletri dedicata al Cardinal Colonna , nella 35, quale fi leggono ristrette in breue noite onoreuoli memorie dal Conte GiuseppeBaffi amantissimo della Patria . Questi fu in gran fauore , e stima presso il Cardinal Beuilacqua , e presso ilMarchese de LosVeles ViceRe diNapoli : diede alla luce diuerse composizioni , e fra l'altre vn difcorso con cui efortaua il Popolo di Napoli aritornare focto l' ob- bedienza di Filippo IV. Rè delle Spagne , ed ebbe fama d' erudito ne tempifuoi . AluiGio. Pietro Crefcenzi dedicòl appendice alla Co- ronadella Nobiita d' Italia ,tessendo una nobiliffima Genealogia del- la Casa Baffi , passata da Piacenza in Velletri . Lodò ancoral' istes- so Crescenzinel prefidio Romano ( 1 ) Fra Antonio Baili Min: Ofs. fratello del detto ConteGioseppe , che riparò i Monasteri del suo Or- dine in Terra Santa, e mori in Araceli pocoprima di conseguir l'onor' della Mitra , gia destinatagli . Anche GiulioBassida Piacenza dedi- cò al Conte Gioseppe Baffi da Velletri la Vita di S. Celidonia nel 1621. Fioriuano allora in Velletri anch' altri nobili Ingegni , de' quali non ènostro istituto tesserne l'indice , ma didued'effsi rimangonomemo- rie perpetue alle Stampe . Uno fu Ludouico Prosperi , che tra Pocti ebbegrido,e diede fra l' altre cose alla luce laMensa diBaccoDitirambo adimitatione de' Greci , che con simil lode soleuanoBacco onorare. Scriuon di lui il Crefcimbene ( 2 ) ed altri Autori . Egli fu Padre di Giuseppe Profperi Auuocato nella Curia Romana e già Uditore della Legazion di Romagna, che oltre vnOpuscolo de Regimine Ciuita- tis Veliterna ha dato alle Stampe un degno Volume legale de Territo- rioseparato inspiritualibus . L'altro fu Gio Battista Roli eccellente Filolofo di cui simane alle luce vn libro de Salubri potu impresso in Vel- Jetri nel 1639. ( 1 ] Lib. 3. par. 1. Narrat.2. [ 2 ] Nell 18della volg. Poesia tom. 1. pag. 153. Era Istoria dellaChiesa , e Città di Velletri . 485 36 Cappella deSs. Pro- tettori nella Cated. eret- ta dal Card. Ginnasio . ternita del Confra Era ilCardinalGinnafio folito adimpiegare in grandi , emagni- fiche opere pie gl' auanzi della sua parfimonia . Ei poco doppo ot- tenutala Nostra Chiesa si applicò ad erger nella Catedrale di Velletri vna nobile , ed elegante Cappella ad onore denostri Ss. Protettori conaltareornato di porfido , edialtri marmi preziosi , e conpitturedimanodi Caterina Ginnasia , vnica Nipote del Cardinale , nella qual Cappella si vedono anche dipinti tutti iSantidella Famiglia Ot- tauia , e Anicia . Donò poi il Cardinal questa Cappella alla Con- fraternita del Suffragio , da lui erettanella Catedrale , della qual co- Suffragio sa si leggono ne' lati esteriori della medefima Cappella due momoric in marmo : la prima àlato destro èdel seguente tenore . D. 0. и. DOMINICO GINNASIO S. R. E. CARD. DECANO , & EPISC. VIGILANTISSIMO QUOD SACELLUM HOC DICATUM DEI VIRGINI , & SS. TUTELARIBUS A FUNDAMENTIS ERECTUM , & EXORNATUM DONO DEDIT VELITERNE CONFRATERNITATI S. MARIE CONSTANTINOPOLITANE DE SUFFRAGIO IPSA CONFRATERNITAS LEGE NONANTIQUANDA ADSTRICTA, & BENEFICIO, UT PERPETUO GINNASIA CAPPELLA NUNCUPARETUR GINNASIE FAMILIA SERVENTUR INSIGNIA TANTO PINCIPI DE SE BENEMERENTI GRATI ANIMI MONUMENTUM POSUIT ANNO SAL. M. D. C. XXXVII. la seconda a lato finistro DOMINICUS GINNASIUS S. R. E. CARDINALIS EPISC. OSTIENSIS , & VELITERNOS SACELLUM HOC SANCTIS CIVITATIS TUTELARIBUS DICATUM EXTRUXIT, EREXIT , ORNAVIT; EX 490 LIBRO QUARTO GioBat. Landı Vesc d Fofsem- bruno . ET ORGANOM NOBILIORI IN SITO COLLOCANDUM CURI PATRONO ΟΡΤΙΜΟ INDULGENTISSIMO S. P. 2. V. GUBERNATORE ERANCISCO GINNASIO S. D. N. PAPÆ V. SIGNAT. REFERENDARIO SIXTO GREGNA DUCE MILITUM , &OCTAVIO TORUTIO PRIORIBUS ANNO SAL. M.D.C.XXXII. Fra questo mentre Benedetto Landi Vescono di Foffembruno, doppo auer ristorata , come scriue l' Vghelli ( I ) c ridotta a più elegante forma quella Catedrale , ampliata la Diocesi con l'aggiuta dicinque Caftella , sedate molte liti , e nunicizie fraCittadini , e fat- te altr'opere degne del suo zelo Pastorale nel 1632. rinunziò quella Chiesa a fauor diGio. Battista Landi suo Nipote , ch'era stato Giudi- dell'Appellazioniin Campidoglio , e poi VicarioGenerale del Car- dinal Francesco Barberino nella Badia di Castel Durante , caricato anche d' altri più graui affari inquelle parti , e questi andò poi al pof- sesso di quella Chiesa a i sette diMaggio del 1633. E Benedetto tor- nato inRoma fù ascritto tra Prelati della Sacra Vifita . ce Nel 1634. ad istanza de Frati Cappuccinifu il dì 25. Maggio nel Configlio Maggiore eletto per Auuocato , e Protettore dellaCitta S.38 Rocco,accioche con gl'altri Santi Protettoriintercedesse da Iddio la fa- lubrità dell' Aria , e salute de Corpi , per impetrar la quale aucua al- tre volte laCitta sperimentato efficace il dilui Patrocinio , e nell' an- noseguente 1635. rinouandosi l' elezzione de Maestrati , gl' Eletto- ri , detti volgarmente Imbuffolatori , che fin' alloranon erano ftati che otto , cioè dueper ciascuna delle quattro Decarcie , furono per ordine del Cardinal Ginnasio accresciuti al numero di dieci , aggiun- gendouisi altri due per la Parocchia di Santa Maria del Triuio , la quale sempre piu s' aumentaua di Abitazioni, e di Popolo , fisian- do iui molte Nobili Famiglie il lor Domicilio , e questa Parocchia era prima compresa nella Decaria di San Saluatore . In tanto Vrbano , che nella follecitudine di tutte le Chiese spar-39 se per il Mondo , credeua d' esser' debitore dipiù speciale , e partico- larcuraalle Chiese de Vescoui Cardinalisuoi Suffraganei, edAffiftenti , volle vifitare il Vescouatodi Velletri , e gå alti cinque Vescouati Cardi- ( 1 ) It. Sac. tom. 2. in Epif. Forosemp. Istoria della Chiesae , Città di Velletri . 498 40 Cardinalizi , la qual cosanonpotendo adempire per se stesso occupa to dalla mole de' grandi affaridella Chiesa Uniuerfale la commise à Gio. Battista Altieri , già prima Vescono di Camerino , il quale por- tatosi in Velletri nel 1636. , fi applico con sommo Studio alla vifita della Gittà , e Diocesi , facendo intutte le sue operazioni risplendere con la pieta , e col zelo della difciplina Eclefiaftica vna consumata prudenza . Egli poi efssercitato in altre cariche fu nel 1643. premiato colla sacra Porpora . Questa visita Apoftolica èla prima , di cui in Velletri rimanga memoria , conferuandosene gl' atti autentici in giusti Volumi . Si veggono anche alle Stampe le Costituzioni , ch Egli publicò per buon regolamento del Capitolo , e Canonici della Catedrale , i quali neldì 19. di Maggio del 1636. capitolarmente l' accettarono , e ne promifero con giuramento l' offeruanza . L'esem- piodi Vrbano è stato ànostri giorni imitato da Clemente XI. , che ne primi anni del suo Pontificato mandò parimente Visitatori Apoftolici ne sei Vesconati Cardinalizi , delegando la Vifita di Velletri, e d' Oftia come pure di Porto , e di Sabina aMarco Battaglini Vescouo di No- cera , noftro Predeceffore , Prelato indefesso nell' Officio Paftorale , versatisfimo nelle lettere Sacre , e profane , e anche chiarissimo Ifto- rico , come dimostrano la Somma de Concilj , gl' Annali del Sacerdo- zio, e del Impero , e altre Opere prodotte alla luce del suofecon- dissimo ingegno.. Era in oltreVrbano Sollecito di procurarla pace tra Principi Cri- stiani , che miferamente fi confumauan' l' vn l' altro con lunghe , e fan- guinose guerre , tra le quali cresciuti gl' Eretici di forze , edi riputa- zione , sempre piu infolentiuano . Risolue per tanto in vn Concisto- ro deCardinali tenuto nel 1636. , di mandare vn Legato a Latere , che come Angelo della pace , desse opera à pacificare tutti i Principi Cristiani nel Congrefio , che si speraua douesse aprirfi inColonia . Per foftenere vna Legazione di tanto peso niuno fu stimato più idoneo del Cardinal Marzio Ginnetti , e perciò egli con gran consentimento de Padri , e applaufo commune ditutti fu caricatodi sì ardua Legazione , e riceuutada Vrbano la Croce , accompagnato daCardinali fino alla Porta del Popolo, parti di Roma , es' incaminò verso Colonia nel qual viaggio riceuè sommi onori dalla Republica di Venezia , dall' Arciduca d' Auftria in Ispruch , e dall' istesso Imperatore . Ma giun- to in Colonia indarno attese iPlenipotentiarj de Prencipi , gl' ani- mide quali non erano ancora disposti alla pace: laonde alla fine il Sommo Pontefice , contento di auer' in quest' modo palesato al Mondo il suo desiderio di procurare , e promouer la pace , nel 1640. lo richiamò in Italia , e giunto in Mantoua iui adistanza della Ducheffa Maria Gonzaga , con pompa folenne , e quafi regia ornò conie fue mani di Coronad' oro l' Immagine della Beatiffima Vergine . PafS Marco Battaglini Vef diNocerae VifitatorApoft. inVelefue ElogioMarzio GinnettiLe gatoalatereperlaPa cetra Pren cipi Crift. 492 LIBRO QUARTO Vrbane VIII.efua Statuadi Bronzoin Vell. sò poi alla Legazion di Ferrara , che per tre anni amministrò con somma lode , e indi tornò in Romaadesercitar la Caricadi Vicario . Eriforgendo poi nuouasperanza di pace, Vrbano, à prieghi di tutti gl' Ambasciatori de Principi, impose di nuouo à Marzio la medefima Legazione , la spedizion della quale fu interrotta da graue infermita sopraggiunta al Pontefice . Tanti , e si cofpicui benefici ,, collocati da Vrbano nè.Cittadini di Velletri rendeuanola Città impazientedi vedere effeguita la rifolu-41 zione gia presanel 1627. , diergerea fi gran Benefattore vna Sta-- tua di Bronzo ; ma nel 1637. rimasero appagati i publici voti , per- chè fattasi fondere in Roma col disegno del Caualier Bernino , la granmoledi Bronzo si vidde trasportata , e collocata in Velletri in mezzo della Piazza Superiore sopra nobile base di Marmo , rappre- sentando Vrbano vestito con gl' Abiti Pontificali, e affiso nella Ca- tedra in atto di benedire il Popolo , nella qual opera furon spesi dodeci mila scudi del publico, Erario , confumatane non piccola parte neltrasporto daRoma in Velletri perche non essendo, allora raf- settata la via Appia , della Riccia , ed Albano , e non pratticabile quella della Montagna della Fagiola , conuenne condurla daAl- bano per Campomorto , ein molti luoghi adattar le vie al bisogno . Opera inueromagnifica , e tale , che in niun' altra Citta dellaChie- sa , fuori di Roma , si vede alcuna Statua di Metallo , che nella gran- dezza della Mole la fuperi.. Leggesi nella, basela seguente iscrizzione OPTIMO PRINCIPI URBANO VIII. PONTIFICI MAXIMO VELITERNORUM CIVITAS Ob ditionem Ecclefiæ monumentis vbique firmatam Armamentariis instructam opificiis auttam ProuinciasAnnonapenuria, contagionis, &Bellipericulo liberatas Publice in Italia tranquillitatis studium , Quod eius Cines affects pracipuo fouerit , Honoribus extulerit , In primis Martium Ginnettum ob eximia virtutis merita Ordini Purpuratorum adfcripferit , Vicarium Vrbis legerit AdPacem inter Chriftiana Reip. Prin.conciliandam allegarit Vrbem hanc Augusto, &Mzioribus olim inclytam Nouo tante Dignitatis Splendore decorau erit Fre Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 493 Ærepublico communibusvotis priuata fingulorum acclamationt Æterna grati animi significatione pofuit Anno Salutis M. D. C. XXXVII. Ma perche la Citta riceueua anche continui benefici dal Car- 42dinalGinnafio Vescouo , e Protettore ,seappunto poco prima sotto il dilui prouidoGouerno , non folo erano stati pagati i publici debi- ti, maanche eretto il Monte dell' Abbondanza de grani , volle da- re anche a questi segno di gratitudine , collocando nel Palazzo Prio- rale in mezzo alle due Curie le seguentememoriain marmo . DOMINICO CARDINALI GINNASIO * S. COLLEGII DECANO QUOD EJUS SINGULARI PRUDENTIA ET OPERA FRANCISCI GINNASII V. S. İR. GUBERNAT. ÆRE ALIENO LIBERATUS SUAQUE PECUNIA FIRMIOR BIS MILLE RELATIS IN ÆRARIUM QUÆSTORE FRANCISCO SANCTORECCHIA ANNONAM QUOQUE LAXIOREM FECERIT BENEFICO PRINCIPI PERGRATÆ CIVITATIS MONIUMENTUM POSUIT S. P. Q.VELITERNUS ANNO SALUTIS M. D. C. XXXVI. STEPHANUS COLUTIUS . I. V. D. BENEDICTUS SCLAVUS PRIORES NICOLAUS PETRUS 'MARCUS SINDICUS Nel 1639. fu tratto al Sepolcro piutostodal pesodegl'anni, che 3 daalcuna graue infermita stro Vescono in lo stesso Cardinal Domenico Ginnasio no- età di89. anni ai 12. di Marzo , auendo poco prima predetta la sua morte aCaterina Ginnasi sua Nipote. Entrata indi apoco la Quarefima , wolle il piiffimo Cardinale , benche aggrauato dagl'anni , e debile di Corpo offeruar l' astinenza dalle carni , e la legge del Digiuno ; e quando i Familiari lo confortauano a cibarsi di carni egli rispondeua --perche volete, she per due giorni in sciolza nasio nost. Dom.Gin elogio Vefc. efuo offer 494 LIBRO QUARTO offeruanza della Quaresima ? -- e appunto indi a due di passo agre terni riposi compianto grandemente in Velletri , oue delle Rendite deltaMensa Vescouale nulla tolse per se , ma tutto impiegò in opere pie , e in sollicuo de Poueri . Nell' Esequie solenni , che si celebra- rono in Suffragio della sua Anima nella Catedrale , fu molto lodato il suo Nome con elegante Orazione latina , che sivede anch' oggi alle stampe . Uomodella di cui pieta rimangono molte , e cofpicueme- morie in Castel Bolognese sua Patria , e nel suo Arciuescouato di Manfredonia , ein Roma , que si vede il Monastero delle Monache Carmelitane dalui eretto presso la fua abitazione nella Chiesa di Santa Lucia,nella quale è sepolto, e il CollegioGinnafio istituto per l'educazio ne didodici Alunnidella sua Patria , il qual Monastero èCollegio . volleche foffero sempre sotto la Protezzione de Cardinali Decani Ve-. scoui d' Ostia e di Velletri . Nè è da tacersi , che eresse in Ostia vna nobil Chiesa ad onore di S. Sebastiano , e vn Ofpedale con copiofe rendite per follieuo de' Poueri infermi e Pellegrini , prendendone efem- piodal gran Padre de' Poueri S. Gallicano , che essendo celebre Capi--- tanodiCostantino Imperatore , e ricchissimo de' beni di Fortuna abbandonato il Secolo, si ridusse in Ostia à feruir i Poueri in vn grand Ospedale da lui iui fabricato condiuota meraviglia di tutti gli Stranie- ri , che dall' Oriente , e dall' Occidente concorreuano àRoma , e man dato indi GallicanodaGiuliano Apostata ad Alessandria d' Egitto in efilio , meritò iui la corona delMartirio . Ma in Velletri oltre la Cap-- pelladella quale abbiam fatta menzione lasciò altre degne memorie delle sua pieta , auendo donato allaCatedrale vn nobilissimo buftod argento , rappresentante San Clemente Papa, e Martire Protettor principale di Velletri con le dilui Relliquie, eanche vnagran Lam padad'argento . Trasferì ancora , e ornò l' Organo , e il Pulpito perle Sacre Funzioni . In piu Conclaui il CardinalGinnafio fuprof- fimo afalire alla Catedra di San Pietro , nè altro dispiacque in lui, che la suatroppo feuera parfimonia , laqual però proueniua da mo- tiuo di pietà , impiegando esto in opere caritatiue i suoi risparmi , e non giàdamacchia di Auarizia , auendo egli altre volte ricufate le ricchezze , e particolarmente quando essendo Nunzio Apoftolico nel- le Spagne , promofio alla Sacra Porpora , rifiutò il donodi sedici mila scudi offertogli dalla Real munificenza di Filippo III. con tutto ch' egli allora si trouasse in anguftie di denari per supplire alle grauif- fimespese della nuoua Dignita . Funon solamentegranGiurista, ma anche molto versato nelle Sacre Lettere , benche allo studio di que- ste non si applicasse , che nella sua Vecchiezza , e in età di settantadue anni , ne quali cominciò a scriuere l' esposizioni sopra i Salımı di Dauidde, che distese in due grandi Volumi in foglio, publicò con Le stampe nel 1636. ellendo gia nostro Vescouo . Scriffe ancora al tri Istoria della Chiesa , e Città di Velletri. 495 44 45 tri due Volumi sopra il Pentateuco , quali non sonovsciti alla luce . In quest' Interregno furono Rettoridella Patria il Caualier Fra Girola- mo Toruzzi , che nel 1627: aueua presa laCroce , e l'abito Gero- solomitano , e il Capitan Francesco Calcagna ; e 'autorità di Giu- dice fù data à Regolo Coluzzi . Per lamorte del Cardinal Ginnasio diuenne il primo nel Sacro Collegio , e ottò la Chiesa d' Ostia , e di Velletri il dì 28. Marzo del 1639. il Gardinal Carlo Emanuele Piodi Savoia , nato in Ferrara di Nobiliffima Stirpe , allora Vescouo di Porto , vltima Creatura di Clemente VIII. , il quale dorpo auer' riunito al Patrimonio della Se- de Apoftolica il Ducato di Ferrara per obligare , e stringere maggior- mente co' Beneficjgl' animi di quei Cittadini alla diuozione della San- ta Sede , rivesti questo soggetto , ancorchè in età di soli 19. anni , della Sacra.Porpora . Ed Egli rimasto per la subita mortedi Gle- mente quasi senza alcuna rendita ecclesiastica , si contenne lungo tem- ponellasua Patria finchè , ftabilito con la fua parfimoniaun capi- tale sufficiente à softenere in.Rona le Spele della Dignita , venne à dimorarui , e per i soliti gradigiunse alDecanato . Deputo Progo- vernatore inVelletri Ippolito Turcone Prelato della Corte di Roma edichiarò suo Vicario generale Alessando Borgia Canonico della Ca- tedtale , ed ebbe poi per Suffraganeo , ed anche Vicario generale Ca- millo Andriani Vescono Titolare d' Almira , il quale nato in Toscana diNobil Famiglia , aueua sostenute nella Curia Romana le Cariche di Giudice della Fabrica di S. Pietro , di Luogotenente del Cardinal Vicario , e di Confultore del S. Offizio , il dicui Nipote per nomepa- rimente. Camillo. Andriani Caualier dell' ordine di S. Stefano stabili in Velletri la suaCasa , oue anche oggi fiorisce . Ebbe poi Egli per suo Vicario ,e anche per ViceGouernatore in Velletri Talento de Ta- lenti Nobile Fiorentino , indipromoffo al Vescouato di Monte Pulcia- no,al qual fuccesse nella Carica di Vice Gouernatore AntonGiacomo Gallo, Nipotedel Cardinal Gallogiànostro Vefcovo , e Referenda- rio di Signatura . Mala morte , che troncò la vita alCardinalGinnafio nonpotè troncare idilui pij disegni , perche auendo lafciara erede non meno delle fue ricchezze , che della sua pictaCaterina Ginnafia SuaNipote. questa somministrò per molti anni gli stipendi a due Cappellani , che ogni giorno celebrasiero nella Cappella deSanti Protettori , eretta dal Zio , e la Dote nel giorno di S.Gregorio Papa à quattro Fanciulle della Citta da collocarsi in Matrimonio : e in oltre ereile in Velletri il Monte della Pietà col fondo di tre mila scudi , di doue potefferoi Poveri auer ne' lora bisogni imprestanza di denari senza pagar più che due per cento , alla quale erezzione il nostro Vescono prestò il .neceffarioconsenso ildi cinquedi Nouembre del 1640. , efu stabilita Rer da CarloEmanuelePio di Savoir nostra Ves, Ippolite Turcone Prelato e Progouernė tore di Vel. Camillo Andriani Vef. d' Al- mira Suffra ganeodivet letri . Talento de Talenti Vicegouernator divel epoi Ves.di Montepulciano ModiPie tà eretto da Catarina Gi nasi 496 LIBRO QVARTO Monaste todelGesù diMonache Carmelitane,efua fon dazione . 1 Urbano VIII. con due Breui , vno de 28.Agosto 1639. , e l' altro de 14. Luglio del 1640. non Non era in Velletri altroMonaftero diMonache che quello di S.46 Chiara , il quale benche capace d'edifici , e copiofodi rendite poteua bastare al bisogno della Citta , di doue molte Fanciulle gi- vano àmonacarsi in Roma , e altroue . Fin dal principio di questo Se- colos' era pensato a fondare vn altro Monastero a publiche spese , quando Iddio pose in cuore a Fuluio Mariola , che trouavasi già gra- ved'anni , e senza speranza di prole , d' impiegar' tutte le sue sostan- ze in opera sì pia , e neceffaria . Col confenso adunque del Cardinal Pio noftro Vescouo , e approuazione data da Urbano VIII. con Suo Breue de' 2. Maggio del 1640. fù edificato il nuouo Monaftero , e dota- to per il mantenimento di dodici Monache dell' Ordine Carmelitano , che nel duodecimo giorno di Maggiodel 1641 con folenne Proceffio- ne vi furono introdotte sotto la curadi Chiara Androfilla già Mo- nacanel Monastero diSutri , che vi fù costituita Badessa , e Priora per- petua , affinchè vi stabilisse la difciplina Monaftica , che ancor oggi vi fiorisce nel numero delle Monache giàmolto accrefciuto , e fu da- to per titolo al nuouo Monastero il Santiffimo Nome di Gesù . Iui sopra la porta interiore della Chiesa si legge la seguente memoria. D. 0. M. FILVIUS PATRITIUS VELITERNUS EX NOBILI MARIOLA FARNESIACIS OLIM FAVORIBUS ILLUSTRATA FAMILIA ORTUS HIC DEGENS CÆLESTIA SUSPIRANS IMA TERENS SUMMA TENENS SUMMO OMNIUM REPARATORI SE SUAQUE CUNCTA VOVENS HÆC VIRGINALIBUS REFERTA LILIIS CLAUSTRA CÆLORUM HEROINE VIRGINUM MATRE FUNDAVIT, DICAVIT , DOTAVIT PCI OGENARIUS Nell Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 497 47 48 49 Nell' istesso anno 1641. al primo di Lugano il CardinalCarlo Pio noftro Vescouo mori in Roma , oue nella Chiesa del Gesù si vede il suo magnifico Depofito di Bronzo , Uomo molto lodato da Giusto Lipfio nelle sue Lettere . Uso la frugalitàa beneficio de Poueri , introdufle in Ferrara sua Patria i Chierici Regolari Teatini , e alla Catedrale di Velletri lasciò in morte due mila scudi . In quella Sede vacante furonoRettori Carlo Caetani , e Gioseppe Bareila , e Giudice Stefano Coluzzi , e nel medefimo anno il dì 23. di Decembre passò a miglior vita Camillo Andriani Vescono d' Almira , e Suffraganeo in Velletri , quiui sepolto nella Chiesa de Carmelitani , que si legge il di lui Epitaffio . MarcelConfiglio delle quere- le. Al Cardinal Pio successe il Cardinal Marcello Lanti , Oriundo di Pifa , ma nato in Roma di Nobili Genitori , il qual già prima to Lätinost. Chierico , e Uditor della Camera , ebbe da Paolo V. a cui era per af- Vefc. finita congiunto , Ponor delta Porpora , e il Vescouato di Todi , il quale per la riforma de costumi , e per la continua spiegazione del Catechifmo , e per l' opere pub ichedalla sua magnificenza stabilite , molto deue alla di lui memoria . Egli nello stesso mese di Luglio, per ragion d' anzianità ottò la nostra Chiesa , e il Decanato del Sagro Collegio . Eancorche già graue di ottanta , e piu anni , volle nel mese di Maggio del 1642. venire in Velletri aveder la sua nuoua Spo- sa , e lodò molto il Configlio delle querele , folito a farfi dal Maeltra- to ogni mese nella Sala del Conuento diSan Francesco, in cui fecon- do il coftume , vditi gl' aggrauj de Cittadimi , si amministraua fommaria giustizia , e ordinò che fi continuafle ogni mese si lodeuole v- fanza . Impetrò daUroano VIII. nuouo Suffraganeo in Velletri Alef- fandro Spereili nato di Nobile , ed antica Famiglia in Afifi , e Prelato nella Corte di Roma , ch' ebbe allora il Vescouato titolare di Torto- fa : ma questi poco inVelletri si trattenne , perche nel 1643. paíso al di vell. Uescouato di Gubbio , di doue fu poi da Innocenzo X. onorato con la Nunziatura di Napoli . Prelato egualmente celebre fra i Letterati per le dotte opere publicate alle stampe , che fra i Vescoui di Gub- bio per igrandi, e infigni beneficj fatti a quella Chiesa . In fuo luogo venne nuouo Suffraganeo Fra Paolo Ciera Veneziano deil Ordine di Sant' Agostino , che con granlode d'ingegno , e di dottrina era sta- to Lettor publico di Teologia nella Sapienza di Roma , e portò il tito- lo di Vescono Vestano . Erano intanto forti dispareri fraUrbano , e il Duca di Parma , e nonpagandosi da questi in Roma i foliti interessi a Creditori del Monte Farnese eretto in Roma , e commettendo i Miniftri del Duca qualche attentato contro iGiudici della Curia Romana , talmente le cofe s' inafprirono , che il Pontefice per vendicar contro il Uatiallo I offefa della fua Sourana Autorità, mandònel 16.41 . ad occupar CaRrr 2 ftro Alef. Spe relli vef. di Tortosasuf Paolo Cie ra Vefc. Veftano Suf. di Vell. Guerra li Urbãovıı I contra ilDu cadiParma 498 LIBRO QVARTO Milizie di Vell.alla cuftodia di Roma Citerna difefa da no cotro i Fiorentini , firo , etutte le Terre , che il Duca possedeua nella Prouincia delPa- trimonio . Quindi diuampo vn grand' incendio di Guerra (nello Sta- to della Chiefa , perche strettasi aleanza fra la Republica di Venezia, e ilGranDuca diToscana , e il Duca di Modana afauore del Duca di Parma , si venne al maneggio dell' Armi , rimanendo inutile quello de negoziati di pace; mentre Urbano davn cantonon poteua in- duri aristituire vno Stato , l'acquisto del quale eratanto importan- te per la vicinanza , e per l'abbondanza de grani alla quiete , e so- stentamento di Roma : e dall' altro canto il Duca non poteua quietar- fi senza ricuperare ciò che aueua perduto . Fra questo mentre egli məsso piu da calor giouenile , che da maturo consiglio , nel 1642. fi spicco di Parma con trè milla Caualli , e correndo rapidamente lo Stato della Chiesa , piegò verso mezzogiorno , e superati gl' Appen- nini , fi fermò in Acquapendente , di doue minacciaua di ricuperar conmano armata e Castro , e tutto ciò , che il Fisco Apoftolico tol- to gl' aueua . Tali mouimenti cagionorono in Roma , Citta pacifi ca, ripiena di Gente togata , e non affuefatta agliftrepitidell' Armi, non piccola confufione : ma il Pontefice non mancauaa tutti quei prouedimenti , da quali poteua facilmente l' ardire del Duca effer ri- preffo , e auendo prima mandato inRomagnaD. Taddeo Barberino General di Santa Chiesa congiusto Efercito; intesa poi l' impenfata venutadel Duca ad Acquapendente , fece vscire il Cardinal Antonio Barberini con altre Truppe per coprirela Prouincia del Patrimonio , e lo Statodi Castro da ogni nemico attentato , e mandò a leuar in Velletri quattro Compagnie , due diCaualleria commandate daEr- cole Bracone , e Francesco Calcagna , e due di Fanteria da Carlo Caetani , e Gio. Battista Barbetta , condotte tutte da Cefare Filippi nostro Cittadino , Capitano di lunga esperienza, che in gradi cofpicui aueua militato prima in Ungheria , poi Sargente Maggiore in Ferrara , Bologna , e Romagna , qual carica ebbe anche nella no- stra Prouincia , oltre il Gouerno dell' Armi in Nettuno . Di queste 6 valse il Pontefice perlaguardiadi Roma , facendo scorrere iCaual- li fuori delle Porte , eritenere i Fanti alla custodia delle Mura , ma poi ordinò che andaffero all' Esercito nel Patrimonio , oue diedero gran saggio di valor militare . Ne vogliamo tacere , che nelle Me- morie M. S. di Camillo Attiuerj si legge , che partito il Duca di Par- ma, il qual per la penuriadeviueri , e mancanzadelle cose neceffa- rie , non potelungo tempo sossistere in vn Paese , che egli stesso aue- ua ruinato, si prosegui la guerra contro il GranDucadi Toscana , che come abbiam detto , era in Lega con quel di Parma, e nella difefa , che fecero gl' Ecclesiastici di Citerna , prefidiata da cinque Compa- gnie di Fanta, si distinse fra l'altre vna, che ve n'era di Velletri ; perche battutala Terra daFiorentini vigorosamente coll' Artiglierie , efat- Istoria della Chiesa , e Città di Velletri : 499 50 31 efatte nelle Mura larghiffime breccie د con tutto ciò dalla parte oue era laCompagnia di Velletri , fi faceua validiffima difesa , e si reca- ua gran danno a Nemici , auendo vn Soldato de nostri di Cognone Tefe , inuentato l' vso di fermar le palle ne Moschetti col fuoro , per- che giungeffero a colpirli . que essi si credeuano fuor di tiro . Trat- tandofi poi la dedizion della Terra , essendo già scritta , e fermata la capitolazione , l' Alfier Leonardo Coluzzi , che in luogo del Capitan Barbetta commandaua quella Compagnia , ricusò di sottoscriuerla , ecosì fi guadagno tempo , e intanto il Duca Federico Sauelli mandò in aiuto il Pallauicino ; onde iFiorentini quando credeuano esser pa- droni di Citerna , furono obligati a partirne , conmolta lode , eris putazione de nostri . Ne minorvalore mostrarono le nostre Compa- gnie de Caualli , le quali mandate aguardar le Spiaggie del MarTir- reno contro i tentatiui delle Galee del GranDuca , prefero posto a Nettuno , e con tanta vigilanza , e militar difciplina custodirono quel tratto di Paese, che iNemicinon trouarono adito a far vn minimo ten tatiuo Succeffe l anno 1643., in cui seguitauasi la Guerra fra il Papada vna parte , ei Collegati dall' altra conpiù calore che mai , e volendo la Città far' in tempo si neceffario qualche straordinaria dimostra- zione di gratitudine , e fede verso vn Pontefice , da cui si erano riceuuti tanti , e sì cospicui benefici , fece leuare aque spese vna Compagnia di cento Caualli , della quale elesse Capitano Fra Girolamo Toruzzi Caualier di Malta , Luogotenente Eleuterio Martelli (ch' ebbe poi in altri tempi grado di Colonnello dalDuca di Guisa ne mouimenti di Napoli , [ e Alfiere Angelo Profperi , e mandò Francesco Landi , eil Conte Gioseppe Baffi Oratoriafarne dono ad Urbano , obligandofi di mantener la detta Compagnia afoldo dellaCittà . Nelle fangui nose Fazzioni fra gl' Ecclefiaftici e i Collegati , che in quest' annofe- guirono al Ponte di Lagoscuro si segnalo grandemente il CaualierGio. Teppe Micheletti di Velletri che fatto iuiCapitanodi numerose Squa dre fi pose in mezzo al maggior fuoco della Mifchia , e al di lui valore venne in gran parte attribuita la Vittoria de' noftri . Milito Egli poi fotto Innocenzo X. Capitano di 200. Fanti , ma nel 1646. fu da immatura Morte colto nel più bel fior degl' anni , che ancor non giungeua- no a 27. compianto dalle patrie Muse e ornato di grandi Elogj che an- cor fi veggono alle Stampe . Interponendosi il Re di Francia l' anno appreslo 1644. cefarono gli ftrepiti dell' armi ; vmiliandofi il Duca diParma ad Vrbano, da cui riebbe lo stato di Castro coll' assoluzione dalle Cenfure . In tutio il corso di questa Guerra fu tale il Zelo de noftri Cittadini di feruir Vrbano , che fi contarono circa mille Soldati di Velletri fotto l' Insegne Pontificie , e non piccolo numero d' Uffiziali , che lungo faria ricercare Vell.do nauna Co pagniadica malli a Dre banovIII. 500 LIBRO QVARTO Gio.Bat. Landi Nun Ζιο Aposto in i ur.no Jua morte Εpίcuffio care ad vno ad vno . Ma non dobbiamo tacere il Marchese Gioseppe Ginnetti , fratello del Cardinal Marzio , Sergente Maggior Gene- rale dello Stato Ecclefiaftico , che in si alto grado ferui in questa Guerra, fatto poi anche Vice Castellano del CastelS. Angelo in Roma Fortezza , che destinata per ricouero della Sacratiffima Perfona del Sommo Pontefice , non suol darsi in mano , che a Soggetti di fegnalata fede , e valore . Manel medefimo anno 1644. , in cui Urbano vidde spento il fuo-52 codella Guerra , e resa la tranquillita à fuoi Sudditi , finì nel ventefimo giorno di Luglio il suo lungo , e gloriofo Pontificato , il quale, se negl vitimi anni non fi foffero vditi i clamori de Popoli aggrauati da nuouetaglie , e imposizioni , per fupplire all' immense spete della Guerra , farebbe stato da lungo tempo, il più profpero , il più felice , il più applaudito di tutti . La noitra Citta , ch' aueua goduta si larga parte nella fua benificenza , ed amore pranie la perdita del suo ottimo Benefattore il quale non molto prima gettando gl' occhi sopra Gio.Battista Landi da Velletri , Vescono di Foilembruno , pensò di adoptario ingrauiffimi affari , e disporlo a fortune maggiori , ono- randoro con la NunziaturaApoftolica presso il Ducadi Sanота , оце Ezti poco foprauiffe , ela morte immatura tronco il filo delle com- mum fperanze , togliendolo di vita nel Mese di Maggio del 1646. Fu seppolto con grand' onore nella Metropolitana di Turino , oue anch' oggi fi vede il suo Depofito , e fi legge l infrascritto Epi- tadio ه D. 0.. M.. YO: BAPTISTÆ LANDO VELITERNO PATRITIO POST LAURENTIUM , & BENEDICTUM PATRUOS FORI SEMPRONII EPISCOPO VITÆ, & DOCTRINE MERITIS ORNATISSIMO QUEM AB URBANO VIII. PONT. ΜΑΧ. AD REGIAM SABAJDIÆ, CELSITUDINEM NUNCIVM IMPORTVN1 MORS PROHIBIT EGREGIE CAPTA PERF / CERE IN CELE LUCRO MISERATVS TELLURIS DAMNIM FRANCISCUS LANDVS FRUTER ÆTERNUM AMORIS , & OBSERVANTIÆ MONUMENTUM TONEBAT DIE PRIMA OCTOBRIS ANNO DOMINI M.D.C.XLVI Succef- Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri . 501 53 Successe ad Urbano il CardinalGio. Battista Panfilio , col No. Innocen Famiglie illuftri ag. gregate alla Cittadinan. zadivel. Famiglie illuftri fora stiere congi. unte con altrefamiglie nobili divel medi Innocenzo X. Romano di Patria , ma difcendente per chiara Stirpe di Gubbio. In questi tempi trouiamo più spesso , che per I go X. addietro molte grandi, e nobiliffime Famiglie de' Principi , e Baroni ascritte alla Cittadinanza di Velletri : così nell' anno 1643. il Cardinal Verofpi , ilDuca Caetani , il Marchese Mario Frangipani , e in quest' anno 1644. ilDuca Salviati, e il Conte Scarampid' Aragona eindiuerfi tempi altre principali Famiglie di Roma; come la Maf- fimi , la Muti , la Pighini ; Altre ancora di altre partid' Italia , co- me la Montemelini di Perugia, la Sperelli , e la Bini d' Afifi , e la Micheletti dell' Aquila , e altre molte , che lungo faria ricercare ad vna ad vna , alcune delle quali contraffero anche parentela con Fa- miglie Nobili di Velletri : come la Muti con la Lanunia in Matteo , la Pighini con la Petrucci inArtimisia , la Montemilini con la Toruz- zi in Eleuterio , e altre molte delle quali scriue l' Arciuescouo Teuli nel suo Teatro ( 1 ) il qual costume di congiungerfi in Matrimonio con illuftri Famiglie forestiere è stato in tutti itempi freguente nella nostra Patria , e da Noiaccennato in qualche luogo di quest' Istoria, eziandio con Famigliedel primo ordine diRoma , di Napoli , di Fi- renze , e d'altre principaliCitta. Così trouiamo nel Secolo XV. Po lisena Pucciaroni Sposata aGabriele della gran Casa UrfinidiRoma , e nel Secolo XVI Perfio Roffi congiunto inMatrimonio conCaterina Berarda della Nobiliffima Casa Sauelli de' Signori di Albano , e Silla Gori con la Coloma de Signori di Rouiano , e il Capitano Leopardo Gregna con laBologna del Seggio di Nido di Napoli , e Domenico Gallinella con Elifabetta Bartoli , e Laora sua Figlia con Pietro Paolo Caualcantini , ambedue Nobiliffime Famiglie di Firenze . Nè agl'an- tichi esempi mancano imoderni ; perchè nel 1659. il Marchese Fabio Maffimi , e nel 1661. il Marchese Muzio Mattci ambedue nobiliffimi Baroni Romani sposarono Laora , e Caterina Sorelle de' Ginnetti di Velletri . Abbiamo ancora l' esempiode Cencie de Grifoni Romani congiunti in Matrimonio con Faustina , e con Vittoria ambedue de Landi di Velletri , e de' Caetani Signori della Tone con Lauinia To- ruzzi , e a giorni noftri abbiam visto ilMarchese Marzio Gannetti di Velletri congiunto in Matrimonio con la Marchesa Girolama de Ca- valieri ; cosiGio. Antonio Barella con Porzia Sauelli , Gioseppe Fi- lippi conGiuftina Mutij , Costanza Toruzzi col Marchese Franceico Flauio d' Ornano de ( uppis , Madalena Hicar: conDiego Cornuagliz rutte illuftri Famiglie Romane: oltre molti altri de Nofin Patrizij , che anno contratto Parentado con Famiglie cofpicue d' altre Citta Ma tornando à ciò , che àprincipio diceuamo de' principali Baron, [ 1 ] Lib. 2. cap. 7. ec . 20 502 LIBRO QVARTO Camillo aggregati alla Cittadinanza di Velletri, merita particolar menzione DucaConti la Nobiliffima Gasa Conti , Seminario di Papi , di Gardinali , e di Capopriore Principi, la qualnon folamente non sdegnò esser da antico tempo di Velletri. aggregata alla Cittadinanza , ma il Duca Camillo Conti volle anche effler eletto a igradi del Maestrato di Velletri , trouandosi nel 1640. estratto Capo Priore nel bimestre di Settembre, e d'Ottobre Paolo Cie- ra Suffraga neo divel letri , sua morte Epitaffio Castrovicue perato da Innocenzo X 5.Clemente Martire , e fuoCorpo in Velletri . Marcello Lanti Vesc. rinunzia il Gouerno temporale L' Anno 1647. ai 21. di Marzo morì in Velletri FraPaolo Ciera , 54 Vescono Suffreganco , aggrauato daglanni , con fama d'integrità , e di dottrina , e troud il Sepolcro nella Chiesa di S. Maria dell' Orto del suo Ordine , oue Egli in Vita eletto l'aucua . Iui inmezzo al pauimentodella Chiesa si legge di lui la seguence memoria . PAVLVS CIERA VENETUS ORDINIS EREMITARYM S. AVGVSTINI EPISCOPVS VESTANVS AC SVFFRAGANEVS, ECCLESIARVM OSTIEN: ET VELITERNEN: HUNC LOCUM AD CONTEGENDUM CORPUS SUUM POST MORTEM ET AD SERVANDUM INDIE JUDICII SIBI INTUMULUM. VIVENS ELEGIT OBIIT ANNO DOMINI M. D. C. XLVII. ÆTATIS VERO SUÆ LXXII, Ma Innocenzo nel 1649. perpunire il facrilego attentato com- 55 messo inPersona del Vescouo di Gastro , e far fodisfare i Creditori del Monte Farnese , si vidde in obligo diricuperar coll' Armi quello Sta- to , il che gli riusci con tanta felicità , che non alterò punto la quie- te d' Italia , e potè disporsi a celebrar l'anno del Gibileo 1650. seuza disturbi di Guerra . Andò fécondo il folito alla visita delle Sacre Bafi- liche di Roma , il Maestrato di Velletri con tutte le Confraternite , cl anno appreffo 1651. il Cardinal Ginnetti volendo arrichire la nostra Catedrale di Reliquie de Santi , oltre molt' altre fece dono del Corpo intiero di S. Clemente Martire , che fu folennemente trasferito in Vel- letri , e collocato nel Reliquiario , didoue fi mostra al Popolo in alcu- ne Solennità dell'anno affieme con altre Reliquie . Intanto il Cardinal Marcello Lanti nostro Vescouo , omai quafi 56 nonagenario , parte perla grauezza degl'anni , parte per i finiftri ac- cidentidella Carestia ,da cui in questi anai fu il Popolo afflitto , e mol- to più perch' Egli aueua riuolti tutti ifuoi penfieri a prepararsi al gran patlaggio dell' Eternita , premettendo ogni giorno per le mano de Podi Velletri ueri Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri. 503 57 58 ueri , che sempre gli furono fouramodo cari, le fue ricchezze,risentiug molestiffima la cura delGouerno Temporaledi Velletri, econfideran- donon effer questa talmente congiunta alla sua Chiesa , che non potef se separarsene , la renunzio in mano del Sonimo Pontefice Innocenzo , ilquale mandò alGouerno di Velletri Francesco Castagnacci , contro dicui i vdirontal voltale quereledel Popolo , per non auer Egli offer. uati religiofamentegl'antichi priuilegj , e inluogodi questi successe poi Fuluio Petrozzi di Nobil FamigliadiRieti . Manon perciò il Cardinal Lanti lasciaua sacuradella sua Chiesa: anzi attendeua in molti modi a mostrarfele benefico , non solo con larghe , e continue limosine verso i Poueri , ma anche connobili Fabriche , che fece nel Palazzo Uescouale , ornato da lui con Portici , & Atrio macstosodallaparte verso laChiesa,oue con raro esempio diCri- stiana modestia , nonvolle che fossero poste le sue Armi , qual moderazione Egli costantemente ritenne anche in tutti gl'altri Edifici , che advsi Sacri , e Pij fece in Roma, mostrando in talmodo con qual fondamentodi profonda vmilta operasse , econ che pura intenzione dipiacer solo a Dio , dal quale vnicamente attendeua la mercede copiosa nel Secolo venturo , ricusata nel Secolo presente quella troppo scarsadelle lodi vmane , edella memoria de Posteri . Nonperò resta aNoi ignotoquanto Egli largamente spendette inRoma in fabricar la Chiesa di S. Maria delle Grazie a Porta Angelica , con la vicina Abicazion de' Romiti , quanto nellaChiesadi S.Gioseppe delle Monache Carmelitane a capoleCafe , quanto inquella di S. Maria Liberatrice sotto gl'Orti Farnesiani , quantonello Spedale di S.Spirito , e in quello deFratidelB. Giouanni d' Iddio nell' Isola . Finalmente nel giorno vigesuno nonod' Aprile del 1652. passò il pij fimoCardinale a gode- seil frutto delle buone opere in Cielo compianto da Poueri , et accla- mato da tutti qual'altro S. Giovanni Limofiniere . Mori doppo 46. anni di Cardinalato , gia nonagenario di pura vecchiezza , nonauen- do giammai sperimentata invita sua alcuna infermità . Dinon minor virtù , madi più breue vita fu il Cardinal Giulio Roma , allora Vescouodi Porto , che glisuccesse nel Decanatodel S. Collegio , e nel nostro Vescouato , di cui prese possesso ai 10. diMag- gio di quell'anno 1652. Questi nato in Milano diNobile , enumerosa Famiglia , trouò presso Paolo V. per i suoi ingenui costumi , e per la Amiglianza del nome di suo Padre , che Paolo Camillo chiamauafi, tal aditodi grazía, efauore , che perfuafo dal Papa a stabilirfi in Ro- ma ascritto fra gl'Auuocati del Sacro Concistoro , in breue tempo , doppo il Gouerno d'alcune Cittadello Stato Ecclesiastico , nel 1621 . in etadi trentasei anni fali alla Dignita del Cardinalato conferitagli da Paolo per inclinazione , e per genio, manon senza merito insieme conlaChiesadi Loreto , ediRecanati , dalla quale passò poi all'altra SSS Francefco Castagnacci Gouersator di Vell. Fuluio Petrozzi Gouernator di Velletri Marcello Lanti fue opere pie morte , slegio Giulio Romanoftro Vefcone. 504 LIBRO QUARTO Rianisce il Gouerno temporale di Velletri con lo Spiri tuale e joccorrela Cità in. tempo diCa αιμία.. Hi Tiuoli , lafciando in ambedue perpetui, e chiarissimi monumenti della sua picta , e particolarmente in questa , oue rifece da fondamen- ti la Catedrale , estabili con Fabriche , ed entrate il Seminario , con tutto ch'egli non fosse prouisto di copiofe rendite Ecclefiaftiche : con tanta prouidenza le amministrana , per conuertirle in opere pie . Tosto che ottenne lanostra Chiesa fumolto follecito di riunire il 59 Gouerno temporale allo Spirituale , e inoltre , eflendo la Citta in ap- prenfionediCarestia de grani per la scarsa raccolta di quell'anno , non mancòdi prestare , non folamente ogn' opera , e fauore , ma anche foccorso di denari per la comprade grani forastieri , fino alla somma di dieci mila scudi . Delle quali cosevolle laCittà che ne paflafle aPo- steri grata , e perpetua ricordanza autenticata inMarmo nel Palazzo publico colla seguente iscrizzione . JULIO S. R. E. CARDINALI ROMÆ MEDIOLANENSI EPISCOPO HOSTIENSI , ET VELITERNO , SACRIQUE COLLEGIJ DECANO EMINENTISSIMO GVBERNATORI PROTECTORI DOΜΙΝΟ . QUIPATERNI AMORIS OMNES , AC RELIG. EDOCTVS ARTES QUO SUORUM CONSVLERET NECESSITATIBVS CIUILE REGIMEN AMOTVM ANTEA SACRO ITERUM CONJVNXII SIBIQVE REDDITA CIVITATE PROHIBVIT NE POTIUS NATIVA CVPRESSVS FVNERI , QVAMPATRIÆ TORRESCIUIVM INSERUIRENTSECURITATI, DVM PERVETVSTVM UOLSCORVM CAPVT ΑΝΝΟΝΑ ΜΟX CESSVRVM CARITATI UBERTATIS MONTE RESTITVTO , MAGNOQUE AVRI PONDERE LIBERALISSIME,COMMODATO OPPORTUNE MVNIVIT S. P. QV- EXIMIVM SIBI AVSPICATVS TANTABENIGNIT. AB AVRORA FELICITATIS MERIDIEM . PRIORIBUS NICOLAO DE PHILIPPIS, ETLAVINIO ZAFFARANA QUIMARTISQUAMVIS PROCERIBVS PROGNATI, MIRVMQVALESREPENTE IN PACIS PROCERES ADOLEVERE ADEO VT IN SVMMA TEMPORVM DIFFICULTATE PROVIDE SENATVS PARTES EGERINT , AC SVBSTINVERINT GRATVS POPULUS DIE XV. SEPTEMBRIS ANNO MDCLIE Ma 4 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 505 60 61 Ma mentre da tali principj il Clero , e il Popolo si ripromettena- Sua morte no vn feliciffimo gouerno , ecco all' improuiso che la morte dello stesso Cardinal GiulioRont seguita ai 16. di Settembre nel medefimo an- no 1652. tronco le publiche speranze . Eglimorì forpreso da dolori di Calcoli in etàdi 68. anni , nell'istesso aniuerfario giorno , ed ora che nacque , cofa molto offeruata dagli Scrittori della sua Vita , della quale diede già giudizio Tacito ( 1 ) scriuendo della morte di Au- gusto , seguita lo stesso giorno ch'egli presel Iinpero , in tal fentenza. Multushinc ipfo de Auzustosermo , plerisque vana mirantibus , quod idem dies accepti quondam Imperij princeps , & Vite fupremus &c. Uafe con famadi Cardinale integerrimo offeruantiffimo de digiuni , a filuo all Orazioni, fobrio cótinente , graue,e di feuera difciplina Ecclefiaftica . Trouò il Sepolcro in Roma nella Chiesa di S. Carlo al Corfo , della quale , come pur de fuoi Milanefi , era stato molto tempo vigilante Protettore All' altre fuelodi aggiunge il Vescono Battaglini ( 2 ) ch'Egli fondatse in.Veletri il Seminario ; ma fra tant'altre lodi ,dalui ben meritate , non fa divopo aggiunger questa , che non ha alcun.fon- damento di verita , se pur per errore non è scritto Velletri , in luogo diTuoli , oue Egli (comedi sopra accennammo ) erefle la nuoua Fa- brica del Seminario , e l'accrebbe d'entrate Nella Sede vacante per ladi lui morte furono Rettori Filippo Filippi , e il CapitanFrancesco Santirecchia , eGiudice Eleuterio Toruzzi . , .. Carlode MediciVe Ma pochi giorni vacola Sede , perche ai 23. dello stesso Mese di Settembre ne prese possesso il Cardinal Carlo deMedici nuouo Decano del S. Collegio , e prima Uescouodi Porto , che per priuilegio fingo- scono. lare fu ammesso ad ottare la nostra Chiesa ancorche afssente daRoma . Egli Figlio di Ferdinando I. GranDucadi Toscana , pienod' animo Reggio e ammaestrato in ogni piu fublime difciplina , ebbe ancor Giouane in etàdi 19. annidaPaolo V.la Dignitàdel Cardinalato col- la Diaconia di S. Maria in Dominica , e fu Priore de' Diaconi Cardina li prima di paflare all' Ordine de Preti , e indi de Vescoui . Tenne presso la Santa Sede la protezzione de Regni delle Spagne , ebenche gouernaffè la nostraChiesa sempre affente , nonperò fu minore la cura che ne mostrò , nè scarse ledimostrazioni diReggia benificenza, che secondo l'ordine dell Istoria , in appresso riferiremo . Eper amplia- re i priuilegj della sua Chiesa , ottenne da Innocenzo X. vn Breue a i 2..d' Ottobre di quest' anno 1652. nel quale gli fu conceffa espressa fa- coltà di esercitar dentro Roma ogn'atto di giurifdizione si volontaria, che contenziosa [ toltane solamente l' essecuzione reale , e personale ] negl' affari del suoVescouato , e di poter spedire nel proprio Palazzo ( 1 ) Lib. 1. Annal. SSS 2 la [ 2 ) Ann. del Sacerd. ed Imp. Tom. 3. ann. 1652. 1. 13. Innocenzo X. concede facoltà al Vescono di Velletri di esercitar la giurifdizio nen Roma negl'affari del. Vesco nato. 508 LIBRO QVARTO Ja prouistadeBenefici , senz' effere obligato come gl' altri Vescoui , a trasferirfi fuor di qualche Porta di Roma, per far fimili spedizioni ; della qual grazia come di cosa molto notabile e rara registraremo qui ilBreue . NNOCENTIUS PAPA DECIMUS . Fenerab. Frater Noster Salutem , & Apoftolicam Benedictionem . NedeJurisdictionis Tibi competentisratione Ecclefia Oftien. adquam nuper Apostolica auctoritate translatus fuisti , Iuribus dubitari vnquam sontingat : Super hisqua tein Urbe expedire contigerit , velque iam for- San expedita reperiuntur prouidere , ac aliis commoditatibus tuis confulere volentes : Motu proprio non ad tuam , seu alterius pro te nobisfuper hoc oblata petitionis inftantiam , sed ex certa fcientia nostra, ac deApoftoli- cępotestatis plenitudine tibi , vt in dicta Urbe , &Romana Curia omninodam Iurisdictionem , quam in Oftien. Ecclefia , ac Ciuitate , &Diœcefi de Lure , su, confuetudine , aut alias ex IndultisApostolicis habes, perinde ac fi apud eamdem Ecclefiam tuam , ac Ciuitatem , & Diacesim perfona- biter refideres , liberè , &licitè , ac in omnibus , &per omniaper te , vel alium , feu alios , exercere posfis , &valeas , Apostolica auctoritate te- core presentium concedimus, ita tamen , vt Iurisdictio praditta vigore prafentium nullo modo extensa , fedampliatafacultas dumtaxat illam exercendi devno adalium locum , vt illa eifdem modo , & forma exerceatus in Drbe , prout aliàs; ita quodpropterea non liceat tibi , seua te deputa- tis, feu deputandis carcerarifacere in eademUrbe aliquem tibi fubditum in Oftien. Diœcefi , &multo minus alium tibi nonsubditum , neque aliquam executionem personalem , realem , vel mixtam extrapredictam Ciuitatem . Diacefim Oftien. quodq. nec tu , nec Auditor , &Judex , seu alius a seadpremissa protempore deputatus iurisdictionempredictam in Urbe , Brus distrian extra Diœcefim Oftien. earumdemvigorepræfentium alias quam, vtpradicitur , quoquo modo exercere possis , nec possint respectiuèfubpœna nullitatis actorum , & excommunicationis ipfo fa&o per Auditorem , Indicem , aliosque predictos incurren. acetiam priuationis officii quoad Notariwn , nifi eadem prafentespriùs apud aftaNotarii regisirata fuerint, infuper omnia , &fingula per te , fiue per tuum Auditorem , aliofq; per teforfandeputatos , velpro.tempore deputandos , inhis , que eamdem Lurifdi&ionem tam ratione pradicta Oftien. Ecclefia , ac Ciuitatis , &Die- cefis pertinent, quàm quæ tam voluntaris , quam contentiofa fuerint In- risdictionis , acpænitentialis Fori iamforfan , iuxta tamen earumdemprefentium tenorem , &non aliter decerni , & mandari contigerit . Senten siasque tam Interlocutorias , quam definitiuas , seu definiting vimbabentes, in quibufcumque Caufis tamprafentibus, quamfuturis ferendas, ac etiam forfan Istoria della Chiesae , Città di Velletri . 507 forfan latas, ratas , &firmas , validasque , & efficaces effe , &fore necvllounquam tempore de Iurisdictionis , & potestatis defectu , seunul- litatis vitio impugnari , velinualidari posse volumus , decernimus , &de- elaramus . Nos enim tibi , & tuis Officialibus quibufcumque in Curia , extra eam per Edictum publicum conftito fummarie , & extraiudiciali- ter de non tuto accessu citan. illisque , &quibuscumque Iudicibus quauis dignitate , & praeminentia Ecclefiaftica , vel feculari in ipsa Curia pre- fulgeant , &erga subditos Ostienses , nein Caufis , que ad tuam omni- modam Iurifdi &ionem alias pertinent', se intoimittant , aut immifceant . fed illos , &illas ad tuam omnino Iurisdictionem remittant , etiam perEdi- stum fimile , ac fub excommunicationis , alijsq. Ecclefiafticis fententijs , cenfuris , &pænis etiam pecuniarijs arbitrio tuo , &Officialium tuoruma imponendis , moderandis , & applicandis , inhibendi ac Contradictores quoslibet , &Rebelles per cenfuras , &pænas easdem , appellationepoft- pofita , compefcen. cogen. &compellen. ac irritum , &inane quidquid in contrarium per quoscumque factum, seu attentatum est, velfieri , aut at- tentari contigerit , Decernen. prout Nos fic per quofcumque Iudices Ordi- narios , delegatos etiam Caufarum Palatij Apostolici Auditores , ac 5. R. E. Cardinales , fublata eis , & corum cuilibet quauis aliter iudi. candi , & interpretandi facultate, & auctoritate iudicari , &definiri de bere decernimus , aliaque omnia , &fingula iuxta pramissorum formam , tenorem neceffaria , aut quomodolibet opportuna facien. dicen. exercen. &exequen. plenam , liberam , &omnimodamfacultatem auctoritate , tenore præmiffis concedimus , &impertimur , & nihilominus ne etiam de Iuribus collationum , &prouifionumperTe in d.Vrbe de quibusuis beneficijs in Oftien. Ecclefia , &Diacesi predictis consisten. adtuamque Collationem, Prouifionem , &quamuis aliam difpofitionem quomodolibet pertinen. pro tempore faltarum dubitari , seu hefitari contingat Tibi , vt ipfas Collationes, Prouifiones , necnonetiam Commendas de Regularibus , fi quafint , &alias quasuis Dispositiones huiufmodi in d. Vrbe, ac in proprijs tuæ refidentie per- sonalis çdibus data illarum appofita , absque eo , quodpropterea extra dictam Vrbem , seu aliquam illius Portam Te conferre tenearis , &alias liberè, licite , valideq.facere poffis indulgemus ipsasque Collationes , prouifiones . Commendas , &alias difpofitiones ficper Tefaciendas validas esse fore , ac illis , quibus falte fuerint etiam perinde ac si Tuillas apud diftam Ecclesians tuam residensfecisses , &alias in omnibus , &per omniafuffragari debere fi- militer decernimus , & declaramus , non obstantibuspremiffis , ac quibusuis Conftitutionibus , &Ordinationibus Apostolicis , Cancell. Apoftolica regulis , necnonstylo, vsu, &confuetudinibus, Priuilegijs quoque indultis , &litteris Apoftolicis quibusuis perfonis,&Iudicibus, sub quauisforma conceffis, caterisq. contrarijs quibufcumq. DatumRome apudS.Mariam Maiorem sub Annula Piscatoris die 2. Oftobris 1652. Pontificatus noftri Anno oftauo . Loco + Annuli Piscatoris FrancifcusRbodien . 508 LIBRO QVARTO Alessandro VII. Alcuni anni doppo venne àmorte Innocenzo X. Pontefice mol-62 to lodato per l'incorrotta giuftitia e fermezza d' animo , al quale , doppo vna vacanzadi più Mesi , à i 7.d' Aprile del 1655. , successe il Cardinal Fabio Ghigida Siena , nobile per Sangue , ma molto più, perl' infigne letteratura , di cui era adorno , e per i grand impieghi che aueua esercitati . Egli appena falito al Trono Apoftolica con nome d' Alessandro VII. voltò l' animo ad onorare colla Dignita Ar- Bonauentu. ciuescouale vn nostro Cittadino : Fù questi Fra Bonauentura Teuli , raTeuli Arciuefco- sodiMiraz eVicario Apostolice in Costanti. nopoli. Cardinalizi feoblig.alla refid. e fia- no compati che nato in Velletri in vmil fortuna , ed abbracciato l' Istituto de Minori Conuentuali , fece gran progresso, nelle lettere , come dimo- strano le molte Opere da lui date alle Stampe di varie Scienzie , fra le quali il Teatro Istorico,di Velletri imprefio nel 1644.. ben spesso da Noi nel corso di quest' Istoria , rapportato . Ottenne molti onore- voli gradi nella Sua Religione : Miniftro, Prouinciale nella Provincia di Roma , Segretario , e primo Affiftente dell' Ordine ; e mandato poi Vifitator Generale delle Prouincie Oltramontane e particolar- mente nel Regno di Polonia , con autorita Apoftolica , indi ritornò conmolta commendazione della sua prudenza , e picta , ascritto tra. Confultori dell' Indice , e giudicato, degniffimo,del Ministero Gene- rale del fuo Ordine , dal quale essendo stato per alcuni accidenti e fclufo , non permise ilPontefice Alessandro , che rimanesse senza ac- crefcimento d' onore e di Carico , elegendolo Arciuescouo di Mira , Suffraganeo Patriarcale , e Vicario Apoftolico in Costantinopoli alla cura delle relliquie del Cattolicismo nell' Oriente , ouè s' in caminò alla Solita Residenza in Pera , doppo esière stato confecrato in. Romadi 29. d'Agosto net 1655. , ed onorato del PallioArciuefcouale Il Cardinal Gio. Battista de Luca , celeberrimo, fra Giu- 63 risti , scriue essersi sotto Alessandro. VII. difputato molto , se il Vef Vescouati couatod' Ostia , edi Velletri come pure gl' altri cinque Vefconati Cardinalizi , che fogliono ottenere i Cardinali più anziani , oblighi- no alla refidenza , e se fiano compatibili , dincompatibili con, altri Vescouati ; e che fosse stabilito , non obligare alla residenza , ed effer perciòCompatibili con altre Chiese : manonè ageuole di compren dere i motinidi tal risoluzione contraria, à quanto nel Sacro Goncilio di Trento[ 1 ] fu decretato circa l'obligo della residenza de Vescovi nelle proprie Chiese, e ripugnate all'vso di tutta l'antichita,che maino conob- be questa nuqua Specie di Vescouato, la quale non obligafle a risedere , e cóseguentemente à pafcere ilGregge colla predicazione della parola d' Iddio, coll'amministrazione deSacraméti,e coll'esépio dell'opere buone, le quali cose giudicarono i Padri,adunati nello stesso Sacro Concilio [2] bili conal- tre Chiefe . ( 1 ) Sefs. 16. de Ref. cap. 1, ( 2 ) Sess. 23. Cap. 1. de Reform. под Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 309 nonpotersi adempire da quei Vescoui , che non rifiedono . E fe i sei Vesconi Cardinali sono dispensatidalla continua refidenza nelle loro Chiese, ciò a noftro credere , accade per due motiui Il pri- mo per il feruigio , che attualmente prestano intorno al Sommo Pon- tefice nella Cura della Chiesa Vniuerfale; e il Secondo , perchè la vicinanza di questi Vescouati a Roma , fà si che i Vescoui Cardinali , refidenti in Roma , possino pure invigilare alle loro Chiefe , e alme- noin qualche tempo dell' anno commodamente trasferirsi àvisitarle , le quali ragioni non vagliono poi ariguardo di quei Cardinali , che le- gati ad altre Chiefe viuono perpetuamente fuori di Roma, e taluol- ta in Parti molto lontane da Vescouati Suburbicarij . Pefilenza nelPontefi. fandro VII Mài lieti principj del Pontificato d'Alessandro furono indi apo- 4co funestati dalla peftilenza , che afflifle tutto lo Stato della Chiesa , elo ridusse in somma calamita , e la nostra Patria , non meno che tato d'Ale l'altre Città , ne risenti grandiffimi danni. Trouiamo notato nelle memorie M. S. di Camillo Attiuerij , delle quali altroue abbiamo fat- ta menzione ,, che ilMale cominciò nella Catalogna fin dall' anno 1652. mentre l' Esercito Spagnuolo cingeua d' assedio Barcellona ; In- di paisò l' infezzione in Sardegna , oue quando già pareua ceflata nauigando 600. Soldati di Spagna , che venivano al Finale d' Italia , toccarono Cagliari tenuto allora per Porto netto , e ficuro , ma veramente gia inietto , e auendo questi auuto poi il comercio in Napoli , communicarono à quella si popolata Città l'infezzione, che indi fi dilatò per tutto il Regno . DaNapoli poi fi communicò a Roma por- tata da Napolitani in Trasteure ; ma alai più ageuolmente fi dilato pertutta Roma per mezzo d' alcuneCaffette venute diNapoli , ripie- ne di Ventagli d' ambra odorofa , quali per esser di nuoua vsanza , fu rono fra l' altre vanità Donnesche facilmente diftribuiti , e auidamente ricercati per tutta la Città . 5 Fra questo mentre la Terra di Nettuno contrasse l' infezzione per opera diquattroCanalieri dell' Ordine Gerofolomitano , iquali partiti da Napoli già infetti del male fopra vna Barca prescro Ter ra alla Torre di S. Lorenzo vicino Nettuno , e poi prattica con i Net- tunesi in vn Ofteria presso la detta Torre , oue alloggiarono . Vdi- tofi in Romaessersi introdotta in Nettuno la pestilenza , fu dato or dine che fi ferrasse quella Terra , e anche vna Compagniadi Soldati Corfi , che era nella Spiaggia ; maperchè iSoldati soffriuano maluo- lentieri di stare rinchiusi , e poteuano facilmente sforzar le Guardie della Terra furono permaggior cautela richiesti cento Vomini della Milizia à piedi di Velletri . Lapraticadi questi , edi alcuni Nettu- nefi , che quando fu ferratala Terra rimasero di fuori nelle Tenute di Campomorto , e di Conca , que aueuano iSeminati , e veniuano liberamente in Velletri , e andauano à Nettuno fino a i Raftelli , à piu Nettuno ind fetto dalla Contagione 510 LIBRO QVARTO piùtosto i peccatidel Popolo, che fogliono prouocare àtali flagel- Îi l' ira vindicatrice diDio , trassero finalmente la pestilenza in Velle- tri. Il pimo che portaffeil male dentrola Citta fu vn Vomo dell' infima plebe , chiamato Lazzaro Rosa , natiuo di Giuliano abitante in Velletri , che spesto era da Cittadini speditocon lettere nelle Tenu- tevicine , edi la in Nettuno à i Rastelli , oue conuerfaua co' Soldati Corfi , da quali contraffel infezzione , e tornato in Velletri à gl' II. diLuglio del 1656., la communico alla Moglie ed ai figli , due de qua- li furono iprimi amorir' di tal male; anche i Mulattieri di Velletri ,che portauano giornalmente il Vino aRoma ( oue non furono esatta- mente offeruate le cautele , ch' erano state prescritte negl' Editti ) entrando senza ostacolo in Roma , epafiando anche in Trafteuere , contraffero facilmente l'infezzione . Di quel tempo {come si legge nelle dette memorie M. S. di Ca-66 millo Attiueri , che fu vnodeDeputati sopra la Sanita ) Era Vice Go- uernator di Velletri per il Cardinalde Medici Vescono , e Protettore Tur- noda Volterra , Vomo letterato , e pratioco de Gouerni , il qualefubito pu- blicato l' Editto in Roma de i 20. di Maggio affieme col Magiftrato della Città, e quattro Gentiluomini a quest' effetto deputati, fece rifarcireleMu- va, eguastare tutti i Stradelli , e altri Luoghi , doue fi poteua prattisare, efare ripari amodo di Trinciere , doue mancauano i Muri , ed ordinè che ne Luoghi piu fofpetti fi ponessero Sentinelle, ethe (i faceffero leguardie alledue Porte principali della Città , cioèunGentiluomo , vs Cittadino , ed unArtista per Porta ogni giorno , e l'altre Porte furono chiuse , epoi ven- ne in Velletri Monsignor Franciotti Arcinescono di Trabijonda Commiffario Apoftolico per la Sanità. Furono eletti fei Deputati General Sopra la Sa- nità, cioè un Nobile per ciascheduna Parocchia della Città, e furono per La Parocchia di San Clemente Camillo Attiuery : di Sant' Angelo Ottauio Toruzzi : di San Martino il Capitano Francesco Santirecchi ; di Santa Maria il Dottor Stefano Coluzzi ; di Santa Lucia Fabio Toruzzi : di San Saluatore il Capitan Ercole Braconi , i quali nelprincipio delMese di Luglio mumerarono tutte le Cafe delle loro Parocchie, e riconobbero le prouifioni de viueri , qualiper ilnumero del Popolo trouarono insufficienti, perche il granoancora non era vidotto in Città, e il Vinoera mancato , la quale scarsezza de viueri fu caufa , che nel principio delmale nonsi potè far la Quarantana conforme i detti Deputati aueuano discorso . Ascoprire che il Malefoffe Pestesi fliede daMedici alcuni giorni , e il67 primo, che dichiarassero morto di tak male contagiofo fu il Capitano Gio- Seppe Filippi , il quale auena avuta prattica in Casadi detto Lazzaro , ed UnFrate Riformato , che aueua assistito nella Malatia didetto Filippi mori anch Egli di peste -- Esegue a dire come poi f infezzione si dilato perla Città , e i prouedimenti che si presero perla curadegl' Appe- Cati facendofi duc Lazzaretti per quelli chenon aueuano commode mello Istoria della Chiesa , e Città di Velletri : 511 : nelle proprie Cafe , vno per gl'Uomini a S.Gio: inPlagis , l' altro pet le Femine nello Spedale di S. Antonio di Vienna , e come i Frati Cap- puccini impiegarono il loro zelo con licenzadella Santa Sede in ammi- niftrare i Sacramenti agl'Appestati , e vn Frate Minore Offeruante Ri- formato fu Confeflore ne' Lazzaretti , e come Turno Cecina mentre con gra vigilanza attendeua al GouernodellaCitta fu forpreso dalmale, etoltodi Vita compianto da tutti , ed onorato dal Publico con la fe- guentememoria nella Piazza di S. Lorenzo .. Cappucin amministra. no in Velletri i Sacramentiagl' Appestati 8 D. VIRO INCLITO M. TURNO CECINAE VOLATERRANO 1. V. D. PRO EMINENTISS. , ACREVERENDISS. PRINCIPE CAROLO MEDICES S. R. E. DECANO CIVITATIS VELITERNÆ V. GUBERNATORI IN ARDVIS GENEROSO CIVIVM PESTIS INTER ERYMNAS IVSTO PRUDENTI PROVIDO IVDICI DVCI PATRI MORS TVMVLVM VİRTVS TROPHÆVN 5. P. 2.v. GRATI ANIMI MONUM. POSVEREARCHANGELO DE GEORGIS ET DOMINICO MUSICO PRIORIBUS FRANCISCO PALUMBO SINDICO AN. SAL, M. DC. LVI. DIEXX. NOVEMBRIS . A sì funesto maleprecorse altro finistro accidente , perche ai 23, diMaggiodi quell' anno 1656. percosso da vn Fulmine il Campanile della Catedrale , già per l altezza . e per l'antichità della Mole poco stabile , all improuiso ruinò la sommità d'esso , e cadendo sopra la Chiesa , rimase questa ingran parte inuolta nella medefima ruina . Laqual cosa grandemente accrebbe lo spauento , che i Cittadini aucuanodella peste vicina , parendo loro , che Iddio vifibilmente sdegnato non gli lafciasse scampo , nè rifugio ne pure in Chiesa , ma nulladimeno , perche Egli è il Padre delle mifericordie , canche tra i flagelli Itt 512 LIBRO QUARTO -- e caftighi fa sempre traspirare qualche raggio di clemenza , e nel mag gior cumulo de mali , mostra con mirabil prouidenza la viadella fa- lute , fece che tra le ruine della Chiesa Catedrale , si scoprisse l' antica S.Geraldo Urna marmorea , oue era riposto il Sacro Corpo diSGeraldo nostro efuo Depo Vescono , e Protettore , che ( come a fuo luogo abbiam detto ) fiori fitoscoperto nel Secolo Vndecimo , l'efficacia deldi cui Patrocinio era stata speri- Bel1656. mentata da Cittadini in altre publiche calamita . Era il Sacro Depofito collocato dentro il Muro del Campanile in vna Cassa di Marmo la quale punto non appariua , per effer r'coperta dall' Altare del Santo : ma cadendo il Campanile , e disfacendofi tra le ruine l' Altare com, parue la detta Cassa spezzata da vn lato del coperchio ,onde chiat- tendeua a far rimouere li cimentidelle ruine,riconobbe le venerabili Ofsa del Santo , doppo lo spazio di fei Secoli ancora intiere , ebenconferuate . Questo scoprimento accadde a i 13. di Giugno , come è notato inalcune lettere di Ettorre Borgia scritte a Fra Filippo di S. CaterinaCarmelitano Scalzo , egià Priore di S. Siluestro sopra a Frascati suo Zio , dalle quali abbiamo cauato ilpiù che scrineremo delle cose di queil' anno , e del seguente , eflendo in questi tempi del Contaggio moltomancanti iLibri Publici . In vna di queste Lettere scritta ai 30. di Luglio è notato quiper nostra disgratia si è introdotta lapeste,ma il Sig. Iddio perfua infinita mifericordia in questi tempi lagrimeuoli ha volu- tofare uscire dase ilnostro Protettore S. Geraldo per liberarci La Città andata dal medesimo Santo a far il voto folenne , esperiamo in Dio bene- detto abbia a ceffare , esono già tre giorni che non muore alcuno . Ierifera nel Voto folenne della Città , senza che si sapesse dal Popolo , ne concorseper ogni modotanto , che nonsi poteua entrare in Chiesa , efu liberata vna Donna inuafata da Spiriti maligni , dicendo i Demonj è pur giunta l' ora d' uscir di qui . IlVoto della Citta fu difabricare ad onor del Santo vna Cappella dentro la Cattedrale per collocarui , e cuftodirui conmaggior decoro , e splendore le sue Sante Relliquie , efolennizzare ogn' anno la di lui Festa ; Dall'altra lettera de 29. di Agosto si ha che il Contaggio aueua fatto qualcheprogreffo, manonquanto fi temeua , perche fino allora , che già da 50. giorni fi era introdotto nella Città , non aueua tolte di vita che 300. Perione , e che già da vn Mese eran ferrate tutte le Chiese , e si celebrauano leMesse su glAltari portatili ne capi delle strade , edelle Piazze per commodo del Popolo . Crebbe maggiorméte il Male,e fi dilato nell' Autunno,& in vna lettera del Me- sediOttobre è scritto Veramente in queste Vendemmie , il malehafatto firage , manon in maniera , chesempre il Signore Iddio non abbia fatta rifplendere lasua infinita mifericordia , perche al trattar libero che sifacena. esifa inuna cutàpopolata come quista , è miracolo che nonfian mortefines pazon the mille , ecento Perjone . Votodel laCittà in tempo della Pofte del 1656 -- Nellanap nuoto1657.leguito il maleatrauagliar la Citta,eben-69 che Istoria della Chiesa , e Cittàdi Velletri . 513 70 71 che nelMese di Febraio moltodeclinasse , eper dieciotto giorni non morisse quasi veruno , nulladimeno incrudeli dinuono nel Marzo , ma ne seguenti Mesi tornò a declinare , ceflando alla fine per Diuina pieta nelMaggio,doppo il terzo giornodel qualMese non morì più alcuno, ma nulladimeno non prima de 24. di Giugno fu ristituito alla Città il libero comercio . Il numero de Morti dagli 11. di Luglio del 1656. giorno infausto , come principio del male , fino alla tota'e liberazione ascese a due mila e settecento , e sedeci Persone . Nel maggior furore del male perirono in vngiorno fino a 47. Persone , e ben spesso fino a quaranta . LaCitta lieta per la sua liberazione , ne refe grazie a Dio con folenne Proceffione , nella quale fu portata l' Imagine di noftra Signora dell' Immacolata Concezzione con voto di celebrarne ogn' anno folennemente la Festa , oltre quella de Santi Geraldo . eRocco , Il Cardinal deMedicinoftro Vescouo benche affente , risentendo vinamente nell' animo le calamita del suoGregge , foccorse i Poueri in tutto il tepo del male con larghitline limofine;e merita anche lode Gio. Carlo Antonelli Arciprete della Catedrale, chedoppo la morte di Giustino Giustini Vicario Generale , e di Turno Cecina Uice Gouer- natore sostenne con gran prudenza ir sì lagrimetrole stato della Chiesa , edeila Patria , l'vno , e l'altro carico . Gli fucceffe poi in quello di ViceGoucrnatore Gio. Battista de Reggi Romano , e indi Giulio Stella Gentiluomo d' Arezzo , che riordinò la Città doppo la peste , e fu si accetto a Cittadini , che auendo egli chiuso isuoi gior- ni in Velletri nel principio dell' anno 1658. fu dalPublico onorato con mobile Epitaffio nella Chiesa di San Lorenzo . Mà molto più rifplende la regia magnificenzadel Cardinal deMe- dici, quandoindi a poco s' applicò a rifabricare la Catedrale in parte ruinata ,e anche il Campanile , benche di minore altezza . Rinof- fe dallaChiefa le Conomedi Marmo, che sosteneuanola naue di mezzo e si stimauano infuficienti atanto peso , e fece stabilir la nuova Fabrica sopra gran Pilastri di pietre, e cimenti , e in breue l' opera fù Fidotta à perfezzione con spesadi vndici mila scudi, della qual cofa filegge a capodella Naue di mezzo dalla parte dell' Epistola la se- guente memoria con nobili ornamenti in marmo . Cateddi vell.rifabri catadalCar. deMedici. D. M. ET SANCTO CLEMENTI PAPA, & MARTYRI ÆDEM HANC PETUSTATE PRIDEM FATISCENTEM, & COLLABENTEM AC FULMINE TANDEM Ttt a MA 314 LIBRO QVARTO diMira. MAIORI EX PARTE DEIECТAМ CAROLUS CARDINALIS MEDICES EPISCOPUS OSTIENSIS , O VELITERNENSISSACRI COLLEGII DECANUS TANTOSE IPSUM PATRONO , CREGEM2: SUUM COMMENDANS INHANC FORM.AM REDEGIT ANNO DOMINI MD. C. LX. Volleanche ilCardinal de' Medici,che la Catedrale in tal guisa da 72 fui ristituita , fosse di nuouo folennemente consacrata per lemani di Confecrata Fra Bonauentura Teuli Arciuescono di Mira , il qual nou molto pri- dallArciues ma ritornato da Coftantinopoli, e dimesso il Vicariato Apoftolico in quelle Parti , da lui con molto Zelo esercitato per lo spazio di fet- te anni , si era ritirato àvita priuata nel Conuento della sua Religio- ne in Velletri . Segui la Confecrazione à i 13. diLuglio del 1664. di che iui in unalapidase ne legge l' infrascritta memoria . CAROLO PRINCIPE CARDINALE MEDICES SAC. COLL. DEC. EPISCOPO MANDANTE BONAVENTURA THEULUS VELITERILUS ARCHIEPISC. MIREN. TIMPLUM HOC DIE XIII. JULII M. D. C. LXIV. CONSECRAVIT REIQUE MEMORIAM CANON, PAULUS ULYSSES SACRISTA MAJOR EX DEBITO POSUIT Anche ↑ Arciprete NicolaToruzzi ondaquei tempi laCate Arale con nobile Battisterio di marmo .. Ma Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 73 Ma Alessandro VII. a cui era a cuore la sollecitudine di tutte le Chiese , auendo prima visitata la propria Sede , mandòi Visitatori Apostolici ne Vescouati Suburbicarij . A Marc Antonio Tomati , già Vescouo diBitetto , diede ilcarico di visitar le Chiese d' Oftia , edi Velletri, di Porto , e S.Rufina , e di Albano . Questi nel dì 15 . Maggio del 1660. incominciò lavifita in Oria,e ai31. dello stefio Mese venne in Velletri priuatamente ; ma il di seguente si portò alla Cattedrale accompagnato dal Capitolo de Canonici , e da Publici Rappresentanti molto follennemente sotto Baldacchino , sostenuto da otto Gentiluomini, e diede principio alla Visita . Riformò le Tasse della Cancellaria Vescouale, e publicò poiiDecreti Generali per tutte le Diocesi , da lui vifitate . 74deMedici il Indi adalcunigiorni passò amiglior vita inFirenze il Cardinal dì 19. di Giugno 1666. , in età di 70. anni , e 14. di Decanato , sepolto nellaChiesa di S. Lorenzodi quella Citta fra gl altri Eroi della fua gran Casa , e compianto in Velletri da ogn' or- dine di Persone , che se benedi presenza giammai nol viddero , speri- mentarono però sempre gl' effetti della sua generosapieta , eindefessa vigilanza . Egli stabili I Archiuio nel Palazzo Priorale ( che àfuo tempo molto crebbe diFabriche ) ediui poco doppo cessata la con- tagione , fece raccorre , e difporre con ottima ordinanza tutti gl' iftrumenti , ed atti publici degl' antichi Noraj, che fin' allora ipar fi e negletti , non auendo alcuna certa Sede , rimaneuano sottoposti allo smarrimento , e ad altri Siniftri accidenti , della qual cosa si legge memoria sopra la Porta dello stesso Archiuio . Si vede anche nell' istesso Palazzo Priorale l' Elogio di sìgran Principe , inciso in Marmo apublico nome, per eterna ricordanza de benefici riceuuti , in que ta guisa . Carlode Medicinost. Vefc.fua morte logio. Archiuie dı Vell.ftabi lito dalCard deMedici D. M. CAROLI PRINCIPIS CARDINALIS MEDICES EPISCOPI OSTIEN: & VELITERNEN: PROTECTORIS , AC PERPETUI GUBERNATORIS CHARITATI AGENORUM GRASSANTE RESTE NECESSITATIBUS PROPRII ARIS COPIA LARGE PROFUSA: MUNIFICENTIA DIVO CLEMENTI ( FULMINE DIRUTA ) CA- 318 LIBRO QUARTO CATHEDRALI ECCLESIA SPLENDIDIUS REÆDIFICATA: PRUDENTIA STATUTIS ANTIQUITUS LEGIBUS OPPORTUNE INTEGRATIS: VIGILANTIÆ FRARIO PUBLICO AB ALIENIS. RATIONIBUS EXEMPTO : MAGNIFICENTIÆ PRATORII (EJUSDEM AUSPICIIS ) ÆDIFICIIS FERME ABSOLUTIS: AMORI , AC PRUDENTIA PLURIBUS PROFLIGATIS INFORTUNIIS INGENTIBUS FIRMATIS BENEFICIIS NOB. VIRO VICENTIO FLORINO FLOREN. I. V. D.. VICARIAS JUSTITIE LANCES PRO TANTO PRINCIPE. SEDULO MODERANTE S. P. Q. V.. NOBILIBUS VIRIS OCTAVIO TORUTIO , & ( GREGORIO PALIANTE ( PRIORIBUS PERPETUE GRATITUDINIS POS.. ARGUMENTUM ANNO D. M. D. C. LXV. Reffero in quellavacanza diGouerno la Patria Gioseppe Felices Filippi , e Cefare Carboni , eGiudice fuStefano Coluzzi fino ai 7. di Settembre di quell' anno 1666. quando il Cardinal Francesco Barberi- ni Vescouo di Porto, al quale fi doueua il Decanato del Sacro Col- legio , e la nostra Chiesa , mandò l' AbbateGio: Battista del Palagio fuo Uditore a prender possesso del Gouerno di Velletri in virtù d' vn Breue speciale di Alefiandro VII. prima dell' Ozzione , che poi segui agl 11. d' Ottobre di quell' anno . EgliNipote di Urbano VIII . per cantodi Fratello , ebbe ancor giouane dal Ziol onor della Porpora, della quale e perl' innocenza della vita , e per le molte Doti dell'A- nimo , e per l' esquifita erudizione nelle scienze , edifcipline conue- nienti a si altogrado , era da tutti giudicato degniffimo tapoi s' aggiunte en cumulo de piu cofpicui carichi , che possandare ٥٠ Aquefr Istoria della Chiesa , e Citta di Velletri. 517 76 77 fi dalla Sede Apoftolica , tutti da lui sostenuti conmarauigliola gran- dezza d'animo , con indefessa applicazione , e con pia , emagnifica liberalita : Primo Ministro del Sommo Pontefice Urbano in Roma , Legato in Francia, e poi in Ispagna , Protettore de Regni d'Arago- na, di Portogallo , d' Inghilterra , di Scozia , di Suezia , de Mona- ei Casfinesi , e de Frati Minori di San Francesco , Bibliotecario , Vice Cancelliere della Santa Romana Chiesa , Legato d' Auignone , e d'Urbino , e Arciprete della Bafilica Vaticana . La grataricordan- za de grandi , e segnalati benefici , che Urbano VIII. aucua confe- riti a Cittadini di Velletri , e la famadella pia liberalità , che in alto grado risplendeua nel Cardinal Barberini, accrebberola publica alle- grezz a quando egli fu dalla Citta venerato come Vescouo , e Protet- tore . Ecertamente egli poi ( ciò che molto di rado auuiene ) non folamente adempi , ma anche superò la grand' espettazione , che di lui fi era meritamente concepita . د c Mancaua in Velletri il Vescouo Suffraganeo giàda lungo tempo, perche doppo lamorte di Paolo Ciera seguita nel 1647 non era stato altri furrogato in suo luogo ; Ma il Cardinal Barberini non tollerò più oltre tal mancanza , impetrando indi a poco il nuouo Suffraganeo col Titolo di Vescouo di Tagaste , che fu Fra Antonio Marinari Carmeli- tano , Decano del Collegio de Teologi nella Sapienza di Roma Teologo dello stesso Cardinal Barberini, noto a Letterati per le sue Opere , auendo nel 1666. dato alla luce vn Libro de Opinione proba- bili che dedicò ad Aleslandro VII.; come poi, essendo in Velletri Suf fraganeo , publicò altr' Opera sopra l' argomento tant' arduo , e dif- ficile della Grazia Diuina , e questa fuda lui intitolata Verus Augufti- nus per opporla ad altr' Opera collo stesso Titolo di CornelioGianfenio Vescouo d' Ipri , riprouata dalla Santa Sede , come quella che in- duce nuovi e perniciofi errori dall' efficacia della Grazia difesada S.Agostino contro Pelagio , che attribuiua lenostre opere buone al li- bero arbitrio . Egli in questo suo vero Agostino , che publicò nel 1669. e dedicò a Clemente IX.chiaramente dimostra, come la dottrina di quel celebre Dottor della Chiesanello stesso tempo , chemagnifica la forza, el' efficacia della Grazia Diuina , principio , e cagione d'ogn' opera meritoria , nulla detragga al libero concorso della nostra volontà , ed arbitrio Venne il nuouo Suffraganeo in Velletri all' esercizio della fua carica , della quale prese poffeffo a i 3. d' Aprile del 1667. . Nell' anno stesso Alessandro VII. compì colla morte il suo Pontifi- cato , nel quale fi vidde , che la Virtù di chi regna puòben rendere più tollerabili le calamita de tempi , ma non già insensibili ; poiche sotto vn Pontefice sì pio , é vn Principe si fauio , qual fu Alessandro VII. nonmancarono grauiffimi mali , e peste , e fame , e guerra , e ciòche indi neceflariamente doueua seguirne , imposizioni di vudicinuoni pe Antonio Marinari Vescovo di Tagafte Suffraga- neo di Veb letri e fuq opere 518 LIBRO QVARTO XI. X. fi , e gabelle a Sudditi . Egli Ristorò la Via Appia, e il PonteMagnef lo nel nostro Territorio concorrendo la Città in parte di quella spesa . Successe ad Alessandro il Cardinal Giulio Rospigliosi daPistoja, con noClemente medi Clemente IX. , il quale dato principio ad un gloriofo Governo, fi vidde mancar doppo il breve corso di due anni, con rammarico univer- sale , ed è fama che il dolore da lui concipito perla perdita di Candia occupata daTurchi à Veneziani , al foccorso della quale aveva impie- gato ogn'opera , e configlio , e gran'neruo di Gente, e didenaro, glac- celerafle la morte Indi nel principio dell'Anno 1670. fù afsfunto al Clemente Trono Apoftolico il Cardinal Emilio Altieri d'antica , e Nobile FamiBonaven- . glia di Roma, già prima Vescovo di Camerino, e fè chiamarsi Clemen-.. nte X. nel di cui Ponteficato due di Velletri conseguirono in Roma cariche importanti nella Milizia ; Gio: Battista Buzij Capitano deSoldati in S. Salvatore in lauro ,eTomaso Fiore Capitano in Caftel S. Angelo , il quale fù anche Sergente Maggiore , ed ebbe il Governo dell'armi in Civita Vecchia . Poco tempopassò, che la mortetolse alla Patria i fuoipiu il-78 tura Teuli lustriCittadini: conciofiacosache inquesto medefimo anno 1670. mo- Arcivesco- rì santamente inVelletri ai 12. di Nouembre FraBonauentura Teuli vodi Mira Minore Conuentuale , Arciuescouo di Mira , gia graue d' anni , Pre- Suamorte , lato sommamente benemerito e della Patria , e del suo Ordine , e Opere ed delle Miffioni di Coftantinopoli , e di tutta la Republica litteraria , Epitaffio . per la copia de libri in varie facoltà dalui dati alle stampe . Illustrò la Patria col Teatro Istorico di Velletri , impresso nel 1644. e poi colla difesa de Natali diOttauiano Augufto in Velletri ; i Conuenti della Prouincia Romanadel suo Ordine coll' Apparato Minorico nel 1648. il Collegio di San Bonauentura colTrionfo Serafico , le fue Missioni con vn libro intitolato Istorica Notizia de Missionaris . Illustrò anche la Filosofia con i fuoi commenti sopra Gulielmo Okam , ele sacre let- tere con diuerfi raggionamenti sacri , econ due libri , vno intitolato Scotus Moralis , e l'altro Scotus Scripturalis , nel primo de qualicom- pilò tutte le questioni di Teologia Morale , che scoto sparsamente trat- tanelle sue Opere, enel secondo tutti ipassi della Sacra Scrittura , che da questo sottiliffimoDottore si veggono in diuerfi luoghi spiega- ti; mala corona delle sue Opere fu il Decachordum Scoticum , compo- sto dalui in difefa dell' Immacolata Concezzione, ed impresso negl vltimi Mesi della sua vita , dell' edizione del quale egli ne correffe an- cor moribondo l' vitimo foglio, rendendo grazie aDio , che prima di chiuder gl' occhi gl' auesse permesto vederlo alla luce del Publico . Noi non cidiftenderemo piu oltre ascriuere diquest' ottimo Prelato , perche Giouan Paolo Borgia nostro Zio , ficcome in vita aueua am- mirata , e sommamenre amata la di lui virtù , cosìanche volle dargli gnperpetuo monamento del fuo amore doppo morte , facendone fcriuer Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 519 Herla vita da PierAntonio Teocrito Borgia nostro Fratello , publicata alle stampe nel 1714. Lamorte di sì benemerito Cittadino fu ama ramente compianta da ogn' ordine di Persone , ed onorata la di lui memoria con Elogio in marmo nel Palazzo Publico ; E nella Chiesa deMinori Conuentuali di San Francesco , oueè sepolto , fi legge di lui Epitaffio , che qui registriamo , D. Ο M. 79 FR. BONAUENTVRE THEULO VELITERNO ARCHIEP. MYREN. ORD. MIN. CONV. VIRO PIETATE , DOCTRINA MAGNISQUE IN REMP. CHRISTIANAM MERITIS CLARISSIMO QUIBVS SIBI LAVDEM, PATRIE FAMAM, ITALICO NΝΟΜΙΝΙ GLORIAM PEPERIT IMMORTALEM UIXIT ANNOS LXXIV. MENSES VII. DIES XΧΙΧ. DECESSIT. PRID. ID. NOUEMB. AN. MDCLXX. FR: IO: BAPTISTA PHYLOS. , AC S. THEOL. BACCA. ARCHIMIDORVS DE LAURIS I. V. D. MIL. DVX AUVNCVLO B. M. P P. Altra piùgraveperdita fece la Citta nell'anno seguente 1671., quando nel primo giorno di Marzo cedè al fatodell' Vmanita il Cardinal Marzio Ginnetti Vicario diRoma, Prefetto delle Congregazioni de Vescovi , e Regolari , dell'Immunita Ecclefiaftica , de Sacri Riti , dell' Indice ,della Refidenza de Vefcovi , dell'Indulgenze , e Sacre Relliquie, com'anche era stato Prefetto della Congregazione de Confini , inftitui- ta daVrbano VIII. afcritto ancora fra gl' Inquifitori generali , fra gl' Interpreti del Concilio , fra gl'Esaminatori de Vescovi, e applicato an- che alla Congregazione de Propaganda Fide, e alla Confulta dello Sta- to ; Protettore di tutto l'Ordine de Carmelitani , di quello della Santif- fima Trinità della Redenzion de Schiavi , della Congregazione diMan- tova' de Frati del B.Giovanni d'Iddio , delle Scuole pie, della Dottri- Vuu na Marzio Ginnetti Gardinale Vescovo di Porto,fua morteed elogio . 20 LIBRO QVARTO -- naChriftiana , edel Seminario Romano . Dall' Ordine de' Cardinali Diaconi era pasiato aquello de Prati, e indi al Vescovato d'Albano poi di Sabina , e finalmente di Porto, proffimo al Decanato del Sacro Collegio . Ebbe egli alla felicità dell'Ingegno congiuntasi valida costituzione di Corpo , che giunse all' Età di 86. anni , e ne conto quaranta- quattrodi Cardinalato , fempre intento con indefessa applicazione al publico fervigio con tal vigore di mente , che nello stesso giorno , in cui mori , tenas avanti di sè una Congregazione sopra gravi affari della S. Sede. Il VefcovoBartaginai parlando di lun ne suoi Annali,(1) conchiude il suo Elogio in questo modo Per esperienza delle cose della Curia, per dottrina Canonica , e per rettitudine venne altretanto applaudito nelfer- vizio publico, quanto il domestico tacciato disevero nella parsimonia , che ar- richi i Nipoti -- Mà queita taccia non può trovar fede presso coloro , che anno offervato i grandi Enfizj Sacri , e profani da lui eretti con incredibile profufione d'Oro, che servono di nonumenti perpétui , e irrefragabili del fuo anno , non già parco , ma splendido , e magnifico : In Ro na nella Chiesa di S. Andrea della Vaile la Cappella deila fua Cafa , tusta ornarad finifimi marni, nella quale è fama che foen deffe più di trentamila scudi ; In Velletri il Palazzo della fua Famiglia ornato Palazzo cologai più efquifita eleganza : Ivi laGalleria fipiena di eccel'enti Ginnesi in Picture , e Statue antiche : Ivila superba scala tutta di candidi Marmi, che è giudicata una meraviglia d'Italia : ivi un ameniffimo Giardino ricco di Fonti , e di Statue , che fi ftende à più miglia di circuito , nelle quali opere , architetrate da Martino Longhi celebre in quest'arte, co- fumò preffo àtrecentomila scudi , ed oltre di questa molte altre riguardevoli Fabriche , intraprese nel Territorio di Velletri . Edificò ancora nella Tenuta libera, e giurifdizzionale di Torrecchiola(che acqu stòper la fua Casa da i Toruzzi , e ch'è una parte dell' antico Territorio di Torrecchia giàprima dominio de'Conti Nobiliffimi Principi Roma- ni ) un Palazzo , e molte Abitazioni per i Coloni , che ivi ridule, for- mandoui una popolazione , che volle fi chiamafle dal fuo Cognome Castel Ginnett: Ornò anche di nobili Fabriche la Terra di RoccaGorga , della quale fece acquisto con titolo di Marchesato per la fuaCasa.Ago. tino Olduino nelia sua Vita, che si legge fra Cardinali di Vrbano VIII. preflo il Ciaccomo, scrive delle Fabriche erette dal Cardinal Ginnetti inquestomodo--Patrium folum amplifimi Asibus, bortis, Fontibus ex- ornavit , &nobilius readidit : genio enim , &iucunditati indulgens feceffum hanc, quo in remissionibus uteretur, animo planè segio extruxit : quoquot illum vident obstupefcunt, quique Auctorem nesciunt Cefarum antiquorum aut nostri Esi Romanorum Pontificum opus indicant. Roccha Gurga Oppidi Familiæ Edes urbana magnificentia excitavu incitamento Pofteris, utsemper bonefta femper meliora faciunt,ne autempietatis, obfequi.que fui iaCalites monumento Pofte Felleiri Cafiel Ginnetti . RoccaGor- gaMarche- fatodeGinnetti . > C ( 1 ) Yom.3. ann. 1671. num.14 3 د Istoria della Chiefa , e Città di Velletri . 521 ! I Pofteritas careret , Sacellum in Templo Divo Andree Apostolo Sacro de Valle nuncupato erigit, tanti Principismunificentia dignum Nel Museo d' Italia diGiovanni Mabillon , ( 1 ) nell'Itinerario d'Italia di Francef- co Scotti , nel Mercurio Errante di Pietro Roffini, e in molti altri libri fi leggono le lodi de fuperbi Edifici del CardinalGinnetti in Velletri : anzi il Roffini fi auanza à dire eflèrui stato confumato un mezzo milione , la qual somma quantunque noi crediamo piùdel vero amplificata, non è però che non faccia comprendere la magnificenza delle Fabriche, ela magnanimitàdichi le fece . Che poi il CardinalGinnetti arrichifse i Napoti è cofa refa tolerabile dall'uso de'tempi ; e outre ciò che permettono le fentenze più benigne de Teologi nella distribuzion de beni di Chiesa, merita in questo caso special riflessione , che le groste somme di danari impiegati dal CardinalGinnetti in Fabriche profane , e in compere di Feudi , e d'altri ben lafati a Nipoti , non proueninano direttamente dall' Altare nèdaBenefiej Ecclefiaftici , ma eran mercedi di quarantadue annidel Vicariato di Roma , e auanzi delle tue Lega- zioni in Germania , e in Ferrara, colle rendite de quali uffi janche i più rigidi Teolozi permettono agl'Ecclefiaftici poter beneficare 1Nipo- ti .. Ma perchè tutte Iamane grandezzevanno à finire , e racchiuder inunbreve sepolcro , il Cardinal Marzio Ginnetti, sì pieno di virtù , si favorito dalla Fortuna, sì copiofo di ricchezze , sì colmo di gloria , di giorni , e di onori , troudasepostura nella Cappella , che aueua eretta in S. Andrea della Valle , one fr vede la di lui effigie scolpita damae- stra mano in candido marmo , e fi legge l'infrascritto Epitaffio と 80 MARTIVS GINNETTUS AB VRBANO VIII. PONT. MAX CARDINALIS CREATUS MOX VRBIS VICARIVS COLONIÆ AGRIPPINE CHRISTIANO ORBI PACANDO INDERVE FERRARIA REGENDÆ LEGATVS DEMUM LABORUM , ET GLORIA PLENUS OBIIT EPIC. PORTUEN. ÆTATIS LXXXVI. ANNO M. DC. LA XI.. Mor! anche in Roma alcuni anni doppoGiosenne Affalonne da Velletri , Abbate di S. Sebastiano nella nostra Catedrale , che era Ab- breuiatore , eAssistente vnico , e perpetuo della Cancellaria Apofto- lica , oue godeua altri onoreuoli offiį , ed avena accumulate non piccole ricchezze , che tutte in morte applicò ad vfi pii, ist tuendo Vun 2 Eredi (1.) Tom.1. par.1. 522 LIBRO QVARTO Francesco Barbarini nostro Vefcovoprove- de alla penuria ae granie cc- lebra ilfinodo . S nodo Dio- cefano nel 1673 . Giubileo Eredi il Collegiode PoueriOrfani , el Ofpedale diSan Sisto in Ro ma: ma senza quere alcuna memoria della Patria . Ereffe ancora , mentr' era in vita vna nobile Cappella di marmo nella Chiesa di San Carlo de Catenari in Roma , one fi veggono le sue armi , che rappre- sentano vna Quercia conil Capo d' Aflalone iui appeso . Matornando alle cose publiche ; la strettezza de grani , che fig esperimentò in Velletri nel 1673. per lascarsa raccolta dell' anno pre- cedente , diede campo . Cardinal Barberino nostro Vescono , e Go- uernatore , di mostrare la sua vigilanza , e prouidenza al ben publico, perche ne fece venire in gran copia da Liuorno inferuigio della Cit- tà , oue in quell' anno venne egli stesso , e vi conuoco nella Catedra- le il Sinodo Diocefano , già da lungo tempo tralasciato . Si celebra- rono le Seffioni Sinodali in trè giorni continui , cioè agl 11.12.5 13 . diGiugno , nelle qualipublicò molti fapientiffimi Decreti per rifor- ma della difciplina Ecclefiaftica, eistitui le conferenze de Cafi Mora- li da tenerfi ogni settimana da Confeffori , e da Chierici . Queste co- stituzioni Sinodali raccolte infieme invn giusto volume , fi veggono impreffenella Stamperia Barberina , e fono in grand offeruanza nel noftro C'ero , Venne poil anno del Giubileo 1675. nel quale Clemente X.de-82ン del 1675. putò il Cardinal Barberino suo Legato adaprire la Porta Santa nella Bafilica di San Paolo , la qual Funzione egli fece con molta magnifi cenza , feruito da due Capitanidi Velletri Nicola AntonioGregna , e Polidoro Catelina con cinquecento Uomini sotto di loro , ed egli stes- fo in fine dell' anno chiuse ancora la medesiina Porta Santa . Nonandoda Velletri inRomaalla Visita delle Bafiliche , che la fola Compa- gnia delle Stimmate nel mese di maggio: fu per altro numerosa , in- contrata , e riceuuta dall' Archiconfraternita delle Stimmate di Roma , come nota l' Abbate Rugiero Caetano nelle Memorie di quel Giubileo . Maestrato e Configlio ridotio a minor numero nel 1675. Rinouandosi nelMese di Decembre diquest'anno 1675. la Bussola83 del Reggimento, secondo il folito per vn biennio auuenire, furono ridot- ti a minor numero iPublici Maeftrati con autorità , ed approuazione del Cardinal Barberini, perche que fin'allora costumauafi , che in ogni trimettre sedetiero quattro Priori, furon queiti ridotti a foli trè , e anche il Configlio Maggiore a foli fetfanta , quinaici de quali dovessera in ogni semestre formare ilConfiglioMinore,la qual riduzzione è sta- taoi sempre inviolabilmente offervata . Diede à questa motivo la dimanuzione della Famiglie confolariparte confumate dal tempo, e parte dalla Contagione; aonde temevafi , che per riempire [ secondo Puto antico j il numero de Maestrati, folle d'uopo all'avvenire ricorrere alle Famiglie popolari , alle quali è stato sempre precluso l'adito de publici ononi neila noftra Patina, a riguardo a confervarparo l'ordine confo lare . Istoria della Chiesae , Citta di Velletri . 523 85 86 late, perche indi potefiero sempre averfi chiare , e non dubbie prove per conseguir gl'abiti degl'Ordini equeftri ,usati in questi tempidano- ftri Concittadinipiu che ne passati , e oltre Fra Girolamo Toruzzi Ca- valier dell'Ordine Gerosolimitano , da noi altrove rammentato , Gio: Malatesta Toruzzi fu ancornelle fascie accettato nel medefimo Ordine Hel 1642. Stefano Lucarelli vesti nel 1662. l'abito de SS. Maurizio , c Lazzaro , Cefare Toruzzi nel 1673. , e Gio: Battista Andrianinel 1675. prefero quello di S. Stefano : 2 Cavalieri d'abito in Velletri . Innocenzo XI. Gio: Carlo Vescovo di Ferentino Segui l'anno appresso 1676. la morte del Sommo Pontefice Cle- menteX. estinto in un estrema vecchiezza ài 22. di Luglio , acui , indi àdueMesi fù dato da Dio per successore il Cardinal Benedetto Ode- schalchi, nativo di Como in Lombardia, contro l'espettazione degl'Vo- mini , che temevano la di lui severa difciplina . Tolfe Egli il nome d'In- nocenzo XI. , e tra primi che sfollevasse alla Dignità Vescouale, fù Gio- vanCarlo Antonelli da Velletri . Questinato nel 1611. di Nobile ed Antonelli antica Famiglia,doppo ottenuta nell' Vniversità di Roma lalaureadot- torale di Fiosofia, Teologia , e dell'una , edell'altra legge, applicatosi alla vita Ecciesiastica , refle ancorGiovane il Vescovato di Albano . comeVicario Generale del CardinalBorgia , ànome del quale vi cele- brò il Sinodo conottimiDecreti , che si veggono alle Stampe . Ebbe anche l'istesso carico nella Diocesi diGubbio in tempo che n'era Vesco- vo il celebre Canonista Alessandro Sperelli . Ritiratofi poi nella Patria Arciprete della Catedrale si diede a scrivere un Opera non men dotta che utile , intitolata de Reg mine Ecclefie Epifcopalis , e la diede alla luce nel 1650.Per viuer con maggior quiete ne suoi studij, rinunziato l'Arci- pretato nel 1657. , e fatto Canonico Teologo nella stessa Catedrale, at- refe fempre à giovare alla sua Chiesa , ora VicarioCapitolare, ora Ge- nerale de noftri Vescovi , e anche Vice-Governatore ne calamitofi tempi detta peste . Per tali gradi , e si virtuose fatiche erasi gia da lungo tempo reso degno della Mitra , quando Innocenzo XI. agl'undici diGennajo del 1677. iò promoide alla Chiesa di Ferentino in Campa- gna di Roma, che con gran lode di pietà , e di dottrina gouernò mol- ti anni . In tanto Il Cardinal Barberino dava ogni giorno nuoue riproue del suo zelo per il culto divino , e dei sincero amore alla Chiesa di Vel- letri sua Spofa , accrefcendoladi ricche supellettiliifacre , e ornandola di nuoui arredi . Quelle che non ancor confumate dal tempo si veggo- no à nostri gion. fregiate colApi Barberine , fono in tanta copia quantadi verun'altro de'nostri Vescom . Si diede anche al ergere un nuouo Altare in mezzo del Presbiterio , e rimotto quello fabricato nel 1596. dal Cardinal Anfolfo Gefualdo , ne tustitui un altro , ornato con un ciborio fostenuto da quattro grandi colonne , opera tutta di finiffi- mimari di si maestoto ,e novile ditegno , che meritamente fi loda, e si ammira Francesco Cardinal Barberini nostro Ve- scoro fue opere, mor- teedelogio 1 524 LIBRO QVARTO , si ammira da ciascuno . Collocò poi sopra il Ciborio l'antico Relliquia- riodimarmo, acciochè indi si mostrasiero al Popolo le Sacre Relliquie, che sono il piùprezioso tesoro delle Chiese . Fù il nuovo Altare confe- crato da Fra Antonio Marinari Vescono di Tagaste e Suffraganeo di Velletri nel dì 21. di Novembre del 1679. E questa è l'ultima memoria, che il CardinalBarberini lasciasse ànoi della fua beneficenza , perche appunto in quellostesso Mese,benchè risentisse qualche alterazione nella falute , non volle lasciar di portarsi in Velletri àcelebrar la Festa di S. Clemente Papa , e Martire , à cui è dedicata la Catedrale , conforme egliera stato folito di far'ogn'anno con ogni maggior decoro e. fplen- dore. Più volte isuoi Congiunti e Familiari l'avevano caldemente pre- gato che almeno nell'estrema Vecchiezza fi risparmiasse da tali incom- modi , masempre inutilmente , dicendo egli non potergli accadere co- sa più graca , nè più gloriofa , che finire i fuoi giorni nell'esercizio, di qualche opera di Religione , e di Pieta. Risposta veramente magnifica, edegna d'un Vefcovo de'primi Secoli della Chiefa . Or Egli non rima- se frodato del suo pio defiderio ,perchè portatofi in Velletri gia infer- mo , e quivi celebrata folennemente la Festa di S. Clemente nella fua. Chiesa,senti tosto per l'incommodo del viaggio, e delle Funzioni Pon- tificali , aggravarfi il male , e tornato inRoma ai diecidi Decembre rese l'Anima àDio . Mori in età di 82. anni , e 65. di Cardinalato , e il dilui Cadauere accompagnato dalle lagrime de Poveri , de'quali fu amantiffimo Padre , de'Letrerati , de'quali fù infigne Benefattore , e di tutta Roma, fù trasferito dalla Chiesa di S. Lorenzo , e Damafo , ove si celebrarono i Funerali , alla Bafilica Vaticana , ed iui nella Sacreftia funtuosamente sepolto . Se noi volefimo entrar nel vasto campo, delle sue lodi , celebrate da tutti gli Scrittori in ogni lingua , e in ogni stile, deuiaremmo troppo lungi dell' Ordine dell Iftoria . Lafciaremo adun- que che altri lodi l'eroiche virtù di sì gran Principe della Chiesa , giufti- zia incorrotta in ogni tempo , fortezza virile , e Sacerdotale in ogn'in- contro ,prudenza confumata in ogn'aquenimento , temperanza , e ca- stita illibata nel fiordegl'anni e nell' auge di ogni maggior fortuna.Par- co egli verso se stesso, profuso verso iPoueri , magnifico nell'opere di pieta, è fama che viconfumaffe fino adue millioni ..Il fuo.Teftamento: fù il compimento del suo Elogio avendo ordinato molti Legati pij , e scrittoErede un MonasterodiVergini folitarie dell'Ordine di S.Pietro. d'Alcantara , dalui fondatonella Terra. della Fara in Sabina. Ne'tre- dici anni che tenne il nostro Vescovato confumo in Velletri in orna- mento della Catedrale , e in limofine , ventiquattro mila scudi , ma af- fai più vi auerebbe impiegato , se pronti fossero stati gl' Efccutori della fua pia liberalita . AlCard Barberini Francesco Coluzzi da Vell- Filofo- fo, Medico Eccellente che degnamente occupò la Catedra di Logica , e Medicina nella Sapienza Romana, dediconelia seconda edizione il fuoc dotto , Istoria della Chiesa , e Città di Velletri : 525 dotto , ed erudito libro , intitolato de Querelis Nephriticis, & legge di lui nel Palazzo publico l'Elogio infrascritto , inciso in marmo nel principio del fuo felice governo . GLORIOSO NOMINI AC MERITIS IMMORTALIBUS FRANCISCI S. R. E. CARD. BARBERINI Sacri Collegii Decani , necnon Ostien. &Veliternen. Epifcopi Gubernatoris perpetui , ac Protectoris Vigilantisfimi, Cuius in primis bonitas ne , an benignitas , pietas , an charitas Religione , iuftitia , Prudentia , Liberalitate , Virtutibufq; omnibis Undique affluentibus , & exornantibus laudande veniant Non facilè dixeris , aut indicaueris . Summè tamen landanda , non dum enim Principis huius , & Antisletis Viderant aduentum quod gentilitiarum Apum mella daliisfima, suanissimaqı Volscorum inclita Regia Velitre copiosissime gustauere. Quidni cum Pauperes , Orphani , Vidua , carceribus detenti Egenique alii omnes tanti Prafulis mifericordia Patefitr Viscera illico fensere . Sis eum futuro gregi Paftoralis follicitudo reddidit amantissimumi Fo: Baptifta 4bb. de Palagio eiusdem Principis Auditore , Et Clemente Guerrerio V. Gubernatore morem gerentibus Omnium Votis S. P. 2. V. Cesare Lucarello Priore Fo: Baprista a Porta Sindico Fofepho deRbeis Procuratore Fiscali ANNO DOMINI M. D. C. LXVIII. : 86. Vacando in questa guisa ilGouerno diVelletri per mortedelCard. Francesco Barberini furono eletti Rettori Clemente Erminio Borgia , eNicolò Filippi SergenteMaggiore della Prouincia , cofpicuo anche per altri gradi Militari , e Fratello di Gio: Battista Filippi Tenente del Mastro di Campo Generale dell' Abbruzzo ne 1648. al feruizio del Rè di Spagna , eGioseppe Rofi ebbe la Giudicatura . Trouafi vna Salubre ordinazione fatta da questi Rettori a i 2. diGennaio nel 1680. nella quale rinouandofil' antiche disposizioni , fu fotto grauiffime pa- ne più strettamente vietato dieleggere a i publici Onori Ierfone di Famiglie Famigliefo raftiere ag- gregate alla Cittadinan za niz pof- sono elegersi agl'onori publicife norfonoaf- critte fra Le Nolili : 526 LIBRO QUARTO Giacomo ValentiGo Vernator dell'armi inVelletri. Baldaffurre ConteGaddi ViceGovernato redi Vellegri . CefareFacchenerti noftrovef miglie nuoue , ô forastiere , ancorche in qualsiuoglia modo qualifica te, se prima non foffero state nel Configio Maggiore della Citta af- critte all' ordine de Nobili , e non già de semplici Cittadini : il qual decreto è stato poi folito a leggerli ogni qual volta si rinoua la Bufioia del Reggimento giurandofene anche l'offeruanza dagl' Imbufiolatori . Diede motiuo a questo decreto la pretenfione di alcune Famiglie fo- rafthere ascritte alla Cittadinanza di Velletri , le quali perche nelle loro Patrie godeuano i onore del Maestrato fi credena da alcuni essere in li- berta degl' Imbusfolatori eieggerle a i gradi nobili senza altra approua- zione del Configlio maggiore. Il che naladimeno non era conueniete di fare , se primadatutto il Configlio non fi riconosceuala Nobiltà , e qualità di talı Famiglie , e a distinzione de semplici Cittadini nonve- njuano afcriate tra le confolari, e patrizie . Quindi per togliere ogni dubio fi costumò poi neldar la Cittadinanza a Famiglie riguardeuoli dichiarare piu espressamente , che fi aggregauano all' altre Nobili , e Patriziedi Velletri ,così nella Cittadinanza data nel 1682. a Giacomo Valenti già Gouernator dell' armi in Velletri , enelle Prouincie del Lazio Maritima , e Campagna annefle a questo Gouerno, così in quel- la data nel 1683. al Conte Baldaflare Gaddi Vice-Gouernatore di Vel-- letri ambedue per tutta la lor Casa ,, e Defcendenti , e in molte altre che lungo taria notare in questo luogo . Pocodoppo il Cardinal Cefare Facchenetti VescouodiPortori-87 empi la Sede Vacante , ottando la nostra Chiesa come Decano del Sa- cro Collegio. Egli nato inBologna di chiariffimi Genitori , e Ab- nepote d' Innocenzo IX. ascritto tra Prelati della Corte di Roma , dop- povarie cariche lodeuolmente essercitate , ebbe laNunziatura Straor- dinaria , e poi ordinaria in Ispagna , e afsunto da Urbano VIII. tra Cardinali Preti , resse la Chiesa di Sinigaglia , ed indi quella di Spole- to , lasciando in ambedue nelle freguenti Uisite , e nella celebrazione de Sinodi gran monumenti di zelo , e dipieta . Ebbe ancora da In- nocenzo XI.il carico della Gancellaria Apoftolica in luogo delVicecan- celliere , che allor vacaua per morte deilo stesso Cardinal Francesco Barberini .. Prese egli poffeffo della Chiesa , e del Gouerno di Velle- tri a i 14. di Gennaio 1680. per mezzo di Gio: Battista Bruni Nobile Spoletino , che deputò anche. Vicario generale Tosto con pastoral follecitudine pensò di visitar la fua,nuoua Sposa, e ne diede il carico aCarlo Bartolomeo Piazza Arciprete in Romadi S. Maria in Cosine- din , il quale con molta cura , ediligenza visitò la Città , e Diocefi di che lo stesso Visitatore fece memoria nel Libro , che poi publicò con le stampe intitolato Ferarchia Cardinalizia ( 1 ) L'anno appreffo 1681. InnocenzoXI.diede alla Citta motiuo di ( 1 ) pag. 47. nuoua Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 527 89 Quoua allegrezza, perche nella prima promozione de Cardinali , che fece al primo di Settembre di quell' anno, elesse tra DiaconiGiouan Francesco Ginetti , nato in Velletri a i 13. di Decembre del 1626. fi- glio del CaualierGiouanni, edi Lorenza Toruzzi , e Nipote del cele- bre Cardinal Marzio Ginnetti ; Egli educato inRoma preffo- il Zio, echiamato da lui apartede suoi continui studii intante Congrega- zioni , delle quali era Prefetto , e in tant'altre , alle quali era ascritto, potè formarsi degno di sostener nella Corte di Roma ogni maggiore , e èpiù riguardeuole Carico. Assunta primo la Prelatura , ebbe luo- gotraChierici della CameraApoftolica , indiCommisiario generale fopra le Milizie dello Stato Ecclesiastico , e poi Tesorier Generale del Papa , edella CameraApoftolica: Per si ampli , e nobili Officii da lui con molta lode esercitati , si rese meriteuole presso Innocenzo d'ef- fer promoffo al Cardinalato colla Diaconia di S. Angelo in Pescaria fatto anche poco doppo Arciuescouodi Fermo ; Mail giubilo di que- sta promozione fu inparte diminuito alla Patria , quand' intese , ch Egli faceua chiamarsi più tosto Romano , che Veliterno , laqual nun- cupazione da lui vsata in Vita , ha tratto poi in errore molti graui Scrittori , che quindi l'hanno creduto, ed afferito di Patria Romano , e il Uescouo Battaglini ne suoiAnnali ( 1 ) lo chiama difcendente da Velletri, ma nato in Roma;quandoEgli veramente non solo discendeuada Velletri , maquiui anche nacque , come ne fanno certa , e chiariffima proua i Libri ( 2 ) della Parocchia di S. Maria del Triuio, sotto cui inVelletti nacque , ne quali è registrata dal Paroco diquel tempo la di lui Natiuità ai 13. diDecembredel 1626., e il Battesimo ai 17.dello stessoMese , nè potea dirsi Romano che ciuilmente , cioè folo in-quan- to già la sua Casa contratte inRoma nobiliffime Parentele , e quiui af- critta tra le Famiglie Patrizie ,partecipaua de publici Onori del Canı- pidoglio , oue ne FastiConsolari si legge più volte tra Conferuatori il nomedelMarchese Marzio Ginnetti Fratello di questo CardinalGiouan Francesco . In Roma ancora ambedue abitauano insieme con l' altro loro Fratello Gio: Paolo , il quale nel 1659- annouerato tra gl' Abbre- niatori de parco ma'ori fu poi Uotante dell'vna , e dell'altra Signa- tura , lodato dal Ciampini nell' Enarrazione Sinoptica degli Ab- breuiatori . In tanto piacque à Iddio d'illuftrare con frequenti miracoli un antica Immaginedalla Beatiffima Vergine , e del svo Divin Figliuolo , che sotto nome di Nostra Donna delle Grazie si venera in una nobil Cappella dentro la Cattedrale di Velletri , in guisa che i Canonici della BafilicaVaticana inRoma , i quali perpia disposizione d'Alessandro Xxx ( 1 ) Tom. 4 ann. 1681.num. 13. Sforza. ( 1). In.2. Lib. Baptizzator. ab anno 1611. deincepspag. 119. Marzio Ginnetti Coferuator diRoma. Gio. Paolo Ginnetti Prelato in Roma Imagine diNostra Donna delle Grazie coronata da Canonici di S. Pietro in Faticane 528 LIBRO QVARTO J Cefare Fac chenetti noftro Vefcovo , sua morte . Sforza , mandano ad offerire Corone di puriffimo Oro à fimili Imagi- ni , scelsero questa tra le prime per incoronarla , secondo il loro coftu- me . Venne à tal fine inVelletri il Canonico Ricci di quellaBafilica , il quale nel secondo giorno di Maggio del 1682. ( ch'era appunto la Vi gilia della Festa solita iui a celebrarsi la primaDomenica di Maggio ) collocò con molta folennita vna Corona d'Oro in Capo alla Sacratiffi- ma Inimaginedella Vergine ed altra a quella del Divino Figliuolo , che tien tràle braccia . Unfolo triennio il Cardinal Cefare Facchenetti governò la nostra90 Chiesa , perchè nella notte doppo i 30.diGennajo del 1683. fortemen- te tormentato da mal di pietra , fra acerbissimi dolori da lui sostenuti con cristiana patienza nel settuagefimo-quinto anno di età rese lo spi- rito aDio , estinguendosi colla di lui morte anche la sua illuftre Fami- glia . Principe per molte virtù lodatiffimo, ma soprattutto per una ma- ravigliofa affabilita , colla quale , senza detrimentodelsuo decoro, ac- coglieva benignamente ciascuno , e quindi in più Conclavi giudicato dainolti degniffimo d'effere esaltato alla suprema Catedra della Chie- sa. Egli per il breve tempo del suo governo , e per mole altre fue occu- pazioni,non lascio di se in Velletri altra memoria che una ricca Pianeta ricamata d'oro , e il suo Cadavere fu sepolto nella Chiesa di S. Maria della Scala in Trastevere . Gio: Batti- Segui in questa vacanza la folita elezzione dedue Rettori in Per-9 sta Landie fona diGiovanBattista Landi Conte di Migliano , il quale nelgoverno fue Cariche dell'armi di Nettuno ,commessogli da Clemente IX. , nella Corte della Regina Cristina di Svezia traNobili Scudieri , e nella professione del- le lettere coll'edizione di un libro intitolato Il Savio Catolico , e colla composizione di molti altri, onorò la suavita , ecoronò poi la fua morte conuna Santa ritirata nell'Eremo di Monte Lugo nella Diocesi di Spoleto . L'altro Rettore fù Francesco Antonio Fiscarj , eGioseppe Roffi ebbe l'vffizio di Giudice nal Luco . visinoftro • Ma poco tempo durarono questi Maestrati perchè à i 15.di Febra-92 NicolaAl- jo il Cardinal Nicola Ludovisi Vescovo di Porto ottò la nostraChiesa , bergati det- della quale , come anche del governo fece prenderpossesso . Questi nato to ilCardı- inBolognadell'Illuftre Famiglia Albergati , della quale fù grand'or- namento il B. Nicola Alvergati celebre Cardinal di S. Chiesa due feco- li inanzi , venne in Roma chiamato dal Cardinal Ludovico Ludovisi Vescovo . Nipote di Gregorio XV. , a cui era congiunto per sangue , e quivi affunta la Prelatura , eboe daVroano VIII. luogo tra i Votanti della Si- gnatura di Giustizia. MaInnocenzo X. doppo aver congiunta Coftan- za suaNipote in Matrimonio àNicola Ludovifi Principe di Piombino , pensòdi sollevarlo àpiù altogrado, promovendolo all'Arciuefcouato di Bologna , e indi a pochi Mefi al Cardinalato , edegli allora ricono- scendo dal fauore , edalla Parenteladella Casa Ludouisila Dignità , (della Istoria della Chiesa , e Città di Velletri ! 529 93 94 , (della quale per altro era perpropriaVirtù meritcuole ] lasciato ilCo gnomeAlbergati , volle chiamarsi il Cardinal Ludouisi . Andòpoi co- ime Legato a Latere d'Innocenzo X. ad Anna d'Austria , Figlia dell Imperator Ferdinando , e Sposa diFilippo IV. Rèdelle Spagne,mentre passaua perMilano , la qual Legazione che fù moltocelebre in Italia fostenne congran splendore , e magnificenza , e inditornato ,vacando la carica diGran Penitenziere per morte del Cardinal Orazio Giustiniani , già prima Vescono di Nocera , ebbe da Innocenzo questo nuouo onore , che gli diè motiuodirinunziare l'Arcivescouato diBologna , c dimorare continuamente inRoma . Preso posiesso della nostra Chiesa , non manco di venire alcune volte in Velletri e dimostrarsi zelante del publico bene , facendo ridurre aminorsommai frutti de censi , de' quali si trouavagravato l'Errario commune , e in oltre ornò il Ciborio della Cattedrale con una Scala di nuova , ed elegante invenzione per cut si potesse afcendere al Relliquiario ne' tempi stabiliti , per moftrare al Popolo le Reiliquie ; fece anche rifarcire in Ostia il Palazzo Vescovale, e ristorar la Rocca vicina,rinovata giàdue Secoli prima(co- me altrove diceanmo ] dal Cardinal Giuliano della Rovere nostro Ve fcovo .. In tanto il grave pericolo , che soprastava a tutta la Cristianite per l'inondazione de Turchi in Vngaria, che s'auvanzarono a stringere con forti fimo Affedio Vienna Capitale dell'Austria , ficcome eccitò il zelo del Pontefice Innocenzo XI. ad accorrere al pericolo con validifimi ajuti spirituali , e temporali , così anche diede motivo al Car- dina Ludovifio nostro Vescovo di diftinguersi tra gl'altri Principidella Chiesa con atto eroico di generosità , dando tutta la sua supellettile d'argento per cuniar monete in uso di quella guerra , senza ritener per se alcun vaso d'argento , nè pur perufo della sua Mensa . Mà non fù questo il primo atto di liberalità da lui esercitato ,perche mentr' era Cardinal Prete del Titolo di S. Maria in Trastevere , vedendo che molte Relliquie de Santi erano iui in vafi di legno men decentemente cufto- dite , s'era già vn altra volta spogliato di tuttii fuoi Argenti, facen- doli fondere per formare nobili Tabernacoli , ne quaiiripose quelle Sa- cre Reliquie . Riportatasi poi più coll'aiuto diuino , che colle forze vmane la celebre vittoria de Cristiani contro iTurchi colla liberazione di Vienna volle il Cardinal Lodouisio, che à i 27.di Settembre del 1683 . fi rendessero folennemente grazie à Dio nella sua Catedraldi Velletri perbeneficio sìsegnalato, e il di seguente fece iui celebrare folenni efe- quie ai Soldati Christiani defonti in quella memorabil giornata . Si ve- de anch'oggi appeso allaCappella delle Grazie un Vessillo Turchefco, che AntonioBlasi nostro Concittadino, valorosamente combattendo in quella guerra tolse a i Turchi , e quivi dedicò alla Beatiffima Vergine . Doppo alcuni anninella notte de' g. d'Agosto nel 1687. il Cardi- XXX 2 nal Dona tutti :fuoi argen tiper la Guerra contro i Turchi 530 LIBRO QUARTO Alderaso Cybo prendepoffesso delGovertapoilano. firaChiesa. cد nal Ludouifi cede al peso degl'anni , che giungeuano a 78. Principe, in cui fu sempre ammirata la grandezza d'animo superiore ad ogn'umano rispetto , la liberta delle Sentenze , e la profusa caritaverso i Poveri . Ebbe la sepoltura neila Bafilica di S. Maria in Trastevere , ove per se , e pergl'altri Titolari aveva in vita apparecchiato il sepolcro . Furono eletti intal vacanza del governo Rettori della Citta Ciriaco Buzj Nicolò Filippi Sergente Maggiore della Provincia , ma gravi difficoltà s'incontrarono nell'elezzione del Giudice, perchè essendo stati propofti nelMaggiorConsiglio fino a quattro Soggetti , niunod'effi riportò il numero sufficiente de Suffragj : ma alla fine pertogliere ogni seme di difcordia, che quindinascer potesse, commifero con istraordinaria ma- niera a Clemente ErminioBorgia tale officio . Ma doppo pochi giorni il Cardinale AlderanoCybo,munito d'un95 ampliffimo Breve , col quale Innocenzo XI. gli commetteva ilGoverno di Velletri , fin tanto che la nostra Chiesa fosse stata provista dinuovo Pastore , fece prenderne possesso ai 17. dello stesso Mesed'Agosto da ro di Vel- Fra Antonio Marinari Vescovo Suffraganco . Apparteneva anche al letri ed et- Cardinal Cybo , come più anziano del Sacro Collegio , e gia Vescovo di Porto il diritto d'ottare il Vescovato di Velletri, madovendosi l'ozzione fare nel Concistoro , fù questo differito fino a'i 10. di Novembre, •non prima degl'11. prese possesso della sua nuova Chiesa . Egli nato di fublime Profapia, Figlio del Principe di Massa , e di Carrara , effen- doMaggior dom o det Palazzo Apoftolico , era statoda Innocenzo X. fin dall'anno 1645. ornato colla Porpora , indi Legato d'Vrbino , di Romagna , e di Ferrara , e poi Vescovo di Iesi , avena in ogni luogo dato si alto saggio di sè , che Innocenzo XI. lo volle suo primoMini- fstro, Sopraintendente generale dello Stato Ecclefiaftico , e segretario di Stato . In mezzo à sì gravi occupazioni prese talmente a cuore questa sua nuova Sposa , che nell'anno seguente 1688. volle in Persona vi- fitarla; ma perche l'obligo di primo Miniftro non gli permettcua d'af- sentarsi per longo tempo dal Papa , eda Roma , poco in Velletri i trattenne , e perchè ad ogni modo conosceva quanto foffe neceffaria Favifitar una vifita formale , e ben compita nelle Diocesi di Velletri , e d'Ostia laDiocesi . nediede il carico nell'anno 1689. àGiouan Paolo Borgia , che avendo servito di Vditore nella Nunziatura diSpagna il Cardinal Savo Millini, erasi ritirato alla Patria , e quivi Canonico della Cattedrale , Vicario Generale del Cardinal Facchenetti , e poi Capitolare nell'ultima Sede vacante, era stato dallo stesso Cardinal Cybo continuato nel medefimo officio , e fù sì accetta al Cardinale l'opera ch'Egli impiegò in questa visita , e fi corrispondente à suoipii , e Santi disegni , che ( come in Orna di appretio diremo)voleua anche dargliene ampla dimostrazione di gra- nuovo pa- titudine . E in oltre , perche l'antico pavimento della Cattedrale , la- vimento la vorato di nobili marmi amusaico era quasi tutto logoro , e disfatto Catedrale. non 8 Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 531 96 non folo per l'ingiuria del tempo , maanche per l'ultima ruina della Chiesa sotto il Cardinal deMedici , volle il Cardinal Cybo tuttorino- varlo , e tolto l'antico , fece lafstricar la Chiesa di Mattoni quadri , in- traponendoui liste di candidi Marmi , in mezzo al qual pavimento si veggono anch'oggi le fue armi , espresse elegantemente in marmi di va- rjcolori . Intanto Fra Antonio Marinari Vescono diTagafte , e Suffraga- neo di Velletri ai 26. d' Agosto del 1689. chiuse i suoi giorni inPele- strina , oue fperaua dal beneficio di quell'aria follieno asuoi mali, con fama di Dotto , e profondo Teologo . Nel medefimo Mese aucua nel duodecimo giorno reso lo Spirito aDio fra acerbiffimi dolori di Calcoli , edi Pietra Innocenzo XI. Pontefice di Santa , e di eterna memoria, in cui si viddero la Fortezza , la Giustizia , la Pieta, il Zelo per la falute dell' Anime , eper la difesa del Cristianesimo control'in- uasione de Turchi , risplendere nel più alto grado fin' all' vltimo de suoi giorni . Ebbe egli per Succeffore ilCardinal Pietro Ottoboni , Alessandro nato di Patrizia Famiglia in Venezia per Senno , per esperienza , e per VIII. eta sommamente riputato nelSacro Collegio , dal quale fù cletto Sommo Pontefice nel giorno sesto d' Ottobre , e tolse il nome d' Aleffandro VIII. 97 Aquesti il Cardinal Cybo propose per nuouo Suffraganco di Vel- Gio: Batti- letri Giouan Battista Fofli , natonella Rocca Contrada Nobile Terra staFoffi elet della Diocesi di Senogallia , Soggetto ornato di Dottrina , edi pieta, to Suffraga che aueua chiamato inVelletri per suo VicarioGenerale , e fu appro- neo di Velb wato dal Papa col Titolo di Vescono Sitiense , ma prima che fofle con- letri . segrato ai 4. di Febraio del 1691. chiuse in Roma con subita morte i suoi giorni ; e nel primo del medesimoMese era mancatodi Vita dop- po breue PontificatoAlessandro VIII. Principedi rara clemenza , al Innocenza quale fucceffe doppo lungo Conclaue il Cardinal Antonio Pignattelli XII. Arciuescono di Napoli del primo Baronaggio di quel Reame elet- to il giorno duodecimo di Luglio del 1691. col Nome d' Inno cenzo XII. I Il Cardinal Giouan Francesco Ginnettivscito doppo quest'elez- Cio: Fran zione dal Conclaue , oue auca sofferti i disagidi quafi cinque mesi , cesco Cardi. cadde iudi a poco infermo , e ai 18. di Settembre passò all' altra Vita, nal Ginnet- correndo l'anno sessagefimo quinto dell' eta fua. Di lui il Vescouo ti , esua Battaglini scriue ne suoi Annali ( 1 ) -- Reffe Egli la Chiesa Metropolitana Morte . di Fermo confama di generoso, emagnifico Riparator delle Strade , chevolle appianare in quella Città , e Contorno , poste in declive confufcitar lode , e querele ; indi comparve in Roma alConclave con espettazione di riuscimento per effer dotato di un naturale dolce , affabile , epieghevole,che li conquist applaufe (1. ) Tom.3. ann. 1691. 1.16. 532 LIBRO QUARTO Gio: Battista Patrizi Chierico di Camera Commissa- rio in VelItrisopra lafanità. applauso dalle Turbe , ed eccezzione da zelanti , che li feceroprevedere ma lagevole la Carrieraper lasuprema Dignità, eperciò uscito dal Conclave , gl'errori del fuo vivere lauto negl' alimenti , è l'abbaglio delle speranze , lo trassero al Sepolcro nella Cappella della sua Famiglia in S. Andrea della Val- le de' Teatini col Titolo Diaconale di S. Angelo , avendo nel Testamento in- gionta lafondazione di una Collegiata de Canonici di S. Maria di Velletri fuaPatria , che noi riconoscemmo non poter averluogo nella nostra Vifita Apoftolicaper i debiti anteriori àfavore dello stesso Eredesuo Fratello . -- La nota data al Cardinal Marzio Ginnetti , sebbene à torto , di troppo severa parfimonia, edi strettezza nel vivere , vien compenfata nel Car- dinalGiovan Francesco suo Nipote da quella di lauto , e di prodigo peraver confumata la sua porzione del ricco Patrimonio dellaCafa senza lasciar tanto di capitale, che potesse bastare alla sodisfazione de Legati paj , ingiunti nel Teftamento; Mal'uso di quei tempi , nequali il Chiericato diGanera, e il Tesorierato generale eran Cariche , i pro- ventidelle quali si comperauano congrosse sommedidenari ; il tempo difoli dieci anni che sopravifle , asfunto datali Cariche al Cardinalato: la fua natura splendida, il suo genio nagnifico nell'opere publiche , e la profusa Carita verso i Poneri confumarono lesue sostanze , veden. dosi in lui il vero Caratteredi Principe Ecclesiastico , che è di viver ricco beneficando tutti e morir povero nulla riservando per sè . 1 Inforto poco primagrave sospetto di peste inConveriano , Cittagg della Provinciadi Barinel Reame di Napoli , e quindi temendofi la communicazione del male nelle Terre della Chiesa , siper la proffimita del fito , come anche per la frequenza del comercio, aveva Alessandro VIII. fatti chiudere ipassi , e a i 9. diGennajo del 1691. fi comincia- rono in Velletri le diligenze percautelarsi da ogni communicazione fo- spetta .Si posero iRastelli alle Porte, s'ordinaronato le guardie , e indi apoco venne diRoma con amplissima autoritàGiouan Battista Patri zj oggi degniffimo Cardinale e allora Chierico di Cammera per invi- gilare alla falute di tutta la Provincia Ma il Cardinal Cybo nostro Vescouo douendo doppo la morte di 100 Gio.Battista Foffi proporre altro Soggetto per il Suffraganeato diVel- letri , fermòisuoipenfieri inGio: Paolo Borgia , dell Opera di cui erafi fervitonella vifita dallaDiocesi , nell'Officio diVicarioGenerale, einogni piùrilevante affare della sua Chiesa . Fece per tanto palefar- gli questa sua risoluzione , e perchè lò trovò alieno dall'accettare tal Dignita , glie ne diedenuovi impulfi per mezzo di Persone confidenti , sperando che alla fine Eglidovesse prestarvi il suo consenso .Maquesti, che aveva nell'intimo del suo cuore abjurato ognidesiderio di avanza- mento, rimase sempre fermo nelprimo rifiuto, quale colmedesimo sen- cimento d'umiltà died'anche poi alCardinal Savo Millini, quando gl'of- ferì di rinunziarli il nobile e ricco Vescovato d'Orvieto . Eperchè it Cardinal Istoria della Chiesa , e Città di Velletri . 533 1 Cardinal Cybo nonvoleva volgere altrove i suoi pensieri , lasciò per molto tempo il Suffraganeato vacante , e affinchè indi non risentisse danno il suoGregge, mandòPietro Vecchia Vescovo di Molfetta ad amministrare in Velletri il Sacramento della Crefima nelle Feste della Pentecofte del 16.22 . 101 Era in oltre il CardinalCybo sollecito sopra ilVoto già fatto dallaCittà in tempo della passata Contagione di ergere una nuova Cappella ad onore di sanGeraldo,per riporvi decentemente il suo Cor- po , fin'allora non adempito , ancorche il Publico avesse assegnato a tal'uso mille , e ducento scudi ,accresciuti pol fino acinque mila, oltre altra considerabil somına contribuita da Particolari . L'apprenfion del- la peste , che si temevadalla parte del Regno di Napoli, i fulmini , che più volte cadder dalCielo , serpeggiando il Campanile , e lo stesso Al- tare , ove era il Depofito del Santo , parean tanti rimproveri , e minac- cie per lo folenne Voto , ancor non adempito : ma alla fine fuperate le difficoltà inforte per lo sito , esceltosi quello della Nave laterale dalla parte dell' Evangelo , ove erano alcune Cappelle di Padronato , col consenso degl' istessi Padroni , e col disegno del Cavalier Fontana ( ce- lebre Architetto di quel tempo ] ai 4. diLuglio del 1692. fi gettarono i Fondamenti d' una nuova magnifica Cappella per trasferirvi , e confer- varvile sacre Relliquie di san Geraldo , e successe cosada molti a- scritta a miracolo , che nel medefimo tempo , ceflati i sospetti della contagione , fùu riftituito il commercio fra lo stato Ecclesiastico , ed il Reame di Napoli . 102 Rimanea la Chiesa tuttavia senza Suffraganeo , la mancanza del quale era tanto piu grave , quanto che la decrepita etàdel Cardinal Cybo , omai ottogenario , nongli permetteva di venire in Velletri ad esercitarvi le Funzioni Pontificali . Fece Egli adunquc elezzione di nuovo Suffraganeo in Persona di Giulio Martij Gentiluomo di Ti- voli , Arcidiacono di quella Catedrale , ed ivi untempo VicarioGe- nerale del Cardinal Galeazzo Marescotti Vescovo di quella Chiesa , e questi approvato a tal Carico da Innocenzo XII. col Vescovato Tito- lare di Eliopoli venne al posseslo del suo officio il dì 29. di Febrajo del 1694. e toltene alcune controverfie con il Capitolo della Catedrale per varie preeminenze , che i Canonici costantemente gli negavano, come non dovute ad altri , che al proprio Vescovo ( sopra le quali uscirono varj decreti daTribunali di Roma per lo più favorevoli al Capitolo ) in tutto il rimanente adempì sì saviamente , e soavemen- le le fue parti , che niente piùpoteva desiderarsi della sua mite , e placida natura , 103 ta Il medesimo anno 1694. fù l' ultimo della vitadiGio. Carlo Antonelli Vescovo di Fiorentino morto ai 20. a'Aprile in una decrepi2 ma vigorosa eta di ottantaquattr'anni , de quali n' avea conCappella di S.Geraldo nellaCatedrale . Giulio Martijvesc dEliopoli Suffragane di Vell. Gio.Carle Antonelli Vesc di Ferentino fua morte, e ope re publicate alleftape 534 LIBRO QUARTO Confervatorjeret- ti in Vell. confumati 17. nelGoverno di quella Chiesa , oveeresse il Seminario celebrò il Sinodo , evisitò piùvolte la Diocesi . Visse sempre si appli- cato agli studj , che anche nell' estrema eta inchiodato nel letto perla debolezza del Corpo , non si rimanea punto di travagliar colla mente . edi dar l'ultima mano alle fue Opere , delle quali , o'tre quella deRegimine Ecclefia , da noi altrove rammentata , si veggono alle tampe altre trè , cioè de Tempore legali , de Loco legali , de Furibus , &Oneribus Clericorum , sì ben ricevute da Giurifti , che in breve tempo ne sono se- guite più edizioni , anche fuori d' Italia . Si legge nel Palazzo Publico l' Elogio in Marmo di quest' Illustre , e dotto Cittadino , e ben- che le di lui Ceneri riposino nella Catedrale di Ferentino , nulladimeno anche in questa di Velletri si vede di lui un nobil Depofito . ز Eransi in questi tempi eretti in Velletri per opera di Silvestro Ci- 104 nelli Arciprete della Catedrale , due Conservatorj , uno per gl'Uomi- ni , sotto il Titolo di S. Francesco Saverio, che non ebbe longa fuffi- stenza , e l'altro per le Donne , sotto il Titolo di S. Maria della Neve : enel 1695. l'Abate Biagio Terzi di Lavria , essendo Vicario Generale in Velletri , d'onde poi fu afsunto al Vescovato d' Isernia nel Regno di Napoli , ereffe un altro Confervatorio , ò più tosto scuola di Fanciulle fottol' antico Istituto dell' Orfoline , con Chiesa dedicata a S. Orfola il quale è stato poi di gran beneficio alla Citta , iftruendofi ivi le Fanciulle ne' costumi , e nell' arti convenienti al loro stato , e molto deve quel luogo alla caritativa , e vigilante affiftenza diGiulio Funari Canonico della Catedrale , e più volte Vicario de' nostri Vescovi . La paterna follecitudine , che Innocenzo XII. aveva de Poveri , e il zelodi somministrare a tutti il modo di vivere oneftamente coll' esercizio di qualch' arte influiva maravigliosamente atali fondazioni , ch erano a Lui molto grate , ed accette , e con ampliffimo Breve volle approvare l' Erezzione de' due primi fopradetti Conservatorjin Velle- tri . Ne dobiamo in questo luogo defraudar la memoria d'un pio Cittadino , per nome Salvator Scandellone , il quale appunto ne'me- defimi tempi , e nell' anno 1696. lasciò al Capitolo della Catedrale una granparte delle sue Facoltà , per impiegarne i frutti in dotare ogn anno otto Fanciulle povere , la qual disposizione altrettanto pia , che neceffaria in un Luogo sì pieno di Popolo , per cuftodia dell' Onesta , fudatuttimaravigliosamente lodata . د Intanto fi attandeva con ogni studio , e diligenza a promover 105 la Fabrica della nuova Cappella di san Geraldo nella Catedrale . II Cardinal Cybo nostro Vescovo quanto più si conosceva per lagravez- za degl' anni vicino al suo fine , tanto più ardentemente desiderava vederla compita a suoi giorni . Questa era una delle fue cure , di cui inquell' età ancor riteneva per sè stesso il pensiere ; ora scrivendo cal- delettere perefortare il Publico , ed i Particolari alla somministrazion Istoria della Chiesa , eCittàdi Velletri . 554 ziendel denaro , di cui l'ampiezza della Fabrica sempre ne richie- deva sommamaggiore ; ora animando gl' altri col proprio esempio, cooperando non solo coll' autorità , e col consiglio , ma anche coll opere dipia, e generosa liberalita . Donò egli a tal fineunagran copiadi preziosi marmi , co' quali fù eretto l' Altare della nuova Cappella, aggiuntevi quattroColonne di Cotanello , che il Cardinal Francesco Barberini gia nostro Vescovo avevain altra occafione donate alla Chiesa . 106 Ridotta a questo modo la Fabrica al termine desiato , altro non rimaneva , che celebrar la fotenue Traslazione delle sacre Rel- liquie . Per render questa Funzione più celebre , volle il Cardinal Cybo unirla con quella delSinodo Diocelano, e ardentemente de- fiderava trovarsi presente e all' una , e all' altra : ma la sua decre- pita eta, e molte abituali indisposizioni non permettendogli d' in- tervenirvi in Persona , commise de sue veci ad Odoardo Cybo fuo Fratello Patriarca di Costantinopoli , e per maggior decoro invito anche ad assistervi molti Vefcovi della Provincia . Venue il Patriarca in Velletri , e ne giorni 24. e 25. di Novembre del 1698. cele- brò nella Catedrale il sinodo, al quale assisterono due Vescoui Tomaso Guzzoni di Sora , e Giulio Martijdi Eliopoli Saifragancodi Vel- letri , esopranennero poi Domenico Ercole Monanni [ che già altre volte fu Vicario Generale in Velletri ) allora Vescouo di Terracina , e Pietro Paolo Gerardi Vescono d' Anagni . Nell' apertura del si- nodo celebrò la Messa dello Spirito Santo il Vescouo d' Eliopolı Suf- fraganeo , e peroro in Lingua Latina al Clero l'Abbate Biagio Terzi Vicario Generale , che appunto in quei dì era stato eletto Vescono d' Isernia , e tanto per l'ordine , quantoper la copia delle Costitutioni publicate in due Seffioni Sinodali , ediuolgate poi alle Stampe , meritamente s' annouera fra migliori , e più compiti Sinodi degl'vltimi tempi , conclufo colle folite acclamazioni , e con la benedizzione del Patriarca . Erafi già apprestato quanto si conueniua per la traslazione del 107 Santo , ridottasi anche in elegante formala via di Merabo, per doue si aueua a condurre processionalmente il Sacro Corpo ; quando ne' primi Vefperi della Traslazione celebrati dal Vefcouo di Sora , ai 25. di Nouembre, il Sacro Corpo estratto giàprima dall'antica Gassa di mar- mo, ch'era incastrata a piè del Campanile , e ricomposte con mirabıl arte le Sant'Offla , fu esposto sopra l'Altar Maggiore vestito Pontifical- mente , e celebratesi la notte dal Clero lesacre Vigilie secondo Ivfo della primitiua Chiesa , rammentato da S. Paolino in quei verfi Sumpta Dape Capimus Hyranos Exulsare Deo , & Pfalmis producere poftem . Yyy comOdoardo Cybo Pa- triarca di Costantino poli prefie- de al Sino- dodi vell. SinodoDioc del 1698. Vescovi che affistona al Sinododi Vell. e traslazione di S.Geraldo . SGeraldo efolennetra slazionedel fuo Corpo . 536 LIBRO QVARTO 1 1 comparue finalmente il lietiffimo , e memorabil giorno de' 26. Na- uembre del 1698. nel qual celebrata la messa Pontificale dal Patriar- cadiCostantinopoli , perorando doppo l' Euangelo in lode dei Santo Carlo CapreradaVelletri Maestro dell'Ordine de Minori Conuentuali, fi diede principio alla folenne Proceffione. Precedeua lo Stendardo del Santo , e seguitauan tutti gl'Ordini della Città , e il Clero Urbano , c Foraneocon mirabil copia di Faci accese ; Veniua poscia il Patriarca in abito Pontificale, e finalmente il ricco Feretro (sopra cui giacea il Sacro Corpo ) portato da quattro Vesconidi Terracina , di Sora , d' Anagni , e di Eliopoli , e numerose schiere di Milizie conımandate daCefare Carbone de' Micheletti accompagnauan dapertutto la Sacra Pompa. L'incostanza del tempo non permife alla Processione il giro prescritto per tutta la Città , ma conuenne doppo la Piazza di S. Gia- como , e quella del Piano , ricondurla verso la Chiesa della Santiffima Trinità alla Piazza di Matabo , e anche alla Catedrale , que con Inni , •Cantici di lode fu riposto il Sacro Corpo sopra l' Altare della nuoua Cappella fabricata asuo onore in vn Urna preziosa di giallo , e verde antico con giubilo e acclamazione vniucrfale . Non manco in quel giorno alcuna dimostrazione di culto , e di sincera allegrezza : Altari, ed Elogj per la Citta in onore del Santo , copiofe elemofine à i Poueri Fonti di Vino alla Plebbe , illuminazioni ne Palazzi publici , e nelle Cafe priuate , fuochi artificiali , ed erudite Accademie in lode del San- to , le quali cose più amplamente descritte da Fabrizio Borgia noftro Fratello Canonico della Catedrale , fi leggono in vna relazione da lui data alle stampe , e dedicata al Cardinal di Buglione nostro Vescouo . Nella nuoua Cappella di s. Geraldo si legge la memoria della fonda- zione , e traslazione in questi sensi , D, AC M. DIVO GERALDO TUTELARI SACELLUM VOTIVUM 1 PRO PESTE DEPULSA IN CUJUS ARAM SACRUM CORPUS TRANSLATUM A VETUSTO HUMILIQUE LOCO SUB AUSPICIIS EMINENTISS. & REVERENDIS. PRINCIPIS ALDERANI EPISCOPI CARDINALIS CYВО , ÆRE PUBLICO , PIORUMQUE CIVIUM SENATUS , FOPULUSQUE VELITERNUS EREXIT, AC DICAVIT AN- Istoria della Chiesa, eCittà di Velletri 537 108 ANNO DOMINI M. DG. XCVIII. HOC GRATI ANIMI MO NUMENTVM CAPITU LVM , ET CANONICI POSUERE . , Malapastoral vigilanza, e benificenza del Cardinal Cybo non era talmente ristretta in Velletri , che non si stendesse anche in Ostia oue findal principio del suo Vescouato auea con graui spese riparato all' influsso di quell' Aria infalubre , facendo diseccar lePaludi più vi- cine all' Abitazioni . Iul ancora ristorò il Palazzo Vescouale , e l'antica Cattedrale dedicata a S. Aurea , la quale ornò , e arrichìdi Sacre S. Aurea, Supellettili , ponendoui la seguente memoria del martiriodella San- ta, edella sua ristorazione . D. 0. м. Iefu Chrifti anno CCXXIX. Vrbani Papa III. Alexandri Seueri Imp. VI. Aurea Virgo Romana , præclaris orta natalibus pro Fide Chri- ti inumaniter cruciata , in carcerem detrusa post septem dies fine cibo, ac potu , impauida stetit ante Prasidem blanditias defpiciens , minasnon extimescens , flagellis casa , eculeo torta , plumbatis contusa , maxillis confrattis , saxo ad collum alligato in mare proiecta gloriofi Martirij Coronam accepit , quam ei Dominuspraparauit in eternum . Deperditam me- moriam renovavit Alderanus Card.Cybo Episcopus OftienfisXXIV. Augusti M.DC.XCIII. utubi mortemfubijt Sanctitatis ejusfama non periret . 109 Orno ancora il CardinalCybo inOftia con nobiliMarmiedeccelsua memoria rinovatain Ostia dal Gardinal Cybo lentipitture la Cappella di S. Monaca , situata appunto ove è antica S.Monicae tradizione , ch'ella moriffe Eoltre a tantopere , che riguardavano fuaCappel- il Culto Divino , larghissimo Egli fù inVelletri , ed in Oftia verso i laornata in Poveri per le manide' quali premetteva le fue facolta ne'Celesti Tesori Oftia dal apparecchiandofi in tal guisa al felice passaggio dell'altra Vita . Rese Cardinal Egli in etàd'ottantotto anni placidamente lo spirito a Dionel giorno Cybo . fecondodi Luglio nell'anno delGiubileo 1700. Il Cadavere con folennepompa e con il folito equeftre accompagnamento(che si costuma verso ilCardinal Decano ) fù portato alla Chiesadi S. Mariadel Popolo , equiviriposto nell'antica Cappella della sua Casa , dalui in vita ristorata, ed abbellita di preziosi marmi con ogni splendore, e magnificenza. Apertofi il Teftamento fi trouarono in effo nuoue significazioni d' amore verso la sua Chiesa di Velletri , alla quale lasciò la sua Mitra preziosa , e vnBacile , e Bocale di argento doratodiantico lauoro . Si legge nel Palazzo Publico ( la fabrica del quale intempo fuo fa Yyy z molte 538 LIBRO QUARTO molto accresciuta ) il seguente Elogio in marmo in lode di Principe sł benemerito dellaChiesa , edella Citta , IMMORTALIBUS MERITIS ১ EMINENTISS. & REVERENDISS. DOMINI .. ALDERANI CARD. CYBO SACRI COLLEGII DECANI EPISC. OSTIEN & VELITERNEN. PROTECTORIS , & PERPETVI GUBERNATORIS; AC INNOCENTIO XI. FELICITER REGNANTE TOIIVS ORBIS MODERATORIS PROVIDA AD GUBERNIVM VIGILANTIA IVSTITIÆ SIMULACRI, RELIGIONIS AMANTISSIMI EXIMIA IN PAUPERES CHARITATE PIETATIS EXEMPLI ; IN ERIGENDO DIVI GERALDI DELVBRO ; ACPERFICIENDA EIVSDEM AUSPICIISPAL. PRIORALIS ÆDE T MUNIFICENT Æ ORNAMENTI INARDVIS PROVIDENDIS PRUDENTIÆ ORACVLI ; PUBLICÆ UTILITATIS BENEFICIENTISSIMI AD SVMMA NATI, AD OPTIMA DATI HOC ÆTERNI OBSEQVII ARGVMENTVM S. P. 2.v. DICAVIT ANNO M. D. C. LXXXXVII, NOBILIBUS VIRIS JOSEPH ZAFFARANA ( PRIORIBUS DOMINICO ANTONIO CRUCIO ( LELIO ATTIVERIO SINDICO JOANNE ANTONIO VERGATO PROCURATORE FISCALI; In Istoria della Chiesa, e Citta di Velletri: 539 11p In questa Vacanza della Chiesa , edel Gouerno, che per varj accidenti sopragiunti , fu più lunga dell' vsato , il Capitolo della Ca- tedrale elesie Vicario il Canonico Antonio Antonelli Decano della stessa Catedrale , che indi ad alcuni anni fu promosso da Clemente XI. al Vescouato d' Vrbania , edi S.Angelo in Vado nella Prouincia d' Vrbino , e la Città elesse Benigno Giorgi , eGioseppe Zaffarani Ret- tori, eGioseppe Roffi Giudice د AntonioAn tonelli Ves. d' Urbania edi S. Angeloinvado Cardinal di Buglione SueDignità edifsapori conlaCorII Apparteneua per ragion d' ozzione la nostra Chiesa col Decanato del Sacro Collegio al Cardinal Emanuel Teodosio della Torre di Auernia , il qualnato del più alto Lignaggiodi Francia Figliodi Fe- dericoMaurizio Duca di Buglione , e Principe Sourano di Sedano era stato a prieghi di Luigi il Grande promosso allaDignita Cardina- lizia da Clemente IX. nel 1669. in età ancor tenera di 25.anni,ma non senza merito , perchè confumato il corso degli studj delle lettere Uma- te di Fran ne e Divine , avea dato nella Sorbona di Parigi publiche ed ampliffime cia. prove de suoi rari , e fublimi talenti ; Oltre ciò , che aveva contribuito aridurre nel grembo di S. Chiesa il suo gran Zio Maresciał di Turrena , involto prima negl'errori degl'Ugonotti. Ornato Eglidella Porpora , e indi accrefciuto colla Carica di grand'Elmofiniere del Regno , di gran Commendatore dell'Ordine dello Spirito Santo , provisto di molte ric- che Badie in Francia, sosteneva inRomacon sommariputazione, e splendore e con intima confidenzadel Rè, il suo grado,giunto al Vescovato di Porto, e prossimo alDecanato, quando infreddatosi l'amore del Rè verso di lui , e caduto senza fua colpa in varie suspicioni presso quel- la Corte , fù dal Re poco primadella morte del Cardinal Cybo , ri- chiamato in Francia . Uscito pertanto diRoma con animod'incaminarsi a quella volta , ebbe in Caprarola l'auviso , che la vita del Cardinal Cybo andava a momenti : laonde non parendogli convenien- te conpaffar piu oltre , perdere la nuovaDignità , che giappartene- va, si scuso presso il Rè con lettera scritta diCaprarola nella notte trai 20. , e 21. di Luglio , afsicurando la Maestasua , che tosto ch Egli avefle preso della noftra Chiesa il poffefio , sarebbe ritornato in Francia per dare al Mondo questa nuova prova della sua piena raffe- gnazione agl ordinidel Rè , al quale si trovava obligato in virtù del giuramento di fedelta prestatogli come suo grand' Elemofiniere , с gran Commendatore dell'Ordine dello Spirito Santo . Maqueste sin- cere efpreisioni del Cardinale non valfero ad appagar l'animo del Rè , nè àfargli ricuperare quell'alto luogo , che prima godeua nella sua grazia . Seguita la morte del Cardinal Cybo a'i 22. di Luglio , e tornato inRoma il Cardinal diBuglione , prego Innocenzo XII. che te- nesse il Concistoro per dar luogo alla sua ottione ; mail Papa parte per defiderio di riconciliar prima il Cardinale coi Rè, e parte per infer- mita andò or'l'uno , or'altro indugio fraponendo ; finche aggravando- glifi 540 LIBRO QUARTO Clemente XI. eletto Papaecon- fecratodal Vescovodi Porto. Cardinaldi Buglione otta la nofira Chiesa ene prende PONCHO: glisi il male, passò all'altra vita nelgiorno 27.di Settembre del 1706 lasciando àquesto modolaChiesa nostra vacante . Fù Innocenzo XII. vero Padrede Poveri che sempre amo,etennein luogo de'Congiunti per sangue , e ancorchè molto largamente spendesse in publici , e ma gnifici Edifici , nonperò impose ài Vassalli della Chiesa nuove gravezze , anzi diminui qualch'unadell'antiche Si chiuse ilSacro Collegio in Conclave , ove era Maresciallo per- 112 petuo e Custode il Principe Savelli , ch'ebbe per Sergente Maggiore Fi- lippo de'Paulis daVelletri . La Diuina Prouidenza dispose che i voti concordi di tutti i Cardinali concorressero nella Persona del Cardinal Gio: FrancescoAlbanidi nobil Famiglia da Urbino , prevalendo al pregiudizio dell'età ancor fresca la grandezza del merito posto a più chiara lucedalla lunga ripugnanza con cui.Egli si oppose alla propria elezzione . Alla fine esaltato al Somimo Pontificato nel giorno festivo diS. Glemente Papa a i 23. di Novembre del 1700, volle chiamarsi Clemente.XI. , sì per la Festività di quel giorno , sì per significare anchenel nome quell incomparabil clemenza , ch'avea nell'animo Non era Egli nell'Ordine Vescovile , e perciò faceua d'uopo che foffe: confecrato Vescovo , la qual cosada Clemente VIII. in poi non era . più accaduta , mà affai più rara , e forse senza esempionell'Istoria Ec- clefiaftica , fù , che il nuovo Romano Pontefice non riceve il dono della Consagrazione dal Vescovo Ostiense , vacando ancor questa Chiesa, màbensì dal Vescouo di Porto , qual Titolo ancor' riteneua il Cardinal di Buglione , che era il più anziano del Sacro Collegio . Segui la Confacrazione nella Basilica Vaticana a'i 30. diNouembre, giorno fe- stiuo di S. Andrea Apoftolo con quella pompa , emaesta , che a tanta Funzione fi conveniua , e assisterono al Vescouo di Porto i Cardinali Vescoui di Frascati , e di Sabina .. Confecrato , e indi nel giorno dell' Immacolata Concezzione coronato il nuouo Sommo Pontefice Clemente XI. tenne à i 15.diDe- cembre il Concistoro secreto , in cui ilCardinaldi Buglione , lasciata laChiesadi Porto , otto il Vescouato di Velleari e d'Ostia e nel giorno vigefimo primo dello stesso Mese ne fece prendere à fuonome il poffef so daGiulioMartij Vescono d'Eliopoli fuo Suffraganeo. Laus Deo . 541 INDICE Delle cose notabili : L. Significa Libro . S. Significa Secolo . ed n.Numero: Accademia de' Solleuati in Velletri Libro 4. Secolo XVII. numero 29. Degl' Estinti n. 34. Acqua condotta dalla Fagiola in Vell. L. 4. S. XVII. n. 7. opera vltimata con centomila scudi d' oro di spesa n. 11. Acquapuzza Luogo in poter de Velletrani L. 4. S. XV. n. 45. Adriano I. oriundo daVell. L. 3 . S. VIII. n. 11. Visse piùdi tutti nel fommo Pontificato num. 11. viene onorato da Carlo Magno d'vn gloriofo Epitaffio n. 11 . Adriano III, stabilisce la liberta della Chiesa L. 3. S. IX. n. 23. Adriano V. L. 4. S. XIII. n. 65. Adriano VI. e sua venuta di Spa- gna ad Oftia , e Roma L. 4. S. XVI. n . 16. Suo Pontificato , e morte n. 17. Adrian Baglioni aggiunto alDu- ca di Somma nel Gouerno del Presidio di Vell. L. 4. S. XVI. n. 68. Non teme l' affedio de Nemicin. 70. Prouede alla ficurezza de Molini , edelle Sementi n. 71 . Agostino Oldoino , e sua senten- za circa Odone Vescono d' Ostia , e Vell. vindicata da ogni Censura . L. 3. S. XI. 1, 75 . Agostino Buzij Vescono diSmir- na , e Suffraganeo di Vell. L. 4. 4 S. XVI. n. 115 Agrippa Postumo Nepoted'Augu sto vcciso . L. 2. S. I. n. 20. Alarico Rè de' Goti prende Roma, e danneggia Vell. L. 2. S. V. n. 1. Albanesi Forusciti di Velletri L. 4. S. XVI. n. 10. Alberico fatto nostro Vescouoda Innocenzo II. L 3, S. VII. n. 25. sue Legazioni in diuerse Parti della Cristianitan. 26. Legato Apoftolico in Francia ebbe in sua compagnia S. Bernardo n. 31. vien lodato , e venerato come Santo da s. Bernardo n. 32. Alcuni gli attribuisconoil Titolo di Beato 11. 3 2. Alderano Cybo prende poffeffo delGouerno di Vell. ed otta poi la nostra Chiesa L. 4.S. XVII. n. 95. Fà visitar la Diocefi daGio: Paolo Borgia e Or- na di nuouo Pauimento la Catedrale.ivi.sua morte , &Elogion. 109. Aldo , e Lorenzo Conti seguono le Partidi Eugenio IV. insieme con i Velletrani contro iColonnesi L. 4. S. XV. n. 30. Aldo Conti esua Dignita L. 4. S. XV. n. 49. Alessandro Farnese nostro Vesco- uo , e suo Elogio L. 4. S. XVI. 1. 20. Alessandro Farnese II. noftro Vef Tor- : 542 couo, e suo Elogio L. 4. S. XVI. 1. 113. Sua prima venuta in Vell. n. 114. sua morte n. 125 . Alessandro Sperelli Vescono di Tortofa Suffraganeo di Velle- tri L. 4. S.X VII. n. 48. Alessandro III. Papa , e sva Con- secrazione in Ninfa . L. 3. S. XII. n. 56. Scriue al Vescouo, Arciprete , e Canonici di Vell. unaDecretale sopra i Testamen. ti fatti ananti al Paroco due , o tre Testimonij n. 60. Fu in Vell.nel 1179.2 1180.1.69. Dona vna Terra al Vescouo di Velletri n. 69. 3 e Alessandro IV. eletto nel 1254.ri- tiene il Vescouato di Vell.L.4.S. XIII. n.44. sua morte , edelogio . n.55 . Alessandro V.L.5.S.xv.n. 4. Scommunica Ladislao, e lo privadel Regno . n. II. Alessandro VI. conferma le grazie, fatte da fuoi Predeceffori aVell. particolarmente circa Lariano . L.4. S. XV. n. 82. Fa in Velletri. S. XVI. n.2. Alessandro VII. L.4. S. XVII. 1. 62 Alessandro VIII. L.4. S XVII. n.96 Alessandro il Grande onorato da Ottaviano . L.1.1.120. Alfonso Gesualdo nostro Vescovo. L.4. S.XVI. 128. Visita la Città, e Diocesi, e celebra il Sinodo Diocesano n. 131. Raccomanda il Gouerno di Velletri prima al CardinalAldobrandini , e poi al Cardinal Zacchia n. 140 . Alfonso Duca di Calabria inuade loStato dellaChiesa L.4. S.XV. n. 68. Alienazioni deBeni diChiesa confermate per autorità di Grego rio XIII. L. 4. S. XVI. n. 102. Altar Maggiore eretto , e confecrato dal Cardinal Gesualdo L. 4. S. XVI. num. 123. ornato con Ciborio di Marmo dal Cardinal Barberini . S.XVII. n. 85 . Ambasciatori di Vell.e d'altre Colonie ricevono in Roma amare risposte . L.1.11.53 . Anacleto Papa . 1.2 . S.2.1.1.. Anaftafio IV. Papa. 1.3 . S.X. 11.43 . Si controverte se fofle Abate di S.Rufo nella Diocesi di Velletri, è vero in quella di Valenza 11.46 Fù Canonico Regolare , e poi Priore di S. Anaftafio in Velletri . n.46. Anastasio Vicario di Velletri , e suoi statuti . L.4. S.XIII. n.84. S. Anaftafio Chiesa in Velletri . L. 3. S.XI.1.5.Priorato de Canoni- ci Regolari . S.XII. num.46. e S. XIII. n.64. Anco Marzio affedia Velletri : ma poi sodisfatto dell'ingiurie , fa lega con iVelletrani . L.1.1.2.2 Ancora istrumento del Martirio di S. Clemente Papa , ufata per impresa della Chiesa Catedrale diS. Clemente in Velletri . L.2. S.1 . 11.42 . Andoino Alberti nostro Vescovo L.4 . S.XIV. n 34. Andreada Velletri Inquifitore . L. 4. S.X.V. n.42 . Andrea Sorbolongo visita la Chie- sa , eDiocesi di Velletri à nome del Cardinal Farnese nostro Vescovo . L.4. S.XVI. 1.120. Andrea Prete d' Ostia interviene all'Ordinazione di Pelagio Par pa . L.2. S.VI. n.23. s. An 543 s. AndreaBadia L.3.5. xrr. n. 27 . s. Andrea in Silice , oggi la Tenuta delle Caftella . L. 2. S. VI. 11. 29. cL. 3. s. x. n. 6. Anfiteatro in Velletri L. 1.1.18.Ristorato . L. 2. S. IV. n. 13 . Angelo Vescouo Card. d' Albano in graue lite con la Citta diVel- letri . L. 4. s. xiv. n. 37. AngeloAcciaioli noftro Vescouo . L. 4. s xiv. n. 58. Decano de Cardinali , sua morte, & elogio s. xv. n. 4 'Angelo Filippi VicarioGenerale in Velletri L. 4. S. XIV. n. 15 . Angelo da Velletri Canonico di s . MariaMaggiore . L. 4.s.xv.n.43 s.Angelo, e fuo Arciprete nel 1065 L. 3. s . XI . n. 41 . s. Angel nel Peschio Monastero del Teritorio di Velletri donato à Monte Cafino nel 1060. L.3 . S. x1.1.35 . s. Angel sopra Ninfa , Badia unita à quella diSubiaco.L.4.s.xv.n.56 Annibaldefchi Signori di Zancati Famiglia di Vell. L.4.s.x1v.11.23 . Annibale , e sue vittorie contro i Romani. L1.1.69. Annibale Strozzi electo Capitano della Citta di Vell. con ampliffime facoltà nella guerra contro ilConte di Fondi Scifnatico . L.4. S.XIV. 11.48. Annibale de Paulis Mastro di Camera di Sifto v. L.4. s.xv1.1.121 s. Annone Arcivescono di Colemia . L.3 . s.xi.n.47. Antenna . L.I. 1.2. s.Antonino nel 1065.L.4.s.xr.n.41 Antonio Antonelli Vefcovo d Urbania , e di s.Angelo in Vado . L. 4. S. xvII. n . 110 . Antonio Maria Saoli nostro Vef. . covo. L.4.9.xvii.n.18 . AntonioGiacomo Galio Prelato. Vice--Governator di Velletri L.4. s.xvII . n.44. Antonio Coriario nostro Vescovo. L.4. s.xv. 1.25. Decano deCardinali, e suo elogio e morte.n.27 Antonio Mancinelli , e sue Opere . L.4. s.xv. n.92. AntonioMaria Gallo nostro Ve- scono . L.4.s.xv11.11.14. Ottiene da Paolo v. ampla conferma delle facoltà iui.sua prima venu. ta in Vell. e opere di pieta n.15 AntonioMarinariv escono di Tagafte , fuffraganeo di Velletra fue opere . L.4. s.xv11 . n.76 . AntonioPetrica Vicario Apoftolico in Vell.L.4. s.xv.1.25.en.93. Antonio Baffi i. 4. s. xvII . n. 25. Arbori di straordinaria grandezza nel Terrirorio di Vel.L.2.s.1.0.24 Archiuio di Vell.ftabilito dalCard. de Medici . L.4. S. XVII . 1.74. Arciprete della Catedral di Vell. hà ilPrivilegio d'interuenire alla Consegrazione delPapa in mancanza del Vefcouo d'Ostia. L.2. S.VI.11.24. S.10 Privilegio d'affiftere alla Consegrazione del Somno Pontefice in aflenza del noftro Vescono .L.3 . s. XII. n. 87. Non affitte all'Incoronaz.o. ne d'Innocenzo vi.e perchè ? L. 4. S.XIV. n.1.7. Arciprete d'Ostia assiste allaCoronazione di Papa Lucio 111. L.3. S. XII . 1.71. Argeo Coluzzi , e sue cariche . L. S.XVII . n. 26. Ariano , ò fia Lariano . L.1.1.5.c L.2. S.VI.1.29. Armi dellaCittà diVel.L.2.5.1 1ις Zzz A 344 ArrigodeBartolomei nostroVef- glie, èconniuna procred alcunFi couo nel 1262. L. 4. S XIII. n. 56. Esce dal Conclaue infer- monel 1270. n. 62. Muore nel 1271. n. 63 . Artigliaria del Duca di Calabria donata a Velletri L. 4. S. xv. n. 70. Ascanio Colonna Protettore , e Gouernator di Vell. anome di Carlo V. doppo il sacco di Ro- ma L. 4. s. xvi. n. 35. Obliga Velletri al risarcimento de'dan- ni di Marino n. 37. 'Ascanio della Corgna Capo del Prefidio di Vell. L. 4. s. xvi . n. 64. Cade in sospetto presso il Papa, e fugge da Vell. n. 65. Suoi artifizj per esser riceuuto in Nettuno n. 65 . Ascanio Maffei Pro-Gouernator di Velletri L. 4. s. XVII . n. 25 . Astolfo Re de' Longobardi traua- glia le Terre , e il Contado di Roma L. 3. s. VIII. n 6. Dan- neggia grandemente i Luoghi intornoa Roma 11.6 . Attia Madre di Augusto L. 1 . n. 102. Atlante Italo a parer d' Alcuni Fondator di Velletri L. 1. n. 4 Augusto , e suoi Natali pretesi. da piùCittà L. 1. n. 103. Sua vita n. 112. Chiuse le Porte di Giano n. 121. Fece defcriuertutto il Mondo . L. 2. n. 1. Luogotenente di Cristo Signor Noftro n. 2. Conobbe la Nascita di Crifto Signor Nostro n. 3. Edificò vn Altare al Pri- mogenito d' Iddio , e l'adoro n. 4. Detestò la crudelta d' Erode n; 5. Ebbe quattro Moglio Maschio . n. 6. Sua morte n. 11. Suo Funerale n. 12. Suoi studj . 13 . S. Aurea Chiesa in Ostia ristorata da Para Leone 111. L. 3.s. IX. n.1.Sua méoria rinouata dalCar. Cybo . L. 4. s. XVII.1.108. Aufonia . L. 1. n. 2. Autoritatemporale de Vescoui in Velletri, e sua origine L. 4. s. xv. n. 61 . Auuocato della Colonia Libro 1, n.88. B Baldassarre ConteGaddi ViceGouernator di Velletri L.4. S.XVII. n. 86. Balestricri Milizia in Velletri L. 4. S. XIII. n. 33 . Balestrieri , e Archibugieri Mili- zie in Velletri insieme vnite L.4. S. XVI. n. 47. Banditi perseguitati con seuere Leggi da Sifto V. L. 4. S. XVI. n. 121. Bartolomeo Ferratini Arciprete di Vell., e poi Vescouo di Chiusi L. 4. S. XVI. n. 4. S. Bartolomeo Monastero nel Pe schio L. 3. S. XI. n. 35 . Basiliani e loro ingresso inVelletri. L. 4. S. XVII. n. 21 . Battaglia di s. Quintino L. 4. S. XVI, n. 77 . Beletra Madre di Dardano , detta da Alcuni Fondatrice di Velletri L. 1. n. 3. Benedetto X. fu Uomo sapientiffi- mo L. 3. S. XI. n. 28. depone il Pontificato , e torna in Velletri ai 24. : 545 2i 24.Gennaiodel 1059. n. 31. morì in Roma , e fu sepolto in s. Maria Maggiore nel 1059. n. 33 . Benedetto XI. L. 4. s. XIV. n. 1. sua morte , Epitaffio , &Elogio n. 4. Benedetto XII . L. 4. S. xiv. n. 13. Benedetto Landi Vescouo di Fofsembruno L. 4. S. xvI. n. 28. S. Benedetto fonda il suo Ordine L. 2. S. vI. N. 14. Beneficiati eretti nella Catedrale L. 4. S. XVII . n. 31. Berardo Canonico di Velletri , e Suddiacono della S. R. C. L. 3. S.XII . 1. 51 . Bernardino di Carauagiale nostro Vescouo L. 4. s. XVI . n. 10. suo Elogio n. 18. Bertrandoda Porto nostro Vescouo L. 4. s. xiv. 11. 10. Bertrando Legerio di Figiaco no- stro Vescouo L. 4. s. xiv. n. 46. aderisce all'AntipapaClemente VII. n. 46. Biagio Terzj Vicario Generale in Vell. e poi Vescouo d' Isernia L. 4. S.XVII n. 104. Bobone non fu nostro Vescouo L. 3. S. XII . n. 86. Bonauentura Teuli Arciuescouo di Mira , e poi Vicario Apoftolico in Coftantinopoli L. 4. s. xvII . n. 62. sua morte , Opere , & Epitaffio n. 78. B. Bonauentura Torrecchia da Velletri L. 4. S. XVI . 11. 21 . Bomfacio Vescouo di Velletri nel 487. L. 2. S. v. 1n. 7. èdiuerso da Celio Bonifacio iui . Bonifacio VIII . L. 4. S. XIII.n. 71. eletto Podesta di Velletri n. 74. concede diuerfi Priuilegi alla Citta di Velletri n. 78. Fatto prigione da Sciarra Co- lonna s. xiv. n. 1. sua morte, & Elogio n. 1. Bonifacio Ix. L. 5. s. xiv. n. 65. Risolue di ricuperar Lariano n. 59. scriue sopra di ciò alla Cittàdi Velletri n. 60. Ricupera il Gouerno di Roma n. 62. Libera Velletri dall' annuo pagamentodimille libre n 63. Deputa il Podesta di Velletri con sua Bolla n. 65. BonifacioGregni , esuo atto eroco di pieta Cristiana L. 4, s: XVI . n. 141. Borbone alla volta di Roma. L.4. S. XVI. 1. 23- Brittoni infestano il Territorio di Velletri . L. 4. s xv1.n.47.Si ri- ducono in Ninfan. 48. Disfatti presso Velletri miracolosamente n. 49. Buzi , e loro Origine . L.4. s. XVI. 11. 114. C Cadolao Antipapacon Nome di Onorio II . 1. 3. S. XI. n. 38. Caetani Signori della Scurcula. I. 4. S. XIII. n. 71. CaioCaligola Imperatore , e Sua Villa nel Territorio di Velletri 1. 2. S. 1- n. 24. Cajo Marzio Coriolano. 1. 1. n. 34. A prieghi della Madre , e della Conforte abbandona l' Affedio di Roma. n. 41. Cajo Ottauio Padre di Augusto , c Sua Dignita. l. 1. n. 101. Cajo Rufo Ottauio. 1. 1. n. 92 . Zzz 2 Cala- $48 Calamita tutte deriuano dal pec cato. Libro 2. Secolo VI. numero 37 . Calisto III. conferma Lariano , e Fagiola alla Citta di Velletri. I. 4. S. XV. n.52 . Camerlengo dellaCatedral di Vel. letri. 1. 3. S. XII. n. 5 . Camilla Regina de Volfci 1. 1. n 15. Camillo Dittatore contro i Volsci riconcilia questi con i Romani. L. 1. n. 48. prende la Citta di Velletri n. 62 . Camillo Andriani Vescono d'Almira , e Suffraganeo di Velletri. L. 4. S. XVII. n. 44. c47. Camilio Caetani alla custodia di Velletri Libro 4. Secolo XVI.numero 22 . Camillo Duca Conti Capo Prior di Velletri L. 4. S. XVII. n. 53 . Campagna Prouincia L. 1. n. 11. Campanile di santa Mariadel Tri- uio fontuosamente fabricato nel 1353. Libro 4. Secolo XIV. numero 21 . Campanile dellaCatedrale percof- so da vn Fulmine nel 1504. L. 4. S. XVI. n. 5 Diroccatoda altro Fulmine nel 1656.S. XVII. n. 63. Campomorto prima de Sauelli , oggi del Capitolo di san Pietro in Vaticano . L. 3. S. XV. n. 39. fua Denominazione L. 4. S. XV. n. 69. Canonici Regolari nella Chiesa di Velletrane primi secoli . L. 2. S. v1 . n. 9. LoroJitituto n. 9. Non faceuano folenne profeffione de voti n. 9. Canonicidella CatedralediVelletri riformati das.PierDamiano L.3 . s. xi . n.44. Loro efemplariffima vita sotto s.Pier Damano n. 48. Loro riforma in vn Concilio del 1063. numero 48 . conqual titolo anticamente fi sottoscriuessero.s.xII . n. 52. Canonici Regolari di s. Antonio Abbate in Velletri L. 4. s. XIV. n. 70. Capitani di Velletri nella Guerra contro il Duca di Calabria , L. 4. s. xv. n. 69. Capitoli della Pace col Conte di Fondi . L. 4. s . XIV. 11. 52 . Capitoli di Lega co' Romanil. 4. S. XIV. n. 53 . Capitoli co' Romani per l'elezzio- ne del Giudice ne' tempi di Nicolo V. L. 4. s. xv. n. 46. Capitoli del Podesta , e d'altre cose di Velletri con i Romani . L. 4. S. xiv. n. 43 . Capitolo della Catedral di Vel- letri , e suo stato nel 1154. L. 3. S.XII . 1.52 . Capo Priore , e sua Origine . La 4. s. xvI . nuunero 116. Titolo controverso S. XVII. numero 105. Cappella di SantaMaria in Con- ca Libro 4. secolo XIV. numero 69. • Cappella delle Grazie nella Catedrale . Libro 4. Secolo XVII. num. 5 . 2 Cappella nella Catedrale de SS. Protettori eretta dal Cardinal Ginnafio . Libro 4. Secolo XVII. n.36 . Cappella di San. Geraldo antica . Libro 4. Secolo XIV. numero 50. Moderna . S. XVII. n.101. Cap- Cappello Rosso dato a Cardinali nel 1245. 1. 4. S. XIII. n. 38 . Capuccini , e loro ingresso inVell. L. 4. s. xv1 . n. 89. Loro nuoua Chiesa, eConuento nel Colledi Giouanni Papa S.XVII.1.8.Am- ministrano in Velletri i Sacramenti agl' Appestati numero 67. Carboni L. 4. s. xiv. n. 53 . Carciano . L. 1. n. 5. Cardinali , e loro Origine in tem- po di Igino Papa . L. 2. S. II. n. 9. Anticamente non aueua- no preeminenza sopra gl' altri Vescoui . Libro 3. secolo IX. num. 20. Carestia in Velletri nel 1505. L. 4. s . xvI. n. 3. DeGrani nel 1529. n. 40 , e nel 1591. n. 127. Carlo V. in Velletri . L. 4.s.xvI . n. 45. S. XVI . Cario VIII. Rè di Francia , e sua venuta in Italia . L. 4. s. xv. n. 83.sua venuta in Velletri. n. 85. s' impadronisce del Regno di Napoli n. 89. Carlo Card. Caraffa , sua Lega- zione , e poi efilio in Cinitalauinia . Libro 4. secolo XVI . num. 79 . Carlo Emanuele Piodi Sauoia noftro Vescouo. L. 4. s.xv11 . n.44. Carlo de Medeci nostro Vescouo ., L. 4. s. XVII . 1. 61. sua morte . &Elogio n. 74 S. Carlo Boromeo. L.4. s.xv1.n.91 Carmelitani dell' antica Offeruanza , e loro ingresso in Velletri . L. 4. S. xvI. n. 104. Carmelitani Scalzi , e lor Conuento in Vell. Libro 4. secolo VII. 1. 17. $47 Castella donate da Innocenzo III. a i Canonici di San Giouanni in Laterano . 1. 4. S. XII. n. 6 . Castello Contrada in Velletri . 1. 1. n. 88. Castel Ginnetti. L.4. S.XVII.1.79. Castro ricuperato da Innocenzo X. Libro 4. s. XVII.11.55 . Catedral di Velletri rifabricata dal Cardinal de Medici Libro 4. s. xvII . num. 71. Confecrata dall' Arciuefcouo di Mira n.72. Catelini L. 4. S. XIV. n. 53. Caterina Ginnafia , e fue Opere pie in Velletri . Li. 4. secolo XVI . 11.47. Caualieri Nobiliffima Famiglia Romana Libro 4. secolo xv. n. 81. Caualieri d'Abito in Vell. 1. 4. Sa XVII . n. 83 . Caute in prima , e seconda Istanza deuono decidersi in Velletri . Lib. 4. secolo xvI . num. 44. In Terza Istanza in Ro- ma da Nostri Veicoui nume ro 83. Cause di qualsiuoglia delitto ap- partengono priuatiuamente a gl Officiali di Venetri Libro 4. sec. xv. num 38. Celestino IV. L. 4. secolo XII . num. 38. Celestino V. Libro 4.secolo X1119 num. 69. Gelio Bonifacio Vescono di Velletri onorato sopra gl' altri nel Concilio Romano del 499. Libro 2. secolo v. numero 13. Fù in detto Concilio Collaterale del Papa num. 14. Cencio Capizucchi alla Guardia del 548 delle nostre Spiaggie L. 4. s. XVI 1..14. Cesare Borgia , e sua fugada Vell. L. 4. s. xv. n. 85 . Cefare Fachenetti nostro Vescouo L. 4. S. XVII . n. 87. sua morte e carattere . n.90. S. Chiara Monaftero in Vell. e suoi principj. L. 4. s. XIII.1.64. Chiesa del santiffimo Saluatore eretta in Velletri nell' Anno di Cristo c. L. 2. 5. 1. 1. 44. Chiesa della santissiina Trinita L. 4. S. XIV. n. 69. Chiesa , e Confraternita del Sangue in Vell. L.4. s.xv. n. 9. Chiesa in che consista L. 3. s. XII . n. 38. Chiese di s. Michele Arcangelo , e di s.Giouanni inPlagis . L. I. n74. Chiocciole nel Paese di Velletri L. v. n. 10. Cifterciense Ordine propagato da S. Bernardo , e dal B. Ugone suo Discepolo . L. 3. s. XII. п. 39. Cifterna . L. 2. s. 1. 11. 36. Non è situata nel luogo , oue eran le tre Tauerne. S. VI. H.32. No- minatanegl' atti degli Scismati- ci come Luogo della Confecra- zione di Alessandro 111. L. 3 . S.XII. 11.57.. Citerna difesa da Nostri contro i Fiorentini L. 4. S. XVII . 11. 49. Cittadini di Velletri eleggeuano , ed erano eletti agl' Offici deila Republica Romana . L. 1. n. 86. In Gradi onoreuoli militorno contro i Turchi ne'tempi di s. Pio V. e di Gregorio XIII . L. 4. S. XVI . 1. 100. In gradi onoreuoli andarono alla spedizione di Ferrara sotto Clemente VIII. n. 135. In Gradi onoreuoli seguirono in varie Parti la Milizia nel Secolo XVI. n. 136. Claudio Imperatore L.2. S. 1 . n. 25. • Clemente III. Antipapa introduce nuoui Vescoui , e Prelati nelle Chiese . L. 3. S. XI . 11. 79. Clemente IV. conferma vna concordia tra Velletri , e Lariano L. 4. S. XIII . 1. 57. Clemente V. trasferisce la sede in Francia , e molti danni indi deriuano alle Terre della Chiesa . L. 4. S. xiv. n. 7. Clemente VII. L. 4. s. xvI . n. 17. In lega contro Carlo V. Impe- ratore . n. 22. Gradisce l' offerte degl' Oratori di Velletri n. 24. Procede contro i Colonnefi 1.25. Ricupera con la libertà anco lo Staton. 38. Annulla gl oblighi fatti da Velletrani ad Ascanio Colonna per i danni di Marino . n. 42. Clemente VII. Antipapa . L. 4. S.XIV.n.45. Clemente VIII. sua elezzione , e confecrazione L. 4. s. xvI . n. 130. Uien' in Velletri nel 1596. п. 133. Clemente IX. L. 4. s. XVII. n. 77. Clemente X. L.4. S. XVII. n. 77. Clemente XI. fa repolir i Marmi del Panteon L. 2. s. 1. n 8. Rifarcisce , e adorna laChiesa di s. Clemente nel Monte Celio n. 42. Imitatore di s. Pio V. da Lui canonizato . L. 4. S. xvΙ . 1. 100. Eletto al som.Ponteficato e cófecrato dal Ves. di Porto, S.XVII. 549 S. XVII. n. 112. Clemente Calcagna Capuccinodi santa Vita . L. 4. S. XVII. n. 8. S. Clemente Papa , e Martire , c sua Chiesa Catedrale in Velletri L. 1. n. 76. Predica la Fede di Cristo in Velletri . L. 2. s. I. n. 31. Non può dirsi con certezza Vescouo di Velletri n. 32. Cede il luogo a Lino n. 35. Nato dal- la Famiglia Ottauia di Velletri . n. 40.fue Opere illuftri nel Pon- tificaton. 40. suo martirio n.41 suoCorpo trasportato in Roma n. 42. suo Sepolcro glorioso per Miracoli n. 42.sueRelliquie nel- la Città di Velletri n. 43 . $. Clemente Martire suaChiesa nel Territorio di Vellerri 1. 3. s. X. 11.7. S.Clemente Martire , e suo Corpo in Velletri L. 4. s. XVII . 11.550 S. Clemente , e suo Arciprete nel 1065. L. 3. s . XI . n. 41 . S. Clemente di Ninfa . L. 3. s. XII . a. 50. Clero di Velletri Priuilegiatoda Alessandro II. ad istanza di san Pier Damiano nel 1065. L. 3. S. x1 . n. 39. sue facoltà di testare L.4. S. xvI . n. 5 . 3. Cleto Papa predica la Fede di Cristo in Velletri L. 2. s. I. n. 30 e 39. Colle de Brittoni . L. 4. s.xiv.n.49 ColleMorfiano L. I. n. 5 . CollegiodeCardinali raccomanda allaCitta di Velletri la ricupe- razione di Lariano . L. 4. secolo XIII. n. 59. Daparte al laCitta di Velletri della morte di Alef sandro V. e dell' elezzione di Gio. XXIII. s. xv. n. 11 . CollegioGinnafio . L. 4. s. XVII. n 43 . Colonie Romane preferite a iMu- nicipi e alle Colonie Latine L. 1. n. 34. Colonnello della Milizia di Velletri istituito dal Cardinal Bellajo. L. 4. S. xvI . n. 63. Deue elegersi , e dipender con altri Officiali dellaMilizia folamente dal Car dinal Protettore n. 93 . • Colonnesi collegati con Vell.nella Guerra contro i Romani . L. 4. s. xiv. n. 30. Condannati da Eugenio Iv. s. xv. n. 30. Tenta- no rifabricar Lariano n. 35 . Cominciano arifabricar la Fortezza di Lariano , epoi la de- positano in mano del Cardinal di Siena . n. 36. Partegiani di Carlo V. ammassano Gente &. XVI . n. 22. Comacchio acquistato da Papa Stefano III. L. 3. S. VIII . n. 6. Comestabili in Velletri , e loro Officio . L. 3.s.Ix. n. 6. Compagnia de Disciplinati , detta poi del Confalone . L. 4. s. xiv. n. 67. Concezzione Immacolata , e sua Cappella , e Voto in Velletri nel 1483. L. 4. S. xv. n. 81 . Concilio di Costanza abolisce la scisma . L. 4: s. xv. n. 19. Concilio di Bafilea scriue alla Cit- tà di Vell. a fauor de Colonnefi L.4. s. xv. n. 34. Conclaue, e sua Origine . L. 4.S. XIII . n. 61. Concordanza fra gl' antichi Auto- ri , e Antonio Mancinelli intor no gl' Atti di s. Geraldo . L. 3. S. XI. n. 62. Con 1 550 Concordia co' Romani sopra gl Offici di Velletri in tempo di Nicolò di Renzo Libro 4. s. xiv.num. 14. Condottad' acqua tentata in Vell. intempo di Sifto IV. Lib. 4. s. xv. num. 64. Confraternita del Santissimo Sacramento Lib. 4. secolo XVII . num. 4. Confraternita della Carita, esua Erezzione nel 1569. L. 4. sc. XVI . n. 96. Confraternita delle Stimmate L. 4. s. XVII n. 4. Confraternita del Suffragio Lib . 4. S. xvII . n. 36. Congiura in Velletri a fauor di Ladislao di Alcuni della Fazzione de' Lupi , i quali sco- perti vengono scacciati dalla Citta Libro 4. se. xv. n. 5 . Consegrazione de Vescoui appar- tiene al Vescouo Cardinal d' Ostia . Lib. 3. S. XII . n. 89. Conferuatori della Pace in Vell. eletti nel 1430. L. 4 s. xv. n. 24. Reftituiti in Velletri dal Cardinal Pisani secolo xvI. num. 94. Configlio diuerso dal Parlamento L. 4. S. XIV. n. 64. Configlio delle Querele . Ż. 4. s. XVII . n. 48. Cofoli introdotti nelleCittà daOttone Imp. L. 3. s x. n. 13. Fin' a che tempo duraffero S. XIII. n. 29. Contado onde detto XI . num. 6. • L. 4. L. 3. 6. Contagione del 1580. L. 4. S. XVI. num.112. Conte in Velletri , e sua Autorita L. 3. s. XI n. 6. Conti , e loro ragioni in Lariano . L. 4. s. xiv. n. 60. collegati con Velhetrani fan guerra a i Caeta- ni secolo xv. num. 49. Intenti a ricuperar Montefortino num. 90. . Conti Tuscolani . Non ebbero in Velletri Signoria alcuna , ma vi goderono grandiffimi Beni. Lib. 3. sec. XI . num. 14. Lo- ro Arma . num. 14. Difcendenti della Famiglia Ottauia S. XII . 1. 17. e 78 . Cora creduta da Alcuni Luogo del Martirio dis. Felice . L. 2 . S. ΙV. Π. 12. Conferuatorio dell' Orfoline Z. 4. S. Cornelio Papa Oriundo da Velsecolo XVII . n. 104. di s. Francefco Xanerio ini . Di S Maria della Neue . iui Consigli per la difesa dello Sta- to Ecclefiaftico sotto Clemente VII. Libro 4. sec. ΧVΙ . num. 27. Configlieri ridotti dal Cardinal Moroni a foli 60. Lib. 4. sec. XVI . n. 99. Rastituti dal Cardinal Moroni al numero di 120. num. III. letri , e sua Vita L. 2.s. III. num. 4. Coro nella Catedral di Velletri ornato di nuoui Sedili di Noce . L. 4. s. xvI . n. 82. Coronazione dell' Imperatore a chi appartenga Lib. 4. secolo XIV. n. 8. Appartiene alnostro Vescouo n. 19. Corradino Sueuo preso in Aftura . L. 4. s. x111. n.58 . Cofcone . Libro 3. secolo VII . , S.C 551 2 n. 5. es. x. n. 6. Costantino il Grande fautor de Cristiani 1. 2. s. 4. n. 5. Fabri- cò in Ostia una Bafilica ad onor de Santi Apostoli Pie- tro , e Paolo , e di san Giouan Battista , e le afsegnò in dote fra I' altre cose un fondo nel Territorio di Velletri n. 6. Costituzioni del Vificatore Apo- stolico per il Capitolo di Velle- tri 1. 4. S. XVII . n. 39. Criftiani one furon prima così chiamati . 1. 2. S. 1.11.22 . Crifto Signor Noftro , sua Vita , e morte 1. 2. S. I. 1. 22. Croce d'oro confecrata da Alef sandro IV. in Velletril. 4. s. XIII. 11. 44. Crocesignati , e loro origine 1. 4. S. XIII. n. 36. Curatore de Giuochi della Giowentù . 1. 1. n. 84. D Decanato del Sacro Collegio do- vuto al piu Anziano deCardi- nali Vescoui presenti in Roma in tempo della uacanza 1. 4. S. XVI. n. 63 . Decarcia , e sua Etimologial. 4. S. XVI . n. 41 . Decretali raccolte daGregorio IX L. 4. S. XIII. n. 37. DemetrioMeliosi l. 3. s. x. 1. 5. Deodato Vescouo di Velletri nel 465. 1. 2. s. v. n. 3. Descrizzion di Velletri del Conte Gioseppe Bassi . L. 4. S. XVII. 12. 3.5. Diana, e suoTempio in Velletri L1. n. 79. Diocesi di Velletri . L. 3. S.XII. n. 38 . Diocesi d' Ostia . L. 3. S. XII. n. 38. Diocleziano , e Massimiano Imperatore , e lor crudel perse- cuzione contro la Chiesa L. 2. S. IV. 1. Ι . Dionisio Exiguo fu il primo che cominciafle a contar gl' Anni dall' incarnazione di Cristo . L. 2. S. 1. 11. 46. S. Dionisio Papa consagrato da Maffimo Uef. d'Ostia 1.2.5.3 1.6 Ss. Dionisio , Giouannj , e Pao- loChiesa nel Territorio di Vell. L. 3. s. 3. n. II . Discordie tra Cittadini , e Sol- dati del Presidio in Velletri L. 4. S. xvI. n.76. Domenico Ginnasio nostro Vefcouo . L. 4. S. XVII. 1. 34. suo Elogio nel Palazzo Publi- co . n. 42. predice la sua morte n. 43. sue Opere pie n. 43 . Domenico Pinelli noftro Vescouo. L. 4. S. XVII. n. 5 . DOMINUS Titolo a chi soleua darsi L. 4. S. XIV. 11. 32. Doti Scandelloni per le Fanciul- le pouere . L. 4. 9. XVII . n.111. Dottori , e Filosofi celebri di Velletri nel Secolo XVI . L.4. s. XVI. n. 137- Dragone Vescouo Cardinal d' Oftia nel 1134. L. 3. S. XII . H. 25. Duca d' Alua si moue con Efercito dal Regno di Napoli con- tro lo Stato della Chiesa . L. 4. S. XVI . n. 67. Duca di Somma promette che i Aaaa Cit- 552 Cittadini di Velletri douesfero effere riputati , e priuilegiati come Cittadini Romani . L. 4. s. xvI . n. 68. suo Gouerno molto accetto alla Città di Velletrin. 73 . • Emanuel Teodofio Cardinal di Buglione , sue Dignita , e Diffa- pori colla Corte di Francia Libro 4. secolo XVII. 1. 101 . Otta la nostra Chiesa prende il poffeffo . n. 112 . e ne Duca in Velletri , e sua autorità . S. Epafrodito predica la Fede di L. 3. s . x1 . n. 6. Duumviri , Curia د e Decurioni in Velletri . L. 1. n. 83. E Ebrei accresciuti nel Pontificato di Paolo III. Libro 4. Secolo xvI . num. 59. Scacciati da s . Pio V. n. 100. Egidio AlbernozziCardinal Lega- to , e Vicario Generale nelle Terre della Chiesa in Italia . L. 4. s. XIV. n. 26. Egilao Vetulonio , famoso Mae- ftro nel coltiuar le Vigne , efer- citò quest' arte nel Territorio di Velletri . L.I. n..72 . $. Eleuterio Uefc. e mar. e Prot. di Uell. fua vita 1. 2. s. II. n. 5 . S. Eleuterio Vescono di Terracina è diuerso da s. Eleuterio Protettor di Velletri . L. 2 .. 11. n. 8. S. Eleuterio Monastero . L. 3.5. X11.11.50. Elezzione Biennale de' Maestrati . L. 4. S. XVI . n. 56. Ilia da s. Eredio nostro Vescou L. 4. S. XIV. Η. 35. Elia di Nubilace non fu noftro Vescouo . Libro 4. secolo xiv. n. 35 . Cristo in Velletri . Libro 2. s. 1. n. 30. S. Erasmo di Cora Monaftero . L. 4. S. XIII. n. 14. Eremiti di S. Agostino , e loro ingresso in Velletri Libro 4. s . XV. n. 40. • Eresia Arriana non alligna in Vell. L. 2. s. v. n. 9. Evandro Conti Generale dell'Artiglieria Pontificial. 4 .s. xvi n. 64 Colonnello della Milizia Urbana di Velletri , dichiarato Colonnello di tutta la Prouincia n. 81. Eugenio III. eletto , e consecra- to Papa libro 3. S. XII. n. 30. Unisce in perpetuo la Chiesa d' Ostia a quella di Velletrin. 34. Obliga i Romani a chieder pace n. 40. Eugenio IV. L. 4. s. xv. n. 25. Origine delle difcordie co Co- lonnesi 11. 29 Loda molto la fedeltà di Velletrin. 32. Con 、 ferma alla Città di Velletri i Caftelli , Rocche , e Fortezze di Lariano , e della Fagiola , espugnate da nostri Cittadmin. 32. concede varie grazie a Vell. 11. 37. Eugenio Pisauino Vescouo delle Smirne Suffraganeo di Vell. L.4. S. XVI. n. 108. Elio Pertinace Imperatore , e sua Statua in Velletri . Libro 2.s. $. Eustachio Martire Oriundo da XI. n. 9. Vell. L. 2. S. XI. n. 3 . Euan- 553 F Fabrizio Colonna aderente dell' Antipapa Clemente trauaglia Velletri . Libro 4. secolo XIV. num. gr . • L. Fagiola Fortezza de Sauelli 4. s. xv. num. 30. Espugnata, econcefla alla Città di Velletri da Eugenio IV. numero 30. Destinata dal Cardinal Moroni à coltura d' Uliui secolo xνι . num. 103. Famiglie de' Coloni , iui ordinate dal Cardinal Motoni . n. 109. Famiglie Illuftri aggregate alla Cittadinanza di Velletri . L. 4. S. XVII . n. 53. Famiglie Illuftri forastiere congiunte con altre Famiglie No- bili di Velletri . Libro 4. Secolo XVII . 1. 53 . Famiglie Forastiere aggregate al- la Cittadinanza non poffono eleggersi agl' Onori Publici se non ascritte fra le Nobili. L. 4. S. XVII . n. 86. و . Fazzioni di Pecore e Lupi trauagliano la Citta di Velletri L. 4. s. XIV. n. 44. Estinte per autoritàdi Sisto IV. secolo xv. num.63 . Felice III. Papa creduto della Ca- sa Anicia . L. 2. s. v. n. 6. S. Felice Chiesa nel Territorio di Velletri . L. 3. S. XI. 11. 8. Federico IV, Imperatore in Vell. L. 4. s. xv. n. 47. Ferrara data in Feudo aiMarchefi d'Este . Libro 4. secolo xv. n. 39. Riunita allo Stato della Chiesa da Clemente VIII. s . KVL.11.135. Feudi quando cominciassero . L 2.3. v. n. 9 . FeudiOblati , e loro natura .L. 2. S.V I. n. 15 . Fiera libera in Velletri per l' Affunta Libro 4. secolo xv. num. 62 . • a . Filippo d' Alenconio Nostro Ve- scouo . L. 4. S. XIV. 11. 57. sua morte & Epitaffio n. 58. Filippo de Filippi Comiffario in Velletri con grand' autorità L. 4. s. xvI . n. 46. Filippo Cardinal Guastauillani in luogo del Cardinal Moroni no- stro Vescouo assente . L. 4. 8. XVI. 11. 107. Ss. Filippo , e Giacomo , Pasto- reedAntonino Chiesa in Velletri nel 1087. libro 3. secolo XI n. 80. FilomenaBorgia da principio al- la Chiesa in Vialata libro 4. S. XVI. n. 139. Fodero che cosa fosse libro 3. 5. XI. n. 42. Formoso fu il primo Vescono d' altra Chiesa assinnto al Papato 1. 3. s. Ix. n. 23. Foflanuoua Badia , di doue vscirono i Ciftercienfi , che venne - ro a Marmosole nella Diocesi di Velletri libro 3. Secolo XII n. 39. Francesco Cardinal Barberini pren depoffefto del Goueno di Velletri prima dell' Ozzione : Otta poi la nostra Chiesa , e fue Cariche . Libro 4. secolo XVII . num. 75. Procede alla penu- ria de Grani e celebra il Sinodo Diocefano п. 81. ѕuе Дааа а د د Qpe- • 1554 Opere , morte , & Elogio : n. 85 . Francesco Maria del Monte nostro Vescouo . L. 4. S. XVII . n. 23. sua morte , & Elogio . n. 25. Francesco di Gioiosa nostro Vescouo . L. 4. s. XVII . n. 9. Francesco Cennini Vicario in Velletri , e poi Cardinale . L. 4. S. XVII . 1. 5 . Francesco Pisani nostro Vescouo L. 4. s. xv. 11. 90. sua morte . n. 96. Francesco Soderino nostro Uefcouo . L. 4. S. xy 1. п. 18. Francesco di Turnone nostro Vefcouo, sua Vita , Elogio , e morte . L. 4. s. XVI . n. 84. Francescoda Velletri Vescouo di Capri . Libro 4. Secolo xv. n. 41. Francesco Ginnasio Vicario , e Gouernator di Velletri . L. 4. S. XVII . n . 34. Francesco Castagnacci Gouernator di Velletri . L. 4. S. XVII . n. 56. Francesco Villa in luogo di Adri- an Baglioni in Velletri . L. 4. S.XVI . n. 73 . S. Francesco fa vn Miracolo vicino Velletri L. 4. s. XIII . n. 16. Predice il Papato ad Vgolino nostro Vescouo n. 17. S. Francesco Conuento in Velle- tri , e suoi principii L. 4. s. XIII. n. 39. • S. Francesco Vecchio Luogo an- tico de Frati Minori . L. 4. s. XIII. n. 16. Franciotto Arciuescono diTrabifonda Commiffario in Velletri sopra la Sanita . L. 4. s.xvIr. n. 66. Frascati , e sua Origine . L. 3. S. XII. n. 88. Frati del B. Gionanni d'Iddio , e loro ingresso in Velletri . L. 4. S. xvI . n. 123 . Frati Minori Offeruanti acquista- no la Chiesa di S. Margarita in Cora . L. 4. S. XV. n. 52. Loro ingresso in Velletri n. 57. Frati Minori del Terz' Ordine ; e loro ingresso in Velletri . L. 4. S. XVII.11.22. Fuluio Petrozzi Gouernator di Velletri . L. 4. s. XVII . n. 56. G. Gabriele Orfini si congiunge in Matrimonio con Polifena Pucciaroni , e si stabilisce inVelletri 1. 4. s . xv. n. 81 . Gauderico Vescono di Velletri fa scriuer la vita di san Clemente Papa da Giouanni Diaco- no L. 2. S. I. n. 33. Fu ordinato da Nicolò I. Papa L. 3. S. IX. n. 12. Andò in Ealio per effer fedele alla Chiesa n. 13. Ari- chiesta di Papa Adriano II. fu da Lodouico II. Imperatore onorificamente a Roma rimandato n. 13. Fu di Patria Vel٠٠ letrano n. 13. Trasferisce l'Al- tare della Beatiffima Vergine in san Giouanni n. 14. Suo Cardinalato n. 15. Sua Lega- zione a Lodouico nel 873. n. 16. Altra Legazione essercitata da lui a Carlo Caluo nel 875 . n. 17. Và Legato Apoftolico 555 al Duca di Spoleti nel 877. n. 18. E chiamato da Papa Gio- uanni VIII. Suo Consigliere n. 18. Interuiene al Concilio di Rauenna nel 877. n. 19. Ean- che al Concilio Romano del 879. n. 20. Fautor delle Letsere , fa scriuer la vita di san Clemente Papa , ed egli stesso compifce l' Opera , e la Dedi- ca a Papa Giouanni VIII. n. 21. fuo Monacato n. 23 . Gelafio Papa scriue vna Lettera Decretale a Bonifacio Vescouo di Velletri a causa d' vn Seruo , ricoueratosi nella Chiesa di san Clemente 1. 2. s. v. n.xi. letri quando edificata, ed Iscrizzioni , che v'erano n. 67. Rammentato anche da altri Autori n. 68. E liberato di Prigione , e ai 6. di Decembre del 1077. rese lo spirito a Dion. 75. Apparisce alla difesa di Velletri , e perciò eletto Protettore della Citta L. 4. S. XIV. n. 49. Suo Deposito , scoperto nel 1656. S. XVII. n. 68. Solenne Traslazione del suo Corpo alla nuoua Cappella erettagli nella Cattedrale n. 107. Gerufalemme liberata nel 1099.1.3. S. XI. 1. 91. Gesù Cristo Signor Noftro , e sno Nafcimento L. 2. S. I. n. 1 . Gelafio II . e sua Consec razione Ghiande di Piombo cadute miin Velletri 1. 87. n. L. 3. S. XII. n. 20. Gemin Ottomano non morì 4. s . XV. Genferico Rè de Vandali saccheg- gia Roma , e mette a ferro , e fuoco Velletri 1. 2. s. V. n. 2. San Geraldo Vescouo di Velletri non fu ne tempi di Gregorio Magno L. 2. S. VI. n. 40.Vesco- no Cardinal d' Oftia , e di Velletri nel 1072. libro 3. S. XI. n. 50. Sua vita n. 52. Fu Legato Apoftolico in Francia num. 52 Andò Legato Apoftolico anche in Ispagna n. 53. Fu Legato anche in Germania n. 54. Và Legato a Milano col Beato Anfelmo , e fra via è posto in Prigione num. 57. Sua vita nar- rata da Antonio Mancinelli in vn Sermone n. 60. Sua antica Cappella nella Cattedral diUelracolosamente dal Cielo contro i Brittoni L. 4. S. XIV, n. 50. Giacinto Vignoladisegna il luogo del nostro Palazzo Priorale L. 4. S. XVII. n. 101 . Giacomello Caetano reintegrato da Bonifacio IX. 1. 4. s. XV. n. 2. Giacomo degl' Alberti da Prato intruso nella nostra Chiesa L. 4. S. XIV. n. 12 . Giacomo Boue Podesta di Sezze 1. 4. s. xv. n. 76. Giacomo Muti Uicario Generale in Velletri Libro 4. Secolo XIV. 1.15 . Giacomo Tomafini non fu no- stro Vefcouo L. 4. S. XIII. n. 83 . Giacomo ValentiGouernator dell' Armi in Vellerril. 4. s. XVII. n. 86. Fra 556 Fra Giacomo Minorita da Velletri Commissario in Polonia per la Canonizzazione del Beato Stanislao Vescono di Craconia 1. 4. s. XIII. n. 40. Poi Vescoua di Fiorentino n. 42 . Gianigeni creduti Fondatori di Velletri 1. 1. n.5 . Giouan Antonio Sorbelloni Cardinale alla Cura , e protezzio. ne di Velletri in luogo del Car- dinal di Tarnone aflente noftro Vescono L. 4. S. XVI. n. 84. Giouan Antonio Sorbelloni nostro Vescono Libro 4. secolo XVI. n. 125. Gio. Battista Altieri Visitatore Apoftolico in Velletri , e poi Cardinale L. 4. S. XVII. n. 39. • Gio. Battista Deti nostro Vescouo L. 4. S. XVII. n. 30. Gio. Battista Landi Uescouo di Fossembruno Libro 4. Secolo XVII. num. 37. Nuncio Apo- stolico in Turino , sua morte, &Epitaffio n.52. Altro Gio. Battista Landi , e sue cariche n. 91. Gio. Battista Fossi eletto Suffraganeo di Velletri L. 4. S. XVII.n. 97. Gio. Battista Martelli in fauore presso il Generale di Santa Chiesa Libro . Secolo XVI. n. 76. Gio. Battista Patrizi Chierico di Camera , Commillario in Velletri sopra la Sanita L.4. S.XVII. n.99. Gio. Carlo Antonelli Arciprete di Velletri , Uicario Generale e Vice-Gouernatore in tempo della Peste Libro 4. S. XVII. n. 70. Uefcouo di Fiorentino n. 84. Sua morte , e Opere pn- blicate alle stampe n. 103 . Gio. Domenico de Cupis nostro Uescotto , detto il Cardinal de Trani, fu il primo , che fi chia- maffe non folo Protettore , ma anche Gouernator perpetuo de Uelletri L. 4. S. XVI. n.46. sua morte n. 60. Gio. Francesco Ginnetti Cardinale. Libro 4. S. XVII. n. 88. Sua morte. n. 98. Gio Paolo Borgia rifiuta il Suf- fraganeato di Velletri , e poi il Vescouato d' Oruieto . L. bro 4. S. XVII. n. 100. Gio. Paolo Ginnetti Prelato in Roma. Libro 4. Secolo XVII, n. 88. Gio. Pietro Caraffa nostro Uescouo . L. 4. s. XVI . 1. 60. Permette l' elezzione de Maeftrati all' vso antico . n. 61. Fa vifitar la Città , e Diocesi di Velletri dal Suo Uditore n. 61. Giorgio del Fiesco nostro Uef- couo . Libro 4. Secolo XV. n. 51. Non fu Decano del Sagro Collegio n. 58 . Giornata contro il Duca di Calabria l. 4. s. xv. n. 69 . Gioseppe Micheletti Caualiere , в Capitano , e sue prodezze L. 4. S. XVII. n. 50 . GioseppeBassi L. 4. Secolo XVII. n. 35. Gioseppe Assalone, fue cariche . ed Opere pie L. 4. S. XVII. n. 80. Gioseppe Ginnetti , e sue cariche 1,4 557 1.4. secolo XII. n. 24. Sargen- te Maggiore , Generale dello Stato Pontificio , e Uice- Castellano del Castel sant' Angelo inRoma n. 51 . Giouanni V. Papa consagrato senza confenfo dell' Imperato- re da tre Vescoui , d' Oftia di Porto , e di Velletri . L. 3 . S. VII.N.XI. د Giouanni XII . Papa , detto pri- ma Ottauiano cambia il suo nome nell' Affunzione al Sommo Pontificato . Libro 3. s. x. num. xΙ . Giouanni XX. detto XXI. L. 4. S. XIII. 1. 65 . Giouanni XXI. detto XXII. L. 4. SXIV. 11. 9. Giouanni XXIII. Lib. 4. s. xv. n. XI . Ricupera ciòche Ladislao occupato aneua n. 13. Libera Velletri da ogni foggezzione al Rettore della Prouincia n. 14. Giouanni Bellaio nostro Vescouo . L. 4. s. xv 1. n. 63. sua morte, & Elogio . n. 83 . Giouanni Bernardino da s. Seue- rino Duca di Somma , Capitan Generale , e Comifario sopra il Prefidio di Velletri in tempo di Paolo IV. Libro 4. xv1 . n. 66 . S. Giouanni Borgia Abbreuiatore sotto Sifto IV. Libro 4. secolo xv. n. 93 . Giouanni di Brognier , o sia d'. Embroniaco noftro Pfeudouescouo . Lib. 4. S. xv. n. 1. Di nuouo eletto noftro Vescouo da Alessandro V. n. 4. sua morte , & Elogio . n. 22. Giouanni Camerlengo del Papa . Lib. 3. s. x11 . 1. 27. Giouanni Cervanti noftro. Vef- couo . L. 4. s. xv. n. 28. suo Elogio n. 50. Giouanni di Colopardo Vescoue Bitetense. Libro 4. secolo XIII . num, 57. Giouanni Conti Colonnellodella Milizia di Velletri . Lib. 4. S. Xv1.11.133 . Giouanni de Conuenis non fu nostro Vescouo . Libro 4. secolo XIV. 1. 10. Giouanni Landi Canonico della Bafilica Vaticana . L. 4. s. XVII . num. 12 . Giouanni Papa perche non ordi- nò alcun Vescono di Velletri , L. 2. S. v1.1 13. Giouanni Moroni nostro Vescouo. Lib. 4. sec. xvI. n. 9. sua pri- mavenuta in Velletri num. 99. Propone in Velletri molte cose apublico beneficio . n. 101. sua morte , & Elogio n. 112 . Giouanni Ginnetti, e sue Cariche. L. 4. s . xvI . n. 24. Giouanni di Neocaftro vfurpa il Titolo del nostro Uefcouato . L. 4. s. xiv 11. 56. Gionanni Paolino Vicario Apo- ftolico in Uelletri . Libro 4. S. XIV. 11. 47. Giouanni Mariola onorato daPa- olo III . in Velletri L. 4. s. xvI . n. 48 . • Giouanni de Rupecavarda nostro Pfeudovescouo libro 4. secolo xv. n. 1. Giouanni Scismatico Pfeudovescouo d' Oftia nel 1080. libro 3. s . XI. n. 76. Ufurpa anche il Go- uerno della Chiesa di Uelletri , n. 76. 558 n. 76. e 79. Interuient al Conciliabolo Romano nel 1098. 11. 90. Ciouanni Vescouo di Uelletri fotto s . GregorioMagno per ordi- ne di cui trasferisce la Sede in vn luogo forte della Sua Diocesi , chiamato Harenata L. 2. S. 6. 11. 27. Giouanni Cardinal d'Ostia , e di Velletri nel 1125. 1. 1. S. XII. n. 22. Giouanni nostro Vefcouo ne! 593 . e 594. Libro 2. Secolo VI. n. 38. sottoscriue anche à vn Con- cilio Romano del 595. n. 39 . Giouanni II. Uescono di Uelletri nel 721. L. 3. S. VIII. n. 2 . Giouanni III. Vescono di Velletri nel 853. L. 3. S. IX. n. 9. Si pone in dubio il di lui Cardinalato n. 9. Interviene ad vn Concilio in Roma nel 862 n. 10. Giouanni 1v. Vescouo di Velle- letri nel 897. L. 3. S. Ix. n. 23. In vn Concilio del 904. S. Χ. Π. Ι . Giouanni da Velletri Vescono di Fiorenza nel 1205. L. 4 s. XIII. n. 2. • Goiuanni V. chiamato Mincio , e fua Geneologia L. 3. S. XI. n. 14. Sua Arma 11. 14. Poi Papa con nome di Benedetto X. e fu di Uelletri . n 16. Monaco in S. Anaftafio vicino a Roma . n. 17. EfattoUefco- uo Cardinal di Uelletri da S. Leone IX. nel 1050. 11. 1.8. viene proposto per somno Pontefice da Federico di Lorena , che poi fu Papa con Nome di Stefano X. n. 19. Papa con nome di Benedetto X. ai 5. d' Aprile del 1956. n. 21. suo ingresso vizioso n. 21 . Uien costituito legitimo Pon- tefice per l' obedienza pre- ftatagli dalla Chiesa . n. 22. e seg. Giovanni noftro Uescono muo- re nel 1133. , e sua apparizione . L. 3.S.XII . n . 23 . Giouanni Uitelleschi Legato d Eugenio IV. L. 4. S. XV. n. 30. S. Giouanni in Plagis nel 1065. L. 3. s. XI . n. 41. , e L. 4. s. xiv. n. 67. Si riedifica s. xv. n. 50. Rifabricato s. XVII. 0. 41. Girolamo Lanuuij Prelato , csue Dignità . L. 4 s. XVII . n. 26. Girolamo Piccolomini Nostro Uescouo L. 4. S. XVI. n. 43. د . Girolamo Toruzzi Caualier di Malta Capitan de Caualli nella Guerra d' Urbano VIII. L. 4. S. xv 1 1. n. 50. Girolamo Uarallo della Dioce di Uell. Card. L. 4. s. xvI. n. 57. Giubileo del 1575. e concorso in Roma . L. 4. S. XVI . n. 105. del 1600. Proceffione di Uell. a Roma , e altr' Opere di pie- tà in quell' anno 1. 141. Det 1675. S. XVII. n. 82. Giudice , e sua elezzione libera in Velletri • L. 4. s. XV. n.. 3.7- Giudici di Velletri , é Deeretale alorodiretta da Alessandro II. fopra 559 fopra iTeftamenti , fatti a fa- uor della Chiesa . 1. 3. s.XII. n. 62. • > Giulia Figlia d' Augusto . L. 2. S. I. n. 9. sua morte e Se- polcro in Velletri n. 21. Giuliano Castello della Diocesi di Velletri , detto altre volte s. Giuliano . L. 3. s. XII. n. 6. Giuliano della Rouere , detto il Cardinal s. Pietro ad Uincula nostro Uescouo . L. 4. s. xv. n. 78. Ua in Francia e pro- moue la venuta di Cario VIII. inJtalia . n. 83 . Giuliano Viniani Suffraganeo di Velletri L. 4. s. XVII. n.34. S. Giuliano Castello distrutto da Romani sotto Eugenio III. L. 3.s XIII . n. 41 . Giulio II. L. 4. S. XVI. n. 2. Giulio III. , e Oratori di Velletri. aLui . L. 4. s. XVI . 1. 58. Giulio Martij Uscono d' Elipoli Suffraganeo di Uelletri . L. 4. s. ΧΥΙΙ . Π. 102. Giulio Orfini , e sua spedizione contro Montefortino . L. 4. s. xvI . n. 75 . Giulio Rona nostro Uefcouo . L. 4. S. XVII. n. 58. Riunifce il Gouerno Temporale di Velletri con lo Spirituale , e soccorre la Città in tempodi carestia n. 59. sua morte . n. 60. Giulio Stella Uice-Gouernatore di Velletri riordina la Città doppo la Peste . L. 4. s. XVII . n. 70. Giustiniano Jmperatore fa ridur- re in buon ordine le Leggi Ciuili , ele publica nell' anno 533 . L. a. s. vI. n. 16. Concetfe Priuilegio diLibertaJmperiale a Velletri • Π. 22. Giustino Carofi Auuocato Concistoriale . L. 4. s. xv. n. 93 . Gneo Ottauio II. L. 1. n. 94. Gneo Ottauio III. primo Console di questa Famiglia L. 1. n. 95 . Gneo Ottauio IV. Console L. 1. n. 96. Gneo V. Console . L. 1. 11. 97. Gori , e loro Juspatronati in Uel- letri L. 4. s. XIV. n. 69. Governo antico di Velletri . L. 1 . n. 83 .. Gouerno di Uelletri del Secolo XIII. L 4. s. XIII. n. 29. Gouerno di Velletri , e d' Ostia riunito al Vescouato da Gregorio XIV. L. 4. s. xvI. n. 128. Graziano Vescono di Velletri nel 761. L. 3. S. VIII. n. 8. Grazioso Vescono di Velletri nel 743. , 745. L. 3. S. VIII. n. 4. Gregorio VI. rinunzia il Papato. L. 3. s. XI . 1. 9. Gregorio VII Papa, e sue vlti- me parole prima di morire L. 3 s. XI. n. 76 sue Dif- posizioni a fauore di Velletri. n 77. • Gregorio IX. eletto nel 1227. L. 4. S. XIII n. 17. in Vel- letri n. 18, Concede molti Priuilegi alla Cittàdi Velletri. n. 21. Scommunica Federico II. Jimperatore , e pensa de- porlo nel Concilio . n. 34 Scri- ue all' Arciprete , e Clero di Velletri . n. 34 sua morte , & Azzioni gloriofe . n. 37. Bbbb Gre- 560 Gregorio X. L. 4. s. XIII. n. 63, Gregorio XI. L. 4. s. xiv. n 38. Riconduce di Francia in Italia la Sede per Configlio di Pie- tro di Stagno noftro Vescono n. 39. Gregorio XII. L. 4 s. xv. n. 4. Gregorio XIII. L. 4. S. xvi.n. 101. in Velletrin. 109. sua morte , & Elogio n. 121 . Gregorio XIV. L. 4. S. XVI . 11. 127. Gregorio XV. L. 4. s. XVII . 1. 20. Gregorio de Conti Tuscolani nel 1060. L. 3. s . XI . n. 35 . Gregorio d' Alberico Conte Tu- scolano dona a Guido Fraffia vna Chiesa nel Territorio di Velletri . L 3. s. XI. n. 9. e n. 14. Dona alcuni Beni alla Catedral di S. Clemente in Velletri nel 1060 n. 36. Gregorio Gori Vesconodella Cefalonia . L. 4. s. xiv. n. 68. Gregorio Vescono di Velletri nel 826 1. 3. S. IX. n. 4. . S. Gregorio Papa il Grande per canto di Madre traeua Origine da Velletri . L. 2. S. VI . n. 26. sua elezzione al Sommo Ponteficato n. 26. Concede vn ampliffimo Priuilegio ai Monachi nel 601. L. 3. S. VII. n. 1. Conferma alla Chiesa de Ss . Giouanni , e Paolo in Roma molti Beni nel Territorio di Velletri . n. 4. Guelfi , eGhibellini , e loro Origine . L. 4. s. XI 11.11.18. Guerra di Vrbano VIII. contro il Duca di Parma . Libro 4. 5. XVII . n. 49. Guglie moTotauilla nostro Vescovo, chiamato il Cardinall Ro tomagense . L. 4. s. xv. n. 59: Eletto Arbitro sopra le diffe- renze di Lariano . n. 60. Primo Protettor di Velletri quan- to ben' vsasse questo Titolo. n. 61. fue Opere magnifiche in Velletri , e altroue , Elogio, e morte n. 77. Guglielmo Sudre nostro Vescouo. L. 4. S. xIv. 11. 35 . Guido Figlio d' Alberico III. Con- te di Tuscolo si stabilisce in Velletri . L. 3. XI . n. 15 . Guido Visconti Colonnello delle Militie di Velletri . L. 4. s. xvI . n. 63. Guidone nostro Vescovo nel 1149. L. 3. S. XII . n. 33 . Guidoni Famiglia Nobile in Vell. L. 3. s . XI . 11. 16. H Harenata doue fosse . L. 2.s. VI. 11. 29. I Imbussulatori aggiunti per la Pa- rocchia di s. Maria del Triuio . L. 4. s. XVII . n. 38. Imagine di Noftra Donna delle Grazie coronata da Canonici di s . Pietro in Vaticano , L. 4. S. xv 1 1. n. 89. Immagine della B. Vergine che icaturifce Sangue . Libro 4. s. Xv1 n. 9. Jmpero trasportato daFranchi a i Germani in Ottone il Grande L. 3. s. x. n. 2. Inno Dies ira , dies illa &c. com- ! pofto 561 postodavnnostro Vescouo . L. 4. s. XIII. n. 69 . Innocenzo II. proposto al Som- mo Ponteficato , e consecrato da Gio: nostro Vescouo . L. 3. s. XII. n. 23 . Innocenzo III. eletto Papa nel 1198.. 1. 3. S. XII . 1. 90. Nel 1202. in Velletri conferma molte Chiese , e Beni al Capitolo della Catedrale . L. 4. s. XIII. n. 2. sua Morte , ed Elogio . n. 12 . Innocenzo IV. L. 4. s. XIII. n. 38. Ordina a i Popoli confinanti dare aiuto a i Terracinefi contro i Romani . n. 43 . Innocenzo V. 1. 4. S. XIII. n. 65. Innocenzo VII. conferma l' afloluzione dal pagamento delle mille Libre . L. 4. s. xv. n. 3 . Innocenzo VIII. e sue Grazie alla Città di Vell. L. 4. s. xv.n.79. Innocenzo IX. L. 4. s. XVI. n. 130. Innocenzo X. L. 4. s. xv1 1. 1. 53 . concede facoltà al Vescouo di Velletri d' essercitar la Giurifdizzione in Roma negl'affari del Gouerno n. 61 . Innocenzo XI. L. 4. s. XVII . n. 84.. Innocenzo XII. L. 4. s. XVII . n. 97. Insegne Gentilizie ristabilite in Jralia . nel Secolo XI. L. 3.s XI . n. 19 . condo Alcuni fondatordi Velletri L. 1. n. 2. Ladisiao Rè diNapoli occираО- stia , e tenta occupare Velletri L. 4. s. xv. n. 5. S'impadro- nisce di Roma , e poi di Velletri. n. 8. Concede Priuilegj alla Citta di Velletri . n. 9. Uien spesso ad alloggiar in Velletri . n. 10. Occupa di nuouo Roma,di cui s' intitula illustre Illuminatore . n. 17. Concede molte grazie alla Citta di Velletri. n. 17 . Lamberto di Fagnano Vescouo Cardinal d' Oftia , e di Velletri nel 1117. L. 3. S. XII. n. 15 . Capo della Legazione Aposto- lica in Lamagua affoluel Jmp. e compone la fanosa Controuerfia dell' Jnuestiture delle Chiese n. 21. E' eletto Papa conNomedi Onorio II . n. 22. Lariano Fortezza de Colonnesi . L. 4. s. xv. n. 30 Preso per af faltode Velletrani.n.30. Concesso allaCittà da Eugenio IV. n. 30. Distrutto con sua Fortez- za . n. 56. Confermato alla Città di Velletri da Alessandro VI. con pieno Dominio n. 82. Latini guerreggiano con i Roma- ni sotto Alessandro III. L. 3. s . XII. 1. 59. Latino Malabranca Orfini nostro Vescouo nel 1278. L. 4. s. XIII Ippolito Turcone Prelato , ePro- 11. 65. Governator di Velletri . L. 4. Laudo del Cardinal Rotomagense s. XVII. 11. 44 L. Lacedemoni , e Argonauti , sesopra Lariano . L. 4. s. xv. 11 60. Lauro vsato da Augusto , ed a lui -caro . L. 2.S. I. n. 16. Lazio tutto soggiogato da Roma- ni . L. 1. n. 65. Suo mifero Bbbb 2 Sta- 562 Stato finoa i tempidiClemente III. L. 3. s. XII . n. 84. Lazzeria de Mancini e poi del Capitolo di S. Clemente . L. 4. S. XIV. n. 23 . د LeandroLelliCapitano, e sua glorio sa morte 1. 4. s.xvI . n. 45. Leni 1. 4. s. xiv. n. 53 . Leonardo Abbate di Marmosole Vesc.d'Alatri . 1.4.s. x111.n. 75 . Leonardo Cono . 1. 4. s . xv. n, 93 . Leonardo Molara . 1. 4. s.xv.n. 93 . Leonardo de Rubeis nostro Pfeudouescouo . 1.4. s. xv. n. 1. Leone I. Veicouo di Velletri nel 946. da in Enfiteufi à Demetrio Confole , e Duca vn Monte con molti Casali nel Territorio di Velletri per edificare vn Castel- lo . 1. 3. s. x. n. 3. Fu nati- uo della stessa Città , e a parer d' Alcuni , anche Cardinale Interuenne a vn Conciliabolodel 963. n. 11 . : n. 10. • Leone II. Vescouo di Velletri nel 1032. 1. 3. S. XI. n. 5. Inter- uiene al Concilio Romano nel 1037. 11. 7. Fà vn Contratto d' Enfiteufi nel 1039. n. 7. Leone Cardinal d' Ostia , e di Vel- letri nel 1101. 1. 3. S. XII . n. 5. Reclama contro quanto Paf- qual II. aueua concefio all' In- peratore circa all' Inuestitura delle Chiese . n. 7. Leone nè tempidi Pasqual II. è l' istesso , che Leone Marficano Vescono Cardinal d' Ostia n. 10. Interuenne nel Concilio Romano del 1112. n. 11. Visse fino al 1116. e scriffe la Cronica di Monte Cafino . n. 14. Leone II. Papa confecrato da Vescovi d' Ostia, di Porto, e di Velletri . 1. 3. S. v11. n. 10. Leone III. Papa donò alla Chiesa di S. Clemente in Velletri vna Veste de Stauraci . L. 3. s. 1. n. 2. Leone X. fignifica alla Citta di Velletri la sua Assunzione . 1.4 s. xvI . n. 5. Lascia il Gouerno diVelletri nello stato di prima . n. 7. Permette a quei di Velle- tri di perseguitare i Fuorusciti num. 10. sua morte , & Elogio n. 10. Leone XI. 1. 4. S. xv I. n. 3. Leone Jsaurico Jimperatore per l' Erefia perde il Dominio di Roma, e d'altre Città d'Italia. 1. 3 . S. VIII.N. I. S. Liberato è l' istesso , che s. Ele- uterio . 1. 2. s. 11.11. 5. Liberta Jmperiale di Velletri di- uiene anche Papale L. 3. s. VIII.Π.Ι. • Lingua Italiana , e sua Origine 1. 3. S. VII . n. 8. Lingua Latina cominciò a imbar- barirfi nel Regno de Goti . 1. 2 . s. v. n. 9. Linguaggio de Volsci . 1. 1. n. 20. S. Lino Papa , e sue Relliquie traf- portate in Ostia . 1. 2. s. 1. n. 39. Lolcirio Prencipe , eRettore di Curia in Velletri . 1. 2. S. 1V. n. 13. Longobardi come, equando ven- nero in Italia . 1. 2.s.v1.1.25 . Lorenzo da Velletri Vesconod' Orte. 1. 4. s. XIII . n. 76. Lorenzo Bernardini Vescouo di Corone , e primo Suffraganeo in Velletri . 1. 4. s. xv1. n. 92. Lo- • 563 Lorenzo Landi Vescouo di Fofsembruno . L. 4. s. XVII . n. 12. sua morte , & Elogio . n. 27. Lorenzo Marcelli primo Collate- rale di Campidoglio . L. 4. s. xvI . n. 26 . 9. Lorenzo Chiesa nel 1064. L. 3 . s.xi.n. 41. S. Lucia Chiesa consecrata da Leo. ne 11.Vesc. di Velletri . L. 3. S. xI. n. 6. • Lucido Panoti Podesta d' Asisi , ed' altre Città . l. 4. s. xv. n.76. Lucio III. tenne lungo tempo in Velletri la Sede Apoftolica con tutta la Corte . 1. 3. s. XII.n. 72.. Affolue in Velletri il Rè di Scozia . n. 72. Consacra in Velletri l' Arciuescouo diMor- reale n. 72. Benedice nella Chiesa di S. Clemente in Velletri Boemondo Abate . n. 72. Fà in Velletri la prima Promo- zione de Cardinali a i 2. di Decembre del 1128. n. 74. Ritie- ne nel sommo Pontefiato il Go. verno della Chiesa di Velletri n. 75. Jn Ostia nel 1182. n. 80. muore in Verona nel 1185. n. 83 Ludouico Bauero Jmperatore non riceuuto in Velletri. 1. 4. s. xiv. n. II. Luigi Gallo Pro-Gouernator di di Vell. 1. 4. s. XVII . n. 15 . Luogotenente nuouo Maestrato in. trodotto in Velletri dal Cardinal di Trani . 1. 4. s. XVI . 1. 56. Lutero Erefiarca 1.4. s. xv1.1.15. M. Madonnadel Cancellato in S.Martino . 1.4. s. xv. n. 78. aestrati di Velletri amministrati dagl' Auoli d' Augusto . 1. 1. 1. 100. Maestrati , ed Vfficiali in Velle- tri nelprincipio del Secolo xvi . 1. 4. s. XVI. n. 4. Maestrato de Noue buoniUomini e suo principio . 1. 4. s. XIII . n. 32. Maestrato, e suariforma fattadal Card. Pinelli . 1. 4. s. xv11 . n.6. Maestrato , e Configlio ridotto in minor numero nel 1675. 1. 4. S. XVI 1.11.83 . Maestri Quinquennali . 1. 1. n. 83. MAGISTER Titolo achi soleua darsi l . 4 s. XIV. n. 32. Mamilij discendenti dagl Ottauij 1. 1. n. 93. Mancini da Velletri , e loro antichità , ricchezze , e Parentadi. 1. 4. s. xxv. n. 23 . Marcello 1. 2. s. 1. n. 7. Marcello II. 1. 4. s. xvI. n. 62. Marcello Lanti nostro Vescouo . 1. 4. s . XVII . n. 48. Ranunzia il Go- uerno Temporale di Velletri.n. 55. fue Opere pie , morte , & Elogio . n. 58. Marco Antonio Tomati Uefcouo di Bitetto Visitator' Apoftolico in Vell. 1. 4. s. XVII . n. 73 . Marco Battaglini Vescouo diNo- cera Visitator Apoftolico in Velletri , e suo Elogio . 1. 4. s. XVII . n. 39. Marco Agrippa. 1.2, s. 1. n. 8. S. Marco conceffel vsodel Pallio al Vescouo d' Ostia 1. 2. S. IV. n. 9. suo Corpo trasportato al Castello dis.Giuliano Diocesi di Velletri . 1.3 . S. x11. n. 6. epoi dal 554 1. dal Caftello di S. Giuliano a Ro ma ne' tempi d' Eugenio III. s. XII.1.41 . Maria Conti Contessa Palatina . 1.4. s. XIII. n. 72. S. Maria Castello perchèdiroccato . 1. 3. s. XII . 1. 91 . S. Maria degl' Angeli Chiesa suoi principii . 1. 4. S.XVI. 11. 12. S.Maria di Castro Badia . 1. 4. s. XIII.1 14. S. Mariadi Monte Mirteto edificato da Vgolino nostro Vescouo . 1.4. S. XIII. 1. 12. Monastero non differente dalla Badia di S. Angelo sopra Ninfa . s. xv. n. 26. S. Maria dell' Orto , edImmagine iui dipinta da S. Luca . 1. 3.S. VIII . n. 3. CS.XI 1.11.27. Chie- fa e Monastero dell' Ordine di s . Benedetto . L. 4. S. XIII . 1. 5. Ristorata n. 39. Monastero pri- uilegiato da Alessandro IV. n. 45. Rifabricata s. xv. n. 91. S. Maria del Pescolo . 1. 3. s. XI. n. 35 . S.MariadelPontone . L. 4. s. XIV. n. 67. S. Maria di Portella distrutta . L. 4.s. xv. n. 78. S. Mariadel Triuio rifabricata. L. 4. S. XVII. n. 22. S. Maria in Vialata , Miracolo , efondazione di nuoua Chiesa . L.4. S. XVI. n. 139. B. MariaGuilla , e suoCorpo nella Catedrale di Velletri . L. 3 . S.XI.1. 73 . Marino preso , e brugiato . 1. 4. S. XVI . Π. 25. MarmosoleMonastero già antico prima , che nel 1154. fofse donato ai Ciftercienfi . C 3. S. XII. n. 49. Detto Ba- dia delle Marmore , oMarmu loso . n. 65 . Marte , e suo Tempio in Velletri . 1. 1. n. 18. e n. 76. S. Martina Monastero abbandonato , ed applicato a S. Maria dell' Orto . L. 4. s. XIV. n. 15 . Martino IV. L. 4. S XIII. n. 66. Scriue al Vicario di Roma che non graui quei di Velletri . n. 67. Martino V. fignifica la sua Elez- zione alla Città di Velletri . L. 4. S. xv. n. 19. Concede molte grazie a Velletri . n. 21. Non conferì ad Alcuno la Chiefa di Velletri n. 23 . S. Martino nel 1065. L.3. s. XI. n. 4!. Marzio Ginnetti , e sue primeCa- riche in Roma . L. 4. s. XVII . 11. 12. Promoflo al Cardinalato da Vrbano VIII. , e dimo- strazioni di Velletri verso il Papa , e verso il nuouo Cardinale num. 26. Vicario di Roma num. 32. Legato a Latere per la Pace tra Prencipi Cristia- ni.n.40. Sue cariche , morte , &Elogio . n. 79. Marzio Marchese Ginnetti Conferuator di Roma. L. 4. s. 17. n. 88. Matano . L. 1. n. 76. Matteo Mancini Vescouo di Sora L. 4. s. xv. n. 94. Mercato libero d' ogni Sabbato concesso daGregorio XIII.L.4. S. XVI . n. 101. Metabo Rede Uolfci , e suaReg- gia in Velletri 1. 1. n. 15. Mi- 565 1 Milizie di Velletri alla custodia di Roma 1. 4. S. XVII . n. 49. Minio Torni Colonnello in Vel- letri 1.4. s. xvI . n. 134. Mola de Pentoma donata in par- te alla Catedrale di Velletri nel 1061.1.3 . S. XI n. 37. Santa Monaca , e sue Relliquie trasportate da Oftia a Roma da Martino V. 1. 4. s. xv. n. 23. sua Cappella ornata in Ostia dal Cardinal Cybo s. XVII . 11. 109. Monache di Santa Maria dell' Orto cedono il lor Monastero agl' Agostiniani della Congre- gazione di Lombardia1.4. s.xv. 11.40. Monaci conferuano la lingua la- tina 1. 2. s. v. n. 9. Monaci Greci venuti in Italia , e stabiliti in Roma , e poi in Uelletri 1. 3. s. 8. n . 7. Monaci Florenfi , e loro Origine 1.4. s. 8. n. 14. Monastero di santa Chiara in Uelletri fi riforma 1. 4. s. XVI n. 43. fottoposto al Vescouo 11. 95 . Monastero del Gesù di Monache Carmelitane , e fua fondazio- ne 1.4. s . XVII . n. 46. Moniace Monastero in Sicilia vni- to a quell' di Marmosole nella Diocesi di Velletri 1. 4. s. 13 . n. 75. sciolto dall' vnione s. XIV. 11. 2 . Monte Valenti sopraintendente al Governo di Velletri , e fue ottime Ordinazioni 1. 4. s. xv I n. 116. Monte đi santa Maria di Marmofole Monaftero de Ciftercienfi 1. 3. s. XII. n. 47. sua Fondazione n. 50. Montefortino espugnato da Fran- cefi 1. 4. s. xv. n. 88. Preso , e brugiato da Papalini s. xvI . 11. 75 . Monte Mirteto 1.4. s. xv. n. 26. Monte di Pietà proposto in Velletri nel 1552. 1. 4. S. XVI . n. 59. Eretto da Catarina Ginnafii s. XVII. n. 45 . , N Napolione Urfino Abbate di Farfa e suoi moti 1. 4. s. XVI. n. 41 . Narsete ricupera Roma د tutto il Lazio libro 2. 5. VI. 11. 20. Nemi • e Torre de Candolfi , e altri Beni donati da sisto IV. alla Citta di Velletri 1. 4. s. XV. n. 73. suoi Confini con Uelletri , regolati dal Cardinal di Rouano n. 61. Differenze de Confini fedate s. XVI. n. 3. suoi Confini con Velletri controuerfi 11. 55. Nerone Jmperatore 1. 2. s. 1. n. 27 sua morte n. 36. Nerua , e sua Villa presso Vell. 1. 2. s. 1. n. 41 . Nettuno occupato da Spagnuoli . 1. 4. s . XVI. n. 69.Jnfetto dalla Contagione s. XVII . n. 65 . Nicola Albergati detto il Cardinal Ludouifi noftro Uescouo , fue cariche , ed Opere memo- rabili 1. 4. s . XVII. n. 92. Dona tutti i suoi Argenti per la Guerra contro i Turchi n. 93 . fua 566 fua morte , e Carattere n. 94. Nicola Caetano Gonte di Fondi tenta impadronirsi di Velletri, e guerra indi inforta 1. 4. s. XIV. n.14. Nicolò II. eletto Papa contro Benedetto X. 1. 3. s. XI. n. 29 Domò diuerfi Popoli a lui ri- -belli n. 37. Nicolò III. 1. 4. s. XIII. n.65. Nicolò IV. concede mo'te Jn- dulgenze al Monastero di santa Chiara 1. 4. s. XIII. n. 69. Nico'o V. 1. 4. s. xv. n. 44. Di- chiara che la Fagiola resti a Uelietri , non ostante la reintegrazione de Sauelli n. 47. Nicola Boccasini nostro Uefcouo nel 1300.1.4. s. XIII. n. 83 . Nicolò Caetani alla custodia di Uelletri 1. 4. s. xv. n. 80. e 88. Nicolò Cardinal Capoccio dona alcuni luoghi nella Sapienza Vecchiadi Perugia al Uefco- uo , e Capitolo di Velletri 1.4. s. XIV. n. 24. Nicolò Colonna muoue guerra a Velletri 1. 4. s. XIV. n. 64. Nicolò del Fiesco nostro Uelco- ιο , suo Elogio , e morte 1. 4. s. XVI. 11. 19. Nicolò Nicoleschi creato daGiovanni XXIII. Podesta di Sezze 1. 4. s. xv. n. 16. Nicolò da Prato nostro Uefcono 1. 4. s. XIV. n. 3. fua morte , &Elogion. 9. Nicolò di Renzo occupa la Si- gnoria di Roma 1. 4. s. XIV. n. 14. Torna a Roma , e fa guerra ai Colonnesi coll' aiuto del Popolo di Vell. n. 18. Nicolò Simmarda da Velletri Qratore aUrbano v. 1. 4. s.XIV n. 26. Nicolò da Velletri Uescouo di Tiuoli 1. 4. s . XIV . n. 13. Ninfa è diuerfa dalle tre Tauerne 1, 2. s. VI. n. 32. Donata a Zaccheria Papa da Costan- tino VI. Jmperatore 1. 3. s.8 n. 5. insieme con Castel Ti- berio , e Sermoneta si ribella a Pasqual II. S. XII . 1. 16. Città n. 38. Luogo della Con- secrazione di Alessandro III. n. 58 . Norma Colonia 1. 1. n. 35. Donata aZaccheria Papa daCo- stantino VI. Jmperatore 1. 3. S. VIII. 1. 5. suoi Vescoui s. x. n. 12. Notariato Ufficio essercitato da Nobili 1. 4. s. XIV. n. 32. Nouato Eretico 1. 2. S. III. n. 4. Odoacre Rè degl' Eruli 1. 2. s.v n. 5 . Odoardo Cybo Patriarca di Co- stantinopoli prefiede al Sinodo di Uelletri 1. 4. S. XVII. n. 106. Odone Uefcouo di Uelletri , e di Ostia , creato da Gregorio VII. 1. 3. s. XI. n. 73. Publica la Sentenza di Gregorio VII. contro Arrigo , e suoi Seguaci n. 74. Eletto Papa in Terra- cina nell' anno 1088. con nome di Urbano II. n. 28. Mortonel 1101. e sue lodi s . XII n. 3 . Odone II. Vescono d' Ostia , e di Velletri 1. 3. S. XI. n. 83 . S.Oliua 567 1 S.OliuaChiesa, eConuentodegl' Agostiniani in Core 1.4. s. xv n. 77. OliuieroCaraffa nostro Vescouo , esue Dignita 1. 4. s. xvI. n. 3 . Onorato Caetani Conte di Fondi significa alla Citta di Vel- letri l clezzione di Clemente VII. Antipapa 1. 4. s. XIV. n. 35 . Onorio III. Papa nel 1216. 1.4. s. XIII. n. 12. Onorio IV. 1. 4. s. XIII. n.69. Oracolo , e sua risposta , che vn Cittadino di Velletri do- ueua impadronirfi del Mondo 1. 1. n. 22. Oratori d' Obedienza a Paolo Iv 1.4. s. XVI. n. 62. APio V.n. 92 A Leone XI e loro istanze s . XVII. n. 3. A Gregorio xv. n. 19. A Urbano VIII. 11. 24 Orfini solleuati contro i Colonnesi turbano lo Stato in tempo d' Innocenzo VIII. 1. 4. S. xv. n. 80. Ofci occupano parte del Lazio 1.1.1. 15 . Ospedale in Ostia 1. 4. s. XVII . n. 43 . Ostia edificata da Anco Marzio Rè de Romani 1. 1. n. 21 . Rifabricata da PapaGregorio IV. c chiamata Gregoriopolil. 3. s. Ix. n. 5. fortificata dal Cardinal della Rouere noftro Vescouo 1. 4. s. xv. n. 83. Efpugnata da Alessandro VI. edata in mano a Carlo VIII Rè di Francia n 84. Riftituita da Carlo VIII. al nostro Vescono n. 89. Rifarcita da Rafaele Riario nostre Vescouo s. XVI. n. 13. Espu- gnata dal Duca di Alua n. 70. Ristorata da Papa Pio IV. n. 91 . Ostia , e Velletri Chiese vnite con eguaglianza di Titolo 1. 3. s. XII. n. 36 . Oftia soggetta alla Chiesa diVel- letri 1. 3. s. XII. n.38. Ostia Chiesa distrutta 1. 3. s. XII. n . 38 . Ottauia Famiglia di Velletri 1. 1. n. 88. Ottauia Maggiorel. 1. n. 102 . Ottauia Moglie d' Antonio L 1. 11. 117. Ottauia Contrada in Velletri 1. 1. n. 88. Ottauiano chiamato Augusto Pa- dre della Patria 1. 1. n. 121. Ottauiano Vescono d' Ostia , e di Velletri nel 1189. e Vicario di Roma 1. 3. s. XII. n. 86. Sue Legazioni e morte nel 1205. 1. 4. s. XIII 11. 6. e د د Ottauj aueuano gl'auanzi de Sa- crifici di Marte 1. 1. n. 19 Aggregati tra le Famiglie Se- natorie le Patrizie di Roma n. 24. Non furongiam- mai Signori di Velletri n. 25 Onde chiamati n. 91. Confoli n. 98. Ottauio , letri 1. 1. n. 19. Ottauio Bandini nostro Vescouo 1. 4. s. XVII. n. 25. Sua e suo Altare in Velmorte , & elogio n. 29. Ottavio del Bufalo Colonnello de Caualli in Velletri 1. 4. s. XVII. n. 3. Cccc Otta- 568 Ottauio Contialla difesa diVell. 1. 4. s . XVI. n. 22. Ottone Imperatore, e sua Vil- la in Velletri oue egli fu sepolto 1. 2. s. 1. n. 38. c , Ozzione , sua Origine fra Vescoui Cardinali 1. 4. s. xv. n. 25. Suo stabilimento s. ΧvΙ. Π. 5. P Pace trà Romani , e Velletra- ni nel 1374. 1. 4 S. XIV. n. 41. Pace trà Paolo IV. e Filippo II. Rè di Spagna 1. 4. s. XVI. n. 77- Pacieri eletti inUelletrinel 1374 1. 4. s. xiv. n. 44. Pacieri , che si eleggono laQua- refima , e loro Origine 1. 4. s . XVI. n. 80. Paganico 1. 3. s. x. n. 6. Palazzo Ginnetti in Velletri 1. 4. s. XVII. n. 79. Palazzo Priorale , suo disegno, e principio 1. 4. s. XVI. n. 106. Palazzo Vescouale in Velletri ri- fabricato dal nostro Vescouo Cardinal di Rouano 1. 4. s. XV. n. 77. Pandolfo Monaco di Monte Ca- fino non fu Vescono d' Ostia 1. 3. s . XII. n. 24. Paolo II . 1. 4. s. xv. n. 60. Abo- lisce ogni pretenfione de Ro- mani , e dà la Protezzion' di Velletri al Cardinal nostro Vesc. n. 61 . Paolo III. eletto Papa ritiene per qualche tempo l' amminis د Arazione della Chiesa di Velletri 1. 4. s. XVI. n. 43. Con- cede alcuni priuilegj a Velle- tri n. 44. Trasferisce a fauor della Citta di Velletri le ragioni cedutegli da Ascanio Colonna sopra Lariano C Fagiola n. 44. Jn Velletri nel 1538. n. 48. Manda vn Efer- cito contro i Colonnesi n. 51 . Jn Velletri nel 1542. e 1543. n. 53. Jn Velletri nel 1547. n. 55. Stabilisce i Confini tra il Territorio di Velletri , Nemi n. 55. Suo Elogio n. 58 . د e fi Paolo IV. e sua elezzione 1. 4. s. xvI . n. 62. Toglie lo Sta- to ai Colonnefi en' inueste vn suo Nipote rende sospetto a gli Spagnuo- li n. 64. Sua morte , &elogio n. 83 . , e Paolo V. 1. 4. s. XVII. n. 3 . Paolo degl' Annibali della Molara Capitanodi Velletri. L. 4. s. xv. n. 30. Paolo Callari . L. 4. s..xv. n. 93. Paolo Ciera Vescouo Vestano Suffraganeo di Velletri . L. 4. S. XVII . n. 48. sua morte , & Epitafsio . n. 54. Paolo Conti fa represaglie contro Velletri. L. 4. s. xiv. n.61 . Paolo Ranuccio Arbitro delle dif- ferenze de Confini con Nemi . L. 4. s. xv1.11.550 Paolo Sceuola L. 4. s. xv. n. 93. Paolo Vitello alla custodiadi Vell. L. 4. s. xvi . 1.51 . S. Paolo Apoftolo viene a Roma , passa per le tre Tauerne , e per Io Territorio di Velletri . L. 2. S. I 569 5. 1. 1. 28. S. Paolo Chiesa nel 1065. L. 3. s. XI. n. 41. Papadeue esser confecratoda tre Vescoui d' Ostia , di Porto , c di Velletri . L. 2. s. XI . n. 1 . Deue effer' eletto da due delle tre parti de Cardinali . L. 3 . S. XII . 11.69 . Al Papa quando veniua in Vel- letri era il Clero obligato a fornire vn pasto , e vn altro il Popolo L. 3. s. XI. n. 87. . Papazzano . L. 3. s. x. n. 6. Paritori . L. 3. s. x. n. 6. Pasqual II. eletto Papa , e sua Confegrazione . L. 3. s. x1.n. 92. Abolisce le ree vsanze in- trodotte in Velletri dal Anti- papa Clemente e descriue i Confini del Territorio di Velletri . S. XII. 1. 1. Scriue ai Uescoui di Velletri , e di Tufcolo . n. 7. E' forzato a concedere all' Imperatore l' In- uestiture delle Chiese nel .. n. 7. Pelagio Papa , e sua Ordinazio- ne . L. 2. S. VI. 11. 23. Pelestrina affediata , & in parte ruinata da Nicolò di Renzo . L. 4. S. xiv. 11. 3. §. XI. 1. 35. Ragioni del- la Città di Velletri preferuate daJnnocenzo VIII. L. 4. s.xv. n. 79. Dismembrato della Men- sa Epifcopale di Velletri , ec attribuito a quella di Frascati. S. XVII . n. 15 . S. xv. n. Peste in Velletri nel 1456. L. 4. 53 . Nel 1475. c Uoto a Loreto. n.66. Nel 1483 . n. 81. Pestilenza nel Pontificato d' Alefsandro VII.. L. 4. S. XVII . 11. 64. Pestilenza nel 1656. in Velletri . L. 4. S. XVII. n. 65. Petrone . L. 3. S. VII. 1. 5. Piazze ingrandite in Velletri . L. 4. S.XVII.п. XI . S. Pier Damiano Vescouo Cardinal d' Ostia , e sua vifione . L. 3. S.XI. 1. 21. Sua Lettera interpretata dal Cardinal Baro- nio contro Benedetto X. a cui nonpuò applicarsi.n 25. e 26. confagra Alessandro II. gouer- na la Chiesa di Vell. n. 37. Fù Vescono Card. non folo d'Oftia, ma anche di Uelletri nel Pontificato di Alessandro II. n. 39. Si sforza di rinanziare il Uefcouato e sua preziosa morte n. 49. Pelestrinesi in aiutodeVelletrani Pietro Bertrando nostro VescoL. 1.11.55. Pene Pecuniarie applicate per lo stipendio del Podesta di Velletri L.4. 5. xvI. n. 4. Persecuzion de Banditi fotto Gregorio XIII. L. 4. S. XVI. 11. 118. Peschio fin dall' anno 1060. era del Territorio di Velletri . L. uo. fua morte , clogio , & Epitaffro 1.4. S. XIV. n. 33 . Pietro di Capua con sette Compagnie di Caualli in Velletri 1. 4. s. XVI. n. 76. Pietro Ceruante Vicario Gene- rale in Velletri 1. xv. n. 50. 4. S. Pietro di Colombario nostroUef. 1 CCCC 2 1570 4. s. XIV. n. 19. Onorato da Carlo IV. qual egli corona Imperatore , e la dilui Con- forte Imperatrice n. 20. Vifi- talaChiesa di Velletri n. 20. Pietro di Corbaria Antipapa con nome di Nicolò V. 1. 4. S. XIV. n. XI . Pietro Corfini creduto da Alcu- ni intruso nel nostro Vescouato 1. 4, s. xv. n. I Pietro di Luna Antipapa con nome di Benedetto XIII. 1. 4. s . xiv. n. 56 . Pietro Frangipani priuilegia il Monastero di Monte Mirtetol. 4. S. XIII . n. 13 . Pietro Guidone da Velletri Podestà di Terracina confermato da Alessandro IV. 1. 4. s. XIII. n. 46. no , PietroMarcellino Corradino Car- dinale da Sezze 1. 2. S. II . n. 1 . Pietro Monaco di Monte Casicreduto da Alcuni Ve- scono d' Ostia 1. 3. s. XII. n. 25 . Pietro di Stagno nostro Uesco2 fue imprese 1. 4. s. uo e Χιν. n. 39 . Pietro Stefaneschi Legato Apo- stolico commenda grandemen- te in due Lettere la fedelta di Uelletri 1. 4. n. 5 . • s. xv. Pietro di Tarantasia nostro Uescouo nel 1272. 1. 4. s. XIII n. 63 . San Pietro viene a Roma la prima volta 1. 2. S. 1. 1. 26. Predica la Fede di Cristo in Uelletri n. 30. San Pietro Contrada nel Territorio di Velletri : 1. 3.5. x. n. 6. Pio II. raccomanda Giouanni Boccabella per la Potestaria di Velletri . L. 4. S. xv. n. 54. Ordina la demolizione della Fortezza di Lariano n, 56. Pio III. 1. 4. s. xvI. n. 2. Pio IV. 1. 4. s. XVI . n. 83 . Uien in Uelletri nel 1563 . n. 86. Ristituisce alla Città di Uelletri le pene , Multe e Confiscazioni de Beni n. 87. , San Pio V. , e sua elezzione 1. 4. s. xvI . n. 92. Approua e conferma i priuileggj al no- stro Uescouo di conoscer le Cause in prima , seconda e terza istanza n. 97. e 98. Pipernesi , e Uelletrani danno il guasto al Territorio di Roma 1. 1. n. 63 . 2 Pipino Re di Francia costringe Astolfo a promettere di resti- tuire a Stefano III. quanto tolto gl' aueua 1. 3. S. VIII . n. 6. Coftringe Astolfo a ri- stituire a Stefano III. i Luoghi tolti , e a cedergli l' Ef- fercato di Rauenna n. 6. Pirro Rè degl' Epiroti , e suoE- fercito nel Territorio di Uelletri 1. 1. n 68.. Placentino nostro Uescouo nel 680. 1. 3. s. VII. n. 9. Chia- mato anche Placizio n. 9. Consacra Leone II. Papa. n. 10. fu quello che confecrò Giouanni V. Papa n. 12 . Placido figlio di Tertullo Otta- uio Difcepolo di SanBenedetد to, 571 1 to , e poi martirizzato con due Fratelli , e vna fua Sorella 1.2.s. v.1. 14. Podesta , e sua Origine 1. 4. s XIII. n. 11. non deuono eleggersi Baroni o Principi . o altri Potentati s. XIV. n. 13 . Officio molto riputato anticamente s . xv. n. 76. Podesta , e Giudici Maestrati aboliti in Uelletri dal Cardinal di Trani 1. 4. s. XVI. n. 56. Ristituiti in Velletri in tempo del Cardinal Bellajo con augumento di stipendio n. 63 . Polidoro Catelini Podestà di Sezze l. 4. s . xv. n. 76. San Ponziano Papa , e Martire e Protettor di Uelletri د e sua vita 1. 2. s. III. n. 2 . د Santi Pontiano د & Eleuterio , e loro Corpi trasferiti in Uelletri 1. 4. s. XIII. n. 47. In- tercedono da Dio vittoria ai noftri contro il Duca di Calabria s. xv. n. 71 . Popolo di Roma come fosse esclu- so dall' elezzione del Papa 1. 3. s . XII. n. 28. Porta Romana in Velletri fatta col disegno del Uignola 1. 4. S. XVI . n. 103 . Potentino Uescono di Velletri nel 649.1.3 . s. VII. n. 7 . Prebenda Teologale istituita nel- la Catedrale di Uelletri 1. 4. s XVI. n. 123 . Prefettura de Fabri 1. 1. n. 83 . Pregiudzj deriuati alla nostra Chiesa dalla lunga dimora della Sede Apoftolica in Francia 1. 4. s. XIV. 11. 17. Prefidio di Uelletri in tempo di Paolo IV. 1. 4. s. XVI. n. 64. Preti della Dottrina Cristiana e loro ingresso in Uelletri 1. 4. s . XVI. n. 120. Pretore 1. 1. n. 85 . Primiceriodella Catedral diUel- letri 1. 3. s . XII. n. 52 . Principe , e Rettor della Curia che cosa fosse 1. 2. s. 6. n. 14. Priori in Uelletri , e loro Origine 1. 4. s. XVI. n. 4. Lor diritto d' assistere all Efame e Tortura de Rei n. 89. Dichiarati Giudici Ordinari de Dannidati e dell' Occupazion de Beni Publici n. 94. vesti cremisi pauonazze concesse loro dal Cardinal Moroni n. 103 . , Prifciano 1. 1. n. 5. Confermato alla Basilica di san Pietro da san Gregorio Magno 1. 3 . S. 7. n. 5 . Prodigj in Velletri l. 1. n. 74. Proposto Dignita nella Catedral di Uelletri ne tempi di Pa- squal II. 1. 3. s. XII. n. 19. Purita del Sangue latino per- duta nel Regno de Gotil.2. s. v. n.9. Questore 1. 1. n. 85. R Rafacle Riario nostro Vescouo. e Sue Dignita . L. 4. S. XVI . n. 5. Priuatodi tutte le Dignita da Leon X. , e poi reintegrato 372 grato. n. 8. Suo Elogio , e morte . n. 13 . Ranuccio Farnese alla Custodia di Velletri . 1. 4. S. XI. n. 22 Reggimento di Velletri riformato dal Cardinal di Trani. 1. 4. S. XVI.10.52 . Regno di Napoli diuiso tra Fran- cefi , c Spagnoli . L. 4. s. xvI . η. Ι. Riccardello degl' Anibali occu- pa Lariano L. 4. S. XIII. n. 59. Riccardo Borgia ne' tempi di Lucio III. L. 3. S. XII . n. 76. Riconciliazione delle Principali Famiglie per opera del Card . Farnese nostro Vescouo . 1. 4. S.XVI . 117. Ridolfo Pio di Carpi nostro Uef- couo . 1. 4. s. xvI. n. 85. Ule ne a visitar la sua Chiesa 1.85. Rinaldo deConti diSegni nostro Vescouo nel 1231. L. 4. S. XIII. n. 19. Predica , e ordina per se stesso in Velletri . n. 20. Roberto Malatesta celebre Capita- no . L. 4. s. xv. n. 68. Richie- de le Milizie di Velletri per venire agiornata col Duca di Calabria . n. 69. RoccaGorgaMarchesato de' Ginnetti . L. 4. s. XVII . n. 79. Rocca di Lariano s' arrende a Velletrani . L. 4. S. xv. 11. 30. Rocca Maffini L. 2. s. vI. 11. 29. Presa . L. 4. s. XVI . n. 76. Rocca di Papa presa daNoftri L. 4. s. xv. n. 74. Rocche , e Castella in afpri Monti quando cominciorno a popo- larfi . 1. 2. s. V. n. 9. • San Rocco eletto Protettore di , Velletri . 1. 4. S. XVII. n. 38. Roma non fu Patria d' Augusto 1. 1. n. 108. Presa e faccheggiata dall' Efercito di Borbone 1.4 s. XVI. n. 33 . Romani con quattr' anni d' Af- fedio non poterno espugnar Uelletri 1. 1. n. 61. Compon- gono con Clemente III. le differenze auute con gl'altri Papi per i Maestrati di Roma 1. 3. s. XII. n. 83. Si folleuano contro Gregorio IX. C impongono Tributi ai Luoghi intorno a Roma 1. 4. s. XIII n. 18. Obligano la Città di Velletri a riceuere il Podesta a loro piacere s. XIV. n. 14. Tornano sotto l' ubbidienza del Papa n. 25. Ripetono la libertà in tempo d' Innocenzo VII. S. xv. n. 4. Romolo fondator di Roma 1. I. Π. 21. San Romualdo , e 'sue Relliquie portate miracolosamente in Fa- briano 1. 4. s . XIII. n. 50 . Santa Rufina Uescouato vnito a quello di Porto 1. 3. s. XII. n. 39. San Rufo Badia in Ualenza , e sua Fondazione 1. 3. s. XII. n. 44. Non è giammai stata nel- la Diocesi di Uelletri n. 46. S Sacco del Palazzo Vaticano in tempo di Clemente VII. 1. 4. s. XVI. n. 23 . Sacrestia della Catedrale fabrica- ta dal Gardinal della Rouere nostro Uefcouo 1. 4. s. xv. n. 78. Sacri- 375 Sacrifici Umani in Velletri 1. r. n. 82. Salmi spiegati in due Volumi dal Cardinal Ginnasio 1. 4. S. XVII. n. 43 . San Saluatore nel 1065. 1. 3. S. XI. n. 41 . Santiffimo Saluatore , e sua Inmagine nella Catedral di Uel- letri , venuta dall' Oriente fottratta alle fiamme 1. 3. s. VIII. n. 3 . د e Saraceni danneggiano il Territo- rio di Uelletri 1. 3. s. IX. n. 6. Ricchi di prede fatte a Ro- ma brugiato Fondi si stabiliscono in Gaeta n. 7. Dif- fatti , e ristretti nel Monte Gargano s. x. n. 2. ripreffi da Papa Benedetto VIII. s. XI. 11. 4. Saturno creduto fondator di Uelletri 1. 1. n. 4. Saturno , ed altri Abitatori del Lazio fondorono Uelletri 1. 1 . n. 7. Sauelli diuideno le loro Terre د e Castella , si riconciliano fra loro e costituiscono la Città di Uelletri Garante della pace 1. 4. s. XIV. n. 22. Lo. ro Beni confiscati , e donati da Sifto IV. alla Città di Uel- letri s. xv. n. 73 . Scazzi 1. 3. s. x. n. 6. Scipione Africano , e sua Uilla nel Territorio di Velletri 1. 1 . n. 72 . Scipione Cardinal Borghese pren- de la protezzione di Uelletri in luogo del Cardinal di Gio- josa assente 1. 4. §. XVII Scifma di tre Papi 1. 4. s. x 11. 18 . Scisma nella Chiesa Romana di Nouaziano 1. 2. S. 3. 1. 4. Sebastiano Antonio Cardinal Tanara nostro Uefcouo promo- ue il culto di san Pier Damiano l. 3. s. x. n. 49. Segni preso da Spagnuoli 1. 4. S. xvI . n. 76. Seminario stabilito dal Cardinal Gesualdo noftro Uescouo 1. 4. s. XVI. n. 131. Riaperto dal Cardinaldi Giojosa s. XVII. n. 10. Senato , Senatori , e Confoli di Uelletri 1. 1. n. 83 . SER Titolo a chi solea darsi 1. 4. S. XIV. n. 32 . Sergio II. Papa fa la Bafilica di san Teodoro nè Confini di Cora , Luogo della Dio- cesi di Velletri l. 3. s. 1x. n. 8. Sergio Galba Jmperatore 1. 2. s. 1. n. 38 . , Serie de primi Uescoui di Uel- letri diuerfamente dagl'Autori tessuta 1. 2. s. v. n. 15 . Seuero vcciso alle Tre Tauerne 1. 2. s. IV. n. 3 . Siccita del 1562. 1. 4. s. XVI. 11. 85 . Silla Gori , e sue cariche 1. 4. s. XVI. n. 33 . Sillano Pignatelli Podesta inVel- letri per il Re Ladislao s' af- fatica per togliere le Fazzioni Ciuili 1. 4. s. xv. n. 9. Sillio Italico , E suo Testo corrotto , e mai interpretato da Pietro Marzo 1. 1. n. 70. Siluano Veicono di Vell. nel 501 1. 2. S. VI. n. 1. Chiamato 574 mato Siluino negl' Atti d' vi Concilio Romano . del 502. n. 1. Interuiene in vn Concilio Romano del 503. n. 3. C in altro dell' istess' Anno n. 4. creduto da molti quello , di cui fa menzione il Martirologio Romano ai 1o. di Fe- braio n. 5. Creduto Monaco. n. 8. Fù più tosto Chierico della Chiesa di Velletri . n 8. S. Siluano rammentato dal Martirologio Romano creduto Uefcouo di Terracina . 1. 2.S. VI . n. 10 . Siluerio Papa rilegato nell' Ifo- la Ponzia . 1. 2. S. VI . n. 19 . S. Silueftro Chiesa dedicata da Odone Uescono di Uelietri . nel 1085. 1. 3. s. XI. n. 74. s. Silueftro Castello . 1. 3. s. XII. 11. 6. Sinodo celebrato dal Cardinal Moroni Uescouo . 1. 4. s. XIV. n. 99. Sinodo Diocefano nel 1613. 1. 4. S. XVII. n. 13. Del 1618. n. 17. Nel 1624. 11. 23. Nel 1673. n. 81. nel 1698. n. 106. 62. Libera Uelletri dall oblige di mandare alcuni Cittadini alle Feste di Roma . n. 75 . Sisto V. dismembra il Gouerno di Uelletri e d' Ostia dal Uesconato , c Salva la detta difmembrazione lo commette al nostro Uefcouo . 1. 4. s. xvI . n. 124. In Uelletri nel 1589. n. 126 . Soldati Imperiali non ricevuti in Uelletri 1. 4. s. xvI. n. 36. Solleuazione in Uelletri nel 1539. per l' estrazzione de Grani 1. 4. s. xvI. n. 49. Solluna . 1. 3. s. x. n. 6. Somaschi , e loro ingresso in Uel- letri 1. 4. s. XVII n. 16. Somma Oftienfe L. 4. s . XIII. 11. 63. • Spagnoliritirati ne'Montidella Bi- scaglia . L. 2. s. v. n. 10. Spedale di s.Giouanni . L. 4. s. XVL. 11. 77. Spedizione contro iBanditi sotto Clemente VIII. L. 4. s. XVI . n. 134 Spese Nuzziali moderate dal Car- dinal Moroni . L. 4. S. xvI. n. 103 . via دe sua Canonizzazione. 1. 4. S. XLII. N. 40. Statuti , e loro Riforma . L. 4 s, XVI . n. 47. Statuti nuoui di Velletri , eloro edizione nel 1544. L. 4. S. XVI . 11. 54. Sifto IV. Conferma il Laudo del S. Stanislao Vescouo di CracoCardinal di Rouano sopra. La- riano . 1. 4. S. xv. п. Mantiene , e conferma i Privilegj , e gli Statuti di Vell. n. 65. Concede molte Indul- genze alla Cappella de' Ss . Ponziano , ed Eleuterio , e alla Catedrale di Velletri . n. 71. Raccomanda grandemen- te à Velletrani di ridurre all obedienza della Chiesa Ardea e Rocca di Papa n. 73- Statuti , e Priuilegi confermati da Pio IV. L. xvI . n. 87. Stefano XII. Papa perseguita la memoria di Formoso . L. 3. S. 1Χ. 11. 23. Sre- 175 Stefano Alberti nostro Uefcouo L. 4. s. xiv. n. 16. Suffraganeo in Velletri , e suaJstituzione . L. 4. s. xv I. n. 92. sua Dote . s. XVII . 11.30. Suffidio Triennale . L. 4. s. xvI . n. 58. Τ. Talento de TalentiUice-Gouernatore di Velletri , e poi Uescono diMontepulciano. L. 4. s. XVII . n. 44. Tarquinio Superbo scacciato da Roma fa Lega co i Latini per mezzo di Ottauio Manilio . L. I. n. 28. Ebbe vna Uilla nel Territorio di Vell. n. 30. Teatro Istorico di Vell. impresso nel 1644. L. 4. S. XVII . n. 62. Tempiod'Apollo , di Sango , ed' Ercole . L. 1. n. 78. Tempio di Marte in Velletri mutato in Chiesa di S. Clemente ne tempi di Costantino il Grande . L. 2. S. Iv. n. 8. Teobaldo Vescono Cardinal di Velletri nel 997. L. 3.s. x. 11. 14. Interuiene a vn Concilio nel 998. n. 15. e ad altro del 1015 . L. XI . n. 3. Sottoscriue a vn Priuilegio nel 1026. n. 4. Teobaldo Vescono d' Ostia , edi Velletri nel 1183. L. 3.S XII . n. 82. Passo all'altra vita nel 1183.1.85 . bilisce il suo Regno in Italia . L. 2. s. v. n. 8. viene in Velletri, e sue Opere s. v. n. 9. sua morte. s. vI . n. 13 . • Teodoro Vescono di Velletri sotto Adriano I. 1. 3. s . 8. n. 13 . Teofilo Fofco , e sua spedizione contro Rocca di Papa . Muore combattendo valorosamente. L. 4 s. xvI . n. 74. Terremoto orribile in Velletri L. 1 . n. 73. altro n. 75 . Terremotone tempidi Giulio Pa- pa L. 2. s. Iv. n. xi. Territorio di Velletri rimisurato , ed assegnato a i Soldati . L. 2 s. 1. n. 27. suoi Confini descritti da Pasqual xi L. 3. s. XII 1. 2 . Tertullo Ottanio , e sue Donazioni a S. Benedetto . L. 2. s v1.1. 15 . Testamento d'Augusto . L. 2. s 1 . 11. 14. Tiberio Castello dato da Alessan- ro III. in Cuftodia a i Frangi- pani L. 3. s . XII. n. 66 . Tinera , o Tiberia Villa di Tiberio Imperatore . L. 2. s. 1. 1. 25 . Distrut:a . L. 4. S. x111 . 11. 54. Tiuoli preso dal Duca d'Alua . L. 4. S. xvI . n. 70. Tolomeo Gallio detro il Cardinal di Como nostro Vescouo . L. 4. S. XVII . 11.2 . Tomaflo Vescono di S. Angelo Commiffario del Cardinal Legato tratta la Pace tra Romani , e Velletrani nel 1364.. L. 4. S. XIV. n. 30. Conclude la Tregua d'vn Anno n. 30. Teobaldo II. o sia Teofilato Vefcouo Cardinal di Velletri . L.3 . S. XI . n. 7. E oriundo della stesla Città , e in che tempo fio- S. Tomatio Vescono Cantuarienfe rì. n. 13 . Teodorico Re degl' Ostrogoti sta- vnito d' amicizia con Ubaldo nostro Uefcono . L.3.S.X11.11.67 . Dddd Torre 1 576 : Torre di S. Pietro in Formis distrutta . L. 4. s. xv. n. 39 . Torrecchia , e differenze de Confini con Velletri . L. 4. s.xv.n.49 . Torri al MonteCircello fabricate da Pio IV. L. 4. s. xvI. n. 88. Torri fabricate intorno a Vellerri per saluarsi degl' infulti de Saraceni . L. 3. s. Ix. n. 6. Totila Re de Goti s'impadronisce di Velletri . L. 2.s.v1.11.20. Traditori onde detti . 1.2.5.1.1.1 . Traslazione fra Uescoui Cardinali e sua Origine . l . 4. s.xiv. n. 58. Tregua diClementeVII. col Uice- Rè di Napoli . L. 4. s . xv1.1. 32 . Tre Tauerne Chiesa vnita a quella di Uelletri da s. Gregorio Ma- gno . L. 2. S. v1.1. 30. Que fof- fero fituate . n. 32. Nobilitate dalla presenza di s. Paolo Apo- stolo n. 33. Defolate n. 34. vnite alla Chiesa di Velletri non aque principaliter , Scd subiectiuè . n 34. Ristorate da i Uescoui di Velletri tornano ad auer proprio Pastore n. 35.Di nuouo tornano alla soggezzione deUescoui di Velletri . n. 36. . Tribuna del Coro della Catedrale fatta dipingere dal Cardinal Gesualdo . L. 4. s. xvI . n. 132. Triumuirato d'Ottauiano , Antonio e Lepido . L. 1. 1. 115 . Turi non fu Patria d' Augusto . L. 1. n. 109. Turno Cecina Uice--Gouernatore di Velletri , e sua vigilan- za in tempodella Pestilenza.L. 4. S. XVII . n. 66. sue Fatighe , e morte . 11.72 . Tufcolo donato al Monastero di Subiaco insieme con altri Beni da Tertullo Ottauio . L. 2.s. vi. n. 15. Distrutto. L.3.s.x11.11.88 .. V. Ubaldo Allucingolo Uescono d' Oftia , e di Velletri nel 1159. 1. 3. S. XII. n. 55. Lodato , e rin- graziato da S. Tomasso Cant ua- rienfe . n. 67. Ua Legato Apostolico a Federico Imperatore nel 1175. n.68. Eletto Papa con nome di Lucio III. in Velletri nel 1181.11. 70, Velliterni si sottra da Romani . L. 1. n. 46. Velletrani vniti inLega con al- tri Popoli del Lazio per ri- porre Tarquinio Superbo in Ro- ma . L. 1.11.29 .. Affediano Tufcolo . n. 58. con altriPopoli in aiuto di Pedo n. 64. Sotto la condotta di Sceuola in aiuto de Romani contro Anibale. n. 69. Obligati di fornire al Papa le Milizie . L. 3. s . XI. n. 88. Si oppongono a Ruggiero Gui- cardo Duca de Normandi. n.89. Procurano la Pace tra i Confinanti L. 4. s . xiv.n.23 . Distrug- gono le nuoue Fabriche intra- prese in Lariano.s. xv.n. 35. Af- foluti dalle pretenfioni de Co- lonnesi sopra Lariano . n. 56. Velletri , e sua fondaziene ofcu- ra . L. 1. n. 1. ne'principj di Roma era già grande , e potente . n. 1. Chiamato anche Belletra . n. 4. Lodato perl'Antichità . 1.7. Non fu edificato da Romani n. 8. Sua Situazione n.9. Suo Profpetto lodato dagli Scrittori n. 12. Sua grandezza , e distanza da Roma n. 13. fuoi 577 difcordia col Popolo Romano 1. 4. s. XIV. n. 26. Saldo nella fede di Vrbano VI . contro I' Antipapa VII . 1. 47. Con- ' corre alla ricuperazione di Sez- ze . s. xv. n. 13. Sue prouifioni nella Guerra di Euge- nio Iv. contro i Colonnefi n. 30. Giustifica la fua innocenza presso Innocenzo VIII . n. 80. In lega coi Conti , e in guerra co' i Colonnesi . n. 90. Si fortifica nel 1527. S. XVI . n. 31. Per dichiarazione di Sisto V. non compresa fra le Città del distretto Ronano , benchè situata dentro le 40. miglia . n. 122. Donaad Vrbano VIII. quindici mila Scudi , e altri Sufsilj per la Guerra della Valle Tellina.s . XVII. n. 24. Offerisce una Compagnia di Caualli da mante- nerfi a spese della Città a Vrbano VIII. n. 50. Abitatori diuerfamente chiamati daGreci,da Latini, e dagl Italiani . n. 14. Doppo la morte di Camilla fatta Republica Ariftocratica . n. 15 . Città Principale , e Capo de Volfci . n. 17. Preso da Ro- mani , e fatto Colonia . n. 32. Rimasto voto d' Abita- tori per la pestilenza riceue nuoui Coloni da Roma . n. 36. Tolto à i Romani da Cajo Marzio Cariolano . n. 40. afsediato da i Romani sostiene 1 Assedio più anni . n. 58. Punito da i Romani , e il Senato trasportato in Trafteue- re . n. 65. Patria di Augusto. 1. 104. Lodato perche sotto l Impero d' un suo Cittadino si degnò nafcer Cristo Signor Noftro . 1. 2. s. 1. n. 5. In gran parte Patrimo- nio della Famiglia Ottauia , non per ragion' di Signoria ma folamente di proprieta.s. 11. n. 3. Si da spontaneaméte à Bellisario Capitano di Giustiniano Imperatore . s. vr. n. 18. Esentato dalla Giurifdizione del Prefetto di Roma per opera di Narsete . n. 21 . Quando cominciò àdirsi BeLitrum . 1. 3. S. VII. n. 8. Fù tra le prime Città che fi def- fero à Gregorio II.S. VIII . n. 1. Non fù soggetto a i Conti Tuscolani . s. XI. n. 37. Trauagliato dll' Antipapa Clemen- te III. n. 81. Non fu vnito à Ostia , mà Ostia , à Velle- AVescoui Cardinali s'attribuisce Velletri , e Ostia Chiese sempre gouernate da va Sol Vescono da i tempi di Nicolò II. , o di Alessandro II. in poi . 1. 3. s . XI. n. 38. Vescouato di Velletri se sia stato sempre Cardinalizio . 1. 2. s. 5. n. 12. VescouatiCardinalizj se oblighino alla residenza e fiano compati- bili con altre Chiese. 14.s.xv11 . n. 63 . Vescoui precedono secondo l' anzianitanon secondo la Dignita delle Chiese - L. 2. s. v. n. 3. tri . s. XII . n. 38. In Guerra col Conte di Fondi , e in grand' autorità circa l'elezzione del Papa nel Concilio di Late- Dddd 2 rano 578 rano sotto Nicolò II. L. 3. s. x1. n. 34. Uefcoui Edomadari Cardinali . L. 3.S.VIII . n. 10. Uefcoui Cardinali preferiti a tutti gl'altri Vescoui , e Arciuefcoui, nel Concilio Romano del 1112 . L. 3. s. XII . n. 13 . Vescoui d' Albano pretesero la pre- rogatiua di consagrare il Papa. L. 3. S. VII . n. 10. Vescoui delle tre Tauerne prima dell' vnione . L. 2. s. v1.11. 33 . Vescoui di Velletri nè primi Secoli eran Velletrani di Patria , e Chierici della stessa Chiesa . L. 2. S. VI . n. 8 . Vescoui di Velletri , e di Porto aueuanparte nella Consagrazio- ne del Sommo Pontefice . L. 2. s. III. n. 7 . Vescoui d' Oftia , e di Velletri tal- uolta s' intitolauano sol di Uell. 1. 3. s.XII. n. 12. perche preferi- scano il titolo d' Oftia a quel di Uell. n . 36. Come comincioro- no a credere di non essere obli. gati alla residenza 1.4.s xiv.n.17 Vescouidi Vell. che sottoscriueuano-- humilis Epifcopus 1. 3. s. VII. n. 1. E perche n. 2 . Vescoui Apocrifi di Velletri 1. 3 . s. XI. n. 1 . Vesconi antichi perche inUell.non abbian lasciate memorie della loro magnificenza 1.4.s.xv.n.22 . Vescoui che assistono al Sinodo di Vell. e Traslazione di S.Geraldo 1. 4. s. XVII. n. 106. Vescono dene effer confecrato da trè Uescoui 1. 2. s . II. n. i . Vescono d' Oftianon èMetropolitano د benche taluolta venga chiamato Arciuescono 1. 2.s.111 n. 6. Ha il diritto di consecrar il sommo Pontefice , e d' vsar il Pallio in tal funzione n. 6. Deue effer confecrato per le mani del sommo Pontefice s. IV. n. 9. E stato il primo ad aucr l' vso del Pallio da somm Ponteficin. 9 . Benedice , ed vnge Pasqual II. 1.3 . s. XI. n. 92. Ancorche non Decano confacra Sisto IV. 1. 4. s . xv. n. 62 . Vescono di Uell. ne tempi d' Ana- cleto Papa 1. 2. s. II. n. 1 . Vescouo di Uell. sottoscriue al Priuilegio concefio da s. Gregorio Magno ai Monachi 1. 3. s. VII. n. 1. Non fi chiamò Humile,ma piu tosto Giouanni n. 1 . Vescouo di Uell.vnge Carlo V.Imperatorc l. 4. s . XVI. n. 42 . Vescono di s. Leo Commistario in n. 39 . Uell. 1. 4. s . XVI. n. 30. Vefpafiano Imperatore 1. 2. 5. I Veste Rossa de Cardinali,e sua origine 1.4. s . xv. n. 62 . Vestiario del Sacro Palazzo , e suo vfficio 1. 3. s . XI. n. 15. Ugolino de Conti d'Anagni nel 1206.1. 4. s. XIII. n. 7. Ordina la pace traVelletrani , e altri Popoli confinantin. 7. Legato in Lamagna n. 10.Primo Protet- tore de Frati Minori doppo ap- prouata la Regola n. 15. Scriue la Regola per leMonache di san- ta Chiara iui Ugone Seguin di Bilionio noftro Uefcouo nel 294. 1. 4. s. XIII . n. 7. fuo Epitaffio n. 81 . Ugone Candido Uesconod' Ostia, ediVell. l. 3. s. XI. n. 38. B. : 579 1 BeatoUgoneVesconod' Oftia , ë di Velletri nel 1150. 1. 3. s. XII. n. 33. non fu il primo Vescouo d' Oftia , e di Vell. 11. 34. Intro- duce i Monaci Ciftercienfi nella Diocesi di Uelletri nel 1154. S. XII. n. 47. Fà vn Regolamento per tutto l'ordine Ciftercienfe n. 51. suo passaggio allaGloria nel 1158. n. 54. Via Borghese 1. 4. s. XVII. n. xi . Via Giojosa l. 4. s. XVII. n. xΙ . Vice--Domino , e suo vfficio 1. 3. s. XII. n. 77. Vicino Orfini Capodel Prefidio di Velletri 1. 4. s . XVI . n. 57. Villa alla Fagiola disegnata dal Cardinal di Giojosa 1.4.s.XVII. n. 9. Vincenzo Quadrimano Vescouo di Nicea Suffraganeo diUelletri 1 . 4. s. XVI. n. 131 . Vitellio Imperatore 1. 2. s. I. n.39 . San Vito Chiesa del Castel di san Giuliano , onorata sopra tutte l' altre della Diocesi di Vell. per le Relliquie di san Marco Papa 1. 3. s . XII. n. 6 . Vittore III. eletto Papa contro sua voglia 1. 3. s . XI. n. 78. E confa- crato da Cardinali Uesconi n.78 Raccomanda ai Cardinali di elegger Papa il nostroVescouo n. 78. Vittoria de Noftri contro il Duca di Calabria 1. 4. s . xv. n. 69. Vittoria Nauale contro i Turchi sotto S.Pio v. 1. 4. s.XVI. n.100. Unione della Chiesa Greca con la Latina l. 4. S. xv. n. 44. Volfci . 1. 1. n. 10. Guerreggia- no contro i Romani quasi per 300. anni . Giudicati da Cajo Marzio Cariolano eguali di forze à Roma . n. 38. Fan- no co' Romani vna fanguino- sa giornata nel Territorio di Velictri . 11. 42. Volfci , & Equi onde reclutaflero sì facilmente gl' Eserciti , e rinouassero la guerra contro i Romani . 1. 1. n. 51. Volubro detto da Latini Ulubra 1. 4. s. XVII. n. 7. Voto della Città in tempo del- la Peste del 1656.1.4 s.xv11.11.68. Urbano II. Papa concede vn Priuilegio al Clero, e Popo- lo di Vell. nel 1089. 1. 3. s. XI . n. 84. Dà à i Velletrani nel 1089. il Titolo di telli dilettissimi . n. 86. Man- da loro tre suoi Famigliari . n. - Fra86. Loda grandemente la fede de Velletrani . n. 87. Fù in Velletri . n. 87. Muore nel 1099. e fue lodi per la ricupera- zione di Terra Santa . n. 91. Urbano IV. Papa nel 1261.1.4. S. XIII . 1. 55 . Urbano V. 1. 4. s. xiv. n. 26. scriue al Cardinal Egidio Legato , e al Senatore , e Popolo di Roma per rimediare agl'aggra- vj di Vell. n. 27. Replica nuoui Ordini nell' istesso proposito. n. 28. In Italia da ordini per ri- mediare alle grauezze di Velletri n. 36. Urbano VI. Sua elezzione controversa,e scisma indi nata 1.4.s.xv 1.45 . Manda in Vell. Giacomo Orfini n. 54. Urbano VIII. 1.4.s. xvI. n. 127.fuo Decreto circa l' Ozzione della nostra Chiesa. s. xvii . 1.30.sua Statua di Bronzo in Vell. n. 41. 580 Errori Pagina 8 23 16 13 20 32. 40 38 43 Linea Quelitræ Humo Ambasciatori M. Ottauio Qreriquennali bitq. M. Antonio Balba Correzzione Quelife Uomo Abitatori M. Ottafio Quinquennali bis. Q M. AttioBalbo a quella fuiffent Topografia 29 50 28. 51. 8. 35 a quello 67 17 viflent 116 36 Tipografia 123 8. aueua aueuano 127 34 Antonio Antonino 129 11 parete parte 134 8 bella della 13 Buccellirio Buccellino 136 32 vfurpoto vfurpato 166 9 piò più 186 6 emefiffe emerfiffe foffero 209 17 29 36 241 33 concenfimus. 205 24 fofle recurratur vt continentur mediantem recuruatur vt quæ inter eos continentur medietatem conceffimus. 246 5 Isternia Isernia 259 39 efti & fi 267 vlt. Ift. It. 207 32 hoctium Hoftium 273 8 Paulo faluo 281 6 Sancte fanè 288 40 in luogo in lungo 307 19 in Campidoglioa il Campidogiio 309 24 a Velletri e Velletri 314 3 Campagna Compagnia 332 37 riduffe si ridusse 333 9 Nilizia 342 41 344 37 38 delle fazzione Baffis hac Milizia delle fazzion Bafis ac 346 581 1 . Errori Romanam Curiam in Velletro folennis neceffario sospensioni molto gouernò temporalium domicellorum Correzzione Romana Curia in Velabro folemni neceffaria fofpetioni molto prudentemente gouernò temporalibus Domicellis non 346 24 348 36 350 3 35 352 30 362 7 380 28 382 37 396 2 cedeua 406 20 Galliano 415 2 litis 422 46 465 30 Lepii Lapii 472 18 dal Cardinal del Cardinal 492 27 monumentis munimentis 574 4 Stefano XII. Stefano VII ייייייים eccedeua Gallicano latis Paoio 4 99 990491 1 1 111 !

記載日

 2025年2月7日